SPAZI CUCCIOLI S.G. Bosco e Cà Bianca
LIDO
COMUNE DI VENEZIA
PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA
ANNO SCOLASTICO 2013-2014
C'ERA UNA VOLTA...
UNA FIABA PER CRESCERE
“la fiaba rappresenta un momento pedagogico importante, perché
fa riemergere il mondo interiore del bambino e lo aiuta a trovare
un significato alla vita”
B. Bettelheim
Soggetto Gestore
Cooperativa Promozione Lavoro
CSSA - Cooperativa Sociale Servizi Associati
PREMESSA
Presupposti che guidano la programmazione didattica:
La programmazione didattica che viene presentata nasce da alcuni presupposti pedagogici che riguardano la nostra
visione del gruppo dei bambini di quest’anno e tiene conto di una visione del bambino e dell’apprendimento nel
bambino.
Per il bambino è importante costruire una relazione significativa con il soggetto educante ed è quindi fondamentale che
si senta a suo agio per poi poter imparare.
Il bambino apprende anche interagendo con i suoi coetanei, ed in questa dimensione socializzante risiede un altro
aspetto fondamentale del valore educativo dell'asilo.
I primi mesi dell'anno scolastico, sono stati dedicati all'osservazione e alla conoscenza dei bambini. Il gruppo infatti è
eterogeneo, per quanto riguarda l'età (compresa tra i 12 e i 36 mesi) e per livello evolutivo.
Sino alla fine del mese di ottobre, sono state proposte varie attività sia strutturate che non strutturate, con lo specifico
obiettivo di osservare e valutare la capacità, gli interessi, il livello di sviluppo dei bambini frequentanti. Ciò al fine di
proporre attività a loro adeguate nel corso dell'anno scolastico.
Per la realizzazione del percorso formativo le educatrici, nel corso dell’anno 2013-2014 proporranno ai bambini un
percorso didattico intitolato “Il mondo delle fiabe" finalizzato alla conoscenza della fiabe stesse.
Tale scelta nasce dalla consapevolezza che fin dalla nascita per il bambino leggere è importante perché avvicina il
bambino al piacere della lettura. I bambini sono attratti dall’ascolto di racconti prima di saper parlare e scrivere, ed
ancora prima di sapere il significato di tutte le parole sentite.
Il racconto può divenire strumento atto a favorire un dialogo autentico fra adulto e bambino; inoltre permette di
sviluppare la capacità d'ascolto, di attenzione di comprensione di contenuti, di superare stati emotivi come la paura e
l'ansia e, attraverso la drammatizzazione la possibilità di identificarsi nei personaggi, di assumere ruoli nel gioco
simbolico e di rafforzare la fiducia in se stessi.
Le fiabe sono apparentemente tutte simili, hanno gli stessi personaggi, ma piacciono sempre. Permettono al bambino di
riattraversare i timori, le angosce e i desideri che accompagnano la crescita e per questo, ogni qualvolta si ripresentano
questi sentimenti, il bambino ne richiede con insistenza il racconto.
Il bambino trae un significato diverso dalla stessa fiaba a seconda dei suoi interessi e bisogni. Quando gliene viene data
l’occasione, egli ritorna alla vecchia storia quando è pronto a rielaborare vecchi significati, o a sostituirli con significati
nuovi.
Le fiabe parlano al bambino di separazione, autonomia, individuazione, ambivalenza dei sentimenti, gelosia e rivalità; e
delle emozioni connesse: paura dell’abbandono, paura di perdere i riferimenti, paura di sparire e gioia della conquista.
Le fiabe rassicurano i bambini perché raccontano che le difficoltà si superano, rendono “dicibili” le emozioni, hanno
una struttura che si ripete e risulta familiare ai bambini fin da subito. Le fiabe rassicurano i bambini quando vengono
raccontate più volte e quando l’adulto accoglie le emozioni e i pensieri del bambino.
