LA SICUREZZA IN TASCA LA SICUREZZA IN TASCA INDICE 2 PREMESSA 5 GLOSSARIO 6 NORMATIVA IN MATERIA E SUA EVOLUZIONE 9 12 OBBLIGHI E DIRITTI DEI LAVORATORI 14 L’INFORTUNIO SUL LAVORO !! Infortunio in itinere !! Suddivisione degli infortuni 16 16 17 POSSIBILI CAUSE DI INFORTUNIO !! Cause soggettive !! Cause oggettive 18 18 19 LE ASSICURAZIONI CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO !! Assicurazione obbligatoria !! Altre assicurazioni 20 20 21 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) 22 RISCHI GENERICI E SPECIFICI !! Rischi derivanti da attrezzature da lavoro !! Rischi derivanti da macchine !! Rischi derivanti da impianti !! Rischi derivanti da sostanze e preparati chimici !! Rischi derivanti da rumore !! Rischi derivanti da campi elettromagnetici (CEM) !! Rischio elettrico !! Rischi derivanti dalla movimentazione !! manuale dei carichi 23 23 24 24 24 26 27 28 AMBIENTE DI LAVORO !! Norme di comportamento nei luoghi di lavoro 33 35 31 37 39 GUIDA DI AUTOVEICOLI 42 PREVENZIONE INCENDI !! Avvertenze e limitazioni !! nell’uso delle sostanze estinguenti !! Mezzi di estinzione 43 PRONTO SOCCORSO !! Norme fondamentali !! Ferite !! Emorragie !! Contusioni !! Infortuni da elettrocuzione (scossa elettrica) !! Ustioni !! Malori e svenimenti !! Punture di insetti !! Morsi di cani e gatti !! Inalazione di fumi tossici !! Colpo di calore e colpo di sole 50 50 51 51 52 55 55 56 57 58 58 58 ELENCO DEI PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI SICUREZZA E SALUTE SUL LUOGO DI LAVORO 60 SEGNALETICA DI SICUREZZA 62 44 45 3 INDICE OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO, DEI DIRIGENTI E DEI PREPOSTI PROTEGGERE IL NOSTRO BENESSERE !! Esercizi di rilassamento PREMESSA LA SICUREZZA IN TASCA La tutela della sicurezza e della salute sul lavoro deve essere un elemento fondamentale nella gestione d’impresa. Ciascuno di noi ha la responsabilità di svolgere un ruolo attivo nel sistema della sicurezza aziendale. In tal senso è indispensabile costruire e consolidare una cultura che si basi anche su efficaci azioni di informazione e sensibilizzazione ad ogni livello dell’organizzazione. Attraverso la consapevolezza dei contenuti del nostro lavoro e di come lo svolgiamo è possibile migliorarlo e renderlo più sicuro. Il nostro impegno è dunque quello di predisporre strumenti educativi ed informativi che ci aiutino a riconoscere e saper affrontare le varie dimensioni del rischio. A ciò vuole contribuire questo opuscolo, con le sue semplici ed essenziali informazioni sulle possibili situazioni di rischio e sui corretti comportamenti che ognuno di noi è tenuto ad adottare. 4 Antonio Migliardi 5 PREMESSA Vi invito a farne l’uso migliore. Buon Lavoro GLOSSARIO LA SICUREZZA IN TASCA Il presupposto della prevenzione degli infortuni è l’individuazione di tutti i rischi esistenti in azienda e delle loro reciproche interazioni. La vigente legislazione prevede infatti l’obbligo per il datore di lavoro di individuare tutti i rischi derivanti dalle attività lavorative svolte nei luoghi di lavoro. I rischi individuati e le misure adottate per la loro prevenzione e controllo devono essere indicati all’interno di uno specifico documento e portati a conoscenza dei lavoratori. A tale riguardo appare opportuno evidenziare di seguito, ai fini di un’uniforme comprensione dei termini utilizzati, le seguenti definizioni. !! Pericolo Proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore (materiali, attrezzature e tecniche, metodi di lavoro o altro) avente potenziale lesività per persone o cose. 6 !! Valutazione del rischio Procedimento di valutazione del rischio per la salute e sicurezza dei lavoratori nell’espletamento delle loro mansioni nel luogo di lavoro e individuazione delle relative misure per il controllo del rischio. !! Rischio specifico Rischio direttamente connesso alle attività professionali svolte dai lavoratori nel luogo di lavoro. !! Rischio generico Rischio non direttamente legato alle attività professionali normalmente svolte dai lavoratori, ma dovuto a cause che possono occorrere anche nella vita quotidiana. !! Misure per il controllo del rischio ! Accorgimenti tecnici; ! provvedimenti organizzativi; ! informazione dei lavoratori (sui rischi e sulle cautele da adottare); ! formazione professionale dei lavoratori; ! tutela sanitaria; ! dispositivi di protezione individuale (DPI); ! norme e procedure di sicurezza. !! Datore di lavoro È il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l’organizzazione dell’impresa, ha la responsabilità della stessa o dell’unità produttiva. Tra i suoi obblighi non delegabili ai sensi della vigente normativa in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, rientrano quelli di: ! effettuare la valutazione dei rischi; ! elaborare il relativo documento; ! designare il responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione. 7 GLOSSARIO !! Rischio Probabilità che sia raggiunto il livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego ovvero di esposizione a un determinato agente (chimico, fisico, biologico). Il rischio non rappresenta l’evento dannoso, ma solo la possibilità che esso si verifichi, sicché, quanto più è conosciuto, tanto meglio può essere affrontato e gestito al fine di prevenire le conseguenze. !! Documento di valutazione dei rischi (DVR) Il documento di valutazione dei rischi viene redatto dal datore di lavoro a seguito dell’esame effettuato dal Servizio di Prevenzione e Protezione in collaborazione con il medico competente e previa consultazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza. Il DVR è una relazione che riporta tutti i rischi specifici per la sicurezza e salute legati: ! alla natura dell’attività svolta; ! all’impiego di attrezzature di lavoro (macchine, apparecchi, utensili o impianti); ! all'impiego delle sostanze o dei preparati chimici; ! alla sistemazione dei luoghi di lavoro. Nel documento sono individuate tutte le misure di prevenzione e protezione necessarie affinché i rischi individuati possano essere controllati. NORMATIVA IN MATERIA E SUA EVOLUZIONE !! Dirigenti e preposti Sono responsabili dell’applicazione delle misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. LA SICUREZZA IN TASCA !! Lavoratori Sono responsabili della propria e altrui sicurezza sul luogo di lavoro e durante lo svolgimento della concreta attività lavorativa. Sono i destinatari delle misure per il controllo del rischio, da adottare obbligatoriamente durante lo svolgimento delle loro attività. 8 !! Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) È consultato dal datore di lavoro in ordine alla valutazione dei rischi, ai programmi di prevenzione e protezione, nonché all’individuazione e all’attuazione delle misure di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori; è eletto o designato dai lavoratori e deve ricevere adeguata formazione. !! Medico competente ! Partecipa alla valutazione dei rischi e alle riunioni periodiche sulla sicurezza; ! effettua gli accertamenti sanitari previsti dalla legge; ! verifica periodicamente gli ambienti di lavoro congiuntamente al responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione; ! collabora alle attività di informazione e formazione dei lavoratori. 9 NORMATIVA IN MATERIA E SUA EVOLUZIONE !! Responsabile e addetti del Servizio di Prevenzione e Protezione Supportano il datore di lavoro: ! nell’individuare i fattori di rischio; ! nell’effettuare la valutazione dei rischi; ! nell’elaborare il documento di valutazione dei rischi; ! nell’elaborare le norme e le procedure per la sicurezza; ! nel proporre i programmi di informazione e formazione in materia. Il recepimento da parte del nostro Paese di numerose direttive comunitarie ha comportato una maggiore attenzione da parte di tutta la società nei riguardi di problematiche inerenti la prevenzione degli infortuni e il miglioramento della salute e sicurezza dei lavoratori. La normativa nasce in Italia alla fine dell’800 e si sviluppa di pari passo all’evoluzione dei processi di lavoro; i cardini sui quali era incentrata tutta la disciplina in materia, prima del Decreto Legislativo 626/1994, erano costituiti dai decreti del presidente della Repubblica 547/1955, 303/1956 e 1124/1965 che, in alcuni casi, sono ancora attuali come è per il Decreto del Presidente della Repubblica 1124/1965. Questi decreti prevedevano, tra l’altro, come obblighi fondamentali del datore di lavoro, l’attuazione delle misure di igiene e sicurezza, l’informazione dei lavoratori sui rischi, la fornitura dei mezzi di protezione e il controllo sui singoli lavoratori per l’osservanza delle misure previste. Il sistema di sicurezza così impostato aveva il limite di dettagliare in modo molto specifico determinati obblighi tecnici, trascurando però altri aspetti rilevanti, e di prevederne l’applicazione solo in base a un ruolo di imposizione e controllo da parte dello Stato. Negli anni seguenti il sistema si è evoluto grazie all’introduzione – contenuta nel Decreto Legislativo 277/1991 (in tema di esposizione a piombo, amianto e rumore) – della valutazione del rischio come forma primaria di intervento da parte del datore di lavoro, da ripetersi periodicamente e a cui far seguire le misure preventive e formative. Queste novità, riprese e ampliate dal Decreto Legislativo 626/1994, hanno inciso profondamente sul sistema normativo ribaltando l’ottica precedente ponendo l’uomo, anziché la macchina, al centro della nuova organizzazione della sicurezza, presupponendo una maggiore attenzione alla prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali in tutti i momenti della vita lavorativa. Il Decreto Legislativo 626/94 non ha abrogato le leggi emanate negli anni precedenti, ma le ha modificate e integrate: l’innovazione prevede che il datore di lavoro effettui un’analisi per valutare se esistono pericoli ai fini della sicurezza e LA SICUREZZA IN TASCA 10 salute dei lavoratori e per determinare le adeguate misure di prevenzione e protezione. Inoltre, il Decreto Legislativo 626/1994 ha rafforzato il concetto di sicurezza organizzativa, basato su: ! valutazione ed eliminazione/riduzione dei rischi alla fonte; ! programmazione della prevenzione; ! istituzione del Servizio di Prevenzione e Protezione; ! nomina del medico competente; ! consultazione e partecipazione dei lavoratori; ! gestione dell’emergenza. In linea di principio si prosegue con la logica introdotta dal Decreto Legislativo 626/94, basata su logiche prevenzionistiche di tipo attivo, nelle quali vi è una costante correlazione tra attività lavorativa/innovazioni tecnologiche e misure di sicurezza/interventi, passando quindi dalla filosofia della riparazione del danno (attraverso una logica prevalentemente risarcitoria), a quella della prevenzione del danno (attraverso azioni preventive, formative e informative). Con questa normativa i lavoratori assumono, insieme al datore di lavoro, un ruolo centrale nella gestione della sicurezza; questa pubblicazione intende favorire la conoscenza di tale nuovo approccio. L’informazione e la formazione hanno infatti lo scopo di far conoscere i rischi connessi con l’ambiente di lavoro, le mi- 11 NORMATIVA IN MATERIA E SUA EVOLUZIONE Successivamente è intervenuta l’emanazione del Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n 81), che dà attuazione alla delega conferita al Governo dalla legge 3 agosto 2007, n. 123 - 306 articoli, 13 titoli e 51 allegati – per il riassetto e la riforma delle norme vigenti in materia di salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori nei luoghi di lavoro mediante il riordino ed il coordinamento delle