18/03/2013
INDICE RASSEGNA STAMPA
18/03/2013
Fiesole
Qui Firenze
16/03/2013
p. 3
Laboratori per imparare a raccontare fiabe con l'arte
Corriere Fiorentino
16/03/2013
p. 10
Contro i furti, sentinelle di paese
1
Nazione Firenze
16/03/2013
p. 31
Compiobbi tra furti in casa e vandalismo La frazione compatta Daniela
per una soluzione»
Giovannetti
Giulio Gori
2
3
Iniziative ed eventi
Qui Firenze
16/03/2013
p. 3
Con "K-SCULPTURE" l'arte coreana approda a Firenze
Corriere Fiorentino
16/03/2013
p. 5
Una parola per 900 vittime E oggi la marcia dei centomila
Nazione Firenze
16/03/2013
p. 25
Ecco il ‘Florence Korea Film Fest' La luce del cinema arriva
dall'Oriente
Nazione Firenze
16/03/2013
p. 37
Quelle ricette toscane in filippino l'integrazione ha un ottimo
sapore
Nazione Firenze
16/03/2013
p. XXII Prevenzione oncologica: visite gratuite
Tirreno
16/03/2013
p. 13
Contro la mafia veglia in Santa Croce
Avvenire
16/03/2013
p. 17
Centomila in marcia per dire «no» alla mafia
Indice Rassegna Stampa
4
5
Giovanni Bogani
6
7
8
9
Antonio Maria
Mira
10
Pagina I
Laboratori per imparare a raccontare fiabe con l'arte
Raccontare le fiabe con l'arte. Una giornata immersi nei racconti
e nei colori per imparare a narrare e descrivere storie e fiabe con
la tecnica dei collage, con la carta o con la ceramica. La Biblioteca
comunale di Fiesole insieme alla società Palinsesto e all'associazione culturale CoBALTO organizzano "Arti in fiaba", una mattina di lezioni e laboratori per bambini e ragazzi. L'iniziativa si tiene a partire dalle ore 11 nei locali della Biblioteca comunale di
Fiesole (via Sermei, 1). Ingresso libero, per informazioni
055599659.
Fiesole
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® Dopo decine di colpi nelle case in tre mesi, assemblea pubblica col sindaco, il capo dei vigili e l'Arma
contro i furti, sentInelle 'paese
I carabinieri: collaborate, segnalateci tutto quello che vi sembra sospetto
COMPIOBBI (Fiesole) Dopo quasi tre mesi, un'intera comunità ha deciso di ribellarsi allo stillicidio di furti
nelle abitazioni. E ha voluto
incontrare le autorità. Sono
stati gli stessi cittadini di
Compiobbi, Ellera e Girone a
chiedere un'assemblea pubblica per discutere del problema scoppiato a metà dicembre, e che, solo tra gennaio e
febbraio, ha fatto registrare
più di quaranta casi.
Giovedì sera, il circolo «La
Pace» di Compiobbi traboccava di persone. Con le 15o sedie tutte occupate, in tanti sono stati costretti a restare in
piedi. «Eravamo in trecento»
dice Brunetto Buonarroti, promotore e moderatore della serata. Il clima era tutt'altro che
rilassato, molti erano visibilmente scossi: «Ci avete lasciati soli», «dove sono le istituzioni quando i cittadini hanno bisogno?». A rasserenare
gli animi ci ha pensato il maresciallo dei carabinieri di Fiesole, Marco Pugliesi, che ha
lanciato una proposta ai cittadini: «Collaborate con le forze dell'ordine - ha detto noi non possiamo coprire tutto il territorio in ogni istante;
per questo, anche se noi restiamo gli unici responsabili
della sicurezza, segnalateci
tutto quanto vi sembra sospetto e noi faremo subito le
necessarie verifiche».
«A differenza di tre anni fa,
quando ci fu un'altra serie di
Fiesole
furti - ha spiegato Buonarroti - ora i ladri non vengono
più di notte, ma nel tardo pomeriggio, e si sentono sicuri
di poter fare tutto il rumore
che vogliono, persino di sfondare un muro o di usare il
flessibile». In realtà, dall'inizio di marzo, l'allarme furti si
è molto ridimensionato: le
bande che organizzano i colpi, infatti, si spostano di frequente.
