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Onoranze Funebri
La Madonnina s.n.c.
F.lli Gammone
APRILE 2012
Anno 19 - n. 197
ONA NOVE
32.000 copie distribuite
GIORNALE DI NIGUARDA - CA’ GRANDA - BICOCCA - ISOLA
Redazione: via Val Maira 4 (Mi), tel. 02/39662281, e-mail: [email protected]
Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 648 del febbraio 1997 - Editore: Associazione Amici di “Zona Nove”,
via Val Maira 4, Milano - Stampa: Litosud s.r.l. via A. Moro, 2, Pessano con Bornago (Mi).
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Direttore: Luigi Allori. Redazione: Giovanni Beduschi (vignettista), Franco Bertoli, Andrea Bina, Roberto Braghiroli, Ortensia Bugliaro, Valeria Casarotti, Teresa Garofalo, Sergio Ghittoni, Roberto Lana, Antonella Loconsolo, Angelo Longhi,
Lorenzo Meyer, Grazia Morelli, Diana Roca, Sandra Saita, Gero Urso, Maria Volpari. Collaboratori: Laura Albani, Valia Allori, Stefano Bartolotta, Silvia Benna Rolandi, Maria Piera Bremmi, Don Giuseppe Buraglio, Arturo Calaminici,
Primo Carpi, Daniele Cazzaniga, Roberta Coccoli, Augusto Cominazzini, Luca Corbellari, Silvia Cravero, Ivan Crippa, Celestino De Brasi, Piera Galbiati, Antonietta Gattuso, Luigi Ghezzi, Lorenzo Gomiero, Anna Maria Indino, Monica
Landro, Luigi Luce, Sergio Maestri, Valeria Malvicini, Franco Massaro, Giorgio Meliesi, Luigi Muzzi, Pamela Napoletano, Antonio Pizzinato, Laura Quattrini, Mira Redaelli, Mauro Raimondi, Margherita Rampoldi Meyer, Vittorio Sardo,
Alessio Seminario, Caterina Sinisi, Renato Vercesi, Norman Zoia. Presidente dell’Associazione Amici di “Zona Nove”: Lorenzo Gomiero. Pubblicità: Flaviano Sandonà (tel. 02/39662281). Impaginazione: Roberto Sala (tel. 3341791866).
Il fioretto
di
orro
Corrotti e corruttori
nche al Parco Nord mazzette per i lucrosi appalti
per la gestione del verde pubblico (pag. 5). Come al solito i
media hanno messo in evidenza l’ennesimo caso di corruzione di un esponente politico,
sottovalundo il fatto che, oltre
a quelli che incassano soldi in
cambio di favori, c’è sempre
un non-politico che paga per
poterne godere. Questo modo
di presentare le cose può alimentare l’impressione che la
corruzione sia prerogativa solo dei politici, di tutti i politici, e che coinvolga tutti i partiti.Il che non è vero: come in
tutte le comunità, anche in
quella politica ci sono gli onesti e le mele marce. E anche
tra chi viene indagato c’è da
distinguere: c’è chi sostiene di
essere vittima di persecuzione
o complotto e rimane attaccato alla poltrona e chi, serenamente, si affida alla magistratura e si dimette dalle cariche
pubbliche. Il secondo aspetto
da considerare è che a ogni
corrotto corrisponde sempre
un corruttore, di solito un imprenditore che, invece di rispettare le leggi, cerca di ottenere con le tangenti ciò che
non gli spetta. Anche questi
esponenti di una “società civile” corruttrice vanno, allo stesso modo dei politici, denunciati come un male da estirpare.
Anche per non trovarceli al posto dei politici, pure di quelli
onesti. Berlusconi insegna: gestire direttamente dal governo
delle istituzioni il bene pubblico a proprio vantaggio costa
meno che pagare altri per ottenerne dei benefici. In ogni caso
i bilanci dei partiti devono essere trasparenti (qualcuno lo
fa già) e controllati.
AREA C
“Tangenti verdi” al Parco Nord
I vantaggi
per la zona
A
pag. 3
VIGILI DI QUARTIERE
Sono
operativi
pag. 3
IL PAPA IN ZONA
Le iniziative
del decanato
pag. 4
NIGUARDA
pag. 6
Barrriere
architettoniche
MARIA VOLPARI
(disegno di Gero Urso)
L’ultimo
saluto
pag. 12
SUPPLEMENTO
ONA NOVE
pagg. 13-14
Il termometro
della criminalità
a cura di Grazia Morelli
in collaborazione con i Carabinieri di Greco
viale F. Testi 119 - tel. 02/66104191
(Non sono compresi i reati denunciati alla Ps)
RAPINE
MARZO ‘12
3
MARZO ‘11 0
FURTI
Angelo Giammario, attuale consigliere regionale, avrebbe intascato mazzette per affidare
a imprese florovivaiste “amiche”, tra cui quella dei Baronchelli, appalti per il verde pubblico.
pag. 5
MARZO ‘12
MARZO ‘11
72
59
SCIPPI
Scarioni: quando una piscina va in letargo
pag. 6
MARZO ‘12 0
MARZO ‘11 0
Viva l’Unità Nazionale
Autorimessa
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Multimarca
Giovanni Beduschi
sei stato molto bravissimo, o mio bel Giovannino
Stavolta
“pennelli rotti eppure bisogna disegnar”. L’avventurosa proporzione metaforica “meno fascisti meno figlioli” è davvero spi-
I parcheggi dell’ospedale
asquale Cannatelli, direttore del Niguarda, ha aggiornato il
P
CdZ 9 sui lavori di costruzione del nuovo ospedale. In particolare ha parlato dei parcheggi. Ci saranno circa 1800 posti disponibili, gratuiti o a pagamento, all’interno dell’area ospedaliera.
Disabili e pazienti con accessi ripetuti (esempio i dializzati)
avranno accesso gratuito mentre i visitatori pagheranno.
Al pronto soccorso
di notte salta il chirurgo
raccio di ferro tra i medici del pronto soccorso del Niguarda e i verB
tici dell’ospedale.A provocare lo scontro è la decisione della direzione dell’ente di intervenire sugli organici del pronto soccorso e togliere il
chirurgo che, di notte, faceva squadra insieme agli altri tre camici bianchi, specializzati in medicina d’urgenza. Al pronto soccorso ogni notte
arrivano una media di 80 pazienti, con le sale operatorie che lavorano
parecchio per salvare vittime di incidenti, di accoltellamenti o di ferite
di arma da fuoco, o per assistere persone che hanno bisogno di interventi chirurgici immediati.
“Per 200 notti l’anno il chirurgo opera.E questo fa capire quanto sia importante la sua presenza fissa in pronto soccorso”, spiegano i 26 medici del dipartimento d’emergenza che hanno detto no al taglio degli organici. La direzione, da parte sua, spiega che questa operazione “serve
a migliorare l’organizzazione del lavoro e ad evitare sprechi”.
“Sopra al pronto soccorso c’è la chirurgia d’urgenza e, se occorre, il medico scende e opera. Quindi il servizio è garantito”, spiega Giuseppe
Genduso, direttore sanitario. Ma chi lavora al pronto soccorso non è
d’accordo:“Questa organizzazione funziona se in pronto soccorso si presenta una sola emergenza chirurgica, ma se arrivano due o tre malati
in contemporanea che devono essere portati in sala operatoria, che si
fa? In realtà, togliere un chirurgo dal pronto soccorso non può che acuire le difficoltà che già ci sono”. E poi ci sono i tempi di attesa troppo lunghi per il ricovero di chi arriva in pronto soccorso.“Ci sono pazienti con
problemi chirurgici che stazionano da noi fino a 72 ore, prima di essere trasferiti in corsia. Questo perché mancano posti letto nel reparto di
chirurgia d’urgenza.”
ritosa e degna di altre divertenti applicazioni estemporanee.
Che ne dici, per esempio, di “meno Berlusconi meno baldracche”? Oppure, stando sul padano grattugiato, del bossiano “me-
Il “Botellòn” della Bicocca
otellòn, che probabilmente deriva dalla parola spagnola “botella”,
B
bottiglia, sta ad indicare un fenomeno diffuso in Spagna in cui
gruppi di giovani si riuniscono in luoghi aperti per bere, ballare, cantare e chiacchierare in allegria. Praticamente una sorta di rave party. Un
incontro di questo genere si è tenuto anche nei pressi dell’Università
Bicocca sabato 7 aprile.
Già nella notte tra il 23 e il 24 settembre scorsi, un evento di questo tipo si era già svolto proprio alla nuova Bicocca, e aveva provocato notevoli danni e disagi, con musica ad alto volume fino alle 5 del mattino,
senza che le forze dell’ordine intervenissero, e lasciando in giro per il
quartiere bottiglie e rifiuti vari.
I ragazzi si danno appuntamento tramite social network, pubblicizzando la manifestazione e raccomandando ai vari gruppi partecipanti “di
portare musica, bevande, ed allegria per dare una spruzzata di colore e
fantasia ai piazzali adiacenti l’Università”, e raccomandando inoltre di
portare un sacco nero per raccogliere l’immondizia per tenere pulito
l’ambiente, ma si sa come vanno queste cose.
È indubbio che anche questo “botellòn” si somma agli altri disagi del
quartiere, come il famoso problema dello stridio della metrotramvia nel
raggio di curvatura di fronte alla stazione di Greco, la chiusura dell’unico ufficio postale di zona, la mancanza di una farmacia, e non ultimo il
problema di attraversamento pedonale fra Via Padre Beccaro e Viale
Sarca, non sicuro perché mancante di semaforo, pur essendo nei pressi di una scuola. (Roberta Coccoli)
CRONACA
di Ortensia
NERA
Bugliaro
Comasina: camion uccide 82enne sulle strisce
• La donna stava tornando a casa in zona Comasina, all'incrocio tra
via Comasina e largo Nicola Abbagnano. L'autista, 39 anni, non è riuscito a vederla e l'ha travolta sulle strisce pedonali. Immediato l'intervento dei mezzi del 118, ma non c'era più nulla da fare. ll 19 ottobre
scorso, all'incrocio tra via Astesani e via Sand, un chilometro più in
là, una 72enne era morta travolta da una betoniera, mentre era sulle strisce. Nel quartiere si levarono decine di voci contro il passaggio
dei mezzi pesanti lungo quella strada. (23 marzo)
Suzzani: giù dal quarto piano mentre lavora
• Un altro morto sul lavoro: la vittima è un egiziano di 41 anni, tito-
lare di un’impresa edile, che stava ristrutturando un appartamento
al quarto piano di via Suzzani 17 ed è precipitato per 15 metri a causa del fatto che la carrucola per calare le macerie si è staccata dal sostegno e lo ha trascinato nel vuoto. Lascia tre figli. (1 aprile)
no trote meno bamboccioni”? Oppure ancora, spostandoci dentro il video tv, dell’iconoclasta “meno ciccia meno Ferrara”?
(Meno Zorro meno Nove)
OOM IN
0NA
di Ortensia Bugliaro - foto Giansanti
Niente canestro
utti hanno notato che in
T
tanti punti della zona sono
stati installati numerosi cestini. Peccato che non sempre si
ha la mira giusta, tanto che
molti rifiuti giacciono più in
strada che dentro i contenitori.
A distanza di 30 metri l’uno
dall’altro, a Niguarda la situazione si presenta così...
L’Associazione Amici di “Zona Nove”
organizza la Gita di Primavera 2012
CASTELL’ARQUATO VAL D’ARDA
e GRAZZANO VISCONTI
12 maggio 2012
Partenza da Niguarda (via Bauer- Banca Intesa), ore 7,30
e da via Val Maira n° 4 (fronte chiesa), ore 7,45
Arrivo a Castell’Arquato e incontro con la guida
per la visita alla Rocca Viscontea, alla Collegiata e al museo.
Tempo a disposizione per la visita alla cittadina. Pranzo libero.
Ore 15, partenza per Grazzano Visconti,
borgo medievale che dal 1986, si fregia del titolo di “città d’arte”
perché vi si continua, dopo secoli, la lavorazione del legno, del ferro
e della ceramica
Ritrovo e partenza ore 18,00 per rientro a Milano.
Quota di partecipazione: euro 30
La quota comprende: bus andata e ritorno,
visita guidata e biglietti d’ingresso, assicurazione infortuni
Prenotazioni: Sig.ra Mira 3381361194
in sede 0239662281
entro il 03/05/2012
Ospedale: finti medici contrabbandieri di auto
• La polizia stradale ha arrestato per truffa sei persone, tra cui una
donna. Acquistavano attraverso internet con assegni circolari falsi
auto di grossa cilindrata che in seguito venivano vendute a intermediari per rivenderle nei paesi del Nord Europa. I presunti truffatori
si spacciavano per medici, chiudendo la trattativa nei pressi di ospedali (Niguarda e San Raffaele) dove si presentavano all’appuntamento con indosso un camice bianco. (1 aprile)
Un grazie al fiorista Signorelli
n grazie di cuore al fiorista Signorelli che anche quest’anU
no ha voluto allietare con meravigliosi mazzi di mimosa i
festeggiamenti dell’8 marzo organizzati dalle donne
dell’Associazione Amici di “Zona Nove”.
ATTENZIONE La sede della redazione in via Val Maira 4 (Pratocentenaro) è aperta ogni mercoledì pomeriggio dalle 15.30 alle 18 per ricevere coloro
che desiderano segnalare problemi, annunciare o proporre iniziative, articoli o servizi per il giornale. Si può anche telefonare allo 02.39662281.
ONA NOVE 2
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
TRAFFICO E VIABILITÀ
Area C: chi risiede in periferia che benefici ne ha tratto?
Intervista esclusiva a Luca Simi, presidente della Commissione Ambiente del CdZ 9.
rea C: quali considerazioni si possono fare
A
per i nostri quartieri? Prima di sentire il
parere del CdZ 9 diamo qualche dato generale. In gennaio e febbraio, con l’Area C, il traffico in Milano è calato del 6%, rispetto allo stesso periodo del 2011. Ogni giorno sono entrati
nella Ztl Cerchia dei Bastioni 31.500 veicoli a
pagamento. Gli ingressi: rispetto allo stesso
periodo del 2011 sono ogni giorno circa 49mila in meno, pari a -36%, oltre 2 milioni di ingressi in meno per due mesi. E per le sostanze inquinanti? Il black carbon (particolato carbonioso nocivo per i polmoni) è in diminuzione: meno 30% in città e meno 48% nelle zone
pedonali. Infine l’utilizzo dei mezzi pubblici: a
fine febbraio i passeggeri in più sul metrò sono stati 1 milione. E per la zona 9 che si può
dire? Avvaliamoci di Luca Simi, presidente
della Commissione Ambiente del CdZ 9.
Bene questi dati ma per chi risiede fuori
dall’Area C cosa è cambiato?
L’area C a mio avviso è solo l’inizio di un
percorso che deve portare sia i cittadini
milanesi sia i pendolari a diminuire l’uso
del mezzo privato. Qualcosa fuori dal centro storico è cambiato, faccio un esempio: il
ponte della Ghisolfa da due mesi in direzione Bovisa è meno intasato, forse contribuirà anche la crisi, fatto sta che la svolta
a sinistra in via Scalvini con la corsia di
accumulo che prima necessitava di diversi
tempi semaforici è oggi più agevole.
C’è stato un peggioramento a causa delle auto parcheggiate fuori dall’Area C?
Non mi pare. Il milione di passeggeri in più
sui metro sta a significare che le auto sono rimaste nei box e/o fuori da Milano e ne circola-
Daniele Cazzaniga
no complessivamente meno. Nel nostro piccolo
e indipendentemente dall’Area C faccio un altro esempio: la tranvia Milano-Limbiate fino
all’anno scorso trasportava giornalmente
1.900 passeggeri; da quando è stata aperta la
stazione M3 di Comasina e il tram fa capolinea
li, i passeggeri giornalieri sono diventati circa
6.900 ovvero sono triplicati, il che significa circa 5mila auto in meno in entrata sulla via
Comasina e sulla Superstrada.
Che pensate di proporre come CdZ 9?
Stiamo lavorando per regolamentare la sosta
nelle periferie,per garantire il parcheggio ai residenti e disincentivare la sosta selvaggia dei
pendolari e stiamo cercando risorse che la
Giunta precedente non ci ha lasciato per realizzare parcheggi di interscambio con i mezzi
pubblici al confine della città. I parcheggi d’interscambio infatti sono il punto dolente della
nostra zona: esiste solo quello di piazzale
Maciachini di 450 posti. È assurdo che per una
zona attraversata da due assi di penetrazione
come Fulvio Testi ed Enrico Fermi, nonché da
due metrò (M3 e M5), non si sia pensato a questa questione. I nuovi Amministratori hanno
capito questa lacuna ma oggi stiamo rincorrendo la problematica invece di anticiparla e i
finanziamenti scarseggiano. Inoltre dobbiamo
tenere conto che, sebbene importanti, i parcheggi di interscambio da soli non bastano:
drenano solo qualche migliaio di auto.
Dobbiamo convincere i pendolari a partire da
casa con il mezzo pubblico e quindi i mezzi
pubblici devono essere più efficienti di oggi.
E il traffico merci?
Il carico e scarico merci è oggi una giungla che
va disciplinata con rigidi orari per le consegne
e con l’utilizzo di mezzi ecocompatibili.
Circolano diesel di 7-8 e più anni, non dotati di
filtro antiparticolato, neanche Euro 3.
E noi cittadini cosa potremmo fare?
Se tutti o quasi i milanesi fossero abbonati all'Atm (come avviene in molte città europee) potrebbero usare i mezzi anche per
accompagnare i figli a scuola, fare shopping, andare la domenica ai giardini, ecc. e
se gli abbonamenti fossero tanti il loro costo potrebbe essere molto più contenuto di
oggi (300 euro) con effetti positivi per Atm,
che potrebbe migliorare il servizio anche
sulle tratte periferiche oggi penalizzate
dalla mancanza di utenza.
Entra a regime il progetto dei Vigili di Quartiere
L’assessore Marco Granelli promette lotta alla microcriminalità.
l progetto dei vigili di quartiere avanza.
IBeatrice
Nel numero scorso avevamo chiesto a
Uguccioni, la presidente del nostro
CdZ, di descriverci l’iniziativa. Ora abbiamo
l’assessore comunale alla sicurezza, Marco
Granelli, che ci fa il punto della situazione.
A che punto è il progetto?
Conclusa la fase attuativa il 10 aprile, il progetto è a regime: i vigili di quartiere sono
passati da 200 a 350, recuperando personale dagli uffici o dal servizio di controllo del
traffico. Per questioni di bilancio non possiamo ancora fare nuove assunzioni, ma da oggi in strada ci sono più vigili.
Quali i compiti di questi vigili?
Esaminare le segnalazioni, decidere le priorità e preparare l’azione con il Coordinamento dei Vigili di Quartiere, il Comando
dei Vigili e il CdZ. Ogni tre mesi incontro in
assessorato per il punto sull’attuazione del
programma e sui risultati. Ci aspettiamo
che mano a mano che i vigili maturano la conoscenza del quartiere non solo rispondano
alle richieste, ma anche prevengano le situazioni più diverse: dal ridipingere strisce pedonali scolorite a risolvere situazioni incancrenite di viabilità e di abbandono.Ci sarà
anche un collegamento diretto tra vigili di
quartiere, CdZ e Segnaletica del Comune, al
fine di migliorare la visibilità e l’efficacia dei
cartelli stradali.
Aumenta anche la criminalità: furti
in appartamenti e auto, scippi, truffe agli anziani…
Ho avuto incontri con Prefetto, Polizia e
Carabinieri per trovare soluzioni alla microcriminalità. Soluzioni che non sono facili, in quanto si tratta di lottare contro piccole organizzazioni: quando ne hai neutralizzata una ne spunta subito un’altra. Occorre
muoversi in due direzioni: presidiare il territorio non solo con i vigili di quartiere, ma
anche con le altre forze dell’ordine, la cui
presenza ha un effetto deterrente sulla microcriminalità diurna. Inoltre il presidio del
territorio permette di notare movimenti
anomali o presenze sospette che possono
far prevenire gli atti delittuosi. L’altra azione che ci prefiggiamo è il controllo delle zone di degrado (edifici abbandonati, ecc.) in
cui le realtà criminali si annidano. Ci sono
poi realtà storiche, per esempio i “Camminanti Sinti”, nomadi italiani dediti ai furti
che in primavera tornano dal Sud al Nord.
In questi casi vogliamo impedire il posteg-
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gio di camper e roulottes lungo le strade,
istallare archi metallici all’entrata dei
parcheggi per impedire l’ingresso a tali
veicoli e presidiare i loro insediamenti
dove non si può impedirli.
E altri sistemi, come le telecamere?
Abbiamo messo a bilancio un milione di euro per mille nuove telecamere da installare
con un nuovo sistema senza cavi, per ridurre drasticamente gli alti costi di installazione e poterle spostare facilmente al mutare
delle esigenze. Nel contempo stiamo potenziando la centrale operativa e la relativa
“Control Room” per un miglior controllo delle immagini raccolte dalle videocamere.
Stiamo anche sperimentando un collegamento tra la nostra centrale operativa e
quella della Polizia di Stato. Stiamo verificando con il questore i vantaggi che si possono ottenere dall’integrazione delle informazioni sulla criminalità, ma anche sul traffico
e le manifestazioni di piazza.Al questore abbiamo infine chiesto di riorganizzare i commissariati per farli coincidenti con le zone.
Ci sono ottimi esempi di interventi congiunti Vigili-Polizia che ci incoraggiano su questa
strada.
E i cittadini come possono collaborare?
Denunciare. Magari la singola denuncia,
da sola, non sarà risolutiva, ma messa insieme alle altre può consentire ai nuclei
investigativi di ricostruire i “modus operandi” e arrivare presto o tardi alla cattura dei responsabili. (Sergio Ghittoni)
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ONA NOVE 3
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a cura di Lorenzo Meyer
Verso l’Incontro Mondiale delle famiglie con il Papa
Parco Nord: una tendopoli per 50mila persone
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Simulazione dell’evento del 3 giugno al campo volo di Bresso
apa Ratzinger sarà a Milano, e in
P
particolare nella nostra zona, per
il Settimo Incontro Mondiale delle
Famiglie, che si svolgerà dal 30 maggio al 3 giugno prossimi anche nella
nostra zona, al Parco Nord.
La visita del Pontefice a Milano inizierà nel pomeriggio di venerdì primo
giugno per concludersi nel pomeriggio di domenica 3 giugno. Si prevede
l’afflusso in città di almeno un milione di pellegrini provenienti da ogni
parte del mondo. Il Comune assicura
che i lavori per rendere disponibile
almeno temporaneamente la linea 5
della metropolitana fino a Bresso saranno ultimati per la fine di aprile.
Benedetto XVI nei giorni in cui sarà presente a Milano alloggerà presso il Palazzo dell’Arcivescovado. Arriverà venerdì po-
meriggio, 1 giugno, e subito alle 17.30 terrà un discorso in
piazza Duomo. Alle 19,30 assisterà alla Scala a un concerto del
maestro Daniel Barenboim, che dirigerà la “Nona” di
Beethoven avvalendosi del coro e dell’orchestra Filarmonica
della Scala.
Sabato, alle 11 di mattina, il Pontefice si recherà a San Siro
per presiedere all’incontro con i cresimandi. Nel pomeriggio
sarà presente all’incontro con le autorità cittadine, presso la
Curia. Finalmente, la sera del sabato, alle 20, all’aeroporto di
Bresso, all’interno del Parco Nord, si terrà la “festa delle testimonianze”.
Ma il momento clou sarà la Santa Messa che sarà celebrata di
domenica, alle 10, sempre all’aeroporto di Bresso, dove è atteso almeno un milione di fedeli. Per ospitarli nella notte precedente, oltre agli alloggi volontari presso le famiglie, il Comune
ha autorizzato l’allestimento di un campo con tende per 50mila persone al campo volo di Bresso. Altri 4.588 posti letto sono
previsti in strutture pubbliche e private, tra cui diverse parrocchie, palestre e scuole comunali.
Il Decanato di Niguarda accoglierà 300 pellegrini
A margine dell’evento il 1° maggio un incontro su “La Famiglia e il Lavoro”
presso il Teatro di Piazza San Giuseppe.
l prossimo 1° maggio (ore 16) si
Irocchia
svolgerà presso il Teatro della ParGesù Divin Lavoratore di
Piazza San Giuseppe un incontro sul
tema: “La Famiglia e il lavoro: come
non disumanizzarci durante una crisi economica”, organizzato dal Decanato di Niguarda.
A spiegarci il significato di questo appuntamento è Don Leone Nuzzolese,
parroco di San Carlo alla Ca’ Granda
e coordinatore per il Decanato di
Niguarda degli eventi in preparazione del Settimo Incontro Mondiale
delle famiglie in programma a
Milano, anche al Parco Nord, dal 30
maggio al 3 giugno: “Premesso che
Governo e Istituzioni, con l’aiuto delle parti sociali, devono
mettere in atto tutte le misure necessarie per tutelare i lavoratori, con questo incontro ci proponiamo di analizzare l’aspetto etico dell’attuale crisi sistemica di cui, attualmente, non si
possono avere previsioni di durata.” Quello del 1° maggio è il
quarto e ultimo appuntamento preparatorio in vista dell’evento di inizio giugno che avrà come tema “La Famiglia: il lavoro
e la festa”. “Ritengo che la scelta di questo argomento sia stata particolarmente felice - continua Don Nuzzolese -. Lavoro e
festa sono infatti questioni che possono permettere la massima
espressione sia ai credenti che ai laici.”
Sono migliaia i fedeli attesi a Milano e anche il Decanato di
Niguarda si sente chiamato ad un gesto di ospitalità e condivisione, aprendo le porte degli oratori, ma soprattutto delle case,
all’accoglienza delle famiglie provenienti da tutto il mondo.
“L’accoglienza nella nostra zona è stata ottima - afferma Don
Nuzzolese. Ad una richiesta di circa 200 posti letto, 160 per la
Comunità ecumenica internazionale di Chemin Neuf e 30 per
un gruppo di fedeli rumeni, abbiamo risposto con una disponibilità per 300 persone. I 100 posti avanzati verranno quindi
messi a disposizione della Diocesi di Milano.”
Molto attesi nella nostra zona gli eventi previsti con Papa
Benedetto XVI che si svolgeranno al Parco Nord presso
l’Aeroporto di Bresso. Sabato 2 giugno alle 20 il Papa incontrerà le famiglie nell’ambito delle Festa delle Testimonianze mentre domenica 3 alle 10 celebrerà la Santa Messa conclusiva.
Per partecipare agli incontri con Papa Ratzinger è necessario
richiedere gratuitamente il Pass di accesso. “Il documento conclude Don Nuzzolese - può essere richiesto sul sito internet
www.family2012.com/it/ oppure direttamente nelle Parrocchie
attraverso i Responsabili organizzativi locali.
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CORRUZIONE
Parco Nord: denunciato un giro di “tangenti verdi”
Indagati un ex amministratore e i fratelli Baronchelli
Angelo Giammario, attuale consigliere regionale, avrebbe intascato mazzette per affidare
a imprese florovivaiste “amiche”, tra cui quella dei Baronchelli, appalti per il verde pubblico.
metà marzo la magistratura ipotizza
A
che le tangenti sono entrate prepotentemente al Parco Nord e che nel giro di
mazzette ci siano anche gli “ultimi contadini di Niguarda”, i fratelli Baronchelli,
Achille in particolare. Da sempre in zona si
considera il Parco Nord una “celeste creatura”, quasi un’icona sacra, inviolabile e intoccabile, e apprendere che è stato utilizzato per arricchirsi indebitamente è per noi
inaccettabile. Ancor di più quando il (presunto) corruttore è una persona che collabora da decenni per dare vita con i suoi
trattori alla bella sfilata di carri allegorici
carnevaleschi che “Zona Nove” organizza
con le scuole. Ribadendo la nostra più totale fiducia nella magistratura, ci auguriamo
che le persone indagate possano dimostrare la loro totale estraneità ai fatti che vengono loro contestati.
Ma che cosa contestano i magistrati agli ex
amministratori del Parco Nord e ai Fratelli
Baronchelli? Tutto parte, come ormai da
troppo tempo avviene, dalla Regione Lombardia, istituzione presieduta da Formigoni
& C. e che ormai conta decine d’indagati,
consiglieri/e che si dimettono (ultimo il gio-
Michele Brenna
vane Bossi) e la presunta organizzatrice
delle notti brave di Berlusconi (la Minetti).
Stavolta la Procura indaga per corruzione
e finanziamento illecito ai partiti il consigliere Angelo Giammario, attualmente vicepresidente della Commissione Ambiente
della Regione Lombardia e membro della
commissione sanità, uno degli uomini di
punta del Pdl milanese: è l’ennesima inchiesta per corruzione che si abbatte sul
Consiglio Regionale della Lombardia, dopo
quella che all’inizio di marzo aveva coinvolto il leghista Davide Boni, Presidente
dello stesso Consiglio.
Giammario avrebbe preso mazzette nella
sua veste di amministratore del Parco
Nord di Milano. Secondo i pm che coordinano le indagini, Alfredo Robledo e Giordano
Baggio, il consigliere regionale avrebbe intascato una tangente di 10 mila euro nel
marzo 2009 (una prima tranche perché ne
dovevano arrivare altri 30 mila) per affidare a imprese “amiche” appalti per il verde
pubblico in Brianza. Con Giammario indagati il florovivaista Achille Baronchelli, Ni-
cola Di Rosario, vicepresidente del Consorzio Stabile Litta, Fulvio Saldini e Gianmauro Nigretti.
L’indagine della Procura di Milano nasce da
uno stralcio di una precedente inchiesta dei
colleghi di Monza, che avevano indagato su
turbative d’asta in appalti per arredo urbano e manutenzione del verde, a Monza e in
altre città lombarde, imbattendosi anche in
Angelo Giammario nella sua veste di amministratore del Parco Nord di Milano.
Nelle carte dell’inchiesta monzese si legge
che “Baronchelli, organizzatore del cartello
d’imprese, decideva la partecipazione alle
gare d’appalto, distribuendo agli associati i
ribassi d’asta da presentare, stringendo accordi di non belligeranza, seguendo i criteri di spartizione territoriale e per singole
stazioni appaltanti, intrattenendo altresì
rapporti con esponenti della Regione Lombardia e dirigenti di enti pubblici in grado
di favorire le attività delle imprese, sia nella fase di aggiudicazione delle gare sia nella fase di esecuzione dei lavori.” Due appalti contestati riguardano proprio il Consorzio Parco Nord Milano, di cui Giammario è
stato amministratore.
28 aprile: Giornata mondiale contro l’amianto
L’asbesto non rappresenta soltanto un problema del passato,
ma una grave emergenza del presente e del futuro che riguarda tutti.
Michele Michelino ([email protected])
I
l 28 aprile prossimo, contemporaneamente alla “Giornata Mondiale
per la salute e la sicurezza nei luoghi
di lavoro”, si celebrerà la “Giornata
mondiale contro l’amianto” con prese
di posizione, manifestazioni, assemblee e cortei. Su scala nazionale le manifestazioni più importanti si terranno
in Piemonte, a Casale Monferrato, e in
Lombardia, a Sesto San Giovanni. A
Sesto un corteo percorrerà le vie della
città ricordando assieme a tutte le vittime del lavoro anche gli operai della
Pirelli, della Breda, della Falck, della
Marelli e dell’Ansaldo, che hanno abitato o tuttora vivono a Niguarda o nel
resto della nostra zona (vedi il riquadro qui a destra).
Molti pensano che sia un problema del
passato, ma l’amianto rappresenta
una grave emergenza del presente e
del futuro e riguarda tutti.
Ogni 5 minuti, nel mondo, una persona
muore a causa dell’amianto: ogni anno
nel mondo 120.000 persone ne sono
vittime di cui circa 4.000 morti all’anno in Italia, mentre altre migliaia si
ammalano.
Questa strage avrà il suo picco massimo attorno al 2020-2030, anche perché
i piani di bonifica vanno a rilento e sono ancora troppo pochi: finora (dati aggiornati al 2011) solo 13 regioni su 20
hanno approvato i piani.
Per l’Organizzazione mondiale della
sanità (Oms) l’amianto provoca tumori
della pleura (mesoteliomi), del polmone, della laringe, dell’ovaio e forse an-
Corteo a Sesto
San Giovanni
abato 28 aprile, ore 16, corteo a cuS
ra del Comitato per la Difesa della
Salute nei Luoghi di Lavoro e nel
Territorio, con partenza dal Centro di
Iniziativa Proletaria “G. Tagarelli” di
via Magenta 88, Sesto San Giovanni,
fino alla lapide di via Carducci., per
ricordare i nostri morti, contro la logica del massimo profitto che distrugge
gli esseri umani. Il corteo, dopo la deposizione dei fiori, terminerà alle
17,30 con un’assemblea aperta presso
il Centro di Iniziativa Proletaria in
via Magenta 88.
che dell’apparato digerente (alla faringe, allo stomaco, al colon). Non esiste
un limite di concentrazione delle fibre
al di sotto del quale l’amianto è innocuo. A basse concentrazioni il rischio è
certamente minore, ma non diventa
mai pari allo zero.
Finora gli assassini che hanno anteposto la logica del profitto alla vita umana sono rimasti impuniti, ma la lotta
di tante associazioni e comitati ha rotto finalmente il muro di omertà.
Di recente i padroni dell’Eternit sono
stati condannati a 16 anni di carcere
per “disastro doloso e rimozione di cautele”. Ma la lobby dell’amianto è sempre forte, come dimostra il processo a
Padova contro la Marina Militare, che
si è concluso in primo grado il 22 marzo 2012. Gli ammiragli della Marina
Militare - accusati di omicidio colposo
e omissioni di sicurezza sul lavoro per
la morte di due militari colpiti da mesotelioma pleurico - sono stati assolti
perché il “fatto non sussiste”.
In Italia ci sono ancora 32 milioni di
tonnellate di amianto e, secondo il Cnr,
2,5 miliardi di metri quadri di coperture in Eternit. E sono ancora molte le
questioni aperte, tra cui le bonifiche
dei siti dimessi e delle coperture in cemento-amianto. Anche riguardo ai rischi di inquinamento devono essere
studiati metodi più scientifici, integrando le rilevazioni ambientali con la
ricerca delle fibre ultracorte e di quelle ultrafini che uccidono come quelle
“regolamentate”.
