SOMMARIO
Santo Natale 2013
pag.1
“Io ho un Sogno…”
pag.2
La gita alla cascina Pasque’
pag.3
Teatrando a scuola
pag.4
Il primo giorno di Scuola
pag.5
Intervista ai Primini
pag.6
La Scuola siamo noi
pag.7
Che bello stare insieme!
pag.8
Il Segreto della III B:
l'amicizia!
pag.8
I nuovi volti al consiglio
di zona dei ragazzi e
delle ragazze
pag.9
La festa dello Sport
pag.9
Le classi quinte in visita
alle terrazze del Duomo
e alla Pinacoteca di Brera
pag.10
Il Consiglio di Zona
raccontato dai ragazzi
dell'Achille Ricci
pag.11
Buon sogno a tutti
pag.12
SANTO NATALE 2013
Fra innumerevoli immagini dell’arte cristiana, si fa spazio nel cuore di ciascuno la grandezza del mistero
natalizio.
Il giorno in cui Dio nacque sulla terra ci raggiunge anche oggi preceduto quasi senza tempo, dalla stella
di Betlemme, che continua a brillare in una notte oscura, accompagnata dall’eco gioiosa del canto degli
Angeli.
In questo mistero del Santo Natale che ci prepariamo a vivere con ognuno di Voi il meraviglioso scambio d’amore commuove il cuore della Chiesa e fa sussultare di gaudio l’umanità.
Davanti all’evento meraviglioso del Figlio di Dio che si è così abbassato per la nostra salvezza.
È con questo pensiero che a nome della mia comunità religiosa porgo i miei migliori auguri di un felice e
Santo Natale.
Con affetto in Cristo
Suor Gerardina Ferragina
pag. 1
“IO HO UN SOGNO…”
“L’educazione è il grande motore dello sviluppo personale. È grazie
all’educazione che la figlia di un contadino può diventare medico, il figlio di un minatore il capo miniera o un bambino nato in una famiglia
povera il presidente di una grande nazione.” (Nelson Mandela)
“Io ho un sogno, oggi!” (Martin Luther King)
I preparativi per il nostro piccolo spettacolo natalizio sono iniziati molto presto e le insegnanti avevano
deciso di impostare quello dei bambini più grandi riprendendo il tema dei laboratori: l’intercultura e l’altro.
La riflessione proposta dai bambini acquista, in questi giorni, ancora maggior valore proprio in seguito
alla scomparsa di un grande uomo quale è stato Nelson Mandela.
Ho pensato allora di scrivere il mio articolo partendo da questa frase, tra le tante lasciateci da Mandela,
che subito mi ha fatto ricordare “il sogno” di Martin Luther King, perché può sembrare un sogno che
per esempio la figlia di un contadino possa diventare medico…possibile?
Quale potere ha l’educazione! Nel vero senso della parola: tirar fuori ciò che un essere umano ha dentro
per indirizzarlo….
L’educatore, allora, sia esso genitore o insegnante, dovrebbe essere il primo ad avere un sogno, o anche
più di uno, purché siano grandi! Altrimenti come può suscitarli nei bambini o ragazzi a lui affidati…
L’educatore è colui che crede nelle potenzialità di ciascuno e che ogni bambino potrà essere contento se
realizza il suo sogno di una vita vera; perché non sono importanti il colore della pelle, la religione in cui
si crede, lo stato sociale, ma la persona, nella sua unicità e irripetibilità, quale dono di Dio. La diversità
è ricchezza e può aprire vasti orizzonti!
L’educatore non si arrende e non ‘getta la spugna’ perché tanto non cambierà mai nulla…ma si impegna
con tutte le sue forze a mantenere uno sguardo positivo sulla vita così da trasmetterlo, nonostante le
inevitabili difficoltà e delusioni.