Una specifica fase del progetto sarà poi dedicata a sviluppare l’autonomia in generale e a soddisfare il bisogno di
autonomia nei bambini (in particolare per quelli più grandi) sia nel misurarsi con la realtà, che nella capacità di
compiere scelte, attraverso le attività, la psicomotricità e la quotidianità (come ad esempio il lavarsi le mani da soli, il
vestirsi…).
Il raggiungimento dell'autonomia non è un processo semplice e veloce, ma ha inizio sin dalla nascita per giungere
all'apice nel periodo dell'adolescenza.
Quindi oltre agli obiettivi specifici legati alla programmazione di quest’anno, si vuole sottolineare l’importanza di un
altro obiettivo fondamentale della vita all'asilo che è quello di rendere il bambino autonomo nelle seguenti aree:
• Autonomia motoria
• Igiene personale
• Socializzazione
OBIETTIVI GENERALI
- Accoglienza: il bambino deve sentirsi a suo agio
- Relazione con un adulto che non sia il genitore
- Condivisione con i coetanei
- soddisfare i propri bisogni: fisici ed emotivi
- Sviluppo di autonomia personale (mangiare da soli, igiene personale...)
- Regole di socializzazione
- Espressione: sviluppo del linguaggio
- Ascolto
- Emozioni: sviluppo dell'intelligenza emotiva
- Sviluppo cognitivo, intellettivo: Aumentare le conoscenze
- Sviluppo percettivo
- Sviluppo motorio
- Sviluppo della capacità di verbalizzazione e memorizzazione
- Sviluppare e consolidare le abilità sensoriali
- Socializzare e relazionarsi con i coetanei, attraverso il gioco libero e le routine quotidiane
- Sviluppo della capacità di ascolto e comprensione, ossia ascolto e memorizzazione delle canzoncine
- Capacità di ascolto e comprensione, ossia ascolto e attenzione al momento del racconto di una favoletta
- Maturare l'identità, intesa come fiducia nelle proprie capacità e autostima, come motivazione alla curiosità e al
controllo dell'emotività
OBIETTIVI SPECIFICI
- Ascoltare il racconto o la lettura di una fiaba
- Seguire con attenzione per un tempo più lungo
- Sviluppare le capacità di ascolto
- Comprendere i contenuti di una fiaba
- Identificarsi con i personaggi
- Superare paure e ansie
- Assumere ruoli nel gioco simbolico
- Rafforzare la fiducia in se stessi
ATTIVITÀ DIDATTICHE PROPOSTE
- Lettura della fiaba in forma narrativa e dialogata
- Il bambino racconta la storia
- Rappresentazione grafico pittorica dei personaggi
- Riproduzione dei suoni e rumori che i bambini incontrano nella storia
- Manipolazione degli elementi naturali presenti nella fiaba
- Creazione e sperimentazione di percorsi psicomotori che richiamano il tragitto effettuato dai protagonisti e dagli altri
personaggi
- Drammatizzazione che prevede la riproduzione della storia attraverso la costruzione dei personaggi e dell'ambiente
Le fiabe proposte dalle educatrici saranno:
- I tre porcellini
- Cenerentola
- Cappuccetto rosso
- Biancaneve e i sette nani
La programmazione potrà comunque variare ed essere riadattata in itinere nel caso in cui emergessero esigenze
specifiche e bisogni diversi riguardanti il gruppo dei bambini.
Alla conclusione di ogni fiaba, le educatrici inviteranno i genitori all'asilo per un incontro dove verrà raccontata e
consegnata la fiaba stessa rappresentata in un libretto creato dai bambini.
METODOLOGIA
IL GIOCO
La modalità privilegiata per approcciarci alle fiabe in una situazione diversa dal momento della nanna, sarà per noi
anche il gioco.
