Economia Regionale aa 2014-2015
Obiettivi, strumenti e principi della
politica di coesione dopo la riforma
Prof. Domenico Cersosimo
Sommario
I.
II.
III.
IV.
Gli obiettivi della politica di coesione
Gli strumenti comunitari
I principi guida per i fondi strutturali
I punti salienti della riforma
I. La cornice della politica di coesione
Nell’aquis comunitario la coesione economica e sociale tra le
regioni europee è perseguita attraverso tre politiche:
1. Estensione e approfondimento del mercato interno per
permettere alle regioni svantaggiate di sfruttare maggiormente
i propri vantaggi comparati all’interno dell’UE
2. Rimozione delle barriere che ostacolano la coesione
all’interno delle politiche europee e nazionali (riforma PAC,
abolizione sussidi, disciplina degli aiuti di stato, …)
3. Trasferimenti monetari dedicati: i fondi strutturali
La terza politica rappresenta la politica di coesione in senso stretto.
Essa è perseguita in quanto si riconosce l’insufficienza delle altre due.
I. Obiettivi e strumenti nella riforma
2000-2006
Obiettivi
Paesi di coesione
Obiettivo 1
Obiettivo 2 (riconversione)
Obiettivo 3 (istr. e form.)
Interreg III
URBAN II (*)
EQUAL (*)
Leader+
Strumenti
Fondo di
coesione
FESR
FSE
FEOGA
SFOP
FESR
FSE
FSE
FESR
FESR
FSE
FEOGA
orientamento
2007-2013
Obiettivi
Strumenti
FESR
Convergenza
FSE
Fondo di
coesione
Competitività regionale e
occupazione
Cooperazione territoriale
europea
FESR
FSE
FESR
* Nel periodo 2007-13 Urban II ed Equal sono integrati negli obiettivi “Convergenza” e “Competitività”
I. Gli obiettivi: Convergenza
L’obiettivo Convergenza è volto ad accelerare la
convergenza degli Stati membri e regioni in
ritardo di sviluppo migliorando le condizioni per
la crescita e l’occupazione tramite l’aumento ed il
miglioramento della qualità degli investimenti in
capitale fisico e umano, lo sviluppo
dell’innovazione e della società della conoscenza,
dell’adattabilità ai cambiamenti economici e
sociali, la tutela e il miglioramento della qualità
dell’ambiente e l’efficienza amministrativa
I. Gli obiettivi: Convergenza
Ammissibilità dell’obiettivo Convergenza
 Regioni di livello NUTS 2 con un Pil pro capite
inferiore al 75% della media comunitaria
 Sostegno transitorio decrescente sino al 2013 per le
regioni che avrebbero avuto un Pil pro capite inferiore
al 75% nell’EU a 15 membri (phasing out)
 Stati membri con un RNL inferiore al 90% della
media comunitaria
 Sostegno transitorio decrescente per gli Stati che
avrebbero avuto un RNL medio inferiore al 90%
nell’EU a 15 membri
Nuts: definizione e applicazione 1

La nomenclatura delle unità territoriali statistiche, in
acronimo NUTS (dal francese nomenclature des unités
territoriales statistiques) identifica la ripartizione del
territorio dell'Unione europea a fini statistici.

È stata ideata dall'Eurostat nel 1988 tenendo come
riferimento di base l'unità amministrativa locale. Da allora
è la principale regola per la redistribuzione territoriale dei
fondi strutturali della UE, fornendo uno schema unico di
ripartizione geografica, a prescindere dalle dimensioni
amministrative degli enti degli Stati e basandosi sull'entità
della popolazione residente in ciascuna area.
Nuts: definizione e applicazione 2

Classe

NUTS 1
NUTS 2
NUTS 3


Soglia max popolazione
7.000.000
3.000.000
800.000
Soglia min. popolazione
3.000.000
800.000
150.000
La nomenclatura ha vari livelli e attualmente suddivide i Paesi UE in
territori di livello
NUTS 0: i 27 Stati membri
NUTS 1 (95): per es. Stati federati Germania, Danimarca, Sud ecc.
NUTS 2 (268): regioni italiane, comunità autonome Spagna, Lander
NUTS 3 (1.291): le province italiane e spagnle, i Dipar. francesi ecc.