Di sogni belli e grandi ne hanno parlato Nelson Mandela, Martin Luther King ma anche Alessio Tavecchio durante l’incontro con i nostri ragazzi delle medie, del quale parleranno nel loro articolo.
Si potranno realizzare tutti i sogni? Non si sa, sicuramente il Signore ha strade strane e a noi spesso incomprensibili, e quindi, forse, a volte i sogni si realizzano in modo diverso da come ce lo aspetteremmo.
Il mio augurio per questo Natale è di recuperare i nostri sogni o di averne altri sempre belli e grandi!
Auguri a tutti voi.
Elisabetta Bertocchi
Natale 2013
pag. 2
GITA ALLA CASCINA PASQUÈ
5 ottobre: il cielo non promette nulla di buono, nuvole nere minacciose di pioggia e una temperatura autunnale. Sveglia presto, oggi ci aspetta la cascina Pasqué con i suoi castagneti, i suoi animali e tante cose buone
da gustare.
Per noi è la prima gita con la scuola dell’Infanzia, iniziata da appena un mese.
Giacca pesante, stivaletti di gomma, zainetto e via …si va a prendere il pullman che ci aspetta alla Ricci.
Qualche visino è ancora assonnato, ma appena si sale sul pullman curiosità ed eccitazione prendono il sopravvento … e anche per gli adulti un po’ di emozione, magari al ricordo di qualche gita scolastica di tanti,
tanti anni prima.
La Cascina Pasquè si trova a circa un’ora di strada da Milano, in provincia di Varese, tra dolci declivi, boschi
e paesini con belle villette.
All’arrivo ci aspettano le castagne … in poco tempo ci si sparpaglia tutti tra i
sentieri del bosco.
E qui si capisce subito chi è nuovo del posto, come noi: dopo un’oretta di ricerca, nel sacchetto abbiamo un riccio vuoto, un po’ di sassi (a 3 anni non passano mai inosservati!), qualche foglia e nella pancia un po’ di uva fragola che
abbiamo raccolto e mangiato al momento.
Di castagne neppure l’ombra! Però abbiamo fatto amicizia con Francesco, un
altro piccolo della materna e con i suoi genitori …beh, le castagne le possiamo
sempre comprare al supermercato!
I pancini cominciano a brontolare: pasta al ragù, cotoletta e patatine ci aspettano! Wow!
Anche i “grandi grandi” hanno la loro soddisfazione culinaria e un po’ di
chiacchiere simpatiche per rompere il ghiaccio tra genitori e insegnanti presenti.
E dopo pranzo… forza bambini, gli animali ci aspettano! Divisi in due gruppi - i
piccoli avanti per manina tra loro, i grandicelli dietro a dare un aiuto per evitare
che i piccoli si perdano per la fattoria – si inizia il giro di visita: c’è da dare un
po’ di fieno ai cavalli e agli asinelli, e poi alle caprette.
E laggiù ci sono i maiali, quelli veri …sì, i cugini di Peppa Pig! E poi le mucche,
le galline e i coniglietti … dei batuffoli da accarezzare! Quante scoperte!
Per le mamma e i papà il tempo di un buon caffè e di un ottimo gelato e poi è di
nuovo ora di rientrare a casa. Il cielo è rimasto grigio, ma le nuvole non hanno
osato rovinare una giornata così piena di novità e divertimento.
E una volta saliti sui pullman la stanchezza prende il sopravvento: i piccoli si
addormentano in pochi minuti, qualche papà segue a ruota, mentre le mamme
continuano a fare chiacchiere. E da domani, incontrandosi a scuola, ci si sentirà
tutti un po’ meno estranei.
Le castagne sono rimaste nel bosco, ma a casa ci siamo portati la gioia di aver
trascorso una bella giornata, in cui i bimbi hanno potuto fare nuove esperienze e
giocare con nuovi amici, con i quali condivideranno un cammino lungo tre anni!