Dopo un’attenta osservazione, abbiamo verificato che nel bambino c'è un reale bisogno di immedesimarsi con i propri
sentimenti, le proprie emozioni. Esso non li percepisce come tali, ma percepisce le conseguenze di queste. Non
percepisce la rabbia, ma la sua voglia di colpire o urlare, non percepisce la felicità, ma la voglia di sorridere,
abbracciare, saltare.
Questo tipo di ragionamento ci fa capire che nei bambini esiste una necessità di scoperta del mondo attraverso un
coinvolgimento globale.
Cercheremo quindi di far conoscere ai bambini i propri sentimenti e le proprie emozioni facendoli familiarizzare con
esse.
Come può dunque il bambino arrivare a conoscere questi processi, i suoi sentimenti e le eventuali conseguenze?
Se gli si racconta una fiaba, egli sa che i personaggi sono immaginari e può quindi permettersi di riconoscere che cosa
motiva le loro azioni (anche quelle violente). È così che il bimbo comincia a prendere dimestichezza con i sentimenti e
le reazioni, di cui prenderà coscienza crescendo.
In più le fiabe, garantendo un esito felice, permettono al bambino di sapere che qualsiasi cosa possa scoprire, "vivrà
felice e contento".
Inoltre va sottolineato un aspetto fondamentale nello sviluppo del bambino che è appunto gioco.
Quest'ultimo infatti è uno dei mezzi di comunicazione e relazione più ricchi e il nostro ruolo è fondamentale: abbiamo il
privilegio di assisterlo e seguirlo, stimolando il suo gioco, offrendogli opportunità ludiche e accompagnandolo in questo
cammino. Attraverso di noi si apriranno infinite porte di esplorazione e scoperte alla sua curiosità.
Nell'ambito della fiaba è importante infatti, inventarsi anche storie con il bambino come protagonista: storie fantastiche
con lui come eroe sotto forma di racconto o animando la storia. Le racconteremo iniziando noi e poi procedendo
insieme (con i bimbi più grandi).
LE ATTIVITÀ
Le attività che verranno svolte sono legate alle tematiche scelte e saranno proposti percorsi a tema che si andranno a
sviluppare nell’arco dei mesi e per la durata di tutto l’anno.
Nelle proposte si partirà dalla manipolazione tattile e quindi corporea in quanto il bambino durante la prima infanzia
apprende attraverso esperienze concrete fino ad arrivare a riconoscere e ad acquisire lentamente il concetto astratto
relativo a quanto gli si propone.
La manipolazione in particolare, sviluppa competenze motorie, cognitive, sensoriali ed espressive e possiede un alto
valore affettivo; aiuta il bambino ad incrementare la manualità, a scoprire le possibili trasformazioni della materia
attraverso l'esplorazione, a riconoscere le differenze percettive e a consolidare la relazione tra causa ed effetto.
È un gioco creativo, libero, una possibilità offerta al bambino di dare forma concreta alla sua immaginazione, senza
richiedere il prodotto finito o l'esecuzione di un compito.
Le educatrici condurranno le attività, offrendo ai bambini occasioni di gioco che mirano a favorire l’evoluzione delle
esperienze. Inoltre, dopo aver proposto e illustrato l’attività, ne osserveranno lo svolgimento facendo interventi mirati,
se necessari, per favorire la libertà di apprendimento.
Il compito dell'educatrice infatti, è quello di offrire opportunità di sviluppo intellettivo, motorio, affettivo, linguistico,
senza che per il bambino si trasformino in obiettivi raggiunti e misurabili, ma solo opportunità di crescita e di
apprendimento.
IL MOMENTO DELLA MERENDA
Da un lato l'approccio al cibo in un momento di condivisione può in generale favorire un rapporto migliore con il cibo,
in quanto più consapevole.
Dall'altro l'atto di alimentarsi assume una connotazione di piacevolezze quando è caratterizzato da un insieme di cure.
