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1
EDUCAZIONE
alla cittadinanza
Presentazione
L’itinerario presentato è strettamente collegato al percorso proposto per la classe 4a.
Nello specifico si analizzeranno la forma dello Stato italiano, la sua organizzazione e la
Costituzione che ne delinea i fondamenti. In tal modo l’alunno acquisterà maggiore
consapevolezza delle istituzioni governative nazionali, europee e internazionali. Nella
seconda parte l’attenzione verrà dedicata alla presa di coscienza di aspetti e problemi
che caratterizzano la realtà del mondo attuale.
Sviluppo del progetto
Il percorso didattico proposto si articola in 3 Unità di Apprendimento: Lo Stato italiano
– I diritti umani – Il mondo oggi.
Nella prima Unità di Apprendimento, partendo dall’analisi della Costituzione, si ripercorrerà l’iter di formazione di
una legge e si vedranno quali
sono gli organi preposti a tutelare l’applicazione e la difesa
Il percorso: 3 Unità di Apprendimento
delle regole istituzionali. Nella
Schede: 11 operative, 2 verifiche, 1 portfolio
seconda U.A. si passerà all’aVerifica: Riconoscere la struttura dello Stato;
nalisi di alcuni articoli tratti da
identificare realtà di sviluppo e sottosviluppo.
documenti di diritto internaPortfolio: Riflettere sugli aspetti positivi e
zionale allo scopo di riflettere
negativi del futuro del mondo attraverso l’asul valore della legge anche nei
nalisi del concetto di globalizzazione.
rapporti tra Paesi e persone
diverse.
nel sito
La terza Unità di Apprendi• Laboratorio: 1 Musica
mento focalizzerà una rifles• 2 letture sulla storia dell’Euro, sulle monete
e banconote
sione sull’attualità: la globaliz•
1 gioco per scoprire i diritti dei bambini
zazione, i conflitti e le guerre,
• 1 raccolta di “parole di pace”
l’emigrazione e la situazione
• 1 testo sui documenti necessari agli
dell’infanzia.
emigranti
INGREDIENTI
• Bibliografia ragionata
81
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OLOGRAMMA
OBIETTIVI
PERCORSO
LABORATORI
BIBLIOGRAFIA
5 classe
a
UNITÀ DI APPRENDIMENTO
U. A. 3 - Il mondo oggi
U. A. 2 - I diritti umani
U. A. 1 - Lo Stato italiano
• La carta dei diritti
• La Convenzione dei diritti
dell’infanzia
• SOS infanzia
• L’ONU
• Organizzazioni per la solidarietà
• Persone di pace
•
•
•
•
•
La globalizzazione
Nord e Sud del mondo
Ancora guerra!
Perché si gioca a fare la guerra
Razzismo, segregazione, immigrazione
• L’immigrazione
• Chi è il migrante
➠
➠
➠
• La Repubblica Italiana
• La Costituzione
• La divisione dei poteri
• Come nasce una legge
• La magistratura e la giustizia
• L’Italia in Europa
• La civiltà europea
• Ma l’Europa a cosa serve?
• L’Euro
COMPETENZE ATTESE PER IL PECUP
• Interloquire adeguatamente e
con costruttività nelle situazioni
comunitarie che si incontrano
➠
• Attuare un comportamento
sempre rispettoso degli altri
• Mettersi in relazione con soggetti diversi ed essere disponibili al
rispetto, alla tolleranza
e alla solidarietà
➠
➠
• Confrontarsi con i valori della
Costituzione e viverli consapevolmente nella quotidianità
• Comprendere e far proprie le
ragioni dei diritti/doveri dei
cittadini
OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
• Conoscere i principali articoli
della Convenzione dei diritti
dell’infanzia
• Conoscere le figure di persone
che si sono adoperate per la
pace
• Riflettere sul significato della
pace
• Accettare, rispettare e aiutare i
“diversi” da sé
➠
➠
➠
• Conoscere i principali fondamenti della Costituzione
• Riconoscere il valore della legge
negli ambienti di vita quotidiana
• Conoscere le Organizzazioni
Internazionali governative e non
a sostegno dei diritti/doveri dei
popoli
OBIETTIVI FORMATIVI
• Conoscere gli articoli fondamentali della Costituzione
• Conoscere l’iter di formazione
della legge
• Riconoscere la struttura dello
Stato
• Riconoscere il valore della
moneta unica
• Conoscere i documenti fondamentali del diritto internazionale
• Conoscere la Convenzione internazionale dei diritti dell’infanzia
• Riflettere sulle condizioni dell’infanzia
• Conoscere il ruolo delle organizzazioni internazionali di solidarietà
• Conoscere le opere di grandi persone al servizio della pace
• Riflettere sul significato della
pace e della guerra
• Comprendere i vari aspetti del
fenomeno migratorio
• Identificare realtà di sviluppo e
sottosviluppo
➠
➠
➠
SCHEDE COLLEGATE
• Operative nn. 1, 2, 3, 4
• Verifica n. 1
82
• Operative nn. 5, 6 , 7, 8, 9
• Operative nn. 10, 11
• Verifica n. 2
• Portfolio n. 1
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OBIETTIVI
OLOGRAMMA
PERCORSO
LABORATORI
BIBLIOGRAFIA
5 classe
a
Consultare testi
per progetti di studio e di ricerca
◆ Comprendere
e produrre testi
argomentativi
orali e scritti
◆ Ricavare informazioni implicite
ed esplicite da un
testo
◆ Risolvere giochi linguistici
◆
◆ Collocare nel
tempo e nello
spazio eventi
della storia del
diritto
◆ Riconoscere
aspetti comuni
nella realtà del
presente e del
passato
◆ Produrre
immagini per veicolare messaggi
d’utilità sociale
◆ Individuare le
molteplici funzioni che l’immagine
svolge a livello
informativo
ARTE E
IMMAGINE
STORIA
ITALIANO
EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA
MUSICA
◆ Esplorare le
possibilità della
propria vocalità
intonando semplici melodie
GEOGRAFIA
MATEMATICA
◆ Risolvere situazioni problematiche legate alla
realtà presente
e passata
◆ Leggere e confrontare dati statistici in tabella e
organizzarli
Leggere le carte
geografiche
◆
TECNOLOGIA
E
INFORMATICA
◆ Analizzare e
schematizzare
procedure
◆ Utilizzare
Internet
per la ricerca
83
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OBIETTIVI
OLOGRAMMA
PERCORSO
LABORATORI
BIBLIOGRAFIA
5 classe
a
Unità di Apprendimento 1 – Lo Stato italiano
Il percorso di educazione alla cittadinanza di classe 5a si pone in stretto collegamento
con quello proposto in classe 4a. Dopo aver analizzato il concetto di Patria, Stato e
democrazia, si passa ora a trattare dell’ordinamento dello Stato italiano, quindi a scoprire che cosa sono la Repubblica e la Costituzione.