NUTS 1
NUTS 2
NUTS 3
I. Gli obiettivi: Convergenza
Le novità della riforma
 Gli Stati Nazionali che beneficiano del
Fondo di coesione rientrano nell’obiettivo
Convergenza
I. Gli obiettivi: Competitività regionale
e occupazione
L’obiettivo Competitività punta, al di fuori delle
regioni in ritardo di sviluppo, a rafforzare la
competitività e le attrattive delle regioni e
l’occupazione anticipando i cambiamenti economici e
sociali inclusi quelli connessi all’apertura degli scambi
mediante l’incremento ed il miglioramento della
qualità degli investimenti nel capitale umano,
l’innovazione e la promozione della società della
conoscenza, l’imprenditorialità, la tutela e il
miglioramento dell’ambiente e il miglioramento
dell’accessibilità, dell’adattabilità dei lavoratori e
delle imprese e lo sviluppo di mercati del lavoro
inclusivi
I. Gli obiettivi: Competitività regionale
e occupazione
Ammissibilità all’obiettivo competitività
 Tutte le Regioni che non sono interessate
dall’obiettivo Convergenza
 Sostegno transitorio per le regioni di livello
NUTS 2 precedentemente coperte
dall’obiettivo 1 ma con un pil pro-capite
superiore al 75% del pil medio dell’EU-15
(phasing in)
I. Gli obiettivi: Competitività regionale
e occupazione
Le novità della riforma
 Riunisce gli obiettivi 2 e 3 del precedente
periodo programmatorio
 L’ammissibilità è estesa all’intero territorio
regionale. In precedenza (obiettivo 2)
l’ammissibilità era ristretta a zone
delimitate di ciascuna regione selezionate a
livello comunitario
I. Gli obiettivi: Cooperazione
territoriale europea
L’obiettivo Cooperazione è inteso a
rafforzare la cooperazione transfrontaliera
mediante iniziative congiunte locali e
regionali, a rafforzare la cooperazione
transnazionale mediante azioni volte allo
sviluppo territoriale integrato connesse alle
priorità comunitarie e a rafforzare la
cooperazione interregionale e lo scambio di
esperienze al livello territoriale adeguato
I. Gli obiettivi: Cooperazione territoriale
europea
Ammissibilità
 Ai fini della cooperazione transfrontaliera regioni
NUTS 3 individuate dalla Commissione nella
decisione del 31 ottobre 2006
 Ai fini della cooperazione transnazionale tutte le
regioni ma la Commissione e gli Stati Membri
hanno individuato tredici zone di cooperazione
 Ai fini della cooperazione interregionale tutte le
regioni
I. Gli obiettivi: Cooperazione
territoriale europea
Le novità della riforma
 Questo obiettivo non figurava nel
precedente periodo di programmazione.
Esisteva un programma comunitario
INTERREG che aveva le medesime
finalità
I. Gli obiettivi: mappa delle regioni ammissibili
ITALIA
5 regioni nell’obiettivo
Convergenza: Calabria,
Campania, Puglia, Sicilia e
Basilicata. Quest’ultima in
sostegno transitorio,
phasing out
15 Regioni
nell’obiettivo
competitività di cui
una, la Sardegna, in
sostegno transitorio,
phasing-in
II. Gli strumenti
 I Fondi strutturali
– Il Fondo europeo di sviluppo regionale
– Il Fondo sociale europeo
– Il Fondo di coesione
 Il Fondo europeo agricolo di sviluppo
rurale
II. I fondi strutturali:il FESR
Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR)
OBIETTIVI: Sostenere lo sviluppo armonioso e la coesione
economica delle regioni attraverso la correzione dei principali
squilibri e l’adeguamento strutturale delle regioni in ritardo,
inclusa la riconversione delle regioni industriali in declino e
delle regioni in ritardo di sviluppo, e sostenendo la
cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale.
Contribuisce al finanziamento di:
1.
2.
3.
4.
