il Basco Azzurro
­Periodico­dell’Associazione­Nazionale­Aviazione­dell’Esercito
Poste Italiane S.P.A. - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in Legge 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 2 e 3 - DCB Viterbo
Anno XXIX N. 2 Aprile/Maggio/Giugno 2011
17° RADUNO NAZIONALE DI TORINO
ANAE e AAA
BINOMIO VINCENTE
sommario
numero 2/2011 - Aprile/Maggio/Giugno
Il Raduno nazionale di Torino
15
Assemblea generale Soci ANAE
60 anni di Aviazione dell’Esercito
19
21
il Generale Taviani, Presidente
della Sezione ANAE “MOVM
Ramacci” di Orio al Serio, e il
Presidente Regionale AAA
della Lombardia, Cav. Uff.
Giancarlo Milani.
27
La nostra storia
Notizie dal vicino mondo aeronautico
35
24
Raduno 2° Corso Piloti
Il 2° Orione e l’Esercito Tunisino
28
22
UAV o elicotteri da combattimento...
Spigolature aeronautiche
26
19
Cambio comandanti
1000 ore di volo per l’AB-205 in Afghanistan
23
17
Visita al 2° Reggimento Aves “Sirio”
35° Anniversario dello “Scorpione”
in copertina da dx:
4
34
Rubriche
Periodico­dell’Associazione­Nazionale­Aviazione­dell’Esercito
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Basco Azzurro. Gli articoli rispecchiano esclusivamente le opinioni degli
autori. La direzione si riserva, a termini di legge, di modificare e ridurre gli
articoli quando necessario e/o per esigenze tipografiche di spazio.
in servizio ed in congedo, questo editoriale si potrebbe riassumere in
un solo un aggettivo “Bravissimi” ed in una sola parola “Grazie”.
Bravissimi perché è stato sotto gli occhi di circa 15.000 cittadini torinesi e dei mass media l’atteggiamento orgoglioso, entusiastico, perfettamente formale tenuto da tutti Voi durante la cerimonia in Piazza San
Carlo e durante lo sfilamento lungo via Roma da Porta Nuova a Piazza
Castello.
Grazie perché la vostra adesione è stata grande, entusiatica e molto
aderente alla singolare circostanza che ci ha visti protagonisti “alla
grande”, permettendo all’ANAE di spiccare il volo in una grande città
come Torino e di potenziare quella splendida immagine del Raduno
Assoarma di Trieste di tre anni fa.
Credo che per la prima volta abbiano sfilato, onorando il nostro 17°
Raduno, un bel gruppo di Ufficiali, Sottufficiali e Volontari dell’AVES insieme allo Stendardo del 4° Reggimento AVES “Altair”, il più
decorato dell’Aviazione dell’Esercito, ed alla compagnia di formazione del 34° Gruppo Squadroni “Toro” di Venaria Reale.
Grazie Comandante Giraudo!
Il nostro successo è stato costruito su questo meraviglioso binomio
che vedeva una differenza soltanto nelle divise indossate e portate con
immutato orgoglio e rinnovato, sostenuto entusiasmo.
Ed un altro binomio si è dimostrato assolutamente vincente: l’ANAE
e l’Associazione Arma Aeronautica hanno lavorato in perfetta sintonia
e con assoluta disponibilità reciproca riuscendo a organizzare un Raduno che sarà ricordato nei nostri annali.
Grazie di cuore, fratelli dell’Aeronautica e dell’AAA!
E’ stato un raro onore operare con Voi, sotto un cielo assolutamente
“azzurro” per entrambi!
Il simbolo di questa perfetta sintonia è rappresentato dalla copertina di
questo numero che vede il Generale Taviani, Presidente della Sezione
ANAE “MOVM Ramacci” di Orio al Serio, stringere la mano al Presidente Regionale AAA della Lombardia, Cav. Uff. Giancarlo Milani.
Con genuina e profonda riconoscenza per i sentimenti e le emozioni
che mi avete fatto rivivere, grido con entusiasmo, passione e forza
“Ad maiora Baschi Azzurri!”
Il Presidente Nazionale
Antonio Lattanzio
Il Basco Azzurro - 3
editoriale
Carissimi Baschi Azzurri,
raduno
Grazie Torino!
Grazie ai Reggimenti
“Altair” e “Scorpione”!
Grazie ai Baschi Azzuri d’Italia!
4 - Il Basco Azzurro
La più alta autorità dell’Esercito Italiano intervenuta, il
Gen. C.A. Roberto Bernardini, in rappresentanza del
Capo di SME, indossava per l’occasione un bellissimo
basco azzurro a significare la vicinanza all’ANAE e all’AVES e a ricordare la sua militanza nelle fila della nostra Specialità. Abbiamo molto apprezzato questo particolare.
Il Raduno si è concluso
il 12 giugno con la
sfilata per le vie di
Torino che ha visto la
partecipazione di
tantissima gente
di Vincenzo Rapposelli
Ho una certa difficoltà a trovare gli aggettivi per cercare
di descrivere il nostro Raduno e preferisco far parlare i
nostri Soci con alcuni commenti a caldo raccolti quì e là
e qualche attestazione scritta.
Calvo diceva a Lattanzio che l’emozione provata nello
sfilare inquadrato era stata tanto forte da fargli velare
gli occhi di lacrime!
Chiossi mi diceva: emozione altissima; passare fra tanta
folla osannante è stato come sentirsi sollevare a mezzo
metro da terra!
Il Basco Azzurro - 5
raduno
17° Raduno Nazionale ANAE a Torino! Rimarrà a lungo
impresso nella nostra memoria, rimarrà scritto a lettere
crisoelefantine nella nostra anima e nella storia dell’ANAE. Il Colonnello Gigante, che ha sfilato con un nutrito gruppo di Baschi azzurri in servizio dietro lo Stendardo di guerra di “Altair” e la compagnia di formazione
del 34° “Toro”, ha riassunto con una breve frase il Raduno di Torino: Non potranno mai immaginare cosa hanno
perso coloro che non hanno potuto parteciparvi!
raduno
De Marchis: non avevo mai provato una emozione così
costante e continua!
Il nostro neo Socio Marco Ferrotti, soldato AVES negli
anni ottanta al CAALE, si è presentato in impeccabile
uniforme sociale ed ha sfilato con il suo vecchio Comandante Angelo Mechilli: è stata una gioia immensa indossare di nuovo il Basco Azzurro e sfilare con i miei ex siperiori dopo 25 ann i per le strade della mia Torino.
Emozione rara e profonda! Speo in un futuro collaborativo nel far crescere l’Associazione con il massimo impegno per continuare la passione e la dedizione all’AVES.
Gian Paolo Costanzo, ex soldato di leca del 1° “Antares”: Vi invio la presente per ringraziarvi della possibilità che mi avete dato a circa ternt’anni di distanza di rivivere l’atmosfera che ho vissuto da giovane basco azzurro in quel di Viterbo.
Lucio La Pila: ho avuto il privilegio, a distanza di anni,
di ritrovarmi schierato in mezzo alla mia gente, ai miei
fratelli, a cantare l’ Inno Nazionale, ed era la prima volta perché ai miei tempi purtroppo non si usava. Ti giuro
che non sono riuscito a trattenere la commozione! Poi, e
non me l’aspettavo, l’accoglienza dei torinesi tanti, entusiasti,ammirati. Vivo in Piemonte da tempo e ormai conosco gli indigeni: bravi, ma parchi di sentimenti; non
così sabato scorso. Innumerevoli bei ricordi si aggrivigliano nella mia menteinsiema al caloroso, fraterno abbraccio di quanti, e lo percepisci chiaramente, sono e rimarranno gli amici per la vita. Tutto questo ho avuto e
non avrei potuto chiedere tanto!
Cintori e Mariotti, intervistati dal cronista della Stampa
di Torino, hanno commentato rispettivamente: Sono rimasto colpito dall’ospitalità dei torinesi! Ho avuto i brividi dall’inizio alla fine della sfilata.
Dossi: esperienza meravigliosa. La partecipazione della
gente e la loro gioia trasmetteva gioia a tutti noi! Ed ancora Ruvoli a Dossi: un plauso per l’impegno e il sacrificio prodigati nell’organizzazione del 17° Raduno ANAE.
Pur tra inevitabili incomprensioni e piccoli problemi,
tutto è stato liscio! Bravo caro collega ed amico. Anche
ai tuoi collaboratori.
Arnaldo De Angelis ha scritto: Signor Presidente la pre6 - Il Basco Azzurro
go di accogliere i sentimenti della mia gratitudine e di
estenderli a tutto il comitato organizzatore per il lavoro,
non facile, svolto per l’ottima riuscita dell’evento. Complimenti vivissimi. Nella foto che proponiamo è ritratto
insieme all’uomo che a Torino ha potuto curare, al di là
di ogni speranza e di ogni aspettativa, il contatto continuo con le autorità locali. Grazie Generale Fantoni!
Dopo il Raduno i Presidenti di Sezione hanno sentito
forte l’impulso di mettere per iscritto il loro commento.
E così Santarossa, per conto di Borgo, scrive a Casamassima: “Permettimi di ringraziare il Presidente Nazionale, te e tutto il vostro team per la perfetta organizzazione
ed il trionfale successo del nostro 17° Raduno Nazionale. Siamo stati orgogliosi e fieri per esserci ancora una
volta sentiti soldati ed aviatori. Semplicemente commovente la risposta degli italiani di Torino. Tale risposta ci
sprona a continuare ad operare appassionatamente e a
testa alta per la nostra ANAE/AVES. Grazie ancora per
quanto è stato realizzato e per il meritato successo di noi
“ragazzi”.” Il Presidente della “Savini”: sento il dovere
raduno
di ringraziare lo staff viterbese per l’ottima organizazione e la cura dei dettagli durante il periodo trascorso insieme a Torino. Auguro al Presidente, Gen. Lattanzio, ed
ai suoi validi collaboratori sempre maggiori successi.
Un abbraccio Cocchis. Stralcio solo delle frasi dal commento inviatoci dal Presidente della Sezione “Natale”,
Rodio Restani, altrimenti “sforerei”: Encomiabile l’instancabile opera portata avanti dal nostro Presidente
Nazionale, con una carica e una grinta che non finiscono mai di stupire chi lo conosce. Lodevole il lavoro dei
collaboratori ( cita uno per uno tutti i componenti del
comitato organizzatore). Un’organizzazione del genere è
complessa e prevede costantemente modifiche, aggior-
namenti, imprevisti che vanno risolti con competenza,
come voi avete dimostrato, e con la professionalità necessaria che un evento di tali dimensioni richiede. Concludo esprimendo un vivo ringraziamento. Il 17° Raduno rimarrà sempre un indelebile ricordo anche grazie
all’affetto e al calore dimostrato dalla città di Torino e
dai suoi cittadini e dall’ottima organizzazione prodotta
con il vostro instancabile lavoro. Ed altrettanto debbo fare con la lunga ed appassionata lettera di Marino Zampiglia, Presidente della Sezione “Sanna”: Sarà impossibile
per coloro che a Torino sono stati gli attori e i protagonisti di tali avvenimenti, dimenticare quei tre giorni di felicità che hanno posto al centro dell’attenzione ciascuno
di noi, ciascun Basco Azzurro. In tutta la mia vita non
avevo mai ricevuto tanti applausi tributati lungo il percorso della nostra sfilata e nello stesso tempo mai mi era
capitato di trasmettere tanto entusiasmo nella popolazione. Solo al pensiero di rivedermi parte di quello stuolo
di uomini azzurri dall’andamento altero e sicuro, orgogliosi del proprio stato, mi assale un irrefrenabile groppo alla gola indice di forti e durevoli emozioni.
Giorgio Taviani, riportato nella copertina di questo storico numero così si esprime: Un sentito grazie da tutti i
Baschi Azzurri della Sezione M.O.V.M. RAMACCI entusiasti. Un successo senza precedenti. Il tuo impegno con
l’impeto trainante che ti contraddistingue, la costruttiva
e incisiva azione dei tuoi più stretti collaboratori, il senso di appartenenza e l’orgoglio di essere Baschi Azzurri
di tutti i Partecipanti hanno ancora una volta confermato quanto ebbe a dirti un certo “Angelo namibiano” ed
il prezioso diamante ha brillato nuovamente e si è visto.
Eccome si è visto!
Consci delle difficoltà superate per l’organizzazione da
lontano direttamente dalla Presidenza Nazionale, senza
Il Basco Azzurro - 7
raduno
Sezioni di appoggio, applaudiamo al successo. È stata
un’emozione irripetibile tra quelle due ali di folla.
Ci spiace per chi dei Nostri non ha potuto partecipare;
per chi non ha voluto… una splendida occasione persa,
anche per ricordarci chi siamo. Grazie ancora a te e a
tutti coloro che si sono spesi per questa meravigliosa orgogliosa distinta e marziale dimostrazione. Arriveranno
molte altre positive considerazioni che il tempo, tiranno
inflessibile, non ci permetterà di riportare. Ci perdonino i
nostri lettori e soprattutto i commentattori! Da parte mia
debbo evidenziare l’opera costante, intelligente, sorprendente per efficienza, spirito di sacrificio e accentuata
professionalità di tutto il comitato organizzatore ed in
particolare di Dossi, Bonelli e Casamassima. Per un anno tutto il loro essere è stato costantemente calamitato
dall’organizzazione del Raduno ed ad esso hanno dedicato ogni personale risorsa fisica ed intellettiva.
