P.O.F. 2013/2014 Premessa Il presente Piano dell’Offerta Formativa rappresenta il progetto comune e condiviso cui fa riferimento l’attività didattica ed educativa portata avanti dai singoli docenti ed è lo strumento attraverso cui la scuola rende trasparente e leggibile ciò che fa, come lo fa e perché. Esso esplicita le scelte culturali, organizzative ed operative dell’Istituto. Fissa gli obiettivi educativi che l’Istituto si propone, in coerenza con gli obiettivi stabiliti a livello nazionale e tiene conto delle esigenze del contesto culturale, sociale ed economico del territorio in cui la scuola opera. Nel presente piano sono indicati: I percorsi formativi relativi all’ indirizzo di studi dell’istituto Le metodologie prescelte Le modalità di utilizzazione e valorizzazione delle risorse Gli assetti organizzativi, gestionali e amministrativi, di cui l’istituto si è dotato I sistemi e i criteri di valutazione degli esiti formativi Il presente piano tiene conto dei criteri e degli orientamenti di cui al D.P.R. 15 marzo 2010 n. 87. P.O.F. 2013/2014 Contesto storico sociale L’Istituto, sorto sulla base della nota Ministeriale n. 7415 del 18 luglio 1961, ha acquistato personalità giuridica ed autonomia amministrativa in seguito alla pubblicazione nella G.U. n. 175 del 18 marzo 1963, del decreto del Presidente della Repubblica n. 1874 del 30 settembre 1961. Nel primo anno di vita l’Istituto risultava articolato in quattro sedi distinte, dislocate nei Comuni di Salerno ( Lamia ), Castel S.Giorgio, Sassano e Vallo della Lucania. Presso tali sedi funzionavano corsi di Qualifica biennali. Nell’anno scolastico 1962/63 le scuole coordinate salirono a sette a seguito dell’ istituzione di una “Scuola per Frutticoltori “ in Torre Orsaia e dell’annessione delle sedi di Battipaglia e Capaccio che, fino a tale data, risultavano dipendenti dall’Istituto Professionale Agrario di Napoli, diventando un Istituto professionale di grande importanza per tutta l'estesa provincia di Salerno. Presso tali ultime sedi funzionavano corsi per “Conduttore di Macchine Agricole” (Battipaglia) ed “Esperto Coltivatore”(Capaccio). A partire dall’anno scolastico 1964\65, furono istituiti corsi preparatori di durata annuale ai quali potevano accedere coloro che non risultavano in possesso della licenza di Scuola Media. A tali corsi potevano iscriversi anche giovani di età superiore ai 14 anni che, essendo sforniti di un titolo di studio, avessero superato un apposito esame di ammissione. Nell’anno scolastico 67\68 il numero delle sedi coordinate sali’ a nove a seguito dell’istituzione delle sedi coordinate di Laviano, Sala Consilina ed Angri ed alla soppressione, nel contempo, della sede di Sassano. A partire dall’anno scolastico 69\70, presso la sede di Lamia, fu attivato il terzo anno del corso sperimentale per il conseguimento del Diploma di “Agro-Tecnico” previsto dalla legge n.754 del 27\10\69. Negli anni scolastici successivi gli stessi corsi sperimentali vennero istituiti anche ad Angri, Battipaglia, Capaccio e Sapri. Nel 1988, fra i primi in Italia, l’Istituto aderì, con la sede di Salerno alla sperimentazione del ”Progetto 92” (istituzione “Terza Area” professionalizzante). Perseguendo sempre la scia dell'innovazione, nell’anno scolastico 89\90 la sperimentazione è stata estesa a tutte le altre sedi dell’Istituto. A partire dall’anno scolastico 1999\2000, a seguito del piano di dimensionamento, l’Istituto risulta costituito dalle sedi di: Angri, Battipaglia, Castel San Giorgio, Capaccio e Salerno. Con il riordino della Scuola Secondaria l'Istituto Professionale per l'Agricoltura ha cambiato nome in Istituto Professionale Servizi per l'Agricoltura e lo Sviluppo Rurale (IPSASR), ha rinnovato la sua identità perfezionando l'offerta formativa in relazione alla richiesta di professionalità qualificate a sostenere lo sviluppo del territorio ed a valorizzare le produzioni. Il nostro Istituto ha saputo cogliere a pieno il senso del cambiamento innovativo e, considerando la rilevanza economica ed occupazionale del settore agricolo, forestale ed agroalimentare per il territorio di appartenenza, si è orientato a formare figure professionali specialistiche in modo da rispondere alle crescenti richieste di personale qualificato da parte delle aziende di produzione, trasformazione e valorizzazione dei prodotti agricoli ed agro alimentare. P.O.F. 2013/2014 Infatti attraverso le attività di alternanza scuola -lavoro, che rappresenta fiore all'occhiello dell'Istituto uno dei primi nella Regione Campania ad attivare questi nuovi percorsi didattici, gli allievi del quarto e quinto anno, frequentano aziende del settore altamente specializzate sui processi di produzione, trasformazione e valorizzazione dei prodotti e sulle tecniche di gestione aziendale. Il raccordo fra la scuola, il mondo del lavoro e il contesto territoriale riveste una notevole valenza non solo per superare la separazione tra momento formativo ed applicativo, ma soprattutto per aiutare i giovani nella scoperta delle vocazioni personali e nella sperimentazione "sul campo" della vastità delle conoscenze e competenze necessarie per avere successo nel mono del lavoro. Il nostro territorio è prevalentemente a vocazione agricola...diamogli un futuro. Nelle pagine successive verà specificato in dettaglio il corso di studi. P.O.F. 2013/2014 Linee di indirizzo generale per l’attività della scuola e scelte generali di gestione e di amministrazione per l’elaborazione del p.o.f. per l’anno scolastico 2013/2014 Favorire l’organizzazione di percorsi finalizzati al recupero degli alunni in difficoltà. Favorire esperienze extrascolastiche attraverso l’organizzazione e la realizzazione di viaggi di istruzione e di visite guidate; Favorire la realizzazione di nuove forme di didattica laboratoriale, in particolare nei casi in cui sia prevista la compresenza di due docenti; Porre attenzione alla realtà locale e alle occasioni (manifestazioni, concorsi, eventi,…) che qualificano l’azione formativa della scuola in collegamento con le altre agenzie del territorio e con le famiglie, attraverso l’adesione a reti scolastiche e protocolli d’intesa con gli enti, le associazioni e le agenzie educative; Consentire l’integrazione delle competenze professionali attraverso il ricorso alla consulenza e collaborazione con esperti esterni per attività che non rientrano tra le competenze del personale interno; Consentire la celebrazione, nei locali dell’Istituto, di funzioni religiose; Consentire l’inizio anticipato delle attività didattiche utilizzando le giornate di anticipo per sospensione delle attività didattiche in occasione di eventi di particolare interesse per la società locale; Consentire l’uscita anticipata degli allievi nelle giornate in cui si tengono le assemblee scolastiche; Richiedere agli allievi di raggiungere con mezzi propri le sedi delle aziende presso le quali dovranno essere effettuate eventuali attività sportive o di tirocinio programmate dall’istituto, nei casi in cui dette attività dovessero essere effettuate presso strutture ubicate in Comuni diversi da quelli della sede di appartenenza; Consentire l’organizzazione di attività che prevedano la partecipazione di un numero di alunni inferiore ai 2/3 dei frequentanti le rispettive classi; Autorizzare la partecipazione di un congruo numero di docenti accompagnatori per i viaggi di istruzione e le visite guidate, al fine di garantire una idonea guida e vigilanza degli allievi considerata la vivacità degli stessi; Utilizzare gli automezzi di proprietà dell’Istituto per il trasporto degli allievi dai comuni di residenza alle sedi coordinate frequentate dagli stessi, al fine di consentire loro la possibilità di rientro alle proprie abitazioni in orari compatibili con le esigenze familiari e con le attività di studio domestico nonché di ridurre le spese relative ai costi di abbonamento con il servizio pubblico, che di frequente, rappresentano motivo di abbandono della frequenza; Non garantire, nei casi di cui al precedente capoverso, la presenza di personale della scuola per la vigilanza degli allievi; Affidare, in occasione dei viaggi di istruzione e visite guidate, ai docenti accompagnatori il compito di far seguire le norme contenute nel relativo piano di protezione e prevenzione; detto piano sarà predisposto, sulla base delle indicazioni fornite dal RSPP, dal docente proponente il viaggio di istruzione. Non sarà autorizzata la visita guidata, se alla richiesta non sarà allegata il relativo piano; P.O.F. 2013/2014 Consentire agli allievi con programmazione differenziata di frequentare attività di laboratorio in locali diversi dalle classi di appartenenza; Assicurare agli allievi diversamente abili le professionalità docenti di cui necessitano, nel rispetto delle specifiche aree di provenienza degli insegnanti; Far sottoscrivere ai genitori copia del regolamento d’Istituto; Non fornire agli allievi fotocopie di libri di testo; Richiedere al personale in servizio e a tutti gli allievi un contributo di € 5,00 per l’assicurazione contro gli infortuni e responsabilità civile; Richiedere un contributo di € 5,00 agli allievi che chiederanno il 2° libretto delle giustifiche; Dispensare gli allievi in particolare situazioni economiche dal pagamento delle quote per il servizio di trasporto attivato per le sedi di Capaccio, Castel San Giorgio e Battipaglia; Non richiedere alcun contributo agli alunni per il trasporto relativo ad attività di carattere professionalizzante; Utilizzare i docenti con orario di cattedra inferiore alle 18 ore per programmare attività alternativa alle ore di religione cattolica; Chiedere ai docenti con orario di cattedra inferiore alle 18 ore disponibilità a svolgere in orario extrascolastico attività di potenziamento degli insegnamenti obbligatori per tutti gli alunni e per attivare ulteriori insegnamenti finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti dal POF. P.O.F. 2013/2014 Il corso di studi II profilo culturale, educativo e professionale degli Istituti Professionali (PECUP) L'identità degli istituti professionali è connotata dall'integrazione tra una solida base di istruzione generale e la cultura professionale che consente agli studenti di sviluppare i saperi e le competenze necessari ad assumere ruoli tecnici operativi nei settori produttivi e di servizio di riferimento, considerati nella loro dimensione sistemica. In linea con le indicazioni dell'Unione europea e in coerenza con la normativa sull'obbligo di istruzione, che prevede lo studio, l'approfondimento e l'applicazione di linguaggi e metodologie di carattere generale e specifico, l'offerta formativa degli istituti professionali si articola in un'area di istruzione generale, comune a tutti i percorsi, e in aree di indirizzo. L'area di istruzione generale ha l'obiettivo di fornire ai giovani la preparazione di base, acquisita attraverso il rafforzamento e lo sviluppo degli assi culturali, che caratterizzano l'obbligo di istruzione: asse dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale. Le aree di indirizzo, presenti sin dal primo biennio, hanno l'obiettivo di far acquisire agli studenti competenze spendibili in vari contesti di vita e di lavoro, mettendo i diplomati in grado di assumere autonome responsabilità nei processi produttivi e di servizio e di collaborare costruttivamente alla soluzione di problemi. Le attività e gli insegnamenti relativi a “Cittadinanza e Costituzione” coinvolgono tutti gli ambiti disciplinari e si sviluppano, in particolare, in quelli di interesse storico-sociale e giuridicoeconomico. Indirizzo “Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale” L’indirizzo “Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale”, ha lo scopo di far acquisire allo studente, a conclusione del percorso quinquennale, le competenze relative alla valorizzazione, produzione e commercializzazione dei prodotti agrari ed agro-industriali. L’identità dell’indirizzo è riferita ad attività professionali che si esplicano in servizi tecnici a sostegno delle aziende agricole nel campo della gestione amministrativa, dell’ambiente, del miglioramento della vita rurale. Il relativo percorso comprende una formazione tecnica di buon livello e lo sviluppo di competenze per l’analisi socio-economica di realtà produttive, acquisite in dimensioni applicative, considerate dal punto di vista fisico, ecologico, paesaggistico, produttivo, culturale e ricreativo. Tali contesti costituiscono altrettanti campi di attività per sostenere lo sviluppo del territorio e valorizzarne le vocazioni. E’ molto importante che le competenze che gli studenti acquisiscono progressivamente nel percorso di studio li mettano in grado di assumere i molteplici ruoli che la moderna agricoltura richiede nelle sue articolazioni multifunzionali. Si tratta non solo di