Investimenti produttivi che favoriscano la creazione di posti di lavoro
Investimenti in infrastrutture
Misure a favore dello sviluppo locale endogeno
Assistenza tecnica
ANNO DI CREAZIONE: 1975
RIFERIMENTI NEI TRATTATI: art. 160 TUE
BUDGET 2007-2013: Italia 18 mld euro
II. I fondi strutturali: il FESR
Nell’ambito dell’obiettivo Convergenza il FESR si concentra sul
sostegno allo sviluppo economico sostenibile e integrato, a
livello regionale e locale, e all’occupazione.
Priorità “Convergenza”:
 ricerca e sviluppo tecnologico, innovazione e
imprenditorialità
 società dell'informazione
 iniziative locali per lo sviluppo e supporto alle infrastrutture
 ambiente e prevenzione dei rischi
 turismo e cultura
 investimenti nei trasporti
 investimenti nel settore dell'energia
 investimenti nell'istruzione
 investimenti nella sanità e nelle infrastrutture sociali
 aiuti diretti agli investimenti nelle PMI
II. I fondi strutturali: il FESR
Nell’ambito dell’obiettivo Competitività regionale e occupazione il
FESR si integra nell’ambito delle più ampie politiche per la
competitività e lo sviluppo sostenibile
Priorità “Competitività regionale e occupazione”:
 Innovazione ed economia della conoscenza, con il potenziamento

della R&S, l'innovazione, l'imprenditorialità e la creazione di nuovi
strumenti finanziari per imprese che fanno un uso intensivo della conoscenza
Ambiente e prevenzione dei rischi, con la bonifica dei terreni
contaminati, lo stimolo dell'efficienza energetica, la promozione dei trasporti
pubblici urbani puliti e l'elaborazione di piani per prevenire e gestire i rischi
naturali e tecnologici
 Accesso ai servizi di trasporto e di telecomunicazione di
interesse economico generale, con il potenziamento delle reti
secondarie e l'incoraggiamento dell'accesso alle tecnologie dell'informazione
e della comunicazione da parte delle PMI
II. I fondi strutturali: il FESR
Il FESR finanzia interamente l’obiettivo Cooperazione
territoriale, che sostituisce diverse iniziative comunitarie
Priorità “Cooperazione territoriale”:
 sviluppo di attività economiche e sociali transfrontaliere
mediante strategie congiunte (imprenditorialità, protezione
congiunta dell'ambiente, collaborazione e riduzione dell'isolamento,
integrazione transfrontaliera del mercato del lavoro, iniziative locali per
l'occupazione, pari opportunità, formazione e inclusione sociale,
condivisione delle risorse umane e degli impianti per la RST)
 istituzione e sviluppo della cooperazione transnazionale,
compresa la cooperazione bilaterale fra le regioni marittime

(gestione delle acque, miglioramento dell'accessibilità, prevenzione dei
rischi e creazione di reti scientifiche e tecnologiche)
aumento dell'efficacia della politica regionale (creazione di reti e
scambio di esperienze tra le autorità regionali e locali)
II. I fondi strutturali: il FSE
Fondo sociale europeo (FSE)
OBIETTIVI: contribuisce a realizzare le priorità della Comunità
riguardo al rafforzamento della coesione economica e sociale
migliorando le possibilità di occupazione e di impiego,
favorendo un alto livello di occupazione e nuovi e migliori
posti di lavoro. Sostiene azioni finalizzate a:
1.
2.
3.
4.
5.