La
Repubblica
Italiana
Dopo la fine della Seconda guerra mondiale, l’Italia si trovò nella situazione di dover creare una nuova legislazione in cui fossero riconosciuti i diritti fondamentali dei cittadini.
Il 2 giugno 1946 per la prima volta il popolo italiano fu chiamato a scegliere l’ordinamento dello Stato attraverso un referendum. Ogni cittadino fu chiamato alla urne per
scegliere tra repubblica e monarchia. Il voto fu particolarmente importante perché per
la prima volta votarono anche le donne. Ecco i risultati di quello scrutinio.
Piemonte
Liguria
Lombardia
Venezia Trid. (escluso Bolzano)
Veneto
Emilia
Marche
Toscana
Umbria
Lazio
Campania
Abruzzi e Molise
Puglie
Lucania
Calabria
Sicilia
Sardegna
Totale
Repubblica
1 250 070
633 130
2 270 335
191 450
1 403 441
1 526 838
498 607
1 280 815
301 209
753 978
435 844
347 578
465 620
107 653
337 244
708 109
206 098
12 718 019
Monarchia
938 945
284 692
1 275 183
33 728
954 372
454 589
213 621
506 107
117 755
795 501
1 427 038
459 478
954 754
158 210
514 633
1 301 200
319557
10 709 423
PER RIFLETTERE
•Quali scelte potevano effettuare gli elettori italiani?
• Come si è espressa la maggioranza del popolo italiano?
• Con l’aiuto di un atlante confronta le regioni attuali con quelle citate
nella tabella. Quali non ritrovi?
La
Costituzione
84
L’analisi di questi dati potrà costituire lo spunto per avviare una discussione sulle differenze tra monarchia e repubblica e per introdurre il tema della Costituzione Italiana, il documento su cui si fonda la Repubblica.
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OBIETTIVI
OLOGRAMMA
PERCORSO
LABORATORI
BIBLIOGRAFIA
5 classe
a
La Costituzione è la legge fondamentale dello Stato italiano in cui sono dichiarati i principi che regolano i rapporti della vita delle istituzioni e delle persone.
Nel corso della storia l’esigenza di avere un insieme di leggi scritte nacque nel momento in cui gli strati più organizzati del corpo sociale cominciarono a lottare per ottenere
il riconoscimento dei propri diritti da parte del sovrano, che comandava con un sistema di tipo assoluto.
Si potranno presentare i primi due codici di leggi scritte, quello sumero di Ur Nammu e
quello di Hammurabi, attivando un confronto su un tema specifico, ad esempio le punizioni previste per i vari reati. Si distribuiranno agli alunni delle fotocopie riportanti alcuni
articoli dell’uno e dell’altro codice.
Dal Codice sumero di Ur Nammu
• Se un uomo taglia un piede a qualcuno dovrà pagare dieci sicli di argento.
• Se un uomo taglia il naso a qualcuno dovrà pagare due terzi di una mina d’argento.
Dal Codice babilonese di Hammurabi
• Se un uomo commette una rapina, sarà ucciso.
• Se un uomo rompe un dente a un altro, gli sia rotto un dente.
• Se un figlio avrà percosso il padre, gli siano tagliate le mani.
Si chiederà ai ragazzi di discutere in classe quale tra i due Codici prevede le pene più
severe e perché a quel tempo si proponevano punizioni di questo tipo.
L’insieme delle leggi che regolano la vita del nostro Paese deve essere applicato con
l’impegno responsabile di tutti i cittadini. Il brano seguente potrà costituire un valido
spunto di riflessione collettiva sulla necessità di tradurre in azioni concrete le norme e
i valori in essa enunciati.
Il combustibile per la Costituzione
La Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. È un pezzo di carta, lo si lascia cadere e non si muove. Perché si muova, bisogna metterci il combustibile e cioè il proprio impegno e la propria responsabilità. Per questo una delle offese che
si fanno alla Costituzione è l’indifferenza al modo di operare dei governanti dello Stato.
A questo proposito mi viene in mente una vecchia storiella di emigranti che attraversarono
l’oceano su un piroscafo traballante. Uno dei due stava dormendo nella stiva quando l’altro, che si trovava sul ponte, si accorse che stava per venir giù una burrasca. Impaurito, domandò a un marinaio se erano in pericolo.
Se continua questo mare – rispose il marinaio – tra mezz’ora il bastimento affonderà. Allora
lui corse nella stiva a svegliare il compagno, per avvertirlo che il bastimento stava per affondare.
