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GIUGNO 2008
Anno 15 - n. 155
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GIORNALE DI NIGUARDA - CA’ GRANDA - BICOCCA
Redazione: via Lanfranco della Pila 61 (Mi), tel./fax 02/6423561 - Autorizzazione del Tribunale
di Milano N. 648 del febbraio 1997 - Editore: Associazione Amici di “Zona Nove”,
via Lanfranco della Pila 61, Milano - Stampa: Il Guado, via Picasso, 20011 Corbetta (MI).
02.66100353
Direttore: Luigi Allori. Redazione: Giovanni Beduschi (vignettista), Andrea Bina, Roberto Braghiroli, Ortensia Bugliaro, Valeria Casarotti, Diego Attilio Cherri, Teresa Garofalo, Sergio Ghittoni, Antonella Loconsolo, Lorenzo Meyer, Grazia
Morelli, Sandra Saita, Maria Volpari. Collaboratori: Laura Albani, Sasha Bani, Silvia Benna Rolandi, Don Giuseppe Buraglio, Arturo Calaminici, Roberta Coccoli, Augusto Cominazzini, Ivan Crippa, Celestino De Brasi, Simona Fais, Luigi
Ghezzi, Lorenzo Gomiero, Anna Maria Indino, Monica Landro, Angelo Longhi, Luigi Luce, Sergio Maestri, Valeria Malvicini, Giorgio Meliesi, Loretta Menegatti, Sabrina Orrico, Antonio Pizzinato, Laura Quattrini, Mira Redaelli, Mauro
Raimondi, Margherita Rampoldi Meyer, Diana Roca, Cristina Rozzi, Caterina Sinisi, Gero Urso, Luigi Venturini, Renato Vercesi, Roberto Vettorello, Norman Zoia. Amministrazione: Lino Di Franco. Pubblicità: Franco Tironi (tel.
02/6423561 - fax 02.66107983). Impaginazione: Roberto Sala (tel. 3341791866).
di
orro
Generalizzare?
i recente sembra che lo sport
D
nazionale sia diventato generalizzare, nel senso di giudicare tutta una categoria di persone
sulla base del comportamento di
alcuni suoi membri. Un partito
non mantiene le promesse? Sono
tutti uguali. Certi impiegati pubblici sono fannulloni? Sono tutti
profittatori.Qualche romeno è ladro e stupratore? Lo sono tutti.
Alcuni ragazzi sono bulli? Sono
tutti violenti. Alcuni meridionali
sono mafiosi? Non si salva nessuno. Certi lombardi sono leghisti? Sono tutti sciovinisti. Qualche commerciante imbroglia?
Non c’è da fidarsi di nessuno. E
così via. Si tratta di un modo di
“ragionare” pericoloso, oltre che
sbagliato. Danneggia le persone
etichettate in modo negativo pur
senza che esse abbiano colpe. Ma
danneggia anche quelli che di
volta in volta etichettano gli altri.
Prendiamo per esempio gli inquilini della case popolari. Per
coloro che non ci abitano sono
tutti abusivi, irrispettosi del patrimonio pubblico, sporcaccioni,
falsi poveri che truffano l’Aler.
Nelle case popolari, come altrove,
c’è sicuramente parecchia gente
che è così,ma la stragrande maggioranza è povera, spesso vecchia
e sola, con pensioni di fame. Se
quindi qualcuno approfitta della
loro brutta seppur immeritata
fama per aumentare loro l’affitto
fino al 70 per cento (vedi a pag.
3), nessuno può scaricarsi la coscienza e negare loro la propria
solidarietà. Riflessione sulla legge del contrappasso: probabilmente anche tra gli abitanti Aler
“buoni” ce ne sono molti che “generalizzano” a proposito degli altri. Che ne dicono di essere stavolta negativamente “generalizzati” essi stessi?
Stangata per le case popolari
Aumenti dei canoni fino al 70%
PISCINE
I centri balneari
a disposizione
pag. 5
TRASPORTI
Parcheggi
e car sharing
pag. 7
25 APRILE
Un video
su Colzani
pag. 15
Il termometro
della criminalità
(disegno di Gero Urso)
Il fioretto
a cura di Grazia Morelli
in collaborazione con i Carabinieri di Greco
viale F. Testi 119 - tel. 02/66104191
(Non sono compresi i reati denunciati alla Ps)
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MAGGIO ‘08
0
MAGGIO ‘07
4
FURTI
MAGGIO ‘08
40
MAGGIO ‘07
96
SCIPPI
MAGGIO ‘08
2
MAGGIO ‘07 1
Il consigliere regionale Franco Mirabelli: “Si mettono in difficoltà le famiglie e non si migliora la qualità delle case: già
nel 2004 ci fu un aumento a fronte del quale erano state garantite migliori manutenzioni che, contrariamente
agli aumenti, non si sono viste. Almeno 10mila famiglie, se non cambierà la legge regionale, dovranno abbandonare
entro tre anni il proprio appartamento. Alla giunta Formigoni chiediamo tre cose: sospendere la legge
sui canoni, rimettere mano alla normativa sulla casa e riformare l’Aler”. (pagg. 3-4)
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Zorri tapini ci inchiniamo alla sua lungimiranza planetaria e alla sua arguzia venata da pessimismo antropologico
nei confronti delle specie dei Mo Ratti e dei Co Rati, esseri
viventi a spese nostre si spera in via di estinzione che entrano in letargo quando si tratta di affrontare i problemi del-
Tra via Esiodo e il tunnel sotto la stazione di Greco
La metrotranvia 7 deraglia dopo lo scontro con un’auto
le periferie e della povera gente, stoppare le speculazioni
edilizie e coprire i graffiti con la foglia di fico dei tabelloni
pubblicitari (Zorro Nove).
OOM IN
0NA
di Ortensia Bugliaro - foto Giansanti
Giorgio Meliesi
ono le 11.40 del 20 maggio. In via Esiodo, appena oltrepassato il
S
tunnel sotto la stazione di Greco e il vecchio capolinea di Largo
Mattei, è scontro tra la metrotranvia 7, che procede verso Precotto,
e una Audi A4, che taglia la strada al mezzo pubblico. Il botto è tremendo:l’auto viene scaraventata sul marciapiede con la fiancata destra sfondata, il parabrezza in frantumi, la gomma sinistra tranciata; la metrotranvia esce dai binari e centra la palazzina a due piani
del civico 14, incastrandosi nel muro e nel portone. Il bilancio dell’incidente è di una dozzina di contusi tra i passeggeri del tram, mentre il conducente dell’Audi se la cava con escoriazioni multiple.
Anche una donna ha evitato per poco di essere investita in pieno dal
tram. Per i residenti si tratta di un incidente annunciato. Nella zo-
CRONACA
di Giorgio
NERA
Meliesi
● Breda: stuprata alla fermata dell’autobus
era del 16 maggio, in via Breda, alla fermata del bus nei pressi
S
del cimitero di Greco, un romeno di 37 anni, Marius Tudorel
Dimache, ha stuprato una studentessa universitaria di 21 anni che
stava recandosi a trovare un’amica. L’uomo stava ancora infierendo sulla vittima quando è arrivata un’auto con a bordo due agenti
della polizia ferroviaria che stavano dirigendosi verso la stazione di
Porta Garibaldi per prendere servizio, i quali hanno arrestato lo
stupratore. Di questa notizia sono stati pieni i giornali: romeno stupra italiana. Contemporaneamente, sempre a Miilano, un altro romeno ha salvato un’altra ragazza da uno stupro. (16 maggio)
Parco Nord: una nuova passerella
U
ltim’ora: sabato 14 giugno dalle ore 23 il Parco
Nord procederà alla posa della passerella ciclopedonale a scavalco della A4. Sul prossimo numero
di “Zona Nove” la cronaca dell’evento, le fasi delle
operazioni e le foto della nottata.
na la segnaletica è da sempre insufficiente nonostante numerose segnalazioni e richieste di installazione di semafori, le auto sono sempre posteggiate sulle strisce, ma i vigili guardano e passano. D’altra
parte la metrotranvia è un vero incubo: quando passa, fino alle due
e rotte di notte, fa un rumore tale che sveglia tutti.
Cani e gatti messi male
E in via Ornato tamponata la 4 Sabato 31 maggio un’auto in retromarcia uscendo da un parcheggio tampona una tranvia della linea 4. Immediatamente il conducente dell’auto scende e si scaglia
contro il tram sferrando un pugno a un finestrino. L’Atm annuncia
che chiederà i danni all’automobilista per aver bloccato per 45 minuti la circolazione del tram.
La Croce Viola in festa
Nadia Branca (presidente della Croce Viola)
a Croce Viola Milano come ogni anno apre i suoi cancelli ai cittadiL
ni del quartiere per una giornata di festa. Associazioni come la nostra,che operano sul territorio a tutela della cittadinanza nel campo sanitario, vorremmo che fossero conosciute anche in momenti più lieti come quelli di una festa fra i volontari, che abitualmente lavorano in
squadra per soccorrere chiunque ne ha necessità, e fra i volontari e la
cittadinanza che di solito si incontrano in momenti sicuramente più tristi. Ritengo che questo sia anche il momento adatto per conoscere
un’associazione come la nostra che per poter sopravvivere, oltre ad aiuti economici, ha soprattutto la necessità di arruolare volontari, oggi carenti in quasi tutte le Associazioni. Inoltre questa giornata per noi è un
momento di gioia e di orgoglio per l’acquisto di una nuova ambulanza
che inaugureremo di fronte agli abitanti del quartiere. Il programma
della festa, che si terrà il 21 giugno, prevede: ore 16) Apertura cancelli
della Croce Viola, Via Guerzoni, 34. Pesca di beneficenza e musica; ore
16.30) Inaugurazione della “Viola 23”. A seguire: musica e apertura ristoro; h. 22) Estrazione biglietti della lotteria.
È nata Elettra
Ne danno felici l’annuncio i genitori
Valentina Morelli e Massimiliano Testa
e i nonni Isa e Renato, Maria e Carlo
rotezione dei gatti: seconP
do una legge regionale “è
vietato a chiunque maltrattare o allontanare la colonia felina presente su quest’area.”
Il cartello con questo divieto è
affisso presso i nuovi giardini
di via Palanzone. Infatti, ci sono parecchi gatti che sostano
in questi spazi. Il problema è
sorto quando a fianco è stata
creata una zona per i cani.
Perché? Lo si sa che tra cani
e gatti non corre buon sangue. Così, i padroni dei cani
sono costretti a tenere i propri amici legati al guinzaglio,
nonostante l’area sia libera,
perché altrimenti rincorrono
i felini e rischiano di allontanarli. Si spera che, una volta
ultimate le costruzioni edilizie, si trovi una nuova sistemazione per i nostri amici,
cani o gatti che siano.
La redazione, in Lanfranco della Pila 61, è aperta ogni giovedì pomeriggio dalle 15.30 alle 18 per ricevere coloro che desiderano
segnalare problemi, annunciare o proporre iniziative, articoli o servizi per il giornale. Si può anche telefonare allo 026437568.
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CASE POPOLARI/1
Intervista a Franco Mirabelli, consigliere regionale Pd
Stangata per tremila inquilini Aler della zona
Aumento dei canoni fino al settanta per cento
“Si mettono in difficoltà le famiglie e non si migliora la qualità delle case: già nel 2004 ci fu un aumento
a fronte del quale erano state garantite migliori manutenzioni che, contrariamente agli aumenti,
non si sono viste. Almeno 10mila famiglie, se non cambierà la legge regionale, dovranno abbandonare
entro tre anni il proprio appartamento. Alla giunta Formigoni chiediamo tre cose: sospendere la legge
sui canoni, rimettere mano alla normativa sulla casa e riformare l’Aler”.
un paio di mesi che “Zona Nove” dedica
È
particolare attenzione alle case popolari e
alla riforma dell’Edilizia Residenziale Pubblica (Erp) approvata a fine 2007. Lanciavamo
l’allarme sui rischi sociali ed economici che le
novità introdotte dalla Regione avrebbero portato per centinaia di migliaia di lombardi.
Passate le elezioni (passata la festa gabbato lo
santo, ndr) i nodi vengono al pettine e la situazione sta diventando esplosiva. Per capire
quanto sta succedendo intervistiamo Franco
Mirabelli, Consigliere Regionale del Pd.
Ci spieghi: cosa sta succedendo nel mondo delle case popolari?
Succede quello che avevamo denunciato sarebbe successo con l’approvazione della legge
27 sui canoni delle case popolari. Ora che, naturalmente subito dopo le elezioni, sono arrivati i bollettini Aler con gli aumenti previsti
da quella legge è chiaro a tutti che gli incrementi sono tutt’altro che contenuti.Al di là dei
balletti di cifre c’è un dato inoppugnabile:
l’Aler di Milano valuta, solo il primo anno di
applicazione della legge che prevede che gli
aumenti vengano spalmati su tre anni, di incrementare del 40% le entrate derivanti dai
canoni e, siccome non aumentano gli inquilini
è evidente che questa è la media di aumenti
nel primo anno. Insomma si mettono in difficoltà le famiglie e non si migliora la qualità
delle case Aler. Ricordo che nel 2004 ci fu un
aumento a fronte del quale erano state garantite migliori manutenzioni che, contrariamente agli aumenti,non si sono viste.E ricordo anche che tutto ciò è stato fatto con bollette illeggibili, in cui manca l’indicazione dei parametri
previsti dalla legge e i dati che hanno portato
a definire le fasce di appartenenza.
In Lombardia ci sono 170mila case popolari, di cui 98mila a Milano. È evidente
che i problemi da lei citati, e condivisi da
molti Comuni lombardi, che sono proprietari di 65mila abitazioni, riguardando così tante famiglie, rischiano di diventare un’emergenza sociale di notevole portata. E poi, oltre ai canoni, anche la
decadenza dal diritto alla casa per chi
supera i 28mila € di reddito Isee è una
questione di assoluto allarme.
Esatto. Questa è l’altra innovazione grave introdotta dalla legge contro cui ci stiamo battendo. Anche qui in assenza di dati credibili
abbiamo calcolato che solo in provincia di
Milano sarebbero almeno 10.000 le famiglie
che, se non cambierà la legge, dovranno abbandonare entro tre anni il proprio appartamento. È una norma sbagliata per tre ragioni:
mette in difficoltà le famiglie, rischia di allon-
Andrea Bina
tanare i nuclei familiari che pagano gli affitti
più alti impoverendo il bilancio e le risorse per
le manutenzioni, rischia di trasformare i quartieri popolari in ghetti anziché luoghi in cui
convivono ceti sociali diversi. In questi mesi
siamo riusciti ad ottenere da parte dell’assessore il riconoscimento del problema ed ora occorre risolverlo, eliminando la decadenza.
Per la prima volta da quando esiste l’istituzione regionale, il Pd ha richiesto la
convocazione di una seduta straordinaria del consiglio regionale per discutere
dell’argomento. Cosa chiederete all’assessore regionale alla casa Mario Scotti
(Udc) e quali proposte presenterete?
È vero! È la prima volta che si utilizza una
norma del regolamento che consente a 10 consiglieri di convocare il consiglio regionale.
Questo dà il senso dell’urgenza con cui pensiamo si debba affrontare la questione e della importanza che per noi e per i cittadini ha la casa. Non si tratta solo di intervenire sulla legge
sui canoni e sulle case popolari. Si tratta piuttosto di mettere la questione casa al centro dell’agenda della Regione che ne ha la competenza. Soprattutto nelle grandi aree urbane, c’è
una difficoltà per i giovani ed i lavoratori dipendenti a trovare casa a causa dei prezzi alti
che, con l’Expo 2015, rischiano di crescere ancora se non si mettono in campo politiche pubbliche che contribuiscano a calmierare i prezzi
e a creare, anche per i privati e la cooperazione, le condizioni per affittare a canoni moderati, dando allo stesso tempo un sostegno alle famiglie più povere.Abbiamo già proposto un ordine del giorno che si voterà al termine del
consiglio in cui sostanzialmente chiediamo tre
cose: di sospendere la legge sui canoni, di rimettere mano alla normativa sulla casa e di
riformare le Aler.
Voi parlate di aumenti dei canoni fino al
70%, casualmente recapitati agli inquilini dopo le elezioni politiche del 13 aprile
u.s., ma l’assessore Scotti ribatte che oggi, con le novità introdotte dalla giunta
Formigoni e approvate dal consiglio l’8
novembre u.s., 20mila famiglie pagano
meno di prima.
Ho già detto quali sono i dati oggettivi noti.
L’assessore è da sei mesi che si è impegnato ad
istituire un osservatorio per fare chiarezza sui
dati ma ancora non se ne ha notizia.
Comunque se fosse così significherebbe che ci
sono famiglie a cui il canone aumenta molto
più che del 50% e oltre il 70% visto che la me-
dia è 40%, ma non ho visto manifestazioni di
giubilo nei quartieri popolari e quindi dubito
sia vero ciò che dice l’assessore. Così come è
evidente il fatto che i Comuni, in primis quello di Milano, non applichino gli adeguamenti
previsti dalla legge, il che la dice lunga su quale impatto sociale hanno questi aumenti.
Veniamo alla nostra zona: quanti sono
gli inquilini Erp e qual’è la situazione
per quanto riguarda gli aumenti, la decadenza e la qualità abitativa? Mi pare
che ci siano diversi edifici in un pesante
stato di degrado e la proprietà invece di
ristrutturali aumenta i canoni di locazione e potrebbe cacciare molti inquilini
che le istituzioni, ma solo loro, considerano “ricchi”.
Gli inquilini Erp sono poco più di 3000 tra
Niguarda, Bicocca e Pratocentenaro; solo i
quartieri di via Ponale, via Cristiani e Cà
Granda sono quartieri di proprietà Aler (anche se in alcuni di questi quartieri una parte
degli alloggi è già stata venduta) e quindi hanno già ricevuto gli aumenti, per il resto si tratta di proprietà comunali. In molti di questi caseggiati il degrado è evidente ed è significativo
anche il fenomeno dell’abusivismo: abbiamo
più volte denunciato le situazioni di Val
Cismon e della stessa Ca’ Granda come situazioni in cui la qualità e la sicurezza sono a livelli inaccettabili. Ma gli effetti della legge si
faranno sentire su molti quartieri: abbiamo
condiviso in questi mesi le preoccupazioni di
tanti inquilini, in particolare di via Grazia-no
Imperatore,per gli effetti della decadenza e sono in tanti, da via De Monte a via Cristiani ad
aspettare di capire se il piano vendite che tarda ad arrivare, dopo essere stato ottenuto grazie alla battaglia del Pd, riaprirà la possibilità
di acquisto per gli inquilini.
La manifestazione del 29 maggio del sindacato degli inquilini contro gli aumenti
dei canoni che cosa ha significato?
Le migliaia di persone che hanno manifestato
sotto la sede Aler di Milano contro la legge regionale di revisione dei canoni esprimono un
disagio reale, dovuto agli aumenti che sono
nettamente più consistenti di quanto l’assessore regionale alla Casa Mario Scotti insista a
dire: c’è il rischio di perdere la casa per chi ha
redditi superiori ai 28mila euro. Per cambiare
questa legge abbiamo raccolto le firme per la
convocazione di una seduta straordinaria del
Consiglio regionale. Ci auguriamo che in quella sede sia l’Assessore sia le forze che spesso si
definiscono popolari, come la Lega, prendano
una posizione chiara sulla necessità di cambiare una legge sbagliata e impopolare.
SANITÀ
Via Cherasco: parte il pronto soccorso alternativo
Monica Landro
uando l’ambulatorio del medico di base è chiuso, i milanesi (e chi
Q
risiede nella città per motivi di studio, lavoro, turismo e altro)
possono rivolgersi agli Ambulatori Distrettuali, attivati in via sperimentale, a partire dal 19 aprile 2008, dalla Asl Città di Milano e alternativi ai Pronto Soccorso per i codici bianchi (i casi non urgenti).
In zona 9 ne è attivo uno presso il Poliambulatorio di via Cherasco.
Si tratta di ambulatori aperti tutti i giorni (ambulatorio diurno feriale), al sabato e nei giorni prefestivi (ambulatori di continuità assistenziale e di medicina generale) quando i cittadini impazziscono a
trovare il medico e sono costretti a fare lunghe file nei Pronto
Soccorso. Lo scopo di questa iniziativa è potenziare la rete di assistenza, affiancando il servizio di guardia medica, i medici di medicina generale, i pediatri di famiglia e alleviare il lavoro del Pronto
Soccorso degli ospedali. Negli ambulatori l’assistenza è fornita con
presenza a turno dai medici di base, dai pediatri di famiglia e ambulatoriali e dai medici della guardia medica.
L’assistenza è analoga a quella svolta dal proprio medico o pediatra
di base per quelle prestazioni che non si possono rimandare al lunedì, ad esempio la certificazione di malattia nella giornata del sabato
per chi non abbia necessità della visita al domicilio, la prescrizione
urgente di farmaci, la presenza di sintomi o malattie che non richiedano il ricorso al 118. Il ventaglio dei servizi prevede:
• Ambulatorio di Medicina Generale: sabato e prefestivi dalle
ore 9 alle 12 e dalle 14 alle 20, a libero accesso.
• Ambulatorio di Pediatria di Famiglia: sabato pomeriggio e
nei prefestivi dalle 14 alle 20 con accesso attraverso il numero
0234567. Il medico che accoglierà la chiamata deciderà in base alla necessità esposta se indirizzare verso questo ambulatorio o inviare un medico al domicilio.
• Ambulatorio diurno feriale di Continuità Assistenziale: dal
lunedì al venerdì dalle 8 alle 14, rivolto a quei cittadini temporaneamente presenti in città, non iscritti con un medico di famiglia di
Milano, che abbiano problemi risolvibili a livello ambulatoriale senza dover usufruire del pronto soccorso.
• Ambulatorio di Continuità Assistenziale: diurno, festivo e
prefestivo, sabato e domenica, dalle 8 alle 20, con accesso tramite
il numero 0234567.
• Ambulatorio di assistenza pediatrica, presso i consultori, a
libero accesso; è presente un pediatra specialista al sabato mattina dalle 9 alle 12.
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ONA NOVE 3
CASE POPOLARI/2
a cura di Lorenzo Meyer
Come vivono al Borgo Pirelli l’aumento dei canoni dell’Aler
a lettera della signora Barbara Tasca (“Le mani sul
L
Borgo Pirelli”) pubblicata sullo scorso numero di “Zona
Nove” ci ha spinti a fare il punto sulla situazione del Borgo
Pirelli con un altro abitante dello stesso quartiere, l’ingegner Giusto Buroni, protagonista sempre lucido del nostro
Tazebao.
La signora Tasca denunciava che quando un alloggio si libera, per morte o rinuncia, viene murato e
non più assegnato. Le risulta?
Pare che al Borgo Pirelli, tra villette e “Casone”, siano stati murati 4 appartamenti e anche il sindacato inquilini,
pur senza considerare drammatica la cosa, conferma tale
politica dell’Aler, e propende per l’ipotesi della signora
Tasca, e cioè che l’Aler li preservi per venderli a prezzo di
mercato locale (invece di assegnarli), mentre un ispettore
dell’ufficio Controlli del Comune sostiene che è un provvedimento anti-occupazione abusiva, tanto è vero che prima
di murare le porte vengono rese inservibili tutte le infrastrutture interne, tipo cucina, riscaldamento e sanitari, ripristinati dopo una nuova assegnazione. In effetti mi risulta che ciò sia successo veramente lo scorso anno (distruzione delle infrastrutture, ma non muratura delle porte) in
un appartamento della via Sacchetti, reso di nuovo agibile
pochi mesi dopo essere stato liberato dai precedenti inquilini, defunti entrambi nel giro di un mese.
Come sono i rapporti tra inquilini e Aler?
Le racconto un episodio accaduto lo scorso 14 maggio
quando mia sorella e io abbiamo ricevuto la “visita a sorpresa” di un ispettore dell’Ufficio Controlli del Comune.
L’ispezione aveva lo scopo di constatare che nessun altro
abitasse con mia sorella, titolare dell’appartamento. Parlando con l’ispettore è emerso quanto segue:
• alla Bicocca il Comune incoraggia l’ospitalità di studenti presso gli abitanti anziani, ma le leggi regionali del 2004
sull’edilizia popolare residenziale in pratica lo impediscono per evitare che dopo tre anni di permanenza lo studente, eventualmente membro della famiglia, possa acquisire
il diritto di abitare l’appartamento alla morte dei parenti
anziani assistiti;
• nelle case Aler si perseguono (minacciando lo sfratto, dichiarando la decadenza dell’assegnazione, applicando metodi inquisitori non solo sui redditi, ma anche sui conti correnti bancari) proprio quegli inquilini ad “alto” reddito familiare (e due pensioni Inps in famiglia fanno un alto reddito), che permettono, con gli altissimi affitti di “fascia 8”,
di recuperare le perdite causate dal gran numero di inquilini con affitti di fasce esageratamente basse (perché qua-
ONA NOVE 4
si tutti con redditi incontrollabili e spesso anche possessori di immobili: in Italia non risulta forse che oltre l'80% dei
cittadini è proprietario di casa?), o, peggio, morosi o addirittura abusivi; quindi una politica economica assolutamente suicida (soprattutto perché la morosità non è neanche indagata).