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e foto pubblicate in questa pagina documentano l’attuale staL
to di degrado della Piscina Scarioni denunciato dalla Signora
Anna Minichelli con una lettera a “Zona Nove”. La signora, dal
suo balcone di via Val Maira, assiste quotidianamente all’abbandono del centro sportivo nel quale le pulizie e il taglio dell’erba
vengono effettuati solo a metà giugno, poco prima dell’apertura
estiva della piscina e forse solo un’altra volta a impianto aperto.
Nel resto dell’anno, afferma la signora, non si vede più anima viva: non vengono rimosse le foglie che vanno a ricoprire tutti i prati e gli spazi cementati; non viene tagliata l’erba che durante l’anno supera anche il metro di altezza; non viene tolta l’immondizia
che si accumula ai margini interni della recinzione della piscina;
nessuno provvede alla potatura di piante e cespugli che risalgono
agli anni ’50. Tutto ciò provoca il proliferare di scarafaggi, ratti e
soprattutto zanzare.
La signora da oltre 5 anni denuncia, senza essere stata finora
ascoltata, questa situazione di degrado al Comune e a
Milanosport. Anche noi di “Zona Nove” abbiamo interpellato l’amministrazione comunale sulla questione e contiamo di riferirvi
sulle risposte nel prossimo numero.
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Le barriere architettoniche a Niguarda
vanno rimosse al più presto
Sergio Ghittoni
a tempo sono senza soluzione alcuni problemi di viabilità e di
D
permanenza di barriere architettoniche a Niguarda e il nostro
giornale registra di tanto in tanto proteste e lamentele di cittadini
in difficoltà in questo o quel punto del quartiere. Stiamo parlando
di persone con disabilità, principalmente, ma non solo: spesso anche persone anziane o genitori con bambini piccoli sul passeggino
trovano disagevole o addirittura pericoloso muoversi per
Niguarda. Nel nostro CdZ c’è un consigliere che ha fatto dell’attenzione verso questi problemi la sua specialità. Si tratta di Giovanni
Faregna, del gruppo Pd, e con lui facciamo il punto sulle cose ancora da risolvere, documenti alla mano.
Parliamo per esempio delle barriere architettoniche di via
Santagostino /piazza Belloveso. In quel punto da una parte
non c’è marciapiede e dall’altra per un tratto c’è, ma è strettissimo,
non ci sono strisce pedonali, né scivoli per le carrozzine. Si configura una situazione di pericolo perché i passanti sono costretti a
camminare sulla carreggiata, in un punto che è anche a doppio
senso di marcia per le auto. Negli orari di uscita dalla Messa il problema è davvero serio, in particolare per le persone costrette alla
sedia a rotelle, ma anche per tutti gli altri. Ecco allora Faregna che
presenta un’interrogazione che in gennaio è stata posta all’attenzione del direttore del Servizio Infrastrutture per la mobilità del
Comune. Ancora non c’è stata risposta. Come mai?
Un altro punto critico è l’incrocio tra via Ornato e via
Terruggia. Nel primo tratto della via Terruggia, infatti, i due
marciapiedi sono strettissimi e non adeguati al passaggio di carrozzine, cosa particolarmente critica per la presenza all’interno
della villa Clerici, giusto in via Terruggia, di un centro disabili e di
un asilo nido. Altra interrogazione di Faregna a cui segue una risposta dell’assessore Maran in persona: “Il calibro stradale è tale
che la proposta di allargamento di almeno uno dei marciapiedi
presenti, entrambi di larghezza assai ristretta, non può essere realizzata senza l’eliminazione della sosta presente su strada. Si ritiene quindi che sia necessaria una riqualificazione complessiva che
provveda a considerare anche il problema della riorganizzazione
della sosta”. La lettera, del dicembre scorso, termina assicurando
che la proposta verrà inserita nella lista degli interventi e appena
si potranno reperire le risorse adeguate sarà messa a piano.
Un problema analogo si presenta all’incrocio tra via Val di Ledro
e via Val d’Ossola, a fianco dei giardini intitolati a Gina Galeotti
Bianchi. Come nei casi precedenti, in quel punto niente strisce pedonali e permanenza di barriere architettoniche. Un problema che
si somma a quello ancora senza soluzione dell’eccessiva velocità
delle auto in via Val di Ledro, che tanti incidenti, qualcuno anche
con gravi conseguenze, ha provocato. Anche in questo caso
Faregna ha presentato un’interrogazione, raccogliendo le segnalazioni e le proteste di diversi cittadini. Risponde il Settore Tecnico
Infrastrutture - 4° Reparto Strade del Comune: “La verifica della
fattibilità dell’intervento rientra nelle competenze del corpo di
Polizia locale. Nel caso in cui pervenga autorizzazione formale,
l’abbattimento delle barriere architettoniche potrà essere eseguito
solo dopo la tracciatura della segnaletica orizzontale di competenza del reparto segnaletiche”. Prima si dipingono le strisce, poi si
fanno gli scivoli. Non capiremo mai la logica della burocrazia.
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a cura di Primo Carpi
2 marzo 2012: parte la riforma del Decentramento
DI
FALSI D’AUTORE
E QUADRI ORIGINALI DI AUTORI MODERNI
I CdZ parteciperanno alla programmazione centrale, indicando le loro priorità in numerose materie.
Su altre materie avranno maggiore autonomia di decisione rispetto all’attuale. Si cominceranno a costruire
reali e autonomi bilanci di Zona. La Zone passeranno da 9 a 12/13. Il tutto entro il 2016.
l 2 marzo scorso la Giunta del Comune di
Icentramento
Milano ha approvato la Riforma del DeTerritoriale. Modificando così il
precedente Regolamento del Decentramento
Territoriale del 13 marzo 1997. “Con questa
delibera parte un piano che riforma in profondità il sistema del decentramento milanese”, ha dichiarato l’assessore all’Area metropolitana, Decentramento e Municipalità
Daniela Benelli, che ringrazia per il sostegno
e l’aiuto dei CdZ che hanno fornito consigli,
osservazioni e sostegno al suo lavoro.
I Consigli di Zona parteciperanno alla programmazione centrale dell’Amministrazione,
indicando le loro priorità, in una serie definita
di materie: il piano annuale e triennale delle
opere pubbliche, la manutenzione ordinaria
del patrimonio comunale nelle Zone, il piano
degli interventi e dei servizi sociali del Comune (inclusi asili e scuole materne), la pianificazione generale e di dettaglio della mobilità e
del traffico, lo sviluppo dei servizi e delle attività delle biblioteche di pubblica lettura, lo
sviluppo della rete e degli spazi culturali, i
programmi culturali cittadini, la programmazione degli interventi per il diritto allo
studio, la definizione dei Distretti Urbani
del Commercio, la collaborazione con la
Polizia locale di Zona anche per l’utilizzo dei
Vigili di quartiere.
La partecipazione delle Zone in tutta la materia urbanistica, sarà invece disciplinata in modo specifico con un nuovo provvedimento.
Su altre materie i CdZ avranno maggiore autonomia di decisione: localizzare le nuove aree
verdi da istituire, scegliere come attrezzare le
aree verdi (sia nuove sia già esistenti), assegnare spazi verdi alla cura di associazioni,
gruppi di cittadini e sponsor privati, scegliere
le tipologie di arredo urbano compresa l’illuminazione, assegnare gli impianti sportivi zonali tramite bandi, assegnare gli immobili co-
munali zonali liberi e non destinati a uso abitativo, istituire nuove aree pedonali e piste ciclabili di zona, individuare aree da destinare a
mercati tematici, individuare nuovi immobili
da destinare a mercati coperti, effettuare piccoli interventi urgenti di manutenzione.
Un altro aspetto su cui si interviene progressivamente è il Bilancio delle Zone. Gli obiettivi sono di arrivare a una distribuzione più
equa delle risorse tra le Zone e, grazie anche a
una ricognizione sulle spese del Bilancio comunale distribuite sul territorio, cominciare a
costruire reali Bilanci di Zona. Al momento,
infatti, i budget sono costituiti da una serie di
interventi - di cui buona parte sono i sussidi
per anziani - che vengono erogati in modo automatico dagli uffici centrali.
La riforma precede infine l’aumento del numero delle Zone. Da 9 a 12. Forse 13, i cui consigli saranno eletti nelle prossime amministrative del 2016.
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CdZ 9: Roberto Medolago eletto presidente
della Commissione del Decentramento
arte la Riforma in Comune e simultaneaP
mente in CdZ 9 diviene operativa l’ottava commissione, quella del Decentramento
appunto, la cui formazione, in deroga al preesistente numero massimo di sette commissioni, era già stato deciso lo scorso autunno.
A presiederla è stato chiamato il consigliere
del Pd Roberto Medolago, Presidente finora
della Commissione Polo Multifunzionale
Zonale (presidenza nella quale viene sostituito dalla sua vice, Anna Santoiemma).
L’insediamento recentissimo rende obbligatoria una fase iniziale di contatti con
tutte le forze politiche presenti nel Consiglio per costituire la commissione vera e
propria e tarare sensibilità e aspettative
dei suoi componenti. Tra qualche settimana la nuova commissione si darà invece un
programma e una scaletta.
Come si dice in questa stessa pagina, sono
tanti i campi nei quali il CdZ dovrà dare
contributi e portarsi a casa autonomie reali
di decisione e di attuazione. Autonomie che
passeranno attraverso nuovi strumenti e
nuovi fondi assegnati al Consiglio in generale ed alle sue sette commissioni in particolare. Ma le nuove regole del gioco, per l’appunto, saranno tracciate invece dalla Commissione per il Decentramento.
Non mancano già le critiche alla Riforma
del 2 marzo giudicata dalle opposizioni
troppo astratta, con ambiti volutamente
non specificati, con attribuzioni di fatto
spesso già previste anche nel precedente regolamento del decentramento territoriale
del Comune di Milano (risalente al marzo
1997). La differenza tra il vecchio ed il nuovo regolamento dovrebbe stare principalmente nel passaggio dalle attuali competenze con diritto-dovere di “dare dei pareri”
alle nuove competenze con diritto-dovere di
“prendere delle decisioni” e di gestirne la attuazione. E, in questo passaggio, il prerequisito finanziario rappresenta, di questi tempi, la criticità più evidente.
Staremo a vedere. L’attuale volto del Decentramento comunale è di fatto insufficiente e
inefficiente, e la nuova giunta non ha certamente mai nascosto la sua intenzione di superarlo radicalmente. Intanto però non possiamo non vedere che in questi primi suoi
mesi di vita, il binomio Centro-Periferia sta
già facendo molte prove di convivenza più
avanzata e partecipata. La scommessa del
decentramento, in effetti, la si vince innanzitutto con un nuovo modo di vivere il rapporto tra il cittadino e le sue Istituzioni. Ed
ecco che le domande poste dai cittadini al
CdZ, vengono immediatamente ed esplicitamente fatte proseguire verso le competen-
SACCULLO GIUSEPPE
di Giuseppe Massimo
ze centrali quando non pertinenti per il
Consiglio (e la risposta viene concretamente sollecitata e trasmessa al cittadino che l’ha originata). Ed ecco che al Consiglio viene
comunque anticipato il Piano Centrale dettagliato delle Spe-se del triennio 2012-2014
per informarlo e per chiedergli di fare le osservazioni che gli sembrano più opportune.
Significativo è il fatto che, nel caso dell’assegnazione alle Zone dei famosi vigili di quartiere è il Consiglio a notificare obiettivi e
priorità, così come al Consiglio non ci si rivolge più solo per avere un contributo o un
patrocinio, ma anche perché lo si ritiene il
punto più naturale di informazione e di
sensibilizzazione nei confronti della cittadinanza. Come il Consiglio si aspetta che il
Comune riduca sempre più barriere e distanze nei suoi confronti, anche il cittadino
si aspetta da lui lo stesso atteggiamento.
La Consulta delle Periferie informava
qualche mese fa che poco più di un quarto
dei cittadini conosce con sufficiente chiarezza l’esistenza del loro Consiglio di Zona!
Quando questo rapporto sarà raddoppiato
e si riferirà non solo all’esistenza ma anche
alle funzioni dell’istituzione zonale, comunque essa si chiamerà, il decentramento sarà già, di fatto, una realtà culturale. E
quindi una realtà politica.
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Viva la Resistenza!
Le iniziative per il 25 aprile
ono numerose e belle le iniziative per il
25 aprile nei nostri quartieri, molte con
S
il patrocinio del Consiglio di Zona 9.
• Niguarda 24 aprile Alle 15,30 “Biciclettata per Lia”, organizzata dal Teatro della
Cooperativa con partenza da via Hermada
in ricordo di Gina Galeotti Bianchi uccisa
da soldati tedeschi in via Graziano Imperatore proprio il 24 aprile 1945. Alle 19.30 al
circolo Pd di via Hermada 8 con la proiezione di “25”, un corto di 17 minuti parlato in
milanese e ambientato a Niguarda proprio
in quei giorni del 1945. Il film con la regia
di Antonio Megna, è stato presentato al festival del Cinema di Locarno. Sarà presente lo sceneggiatore Gianmario Molteni, ni-
guardese. Dopo la proiezione il corteo.
Inoltre nei banchetti sui marciapiedi di via
Hermada sarà possibile trovare il libro edito dall’Anpi niguardese “Dall’Internazionale a Fischia il vento a Niguarda” e il dvd
dello spettacolo del Teatro della Cooperativa “Nome di battaglia Lia”. A cura del Centro di Documentazione antifascista Francesco Rigoldi saranno distribuite le cartoline delle barricate niguardesi pubblicate
inedite da “Zona Nove” e decine di dvd di
documentari sulla Resistenza a prezzo di
costo del dvd (1 euro). Alle 21 la Manifestazione con la Banda d’Affori, organizzata
dall’Anpi di Niguarda con partenza da via
Hermada e arrivo al Circolino Familiare di
via Terruggia, dove prenderà la parola
Roberto Cenati, segretario provinciale dell’Anpi. Grazie all’attore Joseph Scicluna ci
saranno dei momenti di animazione, e sempre grazie all’associazione UNza! alla fine
del corteo verrà posizionato un telaio serigrafico grazie al quale sarà possibile stampare sulle magliette (portate le vostre, saranno impresse!).
• Pratocentenaro 25 aprile Alle 9.30,
Viale Suzzani 273. Il tradizionale corteo di
auto si muoverà per la Bicocca e Pratocentenaro raggiungendo le lapidi di cui le più
importanti sono quelle dell’Atm e della
Pirelli di viale Sarca. Alle 11 cerimonia di ricordo degli scioperi della Pirelli nel cortile
della Casa di Alex in via Moncalieri.
• Niguarda 25 aprile Alle 21, al Centro
Culturale della Cooperativa in via Hermada
14, con il patrocinio dell’Anpi si terrà una serata di narrazione del 24 aprile niguardese
con la proiezione delle “cartoline resistenti”
cioè le foto inedite delle barricate del 24 aprile ’45 pubblicate su “Zona Nove” nel 2011 e
che saranno distribuite agli intervenuti.
Interverranno Elio Croci e Peppino Colzani
presenti allora e testimoni oggi. (Angelo
Longhi - [email protected])
Nel lager di Kahla ora i nostri caduti
hanno finalmente un nome
Una lapide ricorda 9 operai della Pirelli e della Breda deportati come
lavoratori coatti nella fabbrica sotterranea dei caccia Messerschmitt.
rganizzato dall’Aned di SeO
sto S. Giovanni e dall’Anpi
di Pratocentenaro lo scorso
marzo si è svolto un pellegrinaggio a Kahla, cittadina tedesca della Turingia, luogo simbolo del lavoro coatto così come
Mauthausen lo è della deportazione politica e Auschwitz dello
sterminio razziale. Nel cimitero della cittadina, proprio sulla
fossa comune che raccoglie i resti dei deceduti del lager di
Kahla, la delegazione ha deposto una lapide con incisi i nomi di otto lavoratori della Pirelli e uno della
Breda, vittime della brutalità nazista.
Tra i presenti alla cerimonia anche alcuni familiari
dei deceduti, il presidente dell’Aned di Sesto
Giuseppe Valota, il presidente dell’Anpi Inge Rasmussen Nicolis e le massime autorità locali tedesche. Con questa iniziativa il Comune di Sesto e
l’Aned proseguono il percorso iniziato anni fa che
prevede di onorare con una lapide i loro caduti nei
lager nazisti. Così è stato per Gusen, Mauthausen,
Hartheim, Ebensee, Dachau e ora per Kahla.
Dei 9 lavoratori coatti morti in questo campo di lavoro 4 erano residenti nella nostra zona, Astesani
Romeo ad Affori, Colombo Angelo all'Isola,Vacchini
Mario a Niguarda e Merlini Giuseppe alla Bovisa.
La loro tragica storia è identica.Arrestati tutti il 23
novembre 1944 in fabbrica in seguito allo sciopero,
sono carcerati nel braccio tedesco di San Vittore,
poi dallo scalo Farini trasferiti in treno a Reichenau (Innsbruck), a Erfurt e infine a Kalha dove nel
giro di pochissimi mesi 3 di loro perdono la vita. Il
niguardese Vacchini tornerà a casa per morire però nel gennaio del 1946 a seguito di una malattia
contratta nel lager. Restituire il nome alle vittime
di un credo assurdo e inumano, come quello nazifascista, ha un valore molto più ampio e profondo di
una pura commemorazione.
La sola memoria di ciò che è accaduto, infatti, è sterile se non rapportiamo il passato al nostro quotidiano. “La memoria non è il ricordo - ha detto Piero
Terracina, uno degli ultimi testimoni di Auschwitz
- la memoria è quel filo che lega il passato al presente e condiziona il futuro”. Ciò che è stato, ricordiamolo, anche se in forme diverse può ancora tornare, e la storia degli ultimi anni ce lo insegna.
• Kahla: un lager feroce camuffato da campo di lavoro. Kahla. Pochi conoscono il nome di questo paesino della Turingia e ancor meno sanno che qui durante la guerra fu perpetrato uno dei peggiori crimini del III Reich. Tra le ridenti colline che circondano
la cittadina c’è quella di Walpersberg che si nota per
una particolarità; sulla sua cima, perfettamente
spianata, c’è una pista di decollo in cemento lunga
1.500 mt e larga 50. Da qui dovevano partire nell’ultimo anno di guerra i caccia a reazione Messerschmitt 262, una delle armi segrete dei nazisti. Ma
perché una pista aerea in un luogo così insolito?
Perché anche a Kahla nel ‘44, a
causa dei bombardamenti alleati, i nazisti furono costretti a spostare le loro fabbriche sottoterra
e nelle viscere di questa collina
32 Km di gallerie nascondevano
stabilimenti in cui 12.000 “schiavi di Hitler” venivano usati come
lavoratori forzati. Qui si assemblavano le varie parti dei caccia
che, tramite una ferrovia a cremagliera, venivano poi condotti
sulla pista in cima alla collina
pronti per essere consegnati direttamente ai reparti operativi.A
ideare questo progetto fu Hermann Göring e a realizzarlo 3000 tecnici e operai specializzati tedeschi e
circa 12.000 lavoratori, persone rastrellate ma anche prigionieri di guerra e deportati politici provenienti da ben 9 paesi, obbligati forzatamente a essere usati come manodopera per le industrie del Reich.
Lo scavo nelle miniere del Walpersberg iniziò l’11
aprile ‘44 e tra i primi lavoratori coatti a Kahla 187
italiani, costretti a firmare un contratto di lavoro in
bianco come “volontari per la Germania”. Rifiutare
significava essere fucilati. Così firmavano.
Nell’ottobre del '44 iniziò la produzione degli aerei. Il
primo Me 262 decollò il 21 febbraio ‘45 e malgrado le
ottimistiche previsioni furono tra i 26 e i 40 gli aerei
prodotti fino al marzo dello stesso anno quando, avvicinandosi ormai le truppe americane, le SS progettano di eliminare i prigionieri. L’idea di avvelenarli
tutti con il cianuro mescolato al cibo o di radunarli
nelle gallerie e far saltare le entrate con l’esplosivo
non si realizzò unicamente per un calcolo di opportunità: il capo del lager temeva di dover rispondere
del massacro a un tribunale degli alleati. Non fu comunque risparmiata ai deportati una tragica “marcia della morte” verso l’interno del paese, una marcia forzata che decimò le fila dei prigionieri. Le truppe americane, che raggiunsero Kahla il 12 aprile del
‘45, dopo aver soccorso i deportati rimasti nel campo,
si impadronirono della documentazione dei lavori e
della tecnologia dei Me 262, che né loro né i sovietici
possedevano. Portarono via 5 aerei e altro materiale
così che, quando arrivarono i sovietici nel campo non
c’era nulla di tecnicamente utile. Lo spianamento
della collina, la costruzione delle gallerie e delle baracche, la fame, il freddo, le malattie e le percosse determinarono a Kahla una mortalità altissima, si
presume dai 5 ai 6 mila morti dal momento che la
vita dei deportati non superava i 2-3 mesi.
I dati ad oggi non sono però né certi né definitivi. I
sopravvissuti affermano che quando un deportato
moriva nella baracca le guardie del lager lo facevano sparire senza lasciarne traccia. I documenti ufficiali dichiarano un totale di soli 900 deceduti a
Kahla e di questi ben 441 sono italiani.Una cifra terrificante se pensiamo che tutto è accaduto in meno
di un anno di vita del lager, un vero e proprio campo
di concentramento camuffato da campo di lavoro.
(Valeria Casarotti - Teresa Garofalo)
Bruno Ghittoni, nome di battaglia Scesa
Durante la Resistenza, Bruno e Mariuccia, sua moglie, diffondevano
la stampa antifascista nelle fabbriche, raccoglievano finanziamenti per
il soccorso rosso, parteciparono all’organizzazione degli scioperi del ‘44.
ent’anni fa nasceva Bruno
C
Ghittoni. E ci lasciava, ancora giovane, nel 1977. Anche
la sua vedova, Maria Morosini,
ci ha da poco salutato alla bella età di 98 anni. Ed è stato
proprio nel riordinare le carte
dopo la sua morte che sono
stati trovati documenti, scritti,
lettere, racconti, poesie di suo
marito Bruno. Che lei aveva
conservato per decenni in fondo a un cassetto.
Una coppia come tante, Bruno e Mariuccia, che si riconoscevano nel famoso film con un giovane De Sica
“Gli uomini che mascalzoni”, i cui protagonisti si
chiamavano allo stesso modo, Bruno e Mariù
(“Parlami d’amore, Mariù…”); lei, d’altra parte, era
proprio una bella ragazza, sul tipo di Lucia Bosè, che
non a caso era una sua lontana cugina.
Però Bruno era di idee comuniste e si era messo nei
guai nel ‘41, quando era stato arrestato per propaganda sovversiva e condannato a 5 anni dal tribunale speciale fascista, insieme al suo gruppo che
gravitava attorno al Circolo Filologico. Una condanna pesante se comparata alla “colpa”: aver distribuito volantini con le parole del “Manifesto” di
Marx e Engels. Una pena che sconterà solo in parte, perché i prigionieri politici saranno tutti liberati dopo l’8 settembre del ‘43. Ma l’uomo che uscì dal
portone del carcere era ben diverso da quello che
c’era entrato un anno e mezzo prima. Non era più
il ragazzo appassionato, ma ingenuo e impreparato. Era diventato un quadro formato e perfettamente istruito dalle lunghe conversazioni con gli
altri prigionieri politici che, loro sì, erano dei mili-
tanti di grande esperienza, dei veri rivoluzionari
professionisti. I fascisti, cercando di reprimere le
sue pulsioni libertarie, ne avevano invece fatto un
nemico molto più pericoloso e determinato.
Appena uscito di prigione si capì subito che né la
guerra, né il fascismo erano davvero finiti. Bruno e
sua moglie si diedero alla clandestinità. Lasciarono
il loro appartamento e vissero fino alla Liberazione
in case abbandonate o perché pericolanti per via
dei bombardamenti o perché i loro occupanti erano
sfollati in provincia, si procurarono documenti falsi
con l’aiuto del Partito Comunista, della cui direzione entrò a far parte, un lavoro di copertura, un nome di battaglia (Scesa. Quindi la moglie venne subito identificata come Scesina…) e cominciarono a
dare il loro contributo alla Resistenza milanese. Si
trattava di diffondere la stampa antifascista nelle
fabbriche, di raccogliere i finanziamenti per il soccorso rosso, di organizzare azioni di resistenza al
regime (importante fu il suo lavoro nell’organizzazione degli scioperi del ’44, soprattutto nel settore
trasporti) e di mettere in piedi una rete logistica
(case sicure, denaro, cibo, protezione) a Milano, di
supporto ai partigiani combattenti o agli esiliati
che segretamente facevano ritorno in patria. Una
rete che funzionò perfettamente e che non venne
mai scoperta.Alla fine, anche se per un breve periodo, ricoprì la carica di comandante del secondo settore delle Brigate Garibaldi a Milano. Un’attività
che gli valse il riconoscimento dello Stato: la croce
di ferro al valor militare.
Dopo la Liberazione il Partito lo destinò all’Unità, il
giornale che finalmente usciva dalla clandestinità e
nel quale operò per più di vent’anni fino alla carica
di vice direttore amministrativo. (Luigi Luce)
Nei rifugi antiaerei dei viali Sarca e Rodi
sotto le bombe delle fortezze volanti
a Bicocca è sempre stata il centro di un imponenL
te apparato industriale che si estendeva da Viale
Sarca sino a Sesto San Giovanni, raggruppando fabbriche che hanno fatto la storia di Milano e del nostro
paese,la Pirelli,la Breda,l’Ercole Marelli.È stato naturale, perciò, che, durante il conflitto mondiale, gli
Alleati abbiano effettuato, soprattutto dal ‘43 in poi,
massicce incursioni aeree volte a distruggere il nostro potenziale industriale. È quindi interessante osservare che, sin dagli anni 30, molte abitazioni e fabbriche si dotassero, preventivamente, di rifugi antiaerei, volti a proteggere la popolazione ivi residente o presente al lavoro.Tra queste spicca,per ampiezza della struttura, il complesso residenziale di Viale
Sarca, 163/ Viale Rodi, 84, edificato tra il 1935 e il
1937. I rifugi potevano accogliere tutta la popolazione del caseggiato ed erano aperti anche ai passanti,
quando la sirena antiaerea annunciava di notte i
bombardieri inglesi, di giorno gli aerei americani, tra
cui l’enorme “fortezza volante” B17.
E fu proprio in una giornata di sole che Silvana
Poltronieri, allora bambina e tutt’ora residente in
Viale Rodi 84, il cui papà era stato deportato a
Mauthausen per la sua opposizione ai nazifascisti,
vide per la prima volta dal balcone di casa risplendere alla luce solare, prima un piccolo aereo da ricognizione (il popolare “Pippo”) e poi la massa di carlinghe
argentate dei colossali B17, diretti in quel caso non
su Milano, ma probabilmente verso la Germania. La
sirena per qualche misterioso motivo era stata ignorata da sua madre e ricorda Silvana che la mamma
le ordinò, in quel caso, di rientrare immediatamente
e di mettersi con lei, sotto il cosiddetto “muro maestro”, posto all’altezza della porta di ingresso della loro abitazione, e che non sarebbe, a dire di sua madre,
crollato sotto le bombe.
Le bombe in quell’occasione non caddero sulle fabbriche del quartiere, ma nella maggior parte dei casi
non era così e la fuga nei rifugi era obbligata. Lino
Silvani, oggi 80nne, anch’egli tutt’ora residente nella
stessa casa, ha ricordi molto chiari delle sensazioni
che si provavano quando la sirena ululava e a tutta
velocità si correva nei rifugi.
“Quando la porta del rifugio, in acciaio, si chiudeva,
le persone si stringevano le une accanto alle altre e
aspettavano il bombardamento. Il silenzio si imponeva su tutto e tutti, con la tremenda paura che, se la
casa fosse stata colpita, si poteva rimanere intrappolati come topi senza vie di fuga. Anche i bambini sospendevano il respiro e non ricordo che scoppiassero
in pianti o altro. Le bombe poi iniziavano a cadere e
la terra tremava come nel peggiore terremoto. I rumori arrivavano dentro il rifugio solo leggermente
attutiti, le luci tremavano o si spegnevano e si era
davvero in balia degli eventi”, ricorda il signor Lino
in un linguaggio,da me adattato per questo testo,che
mischia dolcemente l’italiano e il suo amato dialetto
milanese. “Terminato l’attacco, un enorme sospiro di
sollievo collettivo si spargeva nel rifugio e il sorriso
tornava a regnare, con la consapevolezza che anche
in quell’occasione, nessuno era rimasto vittima del
bombardamento”.
La casa, pur collocata in un contesto di grande interesse bellico per l’aviazione alleata, non fu in effetti
mai colpita e superò indenne le successive ondate di
bombardamenti che colpirono il quartiere. I rifugi,
ora trasformati in cantine e depositi, sono tutt’ora
presenti, a ricordare, nell’anniversario della Liberazione, che la guerra, in cui un regime dissennato trascinò l’Italia, ebbe un impatto tremendo anche sulla
popolazione civile e, in particolare, sui bambini.
Come non ricordare, ad esempio, i bambini della
scuola elementare di Gorla, periti nell’ottobre del ‘44
sotto un bombardamento alleato? (Claudio Dozio)
Platinetti, un partigiano di quelli veri
ippo Platinetti è nato
P
a Misey sur Marne
(Francia) nel 1923. A tre
anni il padre lo porta in
Italia, a Case Nuove di
Fontaneto d’Agogna, dove
frequenta le elementari.
A 10 anni si trasferisce a
Montrigone (Borgosesia) e
a dodici anni lavora insieme al padre Gaudenzio e
a Domenica, cognata di
Cino Moscatelli, uno dei capi più conosciuti e rispettati dell’antifascismo, alla Manifattura Italiana Tappeti. Nell’autunno ‘43-’44 il padre, antifascista, ospita insieme con Domenica, la signora Maria
moglie di Cino, con le bambine.
Racconta una vicina di casa, la signora Franceschina Franzini, che ai primi di novembre del 43 “il
Pippo ci presentò gli ospiti come sfollati in modo
molto convincente, noi del posto non abbiamo mai
immaginato chi fossero veramente”.
Nel ‘44, durante l’occupazione si unisce ai partigiani,
distinguendosi per coraggio. Il 3 settembre rimane
miracolosamente illeso nell’imboscata tesa dai fascisti non lontano da Santa Cristina, dove muore
anche il fratello Mario. Poi Pippo si trasferisce nel
basso novarese dove tra l’altro cattura con moglie e
autista il Col. Celada, comandante della piazzaforte dei carristi di Milano. Memorabile è pure il 26
Aprile ‘45: alle porte di Novara, vicino al ponte sull’autostrada, una colonna corazzata tedesca esce da
Novara e si imbatte in due garibaldini - uno dei due
è Pippo - che con gesto temerario intimano alla colonna di tornare indietro:“Di qui non si passa”. Con
gesti eloquenti fanno credere all’ufficiale tedesco
che sono circondati, di conseguenza l’ufficiale ordina il dietro-front.
Il nostro Pippo, con la Resistenza nel sangue, coraggioso e simpatico, non ha mai chiesto nulla a
nessuno. Iscritto al Pci dalla prim’ora, sfuggì alla
deportazione quando sul treno alla stazione di Bologna, lui minuto e giovanile, fu scambiato per ragazzino e non arrestato. Si fece poi a piedi fino alla
Valsesia mangiando solo fagioli con conseguenze
immaginabili. (Alberto Tognola)
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
ONA NOVE 9
VERDE PUBBLICO
CORSIVO IN PUNTA DI BIC
a cura di Andrea Bina
• I parcheggi della Comasina •
Giuseppe Manni, ecco il nuovo presidente del Parco Nord
on passa giorno che su internet non si legga di proteN
ste per l’assenza di parcheggi in Comasina, rione che,
dopo l’apertura delle nuove fermate della linea 3 metropo-
“Vogliamo trasformare l’evento straordinario dell’arrivo del Papa in una festa che coinvolga tutti noi.
In ogni caso i nostri normali programmi andranno avanti, con il festival della Biodiversità in testa.”
uesta è un’intervista esclusiva a GiusepQ
pe Manni, neo presidente del Parco Nord,
che ci spiega tutto sui progetti futuri e sui preparativi per l’arrivo del Papa (vedi a pag. 4).
Come si è giunti alla sua elezione?
Alla mia elezione si è giunti su proposta dei
sindaci del Nord Milano, Gasparini, Oldrini,
Zinni, Cornelli e Ghisellini, e condivisa dal
presidente della Provincia Podestà e dal sindaco di Milano Pisapia: credo che si sia trovato un punto di equilibrio sul mio nome in virtù della mia storia e di quello che ho fatto sul
territorio Sono il segretario del circolo Pd ”A.
Vassallo” di Bresso, faccio politica da molti anni, presiedo riunioni, monto gazebo, faccio volantinaggio, attacco manifesti, il tutto occupando tempo mio. Questa è stata la scuola che
mi ha portato a diventare sindaco della mia
città (Bresso, ndr) per due legislature e di amministrarla credo bene. Buona parte delle attenzioni di sindaco sono state dedicate al
Parco Nord. Ho fatto molte cose per far diventare Bresso la Città del Parco Nord: dalla riqualificazione del Seveso alle aree comunali
passate in consegna al Parco, dai progetti di
viabilità sostenibile sulla via Clerici e su viale
Gramsci - cantiere ora finalmente aperto - alla riqualificazione dell’ingresso di via Don
Vercesi, dalle piste ciclabili per l’integrazione
Bresso-Parco, alla scelta della metrotramvia
come mezzo di trasporto ecologico. Ma soprattutto voglio citare la situazione più “spinosa”:
la definizione del Protocollo d’intesa che risolve positivamente il rapporto Parco-Aeroporto.
Quando assumi una carica di pubblico amministratore sono più oneri che onori: è con questo spirito che ho accettato l’incarico.
Era già nel precedente consiglio di amministrazione e quindi non è un neofita
del Parco. Ci elenca luci e ombre di questo nostro grande polmone verde?
