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Non solo Mobile, c'è anche il Salone del Risparmio.
D'Alfonso: "Con il rigore e l'equità supereremo la crisi"
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Mercoledì, 18 aprile 2012 - 16:44:00
intervento di Franco D'Alfonso,
assessore al Commercio e alle Attività Produttive
Sono onorato di essere qui oggi a portare i saluti del sindaco Pisapia e della città di Milano al Salone del Risparmio
2012.
Ringrazio Assogestioni per aver scelto di organizzare anche questa volta a Milano – città dove risiede il 95%
dell’industria italiana del risparmio gestito e piazza finanziaria d’Italia per eccellenza.
Come ha spiegato il presidente di Assogestioni Domenico Siniscalco nel suo discorso di apertura dei lavori, il 2011 è
stato un anno complesso per le famiglie italiane. La crisi finanziaria prima e poi la recessione si sono rivelati essere
un cocktail davvero indigesto per le famiglie italiane che, come ha segnalato Bankitalia e come ha certificato l'Istat
pochi giorni fa, intaccano seriamente i risparmi per continuare a svolgere la loro funzione di ‘ammortizzatore sociale’.
Tutti - banche a parte – alzano grida al vento sul credit crunch: non lo faccio perché non sarei originale.Vediamo,
invece, se si può fare qualche passo avanti. Pur avendo presenti i limiti pesanti imposti da Basilea 3 (altro esempio di
rigore che tende a compromettere il malato), possiamo trovare vie ‘locali’ per aprire un vero canale di investimento di
fiducia a favore di idee innovative relative a produzione di beni e servizi? E' inutile riempire pagine con la bella storia di
Steve Jobs, con la insopportabile retorica sui garage che sono più ‘cool’ a Cupertino che non a Milano,
Morosini - L'omaggio di calciatori
dimenticandosi che negli USA si finanziano le idee che sembrano buone con dollari e non con chiacchiere.
e tifosi alla camera ardente...
Forse dovremmo chiedere a un po' di docenti di tralasciare un momento articoli di fondo un po’ ripetitivi sui tagli al
welfare (che tanto non toccano loro) per dedicarsi alla valutazione di progetti industriali, con occhio al futuro e
verifichiamo cosa anche il Comune possa fare e come può farlo, nei limiti di una legislazione miope e non all'altezza
dei tempi.
Prendiamo su di noi la sfida di rispondere ad Oscar Wilde e dimostrare che - rovesciando il suo aforisma –
conosciamo il valore delle cose (e delle idee senza le quali le cose non ci sono) e non ci lasciamo bloccare dal
prezzo di esse".
In questo momento infatti è come se sullo schermo dell'economia mondiale scorressero due film. Uno è ambientato
in Europa e descrive un continente in crisi: il ‘ventre molle’ dell'euro riceve i colpi bassi dei mercati e non è chiaro
quando si vedrà l’inversione della tendenza negativa. Ed anche nel nostro Paese, da sempre al vertice della
classifica mondiale per l’accumulazione del risparmio, per la prima volta da decenni si comincia ad erodere la massa
dei risparmi e dei patrimoni per sostenere la spesa quotidiana delle famiglie , il cui reddito sta diventando per molti,
troppi , insufficiente a garantire un dignitoso livello di vita.
Cambia sezione
Il secondo film è più consolante ed è ambientato nel resto del mondo - America, Giappone, Paesi emergenti – ci dice Le ultimissime di Milano
che ci sono chiari segnali che fuori d'Europa la crisi sembra pian piano voler lasciare il posto alla ripresa.
"Ce st' a cerc, nu betrum?" Vendola-Pisapia,
E l'Italia? Il nostro Paese , magari non meritandoli, subisce i colpi di coda dei mercati. Le tensioni rispondono ai revival pugliese
problemi irrisolti della governance europea, ma la nostra mala reputación di ‘vaso di coccio’ basta e avanza per
Vendola e il sindaco di Milano
piegare un'economia che è già indebolita dall'inevitabile ondata di austerità che ci è imposta dagli impegni europei.
