Meccanismi di
patogenicità
batterica
Generi rappresentativi di microrganismi presenti nella flora
normale dell’uomo
Regioni anatomiche
Organismi
Pelle
Staphylococcus - Corynebacterium -Acinetobacter
Pityrosporum (lievito) - Propionibacterium Micrococcus
Cavità orale
Streptococcus - Lactobacillus – Fusobacterium
Veillonella Corynebacterium Neisseria Actinomyces
Tratto Respiratorio
Streptococcus – Staphylococcus Corynebacterium - Neisseria
Tratto Gastrointestinale
Lactobacillus - Streptococcus - Bacterioides
Bifidobacterium - Eubacterium - Peptococcus
Peptostreptococcus - Ruminococcus - Clostridium
Escherichia - Klebsiella - Proteus
Enterococcus - Staphylococcus
Con il termine di patogenicità si intende
la capacità dei microrganismi parassiti
di causare malattia o danno
all’organismo ospite
Molti microrganismi trascorrono parte
della loro vita o l’intera vita in
associazione con un organismo di
un’altra specie: il microrganismo è detto
simbionte e la relazione è detta simbiosi
(dal greco sym, insieme e bios, vita)
Esistono 3 tipi di relazione
simbiotica
1. Commensalismo
2. Mutualismo
3. Parassitismo
Commensalismo
(dal lat. com, insieme, e mensa, tavola)
è quel tipo di relazione nella quale un
organismo, il commensale, trae da essa
beneficio, mentre l’altro, l’ospite, non ne viene né
danneggiato né favorito
Mutualismo
(dal lat. mutuus, mutuo, reciproco)
è quel tipo di relazione dalla quale derivano benefici
reciproci per entrambi i partner, sia ospite che
mutualista
Parassitismo
È quel tipo di relazione in cui un simbionte,
detto parassita, danneggia o vive a spese di
un altro organismo (ospite) di specie diversa
Rapporto ospite – parassita
dipende da tre fattori principali:
•
•
•
Il numero dei microrganismi presenti
nell’ospite
La virulenza del microrganismo
Le difese e il grado di resistenza
dell’ospite
In genere, quanto maggiore è il numero
dei microrganismi in un determinato
ospite, tanto più grande è la probabilità
di malattia.
Tuttavia sono sufficienti pochi microrganismi
per provocare una malattia, purchè siano
estremamente virulenti o risulti bassa la
resistenza dell’ospite
Con il termine Virulenza (dal latino
Virulentia, da virus, veleno)
si intende il grado o l’intensità della
patogenicità
di un certo microrganismo
La virulenza si valuta in base a tre
elementi caratteristici del patogeno
• L’invasività
• L’infettività
• Il potenziale patogeno
1. L’invasività è la capacità che ha un patogeno di
diffondere nei tessuti adiacenti al sito d’infezione
o in altri.
2. L’infettività è la capacità di un patogeno a
stabilire un punto focale di infezione nei tessuti di
un ospite.
3. Il potenziale patogeno fa riferimento alla capacità
del patogeno di dare sintomi morbosi.
Per provocare una malattia infettiva un
microrganismo patogeno deve essere in
grado di dare:
1.Colonizzazione
2.Invasione
3.Moltiplicazione
4.Disseminazione
Colonizzazione
Per lo sviluppo di una malattia infettiva è necessario il
trasporto del microrganismo patogeno a livello dell’ospite.
Il contagio può essere diretto, cioè da ospite a ospite
(tramite il contatto corporeo, la tosse, gli starnuti ecc..), o
indiretto: gli ospiti infetti eliminano i patogeni nell’ambiente
circostante, e da qui passare all’ospite.
Il suolo, l’acqua, gli alimenti rappresentano dei veicoli
indiretti che albergano e trasmettono i germi patogeni
all’ospite.
Nel contagio indiretto si distinguono: i vettori, sono
organismi (come gli insetti) che trasmettono i germi da un
ospite a un altro; i veicoli sono oggetti inanimati che ospitano
e trasmettono patogeni (es. stoviglie, polvere, acqua, alimenti
ecc..)
I microrganismi per colonizzare devono
superare le due barriere fondamentali
dell’organismo umano nei confronti delle
infezioni, rappresentate da cute e
mucose
Soluzioni di continuo della cute (lesioni,
ulcere, ferite, abrasioni o ustioni della
superficie cutanea; o piccole ferite provocate
dal morso o dalla puntura di artropodi),
favoriscono la penetrazione dei
microrganismi
Adesione
I germi sono in gradi di aderire con elevata
specificità a particolari tessuti; i fattori di adesione
sono un importante elemento di tale specificità.
La specificità dell’adesione rende conto del fatto che
molti patogeni infettano certe aree o certi apparati e
non altri
Adesione
Fattori di adesione
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Adesine: sono molecole o organuli di superficie che consentono il
legame del germe a una superficie specifica
Fimbrie: sono appendici filamentose che consentono ai batteri di
aderire alle superfici solide
Glicocalice o capsula: è uno strato di fibre polisaccaridiche con
bordo ben definito che riveste molti batteri, inibisce la fagocitosi e
favorisce l’adesione
Ligando: è una molecola a basso peso molecolare che presenta un
legame specifico per un sito di legame complementare di una
molecola con elevato peso molecolare (es. proteina)
Pili :appendici filamentose che consentono la coniugazione dei
batteri per il trasferimento di materiale genetico
Recettori: siti di legame complementari che legano i ligandi e le
adesine
Acidi tecoici e lipotecoici: componenti della parete cellulare dei
batteri Gram-positivi che favoriscono l’adesione
Invasione
Una volta all’interno dell’epitelio il patogeno
può penetrare nei tessuti più profondi e
diffondersi nel corpo dell’ospite; ciò è reso
possibile dalla produzione di metaboliti e/o
enzimi che favoriscono la disseminazione.
Moltiplicazione e disseminazione
Per crescere e riprodursi in maniera ottimale il
patogeno deve trovare nell’ospite un ambiente
particolarmente favorevole (sostanze nutritive, ph,
temperatura, ecc..).
Le parti del corpo con condizioni più favorevoli per
la vita del microrganismo ospiteranno il patogeno,
permettendogli di crescere e moltiplicarsi e di
causare così un infezione.
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