Il Parco Nord è una straordinaria realtà conquistata in 40 anni dai cittadini, dagli amministratori dei Comuni che lo circondano, dagli
architetti, progettisti, tecnici e operai che hanno fatto di un’area degradata un grande spazio verde attrezzato. A 30 anni dai primi rimboschimenti, si sta completando la fase di co-
ONA NOVE 10
struzione del parco e siamo entrati nella fase
più difficile e complessa della gestione e della
tutela.A questo collego le “ombre”, o meglio, le
maggiori difficoltà: far percepire a tutti che il
Parco è un patrimonio consolidato da tutelare
e valorizzare, e non uno spazio “neutro” dove
realizzare altre opere e infrastrutture.
Quando c’è un cambio al vertice, chi subentra decide se dare una discontinuità
rispetto al passato o proseguire il lavoro
intrapreso da altri. Cosa farà lei?
Entrambe le cose: continuità, perché le istituzioni che sostengono il Parco non sono cambiate, come non è cambiato il progetto che deve
essere completato; discontinuità perché il nuovo Consiglio di gestione opererà secondo la
propria sensibilità e il proprio stile. Ho inoltre
un ottimo Consiglio di Gestione: il vice presidente, Vincenzo Guastafierro, è consigliere
provinciale con ottime competenze professionali; Rita Zuccolin, espressione dell’ambientalismo lombardo, ha una lunga esperienza di
collaborazione con il Consiglio Regionale;
Stefano Tagliabue è un agronomo indicato
dalla Regione e consigliere del Parco del
Grugnotorto; Pierlugi Angiuoni, storica figura
di militante politico della Zona 9, ha ricoperto
negli anni importanti incarichi istituzionali.
Il Patto di Stabilità ha procurato tagli
dolorosi agli Enti locali, da cui dipendono le risorse del Parco Nord...
Gli ultimi governi hanno scelto di far pagare i
costi della crisi ai Comuni quando forse potevano andare a toccare i patrimoni. I tagli dei
trasferimenti agli Enti locali possono avere ripercussioni gravissime sul Parco, come le
stanno avendo sui cittadini. Stiamo affrontando il bilancio di previsione 2012 e per la prima
volta ci saranno problemi per farlo quadrare.
Quali saranno i suoi primi atti amministrativi e politici?
Il primo atto politico è stato l’incontro con il
personale e il Consiglio di gestione per esprimere il riconoscimento del lavoro e delle competenze dei dipendenti e delle Guardie Ecologiche Volontarie. Il primo atto amministrativo
è stata la conferma, sentito il Consiglio di
Gestione, del Direttore Riccardo Gini. La professionalità sua e della sua équipe è la condizione necessaria per proseguire con serenità e
nuovo slancio il lavoro. Ci attendono inoltre il
Piano Territoriale di Coordinamento, da aggiornare alle nuove normative regionali, e il
Progetto di massima, lo strumento che “disegna” il parco come sarà nei prossimi decenni.
A quali iniziative state lavorando per la
stagione di massimo afflusso al parco?
Ovviamente ci stiamo preparando all’arrivo
del Pontefice a giugno.Questo evento straordinario inevitabilmente orienta la programmazione “ordinaria”. Da questo punto di vista,
confermiamo che l’evento per noi più importante, cioè il Festival della Biodiversità, sarà
mantenuto anche per quest’anno a settembre.
Ma il parco è vivo durante tutti i week end primaverili: con le attività per le famiglie al
Microlab e all’Aula Verde, con le visite guidate
ai Bunker e all’Area Didattica Natura, con la
bicicletta o a dorso di asino, con iniziative realizzate insieme alle associazioni sportive e culturali del territorio e con una mostra fotografica all’aperto davvero particolare che realizzeremo a maggio con il Museo della Fotografia
di Cinisello Balsamo. D’estate, è ormai consolidata la tradizione di ospitare numerosi bambini e ragazzi, terminata la scuola, per attività di “vacanza in città”: a carattere sportivo o
naturalistico, avventuroso o educativo, i nostri
centri estivi nel verde sono ormai diventati un
servizio di riferimento per le famiglie.
Parco Nord e Papa. Come vi state preparando all’evento di fine maggio?
Evitando interventi invasivi, collaborando con
la Fondazione, la Prefettura, i Comuni, e preparandoci ad accogliere i pellegrini con tutti
gli occhi aperti per la tutela del patrimonio naturale del Parco,contando sulla collaborazione
non solo delle nostre Guardie Ecologiche ma
di quelle di tutta la Regione Lombardia.
Abbiamo ormai superato la fase del timore
della devastazione e stiamo cogliendo la grande opportunità che questo evento ci offre: quello di vivere un tempo straordinario, fuori dall’ordinario, e di trasformare un evento mondiale in una festa che coinvolge tutti.
litana, letteralmente scoppia di auto in sosta e parcheggio
selvaggio: auto sui marciapiedi, sulle strisce pedonali, sui
passi carrai; auto in doppia fila, per traverso, per sbieco.
Se solo ci riuscissero le metterebbero una sopra l’altra.
E allora mi ha preso un prurito di tornare a sentire le parole del governatore Formigoni all’inaugurazione in pompa magna, quella organizzata in fretta e furia per fungere da spottone elettorale alla socia Letizia Moratti, quelle
che finirono in un tripudio di fischi da parte della gente,
che appunto lamentava la mancanza di un parcheggio.
E siccome sono uno che quando gli comincia a girare in testa una idea non trova pace, sono andato a ritrovare l’intervista (http://www.youtube.com/watch?v=ok64mUimvik).
“Ma non c’è un problema parcheggi?” domanda l’intrepido
giornalista.
“Questo è un interscambio fevvo su fevvo - risponde seccato il Celeste - quindi qui la gente arriva in treno! Non
abbiamo voluto portare nuove macchine!” Ecco, chiedetelo oggi agli abitanti della Comasina, e anche di Affori, se
non sono state portate nuove macchine. Chiedete loro se i
parcheggi di corrispondenza sono inutili. Ma la gente ha
la memoria corta. Probabilmente, a chiederlo in giro,
adesso ti direbbero che la colpa per la mancanza dei parcheggi è di Pisapia.
• Solidarietà al Trota •
I
l Trota, alias Renzo Bossi, si è dimesso da consigliere
regionale. Vorrei esprimergli la mia solidarietà, totale e
incondizionata. Calma, non c’entra il Chiaretto con cui ho
annaffiato il pranzo pasquale. Dichiaro di essere in possesso delle mie facoltà mentali, integre per quanto l’età
me lo consente. Solo non mi piace quando tutte le colpe
vengono scaricare su una sola persona.
Vogliamo parlare di Formigoni che commenta su Twitter
con sollievo la decisione del buon Renzo? Lui, proprio lui,
che in Consiglio Regionale ha portato l’igienista dentale
implicata nel caso Ruby? Lui che ha una giunta provvisoriamente trasferita dietro le sbarre?
Vogliamo parlare di Maroni, inconsapevole pulzella, che
occupava fino a pochi mesi fa il ruolo di ministro
dell’Interno? È veramente credibile che non sapesse niente del marcio che si annidava non in Danimarca, ma nella vicina via Bellerio?
E Bossi, il grande capo, con la sua signora, sono stati legati
a una sedia, imbavagliati e bendati mentre degli sconosciuti
criminali seriali gli ristrutturavano casa a loro insaputa?
E tutto il resto del partito, non aveva nessun dubbio su
Rosy Mauro e il suo presunto amante, che cantava a
squarciagola “Kooly noody” a Radio Padania? “Va pensiero, sull’ali d’orate” recita un adesivo che si vendeva a una
festa della Lega Nord.
Così va il mondo, Renzo, non prendertela: ieri erano Trote,
oggi sono Orate, ma i pesci boccaloni restiamo sempre noi.
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
SENZA TITOLO
...né giustificazione.
(Pamela Napoletano)
ONA NOVE
VITA E CULTURA
Visti e non visti
Pamela Napoletano
www.pamelanapoletano.com
GLI APPUNTAMENTI DEL MESE
FILMS IN
ONA
a cura di Grazia Morelli
a cura di Silvia Cravero
Chi intenda far pubblicare proprie iniziative in questa rubrica dovrà farne pervenire notizia entro il 20 del mese precedente l’uscita del giornale.
Visti nelle sale di Skyline, Multisala Bicocca e cinema Rondinella
G GIOVEDÌ 19 APRILE
G MARTEDÌ 24 APRILE
Museo Interattivo
del Cinema (Mic)
V.le Testi 121
Art Action
Via Dante 15/A Bresso
Alle 15, Il cavallo di Leonardo - Miff Awards
2012, festival dei registi indipendenti.
Teatro degli
Arcimboldi
Via Innovazione 1
La Scighera
Via Candiani 131
Casa di Alex
Via Moncalieri 5
Biblioteca Affori
Viale Affori 21
Alle 21.30, proiezione di Dalle mani, di Titta
Cosetta Raccagni.
Alle 21, Serata danzante.Tutti i giovedì.
Sala Fontana
Via Boltraffio 21
Alle 21, Il corsaro nero, da Emilio Salgari,
adattamento di G. Mingucci, con R. Boscolo,
S. Braschi, G. Mingucci, A. Quattro, regia di
R. Boscolo. Fino al 24/4.
Alle 21, Musica leggera, con Marco Mengoni.
Teatro degli
Arcimboldi
Via Innovazione 1
Teatro della
Cooperativa
Via Hermada 8
Mostra 12 Capolavori del ‘400 e del ‘500,
dall’Accademia Carrara di Bergamo. Orario:
18.30-20. Chiuso domenica e festivi. Fino al
24/4.
G VENERDÌ 20 APRILE
Centro culturale
della Cooperativa
Via Hemada 14
Alle 18, inaugurazione della mostra Una
matita contro il fascismo e la guerra, di
Giuseppe Scalarini, vignettista dell’Avanti!
negli anni 1911-1926. Alle 21, presentazione
della mostra con Giovanni Galli.
G SABATO 21 APRILE
La Scighera
Via Candiani 131
Casa di Alex
Via Moncalieri 5
Alle 22, Concerto, con Nido Workshop.
Alle 22, Concerto Rock, con Le Maschere di
Clara.
G DOMENICA 22 APRILE
La Scighera
Via Candiani 131
Museo Interattivo
del Cinema (Mic)
V.le Testi 121
Alle 11, Gite ed Escursioni, Corso Buenos
Aires…oltre lo shopping.Alle 15.30, Le domeniche della Scigherina, Facciamo l’Orto! (primo incontro).
Alle 15, La Pantera Rosa, episodi della famosa serie animata ideata negli anni Sessanta,
colonna sonora di Henry Mancini.
G LUNEDÌ 23 APRILE
Casa di Alex
Via Moncalieri 5
Alle 21, Musical, Nôtre Dame de Paris 10th
Anniversary. Fino al 29/4.
G MERCOLEDÌ 25 APRILE
Casa di Alex
Via Moncalieri 5
Dalle 18 alle 20, Percussioni, con Luca
Malaspina.
Centro culturale
della Cooperativa
Via Hemada 14
Alle, 21, in collaborazione con la sezione
“Martiri niguardesi” dell’Anpi, Cartoline resistenti, le foto delle barricate niguardesi nell’aprile ‘45, narrazione di Angelo Longhi e
Antonio Masi, testimonianze di Elio Croci e
Peppino Colzani.
Dalle 15.30 alle 18.30, Un film con thè, a cura dell’Associazione Culturale Teatrino al
Rovescio, film La storia di Agnes Browne.
Alle 21, Produzione Canora associazione culturale, Non sparate sulla mamma, di Carlo
Terron, con S. Pepe e R. Petrozzi, regia di M.
Rampoldi. Fino al 22/4.
Alle 18.30, Lezioni di Ballo. Alle 21, Danze
popolari, con Cristina Duci. Tutti i lunedì.
La strage di Cesare
G GIOVEDÌ 26 APRILE
Alle 21, La violenza sessuale alle donne. La
pedofilia, con approfondimento su quella del
clero, con don Piero Barberi.
Auditorium
Ca’ Granda
V. Ca’ Granda 19
G VENERDÌ 27 APRILE
La Scighera
Via Candiani 131
Alle 22, Teatro, Saltimbanchi Off Laboratorio.
Casa di Alex
Via Moncalieri 5
Alle 22, Concerto blues, con Veronica Sbergia
e Max De Bernardi;presentazione del loro ultimo cd Old Stories for Modern Times.
G SABATO 28 APRILE
Casa di Alex
Via Moncalieri 5
Alle 22, Concerto blues, con Elena & Blues
Project.
La Scighera
Via Candiani 131
Alle 18, CantoAntico presenta: La tammurriata nei cortili - La voce giovane di una antica.
G LUNEDÌ 30 APRILE
Biblioteca Affori
Viale Affori 21
mediocre
discreto
bello
imperdibile
Alle 21, Rassegna di poesia Future tradizioni, Paola Turroni legge Amelia Rosselli.
Il Gis ONA NOVE informa
G DOMENICA 6 MAGGIO
Teatro degli
Arcimboldi
Via Innovazione 1
• Quasi amici (
) Regia: Olivier Nakache, Eric Toledano. Cast:
Francois Cluzet, Omar Sy, Anne Le Ny. Genere: Commedia. Nazione e
Anno: Francia, 2011. Philippe, aristocratico francese, resta disabile in
seguito a un incidente di parapendio. Decide di assumere qualcuno che
lo aiuti a svolgere qualche lavoro domestico, e così entra nella sua vita
Driss, un ragazzo di colore appena uscito di prigione.
• Romanzo di una strage (
) Regia: Marco Tullio Giordana.
Cast:Valerio Mastandrea, Pierfrancesco Favino, Laura Chiatti. Genere:
Drammatico. Nazione e Anno: Italia, 2012. Il film racconta tre tragiche
vicende dell’Italia di fine anni ‘60 ed inizio anni ‘70. Un Paese mai realmente ripulito dal fascismo, in preda ai deliri degli schieramenti politici extraparlamentari, incapace di rivelare il vero. Marco Tullio
Giordana ricostruisce la strage di Piazza Fontana.
• In Time (
) Regia: Andrew Niccol. Cast: Justin Timberlake,
Amanda Seyfried, Olivia Wilde. Genere: Fantascienza. Nazione e Anno:
Stati Uniti, 2011. La scienza è riuscita ad isolare ed estinguere il gene
che causa l’invecchiamento. Ci si trova così a dover fronteggiare un problema di sovrappopolazione. In questo mondo, la valuta non è più il denaro, bensì il tempo. I ricchi possono vivere per sempre mentre gli altri
cercano a fatica di ottenere l’immortalità.
• Magnifica presenza (
) Regia: Ferzan Ozpetek. Cast: Elio
Germano, Paola Minaccioni, Beppe Fiorello. Genere: Commedia drammatica. Nazione e Anno: Italia, 2012. Pietro si è trasferito a Roma dalla Sicilia per fare l’attore. Passando da un provino all’altro, si guadagna
da vivere sfornando cornetti. Condivide l’appartamento con la cugina,
con la quale ha un rapporto conflittuale.
• Cesare deve morire (
) Regia: fratelli Taviani. Cast:
Cosimo Regai (Cassio), Salvatore Striano (Bruto), Giovanni Arcur
(Cesare), Antonio Frasca (Marcantonio), J. Dario Bonetti (Decio),
Vincenzo Gallo (Lucio). Genere: Drammatico. Nazione e Anno: Italia,
2012. Il carcere di Rebibbia prevede un programma di riabilitazione
attraverso il teatro e i detenuti sostengono un provino per prendere
parte alla rappresentazione, che verrà proposta in modo nuovo e originale, recitata in dialetto. Il teatro è una forma di analisi, di espressione, una formula che restituisce respiro. I detenuti provano le battute nell’ora d'aria, fra i quattro muri delle celle, ritrovando la loro dimensione umana all'interno della finzione ed evadendo dalla loro quotidianità di “guardatori di soffitto” come si autodefiniscono. Il confine
con la realtà è molto sottile, perché i temi del “Giulio Cesare” sono attuali: potere, violenza, onore.
Musica leggera, Tangerine Dream, The electric mandarine tour 2012.
Maria Piera Bremmi - Piera Galbiati - Renato Vercesi
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ella prima quindicina di aprile è andato in scena alla Scala
N
il balletto “L’altra metà del cielo” su musiche di Vasco Rossi.
Le canzoni che forniscono la base musicale del balletto sono 13
Circolo I. Calvino
Via Zanoli 15
successi di Vasco reinterpretati per l’occasione. Dal 24 al 29
aprile torna in scena al Teatro degli Arcimboldi la rappresentazioni di “Nôtre-Dame de Paris”, il musical di Cocciante.
Alle 21, Milanesi, popol mio, letture teatrali
tratte da Carlo Porta, Emilio De Marchi,
Delio Testa, interpretate da Ernesto Rossi,
Teatro della Cooperativa.
Info: Centro Culturale della Cooperativa 02/66114499, www.niguarda.eu-sezione Gis “Zona Nove”. Per contattarci: 3283535160 C. C. della Cooperativa 02/66114499 - E-Mail: [email protected].
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ONA NOVE 11
I NOSTRI LUTTI
Maria Volpari. È morta una donna formidabile
Maria ha fatto la sua ultima “assemblea” il 30 marzo. Sono intervenuti tra gli altri, portando il loro ultimo saluto, gli onorevoli Marilena
Adamo, Barbara Pollastrini e Antonio Pizzinato; Franco Mirabelli, consigliere regionale; Andrea Bina, Antonella Loconsolo, Roberto
Medolago, consiglieri di Zona; Mariangela Rustico, responsabile del Pd
di zona 9; Giovanni Poletti, presidente della Cooperativa Abitare; Luigi
Introini e Francesco Tripodi, rispettivamente vice-presidente e presidente della Cooperativa di Abitanti Pratocentenaro e Sassetti; Dante Reggi,
pre il bandolo del rapporto solidale con gli uomini. Uomini come Ali, con cui fra l’altro ha
personalmente risolto, in modo naturale e in
tempi molto più refrattari di oggi, anche il problema attualissimo della famiglia interetnica.
Negli ultimi anni Maria si è infine dedicata all’organizzazione civile e politica del volontariato per gli anziani. Attraverso “Zona Nove”, di
cui è stata uno dei più attivi e lucidi soci fondatori, ha creato il Gruppo Femminile “Progetto
Anziani”: un organismo con il compito - come
diceva lei - di “agire per dotare la nostra zona
di servizi capaci di risolvere i tanti differenti bisogni delle persone anziane”. E per perseguire
tali obiettivi ha promosso l’Associazione
Urban, cui oltre al “Progetto Anziani” partecipavano 12 associazioni laiche e cattoliche pre-
senti nella zona, tra cui Arci, Auser, Acli, Caritas, Consultorio familiare, Decanato, Coop
Pandora, Unione Samaritana. Urban, sotto la
salda direzione di Maria, ha contribuito fortemente alla realizzazione del Centro socio-ricreativo-culturale di via Grivola, del Centro
multiservizi di via Giolli, del Centro diurno
Alzheimer di via Comune Antico.
Maria, sempre come Urban, nell’Anno Internazionale dell’Anziano, - lei che per divertirsi
aveva solo bisogno di una sedia, di un giornale e di una sigaretta - ha coordinato la realizzazione perfino di un Festival della Terza Età
di un intero mese, con musica, teatro, ballo,
animazione, conferenze e concorsi.
Fino all’ultimo Maria ha letto, ha scritto, ha
battagliato, ha amato il suo nipotino, sua figlia,
suo marito. E tutti noi, i suoi amici, con cui non
hai mai smesso di discutere le sue belle idee.
Maria ha dato tutto per noi. E noi che possiamo ancora fare per lei? Da parte di “Zona
Nove”, per ricordarne la memoria, dedicheremo a lei lo “Zonino Rosa” che, a fianco delle
Zonino d’Oro, riconosca il merito alle donne
della nostra zona che raccoglieranno e porteranno avanti il suo esempio al servizio della
comunità. (Luigi)
bertà per le donne non vale?”
Maria... che vede uccidere a fucilate un sin-
dacalista, Maria che ha paura ma resta lì.
Maria che il padre le aveva detto: “Se esci
da questa porta non entri più”, lei ritorna
dopo mesi e mesi, rimette i vestiti nel cassettone, si lava le mani, si siede a tavola e fa
finta di essere uscita la mattina stessa.
Maria che il Pci la manda in Russia, conosce Alì, un uomo bellissimo, intelligente e sensibile, e in Bicocca nessuna famiglia era uguale alla loro, ma loro non ci
facevano caso.
Maria che ride con Alì mentre racconta che,
in attesa di una visita, una signora le dice:
“Un po' vecchiotto il suo badante!” e lui risponde “Vecchiotto e fedele, sono quarant’anni che bado a lei”.
Maria che voleva per le donne e per gli anziani rispetto vero, e diritti. Che non aveva
paura di litigare, che ha scritto sul nostro
giornale quasi fino all'ultimo giorno. Ciao
Maria, un pezzo di storia della nostra zona,
una donna (Antonella)
aria Carla Volpari è stata una donna.
M
Una donna appassionata, disinteressata
e intelligente.
All’inizio della sua lunga vita al servizio degli
altri è stata una giovanissima e coraggiosa
sindacalista in Puglia al fianco dei braccianti
di Di Vittorio, contro i latifondisti e la ‘ndrangheta. Là, allora, la difesa del lavoro poteva
comportare il rischio della vita.
Maria è stata poi un’operosa dirigente politica,
piena di idee e di voglia di fare, secondo obiettivi sempre ambiziosi ma mai velleitari o egoistici: la pace, l’antifascismo, la democrazia, la
giustizia e il progresso sociale,l’emancipazione
degli ultimi dalla miseria e dalla discriminazione.Anche nei confronti della sua parte politica - dal Pci al Pd - è sempre stata salda nei
principi e al contempo costruttivamente critica nella loro applicazione.
Maria è stata inoltre una grande organizzatrice popolare. Basti ricordare le tante battaglie
combattute per dotare la nostra zona di scuole pubbliche moderne ed efficienti, a partire
dagli asili nidi e dalle scuole materne.
Maria è stata in particolare una femminista
instancabile nella difesa dell’identità e dei diritti delle donne, capace però di cercare sem-
Maria che...
morta Maria, lei che sembrava non poÈ
ter essere sconfitta da nulla.
Maria che aveva un padre antifascista, e il
giorno che lei era tornata a casa con la divisa da Piccola Italiana glie l'aveva fatta a
piccoli quadratini e poi aveva detto alla
madre di farci le pattine.
Maria comunista che girava Milano con la
borsa piena di cose che avrebbero potuto
spedirla in Germania in un attimo.
Maria che dice al padre: “La Cgil mi
manda in meridione, per il contratto delle raccoglitrici di olive” e il padre le risponde: “Le donne devono stare a casa”. E
lei, con la valigia in mano: “Mi hai fatto
vivere l'inferno sotto il fascismo per il tuo
ideale di libertà. Ci mancava il pane, ti
portavano a San Vittore sfondando la
porta di notte. E adesso mi dici che la li-
ONA NOVE 12
dell’Anpi niguardese;Valeria Malvicini, presidente della Coop. Pandora;
Pierluigi Angiuoni,del direttivo del Consorzio Parco Nord;e le tante amiche e amici dell’Auser, del Centro anziani Grivola, dell’Associazione
Senza Limiti, con i quali Maria ha condiviso tante battaglie.
Matteo Limongelli
ci ha lasciati
l pittore e scultore Matteo Limongelli, vissuto tantissimi
Ia Canosa
anni nella nostra zona, è deceduto il 3 febbraio 2012. Nato
di Puglia il 19 marzo 1921, è stato un artista senza
tempo come si vede anche nel bozzetto dell’Arca di Noè, un
suo progetto scultoreo che qui pubblichiamo. I suoi ideali di libertà di pensiero - paesaggi della memoria incastrati nella
roccia - sono espressi in sintesi su marmo, pietra, tufo, argilla, rame, legno, ceramica. Ha scritto la moglie Maria Selleri:
“Il credo nell’arte e nella creatività da te espresso vivrà in
etreno. Grazie, amore mio”.
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Pagina web: www.niguarda.eu
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APRILE 2012
Anno 5 - n. 40
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GIORNALE DI NIGUARDA - CA’ GRANDA - BICOCCA - ISOLA
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Redazione: via Val Maira 4 (Mi), tel./fax 02.39820110 - e-mail: [email protected] - Supplemento di “Zona Nove”
Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 648 del febbraio 1997 - Editore: Associazione Amici di “Zona Nove”,
via Val Maira 4, Milano - Stampa: Litosud s.r.l. via A. Moro, 2, Pessano con Bornago (Mi).
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Direttore: Luigi Allori. Redazione di “Zona Nove”: Giovanni Beduschi (vignettista), Andrea Bina, Roberto Braghiroli, Ortensia Bugliaro, Valeria Casarotti, Diego Attilio Cherri, Teresa Garofalo, Sergio Ghittoni, Antonella Loconsolo,
Lorenzo Meyer, Grazia Morelli, Sandra Saita, Maria Volpari. Redazione del supplemento Isola: Sergio Ghittoni (responsabile), Primo Carpi, Gilda Ciaruffoli, Diana Comari, Roberto Lana, Penelope Dixon Giaouris, Angelo Longhi,
Maria Antonia Vetti. Collaboratori: Silvia Benna Rolandi, Don Giuseppe Buraglio, Augusto Cominazzini, Ivan Crippa, Celestino De Brasi, Simona Fais, Luigi Ghezzi, Lorenzo Gomiero, Anna Maria Indino, Monica Landro, Angelo
Longhi, Luigi Luce, Sergio Maestri, Valeria Malvicini, Giorgio Meliesi, Sabrina Orrico, Antonio Pizzinato, Laura Quattrini, Mira Redaelli, Mauro Raimondi, Margherita Rampoldi Meyer, Diana Roca, Caterina Sinisi, Gero Urso, Luigi
Venturini, Renato Vercesi, Roberto Vettorello, Norman Zoia. Amministrazione: Lorenzo Gomiero. Impaginazione: Roberto Sala (tel. 3341791866).
Ore decisive per il nuovo mercato di piazzale Lagosta
ra che i lavori per la Metro 5 stanno finendo e
O
che già si capisce che tra poco via Volturno tornerà ad essere una via agibile e non una voragine,riprendono le polemiche sulla prossima ubicazione del
mercato di piazzale Lagosta. Ricordiamo che lo storico mercato, terzo per dimensioni a Milano, che si
estendeva non solo in piazzale Lagosta, ma anche
nelle vicine vie, aveva dovuto sloggiare da via Volturno (dove si concentravano soprattutto i banchi
della frutta e verdura) per via dei lavori della metropolitana ed era stato sistemato in piazzale Archinto
e dintorni. Ma i commercianti non avevano gradito
la nuova collocazione e denunciavano un sensibile
calo delle vendite. Ora che i lavori si stanno concludendo, cominciano le pressioni per un ritorno in via
Volturno, ma ormai ci sono le stazioni della M5: sarà compatibile il mercato con le stazioni? Sentiamo
Giorgio Fiorelli, un cittadino molto attento alle vicissitudini del mercato, che ha collaborato con il CdZ in
varie opportunità e anche al nostro giornale ha fatto
pervenire foto e testimonianze: Premesso che il “mercato storico” di via Volturno è stato trasferito provvisoriamente nelle vie Pollaiuolo,Della Pergola,piazzale Archinto, ubicazioni risultate “non commerciali” e
soprattutto inadatte ad ospitare un mercato, i residenti ed in particolar modo gli ambulanti desiderano che gli accordi presi a suo tempo con il Comune,
con la Zona e con le associazioni degli ambulanti, negozianti e residenti, vengano rispettate, ovvero che il
mercato torni in via Volturno. Le motivazioni sollevate da alcuni cittadini della via Volturno (pista ciclabile che percorre la via - come se cento metri di pista
ciclabile potessero impedire lo svolgimento di un servizio pubblico! - oppure le uscite di sicurezza della
M5), ci appaiono deboli ed inconsistenti, ma soprattutto gli stessi tecnici del Comune, recatisi in loco lo
scorso autunno presente il presidente di commissione
Quattrociocchi, per esporre il nuovo progetto definitivo Comunale del mercato,avevano giudicato tali motivazioni completamente infondate. È da un po’ di
tempo, ormai, che in zona e nel quartiere si parla di
viale Zara come situazione alternativa a via
Volturno, dimenticando che, prima dell’attuale “sistemazione provvisoria”,il mercato era già stato posizionato sempre in viale Zara e gli ambulanti si erano
decisamente lamentati di quella sistemazione, così
come stanno facendo ora per l’attuale. Ci giungono
voci che il mercato potrebbe anche essere trasferito in
via Taramel-li: e chi più ne ha, più ne metta! Tutto
aiuta a ritardare il più possibile il ritorno del merca-
Via Pollaiuolo: il mercato oggi
to nella sua “legittima sede!”. Ricordo che tramite
una lettera del Direttore Centrale Dottoressa Maria
Teresa Broggini Moretto e del Direttore di Settore
Avvocato Giuseppe Pannuti, i residenti ricevettero
rassicurazioni in tal senso: “per quanto riguarda il
trasferimento del mercato settimanale nelle suddette
vie (Pollaiuolo, Archinto, Della Pergola) si deve rammentare che esso ha carattere temporaneo,essendo legato alle opere di costruzione della metro 5, al termine delle quali i banchi torneranno in via Volturno”.
Questo “balletto” di soluzioni alternative ci appare
come un facile pretesto per aggirare quanto a suo
tempo decretato dalle autorità e soprattutto la volontà degli stessi operatori del mercato, i quali lamentano ormai da quattro anni una grave perdita
economica legata a tale posizionamento assolutamente non commerciale. Ora, sicuramente, il vento
è mutato e ci auguriamo che il solito politico o ex-politico di turno, presente in via Volturno, non si opponga, in maniera assolutamente anti democratica
e quindi in totale dispregio dei principi ispiratori di
questa nuova amministrazione, a che il mercato ritorni nella sua sede originaria, storica e più razionale, anche dal punto di vista della viabilità.
Ma pare che non sarà così, almeno a giudicare dalla
relazione (poi trasformata in delibera e passata in
Consiglio a larghissima maggioranza) della commissione del CdZ all’assessorato al Commercio, alla Direzione Centrale Commercio e alla Vigilanza Urbana,in cui si chiede di valutare il riposizionamento dei
banchi sulle corsie centrali di viale Zara o nell’area di
via Taramelli-Abbadesse. Quest’ultima area era stata presa in esame anni fa, come una possibile alter-
Via Volturno: il mercato domani?
nativa, ma era stata scartata per via della presenza in quella via degli uffici della Regione, che però
ora non ci sono più. Abbiamo chiesto a Andrea
Quattrociocchi, il presidente della commissione
Commercio del CdZ di darci qualche spiegazione
per queste novità.
La verità è che i gli abitanti di via Volturno non se la
sentono di ritrovarsi di nuovo l’incubo del mercato
sotto casa, dopo tutto quello che hanno dovuto passare con i cantieri della metro. Poi la presenza delle stazioni M5 e della pista ciclabile rende la via non più
così agibile come prima. Abbiamo chiesto all’amministrazione comunale di prendere in esame il primo
isolato di viale Zara, nelle corsie centrali, garantendo
comunque il passaggio in quelle laterali. Via Taramelli e Abbadesse è una seconda possibilità da valutare se la soluzione Zara dovesse presentare delle criticità. In ogni caso abbiamo richiesto con forza che
qualsiasi area venga individuata, questa si debba attrezzare con colonnine per l’acqua e l’elettricità, come
si fa in tutta Europa, e che si debba prevedere una
raccolta differenziata (umido,legno e plastica-lattine)
come si sta già sperimentando in via Fauché. Comunque ormai i tempi stringono: il Comune dovrà
decidere entro l’estate e lo spostamento dovrà essere
effettivo da questo autunno. Le vie Pollaiuolo e Della
Pergola saranno liberate dal mercato, così come piazzale Archinto. Oltre a viale Zara (o Taramelli), il mercato rimarrà in via Garigliano e in piazza Minniti,
ma sarà completamente razionalizzato: ci sarà più
spazio per l’entrata e l’uscita dai portoni, sarà liberata l’area davanti alla chiesa del Sacro Volto e si troverà una nuova ubicazione per i banchi del pesce. Se
viale Zara non sarà sufficiente a contenere tutti gli
ambulanti, abbiamo suggerito di occupare una
piccola area di piazzale Lagosta o di utilizzare le
vie laterali, come la via Arese.
Abbiamo chiesto un commento anche a due consiglieri dell’Isola che pur non essendo direttamente
responsabili delle scelte del CdZ conoscono bene il
problema per doverlo vivere in prima persona ogni
martedì e sabato. Si tratta di Vanessa Senesi e
Stefano Indovino, entrambi del Partito Democratico: Siamo estremamente soddisfatti da quanto deliberato dal Consiglio di Zona. Da tempo il Pd sostiene la necessità di spostare il mercato all’aperto di
piazzale Lagosta dalle vie in cui attualmente si sviluppa, tanto da aver organizzato una raccolta firme
per raggiungere questo obiettivo, visti i grandi disagi creati ai residenti, in un quartiere già colpito dal
cantiere Garibaldi-Repubblica.
Quello che potevamo fare in Zona 9 è stato fatto, ora
attendiamo fiduciosi i rilevamenti dell’Assessorato,
convinti che ci sia disponibilità da parte della Giunta
Pisapia, nello specifico dell’Assessore al commercio
D’Alfonso, a percorrere fino in fondo la strada che
porterà il mercato a trasferirsi finalmente sull’asse
Zara-Lagosta, rendendolo uno spazio attrezzato nel
quale residenti, cittadini e clienti possano convivere
senza più problemi e nel quale si possano immaginare eventi ed iniziative nel prossimo futuro.
Vanessa Senesi, poi, rincara la dose: La soluzione di
Zara l’hanno proposta i cittadini dell’Isola in modo
autonomo,una volta saputo del progetto delle piste ciclabili approvato dal Comune proprio in via Volturno, e che per questo volevano difendere tale idea di
maggiore vivibilità e al contempo non perdere la vicinanza del mercato. Zara si è presentata come la proposta più naturale anche perché la viabilità limitata
con l’utilizzo dei controviali era già stata sperimentata con i cantieri degli ultimi anni. Zara diventerebbe
così un luogo strutturato che faciliti la convivenza tra
cittadini e mercato e porti un valore aggiunto diventando spazio utilizzabile anche per fiere e marcatini.