E che m’importa – ribatté questi. – Non è mica mio!
E fu così che il bastimento affondò.
P. Calamandrei
La scheda operativa n. 1 avvierà i bambini alla scoperta della Costituzione.
85
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OBIETTIVI
OLOGRAMMA
PERCORSO
LABORATORI
BIBLIOGRAFIA
5 classe
a
La
divisione
dei poteri
Caratteristica dello Stato italiano e della Repubblica è la suddivisione degli incarichi ai
vari organismi istituzionali. Per sintetizzare questo concetto si presenterà alla lavagna o
su un cartellone questa attività che aiuterà a comprendere le funzioni fondamentali
dello Stato e la sua organizzazione.
Applicare le leggi
POTERE ESECUTIVO
Far rispettare le leggi
POTERE GIUDIZIARIO
Legiferare
POTERE LEGISLATIVO
Come
nasce una
legge
Sappiamo che la funzione legislativa spetta al Parlamento; a tal proposito scriviamo alla
lavagna l’art. 70 della Costituzione che afferma: “La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere”.
Ma chi altri, oltre alle Camere, può proporre o formulare una legge?
• Il popolo, se a fare la proposta sono almeno 50 000 elettori;
• ciascun parlamentare (deputato, senatore o ministro);
• il Governo;
• la Regione;
• il Consiglio Nazionale dell’economia e del lavoro.
La scheda operativa n. 2 spiega con un testo e la sua schematizzazione il percorso di
formazione di una legge (iter legislativo).
La
magistratura
e la giustizia
Chi non rispetta le regole infrange la legge, provocando disordine e disagio agli altri. La
Magistratura ha il compito di mantenere la giustizia, cioè di far osservare le leggi su
tutto il territorio nazionale in nome del popolo italiano.
Per introdurre il concetto di giustizia, l’insegnante leggerà questo breve testo, quindi si
inviteranno gli alunni a produrre un disegno che rappresenti il personaggio descritto.
Fin dai tempi degli antichi greci, Temi, la dea della giustizia, è rappresentata con
gli occhi bendati e regge nelle mani una spada e una bilancia. Non vede perché
non deve lasciarsi influenzare dalle apparenze; ha la spada perché punisce chi
infrange le regole; la bilancia perché quando giudica deve valutare gli aspetti positivi e negativi del comportamento di chi è sottoposto a giudizio.
A conclusione dell’attività, si osserverà che, come la dea Temi, anche il giudice, durante un processo, deve stabilire con la massima imparzialità e oggettività la colpevolezza
o meno dell’imputato. Registriamo sul quaderno quali dovrebbero essere e non essere
le qualità che contraddistinguono un giudice nel suo importante incarico.
Si presenterà agli alunni la scheda operativa n. 3 come completamento e ampliamento della tematica affrontata.
L’insegnante, in collegamento a quanto svolto nella scheda operativa n. 3, cercherà di
far riflettere la classe sulle motivazioni che talvolta inducono le persone a commettere
reati e crimini.
86
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OBIETTIVI
OLOGRAMMA
PERCORSO
LABORATORI
BIBLIOGRAFIA
5 classe
a
PER CONOSCERE
•Quali sono secondo te i motivi che inducono una persona a compiere
gravi reati?
• Che cosa è per te un reato grave?
• Hai potuto qualche volta sentire o avere notizie di processi attraverso
la televisione?
Il percorso prosegue introducendo gli alunni all’identità europea ponendo le basi per un L’Italia in
Europa
esercizio consapevole della loro cittadinanza.
Non è necessario affrontare l’argomento in modo troppo approfondito, visto che questo
tema verrà trattato esaustivamente nel successivo corso di studi.
L’insegnante affronterà questa tematica, concentrandosi su aspetti concreti e vicini alla
quotidianità dei ragazzi (l’euro, i progetti scolastici) o facendo leva sulla loro curiosità
(aspetti culturali, storie, feste, luoghi da visitare).
Il brano seguente può essere d’aiuto per introdurre l’argomento. La lettura potrà essere
accompagnata dalla presentazione di una carta d’Europa in bianco, con la sola indicazione dei nomi dei Paesi membri. Verranno colorati con vari colori i Paesi che hanno
aderito all’Unione nelle diverse tappe.
L’Europa dei 25
Nel 1992 a Maastricht viene firmato il Trattato che sancisce la nascita dell’Unione
Europea. Gli accordi, di natura politica ed economica, già presi da alcuni Paesi all’indomani della Seconda guerra mondiale, vengono ampliati e rinsaldati. Fino al 1°
maggio 2004 gli Stati membri erano: Belgio, Olanda, Germania, Lussemburgo, Francia, Italia, Austria, Finlandia, Svezia, Inghilterra, Irlanda, Danimarca, Grecia, Spagna,
Portogallo. A essi ora si sono aggiunti altri 10 nuovi Paesi: Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Estonia, Lettonia, Lituania, Ungheria, Polonia, Slovenia, Malta e Cipro.
La nuova Europa Unita si presenta così a 25 Stati. I confini riportati sulle carte politiche sembrano destinati a diventare sempre più confini simbolici; non sono più barriere per le merci, che ora possono circolare liberamente senza essere sottoposte a
dazi. Non ci sono più barriere neanche per le persone che possono, a differenza del
passato, viaggiare e risiedere senza limiti di tempo in qualsiasi Stato membro. Contribuiscono a rafforzare questa unione la presenza di organi istituzionali sovranazionali e soprattutto l’introduzione della moneta unica che ha fatto irruzione nella vita
quotidiana di molti cittadini europei, nonostante le riserve poste da alcuni Paesi.