Pisapia celebrano l'immigrazione dei
Questi impegni dovrebbero essere più una medicina più che una punizione, ma è indubbio che nel breve periodo,
pugliesi in Lombardia, durante un
come succede spesso con le medicine, ci stanno facendo oltremodo soffrire, sia a livello nazionale sia a livello
affollato incontro al Teatro Dal
locale, visti i tagli alle risorse degli enti locali, come i Comuni, che si stanno predisponendo ai bilanci di previsione in
Verme. "Non dobbiamo dimenticare
che migrare è la molla fondamentale
un quadro quanto mai incerto.
MILANO: CON RIGORE ED EQUITA' SUPEREREMO LA CRISI
La crisi economica non ha certo risparmiato Milano, città da sempre locomotiva d’Italia, colta da una crisi economica
strutturale nel mezzo della sua ennesima trasformazione. Una cifra riassume la realtà: uno sbilancio tra entrate e
uscite di 580 milioni di euro che le amministrazioni che ci hanno preceduto ci hanno indelicatamente lasciato in
gestione...
Ma nonostante lo scenario certamente non roseo, Milano ce la farà ad arrivare ad Expo 2015 in ripresa, dopo aver
superato la recessione, grazie alle politiche dell’Amministrazione Pisapia per risolvere i problemi di questa città. Che
significa una politica impostata sullo sviluppo e sulla solidarietà.
Anche da iniziative inizialmente discusse come l’ ‘Area C’ - ora sempre più condivisa dai cittadini, tant’è vero che si
comincia a ragionare in termini di ‘Progetto C’ allargato a tutta la città- giungono notizie positive, sia in termini di
riduzione dello smog, sia di sveltimento dei trasporti pubblici e gradimento da parte dei cittadini che si riappropriano
della città e dell’offerta culturale milanese, come dimostra l’afflusso più che raddoppiato ai musei.
I prossimi progetti riguarderanno la costituzione della Città metropolitana , finalmente possibile dopo decenni di inutili
chiacchiere, il passaggio dai Consigli di Zona alle Municipalità, l’acquisto di mezzi pubblici, il potenziamento delle
sinergie con Torino e Genova, il Piano per la costruzione di case sociali (social housing), la diffusione del
teleriscaldamento (che serve attualmente 270mila cittadini). Senza dimenticare ovviamente il potenziamento
dell’attività culturale. Il tutto attraverso un dialogo costante con i cittadini e le loro rappresentanze per correggere e
migliorare le scelte amministrative. E tenendo sempre presente i principi di equità, che ispirano le politiche di questa
Giunta, come per esempio, l' aumento dei biglietti Atm che ha visto però, nel contempo, un incremento delle riduzioni
e delle esenzioni a favore delle componenti più deboli della società milanese.
L’Amministrazione di Milano non si sottrarrà alla necessità di smobilizzare parte del suo patrimonio , non certo in
nome di una generica e non verificata pretesa di maggior efficienza del privato rispetto al pubblico (aspettiamo ancora
che qualcuno ci dimostri, per esempio , quali vantaggi il cittadino italiano abbia ricevuto dalla privatizzazione delle
Autostrade in termini di diminuzione dei prezzi o di incremento degli investimenti) , ma nella logica di sacrificare
partecipazioni non strategiche, come quella della Sea, per scambiarle con investimenti destinati ad accrescere il
di tutti i Bossi
processi
di civilizzazione
Civati (Pd): "Macchè
e Boni
Penati ha del
mondo". Il Governatore pugliese ha
dato l'esempio"
le idee chiare, ma si lascia andare
"Facciamo gli esempi
giusti.
Boni
si è dimesso
dalla
anche ai
ricordi.