Ricordo che questa raccolta firme è l’ultima di una serie che, in passato, i cittadini dell’isola hanno già fatto: l’ennesimo tentativo di far sentire la loro voce e poter decidere del loro destino. La cosa importante da
sottolineare è poi che la soluzione proposta non è contro i mercati, ma al contrarioe a loro favore, con l’assegnazione di un luogo adeguato e trasformandoli così in un esempio di convivenza, sicurezza e rispetto
delle regole. (Sergio Ghittoni)
Progetto “Escoadisola”, i graffiti che fanno tendenza
La sfida tra i writers di Nuova Acropoli - Ferrovie ed il sottopasso Garibaldi - via Pepe è al suo secondo round. E non è finita…
a prima fase, dedicata al tema del viaggio, occupò il week end
L
del 12 e 13 novembre 2011 e vide i migliori writers italiani (e
non solo) impegnati ad affrescare a colpi di acrilico il primo tratto
del sottopasso ed il livello binari. Opere di alto livello artistico e ornamentale, la cui vincitrice, “Around the world”, è visionaria e gioiosa al tempo stesso. Le migliori le riportammo sul nostro numero
di dicembre, e, unitamente al nostro articolo, hanno fatto il giro delle agenzie della stampa Web.
Sabato 24 e domenica 25 marzo hanno visto impegnati i vincitori
di una seconda fase del progetto Nuova Acropoli – Ferrovie. Un altro concorso per artisti di murales, ma rivolto ad un’altra fascia di
età. Programmatico il suo titolo: “Piccoli Artisti della Vita”. Ne sono risultate 12 opere che hanno portato “bellezza e bontà” su di un
lato del secondo tratto del sottopasso. Vincitrice Alessandra Cantoni, romana, classe 1984, con un’opera onirica e coinvolgente:
“Città che dorme non piglia pesci”. Che coraggio! A Milano! Nella
stazione dei pendolari per eccellenza!
E non è finita. In data da destinarsi ci sarà una terza ondata di writers per conquistare anche l’altro lato del secondo tratto. Stavolta il
bando aveva come titolo “Vi raccontiamo una storia…” ed era rivolto alle scuole. E si sa già chi l’ha vinto. Il Liceo Artistico Statale
Boccioni con “Day Dreamers”. Un unico racconto corale di 55 metri! Con un senso ed una morale giurano i ragazzi. Intanto ferve
un’altra ricerca di Nuova Acropoli. Quella di artisti giocolieri, suonatori, mimi, cantanti, per l’animazione del sottopasso nei momenti più importanti della sua giornata. I ragazzi si danno da fare, le
Ferrovie pagano loro i materiali, il Comune apprezza ed i suoi assessori si mescolano ai curiosi che guardano gli artisti al lavoro.
Murales e graffiti, già di casa all’Isola, hanno ricevuto un altro impulso stupefacente. Si moltiplicano, ad esempio, le saracinesche
fiammeggianti all’acrilico. A quando una gara per la saracinesca
più bella dell’Isola? (Primo Carpi - foto di Roberto Lana)
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ONA NOVE 13
Vita e Cultura
Il volto dell’Isola che verrà
L’assessore Maran presenta il futuro del quartiere.
M
artedì 27 marzo, assemblea sul futuro del quartiere presso l’oratorio
del Sacro Volto organizzata dal Comitato per Milano di Maciachini, Farini, Isola e Garibaldi, alla presenza dell’assessore Pierfrancesco Maran. Cinque le sezioni nelle quali si sono snodate le relazioni introduttive di Maran e raggruppate le domande: ciclabili e viabilità,
parcheggi, arredo urbano e verde, mezzi
pubblici, segnaletica.
Carte alla mano, l’assessore e i suoi funzioari rassicurano che dopo la smobilitazione dei cantieri l’Isola resterà luogo di
destinazione e non di transito e che il grosso del traffico graverà sull’asse Galvani Pola Gioia. Via Volturno non rappresenterà una via di
traffico di attraversamento perché si comporrà di due segmenti a senso unico contrario che si incontreranno all’altezza di via Confalonieri.
Una volta liberata dai cantieri, inoltre, via Volturno sarà dotata, da
piazzale Lagosta a via Confalonieri, di due ampi marciapiedi con alberatura, di stallo di sosta a lato, di due corsie ciclabili a senso unico.
Via Restelli sarà invece bidirezionale ma con calmierazione del traffico e con castellana centrale. La spianata del Podio sotto la torre
Cesar Pelli sarà pedonale. C’è un solo accesso carrabile da via De
Castillia (a U) per taxi e motivi di servizio.
Rilievo particolare viene dato dall’assessore alle piste ciclabili su cui,
nonostante i pochi fondi, il Comune sta investendo. Molte, però, le critiche dei presenti per il cavalcavia Bussa, la cui pista ciclabile lato città è ora troncata a fine discesa. L’assessore ribadisce che l’obiettivo del
Comune è la connessione con l’area Farini-Valtellina.
Molti inoltre gli argomenti cari ai residenti (reale utilizzo bici, dissuasori, criticità strutturale di via Confalonieri e accesso al quartiere da
largo De Benedetti in testa). Si è parlato anche del rischio di collasso
della viabilità per il traffico indotto dai nuovi residenti, della riorganizzazione dei mezzi pubblici di superficie, la miglior vivibilità del quartiere (verde e panchine), i rumori in curva dei jumbo bus, l’arredo urbano
nel contesto del Distretto Commerciale Isola-Farini e poi dimenticato e,
dulcis in fondo, la nuova sede del mercato bisettimanale!
Risposte e promesse vengono date a tutti i punti di competenza dell’assessore. Nell’ordine, gli studi viabilistici degli uffici del Comune assicurano, al momento, la sostenibilità della viabilità di tutta la zona Isola e
dintorni. Viene assicurato un ampio piano di discussione sulle nuove
configurazioni di mezzi pubblici su gomma e su rotaia dopo l’apertura
della nuova linea lilla del metrò. Alle difficoltà di parcheggio si risponderà con accorgimenti generalizzati (incremento punti car sharing e bike sharing) e con programmi di intervento puntuali. Come l’intenzione
di proporre ai residenti del quartiere 149 posti auto a prezzi calmierati per venderli ai residenti. Mercato: in attesa dei pareri degli uffici centrali si prende atto della proposta del Consiglio di Zona di spostarlo nelle corsie centrali del tratto finale di viale Zara. Panchine, ci si lavorerà.
Importante per tutto e su tutto la continuazione del dialogo con i cittadini del quartiere. E la mediazione sempre più regolare e condivisa del
Consiglio di Zona che, nelle conclusioni di Maran, deve diventare sempre più il tavolo di regia del nuovo volto dell’Isola. (Primo Carpi)
ONA NOVE 14
Le celebrazioni del 25 aprile
Nonno Luciano e il ciliegio
che non vuole essere visto
’Isola vanta uno dei monumenti più belli della città per i suoi
ercoledi 21 marzo, primo giorno di primavera, nel parco di Villa
L
caduti ed il suo prete di allora, don Eugenio Bussa, è ricorM
Hanau, sede del CdZ 9 in via Guerzoni 38, alla presenza di
dato nel Giardino dei Giusti di Gerusalemme. La sezione Anpi
Daniela Benelli e del presidente Beatrice Uguccioni e di altri consiglie“Almo Colombo” dell’Isola ha così organizzato la celebrazione
della giornata: h. 9,30, Ritrovo in piazzale Segrino ang. via
Borsieri per la posa delle corone alla memoria dei Caduti partigiani del rione Isola - h. 12, Posa corona a don Eugenio Bussa
presso la chiesa del Sacro Volto in via Sebenico 31 h. 12,30,
“Aperitivo partigiano” aperto alla partecipazione dei cittadini
presso la Sala 1° Maggio in via Sebenico 21 - h. 14, Ritrovo a
Zara (edicola) per partecipazione a Manifestazione nazionale
con partenza dai Bastioni di Porta Venezia.
Per un quartiere tutto verde
l Salone del Mobile, apertosi il 17 aprile, è stato presentato
A
“Green Island (Isola Verde), un progetto che nasce nel quartiere dieci anni fa” ci spiega Claudia Zanfi, direttrice di
aMAZElab, laboratorio di progettazione culturale che si occupa di
territorio, comunità locali e connessioni tra arte e paesaggio, e dalla cui iniziativa, in collaborazione con l’Associazione Commercianti e Artigiani di via Borsieri e via Thaon di Revel, ha preso vita questo progetto. Ci spiega Claudia: “Green Island è un laboratorio attivo tra le piccole botteghe artigiane di nuova apertura nei
pressi di via Pepe, coinvolgendo anche le realtà storiche, così come
i laboratori di fabbri, falegnami, liutai...”.
L’idea di trasformare il quartiere in un “polmone verde” inizia in
Stazione Garibaldi - dove verrà steso un tappeto decorato con disegni di erbe spontanee e ortaggi - e prosegue oltre i confini di via
Pepe.“Le realtà che aderiscono al progetto - prosegue Claudia - sono oltre 50 e danno vita a iniziative come Vetrine&Design,un progetto nelle vetrine tra Borsieri e Thaon di Revel, per l’esposizione
di orti-giardino con erbe aromatiche, prototipi di design sostenibile realizzati dagli studenti del Master in EcoDesign del Politecnico. Ad essere coinvolti sono poi laboratori artistici, artigianali e
commerciali in oltre dieci vie dell’Isola che vengono messi in rete da un percorso teso a stimolare nel visitatore il rispetto dell’ambiente, il senso di appartenenza alla comunità, la scoperta
di una zona davvero accogliente e proposte culinarie creative e
a chilometro zero. Non mancheranno poi mostre, aperitivi, musica e presentazioni”. (Gilda Ciarrufoli)
ri del CdZ 9, si è tenuta la cerimonia della piantumazione di un ciliegio
in memoria del piccolo Kevin, strappato alla vita dalla cosiddetta “morte in culla” il 17 dicembre scorso. Presenti i giovani genitori di Kevin,
Linda e Davide, i nonni, gli amici e alcune classi del comprensorio scolastico Bodio-Guicciardi. Come dice una toccante lettera del sindaco letta durante la cerimonia, il Comune, dedicando un albero al piccolo
Kevin, vuole avviare l’applicazione della legge n. 113 del 29 gennaio
1992, conosciuta come legge Rutelli, e si impegnerà a piantare un albero per ogni neonato che prenderà la residenza a Milano.
Non abbiamo conosciuto Kevin. Conosciamo Luciano, il nonno di Kevin
che abita all’Isola dove è attivo da tempo in Pepe Verde, un’associazione che ha fatto della conversione al verde di ogni angolo del suo quartiere non ancora coperto dal cemento la propria missione. Già da tempo Luciano aveva intrapreso con il Comune un assedio paziente di dialogo e di proposte, la più urgente delle quali, appunto, l’applicazione di
quella legge 113. Proposta che diventa ancora più motivata quando nasce Kevin, il 21 agosto dello scorso anno. E si tramuta in dovere quando quattro mesi dopo l’assurda morte lo porta via. Accanto ad un altro
dovere che Luciano cerca ora di attuare: un convegno per far conoscere
meglio l’esistenza della morte in culla e i modi della sua prevenzione.
A noi questo ciliegio commuove tantissimo. È piccolo, è esile, è fragile.
Ma le sue fibre delicate prenderanno viepiù forza e consistenza grazie
alla cura dell’uomo e al loro misterioso appuntamento con l’universo.Lo
stesso misterioso appuntamento al quale stava recandosi Kevin. E al
quale misteriosamente si avvieranno tutti i bambini che nascendo aggiungeranno un altro albero accanto al suo. Com’è nella sua natura di
parte di un grande tutto, l’albero di Kevin non crescerà per mostrarsi,
ma per nascondersi. Per aggiungere il sorriso dei suoi fiori alla grande
tavolozza della vita. (Primo Carpi)
In ricordo di Felice Insciale
utta la gente dell’Isola ti
T
conosceva per il tuo impegno nel sociale. In particolare i ragazzi dell’oratorio
del Sacro Volto ti ricordano
con affetto per i consigli e
per il sorriso che hai saputo
trovare per ognuno di essi.
Il tuo lavoro non è andato
perduto, sopravvive nella
loro maturazione e nel loro
cuore. Felice era il tuo nome, e noi siamo sicuri che tu
ora lo sia anche in Cielo.
(Gli amici dell’Isola)
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
LE NOSTRE DONNE
Una psicologa al servizio della zona
Al Centro Culturale della Cooperativa si parla di autostima
con la psicologa Ilaria Magnaghi.
Sergio Ghittoni
Roberta Coccoli
A
l Centro Culturale
di Niguarda il 16
marzo l’incontro su “Autostima e Assertività un percorso verso l’equilibrio con se stessi e con
gli altri” ha suscitato vivo interesse in un pubblico numeroso che ha
seguito attento la conferenza dedicata a un
aspetto solleticante della psicologia.A sviluppare l’argomento in modo competente e appassionato è stata Ilaria Magnaghi, psicologa e psicoterapeuta da anni impegnata in questo
settore. Partendo dal tema dell’Autostima, ha illustrato alcune delle problematiche che possono provocare una scarsa stima di se stessi. Ha affrontato
poi anche il tema dell’assertività, cioè un comportamento appreso che permette alla persona di difendere il proprio punto di vista, i propri diritti senza ignorare quelli altrui, di dire di no senza per questo sentirsi in colpa gestendo in modo efficace le critiche
manipolative. Alla fine della serata, resa ancor più
dinamica da scene tratte da film e aneddoti, molte
sono state da parte del pubblico le richieste di approfondimenti o le testimonianze di un proprio vissuto.
Come è nata l’idea di una serata sul tema dell’autostima?
Avendo lavorato per diversi anni in un consultorio
milanese, mi è capitato spesso di gestire gruppi e
trattare questi argomenti in un’ottica di apprendimento e di acquisizione di strumenti e tecniche tesi al miglioramento del proprio benessere. Inoltre
durante il Servizio di Consulenza Psicologica della Cooperativa Abitare che gestisco, frequentemente affronto con i miei pazienti questo tema.
Tenga conto che spesso i problemi d’ansia sono collegabili ad alcuni aspetti della propria autostima.
Così ho pensato di proporre questo argomento con
l’obiettivo di stimolare nelle persone presenti una
auto-riflessione, ma anche per suggerire un possibile supporto psicologico a chi potesse essere interessato o ne sentisse l’esigenza. Sono rimasta colpita dalla numerosa affluenza e dall’interesse manifestato dai partecipanti alla serata, che ho letto
come un indicatore valido di una sana e positiva
ricerca del proprio benessere e dello “stare bene”
con gli altri! Sull’onda di questa stimolante esperienza sto organizzando per maggio un ciclo di incontri di gruppo su come migliorare l’autostima e
l’assertività, incontri che si svolgeranno presso il
Centro Culturale della Cooperativa. Chiunque vo-
Mariangela Rustico: “La crisi economica
colpisce le donne più degli uomini”
lesse informazioni si può rivolgere alla Sig.ra
Bremmi, responsabile del Centro, che approfitto
per ringraziare della sua disponibilità nell’organizzare gli eventi.
Dove si è formata ed è cresciuta la sua esperienza di psicologa?
Ho frequentato il liceo scientifico di zona, il Russell, successivamente mi sono laureata in Psicologia a Padova. Per anni ho lavorato presso la
Regione Lombardia nel settore della Formazione,
Istruzione e Lavoro. Durante quel periodo mi sono specializzata in Psicoterapia Breve e ho conseguito un Master sulle Dipendenze. Ho lavorato
per anni in un consultorio milanese dove ho maturato esperienze sotto vari aspetti: conduzione di
gruppi a tema psicologico, interventi di prevenzione nelle scuole, che tutt’ora eseguo, psicoterapie
individuali, di coppia e di famiglia. Accanto all’attività consultoriale seguo i miei pazienti privatamente in studio. Da più di due anni ormai collaboro anche con la Cooperativa Abitare occupandomi del Servizio di Consulenza Psicologica in Via
Val di Ledro 23.
Che progetti ha per il futuro con Abitare?
La Cooperativa mi ha dato la possibilità di esercitare la professione di Psicologa e Psicoterapeuta
nel territorio dove sono nata e cresciuta, di entrare in contatto e di poter aiutare le persone che
hanno condiviso con me nel corso degli anni la
stessa realtà di quartiere. Questo è per me un importante stimolo a proporre varie possibilità di incontro e di scambio su temi che fanno parte della
mia esperienza professionale. Mi piacerebbe ad
esempio poter organizzare uno spazio di confronto e di supporto per le neomamme con bimbi al di
sotto di un anno di età, ma anche creare uno luogo di accoglienza e conforto per le donne che hanno perso il proprio bambino durante la gravidanza. Vorrei poter affrontare con i genitori di ragazzi adolescenti le problematiche che incontrano
con i loro figli in questa delicata fase di sviluppo.
E ancora accogliere il disagio psicologico ed emotivo aiutando a rielaborare il lutto che comporta
la perdita di persone amate.
e donne vittime della crisi economica più deL
gli uomini.Questo il tema dell’interessante dibattito presso il circolo Pd di via Hermada tenutosi il 2 aprile scorso davanti a un pubblico prevalentemente femminile. La serata contava sulla
presenza di Alessia Mosca, parlamentare e co-autrice del libro “Senza una donna, un dialogo su potere, famiglia, diritti nel paese più maschilista
d’Europa”. Insieme a lei Laura Specchio, responsabile del settore lavoro del Pd lombardo, e
Mariangela Rustico, coordinatrice Pd della nostra
Zona e membro della segreteria provinciale.
Molti i temi toccati e tutti di grande attualità. Le
quote rosa, ad esempio, che tutte giudicano indispensabili per invertire la tendenza che vede quasi solo uomini occuparsi della cosa pubblica.
Oppure le analisi comparative tra scolarità e voti
ottenuti (che vedono le ragazze prevalere sia in
numero che in qualità) contro tassi di occupazione e salari (che vedono i maschi in netto vantaggio). Poi ancora spiegazioni per il crollo dell’occupazione femminile in Italia, con la morte del settore tessile, ma non solo.
Un interesse quanto mai opportuno, questo del
Partito Democratico nei confronti della crisi. Crisi
che sta facendo sentire i suoi devastanti effetti su
tutta la popolazione a reddito medio-basso. Le
pensioni si abbassano,i salari non crescono,le tasse si abbattono con forza sulle teste degli Italiani,
i prezzi esplodono (i carburanti soprattutto). E
tutto questo senza una prospettiva, senza una
speranza: i posti di lavoro continuano a diminuire, la disoccupazione non è mai stata così alta. Un
duro risveglio, dopo le favolette consolatorie che ci
hanno raccontato per vent’anni.
Ma sentiamo Mariangela Rustico: “La crisi
economica colpisce duramente, siamo ormai al
quinto anno consecutivo. Le famiglie italiane
sono in affanno, preoccupate per l’oggi e ancor
più preoccupate per il loro futuro, è difficile intravedere segnali rassicuranti. I giovani non
trovano lavoro o sono condannati a barcamenarsi tra un contratto e l’altro, i padri vivono
con la spada di Damocle di poter perdere il lavoro da un giorno all’altro. E le donne vivono
tutte e due le condizioni con l’aggravante che
su di loro continua a pesare l’assenza dello stato sociale. Perciò le donne hanno una bassa
percentuale di impiego e vivono sulla loro pelle la mancanza di lavoro, devono occuparsi dei
bambini e degli anziani con una scarsa presenza di asili nido o di strutture di sostegno
alla terza età. La donna continua a svolgere
un ruolo cardine nella nostra società e si accentua la solitudine nella quale viene lasciata. C’è una stanchezza personale che sta diventando rassegnazione sociale: pessimi segnali, urgono risposte immediate e concrete”.
Premiata la “nostra” Sandra Saita
per i suoi 25 anni di volontariato
L’attestato di riconoscenza alla nostra redattrice, che opera presso
Neuropsichiatria dell’ospedale di Niguarda, rilasciato dall’Unione Samaritana.
Antonietta Gattuso
La Dottoressa Ilaria Magnaghi è reperibile presso il
Servizio di Consulenza Psicologica della
Cooperativa, che si rivolge a persone con problemi
familiari e di coppia, a persone che hanno difficoltà
a superare momenti difficili o di crisi, a persone che
soffrono di attacchi di panico e di ansia. Centro
Servizi Achille Ghiglione, Via Val di Ledro 23 email: [email protected]
Come migliorare l’autostima
resso il Centro culturale della
P
Cooperativa, via Hermada 14,
sono aperte le iscrizioni per il ciclo
di incontri di gruppo dedicati a
“Migliorare l’Autostima”: l’autostima è l’opinione che abbiamo di noi
stessi, come ci giudichiamo, come
ci rappresentiamo, ci sentiamo, ci
amiamo e ci accettiamo. Le finalità del percorso sono: imparare a
dare spazio alle proprie emozioni;
imparare ad ascoltare se stessi; riconoscere le proprie qualità ed accettare i propri limiti; riconoscere i
propri bisogni nelle relazioni con
gli altri; imparare ad esprimere
idee, emozioni e bisogni superando
paure ed insicurezze.
Il percorso, che si svolgerà in 5
incontri di un’ora e mezza con
cadenza settimanale, verrà condotto dalla Dottoressa Ilaria
Magnaghi, Psicologa e Psicoterapeuta, presso il Centro Culturale della Cooperativa.
Per informazioni: 02/66114499 [email protected].
Maggio: il Mese dell’informazione
e della prevenzione psicologica
Monica Landro
n tutte le città italiane, più di 1000 psicoloIgratuiti
gi e psicoterapeuti erogheranno colloqui
per la prevenzione e l’ascolto per un
intero mese, in occasione del Mip, Maggio di
Informazione Psicologica, organizzato da
Psycommunity, la più grande web community degli psicologi italiani. A Milano 157 professionisti offriranno a chiunque ne farà richiesta, un colloquio gratuito.
Il Mip ha tra i suoi obiettivi quelli di diffondere una cultura del benessere psicologico;
sensibilizzare alla prevenzione del disagio
psichico; facilitare l’incontro con lo psicologo
e lo psicoterapeuta; divulgare corrette informazioni e sfatare pregiudizi; incoraggiare e
promuovere la cultura psicologica in Italia;
far conoscere gli ambiti di applicazione della
psicologia; fare chiarezza sulla professionalità dello psicologo e dello psicoterapeuta.
Il Mip vuole porre l’attenzione su quell’energia che scorre dentro di noi e che ci fa
sentire vivi. Il nostro benessere dipende da
un sottile equilibrio dinamico fra i nostri bisogni, le nostre risorse energetiche, appunto, e le richieste dell’ambiente in cui viviamo. Nei momenti di grande crisi sociale possiamo sentire che quella sensazione di forza
e di pienezza che abbiamo sempre avvertito
dentro noi è come scomparsa. A volte, questo cambiamento nella percezione che abbiamo di noi stessi è concomitante a un
cambiamento: fasi della crescita, matrimo-
nio, nascita di figli, separazioni, lutti, perdita o cambiamento di lavoro ecc. In questi
momenti ci sentiamo senza fiducia nelle nostre capacità. “Sono senza energie”, “Mi sento perso” diciamo quando lo stress s’impadronisce di noi. Ci capita, allora, di non riuscire a gestire le difficoltà da soli o con l’aiuto delle persone che ci sono più vicine; di
non riuscire a capire quale sia il problema o
la via d’uscita. Lo psicologo è invece in grado di aiutare chi si trova in stato di disagio
a scoprire “come” ripartire e riorganizzare
la propria vita in maniera più adeguata ai
propri bisogni. Lo psicologo aiuta le persone
ad affrontare gli ostacoli che impediscono lo
sviluppo delle proprie potenzialità, accompagnandole nella scoperta di se stesse e delle proprie risorse.
Un intero mese ogni anno, maggio, dedicato
alla prevenzione perché la prevenzione è
possibile anche in ambito psicologico. In
psicologia il concetto di prevenzione può essere inteso come l’insieme delle azioni che
consentono di ridurre i fattori di rischio che
conducono alla strutturazione di un determinato disturbo. Ma, allo stesso tempo, nel
caso in cui la sofferenza psichica sia già presente, l’intervento psicologico impedisce che
il disagio stesso si aggravi.
Per informazioni e contatti, consultare il sito www.psicologimip.it.
31 marzo si è svolta, presso l’Aula Magna del
ItanalNiguarda,
una premiazione dell’Unione Samaridedicata ai Volontari dell’ Associazione che
festeggia quest’anno 65 anni di servizio. Tra coloro che hanno ricevuto un Attestato di Riconoscenza c’è pure Sandra Saita, che è anche redattrice del nostro giornale (a destra nella foto).
Sandra adesso è responsabile dei Volontari del reparto di Neuropsichiatria dell’ospedale, reparto in
cui opera come volontaria da 25 anni. Sandra ha donato e continua a donare il suo tempo con cura e passione instaurando un rapporto sereno ed equilibrato
con i pazienti. È felice di questa esperienza che ha
arricchito la sua vita, rendendola attenta alla psicologia di chi è più sfortunato. Non è facile a volte gestire situazioni particolari, ma lei è sempre riuscita
a rasserenare i pazienti che, seppur inizialmente ar-
roganti e burberi, dopo rispondono sempre alla gentilezza in modo amichevole.
Alla fine dell’incontro il Presidente Onorario
dell’Unione Samaritana, Luigi Venturini, mi ha raccontato che opera per l’Associazione dal 1947, quando si è costituita, e si è subito impegnato nell’assistenza agli ammalati. L’esperienza vissuta nei diversi reparti, l’aiutare chi era solo nel bisogno, hanno
contribuito alla costruzione della sua umanità. Il suo
impegno per potenziare il numero dei Volontari con
una preparazione adeguata inizia nel 1980. Inoltre
la loro esperienza viene arricchita dagli incontri formativi di “Dialogo-Relazione-Aiuto”. Infine ogni anno viene loro proposta una giornata di studio e un incontro etico al fine di perseguire:Attenzione all’altro;
Adeguata preparazione; Responsabilità e fedeltà al
servizio nel tempo; Spirito di collaborazione.
“L’amore è bello, ma è fragile”
Al via i corsi sull’amore distorto
A cura di Don Piero Barberi, Docente della Cattolica di Milano.
Clara Amodeo
a parola “amore” evoca spesso sentimenti dolci,
L
stati d’animo sereni e una generale pace dei sensi: ma non sempre è così. Il risvolto negativo di tale
termine porta infatti con sé comportamenti corrotti
e degenerati che, in certi estremi casi, conducono anche alla morte. Poiché molti di questi comportamenti toccano la morale individuale e interessano quella
collettiva, le parole d’ordine nella trattazione di tali
argomenti non sono certo repressione o divieto ma
prevenzione ed educazione.
È questo l’obiettivo che il Consultorio familiare interdecanale Milano Nord “Il caminetto”, il Circolo
culturale San Dionigi, le Acli Pratocentenaro e della Provincia di Milano si sono prefissati con il corso serale “L’amore è bello, ma è fragile”. Gli incontri, che si terranno l’11, il 18 e il 26 aprile dalle 21
presso l’Auditorium comunale di via Ca’ Granda,
con il fascino coinvolgente delle immagini, tratteranno alcuni settori di “fragilità” dell’ambito sentimentale: la prima serata sarà infatti dedicata al significato del pudore del nudo e a come questi siano
intesi nella scienza, nell’arte, nel commercio e nella religione; la seconda serata si occuperà delle for-
me moderne dell’adulterio nelle religioni ebraica,
cristiana e islamica; l’ultima sarà dedicata alle
estreme forme di amore distorto della violenza sessuale e della pedofilia.
“Ho deciso di dare vita a questo corso - spiega Don
Piero Barberi, Docente dell’Università Cattolica di
Milano che condurrà le serate - perché credo che
dalla trattazione delle negatività dell’amore sia
possibile costruire un senso positivo e sano di tale
sentimento. Le problematiche che verranno trattate saranno inoltre di grande interesse per i cittadini, ma anche per le coscienze morali in ambiti religiosi”. E ciò non ha potuto che creare qualche tensione al momento dell’approvazione del progetto da
parte del Consiglio di Zona: “All’opposizione non è
piaciuta la scelta delle tematiche della delibera - dice Simone Macario, Presidente della Commissione
politiche sociali e salute -. Ma, nonostante gli attriti, l’esito è stato positivo. Sono contento che il progetto vada in porto perché è la prima attività culturale che, attraverso la trattazione di tematiche
delicate ma interessanti, ha portato la politica locale a una discussione vera”.
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
ONA NOVE 15
APPUNTAMENTI CULTURALI
Dalle vignette di Scalarini alle cartoline
dei partigiani sulle barricate di Niguarda
Diana Roca
ue meravigliose citazioni: “Meglio
D
essere protagonisti della propria
tragedia che spettatori della propria
vita.” (Oscar Wilde). “Sorridi sempre,
anche se è un sorriso triste, perché
più triste di un sorriso triste c’è la tristezza di non saper sorridere.” (Jim
Morrison). La primavera fiorisce dietro le quinte, su un palco e tra i sorrisi degli attori e spettatori che si accingono ad applaudire al termine di ogni
evento, anche se il copione a volte è,
tra virgolette “tragico”… La risata e il
sorriso, addirittura quando è forzata,
cioé quando “obblighiamo” i muscoli
del viso a mascherarlo di allegria, è
terapeutico per corpo e psiche, migliora l’umore e la resistenza allo stress,
fa bene al cuore abbassando la pressione del sangue. E, dulcis in fundo,
uno studio recentissimo, pubblicato
sull’“International Journal of Obesity”, ha dimostrato che ridere 15 minuti al giorno può permettere di perdere
in un anno oltre due chili. Dopo questa enciclopedica spiegazione sul sorriso, armiamoci e partiamo verso i
luoghi culturali di relax…
• Teatro della Cooperativa (via
Hermada 8)
- Dall’11 al 22 aprile, alle 21, “Non
sparate sulla mamma”, di Carlo Terron, con Stefania Pepe e Roberta
Petrozzi, regia di Marco Rampoldi,
scene di Marco Rossi. Le mamme sono sante, le mamme non si toccano. E,
per tutte le mamme, i figli sono santi,
i figli non si toccano. Soprattutto
quando i figli cominciano a crescere, e
a volerli toccare sono quelle scostumate delle altre donne: siano esse
compagne di scuola, professoresse o
cameriere. E per resistere a questa
“congiura per recidere il legame sacro
che avvince figli e madri”, ogni mezzo
è lecito. Ma è necessario affrontarne
poi le conseguenze, che possono essere inaspettate. Piccolo gioiello esilarante dei primi anni ‘60.
- Dal 2 al 12 maggio, alle 21, “Cca na
volta era tutta campagna”, di e con
Domenico Pugliares., regia di Marco
Di Stefano È il racconto di un territorio attraverso i ricordi fievoli e leggeri di un bambino o attraverso i
racconti dei vecchi. Senza nostalgia,
ma solo constatazione di quello che
esisteva e che ora non esiste più ad
Augusta, mortificata e avvilita da
anni di industria petrolchimica che
ha trasformato una delle coste più
belle del mondo in un laboratorio a
cielo aperto.
• Centro Culturale della Cooperativa (Via Hermada 14)
- Venerdì 20 aprile, un doppio appuntamento su Giuseppe Scalarini: Alle
18, inaugurazione della mostra “Una
matita contro il fascismo e la guerra”,
con l’esposizione di 20 vignette di satira politica di Giuseppe Scalarini,
pubblicate sull’Avanti! nel periodo
1911-1926: disegni sui grandi avvenimenti che cambiavano il volto del
paese: comunicavano un’idea, trasmettevano un messaggio, erano uno
strumento più incisivo di un articolo
di fondo. Alle 21, Giovanni Galli racconterà l’attività politica, la battaglia
per la giustizia sociale e la vita dal
1926 alla fine della guerra, quando
Scalarini fu costantemente esposto a
persecuzioni da parte del fascismo.
- Mercoledì 25 aprile, alle 21,
“Cartoline resistenti. Le foto delle barricate niguardesi nell’aprile 1945”,
racconto di Angelo Longhi e Antonio
Masi sui giorni dell’Insurrezione con
la presentazione delle foto ricuperate
da privati cittadini che le hanno messe a disposizione in collaborazione
con la sezione “Martiri niguardesi”
dell’Anpi. (vedi anche pag. 9)
A sinistra in alto, un momento di “Non
sparate sulla mamma”. A sinistra in
basso, una vignetta di Scalarini.
Serena Siniscalco (presidente del Premio)
l Premio Milano-Streghetta riprende il suo
I41ma
volo, già lungo nel tempo. È giunto alla
Edizione ed è uno fra i più prestigiosi
Premi Letterari Italiani, tutto dedicato alla
Poesia. La premiazione dei finalisti, che prevede 10 classificati, di cui il primo conquisterà in
laude il bellissimo trofeo “Streghetta”, 10 segnalati, 10 partecipanti con merito, è fissata
per venerdì 4 maggio alle ore 16, presso
l’Università degli Studi di Milano-Bicocca,edificio U6, Aula 4 (ingresso da via Pirelli 22).
Per il secondo anno il Circolo Culturale
“Premio Streghetta”, con l’autorità di 41 anni
di Premio Internazionale omonimo e sotto il
Patrocinio degli enti Regionale, Provinciale e
Genova; Prof. Elio Andriuoli, letterato, poeta, scrittore, saggista, da Genova; Prof. Silvano Demarchi, letterato, poeta, scrittore,
critico da Padova; Dott. Giovanni Chiellino,
poeta, scrittore, critico, saggista da Casalette, Torino. La Giuria della “Laurea Apollinaris” è presieduta dal Prof. Orazio Antonio
Bologna, letterato, poeta, esimio latinista
dell’Università di Roma.
Durante la manifestazione verranno lette le
poesie vincitrici. Il tenore Enrico Bellani allieterà gli intervalli. L’ingresso è libero a tutti i poeti e agli amanti del bello scrivere. I nomi dei vincitori saranno segnalati nel numero di giugno di “Zona Nove”.