medesime in un unico testo normativo, abrogando le principali normative vigenti, tra cui il Decreto del Presidente della Repubblica 547/55, il Decreto del Presidente della Repubblica 303/56, Decreto Legislativo 626/94, e tutte quelle incompatibili con il medesimo testo normativo. sure adottate per prevenirli e controllarli, i comportamenti da assumere e le procedure da seguire nei casi di emergenza, con l’obiettivo di far raggiungere ai lavoratori un alto grado di consapevolezza. Si tratta di un processo dinamico che deve essere ripetuto periodicamente in relazione all’evoluzione dei rischi. I titoli principali del nuovo provvedimento riguardano: principi comuni, misure di tutela e obblighi, valutazione dei rischi, Servizio di Prevenzione e Protezione, formazione, informazione e addestramento, sorveglianza sanitaria, gestione delle emergenze, consultazione e partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori, documentazione tecnico amministrativa e statistiche degli infortuni e delle malattie professionali, sanzioni, disposizioni in tema di processo penale, luoghi di lavoro, uso delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale, cantieri temporanei o mobili, segnaletica di salute e sicurezza sul lavoro, movimentazione manuale dei carichi, attrezzature munite di videoterminali, agenti fisici, sostanze pericolose, esposizione ad agenti biologici, protezione da atmosfere esplosive, disposizioni in materia penale e di procedura penale, norme transitorie e finali. Aspetti questi, presenti in tutte le società del Gruppo Telecom Italia, pur se in diversa misura. La normativa in materia di sicurezza e salute sul lavoro è supportata da un sistema sanzionatorio penale. LA SICUREZZA IN TASCA OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO, DEI DIRIGENTI E DEI PREPOSTI 12 !! Dirigenti e preposti, nell’ambito delle rispettive attribuzioni e competenze, devono: ! dare attuazione, secondo le direttive ricevute, alle disposizioni di legge, utilizzando le informazioni, i mezzi tecnici e il personale messo a loro disposizione; ! consentire ai dipendenti, per il tramite dei loro rappresentanti, di portare il loro contributo alla valutazione del rischio e di verificare l’applicazione delle misure di prevenzione e protezione; ! informare e formare i propri dipendenti circa i rischi e le misure adottate; affidare i compiti ai lavoratori tenendo conto delle loro capacità e condizioni di salute; ! vigilare ed esigere l’osservanza, da parte dei singoli lavoratori, delle norme e delle disposizioni aziendali in materia di sicurezza; ! aggiornare le misure in relazione ai mutamenti organizzativi e produttivi aziendali, e in base all'evoluzione della tecnica; ! curare l’applicazione delle procedure di prevenzione di incendi, di primo soccorso e di evacuazione dei lavoratori in situazioni di emergenza; ! adeguare i luoghi di lavoro, gli impianti e le attrezzature alle norme di legge; ! adottare, laddove necessario, i dispositivi di protezione individuale conformi alle norme e informare al loro corretto uso i lavoratori interessati, verificando periodicamente la loro efficienza; ! applicare le prescrizioni di sorveglianza sanitaria ove previste dal documento di valutazione dei rischi. ! 13 OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO, DEI DIRIGENTI E DEI PREPOSTI Il datore di lavoro ha l’obbligo di programmare e disporre la destinazione di risorse economiche, umane e organizzative – necessarie per l’applicazione delle misure generali di sicurezza previste dalla legge – e di verificarne lo stato di attuazione. A tali fini, uno dei principali obblighi a suo carico è costituito dall’elaborazione del documento sulla valutazione dei rischi legati alle attività operative, nonché alla stima dell’incidenza dei fattori organizzativi e di quelli interattivi con l’uomo. La valutazione viene effettuata dallo stesso datore di lavoro, con la collaborazione del responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e – laddove sia obbligatoria in azienda la sorveglianza sanitaria – con il medico competente, previa consultazione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza. La valutazione dovrà essere aggiornata in relazione a cambiamenti significativi dei processi produttivi e dell’assetto organizzativo dell’azienda, che possano incidere sull’esposizione al rischio. Almeno una volta all’anno è indetta una riunione, con la partecipazione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, volta principalmente a verificare lo stato di attuazione dei programmi e l’efficacia delle relative misure di sicurezza e di protezione. Per assicurare l’attuazione delle misure di prevenzione e dei processi correlati, il datore di lavoro si avvale della collaborazione di dirigenti e preposti, i quali, nell’ambito delle competenze loro attribuite in materia di sicurezza, sono responsabili dell’attuazione delle misure per la prevenzione. OBBLIGHI E DIRITTI DEI LAVORATORI Ciascun lavoratore deve prendersi cura della propria sicurezza e della propria salute nonché di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro su cui possono ricadere gli effetti delle sue azioni o omissioni, in modo conforme alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro. LA SICUREZZA IN TASCA !! I lavoratori hanno il diritto: ! di astenersi – salvo casi eccezionali e su motivata richiesta – dal riprendere l’attività lavorativa nelle situazioni in cui persista un pericolo grave e immediato; ! di allontanarsi – in caso di pericolo grave e immediato e che non può essere evitato – dal posto di lavoro o da una 15 OBBLIGHI E DIRITTI DEI LAVORATORI !! In particolare i lavoratori devono: ! osservare le disposizioni e le istruzioni ricevute dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, in materia di protezione collettiva e individuale; ! utilizzare correttamente i macchinari, le apparecchiature, gli utensili, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto e le altre attrezzature di lavoro, nonché i dispositivi di sicurezza; ! utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione; 14 ! segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze di mezzi e dispositivi, e le altre eventuali condizioni di pericolo di cui vengano a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, per eliminare o ridurre tali deficienze o pericoli, dandone notizia al Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza; ! non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza, di segnalazione o di controllo; ! non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non siano di loro competenza o che possano compromettere la propria o altrui sicurezza; ! sottoporsi ai controlli sanitari previsti; ! contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti all’adempimento di tutti gli obblighi imposti dall’autorità competente o comunque necessari per tutelare la sicurezza e la salute durante il lavoro. zona pericolosa, senza subire pregiudizi o conseguenze per il loro comportamento; ! di prendere misure atte a scongiurare conseguenze, in caso di pericolo grave e immediato e nell’impossibilità di contattare un superiore gerarchico o un idoneo referente aziendale, senza subire pregiudizi per tale comportamento, salvo che questo sia viziato da gravi negligenze; ! di essere sottoposti a visite mediche personali, qualora la relativa richiesta sia giustificata da una connessione, documentabile, con rischi professionali; ! di verificare, tramite l’apposito rappresentante, che siano applicate adeguate misure di sicurezza e di protezione della salute. L’INFORTUNIO SUL LAVORO L’infortunio sul lavoro viene definito come quell’evento che, per causa violenta e accidentale, altera lo stato fisico del lavoratore, determinandone l’inabilità (assoluta) al lavoro, che può essere temporanea o permanente (totale o parziale), o, nei casi più gravi, il decesso. che gli orari del servizio pubblico siano incompatibili con gli orari di lavoro ovvero comportino un tempo medio di percorrenza notevolmente superiore a quello derivante dall’uso del mezzo privato. LA SICUREZZA IN TASCA !! SUDDIVISIONE DEGLI INFORTUNI 16 !! INFORTUNIO IN ITINERE È l’infortunio nel quale incorre il lavoratore nel tragitto che conduce: ! dalla dimora abituale al luogo di lavoro e viceversa, prima e dopo l’orario lavorativo o durante la pausa per il consumo del pasto di metà giornata; ! dal luogo di lavoro ai luoghi di ristoro per il pranzo e di pernottamento, diversi dalla dimora abituale, e viceversa. Ai fini del riconoscimento dell’infortunio da parte dell’Inail è indispensabile verificare la “coerenza” tra luogo e ora in cui si è verificato l’incidente con quelli della prestazione lavorativa. Assume rilevanza, nel riconoscimento dell’infortunio in itinere, anche il mezzo di trasporto utilizzato: di norma non viene riconosciuto l’infortunio qualora si utilizzi il mezzo privato per un percorso servito dai mezzi pubblici di trasporto, a meno MEDICAZIONI Sono gli infortuni che comportano assenze dal lavoro per il tempo necessario alla medicazione e non si protraggono oltre la giornata lavorativa. INVALIDANTI IN FRANCHIGIA Quando la durata non supera i tre giorni oltre quelli dell’infortunio (il termine “franchigia” deriva dal fatto che il risarcimento di tale infortunio non è previsto dall’Inail). INABILITÀ TEMPORANEE INABILITÀ PERMANENTI Sono gli infortuni che causano un’assenza dal lavoro a carattere temporaneo (ma superiore ai tre giorni) dopo la quale il lavoratore riprende la sua attività senza esiti a carattere permanente. Sono gli infortuni il cui esito si concretizza in una minorazione permanente di funzioni del corpo o di parti di esso, indipendentemente da minorazioni preesistenti. INDENNIZZATI Quando la durata è superiore ai tre giorni oltre quello dell’infortunio. In relazione alle loro conseguenze i suddetti infortuni vengono ulteriormente divisi in: DECESSI Sono gli infortuni che determinano la perdita della vita. 17 L’INFORTUNIO SUL LAVORO L’infortunio deriva sempre da un incidente; si può quindi definire come una “interferenza involontaria nel normale svolgimento dell’attività umana”. Quando questa attività è il lavoro, l’incidente rappresenta un “evento improvviso e incontrollabile che interrompe il processo produttivo”. Ne consegue che tutti gli infortuni derivano da incidenti e che non tutti gli incidenti provocano infortuni. Per causa violenta si intende una causa esterna, improvvisa e imprevista, che produce con immediatezza il proprio effetto dannoso. Per occasione di lavoro si intende l’insieme di quelle circostanze correlate con l’attività lavorativa, nel cui ambito agisce la causa violenta che determina l’evento dannoso. POSSIBILI CAUSE DI INFORTUNIO NO LA SICUREZZA IN TASCA Le cause di un infortunio sono numerose e complesse, per cui non è sempre agevole stabilire quale di esse risulti determinante. Generalmente vengono suddivise in soggettive e oggettive, anche se in molti casi la loro presenza è concomitante. 18 NO !! CAUSE SOGGETTIVE Le cause soggettive sono quelle che dipendono esclusivamente dal lavoratore. !! CAUSE OGGETTIVE Le principali cause soggettive sono: Imprudenza Consiste nel compiere un atto o un movimento incauto, esponendosi a un rischio. NO Ignoranza e imperizia Sono intese come mancanza di cognizioni tecniche che non consentono di riconoscere il pericolo al quale si va incontro, né gli accorgimenti necessari per prevenirlo ed evitarlo. NO Le cause oggettive sono quelle che non dipendono dal comportamento del lavoratore e sono costituite da tutti quegli elementi che possono contribuire o determinare il verificarsi dell’infortunio. Esse, pertanto, sono attribuibili o alle condizioni tecnico-ambientali preesistenti all’inizio del lavoro o a quelle che possono sopravvenire durante l’esecuzione del lavoro stesso o, infine, alla responsabilità di terzi estranei alla società. 