I care
conoscere e riflettere
per cambiare
perche' dobbiamo ricordare?
e che cosa bisogna ricordare?
Bisogna ricordare il Male nelle sue estreme efferatezze e
conoscerlo bene anche quando si presenta in forme
apparentemente innocue: quando si pensa che uno
straniero, o un diverso da noi, e' un Nemico si pongono
le premesse di una catena al cui termine ,
scrive Levi,
c'e' il Lager, il campo di sterminio
(V. Foa)
Il vecchio razzismo si fondava su differenze di
carattere fisico
quello di oggi su differenze culturali
Ieri si aspirava alla sottomissione di altre razze
(Hitler all’eliminazione)
Oggi si desidera l’allontanamento da noi
(Todorov)
Il modo migliore di combattere i campi è quello di
rivelarne l’esistenza, di diffondere l’informazione
Il totalitarismo non ha attecchito in chi ha opposto
una resistenza morale con il proprio dissenso e
difendendo la verità in pubblico
(Todorov)
Se morremo qui in silenzio come vogliono i nostri
nemici, se non ritorneremo, il mondo non saprà
di che cosa l’uomo è stato capace,
di cosa è tuttora capace
(P. Levi)
L’intera storia del breve ‘Reich millenario’
può essere riletta come
guerra contro la memoria
(P. Levi)
Dicono A. Bravo e D. Jalla nella prefazione a
La vita offesa
La memoria non è il magazzino del passato
ma l’atto che lo richiama in vita
dandogli senso
La memoria dei deportati è difficile: non ha alleati
La speranza di sopravvivere
coincide con la speranza ossessiva
di far sapere agli altri
(La vita offesa)
La memoria della deportazione nel nostro Paese non è
diventata patrimonio comune
I deportati italiani hanno avuto un rientro lento e difficile
esso è stato trascurato e ostacolato dalle istituzioni
In patria i deportati hanno conosciuto
la solitudine (anche materiale)
l’indifferenza
il rifiuto (anche di veder pubblicate le loro memorie)
Le associazioni dei deportati non hanno ricevuto alcun
appoggio istituzionale
La memoria della deportazione è frammentata
deportati politici
hanno avuto, nell’immediato, maggiore visibilità perché
assimilati ai partigiani
sono stati visti come combattenti
deportati militari
ignorati perché il rifiuto di arruolarsi nelle milizie della RSI è
stato letto come un tradimento
deportati ebrei
sono stati ignorati lungamente perché visti come perdenti
Ogni memoria è una costruzione narrativa
necessaria ai vivi.
due gli usi della memoria
memoria collettiva costruita come identità,
in una collettività possono esserci memorie divise e contrapposte
(possono degenerare in fondamentalismi e/o guerre etniche)
memoria come strumento di coscienza civile nel presente
(ritenersi responsabili della propria storia anche quella che precede la
propria vita)
A. Rossi Doria
La memoria può essere strumentalizzata
e volta ai fini delle necessità del presente
(es. la guerra tra fascismo e antifascismo nel dopoguerra si è
trasformata in guerra tra democrazie occidentali e
comunismo)
Occorre situare i fenomeni storici nel loro contesto
Oggi si assiste all’equiparazione degli opposti campi
delle guerre civili
e delle guerre europee e mondiali
La condizione moderna impedisce che storia ed
eventi possano riproporsi secondo forme
tradizionali
Oggi alla logica della potenza
bisogna opporre la forza del pensiero
con la costruzione quotidiana
della libertà,
dell’uguaglianza,
della giustizia sociale
Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo,
che e' l'unico documento al mondo su cui si sono messi
d'accordo tutti o quasi i popoli del pianeta.
L'articolo uno di questa dichiarazione dice:
"All human beings are born free and equal in dignity and
rights. They are endowed with reason and conscience and
should act towards one another in a spirit of brotherhood."
"Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignita'
e diritti. Essi sono dotati di coscienza e dovrebbero agire
uno verso l'altro in uno spirito di fratellanza".
Abu Graib
Indonesia
I numeri dei genocidi
Cambogia 2.ooo.ooo
1975-79
Bosnia-Erzegovina
200.000
1992
Bosnia; Ruanda
Ruanda 800.000
1994
Burundi 250.000
1994
Kosovo 10.000
(dato ancora incerto)
1999
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