"Si alzi il sipario . . . all'Opera":
“Gianni Schicchi” di G. Puccini"
L’esperienza che, più di ogni altra, ha coinvolto gli alunni e i docenti delle classi prime della Scuola
Secondaria di Uggiano è stata la realizzazione in forma teatrale di un’opera lirica di Giacomo
Puccini: “Gianni Schicchi “ su libretto di Giovacchino Forzano. Il progetto è stato svolto quasi
interamente in orario scolastico nell’ambito dei laboratori opzionali interessando, oltre al
laboratorio di Musica – Movimento, il laboratorio linguistico – espressivo, quello informatico,
quello teatrale e quello artistico.
L’idea di mettere in scena un’opera lirica in forma teatrale, così lontana proprio nella sua essenza
dal vissuto dei ragazzi e da questa nostra epoca, nasce dalla profonda convinzione che molta parte
della musica classica, e quindi sinfonica, lirica, descrittiva, immaginativa, espressionista ecc., può
essere spiegata, manipolata, messa in scena e concepita come opera d’arte viva e fruibile, senza che
debba essere per forza percepita da un pubblico di addetti ai lavori...
Ogni momento d’incontro con la musica può diventare un momento di laboratorio creativo e di
crescita personale e collettiva.
Il percorso ha previsto fondamentalmente due fasi di lavoro:
I fase: ascolto – visione di diverse produzioni dell’opera lirica “Gianni Schicchi” di G. Puccini su
libretto di G. Forzano e studio del libretto stesso;
II fase: ricerca storica, storiografica e produzione di un ipertesto per un gruppo di alunni,
preparazione e messa in scena teatrale della suddetta opera lirica per un altro gruppo.
Le due fasi di lavoro si sono concluse con la rappresentazione finale avvenuta giovedì, 18 giugno
2009 presso l’auditorium della Scuola Media di Uggiano.
Lo spettacolo è stato una rappresentazione in forma teatrale dell’opera: gli alunni, infatti, pur non
essendo attori, hanno recitato su libretto originale. Il testo, essendo stato scritto agli inizi del ‘900, è
in un italiano antico, per quanto la bellezza e la sottile ironia di molte parti lo rendono
assolutamente attuale, quasi senza tempo…Per questo abbiamo ritenuto opportuno recitare ogni
parola scritta da Forzano, perché capace di dare la giusta forza e credibilità all’azione scenica.
E la musica? Non siamo cantanti lirici, quindi non potevamo interpretare o imitare queste grandi
voci… Ma la musica ci doveva essere: non a caso ogni opera lirica viene ricordata e associata al
nome di chi ne ha composto la musica e non il libretto…
Sin dal primo ascolto la musica ci ha emozionato quanto e più delle parole, così durante la
rappresentazione abbiamo creato dei momenti di stacco, quasi dei fermoscena, in cui l’unica
emozione che è passata è stata quella delle note più belle di quest’opera, in una registrazione diretta
dal maestro Giuseppe Patanè e con l’interpretazione del baritono Rolando Panerai nel ruolo di
Schicchi.
La scelta dell’opera è caduta su Gianni Schicchi per diversi motivi.
Si tratta, prima di tutto di un’opera comica, dal tema furfantesco, quasi da commedia dell’arte, ma
di taglio profondamente moderno; allo stesso tempo, però, è un’opera corale, nel senso che tutti i
personaggi, da Schicchi ai parenti al piccolo Gherardino, seppure siano evidenziati con più energia
in alcuni momenti particolari della storia, hanno sempre una psicologia e un tratto caratteriale ben
definiti e rimangono comunque in una situazione continuamente partecipata sulla scena.
Puccini riesce così a caratterizzare con precisione l’atmosfera, l’ambiente e tutti i personaggi
ritraendo un’immagine splendida della Firenze medioevale.
Un’altra motivazione per cui si è scelto di rappresentare quest’opera è perché si tratta dell’unica
opera comica scritta da Puccini e questa è una prova quanto meno singolare per un temperamento
come il suo, non particolarmente incline all’umorismo e alla comicità… La stessa fortunata scelta
del soggetto, tra l’altro, fu merito, secondo alcuni, dello stesso compositore che leggeva spesso
Dante e aveva sempre con sé un’edizione tascabile della Divina Commedia: così la sua attenzione
fu attirata proprio dalla bizzarra figura di Schicchi, collocato da Dante nel trentesimo canto dell’
Inferno per essersi macchiato della colpa di “falsificatore di persona”.
Quando Il Trittico, cioè quella serie di tre opere in un atto di cui Gianni Schicchi fa parte insieme a
Tabarro e Suor Angelica, venne rappresentato per la prima volta al Metropolitan di New York il 14
dicembre 1918, il successo pieno fu ottenuto proprio dalla terza opera, appunto Gianni Schicchi.
Bruno Barilli, un critico musicale dell’epoca, scriveva:”…C’è un argomento sfatato, un ambiente
sciupato, un luogo comune,una cifra particolarmente cara ai compositori italiani: quella del
fiorentinismo medievale… Quasi tutti i musicisti hanno tentato il colpo e, partendo dal luogo
comune, sono arrivati puntualmente allo zero. Puccini no: riprende quella via pure abusata da tutti e
ne fa un autentico capolavoro, il Gianni Schicchi”.
Gli alunni dei laboratori musica-movimento e teatro hanno curato le attività di lettura espressiva,
memorizzazione, caratterizzazione dei personaggi e individuazione degli interpreti, scelta della
scenografia e dei costumi, ascolto e studio di un’opera lirica, gestualità e movimento in uno spazio
scenico.
Gli alunni dei laboratori linguistico e informatico hanno condotto una approfondita ricerca storica e
storiografica sui personaggi, sul periodo, sui luoghi menzionati nell’opera. Hanno poi prodotto un
ipertesto che è stato riportato su un CD e allegato alla documentazione finale. Hanno inoltre
provveduto ad elaborare la locandina e la brochure di presentazione ed invito.
Nel laboratorio artistico, attraverso la tecnica della cartapesta e abilmente guidati dal loro
insegnante, gli alunni hanno costruito la bellissima scenografia.
Anche gli alunni del laboratorio scientifico, in orario extrascolastico, hanno dato un loro fattivo
contributo soprattutto nell’allestimento degli arredi.
Sono state fatte delle riprese durante la preparazione del lavoro che saranno montate e faranno parte
del DVD comprendente anche la rappresentazione finale dell’opera avvenuta il 18 giugno nei locali
dell’auditorium della scuola media.
Tutti gli alunni-attori sono stati BRAVISSIMI, tanto da riscuotere il plauso della Dirigente, dei
genitori e di tutti gli invitati alla manifestazione, che si sono dichiarati entusiasti e commossi dalla
magia della musica ma anche divertiti ed emozionati dalla trama, dalla partecipazione scenica e dal
tema furfantesco dell’opera.
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Il progetto dal titolo “Laboratoringioco… gesti, parole, suoni” ha visto