Ma c'è chi ancora non riesce a stare tranquillo; come
Laura, che vive in via della
Fornace, una strada in cui si è
verificato più di un colpo: «lo
alla riunione non sono andata - spiega - vivo sola e
non me la sentivo di lasciare
la casa vuota di sera. Ho trop-
pa paura».
Anche il comandante della
polizia municipale, Paolo Cappellini e il sindaco Fabio Incatasciato hanno tentato di rassicurare i cittadini: «Nella valle dell'Amo, riusciamo a malapena a fare due turni notturni alla settimana con le pattuglie» ha però ammesso Cappellini.
Mercoledì sera, comunque, la paura non poteva re-
«Ci avete lasciati soli
Dove sono le istituzioni
quando i cittadini
hanno bisogno?»
stare senza risposte. Così sono state approvate due iniziative: sarà convocato il Comitato per l'Ordine Pubblico con
il prefetto e il comando provinciale dei carabinieri; e il
sindaco chiederà un'eccezione alla regola, ovvero di svolgerlo a porte aperte. Inoltre,
nascerà un comitato di lavoro che coinvolgerà autorità e
abitanti per studiare le contromosse contro i furti. «Siamo convinti di aver imboccato la strada giusta» dice Incatasciato. Ma, secondo la consigliera comunale fiesolana Anna Ravoni, «ora serve un'identica iniziativa anche per la valle del Mugnone».
Giulio Gori
U RIPRODUZIONE RISERVATA
Sindaco
Fabio Incatasciato
Comandante viigiR,,
Paolo Cappellini
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Compiobbi tra furti in casa e vandalismo
«La frazione compatta per una soluzione»
Incontro con sindaco e comandanti di carabinieri e municipale
SALA GREMITA di abitanti giovedi sera al circolo Arci di Compiobbi per l'assemblea pubblica
promossa dal Coordinamento Associazioni Valle dell'Arno. Assemblea appositamente convocata per
fare il punto sugli episodi di furti
nelle abitazioni, ma anche per gli
atti vandalici che negli ultimi tempi hanno coinvolto la frazione.
All'iniziativa erano presenti il sindaco Fabio Incatasciato, il comandante della stazione dei carabinieri
di Fiesole, maresciallo Marco Pugliesi, e il comandante della polizia
municipale, Paolo Cappellini, che,
unanimemente, hanno sottolineato l'importanza di migliore la collaborazione fra cittadini e forze
dell'ordine.
«In caso di movimenti sospetti e situazioni anomale - ha detto il comandante Pugliesi - non abbiate
timore a chiamare i carabinieri.
Ogni segnalazione può essere utile
per eseguire le indagini».
«Talvolta - ha evidenziato il sindaco - sembra perfino strano che
nessuno noti niente. Alle Caldine
hanno rubato i cavi di rame dai
lampioni di una strada intera, portato via grondaie dalla scuola e dal
centro artigianale. Se vedete persone sconosciute vicine alle abitazioni, segnalatelo».
Al contempo le forze dell'ordine faranno il possibile per potenziare i
controlli e la presenza sul territorio. Come proposta operativa concreta è stato deciso di organizzare a
porte aperte le prossime riunioni
del Comitato interprovinciale
dell'ordine pubblico.
«Se prefetto e questore saranno
d'accordo - ha detto il comandante Paolo Cappellini - pensiamo di
fare un incontro alle Caldine e uno
a Compiobbi. Inoltre, la Municipale è disponibile a incontrare l'associazionismo locale per aggiornamenti periodici».
La parola è poi passata ai partecipanti. Fra le richieste avanzate,
quella di ricevere una pubblicazione sui comportamenti pratici da tenere e le precauzione da adottare
per migliorare la sicurezza.
L'associazionismo locale, infine, sarà coinvolto in nuove iniziate per
prevenire bullismo e vandalismo
giovanile.
Daniela Giovannetti
li!