• non è previsto che certe abitazioni Aler, in particolare
quelle del Borgo Pirelli, siano messe “a riscatto”, come sarebbe normale dopo decenni (oltre mezzo secolo, nel nostro
caso!) di pagamenti regolari di affitto da parte di inquilini
che spesso vi vivono dalla nascita e non possiedono altri
immobili. Nel frattempo alcuni nuovi assegnatari abbassano il grado di civiltà medio (non dico di istruzione) di quelli vecchi, che lo sono soprattutto anagraficamente, e già si
mormora, ma non di più, almeno al Borgo Pirelli, di risse e
accoltellamenti e altre faccende losche;
• infine il Comune (sostiene l’ispettore), pur rendendosi
conto dell'assurdità di tali situazioni e comportamenti,
non ha nessuna autorità sull’Aler e tanto meno sugli
estensori delle leggi regionali. È quindi una situazione vergognosa, che dovrebbe prima di tutto essere verificata e
approfondita dal Consiglio di Zona e poi radicalmente modificata a favore dei cittadini e, in fondo, anche dell'Aler.
Nel frattempo a tutte le famiglie del Borgo Pirelli sono arrivate le lettere con i nuovi canoni d’affitto aumentati. Per
questo motivo si è svolta un’affolata riunione con un rappresentate dell’Unione Inquilini, anche perché molti erano
ansiosi di conoscere i provvedimenti di manutenzione per
i tetti (e grondaie), che proprio in quei giorni piovosi di
maggio hanno causato allagamenti. Il sindacato propone
un improbabile ricorso contro gli affitti, preceduto, per sollecitare le manutenzioni, da azioni dimostrative: corteo di
fronte alla sede dell’Aler e accantonamento (parziale o totale) delle quote di affitto fino alla riparazione dei tetti. Io
ho proposto il coinvolgimento del Consiglio di Zona. Ciò
che mi ha deluso è stato che il rappresentante sindacale
non gradisce avere a che fare col Cdz perché, a suo dire, politici e sindacalisti “usano comportamenti e strategie differenti”. Inoltre, mancando al Borgo Pirelli un vero Comitato
di Quartiere, ho chiesto che se ne nomini uno al più presto
e che per prima cosa presenti se stesso e le proprie richieste al Consiglio di Zona, in modo che ci sia una sorta di coordinamento tra le attività del sindacato e quelle del Cdz.
Mi par quindi di capire che secondo lei la vertenza
del Borgo Pirelli non deve ridursi al solito inutile
conflitto tra Sindacato Inquilini e Aler.
Esatto! Se si continua in questo modo l’avrà sempre vinta
l’Aler, anche perché in certi periodi il rappresentante sindacale faceva parte del Cda dell’Aler. Naturalmente ho
personalmente chiesto di nuovo che venga concesso ai vecchi residenti di riscattare l’alloggio con diritto di prelazione in caso di “asta”: il sindacato non è entusiasta nel portare avanti questa richiesta (e “butta lì” anche l’argomento che il prezzo oggi non sarebbe così vantaggioso, come poteva esserlo una decina di anni fa), ed è confortato in ciò
dal fatto che molti residenti non troppo vecchi pretendano
“prima la manutenzione, e poi semmai il riscatto”, non rendendosi conto che così si andrà alle calende greche e anche
loro stessi saranno già morti quando la proposta passerà
(io ricordo che il riscatto era già stato prospettato quando
i miei genitori erano ancora vivi, e che il sindacato ha sempre avuto buon gioco ad opporsi, sempre sulla stessa base
di dare la priorità alle manutenzioni: quindi si parla di
una vicenda che si protrae da oltre 60 anni e che solo facendo intervenire un’istituzione come il Consiglio di Zona
9 può essere sbloccata).
Alla riunione ho scoperto che fra i residenti c’è almeno un
avvocato (almeno così lo indicano i vicini) e forse addirittura due: chissà che non possano entrare nel Comitato e fare in modo che anche il nostro vecchio quartiere trovi soluzioni efficienti e pacifiche come quelle trovate dal fantomatico Vivibicocca, che si trova buoni e potenti alleati (tipo
Ciclhobby e Legambiente) per fare al Comune direttamente delle richieste che, a parte le scuole materne, non sono
di vitale importanza come lo sono i nostri tetti.
Naturalmente i miei coinquilini non hanno mai sentito nominare Vivibicocca, e, a quanto pare, a Vivibicocca la cosa
non dispiace, visto che portano avanti solo gli interessi, rispettabili, per carità, della “loro” Bicocca, cioè quella costruita negli ultimi dieci-dodici anni. Ma ancora una volta
ripeto che se il Cdz si prendesse la briga di coordinare i comitati di zona molti problemi verrebbero risolti. Fra gli interventi indispensabili, oltre a quelli murari, degli infissi e
delle coperture, c’è anche quello, sanitario, della derattizzazione e deblattizzazione, che l’Aler ha sospeso da alcuni
anni, sostenendo che non sono stati trovati topi e scarafaggi (ma molti di noi li hanno avuti in casa e hanno penato
per eliminarli) e che i “tecnici” incaricati non venivano bene accolti dagli inquilini: il fatto è che, come è abitudine
dell’Aler, le visite non vengono annunciate e questi personaggi, il più delle volte extracomunitari con difficoltà ad
esprimersi in italiano, sono privi di qualunque documento
di riconoscimento.
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
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In piscina sembrerà di essere al mare
Aperte fino alla prima settimana di agosto le strutture al coperto della nostra zona
(Murat, Iseo e Suzzani) e quella all’aperto, la Scarioni di via Val Furva.
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esploderà la voglia di stare all’aria aperta, il desiderio di trovare la leggerezza persa durante l’inverno.” Con questa significativa frase, Milano Sport, ha
introdotto il nuovo corso estivo
per farci gustare meglio l’estate
che a gomitate sta prendendo
posto nel cemento e nell’asfalto
della nostra città.
Il caldo, il sole, l’afa, la prova bikini, ecc. spingono sempre più
persone a cercare un luogo dove
trovare un ambiente salutare,
relax, svago; e perché no, in questo periodo, la tintarella... e poi,
pronti,via! I luoghi di villeggiatura ci aspettano.
Però anche quest’anno purtroppo molte persone, per svariati
motivi, saranno costrette a trascorrere le vacanze a Milano.
Niente paura! Milano Sport
quest’anno tiene aperti gli impianti fino alla prima settimana
di agosto. Oltre alle palestre e ai
corsi estivi, le piscine e i centri
balneari, sono un vero e proprio
comfort, sia per coloro che si
preparano alla partenza sia per
coloro che le vacanze purtroppo
la sognano...
Nella sola zona 9, possiamo
vantare tre centri sportivi coperti, Murat, Iseo e Suzzani, e
una piscina scoperta (Scarioni)
che, non per vantarci, ma è un
vero e proprio centro balneare.
È utile sapere che a partire dal
2 giugno, i centri Suzzani, Iseo
e Murat, vestiranno una nuova
veste estiva: i giardini che fanno
da corona alle piscine coperte,
verranno adibiti a “spiagge” dove verranno poste sdraio e lettini, per rendere più confortevole
il soggiorno in città. Un fazzoletto verde dove posare i vostri
asciugamani per essere accarezzati e baciati dal sole, fino al
3 agosto. In particolare la piscina di viale Suzzani offre una serie di servizi interessanti in acqua e in palestra (vedi tabella
qui a fianco).
Il centro balneare Scarioni (via
Val Furva 9, tel 02.64.24.236,
chiuso mercoledì, orari dalle 10
alle 19.30) sarà invece un vero e
proprio luogo di villeggiatura a
partire dal 7 giugno fino al 7
settembre. Le tre vasche dell’impianto natatorio sono state
così sistemate: rifatte le pavimentazioni e i rivestimenti, le
scale di accesso e sostituiti gli
oblò. Rimossi i pavimenti del
bordo vasca e sostituiti con materiali antisdrucciolo. Al centro
di uno dei tre specchi d’acqua, la
vasca “per principianti”, è stato
realizzato un isolotto. Senza
considerare gli spogliatoi, il bar,
piazzole dove stendere i propri
asciugamani e piccole oasi fatte
d’alberi dove ricercare po’ d’ombra all’ora di pranzo.
Questo giusto per darvi una piccola indicazione su ciò che la nostra zona possiede in quanto a
svaghi estivi. È possibile ricevere tutte le informazioni del caso
telefonando alle rispettive segreterie dei centri, o recandosi
direttamente agli indirizzi segnalativi. E, per chi può, il sito
internet www.milanosport.it.
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ONA NOVE 5
Il CdZ 9 in difesa delle scuole serali
che il Comune intende chiudere
DI
Antonella Loconsolo
l Comune di Milano vuole chiudere le scuole serali, ma il CdZ 9
Imonio
risponde con un secco “non siamo d’accordo”. Milano ha un patridi scuole pubbliche serali paritarie unico a livello nazionale:
4 licei (classico, scientifico, socio-psicopedagogico e linguistico), 2 istituti tecnici (ragionieri e geometri) e un professionale (per l’industria
e l’artigianato). I quattro indirizzi dei licei sono, anzi, gli unici serali pubblici in Italia. Scuole pubbliche cioè accessibili: infatti il costo
è di 258,00 euro all’anno.
Migliaia di studenti negli ultimi cinquant’anni hanno conseguito
un diploma nelle scuole civiche serali paritarie, che annualmente
contano più di 600 iscritti. Potrebbero essere molti di più, se solo il
Comune facesse un’adeguata promozione dei corsi. Invece la maggioranza dei cittadini milanesi non sa neanche che esistono. Come
risulta da un’indagine condotta fra gli iscritti, l’89 per cento è venuto a conoscenza dell’esistenza delle scuole serali con il passaparola
e solo l’11 per cento attraverso la pubblicità.
Il consigliere Roberto Medolago ha deciso di tentare qualcosa per
evitare quello che sarebbe un grave danno per la cultura milanese.
Ha presentato una mozione urgente in Consiglio di zona 9 per chiedere al Comune di recedere da questa decisione inopportuna.
La mozione ha potuto essere immediatamente discussa perché ha
ricevuto la firma di tutti i consiglieri della maggioranza.Al momento del voto dalle file dell’opposizione si è giustificata l’astensione o il
voto contrario affermando che, delle scuole serali, nessuna è collocata in zona 9. Una giustificazione pretestuosa, in quanto è chiaro che
si tratta di un patrimonio di tutta la città, di scuole che hanno consentito in questi anni il recupero di molti giovani altrimenti destinati alla dispersione scolastica, e frequentate da ragazzi provenienti da tutti i quartieri di Milano.
A tutt’oggi il Comune ha risposto unicamente riaprendo le iscrizioni fino al 31 maggio. Una data infelice: molti decidono il passaggio
alla serale solo dopo una bocciatura, quindi sarebbe importante lasciare aperte almeno fino a settembre le iscrizioni. Si fa un gran
parlare a tutti i livelli di prevenire l’abbandono scolastico: il
Comune dà il suo contributo chiudendo una strada per questi ragazzi e togliendo loro una valida e seria opportunità.
EMERGENZA AMBIENTALE
Villa Trotti nel centro di Niguarda
Ennesimo sgombero dei carabinieri
Giovanni Poletti, presidente della Cooperativa Edificatrice, proprietaria dell’immobile:
“Spendiamo 60 mila euro per ogni sgombero, 100 mila euro per mettere continuamente in sicurezza lo
stabile. Da due anni c’è un piano di recupero e di valorizzazione della struttura. Ma a Palazzo Marino
si va per le lunghe nell’approvazione del progetto. E intanto questa vera e propria discarica crea seri
problemi igienici”. Annunciate raccolte di firme per invitare il Comune a darsi una svegliata.
Angelo Longhi
iguarda, Via Graziano Imperatore angoN
lo Passerini. Vi si trova la settecentesca
Villa Trotti con annessa la Curt di Matt. È lì,
all’interno del complesso ormai diroccato che
sabato 19 aprile 2008 di buonora i carabinieri intervengono per la sesta volta in un anno.
Sgomberano una quindicina di famiglie di
zingari (con un bambino di un anno) e una decina di nordafricani. Che rioccupano nel pomeriggio e verso sera sono sgomberati nuovamente. Chiediamo a Giovanni Poletti, presidente dell’Edificatrice di Niguarda, proprietaria del complesso, di spiegarci la situazione.
Ci riceve subito dopo essersi accomiatato da
un cronista, e relativo fotografo, di un quotidiano nazionale, segno che la vicenda sta assumendo sempre più risonanza mediatica.
“Nel lontano 1986 la cooperativa comprò, per
risanare il centro storico di Niguarda, le cascine di Via De Calboli (da anni sontuosamente
ristrutturata ndr), e la Curt di Matt. Subentrò poi una decisione del Comune che vincolò
l’area a destinazione servizi comunali. Ma
non fu fatto un altro passaggio normalmente
conseguente, l’esproprio dell’area.
Ancor oggi abbiamo un’area a destinazione
servizi pubblici ma di proprietà privata. Con
la conseguenza che noi non possiamo costruire, perché non rientra nelle nostre finalità
spendere i soldi dei soci per creare servizi
pubblici, non possiamo abbattere, perché altrimenti perdiamo la volumetria, e l’amministrazione pubblica non realizza nulla perché
non è proprietaria dell’area. Il tempo ha dete-
riorato la struttura rendendola del tutto inagibile e portando la cooperativa a spostare le
famiglie che vi abitavano nelle proprie case,
sostenendo un onere non indifferente. E così
oggi abbiamo lungo una delle via di accesso a
Milano una struttura pericolante, rifugio di
colonie di pantegane urbane oltre che luogo di
asilo di una umanità disperata che non si rende conto del pericolo che corre nel rifugiarsi lì
dentro. Abbiamo speso migliaia di euro per
deratizzare, rendere difficile l’accesso dall’esterno alla cascina, per sgomberare l’immondizia che si accumula. Spendiamo 60 mila euro per ogni sgombero, 100 mila euro per
mettere continuamente in sicurezza lo stabile, i balconi appena abbattuti sono l’ultimo
esempio. Inoltre questa discarica a cielo aperto crea anche seri problemi igienici nel pieno
centro storico di Niguarda a poche centinaia
di metri dalla Chiesa di San Martino, a fianco di Villa Coiro cioè della biblioteca, dell’anagrafe comunale e degli uffici della vigilanza
urbana,di fronte a una scuola elementare e ai
servizi comunali di via De Calboli (l’ex casa
del popolo). Due anni or sono la Cooperativa
Edificatrice ha riunito intorno a una proposta
di riqualificazione del centro storico di
Niguarda e di Villa Trotti tutte le forze politiche, il mondo associativo e le istituzioni di zona e comunali. Il progetto prevede un teatro,
una piazza, degli uffici per professionisti, un
piccolo centro commerciale e appartamenti
residenziali. La Cooperativa Edificatrice è disponibile a ragionare con l’amministrazione
LA PIÙ GRANDE ESPOSIZIONE
Comunale perché si realizzi la miglior struttura possibile, ma al contempo il Comune deve dimostrare di non essere sordo, latitante e
di non procrastinare ulteriormente nel tempo
una decisione che ormai sembrava definita.
La maggioranza di centro destra che sosteneva la Giunta Albertini, nell’ultima seduta della precedente Amministrazione Comunale
ha fatto mancare il numero legale, poi ci sono
state le elezioni e quando a settembre con la
nuova Giunta Moratti è stata presentata la
mozione per cambiamento d’uso delle aree, la
prima approvazione è arrivata. Tutto ciò non
basta. Adesso il consiglio comunale deve
‘adottare’ la delibera per poterla rendere operativa e permetterci di depositare una richiesta di permesso a costruire.”
È arrabbiato Poletti. Annuncia che la Cooperativa Edificatrice (5 mila soci, duemila famiglie nelle proprie case, insomma una potenza) mercoledì 4 giugno dalle 11 del mattino di fronte alla Curt di Matt, distribuirà
bottiglie di candeggina a tutti i niguardesi
invitandoli a disinfestare l’area. E che esprima un sentimento non solo suo lo conferma
la notizia che, preoccupate per il degrado, cominciano a muoversi le forze politiche che a
Niguarda sono ancora radicate. Il circolo
Rigoldi del Partito Democratico che ha la
propria sede in via Hermada a poche centinaia di metri dalla Curt di Matt, ha annunciato mobilitazioni e raccolta di firme per invitare l’amministrazione Comunale a darsi
una svegliata. Staremo a vedere.
Il progetto
di ristrutturazione
della Villa Trotti
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TRASPORTI
a cura di Alessio Seminario
Ecopass: antismog o mangiasoldi?
l quinto mese di ecopass il bilancio dell’operaA
zione inizia ad assumere un valore strutturale
e per la Giunta Moratti è l’ora delle scelte.
Presentato come la panacea del mal di traffico che
attanaglia la nostra metropoli, a distanza di pochi
mesi si sta dimostrando solo una straordinaria
macchina mangiasoldi. Per il sindaco avrebbe dovuto ridurre in maniera consistente, fino al 30%, il
traffico privato, sia all’interno sia, in misura minore, all’esterno dell’area ecopass. Ebbene, dopo una
partenza incoraggiante l’effetto ecopass è andato
progressivamente affievolendosi, così come afferma testualmente il report pubblicato sul sito ufficiale del Comune di Milano che riportiamo di seguito: “Gli ingressi nell’Area Ecopass del mese di
aprile 2008, rispetto al periodo di riferimento (calcolato come media delle settimane fra il 22 e il 26
ottobre e fra il 12 e il 16 novembre 2007), mostrano una riduzione più contenuta di quanto registrato nei tre mesi precedenti. In particolar modo, è
stato registrato: un calo del 12,5% nel totale degli
accessi; e un calo del 19,9% non considerando la
quota di veicoli autorizzati, costituita prevalentemente da taxi e mezzi pubblici. Gli ingressi complessivi giornalieri fra le h 7:30 e le h 19:30 nell’area Ecopass sono stati in media circa 139.500.”
È evidente che queste cifre preoccupanti richiedono
una profonda riflessione perché non è il dato del singolo mese, che potrebbe essere influenzato da fatto-
ri straordinari, ma il trend discendente a mettere in
dubbio la validità del provvedimento. Infatti molti
consiglieri di opposizione ma anche, o forse sarebbe
meglio dire soprattutto, della maggioranza che sostiene il Sindaco si spingono a chiedere profonde modifiche o addirittura la fine della scopiazzatura “londinese” in salsa padana. La recente decisione di
Letizia Moratti di dare vita a una commissione tecnica che stabilisca, tralasciando tutti gli aspetti politici, se l’ecopass ha una valenza ambientale lascia
trasparire che i dubbi a Palazzo Marino ci sono. Se a
tutto ciò aggiungiamo che in più di un’occasione il
Sindaco ha sconfessato pubblicamente l’Assessore
alla Mobilità, Edoardo Croci, su alcune decisioni in
materia di ecopass, l’ultima la proroga alle auto diesel euro 4, si capisce bene quante pressioni (lobby)
ruotano attorno a questo balzello.
A proposito di balzello, Berlusconi & C. hanno
sempre giurato che loro non mettono le mani in
tasca degli italiani. Vediamo se è vero: l’attivazione del sistema di esazione, tutto compreso, è
costato, stando ai dati del bilancio revisionale
2008 del Comune, 24 milioni di euro. Sempre
facendo riferimento ai report ufficiali del Comune nel mese di gennaio gli incassi ecopass
sono stati pari a circa 2,5 milioni di euro, a febbraio poco meno di 4, a marzo poco meno di 5 e
ad aprile oltre 5,5: un bel gruzzoletto spillato
dalle tasche degli automobilisti.
Nuovi parcheggi a Niguarda
nche se non sono strettamente correlati fra di loA
ro ed hanno avuto una gestazione molto diversa
abbiamo lo stesso deciso di includerli in un unico articolo: entro pochi giorni verrà aperto al pubblico il
parcheggio del capolinea delle linee tranviarie 4 e 5
(via Ornato/Moro) mentre è già aperto, anche se non
completamente, il nuovo parcheggio multipiano all’interno dell’ospedale Niguarda (via Zubiani/Benefattori dell’Ospedale).
Partiamo da quest’ultimo: inserito nel più vasto
progetto di costruzione del nuovo nosocomio della
nostra zona i lavori di costruzione della struttura,
che può ospitare circa 800 auto, di cui oltre 600 dislocate nei 6 semipiani interrati, sono iniziati nel
dicembre 2006 e sono stati quasi completati a tempi di record, senza particolari imprevisti, nel mese
di aprile 2008 (marzo 2008 per la parte a raso). Il
nuovo parcheggio multipiano è riservato ai dipendenti ed ai visitatori, muniti di pass di ingresso a
pagamento. Ben diversa la storia del parcheggio di
corrispondenza al capolinea delle linee tranviarie 4
e 5 che sul sito ufficiale della Metropolitana
Milanese spa è chiamato “Parco Nord” ed ha una
capienza di 560 posti tutti a raso. I lavori sono iniziati diversi anni fa e per un lungo periodo sono rimasti fermi per problemi con le Aziende appaltatrici. Da mesi i lavori sono ripresi celermente ed
ora entro il mese maggio MM ha promesso, dopo
l’indispensabile collaudo (in particolare del ponticello di accesso che scavalca il Seveso), l’entrata in
esercizio di questo importante struttura.
Come si vede dalla foto sottostante i lavori sono realmente al traguardo, anche se al momento di andare in stampa (primi giorni di giugno) la struttura è
ancora chiusa. I niguardesi confidano che il nuovo
parcheggio possa contribuire a ridurre il traffico che
ogni mattina intasa via Ornato e crediamo che anche il Comune si auguri che molti cittadini possano
essere invogliati ad utilizzare le due linee tranviarie
attestate in prossimità della nuova area di sosta visto che, tolte alcune corse, sono spesso inesorabilmente sotto utilizzate.
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dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 15.30
• Il Consiglio di Zona 9 con delibera n. 68-2008 elegge quale rappresentante nel
Comitato di Gestione del Centro Anziani Monte Grappa, viale Monte Grappa 8/A,
Andrea Quattrociocchi.
• Il Consiglio di Zona 9 con delibera n. 69-2008 esprime PARERE NEGATIVO circa il
“Permesso di costruire relativo a ristrutturazione edilizia, con demolizione e ricostruzione di fabbricato esistente, in Via Comune Antico n. 43”, espresso nell’allegata relazione che fa parte integrante della presente deliberazione.
• Il Consiglio di Zona 9 con delibera n. 70-2008 esprime PARERE FAVOREVOLE come
da relazione che fa parte integrante della presente deliberazione, circa “L’area di proprietà comunale sita in Milano, in Via Brusuglio n. 56, di mq. 120 circa, destinata ad uso
“verde privato”, meglio evidenziata nell’allegata planimetria.
• Il Consiglio di Zona 9 con delibera n. 71-2008 esprime PARERE NEGATIVO come da
relazione che fa parte integrante della presente deliberazione, circa “L’area di proprietà
comunale sita in Milano, in Via Cosenz/Durando, di mq. 1320 circa, destinata ad uso
“verde privato”, meglio evidenziata nell’allegata planimetria.
• Il Consiglio di Zona 9 con delibera n. 72-2008 esprime PARERE NEGATIVO circa il
“Permesso di costruire relativo a nuova costruzione di edificio residenziale in Via
Imbonati n. 62/2”, espresso nell’allegata relazione che fa parte integrante della presente deliberazione.
Relazione: […] nella riunione del 5/5/2008, esaminati gli atti trasmessi dalla Direzione Centrale
Sviluppo del Territorio – Settore Sportello Unico per l’Edilizia, in atti n. P.G. 334930/08, per l’acquisizione del parere circa il permesso di costruire relativo a nuova costruzione di edificio residenziale in Via Imbonati n. 62/2, ha espresso a maggioranza PARERE NEGATIVO in quanto la torre a residenza, non corrisponde né all’edificazione tradizionale del quartiere, né ai nuovi interventi a terziario/uffici, strutture culturali e sportive dell’area Carlo Erba. Non pare sufficientemente garantita anche la viabilità e l’accesso da un’unica strada privata. Si chiede che, dopo la rivisitazione del
progetto, gli oneri vengano destinati per interventi all’interno della Zona 9, su cui questo Consiglio
di Zona provvederà a fornire indicazioni.[…] Il Presidente della Commissione “Per la città del vivere e dell’abitare”
• Il Consiglio di Zona 9 con delibera n. 73-2008 chiede all’Amministrazione Centrale di
attivarsi presso il Settore competente per modificare le aree per cani sui giardini /
campi gioco di Viale E. Fermi / Trevi e Via Dei Carafa / Tartini, come riportato nelle allegate piantine.
Relazione: […] la Commissione “Per la Città Sostenibile”, convocata nelle sedute del 01/04/08 e
29/04/08, ha esaminato le possibili soluzioni per risistemare le aree cani site nei giardini di Via
Candiani e Via Dei Carafa. Durante la prima convocazione sono state esaminate le due proposte,
elaborate con i funzionari della Parchi e Giardini della nostra zona, che non hanno riscosso il parere favorevole della Maggioranza dei Commissari. La Commissione ha per contro proposto due soluzioni alternative che sono state successivamente esposte ai funzionari della Parchi e Giardini per
valutarne la fattibilità. Nel corso della seconda convocazione sono stati sottoposti al giudizio dei
Commissari i progetti scaturiti durante il secondo e decisivo incontro. La Maggioranza dei
Commissari presenti ha espresso parere favorevoli, consci che quanto si chiede di realizzare risponde sia alle legittime esigenze dei residenti, che chiedono che le aree cani abbiamo il minor impatto
possibile sui caseggiati limitrofi, sia dei proprietari di cani, che chiedono aree attrezzate confortevoli e facilmente accessibili. […] Il Presidente della Commisione “Per la Città Sostenibile”
• Il Consiglio di Zona 9 con delibera n. 74-2008 approva la MOZIONE URGENTE relativa alla “Richiesta all’Amministrazione Comunale di soprassedere alla decisione di
chiudere e/o sospendere le civiche scuole, a tutela dell’utenza e del principio di salvaguardia del diritto allo studio”, presentata dal Consigliere Medolago e da altri in data
08.05.2008.