Accrescere l’adattabilità dei lavoratori, delle imprese e degli imprenditori
Migliorare l’accesso all’occupazione e prevenire la disoccupazione
Potenziare l’inclusione sociale delle persone svantaggiate e combattere ogni
forma di discriminazione
Potenziare il capitale umano
Promuovere partenariati, patti e iniziative per le riforme dei mercati del
lavoro
ANNO DI CREAZIONE: 1958
RIFERIMENTI NEI TRATTATI: art. 146 TUE
BUDGET 2007-2013: Italia 3,5 mld euro
II. I fondi strutturali: il FSE
Il Fondo sociale opera sia nelle regioni dell’obiettivo Convergenza
per colmare i ritardi, sia in quelle dell’obiettivo Competitività
per anticipare e promuovere i cambiamenti
Priorità comuni:
 aumentare la capacità di adeguamento dei lavoratori e delle
imprese (apprendimento lungo tutto l'arco della vita, trasparenza delle
qualifiche e delle competenze, promozione dello spirito d'impresa e
innovazione)
 migliorare le prospettive occupazionali delle persone in cerca
di lavoro, delle persone non attive, delle donne e dei migranti
(modernizzare e potenziare le istituzioni, misure attive e preventive per
identificare)
 rafforzare l'integrazione sociale delle persone svantaggiate e
lottare contro la discriminazione
 impegnarsi nelle riforme in materia di occupazione e di
integrazione tramite i partenariati
II. I fondi strutturali:il FSE
Nell’ambito dell’obiettivo Convergenza il fondo sociale europeo
persegue una missione più ampia che include ulteriori priorità
Priorità “Convergenza”:
 potenziamento degli investimenti in capitale umano, con
riforme in materia di istruzione e formazione, aumento della
partecipazione nei settori dell'istruzione e della formazione
lungo tutto l'arco della vita nonché sviluppo del potenziale
umano nel settore della ricerca e dell'innovazione
 rafforzamento della capacità e dell'efficacia istituzionali,
allo scopo di contribuire al buon governo
II. I fondi strutturali: il FC
Fondo di coesione (FC) (*)
OBIETTIVI: Rafforzamento della coesione economica e sociale
della Comunità in una prospettiva di promozione dello
sviluppo sostenibile. È destinato agli Stati membri il cui PIL
sia inferiore al 90% della media europea, e che abbiano
intrapreso rigorosi programmi di convergenza economica.
Sostiene azioni nei seguenti settori:
1.
2.
Reti transeuropee di trasporto
Aspetti relativi all’ambiente rientranti nelle priorità del Programma di
azioni in materia ambientale, e allo sviluppo sostenibile
ANNO DI CREAZIONE: 1994 (non è inizialmente un fondo strutturale)
RIFERIMENTI NEI TRATTATI: art. 161 TUE
BUDGET 2007-2013:
(*) Il Fondo di coesione diventa un fondo strutturale con la riforma del 2006
II. I fondi strutturali: tassi di
cofinanziamento
OBIETTIVI
CONDIZIONI GENERALI
CONDIZIONI SPECIFICHE
Convergenza
Massimo 75% della spesa
pubblica ammissibile (85%
nei paesi della coesione)
per gli aiuti alle imprese valgono
i massimali per gli aiuti di Stato;
per le infrastrutture che generano
entrate cospicue la spesa
ammissibile è calcolata con il
funding gap method
Competitività
Massimo 50% della spesa
pubblica ammissibile (85%
nei paesi della coesione)
per gli aiuti alle imprese valgono
i massimali per gli aiuti di Stato;
per le infrastrutture che generano
entrate cospicue la spesa
ammissibile è calcolata con il
funding gap method
Cooperazione Da un massimo dell’85%
per gli aiuti alle imprese valgono
territoriale
della spesa ammissibile al
i massimali per gli aiuti di Stato;
75% della sola spesa pubblica
II. Altri strumenti per la coesione: il FEASR
Fondo europeo agricolo di sviluppo rurale (FEASR)
OBIETTIVI: contribuire alla promozione dello sviluppo rurale
sostenibile nell'insieme della Comunità, in modo
complementare alle politiche di sostegno dei mercati e dei
redditi, nell'ambito della politica agricola comune nonché della
politica di coesione e della politica comune della pesca.
Sostiene interventi rivolti a:
1.
2.
3.