19 POSSIBILI CAUSE DI INFORTUNIO Disattenzione Trova origine da motivi esterni di vario genere che distraggono il lavoratore. Indisciplina Viene intesa come mancata osservanza delle norme di sicurezza, mancato uso dei mezzi protettivi o dei dispositivi di sicurezza. Fattori personali Menomazioni anatomico-funzionali, in particolar modo quando esse risiedono nell’apparato visivo o uditivo del lavoratore, o malattie e stati morbosi, tra i quali l’alcolismo e l’assunzione di droghe. LE ASSICURAZIONI CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO LA SICUREZZA IN TASCA !! ASSICURAZIONE OBBLIGATORIA 20 !! ALTRE ASSICURAZIONI A titolo integrativo, i dipendenti vengono assicurati per gli infortuni sul lavoro anche tramite una specifica polizza stipulata con una società privata di assicurazioni (polizza infortuni professionali). Tale polizza copre esclusivamente gli eventi le cui conseguenze possono comportare la morte o l’invalidità permanente del lavoratore, senza previsione di una percentuale minima di invalidità, come invece è stabilito per le prestazioni Inail. Ovviamente, per gli infortuni che hanno determinato una rendita Inail, l’indennizzo a carico dell’assicurazione privata opererà limitatamente alla quota di retribuzione annua eccedente il massimale di retribuzione fissato annualmente per l’Inail. Per poter accedere alle prestazioni previste da questa polizza il lavoratore dovrà segnalare all’assicurazione, tramite la funzione Risorse Umane di riferimento, ed entro 15 giorni dalla data dell’evento, la possibilità che dallo stesso possa derivare un danno permanente. Il lavoratore dovrà poi, entro il termine di due anni, procedere all’invio della certificazione definitiva, con la quantificazione percentuale del danno riportato. Con un’ulteriore polizza tutti i dipendenti sono assicurati per gli infortuni occorsi al di fuori dell’ambito lavorativo (polizza infortuni extra professionali). Anche in questo caso valgono i citati termini temporali per la segnalazione dell’evento previsti per la polizza infortuni professionali; la polizza per infortuni extraprofessionali copre gli eventi le cui conseguenze comportino la morte o l’invalidità permanente del lavoratore in misura almeno pari al 10%. L’assicurato che simula un infortunio sul lavoro o ne aggrava dolosamente le conseguenze perde il diritto a ogni prestazione e commette un reato perseguibile a norma di legge, secondo il Codice Penale. 21 LE ASSICURAZIONI CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO Il verificarsi di un infortunio sul lavoro può comportare la necessità di successivi interventi assistenziali per provvedere alle cure mediche, chirurgiche o ortopediche degli infortunati, alla relativa rieducazione e a tutte le prestazioni di natura economica eventualmente necessarie. Per i dipendenti di aziende private l’istituto che esercita tale attività è l’Inail (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro), al quale per il Gruppo Telecom Italia sono assicurati tutti i lavoratori. Nel caso in cui dall’infortunio sia derivata al lavoratore un’inabilità che gli impedisca di svolgere l’attività lavorativa, la struttura sanitaria pubblica presta le cure del caso e l’Inail corrisponde all’azienda (dopo i primi tre giorni, considerati “in franchigia”) una indennità giornaliera fino a quando permane lo stato di inabilità temporanea. Per fruire dei diritti derivanti dall’assicurazione obbligatoria i lavoratori devono dare immediata notizia dell’infortunio, anche se di lieve entità, ai propri superiori diretti. L’azienda provvederà, come previsto dalle norme di legge, a presentare le denuncie dell’infortunio alle autorità competenti (Inail, amministrazione comunale o autorità di PS). Nel caso venga accertato che dall’infortunio è derivata un’inabilità permanente tale da ridurre l’attitudine al lavoro in misura superiore al dieci per cento, l’Inail corrisponde all’infortunato, a partire dal giorno successivo a quello del riconoscimento dell’inabilità permanente, una rendita rapportata al grado dell’inabilità stessa, calcolata sulla base di aliquote riportate in apposite tabelle fissate per legge. In caso di morte, infine, l’istituto assicuratore eroga una rendita ai familiari aventi diritto. Contro i provvedimenti adottati dall’Inail, relativi alle prestazioni derivanti dall’infortunio sul lavoro, l’assicurato può fare opposizione all’istituto stesso entro 60 giorni dal ricevimento della relativa comunicazione. Qualora entro dieci anni dalla data dell’infortunio le condizioni dell’assicurato, dichiarato guarito senza postumi permanenti o con postumi che non raggiungono il minimo per il rico- noscimento di una rendita, dovessero aggravarsi in conseguenza dell’infortunio in misura tale da raggiungere l’indennizzabilità, l’assicurato potrà richiedere la liquidazione della rendita presentando relativa domanda all’istituto assicuratore. LA SICUREZZA IN TASCA 22 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) RISCHI GENERICI E SPECIFICI Per Dispositivo di Protezione Individuale (DPI) si intende qualsiasi attrezzatura destinata a essere indossata e utilizzata dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo. I DPI devono essere impiegati quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti da misure tecniche di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva, da misure, metodi o procedimenti di organizzazione del lavoro. È necessario distinguere il rischio generico da quello specifico. Si definisce generico il rischio non direttamente legato alle attività professionali normalmente svolte dai lavoratori, ma dovuto a cause che possono occorrere anche nella vita quotidiana. È invece definito specifico il rischio direttamente collegato alle attività professionali normalmente svolte nel luogo di lavoro. È obbligo del datore di lavoro valutare e controllare i rischi specifici. In taluni casi particolari i rischi generici possono essere assimilati ai rischi specifici, a causa della maggior frequenza di esposizione al rischio rispetto alla vita quotidiana. Esempi di rischi generici assimilati a rischi specifici sono: ! la guida di automezzi per gli autotrasportatori; ! il rischio di scivolamento per chi professionalmente svolge attività di lavaggio o ceratura di pavimenti. Di seguito si riportano a titolo indicativo alcune categorie di rischi con le indicazioni generiche per il loro controllo. Per le specifiche indicazioni, si rimanda alle relative procedure di sicurezza. !! ATTREZZATURE DA LAVORO Per attrezzatura da lavoro si intende qualsiasi oggetto, macchina o impianto utilizzato durante lo svolgimento della propria attività lavorativa. Attrezzi Gli attrezzi e gli utensili devono essere adoperati soltanto per l’uso cui sono stati destinati e nel modo più appropriato. È fatto divieto ai lavoratori di eseguire modifiche o riparazioni di fortuna su attrezzi e utensili. Prima del loro utilizzo è necessario verificarne l’efficienza e l’integrità come indicato dal fabbricante o dal datore di lavoro, segnalando al proprio preposto le eventuali anomalie riscontrate. 23 DPI – RISCHI GENERICI E SPECIFICI L’attrezzatura deve essere mantenuta in buono stato, regolarmente controllata e sostituita in caso di usura o danneggiamento, osservando sempre le norme d’uso prescritte dal fabbricante e dal datore di lavoro. Tutti i DPI devono rispondere alle norme UNI EN di riferimento e soddisfare i requisiti di comfort, adeguatezza, adattabilità all’utilizzatore. Tali requisiti sono garantiti dalla marcatura CE. LA SICUREZZA IN TASCA !! MACCHINE 24 Per macchina si intende un insieme di pezzi o di organi, di cui almeno uno mobile, collegati tra loro con circuiti di comando e di potenza, o con altri sistemi connessi solidamente per un’applicazione ben determinata: la trasformazione e il trattamento di materiali. In pratica una macchina, per essere considerata tale, deve possedere almeno un organo mobile, mosso da fonti di energia esterne, con esclusione della forza umana. A livello comunitario è stata emanata la “Direttiva Macchine” che stabilisce i requisiti minimi di sicurezza che tutte le macchine devono possedere per poter essere liberamente commercializzate all'interno della Comunità Europea. La conformità ai requisiti essenziali di sicurezza è attestata dalla marcatura CE. !! IMPIANTI Sono insiemi complessi di elementi, macchine, apparecchi o componenti, associati al fine di soddisfare scopi specifici e aventi caratteristiche coordinate. Il lavoratore che utilizza e opera su un impianto deve rispettare le indicazioni fornite dal datore di lavoro, avendo cura di non rimuovere le protezioni e di non operare in condizioni anomale, ed è tenuto a segnalare eventuali anomalie. !! SOSTANZE E PREPARATI CHIMICI Per sostanze si intendono gli elementi chimici e i loro composti, allo stato naturale o ottenuti mediante lavorazioni in- In ogni attività lavorativa ci si trova spesso in contatto con sostanze e preparati che possono essere pericolosi se introdotti nel nostro organismo attraverso: ! inalazione; ! contatto cutaneo; ! ingestione. Al fine di evitare l’ingestione accidentale di una sostanza chimica, non si devono portare le mani alla bocca, per mangiare o per fumare, dopo averla manipolata. In ogni caso le regole di comportamento cui far riferimento per l’impiego delle sostanze chimiche (pericolose e non) sono le seguenti: ! leggere sempre le informazioni di sicurezza presenti sulla confezione prima di procedere a qualsiasi operazione; ! evitare il contatto con gli agenti chimici, non portandosi le mani alla bocca, non mangiando, non bevendo e non fumando durante l’utilizzo; ! verificare sempre lo stato di conservazione degli imballaggi e dei recipienti; ! conservare i prodotti chimici nei contenitori originali o in contenitori idonei opportunamente etichettati e, possibilmente, in locali chiusi a chiave. Non travasare in nessun caso in recipienti destinati a contenere alimenti o bevande; ! osservare sempre le norme di igiene personale: lavarsi le mani, togliersi gli indumenti sporchi prima di mangiare, proteggere e disinfettare anche le ferite piccole o insignificanti; ! indossare sempre, ove previsti, i DPI avendo cura di tenerli ben puliti, in quanto la manutenzione di tali dispositivi costituisce un aspetto importante per assicurare nel tempo il medesimo grado di protezione; ! leggere sempre la segnaletica, quando presente nell’impianto; 25 RISCHI GENERICI E SPECIFICI Il lavoratore che utilizza o opera su una macchina deve rispettare le avvertenze e le indicazioni del manuale di istruzioni e le informazioni fornite dal datore di lavoro, avendo cura di non rimuovere i dispositivi di sicurezza, ed è tenuto a segnalare eventuali anomalie. dustriali, eventualmente contenenti gli additivi necessari alla loro immissione sul mercato. I preparati sono invece i miscugli o le soluzioni di due o più sostanze. LA SICUREZZA IN TASCA ! 