ONDA D’URTO
Periodico degli studenti del Liceo ‘Porporato’ di Pinerolo - Anno XII, n.2, Dicembre 2009
www.liceoporporato.it/studenti/onda/onda_d'urto.htm
Indice:
Intervista al Procuratore
Origini di un termine
Contro la mafie
pag. 2 Sopra i diciotto
Giornata dell’abbraccio pag. 2 Una scelta politica
Origini della mafia
pag. 3 Ammazzateci tutti
pag. 4
pag. 5
pag. 6
pag. 7
pag. 8
Manifesto dell’antimafia pag.9
Lezione con la web cam pag.10
La scuola che vorrei
pag. 11
Gruppo Amnesty
pag. 12
Artisti &Campioni
pag. 13
Ex 7 in condotta
Splash
Test divertentissimo
Musica&film
Libri
ins. resp. antonio denanni
pag. 14
pag. 15
pag. 16
pag.17
pag.18
Diz. Inglese-piemontese pag.19
Una domenica allo stadio pg.20
“Didattica distesa”
pag. 20
Gossip al Porporato
pag.21
Vignetta di chiusura
pag.21
Contro le mafie
In questo numero di Onda d’urto, diversamente da quelli precedenti, ci siamo buttati in modo deciso nel
sociale, “Contro le mafie”, per un impegno per la legalità e la giustizia. Già, la legalità e la giustizia, quante
volte si confondono i due termini prendendo per giusto ciò che è legale. Invece no, ci teniamo a distinguere
in modo netto le due realtà, affermando con le parole di Don Ciotti - da sempre impegnato contro le mafie “la giustizia è la realizzazione effettiva dell’eguaglianza dei diritti e l’opportunità dei doveri” (discorso a Napoli per la “Giornata della memoria delle vittime di mafia”, 21 marzo 2009), mentre la legalità è ciò che è
permesso o regolato dalla legge (sulla
distinzione di questi due termini speriamo discutiate in classe, soprattutto nelle ore di Diritto e
di Filosofia, ma non solo).
Troppo sovente leggiamo di come la legge, appunto la legalità, è piegata a facili strumentalizzazioni per fini
personali o di gruppo che vanno
in direzione contraria
a quella della giustizia sociale.
Nel nome della legalità c’è chi calpesta la
giustizia tutti i giorni
attraverso favoritismi,
lobby… appunto
mafie.
È
proprio
su
quest’ultima che abbiamo voluto aprire il numero
di dicembre di
Onda d’urto,
tracciando un profilo di
questo fenomeno, descrivendo la sua storia e le persone che in
qualche modo l’hanno combattuta o la
combattono. Abbiamo provato anche noi a guardare questa realtà
senza “girarci dall’altra
parte”. Abbiamo intervistato il Procuratore della
Repubblica di Pinerolo,
dott. Amato, abbiamo dato visibilità a persone ed associazioni come Libera, “Ammazzateci tutti”, Saviano,
Pio La Torre, Don Ciotti, ecc. che contro la mafia hanno messo in atto un’azione
Annuario 2009/10
di contrasto e un percorso culturale e sociale, a volte dando anche la vita. Le solite rubriche e articoli completano il giornalino.
Anche quest’anno siamo riusciti a mantenere l’appuntamento
Buona lettura e.… Buone Vacanze, Buon Natale e Buon Anno a tutti.
La Redazione con l’Annuario, con una novità
Sabato 19 dicembre
Giornata dell’Abbraccio Libero
Ultimo giorno di scuola prima di Natale: abbracciamoci!
rispetto agli anni precedenti: lo
paga la scuola!! È quanto siamo riusciti a far passare in
Consiglio d’istituto.
L’attesa e il gradimento sono
sempre alti e il risultato ci sembra appropriato. Rosso, verde,
blu, giallo sono i colori finora
realizzati. Qualcuno propone
già i colori per il prossimo anno: bianco, nero, azzurro… Vedremo. Per ora godiamoci il
99/2010. Chi non l’avesse ricevuto (insegnanti e studenti)
venga a prenderlo in Centro
stampa della sede.
Sono ormai quattro anni che vi proponiamo per l’ultimo giorno prima delle vacanze di Natale la Giornata dell'Abbraccio Libero, o "Free Hug".
Per i primini che ancora non la conoscono ecco un breve riassunto. Si tratta di un'iniziativa nata alcuni anni fa dall'idea di un ragazzo australiano, Juan
Mann, che annoiato dalla monotonia della vita quotidiana decise
di rallegrare con un abbraccio la vita di chiunque incontrasse. Su
questo spirito, è nata a livello mondiale la Giornata dell'Abbraccio Libero, accolta con entusiasmo da milioni di persone.
Anche noi studenti del Porporato, pieni d'affetto e di
allegria, abbiamo pensato 3 anni fa di organizzare una mini Giornata dell'Abbraccio Libero nel nostro Liceo. Ed essendo stata una bella esperienza, capace di
sciogliere addirittura il cuore di arcigni professori, abbiamo voluto riproporla
anche quest'anno.
Il giorno dell’evento sarà sabato 19 dicembre 2009, ovvero l'ultimo giorno
di scuola prima della vacanze di Natale. Preparatevi quindi a ricevere e donare abbracci: il vostro gesto sarà sicuramente apprezzato! Alcuni (speriamo in
tanti) avranno un cartellino da attaccare alla maglia per incitare al "Free Hug".
Partecipate numerosi!!!
2
Le origini della mafia e la sua storia
La disoccupazione una lusinga per reclutare giovani alla mafia
Immaginate una città dove la vendita di gioielli, di motociclette di grossa cilindrata, di automobili come BMW e
Jaguar sfiora vette altissime a livello mondiale, dove i costruttori non hanno bisogno di mutui, dove i consumi sono
straordinariamente elevati, dove almeno venti persone, in
questo momento, potrebbero firmare
su due piedi un assegno di trenta miliardi. New York City? Quasi: Palermo.
Eppure Palermo ha, nel complesso,
un basso reddito medio pro-capite.
Ne conosciamo soprattutto i quartieri
poveri: mortalità infantile del 20 per
mille contro il 5,51 della media
nazionale, elevato tasso di disoccupazione e conseguente basso tenore di
vita. Una povertà non solo economica, che può far ben comprendere
come 80.000 giovani siano costantemente sottoposti alle lusinghe della
mafia.
Ma cos’è davvero la mafia?
L’espressione “organizzazione
criminale”, utilizzata spesso in luogo
di tale termine, non rende piena
giustizia al fenomeno. Impadronitasi
con la forza e l’inganno del plurisecolare sentimento di ribellione del popolo siciliano nei confronti del potere statale (sentimento,
peraltro, alimentato dalla lunga catena di soprusi ad opera
dei diversi dominatori della Sicilia), la mafia è infatti
diventata la via, sentita come unica possibile, per
un’emancipazione economica della borghesia meridionale.
Tale emancipazione trovava nell’unità d’Italia, che si realizzò all’insegna dell’alleanza tra la borghesia industriale
del Nord e i soli ceti agrari latifondisti del Meridione, un
ostacolo.
Lo sviluppo della mafia si è accentuato soprattutto a
partire dal dopoguerra, per continuare fino ad oggi. Dalla
seconda metà degli anni ’70, in particolare, ha cominciato
a influire sulla produzione economica, cancellando la sua
impostazione meramente parassitaria, grazie ai capitali
accumulati con il commercio mondiale dell’eroina. Attraverso estorsioni, usura, omertà, omicidi, ecc., essa ha preso a gestire l’edilizia, i lavori pubblici, gli appalti statali o
degli enti locali, contraendo rapporti sempre più stretti con
gli ambienti della politica, via privilegiata per l’accesso
alle attività legali redditizie e, quindi, occasione favorevole per il riciclaggio del denaro frutto delle attività illecite,
in primis il traffico di droga e, recentemente, di armi.
A fronte di questi mutamenti, è altresì cambiata
l’immagine del boss mafioso, che somiglia ad un affarista
in piena regola assai più che al tradizionale “capo” con
coppola e basettoni. Il boss si occupa esclusivamente degli
affari di maggior rilievo e si serve, per il resto,
d’intermediari, attraverso i quali dirige racket, appalti,
delitti, ecc. Dal momento che l’“imprenditore illecito” è
ben più concorrenziale di quello tradizionale, lo Stato
3
ha tentato, negli ultimi decenni, di arginare l’espansione
mafiosa sul piano economico-finanziario: da ciò derivano
le reazioni violente della mafia, che in anni recenti hanno
condotto ad attentati di dimensioni sempre maggiori, rivolti a personaggi rappresentativi dello Stato.
Il fenomeno mafioso è da tempo divenuto un problema nazionale e internazionale. Le tradizionali distinzioni
tra Cosa Nostra (Sicilia), ‘Ndrangheta
(Calabria, detta “l’altra faccia della luna” in quanto poco esposta al
pentitismo e a infiltrazioni esterne),
Camorra (Campania, unico fenomeno
mafioso con origini urbane) e Sacra
Corona (Puglia, originata da Raffaele
Cutolo nel 1981), lasciano, come si
suol dire, il tempo che trovano. La criminalità organizzata ha filiali in tutto il
mondo, a partire dagli Stati Uniti, finendo col Canada e con l’Olanda; e
tale è diventata la sua rilevanza, tante
sono le opportunità che essa offre alla
gente – contrapponendosi a governi
che spesso non tengono in conto le
reali necessità dei popoli che si trovano
a guidare, che forse oggi la più efficace
lotta contro la mafia sarebbe il potenziamento delle istituzioni e una politica davvero presente
sul territorio. La filosofia del “va tutto bene”, almeno per
ora, non sembra aver sortito risultati degni di nota.
Gloria Lizza, 1B Cl
Il “Romanzo del pizzo"
Alcuni esempi di soprusi mafiosi raccontati alla Confesercenti di Palermo e riportati nel libro “Romanzo del pizzo”:
- "Sono il titolare di un'azienda di pratiche automobilistiche.
Ho rapporti assurdi con l'UFF. della Motorizzazione. Gli
impiegati di quell'UFF. sono soci di altre agenzie e mandano
avanti solo gli incartamenti dei loro soci. Cioè s'immatricola
un camion per gli "amici" dall'oggi al domani, mentre gli altri
aspettano settimane. Alla fine perdo tutti i clienti".
- "Sono un farmacista. Ho subìto 4 rapine, poi mi è arrivata
una telefonata anonima. Mi hanno costretto ad assumere un
ex-detenuto che mi fa da guardia".
- "Mi costringono a pagare in base al n. delle vetrine centomila a vetrina - e in base ai mq. del negozio".
- "Prima mi hanno detto: Diventiamo soci al 30%. Poi mi
hanno alzato il prezzo. Alla fine si sono impadroniti di tutto".
- Un commerciante va in banca perché ha problemi
economici seri. Non ottiene nulla perché non ha garanzie sicure da offrire. Si affida a usurai, pagando (a Palermo) il
12,50% al mese! Se non paga, l'usuraio gli porta un suo amico
e gli impone di prenderlo come socio. Poi il socio, col tempo,
s'impadronisce di tutta l'impresa, che così diventa mafiosa.
Il 70% dei negozi di Palermo è stato assalito almeno una
volta da rapinatori con pistola in pugno. Il 25% ha subìto sino
a 4 assalti. Assai difficilmente ci si rivolge alla polizia.
da www.homolaicus.com/storia/contemporanea/mafia.htm
Intervista al Procuratore della Repubblica di Pinerolo, Giuseppe Amato
La scuola “arma” le persone contro la mafia
cietà spesso pensa con
una prospettiva
egoistica.
Tante volte la mafia
non agisce con forme
plateali di violenza,
piuttosto crea fenomeni latenti, che non sono evidenti
all’esterno, ma che
purtroppo basta poco
per scoprire.
Lo stato fa abbastanza per combattere le
mafie? Il sistema giudiziario è sufficientemente
attrezzato per farlo?
In Italia la legislazione e la preparazione professioCos’è la mafia?
L’articolo 416 del Codice Penale definisce, regola- nale sono presenti, ma stiamo attraversando un periodo di crisi economica per cui sono carenti i mezzi, le
menta e punisce le associazioni di tipo mafioso.
strutture ed il personale. Gli uffici ci sono, mancano i
Esse non si pongono l’obiettivo di sostituirsi allo
Stato, ma si occupano di intimorire soggetti che sono magistrati.
deboli, allo scopo di ricavare vantaggi economici ilIl fenomeno mafia è presente anche nel
leciti. Gli individui che sono minacciati hanno
Pinerolese?
Attualmente non sono in atto procedimenti o invedifficoltà a denunciare alle istituzioni il danno subìto
stigazioni. Pinerolo è una città ricca e con un’attività
e restano nel silenzio.
imprenditoriale ben avviata; teoricamente nulla eLa mafia è più un’organizzazione criminale o
sclude che vi siano attività economiche illecite quali
un’organizzazione di potere?
lo spaccio di droga o il difficile problema del riciEntrambe: la mafia è sicuramente
un’organizzazione criminale poiché agisce con mezzi claggio.
e pratiche illecite, ma è anche un’organizzazione di
Ci parli del suo progetto di prevenzione della viopotere perché crea un certo condizionamento sulla
lenza sulle fasce deboli (donne, minori, anziani,
collettività.
disabili).