Un po’ di cronaca a questo punto non guasta anche per
dare spazio al notevole reportage fotografico raccolto.
Il 10 giugno si apre il nutrito programma del Raduno
con una deposizione di una corona al Mausoleo dei Caduti dell’Aeronautica. Assiste una rappresentanza congiunta dell’ANAE e dell’AAA.
8 - Il Basco Azzurro
Arriva quindi il momento di andare a visitare la mostra
dei materiali dell’AVES a Palazzo della Regione Piemonte, in Piazza Castello. La mostra ha riscosso un
grandissimo successo, aperta il 6 giugno, è stata operante
fino al pomeriggio del 12.
Quasi tutto il merito della visibilità dell’AVES a Torino
va iscritto al 4° Reggimento di Sostegno “Scorpione”
che si è dato carico di trasportare i materiali occorrenti
ed allestire la mostra, sotto la direzione dell’ottimo Carlo
Bonelli. Il materiale propagandistico fornito dalla nostra
Associazione e dal Comando AVES è letteralmente andato a ruba. Grazie Comandante Petroni e un ringraziamento particolare al 1° Maresciallo Luogotenente Giuseppe Quagliero ed ai Sergenti Stefano Marra ed Alessandro Napoli (nella foto sotto) che hanno presidiato costantemente la mostra fornendo puntualmente tutte le delucidazioni richieste dal pubblico.
Se avessimo potuto aprire a Piazza Castello il “Rolfo”,
grosso autocarro allestito come significativa e bellissima
Anche sua maestà “il tempo” non ha voluto far mancare
una splendida giornata di sole, che ha illuminato Piazza
San Carlo e il percorso della sfilata tra due ali incredibili
di folla gioiosa e osannante. Due passaggi della Pattuglia
Acrobatica Nazionale hanno donato spessore all’evento
attirando l’attenzione e l’ammirazione di tutti. Fin dalle 9
del mattino una marea di Baschi Azzurri ha cominciato a
riempire Piazza San Carlo creando spontaneamente una
festa nella quale i ricordi hanno preso il sopravvento su
tutti gli altri aspetti. Molti non si rivedevano da anni anche perché, abbiamo stimato, che rispetto agli altri Raduni ANAE, la percentuale di nuovi partecipanti è aumentata notevolmente; forse è addirittura raddoppiata!
Un vero prodigio è stato rappresentato dall’accorta regia
dello schieramento ANAE, formato da non più di 200
personaggi. Non hanno affatto sfigurato rispetto a
l’AAA che è riuscita a concentrare a Piazza San Carlo,
penso, circa 3000 partecipanti. Lo schieramento prevedeva la suddivisione in tre blocchi.
Rispettando l’anzianità di costituzione delle Sezioni. Nel
primo blocco si notavano le tre Sezioni di Bolzano, Casarsa e Roma, Altair, Rigel e Tucano.
Nel secondo blocco erano inserite le Sezioni Savini di
Bracciano, Natale di Bologna e Muscarà di Viterbo.
Infine il terzo blocco era formato dalle tre Sezioni più
giovani dell’ANAE: la Ramacci di Orio al Serio, la
Sanna di Cagliari e la Calò di Aosta.
Arriva finalmente il momento più bello di tutta la cerimonia: la sfilata da sogno, l’incedere orgoglioso ed ordiIl Basco Azzurro - 9
raduno
mostra itinerante dell’AVES, sarebbe stato un vero successone. Ma per le nostre risorse economiche l’idea si è
dimostrata irraggiungibile!
La maggior parte dei partecipanti ho potuto godere, nella
giornata del 10, di un bel intervallo culturale con le visite
al mattino della Reggia di Venaria Reale ed al pomeriggio di quella di Racconigi. Dico la maggior parte perché
molti di noi non hanno potuto accodarsi ai “vacanzieri”
per impegni di cartello del nostro Raduno con la già citata deposizione al mattino della corona al cimitero monumentale ed al pomeriggio con l’impegno dell’Assemblea
Nazionale.
La bella ed elegante Piazza San Carlo ha accolto ANAE
ed AVES, AM ed AAA avvolgendoli con un’atmosfera
magica, provocando emozioni rare e …non di un solo
momento. Protocollo usuale con i saluti, gli onori militari ad autorità ganfaloni, medaglieri e labari, discorsi ufficiali. Sono stati letti i messaggi del Presidente della Repubblica e del Ministro della Difesa, che riportiamo, unitamente a quello del Presidente del Consiglio, già pubblicato sul nostro sito, in calce a questo articolo.
L’orecchio di noi radunisti ANAE si è raddrizzato attento ad ascoltare il discorso del nostro Presidente Nazionale che ci ha letteralmente galvanizzati.
inserto
staccabile
CASSA­DI­PREVIDENZA­DELLE­FORZE­ARMATE­
Roma 22 dicembre 2010
SME I Reparto Affari Giuridici ed Economici del Personale.
Ufficio Trattamento Economico e Rappresentanza Militare
(Tratto da www.sideweb.it)
Decreto 16 aprile 2009 - M I U R - Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Riconoscimento dell’equipollenza dei titoli conseguiti al
termine di corsi di formazione generale professionale e
di perfezionamento frequentati dagli arruolati e dai Sottufficiali e quelli rilasciati dagli istituti professionali, anche ai fini dell’ammissione agli esami di Stato conclusivi
dei corsi di istruzione secondaria di secondo grado.
(Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 174 del 29 luglio 2009).
Sunto degli Articoli 1 e 2
Al personale dei ruoli marescialli e sergenti delle FF:AA che abbiano
completato con esito favorevole corsi presso scuole e centri di formazione militari è riconosciuto, a domanda, il corrispondente diploma
di qualifica secondo la tabella sotto riportata.
I diplomi di qualifica consentono l’ammissione al quarto anno di studio di istruzione professionale e sono validi ai fini di ammissione agli
esami di Stato quali crediti formativi.
TABELLA CORRISPONDENZA DEI TITOLI MILITARI CON I TITOLI PROFESSIONALI PREVISTI DAL D.M. 14 APRILE 1997
CORSO­MILITARE­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­DIPLOMA­DI­QUALIFICA­PROFESSIONALE­(D­.M.­14­Aprile­1997)
ADDETTO AL TRAFFICO OPERATIVO DELL’AVES
PILOTA OSSERVATORE AVES
OPERATORE DELLA GESTIONE AZIENDALE
OPERATORE DELLA GESTIONE AZIENDALE
-------------- OMISSIS --------------TECNICI­ELETTRONICI­AVES
A DI BORDO
B SPECIALISTA SISTEMA D’ARMA
C RADIO MECCANICO DI BORDO
-------------- OMISSIS --------------TECNICO MECCANICO AVES
OPERATORE ELETTRONICO
OPERATORE MECCANICO
ITER­PROCEDURALE­RICONOSCIMENTO­P.P.O.
Conferimento pensione di privilegio personale delle Forze Armate (Arma dei Carabinieri, Esercito, Marina
e Aeronautica) - Uffici ai quali trasmettere il provvedimento di pensione privilegiata.
La concessione della pensione di privilegio nei confronti
del personale in oggetto avviene secondo le modalità illustrate nella nota operativa n. 27 del 25 luglio 2007 con
riferimento al personale appartenente alle Forze di polizia ad ordinamento civile nonché al Corpo nazionale dei
Vigili del fuoco.
Gli enti competenti alla gestione della fase istruttoria relativa alle pensioni privilegiate del personale delle Forze
Armate sono stati specificati da questo Istituto con la nota operativa n. 64 del 10 dicembre 2009.
Con la presente, si intendono fornire ulteriori istruzioni
per la corretta definizione dell'iter procedurale per il riconoscimento della pensione di privilegio.
Come è noto, detto iter procedurale si conclude con l'emanazione da parte della competente sede Inpdap di un
provvedimento finale di concessione o diniego del tratta-
Il Basco Azzurro
allegato al n. 2-2011
RICONOSCIMENTO­EQUIPOLLENZA­CORSI­PROFESSIONALI­
i nostri INTERESSI
Si rende noto che il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Previdenza delle Forze Armate ha sciolto la riserva
che aveva formulato con il suo precedente comunicato (pubblicato su questo stesso sito il 29/11/2010) e, avendo completato gli adempimenti contabili connessi con la chiusura delle gestioni dei preesistenti Sodalizi, ha deliberato l'immediata ripresa dell'erogazione delle prestazioni dovute al personale (indennità supplementare, premio di previdenza e
assegno speciale).
allegato al n. 2-2011
i nostri INTERESSI
mento pensionistico di privilegio.
Nel caso di conferimento di pensione di privilegio, copia
della determina deve essere inviata, anche ai fini dell'eventuale riduzione al 50% (recupero della metà) dell'importo erogato a titolo di equo indennizzo o di indennità una tantum (detratta del 20%), agli uffici competenti
delle Forze Armate, così come di seguito riportati.
In particolare la competenza in merito alla ricezione dei
provvedimenti Inpdap di concessione della pensione privilegiata è demandata, per la generalità del personale appartenente alle Forze Armate, al Ministero della Difesa Direzione generale della previdenza militare, della leva e
del collocamento al lavoro dei volontari congedati Reparto II - Viale dell'Esercito 186 – 00143 Roma; nell'ambito del citato II reparto, la competenza per ogni singola Divisione è la seguente:
•7A Divisione: Ufficiali dei Carabinieri, dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica, ivi compresi i Cappellani
Militari, i Marescialli dell'Esercito nonché tutto il persona-
le della Marina appartenente alle Capitanerie di Porto;
• 8A Divisione: Ispettori dell'Arma dei Carabinieri e Marescialli della Marina e dell'Aeronautica;
• 9A Divisione: Sergenti e personale di truppa dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica e Sovrintendenti
dell' Arma dei Carabinieri.
Si rappresenta, infine, che nei confronti del solo personale appartenente alla qualifica di carabiniere o appuntato, la copia del provvedimento di concessione della pensione di privilegio dovrà essere trasmessa al Comando
Generale dell'Arma dei Carabinieri Direzione di Amministrazione - Viale Romania, 45 - 00 100 Roma.
La presente nota è diramata d'intesa con il Ministero Difesa - Direzione generale della Previdenza Militare, della
leva e del collocamento al lavoro dei volontari congedati.
Il Dirigente Generale INPDAP con nota operativa 55
del 22 dicembre 2010
LEGGE­PINTO­ED­EQUA­RIPARAZIONE
Incredibile e sgradita sorpresa dalla Cassazione, si sposta a Perugia la competenza dei giudici sui risarcimenti, una nota dello studio legale spiega cosa devono fare coloro che ricorrono.
Con Ordinanza n. 6306 del 16.03.2010, le Sezioni Unite
della Corte di Cassazione hanno confezionato e recapitato uno sgradito “regalo di Pasqua”.
Infatti, la Suprema Corte, capovolgendo - con una, a dir
poco, discutibile interpretazione dell’art. 3 della c.d. legge Pinto - l'ultraconsolidato indirizzo in materia di Corte
d'Appello competente, ha stabilito che i ricorsi di equa riparazione per l’eccessiva durata di giudizi svoltisi o pendenti di fronte ai Tribunali Amministrativi Regionali e alle Sezioni Regionali della Corte dei Conti non debbono
essere proposti dinnanzi alla Corte d'Appello della città
capoluogo dove ha sede il T.A.R. o la Sezione Regionale
della Corte dei Conti adita, ma dinnanzi alla Corte d'Appello competente a giudicare nei procedimenti relativi ai
magistrati. Il che significa, che i ricorsi di equa riparazione per giudizi “svoltisi o pendenti di fronte al T.A.R. del
Lazio o alla Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per il Lazio” debbono proporsi di fronte alla Corte
d’Appello di Perugia e non già di fronte alla Corte d’Appello di Roma, come era da lungo tempo pacifico (per
essere stato statuito, appunto, dalla stessa Corte di Cassazione) e come è finora avvenuto.
Da ciò consegue la necessità di rifare tutto il lavoro, per
riproporre alla Corte d'Appello neo- competente - che, si
ripete, essere quella di Perugia - i ricorsi di equa riparazione per i quali non sia già intervenuto il decreto di liquidazione.
Il tempo già trascorso non andrà, tuttavia, perduto, in
quanto sarà possibile ora (per le eque riparazioni attivate
Il Basco Azzurro
in relazione a ricorsi ancora pendenti di fronte al T.A.R.)
chiedere l'indennizzo anche per l'ulteriore periodo di ritardo nella definizione dei giudizi presupposti ovvero
(per i giudizi definiti dal T.A.R. per i quali sia stato già
proposto ricorso per equa riparazione ed il relativo termine sia scaduto) proporre azione per equa riparazione per
l'eccessiva durata dello stesso giudizio di equa riparazione già attivato (quest'ultimo, infatti, secondo l'art. 3,
comma 6, della c.d. legge Pinto si dovrebbe concludere
in 4 mesi!!).
Insomma, malgrado il nuovo inopinato ostacolo e l'allungamento dei tempi, la “battaglia” continua e - ciò che più
conta - l'importo dell'equa riparazione è destinato ad aumentare, a dispetto di tutti gli improvvidi e furbeschi tentativi sinora variamente messi in atto per ridurlo o peggio
per dissuadere l'avente diritto dall'insistere nella domanda di indennizzo. E, nonostante l'imprevedibile necessitata duplicazione di lavoro e il fortissimo incremento di
spese per lo Studio, le condizioni per gli Associati restano quelle inizialmente pattuite. D’altronde, la “vittoria” è
solo questione di tempo.