Come
quello della
presidenza come
Penati,
che invece
lo ha
fatto
frase
in dialetto
barese
(mescolato
subito ed è anche
uscito
dal
Pd.
Il
Trota
si
è
all'inglese) che disse una vecchia
dimesso per questioni
che
zia: "Cepolitiche
st' a cerc,prima
nu betrum?".
Tra gli
giudiziarie. Perché invece non si dimette Bossi?".
ULTIMISSIME PIÙ VOTATI PIÙ COMMENTATI
Papa/ Bertone, contro totalitarismi in
continuita' con Wojtyla
Francia/ Casini, per me meglio Sarkozy di
Hollande
Lega/ Mauro, diamanti? Compro tutto con
miei risparmi
Enpam/ Fornero chiede "chiarimenti" a
collegio sindacale
Lavoro/ Marcegaglia, su flessibilita' entrata
convergenza con Pd
Lega/ Rosy Mauro, Maroni? Non pronuncio
partecipazioni non strategiche, come quella della Sea, per scambiarle con investimenti destinati ad accrescere il
patrimonio complessivo della comunità. Con i piani che andremo a varare nelle prossime settimane imposteremo
investimenti per un totale di 2 miliardi di euro interamente destinati al miglioramento della nostra città, un livello che
nei prossimi quattro anni supererà il totale di quanto si è fatto, in verità anche con qualche lecito dubbio sull’efficacia
, negli ultimi dieci anni.
Siamo consapevoli che un’Amministrazione pure importante come quella di Milano non può risolvere i problemi
dell’intero Paese, ma abbiamo la presunzione di pensare che un livello di investimento anticiclico come questo ,
coniugato con il fatto che oltre l’80% della spesa e degli investimenti comunali hanno come percettori e fornitori
famiglie ed imprese che risiedono nell’area della Grande Milano, possa costituire un ragionevole e misurabile tentativo
di politica di sviluppo e rilancio dei consumi che non dimentica il rigore di bilancio. Ricordo infatti che diversamente
da altre Amministrazioni , la Giunta Pisapia ha realizzato in pochi mesi una operazione di risanamento del bilancio
2011 partendo da una situazione di virtuale default e riuscendo a rispettare un Patto di stabilità che pure
consideriamo assolutamente incongruente con la realtà e la potestà degli Enti locali, soprattutto dopo le ultime
decisioni decisamente ed anacronisticamente centraliste adottate dal Governo nazionale : lo abbiamo fatto per un
senso di responsabilità nazionale, per non dare ai mercati messaggi distonici con gli sforzi che il Governo sta
facendo per il recupero della credibilità internazionale dell’Italia. E proprio per questo ci riteniamo titolati a sollevare
dubbi, come quelli sulla nuova Imu per la quale dovremmo avere un ruolo di gabelliere che non incassa nemmeno
l’aggio, proporre soluzioni diverse, discutere norme non convincenti.
Riteniamo quindi che le scelte compiute da questa Amministrazione nel suo primo anno di governo della città stiano
andando nella giusta direzione, come dimostra la vicenda dei derivati sottoscritti dal Comune di Milano negli anni
scorsi, arrivata finalmente a una svolta grazie a un accordo raggiunto tra le 4 banche coinvolte (JP Morgan, Depfa
Bank, Ubs e Deutsche Bank) e i vertici di Palazzo Marino. O i primissimi segnali che infondono ottimismo per il
rilancio, come quelli che arrivano dal Salone Internazionale del Mobile che ha aperto i battenti in questi giorni e che
con gli eventi del Fuorisalone rappresenta un forte momento di rilancio per Milano e per lo sviluppo economico
dell'intero Paese. Il successo di questa manifestazione infonde ottimismo, perché dimostra che da Milano può partire
la sfida alla crisi che investe non solo l'Italia ma l'intera Europa.