Un'assemblea pubblica particolarmente partecipata
II sindaco di Fiesole, Incatasciato
Fiesole
Pagina 3
Con "K-SCULPTURE" l'arte coreana approda a Firenze
Sarà inaugurata alle 17:30 nella Sala del Basolato del Municipio
di Fiesole alla presenza dell'ambasciatore della Repubblica di Corea in Italia Kim Young-Seok la mostra "K- SCULPTURE: scultura
coreana nel mondo". Un tuffo nell'arte coreana contemporanea
con oltre trenta sculture realizzate da diciannove artisti coreani,
residenti in varie parti del globo. La collettiva che offre uno spaccato della cultura e dell'arte orientale resterà visibile fino all'U
aprile (orario di apertura: tutti i giorni dalle 10 alle 17. Ingresso libero).
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Iniziative ed eventi
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Una parola per 900 vittime
E oggi la marcia dei centomila
La rabbia e il coraggio, il lutto e
la sete di giustizia, la lotta e l'orgoglio, prima della grande marcia di
oggi a cui sono attese oltre centomila persone. Ieri il Salone de' Cinquecento era affollatissimo per la
18esima Giornata della memoria e
dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie, organizzata da Libera e Avviso Pubblico. Protagonisti sono loro, i familiari delle vittime. Tantissimi i giovani in platea:
sguardi attoniti ad ascoltare con
incredulità le commoventi testimonianze, le lacrime, delle decine
di familiari delle vittime della criminalità organizzata che si sono alternate sul palco.
Madri, figli, padri, fratelli, sorelle, cugini, nipoti, mariti, mogli:
tutti accomunati dalla scomparsa
di una persona cara per mano della criminalità organizzata. «Fami-
glie cariche di ferite che non sono
risanabili», ha detto don Luigi
Ciotti, presidente di Libera. Anche
perché, ha aggiunto, « in Italia non
c'è strage di cui si conosca a pieno
la verità e il7o%o dei familiari delle
vittime non conosce ancora la realtà dei fatti». «Che meraviglia - ha
poi detto don Ciotti dal palco Sono felice di accogliervi e voglio
dirvi una cosa importante: sappiate sempre che vi vogliamo tanto
bene e che le persone a voi e a noi
care che hanno perso la vita uccise
dalle mafie, oggi più che mai, in
questa sala e in questa città, sono
vive». «Vogliamo dirvi grazie ha affermato il sindaco di Firenze
Matteo Renzi - perché ci onorate
con questa pacifica invasione che
tocca tutta la città. Di fronte a questa bellezza - ha aggiunto riferendosi al salone - c'è una bellezza
più grande, quella di chi cammina
volendosi bene nel ricordo delle
vittime della mafia, di coloro che
perdendo la loro vita hanno lasciato una lezione di dignità». Presenti all'evento anche Nando Dalla
Chiesa, la vicepresidente di Libera
Stefania Grasso, don Andrea Bigalli, il prefetto Luigi Varratta, il questore Francesco Zonno, l'imam di
Firenze Izzedine Elzir e il magistrato Gian Carlo Caselli.
«La cosa che non è mai cambiata - ha detto quest'ultimo - è
una certa indifferenza e disattenzione della politica che invece di
dire no secchi, decisi, irreversibili,
a qualunque forma di collusione e
compromesso con la mafia, a volte non l'ha fatto». Alle 18,30 si è
poi tenuta la commovente veglia
interreligiosa per le vittime delle
mafie nella basilica di Santa Croce,
presieduta da monsignor Mario
Meini, vescovo di Fiesole. Nel corso della veglia sono stati letti i nomi di novecento vittime delle mafie.
E questa mattina si terrà il grande corteo contro la mafia, a cui sono attese oltre centomila persone.
La manifestazione si snoderà con inevitabili ripercussioni sul
traffico - dalla Fortezza da Basso
(partenza alle 9) fino allo stadio Artemio Franchi, dove dal palco saranno nuovamente evocati i nomi
di novecento vittime della mafia.
Alle 12,45 ci sarà il concerto di Fiorella Mannoia. Al corteo saranno
presenti, tra gli altri, la segretaria
della Cgil Susanna Camusso e il governatore della Puglia Nichi Vendola.
J.Sto.