Dopo qualche mese
È più un fenoLa definizione di mafia del Codice Penale
che
mi sono trasferito
meno legato
L'associazione è di tipo mafioso quando coloro che ne
a
Pinerolo,
ho notato
alla cultura o
fanno parte si avvalgono della forza di intimidazione del
che vi erano una serie
di trasgressione
vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di strutture disponibili
di leggi?
di omertà che ne deriva per commettere delitti, per per accogliere un
Sicuramente
acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comun- intervento a tutela
la mafia è un
que il controllo di attività economiche, di concessioni, di delle fasce deboli.
fenomeno illegale in contrasto autorizzazioni, appalti e servizi pubblici o per realizzare Molte volte chi è vitticon la polizia, la profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri ovvero al fine ma di violenze non ha
magistratura e
di impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o di il coraggio di denunl’autorità pubprocurare voti a sé o ad altri in occasione di consultazioni ciarle, e il progetto
blica, ma il feelettorali. Art. 416 bis - Associazione di tipo mafioso (estratto) propone un sostegno
sia sul piano psicolonomeno
gico che materiale coinvolgendo in una collaborazioculturale è determinante: la nostra società tende ad
ne reciproca tutte le strutture operanti sul territorio.
accettare supinamente il dominio e il rafforzamento
di associazioni criminali.
Che ricordo le hanno lasciato magistrati come
Falcone e Borsellino?
La società percepisce il problema mafia come
Falcone, Borsellino e molti altri giuristi uccisi dalla
fatto grave o no?
Penso che sia una problematica sottostimata: la so- mafia rappresentano per me la passione per il proprio
Incontro il Procuratore della Repubblica, Dott.
Giuseppe Amato, con un gruppo di ragazzi della
redazione di “Onda d’urto” presso il seicentesco
Palazzo di Giustizia del Tribunale di Pinerolo.
Non appena arriviamo il Procuratore ci accoglie
nel suo ufficio con molto calore. Si presenta, noi ci
presentiamo a lui e gli consegniamo una copia del
nostro annuario ed alcune copie di “Onda d’Urto”.
Ci racconta con un flashback la sua esperienza
scolastica: ha frequentato le scuole a Roma, la sua
città natale, e la facoltà di giurisprudenza
all’università “La Sapienza”.
Si congratula pure con noi (grazie Procuratore!!),
sostenendo che saper scrivere è fondamentale e scrivere per il giornale scolastico è un bell’esercizio.
4
Segue a pag.5
lavoro. Credo che sia Falcone che Borsellino abbiano
avuto una percezione del rischio che correvano, ma
nonostante tutto hanno fatto un lavoro di coscienza e si
sono impegnati senza risparmiarsi. Quindi una grande
coerenza, ma anche altri meno famosi e meno avvertiti
del pericolo, ad es. Caccia di Torino, hanno svolto il
loro lavoro con grande passione.
Che cosa può fare la scuola e noi studenti per
combattere la mafia?
Sono convinto che la più grande arma per sconfiggere la mafia sia la cultura: la formazione scolastica
“arma” le persone dello strumento della cultura, che
consente di avvicinarsi al fenomeno della criminalità
organizzata parlandone ed approfondendo il tema, proprio per migliorare l’approccio mentale e per non temerla.
Chi ha una base culturale ha un pensiero autonomo,
dunque è meno portato a diventare facilmente assoggettabile.
Giulia Antonucci, 5A Soc
Il Palazzo del Tribunale di Pinerolo
L’area ove sorge il Tribunale era in origine l'orto del
convento dei Frati minori edificato nella metà del secolo XIII. Le costruzioni attuali vennero realizzate al
tempo della seconda dominazione francese (1630-95)
nell'ambito di un grande sistema di fortificazioni oggi
non più visibile. Nel 1673 Sebastien Le Prestre maresciallo di Vauban (1633-1707) disegnò il progetto
delle caserme dette "alte", per distinguerle da quelle
presso la piazza d'armi, come alloggi per la fanteria.
In seguito vennero adibite a Distretto Militare e infine ad abitazione. Dal 1960 il complesso viene
acquisito dal Comune di Pinerolo che lo concede in
gestione in parte alla Regione e in parte agli Uffici di
Giustizia nelle zone. La ristrutturazione curata dagli
architetti Gabetti e Isola avvenne negli anni 70-80 per
la Regione Piemonte, in origine come sede del Comitato Comprensoriale, e intorno al 1992 per il
Tribunale.
Origine, storia e significato di un termine
La prima volta che compare ufficialmente tale vocabolo
accostato al senso tutt'ora in uso, di organizzazione
malavitosa organizzata, è in un rapporto del capo procuratore di Palermo nel 1865, Filippo Antonio Gualtiero. Già
due anni prima, nel 1863, viene interpretato da Giuseppe
Rizzotto e Gaetano Mosca "I mafiusi di la Vicaria", opera
che diffonde i termini mafia, omertà e pizzo in Italia.
Tuttavia le effettive origini del termine Mafia ancora sono
piuttosto misteriose.
Spesso si è voluto associare - a volte anche forzatamente - con un qualche vocabolo di origine araba, per la sua
radice non facilmente accostabile
a termini di origini invece latini o
greci, forti del fatto che la Sicilia - regione ritenuta la "culla"
delle principali organizzazioni di
questo tipo - fu effettivamente
governata dagli arabi lungo il X
secolo. […]
Tuttavia tale origine è messa in
discussione dal fatto che non è
dimostrato, né attestato l'uso del
vocabolo in questione prima della
seconda metà del XIX secolo,
lasciando ben 8 secoli di silenzio.
Secondo Santi Correnti pertanto
sarebbe piuttosto un termine ben più recente, forse derivato dal dialetto toscano, trovando un riscontro nella parola
maffia.
In considerazione della teorica origine siciliana e della
sua prima diffusione geografica, un'altra analisi ricollega
l'etimologia del termine all'unificazione del Regno italico
e alla missione segreta di Mazzini in Sicilia avvenuta l'anno prima (1860) dell'Unità d'Italia. Secondo tale ipotesi,
«MAFIA» non sarebbe altro che l'acronimo di queste parole: «Mazzini Autorizza Furti Incendi Avvelenamenti».
Fino a che punto sia fondato questo studio, rimane però da
considerare...
Sul piano storico e antropologico va comunque
osservato che in origine al fenomeno, attecchito sul
territorio siciliano, veniva assegnato proprio questo termine esteso poi alle potenti organizzazioni associative a
livello mondiale. Rimane comunque il fatto che nell'uso
comune il termine mafia è ormai diffuso su larga scala.
Per antonomasia e senza qualificazioni si riferisce tuttavia
all'organizzazione che ha avuto origine nell'isola come insieme di piccole associazioni sviluppate in ambito agreste.
Tali aggregazioni rette dalla legge dell'omertà e del silenzio consolidarono un'immensa
potenza in Sicilia e riemersero
dopo la seconda guerra mondiale.
Le analisi moderne del fenomeno della mafia la considerano,
prima ancora che una organizzazione criminale, una "organizzazione di potere"; ciò evidenzia
come la sua principale garanzia
di esistenza non stia tanto nei
proventi delle attività illegali,
quanto nelle alleanze e collaborazioni con funzionari dello
Stato, in particolare politici, nonché del supporto di certi strati della popolazione. Di conseguenza il termine viene spesso usato per indicare un modo
di fare o meglio di organizzare attività illecite.
Quindi il termine "mafioso" può essere utilizzato nel
linguaggio comune per definire, per esempio, un sindaco
che dia concessioni edilizie solo ai suoi "amici" o un
professore universitario che fa vincere borse di studio a
persone anche valide ma a lui legate, o la nomina da parte
di un governo di altissimi dirigenti anche capaci ma
"politicamente vicini" alla maggioranza di cui il governo è
espressione.
Da Wikipedia, voce mafia
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Pio La Torre,
un piccolo uomo a combattere contro la mafia
Pio La Torre , nato a Palermo nel 1927, è stato un importante politico italiano, celebre per la sua lotta contro l’associazione mafiosa. Sin da giovane si
impegnò nella lotta a favore dei braccianti e ben presto fece strada in politica,
aderendo al Partito Comunista Italiano. Nel 1969 si trasferì a Roma e pochi
anni dopo, nel 1972, venne eletto deputato in Parlamento. E’ qui che Pio La
Torre iniziò la sua battaglia contro la mafia. Appena eletto, infatti, entrò a far
parte della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia
in Sicilia: insieme al giudice Terranova portò alla luce alcuni legami tra
mafia ed importanti uomini politici (soprattutto della Democrazia Cristiana) e
propose una legge che introdusse il reato di associazione mafiosa, punibile dai
tre ai sei anni per i membri, pena che saliva da quattro a dieci nel caso di
gruppo armato. Introdusse inoltre anche la norma che prevedeva la confisca
dei beni ai mafiosi e che segnò una vera svolta radicale nella lotta contro la
criminalità mafiosa, fino ad allora nemmeno considerata come passibile di
condanna penale. Pio La Torre ha una grande conoscenza del fenomeno mafioso e del suo sistema di potere.
È consapevole delle sue trasformazioni, dalla mafia agricola e del latifondo, combattuta negli anni
dell’adolescenza, alla mafia urbana e dell’edilizia, fino alla mafia imprenditrice dedita al traffico
internazionale di droga con agganci nell’alta finanza. Non ha paura di fare chiaramente i nomi e i cognomi
dei conniventi politici e di tutte le persone immischiate. Nel 1981 decise di ritornare in Sicilia, dove assunse
la carica di segretario del partito regionale. In questi anni combatté forse una delle sue battaglie più
memorabili contro la costruzione di una base missilistica NATO in Sicilia, considerata da La Torre una minaccia per la pace nel Mediterraneo. Per questo portò al Governo una petizione di ben un milione di firme
che subito fu accolta.
In una mattina dell’aprile del 1982, mentre stava raggiungendo il suo ufficio, l’auto su cui viaggiava fu presa
di mira da alcuni uomini mascherati che spararono decine di colpi. La Torre morì sul colpo. Più di vent’ anni
dopo, nel 2007, gli assassini di La Torre vennero arrestati: facevano parte di alcuni dei più noti clan mafiosi
che, purtroppo, ancora oggi insanguinano le strade di Palermo.
Selene Evangelisti, 4 A Ginn
Peppino Impastato,
un illuso che qualcosa potesse cambiare
A Cinisi, paesino siciliano nei pressi dell’aereoporto di Punta Raisi, cento passi
dividono la casa di Peppino Impastato e Tano Badalamenti, uno dei principali
esponenti dell’organismo di Cosa nostra.
Peppino insieme ad alcuni amici fonda il circolo “Musica e cultura” con
l’intento di promuovere dibattiti culturali e sociali tra i giovani di Cinisi. Realizza
inoltre Radio Aut, un’emittente autofinanziata che indirizza i suoi sforzi nel
campo della satira mafiosa e si rivolge contro gli esponenti politici locali. Per Peppino il boss Badalamenti diventa “Tano seduto esperto in lupare e traffico di cocaina”, mentre Cinisi è “Mafiopoli: la città della mafia”.
Poco dopo la sua candidatura alle elezioni politiche del paese Peppino viene
fatto saltare in aria sui binari della ferrovia locale con sei chili di tritolo. La sua
data di morte coincide con il ritrovamento a Roma del corpo di Aldo Moro, il 9 Maggio 1978.
Soltanto vent’anni dopo Gaetano Badalamenti viene rinviato a giudizio come mandante dell’omicidio e in
seguito processato. Una morte inaccettabile quella di Peppino: ucciso per avere pensato con la propria testa,
per essersi opposto al potere rappresentato dalla mafia; un illuso convinto che qualcosa potesse cambiare per
delle idee.
Anch’io ci credo, e voi??
Cristina P. 3B\Cl
6
Sop
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ci o
Era una scelta politica
tto
L’alba di un nuovo giorno si sta levando, ed io oltrepasso colonne d’acqua scrosciante. Piazza San
Carlo per la prima volta appare vuota, completamente vuota, alle luci dei miei occhi.
Non un piccione, non un ragazzo, non una volante a romperne la mattutina quiete.
Solo, ad un tratto, un ciclista insonne e comunque silenzioso. Ed infatti passa inosservato dinanzi
all’imponente Emanuele Filiberto.
La notte nevicò. M’alzai vedendo quei candidi fiocchi irradiare di soave bianchezza tutto il cielo,
l’orizzonte, i monti, gli alberi, ed infine il prato, le case, le auto.
Levandomi dal letto, m’avviai a cercare conforto di fronte alla legna
I numeri della mafia
che scoppiettava nella stufa dell’ampio salotto.