• Il Consiglio di Zona 9 con delibera n. 107-2007: 1) approva le linee d’indirizzo per l’erogazione di contributi della Zona 9 per l’anno 2007, tenuto conto dei criteri e delle
procedure richiamati nel preambolo del presente provvedimento; 2) approva gli ambiti
di erogazione descritti nella premessa con la relativa specificazione di criterio.
Il car sharing dell’Atm arriva in zona
ome abbiamo visto sul numero scorso di “Zona pre con il telecomando personale. Il costo dell’abboC
Nove” l’Università della Bicocca il 23 aprile ha namento annuale del servizio è pari a 120 euro per
organizzato il Bicocca Green Day, giornata dedicata i privati, 180 euro per le aziende mentre i costi oraalla vivibilità del nostro quartiere, alla mobilità sostenibile e ai consumi responsabili. A questo evento
ha partecipato fra gli altri il rappresentante della società Guidami, controllata da Atm, presente in zona
con una sede operativa (posto noleggio auto) presso
l’edificio U5 in viale dell’Innovazione.
Dedichiamo un articolo a questa azienda perché ci
sembra che il servizio offerto da Giudami, che poi
gira e rigira fa riferimento al Comune di Milano,
sia molto più valido dell’Ecopass per contrastare il
traffico privato e l’inquinamento. In un’ottica di
sviluppo di nuove forme di mobilità urbana alternativa e sostenibile il Comune, in collaborazione
con il Ministero dell’Ambiente, dopo un approfondito studio di fattibilità, ha attivato nel mese di
aprile 2005, tramite Giudami, il car sharing (automobile in condivisione), un servizio che permette di
utilizzare un’auto su prenotazione, prelevandola e
riportandola in un parcheggio vicino al proprio domicilio e pagando in ragione del solo utilizzo.
Obiettivo dichiarato favorire il passaggio dal possesso del mezzo all’uso dello stesso.
Ma come funziona? Bisogna innanzitutto iscriversi
al servizio, firmando un contratto. Effettuata la registrazione, il cliente riceve un telecomando personalizzato da utilizzare quando si decide di noleggiare
una vettura. Per prenotare una vettura l’utente registrato chiama il numero verde di Giudami e specifica data, ora e luogo del ritiro/consegna della vettura. Ricevuta conferma della prenotazione, il cliente
si reca nel luogo prescelto e con il telecomando personale apre la vettura, la utilizza e alla fine porta la
vettura nel parcheggio prescelto chiudendola sem-
ri e a chilometro variano a seconda della vettura
prenotata (un po’ come avviene per le vetture degli
autonoleggi).
A chi è rivolto questo servizio, quali sono le finalità e
quali i vantaggi? I potenziali utenti sono ad esempio
le famiglie che necessitano di una seconda vettura
part time, professionisti, over 65, Comuni ed Enti
Pubblici e le finalità, già ampiamente dimostrate visto che studi di importanti università hanno dimostrato che ogni vettura in car sharing “elimina” 6
vetture di proprietà dalla circolazione, sono la diminuzione della congestione del traffico, il miglioramento della qualità ambientale e una sensibile riduzione della sosta illegale. Non di poco conto anche i
vantaggi economici visto che sparisce il costo dell’acquisto, della gestione e della manutenzione dell’auto mentre per quel che concerne l’ambiente il parco auto di Giudami è tutto euro 4, con filtro antiparticolato ed inoltre dispone anche di veicoli a trazione elettrica. Apprezzabile anche la comodità del
servizio visto che la vettura è sempre disponibile
nel garage più vicino a noi, si può circolare anche
durante le giornate di blocco del traffico, la prenotazione è facilissima, la vettura è disponibile
24/24h 365 giorni all’anno e si può richiedere la
vettura più adatta alle proprie esigenze. I dati
2007 dicono che il car sharing di Giudami ha successo: 1300 clienti, 72 vetture, 29 garages a Milano,
2 a Como, 1 a Basiglio, 350mila km percorsi dalle
vetture e 64mila ore di utilizzo.
Per attivare il servizio e per informazioni: 848833000
oppure www.guidami.net.
Relazione: Oggetto: Linee di indirizzo annuali per l’erogazione dei contributi di zona per l’anno 2007.
[…] Il Consiglio di Zona 9, premesso che con Deliberazione di Giunta Comunale n. 135 del 27 gennaio 2004 sono stati approvati i criteri generali per la concessione dei contributi assegnati alle zone; che la declinazione di tali criteri permette di classificare le proposte ammissibili e non secondo
quanto segue. Sono ammissibili al contributo iniziative o progetti promossi da istituzioni,
Associazioni, Organizzazioni ed Enti Pubblici e privati che per disposizioni statutarie e dell’atto costitutivo o per natura giuridica, non perseguano fini di lucro, abbiano sede e siano operativi sul territorio cittadino. Si ritengono ammissibili iniziative ed attività che rispondano ad uno o più dei seguenti requisiti/linee guida/criteri:
- Siano ricorrenti e quindi abbiano acquisito per i cittadini della Zona, se non per la città, il carattere della tradizione;
- Costituiscano per la zona momenti di effettivo rilievo e stimolo ad azioni solidaristiche e partecipative ad ampio raggio;
- Siano quindi rivolti alla generalità dei cittadini o, se destinati ad una particolare utenza, siano in
grado di suscitare l’interesse e la partecipazione anche di cittadini non appartenenti al gruppo di
destinatari specifici.
La concessione del contributo deve essere finalizzata al sostegno di attività di interesse pubblico o
con finalità pubbliche, nell’ottica di incrementare il collegamento di rete tra i diversi soggetti che
agiscono sul territorio. Le iniziative o i progetti dovranno stimolare il coinvolgimento effettivo del
cittadino-utente in momenti di riflessione o di svago che lo facciano sentire partecipe della vita della comunità.
[…] Ritenuto che:
- sia opportuno definire per l’anno 2007 gli ambiti di erogazione dei contributi […] secondo la seguente descrizione:
- Contributi per attività di tipo occasionale o per singoli progetti:
- ambito sociale, culturale, educativo, aggregativo e sportivo.
Tali iniziative dovranno svolgersi in Zona, come le spese relative dovranno riguardare interventi
circoscritti alla Zona;
- le iniziative dovranno essere riferibili ai programmi ed agli orientamenti di una o più Commissioni
Zonali permanenti; le Commissioni, per competenza, individueranno, in fase istruttoria, il tipo di attività/iniziativa da sostenere mediante l’erogazione di contributi; l’importo da assegnare e i criteri
da adottare per l’individuazione dei beneficiari e degli importi da attribuire agli stessi;
- quanto definito in fase istruttoria dalla Commissione sarà poi portato all’attenzione del Consiglio
di Zona che, introducendo anche eventuali emendamenti, deciderà se fare propria e deliberare
quanto proposto in sede di Commissione Istruttoria;
- non appena la deliberazione di Consiglio sarà divenuta esecutiva il Settore, tramite bando o altre
forme previste dalla normativa vigente, al fine di rispettare quanto disciplinato dall’art. 12 della
Legge n° 241/90, provvederà a pubblicizzare le tipologie di iniziative e le categorie di soggetti che
possono aspirare alla concessione dei contributi oltre ai criteri e le modalità per accedervi e provvederà allo sviluppo del procedimento finalizzato alla effettiva erogazione dei contributi in conformità alle linee di indirizzo deliberate dal Consiglio.
[…] Delibera di approvare le linee d’indirizzo per l’erogazione di contributi della Zona 9, per l’anno
2007, tenuto conto dei criteri e delle procedure richiamati nel preambolo del presente provvedimento; e di approvare gli ambiti di erogazione descritti nella premessa con la relativa specificazione di
criterio. Il Presidente della Commissione “Per la Città del Lavoro e dell’Innovazione”
• Il Consiglio di Zona 9 con delibera n. 66-2008 approva il Regolamento per la costituzione del Consiglio di Zona dei Ragazzi e delle Ragazze.
Relazione: On.le Consiglio, la Commissione “Per la Città dei Giovani e dei Bambini” riunitasi il giorno 9 aprile 2008, ha preso in esame la proposta di Regolamento del Consiglio di Zona dei Ragazzi e
delle Ragazze predisposto dal gruppo di progetto dei docenti che, dopo il corso di formazione del giugno 2007, si è riunito ed ha elaborato il Regolamento e la scheda progetto. Vista la partecipazione
dei giovani durante gli incontri degli anni scorsi (novembre 2006; maggio, ottobre e novembre 2007),
la loro serietà nell’affrontare la proposta e il loro coinvolgimento, si ritiene di passare dalla fase sperimentale alla costituzione del Consiglio di Zona dei Ragazzi e delle Ragazze in Zona 9. […]
Pertanto credendo nella validità formativa della proposta voglia codesto On. le Consiglio approvare il Regolamento per la costituzione del Consiglio di Zona dei Ragazzi e delle Ragazze. Il Presidente
della Commissione “Per la Città dei Giovani e dei Bambini”
COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA
ONA NOVE 7
SANITÀ
All’avanguardia
nella lotta contro l’epilessia
Infortuni ospedalieri: al Niguarda
le nuove regole per prevenirli
Andrea Bina
Giorgio Meliesi
N
iguarda, Besta e San Paolo alleati contro
l’epilessia. I tre Centri Regionali maggiormente impegnati nella Chirurgia dell’Epilessia
(Irccs Besta, Ospedale San Paolo e Centro
“Claudio Munari” di Niguarda) hanno avviato
una collaborazione che permetterà la riduzione
delle liste d’attesa e corretti protocolli di studio
pre-chirurgici omologati a livello nazionale.
Attualmente in Italia vengono operati circa 300
pazienti all’anno. Le liste d’attesa, solo per le indagini invasive, possono essere anche superiori a
un anno. Il principale motivo del limitato numero di pazienti operati è legato alla mancanza di altre strutture in grado di soddisfare adeguatamente questa esigenza sanitaria. A tale scopo la
Commissione di Chirurgia dell’Epilessia ha completato in questi giorni un documento sui
“Percorsi diagnostico-terapeutici per la chirurgia
dell’epilessia”.
Quasi mille pazienti In Lombardia la storia
dei Centri Regionali per l’Epilessia risale ormai all’86: da allora la collaborazione fra i
Centri per la diagnosi e le procedure diagnostico-terapeutiche si è intensificata sempre di
più, così da fornire ai pazienti una vera rete assistenziale sul territorio.
Nel 1993, primo in Italia, è stato fondato presso l’Ospedale Niguarda di Milano il Centro
per la Chirurgia dell’Epilessia “Claudio Munari” che oggi vanta quasi 1000 pazienti trattati con successo.
La farmacoresistenza dei pazienti epilettici non è
una sorpresa (20-40% dei casi), né sono una novità i tentativi di trattamento diversi da quelli farmacologici: il primo intervento di chirurgia dell’epilessia fu realizzato oltre un secolo fa dal neurologo Hugling Jackson e dal chirurgo Victor
Horsley su una lesione cerebrale responsabile
dell’epilessia di un paziente.
70-80% di guarigioni Attualmente la chirurgia
dell’epilessia ottiene in media il 70-80% di guarigioni complete dalle crisi: questa metodica non va
considerata frutto dell'improvvisazione e i Centri
che la praticano, per essere di riferimento a medici e pazienti, devono avere esperienza e basi consolidate di formazione. Ogni caso clinico ha caratteristiche particolari e la discussione comune non
solo tra le diverse componenti dell'équipe ma anche tra gli specialisti dei vari Centri è ormai un
passaggio obbligato fondamentale per ottenere il
migliore risultato.
Un lavoro di équipe Per questo motivo da
anni in Italia, e soprattutto in Lombardia, sono costantemente programmate riunioni in
cui gli specialisti si confrontano sui singoli casi ai fini di una migliore valutazione prechirurgica. A questi incontri partecipano tutti i
centri italiani coinvolti e spesso anche esperti
internazionali. Solo la rigorosa selezione di
ogni candidato, un iter pre-chirurgico strettamente personalizzato e la programmazione
dell’intervento sulla base dei dati anatomici,
elettrofisiologici e clinici di ogni singolo caso
può garantire i migliori risultati.
ll’ospedale ci si può far male. Troppo spesA
so i pazienti ricoverati negli ospedali milanesi sono vittime di cadute accidentali nelle più svariate situazioni: cadute dal letto,
dalle barelle o dalle carrozzine durante il
trasporto nei reparti. Si tratta di un fenomeno in forte espansione che sta preoccupando
non poco i vertici della sanità lombarda anche dal punto di vista economico, considerate le cause di risarcimento danni intentate
dai pazienti.
Per capire a fondo il problema e porvi rimedio la Regione ha chiesto ai 13 più importanti ospedali milanesi, Niguarda compreso, di istituire un registro delle cadute, una
vera e propria scatola nera dell’ospedale,
dove appuntare gli infortuni, il luogo, l’ora e
le cause dell’incidente. Inoltre si stanno
studiando letti e barelle con spondine di
protezione oltre ad imprescindibili corsi di
formazione per accrescere la professionalità del personale sanitario.
Ma le cadute non sono l’unico problema da
affrontare e possibilmente risolvere. E così
anche nelle sale operatorie verranno introdotti nuovi controlli per evitare che queste
stanze attrezzate e asettiche possano diventare trappole, talvolta mortali, per gli indifesi ammalati. Operazioni eseguite su pazienti sbagliati, rimozione di organi sani, scambio di cartelle e “omaggi” di strumenti chirurgici nelle pance dei pazienti dovrebbero
diventare un triste ricordo grazie all’introduzione della check-list, un vero e proprio
elenco delle azioni e delle verifiche da compiere prima e dopo l’operazione, proprio come fanno i piloti di aereo prima del decollo.
È lui il paziente da operare? Quale organo
dobbiamo togliere? La cartella clinica è quella del paziente sotto anestesia? Le bombole
dei gas medicali sono correttamente collegate agli impianti? Tutti gli strumenti chirurgici che avevamo prima dell’intervento sono
presenti anche al termine dell’operazione?
Questa check-list, elaborata proprio dagli
anestesisti e rianimatori dell’ospedale Niguarda, diventerà il modello a cui tutti gli
ospedali dovranno adeguarsi. Il rischio di
creare danni, talvolta irreversibili, è più alto nelle aree di emergenza e urgenza, dove
tutto deve essere svolta con la massima celerità e dove il turn-over del personale avviene durante tutte le 24 ore e le sale operatorie e le apparecchiature medicali lavorano a ciclo continuo.
Non meno importante il capitolo relativo ai
corsi di formazione e aggiornamento perché
bisogna ridurre in maniera drastica anche
gli errori commessi in corsia: non solo le cadute, come accennato prima, ma anche ad
esempio la somministrazione di farmaci
sbagliati o la non somministrazione di terapie che potrebbero mettere a repentaglio la
vita del paziente.
Ippoterapia: al via il corso per assistenti in riabilitazione equestre
el centro di ippoterapia “Vittorio di Capua” dell’Ospedale Niguarda ci siamo già occupati diverse volte. Vale
D
la pena rammentare che questa struttura è un gioiello unico nel panorama regionale. E come tutti i gioielli è prezioso perché svolge un ruolo essenziale nella riabilitazione
delle persone diversamente abili o colpite da gravi malattie degenerative. Questa terapia, da tempo riconosciuta
dalla medicina ufficiale per i suoi eccellenti risultati, richiede competenze professionali specifiche e pertanto le figure professionali coinvolte devono seguire specifici corsi
ONA NOVE 8
di specializzazione. Proprio per questo l’Associazione
“Amici del Centro Vittorio di Capua”, in collaborazione con
la Lise (Lega Italiana Sport Equestri) affiliata al Coni, e
l’Azienda Ospedaliera Niguarda Ca’ Granda, organizza un
corso di qualificazione per “Assistenti Equestri di
Riabilitazione”, figura professionale importante per una
corretta preparazione e svolgimento di una seduta riabilitativa con il cavallo e come ausilio nell’avviamento allo
sport equestre per i disabili.
In particolare il corso si pone l’obiettivo di fornire agli allie-
vi una corretta gestione e conduzione del cavallo in
Riabilitazione Equestre, la capacità di osservare e comprendere l’impegno richiesto dal terapista al disabile, l’attitudine ad interagire con il binomio disabile-cavallo in stretta
collaborazione con il terapista. Il corso, rivolto a 15 persone,
si articola in 7 giornate, dal 4 ottobre al 10 novembre p.v., e
le iscrizioni si chiuderanno il 31 luglio p.v.
Per informazioni: segreteria scientifica dell’Associazione
“Amici del Centro Vittorio di Capua” 02-64443639 o e-mail
[email protected]. (Andrea Bina)
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
ONA NOVE
VITA E CULTURA
La vignetta di Giovanni Beduschi
per giugno, quando la Scarioni è in pugno.
GLI APPUNTAMENTI DEL MESE
a cura di Grazia Morelli
Chi intenda far pubblicare proprie iniziative in questa rubrica dovrà farne pervenire notizia entro il 20 del mese precedente l’uscita del giornale.
● VENERDÌ 6 GIUGNO
Hangar Bicocca
Via Chiese
Tel. 02853531764
Triennale Bovisa
Via Lambruschini 31
Tel 0236577801
T. degli Arcimboldi
Via dell’Innovazione 1
Tel. 899500022
Argomm Teatro
Via Graziano I. 40
Tel. 3397156826a
La Scighera
Via Candiani 131
Tel. 0239480616
● MERCOLEDÌ 11 GIUGNO
Installazione Antarctica, di Lucy e Jorge
Orta. Orari: dal martedi alla domenica 11-19;
al giovedì 14.30-22. Fino all’8 giugno.
Mostra Pink Pavillon, di Gaetano Pesce, Fino
al 30/5. Mostra Junkbuilding. Fino all’8/6.
Orari: 11-23; chiuso lunedì.
Alle 21, Cats, musical di A. L. Webber e la
Really Useful Theatre Company. Fino all’8/6.
La Scighera
Via Candiani 131
Tel. 0239480616
La Scighera
Via Candiani 131
Tel. 0239480616
Alle 21.30, Finalissima di Poetry Slam.
Alle 21, Il Calapranzi, di H. Pinter, regia di F.
Mazza. Fino all’8/6.
Casa di Alex
Via Moncalieri 5
Argomm Teatro
Via Graziano I. 40
Tel. 3397156826
Alle 21, Serata danzante. Tutti i giovedì.
Alle 21.30, Love Contest tra Bande: Farra
Fanfarra vs Nema Problema vs Belle Lì.
Art Action
Via Dante 15/A
Bresso
La Scighera
Via Candiani 131
Tel. 0239480616
Alle 18, mostra-conferenza Le Ombre
d’Oriente. Gli antenati del cinema. Viaggi,
racconti, libri di Luigi Allori. Fino al 21/6.
Alle 21.30, Luciar, habitar, trabajar,
Storia di Pacha. Presentazione del libro
Sensibile alle foglie, di G. Gherzi e G.
Giacopuzzi. Proiezione del documentario
Autoconstruccion.
Cine d’essai Osoppo Alle 21.15,Into the Wild,di S.Penn.Anche l’8
e il 9/6 (ore 15.30, 21,15).
Via Osoppo 2
Tel. 0239261019
Alle 22, Concerto Blues con gli Armonica
Casa di Alex
Blues e i Red Rooster.
Via Moncalieri 5
● DOMENICA 8 GIUGNO
Casa di Alex
Via Moncalieri 5
● GIOVEDÌ 12 GIUGNO
Alle 21, Clausura, di e con E. Quaggio, regia
di F. Mazza. Fino al 14/6.
● VENERDÌ 13 GIUGNO
● SABATO 7 GIUGNO
Via Cecchi
Cortile
case Edificatrice
Alle 21, Torneo di briscola chiamata.
Esposizione del Concorso di pittura promosso dalla Edificatrice di Niguarda. Seguirà lo
spettacolo del Teatro della Cooperativa
Sogno di una notte di mezza estate.
Alle 21.30, Boogie. Tutte le domeniche.
Casa di Alex
Via Moncalieri 5
Teatro degli Arcimboldi. Il soggetto dell’installazione è il
Movimento Futurista. Alex Schiavi, musicista, compositore
e creatore d’installazioni propone da anni le sue dirompenti e coraggiose installazoni, utilizzando centinaia di disegni, fogli, cartone, sacchetti della spesa e i lugubri sacchetti neri della spazzatura. In questo caso l’installazione è dedicata al Futurismo, con decine e decine di collages-decollages creati ad hoc dallo stesso artista. L’installazione è patrocinata dalla Coop. Edificatrice di Niguarda.
Dalle 9.30 alle 16.30, corso intensivo di
massaggio indiano. Proseguirà il 23,
30/6, il 7 e 14/7.
Alle 21, Come Maestro. L’obbedienza non è
più una virtù, da testi di don Lorenzo Milani,
a cura di G. Monticelli e S. Chille, regia di M.
Maravigna.
● MARTEDÌ 24 GIUGNO
Cassina Anna
Via Sant’Arnaldo 17
Tel. 0288465800
CdZ 9 e Asco Zonali Alle 20, serata promozionale della Card di
Auditorium Ca’ Granda sconto per gli acquisti. Musica/buffet.
● MARTEDÌ 10 GIUGNO
● VENERDÌ 27 GIUGNO
Casa di Alex
Via Moncalieri 5
Casa di Alex
Via Moncalieri 5
Alle 21, Mediterraneo, di G. Salvatores.
Alle 22, Concerto Blues.
Serena Siniscalco, che vive di poesia…
Silvia Benna Rolandi
erena Siniscalco dice di aver fondato il premio inS
ternazionale di poesia “Streghetta”, arrivato alla
38sima edizione e di cui scriviamo qui sotto, perché
ama il bello. E questo amore deve aver fatto una magia, perché ho davanti una donna di 82 anni decisamente bella, con occhi vivacissimi e due lunghe
gambe da ragazza. “ Discendo da una baronia”, racconta,” ma mi sento ruspante, amo la terra e gli alberi. L’altro giorno vado in giardino e vedo, seminascosto da un cespuglio, un pino morto in un vasetto.
Lo raccolgo. ‘Hai in mano il pino dell’ultimo Natale
di Filippo’, dice mia figlia. Filippo è il mio nipotino
che si è suicidato a 12 anni buttandosi da una finestra di questa casa. Mi accorgo che il pino ha un
germoglio ancora vivo. Lo pianto, ed ecco il piccolo pino Pippo: un albero è diventato bambino”.
Serena è nata da padre siciliano e madre umbra a Milano, in una casa dei Visconti di Modrone. “Abitavamo in via della Cerva, vicino a un
casino. Mio padre, Omodeo Salè Carlo, chiudeva in casa mia madre,
giovanissima, perché temeva che i clienti delle prostitute sbagliassero
porta. Era molto severo con me e se prendevo una insufficienza dovevo nascondergliela, per non essere rinchiusa al buio.Anche se ero figlia
di un industriale a fine mese mangiavo solo patate. Avevo cinque abiti e due paia di scarpe. A quei tempi tutti erano poveri. Noi eravamo
cinque fratelli e per Natale sull’albero c’erano cinque mandarini.
Durante la guerra si pativa la fame. Mio padre spezzava il pane in cin-
que pezzi. Io guardavo il mio e mi scendevano i lacrimoni. A 18 anni ha conosciuto Mario Siniscalco, bello
come il sole. Mi sono detta: questo sarà mio marito.
Infatti a 23 anni l’ho sposato. Sono stata, lo ammetto,
più moglie e amante che madre. Infatti ho seguito
Mario in America, dove ho passato il periodo più bello della mia vita. Facevo la pendolare con l’Italia per
venire a trovare i figli. Una è morta appena nata, il
secondo a 6 mesi per bronchite capillare: allora non
c’erano gli antibiotici.Poi,dal 53 al 62,mi sono nati altri quattro figli.Nell’84 mio marito è morto per un linfoma. Stringendo i denti mi sono detta: devo fare un
piano per continuare a vivere. Mi sono iscritta a un
corso di inglese, ho comprato la tastiera per suonare,
ho ampliato il concorso di poesia ‘Streghetta’, iniziato
nel 1972 sulla piazza di Noli, antica repubblica marinara. C’erano, ricordo, 300 persone entusiaste, anche le pescivendole.
Da dieci anni, dopo aver giudicato tante poesie degli altri, ho cominciato scrivere le mie. Ho tanti stimoli e a volte mi diverto pure, anche se
ho dovuto combattere molte malattie. Quando ho vinto definitivamente la più pericolosa, un linfoma, dopo cinque anni di cure, ho apprezzato ancora di più la vita”.
Ora i libri con le poesie di Serena Siniscalco sono dappertutto: in mare,nelle biblioteche delle navi della Costa Crociere,a 4000 metri in una
capanna-rifugio del Monte Rosa. Dovunque vada, questa donna coraggiosa crea un angolo per la poesia. (Anche su “Zona Nove”, a pag. 21).
…e che per questo presiede il premio Streghetta
a 38sima edizione del premio internazionale di poesia su tema “Milano foglio A4 (aggiungere 10 francobolli da 0.60 Euro o da 0.80).
