Giovedì, 4 ottobre 2007
Anno XL
N. 234
LA FIDUCIA
€ 1,00
GIANFRANCO RAVASI
R
iposare il proprio cuore in Dio,
lasciarsi galleggiare sulle acque
sicure, amare la vita così come si
presenta, col suo corteo di asperità.
Dare, senza contare gli anni che ci
restano da vivere… L’essenziale, di
fronte a chiunque, è sempre il
comprendere tutto di lui e, quando si
riesce a comprendere l’altro, è una festa.
Due sono i sentimenti che sbocciano da
queste righe, desunte da un libretto che
raccoglie 100 pagine di frère Roger
Schutz (Città Nuova), il fondatore della
comunità ecumenica di Taizé, morto lo
scorso anno accoltellato da una
squilibrata, mentre stava pregando.
Innanzitutto c’è il tema della fiducia,
una virtù rara in questi tempi così
sospettosi e inquieti. L’abbandono a Dio,
anche nel giorno della tenebra, milita
contro le nostre manovre di salvezza, le
furbizie, la ricerca del «tutto subito». È,
questa, una qualità dell’anima che si
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S. Francesco d’Assisi
acquista con un esercizio coraggioso di
distacco, di semplicità, di purezza
interiore, proprio come è stato
testimoniato dal santo di questa
giornata, Francesco d’Assisi.
C’è, poi, un altro sentimento che affiora
dalle parole di frère Roger ed è quello
della fiducia nel prossimo, della
generosità, soprattutto cercando di
mettersi dall’angolo di visuale dell’altro,
tentando di comprenderlo in profondità.
È, questo, il vero dialogo, l’incontro, la
solidarietà e chi riesce a vivere la propria
esistenza con un simile atteggiamento
può veramente confessare che essa
diventa «una festa». Cadono le paure, si
superano le grettezze, si ottiene la
sapienza, si gusta la serenità. C’è un
bellissimo proverbio indiano che ci
ammonisce così: «Ciò che non viene
donato va perduto». Donarsi con fiducia
a Dio e al prossimo è un trovare cento
volte tanto.
OGGI IN ITALIA E NEL MONDO
L’INCHIESTA
■ Immigrazione
■ Abruzzo
■ Stati Uniti
■ Nuove élite
Prodi: le porte
restano aperte
La CdL: un invito
agli stranieri
Caccia ai killer
degli orsi
nel Parco nazionale
Giallo sulle notizie
Bush mette il veto
alla sanità gratuita
per i bimbi poveri
con tasse sul fumo
I giovani laureati
e la classe dirigente
«Siamo pronti
ecco i nostri valori»
SANTAMARIA A PAGINA
9
VIANA A PAGINA
14
RIPARAZIONE IMMEDIATA PER I «DEBITI»
TRA SFIDE E APPUNTAMENTI
IL BENE COMUNE
MEDICINA
ALL’ANTI-POLITICA
STEFANO ZAMAGNI
he la categoria di bene comune viva ogC
gi una situazione di crisi – vale a dire, di
transizione – è cosa risaputa e ampiamente
confermata da una pluralità di segni. Uno di
questi – non certo dei minori – è la duplice
confusione in continua crescita, per un verso, tra bene "comune" e bene "totale" e, per
l’altro verso, tra bene comune e interesse generale. Come ben chiarisce il documento preparatorio della 45esima Settimana sociale in
calendario per la metà di questo mese di ottobre, mentre il bene "totale" è una somma
di beni individuali, il bene comune è piuttosto il prodotto o la moltiplicazione degli stessi. Il che significa che il bene comune è qualcosa di indivisibile, perché solamente assieme è possibile conseguirlo, esattamente come accade in un prodotto di fattori: l’annullamento di anche uno solo di questi, azzera
l’intero risultato.
Essendo comune, questo bene non riguarda
la persona presa nella sua singolarità, ma in
quanto relazione con gli altri. Questo dice la
profonda differenza rispetto al bene totale: in
quest’ultimo non entrano le relazioni tra le
persone e, di conseguenza, neppure entrano
i beni relazionali, la cui rilevanza ai fini del
progresso civile e morale delle nostre società
è ormai cosa ampiamente risaputa. Del pari
diffusa, nel lessico politico ed economico corrente, è la confusione tra bene comune e interesse generale, come se i sostantivi "bene"
e "interesse", da un lato, e gli aggettivi "comune" e "generale", dall’altro, fossero sinonimi. Eppure, generale si oppone a particolare, mentre comune si oppone a proprio. Nel
bene comune, il bene che ciascuno trae dal
suo uso non può essere separato da quello
che altri pure da esso traggono.
Cosa c’è all’origine di tale situazione di crisi?
Per un versante, la svolta individualistica che
la cultura occidentale ha imboccato, per svariate ragioni, ormai da qualche tempo. Per
l’altro, a pesare è il dispiegamento pieno del
pluralismo contemporaneo. Il venir meno di
un’etica comune ha dato la stura al moltiplicarsi delle differenze negli interessi, nelle preferenze, nelle concezioni stesse del bene.