Da queste considerazioni e dalla convinzione che ci sono strategie educative che possono promuovere l'autonomia dei
bambini e rendere piacevoli e gratificanti le novità legate alla crescita (nuovi sapori, uso del piatto, del bicchiere, un
nuovo modo di relazionarsi con l'adulto e con altri bambini) nasce in noi l'esigenza di organizzare e adeguare al meglio
questo momento di routine.
STRATEGIE EDUCATIVE
- Creare un'atmosfera di quiete (riducendo il livello di rumore, non avendo fretta ecc...)
- Dedicare come educatrici attenzione esclusiva ad un ristretto numero di bambini. Poichè l'adulto può essere un partner
efficace nella comunicazione con il bambino solo con un grosso sforzo di osservazione e di conoscenza delle modalità
di interazione del singolo.
- L'educatrice favorisce il dialogo dissuadendo distrazioni legate a giocattoli, arricchendo e facilitando le interazioni con
il cibo e l'ambiente circostante.
La merenda è preceduta da una serie di sequenze che si ripetono sempre uguali. Queste sequenze costanti e ripetitive
danno al bambino la possibilità di crearsi schemi conoscitivi di previsione.
ATTIVITÀ
- Attività di rappresentazione grafico-pittoriche:
I bambini scoprono e riscoprono la gioia di esprimersi graficamente e senza ansie produttive o estetiche. Il bambino ha
bisogno di libertà espressiva, invece purtroppo capita spesso che gli vengano dati suggerimenti o giudizi di valore sugli
elaborati.
Quando si parla di libertà espressiva spesso si travisa il significato e ci si immagina di immergersi in un mondo privo di
regole: "non è vero che l'attività creativa sia favorita dalla totale assenza di regole. Lo spazio transizionale del gioco e
della creatività deve essere libero da giudizi di valore, non da regole. Le regole danno sicurezza e quindi lasciano più
libertà d'azione".
- Attività di Pittura con colori a dita:
Le tracce sono orme, impronte, masse di colore, segni, quindi memorie da conservare per un percorso che proseguirà la
volta successiva se i bambini lo vorranno...
- Attività di Pittura con diversi strumenti: pennarelli, pennelli, rulli, stampi, spruzzi:
Una delle prime domande che l'adulto pone al bambino intento a lasciare una traccia sul foglio è: cos'è?, dimenticandosi
che "la produzione iconografica del bambino è la parte visibile di un'azione interiore, personale e privata che si situa e
acquisisce significato solo nell'ambito della sua personale ricerca di confronto con la realtà".
- Attività di sperimentazione di tecniche diverse: digito-pittura, pittura con timbri, rulli, collage, spugnature, acquerelli,
colori a tempera, pennarelli, pastelli, cere;
- Attività con materiali naturali: acqua, farina bianca, farina gialla, sabbia, sale...
- Attività con pasta di sale, didò, pongo (manipolazione)
- Attività di Travasi con vari alimenti come ad esempio pasta di varie forme e dimensioni, fagioli, farina ecc...
- Attività di Gioco libero con tutto il corpo:
Nel bambino, le esperienze corporee costituiscono una risorsa privilegiata di relazione e di apprendimento
consentendogli di sviluppare autonomia e identità: con il corpo, attraverso il gioco, il bambino entra in contatto con il
mondo e narra qualcosa di sè, la sua storia.
- Attività di narrazione di storie:
Per favorire il piacere dell'ascolto attraverso la lettura di una storia. Condividere questa "magica" esperienza con le
educatrici e i propri compagni di gioco, riconoscendo il momento della lettura con l'adulto come uno spazio affettivocontenitivo.
Giochi di costruzione:
Permettono il coordinamento oculo-manuale, stimolano il pensiero divergente e simbolico, aiutano il bambino a chiarire
il concetto di causalità. "Attraverso le costruzioni i bambini acquisiscono l'abitudine al pensiero produttivo e
sperimentano il piacere che esso procura, imparano cioè a comporre costrutti logici a un'età in cui sarebbe impossibile
farlo con le parole".