Allo scopo di poter riproporre i ricorsi, sarà necessario
un nuovo testo della procura e della scheda di adesione
(in 2 varianti, a seconda che il giudizio presupposto sia
concluso o meno), che tutti gli interessati dovranno richiedere, compilare e firmare.
Avvocati SALVATORE ED UMBERTO CORONAS
(Tratto da Giornale dei Militari n. 3 marzo 2010 pag. 20)
NONNO­HOUSE!­I­PENSIONATI­INPDAP­POTRANNO­AFFITTARE­
LA­CASA­A­STUDENTI­FIGLI­DI­ISCRITTI­ALL'ENTE
(Tratto da Giornale dei Militari n. 3 marzo 2010 pag. 9)
MATRIMONIO­BIS­DEL­PENSIONATO­DI­REVERSIBILITÀ
Il coniuge superstite titolare di pensione (sia esso vedovo
o vedova), che contrae un nuovo matrimonio, perde il diritto alla pensione di reversibilità ed ha l'obbligo di comunicare all'Inpdap la variazione del proprio stato civile.
Può comunque richiedere la “dote”, ovvero il pagamento
di una indennità una tantum, di importo corrispondente a
due annualità, comprensive della 13^ mensilità, della
pensione che riscuoteva alla data del nuovo matrimonio
(26 mensilità in tutto).
L'assegno pagato al coniuge superstite risposato è assoggettato all'aliquota Irpef in vigore al momento dell'effetti-
va corresponsione, indipendentemente dalla data del matrimonio. Questo è, in estrema sintesi, il significato delle
disposizioni contenute in un decreto del 1945 (decreto
legge luogotenenziale 39 del 1945), la cui applicazione
riguardava in passato soltanto gli iscritti all'assicurazione
generale obbligatoria gestita dall'Inps. La legge di riforma del sistema pensionistico obbligatorio e complementare (legge n .335 del 1995, art. 1 comma 41 ) ne ha esteso l'applicazione anche alle pensioni del settore pubblico.
(Tratto da Giornale dei Militari n. 3 marzo 2010 pag. 9)
PERDITA­DEI­DOCUMENTI:­COSA­FARE­E­COME­REGOLARSI
CODICE­FISCALE­E­TESSERA­SANITARIA
La perdita o il furto del codice fiscale o della tessera sanitaria va denunciato alle autorità di pubblica sicurezza, come
Carabinieri o Polizia di Stato. Dopo la denuncia è possibile richiedere il duplicato del documento sul sito dell'Agenzia
delle entrate indicando il codice fiscale stesso, o in alternativa, i propri dati anagrafici.
Il cittadino che ne fa richiesta via web riceverà a casa propria, all’indirizzo che ha indicato all’anagrafe tributaria, i duplicati richiesti sul web. Attraverso il sito web dell'Agenzia delle entrate è possibile richiedere la tessera sanitaria e co-
Il Basco Azzurro
allegato al n. 2-2011
alle spese mediante il pagamento di un contributo fisso,
variabile in relazione alla capacità contributiva del giovane ospite.
La ricerca. Una volta resa disponibile la mappatura delle
offerte, si procederà alla ricerca dei giovani interessati,
mediante altro avviso da diramare a livello nazionale tramite: 1) i tradizionali canali di comunicazione dell'Istituto: Internet, Intranet, pubblicazioni, canali mediatici
(Rai), 2) le istituzioni universitarie interessate dal progetto pilota.
Inpdap invierà ai pensionati residenti in tali Comuni una
comunicazione personalizzata contenente le informazioni relative alla partecipazione al bando.
La graduatoria. Una volta acquisite le domande (la gestione è affidata alla Direzione Centrale Welfare) la graduatoria dei giovani aspiranti sarà basata sulle seguenti
variabili: a) situazione economica del giovane adeguatamente documentata sulla base dell'indicatore Isee; b) merito scolastico: media della votazione degli esami; permanenza in corso e rispetto del piano di studi.
Clausole. Nel contratto saranno inserite clausole che prevedano l'obbligo:
1) per i giovani: di presentare a Inpdap la documentazione relativa al rispetto del piano di studi;
2) per i pensionati: di comunicare eventuali interruzioni
della locazione.
i nostri INTERESSI
Il progetto Inpdap prevede l'ospitalità presso immobili di
proprietà di pensionati Inpdap di giovani studenti universitari figli di iscritti o pensionati dell'Istituto. I giovani - a
costi calmierati e con il contributo Inpdap - potranno essere ospitati da persone anziane autosufficienti, aventi a
disposizione un immobile idoneo e interessati ad incrementare il proprio reddito. L'immobile deve essere di
proprietà del pensionato che lo mette a disposizione, in
quanto persona che riceverà il contributo Inpdap della
quota parte a carico del giovane ospite.
Avviso pubblico. La ricerca dei pensionati che potrebbero essere interessati all'iniziativa avverrà tramite un avviso pubblico da diramare in tutte le sedi in cui sia presente
una struttura universitaria. Poiché l'iniziativa parte in via
sperimentale nella regione Lazio (a partire da Roma)
Inpdap invierà ai pensionati una comunicazione personalizzata contenente le informazioni relative alla partecipazione al bando.
Anagrafe delle disponibilità. A conclusione del bando
verrà predisposta una mappatura delle offerte di immobili dei pensionati interessati, ai fini della relativa verifica
Inpdap volta a garantire un'offerta di servizio coerente sia
con una situazione logistica adeguata e dignitosa sia con
riferimento alla condizione personale del pensionato (es.
autosufficienza, composizione del nucleo familiare, etc.).
Contributo. La quota posta a carico dello studente viene
calcolata sulla base dell'indicatore Isee. Inpdap concorre
dice fiscale. In alternativa al web, è possibile contattare l'Ufficio locale dell’Agenzia delle entrate e fare richiesta allo
sportello. O ancora, si può telefonare al numero verde 800 030070.
i nostri INTERESSI
allegato al n. 2-2011
PATENTE
Per ottenere il duplicato della patente, bisogna presentare la relativa denuncia ai Carabinieri o alla Polizia insieme a
due fotografie e un documento di riconoscimento valido.
Dopo aver riempito un modulo apposito, si provvederà d’ufficio all’autentica delle foto e ad inoltrare la richiesta del
duplicato; verrà quindi rilasciato un permesso provvisorio per la conduzione dell’autoveicolo, valido per 90 giorni.
Se entro 45 giorni il documento non fosse stato consegnato, è possibile avere informazioni al numero verde 800
232323. Alla consegna della nuova patente, il postino provvederà a riscuotere la spesa di circa 5,16 euro.
PASSAPORTO
In caso di furto o smarrimento del passaporto, è possibile ottenere un duplicato recandosi alla questura o, in alternativa, all'ufficio postale presentando i seguenti documenti:
· la denuncia fatta ai Carabinieri o alla Polizia di Stato
· due foto tessera di cui una deve essere autenticata
· la fotocopia della carta di identità con firma in originale del richiedente
· una marca per concessioni governative di 40,29 euro
· la ricevuta di un versamento di euro 44,66 per il libretto a 32 pagine e di euro 45,62 per quello a 48 pagine, fatto su
c/c postale n. 67422808 intestato a Ministero dell'economia e delle finanze
· un documento che attesti l'assenso da parte del coniuge o del convivente nel caso in cui debbano essere registrati sul
passaporto anche i figli minori.
CARTA­DI­IDENTITÀ
Per ottenere il duplicato della carta d'identità in caso di furto o smarrimento, è sufficiente denunciare il fatto a Polizia
o Carabinieri e recarsi all'uff. anagrafico del comune di residenza portando con sé:
· l'originale e una fotocopia della denuncia
· tre foto tessera
· un altro documento di identità valido, come per esempio il passaporto
· in caso di assenza di questo è necessario avere con sé due testimoni con un documento di identità valido.
In genere, la carta d'identità viene rilasciata in giornata o, al più tardi, due giorni dopo.
CARTA­DI­CREDITO­E­BANCOMAT­
In caso di furto o smarrimento del bancomat e della carta di credito occorre seguire alcune procedure per evitare l'ipotesi di essere responsabili di quanto indebitamente prelevato.
Vediamo insieme come procedere.
BANCOMAT
Telefonare al numero verde predisposto dall'Istituto che ha emesso la carta per bloccare la carta immediatamente.
Inoltre occorre fare regolare denuncia presso la Polizia o i Carabinieri.
Successivamente, con la denuncia ed il numero di identificazione assegnato al momento del blocco, recarsi presso l'agenzia in cui si è aperto il conto corrente per confermare quanto avvenuto.
Seguendo queste procedure, non si è più responsabili delle spese sostenute da altri ed in caso si dovrà corrispondere
solo una franchigia alla banca. Per evitare l'utilizzo indebito è quanto mai utile non conservare insieme il Bancomat
ed il codice PIN.
CARTA DI CREDITO
Anche in questo caso occorre telefonare al numero predisposto per il blocco ed effettuare regolare denuncia alle autorità giudiziarie. Si resta responsabili di quanto sottratto fino a quando non viene confermata la denuncia telefonica tramite una raccomandata da inviare entro 48 ore dall'accaduto insieme alla copia della denuncia.
In alcuni casi la responsabilità del titolare è limitata ad un certo importo, in altri è previsto un costo aggiuntivo per la
sostituzione della carta. I numeri di telefono predisposti per i blocchi variano se ci si trova in vacanza all'estero: quindi
prima di partire sarà bene informarsi presso la propria banca a quale numero rivolgersi.
(Tratto da Giornale dei Militari n. 3 marzo 2010 pag. 12)
Il Basco Azzurro
Rimini, 25 maRzo 2011
C
ambio al vertice del 7° reggimento Aviazione
dell’Esercito “Vega”. Dopo oltre un anno di comando, il colonnello pilota Bartolomeo Polidori
ha passato le consegne al colonnello pilota Salvatore Annigliato. Il cambio ha avuto luogo presso l’aeroporto “G.
Vassura” di Rimini alla presenza del generale pilota Filippo Camporesi, comandante della brigata aeromobile
“Friuli” di Bologna e delle autorità civili, militari e religiose della città.
Il colonnello Polidori, dopo un intenso periodo di comando durante il quale ha gestito la preparazione di piloti e tecnici in vista dell’imminente acquisizione dei nuovi
elicotteri da trasporto medio NH90, è destinato ad assumere il comando dell’Aviation Battalion: l’unità di volo
che gestisce le operazioni degli elicotteri dell’esercito
schierati in Afghanistan, nell’ambito della missione
ISAF (International Security Assistance Force) a Herat.
Il nuovo comandante, colonnello Annigliato, 45 anni, è
nato a Napoli, è sposato e ha tre figli. Ha frequentato il
168° corso dell’Accademia Militare di Modena ed è laureato in scienze strategiche presso l’Università di Torino
ove ha anche conseguito un master di secondo livello in
scienze strategiche. Ha frequentato il corso superiore di
stato maggiore presso l’accademia della difesa britannica
conseguendo un master of arts in Defence Studies presso
il King’s College di Londra. Ha partecipato all’operazione “Joint Forge” di Sfor in Bosnia Erzegovina nel 2000
e “Joint Guardian” di Kfor in Kosovo nel 2008, ricoprendo l’incarico di comandante del gruppo elicotteri.
Proviene dallo Stato Maggiore della Difesa, dove si occupava dello sviluppo dei concetti per la trasformazione
delle Forze Armate.
Riportiamo due brani del discorso del Col. Polidori:
“Ringrazio quindi tutto il territorio romagnolo! Territorio
vivace ed accogliente. Già ... accogliente! Una persona a me molto cara, appena arrivato a Rimini, ebbe occasione di dirmi: “Il Romagnolo vive con il cuore”. Ebbene, nel corso di questi 18 mesi, ho avuto modo di riscontrarlo personalmente, e di condividerlo appieno. Proprio agli uomini e alle donne di questo reggimento voglio esprimere la mia gratitudine più sentita
per non avermi mai fatto sentire solo al comando e
per avermi permesso di guidare una acies, un’unica
schiera, un reggimento altamente professionalizzato
con un grande bagaglio umano. Vi esprimo pertanto
la mia ammirazione e il mio più vivo compiacimento
per lo slancio e la dedizione con le quali avete sempre operato, spesso in situazioni limite. Mi pregio di
avere con me molti di voi nell’Aviation Battalion in Afghanistan, una missione sicuramente difficile, ma di
cui gli uomini e le donne del 7° saranno sicuramente
all’altezza.”
AVVICENDAMENTO AL COMANDO DELLA TF ITALAIR
I
l 1 aprile scorso è avvenuta la cerimonia del cambio
del Comandante della Task Force “ITALAIR” a Naqoura, presso la nuova struttura denominata New
Land. Il Ten. Col. Marco Avaro ha passato dopo sei mesi
di comando il testimone al Col. Valter D’Agostino, alla
presenza del Comandante della missione UNIFIL, Gen.
D. Asarta Cuevas, che ha messo in evidenza l’alta professionalità e l’efficienza del personale della TF ITALAIR, schierata nel sud del Libano da oltre trenta anni,
sicuro punto di riferimento estremamente affidabile a
servizio di UNIFIL.