Osservando la carta geografica si può proporre agli alunni di fare un viaggio: ognuno
racconterà i paesi europei che ha visitato, o che conosce, o che sa abitarvi qualche
amico o parente. Tutte le informazioni verranno scritte su bigliettini che verranno attaccati sulla carta.
87
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OBIETTIVI
OLOGRAMMA
PERCORSO
LABORATORI
BIBLIOGRAFIA
5 classe
a
La civiltà
europea
Che cosa significa essere cittadini europei? Quali sono gli elementi distintivi di questa
identità?
Che cosa caratterizza la nostra civiltà nel mondo?
Verrà attivata in classe una discussione collettiva per rispondere a questi quesiti-problema.
Dopo un brainstorming iniziale, l’insegnante condurrà gli allievi a sintetizzare le idee emerse e a collegarle in modo logico e coerente per dar vita a un testo collettivo sul tema.
Ma l’Europa
a cosa
serve?
Quali sono i vantaggi derivanti dall’appartenenza all’Unione Europea, immediati e futuri?
PER CONOSCERE
•puoi avere prodotti di altri paesi a un costo minore;
• puoi viaggiare facilmente senza bisogno di passaporto;
• puoi fare acquisti senza cambiare la valuta, utilizzando la moneta unica;
• puoi abitare, studiare o lavorare all’estero senza bisogno di visti o
permessi limitati nel tempo;
• puoi far valere in qualsiasi paese il tuo titolo di studio;
•hai a disposizione borse di studio.
L‘Euro
Uno degli eventi che ha consentito agli alunni di toccare con mano l’appartenenza all’Europa è stato certamente l’introduzione della moneta unica.
L’argomento può essere trattato in modo attivo e coinvolgente per gli alunni utilizzando un
gioco: “Tg Euro”.
PER GIOCARE
La classe dovrà essere divisa in due gruppi: il primo costituirà il pubblico
dei cittadini dell’Unione, il secondo l’insieme dei giornalisti di redazione.
Si tratterà di simulare due edizioni straordinarie di un Tg televisivo che si
occuperà di informare i cittadini sulla moneta unica.
• La prima edizione fornirà indicazioni su alcuni quesiti fondamentali:
Com’è nato l’Euro? Perché questo simbolo? Per chi è? Che cos’è Eurolandia?
• La seconda si concentrerà su notizie e curiosità: Come sono le banconote ? E le monete? Quali sono le facce nazionali delle monete?
L’insegnante fornirà agli alunni-giornalisti una documentazione adeguata e darà loro la possibilità di selezionare le informazioni e di scrivere le
“notizie“ da trasmettere.
I ruoli verranno, poi, scambiati. I cittadini potranno porre domande alle
quali i giornalisti saranno tenuti a rispondere facendo riferimento a
quanto in loro possesso.
AMPLIAMENTI
Due letture sulla storia dell’Euro
88
L’attività ludica sarà seguita da una produzione scritta sul
quaderno mediante la creazione di una mappa di sintesi o
la stesura di appunti sugli aspetti più importanti.
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OBIETTIVI
OLOGRAMMA
PERCORSO
LABORATORI
BIBLIOGRAFIA
5 classe
a
A conclusione del percorso svolto, gli alunni potranno completare la scheda operativa n. 4.
In matematica si potranno inventare problemi analoghi.
Può essere proposto un approfondimento sulla storia del mercato, dal baratto all’origine della moneta.
A conclusione di questa Unità può essere proposta la scheda di verifica n. 1.
Unità di Apprendimento 2 – I diritti umani
La scheda operativa n. 5 propone agli alunni la lettura del Preambolo della carta che La carta
enuncia i principi fondanti l’Unione Europea, specificando i diritti che questo docu- dei diritti
mento si propone di salvaguardare e promuovere: esso ha costituito la base per la stesura della Costituzione europea recentemente approvata.
In storia si può effettuare, con l’aiuto dell’insegnante, un approfondimento sui grandi
eventi del diritto, individuandone la portata storica. Si rifletterà sul fatto che il diritto
attuale italiano ed europeo deve molto ai Romani. Possono essere letti passaggi tratti
dalle XXII Tavole, dall’Editto di Teodosio, dal Corpus Iuris Civilis e confrontati con articoli dell’attuale Codice Civile, per evidenziare somiglianze e differenze.
I testi possono essere l’avvio per una riflessione sul significato del concetto di diritto: non
va solo dichiarato, ma implica da parte di ognuno di noi l’assunzione di una responsabilità nel farlo proprio, nel difenderlo e attuarlo quotidianamente nei propri contesti di vita.
In seguito, si potrà chiarire che cosa si intende con l’espressione “diritti umani”.
DIRITTI UMANI
civili e politici: alla vita, all’integrità, alla libertà personale; alla
partecipazione alla vita dello
Stato (votare, associarsi, aderire
alle organizzazioni sindacali).
economici, sociali e
culturali: istruzione,
lavoro, assistenza sanitaria e sociale.
di solidarietà.
Sono connaturati all’essere persone, perciò sono:
• fondamentali: corrispondono ai beni primari dell’individuo;
• universali: sono di tutti, senza alcuna distinzione;
• inviolabili: nessuno può esserne privato;
• indisponibili: non si può rinunciare a essi.
Alcuni diritti sono stati individuati, almeno teoricamente, già da tempo (con le Rivoluzioni americana e francese), altri sono di affermazione più recente.
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OBIETTIVI
OLOGRAMMA
PERCORSO
LABORATORI
BIBLIOGRAFIA
5 classe
a
La scheda operativa n. 6 presenta, con un testo in rima, il concetto di diritto e introduce il tema dei diritti dei bambini.
Il 20 novembre 1989 è stata approvata dai Paesi delle Nazioni Unite (ONU) la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia.