compiti tradizionali, quali la produzione, la trasformazione e la commercializzazione, ma anche di ruoli che riguardano questioni ambientali, assetti territoriali, sostegno agli insediamenti delle zone extraurbane e a quelle intermedie fra città e campagne. P.O.F. 2013/2014 L’innovazione dei servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale richiede allo studente, oltre alle conoscenze scientifiche e tecnologiche, anche competenze correlate alla sociologia dell’ambiente e del territorio, dei processi economici e del lavoro, dei mutamenti sociali, che sono essenziali anche per comprendere i nuovi modi di vita ed implicano un coinvolgimento culturale degli operatori del settore. Articolazione del corso di studi Con il riordino della scuola secondaria superiore, a partire dall'anno scolastico 2010-11, l’Istituto ha assunto la denominazione di “Istituto Professionale – Settore Servizi per l'Agricoltura e lo Sviluppo Rurale” P.O.F. 2013/2014 Profilo professionale e quadro orario – nuovo ordinamento “Servizio per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale” Profilo professionale Il Diplomato di istruzione professionale, nell’indirizzo “Servizi per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale”, possiede competenze relative alla valorizzazione, produzione e commercializzazione dei prodotti agrari ed agroindustriali. È in grado di: Gestire il riscontro di trasparenza, tracciabilità e sicurezza nelle diverse filiere produttive: agro-ambientale, agro-industriale, agri-turistico, secondo i principi e gli strumenti dei sistema di qualità Individuare soluzioni tecniche di produzione e trasformazione, idonee a conferire ai prodotti i caratteri di qualità previsti dalle normative nazionali e comunitarie. Utilizzare tecniche di analisi costi/benefici e costi/opportunità, relative ai progetti di sviluppo, e ai processi di produzione e trasformazione. Assistere singoli produttori e strutture associative nell’elaborazione di piani e progetti concernenti lo sviluppo rurale. Organizzare e gestire attività di promozione e marketing dei prodotti agrari ed agroindustriali. Rapportarsi agli enti territoriali competenti per la realizzazione delle opere di riordino fondiario, miglioramento ambientale, valorizzazione delle risorse paesaggistiche e naturalistiche. Gestire interventi per la prevenzione del degrado ambientale e nella realizzazione di strutture a difesa delle zone a rischio. Intervenire in progetti per la valorizzazione del turismo locale e lo sviluppo dell’agriturismo, anche attraverso il recupero degli aspetti culturali delle tradizioni locali e dei prodotti tipici. Gestire interventi per la conservazione e il potenziamento di parchi, di aree protette e ricreative. P.O.F. 2013/2014 Quadro orario (Opzione “ Valorizzazione e commercializzazione dei prodotti agricoli del territorio” ) 1° biennio discipline Lingue e Letterature Italiane Storia, Cittadinanza e Cost. Lingua Inglese Matematica Scienze della Terra e Biologia Diritto ed economia Scienze motorie e sportive Religione o attività alternativa Totale dell’area generale Scienze integrate (Fisica) di cui in compresenza Scienze integrate (Chimica) di cui in compresenza tecnologia dell'informazione e della telecomunicazione Ecologia e pedologia Laboratori tecnologici ed esercitazioni Biologia applicata Chimica applicata e processi di trasformazione Tecniche di allevamento vegetale ed animale Agronomia territoriale ed ecosistemi forestali Economia agraria dello sviluppo territoriale Valorizz. delle attività produttive e legislazione di settore Sociologia rurale e storia dell'agricoltura Economia dei mercati e marketing agroalimentare ed elementi di logistica Totale dell’area di indirizzo Totale ore di lezione settimanale Totale complessivo ore di cui in compresenza 1° 4 2 3 4 2 2 2 1 20 2° 4 2 3 4 2 2 2 1 20 2 1* 2 1* 2 3 3** 2 1* 2 1* 2 3 3** 2 biennio 3° 4 2 3 3 4° 4 2 3 3 Quinto anno 5° 4 2 3 3 2 1 15 2 1 15 2 1 15 3 3 3 4 2 2 2 4 2 4 3 2 4 2 3 4 2 2 12 12 17 17 17 32 32 32 32 32 1056 1056 1056 1056 1056 132* 396* * attività di laboratorio che prevedono la compresenza degli insegnanti tecnico-pratici ** insegnamento affidato al docente tecnico-pratico 198* P.O.F. 2013/2014 Percorsi Triennali di Istruzione e Formazione Professionale Normativa di riferimento (D.P.R. n. 87/2010 - ACCORDO Stato-Regioni 16.12.2010 - D.M. 4.12.2011 – Linee g uida per realizzare organici raccordi tra i percorsi degli Istituti Professionali e i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale) Offerta sussidiaria integrativa Gli studenti iscritti ai percorsi quinquennali degli Istituti Professionali finalizzati all’acquisizione dei Diplomi di Istruzione professionale possono conseguire, al termine del terzo anno, anche i titoli di Qualifica professionale in relazione all’indirizzo di studio frequentato, validi per l’assolvimento del diritto dovere all’istruzione e alla formazione. A tal fine, nell’ambito del Piano dell’offerta formativa, i competenti Consigli di classe organizzano i curricoli, nella loro autonomia, in modo da consentire, agli studenti interessati, la contemporanea prosecuzione dei percorsi quinquennali, nel rispetto delle norme contenute nel D.P.R. n. 122/09 in materia di valutazione degli alunni. Per la predisposizione dell’offerta sussidiaria integrativa, gli Istituti Professionali utilizzano le quote di autonomia e di flessibilità di cui all’articolo 5, comma 3, lettere a) e c) del D.P.R. n. 87/2010, sulla base dei seguenti criteri e nei limiti delle risorse disponibili: personalizzazione dei percorsi, in rapporto alle categorie degli studenti destinatari e a specifici fabbisogni formativi; caratterizzazione dell’offerta sul territorio, in rapporto alle esigenze formative del mondo del lavoro; determinazione qualitativa dell’organico in relazione ai profili formativi e professionali di riferimento, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica; eventuale completamento/arricchimento dei percorsi dell’Istruzione professionale in rapporto all’ordinamento regionale, sulla base di specifiche previsioni ed interventi a carico delle Regioni, sempreché previsto negli accordi territoriali di cui al Capo VII, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica; riferimento all’ordinamento statale e raccordo con la specifica disciplina regionale del sistema di IeFP. Finalità ed ambiti I percorsi sono finalizzati a: sostenere e garantire l’organicità sul territorio dell’offerta dei percorsi a carattere professionale del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione, nel rispetto dei diversi ordinamenti e della programmazione regionale dell’offerta, in rapporto ai fabbisogni professionali ed alle specifiche connotazioni del mercato del lavoro; prevenire e contrastare la dispersione scolastica e formativa, assicurando anche la reversibilità delle scelte degli studenti; P.O.F. 2013/2014 facilitare i passaggi tra i sistemi formativi ed il reciproco riconoscimento dei crediti e dei titoli; offrire la possibilità ai giovani in possesso di Diploma Professionale di tecnico di accedere all’Università, all’Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica (AFAM) e agli Istituti Tecnici Superiori (ITS), previa frequenza di un apposito corso annuale e superamento degli esami di Stato ai sensi dell’articolo 15, comma 6, D.Lgs. n. 226/05; facilitare e sostenere forme di organizzazione territoriale dell’offerta del secondo ciclo di istruzione e formazione, attraverso raccordi tra l'istruzione e l'istruzione e formazione professionale e tra queste ed il sistema universitario e di formazione terziaria; garantire un efficiente ed efficace utilizzo delle risorse. Gli alunni della sede di Capaccio e Salerno possono conseguire la qualifica di: OPERATORE AGRICOLO - indirizzo “Coltivazioni arboree, erbacee, ortofloricole” L’Operatore Agricolo interviene, a livello esecutivo, nel processo lavorativo con autonomia e responsabilità limitate a ciò che prevedono le procedure e le metodiche della sua operatività. La qualificazione nell’applicazione/utilizzo di metodologie di base, di strumenti e di informazioni gli consentono di collaborare nella gestione dell’azienda e di svolgere attività relative alle coltivazioni arboree, alle coltivazioni erbacee, all’orto/floricoltura, con competenze nello svolgimento delle operazioni fondamentali attinenti alla produzione vegetale nonché nell’esecuzione di operazioni nella trasformazione di prodotti primari dell’azienda e nella tutela e protezione dell’ambiente naturale. COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI IN ESITO AL TRIENNIO L’operatore agricolo è in grado di: 1. Definire e pianificare fasi delle operazioni da compiere sulla base delle istruzioni ricevute e del sistema di relazione, ottimizzando i processi lavorativi e l'uso dei mezzi di produzione Predisporre e curare degli spazi di lavoro in generale al fine di contrastare affaticamento e malattie professionali 2. Collaborare nella scelta dell’indirizzo produttivo e nella gestione dell’azienda 3. Eseguire le operazioni fondamentali attinenti alla coltivazione di piante arboree, erbacee, ortofloricole 4. Collaborare nella redazione e archiviazione di documenti fiscali e amministrativi specifici del settore 5. Pianificare l’impiego, approntare e utilizzare in autonomia e sicurezza macchine, attrezzi, impianti e strutture nei vari processi di produzione di natura zootecnica, agricola, floricolturale, forestale. 6. Effettuare la cura, la pulizia e la manutenzione delle macchine, attrezzi, impianti e strutture nonché l'alloggiamento delle macchine e degli attrezzi P.O.F. 2013/2014 Gli alunni della sede di Angri, Castel San Giorgio e Battipaglia possono conseguire la qualifica di OPERATORE DELLA TRASFORMAZIONE AGRO ALIMENTARE Con particolare riferimento all’industria conserviera per gli alunni delle prime due sedi e all’industria lattiero – casearia per gli alunni della sede di Battipaglia. L’Operatore della trasformazione agroalimentare interviene, a livello esecutivo, nel processo lavorativo di trasformazione alimentare con autonomia e responsabilità limitate a ciò che prevedono le procedure e le metodiche della sua operatività. La qualificazione nell’applicazione/utilizzo di metodologie di base, di strumenti e di informazioni gli consentono di svolgere attività relative alla trasformazione alimentare con competenze nello svolgimento delle operazioni fondamentali del ciclo di trasformazione, conservazione, confezionamento e stoccaggio dei prodotti alimentari. E’ in grado di: Effettuare trasformazioni agro-industriali e alimentari di prodotti primari dell’azienda, adattando le tecniche alle diverse circostanze Eseguire il confezionamento e la conservazione dei prodotti Eseguire lo stoccaggio e la vendita dei prodotti Competenze tecnico professionali in esito al triennio L’operatore della trasformazione agroalimentare è in grado di: PROFILO PROFESSIONALE (previgente ordinamento) L’Agrotecnico è in grado di: Associativi del settore ; le scelte e gli orientamenti produttivi e trasformativi aziendali. integrazione con l’organizzazione della distribuzione e dei consumi, nel pieno rispetto degli equilibri ambientali. Il diploma di agrotecnico consente: L’accesso a tutte le facoltà universitarie L’ammissione ai concorsi pubblici L’inserimento nel mondo del lavoro pubblico e privato La libera professione previa iscrizione all’albo degli agrotecnici La libera professione consente di: Curare la gestione tecnico-economica e tributaria di piccole e medie aziende P.O.F. 2013/2014 Assistere processi produttivi di aziende agricole singole e associate Assistere le aziende nei processi di trasformazione e commercializzazione Sviluppare piani di assistenza tecnica nei processi agricoli Realizzare interventi per la difesa dell’ambiente nei territori rurali Quadro orario e materie di insegnamento per il biennio post-qualifica I curricoli dei corsi post-qualifica si compongono di: Un blocco di discipline umanistico-scientifiche (area comune) che concorrono al conseguimento di una solida preparazione e formazione di base; Un’area di professionalizzazione finalizzata (area delle discipline di indirizzo) allo approfondimento dei contenuti professionali, essenziale sia per costruire una cultura scientifico-tecnologica sia per rendere possibile l'innesto di capacità ed abilità specifiche; tale area è strettamente collegata all’area di specializzazione; Attività di alternanza scuola - lavoro caratterizzata da un raccordo organico con la realtà sociale ed economica locale, attraverso relazioni con i soggetti istituzionali, economici e sociali presenti nel territorio e, finalizzata a rispondere alle esigenze indotte dall'innovazione tecnologica e sociale oltre che ai fabbisogni espressi dal mondo del lavoro e delle professioni e alle vocazioni