Inoltre ha ringraziato per le innumerevoli attività che
ITALAIR ha svolto a favore della popolazione locale, ed
in particolare quelle indirizzate alle scolaresche che hanno visto ospitare più di 300 bambini, futuro della società
libanese. Il Ten. Col Avaro, dopo aver espresso il proprio
orgoglio per essere stato parte della storia di ITALAIR
ha voluto sottolineare come le innumerevoli attività di
volo (a febbraio u.s. sono state superate le 35.000 ore di
volo in Teatro Operativo libanese, evento che ha portato
alla proposta di ITALAIR per un riconoscimento ufficiale da parte del Segretario delle Nazioni Unite) e quelle a
favore delle popolazione civile sono state possibili solo
grazie all’instancabile impegno di tutto il personale della
Task Force.
Il Basco Azzurro - 21
cambio­comandanti
CAMBIO DI COMANDO ALL’AEROPORTO VASSURA
operatività
AB-205 MEP IN AFGHANISTAN
raggiunto l’obiettivo delle
1000 ore di volo
di Giuliano Ribichini
E’
il venti di aprile quando al crepuscolo afgano,
con sole rosso all’orizzonte e un velo di polvere sempre presente nell’aria in questa stagione, rientrano prima tre e poi altri due elicotteri AB205 dalla loro missione. Desta sempre una certa emozione sentire avvicinarsi il flappeggio tipico del rotore bipala del buon 205: emoziona e rassicura allo stesso tempo.
Ti fa ricordare che questo è l’elicottero che ha fatto la
storia dell’Aviazione dell’Esercito, con il suo mezzo secolo di vita operativa; anzi è lui la Specialità.
Sembra incredibile ma ora lo troviamo ad operare in Afghanistan, per volontà del Gen. C.A. Enzo Stefanini Comandante dell’Aviazione dell’Esercito, aggiornato nell’avionica e con il sistema di autoprotezione SIAP, l’AB205 sta svolgendo egregiamente le proprie missioni, ripagando la fiducia che gli è stata accordata.
Ha infatti raggiunto proprio il venti aprile l’ambizioso
traguardo delle mille ore volate in meno di un anno in
Afghanistan: obiettivo di tutto riguardo per gli equipaggi
22 - Il Basco Azzurro
e per gli specialisti della manutenzione.
L’evento è stato festeggiato con una iniziativa partita dal
basso, con la preparazione di un diploma fatto a mano
consegnato al Comandante della Task Force “Fenice”,
Col. Bartolomeo Polidori, e che mi sono visto recapitare
con orgoglio dai piloti e dagli specialisti. E’ stata una
piacevole sorpresa vedere quanto il 205 riesca a coinvolgere ed a creare attorno a sé il giusto spirito animato dalla passione per il volo, ma che unisce i soldati in un territorio così difficile.
Dalle parole degli equipaggi e dalla mia esperienza vissuta nei voli tecnici, questo elicottero ti fa vivere spesso
belle sensazioni nel volare con i portelloni aperti, a bassa
quota, sentendo l’elicottero avanzare sincronizzato con il
passaggio sopra di te delle sue pale e osservando il paesaggio quasi lunare afgano, pur nella consapevolezza del
Teatro dove si opera: emozioni che rimangono dentro di
te per tutta la vita, che difficilmente, ritornati in Patria alla vita del reparto o familiare, si potranno descrivere, per
timore di non essere compresi.
Buona fortuna a te vecchio saggio AB-205.
o elicotteri dA
combAttimento
nel prossimo
fUtUro?
Cap. Pasquale Argenio
G
Il Basco Azzurro - 23
operatività
UAV
li UAV (unmanned aerial vehicles) sono sicuramente un assetto fondamentale nelle operazioni e pertanto nel prossimo
futuro troveranno un impiego sempre più diffuso allargando lo spettro delle loro missioni, contestualmente al progresso tecnologico. Attualmente i velivoli senza pilota hanno molta più autonomia rispetto ad un aeromobile convenzionale, sono potenzialmente dotati di sistemi d’arma per ingaggiare il target ed hanno sicuramente il vantaggio che il rischio a loro associato non contempli la
perdita di vite umane.
Detto questo, sembrerebbe che non abbia più alcun senso continuare ad utilizzare, nel prossimo futuro, elicotteri da combattimento negli scenari operativi, sostituendoli con UAV e riducendo sensibilmente anche i costi economici.
Probabilmente però, analizzando in maniera più accurata come vengono impiegati gli elicotteri da combattimento nei contesti più impegnativi, come quello afgano, la sostituzione non è così scontata,
anche su archi temporali medio-lunghi. In primo luogo gli UAV sono fortemente limitati dalle condizioni meteorologiche e non possono garantire la stessa aderenza alla manovra al suolo, dato che operano ad altitudini elevate ed a bassa velocità; il fatto di operare ad
alta quota ha dei risvolti psicologici oltre che puramente tattici.
Come l’esperienza insegna, l’intervento di un elicottero da combattimento, in supporto a truppe che sono soggette a fuoco nemico, ha
un impatto dirompente sul morale dei contendenti: alla sola vista di
un EC (Elicottero da Combattimento) le truppe amiche si sentono in
grado di riacquisire l’iniziativa, mentre i nemici vedono le loro capacità di nascondersi e di ingaggiare notevolmente limitate.
Oltretutto, in molti casi come recentemente dimostrato in Afghanistan, la stessa presenza di elicotteri da combattimento in zona, a
quote relativamente basse in modo che siano visibili, permette alle
truppe amiche ed ai convogli di non essere ingaggiate affatto, fungendo da forte deterrente anche contro eventuali attacchi RCIED
(dispositivi esplosivi improvvisati radiocomandati). Nella maggior
parte dei casi quindi gli EC risultano decisivi anche senza sparare
un solo colpo di cannone. Pensare ad un impiego di UAV in questo
senso, facendoli volare più bassi, ne ridurrebbe le capacità operative
e li esporrebbe ad essere un facile bersaglio per il nemico, non
avendo la capacità di manovra e le stesse prestazioni di un elicottero
da combattimento. Inoltre, seppur ci siano dei prototipi in fase di
sperimentazione, sui moderni UAV non sono ancora stati implementati sistemi d’arma le cui caratteristiche rispettino i criteri di
proporzionalità, precisione, danno collaterale limitato e flessibilità
d’impiego proprie dei moderni cannoni degli elicotteri da combattimento. Per le stesse motivazioni gli UAV avrebbero grosse difficoltà a scortare in maniera efficace gli elicotteri multiruolo, potendo
garantire loro solo una scorta detached (lontana) con grossi limiti
sulla situational awareness e sulla conseguente celerità d’intervento,
caratteristiche fondamentali in un impiego di questo tipo.
In definitiva, gli UAV non potranno, a breve termine, a meno di significative rivoluzioni tecnologiche, farsi carico di tutte le missioni
tipiche degli EC. Come dimostrano le recenti commesse in tutto il
mondo di acquisizione e aggiornamento, gli elicotteri da combattimento continueranno ad essere ritenuti decisivi ed indispensabili negli scenari moderni e futuri, affiancati in maniera complementare e
sinergica dai velivoli senza pilota.
OCCHI­ITALIANI­NELLO­SPAZIO
Lo scorso 6 Novembre con il lancio del satellite Cosmo-Sky-Med-4 si è completato l’ambizioso e competitivo programma di satelliti italiani iniziato nel 2007 in sinergia tra Agenzia Spaziale Italiana e Ministero della
Difesa e che ha comportato un impegno di spesa di
1,2 miliardi di euro. Realizzato da Thales Alenia Space,
Società partecipata di Finmeccanica, i satelliti rappresentano quanto di meglio l’attuale tecnologia consente di produrre. Essi sono in grado di scattare ben
1800 immagini al giorno di cui 300 ad alta risoluzione
indipendentemente dalle condizioni atmosferiche.
Estremamente varie le possibilità di impiego dei satelliti: dal controllo di scenari militari alla mappatura (anche tridimensionale) di aree, dal censimento di immobili ai rilievi ed interventi nei casi di calamità naturali.
L’intero sistema, con la vendita di servizi ad utenti militari e civili, tende ad autofinanziarsi.
VOLI­PER­TUTTI
Sino a poco tempo fa solo Scuole militari e grandi
Compagnie aeree si potevano permettere simulatori
di volo di elevata qualità ed efficienza. I notevoli progressi della elettronica ed un sano spirito imprenditoriale hanno consentito l’apertura di un Centro per
l’addestramento su simulatore di volo per Boeing 737
NG ed a breve saranno disponibili simulatori per altri tipi di velivolo. La Società si chiama Flight Sim Center
(www.flightsimcenter.eu) ed ha sede a Milano. Con
una piccola quota di iscrizione annuale (attualmente
50 euro) e con un costo per ora di volo certamente
abbordabile (interessanti i pacchetti per 5 e 10 ore di
volo ad un prezzo che oscilla dai 350 ai 600 euro circa) chiunque può accedere, previa prenotazione, a
questa eccitante esperienza inserendo a volontà tutte le destinazioni desiderate e qualunque variabile
nella propria esperienza di volo sia IFR che VFR.
STRANE­INTESE
24 - Il Basco Azzurro
Nello scorso mese di Dicembre l’Alitalia, nell’ambito
dei programmi di potenziamento della propria flotta
sulle tratte regionali è pervenuta alla decisione di acquisire 20 aerei dalla Brasiliana Embraer nelle due versione Erj 170 e 190, lasciando con un palmo di naso i
vertici di Alenia Aeronautica che sino ad allora avevano trattato per la cessione del Sukhoi 100, mezzo
costruito in partnership con la Società russa e per il
quale Alenia cura la commercializzazione, l’assistenza
e la manutenzione in Europa. Naturalmente contrastanti le versioni tra Alitalia ed Alenia. La prima ha giustificato la scelta con la necessità di disporre entro
l’anno di una aliquota degli aerei, la cui consegna
non veniva assicurata dalla Compagnia italo-russa,
mentre Alenia conferma la possibilità di consegna in
tempi contratti. Di certo vi è che Air-France, che detiene il 20% del pacchetto Alitalia, ha benedetto l’accordo con la Società brasiliana. Maliziosamente vi è
chi si chiede se non vi siano state spinte politiche da
parte francese, nel quadro di collaborazione sugli armamenti franco-brasiliana, che ha di recente prodotto l’intento da parte delle FF.AA. brasiliane di acquisire
l’aereo da combattimento Rafale (vds. Il Basco Azzurro n. 3/2010). Le vie della politica e degli affari sono
naturalmente infinite.
MENO­MALE­CHE…
In contemporanea con la scelta Alitalia Finmeccanica ha ottenuto una commessa del valore di 650 milioni di dollari per l’acquisizione del Sukhoi 100 da parte
della società Interjet presieduta dal miliardario messicano Miguel Velasco Aleman. Curiosamente l’accordo prevede l’acquisizione di 15 velivoli più l’opzione
per altri 5 e copre integralmente la mancata commessa Alitalia. Interjet che sinora disponeva di 22 Airbus A320 e che opera essenzialmente in Messico di
cui copre 25 destinazioni interne, sarà la prima compagnia Americana a disporre del velivolo italo-russo.
AFFARI­CINESI
Nel programma di potenziamento della propria flotta
nazionale il governo cinese ha, di recente, acquisito
10 Airbus A350 e 10 A330. Per la relativa motorizzazione e manutenzione la Rolls-Royce si è aggiudicata un
contratto della considerevole cifra di 1,8 miliardi di
dollari. Con questa ultima conquista la Rolls-Royce
consolida ulteriormente la propria posizione arrivando
a coprire ben il 65% del mercato cinese di grandi motori per aerei.
EUROCOPTER­X3
C-17­GLOBEMASTER­III
Nato negli anni ’90 per sostituire il C-130 aumentandone le capacità di carico (50 tonnellate), velocità (Mach 0,77) ed autonomia (6000 Km), lasciando nel con-
tempo inalterate le doti di flessibilità di impiego (piste
non preparate o di ridotta lunghezza) il C-17 non è riuscito ad imporsi nei mercati mondiali e la pressoché
totale produzione è stata assorbita dall’USAF che ne
impiega complessivamente 190 a fronte di una produzione complessiva di 211 macchine al prezzo unitario di 220 milioni di dollari. E’ per la riduzione della sua
produzione che la Boeing (subentrata alla McDonnelDouglas ideatrice del progetto) ha comunicato che
procederà al licenziamento di ben 1100 unità entro la
fine del 2012.
P180­II
Il promettente mercato russo continua a richiamare
operatori internazionali e tra questi la Piaggio. Durante
la recente Jet Expo tenutasi a Mosca, ha presentato il
proprio velivolo P180 Avanti II in partnership con la società di brokeraggio aeronautico Aviacharter che ne
curerà gli aspetti commerciali e che sarà il primo utilizzatore avendo firmato una lettera di intenti per l’acquisizione di due velivoli in configurazione Executive.
SVILUPPI
Studi della Boeing prevedono che il mercato aeronautico cinese assorbirà in 20 anni 4400 velivoli civili
mentre Eurocopter stima in ben 800 il numero degli elicotteri in varie versioni che saranno richiesti entro il
2020. Conferma delle previsioni si è potuta registrare
nell’ultimo Airshow China 2010 tenutosi nello scorso
mese di Novembre. A fronte di 600 espositori di ben 35
paesi sono stati presentati 71 aerei con contratti e lettere di intenti che hanno raggiunto la cifra di 9,3 miliardi di dollari.
Continua con successo la sperimentazione dell’ibrido
X3 presso il centro sperimentale militare di Marignane.
E’ dell’inizio di maggio l’annuncio che il velivolo, nel
corso del terzo volo in cui è stata sfruttata l’intera potenza installata, ha tenuto per alcuni minuti la velocità
di 430 Km/h, ben più dei 407 Km previsti quale obiettivo iniziale del programma.
