Le competenze psicopedagogiche
del Dirigente Scolastico
ANP
Seminario di preparazione al concorso direttivo
9 e 12 aprile 2010
LORENA PECCOLO
Le competenze e la
responsabilità del D.S.
 nel gestire l’organizzazione e la
progettazione nella scuola
 nell’analisi dello proprio istituto
nelle diverse aree e indirizzarne lo
sviluppo
l’organizzazione e la progettazione
1 - Il sistema di programmazione e
valutazione
2 - L’analisi e l’utilizzo degli esiti di
apprendimento
3 - La progettazione per competenze e la
loro certificazione
4 - L’organizzazione della didattica
5 - Il successo formativo: le condizioni per
l’equità e l’eccellenza
6 - La pianificazione dei lavori collegiali
7 - Il clima di lavoro
8 - Il processo di ri-definizione e di riconfigurazione del POF
9 - Il Bilancio Sociale
10 - L’autogestione e autovalutazione del
D.S.
1 - Il sistema di programmazione e
valutazione
Le aree di elaborazione
I livelli di organizzazione del collegio
I riferimenti da considerare
La progettazione dei percorsi formativi:
- Conoscenza e interpretazione dei riferimenti normativi:
individuazione di vincoli e prospettive: cosa insegnare e per
quali esiti formativi
- Mappatura delle aree di elaborazione nelle dimensioni
trasversali (es. competenze per la cittadinanza) e disciplinari
e definire l’impianto comune
- Individuazione delle risorse e resistenze presenti nel collegio
per calibrare e pianificare i lavori e per definire percorsi
formativi che costituiscano effettivi ambiti e riferimenti
dell’azione didattica ed educativa dei docenti
- Individuare esigenze di formazione e consulenza ai docenti
connesse alla elaborazione dei percorsi formativi e alla
verifica della loro efficacia
Gli strumenti di programmazione e
documentazione
Con riferimento ai percorsi formativi di livello
collegiale e alle normative
definire gli ambiti e le modalità di
programmazione e documentazione
• dei team docenti (es.: aree trasversali)
• dei singoli docenti ( es. unità di apprendimento)
Piani di lavoro annuali con monitoraggi e
verifiche
“Registrazioni” delle attività svolte (quali registri
con quali scopi?)
Rilevanza degli strumenti di programmazione:
- da concezione di tipo burocratico e
adempimenti “formali”
- a snodi di corrispondenza e coerenza tra
progettazione collegiale e azione formativa in
classe
tra azione didattica e criteri di valutazione
definiti a livello collegiale
 tra responsabilità collegiale e responsabilità
individuale dei docenti
La valutazione degli alunni
con i riferimenti alle normative (regolamenti
della valutazione, profili di competenze) e alle
scelte curricolari: individuazione degli aspetti
- amministrativi (es. trasparenza e
procedure)
- di certificazione degli esiti
- di valutazione formativa – orientativa
Criteri di valutazione collegiale (discipline e
comportamento)
 strumenti e modalità per la comunicazione
della valutazione all’alunno e alla famiglia (es.
giudizio globale, informazione sui criteri
utilizzati, comunicazione delle criticità, ecc.)