Era il primo dell’anno nuovo. O l’ultimo del precedente, non ricordo. Organizzazioni principali
* Camorra - Campania
E poco importava. E proprio perché poco importava, quella mia sbada* Camorra barese - Puglia
taggine era una scelta politica. Quella stufa accesa era una scelta politica.
* Cosa nostra - Sicilia
Quell’anelito di calore di me circondato da candore, era una scelta poli* 'Ndrangheta - Calabria
tica.
* Sacra Corona Unita - Puglia
Quel contrasto, che un po’ era connubio, di caldo e freddo, nel suo
* Società foggiana - Puglia
ingenuo confortare, sembrava esprimere un disegno forse irregolare,
* Stidda - Sicilia
certo naturale, che trascendeva di molto dalle logiche dell’ideologia…
Organizzazioni simili
Carlo Guassone, III B Classico
* Mala del Brenta - Veneto
Prima di Saviano c’era Peppino
100 passi. La distanza tra la casa di Giuseppe,
“Peppino”, Impastato e la dimora del boss mafioso
Gaetano, “Tano” Badalamenti. La distanza che ancora
oggi richiama alla memoria una battaglia tra libertà e
paura, tra coraggio e viltà. Una distanza, una vicenda,
una realtà conosciuta da pochi e ignorata da molti.
La storia di Peppino è ambientata in Sicilia, in un
piccolo paesino vicino a Palermo, Cinisi o Mafiopoli
come soleva chiamarlo lui; già solo questo appellativo
può svelare parte delle caratteristiche della
società in cui viveva Giuseppe.
Il destino di Peppino sembrava essere già
scritto quando nacque, il 5 gennaio 1948. Infatti, la sua famiglia era fortemente collusa
con la mafia: lo zio era diventato un gangster
dopo essere emigrato in America e il padre,
benché non fosse propriamente un boss, era
ben inserito in quell’ambiente tanto odiato da
Peppino. Inoltre tutta la famiglia Impastato era a stretto
contatto con il “clan Badalamenti”, che annoverava tra
le sue file una serie di grandi personalità della mafia
locale.
Nonostante le influenze interne ed esterne alla sua
famiglia, Peppino crebbe sviluppando degli ideali che
rispecchiavano sempre di più una mentalità libera e
ribelle. Utilizzò tutti i possibili mezzi di comunicazione
per denunciare la situazione in cui si trovava Cinisi. La
sua continua ricerca di giustizia e verità lo portarono a
fondare insieme ai suoi amici (i suoi “compagni”) radio
Aut che era molto più che un’emittente radiofonica, era
un simbolo di libertà, una luce nel tunnel senza ritorno
della paura creato dalla mafia. Forse proprio per questo
ebbe successo.
Durante la trasmissioni venivano svelati i segreti e le
* Banda della Magliana - Roma
* Basilischi - Basilicata (Potenza, Matera,
Policoro)
Dati di Struttura
pagine nere * Camorra: 236 cosche, 7.200 affiliati,
della
storia 82.000 fiancheggiatori.
del clan Ba- * Cosa nostra: 186 cosche, 5.400 affiliati,
d a l a m e n t i , 65.000 fiancheggiatori.
m i s t e r i o s i * 'Ndrangheta: 160 cosche, 6.000 affiliati,
72.000 fiancheggiatori.
giochi di po- * Sacra Corona Unita: 47 cosche, 1.600
tere e efferati affiliati.
omicidi taciuDa Wikipedia, voce mafia
ti per tanto
tempo sia per ignoranza che per timore.
L’8 maggio 1978, dopo l’ultima trasmissione serale di radio Aut, Peppino scompare.
Venne ritrovato il giorno dopo assassinato. I
suoi compagni non ebbero dubbi sul mandante: è il boss Badalamenti. Peppino era
diventato troppo ingombrante, troppo
“potente”. Ma, la sua morte che coincise con
uno dei giorni più bui della storia italiana, il
ritrovamento del corpo dell’onorevole Aldo Moro rapito dalle Brigate Rosse, non fu vana. Un corteo immenso
accompagnò i suoi funerali. Cori, inni, striscioni contro
la mafia culminarono davanti alla casa di Badalamenti,
che venne bombardata di pietre.
Peppino ha vinto perché è riuscito a scuotere
l’apatia, la coscienza e il cuore del suoi concittadini.
La storia dei cento passi nacque alcuni anni dopo la
morte di Peppino e diventò col tempo il simbolo della
guerra contro la mafia.
“…si sa come si nasce ma non come si muore e non se
un ideale ti porterà dolore, ma la tua vita adesso puoi
cambiare, solo se sei disposto a camminare, gridando
forte e senza aver paura, contando cento passi lungo la
tua strada…” tratto dai “Cento passi” cantata dai Modena City Ramblers.
Lucrezia, 4A Ginn
7
2 associazioni in prima linea contro la mafia
Libera
"Libera. Associazioni nomi e numeri contro le mafie" è un
organizzazione nata il 25 marzo 1995 con l'intento di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e
promuovere legalità e giustizia. Conta oltre
1500 associazioni, gruppi, scuole, realtà di
base, territorialmente impegnate per
costruire sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura
della legalità. Insieme vogliono e possono fare la
differenza. Fondatore e trascinatore dell’associazione è Don
Luigi Ciotti.
Un esempio di ciò che fanno sono i campi lavoro e
formazione civile di Libera Terra, che si svolgono nei
territori confiscati alle mafie. I campi, oltre che ai lavori dei
terreni, prevedono sessioni di studio e informazione sulle
tematiche della lotta alle mafie. Qui volontari e volontarie
decidono di fare una nuova esperienza, che ha come
obbiettivo principale il diffondere una cultura fondata sulla
legalità e sul senso civico che possa
efficacemente contrapporsi alla cultura della violenza, qual è la mafia, e
dimostrare così che è possibile ricostruire una società attiva, serena e solidale.
Attualmente Libera è un coordinamento di oltre
1500 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base,
territorialmente impegnate per costruire sinergie
politico-culturali e organizzative capaci di
diffondere la cultura della legalità. La legge sull'uso sociale dei beni confiscati alle mafie, l'educazione alla
legalità democratica, l'impegno contro la corruzione, i campi
di formazione antimafia, i progetti sul lavoro e lo sviluppo,
le attività antiusura, sono alcuni dei concreti impegni di Libera. Libera è riconosciuta come associazione di
promozione sociale dal Ministero della Solidarietà Sociale.
Nel 2008 è stata inserita dall'Eurispes tra le eccellenze italiane.
Alessia Martino, 3cs
Ammazzateci tutti
“Ammazzateci tutti” è il nome del movimento anti'ndrangheta sorto su iniziativa spontanea dei giovani a Locri
(RC) negli ultimi mesi del 2005, all'indomani dell'omicidio
del vicepresidente del consiglio regionale della Calabria
Francesco Fortugno.
Inizialmente composto da soli ragazzi (per lo più studenti
liceali ed universitari), il Movimento nei mesi successivi alla
sua nascita ha incontrato il sostegno fattivo anche degli adulti, e nello specifico dei familiari vittime di 'ndrangheta.
Ben presto il Movimento, grazie alla rete e ad internet
è riuscito ad unire ragazze e ragazzi da tutta Italia che,
all'appello di "giovani contro tutte le mafie!" ha
unito e continua ad unire in un unico grido ed
in un grande movimento antimafie su scala
nazionale la meglio gioventù italiana nella
lotta contro le mafie e per la legalità: dalla Sicilia, alla Campania, alla Lombardia, al Lazio,
alla Puglia, al Veneto.
La prima apparizione pubblica dell'embrione del Movimento è stata fatta a Locri il 19 ottobre del 2005. in occasione dei funerali dell'On.
Francesco Fortugno, quando un primo nucleo di
sette ragazzi espone insieme all'ideatore Aldo
Pecora l'ormai famoso striscione di sfida alla
mafia "E adesso ammazzateci tutti".
Successivamente già alla grande manifestazione popolare del 4 novembre 2005 a Locri, a cui parteciparono oltre 15.000 persone, il neo-costituito Movimento
spontaneo "Ammazzateci tutti" svolse un ruolo chiave
nell'organizzazione dell'evento mettendo online il sito
internet www.ammazzatecitutti.org, che in una sola settimana
dalla messa in rete ha registrato più di 200.000 contatti.
Dal marzo 2006 il Movimento sta promuovendo un disegno di legge il cui articolato consta di tre semplici dispositivi,
è il divieto di propaganda elettorale a chi sottoposto a misure
di sorveglianza speciale. Secondo la tesi proposta, infatti, è
impensabile che in Italia il mafioso possa perdere l’elettorato
attivo e passivo, ma possa comunque condizionare gli esiti
elettorali sponsorizzando candidati di sua fiducia. Il DdL impone, qualora accertato il compromesso stretto tra il mafioso
ed il candidato eventualmente eletto, il decadimento
immediato dalla carica elettiva di quest'ultimo.
Il 2 giugno 2006 organizza un "presidio di legalità" con
oltre 500 persone presso il ristorante “Al Valantain” in località Santa Trada di Villa San Giovanni, costretto a chiudere
dopo innumerevoli attentati, tentativi di estorsione e minacce di morte, ed i cui titolari, la famiglia Mazza, sono
costretti ad emigrare all'estero per tentare di rifarsi una
vita.
Il 9 agosto del 2006 promuove ed organizza a
Campo Calabro una manifestazione pubblica per
il quindicesimo anniversario dall'assassinio del
Sostituto procuratore generale presso la Corte di
Cassazione, Antonino Scopelliti.
Il giorno 11 novembre 2006 i ragazzi del
Movimento sono tra i promotori ed i soci
fondatori di una nuova organizzazione di associazioni, movimenti, espressioni del mondo delle
cooperative, della Scuola, dell'Università, della
Chiesa e dell'imprenditoria, la "Rete per la Calabria", presentata ufficialmente in un Convegno tenutosi presso l'Auditorium Lamberti di Reggio Calabria il 5 gennaio 2007, con la partecipazione di diverse personalità calabresi tra i relatori. (…)
Attualmente il Movimento, oltre a sostenere con ogni
mezzo possibile i testimoni di giustizia come Pino Masciari,
sta promuovendo numerose azioni di carattere legislativo in
materia di lotta e contrasto alla criminalità organizzata, quali
ad esempio l'accelerazione dei processi di mafia, costantemente a rischio prescrizione.
Oggi Ammazzateci tutti è un movimento antimafia
nazionale, con coordinamenti periferici in Calabria, Sicilia,
Lazio, Lombardia, Veneto e Puglia.