L
Streghetta”, patrocinato dalla Regione Lombardia, dalla Provincia e Informazioni: 347.6642677 o 02.66101903. I temi sono: La luce viene dal
dal Comune di Milano, è programmata per il 24 ottobre all’Università dubbio; E all’improvviso tutto si dissolve; Il senso dell’assenza ora s’adBicocca. Le poesie, in tutte le lingue, devono pervenire entro il 15 luglio al
Circolo Premio Streghetta, viale Sarca 159, 20126 Milano, in sette copie su
Il futurismo di Schiavi
alla stazione di Greco
Alle 22, Progressive Rock. Anche il 21 e
il 28/6.
● LUNEDÌ 9 GIUGNO
Alle 21, Concerto di R. Cifani e C.
Giacomazzi - Sonata in re minore Op. 40
di D. Shostakovic.
so di arte funambolica e atletismo con la compagnia
Diavolo Dance Theater il 10 e 11 alle 21. Con l’utilizzo di
materiali di scena come ruote e pareti da climbing il coreografo Heim garantisce di portare gli spettatori “in un regno
dove gli umani possono realmente volare”.
Saranno invece due le domeniche dedicate ai bambini il 15
alle ore 11 e alle 16 con Disney in musica: le più belle musiche della Disney suonate e cantate e il 29 giugno alle ore
11 con Favola in musica e…musiche da favola. Questi spettacoli sono organizzati, in collaborazione con Sonfinarte,
dalla fondazione I Pomeriggi Musicali, che sarà impegnata
anche il 22 e il 23 alle ore 21 con Galà dell’Operetta insieme ad Elio Pandolfi, le musiche saranno tratte dall’Orfeo
all’Inferno, Il Paese del Sorriso, Al Cavallino Bianco, Ballo
al Sovoy, La Vedova Allegra.
iovedì 19 giugno dalle ore 16, installazione futurista
G
del maestro Alex Schiavi in Piazzale Egeo (stazione
ferroviaria di Greco) davanti all’università Bicocca e al
● VENERDÌ 20 GIUGNO
Casa di Alex
Via Moncalieri 5
ome già anticipato, il mese di giugno al Teatro degli
C
Arcimboldi si apre con il musical di Andrew Lloyd
Webber Cats per poi proseguire con un altro grande succes-
Alle 21, Sentite, buona gente, canti della tradizione contadina.
● LUNEDÌ 16 GIUGNO
Funakoshi Club
Piazza Nizza 5
Tel. 02688717
Simona Fais
Alle 22, Concerto Blues con i Blue Steel.
● SABATO 14 GIUGNO
La Scighera
Via Candiani 131
Tel. 0239480616
Casa di Alex
Via Moncalieri 5
Al Teatro degli Arcimboldi
con la musica dei “Cats”
densa; Nell’’estasi di un sogno m’addormento; Oltre la nebbia il sole. Si
possono inviare sino a cinque poesie, una per ogni tema.
Il Gis ONA NOVE informa
Renato Vercesi
l 28 maggio scorso è stato presentato al Teatro alla Scala, dal
I2008-2009.
sovrintendente Stephane Lissner, il calendario della stagione
Il “Don Carlo” di Verdi avrà una anteprima il 4 dicembre. È questa la novità della stagione scaligera che, comunque,
avrà la sua apertura ufficiale il 7 dicembre, festa di S. Ambrogio.
L'anteprima della sera del 4 dicembre sarà riservata a un pubblico di giovani che potrà assistere al “Don Carlo” al costo simbolico
di 10 euro, con il primo cast.
In programma 14 opere: una del Seicento, una del Settecento,
quattro del Novecento, le altre otto dell’Ottocento. Tra le opere
proposte quest'anno sono presenti anche tre che hanno inaugurato le ultime stagioni del teatro milanese: “Il Tristano e Isotta”,
la “Aida” e l”Idomeneo”. In calendario anche “I due Foscari'” di
Verdi, il “Viaggio di Reims” di Rossini,“Le convenienze e inconvenienze teatrali” di Donizetti,“Orfeo” di Monteverdi. Per il balletto
in programma: “La Bayadere”, “Il sogno di una mezza estate” e
'”Giselle”. Per quanto riguarda i grandi cicli in calendario: il ciclo
Beethowen-Schoenberg e il progetto Pollini.
A partire dalla prossima stagione, i prezzi dei biglietti aumenteranno del 10%. "Ogni cinque anni - ha spiegato Lissner - si impone necessariamente un adeguamento dei prezzi dei biglietti: erano fermi dal 2004. Per compensare questo - ha aggiunto - ci sarà
una diversificazione delle offerte con le proposte di cicli" che possono comprendere opere, balletti e concerti. Le recite sono salite
da 170 a 280, mentre gli spettatori sono a quota 450mila. Nei
prossimi mesi estivi verranno ricollocate le poltrone di platea per
migliorare la visibilità complessiva del teatro e si cercherà una soluzione diversa alle sbarre che sono state collocate nelle gallerie
in seguito ad un esposto.
Per quanto riguarda il programma del Gis, verrà concordato presumibilmente nel mese di ottobre. Appena pronto lo renderemo
noto ai nostri aderenti attraverso i consueti canali: “Zona Nove”,
il sito www.niguarda.eu e la posta elettronica.
Il Gis (Gruppo di Interesse Scala) è nato nel 2001 per iniziativa dell’Associazione Amici di “Zona Nove” in collaborazione
con il Servizio Promozione Culturale del Teatro alla Scala. Il
suo scopo è quello di programmare e realizzare percorsi formativi che abbiano come tema il Teatro alla Scala e gli spettacoli
proposti. Inoltre il Gis collabora con il Settore Promozione
Pubblico e Proposte Culturali per l’accesso agli spettacoli del
Piccolo Teatro, in particolare per quelli in programma presso
il Teatro degli Arcimboldi. La segreteria del GIS “Zona Nove”
è aperta tutti i mercoledì pomeriggio dalle ore 15.30 alle ore
18.00 presso la redazione del giornale in via Lanfranco della
Pila 61. Per contattarci: Telefono: 026437568 (il mercoledì pomeriggio) - Cellulare: 3283535160 - E-Mail: [email protected]
- Sito internet: www.niguarda.eu.
COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA
ONA NOVE
9
REPORTER DI
ONA
a cura di Bic
● Caro Brunetta, la carta nelle scuole è già sparita da un pezzo
olenne la prima dichiarazione di Brunetta, miniS
stro dell’Innovazione e della Funzione pubblica:
“Basta con la carta nelle scuole: dovrà sparire nel giro di un anno e mezzo. Non si torna indietro, dobbiamo tagliarci i ponti alle spalle”. Interessante affermazione quella del ministro, ma forse bisognerebbe
informarlo che la carta nelle scuole non c’è più da un
pezzo. Quella igienica è un miraggio, assolutamente
introvabile. Le bidelle ne spacciano sottobanco qualche quadratino dopo lunghe contrattazioni. “Me ne
dia un po' di più”,“Ma cosa te ne devi fare?”,“Si tratta di roba grossa”, “Vabbè, ma se ti avanza riportamela indietro”: questi i dialoghi che si possono sentire davanti alla scrivania del personale non docente
quando il bisogno chiama e i fazzoletti di carta sono
finiti. I prof si giocano allo stuzzicadente più corto
su chi deve andare alla Coop a comprarla quando
ogni riserva è stata prosciugata. Vogliamo poi parlare delle risme per le fotocopie? Qualcuno le colloca in segreti nascondigli della segreteria, coperte di tagliole. Sulla confezione disegna teschi e tibie e, senza vergogna, appone scritte tipo: “Fogli
cosparsi di arsenico a scopo derattizzazione - Non
toccare”. Tutto inutile, perché a scuola più dell’onor potè il digiuno, e quando ti manca la carta
per stampare il testo del compito in classe che fai?
Rubi, inganni, violi la privacy, fai qualunque cosa.
Eh sì, caro Brunetta, non saranno le pagelle on-line a far sparire la carta dalle scuole, ci hanno già
pensato i tagli di bilancio!
dal 1954
La tradizionale cortesia e un vasto assortimento
di valigeria e pelletteria delle migliori marche
● Sosta vietata, ma l’assessore trova la scusa
n problema oggettivo della città: a Milano
“U
manca lo spazio fisico per lasciare quasi
50mila macchine. Prima di parlare di multe bisogna
dare la possibilità a queste persone di posteggiare”.
A parlare non è un automobilista incavolato che protesta con i vigili per l’ennesima multa. È l’assessore
ai Lavori pubblici del Comune di Milano Bruno Simini. E c’è da chiedersi se una cosa simile sia possibile: le multe sono comminate ai cittadini dai vigili
urbani, dipendenti comunali. In pratica Milano da
una parte dà le multe e dall'altra dice che non è giusto. Così si educa il cittadino: invece di portarlo a riflettere sulla necessità di non entrare in città con
l’auto, invece di fargli capire quanto disagio può
creare un’auto quando occupa un parcheggio riservato ai disabili, uno scivolo per facilitare la discesa
dal marciapiede a carrozzine per grandi e piccini o le
strisce pedonali, il nostro baldo assessore che fa?
Dice che i cittadini hanno ragione, se non c’è posto
per parcheggiare regolarmente è inevitabile che lo si
faccia irregolarmente. E via con il Suv che ostruisce
tutto il marciapiede, con la macchina sul passo carraio. Poi leggi il prosieguo dell’articolo e vedi dove
Simini vuole andare a parare. Ma certo! 235 parcheggi interrati per residenti o pubblici.Con un gran
bel giro di soldi, come il mitico “Report” della
Gabanelli ci ha spiegato. Fa niente se alcuni parcheggi già realizzati sono vuoti e abbandonati. Facciamone altri, dappertutto. Via l'inutile ciarpame
dalla città: pensate quante auto si riuscirebbe a parcheggiare in piazza Duomo levando, per l'appunto, il
Duomo. Un assurdo? Non tanto se pensate che stanno scavando ai piedi della Basilica di S. Ambrogio.
Nel frattempo, se il vigile vi becca in castagna andate dall’assessore e chiedetegli che, in conformità con
le sue dichiarazioni, vi levi la multa.
● Necrologio della povera Laura Brevi
aura Brevi si è suicidata per essere stata scherL
nita (o schermita? boh!) da un lettore. Nella lettera d’addio ha lasciato scritto: “Perdonatemi, o comesso un erore d’ortografia imperdonabile. La mia
unica giustificazione e che scrivo gli articoli a note
fonda, dopo una giornata di lavoro, dopo aver preparato la ciena, aiutato i fili nei compiti, aviato la lavattrice e riordinato la cuc”.
ACCADDE A MILANO
a cura di Lella Ricordi
● 1 giugno 1898: Bocconi finanzia un istituto per il commercio
erdinando Bocconi dona 400.000 lire al Comune
F
allo scopo di fondare un Istituto superiore per il
commercio. L’istituto deve portare il nome del figlio
Luigi, perito nella battaglia di Adua (Etiopia) l’1
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marzo 1896. Ricco commerciante, proprietario dei
grandi magazzini “Alle città d’Italia”,Bocconi in questo modo pone le basi per la creazione dell’Università commerciale Luigi Bocconi, che nascerà nel 1902.
● 4 giugno 1988: muore Renzo Palmer, attore e doppiatore
enzo Palmer, attore e doppiatore nasce a
R
Milano il 20 dicembre 1929. Renzo inizia la
sua carriera alla radio, per poi passare al cinema.
Alla televisione diventa famoso soprattutto come
protagonista di sceneggiati: “Vita di Cavour” e
“Caravaggio” sono forse i più noti. Ha doppiato
Anthony Quinn e Lino Ventura, ma il personaggio che gli ha dato maggiore popolarità è
“Braccobaldo”, cane protagonista dei cartoons
creati da Hanna e Barbera.
● 6 giugno 1878: parte il “Gamba de Legn”, la prima trenovia
naugurata la prima trenovia italiana, la MilanoIposto
Gorgonzola-Vaprio d’Adda. Utilizza locomotive al
dei cavalli. La folla si raduna per veder passare la veloce locomotiva sistema Krauss, con caldaia
tubolare a dodici atmosfere, collocata orizzontalmente. Negli anni seguenti sono costruite numerose
linee extraurbane a binari, con carrozze trainate
sempre e solo da piccole locomotive a vapore, chiamate dal popolo “Gamba de legn”, si dice per il “toc
toc” che facevano. Nascono così la Milano-MagentaCastano, con partenza da corso Vercelli, la MilanoCascina Gobba-Vimercate, la Milano-Pavia, la
Milano-Lodi. Il “Gamba de legn” sarà messo in pensione nel 1957.
● 15 giugno 1958: sfregiato “Lo sposalizio della Vergine” di Raffaello
n sedicente “pittore anacronistico”, Nunzio
U
Guglielmo, in una sala della Pinacoteca di
Brera sfregia “Lo sposalizio della Vergine” di
Raffaello, gioiello della pittura cinquecentesca.
Rompe a colpi di martello la doppia lastra che pro-
tegge il dipinto e con un punteruolo scalfisce il dipinto. Lo squilibrato, subito arrestato, è trasferito in
una clinica psichiatrica. Il dipinto sarà in seguito restaurato e i danni risulteranno essere gravi, ma non
irreparabili.
● 16 giugno 1938: nasce Carlo Tognoli, sindaco di Milano
arlo Tognoli è stato sindaco di Milano dal 1976
al 1986. Dal 1984 al 1987 è membro del
C
Parlamento Europeo nelle liste del Psi. Ricopre dal
1987 al 1992 la carica di Ministro per i Problemi delle aree urbane (nei governi Goria e De Mita) e poi di
Ministro del Turismo e dello Spettacolo nei governi
Andreotti VI e VII. Il 1° maggio 1992 Tognoli riceve
un avviso di garanzia assieme al suo collega di partito (e successore al Comune di Milano) Paolo
Pillitteri, nell'ambito dello scandalo Tangentopoli.
Nel 2005 è nominato alla presidenza della
"Fondazione Ospedale Maggiore di Milano".
● 26 giugno 1968: nasce Paolo Maldini, il più rossonero di tutti
asce Paolo Maldini, difensore del Milan nonché
N
ex-capitano della Nazionale italiana. Ha il primato di presenze (126) in maglia azzurra. Figlio di
un altro grande del calcio, Cesare Maldini, debutta
in serie A a sedici anni, nella stagione 1984-1985,
con il Milan di Nils Liedholm. Terzino sinistro, in
coppia con Franco Baresi forma un baluardo nella
difesa rossonera. Vince sette scudetti (1987-88,
1991-92, 1992-93, 1993-94, 1995-96, 1998-99 e 20032004), cinque Coppe dei Campioni (1988-89, 198990, 1993-94, 2002-2003 e 2006-2007), tre Coppe
Intercontinentali (1989, 1990 e 2007) sempre con il
Milan, squadra nella quale milita per 24 stagioni
consecutive. In Nazionale Maldini è vicecampione
del mondo nel 1994 e dal 1995 è capitano, chiudendo la carriera in maglia azzurra nel 2002.
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a cura di Sergio Maestri
Consigli musicali per l’estate di Stefano Bartolotta
Dal vivo i Subsonica danno il loro
Arena Civica quest’anno ha un
Radiohead
meglio, con due ore di musica irresiL’
cartellone di particolare prestistibile che quasi ti costringe a saltagio con tre eventi cui non si può proprio mancare. In realtà per i Radiohead del 17 e 18 giugno tutti i biglietti sono stati venduti almeno sei
mesi fa, nonostante i prezzi non certo popolari. La band di Oxford è ormai un’icona del rock alternativo e,
almeno da dieci anni, dalla data del
loro primo disco (Ok Computer), può
contare su un seguito notevole in
ogni parte del mondo. Proprio quel
disco ha inaugurato una fase innovativa nella carriera dei Radiohead,
in cui Tom Yorke e soci hanno offerto qualcosa di davvero nuovo. Non
che i due dischi precedenti, Pa-blo
Honey (1993) e The Bends (1995)
mancassero di personalità, ma l’accoppiata Ok Computer con il successivo Kid A (2000) rappresenta un
riuscito passo in avanti. Dell’ultima
fatica, In Rainbows, dell’anno scorso, si è parlato molto anche per l’iniziale decisione della band di non appoggiarsi a nessuna casa discografica e far scaricare il disco a chiunque da Internet, facendo decidere a
chi scaricava se pagare la band e quanto. Uno schiaffo all’industria discografica,si disse,un’esaltazione del rapporto tra artista e fans,ma poi
il gruppo ha ceduto alle leggi di mercato e si è accasato alla XL, importante etichetta indipendente, ed il disco è finito nei negozi come tutti
gli altri. La qualità delle canzoni comunque resta altissima, e dal vivo
i Radiohead offrono sempre spettacoli indimenticabili, come promettono di essere questi due show milanesi. Il compito di aprire i concerti è
stato affidato alla cantautrice britannica Natasha Khan, in arte Bat
For Lashes. Non è mai facile catturare l’attenzione del pubblico quando si suona come supporter in eventi del genere, ma del lavoro di
Natasha se ne parla un gran bene, per cui potrebbe anche lei riscuotere successo tra i fans dei Radiohead.
Il 18 luglio all’Arena giungerà il gruppo italiano che più di ogni altro,
negli ultimi dieci anni, ha saputo conquistarsi un seguito enorme. Sto
parlando dei torinesi Subsonica, che hanno iniziato la loro carriera nel
1997, e per diversi anni non hanno goduto di alcuna ribalta nonostante la qualità sempre crescente sia dei loro dischi che dei loro concerti.
La svolta in questo senso è arrivata con la partecipazione a Sanremo,
dove il gruppo ha portato la splendida Tutti I Miei Sbagli. Chi li apprezzava in precedenza è stato contento di notare come la band non abbia minimamente cambiato la propria proposta per adattarla ai canoni sanremesi, e chi non li conosceva si è finalmente reso conto del tesoro che la musica italiana custodiva. Da lì in poi per andare a vedere i
Subsonica dal vivo è necessario acquistare i biglietti con largo anticipo,
come provano le due date al Forum di Assago gli scorsi 6 e 7 dicembre.
re e ballare per tutto il tempo. Grazie al carisma del frontman Samuel
e del tastierista Boosta, all’abilità
tecnica del chitarrista Max Casacci
e al misto di potenza, fantasia e precisione della sezione ritmica, i cinque torinesi sono in gradi di coinvolgere anche folle di decine di migliaSubsonica
ia di persone. Sarà un venerdì sera
ad alta concentrazione di adrenalina, sudore e divertimento.
Infine sabato 26 luglio, l’Arena sarà
il teatro della conclusione del tour
italiano per uno dei gruppi più importanti di tutta la scena rock mondiale, ovvero i Rem. Anche per loro,
almeno in Italia, l’attenzione del
grande pubblico è arrivata dopo diversi anni di carriera, e precisamente con la pubblicazione di Out Of
Time, nel 1991, disco che contiene tra le altre l’immortale Losing My
Religion. Da lì in poi il successo è stato costante per diverso tempo, ma
recentemente diversi fans iniziavano a non essere molto soddisfatti degli ultimi lavori Reveal e soprattutto Around The Sun. Le voci che davano i Rem come ormai finiti dal punto di vista artistico, da flebili che
erano si facevano sempre più insistenti, ma proprio quest’anno
Micheal Stipe e soci hanno spazzato via con un colpo di spugna tutte
le critiche grazie allo splendido Accelerate, che ci mostra un gruppo in
formissima da tutti i punti di vista, dalla composizione all’esecuzione
all’affiatamento. Un disco genuinamente rock con brani diretti e senza
fronzoli ma che sa offrire anche una buona varietà tra una canzone e
l’altra. A fine anno, probabilmente, Supernatural Superserious sarà
considerato uno dei migliori singoli di tutto il 2008, e la stessa sorte potrebbe capitare anche alla successiva Hollow Man, ma i Rem non hanno sbagliato un colpo dalla prima all’ultima nota di questo album. Tra
l’altro l’impressione è che si tratti di canzoni particolarmente adatte alla dimensione live, tanto che, se anche la scaletta del concerto dovesse
concentrarsi più su queste che sui vecchi successi, ben pochi se ne lamenterebbero. L’apertura è affidata agli inglesi Editors, che nel loro
suono si rifanno al dark ed alla new wave degli anni Ottanta, riproponendo queste due correnti in chiave più rock. Al bell’esordio di The
Back Room del 2005 ha fatto seguito l’anno scorso An End Has A Start,
che personalmente non mi è piaciuto, ma che ha spalancato al gruppo
le porte della notorietà anche fuori dall’Inghilterra, con diversi concerti anche qui in Italia tenutisi ogni volta davanti ad un pubblico di 3 4mila persone. Avendoli visti ed apprezzati diverse volte ai tempi dell’esordio, ho fondate speranze che la mia delusione per l’ultimo disco
venga almeno in parte mitigata da come suoneranno dal vivo.
Sabato 7 giugno, alle 18.30, presso Art Action, a Bresso in via
Dante 15/A, inaugurazione e presentazione della mostra Le
Ombre d’Oriente. Gli antenati del cinema. Viaggi, racconti, libri di Luigi Allori. Fino al 21/6.
Scuola di Musica: aperte le pre-iscrizioni
l “Laboratorio delle Note”, la Scuola di Musica moderna in Piazza
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San Giuseppe 12, sono già aperte le preiscrizioni per l’anno 20082009. I Corsi sono: Pianoforte per bambini, giovani ed adulti; Chitarra
acustica per bambini, giovani ed adulti; Chitarra elettrica per giovani
ed adulti;Basso elettrico per giovani ed adulti;Effettistica musicale per
giovani edadulti. Sono disponibili anche i corsi per specializzazione in:
Tecnico e fonico di studio di registrazione. L’inizio dei corsi è previsto
per la fine di settembre. Le pre-iscrizioni sono aperte già fin d’ora, per
tutto il mese di giugno e fino al 15 luglio. Poi le iscrizioni riprenderanno da lunedi 25 agosto. I Corsi sono diretti dal musicista e concertista
M° Alex Schiavi. Per informazioni: dalle 18 alle 19.30 con Alex Schiavi
339-41.58.942, 338-87.60.289. Sito: www.scuoladimusicamilano.eu.
Sito personale: www.alexschiavi.com.
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ONA NOVE 11
CENTRI CULTURALI
BiblioLavoro, una miniera di videostoria
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el 2002 si è costituita con sede in viale
Fulvio Testi 42 a Sesto San Giovanni
N
l’Associazione BiblioLavoro promossa da
quattro enti: la Cisl Lombardia, la Cisl
Milano, la Fondazione Pietro Seveso e la Fim
Cisl Nazionale.
Un ulteriore archivio storico del Lavoro che
si aggiunge a Sesto a quello della Cgil e
all’Isec (Istituto per la Storia dell’età contemporanea) e che offre a ricercatori, studenti e operatori sindacali una ricca documentazione sulla storia dell’Italia contemporanea per quanto riguarda il lavoro, il movimento operaio e il sindacato. È il responsabile della Biblioteca, il dottor Giacinto
Andriani, a spiegarci in modo più puntuale e dettagliato l’organizzazione e i progetti dell’Associazione BiblioLavoro.
“Il nucleo centrale del nostro patrimonio è costituito dalla biblioteca Luigi Morelli affidataci dalla Fondazione Seveso, un ente che
aveva sede nel parco di Monza e svolgeva attività di ricerca, di
formazione e di documentazione sui problemi del sindacato. Il patrimonio si è poi arricchito attraverso acquisizioni nostre, con donazioni personali e di Enti. Per la parte sindacale in particolare
ci occupiamo della storia dell’area che fa capo alla Cisl sia delle
categorie (chimici, metalmeccanici ecc.) sia della Confederazione.
Il riferimento principale per noi è la Cisl Lombardia perché le sedi sindacali di quasi tutte le province sono socie di BiblioLavoro.
La nostra attività non si limita alla custodia e alla catalogazione
del patrimonio documentario ma va dalla pubblicazione di libri
alla proiezioni di film, da itinerari culturali all’ organizzazione di
seminari di formazione e approfondimento su tematiche legate al
mondo del lavoro. Le attività sono svolte a Milano o nella nostra
ben attrezzata sala convegni, qui a Sesto, aperta anche ad associazioni o a gruppi che abbiano bisogno di uno spazio per incontri, proiezioni di film o altre iniziative.”
Cosa possiamo trovare in concreto a BiblioLavoro e come
è organizzato il vostro patrimonio documentario?
“BiblioLavoro, inserito nel polo regionale lombardo del Servizio
Bibliotecario Nazionale (Sbn), è suddiviso in varie sezioni per le
quali si è già avviata la catalogazione informatizzata e in rete
per una più rapida e comoda fruibilità. Sei le sezioni esistenti.
Innanzitutto La Biblioteca, che conta attualmente circa 13.000
titoli e l’Emeroteca che raccoglie periodici sindacali, locali e nazionali, complessivamente 1650 testate utili per chi intenda studiare la società italiana dal punto di vista economico, sociale e
culturale a partire dal secondo dopoguerra. C’è poi la sezione
Opuscoli, di rilevante interesse storico, costituita da documenti
congressuali, quaderni, opuscoli in gran parte di produzione sindacale, ma non solo. Gli Archivi storici sindacali sono una delle
sezioni più qualificanti di BiblioLavoro e comprendono l’archi-
vio della Cisl di Milano, di Como e altri fondi
di archivi storici locali (Varese, Valcamonica,
ecc.) che, una volta riordinati e inventariati,
potranno essere consultati via Internet. Un
progetto in fieri è quello della Biblioteca storica di edizioni lavoro che prevede la raccolta,
la conservazione e la catalogazione di tutta la
produzione della casa editrice Edizioni
Lavoro della Cisl. Tale sezione andrà a costituire una sorta di archivio unico in Italia.”