Mi collego con Si ricorderà la portata storica di questo documento che definisce per la prima volta il
Ed. Affettività
bambino non tanto oggetto di tutela, ma soggetto della società, pertanto portatore di
U.A. 1 pag. 153
diritti, al pari degli adulti. In precedenza si enunciavano principi, ma ciò non comportava necessariamente un rispetto delle norme dichiarate; da allora in poi, si definiscono e si individuano le forme concrete per realizzare questi
diritti. Gli Stati firmatari della Convenzione, infatti, devono
AMPLIAMENTI
Un gioco per scoprire i
redigere un rapporto periodico che indichi le misure adottate e
diritti dei bambini
i risultati raggiunti in ordine al miglioramento della condizione
dell’infanzia.
La
Convenzione
dei diritti
dell’infanzia
La riflessione potrà continuare con la lettura del seguente brano:
La voce dei bambini è forse la meno ascoltata dai potenti del mondo, dai politici
nazionali e dalle amministrazioni locali, a tutte le latitudini. In questo panorama si
possono però segnalare alcune lodevoli iniziative. [...] La Slovenia ad esempio ha
istituito per legge i parlamenti scolastici, il Senegal ha creato un parlamento dei
bambini con funzioni consultive sui problemi dell’infanzia, convocato periodicamente dall’assemblea nazionale degli adulti. Nel marzo 1999 in Salvador durante
le elezioni politiche, i bambini di 6 regioni del Paese si sono recati alle urne per
indicare al Presidente che sarebbe stato eletto, quali diritti della Convenzione essi
ritengono meno applicati. Anche in Argentina nel settembre dello stesso anno
migliaia di bambini e ragazzi dai 4 ai 17 ani hanno votato sui loro diritti mentre gli
adulti votavano per le elezioni presidenziali [...] utilizzando un disegno anziché la
forma scritta.
In diversi Paesi poi, rappresentanti dei piccoli e dei giovani partecipano a vario titolo alla vita cittadina: in Spagna ci sono i sindaci bambini che presiedono Consigli
comunali secondo le procedure democratiche del mondo adulto.
Nel nostro Paese l’UNICEF promuove la partecipazione dei giovanissimi a Consigli
comunali aperti indetti dai circa 1000 sindaci che hanno ricevuto ufficialmente la
nomina di “difensore ideale dei bambini”. Le scolaresche si presentano al sindaco
con proposte concrete sulle politiche sociali per l’infanzia e per l’adolescenza e al
ritorno in classe analizzano le deliberazioni del Consiglio. In Finlandia e in Danimarca le municipalità prendono in seria considerazione i pareri dei piccoli e cercano di contemplarli quando elaborano i loro piani regolatori o danno permessi per
costruire nuovi edifici in città.
da I bambini e i loro diritti, pubblicazione del Comitato italiano per l’UNICEF, 2001
90
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OBIETTIVI
OLOGRAMMA
PERCORSO
LABORATORI
BIBLIOGRAFIA
5 classe
a
Il testo si può prestare all’avvio di una riflessione collettiva.
PER RIFLETTERE
•Esistono nel nostro paese o città simili forme di partecipazione?
• In quali termini vengono ascoltate e attuate le parole dei bambini
e dei ragazzi?
• Conoscete alcune iniziative locali promosse a livello sportivo e culturale dedicate all’infanzia?
• Che cosa ne pensate delle guide alle città, alle mostre, ai musei pensate
per i più piccoli? Ne avete mai usufruito?
Al termine della conversazione si potrà chiedere alla classe di scrivere una lettera aperta alle autorità locali, nella quale formulare alcune considerazioni e richieste.
Purtroppo i diritti dell’infanzia spesso rimangono solo una dichiarazione programmatica,
calpestati e negati in molte parti del mondo per svariati motivi: arretratezza culturale ed
economica, mancanza di mezzi, situazioni politiche non democratiche, cattive condizioni
climatiche e igieniche. Non solo, anche nei paesi sviluppati e ricchi si moltiplicano realtà
di degrado e violenza.
La scheda operativa n. 7 partendo dal Rapporto UNICEF sull’infanzia presenta un fumetto
che induce a riflettere sulle diverse forme dell’infanzia negata nelle varie parti del mondo.
L’approfondimento può essere svolto in piccoli gruppi ognuno dei quali sarà invitato a svolgere ricerche di testi, fotografie, materiali informativi… su una specifica problematica.
Si accenna brevemente al servizio di Telefono Azzurro, che può essere contattato dalla
scuola per una campagna informativa al fine di sensibilizzare i bambini a diventare impegnati in prima persona alla propria salvaguardia e a conoscere le forme per richiedere
aiuto in caso di necessità.
SOS infanzia
Mi collego con
Ed. Salute
U.A. 2 pag. 133
Telefono azzurro è nato in Italia l’8 giugno 1987. È stato pensato per raccogliere le
segnalazioni di violenze sui bambini. Serve per raccontare cose che succedono e non
si possono dire per vergogna o per paura. Chi telefona è garantito e protetto dal
segreto perciò non deve avere timore di dire dove si trova e chi è, solo così si potrà
portare aiuto. In molti casi la telefonata non richiede un vero e proprio intervento, chi
risponde può anche dare solo un consiglio o semplicemente ascoltare uno sfogo.
Si farà riflettere sull’importanza dell’attivazione di linee telefoniche speciali al servizio
della cittadinanza: esse possono essere in molti casi utili a proteggere o a salvare una
vita. Si chiederà agli alunni di informarsi in proposito indicando le agenzie o servizi, i
numeri di telefono, il tipo di assistenza fornita.