del territorio Biennio post-qualifica Maturità agrotecnico MATERIA DI INSEGNAMENTO Cl. IVa Cl. Va AREA COMUNE Italiano 4 4 Storia 2 2 Lingua straniera (Inglese) 3 3 Matematica 3 3 Educazione fisica 2 2 Religione o materia alternativa 1 1 AREA DI INDIRIZZO Ecologia applicata 3 3 Tecniche di prod.ne, trasformazione valorizzazione dei prodotti 4(3) 4 (2) Contabilità tecnica e tecn. amm.va 3 (2) --- Economia agraria 2 3 (3) Economia dei mercati agricoli --- 2 Diritto e legislazione 3 3 TOTALE ORE CURRICULARI SETTIMANALI 30 30 Alternanza scuola-lavoro 66 66 P.O.F. 2013/2014 CORSI DI “ALTERNANZA SCUOLA – LAVORO” La nuova normativa prevede l'attivazione di percorsi didattici di Alternanza Scuola Lavoro (Progetto ASL). Il progetto didattico, previsto dal nostro Istituto, si articola in 132 ore suddivise in due anni, (22 ore di lezione teorico-pratiche e 44 ore di stage aziendale per ogni anno) mira a coniugare il momento formativo con quello lavorativo, attraverso un processo che alterna momenti in aula con momenti di intervento in azienda. L’Addetto alle produzioni biologiche ed integrate dovrà saper applicare i disciplinari di produzione biologica ed integrata, ovvero dovrà essere in grado di utilizzare le strategie e le tecniche di produzione che mirano ad esaltare le capacità di difesa degli agroecosistemi con l’uso di varietà resistenti e di insetti utili per il contenimento delle fitopatie, riducendo al minimo l’utilizzo di prodotti chimici di sintesi o non utilizzarne affatto nel caso del biologico. Addetto alle produzioni biologiche ed integrate SEDI DI CAPACCIO E SALERNO OBIETTIVI DEL PERCORSO DI ASL Il progetto si prefigge i seguenti obiettivi. Inserire gli allievi in un ambiente di lavoro nel quale possano mettere a frutto, in modo autonomo e responsabile, le conoscenze e le competenze apprese in ambito scolastico. Permettere agli studenti l’acquisizione di nuove competenze, procedure e linguaggi. Migliorare, negli allievi, le capacità relazionali, il senso di responsabilità e l’autonomia. Far conoscere ed utilizzare agli studenti la strumentazione tecnica, disponibile presso i diversi ambienti di lavoro. Favorire, negli studenti, la verifica dei propri interessi, attitudini e conoscenze agevolando le future scelte professionali. Rafforzare negli allievi le motivazioni allo studio. Far conoscere agli allievi i valori di riferimento in ambito lavorativo, l’organizzazione e le norme di comportamento. Far conoscere alle aziende potenziali collaboratori. Sviluppare un'integrazione tra il sistema scolastico e quello lavorativo Attività in aula Nel primo anno, da parte dei docenti del consiglio di classe, verranno proposti moduli riguardanti le norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, i disciplinari di produzione integrata e biologica relativamente alle coltivazioni erbacee tipiche del territorio, i programmare di attuazione dei piani di conversione all’agricoltura biologica, la modulistica ed i registri previsti dalla normativa regionale, nazionale e comunitario in materia di controllo e certificazione delle produzioni di agricoltura biologica. Nel secondo anno si continueranno a trattare le tecniche di coltivazione col metodo integrato e biologico relativamente alle coltivazioni arboree ed arboree, e si approfondiranno gli aspetti relativi alla tenuta dei registri previsti della normativa vigente, alle problematiche dell’area commerciale esaminando gli strumenti per realizzare le strategie di marketing e valorizzazione delle relative produzioni. P.O.F. 2013/2014 Stage in azienda Ad integrazione delle lezioni teoriche verranno effettuate n. 44 ore di stage aziendali per anno scolastico, che consentiranno agli allievi di operare direttamente in strutture produttive e di conoscere realtà aziendali operanti sul territorio locale. Lo stage in azienda punta al completamento dell’esperienza scolastica dei giovani attraverso i contenuti esperenziali degli ambiti lavorativi inerenti l’indotto produttivo di riferimento Unità di apprendimento in aula 1° anno N. ore Contenuti Antinfortunistica ed igiene del lavoro I rischi inerenti all’attività lavorativa svolta Le misure di prevenzione e protezione inerenti alla mansione svolta in azienda La normativa su protezione dell’ambiente e igiene Le procedure corrette in caso di emergenza antincendio e primo soccorso La normativa Antincendio e le norme di primo soccorso. 8 I dispositivi di protezione individuale Introduzione ai rischio chimico, biologico, e cancerogeno Classificazione degli agenti biologici, la trasmissione, le misure igieniche, DPI rischio biologico (protezione vie respiratorie, protezione del corpo, protezioni delle mani Impianti elettrici. La folgorazione, rischio elettrico e magnitudo L’utilizzo di attrezzature meccaniche Disciplinari di produzione integrata e biologica delle principali colture erbacee del territorio. 8 I piani di conversione all’agricoltura biologica; La modulistica ed i registri previsti dalla normativa vigente in materia di controllo e certificazione delle produzioni da 6 agricoltura integrata e biologica. Unità di apprendimento in aula 2° anno N. ore 8 6 8 Contenuti Disciplinari di produzione integrata e biologica delle principali colture erbacee ed arboree del territorio. I piani di conversione all’agricoltura ed alla zootecnia biologica; La modulistica ed i registri previsti dalla normativa vigente in materia di controllo e certificazione delle produzioni da agricoltura integrata e biologica. strategie di marketing e valorizzazione delle produzioni integrate e biologiche Unità di apprendimento in azienda Tutor Tutor N. ore interni aziendale 1 1 per azienda 88 Contenuti concordati Attività Attuazione delle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. Conoscenza delle tecniche di coltivazioni col metodo biologico e integrato dei prodotti aziendali. Partecipazione alla redazione della modulistica prevista dalle norme vigenti per le aziende che attuano coltivazioni biologiche ed integrate. Conoscenza dei piani di conversione all’agricoltura biologica; Favorirel’interesse per l’attività svolta, la capacità di relazionarsi con i colleghi ed i superiori, la capacità di decisione, lo spirito di iniziativa ed il senso di responsabilità. Stage in aziende biologiche/integrate e presso Enti certificatori. Risultati attesi in termini di competenze Competenze tecnico-professionali Definire e pianificare fasi delle operazioni da compiere nel rispetto dei disciplinari di produzione integrata e biologica; Ottimizzare i processi lavorativi e l'uso dei mezzi di produzione; impostare ed attuare piani di organizzazione dell’impresa in aziende orientate alla produzione e vendita di prodotti provenienti da agricoltura biologica; pianificare l’impiego e utilizzare in sicurezza, attrezzi, impianti e strutture nei vari processi di produzione; redigere la modulistica obbligatoria prevista dal sistema del biologico e dell’agricoltura integrata anche per l'accesso agli aiuti P.O.F. 2013/2014 finanziari comunitari, intervenire nel sistema di certificazione delle produzioni; scegliere le migliori forme di presentazione del prodotto, in relazione al mercato delle produzioni tipiche mediterranee ottenute da agricoltura biologica ed integrata; Competenze trasversali Effettuare una valutazione delle proprie attitudini professionali; padroneggiare l’uso di strumenti tecnologici, con particolare attenzione alla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della persona, dell’ambiente e del territorio; conoscere il lavoro e le modalità operative specifiche; Competenze di settore utili per conoscere in concreto aziende Identificare ed utilizzare i mezzi comunicativi più adatti per conseguire i risultati attesi; Adattarsi alle esigenze delle altre persone e della situazione Capacità di relazionarsi con superiori e colleghi; attuare dinamiche comportamentali adeguate al contesto in cui ci si trova. "lavorare in gruppo" ovvero operare attivamente nel gruppo di lavoro per affrontare problemi, progettare soluzioni, produrre risultati collettivi; Sapersi orientare nel mondo del lavoro, utilizzare tutti gli strumenti e adottare le strategie opportune per l’inserimento lavorativo Ricadute sul curricolo in generale L’ iniziativa è finalizzata a: - potenziare il rendimento scolastico, - far accrescere il bagaglio culturale di ogni allievo, - rafforzare i saperi curriculari calati nella realtà lavorativa e produttiva aziendale, - capitalizzare nel futuro le esperienze didattiche e operative - rafforzare i rapporti interpersonali e l’autostima dell’allievo. Addetto alla gestione del sistema qualità nelle filiere agricole ed agro-alimentari SEDI DI ANGRI, BATTIPAGLIA E CASTEL SAN GIORGIO OBIETTIVI DEL PERCORSO DI ASL il progetto si prefigge i seguenti obiettivi. • Inserire gli allievi in un ambiente di lavoro nel quale possano mettere a frutto, in modo autonomo e responsabile, le conoscenze e le competenze apprese in ambito scolastico. • Permettere agli studenti l’acquisizione di nuove competenze, procedure e linguaggi. • Migliorare, negli allievi, le capacità relazionali, il senso di responsabilità e l’autonomia. • Far conoscere ed utilizzare agli studenti la strumentazione tecnica, disponibile presso i diversi ambienti di lavoro. • Favorire, negli studenti, la verifica dei propri interessi, attitudini e conoscenze agevolando le future scelte professionali. • Rafforzare negli allievi le motivazioni allo studio. • Far conoscere agli allievi i valori di riferimento in ambito lavorativo, l’organizzazione e le norme di comportamento. • Far conoscere alle aziende potenziali collaboratori. • Sviluppare un'integrazione tra il sistema scolastico e quello lavorativo P.O.F. 2013/2014 STRUTTURA DEL PERCORSO DI ASL Il progetto didattico che si articola in 132 ore suddivise in due anni, (22 ore di lezione teorico-pratiche e 44 ore di stage aziendale per ogni anno) mira a coniugare il momento formativo con quello lavorativo, attraverso un processo che alterna momenti in aula con momenti di intervento in azienda. Attività in aula Nel primo anno, da parte dei docenti del consiglio di classe, verranno proposti moduli riguardanti le norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, le tecnologie di trasformazione dei principali prodotti agroalimentari ed i principali metodi di analisi chimico-fisiche per il controllo qualità dei prodotti trasformati. Nel secondo anno oltre ad approfondimenti sulle tecnologie di trasformazione e sulle analisi per il controllo qualità, verranno trattate le procedure per la sicurezza alimentare, l’individuazione dei punti critici di controllo, ed i soggetti deputati alla gestione del sistema qualità. Stage in azienda Ad integrazione delle lezioni teoriche verranno effettuate n. 44 ore di stage aziendali per anno scolastico, che consentiranno agli allievi di operare direttamente in strutture produttive e di conoscere realtà aziendali operanti sul territorio locale. Lo stage in azienda punta al completamento dell’esperienza scolastica dei giovani attraverso i contenuti esperienziali degli ambiti lavorativi inerenti l’indotto produttivo di riferimento P.O.F. 2013/2014 Unità di apprendimento in aula 1° anno N. ore Contenuti Antinfortunistica ed igiene del lavoro I rischi inerenti all’attività lavorativa svolta Le misure di prevenzione e protezione inerenti alla mansione svolta in azienda La normativa su protezione dell’ambiente e igiene Le procedure corrette in caso di emergenza antincendio e primo soccorso La normativa Antincendio e le norme di primo soccorso. 