0 RI PRnD.f NE RISERVATA
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In Palazzo Vecchio sfilano
davanti a tanti giovani
i familiari di chi è stato
ucciso dalla criminalità
Il programma
Stamattina alle 9 il via
al corteo dalla Fortezza
Don Ciotti applaude uno degli interventi dei parenti delle
vittime della mafia nel Salone dei Cinquecento. A sinistra, uno allo stadio. Poi il concerto
di Fiorella Mannoia
dei regazzi in platea. Sopra, la veglia di preghiera in Santa
Croce, durante la quale sono stati letti i 900 nomi delle vittime
Iniziative ed eventi
Pagina 5
F in Fest
a luce del cinema arriva dall'Oriente
Ecco
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lorence
Grandí registi®
LA COREA non è solo il ricordo di
Pak Doo Ik, il piccolo calciatore che
con il suo goal, completamente inaspettato, cacciò fuori l'Italia nei Mondiali
del '66. E non è solo tecnologia ed elettronica, quella di marchi come Samsung che hanno conquistato il mondo.
«Made in Korea», oggi, è anche molto
cinema. Ed è dedicato al cinema coreano - uno dei più importanti del mondo - il festival che si è inagurato ieri a
Firenze, al cinema Odeon.
Sono undici anni che Riccardo Gelli, appassionato di cinema e di cultura coreana, coltiva il suo giardino Zen di film,
anteprime, incontri con registi e attori.
Lo coltiva bene, visto che il festival è arrivato alla undicesima edizione, e si fa
sempre più grande e importante.
Quest'anno, ospite d'onore del festival è
una donna : Jeon do-Yeon, attrice di
enorme fama in Corea.
Un'altra donna è protagonista di questa
edizione del festival: si chiama Shin
Su-Won, ed è la prima regista donna coreana ad essere ospite della rassegna fiorentina.
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'. un 'ane che conqu ista ìl mondo
I voli da Seoul verso l'Italia, in questi
giorni, dovevano essere piuttosto affollati. E' arrivato a Firenze anche uno dei
maestri del cinema coreano.
SI CHIAMA Im Sang Soo : ha cinquant'anni, e per due volte i suoi film
sono stati in concorso a Cannes. Grande successo per «The Housemaid», e ottime critiche anche per «The Taste of
KoLossaL, incontri con l'autore
E una sezione intrigante
è dedicata a pellicole erotiche
Money», che era a Cannes nel 2012. Im
Sang Soo questa mattina alle 11 sarà
protagonista di un incontro con il pubblico all'Hard Rock Café di piazza della
Repubblica.
KOLOSSAL. Infine , tra gli ospiti della
manifestazione, il regista Choo ChangMing è l'autore di un kolossal che ha
frantumato tutti i record di incassi in
Corea, «Masquerade», un filmone in costume ambientato nel `600 che è stato
proiettato ieri sera a Firenze. E a testimoniare che gli organizzatori del Korea
film fest vedono giusto, e vedono lontano, Choo Chang-Ming, oggi campione
d'incassi in patria, era stato il vincitore
dell'edizione 2012 del festival fiorentino.
CINEMA EROTICO. Tra le novità di
quest'anno, una sezione tutta dedicata
al cinema erotico. Sempre made in Korea, ovviamente. Proiezioni in seconda
serata, a cominciare da stasera alle 23,
con il film «Between the Knees». Il cinema coreano non ha mai avuto paura di
mostrare il desiderio, la seduzione e
l'erotismo tout court. La selezione di otto film proposti dal festival ne è una prova. Nella vicina Fiesole, trenta sculture
realizzate da diciannove artisti coreani
trasformeranno il centro storico della
cittadina etrusca in una mostra a cielo
aperto.
Giovanni Bogani
Due eccellenze della Corea:
Jeon do-Yeon, attrice di enorme fama
in patria, e qui sopra in grande
un fotogramma dei film «Masquerade»
Iniziative ed eventi
Pagina 6
QUELLE RICETTE TOSCANE IN FILIPPINO
L'INTEGRAZIONE HA UN OTTIMO SAPORE
In alto Sandra Dodi
col marito Giancarlo Lippi
e due premiazioni
L'INTEGRAZIONE e la conoscenza delle culture differenti
passa anche attraverso la cucina.
