ISTRUZIONI PER LA RILEVAZIONE DEI DATI
INDAGINE SULLA STRUTTURA E PRODUZIONI E
DELLE AZIENDE AGRICOLE
E
PRINCIPALI COLTIVAZIONI LEGNOSE AGRARIE
2007
A cura di Massimo Greco e Nicolò Mattaliano
Il contenuto di questo volume è da attribuire a Massimo Greco e Nicolò Mattaliano ad
eccezione del paragrafo delle definizioni relative alla forma giuridica ed al titolo di possesso della
superficie aziendale che sono da attribuire ad Antonio Macrì, delle definizioni sull’utilizzazione
degli effluenti zootecnici generati in azienda che è da attribuire a Giampaola Bellini, delle
definizioni sulla ripartizione degli effluenti zootecnici generati in azienda che sono da attribuire a
Riccardo De Lauretis e Rocio Condor dell'Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi
Tecnici (APAT) e Laura Valli del Centro Ricerche Produzioni Animali (CRPA). Si desidera, inoltre,
ringraziare i rappresentanti delle Regioni presenti nelle riunioni CISIS per il loro prezioso
contributo critico nella stesura del testo.
Predisposizione del questionario
Nicolò Mattaliano
Per chiarimenti sul contenuto della pubblicazione
rivolgersi a:
Istat, Servizio SAG/B via Adolfo Ravà, 150 – Roma
e-mail: [email protected]
Telefoni: 0659524639
Fax. 065410528
06 59524570
Indagine sulla struttura e produzioni delle aziende agricole
e principali legnose agrarie - 2007
Istruzioni per la rilevazione
Istituto Nazionale di Statistica
Via Cesare Balbo, 16 – Roma
Copertina: predisposizione grafica di Nicolò Mattaliano
Stampa:
Rubbettino Industrie Grafiche ed Editoriali
88049 Soveria Mannelli (Catanzaro)
Si autorizza la riproduzione a fini non commerciali con la citazione della fonte
INDICE
PREMESSA ............................................................................................................................5
CALENDARIO DELLE OPERAZIONI ED ENTI INTERESSATI................................6
1. OBIETTIVI E CARATTERISTICHE DELL’INDAGINE .........................................7
1.1
1.2
1.3
2.
Obiettivi e caratteristiche dell’indagine ...............................................................................7
Rete di rilevazione .............................................................................................................10
Il materiale di rilevazione ..................................................................................................10
COMPITI DEGLI UFFICI INCARICATI DELLA RILEVAZIONE E REGOLE
PER LA REVISIONE DEI QUESTIONARI...............................................................12
2.1 Compiti degli uffici incaricati della rilevazione ......................................................................12
2.2 La revisione dei questionari .....................................................................................................13
Controlli di carattere generale ..................................................................................................14
Controlli specifici.......................................................................................................................14
3. COMPITI DEI RILEVATORI E NORME GENERALI DI COMPILAZIONE DEL
QUESTIONARIO...........................................................................................................21
3.1 Compiti dei rilevatori ...............................................................................................................21
3.2 Norme generali di compilazione del questionario ...................................................................22
3.3 Come assegnare il codice alle nuove aziende ..........................................................................24
3.4 Norme per l’aggiornamento delle informazioni prestampate ..................................................25
3.5 Come indicare le superfici .......................................................................................................25
3.6 Assistenza ai rilevatori .............................................................................................................26
4. ISTRUZIONI SULLA COMPILAZIONE DEI QUESITI .........................................27
Frontespizio [pagina 1] ..................................................................................................................27
Sezione I - Aggiornamento notizie generali sull’azienda [pagina 2 e 3] ......................................35
(annata agraria 1/11/2006÷31/10/2007)........................................................................................35
Alcune informazioni presenti negli archivi istat ........................................................................36
4. TITOLO DI POSSESSO DELLA SUPERFICIE AZIENDALE ..........................................36
5. CORPI CHE COSTITUISCONO L’AZIENDA...................................................................39
6. FORMA DI CONDUZIONE ................................................................................................39
7. FORMA GIURIDICA...........................................................................................................41
8. ATTREZZATURE INFORMATICHE .................................................................................47
9. ISCRIZIONE .........................................................................................................................47
10. COMMERCIALIZZAZIONE DEI PRODOTTI AZIENDALI ..........................................47
11. VENDITA DEI PRODOTTI DELL’AZIENDA .................................................................48
Sezione II - Utilizzazione dei terreni (pagina 4 e 5)..................................................................50
Sezione III - Caratteristiche degli impianti ad alberi da frutto e....................................................68
agrumi (pagina 6, 7 e 8) ................................................................................................................68
Sezione IV – Pratiche agronomiche e altre notizie [pagina 8 e 9]................................................73
Sezione V – Allevamenti: consistenza al 1° dicembre 2007 [pagina 10] .....................................86
Sezione VI – Lavoro [pagina 11].................................................................................................92
Sezione VII – Notizie sul capo azienda ed attività connesse [pagina 12]....................................102
Notizie sull’intervista [pagina 12]...............................................................................................106
3
5. CASI PARTICOLARI DI AZIENDE AGRICOLE ..................................................107
ALLEGATO A - SIGLE E CODICI ISTAT DELLE PROVINCE E REGIONI........111
ALLEGATO B - ELENCO VARIETA’ DI FRUTTA ED AGRUMI...........................115
ALLEGATO C - GLOSSARIO .......................................................................................125
PROMEMORIA GRAFICO PER IL RILEVATORE...................................................151
QUESTIONARIO SPA 2007.............................................................................................165
4
PREMESSA
Questo libretto riporta le principali definizioni e le regole di compilazione e di controllo
per i rilevatori e revisori impegnati nell’indagine sulla struttura e produzioni delle aziende
agricole e delle principali coltivazioni legnose agrarie 2007 (SPA).
L’indagine è svolta dall’Istat di concerto con le Regioni e Province autonome competenti
per territorio in attuazione del Regolamento (CE) della Commissione n. 204/2006 del 6
febbraio 2006 che adegua il Regolamento (CEE) n. 571/88 del Consiglio e che modifica la
decisione 2000/115/CE della Commissione in vista dell’organizzazione di indagini
comunitarie sulla struttura delle aziende agricole nel 2007 e della Direttiva (CE) del
Parlamento e della Commissione n. 109/2001 del 19 dicembre 2001 relativa alle indagini
statistiche da effettuarsi dagli Stati membri per determinare il potenziale di produzione
delle piantagioni di talune specie di alberi da frutto.
Inoltre, l’indagine fornisce ulteriori informazioni per soddisfare le seguenti normative
comunitarie:
- Regolamento (CEE) del Consiglio 837/90 del 26 marzo 1990 relativo alle
informazioni statistiche che gli Stati membri devono fornire in merito alla
produzione di cereali;
- Regolamento (CEE) del Consiglio 959/93 del 5 aprile 1993 relativo alle
informazioni statistiche che gli Stati membri devono fornire sulla produzione di
seminativi diverse dai cereali, emendato dai regolamenti della commissione CE
2197/95 e CE 296/2003;
- Direttiva (CEE) del Consiglio 93/23 del 1° giugno 1993 riguardante le indagini da
effettuare nel settore della produzione di suini;
- Direttiva (CEE) del Consiglio 93/24 del 1° giugno 1993 riguardante le indagini da
effettuare nel settore della produzione di bovini;
- Direttiva (CEE) del Consiglio 93/25 del 1° giugno 1993 riguardante le indagini
statistiche da effettuare nel settore della produzione di ovini e caprini.
Per la progettazione del questionario, del piano di campionamento, del calendario
d’indagine nonché per la stesura del presente libretto di Istruzioni, l’Istituto
nazionale di statistica si è avvalso della collaborazione degli Uffici di statistica e/o
Assessorati all’Agricoltura delle Regioni e delle Province autonome.
L’indagine, la cui raccolta dati si svolgerà nel periodo Ottobre 2007 – Gennaio
2008 su un campione casuale di aziende agricole fornito a ciascuna Regione
dall’Istat, è di interesse pubblico ed è inserita nel Programma Statistico Nazionale
2006-2008 (cod. IST-00562), approvato con DPCM dell’11 Luglio 2006, pubblicato
nella G.U. n. 244 del 19 ottobre 2006 S.O. n. 198.
Tra gli obiettivi dell’indagine, oltre a quelli indicati dai Regolamenti e dalle Direttive
sopra citati, rientrano alcune esigenze di Contabilità Nazionale (conti economici nazionali
e conto satellite dell’agricoltura) e la necessità di raccogliere informazioni aggiornate per
la programmazione e la sorveglianza delle diverse attività connesse alle politiche agricole
regionali.
L’organizzazione della rilevazione sul territorio è affidata alle Amministrazioni
Regionali che garantiscono la compatibilità delle modalità di raccolta dei dati con
quanto definito dal terzo protocollo d’intesa Istat-Mipaf-Regioni, dalla circolare
inviata dall’Istat e dal presente libretto di istruzioni.
5
CALENDARIO DELLE OPERAZIONI ED ENTI INTERESSATI
OPERAZIONI
SOGGETTO
PROMOTORE
1) Spedizione degli elenchi
delle aziende da
intervistare ed invio
circolare
Istat
2) Invio nuovo software di
registrazione.
Istat
3) Spedizione materiale di
rilevazione:
- questionari di azienda
Istat/SPA/07
- libretti di istruzioni per la
rilevazione dei dati
4) Spedizione lettera di
preavviso alle aziende
5) Istruzioni ai tecnici
incaricati della raccolta dei
dati.
- Invio Elenco Rilevatori.
PERIODO
Entro 30/04/07
Regioni e Province
autonome
(Uffici di statistica delle Entro 30/06/07
Regioni e delle Province
autonome di Trento e
Bolzano; Assessorati
regionali all'agricoltura)
Entro 30/07/07
Istat - Tipografia
Istat
Aziende campione
Entro 30/09/07
Istat
Regioni e Province
autonome
Istat, rete territoriale
Entro 15 /10/07
6) Raccolta dati e revisione
questionari
Regioni e Province
autonome
7) Invio dati registrati su
supporto
magnetico e
questionari
8) Diffusione dati provvisori
Regioni e Province
autonome
9) Invio risultati definitivi
ENTE DESTINATARIO
Istat
Entro 30/01/08
Istat
Entro 31/03/08
Regioni e Province
Entro 30/06/08
autonome
Regioni e Province
autonome; EUROSTAT Entro 30/09/08
Istat
6
1. OBIETTIVI E CARATTERISTICHE DELL’INDAGINE
1.1 Obiettivi e caratteristiche dell’indagine
L’indagine sulla struttura e produzioni delle aziende agricole 2007 (IST-00562) fa
parte di un programma di indagini avviato in seno all’Unione Europea in base al
Regolamento CEE 571/88.
La normativa prevede la realizzazione da parte degli Stati membri di indagini
censuarie, ogni dieci anni, e campionarie, tra due censimenti, sulla struttura delle aziende
agricole per il periodo 1988 – 2007; in questo quadro l’indagine SPA 2007 ha anche il
compito di aggiornare i dati di base del 5° Censimento Generale dell’Agricoltura 2000.
L’intero ciclo di indagini nasce con l’obiettivo di fornire al decisore politico ed
economico uno strumento statistico per la valutazione delle politiche agricole comunitarie.
Per cogliere questo risultato il Regolamento ha previsto che le indagini campionarie
vengano svolte congiuntamente nei diversi Paesi, con cadenza biennale, secondo criteri e
metodi armonizzati.
Le peculiarità che hanno storicamente caratterizzato l’indagine (dimensione del
campione, struttura organizzativa, ecc.) hanno permesso di soddisfare anche obiettivi
previsti da altri regolamenti e decisioni comunitarie senza un apprezzabile incremento dei
costi e della pressione statistica sulle aziende agricole. In particolare, nella progettazione
della rilevazione sono state usualmente considerate le richieste comunitarie contenute nei
regolamenti relativi alla:
- produzione di cereali (Reg. CEE 837/90);
- produzione di seminativi diverse dai cereali (Reg. CEE 959/93);
- produzione di suini (Reg.CEE 93/23);
- produzione di bovini (Reg. CEE 93/24);
- produzione di ovini e caprini (Reg. CEE 93/25).
Nel corso del 2007 gli Stati Membri hanno anche l’obbligo di effettuare la rilevazione
sulle principali coltivazioni legnose agrarie (fruttiferi) prevista dalla Direttiva CE 109/2001.
Tale indagine, con periodicità quinquennale, ha il principale obiettivo di determinare il
potenziale produttivo di alcune specie di alberi da frutto (melo, pero, pesco, nettarina,
albicocco, arancio, limone e agrumi a piccoli frutti).
Per razionalizzare le risorse, semplificare gli aspetti organizzativi e diminuire la
pressione statistica presso i rispondenti, l’ISTAT, di comune accordo con le Regioni e
Province autonome, ha deciso di effettuare un’unica rilevazione attraverso la quale
raccogliere le informazioni relative sia alla struttura e produzioni delle aziende agricole sia
alle principali coltivazioni legnose agrarie.
Dal punto di vista pratico è stato definito un unico questionario di rilevazione che i
rilevatori dovranno somministrare alle aziende in elenco. Per quelle indicate nel subcampione “fruttiferi” il questionario va compilato in tutte le sue sezioni (long form). Per le
rimanenti (campione “SPA”) va compilato in tutte le parti ad eccezione della sezione III.
Per una migliore comprensione della relazione esistente tra obiettivi e progettazione
d’indagine può essere utile distinguere i seguenti fattori:
ƒ fenomeni d’interesse;
ƒ unità di rilevazione e universo d’indagine;
7
ƒ campo di osservazione;
ƒ periodo di riferimento dei dati.
a) Fenomeni d’interesse - Il monitoraggio della struttura aziendale e di come questa evolve
nel tempo si esplica attraverso la rilevazione di circa 400 caratteri riguardanti le superfici
dedicate alle diverse coltivazioni, le dimensioni degli allevamenti, la forma organizzativa, i
rapporti dell’azienda con il mercato, ecc. Il questionario d’indagine è stato definito
prevalentemente sulla base di tali caratteristiche.
b) Universo dell’indagine e unità di rilevazione - A livello nazionale l’universo o
popolazione di riferimento dell’indagine è l’insieme delle unità su cui si manifestano i
fenomeni da indagare e ai quali fanno riferimento i risultati delle elaborazioni. Le unità di
riferimento dell’indagine sono le aziende agricole, ossia:
le unità tecnico-economiche costituite da terreni, anche in appezzamenti non
contigui, ed eventualmente da impianti ed attrezzature varie, in cui si attua
la produzione agraria, forestale e zootecnica ad opera di un conduttore,
cioè, persona fisica, società od ente che ne sopporta il rischio sia da solo
(conduttore coltivatore e conduttore con salariati e/o compartecipanti), sia
in associazione ad un mezzadro o colono parziario.
Caratteri distintivi fondamentali di un'azienda sono pertanto:
x l'utilizzazione dei terreni per la produzione agricola o forestale e/o zootecnica che
possono essere costituiti da uno o più appezzamenti contigui o non, situati nello stesso
Comune oppure in Comuni diversi, di regola confinanti o vicini tra loro;
x l'unità tecnico-economica di produzione facente capo ad un conduttore, cioè ad una
persona fisica, società od ente che ne sopporta il rischio.
Oltre ai sopraindicati caratteri ne possono essere riscontrati altri, quali l’esistenza
eventualmente di mezzi meccanici, impianti per la lavorazione e la trasformazione dei
prodotti (cantine, frantoi, ecc.), fabbricati rurali ed abitazioni.
Sono equiparate ad aziende agricole le aziende zootecniche che praticano
esclusivamente allevamento del bestiame, anche se prive di terreno agrario (ad es.
allevamenti di suini annessi a caseifici industriali, allevamenti avicoli intensivi, ecc.) e
quelle che utilizzano terreni pascolativi che non si configurano come elementi costitutivi di
dette aziende (ad es. terreni appartenenti a Comuni, ad altri Enti pubblici o a privati).
Per terreno agrario si intende la superficie dell’azienda destinata alla pratica delle
varie colture o che potrebbe essere ad esse destinata mediante l’impiego di mezzi
normalmente disponibili presso l’azienda agricola. Non è terreno agrario la superficie
costituita da aree occupate da fabbricati, cortili, strade poderali, ecc.
Per il sub-campione dei fruttiferi l’universo d’indagine è costituito dall’insieme delle
aziende agricole con superficie coltivata ad alberi da frutto (melo, pero, pesco e nettarina,
albicocco, arancio, limone e agrumi a piccoli frutti) a condizione che i frutti siano
interamente o principalmente destinati al mercato. Rientrano tra le aziende della
popolazione d’indagine anche quelle in cui gli impianti delle specie sopra citate non sono
ancora in fase produttiva (recenti impianti o reinnesti).
8
c) Campo di osservazione - Ai fini della presente indagine, l’articolo 6 del
regolamento CEE 571/88 stabilisce di rilevare solo l’insieme delle aziende agricole che
soddisfano almeno uno dei seguenti requisiti (Universo UE):
aziende con una superficie agricola utilizzata (SAU) uguale o superiore ad un
ettaro;
aziende che pur avendo SAU inferiore ad un ettaro, abbiano una produzione che
oltrepassi determinati limiti fisici o di valore.
Per individuare tali aziende agricole sono stati utilizzati i dati del 5° Censimento
generale dell’agricoltura che ha rilevato tutte le aziende agricole, forestali e zootecniche di
qualsiasi ampiezza e da chiunque condotte. Il Censimento ha individuato circa 2.600.000
unità (Universo Italia) di cui 2.200.000 unità appartenenti all’Universo UE.
Per esigenze nazionali, nell’indagine SPA 2007 si rilevano oltre alle aziende rientranti
nell’Universo UE anche le aziende esclusivamente forestali. Pertanto il campo di
osservazione dell’indagine SPA 2007 comprende:
le aziende con almeno un ettaro di superficie agricola utilizzata;
le aziende che, pur non avendo un ettaro di superficie agricola utilizzata, hanno
prodotto e venduto per un valore di almeno 2.500 €; rientrano in questo gruppo
anche le aziende esclusivamente zootecniche, forestali-zootecniche o con solo
coltivazioni di funghi in grotte, sotterranei ed appositi edifici;
le aziende esclusivamente forestali.
Non sono da considerarsi aziende agricole, in quanto non aventi i requisiti, quelle che
all’atto della rilevazione risultano costituite unicamente da:
x Terreni non utilizzati per la produzione agricola, forestale o zootecnica (es.
terreni destinati ad aree fabbricabili);
x Terreni completamente abbandonati per emigrazione del conduttore o per altre
cause, anche se essi danno luogo ancora ad una produzione spontanea;
x Piccoli orti a carattere familiare generalmente annessi alle abitazioni e la cui
produzione è destinata normalmente al consumo familiare salvo il caso in cui la
persona che ne dispone non sia nello stesso tempo conduttore di azienda
agricola, dovendosi allora l’orto familiare considerare come parte integrante
dell’azienda stessa;
x Piccoli allevamenti a carattere familiare costituiti da uno o due capi di bestiame
suino, ovino, caprino o da piccoli animali da cortile (polli, tacchini, oche, conigli,
ecc.) utilizzati normalmente per il consumo familiare salvo il caso in cui la
persona che ne dispone non sia anche conduttore di azienda agricola, dovendosi
allora considerare tali allevamenti come parte integrante dell’azienda stessa;
x Scuderie, terreni per l’esercizio dei cavalli da corsa, allevamenti di cani, centri di
commercio di bestiame e mattatoi, purché non pratichino allevamento del
bestiame:
x Allevamenti ittici (vivai, canali e vasche per la troticoltura, ecc.) che devono
essere presi in considerazione soltanto qualora siano praticati nell’ambito di
un’azienda agricola.
9
Gli Enti di gestione dei Parchi Nazionali se dispongono di terreni assegnati come beni demaniali
e su di essi si esplica attività agricola, forestale o zootecnica con mezzi e personale propri
dell'Ente, costituiscono un'azienda agricola che fa capo all'Ente medesimo.
Se, invece, l'Ente non ha terreni propri e svolge solo attività di tutela i singoli terreni compresi nei
parchi di proprietà di conduttori sono da considerarsi come singole aziende agricole facenti capo ai
singoli conduttori. Se, infine, l'Ente possiede terreni che assegna ai singoli conduttori mediante
ripartizione in lotti, si è in presenza di singole aziende che fanno capo ai singoli assegnatari e/o
lottisti. Analogamente vanno rilevate anche le aziende forestali condotte dalla Regione ed
appartenenti all'ex Azienda di Stato per le Foreste Demaniali (A.S.F.D.)
d) Periodo di riferimento dei dati - L’arco temporale cui devono far riferimento i dati
rilevati sulle diverse unità rappresenta il periodo di riferimento dei dati.
Per la maggior parte dei quesiti (superfici coltivate, produzione, lavoro, ecc.) il periodo di
riferimento dei dati è l’annata agraria 2006-2007 (1° novembre 2006 - 31 ottobre 2007).
Solo per la consistenza del patrimonio zootecnico (V sezione) i dati sono riferiti al giorno 1°
dicembre 2007.
1.2 Rete di rilevazione
La rete di rilevazione è costituita dall’Istat e dalle Regioni e Province autonome che
organizzano la rilevazione e coordinano i rilevatori nelle rispettive aree geografiche di
competenza. Le Regioni e Province autonome si danno, autonomamente, l’organizzazione
che ritengono più idonea per svolgere la rilevazione nel rispetto dei tempi e dei modi
stabiliti dalla circolare d’indagine e dal presente libretto di istruzioni.
1.3 Il materiale di rilevazione
Prima dell’avvio delle operazioni di raccolta dei dati, il Servizio SAG invierà alle
Regioni e alle Province autonome, in formato elettronico, il seguente materiale:
-
l’elenco delle aziende da rilevare;
il presente manuale di istruzioni per i rilevatori in formato pdf;
il questionario in formato pdf;
i fogli aggiuntivi per la rilevazione dei dati riguardanti la sezione del lavoro e degli
impianti ad albero da frutto;
il materiale per i corsi di formazione ai rilevatori;
la scheda per il monitoraggio.
Alle Regioni ed alla Provincia autonoma di Trento, verrà inviato il seguente materiale
cartaceo secondo le quantità indicate nell’allegato B della circolare:
-
-
i questionari personalizzati con il codice identificativo dell’azienda, il nominativo,
l’indirizzo del conduttore e le indicazioni per individuare correttamente l’unità da rilevare,
nonché alcune informazioni dedotte dai data-base dell’Istat (Mod. ISTAT/SPA/07);
i questionari non personalizzati (Mod. ISTAT/SPA/07) da utilizzare per le nuove aziende
nate da trasformazioni di unità inserite nell’elenco delle aziende da rilevare;
i libretti di istruzioni per la rilevazione dei dati;
-
i tesserini di riconoscimento dei rilevatori.
-
Alla Provincia autonoma di Bolzano, autorizzata alla traduzione in lingua tedesca e alla
stampa del materiale necessario per lo svolgimento della rilevazione, verrà inviata copia del
modello di rilevazione e del libretto di istruzioni in lingua italiana.
10
Le Regioni e le Province autonome avranno cura di far pervenire il suddetto materiale
agli uffici incaricati della rilevazione e/o della registrazione dei dati.
Il software di registrazione completo delle istruzioni per l’installazione sarà messo a
disposizione delle Regioni e Province autonome sul sito web dell’Istat all’indirizzo
https://indata.istat.it.
11
2. COMPITI DEGLI UFFICI INCARICATI DELLA
RILEVAZIONE E REGOLE PER LA REVISIONE DEI
QUESTIONARI
2.1 Compiti degli uffici incaricati della rilevazione
Gli Uffici incaricati della rilevazione, prima della raccolta dei dati:
x cureranno la scelta dei rilevatori e, per la copertura assicurativa, ne daranno
comunicazione all’Istat utilizzando i moduli allegati alla circolare provvedendo a
conservare l’atto di nomina fino al termine delle operazioni di raccolta dati;
x consegneranno ai rilevatori il materiale occorrente alle interviste delle aziende estratte
risultanti dall’elenco solo dopo che essi siano stati opportunamente istruiti in base alle
norme contenute nel presente libretto.
Gli stessi uffici sono incaricati della revisione dei questionari secondo le regole che
saranno illustrate in questo capitolo.
La revisione dovrà avvenire man mano che gli uffici riceveranno i questionari
compilati dai rilevatori; essa sarà di tipo qualitativo e quantitativo.
La revisione qualitativa consisterà in un esame critico dei dati e delle notizie rilevate,
accertando che siano stati indicati in conformità alle presenti istruzioni e che descrivano
situazioni reali in ordine ai vari aspetti considerati.
Gli uffici incaricati della revisione, dovranno analizzare tutti i casi dubbi cercando di
salvaguardare l’integrità dell’azienda ed evitare artificiosi frazionamenti di essa. I casi
complessi potranno essere risolti consultando il capitolo 6 (casi particolari di aziende
agricole) del presente libretto o contattando il Servizio SAG/B dell’ISTAT ([email protected]
oppure 0659524639); in caso di forti differenze tra i dati prestampati e quelli rilevati in
azienda (ad es. superficie aziendale di 100 ettari al censimento che ora risulta essere pari a
10 ettari) dovrà essere specificato nelle annotazioni in prima pagina del questionario se si
tratti di un errore al censimento o di variazioni dovute ad eventuale vendita dei terreni o di
estinzione del contratto di affitto.
Per garantire una tempestiva correzione di incongruenze e/o situazioni poco chiare che
emergono dai questionari, è prevista la registrazione dei dati presso gli uffici incaricati della
rilevazione. Il decentramento di questa operazione ha la finalità di migliorare la qualità dei
risultati finali poiché la registrazione e l’eventuale correzione dei dati raccolti avviene non
lontano dal luogo e dal momento della raccolta dei dati stessi.
Al termine della revisione e della registrazione, gli uffici incaricati della revisione
dovranno inviare i modelli al seguente indirizzo:
ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA
Servizio SAG/B
Via Adolfo Ravà, 150 - 00142 ROMA
La revisione quantitativa riguarderà l’organizzazione e la restituzione dei questionari,
sia quelli personalizzati (tutti i questionari delle aziende campione dovranno essere
restituiti) che quelli compilati per le aziende nuove, secondo le indicazione indicate di
seguito.
12
I modelli da inviare dovranno essere ordinati per provincia e per comune. Per
ciascuna provincia i modelli relativi ad aziende non rilevate dovranno essere separati da
quelli relativi ad aziende cessate o rilevate.
I questionari in bianco compilati per le nuove aziende dovranno essere allegati ai
questionari relativi alle aziende cessate da cui sono nate.
Infine, dovranno essere distinti i modelli relativi ad aziende particolari per i quali non
è stata possibile completare la registrazione o deve essere effettuata una particolare
revisione da parte dell’Istat.
Periodicamente, secondo il calendario concordato, i responsabili degli Uffici incaricati
della rilevazione invieranno all’Istat – Servizio Agricoltura - SAG/B via fax (0659524514)
o tramite E-mail [email protected], una scheda di monitoraggio sull’avanzamento dei lavori
segnalando eventuali difficoltà in ordine al corretto e puntuale svolgimento della
rilevazione.
Gli Uffici incaricati della rilevazione potranno avere ulteriori informazioni
consultando
il
sito
internet
predisposto
per
l’indagine
SPA
2007
(http://www.istat.it/strumenti/rispondenti/indagini/).
2.2 La revisione dei questionari
La revisione dei questionari serve ad individuare ed eliminare possibili errori ed
incompatibilità presenti nei questionari.
L’individuazione degli errori dovrà essere fatta attenendosi alle regole descritte di
seguito.
La correzione dovrà avvenire in relazione al tipo di errore o di incompatibilità,
ricontattando l’azienda e/o il rilevatore e/o, nei casi più semplici ed ovvi, apportando
direttamente le correzioni sul questionario.
Per evitare che si presentino incertezze ed ambiguità nella successiva fase di
digitazione dei dati, tutte le correzioni dovranno essere apportate con una penna ad
inchiostro rosso. Saranno queste ultime ad essere registrate in caso di presenza di due valori
su uno stesso quesito.
Ad esempio, si immagini che un dato sia stato scritto con una calligrafia poca chiara.
In questo caso:
1. Dovrà essere ricontattato il rilevatore per la conferma del dato;
2. dovrà essere barrato in rosso il dato scritto con grafia poco chiara;
3. dovrà essere scritto il dato corretto in rosso in un posto vicino al dato con grafia poco
chiara ed in modo tale che non vi possano essere ambiguità per l’operatore che sarà
incaricato della registrazione. Questi, in presenza di correzioni, dovrà far riferimento ai
valori scritti in rosso.
In tutti i casi in cui continuino a persistere, dopo aver contattato nuovamente l’azienda,
dubbi e incertezze sulle informazioni riportate sul questionario e nei casi di dubbia
attribuzione di alcune informazioni, il coordinatore contatterà il Servizio Agricoltura SAG/B.
13
Controlli di carattere generale
Accertare che:
sia stato riportato il codice unico (CUAA) (prima pagina) dell’azienda agricola;
sia stato sempre compilato il punto 1(esito) ed eventualmente punto 2 (motivo della
cessata esistenza) della prima pagina del questionario, al fine di verificare l’esistenza
dell’azienda agricola, al momento della rilevazione;
il questionario sia stato compilato con una penna ad inchiostro blu o nero;
la grafia sia chiara e leggibile;
il rilevatore abbia apportato sempre ed in ogni caso il suo codice e la sua firma nella
sezione NOTIZIE SULL’INTERVISTA (pag. 12 del questionario);
il questionario di azienda sia stato sempre compilato in tutte le sue parti per tutte le
aziende attive rilevate;
sia stato sempre compilato un questionario in bianco per le aziende nuove, che sia
correttamente codificato e che sia stato consegnato dal rilevatore unitamente a quello
dell’azienda madre;
siano stati spillati, qualora utilizzati, i fogli aggiunti della Sezione VI – Lavoro alla
pagina 11 del questionario e quelli della Sezione III – Caratteristiche degli impianti ad
alberi da frutto e agrumi alle pagine 6 ,7 ed 8.
Controlli specifici
Se si dovesse riscontrare un’incoerenza nei casi sotto elencati, il revisore ricontatterà il
rilevatore e/o l’azienda affinché sia rimossa l’ambiguità.
PRIMA PAGINA
1. Esito della rilevazione
Il revisore deve verificare che in caso di azienda non più esistente, sia stato biffato il codice
4. Inoltre, si ricorda che deve essere compilato un questionario in bianco per ciascuna
azienda nuova ed ancora esistente, nata da un’azienda cessata.
2. Motivo della cessata esistenza
Il revisore deve verificare che, nel caso sia stato barrato il codice 4, venga indicato il motivo
della cessata esistenza barrando uno dei codici da 1 a 6 presenti nel quesito 2. Inoltre che
venga data anche risposta al titolo di possesso della superficie aziendale (quesito 4), ai corpi
che costituiscono l’azienda (quesito 5), alla forma di conduzione (quesito 6) ed alla forma
giuridica (quesito 7).
Controlli da effettuare sulle Annotazioni:
il revisore dovrà verificare le informazioni riportate dal rilevatore nelle Annotazioni
affinché queste possano aiutare ad interpretare correttamente i dati raccolti dal rilevatore
soprattutto in presenza di situazioni aziendali particolari. Inoltre, dovrà accertarsi che nel
caso di aziende temporaneamente inattive o non più esistenti le annotazioni siano sempre
compilate.
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SEZIONE I – AGGIORNAMENTO NOTIZIE GENERALI
SULL’AZIENDA
3. (A-B-C) Notizie identificative del conduttore e dell’azienda (pagina 2)
Per i questionari personalizzati il revisore dovrà verificare che:
1. siano state integrate le eventuali notizie mancanti. Qualora persistesse tale carenza
l’azienda dovrà essere ricontattata per il completamento della sezione;
2. l’eventuale aggiornamento dei recapiti del conduttore sia completo e scritto in forma
chiara e leggibile. Se la grafia dovesse risultare poco chiara, dovrà essere contattato il
rilevatore per eliminare possibili errori nell’interpretazione di quanto riportato sul
modello.
3. In caso di aggiornamento del nome del conduttore o della società o ente che gestisce
l’azienda, sia riportato il nuovo codice fiscale o partita IVA;
4. in caso di aggiornamento dell’indirizzo, sia riportata anche la toponomastica stradale;
5. il numero di telefono del conduttore sia completo di prefisso; in caso contrario esso
dovrà essere integrato.
I questionari in bianco devono essere impiegati per rilevare i dati esclusivamente delle
aziende nate in seguito a fusione o smembramento di aziende campione (aziende “madri”).
I rilevatori dovranno consegnare i questionari relativi alle nuove aziende allegati ai
questionari delle aziende “madre”.
Il revisore dovrà verificare che:
1. i codici di provincia e comune siano corretti (vedi elenco dei codici di provincia in
allegato a questo libretto di istruzioni e l’elenco dei codici di comune alla pagina web:
http://www.istat.it/strumenti/definizioni/comuni/;
2. sia stato utilizzato lo stesso codice dell’azienda “madre”; se il codice della nuova
azienda non coincidesse con un codice di un’azienda cessata il revisore dovrà
correggerlo ricontattando il rilevatore per eliminare eventuali ambiguità sul codice
dell’azienda “madre”;
3. sia stato inserito un progressivo nuova azienda pari a 1 nel caso di azienda nata da
fusione; se non fosse presente tale codice il revisore dovrà inserirlo ricordando di
assegnare alla nuova azienda il codice dell’azienda campione che si ritiene più rilevante
ed un progressivo alla nuova azienda pari a 1;
4. sia stato inserito un progressivo nuova azienda da 1 al totale delle aziende nate dalla
stessa azienda madre nel caso di azienda nata per smembramento; se questa condizione
non fosse soddisfatta il revisore riassegnerà alle aziende nuove un progressivo da 1 al
numero di nuove aziende nate dalla stessa azienda “madre”;
5. vi sia un modello nuovo per ciascuna azienda fusa; in caso contrario ricontattare il
rilevatore in modo tale che completi la rilevazione;
6. vi siano tanti modelli in bianco compilati quante sono le aziende nate dall’azienda
cessata per smembramento; se i questionari dovessero essere in numero inferiore a
quanto dichiarato nel modello dell’azienda “madre” dovrà essere ricontatto il rilevatore
in modo tale che questi completi la rilevazione.
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Il revisore dovrà verificare che sia data una risposta a ciascuno dei quesiti 4-5-6-7; se
dovesse mancare la risposta ad alcuni quesiti incaricherà il rilevatore di completare la
rilevazione; inoltre, effettuerà le seguenti verifiche ed eventuali interventi:
4. TITOLO DI POSSESSO DELLA SUPERFICIE TOTALE
Il revisore dovrà verificare che:
1. la tabella sia stata compilata in ogni sua parte utilizzando i criteri per la compilazione dei
dati di superficie (cfr. punto 3.5);
2. sia corretto il totale riportato;
3. il totale riportato al punto 4.6 sia corrispondente al valore riportato al punto 21 della
Sezione II segue (Superficie totale dell’azienda).
4. (segue) TITOLO DI POSSESSO DELLA SUPERFICIE AGRICOLA
UTILIZZATA (SAU)
Il revisore dovrà attenersi alle stesse regole descritte per il titolo di possesso della superficie
totale. Inoltre, dovrà verificare che le superfici agricole utilizzate (SAU) indicate siano
inferiori od uguali ai corrispondenti valori della superficie totale. Infine, il totale verticale
riportato al punto 4.6 dovrà corrispondere al valore riportato al punto 16 (Superficie
Agricola Utilizzata) della Sezione II.
5. CORPI CHE COSTITUISCONO L’AZIENDA
Il revisore dovrà attenersi alla congruenza del dato rispetto alla superficie aziendale, se
possibile.
6. FORMA DI CONDUZIONE
Il revisore dovrà verificare che ogni qualvolta sia stata barrata una delle caselle: 01, 04, 05
e 06 (punto 6) sia stata fornita la corrispondente e compatibile forma giuridica (punto 7),
lavoro (punti: 45-46-47) e contoterzismo (punto: 34.3).
7. FORMA GIURIDICA
Il revisore dovrà verificare che nel caso di azienda individuale o familiare (punto 7.1 della
Sezione I segue) oppure di aziende condotte in associazione anche con fini mutualistici
(incluse le ex società di fatto) (punto 7.2) oppure di una particolare tipologia di società
semplice (punto 7.3a) e cioè quella costituita esclusivamente o in parte da familiari o
parenti deve essere sempre fornita risposta al punto 45.1 – conduttore – (ed eventualmente
ai successivi punti 45.2, 45.3 e 45.4). Al contrario, in caso di azienda con forma giuridica
diversa da quelle su indicate, deve essere fornita risposta soltanto al punto 46.
8. ATTREZZATURE INFORMATICHE
il revisore dovrà verificare:
1. nel caso di risposta SI al punto 8.1 verificare se è stata data risposta al punto 8.1.1;
2. nel caso di risposta SI al punto 8.2 verificare se è stata data risposta al punto 8.2.1;
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9. ISCRIZIONE
il revisore dovrà verificare che la mancata risposta sia stata interpretata correttamente: ossia
che l’azienda non sia iscritta a nessuno dei riferimenti indicati al punto 9.1.
11. VENDITA DEI PRODOTTI
Il revisore dovrà verificare che sia stata biffata una delle possibili risposte al quesito 10
(Commercializzazione dei prodotti), sia stata anche indicata la classe di vendita al punto
11.3 (Vendita dei prodotti);
SEZIONE II – UTILIZZAZIONE DEI TERRENI
Il revisore dovrà verificare che:
1. per tutti i questionari compilati e relativi ad aziende attive il revisore dovrà verificare che
siano state riportate informazioni ad uno o più punti di tale sezione, compatibilmente con
i dati di superficie totale e di SAU indicati al punto 4.6;
2. i valori riportati ai punti 16 e 21 siano corrispondenti ai valori riportati al punto 4.6
(titolo di possesso della SAU e superficie totale);
3. se è stato indicato il dato di superficie in coltivazione principale per le coltivazioni ortive
in orti stabili o industriali al punto 12.7b deve essere indicato anche il dato di superficie
in coltivazione secondaria successiva;
4. se è stato indicato un dato di superficie al punto 12.7 Protette a) in serra, deve essere
stata indicata la superficie di base delle serre al punto 23. In caso contrario il revisore lo
indicherà deducendolo dai dati riportati al punto 12.7 Protette a) in serra;
5. i valori di superficie “di cui in produzione” indicati ai punti 13 siano uguali o inferiori ai
corrispondenti dati di superficie investita;
6. il valore di superficie agricola utilizzata (SAU) indicato al punto 16 sia il risultato della
somma dei valori dei punti 12-13.3-13.10-14-15.3-15.4;
7. il valore di superficie totale dell’azienda indicato al punto 21 sia il risultato della somma
dei valori dei punti 16-17.3-18.4-19-20.
8. i dati indicati al punto 24 (seminativi e prati permanenti e pascoli ritirati dalla
produzione) devono essere uguali o inferiori agli analoghi dati già indicati nelle
corrispondenti coltivazioni.
SEZIONE III – CARATTERISTICHE DEGLI IMPIANTI AD
ALBERI DA FRUTTO E AGRUMI
Il revisore dovrà verificare che:
1. I codici utilizzati per indicare le varietà siano coerenti con quelli riportati in questo
libretto di istruzioni (Allegato B).
2. Il totale della superficie di ciascuna specie (melo, pero, pesco, nettarina, albicocco,
arancio, limone e agrumi a piccoli frutti, punto 25) indicata sulla sezione III deve essere
uguale alla superficie investita della coltivazione riportata nella Sezione II.
3. nel punto 25 il totale della specie considerata corrisponda alla somma dei rispettivi
parziali; per le varietà presenti nei vari anni, la denominazione sia stata ripetuta tante
volte quanti sono gli anni d’impianto;
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4. eventuali fogli aggiuntivi utilizzati per il punto 25 siano spillati alla pagina 7 e che i
totali di superficie del punto 25 comprendano anche la somma dei parziali dei fogli
aggiuntivi.
SEZIONE IV - PRATICHE AGRONOMICHE: IRRIGAZIONE E
ALTRE NOTIZIE SUI TERRENI
Il revisore dovrà verificare che:
1. Il dato della SUPERFICIE EFFETTIVAMENTE IRRIGATA delle coltivazioni sia
uguale o inferiore alla somma delle superficie delle coltivazioni riportate nella Sezione
II. Inoltre, si fa presente che una determinata superficie sulla quale, nel corso
dell’annata agraria, sono praticate successivamente più coltivazioni, sarà considerata
una sola volta per la coltura principale se questa è irrigata. Se la coltivazione
principale non è irrigata indicare la più importante delle colture secondarie irrigate.
2. se è stato indicato un dato di superficie al punto 26 (SUCCESSIONI COLTURALI
SUI TERRENI A SEMINATIVI) verificare e confrontare la coerenza di detta
superficie con quella riportata ai punti della Sezione II.
3. le superfici indicate nelle PRATICHE COLTURALI (punti 29.2-29.3-29.4), siano
inferiori o uguali a quelle riportate alla Sezione II;
4. se è stata indicata almeno una superficie nella Sezione II, sia stata anche data risposta al
punto 27 (LAVORAZIONE DEL TERRENO);
5. se è stata barrata la specie (melo, pero, pesco e nettarina, agrumi, vite, olivo e altre
coltivazioni legnose agrarie al punto 30.1 “CRITERI DI INTERVENTO
SANITARIO”) deve essere presente nella Sezione II punto 13 anche la rispettiva
coltivazione (in superficie investita).
6. se è stato indicato un valore percentuale al punto 31.2 relativo alla VASCA OD ALLA
LAGUNA COPERTA CON RECUPERO BIOGAS PRODOTTO devono essere
barrate anche le caselle:
7. punto 51.2 BIOMASSE: 1 SI ;
8. punto 49.1 f PRODUZIONE DI ENERGIA RINNOVABILE: 06 ;
9. ciascuna delle superfici indicate al punto 33.1 (PRODUZIONI VEGETALI
BIOLOGICHE) devono essere uguali o inferiori a quelle riportate, per i rispettivi
gruppi di coltivazioni, alla Sezione II;
10. il numero di capi indicato al punto 33.4 (PRODUZIONI ANIMALI BIOLOGICHE)
deve essere uguale o inferiore a quello riportato, per la rispettiva specie, alla Sezione V
“allevamenti”;
11. se una azienda ricorre soltanto al CONTOTERZISMO PASSIVO (punto 34.3)
verificare che la forma di conduzione indicata al punto 6.2 della Sezione I sia
“Conduzione con salariati (in economia).
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SEZIONE V – ALLEVAMENTI
Il revisore dovrà verificare che:
1. la somma dei dati parziali relativa a ciascuna specie di bestiame sia uguale al
corrispondente totale;
2. il numero dei capi di bestiame di provenienza estera sia sempre inferiore o uguale al
totale complessivo della specie;
3. il numero delle scrofe montate per la prima volta (codice 41) sia sempre uguale o
inferiore al numero delle scrofe montate (codice 40);
4. il numero delle scrofe giovani non ancora montate (codice 43) sia sempre uguale o
inferiore al numero delle altre scrofe (codice 42);
Se si dovesse riscontrare una incoerenza nei casi sopra elencati, il revisore ricontatterà il
rilevatore e/o l’azienda affinché sia rimossa l’ambiguità.
SEZIONE VI – LAVORO
Il revisore dovrà verificare che:
1. se è stata data risposta al quesito 45 allora deve essere stata indicata una delle seguenti
forme giuridiche al quesito 7 (forma giuridica):
azienda individuale o familiare (punto 7.1);
aziende condotte in associazione con fini mutualistici (comprese le ex società
di fatto) (punto7.2);
Nella eventualità che il conduttore per i lavori manuali dell’azienda impieghi
esclusivamente manodopera fornita da “contoterzismo passivo” (punto 34.3) associato alla
forma giuridica 7.1 o 7.2 o 7.3a (nel caso di società semplice familiare) dovranno essere
sempre indicate:
- almeno le giornate di lavoro in corrispondenza del conduttore dell’azienda (punto 45);
- forma di conduzione con salariati (punto 6.2).
2. Se è stata data risposta ad una delle seguenti forme giuridiche:
società di persone e di capitali (punti: 7.3.a “escluse le società semplici
familiari” -7.3.b - 7.3.c -7.3.d -7.3.e );
consorzio (punto: 7.4);
Istituzioni, Enti ed altre forme giuridiche no profit (punti:7.5f – 7.5g – 7.5h
– 7.5i)
verificare che sia stata fornita risposta soltanto al quesito 46 - Altri lavoratori
dell’azienda e/o quesito 47;
3. per ciascuna persona o categoria indicata ai punti 45 e 46, siano state riportate dal
rilevatore tutte le informazioni richieste;
4. per ciascuna persona che lavora in azienda, riportato al punto 45 e 46.1, sia stato
indicato il numero giorni e la media ora giornaliera;
5. per le persone che lavorano in azienda (punto 45) e che svolgono anche attività
remunerativa extraziendale, sia stata fornita risposta anche sul settore economico
(attribuzione di uno dei codici della nota (c) a piè di pagina), sulla posizione
(attribuzione di uno dei codici della nota (d) a piè di pagina) e se per un tempo maggiore
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di quello dedicato all’azienda (SI o NO). Inoltre, se il conduttore oppure i familiari e
parenti del conduttore svolgono attività connesse all’agricoltura dare risposta al punto
45 relativo all’attività extraziendale esercitata.
6. se data risposta al punto 46.1, sia stato indicato il tipo di contratto (nota (e) a piè di
pagina);
7. se utilizzati fogli aggiuntivi per il punto 45 – Famiglia e parenti del conduttore e/o per il
punto 46 - Altri lavoratori dell’azienda, siano stati spillati alla pagina 11 i relativi fogli
aggiuntivi. Inoltre, che ai punti 45.5 e 46.2 siano stati riportati i totali desunti dalla
somma dei parziali dei fogli aggiuntivi;
8. il dato dei giorni di lavoro al punto 46.3 sia stato ottenuto convertendo le giornate di
lavoro in giornate di 8 ore;
SEZIONE VII - NOTIZIE CAPO AZIENDA ED ATTIVITA’
CONNESSE
Il revisore dovrà verificare che:
1. al punto 48 (CAPO AZIENDA) sia stata sempre fornita risposta e che siano state
fornite risposte al punto 45 o al punto 46, poiché il capo azienda deve essere una
persona della famiglia o parente del conduttore oppure essere un altro lavoratore
dell’azienda;
2. se è stato biffato, al quesito 7 – Forma giuridica, uno dei codici da 03 a 14, sia stato
biffato il codice 04 al punto 48.1d;
3. se è stato barrato il codice 03 o 04 del punto 48.1, sia stata data risposta ai punti
48.2, 48.3 e 48.4;
4. al punto 48.5 sia stato sempre barrato uno dei codici da 1 a 6 riguardante il titolo di
studio del capo azienda.
5. Se è stata data risposta al punto 49 e l’azienda utilizza manodopera familiare,
devono essere presenti informazioni alle colonne del punto 45 relativa all’attività
extraziendale esercitata.
6. Se è stata data risposta al punto 50 deve essere barrato anche il punto 49 m) – Altre
attività.
7. Se è stata data risposta al punto 51 deve essere barrato anche il punto 49 f) – Altre
attività.
SEZIONE NOTIZIE SULL’INTERVISTA
Il revisore dovrà verificare che:
1. siano sempre presenti il codice e la firma del rilevatore; si ricorda che la presenza sia del
codice che della firma sono condizioni necessarie per validare il questionario;
2. siano compilati i riquadri relativi al grado di collaborazione e alla durata dell’intervista;
3. sia in caso di azienda cessata che esistente, se è stata biffata l’opzione 4 nel riquadro
relativo alla persona che ha fornito i dati, verificare che nelle annotazioni sia stato
indicato il nominativo e il numero di telefono dell’ “altra persona di fiducia”.
4. abbia apposto la propria firma in fondo alla pagina 12 del questionario, sotto quella del
rilevatore, in corrispondenza del visto per la revisione.
20
3. COMPITI DEI RILEVATORI E NORME GENERALI DI
COMPILAZIONE DEL QUESTIONARIO
3.1 Compiti dei rilevatori
La raccolta dei dati è certamente la fase più critica di ogni indagine statistica ed in
particolar modo per quelle a carattere campionario, che si basano sul principio che le
informazioni raccolte su una qualunque unità sono “rappresentative” anche di un insieme di
aziende non osservate; ciò ovviamente vale anche per tutti gli errori commessi in fase di
rilevazione. Per questo motivo il rilevatore assume un ruolo centrale nell’intera indagine e il
successo della rilevazione dipende quasi esclusivamente dalla qualità del suo lavoro.
Ai rilevatori è perciò raccomandato di comportarsi in modo da mettere la persona
intervistata nella condizione di collaborare e fornire tutte le informazioni richieste.