26 rivolgersi, in caso di dubbio, al diretto superiore o al Servizio di Prevenzione e Protezione. Le tipologie delle sostanze pericolose, le etichette, le frasi di rischio nonché i consigli di prudenza sono disponibili sul sito del Servizio di Prevenzione e Protezione aziendale all’indirizzo http://wspp.cww.telecomitalia.it/spp/sostanze/sostprcl.htm !! RUMORE È importante proteggere l’individuo da sorgenti sonore capaci di danneggiare l’apparato uditivo, controllando l’esposizione a suoni di forte intensità. Gli interventi consistono nella riduzione della rumorosità ambientale, mediante l’acquisto di macchine e impianti meno rumorosi, l’insonorizzazione mediante trattamenti fonoisolanti o fonoassorbenti, l’incapsulamento o la segregazione di macchine rumorose, l’uso di cuffie antirumore. Generalità Le cariche elettriche statiche, sulla superficie di un corpo, generano nello spazio circostante un campo elettrico. Quando invece sono in movimento, fenomeno noto come corrente elettrica, esse generano anche un campo magnetico. Quando un campo elettrico e un campo magnetico si accoppiano e si muovono insieme nello spazio, generano onde elettromagnetiche e il campo che si forma viene chiamato elettromagnetico. Sulla Terra è da sempre presente un fondo elettromagnetico naturale, le cui sorgenti principali sono la superficie terrestre e l’atmosfera. Si sono però aggiunti, al passo con il progresso tecnologico, i campi elettromagnetici prodotti dalle sorgenti legate all’attività dell’uomo: i grandi conduttori di energia elettrica (elettrodotti), gli impianti radar, di emittenza radiotelevisiva e di telefonia mobile, nonché gli impianti industriali e artigianali, creano un’immensa ragnatela di onde elettromagnetiche, che trasportano energia di diversa intensità, frequenza e lunghezza d’onda. Effetti delle radiazioni Per non creare inutili allarmismi è necessario imparare a distinguere la differenza tra interazione, effetto biologico e danno biologico. La perturbazione derivante dal contatto di un organismo con un campo elettromagnetico non necessariamente causa effetti biologici apprezzabili. Infatti, per poter parlare di danni occorre che l’effetto biologico superi i limiti di efficacia dei meccanismi di adattamento dell’organismo, le cui caratteristiche variano con l’età, il sesso, lo stato di salute, il tipo di attività. Gli effetti indotti dall’interazione tra campi elettromagnetici e sistemi biologici vengono comunemente distinti in “termici” e “non termici”. Gli effetti termici sono dovuti alla trasformazione di ener- 27 RISCHI GENERICI E SPECIFICI Il suono ha talvolta caratteristiche tali da risultare disturbante o addirittura dannoso: si parla in questi casi di rumore. Nell’ambito della sicurezza sul lavoro si parla di esposizione al rumore solo quando i suoi livelli possono divenire dannosi per l’udito. Il disturbo dovuto alle rumorosità dell’ambiente di lavoro, influisce invece sul benessere e può arrivare a determinare situazioni di disagio (vedi pagina 37). Le caratteristiche del rumore possono essere tali da renderlo causa di danni a breve o lungo termine. Nei danni da rumore è spesso difficile discriminare la causa in quanto può essere determinata anche da fattori presenti nella vita comune quali infezioni, utilizzo di sostanze o medicinali ototossici, impiego di riproduttori musicali, ecc. !! CAMPI ELETTROMAGNETICI (CEM) LA SICUREZZA IN TASCA 28 !! RISCHIO ELETTRICO Le misure di sicurezza e le cautele da adottarsi per la prevenzione contro il rischio elettrico sono prescritte dalle apposite norme tecniche e di sicurezza aziendali che si rifanno alle leggi e alla normativa tecnica vigente. Generalmente si è portati a considerare pericolose solo le alte tensioni e a sottovalutare quelle di valore più basso. In realtà il livello di pericolosità e dannosità è dato dalla quantità di corrente elettrica che attraversa il corpo umano e dal tempo che impiega nel passaggio. Può infatti accadere che una tensione di 20.000 V come quella prodotta nelle giornate di tramontana, che causa la classica sensazione di scossa, sia assolutamente più sicura rispetto al contatto con i conduttori di una batteria da 100 V. Dal valore della resistenza del corpo umano nelle diverse condizioni e dalla quantità massima di corrente accettabile dall’organismo, prendono spunto tutti gli studi e le norme derivate sulle tensioni da utilizzare e sui dispositivi di protezione da adottare nelle varie tipologie di impianti. Il corpo umano, dal punto di vista elettrico, si comporta come una resistenza variabile, il cui valore dipende dall’estensione delle superfici di contatto, dalla condizione della pelle (la pelle asciutta presenta infatti una resistenza elettrica circa 100 volte superiore a quella umida) e dal percorso che segue la corrente all’interno del corpo umano. In condizioni normali la resistenza del corpo umano, misurata fra mano e piede, è pari a qualche migliaio di Ohm. Gli studi sul comportamento del corpo umano all’attraversamento dell’energia elettrica hanno portato a considerare che il valore limite di corrente alternata, pari a circa 10 mA (milli ampere) in condizioni fisiologiche normali, sia da ritenere sicuro per un tempo indefinito. Di seguito sono riportati i possibili effetti della corrente elettrica sul corpo umano. Soglia di percezione È il valore minimo di corrente che causa, alla persona attraverso cui fluisce, una contrazione dei muscoli e una stimolazione dei nervi (scossa elettrica). Soglia di rilascio È il valore di corrente oltre il quale la persona colpita non è più in grado di lasciare le parti in tensione con le quali è in contatto; infatti gli impulsi elettrici del cervello che comandano i nostri muscoli sono sopraffatti dalla corrente che fluisce nel corpo, fino a determinare uno stato di contrazione permanente. 29 RISCHI GENERICI E SPECIFICI gia elettromagnetica in calore; la quantità di calore prodotta è dipendente dalle caratteristiche del materiale biologico attraversato, dalla frequenza e intensità del campo, dalla durata dell’esposizione, dal contenuto di acqua dei tessuti irradiati. Tali effetti vengono di norma contrastati dai meccanismi di termoregolazione (macro e microcircolazione sanguigna). Gli organi e gli apparati più sensibili agli incrementi di temperatura sono quindi quelli a ridotta o assente vascolarizzazione, quali il cristallino (perché totalmente privo di vasi sanguigni e anatomicamente disposto in posizione superficiale) e le gonadi. Gli effetti non termici sono rappresentati da alterazioni biologiche in assenza di incremento apprezzabile di temperatura. Essi sono dovuti a interazioni con strutture molecolari, ma il meccanismo di azione a tutt’oggi non è ancora noto, anche se esistono diverse ipotesi. Una revisione dei dati scientifici svolta dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) nell’ambito del Progetto internazionale CEM ha concluso che, sulla base della letteratura attuale, non c’è nessuna evidenza convincente che l’esposizione a RF (Radio Frequency) abbrevi la durata della vita umana, né che induca o favorisca forme di cancro. È comunque stato adottato dalla stessa OMS il così definito “Principio di cautela”, che prescrive l’adozione di misure a basso costo per ridurre l’esposizione: questi provvedimenti sono generalmente sotto forma di raccomandazioni volontarie piuttosto che di limiti o regole stringenti. LA SICUREZZA IN TASCA 30 NO Soglia di fibrillazione ventricolare È la principale causa di morte per contatto elettrico: con il passaggio della corrente attraverso il cuore, le fibre ventricolari vengono sovrastimolate in maniera caotica e iniziano pertanto a contrarsi in modo disordinato impedendo la funzione di pompaggio del sangue; questo stato, in mancanza di adeguato soccorso, porta in pochi minuti alla morte del soggetto colpito. è proibito l’accesso alle cabine o ai quadri elettrici alle persone non autorizzate; ! è vietato compiere qualsiasi intervento su impianti e apparecchiature elettriche, in particolare quando presentano condizioni anomale di funzionamento; ! si deve fare attenzione a non versare acqua in prossimità di prese di corrente e apparecchiature elettriche sotto tensione; ! si deve verificare che l’isolamento delle parti elettriche non sia danneggiato; ! le spine non devono essere sottoposte a sforzi di trazione; ! prima di inserire la spina di un’apparecchiatura in una presa, bisogna verificarne la compatibilità al fine di garantire il collegamento elettrico e la presa a terra; ! se scatta un interruttore differenziale (“salvavita”), non si deve agire personalmente, ma si deve richiedere sempre l’intervento del personale specializzato, in grado di individuare il guasto o la disfunzione. ! nell’inserimento e nell’estrazione delle spine si deve afferrare sempre il corpo isolante, evitando di toccare gli spinotti. È consigliato non compiere tale operazione con mani sudate o bagnate; ! non usare mai prese multiple collegate tra loro, onde evitare il surriscaldamento di cavi e prese, che potrebbe generare corto circuiti o incendi. Impiegare prese multiple idonee, facendo attenzione alle rispettive portate massime e che non determinino pericolo di inciampo; ! non rimuovere i contatti del collegamento a terra delle spine, poiché in tal modo si annulla la protezione. Si deve evitare inoltre di effettuare collegamenti provvisori di apparecchiature elettriche, lampade o altri dispositivi. ! SI Asfissia Si ha quando la corrente elettrica provoca l’arresto della respirazione per tetanizzazione dei muscoli dell’apparato respiratorio, con conseguente inibizione dei centri bulbari del respiro. NO Interventi di emergenza La possibilità di sopravvivenza dei soggetti colpiti da corrente elettrica dipende principalmente dalla tempestività con cui viene effettuato il primo soccorso. È importante tenere presente che, qualora l’infortunato restasse in contatto, a causa di eventuali contrazioni muscolari determinate dal passaggio della corrente, con il conduttore o con l’attrezzatura che trasmette la scarica, è necessario togliere la corrente; se ciò non fosse possibile, bisogna evitare l’allontanamento del soggetto dalle parti in tensione senza essersi prima adeguatamente isolati, sia verso terra, sia nei confronti della persona da soccorrere. Regole comportamentali In conclusione, per evitare che circostanze accidentali o comportamenti scorretti diventino fonte di pericolo, è necessario osservare le seguenti regole: ! l’esercizio, la manutenzione e in genere qualsiasi tipo di intervento su impianti e apparecchi elettrici devono essere effettuati da personale specializzato. NO SI NO !! MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI SI Introduzione La manualità è una parte ineliminabile nelle attività lavorative di ogni tipologia e livello. Per movimentazione manuale si intende il trasporto o il sostegno di un materiale da parte di 31 RISCHI GENERICI E SPECIFICI Aumento della temperatura corporea e ustioni La corrente elettrica può provocare un notevole aumento della temperatura corporea causando profonde ustioni ai tessuti. LA SICUREZZA IN TASCA AMBIENTE DI LAVORO 32 uno o più lavoratori e comprende azioni quali: sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare oggetti. Nel maneggiare i materiali occorre adottare sempre una tecnica razionale, in considerazione dell’ingombro, della forma geometrica, del baricentro, delle possibilità di presa, della stabilità del contenuto e della presenza di bordi taglienti o di parti appuntite. Mezzi ausiliari per la movimentazione dei materiali Nel sollevamento e nel trasporto dei materiali, quando è necessario, occorre fare uso dei mezzi ausiliari, che facilitano in modo sostanziale le attività di movimentazione manuale. Nel caso di loro utilizzo sarà indispensabile il rispetto dei seguenti criteri generali: ! posizionamento equilibrato e stabile dei materiali trasportati; ! massima attenzione durante gli spostamenti per evitare urti o contusioni contro altre persone o mezzi in transito; ! verifica delle condizioni della pavimentazione. SI NO Postazioni di lavoro Le