L’X3 è un Dauphin modificato con l’installazione di
due corte ali su cui sono installate due eliche azionate
dallo stesso motore del rotore. La soluzione, secondo
Eurocopter, consentirà oltre al notevole incremento di
velocità rispetto ai tradizionali elicotteri, una maggiore
autonomia a costi molto bassi specialmente se confrontati con quelli di un convertiplano.
ANTINCENDIO
Si è felicemente concluso con un appalto di 48 milioni
di euro il lungo e sofferto fermo della flotta Canadair
della protezione civile causato dall’arresto dell’amministratore delle Società Sarem e San che ne ha avuto
la gestione sino allo scorso mese di Ottobre.
Per ben 4 mesi i 261 dipendenti sono rimasti senza stipendio ed oscuro sembrava il loro futuro. A metà dello scorso mese di Gennaio finalmente la Società Inaer
Helicopter Italia in associazione con Iner Aviones Anfibios ha vinto la gara di appalto confermando l’assunzione di tutto il personale precedentemente impiegato nel settore e garantendo la stagione antincendio
dell’anno in corso che si è ufficialmente aperta lo
scorso 15 Febbraio.
Il Basco Azzurro - 25
raduno­corsi
45° ANNIVERSARIO 1966 - 2011
1° Corso Allievi Sottufficiali partecipanti
al 2° Corso Piloti Osservatori Elicottero
Com.te Sup. Brizio Giannuzzi Mar. Magg. POE dell’ AVES
Q
uando, nella vita di un uomo, l’occupazione lavorativa si coniuga con il piacere di svolgerla e
questo fortunato abbinamento dura per oltre 40
anni, è difficile pensare di trascorrere la restante parte
della propria esistenza senza considerare come sempre
presente e viva una così grande ed importante parte della
propria vita. E capita così che a quest’uomo, animato da
ricordi piacevoli e nostalgie pungenti, venga in mente di
organizzare un incontro con tutti coloro che hanno condiviso con lui quei fantastici anni, di cui circa 20 trascorsi a Viterbo, 5 al 1° Reparto Elicotteri SME, 15 presso il
Reparto Corsi Sezione Addestramento Volo Elicotteri e
altri 20 presso Società di navigazione di Elicotteri.
Era il 10 Gennaio del 1966 quando iniziai quella meravigliosa avventura; nel ricordo di quello che mai potrò dimenticare, sentivo che dovevo ritrovare chi aveva condiviso con me quest’inizio… già ma come fare?
Erano diversi anni che non avevo più notizie di quasi tutti loro, per alcuni non vi erano più contatti da oltre 45
anni… compito difficile dunque, ma oggi non impossibile grazie a quelli che vengono definiti con parole complicate e esterofile social network; non sono un grande
esperto in tecnologia informatica pur tuttavia mi piace
“bazzicare” in internet; ebbene grazie a facebook, twitter
ed altri social network, appunto, sono riuscito a raggruppare un buon numero di contatti per organizzare la rimpatriata che desideravo. Si trattava però di decidere una
data per l’incontro, data che doveva essere compatibile
con le esigenze Addestrative, Operative e Logistiche del
Comando AVES. Così ho chiesto e mi è stato prontamente concesso un incontro con il Comandante dell’AVES, Gen. C.A. Enzo Stefanini, che nel 1986 per un
breve periodo avevo incrociato alla SAVE.
La data giusta risultò essere il 10 maggio. Avremmo unito il nostro incontro ai festeggiamenti programmati per il
60° anno della fondazione dell’AVES.
E’ stato così dunque, che la sera del 9 Maggio, grazie alla disponibilità del collega Carlo Caporossi che ha messo
a disposizione una sua proprietà - l’agriturismo “Santa
Bruna” - a Vasanello, sede peraltro anche di una bellissima aviosuperficie, ho coronato il mio sogno incontrando
e riabbracciando coloro che avevo rintracciato.
Grande cena a base di coratella, abbacchio al forno, formaggi vari, il tutto accompagnato da ottimo vino di produzione e grande emozione con la sorpresa dell’incontro
con il Gen. B. Pilota Mocio che negli anni 60-70 è stato
Standardizzatore a Frosinone.
La mattina del 10 abbiamo seguito il programma con-
26 - Il Basco Azzurro
I partecipanti al raduno
Bellocchio Mirella, Daniele e Doria; Bicchieri Secondo
e Signora Angela; Caporossi Carlo; Dalla Barba Alessandro; Di Giuseppe Silvio; Ferroni Ardito; Fiacchi Benedetto; Giannuzzi Brizio e Signora Nadia; Lecca Gian
Luigi e Signora Maria; Paini Carlo; Petrocelli Patrizio e
Signora Graziella; Rettore Rino e Signora Maria Cecilia;
Ricato Pier Giorgio; Tacchella Marco; Ticò Ulisse.
cordato che ha avuto inizio dopo l’arrivo alla Caserma
“Chelotti” con la deposizione di una corona al monumento ai Caduti. A seguire una visita ai simulatori di volo AB205 e A129. Alle 10 abbiamo raggiunto il campo
volo per assistere dalle tribune alla manifestazione aerea.
La mattinata si è conclusa con il tradizionale vin d’honneur. Nel Pomeriggio i partecipanti al raduno si sono
concessi una pausa di riposo per rivedersi poi la sera
presso “La Taverna” a San Pellegrino, dove, alle gentili
Signore è stata offerta, da parte dei radunisti, una rosa
rossa e poi, per tutti, è stata servita una cena a base di
piatti tipici della cucina viterbese. Alla fine della serata
c’è stato il taglio della torta commemorativa da parte del
Ten. POE Daniele Bellocchio, figlio del compianto Carlo nostro carissimo collega di corso. Consentitemi in
chiusura e nei saluti di rivolgere, a nome di tutti, un pensiero particolare a quei colleghi che per cause diverse
non hanno potuto partecipare al raduno ed un sentito ricordo a chi negli spazi infiniti, continua a volare.
Infine, un doveroso ringraziamento di cuore, a nome di
tutti, va al Comandante dell’AVES, Gen. C.A. Enzo Stefanini, al Comandante del Centro Add.to AVES Gen. B.
Rocco Bruno ed ai loro collaboratori tutti, che hanno reso possibile la realizzazione di una così partecipata ed
emozionante ricorrenza.
VIVA L’AVIAZIONE DELL’ESERCITO!
2° “ORIONE”
Abdelkarder Mannoubi e Ammar Nejmeddine
N
ell’ambito delle attività di “scambio con Paesi
amici”, ed a seguito degli accordi intercorsi tra lo
Stato Maggiore della Difesa e l’Ufficio dell’Addetto per la Difesa dell’Ambasciata Tunisina, il 2° Reggimento di sostegno AVES “Orione”, nel periodo dal 15 al
30 novembre 2010, ha organizzato e ospitato un on job
training a favore di personale specialista delle FF.AA. Tunisine.
L’attività, tesa a consolidare i già ottimi rapporti tra le due
Nazioni, ha visto il Mar. 1a cl. Nejmeddine Ammar ed il
Mar. 2^ cl. Abdelkarder Mannoubi partecipare ad un addestramento sul turbomotore del tipo Lycoming T53 L13B imbarcati sugli elicotteri AB 205, di cui il 2° “Orione”
è Polo Tecnico Logistico. Con la supervisione del Comandante del 2° Squadrone Riparazioni Cap. Danilo Fiorenza e sotto la guida del Capo Laboratorio Motoristi 1°
Mar. Mauro Giorgis, gli ospiti hanno potuto implementare le conoscenze in possesso sul T/M, sulla base di un calendario di attività articolato come di seguito specificato:
PARTE­GENERALE­
Caratteristiche tecniche del T/M Lycoming T53-l13B;
principi di funzionamento degli impianti del T/M.
ni sul T/M, la visita istruzionale a favore degli specialisti tunisini è stata estesa alle attività ed alle procedure manutentive peculiari dei laboratori del
2° Reggimento “Orione”:
ESERCITAZIONE­PRATICA­SU­
T/M­DIDATTICO
Sbarco e imbarco componenti principali T/M;
starter-generator;
fuel control assembly;
accessory drive gearbox;
power driven torquemeter booster
pump;
power driven rotary oil pump;
effettuazione di un’ispezione parti calde;
sostituzione di palette del 1° e 2° stadio rotorico compressore assiale.
LABORATORIO­DINAMICI
Disassemblaggio/assemblaggio assieme supporti trasmissione;
disassemblaggio/assemblaggio pale
rotore di coda e successiva sverniciatura/verniciatura;
bilanciamento statico assieme rotore
di coda;
controllo dimensionale, rimboccolamento della fusione scatola 90° rotore di coda e successiva sostituzione
dei cuscinetti di supporto;
allineamento e bilanciamento statico dell’assieme mozzo e rotore;
principi di funzionamento della strumentazione Rotor Turner 2000 con installazione sul velivolo del kit accelerometri e sensori del sistema e rilevamento dati del livellamento rotore;
conseguente diagnostica per le correzioni da effettuare sul rotore principale.
OJT­SU­T/M­­IMBARCATO
Effettuazione di una ispezione SIR
(Service Inspection Requirement)
delle 150 ore su elicottero in lavorazione;
informazioni generali su procedure di
esecuzione Engine Vibration Test
(EVT);
esecuzione della taratura del vibration meter e relativi pick up;
simulazione di lettura delle vibrazioni,
come da prova di volo.
Al termine delle specifiche operazio-
LABORATORIO­STRUTTURALI
Applicazione di rinforzo strutturale zona collegamento fusoliera-trave di
coda, a seguito rinvenimento crinatura su centina;
applicazione di rinforzo su pannello a
nido d’ape della piantana motore
zona attacco castello motore, a seguito scollaggio del pannello.
LABORATORIO­E.M.B.
Controllo al banco della corretta indicazione dell’indicatore virosbandometro;
controllo al banco dell’inverter dinamico, sbarcato per eccessiva rumorosità;
informazioni generali su starter-generatore e generatore principale e loro
taratura durante il funzionamento.
LABORATORIO­M.E.A.
(Metrologia ed Elettronica Applicata)
Misure elettriche e principi di calibrazione;
controllo e taratura di strumento motore E.G.T. tramite banco di calibrazione Jetcal Analyzer BH112JA-36.
La visita conoscitiva, giudicata estremamente produttiva dai partecipanti, si è conclusa con il saluto allo
Stendardo del Reggimento e la consegna, da parte del Comandante,
di un attestato di partecipazione alle
attività istruzionali sopra descritte.
Il Basco Azzurro - 27
logistica
Attività didattica a favore dei Sottufficiali dell’Esercito Tunisino
storia AVES
storia
di Enzo de Micheli
E’
da un po’ di tempo che il libro di Marino
Zampiglia, “Sardegna - Una caserma a cielo
aperto”, giace sulla mia scrivania, tentato come sono di esprimere tutta la mia ammirazione per il suo
contenuto, dopo averlo letto, anzi bruciato, subito dopo
la sua presentazione nell’aula magna dell’Ateneo dell’Università della Tuscia a Viterbo, nel giro di un pomeriggio e della notte seguente. Primo, perchè parla di fatti e
persone che hanno rappresentato la parte più importante
della mia vita professionale, poi perchè scritto col cuore
e quindi coinvolgente, al punto da rendere ostico il distaccarsi dalla lettura, sempre vinti dal desiderio di andare avanti.
Quindi, anzitutto, bravo Marino!, per aver saputo trasferire sulla bianca pagina tutto il suo entusiasmo e la sua
coinvolgente simpatia, unite alle eccellenti capacità professionali ed a quelle di scrittore di talento.
Nobile anche l’intento di dedicare alla Sardegna il doveroso tributo di ammirazione ed affetto che sorge spontaneo in chi ha la ventura di viverci e di conoscere la sua
fiera Gente. Inoltre, e nel cuore di tutti noi Italiani, nel
150° dell'Unità d’Italia, la gratitudine per il fondamentale contributo che il popolo Sardo ha offerto nelle Guerre
di Indipendenza - non a caso l'Unità nasce dal PiemonteSardegna - ed è con commozione che ricordiamo le gesta del Tamburino Sardo di deamicisiana memoria.
Le vicende narrate nel libro riguardano, principalmente,
due aspetti: la ricostruzione della storia dell’Aviazione
dell’Esercito in Sardegna e le persone ed i fatti che ne
sono stati protagonisti, per me quasi tutti amici o conoscenti. Alla sua lettura rimando, non volendo in alcun
modo sostituirmi all’autore ed al suo pregevole racconto,
da non perdere. Voglio solo concludere con una nota:
spesso, leggendo gli episodi più ameni ricordati, mi sono
venute in mente “Le veglie di Neri”, del toscano Renato
Fucini, tanto sono gustose e piene di sagace ironia. Inoltre, molto toccanti le pagine che ricordano le vicende ed
i Caduti nell’adempimento del dovere.
Una sola osservazione: non mi pare appropriato il sottotitolo “Storia dell’Aviazione dell’Esercito”, posto sul
frontespizio del libro, mi sembrerebbe più adatto “Storie
dell’Aviazione dell’Esercito”, trattandosi di tessere di un
più vasto mosaico.
Leggendo la prefazione del Comandante dell’AVES, il
nostro Comandante Generale Stefanini, vi ho letto il suo
compiacimento per il contributo che il libro di Marino dà
28 - Il Basco Azzurro
La Scuola di Artiglieria USA negli anni ‘50.