Hangar Bicocca: nuovo look e aperture by night
rari dilatati fino alle 23, ingressi graO
tuiti comprese le molteplici attività
per adulti e bambini, mostre di arte contemporanea: all’11 aprile l’Hangar Bicocca è ripartito. Anche in questa nuova
fase della sua vita l’Hangar, dopo la chiusura per la risistemazione degli spazi,
non cambia l’ambito degli interessi: l’arte contemporanea resta al centro. Le iniziative, oltre alle rassegne, vogliono stimolare il pubblico a capire le opere e a
confrontarsi con gli artisti attraverso
un’offerta culturale educativa, didattica,
divulgativa.
L’Hangar è stato organizzato in aree più
razionali di prima, con spazio dedicato ai
bambini, parete multimediale interattiva,
area polifunzionale per workshop, altra
area di consultazione di libri e riviste a disposizione di tutti. I visitatori possono accedere gratuitamente dal giovedì alla domenica con orario 11-23, mentre il rinnovato ristorante-caffetteria sarà aperto dal
martedì alla domenica. Nei fine settimana
verranno concentrate le attività educative
che impegnano tutta la giornata.
Infine le mostre. S’inizia con la retrospettiva dedicata agli artisti visivi Yervant
Gianikian e Angela Ricci Lucchi. Lei ha
studiato pittura in Austria con Oskar
Kokoschka, lui è di origini armene, vivono a Milano e insieme si dedicano dagli
anni Settanta al cinema con proiezioni,
performance e manipolazioni delle pellicole che vengono colorate, virate, rallentate, creando opere nuove.
L’Ecomuseo ha fatto la cosa giusta!
E intanto il pulmino Storybus inizia il suo viaggio
a nona edizione
L
di “Fa’ la cosa
giusta!” è stata un’occasione importante
per far conoscere a
un vasto pubblico chi
è e che cosa fa Ecomuseo Urbano Metropolitano Milano Nord
(Eumm). Molte le persone incontrate che,
pur geograficamente lontane dal territorio
di azione di Ecomuseo, hanno dimostrato
attenzione per le modalità innovative di valorizzazione del patrimonio del paesaggio
urbano, costituito non solo dalle testimonianze architettoniche e dai beni culturali,
ma anche dai saperi e dalle testimonianze
che Ecomuseo documenta e mette in circolo
per ricomporne la memoria e il senso attuale. E un “filo rosso” è stato scelto quale segno/simbolo della postazione di Ecomuseo a
“Fa’ la cosa giusta!”: una trama che si snoda
ONA NOVE 16
attraverso la storia e le storie della città e
dei suoi abitanti.
Eumm ha svolto alcuni laboratori con alunni
e insegnanti, suscitando molto interesse per il
Geoblog Mappa-Mi che Eumm ha realizzato
quale strumento multimediale interattivo di
documentazione e di narrazione del territorio.
I ragazzi, insieme ai docenti, hanno potuto visualizzare qualche brano del loro ambiente di
vita, grazie alle fotografie portate e postate.
Mappa-Mi è una delle proposte educative
ideate da Ecomuseo e rivolte a tutte le scuole
per conoscere l’ecosistema del territorio urbano, partendo dal suo passato, riconoscere il
presente e formulare proposte per il futuro.
In Fiera è inoltre partito il viaggio di Storybus,
il pulmino dei racconti urbani, una postazione
mobile su ruote, un contenitore tecnologicamente attrezzato che compie un viaggio a tappe nel territorio del Nord Milano per raccogliere storie e memorie dei cittadini in presa diret-
omenica 13 maggio, alle ore 21, gli Esuli ritorneranno
D
in concerto presso il Teatro dell’oratorio della
Parrocchia di San Giovanni Battista alla Bicocca. La serata sarà un omaggio ai grandi cantautori italiani degli
anni ‘60 e ‘70. De Gregori, Dalla, De Andrè e Battisti saranno solo alcuni degli autori che verranno riproposti. La
serata sarà a sostegno dell’Associazione umanitaria “Il
mondo è la mia casa”.
Villa Clerici/1: si può visitare
occasione della
IlanXIV
Settimana delCultura la Galleria
d’Arte Sacra dei Contemporanei di Villa
Clerici a Niguarda, avrà un’apertura straordinaria. Dalle 10 alle 18 di
sabato 21 e domenica 22 aprile sarà possibile visitare autonomamente
o con visite guidate gratuite la collezione e le sale dello storico complesso architettonico, edificato nella prima metà del ‘700 dall’architetto
Francesco Croce per la famiglia dei conti Clerici.
Villa Clerici/2: Poeti e Poesie
a premiazione del concorso “Poeti e Poesie” si è svolta il 31 marL
zo alla Villa Clerici. Hanno partecipato i poeti finalisti: Fabio
Amato, Lucia Battaglia, Claudio Bedussi, Giusy Calligari, Elisa
Cazzato, Giuseppe Chiatti, Federico Manfredini, Andrea Crespi,
Maria Di Lucia, Gianfranco Galasso, Antonietta Gattuso, Anna
Maria Giano, Federico Gueli, Arianna Iezzi, Maurizio Alberto
Molinari, Adriano Marelli, Osvaldo Martani, Eleonora Sabatino,
Aldo Sèlleri, Valentina Vignes. È stato Roberto Brivio, in arte “il
Gufo”, a ideare il Concorso. Il Direttore Artistico è stato Aldo
Colonnello, vicepresidente del Comitato per il Nobel postumo alla
poetessa milanese Alda Merini, che è stata ricordata durante la serata. La scelta dei 21 finalisti è stata effettuata da Maurizio Cucchi,
poeta e giornalista del “Corriere della Sera”, giudice unico. È stato
proclamato primo classificato Aldo Sèlleri con la poesia
“Triestamar”; seconda classificata Eleonora Sabatino con “Riflessi”;
terza classificata Valentina Vignes con “L’essenza dei tuoi occhi”. Le
poesia presentate da tutti e 21 i finalisti, saranno pubblicate in un
libro edito da Otma Edizioni. (Stella Reggio)
FIATO ALLE TROMBE
A maggio il Premio internazionale di poesia “Streghetta”
Comunale, attribuirà cinque Lauree in Arte
Poetica (Ars Apollinaris) a personaggi di somma capacità poetica, riferiti agli ultimi decenni di attività letteraria, sia nel campo della
poesia, sia nel campo della saggistica e della
critica. Il riconoscimento, riesumato dall’antico rito in terminologia oraziana detto ”Laurea
donandus Apollinari”- meritevole dell’alloro di
Apollo - (Horat.Carmina IV,II,9) che il sommo
Poeta latino riconosceva ai meriti di Pindaro,
vede quest’anno degni protagonisti: Dott.
Corrado Calabrò, Pres.Incar. in Magistratura
e Pubblica Amministrazione, poeta, da Roma;
Prof. Guido Zavanone, Procuratore Generale
di Corte di Cassazione, poeta, scrittore, da
Gli Esuli a volte ritornano
ta, un bus itinerante con cui conoscere il passato e il presente per disegnare il domani.
Storybus viaggerà nel Nord Milano con un
calendario che si costruirà anche a partire
della proposte del territorio: si sposterà tra
mercati rionali, feste, eventi pubblici, sempre
pronto a raccogliere materiale, costruire nuove relazioni. I cittadini potranno inoltre fare
riferimento anche a “punti di raccolta” presenti sul territorio, negozi, associazioni o privati cittadini che si fanno promotori del progetto, nell’ottica di una costruzione collettiva
della memoria e del patrimonio. Storybus sta
macinando i suoi primi chilometri, quindi il
suo calendario è ancora in fase di definizione!
Per le date e luoghi: www.eumm-nord.it o
Facebook (eumm). A maggio le date saranno
comunicate anche su Zona 9!
Per info: 338.8924777 - [email protected] - www.eumm-nord.it oppure
www.mappa-mi.it.
a cura di Stefano Bartolotta
Lisa Hannigan
ai Magazzini Generali
amien Rice è il più geniale cantautore tra coloro che hanno iniD
ziato la propria carriera in questo secolo. Non ho paura a fare
un’affermazione così forte, nonostante l’artista irlandese abbia pubblicato solo due album e non si faccia più sentire a livello discografico da ben sei anni. In molte delle sue canzoni è presente la voce femminile di Lisa Hannigan, che dà un ottimo contributo alla resa dei
brani cui partecipa, soprattutto per quanto riguarda l’impatto emozionale. Il perfetto sodalizio artistico tra Damien e Lisa si interrompe bruscamente nel 2007, nel bel mezzo di un tour. Damien continua
il tour senza Lisa e successivamente sparisce dalle scene fino a tutt’oggi; Lisa, invece, avvia una carriera solista che, finora, ha visto due
album pubblicati, “Sea Sew” e il recente “Passenger”.
Il primo disco viene molto ben accolto in patria e in Gran Bretagna,tanto da meritarsi una nomination al prestigioso Mercury Prize. Nel
Vecchio Continente, invece, rimane un lavoro un po’ di nicchia, nonostante alcuni pareri positivi di critici e appassionati. “Passenger” sembrava destinato alla stessa sorte: nominato per diversi premi assegnati nella verde isola e quasi ignorato da questo lato della Manica. Il disco, infatti, è del settembre 2011, ma se, ancora adesso, cercate in rete
recensioni in italiano, ne trovate alcune ma non certo molte. Eppure,
qualcosa si sta muovendo:Lisa,infatti è stata ospite di “Quelli che il calcio” qualche settimana fa e soprattutto ha annunciato la sua prima data italiana, il 7 maggio ai Magazzini Generali.
Per fortuna,questo è uno di quei casi in cui l’artista in questione sta riuscendo a farsi notare su un mercato più vasto non grazie ad astute mosse di marketing ma unicamente per merito dell’accresciuta qualità della propria proposta. “Passenger”, infatti, è un bel salto in avanti rispetto al già apprezzabile “Sea Sew”: qui, infatti, troviamo il piglio, l’intensità e anche la scrittura che rendono Lisa Hannigan un’artista di livello. Le melodie sono tremendamente ispirate, la voce mostra grande
duttilità ed espressività e il suono è curato in modo che la precisione fin
nei minimi dettagli non sia un fine, ma solo il mezzo con cui spingere
in alto l’intensità emotiva. Già in passato non mancavano una buona
varietà di idee e un amalgama molto equilibrato delle varie componenti, ma qui si cresce negli aspetti sopra specificati e ormai non si può più
parlare di Lisa come di una buona promessa, ma le va riconosciuto un
talento portato totalmente alla luce.
Chi ha visto Damien Rice dal vivo sa che la Hannigan sa destreggiarsi molto bene anche su un palco. Certo, in quelle occasioni non era comunque la leader che è ora, quindi sarà interessante vedere come se la
caverà nel momento in cui tutti gli occhi saranno puntati su di lei. La
presenza ai Magazzini il 7 maggio è, quindi, altamente consigliata.
Lisa Hannigan con Damien Rice
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
ONA NOVE 17
CULTURA DELL’IMMAGINE
Tutti pronti per una full immersion nel mondo affascinante del cinema?
E allora seguiteci nelle sale del Museo Interattivo del Cinema (Mic) di viale F. Testi per scoprire insieme strumenti,
magie e personaggi di questa moderna settima arte.
testo di Valeria Casarotti-Teresa Garofalo - foto di Antonio De Angelis
i soffermiaC
mo subito davanti ad alcuni
oggetti, per noi
alquanto misteriosi: sono macchinari del precinema, quando le
luci e le ombre erano protagoniste principali di
spettacoli itineranti.
• Dalla lanterna al cinematografo Ecco, infatti, due esemplari di lanterne magiche risalenti al 1700, precursori degli attuali proiettori di
diapositive. Il
meccanismo di
funzionamento era semplice e intuitivo:
inserendo nella macchina disegni o vetri dipinti questa li
proiettava magicamente sulla parete. Ad attirare la nostra attenzione accanto alle lanterne una
grande scatola in legno con un foro provvisto di
lente e più sportellini sui diversi lati. È il pantoscopio che, attraverso la lente, offriva a stupiti
spettatori la visione di mondi meravigliosi ed
esotici, paesaggi, giardini, palazzi lontani, balli e
feste di corte. In una teca due dischi di uno strumento importantissimo nella storia del cinema
perché il più diretto antenato della pellicola cinematografica, il fenachistoscopio. Inventato nel
1830 esso creava l’illusione del movimento sfruttando il fenomeno della persistenza retinica, ancora oggi alla base della visione filmica.
Poco più avanti scopriamo un tesoro tutto milanese, la macchina da presa di Italo Pacchioni,
pioniere del cinema italiano che reinventò una
macchina simile a quella appena realizzata a
Parigi dai Lumière e scelse Milano per i suoi
film, testimonianze uniche di come era la nostra
città alla fine dell’Ottocento. Tra i suoi filmati
una vera chicca sono i trenta secondi girati durante i funerali di Giuseppe Verdi che possiamo rivedere in una postazione digitale del museo insieme ad altri slot
di contenuto storico e cinematografico.
In una teca scatole di pellicole e una piccola giuntatrice richiamano la figura di Luca Comerio, fotografo e cineoperatore
geniale. Cronista d’assalto immortalò le barricate
erette dai milanesi nel
1898 contro gli austriaci e
il cannoneggiamento sulla folla di Bava Beccaris. Pioniere del cinema, per primo realizzò una
ripresa cinematografica aerea; infatti, legato insieme alla sua camera a manovella alla carlinga
di un aereo, filmò dall’alto la città di Milano.
Non può mancare naturalmente al Mic il primo apparecchio di ripresa e proiezione dei fratelli Lumière,
nel 1895 inventori della “Fotografia animata”.
• I manifesti dei film Alle pareti di una sala ci
attraggono una carrellata di nostalgici manifesti
di inizio Novecento oltre a caricature, disegni e
appunti originali ideati per le scenografie da cineasti come Fellini, Visconti e George Méliès, il
mago del cinema fantastico dei primi anni del
secolo scorso. Per la fertilissima fantasia e la singolare abilità esecutiva questi è considerato il
vero creatore dello spettacolo cinematografico e
di lui il Mic possiede in forma integrale il famosissimo “Viaggio nella luna” del 1902.
In una saletta uno schermo proietta a getto
continuo filmati di animazione e spot pubblicitari in bianco e nero coinvolgendo grandi e piccoli nelle divertenti storie nate dalla matita e
dalla fantasia di autori milanesi per “Carosello”. Chi tra i non giovanissimi non ricorda, infatti, i mitici Calimero, Lancillotto, l’omino
della Lagostina o i grandi attori come Calindri, Volpi, Virna Lisi che hanno prestato il loro
volto alla pubblicità televisiva?
• Gli schemi interattivi Ma il Mic è un museo estremamente moderno, interattivo e stimolante con schermi, video e touch screen da
toccare e manipolare. Così possiamo pensare
di trasformarci in registi e, scegliendo la posizione della macchina da presa e le luci, inventarci una storia e creare un set virtuale dove
far muovere i nostri attori.
Divertente è anche la postazione che permette
di improvvisarci doppiatori prestando la nostra voce ad attori famosi come Totò, Peppino
De Filippo o Marty Feldman e poi riascoltare i
dialoghi registrati. Un tavolino basso da salotto, su cui è riportata la mappa dinamica di
Milano, viene letteralmente “assalito” dai visitatori curiosi e noi con loro. Con un semplice
tocco delle dita selezioniamo vari punti della
città e così con un breve clip abbiamo la sorpresa di scoprire o richiamare alla memoria
film girati in questo o in quel luogo.
• Si gira a Milano Una Milano sorprendente e
incredibile è quella che invece ci rivelano gli storici filmati dei fratelli Lumière, pellicole di inestimabile valore che mostrano piazza Duomo e
piazza Castello popolate nei primi
anni del Novecento da carrozze,
biciclette, damine
in abiti lunghi,
larghi cappelli e
romantici ombrellini oppure da uomini e donne che in buffi costumi, più che castigati, affollano i Bagni Diana, la prima piscina pubblica milanese.
Il nostro giro in questo museo per oggi termina qui ma tanti sono ancora i tesori che il Mic
può svelare a chi sa cercarli. Bisogna solamente curiosare, indagare e sperimentare e il divertimento è assicurato.
Un’ampia documentazione fotografica del museo
è stata realizzata da Antonio De Angelis. Per contattarlo [email protected]
Art Around al lavoro
Arte pubblica nel Nord Milano
iovani artisti al laG
voro nel Nord Milano. È questo lo slogan di
Art Around immagini
per lo spazio pubblico,
un percorso in più tappe, da maggio 2011 a
maggio 2012, che dialoga
con un territorio che da area
industriale tra le più importanti d’Europa, in
anni recenti si è trasformato in laboratorio di
conoscenze e cultura su scala metropolitana.
Tra il 24 aprile e il 5 maggio 2012 si inaugurano tutti i progetti site-specific e presso il
Museo di Fotografia Contemporanea sarà
possibile vedere una mostra personale dell’artista svizzero Beat Streuli.
Nell’attesa, eccovi cosa sta per succedere.
Fabrizio Bellomo accende l’attenzione sul
Parco Archeologico Industriale ex-Breda con
un maxi striscione che ridà valore al binomio
uomo-macchina. Daniele invita i cittadini di
Cinisello Balsamo ad esprimere un desiderio, un sogno per il nuovo centro culturale
Pertini. La Collina dei ciliegi di Simona Di
Meo è un viaggio nella memoria degli abitanti del Borgo Pirelli tra l’industrializzazione del Novecento, la vita operaia e la
massiccia operazione immobiliare della
Pirelli. Ti sono Vicino di Matteo Girola crea
una vera e propria finestra spazio-temporale tra il foyer del Teatro degli Arcimboldi e
il Festival Internazionale della Cultura di
Bergamo. Rachele Maistrello ci porta Di
qua dal Paradiso, attraverso un percorso
suggestivo fatto di immagini, vegetazione e
fantasie. Nicola Nunziata riflette sul tema
del paesaggio e della relazione tra questo e
l’uomo contemporaneo agendo nello spazio
pubblico. Alessandro Sambini ha inventato
“Replay!”, un quiz tv di ultima generazione
dove le famiglie italiane si sfidano nella riproduzione di video amatoriali. A quanto
pare, all’inaugurazione sarà presente una
nota star della tv, riconoscibile da un folto
pelo rosa. Giulia Ticozzi insieme ai partecipanti de Il mio libro sei tu, restituisce un
racconto inedito di Paderno Dugnano.
• Calendario delle inaugurazioni: Matteo Girola 24 aprile ore 20 Teatro degli Arcimboldi/Festival Internazionale della Cultura di Bergamo - Alessandro Sambini 10
maggio ore 21 Centro Sperimentale Cinematografia - Simona Di Meo, data da definire - Rachele Maistrello 6 maggio ore 11.30
Parco Nord - Fabrizio Bellomo 5 maggio ore
19, Spazio Mil Sesto S. Giovanni - Giulia
Ticozzi 2 maggio ore 21 Biblioteca Tilane,
Paderno Dugnano - Daniele Ansidei 3/05
ore 18.30 Centro Culturale Pertini - Nicola
Nunziata dal 5 maggio affissioni pubbliche
a Cinisello Balsamo.
ONA NOVE 18
Al Mic “Il film dell’obbligo”
Un libro per genitori, insegnanti (e bambini)
Il 22 maggio, alle 17, presentazione del libro di Luigi Allori
“Il film dell’obbligo. guida pratica per fare cinema con i ragazzi a scuola”.
Nell’occasione visita guidata al museo e proiezione di film prodotti
dalla scuola di via Passerini.
Roberto Casalini.
nno di grazia
A
1988: un adulto imbarazzato lascia il cinema Nuovo Arti-Casa Disney di Milano trascinandosi dietro
una bambina di
quattro anni che
urla: “Brutta stregaccia, te lo faccio
vedere io, ti butto
nel pentolone!” L’adulto era mia moglie, la bambina
mia figlia, il film
“Biancaneve e i sette nani”. E quella lontana chiassata è diventata un classico delle storie di famiglia che raccontiamo nelle riunioni conviviali. Bene, mia figlia è cresciuta ed è diventata cinefila: Truffaut, Rohmer, Cassavetes, Dreyer, il free cinema, Bellocchio, mica bruscolini. Mia figlia a tredici anni (noi eravamo terrorizzati all’idea di
essercela portata dietro, in un cinema estivo) si
divertì un mondo a vedere “Pulp fiction”: come
se fosse un cartone animato, come se nelle scene di violenza ci fossero Wil Coyote e compagni
e non attori in carne ed ossa.
Bene, per noi quelle reazioni sono sempre rimaste un mistero. Ora Luigi Allori, nel suo libro “Il film dell’obbligo”, mi spiega (finisco di
scrivere questa prefazione e vado a raccontarlo
a mia moglie): “Un film positivo nel suo complesso può diventare, per il bambino, ‘negativo’
solo perché contiene una sola scena negativa in
sé”. Quella in cui il piccolo s’identifica di più.
Spiega molte altre cose, Allori, in questo manuale che, una tantum, interrompe la felice serie dei “Feuilleton del cinema”. Spiega che cosa
apprezzano i bambini in un film (voi pensate
che siano affascinati dai cowboys? Sbagliato,
sono conquistati dai cavalli), che cosa capiscono
di un film (non lo capiscono per intero fino ai
dodici anni: memorabile l’esperimento sulla
comprensione dei bambini dai tre ai tredici anni di fronte allo stesso film), quanto opera in loro l’identificazione con la vicenda narrata (opera in maniera totale, assoluta, purché il film
non duri più di sessanta minuti: dopo, la disat-
tenzione fa piazza pulita di ogni coinvolgimento). Insomma, se volete sapere tutto su cinema, tv, video e infanzia, leggete con attenzione la prima parte di questo libro, in cui
Allori dà la parola a filmologi, pedagogisti,
psicologi ed esperti assortiti. È il doveroso antipasto che ci predispone al “fare cinema con i
ragazzi a scuola”. Al cinema dell’obbligo, in altre parole. E se il termine obbligo può suonare sinistro a una generazione di genitori antiautoritari, venuti su a precettistica da dottor
Spock, si può rassicurarli. Nessun nozionismo
(ma molte sane e pratiche nozioni: invano si
cercherebbero, in testi blasonati, esposizioni
chiare e sintetiche come quelle che l’autore
dedica, in poco più di una pagina, alle inquadrature), nessun cineforum con o senza
“Corazzata Potemkin”, nessuna pratica cattedratica più o meno respingente.
Semplicemente, con passione e molto buon senso, Allori dice che, per non essere manipolati
dal cinema e dalla tv, per non essere spettatori
passivi che si bevono tutto, occorre imparare a
“leggere e scrivere le immagini”, così come si
leggono e scrivono le parole (il cinema a scuola
ha precedenti anche remoti: a Catania nel
1906, per esempio, leggere per credere). E che
il metodo migliore per imparare a leggere e
scrivere le immagini è realizzare un film in
classe. Suonerà utopistico, in una scuola dell’obbligo dove manca persino la carta igienica,
ma è un’ impresa meno difficile (e meno costosa) di quel che si creda. Lasciamoci guidare dall’autore, che dal preambolo (come proporlo ai
ragazzi?), al primo passo (che cosa c’inventiamo? preso da Gianni Rodari, di accostare due
parole assai lontane fra loro, come cane e armadio o volpe e lampadina, e vedere che cosa la
fantasia degli alunni riesce a cavarne), ci conduce nelle varie fasi della lavorazione dalla
scelta del soggetto alla sceneggiatura, spiega
come fare le riprese, illustra le tecniche di montaggio e di sonorizzazione, fino al momento finale: il giudizio (e la visione) collettiva dell’opera realizzata.
“Il film dell’obbligo” è un manuale brillante
e convincente. Buona lettura e, più ancora,
buona creazione a chi lo accosta. Perché, dopo averlo letto, passare alla pratica è d’obbligo. Si può fare.
Hangar Bicocca e Mic per i cinefili di domani
Museo interattivo del cinema (Mic) propone una
Iallelserie
di rassegne cinematografiche che, dedicate
famiglie, si svolgeranno all’Hangar di via
Chiese. Le proiezioni, che si dividono in cicli tematici e per fasce d’età (4-10 anni e 11-14 anni), si inseriscono nel programma di attività “HB Kids”: l’intento è quello di far conoscere ai bambini e ai ragazzi il
cinema di qualità, senza limiti di tempo, spazio o tecniche, tanto che i film muti saranno accostati ai cartoni per l’infanzia, i film indipendenti con le pellicole d’animazione realizzate con le tecniche più diverse per promuovere l’eccellenza di un cinema che
spesso non arriva al grande pubblico.
Accanto alle proiezioni, poi, i laboratori uniranno la
visione con la creazione: professionisti del settore si
metteranno infatti a disposizione dei bambini e dei
ragazzi per trasmettere le proprie conoscenze e metterli alla prova coi ruoli di regia, animazione, proiezione con il cinematografo o addirittura col cellulare.
Ecco dunque le proposte che, dalle 15, l’HB Kid con
Mic offre alla fascia 11-14 anni: il laboratorio di regia “Vi presento una bugia” coinvolgerà i ragazzi
domenica 29 aprile, mentre “Vedozero-Come raccontare se stessi con il cellulare” impegnerà sabato 12 maggio il regista Andrea Caccia a riprendere il mondo con l’obiettivo di un telefonino; domenica 20 maggio è invece la volta del laboratorio di
animazione “Dalle matite all’animazione digitale”,
mentre domenica 10 giugno concluderà il ciclo il
laboratorio “Esplora la pellicola- Alla scoperta della storia della proiezione”. Per il ciclo “Favole in
musica”, dedicato alla fascia 4-14 anni, saranno
proiettati i film “Le avventure straordinarissime
di Saturnino Farandola” (domenica 6 maggio), “La
rosa di Bagdad” (domenica 20 maggio) e “Blue
Bird” (domenica 27 maggio). l’iscrizione alle attività laboratoriali e alle proiezioni cinematografiche
avverrà, infine, tramite e-mail ([email protected]) o numero di telefono (02.66111573), fino a
esaurimento posti. (Clara Amodeo)
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Domenica 27 aprile, alle 22
Max De Bernardi
Veronica Sbercia
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Old Stories for Modern Times
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ONA FRANCA
La piccola pubblicità degli indirizzi utili
a cura di Sandra Saita
NIGUARDA
Mario, con il pennello al Parco Nord
Questo mese entriamo nel mondo dei poeti della pittura
ella prima metà
N
dell’ottocento dipingere voleva dire
rappresentare fatti e
personaggi del mondo
religioso o culturale.
Tutto era minuziosamente dipinto per
ispirare sentimenti di
eroismo e di grandezza. Ai pittori ufficiali dell’epoca sarebbe parso
indecoroso dipingere ad esempio povere cose e
umili oggetti.
L’impressionismo reagisce a questo modo di
rappresentare il mondo. I pittori impressionisti
dipingono dal vero, sostituendo ai soggetti tradizionali scene ispirate alla vita quotidiana,
agli avvenimenti più consueti: l’importante è
cogliere un momento della realtà, un’impressione, ed esprimerla coi colori.
Mario Martinotti é senza dubbio un poeta della pittura. Abitiamo da 37 anni nello stesso
palazzo. Lo conoscevo solo come pittore naif:
da anni nel saloncino ci sono diverse sue tele
dove la neve fa da cornice al paesaggio calmo
dell’inverno. In realtà Mario é un personaggio
da conoscere.
Nasce a Milano nel 1934, è sposato da più di
50 anni con Enrica, ha figli e nipoti appassionati di pittura come il nonno. A 17 anni lavora come apprendista litografo per le stampe
d’arte. A 21 anni entra al “Corriere” e diventa
cromista della prima pagina della “Domenica
del Corriere” (c’erano i famosi disegni di
Walter Molino e Beltrame).
Gli chiedo come nasce in lui la pittura: ”Nasce
dando la percentuale di colori necessaria per la
riproduzione, avvicinandosi al più possibile all’originale attraverso un procedimento fotogra-
fico. Essendo stato un ritoccatore fotografico
nei miei falsi d’arte ho rifatto diversi Renoir,
Van Gogh, Boldini, Monet”.
Mentre Mario parla mi mostra le sue opere.
“Abbandonando il falso, oggi dipingo opere
”impressionistiche”.
Mi mostra la fotografia di un suo quadro:
“Estate al Parco Nord”. Il dipinto é un olio su
tela 35x50. Mario lo ha donato al Comitato di
quartiere delle case di via E. Cecchi della
Coop Abitare.
Il quadro, molto realistico, riproduce l’angolo di
parco dove nei mesi estivi si riuniscono persone
delle vicine vie Adriatico, Ruvenzori e Maestri
del Lavoro. Lo ha dipinto in inverno, vedendo le
piante spoglie, i tavoli senza i giocatori di carte,
i degustatori di vino, i giocatori di bocce.
Mario Martiontti non ha mai fatto una mostra
dei suoi quadri. Ma per me, che amo l’arte,
Mario Martinotti é un vero e proprio poeta
della pittura.
I
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collettiva ”Musika”con Paolo Avanzi,Francesco
Boero, Vittorio Maria Di Carlo, Anna Maria
Indino, Hermes Stringo, Gero Urso, Giulia
Voltini. È la prima volta che la Galleria dedica
una mostra alla musica, e lo fa combinando la
rappresentazione pittorica dell’elemento musicale con la musica in senso stretto, quella della improvvisazione jazz di Paolo Avanzi che si esibisce
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da Gero Urso lungo una fila di passeggeri in attesa della metropolitana: lo stile di Gero è naif ma
al tempo stesso sottilmente ironico. Di ispirazione
jazz è il quadro di Francesco Boero: una composizione di violino, contrabbasso, tastiera e batteria
che suggerisce ritmo e velocità. Più classico è il
dipinto di Hermes Stringo, in cui violino e partitura appaiono rischiarati da una candela che crea
una atmosfera calda e ovattata tipica della musica cameristica. Nel collage di Giulia Voltini l’elemento musicale viene invece inserito in un contesto di oggetti che gli conferiscono uno spiccato
senso di aderenza alla contemporaneità. Richiamo alla contemporaneità che ritroviamo anche
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ONA NOVE 19
SCUOLA IN
ONA
a cura di Antonietta Gattuso
L’urlo della scuola pubblica
I
l 23 marzo insegnanti e genitori della scuola
pubblica di tutta Italia hanno indetto la giornata ”L’Urlo della scuola. Per una nuova primavera
della scuola”. Il simbolo della protesta è una primula, segnale della rinascita della primavera e di
auspicio della rinascita della scuola pubblica.
Insegnanti e genitori della scuola di via Passerini,
con i bambini, hanno colorato, ritagliato e appeso
alla cancellata le primule di carta per richiamare
l’attenzione sui gravi problemi della scuola.
Come i fiori che sbocciano in primavera, anche la
scuola è un bene comune, che ha bisogno di cure e
risorse, risorse che da anni non solo vengono tolte,
ma addirittura negate se richieste.
L’Urlo della Scuola è l’urlo di rabbia per come la
scuola sia abbandonata, l’urlo che vorrebbe attirare l’attenzione di chi non desidera ascoltare. Non
a collaborazione tra Anmvi (Associazione Naz. Medici VeteL
rinari) e Panini, ha consentito a centinaia di scuole in tutta
Italia di partecipare al progetto “Animali del cielo, della terra e
del mare”, un ciclo di lezioni svolte da veterinari con l’obiettivo
di educare gli alunni al rispetto, alla cura degli animali e alla tutela dell’ambiente in cui vivono. Nella nostra zona hanno aderito con grande interesse le classi terze della scuola elementare di
via Passerini. Le lezioni sono state tenute dal dott. Andrea
Colombo, niguardese doc, che è tornato con grande emozione
nella sua scuola, interagendo piacevolmente con 47 allievi che
non hanno risparmiato le domande.
Nel corso delle lezioni, tra diapositive, quiz, giochi e attività pratiche, sono comparsi la tartaruga, il pesce rosso e tanti altri rappresentanti del mondo animale, ma chi ha destato più meraviglia sono stati Theo, un labrador addestrato al salvataggio in acqua, e un cane da pet-theraphy. Proprio per sugellare l’amicizia
tra uomo e cane c’è stato uno scambio di medaglie tra Theo e
un’alunna in rappresentanza delle classi: un momento indimenticabile, seguito da una lezione pratica sulle responsabilità di
chi desidera possedere un cane.
Ai partecipanti Panini ha regalato l’album “Zampe & Co”, una guida divertente sugli animali domestici e selvatici, sui loro habitat e
sulle loro abitudini, e un “decalogo” di educazione civica: no all’abbandono, raccolta delle feci, uso del guinzaglio e molti altri consigli.
Nell’ultima lezione i bambini si sono improvvisati piccoli veterinari e, con tanto di camice e stetoscopio, hanno cercato di individuare
i piccoli malesseri degli amici animali. L’esperienza dunque ha avuto buoni risultati, come rileva il dott. Andrea: “È una soddisfazione
vedere tanti bambini attenti e collaborativi. Mi brillavano gli occhi
quando ho letto i temi e i disegni che mi hanno regalato. Spero di
tornare in classe con loro! Un particolare ringraziamento va a tutte le insegnanti, tra cui la mia maestra Anna per avermi riportato
a scuola in un’altra veste.” (Ortensia Bugliaro)
La storia
a scuola
abato 31 marzo e domenica 1
S
aprile, la Storia è scesa in
campo nel giardino della Scuola
Primaria di via Guicciardi. I
guerrieri e le dame del gruppo
di rievocazione storica, Compagnia del Cardo e del Brugo, hanno realizzato un campo medievale, in cui bambini e adulti hanno potuto partecipare a laboratori di tessitura, cucina e lavorazione dell’argilla, seguire le visite guidate durante le quali gli
esperti hanno narrato loro la vita quotidiana di tempi lontani
ed assistere ad appassionanti
combattimenti. I genitori hanno
preparato per tutti ottimi panini con la salamella.