http://www.ammazzatecitutti.org/il-movimento.php
8
Per un mondo liberato dalle mafie
Manifesto degli Stati generali dell’antimafia
Noi sottoscritti cittadini e cittadine, uomini e donne di ogni
età, ci assumiamo la responsabilità di:
affermare nella nostra vita quotidiana i valori della pace, della
solidarietà, dei diritti umani, della legalità democratica e della
convivenza civile, contro ogni forma di violenza, d’illegalità, di
negazione della dignità della persona;
promuovere e partecipare a tutte le iniziative, i progetti, le attività necessarie per liberare il mondo dalle mafie;
fare vivere la memoria delle vittime di mafia come testimonianza di un mondo giusto, consapevole, coraggioso e responsabile;
Ci impegniamo a:
Costruire una larga alleanza globale e di
solidarietà internazionale contro le mafie;
Costituire una commissione indipendente, formata da organizzazioni della società
civile, che valuti le leggi italiane alla luce
della Dichiarazione universale dei diritti
umani;
Difendere, in ogni sede, il diritto
all’informazione garantito dall’articolo 21
della nostra Costituzione, rafforzando le
reti e le esperienze locali, diffondendo il
libero acceso alle fonti e sostenendo, anche legalmente,
il
lavoro dei giornalisti più impegnati ed esposti;
Difendere, in ogni sede, il valore assoluto dell’indipendenza
della magistratura, autentico patrimonio della nostra democrazia e
premessa indispensabile per ogni prospettiva di uguaglianza dei
cittadini davanti alla legge e di giustizia per tutti;
Promuovere di fronte all’inerzia delle istituzioni una proposta di
legge d’iniziativa popolare per l’introduzione nel codice
Sostenere le cooperative e le associazioni impegnate nel riutilizzo
sociale dei beni confiscati affinchè le loro esperienze, a partire dal
mezzogiorno d’Italia, diventino il motore di una nuova economia
della solidarietà;
Promuovere, in tutti gli enti e le amministrazioni locali, strumenti legislativi e amministrativi che garantiscano la massima
trasparenza negli appalti e nella gestione dei servizi pubblici;
Affermare la centralità della scuola, dell’università e delle altre
agenzie formative, nella definizione di nuove politiche sociali e di
interventi legislativi rispetto a temi fondamentali come la lotta alla
criminalità organizzata, l’immigrazione, i diritti umani, il lavoro;
Diffondere un sapere di cittadinanza che valorizzi i giovani come protagonisti di un processo di educazione permanente alla legalità, alla partecipazione e alla responsabilità;
Garantire uno spazio di confronto tra personalità della letteratura, dello spettacolo e dell’arte che attraverso la musica, il cinema,
il teatro, la scrittura, la fiction televisiva, lavorino per una
produzione di qualità, una corretta conoscenza dei fenomeni mafiosi e la diffusione di un’autentica cultura della legalità democratica;
Proponiamo al governo italiano, al Parlamento, alle forze
politiche, alle istituzioni europee e sovranazionali di:
Costruire effettive ed efficaci strategie di contrasto, politiche e
normative, alla criminalità transnazionale;
Costituire in Italia, secondo quanto previsto dalle Nazioni
Unite, la commissione nazionale dei diritti umani, per garantirne il
pieno ed effettivo rispetto, a partire da quelli dei migranti;
Estendere a livello europeo la normativa che prevede l’utilizzo
sociale dei beni confiscati alle mafie;
Recepire la direttiva europea che prevede l’estensione del
9
reato di corruzione anche a rapporti tra privati;
Istituire un’authority indipendente contro la corruzione, dotata
di poteri ispettivi e di controllo;
Garantire l’effettiva applicazione della legge che prevede
l’obbligo di denuncia da parte di chi è vittima del racket;
Abolire tutte le discriminazioni a danno dei familiari di vittime
innocenti; armonizzare le norme esistenti e garantire un effettivo
riconoscimento, in sede civile, del danno biologico, di relazione e
morale;
Rendere effettivi e tempestivi i benefici previsti per i testimoni
di giustizia, che devono essere considerati un modello civile e una
risorsa per il Paese; istituire la figura, specifica
e professionalizzata, del tutor quale unico punto
di riferimento del testimone;
Assicurare nei palinsesti della Rai adeguati
spazi d’informazione e approfondimento sui
grandi problemi sociali del Paese, nel rispetto di
quanto previsto dal contratto di servizio pubblico;
Ribadiamo l’urgenza di:
definire e approvare in tempi rapidi un testo
unico della legislazione antimafia, capace di
superare le attuali disfunzioni e garantire una più efficace azione
di contrasto da parte delle forze dell’ordine e della magistratura;
Istituire un’agenzia nazionale per la gestione dei beni sottratti
alle mafie,in modo da assicurare rapidita’ e trasparenza
nell’assegnazione delle ricchezze restituite alla collettività;
colpire i legami tra mafia e politica attraverso la revisione del
reato di voto di scambio e della normativa sui comuni sciolti per
mafia;
adottare un codice etico che impedisca la presenza nelle istituzioni di persone condannate o rinviate a giudizio per gravi reati;
Rafforzare l’azione di contrasto alle ecomafie ed ai traffici illegali di rifiuti;
Rendere concreto e quotidiano il contrasto all’abusivismo edilizio, eliminando il ricorso ai condoni e sostenendo le attivita’ di
demolizione del cemento illegale;
riconoscere alle persone oggetto della tratta di esseri umani la
condizione di vittime, rafforzare la rete di sostegno sociale e istituzionale agli uomini e alle donne che denunciano i loro sfruttatori;
combattere il lavoro nero e il caporalato, che vedono spesso la
riduzione in schiavitù di un numero crescente di migranti,
attraverso l’affermazione dei loro diritti di cittadinanza;
promuovere una nuova legge antidroga che abbia come
centralità la tutela della salute delle persone e la riduzione della
domanda;
riscrivere la legge anti-doping, rafforzando gli strumenti di lotta
al traffico di sostanze dopanti, estendendo la tutela a tutti i
cittadini e promuovendo, a partire dai giovani, i valori di uno
sport ispirato ai principi di lealtà e rispetto delle regole;
istituire un’authority indipendente per contrastare il fenomeno
del riciclaggio di capitali di provenienza illecita;
colpire i traffici internazionali di armi, le “zone grigie” e i paradisi fiscali in cui avvengono le triangolazioni, introducendo in
particolare il reato di intermediazione;
dedicare, con un provvedimento legislativo, la giornata del
21 marzo di ogni anno alla memoria di tutte le vittime di
mafia.
Roma, 25 ottobre 2009
Porporato News
Seguire le lezioni da casa con la web cam
A partire da quest’anno scolastico una studentessa
del Porporato, con la collaborazione di tutti i suoi
insegnanti, sta usufruendo della tecnologia informatica e in particolare del collegamento video tramite web
cam per seguire le lezioni scolastiche da casa, in modo da poter rimanere al passo con i compagni e non
dover rinunciare all’istruzione a causa delle sue
condizioni di salute. L’utilizzo della web cam per seguire le lezioni da casa in video è una novità in assoluto per il nostro liceo. La lezione via
web benché sia usata da anni in altre
realtà (ad es. nelle conferenze, nelle
università, in corsi di aggiornamento,
ecc), è da poco che è entrata nel mondo
della scuola media e superiore, per rendere fruibile il servizio scolastico soprattutto a chi per motivi di salute non
può essere presente in classe.
Ho intervistato questa nostra compagna, della quale non riporto il nome per motivi di
privacy, sull’esperienza pilota che sta vivendo.
Cosa ne pensi dell'utilizzo della web cam come
mezzo per insegnare agli studenti costretti a casa
per problemi di salute?
Credo sia una grande opportunità utilizzare un
mezzo come skype per seguire le lezioni da casa. È un
grande passo avanti per tutti coloro che come me,
hanno problemi di salute e non riescono molto spesso
a venire a scuola. Un mezzo usato per lo più per svago
in questo caso si è dimostrato vitale per superare alcune difficoltà oggettive.
Personalmente lo trovi un sistema funzionale?
E' un programma molto efficace e nonostante molte
volte cada la linea o non si riesca a sentire, dati i numerosi problemi della rete. Si è dimostrato un mezzo
di comunicazione molto utile.
Seguire le lezioni da casa invece che in classe è più
semplice o più complesso?
Seguire da casa ha i suoi pro e i suoi contro: il
vantaggio è che trovandoti solo, di fronte all'insegnante, la concentrazione è maggiore perché non si hanno
tutte le distrazioni della classe. Allo stesso tempo però, non sempre si sentono con chiarezza gli interventi
dei compagni, quindi gli insegnanti devono ripetere o
far avvicinare il compagno al microfono.
Consiglieresti questo metodo ad altri studenti che
ne avessero bisogno?
Sì, lo consiglierei vivamente a tutti gli
studenti che non riescono a frequentare
con regolarità la scuola, data la grande
efficacia e funzionalità.
I tuoi insegnanti sono stati disponibili
verso l’utilizzo di questo nuovo mezzo
d’insegnamento?
Sì, tutti. Sono molto disponibili e pazienti, soprattutto quando ci sono problemi di connessione. Se qualche volta chiedo di potermi scollegare e quindi di chiudere la videochiamata, perché sto più male non hanno nessun problema. Con questa intervista colgo l'occasione per ringraziarli.
La web cam ti permette solo di seguire le lezioni o
anche di fare le interrogazioni?
Con skype non solo seguo e intervengo alle lezioni
come tutti i miei compagni, ma posso anche essere
interrogata e svolgere verifiche. Queste ultime mi
vengono inviate via e-mail, io le svolgo e, al termine
dell'ora, le scannerizzo e le riinvio all'insegnante.
In conclusione si può dire che ora grazie alla tecnologia è possibile mantenere vivo l’interesse e l’apprendimento anche degli studenti che, a causa di problemi di salute, non hanno la possibilità di seguire regolarmente le lezioni. È un modo nuovo per ribadire
sempre e comunque - ora più di prima - che la scuola
è un diritto di tutti, ricchi o poveri, sani o malati.
Karin Occhetti 5 A Sc.sociali
Nujood Ali e Shada Nasser
Nujood Ali e Shada Nasser, due sconosciute yemenite,
insieme alle più famose Hilary Clinton, Condoleeza
Rice, Nicole Kidman sono tra le dieci vincitrici del
premio Donne dell'anno 2008, attribuito da Glamour
America.
La bambina e la donna yemenite sono
state premiate per avere dato voce
ai diritti dei bambini.
La giovane yemenita Nujood Ali,
soli 10 anni, ha rotto la tradizione
dei matrimoni precoci combinati,
riuscendo ad ottenere un divorzio
legale, grazie all'avvocato Shada Nasser, che si è battuta
per garantire la sua libertà. Dopo aver subito ripetute
percosse e violenze sessuali, Nujood, andata in sposa
all’età di nove anni a un 37enne, è scappata di casa cer-
cando scampo in tribunale in cerca di aiuto.
A differenza delle decine di migliaia di bambine
che sopportano la terribile tradizione dei
matrimoni in età pressoché infantile, Nujood ha
avuto coraggio ed ha avuto la fortuna di trovare una avvocata altrettanto coraggiosa nella
persona di Shada, specializzata nella difesa
dei diritti umani. Grazie all’intervento di
Shada, Nujood non solo ha ottenuto il divorzio, ma ha visto premiato il suo coraggio e indicato una strada per la difesa dei
diritti umani delle donne e delle bambine.
Nujood è tornata a scuola e quando le hanno chiesto cosa
intende fare in futuro ha risposto: «....Voglio esercitare
la professione di avvocato». A.D.
10
Intervista
Intervista
doppia
doppia
L’av
e
“La
scuola che
chevorrei”
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“Lascuola
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006
La discussione sull’ora
Lo scorso
da 50-60
numerominuti
del giornalino,
e sulla riforma
per via del
Gelmini,
nuovo orario,
di cui ha
abbiamo
innescato
parlato
in alcune
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classi
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la discussione
scorso numero
sul- del
giornalino, ha aperto
la “Scuola
pure la discussione
che vorrei”.su
Untemi
argomento
scolastici
chepiù
abbiamo
generali.
giàRipubblichiamo
trattato in passato.
un’intervista
Riproponiamo
doppiaun’intervista
su “La scuola
doppia
che
vorrei” con la prof.alla
Chiara
prof.Povero
ChiaraePovero
gli studenti
ed agli
Federico
studentiGennaro,
Federico,Gioachino
GioachinoRoberti
della IIdella
B classico
II B classico
e Milena
e Milena
della III
Petrarulo
B Spp. della
III B Spp che avevamo pubblicato su Onda d’urto, dicembre 2006.
traggono il tempo che potremmo dedicare ad attività più
Secondo voi quali sono le materie più interessanti, quelle
piacevoli.
che si potrebbero approfondire in quinta?
Prof.ssa:
Nonquali
si può
fareleuna
classifica,
perché l’importante
o progetti per migliorare la scuola?
solo diidee
divertimento.
Secondo voi
sono
materie
più interessanti,
quelle è Avete
“colorare”
piùma
la senza
scuolaesagerare.
con disegni e
approfondire
lo approfondire
studio dellein materie
Federico:Servirebbe
sarebbe bello
fare più di
gite,
che
si potrebbero
quinta? di indirizzo per Prof.ssa:
allievi.
In gite
più mi
piacerebbe
poterBisognerebusare delle
completareNon
la formazione
Prof.ssa:
si può fare liceale.
una classifica, perché l’importante è produzioni
Gioachino: degli
secondo
me le
sono
troppo corte.
con
i pennarelli.
A livello
dei docenti vorrei maggiore
Federico:
Storia,
aiuta amaterie
capire didipiùindirizzo
la societàper
o- lavagne
approfondire
lo perché
studio cidelle
be farle di
almeno
una decina
di giorni.
trasparenza,
sincerità
e voglia di che
fare,labadando
dierna.
completare
la formazione liceale.
Milena: Penso
che acollaborazione
noi studenti piacerebbe
scuola
innanzitutto
alla
crescita
dei
ragazzi.
Gioachino:
Le
materie
scientifiche.
Federico: Storia, perché ci aiuta a capire di più la società o- fosse una gita perenne, ma siccome questo non è possibile,
Vorreiaccontentare.
una palestra più grande perché in quella attuMilena:
dierna. Filosofia, perché è una materia che ci aiuta a riflettere Federico:
bisogna sapersi
ale si sta troppo stretti. Sembra di essere al mercato!
sul “Perché?” degli avvenimenti.
Gioachino: Le materie scientifiche.
attrezzi
Sarebbe unaVorrei
buonapiù
idea
quellasportivi.
di usare dei computer
Non
avere
compiti
durante
vacanze
deia riflettere
desideri Gioachino:
Milena:
Filosofia,
perché
è unalemateria
cheè ciuno
aiuta
Milena:
metterequaderni,
delle tende
Quelle
che
portatili,Bisognerebbe
al posto dei comuni
perdecenti.
prendere
appundella
maggior
parte
degli
studenti.
Qual
è
la
vostra
opinione
sul “Perché?” degli avvenimenti.
abbiamo
è già tanto definirle tende. Poi mi piacerebbe avere
ti?
al riguardo?
sottobanchi.
Ancora
cosa,
i voti
non potrebbero partire
Prof.ssa:
Sì, peccato
cheuna
i costi
siano
insostenibili.
Non averePremesso
compiti che
durante
le vacanze
uno dei
Prof.ssa:
le vacanze
devonoè essere
un desideri
periodo dei
dal
5?
Federico:
No,
io
preferisco
scrivere
a
mano
perché sono abidella
maggior
parte
degli
studenti.
