IL MERCATO
ELETTRICO COMUNE
Corso di Politiche ed Istituzioni Economiche Europee.
Prof. Orcalli
Dott. Toschi
Espongono :
Bonsembiante Maria Giulia
De Biaggi Matteo
Tagliapietra Elia
DIRETTIVA 96/92/CE
A partire dagli anni 90 la Commissione ha
promosso la liberalizzazione del mercato
dell’energia emanando nel ’96 la direttiva n°92.
Ciò ha comportato un cambiamento profondo
dello scenario di mercato:
Da monopoli nazionali a un mercato unico
liberalizzato.
IL MERCATO ELETTRICO COMUNE
MOTIVAZIONI
 Migliorare l’efficienza introducendo competitività.
 Uniformare ed abbassare i prezzi dell’energia elettrica a livello
comunitario.
 Fornire un nucleo di servizi pubblici essenziali ed una comune
protezione dell’ambiente.
 Contrastare le spese delle “capacità di riserva” grazie ad un
mercato integrato.
 Dare ai consumatori il diritto di scegliere il loro fornitore
elettrico.
 Stimolare le compagnie elettriche a migliorare il loro servizio.
 Il minor costo dell’elettricità comporta costi di produzione più
bassi e quindi prezzi dei prodotti più competitivi.
LA PRODUZIONE DI ELETTRICITA’
La direttiva permette agli Stati di scegliere tra due
procedure alternative:
 PROCEDURA DI AUTORIZZAZIONE: Lo Stato individua i

criteri di rilascio delle autorizzazioni di costruzione degli impianti
di generazione sul suo territorio.
PROCEDURA DI GARA D’ APPALTO: Gli stati membri
redigono un capitolato d’appalto dei nuovi mezzi di generazione
sulla base di previsioni di lungo periodo.
Fondamentale in entrambi i casi è la parità di
trattamento per tutti i potenziali investitori.
ELIGIBLE CUSTOMERS
I CLIENTI IDONEI
PRINCIPI:
 Liberalizzazione progressiva.
 Standard minimi.
PERCENTUALI MINIME DELLA DOMANDA NAZIONALE LIBERALIZZATA:



Dal 19 Febbraio 1999 il 26% (grandi industrie).
Dal 19 Febbraio 2000 il 28% (fabbriche di vetro, industrie chimiche).
Dal 19 Febbraio 2003 il 33% (grandi hotel, ospedali).
RECIPROCITA’
CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA:
Stato A liberalizzazione al 26%.
Stato B liberalizzazione al 100%.
I produttori di A possono non avere libero accesso
al mercato di B fino a quando il mercato del loro
stato rimane chiuso.
SEGMENTI DI ATTIVITA’



UPSTREAM / GENERAZIONE
NETWORK / TRASMISSIONE e
DISTRIBUZIONE
DOWNSTREAM / VENDITA
La direttiva mira a realizzare una liberalizzazione
che coinvolga tutti i segmenti.
Il network, presentando elementi di monopolio
naturale, rappresenta il segmento maggiormente
problematico.
PROBLEMA:
Struttura integrata delle grandi imprese
INTEGRAZIONE VERTICALE: un’ impresa è
verticalmente integrata quando svolge due o più
delle seguenti attività:
 PRODUZIONE
 DISTRIBUZIONE
 FORNITURA
ACCESSO ALLA RETE ELETTRICA
Third Party Access (TPA): accesso alla rete da parte
di chi non è proprietario.
3 MODELLI



ACCESSO REGOLATO: le condizioni tecniche di accesso
alla rete sono determinate da un’autorità indipendente o da
un ministero.
ACCESSO NEGOZIATO: ciascun utilizzatore della rete
negozia termini di accesso con l’operatore del sistema di
trasmissione ( TSO).
COMPRATORE UNICO: si individua una autorità delegata
a comprare energia elettrica sul mercato europeo per poi
rivenderla nel mercato nazionale (modello non adottato).
UNBUNDLING/ SEPARAZIONE
OPERATORI DI TRASMISSIONE
VS
ALTRE AZIENDE ELETTRICHE.
La direttiva lascia agli stati membri la possibilità di
scegliere:
 SEPARAZIONE LEGALE
 SEPARAZIONE CONTABILE
 SEPARAZIONE DELLA PROPRIETA’
FINALITA’: PREVENIRE LA DISCRIMINAZIONE
PUNTEGGIO DI
LIBERALIZZAZZIONE
.
LIBERALIZZAZIONE E SERVIZI
PUBBLICI
Gli stati membri possono definire obblighi di servizio
pubblico in questi campi:
 Prerogative ambientali
 Sicurezza
 Regolarità e qualità della fornitura
 Politiche dei prezzi
QUESTE ISTANZE DEVONO:
ESSERE OBBIETTIVE, TRASPARENTI E POSTE SU BASE NON
DISCRIMINATORIA A TUTTI GLI OPERATORI.
NON ESSERE USATE COME PRETESTO PER PRECLUDERE IL
MERCATO INTERNO DALLA COMPETIZIONE.
REGIME TRANSITORIO
La libera concorrenza con il conseguente
abbassamento dei prezzi può portare a serie
difficoltà finanziarie a quei produttori e fornitori
che hanno dei costi riferibili alla situazione
preesistente.
La direttiva prevede che tali problematiche vadano
notificate alla commissione la quale può
procedere ad adottare misure compensative.
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Mercato elettrico comune