L’evento è stato promosso dalla
Compagnia del Cardo e del Brugo, dalla Dirigente Scolastica
Laura Barbirato e dall’Associazione dei Genitori Abg. (Maria Rita Zibellini, insegnante di via Guicciardi e
rievocatrice storica)
“Giocooperiamo: Tocca anche a noi”
tenere a bada i rifiuti nocivi
setto alla Lim”, con l’impegno dei bambini in primo luogo, ma anche di genitori ed insegnanti e
dell’intera comunità, a dotare la scuola di una lavagna interattiva multimediale. Quest’anno un
altro progetto ambizioso: istituire nella scuola un
punto di raccolta degli oli esausti. Questo rifiuto,
pericoloso se finisce negli scarichi domestici, dovrebbe essere smaltito nelle riciclerie. Rendere
più facile e a portata di mano la raccolta differenziata è una garanzia di efficacia. Ecco così i bambini di terza e quarta affrontare il problema.
Innanzitutto un’animazione alla Coop e a scuola
per capire di che cosa sono fatti i nostri rifiuti, do-
ve vanno a finire, come si possono ridurre, come si
effettua una corretta raccolta differenziata. Ma i
bambini con le loro maestre sono già passati alla
fase successiva: che cosa si può fare? Ecco allora,
dopo la raccolta degli scarti vegetali, già raccolti
per realizzare compost per l’orto della scuola,
l’idea di avviare la raccolta di oli esausti. Con
l’aiuto fondamentale di nonno Carlo, che curerà
che tutto avvenga in modo corretto, il punto di
raccolta è stato inaugurato durante la festa di primavera del 24 marzo. L’iniziativa ha avuto il patrocinio del CdZ 9. Un volantino realizzato dai
bambini ha promosso l’iniziativa. Le classi ora sono impegnate nella realizzazione di un cartone
animato che avrà il compito di sensibilizzare i cittadini sul tema. (Valeria Malvicini)
Per il Burkina Faso
razie all’interessamento della Commissione
G
Intercultura dell’Istituto Vittorio Locchi, è
stata dedicata una serata al Burkina Faso, venerdì 23 marzo, presso la scuola di Via Cesari.
Comitato Soci Coop Ornato e Pandora, con il con-
ONA NOVE 20
Successo del concorso per le Scuole Primarie e Secondarie di Primo Grado.
ci stancheremo mai di urlare che la scuola pubblica, a furia di tagli, ha perso gran parte della propria qualità formativa. Non ci stancheremo mai
di urlare che i bambini disabili hanno visto calare le ore di sostegno, che i bambini più fragili senza ore di compresenza non possono essere recuperati, che tutti i bambini non possono più usufruire delle attività di laboratorio e che le uscite didattiche si sono ridotte all’osso.
Le risorse di cui la scuola ha bisogno sono: più insegnanti per un ritorno al tempo pieno; più ore di
compresenza per progetti di recupero e laboratoriali;più finanziamenti per un funzionamento più
efficace e qualificante; più collaboratori scolastici
per ambienti più puliti; personale supplente che
ormai non viene più chiamato. (Alcune insegnanti della scuola di via Passerini)
Il veterinario in classe
ertamente ricorderete che, grazie al progetto
C
“Giocooperiamo-Tocca anche a noi”, la scuola
di via Cesari era riuscita, con il progetto “dal ges-
Poesiàmoci in Zona 9: 175 poeti in erba
tributo di Fondazione Cariplo, Associazione
Mowgli Education e Associazione Donne per le
Donne, hanno presentato dei progetti di cooperazione con questo Stato, volti a sviluppare un’agricoltura sostenibile e rispettosa dell’ambiente.
(foto di Franco Bertoli)
i è svolta sabato 14 aprile la
S
Premiazione del Concorso
“Poesiàmoci in Zona Nove”. Il
Concorso, indetto dall’Associazione Amici di “Zona Nove”, con
il Patrocinio del CdZ 9, ha coinvolto i bambini del IV e V anno della Scuola Primaria (Sezione A) e i ragazzi del I, II e terzo anno
della Scuola Secondaria di I grado (Sezione B). Le
poesie partecipanti sono state 175 e le classi concorrenti 13: 8 della Scuola Primaria (Via Cesari,
Via Passerini, Via Pianell, P.zza Gasparri) e 5 della Scuola Secondaria di I grado (Cassinis di Via
Hermada, Rodari di Via Gabbro). Alla premiazione hanno partecipato il Presidente del CdZ 9,
Beatrice Uguccioni; il Presidente della Commissione Educazione, Antonella Loconsolo; il Presidente del Premio, Luigi Allori.
La Giuria, composta dal Presidente, poetessa
Serena Siniscalco, dalla poetessa Ortensia Bugliaro,
dalla coordinatrice Antonietta Gattuso, dallo scrittore Alberto Oddone, dal musicista e compositore
Oreste Pagliano e dalla poetessa Sandra Saita, ha
conferito il Primo Premio per la sezione A (Scuola
Primaria) all’alunno Ludovico Messa con la poesia
“Paesaggio Alpino”,della classe IV A della Locchi (vedi sotto); il Secondo Premio all’alunna Alice Fabian
per la poesia “Risveglio del Bosco”, della classe IV A
della Locchi; il Terzo Premio all’alunna Marialuisa
Bua per la poesia “La Musica”, della classe IV A della Locchi. Per la Sezione B (Scuola Secondaria di I
grado), il Primo Premio è stato conferito all’alunno
Pietro Marra per la poesia “Ascolta”, della classe IID
della Cassinis (vedi sotto); il Secondo Premio all’alunna Sofia Màspero per la poesia “Domani”, della classe IID della Cassinis; il terzo premio all’alun-
no Alessandro Caldani per la poesia “Il Treno” della
Scuola Rodari.
Inoltre sono state conferite sei partecipazioni con
merito e una menzione speciale della giuria, per tutte e due le sezioni. Le partecipazioni con merito sono
state conferite agli alunni: Gaia Casali (Cassinis),
Giovanni De Luca (Cassinis), Matteo Duvìa (Cassinis), Linda Gioffreda (Locchi), Marco Mapelli (Duca
degli Abruzzi), Marco Meroni (Cassinis), Niccolò
Miani (Duca degli Abruzzi), Ylenia Proietto (Duca
degli Abruzzi), Renzo Rengifo Ybarra (Poerio),
Francesca Rizzo (Rodari), Simona Smedile (Cassinis), a tutta la IV B per una poesia composta da tutti i bambini insieme (Sorelle Agazzi). Le due menzioni speciali della giuria sono state conferite ad Aura
Gazzini (Locchi) e Iryna Votyakova (Cassinis). I
bambini e i ragazzi primi classificati e partecipanti
con merito hanno ricevuto una medaglia e un attestato ciascuno.
Tutti i partecipanti hanno ricevuto in dono due libri
ciascuno, uno è “La Storia dei Fratelli Lumière” di
Luigi Allori, l’altro un libro di poesie di Ortensia
Bugliaro.Alle insegnanti delle classi partecipanti invece, il Presidente della Giuria Serena Siniscalco, ha
voluto gentilmente donare un proprio “Poesiario”
(diario di poesie). Sono state conferite anche “partecipazioni con merito” alle classi partecipanti che si
sono distinte per l’impegno e l’originalità delle composizioni. Le poesie premiate e le partecipanti con
merito, sono state lette dalle poetesse Serena
Siniscalco, Ortensia Bugliaro e Sandra Saita, su un
sottofondo musicale delle note dei New Hara (duo
composto da Luca Bianchi e Oreste Pagliano), che si
sono esibiti anche, tra una premiazione e tra una lettura e l’altra, con dei brani di loro composizione personale (musiche di Luca e parole di Oreste).
Paesaggio Alpino
Ascolta
Ludovico Messa
(IV A della Scuola Vittorio Locchi)
Pietro Marra
(II D della Scuola Gino Cassinis)
L’acqua fresca e cristallina
di quel limpido ruscello,
scorre e canta ogni mattina
e risveglia il mondo bello.
In quel bosco fitto fitto
traversato dal ruscello,
tutto sboccia per incanto
col cantare di un uccello.
Dietro al bosco la montagna
ha le vette tutte bianche
e con l’ombra sua gigante
fa alla valle il sorvegliante.
Ascolta
il rumore della natura
ad occhi chiusi
Ascolta
la pioggia che cade
sulla tua faccia
che resta asciutta
Ascolta
i vecchi taciturni
e leggi nei loro occhi
divenuti così piccoli
brani di saggezza antica
Ascolta il loro respiro affannato
che non ha voce
I nostri sogni in un graffito
Associazione culturale
L’
Arci Varieazioni, in collaborazione con il Doposcuola Medie Affori (organizzato dal Circolo Culturale
Italo Calvino e da Abitare
Società Cooperativa) e con
La Lanterna onlus, realizzerà il 19 maggio un murales/graffito attraverso il quale noi giovani di Affori, Bruzzano, Comasina e Dergano
potremo raccontare i nostri
sogni per il futuro nel luogo
simbolo dell’attentato al futuro della città, il Palazzetto
di via Iseo, oggetto di atti vandalici di stampo mafioso nel 2011. Sono state anche coinvolte le istituzioni
scolastiche, in particolare l’Istituto Comprensivo
Statale Don Orione.
Vogliamo lanciare un messaggio sul futuro dei giovani della zona 9 attraverso una forma di espressione a loro molto vicina, il graffito, in un luogo pubblico (scelto tutti insieme) che testimonia un presente
che non vogliamo accettare: il muro della mensa scolastica di fronte al Palazzetto di via Iseo.Si è poi svolto un laboratorio con un affermato writer, Marte, che
ha messo a disposizione il suo talento.
Ci sono state rivolte delle domande. Ecco le risposte.
Cosa pensate dei luoghi in cui vivete?
Paola:“Mi piacciono,ma di sicuro c’è troppo sporco in
giro, hanno bisogno di essere abbelliti, colorati e ripuliti!”. Alessandro: “Ci sono molte cose che mi piacciono, come il parco di Villa Litta e i campi dove posso giocare a calcio con gli amici.” - Fabio: “Scusate,
ma io preferisco la montagna, dove c’è più verde!” “Matteo: “Sono uno scout, quindi preferisco posti come il Parco Nord.” - Nicolò: “Ultimamente sono suc-
cessi dei brutti episodi, come al Palazzetto di via
Iseo. Spero non si ripetano.” - Mattia: “Mi piace molto Affori come è ora, non
cambierei nulla.”
Vi piacciono i graffiti e i
murales?
Matteo: “Sì, molto, perché
sono colorati, scenografici,
rappresentano la situazione reale del quartiere (anche politica).” - Sharon:
«Anche a me piacciono, perché sono un modo di esprimere con delle parole e dei
disegni aspetti della vita e sentimenti, divertendosi. Non è una cosa fatta a caso. “ - Paola: “Le
scritte sui muri no, ma dei murales colorati come
quelli di via Don Grioli, ci piacciono molto!”
Ne avete mai realizzato uno?
Sharon: “No, ma ho visto degli amici farli.” - Fabio:
“Anche io ho visto mio fratello che ne ha fatto uno e
mi è piaciuto molto. Mi piace disegnare.”
L’ultima domanda riguarda il futuro: dove vi
immaginate e come pensate sarà la città?
Paola: “Io ho un buon ricordo della scuola di via Iseo
e non voglio quindi lasciare la zona e gli amici.Mi vedo in un bel parco verde e finalmente pulito!” - Fabio:
“A dirla tutta, Milano non mi piace molto, spero di
spostarmi, magari in montagna, creando una mia
bella famiglia.” - Sharon:“Vorrei andare a New York,
lì hanno anche inventato i graffiti!” (Le ragazze e i
ragazzi del Doposcuola Medie di via Zanoli 15)
L’evento del 19 maggio sarà una festa aperta e pubblica, con esibizioni e animazioni sul tema dell’hip
hop, che ci auguriamo possa essere anche un momento di condivisione e riflessione importante per tutti.
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
ONA NOVE 21
UNIVERSITÀ BICOCCA
a cura di Luigi Luce
Un concerto
del Conservatorio “G. Verdi”
A Milano il rumore vien di notte
e soprattutto alla domenica
l 23 aprile, alle 14.30, all’Università Bicocca, Aula Magna,
Ipercorso
Edificio U6, piazza dell’Ateneo Nuovo 1, “La Musica come
di scienza e conoscenza”, concerto gratuito e aperto al
L’
ultima analisi dell’inquinamento
acustico di Milano arriva dal Laboratorio di
acustica della Bicocca
diretto dal professor
Giovanni Zambon. I
monitoraggi - postazioni fisse e mobili in
diversi punti della città - da un lato confermano che in città si sono zone con sforamenti anche di 10 decibel, ma anche isole di pace dove il livello acustico è addirittura inferiore a quello di legge.
Il dato più interessante, e nuovo, racconta
una città più rumorosa di notte che di
giorno, più nei fine settimana rispetto ai
giorni feriali, più ai piani alti che in basso.
Salendo, infatti, aumentano le fonti di rumore: al pianterreno si sente molto forte il
tram, ma non il traffico dell’isolato a fianco. I dati di un monitoraggio al primo e all’undicesimo piano dello stesso palazzo sono chiari: a mezzanotte, quando la centralina del primo piano segna 44,9 decibel, all’undicesimo ce ne sono 47,5. Un’ora dopo
lo scarto è tra 40,5 e 44,3, alle due è 42,8 e
45,9, e così via. Solo alle sei si registra l’inversione di tendenza, ma le differenze restano contenute. Un’altra sorpresa è la
pubblico, con un programma musicale esclusivo, accompagnerà la cerimonia di consegna dei diplomi delle scuole di dottorato e la firma della convenzione tra l’Università e il Conservatorio di Musica “G. Verdi” di Milano, per l’avvio di un progetto formativo d’avanguardia. Il Maestro Davide Gualtieri, docente del Conservatorio di Milano, dirigerà un programma
che spazierà dalla musica antica a performance improvvisative e sarà completato da un’esibizione di percussionisti guidati dal Maestro Andrea Dulbecco.
Materiali perfetti?
Ecco come ottenerli
differenza fra giorno e notte: è la notte il
momento più critico.
La legge fissa un calo di dieci decibel dopo
il tramonto (da 65 a 55), ma non avviene
mai. Un esempio: in Melchiorre Gioia dalle 6 alle 22 i decibel superano di 6,7 punti
la soglia consentita, con 71,7 decibel totali; ma dalle 22 alle 6 il margine fuorilegge
sale a 14,6, con 69,6 totali. Nel weekend,
poi, è ancora peggio: se durante il giorno i
festivi sono sempre più silenziosi dei feriali, dalle 23 il dato si inverte. Soluzioni? Per
Zambon “interrare il più possibile il traffico, perché quando le auto in strada calano
aumenta la velocità e il rumore resta alto.
Potrebbero dare buoni risultati le ricerche
in corso sul suono generato da pneumatici e motori sugli asfalti fonoassorbenti”.
Dove volano le rondini questa primavera?
imbolo della primaS
vera, svernano a sud
del Sahara o nel subcontinente indiano e nidificano tra l’Europa e
la Cina. In Lombardia
stanno diminuendo a
vista d’occhio: come contrastare la tendenza? Lo spiega Roberto Ambrosini, ricercatore dell’Università Bicocca.
Perché in Lombardia è scattata
l’emergenza rondini?
In seguito a nostre ricerche in tre zone
diverse (Parco Adda sud, Parco di Montevecchia e della Valle del Curone, Parco
Piemontese del Ticino) le rondini diminuirebbero ogni anno dell’8,4 per cento,
contro il dato medio europeo del -1 per
cento. In particolare nel Parco Adda sud
si è passati da 4000 coppie di rondini nel
‘99 a 1800 nel 2011, con una flessione del
56,7 per cento in dodici anni.
Siamo di fronte a un rischio di estinzione?
I numeri a livello europeo non sono preoccupanti e si può escludere il rischio per i
prossimi 20 anni. Tuttavia val la pena occuparsi delle rondini perché si tratta di
una specie di simbolo della primavera.
Preservare un ambiente favorevole per
questa specie, inoltre, significa preservarne molte altre in pericolo, tra cui lucciole,
libellule e averle, anch’esse legate all’ecosistema agricolo. Le rondini, in particolare, sono animali legati all’agro-ecosiste-
ma, uccelli migratori e insettivori aerei,
così studiarle ci dà informazioni contemporaneamente sulle specie di uccelli appartenenti a ben tre categorie in marcato
declino demografico.
Per quale motivo ne arrivano sempre
meno a nidificare in Europa?
Si pensa, ma non è ancora stato dimostrato, che dipenda dai cambiamenti climatici, il che spiegherebbe in parte il divario tra il tasso di decremento medio in
Europa e quello in Lombardia, regione
più vicina all’estremità meridionale della zona di nidificazione e quindi più colpita dal cambiamento climatico. Il divario dipende anche dai pochi dati disponibili sulle rondini in Europa meridionale.
Ecco perché studiarle qui da noi in Italia
è così importante.
Come fermare la diminuzione degli
arrivi delle rondini?
Da una parte è necessario acquisire maggiori informazioni su dove vanno a svernare e sulle loro rotte. Dall’altra, occorre
sapere le condizioni che ne favoriscono la
riproduzione e cercare di predisporle.
Per il primo punto, è in corso un nostro
progetto finanziato da Cariplo. Alcune
rondini in partenza alla fine della scorsa
estate sono state “equipaggiate” con un
piccolo geolocalizzatore da mezzo grammo, il geolocator, che al loro ritorno in
primavera ci darà informazioni dettagliate sulle rotte migratorie seguite.
Un’esperienza con il geolocator era già
stata effettuata l’anno precedente nel
Parco Piemontese del Ticino. Per quanto
riguarda le condizioni favorevoli alla nidificazione, sappiamo che le rondini costruiscono nidi solo in edifici e manufatti umani, accessibili e preferibilmente
scaldati dalla presenza di allevamenti. Il
declino delle cascine influisce quindi negativamente sulla loro nidificazione, ma
in particolare il declino è maggiore - così
dimostrano le ricerche nel Parco Adda
sud - laddove entro i 200 metri dalla cascina ci sono meno prati. Alla luce di
questi dati, poiché non è sostenibile economicamente una politica che contrasti
la dismissione degli allevamenti, si sta
cercando di incentivare gli agricoltori a
seminare i campi con culture foraggere e
a mantenere i prati stabili.
Ne torneranno di più negli anni a
venire?
Riteniamo, dalle recenti ricerche e da
quelle ancora in corso, che prati estesi con
larga presenza di insetti di cui si nutrono
le rondini e locali accessibili per costruire
i nidi possano ridurre l’impatto negativo
costituito dalla dismissione degli allevamenti. Con iniziative come quella del
bando che incentiva le culture foraggere
nel Parco Adda Sud speriamo di poter invertire o almeno limitare, nei prossimi
anni, la diminuzione delle rondini nel nostro Paese. E ne beneficerebbero anche altre specie, tutte indispensabili per il mantenimento della biodiversità.
segreto di un materiale perfetto, non soggetto a
Ibenlrotture,
distorsioni o altre imperfezioni, è crescere
impilato. È la scoperta dei ricercatori di Scienza
dei Materiali dell’Università Bicocca in collaborazione tra gli altri con il Politecnico di Milano.
Gli autori della ricerca hanno, infatti, dimostrato
come si possano integrare strati di materiali semiconduttori, particolari e diversi, sul silicio (abbondante, economico e ben conosciuto), senza avere crisi di rigetto,
difetti, distorsioni e rotture. Grazie alla tecnologia sviluppata si può
ottenere un miglioramento delle prestazioni dei diversi materiali
applicati sul silicio, potenziandone le proprietà. Grazie a questa tecnologia sarà possibile realizzare celle solari ad alta efficienza per
satelliti, più leggere e meno costose; sensori che monitorano le operazioni in laparoscopia con bassissime dosi di raggi X; dispositivi
elettronici di potenza meno costosi e più efficienti, per gestire autoveicoli e produzione di energie alternative.
Il vantaggio sta nell'utilizzo di un supporto poco costoso e abbondante
come il silicio. Senza questa tecnologia, per ottenere materiale senza
rotture o difetti, bisognerebbe utilizzare materiale pregiato, con costi
molto maggiori. Il risparmio, ad esempio nelle celle fotovoltaiche, è stimato intorno al 15/20 % per ogni cella (sul costo di circa 200 euro).
Le celle solari
ora si fanno con la luce
A un giovane chimico della Bicocca
il Premio Cariplo “Ricerca di frontiera”.
elle solari organiche fabbricate utilizzando la
luce. Con questa innovativa idea Luca
C
Beverina, giovane ricercatore di chimica organica del dipartimento di Scienza dei Materiali
dell’Università Bicocca, si è classificato al quarto
posto nel Premio Cariplo “Ricerca di Frontiera”
con un finanziamento alla ricerca di 130 mila euro. L’idea di Beverina, affiancato dal collega Riccardo Ruffo, consiste nell’uso della luce sia come reagente fondamentale nella preparazione del dispositivo fotovoltaico sia come alimentazione della
cella stessa una volta assemblata.
“L'utilizzo della luce non tanto e non solo come alimentazione di
una cella fotovoltaica ma come vero e proprio strumento per la sua
realizzazione è l’idea alla base di questo progetto - ha detto
Beverina -. L’obiettivo di questa ricerca è favorire l’industrializzazione di questa tecnologia e contribuire all’affermazione dei materiali organici nel fotovoltaico”
Il progetto ha l’obiettivo di migliorare il processo produttivo delle
celle fotovoltaiche organiche (basate su composti del carbonio) realizzando i collegamenti fra le diverse celle che formano un pannello con lo sfruttamento contemporaneo di autoassemblaggio e reattività fotochimica di materiali attivi originali. I vantaggi in termini
industriali sono l’aumento dell’efficienza di conversione dell’energia solare in energia elettrica delle celle organiche, ora attestata intorno al 10 per cento, e la riduzione dei costi produttivi.
La città a disposizione con un click
Wi-fi gratuito in tutta la zona 9?
Presentato dal sindaco Pisapia e dal rettore Fontanesi il progetto Open Data.
Ne parliamo con i consiglieri Jacopo Rossi e Andrea Quattrociocchi.
14 marzo è stato presenIdacoltato,
alla presenza del sinGiuliano Pisapia e del
rettore Marcello Fontanesi,
il progetto Open Data, cui
partecipa l’Università di Milano-Bicocca, insieme tra gli
altri al Politecnico di Torino. Lo scopo dello
studio è quello di rendere accessibili tutti i dati della città, dagli orari dei negozi alle informazioni sul singolo quartiere.
Gli Open Data servono a fornire al cittadino
dati sui trasporti, sull’ambiente, sulla raccolta dei rifiuti fino agli orari dei negozi, accessibili liberamente dalla rete e senza costi per
tutti i cittadini. Open Data rivoluziona il modo di informare i cittadini, grazie a una serie
di dati disponibili su una piattaforma accessibile da pc, smartphone e Iphone.
Gli Open Data servono a migliorare la vita
in città, dando la possibilità ai cittadini di conoscere in tempo reale, ad esempio, dove trovare un posto libero per parcheggiare l’auto,
quale percorso tramviario è meno trafficato,
come raggiungere un negozio nel minor tempo possibile o, più semplicemente, sapere se
la palestra del quartiere è aperta anche di
domenica.
“È importante - ha detto il sindaco - implementare la diffusione di internet, la conoscenza del-
ONA NOVE 22
l'agenda digitale, degli Open Data, perché l’innovazione può essere uno strumento importante anche per superare la crisi economica. Il
Comune di Milano è già impegnato in questo
senso. Anche in vista di Expo Milano 2015”.
“Crediamo molto in questa iniziativa che
permette di rendere ancora più accessibili i
dati sui servizi pubblici - ha affermato dal
canto suo Fontanesi -. Come Università siamo molto interessati a mettere a disposizione le nostre competenze per progetti come
quello sugli Open Data. Il nostro è l’impegno
di un ateneo aperto e disponibile alla collaborazione con il territorio. L’Università contribuisce al progetto Open Data mettendo in
campo specifiche competenze sugli aspetti
legali e sugli aspetti tecnologici.”
uone nuove dal mondo della comunicazione
B
on line e senza fili: il CdZ 9 ha infatti recentemente approvato una lista di aree, soprattutto
verdi, individuate dalla Commissione per il decentramento che ben si prestano a canalizzare la
grande innovazione dell’Hot Spot (area in cui internet è accessibile senza fili) gratuito di quartiere. Il progetto corre di pari passo all’ambizioso
piano di installare in tutta la capitale meneghina 1.200 centri di propagazione negli spazi aperti, che si andranno a unire al wi-fi libero e gratuito già presente in tutti gli uffici comunali e attivo dal 16 gennaio. Ma c’è di più: abbandonato il
modello del wi-mi, internet wireless inaugurato
nella scorsa amministrazione che consentiva di
navigare gratis per una sola ora al giorno, il nuovo wi-fi comunale sarà libero e gratuito tutti i
giorni della settimana, 24 ore su 24, a condizione
che non si visitino siti vietati ai minori di 18 anni, il peer-to-peer e lo streaming.
“Sono entusiasta del progetto - dice Jacopo Rossi,
vice presidente della Commissione territorio e attività produttive del CdZ 9 -. Poiché esso viaggia
verso due ambiziosi progetti: il riequilibrio delle
zone centrali, in cui la rete serve, e la valorizzazione di quelle periferiche, dove la rete potrebbe portare a un nuovo tipo di aggregazione e di sicurezza. Per questo ho presentato un emendamento
che chiede l’installazione, all’interno dei parchi di
Zona 9, di tavoli e gazebi che possano rendere il
progetto maggiormente fruibile dalla cittadinanza”. Azione positiva, dunque, anche per la libera
circolazione dei pensieri e della comunicazione: ma
come la mettiamo con la salute e la sicurezza? “Il
vice direttore generale, responsabile area innovazione, economia e sviluppo del comune di Milano
Sergio Mancuso dice che siamo al di sotto dei limiti di legge, anche al di sotto del 3G - risponde Rossi
-. Ma per essere ancora più certi della sicurezza del
wi-fi sarà a breve istituita una commissione di studio all’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa) della Lombardia.
Anche Andrea Quattrociocchi, presidente della
Commissione del CdZ 9 che si occupa in zona della questione con l’aiuto del consigliere Leonardo
Cribio, non nasconde il suo entusiasmo per questo progetto gestito dal City Manager del
Comune Davide Corritore: “Sarà una delle realizzazioni più significative di tutta Europa: stiamo parlando di ben 250 antenne installate in zona, ciascuna delle quali coprirà un’area in un
raggio di cento metri. Saranno ulteriori installazioni rispetto a quelle che già ci sono, nelle biblioteche per esempio, nelle università, in edifici
pubblici o in locali privati. Un progetto da molti
milioni di euro che cambierà totalmente la cultura informatica della nostra città e consentirà anche a chi non si può permettere la spesa di un
contratto con un provider di visitare siti e di usare la posta elettronica.” (Clara Amodeo)
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
ONA 9
DERBY
SPORT IN
ONA
a cura di Roberto Braghiroli
a cura di Lorenzo Meyer e Mauro Raimondi
Un calcio alla crisi
Champions, addio
oberto Clerici, presidente del Niguarda Calcio, ha appena perso
R
la moglie Luigia, classe 1946, che domenica 1 aprile si è arresa a
un male che la tormentava da una quindicina d’anni. Un lutto grave,
O
scudetto o stagione buttata
(perché la Supercoppa vinta
con l’Inter in Cina è ormai lontana
anni luce). Questo, ha stabilito la
serata di Barcellona. E così sono finiti gli atroci dilemmi che nelle ultime settimane hanno tormentato
noi tifosi rossoneri. Primo: il Milan
ha realmente la possibilità di battere i campioni del mondo? Secondo: abbiamo la squadra e la rosa per vincere Champions e Campionato? E se no, è meglio proseguire il cammino in Coppa prosciugando le nostre non infinite
energie e rischiando di perdere
con il Chelsea o in finale con il
Real (o il Bayern)? O è preferibile
essere eliminati subito e concentrarci nella sfida con i gobbi?
Bene, ora tutte le domande hanno
ottenuto una risposta. Sulla prima, in realtà, non vi erano molti
dubbi. Per superare il Barcellona ci vuole tutto quello che ha avuto
l’Inter due anni fa (solo 2 anni? Sembrano passati secoli!): 1) una
squadra molto forte e anche molto tosta caratterialmente; 2) molta
fortuna; 3) qualche aiuto arbitrale. Deve essere l’anno buono, insomma. E per il Milan, evidentemente, non lo è. Innanzitutto perché il probabile rigore non visto per il Barcellona a San Siro l’abbiamo subito pagato al Nou Camp, e pure con gli interessi: il secondo
penalty di Messi è stato un vero regalo, ed è pure giunto in un momento importante della partita, allo scadere del primo tempo. Se
fossimo andati al riposo sull’1-1 forse (e sottolineo forse) sarebbe
stata un’altra partita. Inoltre bisogna ammettere che la fortuna
non è stata dalla parte del Milan, innanzitutto nel sorteggio: incontrare la squadra più forte al mondo in doppia gara ti lascia poche
possibilità. In partita unica, magari, ce la puoi anche fare, ma così
era molto dura. Soprattutto se mezza squadra arriva reduce da infortuni e se manca il perno della difesa, quel Thiago Silva che pare
diventato fondamentale come il Baresi di un tempo.
Tuttavia noi milanisti siamo tendenzialmente onesti e obiettivi, e
perciò diciamolo chiaramente: il Milan non ha ancora la squadra
idonea per sfidare il Barcellona e vincere la Champions. E qui è
inutile che il presidente onorario per acclamazione (!) si arrabbi, tra
l’altro in diretta televisiva (che sia stato un remake dell’esonero di
Zaccheroni e noi non lo sappiamo ancora?). Innanzitutto, tranne Ibrahimovic e pochi altri, negli ultimi anni il Milan ha
speso il minimo sindacale, limitandosi soprattutto a prendere giocatori a fine contratto o saldi di fine stagione,come (il pur bravo) Nocerino. Fabregas, per tanto tem-
po oggetto del desiderio rossonero,
era in panchina con la maglia del
Barcellona. E poi: chi, quando
Galliani era già in viaggio per acquistare Tevez e vendere a peso
d’oro Pato, ha ordinato di sospendere l’operazione? Noi no di certo.
Così adesso Tevez ha ripreso a giocare nel Manchester City e Pato,
dopo essere stato fermo per mesi,
adesso si è di nuovo infortunato,
ma all’altra gamba! Che decisione
sagace! Perché è vero che Ibrahimovic negli appuntamenti internazionali sparisce, ma vogliamo
anche dargli una vera seconda
punta a fianco? Uno che la butti
dentro spesso e non solo qualche
volta come Robinho? Per quanto
tempo Ibra dovrà cantare e portare la croce (scusate il paragone, visto che siamo a Pasqua...), salvo poi arrivare sfiancato a metà stagione? Se nella classifica marcatori del campionato il secondo goleador rossonero è Nocerino credo proprio che degli errori ci siano stati. E non solo in attacco, perché se Allegri è costretto a far giocare
Nesta con le stampelle e Ambrosini in tutte le partite (fra un po’ entrerà in campo con la maschera per l’ossigeno), qualcosa non torna.
E di Seedorf che alla sua tenera età zampetta per il campo in entrambe le gare decisive della Champions, cosa dobbiamo dire?
Personalmente, ritengo che Allegri abbia magari sbagliato qualche “pedina” ma non sbagliato approccio: il Barcellona ha e avrebbe sempre, anche contro i marziani, un possesso palla superiore
al 60%. Sono loro che comandano, tu puoi solo aspettarli e ripartire. E se invece vuoi provare a sfidarli a viso aperto, innanzitutto devi avere a centrocampo gli uomini adatti per farlo (che il
Milan non ha) e poi stare molto attento a non scoprirti, che nei
larghi spazi ti uccidono. Diciamocelo: per adesso sono di un’altra
categoria: una squadra che farà la storia del football come il
Milan di Sacchi (e mai e poi mai l’Inter di Mourinho). Ma prima
o poi caleranno anche loro, è la legge del calcio.
E così, cari amici rossoneri, adesso non ci resta che il campionato.
Dove, se solo gli arbitri avessero visto tutti i nostri gol, saremmo
nettamente primi. E invece non è così, perché la Juventus ha superato il momento di crisi ed è pure spinta dalla grandissima motivazione dell’imbattibilità che li fa raddoppiare le energie. Si deciderà come nel basket, punto a punto. E chissà che gli interisti, alla penultima giornata, per odio verso i loro “amici”
bianconeri, non ci facciano lo stesso regalo che la Lazio
ha fatto loro due anni fa…
FOTOREPORTER DI
ONA
che non gli impedisce però di fare due chiacchiere con “Zona Nove” sul
Niguarda Calcio, un hobby e una passione che ora non potranno che
rafforzarsi: “In effetti adesso avrò un po’ più di tempo libero e, almeno per il momento, un po’ meno voglia di tornare a casa”, ammette.
• Occhio alla spesa E allora, parliamo di calcio, che è meglio. “In
tutta sincerità - racconta - non è un periodo semplice nemmeno da
questo punto di vista. Non per i risultati delle squadre del
Niguarda Calcio, dei quali siamo molto soddisfatti, a parte qualche
eccezione. Piuttosto, sta diventando sempre più difficile far quadrare i conti: la nostra società si mantiene con le quote d’iscrizione
versate dalle famiglie dei giovani tesserati, che rispetto ad altri
sport sono molto più basse, e dal contributo di qualche sponsor.
Ecco, proprio da quest’ultimo fronte arrivano le note più dolenti:
molti commercianti di zona, anche se il loro contributo era di poche centinaia di euro, stanno rinunciando a darci una mano; segno
che la crisi sta colpendo duro”. Tenere in piedi una società di oltre
260 atleti tesserati, però, non è uno scherzo: tra rimborsi spese agli
allenatori, acquisto di materiale sportivo, manutenzione dei campi
e bollette di acqua, luce ed elettricità, anche qualche centinaio di
euro in più può fare comodo. Oltre a qualche volontario in più: “Sì,
in effetti siamo sempre alla ricerca di qualcuno che abbia voglia di
impegnarsi, ovviamente a titolo gratuito, nel Niguarda Calcio.
Magari fin da subito, visto che a maggio inizieranno i nostri due
tornei primaverili”, scherza (ma non troppo) Clerici.
