Sesto la città delle Fabbriche
LA BREDA
La Breda viene fondata nel 1886 e apre i suoi
stabilimenti sestesi nel 1903. Dall’iniziale
produzione di locomotive a vapore l’attività si
estende in seguito alla fabbricazione di treni
elettrici.
ACCIAERIE FALCK
• Nel 1906 i Falck realizzano a Sesto il primo e più grande
stabilimento, chiamato Unione di fusione e laminazione
dell’acciaio.
• Tra il 1917 e il 1924 sorgono altri tre stabilimenti, il Concordia
dove si laminano a caldo e a freddo lamiere dell'Unione; il
Vittoria destinato alla laminazione e il Vulcano dove si
producono ghisa e ferroleghe ai forni elettrici.
• Alla fine degli anni Quaranta negli stabilimenti del Gruppo
Falck (nove, di cui quattro a Sesto San Giovanni) lavorano
15.000 persone (9.000 a Sesto provenienti soprattutto dalle
Prealpi lombarde e da altre zone a vocazione siderurgica:
Genova, Piombino, l'area di San Giovanni Valdarno).
MAGNETI MARELLI
• Ercole Marelli fonda nel 1891 l’omonima azienda specializzata
nella produzione di motori e apparecchi elettrici.
• 1931: viene avviata la produzione di batterie per veicoli a
trazione elettrica, sottomarini e illuminazione treni.
• 1935: viene avviata la produzione di candele per auto e
moto, attività che darà a Magneti Marelli fama e popolarità
per oltre 50 anni.
• 1938: I laboratori di ricerca e scientifici di Magneti Marelli si
avvalgono della collaborazione del grande fisico Enrico Fermi,
proprio nell’anno del conseguimento del Premio Nobel.
PIRELLI BICOCCA,
LA FABBRICA
La Pirelli fu fondata a Milano nel 1872 nel
quartiere della Bicocca dall'ingegnere brianzolo
Giovanni Battista Pirelli, per la produzione di
manufatti di gomma.
Già nel 1908 il primo insediamento occupa
circa 170.000 mq che salgono a 220.000 nel
1916, con l'acquisizione dei terreni circostanti la
quattrocentesca villa degli Arcimboldi.
Dopo pochi anni entrò nel settore della
produzione di cavi, e verso la fine del XIX secolo
in quello degli pneumatici.
Opposizione politica e
deportazione a Sesto
(1942-1944)
STALINGRADO D’ITALIA
• L'area industriale di Sesto San Giovanni, per i grandi scioperi
operai, verrà definita "Stalingrado d'Italia".
• Dopo i massicci bombardamenti dell'ottobrenovembre del
1942 si forma un opposizione antifascista che organizza gli
scioperi, nei giorni 22 e 23 marzo 1943, in cui si fermano le
officine meccaniche della Pirelli.
• Agli scioperi seguì una deportazione politica di massa per la
grande e compatta partecipazione dei lavoratori agli scioperi
politici e per l'impegno degli operai nelle organizzazioni
clandestine della Resistenza e nelle brigate partigiane di città
e di montagna che nella fabbrica avevano le proprie basi.
• Il numero dei lavoratori deportati e dei caduti fu altissimo:
553 i deportati immatricolati.
I NUMERI
DELLA DEPORTAZIONE POLITICA
• Su 495 deportati dei quali sono noti i luoghi e le circostanze
dell'arresto, 196 furono prelevati in fabbrica, 177 vennero
arrestati a casa di notte, 18 a casa in altre ore, 101 furono
catturati in luoghi diversi, in montagna, nei locali pubblici, sui
mezzi di trasporto e in rastrellamenti.
• Numerosi arrestati a causa dell'attività politica e per la
partecipazione ad azioni partigiane vennero trattenuti per
uno o più giorni nelle celle dei diversi Gruppi rionali fascisti di
Milano, in quelle della Questura in piazza San Fedele a Milano,
o nelle Carceri della provincia o in luoghi di detenzione e di
tortura come l'ex Macello di Monza.
• I deportati morti furono 220, tutti uomini. 215 morirono nei
lager o negli ospedali alleati, 5 furono fucilati nel poligono di
Cibeno, nei pressi del campo di Fossoli, il 12 luglio 1944. Altri
10 morirono dopo il loro rientro in Italia tra il 1945 e il 1950 a
causa della deportazione.
23 NOVEMBRE 1944
• Particolarmente significativi furono poi lo sciopero
generale del 21 settembre 1944 che coinvolse Breda,
Pirelli ed Ercole Marelli e lo sciopero del 23
novembre alla Pirelli Bicocca, dove i nazisti
effettuavano 183 arresti.
• La repressione dello sciopero politico e la razzia di
mano d'opera a bassissimo costo per l'industria
tedesca sono alla base delle deportazioni del 23
novembre 1944 degli operai della Pirelli Bicocca,
altamente specializzati.
LE DEPORTAZIONI ALLA PIRELLI
BICOCCA
• Le SS catturarono 183 lavoratori. La mattina successiva la
Direzione aziendale entrò in contatto con l'ingegner Knierin,
incaricato tedesco per l'elettroindustria cercando di ottenere
il rilascio di 105 lavoratori.
• L'intervento della Direzione, peraltro minacciata di
deportazione in blocco, valse a far rilasciare 27 operai. 156
lavoratori furono comunque avviati alla deportazione nei lager
nazisti.
I LAGER:
luoghi di sfruttamento e sterminio
• Durante la II Guerra Mondiale il governo
tedesco sfruttava manodopera straniera
sia nell’industria bellica che in tutte le altre
attività produttive.
•
I lavoratori coatti - ebrei, appartenenti
alle minoranze etniche, soldati prigionieri,
civili rastrellati per rappresaglia – venivano
rinchiusi nei campi di lavoro e costretti a
prestare le loro opera.
I LAGER
• Molti operai specializzati sestesi vennero
mandati un campo di lavoro presso la città di
Kahla, nella regione della Turingia, prossimo a
Buchenwald, dove erano rinchiusi i deportati
destinati a lavorare per la fabbrica di aerei
Reimahg.
• Altre destinazioni dei deportati politici
sestesi furono:
Auschwitz, Buchenwald, Dachau, Flossenburg,
Gross-Rosen, Mauthausen, Natzweiler,
Sachsenhausen.
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