Accrescere la competitività del settore agricolo e forestale, sostenendo la
ristrutturazione, lo sviluppo e l’innovazione
Valorizzare l’ambiente e lo spazio naturale sostenendo la gestione del
territorio
Migliorare la qualità della vita nelle zone rurali e promuovere la
diversificazione delle attività economiche
ANNO DI CREAZIONE: 2005, sostituisce il FEOGA – Sezione orientamento
RIFERIMENTI NEI TRATTATI: art. 36 e 37 TCE
BUDGET 2007-2013: Italia 4,2 mld euro
II. Altre politiche per la coesione: le iniziative
comunitarie
JASPERS (Assistenza congiunta ai progetti nelle regioni europee) intende
sviluppare la cooperazione tra la Commissione europea, la BEI
e la BESR al fine di mettere in comune l’esperienza maturata e
di assistere gli Stati membri e le regioni nella preparazione di
progetti particolarmente importanti
JEREMIE (Risorse europee congiunte per le micro, le piccole e le medie
imprese) è un’iniziativa della Commissione europea assieme
alla BEI e al Fondo europeo per gli investimenti al fine di
migliorare l’accesso ai finanziamenti per lo sviluppo di micro,
piccole e medie imprese nelle regioni dell’UE
JESSICA (Sostegno comunitario congiunto per lo sviluppo sostenibile nelle
aree urbane) è un’iniziativa della Commissione europea in
cooperazione con la BEI e con la Banca di sviluppo del
Consiglio d'Europa al fine di promuovere l’investimento
sostenibile nelle aree urbane
II. Altre politiche per la coesione: il Fondo
di solidarietà
 Il Fondo di solidarietà dell’Unione europea (FSUE) è uno
strumento finanziario supplementare creato nel 2002 su proposta
della Commissione europea per fornire un aiuto di emergenza
 Il Fondo interviene in caso di catastrofi gravi, ossia che
provochino danni diretti superiori ai 3 mld di euro o superiori allo
0,6% del RNL dello Stato interessato
 Il FSUE integra le spese pubbliche sostenute dagli Stati membri
per attuare i seguenti interventi di emergenza:
 ripristino immediato delle infrastrutture nei settori dell’elettricità, delle
condutture idriche e fognarie, delle telecomunicazioni, dei trasporti, della
sanità e dell’istruzione;
 realizzazione di misure provvisorie di alloggio e organizzazione dei servizi
di soccorso;
 messa in sicurezza immediata delle infrastrutture di prevenzione, misure di
protezione del patrimonio culturale, ripulitura delle zone danneggiate.
 Il bilancio annuo disponibile per il FSUE è attualmente fissato a 1
miliardo di euro
II. Altre politiche per la coesione: lo
Strumento di preadesione (IPA)
 Lo Strumento di preadesione (IPA) sostituisce dal 2007 i
precedenti strumenti finanziari dell’UE destinati ai paesi candidati
e ai potenziali paesi candidati all’adesione (PHARE, PHARE CBC,
ISPA, SAPARD, CARDS e lo Strumento finanziario per la Turchia)
 5 tipologie di interventi:
 sostegno alla transizione e rafforzamento delle istituzioni;
 cooperazione transfrontaliera (con gli Stati membri dell’UE e gli altri paesi
ammissibili all'IPA);
 sviluppo regionale (trasporti, ambiente e sviluppo economico);
 risorse umane (valorizzazione del capitale umano e lotta contro l’esclusione);
 sviluppo rurale.
 I paesi beneficiari dell’IPA sono suddivisi in due categorie:
 i paesi candidati all’UE (Croazia, Turchia e l’ex Repubblica iugoslava di
Macedonia), ammissibili alle cinque misure dell’IPA;
 i paesi candidati potenziali dei Balcani occidentali (Albania, Bosnia
Erzegovina, Montenegro e Serbia , compreso il Kossovo), ammissibili
esclusivamente alle prime due misure
II. Le risorse finanziarie
 Totale risorse 347,410 miliardi di euro
 Obiettivo convergenza
81,5%
– Fondo di coesione
– Phasing out
– Regioni in ritardo
 Obiettivo competitività
–
–
Competitività
Phasing in
 Obiettivo Cooperazione
20%
4%
57,5%
16,0%
12,6%
3,4%
2,5%
II. Le risorse finanziarie
 Con la nuova programmazione la metà delle
risorse affluisce ai nuovi stati membri
 La politica di coesione subisce un drastico
spostamento ad est
III. I principi : la concentrazione
“I Fondi contribuiscono, ciascuno conformemente alle disposizioni
specifiche che lo disciplinano, al conseguimento dei tre obiettivi di
cui all'articolo ...” Art. 4 Reg. 1083/06
Per il raggiungimento di un impatto maggiore i fondi strutturali sono
soggetti a una concentrazione territoriale e a una