• Al via i tornei In effetti, ci siamo quasi: il 2 maggio, infatti, ci
sarà il fischio d’inizio sia del torneo Amleto Farina, riservato alle
categorie non agonistiche che si disputerà sull’omonimo campo di
via Cesari, sia del torneo Giuseppe Righi (fino all’anno scorso
chiamato Enrico Cucchi), intitolato al dirigente rossoazzurro
scomparso lo scorso agosto, che si disputa sul campo di via Arezzo.
Due appuntamenti importanti, che dureranno tutto il mese e che
chiuderanno, come sempre, la stagione sportiva. “In attesa della
prossima, per la quale siamo già alla ricerca di nuovi bambini, da
quelli nati nel 2006-2007 in su, per la nostra Scuola Calcio. E chissà che non si riesca a organizzare un bel torneo a settembre da dedicare a mia moglie…”, chiude Roberto Clerici.
La StraNiguarda è il 20 maggio
omenica 20 maggio QuiNiguarda organizza la corsa-camminata
D
StraNiguarda nel quartiere e nel Parco Nord. Il ritrovo sarà davanti alla scuola Cassinis alle ore 9.30. È possibile iscriversi, a partire
dal 23 aprile, presso: la Banca del tempo, via Passerini; il Centro
Culturale della Cooperativa via Hermada 14; Ecoedile, via Hermada
angolo via Ornato; La Caneva, via Ornato 7. All’arrivo in via Passerini
(spazio Villa Trotti) sarà organizzato un punto ristoro e ci sarà un mercatino di hobbisti e associazioni del quartiere.Vuoi esporre anche tu come hobbista o vuoi esserci come associazione? Scrivi a Chiara Morelli
[email protected] <mailto:[email protected]>.
BELLEZZA IN
ONA
a cura di Franco Bertoli
a cura di Franco Massaro
Collina dei Ciliegi & Borgo Pirelli
È arrivata la Primavera
Due luoghi molto particolari: un borgo ormai unico che necessita decisamente di interventi di ristrutturazione da parte dell’Aler e una
una collina di ben 27 metri di altezza, nata dalle macerie, che offre
un panorama particolare sulla Milano dei grattacieli e che, con
qualche miglioria, potrebbe davvero diventare un luogo di incontro
privilegiato per un quartiere che l’ha sempre ignorata.
De Calboli: Polizia Locale
Bicocca: stazione del metrò
Presso il Nucleo Tutela Donne e Minori, così vengono trattate le bandiere europea, italiana e comunale. Non è il caso di intervenire da parte delle autorità?
Ecco come di presenta, ormai terminato, uno degli accessi alla stazione della nuova linea della metropolitana 5
alla Bicocca.
opo un incredibile tira e molla, ecco che la Primavera è arrivata veD
ramente! Allora usciamo come le lumache dopo la pioggia e buttiamoci a cercar fiori. È un momento speciale per i fotografi, perché ogni
pianta spinge i propri all’aperto, persino il Bagolaro, grande e grosso,
mostra i suoi minuscoli fiori con solo due petali di pochi millimetri. Ci
sono poi quelli che prendono sempre il primo posto, in queste gare, come il Pruno, il Ciliegio, l'Albicocco, il Pesco, il Melo, ma un sacco di ammiratori li ha anche il Corniolo con i suoi mazzetti di fiorellini gialli. E
la Glicine? E la Robinia? Spettacolosi!
Eppure il primo piacere ce lo fornisce il prato con un sacco di
Veroniche, Ranuncoli e Margherite. Magari come quella della foto, che ho scoperto casualmente in questi giorni e che mi ha lasciato a bocca aperta ed occhi spalancati, con un sorriso sulle labbra.
Eh, sì, è tempo da digitale in tasca e via!
([email protected] <mailto:[email protected]>)
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ONA NOVE 23
ONA NOEUV
Cont el coo in di nivôl
L’angolo di Don Giuseppe
La colonna poetica
a cura di Augusto Cominazzini
a cura di Don Giuseppe Buraglio
a cura dei lettori
La Presunziôn
C’era una volta il West
La pace del cuore
mmagino una famigliola americana stretta nella morsa
Itemente
della povertà, economica e sociale, in un tempo sufficienlontano dal nostro. Penso al suo capofamiglia che
Classe III C - Scuola Primaria Via Pianell, 40
Coordinamento Ins. Antonella Ghiuri
guarda verso ovest e dice: mettiamoci in cammino e raggiungiamo terre lontane, larghe, estese, verdi, ospitali, che
possano diventare la nostra casa. In mezzo al nulla. Vedo
montagne attorno a distese a perdita d’occhio. Vedo, nel
mezzo, una casa di legno piuttosto malandata, più baracca
che casa. È circondata da un approssimativo steccato. La
terra adiacente è sommariamente coltivata, qualche animale pascola lì attorno. C’è una donna, qualche bambino.
L’uomo di casa sta lavorando il campo appena più lontano
dalla casa, ma sempre con lo sguardo a portata di casa. Mi
viene da chiamarlo ranch, ma il nome mì sembra eccessivamente lussuoso per quello che vedo.
Sì, sono dentro uno dei vecchi film che raccontano l’epopea
del Lontano Ovest. In ogni caso, fiction o realtà, mi prende
un senso di essenzialità che mi è suggerito non solo dal paesaggio ma anche e soprattutto dallo stile di vita dei suoi pochi abitanti. L’ora del pasto è un momento di grande significato familiare: poche, pochissime cose maneggiate con stoviglie assolutamente essenziali. In mezzo alla tavolaccia di legno c’è un grande piatto, sempre di legno, con dentro una
pietanza che è la somma di ingredienti che noi, oggi, non
metteremmo insieme. Eppure sembra buona. Una vecchia e
sbeccata brocca al centro tavola dice che la bevanda per il
pasto è l’acqua. Tutti si radunano attorno a questo desco essenziale, il papà si leva il cappello, i figli si raccolgono in silenzio, la mamma, stando in piedi affaccendata, si ferma un
attimo, il papà inizia la preghiera di ringraziamento al
Signore per quel provvidenziale cibo. Tutti mangiano sereni, i bambini scherzano, gli adulti esprimono anche le loro
preoccupazioni per quella vita così precaria. Ma tutto ha
tanto il sapore del bello essenziale, della pace ritrovata, della scomparsa del male sociale.
Mi accorgo che è poesia. Parecchio. Sì, perché quella vita è
tanto dura, c’è meno del necessario, si è esposti ai mille pericoli provenienti dalla natura, dalle malattie, dai pochi
umani che rischi di incontrare comunque. È una vita dove il
rischio significa morte, dove la morte è sempre alla tua porta e non ha pudore nel portarti via persone care anche in
giovane età. È però una poesia che mi piace, che mi fa pensare. Una poesia che mi permette, pur considerando la realtà in tutta la sua interezza, di riportare all’essenziale il mio
modo di vivere di uomo del ventunesimo secolo.
Un’umile regale
candida Colomba
amica dell’Ulivo
leggiadra vola
nel Cielo
dando vita
ad un inaspettato Arcobaleno.
L’òmm el gh’ha on’idea fissa: la fanatica presunziôn,
compagnada da la paradòssal conviziôn,
de riuscì a scovrì i sterminaa confin de l’Univèrs,
anca se quèll che la pensaa incoeu...
doman l’è giamò divèrs.
El gh’ha la presunziôn de compètt con la Natura,
ma l’è minga bôn de eguaglià la sôa bravura
e quand lee la ghe presenta i sò tremend sorpres,
el streng i ciapp per la paura, meschin e indifes.
L’ha traa in pee la moda del biologich, de natural
anca se tutt intôrna gh’è soltant l’artificial,
con OGM, pesticidi, amiant, ruff tossich dispèrs o sotterraa
e aria, acqua e tèrra vergognosament inquinaa.
E tutt l’è soggètt a la chimica alimentar, per fa profitt:
fôrment, melgôn, carne, latt, fôrmagg, biedrav, cornitt,
con la pubblicità che la esalta i pregi, l’alta qualità
de prodott pastrugnaa che hann perduu la genuinità.
Allôra sì che se mangiava genuin, con polenta e saracch,
incoeu con fesa de vitèll cressuu con metodi bislacch,
pollaster strengiuu dent in stabièll, in batteria,
latt e fôrmagg sofisticaa, manipolaa con maestria.
Realtà dovvuu a la presunziôn de chi se cred perfètt,
ma ch’el desmentega de soppesà i pròpi difètt,
specialment l’integrità moral e la coscienza,
necessari per podè viv con onestà e decenza.
L’è difficil per l’esser uman rinuncià ai sò abitudin sospètt
se gh’è de mèzz l’illecit ch’el procura danee e grand rispètt,
ma l’è pusse facil, per lu, offend la propria dignità.
Ven de domandass:” Perchè l’òmm el pecca mai de umiltà?”
Così il Cuore,
sazio di Pace e Gioia,
può finalmente volare
libero nella sua Patria.
Buona Pasqua
Jennifer
(prima elementare di via Pianell)
Le uova sorpresa
le rondini e i fiori
rallegran la Pasqua
di vivi colori.
Ma il dono più bello
il regalo migliore
lo porta la pace
in fondo al cuore.
Buona Pasqua
odiaco di ona
a cura di Anna Maria Indino
L’oroscopo di Aprile
Figlia di ona
a cura di Silvia Faggiano
ARIETE 21.3 – 20.4
Momenti di stasi in vari campi della vostra vita,
ora vi sarà più utile fare il punto della situazione
che dare il via a nuove iniziative. In amore
un’amicizia potrà trasformarsi in un sentimento
stupendo. Un genitore sarà polemico, ma saggio.
Non irritatevi, ma mostrategli gratitudine.
BILANCIA 23.9 – 22.10
Al lavoro proteste sentirvi un po’ controllati, in realtà tutto si aggiusterà in tempi rapidi. Una cara
amica lontana vi porterà buone nuove e vi farà
un’offerta davvero allettante. In casa un nodo deve venire al pettine, meglio subito che più avanti
nel tempo. Weekend di Pasqua in montagna.
TORO 21.4 – 20.5
Forse vi siete presi troppi impegni e ora vi sentite
un po’ stressati e preoccupati. Mettetevi a tavolino ed eliminate per ora ciò che potrete riprendere
dopo la Pasqua. In amore, ascoltate ciò che vi dice
il vostro cuore, assecondando relazioni con persone nelle quali c’è affinità intellettuali.
SCORPIONE 23.10 – 22.11
Scommetterete il tutto per tutto in amore,sembrate essere completamente assorbiti da un sentimento molto forte. La voglia di prestare cure e attenzioni al corpo e al vostro aspetto vi porterà ad
avere più sicurezza in voi stessi e a essere straordinariamente disinvolti. Lavoro tutto ok.
GEMELLI 21.5 – 21.6
Eventi inaspettati e situazioni intime soddisfacenti vi renderanno più sicuri nei rapporti con l’altro sesso.Al lavoro dimostrate di essere all’altezza
delle mansioni affidatevi e a mano a mano diverrete insostituibili. A Pasqua, evitate i disturbi psicosomatici dedicandovi ad attività all’aria aperta.
SAGITTARIO 23.11 – 21.12
Tenderete a rimandare alcune decisioni professionali che implicano delle responsabilità, ma dopo
Pasqua. Non sembrate pronti a decidere adesso.
Qualcuno vi aprirà il suo cuore ed esprimerà i suoi
veri sentimenti, anche nei vostri confronti, potrete
rimanere a bocca aperta.
CANCRO 22.6 – 22.7
Le nuove iniziative in ogni campo sono favorite,
buttatevi con entusiasmo in attività insolite. In
amore si potrà giungere a un bivio, molti di voi
troveranno il coraggio di chiudere un rapporto ormai logoro e insoddisfacente. Il consiglio di un parente stretto sarà illuminante. Cambiate look.
CAPRICORNO 22.12 – 20.1
Dovrete seguire più da vicino i contatti che vi interessano e i progetti che vi stanno a cuore. Gratificazioni anche dal partner, non vi mancheranno le
dimostrazioni d’affetto e quelle piccole, ma importanti, attenzioni. Una buona carica vi aiuterà a
portare avanti anche attività extralavorative.
LEONE 23.7 – 23.8
Vi servirà del tempo per il riposo e le attività distensive, o da soli o in rilassante compagnia. In
amore potrete trovare nuovi punti d’intesa sia sul
piano mentale sia sul piano fisico, e Pasqua, lasciatevi andare a dolci promesse. Potrete tentare
la fortuna al gioco, le stelle vi appoggiano.
ACQUARIO 21.1 – 19.2
Saprete capire chi è sincero e chi è interessato, basta che aguzziate l’ingegno. Inutile per ora tentare
strade nuove in amore, se quelle già conosciute sono rassicuranti e positive. Non saprete che pesci
pigliare con un’amica che sta diventando troppo
possessiva, dopo Pasqua è meglio chiarire.
VERGINE 24.8 – 22.9
Una buona spinta all’ambizione costruttiva
vi giungerà da un parente in gamba, seguite
i suoi consigli. Vitalità ed entusiasmo caratterizzeranno i vostri rapporti sociali, sarete
apprezzati e ricercati da più parti.
Avvenimenti emozionanti vi porteranno a fare un bel viaggetto.
PESCI 20.2 – 20.3
Una persona entrerà più spesso nei vostri
pensieri, stimolandovi a riflettere e a prendere decisioni che si riveleranno positive. Non
sarà facile far tornare i conti a fine mese, ma
alcune mosse sagge potrebbero portarvi a
netti miglioramenti, come trascorrere le feste
di Pasqua in famiglia.
IL SEGNO DEL MESE ARIETE 21.3 – 20.4
Segno di Fuoco, è detto Cardinale in quanto dà inizio alla stagione della primavera. Caratterizza personalità impulsive, vivaci, leali,
ingenue, generose, dalla psicologia semplice ed immediata.
PIETRA: Rubino – COLORE: Scarlatto – ESSENZA: Lavanda – FIORE: Garofano – GIORNO: Martedì
ONA NOVE 24
Comunicare
n tempo poter comunicare a distanza era sicuramente più
U
difficile. Potevi spedire cartoline o lettere, o mandare telegrammi, ma comunque i tempi erano lunghi, molto lunghi,
specialmente se la destinazione dell’eventuale lettere era come da qui in Cina. Ora invece è tutto più semplice: ci sono i
cellulari, per non parlare poi dell’enorme risorsa di internet
con la quale possiamo inviare email, chattare in tempo reale
su facebook e social-network o comunicare attraverso skype,
che funziona un po’ come una video-chiamata: parli con il microfono e grazie alla webcam vedi anche con chi stai parlando.
Trovo molto utile queste nuove tecnologie, perché rendono il
lavoro più veloce: infatti anche nella mia scuola le classi prime
stanno seguendo un progetto dove comunicano con ragazzi
della Polonia, in modo tale da imparare a parlare meglio l'inglese e comprendere meglio usanze e stili di vita diversi dai loro. Inoltre si ha la possibilità di conoscere e parlare con amici
che magari sono molto distanti da te. Per l’appunto poche settimane fa mio papà è andato, per lavoro, in Cina e siccome c’è
il cambio dell’ora la sera lui andava al pc e io alle 15 mi collegavo a skype per poter comunicare con lui. Ho potuto così vedere la camera del suo hotel, sapere come era andata la sua
giornata e informarlo di come stavo io e il resto della famiglia.
Mi ha perfino mostrato un filmato sui panda che mangiavano
bambù,che aveva fatto con il cellulare in uno zoo, e tutto questo dall’altro capo del mondo! Che dire d'altro... viva la tecnologia, gli amici lontani e il mio papà!
Ricette alla milanese
a cura di Franco Bertoli
Frittadinn
e preparen di frittadinn che sien bèj moresin e suttil e se
S
fan frigg in l’ oli. Quand hin fritt, se tajen come se fussen
tajadèj. Se fa indorà cònt el buttér ona seigolletta a fettin,
quej foeuj de erbasavia, mezz cugiarin de salza de tomàtes
poeu se ghe gionta on pòo de broeud, se sala e se lassa coeus
i fritadinn adasi fintant che gh’ è pù de broeud.
• Frittatine Preparare tante frittatine morbide e sottili fritte nell’olio. Tagliarle poi come se fossero delle tagliatelle.
Fare un soffritto di burro, cipolla -piccola- affettata, qualche
foglia di salvia e mezzo cucchiaino di salsa di pomodoro.
Aggiungere poi qualche cucchiaiata di brodo, salare e far
sobbollire piano piano le frittatine sino a quando non hanno
completamente assorbito tutto il liquido.
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
FILO
DIRETTO CON…/1
LE NOTIZIE DEL MESE
In Lombardia 21mila licenziati nei primi tre mesi del 2012
Angelo Longhi ([email protected])
pure, pur millantando di essere manager, sui derivati accesi 10 anni or sono dal Comune di Milano si erano fatti “fregare” alla grande come politici parvenù dalle banche che oggi, dopo mesi di trattativa, restituiscono ben 445 milioni di euro (900 miliardi delle vecchie lire) al Comune di Milano. Sono 4 le banche sotto inchiesta:
Ubs, Deutsche Banck, Depfa, JP Morgan.
• 28 marzo. Palazzo Marino occupato dagli aderenti al
Centro Sociale Cantiere. C’è sempre qualcuno che dice di essere più a sinistra di te. Per i centri sociali... lo sono quelli del
Cantiere, che martedì 27 marzo hanno occupato la Sala Alessi di
Palazzo Marino, per impedire lo svolgimento di un convegno indetto dall’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) a cui
sarebbe dovuto intervenire il giudice Caselli, uno dei magistrati
che con più coraggio si è speso per la lotta alla mafia. Caselli da
tempo è nel mirino di alcune frange dei No Tav perché è stato il
giudice a firmare gli arresti di alcuni aderenti al movimento, solo accusati per il momento di vari reati e detenuti in attesa di
giudizio. Il sindaco Pisapia: “i violenti non ci intimidiranno, la libertà di espressione è alla base di Democrazia e Costituzione, la
difenderemo da provocazioni e risse”, la capogruppo del Pd
Rozza: “ Oggi ho visto solo tanta arroganza e presunzione”, il segretario provinciale Pd Roberto Cornelli: “È intollerabile che si
tenti di imporre il silenzio agli altri”, Basilio Rizzo: “Caselli è un
uomo a cui l’Italia deve essere riconoscente”. Più “sfumata” la posizione del consigliere comunale Mirko Mazzali (Sel) avvocato e
difensore di uno dei ragazzi No Tav arrestati.
• 29 marzo. Dopo il no del vescovo di Milano Scola, sulle coppie di fatto l’assessore Majorino insiste. In una intervista a
“Famiglia Cristiana” il vescovo milanese sostiene che il Comune di
Milano non dovrebbe occuparsi del registro delle coppie di fatto.“È un
compito del potere legislativo: operazioni di questo tipo possiedono
una preoccupante connotazione ideologica. L’assessore Majorino non
demorde: “Entro l’estate partirà un progetto contro la discriminazione e l’omofobia: la giunta non si ferma…”. Conferma anche da parte
di Marilisa D’Amico, presidente Pd della Commissione affari istituzionali e principale artefice di quella delibera.
• 29 marzo. Multe Atm: sconto per chi paga subito. Sconto
di 5 euro per chi paga subito, e niente multa agli abbonati che
avessero dimenticato a casa il tesserino, a patto che entro 3 giorni dimostrino di possederlo. Una piccola rivoluzione per tentare
di arginare il fenomeno delle multe non pagate: ogni anno pari
a 12 milioni di euro. Inoltre saranno messi i tornelli con striscio
del biglietto anche per uscire dalla metropolitana inizialmente
in 10 fermate tra cui Sondrio della linea gialla.
• 30 marzo. Omicidio di Lea Garofano, testimone di giustizia
sciolta nell’acido, a Monza: 6 ergastoli su 6. I “vigliacchi” (definiti cosi dal Pubblico Ministero Tatangelo) aderenti alla ‘ndrangheta,
che hanno sequestrato, torturato, sparato in testa e sciolto nell’acido
Lea Garofalo, sono stati condannati all’ergastolo, il fine pena mai. In
un’aula protetta ha ascoltato la sentenza anche Denise, la giovane coraggiosa figlia di Lea, che ha avuto la forza di testimoniare contro suo
padre ed ex compagno della madre Lea, anche lui tra gli assassini.
Condannati Carlo Cosco e il fratello Vito, Giuseppe Cosco, Rosario
Curcio, Massimo Sabatino, Carmine Venturino.
• 31 marzo. Fisco: dichiarazioni incredibili (come sempre
negli ultimi 30 anni). I datori di lavoro guadagnano molto
meno dei dipendenti. La media dei redditi dichiarati al fisco nel
2010 secondo i dati pubblicati dal Ministero dell’Economia è 19.250
euro l’anno. Ma quasi uno
su due (il 49%) non arriva ai
15mila euro l’anno. E uno
su tre si ferma sotto la soglia dei 10mila. Solo l’1%
guadagna più di 100mila
euro e solo lo 0,07 della popolazione (30.590 persone)
dichiara più di 300mila euro lordi. Gli imprenditori
guadagnano 18.170 euro e
non raggiungono il reddito
medio! 10,6 milioni di italiani sono così poveri da essere
esentati dal pagare l’Irpef.
Pur considerando che la crisi economica colpisce e la catena di suicidi di questi mesi lo sta a indicare, non si capisce come sia possibile
conciliare questi dati con il fatto che 600mila italiani, il 10% della popolazione ha portafogli finanziari sopra i 500mila euro, possiede
600mila auto di lusso, 100mila yacht, 500 elicotteri e gestisce il 40%
della ricchezza nazionale. Una parte di paese fatta di cialtroni, di evasori incalliti, di ladri, che usufruiscono delle strade, delle scuole, della
polizia, degli ospedali pubblici ma che non li vogliono pagare.
• 31 marzo. Medici del Niguarda senza assicurazione.
L’Ospedale di Niguarda è considerato ad alto rischio per le assicurazioni. E così la compagnia assicurativa in vista del rinnovo ha alzato il premio, trovandosi di fronte al rifiuto dell’Ospedale, con al conseguente disdetta del contratto. Dal 2 marzo al Niguarda è scattata
l’autoassicurazione,cioè un fondo rischi di 3 milioni 300 mila euro che
dovrebbe essere bastante per coprire eventuali risarcimenti di sinistri. I lavoratori nonostante le rassicurazioni della direzione, sono
scettici, specie i medici, che ricordano come l’articolo 31 del contratto
dei medici preveda espressamente una copertura assicurativa individuale. Hanno paura che il Niguarda in certi casi possa decidere di
rivalersi sul camice bianco finito sotto accusa.
• 3 aprile. Per 7 Suv su 10 servono maggiori accertamenti. Nei controlli fiscali della Guardia di Finanza del 28 gennaio
sono incappati 358 Suv. Per il 70% di questi servono maggiori
accertamenti perché la situazione economica del guidatore non
è compatibile con il costo dell’auto.
• 5 aprile. In Lombardia 21 mila licenziati nei primi tre
mesi del 2012. Secondo la Cisl sono 21.249 i lavoratori che
hanno perso il lavoro nel primo trimestre di quest’anno, il 31,7
per cento in più del 2011.
• 7 aprile. Boom di cassa integrazione e disoccupazione in
marzo. “Senza interventi in tempi rapidi rischiamo che il 2012 diventi l’anno della disoccupazione di massa”. È secco Vincenzo
Scudiere della segreteria della Cgil commentando i dati sulla disoccupazione di marzo. Le domande di disoccupazione presentate sono
state 80.693 con un incremento dell’8,7% rispetto a un anno prima.
(disegno di Luigi Muzzi)
• 4 marzo. Il Tar lombardo respinge le prime richieste di sospensione dell’Area C. Sono 4 i ricorsi dei contrari all’Area C presso il Tribunale Amministrativo Regionale, che ieri ha respinto il primo, quello dei residenti in zona Centro. Soddisfazione in Giunta e
promesse di rilancio anche se non prima del 2013 con l’estensione
dell’Area C alla circonvallazione della 90-91, come chiesto peraltro
dai referendum ambientali dello scorso anno.Il Comune rimarca che,
se il Pm10 non scende in città, ad abbassarsi è la quantità di black
carbon, la componente più dannosa delle polveri sottili: -47% rispetto al di fuori della cerchia dei bastioni.
• 13 marzo. La spesa familiare nei tempi della crisi.
Secondo uno studio di Intesa San Paolo gli italiani ormai
tagliano sulla tavola. Che non è come rimandare l’acquisto di un
foulard: risparmiare sul cibo è l’ultima spiaggia del risparmio, di chi
non arriva a fine mese, ma è una strada obbligata. Nel 1990 i servizi necessari, (gas, acqua, luce, carburanti, mutui, affitti), pesavano sul bilancio familiare per il 24,7 % del totale, nel 2007-2009 si è
arrivati a quota 40. Il calo nell’acquisto di alimentari solo nel 2011
è stato dell’1,5%. I discount sono stati i soli nella grande distribuzione a essere usciti indenni dal calo delle vendite. Nel 1970 un terzo dello stipendio se ne andava per fare la spesa, nel 2008 la percentuale secondo Confcommercio era pari al 16,3, con auto, telecomunicazioni e servizi bancari che pesavano meno sul bilancio.
• 15 marzo. Pubblicati i redditi dei consiglieri di Palazzo
Marino. Si evidenzia un impoverimento rispetto alla scorsa legislatura : passano da 14 a 7 quelli sopra i 100mila euro. E sono tutti di destra tranne due: il sindaco Pisapia (863 mila euro)
e Natale Comotti del Pd (113 mila). Gli altri sono Mariolina
Moioli (173 mila) e via via a scendere, Osnato, Vagliati, Moratti,
Masseroli, Mascaretti, Salvini, Grassi.
• 22 marzo. Milanesi sempre più “furbi”. In mille non restituiscono i pass per gli invalidi. Certo a Milano è difficile
trovare un parcheggio. E allora i milanesi si ingegnano. Se hanno un parente invalido deceduto non restituiscono il pass al
Comune e continuano a usarlo (un migliaio di casi), oppure lo
restituiscono ma dopo averne fatta una copia, comprano sul
mercato nero i pass rubati dalle auto dei legittimi utilizzatori a
cifre che vanno dai 100 ai 200 euro, oppure li ottengono direttamente dai vigili che glieli vendono ( proprio in seguito a questa
inchiesta del 2009 che convolse 26 vigili fra cui 4 ufficiali, l’assegnazione dei pass è passata al Comune). La scelta dell’assessore alla mobilità Pierfrancesco Maran è chiara: guerra senza
quartiere a chi parcheggia negli spazi riservati ai disabili senza
averne il diritto e controllo di quelli rilasciati.
• 22 marzo. L’acqua del rubinetto è buona. Ma molti milanesi la comprano in bottiglia. Secondo un recente sondaggio commissionato dalla Mm che gestisce l’acquedotto milanese, il 70% dei
milanesi sa che l’acqua del rubinetto è sana e che comperare la minerale fa male al portafoglio e all’ambiente ma nonostante ciò il 54%
continua a bere solo acqua in bottiglia.
• 23 marzo. Derivati di Albertini-Moratti: le banche restituiranno 455 milioni alle casse comunali grazie a Corritore e
alla sua squadra di tecnici comunali. “Siamo manager non politici di professione”: era il leit motiv del duo Albertini-Moratti: ep-
PIRELLONE
Un’inchiesta della Regione Lombardia sul caso Monte Tabor-San Raffaele
Franco Mirabelli (Presidente della Commissione d’inchiesta sulla fondazione Monte Tabor-San Raffaele)
a vicenda del San Raffaele e della collegata Fondazione Monte
L
Tabor merita una riflessione politica. Lasciamo alla magistratura la verifica delle responsabilità penali e degli illeciti commessi come delle eventuali connivenze di cui avrebbero beneficiato i
responsabili. Quello che interessa qui, ed è il mandato che ha ricevuto la commissione di inchiesta regionale, è capire come sia
stato possibile non accorgersi che una struttura accreditata col
servizio sanitario regionale e riconosciuta dallo Stato come istituto di ricovero e cura di carattere scientifico nonché sede universitaria, abbia potuto per oltre 10 anni accumulare una quantità di
debiti spropositata che ha portato a sommare un deficit di oltre
un miliardo di euro e al fallimento dell’ente. Capire se sono mancati i controlli e perché, se ci sono lacune normative da colmare
per evitare il ripetersi di vicende analoghe. Ci sono almeno tre
questioni su cui già ora si può dire che sarà necessario riflettere
e costruire proposte normative più efficaci.
La prima questione riguarda i controlli. Quelli sulle prestazioni erogate a carico del Servizio Sanitario regionale sono
via via migliorati nel tempo, ma resta da capire se siano sufficienti non solo per verificare la congruità dei rimborsi ma
anche l'appropriatezza delle prestazioni.
La seconda e più corposa questione riguarda i requisiti per l'accreditamento delle strutture. Sulla eccellenza sanitaria rappresentata del San Raffaele non c'è alcun dubbio, così come sulla
qualità di prestazioni che attraggono pazienti da tutta Italia e
sulla importanza della ricerca che lì viene fatta. Il tema è come
possa cautelarsi il pubblico? Quali garanzie sulla correttezza del
proprio bilancio deve dare una struttura privata accreditata visto
che non solo riceve soldi pubblici, ma svolge una funzione di interesse pubblico? In particolare è evidente, da ciò che è accaduto,
che i controlli sui bilanci in essere non sono sufficienti. In particolare per ciò che riguarda le Fondazioni come la Monte Tabor, i controlli interni appaiono tali da non garantire la necessaria trasparenza, e la stessa vigilanza che è in capo alle prefetture non ha impedito l'accumularsi di un debito impressionante originato da investimenti scriteriati e da spese faraoniche estranee alle finalità
dell'ente. Servono nuove norme per garantire la Regione e lo
Stato rispetto all'uso corretto e nell'esclusivo interesse pubblico
dei finanziamenti e delle convenzioni.
Infine resta un’ultima questione, ma non meno importante, che
pure riguarda il rapporto tra regione ed enti accreditati. Da quando nel 1995 sono entrati in vigore i pagamenti a prestazione, mol-
ti enti hanno cercato di far risultare prestazioni non effettuate per
ottenere rimborsi non dovuti. Il San Raffaele è stato fino al 2005
denunciato dalla Regione più volte per truffa in questo contesto,
alcuni processi sono stati prescritti, ma altri hanno portato a una
condanna per danno erariale e alla definizione di un risarcimento di 20 miliardi di lire non ancora completamente versato alla
Regione. A fronte di una responsabilità accertata di questo tipo è
comprensibile, visto il valore sanitario dell’ente e i problemi occupazionali che si creerebbero altrimenti, continuare a mantenere
in essere la convenzione col sistema sanitario regionale. Altro é,
come invece è successo, lasciare inalterata la possibilità del San
Raffaele di poter accedere ai finanziamenti per la ricerca destinati alle onlus sanitarie o concorrere alla assegnazione di altri fondi regionali. Si tratta di pensare alla necessità di trovare le forme
per penalizzare chi ha commesso illeciti riconosciuti ai danni della Regione, creando così un ulteriore deterrente per evitare il ripetersi di fatti analoghi.
Insomma, dopo la vicenda San Raffaele, diventa più urgente intervenire sui controlli ma anche per garantire l'uso trasparente e
corretto dei fondi pubblici e degli enti che operano da privati svolgendo una funzione pubblica.
PALAZZO MARINO
Grazie all’accordo sui derivati il Comune non aumenterà l’addizionale Irpef
Mattia M. Stanzani (presidente della Commissione Bilancio del Comune di Milano)
ome anticipato nello scorso numero, è stato trovato l’accordo fra
C
il Comune e le banche sui derivati. È stato estinto così il derivato sui tassi di interesse. Palazzo Marino contabilizzerà entrate per
455 milioni di euro, di cui 40 disponibili per la parte corrente del
Bilancio 2012 e si è svincolato il fondo rischi di 80 milioni di euro destinabili a nuovi investimenti .
Il Comune di Milano e Depfa BankPlc., Deutsche Bank AG,
JPMorgan Chase Bank, N.A., UBS Limited, J.P. Morgan Securities
Ltd e UBS Italia Sim S.p.A. hanno perfezionato infatti un accordo
transattivo che ha comportato la chiusura del derivato in essere sui
tassi di interesse. I proventi della liquidazione di tale valore di smobilizzo sono stati depositati dal Comune presso le quattro banche,
vincolati a garanzia delle altre componenti dell'originaria operazione
in derivati. Una significativa parte di tali proventi - pari a due terzi
del totale - è stata investita dal Comune in un portafoglio di titoli di
Stato italiani (segno della fiducia dell’amministrazione Pisapia nel
nostro Paese). In conseguenza di tale risoluzione l’indebitamento del
Comune relativo al Bond emesso con cedola 4.019% nel giugno 2005
- 1,685 miliardi di Euro in scadenza nel 2035 - torna ad essere a tas-
so fisso, ad un livello inferiore alle attuali condizioni di indebitamento di pari durata.
In considerazione dell’accordo transattivo raggiunto, il Tribunale di
Milano,con il parere favorevole della Procura,ha disposto il dissequestro delle somme oggetto del provvedimento cautelare emesso nel
2009 durante le indagini condotte dal Pm Alfredo Robledo. L'accordo
transattivo e il conseguente smobilizzo della componente positiva del
derivato Irs sui tassi di interesse, fanno seguito a una trattativa avviata alla fine dello scorso anno e che aveva dato luogo ad un’ipotesi
di accordo approvato dalla Giunta a febbraio, seguita a pochi giorni
di distanza da una delibera del Consiglio comunale, successivamente all’analisi fatta in commissione Bilancio con la partecipazione del
direttore generale del Comune Corritore, relativa alla costituzione di
garanzie sull’operazione. Tale operazione consentirà infatti al
Comune di contabilizzare entrate pari a 455 milioni di euro, di cui 40
milioni disponibili per la parte corrente del bilancio 2012. A ciò si aggiungeranno negli anni prossimi, a favore del Comune, gli interessi
attivi sulle somme investite, interessi registrabili come future entrate correnti. L’operazione consente anche uno smobilizzo per il 2012 di
80 milioni di euro, ora vincolati in un fondo rischi sui derivati e da oggi destinabili a nuovi investimenti per la città.
