Economia dello Sviluppo
Lezione 3
Breve storia economica del mondo
(1) La trappola malthusiana
Pier Giorgio Ardeni
Dipartimento di Scienze Economiche
2000 anni di storia dell’economia in un grafico
Duemila anni di storia dell’economia
Gregory Clark, Farewell to Alms, trad. it. Senza pietà. Breve
storia economica del mondo, Codice Edizioni, 2009
 Per duemila anni, ogni miglioramento tecnologico (es. dalla
zappa all’aratro) è stato compensato da aumenti della
popolazione – il reddito reale è rimasto sostanzialmente
costante per secoli (anche se con oscillazioni, aumenti e
diminuzioni)
 Ancora nel secolo XIX (l’ottocento), per milioni di persone le
condizioni di vita erano probabilmente peggiori di quelle
dell’età della pietra (struttura sociale, obbligazioni, servitù,
malattie...)

Duemila anni di storia dell’economia





Erano poche centinaia quelli che stavano “meglio”, ma
comunque vivevano malissimo, al freddo, si ammalavano, etc.:
la vita, una volta, era dura
La speranza di vita media nel 1800 era uguale a quella al
tempo di Roma (anche la statura era diventata più bassa) – la
qualità della vita era peggiore
Le popolazioni preistoriche erano più egalitarie della società
dell’800 – non c’erano pochi ricchi e milioni di disgraziati
Con la rivoluzione industriale, l’aumento dei consumi (e dei
redditi) ha generato un miglioramento delle condizioni di vita
(graduale) per milioni di persone...
...ma non per tutti nel mondo nella stessa misura
Duemila anni di storia dell’economia
Le domande che ci poniamo e valgono anche per l’oggi,
secondo Clark, sono:
1.perché la trappola Malthusiana è durata così a lungo?
2.perché la rivoluzione industriale è iniziata in Inghilterra,
nell’800?
3.perché c’è stata e continua ad esserci la grande divergenza
nei redditi?
Quali altre domande fareste voi? Discutiamo
La trappola malthusiana
Le società umane come quelle animali
 Natalità, mortalità e crescita e diminuzione del prodotto e
quindi dell'alimentazione determinano l'andamento della
popolazione e quindi del reddito
 Il modello malthusiano spiega la stabilità di lungo periodo
della popolazione basandosi su tre ipotesi:

1. Ogni società ha un tasso di natalità determinato da costumi e
tradizioni che regolano la fertilità e che aumentano con gli
standard di vita materiale
2. Il tasso di mortalità in ogni società diminuisce man mano che
gli standard di vita aumentano
3. Gli standard di vita materiale diminuiscono all'aumentare
della popolazione
La trappola
malthusiana
L'equilibrio di lungo periodo
La trappola
malthusiana
Cambiamenti nella funzione di natalità
La trappola
malthusiana
Cambiamenti nella funzione di mortalità
La trappola malthusiana
Il mondo malthusiano ha dunque una logica contro-intuitiva.
Qualunque fattore aumentasse il tasso di mortalità
aumentava gli standard di vita materiali (“ce n'era di più per
tutti”). Qualunque fattore riducesse la curva del tasso di
mortalità, riduceva le condizioni materiali di vita.
 L'unico effetto del cambiamento tecnologico “su piccola
scala” era di aumentare la popolazione. Infatti, poiché la
popolazione poteva variare solo lentamente, l'effetto di breve
periodo di un miglioramento tecnologico ara un aumento del
prodotto pro-capite (reddito). Ma un aumento del reddito
riduceva il tasso di mortalità, le nascite superavano le morti e
la popolazione cresceva.

La trappola malthusiana
In prospettiva storica, anche se il reddito era stagnante, e
quindi anche il tenore di vita era costante, questo non era
necessariamente modesto, anche secondo gli standard
moderni, perché era sopra il livello di sussistenza.
 Per tutte le società agrarie pre-industriali per le quali abbiamo
info, i tassi di fertilità erano ben al di sotto delle possibilità
biologiche, maggiori di 2 e minori di 6, e comunque tali da
non permettere un miglioramento delle condizioni di vita
lungo i secoli
 L'Europa, nel tempo, ha beneficiato di due fattori (rispetto
all'Asia): minore fertilità e maggiore mortalità – i tenori di vita
si sono mantenuti al disopra del minimo di sussistenza

La rivoluzione industriale

Un importante, fondamentale contributo:
–

Karl Polanyi, La Grande Trasformazione
Quale fu la grande trasformazione?
1. Nasce il lavoro salariato
2. Le famiglie proletarie si devono “mantenere da sé”
3. Nasce un mercato di ampi consumi che non produce da sé
(le città si popolano)
4. Urbanizzazione e affrancamento/espropriazione
La rivoluzione industriale




La rivoluzione industriale consente un enorme aumento
del reddito nazionale, familiare e pro-capite – la quota
del reddito dei salari aumenta moltissimo – nasce una
fascia di pochi individui con un reddito 10 mila volte
maggiore di qualunque reddito mai visto prima
All’inizio la diseguaglianza all’interno delle società
(industriali) diminuisce
Ma aumenta tra società/paesi
E ora sta aumentando di nuovo anche all’interno delle
società. Il rapporto tra redditi dei ricchi e redditi dei
poveri è di 50:1
Duemila anni di storia dell’economia




La speranza di vita media nel 1800 era uguale a quella al
tempo di Roma (anche la statura era diventata più bassa)
Le popolazioni preistoriche erano più egalitarie della società
dell’800 – non c’erano pochi ricchi e milioni di disgraziati
Con la rivoluzione industriale, l’aumento dei consumi (e dei
redditi) ha generato un miglioramento delle condizioni di vita
(graduale) per milioni di persone...
... ma non tutti nel mondo nella stessa misura
Scarica

slides