E’ importante sottolineare che la raccolta delle informazioni deve essere sempre
effettuata con intervista faccia a faccia tra il rilevatore ed il conduttore od altro
rappresentante dell’azienda presso la sede aziendale. Modalità alternative di
compilazione dei questionari (telefono, fax, ecc.) non vanno assolutamente adottate se
non in casi assolutamente straordinari previa autorizzazione del proprio coordinatore
e dovranno essere specificate e motivate nelle annotazioni in prima pagina del
questionario.
Nel corso dell’intervista è necessario:
x rendere nota la propria identità ed il proprio ruolo al conduttore attraverso
l’eventuale esibizione del tesserino;
x usare la massima cortesia nei confronti delle persone coinvolte nella rilevazione;
x porre le domande così come sono formulate nel questionario, rispettando le
istruzioni;
x serbare il più rigoroso segreto sulle notizie delle quali siano venuti a conoscenza
nell’esercizio del proprio incarico.
Generalmente lo svolgimento dell’intervista prevede più fasi. Nella prima fase il
rilevatore dovrà individuare l’azienda ed il conduttore sulla base delle notizie riportate sul
questionario precompilato e sull’elenco delle aziende da rilevare. Se tali notizie dovessero
essere insufficienti o errate il rilevatore dovrà attivarsi per reperire tutte le informazioni utili
a individuare l’azienda e a contattare il conduttore (elenchi telefonici, pagine gialle, pagine
utili, organizzazioni professionali di zona, aziende confinanti, ecc.).
Nella seconda fase il rilevatore cercherà un primo contatto con l’azienda,
eventualmente telefonico, per prendere un appuntamento per l’intervista:
rendendo nota la propria identità al conduttore (si fa presente che l’Istat ha provveduto
ad inviare una lettera di preavviso a tutte le aziende del campione con la quale si
avverte il conduttore dell’arrivo di un tecnico incaricato della raccolta dei dati);
fornendo tutte le informazioni richieste dal conduttore anche in ordine alle finalità
dell’indagine;
21
invitando, in caso, il conduttore a contattare l’Istat o le organizzazioni professionali
agricole per eventuali chiarimenti;
adoperandosi per rimuovere eventuali timori relativi ad accertamenti fiscali o di altro
tipo ricordando che sia il rilevatore, sia l’Istat sono tenuti, in forza di legge, al rispetto
della segretezza dei dati. Chiarirà ai conduttori che i dati forniti verranno utilizzati
esclusivamente a fini statistici. Solo se necessario, ricorderà che, in base alla legislazione
vigente i conduttori intervistati hanno l’obbligo di collaborare alle rilevazioni svolte
dall’Istat;
prendendo accordi sul momento più opportuno per svolgere l’intervista.
Nel caso che il primo contatto avvenga per via telefonica il rilevatore chiederà
conferma di tutte le notizie prestampate sul questionario e necessarie per rintracciare
l’azienda sul territorio.
La compilazione dei questionari sarà effettuata attenendosi scrupolosamente alle
norme riportate ai successivi capitoli e sulla base delle indicazioni fornite dal conduttore.
Nell’impossibilità di contattare quest'ultimo, le notizie potranno essere richieste ad un
familiare, a un parente del conduttore, ad un componente della manodopera aziendale o ad
altra persona di fiducia, che partecipi direttamente all'attività dell'azienda.
Al momento dell'intervista, il rilevatore provvederà ad accertare l'attendibilità e la
coerenza dei dati e, ove sussistano fondati dubbi sulla loro veridicità, il rilevatore dovrà
darne comunicazione all’Ufficio regionale per ulteriori accertamenti.
L’intervista deve essere effettuata su tutte le unità della lista e su tutte le aziende che
sono nate (per smembramento o fusione) da una di esse.
L’intervista e la revisione dei questionari dovrà in ogni caso essere svolta nel periodo:
15 Ottobre 2007 – 30 Gennaio 2008.
3.2 Norme generali di compilazione del questionario
L’indagine sulla struttura e sulle produzioni delle aziende agricole e principali
coltivazioni legnose agrarie (nel seguito denominata semplicemente SPA) è stata impostata
su un campione polifunzionale rappresentativo sia della struttura delle aziende agricole
(Regolamento CE 204/2006) che delle coltivazioni legnose agrarie (Direttiva CE 109/2001).
La raccolta dei dati dovrà avvenire utilizzando un unico questionario d’indagine sulla
struttura e produzioni delle aziende agricole e principali coltivazioni legnose agrarie 2007
(mod. Istat/SPA/07).
Per una parte delle aziende del campione l’intervista va fatta per tutte le sezioni
del questionario (1° modalità); per la rimanente parte delle aziende del campione,
complementare alla prima, dovranno essere compilate tutte le sezioni del questionario
ad eccezione della sezione III – caratteristiche degli impianti ad alberi da frutto e
agrumi, ciò anche se l’azienda dovesse avere alberi da frutto delle specie interessate (2°
modalità).
1° modalità: sulla prima pagina del questionario in alto a sinistra è stato inserito un
riquadro prestampato con la denominazione “Fruttiferi”; in questo caso
il rilevatore deve effettuare l’intervista al conduttore sottoponendo tutti i
quesiti presenti del questionario (compreso il punto 25 SEZIONE III);
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2° modalità: sulla prima pagina del questionario in alto a sinistra il riquadro è in
bianco; il rilevatore in questo caso deve effettuare l’intervista
sottoponendo al conduttore tutti i quesiti presenti nel questionario ad
eccezione del punto 25 SEZIONE III).
Per la raccolta dei dati sono disponibili:
–
questionari in versione personalizzata (prestampati) da utilizzare per le unità contenute
nella “lista delle aziende da rilevare”. Tali questionari contengono nelle prime due
pagine alcune informazioni desunte dagli archivi ISTAT;
–
questionari privi delle informazioni di archivio di cui al punto precedente (questionari in
bianco), da utilizzare per le aziende nuove (ovvero generate dalla fusione o dallo
smembramento di aziende campione) e per le quali, pertanto, non è disponibile alcuna
informazione nei database dell’Istituto.
Il questionario è composto delle seguenti parti:
Pagina
1
2-3
4-5
6-7-8
8-9
10
11
12
CONTENUTO
Frontespizio, codice unico di azienda CUAA, esito della rilevazione,
motivo della cessata esistenza e annotazioni
Sezione I – Aggiornamento notizie generali sull’azienda, titolo di
possesso della superficie aziendale, corpi, forma di conduzione, forma
giuridica, attrezzature informatiche, iscrizione, commercializzazione dei
prodotti aziendali e vendita dei prodotti dell’azienda.
Sezione II – Utilizzazione dei terreni, funghi, serre, seminativi e prati
permanenti e pascoli ritirati dalla produzione
Sezione III – Caratteristiche degli impianti ad alberi da frutto e agrumi
Sezione IV – Pratiche agronomiche e altre notizie
Sezione V Allevamenti: consistenza al 1° dicembre 2007
Sezione VI – Lavoro
Sezione VII – Notizie capo azienda, attività connesse, attività di
ricerca e sviluppo, produzione di energia da fonti rinnovabili e notizie
sull’intervista
Le regole di compilazione sono le stesse sia per i questionari in bianco sia per i
questionari personalizzati. Fanno ovviamente eccezione le prime due pagine. Infatti,
nel caso dei questionari personalizzati si procederà ad un semplice aggiornamento o
completamento delle informazioni presenti, mentre per i questionari in bianco si
provvederà alla loro completa compilazione.
Il questionario dovrà essere compilato in un’unica copia, con penna a sfera blu o nera,
in stampatello.
È necessario che la compilazione avvenga presso l’azienda agricola da intervistare in
modo tale da evitare compilazioni basate sul ricordo o sulla presunta conoscenza dei
fenomeni da parte del rilevatore.
Deve assolutamente essere evitato l’uso del colore rosso da parte dei rilevatori.
Quest’ultimo è infatti riservato per eventuali correzioni da parte dei revisori.
23
Le risposte ai quesiti vanno trascritte negli appositi spazi, biffando le opportune caselle
o utilizzando i codici previsti per quel determinato quesito
Il questionario (personalizzato ed in bianco) dovrà sempre essere compilato per tutte le
voci per le quali sia possibile fornire risposta.
Il rilevatore, nel corso dell’intervista, deve effettuare i controlli di coerenza e
completezza indicati nello stesso questionario e in questo libretto di istruzioni (ad esempio:
controllo dei totali riportati, coerenza tra i totali punto 4.6, SAU e SAT di pagina 2 e i totali
punto 16 e 21 di pagina 5).
Al termine dell’intervista il rilevatore dovrà riportare il proprio codice e la propria
firma nell’ultima pagina del questionario. Si ricorda che questa è una condizione
strettamente necessaria affinché il questionario possa essere ritenuto valido.
Inoltre, il rilevatore dovrà controllare accuratamente il questionario prima di
consegnarlo al proprio coordinatore, utilizzando gli appositi controlli presenti alla fine di
ogni sezione nella parte dedicata alle norme per la compilazione del questionario e nel
promemoria nell’ultima pagina del questionario.
Qualora a seguito della revisione emergesse la necessità di completare o rettificare i
dati rilevati i rilevatori dovranno recarsi nuovamente presso i conduttori delle aziende
interessate e procedere agli accertamenti del caso.
3.3 Come assegnare il codice alle nuove aziende
Un’azienda viene definita “nuova” a seguito di una trasformazione, cessazione per fusione o
per smembramento di una azienda campione. Per ciascuna azienda nuova bisogna utilizzare
un questionario in bianco su cui deve essere indicato il “Codice azienda agricola” ed il
“Progressivo nuova azienda”. Questa condizione è necessaria per individuare la nuova
azienda agricola e l’azienda campione da cui essa proviene. La corretta assegnazione dei
codici è condizione necessaria affinché il questionario sia ritenuto correttamente compilato.
Le regole per l’assegnazione dei codici sono:
ƒil “Codice azienda agricola” è quello dell’azienda “madre”, ovvero l’azienda che,
cessando di esistere per fusione o smembramento, ha generato nuove aziende
agricole;
ƒil “Progressivo nuova azienda” contraddistingue le aziende nate da una stessa madre e
quindi va da 1 al numero totale di tali aziende.
I possibili casi in cui il rilevatore deve assegnare i codici sono:
ƒ fusione di un’azienda campione con una o più aziende non incluse nella lista delle
unità da intervistare. In questi casi assegnare alla nuova azienda il codice
dell’azienda campione e un progressivo pari a 1;
ƒ fusione in cui sono coinvolte più aziende campione: in questo caso assegnare alla
nuova azienda il codice dell’azienda campione che si ritiene più rilevante ed un
progressivo alla nuova azienda pari a 1. Il rilevatore dovrà tempestivamente
segnalare questo tipo di fusioni al proprio coordinatore;
ƒ smembramento di una azienda campione in più aziende. In questo caso a tutte le
nuove aziende sarà assegnato come “Codice azienda agricola” quello dell’azienda
“madre” e come “Progressivo nuova azienda” un numero progressivo da 1 al totale
delle aziende nate dalla stessa “madre” ed ancora esistenti.
24
ƒ Per le aziende nuove il criterio di compilazione delle diverse sezioni del questionario
deve seguire quello dell’azienda madre. In particolare, se l’azienda madre avesse
fatto parte del campione SPA, tutte le sezioni del questionario ad eccezione della
sezione III (sugli impianti ad alberi da frutto e agrumi), avrebbero dovuto essere
compilate. Ugualmente per le aziende nuove generate dalla azienda madre, il
rilevatore non dovrà compilare la sezione III anche se nel frattempo fossero stati
impiantati dei frutteti essa non dovranno ugualmente compilare la Sezione III anche
se nel frattempo avessero impiantato dei frutteti e/o agrumeti.
3.4 Norme per l’aggiornamento delle informazioni prestampate
Nel caso di questionari personalizzati sono prestampate nelle prime 2 pagine del
questionario alcune informazioni desunte dagli archivi ISTAT. In particolare, quelle
presenti alla pagina 2 possono essere aggiornate per diversi motivi: variazioni avvenute nel
corso del tempo (ad esempio, cambio del conduttore), notizie incomplete (ad esempio,
manca il numero di telefono), storpiatura di alcune informazioni (ad esempio: via Macch
anziché via Macchiavelli), ecc. In tutti questi casi il rilevatore dovrà eseguire
l’aggiornamento delle informazioni in base alle regole indicate nei rispettivi quesiti.
3.5 Come indicare le superfici
Tutte le superfici vanno indicate utilizzando sempre due caselle: la prima per gli ettari
(ha) e la seconda per le are anche quando gli ettari o le are sono pari a zero. A questa regola
fanno eccezione i punti 22 (Funghi) e 23 (Serre) nella sezione II. Per questi, infatti, la
superficie deve essere espressa in metri quadrati.
Qualora una superficie sia inferiore ad un ettaro, nella casella degli ettari si deve porre
uno zero indicando le are nella seconda casella.
Ad esempio:
Valore da riportare
Quantità
Ettari
Are
1,5 ettari
1
50
4,08 ettari
4
08
3 ettari
3
00
25 are (0,25 ettari)
0
25
4 are (0,04 ettari)
0
04
Nessuna risposta va fornita ponendo la virgola o il punto per indicare quantità
decimali.
È opportuno notare che l’omissione degli zeri può avere conseguenze rilevanti. Ad
esempio, per una superficie pari a 1,5 ettari se nel questionario si pone 1 nella casella degli
ettari e 5 nella casella delle are, l’omissione dello zero finale indicherà una superficie
equivalente a 1,05 ettari.
25
3.6 Assistenza ai rilevatori
Il rilevatore che incontri difficoltà nello svolgimento delle interviste potrà rivolgersi al
proprio coordinatore. A loro volta, questi ultimi, possono rivolgersi direttamente al Servizio
Agricoltura dell’Istat utilizzando i seguenti recapiti:
E-mail: [email protected]
Massimo Greco. Tel. 06 59524539
Fax. 06 59524514
E-mail: [email protected]
Nicolò Mattaliano. Tel. 06 59524689
Fax. 06 59524514
E-mail: [email protected]
26
4. ISTRUZIONI SULLA COMPILAZIONE DEI QUESITI
N.B.: Ciascuna voce è contrassegnata con lo stesso numero con il quale è indicato
il quesito nel questionario di azienda agricola.
Frontespizio [pagina 1]
Il frontespizio dovrà essere compilato esclusivamente nel caso si stia utilizzando un
questionario in bianco (aziende nuove). In tale caso riportare negli appositi spazi:
il “Codice azienda agricola” e il “Progressivo nuova azienda” utilizzando le regole
descritte nel paragrafo “Come assegnare il codice alle nuove aziende”;
il codice della Provincia in cui ricade il centro aziendale (i codici sono riportati
nell’allegato A);
Per centro aziendale si intende il complesso dei fabbricati situati nel perimetro dei
terreni dell’azienda e connessi alla sua attività. Esso è il luogo presso il quale vengono
realizzate le attività di gestione dell’azienda agricola. È opportuno sottolineare che il
centro aziendale non necessariamente coincide con l’abitazione del conduttore o con la
sede legale dell’azienda. Inoltre, in caso di aziende esclusivamente zootecniche il centro
aziendale ricade nel Comune dove sono situati i ricoveri di proprietà dell’azienda o
dove i capi sono ricoverati per la maggior parte dell’anno oppure dove si trovano al
momento della rilevazione.
il codice del Comune in cui ricade il centro aziendale (può essere dedotto da
questionari di aziende campione situate nello stesso comune o dall’indirizzo WEB
http://www.istat.it/strumenti/definizioni/comuni/
il nominativo del conduttore o la denominazione della società o dell’ente che
gestisce l’azienda;
Codice unico di azienda (CUAA) [pagina 1]
Indicare il codice unico di azienda agricola (CUAA); tale codice è rappresentato dal
numero identificativo dell’azienda che viene utilizzato in tutti i rapporti con la pubblica
amministrazione, ai sensi dell'art. 1, comma 2, del D.P.R. 503/99.
1. ESITO DELLA RILEVAZIONE [pagina 1]
1.1 Il rilevatore dovrà barrare una ed una sola casella tra le 6 possibili. Non essendo
ammesse risposte multiple o mancanti, questionari privi di questa risposta o contenenti più
risposte con incoerenze tra questa risposta ed il resto del questionario non sono ritenuti
validi.
Qualora l’azienda non abbia partecipato alla rilevazione, ovvero non sia stato possibile
compilare nessuno dei quesiti del questionario, il rilevatore apporrà una barratura ad una
delle caselle 1, 2 o 3 riportate sotto la dizione “azienda non rilevata”.
27
Poiché una elevata percentuale di aziende non rilevate può inficiare i risultati
dell’intera indagine è opportuno che tutti questi casi siano tempestivamente
segnalati al proprio coordinatore. Inoltre è opportuno che il rilevatore si attenga alle
seguenti indicazioni:
a) Assenza del conduttore - Nel caso d'assenza momentanea del conduttore il rilevatore
dovrà pianificare un successivo incontro. Qualora non fosse possibile accertare la data
del ritorno del conduttore oppure, dalle informazioni desunte, questo risultasse
successivo al tempo utile per l'intervista, le notizie potranno essere rilevate presso un
familiare del conduttore o presso altra persona in grado di fornire i dati. Se neppure ciò
fosse possibile, dopo aver contattato il proprio coordinatore, il rilevatore apporrà una
barratura in corrispondenza della codice 1 (assenza del conduttore).
b)Rifiuto del conduttore - Qualora un conduttore si rifiutasse di collaborare, il
rilevatore lo rassicurerà sulla riservatezza delle notizie fornite, spiegando la rilevanza
del suo contributo al successo della rilevazione e l’esistenza dell'obbligo di fornire le
notizie richieste in occasione di indagini predisposte dall’Istat. Se il conduttore
persistesse nel rifiuto, o fornisse dati palesemente errati, dopo aver contattato il proprio
coordinatore, il rilevatore barrerà il codice 2 (rifiuto del conduttore).
c) Indirizzo errato o insufficiente (del conduttore) - Qualora le indicazioni presenti sul
questionario non permettessero di contattare il conduttore, il rilevatore cercherà di
assumere informazioni sul nuovo domicilio del conduttore o sul domicilio del nuovo
conduttore. Se questo ricadesse nel territorio di competenza del rilevatore, questi avrà
cura di rettificare l'indirizzo sull'elenco e sul questionario ed eseguirà l'intervista presso
il nuovo domicilio; in caso contrario, ne darà comunicazione al competente ufficio che
assegnerà l'intervista al rilevatore competente per territorio. Qualora le indicazioni
presenti sul questionario o quelle eventualmente reperite dal rilevatore non siano idonee
a contattare il conduttore, il rilevatore, dopo aver segnalato il caso al proprio
coordinatore, barrerà il codice 3 (indirizzo errato o insufficiente).
In questi tre casi il rilevatore dovrà compilare la sezione “Notizie sull’intervista”
presenti a pagina 12 del questionario, tralasciando le altre parti.
1.2 Nel caso di azienda non più esistente il rilevatore, dopo aver segnalato il caso al
proprio coordinatore, dovrà barrare il codice 4 indicando il motivo della cessata
esistenza al successivo quesito 2.
1.3 Qualora l’azienda collaborasse alla rilevazione fornendo tutte le informazioni richieste,
il rilevatore barrerà i codici 5 o 6 (sotto la dizione azienda rilevata) nei seguenti casi:
–
attiva (codice 5) qualora l’azienda, nel corso dell’annata agraria di riferimento, abbia
svolto una qualunque attività produttiva agricola. Si ricorda che le aziende del campione
sono state estratte tra quelle che erano attive al 5° Censimento Generale dell’agricoltura;
–
temporaneamente inattiva (codice 6) qualora l’azienda abbia ceduto tutti i terreni
aziendali in affitto, in conferimento od in uso gratuito ad altra azienda agricola già
esistente per un periodo inferiore ai 5 anni in caso di azienda diversa da Ente pubblico o
di 5 anni e più, in caso di azienda di Ente pubblico.
Per eventuali casi non citati in precedenza o per eventuali dubbi su come classificare l’esito
di un’azienda, confrontare la Tabella 1 presente nel capitolo 5 - casi particolari di aziende
agricole e consultare il proprio coordinatore provinciale.
28
Qualora l’azienda fosse attiva o temporaneamente inattiva (codici 5 o 6) il rilevatore
compilerà anche la Sezione I; ovviamente, nel secondo caso, limitandosi a dare risposte ai
quesiti 4- 5- 6-7 di questa sezione.
2. MOTIVO DELLA CESSATA ESISTENZA [pagina 1]
Nel caso sia stato biffato il codice 4 al punto 1.2 il rilevatore dovrà specificare uno dei
seguenti motivi:
a) terreni destinati a usi non agricoli, a solo orto o allevamento familiare.
b)
c)
d)
e)
In particolare, sono da considerare terreni destinati ad usi non agricoli :
x le aree fabbricabili;
x gli orti familiari costituite da piccole superfici generalmente annesse alle
abitazioni e la cui produzione è destinata al solo consumo familiare;
x gli allevamenti familiari costituiti da uno o due capi di bestiame suino, ovino,
caprino o da alcuni animali da cortile (bassa corte).
x l’orto o l’allevamento familiare si dovrà invece considerare parte integrante
dell’azienda se la persona che ne dispone è allo stesso tempo conduttore di
azienda agricola.
Questa opzione deve essere biffata anche quando l’unità intervistata sia stata
erroneamente censita come azienda agricola;
terreni definitivamente abbandonati o, aziende esclusivamente zootecniche per cessata
attività ad esempio, per emigrazione del conduttore o per altre cause, anche se danno
luogo ad una produzione spontanea;
azienda assorbita da altre preesistenti (da non confondere con i casi di cambio di
conduttore o cessione parziale di terreni);
azienda fusa con altre aziende (appartenenti o meno al campione) avendo dato origine
ad una azienda nuova;
azienda smembrata in più aziende avendo dato origine ad una o più aziende nuove (il
caso più frequente di smembramento è quello dovuto alle successioni ereditarie). Negli
ultimi due casi si dovrà indicare l’anno della cessazione dell’attività dell’azienda.
ATTENZIONE: Qualora l’azienda abbia venduto SOLO parte dei propri terreni e
questi abbiano dato origine a nuove aziende in quanto i nuovi conduttori non gestivano
precedentemente altre aziende agricole, è necessario comportarsi come segue:
l'azienda madre originaria deve essere considerata “non più esistente per
smembramento” (con progressivo=”00”) ma successivamente “rimessa in vita”, con un
nuovo questionario in bianco; ugualmente, anche per le aziende nuove, dovranno
essere compilati dei nuovi questionari in bianco; poiché aziende nuove nascono solo
per fusione o smembramento di aziende pre-esistenti è necessario ricorrere a questo
espediente per non perdere superficie agricola nei risultati finali.
Per le aziende per le quali è stata biffata la casella 4 del punto 1.2 si dovrà comunque
rispondere ai quesiti 4, 5, 6 e 7 di pagina 2 e 3 del questionario, compilando le notizie al
momento della cessazione.
Nel caso di fusione di aziende non più esistenti si dovrà indicare l’anno ed il numero
di aziende che hanno partecipato alla fusione. Ad esempio, se due aziende si uniscono
dando origine ad una nuova azienda si dovrà indicare 2 (punto 2.1d).
29
Nel caso di smembramento si dovrà indicare l’anno ed il numero delle aziende nuove.
Ad esempio, se un’azienda si suddivide in tre distinte aziende si dovrà indicare 3 (punto
2.1e).
In tutti i casi di cessata attività, alla pagina 12 del questionario dovrà essere indicata la
persona che ha fornito tale informazione, barrando l’apposita casella alla sezione “Notizie
sull’intervista”, il relativo nominativo ed il recapito telefonico nelle “Annotazioni” alla
pagina 1, tenendo presente che, in questo caso, si considera come conduttore la persona che
ha condotto l’azienda prima della definitiva cessazione dell’attività.
Si ricorda che sia la fusione che lo smembramento di aziende danno origine ad aziende
nuove e, per ognuna di esse, si dovrà compilare un questionario di azienda in bianco in
tutte le sue parti.
Annotazioni
La compilazione delle annotazioni è sempre necessaria in caso di azienda non più esistente
e temporaneamente inattiva, così come in tutti quei casi in cui ciò può aiutare ad
interpretare correttamente i dati raccolti, soprattutto in presenza di situazioni aziendali
particolari. Ad esempio:
-
-
-
-
in caso di “esito 1.1”: eventuali spiegazioni sui motivi per i quali non si è potuta
rilevare l’azienda;
in caso di “esito 1.2”: la denominazione e il comune di ubicazione e alienazioni
dell’azienda (o aziende) che ha assorbito l’azienda cessata o dell’azienda con cui si è
fusa per originare un’azienda nuova;
in caso di forti differenze tra i dati prestampati e quelli rilevati in azienda (ad es.
superficie aziendale di 100 ettari al censimento che ora risultano 10): spiegare se si
tratta di un errore al censimento o di variazioni dovute ad acquisizioni di nuovi
terreni;
in caso di eventuali situazioni anomale per gli allevamenti aziendali, ad es.: presenza
di distribuzione delle deiezioni animali nelle installazioni di stoccaggio o
utilizzazione delle deiezioni animali generate in azienda (quesiti 31 e 32) ma capi
non più presenti al 1° dicembre a causa della chiusura dell’allevamento durante
l’annata, ecc.;
se la persona che ha fornito i dati non è il conduttore, un suo familiare o parente
oppure un dipendente ma “altra persona di fiducia”: indicarne nelle annotazioni il
nome e cognome ed il recapito telefonico.
Non devono invece essere riportate nelle annotazioni informazioni ininfluenti ai fini
dell’indagine (razze del bestiame, ecc.) oppure indicazioni che non aggiungono
informazioni rispetto a quanto già riportato sul questionario (ad es.: “azienda non più
esistente”).
Relazione tra esito della rilevazione, motivo della cessata esistenza e annotazioni:
Il rilevatore, nel caso abbia barrato il codice 4 all’esito della rilevazione (azienda non più
esistente), deve indicare necessariamente il motivo della cessata esistenza barrando soltanto
30
una casella al punto 2.1 e riportare le informazioni dell’evento con molta chiarezza nelle
annotazioni. Esempio:
1.2 d) Azienda non più esistente .............................. 4
(se non più esistente andare al
quesito 2)
2.1 Azienda non più esistente
a)
Terreni destinati a usi non agricoli, a
solo orto o allevamento familiare .....
1
Decorrenza:
b) Terreni definitivamente abbandonati o,
aziende esclusivamente zootecniche per
cessata attività ..........................
2
2 0 0 3
c) Assorbita da aziende preesistenti ….
4
d) Fusa con altre aziende ………...
5
anno
n° di aziende fuse ……..
e) Smembrata in più aziende …...
6
anno
n° di aziende derivanti
da smembramento
Cosa riportare sulle annotazioni:
Il rilevatore dovrà verificare sempre la compatibilità tra le barrature presenti ai quesiti 1.2 e
2.1 e le informazioni riportate nelle Annotazioni in modo che esse possono aiutare ad
interpretare correttamente i dati raccolti soprattutto in presenza di situazioni aziendali
particolari.
1° ipotesi: se l’azienda presa in esame possedeva in precedenza allevamenti con
caratteristiche di azienda agricola, mentre al 1° dicembre 2007 si rileva che l’azienda
non pratica alcun allevamento di bestiame salvo un piccolo allevamento familiare,
indicare nelle annotazioni la motivazione:
1° ESEMPIO: (esito=4 -- motivo della cessata esistenza=2)
ANNOTAZIONI
L’azienda (esclusivamente zootecnica) per motivi di anzianità del conduttore dichiara di aver cessato la
propria attività.
2° ESEMPIO: (esito=4 -- motivo della cessata esistenza=4)
ANNOTAZIONI
Il conduttore è deceduto nel dicembre 2006 e i quattro eredi, titolari di altre aziende agricole, hanno
acquisito gli appezzamenti di terreni del padre; in questo caso si tratta di ASSORBIMENTO completo da
parte delle quattro aziende preesistenti.
31
3° ESEMPIO: (esito=4 -- motivo della cessata esistenza=6)
ANNOTAZIONI
Il conduttore è deceduto nel dicembre 2006 e i quattro eredi hanno acquisito singolarmente gli
appezzamenti di terreno. Pertanto, l’azienda è stata SMEMBRATA totalmente in quattro aziende in quanto
i nuovi conduttori in precedenza non possedevano aziende agricole.
In questo caso la codifica delle aziende sarà la seguente:
Azienda madre (azienda cessata – esito=4 -- motivo della cessata esistenza=6):
Codice azienda agricola (*)
0 0 1 0 0 1 9 9 8
Progressivo nuova azienda (*)
0 0
Progressivo nuova azienda (*)
0 1
Progressivo nuova azienda (*)
0 2
Progressivo nuova azienda (*)
0 3
Progressivo nuova azienda (*)
0 4
Prima azienda figlia: (azienda nuova – esito=5)
Codice azienda agricola (*)
0 0 1 0 0 1 9 9 8
Seconda azienda figlia: (azienda nuova – esito=5)
Codice azienda agricola (*)
0 0 1 0 0 1 9 9 8
Terza azienda figlia: (azienda nuova – esito=5)
Codice azienda agricola (*)
0 0 1 0 0 1 9 9 8
Quarta azienda figlia: (azienda nuova – esito=5)
Codice azienda agricola (*)
0 0 1 0 0 1 9 9 8
5° ESEMPIO: (esito=4 -- motivo della cessata esistenza=6) – CASO PARTICOLARE
ANNOTAZIONI
L’azienda si è smembrata in tre aziende ma il conduttore ha conservato una parte della superficie
continuando, pertanto, a condurre un'azienda agricola ridotta nella sua superficie totale; Negli altri due
appezzamenti sono subentrati conduttori che non gestivano altri terreni costituenti aziende agricole; in
questo caso, l'azienda madre originaria deve essere considerata “non più esistente per smembramento”
(con progressivo=”00”) ma successivamente “rimessa in vita”, con un nuovo questionario in bianco;
ugualmente, anche per le due aziende nuove, dovranno essere compilati due nuovi questionari in bianco;
questo artificio si rende necessario per non perdere superficie agricola nei risultati finali. Infatti, aziende
nuove nascono solo per fusione o smembramento di aziende pre-esistenti e quindi, in questo caso,
bisogna far cessare l’azienda madre per smembramento ma, per non perdere la sua superficie agricola,
farla “rinascere” come se fosse nuova.
Trattasi di TRE aziende nuove nate per smembramento quindi in questo caso indicare un progressivo da
1a3
Azienda madre ROSSI (azienda cessata – esito=4 -- motivo della cessata esistenza=6):
Codice azienda agricola (*)
0 0 1 0 0 1 5 5 5
Progressivo nuova azienda (*)
0 0
Prima azienda figlia ROSSI: (azienda nuova – esito=5)
Codice azienda agricola (*)
0 0 1 0 0 1 5 5 5
Progressivo nuova azienda (*)
Seconda azienda figlia BIANCHI: (azienda nuova – esito=5)
32
0 1
Codice azienda agricola (*)
0 0 1 0 0 1 5 5 5
Progressivo nuova azienda (*)
0 2
Terza azienda figlia VERDI: (azienda nuova – esito=5)
Codice azienda agricola (*)
0 0 1 0 0 1 5 5 5
Progressivo nuova azienda (*)
0 3
5° ESEMPIO: (esito=4 -- motivo della cessata esistenza=5)
ANNOTAZIONI
Il conduttore Rossi dichiara che nel dicembre 2006 si è fusa con l’azienda Bianchi.
Trattasi di due aziende madri le quali per fusione generano una azienda nuova, quindi indicare il codice
dell’azienda più significativa e un progressivo uguale a 01.
Azienda madre Rossi (azienda cessata – esito=4 motivo della cessata esistenza=5):
Codice azienda agricola (*)
0 0 1 0 0 1 5 5 5
Progressivo nuova azienda (*)
0 0
Azienda madre Bianchi (azienda cessata – esito=4 motivo della cessata esistenza=5)
Codice azienda agricola (*)
0 0 1 0 0 1 6 6 6
Progressivo nuova azienda (*)
0 0
Progressivo nuova azienda (*)
0 1
Azienda nuova Neri nata per fusione – esito=5
Codice azienda agricola (*)
0 0 1 0 0 1 6 6 6
6° ESEMPIO: (esito=5)
ANNOTAZIONI
Cambio conduttore a causa di vendita completa dell’azienda agricola ad altro conduttore
Aggiornare le notizie generali sull’azienda.
Azienda - esito=5
Codice azienda agricola (*)
0 0 1 0 0 1 4 5 6
Progressivo nuova azienda (*)
0 0
N.B.: CAMBIO DI CONDUTTORE
Se il conduttore di un'azienda agricola ha ceduto a qualsiasi titolo
(per morte, vendita completa, donazione, ecc.) la propria azienda ad
altra persona che precedentemente non conduceva altra azienda
agricola, si tratta di un semplice cambio di conduttore, per cui
l'azienda deve essere considerata "ancora esistente.
33
CONTROLLI DELLA PAGINA 1 DEL QUESTIONARIO
1. Indicare il codice unico di azienda agricola (CUAA).
2. Segnalare tempestivamente al proprio coordinatore tutti i casi di
“azienda non rilevata” e di “azienda non più esistente”.
3. Qualora l'esito della rilevazione sia relativo ad azienda non rilevata
(punto 1.1 a-b-c) deve essere compilata comunque la sezione
“Notizie sull’intervista” a pagina 12.
4. Se barrato il codice 4 del punto 1.2, deve essere data risposta al
punto 2.1.
5. Anche per le aziende non più esistenti (punto 1.2) o
temporaneamente inattive (punto 1.3f), compilare i quesiti 4, 5 , 6 e
7 di pagina 2 e 3 del questionario e le relative annotazioni a piè di
pagina 1. Inoltre, per le aziende temporaneamente inattive (punto
1.3f) occorre eventualmente aggiornare le notizie prestampate
presenti al quesito 3 A-B-C. Naturalmente, le risposte dei quesiti (45-6-7) fanno riferimento alla situazione esistente al momento sia
della cessazione o della temporanea inattività.
6. Se barrato il codice 5 del punto 1.3e, procedere con la compilazione
della Sezione I.
7. È indispensabile che il rilevatore consegni i questionari delle
aziende nuove unitamente a quelli delle aziende cessate da cui esse
sono nate (aziende madri).
34
Sezione I - Aggiornamento notizie generali sull’azienda [pagina 2 e 3]
(annata agraria 1/11/2006÷31/10/2007)
Questa parte contiene le informazioni necessarie per individuare il conduttore e il
centro aziendale. Essa riguarda:
3A - Notizie del conduttore:
nominativo del conduttore (cognome e nome) o denominazione della società o
dell’ente che gestisce l’azienda;
codice fiscale del conduttore o partita IVA della società o dell’ente che gestisce
l’azienda.
3B – Ubicazione del centro aziendale identificata attraverso:
indirizzo del centro aziendale (sulla stessa riga riportare la via/piazza/località e
numero civico);
denominazione del comune;
codice di avviamento postale (C.A.P.);
codice Istat della Provincia;
codice Istat del Comune;
telefono (prefisso e numero).
3C – Domicilio del conduttore identificato attraverso:
indirizzo del conduttore (sulla stessa riga riportare la via/piazza/località e numero
civico);
denominazione del comune;
codice di avviamento postale (C.A.P.);
codice Istat della Provincia;
codice Istat del Comune;
telefono (prefisso e numero);
indirizzo di posta elettronica E-mail.
Le notizie prestampate possono differire da quelle reali per molteplici ragioni (cambio
di residenza del conduttore, avvicendamento nella conduzione dell’azienda, cambio di
denominazione dell’azienda, errori di trascrizione nei database dell’Istituto, ecc.) ed è
quindi necessario eseguire il loro controllo e l’eventuale aggiornamento o integrazione.
Pertanto, utilizzando un questionario personalizzato, nel contattare l’azienda il
rilevatore dovrà verificare la correttezza delle informazioni prestampate ed eventualmente
inserire quelle mancanti o aggiornare quelle errate o modificate, utilizzando le apposite
righe evidenziate dal colore blu.
Alcuni esempi di aggiornamento sono i seguenti:
si immagini che il nominativo prestampato sia “Mario Rossi” e che il nominativo
corretto sia “Giuseppe Rossi”. In questo caso l’aggiornamento deve avvenire nel
modo seguente:
R
O
S
S
I
M A
R
I
O
R
O
S
S
I
G
U
S
E
I
P
P
E
Cognome e nome della persona fisica o denominazione della società o ente che gestisce l’azienda
35
È assolutamente errato un aggiornamento parziale del tipo:
R
O
S
S
I
G
I
U
S
E
M A
P
P
R
I
O
E
Cognome e nome della persona fisica o denominazione della società o ente che
gestisce l’azienda
si immagini che nello spazio dedicato all’indirizzo vi sia prestampato “Ariosto” e che il
rilevatore voglia indicare che si tratta di una via. In questo caso l’aggiornamento
avverrà nel modo seguente:
A
R
I
V
I
A
O
S
T
O
A
R
I
O
S
T
O
Indirizzo (via/piazza/località e numero civico)
Nei casi in cui si rendesse necessario aggiornare il codice di Provincia e di Comune si
può consultare il sito web dell’indagine http://www.istat.it/strumenti/definizioni/comuni/;
o, in alternativa, gli altri questionari relativi ad aziende che si trovassero nelle stesse
località.
Per le aziende “nuove” (nate dallo smembramento o dalla fusione di aziende già
esistenti) il rilevatore dovrà utilizzare un questionario in bianco compilando ex-novo tutte le
voci del frontespizio.
Alcune informazioni presenti negli archivi istat
Nel caso di questionari prestampati, in questa sezione, sono riportati i valori delle superfici:
totale, agricola utilizzata, a seminativi, a coltivazioni legnose agrarie ed il numero dei corpi
presenti negli archivi ISTAT. Tali valori servono esclusivamente a fornire alcune
indicazioni in merito alla situazione accertata alle precedenti indagini ISTAT e possono
essere utilizzati come controllo delle informazioni dichiarate dal conduttore.
4. TITOLO DI POSSESSO DELLA SUPERFICIE AZIENDALE
Il rilevatore deve riportare sul questionario i dati relativi alla superficie totale ed alla
superficie agricola utilizzata (SAU) dell’azienda alla data della rilevazione ed a classificarle
secondo i titoli di possesso in base ai quali il conduttore dispone dei terreni:
36
4.1
4.2
Proprietà, usufrutto, ecc.;
Proprietà collettive in uso
civico;
4.3
Conferimento
di
altro
soggetto proprietario:
a) Ente pubblico
b) privato o società
4.4 Affitto;
c) da Ente pubblico
d) da privato o società
4.5 Uso gratuito.
Esempio 1: la superficie totale è di 65 ettari e 09 are, di
cui 40 ettari e 79 are di SAU totale. La superficie in
proprietà si estende per complessivi 40 ettari di
superficie totale, di cui 27 ettari di SAU. I rimanenti 25
ettari e 09 are (di cui 13 ettari e 79 are di SAU) sono
condotti come concessi in affitto da privato proprietario.
4.6 Totale
La superficie totale è l’area
complessiva dei terreni dell’azienda
destinata a colture erbacee e/o
legnose agrarie inclusi i boschi e
l’arboricoltura da legno, la superficie
agraria non utilizzata, nonché l’area
occupata da parchi e giardini
ornamentali,
fabbricati,
stagni,
canali, ecc. situati entro il perimetro
dei
terreni
che
costituiscono
l’azienda. Tra questi ultimi è
compresa la superficie coltivata a
funghi in grotte, sotterranei ed in
appositi edifici.
La superficie agricola utilizzata (SAU) è l'insieme delle superfici dei seminativi, dei
pascoli e prati permanenti, dei terreni destinati a coltivazioni legnose agrarie e degli orti
familiari. È esclusa la superficie investita a funghi in grotte, sotterranei ed in appositi edifici
da comprendere, invece, nella "altra superficie" nell'ambito della superficie totale.
La proprietà (punto 4.1) comprende oltre alla proprietà in senso stretto ed afferente
sia a persone fisiche che giuridiche (Società, Consorzio, Enti pubblici), anche altre forme
assimilabili alla proprietà per le finalità dell’indagine: l’usufrutto, l’enfiteusi, altre forme
simili di assegnazione dei terreni da parte di enti di sviluppo, consorzi e simili, nonché il
beneficio parrocchiale e la colonia perpetua.
Ai fini dell’indagine è assimilato alla proprietà anche il demanio: i terreni demaniali
condotti da Aziende speciali ed Aziende demaniali dello Stato e delle Regioni devono
essere classificati come condotti in proprietà per il titolo di possesso (punto 4.1) da parte
dello Stato o delle Regioni come forma giuridica (punto 7.5 f).
Le proprietà collettive in uso civico (punto 4.2) sono i terreni agricoli e forestali
costituenti le cosiddette terre civiche ovvero vere e proprie forme di proprietà collettiva, di
origine secolare, intitolate alla popolazione residente che, come soggetto plurale, è titolare
collettivamente di tutti i diritti reali perpetui di godimento tipicamente afferenti alla
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proprietà, fermo restando il vincolo di destinazione alle attività agro-silvo-pastorali e
connesse. Tali proprietà sono dette anche dominii o beni o terre civiche e non possono
essere vendute o alienate (patrimonio indisponibile) e – secondo il nostro ordinamento possono essere gestite solo da Amministrazioni separate ed Associazioni agrarie variamente
denominate (punto 7.5 h), dai Comuni separatamente dai terreni di proprietà diretta
(patrimonio disponibile) dello stesso ente locale (punto 7.5 g), ovvero da Consorzi misti
(punto 7.4) o da forme cooperativistiche (punto 7.3 d) come previsto dalle più recenti
normative regionali e nazionale.
N.B. Il titolo di possesso indicato per le proprietà collettive o terre civiche deve
essere sempre indicato il punto 4.2, qualunque sia la forma giuridica del conduttore
rilevata tra quelle previste per la gestione di tali proprietà, e ciò al fine di consentire
una stima dell’entità di tali peculiari forme di proprietà. Quindi anche se terreni
afferenti alle proprietà collettive o domini civici vengono conferiti dai Comuni o da
Amministrazioni separate a Consorzi o forme cooperativistiche per la gestione, il titolo
di possesso indicato per tali superfici deve essere sempre e comunque quello del punto
4.2: dunque se un Comune conferisce a Consorzio od altra forma ammessa superfici
sia del proprio patrimonio disponibile, sia afferenti a terre civiche e proprietà
collettive, il rilevatore indicherà le prime al punto 4.3 a e le seconde al punto 4.2 e
bifferà la forma giuridica (Consorzio, Comune od altra) del gestore che ha assunto la
conduzione delle superfici rilevate.
Conferimento di altro soggetto proprietario (punto 4.3) questa modalità di possesso
è stata prevista distinguendo i conferimenti da soggetti privati (singoli o società) e quelli da
Enti pubblici. Per conferimento non deve intendersi il trasferimento del titolo di proprietà
ad altro soggetto giuridico (che ricondurrebbe al punto 4.1), bensì il conferimento al titolare
dell’impresa, consorzio o altro soggetto, del pieno godimento dell’immobile (fattore terra)
per fini produttivi in cambio della partecipazione piena o parziale ai proventi della gestione
e conduzione dei terreni. Tale modalità di possesso è evidentemente alternativa all’affitto
che, come noto, prevede la concessione del godimento e dell’uso del terreno al titolare
dell’impresa in cambio di un canone o prezzo predeterminato. Va richiamata, inoltre,
l’attenzione dei rilevatori sul fatto che tale modalità potrebbe essere erroneamente rilevata
come uso gratuito, in mancanza di patti scritti. Si presentano di seguito alcuni esempi:
-
-
-
Esempio 1, nella società consortile denominata K i terreni sono stati conferiti
dalla società A : il rilevatore segnerà le superfici conferite al punto 4.3 b e bifferà il
punto 7.4 per la forma di gestione.
Esempio 2, nel consorzio misto T tra il comune R e la società B, il comune R
conferisce al consorzio i terreni del suo patrimonio disponibile: il rilevatore
segnerà le superfici conferite al punto 4.3 a e bifferà il punto 7.4 per la forma di
gestione; tuttavia se i terreni conferiti sono beni o terre civiche, il rilevatore
segnerà le superfici al punto 4.2 e bifferà il punto 7.4 per la forma di gestione.
Esempio 3, il privato B ha conferito terreni per la loro conduzione all’azienda
individuale o familiare A. Il rilevatore dopo essersi accertato che non si tratti di
uso gratuito, giacché B si attende una contropartita non predeterminata
(partecipazione ai frutti della gestione), segnerà le superfici conferite da B al punto
4.3 b e bifferà il punto 7.1 per la forma di gestione.
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Affitto (punto 4.4) questa modalità di possesso è prevista per quei terreni concessi al
conduttore persona fisica o giuridica sulla base di un contratto scritto che preveda come
contropartita un canone fisso pattuito in anticipo in denaro e/o in natura (ma non definito in
prodotti agricoli e forestali, giacché in tal caso si configurerebbe il conferimento del terreno
in cambio della partecipazione piena o parziale ai proventi della gestione e conduzione dei
terreni). E’ previsto distinguere la tipologia del proprietario che ha ceduto i terreni in affitto
all’azienda rilevata: Ente pubblico (c), privato sia persona fisica che società (d).
L’affitto comprende anche il comodato a titolo oneroso, cioè dietro pagamento di un
prezzo prestabilito.
L’Uso gratuito (punto 4.5) comprende, oltre ai terreni coltivati a titolo gratuito
(terreni affidati da un proprietario ad un conduttore senza alcuna corresponsione di canone
di locazione), anche le superfici agricole abbandonate e coltivate senza autorizzazione,
nonché il comodato gratuito e l’affidapascoli.
Il rilevatore deve ricordare che i totali dei valori della SUPERFICIE TOTALE e
della SAU indicati al punto 4.6 devono risultare dalla somma delle superfici riportate
secondo i diversi titoli di possesso e dovranno corrispondere, rispettivamente, a quelle dei
punti 21 e 16 della sezione II (pagina 5).
5. CORPI CHE COSTITUISCONO L’AZIENDA
Per corpo di terreno si intende una porzione continua di terreno facente parte di
un’unica azienda non interrotto da fattori di discontinuità quali strade (comunali, provinciali
ecc.), ferrovie, fiumi, terreni di altre appartenenza, ecc. Non costituiscono invece fattori di
discontinuità, tali da configurare l’esistenza di due o più corpi, piccoli canali, sentieri
poderali, muriccioli, siepi, nonché le aree di servizio delle coltivazioni.
6. FORMA DI CONDUZIONE
Il rilevatore deve indicare una delle quattro possibili forme di conduzione attraverso i
rapporti tra il conduttore e le forze di lavoro aziendali. Le quattro forme di conduzione
sono esplicitate in:
6.1 Conduzione diretta del coltivatore: quando il conduttore presta egli stesso lavoro
manuale nell’azienda, da solo o con l’aiuto di familiari e parenti (punto 45),
indipendentemente dalla presenza di lavoro fornito da altra manodopera aziendale (punto
46).
6.2 Conduzione con salariati (in economia): quando l’attività del conduttore e dei suoi
familiari (punto 45) è limitata alla direzione e gestione dell’azienda. Sostanzialmente
si ha questa forma di conduzione quando il conduttore ed i suoi familiari o parenti non
partecipano alle attività manuali in senso stretto (lavoro dei campi, allevamento, ecc.),
ovvero, quando tali attività produttive vengono svolte con manodopera extrafamiliare
(punto 46). Si ha conduzione con salariati anche quando, per tutti i lavori agricoli
dell'azienda, il conduttore ricorre esclusivamente ai servizi esterni (contoterzismo
passivo di cui al punto 34.3) avvalendosi, in pratica, di mezzi meccanici e
manodopera forniti da terzi (altre aziende agricole, organismi associativi, imprese
di esercizio e noleggio), senza che tale manodopera possa configurarsi tra gli altri
lavoratori dell’azienda (di cui al punto 34.3).
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Rientrano in questa forma di conduzione, oltre alle aziende con conduttore persona
fisica – forma giuridica 7.1, 7.2 compresa la 7.3a (cioè quando la società è costituita da
membri della famiglia del conduttore) - nelle quali il conduttore ed i familiari non
svolgono lavoro manuale. Inoltre, anche le aziende a personalità giuridica (Enti e
società punti: 7.3-7.4 e 7.5 compreso il punto 7.3a quando trattasi di società semplice non
familiare) si dovrà barrare il punto 6.2.
6.3 Conduzione a colonìa parziaria appoderata: quando una persona fisica o giuridica
(concedente) affida un podere ad un capofamiglia (mezzadro) il quale si impegna ad
eseguire, con l'aiuto dei familiari (famiglia colonica), tutti i lavori che il podere richiede,
sostenendo parte delle spese necessarie alla conduzione e dividendone i frutti con il
concedente in determinate proporzioni.
Nel caso di colonìa parziaria appoderata come conduttore di azienda va considerato il
mezzadro.
6.4 Altra forma di conduzione. Tutte le forme di conduzione non contemplate nei punti
precedenti vanno comprese in questa voce. Tra queste si segnala per importanza,
nell'Italia meridionale ed insulare, la colonìa parziaria non appoderata o impropria.