Le fonti che conservate non sono solo
cartacee. Disponete anche di un’ampia e
interessante videoteca.
“La Videoteca è nata in collaborazione con la
Filmmaker, associazione che dal 1980 organizza annualmente un festival per promuovere le produzioni
di giovani registi. All’interno di questa manifestazione dal ‘96
è stata inserita la sezione ‘Lavoro e temi sociali’. Il festival presenta solo una selezione di questi film, circa una dozzina scelti da un' apposita giuria, ma i lavori inviati al concorso, fiction
e in buona parte documentari, sono circa 200 - 300 all’anno e
noi li abbiamo tutti. La nostra è una videoteca internazionale
perché comprende opere di giovani registi che provengono da
quasi tutti i continenti, Europa, Asia, America Latina, Australia, e che affrontano tematiche quali l'immigrazione, la
condizione dei giovani, la droga, il carcere, l'emarginazione. I
film presentati al festival risultano naturalmente più fruibili
perché quasi sempre sono sottotitolati, se sono in lingua straniera, mentre il resto del materiale è spesso in lingua originale. A questo primo fondo di circa 1500 videocassette della Filmmaker si sono aggiunti nel tempo donazioni di materiale sindacale, filmati e documentari della Cisl Milano Lombardia
sempre relativi a problematiche legate al lavoro, come la cooperazione nel Terzo Mondo, il lavoro femminile, le pari opportunità, gli scioperi. Abbiamo inoltre, e contribuiscono continuamente ad arricchire il nostro archivio, tanti film acquisiti
attraverso i tradizionali circuiti distributivi. È già consultabile il catalogo della videoteca tramite Internet, per pochi giorni
è possibile per chiunque lo desideri avere le videocassette in
prestito e a breve si potranno anche consultare i filmati perché è in allestimento presso la nostra sede una postazione per
la loro visione. Questo offrirà l’opportunità a ricercatori, a
scuole, a gruppi o associazioni culturali di avere accesso e di
poter fruire di tutto il materiale da noi conservato per studio
o per la realizzazione di varie iniziative.”
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ANTALGICA
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Via Cesari 19, Tel 02 6422188
Tel. 335/6159926
Direttore Sanitario: Dott. Sergio Ghidinelli
La Biblioteca è aperta il lunedì e il venerdì dalle 9 alle 13 e il
mercoledì dalle 14 alle 18. Negli altri giorni si può accedere
previo appuntamento. Per informazioni: 02 24426244 oppure
[email protected]
Circolo Perini: il concorso Cine Video
Diana Roca
acque una sera d’inverno, nel lontano 1962, in una “Little
N
Italy” milanese, quella del quartiere Quarto Oggiaro.
Nessuno avrebbe scommesso un soldo su quell’impresa, sulla
possibilità cioè di realizzare un progetto culturale come il
“Circolo Culturale Carlo Perini”. Allora Milano era un crogiuolo di idee, una città che non rifiutava nessuno e dove ognuno
poteva diventare milanese. Il Circolo Perini ha portato la cultura verso la periferia e la cultura della periferia verso il centro. “Quelli” del Circolo capirono che le differenze non dovevano trasformarsi in disuguaglianze, ma essere occasione di crescita culturale per “Tutti”. Ancora oggi il Circolo ha il ruolo di
promozione culturale, è punto di riferimento di vita comunitaria, ha permesso di “mettere in comune” idee, speranze, lavoro
e frustrazioni…
Ho voluto citare un commento di Carlo Castellaneta per collegarmi a un personaggio, figlio adottivo della Grande Milano,
che ha fondato e presiede il Circolo Culturale Carlo Perini. Sto
parlando di Antonio Iosa, che a distanza di 46 anni dalla nascita della fondazione vive nella trincea della “Nuova
Frontiera della cultura” dell’area metropolitana Nord di
Milano e continua a svolgere un'azione di promozione umana
e sociale fra gli abitanti delle periferie milanesi con iniziative
e ricerche di ampio respiro.
La denominazione “Circolo Culturale Fondazione Carlo Perini
Onlus” fu indicata a memoria del defunto Senatore Carlo
Perini, nato a Carpiano il 2 marzo 1898 e morto il 3 marzo del
1952, ma abitante della zona, precisamente nel quartiere della Cagnola-Certosa che sorge all'estrema periferia nord ovest
di Milano, ove, geograficamente, è collocato il Circolo. Ma chi
era Carlo Perini? Fu un cattolico democratico della prima ora
e aderì alla Resistenza contro il fascismo assieme ad altri cattolici democratici quali: Piero Malvestiti, Luigi Meda, Filippo
Meda, Enrico Mattei, Giovanni Marcora e altri. Il sen. Carlo
Perini, proveniente dalla migliore tradizione di una famiglia
cattolica, fu presidente dell'Azione Cattolica di Milano, fu eletto Segretario Provinciale della DC nel periodo di De Gasperi e
fu eletto senatore della Repubblica Italiana. Morì nel lontano
1952, mentre si trovava Roma in seduta nell'aula di Palazzo
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Madama al Senato. I grandi valori e gli ideali della società politica lombarda furono sempre testimoniati sia dal mondo cattolico milanese, sia dal mondo della sinistra storica, sia dal
mondo liberale e democratico che, all'epoca, rappresentavano
le migliori tradizioni di libertà e di democrazia.
Ho pensato in questa maniera di introdurre una delle tante
iniziative culturali proposte al “Perini” da Antonio Iosa, allo
scopo (per citare nuovamente Castellaneta) di “mettere in comune” idee, speranze, lavoro e frustazioni. Mi riferisco al bando di concorso di Cine Video, che quest’anno è alla sua terza
edizione. Eccone il bando:
La Fondazione Carlo Perini, in collaborazione con il Cineclub
Milano Fedic e il Settore Tempo Libero del Comune di Milano,
nell’ambito della sua attività di promozione culturale, indice
la 3a Edizione del Concorso Nazionale Cine Video “Premio Perini 2008”. Il concorso è a tema libero. L’iscrizione è gratuita.
Le opere degli autori concorrenti dovranno pervenire entro il
13 settembre 2008, mediante l’invio della scheda di iscrizione
allegata, compilata in ogni sua parte e sottoscritta ai fini della liberatoria sulle responsabilità dell'autore e per la veridicità della dichiarazioni.
Le opere concorrenti devono essere state realizzate dopo il 1°
gennaio 2006 e prodotte esclusivamente in formato dvd, come
da Regolamento. Devono essere inviate o consegnate alla
Segreteria del Comitato Organizzatore entro e non oltre il 13
settembre 2008 (farà fede il timbro postale).
La Fondazione “Carlo Perini” ha stanziato una somma complessiva di € 3.000,00, equamente distribuiti per le due sezioni di partecipanti: Sezione Adulti (30 anni compiuti): 1°
Premio 500 €; 2° Premio 350 €; 3° Premio 200 €; 4° premio
150 €; 5 °premio 100 €. Sezione Giovani (30 anni da compiere): 1° Premio 500 €; 2° Premio 350 €: 3° Premio 200; 4° premio 150 €; 5 °premio 100 €.
Per maggiori informazioni: Istituto d’interesse generale Via
Aldini, 72 - Milano 20157. Presidenza tel./fax 0239261019 cell. 333.4552091 - Email: [email protected] Sito web: www.circoloperini.com.
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ONA NOVE 13
I NOSTRI PITTORI
a cura di Valeria Casarotti - Teresa Garofalo
L’arte parallela di Giovanni Blandino e Antonio Tonelli
Due amici, scultore il primo, pittore il secondo, due grandi artisti che la nostra zona ha la fortuna di poter annoverare tra i suoi abitanti.
iovanni Blandino e Antonio Tonelli, due amici e due
G
grandi artisti che la nostra zona ha la fortuna di poter
annoverare tra i suoi abitanti.
Scultore il primo, pittore il secondo, pur nelle differenze e
nella diversità della forma espressiva, sono tuttavia accomunati dall’attenzione rivolta alle circostanze concrete delle cose. Per entrambi, infatti, nelle varie fasi del lungo percorso artistico, la realtà è rimasta un punto fermo, l’elemento sempre presente nella loro ricerca e nella loro interpretazione. Una realtà ricostruita però in modo personale,
in equilibrio tra l’oggettività del vero e la libertà della forme e delle composizioni ispirate da sentimenti e da emozioni profonde.
Quella di Blandino e Tonelli è un’arte metaforica, suggestiva, lirica, che il critico Giorgio Seveso definisce “un insieme
di cuore, di mente e di occhio.” Questa affinità ha condotto i
due artisti a “scegliersi” per realizzare insieme una interessante mostra personale “a due” allestita nel mese di maggio
nel prestigioso Spazio Atelier della Permanente di Milano.
Giovanni Blandino è di origine siciliana ma da più di qua-
rant’anni vive nella nostra città dove si è dedicato all’attività artistica e all’insegnamento delle discipline plastiche.
Crea le sue sculture in materiali diversi, creta, marmo, pietra ma predilige il legno dal quale trae figure morbide e armoniose, soprattutto femminili. Sono forme delicate e lisce,
modellati curvi, concavi e convessi, vuoti e pieni che suggeriscono movimento e vita.
Una particolarità delle opere di questo artista è quella di
conservare nell’immagine qualcosa di non definito, di incompiuto quasi a voler sottolineare la costante trasformazione della realtà o a voler lasciare all’osservatore uno spazio di intervento “virtuale” del proprio io sulla realtà rappresentata.
Le opere esposte da Giovanni Blandino nella mostra “La
scelta dell’immagine” allestita alla Permanente sono sculture in legno patinato e in terracotta policroma, immagini
femminili delicate e idealizzate che richiamano la maternità, tema assai caro all’autore.
Ambienti, situazioni e oggetti tra i più semplici e quotidiani
sono invece i protagonisti dei dipinti del pittore Antonio
Tonelli: un fuoco ardente che distrugge un bosco, cespugli di
campanule bianche che sfioriscono, un ombrello verde rotto,
pacchetti e barattoli vuoti, vecchi giornali. Oggetti ormai
inutilizzati e abbandonati, rifiuti ai quali l’artista riconosce
antica dignità e a cui con pennellate di colori vibranti e materici, toni e atmosfere suggestive, regala nuova vita.
Sono opere che esprimono la visione filosofico-esistenziale
dell’artista che, oscillando tra il vero e la percezione introspettiva, tra il figurativo e l’informale, tra il realismo e la
poesia, riflette sulla fugacità e la caducità delle cose del
mondo e della vita.
La stessa tematica è ripresa nelle tele del ciclo pittorico dedicato a Van Gogh in cui alcuni simboli del grande artista
olandese, il cappello, la sedia e soprattutto i girasoli, immagini del sole e della vita, vengono interpretati da Antonio
Tonelli mentre si perdono in un rogo di un giallo sfolgorante o corrono, come risucchiati, verso l’infinito di un cielo blu
cobalto, colori accesi e brillanti che sottolineano il drammatico destino di tutte le cose, il dissolvimento e la sparizione
di ogni essere al mondo.
A sinistra, Un pomeriggio nello studio (1984) di Tonelli. Al centro, due
sculture in legno di Blandino: Bisbiglio (1993) e Il gioco (1990). Qui sopra,
I rifiuti e le pagine gialle (1987) di Tonelli.
Tele e colori: una primavera d’arte e fantasia
offerta al quartiere dai soci dell’Edificatrice
un concorso di pittura cui hanno aderito 32 artisti. Per saperne di più ci rivolgiamo a Massimiliano Bignami, il giovane coordinatore della commissione socio-culturale della
Cooperativa.
“La commissione è formata da tre persone, Marco Galimberti, Ermanno Pulici e io, ma anche il nostro presidente
Giovanni Poletti è molto sensibile e attivo in questo campo.
Le richieste di iniziative culturali spesso ci giungono dagli
stessi soci e a noi spetta il compito di valutarle e organizzarle. La mostra di pittura è una novità per il quartiere: le opere, a tema libero, consegnate entro il 17 maggio, saranno poi
esaminate da una giuria competente composta da tre noti
artisti, Olga Polichtchouk, Roberto Sala e Gero Urso, che sceglieranno i tre vincitori.
I lavori resteranno esposti presso il Teatro della Cooperativa
dal 27 maggio al 6 giugno, la premiazione invece avverrà l’8
giugno alle ore 18,30 in una location molto particolare, lo
splendido cortile di via Cecchi 1, dove potremo ammirare i
quadri e godere uno spettacolo teatrale presentato in anteprima dal Teatro della Cooperativa “Sogno di una notte di
mezza estate”.
È un’occasione per conoscere gli artisti del nostro quartiere
e contribuire con l’acquisto dei loro quadri a sostenere l’Associazione Colori a cui andrà il ricavato per un progetto in
Senegal. La mostra è solo una delle tante attività che stiamo
organizzando per i prossimi mesi estivi, tra cui ricordo la festa che ogni anno facciamo con gonfiabili e giochi per i bambini, musica e divertimento per tutti nel cortile di via Val di
Ledro e la ciclo turistica che ormai organizziamo da 19 anni
e che raccoglie sempre almeno 120 partecipanti passando
ONA NOVE 14
(Valeria Casarotti)
iamo venute a conoscenza di un’interessante iniziativa
S
proposta quest’anno per la prima volta dall' Edificatrice
di Niguarda e rivolta ai soci “L’Arte nei nostri quartieri”,
per i vari quartieri della Cooperativa e nel Parco Nord.”
Sappiamo del grande successo che ha avuto una iniziativa singolare, un corso per assaggiatori di vino
da voi recentemente proposto.
“Infatti stiamo cercando di offrire attività diverse per coinvolgere anche i soci più giovani e quelli della fascia d’età
compresa fra i 30 e i 40 anni. Molto del nostro impegno è
rivolto agli anziani, la fascia che, più radicata e numerosa
nel quartiere e più legata alla filosofia della cooperazione,
si riesce facilmente a coinvolgere. Ma la nostra attenzione
è rivolta anche ai bambini. Da quattro anni ad esempio abbiamo il centro estivo per bambini con sede nel quartiere di
via Grassini. L’idea è nata dai soci stessi, mamme e nonni
che alla chiusura delle scuole si sono resi disponibili ad occuparsi dei piccoli, venendo incontro così anche alle esigenze dei genitori che lavorano. L’attività copre due mesi, giugno e luglio e vede la collaborazione di un operatore sociale che coinvolge il gruppo di bimbi in attività varie svolte
nel cortile del quartiere dove c’è il campo da basket, la pista per le biciclette, i giochi per i più piccoli. I costi per le
singole famiglie sono gli stessi dei centri comunali e comprendono i pasti, la piscina e qualche gita. Naturalmente le
quote pagate dalle famiglie non coprono tutte le spese e la
Cooperativa integra con un proprio contributo. La vita culturale e sociale a Niguarda è viva anche grazie allo spirito
di iniziativa dei “consigli di quartiere” che si muovono in
autonomia e, disponendo di un piccolo budget annuo, sono
in grado di organizzare feste, incontri, gite. Perché la nostra Cooperativa mantenga inalterato il carattere originario di solidarietà e collaborazione e non si riduca alla semplice assegnazione di abitazioni, è fondamentale un contatto e uno scambio costante tra persone che le attività socio
culturali sicuramente favoriscono e consolidano.”
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25 APRILE AMARCORD
a cura di Angelo Longhi
Come Giuseppe, 17enne partigiano niguardese, si riscaldò al tepore della libertà
Venerdì 9 maggio al Teatro della Cooperativa, prima della presentazione del libro di Gianmario Molteni “Memoria della Resistenza”, è stato proiettato
il servizio giornalistico mandato in onda su Rai 3 e relativo all’insurrezione di Niguarda del 24 aprile di 63 anni fa. Il video è basato su una lunga
intervista a Giuseppe Colzani, allora 17enne partigiano niguardese. Riportiamo il “parlato” di questo servizio giornalistico. Leggetelo e ne capirete il perché…
Giuseppe Colzani
on è che si diventa partigiano, sono i tempi che a un certo moN
mento ti pongono in condizione di dire che è arrivato il momento di fare qualcosa.
Io frequentavo l’oratorio, qua, di Niguarda. C’era un prete, Don
Aniceto Bianchi che per me non era un prete partigiano, era un
partigiano prete. Fu lui a creare il nostro gruppo di azione partigiana. Io ero tra i più giovani perché nel luglio del 44 avevo 17 anni o
giù di lì. Il nostro scopo era trasportare armi, volantinare, affiggere
manifesti, disarmare tedeschi e fascisti.
Questa (che si vede sul video, ndr) è l’uscita del Teatro all’oratorio
e sotto il palco era pieno di armi.
Il fascista disarmato è niente. È vuoto. È nessuno. Un attimo prima sparava sorridendo. Se gli levavi l’arma che guarda caso era la
loro ideologia, si sgonfiava. Diveniva qualcosa di molliccio, di flaccido, di inerte, di senza muscoli… non avevano più l’arma… Avevo
due paure. La prima era quella di uccidere, la seconda era quella di
morire. C’era Gianni Dino, di 18 anni, giocavamo al pallone insieme. Viene catturato dai fascisti e fucilato al campo Giuriati. Un altro era Mario Giuliani che finì a Mauthausen e vi morì. Sono stato
a Mauthausen a maggio a vedere quei posti e mi sono portato di
proposito mio nipote, un ragazzo di 18 anni. Come siamo entrati in
quel campo Matteo non ha più parlato.
La rivolta a Niguarda è iniziata alle 13 del 24 aprile 45. Si sentirono gli spari che provenivano dalla Pirelli, dalla Falck, dalla Breda.
Niguarda è circondata da fabbriche.
Si può dire che le fabbriche sono state la diga che ha creato la libertà. L’unica cultura oppositrice valida rimasta era la cultura della
fabbrica, la cultura operaia, e da lì è iniziata la rivolta a Milano.
E Niguarda scende in strada. La barricata era qua in via
Monterotondo, di lì passava il Seveso e di lato dove oggi ci sono le
case del comune era solo campagna. Mi pare che le barricate siano
6 o 7 che circondano Niguarda e impediscono anche se non total-
mente che ci si possa entrare. Nel pomeriggio si combattè; in via
Hermada c’erano le donne che costruivano le molotov. Ci furono
morti, ci furono feriti. La gente avrebbe voluto essere lì, si fermava,
poi se ne andava, ritornava. Quella indecisione nevrotica di volere
e non volere. Quanti eravamo! La notte no però.Alla notte ci siamo
contati: la notte eravamo in 98. La notte che io ho definito la notte
del silenzio. Non parlava più nessuno. Non sentivi il minimo rumore. Speravi che succedesse qualcosa anche se non sapevi cosa volevi che succedesse. Aspettavi e non sapevi cosa aspettare. Eravamo
come dei fantasmi incollati a ste barricate fino alle sei del mattino.
Poi spuntò l’alba ed era l’alba del 25 aprile. Ad un certo punto della mattinata sentimmo una radio che trasmetteva: “Qui Radio
Intervista a Gianmario Molteni
Perché oggi un libro sulla Resistenza a Niguarda?
incontro con Gianmario Molteni auM’
tore del bel libro “Memoria della Resistenza” presentato al Teatro della Cooperativa il 9 maggio scorso, allo scopo di capire come è nata l’idea di scrivere a più di 60
anni di distanza dai fatti, della Resistenza
e dei suoi protagonisti niguardesi.
“Tutto è partito”, introduce Molteni, “da
uno dei protagonisti di cui parlo nel libro:
Francesco Rigoldi, a cui ancor oggi è intitolato il circolo del Partito Democratico di
Niguarda, che era il padre di mio cognato.
Per capire chi era Rigoldi (operaio della
Pirelli) e perché si è mosso in un certo modo, ho dovuto documentarmi sulla sua epoca, su come si viveva nelle grandi fabbriche
del Nord Milano e anche su quanto fosse
importante a Niguarda il movimento cooperativo. Mio cognato aveva dei documenti su suo padre dal periodo
dell’arresto fino a quando è morto fucilato dai fascisti in un paesino del
comasco. In seguito mi sono recato presso l’Istituto storico della
Resistenza di Sesto San Giovanni, che mi ha aiutato a capire l’organizzazione operaia clandestina delle grandi fabbriche, su come lavoravano a rischio della vita per boicottare il Regime, su come organizzarono
i grandi scioperi del marzo ‘43. Rigoldi poi è stato catturato sul lago di
Como a pochi chilometri da dove ho la casa. Quindi sono andato a cercare nelle biblioteche di Menaggio, Lenno, Dongo, ho parlato con le persone anziane di quei paesi”.
“Poi”, continua Molteni, “ho scoperto che al circolo dell’Anpi di via
Hermada c’è molta documentazione su allora, sui singoli resistenti. Data da quel momento la mia partecipazione alle attività di
questa gloriosa associazione. Un altro filone storico è che il radicamento della Resistenza a Niguarda deriva dalla storia del
suo movimento cooperativo e dal suo background storico con cui ha pervaso il quartiere.Tanto è vero che non furono protagonisti
solo gli operai ma anche tantissime donne,
parroci, medici, infermieri e suore dell’Ospedale Maggiore, insomma gran parte
della popolazione del quartiere nelle sue
varie sfaccettature”.
“Infine”, conclude Molteni, “come scrivo nel
libro, l’ho fatto perché ‘la Resistenza ci riscattò dal fascismo mediante il sacrificio
degli eroi partigiani e dei deportati, le azioni ignote di molti altri italiani e l’unità dei partiti politici che la guidarono. Credo che il primo passo da compiere sia fare memoria. Memoria
da opporre oggi ai tanti nemici che la vita democratica ha: ignavia, cinismo, qualunquismo, faziosità, malcostume, intolleranza sociale, gretto interesse al meo particulare sono alcune delle punte emergenti dello stesso pericolosissimo iceberg: il degrado della politica. Per evitarlo,
oggi serve un eroismo forse più difficile di quello di allora, poiché il nemico è più sottile e subdolo,a volte annidato in noi stessi.La Resistenza
ha indicato una strada e lo spirito con cui percorrerla: anche oggi come
allora,serve il contributo dei resistenti affinché la politica divenga strumento per il benessere collettivo’.”
Milano liberata, in nome del Popolo italiano il Comitato di
Liberazione dell’Alta Italia assume tutti i poteri civili e militari…”
Proprio dopo quel comunicato la gente ha cominciato ad uscire per
le strade. La girandola l’ha fatta la gente, che usciva dalle case, che
urlava che era finita, loro gioivano, urlavano, erano felici ma tu eri
stanco. In quel momento ho avuto una voglia: mettere giù il mitra
e andare a casa.
In quei 10 mesi della resistenza io avevo sempre freddo,quando per
natura per me è vero il contrario perché sono uno che ho sempre
caldo. Ma il mattino, dopo aver sentito la frase “Qui Milano liberata..” io ho sentito il tepore del sole sulla pelle. Era il tepore della libertà. Non era ancora finita. In viale Suzzani c’era la caserma con
dentro 800 fascisti armati di tutto punto. In quel frangente Don
Aniceto è stato grande.Andò a trattare con il comandante della caserma e gli chiese di arrendersi promettendogli che non ci sarebbe
stato spargimento di sangue. Il comandante decise di arrendersi e
loro uscirono dalla caserma. Entriamo noi a occupare le caserme, e
a un certo punto troviamo due fascisti che si erano nascosti e si poneva il problema di cosa poterne fare di quei due perché non era un
momento facile e questo loro due lo sapevano benissimo.
Cosa cambiava due morti in più… vennero mandati a casa.
Passati alcuni anni una sera la custode mi dice che “c’era stato un
signore a cercarla, dice che voleva ringraziarla perché lei gli ha salvato la vita, comunque tornerà più tardi.” Difatti è tornato con una
bambina. Era uno dei due. Questa bambina mi sorrideva e per me
questo sorriso era la vita che avrebbe potuto non esserci. Io l’accarezzai, ma mentre l’accarezzavo pensai ai miei due figli che se per
caso avesse vinto suo padre, loro non sarebbero nemmeno nati…”
Per chi fosse interessato il video è disponibile presso il “Centro di
Documentazione Materiali Audiovisivi sulla Resistenza e l’antifascismo”, con sede in Via Hermada 8 presso il circolo del Pd.
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ONA NOVE 15
UNIVERSITÀ DELLA BICOCCA
a cura di Laura Brevi
Bicocca 10 con lode: l’Ateneo compie 10 anni
Marcello Fontanesi
confermato Rettore
arcello Fontanesi è confermato rettore dell’Università
M
degli Studi di Milano-Bicocca. Professore ordinario di
Fisica generale, è stato eletto a larga maggioranza già al-
Il programma dei festeggiamenti di martedì 10 giugno
Aula Magna Edificio U6 - Piazza Ateneo Nuovo 1
Progettare il futuro di Milano: Le sfide dei prossimi anni
• 9:30 Marcello Fontanesi (Magnifico Rettore)
• 9:45 Ferruccio Fazio (Sottosegretario alla Salute)
• 10.00 Giuseppe Guzzetti (Presidente della Fondazione
Cariplo)
• 10:20 Luigi Berlinguer (Ministro dell’Università e della Ricerca nel 1996-2000): La nascita dell'Università
Bicocca
• 10:45 Tavola rotonda. Intervengono: Gae Aulenti
(Architetto), Stefano Boeri (Architetto), Diana Bracco
(Presidente di Assolombarda), Fabio Casiroli (Docente
del Politecnico di Milano),Vittorio Gregotti (Architetto), Francesco Micheli (Presidente MiTo), Luigi RossiBernardi (Assessore alla Ricerca e Innovazione del
•
•
•
•
Comune di Milano). Coordina: Salvatore Carruba (Il
Sole 24 Ore)
12:15 Dibattito
15.00 Consegna riconoscimenti e premiazioni
16:00 Presentazione del libro Accadueo H2O. Introduce
Guido Martinotti, intervengono gli autori.