concentrazione tematica, modulate in modo differenziato in
relazione ai tre obiettivi prioritari:
1. Convergenza
2. Competitività regionale e occupazione
3. Cooperazione territoriale
Per il periodo di programmazione 2007-2013 l'intervento cofinanziato dai
Fondi è finalizzato agli obiettivi prioritari previsti dagli Orientamenti
integrati per la crescita e l'occupazione (2005-2008). A tali obiettivi
viene destinato il 60 % della spesa per l'obiettivo Convergenza e il 75 % della
spesa dell'obiettivo Competitività regionale e occupazione (Unione a 15)
III. I principi : la programmazione (a)
“Gli obiettivi dei Fondi sono perseguiti nel quadro di un sistema di
programmazione pluriennale articolato in varie fasi, comprendenti
l'individuazione delle priorità, il finanziamento ed un sistema di
gestione e controllo” Art. 10 Reg. 1083/06
Per accedere alle risorse è necessario identificare obiettivi,
strumenti e modalità di realizzazione degli interventi
La programmazione attua anche il principio di
coordinamento tra l'intervento dei Fondi, del FEASR, del
FEP, e gli interventi della BEI e di altri strumenti finanziari
esistenti
III. I principi : la programmazione (b)
Le tre fasi della programmazione comunitaria




Orientamenti strategici comunitari in materia di coesione proposti
dalla Commissione, adottati dal Consiglio, previo parere conforme
del Parlamento europeo
Quadro di riferimento strategico nazionale proposto dallo stato
membro nel rispetto del principio del partenariato e rispecchiando le
priorità dell’Unione; decisione della Commissione in merito ad una
parte del QRSN
Programmi operativi proposti dallo stato membro o dalla regione;
decisione della commissione
I Programmi Operativi degli Stati nazionali devono contenere:
–
–
–
–
–
–
Un’analisi dello stato di fatto
Una motivazione delle priorità adottate
Informazioni sugli assi prioritari e sugli obiettivi specifici
Un piano finanziario
Le disposizioni di attuazione
Un elenco indicativo dei grandi progetti
III. I principi : il partenariato
“Il partenariato verte sulla preparazione, attuazione, sorveglianza
e valutazione dei programmi operativi” Art. 11 Reg. 1083/06
Il perseguimento degli obiettivi della politica di coesione avviene
attraverso una stretta collaborazione tra la Commissione e gli Stati
membri. Questi ultimi coinvolgono:



le autorità regionali, locali, cittadine e le altre autorità pubbliche
competenti
le parti economiche e sociali
i partner ambientali, le organizzazioni non governative e gli altri
organismi della società civile
Attraverso il principio del partenariato la Commissione influisce,
anche in modo determinante, sulle scelte nazionali e regionali
Il Comitato di Sorveglianza, in cui questi soggetti del partenariato
sono rappresentati, è l’organo di indirizzo e controllo dei
programmi comunitari
III. I principi : l’addizionalità
“I contributi dei Fondi strutturali non sostituiscono le spese strutturali,
pubbliche o assimilabili, di uno Stato membro” Art. 15 Reg. 1083/06
L’addizionalità si affianca al principio di complementarietà (per
il quale l’azione comunitaria è complementare alle azioni
nazionali corrispondenti o vi contribuisce)
Il rispetto dell’addizionalità è difficile da verificare. Per tale
ragione, per le regioni dell’Obiettivo convergenza, la
Commissione e lo Stato membro determinano il livello di
spese strutturali che lo Stato deve mantenere.
Il principio dell’addizionalità è sottoposto a verifica intermedia e
a verifica ex-post
In particolare nei paesi della coesione, l’addizionalità può creare
dei problemi per il conseguimento della stabilità
III. I principi : l’efficienza e l’efficacia
“Le valutazioni sono volte a migliorare la qualità, l'efficacia e la
coerenza dell'intervento dei Fondi nonché la strategia e l'attuazione dei
programmi operativi …” Art. 47 Reg. 1083/06
Stringenti regole di gestione finanziaria:
1.
2.
3.
Impegni di spesa entro il periodo di programmazione
Spese non oltre due anni dopo il periodo di programmazione
Impegni automatici minimi per annualità. Se entro 24 mesi (N+2) o 36 mesi
per alcuni Stati (N+3) su questi impegni non sono erogate le risorse la
Commissione procede al disimpegno automatico
Obbligo di monitoraggio e valutazione
Introduzione di sistemi premiali:
1.