E le ricette toscane raccolte in
un volume dal titolo «Le ricette
della zia» sono il condensato del
sapere da ottima padrona di casa di Sandra Dodi, nata a Firenze e residente a Fiesole. Il volume, che è stato possibile grazie
all'impegno del marito di Sandra Dodi, Giancarlo Lippi e della nipote Ilaria Martinelli, ha
una particolarità: le ricette sono
tradotte in inglese e in filippino
(tagalog) perché «possano essere
facilmente interpretate ed eseguite dai tanti lavoratori filippini che vivono nelle nostre case e
sono integrati nelle nostre famiglie italiane», afferma Fabio
Fanfani, console onorario delle
Filippine. Il volume è stato presentato in una affollatissima sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi, messa a disposizione dal Presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci, nell'ambito delle manifesta-
Iniziative ed eventi
zioni del 65 ° anniversario delle
relazioni diplomatiche fra Italia
e Filippine. Come ha sottolineato il console i fondi raccolti dalla vendita del libro saranno impiegati per opere per i bimbi delle Filippine. Fra gli ospiti
dell'iniziativa «Un cuore pieno
di solidarietà», alla cui organizzazione ha lavorato l'Associazione nazionale Italo-Filippina
Giustizia e diritto presieduta da
Vladimiro Barberio, l'ambasciatore delle Filippine a Roma, Virgilio Reyes, Enrico Ognibene
presidente del tribunale, Monica Sgherri consigliere regionale,
Mariagrazia Orlandi scrittrice,
Roberto Vasai presidente della
provincia di Arezzo, Sara Bessi
giornalista. Il presidente Barberio è stato premiato con i riconoscimenti della Provincia di Firenze e di quella di Arezzo per il
suo impegno umanitario. Una
medaglia in bronzo realizzata
per l'occasione dall'artista Renzo Brandi al prefetto Varratta, al
questore Zonno, al colonnello
dei carabinieri Salimbeni.
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Prevenzione
oncologica:
visite gratuite
OGGI, dalle ore 9 alle 13 e
dalle 14 alle 18 al
distretto Asl di via
Vivaldi , Ant Italia
con il patrocinio dei
Comune e in
collaborazione con la
Società della Salute
organizza 120 visite
gratuite per la
prevenzione dei tumore
alla tiroide per le
cittadine di Scandicci.
Info : 349.0693571.1121
marzo, il 4 e 18 aprile, il 9
e 30 maggio e il 13 e 27
giugno ecco invece con
-Prevenzione Donna",
contro le neoplasie
ginecologiche a cura dei
Lions club di Fiesole e
Firenze Stibbert, con la
collaborazione di Pas
Pubbliche assistenze
sanità . Prenotazioni il
lunedì e martedì mattina:
055.711076,
339.5207180.
Iniziative ed eventi
Pagina 8
FIRENZE
Contro la mafia
veglia in Santa Croce
Centinaia di familiari
dellevittime della mafia
hanno partecipato iersi sera
allaveglia interreligiosa che
si ètenuta nella basilica di
Santa Croce a Firenze per
iniziativa dell'associazione
Libera. Alla celebrazione, al
posto dell'arcivescovo di
Firenze, cardinale Giuseppe
Betori, ancora a Roma, ha
partecipato il vescovo di
Fiesole, Mario Meini.
Dopo'7'.
iragazzl,lil.
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Iniziative ed eventi
Pagina 9
Centomila in marcia
per dire « flO)} alla mafia
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DAL NOSTRO INVIATO A FIRENZE ANTONIO MARIA MIRA
Kyrie eleison. Tra le alte navate di Santa Croce si alza il canto del perdono. «Perdonaci
Signore per aver voltato lo sguardo altrove.