postazioni di lavoro sono costituite dall’insieme di vari elementi: gli spazi e le apparecchiature, i piani di lavoro e le sedie, l’illuminazione e l’ambiente. Il rischio è dovuto all’inadeguata conoscenza o all'inosservanza di alcuni fattori ergonomici, fisici e ambientali, che influiscono direttamente sul corpo umano con possibili disturbi all’apparato muscolo-scheletrico e alla vista. Al fine di evitare tali disturbi, è importante tenere comportamenti adeguati durante l’utilizzo della postazione di lavoro e mantenere una corretta posizione del corpo. Ogni postazione rappresenta solo un elemento di un sistema ben più ampio. Il lavoro al computer NO NO NO La legge prescrive al datore di lavoro di valutare i rischi e adottare misure appropriate in relazione a: vista, postura, condizioni ergonomiche, igiene ambientale, pause di lavoro, sorveglianza sanitaria, formazione e informazione degli addetti. Qualora i lavoratori svolgano la loro attività al computer in modo sistematico o abituale, e cioè per almeno venti ore settimanali, dovranno essere sottoposti ad accertamenti medici di idoneità preventivi e periodici (sorveglianza sanitaria). Qualora il lavoratore operi al computer in modo sistematico e abituale, cioè per almeno quattro ore consecutive giornaliere, 33 AMBIENTE DI LAVORO Sollevamento e spostamento corretto dei materiali Il peso deve essere sollevato a schiena eretta, flettendo le ginocchia invece della colonna vertebrale (in modo analogo alla tecnica usata dagli atleti pesisti) e deve essere tenuto accostato il più possibile al corpo, anche nel caso di carichi leggeri. Infatti, il lavoro muscolare nel sollevare un carico e la relativa sollecitazione dei dischi intervertebrali risultano tanto minori quanto più eretta è la posizione del corpo. Nella posizione eretta e con una corretta presa, l’uomo è capace di trasportare carichi su lunghe distanze senza subire danni fisici. Inoltre prima di sollevare un oggetto, bisogna accertarsi di assumere una posizione salda, stabile ed equilibrata del corpo, allargando la base d’appoggio (distanziando i piedi) ed evitando di poggiarsi su eventuali asperità, dislivelli o superfici scivolose. Nell’esecuzione di sollevamenti e spostamenti è importante non compiere torsioni accentuate della colonna vertebrale e graduare il movimento in modo da evitare mosse brusche e strappi. La realizzazione e la sistemazione dei luoghi di lavoro è ottenuta in ambito aziendale adottando standard e specifiche schede ambientali che tengono conto della normativa vigente e dell’esperienza maturata in materia di igiene, sicurezza sul lavoro, ergonomia e prevenzione di incendi, al fine di garantire il massimo della sicurezza e del comfort per i lavoratori. LA SICUREZZA IN TASCA 34 Microclima Il microclima è dato dall’insieme di alcuni parametri fisici, come temperatura e livello dell’aria, oppure umidità, che caratterizzano gli ambienti di lavoro interni. Questi parametri sono assicurati mediante la gestione di appositi sistemi di condizionamento, al fine di determinare le condizioni di benessere per i lavoratori durante lo svolgimento delle loro attività. Illuminotecnica L’illuminazione di un ambiente di lavoro è ottenuta, a seconda dei casi, attraverso un insieme di fonti luminose, naturali o artificiali, tali da realizzare le condizioni di luce più adeguate per lo svolgimento di una determinata attività. Rumore Nei luoghi di lavoro sono presenti diverse fonti di rumore come lo squillo del telefono, il brusio delle voci, la stampante in funzione. I valori raggiunti da questi rumori sono normalmente inferiori alle soglie previste dalla normativa vigente e non provocano alcun problema all’udito. !! NORME DI COMPORTAMENTO NEI LUOGHI DI LAVORO Generalità I luoghi di lavoro devono essere mantenuti puliti e ordinati in modo razionale; i pavimenti, le scale, le uscite di sicurezza e i passaggi devono essere tenuti liberi da qualsiasi ostacolo. Lavori negli uffici I lavori “d’ufficio” non sono esenti da rischi; occorre pertanto, per la propria e per l’altrui sicurezza, attenersi ad alcune elementari norme prudenziali: ! aprire le porte lentamente in modo da non urtare le persone 35 AMBIENTE DI LAVORO debbono essere anche garantite delle interruzioni mediante pause o cambi di attività. Di seguito sono riassunte le principali misure da adottare per i posti di lavoro al videoterminale: ! posizionare il video e orientare lo schermo in maniera tale da evitare fenomeni di riflessione o di abbagliamento dovuti alle sorgenti luminose naturali e/o artificiali dell’ambiente; in particolare, per evitare l’incidenza di raggi luminosi sul video o dietro di esso, lo schermo dovrebbe essere posto perpendicolarmente alle pareti con finestre, in modo che lo sguardo dell’operatore sia parallelo ad esse. Nel caso in cui non fosse possibile, è opportuno regolare l’illuminazione ambientale con l’ausilio di tende o tapparelle. Per ridurre l’affaticamento dell’apparato visivo occorre evitare che tra il monitor, la tastiera, la scrivania e i documenti utilizzati si determini un contrasto troppo marcato, come quello dovuto all’uso di lampade da tavolo di forte intensità o, di contro, all’eccessiva oscurità della stanza; ! regolare contrasto e luminosità dello schermo in funzione del livello di illuminazione dell’ufficio; ! regolare la postazione in modo che il bordo superiore dello schermo sia appena sotto il livello degli occhi; la distanza deve essere di circa 50-70 centimetri; ! regolare l’altezza della sedia in modo da avere i piedi poggiati sul pavimento, le cosce in posizione orizzontale, gli avambracci sul piano di lavoro e le mani comodamente posate sulla tastiera; ! regolare lo schienale in modo che sostenga la parte bassa della schiena e che segua le curvature della colonna vertebrale, evitando di tenerlo inclinato in avanti; la sua inclinazione ottimale si dovrebbe mantenere tra 90° e 110° e dovrebbe essere variata, all’occorrenza, durante il giorno; ! tenere gli avambracci appoggiati sul tavolo mentre si digita, spostando di tanto in tanto il loro punto di contatto con il piano di lavoro; ! tenere lo schermo e la tastiera posizionati frontalmente per evitare continue rotazioni del collo. PROTEGGERE IL NOSTRO BENESSERE LA SICUREZZA IN TASCA che potrebbero trovarsi dall’altra parte; ! evitare di correre per i corridoi e per le scale, percorrendo le quali è bene tenersi saldamente al corrimano; ! non lasciare aperti i cassetti contro i quali si possa urtare; ! non salire su sedie o cassetti aperti ma usare le apposite scale; 36 non trasportare oggetti troppo pesanti o voluminosi; ! provvedere tempestivamente all’eliminazione di eventuali liquidi versati sui pavimenti. Riconoscere lo stress Di fronte alla percezione di una minaccia si innescano una serie di reazioni ormonali: il cervello invia segnali alle ghiandole surrenali; queste secernono degli ormoni che provocano la tensione dei muscoli, l’aumento del battito cardiaco e della pressione del sangue, l’accelerazione della respirazione. Aumenta inoltre l’erogazione di sangue verso la pelle e la sudorazione. Chi si trova a dover far fronte a un potenziale pericolo, riconoscerà questi sintomi come risposta automatica del proprio corpo a quella particolare situazione. Tale reazione, del tutto naturale, è nata originariamente per preparare gli animali a rispondere adeguatamente a situazioni di pericolo e persiste anche se oggigiorno la maggior parte di noi non deve affrontare le stesse situazioni pericolose e minacciose per la propria vita (combattere o scappare). Tuttavia, il ripetersi di tale processo in assenza di una minaccia reale può generare stress. Risulta quindi importante controllare gli aspetti dannosi di questa reazione ormonale e neutralizzare gli effetti negativi che lo stress moderno ha sulla nostra salute e sul nostro benessere. Tecniche di rilassamento Usando le tecniche di rilassamento è possibile diminuire lo stress, l’ansia, i pensieri negativi, ritrovare la calma e la consapevolezza in quello che si sta facendo, migliorandone il rendimento. Una modalità è quella dell’immaginazione men- 37 PROTEGGERE IL NOSTRO BENESSERE ! Un lavoro che ci mette sotto pressione può essere fonte di disagio, ma gli stimoli possono essere positivi; per esempio l’impegno scaturito dall’esercizio fisico può essere rinvigorente, così come l’attivazione mentale rappresentata da un difficile compito atletico, scolastico o lavorativo. In generale si può affermare che situazioni impegnative che sono fonte di motivazione e stimolo per una persona, potrebbero invece essere motivo di preoccupazione e ansia per un’altra; riconoscere e controllare le situazioni di disagio può alleviare la tensione psico-fisica conseguente e migliorare, oltre che la percezione soggettiva di benessere personale, anche il raggiungimento dei risultati che ci si è prefissati. LA SICUREZZA IN TASCA 38 Non scoraggiatevi, possono essere necessari diversi tentativi prima di impadronirvi del metodo, dopo di che sarete in grado di utilizzarlo automaticamente e in modo molto più rapido in ogni occasione nella quale lo riteniate utile. Affaticamento psico-fisico Spesso una percezione soggettiva di tensione o disagio psicologico deriva da un affaticamento fisico o da tensioni muscolari, ovvero da disturbi di sovraccarico della funzione visiva derivanti, a volte, dall’utilizzo prolungato del videoterminale. In questi casi, può essere molto utile eseguire brevi esercizi di rilassamento della funzione visiva ed esercizi cor- rettivi delle posture viziate, per la muscolatura del collo delle spalle e della schiena, i benefici dei quali si ripercuoteranno a livello fisico. !! ESERCIZI DI RILASSAMENTO Questi esercizi di rilassamento elencati, destinati in particolare ai lavoratori che trascorrono diverse ore seduti (magari davanti a un computer), dovrebbero rientrare nella pratica quotidiana per la salvaguardia degli occhi e dell’apparato muscolo-scheletrico. Esercizi per gli occhi ! Seduti comodamente, cercate di essere il più sciolti e rilassati possibile, coprire entrambi gli occhi con il palmo di ciascuna mano senza premere su di essi. Quanto più nero e profondo risulta il colore di fondo che si vede durante l’esercizio, tanto maggiore è il rilassamento che si ottiene. Concentrate la mente su oggetti piacevoli o sull’intensità del colore di fondo. In questo modo gli occhi riposano molto efficacemente. ! Ogni tanto, battete le palpebre rapidamente, due o più volte, cercando di farlo senza sforzo. In questo modo si ottiene un effetto rilassante sulla visione e si aiutano le palpebre nelle loro funzioni naturali di protezione, di pulizia e di lubrificazione della superficie oculare. ! Lavate gli occhi con acqua fredda ogni volta che si ha la sensazione di affaticamento visivo. Per aiutare la muscolatura oculare si raccomanda una sequenza di esercizi, praticabile anche durante le pause di lavoro, per rilassare e rinforzare i muscoli che circondano il globo oculare. Regola generale è quella di praticarli sempre impiegando il minimo sforzo muscolare, in quanto tali esercizi hanno lo scopo di vincere la tensione, non di aumentarla. 