Strumenti e modalità di valutazione formativa
– orientativa
 strumenti e modalità per l’autovalutazione
• Criteri e strumenti per l’analisi delle situazioni di
partenza
• Accordi collegiali per la gestione delle verifiche –
interrogazioni …
• Prove comuni di istituto e criteri di utilizzo
• Strumenti e modalità per la certificazione delle
competenze (prove autentiche – complesse,
rubriche…)
• Strumenti – procedure – della gestione degli
scrutini
• Strumenti per la valutazione in sede di esami
Articolazione dei lavori
• collegio docenti:
delibere di progettazione lavori, di incarichi a commissioni e
articolazioni interne
delibere di adozioni
documentazioni
• doc. responsabili (F.S.): definizione incarichi e modalità di
rendicontazione – (sistema di delega e di legittimazione)
• gruppi di lavoro: chiarezza di compiti e tempi
• gruppi di ambiti disciplinare: ambiti di progettazione e
valutazione esiti (professionalità docente e competenza)
• singolo docente: definizione degli ambiti di responsabilità e
rendicontazione
Dirigente Scolastico:
garante del sistema di
programmazione e valutazione
Ha riferimenti culturali per interpretare le esigenze
formative del contesto e orientare i lavori del collegio
(indirizza e sa agire in termini di meta-didattica
Sa definire impianti di organizzazione e
pianificazione
 Ha chiari i riferimenti normativi su cui basare i
vincoli di responsabilità collegiale e individuale e gli
Atti amministrativi
2- L’analisi e l’utilizzo degli esiti di
apprendimento
Conoscenza degli sviluppi della cultura e pratiche di
valutazione esterna
- i sistemi di valutazione della scuola nei paesi europei
- le rilevazioni internazionali degli apprendimenti (in
particolare PISA)
- le indicazioni europee per la qualità dei servizi
scolastici
- l’utilizzo i sistemi di certificazione della qualità nella
scuola
- Conoscenza del sistema di valutazione
nazionale:
-
il mandato istituzionale, l’impianto, gli scopi
strutturazione delle prove e del questionario
sistema di somministrazione e restituzione
sistema di elaborazione dei dati e di redazione dei
report
- elementi essenziali di statistica per l’analisi dei
dati di scuola
L’utilizzo dei dati del SVN
come il D.S. analizza i dati
come ne predispone la lettura e l’interpretazione
dei docenti
come indirizza l’utilizzo dei dati per il
miglioramento dell’insegnamento
come gestisce la comunicazione interna dei dati
come gestisce la comunicazione esterna dei dati
Esempi:
• analisi delle prove (quadri e item) per individuare i
punti di criticità e di potenzialità (classi – istituto)
• confronto con anni precedenti
• analisi dei dati del questionario, confronto tra esiti
apprendimento e contesto socio culturale e loro utilizzo
per la “contestualizzazione”
• confronto con gli esiti della valutazione dei docenti
• confronto tra l’impostazione delle prove Invalsi e
• considerazioni per la rilevazione del valore aggiunto
• la gestione della trasparenza e della riservatezza
• le possibilità e le condizioni di miglioramento
dell’insegnamento
Prove comuni di istituto
L’esame finale
• Raccordo con i focus della progettazione
formativa
• La costruzione delle prove, la loro correzione, i
setting di somministrazione
• La gestione del processo a livello di classe
• La raccolta dei dati e la loro tabulazione per
l’analisi dell’insegnamento e per i “profili”
delle classi e degli alunni
La Valutazione operata dai docenti
Costituisce uno degli aspetti più delicati e critici del
rapporto educativo:
Come il D.S. può creare le condizioni perché si svolga nel
modo più efficace possibile e possa esserne garante
nei confronti degli alunni e dell’istituzione?
Indicazioni e scelte del collegio circa:
• Valutazione formativa e personalizzazione
• Adeguamento del processo di insegnamento
• Equità e trasparenza
• I colloqui e la comunicazione con le famiglie
3- La progettazione per competenze e la loro
certificazione
Conoscenze del significato di
Competenza
Programmare per competenze
 Certificare competenze
Distinzione tra ambiti e strumenti di valutazione
e ambiti e strumenti di certificazione
Come il D.S. agisce nei contesti
- di progettazione
- di definizione della valutazione
perché vi sia attenzione alle competenze
Come crea spazi di ricerca e sperimentazione
Dai profili delle indicazioni nazionali, alle declinazioni
- dei profili intermedi
- della progettazione formativa per lo sviluppo delle competenze
trasversali e disciplinari
-degli strumenti di certificazione di competenze
4 - L’organizzazione della didattica
Costituisce uno degli spazi di maggiore
responsabilità del D.S.
