Ventotene - Habitat cod 5320 Formazioni basse di
euforbie vicino alle scogliere
BOSCO DI FOGLINO Habitat 3170* Stagni temporanei mediterranei
Habitat 1420 Praterie e fruticeti alofili Termo-atlantici (Sarcocornetea
fruticosi)
si ringrazia per parte delle foto Adriano Savoretti
Riserva Naturale Monterano: habitat 3280 Fiumi mediterranei a flusso
permanente
• Castel Porziano (fascia costiera) Habitat cod 2110 “Dune mobili
embrionali”
•Habitat cod 1120* Praterie di posidonie (Posidonion oceanicae)
Valutazione d’incidenza
Procedura obbligatoria e preventiva normata
dall’art. 5 del DPR 357/1997
Si applica a Piani, Progetti, attività che possono avere effetti significativi
per la conservazione degli habitat e delle specie di Direttiva (NON
necessariamente i Piani/Progetti devono essere in SIC/ZPS).
L’art. 6 della Direttiva Habitat prevede un approccio “step-by-step” nel
processo di valutazione delle possibili incidenze e rappresenta la
chiave di interpretazione delle relazioni tra conservazione e uso del
territorio.
PROCEDURA (Screening)
1.
Descrizione del progetto (dimensioni, cambiamenti fisici che ne
derivano, fabbisogno in termini di risorse, emissioni e rifiuti,
esigenze di trasporto, durata delle fasi, periodo di attuazione del
Piano, distanza dal Sito Natura 2000 o caratteristiche salienti del sito,
impatti cumulativi con altri piani/progetti, altro)
2.
Caratteristiche del sito (vedi scheda Natura 2000) con verifiche ed
indagini in campo
3.
Valutazione della possibilità che l’attuazione del Piano / Progetto
detrmini perdita di habitat, frammentazione (temporanea e/o
permanente), perturbazione (a termine e/o permanente), cambiamenti
negli elementi principali del sito
Valutazione d’incidenza
2^ Fase “Valutazione appropriata”
(per piani e progetti)
-
Analisi e valutazione degli impatti a seconda che siano diretti o
indiretti, a breve o lungo termine, dovuti alla fase di cantiere, di
esercizio o di smantellamento, isolati, interattivi, cumulativi
-
Misure di mitigazione (tempi di realizzazione, tipologia degli
strumenti, individuazione di zone interdette, ecc.)
Se permangono alcuni effetti negativi si procede alla fase dell’analisi
soluzioni alternative, verificando se ne esistono (compresa
l’opzione zero) in relazione a ubicazione/percorsi, dimensioni,
metodi costruttivi, modalità operative e di dismissione diverse,
scadenze temporali
Le Linee Guida per la
Valutazione di Incidenza – DGR 64/2010
BURL n. 8, suppl. 38 del 27/2/2010
LE MOTIVAZIONI
• - fornire ai proponenti Piani o progetti e, per essi, ai professionisti
incaricati, un punto di riferimento certo ed omogeneo circa la
documentazione da predisporre, con specifico riferimento alla
qualità e quantità delle informazioni da rendere per l’espletamento
della procedura;
• - garantire, sulla base delle idonee informazioni rese, il
raggiungimento degli obiettivi della Direttiva 92/43/CE “Habitat” di
cui all’art. 2, comma 1 e 2 della Direttiva medesima;
• - favorire il raggiungimento degli obiettivi della semplificazione
amministrativa e del non aggravamento del procedimento secondo i
principi della legge 7 agosto 1990, n. 241 e s.m.i.;
Autorità competente
• Il parere di valutazione di incidenza di piani, interventi ed
attività è espresso dalla apposita struttura regionale
competente in materia di Valutazione di Incidenza (Area
Conservazione Natura).
• Nel caso di progetti sottoposti alle procedure di
Valutazione di Impatto Ambientale e di Valutazione
Ambientale Strategica (articolo 5, comma 4, del D.P.R.