Con questa forma di conduzione il concedente non conferisce un podere - così come si
riscontra nelle aziende a colonìa parziaria appoderata - ma soltanto uno o più
appezzamenti di terreno. Inoltre, il rapporto associativo non si estende ai familiari del
colono, sebbene quest'ultimo, di norma, si avvalga di familiari per i lavori richiesti dal
fondo.
I rapporti di colonìa parziaria impropria abbracciano tutta una vasta gamma di
pattuizioni particolari aventi in comune la natura associativa parziaria, ma caratterizzati
da una diversità di contenuto per quanto riguarda le prestazioni di lavoro, i conferimenti
delle scorte e la suddivisione delle spese dei prodotti.
In caso di colonìa parziaria (non appoderata o impropria) il titolo di possesso fa
riferimento al concedente.
In relazione alle suddette varietà di situazioni contrattuali, la colonìa parziaria impropria
può estendersi da forme di conduzione molto prossime alla colonìa appoderata a forme
di conduzione che hanno più verosimilmente i caratteri di compartecipazione. Occorre,
perciò, considerare attentamente la natura dei rapporti contrattuali che legano il colono
al concedente, alla luce della definizione di azienda come una unità organica di
produzione.
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Nell'altra forma di conduzione è compresa anche la soccida. Tradizionalmente, essa
riguarda il contratto di natura associativa tra chi dispone di bestiame e di terreni a
pascolo (soccidante) ed un allevatore (soccidario) che presta lavoro manuale e che può
anche conferire parte del bestiame e di altre scorte. I due contraenti si associano per
l'allevamento e per l'esercizio delle attività connesse al fine di ripartire i prodotti e gli
utili che ne derivano. Negli ultimi tempi questo tipo di contratto è sempre più
utilizzato nel settore zootecnico tra l’impresa agro-alimentare di trasformazione
(soccidante) che fornisce gli animali, l’assistenza tecnica ed i mangimi ed il produttore
agricolo (soccidario) che fornisce i terreni, i ricoveri ed il lavoro manuale. Pertanto, ai
fini dell’individuazione del conduttore, quando il contratto di soccida è stipulato tra
due aziende agricole il conduttore è da considerarsi il soccidante, cioè il proprietario
degli animali. Nel caso, invece, di soccida tra un’impresa di trasformazione ed
un’azienda agricola, il conduttore deve essere considerato il soccidario, cioè colui che
alleva gli animali; in questo modo, infatti, si evita di perdere i capi allevati poiché
l’industria di trasformazione non rientra nel campo di osservazione dell’indagine.
COME COMPILARE IL QUESTIONARIO IN CASO DI SOCCIDA
CASO A: SOCCIDA TRA DUE AZIENDE AGRICOLE
Il soccidante è il conduttore e dichiara i capi, il lavoro alla sezione VI e la
commercializzazione e le vendite intere alla sezione I. Il soccidario dichiara solo il
lavoro extraziendale alla sezione VI.
CASO B: SOCCIDA TRA UN’IMPRESA DI TRASFORMAZIONE D UN’AZIENDA
Il soccidario è il conduttore e dichiara i capi, il lavoro alla sezione VI e la sua parte di
commercializzazione e vendite alla sezione I. Il soccidante è fuori campo di
osservazione e non va compilato il questionario.
7. FORMA GIURIDICA
Di seguito si forniscono le seguenti norme e definizioni utili alla compilazione del
punto 6 del questionario relativo alla forma giuridica del conduttore.
7.1 Azienda (o impresa) individuale o familiare: rappresenta una forma giuridica semplice
in quanto per la costituzione non sono richiesti particolari adempimenti.
Si ha un’azienda individuale nel caso in cui una persona fisica intraprende un’attività
economica volta alla produzione e/o allo scambio di beni o servizi, organizza e coordina
a tale fine i fattori produttivi necessari (essenzialmente, capitale e lavoro), assumendo
personalmente il rischio di tale attività. Il titolare dell’azienda individuale è l’unico
responsabile dell’attività ed è esposto al rischio d’impresa. Infatti, egli risponde delle
obbligazioni assunte in nome dell’azienda con tutto il proprio patrimonio presente e
futuro (responsabilità illimitata). L’azienda individuale può configurarsi anche come
impresa familiare o azienda coniugale quando più persone legate da vincoli di parentela
(il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado) conducono
unitariamente (azienda familiare) i terreni in affitto, in proprietà, in uso gratuito o
comunque concessi in godimento - anche quelli eventualmente appartenenti ad uno o più
componenti - e partecipano alle decisioni concernenti l’attività e la gestione dell’azienda
41
sopportandone il rischio e partecipando alla divisione degli utili in base alla quantità e
qualità del lavoro prestato ed eventualmente in proporzione alla proprietà dei capitali
fissi (terreni) costituenti l’azienda.
NB per questa forma giuridica non sono ammessi come titoli di possesso dei terreni le
seguenti modalità: conferimento da Ente pubblico (punto 4.3) e le proprietà collettive
in uso civico (punto 4.2).
7.2 Aziende condotte in associazione anche con fini mutualistici: sono aziende che
fanno capo a più persone non legate da vincoli familiari, che si sono associate per
condurre terreni agricoli sia con fini di profitto sia con fini mutualistici. In questa
categoria sono incluse:le ex società di fatto, le affittanze collettive e le comunanze
“familiari” (escluse le comunanze in Associazioni Agrarie da indicare al punto 7.5h).
La comunanza “familiare” è un’associazione costituita da collettività di famiglie che
conducono in forma mutualistica un’azienda agricola costituita, di norma da terreni
pascolativi di proprietà della comunanza stessa. L’affittanza collettiva è
un’associazione di lavoratori agricoli che conducono in forma collettiva un’azienda
agricola costituita di norma da superfici prese in affitto.
NB per questa forma giuridica non sono ammesse come titoli di possesso dei terreni le
seguenti modalità: conferimento da Ente pubblico (punto 4.3) e le proprietà collettive
in uso civico (punto 4.2).
7.3 Società di Persone e di Capitali. Queste si distinguono in
a) Società semplice:
b) Società in nome collettivo ed in accomandita semplice
c) Società di Capitali (s.p.a., s.r.l., in accomandita per azioni, ecc.)
d) Società cooperativa (incluse le cooperative sociali)
e) Altra forma giuridica di società
Si ha la Società di persone quando due o più persone conferiscono beni o servizi per
l’esercizio in comune di un’attività economica allo scopo di dividerne gli utili (art. 2247 del
codice civile). Nelle società di persone i soci (ad eccezione di quelli accomandanti della
società in accomandita semplice) rispondono illimitatamente e solidalmente per qualsiasi
debito contratto nell’esercizio dell’attività. In altri termini, per i debiti contratti dalla società,
i soci rispondono con tutto il patrimonio personale e non soltanto nei limiti del proprio
conferimento. Per le Società semplici è possibile esercitare solo attività non commerciali
(ad esempio, agricola, professionale in forma associata, gestione di proprietà mobiliare o
immobiliare). L’atto costitutivo non è soggetto a forme speciali, salvo quelle richieste dalla
natura dei beni conferiti, mentre è invece obbligatoria l’iscrizione della società in una
sezione speciale del Registro delle Imprese.
ATTENZIONE: Una famiglia può gestire un’azienda agricola costituendosi o meno in
società. Nel primo caso si rientra nella forma giuridica della società semplice (Punto 7.3a)
nel secondo caso in quella dell’azienda individuale o familiare (Punto 7.1) In entrambe le
situazioni il lavoro manuale in azienda svolto dai familiari deve essere indicato al punto
45 della sezione VI - Lavoro.
La Società in nome collettivo è costituita con stipula di un atto pubblico o scrittura privata
autenticata. La società agisce sotto una ragione sociale, costituita dal nome di uno o più soci
con l'indicazione del rapporto sociale, e può esercitare sia attività commerciali che attività
non commerciali. Anche la costituzione di una Società in accomandita semplice deve
42
avvenire mediante atto pubblico o scrittura privata autenticata. In questo tipo di società
convivono due categorie di soci (da indicare nell’atto costitutivo): accomandatari,
responsabili solidalmente e illimitatamente per le obbligazioni sociali; accomandanti,
obbligati nel limite della quota di capitale sottoscritta. e collettivo.
NB.: per questa forma giuridica non sono ammessi come titoli di possesso dei terreni le
seguenti modalità: proprietà collettive in uso civico (punto 4.2), tranne che per le forme
cooperativistiche.
7.4 Consorzio (con attività esterne, ex art. 2612 cc)
Comprende sia le Società consortili tra privati che i Consorzi no profit tra enti pubblici
e misti.
NB.: per la forma giuridica di cui al punto 7.4 Consorzio, in caso di Società consortili tra
privati non sono ammessi come titoli di possesso dei terreni il conferimento da Ente
pubblico (punto 4.3) e le proprietà collettive in uso civico (punto 4.2); in caso di
consorzi no profit tra Enti Pubblici e misti sono ammesse tutte le modalità di possesso
ad eccezione dell’uso gratuito in quanto la costituzione di un consorzio per la gestione di
un bene pubblico prevede che l’Ente ne tragga un beneficio; analogamente la gestione da
parte di consorzi misti di terre private prevede un compenso per i proprietari.
In particolare la forma giuridica del Consorzio misto è compatibile con le proprietà
collettive in uso civico e si verifica qualora per questa fattispecie di terreni la collettività
titolare abbia preferito la forma consortile alle Associazioni agrarie o ai Comuni per la
gestione delle proprie terre civiche.
Tuttavia si tenga presente che più generalmente è improbabile che consorzi misti abbiano
terreni in proprietà diretta, mentre è più frequente che terreni siano stati conferiti loro dai
Soci costituenti (enti o società) o che li gestiscano in affitto. Caso specifico è rappresentato
dai nuovi consorzi costituiti per la gestione di terre civiche di cui però si è già detto.
7.5 Istituzioni, Enti, ed altre forme giuridiche no profit
f) Ente pubblico (Stato, Regioni, Province);
g) Ente pubblico (Comuni, Comunità montane);
h) Associazioni Agrarie (Comunanze, Universitas) ed altre forme di gestione di terre
Civiche;
i) Altra forma giuridica no profit (fondazioni, comitati, enti ecclesiastici, ospedali,
istituti di formazione, ecc.).
NB - per la forma giuridica di cui al punto 7.5f (Ente pubblico – Stato, Regioni e
Province) non sono ammessi come titoli di possesso dei terreni le proprietà collettive in
uso civico (punto 4.2) ed il conferimento da privato o società (punto 4.3b).
Per la forma giuridica di cui al punto 7.5g (Ente pubblico-Comuni e comunità montane)
non è ammesso come titolo di possesso dei terreni il conferimento da privato o società
(punto 4.3b).
Per la forma giuridica di cui al punto 7.5h (Associazioni agrarie ed altri Enti per la
gestione di terre civiche) non sono ammessi come titoli di possesso dei terreni la proprietà
(punto 4.1), il conferimento da privato o società (punto 4.3b) e l’uso gratuito (punto
4.5)
43
Per la forma giuridica di cui al punto 7.5i (Altra forma giuridica no profit) non è ammesso
come titolo di possesso dei terreni la proprietà collettiva in uso civico (punto 4.2).
Di seguito, si riporta un quadro (schema 1) che evidenzia le compatibilità tra forme
giuridica e titolo di possesso dei terreni. Su fondo nero sono indicate le
incompatibilità tra le due classificazioni. Su fondo arancione sono indicate le
compatibilità che, possono essere ammesse solo dietro particolari verifiche ed
annotazioni chiarificatrici da parte dei rilevatori e relativi coordinatori. Su fondo
bianco sono indicati i casi in cui le due classificazioni sono compatibili.
Schema 1 Compatibilità tra la forma giuridica e titolo di possesso della superficie aziendale
TITOLO DI POSSESSO DEI TERRENI
punto 4.1
FORME GIURIDICHE
punto 4.3
punto 4.4
punto 4.5
Conferimento di altri
soggetti proprietari
Affitto
Uso gratuito
punto 4.2
Proprietà, Proprietà
usufrutto, collettive in
enfiteusi etc uso civico
Ente
Privato o soc.
da Ente
da Privato o soc.
7.1 Azienda individuale o familiare
SI
NO
NO
SI
SI
SI
SI
7.2 Aziende condotte in associazione anche con
fini mutualistici (incluse le ex società di fatto)
SI
NO
NO
SI
SI
SI
SI
a) Semplice
SI
NO
SI
SI
SI
SI
SI
b) In nome collettivo o in accomandita semplice
SI
NO
SI
SI
SI
SI
SI
SI
NO
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
7.3 Società di persone e di capitali
c) Società di capitali (S.P.A., S.R.L., in
accomandita per azioni, ecc.)
d) Società cooperativa
e) Altra forma giuridica di società (Associazione
di produttori ed altre associazioni riconosciute e
non, ecc.)
7.4 Consorzio (con attività esterna ex art. 2612
cc e ss.)
- Società consortili tra privati
- Consorzi no profit tra enti pubblici e misti
SI
NO
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
NO
SI
NO
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
NO
7.5 Istituzioni, Enti ed altre forme giuridiche no
profit
f) Ente pubblico (Stato, Regioni, Provincie)
SI
NO
SI
SI
SI
SI
SI
g) Ente pubblico (Comuni, e comunità montane)
SI
SI
SI
NO
SI
SI
SI
NO
SI
SI
NO
SI
SI
NO
SI
NO
SI
SI
SI
SI
SI
h) Associazioni Agrarie (Comunanze,
Universitas) ed altri Enti per la gestione di terre
civiche
i) Altra forma giuridica no profit (fondazioni,
comitati, enti ecclesiastici, ospedali, istituti di
formazione, ecc)
44
Nello schema che segue si riporta una tavola di compatibilità tra la forme di
conduzione e la forma giuridica dell’azienda rilevata.
Si riportano di seguito ulteriori delucidazioni riguardanti casi specifici.
o la proprietà diretta (punto 4.1) è stata ammessa per tutte le forme giuridiche tranne che
per le Associazioni agrarie (Comunanze, Universitas) ed altri Enti privati analoghi nati e
previsti esplicitamente per la gestione di terre civiche e proprietà collettive. Per i
Consorzi misti la proprietà diretta è da ritenere ragionevolmente improbabile nelle nostre
realtà e secondo il nostro ordinamento: un Comune od altro Ente pubblico non cede
45
o
o
o
o
o
o
(vende) la proprietà dei propri terreni al Consorzio cui partecipa, bensì conferisce gli
immobili al Consorzio per la loro gestione.
la proprietà collettiva in uso civico (punto 4.2) è il titolo di possesso previsto
esplicitamente per le forme giuridiche ammesse dal nostro ordinamento (7.3d, 7.4 se
“consorzi no profit tra enti pubblici e misti” , 7.5g e 7.5 h)
il conferimento di terreni da parte di altri soggetti proprietari (Enti pubblici) è
escluso per le aziende familiari o individuali o collettive in quanto, se sono forme di
assegnazione di terreni assimilabili a diritti d’uso dietro pagamento di canoni concessori
o livellari o di simile natura ricadono nel punto 4.1, diversamente risultano improbabili.
Il conferimento da parte di Enti pubblici è ammesso esplicitamente solo verso le società
di capitali (7.3c), le società cooperative(7.3d), i consorzi misti (7.4) se “ consorzi no
profit tra enti pubblici e misti ed altre forme no profit ( 7.5i). Negli altri casi tale
modalità di possesso è da ritenere insolita e comunque di difficile legittimazione a meno
di chiare delucidazioni da riportare nelle note al questionario.
il conferimento di terreni da parte di altri soggetti proprietari (Privato o Società) ad
aziende statali o di enti pubblici è molto raro; possono comunque esistere casi in cui un
Ente pubblico gestisce terreni, soprattutto boschivi, di soggetti proprietari che per motivi
vari non sono in grado di farlo direttamente; il conferimento verso le imprese familiari o
collettive potrebbe essere accettato dal rilevatore e segnalato nelle annotazioni, solo nel
caso che possa sicuramente escludere altre forme di possesso alternative (affitto, in
presenza di canone prefissato ed anche in assenza di patti scritti, o uso gratuito che è
meno frequente di quanto possa apparire).
l’affitto è stato previsto in piena compatibilità se il soggetto concedente è un Ente, per
tutte le forme giuridiche di gestione ad eccezione delle Associazioni agrarie variamente
denominate che nascono, come detto, per gestire le proprietà collettive e per le quali la
gestione di terreni in affitto è attività assai poco consueta e pertanto va adeguatamente
giustificata.
l’affitto è stato previsto in piena compatibilità se il soggetto concedente è un privato o
società, per tutte le forme giuridiche di gestione ad eccezione di aziende statali o di enti
pubblici e delle Associazioni agrarie variamente denominate.
l’uso gratuito è stato escluso comunque per le associazioni agrarie in quanto esse non
pagando canoni alle collettività titolari (ma erogando servizi e benefici ad essa con i
proventi della gestione) potrebbero indurre il rilevatore in errore; l’uso gratuito è stato
escluso anche per i consorzi misti perché improbabile, mentre è stato ammesso sub
condicione per i consorzi privati perché talvolta i conferimenti possono apparentemente
assumere forma del comodato gratuito per motivi di contenimento del carico fiscale. E’
stato inoltre ammesso sub condicione per gli Enti pubblici in quanto potrebbe
configurare ad esempio la conduzione di terreni abbandonati limitrofi, ma deve essere
esplicitamente dichiarato dal rispondente; l’uso gratuito è stato ammesso, infine, per le
aziende familiari e collettive sub condizione, in quanto spesso risulta la risposta più
immediata per i casi di non facile classificazione che a volte nascondono dei
conferimenti taciti alle aziende individuali o familiari in cambio della partecipazione ai
risultati .
46
8. ATTREZZATURE INFORMATICHE
Rispondere se l’azienda utilizza attrezzature informatiche proprie (indipendentemente
dal fatto che l’attrezzatura sia situata in azienda o meno) (punti 8.1 e 8.1.1) ed
eventualmente se l’azienda ha un sito web oppure pagine su internet (punti 8.2 e 8.2.1)
utilizzando tale strumento, per la vendita dei propri prodotti aziendali e/o di servizi, quali
lavori agricoli presso altre aziende agricole (contoterzismo attivo).
Nel punto 8.3 bisogna indicare se l’azienda negli ultimi 12 mesi, ha utilizzato internet
per comunicare con le Pubbliche Amministrazioni.
Alle domande contenenti risposte del tipo 1 SI 2
sola risposta, barrando l’apposito quadratino.
NO
, deve essere fornita sempre una
Esempio 2 - Se l’azienda dispone di un Personal
Computer il rilevatore barrerà la risposta 1 SI al
punto 8.1 e barrerà anche una delle due risposte al
punto 8.1.1. 1 SI 2 NO (in questo caso l’azienda
dispone di un collegamento ad internet)
Se è stata data risposta 1 SI al
punto 8.1 deve essere fornita sempre
una sola riposta al punto 8.1.1.
Se è stata data risposta 1 SI al
punto 8.2 deve essere fornita sempre
una sola riposta al punto 8.2.1 (SI
oppure NO).
9. ISCRIZIONE
Se l’azienda intervistata risulta iscritta ad una o più delle voci indicate, barrare una od
entrambe le caselle riportate al punto 9.1.
9.1 a) Registro delle imprese presso CCIAA (Camera di Commercio, Industria,
Artigianato e Agricoltura) istituito in Italia con legge n° 380 del 29 dicembre 1993, art. 8;
9.1 b) Registro IVA (Ufficio Provinciale dell’Imposta sul Valore Aggiunto).
10. COMMERCIALIZZAZIONE DEI PRODOTTI AZIENDALI
Indicare quali canali vengono utilizzati dall’azienda per la commercializzazione dei
propri prodotti delle coltivazioni punto 10.1 (seminativi, coltivazioni legnose agrarie e
prati permanenti e pascoli utilizzati), degli allevamenti punto 10.2, dei prodotti trasformati
punto 10.3 e di quelli forestali punto 10.4. Per commercializzazione si intende sia
47
l’attività svolta verso il mercato nazionale
che estero (esportazioni). I prodotti
commercializzati possono anche derivare dall’annata agraria precedente, è necessario però
che la commercializzazione sia stata effettuata nell’annata agraria di riferimento 2006-2007.
Un’azienda che commercializza funghi deve indicare le informazioni alla voce
“Seminativi”.
L'azienda che trasforma parte dei suoi prodotti di base e successivamente li
commercializza deve indicarli al punto 10.3 (trasformazioni).
11. VENDITA DEI PRODOTTI DELL’AZIENDA
In questa sezione vanno fornite informazioni sul consumo e sulle vendita dei prodotti
aziendali.
In caso di vendita dei propri prodotti aziendali si deve indicare se tale valore sia
inferiore o meno ai 2.500 Euro (punto 11.3). Il valore da considerare è solo quello
relativo ai prodotti agricoli di base non trasformati. Non vanno quindi inclusi i valori
dei prodotti derivanti da attività connesse all’agricoltura.
Per valore dei prodotti venduti si intendono le entrate nette (I.V.A. esclusa) percepite
dall’azienda nel corso dell’annata agraria compresi i ricavi per le vendite di prodotti
effettuate tramite conferimento ad organismi associativi e ad associazioni di produttori. In
caso di corrispettivo in natura, il valore va determinato al costo dei fattori di produzione,
oneri fiscali inclusi o, se ignoti al valore di mercato, al netto di I.V.A. In tutti i casi sono da
escludere i contributi comunque concessi alle aziende da organizzazioni comunitarie o
nazionali. Sono da considerarsi vendite tutte le transazioni già definite nell’annata agraria
2006-2007 con la consegna della merce e dal relativo pagamento. Qualora il pagamento non
sia ancora concluso, considerare solamente il valore della merce effettivamente consegnata,
indipendentemente dalle modalità e dall’entità di pagamento occorso. I prodotti venduti
possono derivare anche da precedenti annate agrarie rispetto a quella di riferimento
dell’indagine (ad esempio: olio, vino, ecc.), mentre è essenziale che la loro vendita sia
avvenuta nell’annata agraria di riferimento dell’indagine.
48
CONTROLLI SEZIONE I
1. Utilizzare gli appositi riquadri rossi per l’aggiornamento delle
notizie prestampate.
2. E' ammessa una sola risposta al:
- punto 6 (Forma di conduzione);
- punto 7 (Forma giuridica);
- punto 11.3 (valore dei prodotti venduti).
3. Alle domande contenenti risposte del tipo SI NO , deve essere
fornita sempre una sola risposta, barrando l’apposito quadratino.
4. Al contrario sono ammesse risposte multiple al:
- punto 4 (Titolo di possesso della superficie aziendale SAU e SAT;
- punto 8 (Attrezzature informatiche);
- punto 9 (Iscrizione).
- punto 10 (Commercializzazione dei prodotti).
5. Deve essere sempre fornita una risposta al titolo di possesso della
superficie aziendale (punto 4), ai corpi che costituiscono l’azienda
(punto 5), alla forma di conduzione (punto 6) ed alla forma
giuridica (punto 7).
6. Il dato della SAU (punto 4) deve essere sempre minore o uguale al
corrispondente dato della Superficie Totale.
7. La somma in verticale delle superfici (totale e SAU) dei punti
4.1+4.2+4.3+4.4+4.5 deve essere sempre uguale al corrispondente
totale del punto 4.6.
8. I totali confermati ai punti 4 della superficie totale e SAU devono
corrispondere ai valori riportati ai punti 21 e 16 della Sezione II.
9. La risposta data alla forma giuridica (punto 7) deve essere
sempre coerente con quella data alla forma di conduzione (punto
6) e al lavoro (punti 45 e 46).
49
Sezione II - Utilizzazione dei terreni (pagina 4 e 5)
Questa sezione è dedicata alla raccolta di informazioni sulle superfici relative alle seguenti
forme di utilizzazione:
12. Seminativi (compresi i terreni a riposo)
13. Coltivazioni legnose agrarie
14. Orti familiari
15. Prati permanenti e pascoli (compresi i terreni non più destinati alla produzione che
beneficiano di aiuti finanziari)
16. Superficie agricola utilizzata
17. Alboricoltura da legno
18. Boschi
19. Superficie agraria non utilizzata
20. Altra superficie
21. Superficie totale dell'azienda
22. Funghi
23. Serre
24. Seminativi e prati permanenti e pascoli ritirati dalla produzione
Le informazioni relative alle diverse forme di utilizzazione dei terreni dovranno essere
fornite in termini di superficie.
I dati delle superfici (principale o secondaria successiva) fanno riferimento all'annata
agraria 1° novembre 2006 – 31 ottobre 2007. Esse devono essere indicate al netto delle
tare (piccoli canali, sentieri poderali, capezzagne, muriccioli, siepi e simili).
Dovranno essere indicate sia le superfici che durante detta annata agraria hanno fornito
un raccolto, sia le superfici delle coltivazioni non ancora in produzione. Sono da
comprendere anche le superfici che, per calamità naturali e/o altri motivi”, non hanno
fornito un raccolto.
Per i seminativi i dati dovranno essere riferiti alla superficie investita in coltivazione
principale e per quella in coltivazione secondaria successiva, mentre per le coltivazioni
legnose agrarie i dati dovranno essere riferiti distintamente per la superficie investita totale
e per quella in produzione.
Per gli orti familiari, prati permanenti e pascoli, arboricoltura da legno, boschi,
superficie agraria non utilizzata e altra superficie deve essere indicata la sola superficie
investita in coltivazione principale.
Per coltivazione principale si intende:
a) la coltivazione unica, vale a dire la sola praticata su una data superficie nel corso
dell'annata agraria di riferimento. Una coltivazione si considera unica anche quando è
consociata con coltivazioni erbacee a carattere accessorio o marginale o con colture
legnose agrarie o boschive presenti in numero trascurabile di piante;
b) le coltivazioni erbacee consociate praticate sui seminativi nudi. Indicare ciascuna
coltivazione erbacea consociata nella colonna “coltivazione principale” per la parte di
superficie effettivamente occupata;
c) le coltivazioni legnose agrarie ed i boschi consociati tra loro o con coltivazioni
erbacee. In presenza di consociazione tra colture legnose agrarie e boschi tra loro o con
50
coltivazioni erbacee indicare ciascuna coltivazione consociata per la parte di superficie
effettivamente occupata;
Per consociazione si intende la coltivazione su un’unica superficie di terreno di
coltivazioni temporanee (coltivazioni di seminativi o erbai) e di coltivazioni permanenti e/o
di piantagioni forestali o di coltivazioni permanenti di differenti specie o di differenti
coltivazioni temporanee. Va rilevata la superficie totale effettivamente occupata dalle
coltivazioni consociate. Indicare ciascuna coltivazione nella colonna “coltivazione
principale” per la parte di superficie effettivamente occupata.
Esempio 3 (coltivazioni erbacee tra
loro): Se su 1 ettaro viene praticata la
coltivazione consociata del
granoturco e della patata. Le
rispettive superfici devono essere
indicate nel seguente modo:
La superficie occupata dal granoturco
è di 70 are, quella occupata della
patata è di 30 are.
Qualora una superficie sia
inferiore ad un ettaro, nella
casella degli ettari si deve
porre uno zero indicando le
are nella seconda casella.
d) la coltivazione successiva od intercalare9 più importante dal punto di vista economico
(valore della produzione annuale).
Per coltivazione secondaria successiva si intende la coltivazione successiva od intercalare
meno importante dal punto di vista economico (definita in base al valore della produzione
annuale). Per ciascuna coltivazione successiva od intercalare, meno importante dal punto di
vista economico, indicare l’intera superficie su cui essa è praticata nella colonna
“coltivazione secondaria successiva”. Mentre quella che viene considerata più importante
dal punto di vista economico deve essere indicata nella colonna dedicata alle “coltivazioni
principali”, evitando in questo modo di conteggiare due volte la superficie a coltivazione
secondaria successiva.
9
Per coltivazione successive od intercalari si intendono le coltivazioni praticate e raccolte l’una dopo l’altra su una
determinata superficie nel corso dell’annata agraria.
51
Per le colture ortive, legate a più cicli produttivi praticati sulla stessa superficie, deve essere indicata
nella casella della "coltivazione principale" la superficie di base e nella casella della colonna della
"coltivazione successiva secondaria" una superficie pari a quella di base moltiplicata per il numero
dei cicli successivi che si sono attuati nell'orto. Ad esempio se su di 1 ettaro vengono attuati 5 cicli
produttivi, deve essere indicata nella colonna della "coltivazione principale" 1 ettaro e, nella colonna
della "coltivazione secondaria successiva", 4 ettari;
Esempio 4 (coltivazione secondaria successiva): Se su 3 ettari e 05 are di superficie dell’azienda
viene praticata la coltivazione del frumento duro e su 2 ettari e 25 are quella dell’orzo e,
successivamente, sul complesso di dette superfici, pari a 5 ettari e 30 are, viene praticata la
coltivazione dell’erba medica.
Se quest’ultima viene considerata dal conduttore la meno importante dal punto di vista economico,
l’intera superficie di 5 ettari e 30 are, deve essere indicata alla coltivazione di erba medica nella
colonna “Coltivazione secondaria successiva”.
Le are debbono essere indicate
sempre con due cifre.
Esempio 5 (coltivazioni
permanenti tra loro): Su 20
ettari e 50 are viene praticata
la coltivazione consociata
della vite per la produzione di
vini DOC e dell’olivo per la
produzione dell’olio
rappresentati da un numero di
filari e di alberi
rispettivamente per circa il
32% e il 68%. La superficie
sottoposta a consociazione
verrà ripartita tra 6 ettari e 50
are per la vite per la
produzione di vini DOC e i
rimanenti 14 ettari per
l’olivo da olio.
52
Esempio 6 (coltivazioni
erbacee e coltivazioni
permanenti): Su 2 ettari
viene praticata la
coltivazione consociata del
frumento duro e dell’olivo
per la produzione dell’olio.
Le rispettive superfici
devono essere indicate nel
seguente modo:
La superficie occupata dal
frumento è di 1 ettaro e 40
are, quella occupata
dall’olivo è di 60 are di cui
in produzione 50 are.
Le coltivazioni risultano classificate nel questionario singolarmente o per gruppi. Per
l'individuazione del gruppo di appartenenza delle coltivazioni rilevate attenersi
scrupolosamente alle voci elencate nell’Allegato B delle presenti istruzioni.
Di seguito vengono illustrate le definizioni principali di tali coltivazioni.
12. SEMINATIVI
Terreni lavorati regolarmente (arati o coltivati) che entrano generalmente
nell'avvicendamento. In un sistema di avvicendamento le colture su un determinato
appezzamento si succedono ad altre colture secondo un piano predefinito. Di norma
l'avvicendamento delle colture é annuale, ma può anche essere pluriennale. Per distinguere i
seminativi dalle coltivazioni permanenti o dai prati permanenti e pascoli si utilizza una
soglia di cinque anni. In altri termini, se un appezzamento è utilizzato per la stessa coltura
per cinque anni o più, senza che la coltura precedente venga eliminata e ne venga introdotta
una nuova, non è considerato seminativo.
I seminativi comprendono le categorie di coltivazione elencate dal punto 12.1 al
punto 12.12; sono quindi inclusi anche i terreni a riposo senza aiuti finanziari (punto
12.12a) ed i terreni soggetti a regime di aiuto per la messa a riposo e non sfruttati
economicamente (punto 12.12b).
53
12.1 Cereali per la produzione di granella (comprese le superfici destinate alla
produzione di sementi)
Indicare le superfici coltivate per la produzione di granella comprese quelle destinate
alla produzione di sementi.
a) Sono escluse le superfici dei cereali utilizzati in erba od a maturazione cerosa da
indicare al successivo punto 12.10 b) nella voce "erbai". Inoltre, il mais dolce per
l’alimentazione umana va indicato tra le “altre ortive” del punto 12.7. Tra gli altri cereali
vanno compresi farro, grano saraceno, miglio, panico, scagliola, triticale, ecc.
12.2 Colture proteiche per la produzione di granella
alla produzione di sementi)
(comprese le superfici destinate
Colture seminate e raccolte essenzialmente per il contenuto proteico. Riportare solo le
superfici coltivate per la produzione di granella comprese quelle destinate alla produzione di
sementi.
Non sono da comprendere le superfici utilizzate per la produzione di legumi freschi da
indicare al successivo punto 12.7, nella voce "altre ortive".
12.3 Patata (comprese le superfici destinate alla produzione di sementi)
Le superfici da prendere in considerazione sono quelle relative alla patata comune, a
quella primaticcia e a quella da semina.
E’ esclusa la patata dolce da indicare al successivo punto 12.5 nella voce "piante
sarchiate da foraggio".
12.4 Barbabietola da zucchero
Comprende le superfici la cui produzione è destinata all’industria saccarifera e alla
produzione di alcool.
Sono anche escluse le barbabietole da foraggio e le barbabietole semizuccherine da
indicare al successivo punto 12.5 nella voce "piante sarchiate da foraggio".
Sono escluse le superfici destinate alla produzione di sementi.
12.5 Piante sarchiate da foraggio
Piante coltivate essenzialmente per le radici da foraggio; sono comprese la
barbabietola da foraggio e semizuccherina, il cardo da foraggio, la carota da foraggio,
cavolo da foraggio, il navone o rutabaga, la rapa da foraggio, altre piante della famiglia
Brassicae destinate a foraggio, il topinambur, la patata dolci o batata, la pastinaca da
foraggio.
Sono escluse le superfici destinate alla produzione di sementi.
12.6 Piante industriali
Si tratta di piante non vendute direttamente al consumo perché richiedono lavorazioni
industriali prima dell’utilizzazione finale.
Tra le altre piante tessili (punto 12.6c) vanno comprese lino, ibisco, ginestra, iuta,
raimè, altre fibre naturali.
Tra le piante da semi oleosi (punto 12.6d) vanno comprese le superfici destinate alla
produzione di colza e ravizzone, girasole, soia e altre piante da semi oleosi (senape,
papavero da olio, sesamo, arachidi, ecc). In tale superficie deve anche essere compresa
quella destinata alla produzione di sementi.
54
Nel gruppo in questione, devono essere indicate le superfici investite a piante
aromatiche, medicinali e da condimento (punto 12.6e); tra queste si possono menzionare
altea, aneto, angelica, anice, arnica, assenzio, bardana, belladonna, calendula, camomilla,
cappero, cardo, cerfoglio, colchico, crescione, cumino, digitale, dragoncello, edera,
gelsomino, genziana, hamamelis, iperico, iris, issopo, lavanda, liquirizia, maggiorana,
malva, melissa o cedronella, menta, millefoglie, mughetto, origano, passiflora, piretro,
rabarbaro, rafano, rosmarino, ruchetta o rucola, salvia, sclarea, segale cornuta, timo,
valeriana, zafferano, ecc.
Infine, tra le altre piante industriali (punto 12.6f) vanno indicate le altre colture
industriali non menzionate altrove quali canapa da fibra, canna da zucchero, cicoria da
caffè, giaggiolo (ireos), saggina da scopa, scopiglio, sorgo zuccherino.
12.7 Ortive
In questo gruppo sono compresi gli ortaggi ed i legumi freschi. Tra le altre ortive
vanno compresi acetosella, aglio, asparago, barbabietola da orto, basilico, bietola,
broccoletto di rapa, carciofo, cardo, carota, cavolfiore, cavolo a penna, cavolo broccolo,
cavolo cappuccio, cavolo di Bruxelles, cavolo rapa, cavolo rosso, cavolo verza, cetriolo da
mensa, cetriolini, cipolla, cocomero o anguria, crescione, fagiuolo da sgusciare e fagiolini
o fagiuoli mangiatutto, finocchio, funghi (esclusi quelli coltivati in grotte, sotterranei o in
appositi edifici), insalata (indivia, lattuga, radicchio e cicoria), mais dolce, melanzana,
melone o popone o cantalupo, pastinaca, peperone, pisello, piselli mangiatutto o taccole,
porro, prezzemolo, rapa, ravanello, scalogno, scorzonera, scorzonera bianca, sedano(da
coste e da foglie), sedano rapa (da radice), spinacio, zucca, zucchine. Si sottolinea che,
secondo la classificazione internazionale tra gli ortaggi vanno inclusi anche le fragole, i
meloni, inoltre il basilico, il prezzemolo, il rabarbaro ed il timo fanno parte di questo
gruppo e non vanno quindi inclusi tra le piante del punto 12.6e) (piante aromatiche,
medicinali, spezie e da condimento) ; sono invece da escludere da questo gruppo i funghi.
Le coltivazioni ortive in piena aria sono le coltivazioni di ortaggi praticate all’aperto
sia in pieno campo che in orti stabili o industriali.
Si distinguono in:
- in pieno campo, quando sono in avvicendamento con le altre coltivazioni agricole;
- in orti stabili o industriali, quando sono caratterizzate da un rapido avvicendamento tra
di loro e producono ortaggi e legumi freschi normalmente immessi nel commercio con
una utilizzazione della superficie di base ripetuta nel corso dell’annata agraria.
In caso di orti stabili deve sempre esistere una superficie secondaria successiva che
sarà pari a quella di base moltiplicata per il numero dei cicli successivi che si sono
succeduti nell’orto.
Le coltivazioni ortive protette sono quelle praticate al coperto per tutto o per la
maggior parte del ciclo vegetativo. I dati sulle coltivazioni ortive protette devono essere
indicati distintamente a seconda che esse siano effettuate:
- in serra
- in tunnel, campane, ecc..
Per serra si intende una costruzione per la protezione delle coltivazioni, di altezza
sufficiente per potervi accedere ed eseguirvi le operazioni colturali e che realizza un
ambiente artificiale che permette di coltivare piante fuori stagione o piante che esigono
speciali condizioni climatiche. Fra le serre sono comprese sia le installazioni di tipo
tradizionale con struttura in muratura o metallica e con copertura di vetro, sia le costruzioni
55
più semplici, generalmente costituite da intelaiatura di legno con copertura di materiale
plastico rigido o flessibile estesa sia al tetto sia alle pareti. Non sono considerate serre le
costruzioni la cui copertura è limitata al tetto e/o ad alcune pareti dato che non si realizza
quella differenza tra condizioni ambientali interne ed esterne che è caratteristica delle serre
vere e proprie.
I tunnel sono le coperture installate allo scopo di proteggere file di piante e le
campane quelle installate allo scopo di proteggere un numero limitato di piante. Tra i tunnel
e le campane sono compresi i cassoni fissi e mobili e gli ombrari.
La superficie da indicare al punto ortive protette in tunnel, campane, ecc. è quella
effettivamente protetta. Se su una superficie esistono tunnel o campane separati tra loro
soltanto da piccole aree di rispetto, indicare quale superficie protetta l’intera superficie del
terreno considerato. Nel caso di serre a più piani, la superficie di un piano (superficie di
base) va indicata nella coltivazione principale e quelle degli altri piani nella coltivazione
successiva secondaria; inoltre, come per le ortive stabili od industriali, in caso di utilizzo
delle superfici per più cicli produttivi, nella colonna della coltivazione principale va
riportata solo la superficie di base ed in quella della coltivazione secondaria successiva
quella di base moltiplicata per il numero dei cicli successivi che si sono succeduti nella
serra.
Per controllare di aver imputato correttamente le superfici in serra tra coltivazione
principale e secondaria successiva, bisogna accertarsi che il dato del punto 23 – Serre
(superficie di base) diviso per 100 non sia inferiore10 alla somma dei codici 38
(pomodoro da mensa in serra), 104 (fragola in serra), 40 (altre ortive in serra), 43 (fiori
e piante ornamentali in serra) , 53 (sementi) in coltivazione principale e 86
(coltivazioni legnose agrarie in serra).
12.8 Fiori e piante ornamentali (esclusi i vivai)
Sono comprese le coltivazioni, sia in piena aria che protette, di piante da fiore, da
foglia e da fronda da recidere, di bulbi e tuberi da fiore, nonché di piante ornamentali non
legnose da interni o destinate alla formazione di aiuole, bordure, tappeti erbosi, ecc.. Sono
esclusi i "vivai", da includere nel successivo punto 13.7 b), e le superfici impiegate per la
produzione di "piantine" al primo stadio di sviluppo da indicare al successivo punto 12.9 b).
12.9 Piantine (esclusi i vivai)
Indicare le superfici per la produzione di piantine non legnose ai primi stadi di
sviluppo destinate alla vendita per essere trapiantate oppure al fabbisogno aziendale.
12.10 Foraggere avvicendate (comprese le superfici destinate alla produzione di sementi)
Coltivazioni erbacee seminative destinate all’alimentazione animale, coltivate in
avvicendamento con altre colture, che occupano la stessa superficie per meno di cinque
anni.
Le coltivazioni foraggere avvicendate (temporanee) si suddividono in:
a) prati avvicendati, coltivazioni foraggere erbacee in avvicendamento che occupano il
terreno per più annate agrarie consecutive fino ad un massimo di cinque anni e che sono
10
La perfetta corrispondenza tra il punto 23 ed i codici 38, 104, 40 e 43 non è sempre possibile perché superfici in serra
potrebbero essere registrate anche tra le superfici a sementi (punto 12.11)
56
costituite generalmente da leguminose, pure o in miscuglio a condizione che le
leguminose rappresentino almeno l’80% del miscuglio; in questo gruppo sono compresi
l’erba medica, i monofiti di lupinella, sulla, trifoglio ladino, trifoglio pratense, altri
trifogli, vecce, trigonella o fieno greco.
b) erbai, coltivazioni foraggere erbacee in avvicendamento che occupano il terreno al
massimo per un’annata agraria e che sono generalmente costituiti da cereali puri o in
miscuglio; in questo gruppo sono inclusi mais in erba ed a maturazione cerosa, altri
erbai monofiti di cereali (avena, frumento, triticale, orzo, panico, sorgo) in erba e a
maturazione cerosa, colza, polifiti di graminacee, miscugli di graminacee e leguminose,
altri miscugli.
Sono escluse le piante sarchiate da foraggio da indicare al precedente punto 12.5,
nonché il granoturco da granella da indicare al precedente punto 12.1 g).
Sono incluse le superfici destinate alla produzione di sementi.
12.11 Sementi
Indicare le superfici per la produzione di sementi per la commercializzazione, escluse
quelle per la produzione di sementi di cereali, colture proteiche, patate, piante da semi oleosi
e di foraggere avvicendate, già comprese nelle rispettive voci.
In questa voce non devono essere considerate le superfici utilizzate per la produzione
di sementi per il fabbisogno aziendale che vanno invece indicate nelle rispettive voci delle
singole colture.
12.12 Terreni a riposo
I terreni a riposo sono tutti i terreni inclusi nel sistema di rotazione delle colture,
lavorati o meno, ma che non forniscono alcun raccolto per tutta la durata dell'annata agraria
di riferimento. In particolare trattasi di:
- terreni nudi senza alcuna coltivazione;
- terreni coperti da una vegetazione spontanea che può essere utilizzata come alimento per
il bestiame o come sovescio;
- terreni seminati esclusivamente per la produzione di foraggio verde da sovescio,
interrato per arricchire la fertilità del terreno.
I terreni a riposo possono essere, secondo quanto previsto dalla Politica Agricola
Comune (PAC), soggetti o meno ad un regime di aiuto finanziario. E’ necessario, quindi,
fornire i dati distintamente per le due categorie di superfici, tenendo presente che:
- per superfici non soggette a regime di aiuto si intendono quei terreni a riposo per i quali
non è previsto nessun premio o aiuto finanziario.
- per superfici soggette a regime di aiuto si intendono quelle per le quali l'azienda ha
diritto ad aiuti finanziari. Sono incluse le superfici che ai sensi del regolamento (CE)
1782/2003 (oppure, se del caso, della legislazione più recente) non sono più destinate
alla produzione, sono mantenute in buone condizioni agronomiche e ambientali e sono
ammesse a beneficiare del regime del pagamento unico o del pagamento di diritti di
ritiro. Qualora esistano misure nazionali simili, le superfici corrispondenti dovranno,
ugualmente, essere incluse in tale caratteristica.
Le superfici soggette a regime di aiuto, oltre che essere riportate punto 12.12b “Soggetti a
regime di aiuto” vanno registrate anche al punto 24.4 “Non utilizzate economicamente”.
57
Esempio 7 - Se il signor Rossi,
conduttore di azienda agricola
possiede 2 ettari e 60 are di
superficie “non utilizzata
economicamente” (punto 24.4
terreni che beneficiano di aiuti
finanziari comunitari), occorre
indicare anche la pari superficie al
punto 12.12b (soggetti a regime di
aiuto).
Esempio 8 – Nell’azienda è stata
ritirata dalla coltivazione di seminativi
una superficie complessiva di 6 ettari e
60 are e destinata a prato permanente e
pascolo (punto 24.2) per l’annata
agraria 2006-2007. Tale superficie deve
risultare uguale o inferiore alla
corrispondente superficie indicata al
punto 15.3 – Prati permanenti e pascoli
utilizzati
Le superfici oggetto degli aiuti ritirate dalla produzione per più di cinque anni saranno
registrate ai punti: 19 - Superficie agraria non utilizzata o 20 - Altra superficie.
I seminativi soggetti a regime di aiuti in cui è consentita la produzione di materie
prime non alimentare (no food) vanno registrate nella rispettiva superficie tra i seminativi
oltre che essere riportato come dato di superficie anche al quesito 24.1 “Utilizzati per la
produzione di materie prime non alimentari”.
Sono esclusi dai terreni a riposo quelli in stato di abbandono per una qualsiasi ragione
di natura economica, sociale od altra, da indicare, invece, al successivo punto 19 Superficie agraria non utilizzata.
58
13. COLTIVAZIONI LEGNOSE AGRARIE
Coltivazioni fuori avvicendamento, che occupano il terreno per più annate e forniscono
raccolti ripetuti.
Sono compresi in questa rubrica i vivai (esclusi i vivai forestali non commerciali situati
in foresta, che vanno indicati nella superficie boscata al punto 18) e le piante da intreccio
(salice viminale, canna, giunco, ecc.) da indicare al punto 13.9 – Altre coltivazioni legnose
agrarie.
Sono escluse da questa rubrica le coltivazioni costituite da ortaggi, piante ornamentali e
piante industriali (per esempio: asparagi, rose, piante ornamentali coltivate per il fiore e/o
fogliame, fragole, luppolo) anche se possono occupare il terreno per più di cinque anni
poiché sono registrate nelle corrispondenti categorie di seminativi.
Indicare i dati distintamente per il “totale delle superfici investite” e per quelle “in
produzione”.
Per superficie in produzione si intende quella che risulta occupata dagli impianti in
fase produttiva, anche se, a seguito di avversità climatiche e/o attacchi parassitari, non ha
dato luogo a produzione nell'annata agraria di riferimento. Essa deve risultare sempre minore
o uguale alla corrispondente superficie indicata nella colonna "Superficie Investita".
Qualora la superficie destinata a coltivazioni legnose agrarie è rappresentata soltanto
da poche piante (vite, olivo ecc.) la cui produzione è destinata essenzialmente al fabbisogno
familiare o sono presenti su una piccolissima superficie consociate con coltivazioni erbacee,
queste vanno comprese al punto 12. – Orti familiari.
13.1 Vite
Indicare la superficie totale investita a vite per uva da vino e/o per uva da tavola
(punti: 13.1a, 13.1b, 13.1c), anche se ancora non in produzione (recenti impianti o recenti
reinnesti), e la superficie investita a viti non innestate (punto 13.1d). Sono escluse, invece,
le superfici investite per la produzione di materiale di moltiplicazione vegetativa della vite
(viti madri da portinnesto e barbatelle) da indicare al successivo punto 13.7c) nella voce
“Altri”.
a) Uva per la produzione di vini a denominazione di origine controllata (vini DOC) e
controllata e garantita (vini DOCG)11.
E’ l’uva prodotta da viti appartenenti a vitigni di uva da vino le cui superfici ricadono
nelle zone di produzione di vini a Denominazione di Origine Controllata (vini DOC) e
di vini a Denominazione Origine Controllata e Garantita (vini DOCG) - come
delimitate dai relativi disciplinari - nonché iscritte “all’Albo dei vigneti”12 istituito
presso le Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura - in quanto gli
impianti sono forniti dei requisiti prescritti da detti disciplinari (vitigni presenti,
pratiche di impianto, resa massima, ecc.). Tale uva può anche essere destinata in tutto
o in parte alla produzione di altri vini o al consumo diretto.
11
D.P.R. del 12 Luglio 1963:Norme per la tutela delle denominazioni di origine dei mosti e dei vini (G.U. n. 188 del 15
Luglio 1963) e successive modificazioni
D.P.R.n:506 del 24 Maggio 1967: Norme relative all'albo dei vigneti e alla denuncia delle uve destinate alla
produzione dei vini a denominazione di origine "controllata" o "controllata e garantita" (G.U.n:168 del 7 Luglio
1967) e successive modificazioni.
Regolamento (CE) n. 1493/1999 del Consiglio, del 17 maggio 1999: Organizzazione comune del mercato vinicolo.