Barbara, mamma di Andrea, classe Pulcini
pag. 3
TEATRANDO A SCUOLA
I bambini amano i giochi del “far finta” perché danno loro la possibilità di esprimersi attraverso una
molteplicità di aspetti.
Osservando i piccoli, durante il gioco libero nei vari angoli della sezione, abbiamo constatato quanto l’imitazione e l’identificazione si trasformino in un momento divertente e ricco di significato.
Ed è proprio il teatro una tra le forme espressive che più si avvicina al gioco simbolico, libero, semplice e
spontaneo dei bambini.
La strutturazione di un laboratorio di drammatizzazione significa coinvolgere i bambini e le bambine
nell’invenzione di storie, suoni, canzoni, e di tanti modi di utilizzare il proprio corpo e la propria voce
attraverso un percorso propedeutico.
La nostra scuola dell’infanzia propone un laboratorio di drammatizzazione curato dall’insegnante Manuela, con competenze specifiche.
Il laboratorio, in linea con il progetto didattico dell’anno, è uno spazio educativo molto significativo,
permette ai bambini di crescere e di sviluppare la propria creatività, di esprimere paure, sentimenti, incertezze, di allargare la fiducia in se stessi e negli altri e di liberare la fantasia.
La scuola dell’Infanzia
Natale 2013
pag. 4
IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA
Ci siamo: la cartella è pronta (mamma se pesa!), i capelli sono a posto, l’emozione è tanta
e mal dissimulata. Arriviamo a scuola, ma è
presto; lo zaino è appoggiato in un angolo come un punto di riferimento, mentre pian piano il cortile si riempie di altri visi e si cercano
quelli conosciuti. Poi i sorrisi che danno sicurezza, gli abbracci e le classi dei più grandi
che si ritrovano e sono felici…ma ora anche
noi siamo grandi! Tutti insieme aspettiamo il
momento: i palloncini volano in alto in un
gruppo compatto (o quasi!) e restiamo incantati a guardare il cielo azzurro mentre diventano puntini impercettibili…di chi era quello
che, incredibilmente, è davvero arrivato a
destinazione?
Poi in fila al centro dell’attenzione - sguardi che si cercano - e per mano ai giganti di quinta si sale nella
classe. Il diario con il proprio nome già scritto dà fiducia; tutti lo riconoscono perché il nome va oltre
l’identità di ciascuno: è origine e destinazione. Le ultime foto, un po’ di imbarazzo e poi… noi genitori
dobbiamo andare via.
Si, a dispetto dell’apparenza, non era il mio primo giorno di scuola! Anche se… le loro emozioni sono le
nostre. O forse sono le nostre emozioni, proiettate su di loro. Sono io o è lei?
Non è facile, da genitori, separare le cose, separare quel noi. Perché in realtà non stiamo
pensando (solo) al primo giorno di scuola: come le maestre, sappiamo bene cosa vuol dire
affrontare la vita “da grandi”. Ora, però, è il
loro momento e sentirsi grandi è una bella
sensazione, un miscuglio di fierezza e timore:
glielo leggi negli occhi quando incontrano i
loro amici ancora alla materna. Allo stesso
tempo è il nostro momento: il momento di
dare loro i mezzi per affrontare, da soli, le difficoltà della vita, quelle vere, quelle in cui
nessuno, nemmeno la mamma, può aiutarti.
Allora saremo orgogliosi, come lo siamo stati
in questo primo giorno di scuola: quando saranno in grado di districarsi nelle complicazioni, di vedere opportunità dove sembra ci siano problemi, se avranno il coraggio delle proprie azioni e
delle proprie scelte, se sapranno ancora sorridere come fanno ora.
E se ci commoviamo vedendoli col loro grembiulino un po’ troppo grande e l’espressione seria seria, va
bene: perché, come diceva Tolkien, “non tutte le lacrime sono un male”.
Una mamma di I A
pag. 5
INTERVISTA AI PRIMINI
Sono ormai passati tre mesi dal nostro primo giorno di questa meravigliosa avventura.