5 I dispositivi di protezione individuale Introduzione ai rischio chimico, biologico, e cancerogeno Classificazione degli agenti biologici, la trasmissione, le misure igieniche, DPI rischio biologico (protezione vie respiratorie, protezione del corpo, protezioni delle mani Impianti elettrici. La folgorazione, rischio elettrico e magnitudo L’utilizzo di attrezzature meccaniche schemi di processo di produzione dei derivati per pomodoro le materie prime utilizzate 12 apparecchiature adoperate nelle misure dei fondamentali parametri degli alimenti Controllo qualità materie prime e prodotti trasformati 5 Il pomodoro da industria e le altre specie orticole Il sistema qualità nell’industria conserviera Campana Unità di apprendimento in aula 2° anno N. ore Contenuti 10 schemi di processo di produzione dei prodotti conservieri principali analisi chimico-fisiche degli alimenti Metodi di analisi ufficiali delle aggraffature delle scatole per conserve Controlli di processo. Procedure HACCP 8 Implementazione, certificazione e mantenimento del Sistema Qualità Ambientale gli strumenti operativi del sistema qualità il manuale della qualità il piano della qualità di prodotto/processo 4 Requisiti minimi e massimi di qualità della materia prima e relativi criteri di accettazione e di consegna aziendale e del Sistema di Gestione Unità di apprendimento in azienda Tutor interni Tutor aziendale N. ore 1 1 per azienda 88 Contenuti concordati Attuazione delle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. Conoscenza delle tecnologie e degli impianti per la trasformazione dei prodotti agricoli. Attività Stage in aziende agricole ed in industrie conserviere. Implementazione del sistema di qualità aziendale. Applicazione delle procedure HACCP. Analisi dei principali parametri chimico-fisici del prodotti trasformati. Favorire: - l’interesse per l’attività svolta, - la capacità di relazionarsi con i colleghi ed i superiori, - la capacità di decisione, - lo spirito di iniziativa ed il senso di responsabilità. Risultati attesi in termini di competenze Competenze tecnico-professionali Conoscere i principi dell’alterazione degli alimenti e le tecniche che favoriscono il mantenimento delle loro peculiari caratteristiche, gli agenti della trasformazione le loro particolarità. Essere pratico dei processi di trasformazione dei prodotti agro-alimentari ed intervenire con operazioni mirate nel corso dei processi trasformativi e conservativi, fornendo delle esecuzioni tecnicamente aggiornate. analizzare le principali caratteristiche merceologiche delle materie prime e dei prodotti conservieri, per rispondere agli standard qualitativi richiesti dal mercato; individuare nella filiera agro-alimentare ogni fase che potrebbe rilevarsi critica per la sicurezza degli alimenti e per la tutela dell’ambiente. P.O.F. 2013/2014 Competenze trasversali Effettuare una valutazione delle proprie attitudini professionali; padroneggiare l’uso di strumenti tecnologici, con particolare attenzione alla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della persona, dell’ambiente e del territorio; conoscere il lavoro e le modalità operative specifiche; Competenze di settore utili per conoscere in concreto aziende Identificare ed utilizzare i mezzi comunicativi più adatti per conseguire i risultati attesi; Adattarsi alle esigenze delle altre persone e della situazione Capacità di relazionarsi con superiori e colleghi; attuare dinamiche comportamentali adeguate al contesto in cui ci si trova. "lavorare in gruppo" ovvero operare attivamente nel gruppo di lavoro per affrontare problemi, progettare soluzioni, produrre risultati collettivi; Sapersi orientare nel mondo del lavoro, utilizzare tutti gli strumenti e adottare le strategie opportune per l’inserimento lavorativo Ricadute sul curricolo in generale L’ iniziativa è finalizzata a: potenziare il rendimento scolastico, far accrescere il bagaglio culturale di ogni allievo, rafforzare i saperi curricolari calati nella realtà lavorativa e produttiva aziendale, capitalizzare nel futuro le esperienze didattiche e operative rafforzare i rapporti interpersonali e l’autostima dell’allievo. OBBLIGO DI ISTRUZIONE E ASSI CULTURALI La durata dell’obbligo di istruzione è stata elevata a 10 anni dalla legge 27/12/2006, n. 296, articolo 1, comma 622: L’adempimento dell’obbligo di istruzione, deve consentire, una volta conseguito il titolo di studio conclusivo del primo ciclo, l’acquisizione dei saperi e delle competenze previste dai curricoli relativi ai primi due anni degli istituti di istruzione secondaria superiore. L’innalzamento dell’obbligo di istruzione rappresenta, pertanto, un obiettivo strategico, decisivo per consentire ai giovani l’acquisizione dei saperi e delle competenze indispensabili per il pieno sviluppo della persona in tutte le sue dimensioni e per l’esercizio effettivo dei diritti di cittadinanza. I saperi e le competenze per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione sono riferiti ai quattro assi culturali (dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale) . Essi costituiscono “il tessuto” per la costruzione di percorsi di apprendimento orientati all’acquisizione delle competenze chiave che preparano i giovani alla vita adulta e che costituiscono la base per consolidare e accrescere saperi e competenze in un processo di apprendimento continuo, offrendo loro, pertanto, un metodo per continuare ad apprendere per tutto il corso della loro esistenza. Le 8 competenze chiave di cittadinanza, irrinunciabili e trasversali, che tutti gli al termine dell’istruzione obbligatoria, sono : studenti devono acquisire a 16 anni, 1 Imparare ad imparare: ogni giovane deve acquisire un proprio metodo di studio e di lavoro. 2 Progettare: ogni giovane deve essere capace di utilizzare le conoscenze apprese per darsi P.O.F. 2013/2014 obiettivi significativi e realistici. Questo richiede la capacità di individuare priorità, valutare i vincoli e le possibilità esistenti, definire strategie di azione, fare progetti e verificarne i risultati. 3 Comunicare: ogni giovane deve poter comprendere messaggi di genere e complessità diversi nella varie forme comunicative e deve poter comunicare in modo efficace utilizzando i diversi linguaggi. 4 Collaborare e partecipare: ogni giovane deve saper interagire con gli altri comprendendone i diversi punti di vista. 5 Agire in modo autonomo e responsabile: ogni giovane deve saper riconoscere il valore delle regole e della responsabilità personale. 6 Risolvere problemi: ogni giovane deve saper affrontare situazioni problematiche e saper contribuire a risolverle. 7 Individuare collegamenti e relazioni: ogni giovane deve possedere strumenti che gli permettano di affrontare la complessità del vivere nella società globale del nostro tempo. 8 Acquisire ed interpretare l’informazione: ogni giovane deve poter acquisire ed interpretare criticamente l'informazione ricevuta valutandone l’attendibilità e l’utilità, distinguendo fatti e opinioni. P.O.F. 2013/2014 Le competenze chiavi trovano uno sviluppo contenutistico e metodologico negli assi culturali strategici (asse dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale), consentendo, con tale intreccio, di acquisire le competenze chiave per la cittadinanza che riguardano il pieno sviluppo della persona in relazione a tre ambiti (Documento tecnico del 3 agosto 2007): • la costruzione del sé; • la costruzione di corrette e significative relazioni con gli altri; • una positiva interazione con la realtà naturale e sociale. Costruzione del sé Imparare a imparare Risolvere problemi Formulare progetti Individuare collegamenti e relazioni Rapporto con la realtà naturale e sociale Agire in modo autonomo e responsabile Acquisire ed Interpretare L’informazione Comunicare Collaborare e partecipare Rapporto con gli altri I Quattro assi culturali Le competenze chiave sono il risultato che si può conseguire - all’interno di un unico processo di insegnamento /apprendimento – attraverso la reciproca integrazione e interdipendenza tra i saperi e le competenze contenuti nei seguenti quattro assi culturali. asse dei linguaggi: prevede come primo obiettivo la padronanza della lingua italiana, come capacità di gestire la comunicazione orale, di leggere, comprendere e interpretare testi di vario tipo e di produrre lavori scritti con molteplici finalità. Riguarda inoltre la conoscenza di almeno una lingua straniera; la capacità di fruire del patrimonio artistico e letterario; l’utilizzo delle tecnologie della comunicazione e dell’informazione; asse matematico: riguarda la capacità di utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, di confrontare e analizzare figure geometriche, di individuare e risolvere problemi e di analizzare dati e interpretarli, sviluppando deduzioni e ragionamenti. asse scientifico-tecnologico: riguarda metodi, concetti e atteggiamenti indispensabili per porsi domande, osservare e comprendere il mondo naturale e quello delle attività umane e contribuire al loro sviluppo nel rispetto dell’ambiente e della persona. In questo campo assumono particolare rilievo l’apprendimento incentrato sull’esperienza e l’attività di laboratorio. P.O.F. 2013/2014 asse storico-sociale: riguarda la capacità di percepire gli eventi storici a livello locale, nazionale, europeo e mondiale, cogliendone le connessioni con i fenomeni sociali ed economici; l’esercizio della partecipazione responsabile alla vita sociale nel rispetto dei valori dell’inclusione e dell’integrazione. I SAPERI E LE COMPETENZE PER L’ASSOLVIMENTO DELL’OBBLIGO DI ISTRUZIONE ASSI CULTURALI COMPETENZE DI BASE ABILITA CONOSCENZE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA Padronanza della lingua italiana: Asse dei linguaggi Asse Matematico Asse Scientificotecnologico Asse Storicosociale • Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire • l’interazione comunicativa verbale in vari contesti; • Leggere, comprendere ed interpretare testi scritti di vario tipo; • Produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi • Utilizzare una lingua straniera per i principali scopi comunicativi ed operativi • Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del Patrimonio artistico e letterario • Utilizzare e produrre testi multimediali • Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, rappresentandole anche sotto forma grafica • Confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e relazioni. • Individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi • Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi anche con l’ausilio di rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo informatico • Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e artificiale e riconoscere nelle sue varie forme i concetti di sistema e di complessità • Analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle trasformazioni di energia a partire dall’esperienza • Essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui vengono applicate • Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in una dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e culturali. • Collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione, a tutela della persona, della collettività e dell’ambiente • Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio economico per orientarsi nel tessuto produttivo del proprio - Imparare ad imparare -Progettare - Comunicare: comprendere rappresentare -Collaborare e partecipare -Agire in modo autonomo e responsabile -Risolvere problemi - Individuare collegamenti e relazioni - Acquisire ed interpretare l’informazione P.O.F. 2013/2014 Progettare e Valutare per COMPETENZE Insegnare per sviluppare competenze Per quanto riguarda il biennio iniziale, sono state assunte, per la parte comune, le competenze incluse nell’impianto normativo riferibile all’obbligo di istruzione. Tale quadro di riferimento ha imposto la progettazione di una coerente pratica didattica. Le competenze chiave da sviluppare lungo tutto l’arco della vita sono definite come “la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale”, precisando che “sono descritte in termine di responsabilità e autonomia”, esse sono state collegate alle conoscenze, abilità, altre qualità personali, che ne sono a fondamento. Di conseguenza, la loro valutazione implicherà, secondo un’efficace formula, “accertare non ciò che lo studente sa, ma ciò che sa fare consapevolmente con ciò che sa”. Il raggiungimento delle competenze sia generale, sia di studio, sia di lavoro avverrà in un contesto nel quale lo studente sarà coinvolto, personalmente o collettivamente, nell’affrontare situazioni, nel portare a termine compiti, nel realizzare prodotti, nel risolvere problemi, che implicano l’attivazione e il coordinamento operativo di quanto sa, sa fare, sa essere o sa collaborare con gli altri. Ciò varrà sia nel caso delle competenze legate allo sviluppo della padronanza della lingua italiana, della lingua straniera, della matematica e delle scienze, e della progressiva padronanza delle tecnologie e tecniche di progettazione, realizzazione e controllo di qualità nel settore di produzione di beni e/o servizi caratterizzanti l’indirizzo di studi dell’Istituo, sia per quanto riguarda quelle che, nel documento sull’obbligo di istruzione, sono chiamate competenze di cittadinanza. L’attività formativa diretta allo sviluppo di competenze, pertanto, mirerà a che : - le conoscenze fondamentali da questa implicate siano acquisite in maniera significativa, cioè comprese e padroneggiate in modo adeguato; - le abilità richieste siano disponibili a un livello confacente di correttezza e di consapevolezza di quando e come utilizzarle; - si sostenga il desiderio di acquisire conoscenze e sviluppare abilità nell’affrontare compiti e attività che ne esigono l’attivazione e l’integrazione. Considerato che allo sviluppo delle competenze anzidette concorrono tutte le discipline, sarà necessario che studenti e docenti collaborino in tale direzione al fine di favorire un’acquisizione di conoscenze e abilità del cui valore, ai fini dello sviluppo personale, culturale