12
D.P.R. n. 506 del 24/5/67: Norme relative all'albo dei vigneti e alla denuncia delle uve destinate alla produzione di
vini di denominazione di origine "Controllata" o "Controllata e Garantita" (G.U. n. 168 del 7/7/67).
59
b) Uva per la produzione di altri vini (compresi i vini da tavola con indicazione
geografica tipica - IGT).
E’ l’uva prodotta da viti appartenenti a vitigni di uva da vino le cui superfici non sono
iscritte all’“Albo dei vigneti”. Tale uva può anche essere destinata in tutto o in parte al
consumo diretto.
c) Uva da tavola.
E’ l’uva prodotta da viti appartenenti a vitigni di uva da tavola.
d) Viti non innestate
Sono le giovani piante di vite messe a dimora e non ancora innestate, ma destinate ad
esserlo.
13.2 Olivo per la produzione di olive
Indicare la superficie investita distintamente per la produzione di olive:
a) da tavola: piantagioni di oliveti per la produzione di olive da tavola
b) per olio: piantagioni di oliveti per la produzione di olio d’oliva.
13.3 Agrumi
a) Coltivazioni permanenti appartenenti al genere Citrus spp. Tra gli altri agrumi vanno
inclusi arancio amaro o melangolo, bergamotto, cedro, chinotto, kumquat, limetta,
pompelmo.
Per le specie previste nella sezione III, il dato di superficie investita deve
corrispondere a quello ottenuto alla sezione III come totale delle varie combinazioni
di varietà ed anno d’impianto.
13.4 Frutta fresca di origine temperata
Piantagioni di frutta e bacche, tradizionalmente coltivate in climi temperati per la
produzione di frutta fresca o bacche. Nel ciliegio vanno comprese ciliegia tenerina e
duracina, ciliegia visciola ed amarena o marasca).
Tra l’altra frutta di origine temperata vanno inclusi cotogno, gelso (bacca) giuggiolo,
lampone, loto (kaki), melograno, mirtillo, mora di rovo, nespolo comune, nespolo del
Giappone, ribes comune, ribes nero, sorbo, uva spina.
Per le specie previste nella sezione III, il dato di superficie investita deve
corrispondere a quello ottenuto alla sezione III come totale delle varie combinazioni
di varietà ed anno d’impianto.
13.5 Frutta fresca di origine subtropicale
Piantagioni di frutta e bacche, tradizionalmente coltivate in climi subtropicali per la
produzione di frutta fresca o bacche. Sono considerati in questo gruppo, l’ananas,
l’avocado, la banana, il fico d’india, la papaia, il mango, il dattero ecc.
60
13.6 Frutta in guscio
Tra l’altra frutta a guscio vanno compresi carrubo e pistacchio.
Per i castagneti, in particolare, sono da considerare quelli coltivati ad alto fusto e
destinati principalmente alla produzione del frutto. Per essi indicare soltanto la superficie
sulla quale si procede alle operazioni colturali ed alla raccolta del frutto.
La superficie, invece, dei castagneti non da frutto dovrà essere indicata al successivo
punto 16.1- Fustaie.
REGOLA GENERALE
La classificazione delle colture legnose tra le agrarie (punto 13), l’arboricoltura da
legno (punto 17.2) od i boschi (punto 18) dipende essenzialmente dalla loro
destinazione prevalente. Se una specie viene utilizzata prevalentemente per la
produzione di frutta la relativa superficie va indicata al punto 13, se, invece, la coltura
è destinata prevalentemente per la produzione di legname, la relativa superficie va
indicata a secondo del tipo di gestione della piantagione (cfr. il punto 17 di questo
libretto) al punto 17.2 - altra arboricoltura da legno od al punto 16.1 – Fustaie.
13.7 Vivai
Superfici investite a piantine legnose (agrarie e forestali commerciali), in piena aria,
destinate ad essere trapiantate.
Sono compresi i vivai di alberi da frutto e piante ornamentali, le viti madri di
portinnesto e le barbatelle.
Le viti madri da portinnesto sono le piante di vite appartenenti a varietà coltivate per
la produzione di materiale per la moltiplicazione della vite (tralci). Trattasi di particolari
varietà di viti dalle quali vengono prelevate parti di tralci le quali, interrate, emettono radici
dando origine ad una nuova pianta di vite (barbatella).
Le barbatelle sono le giovani piante di vite, innestate e non, prima del loro impianto
definitivo.
Sono esclusi i vivai forestali destinati al fabbisogno aziendale la cui superficie,
ripartita tra fustaie, cedui e macchia mediterranea, deve essere compresa nella superficie
boscata considerata ai punti 16.1, 16.2 e 16.3.
13.8 Coltivazioni legnose agrarie in serra
Indicare in termini di superficie investita le coltivazioni legnose agrarie effettuate in
serra.
13.9 Altre coltivazioni legnose agrarie
Superficie di coltivazioni permanenti legnose non comprese nei precedenti punti da
13.1 a 13.8 quali canne, gelso (foglie), giunco, manna, salice da vimine, sommacco e piante
da intreccio come il bambù e la canna d’India.
13.10 TOTALE COLTIVAZIONI LEGNOSE AGRARIE
Il dato relativo al “Totale coltivazioni legnose agrarie” riguarda le colonne delle
“superfici investite” e delle “superfici in produzione”.
61
ALTRE COLTIVAZIONI:
14. ORTI FAMILIARI
Gli orti familiari sono piccolissime superfici (indicativamente inferiori alle 20 are)
utilizzate prevalentemente per la coltivazione consociata di ortaggi, legumi freschi, patate,
frutta, ecc. la cui produzione è destinata ad essere consumata esclusivamente dal conduttore
e dalla sua famiglia. Su tali superfici possono essere eventualmente presenti anche altre
coltivazioni erbacee e/o qualche pianta legnosa agraria (generalmente, qualche pianta o
filare di vite e/o qualche fruttifero e/o olivo).
I caratteri distintivi di un orto familiare sono, pertanto: la limitata estensione di una
superficie dove si presenta in forma esclusiva o prevalente l'eterogeneità delle coltivazioni,
per lo più consociate tra loro con qualche pianta legnosa agraria sparsa, e l’autoconsumo
della totale produzione da parte della famiglia del conduttore.
15. PRATI PERMANENTI E PASCOLI
I prati permanenti e i pascoli sono coltivazioni foraggere erbacee fuori
avvicendamento che occupano il terreno per un periodo di cinque anni o più.
Si ha il prato permanente (“raccolto” - punto 15.a) quando il foraggio viene raccolto
mediante falciatura.
Si ha il pascolo (“utilizzato” - punto 15.b) quando, invece, il foraggio viene
utilizzato, di regola, soltanto dal bestiame pascolante.
- pascoli naturali: pascoli permanenti su terreni di buona o media qualità; di norma queste
superfici si possono utilizzare per il pascolo intensivo; sono esclusi i pascoli magri, utilizzati
periodicamente o permanentemente.
- pascoli magri: pascoli permanenti a bassa resa, di norma su terreno di scarsa qualità, ad
esempio collinare e ad alta quota, in genere non concimato, coltivato, seminato o drenato.
Queste superfici vengono abitualmente utilizzate solo per il pascolo estensivo, non possono
alimentare un numero elevato di animali e in genere non vengono falciate.
I Prati permanenti e pascoli non più destinati alla produzione (punto 15.4) sono
superfici che ai sensi del Regolamento (CE) n.1782/2003 (oppure, se del caso della
legislazione più recente) non sono più destinate alla produzione ma sono mantenute in
buone condizioni agronomiche e ambientali e sono ammesse a beneficiare del pagamento
unico. Dette superfici devono essere riportate anche al punto 24.7 “Non utilizzate
economicamente”.
I Prati permanenti e pascoli se sono utilizzati per l’alimentazione del bestiame vanno
indicati nel punto 15.1, 15.2 e 15.3. Nel caso, invece, che non siano utilizzati vanno
indicati ai punti 15.4 e 24.7, se ammessi ad aiuti finanziari, od al punto 19 – Superficie
agraria non utilizzata, se non ammessi ad aiuti finanziari.
16. SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA (SAU)
Riportare la somma dei TOTALI delle superfici in coltivazione principale investite a
seminativi (punto 12.13), coltivazioni legnose agrarie (punto 13.10), orti familiari
(punto 14) e prati permanenti e pascoli (punto 15.3 e 15.4).
62
Tale dato deve essere uguale al corrispondente dato di superficie agricola utilizzata
indicato al precedente punto 4.6 della Sezione I – Aggiornamento notizie generali
sull’azienda.
17. ARBORICOLTURA DA LEGNO
Nella voce pioppeti indicare le superfici utilizzate per la coltivazione specializzata dei
pioppi ad alto fusto.
Per arboricoltura da legno si indica l'occupazione temporanea reversibile di terre a
vocazione agricola con l'impianto di specie arboree destinate alla produzione di masse
legnose a prevalente impiego industriale o da lavoro. Il ciclo produttivo, la cui lunghezza è
dettata dalle esigenze aziendali e di mercato, si chiude a maturità commerciale col taglio di
sgombero e la riconsegna del suolo in condizioni idonee a nuove colture. Si tratta di
piantagioni generalmente coetanee e monospecifiche od oligospecifiche, localizzate in
aziende agricole od aziende agroforestali su terreni fertili, pianeggianti o poco pendenti e
comunque facilmente accessibili dai mezzi meccanici. Lo scopo dell'arboricoltura da legno,
a differenza della silvicoltura, è la massimizzazione della produzione del materiale legnoso,
che nel momento economicamente e commercialmente ottimale, viene totalmente asportato.
Le specie arboree più utilizzate in Italia sono alcune Conifere nordamericane
appartenenti ai generi Pinus e Pseudotsuga, tra le Latifoglie, oltre al Pioppo, da indicare al
precedente punto 17.1 anche altre specie come l'Eucalipto, il Noce ed il Ciliegio selvatico.
18. BOSCHI
Nelle aree a bosco rientrano tutte le formazioni, naturali o piantate dall’uomo, di alberi
e di arbusti forestali in grado di produrre legno od altri prodotti definiti comunemente come
forestali e di esercitare un’influenza sul clima, sul suolo e sul regime idrico.
Sono da comprendere nella categoria “boschi” tutte le aree di servizio al bosco
(strade forestali, depositi per il legname, piazzali di esbosco, fasce tagliafuoco, ecc.)
nonché le aree temporaneamente prive di vegetazione arborea o arbustiva per cause ed
eventi naturali o artificiali (tagliate, incendi boschivi) ed i vivai forestali per fabbisogno
aziendale. Sono da comprendere anche le aree a bosco che vengono parzialmente o
temporaneamente utilizzate per pascoli o coltivazioni accessorie o marginali.
Rientrano in questa categoria i boschi di latifoglie, di conifere e misti di conifere e
latifoglie ed, in dettaglio, tutti i rimboschimenti, i castagneti non da frutto, le sugherete, gli
arbusteti e la vegetazione mediterranea (macchia).
Sono escluse le pioppete, gli altri impianti di arboricoltura da legno ed i castagneti da frutto.
18.1 Fustaie
Sono boschi costituiti da alberi forestali provenienti, di norma, da seme (rinnovazione
naturale prevalente) coltivati e gestiti per costituire un bosco di altofusto. Rispetto alla
specie legnosa prevalente si distinguono in fustaie di
- conifere se almeno il 75% della superficie è coperta da specie appartenenti alle
conifere (abeti, pini, larici, ecc.)
- latifoglie se almeno il 75% della superficie è coperta da specie appartenenti alle
latifoglie (faggio, querce, aceri, robinie, castagno solo per la produzione di legno,
ecc.)
63
-
miste di conifere e latifoglie quando la percentuale delle specie appartenenti all’una o
all’altra raggruppamento è inferiore al 75 %, per cui non si rileva una forte
prevalenza di individui appartenenti alle conifere od alle latifoglie.
Le produzioni legnose ottenute da fustaie sono rappresentate principalmente da legname da
lavoro.
18.2 Cedui
Sono boschi costituiti da alberi forestali in cui la rinnovazione del soprassuolo avviene
prevalentemente dalle ceppaie esistenti che generano polloni destinati a sostituire i fusti
abbattuti. Si distinguono in:
- cedui semplici e matricinati: boschi costituiti da fusti provenienti esclusivamente o
prevalentemente da ceppaie (da gemme, dopo il taglio). Le matricine sono originate
prevalentemente da seme;
- cedui composti: boschi costituiti da fustaie e cedui tra loro frammisti. La
rinnovazione avviene sia da ceppaie (da gemme, dopo il taglio) che da seme
(matricine). Le chiome delle matricine coprono oltre il 40% della superficie.
Devono essere inclusi nei cedui tutte le formazioni cosiddette a macchia alta (es.: boscaglie
litoranee a prevalenza di leccio e boscaglie sub-alpine, di salici o betulla con altezza
superiore a 2 metri).
Le produzioni legnose ottenute da cedui sono rappresentate principalmente da legname per
combustibili e/o paleria.
18.3 Macchia mediterranea
Sono formazioni forestali costituite da popolamenti che in genere mantengono portamento
arbustivo a maturità e non superano altezze di 2 metri. Sono costituiti prevalentemente da
piante forestali sempreverdi (pino marittimo, cipresso, leccio, sughera. ecc.) alle quali si
associano, con carattere di prevalenza, piante arbustive sempreverdi (lentisco, alloro, mirto,
corbezzolo, lauro, olivastro, oleandro, ecc.).
19. SUPERFICIE AGRARIA NON UTILIZZATA
Indicare la superficie agraria non utilizzata intesa come l’insieme dei terreni
dell’azienda temporaneamente non utilizzati a scopi agricoli per una qualsiasi ragione (di
natura economica, sociale od altra), che non rientrano nell’avvicendamento, ma suscettibili
di essere utilizzati a scopi agricoli mediante l’intervento di mezzi normalmente disponibili.
Sono inclusi tutti i terreni abbandonati facenti parte dell'azienda e non ricoperti da
formazioni arbustive e/o arboree.
Fare attenzione a non classificare come superficie agraria non utilizzata (punto 19) i
terreni abbandonati da alcuni anni (4-5 anni) ed attualmente ricoperti, per evoluzione
naturale, da arbusteti e boscaglie di varia natura descritti ai punti 18.2 e 18.3. Infatti i
terreni abbandonati vengono facilmente e rapidamente riconquistati da varie
formazioni arbustive ed arboree secondo il fitoclima del luogo.
Sono esclusi i terreni a riposo indicati al precedente punto 12.12.
64
La differenza tra i terreni a riposo e quelli non utilizzati sta nel fatto che i primi
rientrano nella rotazione colturale dell’azienda mentre i secondi no.
Sono incluse le superfici destinate ad attività ricreative (turismo, sport, ecc.) purché
non siano ricoperte da soprassuoli arbustivi ed arborei che ricadono nel punto 18.
Non sono da comprese le superfici occupate da fabbricati o laghetti per la pesca
sportiva da indicare al successivo punto 20.
20. ALTRA SUPERFICIE
Indicare la superficie costituita dalle aree occupate da fabbricati, cortili, strade
poderali, fossi, canali, stagni, cave, terre sterili, rocce, parchi e giardini ornamentali, ecc.
Includere la superficie delle grotte, dei sotterranei e degli appositi edifici destinati alla
coltivazione dei funghi (punto 22) e quella eventualmente utilizzata per gli allevamenti
ittici, se compresa nel perimetro dell’azienda agricola.
21. SUPERFICIE TOTALE DELL’AZIENDA
Riportare la somma dei TOTALI delle superfici a superficie agricola utilizzata
(punto 16), arboricoltura da legno (punto 17.3), boschi (punto 18.4), superficie agraria
non utilizzata (punto 19) ed altra superficie (punto 20).
Tale dato deve essere uguale al corrispondente dato di superficie totale indicato al
precedente punto 4.6 della Sezione I – Notizie generali sull’azienda.
22. FUNGHI
Indicare la superficie, espressa in metri quadrati, degli appositi edifici, sotterranei, o
grotte, ecc. utilizzati per la coltivazione dei funghi. Qualora la stessa superficie di un letto di
coltura sia utilizzata più volte nel corso dell’annata agraria, sarà conteggiata una sola volta.
Tale superficie deve essere inclusa anche al punto 20 Altra Superficie, previa
trasformazione in ettari ed are del dato espresso in metri quadrati.
23. SERRE
Indicare la superficie di base delle serre (superficie effettivamente coperta dalle
strutture portanti delle serre stesse), espressa in metri quadrati.
Nel caso di serre a più piani si deve calcolare soltanto la superficie di base.
Sono comprese le serre smontabili (cioè quelle costituite da una intelaiatura in legno
con copertura in materiale plastico) che sono utilizzate nell’azienda nel corso dell’annata
agraria.
Le aree di servizio interne alla serra sono comprese.
Qualora l’azienda avesse delle superfici protette non utilizzate nel corso
dell’annata agraria di riferimento, queste andranno indicate SOLO nella superficie
agraria non utilizzata (punto 19) e non riportate quindi ai punti 23 ed in quelli relativi ai
seminativi.
Per la definizione di serra si rimanda a quanto riportato al punto 12.7.
65
Esempio 9 –Su 50 are di superficie viene
praticata le coltivazione in serra di cui:
- “0,25 are pomodoro da mensa (punto
12.7a);
- 0,15 are di fiori (punto12.8b);
- .0,10 are di sementi (punto 12.11).
Tale superficie (50 are) sarà interamente
riportata al punto 23 riconvertendola in
m2 moltiplicando per100
(50are x100=5000 m2).
N.B.: La perfetta corrispondenza tra il
punto 23 ed i codici 38, 104, 40 e 43
non è sempre possibile perché superfici
in serra potrebbero essere registrate
anche tra le superfici a sementi (punto
12.11).
Verificare che il dato del punto 23 – Serre (superficie di base) diviso per 100 non sia
inferiore alla somma dei codici 38 (pomodoro da mensa in serra), 104 (fragola in serra), 40
(altre ortive in serra), 43 (fiori e piante ornamentali in serra) e 53 (sementi) in coltivazione
principale.
66
CONTROLLI SEZIONE II
1. I TOTALI delle superfici investite a SEMINATIVI (punto 12.13),
COLTIVAZIONI LEGNOSE AGRARIE (punto 13.10), PRATI
PERMANENTI E PASCOLI UTILIZZATI (punto 15.3),
ARBORICOLTURA DA LEGNO (punto 17.3) e BOSCHI (punto
18.4) devono essere sempre uguali alla somma delle superfici delle
rispettive singole coltivazioni praticate dall’azienda.
2. Il dato della SAU (punto 16) deve essere uguale alla somma delle
superfici riportate ai punti 12.13, 13.10, 14, 15.3 e 15.4.
3. Il dato della SAU (punto 16) deve essere uguale al totale confermato
al punto 4.6 superficie agricola utilizzata della Sezione I.
4. Il dato della Superficie totale dell’azienda (punto 21) deve essere
sempre uguale alla somma delle superfici riportate ai punti 16, 17.3,
18.4, 19 e 20.
5. Il dato della Superficie totale dell’azienda (punto 21) deve essere
uguale al punto 4.6 superficie totale della Sezione I.
6. Nella superficie indicata al punto 20 ALTRA SUPERFICIE deve
essere compresa anche quella relativa alle eventuali grotte e
sotterranei utilizzati per la coltivazione di funghi, riportata al
successivo punto 22.
7. Il dato di superficie in produzione indicato per ciascuna delle
coltivazioni legnose agrarie (punto 13) deve essere inferiore o
uguale al corrispondente dato di superficie investita.
8. I dati indicati al punto 24.1, 24.2 e 24.3 – Seminativi ritirati dalla
produzione devono essere uguali o inferiori agli analoghi dati già
indicati nelle corrispondenti coltivazioni, mentre i dati indicati ai
punti 24.4 e 24.7 devono essere uguali agli analoghi dati già indicati
nelle corrispondenti coltivazioni (Sezione II).
9. Se viene indicato una coltura ortiva in orti stabili o industriali in
coltivazione principale deve sempre esistere una superficie
secondaria successiva.
67
Sezione III - Caratteristiche degli impianti ad alberi da frutto e
agrumi (pagina 6, 7 e 8)
In questa sezione si rilevano le principali informazioni necessarie per soddisfare la Direttiva
CE 109/2001.
Nell’ambito di ogni specie fruttifera coltivata tra quelle oggetto d’indagine (melo, pero,
pesco, nettarina, arancio, limone e agrumi a piccolo frutto) dovrà essere riportata la varietà,
il relativo codice, l’anno di impianto, la superficie netta ed il numero di piante.
In questa sezione sono previsti 5 riquadri, uno per specie, dove indicare le informazioni
varietali. Se le specie coltivate in azienda risultano più di cinque o se, per una specie, non
sono sufficienti le righe del questionario, dovranno essere utilizzati gli specifici fogli
aggiuntivi.
Eventuali fogli aggiuntivi utilizzati per il punto 25 dovranno essere spillati alla pagina 7 ed
i totali di superficie del punto 25 devono comprendere anche la somma dei parziali dei fogli
aggiuntivi.
Il periodo di riferimento dei dati è lo stesso di quello utilizzato nella sezione II, cioè l’annata
agraria 2006-2007. Pertanto, per ogni specie rilevata la superficie totale di questa sezione
deve corrispondere a quella riportata nella sezione II.
Caso particolare: se un’azienda con superficie a pesco, in estate, subito dopo il raccolto
lo estirpa e lo sostituisce con il melo, dovrà essere indicata sia nella sezione II che III
solo la superficie a pesco.
Per il conseguimento delle finalità previste dall’indagine, si rende indispensabile che le
notizie concernenti le singole varietà, elencate nel questionario si riferiscano ad età
omogenee degli alberi. Pertanto se in un azienda esistono per una stessa varietà più anni di
impianto, le informazioni sulla varietà andranno ripetute tante volte quanti sono gli anni di
impianto.
Nelle NOTIZIE PRESENTI NEGLI ARCHIVI ISTAT sono prestampati i valori di
superficie delle specie ad alberi da frutto oggetto della rilevazione presenti negli archivi
ISTAT. Tali valori servono esclusivamente a fornire alcune indicazioni in merito alla
situazione accertata nelle precedenti indagini ISTAT e possono essere utilizzati come
controllo delle informazioni dichiarate dal conduttore.
68
25. IMPIANTI A DIMORA
Il rilevatore dovrà indicare nell’apposito riquadro collocato nell’intestazione di ogni quesito
25 la denominazione della specie coltivata tra quelle oggetto di indagine (melo, pero, pesco,
nettarina, arancio, limone e agrumi a piccolo frutto).
A - Varietà coltivate e codice varietà (prima e seconda colonna)
Ciascuna riga di questo quesito è dedicato ad una differente combinazione di anno di varietà
ed anno di impianto.
Si dovranno elencare le varietà della specie fruttifera presenti nell’impianto (prima colonna)
e per ciascuna di esse il corrispondente numero di codice (seconda colonna).
Per l’individuazione del codice di appartenenza attenersi scrupolosamente alle voci elencate
nell’ALLEGATO A del presente libretto di istruzioni, nel quale sono indicati, in ordine
alfabetico e distintamente per ciascuna specie, i nomi delle varietà più diffuse (ed eventuali
sinonimi).
Per l’impiego pratico dell’elenco è da osservare che:
se il conduttore dell’azienda dichiara la denominazione di una varietà non riportata
nell’elenco, essa deve essere trascritta nella Col. 1, mentre nella Col. 2 dovrà indicarsi
il codice previsto alla voce altre varietà corrispondente all’epoca di maturazione della
varietà medesima;
se è possibile identificare solo alcune varietà, si dovranno trascrivere (una per riga)
prima quelle identificate e successivamente le altre; per queste ultime dovrà essere
riportata la dizione altre varietà nella prima colonna e nella seconda colonna, come
per il caso precedente, il codice corrispondente all’epoca di maturazione di ciascuna
varietà sconosciuta.
B - Anno di impianto (terza e quarta colonna)
In corrispondenza delle varietà trascritte si dovrà riportare, nelle successive colonne 3 e 4,
l’anno di impianto (o epoca di piantagione).
L’anno di impianto va riferito all’epoca di messa a stabile dimora del frutteto o agrumeto.
Per le piante innestate o reinnestate, dopo essere state messe a dimora, come anno di
impianto deve essere considerato quello in cui è stato effettuato l’innesto o il reinnesto.
Tenuto conto delle epoche in cui le specie fruttifere vengono effettivamente poste a dimora
nel nostro Paese ed in armonia a quanto previsto dalla normativa comunitaria, come anno di
impianto si considera il periodo compreso tra l’inizio dell’autunno (ottobre) e la fine
dell’estate dell’anno successivo (settembre). Ciò comporta, ai fini di una esatta indicazione
dell’anno, la conoscenza della stagione in cui gli alberi innestati sono stati impiantati.
Una volta trascritta la prima varietà è necessario, quindi, conoscere se l’impianto è stato
effettuato o meno in epoche diverse. Se realizzato in un’unica epoca occorrerà utilizzare una
sola riga; qualora, invece, sia stato effettuato in epoche diverse si dovranno impiegare due o
più righe ripetendo la denominazione della varietà ed il relativo numero di codice (prima e
seconda colonna).
69
Esempio 10 - Se in un impianto a melo sono presenti due varietà: la “Annurca” (codice 102)
impiantata nell’autunno 2000 e la “Red Delicious“ (codice106) impiantata parte nella
primavera 1994 e parte nella primavera 2000 si dovranno utilizzare:
una riga per la varietà “Annurca” (epoca 2000-2001);
una riga per la varietà “Delicious rossa” (epoca 1994-1995);
una riga per la varietà “Delicious rossa” (epoca 1999-2000).
C - Superficie investita (quinta colonna)
Qualora su una superficie oltre agli impianti di una o più specie fruttifere oggetto di
indagine, siano presenti anche altre coltivazioni, tale superficie dovrà essere ripartita tra le
coltivazioni presenti, proporzionalmente alla superficie netta che ciascuna di esse realmente
occupa.
Così, se in una azienda si riscontra una superficie di due ettari coltivata
promiscuamente (melo, pero e piante erbacee), secondo i concetti esposti si dovranno
considerare tre superfici di ampiezza proporzionale a quella effettivamente occupata
dalle singole coltivazioni, per esempio 90 are a pero, 40 are a melo e 70 are a
coltivazione erbacea.
Nella maggioranza dei casi, non si dovrebbero incontrare difficoltà nella quantificazione
della superficie; tuttavia ai fini esplicativi, si forniscono le soluzioni di alcune situazioni che
si possono incontrare nella realtà.
- Qualora su di una superficie di terreno siano presenti alternativamente filari della specie
oggetto dell’indagine, tale superficie deve essere considerata come costituita da tanti
impianti quante sono le specie presenti. Ad esempio, se in due ettari di superficie vi sono 50
filari tra melo e pero costituiti da 30 filari di pero (60% dei filari) tra i quali si alternano 20
filari di melo (40% dei filari), tale superficie deve essere considerata come costituita da due
impianti: il primo a pero, con 1,20 ettari di superficie (60% della superficie) ed il secondo, a
melo, con 0,80 ettari (40% della superficie).
70
- Qualora su di una superficie vi siano quasi totalmente piante di una specie (ad es. pero) ai
fini della superficie si considera un solo impianto della specie predominante (pero) a cui si
attribuisce l’intera superficie e si trascureranno le poche piante della specie diversa, in
quanto piante sparse.
Per ogni specie rilevata la superficie totale deve corrispondere a quella riportata nella
sezione II.
D - Numero di piante (sesta colonna)
Per ciascuna varietà trascritta verrà indicato nella sesta colonna il numero degli alberi
presenti nell’impianto. Qualora il conduttore dell’azienda non ne fosse a conoscenza detto
numero potrà determinarsi in base al sesto d’impianto (distanza da fila e fila e tra le piante
lungo la fila). Ad esempio se il sesto d’impianto è di metri 4 x 2, ogni piante occupa 8 mq e
quindi in un ettaro risulteranno 10000/8 = 1250 piante. Tale numero andrà moltiplicato per
il numero di ettari dell’impianto. Naturalmente il numero reale di piante per ettaro dovrà
essere stimato considerando anche eventuali situazioni particolari quali ed esempio piante
mancanti lungo la fila, impianti della stessa varietà ma con diverso sesto d’impianto, ecc.
A titolo puramente indicativo si riporta uno schema con cui calcolare il numero di piante
“teorico” per ettaro in base al sesto d’impianto.
Distanza tra
le piante
sulla fila
(metri)
NUMERO DI PIANTE PER ETTARO IN BASE AL SESTO D'IMPIANTO
Distanza tra le file (metri)
1
1,5
2
2,5
3
3,5
4
4,5
5
5,5
6
6,5
7
0,5
20.000
13.333
10.000
8.000
6.667
5.714
5.000
4.444
4.000
3.636
3.333
3.077
2.857
1
10.000
6.667
5.000
4.000
3.333
2.857
2.500
2.222
2.000
1.818
1.667
1.538
1.429
1,5
6.667
4.444
3.333
2.667
2.222
1.905
1.667
1.481
1.333
1.212
1.111
1.026
952
2
5.000
3.333
2.500
2.000
1.667
1.429
1.250
1.111
1.000
909
833
769
714
2,5
4.000
2.667
2.000
1.600
1.333
1.143
1.000
889
800
727
667
615
571
3
3.333
2.222
1.667
1.333
1.111
952
833
741
667
606
556
513
476
3,5
2.857
1.905
1.429
1.143
952
816
714
635
571
519
476
440
408
4
2.500
1.667
1.250
1.000
833
714
625
556
500
455
417
385
357
4,5
2.222
1.481
1.111
889
741
635
556
494
444
404
370
342
317
5
2.000
1.333
1.000
800
667
571
500
444
400
364
333
308
286
5,5
1.818
1.212
909
727
606
519
455
404
364
331
303
280
260
6
1.667
1.111
833
667
556
476
417
370
333
303
278
256
238
6,5
1.538
1.026
769
615
513
440
385
342
308
280
256
237
220
7
1.429
952
714
571
476
408
357
317
286
260
238
220
204
71
CONTROLLI SEZIONE III
1. Il totale della superficie investita per ogni specie indicata al punto
25 deve essere UGUALE a quella della stessa specie riportata nella
sezione II – colonna Superficie Investita.
2. Eventuali fogli aggiuntivi utilizzati devono essere spillati alla pagina 7.
3. I totali di superficie del punto 25 devono comprendere anche la
somma dei parziali dei fogli aggiuntivi.
72
Sezione IV – Pratiche agronomiche e altre notizie [pagina 8 e 9]
Questa sezione è dedicata alla raccolta di informazioni relative alle seguenti voci:
26. SUCCESSIONI COLTURALI SUI TERRENI A SEMINATIVI
27. LAVORAZIONE DEL TERRENO
28. IRRIGAZIONE
29. PRATICHE COLTURALI
30. CRITERI DI INTERVENTO FITOSANITARIO
31. DISTRIBUZIONE DEGLI EFFLUENTI ZOOTECNICI GENERATI IN
AZIENDA NELLE INSTALLAZIONI DI STOCCAGGIO
32. UTILIZZAZIONE DEGLI EFFLUENTI ZOOTECNICI GENERATI IN
AZIENDA
33. AGRICOLTURA BIOLOGICA
34. CONTOTERZISMO
26. SUCCESSIONI COLTURALI SUI TERRENI A SEMINATIVI
Indicare le superfici a seminativi utilizzate dall’azienda distintamente per i piani
colturali seguiti:
26.1 Monosuccessione
Si ha quando su uno stesso appezzamento a seminativi si pratica la coltura di una
singola specie in successione;
26.2 Avvicendamento libero
Si ha quando la successione di colture diverse sullo stesso terreno viene decisa
annualmente;
26.3 Rotazione (avvicendamento a ciclo chiuso)
Si ha quando la successione segue un piano prestabilito di colture che ritornano
ciclicamente sugli stessi appezzamenti.
Le superfici indicate al punto 26 devono essere inferiori o uguali ai seminativi indicati
al punto 12.13 (la differenza può essere al massimo pari al valore delle superfici a riposo
riportate al punto 12.12).
27. LAVORAZIONE DEL TERRENO
Indicare quali lavorazioni vengono effettuate sui terreni aziendali distintamente per quelli
pianeggianti (pendenza media inferiore od uguale al 5%) e non pianeggianti (pendenza
media o superiore al 5%). In particolare, vanno considerate le seguenti lavorazioni:
- aratura (punto 27.1): fondamentale tecnica di lavorazione che consiste nel ribaltare una
porzione di terreno dopo aver proceduto al suo distaccamento dal suolo. Lo scopo è
quello di distruggere la vegetazione preesistente, di incorporare i concimi o i residui
della vegetazione, di aumentare l'aerazione e la permeabilità del terreno. Può essere
effettuata a diverse profondità che vanno da meno di 20 cm fino a 60 cm;
- ripuntatura (scarificatura) (punto 27.2): tecnica di lavorazione che consiste nello
smuovere ed arieggiare il terreno in profondità determinando la frantumazione degli
strati senza rimescolarli. Può essere eseguita come lavorazione principale o
73
-
-
-
complementare all'aratura o come lavorazione di coltivazione, mentre la scarificatura è
l'operazione di ripuntatura nel caso questa venga utilizzata come lavorazione finalizzata
alla coltivazione. Si attua nei prati vecchi in inverno o inizio primavera con attrezzi che
incidono il terreno con tagli verticali allo scopo di favorire la penetrazione dell'aria,
dell'acqua e dei fertilizzanti, di intensificare l'attività microbica e di propiziare la
mineralizzazione della sostanza organica;
fresatura (punto 27.3): pratica che provoca un elevato grado di sminuzzamento,
frantumazione e livellamento del terreno (amminutamento) eseguito con strumenti il cui
corpo lavorante è un rotore orizzontale dotato di utensili rigidi (zappatrice) o elastici
(fresatrice). Come lavoro principale si sostituisce all'aratura e ai lavori complementari
nella preparazione del letto di semina;
erpicatura, sarchiatura (punto 27.4): l'erpicatura è quella tecnica superficiale di
lavorazione che si attua generalmente su terreno arato che ha subito l'azione disgregante
del gelo o delle piogge, mentre la sarchiatura è la tipica lavorazione di coltivazione, si
esegue su piante seminate a file, smuovendo la porzione di terreno libero dalla coltura;
lavorazione minima o nessuna lavorazione (punto 27.5): queste pratiche sono
caratterizzate dal fatto di ridurre le lavorazioni al mimino (minimum tillage) - mediante
l’eliminazione dell’aratura e l’utilizzo di mezzi meccanici che interessano gli strati
superficiali del terreno o, in alcuni casi, a nessuna lavorazione (zero tillage), come la
semina su sodo, allo scopo di alterare il meno possibile la struttura del terreno
conservandone le caratteristiche fisico-chimiche
28. IRRIGAZIONE (esclusa l’irrigazione di soccorso)
Il rilevatore indicherà negli appositi spazi le informazioni richieste per i seguenti punti:
28.1 Superficie irrigabile
Indicare la superficie massima che nel corso dell’annata agraria di riferimento
potrebbe essere irrigata in base alla potenzialità degli impianti tecnici e alla quantità di
acqua disponibile normalmente.
28.2 Superficie effettivamente irrigata nell’annata agraria
Indicare la superficie effettivamente irrigata nell'annata agraria per le diverse
coltivazioni praticate in azienda, intendendo per essa la superficie aziendale che nel corso
dell’annata agraria di riferimento è stata irrigata almeno una volta. Una determinata
superficie sulla quale, nel corso dell’annata agraria, sono praticate successivamente più
coltivazioni, sarà considerata una sola volta.
Il dato di superficie effettivamente irrigata delle coltivazioni considerate deve essere
uguale o inferiore al corrispondente dato di superficie delle coltivazioni riportate nella Sez.
II – Utilizzazione dei terreni.
28.3 Sistema di irrigazione
Indicare la superficie irrigata per ciascun sistema di irrigazione utilizzato. Se su uno
stesso appezzamento di terreno sono utilizzati due sistemi di irrigazione differenti, la
superficie dell’appezzamento va riportata due volte, uno per ciascun sistema utilizzato.
Da ciò ne consegue che la somma delle superfici irrigate per sistema di irrigazione
potrebbe anche essere superiore alla superficie delle coltivazioni riportate nella
Sezione II – Utilizzazione dei terreni ed alla superficie effettivamente irrigata del
punto 28.2.
74
Se, invece, in uno stesso appezzamento sono presenti nell’annata agraria, in
successione, due o più colture ed il sistema di irrigazione è uno solo, la superficie va
riportata una volta sola.
Non sono compresi i metodi di irrigazione utilizzati per coltivazioni in serra o sotto
ripari accessibili all’uomo o in orti familiari.
a) scorrimento superficiale ed infiltrazione laterale: metodo di irrigazione in cui l’acqua
viene fatta scorrere sul terreno sistemato a piani inclinati (è tipica delle marcite
lombarde) oppure viene immessa in canaletti o in solchi e raggiunge lateralmente, per
infiltrazione, le radici delle piante coltivate. E' frequente nell'irrigazione delle piante
sarchiate in genere e delle colture ortive del Mezzogiorno;
b) sommersione: metodo che prevede la sommersione del terreno con uno strato d’acqua
per periodi variabili e con livelli variabili (tipico delle risaie). L'irrigazione "a conca"
degli alberi da frutto nel Mezzogiorno è assimilata alla sommersione;
c) aspersione (a pioggia): metodo che prevede l’aspersione dell’acqua dall'alto con
apparecchiature che simulano la pioggia naturale. Esso prevede una serie di tubi, una
pompa che fornisce pressione all’acqua e uno o più irrigatori che distribuiscono l’acqua
sul terreno. Gli impianti possono essere fissi, semifissi o mobili. La pressione idrica e la
gittata degli irrigatori possono variare sensibilmente;
d) microirrigazione: è una forma particolare di irrigazione per aspersione, in cui si fa
ricorso ad aspersori di piccola gittata ad alta pressione, con una minimizzazione dei
consumi d’acqua;
di cui a goccia: metodo che si basa sull’impiego di tubi ove l’acqua raggiunge
esigue pressioni (meno di 3 atm.) e gocciolatoi di modesta portata. I risultati
desiderati si ottengono con tempi di distribuzione lunghi. Considerare in questa
voce anche la sub-irrigazione, ovvero il metodo di distribuzione localizzata
dell’acqua con tubi sotterranei;
e) altro sistema: metodi diversi da quelli indicati, quale ad esempio la sub-irrigazione
freatica e capillare.
29. PRATICHE COLTURALI
Indicare le pratiche colturali adottate nell’azienda per migliorare la fertilità e la
protezione del suolo.
29.1 Pratiche di fertilizzazione e miglioramento
Indicare, barrando l'apposita casella, quale pratica viene utilizzata.
Le pratiche di fertilizzazione e miglioramento comportano la distribuzione al terreno
di sostanze che, per le loro peculiari caratteristiche chimiche e fisico-biologiche,
contribuiscono al miglioramento della fertilità del terreno oppure al nutrimento delle specie
vegetali coltivate o, comunque, ad un loro migliore sviluppo.
Per applicazione di un piano di concimazione annuale (punto 29.1a) si intende il
fatto che l’azienda preveda la redazione di un piano di concimazione ai fini di modulare la
distribuzione dei fertilizzanti sia nelle quantità complessive sia nel formulato, tenendo conto
di diversi fattori quali: la disponibilità di nutrienti nel terreno, il potenziale dilavamento
realizzato da precipitazioni e/o irrigazioni, il ritmo di assorbimento da parte delle colture in
75
atto. L'obiettivo è la massimizzazione dell'assorbimento da parte delle piante e la
minimizzazione degli sprechi, con vantaggio economico per l'agricoltore e ridotta pressione
sull'ambiente.
Qualora l’azienda abbia fatto ricorso ad analisi chimico-fisiche del terreno negli
ultimi 5 anni dovrà essere barrata la casella del punto 29.1b.
29.2 Pratiche di copertura
Indicare le superfici su cui vengono realizzate pratiche di copertura per proteggere il
terreno da diversi processi di degrado.
Per sovescio (punto 29.2a) si intende la pratica che prevede la coltivazione successiva
o intercalare a rapido sviluppo e seminata a forte densità di specie leguminose o meno al
fine di apportare al terreno azoto e altri elementi fertilizzanti. La coltura viene interrata e
questa operazione prende il nome di “concimazione verde”;
Per pacciamatura (punto 29.2b) si intende la copertura superficiale del terreno con
materiale di origine naturale (paglia, trucioli di legno, schegge di corteccia, foglie secche,
ecc.) o di origine artificiale (film plastici, teli di carta, tessuto-non-tessuto, compost od altri
derivati industriali, ecc.) posto direttamente a contatto con il terreno per accelerare
l'accrescimento delle colture e per controllare la vegetazione infestante;
Per inerbimento controllato (punto 29.1c) si intende l’utilizzo di una coltura avente
la finalità di controllo delle erbe infestanti e di protezione del suolo da processi erosivi
(come quelli provocati dalle piogge su suolo nudo privo di copertura vegetativa), oltre alla
riduzione delle perdite di azoto per dilavamento.
29.3 Fertilizzazione dei terreni
Indicare le superfici fertilizzate con concimi minerali, concimi organici, concimi
organo-minerali e ammendanti.
d) concimi minerali (punto 29.3d): prodotti che contengono uno solo o combinazioni,
secondo vari rapporti, degli elementi chimici della fertilità. I concimi minerali semplici sono
distinti in: azotati, fosfatici e potassici; quelli minerali composti sono suddivisi in binari
(azoto-potassici, azoto-fosfatici, fosfo-potassici) e ternari azoto-fosfopotassici.
e) concimi organici (punto 29.3e): prodotti formati da composti organici del carbonio, di
origine sia animale che vegetale, legati chimicamente in forma organica agli elementi
principali della fertilità; i concimi organici semplici comprendono soltanto gli azotati,
mentre quelli composti raggruppano i binari azoto-fosfatici.
f) concimi organo-minerali (punto 29.3f): formulati ottenuti per reazione o miscele di uno
o più concimi organici con uno o più concimi minerali semplici o composti. I concimi
organo-minerali semplici comprendono soltanto gli azotati, mentre quelli composti
raggruppano sia i binari che ternari.
g) ammendanti (punto 29.3g): prodotti a base di sostanza organica, naturale o sintetica,
con un contenuto in elementi nutritivi o fertilizzanti primari (azoto, fosforo e potassio) che
non supera il 2% della massa totale; gli ammendanti comprendono: ammendante vegetale
non compostato, ammendante compostato, letame, ammendante compostato misto,
ammendante torboso composto e altri ammendanti (vermicompost, estratti umici, letame
artificiale, ammendante animale idrolizzato, ecc.).
76
29.4 Prodotti fitosanitari
L’utilizzo dei prodotti o formulati fitosanitari (anche detti fitofarmaci, o fitoiatrici o
agrofarmaci o prodotti per la protezione delle piante) e delle relative sostanze o principi
attivi in essi contenuti, assume sempre più rilievo per la crescente attenzione da parte
dell’opinione pubblica verso la salute, la salubrità del cibo e dell'acqua, la salvaguardia
dell'ambiente e, più in generale, verso la qualità della vita. I dati sui prodotti fitosanitari
utilizzati e distribuiti al consumo possono essere oggetto di analisi per la valutazione dei
potenziali residui nocivi contenuti nelle derrate agricole e nelle acque. Gli orientamenti
agronomici più recenti e gli attuali indirizzi di politica comunitaria tendono a diminuire le
quantità di prodotti fitosanitari impiegate nelle coltivazioni, dando priorità sia alla difesa
delle piante mediante metodi di lotta integrata e biologica, sia alla pratica dell’agricoltura
biologica, nel mantenimento delle caratteristiche qualitative delle produzioni agricole.
h) Insetticidi e acaricidi (punto 29.4h): prodotti idonei per la lotta contro gli insetti e acari.
i) Fungicidi (punto 29.4i): prodotti impiegati contro le malattie causate dai funghi.
l) Erbicidi o diserbanti (punto 29.4l) prodotti che agiscono direttamente sulla pianta dalle
prime fasi di sviluppo epigeo in poi; tra gli erbicidi si distinguono quelli selettivi
costituiti da prodotti che eliminano alcune specie di piante lasciando indenni altre, anche
se colpite dall’erbicida.
m) Altri prodotti fitosanitari (punto 29.4m) prodotti idonei contro determinate specie
animali (roditori, molluschi, nematodi, ecc.) od impiegati come fumiganti, fitoregolatori
e come sostanze coadiuvanti delle altre tipologie fitosanitari.
Nel caso l’azienda abbia coltivazioni legnose agrarie ed abbia risposto ad almeno uno
dei quesiti del punto 29.4, dovrà compilare anche il quesito del punto 30.
30. CRITERI DI INTERVENTO FITOSANITARIO (sono ammesse risposte multiple)
Si deve rispondere a questo punto SOLO se l’azienda effettua interventi fitosanitari
sulle specie indicate e nel caso abbia riposto ad almeno uno dei quesiti del punto 29.4,
in riferimento alle pratiche condotte sulle coltivazioni legnose agrarie. Nel caso in cui
durante l’intera annata agraria non venga effettuato alcun intervento di protezione
sulle piante si passerà al punto successivo.
Il quesito si riferisce, in caso di realizzazione di intervento di difesa fitosanitaria sulle specie
indicate, al criterio adottato per decidere il momento più idoneo all’intervento.
30.1 A calendario
Trattamento fitosanitario che viene effettuato secondo una cadenza prestabilita (spesso si
tratta di cadenza settimanale o decadale) per esigenze organizzative aziendali o altro,
indipendentemente sia dal verificarsi di eventi climatici che possano favorire l’insorgere o
lo sviluppo dell’infestazione, sia dalla presenza dell’infestazione.
77
30.2 Alla presenza, anche minima, del parassita/della patologia
Per alcune patologie può essere necessario ricorrere ad un intervento tempestivo al suo
insorgere in campo. Questa modalità di intervento viene attuata previa verifica dello stato
dell’infestazione e richiede quindi un monitoraggio dello stato della coltura in campo.
30.3 Su indicazione di un bollettino locale, al superamento delle soglie di rischio
Trattamento che segue i criteri previsti nella difesa integrata delle colture. Per poter
intervenire con la massima efficacia e efficienza, questo tipo di approccio implica che
vengano monitorati il grado di infestazione e la fase di sviluppo dell’infestazione,
unitamente all’andamento delle condizioni atmosferiche. E’ necessaria quindi una costante
verifica della presenza e dello stato dell’infestazione (nel caso di insetti patogeni si può far
ricorso a trappole per la cattura degli individui) e dell’andamento delle rilevazioni
meteoriche (prevalentemente mm di pioggia, andamento dell’umidità e della temperatura).
Per la definizione dell’intervento si adotta un criterio economico, ossia si valutano e si
confrontano le possibili perdite di prodotto causate dai patogeni con il costo dell’intervento.
I bollettini locali, di validità settimanale, vengono emessi da autorità competenti, in genere
strutture regionali, o studi tecnici professionali cui sia stato affidato questo compito da
gruppi di aziende. Altrimenti è la singola azienda o il gruppo di aziende che, a livello locale,
avvalendosi di tecnici per la verifica dello stato della coltura, del livello di infestazione e
delle condizioni atmosferiche, definisce il momento dell’intervento, senza che venga
emesso un bollettino ufficiale.
30.4 Altro (non sa, l’attività è affidata a terzi, ecc.).
Questa tipologia va indicata sia per eventuali altri criteri di trattamento non compresi nei
casi precedenti o qualora il conduttore non sia in grado di indicarne, ad esempio poiché
l’attività è affidata a terzi.
31
RIPARTIZIONE DEGLI EFFLUENTI ZOOTECNICI GENERATI IN
AZIENDA NELLE INSTALLAZIONI DI STOCCAGGIO
Attraverso il quesito sullo stoccaggio degli effluenti zootecnici generati in azienda si vuole
conoscere la presenza e l’utilizzo delle diverse tipologie di installazioni di stoccaggio in
Italia. Alcuni aspetti da considerare:
1. Il rilevatore dovrà aiutare l’azienda a riconoscere, all’interno delle tipologie di
installazioni di stoccaggio proposte nel quesito, la tipologia più simile a quella
presente in azienda.
2. Il quesito non è escludente, ad esempio si potrebbero trovare in azienda sia una platea
che una vasca.
3. Il quesito non potrà rimanere vuoto (mancata risposta) e si potrà accettare questa
mancanza di risposta soltanto quando il rilevatore non abbia rilevato nell’azienda una
tipologia zootecnica (assenza di animali allevati) o quando tutto il liquame prodotto
in azienda è stoccato sotto il pavimento fessurato delle stalle (assenza di installazione
esterna di stoccaggio).
4. Il rilevatore deve verificare che ogni riga (tipo: letame o liquame) abbia come somma
il 100%.
78
Il quesito è composto da diverse categorie per le quali di seguito si riporta una descrizione
più dettagliata:
a) Tipo di effluente zootecnico:
™ Letame: miscela di feci, urine e materiali di lettiera di tipo solido (palabili). Sono
assimilati ai letami le deiezioni palabili degli allevamenti avicunicoli (lettiere di
avicoli a terra, polline disidratate di ovaiole) o frazioni palabili risultanti da
trattamenti.