Dico “nostro”, perché anche per me, che sono la maestra, è stato un nuovo inizio ed una grande, grandissima emozione quel giorno!
Ecco, dicevo, sono appunto passati tre mesi e anche i bambini di prima, che ancora non sanno scrivere ( ma che si
stanno impegnando tantissimo per imparare!!), vogliono dire la loro sul mitico Ricciolino! Come fare?
Da vere stars, i ”primini”, risponderanno alle domande di un’intervista appositamente pensata per loro!!!!
Buon giorno bambini, vorrei farvi un’intervista su
questi primi mesi di scuola, ci state??
TUTTI: (parte un coro) Siiiiì!!!
Benissimo, per prima cosa vorrei chiedervi che cosa
avete provato il 9 settembre, il nostro primo giorno di
scuola.
Aurora e Stella: ”Mi sentivo emozionatissima!”
Giacomo, Alessio, Ludovica, Ale, Mirko:, Alice, Edo,
Richi: “Ero felice, perché era finalmente arrivato il
primo giorno di scuola!”
Daria, Edo: “Mi sono emozionata perché ho visto te,
maestra!”
Jacopo: “ Mi ha emozionato la canzone di accoglienza, erano bravissimi i bimbi grandi!”
Andrea: “Ero agitatissimo, perché non sapevo dove
andare!”
Cosa vi ricordate, come cosa più bella, fatta durante
le prime settimane?
Richi: “Abbiam disegnato le nostre facce!”
Edo, Alice, Edo, Ludovica, Alessandro, Ginevra, Vittoria, Mirko, Alessandro, Alessio, Aurora: “I giochi
fatti con Samantha”
Giacomo: “ La prima copertina del quaderno che abbiam preparato”
Margherita: “ Quando abbiam fatto la prima lettura”
Daria: “Quando abbiam iniziato a scrivere sul quaderno”
Andrea: “L’intervallo!”
(Jacopo addirittura va indietro al giorno del raccordo come momento per lui importante!)
Qual era, se ne avevate, la vostra più grande paura
relativa alla scuola?
Aurora, Alice e Ginevra: “avevo paura che la mia
classe fosse brutta e che tu ci facevi fare cose noiose”
Margherita, Ludovica: “Avevo un po’ paura per le
cose da fare”
Edo c.: “ Avevo paura di iniziare subito a leggere e
scrivere, io non lo so fare!”
Giacomo e Mirko: “ anche io avevo paura di dover
iniziare subito a leggere e scrivere!”
Vittoria: “ Mi mancavano le mie amiche..”
Natale 2013
Daria, Andrea e Ale: “ Io non avevo paura di nulla!”
Cosa vi aspettavate di trovare qui a scuola?
A questa domanda praticamente tutti i bambini
hanno risposto che si aspettavano di trovare nuovi
amici, la maestra e di iniziare a conoscere le letterine…
Daria: “Mi aspettavo di trovare un cartellone con
scritto BENVENUTI!”
Cosa vi piace di più fare, intervallo a parte ( li precedo, infatti vedo tutte le manine che si abbassano e i
pensieri si spostano su altre attività! :D ) ?
Daria: “scrivere”
Aurora: “ fare le schede”
Giacomo: “Leggere”
Alice: “Fare le lettere”
Jacopo: “leggere e scrivere….e…disegnare!”
Margherita: “Leggere”
Edo C. “Disegnare”
Ale B:”Disegnare, ma con le tempere…e anche scrivere”
Byron : “Giocare con i compagni”
Ludovica: “Giocare con la Marghe e la Vittoria”
Vittoria: “Leggere”
Andrea e Mirko: “Cancellare la lavagna”
Ale L.: “Preparare le pagine con i binari per scrivere”
Stella: “Anch’io come Ale!”