Le costruzioni possono essere fatte con qualunque cosa: pezzi di legno di varie forme (cubi, cilindri, piramidi);
scatolette di medicinali vuote e ben chiuse; sughero di vario tipo e forme; bicchierini di vario tipo (yogurt, gelato...);
lego-duplo ecc...
I bambini con il materiale ad incastro possono costruire, assemblare, disfare giocattoli a loro piacimento. "Il fatto di
ripetere tutte le volte necessarie il tentativo, non solo dimostra al bambino la necessità di perseverare, ma insegna loro
anche ad avere fiducia nelle proprie capacità"
- Strutturazione di giochi utili a far sviluppare al bambino il senso di alcuni concetti spaziali (quali ad esempio, sotto
sopra, vicino lontano, aperto chiuso, dentro fuori);
- Organizzazione di percorsi motori
- Costruzione di un libricino tattile sugli alimenti trattati durante l'anno scolastico
- Attività di gioco simbolico:
Il gioco simbolico, che è la capacità di "fare finta che..." E testimonia la capacità del bambino di comportarsi in maniera
non letterale e di far riferimento a una realtà non presente, compare in modo spontaneo nel bambino già poco dopo il
compimento del primo anno di vita e assume la forma di un gioco in cui si utilizzano gli oggetti in modo appropriato e
realistico ma al di fuori del contesto normale. I bambini, infatti, osservano attentamente tutto ciò che li circonda e, non
appena le capacità motorie e cognitive lo consentono, ripetono e imitano ciò che vedono fare in particolare dagli adulti
di riferimento.
Dal secondo anno di vita,il gioco simbolico entra sempre più a far parte del gioco spontaneo caratterizzato da sequenze
di gioco complesse in cui ci si muove tra realtà e fantasia, dove gli oggetti e le persone assumono significati diversi da
quelli che hanno realmente. Nel contesto dell'asilo tale attività viene favorita, sostenuta e incoraggiata perchè
fondamentale per lo sviluppo emotivo e cognitivo del bambino.
Attività di gioco euristico (o cestino dei tesori) :
Riuscire a scoprire da solo è precisamente quello che il bambino nel suo secondo anno di vita può fare in modo
spontaneo , senza dover ricorrere all'aiuto dell'adulto. In questo periodo il bambino ha una buona abilità nel movimento,
che viene esercitata con un veloce e continuo affinamento della coordinazione occhio-mano verso l'oggetto di interesse.
Inoltre, è sempre più teso a spostarsi ed esplorare quanto c'è attorno a lui e a scoprire, manipolando e osservando, il
funzionamento e le relazioni tra oggetti, facendo veri e propri esperimenti.
In maniera del tutto naturale, grazie anche a capacità innate, il bambino ricerca la sperimentazione dei rapporti di ordine
spaziale, temporale, causale tra le cose della quotidianità: oggetti di uso casalingo, materiale naturale o di recupero
sollecitano la sua fantasia e la creatività.
Osservando attentamente l'azione del bambino sugli oggetti, guidati dal suo pensiero euristico, che lo porta a scoprire e
a comprendere, è evidente come la sua azione sia ripetitiva, ma è un ripetersi che non è mai uguale; pertanto se l'azione
è sempre diversa, porta ad un risultato sempre diverso, che quindi genera nel bambino continuo piacere e interesse a
proseguire il gioco di scoperta e di "alta" concentrazione.
RUOLO DELL'EDUCATRICE
L’educatrice presterà particolare attenzione ai bisogni dei bambini e di conseguenza proporrà attività adeguate alle
necessità emerse. L’adulto dovrà sollecitare e sostenere la curiosità del bambino, il suo interesse e il raggiungimento
dell’autonomia per favorirne la crescita individuale, rispettando però i suoi tempi di apprendimento.
È compito dell'educatrice predisporre e ricreare all'interno dell'asilo tutte quelle condizioni necessarie allo sviluppo
armonico del bambino e, nei primi mesi, nel nutrire quel legame affettivo relazionale che diventa la base dello sviluppo
emotivo.