A questo punto, si tratterà nello specifico dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Si L‘ONU
farà leggere agli alunni un passo dell’Atto del 26 giugno 1945 che ha istituito l’ONU.
91
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OLOGRAMMA
OBIETTIVI
PERCORSO
LABORATORI
BIBLIOGRAFIA
5 classe
a
Noi, popolo delle Nazioni Unite siamo decisi a salvare le future generazioni dal
flagello della guerra, a difendere i diritti dell’uomo, a promuovere lo sviluppo
sociale ed economico dei popoli e pertanto a mantenere la pace. Abbiamo risolto di unire i nostri sforzi per il raggiungimento dei nostri fini. In conseguenza i
nostri rispettivi Governi, per mezzo dei loro rappresentanti istituiscono un’organizzazione internazionale che sarà denominata Nazioni Unite.
Alla lettura seguirà una trattazione – mediante mappa esplicativa alla lavagna – relativa
all’ONU.
SEDE
New York, Palazzo di Vetro.
Mantenimento della pace e della sicurezza internazionale
Sviluppo di relazioni e collaborazioni fra Stati
AZIONI
Rispetto dei diritti, della libertà e della democrazia
Aiuto allo sviluppo mediante enti specializzati in vari settori
Assemblea generale
ORGANIZZATO IN:
Consiglio di Sicurezza
Corte internazionale di giustizia-segretariato
Enti e istituti di ricerca e sviluppo
Verranno chiariti brevemente i ruoli che competono ai diversi organi.
Un approfondimento potrà riguardare le agenzie dell’ONU quali UNICEF e UNHCR, e i
caschi blu dei quali sicuramente i bambini avranno sentito parlare.
Si potranno cercare informazioni nei siti Internet delle rispettive agenzie.
Collaborazione e solidarietà sono valori condivisi e praticati anche in forma internazionale da varie organizzazioni per enunciare a una sola voce i problemi del mondo e impeMi collego con gnarsi nella loro risoluzione. La scheda operativa n. 8 guida i bambini a chiarire la diffeEd. Affettività
renza esistente tra organizzazioni governative, non governative (ONG) e ONLUS e presenU.A. 3 pag. 158
ta alcune di queste organizzazioni chiedendo agli alunni di visitare siti a esse relativi, per
approfondire la conoscenza dei loro obiettivi, del loro operato, della loro gestione.
A tal proposito potranno essere contattate e invitate a scuola, previo permesso, persone
impegnate in queste Organizzazioni per porre alcune domande e ascoltare la loro viva
testimonianza sulle proprie esperienze.
Sarebbe auspicabile aderire, come scuola, a raccolte benefiche o a progetti mirati a offrire
un contributo alle cause di solidarietà sociale, a vari livelli.
Organizzazioni
per la solidarietà
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La pace nel mondo si costruisce con la capacità di esercitarla da parte di ognuno di noi, nel Persone di pace
proprio piccolo, nel proprio quotidiano. La poesia contenuta nella scheda operativa n. 9
offre lo spunto per pensare a come trasformare atteggiamenti, gesti, parole e comportamenti negativi in positivi, di accettazione degli altri.
La scheda presenta poi alcuni personaggi che hanno adottato “il disarmo del cuore”
come habitus di vita e che per le azioni intraprese sono stati dichiarati difensori della
pace. Gli alunni saranno invitati a svolgere ricerche in piccoli gruppi per conoscere le
cause sociali cui si sono dedicati, le difficoltà incontrate, gli obiettivi raggiunti. Trasversalmente, queste “vite di pace” potranno dar luogo a varie riflessioni; potranno essere
toccate e trattate a vari livelli di approfondimento alcune delle tematiche presentate
(razzismo, guerra, povertà, malattia, violenza…).
La pace costituisce un’aspirazione dell’uomo al di là di nazionalità, provenienza, credo
religioso. Si evidenzierà, inoltre, che per pace non si
intende solo assenza di guerra e di violenza. Si sta in AMPLIAMENTI
Raccolta di “parole di pace”
pace quando vengono tutelati i diritti dell’uomo e soddi- pronunciate da grandi della
storia dell’umanità
sfatti i suoi fondamentali bisogni.
Nella seguente tabella vengono fissati in sintesi alcuni
importanti concetti.
CONSEGUENZE
NECESSITÀ
Cibo, acqua, vestiario, alloggio, salute,
educazione
NON SODDIFAZIONE SODDISFAZIONE
povertà
benessere
Lavoro, libertà personale, libertà politica, repressione
contatti umani
libertà
Conoscenze, autorealizzazione,
esperienze significative
insicurezza
sicurezza
Ambiente sano
squilibrio
equilibrio
Unità di Apprendimento 3 – Il mondo oggi
Gli alunni avranno certamente già sentito o letto l’espressione “villaggio globale”. L’in- La
segnante può iniziare a trattare tale tema accertandosi delle preconoscenze della classe globalizzazione
e sintetizzandole alla lavagna.
Può essere proposta una ricerca di articoli giornalistici riguardanti l’argomento; i testi
verranno accuratamente selezionati e adeguatamente commentati dall’insegnante.
Come si fa a confrontare la vita nei diversi Paesi del mondo, individuando aree povere Nord e Sud del
e ricche? Esistono degli aspetti che permettono di descrivere le diverse realtà, e di avere mondo
un quadro d’insieme del tipo di vita che caratterizza un Paese o ambiente della Terra.
Questi aspetti sono definiti indicatori sociali e sono inerenti a: natalità – mortalità –
istruzione – alimentazione.
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BIBLIOGRAFIA
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Per effettuare confronti ai fini statistici e misurare l’economia e lo sviluppo esistono poi
gli indicatori economici riguardanti: reddito pro capite – reddito nazionale – addetti ai
settori economici – consumo energetico pro capite – commercio con l’estero –
mezzi/vie di comunicazione.