Ciò precisato, è ancora spendibile – ai fini
pratici – l’idea di bene comune, oggi? Per mostrare e far sentire che tale principio (che è
uno dei quattro pilastri che sorreggono la
dottrina sociale cristiana) non è un’astrazione o, peggio ancora, un’espressione retorica
di volta in volta invocata secondo l’interesse
di questa o di quella parte politica, di questo
o di quel gruppo di potere, è indispensabile
indicare quali forme concrete il perseguimento del bene comune può oggi assumere.
Aristotele ci ricorda che la virtù "è una disposizione che produce scelte". Non si è virtuosi se si parla solamente oppure ci si limita ad un rispetto formale delle regole. Bisogna anche "fare" opere e adoperarsi perché
le regole stesse siano buone. È questo un
compito che riguarda tutti, ma tocca in particolare i cattolici che vogliono vivere con responsabilità la loro cittadinanza.
La tentazione dell’antipolitica, che serpeggia e si diffonde per il Paese, si nutre di quelle che Spinoza chiamava le «passioni tristi».
Non si tratta della tristezza del pianto o della sofferenza, ma dell’impotenza, della delusione, della frammentazione. È questo tipo di tristezza che spegne lo slancio vitale di
cui sarebbero capaci non pochi soggetti, individuali e collettivi, del nostro paese. Ed è
sempre questa tristezza che genera la malinconia; quella condizione prodotta nelle
singole coscienze dallo scarto tra l’esperienza e l’attesa.
I cattolici, in Italia, non possono assistere,
passivi e rassegnati, a un tale spettacolo.
Scuola, arrivano
gli esami d’agosto
IASEVOLI E LENZI
SERVIZIO A PAGINA
27
MOTTA A PAGINA
Accordo. Pyongyang smantellerà entro l’anno i suoi
impianti. Le operazioni sotto il controllo di Washington
Svolta in Nord Corea
È stop al nucleare
● Intesa a Pechino
Pyongyang
chiuderà il suo
programma
atomico alla fine
di dicembre. In
cambio forniture
energetiche
e alimentari
● Bush: «Passo
importante»
Nel documento
nessun
riferimento a
quando il regno
eremita sarà
cancellato dalla
lista nera Usa
7
SERVIZI A PAGINA
LA CRISI DI MYANMAR
Nuove
retate:
i monaci
in fuga
25
MARINO NEL PRIMOPIANO
IL CASO PIANCONE
MENTRE S’AVVIA A PALAZZO MADAMA L’ITER DELLA MANOVRA
Il br in semilibertà:
nuova polemica
sulla legge Gozzini
La maggioranza torna a ballare:
Visco salvato dai senatori a vita
Le vicenda dell’ex
br in semilibertà
a Vercelli, autore
di una rapina in
Toscana che
poteva costare la
vita a un
poliziotto, riapre
il dibattito. CdL
all’attacco.
Mastella invia gli ispettori e si dice
disposto a discutere. Gli operatori
difendono la norma: «Ricade solo l’un
per cento». Intanto si sgonfia la pista
eversiva per l’episodio di Siena
PICARIELLO E RUGGIERO A PAGINA
● L’Unione la spunta
● Statali, sciopero
al Senato per un
voto e con
il contributo
determinante dei
senatori a vita
e manifestazione
il 26 ottobre
contro la manovra
e per il contratto
● Nicolais: i fondi
● Prodi ostenta
arriveranno. PadoaSchioppa: serve il sì
nel 2007 al collegato
sul welfare. La base
sindacale contestata
anche a Melfi
sicurezza: «Siamo
tranquilli»
Polemiche anche
per l’assenza in aula
di Mastella
15
FATIGANTE, GRASSO E MASTRAGOSTINO ALLE PAGINE
CON AVVENIRE
TORNANO GLI ESAMI DI RIPARAZIONE
SPAZIO:
50 ANNI FA
IL LANCIO
DELLO SPUTNIK
3
I DEBITI
VANNO SALDATI
GIUSEPPE SAVAGNONE
I corsi di recupero potranno essere
gestiti da enti esterni: un superamento
della logica statalista nel segno
dell’apertura al territorio
UN PROBLEMA EMERGENTE
INDEBITAMENTO
INCUBO FAMILIARE
GIORGIO FERRARI
Le famiglie italiane sono esposte
al rischio di sovraindebitamento
e il ricorso al credito al consumo
è diventato un sostituto dei salari
Storia
POMBENI:
DE GASPERI
DA GIOVANE?
ITALICO, NON
AUSTRIACANTE
AIRÒ
32
Intervista
IL MAESTRO
PRÊTRE: IN TIVÙ
CI VORREBBE
PIÙ MUSICA
E MENO CALCIO
DOLFINI
35
8/11
4
Oggi su èVita
EUTANASIA: SOLO
4 LE «RICHIESTE»
SU 40 MILA
MALATI DI CANCRO
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