Qual
è
la
vostra
opinione
di riposo e di divertimento, non devono però diventare una
tuato alle
classiche
e penna.
al riguardo?
fase
nella quale il cervello va in “pensione”. I compiti devono Cosa
ne pensate
delcarta
sabato
a casa, anche se ciò comporteessere
fattiPremesso
ma, soprattutto,
bisogna leggere.
avere Sarebbe
più pomeriggi?
Gioachino:
una buona idea, però i computer costano
Prof.ssa:
che le vacanze
devono essere un periodo rebbe
Federico:
Le vacanze
Prof.ssa: Non saprei, uno svantaggio sarebdi riposo eE’digiusto!
divertimento,
nonsono
devono però diventare una troppo.
fatte
per quale
riposarsi
e non
bepeso
quello
di concentraal posto
dei vari
fase nella
il cervello
va inper
“pensione”. I compiti devono Milena: Sì, perché si porterebbe solo un
caricarsi
di
compiti.
Fino
ad
un
re
tutto
il
programma
libri e quaderni.
essere fatti ma, soprattutto, bisogna leggere.
certo
punto
ma nonsono fatte per riposarsi e non
in un arco III
di Bgiorni
Federico:
E’vanno
giusto!bene,
Le vacanze
Lidia Comparetto
Spp
bisogna
esagerare.
più ridotto, mentre un
per caricarsi
di compiti. Fino ad un certo punto vanno bene,
Gioachino:
Secondo
me i comvantaggio è avere un
ma non bisogna
esagerare.
piti
sono
importanti,
perché
sergiorno
in più per
Gioachino: Secondo me i compiti sono importanti, perché
vono
come
allenamento.
riposarsi.
servono come allenamento.
Milena: Un po’ di esercizio mentale è essenziale
Federico: Sì, anche se il
Milena: Un po’ di esercizio mentale è essenziale anche durananche durante le vacanze, però troppi compiti sotpomeriggio può risultare più
te le vacanze, però troppi compiti sottraggono il tempo che
pesante preferirei avere il
potremmo dedicare ad attività più piacevoli.
sabato libero.
COMICO MA VERO
Avete idee o progetti per migliorare la scuola?
Prof.ssa:
Servirebbe
di più
la scuola
con disegni
e
La rubrica
in cui si“colorare”
narrano cose
divertenti
accadute
realmente!!!
produzioni degli allievi. In più mi piacerebbe poter usare delle
fortuna
nonvorrei
prevedo
di fare nottaLe millecon
funzioni
di unaAsdraio
lavagne
i pennarelli.
livello dei
docenti
maggiore
te
in
ospedale.
Vivo
in
appartaUna
signora
entra
in
un
negozio
trasparenza, sincerità collaborazione e voglia di fare, badando
mento
e
la
volevo
mettere
in terper
comprare
una
sdraio
e
ne
troinnanzitutto alla crescita dei ragazzi.
razzo…
ma non
mi pare
che nel
va una bellissima.
Interessata,
Federico:
Vorrei una
palestra più grande
perché
in quella
attusuo elenco
lo abbia nominato,
piena
di entusiasmo
chiede
il di essere
ale
si sta
troppo stretti.
Sembra
al mercato!
deduco
quindi
che non sia adatta a
prezzo
al
venditore
che
le
risponGioachino: Vorrei più attrezzi sportivi.
questo
tipo
d'uso
…". Esce
de:
«Solo
120
euro,
praticamente
Milena: Bisognerebbe mettere delle tende decenti. Quelle
chee se ne
va.
gliela
regalo!».
abbiamo è già tanto definirle tende. Poi mi piacerebbe avere
proprietario
della sdraio
«Lesottobanchi.
sembra niente?»
gli una
dicecosa,
la i Il
dei
Ancora
voti
non potrebbero
partirenon
può
fare
altro
che
usare
le mille
cliente.
dal 5?
«Eh sì, questa è una sdraio como- inutili funzioni che ha nominato
Cosa
ne pensate
delfunzioni.
sabato a Ci
casa, XD.
anche se ciò comportedissima,
dalle mille
rebbe
pomeriggi?
si può avere
sederepiù
in giardino,
in pisci- Prof che domanda già sa!
Prof.ssa:
saprei, Se
uno
svantaggio
quello
conOrasarebbe
di Filosofia,
la di
professoressa
na, arreda Non
tantissimo.
la porta
centrare
tutto
il programma
in un fa
arco
di giorni
più ridotto,
l’appello
e segna
gli assenti.
al mare, in
macchina
non occupa
mentre
vantaggio
un giorno
in più per riposarsi.
E' un po' che non
spazio. un
E per
finire cièfaavere
le notti
in Professoressa:
Federico:
Sì,
anche
se
il
pomeriggio
può
risultare
pesante
vedo P.,
(rivoltapiù
a S.,
compagna
ospedale» dice l’uomo sdraianpreferirei
avere
il
sabato
libero.
di banco di P.) tu non ne sai
docisi sopra. «Guardi quanto è
Gioachino:
No,quasi
perché
stare
a casa il pomeriggio.
nulla?
comoda, quasi
mipreferisco
faccio
Milena:
il sabato libero sarebbe
solo
S. «no,stupendo
prof, nonma
l'hoilvista».
una bellaAvere
pennichella..?»
pensiero
pomeriggi
di conseguenza,
mangiare
«ma io l'ho vista
»
La cliente,diunfare
po’più
scocciata,
e si- e, Prof.
più
panini al
posto
di una
buona
con il
ragù
mi fa
S. «dove prof.
qui
a scuola?»
curamente
non
stupida
quanto
il pastasciutta
dire
di no.sperava, esclama: "Se
Prof. «no, stamattina al bar, menvenditore
tre parlava
te…»Cosa
vado
al
mare
affitto
sdraio
e
Qualcuno afferma che le gite scolastiche
sianocon
poche.
Ops!
..
Attenti,
perché il Profesombrellone
sulla
spiaggia,
il
giaravete da dire al riguardo?
sore chequesta
domanda
già sa!!!
dino doveDa
metterla
non
ceho
l'homai
e avvertito
Prof.ssa:
docente
non
mancanza
di
Alessia
Martino,
3C Soc
tanto
meno
la
piscina,
e
per
mia
gite. In più esse dovrebbero avere un valore formativo e non
Gioachino: No, perché preferisco stare
a casa il pomeriggio.
Milena: Avere il sabato libero sarebbe stupendo ma il
solo pensiero di fare più pomeriggi e, di conseguenza,
mangiare più panini al posto di una buona pastasciutta
con il ragù mi fa dire di no.
Qualcuno afferma che le gite scolastiche siano poche.
Cosa avete da dire al riguardo?
Prof.ssa: Da docente non ho mai avvertito questa mancanza di gite. In più esse dovrebbero avere un valore
formativo e non solo di divertimento.
Federico: sarebbe bello fare più gite, ma senza
esagerare.
Gioachino: secondo me le gite sono troppo corte. Bisognerebbe farle di almeno una decina di giorni.
Milena: Penso che a noi studenti piacerebbe che la
scuola fosse una gita perenne, ma siccome questo non è
possibile, bisogna sapersi accontentare.
Sarebbe una buona idea quella di usare dei computer
portatili, al posto dei comuni quaderni, per prendere
appunti?
Prof.ssa: Sì, peccato che i costi siano insostenibili.
Federico: No, io preferisco scrivere a mano perché sono
abituato alle classiche carta e penna.
Gioachino: Sarebbe una buona idea, però i computer
costano troppo.
Milena: Sì, perché si porterebbe solo un peso al posto
dei vari libri e quaderni.
Lidia Comparetto, ex III B Spp 2006
11
SUPPLEMENTO D’ANIMA
A cura del gruppo di Amnesty International del Porporato
Concerto Amnesty International
Sabato 21 Novembre ha avuto luogo il primo evento
organizzato per Amnesty International: il concerto! Si
sono esibiti tre gruppi di ragazzi, la maggior parte dei
quali frequenta la nostra scuola: parlo dei “179STR”,
dei “BLACK HORN” e dei “SACS”. Con la loro musica energica e coinvolgente hanno accompagnato il
banchetto Amnesty International, in piazza Verdi a Pinerolo. Siamo soddisfatti della partecipazione
all’evento, delle numerose firme raccolte per i due appelli e ci auguriamo che persone sempre più numerose
sosterranno le cause di Amnesty International.
Ufficialmente gruppo
Domenica 22 Novembre
siamo diventati ufficialmente Gruppo Giovani
Amnesty International.
Alcuni di noi hanno
partecipato al consiglio circoscrizionale Piemonte - Val d’Aosta dove siamo stati presentati e
registrati davanti ai responsabili… Siamo Arianna, Federica, Alessandro, Marta, Fabio, Massimiliano della 3
B classico, Federica della 4 B linguistico.
Stiamo cercando nuovi membri, soprattutto
all’interno del Porporato, perché questa iniziativa possa
restare legata all’istituto e andare avanti anche nei prossimi anni. Pensiamo che la scuola debba offrirci una
visione sul mondo esterno più vasta possibile. Grazie ad
Amnesty, organizzazione apolitica e non a scopo di
lucro, possiamo accedere a un’ informazione oggettiva
che non troviamo in giornali e telegiornali.
Per informazioni o
per aderire potete
incontrarci in classe, oppure contattarci via e-mail
all’indi-rizzo: asmatini@hotmail.
it
Cineforum
La prima diretta
iniziativa
all’interno della
scuola è il
cineforum, che
partirà da marzo e
si svolgerà in aula
magna, più avanti
vi faremo sapere le
date precise. Si
tratterà della
proiezione di quattro film, che, es12
sendo legati ad Amnesty, riguarderanno
culture e realtà diverse dalla nostra.
Banchetti e maratona d’appelli
Il 19 e 20 Dicembre sotto i portici di Pinerolo allestiremo un banchetto, dove si potranno firmare appelli,
acquistare materiale Amnesty International ed eventualmente
iscriversi al gruppo. Inoltre ogni
anno a Dicembre Amnesty International promuove una maratona
di quattro appelli a cui si può
rispondere non solo con la firma, ma
anche mandando lettere ai diretti interessati.
Quest’anno la maratona si chiama “write for rights”.
Percorsi EDU
Abbiamo infine l’intenzione di attuare percorsi EDU,
per sensibilizzare fin da piccoli i bambini con giochi e
attività divertenti.
GG Amnesty International di Pinerolo
Giornata mondiale contro
la violenza sulle donne
25 novembre 1961. Nella Repubblica Dominicana due
attiviste vengono assassinate per essersi fortemente opposte al regime dittatoriale del paese. Da allora la loro storia,
segnata dal coraggio e dalla voglia di combattere contro le
ingiustizie, è diventata il simbolo della lotta alle violenze
sulle donne.
25 novembre. Giornata mondiale per l’eliminazione della
violenza sulle donne. Amnesty International risponde con
la sua campagna “Mai più violenza sulle donne” incentrando il problema sul legame tra violenza e povertà. La
violenza è spesso frutto di una privazione del diritto
all’istruzione, ma può anche significare mancanza di
assistenza durante la gravidanza e il parto. Quante donne
sono violentate dai propri mariti? Quante non possono
nemmeno sperare di uscire dalla loro crudele realtà perché
non troveranno mai i mezzi per farlo? Quante donne
muoiono per mettere al mondo un bambino frutto di una
violenza commessa senza vergogna?
Questo è quello che succede in Perù, paese che può vantare il più alto tasso di mortalità materna. Il problema
principale in questo stato è la differenza di possibilità che
ha una donna che abita in un villaggio rurale rispetto a
una che vive in città: secondo il Ministero della Sanità
peruviano una donna che vive in campagna ha il doppio di
probabilità di morire durante la gravidanza o il parto per
cause evitabili rispetto ad una donna che vive in città.
In realtà questo è quello che succede in una buona parte
del mondo e Amnesty ci ricorda che non dobbiamo e non
possiamo fare finta di niente.
GG Amnesty International di Pinerolo
Artisti e campioni tra noi
Elisa Trecastagne, 2A Soc prima nella corsa livello nazionale
Per prima cosa: quando hai iniziato a
praticare la corsa?
Ho cominciato “per gioco” quando
facevo le medie. Ho partecipato alla
corsa campestre della mia scuola, poi ho
continuato e sono sempre arrivata prima. Ora sono tre anni che sono in questo liceo e grazie all’aiuto dei Professori e della Dirigente mi è stata
data la possibilità di arrivare ad alti livelli.
Perché come sport hai scelto la corsa?
Perché amo lo sport e sono molto contenta di essere
arrivata alle fasi nazionali diversamente abili, perché
così ho potuto dimostrare che anche noi che abbiamo
dei problemi possiamo dire la nostra, senza essere tagliati fuori.
Hai dei modelli a cui ti ispiri?
Il mio idolo è Oscar Pistorius, lo ammiro molto.
Non credo di arrivare ai suoi livelli, ma è comunque
un modello a cui mi ispiro.
Sappiamo che hai partecipato di recente ad una
competizione a livello nazionale: ci racconti come è
andata?