Battesimo di due nuove specie marine scoperte dai biologi dell’Università degli Studi Milano-Bicocca.
la prima votazione. Molto alta anche l’affluenza ai seggi col
71 per cento di votanti. Il corpo elettorale è composto da
657 professori e ricercatori, 18 del personale tecnico-amministrativo, 22 studenti. Fontanesi guiderà l’Ateneo per il
quadriennio 2008-2012. Il mandato inizierà ufficialmente il
prossimo 1 ottobre.
Ma chi è Marcello Fontanesi? Nato a Roma il 13 agosto
1939, è Ordinario di Fisica generale. Laureato in Fisica
presso l'Università degli Studi di Roma nel 1964 con una
tesi svolta presso il Comitato Nazionale per l’Energia
Nucleare di Frascati (oggi Enea), nel 1967 consegue il diploma presso la Scuola di Perfezionamento in Fisica
Atomica e Nucleare dell'Università degli Studi di Milano e
diventa Assistente ordinario di Fisica. Dopo aver ottenuto
nel 1972 la libera docenza in Fisica del Plasma, nel 1977 diviene Professore ordinario di Fisica generale. Dal 1979 al
1983 è Presidente del Consiglio del Corso di Laurea in
Fisica della Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e
Naturali dell’Università degli Studi di Milano; poi, per
quindici anni, è Preside della Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali dell’Università degli Studi di
Milano. Tra il 1992 e il 1995 è Presidente della Conferenza
Permanente dei Presidi delle Facoltà di Scienze Matema-tiche Fisiche e Naturali e delle Facoltà di Chimica Industriale. Con l’istituzione dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca diviene Presidente del Comitato Ordinatore
nell’anno accademico 1998/1999. Nel 1999 è eletto Rettore
e successivamente riconfermato nel 2002 e nel 2005. È stato Direttore dell’Istituto di Fisica del Plasma del Consiglio
Nazionale delle Ricerche dal 1984 al 1992. Dal 1994 al
1999 è Presidente del Comitato di Fisica del Consiglio
Nazionale delle Ricerche. Fino al 2000 ricopre la carica di
Presidente dell’area di Ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Milano.
Festa in piazza dell'Ateneo Nuovo
• dalle 17:00 Taglio della torta-spettacolo
• dalle 18:00 Apertura stand con bibite e vivande
• 17:30 Dj-set Dj Cuca from B-team
• 19:00 Cabaret di Zelig, con Pali e Dispari, Katia e Valeria
• 20:30 Concerto dei Casino Royale
• 22:30 Dj-set Spazio Petardo, musica ballabile
Lavitrano: “Siamo orgogliosi del nostro progetto”
Antonella Loconsolo
degli scambi internazionali dell’Università. Professore associato
del dipartimento di scienze chirurgiche della facoltà di medicina
e chirurgia, responsabile del Laboratorio di Medicina molecolare,
membro rappresentante l’Italia nel “Working Party on Xenotransplantation” della Commissione di Bioetica al Consiglio d’Europa, la professoressa Lavitrano ci ha dedicato un po’ del suo tempo prezioso per parlarci delle iniziative più belle della giornata di
studio e di festa.
Bicocca 10 con lode. Che cosa vuol dire?
Lo so, puù apparire un po’ autoreferenziale come logo. Ma esprime bene l’orgoglio che sentiamo per ciò che è stato fatto in 10 anni. Il 10 giugno 1998 infatti, l’allora ministro della Pubblica istruzione Luigi Berlinguer firmò l’atto di costituzione del nuovo ateneo milanese e noi siamo orgogliosi di far parte di un progetto che
in un solo decennio ha prodotto il grande risultato di creare una
tra le migliori università italiane.
L’Università Milano Bicocca è diventata una realtà molto
grande.
Certamente sì. Contiamo oggi 8 facoltà, oltre 80 corsi di laurea,
numerosi master e 40 scuole di specializzazione di medicina.
Inoltre l’Università è diventata il cuore di un autentico distretto
culturale, che comprende tra l’altro l’Hangar Bicocca e anche il
Bicocca Village.
Perché avete deciso di festeggiare in piazza il decennale?
Abbiamo voluto una celebrazione aperta a tutti, perché vogliamo
far conoscere il nostro ateneo.
Prima della festa si terrà un convegno con ospiti importanti.
“Progettare il futuro di Milano: Le sfide dei prossimi anni” avrà
come relatore Luigi Berlinguer, Ministro dell’Università e della
Ricerca dal '96 al 2000, colui che firmò l’atto di nascita del nostro
ateneo. Il suo intervento è appunto intitolato “La nascita dell’Università Bicocca”. Ma ci saranno anche Giuseppe Guzzetti,
Presidente Fondazione Cariplo, Ferruccio Fazio, Sottosegretario
alla Salute, e i grandi nomi dell'architettura, da Gae Aulenti a
Vittorio Gregotti. Tutto questo con un occhio puntato sull’Expo,
che vede l’Università in grado si fornire molte expertise. La giornata sarà anche l’occasione per premiare tutti coloro che hanno
contribuito alla nascita di questa realtà.
Ho visto nel programma che ci sarà anche un battesimo.
Sì, battezzeremo due nuove specie marine, un corallo e un piccolo animaletto scoperti da nostri biologi marini.
Come si chiameranno?
Mi dispiace, è un segreto. Lo sveleremo solo il 10 giugno.
Non resta dunque che partecipare alla giornata dell’Università
Bicocca, un’occasione per divertirsi (grazie ai dj e ai comici di
Zelig) ma anche per incominciare a curiosare oltre il muro invisibile di viale Sarca, affinchè il quartiere e l’Università possano
sempre di più amalgamarsi e arricchirsi a vicenda.
Studenti e docenti
tutti connessi via computer
Rigenerazione ossea
mediante cellule staminali
Università della Bicocca compie 10 anni. A proposito delle
L’
grandi celebrazioni per il decennale dell’ateneo abbiamo intervistato la professoressa Marialuisa Lavitrano, responsabile
scriversi agli esami e informarsi sugli orari dei corsi senza
n’équipe medica della Clinica Odontoiatrica dell’Università
IInternet
andare nella segreteria dell’Università. Fare ricerche su Udella Bicocca e dell’Ospedale San Gerardo di Monza ha eseguisul proprio computer portatile seduti su una panchi- to il 15 maggio il primo intervento sull’uomo di rigenerazione ossea
na al parco. Consultare riviste e libri senza andare in biblioteca. Scambiarsi email e scaricare newletter, lezioni registrate,
film didattici dal software dell’università dal bar. Usare il
computer come un telefono a costo zero.
All’Università Bicocca tutto questo è possibile grazie alla tecnologia Wi-Fi (connessione senza fili). Molti atenei infatti - a
Milano, oltre la Bicocca, il San Raffaele e il Politecnico - consentono gratuitamente a studenti e docenti l’accesso alla propria rete. Alla Bicocca, dove l’area di copertura del servizio è
quasi del 100 per cento, già oggi per le pratiche di segreteria
le code si sono accorciate del 40 per cento; nel mese di aprile
si sono avuti 33mila contatti da parte degli studenti con una
mole di traffico Wi-Fi di 1100 gygabyte, equivalente in peso a
22 milioni di email di testo. Presto arriverà anche il libretto
elettronico.
ONA NOVE 16
nei mascellari mediante l’impiego di cellule staminali adulte.
L’operazione chirurgica è stata effettuata dall’equipe del professor
Marco Baldoni, direttore di Odontoiatria alla Bicocca, e dal dottor
Fabrizio Carini, responsabile di Chirurgia Orale al San Gerardo.
L’intervento è stato realizzato su un paziente monzese di 40 anni
con una parodontopatia diffusa.
Ma in che consiste l’intervento? Dopo il prelievo di midollo osseo, si
è proceduto alla produzione delle cellule staminali, che sono poi state depositate nella zona difettosa dell’osso in modo che le cellule la
“riparassero”. Si ipotizza di utilizzare tale procedimento sia per la
terapia della malattia parodontale sia per indurre una ricrescita ossea nei distretti atrofici, con conseguente beneficio per la fisiologia
dell’apparato stomatognatico. Il modello operativo viene contemplato non solo per terapie nelle ossa mascellari, ma è applicabile in
tutti i diversi distretti corporei.
Al concorso Microsoft
con due software in finale
inquemila studenti universitari italiani
C
hanno partecipato al concorso Microsoft
Imagine Cup, e solo dieci team sono approdati alla finale nazionale. Mercoledì, nell’auditorium della facoltà di Economia dell’Università di Roma Tre, si è tenuta la premiazione. A contendersi il gradino più alto del
podio, e a sperare di accedere alla finalissima della “Imagine Cup” che si terrà a Parigi dal 3 all’8 luglio, c’erano anche due team dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca
che hanno progettato i software chiamati Eracle e Zig Tree.
Eracle È il progetto ideato da Maurizio Pustorino e
Giorgio Riva, studenti del corso di laurea specialistica in
Informatica, e da Simone Muggeo, studente del corso di
laurea in Informatica, allo scopo di razionalizzare gli spostamenti privati, dando vita a un servizio di Wheel Sharing
e di Wheel Pooling per la condivisione di mezzi di trasporto di ogni genere, dalla bicicletta all'autobus, dalla motocicletta all’auto privata. L’idea è di creare un’infrastruttura
capace sia di gestire la condivisione di macchine ecologiche,
motocicli e biciclette, ma soprattutto in grado di organizzare e sfruttare al meglio i mezzi di trasporto privati di quanti decidono di aderire al servizio. Il sistema permette l’incontro tra persone che hanno esigenze di spostamento in
comune e che possono dunque decidere di condividere il
percorso, con conseguente risparmio economico e riduzione
dell'impatto ambientale. Il progetto propone l'utilizzo di
una mappa interattiva (Virtual Earth) che permetterà di
esplorare i tragitti presenti nel sistema e di immetterne di
nuovi.
Zig Tree È nato per la prevenzione degli incendi boschivi
ed è stato ideato da Stefano Bernardini e Emanuel Doneda.
L’applicazione ideata dai due studenti del corso di laurea
specialistica in Informatica dell’Università degli Studi di
Milano- Bicocca prevede la creazione di una rete wireless
di microcontrollori a batterie in zone scarsamente abitate o
difficilmente raggiungibili che permettano di monitorare
una serie di valori ambientali, come la temperatura o la
presenza di fumo, e di lanciare l’allarme in tempo reale a
un centro di elaborazione dati, permettendo il tempestivo
intervento dei Vigili del Fuoco.
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SCUOLIN
ONA
a cura di Antonella Loconsolo
Successo del Consiglio di Zona
dei Ragazzi e delle Ragazze
l 15 maggio u.s., presso la sede del Consiglio di Zona 9 di
IZona
via Guerzoni 38, si è chiusa la prima fase del Consiglio di
9 dei Ragazzi e delle Ragazze. Alla presenza del
Presidente del CdZ 9, Beatrice Uguccioni, del Presidente
della Commissione “Per la città dei Giovani e dei Bambini”,
Giovanna Mizzau (nella foto con i consiglieri in erba) e di
diversi Consiglieri di Zona, i giovani studenti delle scuole
della nostra zona hanno partecipato all’ultima seduta del
loro percorso di “amministratori in erba”, ricevendo gli attestati di partecipazione.
Questa prima fase sperimentale, per la nostra zona visto
che molte altre amministrazioni locali hanno già consolidato questa esperienza, recependo la convenzione
Internazionale dei Diritti dell’Infanzia, è servita per incontrare e conoscere i ragazzi/e delle classi 4a e 5a elementari
(scuola primaria) e delle 1a, 2a e 3a media (scuola secondaria). Nel mese di aprile, constatando dopo 4 consigli dei
Ragazzi/e, svoltosi nel novembre 2006 e maggio, ottobre e
novembre 2007, che la validità dell’iniziativa è fuori discussione, il CdZ 9 ha deliberato (vedi pagina istituzionale a
pag. 7 del nostro giornale) di regolamentare questa nuova
“istituzione” per giungere alla vera e propria elezione dei
mini, per dimensioni non certo per capacità ed impegno,
consiglieri che si svolgerà indicativamente nel mese di ottobre/novembre p.v.
Notevole e meritevole di attenzione l’impegno dimostrato
dai ragazzi/e, circa 50 delle elementari e 50 delle medie dei
4 istituti comprensivi della zona che hanno aderito a questa prima fase sperimentale, che hanno partecipato alle 4
convocazioni. Molti gli argomenti trattati, con competenza
e capacità di analisi che hanno lasciato stupiti i veri consiglieri presenti, che hanno portato alla formulazione di 3 delibere esaminate e approvate, con voto trasversale agli
schieramenti, dal Consiglio di Zona 9 che le ha poi inviate
all’amministrazione centrale di Palazzo Marino.
In particolare i giovani della nostra zona hanno incentrato
la loro attenzione sulle piste ciclabili, sul verde (giochi e attrezzature sportive) e sulla sicurezza negli spazi da loro
utilizzati (percorso casa/scuola e campi giochi).
Quando l’insegnante
è in difficoltà
ello scorso numero “Zona Nove” ha riportato una
vicenda accaduta in una scuola media della zona,
N
dove un insegnante è incorso in una denuncia per l'atteggiamento scorretto tenuto nei confronti dei propri
allievi. La notizia era riportata così come era apparsa
sul “Corriere della sera”, che alla vicenda aveva dato
grande risalto. Molti insegnanti della scuola in questione mi hanno contattato, un po’ rattristati che anche
“Zona Nove” si fosse unita al coro di coloro che condannano senza appello la scuola pubblica e “sbattono il
mostro in prima pagina”. Per dimostrare che non era
questa la nostra intenzione, diamo spazio anche alle
loro critiche. Questi insegnanti ci hanno spiegato che
nessuno vuole sminuire l’accaduto: la scuola ha dimostrato di non voler in alcun modo coprire le responsabilità del professore che ha sbagliato. Ma si chiedono
anche a quale scopo ci si accanisce contro una persona
che ha avviato un faticoso cammino di recupero. I colleghi sostengono infatti che il docente incriminato ha
chiesto da subito di essere destinato a un altro incarico, di essere allontanato da scuola. Purtroppo la sua richiesta è rimasta inascoltata. Ovvio che i genitori, nel
ritrovarselo in cattedra, abbiano reagito con il rifiuto.
Forse quindi bisognerebbe dare al discorso una dimensione più ampia. Fino a qualche anno fa la scuola pubblica aveva la possibilità di allontanare dalla cattedra
quegli insegnanti che, per problemi fisici o psichici, si
trovavano temporaneamente o definitivamente ad essere inadatti a stare con i ragazzi. Venivano utilizzati
con profitto in biblioteca, in segreteria o presso altre
amministrazioni dello Stato. I genitori erano contenti
e si evitava il generarsi di situazioni drammatiche.
Oggi, bollando tutte queste persone con l’epiteto di
“fannulloni”, le si costringe a stare tra i banchi. E a rimetterci sono i ragazzi e le famiglie.
Forse quindi, fermo restando il fatto che un adulto che
lavora con i ragazzi ha il dovere di curarsi al primo
sintomo di disequilibrio e di difficoltà, sarebbe il caso
di pensare alla creazione di una legislazione atta a fornire un paracadute per queste situazioni prima che degenerino, rovinando il rapporto di fiducia che deve esserci tra i genitori e la scuola.
“Milano amica dei bambini”/1: vacanze estive ko
l seguente laconico avviso compare sul sito del Comune di
I2008:
Milano alla pagina relativa all’iniziativa Estate Vacanza
“Avviso: Sono stati riscontrati errori materiali nella
formazione delle graduatorie per l’accesso ai soggiorni estivi
2008 presso le Case Vacanza; pertanto le graduatorie pubblicate in data 7 maggio u.s. sono da ritenersi nulle. Ci scusiamo per il disagio arrecato e provvederemo al più presto alla
pubblicazione delle nuove graduatorie”.
Questo invece quanto compariva sull’opuscolo distribuito dal
Comune alle scuole di Milano
“Chiamata per appuntamento: Gli assegnatari dei posti verranno ricontattati dal Call Center a partire dall’8 maggio 2008 per
fissare un appuntamento presso l’Ufficio Case Vacanza dove verrà completata l’iscrizione. I prenotati che non saranno rientrati
nell’assegnazione iniziale saranno considerati in lista di attesa;
in caso di disponibilità di posti, verranno contattati direttamente dall’Ufficio Case Vacanza in ordine di graduatoria, per turno
per Casa Vacanza.”
Considerato che i soggiorni estivi dovrebbero iniziare (il condizionale a questo punto è d’obbligo) il 16 giugno, non è male per i genitori che hanno la fortuna di abitare nella capitale morale d’Italia…
Nel frattempo le case vacanza di Recco e Andora sono in ristrutturazione. Dove saranno mandati i piccoli milanesi? Però in canbio
abbiamo l’Expo!
Ultim’ora: le graduatorie sono finalmente arrivate, ma solo per
il primo turno delle partenze! Molti piccoli milanesi attendono
ancora con ansia di sapere se andranno in vacanza oppure no.
Questi alcuni stralci della lettera rivolta alle famiglie milanesi veramente incredibile, e a tratti surreale, che appare sul sito del
Comune per giustificare il grave disguido:
“Come ogni anno, anche per l’estate 2008, il Comune di Milano ha
proposto alle famiglie milanesi i soggiorni estivi presso le sue Case
di vacanza.
Quest’anno le domande sono state a centinaia più numerose degli
scorsi anni e contemporaneamente le ristrutturazioni in corso si
sono sovrapposte impedendo di disporre della casa di Andora e di
Recco.
Inoltre abbiamo desiderato evitare alle famiglie la corsa contro il
tempo con le telefonate per riuscire ad accaparrarsi il posto e abbiamo quindi stabilito di attribuire dei punteggi in analogia con
altri servizi educativi.
Purtroppo le prime graduatorie sono state formate in modo errato e abbiamo dovuto rifarle integralmente.
Oggi siamo finalmente in grado di proporre la pubblicazione delle nuove graduatorie e incominciamo con quelle del primo turno
(vedi allegato)…
…Nei prossimi giorni proseguirà la pubblicazione delle nuove
graduatorie e tutti gli interessati riceveranno la telefonata tanto
sospirata per l’assegnazione del posto.
Scusate ancora per i disagi di questi giorni, ma siamo certi della
vostra comprensione.
Alberto Ferrari
Direttore “Settore Servizi per Minori e Giovani”
“Milano amica dei bambini”/2: rifiuti al posto dello studio
l Comune di Milano ha deciso di risolvere la questione del paItassa
gamento della tassa rifiuti da parte delle scuole statali. La
rifiuti per gli istituti scolastici, ve ne abbiamo già parlato,
doveva essera pagata dallo Stato agli enti locali, tramite le scuole. Il ministero della Pubblica istruzione avrebbe dovuto dare alle scuole i soldi necessari per saldare le cartelle esattoriali
emesse dai comuni, ma poiché i soldi dal ministero non sono arrivati, le scuole milanesi non hanno provveduto al pagamento
delle cartelle della Tarsu.
A questo punto il Comune di Milano ha deciso di procedere così:
gli arretrati sono stati direttamente scalati dai fondi del “diritto
allo studio” assegnati alle scuole stesse.
Chi sarà colpito da questo provvedimento? Tutta la scuola naturalmente, ma soprattutto le fasce più deboli (area del disagio,
stranieri, ecc.) che sono quelle che in genere fruiscono del sostegno delle somme assegnate alle scuole statali, all’interno dei vari
progetti didattici.
Il diritto allo studio, cioè i contributi che l’ente locale ha sempre erogato alle scuole, sono diventati, per il Comune di
Milano, una “monnezza”.
I consigli della Cassinis: una mostra da non perdere
vete mai visto una mostra futurista? C’è sempre una
A
prima volta… A Milano, a Palazzo Reale sono esposti fino al 2 giugno i quadri di Giacomo Balla (Torino 1871Roma 1958), artista che ha aderito al futurismo italiano,
diventandone uno dei massimi esponenti. Non temete di
annoiarvi come succede di solito alle mostre perché i suoi
dipinti, originali ed attraenti, saranno in grado di catturare la vostra attenzione.
I primi quadri vi sembreranno simili a fotografie, con colori cupi, infatti Balla fu un appassionato di questa tecnica
fin da giovane e nel suo primo periodo cercò di riprodurre
esattamente la realtà. Nella seconda sala invece compaiono opere ricche di colori contrastanti. La maggior parte di
questi quadri sono realizzati con la tecnica del puntinismo
che Balla aveva appreso a Parigi, frequentando i pittori impressionisti e dal suo maestro Polizza da Volpedo. Da questo momento Balla inizia a cercare di “rendere” il movimento, per esempio nel famoso quadro “Bambina che corre sul
balcone” (1912) - come “una figura che non è mai stabile davanti a noi, ma che appare e scompare… Le cose in movimento si moltiplicano, susseguendosi, come vibrazioni…
nello spazio che percorrono.” e questo cerca di fare anche
lui nella pittura.
Realizza anche sculture in metallo e quadri tridimensionali in cartone: vi piaceranno gli alberi per il giardino futurista! Anche le cornici delle sue tele sono particolari: ad
esempio quelle dei quadri “Primavera”, ”Estate” e “Autunno“ riprendono il tema del dipinto. Un’altra sua passione è
realizzare capi di abbigliamento futurista che secondo lui
devono essere “asimmetrici”, “violettissimi”, “vermiglioni”,
addirittura “luminosi per un giorno di pioggia”. Non solo li
disegna, ma li indossa e li fa indossare alle figlie che ha futuristicamente chiamato “Luce” ed “Elica”!!
Speriamo di essere riusciti a convincervi: fateci sapere come vi è sembrata la mostra. (gli alunni della III D, scuola media Cassinis)
Grande festa nel Paese di Giocooperiamo
Significativa partecipazione di famiglie alla Bicocca
ono ormai 6 anni che Legacoop Lombardia e Confcooperative
S
Milano promuovono nelle scuole primarie e secondarie inferiori
della provincia di Milano un progetto di educazione cooperativa. Il
progetto,denominato “Giocooperiamo”,si propone di promuovere la
cultura cooperativa presso le istituzioni scolastiche, i giovanissimi
e le loro famiglie, attraverso un percorso di apprendimento, confronto e crescita che ruota attorno ad attività pratico operative.
Le classi si danno un obiettivo e, supportate dai loro insegnanti e
da animatori delle Cooperative Pandora e La Fucina, elaborano un
progetto sul quale lavorano, sperimentando strumenti cooperativi.
Sabato 7 maggio in Università Bicocca, bambini, genitori e insegnanti hanno potuto visitare il “Paese di Giocooperiamo” con le sue
botteghe, il mercato, i portici, la scuola, dove le classi hanno esposto
le loro produzioni ed hanno potuto vedere quelle dei compagni delle altre classi, seguendo un animatore “in tram”. Il tutto condito con
giochi, laboratori creativi e genitori/clown. I “grandi” hanno potuto
osservare come i bambini siano in grado di analizzare i loro problemi e quelli della scuola, del territorio, fino ad allargare l’orizzonte al
mondo in cui vivono, per cercare di attivare insieme strategie per
risoluzioni positive.
Ma la festa non ha avuto solo questa parte ludico espositiva. Il
26 maggio, sempre presso l’Università Bicocca, si è svolta una
riflessione teorica sulla cooperazione in ambito educativo con la
partecipazione dei professori Elio Gilberto Bettinelli, Elisabetta
Nigris, Sergio Tramma, Cristiano Ghiringhelli e i diversi insegnanti impegnati nel progetto. Sono interventi Domenico
Mariani di Confcooperative Milano, Luca Bernareggi di
Legacoop Lombardia e Valeria Malvicini dell’Associazione “La
bella impresa”. (Renato Vercesi)
Buone vacanze
a tutti gli scolari e gli studenti
della Zona 9
Per riflettere
Pastor Niemoeller (perseguitato dai nazisti)
Vennero a prendere gli zingari
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
ed io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c’era rimasto nessuno a protestare.
COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA
ONA NOVE 17
ONA FRANCA
LOTTA ALL’HANDICAP
a cura di Sandra Saita
Nicoletta Calchi Novati, una psichiatra vera
“La speranza ha due bellissime figlie: lo sdegno e il coraggio.
Lo sdegno per la realtà delle cose; il coraggio per cambiarle”. (Pablo Neruda)
Ultimamente stampa e tv parlano spesso di psichiatria. Ma chi ne
sa qualcosa veramente? In 20 anni di volontariato a Psichiatria del
Niguarda, su “Zona Franca” ne ho raccontate di storie, motivate da
infinito amore per Loro, ma soprattutto perché parlare di Loro vuol
dire non dimenticare. Si parla spesso di medici corrotti o menefreghisti, ma ci sono anche i medici che fanno il loro dovere con grande umanità. Per questo mi fa piacere ospitare in “Zona Franca” il
pensiero, le aspirazioni di un medico vero di Psichiatria.