39 PROTEGGERE IL NOSTRO BENESSERE tale e del controllo della respirazione: ! mettetevi seduti comodamente e chiudete gli occhi; ! rilassate gradualmente i muscoli iniziando dalle gambe e risalendo fino al collo e al viso, cercando di eliminare attivamente ogni tensione muscolare; ! scegliete una frase, un’immagine o un ricordo piacevoli e concentrate su questi la vostra attenzione; ! respirate lentamente e in maniera naturale; quindi cominciate a ripetere mentalmente la frase o visualizzare la situazione scelta; ! assumete un atteggiamento passivo e non preoccupatevi di quanto bene state facendo questa cosa. Quando altri pensieri si affacciano alla mente, ritornate semplicemente alla ripetizione mentale della frase o della situazione scelta; ! continuate questo esercizio per 3 o 4 minuti; ! focalizzatevi ora sulla vostra respirazione; immaginate di inspirare i rumori, i suoni e le voci intorno a voi; dopo 34 secondi espirate immaginando di espellere così tutte le sensazioni negative; ! ripetete con calma e concentrazione queste respirazioni per 2 o 3 minuti finché non sentite di aver esaurito le tensioni; ! rimanete fermi ancora qualche secondo, fate un respiro profondo, aprite gli occhi e prendete consapevolezza del vostro stato rilassato per prolungarne i benefici. Esercizio n. 1 (in tre parti) LA SICUREZZA IN TASCA 40 PRIMO ESERCIZIO – PER LA SCHIENA 1. Muovete gli occhi lentamente su e giù, mantenendo il capo il più possibile fermo e rilassato, senza sforzarsi. 2. Muovete gli occhi a destra e a sinistra, con le modalità descritte nell’esercizio precedente. 3. Seguite con lo sguardo, a capo immobile, il perimetro del soffitto, prima in senso orario e poi in senso antiorario. Ripetere alcune volte. Distogliete lo sguardo dagli oggetti vicini e rivolgerlo verso oggetti distanti (più di 6 metri), ad esempio guardate alternativamente i caratteri sul video e oggetti lontani. Esercizio Sollevare le braccia tese in fuori sino al livello delle spalle. Spingere il petto in avanti e mantenere la posizione respirando normalmente per qualche secondo. Tornare alla posizione di partenza e ripetere l’esercizio più volte. SECONDO ESERCIZIO – STIRAMENTO DELLE SPALLE, DELLE BRACCIA E DELLE MANI Posizione di partenza Seduti, schiena dritta, poggiare le mani dietro la nuca e portare i gomiti in fuori. Esercizio Spingere i gomiti all’infuori guardando sempre dritto in avanti. Mantenere la posizione per qualche secondo. Ripetere l’esercizio più volte. Eseguire per alcune volte. TERZO ESERCIZIO – PER LA NUCA Esercizio n. 3 Muovete lentamente gli occhi a cerchio, seguendo ad esempio il bordo del video o una finestra, prima in senso orario e poi in senso antiorario. Ripetere l’esercizio alcune volte cercando di impiegare il minimo sforzo. Posizione di partenza Seduti, schiena dritta, poggiare le mani dietro la nuca e portare i gomiti verso l’alto tenendoli uniti. Esercizio Spingere i gomiti verso l’alto e mantenere la posizione per qualche secondo. Ripetere l’esercizio più volte. 41 PROTEGGERE IL NOSTRO BENESSERE Esercizio n. 2 Posizione di partenza Seduti, schiena dritta, lasciare cadere le braccia rilassate lungo i fianchi. LA SICUREZZA IN TASCA 42 GUIDA DI AUTOVEICOLI PREVENZIONE INCENDI Generalità I veicoli sociali devono essere usati esclusivamente per ragioni di servizio e guidati unicamente dal personale, munito di patente adeguata, preventivamente autorizzato dalla società. Il veicolo deve essere sempre in grado di circolare in condizioni di massima sicurezza per l'utilizzatore e i terzi trasportati. A tal fine ogni veicolo viene sottoposto a periodiche operazioni di controllo, di collaudo e di manutenzione presso riparatori convenzionati. Alcune operazioni elementari di controllo indispensabili per la sicurezza di marcia (il livello del lubrificante, la pressione degli pneumatici, l’efficienza dei segnali luminosi – quali stop, indicatori di direzione, luci di posizione o fari – e acustici) sono affidate all’utilizzatore stesso. Ogni anomalia deve essere segnalata al superiore diretto. Generalità Il fuoco è la manifestazione visibile di una reazione chimica, la combustione, che avviene tra due sostanze diverse, il combustibile e il comburente, con emissione d’energia e trasformazione delle sostanze reagenti in altre (prodotti della combustione). Inoltre si rammenta che l’utilizzo del telefono cellulare è consentito esclusivamente mediante l’utilizzo di un kit viva voce oppure di un sistema auricolare. Gli incendi, nella maggior parte dei casi hanno origine da un atto di negligenza o imprudenza. Ossigeno (aria) Innesco Combustibile CLASSE Classificazione dei fuochi I fuochi vengono classificati in base alla sostanza combustibile che li genera. La classificazione adottata è quella relativa alla norma EN2, approvata dal Comitato Europeo di Normalizzazione (CEN). Detta norma, in vigore anche in Italia, suddivide i fuochi nelle seguenti “classi di fuoco”: NATURA DEL FUOCO A FUOCHI DI MATERIE SOLIDE (LEGNO, CARBONE, CARTA, ECC.) LA CUI COMBUSTIONE PRODUCE BRACI. B FUOCHI DI LIQUIDI O DI SOLIDI CHE SI POSSONO LIQUEFARE (PETROLIO, OLIO COMBUSTIBILE, BENZINA, ALCOOL, CERA, PARAFFINA, ECC.). C FUOCHI DI GAS (METANO, PROPANO, GPL, IDROGENO, ECC.). D FUOCHI DI METALLI (ALLUMINIO, MAGNESIO, SODIO, POTASSIO, CALCIO, ECC.). Azioni e sostanze estinguenti Per interrompere la reazione di combustione, cioè per ottenere l’estinzione dell’incendio, bisogna eliminare almeno 43 GUIDA DI AUTOVEICOLI – PREVENZIONE INCENDI Durante la guida dell’automezzo il conducente deve: ! rispettare le norme sulla circolazione stradale; ! mantenere un assetto di guida corretto, senza sporgere gomiti o braccia dai finestrini; ! non fare uso di bevande alcoliche; ! non compiere movimenti o azioni che distolgano la propria attenzione, pregiudicando la sicurezza (come liberarsi da insetti o cercare oggetti); ! controllare, a veicolo fermo, che sia completata la salita o la discesa degli eventuali passeggeri; ! effettuare il rifornimento di carburante a motore spento, controllando che nelle vicinanze non vi siano persone che fumano o fiamme libere; ! utilizzare sistematicamente le cinture di sicurezza; ! controllare che le attrezzature in dotazione non sporgano oltre la sagoma del veicolo. Origine degli incendi L’incendio ha origine quando si verificano contemporaneamente le tre seguenti condizioni: ! presenza di ossigeno in quantità opportuna (comburente); ! presenza di combustibile in determinate concentrazioni; ! presenza di una sorgente di calore a temperatura opportuna. LA SICUREZZA IN TASCA uno dei tre fattori indispensabili alla sua esistenza che, come è già stato detto in precedenza, sono: ! il combustibile; ! il comburente; ! una temperatura superiore a quella di accensione del combustibile. gazione. Provoca danni se usata su materiali e apparecchiature che non sopportano sbalzi di temperatura. Polvere È sconsigliabile l’uso in presenza di materiali e apparecchiature danneggiabili da infiltrazioni di polvere, in particolare se dotati di contatti elettrici (per esempio i relè). Dopo l’erogazione è necessario un minuzioso intervento di pulizia. Nella tabella seguente sono evidenziate le principali azioni estinguenti esercitate sul fuoco dalle sostanze antincendio normalmente impiegate, che verranno esaminate di seguito. !! MEZZI DI ESTINZIONE SOSTANZA ESTINGUENTE SOFFOCAMENTO RAFFREDDAMENTO • • • SCHIUMA • • ANIDRIDE CARBONICA • • • * POLVERE • • SABBIA** • • Mezzi di estinzione fissi Sono costituiti da: ! impianti d’estinzione ad acqua automatici a pioggia (sprinkler) e impianti di erogazione ad anidride carbonica; ! impianti d’estinzione ad acqua tramite idranti. INIBIZIONE Mezzi di estinzione mobili Gli estintori sono mezzi di pronto intervento utilizzati per la tempestiva estinzione dei principi di incendio. I mezzi di estinzione mobili, in funzione della loro mole, si distinguono in estintori portatili ed estintori non portatili: ! Estintori portatili sono concepiti per essere portati e utilizzati a mano (di massa non superiore a 20 kg); ! Estintori non portatili (carrellati) sono montati su ruote o su carrelli e concepiti per essere trainati a mano (di massa non superiore a 300 kg). • Azione proporzionale alla forza con la quale la sostanza estinguente viene lanciata contro il combustibile. ** Per le caratteristiche possedute da tale sostanza, generalmente impiegata nei locali o nelle attività che presentino rischio di versamenti accidentali di combustibili liquidi (come autorimesse o locali in cui sono presenti gruppi elettrogeni), non si ritiene opportuno individuare le specifiche modalità di impiego e le relative limitazioni d’uso. !! AVVERTENZE E LIMITAZIONI NELL’USO DELLE SOSTANZE ESTINGUENTI Acqua e schiuma Non devono essere usate su parti in tensione, ad eccezione dell’acqua frazionata in impianti fissi. Non possono essere usate a temperatura inferiore a 0° C. Provocano danni a materiali e apparecchiature che temono l’umidità. Anidride carbonica Può provocare ustioni da freddo per contatto durante l'ero- CLASSE NATURA DEL FUOCO SOSTANZE ESTINGUENTI MEZZI DI ESTINZIONE A MATERIE SOLIDE (LEGNO, CARBONE, CARTA, ECC.) • ACQUA • ANIDRIDE CARBONICA • POLVERI • IDRANTI • IMPIANTI A PIOGGIA • ESTINTORI B LIQUIDI, SOLIDI CHE POSSONO LIQUEFARE E GAS • ANIDRIDE CARBONICA • POLVERI • ESTINTORI C METALLI • POLVERI • ESTINTORI 45 PREVENZIONE INCENDI SEPARAZIONE* ACQUA 44 TIPO DI AZIONE ESERCITATA SUL FUOCO LA SICUREZZA IN TASCA 46 Regole fondamentali per l’uso degli estintori Per un efficace intervento con estintori portatili occorre: ! agire con progressione iniziando lo spegnimento dal focolaio più vicino sino a raggiungere quello principale, dirigendo il getto alla base delle fiamme con un movimento a “spazzolare la superficie dell’incendio” e avvicinandosi il più possibile senza pericoli per la persona; ! erogare con precisione, evitando gli sprechi; ! non erogare controvento né contro le persone; ! non erogare sostanze conduttrici di corrente elettrica (acqua) su impianti e apparecchiature in tensione. Comportamento da tenere in caso d’incendio Non appena si rileva un focolaio d’incendio occorre innanzitutto mantenere la calma, allo scopo di poterne valutare la gravità e adottare quindi le opportune modalità d’intervento. Quando l’incendio è di modesta entità occorre: intervenire tempestivamente con estintori; ! controllare accuratamente a fuoco estinto l’avvenuto spegnimento totale delle braci; ! areare i locali prima di permettere l’accesso alle persone. ! Quando l'incendio è di vaste proporzioni occorre attenersi scrupolosamente a quanto previsto dai piani di emergenza predisposti dall’azienda. Intervento su persone con abiti infiammati In caso di incendio degli abiti di una persona, poiché questa istintivamente potrebbe mettersi a correre alimentando maggiormente le fiamme, occorre bloccarla, distenderla per terra e coprirla con una coperta, o con altri indumenti, bagnandola con getti d’acqua. Comportamenti da adottare in caso di sfollamento Durante lo sfollamento di un edificio tutto il personale, esclu- 47 PREVENZIONE INCENDI Regole fondamentali di prevenzione degli incendi Per eliminare o ridurre i rischi di incendi è necessario tenere presente quanto segue: ! mantenere sgombre da ostacoli le vie di accesso ai presidi antincendio e le uscite di sicurezza; ! non fumare, saldare, smerigliare o introdurre fiamme libere in luoghi ove esista pericolo di incendio e di esplosione per presenza di gas, vapori e polveri facilmente incendiabili o esplosive; ! spegnere il motore dei veicoli e delle installazioni durante il rifornimento di carburante; ! non gettare mozziconi di sigaretta all'interno di depositi e di ambienti dove sono presenti materiali infiammabili; ! non appoggiare sigari o sigarette accesi sul tavolo o su appoggi di fortuna, ma utilizzare sempre il posacenere; ! evitare l’accumulo di materiali infiammabili (per esempio legno, carta o stracci) in luoghi dove, per condizioni ambientali o per lavorazioni svolte, esiste pericolo di incendio; ! non causare spandimenti effettuando il travaso di liquidi infiammabili e se