Le educatrici quindi si prenderanno cura della preparazione del contesto e del collegamento tra i vari momenti spaziotemporali. Verrà prestata particolare attenzione alle dinamiche di relazione facendo riferimento sia ai processi emotivoaffettivi che quelli strettamente cognitivi e logico-simbolici.
MATERIALI E STRUMENTI EDUCATIVI
Nelle attività vengono usati diversi tipi di materiali e strumenti:
Per le attività strutturate: colori a tempera, colori a dita, pennarelli, matite colorate, pastelli a cera, gessetti colorati,
pennelli grossi e sottili, colla vinilica, colla stick, carta velina colorata, carta crespa colorata, carta da imballaggio, pasta
da modellare colorata; libri illustrati, giocattoli da traino, mattoncini per costruzioni, bambole, ed altro materiale per il
gioco simbolico; vasche per giocare con l’acqua o con la sabbia, materassini e cuscini morbidi sagomati, radioregistratore.
Per le attività non strutturate:
materiale di recupero come la farina di mais gialla e bianca, farina tipo “00”, cacao amaro, foglie secche, terriccio,
sabbia, conchiglie, semi e legumi secchi di vario tipo e colore, pasta alimentare secca, sale fino…; tappi di sughero,
cilindri e scatole di cartone di varie dimensione, bottiglie e recipienti di plastica di vario tipo e dimensione, bicchieri di
carta, cucchiai, mestoli in legno, spugne, stoffe colorate, indumenti di recupero…
Quindi materiale riciclabile o materiale che si raccoglie dalla natura (foglie secche, pigne, legnetti...) tutto ciò
costituisce il "cappello pensatore" dei bambini e, non essendoci un'esplorazione giusta o sbagliata, il successo è
garantito.
TEMPI
La programmazione inizierà ufficialmente con il mese di novembre 2013 e terminerà a maggio 2014. Le attività saranno
scandite e programmate settimanalmente e avranno la durata di circa 20 minuti.
PARTECIPAZIONE DEI GENITORI
La partecipazione dei genitori alla vita dei servizi per l'infanzia, rappresenta un'occasione utile a favorire la reciprocità,
la responsabilità, il confronto e il sostegno dei percorsi educativi e di vita dei piccoli.
La relazione di fiducia che si crea tra nido e famiglia è fondamentale per le basi dell'educazione e della crescita e
supporta i bambini nell'acquisizione delle competenze sociali e cognitive.
I genitori vengono invitati a condividere le esperienze del proprio bambino e hanno così la possibilità di vedere i loro
bambini non solo attraverso fotografie, ma nella realtà quotidiana attraverso alcuni incontri nei quali si svolgeranno dei
laboratori grafico – pittorici inerenti al tema della programmazione insieme ai bambini e alle educatrici.
Abbiamo pensato che questi incontri potessero essere anche un'occasione per mostrare e svelare ai genitori il prezioso
lavoro educativo che quotidianamente le educatrici compiono con i bambini, di come aiutano a crescere ciascuno di loro
in un gruppo pari.
Saranno organizzate alcune giornate nel mese di maggio dove le educatrici metteranno a disposizione vario materiale da
utilizzare nell'attività proposta; i genitori potranno partecipare con i loro bimbi, realizzando con tutta la loro fantasia le
attività.
Il numero massimo di adulti è di cinque a giornata.
L'orario di ogni incontro avverrà nell'ora dell'attività, quindi dalle ore 10:45 alle ore 11:45 (circa).
Questi incontri hanno la finalità di far partecipare attivamente i genitori alle esperienze che il proprio figlio vive allo
spazio cuccioli.