Nel mondo, ma anche all’interno di uno stesso Paese, esistono condizioni di vita molto
diverse. Così accade che vi siano persone ricche, che godono di prestigio sociale e potere, che possiedono molti beni anche superflui, mentre altre al contrario vivono al limite
della povertà. Infine vi sono coloro che non possiedono nulla per i quali l’unico pensiero è come sopravvivere. Si può aprire un confronto su questo tema.
PER RIFLETTERE
•Chi sono i poveri? Quando si può dire di essere poveri?
• Chi si deve occupare di aiutare le persone più deboli?
• Che cosa sono i beni di prima necessità? Quali invece sono superflui?
•Chi aiuta le famiglie e le persone povere nel vostro quartiere o paese?
Esistono istituzioni, nell’ambito dell’ONU, che si occupano di regolamentare l’economia
mondiale mirando all’equilibrio e alla riduzione delle divergenze esistenti tra Paesi ricchi e quelli poveri.
FAO
OCSE
UNESCO
OMS
BIRS
Fondo per ali- Organizzazione Organizzazione Organizzazione Banca internamentazione e per la coopera- delle Nazioni U- mondiale della zionale per la ricostruzione e lo
zione e lo svi- nite per l’educa- sanità
agricoltura
sviluppo
zione, la scienluppo
za, la cultura
La scheda di verifica n. 2, che prevede la lettura di carte tematiche in merito alla speranza di vita e reddito pro-capite, dei quali si richiede il commento, può fungere da conclusione sui temi trattati.
Ancora
guerra!
Il conflitto è una dimensione naturale della relazione. Discuterne per trovarne le cause
e cercare di accordarsi per superarlo è il primo passo per la coesistenza pacifica con gli
altri. L’uomo, purtroppo, in vari momenti della sua storia, ha risposto all’insorgere dei
conflitti impugnando le armi. Riflettere sulla guerra, ancora oggi attuale in molte parti
del mondo, può essere un ammonimento per cercare in tutti i modi una risoluzione
positiva dei conflitti, partendo dalle situazioni che ognuno di noi vive quotidianamente.
La scheda operativa n. 10 fa riflettere sul fatto che la triste realtà della guerra è una
delle caratteristiche della storia umana. Si passerà poi a individuare sul planisfero le
aree che attualmente sono sede di conflitti armati o guerre civili, e, eventualmente,
quelle che lo sono state recentemente, ricercando materiali di approfondimento e sottolineando il fatto che molte di queste guerre non hanno alcuna risonanza a livello dei
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media, ma mietono ogni anno molte vittime. Contestualmente può essere toccato il
grave problema delle mine antiuomo e dei bambini-soldato, che in alcune parti del
mondo sono purtroppo una tragica realtà.
A livello letterario la guerra è testimoniata nelle parole di uomini che hanno vissuto da
soldati la realtà del fronte o che hanno sperimentato da civili la violenza e la distruzione delle armi. Leggere questi testi avvicina gli alunni all’orrore della guerra e fa loro
comprendere il valore della pace.
Dopo la lettura si chiederà ai bambini di esprimere liberamente quali impressioni ed
emozioni hanno suscitato in loro i versi delle poesie.
I materiali raccolti possono essere utilizzati per il montaggio di un audiovisivo che illustri la lettura delle poesie presenti nella scheda.
Oppure, più semplicemente, le poesie potrebbero essere il punto di partenza per realizzare cartelloni-collage con fotografie che illustrino le poesie che potrebbero divenire
una scenografia per una drammatizzazione delle poesie stesse, con la scelta anche di
musiche di sottofondo adatte.
Infine, si evidenzia che la paura della guerra è molto diffusa tra i bambini, ma che allo
stesso tempo essa è anche imitata nei loro giochi.
Secondo alcuni studiosi praticare questo gioco consente ai bambini di impiegare le Perché si
energie che altrimenti potrebbero tradursi in atteggiamenti negativi e comportamenti gioca a fare
la guerra
violenti a danno di cose e persone. Per altri, invece, questi giochi derivano dalla voglia
di “fare i grandi”, riproducendo la realtà del mondo adulto, della quale purtroppo la
guerra fa parte; altri invece sostengono – e ciò è preoccupante – che fare la guerra è una
tendenza naturale dell’uomo, un mezzo per superare le liti e i conflitti, per cui non c’è
nulla di strano se i bambini giocano con le armi.
Dopo aver preso atto di tali considerazioni, si può attivare in classe una discussione,
chiedendo agli alunni cosa pensano di questi giochi violenti, se li praticano, per quale
motivo, con quale frequenza, con chi, con quali modalità (tipo di giocattoli, personaggi
e situazioni imitate…).
A questo punto si affronterà il tema del razzismo.
Razzismo,
segregazione,
immigrazione
Siamo tutti uguali e diversi
Noi bambini non abbiamo tutti il colore della pelle uguale, ma anche i grandi
perché nel genere umano ci sono tanti colori diversi secondo le “razze”: i neri
hanno la pelle nera, i bianchi la pelle bianca, gli asiatici la pelli gialla, gli arabi la
pelle marroncina. […] Quando un bambino nasce la madre gli trasmette i colori: se lei ha la pelle nera nasci nero, se ha la pelle bianca nasci bianco; se i tuoi
genitori hanno pelli diverse puoi nascere dell’uno o dell’altro colore o “contaminato”, ma ciò non vuol dire essere inferiore perché siamo tutti uguali. […]
I miei genitori non sono né neri né bianchi perché sono arabi, così adesso sono
arabo anch’io e ho la pelle come loro. In Italia, è normale, sono diverso io per(segue)
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ché qui ci sono quasi tutti italiani, ma se un bambino viene in vacanza in Marocco allora è diverso lui. […]
Allora io dico: noi nel mondo siamo tutti uguali, dipende solo da dove sei nato
e dove vai ad abitare!