E' una decisione lungimirante del nostro Stato Maggiore,
deciso a conquistarsi quella fetta di spazio aereo, ormai
indispensabile per le operazioni terrestri, da gestire in totale autonomia. E qui è da ricordare la figura del Capo di
S.M. dell’Esercito Generale Giorgio Liuzzi (in carica dal
1954 al 1959) a cui va ascritto il merito di aver dato forte
impulso ai corsi di formazione per Ufficiali Piloti Osservatori e Sottufficiali Meccanici di aerei leggeri, prima a
Bracciano e poi a Viterbo e di aver costituito innumerevoli Sezioni Aerei Leggeri (SAL) e Reparti Aerei Leggeri (RAL), sparsi su tutto il territorio nazionale, alle dirette
dipendenze dei Reparti operativi. Fu un notevole sacrificio per la Forza Armata, non da tutti condiviso, ma da
Lui portato avanti con determinazione fino al termine del
suo mandato.
Seguì un periodo buio perchè i suoi immediati successori ebbero ripensamenti, giustificati dalla necessità di dare
ordine al poderoso sviluppo dell’ALE, che assorbiva
molte risorse e, soprattutto, molto personale dai Reparti
terrestri, con inevitabili lamentele dei Comandanti a cui
quel personale veniva sottratto, e dalla necessità di rimodellare la disposizione organica, sulla base delle esperienze maturate, per non disperdere le forze.
Ed è in quel periodo, 1960-61, che l’allora comandante
del Centro Addestramento Aviazione Leggera dell’Esercito (CAALE), Colonnello Muscarà, nostra massima autorità, nel salutare un gruppo di Istruttori di volo, ufficiali
di complemento delle varie Armi, in partenza da Viterbo
per compiere il prescritto periodo di comando, si lasciò
storia AVES
La nostra
alla costruzione di quell’ampio mosaico che, pezzo dopo
pezzo, ognuno di noi ha contribuito a creare, e mi sono
venute spontanee alcune riflessioni che da tempo meditavo, ovvero, da dove nascono le fortune dell’AVES ed a
chi attribuirne i meriti.
A mio parere, nelle storie che vanno delineandosi, spesso
se ne raccontano gli effetti ma non sempre i meriti. Da
qui il desiderio di aggiungere il mio piccolo tassello di
testimone oculare.
La storia dell’AVES ha inizio nel 1951 con l’invio a Fort
Sill (Oklahoma), presso la Scuola di Artiglieria USA, di
Ufficiali del nostro Esercito per il conseguimento di
quello che poi verrà chiamato il brevetto di Pilota Osservatore dall’aereo dell’Esercito.
andare ad un desolato commento, alludendo al fatto che
per l’ALE tirava una brutta aria: chissà se ritornerete!
Infatti, completati i corsi programmati, seguì un periodo
di stasi. Ma la fortuna girò a nostro favore perchè nel
1962 venne nominato Capo di Stato Maggiore il generale Giuseppe Aloia (1962 - 1966), il quale in visita al
CAALE a Viterbo, in un suo memorabile discorso (cito a
memoria) dichiarò: “con la tenacia che mi distingue io
potenzierò l’ALE!”.
Fu una boccata di ossigeno per tutti noi in ascolto, anche
perchè alle parole seguirono i fatti, ovvero la ripresa dei
corsi, l’acquisizione degli aerei L19 e, soprattutto, lo sviluppo dell’impiego degli elicotteri, in un crescendo che,
condiviso dai suoi successori, arriva ai nostri giorni.
Ecco, in primis, il merito dello sviluppo dell’ALE va attribuito al nostro Stato Maggiore, ove uomini illuminati
seppero guardare avanti e vedere per tempo quale era la
Gli aerei L19 assegnati all’ALE negli anni ‘60.
Il Basco Azzurro - 29
storia AVES
Il Colonnello Muscarà
strada da percorrere per un esercito moderno ed efficiente, dedicandovi le necessarie attenzioni e risorse.
Seconda considerazione: reputo altro fattore fondamentale per il felice sviluppo dell’ALE i criteri di scelta del
personale, Ufficiali e Sottufficiali destinati a farvi parte.
A similitudine di quanto richiesto per l’ammissione ai
corsi per Ufficiali Osservatori presso l’Aeronautica (di
antica tradizione ma limitata portata), anche per i corsi
per Pilota Osservatore, riservata ai soli Ufficiali subalterni in spe delle varie Armi e Specialità, era richiesto l’aver compiuto il prescritto periodo di comando di tre anni
e di aver conseguito la massima classifica (ottimo) o
quella immediatamente inferiore (buono con tre), ma in
realtà, senza l’ottimo ci voleva il miracolo. Lo stesso dicasi per i Sottufficiali frequentatori dei corsi per meccanici di aerei leggeri (mal), reclutati fra i sergenti in servizio nei Reparti dell’Esercito.
Trattandosi di specializzazioni molto ambite, piloti e
mal, anche per i benefici economici connessi, si verificò
una autentica scrematura del personale dei Reparti, protrattasi per molti anni. Beninteso, non che i migliori fossero solo nell’ALE, ma certamente la maggioranza dei
suoi componenti era di elevata qualità. A ciò si aggiunga
la naturale selezione effettuata in volo, ove la media dei
piloti brevettati si aggirava sul 50% degli ammessi ai
corsi ed anche per i mal la selezione era rilevante, con
una media di eliminati attorno al 30%. Quando l’ammissione ai corsi piloti fu aperta anche agli ufficiali di complemento che avevano ultimato il servizio di prima nomina, rimase inalterata la condizione di aver conseguito
la più alta classifica di giudizio nelle note caratteristiche,
il che non è mai stato facile.
In sintesi, con personale qualificato e motivato fu un fiorire di lodevoli iniziative ed attività che non potevano
non produrre benefici risultati su tutto il servizio. --->
storia AVES
Terzo elemento: nell’immediato dopoguerra cominciarono ad apparire i primi elicotteri ed in Italia fra i pionieri,
vi fu il conte Domenico Agusta il quale, proprietario della MV Agusta (Meccanica Verghera), fabbrica di motocicli prestigiosi (la casa del pluricampione del mondo Giacomo Agostini), ma di antiche tradizioni aeronautiche,
su licenza della Bell americana, industria di avanguardia
nel settore, si mise a costruire in Italia elicotteri, col marchio MV Agusta Bell, la famosa serie 47, cupola in
plexiglas e coda a traliccio.
Uomo di eccellenti capacità e notevole intraprendenza,
capì subito che il nuovo mezzo era l’ideale per le specifiche esigenze dell’Esercito (e non solo) ed in tal senso indirizzò la sua attività promozionale.
Ciò portò notevoli benefici alla sua azienda, che divenne
leader del settore in Europa, ed alla nostra Forza Armata
perchè fu il movente principale del forte sviluppo dell’ALE che, con l’introduzione degli elicotteri di maggiori dimensioni e capacità (AB 204, AB 205, AB 206, CH
47, ecc.), acquisì insperate prospettive d’impiego in
campo tattico e strategico. A questo proposito è da sottolineare la capacità del nostro personale di gestire linee di
volo sempre più complesse, che i nostri detrattori (e ce
ne erano molti in giro, novelle cassandra), avevano fortemente messo in dubbio.
Inoltre, con notevole avvedutezza, si capì per tempo che
non bastavano più i soli Sottufficiali meccanici per aerei
leggeri e si diede vita a due nuove specializzazioni: quella dei Sottufficiali radiomeccanici di bordo (rmb) e quella degli Ufficiali tecnici, che ci consentì di affrontare
preparati le nuove sfide, anche perchè fu possibile selezionare personale di ottimo livello, cui fu fornita adeguata preparazione di base attraverso la frequenza di corsi
impegnativi e selettivi.
Il conte Domenico Agusta scomparve prematuramente
nel 1971, ed il cordoglio fu unanime, ma ormai l’Azienda si era consolidata ed il suo personale tecnico, di altissimo rango, fu in grado di progettare e costruire, in proprio, pregevoli elicotteri: non tutti ebbero fortuna, ma costituirono la indispensabile premessa per i futuri sviluppi, specie dopo l’ingresso, con quota maggioritaria, dell’Ente di Stato Efim (Ente partecipazione e finanziamento industria manifatturiera). La perfezione non è di questo mondo e di questo ne siamo tutti consapevoli, ma mi
piace concludere questa sintesi con un commento che ritengo doveroso: onore al merito!
Primo, a quei Comandanti ed al nostro Stato Maggiore
che seppero guardare avanti nella giusta direzione, spesso precorrendo i tempi.
Poi, alla nostra industria, in particolare alla Agusta, ora
AgustaWestland, che in un incessante sforzo di miglioramento ha sempre offerto mezzi aerei d’avanguardia.
Ultimo, ma non ultimo, a coloro che seppero utilizzare al
meglio le risorse disponibili, ovvero a tutta la Gente dell’Aviazione Leggera dell’Esercito.
30 - Il Basco Azzurro
Lettere al direttore
Pubblichiamo volentieri queste tre foto fatteci pervenire da
Sangalli. Anche se, in verità, esse sono un po’ sbiadite dal tempo, rappresentano comunque un contributo prezioso dei momenti della nostra attività nel passato. I tempi cambiano ma il
cuore “azzurro” è sempre quello! Qualcuno può fornire altri
elementi chiarificatori di quel “grande” periodo?
Carissimo Direttore,
dal passato remoto sono emerse queste immagini.
Una foto riprende il campo invernale del glorioso
R.A.L. Orobica in quel di Sluderno (BZ), presumibilmente nell’anno 1969.
Oltre al grande, glorioso Piper L21B, operavano nel
campo i Bell G3 B1 che tanto hanno dato a noi, e
loro all’E.I., in quegli anni avventurosi.
In una delle foto osserviamo il “mitico” Maresciallo
Peppino Pantaleo ed il giovane sergentino Roberto
Sangalli. Chi erano i piloti? Il grande Ten. Coata,
grandissimo “manico” ed istruttore principe di una
dinastia di piloti, il Ten. Ansalone (sì, proprio il nostro
caro scomparso), il Cap. Mazzucco, il Cap. Moro, il
Cap. Conti ed altri il cui nome, purtroppo mi sfugge,
(la vecchiaia...). Ma vedendo le foto, a qualcuno
forse verranno i brividi, ricordando la propria gioventù ed i sempre “adrenalinici” voli in montagne
possenti quali il Similaum, l’Ortles e tutto l’arco di
confine con l’Austria. Spero vorrai apprezzarle e farne buon uso.
Ti saluto caramente,
Roberto Sangalli
V. Presidente della Sezione Ramacci di Orio al Serio
I
n un’epoca in cui la memoria del passato
tende a disperdersi e, con essa, i percorsi
che hanno portato alle garanzie democratiche del nostro presente, ci sono ancora, per nostra fortuna, onesti ed umili patrioti che vogliono ricordare ai giovani e ai meno giovani i nostri Martiri del Dovere e della Legalità. Se ciò
non avvenisse, il genere umano potrebbe, con
molta probabilità, moralmente scadere nei più
bui anni della sua esistenza e, allora, la disperazione si impadronirebbe sicuramente anche
della “parte buona” della nostra società, la quale, come afferma Corrado Alvaro, avrebbe il
dubbio che vivere onestamente sia inutile!
Il 18 c.m., sotto l’egida della Presidenza della
Regione Valle d’Aosta, alla presenza delle più
alte Autorità Politiche e Militari, dei rappresentanti della locale Magistratura e dei labari delle
Associazioni d’Arma, si è svolta, ad Aosta, la
commovente cerimonia del “Memorial Day,
per non dimenticare”. Davanti ad una attenta
folla di circa 500 persone, tra studenti, autorità
e pubblico, il Segretario del SAP (Sindacato
Autonomo della Polizia) per la Valle d’Aosta,
Massimo Denarier, coordinatore e vera anima
della manifestazione, ha ricordato, uno per uno,
tutti i martiri della Magistratura, da Falcone a
Borsellino a Bruno Caccia, delle Forze dell’Ordine e dei Militari caduti nelle missioni di pace
all’estero. Oltre al Capitano degli Alpini, Pilota
dell’Aviazione dell’Esercito, Pippo Parisi, di
cui l’Ispettore P.S. Denarier ne era amico d’infanzia, sono stati ricordati, a cura del Presidente della Sezione ANAE di Aosta, Col. Borra, i
Caduti dell’elicottero che il 14 maggio 1973
precipitò nei pressi dell’eliporto di Pollein
(AO). A bordo vi si trovavano 7 Alpini, di cui 3
Ufficiali e 4 Sottufficiali della Scuola Militare
Alpina di Aosta. La commozione ha stretto l’animo di tutti i partecipanti, compresi gli studenti presenti, che hanno partecipato attivamente
con loro lavori sull’argomento.
Durante la cerimonia è stata letta la poesia che
qui allego, dedicata a mio figlio Pippo e ai
componenti dell’equipaggio dell’AB205
“Charlie Four”; a tutte le Mamme e, in particolare, a quelle che hanno avuto la sventura di
contare tra i nostri Caduti per la pace un loro figliolo; all’84° Raduno, a Torino, degli Alpini,
svoltosi l’8 maggio, data in cui è stata scritta la
poesia.
Dedicata al Capitano degli Alpini Pippo Parisi, Pilota dell’Aviazione dell’Esercito, e all’equipaggio dell’AB 205 “Charlie Four”, abbattuto in Libano il 6 agosto 1997; alle
Mamme di tutti i nostri eroici Militari caduti, in Patria e all’estero, per la pace, la legalità
e per l’onore della nostra Bandiera.