Perdonaci per l'avidità che rapina, la prepotenza che
uccide, le mafie che massacrano innocenti. Perdonaci perché siamo pavidi di fronte all'intimidazione, al ricatto, alla violenza dei mafiosi...». Poi un lungo elenco di nomi, più di novecento. Le vittime innocenti di tutte la mafie. Nomi noti e altri, purtroppo, dimenticati che, via via, scorrono nell'aerea basilica fiorentina, accarezzando le «urne dei forti» cantate da Ugo Foscolo, le tombe dei "grandi" italiani,
da Machiavelli a Galileo, da Michelangelo ad Alfieri. Ma non sono meno "grandi" quei novecento nomi che le mafie hanno strappato ai loro cari e al loro impegno per il Paese. E non lo sono le centinaia
di familiari, papà, mamme, fratelli, figli, che riempiono la grande navata centrale. É la veglia di preghiera, il momento forte che anticipa e rafforza la
Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo
delle vittime di mafia organizzata ogni anno da Libera e Avviso pubblico, nel primo giorno di primavera. Stagione di vita e di speranza.
Oggi proprio i familiari apriranno il corteo che attraverserà Firenze a partire dalle 9. Firenze che quest'anno ricorderà i venti anni dalla strage mafiosa (e
non solo...) di via dei Georgofili, 27 maggio 1993,
l'anno delle bombe: il 14 maggio a Roma a Via Fauro, il 27 e 28luglio a Milano in via Palestro e a Roma
a San Giovanni in Laterano e a San Giorgio al Velabro. E il 15 settembre l'uccisione di don Pino Puglisi. Ma anche l'anno dell'"invettiva' di Giovanni Paolo II ad Agrigento, nella Valle dei Templi. «Dio ha detto: non uccidere! L'uomo, qualsiasi agglomerazione
umana o la mafia non può calpestare questo diritto
santissimo di Dio...». Parole stampate sulla prima
pagina del libretto che accompagna la veglia. Assieme a quelle di Benedetto XVI a Palermo nel 2010.
«Non cedete alle suggestioni della mafia. La mafia è
Iniziative ed eventi
una strada di morte, incompatibile con il Vangelo».
La risposta è nelle parole forti di Barbara, figlia di Bruno, falegname di Serra San Bruno in Calabria, ucciso dalla 'ndrangheta. «La rassegnazione non può
vincere sull'impegno. Noi non abbiamo abbassato
la testa dimenticando. Perché la memoria e l'impegno sono l'unico antidoto contro il rischio che quei
fatti dolorosi possano ripetersi». Così, insiste guardando gli altri familiari, «noi cammineremo tra le
famose bellezze di Firenze portando la bellezza dei
fiori, i nomi dei nostri cari, cammineremo per la vita». Parole di vita e di speranza. «Ci sentiamo una
grande famiglia con voi - riflette Mario Meini, vescovo di Fiesole, che rappresenta alla veglia l'arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori-. Non
temete, non abbiate paura. Seguiamo l'esempio dei
martiri, dei vostri familiari. Che sono una pietra miliare che ci indica il cammino. Certo non è facile ma
ricordiamo che Cristo è nato per noi e se Lui è con
noi chi potrà essere contro di noi? Non abbiate paura, la Pasqua di Resurrezione è vicina. Non abbiate
paura sono parole di speranza e di benedizione».
Una speranza che, sottolinea don Luigi Ciotti, presidente di Libera, «è fondata sul "noi" perché solo il
"noi" può vincere la violenza, se no i vostri cari saranno uccisi una seconda volta». Oggi, aggiunge alzando il tono della voce, «Dio è contento perché gli
abbiamo chiesto di accompagnare il nostro cammino e di essere segno di speranza e responsabilità». Oggi a camminare dietro la memoria e l'impegno dei tanti familiari saranno in centomila, provenienti da tutta l'Italia, ragazzi, famiglie, associazioni. Il "noi" che le mafie tanto temono.