In considerazione di questo positivo accordo raggiunto, l’Amministrazione si è assunta l’impegno di non incrementare l’addizionale
Irpef per l’anno in corso. Questa operazione consentirà di compensare a vantaggio dei contribuenti e dei cittadini milanesi l’entrata straordinaria dei derivati relativa all’anno 2012.
Il rendiconto relativo al 2011 si chiude in sostanziale equilibrio
(40.000 euro su un totale di 2,5 miliardi di euro di spesa). Si sono ridotte le spese finali rispetto al bilancio di previsione di
quasi 110 milioni di euro, pari al 4,3% della spesa prevista. In
sintesi, l’azione di revisione della spesa (spending review) ha
iniziato a dare risultati e deve essere estesa nel 2012. È aumentata la velocità di riscossione e di pagamento, riducendo cosi l’incidenza dei residui passivi, e l’avanzo di amministrazione di 500
milioni di euro è significativamente influenzato dall’operazione
Sea (la vendita a F2i del 29,75% di proprietà del Comune in seguito a gara pubblica). Questa è la base per proseguire e per
rendere possibile un triennio di forti investimenti per la città.
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
ONA NOVE 25
FILO
DIRETTO CON…/2
SOCIAL NETWORK
Facebook e Google: gratis con sorpresa
Valia Allori
social network “Facebook” e il motore di ricerca “Google” fanno ormai
Ici lparte
della vita dell'internauta classico, anche di quello meno esperto:
si è iscritti a Facebook per ritrovare vecchi amici o compagni di scuola,
e si usa Google tutti i giorni per cercare notizie, informazioni e curiosità.
La cosa grandiosa è che sono gratis! Non è fantastico? Ma non è anche
un po’ strano? Come fanno Mark Zuckerberg, il creatore di Facebook, e
Larry Page e Sergey Brin, i fondatori di Google, ad essere miliardari?
Il grande scrittore di fantascienza Robert Heinlein una volta scrisse:
“Non esiste nulla come i pasti gratis”. E aveva ragione: Facebook e Google
(per citarne due dei più famosi) non costano nulla in denaro, ma non è
detto che questo sia l’unico modo di far pagare un servizio. Quello con cui
i “nostri” guadagnano è la pubblicità: quella che appare di fianco alle
schermate di Facebook, o nelle ricerche di Google. Non vi è mai capitato
di notare una di queste pubblicità e pensare:“Toh, volevo proprio comprare questo oggetto, che coincidenza!” In realtà non è affatto una coinciden-
za, si chiama pubblicità mirata: tutte le volte che accediamo a Facebook,
e tutte le volte che facciamo una ricerca su Google dobbiamo abilitare i
cosiddetti “cookies”, che poi “ci seguono” nei nostri viaggi per internet.
Cioè controllano che cosa cerchiamo e che cosa leggiamo, e se lo registrano. Così costruiscono un profilo completo delle nostre preferenze e dei nostri interessi: informazioni che gli Zuckerberg, i Page e i Brin vendono a
peso d’oro ai vari venditori.
Perché fare la pubblcità dei cioccolatini a tutti, quando quelli a cui interessa sono solo una parte della popolazione? Non è meglio fare la pubblicità
dei cioccolatini a chi già dice di amarli, e la pubblicità dell’amaro a chi mostra di avere quei gusti? Detto, fatto: con le informazioni che questi venditori hanno su di noi, possono spedirci pubblicità di quello che già ci interessa, massimizzando la loro probabilità di vendere. Cerchiamo su internet qualcosa sui cioccolatini? La prossima volta che si apre Facebook vedremo una bella pubblicità di una fabbrica di cioccolato. Che tentazione!
Sui giornali si è già parlato dei problemi di Facebook con la privacy,
ma adesso nel mirino c’è Google. Infatti dal primo marzo Google ha
implementato nuove “regole della privacy”, così ironicamente chiamate: ora Google potra costruire un nostro profilo commerciale molto più affidabile mettendo insieme anche i nostri video preferiti
(che cerchiamo su Youtube), le nostre discussioni con i nostri amici
(tramite Google+, il social network di Google), e le nostre E-mail
(tramite un account di Gmail). L’Unione Europea ha già rizzato i capelli, e non è chiaro come andrà a finire.
Quindi non crediate che i servizi offerti siano gratis: si pagano in
termini di privacy. In un modo un po’ reminescente del “Grande
Fratello” di Orwell, le nostre ricerche su internet vengono monitorate, registrate e vendute al miglior offerente. Questo può turbare
o no, può essere accettabile o no. Però di sicuro è una cosa di cui
bisogna essere consapevoli.
PARERI LEGALI
Il nuovo concetto di Privacy in Rete
Dimitri Barbera
l termine “Privacy”, di origine anglosassone, inizialmente riferiIevoluta,
va la sfera della vita privata. Negli ultimi decenni la nozione si è
arrivando a indicare il diritto del singolo a controllare i
propri dati personali. I riferimenti normativi sono ravvisabili negli
artt. 14, 15 e 21 della Cost., rispettivamente riguardanti il domicilio, la libertà e segretezza della corrispondenza, e la libertà di manifestare il proprio pensiero. Soprattutto, però, si fa riferimento all’art. 2 della Cost., incorporando la riservatezza nei diritti inviolabili dell'uomo. La recente diffusione delle nuove tecnologie però, ha
contribuito ad un assottigliamento della barriera della privacy. A
tal proposito si deve sottolineare che di crescente rilievo è il tema
della sicurezza informatica che riguarda sia i privati cittadini che
imprese, coinvolgendo tutti gli aspetti della protezione dei dati sensibili archiviati digitalmente e con rierimento anche e soprattutto,
all’uso di internet. In effetti, la rete è in grado di offrire una vasta
gamma di informazioni e servizi ma contemporaneamente può costituire un luogo pericoloso per la nostra privacy. In un contesto simile, mantenere l’anonimato risulta spesso impossibile, risultando
sempre più semplice per i malintenzionati accedere alle nostre informazioni riservate. A tal proposito, una delle piaghe più dannose
della rete è lo spyware che, installandosi spesso in maniera fraudo-
lenta nel personal computer delle vittime, provvede ad acquisire illegittimamente i dati personali dei questi ultimi. A tal fine sarebbe opportuno usare alcuni piccoli ma efficaci accorgimenti, come
per esempio utilizzare password non banali e con codici alfanumerici, evitare il più possibile di comunicare la propria password ad
altri, installare e configurare bene firewall e antivirus tenendoli costantemente aggiornati, procurarsi un antispyware in grado di ripulire efficacemente il sistema e soprattutto, non aprire allegati di
mail provenienti da utenti sconosciuti o sospetti. Esistono inoltre
soluzioni meno immediate ma di sicuro molto più efficaci come
l’utilizzo della crittografia, che ci permette di criptare un messaggio privato attraverso particolari software (firma digitale), facendo
sì che solo l’utente destinatario possa leggerlo in chiaro. Non da
meno sussiste violazione della Privacy nel caso di diffusione in rete di notizie e/o immagini che ci riguardano, giacchè tale attività
non può ritenersi “coperta” dal diritto di cronaca che, come precisato dalla suprema Corte, incontra un limite invalicabile “nel rispetto della persona, la cui reputazione è toccata dalle notizie diffuse, e
nel rispetto della verità”. E' intuitivo che le offese alla reputazione
personale o artistica attuate mediante la diffusione di notizie o foto, possono comportare rilevanti danni tanto alla vita di relazione
e ai rapporti personali, quanto a quella professionale per quanto
riguarda la perdita di occasioni di lavoro. Quando la notizia diffusa con il mezzo della stampa risulta essere non rispondente al
vero o lesiva della propria dignità, la persona interessata può
esercitare il diritto di rettifica riconosciutogli da diverse leggi. A
norma dell'art. 8 L. n. 47/1948, «.. il direttore o, comunque, il responsabile è tenuto a fare inserire gratuitamente nel quotidiano
o nel periodico o nell'agenzia di stampa le dichiarazioni o le rettifiche dei soggetti di cui siano state pubblicate immagini od ai
quali siano stati attribuiti atti o pensieri o affermazioni da essi
ritenuti lesivi della loro dignità o contrari a verità, purché le dichiarazioni o le rettifiche non abbiano contenuto suscettibile di
incriminazione penale. E poi, il diritto di rettifica dei dati personali è previsto in generale anche dalla legge n. 675/96 (c.d. legge
sulla privacy), secondo la quale ogni soggetto può esercitare il diritto di ottenere l'aggiornamento, la rettificazione ovvero, qualora vi abbia interesse, l’integrazione dei propri dati personali.
Dimitri Barbera - Avvocato del Foro di Milano V. Arganini, 24
- Studio Legale e Tributario Via Soperga 4, telefono 02.66714559 fax 02.700418300 - [email protected].
ODONTOIATRIA
Implantologia a costo contenuto
Nunzio M. Tagliavia
opinione comune che i trattamenti implantologici, cioè l’inserimento
È
di viti al titanio che imitano le radici dei denti, siano sempre erroneamente considerati costosi. Ci si riferisce, in particolare, ai quei casi in cui
mancano completamente i denti,o in cui la situazione degli elementi dentari residui sia talmente compromessa da dovere estrarli tutti. In entrambi i casi, ci trova nella condizione di proporre o una protesi mobile totale, comunemente chiamata dentiera, o un trattamento implantologico
che ripristini un adeguato numero di elementi dentari. La prima soluzione è quella più economica ma presenta l’inconveniente di dover utilizzare un dispositivo ingombrante che nella parte superiore della bocca ricopre tutto il palato per garantirne un“effetto ventosa”, affinché la protesi
rimanga in posizione, con la sgradita sensazione di avere un corpo estraneo in bocca al quale occorra abituarsi, e con la permanente sensazione
di non poter sentire la gengiva del palato; sensazione necessaria, anche
dal punto di vista fisiologico, per la percezione dei sapori. Per la parte inferiore della bocca il problema di stabilità è maggiore, perché non è sempre possibile creare un efficace effetto ventosa adeguato, in quanto la superficie orale a disposizione è minore, e anche perché la presenza della
lingua tende muovere la protesi mobile. Con gli immaginabili disagi estetici e di masticazione. In questo caso, spesso, si ricorre alle paste adesive
che non tutti tollerano, sia per la sensazione sgradevole che producono, e
sia perché la pasta adesiva richiede una pulizia maggiore della protesi.
Quindi, quando le valutazioni radiologiche dell’osso lo indicano, l’implantologia fornisce due soluzioni alternative per ovviare a questi disagi. La
prima consta nell’inserire un numero di viti d’impianto il più alto possibile, sulle quali posizionare corone (o capsule) unite tra loro, detti ponti.
Questa soluzione, pur essendo corretta, presenta lo svantaggio di essere
costosa per il consistente numero di corone-ponti da posizionare. La seconda è molto meno costosa e la possiamo considerare come una via di
mezzo tra quella delle protesi mobili complete e quella di soli impianti,
appena descritta. Questa “terza via” prevede l’utilizzo di una protesi mobile completa, però più ridotta nelle dimensioni, e ancorata a tre-quattro
viti implantologiche. Il risultato è che per la parte superiore della bocca si
può evitare il fastidio del palato, e nella parte inferiore la protesi, avendo
un saldo ancoraggio sulle viti, rimane stabile senza dover utilizzare la pasta adesiva. Questa soluzione necessita una manutenzione molto sempli-
ce che consiste nella rimozione della protesi mobile una volta a giorno per
l’igiene. Una variante, un po' più sofisticata di questa appena descritta, si
chiama “Toronto Bridge” ed è, essenzialmente, una protesi bloccata con
delle viti agli impianti che può rimuovere solo il dentista, in pratica è come se fossero denti fissi. Queste soluzioni della “terza via” inoltre, presentano una notevole resa estetica, di masticazione, e di facile utilizzo; e sono indicate ai pazienti di un’età non necessariamente avanzata, che si
trovano nella condizione di avere una situazione orale talmente compromessa da rendere irrecuperabili tutti i denti. Con l’indubbio vantaggio di
essere una soluzione estremamente economica rispetto a quella “tutta
impianti”. Questa terza possibilità, infine, non pregiudica il fatto che successivamente si possa realizzare un’arcata completamente fissa, aggiungendo altre viti implantologiche e sfruttando ancora quelle precedentemente inserite.
Dottor Nunzio M. Tagliavia, medico chirurgo dentista, via
Luigi Mainoni d’Intignano 17/a - Telefono 026424705 - [email protected] - www.dentistalowcost.it
Tra Cielo e Terra: la primavera è nell’aria
Tante le novità della primavera: l’allestimento dello spazio all’aperto ripensato, non solo nell’ottica del relax, ma anche delle possibilità atletiche e ludiche;
il nuovo Campus Estivo Kids 2012 per l’estate dei bimbi e ragazzi a Milano; e i nuovi corsi di Ballo da Sala e Liscio rivolti a tutti, per godersi il vero piacere del ballo.
on l’arrivo della bella stagione che ha risveC
gliato Milano dal letargo invernale, un nuovo
positivo fermento ha scandito subito le iniziative
legate alla primavera. Il Centro Tra Cielo e Terra
di Viale Zara 9 riapre il proprio giardino ampliato
dopo le ultime sistemazioni. Parlando con il direttore, Dr. Paolo Menconi, appare evidente la volontà, non solo di aumentare gli spazi a disposizione
dei propri soci, ma anche la possibilità di cogliere
varie opportunità legate ad un’area completamente protetta, ma collocata all’aperto.
Ci spiega il Dr. Menconi: “Sempre nell’ottica del
miglioramento continuo, abbiamo pensato di iniziare a valorizzare, come
merita, lo spazio all’aperto della palestra. Per la sua posizione, ho sempre
ritenuto potesse essere un naturale completamento dell’area relax, favorendo la permanenza dei soci prima o dopo i corsi, per distendersi e svagarsi in un ambiente verde, tra erba, fiori e piante sorseggiando, magari, un fresco drink alla frutta. Così è stato ripulito e riorganizzato utiliz-
zando materiali ecologici, anche riciclati, come assi, reti, coperture
antivento, legno, sassi, bamboo per creare percorsi e punti panchine, sdraio, gazebo adatti anche per accogliere bimbi e i ragazzi per
una sana merenda. Insomma, con lo spirito che caratterizza la filosofia
della palestra, è stato rivisto principalmente armonizzando gli spazi,
mantenendo un costante equilibrio tra i vari elementi strutturali e naturali. Inoltre, l’ampiezza del giardino ci consente anche la possibilità di sviluppare alcuni corsi all’aperto in previsione della bella stagione. Stiamo,
perciò, lavorando per implementare le offerte legate a questa nuova opzione che, sicuramente, saranno ben accolte dai nostri associati vecchi e
nuovi, vista la scarsità di verde a Milano!
Stiamo,inoltre,organizzando il Campus Estivo Kids che,da giugno a settembre, sarà il punto di riferimento dei numerosi bambini e ragazzi della nostra zona che durante il periodo estivo rimarranno in città: tanto
sport, giochi di squadra, musica, inglese giocando, merende e tanto divertimento per tutti.
Anche i Balli da Sala e Liscio fanno parte di un ventaglio ampio di attività rivolto a tutti.
In realtà, è ormai risaputo l’effetto salutare e benefico del ballo, tanto da essere considerato terapeutico anche dalla medicina. Chi balla tende ad essere più aperto, socievole ed espansivo affrontando,
generalmente, la vita con un sorriso. Il ballo è, inoltre, una valida
integrazione all’attività della palestra ed un modo simpatico per
bruciare i grassi in eccesso.
Insomma, grazie alla musica e al ritmo l’umore migliora rendendo tutti
più spensierati e positivi.
Fare amicizia in allegria non è mai stato così facile e l’invito è rivolto
alle più varie fasce d’età, indistintamente! I nostri insegnanti, con
cordialità e professionalità, saranno il riferimento concreto per condurranno i gruppi di principianti od esperti tra Valzer, Polka,
Mazurka, Foxtrot, Tango, Paso doble e danze latino-americane, proprio come “Ballando con le Stelle”!
Siete tutti invitati a nuovi Corsi che, mettendo voi stessi al Centro,
faranno emergere la vostra personalità e sensualità; scoprirete le vostre capacità all’insegna del divertimento, diventando protagonisti di
fantastiche serate danzanti!”.
Corsi di computer a Villa Clerici da Maurizio Petito
Niguarda qualche anno fa c’era un “Centro scolastico” dove si potevano trovaA
re persone di “buona volontà” che, partendo dalle proprie conoscenze tecniche,
davano una risposta appropriata ai vari problemi informatici che un cittadino si trovava ad affrontare dopo aver acquistato un pc. Ti eri beccato un virus? Volevi usare al meglio programmi come Word o Excel? Volevi imparare l’utilizzo della posta
elettronica? Tutto questo era possibile presso la Coop Tensioni Creative, ma a causa di vari problemi quell’esperienza si è a suo tempo chiusa.
Ma oggi “Don Luigi”, assiduo frequentatore della Coop Tensioni Creative, con l’aiu-
ONA NOVE 26
to di tanti amici, è riuscito ad “ancorare a Niguarda” un pezzo di quella storia.
Circa un anno e mezzo fa, il buon Maurizio Petito, insegnante informatico, ha trovato uno spazio nella bellissima cornice di Villa Clerici, dove da anni si organizzano diverse attività culturali e sociali. Un ambiente tranquillo e accogliente, dotato
di sei computeri dove si svolgono corsi di Informatica a tutti livelli, con assistenza
tecnica e grafica web designer.
Info: Maurizio Resp. Aula computer - 02 66111237 / 347 3317076 www.pcmaurix.com - [email protected].
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Pagina riservata ai lettori
lettere in redaz ione
AUTOVELOX
A BRESSO
In gennaio è stato attivato un
autovelox a Bresso in viale XX
settembre. Il 22 marzo sono
state inviate a molte persone
verbali in quantità inusitata. Io
stesso ne ho ricevuti 11 datati
dal 28/1 al 16/2, e in questi giorni ho preso contatto con altre
15 persone sovraccaricate di
multe da parte del Comune.
Stando solo al progressivo dei
verbali, il Comune di Bresso ha
elevato in meno di un mese più
di diecimila multe, e molte altre sono in arrivo. Sconcerta il
fatto che non ci sia attivati per
dissuadere con più solerzia il
traffico nel viale che collega la
nostra zona a Bresso, e soprattutto che si siano elevati giornalmente centinaia di verbali
senza nessuno stimolo effettivo
a dissuadere dalle “alte” velocità e che si sia atteso il 57esimo
giorno utile rispetto ai 60 disponibili, per notificare i verbali a noi malcapitati.
Lettera firmata (marzo)
MISTERO
IN STRADA
La foto in basso a destra rappresenta, nonostante il divieto di
sosta, la situazione “normale” in
via Arganini. La foto a sinistra è
un piccolo miracolo: nello stesso
punto incredibilmente non ci sono auto in sosta. Da non credere! P.S. forse c’era qualche cosa
di sospetto in quel sacco verde?
Antonio Squeo (marzo)
FURTI
IN ZONA
La lista dei furti in zona, fatta
sul numero scorso, va purtroppo allungata: presi di mira anche i box di recente realizzazione in viale Suzzani, 285, visitati per ben 2 volte negli ultimi 4
mesi. Ladri di probabile origine
ucraina, dato che la mia bici è
attualmente in vendita su un
mercatino on-line ucraino, senza che la polizia possa o voglia
intervenire.
Lettera firmata (marzo)
PANCHINE
E PALLONI
I miei genitori frequentano, assieme ad altre persone anziane, i giardini di Ca’ Granda
/Testi. Poiché gli alberi di questi
bei giardini non sono “secolari”,
l’ombra scarseggia e quindi le
uniche panchine che permettono di godere di un po’ di ombra
sono quelle situate sotto la torre di Viale Suzzani. Questo piccolo angolo, dove sono situate
alcune panchine, è sempre affollato anche di bambini che
giocano al pallone. E qui sta il
punto dolente! È già capitato
più volte (l’ultima martedì 27
marzo) che qualcuno di questi
anziani fosse centrato da qualche pallonata di non debole intensità lanciata dai futuri campioni di calcio. I quali, sempre
difesi strenuamente dalle loro
mamme, non possono giocare
in altri spazi perché appunto
“troppo soleggiati” e quindi i
bambini “sudano”! Inutile dire
che frequentemente nascono discussioni e litigi tra il gruppo anziani (sempre più debole e fragile) e il gruppo di bambini/mamme. I vigili, interpellati e chiamati l’anno scorso per intervenire in
proposito, hanno invitato i due
gruppi a “mettersi d’accordo”.
Cosa chiediamo? Non abbiamo
nulla contro i bambini ma siamo
costretti a chiedere che venga o
inibito il gioco del calcio in quella
parte del giardino o che vengano
protette le persone sedute sulle
panchine da eventuali pallonate.
Erminio Beria (marzo)
DAVANTI
ALL’INPS
Sono mesi (indicativamente da
fine 2011) che la guardia giurata
dell’Inps di via Cicerone 14 parcheggia regolarmente sul marciapiede l’autovettura, con motore acceso, davanti all’ingresso
dell'istituto, costringendo i pedoni a transitare in strada. Verifico
personalmente tale situazione
quasi tutte le mattine nella fascia oraria tra le 8 e le 8,15. Non
so dire se sussiste anche successivamente. Alla mattina genitori
e nonni, che accompagnano i
bambini all’asilo e a scuola, sono
costretti a scendere dal marciapiede per aggirare l’ostacolo. In
una via di larghezza ridotta, e resa ancor più stretta dalle macchine parcheggiate costantemente sul lato sinistro, autovetture provenienti da Piazza Gran
Paradiso e pedoni difficilmente
riescono a procedere contemporaneamente. Ho avvisato telefonicamente il comando dei vigili
di cui sopra almeno 3 volte. Non
ho visto alcun risultato.
Lettera firmata (marzo)
LE DONNE AFGHANE
E LA PACE
Desidero ringraziare il Circolo
Culturale della Cooperativa Abitare per aver organizzato sabato
10 marzo un incontro con la delegata Samia Walid di Rawa (Associazione Rivoluzionaria Donne
Afghane). L’evento è stato possibile grazie a un’associazione italiana, il Cisda (Coordinamento
Italiano Sostegno Donne Afghane). Questa giovane e mite donna afghana, dai profondi occhi
scuri, ha saputo testimoniare con
tanta forza e con coraggio la situazione che vivono quotidianamente le sue connazionali. Ci ha
raccontato come, nel tempo, il potere politico e le sue propaggini
abbiano continuato a controllare,
reprimere, umiliare e punire le
donne. E nulla sembra cambiato
negli ultimi anni. Anzi, ha continuato Samia, con un’ulteriore
passo indietro, il governo di
Karzai ha approvato in questi
giorni un “Codice di Condotta”
che impone alle donne di viaggiare solo se autorizzate e comunque sempre con un accompagnatore maschio. E di non parlare con sconosciuti in luoghi
pubblici, come mercati, uffici e
persino scuole. Inoltre consente
al marito, dentro le mura domestiche, di picchiare la moglie se lo
ritiene “giusto”. Samia ha chiesto
un anno fa mi ha risposto dicendo che nel breve avrebbero risolto la situazione, ma nulla è cambiato.
Ernesto Meschia (marzo)
Vorremmo pedalare ma…
mplementare nella nostra città le piste ciclabili deve essere
Iimpostazione
un’impresa ardua, in quanto la rete stradale urbana nella sua
storica oggi pone non pochi problemi per favorire
la realizzazione di un’ampia rete ciclabile, e quindi l'uso della bicicletta come mezzo di circolazione. Se consideriamo che Milano
ha una superficie pressoché pianeggiante, il che si adatta molto
bene all'uso della bici, non si comprende perché questo mezzo sia
sempre stato snobbato, a differenza di molte città europee, oltretutto con un clima anche meno favorevole del nostro, dove l'uso
della bici è molto più diffuso. Io ho 76 anni, adopero molto la bicicletta per spostarmi in città, purtroppo debbo rilevare che poco e niente si è fatto per favorinre l’uso. Quando mi reco all'ospedale di Niguarda, per citare un esempio, parcheggiare la bici in
modo corretto non è sempre possibile. Secondo il mio parere tutti i padiglioni dovrebbero essere dotati di regolare struttura per
chi fa uso della bicicletta. Il Blocco Sud, moderna e funzionante
recente costruzione è dotata di un posteggio bici insufficiente.
Visto il notevole investimento sostenuto, la struttura ne meritava uno più adeguato, munito di copertura antipioggia Queste ultime potrebbero avere un effetto positivo alla stessa stregua delle pensiline alle fermate dei mezzi pubblici, che a mio avviso ne
hanno favorito l'utilizzo. Adeguate aree dotate di copertura potrebbero dunque invogliare i cittadini all'uso della bicicletta, che
rimane a mio avviso un mezzo per muoversi in città senza eguali: mantiene in forma, non inquina ed è economico.
Antonio Gualazzi (marzo)
• D’accordissimo! Pensiamo però anche al problema di regolamentare l’uso della bici in modo che non solo non inquini ma
non sia neanche un pericolo per sé e gli altri: non viaggiare contromano, non impossessarsi dei marciapiedi, non sorpassare le
auto a destra, non attraversare in bici alle strisce pedonali... Si
dirà: non ci sono le piste riservate! È vero, ma se non ci educhiamo ora, poi forse sarà peggio. LA
a tutti noi di sostenere in ogni
ambito il diritto all’uguaglianza
delle donne afghane e il diritto
del popolo afghano all’autodeterminazione senza l’ingerenza di
potenze straniere. Se volete saperne di più, i siti da consultare
sono questi: www.osservatorioafghanistan.org e www.rawa.org.
Maria Maddalena Vedovelli
(marzo)
UN SEMAFORO
DISATTIVO
Abito da tre anni in un appartamento delle due nuove torri che
ci sono alla fine di via
Benefattori dell’Ospedale, dopo
il ponte della ferrovia, in prossimità di piazzale Nizza. Vi scrivo
per segnalare il completo disinteresse delle autorità preposte
all’attivazione dei semafori sottovalutando il pericolo che corrono coloro che abitano in via e coloro che accedono ai giardini
pubblici posti in via. L'impianto
semaforico è posto all’altezza del
civico numero 2 di
via
Benefattori dell’Ospedale e dovrebbe regolamentare l’incrocio
per l’accesso ai civici 2, 2a e 4
della via laterale (sempre Benefattori dell’Ospedale) e al giardino pubblico nonché l’attraversamento dell’incrocio da parte della linea tranviaria 4. Allo stato
attuale l’incrocio in questione,
regolamentato dai soli semafori
lampeggianti, mette a repentaglio la sicurezza fisica dei pedoni
e la circolazione di auto, cicli e
motocicli anche in relazione alla
frequenza del passaggio dei convogli della linea 4. Inoltre ora
anche la pavimentazione dell’incrocio nella parte di attraversamento manuale si è dissestata e
il tutto rende ancora più complicato l’attraversamento dell’ incrocio soprattutto con passeggini
o carrozzine. Sino ad ora è andata bene, ma non si capisce cosa
stia aspettando l’amministrazione locale per attivare tale impianto in un incrocio così ad alto
rischio. Ho scritto anche all’ufficio reclami del Comune che circa
CIUMBIA
CHE BICIPITI
Vi scrivo in merito ad un articolo
uscito sul vostro giornale (marzo
2012). L’articolo in questione è
“Ciumbia che bicipiti” nella rubrica Corsivo in punta di bic. Sono
una dipendente del negozio Abercrombie&Fitch (il nome è stato
evitato ma il riferimento è abbastanza palese). Rimango attonita
nel leggere le parole riportate da
questo giornalista, il quale, armato in perbenismo e del ben collaudato “dove andremo a finire?!”,definisce i mie colleghi (testuali parole) degni di possedere forse due
criceti nel cervello. Tralasciando
la tristezza che mi suggerisce il
suddetto commento, ci tengo ad
informarvi del fatto che due dei
modelli all’entrata sono dottori in
economia ed ingegneria informatica. Non vi parlo degli altri perché non li conosco e a voi non può
interessare. Passando oltre, tengo
anche molto a porre questa domanda al brillante autore dell’articolo: Secondo Lei, egregio, uno
studente fuori sede in un’Italia
dal paesaggio lavorativo alquanto
deludente, uno studente bello (come il sole) che ha la possibilità di
finanziarsi (ed anche bene) col
semplice sorridere, cosa dovrebbe
fare? Parlo a nome di una categoria che è quella dei giovani stufi
ed incazzati neri d’essere considerati bamboccioni quando ci chiudiamo in casa in attesa del il momento nel quale il nostro pezzo di
carta (laurea) potrà portarci soldi
sul conto, d’essere considerati deficienti se nati belli e abbastanza
furbi da sfruttare questa fortuna,
d’essere considerati nullafacenti e
privi di valori. Gentilissimi, vi invito, dal basso della mio punto di
vista, a riflettere prima di pubblicare certe cose: mio fratello ha 14
anni ed anche lui comprenderebbe l’elementare ragionamento che
c’è in un giovane adulto che deve
pagarsi le bollette e, magari, spedire parte del suo stipendio al Sud
dai suoi. Mio fratello, come ho detto arriverebbe a capirlo. Il mio criceto, invece, che poverino s’è senti-
to preso in causa visto che pare alloggiare nella testa dei miei colleghi, ecco lui capirebbe anche
quanto sia abominevole anche solo pensare che la punizione delle
flessioni sia vera. Ma per favore.
Se così fosse avrei dei glutei marmorei, vi assicuro che non è così.
Perché invece non si dedica un bel
trafiletto riguardo cosa passi per
la testa delle persone che lascian
giù lo stipendio in quanto clienti
per acquistare felpe e magliettine? Sono loro i veri casi clinici, di
certo non noi.
Gaia Gragnano (marzo)
• Cara signora Gaia, mi fa piacere sapere che i modelli siano laureati, non ho giudicato il loro cervello, ma il fatto che i loro clienti
si domandino se lo possiedano o
meno. E non ho giudicato chi lavora lì, ma proprio la “… signora
beota che dichiara di aver speso lì
dentro i risparmi di un anno”. Il
mio invito non è a licenziarsi, ma
a non acquistare nulla da chi
umilia i lavoratori, esponendoli
semi-nudi all’ingresso (uomo o
donna non cambia) e chiedendo
loro di fare le flessioni quando
“sbagliano”. Non è vera questa
notizia? È comparsa sui giornali,
attendo di apprendere che il
grande magazzino ha intrapreso
azioni legali per pensare che si
tratti di un falso. Una vita di frequentazione dei luoghi di lavoro
mi ha reso assai credulone circa i
modi che le società si inventano
per vessare e discriminare i lavoratori. E se fossi al governo, anziché continuare a cercare strade
per rendere lettera morta lo
Statuto dei lavoratori, andrei a
fare un bel controllino sulle tipologie di contratto applicate da negozi che vendono felpe e magliette
a prezzi da urlo … di dolore. Ma
non è sicuramente il caso dei meravigliosi, statuari laureati di
quella catena, che immagino siano tutti, e con loro i colleghi meno
“dotati”, assunti a tempo indeterminato. (bic)
EXPOPÒ
ALLA BICOCCA
Ho appena segnalato per telefono
la cosa all’Amsa, ma non credo
che ci saranno dei risultati. Il fatto è che le vie San Miniato, Empoli, Mann ecc sono costellate di
cacche di cani. Expopo?!
Lettera firmata (marzo)
E IL CENTRO
STORICO?
Dal 1954, quando sono venuto a
vivere a Niguarda, ho visto fare
pochi interventi di valorizzazione
a eccezione della Cascina Villa
Trotti: un progetto sano di ristrutturazione che oggi ospita l’anagrafe, la polizia municipale e una
magnifica biblioteca e una sala
adibita a riunioni e conferenze.
Ma sono anni che attendiamo di
avere il centro storico con l’isola
pedonale. Il progetto di Villa
Trotti in via Passerini testimonia
il ritardo: impalcature, ponteggi,
recinti
e
lavori
fermi.
Sollecitiamo le autorità a darsi
una mossa per questo patrimo-
nio storico unificante i cittadini.
Franco Santoro (marzo)
CITTADINI
A SEGNANO
È una sensazione diffusa che oggi si stia vivendo un momento
delicato: una situazione di disagio, di sfiducia e perdita di valori. È una situazione che interessa il nostro paese, alle prese con
le conseguenze dei “modelli” di
vita di questo “sviluppo” economico e con la sua dilagante corruzione (vedi l’Api di Rutelli, la
Lega di Bossi, la Lombardia di
Formigoni), che interessa la nostra città nella sua vita quotidiana e anche il rione di Segnano.
Penso, ad esempio, alla politica
di sviluppo urbanistico della
passata amministrazione comunale, così poco attenta agli effettivi bisogni degli abitanti, siano
questi bambini (cui è dedicato
come unico spazio di gioco un
angolo ritagliato nel traffico),
giovani o anziani. Di fronte a
tutto ciò mi chiedo e ci chiediamo: e se si impostasse lo sviluppo futuro del quartiere in modo
diverso? In un modo attento ai
bisogni dei cittadini di guardare
alle vere esigenze,per trovare risposte al disagio? Ritengo che
sia davvero giunto il momento
di porsi questa domanda,perché
oggi si può costruire quel “modo
diverso”:la Giunta Pisapia si sta
dimostrando sensibile ai bisogni
dei cittadini, perché allora non
iniziare a pensare al nostro rione tenendo conto della qualità
della vita? Segnano sta cambiando: nuove edifici sono stati
costruiti, e altri stanno per sorgere. La proposta è di tenere
sempre presenti gli spazi verdi,
di gioco, d’incontro, per non trovarci di fronte ad uno dei tanti
quartieri fantasma. Orientando
lo sviluppo del rione in funzione dei bisogni delle persone e
non della speculazione. Proponendo che di fronte a nuove costruzioni, siano sempre previsti degli spazi comuni e aperti.
Perché il problema sotteso al
disagio sociale è la mancanza
di socialità, l’assenza di un sorriso, di comunicazione e condivisione, la difficoltà di stare bene con se stessi e con il prossimo. Per dare risposte a questo
problema si può operare anche
in ambito urbano, anche a livello del nostro rione, costruendole insieme come cittadini attivi, capaci di vedere il disagio
e di cercare, proporre e realizzare soluzioni.
Antonio Pinna
per il Comitato cittadini
di Segnano (marzo)
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