Nicoletta Calchi Novati
(dirigente medico di 1° livello al “Grossoni 2” dell’ospedale di Niguarda)
I
l giorno 2/04/2008 si è tenuto un incontro con le associazioni dei familiari
di pazienti affetti da patologia psichiatrica e i “Samaritani” che da tempo collaborano con il reparto psichiatrico. Obiettivo: un dialogo costruttivo con i familiari dei pazienti spiegando loro il nostro modo di interagire con il disagio psichico e con i Samaritani per offrire loro
una sorta di sportello per le loro esigenze rispetto alle eventuali difficoltà che
potrebbero incontrare. La sottoscritta
ha avuto mandato dal primario Dr. Edoardo Re di iniziare questo percorso.
Mi sono presentata come persona e come psichiatra, che per me è sinonimo,
perché per essere buoni psichiatri occorre “avere provato la sofferenza in prima
persona”. La scelta di diventare operatori psichiatrici nasce, in primis, da un bisogno intrinseco a noi per la conoscenza
di noi: ciò significa che nessun operatore
è indenne da disagio. Il problema è che
l’operatore spesso proietta sul paziente
le proprie ombre, assumendo ora il ruolo di “giudice” ora quello di “sanzionatore” ora quello di “educatore”. Assumendo, in sintesi, un ruolo di potere che mal
si sposa con la missione assistenziale e
di cura che la psichiatria, nel corso del
tempo ha assuto con la legge 180, che
sanciva la chiusura degli ospedali psichiatrici a favore di un recupero sociale
e umano dei pazienti.
Io ho cominciato a 22 anni, carica di entusiasmo. Appena laureata, lavoravo sul territorio con tanta fame di conoscere la sofferenza e magari di porvi un qualche rimedio. Ho fatto ogni tipo di esperienza, dalle
guardie attive notturne sul territorio.
Il mio percorso, durato 20 anni, ha coinciso con lo svilupparsi della mia vita, la
coscienza sempre più progressiva di me,
fino al reperimento di me stessa e con
me anche il mio metodo, così atipico, di
essere, non fare, la psichiatra.
Credo nell'inconscio e nelle sue forze occulte, non magiche, credo che i nostri pazienti abbiano molto da dirci se solo
avessimo le orecchie per ascoltarli, credo
nella forza del sentimento che può cambiare i destini delle persone portandole
a un loro personale buon funzionamento
sociale e individuale. Credo che il buono
psichiatra sia colui che sicuramente deve fare una diagnosi, ma solo per sapere
come fare a muoversi nell’ambito dell’assistenza alla persona di cui si prende
cura, che deve dare farmaci per consentire il benessere sintomatico, ma credo
anche che la linea che ci divide dal paziente sia solo culturale e superabile attraverso l’accoglimento della sofferenza
del paziente stesso.
Il mio modo di fare psichiatria è atipico.
richiamando in causa l’anima e con ciò
la persona del paziente sofferente: ciò
che la psichiatria classica chiama collusione io la chiamo relazione terapeutica
o affettività costruttiva... ciò che la psichiatria classica agisce come “giudizio”
io interpreto domandandomi il perché la
persona sente o pensa tali cose... ciò che
la psichiatria classica chiama confusione di ruoli io chiamo condivisione del dolore con il paziente.
Per questi motivi mi risulta difficile parlare in termini asettici e di mera classificazione specialistica del “dolore”, quale
è la malattia psichiatrica. Tuttavia, seppur con fatica posso spiegare la differenza fra una persona schizofrenica e una
persona sofferente di disturbo bipolare.
Ma alla fine che serve? La diagnosi in
psichiatria è arroganza, la mente è mobile e ciò che è vero oggi può essere
smentito domani...
Nessun terapeuta potrà mai portare oltre il punto ove lui è arrivato. Questo dovrebbe essere il modello ideologico ispiratore del lavoro di ogni terapeuta.
Mi piacerebbe che i familiari dei pazienti psichiatrici non avessero paura del nostro reparto, dove si dà tanta importanza alla relazione umana e molti infermieri sono formati ad un atteggiamento
psicodinamico e non soltanto asettico e
distante dal dolore. Mi piacerebbe che i
Samaritani, nel loro operato, seguissero
solo il cuore ed il buon senso. Mi piacerebbe che i miei colleghi fossero più umili ed erogassero serenità. Solo allora, potrà dirsi superato lo stigma della malattia mentale.
I miei campi di intervento medico sono
rappresentati da: Psichiatria di liasion (ematologia, trapianti midollo,
anoressia, ortopedia, urologia); Gestione dei pazienti borderline con affiancamento a strutture esterne esperte
nel loro recupero; Formazione psicodinamica del personale infermieristico;
Referente circa il “rischio clinico” in
reparto psichiatrico.
Ritengo sia fattibile nel tempo dare
una svolta di umanizzazione alla psichiatria se solo riuscissimo a restituirle l’alto valore pregnante dell’Uomo
nella sua interezza, della comprensione quale strumento interumano e della condivisione quale elemento anche
diagnostico. Non dimentichiamoci che
gran parte delle visite psichiatriche
sono in realtà ascolto di sofferenze di
persone “normali”, non psichiatriche e
non medicalizzate.
Ida Peviani, la centenaria di via Lanfranco della Pila
Silvia Benna Rolandi
ent’anni e non sentirseli. Ida Peviani è nata
il 10 maggio del 1908 a Imperia, seconda di
C
quattro fratelli. “ Sarebbero stati otto, ma quattro erano morti: a quei tempi morivano tanti
bambini”, precisa. “Quando è nato l’ultimo mio
padre, un geometra del catasto, era in guerra.
Ho ancora un fratello, Giuseppe, che ha 94 anni.
Abita a Cassano D’Adda, ma è venuto coi nipoti
qui, in via Lanfranco della Pila, a festeggiare il
mio compleanno”.
Ada non ricorda molto di quand’era piccola.
“Giugavi”, dice sorridendo. “Durante la prima
guerra mondiale mio padre era militare e noi ci
dovevamo arrangiare. Mia sorella maggiore faceva la fila alle 6 del mattino, quando la bottega era
ancora chiusa, per prendere il latte, che alle 7 era già finito. A
14 anni ho cominciato a lavorare da sartina, in piazza Duomo.
Facevamo le divise fuori ordinanza per il distretto militare. Mi
facevano fare solo le imbastiture, ma il mio compito era soprattutto portare le divise pronte. Non avevo i soldi per il tram e andavo a piedi fino in corso Sempione, dove c’era il distretto.
Quanta fatica!’.
E i divertimenti? “Andavo a ballare, con la scusa di accompagnare mia sorella più grande. Mio marito però non l’ho conosciuto in
una sala da ballo: era un mio vicino di casa, nella zona di piazzale Istria. Mi sono sposata nel ‘32, vestita di bianco. Lavoravo alla
Siemens, anche 10 ore al giorno, e aspettavo con ansia la domenica per andare in montagna col Cral: si partiva la mattina presto
da Piazza Castello in pullman, poi via, in vetta sulla Grigna! Dopo le scalate c’erano i mestieri da fare in casa, senza gli elettrodomestici che allora non
usavano. Andavo a letto magari alle 2 di notte e, la
mattina dopo, al lavoro. Mi è nato un maschio, morto dopo pochi giorni, poi, dieci anni dopo il matrimonio, la mia unica figlia, Fernanda. Mia sorella,
che aveva due figli, mi diceva di andare a lavorare
tranquilla: “A Fernanda ci penso io”. Ma io avevo
una paura da matti a lasciar sola la bambina fino
all’arrivo di mia sorella, magari alle 10 o 11 del
mattino. La mettevo seduta sul letto, circondata da
tanti cuscini, e chiudevo bene le finestre. Poi le dicevo: ‘Sta’ quieta, che viene a prenderti la zia’. Al lavoro, tra un giro di filo e uno di carta, tenevo d’occhio l’orologio e mi chiedevo di continuo se Fernanda era ancora
sola. Quando, nel ‘45, mio marito è tornato da militare, aveva
grossi problemi di salute, così è rimasto tutto sulle mie spalle. Ne
ho fatto una pelle. Ancora adesso lavoro, aiuto mia figlia a fare la
polvere, a rifare il letto”. Ada mi mostra orgogliosa il golfino e le
scarpette che ha sferruzzato “per beneficenza”.
E racconta della bella festa che i vicini di casa le hanno fatto
in un saloncino del condominio il 10 maggio. Altra festa il 18
con la figlia, il fratello e i nipoti. Fernanda sorride osservando
che i giovani avevano magari qualche problema di digestione,
sua madre no. Mentre mi allontano, la centenaria si affaccia
alla porta e mi dà le indicazioni per uscire: il condominio è un
labirinto, potrei perdermi.
Come i disabili imparano
a vivere autonomamente
Quattro ragazzi occuperanno un appartamento per periodi
sempre più lunghi. Essi hanno genitori ancora in grado
di occuparsi di loro e possono supportarli in un processo di lento
distacco, lungo il quale i figli si abitueranno a occuparsi di se stessi
fuori dalla famiglia.
Sergio Ghittoni
lcune associazioni stanno portando avanti un interessante espeA
rimento con persone disabili presso un appartamento in uno dei
quartieri più antichi della Cooperativa Edificatrice di Niguarda. Per
saperne di più siamo andati a trovare Sabrina Canducci, referente
del progetto, presso la struttura degli Orti Didattici, in via Siderno,
vicino al ponte della Ferrovia che traversa viale Suzzani. Un posto incredibile, un’oasi di pace nel cuore del quartiere, di cui ci siamo ripromessi di dar conto in uno dei prossimi numeri di “Zona Nove”.
Intanto chi fosse interessato ad approfondire può visitare il sito:
www.ortididattici.org.
Il progetto in questione ha un nome lunghissimo, ma per brevità viene chiamato “in rete oggi per domani” e le due associazioni che ne sono a capo e che hanno ottenuto i finanziamenti per i prossimi due anni (soprattutto dalla Fondazione Cariplo e dal Comune di Milano, ma
non solo) sono “L’Altra Associazione”, che opera prevalentemente intorno agli Orti Didattici, dedicata anch’essa alle persone disabili e in
genere a tutti coloro che si possano avvantaggiare dalla terapia ortoculturale, e “Zuccheribelli”, nata dalla prima per estenderne il raggio
d'azione in altri contesti e territori.
Con l’aiuto di altri componenti del gruppo di lavoro, in particolare l'altra referente, Franca Tagliabue, Sabrina Canducci ci spiega che l’idea
nasce da una riflessione, partita qualche anno fa, sulla vita adulta
della persona disabile, prima nell’ottica del “dopo di noi”, cioè di dove
vadano a finire i figli disabili quando i genitori vengano a mancare o
diventino troppo vecchi per potersene occupare ancora. Ci si è resi
conto che affrontando il problema in quella fase si finiva sempre per
lavorare sull’emergenza e si aveva a che fare con persone già adulte,
a volte addirittura anziane, ormai consolidate nelle loro abitudini,
che vivevano in un unico passaggio sia il trauma del distacco dai genitori che quello di dover affrontare un drastico cambiamento di vita, con l’ingresso in comunità o in altre soluzioni simili.
Il progetto invece vuole partire dalla fase di “durante noi”, quando i
genitori sono ancora in grado di occuparsi dei figli e possono supportarli in un processo di lento distacco, lungo il quale, con grandissima
gradualità, si tenta di abituare i figli a essere più consapevoli delle
proprie capacità e aspirazioni e ad occuparsi di se stessi fuori dal contesto familiare, seppur con il costante supporto e monitoraggio sia
della famiglia che degli operatori. In questo momento l’esperienza riguarda quattro ragazzi che alternativamente, a due a due, occuperanno un appartamento, inizialmente per brevi periodi, poi, gradualmente, per periodi sempre più lunghi, in funzione anche di quelle che
risulteranno essere anche le reali autonomie.
Nei due anni previsti dal progetto, divisi in “moduli” trimestrali, sono previsti dei percorsi con le famiglie, che accompagnino i ragazzi
nel cambiamento, che li supportino nelle trasformazioni, e altri momenti per i ragazzi di vita nell’appartamento.
L’idea centrale è che il tema dell’abitare costituisca solo uno degli
aspetti dell’essere adulto e che, in parallelo alla crescita della competenza operativa, vada promossa un’evoluzione del senso d’identità
adulta con la costruzione di modelli e nuove competenze affettivo-relazionali. Oltre al lavoro specifico sui disabili, il progetto prevede anche una fase di sensibilizzazione della cittadinanza attraverso manifestazioni mirate (cineforum e video-diari): una cosa indispensabile
per un proficuo inserimento di queste persone nella società.
Il team che ha in carico il progetto è multidisciplinare: composto da
assistenti sociali, psicologi, psicoterapeuti e operatori del servizio
Formazione Autonomie.
L’Edificatrice ha messo a disposizione un appartamento, ristrutturandolo secondo le necessità e le esigenze del progetto, che prevedono una stanza da letto con due letti per ospitare contemporaneamente due ospiti, e una seconda stanza riservata ad una persona senza
disabilità che per motivi personali, familiari od economici, intenda vivere questa esperienza di convivenza.
Ma perché è stata scelta la cooperativa di Niguarda? Giovanni
Poletti, il presidente della Edificatrice, in un breve colloquio, ci spiega che i quartieri della Cooperativa, soprattutto quelli più vecchi ancora con le ringhiere, rappresentano un contesto più protetto, conservano un senso di solidarietà tra gli abitanti e una identità comunitaria che in altri condomini purtroppo si è persa. Inoltre, in quel quartiere c’è ancora la portineria, c’è il consiglio di quartiere, pronto a segnalare tutti i problemi che si possano presentare e infine c’è un consiglio di amministrazione che è attento e sensibile ai bisogni delle
persone in difficoltà, come dimostrano la quantità di iniziative e di
servizi in favore degli anziani che sono state realizzati.
Il progetto ha suscitato molto interesse. Addirittura c’è stato un contatto con la Rai che sta valutando l’opportunità di realizzare un documentario, seguendo i ragazzi in questo loro percorso di emancipazione. La cosa è ancora in dubbio per via delle difficoltà tecniche che
si stanno presentando, comunque nell’appartamento sono state già
piazzate le telecamere...
Il Centro di Mediazione Sociale e Penale in via Di Calboli
Alessio Seminario
olte volte siamo costretti a segnalare le lacune e i continui
M
ridimensionamenti dei servizi che il Comune di Milano
mette a disposizione dei cittadini. Fortunatamente non sempre è
così. È il caso del Servizio di Mediazione Sociale e Penale e
Sostegno alle vittime di reato.
Il Comune ha infatti sviluppato un progetto, che prevede l’apertura di
uno sportello di mediazione sociale dei conflitti in ogni zona, che prevede di integrare due servizi già esistenti: quello di Medizione Sociale
e Penale e quello del Centro di Sostegno alle vittime di reato.
La mediazione è fondata sulla cultura della comunicazione e della
parola e coloro che vivono i disagi e le sofferenze provocate da situazioni conflittuali possono trovare in questo centro ascolto, accoglienza e accompagnamento da parte di personale formato e orientato a
pratiche di mediazione.
ONA NOVE 18
Questo progetto integrato si colloca nell’ambito di un’azione globale
tesa ad affrontare la questione dell’insicurezza dei cittadini in rapporto al loro territorio e alla convivenza con gli altri abitanti. Il
“Centro per la mediazione sociale e penale” e il “Centro di sostegno
per le vittime di reato”, che operano presso la sede di via Paolucci di
Calboli 1, stanno sempre più sviluppando e incrementando un lavoro di rete con i servizi territoriali come ad esempio Centri
Psicosociali, Centri di Assistenza, Commissariati e una più stretta
collaborazione con i Consigli di Zona, aprendo presso gli stessi un ufficio di mediazione, per promuovere una interazione capillare sul
territorio ed in particolare con i servizi delle singole zone. L’operatore
presso lo sportello all’interno della sede del CdZ (via Guerzoni 38 nel
caso del CdZ 9) svolgerà un servizio di accoglienza, primo ascolto e
valutazione della problematica (primo livello di assistenza). Se si
rendesse necessaria la presa in carico del soggetto che si rivolge a
questo servizio (secondo livello di assistenza), l’effettiva prosecuzione dell’attività di aiuto prosegue poi presso la sede centrale (via
Paolucci Di Calboli 1 nel caso della zona 9).
Presso tale sede centrale, ubicata vicino al Comando di Polizia
Municipale, sono presenti, oltre alla zona di accoglienza, stanze
adibite a colloqui, una sala per le attività di gruppo ed una dotata di specchio unidirezionale ed impianto di videoregistrazione e
per quel che riguarda i servizi offerti, consulenze criminologiche,
legali, psicologiche, psico-traumatologiche, incontri di mediazione ed attività di gruppo.
Per ulteriori informazioni: Centro per la mediazione sociale e
penale, via Paolucci di Calboli Fulceri 1, telefono 02-6437191
- fax 02-66118277.
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
PICCOLA
ONA ANTICA
Da Bari alla Bicocca vecchia, con amore
I ricordi di un’ex residente di via Santa Marcellina sul quartiere di una volta, fatto di operai e fabbriche,
fatica e sudore, ma anche di armonia tra la natura e le modeste abitazioni di 100 anni or sono.
testo e foto di Mario Emari
a ex cittadino della Bicocca che ora abita a Bari, quando ero
D
ancora residente in via Santa Marcellina n.4 (dove attualmente abita mia figlia Mariarosa), ho impresso nell’occhio della macchina fotografica e ancor più nella mente e nel cuore le
immagini del quartiere dove ho vissuto dal 1970 al 1991, quel
“piccolo mondo antico” fatto di operai, industrie, fatica e sudore,
ma anche di armonia tra la natura e le modeste abitazioni di
cent’anni orsono.
La Bicocca (foto n. 1), toponimo di una costruzione medievale,
sorge nei pressi di viale Sarca, tra l’area della Pirelli e la Breda.
È un manufatto del ‘500 già di proprietà delle famiglie Arcimboldi, signori milanesi comprendenti diplomatici ed ecclesiastici. Sia pur strozzato tra cemento e traffico, attualmente è ben
conservato dagli attuali proprietari e d’estate è difficile vederlo
per quel piccolo prosperoso parco che lo circonda e lo nasconde
agli sguardi ormai assenti dei passanti. È comunque un testimone che dimostra le capacità architettoniche del tempo e per
simboleggiare un’epoca ormai sepolta dall’oblio delle menti.
Questa zona, infatti, fu teatro del passaggio dalla civiltà rurale e contadina alla civiltà moderna, detta anche industrializzata. Ci è cara la stazione ferroviaria Milano-Greco-Pirelli
(foto n. 2), luogo di transito per una moltitudine di uomini in
tuta blu, tante vite scandite dall’orgoglio che ogni mattina, all’alba e al crepuscolo, si portavano appresso il fardello dell’esistenza fatta di gioie semplici, di dolori assopiti con la preghiera e la certezza di essere nel giusto senza la pretesa neanche dei loro diritti negati.
La foto n. 3 ci presenta l’esplosione della civiltà contemporanea: da una piccola costruzione del XX secolo con annesso il
gigantesco acquedotto, fa capolino a sinistra un palazzo moderno, uno dei tanti nati sul suolo sacro della Pirelli che anticipa l’era nova, la frontiera del XXI secolo ovvero il progetto Tecnocity.
Ora, con la foto n. 4, il tempo va a ritroso e ci ripresenta la sua
veste antica: l’ingresso principale della Breda; più in fondo,
nella nostra immaginazione, c’è ancora la Falck nel Comune
di Sesto S. Giovanni, per completare il vecchio polo industriale che per un secolo ha sfamato migliaia di operai e delle loro
famiglie numerose.
Le foto nn. 5-6- ci danno l’esatta portata di quanto è avvenuto in questi ultimi anni in zona Bicocca e cioè la radicale trasformazione della civiltà operaia. Solo uffici, uffici
anonimi in anonimi palazzi di vetro e di acciaio, un colpo
alla vista e un colpo al cuore per chi, non più giovane, ama
ancora il tempo che fu! Ma andare avanti è il destino dell’uomo e pure noi proseguimmo nell’iter di questa sofferta
divagazione sentimentale, sperando nei più giovani che
non devono assolutamente dimenticare! Con la foto n. 8 ci
rapportiamo al passato mostrando una parte delle casette
degli operai della Pirelli con il ‘Borgo Pirelli’. Anche la foto
n. 9 ritrae, da un’altra angolazione, il ‘borgo’ visualizzando
parzialmente il ‘Casone’ che, con le foto nn. 10 e 11, ultime
della serie, mostrano la bellezza architettonica di questa
costruzione inizio 1900.
6
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COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA
11
ONA NOVE 19
ONA 9
DERBY
a cura di Lorenzo Meyer e Mauro Raimondi
Grazie, Mancio!
l’Inter è il massimo, non ripeterei mai quelle parole”.
Ma siamo sicuri che quella sparata in sala stampa non fu dovuta al fatto che qualcuno lo informò che Mourinho l’avrebbe comunque sostituito a fine stagione? Era Marzo e l’Inter aveva 11
punti di vantaggio sulla Roma. Chi lo accusa di aver sempre fal-
u questo numero noi nerazzurri avremmo voluto celebrare il
terzo scudetto consecutivo. Un campionato conquistato con i
S
brividi all’ultima giornata, ma proprio per questo forse più bello
e maggiormente goduto. L’incredibile scelta del nostro presidente di cambiare l’allenatore ci impone però di abbandonare i festeggiamenti. Non è bastato dunque a Roberto Mancini vincere
7 trofei in 4 anni, il massimo della gestione Moratti, per salvare
la panchina. E neanche aver dato un’impronta tecnica e tattica
che mai si era vista con altri allenatori.
Insomma l’Inter degli ultimi anni è diventata una squadra solida, capace di sconfiggere gli avversari in campo, ma anche di
combattere contro quasi tutta la stampa italiana. È infatti vero
che se l’Inter prima di Mancini era considerata perdente (ma non
solo per colpa sua, come ha dimostrato Calciopoli) e Moratti presidente generoso ma sfortunato, con l’arrivo del tecnico di Jesi la
Beneamata è diventata la squadra più odiata d’Italia e Moratti
improvvisamente un genio del male che tramava complotti per
vincere gli scudetti.
Una disinformazione scandalosa portata avanti da quelle che
Mancini a inizio anno ha definito brillantemente le “vedove di
Moggi”. Addetti ai lavori ma soprattutto giornalisti che non vedono l’ora che torni il vecchio centro di potere con il quale hanno
convissuto pacificamente per anni invece di denunciarne gli
scandali, che è poi il lavoro che si chiede ad un cronista serio.
Memorabile la puntata di Controcampo nella quale in diretta
Mancini diede del “burattino” ad uno dei tanti giornalisti
partigiani di Mediaset o il famoso litigio alla Domenica
Sportiva con Giancarlo Padovan ex direttore di
Tuttosport, quotidiano che in questi ultimi anni
ha fatto della lotta all’Inter la principale linea
editoriale. Chi ha memoria lunga si ricorderà che Mancini è stato tra i primi ad
attaccare il sistema Moggi quando mezzo mondo si inginocchiava davanti a Big Luciano. Dunque grande tecnico ma anche interista vero, sempre pronto a difendere squadra e società anche
quando sarebbe toccato a qualcun altro.
A proposito, l’ufficio stampa dell’Inter serve solo per pubblicare
sul sito internet i risultati delle squadre giovanili o a pubblicizzare il libro del Centenario? Cacciando Mancini Moratti non ha forse compreso che l’ha data vinta a tutti loro: vedove e burattini.
Con questo non vogliamo dire che non abbia commesso
degli errori, come nel caso delle dimissioni dopo Inter Liverpool. Lo ha ammesso anche lui: “Ho sbagliato, per me
SPORTIN
lito in Champions League non si ricorda che negli ultimi
due anni l’Inter è arrivata agli scontri diretti senza mezza squadra titolare. Come dimostra anche l’ultima
sfida tra Manchester e Chelsea in questa competizione la componente di casualità incide molto
nel risultato finale. Cambiare allenatore per
puntare principalmente alla Champions
League può rivelarsi pericoloso.
ONA
a cura di Roberto Braghiroli
Quando il pallone finisce in… Rete
Proponiamo un viaggio cartaceo nei siti internet delle società sportive della nostra zona.
l pallone finisce in Rete. Quella con la R
Isportive,
maiuscola, ovvero internet. Tutte le società
ormai, hanno il proprio sito, una vetrina affacciata su quell’immenso spazio virtuale che è il World Wide Web, letteralmente
la “grande ragnatela mondiale”. Ma come sono i siti internet delle società di Niguarda?
Scopriamoli insieme.
Niguarda Calcio: preciso e puntuale
Una società ambiziosa come quella rossoazzurra non può trascurare la comunicazione. E infatti, all’interno del club, c’è
un’apposita commissione che se ne occupa. Il risultato? Un sito internet semplice, chiaro e, soprattutto, aggiornato:
www.niguardacalcio.com. Una volta nell’home page, tra le altre cose si possono vedere le fotografie delle squadre o i valori guida della società. Quello che sorprende, però, è la sezione
“news”, costantemente alimentata. Evidentemente, in via
Ornato, hanno capito l’importanza di internet come strumento di comunicazione.
Lombardina: il minimo indispensabile
Aggiornato è anche il sito della Lombardina (www.gslombardi-
ONA NOVE 20
na.it), la società che ha sede e campo in via Sbarbaro. Nel sito dominano il nero e l’arancio; il colpo d’occhio non è dei migliori ma, d’altronde, i colori della società presieduta da Luigi
Frisoli sono quelli. Le informazioni essenziali non mancano, ci
sono gli ultimi risultati delle squadre e dei tornei, ci sono i nomi dei giocatori, l’organigramma della società e c’è addirittura una sezione (non utilizzata) che si chiama “noi e la stampa”. Qualcosa, però, è stato trascurato: ad esempio, mancano
le foto delle squadre e, nel complesso, è un sito poco vivace, sia
nei contenuti che nell’aspetto.