Ginevra: “ Giocare con le compagne”
Alessio: “ Giocare e lavorare coi compagni”
Riccardo: “Ascoltare le storie del Bosco Fantastico”
Edo M.: “Leggere”
Ultima domanda, bambini…Come vi sentite, ora che
frequentate la scuola primaria?
Anche per questa risposta i bambini han risposto
similmente: chi si sente sia felice, sia un po’ triste
(quando non riesce subito a far qualcosa), chi si sente contentissimo, ma la maggior parte di loro si sente grande e importante per aver iniziato insieme
questo viaggio!!!
Grazie mille bimbi per questa bellissima chiacchierata!!!!
I bambini di I A
pag. 6
LA SCUOLA SIAMO NOI
Il giorno 23 novembre si è svolto l’Open Day della nostra scuola!
Volevamo far conoscere a tutti come sono le nostre giornate, in particolare i
laboratori di musica, arte, lingua Inglese, informatica, lettura e motoria.
Ecco le nostre impressioni:
LABORATORIO MUSICALE
“Ho suonato il tamburo e il triangolo” (Umberto)
“Riconoscere i suoni ad occhi chiusi” (Giulia)
“Cantare in particolare la canzone “LE OLIMPIADI MUSICALI” (Valentino)
LABORATORIO ARTISTICO
“Abbiamo creato una bellissima lanterna” (Cristina e Giulia)
MADRELINGUA
“Ci è piaciuto inventare una storia in inglese con dei fogli mischiati” (Michela,
Sofia T. Elisa)
“Giocare a memory in inglese” (Mattia P, Cristina)
INFORMATICA
“Poter far vedere ai nostri familiari come eravamo bravi ad usare il computer per disegnare” (Mino e Alice P.)
“Creare un biglietto per Natale con anche il calendario” (Giulia, Riccardo P., Sofia, Sara C. Alice P. Lavinia G.)
LETTURA
“Ho potuto fare un libretto e un segnalibro personalizzato” (Cristina, Sofia, Michela, Alice, Martina C.)
MOTORIA
“Mi è piaciuto imitare un personaggio, visto da una carta” (Valentino)
“Giocare a calcio, basket con gli ostacoli, giocare coi cerchi” (Valentino, Francesco, Michele)
Per noi la nostra scuola è bellissima, con tanto verde e grandi alberi, ha campi da calcio e una sabbiera dove trascorrere i nostri intervalli!
Le cuoche ci cucinano cose buonissime.
Abbiamo una gran veranda con molti giochi, una palestra nuova con il campo sintetico e una grande aula
di Informatica dove ognuno ha il proprio computer e una lavagna interattiva.
Le nostre classi sono allegre, colorate, decorate con i nostri lavori e tanti libri da leggere.
Una chiesa accogliente dove non solo preghiamo ma facciamo anche le recite, cantiamo, è un luogo
“magico”.
I bambini di II A e II B
pag. 7
CHE BELLO STARE INSIEME!
Certe volte capita che durante l’intervallo, giocando, si litighi…purtroppo anche per cose molto banali!
Ma da qualche settimana abbiamo provato a giocare a calcio tutti insieme, maschi e femmine…bè non ci
crederete…è stato bellissimo!!
Siamo riusciti a passare del tempo insieme senza prenderci in giro e bisticciare e questo è potuto accadere perché è come se fossimo una grande famiglia e, in famiglia si sa, ci si vuole un gran bene!!!
I bambini di III A
IL SEGRETO DELLA III B: L'AMICIZIA!
La classe IIIB, all’inizio dell’anno, ha ricevuto una proposta dalla maestra per migliorare il modo di stare insieme: durante la pausa dopo il pranzo, tutti i giorni, un compagno decide quale gioco di classe fare
e lo arbitra.
All’inizio abbiamo avuto qualche difficoltà, perché facevamo fatica ad andare d’accordo tra noi, poi con
il trascorrere dei giorni, abbiamo scoperto quanto fosse divertente giocare uniti…e la nostra amicizia si è
rafforzata!