™ Liquame miscela di feci e urine di tipo liquido (non palabili). Sono assimilati ai
liquami i liquidi di sgrondo, le frazioni non palabili derivanti dai trattamenti, le
deiezioni non palabili di avicunicoli.
b) Tipo di stoccaggio in relazione al tipo di effluente:
™ Accumulo in campo – letame: cumulo temporaneo di materiale solido a margine del
campo. L’accumulo in campo non è un’installazione, ma una forma di stoccaggio
ammessa dalla normativa.
™ Platea – letame: superficie pavimentata e impermeabilizzata per l’accumulo di
effluenti palabili.
™ Vasca – liquame: la vasca è un contenitore di stoccaggio con pareti verticali,
interrato o fuori terra,
™ Laguna – liquame: la laguna è un contenitore di stoccaggio in terra con pareti
inclinate, naturalmente o artificialmente impermeabilizzato.
c) Tipo di installazione di stoccaggio all’interno di ogni sotto-categoria:
™ Coperta – installazione che è coperta con tettoia nel caso della platea o con coperture
fisse o galleggianti nel caso di vasca e laguna.
™ Scoperta - installazione che non è coperta (gli effluenti sono esposti agli agenti
atmosferici).
Nel caso in cui si effettui il recupero di biogas dall’installazione di stoccaggio, si dovrà
compilare l’apposita cella.
Nel caso l’azienda abbia indicato un’installazione di stoccaggio con recupero di biogas
e il suo utilizzo avvenga anche fuori dall’azienda, dovrà barrare la risposta al punto
51.2 del quesito sulla produzione di energia da fonti rinnovabili.
Di seguito si presentano alcuni esempi che possono aiutare il rilevatore durante l’indagine:
Esempio A: Nell’azienda sono presenti diverse categorie di bovini (vacche da latte, manze)
su lettiera permanente. L’azienda produce una media annua di 1000 tonnellate di letame e
ha soltanto una platea scoperta. Si deve quindi riempire soltanto questa categoria, con il
100%.
79
Esempio B: Nell’azienda sono presenti diverse categorie di bovini (vacche da latte in
cuccette senza lettiera, manze su lettiera permanente). L’azienda produce una media annua
di 1000 tonnellate di letame e 1000 tonnellate di liquame. L’azienda ha una platea scoperta
per lo stoccaggio del letame e una vasca coperta senza recupero di biogas per lo stoccaggio
del liquame. In questo caso l’azienda deve rispondere che il 100% del letame va in platea
scoperta e il 100% del liquame va in vasca coperta senza recupero di biogas.
Esempio C: Nell’azienda sono presenti diverse categorie di bovini (che producono sia
letame che liquame) e suini (che producono solo liquame). L’azienda produce una media
annua di 1000 tonnellate di letame e 1000 tonnellate di liquame. L’azienda ha una platea
scoperta per il letame, una vasca con recupero di biogas e una laguna scoperta per lo
stoccaggio degli effluenti che escono dall’impianto di biogas. In questo caso l’azienda dovrà
rispondere che il 100% del letame va a platea scoperta, e dovrà stimare la quota di liquame
che mediamente nell’anno sta nella vasca con recupero biogas (ad es. il 40%) e la quota di
liquame che mediamente nell’anno sta nella laguna scoperta (ad es. il 60%).
Esempio D: Nell’azienda sono presenti diverse categorie di bovini (vacche da latte in
cuccette senza lettiera, manze su lettiera permanente). L’azienda produce 1000 quintali
medio annuo di letame e ha una platea scoperta per lo stoccaggio del letame ed anche un
accumulo in campo. In questo caso l’azienda potrebbe rispondere che il 30% del letame va
in platea scoperta e il 70% ad accumulo in campo. La riga deve sommare 100%.
80
32
UTILIZZAZIONE DEGLI EFFLUENTI ZOOTECNICI GENERATI IN
AZIENDA
In questo punto va stimata la destinazione dei singoli effluenti zootecnici generati dal
bestiame in allevamento nell’azienda. Fatta pari a cento la quantità generata in azienda del
singolo effluente, si dovrà indicare la percentuale destinata all’utilizzo in azienda e fuori
azienda secondo le diverse tipologie di destinazione individuate (vedi esempio sotto).
Queste possono essere:
x nell’azienda, su terreni gestiti dall’azienda, la cui superficie è già indicata al quesito
29 (sono da considerarsi utilizzati fuori azienda i quantitativi distribuiti in terreni non
gestiti direttamente ma per i quali esiste un accordo di distribuzione degli stessi con
altre aziende agricole);
x fuori dall’azienda, comunque distribuiti su terreni agricoli;
x fuori dall’azienda, per sottoporre gli stessi a processi di trattamento;
x fuori dall’azienda, per altra destinazione o se non sia possibile conoscere la
destinazione, nei casi in cui gli effluenti abbiano destinazioni non menzionate nei
punti precedenti o di affidamento degli effluenti a terzi.
L’azienda che dichiara di distribuire le deiezioni al suolo, dovrà compilare anche il
quesito 29.3e. Non è vero il contrario, trattandosi del caso in cui l’azienda utilizza
deiezioni generate da altre aziende.
Le tipologie di effluente considerate sono quelle relative alle specie in allevamento distinte
in forma solida-palabile (letame), in forma liquida (liquame- purino) e, per gli avicoli, in
pollina.
33. AGRICOLTURA BIOLOGICA
Le informazioni richieste riguardano le tecniche di coltivazioni e le produzioni
realizzate secondo standard e regole sancite da atti legislativi.
Tali pratiche possono riguardare sia la diffusione di forme di conduzione di terreni
agricoli ed allevamenti zootecnici compatibili con la tutela dell'ambiente, del suolo e della
diversità genetica, sia la promozione di una migliore qualità dei prodotti agricoli e
zootecnici.
81
Il rilevatore dovrà riportare, per le produzioni di qualità praticate nell’azienda, le seguenti
informazioni:
la superficie per le produzioni vegetali (punto 33.1 e 33.2);
la superficie agricola utilizzata in fase di conversione ai metodi di produzione
(punto 33.3);
il numero di capi di bestiame per le produzioni animali (punto 33.4).
33.1 Coltivazioni su cui si applica il metodo di produzione biologica
Indicare la superficie relativa alle sole coltivazioni principali interessata da agricoltura
biologica.
La somma delle superfici ad agricoltura biologica deve essere uguale o inferiore al
totale delle superfici investite (riportate alla Sezione II – Utilizzazione dei terreni).
Per agricoltura biologica si intende quella praticata in modo conforme agli standard e
alle norme specificate nel regolamento (CE) n. 2092/91 del Consiglio del 24 giugno 1991,
modificato da ultimo dal regolamento (CE) n. 473/2002 della Commissione del 16 marzo
2001 o se, del caso, alla legislazione più recente "relativa alla produzione biologica di
prodotti agricoli e alla indicazione di tale pratica sui prodotti agricoli e sulle derrate
alimentari” e/o alle norme comunitarie o nazionali equivalenti per la produzione biologica
di bestiame, e certificata sulla base di tali normative.
Trattasi di un insieme di tecniche di cura e coltivazione che, escludendo l'uso di
fitofarmaci e concimi minerali usati nell'agricoltura convenzionale, tende a sfruttare in
massimo grado l'equilibrio che viene a crearsi tra le diverse componenti di un ecosistema
(suolo e piante e/o animali) ed i relativi processi biologici per una produzione alimentare
continua ricorrendo, a tale scopo, al massimo impiego di risorse locali o comunque
autoprodotte. In base alle disposizioni del regolamento la produzione deve avvenire in modo
tale da tenere rigorosamente separate le terre e le località di produzione e di stoccaggio da
altre unità che non producono a norma delle regole della produzione biologica.
33.3 Superficie agricola utilizzata in fase di conversione al metodo di produzione
biologica
Indicare la superficie agricola "in conversione", intesa come la parte della superficie
agricola utilizzata dell’azienda in cui si applicano metodi di produzione biologica, ma non è
ancora completato il periodo di transizione necessario a considerarla pienamente conforme
alle norme contenute nel regolamento CEE n. 2092/91 per la produzione biologica. Il
periodo di conversione va dai due ai tre anni, variabile a seconda del tipo di coltivazione,
necessario al terreno, inizialmente condotto con agricoltura tradizionale, per raggiungere gli
standard previsti dalle norme dell'agricoltura biologica.
33.4 Allevamenti in cui si applica il metodo di produzione biologica
(compresi quelli in conversione)
Per ogni tipologia indicare il numero dei capi il cui allevamento è condotto con metodi
biologici alla data di riferimento del 1° Dicembre 2007.
Gli allevamenti biologici sono strettamente collegati alla conduzione con pratiche
biologiche dei terreni poiché esse rappresentano la fonte di alimentazione per gli animali;
pertanto, così come per i terreni anche per gli allevamenti può esistere un periodo di
conversione; la normativa comunitaria stabilisce tale periodo da un minimo di 6 settimane
ad un massimo di 12 mesi a seconda del tipo di allevamento.
82
34. CONTOTERZISMO (attivo e passivo)
Si ha contoterzismo quando l’azienda utilizza per i lavori agricoli, in altre aziende agricole, i
mezzi meccanici di proprietà esclusiva dell’azienda stessa e/o in comproprietà con altre
aziende (contoterzismo attivo), oppure, se vengono utilizzati in azienda, i mezzi meccanici
forniti da altre aziende agricole e/o da organismi associativi e/o da imprese di esercizio e
noleggio (contoterzismo passivo).
Le giornate di lavoro devono corrispondere a quelle di un lavoratore agricolo occupato a
tempo pieno, quindi di 8 ore. Pertanto, se il lavoro prestato giornalmente in azienda è
inferiore alle 8 ore, bisogna convertire le ore di lavoro in giornate di 8 ore. Nessuna
conversione va effettuate se le ore di lavoro sono superiori ad 8.
Indicare le giornate di lavoro complessivamente effettuate nell’annata agraria 2006-2007
per l’utilizzazione di mezzi meccanici distintamente in:
34.1 In altre aziende agricole (contoterzismo attivo)
Al punto 34.1a riportare le giornate di lavoro svolte dalla manodopera aziendale (familiare
e/o di altri lavoratori dell’azienda) per le operazioni effettuate in altre aziende agricole con
mezzi meccanici di proprietà e/o comproprietà dell’azienda;
34.3 In azienda e forniti da terzi (contoterzismo passivo)
Al punto 34.3b riportare le giornate di lavoro svolte dalla manodopera extraziendale per
l’utilizzazione in azienda di mezzi forniti distintamente da “altre aziende agricole”, da
“organismi associativi” e da “imprese di esercizio e noleggio”.
Esempio 11 – In questo caso particolare se un’azienda ricorre soltanto al contoterzismo passivo
(punto 34.3) verificare che la forma di conduzione indicata al punto 6 della Sez. I sia “Conduzione
con salariati in economia.
83
CONTROLLI SEZIONE IV
1 Se è stata indicata almeno una superficie nella Sezione II, deve
essere data risposta al punto 27.
2 Le superfici indicate al punto 26 devono essere inferiori o uguali ai
seminativi indicati al punto 12.13 al massimo a meno delle
superfici a riposo riportate al punto 12.12.
3 Il dato di superficie effettivamente irrigata indicata al punto 28.2
deve essere uguale o inferiore al corrispondente dato di superficie
delle coltivazioni riportate nella Sezione II.
4 La sommatoria delle superfici irrigate per sistema di irrigazione
indicate al punto 28.3 deve essere uguale o superiore alla
superficie effettivamente irrigata indicata al punto 28.2.
5 Le superfici indicate nel punto 29 devono essere inferiori od uguali
alla superficie totale aziendale riportata nella Sezione II
sull’utilizzazione dei terreni (punto 21).
6 Nel caso l’azienda abbia risposto ad almeno uno dei quesiti del
punto 29.4, riferendosi alle pratiche condotte sulle coltivazioni
legnose agrarie, dovrà rispondere al quesito del punto 30.
7 Si deve rispondere a questo punto SOLO se l’azienda effettua
interventi fitosanitari sulle specie indicate e nel caso abbia riposto
ad almeno uno dei quesiti del punto 29.4, in riferimento alle
pratiche condotte sulle coltivazioni legnose agrarie. Nel caso in cui
durante l’intera annata agraria non venga effettuato alcun
intervento di protezione sulle piante si passerà al punto successivo.
8 Nel caso l’azienda abbia indicato un’installazione di stoccaggio
con recupero di biogas (punto 31.2) e il suo utilizzo avvenga anche
fuori dall’azienda, dovrà barrare la risposta al punto 51.2 del
quesito sulla produzione di energia da fonti rinnovabili.
9 Le superfici indicate al punto 33.1 devono essere inferiori o uguali
a quelle riportate, per il rispettivo gruppo di coltivazioni
principali, alla Sezione II.
84
segue CONTROLLI SEZIONE IV
10 Il numero di capi indicato al punto 33.4 deve essere inferiore o
uguale a quello riportato, per la rispettiva specie, alla Sezione V.
11 Se un’azienda ricorre soltanto al contoterzismo passivo (punto
34.3) verificare che la forma di conduzione indicata al punto 6
della Sezione I sia “Conduzione con salariati in economia.
12 L’azienda che dichiara di distribuire le deiezioni al suolo, dovrà
compilare anche il quesito 29.3e. Non è vero il contrario,
trattandosi del caso in cui l’azienda utilizza deiezioni generate da
altre aziende.
85
Sezione V – Allevamenti: consistenza al 1° dicembre 2007 [pagina 10]
Questa sezione è dedicata alla raccolta di informazioni sulla consistenza dei capi al 1°
dicembre 2007.
Le indagini sulla consistenza del bestiame sono regolate a livello comunitario dalle
Direttive 93/23/CEE, 93/24/CEE e 93/25/CEE. Tali normative hanno la finalità di mettere a
disposizione della Commissione Europea informazioni sull’evoluzione del patrimonio, sulla
macellazione e sulle prospettive di produzione.
In questa sezione va indicato il numero di capi di bestiame che al 1° Dicembre 2007 si
trovano presso l’azienda sia che si tratti di bestiame di proprietà dell’azienda stessa, sia che
si tratti di bestiame affidato o da essa allevato.
Se l’intervista all’azienda avviene prima del 1° dicembre la consistenza degli
allevamenti dovrà essere presunta a questa data, stimando il numero degli animali che, tra la
data dell’intervista ed il 1° dicembre, si prevede siano macellati, acquistati, venduti, nati o
passati di categoria.
Inoltre, sono oggetto della rilevazione i capi temporaneamente assenti per
transumanza, pascolo, ecc., mentre sono esclusi gli animali di passaggio (es: femmine
presenti per la monta) e gli animali affidati ad un’altra azienda agricola.
ATTENZIONE: in caso di soccida bisogna distinguere se il contratto avviene tra due
aziende agricole o tra un’industria di trasformazione d un’azienda agricola. Nel
primo caso, infatti, il conduttore è da considerarsi il soccidante, cioè il proprietario
degli animali. Nel secondo caso, invece, il conduttore deve essere considerato il
soccidario, cioè colui che alleva gli animali; in questo modo, infatti, si evita di perdere
i capi allevati poiché l’industria di trasformazione non rientra nel campo di
osservazione dell’indagine.
COME COMPILARE IL QUESTIONARIO IN CASO DI SOCCIDA
CASO A: SOCCIDA TRA DUE AZIENDE AGRICOLE
Il soccidante è il conduttore e dichiara i capi, il lavoro alla sezione VI e la
commercializzazione e le vendite intere alla sezione I. Il soccidario dichiara solo il
lavoro extraziendale alla sezione VI.
CASO B: SOCCIDA TRA UN’IMPRESA DI TRASFORMAZIONE D
UN’AZIENDA
Il soccidario è il conduttore e dichiara i capi, il lavoro alla sezione VI e la sua parte di
commercializzazione e vendite alla sezione I. Il soccidante è fuori campo di
osservazione e non va compilato il questionario.
Non sono compresi gli animali domestici diversi dai cavalli, non utilizzati per
l’agricoltura o per la produzione del reddito.
Di seguito vengono descritte le caratteristiche che definiscono i punti da 35. a 44.
86
35. BOVINI
La consistenza dei capi deve essere indicata secondo l’età e il sesso, ad eccezione del
punto 35.1a relativo ai bovini, sia maschi che femmine, di meno di un anno destinati ad
essere macellati come vitelli.
Per le altre categorie i dati saranno indicati non soltanto secondo l’età ed il sesso, ma
anche secondo la destinazione economica. In particolare:
a) maschi
- da riproduzione, costituiti dai torelli (bovini interi destinati alla riproduzione) e dai tori
(bovini interi già adibiti alla riproduzione naturale od impiegati per la fecondazione
artificiale) compresi i tori riformati, cioè al termine della loro carriera riproduttiva;
- da macello, costituiti dai vitelli, vitelloni, manzetti o manzi e buoi destinati alla
produzione di carne;
b) femmine
- da allevamento: bovine (manzette e manze) che non hanno mai partorito anche se
gravide alla data dell’indagine o che sono allevate per la riproduzione;
- da macello: bovine (manzette e manze) che non hanno mai partorito e che vengono
allevate per essere macellate;
- vacche da latte: vacche (femmine che hanno partorito almeno una volta) che, per razza o
attitudine, sono adibite esclusivamente o prevalentemente alla produzione del latte
destinato al consumo umano o alla trasformazione in prodotti lattiero-caseari. Sono
comprese le vacche da latte riformate o tolte dalla produzione (indipendentemente dal
fatto che siano o meno ingrassate tra l’ultima lattazione e la macellazione);
- altre vacche (vacche nutrici, vacche da carne e/o da lavoro): femmine che hanno già
partorito almeno una volta, ma che sono allevate esclusivamente o principalmente per la
produzione di vitelli e il cui latte non viene prevalentemente destinato al consumo
umano né alla trasformazione in prodotti lattiero-caseari. Sono comprese le vacche da
lavoro e le altre vacche riformate (indipendentemente dal fatto che vengano o meno
ingrassate prima della macellazione).
Dopo aver riportato il numero complessivo dei capi bovini presenti in azienda (punto
35.4 TOTALE BOVINI) deve essere indicato l’eventuale numero dei capi di provenienza
estera. Tale numero deve risultare minore o uguale al TOTALE BOVINI.
87
Esempio 12: Nell’azienda
sono presenti 50 bovini, di
cui 18 di provenienza
estera. Di essi ci sono: 5
bovini di età inferiore a
un anno destinati a essere
macellati come vitelli e 5
bovini maschi e 15
femmine tra gli altri; 5
bovini da riproduzione di
due anni nonché 20
bovini femmine vacche da
latte di due anni e più.
36. BUFALINI
Per la specie bufalina si richiede distintamente il numero dei vitelli (punto 36.1), il
numero delle femmine destinate alla riproduzione (36.2 Bufale) ed eventuali altri bufalini
non indicati nelle due precedenti categorie, come ad esempio i maschi per la riproduzione
(punto 36.3). Per bufale si intendono le femmine che hanno già partorito.
37. OVINI
Le pecore sono le femmine che hanno partorito almeno una volta anche se alla data
dell’indagine sono a riposo o stanno allattando. Sono comprese le pecore riformate al
termine della loro carriera economica. Sotto la voce pecore sono comprese le agnelle
montate, intendendo per esse le femmine di meno di un anno montate per la prima volta
che non hanno ancora figliato. Nella voce altri ovini (punto 37.2) sono compresi gli agnelli
(maschi e femmine di età inferiore ad un anno), gli agnelloni, i castrati ed i montoni. In
questa categoria sono comprese anche le femmine di età superiore ad un anno che non
hanno mai partorito (non comprese tra le pecore ed agnelle montate). Dopo aver riportato il
numero complessivo dei capi ovini (punto 37.3 TOTALE OVINI) deve essere indicato
l’eventuale numero di capi di provenienza estera (minore o uguale al TOTALE OVINI).
38. CAPRINI
-
Per le capre (punto 38.1) vanno distinti il numero di capi per quelle:
che hanno già figliato: le femmine che hanno già figliato almeno una volta, anche se
alla data della rilevazione sono a riposo o stanno allattando. Sono comprese le femmine
riformate al termine della loro carriera economica;
88
-
montate per la prima volta: le femmine (caprette) di meno di un anno che non hanno
ancora figliato.
Gli altri caprini (punto 38.2) sono i capretti (maschi e femmine di età inferiore ad un
anno), i maschi di più di un anno (compresi i riproduttori) e le femmine di età superiore ad
un anno, che non hanno mai partorito (non comprese nel punto 38.1).
39. EQUINI
Tra i cavalli (punto 39.1) sono compresi i cavalli da corsa e da sella appartenenti ad
aziende agricole nonché i cavalli utilizzati esclusivamente dalla famiglia del conduttore a
scopi ricreativi.
Al punto 39.2 vanno inseriti gli asini mentre al punto 39.3 gli altri equini e cioè i
muli e bardotti.
Dopo aver riportato il numero complessivo dei capi equini (punto 39.4 TOTALE
EQUINI) deve essere indicato l’eventuale numero di capi di provenienza estera (minore o
uguale al TOTALE EQUINI).
40. SUINI
Il numero dei capi dovrà essere fornito a seconda del peso vivo e, per alcune categorie,
della loro destinazione economica. Per i suini di peso inferiore a 20 kg (punto 40.1) e da
20 kg a meno di 50 kg (punto 40.2) è richiesta la consistenza senza ulteriore distinzione.
Per i suini di 50 kg e più, invece, i dati dovranno essere indicati con riferimento alla
destinazione economica, ossia:
- suini da ingrasso di 50 kg e più, sono i capi destinati alla produzione di carne (punto
40.3) e comprendo tre generi di peso (da 50 kg a meno di 80 kg, da 80 kg a meno di 110
kg, da 110 kg e più);
- suini da riproduzione di 50 kg e più (punto 40.4) e comprendono:
a) verri - maschi utilizzati per la funzione riproduttiva o ad essa destinati, compresi i verri
da riforma;
b) scrofe montate – femmine utilizzate o destinate alla riproduzione, in stato di gravidanza
o di presunta gravidanza. Per le scrofe montate si deve precisare il numero di quelle
montate per la prima volta. Sono comprese le scrofe da riforma;
c) altre scrofe – femmine che non si trovano in stato di gravidanza o di presunta gravidanza
(comprese quelle che allattano); inoltre occorre precisare il numero delle altre scrofe che,
pur essendo destinate alla riproduzione, non sono state ancora montate.
Dopo aver riportato il numero complessivo dei capi suini (punto 40.5 TOTALE SUINI)
deve essere indicato l’eventuale numero di capi di provenienza estera (minore o uguale al
TOTALE SUINI).
41. ALLEVAMENTI AVICOLI
Per gli allevamenti avicoli, esclusa la bassa corte (es. quelli da cortile o per autoconsumo) devono essere forniti i dati distintamente per:
- polli da carne (punto 41.1) – sono compresi i giovani capi destinati alla produzione di
carne. Sono escluse le pollastre, le galline da uova e le galline da riforma;
- galline da uova (punto 41.2) – in questa categoria vanno comprese le galline che hanno
già cominciato a deporre uova destinate sia al consumo che alla riproduzione, le
89
-
pollastrelle che non hanno ancora cominciato a deporre uova, le galline da riforma e i
galli da riproduzione per galline da uova;
altro pollame (punto 41.3) – sono compresi: i tacchini (a), le faraone (b), le anatre (c),
le oche (d) e gli altri avicoli (e) non menzionati precedentemente (ad esempio, quaglie,
fagiani, piccioni, ecc.); sono compresi gli animali allevati per la produzione di carne ma
non quelli allevati per scopi venatori.
42. STRUZZI
Indicare il numero dei capi totale compresi i riproduttori (adulti destinati alla
riproduzione).
43. CONIGLI
Indicare il numero dei capi, esclusa la bassa corte (es. quelli da cortile o per autoconsumo), distintamente per:
- fattrici (punto 43.1): femmine destinate alla riproduzione, che hanno partorito almeno
una volta;
- altri conigli (punto 43.2): conigli diversi dalle fattrici.
44. ALTRI ALLEVAMENTI
-
-
-
Indicare, segnando il relativo quadratino, se l’azienda pratica l’allevamento di:
api (punto 44.1). Per tale voce specificare il numero di alveari (si conta un alveare per
colonia di api o sciame indipendentemente dalle caratteristiche dell’arnia) e la quantità
prodotta di miele espressa in chilogrammi (kg);
Altri (punto 44.2). Indicare se l’azienda ha altri allevamenti non menzionati in
precedenza (ad esempio, selvaggina, cinghiali, caprioli, lepri, bachi da seta,
allevamenti di lumache, di cervidi, ecc.);
bassa corte (punto 44.3). Indicare, barrando l’apposito quadratino, se nell’azienda si
praticano altri allevamenti da cortile per auto-consumo.
90
CONTROLLI SEZIONE V
1. Per ciascuna specie di bestiame la somma dei dati parziali deve
essere uguale al corrispondente Totale.
2. Controllare che:
- il numero dei capi di bestiame di provenienza estera sia
sempre inferiore o uguale al Totale complessivo della specie;
- il numero delle scrofe montate per la prima volta (codice 41)
sia sempre uguale o inferiore al numero delle scrofe montate
(codice 40);
- il numero delle scrofe giovani non ancora montate (codice 43)
sia sempre uguale o inferiore al numero delle altre scrofe
(codice 42).
91
Sezione VI – Lavoro [pagina 11]
Questa sezione è suddivisa in due parti:
la prima è dedicata alle informazioni relative al lavoro agricolo ed extra aziendale
svolto dal conduttore, famiglia e parenti - quesito 45;
la seconda è dedicata alle informazioni relative al solo lavoro agricolo svolto dagli
altri lavoratori dell’azienda - quesito 46.
Nel caso in cui l’azienda abbia una delle seguenti forme giuridiche:
azienda individuale o familiare (punto 7.1);
azienda condotta in associazione anche con fini mutualistici (incluse le ex società di
fatto) (punto 7.2);
società costituita esclusivamente o in parte da familiari e parenti che svolgono
lavoro manuale in azienda (caso particolare del punto 7.3a)
il rilevatore compilerà sempre il quesito 45 e, se parte del lavoro agricolo sia svolto da
persone che non siano familiari o parenti del conduttore, anche il quesito 46.
Nel caso in cui, invece, l’azienda abbia una forma giuridica diversa dalle due indicate
precedentemente, il rilevatore indicherà tutto il lavoro aziendale utilizzando esclusivamente
il quesito 46. Il conduttore sarà quindi uno dei lavoratori indicati al quesito 46.1.
45. FAMIGLIA E PARENTI DEL CONDUTTORE
Per famiglia si intende un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio,
parentela, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello
stesso Comune.
Sono considerate facenti parte della famiglia, come membri aggregati di essa, anche le
persone addette ai servizi domestici, nonché le altre persone che, a qualsiasi titolo,
convivono abitualmente con la famiglia stessa.
I parenti del conduttore sono, invece, i discendenti, gli ascendenti ed altri parenti affini
al conduttore (compresi i casi di parentela derivante da adozione) che non coabitano con il
conduttore.
45.1 Conduttore
È il responsabile giuridico ed economico dell’azienda. Le informazioni sul conduttore
dovranno essere sempre indicate nel caso delle forme giuridiche 7.1 e 7.2 e delle società
costituite esclusivamente o in parte da familiari o parenti che svolgono lavoro manuale in
azienda (caso particolare del punto 7.3a). Se l’azienda è condotta in forma associata da
più persone legate da vincoli di parentela o da società ex società di fatto, indicare i dati di
riferimento di una sola persona e precisamente della persona che assume la maggior parte
dei rischi o che reca il maggior contributo alla gestione dell’azienda. Qualora tali criteri non
siano sufficienti ad individuare il conduttore, fare riferimento alla persona più anziana. Nel
caso della colonìa parziaria appoderata il conduttore è il mezzadro.
92
45.2
Coniuge
Per coniuge si intende anche il convivente del conduttore. Le informazioni relative al sesso,
all’anno di nascita e alla condizione professionale del coniuge dovranno essere indicate
anche se il coniuge non lavora in azienda.
45.3
Altri familiari
Sono gli altri componenti della famiglia che abbiano almeno 16 anni. I dati relativi a coloro
che lavorano in azienda devono essere indicati nelle apposite righe al punto 45.3a. Le
informazioni relative a coloro che non lavorano in azienda devono essere indicate nelle
apposite righe al punto 45.3b.
45.4
Parenti del conduttore che lavorano in azienda
In questo punto sono considerati i parenti del conduttore che svolgono attività lavorativa
presso l’azienda durante l’annata agraria di riferimento.
Nel caso di azienda gestita da una ex società di fatto, dopo aver riportato i dati relativi
al conduttore, fra i parenti del conduttore che lavorano in azienda indicare tutti i soci che
hanno prestato attività lavorativa presso l’azienda.
Per il conduttore, il coniuge del conduttore e ciascuno degli altri componenti la
famiglia che lavorano o non in azienda e per ciascuno dei parenti del conduttore che
lavorano in azienda indicare:
la parentela con il conduttore riportando il relativo codice della nota (a) in fondo alla
pagina 11 del questionario che ne specifica il grado di parentela (genitore, figlio/a,
fratello ecc.),
il sesso riportando il relativo codice 1= Maschio, 2= Femmina;
l’anno di nascita utilizzando tutte e due le caselle previste (ad esempio, per una persona
nata nel 1958 indicare |_5_|_8_| );
la condizione professionale posseduta nella settimana precedente la data di riferimento
dell’indagine, ossia nella settimana precedente al 15 ottobre 2007 utilizzando i relativi
codici della nota (b) riportati in fondo alla pagina 11 del questionario.
le giornate di lavoro agricolo svolte in azienda nell’annata agraria indicando:
ƒ il Numero giorni;
ƒ la Media ore giornaliere.
Per numero di giorni si intendono tutte le giornate effettivamente lavorate,
indipendentemente dalle ore prestate, presso l’azienda nell’annata agraria;
la media ore giornaliere è il numero delle ore mediamente lavorate nelle giornate
precedentemente dichiarate. Se il numero di ore giornaliere lavorate non è costante nel
tempo il calcolo della media dovrà essere stimato (cfr. esempio 13A).
Questa informazione non è richiesta per gli “altri componenti della famiglia” che non
lavorano in azienda - punto 45.3b.
In queste colonne sono escluse le giornate di lavoro svolte dal lavoratore dell’azienda
presso altre aziende agricole, per i lavori di stoccaggio, condizionamento, trasformazione,
vendita e trasporto di prodotti di altre aziende e per le attività non agricole praticate in
azienda, nonché quelle effettuate da lavoratori forniti da imprese di esercizio e
noleggio di mezzi meccanici, da imprese industriali o a titolo di aiuto reciproco.
93
l’eventuale attività remunerativa extraziendale esercitata indicando il settore di
attività prevalente attraverso i relativi codici della nota (c) riportati in fondo alla pagina
11 del questionario, la posizione ricoperta attraverso i relativi codici della nota (d)
riportati in fondo alla pagina 11 del questionario e se per un tempo maggiore di quello
dedicato all’azienda; quest’ultima informazione non è richiesta per gli “altri componenti
della famiglia” che non lavorano in azienda – punto 45.3b). Fra le attività
extraziendali vanno considerate anche le attività connesse all’agricoltura per le
quali si chiederanno informazioni specifiche alla Sezione VII – Attività connesse
all’agricoltura.
Il totale delle giornate di lavoro agricolo svolte in azienda dal conduttore, il coniuge e
dagli altri componenti della famiglia e parenti del conduttore, va indicato al punto 45.5.
Per ciascuno dei familiari o dei parenti del conduttore utilizzare una delle righe
previste ai punti 45.3 e 45.4.
Qualora le righe prestampate non fossero sufficienti a indicare tutti gli “altri familiari
che lavorano o non lavorano in azienda” (punto 45.3) ed i “parenti che lavorano in
azienda” (punto 45.4), utilizzare gli appositi modelli aggiuntivi Istat/SPA/lavoro/07 che
dovranno essere inseriti e spillati all’interno del questionario in corrispondenza della
Sez. VI (pagina 11).
Occorre naturalmente fare attenzione al Totale che deve essere scritto solo una volta
sul questionario base, mentre sui fogli aggiuntivi devono essere riportati solo i totali
parziali.
46. ALTRI LAVORATORI DELL’AZIENDA
Questo quesito è dedicato al lavoro svolto dalle seguenti figure:
46.1
46.3
lavoratori extrafamiliari dell’azienda in forma continuativa;
lavoratori extrafamiliari dell’azienda in forma saltuaria.
In questo punto vanno SEMPRE indicate informazioni quando la forma giuridica
dell’azienda è relativa a Società di persone e di capitali (punto 7.3), a consorzi (punto 7.4)
od a Istituzioni, Enti ed altre forme giuridiche no profit (punto 7.5); il punto va
eventualmente anche compilato nel caso di aziende individuali o familiari e aziende
condotte in associazione anche con fini mutualistici, incluse ex società di fatto (punti: 7.1 e
7.2) che oltre alla manodopera familiare utilizzi anche quella extramiliare.
46.1 In forma continuativa
In questo gruppo si intendono le persone che nell’annata agraria di riferimento dell'indagine
hanno lavorato continuativamente nell'azienda intervistata, indipendentemente dalla durata
settimanale del lavoro. Vi rientrano anche le persone che non hanno lavorato per tutto il
periodo per uno dei seguenti motivi:
1. condizioni particolari di produzione dell'azienda;
2. assenza dal lavoro per congedo, servizio militare, malattia, infortunio, morte, ecc.;
3. assunzione o licenziamento nel corso dell'annata agraria;
94
4. sospensione totale del lavoro nell'azienda, per motivi di forza maggiore (inondazione,
incendio, ecc.).
Tra le forme continuative vi sono anche i lavoratori con contratto part-time e quelli con
contratto a tempo determinato.
Per ciascuno degli “altri lavoratori dell’azienda” in forma continuativa utilizzare una delle
righe previste al punto 46.1, e qualora queste fossero insufficienti utilizzare gli appositi
modelli predisposti dall’Istat, specificandone:
il tipo di contratto se a “tempo indeterminato” o a “tempo determinato” specificandone
la categoria di appartenenza utilizzando i relativi codici della nota (e) riportati in fondo
alla pagina 11 del questionario;
il sesso riportando il relativo codice 1= Maschio, 2= Femmina;
l’anno di nascita utilizzando tutte e due le caselle previste (ad esempio, per una persona
nata nel 1958 indicare |_5_|_8_| );
le giornate di lavoro agricolo svolte in azienda nell’annata agraria, indicando:
ƒ Numero giorni;
ƒ Media ore giornaliere.
Per il calcolo del numero di giorni e della media ore giornaliere seguire le regole
indicate per la famiglia e parenti del conduttore al paragrafo precedente.
Al punto 46.2 - Totale giornate di lavoro in forma continuativa indicare la somma
delle giornate di lavoro prestate da ciascuno degli “Altri lavoratori dell’azienda” in forma
continuativa.
Qualora le righe prestampate non fossero sufficienti ad indicare tutti gli “altri
lavoratori dell’azienda” impiegati in azienda in forma continuativa, utilizzare gli
appositi modelli aggiuntivi Istat/SPA/lavoro/07 che dovranno essere inseriti e spillati
all’interno del questionario in corrispondenza della Sezione VI (pagina 11).
Occorre naturalmente fare attenzione al Totale che deve essere scritto solo una volta
sul questionario base, mentre sui fogli aggiuntivi devono essere riportati solo i totali
parziali.
95
Esempio 13: Se la famiglia del conduttore è composta dal conduttore di 52 anni che ha lavorato
nell’annata agraria di riferimento esclusivamente in azienda per 282 giornate effettive di lavoro
con una media ore giornaliera di 7 ore, dal marito di 54 anni che oltre alla propria attività
extraziendale ha prestato attività lavorativa in azienda per 102 giornate effettive di lavoro (es. due
pomeriggi infrasettimanali ed il sabato mattino) con una media ore giornaliera di 3 ore, da un
figlio di 27 anni occupato come impiegato in attività extraziendale e da una figlia di 20 anni in
cerca di prima occupazione.
Il totale delle giornate effettive di lavoro svolte in azienda dal conduttore, dalla sua famiglia e
parenti è 384.
ESEMPIO 13A (esempio di modalità di calcolo della media ore giornaliera)
Se il conduttore ha svolto in azienda 282 giornate effettive di lavoro, di cui 212 giorni per
8 ore al giorno e per i restanti 70 giorni per 4 ore, la media ore giornaliera sarà di 7 ore:
212 x 8 =1696
70 x 4 = 280
1976 : 282 = 7 media ore giornaliere
96
CASI PARTICOLARI
Rientrano nella forma continuativa, per esempio, i lavoratori delle aziende
specializzate in attività di viticoltura o olivicoltura, oppure nell'ingrassamento degli animali
al pascolo o nell'ortofrutticoltura in pieno campo, per le quali è necessaria una manodopera
solo per un numero limitato di mesi.
Mentre i lavoratori stagionali di aziende non specializzate che hanno lavorato solo per
brevi periodi - per esempio, i lavoratori assunti esclusivamente per i raccolti di frutta o
ortaggi - non vanno indicati al punto 46.1 ma al successivo punto 46.3 “In forma
saltuaria” che sarà illustrato di seguito.
46.3
In forma saltuaria
S’intendono le persone che non hanno lavorato continuativamente nell’azienda nell’annata
agraria di riferimento, per un motivo diverso da quelli indicati nella forma continuativa; per
esempio lavori di breve durata, lavori stagionali o a carattere saltuario, oppure assunti per
singole fasi lavorative.
Per gli altri lavoratori dell’azienda in forma saltuaria riportare per a) Maschi e b)
Femmine, distintamente:
il Numero persone complessivo degli “altri lavoratori dell’azienda” che svolgono in
essa lavoro agricolo in forma saltuaria.
il Numero giorni di lavoro degli “altri lavoratori dell’azienda” in forma saltuaria: ogni
giorno lavorativo di durata tale da venire retribuito come una giornata intera di lavoro,
corrispondente a quella di un lavoratore agricolo occupato a tempo pieno, quindi di 8 ore.
I giorni di ferie e di malattia non sono da considerare come giornate di lavoro.
Il tempo di lavoro degli altri lavoratori dell’azienda in forma saltuaria è convertito in
giornate di lavoro intere, anche se il contratto di lavoro stabilisce che le giornate di lavoro
siano più lunghe o più brevi di quelle dagli altri lavoratori dell’azienda in forma
continuativa. Se il lavoro prestato giornalmente in azienda è inferiore alle 8 ore, bisogna
convertire le ore di lavoro in giornate di 8 ore.
NOTA: FORMA SALTUARIA Î Se una persona ha lavorato 200 giorni con una
media di 6 ore giornaliere, effettuare la conversione in giornate complete di lavoro
secondo il seguente procedimento:
giorni 200 x 6 ore giornaliere = 1200 ore complessive di lavoro;
ore 1200 : 8 (numero minimo di ore di una giornata completa di lavoro) = 150
giornate di lavoro; nella colonna relativa alle giornate di lavoro indicare 150.
97
Se, invece, una persona ha lavorato 200 giorni in un anno con una media di 9 ore
giornaliere, nella colonna in questione indicare 200 giornate di lavoro.
Esempio 14: In azienda hanno lavorato nell’annata agraria di riferimento in forma
continuativa: una impiegata di 30 anni a tempo indeterminato (part-time) per 275
giornate effettive di lavoro con una media ore giornaliera di 4 ore, un operaio a tempo
determinato di 42 anni per 265 giornate effettive di lavoro con una media giornaliera di
8 ore e un operaio a tempo determinato di 64 anni assunto verso la fine dell’annata
agraria con 60 giornate effettive di lavoro. Mentre in forma saltuaria hanno lavorato 7
maschi per un totale di 525 giornate di lavoro convertite in giornate di lavoro intere (di
8 ore) e 3 femmine per un totale di 525 giornate di lavoro convertite in giornate di
lavoro intere (di 8 ore). Il totale delle giornate, rapportate alle 8 ore, in azienda dal
conduttore, dalla sua famiglia e parenti è 384.
47. GIORNATE DI LAVORO AGRICOLO PRESTATE DA PERSONE NON
DIRETTAMENTE ASSUNTE DALL’AZIENDA
(escluso il contoterzismo passivo indicato al quesito 34.3-34.4)
Questo quesito è dedicato alla raccolta delle informazioni relative alle giornate di
lavoro agricolo prestate da persone non direttamente assunte dall’azienda escluso il
contoterzismo passivo indicato al quesito 34.3-34.4.
Il rilevatore compilerà questa sezione per ogni tipo di lavoro agricolo (per la
definizione di “lavoro agricolo” consultare il glossario) svolto all'interno dell'azienda per
l’azienda stessa da persone non assunte direttamente da questa, ma che lavorano in proprio
o sono state assunte da terzi, per esempio da imprese appaltatrici di manodopera che
svolgono lavori della produzione agricola, o da gruppi di aziende.
Il rilevatore indicherà negli appositi spazi:
98
il Numero di persone non direttamente assunte dall’azienda per svolgere in essa lavori
agricoli.
il Numero di giorni di lavoro agricolo prestato da persone non direttamente assunte
dall’azienda. Le ore di lavoro prestato vanno convertite in giornate equivalenti di 8 ore.
Per le modalità di calcolo di tali giornate consultare le indicazioni riportate nelle
descrizioni relative alle giornate di lavoro degli “altri lavoratori dell’azienda” in forma
saltuaria.
Sono però escluse le attività degli uffici contabili agricoli e la mutua assistenza non
remunerata tra agricoltori.
99
CONTROLLI SEZIONE VI
1. Per ciascuna persona o categoria indicata tra i lavoratori
dell’azienda dei punti 45 e 46 deve essere data risposta a tutti i dati
richiesti.
2. Nel caso di azienda individuale o familiare (punto 7.1 della Sezione
I segue) oppure di aziende condotte in associazione anche con fini
mutualistici (incluse le ex società di fatto) (punto 7.2) oppure di un
particolare tipologia di società semplice (punto 7.3) e cioè quella
costituita esclusivamente o in parte da familiari o parenti che
svolgono lavoro in azienda, deve essere sempre fornita risposta al
punto 45.1 – conduttore – (ed eventualmente ai successivi punti
45.2, 45.3, 45.4, 46 e 47). Al contrario, in caso di azienda con forma
giuridica diversa da quelle su indicate o di società semplice non
familiare, deve essere fornita risposta soltanto al punto 46 e/o 47.
3. Se un’ azienda individuale o familiare (punto 7.1 della Sezione I)
oppure condotta in associazione anche con fini mutualistici (incluse
le ex società di fatto) (punto 7.2) oppure di una particolare tipologia
di società semplice (punto 7.3) e cioè quella costituita
esclusivamente o in parte da familiari o parenti, fa esclusivo uso,
per i lavori manuali, di contoterzismo passivo e/o giornate di lavoro
agricolo prestate da persone non direttamente assunte dall’azienda
(quesito 47) devono comunque risultare indicate alcune giornate di
lavoro, in corrispondenza del conduttore dell’azienda, svolte per la
direzione dell’azienda (punto 45).
4. Per ciascuna persona che lavora in azienda del punto 45 e 46.1
devono essere fornite le informazioni relative al numero di giorni,
indipendentemente dalle ore prestate presso l’azienda nell’annata
agraria e la media ora giornaliera, intesa come la stima delle ore
mediamente lavorate nello stesso periodo di riferimento.
100
segue CONTROLLI SEZIONE VI
5. Nel caso che una delle persone del punto 45 eserciti attività
remunerativa extraziendale, deve essere stata fornita risposta al
settore economico prevalente (nota (c) a piè di pagina 11) nel quale
tale attività extraziendale viene svolta, alla relativa posizione (nota
(d) a piè di pagina 11) e al tempo impiegato per tale attività rispetto
a quello aziendale (a questo ultimo punto non devono rispondere i
componenti della famiglia che non lavorano in azienda) .
6. Nel caso che una delle persone del punto 45 svolga manodopera
fuori azienda od anche in azienda in attività connesse
all’agricoltura (punto 49), deve essere fornita anche risposta al
punto 45 in attività extraziendale esercitata.
7. Al punto 46.1 dovranno essere indicate le informazioni sulle
persone per le quali l’azienda ha stipulato un contratto a tempo
determinato od indeterminato e che hanno lavorato continuamente
nell’annata agraria di riferimento, indipendentemente dalla durata
settimanale del lavoro.
8. Se al punto 46.3 – Altri lavoratori dell’azienda in forma saltuaria è stato indicato il numero delle persone (maschi e/o femmine) deve
essere riportato il relativo numero di giornate di lavoro
complessivamente svolte nell’annata agraria di riferimento,
convertendo le giornate di lavoro in giornate di 8 ore.
9. Al punto 47 – “Lavoratori non assunti direttamente dall’azienda
(per i lavori agricoli) deve essere riportato il numero di persone e il
relativo numero di giornate di lavoro complessivamente svolte
nell’annata agraria di riferimento, convertendo le giornate di
lavoro in giornate di 8 ore. Inoltre, sono esclusi i seguenti punti:
- altri lavoratori dell’azienda (punto 46)
- contoterzismo passivo (punto 34.4)
- attività connesse (punto 49)
101
Sezione VII – Notizie sul capo azienda ed attività connesse [pagina 12]
48. NOTIZIE SUL CAPO AZIENDA
Questo quesito è dedicato alla raccolta delle informazioni relative al Capo azienda.
Il Capo azienda deve essere una persona già compresa nella Sezione VII – Lavoro tra
la “Famiglia e parenti del conduttore” (punto 45) oppure tra gli “Altri lavoratori
dell’azienda” (punto 46).
Per capo azienda si intende la persona che di fatto gestisce l’azienda in loco e cioè la
persona fisica che assicura la gestione corrente e quotidiana dell’azienda. Si ha la gestione
quotidiana dell’azienda anche quando l’attività è assicurata per un numero limitato di mesi,
come, ad esempio, nelle aziende specializzate per la viticoltura, olivicoltura, ecc.
Il capo azienda è in genere il conduttore stesso, ma può anche essere una persona
diversa, qualora il conduttore stesso abbia affidato la gestione dell’azienda ad un’altra
persona (ad esempio, ad un membro della famiglia).
Per ciascuna azienda si considera capo azienda esclusivamente una persona. Se più
persone partecipano alla gestione corrente e quotidiana dell’azienda, è considerato capo
azienda la persona che reca il maggior contributo alla gestione dell’azienda.
Qualora tale contributo alla gestione sia ripartito in maniera uguale tra due o più
persone, di queste sarà considerata capo azienda la più avanzata in età.
Il mezzadro è da considerarsi come capo azienda ed analogamente il soccidario per le
aziende a soccida.
Il rilevatore indicherà al punto 48.1 se il capo azienda è:
a) Conduttore;
b) Coniuge del conduttore;
c) Altro familiare e parente del conduttore
d) Altra persona.
Il quadratino relativo alla voce "Altra persona" (punto 48.1d) va sempre barrato nel
caso che la forma giuridica dell’azienda si configuri come una Società di persone e di
capitali (punto 7.3) od un Consorzio (punto 7.4) od un Istituzione, Ente ed altra forma
giuridica no profit (punto 7.5).
Se viene data risposta alla lettera c) o d), quindi trattasi di persona diversa dal
conduttore e coniuge, si richiedono informazioni circa il sesso (punto 48.2), l’anno di
nascita (punto 48.3) ed il numero delle giornate di lavoro (punto 48.4) svolte nell’annata
agraria, convertendole in giornate di lavoro intere di 8 ore seguendo le indicazioni riportate
al paragrafo dedicato agli “altri lavoratori in forma saltuaria” (quesito 46.3).
Il rilevatore dovrà indicare al punto 48.5 il più elevato titolo di studio conseguito dal
capo azienda distinguendo, per la laurea ed il diploma di scuola media superiore, tra
indirizzo agrario e indirizzo di altro tipo. In nessun caso è da considerare un ciclo di studi
non ultimato.
102
49. ATTIVITÀ CONNESSE ALL’AGRICOLTURA [pagina 12]
Questa sezione è dedicata alla raccolta delle informazioni relative alle attività connesse
all’agricoltura.
Il rilevatore compilerà questa sezione per ogni attività collegata direttamente
all'azienda che comporta l'utilizzo delle risorse dell'azienda (superficie, fabbricati,
macchinari, ecc.) o dei suoi prodotti.
Non sono comprese le attività che non hanno alcun legame con l'azienda (ad esempio,
un negozio dove non vengono venduti i prodotti dell'azienda).
Se queste attività sono svolte dal conduttore e/o da suoi familiari e parenti, dovrà
corrispondere sempre un’attività extraziendale nel punto 45 della sezione lavoro.