e professionale indicate nelle competenze finali da raggiungere, siano consapevoli sia i docenti, sia gli studenti. Ciò implicherà l’uso di metodi che coinvolgono l’attività degli studenti nell’affrontare questioni e problemi di natura applicativa (alla propria vita, alle altre discipline, alla vita sociale e lavorativa) sia nell’introdurre i nuclei fondamentali delle conoscenze e abilità, sia nel progressivo padroneggiarli. Un ambiente di lavoro nel quale si realizzano individualmente o collettivamente prodotti che richiedono un utilizzo intelligente di quanto studiato o sollecitano un suo approfondimento dovrà essere la chiave di volta metodologica. Naturalmente nei primi due anni si tratta di prodotti non particolarmente impegnativi, come le sintesi scritte di testi studiati, alle quali si possono accostare riflessioni personali, esempi di applicazioni pratiche, le argomentazioni critiche o i risultati di discussioni di gruppo (eventualmente in lingua straniera); la ricerca di applicazioni di concetti e principi matematici e/o scientifici a casi di vita quotidiana e/o tecnici; l’individuazione di fondamenti concettuali che fanno da supporto a procedure e tecniche presentate nelle attività di indirizzo; l’impostazione e la realizzazione di piccoli progetti che implichino l’applicazione di quanto studiato; la progettazione di protocolli di laboratorio o di semplici ricerche sperimentali. L’ambiente nel quale si svolgeranno i percorsi dovrà assumere sempre più le P.O.F. 2013/2014 caratteristiche di un laboratorio nel quale si opera individualmente o in gruppo al fine di acquisire e controllare la qualità delle conoscenze e abilità progressivamente affrontate, mentre se ne verifica la spendibilità nell’affrontare esercizi e problemi sempre più impegnativi sotto la guida dei docenti. Infine, occorre ribadire che nella promozione delle varie competenze previste, anche a livello di biennio iniziale, si dovrà curare con particolare attenzione l’integrazione tra quanto sviluppato nell’area generale, comune a tutti gli indirizzi e quanto oggetto di insegnamento nell’area specifica del nostro indirizzo. In particolare, nel promuovere le competenze di natura tecnica proprie del nostro indirizzo di studi, occorrerà evidenziare i collegamenti esistenti con le conoscenze e le abilità introdotte negli assi matematico e scientifico-tecnologico e, viceversa, facilitare l’applicazione dei concetti, principi e procedimenti degli assi matematico e scientifico-tecnologico per la costruzione delle competenze tecniche e tecnologiche. Questa impostazione dovrà implicare una particolare cura nella progettazione didattica dei vari insegnamenti e nella loro realizzazione, cercando in primo luogo una sistematica collaborazione tra i docenti delle varie discipline coinvolte e, in secondo luogo, favorendo una costante verifica della capacità di collegamento da parte degli studenti tra quanto appreso nell’area comune e quanto affrontato nell’area di indirizzo e viceversa. In sede di progettazione collegiale, dovrà essere indicato anche come ciascuna disciplina intende concorrere al raggiungimento dei risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi (punto 2.1 dell’allegato A al Regolamento per gli istituti professionali), declinandoli in termini di abilità misurabili. Operare per progetti Gli studenti saranno guidati a lavorare intorno a compiti condivisi che abbiano una loro rilevanza, non solo all’interno dell’attività scolastica, bensì anche fuori di essa. Ad esempio, gli studenti dovranno essere impegnati nella produzione di uno spettacolo, nella pubblicazione di un giornale, nel preparare un viaggio o un’escursione, scrivere una novella, redigere una guida turistica che descriva un luogo o un oggetto d’arte, preparare una esposizione, girare un film o un video, progettare e realizzare un sito informatico, partecipare a un’azione umanitaria, ecc. E’ nel contesto di tali attività che essi saranno stimolati a mettere in moto, ad acquisire significativamente, a coordinare efficacemente conoscenze e abilità, ad arricchire e irrobustire le loro disposizioni interne stabili (valori, atteggiamenti,interessi,ecc.). Il grande vantaggio di questo approccio sarà di favorire l’interiorizzazione del senso di quello che gli studenti apprendono, cioè del fatto che conoscenze e abilità fatte proprie o ancora da ancora acquisire avranno un ruolo e un significato, potranno servire per raggiungere uno scopo più vasto. Lavorare per progetti dovrà indurre la conoscenza di una metodologia di lavoro di grande rilievo sul piano dell’agire, la sensibilità verso di essa e la capacità di utilizzarla in vari contesti. Il progetto, infatti, dovrà essere un fattore di motivazione, in quanto ciò che verrà imparato in questo contesto prenderà immediatamente, agli occhi degli studenti, la figura di strumenti per comprendere la realtà e agire su di essa. Gli allievi dovranno acquisire l’abitudine di vedere i procedimenti appresi a scuola come strumenti per raggiungere degli scopi che possono percepire e che stanno loro a cuore, anche nella vita extra scolastica. Sul piano operativo, si dovrà partire sempre da un momento di natura progettuale. Si tratta di tutto il lavoro che dovrà precedere l’ azione concreta, ma che ne dovrà fornire i fondamenti e i riferimenti generali e particolari. Esso dovrà comportare l'elaborazione del progetto sia nel suo risultato finale o prodotto, sia nel modo di raggiungerlo o processo di produzione. In esso dovranno essere anche esplicitati tempi, luoghi, persone, risorse implicate nella sua realizzazione. Dovrà assumere un ruolo importante la capacità di interpretare le linee e le indicazioni progettuali per adattarle alle specifiche circostanze che giorno per giorno si evidenzieranno. In questa fase dovranno entrare in gioco complesse competenze di gestione delle P.O.F. 2013/2014 relazioni interpersonali e istituzionali. Accanto all’evidenziarsi delle capacità tecniche realizzatrici, dovrà essere previsto un vero e proprio processo di valutazione continua, un controllo della qualità della realizzazione del progetto, sia quanto al risultato sul piano del prodotto, sia quanto alle modalità con le quali esso viene conseguito. Dovranno essere messi in risalto gli scarti esistenti tra progetto e sua realizzazione, dovranno essere studiati l'origine e il significato e quindi si dovrà intervenire o modificando il progetto stesso, o migliorando la sua realizzazione concreta. L’esperienza diretta di un lavoro per progetti dovrà portare a esaminare e interpretare il mondo produttivo e professionale, secondo categorie di lettura che consentiranno attribuzioni di significato e valutazioni di congruenza. Valutare le competenze sviluppate Problematiche connesse con la valutazione delle competenze In ogni programma educativo diretto allo sviluppo di competenze è cruciale la scelta della modalità di valutazione che tutti i docenti debbono fare, sia per quanto riguarda le competenze iniziali, già validamente e stabilmente possedute, sia per quanto concerne il costituirsi progressivo di quelle oggetto di apprendimento. Sarà promossa, inoltre, la promozione di un'adeguata capacità di autovalutazione del livello di competenza raggiunto, sia per sollecitare e sostenere lo sviluppo di competenze autoregolative del proprio apprendimento; sia perché la constatazione dei progressi ottenuti è una delle maggiori forze motivanti all'apprendimento. Una competenza si manifesta quando uno studente è in grado di affrontare un compito o realizzare un prodotto a lui assegnato, mettendo in gioco le sue risorse personali e quelle, se disponibili, esterne utili o necessarie. Naturalmente la natura del compito o del prodotto caratterizza la tipologia e il livello di competenza che si dovrà rilevare. Questo potrà essere più direttamente collegato con uno o più insegnamenti, oppure potrà riferirsi più direttamente a un’attività tecnica e/o professionale. Comunque, esso dovrà poter sollecitare la valorizzazione delle conoscenze, delle abilità apprese e delle altre caratteristiche personali in maniera non ripetitiva e banale. Il livello di complessità e di novità del compito proposto rispetto alla pratica già consolidata determinerà poi la qualità e il livello della competenza posseduta. Occorre anche aggiungere che non sarà possibile decidere se uno studente possieda o meno una competenza sulla base di una sola prestazione. Per poterne cogliere la presenza, non solo genericamente, bensì anche specificatamente e qualitativamente, si dovrà poter disporre di un insieme di sue manifestazioni o prestazioni particolari. Queste dovranno assumere il ruolo di base informativa e documentaria utile a ipotizzarne l’esistenza e il livello raggiunto. Risulterà, pertanto, importante costruire un repertorio di strumenti e metodologie di valutazione, che dovranno tener conto di una pluralità di fonti informative e di strumenti rilevativi. È inoltre opportuno ricordare che in un processo valutativo un conto è la raccolta di elementi informativi, di dati, relativi alle manifestazioni di competenza, un altro conto è la loro lettura e interpretazione al fine di elaborare un giudizio comprensivo. Ambedue gli aspetti del processo valutativo dovranno esigere particolare attenzione. Quanto alla raccolta di informazioni, occorrerà che queste siano pertinenti (cioè si riferiscano effettivamente a ciò che si deve valutare) e affidabili (cioè degne di fiducia, in quanto non distorte o mal raccolte). Ma la loro lettura, interpretazione e valutazione, dovrà esigere che preventivamente siano stati definiti i criteri in base ai quali ciò dovrà essere fatto, dovrà cioè essere indicato a che cosa si presta attenzione e si attribuisce valore e si dovrà eseguire effettivamente e validamente in tale apprezzamento i criteri determinati. P.O.F. 2013/2014 L’elaborazione di un giudizio che tenga conto dell’insieme delle manifestazioni di competenza, anche da un punto di vista evolutivo dovrà assumere il carattere di un accertamento di presenza e di livello, che dovrà essere sostenuto da elementi di prova (le informazioni raccolte) e da consenso (da parte di altri). Si tratta, infatti, di un giudizio che dovrà risultare il più possibile degno di fiducia, sia per la metodologia valutativa adottata, sia per le qualità personali e professionali dei valutatori. Il ruolo della valutazione delle conoscenze, delle abilità e degli atteggiamenti Allo scopo di costruire progressivamente una reale pratica valutativa delle competenze, un primo passo dovrà consistere nella valutazione della qualità delle conoscenze e delle abilità che risultano componenti essenziali delle competenze. Le conoscenze, per poter essere valorizzate nello sviluppo di una competenza, dovranno manifestare tre caratteristiche: significatività, stabilità e fruibilità. Gli elementi conoscitivi dovranno essere effettivamente compresi a un adeguato livello di profondità, tenuto conto dell’età e del percorso formativo seguito. Forme d’acquisizione solamente ripetitive, non sufficientemente dominate, rimangono rigide e non facilmente collegabili a situazioni diverse da quelle nelle quali sono state acquisite. La costituzione di una base conoscitiva stabile e ben organizzata, che permetta un facile accesso ai concetti e ai quadri concettuali richiesti, dovrà fornire principi organizzatori adeguati. Un concetto, o un quadro concettuale, dovrà infine poter essere utilizzato per interpretare situazioni e compiti diversi da quelli nei quali esso è stato costruito. Analoghe caratteristiche dovrebbero presentare le abilità apprese. Una abilità dovrà poter essere utilizzata in maniera fluida e corretta, sapendo collegarla a quelle che sono denominate conoscenze condizionali; cioè, di fronte a una questione o un compito lo studente dovrà essere in grado di attivare quelle abilità che sono richieste e farlo in maniera adeguata e consapevole. Tra le abilità dovranno rivestire particolare importanza quelle collegate con la capacità di controllare e gestire in proprio un processo di apprendimento. Dovranno essere considerate, infine, le componenti critiche di natura affettiva e motivazionale in quanto, spesso, all’origine di scarsi risultati in termini di apprendimento sono presenti disposizioni interiori negative sul piano affettivo, motivazionale e volitivo. Un atteggiamento negativo verso un insegnamento o un insegnante, la fragilità della capacità di concentrazione, l’incapacità o debolezza nel superare le frustrazioni di fronte alle difficoltà o agli insuccessi, la scarsa tenuta e perseveranza nello svolgere un compito un pò impegnativo, pregiudicano sia l’acquisizione, sia la manifestazione di competenze. Le principali fonti informative su cui basare un giudizio di competenza Per quanto riguarda, in generale, le fonti informative