Sono andata a partecipare a questa competizione a
Lignano Sabbiadoro ed è stato molto bello essere lì.
Sia il pregara sia la gara stessa sono state molto emozionanti: è stata una grande gratificazione arrivare
prima nella gara individuale e seconda della staffetta.
Colgo l’occasione per ringraziare il professor Duval,
la Dirigente e tutti quelli che mi hanno aiutato a raggiungere questo obiettivo.
Passando alla vita quotidiana: quante volte alla
settimana ti alleni?
Non ho dei giorni di allenamenti fissi in quanto mi
alleno per conto mio. In genere cerco di allenarmi tutti
i giorni, compatibilmente con la scuola.
Riesci a conciliare bene scuola e allenamenti?
Sì, è difficile, ma in genere riesco a conciliare bene
la scuola con questa mia grande passione. Naturalmente al primo posto metto lo studio, ma appena ho
un attimo libero cerco di allenarmi.
Quali sono stati i periodi più significativi per la tua
carriera sportiva?
Sicuramente l’inizio e il momento che sto vivendo
ora. È un periodo ricco di soddisfazioni e mi sento
molto gratifica anche dal punto di vista personale.
Un ultima domanda: come vedi la corsa nel tuo futuro?
Sicuramente continuerò a praticarla e se arriverò a
livelli alti coltiverò questa mia passione, naturalmente
in modo compatibile con il lavoro.
Lorenzo, V A Ginn.
Carlo Guassone, 3B Cl pubblica il suo primo libro di poesie
Partiamo dalle domande stupide:
quali sono il tuo libro ed il tuo autore preferiti?
Incominciamo bene… difficile trovare un libro ed un autore soltanto.
Come libro, mi sento di citare Due di
due di Andrea De Carlo. Come autore
penso sempre di preferire il grande Charles
Baudelaire.
Come sei riuscito a farti pubblicare il libro?
Ho partecipato, vincendolo, al concorso di pubblicazione indetto dalla casa editrice Aletti di Roma.
Come ci si sente a sapere che tra un po’ circoleranno nelle librerie delle copie del tuo libro?
Beh, è una sensazione strana. Senza dubbio fa piacere. Oggi il mondo dell’editoria è un mondo strano,
fondamentalmente è legato a una questione
economica, e oramai anche la stessa letteratura sta andando in questa direzione.
Non penso di stare facendo la differenza, sono stato
fortunato. Comunque è una gran bella soddisfazione.
Come hai reagito quando hai ricevuto la lieta no-
vella?
Si può dire che sia una reazione attualmente in
corso. L’ho detto, sono stato sicuramente fortunato, e
comunque ancora mi sto godendo questi momenti che
sono sicuramente di grandissima soddisfazione.
Qual è la tua poesia preferita tra quelle contenute
nella raccolta che andrà in stampa?
È una poesia assai breve, ironicamente tragica, giocata
su ossimori costanti, ve la riporto
In verità vi dico
Che la verità non ha profitto
E la verità io non ho mai scritto
In verità vi dico
Chi ha la verità è l’eterno sconfitto
Perché alla verità è scaduto l’affitto.
Ora che hai realizzato il tuo sogno nel cassetto, ne
hai uno di riserva?
Fortunatamente, ne ho un’infinità ancora da realizzare,
e spero di poterlo fare. Su tutti, probabilmente, quello
di non perdere mai la chiave di quel cassetto!
Lara 1 BCl
13
Ex 7 in condotta
Finite le imprese scolastiche degli studenti da “sette in condotta”, anche perché ora c’è il 5 iniziamo questa nuova rubrica, che è una miscellanea di vari argomenti leggeri, umoristici e a volte anche seri.
L’obiettivo di far sorridere della rubrica originaria rimane. Anche per questo motivo abbiamo
mantenuto lo stesso titolo, aggiungendo solo
una ex
NOTE DISCIPLINARI
Ancora sconvolta dall'accaduto, entro
in classe e sorprendo le alunne F. e P.
che imitano la pubblicità dei Mikado
facendo finta di essere due cavalieri
che si affrontano a cavallo,
impugnando delle matite.
Poteva essere pericoloso. Chiedo l'intervento
dello psicologo della scuola.
L'alunna P. disegna sul suo quaderno di italiano dei
simpatici ritratti tridimensionali della sottoscritta sottolineando particolarmente i lineamenti marcati del mio
volto. Chiedo cancelli subito questi disegni davanti la
sottoscritta.
Gli alunni Z., M., e M. lanciano pezzi di cotoletta sulla
testa dell'alunna B.
Durante l'ora di scienze della terra l'alunno Z., dopo aver visto entrare un'ape dalla finestra, la rincorre con il
banco.
Dopodiché l'ape si posa sulla cattedra e Z. sbatte il
banco su di essa per ucciderla. Chiedo seri provvedimenti e l'intervento dello psicologo della scuola.
Gli chiedono come e' andata e
lui: "Ah, veramente una bella
missione". Dopo un po' arriva
il secondo; si apre il
portellone e ne esce una sfera
compatta di lardo di 200 Kg che
tutto contento se ne và.
Dopo un po' arriva il terzo; si apre
il portellone ed esce l'astronauta
incavolato come una bestia.
Gli chiedono com'e' andata e lui: "I CERINIIIIII....!!!!"
* Un figlio di carabiniere torna a casa con la pagella
piena di 4. Battendo i pugni sul tavolo (knock, knock) il
padre dice: "Ma sei proprio duro, non devi aver preso
sicuramente da me".
Al che il figlio: "Papà hanno bussato alla porta".
"Tu aspetta qui: apro io".
FREDDURE
Qual è il colmo per un marziano? Avere l'ernia al disco.
Tu sei il mio sole ... io la tua luna ... andiamo a fare
un'eclissi?
Cosa fa per vivere un astronauta licenziato dalla NASA?
Sbarca il lunario!
L'alunno M. T. è stato sorpreso durante la lezione di
musica a suonare il flauto con il naso. Richiedo provve- Perché la luna e' pallida? Perché sta alzata tutta la notte!
dimenti immediati.
by Giacomo 3BCl
L'alunna M. Z. continua ad uscire dalla classe durante il cambio dell'ora e si giustifica dicendo che
l'ha minacciata uno scoiattolo vestito da Elvis.
Chiedo provvedimenti disciplinari.
Mancano ormai poco più di 15 giorni a Capodanno e inizia già a
Capodanno nel mondo
sentirsi nell’aria la festa che accompagna sempre questa ricorrenza, in
ogni angolo del mondo. Eccovi in proposito alcune curiosità.
BARZELLETTE
Innanzitutto in molti paesi il Capodanno non coincide con il 1° gen* Tre astronauti devono partire per lo spazio per un naio del nostro calendario cioè quello gregoriano. Generalmente queviaggio che durerà anni.
sta festa indica un periodo temporale particolarmente importante per i
Naturalmente visto che staranno nello spazio per
suoi contenuti sacrali e per il contemporaneo avvio dell’attività
econo-mica. Anticamente nei paesi europei il calendario giuliano fatanto tempo sono liberi di portarsi quello che voceva coincidere il Capodanno con il 25 marzo, il giorno
gliono, per rendere meno gravoso il passare del
dell’Annunciazio-ne. Il Capodanno ebraico è chiamato Rosh Hashatempo.
nah,
è prescritto nell’Antico Testamento e si festeggia a settembre;
Il primo dice che gli piacciono le donne e così si
quello
cinese è commemorato tra il 21 gennaio ed il 19 febbraio con
porta dietro 20 donne bellissime.
festeggiamenti che durano due settimane. Tra gli eventi più spettacoIl secondo dice che adora mangiare, così gli
lari di questi festeggiamenti vi sono le danze del dragone, compiute
riempiono l'astronave di ogni possibile alimento. Il per strada al ritmo di gong e di tamburi. Il Capodanno thai che cade a
terzo confessa di essere un patito per il fumo e così metà aprile coincide con una festa religiosa: la gente nelle strade si
gli riempiono l'astronave di sigari e sigarette.
spruzza vicendevolmente ed allegramente con acqua, libera gli uccelli
I tre partono quindi ognuno con la sua astronave.
dalle gabbie e si reca a far visita agli amici ed ai parenti. Gli indù
celebrano il Divoli, il loro Capodanno, nel tardo autunno.
Dopo 10 anni finalmente ritorna il primo
Queste sono solo alcune delle feste che si svolgono in momenti diastronauta.
in tutto il mondo per festeggiare il Capodanno. E già che da noi
Si apre il portellone ed escono dozzine di bambini. versi 14
ci siamo quasi… Buon Capodanno!!!
14
Ipse Dixit
• Alunna J.: “Prof. Posso mettermi il burro di cacao?”
Filippucci: “Dove?”
Alunna J: “Sulle labbra”
Filippucci: “Pensavo sul libretto dei voti per farlo lucidare…”
• Tedeschi: “Sembra di essere in una osteria del porto”
• Priolo: “Se il vostro occhio cade troppo sul foglio del
vicino, ve li faccio cadere io gli occhi”
• Sappè: “Dante si è arrampicato sul Purgatorio e poi è
stato sparato con dei fuochi d’artificio in Paradiso”
• Prof. “Il baricentro è il centro dei pesi, non è il centro
di Bari, nè quello di Foggia"
• Prof. "il vettore ha un verso, che non è ne baubau, nè
miaomiao"
• Prof. “Nietzshe è un polemista, un criticone!!”
Contrappasso...
ALUNNI! (Ebbene sì… anche noi ci siamo!!!)
-“voi in italiano non lo dicete!!!”
- dovete mettercela almeno tutta!
- questo è più migliore!!!
- chi vi ha imparato l'italiano?!
- futuro di bere? berrerrò!
- i virus sono degli omini piccoli , brutti e cattivi che
entrano in casa vostra , si nascondono nell'armadio e
restano lì per anni ed anni. Poi quando voi sarete
vecchi e indifesi loro escono vi uccidono e vi mangiano e poi passano alla casa dei vostri vicini!
- Chiarissimo è un superlativo assoluto del verbo
chiaro
- Col cristianesimo nacquono...
15
Almeno l’italiano sallo
# Vorrei un'aspirina in supposte effervescenti.
# Devo andare dall' otorinolalinguaiatra.
# Vorrei una pomata per l'Irpef.
# Se lo sapevo glielo divo!
# Usare il DDT fa diventare più grande il buco
nell'Orzoro.
# Tu non sei proprio uno sterco di santo.
# Tu l'hai letto il fu Mattia Bazar?
# E' andato a lavorare negli evirati arabi.
# Lo scontro ha causato 5 feriti e 10 confusi.
# A forza di andare di corpo mi sono quasi disintegrata.
# Mia nonna ha il morbo di Pakistan.
# La mia auto ha la marmitta paralitica.
# Verrà in ufficio una stragista per il tirocinio.
# Che lingua si parla in Turchia? Il turchese.
# Davanti alla sua prepotenza resto illibato.
# Le vene vorticose.
# Le erezioni cutanee.
In cosa posso servirla, signore? – Grazie, davo
solo un’occhiata refurtiva qua e là…
Enigma
Test divertentissimo e domande d’impiego
Curriculum & domande d’impiego
Riproponiamo alcuni test divertenti
di vecchi numeri di Onda d’urto
Frasi tratte da Curriculum veri e da domande di impiego. Sono state stampate su "Fortune Magazine"
1. "Richiedo un salario commiserato con la mia vasta esperienza".
2. "Ho imporoto Word Perfect 6.0 ed altri
progrommi come figli di colculo.
3. "Ho ricevuto una tacca come Venditore dell'Anno"
4. "Interamente responsabile per il fallimento di due (2) istituzioni finanziarie.
5. "Bocciato all'esame per magistrato con voti relativamente alti".
6. "Consiglio al datore di lavoro di non farmi lavorare con altre persone".
7. "Incontriamoci, cosi' potrai meravigliarti della
mia esperienza".
8. "Mi farai diventare il tuo Super-Mega Boss in
pochissimo tempo".
9. "Sono un perfezzionista, e
raramente anzi anzi quasi mai
dimentico i dettagli".
10. "Lavoravo per mia
madre, finché non ha deciso
di trasferirsi".
11. "Stato civile: Nubile. Non
sposata. Non fidanzata. Senza
relazioni sentimentali. Senza impegni futuri.
12. "Sono diventato completamente
paranoide, non credo in niente e
nessuno".
13. "Il mio obiettivo e' diventare meteorologo, ma
poiche' non ho un titolo di studio in quel settore,
credo che posso anche provare a diventare agente
di borsa".
14. "Interessi personali: Donare il sangue. Finora
ne ho donati 50 litri".
15. "Ho rivestito un ruolo essenziale nel rovinare
un'intera operazione per l'acquisto di una catena di
negozi".
16. "Nota: Si prega di non interpretare male il fatto
che ho cambiato 14 lavori. Non ho mai dato le
dimissioni da un lavoro".
17. "Sposata: spesso. Bambini: svariati".