- di indirizzo e controllo
- di intreccio tra scelte formative e impiego di
risorse sia umane che finanziarie
Concezione di apprendimento interattivo e attivo
Passare da disciplina, classe, programma a
 Progetto didattico per gruppi di lavoro
• L’autonomia – la flessibilità:
Quali margini e specificità di scelte nel curricolo di scuola
Quale legame tra docenti e autonomia
Quale relazione al contesto
Quali reti tra scuole
Quali reti nel territorio
• I tempi e gli spazi
Con quali criteri formativi e coerenza complessiva è definito
l’orario e il calendario, il tempo “base” e le att. opzionali
Concezione e articolazione di tempo scuola collettivo e di tempi
individuali di lavoro degli alunni
Con quale concezione di aula, laboratori, spazi comuni …
• La progettazione degli ambienti di
apprendimento
Concezione apprendimento che avviene in modo attivo
in un ambiente appositamente organizzato
Didattica laboratoriale, didattica per problemi
Ambienti di apprendimento per lo sviluppo di
competenze trasversali intese come strumenti per
pensare (analisi, analogia, astrazione, deduzione, abduzione,
induzione)
• Le tecnologie per l’innovazione didattica
La nuova concezione e organizzazione del sapere
Le opportunità e potenzialità
5 - Il successo formativo: le condizioni per
l’equità e l’eccellenza
Conoscenze normative (in particolare relative
all’integrazione handicap)
Cura dell’organizzazione:
a) procedure, strumenti …
b) accordi esterni e coordinamento interno
c) supporti e consulenze
Attenzione per le persone e la
personalizzazione degli interventi formativi
Il ruolo del D.S. nei confronti degli alunni:
• Quali possibilità ha di conoscere e seguire i
“casi”
• Quanto e quale tempo vi dedica
• In quali spazi
• Come organizza il suo lavoro per questo
• Quali raccordi crea per essere “informato”
Come può fare perché nella scuola
• sia data fiducia agli alunni
• le problematiche educative siano analizzate e non
subite
• ci siano argomenti educativi da condividere nei
contesti di lavoro dei gruppi docenti
• la collaborazione con le famiglie sia assunta e
gestita con adeguate competenze e preparazione
Aree di riflessione dei docenti e con i docenti:
• Significato di inclusività e personalizzazione, accordi e
strumenti per la loro gestione
• il gruppo classe come gruppo di lavoro
• le esigenze di coordinamento e di supporto per
l’inclusività
• la specializzazione delle competenze dei docenti in
relazione a bisogni specifici di alunni (disabilità,
stranieri, alunni con DSA, disturbi del comportamento, …)
• il regolamento disciplinare e la sua applicazione
• il raccordo con gli esperti esterni
6 - La pianificazione dei lavori collegiali
• La leadership educativa – la delega
• La formazione del personale
• La valorizzazione dei docenti
• La documentazione
(esempio di indice in allegato)
• Come il D.S. si pone di fronte al suo collegio:
che argomentazioni pone, che indirizzi di
lavoro prospetta, quali alleanze costruisce, …
• Come fornisce informazioni di contesto per la
conoscenza della scuola e del suo
funzionamento per condividere le azioni di
miglioramento
• Come contestualizza le prospettive in piani di
lavoro e incarichi
• Quali articolazioni di incarichi e risorse
7- Il clima di lavoro
La difficile “presenza” del D.S.
•
•
•
•
Di cosa si occupa?
Di cosa parla quando incontra i docenti
Di cosa parla quando incontra i genitori
Quanti alunni riesce a conoscere
In che modo agisce il ruolo di “garante”
• del servizio scolastico
• del processo formativo degli alunni
Il clima nella scuola e attorno
Tenere attive e integrate
• la dimensione dell’efficienza e il controllo
• la dimensione emotiva
nella relazione
dirigente – docenti
dirigente – personale Ata
• Curare i rapporti con gli amministratori e la
comunità:
chiarezza di obiettivi comuni e distinzione di
ambiti di competenza
Il ruolo del D.S. nei confronti dei docenti:
la responsabilizzazione e la fiducia
• quale regolazione di vicinanza-distanza
• parlare con i docenti e far parlare delle
criticità per costruire “sensibilità”
• gestire il rapporto con i genitori come
“garanti” del progetto formativo (e dunque
con ruolo “altro” rispetto a quello dei docenti, non
sovrapposto né contrapposto)
• essere coinvolto nell’interpretazione
delle difficoltà: definire cosa fa problema,
studiare strategie, analizzare le risorse che ci sono
in campo e si possono mobilitare
• prendere in carico con i docenti la gestione
della relazione con i genitori nel caso di situazioni
critiche o delicate
• Adottare criteri e strumenti chiari per la
valutazione del personale (in particolare per ins.
