L’evoluzione del costume nella
moda di Vivienne Westwood
Valentina Umericelli
Dame Vivienne Westwood
È considerata universalmente la
regina incontrastata del
patinato mondo della moda
britannica. Spinge i confini e
promuove nuovi concetti.
E’una delle stiliste più
eccentriche e provocatorie in
circolazione. Lei osa, sfida e
gioca con i tessuti fino a
trasformarli in capi di alta
moda.
Vivienne e Malcolm
Il suo esordio è ormai
leggenda. L’incontro con
Malcolm McLaren, manager dei
sex pistols, poi l’apertura della
boutique “Leti t rock” che
diventa il punto focale della
scena punk e che trasforma
Vivienne nella regina della
nuova corrente. Da allora il suo
lavoro è stato un work-inprogress che evolveva e
cambiava in risposta allo stile
delle correnti subculturali.
Partnership
Insieme ricreano l’atmosfera
e il dettaglio della moda dei
Teddy-boy che parodiavano
l’alta società con vestiti di
taglio edordiano. La loro
partnership fiorì
professionalmente come un
romanzo: McLaren aveva il
sapere della cultura e la
Westwood il bagliore
creativo di tradurre le sue
idee in capi d’abbigliamento.
Un nuovo stile
Una sorta di scomposizione e ricomposizione in ordine
differente dei tasselli: si costruisce un discorso diverso e
si veicola un messaggio diverso rispetto a quello di
partenza. Così il mondo Westwood va incontro a nuove
sperimentazioni e prende piede l’ondata del remake e
del customizing, termini che appartengono sia alla
tradizione dell’atelier come alla cultura di strada:
ovunque perciò ci sia una richiesta più o meno conscia di
autenticità e individualità estetiche e culturali.
Anticonformismo e tradizione
Conosciuta principalmente per la sua
inclinazione ad andare contro le convenzioni
e il sistema la designer, ha allo stesso
tempo un grande rispetto per il passato a cui
si ispira continuamente per le sue creazioni:
dettagli del costume storico come corsetti e
crinoline rivisitate in chiave attuale e
innovativa.
Incurante di quanto provocatore e
oltraggioso il risultato possa essere, il suo
approccio è funzionale e racchiude in sé un
particolare tipo di “britshness” che combina
anticonformismo e senso della tradizione.
Storicismo e innovazione
Dagli anni 80 la moda ha forgiato il suo cammino,
dalla libera e non strutturata geometria delle prime
collezioni alla provocatoria tecnica sartoriale degli
anni 90, la progressione del suo lavoro riflette la
sistematica esplorazione del taglio e del cucito del
passato.
Storicismo e innovazione: l’eccezionale mix di
praticità e inventiva della Westwood , il fascino della
silhouette e la materia dei suoi tessuti, il tweed, il
tartan, il cotone e il taffetà setato sono manipolati con
tale verve che risultano come una grande moda
dinamica.
Moda e politica
Vivienne Westwood è una figura eterodossa
difficile da categorizzare perché non si è mai
conformata alle mode contemporanee, il cuore
creativo delle sua maison affonda le radici
nell’importanza del costume e nella concezione
di nuove collezioni.
Iconoclastica e dissacrante come il suo stile,
proprio grazie alla sua cultura e alla passione
per la politica e per le problematiche moderne
che si riflettono nel suo lavoro, riesce ad
affrontare in passerella tematiche sociali
importanti. Nelle collezioni più recenti usa
proprio la moda, come grande catalizzatore
d’attenzione per lanciare messaggi politici forti.
Sempre e comunque un gesto fra tradizione e
trasgressione, rappresentativo di questa
interprete dell’anarchia disciplinata. O della
disciplina anarchica che dir si voglia.
Il mercato italiano
Con il boom del pret a porter e la nascita dei
grandi stilisti italiani, la boutique Westwood
cavalca immediatamente questa nuova
ondata di gusto, di stile e di rinnovamento.
Anni meravigliosi, in cui il rapporto con gli
stilisti emergenti erano molto validi perchè si
era ancora in pochi.
In Italia la Westwood collabora con Carlo
d'Amario suo partner commerciale che
continua a curare tutt'oggi l'immagine
Westwood in Italia. E intanto che si genera
un vero e proprio distretto della moda
italiana, nascono anche i grandi talenti
individuali che iniziano a imporsi sul mercato
traendo spunto anche dallo studio degli abiti
Westwood.
La sensibilità ambientale
Negli ultimi anni la Westwood si afferma ancor più affrontando un’altra
fase creativa e personale particolare: quella della sensibilità
ambientale, con la quale anche la nozione di trend o moda, viene
rivoluzionata, e lei sembra ridefinire quelli che sono i parametri di
riferimento. La sua griffe sposa la tematica ambientale alla quale
Vivienne coniuga creatività e estro vulcanico. Un modo diverso di fare
fashion e ha poi continuato negli anni impiegando prodotti e tessuti
biologici o di recupero.
Nasce così l’abito t-shirt creato esclusivamente con un cotone
biologico al 100%, le borse eco-friendly create con materiali di riciclo,
o ancora la linea di borracce glamour realizzate in collaborazione con
l’azienda svizzera Sigg, la linea di scarpe in gomma creata dalla
collaborazione con l’azienda brasiliana del marchio “Melissa” che
unisce l’eccentricità del disegno Westwood
Green design, moda eco-chic: questi sono gli ingredienti delle
nuove collezioni firmate Westwood. Niente rinunce solo attenzione
agli sprechi e al riuso creativo.
Settant'anni e magnifica...
Vivienne Westwood
ha fatto dell'arte di
sorprendere uno dei
suoi marchi di
fabbrica, a renderla
diversa è stato il suo
cervello, la sua
attitudine nei
confronti della vita.
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