sulla base delle quali esprimere un giudizio di competenza, potranno essere classificate secondo tre grandi ambiti specifici: quello relativo ai risultati ottenuti nello svolgimento di un compito o nella realizzazione del prodotto; quello relativo a come lo studente è giunto a conseguire tali risultati; quello relativo alla percezione che lo studente ha del suo lavoro. Il primo ambito riguarderà i compiti che dovranno essere svolti dallo studente e/o i prodotti che questi dovrà realizzare. Essi dovranno esigere la messa in moto non solo delle conoscenze e delle abilità possedute, ma anche una loro valorizzazione in contesti e ambiti di riferimento moderatamente diversi da quelli ormai già resi famigliari dalla pratica didattica. Lo studente dovrà evidenziare la capacità di sapersi muovere in maniera sufficientemente agevole e valida al di fuori dei confini della ripetizione e della familiarità, individuando, in primo luogo, proprio le esigenze di adattamento e di flessibilità che la situazione proposta implica; una previa definizione esplicita di criteri di qualità favorirà la valutazione dei risultati P.O.F. 2013/2014 ottenuti dai singoli studenti. Il secondo ambito dovrà implicare una osservazione sistematica del comportamento dello studente mentre svolge il compito; ciò dovrà comportare una previa definizione delle categorie osservative, cioè di quegli aspetti specifici che caratterizzano una prestazione e sui quali concentrare l'attenzione per poter decidere se una certa competenza sia stata raggiunta o meno. Anche in questo caso non sarà possibile risalire dall'osservazione di un'unica prestazione alla constatazione di un'acquisizione effettiva di una competenza sufficientemente complessa. Il terzo ambito evoca una qualche forma di narrazione di sé da parte dello studente, sia come descrizione del come e perché ha svolto il compito assegnato in quella maniera, sia come valutazione del risultato ottenuto. Ciò dovrà coinvolgere una capacità di raccontare, giustificandole, le scelte operative fatte; di descrivere la successione delle operazioni compiute per portare a termine il compito assegnato, evidenziando, eventualmente, gli errori più frequenti e i possibili miglioramenti; di indicare la qualità non solo del prodotto, risultato del suo intervento, ma anche del processo produttivo adottato. La raccolta sistematica delle informazioni e la loro lettura e interpretazione dovranno permettere di inferire se lo studente abbia raggiunto un certo livello di competenza in un ambito di attività specifico. In questo modo, i docenti dovranno poter disporre di evidenze utili ai fini della valutazione finale da effettuare secondo quanto previsto dalla normativa vigente, ivi compresa quella relativa alla certificazione delle competenze per l’adempimento dell’obbligo di istruzione, il cui modello è stato adottato con il decreto ministeriale n. 9 del 27 gennaio 2010. P.O.F. 2013/2014 Autonomia e flessibilità Ai sensi del D.P.R. 87/2010 il rilancio dell’istruzione professionale si basa, sul piano organizzativo, su due strumenti, “la quota di autonomia” e gli “spazi di flessibilità” che consentono di declinare l’offerta formativa per rispondere efficacemente alla molteplicità degli interessi e delle aspirazioni dei giovani e alle esigenze del territorio, del mondo produttivo e delle professioni. L’Istituto può utilizzare, quindi, nell’organizzazione didattica dei percorsi: • la quota di autonomia del 20% dei curricoli, sia per potenziare gli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti, con particolare riferimento alle attività di laboratorio, sia per attivare ulteriori insegnamenti, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano dell’offerta formativa; • gli spazi di flessibilità, intesi come possibilità di articolare le aree di indirizzo in opzioni, per offrire risposte efficaci e mirate alle esigenze del territorio e ai fabbisogni formativi espressi dal mondo del lavoro e delle professioni. Questo strumento va ricondotto, tuttavia, ad un quadro di criteri generali definiti a livello nazionale per prevenire il rischio del ritorno ad una frammentazione e disarticolazione dell’offerta formativa. Ci sono, dunque, considerevoli differenze tra autonomia e flessibilità. La quota di autonomia può essere utilizzata, nei limiti del contingente di organico annualmente assegnato alle istituzioni scolastiche e senza determinare situazioni di soprannumerarietà, in base all’orario complessivo delle lezioni previsto per il primo biennio e per il complessivo triennio. L’autonomia consente di modificare i curricoli, tenendo conto delle richieste degli studenti e delle famiglie, entro il limite del 20% del monte ore delle lezioni, o per rafforzare alcuni insegnamenti, oppure per introdurre nuovi insegnamenti che concorrono a realizzare gli obiettivi educativi individuati nel piano dell’offerta formativa della scuola. Al fine di preservare l’identità degli istituti professionali, è necessario che le attività e gli insegnamenti scelti autonomamente dalle istituzioni scolastiche siano coerenti con il profilo educativo, culturale e professionale dello studente definito in relazione al percorso di studi prescelto. L’orario di ciascuna disciplina non può essere ridotto oltre il 20% rispetto al quadro orario previsto dall’indirizzo di riferimento. Gli studenti sono tenuti alla frequenza delle attività e degli insegnamenti facoltativi prescelti. La valutazione dei risultati di apprendimento delle materie facoltative concorre alla valutazione complessiva. Le richieste sono formulate all’atto delle iscrizioni alle classi. Per sostenere l’autonomia delle scuole, il Regolamento dispone che, nell’ambito delle dotazioni organiche del personale docente determinate annualmente con il decreto adottato dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, sia prevista la possibilità di assegnare, previa verifica della sussistenza di economie aggiuntive, un contingente potenziato di organico alle singole scuole e/o di renderlo disponibile attraverso gli accordi di rete. Gli spazi di flessibilità, invece, sono riservati esclusivamente alle aree di indirizzo; si possono aggiungere alle quote di autonomia ed hanno un duplice ruolo: - nel primo biennio e nel terzo anno, gli istituti professionali possono utilizzarli per una quota dell’orario annuale delle lezioni non superiore rispettivamente al 25% per i primi due anni e del 35% nel terzo anno per svolgere, sulla base delle scelte compiute dalle Regioni nell’esercizio della loro competenza esclusiva in materia, una funzione integrativa e complementare rispetto al sistema dell’istruzione e della formazione professionale; P.O.F. 2013/2014 - nel secondo biennio e nel quinto anno, gli istituti professionali possono utilizzarli, rispettivamente, per una quota del 35% e del 40% dell’orario annuale delle lezioni per articolare ulteriormente le aree di indirizzo, con l’obiettivo di corrispondere alle esigenze del territorio e ai fabbisogni formativi espressi dal mondo del lavoro, anche in relazione a particolari settori produttivi. Le opzioni possono essere scelte nell’ambito di un elenco nazionale contenente anche l’indicazione delle classi di concorso dei docenti che possono essere utilizzate per gli insegnamenti ivi previsti. La pianificazione del percorso didattico si articola nei seguenti momenti collegiali: all’inizio dell’anno scolastico i docenti delle diverse discipline, riuniti in dipartimenti ,collegialmente esplicitano gli obiettivi finali ed intermedi in termini di conoscenza, abilità e competenze, i criteri di valutazione, le modalità di verifica, ed i docenti dell’area della disabilità, collegialmente, individuano le linee guida relative alle attività riservate alle classi frequentate da alunni diversamente abili I Consigli di classe preso atto delle proposte progettuali elaborate dai gruppi di lavoro anzidetti ne verificano la funzionalità in relazione al raggiungimento delle competenze previste per le rispettive classi sulla base delle risorse a disposizione nella sede di appartenenza ed alla utenza alla quale la proposta è rivolta e provvedono alla formulazione di eventuali proposte di modifiche e di integrazione con particolare riferimento ai collegamenti interdisciplinari funzionali al raggiungimento delle competenze anzidette . Nella stessa occasione i Consigli di classe elaborano la programmazione degli allievi con Bisogni Educativi Speciali ( BES ) creare link al piano di inclusione Il Collegio docenti approva la progettazione curriculare ed extracurriculare Con verifiche periodiche i Consigli di classe attuano il monitoraggio dei processi di apprendimento degli allievi ed attivano i necessari interventi di recupero. Alla fine di ciascun trimestre i Consigli di classe, secondo i criteri stabiliti dal Collegio effettuano la valutazione periodica e finale di ciascun alunno. P.O.F. 2013/2014 Valutazione e procedure valutative La verifica è un momento fondamentale del processo di apprendimento che si articola in diverse attività, di natura e complessità differenti, ma che sempre confluiscono a livello di Consiglio di Classe. A tal fine, può costituire una base comune di sperimentazione sottolineare che per il singolo docente la verifica ha lo scopo di: controllare l'adeguatezza dei metodi, delle tecniche e degli strumenti prescelti; accertare il raggiungimento degli obiettivi didattici prefissati; pervenire alla classificazione degli alunni. Sia per la valutazione formativa che per quella sommativa (effettuata per classificare gli alunni) si ricorda l'opportunità di utilizzare tipologie di prove diverse (strutturate, semi strutturate, non strutturate) e di contenere la soggettività della misurazione mediante tabelle e griglie di valutazione. La valutazione di fine periodo relativa a ciascun allievo terrà conto dei risultati delle prove sommative e di altri elementi (come l'impegno, la partecipazione, la progressione rispetto ai livelli di partenza) concordati in seno al Consiglio di classe e oggetto di apposite rilevazioni. Parallelamente il Consiglio di classe ha soprattutto il compito di: accertare i livelli di partenza degli allievi e definire conseguenti azioni di recupero; definire e controllare gli obiettivi comuni; garantire il coordinamento e le integrazioni fra i diversi insegnamenti; concordare modalità comuni per la gestione della didattica e per la misura degli esiti scolastici, anche con il ricorso a uniforme scala di valutazione. VERIFICA FORMATIVA o in itinere, è utilizzata al fine di valutare lo sviluppo del processo di apprendimento/insegnamento e orientarne gli sviluppi successivi. Serve allo studente per verificare a quale punto è la sua preparazione rispetto al lavoro svolto, al docente per tarare il suo intervento. VERIFICA SOMMATIVA o finale, è utilizzata al fine di valutare il livello complessivo di competenza raggiunto nello specifico modulo o percorso e concorre alla valutazione finale nel Consiglio di Classe. Parallelamente a queste si auspica lo sviluppo di verifiche comuni per fasce di classi. Esse rappresentano lo strumento per raggiungere nella scuola un maggiore grado di omogeneità, sia nello svolgimento dei programmi che nella valutazione delle singole abilità raggiunte dagli studenti. Il percorso valutativo si attua nel modo seguente: Il Collegio dei Docenti delibera, attraverso l'approvazione del POF: • la corrispondenza tra voti e livelli di apprendimento per la valutazione finale • I criteri per la promozione e la bocciatura Il Dipartimento Individua , per ogni singola materia, i saperi minimi e le competenze fondamentali Individua le competenze minime trasversali Stabilisce per ogni singola materia criteri per la determinazione del voto finale, intesa come collocazione dello studente ad un determinato livello di apprendimento Raccoglie e seleziona le prove di verifica degli apprendimenti Seleziona i sussidi didattici da acquistare Il Docente: P.O.F. 2013/2014 Comunica agli alunni: a) l criteri stabiliti per la promozione o la bocciatura; b) la corrispondenza voti-livelli approvata dal Collegio dei Docenti; c) i criteri di valutazione utilizzati per le verifiche; d) criteri con cui, per ogni disciplina, verrà formulato il voto finale da proporre per lo scrutinio. La valutazione degli apprendimenti (e non della persona) è una parte costitutiva della funzione docente e del servizio che il nostro Istituto deve rendere alla sua utenza. Occorre ricordare che la terminologia scolastica, per “valutazione” si intende un giudizio che l’insegnante formula e desume dalle singole operazioni di “verifica” che egli ha approntato per misurare, nello specifico, l’efficacia del percorso proposto o il possesso da parte degli alunni degli obiettivi programmati. Ne consegue che ogni percorso didattico–formativo svolto dall’alunno a