Certo, capita ancora di litigare, ma l’intervento dell’arbitro riporta la pace tra noi.
In questi mesi abbiamo anche scoperto quanto sia bello essere amici, aiutandoci e rispettandoci a vicenda.
Quest’esperienza ci ha aiutati a superare le piccole incomprensioni, affrontando ogni giorno con gioia
insieme agli amici che credono in noi!!
I bambini di III B
Natale 2013
pag. 8
I NUOVI VOLTI AL
CONSIGLIO DI ZONA
DEI RAGAZZI
E DELLE RAGAZZE
Il Consiglio di Zona nove è un’organizzazione, un
progetto al quale il nostro Istituto aderisce. Esso dà
la possibilità a noi ragazzi delle classi quarte e quinte della scuola primaria e delle scuola secondaria di
primo grado di discutere e di portare proposte che
successivamente potranno essere realizzate.
Ci si riunisce nella sede in via Guerzoni (la sede vera
del consiglio di zona degli adulti!) e con l’aiuto degli
insegnanti e dei coordinatori del CdZ degli adulti
proponiamo le nostre idee e i nostri progetti.
Noi quarte siamo entrate a far parte di questo progetto quest’anno, quando i nostri compagni di quinta ci hanno illustrato per filo e per segno quanto fatto da loro lo scorso anno.
Così abbiamo dato il via alle elezioni per nominare il
nostro rappresentante (quello delle classi quarte!).
La campagna elettorale ha avuto una durata di dieci
giorni durante i quali i candidati hanno pensato e
preparato un progetto per farsi conoscere maggiormente e condividere le loro idee attraverso un discorso.
Il progetto doveva riguardare un’idea concreta che
potesse migliorare la città di Milano per i bambini.
Le candidature sono state numerose e i progetti interessanti tanto che la scelta non è stata per niente
facile! Qualcuno di noi si è pure disperato quando il
sostenitore che aveva scelto di appoggiarlo si è unito
a un altro gruppo di sostenitori! Eppure il giorno 6
novembre sono avvenute le elezioni e dopo una trepidante attesa … Ilaria P. della sezione B ha ricevuto il maggior numero di voti seguita da Azzurra G.
della sezione A.
Venerdì 22 novembre le nostre
rappresentanti
hanno partecipato al loro primo
incontro:
erano
molte emozionate
e al rientro ci
hanno subito raccontato tutto quanto!
Noi tutti rinnoviamo alle nostre compagne le nostre
congratulazioni: “Fateci onore!”
I bambini di IV A
pag. 9
FESTA DELLO SPORT
Tutti gli anni nella scuola Achille Ricci, le maestre organizzano una festa chiamata “Festa dello
sport”.
Quest’anno si è svolta il 27 settembre e abbiamo
svolto: la corsa a ostacoli, il vortex, il salto in
alto, la corsa veloce, la staffetta e tanti altri
sport!
Dopo una lunga, impegnativa e faticosa mattinata, siamo andati a mangiare.
Tutti noi eravamo molto emozionati ed agitati
per le premiazioni che sarebbero avvenute nel
pomeriggio.
Le premiazioni si sono svolte in palestra e le maestre annunciavano i vincitori (un bambino e una
bambina) di ogni classe per ogni sport svolto nella mattinata!
E infine il momento cruciale...La coppa Fair
Play!!!!
Questa coppa è la più temuta, perché viene consegnata alla classe più sportiva e meno polemica… e si sa, nello sport a volte capita di litigare!!
Ma dopo ore e ore il grande momento è arrivato,
la direttrice Elisabetta ha afferrato il microfono
e... “La classe vincitrice della coppa fair play è:
la quarta B!!!!!!”.
In un secondo tutta la classe si è alzata per esultare, eravamo a dir poco felici, abbiamo sollevato
la coppa in alto e tutti insieme siamo andati in
classe, fieri della nostra giornata faticosa ma che
ha portato grandi risultati!