Son caduti inermi, all’improvviso, in un momento
... come foglie d’autunno
strappate ancor vivide da un impietoso vento.
Son caduti in una notte d’estate ammantata di stelle,
priva di un alito di vento.
Son caduti in un turbinio di folgori mortali,
colpiti da genti immorali ....
Non un grido, non un lamento ...
Sono precipitati con la violenza del dardo ... in un momento.
Son caduti come passeri dal nido,
son caduti senza un grido,
un lamento, ma solo una preghiera: per la Mamma e la Bandiera.
Son caduti eroi nazionali
come martiri risorgimentali!
Angeli, aviatori di pace, soldati leali,
ma la guerra altrui ha spezzato le loro ali,
in sacrificio del dovere, dei loro ideali.
Son caduti, ancor giovani, teneri padri,
né medaglie, né lacrime, né fiori, né onori ridar
loro potranno la vita e i generosi ardori, la speranza,
i battiti dei loro cuori!
Son caduti, eroi immortali
come i martiri risorgimentali. ..
e allora ricordiamoli senza tema quei valorosi,
eran teneri padri, magnifici figli, Soldati generosi.
Son caduti.
Eran coraggiosi,
Piloti alpini, Soldati valorosi! ...
Salvatore Parisi
Un’altra poesia questa volta scritta da Luigi Menna che vogliamo pubblicare perché nel mondo d’oggi quasi ci vergogniamo di pronunciare il nome di “Patria”. I nostri politici poi l’hanno da tempo sostituita con il nome di
un noto formaggio. Menna invece non ha nessuna reticenza non solo nel
parlarne ma addirittura con slancio fa vibrare le corde del suo cuore con
un inno in cui si riconosce tutto il suo credo di soldato dell’AVES e di uomo.
Vincenzo Rapposelli
PATRIA
Quando sarò vecchio ma non stanco
a Te penserò o Patria mia.
Tu unita, non sconsacrata
nel cuore risvegliata.
Speme di un tempo risanata
con gioia, con virtù sempre decantata
sacra, unico amore
per la gente tua.
Rinnova nell’italiano, solo,
la potenza Tua.
Fa battere il cuore alla politica
senza rancore col tricolore.
Onori a Te grande
unica erede
del mondo di ogni popolo che ha Fede
e con la mano Tua
determina l’amore nella vita, sii di pace duratura
viaggiando in ogni terra sbandata per dichiarata etnica sventura.
La voce Tua sento già
nell'Europa nuova
forte, chiara, presente sempre,
che non si ignora.
Luigi Menna
Il Basco Azzurro - 31
la voce dei SOCI
Pubblichiamo questa lettera del Generale Salvatore Parisi che ringraziamo per i suoi contributi precisi e puntuali che non fa mai
mancare al nostro periodico. Questa volta fornisce al nostro Direttore Editoriale il report di una cerimonia tenuta ad Aosta nella
quale è ricordata anche la figura di suo figlio Giuseppe, caduto in Libano il 6 agosto 1997. Dal suo cuore ferito ma non abbattuto e dal suo amore di padre è sgorgata la poesia che volentieri riportiamo.
tecnologia
Con tutta l’energia possibile!
Il fotovoltaico…
ed è stata la luce
di Carlo Bonelli e Sauro Secci
della Fedi Impianti s.r.l.
N
ell’articolo apparso nel numero precedente della
rivista abbiamo cercato di acquisire una visione
planetaria relativamente all’accesso ed all’utilizzo delle risorse del pianeta, oltre che agli indici di sviluppo, molto differenziati, presenti nei diversi distretti geografici. Proseguiamo questo percorso nella sostenibilità
affrontando il fondamentale tema delle energie rinnovabili per traghettare il modello energetico che ci ha accompagnato fino ad oggi, fatto di grandi poli energetici,
distanti anche molte centinaia di chilometri dai punti di
utilizzazione, verso un nuovo modello fatto invece di
tanti mini e micro impianti di generazione, collocati in
prossimità dei punti di utilizzazione dell’energia e capaci
di dare origine ad un grande “web elettrico”.
Si tratta di un passaggio fondamentale anche culturale
che apre significativamente anche ad un modo di fare
energia molto più democratico oltre che sostenibile, se si
pensa alle tante guerre divampate nel mondo per l’accesso alle risorse energetiche del sottosuolo.
Si tratta infatti di orientarsi verso un nuovo modello
energetico, definibile di “filiera corta”, in cui il potenziale da valorizzare energeticamente sia quanto più possibile vicino alla domanda di energia oltre che composto di
tante azioni finalizzate ad esaltare al massimo i potenziali energetici dei territori.
Parlare di potenziali energetici, e di fotovoltaico in particolare, significa riferirsi alla forma di energia rinnovabile
più diffusa sui territori e maggiormente prevedibile, essendo legata essenzialmente, a grandi linee, alla latitudine dei luoghi e con il grande vantaggio di andare ben oltre la filiera corta dal momento che la filiera di approvvigionamento della materia prima, costituita dalla radiazione solare nelle sue tre forme diretta, riflessa e diffusa, è
praticamente azzerata con tutti i vantaggi conseguenti in
termini di impatto ambientale complessivo.
Altra assoluta positività del fotovoltaico è costituita dall’assenza di parti in movimento nel processo di conversione energetica, ad eccezione di superfici captanti (pannelli fotovoltaici), poco critici, costituiti da sistemi di inseguimento solare, per migliorare significativamente il
rendimento totale degli impianti.
Il fotovoltaico è una tecnologia che valorizza la componente luminosa della radiazione solare che attraverso la
scoperta e la completa spiegazione dell’effetto fotoelettrico avvenuta da parte di Albert Einstein, nel 1905, ha
32 - Il Basco Azzurro
Distribuzione planetaria della risorsa solare (Fonte 3TIER – www.3tier.com)
portato nel corso del XX secolo al suo sviluppo; prima,
in ambito molto ristretto, nell'astronautica e nella costruzione di satelliti, e solo successivamente, nell’ambito civile, dando origine alla creazione di una completa filiera
produttiva, con un grande impulso in impianti di produzione di energia elettrica rinnovabile, iniziato negli anni
‘80, ma che ha visto la sua piena evoluzione dal 2000.
Il trend di crescita del fotovoltaico, che si è manifestato
esponenzialmente nell’ultimo decennio, ha determinato
la creazione di un grande numero di posti di lavoro, sia
nella produzione di componenti come inverter, celle e
moduli fotovoltaici, apparati ausiliari di fissaggio e di
connessione, che nelle attività di integrazione dei componenti e di installazione degli impianti, di esercizio e
manutenzione degli stessi.
Nel corso di questi anni la varietà di opzioni legate alle
tecnologie fotovoltaiche si è arricchita considerevolmente, a tal punto che oggi si tende a classificarle in tre grandi famiglie, o, per meglio dire, “generazioni”.
Il grafico di seguito riportato ci fornisce la suddivisione
del fotovoltaico installato nel 2010 per tecnologia:
Quota di mercato al 2010 delle principali tecnologie fotovoltaiche
(Fonte: Solar Energy Report-2010 – Politecnico Milano)
Prima­Generazione­basate­sulle­tecnologie­del­Silicio
Si tratta della Generazione storica del fotovoltaico, a cui
è ancora oggi riferita una percentuale di installazioni, in
Italia, di poco inferiore al 90%. Il silicio è il secondo elemento per abbondanza nella crosta terrestre dopo l’ossi-
derevole risparmio di materia prima utilizzata, anche di
cento volte inferiore.
Seconda­Generazione­con­tecnologie­basate­su­
leghe­di­semiconduttori­alternativi­al­silicio
E’ la generazione che, insieme alle tecnologie legate al
silicio amorfo, ha permesso l’avvento dei film sottili, come detto precedentemente.
Attualmente le famiglie di materiali riferibili a questa generazione fotovoltaica sono:
• CIS (rame, indio, diseleniuro);
• CdTe (tellururo di cadmio).
Si tratta di una generazione che presenta interessanti
vantaggi che, oltre alla naturale adattabilità al film sottile, determina notevoli risparmi sui costi e sulla reperibilità della materia prima, un forte grado di automazione
delle fasi della lavorazione ed elimina la laboriosa fase
di assemblaggio delle singole celle, tipico delle tecnologie del silicio. Non ultimo, infine, la possibilità di questi
materiali attivi, di poter essere depositati su materiali di
supporto estremamente poveri come vetro, ma anche fogli di plastica o di metallo. Si tratta di una generazione
tecnologica che sta creandosi una propria nicchia di mercato sempre più significativa.
Terza­Generazione­-­il­fotovoltaico­organico­
questa generazione completa le altre, permettendo di
aprire prospettive importanti in ambiti installativi particolari come facciate di edifici, carrozzerie delle auto,
computer portatili, etc.
L’utilizzo di molecole organiche, sia di sintesi chimica
che di origine naturale, come quelle estratte dal succo di
mirtillo, oltre che suggestivo per il solo fatto di ispirarsi
al processo fondamentale della fotosintesi c1orofilliana,
rappresenta anche l’apice della rinnovabilità nelle tecnologie fotovoltaiche. Consentono di conseguire importanti
semplificazioni e riduzioni dei costi nei processi di produzione e di deposizione dei materiali foto-attivi. Sotto
la forma di pigmenti, permettono di ottenere grandi libertà nelle forme, nelle dimensioni, nei colori, rappresentano autentiche delizie per l’architettura.
Molti centri italiani stanno portando avanti importanti ricerche, come il Polo Solare Organico della Regione Lazio, o il CNR-ISOF (Istituto per la Sintesi Organica e la
Fotoreattività) di Bologna.
Pur avendo ottenuto grandi risultati in termini di efficienza, le celle organiche denotano ancora una scarsa durevolezza delle prestazioni, ma la fase di maturità per il
mercato appare oramai sempre più vicina.
FiREnzE
via dei Caduti di Cefalonia, 31
Tel. 055 415522 Fax 055 415523 www.fedimpianti.it
Il Basco Azzurro - 33
tecnologia
geno. Si trova in varie forme: argilla, feldspato, granito,
quarzo, sabbia ed è il componente principale nei processi
di produzione di vetro, cemento, semiconduttori, ceramica e silicone.
Questa ampia applicabilità del silicio, come materiale di
base, si è estesa all’ambito dell’elettronica grazie alla
scoperta del transistor, determinando prima una vera e
propria rivoluzione nell’elettronica industriale, successivamente nella microelettronica, rivoluzionando il nostro
modo di vivere, anche e soprattutto attraverso l’informatica e le telecomunicazioni. Tornando all’effetto fotovoltaico, è stato possibile far emergere le sopite se non addirittura nascoste peculiarità del silicio, per natura materiale elettricamente “ottuso e pigro”, grazie alla sinergia
con altri elementi chimici un po' più “turbolenti”, come
il fosforo ed il boro, che, introdotti in tracce come “droganti” nei substrati di silicio costituenti la base delle celle
fotovoltaiche, hanno reso possibile l’applicabilità ed il
determinarsi del f1usso elettrico derivante da quella
straordinaria intuizione di Albert Einstein.
In questo ramo tecnologico del fotovoltaico, sono oggi
utilizzate essenzialmente tre filiere produttive:
• monoSi – “silicio monocristallino”: a più alto rendimento (vicino al 20%), utilizza strati di silicio omogenei
e continui a livello cristallino e quindi altamente puri,
denominati “wafer”, quindi si appoggia ad un processo
costruttivo utilizzato anche nell’elettronica digitale, per
la realizzazione dei chips. Le celle sono riconoscibili per
il colore grafite uniforme;
• multiSi – “silicio policristallino”: a rendimento intermedio (mediamente intorno al 12-14%) a differenza del
silicio monocristallino, nel policristallino, denominato
anche polisilicio, i cristalli di silicio si presentano disallineati, e le celle sono distinguibili per la caratteristica
conformazione a “scaglie”, che denotano la eterogeneità
dei cristalli;
• aSi – “silicio amorfo”: quello con rendimenti più bassi
entro il 10%; si tratta di una forma che si distingue da
quelle cristalline per il fatto che gli atomi costituenti la
struttura interna, formano un reticolo disordinato e continuo. Siamo in presenza comunque di una tecnologia con
interessanti peculiarità, sia come deposizione, sotto forma di pellicola su superfici di supporto, che per la qualità di poter assumere differenti colorazioni, permettendo
così maggiori livelli di integrazioni ai contesti applicativi. Questa tecnologia, insieme a quelle di seconda generazione, ha permesso l’avvento delle tecnologie a “film
sottile” che consentono, a parità di rendimento, un consi-
GRUPPO­INAER­ORDINA­SETTE­ELICOTTERI­
AGUSTAWESTLAND
INAER, il principale fornitore europeo di servizi in elicottero, ha firmato un contratto per sei GrandNew (di cui
due con configurazione speciale per servizi medici
d’emergenza) e un AW139, per operazioni di trasporto offshore. Questi sette elicotteri andranno ad aggiungersi a una flotta che conta circa 60 elicotteri
AgustaWestland.
CONTRATTO­CON­L’ESERCITO­USA­
HELICLUB­CENTRO­DI­SERVIZI­AUTORIZZATO­IN­RUSSIA
AgustaWestland ha nominato HeliClub centro di servizio per l’elicottero AW139 nella regione di Mosca, dove saranno forniti servizi di manutenzione e riparazione, oltre a un inventario di pezzi di ricambio, al fine di
fornire un ancor più alto livello di servizi per la clientela
dell’AW139 nella zona di Mosca.