18. "Ragione per la quale si e' lasciata l'ultima occupazione: Insistevano che tutti gli impiegati
andassero al lavoro alle 8:45 ogni mattina. Non potevo lavorare sotto quelle condizioni".
19. "La ditta ha fatto di me un capro espiatorio,
proprio come i miei tre precedenti datori di lavoro".
20. "Sono risultato ottavo in un esame al quale
hanno partecipato dieci candidati".
21. "Possibili referenze: Nessuna. Ho lasciato un
cammino di distruzione dietro di me".
22. "Lingue conosciute: Inglese; ho frequentato
by Romina Bouvier ex 5° A/L
1. “Amore e Psiche” pubblicato nel 1979 è stato scritto da..
a) Raffaele La Capria
b) Umberto Eco
c) Alighieri Dante
2. Il lago Ladoga nella Carelia, al confine con la Finlandia, è
il più grande lago d’Europa?
a) Falso
b) Vero
3. La scoliosi, in medicina, viene definita incurvamento laterale della colonna vertebrale?
a) Vero
b) Falso
4. Che cos’è il Gattinara?
a) Un pregiato vino bianco di uve nebbiolo
b) Il fiume che scorre nella valle del fiume Sesia
c) Un vino rosso granato del Vercellese
5. Quando nacquero i crociati?
a) Al Primo Concilio di Costantinopoli nel 381 a.C.
b) Al Concilio di Trento del 1545
c) Al Concilio di Clermont del 1095
6. Che cos’è un isopodo di terra?
a) Il nome comune dei piccoli crostacei terrestri
b) I punti sulla superficie terrestre che hanno uguale altezza sul livello del mare
c) La variante di un elemento chimico, che differisce
dalle altre per il numero di massa.
7. Che cos’è un buco nero?
a) Un astro con una struttura atomica così poco concentrata che ha un’infima forza di attrazione
b) Corpo celeste dotato di un campo gravitazionale tal
mente intenso da tratte nere anche la radiazione elettromagnetica.
c) Un 2 nella verifica di matematica
8. Quanto misurava la barba di Janice Deveree, la donna barbuta?
a) 29 cm
b) 4 cm
c) 36 cm
9. Rifletti su quest’affermazione: il giaguaro è simile
al leopardo. Si differenzia per avere il corpo meno tozzo
e la coda più lunga. Vero o Falso?
a) Vero
b) Falso
10. Chi o che cosa salvò Giuditta, eroina biblica,
uccidendo nel sonno il generale Oloferne?
a) Un’antica città
b) Il re dell’Assiria Nabucodonosor II
c) Ulisse
Risposte: 1-a; 2-b; 3-a; 4-c; 5-c; 6-a; 7-b; 8-c; 9-b;10-a.
16
Il terremoto chiamato "Didattica distesa"
L’avevamo detto che saremmo tornati sul nuovo orario e sulla “didattica distesa”. Ecco una valutazione di Francesca
Settembre 2009. La scuola inizia con una grossa novità: il Porporato e le altre scuole superiori di Pinerolo decidono di adottare le ore da 60 minuti, come prevede la riforma degli Istituti Superiori. Studenti, famiglie e
professori si sono ritrovati a fare i conti con uno sconvolgimento improvviso delle proprie abitudini. La prima idea degli studenti é stata quella di reagire con una serie di scioperi, mentre alcuni genitori hanno fatto sentire le loro
proteste tramite lettere ai giornali locali, alla Preside e al Consiglio d’istituto. Tutte le proteste si sono poi dissolte
come nuvolette di fumo per lasciare spazio alla dura realtà. Ufficialmente la "didattica distesa", garantita dalle ore
di 60 minuti, dovrebbe permettere lezioni più approfondite, possibili recuperi interni e una quantità di tempo da
dedicare ai compiti per alleggerire il lavoro a casa.
Sulla carta sembrerebbe funzionare alla perfezione, ma l'applicazione alla realtà è tutt'altra cosa. Ad alcuni
professori non sembra vero di poter avere 10 minuti in più per poter terminare l'argomento, se non addirittura per
spiegarne uno nuovo da aggiungere all'interrogazione. Va detto che qualche professore spesso lascia ai suoi studenti 10 minuti
necessari per riprendersi e per prepararsi
ad affrontare l'ora successiva o per iniziare un
po' prima la tanto sospirata pausa pranzo
di 25 minuti che, tra l' altro, è l'unica vittoria ottenuta
dalle proteste sopra descritte. Anche la vita esterna
all'ambiente scolastico ha subito non pochi cambiamenti. Ogni studente ha dovuto fare i conti con una
consistente diminuzione delle ore a casa da dedicare
allo studio e, di conseguenza, anche ad una riduzione di tempo libero da sfruttare per le proprie
passioni (tempo libero che, per molti, é
diventato un sogno irraggiungibile!!). Se le difficoltà da affrontare ci sono per tutti gli
indirizzi di studio, più professori hanno affermato
che per i ragazzi che hanno iniziato il primo anno del triennio il tutto é stato molto più
pesante perché associato ad un aumento
delle ore previsto dal piano di studi e dall'inserimento di materie finora mai affrontate.
Una parte non indifferente delle difficoltà é
legata agli orari dei vari mezzi di trasporto
per il ritorno a casa, che per molti vogliono dire attese
piuttosto lunghe alle fermate o nelle sale d'attesa della stazione, per DIZIONARIO INGLESE - PIEMONTESE
cui il tanto sospirato rientro a casa avviene anche un'ora dopo l'uscita VAN-COOL-POST : vai a quel paese
dalla scuola. Alcuni studenti fanno i salti mortali per poter mantenere WHO-REND: orrido, disgustoso
la propria media scolastica stabile, conciliando lo studio con una TO-SCAN: sigaro italiano
lunga serie di attività esterne; altri hanno dovuto scegliere se THESE-COWS : scalzo
affrontare o no possibili corsi aggiuntivi che, se da un lato sono per THE-CHEESE : deciso
molti un'opportunità per migliorarsi, dall'altro richiedono un ulteriore TEN : prendi, agguanta
impegno e l'aggiunta di circa due ore in più alla settimana da inserire SUN-CROW : cavolo/i
nella normale programmazione scolastica. I sostenitori del nuovo o- STACK: stuzzicadenti
rario sono convinti che il nuovo sistema permetta di poter avere le- SPIRIT-WALL : spirituale
zioni più complete e più tempo per approfondimenti e chiarimenti. SINCE-CENT: cinquecento
Gli oppositori, invece, sono convinti che 10 minuti in più non siano SERVE-I : selvaggio
sufficienti a migliorare una lezione o a garantire recuperi miracolosi, SEVEN-ME, TWENTY? : se vengo io, vieni
visto e considerato che fino allo scorso anno tutto funzionava alla anche tu?
perfezione e molti studenti hanno comunque ottenuto ottimi risultati LOOM-AN-COOL-POST: ce l'abbiamo in quel
senza i fatidici 60 minuti.
posto
Nonostante le proteste ed i disagi iniziali, c'é da dire che
REEVE-AT: chiodo ribattuto
ognuno sta cercando di organizzarsi per affrontare nel miglioRANCH-IN : avaro
re dei modi questo cambiamento, che per molti continua coLorenzo 5A Ginn
munque ad essere pesante da sostenere.
Francy 3°A/l
17
Libri & Cantautori
Rubrica per gli amanti della lettura, del racconto, della poesia, dei fumetti...
Gomorra il libro inchiesta di Roberto Saviano
Gomorra. Gomorra è una città citata nella Bibbia, una delle
città dei vizi e della corruzione, del piacere e della malavita.
Camorra. Camorra è il termine con cui si indica formalmente
la criminalità organizzata che è nata in Campania e ha il suo
centro a Napoli.
Questo libro, Gomorra, definito romanzo,
è in realtà un’inchiesta, un documentario,
sulla Camorra. L’autore si è documentato
personalmente e, nel posto dove lui stesso è
nato e ha vissuto, ha incontrato persone, ha
visitato luoghi riportando le testimonianze
di commercianti e bambini.
Ci parla dell’intero Sistema, di come tutto
ciò che esso opera sia accettato dalla popolazione come l’unica scelta: i ragazzini che entrano nelle
bande comandate dalla camorra appena undicenni, i lavoratori
cinesi in nero, le ragazze che scelgono come marito il più potente, in modo da avere uno stipendio garantito per sempre…
Racconta dell’impero economico di questa organizzazione,
del suo giro d’affari enorme, che non riusciamo ad
immaginare. Della sua rete di controllo capillare a livello
mondiale, di come i manufatti tessili cuciti nelle fabbriche
illegali napoletane finiscano addosso alle star del cinema, di
come i rifiuti non smaltiti di tutta Italia finiscano in Campania. Possiamo capire come l’illegalità stia alla base di ciò che
appare legale nel nostro paese e di come la Camorra, creduta
sconfitta, invece sia cresciuta superando anche Cosa Nostra.
È un reportage attento, uno spaccato della
nostra società.
L’autore è un uomo coraggioso, non aveva
ancora trent’anni quando ha pubblicato il
suo libro. Ora è un autore di fama mondiale,
ha avuto un elevatissimo successo in Italia.
Così tanto da avere una scorta di uomini
fidati che lo seguono ovunque, così tanto da
non poter apparire in pubblico e da non
poter rilasciare informazioni personali.
Il libro è interessante, ogni capitolo si legge come una rivelazione, certo, potevamo aspettarci questo, ma Saviano lo descrive in prima persona, sarcastico nei commenti e arrabbiato
nei racconti, ma spesso anche freddo nei fatti. È giusto che si
conosca quello che ci sta attorno, ma tutto questo lascia
l’amaro in bocca, lascia tristezza. L’amarezza di tutta la verità
che ci viene scritta così e che non pensavamo di veder svelata.
Elisa G, 5C Ginn
Da 12 anni un progetto per la vita del Liceo Porporato
Adozioni a distanza in Bangladesh
Sono ormai 12 anni che nel nostro Liceo è stato attivato il
progetto di adozioni a distanza in Bangladesh. Per il suo
valore educativo e di solidarietà dal 2004 è stato inserito
nel Pof d’istituto ed è stato lodato pure dal Presidente della
Repubblica Ciampi.
Riassumiamo per i primini e per chi ancora non
lo conosce la storia e il senso di questo progetto.
Alcuni anni fa (appunto 12) in una classe del
Linguistico durante l’ora di religione si è parlato
di adozioni a distanza lanciando al contempo la
proposta di adottare un bambino in un Paese povero. La scelta è caduta sul Bangladesh, perché
vi operano due cittadini pinerolesi, Laura Melano
ed Enzo Falcone, attraverso la missione
umanitaria denominata Rishilpi Development
Project e perché diversi pinerolesi, compresa una
ex insegnante del Porporato (Musarella) e due ex
allieve, hanno potuto veverificare sul posto il
buon operare di questa missione umanitaria.
Da un bambino di allora abbiamo sostenuto l’anno scorso, tra insegnanti e studenti, 40 bambini/ragazzi.
L’adozione a distanza è un modo per aiutare un bambino
povero a crescere, nutrirsi, vestirsi ed andare a scuola senza
però strapparlo dalla sua famiglia e dalla sua terra d’origine.
I genitori adottivi mandano al proprio bambino/ragazzo,
tramite la missione umanitaria, una quota annuale pari a
160 €, con la quale vengono pagati: la retta scolastica, i
libri di testo, la cancelleria, l’abbigliamento e in più viene
sostenuta economicamente tutta la famiglia, con l’acquisto
dei beni di prima necessità. Con i soldi delle adozioni sono
pagati gli insegnanti, stipendiati medici e fisioterapisti,
costruite scuole, ecc. La missione non dà alle famiglie direttamente dei soldi, ma beni e servizi - soprattutto la scuola - in base alle esigenze culturali del posto. Dal
Bangladesh ci scrivono due volte l’anno, a Natale e Pasqua, inviando anche una foto del
bambino/ragazzo seguito.
Il Bangladesh è uno dei paesi più poveri del
mondo con un alto tasso di analfabetismo. In
un territorio poco più grande della metà
dell’Italia vi sono 150 milioni di abitanti. È
molto diffusa la mortalità infantile, il lavoro
minorile e la denutrizione. Chi soffre di più in
questa situazione sono le bambine, che vengono date in spose in giovanissima età, addirittura anche a 10-12 anni, con gravidanze precoci
che possono portare danni irrimediabili. Le
adozioni, seppur nel piccolo, contribuiscono a migliorare
queste pessime condizioni di vita.
All’interno del Porporato era attivo nel passato un gruppo
Bangladesh che si occupava delle adozioni, soprattutto in
questo periodo di Natale quando si tratta di raccogliere i
soldi da mandare in Bangladesh. Sarebbe importante rivitalizzarlo.
L’adozione a distanza è per noi un piccolo gesto, ma per
chi lo riceve è una gioia estrema, oltre che un cambiamento
radicale della propria vita. A.D.
P.S. Per informazioni e chiarimenti fate riferimento al prof. Denanni
18
Musica & film
Cappotto di legno
“Cappotto di legno” è un brano
di Lucariello, voce degli Almamegretta, gruppo rapper
napoletano.