Da quel giorno la festa dello sport è rimasta la
festa più bella per noi!
I bambini di IV B
LE CLASSI QUINTE IN VISITA ALLE TERRAZZE DEL
DUOMO E ALLA PINACOTECA DI BRERA
A inizio anno noi ragazzi delle classi V^ A e B siamo
andati in centro a Milano per ritrovarci e stare un po'
insieme lontano dai banchi, dopo la lunga pausa estiva, e per scoprire il Duomo e la Pinacoteca di Brera.
Arrivati nell'enorme piazza del Duomo con la linea 3
della metropolitana, che abbiamo preso ad Affori,
Chiara, la nostra guida, ci ha subito accompagnati in
un tour ricco di curiosità e storia alla scoperta delle
facciate esterne del Duomo.
Doccioni, statue e vetrate a mosaico non hanno più
segreti per noi, Chiara ci ha spiegato nel dettaglio la
storia di questa cattedrale e della sua lunghissima costruzione.
L'impresa più dura è stata però salire gli oltre 300 gradini che ci hanno portato alle terrazze del Duomo,
ma ne è valsa la pena: il panorama è davvero da mozzare il fiato.
È stato più che eccitante... stupefacente! C'erano statue, arcate, gradinate e abbiamo potuto ammirare
dalla terrazza maggiore la guglia principale che regge la Madonnina d'oro, simbolo di Milano.
Da lì abbiamo buttato lo sguardo su tutta la città...Il Castello Sforzesco, la Torre Velasca e con lo sguardo abbiamo cercato anche i tetti della nostra scuola in lontananza...ma i nuovi grattacieli ce lo hanno
impedito.
Terminata la visita al Duomo abbiamo fatto una bella passeggiata attraverso la Galleria Vittorio Emanuele, Piazza della Scala fino ad arrivare all'accademia di Brera.
Dopo aver pranzato nel cortile dell'accademia, siamo
finalmente entrati a vedere i magnifici quadri della
Pinacoteca, una sorta di biblioteca ma fatta di quadri. Alcuni erano così belli da sembrare fotografie!
La guida ci ha spiegato che la Pinacoteca fu voluta
da Napoleone Bonaparte per dar modo agli studenti
dell'accademia di avere i grandi maestri come esempi.
Ce ne erano di bellissimi, alcuni molto famosi, come Il
Cristo morto del Mantegna o lo Sposalizio della Vergine di Raffaello.
Il quadro che più ci ha colpiti è stato però Il Bacio di Hayez, per il realismo dell'immagine e i dettagli, in
particolare la gonna della ragazza...sembrava di poter toccare la seta!
C'erano anche scene di lotta, di guerre e raffigurazioni di diverse parti del mondo.
Quando siamo tornati a scuola eravamo stravolti, ma davvero felici delle bellissime cose viste.
I bambini di V A
Natale 2013
pag. 10
IL CONSIGLIO DI ZONA RACCONTATO DAI RAGAZZI
DELL'ACHILLE RICCI: COS'È, ELEZIONI, ASPETTATIVE...
Il Consiglio di Zona è un ente locale.
Io vi parlerò della mia zona: la Zona 9.
Essa è composta da diciassette quartieri: Porta Garibaldi, Porta Nuova, Bovisa,
Isola, Bicocca, Cà Granda, Niguarda, Affori, Dergano, Bruzzano... e va dal centro
su verso nord.
Ma per raccontarvi il nostro progetto dovrò tornare
piccolo: nella classe IV.
L'anno scorso prima abbiamo dovuto scegliere i nostri rappresentanti.
Durante la campagna elettorale si sono svolti litigi
che hanno provocato lo scioglimento di alcuni gruppi.
É buffo, non trovate anche voi?