scuola se, da un lato, deve poter essere valutato, dall’altro impegna la scuola stessa e chi vi opera ad approntare forme di verifica e di valutazione giuste, equilibrate, condivise. Al fine di garantire omogeneità di comportamento tra i singoli docenti, nel nostro Istituto, viene adottata una griglia di valutazione suddivisa secondo livelli che consentono di individuare prestazioni, in termini di conoscenze, capacità, e competenze , riconducibili a 7 diverse fasce di voto da 1 a 10 decimi. In ottemperanza a quanto previsto dal DL n. 137 del 1° settembre 2008, la valutazione sul comportamento, attribuita collegialmente dal Consiglio di Classe, concorre alla valutazione complessiva dello studente e determina, se inferiore a sei decimi, la non ammissione al successivo anno di corso o all’esame conclusivo del ciclo. Pertanto ogni Consiglio di Classe in sede di scrutinio intermedio e finale applica la seguente griglia di valutazione e valuta in decimi il comportamento dello studente nei confronti degli insegnanti, dei compagni, del personale tutto della scuola e della scuola stessa, anche in relazione alla partecipazione ad attività e a interventi educativi realizzati dalla scuola fuori dalla propria sede. P.O.F. 2013/2014 Griglia di valutazione Competenze Capacità Conoscenze Voto in decimi Affronta autonomamente anche compiti complessi, applicando le conoscenze in Modo corretto,organico e creativo Comunica in modo proprio, efficace ed articolato; è autonomo ed organizzato; collega conoscenze attinte da ambiti pluridisciplinari; analizza in modo critico, con un certo rigore ; documenta il proprio lavoro; cerca soluzioni adeguate per situazioni nuove Complete, con approfondimenti autonomi 9 -10 Affronta compiti anche complessi in modo corretto Comunica in maniera chiara ed appropriata ha una propria autonomia di lavoro; analizza in modo complessivamente corretto e compie alcuni collegamenti, arrivando a rielaborare in modo abbastanza autonomo Sostanzialmente complete Esegue correttamente compiti semplici; affronta compiti più complessi con lievi incertezze Comunica in modo adeguato, anche se semplice; non ha piena autonomia, ma è un diligente ed affidabile esecutore; coglie gli aspetti fondamentali, ma incontra difficoltà nei collegamenti interdisciplinari. Conosce gli elementi essenziali, fondamentali 7 Esegue semplici compiti senza errori sostanziali; affronta compiti più complessi nonostante qualche incertezza Comunica in modo semplice, con sufficiente chiarezza e correttezza; coglie gli aspetti fondamentali, ma le sue analisi sono lacunose; individua gli elementi essenziali del programma. Complessivamente accettabili; ha ancora lacune, ma non estese e /o profonde 6 Applica le conoscenze minime, senza commettere gravi errori, ma talvolta con imprecisione Riferisce in modo frammentario e generico; ha difficoltà a cogliere i nessi logici e quindi ha difficoltà ad analizzare temi, questioni e problemi. Incerte ed incomplete 5 Solo se guidato arriva ad applicare le conoscenze minime; commette gravi errori anche nell’eseguire semplici esercizi Comunica in modo decisamente stentato e improprio; ha difficoltà a cogliere i concetti e le relazioni essenziali che legano tra loro i fatti anche più elementari Frammentarie e gravemente lacunose 3-4 Nessuna Nessuna Nessuna 1-2 8 Il voto attribuito può essere il risultato della combinazione di livelli diverse di conoscenze, competenze, capacità e comportamenti. La griglia soprarichiamata sarà consegnata e commentata agli studenti da parte del Coordinatore del Consiglio di classe; ogni docente ne curerà l’applicazione alla propria disciplina. P.O.F. 2013/2014 Valutazione del comportamento – assegnazione del voto di condotta - Riferimenti normativi • DPR 24 giugno 1998, n.249 e successive modificazioni (Statuto delle Studentesse e degli Studenti). • D. Leg. 226/2005 art. 13 • DPR 235 del 21 novembre 2007 (modifiche ed integrazioni al DPR n. 249/98) • DPR 22 giugno 2009, n.122 (Regolamento per la valutazione degli alunni) • Regolamento di Istituto approvato con delibera del Consiglio di Istituto n. 250 del 31 agosto 2010. La valutazione del comportamento si propone di favorire l’acquisizione di una coscienza civile basata sulla consapevolezza che la libertà personale si realizza nell’adempimento dei propri doveri, nella conoscenza e nell’esercizio dei propri diritti, nel rispetto dei diritti altrui e delle regole che governano la convivenza civile in generale e la vita scolastica in particolare. Quindi sulla base del D.P.R. n. 249 del 24 giugno 1998 e successive modificazioni ed integrazioni (DPR 235/2007), del D.P.R. n.122 del 22 giugno 2009 e del Regolamento d’Istituto, il comportamento sarà valutato sulla base dei seguenti criteri: Indicatori della valutazione Comportamento corretto e responsabile: • Nel rapporto con il Dirigente scolastico, i docenti, il personale scolastico, gli altri studenti e con chiunque si trovi a frequentare l’ambiente scolastico o sia coinvolto inattività didattiche. • Durante gli scambi culturali, gli stage, i viaggi e le visite d’istruzione. • Nell’utilizzo degli ambienti, delle strutture e dei materiali. 2. Rispetto delle regole: • Rispetto delle norme di sicurezza. • Rispetto del Regolamento d’Istituto e delle altre disposizioni vigenti nella scuola. 3. Partecipazione al dialogo didattico ed educativo • Frequenza alle lezioni e puntualità negli adempimenti scolastici. • Impegno nel lavoro scolastico in classe e a casa. • Interesse e partecipazione alle attività didattiche P.O.F. 2013/2014 Profili di riferimento per il voto in condotta 9 8 L’alunno/a è sempre stato molto corretto/a con i docenti, con i compagni, con il personale della scuola. Ha utilizzato in maniera seria, responsabile ed appropriata il materiale didattico, le attrezzature e le strutture della scuola Ha rispettato e fatto rispettare le prescrizioni relative alla sicurezza Ha frequentato con assiduità le lezioni, ha rispettato gli orari e, nel caso di assenze, ha giustificato con tempestività. Ha manifestato spiccato interesse per le attività didattiche, un comportamento improntato a senso di responsabilità, spirito d’iniziativa ed affidabilità e ha rivestito un ruolo propositivo e di aiuto all’interno della classe. Rappresenta un elemento aggregante all’interno del gruppo classe, favorendo il regolare svolgimento delle attività didattiche. L’alunno/a è abitualmente stato corretto/a con i docenti, con i compagni, con il personale della scuola. Ha utilizzato in maniera responsabile il materiale didattico, le attrezzature e le strutture della scuola. Ha rispettato e fatto rispettare le prescrizioni relative alla sicurezza Ha frequentato con assiduità le lezioni, ha rispettato gli orari e, nel caso di assenze, ha giustificato con tempestività. Ha partecipato in modo attivo e costante al dialogo educativo collaborando attivamente alla vita scolastica ed extrascolastica L’alunno/a, nei confronti dei docenti, dei compagni e del personale della scuola, ha un comportamento di normale correttezza. Ha utilizzato in maniera responsabile il materiale didattico, le attrezzature e le strutture della scuola. Ha rispettato le prescrizioni relative alla sicurezza Ha frequentato con regolarità le lezioni, pur in presenza di qualche ritardo. Ha giustificato le assenze. Ha seguito con costruttiva partecipazione, anche se non costantemente, le proposte didattiche. Si è reso protagonista di infrazioni lievi, quali: Sanzioni Organi preposti - - - - Comportamento occasionalmente scorretto nei confronti dei compagni e del personale della scuola; Occasionale disturbo durante il regolare svolgimento della lezione e delle attività extracurricolari ed extrascolastiche Uso del telefono cellulare durante l’attività didattica Abbigliamento non compatibile con il rispetto dell’ambiente scolastico e atteggiamento contrario alla decenza Poca puntualità nello svolgimento delle esercitazioni assegnate Partecipazione selettiva al dialogo educativo e alla vita scolastica Inadeguato rispetto di attrezzature, arredi e strutture scolastiche; Assenze non sempre giustificate Tendenza a strategici ritardi ed uscite anticipate, anche se giustificati. occasionali violazioni dei regolamenti di laboratorio, degli spazi attrezzati e delle prescrizioni relative alla sicurezza Partecipazione ad assenza di massa - Infrazioni lievi reiterate Contraffazione di firme di giustificazione Atti di bullismo Azioni ai danni di soggetti deboli e degli alunni diversamente abili; Utilizzo di termini offensivi e lesivi della dignità altrui Inerzia nei confronti del dialogo educativo Danneggiamento di strutture o materiale della scuola Manomissione di registri scolastici Abbandono dell’aula senza il permesso del docente 7 - 6 - Richiamo verbale Annotazione scritta sul registro di classe Allontanamento temporaneo dalla classe Ritiro del telefono cellulare da restituire ai genitori Risarcimento dei danni arrecati Comunicazione alle famiglie Sanzioni - Annotazione scritta sul registro di classe - Risarcimento dei danni arrecati - Comunicazione alle famiglie. - Ammonizione scritta - Temporaneo allontanamento dalla comunità scolastica fino a tre giorni, a seconda della gravità. - Docente, responsabile di plesso o sede coordinata, Dirigente Scolastico (coordinatore per comunicazioni alle famiglie) Organi preposti - Docente, responsabile di plesso o sede coordinata, Dirigente Scolastico - (coordinatore per comunicazioni alle famiglie) - Responsabile di plesso o sede coordinata, Dirigente scolastico - Consiglio di classe P.O.F. 2013/2014 La valutazione del comportamento, decisa dal consiglio di classe, con voto inferiore a sei/decimi comporterà la non ammissione alla classe successiva, agli esami di qualifica e agli esami di stato. 5 - Tutte le infrazioni gravi che si ripetono dopo sanzioni già applicate Sottrazione di registri scolastici Atti di violenza Introduzione nella scuola di alcolici e/o droghe Furto Uso improprio del telefono cellulare, utilizzato come videocamera o fotocamera, avvenuto senza il consenso preventivo della persona ripresa. Si è reso protagonista di infrazioni gravissime, quali: Reati che violano la dignità e il rispetto della persona umana o determinano pericolo per l’incolumità delle persone Grave danneggiamento della struttura scolastica con atti di vandalismo Atti di violenza gravi da ingenerare un elevato allarme sociale Comportamenti perseguibili dall’autorità giudiziaria Sanzioni - Temporaneo allontanamento dalla comunità scolastica da 3 a 15 giorni a seconda della gravità (in caso di scrutinio finale non ammissione alla classe successiva, all’esame di qualifica o all’esame di Stato) - Allontanamento temporaneo dalla scuola per un periodo superiore a 15 giorni. (in caso di scrutinio finale non ammissione alla classe successiva, all’esame di qualifica o all’esame di Stato) -Allontanamento fino al termine dell’anno scolastico. Organo preposto - Il Consiglio di classe (con la partecipazione dei rappresentanti dei genitori e degli studenti) - Consiglio di Istituto P.O.F. 2013/2014 Parametri valutativi per gli scrutini finali Per la formulazione dei giudizi e l’assegnazione dei voti di profitto e di comportamento, si richiamano i criteri di cui alle seguenti norme : per tutte le Classi, l'O.M. 27.5.1997 nr. 330 che integra ed in parte modifica l'O.M. 21.4.1997 nr. 266, l'O.M. 14.05.99 nr. 128, l'O.M. 20.04.2000 nr. 126, l' OM 21 maggio 2001, n. 90, l'OM 23 maggio 2002 nr. 56 nonché lo Statuto degli Studenti, le sue modificazioni ed il D.L. 137 del 1/09/2008 per quanto attiene alla valutazione del comportamento, il D.P.R. 122 del 22.06.2009; per tutte le Classi, la Legge 28 marzo 2003 nr. 53 che introduce – all’art.2 – il diritto-dovere all’istruzione ed alla formazione fino al 18° anno di età nonché il DM 3 dicembre 2004 nr. 86 che agevola il reinserimento nel sistema di istruzione di giovani ed adulti attraverso il riconoscimento di crediti acquisiti in ambienti formativi diversi con l’obiettivo di ‘far conseguire più alti livelli di istruzione al maggior numero di persone’ l’attuale normativa ha confermato l’obbligo scolastico a 16 anni per le Classi 3°, 4° e 5° tutta la normativa emanata a seguito della Legge 425/97 sull’Esame di Stato e sul sistema dei crediti scolastici, modificata a seguito dell’introduzione del nuovo Esame di Stato Per tutte le classi il D.M. n° 80 del 3.10.2007 e l’O.M. n° 92 del 5.11.2007 Il Consiglio di Classe procede al giudizio finale di promozione nei confronti degli studenti per i quali siano state espresse valutazioni positive, anche a seguito degli interventi di recupero seguiti e sulla base dell’impegno, interesse e partecipazione dimostrati nell’intero percorso formativo. Nel dichiarare la promozione degli alunni il cui profitto sia sicuramente sufficiente in tutte le