Gli obiettivi si riassumono nella possibilità per i genitori di:
- Riscoprire il valore e il significato del gioco come strumento privilegiato nella relazione con il proprio figlio
- Condividere uno spazio-tempo insieme ad altri adulti e bambini che già si conoscono nell'ottica di consolidare le
relazioni già esistenti
- Riscoprire il piacere dell'attività ludiforme con materiali inconsueti
- Verificare i progressi del loro bambino
- Constatare il benessere del bambino all'interno del servizio
Per il bambino di:
- Favorire il piacere della scoperta attraverso i laboratori creativi
- Condividere questa "magica" esperienza insieme ai propri genitori e insieme alle educatrici riconoscendo il momento
laboratoriale come uno spazio dove esplorare con libertà
- Trasmettere la percezione della cura e della particolarità dei materiali usati per le attività
- Giocare insieme al genitore
- Vivere e sperimentare con la propria mamma e il proprio papà lo spazio cuccioli alla scoperta di luoghi e giochi a lui
familiari;
• Condividere con il genitore i momenti caratterizzanti l'attività educativa
Per le educatrici
- Incontrare i genitori in un modo diverso da quelli consueti (riunioni, colloqui, feste) coinvolgendoli attivamente
- Restituire ai genitori, attraverso l'esperienza diretta, il significato della relazione educativa tra adulto-bambino etra
bambino-bambino, con lo scopo di creare per loro una situazione formativa
- Creare uno spazio d'incontro tra il sapere professionale delle educatrici e il sapere naturale dei genitori, in una
dimensione relazionale, attraverso un atteggiamento di reciproca fiducia
- Condividere un'occasione di scambio e di relazione con i bambini e i genitori all'interno di un contesto dove poter
essere osservatrice partecipante.
PROGETTO DI CONTINUITA' CON LA SCUOLA DELL'INFANZIA
Nel passaggio dal nido alla scuola dell'infanzia il bambino è chiamato a rapportarsi con un nuovo contesto e a instaurare
diverse relazioni al fine di acquisire ulteriori abilità e far fronte a richieste sempre più complesse. Il trovarsi in un
ambiente sconosciuto, il dover modificare le proprie abitudini o cambiare i propri amici, rappresenta per il piccolo un
momento particolarmente delicato.
Per queste ragioni è importante che lo "scarto" tra le peculiarità e le richieste della nuova condizione non sia eccessivo e
che il bambino possa cogliere nella novità un senso di familiarità che gli consenta di tollerare i sentimenti negativi e di
sperimentarsi con tranquillità.
In quest'ottica la continuità tra i vari contesti educativi, si configura come una condizione necessaria per il benessere e
lo sviluppo del bambino, che può essere perseguita sia attraverso un continuo confronto tra le educatrici dei due diversi
servizi che grazie ad una serie di attività che accompagnino concretamente i piccoli nell'esplorazione e nella conoscenza
della nuova realtà.
Il nostro progetto continuità si svolgerà in collaborazione con le scuole dell'infanzia rispettivamente “S.G. Bosco” e
“Ca' Bianca”, con cui si è deciso di sviluppare un percorso che interesserà come di consueto soprattutto il gruppo dei
bambini dello spazio cuccioli, che il prossimo anno frequenteranno una delle due scuole dell'infanzia e solitamente i
bambini frequentanti la sezione dei piccoli iscritti al primo anno della scuola dell'infanzia.
Tale progetto sarà gestito attraverso incontri mensili che verranno comunicati ai genitori non appena terminerà
definitivamente l'organizzazione con le educatrici della scuola materna ed inizierà con il nuovo anno.
Il percorso verrà concordato con le insegnanti della scuola dell'infanzia alla fine del mese di novembre e sarà scelto il
tema portante del progetto.
Esso sarà strutturato tenendo conto del piano dell'offerta formativa della scuola dell'infanzia e di quello dello spazio
cuccioli.
Le educatrici
Cristina Spina, Valeria Chiozzotto, Giulia Albanese
Michela Vianello
La Psico-Pedagogista
Sabrina Salmaso
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