Alla fine ogni candidato doveva esporre il suo progetto agli altri e poi, quando tutti hanno detto la loro...
finalmente le elezioni!
Poi la maestra ci ha chiesto di provare a cercare delle
associazioni che frequentiamo nella zona, dopo questo lavoro, quest'anno si può trovare la mappatura su
Internet al sito www.ragazzinzonamilano.it dove, se vi serve, potete trovare molte informazioni utili.
Invece quest'anno il compito è il triplo più difficile: elaborare uno stemma per il Consiglio di Zona dei ragazzi e
delle ragazze per tutta Milano!
Spero che lo stemma che inventeremo io e il mio gruppo
sarà usato per Milano.
Le mie aspettative sono quelle di rendere Milano più
bella e di fare partecipare i bambini alla comunità cittadina.
L'anno scorso il Consiglio dei Zona 9 ha deliberato che
in via Pellegrino Rossi si modificherà il parchetto adiacente al nuovo supermercato, aggiungendo rampe da
skateboard e un campo da pallavolo, come richiesto dai
ragazzi e dalle ragazze del Consiglio di Zona 9 nel progetto di due anni fa.
Il Consiglio di Zona 9 ci ha dato ascolto!
Gabriele C., classe V B
pag. 11
BUON SOGNO A TUTTI
Condividiamo con voi la poesia che ci ha accompagnato durante l’Avvento.
INVICTUS
Quest’anno il nostro percorso di Avvento è stato un po’ diverso.
Il 27 novembre è venuto a trovarci Alessio Tavecchio, un ragazzo che quando aveva poco più
di 20 anni ha avuto un terribile incidente in moto.
Da allora è sulla sedia a rotelle, ma nonostante
questo non si è mai perso d’animo ed è perfino
riuscito a partecipare alle para olimpiadi di Atlanta ’96.
Questo incontro è stato davvero bello perché
Alessio ci ha parlato di educazione stradale ma
in un modo diverso dal solito: ci ha fatto capire
quanto sia importante l’attenzione nelle cose
che facciamo, perché un secondo, una disattenzione ci possono cambiare la vita.
È stato stupendo sentirlo parlare…ci ha fatto
capire l’importanza di avere un sogno e di continuare ad avere la forza di realizzarlo qualsiasi
cosa ci succeda.
Alla fine dell’incontro Alessio ci ha regalato il
suo calendario ed alcuni di noi se lo sono fatti
autografare.
Non vediamo l’ora che ci arrivi il suo libro per
vedere se leggere ciò che ha scritto sarà emozionante come averlo incontrato.
Grazie, Alessio, di averci raccontato la tua storia!
I ragazzi della scuola media
Per saperne di più www.alessio.org
Natale 2013
Dal profondo della notte che mi avvolge,
Buia come un pozzo che va da polo a polo,
Ringrazio qualunque dio esista
Per l'indomabile anima mia.
Nella feroce morsa della circostanza
Non ho esitato né gridato.
Sotto i colpi d’ascia della sorte
Il mio capo è sanguinante, ma non chino.
Oltre questo luogo d'ira e di lacrime
Il solo Orrore delle ombre incombe,
E ancora il minaccioso scorrere degli anni
Mi trova e sempre mi troverà senza paura.
Non importa quanto stretto sia il percorso,
Quanto piena di castighi sia la vita,
Io sono il padrone del mio destino;
Io sono il capitano della mia anima.
—————————————
Out of the night that covers me,
Black as the pit from pole to pole,
I thank whatever god may be
For my unconquerable soul.
In the fell clutch of circumstance
I have not winced not cried aloud.
Under the bludgeonings of chance
My head is bloody, but unbowed.
Beyond this place of wrath and tears
Looms but the Horror of the shade,
And yet the menace of the years
Finds and shall find me unafraid.
It matters not how strait the gate,
How charged with punishments the scroll,
I am the master of my fate;
I am the captain of my soul.
William Ernest Henley
pag. 12
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