G. Caliceti
Si chiederà agli alunni di riflettere in proposito esprimendo le loro considerazioni.
In realtà occorre precisare che le razze non esistono, tutti infatti apparteniamo al genere umano.
Ciononostante in vari momenti della storia dell’uomo, si sono succeduti teorie e movimenti politici basate sull’idea di razze superiori e inferiori. Ciò ha dato luogo ad opere
di sterminio (es. contro gli Ebrei), a episodi di apartheid (in Sudafrica) e di xenofobia
verso gli stranieri.
L’immigrazione porta a contatto tra loro genti di provenienza e cultura diverse, geneMi collego con rando in chi accoglie la paura del diverso, il sentimento di chiusura e di difesa di ciò
Ed. Affettività
che è proprio; in chi arriva la vergogna del rifiuto, la difficoltà di sentirsi ospitato, e di
U.A. 3 pag. 159
entrare a far parte di una realtà che è lontana da quella appena lasciata. In realtà l’immigrazione è un fenomeno antico, risalente al tempo dei primi uomini che dalla culla
africana si diressero verso altri continenti in cerca di luoghi adatti alla vita. La spinta
alla mobilità ha caratterizzato varie fasi della storia dell’uomo. Possono essere ripercorse a grandi linee le grandi migrazioni e le loro cause (vecchi e nuovi colonialismi,
fame e miseria, fuga dalle dittature e dalle guerre…). In storia si potrà trattare degli
spostamenti dei primi uomini dall’Africa verso gli altri continenti.
L’immigrazione
Chi è il
migrante?
Spesso del migrante si ha un’immagine pregiudiziale e negativa. Può allora risultare
interessante la lettura del seguente brano.
Il migrante è una persona con il progetto di migliorare la propria condizione esistenziale. Prima ancora delle motivazioni economiche la ragione più profonda
che induce l’uomo a migrare è la sua naturale tendenza a spostarsi per attuare
pienamente il proprio ideale di vita.
Vi sono poi altre cause di questo fenomeno migratorio: l’idea che la propria condizione nel Paese in cui si vive non sia all’altezza delle proprie aspettative, il
desiderio di migliorarla, che si pensa non sia attuabile nel proprio Paese, l’occasione di potersene andare (denaro, documenti), la convinzione che i costi di
questo cambiamento saranno ricompensati dai grandi benefici che si otterranno. L’immagine del migrante sprovveduto e ignorante è ben diversa dalla realtà.
A migrare sono uomini svegli, dal livello di conoscenze medio-alto, che conoscono le lingue, capaci di buon adattamento. In più, accanto a loro, sia in patria
che fuori c’è una rete parentale e di amicizie cui il migrante si appoggia, a sostegno del suo progetto e per una sua piena realizzazione.
Adatt. da “Pace e globalizzazione”, EMI-Bologna, 2003
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LABORATORI
BIBLIOGRAFIA
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La scheda portfolio n. 1 offre lo spunto per un approfondimento che mette in evidenza aspetti specifici della globalizzazione e propone agli alunni una riflessione al fine della consapevolezza sulla valenza (positiva e negativa) del
fenomeno e delle sue conseguenze per la società e la vita dell’uomo.
P
La scheda operativa n. 11 ricorda che l’emigrazione è un fenomeno che ha riguardato
personalmente molti italiani, diretti verso il Nord Europa o oltreoceano alla ricerca di una
vita migliore. Il testo serve a non dimenticare i nostri padri e a sentirci più vicini a coloro
che bussano alla nostra porta.
AMPLIAMENTI
La seconda parte della scheda offre lo spunto per una trattazione I documenti necessari
almeno sintetica degli aspetti legislativi inerenti l’immigrazione. agli emigranti
O
O
RTF LIO
LABORATORI
Dal sito www.fabbriscuola.it è possibile scaricare i seguenti materiali:
• Laboratorio di Musica: per rendere consapevoli gli alunni dell’esistenza di un’unica civiltà europea, si proporrà un laboratorio di danze
popolari. Questa attività musicale-espressiva offrirà lo spunto per una
ricerca, anche da parte dei ragazzi, di canti e balli di diverse provenienze.
Bibliografia
G. Deiana, Insegnare l’etica pubblica. La cultura e l’educazione alla cittadinanza: una sfida
per la scuola, Erickson, 2003
C.X. Cegolon (a cura di), La moneta investimento educativo, CLEUP 2001
AA.VV., Pace e globalizzazione, EMI, 2003
M. Falcone, G. Marchese, Educazione alla legalità e alla convivenza civile, Carocci Faber,
2004
J. Le Goff, L’Europa raccontata ai ragazzi da Jacques Le Goff, Laterza Ragazzi, 1999
R. Amato, La biblioteca delle educazioni: educazione alla cittadinanza, Simone per la scuola, 2004
A. di Sante (a cura di), Insegnare per progetti, schede didattiche interdisciplinari, Livello
5, Liscianiscuola, CPE
G. Stilton, Il piccolo libro della pace, Piemme, 2001
UNICEF, I diritti dei bambini in parole semplici
G. Caliceti, Marocchino! Storie italiane di bambini stranieri, Edizioni EL, 1994
Sono stati poi utilizzati vari opuscoli informativi sull’Unione Europea che si possono richiedere presso: Parlamento Europeo, Ufficio per l’Italia, Corso Magenta, 59 – 20123 –
Milano.
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Educazione alla cittadinanza