49.1 Tipo di attività
Indicare se nell’azienda si svolgono una o più attività non agricole “lucrative” ma
connesse con l'agricoltura. Di seguito vengono illustrati i significati delle singole voci
elencate al punto 49.1 del questionario:
Per attività di agriturismo (punto 49.1a) si intende l'attività di ricezione e ospitalità
svolta da un conduttore, ed eventualmente dai suoi familiari, attraverso l'utilizzazione del
fondo e dei fabbricati rurali, in rapporto di connessione e complementarietà alle attività di
coltivazione del fondo, silvicoltura ed allevamento del bestiame che devono comunque
rimanere principali.
Per attività di artigianato (punto 49.1b) si intendono le attività artigianali esercitate
dal conduttore, dai membri della sua famiglia o da manodopera non familiare a condizione
che essi siano addetti anche ai lavori agricoli.
Per lavorazione dei prodotti agricoli vegetali (punto 49.1c) e lavorazione dei
prodotti agricoli animali (punto 49.1d) si intende qualsiasi trasformazione di un prodotto
agricolo di base in un prodotto secondario lavorato (ad esempio, la vinificazione, la
caseificazione, la lavorazione della carne ecc.). E’ irrilevante se la materia prima viene
prodotta dall’azienda o acquistata da terzi. E’ compresa la vendita diretta di prodotti agricoli
ai consumatori, ad esclusione di quelli non sottoposti ad alcuna trasformazione in azienda
(non è ad esempio incluso il latte venduto direttamente ai vicini, in quanto non sottoposto
ad alcuna trasformazione). Non è compresa la produzione di derrate alimentari unicamente
per l'autoconsumo o la vendita di eccedenze occasionali.
Per lavorazione del legno (punto 49.1e) si intende la lavorazione di legname grezzo
per il mercato (segatura di legname, ecc.).
Per produzione di energia rinnovabile (punto 49.1f) si intende quella destinata al
mercato per la generazione di energia elettrica o la vendita di prodotti agricoli ad impianti di
produzione di energia (ad esempio, paglia o legno). Non è compresa l'energia rinnovabile
prodotta soltanto ad uso esclusivo dell'azienda. Se viene barrato questo codice dovrà essere
sempre data risposta al punto 51.
Per acquacoltura (punto 49.1g) si intendono gli allevamenti in acque dolci per la
produzione di novellame e/o l’ingrasso di pesci adulti effettuati in azienda. Sono esclusi gli
allevamenti effettuati in acque marine e lagunari.
103
Per lavori per conto terzi utilizzando le attrezzature dell’azienda (punto 49.1h) si
intendono i lavori su contratto, generalmente utilizzando l'attrezzatura dell'azienda,
all'interno o al di fuori del settore agricolo, ad esempio sgombero della neve, trasporti,
manutenzione del paesaggio, servizi agricoli ed ambientali, ecc. Non è incluso il
contoterzismo attivo.
Per attività ricreative (punto 49.i) si intendono tutte le attività relative al turismo,
alle visite dell'azienda destinate ai turisti o ad altri gruppi, allo sport, ecc. che comportano
l’utilizzo della superficie, dei fabbricati o di altre risorse dell’azienda.
Nelle produzioni di mangimi completi e complementari (punto 49.1l):
-
mangimi completi comprendono le miscele di mangimi che, per la loro composizione
assicurano la razione giornaliera cioè la quantità media giornaliera di sostanze nutritive
necessarie al fabbisogno dell’animale e ad assicurare prefissati livelli produttivi;
-
mangimi complementari comprendono le miscele di mangimi che contengono tassi
elevati di alcune sostanze e che, per la loro composizione assicurano la razione
giornaliera cioè la quantità media giornaliera di sostanze nutritive necessarie al
fabbisogno dell’animale e ad assicurare prefissati livelli produttivi, soltanto se associati
ad altri mangimi. Rientrano in questa categoria la maggior parte dei mangimi per
ruminanti che, in genere sono carenti in fibra e rappresentano quindi una integrazione ad
una razione a base di foraggi.
L’attività di un’azienda che produce mangimi esclusivamente per il reimpiego in
azienda, non va contemplata essendo l’attività non lucrativa.
Nelle altre attività (punto 49.1m) vanno incluse le altre attività lucrative non
menzionate ai punti precedenti, tra cui l’allevamento di animali da pelliccia.
50. ATTIVITA’ DI RICERCA E SVILUPPO
Lo scopo di questo quesito è quello di acquisire informazioni sulle eventuali attività di
ricerca delle aziende agricole in collaborazione con altri soggetti quali Università, Istituti
sperimentali, ecc. La progettazione e realizzazione di studi, ricerche e sperimentazioni
riguardano sia gli allevamenti e sia il settore agroalimentari ed ambientale, con particolare
attenzione ad analisi e ricerca nel campo della patologia vegetale, analisi di impronte
gnomiche e caratteri fenotipici di corrispondenza varietale, analisi di micotossine, analisi
chimiche, microbiologiche e genetiche, ecc.
Nel punto 50.1, in caso di risposta SI, indicare se l’azienda ha svolto attività di ricerca e
sviluppo con i seguenti soggetti:
50.2 Imprese e altri soggetti privati.
50.3 Università.
50.4 Istituto sperimentale: specificare il nome.
50.5 Ente Pubblico di ricerca statale (CNR, INEA, ecc.).
50.6 Ente di ricerca a carattere regionale o locale.
50.7 Altri soggetti Pubblici.
104
Esempio 15 -: Nel quesito preso in esame
sono ammesse risposte multiple; ad esempio
il conduttore collabora sia con l’istituto
sperimentale ROSSI (punto 50.4) e sia con
altri soggetti Pubblici (punto 50.7).
Esempio 16 -: se data risposta al quesito 50
occorre barrare il punto 49.1m.
51. PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI
Confronta punto 49.1f).
Si deve compilare il quesito 51.2 se l’azienda ha indicato di utilizzare impianti di
stoccaggio con copertura e con recupero di biogas (quesito al punto 31).
105
CONTROLLI SEZIONE VII
1. Se il capo azienda è il conduttore oppure il coniuge, non devono
essere fornite le notizie relative al sesso (punto 48.2), all’anno di
nascita (punto 48.3) ed al numero delle giornate di lavoro svolte
nell’annata agraria (punto 48.4) poiché queste si evincono dal
precedente punto 45.1
2. Se un componente della famiglia e parenti del conduttore (punto
45) svolgono attività connesse all’agricoltura (punto 49), indicare al
punto 45 l’ATTIVITA’ EXTRAZIENDALE ESERCITATA.
3. Se data risposta all’ATTIVITA’ DI RICERCA E SVILUPPO
(punto 50) barrare il punto 49.1m altre attività.
4. Se data risposta alla PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI
RINNOVABILI (punto 51) barrare il punto 49.1f produzioni di
energia rinnovabili.
5. Si deve compilare il quesito 51.2 se l’azienda ha indicato di
utilizzare impianti di stoccaggio con copertura e con recupero di
biogas (quesito al punto 31).
Notizie sull’intervista [pagina 12]
La compilazione di questa parte del Questionario è obbligatoria qualunque sia l’esito
della rilevazione.
Perché un questionario sia considerato valido è strettamente necessario che siano
riportati:
il codice del rilevatore;
la firma del rilevatore;
il visto per la revisione da parte del responsabile dell’ufficio incaricato della
revisione.
Inoltre:
nel caso di azienda attiva, cessata o temporaneamente inattiva dovranno essere compilati
i riquadri:
ƒ
PERSONA CHE HA FORNITO I DATI. Nel caso sia biffata l’opzione 4 (altra
persona di fiducia) nello spazio annotazioni dovranno essere indicati: nome,
cognome e recapito telefonico della persona che ha fornito i dati;
ƒ
GRADO DI COLLABORAZIONE;
ƒ
DURATA E DATA DELL’INTERVISTA.
Nel caso di azienda cessata, per conduttore si intende il conduttore dell’azienda al
momento della cessazione. Nel caso di altra persona di fiducia (codice 4) nello spazio
annotazioni dovranno essere indicati: nome cognome e recapito telefonico della persona
che ha fornito i dati.
106
5. CASI PARTICOLARI DI AZIENDE AGRICOLE
1.
Generalmente la rilevazione delle aziende non presenta particolari difficoltà anche se,
talora, si presentano situazioni complesse. Al fine di agevolare la raccolta dei dati e
salvaguardare l’integrità dell’azienda, evitando artificiosi frazionamenti di essa, si
forniscono chiarimenti su alcuni casi particolari:
1.1. Nel caso di terreni costituiti da più corpi non contigui, condotti unitariamente
da una stessa persona e secondo una unica forma di conduzione, si è in presenza
di un'unica azienda, anche se i detti corpi di terreno ricadono in Comuni diversi.
Ovviamente, la conduzione unitaria si verifica, di norma, quando i terreni sono
situati nello stesso Comune o in Comuni limitrofi, purché i terreni e gli altri
fattori che intervengono nel processo produttivo costituiscano un insieme
organico dal punto di vista dell'unità tecnico-economica aziendale13.
1.2. Nel caso in cui un coltivatore diretto disponga di terreni che coltiva parte
direttamente e parte con l'impiego di operai a tempo indeterminato o a tempo
determinato (salariati, braccianti e figure assimilate di lavoratori), tali terreni
costituiscono una sola azienda a conduzione diretta del coltivatore.
1.3. Nel caso di terreni, costituiti da corpi contigui o non, condotti pro-indiviso da
più persone di uno stesso nucleo familiare, secondo una stessa forma di
conduzione, si è in presenza di un'unica azienda. In tal caso occorre evitare che
vengano considerate aziende a sé stanti appezzamenti di terreni appartenenti a
membri diversi di una stessa famiglia, ma in realtà condotti in forma unitaria e
quindi costituenti un'unica azienda.
1.4. Nel caso di terreni costituiti da corpi contigui o non, condotti unitariamente da
più persone non legate da vincoli di parentela come, ad esempio, nei casi di
società di fatto o di proprietà ed affittanze collettive, si è in presenza di un'unica
azienda.
1.5. Nel caso delle colonie parziarie miglioratarie, diffuse specialmente in Puglia, si
è in presenza di una sola azienda facente capo al concedente e costituita
dall'insieme delle singole quote di terreno affidate ai vari coloni14.
1.6. Può verificarsi che un coltivatore diretto di un'azienda sia nello stesso tempo
colono parziario improprio nel senso sopra precisato. In tal caso, l'azienda del
coltivatore diretto è costituita dai soli terreni da esso condotti direttamente,
mentre l'appezzamento di cui è colono rientra nella superficie dell'azienda
facente capo al concedente.
13
Al riguardo, si richiama l'attenzione sulla particolare situazione, riscontrabile soprattutto nelle colline dell'Italia
centro-settentrionale, di aziende costituite da appezzamenti a vigneto od a bosco in alto, a prato permanente a metà
costa, e seminativo e frutteto a fondovalle. In tal caso si è in presenza di un'unica azienda nella quale ciascun
appezzamento concorre alla costituzione dell'unità tecnico-economica rappresentata dall'azienda agricola nella sua
integrità.
14
Qualora si riscontrino superfici che un conduttore ha riservato a sé stesso a seguito della cessione dell'azienda al
successore (erede, affittuario, ecc.) queste saranno considerate:
- insieme all'azienda del successore nel caso in cui siano condotte da quest'ultimo con il resto dell'azienda e, di
massima, impiegando la stessa manodopera e gli stessi mezzi di produzione;
- come appartenenti all'azienda del concedente, nel caso in cui siano normalmente condotte dal precedente conduttore
con manodopera propria e con propri mezzi di produzione.
107
1.7. Può, altresì, verificarsi che una persona risulti essere colono improprio, nel
senso sopra precisato, di due o più appezzamenti di terreno che gli sono stati
affidati dallo stesso o da diversi concedenti. In tal caso, con riferimento al
colono, non si riscontrano i caratteri di un'azienda, per cui i terreni che egli
lavora fanno parte delle aziende facenti capo al o ai concedenti. Analoghi criteri
sono da seguire per il camporaiolato, la metateria e forme simili.
1.8. Nel caso di terreni ad affitto misto, che si riscontra in particolare modo in
alcune zone del Friuli-Venezia Giulia e del Veneto, tali terreni sono da
considerare condotti dall'affittuario che assume la figura di coltivatore diretto.
1.9. Nel caso in cui un utente di uso civico sia nello stesso tempo conduttore di
terreni, di cui dispone in proprietà e/o in affitto, l'azienda da lui condotta deve
essere costituita solo da questi ultimi terreni.
1.10. Nel caso di terreni lottizzati od appoderati da Enti di sviluppo e simili, ed
assegnati a singoli coltivatori, si è in presenza di tante aziende quanti sono i
lotti di terreno o i poderi, anche se questi non sono stati ancora riscattati.
Analogo criterio è da seguire per i terreni di proprietà comunale assegnati con
carattere di continuità a coltivatori che su di essi hanno costituito delle vere e
proprie aziende agricole.
Per i casi suddetti è da tenere presente che, se un assegnatario di terreni conduce in
modo unitario e secondo la stessa forma di conduzione anche altri terreni, di cui dispone a
titolo di proprietà e/o di affitto, si è in presenza di una unica azienda comprendente sia i
terreni di cui è assegnatario, sia quelli di cui è proprietario e/o affittuario.
2. Nel caso di terreni il cui suolo è gestito da un conduttore e il soprassuolo (oliveto,
frutteto, ecc.) da un altro conduttore, possono riscontrarsi le seguenti situazioni:
2.1. ambedue i conduttori conducono altri terreni. In questo caso il terreno in
questione viene considerato come facente parte dell'azienda del conduttore che
su di esso gestisce l'attività economicamente più importante;
2.2. uno solo dei conduttori conduce altri terreni. In questo caso il terreno in
questione viene considerato come facente parte dell'azienda di tale conduttore;
2.3. nessuno dei due conduttori conduce altri terreni. In questo caso il terreno in
questione costituisce un'azienda a se stante a conduzione doppia, della quale si
considera conduttore quello che su di esso gestisce l'attività economicamente
più importante.
Nel caso di cooperativa parziale15 si è in presenza di un'azienda agricola indipendente
dalle aziende agricole che la costituiscono qualora impieghi precipuamente fattori di
produzione propri e non principalmente quelli delle aziende agricole che la costituiscono.
15
La cooperativa parziale è caratterizzata dal fatto che ogni azienda agricola che ne fa parte mette a disposizione della cooperativa
stessa un suo settore da sfruttare in comune (per esempio un frutteto comune o una stalla comune) (fusione parziale).
108
109
Motivo della cessata esistenza = 4
(Assorbimento da aziende preesistenti)
Spiegare nelle ANNOTAZIONI
In questo caso i terreni ceduti in conferimento ecc.
devono essere dichiarati dall'Ente Pubblico, non
dall'azienda che li utilizza
Spiegare nelle ANNOTAZIONI
In questo caso i terreni ceduti in conferimento ecc. non
6
devono essere dichiarati dall'Ente, ma dall'azienda che
(Temporaneamente
li ha acquisiti se presente in elenco
inattiva)
Spiegare nelle ANNOTAZIONI
4
(Non più esistente)
AZIENDE DIVERSE DA ENTI
PUBBLICI
ENTI PUBBLICI
5
(Attiva)
ENTI PUBBLICI
Spiegare nelle ANNOTAZIONI
* situazioni particolari: decesso o malattia del conduttore, procedimenti giudiziari, esecuzioni fallimentari, scissioni ereditarie in corso, calamità naturali (es. alluvioni), ecc.
Tutti i terreni aziendali concessi in affitto (o uso gratuito
o conferimento) ad un'ALTRA AZIENDA AGRICOLA
GIA' ESISTENTE - CONTRATTI DI 5 ANNI E PIU'
Tutti i terreni aziendali concessi in affitto (o uso gratuito
o conferimento) ad un'ALTRA AZIENDA AGRICOLA
GIA' ESISTENTE - CONTRATTI INFERIORI AI 5 ANNI
6
(Temporaneamente
inattiva)
Aggiornare i dati del conduttore (ed eventualmente del
suo domicilio) nella sez. I - punto 3
5
(Attiva)
con CAMBIO
CONDUTTORE
Tutti i terreni aziendali concessi in affitto (o uso gratuito
o conferimento) ad un nuovo conduttore, CHE NON
POSSIEDE UN'AZIENDA AGRICOLA
AZIENDE DIVERSE DA ENTI
PUBBLICI
Motivo della cessata esistenza = 2
(Terreni definitivamente abbandonati)
4
(Non più esistente)
Terreni definitivamente abbandonati
TUTTE LE AZIENDE,
COMPRESI GLI ENTI
PUBBLICI
Compilare la sez. II - punto 13 (legnose agr.) e/o punto
15 (prati perm. e pascoli) e/o punto 17 (arboricoltura)
e/o punto 18 (boschi) e, se presente terreno incolto,
punto19 (superficie agricola non utilizzata)
Spiegare nelle ANNOTAZIONI
5
(Attiva)
Compilare la sez. II - punto 19 superficie agricola non
utilizzata
Spiegare nelle ANNOTAZIONI
NOTE PER LA COMPILAZIONE DEL
QUESTIONARIO
Terreni non coltivati nell'annata per situazioni
particolari * - CON COLTIVAZIONI PERMANENTI
(legnose agrarie e/o prati permanenti e pascoli e/o
arboricoltura da legno e/o boschi, in combinazione o
meno con terreni incolti)
ESITO
5
(Attiva)
TIPO DI AZIENDA IN
ELENCO
Terreni non coltivati nell'annata per situazioni
particolari * - SENZA COLTIVAZIONI PERMANENTI
SITUAZIONE DELL'AZIENDA IN ELENCO
Tabella 1 - CASI PARTICOLARI ESITI AZIENDALI
ALLEGATO A - SIGLE E CODICI ISTAT DELLE PROVINCE E REGIONI
Codice
regione
01
01
01
01
01
01
01
01
02
03
03
03
03
03
03
03
03
03
03
03
04
04
05
05
05
05
05
05
05
06
06
06
06
07
07
07
07
08
08
08
08
08
Denominazione regione
PIEMONTE
PIEMONTE
PIEMONTE
PIEMONTE
PIEMONTE
PIEMONTE
PIEMONTE
PIEMONTE
VALLE D'AOSTA
LOMBARDIA
LOMBARDIA
LOMBARDIA
LOMBARDIA
LOMBARDIA
LOMBARDIA
LOMBARDIA
LOMBARDIA
LOMBARDIA
LOMBARDIA
LOMBARDIA
TRENTINO-ALTO ADIGE
TRENTINO-ALTO ADIGE
VENETO
VENETO
VENETO
VENETO
VENETO
VENETO
VENETO
FRIULI-VENEZIA GIULIA
FRIULI-VENEZIA GIULIA
FRIULI-VENEZIA GIULIA
FRIULI-VENEZIA GIULIA
LIGURIA
LIGURIA
LIGURIA
LIGURIA
EMILIA-ROMAGNA
EMILIA-ROMAGNA
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EMILIA-ROMAGNA
Codice
provincia
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033
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036
037
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Denominazione provincia
Torino
Vercelli
Novara
Cuneo
Asti
Alessandria
Biella
Verbano-Cusio-Ossola
Valle d'Aosta
Varese
Como
Sondrio
Milano
Bergamo
Brescia
Pavia
Cremona
Mantova
Lecco
Lodi
Bolzano - Bozen
Trento
Verona
Vicenza
Belluno
Treviso
Venezia
Padova
Rovigo
Udine
Gorizia
Trieste
Pordenone
Imperia
Savona
Genova
La Spezia
Piacenza
Parma
Reggio nell'Emilia
Modena
Bologna
Sigla
provincia
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regione
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19
Denominazione regione
EMILIA-ROMAGNA
EMILIA-ROMAGNA
EMILIA-ROMAGNA
EMILIA-ROMAGNA
TOSCANA
TOSCANA
TOSCANA
TOSCANA
TOSCANA
TOSCANA
TOSCANA
TOSCANA
TOSCANA
TOSCANA
UMBRIA
UMBRIA
MARCHE
MARCHE
MARCHE
MARCHE
LAZIO
LAZIO
LAZIO
LAZIO
LAZIO
ABRUZZO
ABRUZZO
ABRUZZO
ABRUZZO
MOLISE
MOLISE
CAMPANIA
CAMPANIA
CAMPANIA
CAMPANIA
CAMPANIA
PUGLIA
PUGLIA
PUGLIA
PUGLIA
PUGLIA
BASILICATA
BASILICATA
CALABRIA
CALABRIA
CALABRIA
CALABRIA
CALABRIA
SICILIA
Codice
provincia
038
039
040
099
045
046
047
048
049
050
051
052
053
100
054
055
041
042
043
044
056
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060
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094
061
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063
064
065
071
072
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074
075
076
077
078
079
080
101
102
081
112
Denominazione provincia
Ferrara
Ravenna
Forlì-Cesena
Rimini
Massa-Carrara
Lucca
Pistoia
Firenze
Livorno
Pisa
Arezzo
Siena
Grosseto
Prato
Perugia
Terni
Pesaro Urbino
Ancona
Macerata
Ascoli Piceno
Viterbo
Rieti
Roma
Latina
Frosinone
L'Aquila
Teramo
Pescara
Chieti
Campobasso
Isernia
Caserta
Benevento
Napoli
Avellino
Salerno
Foggia
Bari
Taranto
Brindisi
Lecce
Potenza
Matera
Cosenza
Catanzaro
Reggio di Calabria
Crotone
Vibo Valentia
Trapani
Sigla
provincia
FE
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Codice
regione
19
19
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20
20
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Denominazione regione
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SARDEGNA
SARDEGNA
SARDEGNA
SARDEGNA
SARDEGNA
SARDEGNA
SARDEGNA
SARDEGNA
Codice
provincia
082
083
084
085
086
087
088
089
090
091
092
095
104
105
106
107
113
Denominazione provincia
Palermo
Messina
Agrigento
Caltanissetta
Enna
Catania
Ragusa
Siracusa
Sassari
Nuoro
Cagliari
Oristano
Olbia-Tempio
Ogliastra
Medio Campidano
Carbonia-Iglesias
Sigla
provincia
PA
ME
AG
CL
EN
CT
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CI
ALLEGATO B - ELENCO VARIETA’ DI FRUTTA ED AGRUMI
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ALLEGATO C - GLOSSARIO
Agrumi
Arancio, mandarino, clementina e i suoi ibridi, limone, altri agrumi (arancio amaro o
melangolo, bergamotto, cedro, chinotto, kunquat, limetta, pompelmo).
Agricoltura biologica
Si intende quella praticata in modo conforme agli standard e alle norme specificate
nel regolamento (CE) n. 2092/91 del Consiglio del 24 giugno 1991, modificato da ultimo
dal regolamento (CE) n. 473/2002 della Commissione del 16 marzo 2001 o se, del caso,
alla legislazione più recente "relativa alla produzione biologica di prodotti agricoli e alla
indicazione di tale pratica sui prodotti agricoli e sulle derrate alimentari” e/o alle norme
comunitarie o nazionali equivalenti per la produzione biologica di bestiame.
Trattasi di un insieme di tecniche di cura e coltivazione che, escludendo l'uso di
fitofarmaci e concimi minerali usati nell'agricoltura convenzionale, tende a sfruttare in
massimo grado l'equilibrio che viene a crearsi tra le diverse componenti di un ecosistema
(suolo e piante e/o animali) ed i relativi processi biologici per una produzione alimentare
continua ricorrendo, a tale scopo, al massimo impiego di risorse locali o comunque
autoprodotte. In base alle disposizioni del regolamento la produzione deve avvenire in
modo tale da tenere rigorosamente separate le terre e le località di produzione e di
stoccaggio da altre unità che non producono a norma delle regole della produzione
biologica.
Superficie agricola utilizzata in fase di conversione al metodo di produzione
biologica
la superficie agricola "in conversione", intesa come la parte della superficie
agricola utilizzata dell’azienda in cui si applicano metodi di produzione biologica, ma
non è ancora completato il periodo di transizione necessario a considerarla pienamente
conforme alle norme contenute nel regolamento CEE n. 2092/91 per la produzione
biologica. Il periodo di conversione va dai due ai tre anni, variabile a seconda del tipo di
coltivazione, necessario al terreno, inizialmente condotto con agricoltura tradizionale, per
raggiungere gli standard previsti dalle norme dell'agricoltura biologica.
Allevamenti in cui si applica il metodo di produzione biologica
(compresi quelli in conversione)
Per ogni tipologia indicare il numero dei capi il cui allevamento è condotto con
metodi biologici alla data di riferimento del 1° Dicembre 2007.
Gli allevamenti biologici sono strettamente collegati alla conduzione con pratiche
biologiche dei terreni poiché esse rappresentano la fonte di alimentazione per gli animali;
pertanto, così come per i terreni anche per gli allevamenti può esistere un periodo di
conversione; la normativa comunitaria stabilisce tale periodo da un minimo di 6
settimane ad un massimo di 12 mesi a seconda del tipo di allevamento.
125
Allevamenti
I dati sulla consistenza degli allevamenti fanno riferimento a tutti i capi di bestiame che al
1° dicembre si trovano presso l’azienda, sia che si tratti di bestiame in dotazione
dell’azienda stessa, sia che si tratti di bestiame affidato o da essa allevato.
Sono inclusi i capi temporaneamente assenti per transumanza, pascolo, ecc., sono esclusi
gli animali di passaggio (es: femmine presenti per la monta).
Allevamenti avicoli
Polli da carne – compresi i giovani capi destinati alla produzione di carne.
Galline da uova – Galline che hanno già cominciato a deporre uova e giovani capi
destinati alla produzione di uova.
Allevamenti (altri)
Allevamenti di anatre, lumache, lombrichi, rane, cervidi.
Ammendante organico
Prodotto di diverso tipo la cui funzione principale è quella di modificare e migliorare le
caratteristiche fisiche del terreno (ammendante animale idrolizzato, vegetale composto,
vegetale fermentato, vegetale semplice, torboso composto, leonardite, torba acida, ecc.).
Aratura
Fondamentale tecnica di lavorazione che consiste nel ribaltare una fetta di terreno dopo
aver proceduto al suo distaccamento dal suolo con lo scopo della distruzione della
vegetazione preesistente, dell'incorporamento di concimi, dell'aumento dell'areazione,
permeabilità e dei fenomeni ad essa collegati.
Artigianato
Attività artigianali esercitate dal conduttore, dai membri della sua famiglia o da
manodopera non familiare, a condizione che essi siano addetti anche ai lavori agricoli.
Aspersione
Metodo di irrigazione che prevede l’aspersione dell’acqua con apparecchiature che
simulano la pioggia naturale. Esso prevede una serie di tubi, una pompa che fornisce
pressione all’acqua e uno o più irrigatori che distribuiscono l’acqua sul terreno. Gli
impianti possono essere fissi, semifissi o mobili. La pressione idrica e la gittata degli
irrigatori possono variare sensibilmente.
Associazioni di produttori (vedi anche Organismi associativi)
Associazioni costituite per iniziativa dei produttori stessi allo scopo di:
- promuovere la concentrazione dell’offerta e la regolarizzazione dei prezzi nella
fase della produzione per uno o più prodotti agricoli;
- mettere a disposizione dei produttori associati mezzi tecnici adeguati per il
condizionamento e la commercializzazione dei prodotti in questione.
I produttori associati hanno l’obbligo di:
- vendere, tramite l’organizzazione dei produttori, tutta la produzione relativa al
prodotto o ai prodotti per il quale o per i quali hanno aderito con la possibilità,
126
tuttavia, per l’organizzazione, di esentare i produttori da tale obbligo per
determinate quantità;
- applicare in materia di produzione e di commercializzazione, le norme adottate
dall’organizzazione dei produttori per migliorare la qualità dei prodotti e per
adattare il volume dell’offerta alle esigenze del mercato;
- fornire le informazioni richieste dall’organizzazione in materia di raccolti e
disponibilità dei prodotti.
Attività di agriturismo
Attività turistica svolta in locali rurali, nei quali viene dato alloggio a turisti da
imprenditori agricoli.
Avvicendamento libero
Si realizza nel caso in cui la successione di colture erbacee diverse sullo stesso terreno a
seminativi viene decisa annualmente.
Azienda agricola, forestale e zootecnica
L’unità tecnico-economica costituita da terreni, anche in appezzamenti non contigui, ed
eventualmente da impianti ed attrezzature varie, in cui si attua la produzione agraria,
forestale e zootecnica ad opera di un conduttore, cioè persona fisica, società od ente che
ne sopporta il rischio sia da solo (conduttore coltivatore e conduttore con salariati e/o
compartecipanti), sia in associazione ad un mezzadro o colono parziario.
Si ha terreno agrario quando la superficie dell’azienda è o potrebbe essere destinata alla
pratica delle varie colture mediante l’impiego di mezzi normalmente disponibili presso
un’azienda agricola .
Le aziende che praticano la coltivazione di funghi in grotte, sotterranei ed appositi
edifici sono assimilate a quelle con terreno agrario.
Non è terreno agrario, invece, la superficie costituita da aree occupate da fabbricati,
cortili, strade poderali, ecc.
Azienda individuale
Persona singola, persone legate da vincoli di parentela che conducono unitariamente
terreni appartenenti a più componenti.
Azienda senza terreno agrario
Azienda zootecnica nella quale si attua esclusivamente l’allevamento di bestiame e che
utilizza terreni pascolativi appartenenti a Comuni, ad altri Enti Pubblici o a privati senza
che i terreni stessi si configurino come elementi costitutivi delle azienda stessa.
Barbatelle
Giovani piante di vite, innestate e non, prima del loro impianto definitivo.
Boschi o aree a bosco
Nelle aree a bosco rientrano tutte le formazioni, naturali o piantate dall’uomo, di
alberi e di arbusti forestali in grado di produrre legno od altri prodotti definiti
comunemente come forestali e di esercitare un’influenza sul clima, sul suolo e sul regime
idrico.
127
Sono da comprendere nella categoria “boschi” tutte le aree di servizio al bosco
(strade forestali, depositi per il legname, piazzali di esbosco, fasce tagliafuoco ecc.)
nonché le aree temporaneamente prive di vegetazione arborea o arbustiva per cause
ed eventi naturali o artificiali (tagliate, incendi boschivi) ed i vivai forestali. Sono da
comprendere anche le aree a bosco che vengono parzialmente o temporaneamente
utilizzate per pascoli o coltivazioni accessorie o marginali.
Rientrano in questa categoria i boschi di latifoglie, di conifere e misti di conifere e
latifoglie ed, in dettaglio, tutti i rimboschimenti, i castagneti non da frutto, le sugherete,
gli arbusteti e la vegetazione mediterranea (macchia).
Sono escluse le pioppete, gli altri impianti di arboricoltura da legno (punto 15), i
castagneti da frutto.
Fustaie
Sono boschi costituiti da alberi forestali provenienti, di norma, da seme (rinnovazione
naturale prevalente) allevati e gestiti per costituire un bosco di altofusto. Rispetto alla
specie legnosa prevalente si distinguono in fustaie di:
-conifere se almeno il 75% della superficie è coperta da specie appartenenti alle
conifere (abeti, pini, larici, ecc.);
-latifoglie se almeno il 75% della superficie è coperta da specie appartenenti alle
latifoglie (faggio, querce, aceri, robinie, castagno solo per la produzione di legno,
ecc.);
-miste di conifere e latifoglie quando la percentuale delle specie appartenenti all’una o
all’altra raggruppamento è inferiore al 75 %, per cui non si ravvede una forte
prevalenza di individui appartenenti alle conifere od alle latifoglie.
Le produzioni legnose ottenute da fustaie sono rappresentate principalmente da legname
da lavoro.
Cedui
Sono boschi costituiti da alberi forestali in cui la rinnovazione del soprassuolo avviene
prevalentemente dalle ceppaie esistenti che generano polloni destinati a sostituire i fusti
abbattuti. Si distinguono in:
-cedui semplici e matricinati: boschi costituiti da fusti provenienti esclusivamente o
prevalentemente da ceppaie (da gemme, dopo il taglio). Le matricine sono originate
prevalentemente da seme;
-cedui composti: boschi costituiti da fustaie e cedui tra loro frammisti. La rinnovazione
avviene sia da ceppaie (da gemme, dopo il taglio) che da seme (matricine). Le
chiome delle matricine coprono oltre il 40% della superficie.
Devono essere inclusi nei cedui tutte le formazioni cosi dette a macchia alta (es.:
boscaglie litoranee a prevalenza di leccio e boscaglie sub-alpine a prevalenza di salici o
betulla con altezza superiore a 2 metri).
Le produzioni legnose ottenute da cedui sono rappresentate principalmente da legname
per combustibili e/o paleria.
Macchia mediterranea
Sono formazioni forestali costituite da popolamenti che in genere mantengono
portamento arbustivo a maturità ed in genere non superano altezze di 2 metri. Sono
costituiti prevalentemente da arbusti sclerofilli (mirto, lentisco, erica arborea, erica
128
scoparia, ginepro, alaterno, leccio arbustivo, pruneti e corileti, arbusteti a ginestra, filirea,
corbezzolo arbustivo, rosmarino etc.).
Bovini
a) maschi
x da riproduzione, costituiti dai torelli (bovini interi destinati alla riproduzione) e dai
tori (bovini interi già adibiti alla riproduzione naturale od impiegati per la
fecondazione artificiale) compresi i tori riformati, cioè al termine della loro carriera
riproduttiva;
x da macello, costituiti dai vitelli, vitelloni, manzetti o manzi e buoi destinati alla
produzione di carne;
b) femmine
x da allevamento: bovine che non hanno mai partorito anche se gravide alla data del
censimento o che sono allevate per la riproduzione;
x da macello: bovine che non hanno mai partorito e che vengono allevate per essere
macellate;
x vacche da latte: bovine che hanno già partorito almeno una volta e che, per razza o
attitudine, sono adibite esclusivamente o prevalentemente alla produzione di latte
destinato al consumo umano o alla trasformazione in prodotti lattiero-caseari. Sono
comprese le vacche da latte riformate o al termine della loro carriera economica;
x altre vacche (da carne e/o da lavoro): bovine che hanno già partorito almeno una
volta, ma che sono allevate per la produzione di vitelli o vengono adibite per il
lavoro o ad entrambe le funzioni economiche e il cui latte, di norma, non è
prevalentemente destinato né al consumo umano diretto né alla trasformazione in
prodotti lattiero-caseari. Sono comprese le altre vacche riformate, cioè al termine
della loro carriera economica.
Capo azienda
Persona che di fatto gestisce l’azienda e cioè la persona fisica che assicura la gestione
corrente e quotidiana dell’azienda. Si ha la gestione quotidiana dell’azienda anche
quando l’attività è assicurata per un limitato numero di mesi come, ad esempio, nelle
aziende specializzate per la viticoltura, olivicoltura, ecc.
Il capo azienda è in genere il conduttore stesso, ma può essere una diversa persona,
qualora il conduttore stesso abbia affidato la gestione dell’azienda ad altra persona, per
esempio ad un membro della famiglia. Per ciascuna azienda si considera capo azienda
esclusivamente una persona. Se più persone partecipano alla gestione corrente e
quotidiana dell’azienda, è considerato capo azienda la persona che reca il maggior
contributo alla gestione dell’azienda. Qualora tale contributo alla gestione sia ripartito in
maniera uguale tra due o più persone, è considerata capo azienda la più avanzata in età. Il
mezzadro è da considerarsi come capo azienda ed analogamente il soccidario per le
aziende a soccida.
Caprini
Gruppo di mammiferi artiodattili ruminanti della specie Capra.
x Capre che hanno già figliato
129
Femmine che hanno già figliato anche una volta, anche se alla data della rilevazione
sono a riposo o stanno allattando. In questa categoria devono essere comprese anche
le femmine riformate al termine della loro carriera economica.
x Capre montate per la prima volta
Femmine di meno di un anno che non hanno ancora figliato.
x Altri caprini – Capretti (maschi e femmine di età inferiore ad un anno),
maschi di più di un anno compresi i riproduttori e le femmine di età superiore ad un
anno che non hanno mai partorito (non comprese nelle capre).
Castagneto da frutto
Sono i castagneti allevati ad alto fusto e destinati principalmente alla produzione del
frutto. Sono compresi soltanto i castagneti nei quali durante l’annata agraria di
riferimento si è proceduto alle operazioni colturali e alla raccolta del frutto.
Cavalli
Sono compresi i cavalli da corsa e da sella appartenenti ad aziende agricole.
Coltivazione principale
- Coltivazione unica, cioè quella che è la sola ad essere praticata su una data
superficie nel corso dell’annata agraria di riferimento. Una coltivazione si considera
unica anche quando è consociata con coltivazioni erbacee aventi carattere accessorio o
marginale, o con colture legnose agrarie o boschive presenti in numero trascurabile di
piante;
- Coltivazioni erbacee consociate praticate su seminativi nudi. Ciascuna
coltivazione erbacea consociata va considerata come coltivazione principale per la parte
di superficie effettivamente occupata;
- Coltivazioni legnose agrarie e boschi consociati tra loro o con coltivazioni
erbacee. Ciascuna coltivazione va considerata come coltivazione principale per la parte di
superficie effettivamente occupata;
- Coltivazione più importante dal punto di vista economico in caso di successione
culturale.
Coltivazione secondaria successiva o intercalare
Coltivazione successiva meno importante dal punto di vista economico (valore della
produzione annuale).
Coltivazioni in serra
Si intendono le coltivazioni praticate per l’intero ciclo vegetativo o per la quasi totalità di
esso, entro costruzioni di altezza sufficiente per potervi accedere ed eseguirvi le
operazioni colturali e nelle quali si realizza un ambiente artificiale che permette di
coltivare le piante fuori stagione o piante che esigono speciali condizioni ambientali.
Sono escluse in quanto considerate in piena area, le coltivazioni sottoposte a copertura
temporanea (campane, tunnels, ecc.) nonché quelle praticate in costruzioni la cui
copertura è limitata al tetto, senza esistenza di pareti esterne.
130
Coltivazioni legnose agrarie
Vite, olivo, agrumi, fruttiferi, vivai, canne, gelso (foglie), giunco, manna, salice da
vimini, sommacco.
Concimazione
Apporto artificiale di sostanze naturali, sintetiche, minerali od organiche idonee a fornire
alle colture l'elemento o gli elementi chimici della fertilità a queste necessarie per lo
svolgimento del loro ciclo produttivo e vegetativo.
Concimi minerali
Sono composti a base di azoto, fosforo e potassio.
Quelli azotati sono prodotti naturali o sintetici che contengono, espressamente dichiarato,
azoto in una o più forme e solubilità. Si distinguono in nitrici, ammoniacali, nitroammoniacali, ammidici, azotati a lenta cessione. Appartengono a questa categoria: il
solfato ammonico: contiene il 20-21% di azoto ammoniacale ed il 23-24% di zolfo (è
molto utilizzato per patata, riso, vite, fruttiferi; il nitrato ammonico: contiene il 26-27% di
azoto ed è adatto soprattutto in copertura o per la concimazione di fondo di colture
primaverili); l’urea: contiene il 46% di azoto ureico ed è preparato in granuli di 1-2 mm
(è un concime utilizzato soprattutto per la concimazione di fondo di cereali autunnali o di
colture primaverili); la calciocianamide; l’ammoniaca anidra; i concimi nitrici, ecc..
Quelli potassici sono prodotti naturali o sintetici che contengono, espressamente
dichiarato, potassio in una o più forme di solubilità. Possono anche contenere altri
elementi secondari e microelementi, ma non quantità dichiarabili di azoto e fosforo. Sono
particolarmente adatti per la vite, le foraggere, le oleaginose, la barbabietola, la patata ed
il peperone. Appartengono a questa famiglia: il cloruro di potassio, il solfato di potassio,
il salino potassico.
Quelli fostatici sono particolarmente importanti nelle piante giovani, favoriscono la
fioritura, la fecondazione e la maturazione. Appartengono a questa categoria i perfosfati
minerali, i perfosfati doppi e tripli, le scorie Thomas;
Concimi organici
Agiscono sulla componente fisica, chimica e microbiologica del suolo; i principi nutrivi
che contengono sono utilizzabili lentamente dalle piante in quanto derivati da processi di
trasformazione che avvengono a carico della sostanza organica. In base all'origine si
classificano in materiali di: natura mista (letame naturale e artificiale, rifiuti urbani),
natura animale (liquami, deiezioni, cornunghia, guano, ecc.), concimi organici che
contengono espressamente azoto organico e fosforo di origine animale oppure vegetale,
ammendante organico prodotto la cui funzione principale è quella di modificare e
migliorare le caratteristiche fisiche del terreno quali, ad esempio, ammendante animale
idrolizzato, vegetale composto, vegetale fermentato, vegetale semplice, torboso
composto, leonardite, torba acida, ecc.).
Per letame solido si intendono escrementi di animali domestici, con o senza strame,
comprendenti eventualmente una piccola parte di urine.
Per purino si intende urina di animali domestici comprendente, se del caso, una piccola
parte di escrementi e/o acque.
Per liquame si intende miscela di escrementi e di urine di animali domestici, addizionati
eventualmente d'acqua e comprendenti, se del caso, una piccola parte di strame.
131
Per pollina si intende il materiale palabile ottenuto dalle deiezioni di avicoli e lettiera,
generalmente compreso, salvo ove indicato diversamente, alla voce letame.
Condizione professionale
La condizione professionale è quella posseduta nella settimana precedente la data di
riferimento del censimento e si distingue in:
Occupato, chi possiede una occupazione (in proprio o alle dipendenze) da cui
trae una retribuzione o un profitto.
Si considera occupato anche chi collabora, senza avere un regolare contratto di
lavoro, con un familiare che svolge una attività lavorativa in conto proprio.
Disoccupato alla ricerca di nuova occupazione, chi ha perduto una precedente
occupazione alle dipendenze ed è alla ricerca attiva di una nuova occupazione,
essendo in grado accettarla se gli viene offerta.
In cerca di prima occupazione, chi non ha mai esercitato un attività lavorativa o
ha cessato una attività lavorativa in proprio ed è alla ricerca attiva di una
occupazione essendo in grado di accettarla se gli viene offerta.
Casalinga/o, chi si dedica prevalentemente alla cura della propria famiglia o della
propria casa.
Studente, chi si dedica prevalentemente allo studio.
Ritirato dal lavoro, chi ha cessato una attività lavorativa per raggiunti limiti di
età oppure per altra causa.
In altra condizione, proprietari, benestanti, inabili al lavoro, chi sta assolvendo
agli obblighi di leva ecc.
Conduttore
Responsabile giuridico ed economico dell’azienda. Può essere una persona fisica, una
società o un Ente pubblico.
Nel caso di colonia parziaria appoderata (mezzadria) come conduttore di azienda è
considerato il mezzadro. Nel caso di soccida quale conduttore di azienda è considerato il
soccidante.
Conduzione a colonia parziaria appoderata (mezzadria)
Quando una persona fisica o giuridica (concedente) affida un podere ad un capofamiglia
(mezzadro) il quale si impegna ad eseguire, con l’aiuto dei familiari (famiglia colonica),
tutti i lavori che il podere richiede, sostenendo parte delle spese necessarie alla
conduzione e dividendone i frutti con il concedente in determinate proporzioni.
Conduzione con salariati (in economia)
Si è in presenza di conduzione con salariati (in economia), quando il conduttore impiega
per i lavori manuali dell’azienda esclusivamente manodopera fornita da operai a tempo
indeterminato o a tempo determinato (salariati fissi ed assimilati, braccianti giornalieri e
simili), mentre la sua opera e quella dei familiari è rivolta, in generale, alla direzione
dell’azienda nei vari aspetti tecnico-organizzativi.
Si ha la conduzione con salariati anche quando, per i lavori manuali dell’azienda, il
conduttore impiega esclusivamente manodopera fornita da altre aziende agricole,
cooperative agricole, imprese di esercizio e noleggio o da imprese industriali.
132
Conduzione diretta del coltivatore
Quando il conduttore presta egli stesso lavoro manuale nell'azienda con:
solo manodopera familiare: quando le giornate lavorative impiegate nell'azienda
sono dovute esclusivamente al conduttore, ai suoi familiari e/o parenti
manodopera familiare prevalente: quando le giornate di lavoro svolte dal conduttore
e dai suoi familiari e/o parenti sono in numero uguale o maggiore di quelle prestate
dall'altra manodopera aziendale ;
manodopera extrafamiliare prevalente: se le giornate di lavoro prestate dal
conduttore e dagli altri familiari e/o parenti, risultano inferiori a quelle dell'altra
manodopera aziendale.
Consistenza del bestiame
I dati sulla consistenza degli allevamenti fanno riferimento a tutti i capi di bestiame che
alla data della rilevazione si trovavano presso l’azienda, sia che si tratti di bestiame in
dotazione dell’azienda stessa, sia che si tratti di bestiame affidato o da essa allevato. Sono
inclusi i capi temporaneamente assenti per transumanza, pascolo, ecc.. Sono esclusi gli
animali di passaggio (es.: femmine presenti per la monta).
Consociazioni
Coltivazioni che si trovano sullo stesso terreno durante uno stesso periodo e ciascuna
delle quali fornisce un raccolto ben distinto nel corso dell’annata agraria.
Consorzio
Associazione tra agricoltori costituita secondo la legislazione vigente, avente scopo
mutualistico e rivolta prevalentemente alla fornitura di beni e servizi direttamente agli
appartenenti all'organismo sociale a condizioni più vantaggiose. A seconda delle finalità
e del campo di attività prende denominazioni diverse come: cantine sociali, centrali
ortofrutticole, latterie e caseifici sociali, bonifica e irrigazione, tra imprese, tra Enti
pubblici, consorzi fitoiatrici ecc.. Sono compresi i consorzi per il noleggio di macchine
agricole, gli organismi associativi che abbiano come scopo mutualistico l'acquisto o la
produzione per i propri soci di sostanze utili per l'agricoltura, l'acquisto di terreni, la
raccolta, la conservazione, la trasformazione e vendita dei prodotti.
Contoterzismo
Utilizzazione di mezzi meccanici:
- in altre aziende agricole; sono rilevate le giornate di lavoro prestate in altre aziende
agricole con mezzi meccanici di proprietà o comproprietà dell’azienda, con e senza
manodopera aziendale;
- in azienda; sono rilevate le giornate di lavoro effettuate in azienda con mezzi meccanici
forniti distintamente da terzi, cioè da altre aziende agricole, da organismi associativi o da
imprese di esercizio e noleggio.
Cooperativa
Associazione di agricoltori costituita secondo la legislazione vigente la cui caratteristica
fondamentale è la mutualità (stalla sociale, cooperativa per la conduzione dei terreni,
ecc.).
133
Corpo
Porzione continua di terreno facente parte di un’unica azienda, non interrotto da fattori di
discontinuità quali strade, corsi d’acqua, ecc. Non costituiscono fattori tali da configurare
l’esistenza di due o più corpi piccoli canali, sentieri poderali, muriccioli, siepi, nonché
aree di servizio delle coltivazioni. Il numero di corpi fa riferimento alla superficie totale
dell’azienda.
Criteri di intervento fitosanitario
- A calendario
Trattamento fitosanitario che viene effettuato secondo una cadenza prestabilita (spesso si
tratta di cadenza settimanale o decadale) per esigenze organizzative aziendali o altro,
indipendentemente sia dal verificarsi di eventi climatici che possano favorire l’insorgere
o lo sviluppo dell’infestazione, sia dalla presenza dell’infestazione.
- Alla presenza, anche minima, del parassita/della patologia
Per alcune patologie può essere necessario ricorrere ad un intervento tempestivo al suo
insorgere in campo. Questa modalità di intervento viene attuata previa verifica dello stato
dell’infestazione e richiede quindi un monitoraggio dello stato della coltura in campo.
- Su indicazione di un bollettino locale, al superamento delle soglie di rischio
Trattamento che segue i criteri previsti nella difesa integrata delle colture. Per poter
intervenire con la massima efficacia e efficienza, questo tipo di approccio implica che
vengano monitorati il grado di infestazione e la fase di sviluppo dell’infestazione,
unitamente all’andamento delle condizioni atmosferiche. E’ necessaria quindi una
costante verifica della presenza e dello stato dell’infestazione (nel caso di insetti patogeni
si può far ricorso a trappole per la cattura degli individui) e dell’andamento delle
rilevazioni meteoriche (prevalentemente mm di pioggia, andamento dell’umidità e della
temperatura). Per la definizione dell’intervento si adotta un criterio economico, ossia si
valutano e si confrontano le possibili perdite di prodotto causate dai patogeni con il costo
dell’intervento.
I bollettini locali, di validità settimanale, vengono emessi da autorità competenti, in
genere strutture regionali, o studi tecnici professionali cui sia stato affidato questo
compito da gruppi di aziende. Altrimenti è la singola azienda o il gruppo di aziende che,
a livello locale, avvalendosi di tecnici per la verifica dello stato della coltura, del livello
di infestazione e delle condizioni atmosferiche, definisce il momento dell’intervento,
senza che venga emesso un bollettino ufficiale.
- Altro (non sa, l’attività è affidata a terzi, ecc.).
Questa tipologia va indicata sia per eventuali altri criteri di trattamento non compresi nei
casi precedenti o qualora il conduttore non sia in grado di indicarne, ad esempio poiché
l’attività è affidata a terzi.