357/1997 e art. 10, comma 3 del D. Lgs. 152/2006 e
s.m.i.) l’Autorità competente in materia di VIA/VAS
acquisisce, preventivamente all’adozione del
provvedimento di finale, il parere di Valutazione di
Incidenza, sotto forma di relazione tecnica.
•
•
•
•
•
•
Progetti in istruttoria (tot. >350 )
Urbanistico-Edilizi (55%): Piani territoriali, PRG,
interventi edilizi, interventi strutturali;
Forestali (20%): PGAF (ex L.R. 39/2002),
interventi di tagli selvicolturali;
Reti di servizi e manutenzione infrastrutture
(15%): elettrodotti, ripetitori per
telecomunicazioni, gasdotti, strade, porti, ecc.)
Tecnologici-Industriali (5%): impianti fotovoltaici,
eolici, biomasse;
Faunistici (2%): ripopolamenti ittici, AFV;
Manutenzioni idrauliche (3%): interventi sui
canali di bonifica, briglie, invasi artificiali, ecc.
Cosa è escluso dalla V.I.
(DGR 534/2006)
• Non sono soggetti a V.I. gli interventi che attuano le
previsioni dei Piani generali e di settore e loro varianti,
già sottoposti a procedura di V.I. con esito positivo
• Gli interventi finalizzati alla gestione dei Siti Natura 2000
quando previsti nei PdG già approvati
• Inoltre:gli interventi di manutenzione ordinaria e
straordinaria dell’edilizia esistente, delle infrastrutture
che insistono sulla rete viaria/ferroviaria esistente,
interventi di adeguamento tecnologico dei fabbricati, le
ricorrenti pratiche agricole, gli interventi con carattere di
somma urgenza;
• Gli interventi identificati all’art. 53 del R.R. 7/2005
(modificato dal R.R. 1/2010)
ELABORATI TECNICI NECESSARI
PER LA PROCEDURA
•
•
Relazione tecnico-descrittiva del
piano/progetto/attività ed elaborati
cartografici
Studio di Valutazione di Incidenza .
Uno Studio di Incidenza corretto…
Individuazione e valutazione degli elementi di pressione sul Sito Natura
2000;
1.
Descrizione delle componenti naturalistiche d’interesse
comunitario cioè habitat, specie e habitat di specie, così come
individuati nella Scheda formulario Natura 2000 del Sito, esistenti
sull’area di intervento e nell’area immediatamente circostante al
momento della progettazione, sulla base della consultazione della
bibliografia di settore e di specifici rilievi di campagna; Per la
descrizione delle componenti naturalistiche (habitat, specie),
devono essere fornite informazioni (descrizione e
rappresentazione cartografica in scala adeguata (1:10.000) delle
stazioni (riproduttive, di svernamento, trofiche e di collegamento)
di presenza delle specie individuate dalla scheda Natura 2000.
2.
Individuazione e descrizione degli elementi di sensibilità di
habitat/specie;
Uno Studio di Incidenza corretto.2
I rilievi di campagna relativi alle specie faunistiche e floristiche devono
essere realizzati in periodi congruenti rispetto alla ecologia delle
singole specie.
Un calendario giudicato idoneo per la realizzazione dei rilievi di
campagna per la verifica della presenza e dello stato di
conservazione di determinati habitat di interesse comunitario:
Dal 15 maggio al 15 luglio per gli habitat
9210*, 4060, 8120, 6230*, 6170, 9180*, 6430, 8210, 8160*, 7220*, 8240*,
6210(*), 3260, 3150, 3280,3130, 91E0*, 92AO,1410
Dal 1 aprile al 30 maggio per gli habitat
6220*, 9340, 9280, 6110*, 5330, 9260, 9160, 9330, 3170*
Dal 15 agosto al 1 ottobre per gli habitat
1420, 1150*, 1310, 2190
Dal 1 giugno al 30 settembre per gli habitat
2120, 5210, 2210 e altre vegetazioni alofile
Uno Studio di Incidenza corretto.3
Analizza In che modo l’intervento incide sull’habitat /specie/ habitat di specie
- La superficie di habitat interessata dall’intervento viene persa definitivamente
o non viene persa definitivamente ma frammentata
- L’intervento interessa direttamente un sito riproduttivo, di sosta,
alimentazione, rifugio, ecc.
