Malattia di Parkinson
Malattia neurodegenerativa, ad
esordio spesso insidioso ed
andamento cronico, che
comportava principalmente una
compromissione della ‘motilità’
dei pazienti con progressiva
riduzione dell’autonomia
James Parkinson (1817)
“An Essay on the Shaking Palsy”
Quadro Clinico:
•
•
Esordio insidioso (unilaterale) con
decorso cronico progressivo
(bilaterale)
Definita clinicamente in base alla
combinazione variabile di 3 sintomi
cardinali:
– Bradi-acinesia
– Rigidità
– Tremore di riposo
•
Altri segni (alterazioni posturali) e
sintomi non motori:
– Autonomici
– Cognitivi
– Sonno
Quadro Neuropatologico:
• Progressiva degenerazione
dei neuroni nigrali
• Presenza di specifiche
inclusioni nigrali “corpi di
Lewy”
Inclusioni neuronali intracitoplasmatiche contenenti alfa-sinucleina
Stadiazione della M. di Parkinson
• Il processo degenerativo che caratterizza
la malattia colpirebbe cellule nervose
“predisposte” in diverse parti del
cervello e procederebbe attraverso stadi
topograficamente prevedibili.
 Stadi 1-2 preclinici:
tronco-encefalo e strutture olfattive
 Stadi 3-4 sintomatici:
sostanza nera e mesencefalo
 Stadi 5-6 finali: corteccia
Braak et al. 2003
Sindromi Parkinsoniane
• MP idiopatica: 80-85 %
• Parkinsonismo iatrogeno (da neurolettici, etc.)
• Parkinsonismo vascolare
• Parkinsonismi “atipici” o plus:
– PSP - MSA (SDS, SND, OPCD) - CBD - DLBD
• Parkinsonismo da tossici (MPTP, CO, Mn, etc.), traumi ripetuti,
idrocefalo: assai raro
• Parkinsonismi genetici
• Assenza di nuovi casi documentati di parkinsonismo post-encefalitico
dopo il 1960.
Epidemiologia
• Malattia ad elevata diffusione con incidenza e prevalenza
che aumentano con l’età.
Prevalenza:
– Variabile tra 31.4 – 327 / 100.000 negli studi mondiali
– Sicilia: 257 / 100.000 (“door to door”) (Morgante et al. 1992)
– Aumenta progressivamente con l’età, senza differenze tra i 2 sessi
Esordio:
– media intorno ai 60-62 anni
– 10% casi prima dei 40 anni
– raramente prima dei 30 anni
Decorso
• Andamento cronico progressivo, con
elevata variabilità individuale
• Progressiva compromissione della
qualità di vita (QoL)
• Ridotta aspettativa di vita
- sopravvivenza media: ~ 15-20 anni
- cause di morte: pneumopatie,
infezioni urinarie, complicanze
post-traumatiche
Eziologia
Suscettibilità
Genetica
Tossicità
Ambientale
Tossicità
Endogena
Interazione Genetico/Ambientale
Malattia di Parkinson
Fattori di rischio
• AMBIENTE:
– molti fattori ambientali sono stati sospettati
• esposizione a erbicidi/pesticidi o metalli pesanti
• residenza in zone industriali o rurali (acque di pozzo)
• traumi ripetuti
– ma nessuno è stato identificato con certezza!
Malattia di Parkinson
Meccanismi biologici
Modello Tossina Ambientale
MPTP
• Riproduce tutte le principali
caratteristiche della MP
• Danno mitocondriale dei neuroni
dopaminergici:
– inibizione del complesso I (NADH-CoQ1) della catena respiratoria
mitocondriale
– ridotta produzione ATP
– morte cellulare
MAO-B
MPTP
MPP+
Malattia di Parkinson
Fattori di rischio
• GENETICA:
– Positività della storia familiare
– esistono forme con ereditarietà AD:
• mutazione -sinucleina sul cromosoma 4q21-q23,
identificata in una famiglia ad origine italiana (Contursi)
→ PARK1
– esistono forme con trasmisssione AR:
• mutazioni parkina (6q25-q27)
→ PARK2
Malattia di Parkinson
Fattori di rischio
• GENETICA:
– possibile predisposizione genetica nelle forme sporadiche
– ruolo significativo dei fattori genetici (maggiore per le forme
ad esordio precoce) nello sviluppo di una disfunzione del
sistema dopaminergico.
– possibile necessità di una concomitante fattore “ambientale”
Parkinsonismi Monogenici
Quadro Clinico (1)
• Tremore
–
–
–
–
–
riposo
alternante
4-6 c/s
localizzazione distale
presente nei 2/3 dei
pazienti
– può essere spesso il
sintomo d’esordio
Quadro Clinico (2)
• Rigidità
–
–
ipertono plastico
(con troclea)
diffuso, ma col
tempo prevalente
nei muscoli flessori
camptocormia
Quadro Clinico (3)
• Bradi-Acinesia
– ritardata e rallentata esecuzione dei movimenti
volontari
– ridotta attività motoria spontanea
– prevalente compromissione dei movimenti complessi
ed automatici
 ipomimia
ipofonia e voce monotona, micrografia
riduzione sincinesie,
andatura a passi piccoli e strisciati
• Prevalenza di “demenza”
nella MP: 25-30%
• 4% dei casi di “demenza”
nella popolazione generale
sono ascrivibili a PPD
Un’elevata percentuale dei
pazienti con MP che
sopravvivono a lungo sviluppa
demenza
Aarsland et al. 2005
Tremore Essenziale
• Tremore costante od intermittente (mani – capo –
voce) con caratteristiche prevalentemente posturali
o cinetiche.
• Assenza di altri segni extrapiramidali e ridotta
progressione/evolutività.
• Frequente familiarità (~ 50-60%).
• Mancata risposta terapeutica alla Levodopa, con
possibile sensibilità ad altri farmaci.
Terapia
Levodopa e Beneficio Clinico
Sindrome da uso cronico di LD
FLUTTUAZIONI MOTORIE:
•
•
•
•
•
Deterioramento di fine dose
Acinesia notturna o al risveglio
Risposta ritardata
Fenomeni on-off
Periodi non-rispondenti
MOVIMENTI INVOLONTARI:
• Disicinesie (difasiche, di picco, di plateau)
• Distonie (difasiche, al risveglio, del periodo off)
Farmaci anti-parkinsoniani
DA-agonisti
Inibitori
enzimatici
Nuove Prospettive
• TERAPIE NEUROPROTETTIVE:
Interventi mirati a preservare neuroni
non irreversibilmente danneggiati o al
recupero della funzione di neuroni
degenerati
• TERAPIE RESTAURATIVE:
Trapianti di cellule (midollare surrene,
mesencefaliche fetali, staminali)
• NEUROCHGIRURGIA
FUNZIONALE STEREOTASSICA
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