Lucariello descrive nel testo
l’ipotetico omicidio, da parte di un killer del Clan
dei Casalesi, dello scrittore campano Roberto Saviano, che ha partecipato alla stessa stesura del testo.
La canzone nasce da una corrispondenza di
Lucariello con Saviano, animata dalla grande stima
del rapper campani nei suoi confronti.
Il cappotto di legno è l’immagine usata in gergo
camorristico per definire la bara, quella che nella
canzone verrà occupata da Saviano, quella che
hanno già occupato per problemi di Camorra troppe
persone.
Musicalmente parlando, la base è composta
unicamente da archi, in netta contrapposizione con
la voce del cantante, e con i temi che questi tratta.
Nella canzone sono presenti inoltre i campionamenti della voce di Nicola Schiavone, padre del
boss Francesco detto “Sandokan” che definì il suo
accusatore, Roberto Saviano, “un buffone, un
pagliaccio”.
e
l ci n
e
d
ri
ma
E se si alza la
mano s aizzn
tutt quant,
e mo sparatec
a tutt quant..
E se si alza
una mano si
alzano tutte
quante,
e allora
sparateci a
tutti quanti..
Lara 1B Cl
I cento passi
9 maggio 1978, muore Peppino Impastato. 2000, esce il film di
Marco Tullio Giordana.
I cento passi, un nuovo film di Giordana incentrato
sull’impegno civile, sulla lotta.
Peppino nasce in una famiglia mafiosa,
cresce in una famiglia mafiosa, ma si
rifiuta di viverci, se ne andrà di casa,
fonderà una radio, tutto per avere libertà. .
Come alcuni critici e lo stesso Giordana spiegano, questo non è un film sulla
mafia, ma è un film sulla lotta, sulla
libertà, sui giovani.
Per anni la vita di Peppino è rimasta
sconosciuta, anche perché il giorno
della sua morte coincise con quello
dell’assassinio Moro, ma questa pellicola torna a far
vivere uno dei più grandi eroi ignoti italiani, e lo fa in
una maniera toccante e decisa, contrassegnata da
grandi attori e da una grande regia, da una grande storia e da un grande protagonista.
Non è il classico film, non crea adrenalina, non ti fa
lavo
o
p
Ca
Il brano ha avuto anche un video nel 2008, prodotto
da MTV, diretto da Fabio Scaloni, con la supervisione di Gabriele Salvatores, il regista di “Io non ho
paura”.
La canzone è
forte, ribelle e
arrabbiata,
inneggia alla
lotta contro la
Camorra, contro l’omertà.
piangere, o almeno non troppo, ma insegna, insegna
che se vuoi lottare correrai dei rischi, potrai cadere,
potrai farti male.
Ma quando non ci sarai più tu a combattere lo farà
qualcun altro: nel film tutti coloro che non
avevano potuto parlare, il poliziotto che si
era visto costretto a dichiarare accidentale la
morte di Peppino; la madre del ragazzo, che
aveva visto morire a causa della mafia suo
marito e suo figlio e tutta la città, da troppo
tempo strangolata dal cappio della mafia.
A parte questo non si può dire molto altro su
un film che è destinato a diventare leggenda.
L’unico a poter parlare è Peppino, attraverso
la frase più famosa del film. Credo sia giusto
finire così il mio articolo.
« Mio padre, la mia famiglia, il mio paese!
Io voglio fottermene! Io voglio scrivere che la mafia è
una montagna di merda! Io voglio urlare che mio
padre è un leccaculo! Noi ci dobbiamo ribellare.
Prima che sia troppo tardi! Prima di abituarci alle loro
facce! Prima di non accorgerci più di niente».
Lara 1B Cl
19
Lettere alla redazione
Proposta di due nuove rubriche
E tu cosa ne pensi?
Una rubrica per allargare la partecipazione e dibattere l’attualità
Ciao, dal prossimo numero avvieremo una nuova rubrica, ma per farlo ci
serve la partecipazione di tutti quanti voi: sarà un dibattito tra studenti su
argomenti di attualità.
Vi proporremo una frase sempre diversa e pubblicheremo i vostri commenti
migliori. Potrete anche aiutarci a scegliere i temi da trattare.
La prima frase è: chirurgia plastica: cura o malattia?
Scriveteci quello che pensate, le vostre opinioni, le vostre esperienze personali! A
[email protected]
Federica Noardo, 4Bling
Umorismo, gossip e stravaganze al Porporato
Una rubrica leggera per sorridere e “chiacchierare”
Spero che la critica sia clemente con me, che propongo questa rubrica dedicata solo a noi del
Porporato! Si tratta di gossip e avvenimenti stravaganti. Si sente il bisogno di qualcosa di leggero!!!
La rubrica naturalmente è aperta a tutti. Potete
scriverci anche voi tramite email a [email protected] e raccontarci le vostre storie che
potranno essere pubblicate.
Cominciamo dagli avvenimenti stravaganti
dicendo che di recente una classe si è trasformata
in un frutteto. Gli studenti presi da un
improvviso attacco di noia hanno deciso
di giocare a “macedonia”. Per chi non sa
in cosa consiste il gioco lo spiego. Si sceglie un frutto dopo di che qualcuno comincia a chiamare dei frutti e quando si
sente il frutto che si è scelto ci si alza in
piedi, se si sente macedonia ci si alza tutti. Così
l’ora è trascorsa tra una macedonia e l’altra da
quella esotica a quella di stagione. Speriamo solo
che non ne abbiano fatto un frullato!!!
La stessa classe ha poi partecipato a “Chi l’ha
visto?” Una ragazza ha deciso di nascondersi, i
compagni sorpresi dalla scomparsa della compagna
l’hanno fatto notare alla professoressa che con
prontezza di riflessi ha mandato una compagna a
cercarla! State tranquilli è stata ritrovata!
Per quanto riguarda il gossip, quale argomento
migliore se non l’amore? Quindi rassicuro tutte le
ragazze e incoraggio quelle che hanno perso la
speranza: la cavalleria esiste, è difficile da trovare
ma esiste!!! Fidatevi, bisogna solo aspettare con un
po’ di pazienza. Per esempio al secondo piano
della sede sembra che la cavalleria abbia attaccato
i fragili cuori di alcune fortunate ragazze. Mi dispiace per ora non potervi dire altro, ma voi non
disperate l’amore ha bisogno di tempo e forse non
lo immaginerete ma potrebbe sbocciare da un momento all’altro. Forse proprio con quel compagno
di classe che snobbavate: in due mesi di cose ne
succedono!!!
Per le ragazze che vogliono qualcosa di
romantico consiglio, in attesa del
prossimo numero con maggiori informazioni sui nostri cavalieri e le nostre
corteggiate con cui cupido si diverte a
giocare, di guardare “Le pagine della
nostra vita” e “Moulin rouge”. Se invece volete una play list di canzoni
romantiche: “A moment in a million years”, degli
Scorpions; “A very special love song”, di Charlie
Rich; “Adesso tu”, di Eros Ramazzotti; “Your
song”, Elton John; Always, Bon Jovi; “Wonderful
to night”, Eric Clapton! “One in a millien”, Miley
Cyrus; “Sai che amarti”, Nek!!!
E per esagerare mettiamo anche una frase su cui
riflettere: ”Per amore della rosa si sopportano
anche le spine”. Che perla di saggezza!! Per chi
invece preferisce leggere, quale storia si addice di
più a questo tema che “Romeo e Giulietta” con il
loro tragico amore? oppure “Cime Tempestose”, e
per chi al tragico preferisce il lieto fine, credo che
la saga di “Twilight”calzi a pennello.
Per questo mese è tutto!!! Buon Natale! (LT)
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Lettere alla redazione
Calcio, tifo e mazze da baseball
Una tranquilla domenica allo stadio
Il calcio. Lo sport più seguito dagli italiani. Incontrarsi il week-end con gli amici, guardare la partita ed esultare
insieme per la squadra del cuore è quasi un rito per molti ragazzi, e non solo. Oggi però questo rito si compie a
casa, perché andando allo stadio ci si può ritrovare coinvolti in una rissa senza aver provocato o offeso nessuno.
È ciò che è successo ad alcuni ragazzi: hanno assistito a una partita di serie A Torino, la squadra per cui tifavano ha vinto, mentre ancora sugli spalti festeggiavano tra di loro, una parte di tifoseria avversaria li ha raggiunti e
li ha assaliti con violenza. Tra gli aggressori c’era infatti chi era munito di mazza da baseball, chi in gruppo
attaccava il singolo o addirittura le ragazze. Gli steward addetti alla sicurezza non sembravano preoccuparsi, o
meglio, pare che non siano intervenuti come ci si sarebbe aspettato.
Ha stupito molto il fatto che nessun giornale abbia riportato l’accaduto (ad
eccezione di“la gazzetta dello sport”) come
se la violenza negli stadi fosse un problema che appartiene al passato e ora risolto.
Infatti esso persiste da quando i tifosi
negli anni Cinquanta hanno iniziato a organizzarsi e di conseguenza, anche a
scontrarsi tra loro: sono i cosiddetti Ultras.
Purtroppo oggi questi episodi avvengono
anche per mano di comuni spettatori, senza
che nulla sia stato premeditato.
Il governo nel tempo ha cercato di controllare queste risse. Sono state
promulgate leggi che vanno via via restringendo le libertà dei tifosi, dal biglietto
nominale all’ultimo provvedimento che prevede il divieto di seguire la squadra in trasferta.
Nonostante ciò non è ancora stata trovata una soluzione definitiva al problema. Forse sarebbe necessario
sottoporre tutti gli spettatori a controlli più rigidi fin dall’ingresso, come d’altronde il regolamento già prevede.
Probabilmente la persona che si presenta allo stadio con una mazza da baseball non si limiterà a
Uomini&animali
guardare la partita, ma rende palesi ben altre
I TOPOLONI SMINATORI
intenzioni.
Nelle guerre odierne si sa che i civili sono il 90% dei morti e
Credo infine che la responsabilità sia esclusivaferiti.
Un ruolo particolare lo giocano le mine antiuomo, che
mente dei tifosi. Mi chiedo: tutto questo accanicolpiscono
soprattutto i bambini, che scambiandole per
mento per cosa? Per una semplice partita? Non
giocattoli rimangono uccisi o tragicamente feriti. Anche quanaccadono questi fatti per gli altri sport, dal basket
do la guerra è
finita, le mie dalla pallavolo, a quelli che richiedono più conne continuano a
spargere
tatto fisico tra i giocatori, come il rugby. Sarà
sofferenza.
Rimangono
forse che i calciatori danno un cattivo esempio? O inoltre come minaccia per
forse al calcio viene attribuita troppa importanza decenni; per
questo vendalla pubblicità, dai media, dagli interessi gono chiamate
“armi di dieconomici e di conseguenza anche i tifosi si esal- struzione di
massa al raltano in modo eccessivo?
lentatore”.
Federica 4B L
Più di 100 milioni di mine
sono presenti in
oltre 60
paesi del mondo, soprattutto in Africa, nonostante le campagne
Le migliori battute dei film
di sensibilizzazione per la loro messa al bando e diverse risoluLa cena per farli conoscere
zioni dell’Onu.
"Lo sapete come mi ha chiesto di fare quella
Da qualche anno l’associazione belga APOPO ha stabilito
cosa lì?".
una base operativa in Tanzania ed ha insegnato a dei topi gigan"Facciamo sesso?".
ti ad associare l'odore delle banane, il loro cibo preferito, a quel"Noo, Giulio non si sarebbe mai espresso così…
lo dell'esplosivo TNT. Gli animali perlustrano le aree sospette mai. Mi ha chiesto: "Posso farti la festa?" Mi ha
100 mq in 28 minuti - e raschiano il terreno per segnalare la predetto così: "Posso farti la festa?"".
senza di ordigni. I criceti gambiani, ovvero i ratti più grandi del
"Bello".
mondo (35 cm di lunghezza per 1,30 kg), si sono rivelati
"Bellissimo".
abilissimi cacciatori di mine. Questo lavoro, oltre che sicuro, si
è rivelato economico e veloce: costa circa 2000 dollari e dura
Mi fido di te
dai 6 ai 10 mesi. Le bestiole non corrono alcun rischio perché
Ale all'Ikea:
sono troppo leggere per far esplodere la mina.
"Con la fila che c'e alla cassa questo mobile lo
Oltre ai topi, l’Università del Montana ha lavorato
paghiamo un milione di euro… Ora che tocca a
all’addestramento delle api. Esse sciamano nelle aree in cui
noi è d'epoca!".
l’odore di esplosivo è presente. Seguendo i loro spostamenti è
Rocky Balboa
possibile tracciare una mappa delle zone contaminate. I test soRocky a Paulie:
no riusciti nel 98% dei casi. Anche i delfini si danno da fare,
"Sento ancora che ho delle cartucce da sparare".
captando gli ordigni in fondo ai mari e oceani.
"E di cosa sono caricate? Di rabbia?".
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