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LA PARTENZA ALLE 9 DALLA FORTEZZA DA BASSO
Il corteo della Giornata della memoria e dell'impegno prende l'avvio alle 9 alla
Fortezza da Basso. La conclusione allo stadio "Artemio Franchi", in viale Pierluigì
Nervi, dove ci sarà la lettura dei nomi delle oltre 900 vittime delle mafie. In
chiusura l'intervento di don Luigi Ciotti, presidente di Libera. E poi il concerto di
Fiorella Mannoia. Nel pomeriggio, in varie luoghi della città, si terranno dei
seminari sulle diverse tematiche legate alle mafie e alla legalità. Si va dal lavoro
all'educazione, dalla "zona grigia" alla "musica contro le mafie", dalle "esperienze
innovative con i ragazzi della giustizia minorile" alla corruzione, dai beni
confiscati all'informazione, dall'etica professionale alle ecomafie, dalla sanità allo
s ort, da "donne che resistono alle mafie" alla presentazione del primo
"Dizionario enciclopedico di mafie e antimafia' (i luoghi si trovano sul sito di
Libera). Nei giorni successivi sono previsti iniziative in moltissime città italiane,
che culmineranno ìl 21 marzo, primo giorno dì primavera, giornata dedicata da
diciotto anni alle vittime dì tutte le mafie. (A.M.M.)
©PoPROOUZQNE RISERVATA
«Noi parenti tra dolore e speranza»
DAL NOSTRO INVIATO A FIRENZE
ANTONIO MARIA MIRA
nche se loro sono
morti la speranza della verità e della giustizia non muore mai». Anche se ti han no strappato un figlio o una sorella,
anche se sono passati tan ti anni. Giustizia e verità per Simonetta, 11 anni,
uccisa il 29 maggio 1982 nell'agguato
camorrista al padre Alfonso Lamberti, procuratore di Sala Consilina. Dopo 31 anni il killer, Antonio Pignataro, pochi giorni fa ha deciso di raccontare tutto. «No, non ho mai perso
la fiducia nella giustizia, ma dopo tanti anni per me è stato un colpo». Parla lentamente, Serena, sorella di Simonetta. «Ma anche io mi chiamo Simonetta, già Simonetta Serena Lamberti. Sono nataun anno dopo lamorte di mia sorella. E ho persa prima di
conoscerla. Sono cresciuta senza lei
ma col suo nome». Si interrompe, la
voce le trema sul suo corpo esile. «Per
tanti anni su mia sorella è calato il silenzio che uccide più dei proiettili. Mi
Iniziative ed eventi
La sorella di Simonetta
Lamberti, uccisa a I I anni dai
camorristi in un attentato al
padre procuratore e i genitori
di Lino Romano ucciso
per sbaglio lo scorso ottobre
hanno tolto un diritto. Mi mancava
qualcosa, provavo dolore e rabbia per
la mancanza di verità». Ma non si è
arresa. «Dopo 27 anni ho detto basta!
Ho deciso di parlare, di raccontare, di
superare questo dolore che mi schiacciava. Per dare voce a mia sorella attraverso la mia voce. Parlando ai ragazzi di speranza». Ma le restava quel
tarlo. «Avrei voluto conoscere i volti
di chi aveva sparato. Per chiedere perché. Ora lo potrò fare, mi dovrà spiegare. Lo deve fare». E ai ragazzi che
incontrerà, dirà: «Per me ci sono voluti 30 anni, ma voi ragazzi continuate a sperare. Per dare una senso a del-
le morti che altrimenti non hanno
senso». Verità e giustizia per lino Romano, 30 anni, ucciso per errore il 16
ottobre 2012 dai sicari della camorra
che dovevano colpire un esponente
di un clan rivale. Dopo cinque mesi
chi ha sparato quei 14 colpi è stato
catturato tre giorni fa. Papà Peppe e
mamma Rita sono qui a Firenze, mano nella mano. Belle facce di gente
per bene. Oggi sarà letto anche il nome di lino, l'ultimo del lungo elenco
di più di 900 vittime delle mafie. «Siamo qui per rappresentare nostro figlio. Dove c'è il suo nome ci siamo noi
e ci saremo sempre. Lino era un ragazzo semplice che amava la vita e
merita che ora noi siamo qui a rappresentarlo». No, non senti parole di
odio, ma solo tanta dolcezza e gentilezza. «Ringraziamolo Stato, le istituzioni, i carabinieri. Noi chiediamo solo giustizia e verità». Ma da genitori
parlano ai ragazzi e non solo a loro.
«State lontano dal male, studiate. E lo
Stato li aiuti a trovare un lavoro. Solo
così si salveranno».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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