Dirigenti
Lavoratori che ricoprono un ruolo caratterizzato da un alto grado di professionalità,
autonomia e potere decisionale e sono preposti alla direzione dell’azienda agricola,
forestale e zootecnica, esplicando le loro funzioni al fine di promuovere, coordinare e
gestire la realizzazione degli obbiettivi dell’azienda stessa.
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Diserbanti o Erbicidi
Prodotti attivi contro le erbe infestanti. Si distinguono in erbicidi per contatto, per
traslocazione, residuali, secondo il sistema di assorbimento. Inoltre esistono erbicidi
totali, il cui principio attivo è tossico per tutte le specie vegetali e selettivi quando
agiscono solo su alcune specie.
Erpicatura
Tecnica superficiale di lavorazione che si attua generalmente su terreno arato e che ha
subito l'azione disgregante del gelo o delle piogge.
Equini
x Cavalli. Compresi i cavalli da corsa e da sella appartenenti ad aziende agricole.
x Asini
x Altri (muli e bardotti)
Famiglia del conduttore
Per famiglia, ai fini della rilevazione, si intende un insieme di persone legate da vincoli di
matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi
dimora abituale nello stesso comune.
Sono considerate facenti parte della famiglia, come membri aggregati di essa, anche le
persone addette ai servizi domestici, nonché le altre persone che, a qualsiasi titolo,
convivono abitualmente con la famiglia stessa.
I caratteri distintivi della famiglia per la rilevazione sono:
la relazione di parentela, affinità o affettività che unisce tra loro più persone;
la coabitazione, cioè la convivenza di tutti i membri nello stesso alloggio e la
conseguente condizione della loro dimora abituale in uno stesso comune.
Fertilizzazione
Apporto artificiale di sostanze naturali o sintetiche, minerali od organiche idonee a
fornire alle colture l’elemento o gli elementi chimici della fertilità a queste necessarie per
lo svolgimento del loro ciclo produttivo e vegetativo.
Fiori e piante ornamentali
Tutte le coltivazioni sia in piena aria che protette, di piante da fiore, da foglia e da fronda
da recidere, di bulbi e tuberi da fiori, nonché di piante ornamentali non legnose da interni
o destinate alla formazione di aiuole, bordure, tappeti erbosi.
Fitosanitari
Sostanze di origine inorganica o organica, naturali o di sintesi, tossiche verso i nemici
delle piante, costituiti dal principio attivo (p.a.) rappresentato dalla sostanza tossica, da
sostanze inerti per uniformare la distribuzione e per veicolare il p.a., e da sostanze
coadiuvanti come emulsionanti, umettanti, ecc. Fanno parte dei fitofarmaci:
-fungicida, la sostanza che ha la proprietà di distruggere i funghi e le loro spore o di
inibirne la crescita;
- insetticida, la sostanza la cui tossicità verso gli insetti è tale da provocarne la
morte;
135
- erbicida, la sostanza che ha una azione tossica su specifiche vegetazioni infestanti.
Foraggere avvicendate
- Prati avvicendati, coltivazioni foraggere erbacee in avvicendamento che occupano
il terreno per più annate agrarie consecutive (al massimo fino a cinque anni) e che sono
costituite generalmente da leguminose pure o in miscuglio. Si distinguono in puri (erba
medica, lupinella, sulla, trifoglio ladino, trifoglio pratense) e misti.
- Erbai, coltivazioni foraggere erbacee in avvicendamento che occupano il terreno al
massimo per un’annata agraria (veccia, trifoglio incarnato, cereali in erba ed a
maturazione cerosa, ecc.). Si distinguono in puri (avena, bietola, cicerchia, colza, fava,
favino, frumento e triticale, granoturco, loglio italico, lupino, miglio, moco, orzo, panico,
pimpinella, pisello, ravizzone, sala palustre, segale, senape, serradella, soia, sorgo,
trifoglio alessandrino, trifoglio incarnato, trigonella o fieno greco, veccia, vigna cinese) e
misti.
Forma continuativa
S'intendono le persone che nell’annata agraria di riferimento dell'indagine hanno lavorato
continuativamente nell'azienda intervistata, indipendentemente dalla durata settimanale
del lavoro. Vi rientrano anche le persone che non hanno lavorato per tutto il periodo per
uno dei seguenti motivi:
1. condizioni particolari di produzione dell'azienda;
2. assenza dal lavoro per congedo, servizio militare, malattia, infortunio, morte, ecc.;
3. assunzione nell'azienda o licenziamento dalla stessa nel corso dell'anno;
4. sospensione totale del lavoro nell'azienda, per motivi di forza maggiore (inondazione,
incendio, ecc.).
Tra le forme continuative vi sono anche i lavoratori con contratto part-time e i lavoratori
con contratto a tempo determinato.
Inoltre, vi rientrano in questa forma anche i lavoratori che abbiano smesso di lavorare per
un'azienda incominciando a lavorare per un'altra nell’annata agraria di riferimento.
Forma saltuaria
S’intendono le persone che non hanno lavorato continuativamente nell’azienda
nell’annata agraria di riferimento, per un motivo diverso da quelli indicati nella forma
continuativa; per esempio lavori di breve durata, lavori stagionali o a carattere saltuario,
oppure assunti per singole fasi lavorative.
Forma giuridica
a) Azienda individuale:
Azienda condotta da persona singola, o persone legate da vincoli di parentela (il
coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado) che
conducono unitariamente terreni anche appartenenti a più componenti e che
partecipano alle decisioni concernenti l’attività e la gestione dell’azienda
sopportandone il rischio e partecipando alla divisione degli utili in base alla quantità
e qualità del lavoro prestato ed, eventualmente, in proporzione alla proprietà dei
capitali fissi (terreni) costituenti l’azienda.
b) Aziende condotte in associazione anche con fini mutualistici:
sono aziende che fanno capo a più persone non legate da vincoli familiari, che si
sono associate per condurre terreni agricoli sia con fini di profitto sia con fini
136
mutualistici. In questa categoria sono incluse sia le ex società di fatto, sia le
affittanze collettive riportate nell’indagine SPA 2003. L’affittanza collettiva è
un’associazione di lavoratori agricoli che conducono in forma collettiva un’azienda
agricola costituita di norma da estese superfici prese in affitto.
c) Società di persone e di capitali:
Le società di persone sono collettività di soci su base personale e godono di
un'autonomia patrimoniale delimitata e riferita ai beni destinati allo scopo sociale.
Con il contratto i soci regolano la loro reciproca posizione patrimoniale e non,
dandosi un ordinamento per lo svolgimento dell’attività sociale e, a tale
ordinamento, la legge riconosce efficacia anche nei confronti dei terzi. Tuttavia il
capitale sociale è garantito rispetto allo scopo sociale cui è destinato solo contro
crediti di terzi rivendicati direttamente e personalmente verso ciascuno dei soci;
mentre i soci di società di persone rispondono in solido non solo con il patrimonio
sociale ma anche con il patrimonio personale sino a soddisfare tutti i debiti della
società verso terzi.
Le altre società di persone sono le società in nome collettivo, le società in
accomandita semplice e le altre forme analoghe per le quali sono state osservate le
stesse formalità prescritte e la conseguente iscrizione al Registro delle società.
Le società di capitali sono quelle organizzate su base capitalistica nelle quali i beni
conferiti costituiscono il patrimonio delle società stesse destinato allo scopo sociale
e sempre distinto dal patrimonio personale dei singoli soci che non concorre a
garantire i debiti della società verso terzi. Rientrano in questa categoria la società
per azioni, la società a responsabilità limitata e la società in accomandita per azioni.
d) Cooperativa:
Per cooperativa si intende l’associazione di agricoltori costituita secondo la
legislazione vigente la cui caratteristica fondamentale è la mutualità (stalla sociale,
cooperativa per la conduzione dei terreni, ecc.).
e) Associazioni di produttori:
Trattasi di associazioni costituite per iniziativa dei produttori stessi allo scopo di:
- Promuovere la concentrazione dell'offerta e la regolarizzazione dei prezzi nella
fase della produzione per uno o più prodotti agricoli;
- Mettere a disposizione dei produttori associati mezzi tecnici adeguati per il
condizionamento e la commercializzazione dei prodotti in questione.
f) Consorzio (con attività esterna): sono Persone giuridiche costituite attraverso
contratti consortili con attività esterna- ex art 2612 cc – sia tra società che tra Enti
pubblici e tra Società ed Enti pubblici (misti). Si distinguono in:
- Società consortili tra privati o società private.
- Consorzi no profit tra Enti pubblici e misti.
g) Ente pubblico
Trattasi di azienda condotta da una persona giuridica di diritto pubblico (stato,
regioni, province, comuni).
h) Associazioni agrarie (Comunanze, Univeritas) ed altri Enti per la gestione di terre
civiche.
Sono particolari Enti di diritto privato variamente denominati destinati alla
gestione dei terreni afferenti alle proprietà collettive della cittadinanza residente
(terre civiche)
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i) Altre forme giuridiche no profit: sono Enti ed istituzioni non aventi scopo di lucro
(ospedali, Enti comunali di assistenza, Enti ecclesiastici e religiosi, fondazioni,
istituti penitenziari, scuole agrarie, ecc.)
Fresatura
Pratica che provoca un elevato amminutamento del terreno eseguito con strumenti il cui
corpo lavorante è un rotore orizzontale dotato di utensili rigidi (zappatrice) o elastici
(fresatrice).
Fruttiferi
- Frutta fresca di origine temperata: melo, pero, pesco, nettarina (pesca noce), albicocco,
susino, ciliegio (ciliegia tenerina e duracina, ciliegia visciola ed amarena o marasca),
cotogno, fico, gelso (bacca), giuggiolo, lampone, loto (kaki), melograno, mirtillo, mora di
rovo, nespola comune, nespolo del Giappone, ribes comune, ribes nero, sorbo, uva spina.
- Frutta fresca di origine sub-tropicale: actinidia (kiwi), ananas, annone, avocado, babaco,
banano, dattero, fico d’India, mango, maracuja, papaja, passiflora.
- Frutta a guscio: mandorlo, nocciolo, carrubo, noce, pistacchio.
Funghi in grotte, sotterranei, appositi edifici
Coltivazione dei funghi praticata in grotte ovvero nei sotterranei od in appositi edifici.
Qualora la stessa superficie di un letto di coltura fosse stata utilizzata più volte nel corso
dell’annata agraria sarà conteggiata una sola volta.
Fustaia
Bosco le cui piante, nate da seme, sono destinate a crescere ad alto fusto ed a rinnovarsi
per via sessuale (seme).
Giornata di lavoro riferita alle 8 ore
Prestazione lavorativa non inferiore alle otto ore. Se il lavoro prestato giornalmente
presso l’azienda è stato inferiore alle 8 ore, sono state convertite le ore di lavoro in
giornate di 8 ore. Se invece le ore di lavoro giornaliero hanno superato le 8 ore non si è
operata alcuna conversione. Il numero delle giornate di lavoro fa riferimento a quelle
effettivamente prestate con esclusione di giorni di congedo, ferie e malattia.
Goccia
Metodo che si basa sull’impiego di tubi ove l’acqua raggiunge esigue pressioni (meno di
3 atm) e gocciolatoi di modesta portata. I risultati desiderati si ottengono con tempi di
distribuzione lunghi. Considerare in questa voce anche la sub-irrigazione, ovvero il
metodo di distribuzione localizzata dell’acqua con tubi sotterrane.
Impiegati (a tempo indeterminato e a tempo determinato)
Lavoratori, assunti con rapporti di lavoro senza scadenza contrattuale (a tempo
indeterminato) o assunti con rapporto individuale di lavoro a tempo determinato, che
svolgono un’attività nel campo tecnico-amministrativo di coordinamento e controllo o di
esecuzione con diverso grado di responsabilità.
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Inerbimento controllato
Si intende l’utilizzo di una coltura avente la finalità di controllo delle erbe infestanti e di
protezione del suolo da processi erosivi (come quelli provocati dalle piogge su suolo
nudo privo di copertura vegetativa), oltre alla riduzione delle perdite di azoto per
dilavamento.
Installazioni di stoccaggio
-Tipo di stoccaggio in relazione al tipo di effluente:
™ Accumulo in campo – letame: cumulo temporaneo di materiale solido a margine
del campo. L’accumulo in campo non è un’installazione, ma una forma di
stoccaggio ammessa dalla normativa.
™ Platea – letame: superficie pavimentata e impermeabilizzata per l’accumulo di
effluenti palabili.
™ Vasca – liquame: la vasca è un contenitore di stoccaggio con pareti verticali,
interrato o fuori terra,
™ Laguna – liquame: la laguna è un contenitore di stoccaggio in terra con pareti
inclinate, naturalmente o artificialmente impermeabilizzato.
- Tipo di installazione di stoccaggio all’interno di ogni sotto-categoria:
™ Coperta – installazione che è coperta con tettoia nel caso della platea o con
coperture fisse o galleggianti nel caso di vasca e laguna.
™ Scoperta - installazione che non è coperta (gli effluenti sono esposti agli agenti
atmosferici).
Irrigazione
Superficie irrigabile: superficie aziendale che nel corso dell’annata agraria di riferimento
potrebbe essere irrigabile in base alla potenzialità degli impianti a disposizione
dell’azienda ed alla quantità di acqua disponibile.
Superficie irrigata: superficie effettivamente irrigata nell'annata agraria per le diverse
coltivazioni praticate in azienda, intendendo per essa la superficie aziendale che nel corso
dell’annata agraria di riferimento è stata irrigata almeno una volta. Una determinata
superficie sulla quale, nel corso dell’annata agraria, sono praticate successivamente più
coltivazioni, sarà considerata una sola volta.
Lavoratori a tempo determinato
lavoratori assunti con un rapporto individuale di lavoro con prefessione di termine, per
l’esecuzione di lavori agricoli o per la sostituzione di operai per i quali sussista il diritto
alla conservazione del posto.
x Ai lavoratori a tempo determinato sono assimilati, ai fini dell’indagine, i
compartecipanti, intendendosi per tali lavoratori quelli ai quali vengono affidati, nel
corso dell’annata agraria, tutti o soltanto una parte dei lavori che richiede una
determinata coltivazione, ricevendo come compenso una quota parte del prodotto; i
coloni impropri, intendendosi come tali coloro che prestano lavoro manuale in una
azienda agricola, sulla base di pattuizioni aventi in comune la natura associativa
parziaria, ma caratterizzata da una diversità di contenuto per quanto riguarda le
prestazioni di lavoro, i conferimenti delle scorte e le suddivisioni delle spese e dei
prodotti.
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Lavoratori a tempo indeterminato
Lavoratori agricoli assunti con rapporti di lavoro senza prefissione di termine, la cui
retribuzione, riferita ad anno, viene corrisposta mensilmente, a norma del contratto
nazionale di lavoro per gli operai agricoli con l’integrazione dei contratti provinciali.
Lavorazione minima o nessuna lavorazione
Queste pratiche sono caratterizzate dal fatto di ridurre le lavorazioni al minimo (minimum
tillage) - mediante l’eliminazione dell’aratura e l’utilizzo di mezzi meccanici che interessano gli strati superficiali del terreno - o in alcuni casi a nessuna lavorazione (zero tillage)
- come la semina su sodo -, allo scopo di alterare il meno possibile la struttura del terreno
conservandone le caratteristiche fisico-chimiche.
Lavoro agricolo
I lavori agricoli sono quelli che contribuiscono al conseguimento della produzione
agricola, forestale e zootecnica, ad eccezione dei lavori domestici (pulizia dell’abitazione,
preparazione dei pasti per la famiglia, ecc.).
Sono considerati lavori agricoli, purché effettuati dalla manodopera aziendale, la
direzione e la sorveglianza dei lavori, l’organizzazione e la gestione aziendale, la
conservazione, la lavorazione, la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti
nonché la manutenzione di fabbricati, macchine ed impianti ed il trasporto per conto
dell’azienda.
Non rientrano nei lavori agricoli per l'azienda, oltre ai già citati lavori domestici
eseguiti per le necessità familiari private del conduttore, dei soci di un gruppo di aziende
oppure del capo azienda, i lavori relativi alla silvicoltura, caccia, pesca e piscicoltura
anche se vengono eseguiti nell'azienda agricola, la trasformazione, qualsiasi attività non
agricola e qualsiasi altra attività lucrativa (come le attività connesse all’agricoltura da
indicare alla Sez. VII del Questionario al punto 52.2) eseguita dal conduttore e/o dalla
manodopera.
Sono esclusi i lavori effettuati dalla manodopera aziendale presso altre aziende agricole,
nonché i lavori di stoccaggio, condizionamento, trasformazione, vendita e trasporto dei
prodotti di altre aziende.
E’ esclusa la manodopera fornita da imprese di esercizio e noleggio di mezzi meccanici,
da imprese industriali od a titolo di aiuto reciproco.
Legnosa agraria
La coltura praticata sulle superfici fuori avvicendamento, investite a coltivazioni di piante
legnose agrarie che occupano il terreno per un lungo periodo.
Legumi secchi
per foraggio(esclusi i miscugli): favetta, pisello, veccia, vecciolo;
altri: cece, cicerchia, dolico, fagiuolo, fava, lenticchia, lupino, pisello, serradella,
soia.
Letame
Qualsiasi tipo di escremento di animale domestico, con o senza strame, comprendente
eventualmente una minima quantità di urina. E’ da includere in tale voce anche la pollina.
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Liquame
Per liquame si intende una miscela di escrementi ed urine di animali domestici, con
l’aggiunta eventuale di acqua e comprendenti in alcuni casi anche una minima quantità di
strame.
Macchia mediterranea
Formazioni forestali costituite da popolamenti che in genere mantengono portamento
arbustivo a maturità ed in genere non superano altezze di 2 metri. Sono costituiti
prevalentemente da arbusti sclerofilli (mirto, lentisco, erica arborea, erica scoparia,
ginepri, alaterno, leccio arbustivo, pruneti e corileti, arbusteti a ginestra, filirea,
corbezzolo arbustivo, rosmarino, ecc.).
Manodopera (agricola)
Persone di 16 anni e più occupati nei lavori agricoli dell’azienda. Nella manodopera
extrafamiliare (altri lavoratori dell’azienda) sono compresi i dirigenti, impiegati,
categorie speciali, operai ed assimilati a tempo indeterminato e determinato.
Manodopera agricola familiare
Persone di 16 anni e più appartenenti alla famiglia del conduttore (v. famiglia del
conduttore) che svolgono lavoro agricolo nell’azienda.
Microirrigazione
Forma particolare di irrigazione per aspersione, in cui si fa ricorso ad aspersori di piccola
gittata ad alta pressione, con una minimizzazione dei consumi d’acqua.
Monosuccessione
Tipo di successione colturale in cui su uno stesso appezzamento a seminativi si ripete la
coltura di una stessa specie.
Organismi associativi
Per organismi associativi si intendono le cooperative agricole e gli organismi associativi
simili.
Cooperative agricole. Associazioni tra agricoltori costituite secondo la legislazione
vigente, aventi scopo mutualistico e rivolte prevalentemente alla fornitura di beni e
servizi direttamente agli appartenenti all’organismo sociale a condizioni più
vantaggiose.
Le cooperative a seconda della finalità e del campo di attività prendono
denominazioni diverse, come cantine sociali, oleifici cooperativi, centrali
ortofrutticole, latterie e caseifici sociali, macelli cooperativi, ecc.;
Associazioni di produttori ed altri Organismi simili (vedi anche Associazione di
produttori). Società di diritto o di fatto che operano nel campo agricolo e che hanno
lo scopo di conseguire un dato fine economico sia attraverso l’aumento della
produzione e della produttività, che attraverso l’espletamento di determinati servizi
senza che sia sancito il principio mutualistico.
Sono compresi tra gli organismi associativi gli enopoli, gli elaiopoli, i consorzi di
miglioramento fondiario ed ogni altra società o ente che abbia come scopo
141
mutualistico l’acquisto o la produzione per i propri soci di sostanze utili per
l’agricoltura, la raccolta, la conservazione, la trasformazione e vendita di prodotti ai
soci.
Orti familiari
Piccole superfici utilizzate essenzialmente per la produzione di ortaggi, legumi freschi,
patate, ecc. destinati, di norma, ad essere consumati dalla famiglia del conduttore o da
altre persone che lavorano nell’azienda. Su tali superfici possono essere eventualmente
presenti anche altre coltivazioni erbacee e/o alcune piante legnose agrarie.
Ortive
Coltivazioni ortive in piena aria sono le coltivazioni di legumi freschi ed ortaggi
praticate all’aperto sia in pieno campo che in orti stabili o industriali. Si distinguono in:
coltivazioni ortive di pieno campo, quando sono in avvicendamento con le altre
coltivazioni agricole;
coltivazioni ortive in orti stabili o industriali, quando sono caratterizzate da un rapido
avvicendamento tra di loro e producono ortaggi e legumi freschi normalmente
immessi nel commercio.
Le coltivazioni ortive protette sono quelle coltivazioni praticate al coperto per tutto
o per la maggior parte del ciclo vegetativo.
Rientrano in questa voce:
legumi freschi: fagiuolo (compresi i fagiuoli mangiatutto), pisello (compresi i
piselli mangiatutto o taccole), fava;
carciofo;
fragola;
pomodoro da mensa;
pomodoro da industria;
altre ortive: acetosella, aglio, asparago, barbabietola da orto, basilico, bietola,
broccoletto di rapa, cardo, carota, cavolfiore, cavolo a penna, cavolo broccolo,
cavolo cappuccio, cavolo di Bruxelles, cavolo rapa, cavolo rosso, cavolo verza,
cetriolo da mensa, cetriolini, cicoria o radicchio (da foglie e da radici), cipolla,
cocomero o anguria, crescione, finocchio, funghi (esclusi quelli coltivati in grotte,
sotterranei o in appositi edifici), indivia (riccia e scarola), lattuga (cappuccina
romana, da taglio), mais dolce, melanzana, melone o popone o cantalupo, pastinaca,
peperone, porro, prezzemolo, rapa, ravanello, scalogno, scorzonera, scorzonera
bianca, sedano (da coste e da foglie), sedano rapa (da radice), spinacio, topinambur,
zucca, zucchine.
Ovini
Pecore e agnelle montate.
Pecore, femmine che hanno partorito almeno una volta anche se alla data di
riferimento della rilevazione sono a riposo o stanno allattando. In questa categoria
sono comprese le pecore riformate al termine della loro carriera economica;
Agnelle montate, femmine di meno di un anno montate per la prima volta che non
hanno ancora figliato.
142
Altri ovini, agnelli (maschi e femmine di età inferiore ad un anno), agnelloni, castrati,
montoni. In questa categoria sono comprese le femmine di età superiore ad un anno
che non hanno mai partorito (non comprese nelle pecore).
Agnelloni: ovini interi di età superiore ai 12 mesi, non destinati alla riproduzione.
Castrati: maschi della specie ovina di età superiore ad 1 anno castrati destinati alla
macellazione.
Pacciamatura
Pratica di copertura del suolo con utilizzo di materiali di origine naturale (paglia, trucioli
di legno, schegge di corteccia, foglie secche, ecc.) o di origine artificiale (film plastici,
teli di carta, tessuto-non-tessuto, composti altri derivati industriali, ecc.) posto
direttamente a contatto con il terreno con diversi scopi agronomici.
Parenti del conduttore che lavorano in azienda
Per parenti del conduttore che lavorano in azienda si intendono i discendenti, gli
ascendenti ed altri parenti o affini del conduttore (compresi i casi di parentela derivante
da adozione) non facenti parte della famiglia del conduttore stesso, la cui attività
lavorativa presso l’azienda durante l’annata agraria non è stata svolta a carattere saltuario
o occasionale.
Piante industriali
Tabacco, luppolo, cotone, piante da semi oleosi (colza e ravizzone, girasole, soia,
arachide, canapa, lino, papavero, ricino, senape, sesamo), piante aromatiche, medicinali,
da condimento (aneto, angelica, anice, assenzio, belladonna, camomilla, cappero,
cerfoglio, cumino o carvi, digitale, dragoncello, gelsomino, genziana, hamamelis, issopo,
lavanda, liquirizia, maggiorana, malva, melissa o cedronella, menta, origano, piretro,
rabarbaro, rafano, rosmarino, rucola, salvia, segale cornuta, timo, valeriana, zafferano),
canapa (fibra). Canna da zucchero, cicoria da caffè, giaggiolo (ireos), lino (fibra), saggina
da scopa, scopiglio, sorgo zuccherino.
Piante sarchiate da foraggio
Barbabietola da foraggio e semizuccherina, carota da foraggio, cavolo da foraggio o
rutabaga, pastinaca da foraggio, topinambur, zucca da foraggio. Sono escluse le superfici
destinate alla produzione di sementi.
Piantine
Piantine non legnose ai primi stadi di sviluppo destinate alla vendita per essere
trapiantate.
Pioppeti
Superfici utilizzate per la coltivazione dei pioppi ad alto fusto anche se il suolo viene
parzialmente adibito a coltivazioni erbacee a carattere accessorio o marginale.
Prati permanenti e pascoli
Coltivazioni foraggere erbacee fuori avvicendamento che occupano il terreno per un
periodo superiore a cinque anni.
Prato permanente quando il foraggio viene, di norma, raccolto mediante falciatura.
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Pascolo quando il foraggio viene utilizzato, di regola, soltanto dal bestiame
pascolante.
Prodotti trasformati
Sono da intendere tutti i prodotti derivati dalla trasformazione di prodotti primari (ad
esempio, farine di cereali, vino, olio di oliva, passate di pomodoro, ecc.).
Ripuntatura
Come lavorazione di coltivazione è chiamata anche scarificatura. Si attua nei prati vecchi
in inverno o inizio primavera allo scopo di favorire la penetrazione dell'aria, dell'acqua e
dei fertilizzanti, di intensificare l'attività microbica e di propiziare la mineralizzazione
della sostanza organica.
Rotazione (o avvicendamento a ciclo chiuso)
La successione segue un piano prestabilito di colture che ritornano ciclicamente sugli
stessi appezzamenti.
La successione segue un piano prestabilito di colture che ritornano ciclicamente sullo
stesso appezzamento a seminativi.
Sarchiatura
Tipica lavorazione di coltivazione, si esegue su piante seminate a file, smuovendo la
porzione di terreno libero dalla coltura.
Scarificatura
Come lavorazione di coltivazione è chiamata anche ripuntatura. Si attua nei prati vecchi
in inverno o inizio primavera con attrezzi che incidono il terreno con tagli verticali allo
scopo di favorire la penetrazione dell'aria, dell'acqua e dei fertilizzanti, di intensificare
l'attività microbica e di propiziare la mineralizzazione della sostanza organica.
Scorrimento superficiale ed infiltrazione laterale
Metodo di irrigazione in cui l’acqua viene fatta scorrere sul terreno sistemato a piani
inclinati (è tipica delle marcite lombarde) oppure viene immessa in canaletti o in solchi e
raggiunge lateralmente, per infiltrazione, le radici delle piante coltivate. E' frequente
nell'irrigazione delle sarchiate, in genere, e delle culture ortive del Mezzogiorno.
Scuole a indirizzo agrario:
- le facoltà o istituti che rilasciano la laurea o il diploma universitario in scienze agrarie,
in scienze forestali, in medicina veterinaria, in scienze della produzione animale ed in
scienze della preparazione alimentare o in altre discipline connesse a quella agraria;
- gli istituti di scuola media superiore che rilasciano i diplomi di perito agrario, di perito
forestale e di perito enologo;
- gli istituti professionali e le scuole tecniche agrarie che rilasciano diplomi di
qualificazione professionale in agricoltura o gli istituti di scuola media inferiore che,
secondo il vecchio ordinamento scolastico, rilasciavano la licenza di avviamento
professionale a tipo agrario.
144
Tra gli altri tipi di scuola sono da comprendere le scuole che rilasciano un qualsiasi titolo
di studio (laurea, diploma, licenza) in settori diversi da quello specificatamente agricolo.
Sementi
Superfici per la produzione di sementi destinate alla vendita per essere trapiantate. Sono
escluse le superfici per la produzione di sementi di cereali, di leguminose, di patate da
semina, di piante da semi oleosi. Le superfici utilizzate per la produzione di sementi per il
fabbisogno aziendale rientrano nelle varie voci relative alle singole colture.
Seminativi
Le colture di piante erbacee, soggette all’avvicendamento colturale che prevede una
durata delle coltivazioni non superiore a cinque anni.
Serre
Costruzione per la protezione delle coltivazioni, di altezza sufficiente per potervi
accedere ed eseguire le operazioni colturali e che realizza un ambiente artificiale che
permette di coltivare piante fuori stagione o piante che esigono speciali condizioni
climatiche. Fra le serre sono comprese sia le installazioni di tipo tradizionale con strutture
in muratura o metallica e con copertura di vetro, che le costruzioni più semplici,
generalmente costituite da intelaiatura di legno con copertura di materiale plastico rigido
o flessibile estesa sia al tetto sia alle pareti. Non sono considerate serre le costruzioni la
cui copertura è limitata al tetto, dato che non si realizza quella differenza tra condizioni
ambientali interne ed esterne che è caratteristica delle serre vere e proprie.
Sommersione
Metodo di irrigazione che prevede la sommersione del terreno con uno strato d’acqua per
periodi variabili e con livelli variabili (tipico delle risaie). L'irrigazione "a conca" degli
alberi da frutto nel Mezzogiorno è assimilata alla sommersione.
Sovescio
Pratica agricola che prevede la coltivazione di colture intercalari a rapido sviluppo e
seminate a forte densità col fine di apportare al terreno azoto e altri elementi fertilizzanti.
Suini
- Verri: maschi interi già utilizzati per la funzione riproduttiva o ad essa destinati;
- Scrofe: femmine utilizzate o destinate alla riproduzione;
- Suini da macello: suini destinati alla produzione di carne compresi i verri e le scrofe
riformate, ossia al termine della loro carriera riproduttiva.
Superficie aziendale
- Superficie Totale: area complessiva dei terreni dell’azienda formata dalla superficie
agricola utilizzata, da quella coperta da arboricoltura da legno, da boschi, dalla superficie
agraria non utilizzata, nonché dall’area occupata da parchi e giardini ornamentali,
fabbricati, stagni, canali, cortili situati entro il perimetro dei terreni che costituiscono
l’azienda.
- Superficie Agricola utilizzata: insieme dei terreni investiti a seminativi, coltivazioni
legnose agrarie, orti familiari, prati permanenti e pascoli e castagneti da frutto. Essa
145
costituisce la superficie investita ed effettivamente utilizzata in coltivazioni propriamente
agricole. E’ esclusa la superficie investita a funghi in grotte, sotterranei ed appositi
edifici.
- Agraria non utilizzata: insieme dei terreni dell’azienda non utilizzati a scopi agricoli per
una qualsiasi ragione (di natura economica, sociale od altra), ma suscettibili di essere
utilizzati a scopi agricoli mediante l’intervento di mezzi normalmente disponibili presso
un’azienda agricola. Sono esclusi i terreni a riposo.
- Altra: è costituita dalle aree occupate da fabbricati, cortili, strade poderali, fossi, canali,
cave, terre sterili, rocce, parchi e giardini ornamentali.
Sono comprese anche le superfici delle grotte, dei sotterranei e degli appositi edifici
destinati alla coltivazione dei funghi.
Superficie in produzione
Per superficie in produzione si intende quella che risulta occupata dagli impianti in fase
produttiva, anche se, a seguito di avversità climatiche e/o attacchi parassitari, non ha dato
luogo a produzione.
Terreni a riposo
Terreni, lavorati (maggesi) o non, che entrano in avvicendamento e sui quali non è
praticata alcuna coltura nel corso dell’annata agraria. I dati sono forniti distintamente per
le superfici soggette e non a regime d’aiuto comunitario secondo quanto previsto dalla
nuova Politica Agraria Comune (PAC). Sono esclusi i terreni in stato di abbandono per
una qualsiasi ragione di natura economica, sociale od altra.
Titolo di possesso dei terreni
Proprietà
Terreni dell'azienda rilevata di proprietà del conduttore e da lui condotti. Sono compresi
anche i terreni da lui condotti a titolo di usufruttuario, enfiteuta o ad altro titolo
equivalente.
Ai fini dell’indagine è assimilato alla proprietà anche il demanio; i terreni demaniali
condotti da Aziende speciali ed Aziende demaniali dello Stato e delle Regioni devono
essere classificati come condotti in proprietà (punto 4.1) dallo Stato o dalle Regioni
(punto 6.5 i)
Casi particolari: i terreni messi a disposizione di un lavoratore agricolo quale salario in
natura, vengono considerati parte integrante dell'azienda che li mette a disposizione,
purché il lavoratore agricolo interessato non impieghi mezzi di produzione propri. Le
superfici che il precedente coltivatore ha riservato a sé stesso all’atto della cessione
dell’azienda al successore (erede, affittuario, ecc.) sono considerate come parte
dell'azienda. Infatti tali superfici vengono lavorate normamente, impiegando la stessa
manodopera e gli stessi mezzi di produzione utilizzati per il resto dell'azienda.
Sono invece da escludere i diritti di pascolo su superfici comuni, per esempio, pascoli
comunali o di gruppi di aziende (infatti queste superfici afferiscono alle aziende
Comunali o simili oppure sono Proprietà collettive).
Proprietà collettive in uso civico
Sono i terreni agricoli e forestali costituenti le cosiddette terre civiche, vere e proprie
forme di proprietà collettiva – di origine secolare - intitolate alla popolazione residente
che, come soggetto plurale, è titolare collettivamente di tutti i diritti reali perpetui di
146
godimento tipicamente afferenti alla proprietà, ma vincolate in perpetuo alle attività agrosilvo-pastorali e connesse. Tali proprietà sono dette anche dominii o beni o terre civiche e
non possono essere vendute o alienate (patrimonio indisponibile) e, secondo il nostro
ordinamento, possono essere gestite solo da Amministrazioni separate ed Associazioni
agrarie variamente denominate (quesito 6.5 l), dai Comuni ma separatamente dai terreni
di proprietà diretta (patrimonio disponibile) dello stesso ente locale (quesito 6.5 j), da
Consorzi misti (quesito 6.4 h) o da forme cooperativistiche (quesito 6.3 d) come previsto
dalle più recenti normative regionali e nazionale.
N.B. Il titolo di possesso indicato per le proprietà collettive o terre civiche deve essere
sempre quello previsto al punto 4.2 del questionario, qualunque sia la forma giuridica
del conduttore rilevata tra quelle previste per le gestione di tali proprietà.
Conferimento di altro soggetto proprietario (Ente pubblico; privato o società)
Questa modalità di possesso è stata prevista distinguendo i conferimenti da soggetti
privati (singoli o società) e quelli da Enti pubblici. Per conferimento non deve intendersi
il trasferimento del titolo di proprietà ad altro soggetto giuridico (che ricondurrebbe al
punto 4.1), bensì il conferimento al titolare dell’impresa, consorzio o altro soggetto, del
pieno godimento dell’immobile (fattore terra) per fini produttivi in cambio della
partecipazione piena o parziale ai proventi della gestione e conduzione dei terreni. Tale
modalità di possesso è evidentemente alternativa all’affitto che, come noto, prevede la
concessione del godimento e dell’uso del terreno al titolare dell’impresa in cambio di un
canone o prezzo predeterminato. Va richiamata, inoltre, l’attenzione dei rilevatori sul
fatto che tale modalità potrebbe essere erroneamente rilevata come uso gratuito, in
mancanza di patti scritti.
Affitto
Terreni concessi in affitto al conduttore sulla base di un contratto (scritto) comportante un
canone fisso pattuito in anticipo, pagabile in denaro e/o in natura (sono da escludere i
conferimenti di terreni in cambio di cessione di prodotti agricoli e forestali prodotti dalla
conduzione delle superfici, giacché in tal caso si configurerebbe il conferimento del
terreno in cambio della partecipazione piena o parziale ai proventi della gestione e
conduzione dei terreni).
Devono essere distinti i terreni dati in affitto all’azienda e di proprietà di enti pubblici, da
quelli affittati da privati o società.
La stessa superficie deve essere imputata ad una sola azienda. Se nel corso dell'anno di
riferimento la superficie è stata affittata a diverse aziende, normalmente sarà imputata
all'azienda a cui è stata affittata per il periodo di tempo più lungo durante l'anno di
riferimento. L'affitto può riguardare un'azienda intera o singoli appezzamenti. I terreni
concessi in affitto non possono essere considerati parte dell'azienda del proprietario, ma
sono imputati all'azienda del locatario. Il bestiame presente sui terreni sarà imputato
all'azienda che possiede gli animali.
Casi particolari:
Sono compresi tra i terreni in affitto anche terreni o aziende concessi in affitto al
conduttore da membri della sua famiglia (come locatori), purché tali superfici vengano
condotte dall'azienda rilevata dietro pagamento di un prezzo o prestazione prestabilita.
Sono parimenti compresi i terreni di un'altra azienda, messi a disposizione del conduttore
come contropartita di un’altra determinata prestazione.
147
Tuttavia i terreni messi a disposizione del lavoratore agricolo come salario in natura, e
che generalmente rientrano nell'avvicendamento delle colture praticato dall'azienda che le
mette a disposizione, non sono da considerare in affitto al lavoratore, bensì condotti
dall’azienda.
I terreni subaffittati a terzi sono considerati parte dell'azienda del subaffittuario, dato che
in questo caso non fanno più parte dell'azienda rilevata che li ha concessi.
Tunnels e campane
Tunnels: coperture installate allo scopo di proteggere file di piante;
Campane: coperture installate allo scopo di proteggere singole piante.
Tra i tunnels e le campane sono compresi i cassoni fissi e mobili.
Uso gratuito
Superfici agricole affidate dal proprietario senza alcuna corresponsione di canone di
locazione o di altro beneficio o prestazione, nonché le superfici abbandonate da un
conduttore e coltivate dall’azienda rilevata senza alcuna autorizzazione.
Sono assimilati all'uso gratuito il comodato gratuito e l'affidapascoli.
Uso civico
E’ il diritto spettante ad una collettività organizzata ed insediata su un territorio, il cui
contenuto consiste nel trarre utilità dalla terra, dai boschi e dalle acque. Per usi civici
s’intendono 3 situazioni ben distinte:
a. usi civici sulla proprietà privata (usi civici in senso stretto): diritto di godimento, da
parte della collettività, di determinate utilitates per soddisfacimento di soli bisogni
essenziali (ad es. l’uso civico di legnatico, macchiatico, pesca, caccia) su un terreno di
proprietà altrui. Essi contrassegnano i diritti reali perpetui di godimento delle
popolazioni su terre di privato possesso.
b. proprietà collettive “aperte” (o terre civiche): in queste, a differenza degli usi civici
in senso stretto, la collettività non divide il godimento con nessun condomino. Sono
ammessi a godere dell’uso delle risorse naturali tutti gli abitanti residenti in una certa
zona (rapporto di vincolato); anche i non originari purché stabilmente insediati sul
territorio (per questo dette proprietà collettive “aperte”)
c. proprietà collettive “chiuse”: si tratta di terreni al cui godimento sono ammessi i
residenti (rapporto di incolato) che siano anche discendenti dagli antichi originari
(rapporto agnatizio). Sono presenti soprattutto nelle zone montane del Nord Italia.
Il caso a) esula dal campo di osservazione dell’indagine SPA, mentre le proprietà
collettive aperte e chiuse sono perfettamente contemplate (titolo di possesso dei terreni,
punto 4.2); per queste forme di proprietà collettiva è ammessa oltre alla gestione diretta
da parte dei Comuni, la gestione da parte di Enti privati variamente denominati a seconda
delle regioni (associazione agraria, università, comunanza, partecipanza, vicinia, regola,
ecc.) oppure consorzi misti (vedi forme di gestione, punti 6.4 h, 6.5 j, 6.5 l).
Uva per la produzione di vini a denominazione di origine controllata (vini DOC) e
controllata e garantita (vini DOCG)
Uva prodotta da viti appartenenti a vitigni di uva da vino le cui superfici sono iscritte
all’Albo dei vigneti istituito presso le Camere di Commercio, Industria, Artigianato e
Agricoltura, per la produzione di vini a denominazione di origine controllata (vini DOC)
e controllata e garantita (vini DOCG).
148
Tale uva può essere destinata in tutto o in parte alla produzione di altri vini o al consumo
diretto.
Uva per la produzione di altri vini
(Compresi i vini da tavola con indicazione geografica)
Uva prodotta da viti appartenenti a vitigni di uva da vino le cui superfici non sono iscritte
all’Albo dei vigneti.
Tale uva può anche essere destinata in tutto o in parte al consumo diretto.
Uva da tavola
Uva prodotta da viti appartenenti a vitigni di uva da tavola.
Uva per la produzione di vini da tavola con indicazione geografica
Uva per la produzione di altri vini le cui superfici sono destinate dall’azienda alla
produzione di vini da tavola con indicazione geografica e dichiarate come tali alla
competente Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura.
Per indicazione geografica si intende la specificazione della zona di produzione in
cui ricadono le superfici a vite. Tale zona può essere costituita da una o più unità
amministrative (comune, provincia, regione) oppure da una parte del loro territorio o da
località delimitate da apposito decreto del Ministero dell’agricoltura e delle foreste.
Viti madri di portinnesto
Piante di vite appartenenti a varietà coltivate per la produzione di materiale per la
moltiplicazione della vite (tralci).
Trattasi di particolari varietà di viti dalle quali vengono prelevate parti di tralci le quali,
interrate, emettono radici dando origine ad una nuova piante di vite (barbatella).
Viti non innestate
Giovani piante di vite messe a dimora e non ancora innestate, ma destinate ad esserlo.
Vitigno
Varietà di una stessa specie di vite, compresi i loro incroci e reincroci, nonché gli incroci
tra diverse specie di vite, coltivate per la produzione di uva da vino, uva da tavola o
materiale per la moltiplicazione vegetativa della vite.
Vivai
Superfici investite a piantine legnose agrarie e forestali, destinate ad essere trapiantate.
Sono esclusi i vivai forestali destinati al fabbisogno aziendale, la cui superficie è
compresa tra le colture boschive.
149
PROMEMORIA GRAFICO PER IL RILEVATORE
CONTROLLI DELLA PAGINA 1 DEL QUESTIONARIO
SISTEMA STATISTICO NAZIONALE
ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA
Questionario d’indagine sulla struttura e
produzioni delle aziende agricole e principali
coltivazioni legnose agrarie 2007
REGOLAMENTO (CE) N. 204/2006 DELLA COMMISSIONE dell’8/12/2004 che adatta il REGOLAMENTO CEE N. 571 DEL 29/02/1988. Altri regolamenti
del Consiglio delle Comunità Europee nn. 837/90 e 959/93. Direttive del Consiglio delle Comunità Europee nn. 93/23, 93/24, 93/25 e direttiva 2001/109
Codice azienda agricola (*)
Fruttiferi
Progressivo nuova azienda (*)
Provincia
Codice
Denominazione Provincia
Comune
Codice
Denominazione Comune
NOTIZIE DEL CONDUTTORE
Cognome e nome della persona fisica o denominazione della società o ente che gestisce l’azienda
(*) Se trattasi di “aziende nuove” indicare lo stesso codice dell’azienda “madre” ed assegnare successivamente il numero progressivo
INDICARE IL CODICE UNICO DI AZIENDA
AGRICOLA (CUAA)
1. ESITO DELLA RILEVAZIONE
(dare una sola risposta)
1.1 Azienda non rilevata
a) Assenza del conduttore …........................................ 1
1.3 Azienda rilevata
b) Rifiuto del conduttore ….………............................... 2
e) Attiva .............................................. 5
5
c) Indirizzo errato o insufficiente ………......................
f) Temporaneamente inattiva ............ 6
6
3
(se barrata una delle caselle da 1 a 3 andare a pagina 12 NOTIZIE
SULL’INTERVISTA)
(se barrata la casella 5 oppure 6 andare alla SEZIONE I)
1.2 d) Azienda non più esistente ..................................... 4
mod. Istat/spa/07
(se non più esistente andare al
quesito 2)
2. MOTIVO DELLA CESSATA ESISTENZA
2.1 Azienda non più esistente
a)
Terreni destinati a usi non agricoli, a
solo orto o allevamento familiare .....
b) Terreni definitivamente abbandonati o,
aziende esclusivamente zootecniche per
cessata attività .................................
1
Decorrenza:
2
anno
c) Assorbita da aziende preesistenti ….
4
d) Fusa con altre aziende ……………...
5
anno
n° di aziende fuse .......
e) Smembrata in più aziende …..……...
6
anno
n° di aziende derivanti
da smembramento .....
(se barrata una delle caselle da 1 a 6 andare alla SEZIONE I)
N.B.: Anche per le aziende non più esistenti (punto 1.2) o temporaneamente inattive (punto 1.3 f) rispondere ai quesiti: 4-5-6 e 7.
Inoltre, per le temporaneamente inattive aggiornare, se cambiate, le notizie prestampate presenti al quesito 3 ABC.
ANNOTAZIONI
(da compilare sempre in caso di azienda temporaneamente inattiva o non più esistente)
151
CONTROLLI DELLA SEZIONE I
Il dato della SAU
(quesito 4) deve essere
sempre minore o uguale
al corrispondente dato
della Superficie totale.
La somma in verticale
delle superfici (SAT e
SAU) dei punti
4.1+4.2+4.3+4.4+4.5
deve essere sempre
uguale al corrispondente
totale del punto 4.6
I totali confermati ai punti 4 della superficie totale
e SAU devono corrispondere ai valori riportati ai
punti 21 e 16 della sezione II
Nel caso di colonia parziaria appoderata o mezzadria (punto 6.3) il
conduttore di azienda è considerato il mezzadro e la forma giuridica
da indicare è quella della azienda individuale o familiare (punto 7.1).
152
CONTROLLI DELLA SEZIONE II
I TOTALI delle superfici investite a SEMINATIVI (punto 12.13),
COLTIVAZIONI LEGNOSE AGRARIE (punto 13.10), PRATI PERMANENTI E
PASCOLI UTILIZZATI (punto 15.3), ARBORICOLTURA DA LEGNO (punto
17.3) e BOSCHI (punto 18.4) devono essere sempre uguali alla somma delle
superfici delle rispettive singole coltivazioni praticate dall’azienda.
153
segue CONTROLLI DELLA SEZIONE II
Il dato di
superficie in
produzione
indicato per
ciascuna delle
coltivazioni
legnose agrarie
(punto 13) deve
essere inferiore o
uguale al
corrispondente
dato di superficie
investita.
Nella superficie
indicata al punto
20 ALTRA
SUPERFICIE
deve essere
compresa anche
quella relativa alle
eventuali grotte e
sotterranei
utilizzati per la
coltivazione di
funghi, riportata al
successivo punto
22.
154
CONTROLLI DELLA SEZIONE III
Il totale della superfici investita
per ogni specie indicata al punto
25 SEZIONE III deve essere
UGUALE a quella della stessa
specie
riportata
nella
SEZIONE II punto 13.4a –
colonna Superficie Investita.
CONTROLLI DELLA SEZIONE IV
Se è stata indicata almeno una
superficie nella Sezione II,
deve essere data risposta al
punto 27.
155
segue CONTROLLI DELLA SEZIONE IV
In questo caso ad esempio per la
specie a melo sono stati effettuati i
seguenti trattamenti in:
29.2c Inerbimento controllato;
29.3e Concimi organici;
29.4 i-l Prodotti fitosanitari
La superficie a melo oltre ad essere stata
indicata ai punti summenzionati è stata
riportata anche al quesito 28 in quanto trattasi
di superficie effettivamente irrigata. Inoltre, Le
superfici indicate nel punto 29 devono essere
inferiori od uguali alla superficie totale
aziendale riportatala nella Sezione II
sull’utilizzazione dei terreni (punto 21)
Su 3 ettari e 05 are di superficie dell’azienda viene
praticata la coltivazione principale del frumento duro e su
2 ettari e 25 are quella dell’orzo; entrambe le colture non
sono irrigate. Successivamente sul complesso di dette
superfici, pari a 5 ettari e 30 are, viene praticata la
coltivazione secondaria successiva dell’erba medica,
irrigata. In questo caso la superficie irrigata presa in
considerazione è quella riportata in secondaria .
156
segue CONTROLLI DELLA SEZIONE IV
N.B.: Il dato di superficie effettivamente irrigata deve essere uguale o inferiore al corrispondente
dato di superficie delle coltivazioni riportate nella Sezione II.
Una determinata superficie (1 ettaro e 20 are) sulla quale, nel corso dell’annata agraria, è praticata
successivamente più volte ad esempio la stessa coltivazione, sarà considerata una sola volta la
coltura principale se questa è effettivamente irrigata
Le superfici indicate al punto 33.1, devono
essere inferiori o uguali a quelle riportate, per
il rispettivo gruppo di coltivazioni principali,
alla Sezione II.
157
segue CONTROLLI DELLA SEZIONE IV
Il numero di capi indicato al punto 33.4,
deve essere inferiore o uguale a quello
riportato, per la rispettiva specie, alla
Sezione V.
CASO PARTICOLARE:
Se un’azienda ricorre soltanto al contoterzismo
passivo (punto 34.3) verificare che la forma di
conduzione indicata al punto 6 della Sez. I sia
“Conduzione con salariati i economia.