2.
Uno Stato membro può decidere di istituire una riserva nazionale di efficacia
ed efficienza, pari al 3% della dotazione complessiva, per l'obiettivo
Convergenza e/o per l'obiettivo Competitività regionale
In Italia nelle regioni dell’obiettivo Convergenza esiste un’ulteriore
premialità da destinare a un numero limitato di progetti innovativi
III. I principi: l’efficienza e l’efficacia
Le valutazioni possono essere di natura strategica al fine di
esaminare l’evoluzione di un programma o di un gruppo di
programmi rispetto alle priorità comunitarie e nazionali
oppure di natura operativa al fine di sostenere la sorveglianza
di un programma operativo. Le valutazioni vengono effettuate
prima, durante e dopo il periodo di programmazione (Art. 47
Reg. 1083/06)
Valutazione ex-ante
Valutazione in itinere
Valutazione ex-post
Monitoraggio
III. I principi : il cofinanziamento
Ogni intervento finanziato con i fondi strutturali deve
essere cofinanziato con risorse dello stato nazionale. I
massimali per il cofinanziamento europeo dipendono
dagli obiettivi e da altre condizioni specifiche.
III. I principi: la proporzionalità
Le risorse umane e finanziarie impiegate
dalla Commissione e dagli stati membri
nell’attuazione dei fondi riguardo
 Alla scelta degli indicatori
 Alla valutazione
 Alla gestione e controllo
 Ai rapporti
sono proporzionali all’importo complessivo della
spesa destinata ad un programma operativo
IV. I punti salienti della riforma
I presupposti della riforma
 Si registra che i processi di convergenza regionale all’interno dell’Europa
a 15 non sono ancora soddisfacenti e che l’allargamento dell’Unione
a 27 Stati ha comportato il raddoppio delle disparità regionali e la
riduzione del PIL medio del 12,5%.
 Si registrano le difficoltà di crescita e il deficit di competitività dell’UE
 Si prende atto degli insuccessi della strategia di Lisbona avviata nel 2000.
 Si rileva una eccessiva burocratizzazione della politica di coesione ed un
suo eccessivo accentramento
 Si rileva una eccessiva frammentazione degli interventi
Sulla base di questi presupposti si rilancia una strategia che tenga
insieme crescita e coesione nella convinzione di una loro
complementarità
La riforma adotta un approccio più strategico (collegamento alle priorità
di Lisbona), meno burocratico(semplificazioni procedurali,
decentralizzazione gestione fondi, proporzionalità strumenti, migliore
distribuzione fondi), meglio focalizzato da un punto di vista geografico e
tematico
IV. I punti salienti della riforma
Approccio strategico
 Le priorità vengono definite in un documento
adottato dal Consiglio dell’UE (Orientamenti)
 Si elabora una unica strategia per ciascuno Stato
membro (QRSN)
 Seguito strategico di Lisbona: si effettuano
controlli relativi all’adeguamento della politica di
coesione alla Strategia di Lisbona
V. I punti salienti della riforma
Semplificazione e sussidiarietà
 Semplificazione del processo di programmazione (minor
numero di obiettivi, di strumenti, di fasi, di documenti)
 La Commissione non entra più nel merito delle misure
dei programmi operativi (scompaiono i complementi di
programmazione)
 Diminuisce il numero di controlli effettuato dalla
Commissione sulla gestione degli Stati membri
 Semplificazione delle norme di ammissibilità delle spese
definite a livello nazionale
 Riduzione del numero di valutazioni obbligatorie
 Principio monofondo: un fondo per un programma
Riferimenti bibliografici
Commissione europea, “La politica di coesione
2007-2013, Osservazioni e testi ufficiali”,
Lussemburgo, Ufficio delle pubblicazioni ufficiali
delle Comunità europee, gennaio 2007
Esamina le novità introdotte nella politica di coesione
con la riforma del 2006 e contiene il Regolamento
generale dei fondi strutturali ed i regolamenti
specifici di ogni fondo
Scarica

3. La politica di coesione europeaER2014-15