discipline, il Consiglio di Classe opera utilizzando l'intera fascia di voti decimali e valorizzando i risultati conseguiti dagli alunni sia in termini di preparazione specifica che sulla base dell’impegno, interesse e partecipazione dimostrati nell’intero percorso formativo. Tale condotta assicura una corretta e giusta differenziazione dei meriti acquisiti dai singoli studenti in corso d'anno. Il Consiglio di Classe procede altresì al giudizio finale nei confronti degli studenti che o abbiano avuto una valutazione sul comportamento inferiore a sei decimi o presentino insufficienze tali da comportare un immediato giudizio di non promozione. Nei confronti degli alunni che in sede di scrutinio finale presentino in una o più discipline valutazioni insufficienti, il Consiglio di Classe procede ad una valutazione che tenga conto della possibilità dell’alunno di raggiungere gli obiettivi formativi e di contenuto propri delle discipline interessate entro il termine dell’anno scolastico, mediante lo studio personale svolto autonomamente o attraverso la frequenza di appositi interventi di recupero. In tale caso il Consiglio di Classe rinvia la formulazione del giudizio finale e provvede, sulla base degli specifici bisogni formativi, a predisporre le attività di recupero che verranno svolte nel mese di luglio con verifica finale da parte dei docenti della classe prima dell’inizio del successivo anno scolastico, secondo quanto deliberato dal Collegio Docenti ed in ottemperanza al D.M. 80 del 3 ottobre 2007. La competenza alla verifica degli esiti nonché alla integrazione dello scrutinio finale appartiene al Consiglio di Classe nella medesima composizione di quello che ha proceduto alle operazioni di scrutinio finale. P.O.F. 2013/2014 Il consiglio di classe, prima dell’approvazione dei voti, sulla base dei parametri valutativi stabiliti preventivamente nelle tabelle di cui sopra, procede ad una valutazione che tenga conto: della possibilità dell’alunno di raggiungere gli obiettivi formativi e di contenuto propri delle discipline interessate, nell’anno scolastico successivo;della possibilità di seguire proficuamente il programma di studi di detto anno scolastico. In particolare tali alunni sono valutati sulla base delle attitudini ad organizzare il proprio studio in maniera autonoma, ma coerente con le linee di programmazione indicate dai docenti. Premesso che il giudizio finale non può essere sospeso in caso di numerose e gravi insufficienze e tenuto conto che precedentemente allo scrutinio finale sono stati attivati corsi di recupero curricolari ed extracurricolari, la sospensione del giudizio finale da parte del Consiglio di Classe può essere deliberata in via ordinaria quando il numero delle discipline non sufficienti e la gravità delle stesse rispettino i parametri seguenti: 1) Per gli alunni frequentanti il biennio: non si ammette alla classe successiva a partire da quattro insufficienze fra gravi e gravissime (dove per gravissime si intende una valutazione numerica di 3 e 2 e per grave una valutazione numerica di 4), purché concorrano i fattori di cui sopra. non si ammette alla classe successiva con diffuse insufficienze lievi (valutazione numerica di 5) se il C. di C. valuta le insufficienze pregiudizievoli della preparazione complessiva dell’alunno e tali da precludere la possibilità di seguire proficuamente il programma degli anni successivi. 2) Per gli alunni frequentanti il quarto anno non si ammette alla classe successiva a partire da tre insufficienze fra gravi e gravissime, purché concorrano i fattori di cui sopra. non si ammette alla classe successiva con diffuse insufficienze lievi (valutazione numerica di 5) se il C.di C. valuta le insufficienze pregiudizievoli della preparazione complessiva dell’alunno e tali da precludere la possibilità di seguire proficuamente il programma degli anni successivi. In caso di non ammissione alla classe successiva viene formulata dal consiglio di classe una formale deliberazione in tal senso e, contestualmente, compilata una comunicazione alla famiglia contenente un’analitica descrizione dei risultati conseguiti e delle motivazioni per le quali si è giunti a tale determinazione. Sospensione del giudizio. Ai sensi del art. 6 c. 3 e c. 4 dell’ O.M. n. 92/2007 il consiglio di classe in sede di scrutinio finale rinvia la formulazione del giudizio, contestualmente alla formulazione di una motivata deliberazione in tal senso, nei confronti degli alunni, che pur presentando una insufficienza in una o più discipline abbiano comunque evidenziato una capacità a raggiungere gli obiettivi formativi e di contenuto, propri delle discipline interessate, mediante lo studio personale svolto autonomamente o attraverso la frequenza di appositi interventi estivi di recupero P.O.F. 2013/2014 Viene altresì compilata una comunicazione alla famiglia contenente un’analitica descrizione dei risultati conseguiti e delle motivazioni per le quali si è giunti a tale determinazione, le modalità di recupero stabilite, il relativo calendario dei corsi e delle prove di verifica cui l’alunno sarà sottoposto. Procedura scrutini finali (giugno) Il docente della disciplina propone il voto in base ad un giudizio motivato desunto dagli esiti di un congruo numero di prove effettuate durante l’ultimo trimestre e sulla base di una valutazione complessiva dell’impegno, interesse e partecipazione dimostrati nell’intero percorso formativo - (art.6, comma 2, O.M. 92/07). - Il consiglio di classe procede alla: a. ammissione alla classe successiva per gli alunni che conseguono una votazione di almeno sei decimi in ciascuna disciplina; ammissione dello studente alla classe successiva con una segnalazione del consiglio di classe per lo studio estivo, se si è in presenza di risultati incerti in una o due discipline tali, comunque, da non determinare carenze nella preparazione complessiva dell’alunno e sussistendo i requisiti minimi di attitudine ad organizzare il proprio studio in maniera autonoma. relativamente alla terza area, la valutazione espressa dal tutor comporta media con il voto delle discipline alla stessa collegata. b. non ammissione alla classe successiva per gli alunni che presentino insufficienze tali da comportare un immediato giudizio di non promozione (art.6, comma 5, O.M. 92/07). Ad un giudizio di non ammissione devono concorrere, tra gli altri, alcuni fattori determinanti: la presenza di insufficienze tali che rendano effettivamente impossibile, durante il periodo di sospensione delle lezioni, il recupero delle carenze nella preparazione complessiva dello studente ai fini della frequenza dell’anno scolastico successivo. la inadeguatezza a risolvere il problema con un corso di recupero in tali discipline; l’atteggiamento complessivo dimostrato nei confronti della vita scolastica e egli impegni ad essa connessi; la regolarità dimostrata nel frequentare le lezioni e le altre iniziative scolastiche. SCRUTINI FINALI DEGLI ALUNNI CON SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO Al termine delle operazioni di verifica del superamento del debito degli studenti per i quali è stato sospeso il giudizio di ammissione, il consiglio di classe si riunisce nella medesima composizione di quello che ha proceduto alle operazioni di scrutinio finale, per deliberare in merito alla promozione o non promozione degli allievi. a. Alle decisioni di ammissione alla classe successiva concorrono tutti gli elementi utili dell’intero anno scolastico. Verrà dato particolare risalto ai risultati conseguiti e all’impegno dimostrato dallo studente nelle varie fasi (organizzate dalla scuola o affidate allo studio personale) del percorso dell’attività di recupero. P.O.F. 2013/2014 In particolare potrà essere espresso un giudizio di positività anche in presenza di sufficienze non piene, purché frutto di impegno costante e soprattutto di evidente recupero rispetto alle situazioni di partenza. Il C.d.C.,, in seguito alle verifiche finali, delibera l’integrazione dello scrutinio, espresso sulla base di una valutazione complessiva dello studente che comporta l’ammissione dello stesso alla frequenza della classe successiva. b. Per le decisioni di non ammissione alla classe successiva si procederà con i criteri di prudenza già adottati a giugno. In particolare a tale impegnativa decisione dovranno concorrere (analogamente a quanto stabilito per giugno) la consistenza e la persistenza di lacune tali da pregiudicare la possibilità di recupero e, quindi, di inserimento fattivo nella classe successiva. Il C.d.C. formulerà una deliberazione contenente: un analitico esame dell’intero processo formativo relativo all’alunno con particolare riguardo a tutte le fasi di sostegno/recupero svoltesi in corso d’anno, nonché a tutti i momenti di verifica e di valutazione cui è stato sottoposto. un’analitica descrizione dei risultati conseguiti nelle prove finali e delle motivazioni per le quali si è giunti a tale determinazione. Di tale deliberazione di non ammissione alla classe successiva, verrà data comunicazione alle famiglie. AMMISSIONE ALL’ESAME DI STATO Lo studente non è ammesso all’esame in presenza di insufficienze o con una valutazione del comportamento inferiore a “sei decimi”. ATTRIBUZIONE DEL CREDITO SCOLASTICO Fonti di riferimento: - Legge n.425/97 ; DPR n.323/98 ( Regolamento ); DM n.452 /98; OM n. 31/2000; DM n. 49/2000 - Nota Min. n.25O41/B/1/A dell’8.3.2000; la legge 11 gennaio 2007 n. 1; la C.M. n° 15 del 31/1/2007; l’O.M. n° 26 del 15/3/2007; D.M. n.99 del 16.12.2009. Il credito scolastico viene assegnato dal Consiglio di classe durante lo scrutinio finale di ogni anno scolastico con il meccanismo previsto nelle 5 tabelle allegate al Regolamento di cui al DPR 23.7.1998 n.323 con le modifiche apportate dal D.M. n.99 del 16.12.2009 (La banda di appartenenza è determinata dalla sola media dei voti ottenuti allo scrutinio finale.) Nella assegnazione del punteggio il Cdc tiene conto: - del profitto ( compreso quello dell’area di progetto); - della assiduità della frequenza; - dell’ interesse ed impegno nella partecipazione al dialogo educativo; - delle attività complementari ed integrative interne alla scuola ; - di eventuali crediti formativi; P.O.F. 2013/2014 - dei risultati conseguiti nell’IRC (O.M. 128/’99). Il credito formativo può essere riconosciuto dal Consiglio di Classe sulla base delle “esperienze maturate dall’alunno al di fuori della scuola, coerenti con l’indirizzo di studi e debitamente documentate”. Le esperienze formative, ai fini dell’attribuzione del credito, devono avere le seguenti caratteristiche: - essere acquisite al di fuori della scuola di appartenenza; - essere debitamente documentate; - riferirsi principalmente ad attività culturali, artistiche e ricreative, alla formazione professionale, al lavoro, all’ambiente, al volontariato, alla solidarietà, alla cooperazione ed allo sport; - consistere in qualificate esperienze coerenti con gli obiettivi educativi e formativi del tipo di corso che si frequenta. La coerenza viene individuata nella omogeneità con i contenuti tematici del corso, nel loro approfondimento, nel loro ampliamento, nella loro concreta attuazione. E’ accertata per i candidati interni dal CdC e per i candidati esterni dalla Commissione d’esame. La documentazione relativa all’esperienza formativa deve comprendere una attestazione proveniente dagli enti, associazioni ed istituzioni presso i quali è stata maturata la esperienza medesima e deve contenere una sintetica descrizione della stessa, tale da permettere agli organi competenti ( CdC o Commissione ) di valutare adeguatamente la consistenza, la qualità ed il valore formativo della esperienza. Le certificazioni comprovanti attività lavorativa devono anche indicare l’Ente a cui sono stati versati i contributi di assistenza e previdenza ovvero le disposizioni normative che escludano l’obbligo dell’adempimento contributivo. La documentazione relativa ai crediti formativi deve essere presentata entro il 15 maggio per consentirne l’esame e la valutazione da parte degli organi competenti. Ciascun C.d.C. in piena autonomia valuterà la coerenza dell’esperienza formativa svolta non solo in relazione ai criteri generali sopra indicati, ma anche agli obiettivi formativi e specifici indicati nella programmazione di classe. Considerato il notevole rilievo educativo e formativo attribuito dal nostro Istituto ai numerosi Progetti di attività integrative realizzati e che la partecipazione a tali attività non può essere riconosciuta neppure quale ‘credito formativo’ (in quanto ‘interna’) , il Collegio dei Docenti IMPEGNA tutti i Docenti a valorizzare – nel rispettivo VOTO DI PROFITTO – la partecipazione degli studenti a quelle attività che, per gli obiettivi e per le tematiche sviluppate, siano riconducibili alla rispettiva area disciplinare.