- L’intervento produce perturbazioni su una o più specie in una o più fasi del
proprio ciclo Biologico
Descrive analiticamente le incidenze, per effetti
- Diretti o Indiretti/ A breve o a lungo termine
- Legati alla fase di:
• cantiere
• esercizio
Individua e descrive le eventuali misure di mitigazione ed effettua nuovamente
la valutazione delle incidenze tenendo conto dell’applicazione delle misure
di mitigazione
Le Misure di conservazione
nelle ZPS del Lazio(DGR 363/2008)
DIVIETI.1
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Attività venatoria alla Coturnice, al Combattente, alla Moretta
Nuove ZAC e ampliamento delle esistenti
Immissioni di specie animali non autoctone
Realizzazione di nuove discariche e impianti smaltimento e
trattamento di rifiuti
Realizzazione di impianti eolici
Realizzazione di nuovi impianti di risalita e nuove piste da sci
Apertura di nuove cave
La pesca con reti da traino, draghe, ciancioli, sciabiche da natante e
dalla spiaggia sulle praterie di Posidonia
Il taglio della vegetazione acquatica sommersa e semisommersa,
riparia ed igrofila
Le Misure di conservazione
nelle ZPS del Lazio(DGR 363/2008)
DIVIETI.2
• L’apertura di nuove strade/piste forestali a carattere permanente e
l’asfaltature di quelle esistenti
• Eliminazione degli elementi naturali e seminaturali del paesaggio
agrario (siepi, muretti a secco, stagni, terrazzamenti)
• Convertire ad altro uso i pascoli permanenti
• Il ripristino dei cedui invecchiati o composti in cedui semplici
• Il ripristino delle fustaie disetanee in fustaie coetanee
• Il prosciugamento artificiale delle zone umide
• La pratica dello spietramento nei prati / pascoli permanenti
Le Misure di conservazione
nelle ZPS del Lazio(DGR 363/2008 e
928/2008)
OBBLIGHI
- La costruzione nelle zone agricole di recinzioni permanenti deve essere
-
-
realizzata utilizzando tipologie e materiali tradizionali;
Elettrodotti e linee aeree ad alta e media tensione devono essere
messe in sicurezza rispetto al rischio di elettrocuzionee impatto degli
Uccelli;
Nei boschi governati a ceduo deve essere assicurato il rilascio di
matricine (120 per il Faggio, 40 per il Castagno, 80 per le altre specie
(Querce));
Rilascio di Isole di Biodiversità, consistenti in porzioni di bosco
rappresentative della formazione forestale da non sottoporre al taglio
e destinate all’invecchiamento indefinito, oppure rilascio di 5 matricine
di età almeno 2T ad invecchiamento indefinito;
Sospensione dell’esecuzione degli interventi tra il 31 marzo e il 31
luglio (< 1000 m) e tra il 15 aprile e il 15 luglio (> 1000 m).
Nei boschi avviati ad “alto fusto” devono essere rilasciati almeno 5
alberi morti (in piedi o a terra) x ettaro.
Alcune criticità:
• Interventi forestali
• Impianti industriali fotovoltaici ed eolici
• Ripristini ambientali
• Interventi in ambito agricolo
• Ripopolamenti
Interventi forestali
• Spesso i tagli selvicolturali non danneggiano un
habitat forestale, cioè una determinata
associazione vegetazionale, MA possono
perturbare una dinamica ecosistemica ;
• I progettisti forestali si preoccupano molto della
fase di cantiere MA poco degli effetti a breve –
medio termine dei tagli sulla struttura e funzione
del bosco (habitat di specie)
Impianti fotovoltaici industriali
• Grandi superfici sottratte alla funzionalità di habitat prativi e habitat
di specie dell’ornitofauna “sottrazione di habitat di specie, ai sensi
dell’art. 1 della Direttiva 92/43/CE, potenzialmente idonei allo
svolgimento di importanti fasi del ciclo biologico di diverse specie di
Uccelli incluse nell’All. I della Direttiva, e principalmente l’attività di
caccia per le specie di rapaci diurni e di nidificazione e
alimentazione per diverse specie di Alaudidi, Burhinidi e Coracidi”;
• in caso di raffronti tra soluzioni alternative, così come specificato
nella “Guida all’interpretazione dell’articolo 6 della Direttiva Habitat”,
gli interessi che apportano soltanto benefici a breve termine per la
società non sembrano sufficienti per superare in importanza gli
interessi di conservazione a lungo termine tutelati dalla Direttiva”.