ciò dovesse accadere, provvedere immediatamente ad asciugarli; ! al termine del lavoro, prima di uscire dai locali, assicurarsi di non aver dimenticato accesi apparecchi elettrici o a fiamma libera; ! è vietato il deposito di materiale combustibile e di attrezzi in genere nei locali tecnici e in quelli in cui sono situate le cabine elettriche; non si devono lasciare inseriti gli alimentatori di telefoni cellulari quando sono inutilizzati; ! si deve disalimentare ogni macchina d’ufficio dopo l’uso e al termine della giornata lavorativa; ! occorre ricordare che il corto circuito è una causa primaria di incendio; perciò nel caso che si riscontrino anomalie negli impianti elettrici, è necessario segnalarle subito ai propri superiori. Non sostituire mai di propria iniziativa i conduttori regolamentari con conduttori di fortuna e in particolare con trecciole o cavetti telefonici; ! leggere e tenere a mente le istruzioni d’uso degli estintori che sono posti nei locali in cui si lavora: in caso di incendio infatti si potrebbe non avere il tempo necessario per farlo. ! LA SICUREZZA IN TASCA 48 si i soggetti che hanno ruoli specifici nella gestione dell’emergenza, deve dirigersi verso le uscite di sicurezza del settore occupato come indicato nelle planimetrie di piano. Occorre: ! lasciare il proprio posto di lavoro senza indugi, ordinatamente, evitando di creare allarmismi e confusione; ! raggiungere il punto di raccolta indicato nel piano d’emergenza all’esterno dell’edificio; ! coprirsi la bocca e il naso in presenza di fumo e fiamme, con fazzoletti possibilmente umidi per filtrare quanto più possibile l’aria, che sarà tanto più respirabile quanto più ci si tiene abbassati; ! in presenza di calore proteggersi anche sul capo con indumenti pesanti di lana o cotone possibilmente bagnati evitando tessuti di origine sintetica. In attesa dei soccorsi è assolutamente vietato: ! rientrare nella sede; ! intralciare le vie di accesso ai mezzi di soccorso; ! allontanarsi dal punto di raccolta. Segnaletica antincendio La segnaletica antincendio nei locali o negli impianti, anche se non presidiati, dovrà essere rispondente a quanto previsto dalle vigenti normative di legge, ha la funzione di: ! evidenziare le condizioni di pericolo capaci di determinare l’insorgere di un incendio (segnali di avvertimento); ! vietare determinate azioni in presenza delle suddette condizioni di pericolo (segnali di divieto); ! informare dell’esistenza e dell’ubicazione dei presidi antincendio (segnali antincendio); ! informare dell’esistenza e dell’ubicazione dei dispositivi di soccorso e delle vie di uscita (segnali di salvataggio); dare informazioni o istruzioni sulle norme di comportamento in caso di incendio (segnali di informazione). In ogni locale aziendale sono installate apposite disposizioni comportamentali da attuarsi in caso di incendio. Esempi di segnaletica Segnali di AVVERTIMENTO Segnali di DIVIETO Segnali ANTINCENDIO Segnali di SALVATAGGIO Materiale infiammabile Divieto di spegnere con acqua Estintore Uscita di emergenza Materiale comburente Vietato fumare o usare fiamme libere Lancia antincendio Materiale esplosivo 49 PREVENZIONE INCENDI Durante l’evacuazione è assolutamente vietato: ! portare con sé oggetti che possano intralciare; ! tornare indietro lungo il percorso; ! utilizzare eventuali ascensori; ! sostare lungo le vie di esodo (corridoi, porte, scale); ! fumare. ! LA SICUREZZA IN TASCA PRONTO SOCCORSO 50 La conoscenza dei principi fondamentali di pronto soccorso è indispensabile a tutti i lavoratori che, in caso di infortunio o di malore, sono tenuti a intervenire in aiuto dei colleghi di lavoro. La tempestività e l’efficacia del primo intervento sono elementi essenziali affinché l’infortunato possa essere affidato alla cura del medico nelle migliori condizioni possibili. Per far fronte a queste esigenze e in adempimento alla vigente legislazione nazionale è stato formato un numero adeguato di addetti con il compito di prestare le prime cure in attesa del personale medico e sono state fornite attrezzature di pronto soccorso (cassette e pacchetti di medicazione). !! NORME FONDAMENTALI Cosa fare: ! rimanere calmi, esaminare rapidamente la situazione e agire di conseguenza, con prontezza e decisione; ! non muovere l’infortunato, a meno che non sia necessario sottrarlo a ulteriori pericoli; ! se l’infortunato respira, ma presenta una emorragia importante e uno stato di shock, arrestare prontamente l’emorragia e, se possibile, metterlo in posizione antishock1; ! chiamare soccorso; ! in presenza di fratture, ferite o altre lesioni, fare mentalmente un elenco del materiale che può essere utile e provvedere all’immobilizzazione provvisoria e alla medicazione sterile; ! effettuato il primo soccorso, coprire l’infortunato e restargli vicino, sorvegliandolo e confortandolo con la propria presenza. 1. Distendere il paziente per terra o su un piano rigido e innalzare le gambe a un livello più alto della testa. Provocare l’iperestensione del capo ponendo una mano sotto il collo della persona e spingendo verso l’alto: in tal modo si impedisce alla lingua di ostruire le vie respiratorie. !! FERITE Sono lesioni che interrompono la continuità della pelle e dei tessuti sottostanti. Medicazione delle ferite Cosa fare: ! lavarsi accuratamente le mani prima di medicare una ferita; ! pulire l’area circostante con garza sterile, acqua corrente e sapone, procedendo sempre dalla ferita verso l’esterno; ! lavare più volte la ferita con acqua e sapone, usando garza sterile e rinnovandola frequentemente; ! disinfettare con un comune disinfettante; ! coprire la ferita con garza sterile, fissandola con un cerotto o una benda. Ricordare che in ogni genere di ferita si annida il pericolo del tetano: se il ferito non è vaccinato, o non è sicuro di essere ancora coperto dal vaccino, deve recarsi dal medico per la profilassi antitetanica. !! EMORRAGIE Sono provocate dalla rottura delle arterie e/o delle vene, con fuoriuscita di sangue all'interno o all'esterno del corpo. Emorragie esterne Cosa fare: ! ricercare l’origine dell’emorragia; ! effettuare un'immediata compressione manuale direttamente sulla ferita; se questa risulta insufficiente (solo in 51 PRONTO SOCCORSO In caso di infortunio è necessario conoscere e applicare le seguenti regole fondamentali. Cosa NON fare: ! somministrare alcolici all’infortunato e, se è in stato di incoscienza, alcun tipo di bevanda; ! prendere iniziative che siano di competenza del medico (ad esempio somministrazione di medicinali). LA SICUREZZA IN TASCA 52 casi di emorragia di arti) comprimere con le dita o con il pugno chiuso l’arteria principale contro l’osso sottostante, in prossimità della radice dell'arto; quindi applicare uno spesso tampone di garza, nel frattempo preparato da altri, e fissarlo con fasciatura compressiva; ricordarsi di tenere, se possibile, sollevato in alto l’arto interessato; il laccio, o meglio una benda elastica di 3-4 centimetri di larghezza, va usato in casi eccezionalmente gravi e deve essere applicato per non più di 10 minuti consecutivi; ! trasportare urgentemente in ospedale l'infortunato mantenendolo in posizione orizzontale. Emorragie interne Si possono solo sospettare in base alle circostanze dell’incidente (caduta dall’alto, urto violento, schiacciamento) e in presenza di sintomi di shock. Cosa fare: ! tenere il paziente sdraiato, immobile, con il capo leggermente sollevato in attesa dei soccorsi. Cosa NON fare: ! somministrare alcolici o stimolanti. Lesioni alle ossa e alle articolazioni Le lesioni alle ossa e alle articolazioni possono consistere in: ! distorsione: stiramento dei legamenti dell'articolazione, eventualmente con lacerazione; ! lussazione: spostamento, rispetto alla sede naturale dell’articolazione, di un capo osseo; ! frattura: rottura delle ossa con o senza spostamento (se l’osso sporge all’esterno si parla di frattura esposta). Cosa NON fare: ! somministrare bevande. Lesioni al cranio I traumi del cranio presentano sempre caratteri di particolare rilevanza (possono verificarsi perdita di conoscenza, ferite al cuoio capelluto, emorragia dal naso o dalle orecchie). Cosa fare: trasportare con urgenza in ospedale l’infortunato, mantenendolo in posizione orizzontale, con gli arti inferiori sollevati e ben coperto. !! CONTUSIONI Sono lesioni causate da urti o cadute, che non interrompono la continuità della pelle. La cute rimane intatta, mentre i vasi sanguigni sottostanti si rompono e lasciano uscire sangue che può distribuirsi uniformemente in mezzo ai tessuti (ecchimosi) o, quando è abbondante, formare una raccolta più o meno grande (ematoma). Fare subito delle applicazioni fredde e fasciare la parte contusa, esercitando una modica compressione, al fine di arrestare l'emorragia interna. Le contusioni causate da un trauma piuttosto violento devono far sospettare l'esistenza di fratture. Cosa fare: trasportare il soggetto in ospedale, proteggendolo dal freddo, in posizione laterale di sicurezza2, una tecnica di primo soccorso utilizzata per permettere a un infortunato di respirare liberamente impedendo alla lingua di scivolare verso la gola e ai liquidi, in caso di vomito, di ostruire le vie aeree. ! Lesioni al torace Urti violenti o forti compressioni della gabbia toracica posso2. Con il corpo disteso in terra, flettere la gamba contraria al lato verso cui vogliamo girare la persona; piegare il braccio dallo stesso lato della gamba flessa sul torace; afferrare il bacino e le spalle della persona e ruotarla verso il lato desiderato (quello opposto ai due lati flessi), iperestendere la testa come per la posizione antishock. 53 PRONTO SOCCORSO ! Queste lesioni non sono sempre facilmente distinguibili le une dalle altre: nel dubbio usare sempre la massima cautela. Salvo il caso di fratture esposte, non vi è urgenza. LA SICUREZZA IN TASCA no provocare lesioni ossee, associate o meno a lesioni interne. Dolori localizzati, accentuati dalla respirazione, richiedono il trasporto in ospedale nella posizione meno dolorosa possibile, spesso semiseduta, controllando respirazione e stato di coscienza e tenendo la testa dell’infortunato in posizione laterale al fine di evitare l’inalazione di materiale gastrico. 54 Lesioni agli arti Cosa fare se un posto di soccorso è vicino: ! sollecitare il trasporto con mezzo adeguato; ! non spostare, nel frattempo, l'infortunato; ! coprire l’infortunato. Se il posto di soccorso è lontano: ! immobilizzare l'infortunato con stecche o legni (ricoprendoli con cotone, asciugamani e simili) comprendendo nell'immobilizzazione le articolazioni sotto e sovrastanti la frattura. Lesioni alla colonna vertebrale e al bacino (da sospettare in base alla gravità dell'infortunio): in questo caso spostamenti anche minimi dell'infortunato possono essere pericolosi; attendere l’arrivo di una ambulanza e di personale esperto. Se il luogo non è raggiungibile dai mezzi di soccorso e se vi sono quattro persone, lo spostamento può essere eseguito come segue: ! il primo soccorritore afferra il capo con una mano sotto il mento e l’altra sotto la nuca, tirando la testa lungo l’asse del corpo; ! il secondo afferra le caviglie e le tira in senso opposto; ! gli altri due collocano le mani sotto le cosce, il bacino, le reni e le scapole. Tutti e quattro sollevano a comando l’infortunato cercando di spostare in blocco testa, collo e tronco, mantenendolo in trazione, e lo posano su una barella rigida, anche di fortuna. Occorre: ! staccare dal contatto l’infortunato senza mettere a repentaglio la propria incolumità (staccando la spina o l’interruttore generale, se possibile, oppure utilizzando un mezzo isolante); ! far distendere subito l’infortunato; ! controllare la respirazione e il battito cardiaco; ! sistemarlo sulla posizione di fianco se è svenuto e respira o almeno porre la testa in posizione laterale di sicurezza; ! coprire le ustioni con materiale asettico; ! chiamare subito i soccorsi e l’ambulanza. !! USTIONI Sotto il nome di ustioni, sono comprese tutte le lesioni della pelle e delle mucose, provocate in modo diretto e immediato da agenti termici, chimici, radianti ed elettrici. Le ustioni, dal punto di vista dell'intensità, si distinguono in 3 gradi: ! 