E la conferma che da Milano può partire l’inversione del trend negativo arriva anche dalla recentissima adesione di
Austria e Arabia Saudita che portano a 81 le partecipazioni a Expo Milano 2015, un successo rispetto agli obiettivi
iniziali e un record rispetto alle precedenti Esposizioni Universali.
Lega/ Rosy Mauro, Maroni? Non pronuncio
piu' il suo nome
Governo/ Berlusconi ha chiesto a Monti
rinvio incontro
Impregilo/ Si dimettono Castellucci e
Cerchiai
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Come tutti i milanesi di mezza età il mio primo contatto con il sistema bancario è stato ai tempi della scuola
elementare quando , nella ‘Giornata del risparmio’ l’allora ‘Cassa di Risparmio delle province lombarde’ forniva a tutti i
giovanissimi studenti un libretto del risparmio con 500 lire in regalo. A quell’invito i bambini rispondevano con
l’entusiasmo del neofita, con il salvadanaio a forma di libro metallico che poteva essere aperto solo dal cassiere della
filiale di zona che commentava con loro il frutto di quelle prime azioni di risparmio e le possibilità di impiego tra
diverse opzioni di giocattoli , instaurando un rapporto di fiducia reciproca che ha costituito uno dei grandi motori dello
sviluppo partecipato di questa città : la ‘banca amica’ non aveva bisogno di definirsi come tale attraverso campagne
pubblicitarie perché i milanesi consideravano il direttore di banca un consigliere fidato con il quale condividere le
decisioni riguardanti investimenti su casa o attività . E’ così che a Milano si è sviluppata quello che poche settimane
fa un banchiere tedesco in visita ha definito una delle ‘zone a più alto tasso di capacità imprenditoriale del mondo’ .
E’ molto difficile ritrovare nell’odierno rapporto fra sistema bancario e finanziario e cittadino poco più che una traccia
fossile di questo relazione non certo idilliaca ma franca e professionale che ho testé ricordato. Le barzellette sulla
difficoltà di distinguere chi sia il rapinatore se si vedono due persone di cui una con in mano una pistola al bancone di
un istituto di credito sono il segnale amaro di una situazione difficile, che crea disagio, difficoltà, tante troppe volte
drammi.
Il risparmio dei milanesi , non diversamente da quello degli altri italiani, subisce l’erosione della crisi ma, soprattutto,
non è più affidato con fiducia al sistema finanziario che ha perso la sua vicinanza alla comunità ed è visto più come
rappresentante di un nuovo ordine che non si conosce, non si capisce e non si ama che come l’amico fidato degli
spot patinati.
E’ del tutto evidente che la soluzione non potrà essere trovata solo dalla comunità milanese e men che meno dal
Comune o dalle altre istituzioni cittadine e lombarde. Come ricorda sempre il sindaco Pisapia, nessuna soluzione è
possibile se non sarà cercata insieme, Istituzioni, sistema finanziario, società civile. E’ solo da uno sforzo ed un
confronto collettivo, certo non esente da diversità di opinioni anche marcate e da inevitabili tensioni , che può essere
individuata la strada per un futuro di sviluppo e prosperità. Tutti dobbiamo fare, nei nostri rispettivi ruoli, la nostra
parte, consapevoli che non esistono più , se mai fossero esistite, vie di uscita individuali o di qualcuno .
E’ sul Titanic, il simbolo dell’illusione e della tragedia, che si cercò di mantenere la distinzione di categoria tra i
diversi ponti anche dopo il cozzo con l’iceberg. Ma noi siamo convinti di non essere sulla tolda di una nave che
affonda, ma ben saldi sotto uno dei tetti delle nostre amate cascine che necessitano di interventi di manutenzione
urgenti, dopo i quali sarà possibile riaffacciarsi sulla nostra bella campagna e sulla nostre città.
Siamo sicuri che tanti di voi, se non tutti, condividono questo stato d’animo e questa volontà, che offriamo come
modesto contributo al dibattito sul come uscire dalla crisi ed a queste vostre giornate di lavoro.
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