BURBANk­GROUP­ORDINA­UN­AW109­POWER­
Un elicottero AgustaWestland AW109 Power è stato
ordinato dalla compagnia edile Burbank Group in Australia, verrà utilizzato per missioni di trasporto aziendale. Nel contratto è inclusa anche un’opzione per un
elicottero GrandNew. Oltre a questo, ad oggi circa 40
altri elicotteri AgustaWestland sono stati acquistati da
clienti australiani.
GENEL­HAVACILIk­A.S.­ORDINA­UN­GRANDNEW
La compagnia di servizi di volo per business Genel Havacilik A.S. in Turchia ha ordinato un elicottero AgustaWestland GrandNew, che verrà utilizzato per trasporto VIP e sarà consegnato nel giugno 2011.
Con questo contratto il GrandNew fa il suo ingresso
nel mercato degli elicotteri turco.
34 - Il Basco Azzurro
La sezione nordamericana della AgustaWestland ha
firmato un contratto da 37.8 milioni di dollari con centro di commercio con l’estero dell’esercito statunitense, per le forze armate egiziane. Verranno forniti due
elicotteri AW139 costruiti in Pennsylvania e adibiti all’uso in operazioni di salvataggio, oltre a una serie di servizi di addestramento e un pacchetto di pezzi di ricambio.
CORSO­DI­ELICOTTERO­TATTICO
E' stato firmato un contratto tra AgustaWestland e l’Agenzia Europea per la Difesa per la fornitura di un servizio di addestramento tattico in elicottero.
A questo programma hanno accettato di collaborare Repubblica Ceca, Ungheria, Lussemburgo, Slovenia, Svezia e Regno Unito. Il corso preparerà gli equipaggi di tali stati europei alle tattiche da sfruttare in
operazioni militari unificate, oltre a sviluppare le loro
abilità nei singoli stati. Il Regno Unito sarà il primo stato
a ricevere il primo corso, in uno stabilimento dedicato
a Boscombe Down, e altri 20 corsi verranno distribuiti
nel corso dell’anno.
SISTEMA­MPAS­
La flotta di elicotteri AgustaWestland NF90 NFH della
Marina Olandese ha ricevuto un sistema di pianificazione e analisi per missioni (MPAS), la cui consegna è
stata effettuata dopo una rigorosa verifica del sistema, prima allo stabilimento AgustaWestland di Sesto
Calende e quindi alla base navale di De Kooy in
Olanda. Il sistema sarà operativo al 100 per cento per
la fine del 2012.
CONSULENTI­DI­SICUREZZA­
AgustaWestland ha annunciato il lancio di un programma di addestramento che fornirà, ai consulenti
di sicurezza dell’industria petrolifera, una panoramica
tecnica di alto livello dell’AW139 e una serie di infrastrutture di supporto. Il primo evento è previsto per il
settembre 2011 nell’accademia di addestramento
AgustaWestland nel nord Italia.
Questo spazio è direttamente gestito dalle Sezioni e dai Reparti per le loro esigenze di comunicazione
e di visibilità. La redazione caldeggia l’uso di vettori informatici per la trasmissione dei dati.
Il Sig. Bruno Coran, socio Amico dei Baschi Azzurri,
noto cittadino pordenonese per essere stato cofondatore
della stazione Soccorso Alpino della città del Noncello, è
deceduto in data 14 marzo 2011. Bruno Coran era molto
conosciuto anche dagli equipaggi del 5° Rgt. AVES Rigel per aver collaborato attivamente con essi nell'attività
di elisoccorso e addestramento in montagna.
Alle sue esequie hanno partecipato numerosi baschi azzurri in servizio e dell'ANAE.
Il consueto pranzo sociale, anche quest'anno, è stato organizzato dalla Sezione Rigel, unitamente con famiglie e
amici presso un noto locale di S. Martino al Tagliamento.
E' stata una bella e serena occasione per stare insieme e
fare un po’ il punto della situazione sezionale. Il Presidente Borgo ed il Vice Presidente Santarossa hanno rivolto
parole di ringraziamento e di orgoglio di appartenenza ai
convenuti. Il Comandante del 1° FOD. Gen.C.A. Bernardini aveva, in precedenza, inviato una lettera personale al
Col. Borgo con parole di saluto ai soci e di scuse per
l'impossibilità di partecipare al convivio. Lettera che è
stata letta durante l’evento. Un grazie particolare e sentito va al Luogotenente Roberto Bassi del 5° Reggimento
Rigel, ospite a pranzo assieme al Ten. Col. Lauro Massari. Roberto Bassi è ormai noto per essere un bravissimo e
apprezzato storico e ricercatore aeronautico, autore, tra
l'altro, di accurate opere in merito.
Egli, grazie anche agli assetti del Reggimento, ha posto
in opera presso i locali del ristorante di cui si tratta, una
mostra fotografica e una serie di manichini con uniformi,
tute ed equipaggiamenti che hanno fatto la storia dell'AVES. Il tutto ha raccolto un successo strepitoso. Bravo
Roberto.
Nel pomeriggio di sabato 30 aprile, il Comandante del
5° AVES Rigel, Col. Livio Ciancarella e il Vice Presid.
ANAE Rigel, Col. Andrea Santarossa, hanno voluto dar
vita, presso le sale della Sala Convegno Unificata dell'Aeroporto “Baracca”, ad un incontro/evento letterario
con il noto funzionario internazionale Andrea Angeli che
ha presentato, in prima assoluta, la sua ultima “fatica”, il
libro dal titolo “Senza Pace” - da Nassiryah a Kabul, Storie in prima linea. Relatore il Generale Alberto Ficuciello, già Comandante delle FOTER e Consigliere Militare
del Presidente del Consiglio. Moderatore il Dott. Roberto
Vitale, Senior Expert, Instrument for Stability, European
Commission. Sono intervenuti il Col. Livio Ciancarella,
Cte del Rigel e il Col. Andrea Santarossa, Vice Presid.
ANAE Rigel. Erano presenti oltre a numerosi militari e
soci ANAE il Sig. Enzo Vanzan, padre del lagunare caduto a Nassiriyah nel 2004, l'Ambasciatore Zannier, l'Alto Rappresentante ONU in Kosovo a Pristina e autorevoli soci del Lions Club di Pordenone. Numerose le domande del folto pubblico presente. Un sobrio buffet ha
concluso il riuscitissimo evento.
La sezione ha partecipato, inoltre, a numerose celebrazioni e manifestazioni culturali, militari, religiose e sociali in genere, rappresentando degnamente l’ANAE nel
proprio territorio.
7° Reggimento AVES “VEGA”
Il Vice Comandante del Corpo d’armata di Reazione
Rapida della Nato incontra gli equipaggi del Vega
Visita ufficiale all’aeroporto di Rimini del generale
Beckett. Il 24 marzo 2011 il vice comandante del corpo
di armata di reazione rapida della NATO, generale di divisione dell’Esercito britannico Thomas Beckett, accompagnato dal capo di stato maggiore del medesimo comando, generale di divisione Leonardo Di Marco, ha visitato questa mattina il 7° reggimento aviazione dell’Esercito “Vega”. L’Autorità, proveniente dal comando di
Il Basco Azzurro - 35
cronaca delle Sezioni e dei Reparti
Sezione “RIGEL”
GIOVANNI­TONICCHI­2011 VENARIA­REALE.­UN­CAMPO­DI­VOLO­CENTENARIO
SILVERIO­BALLOI­2011­TRA­I­PASSI­DEL­MIO­TEMPO
Terza raccolta di poesie per Silverio Balloi, dopo “Figli delle stelle” del 1990 e “ Quando le storie
raccontano” del 2007. Quest’ultima opera, come pure le prime due, sono il risultato felice di momenti di ispirazione che l’hanno spinto durante gli anni ad esternare, prima a se stesso e poi agli
altri, le proprie sensazioni attraverso le immagini che solo l’anima singolare di un poeta sa catturare e farle vivere sulla carta. Silverio possiede la magnifica dote di creare particolari cadenze
musicali, determinando un’armonia poetica che trova fondamento nel verso libero. Il verso libero gli permette, ripudiando qualsiasi costrizione metrica, una maggiore espressività riguardante
tutte quelle esperienze di vita e d’arte che sbocciano come per miracolo dal suo cuore. Esperienze che sono legate al suo tempo, alla sua terra, alla filosofia di vita, alla religione, a tutto quel
Il libro è acquistabile a
mondo che con amore si è andato formando nel tempo e desta oggi la nostra ammirazione. RiViterbo presso le librerie
crea soggettivamente avvenimenti e impulsi dell’animo presentandoceli trasformati da un’inti€ 10,00
ma
visione, usando il linguaggio del sentimento, dell’immaginazione, della passione per la pro“Sara Donno”, via Monte
pria terra; quando poi tocca con levità le corde delicate del ricordo la sua poesia si eleva ragGrappa 11, e “Mondo ligiungendo livelli notevoli di liricità. Il suo punto di forza è dunque la lirica che trae alimento dalbri”, via del Pavone.
Edizioni Silvio PEllico
l’amore, dalla commozione, dalle gioie, dai dolori, dalla speranza, moltiplicandosi in una gamma inesauribile di forme e di spiriti sempre nuovi. Si effonde direttamente dal suo sentimento
espresso con caratteri schiettamente soggettivi, estrinsecando le sue immagini al di fuori di ogni
interesse contingente. Quando cede poi a toni malinconici la sua poesia diviene di colpo elegiaca esprimendo gli affetti e le situazioni con sottolineature tenere e calme. Sono toni questi
che nascono dalla nostalgia, dal rimpianto, dal ricordo di un tempo passato, dalla tristezza, ma
che non cedono mai al pessimismo perché una profonda fede sottende alla sua creazione artistica. E’ una raccolta di poesie che merita il successo che sicuramente avrà e mi complimento
con la sua sincera vena poetica, ma soprattutto per l’elevata concezione della vita che Silverio
possiede e sa trasmettere.
Vincenzo Rapposelli
ROBERTO­BASSI­E­RAUL­BERSANI­UN­AEROPLANO­CHE­NON­RITORNA
euro 18,00
disponibile presso
l’editore
Aviani & Aviani Editori
[email protected]
fax 0432 479918
Che Roberto Bassi, 1° luogotenente TMA del 5° rgt. “Rigel” di Casarsa, sia un “Basco azzurro” di
primo piano è, per tutti coloro che lo conoscono, un fatto assodato da molti anni.
Che sia un amante sviscerato dell'aviazione, soprattutto di quella della sua terra friulana di cui
ne è alfiere, lo ha dimostrato in svariate manifestazioni culturali aeronautiche, non ultima quella
di far parte di un gruppo di appassionati dediti alla ricerca di relitti di aerei militari.
Ma a queste caratteristiche rimarchevoli si deve privilegiare la sua capacità di dare alle stampe
libri rievocativi dei fasti aviatori della sua regione che sono un vero gioiello di ricerca storica.
I nostri affezionati lettori si ricorderanno la recensione apparsa su queste pagine del suo libro “Il
cielo di Campoformido” del 2008. La sua ultima “fatica” in ordine di tempo è il volume “Un aeroplano che non ritorna – Storia del S.ten. Pil. Mirto Bersani” scritto a quattro mani con il Sig. Raul
Bersani che del personaggio soggetto dell'opera ne è il figlio.
Il testo ripercorre la vita militare di questo componente del “mitico” 1° stormo della Regia Aeronautica che dette vita a quell’acrobazia aerea che non era funambulismo circense ma disciplina ferrea e dedizione al proprio lavoro. Le moltissime fotografie, in gran parte inedite, che lo impreziosiscono - così come la splendida copertina di Roberto Zanella - servono a ripercorre gli anni della nascente arma azzurra fino alla 2^ guerra mondiale nella quale immaturamente scomparve il Bersani.
Il Basco Azzurro - 39
ricordiamoli
libri
L’autore è il distributore
della pubblicazione.
€ 15,00
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Tel. 0766 858377
Cell. 368 3071176
Questa è la decima pubblicazione di Giovanni Tonicchi, nove delle quali sono dedicate al mondo aeronautico in genere e quattro all’Aviazione dell’Esercito in particolare.
Questa recensione sul nostro periodico esce subito dopo aver celebrato il 17° Raduno Nazionale dell’ANAE a Torino e per sottolineare che la sua pubblicazione è venuta ancor più ad arricchire l’evento, è stata già dai primi giorni di maggio inserita in anticipo nella locandina riservata
ai “Libri scritti dai nostri Soci” del sito ANAE www.anae.it. Il libro, scritto con la solita dovizia documentale alla quale ci ha abituati Tonicchi, ripercorre le tappe dell’aviazione militare italiana dai
suoi albori torinesi fino ai nostri tempi in cui l’autore si sofferma in modo particolare, e direi naturale, sulla storia dell’Aviazione dell’Esercito dalle prime SAL costituite nel perimetro aeroportuale
di Venaria Reale fino all’insistenza oggigiorno sullo stesso sito del 34° Gruppo Squadroni AVES
“Toro” . Va sottolineato che Il campo di volo “ Mario Santi” di Venaria Reale insieme al campo
di volo “Francesco Baracca” di Casarsa della Delizia e quello di Bracciano “Monte dell’Oro”,
come dice l’autore nella presentazione, sono le strutture aeronautiche autonomamente gestite
dall’Esercito per la propria Aviazione. Queste perpetuano la tradizione creatasi un secolo fa
quando le forze di terra misero le ali.
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Numero 2 - aprile/maggio/giugno