Interventi in ambiti agricoli
• Interventi di alterazione delle residue
comunità vegetali naturali e seminaturali;
• Perdita di connessioni ecologiche;
• Sovrappascolo
RIPRISTINI AMBIENTALI
• La progettazione non naturalistica “vede” i sistemi
ambientali in modo statico e il ripristino consiste nella
realizzazione di elementi strutturali;
• Le dinamiche naturali sono totalmente ignorate
• La funzione ecosistemica di ciascuna componente
ambientale è ignorata;
RIPOPOLAMENTI
• Le dinamiche naturali sono ignorate;
• Il ruolo ecologico delle specie considerate non è
considerato;
• Le pressioni selettive che agiscono “lì e allora”
non sono considerate;
• Gli studi di fattibilità devono interessare non solo
la capacità portante dell’ambiente in senso
trofico/energetico, MA anche la comprensione
degli aspetti dinamico-evolutivi delle comunità
con cui si interferisce.
Problematiche
•
l'attuale Biodiversità è allo stesso tempo il risultato di un processo evolutivo e la
matrice su cui sta ancora lavorando l'evoluzione; conservare la BIODIVERSITA'
quindi vuol dire non soltanto conservare quello che abbiamo come prodotto, ma
conservare anche le forze evolutive in corso (pressioni o selezione ambientale +
variabilità o diversità di forme della BIODIVERSITA‘).
•
il Principio di precauzione autorizza un atteggiamento restrittivo delle attività
umane al fine di non generare incidenze negative significative sullo stato di
conservazione di habitat/specie, MA lo stato di conservazione NON è quasi mai
noto (non confondiamo i dati contenuti nella scheda natura 2000 con il reale stato
di conservazione);
•
La Direttiva Habitat non individua gli aspetti da considerare come fattori di
pressione (a differenza di VIA/VAS) e quindi è necessario spostare l’attenzione
sulle esigenze ecologiche di habitat e specie per effettuare una valutazione
appropriata.
•
Scarso livello tecnico degli elaborati di valutazione di incidenza presentati (lunghe
descrizioni dell’ambiente a scala vasta in cui si colloca l’intervento, dell’ecologia
generica delle specie riportate nella scheda natura 2000 del Sito, QUASI MAI una
“verifica” della scheda natura 2000 nell’area di intervento.
Conclusioni
• Il Biologo-Naturalista, il laureato in Scienze Ambientali
sono le figure professionali di elezione per la
realizzazione di studi di incidenza di qualità, sebbene un
“pool” di professionisti con competenze pluridisciplinari
può garantire un approccio corretto, equilibrato e meglio
integrato con le previsione del Piano/Progetto.
• La condivisione degli strumenti metodologici e normativi
consente di elevare la qualità media degli Studi e
consente Valutazioni più appropriate .
• La Valutazione di Incidenza, considerando caso per
caso tutte le componenti in gioco, è al momento “la”
misura di conservazione più appropriata per la Rete
Natura 2000.
GRAZIE
• Dirigente: Claudio Cattena
• Coordinatore Ufficio : Valter Tonelli
• Tecnici: Alessandro S. Sauli, Simone Proietti, Duccio
Centili, Daniele Bonci, Alessandra Testa, Luigi Dell’Anna
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incidenza
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Riferimenti normativi
Atti amministrativi
Cartografia
Formulari Natura 2000 (SIC, ZPS)
Documenti tecnici
Modulistica
Personale e recapiti
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La Valutazione di Incidenza nel Lazio