in anno di prova)
• lo studio delle difficoltà e la loro presa in
carico diventano opportunità di sviluppo
professionale e rinforzo del gruppo docenti
come gruppo di lavoro
• il D.S. rende visibili le domande e il pensiero
educativo che si elaborano nella propria
scuola
8 - Il processo di ri-definizione e
di ri-configurazione del POF
Il D.S. cura che il POF
non sia un documento generico di intenti e/o di aspetti
meramente organizzativi ma quadro chiaro,
complessivo ed esaustivo della progettazione e
gestione formativa.
• Abbia più versioni articolate in relazione a
la consultazione sul sito web di esterni
l’azione coordinata dei docenti
l‘informazione alle famiglie specie per l’iscrizione
L’elaborazione continua del POF
A – revisione e redazione degli aggiornamenti:
• L’analisi dei bisogni formativi - delle risorse della
scuola - del territorio
• L’impianto e le aree del documento per la
descrizione dei progetti formativi e il processo di
valutazione
• L’organizzazione del servizio e della didattica
• Il piano delle attività didattiche e l’arricchimento
delle opportunità formative
B – riconfigurazione della gestione
• I raccordi con l’esterno
• la condivisione e la comunicazione esterna
• Gli impegni per la formazione educativa :
- il patto di corresponsabilità
- il coinvolgimento delle famiglie
C – lo sviluppo dell’autonomia
• il raccordo tra POF – Piano attività – Programma
Annuale
• Il sistema di auto - valutazione della scuola
9 - Il Bilancio Sociale
Rappresenta la visione complessiva della scuola
in cui si cerca (e si risponde di) coerenza tra gli
obiettivi, le scelte e le risorse, dando evidenza
di come nella scuola le responsabilità dei vari
soggetti trovano (devono trovare)
sintonizzazione e finalizzazione per il
miglioramento degli esiti formativi degli
alunni.
E’ opportunità per il D.S. per approfondire nella
propria scuola:
• i principi di responsabilità e rendicontazione
• gli obiettivi strategici
• il rapporto con gli stakeholder
• il rapporto tra utilizzo risorse ed esiti
per dare un senso complessivo e unitario ai vari
documenti della scuola (Pof, Programma Annuale,
Consuntivo, Report di autovalutazione …)
10 - L’autogestione e l’autovalutazione
del D.S.
• L’analisi della propria scuola e la definizione
dei propri obiettivi (a cosa lavorare e in che
modo per lo sviluppo della scuola)
• La pianificazione del proprio tempo e degli
impegni: le priorità – le emergenze
• La previsione delle ricadute delle proprie
azioni - La riflessione su quello che accade
• Le frequentazioni di colleghi e di incontri di
dirigenti per il confronto e la collaborazione
• La cura della propria formazione
• La percezione di sé: patrimonio di conoscenze,
competenze, cultura
Interpretazione del ruolo di leaderschip e di
management con flessibilità e attenzione alle
caratteristiche del contesto (governance)
Le aree di analisi e sviluppo
• il POF
• gli apprendimenti e le competenze - Invalsi
• la programmazione formativa e didattica e i
relativi strumenti
• la valutazione e i relativi tempi e strumenti
• l’organizzazione della didattica e degli
ambienti di apprendimento
• l’inclusività:
handicap – stranieri – DSA – …. di tutti
• La valorizzazione – valutazione del personale,
la formazione, la consulenza …
• L’impiego delle risorse e la pianificazione delle
attività
• La costruzione della fiducia nei confronti della
scuola: i rapporti con i docenti, gli alunni, i
genitori, gli amministratori …
• I documenti e la cura della documentazione:
trasparenza – completezza – chiarezza
Piano attività del collegio – Programma Annuale
– Consuntivo – assegnazione Fondo di Ist. …
• Il Bilancio Sociale
• L’autoregolazione del D.S., lo sviluppo del suo
patrimonio culturale, la sua autovalutazione
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