158
CONTROLLI DELLA SEZIONE V
Per ciascuna specie di bestiame la somma dei dati parziali deve essere
uguale al corrispondente Totale.
159
CONTROLLI DELLA SEZIONE VI
Nel caso di azienda individuale o familiare
(punto 7.1 della Sezione I segue) oppure di
aziende condotte in associazione anche con fini
mutualistici (incluse le ex società di fatto)
(punto 7.2) oppure di una particolare tipologia
di società semplice (punto 7.3a), quella
costituita esclusivamente o in parte da familiari
o parenti che svolgono lavoro manuale in
azienda deve essere sempre fornita risposta al
punto 45.1 – conduttore – (ed eventualmente
ai successivi punti 45.2, 45.3, 45.4, 46 e 47).
Al contrario, in caso di azienda con forma
giuridica diversa da quelle su indicate o di
società semplice non familiare, deve essere
fornita risposta soltanto al punto 46 e/o 47.
Per ciascuna persona che
lavora in azienda al punto
45 e 46.1 devono essere
fornite le informazioni
relative al numero di giorni
effettuati,
indipendentemente dalle
ore prestate, presso
l’azienda nell’annata
agraria e la media ora
giornaliera, intesa come la
stima delle ore mediamente
lavorate nello stesso
periodo di riferimento.
Nel caso che una delle
persone al punto 45
eserciti attività
remunerativa extraziendale,
deve essere stata fornita
risposta al settore
economico prevalente (nota
(c) a piè di pagina 11) nel
quale tale attività
extraziendale viene svolta,
alla relativa posizione (nota
(d) a piè di pagina 11) e al
tempo impiegato per tale
attività rispetto a quello
aziendale (a questo ultimo
punto non devono
rispondere i componenti
della famiglia che non
160
segue CONTROLLI SEZIONE VI
Caso particolare: Se un’azienda individuale o familiare (punto 7.1 della Sezione I) oppure
condotta in associazione anche con fini mutualistici (incluse le ex società di fatto) (punto 7.2) oppure
società semplice costituita esclusivamente o in parte da familiari o parenti che svolgono lavoro manuale in
azienda (punto 7.3a), fa esclusivo uso, per i lavori manuali, di contoterzismo passivo e/o giornate di
lavoro agricolo prestate da persone non direttamente assunte dall’azienda indicate al quesito 47 e,
pertanto, non impiega manodopera aziendale (familiare e non), devono comunque risultare indicate alcune
giornate di lavoro in corrispondenza del conduttore dell’azienda, svolte per la direzione dell’azienda.
161
segue CONTROLLI SEZIONE VI
Al punto 46.1 dovranno essere indicate le informazioni sulle persone per le quali l’azienda ha
stipulato un contratto a tempo determinato od indeterminato e che hanno lavorato
continuamente nell’annata agraria di riferimento, indipendentemente dalla durata settimanale
del lavoro.
162
segue CONTROLLI SEZIONE VI
Nel caso che una delle persone al
punto 45 eserciti attività
lavorativa sia aziendale che
extragricola (punto 49 “attività
connesse in agricoltura”), deve
essere fornita risposta al punto
45 in attività extraziendale
esercitata
Al punto 47 – “Lavoratori non assunti direttamente dall’azienda (per i lavori agricoli) deve
essere riportato il numero di persone e il relativo numero di giornate di lavoro
complessivamente svolte nell’annata agraria di riferimento, convertendo le giornate di
lavoro in giornate di 8 ore.
Inoltre, sono esclusi i seguenti punti:
- contoterzismo passivo (punto 34.4)
- altri lavoratori dell’azienda (punto 46)
- attività connesse (punto 49)
163
QUESTIONARIO SPA 2007
SISTEMA STATISTICO NAZIONALE
ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA
Questionario d’indagine sulla struttura e
produzioni delle aziende agricole e principali
coltivazioni legnose agrarie 2007
REGOLAMENTO (CE) N. 204/2006 DELLA COMMISSIONE dell’8/12/2004 che adatta il REGOLAMENTO CEE N. 571 DEL 29/02/1988. Altri regolamenti
del Consiglio delle Comunità Europee nn. 837/90 e 959/93. Direttive del Consiglio delle Comunità Europee nn. 93/23, 93/24, 93/25 e direttiva 2001/109
Codice azienda agricola (*)
Progressivo nuova azienda (*)
Provincia
Codice
Denominazione Provincia
Comune
Codice
Denominazione Comune
NOTIZIE DEL CONDUTTORE
Cognome e nome della persona fisica o denominazione della società o ente che gestisce l’azienda
(*) Se trattasi di “aziende nuove” indicare lo stesso codice dell’azienda “madre” ed assegnare successivamente il numero progressivo
INDICARE IL CODICE UNICO DI AZIENDA
AGRICOLA (CUAA)
1. ESITO DELLA RILEVAZIONE
(dare una sola risposta)
1.1 Azienda non rilevata
a) Assenza del conduttore …........................................ 1
1.3 Azienda rilevata
b) Rifiuto del conduttore ….………............................... 2
e) Attiva .............................................. 5
5
c) Indirizzo errato o insufficiente ………......................
f) Temporaneamente inattiva ............ 6
6
3
(se barrata una delle caselle da 1 a 3 andare a pagina 12 NOTIZIE
SULL’INTERVISTA)
(se barrata la casella 5 oppure 6 andare alla SEZIONE I)
1.2 d) Azienda non più esistente ..................................... 4
mod. Istat/spa/07
(se non più esistente andare al
quesito 2)
2. MOTIVO DELLA CESSATA ESISTENZA
2.1 Azienda non più esistente
a)
Terreni destinati a usi non agricoli, a
solo orto o allevamento familiare .....
b) Terreni definitivamente abbandonati o,
aziende esclusivamente zootecniche per
cessata attività .................................
1
anno
c) Assorbita da aziende preesistenti ….
4
d) Fusa con altre aziende ……………...
5
e) Smembrata in più aziende …..……...
Decorrenza:
2
(se barrata una delle caselle da 1 a 6 andare alla SEZIONE I)
6
anno
n° di aziende fuse .......
anno
n° di aziende derivanti
da smembramento .....
N.B.: Anche per le aziende non più esistenti (punto 1.2) o temporaneamente inattive (punto 1.3 f) rispondere ai quesiti: 4-5-6 e 7.
Inoltre, per le temporaneamente inattive aggiornare, se cambiate, le notizie prestampate presenti al quesito 3 ABC.
ANNOTAZIONI
(da compilare sempre in caso di azienda temporaneamente inattiva o non più esistente)
165
SEZIONE I - AGGIORNAMENTO NOTIZIE GENERALI SULL’AZIENDA (annata agraria 1-11-2006÷ 31-10-2007)
Verificare i dati di seguito prestampati e riportare negli appositi riquadri rossi soltanto le notizie nuove, le variazioni o le integrazioni.
3 A - NOTIZIE DEL CONDUTTORE
Cognome e nome della persona fisica o denominazione della società o ente che gestisce l’azienda
Codice fiscale della persona fisica o partita IVA
della società o dell’ente che gestisce l’azienda
3 B - UBICAZIONE DEL CENTRO AZIENDALE
Indirizzo (via/piazza/località e numero civico)
Comune
C.A.P.
(denominazione)
Codici: Provincia
Comune
Codici: Provincia
Comune
Telefono (prefisso e numero)
3 C - DOMICILIO DEL CONDUTTORE
Indirizzo (via/piazza/località e numero civico)
Comune
C.A.P.
(denominazione)
Telefono (prefisso e numero)
E-mail
4. TITOLO DI POSSESSO DELLA SUPERFICIE AZIENDALE
ALCUNE
INFORMAZIONI
PRESENTI NEGLI
ARCHIVI ISTAT
Superficie totale
(SAT)
ettari
are
Superficie
ettari
Superficie totale (SAT) .....
Superficie agricola utilizzata
(SAU) .............................
Seminativi .......................
4.1 Proprietà, usufrutto, ecc.
are
4.2 Proprietà collettive in uso
civico ...............................
4.3 Conferimento di altro
soggetto proprietario:
a) Ente pubblico ...........
b) privato o società ......
4.4 Affitto:
Coltivazioni legnose agrarie
c) da Ente pubblico ........
d) da privato o società ....
Numero corpi ...
4.5 Uso gratuito ..................
4.6 TOTALE ............................
2
166
Superficie agricola
utilizzata (SAU)
ettari
are
SEZIONE I segue - AGGIORNAMENTO NOTIZIE GENERALI SULL’AZIENDA
- (annata agraria: 1° novembre 2006 ÷ 31 ottobre 2007)
7. FORMA GIURIDICA
5. CORPI CHE COSTITUISCONO L’AZIENDA
7.1 Azienda individuale o familiare ............................
01
7.2 Aziende condotte in associazione anche con fini
mutualistici (incluse le ex società di fatto) ...........
02
5.1 Numero corpi ………
6. FORMA DI CONDUZIONE
6.1 Conduzione diretta del coltivatore (1) …..…..
01
6.2 Conduzione con salariati (2) (in economia) …....
04
6.3 Conduzione a colonia parziaria appoderata ….
05
6.4 Altra forma di conduzione .……..…..………..…
06
(1)
(2)
Se forma giuridica: azienda individuale (punto 7.1), oppure condotte in
associazione anche con fini mutualistici (incluse le ex società di fatto)
(punto 7.2), oppure società semplice (punto 7.3a quando costituita
esclusivamente o in parte da membri della famiglia del conduttore) si ha :
- la conduzione diretta del coltivatore (punto 6.1) quando il conduttore
effettua egli stesso lavoro manuale nell’azienda da solo o con l’aiuto di
familiari o parenti indipendentemente dall’entità del lavoro fornito da
eventuale manodopera extrafamiliare punto 46).
- Al contrario si ha la conduzione con salariati (punto 6.2) quando il
conduttore impiega per i lavori manuali dell’azienda esclusivamente
manodopera extrafamiliare (punto 46) , mentre la sua opera e quella dei
familiare è rivolta, alla direzione dell’azienda nei riguardi dei vari
aspetti tecnico-organizzativi. Inoltre, si ha la conduzione con salariati
anche quando, per i lavori manuali dell’azienda, il conduttore impiega
esclusivamente
manodopera fornita da altre aziende agricole,
cooperative agricole, imprese di esercizio e noleggio o da imprese
industriali (contoterzismo passivo punto 34.3).
7.3
Società di persone e di capitali
a) Semplice …………………………..........…………..
03
b) In nome collettivo o in accomandita semplice .…...
04
c) Società di capitali (S.P.A., S.R.L., accomandita per
azioni, ecc.) ...........................................................
05
d) Società cooperativa ................................................
06
e)
Altra forma giuridica di società .............................
08
7.4
Consorzio (con attività esterna ex art. 2612 cc e
seguenti) …………………………………
09
7.5
Istituzioni, Enti ed altre forme giuridiche no profit
f)
Ente pubblico (Stato, Regioni, Provincie) ..........….
11
g)
Ente pubblico (Comuni, e comunità montane) .......
12
h)
Associazioni Agrarie (Comunanze, Universitas) ed
altri Enti per la gestione di terre civiche .................
13
8. ATTREZZATURE INFORMATICHE (sono possibili più risposte)
8.1 La sua azienda dispone di almeno un
Personal Computer? ………………………..…..
1 SI
2 NO
8.1.1 Se SI : nella sua azienda è presente
un collegamento ad internet? ………….…..
1 SI
2 NO
9. ISCRIZIONE
1 SI
2 NO
9.1 Indicare se l’azienda risulta iscritta a:
1 SI
2 NO
a) Registro delle imprese presso C.C.I.A.A. ................
01
b) Registro IVA ……………….…………….…...............
02
8.2 La sua azienda ha un sito web oppure una o
più pagine su internet? ………………………..
8.2.1 Se SI : il suo sito web (o pagina internet)
presenta un catalogo online di prodotti e
servizi? ………………………………………..
8.3 Negli ultimi 12 mesi, ha utilizzato internet per
comunicare con le Pubbliche Amministrazioni?
1 SI
2 NO
i) Altra forma giuridica no profit (fondazioni, comitati,
enti ecclesiastici, ospedali, istituti di formazione, ecc)
14
(sono possibili più risposte)
Codice
10. COMMERCIALIZZAZIONE DEI PRODOTTI AZIENDALI (sono possibili più risposte)
10.1 Coltivazioni
Vendita diretta
al
consumatore
Vendita con vincoli contrattuali ad imprese
Industriali
Commerciali
Vendita senza
vincoli
contrattuali
Vendita ad
organismi
associativi
a) Seminativi ............................................
01
1
2
3
4
5
b) Coltivazioni legnose agrarie ………….
02
1
2
3
4
5
c) Prati permanenti e pascoli ..……….......
03
1
2
3
4
5
10.2 Allevamenti ...........................................
04
1
2
3
4
5
10.3 Trasformazioni ……………………….….
05
1
2
3
4
5
10.4 Forestali …………………………………
06
1
2
3
4
5
11. VENDITA DEI PRODOTTI DELL’AZIENDA
11.1 La famiglia del conduttore consuma più del 50% del valore della produzione finale dell'azienda? ……
11.2 Le vendite dirette ai consumatori rappresentano oltre il 50% delle vendite totali? ……………………….
11.3 Nel caso di vendita parziale o totale dei prodotti aziendali indicare la classe di valore dei prodotti venduti
(dare una sola risposta)
a) Meno di 2.500 € ..................................................................................................
b) Da 2.500 € ed oltre ...................................................................................
167
1 SI
1 SI
01
02
2 NO
2 NO
SEZIONE II – UTILIZZAZIONE DEI TERRENI - (annata agraria: 1° novembre 2006 ÷ 31 ottobre 2007)
SUPERFICIE
Coltivazione
principale
Coltivazione
secondaria
successiva
ettari
ettari
are
01
02
- pomodoro da mensa
32
- pomodoro da industria
33
- fragola .......................
102
34
d) Farro …………..….......
04
- altre ortive in pieno
campo ........................
e) Orzo ..………….......….
05
b) In orti stabili o industriali
f) Avena ………….......…..
06
- pomodoro da mensa ..
35
- fragola .......................
103
- altre ortive in orti stabili
o industriali .................
37
g) Granoturco (escluso
07
08
i) Sorgo ……………......…
09
l) Altri cereali ……..….......
10
XXXX
XX
Protette
a) In serra
- pomodoro da mensa
12.2 Colture proteiche per
la produzione di
granella (comprese
a) Pisello (proteico e secco)
11
b) Fagiolo secco ...........…
13
c) Fava e lupino dolce .….
14
d) Lenticchia, cece e vecce
16
104
- altre ortive in serra
40
- fragola ........................
105
- altre ortive in tunnel,
campane, ecc. ..........
41
12.5 Piante sarchiate da
foraggio ......................
17
- in serra .....……….….
18
- in tunnel, campane,
ecc. ……………….….
19
20
45
b) Floricole ed
ornamentali ………...
46
c) Altre piantine ………
47
21
22
12.10 Foraggere avvicendate
(1)
a) Prati avvicendati
- canapa …………….....
23
- cotone …………..........
24
(erba medica ed altri
prati avvicendati) …..
25
d) Piante da semi
oleosi (1)
XXXX
XX
XXXX
XX
48
b) Erbai
- granoturco in erba e
granoturco a
maturazione cerosa
50
52
- colza e ravizzone .........
26
- altri erbai ..………...
- girasole .....………......
27
12.11 Sementi ......................
- soia .....…………........
28
f) Altre piante industriali ...
44
a) Orticole ……………..
b) Luppolo ......………......
c) Piante tessili
43
12.9 Piantine (2)
a) Tabacco ………….......
- altre piante da semi
oleosi ....………….......
e) Piante aromatiche,
medicinali, spezie e da
condimento ...….............
XX
42
b) Protetti
12.6 Piante industriali
- Altre piante tessili ........
XX
XXXX
12.8 Fiori e piante
ornamentali (2)
a) In pieno campo ..…...
12.4 Barbabietola da
zucchero .....................
XXXX
38
- fragola ........................
b) In tunnel, campane,
ecc.
sementi, miscugli di
cereali e di legumi secchi)
e) Altri legumi secchi ........
are
a) In pieno campo
03
12.3 Patata (1) ....................
ettari
In piena aria
c) Segale ......……..….......
h) Riso …….……….....….
are
12.7 Ortive
b) Frumento duro .............
granoturco in erba ed a
maturazione cerosa da
indicare al punto 12.10 b) ......
Coltivazione
secondaria
successiva
Coltivazione
principale
ettari
are
12.1 Cereali per la
produzione di granella
(1)
a) Frumento tenero e
spelta ………..….......…
12. segue SEMINATIVI
Codice
Codice
SUPERFICIE
12. SEMINATIVI
(non indicate altrove)
53
12.12 Terreni a riposo
29
a) Non soggetti a
regime di aiuto ........
54
30
b) Soggetti a regime di
aiuto .....…………....
55
31
12.13 TOTALE SEMINATIVI
56
(1) Comprese le superfici destinate alla produzione di sementi
(2) Esclusi i vivai
4
168
Codice
SUPERFICIE
13. COLTIVAZIONI
LEGNOSE AGRARIE
Di cui in
produzione
Investita
ettari
are
ettari
are
13.1 Vite
a) Uva per la produzione di
vini DOC e DOCG .........
tavola con indicazione
geografica) ....….............…
58
c) Uva da tavola .....…..…
59
d) Viti non innestate …...…
60
ettari
are
90
15.2 Pascoli (utilizzati) :
XXXX
XX
a) Pascoli naturali ………………………………
91
b) Pascoli magri …………………………………
92
15.3 TOTALE PRATI PERMANENTI E PASCOLI
UTILIZZATI .............................................
(somma dei punti:15.1 e 15.2 a-b)
93
15.4 Prati permanenti e pascoli non più
destinati alla produzione, ammessi a
beneficiare di aiuti finanziari …………….
61
109
16. SUPERFICE AGRICOLA UTILIZZATA
62
(somma dei punti: 12.13; 13.10; 14; 15.3; 15.4)
13.3 Agrumi
a) Arancio …………..…..
89
15.1 Prati permanenti (raccolti)…………………..
13.2 Olivo per la produzione di olive
b) Per olio ……………....
14. ORTI FAMILIARI ………………………..
SUPERFICIE
15. PRATI PERMANENTI E PASCOLI
57
b) Uva per la produzione di
altri vini (compresi vini da
a) Da tavola ………….....
ALTRE COLTIVAZIONI
Cod.
SEZIONE II segue – UTILIZZAZIONE DEI TERRENI - (annata agraria: 1° novembre 2006 ÷ 31 ottobre 2007)
94
17. ARBORICOLTURA DA LEGNO
63
64
17.1 Pioppeti ……………………………..…….…..
b) Mandarino ………..….
17.2 Altra arboricoltura da legno …....….……..
96
c) Clementina e suoi ibridi
65
17.3 TOTALE ARBORICOLTURA DA LEGNO ..
97
d) Limone …………….…
66
e) Altri agrumi ……..……
67
95
18. BOSCHI
18.1 Fustaie ......................................................... 106
18.2 Cedui ........................................................... 107
13.4 Frutta fresca di
origine temperata
a) melo ……………....…
68
18.3 Macchia mediterranea ...............................
108
b) pero ………………...…
69
18.4 TOTALE BOSCHI ........................................
98
c) pesco …………….....…
70
19. SUPERFICIE AGRARIA NON UTILIZZATA
d) nettarina (pesca noce)
71
(esclusi i terreni a riposo di cui al punto 12.12)
e) albicocco ………….….
72
f) ciliegio ......…….….….
73
fabbricati, cortili, strade poderali, superfici
coltivate a funghi, ecc.) …………….............……….
g) susino ………...…..…..
74
21. SUPERFICIE TOTALE DELL'AZIENDA
h) fico ……..……...……..
112
i) altra frutta …..….......…
75
(somma dei dati ai punti 16; 17.3; 18.4; 19; 20)
13.5 Frutta fresca di
origine sub-tropicale
22. FUNGHI
76
b) altra frutta ……..…....
77
(In grotte, sotterranei o in
appositi edifici)
23. SERRE
13.6 Frutta in guscio
a) mandorlo ……….…..
78
b) nocciolo ………….…
79
c) castagno ………..…..
80
d) noce ……….....…..…
81
e) altra frutta in guscio
82
83
xxxx
xx
b) Piante ornamentali ....
84
xxxx
xx
86
13.9 Altre coltivazioni
legnose agrarie ..........
87
13.10 TOTALE COLTIVAZIONI
LEGNOSE AGRARIE
88
110
Cod.
2
Superficie di base (m )
Indicare I SEMINATIVI ritirati dalla produzione:
24.1 Utilizzati per la produzione di materie prime
non alimentari (già comprese ai punti 12 e 13)
24.2 Riconvertiti come prati permanenti e
pascoli (già comprese al punto15.3) ........
a) Fruttiferi ....………..…
85
2
Superficie investita (m )
24. SEMINATIVI E PRATI PERMANENTI E
PASCOLI RITIRATI DALLA
PRODUZIONE (con benefici di aiuti
finanziari )
forestali per fabbisogno
aziendale da indicare al
punto 18)
c) Altri .………………..…
101
111
13.7 Vivai (esclusi vivai
13.8 Coltivazioni legnose
agrarie in serra .........
Cod.
100
xxxx
xx
169
01
02
24.3 Imboschiti (già comprese ai punti 17 e 18)
03
24.4 Non utilizzati economicamente
(riportare la superficie indicata al punto 12.12b)
04
24.5 Utilizzati a scopi non agricoli
(già comprese ai punti 19 e 20) …….…..…..
05
24.6 TOTALE ……………………………….....……
Indicare I PRATI PERMANENTI E PASCOLI ritirati
dalla produzione:
24.7 Non utilizzati economicamente
(riportare la superficie indicata al punto 15.4)
5
Codice
a) actinidia (kiwi) …...…
99
20. ALTRA SUPERFICIE (aree occupate da
06
07
SUPERFICIE
ettari
are
SEZIONE III – CARATTERISTICHE DEGLI IMPIANTI AD ALBERI DA FRUTTO E AGRUMI
(annata agraria: 1° novembre 2006 ÷ 31 ottobre 2007)
NOTIZIE PRESENTI NEGLI ARCHIVI ISTAT (in rosso)
SPECIE
CODICE
ETTARI
ARE
SPECIE
CODICE
Melo …………...
199
Albicocco ….…
599
Pero …………...
299
Arancio ………………..…..
699
Pesco ………....
399
Limone ………..…………...
799
Nettarina ….…..
499
Agrumi a piccoli frutti ….
899
25. IMPIANTI A DIMORA
SPECIE: ………….…………...
VARIETÀ COLTIVATE (1)
CODICE
VARIETÀ
Denominazione
All'estate
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
(indicare il codice della specie)
25. IMPIANTI A DIMORA
VARIETÀ COLTIVATE (1)
Denominazione
ANNO DI IMPIANTO (2)
Dall'autunno
codice |__|__|__|
SPECIE: ………….…………...
ANNO DI IMPIANTO (2)
Dall'autunno
All'estate
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|
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|__|__|__|
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|__|__|__|__|
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|__|__|__|
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|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|
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|__|__|__|__|
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
codice |__|__|__|
(denominazione specie comunitaria)
SUPERFICIE INVESTITA
Ettari
Are
6
NUMERO DI
PIANTE
(denominazione specie comunitaria)
SUPERFICIE INVESTITA
Ettari
Are
TOTALE
(1) Per le varietà presenti nei vari anni, la denominazione deve essere ripetuta tante volte quanti sono gli anni di impianto.
(2) Dall'ottobre al settembre dell'anno successivo.
170
ARE
TOTALE
CODICE
VARIETÀ
(indicare il codice della specie)
ETTARI
NUMERO DI
PIANTE
SEZIONE III segue – CARATTERISTICHE DEGLI IMPIANTI AD ALBERI DA FRUTTO E AGRUMI
(annata agraria: 1° novembre 2006 ÷ 31 ottobre 2007)
25. IMPIANTI A DIMORA
VARIETÀ COLTIVATE (1)
Denominazione
SPECIE: ………….…………...
CODICE
VARIETÀ
All'estate
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|
|__|__|__|__|
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|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
(indicare il codice della specie)
25. IMPIANTI A DIMORA
VARIETÀ COLTIVATE (1)
Denominazione
ANNO DI IMPIANTO (2)
Dall'autunno
codice |__|__|__|
ANNO DI IMPIANTO (2)
CODICE
VARIETÀ
Dall'autunno
All'estate
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|
|__|__|__|__|
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|__|__|__|
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|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
codice |__|__|__|
SUPERFICIE INVESTITA
Ettari
Are
(denominazione specie comunitaria)
SUPERFICIE INVESTITA
Ettari
Are
TOTALE
(1) Per le varietà presenti nei vari anni, la denominazione deve essere ripetuta tante volte quanti sono gli anni di impianto.
(2) Dall'ottobre al settembre dell'anno successivo.
171
NUMERO DI
PIANTE
TOTALE
SPECIE: ……….…………...
(indicare il codice della specie)
(denominazione specie comunitaria)
NUMERO DI
PIANTE
SEZIONE III segue – CARATTERISTICHE DEGLI IMPIANTI AD ALBERI DA FRUTTO E AGRUMI
(annata agraria: 1° novembre 2006 ÷ 31 ottobre 2007)
25. IMPIANTI A DIMORA
(denominazione specie comunitaria)
SPECIE: ………….…………...
VARIETÀ COLTIVATE (1)
CODICE
VARIETÀ
Denominazione
ANNO DI IMPIANTO (2)
Dall'autunno
All'estate
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|
|__|__|__|__|
|__|__|__|__|
codice |__|__|__|
(indicare il codice della specie)
SUPERFICIE INVESTITA
Ettari
NUMERO DI
PIANTE
Are
TOTALE
(1) Per le varietà presenti nei vari anni, la denominazione deve essere ripetuta tante volte quanti sono gli anni di impianto.
(2) Dall'ottobre al settembre dell'anno successivo.
SEZIONE IV – PRATICHE AGRONOMICHE E ALTRE NOTIZIE
26.1 Monosuccessione ….........
ettari
27. LAVORAZIONE DEL TERRENO annata agraria: 1-11 2006 ÷ 31-10- 2007
Codice
annata agraria: 1-11 2006 ÷ 31-10- 2007
SUPERFICIE
Cod.
26. SUCCESSIONI
COLTURALI SUI
TERRENI A SEMINATIVI
are
27.1 Aratura
01
26.2 Avvicendamento libero …..
02
26.3 Rotazione ...………..............
03
TERRENO
Pianeggiante
In declivio con
pendenza> 5%
a) < 20 cm……………...........
01
1
2
b) da 20 cm a 40…................
08
1
2
c) > 40 cm ……………..........
02
1
2
d) < 20 cm ...........................
03
1
2
e) da 20 cm a 40 cm ............
09
1
2
f) > 40 cm …………............
04
1
2
27.3 Fresatura ………..….........
05
1
2
27.4 Erpicatura, sarchiatura ..
06
1
2
27.5 Lavorazione minima o nessuna
lavorazione........
07
1
2
27.2 Ripuntatura (scarificatura)
29. PRATICHE COLTURALI
annata agraria: 1-11 2006 ÷ 31-10- 2007
29.1 Pratiche di fertlizzazione e miglioramento
a) Sovescio di leguminose o
con altre specie e/o colture di
copertura ................…..........
SUPERFICIE
ettari
are
28. IRRIGAZIONE (esclusa l’irrigazione di soccorso)
annata agraria: 1-11 2006 ÷ 31-10- 2007
01
b) Pacciamatura .…................
03
c) Inerbimento controllato ......
04
29.3 Fertilizzazione dei terreni
d) Concimi minerali .................
05
e) Concimi organici .................
06
f) Concimi organo-minerali .......
07
g) Ammendanti ………….........
10
29.4 Prodotti fitosanitari
h) Insetticidi e acaricidi ............
02
11
i) Fungicidi ………...................
12
l) Erbicidi o diserbanti ….........
13
m) Altri prodotti fitosanitari .......
14
28.1 SUPERFICIE
IRRIGABILE …………..
ettari
are
Cod
29.2 Pratiche di copertura
01
28.2 SUPERFICIE EFFETTIVAMENTE
IRRIGATA .........................................……
28.3 SISTEMA DI IRRIGAZIONE
a) Scorrimento superficiale ed infiltrazione
laterale …………...............................…..
20
b) Sommersione ……………………..….......…
21
c) Aspersione …………………….......………
22
d) Microirrigazione …………………....….......
23
- di cui a goccia …………………....…......
24
e) Altro sistema ………………………........…
25
172
Superficie irrigata
ettari
are
16
Cod.
b)
Applicazione di un piano di
concimazione annuale ………
Analisi chimico-fisica del
terreno negli ultimi 5 anni …….
Cod
a)
Superficie irrigata
ettari
are
SEZIONE IV – segue PRATICHE AGRONOMICHE E ALTRE NOTIZIE
(annata agraria: 1-11- 2006 ÷ 31-10- 2007)
(sono ammesse risposte multiple)
30.1 A calendario (a cadenza predeterminata, indipendente dall’andamento climatico o dell’infestazione) …
30.2 Alla presenza anche minima, del parassita o della
patologia ……………………………………….
30.3 Su indicazione di un bollettino locale, al superamento delle soglie di rischio ………………………
30.4 Altro (non sa, l’attività è affidata a terzi) …………….
COLTIVAZIONI
Cod.
30. CRITERI DI INTERVENTO FITOSANITARIO
Melo
Pero
01
1
2
3
4
5
6
7
02
1
2
3
4
5
6
7
03
1
2
3
4
5
6
7
04
1
2
3
4
5
6
7
Pesco e
Nettarina
Agrumi
Vite
Altre coltivazioni
legnose agrarie
Olivo
31. RIPARTIZIONE DEGLI EFFLUENTI ZOOTECNICI GENERATI IN AZIENDA NELLE INSTALLAZIONI DI STOCCAGGIO
(Indicare la distribuzione media percentuale nell’arco dell’annata agraria: 1° novembre 2006 ÷ 31 ottobre 2007)
%
%
%
xxxxx
xxxxx
Codice
Vasca
scoperta
(stoccaggio
con pareti
verticali)
31.1 Letame
01
|____|
|____| |_____|
31.2 Liquame
02
xxxxx
xxxxx
Accumulo
Platea
in campo scoperta
%
%
Vasca coperta
(stoccaggio con pareti
verticali)
Platea
coperta
N.B.: La
somma per
riga deve
essere pari a
100 %
Laguna
scoperta
(stoccaggio in
terra con pareti
senza recupero
con recupero
biogas prodotto biogas prodotto
inclinate)
%
xxxxx |______| |_______|
Laguna coperta
(stoccaggio in terra con pareti
inclinate)
senza recupero
biogas prodotto
con recupero
biogas prodotto
%
%
%
xxxxx
xxxxx
xxxxx
xxxxx
|_______|
|_____|
|_______|
|______|
32. UTILIZZAZIONE DEGLI EFFLUENTI ZOOTECNICI GENERATI IN AZIENDA annata agraria: 1° novembre 2006 ÷ 31 ottobre 2007
(indicare la distribuzione media percentuale sul totale generato in azienda)
Fuori dall’azienda:
consegna ad altra
azienda o
comunque
spandimento su
altri terreni agricoli
Fuori dall’azienda:
consegna a ditte
per processi di
depurazione,
trattamento
industriale
Fuori dall’azienda:
altro, non se ne
conosce l’utilizzo
%
|________|
%
|________|
%
|________|
%
100
%
|________|
%
|________|
%
|________|
%
|________|
%
100
%
|________|
%
|________|
%
|________|
%
|________|
%
100
%
32.1 Letame ……………….
01
|________|
32.2 Liquame-purino ……
02
32.3 Pollina …………….…
03
34. CONTOTERZISMO (attivo e passivo)
33. AGRICOLTURA BIOLOGICA
33.1 Coltivazioni su cui si applica il metodo di
produzione biologica: annata agraria:
1-11- 2006÷31-10- 2007(escluse le superfici
in conversione da indicare al punto 33.3)
a) Cereali .......................................................
b) Ortive .........................................................
Cod
(annata agraria: 1-11- 2006 ÷ 31-10- 2007)
SUPERFICIE
PRINCIPALE
are
ettari
TOTALE
Cod
Codice
In azienda:
spandimento sul
terreno
(superficie indicata
al quesito 29)
N.B.: La somma per riga deve
essere pari a 100 %
N.B.: convertire
le ore di lavoro
in giornate di 8
ore
Utilizzazione dei mezzi meccanici
34.1 In altre aziende agricole
(contoterzismo attivo)
01
02
c) Vite ............................................................
03
a) Di proprietà solo dell'azienda ………..
d) Olivo ..........................................................
04
b) In comproprietà con altre aziende
agricole ………………………………..
02
e) Agrumi ........................................................
05
TOTALE CONTOTERZISMO ATTIVO
03
f) Fruttiferi .......................................................
06
g) Prati permanenti e pascoli utilizzati ….........
07
h) Altre coltivazioni .........................................
08
TOTALE ...................................................
33.3 Superficie agricola utilizzata in fase di
conversione al metodo di produzione biologica
10
33.4 Allevamenti in cui si applica il metodo di
produzione biologica: al 1° dicembre
2007 (compresi quelli in conversione)
a) Bovini e Bufalini ……..............................
01
b) Ovini e Caprini ........................................
02
c) Suini ........................................................
03
d) Avicoli .....................................................
04
e) Altri ........................................................
34.2
05
01
34.3 In azienda e forniti da:
(contoterzismo passivo)
c) Altre aziende agricole ………………..
09
Cod
33.2
GIORNATE DI
LAVORO
05
e) Imprese di esercizio e noleggio …....
06
34.4 TOTALE CONTOTERZISMO
PASSIVO …………………………….
Capi
04
d) Organismi associativi ………………
07
N.B.: 34.1 Indicare le giornate di lavoro prestate dalla manodopera
aziendale per le operazioni effettuate in altre aziende agricole con
mezzi meccanici di proprietà o comproprietà dell’azienda e con
manodopera propria dell’azienda
1 SI
2 NO
9
173
N.B.: 34.3 Indicare le giornate di lavoro effettuate dalla
manodopera extraziendale per l’impiego in azienda di mezzi
meccanici forniti distintamente da altre aziende agricole, organismi
associativi e da imprese di esercizio e noleggio
SEZIONE V - ALLEVAMENTI: CONSISTENZA AL 1° DICEMBRE 2007
35. BOVINI
Cod
CAPI
35.1 Di età inferiore a 1 anno
a) Destinati ad essere macellati come vitelli ...................
01
b) Altri:
- Maschi .....................................................................
02
- Femmine .................................................................
03
da riproduzione …………….………….
da macello ………………….………….
b) Femmine
Cod
39.1 Cavalli ………………………………………………….
29
39.2 Asini ……………………………………………………
30
39.3 Altri (muli e bardotti) ………………………………………...
31
39.4 TOTALE EQUINI ……………………………………..
32
di cui di provenienza estera: cod. 33 n. Capi |_______|
35.2 Da 1 anno a meno di 2 anni
a) Maschi
39. EQUINI
CAPI
XXXX
40. SUINI
04
40.1 Di peso inferiore a 20 kg …………………………….
34
05
40.2 Da 20 kg. a meno di 50 kg …………………………..
35
da allevamento ………………………..
06
da macello ……………………………..
07
40.3 Da ingrasso di 50 kg. e più …………………….……
a) Da 50 kg. a meno di 80 kg …………………………….
36
b) Da 80 kg. a meno di 110 kg …………………………..
37
c) Da 110 kg. e più ………………………………………..
38
35.3 Di 2 anni e più
a) Maschi
da riproduzione ………………….…….
08
da macello ………………………….….
09
b) Femmine
giovenche (manze) da allevamento .…
10
giovenche (manze) da macello ……….
11
Vacche da latte …...………..............…..
12
altre vacche (da carne e/o lavoro) ......
13
35.4 TOTALE BOVINI ......................................................
40.4 Da riproduzione di 50 kg. e più
39
b) Scrofe montate ……………………………………...…
40
di cui montate per la prima volta cod. 41 n. Capi
|_______|
c) Altre scrofe ………………………………………………
XXXX
42
di cui giovani non ancora montate cod. 43 n. Capi |_______|
14
di cui di provenienza estera: cod. 15 n. Capi |_______|
a) Verri ……………………………………………………..
40.5 TOTALE SUINI ………………………………………..
XXXX
di cui di provenienza estera: cod. 45 n. Capi
XXXX
44
|_______|
XXXX
41. ALLEVAMENTI AVICOLI (esclusa la bassa corte)
36. BUFALINI
36.1 Vitelli bufalini ………………………….……………….
16
36.2 Bufale ……………………………………….………….
17
36.3 Altri bufalini …………………………………………..
18
36.4 TOTALE BUFALINI …………………………………..
19
41.1 Polli da carne ………………………………...........
46
41.2 Galline da uova …………………………………........
47
41.3 Altro pollame
37. OVINI
37.1 Pecore (comprese le agnelle montate)
a) tacchini ……………………………………………....….
48
b) faraone …………………………………………........…
49
c) anatre ..............……………………………………........
50
a) Da latte ………………………………………………..…
20
d) oche ..........................................................................
51
b) Altre …………………………………………………..….
21
e) Altri avicoli ……………………………………........…..
52
37.2 Altri ovini …………………………………………….…
22
41.4 TOTALE ALLEVAMENTI AVICOLI ……….......……
53
37.3 TOTALE OVINI …………………………………..….…
23
42. STRUZZI …………………………………………..
54
di cui di provenienza estera: cod. 24. n. Capi |_______|
XXXX
38 CAPRINI
38.1 Capre:
a) Che hanno già figliato ………………………………....
43. CONIGLI (esclusa la bassa corte)
43.1 Fattrici ……………………………………………........
55
43.2 Altri conigli ………………………………..…........….
56
43.3 TOTALE CONIGLI ……………………………........…
57
25
44. ALTRI ALLEVAMENTI
b) Montate per la prima volta …………………………….
26
38.2 Altri caprini ……………………………………………
27
38.3 TOTALE CAPRINI ………………………………….…
28
44.1 Api
58
44.2 Altri 61
10
174
n. alveari 59 |_____| miele kg. 60 |_____|
44.3 Bassa corte 62
Condizione
SESSO
1= Maschio
2=Femmina
ANNO DI
NASCITA
professionale (b)
Compilare solo se data risposta ai punti 7.1,
7.2 e 7.3 a (in quest'ultimo caso solo se la
società semplice è costituita esclusivamente
o in parte da familiari o parenti che svolgono
lavoro in azienda")
Parentela con il
conduttore (a)
45. FAMIGLIA E PARENTI DEL
CONDUTTORE
Codice
SEZIONE VI – LAVORO - (annata agraria: 1° novembre 2006 ÷ 31 ottobre 2007)
GIORNATE DI LAVORO
AGRICOLO IN AZIENDA
(escluse le giornate delle
attività connesse)
Numero
giorni
Media ore
giornaliera
ATTIVITÀ EXTRAZIENDALE
ESERCITATA (1)
Settore di
attività
prevalente
(c)
Posizione
(d)
Per un tempo
maggiore di
quello dedicato
all’azienda?
45.1 Conduttore (16 anni e più)
(responsabile giuridico ed
economico dell’azienda) ......
01
1 SI
2 NO
45.2 Coniuge …...…………......
02
1 SI
2 NO
03
1 SI
2 NO
03
1 SI
2 NO
03
1 SI
2 NO
03
1 SI
2 NO
45.3 Altri componenti della
famiglia (16 anni e più)
a) che lavorano in azienda .....
...................................................
...................................................
...................................................
b) che non lavorano in azienda
04
..................................................
04
..................................................
04
..................................................
04
45.4 Parenti del conduttore
che lavorano in azienda
(16 anni e più)
05
1 SI
2 NO
...................................................
05
1 SI
2 NO
...................................................
05
1 SI
2 NO
In forma continuativa
(punto 46.1): persone
GIORNATE DI LAVORO
AGRICOLO IN AZIENDA
(2)
Numero
giorni
Media ore
giornaliera
SESSO
1= Maschio
2= Femmina
GIORNATE DI LAVORO
AGRICOLO IN AZIENDA
ANNO DI
NASCITA
46.1 In forma continuativa
segue 46.1 In forma continuativa
07
07
che nell’annata agraria di
riferimento hanno lavorato 07
continuativamente
nella
azienda,
indipendente- 07
mente dalla durata settimanale del lavoro. Vi 07
rientrano anche le persone
che non hanno lavorato per
tutto il periodo per uno dei 07
seguenti motivi: condizioni
particolari di produzione 46.2 Totale giornate in forma continuativa ..................... cod.
dell’azienda, servizio militare, malattia, infortunio, ecc.
In forma saltuaria
46.3 In forma saltuaria
(punto 46.3): persone
che non hanno lavorato
continuamente nell’annata
agraria di riferimento, es.
lavori di breve durata,
stagionali o a carattere
saltuario, oppure assunti
per singole fasi lavorative.
Contratto (e)
SESSO
ANNO DI
1=Maschio
NASCITA
2=Femmina
(1) Comprese anche le attività connesse in azienda)
Codice
Contratto (e)
46. ALTRI
LAVORATORI
DELL’AZIENDA
Codice
45.5 TOTALE GIORNATE DI LAVORO FAMIGLIA E PARENTI DEL CONDUTTORE cod. 06
a) Maschi
cod.
(2)
Numero
giorni
Media ore
giornaliera
07
07
07
07
08
...............................................
09
n. persone
Giornate (2)
b) Femmine cod.
10
n. persone
Giornate (2)
46.4 Totale giornate in forma saltuaria ............................. cod.
11
n. persone
Giornate (2)
(2) (escluse le giornate delle attività connesse)
(solo per la forma saltuaria se il lavoro prestato
giornalmente in azienda è inferiore alle 8 ore,
convertire le ore di lavoro in giornate di 8 ore)
(a)
(b)
1= Genitore
1= Occupato
2= Disoccupato
2= Figlio/a
alla ricerca di
3= Fratello/ Sorella
nuova occupazione
4= Nipote
3= In cerca di prima
5= Altro
occupazione
(c)
4= Casalinga/o
5= Studente
6= Ritirato
dal lavoro
1= Agricoltura
2= Industria
3= Commercio, Alberghi
(d)
5= Pubblica 1= Imprenditore
Amministra- 2= Libero
zione
e Pubblici esercizi
Professionista
(e)
5= Impiegato
6= Operaio
7= Altro
3= Lavoratore in
proprio
7= In altra
4= Servizi (esclusa la
condizione
Pubblica Amministrazione)
4= Dirigente
47. LAVORATORI NON ASSUNTI DIRETTAMENTE DALL’AZIENDA
(esclusi: il contoterzismo passivo indicato al quesito 34.4, altri lavoratori dell’azienda
al quesito 46 e le attività connesse indicate al quesito 49.) ………………………………..
11
175
A tempo
A tempo
indeterminato: determinato:
1= Dirigente
4= Dirigente
2= Impiegato
5= Impiegato
3= Operaio
6= Operaio
Codice
14
Numero persone
Numero giornate
SEZIONE VII – NOTIZIE CAPO AZIENDA ED ATTIVITÀ CONNESSE - (annata agraria: 1-11- 2006 ÷ 3-10-2007)
49. ATTIVITÀ CONNESSE ALL'AGRICOLTURA
48. NOTIZIE SUL CAPO AZIENDA
49.1 Tipo di attività (sono possibili più risposte)
48.1 Il capo azienda (persona che di fatto gestisce l’azienda) è:
a) Attività di agriturismo (con autorizzazione comunale) ….
a) Conduttore ……………..................................... 01
01
b) Attività di artigianato ………........................................
02
b) Coniuge del conduttore ..................................... 02
c) Lavorazione di prodotti agricoli vegetali ......................
03
c) Altro familiare e parente del conduttore ............ 03
d) Lavorazione di prodotti agricoli animali .......................
04
d) Altra persona …….............……...............……… 04
e) Lavorazione del legno (segherie, ecc.) .....……………....
05
f) Produzione di energia rinnovabile ................................
g) Acquacoltura ........................................................……
07
h) Lavori per conto terzi utilizzando le attrezzature
dell'azienda (sgombero neve, trasporto, manutenzione
paesaggio) .....………....................................................…….
08
48.2 Sesso ......... 1 M
2 F
48.3 Anno di nascita ….…............….
48.4 Giornate di lavoro ……..............
48.5 Titolo di studio
(punti 48.1: a-b-c-d)
Ad indirizzo
agrario
Di altro
tipo
a) Laurea o diploma universitario .....
1
2
b) Diploma di scuola media superiore ...
3
4
i) Attività ricreative (escluso agriturismo) ...................….
09
l) Produzione di mangimi completi e complementari …..
11
m) Altre attività (escluso agriturismo) …....................….
10
50. ATTIVITÀ DI RICERCA E SVILUPPO
(se data risposta al punto 50. barrare il punto 49.1 m)
c) Licenza di scuola media inferiore
50.1 L’azienda ha svolto attività di ricerca e sviluppo?
(sono possibili più risposte)
e di scuola elementare ….………………..…….. 5
Se SI indicare i soggetti esterni ………….….
d) Nessuno ........................................................... 6
51. PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI
(da compilare se data risposta al punto 49.1 f)
51.1 Solare, eolico, salti d’acqua , geotermico ……
51.2 Biomasse (colture energetiche, residui di origine
vegetale, animale (biogas), forestali e agro-industriali)
06
1 SI
2 NO
1 SI
2 NO
1 SI
50.2 Imprese e altri soggetti privati …………..…….
01
50.3 Università ……………………………………………
02
50.4 Istituto sperimentale
(specificare)
03
50.5 Ente Pubblico di ricerca statale (CNR, INEA, ecc.) ..
04
50.6 Ente di ricerca a carattere regionale o locale …
05
50.7 Altri soggetti Pubblici …………………………….
06
2 NO
NOTIZIE SULL’INTERVISTA
GRADO DI COLLABORAZIONE
PERSONA CHE HA FORNITO I DATI:
- Conduttore …………………………….............
Ottima 1
1
- Familiare o parente del conduttore ……........
2
- Componente degli altri lavoratori dell’azienda
3
- Altra persona di fiducia ……………........…..
4
Buona 2
Scarsa 3
DURATA E DATA DELL’INTERVISTA
Ore
Minuti
Data dell’intervista
200
Codice rilevatore
Dichiaro che le informazioni riportate nel questionario sono state ottenute in conformità alle istruzioni ricevute.
IL RILEVATORE
Firma leggibile (a) .........................................................................................................
IL RESPONSABILE DELL’UFFICIO
INCARICATO DELLA RILEVAZIONE
Visto per la revisione ....................................................................................
(a) Al termine dell’intervista il rilevatore dovrà riportare il proprio codice e la propria firma, condizione strettamente necessaria e vincolante,
assieme al visto per la revisione da parte dell’ufficio incaricato, affinché il questionario possa essere ritenuto valido.
SEGRETO STATISTICO, OBBLIGO DI RISPOSTA, TUTELA DELLA RISERVATEZZA E DIRITTI DEGLI INTERESSATI
- Decreto legislativo 6 settembre 1989 n. 322, e successive modifiche ed integrazioni, “Norme sul Sistema statistico nazionale e sull’ organizzazione
dell’Istituto nazionale di statistica” – art. 6-bis, comma 1 (presupposti del trattamento) comma 2 (trattamento dei dati sensibili) comma 4
(comunicazione dei dati personali a soggetti del Sistema statistico nazionale) commi 5, 6 e 7 (conservazione dei dati) comma 8 (esercizio dei diritti
dell’interessato), art. 7 (obbligo di fornire dati statistici), art. 8 (segreto d’ufficio degli addetti agli uffici di statistica), art. 9 (disposizioni per la tutela del
segreto statistico), art. 11 (sanzioni amministrative in caso di mancata risposta), art. 13 (Programma statistico nazionale);
- Decreto legislativo 30 giugno 2003 n. 196 “Codice in materia di protezione dei dati personali” – artt. 2 (finalità), 4 (definizioni), 7-10 (diritti
dell’interessato), 13 (informativa), 28-30 (soggetti che effettuano il trattamento), 104-110 (trattamento per scopi statistici o scientifici);
- Codice di deontologia e di buona condotta per i trattamenti di dati personali a scopi statistici e di ricerca scientifica effettuati nell’ambito del Sistema
statistico nazionale” (all. A.3 al Codice in materia di protezione dei dati personali – d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196);
- Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 luglio 2006 - Programma statistico nazionale per il triennio 2006 – 2008 (Suppl. ord. n. 198 alla
Gazzetta ufficiale del 19 ottobre 2006 - serie generale - n. 244);
- Decreto del Presidente della Repubblica 12 gennaio 2007 - Approvazione delle rilevazioni statistiche rientranti nel Programma statistico nazionale 20062008 che comportano l’obbligo di risposta per i privati, ai sensi dell’art. 7 del decreto legislativo 6 settembre 1989 n. 322 (Gazzetta ufficiale n. 75 del 30
marzo 2007).
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