1° grado - arrossamento e gonfiore della cute; ! 2° grado - arrossamento con vescicole contenenti siero; ! 3° grado - distruzione della cute e dei tessuti sottostanti. Ustioni termiche da calore e da elettricità Ustioni lievi (1° e 2° grado con estensione inferiore al 5%). Cosa fare: ! versare abbondante acqua fredda sulla parte lesa, fino all’attenuazione del dolore; ! applicare della garza sterile ed eventualmente della pomata antiustione; ! fasciare o fissare con cerotto senza comprimere; ! ricorrere al controllo medico, a meno che non si tratti di ustioni minime o piccole vesciche. Cosa NON fare: rompere o bucare le eventuali vesciche. ! 55 PRONTO SOCCORSO Se la frattura è aperta: ! arrestare l’emorragia, ricoprendola con bende; ! immobilizzare come per le altre fratture. !! INFORTUNI DA ELETTROCUZIONE (SCOSSA ELETTRICA) LA SICUREZZA IN TASCA Ustioni gravi (1° e 2° grado molto estese e quelle di 3° grado). 56 Cosa NON fare: ! somministrare tranquillanti e antidolorifici; ! applicare polveri, pomate e oli; ! somministrare bevande alcoliche. Ustioni chimiche In caso di ustioni alla pelle: ! togliere gli indumenti impregnati dalla sostanza chimica se non attaccati alla pelle, tagliandoli, se necessario, dopo aver indossato guanti idonei; ! lavare a lungo con acqua corrente. In caso di lesioni agli occhi: ! lavare abbondantemente con acqua; ! organizzare il trasporto al più vicino ospedale. !! MALORI E SVENIMENTI Lo svenimento è la perdita completa dei sensi, per cui lo svenuto non reagisce se interpellato. Può essere determi- Cosa fare: ! accertarsi che lo svenuto respiri correttamente; ! porre il soggetto in posizione supina con la testa reclinata all’indietro, avendo cura che il capo sia la parte più bassa del corpo; ! allentare gli indumenti (colletto, cravatta, cintura); ! sollevare gli arti inferiori per favorire la ridistribuzione del sangue; ! aprire le finestre se in luogo chiuso; ! rinfrescare fronte, collo, polsi. Cosa NON fare: ! sollevare lo svenuto in posizione eretta o seduta; ! somministrare bevande finché è privo di sensi; ! somministrare bevande alcoliche quando lo svenuto ha ripreso i sensi. Dopo uno svenimento è sempre opportuno far visitare l’interessato dal medico. !! PUNTURE DI INSETTI Alcuni insetti, come le api, lasciano infisso nei tessuti il pungiglione e comprimono le ghiandole facendo penetrare il veleno. Nel tentativo di asportare l’aculeo prendendolo con la punta delle dita, lo stesso viene schiacciato e altro veleno può penetrare nei tessuti. In caso di puntura occorre: ! asportare l’aculeo servendosi della punta di uno spillo precedentemente sterilizzato su una fiamma, o di pinzette; ! tamponare leggermente la sede della puntura con un batuffolo di cotone inumidito di soluzione di ammoniaca; ! fare impacchi freddi con panni bagnati e ghiaccio. 57 PRONTO SOCCORSO Cosa fare: ! non spogliare l’infortunato; ! non toccare la parte ustionata; ! non asportare le sostanze combuste venute direttamente a contatto con la pelle; ! individuare le eventuali ustioni causate dalla corrente di uscita, in caso di infortunio elettrico; ! avvolgere l’infortunato in un telo pulito o ricoprire la zona ustionata con garza sterile; ! se l'infortunato è cosciente e senza vomito, dare da bere, a piccoli sorsi, una soluzione di acqua e sale (un cucchiaino di sale da cucina in un litro d’acqua) evitando di farlo però in caso di shock, perdita di sensi e ustioni alla faccia; ! prevenire e combattere lo stato di shock; ! chiamare i soccorsi e l’ambulanza, se necessario. nato da varie cause come forti emozioni, mancanza di ossigeno, trauma alla testa o intossicazione. È bene tenere presente che le punture di questi insetti diventano pericolose quando sono in gran numero e quando interessano gli occhi e il cavo orale. LA SICUREZZA IN TASCA !! MORSI DI CANI E GATTI 58 Dopo il morso di un cane o di un gatto occorre: ! lavare subito la ferita con acqua corrente e sapone, risciacquando poi accuratamente; ! coprire la ferita con garza sterile; ! consultare subito un medico che potrà curare la ferita e stabilire quali precauzioni sono necessarie per impedire che insorgano rabbia, tetano o altre malattie infettive. Per l’inalazione di fumi tossici (combustione di sostanze plastiche o di altra natura) e di solventi (tra i quali xilolo, toluolo e cloruro di metilene) occorre: ! allontanare l’infortunato dal luogo dell’esposizione e se possibile, farlo respirare all’aria aperta; ! trasportare l’infortunato al più vicino pronto soccorso per la valutazione dell’eventuale danno polmonare e neurologico e per le cure del caso. !! COLPO DI CALORE E COLPO DI SOLE Il rischio di un colpo di calore si corre quando ci si trova in ambienti caldi, umidi o afosi, con ventilazione limitata. È consigliabile che chi deve operare in simili condizioni indossi abiti leggeri e si alimenti con sostanze prevalentemente liquide. Il colpo di calore presenta i seguenti sintomi: ! colorito del volto molto intenso; ! pelle arrossata, secca, bruciante; ! temperatura corporea molto elevata; ! respiro affannoso, battito cardiaco rapido e forte; confusione mentale o perdita di conoscenza. Cosa fare: ! portare il colpito nell’ambiente più freddo possibile e ventilato; ! se il volto appare ancora congestionato, non distendere il soggetto ma porlo seduto per terra; ! bagnargli abbondantemente con acqua fresca la superficie del corpo o avvolgerlo in panni bagnati; ! se è cosciente, dargli da bere con moderazione acqua fresca, possibilmente salata; ! trasportarlo con urgenza all’ospedale. Cosa NON fare: ! somministrare bevande stimolanti. Se il colpito è stato esposto ai raggi del sole a capo scoperto e, oltre ai sintomi prima visti, presenta anche nausea, vomito, vertigini, si ha il colpo di sole. Cosa fare: ! sottrarre il colpito all'azione dei raggi solari; ! tenergli il capo sollevato; ! fargli abbondanti impacchi freddi sul capo, rinnovandoli frequentemente; ! trasportarlo con urgenza all'ospedale, possibilmente con l'autoambulanza. 59 PRONTO SOCCORSO !! INALAZIONE DI FUMI TOSSICI ! ELENCO DEI PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI SICUREZZA E SALUTE SUL LUOGO DI LAVORO LA SICUREZZA IN TASCA 60 Legge 27 marzo 1992, n. 257 Norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto. ! Decreto 10 settembre 1998, n. 381 Regolamento recante norme per la determinazione dei tetti di radiofrequenza compatibili con la salute umana. ! Legge 22 febbraio 2001, n. 36 Legge quadro sulla protezione delle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. ! (*) Decreto Legislativo 15 agosto 1991, n. 277 Attuazione delle direttive 80/1107/CEE, 82/605/CEE, 83/477/CEE, 86/188/CEE, 88/642/CEE, in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro a norma dell’art. 7 della Legge 30 luglio 1990, n. 212. ! (*) Decreto Legislativo 19 settembre 1994, n. 626 Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE, 90/679/CEE, riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro (così come modificato e integrato dal Decreto Legislativo 19 marzo 1996, n. 242). ! (*) Decreto Legislativo 14 agosto 1996, n. 494 Attuazione della direttiva 92/57/CEE concernente le prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei o mobili. ! Decreto Ministeriale 10 marzo 1998 Criteri generali di sicurezza antincendio per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro. ! Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n 81 Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (in attuazione all’art. 1 della Legge 123 del 3 agosto 2007) ! (*) Abrogati dall’entrata in vigore del Testo unico in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. (**) Abrogato ad eccezione dell’art. 64, dall’entrata in vigore del Testo unico in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. 61 LEGGI E DECRETI Codice Penale (RD n. 1398 del 19/10/1930) ! Codice Civile (RD n. 262 del 16/03/1942) ! Costituzione della Repubblica Italiana (GU n. 289 del 27/12/1947) ! Decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124 Testo unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. ! Legge 20 maggio 1970, n. 300 Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell’attività sindacale nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento (Statuto dei diritti dei lavoratori). ! Legge 23 dicembre 1978, n. 833 Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale. ! (*) Decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1955, n. 547 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. ! Decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 302 Produzione e impiego degli esplosivi. ! (*) Decreto del Presidente della Repubblica 7 gennaio 1956, n. 164 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni. ! (**) Decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 303 Norme per l’igiene del lavoro. ! Decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 1956, n. 320 Norme per la prevenzione degli infortuni e l’igiene del lavoro in sotterraneo. ! Decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 1956, n. 323 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro negli impianti telefonici. ! SEGNALETICA DI SICUREZZA Segnali di prescrizione Di seguito riportiamo alcune tipologie di segnaletica più frequentemente impiegate con i relativi significati. LA SICUREZZA IN TASCA Segnali di divieto Vietato fumare Vietato fumare Vietato fumare o usare fiamme libere Vietato fumare o usare fiamme libere Vietato ai pedoni Vietato ai pedoni Protezione degli occhi Casco di protezione Protezione vie respiratorie Guanti di protezione Calzature di protezione Protezione dell’udito Protezione del viso Protezione del corpo Divieto di spegnere condiacqua Divieto spegnere con acqua 62 63 Non toccare Acqua non potabile Non toccare Vietato ai carrelli diVietato movimentazione ai carrelli Segnali di salvataggio di movimentazione Segnali di pericolo Materiale infiammabile Materiale infiammabile Materiali radioattivi Materiali oradioattivi ionizzanti Pericolo generico Sostanze velenose Sostenze corrosive Pericolo generico Sostanze velenose Sostenze corrosive Pronto soccorso Direzione da seguire Doccia di sicurezza Telefono per salvataggio e pronto soccorso Barella Lavaggio degli occhi Direzione da seguire Scala Percorso uscite di emergenza Attenzione ai carichi sospesi Attenzione ai carichi sospesi Pericolo carrelli in movimento Pericolo carrelli Tensione elettrica pericolosa Tensione elettrica in movimento pericolosa Segnali antincendio o ionizzanti Pericolo di inciampo Caduta con dislivello Pericolo di inciampo Caduta con dislivello Telefono per gli interventi antincendio Estintore Lancia antincendio SEGNALETICA DI SICUREZZA Acqua non potabile LA SICUREZZA IN TASCA NOTE 64 65 NOTE LA SICUREZZA IN TASCA NOTE 66 67 NOTE LA SICUREZZA IN TASCA Prodotto da Realizzazione Servizio di Prevenzione, Protezione e Ambiente Progetto grafico Peliti Associati Stampa Varigrafica Alto Lazio s.r.l. Nepi (VT) 68 Prima edizione Settembre 2008 Telecom Italia Uso interno Tutti i diritti riservati