Azzurri Niguardese Basket: pulita la grafica
Pulito. Questa è la prima sensazione che si ha quando si clic-
ca su www.azzurriniguardesebasket.it. È semplice nella grafica, dominato da bianco e azzurro.
C’è un menu sulla sinistra, tra l’altro molto ricco; basta scegliere la voce che interessa e cliccarci sopra. Non sempre, però, il risultato è quello
sperato: nella sezione “news”, ad esempio, mancano le date; come si fa a sapere se la sezione è
aggiornata? Meglio, allora, la parte femminile
del sito, dove ci sono informazioni dettagliate su
tutte le atlete della società cestistica niguardese. Complimenti,
davvero ben fatto questo sito: se si clicca sulla voce “squadre”,
compaiono le foto delle ragazze e, se si pigia una seconda volta il
tasto del mouse, c’è anche una breve descrizione - seria ma spesso anche simpatica - di ogni ragazza.
Morale della favola: complimenti a tutti. Il sito internet è
bello e importante ma, se non c’è un amico o un conoscente
che se ne occupa, costa. Per questo motivo tutte e tre le società, animate dallo spirito e della passione dei volontari, meritano i complimenti.
E nessuno se la prenda se ha ricevuto qualche (piccola) critica. In fondo, i giornalisti servono anche a questo…
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
ONA NOEUV
Cont el coo in di nivôl
L’angolo di Don Giuseppe
La colonna poetica
a cura di Augusto Cominazzini
a cura di Don Giuseppe Buraglio
a cura dei lettori
I coadiutori di S. Giovanni Battista
Nel sonno il mare
El danee
Par ch’el danee el gh’abbia ona strana, special particolarità,
quèlla de restà in saccòccia a chi ghe n’ha in abbôndanza,
menter i alter, men fôrtunaa, se contenten de guardà e sperà.
Da secôl l’è ona nôrmalità, però de sconcertant disuguaglianza,
che la fa nass invidia, egoismo, violénza, disapprovaziôn
e la procura ai pussee debol ona vita de stent, de indigénza.
Per chi ghe n’ha tropp, el danee el diventa on’ossessiôn,
ona continua guèrra sottil per difendel e fall prosperà,
sémper de pu, cont on’ingôrdiggia simil a perversiôn.
On’ingôrdiggia che per el paperôn l’è ona necessità vital,
on’esigénza che la dev superà ògni imprevist e difficoltà,
anca cont el compromèss de dovè ricôr a trucch illegal.
Per el nababbo fà fruttà el patrimoni l’è come ‘na missiôn,
profônda, inesauribil, con pòcca môral, de ver spregiudicaa,
per propiass, sénza pregiudizzi, de qualsiasi lucrôsa occasiôn.
E quand el ved ch’el conquibus a dismisura l’è aummentaa,
el fa minga el dovuu esam de cosciénza, l’atto de costriziôn,
per quant de disonèst l’ha dovuu fà per ottegnì tal risultaa.
El danee, chissà perchè, el gh’ha ona sola, unica destinaziôn,
sémper vèrs i profitt generôs de chi ghe n’ha on’enôrmità,
menter a numm el lassa, in compens, ona certa insoddisfaziôn.
Che la ghe fa sospirà e illud che, fòrse, anca nun podariom diventà
di danarôs cont el confòrt d’on‘imprevista fôrtunna sostanziôsa
ma, s’el fudèss, diventariom come lôr, infingard, taccagn, esôs?
Se dis che i danee hinn la farina del diavol, dann minga serenità,
però, anca se hinn staa mal guadagnaa, procuren grand rispètt,
invece per i miser hinn motiv de patimént e umiliada povertà.
De sòlit ie ciamon conquibus, la grana, bèzzi, plin plin,
piòrli, ghèi, solditt, toldéri, ciovitt, pelter, tolin,
ma rèsten sémper i maledètt, benedètt, sospiraa quattrin.
D
on Armando Lazzaroni (Bicocca, 1944-1949)
Nasce l’8 marzo 1913 a Milano. È ordinato prete il
3 giugno 1939. Dopo essere stato Vicario Parrocchiale a
Santa Maria alla Porta in Milano per 5 anni, nel 1944
è nominato Vicario Parrocchiale di San Giovanni
Battista alla Bicocca in Milano. Nel 1949, dopo altri 5
anni di permanenza in Bicocca, è trasferito all’Opera
Cardinal Ferrari. Residente a Milano presso la Parrocchia di Santa Maria al Paradiso e San Calimero fino al
1993, anno in cui è ricoverato presso la Casa di Riposo
Rovera Molina di Barasso (Va), dove muore il 20 maggio 2000.
Don Natale Ghiglione(Bicocca, 1950-1959) Nasce il
2 ottobre 1926 a Ronco Scrivia (GE). È ordinato prete
per la diocesi di Milano il 3 giugno 1950 ed è subito nominato Vicario Parrocchiale in Bicocca, dove rimane 9
anni, fino al 1959, anno in cui è nominato Vicario
Parrocchiale di Arcore. Nel 1967 è nominato Professore
al Collegio Arcivescovile di Gorla Minore. Laureatosi in
Musica Sacra nel 1968, nel 1986 è nominato Vice
Rettore della Cappella Musicale del Duomo, con residenza presso la Parrocchia di Santa Maria delle Grazie
al Naviglio. Dal 1984 al 1999 è stato anche Preside del
Pontificio Istituto di Musica Sacra di Milano. Canonico
della Cattedrale e Monsignore nel 1988. Dal 1988 è
Direttore della Rivista Internazionale di Musica Sacra,
dal 1996 è Rettore della Chiesa di San Raffaele e dal
2000 risiede presso la Parrocchia di Santa Maria della
Scala in San Fedele.
Don Armando Colombo (Bicocca, 1953-1980)
Nasce il 9 agosto 1930 a Camnago di Lentate sul
Seveso. È ordinato prete il 28 giugno 1953 ed è subito
nominato Vicario Parrocchiale in Bicocca, dove rimane
per ben 27 anni. Nel 1980 è nominato Parroco di Ronco
Briantino, dove muore improvvisamente il 1° novembre 1998.
Don Sandro Longhi (Bicocca, 1959-1970) Nasce il
21 ottobre 1928 a Oggiono. È ordinato prete il 26 giugno 1955 ed è nominato Vicario Parrocchiale di Barzanò. In Bicocca, come Vicario Parrocchiale, è mandato
nel 1959 e vi resta per 11 anni, fino al 1970, anno in
cui è nominato Parroco di Vergo Zoccorino di Besana
Brianza.
(segue al prossimo numero)
odiaco di
Serena Siniscalco
Nel sonno profondo il mare m’appare
in sembianza di morte gentile,
in carezza di onde sorrise
di creste di spuma vaganti,
d’arpe Eolie nell’eco soave del canto.
D’apprima rapisce, ravvolge, sconvolge,
sgomenta, m’affonda.
Ma io non mi oppongo.
M’allungo e m’avvolgo, le membra disciolgo
- lisciati i capelli dai morbidi flutti E andare mi lascio in movenze
di danza leggera, con ali di schiuma,
nel viaggio tranquillo esiziale.
E il mare d’azzurro m’ammanta, mi culla,
m’acquieta, m’addolce, m’incanta, mi blanda
mi canta la nenia dell’onde,
sul fondo renoso m’addorme.
E poi piano piano, la luce scompare:
è solo un lumino piccino, piccino
e il buio diviene profondo, totale…
Silenzio d’attorno.
Non voglio pensare…
Ritorno nel grembo natale.
Ma ecco! Una luce novella si accende
ed ora è fiamma smagliante, radiosa
di vita perenne, senz’ombra di affanni,
di pianti, di pene di vuoti di assenze.
Un senso di quiete.
Un tenero abbraccio
m’avvolge in tepore che ha un nome soltanto,
ed è Amore. Visione d’incanto, ardenza
d’un cielo che è tutto nell’oro di stelle!
Milano, dicembre 2007
(Impressione da un sogno)
Nella tua mano
Andrea Varini
ona
Nella tua mano
nei tuoi occhi
nel tuo sorriso
mi muovo e mi perdo
e m’innamoro
e mi dispero
e vago
e cerco la via
Potessi ritrovare
nel sogno
dei momenti passati
il segreto
che ti riporta al cielo
a cura di Anna Maria Indino
Giugno 2008
ARIETE 21.3 – 20.4
Al lavoro dovete ribaltare alcuni giochi fatti da altri e che bloccano ogni iniziativa e proposta personale. Dolci e appassionati incontri vi toccheranno fino in fondo all’anima, facendovi fare progetti da sogno. Piccola eredità in arrivo.
TORO 21.4 – 21.5
Via libera alle novità, sarete attratti da tutto ciò che non conoscete. Una missiva dall’estero vi metterà in fibrillazione, piccole soddisfazioni di lavoro saranno più che meritate. Serenità in amore. Periodo favorevole per cure termali.
GEMELLI 22.5 – 21.6
Saprete crearvi ottimi alleati al lavoro, con i quali condividere i dubbi. Per ottenere ciò che desiderate in famiglia sarà di vitale importanza usare parole giuste e studiare il momento migliore per dirle. Attenti alle spese.
Il seme
Silvia Benna Rolandi
CANCRO 22.6 – 22.7
Sarete particolarmente svegli e pronti a cogliere ogni nuova opportunità per ampliare il vostro campo d’azione e per migliorare le finanze. Starete inutilmente in tensione nei confronti del partner, che invece vi vuole davvero bene.
Dove i sorrisi?
Dove baci e parole?
Ho seminato lacrime
e non son nate spighe
ma ricordi. Alla terra
ho dato un seme
che mi strazia.
LEONE 23.7 – 22.8
Gli amici vi sosterranno nelle vostre iniziative e vi daranno una mano a realizzare più velocemente un vostro importante
desiderio. In amore se chiederete di più otterrete di più, ma fate attenzione a pesare le parole. Miglioramento economico.
VERGINE 23.8 – 22.9
Tenderete a tenere in sospeso due persone che vi attraggono entrambe, la scelta effettivamente non è facile ma è anche vero che non potrete tirare troppo la corda. Un incontro casuale promette molto bene per il vostro futuro lavorativo.
Maggio
Silvia Benna Rolandi
BILANCIA 23.9 – 22.10
Evitate di farvi attrarre da investimenti azzardati, non sembra il momento di rischiare i vostri soldi. Sarà più dignitoso rifiutare una proposta di collaborazione non adatta a voi che accettarla. Se siete giovanissimi, curate l’alimentazione.
Ha ciglia di cipria,
ali di coleottero
e stami di velluto
la rosa del tuo cuore.
Schiudila: è maggio.
SCORPIONE 23.10 – 21.11
Importanti contatti di lavoro paiono presentarsi quando non ci speravate più. Dovrete recuperare entusiasmo e voglia di
farvi venire idee originali e costruttive. Saprete esprimere spontaneamente e sinceramente i vostri sentimenti e sarete ricambiati.
Mattana
SAGITTARIO 22.11 – 21.12
Grinta e voglia di sfondare saranno i giusti ingredienti per affermarvi professionalmente. Non dimenticate di investire le
vostre energie anche nel mantenimento di rapporti familiari. Vi toglierete un bello sfizio nell’abbigliamento.
CAPRICORNO 22.12 – 21.1
Saprete trovare la maniera migliore per esprimere le vostre opinioni e far valere le vostre esigenze in campo professionale
e affettivo. Acquisti simpatici contribuiranno al buonumore e a un divertente cambiamento di look.
ACQUARIO 22.1 – 19.2
Al lavoro contate fino a dieci prima di rispondere, certi atteggiamenti vi potrebbero tornare indietro come un boomerang.
Qualche consiglio oculato non potrà che giovare alle vostre finanze. Eliminate vizi nocivi, fumo e alcool.
PESCI 20.2 – 20.3
Una lieta notizia riguardante la casa vi farà fare bei programmi per il futuro. I vostri interessi di lavoro si amplieranno,
avrete così modo di gettare basi proficue. In famiglia forse dovreste frenare la vostra impulsività.
Silvia Benna Rolandi
Sbatti e ribatti in versi la tua pena,
che preme e poi trabocca.
Prova a gridare in piazza
“Sono sola!”. Se qualcuno
ti ascolta (è raro),
ti darà magari un indirizzo:
Policlinico, reparto psichiatria.
Chissà se il poeta è matto
o se il matto è poeta…
In ogni caso,
l’isolamento è garantito.
COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA
ONA NOVE 21
FILO
DIRETTO CON…
TASSE & AGEVOLAZIONI
L’esenzione Ici per la prima casa
Lorenzo Gomiero
compare l'Ici sulla prima casa. Restano fuori dal taglio dell'impoS
sta ville (categoria A/8), castelli e palazzi di eminente pregio artistico o storico (categoria A/9) e abitazioni signorili (categoria A/1). Per
questi ultimi immobili resta la detrazione di base prevista dai commi 2 e 3 dell'articolo 8 del decreto legislativo 504/1992 e disposizioni
richiamate. La detrazione rimane anche per l'unità immobiliare posseduta in Italia, a titolo di proprietà o usufrutto, dai cittadini italiani
non residenti nel Paese, a condizione che non risulti locata.
La disposizione precisa che l'esenzione totale dall'Ici si applica anche
alla casa coniugale del soggetto non assegnatario a causa di separazione legale, annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti del
matrimonio e alle unità immobiliari di cooperative edilizie a proprietà indivisa, adibite ad abitazione principale dai soci assegnatari, agli
alloggi regolarmente assegnati dagli istituti autonomi per le case po-
polari e dagli enti di edilizia residenziale pubblica aventi le stesse finalità. L'esenzione si applica anche alle abitazioni che il Comune ha
assimilato a quelle principali: a) in base all'articolo 3, comma 56, della legge 662/1996 che permette di assimilare all'abitazione principale l'unità immobiliare posseduta a titolo di proprietà o di usufrutto,
da anziani o disabili che acquisiscano la residenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, a condizione che
l'abitazione non risulti locata; b) in base all'articolo 59, comma 1, lettera e) del Dlgs 446/1997 che attribuisce agli enti locali la possibilità
di assimilare all'abitazione principale quelle concesse in uso gratuito
a parenti in linea retta o collaterale, stabilendo il grado di parentela.
Scadenze fiscali C'è tempo fino a luglio per presentare il 730 e il
770, mentre per l'Unico si può aspettare settembre. E' ufficiale, infatti, la proroga al 10 luglio dei termini di presentazione dei modelli 730
e 770 (in scadenza il 3 giugno), nonché la proroga al 30 settembre dei
termini di presentazione del modello Unico 2008 (in scadenza il 30
luglio). Lo ha comunicato il sottosegretario al ministero
dell'Economia e delle Finanze, Daniele Molgora, che ha incontrato il
presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed
Esperti Contabili, Claudio Siciliotti.
Sportello operativo Caf - Tutela fiscale del contribuente Srl,
Milano, V.le Rodi 85. Rag. Lorenzo Gomiero Commercialista È possibile prenotare l’appuntamento per la compilazione di documenti fiscali. Aperto il sabato mattina. Tel. 02 66103405 fax
02 66116682, [email protected]
PARERI LEGALI
L’Azione collettiva risarcitoria (Class Action)
Dimitri Barbera
a Legge Finanziaria 2008 ha inserito nel Codice del Consumo, la
L
c.d. azione collettiva risarcitoria a tutela dei consumatori, quale
nuovo strumento generale di tutela dei diritti dei consumatori e degli utenti, che entrerà in vigore il 30 giugno 2008. L’azione collettiva
risarcitoria sarà riservata alle associazioni di consumatori riconosciute e anche ad altri soggetti o comitati, purchè adeguatamente
rappresentativi dell’interesse collettivo fatto valere. L’azione collettiva risarcitoria ha, quale precipua finalità, l’accertamento di un illecito plurioffensivo e del conseguente diritto al risarcimento del danno
o alla restituzione delle somme da versare ai consumatori lesi. Il proponente avvierà l’iniziativa processuale cui i singoli consumatori interessati o altri soggetti rappresentativi potranno aderire, anche in
seguito sino al termine perentorio della precisazione delle conclusioni in Appello. Spetta al Tribunale competente, pronunciarsi sull'ammissibilità della domanda che,una volta dichiarata tale,lo stesso giu-
dice dispone, a cura di chi ha proposto l'azione collettiva, che ne venga data idonea pubblicità. Il fatto che tale iniziativa legislativa, è stata collocata nel Codice del Consumo, significa che la class action può
essere invocata solo nel campo degli illeciti contrattuali, per cui ogni
altro illecito di natura non contrattuale, che lede i diritti o arrechi dei
danni a una pluralità di soggetti, non potrà essere materia di una simile procedura. Autorevoli esperti hanno avuto modo di commentare tale iniziativa legislativa ricordandoci che siamo in Italia, nel senso che basta tirare fuori dal cilindro una novità legislativa, affinchè,
attraverso i media, farà il giro del bel paese facendo credere “alla casalinga di Voghera che potrà essere risarcita se il robot da cucina funziona male… Ma non spiegherà che per ottenere anche un solo euro
occorreranno vent’anni e tante spese legali”. In definitiva, siamo in
presenza di una nuova forma di tutela di interessi, già tutelati dall’ordinamento in ambito individuale, ma affidata ad un sistema col-
lettivo. Si tratta dunque di azioni collettive a cui possono accedere,
per ottenere giustizia, quanti si rivolgano ad associazioni registrate,
ad associazioni e a comitati adeguatamente rappresentativi; ribadisco che resta fermo per il consumatore il diritto di agire singolarmente innanzi al proprio giudice naturale per una controversia analoga
a quella collettiva cui decida di non aderire. I singoli, quindi, possono
intervenire, aderire, accedere alla procedura di conciliazione, non essendovi limiti temporali per la sua utilizzazione (come ricordato, sino alle precisazioni delle conclusioni in Appello).
Dimitri Barbera - Avvocato del Foro di Milano - Via G.
Arganini, 24 - Studio Legale e Tributario in Milano, Via
Soperga n° 4, tel. 0266714559, fax 02700418300, [email protected] <mailto:[email protected]>
INVESTIMENTI FINANZIARI
Che cosa facciamo con il nostro vecchio mutuo?
Ciro di Giorgio
ei mesi scorsi abbiamo visto come ci dobbiamo comportare e coN
sa dobbiamo guardare con attenzione al momento di richiedere
un mutuo per acquistare la casa.
Tuttavia molti italiani hanno già contratto un mutuo, spesso assai
oneroso, e si chiedono se sia opportuno rinegoziare o sostituire il finanziamento in corso.
Lo scorso 21 maggio il Governo e l’ABI hanno sancito un accordo finalizzato ad agevolare il pagamento delle rate da parte di chi si trova in difficoltà a rispettare il piano di rimborso a causa dell’andamento sfavorevole dei tassi.
Va precisato che le parti hanno stabilito di definire i dettagli della
convenzione entro trenta giorni dal 21 maggio, quindi sarà opportuno attendere il testo definitivo dell’accordo per decidere il da farsi.
Ogni mutuo inoltre ha la sua storia, come durata, importo, incidenza della rata sul proprio bilancio, condizioni contrattuali e via dicendo, quindi non è possibile dare un consiglio universale.
Potranno essere comunque utili alcune considerazioni di carattere
generale.
Prima di tutto facciamo un passo indietro: alla fine del 2004 il
76% delle famiglie italiane aveva preferito il tasso variabile,
perché la rata iniziale era più leggera (anche il 2% in meno rispetto al tasso fisso).
Ora la tendenza si è capovolta: il 70% delle famiglie opta per il tasso
fisso: sa che l’importo della rata non cambia, e può organizzare con
meno ansia le spese future. Non dobbiamo dimenticare comunque
che ultimamente i tassi sono schizzati all’insù, ma probabilmente nei
prossimi mesi potranno ridursi, in seguito alle decisioni dei banchieri centrali.
Ma torniamo a chi si trova sul groppone il peso delle rate da onorare
tutti i mesi: oltre al recente accordo Governo/ABI, che non regalerà
nulla ai mutuatari, ma almeno concederà un po’ di respiro, c’è un’altra opzione: la “portabilità” del mutuo.
In questo caso ci si rivolge ad una nuova banca che concede un mutuo a condizioni più favorevoli, con costi di trasferimento spesso molto contenuti (in alcuni casi non è necessario l’intervento del notaio).
Mi permetto ora di dare un piccolo consiglio: così come va ponderata
la scelta di un nuovo mutuo, occorre valutare con molta attenzione
anche le opzioni possibili per un’eventuale sostituzione, seguendo alcune semplici regole di carattere economico ma anche di buon senso.
Prima di tutto occorre verificare le condizioni del mutuo in corso, ovvero come è stato “costruito” il tasso: parametro di riferimento +
Spread (ricordate la Banca Bassotti e la Banca degli Onesti?), nonché residuo da rimborsare.
Secondo passaggio: valutare le offerte per sostituzione e/o rinegozia-
zione del mutuo anche da banche concorrenti, verificando costi e benefici con molta attenzione.
Una volta messe a confronto le condizioni in essere con le offerte presenti sul mercato, è necessario sondare la disponibilità della propria
banca, ovvero quella che ci ha finanziato a suo tempo.
Se con questa banca c’è un rapporto di reciproca soddisfazione comprensivo di altri servizi, quali conto corrente, carte di credito, investimenti e altro, la cosa più logica è verificare la loro disponibilità a “rivedere” le condizioni del mutuo, ovvero ridurre il tasso (tagliando lo
“spread”) se questo è effettivamente fuori mercato.
È un po’ come tirare le somme di un fidanzamento o un matrimonio: se c’è disponibilità da parte di entrambi di venirsi incontro con il dovuto equilibrio, il rapporto è destinato a durare nel tempo, altrimenti…
Ciro di Giorgio - Promotore Finanziario - Ufficio: Via
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ONA 9 E DINTORNI
Al via i lavori di riqualificazione delle ex Fonderie Villa
Intervista a Fortunato Zinni, neo sindaco di Bresso ed ex assessore alle Attività Produttive.
Andrea Bina
al termine la telenovela della riqualificazione delle ex Fonderie
È
Villa, il sito produttivo dismesso al confine fra Milano e Bresso, in
prossimità delle vie Ornato/Aldo Moro, che non pochi problemi, sia ambientali sia sociali,ha creato alle amministrazioni locali.In proposito abbiamo intervistato Fortunato Zinni, neo Sindaco di Bresso ed ex
Assessore alle Attività produttive, che da anni sta seguendo la vicenda.
Sono partiti i lavori di demolizione delle vecchie acciaierie
Villa per fare posto ad un supermercato del Gruppo “Il
Gigante”. Vogliamo richiamare la storia travagliata di questo
annoso progetto?
L’ex Fonderia Villa è stata dismessa nel 1985.La società Giovanni Villa
presenta richiesta di insediamento commerciale di grande distribuzione con superfici di vendita pari a 3.800 mq da realizzare su Bresso e
7.700 su Milano, ma le due domande depositate presso la Giunta
Regionale, chiamata a rilasciare il nulla osta, non vengono esaminate.
Con l’entrata in vigore della riforma del commercio (Legge Bersani),
la Giovanni Villa ripresenta la domanda per un insediamento ridotto
a 4.280 mq complessivi di vendita, esclusivamente sul territorio di
Milano, di cui 2.500 per il settore merceologico alimentare e 1.780 per
il settore non alimentare. Negli anni successivi si susseguono incontri
istituzionali, bocciature dei progetti e ricorsi al Tar fino alla presentazione, in data 12/12/2002, di una nuova bozza di accordo. Il contenuto
del nuovo progetto, che viene presentato nel novembre 2003, prevede
la realizzazione di un Centro Commerciale Integrato per complessivi
ONA NOVE 22
4.000 mq di vendita, costituito da una media struttura di vendita sul
versante del Comune di Milano e da una galleria di negozi di vicinato,
pubblici esercizi ed altre attività di servizio con ingresso sulla Via Papa
Giovanni XXIII a Bresso.
Passano gli anni e si arriva “quasi” ai giorni nostri. Oltre al supermercato cosa sorgerà? Quali investimenti sono stati programmati?
Dopo molti passaggi si arriva alla versione definitiva del progetto che
prevede una superficie di vendita di 4.280 mq, di cui 2.500 mq riservati al settore alimentare, e 1.780 al settore non alimentare; attività artigiane su mq 4.996. Dal punto di vista viabilistico i principali obblighi
riguardano la metrotranvia. Lo scenario con la metrotranvia prevede
obbligo di svolta a destra per il traffico in uscita dal Centro Commerciale attraverso la Via Ornato. Tale scenario presuppone la cessione di
parte del terreno di proprietà della società ai Comuni di Bresso e
Milano, al fine di allargare l’asse Via Ornato -Vittorio Veneto per il
transito dei convogli. Invece senza metrotranvia il traffico in uscita dal
Centro potrà svoltare sia a destra che a sinistra, con la previsione di
apposita corsia di accelerazione lungo l’asta Via Ornato-Via Veneto.
C’è poi il problema dell’obbligo dell’accessibilità autoveicolare alla
struttura di vendita lungo la Via Ornato e lungo la Via Aldo Moro.
Per dare vita a un progetto condiviso dalla popolazione è stato attivato un processo partecipativo mirato a dialogare con gli abitanti del
quartiere e coinvolgere i commercianti e le forze politiche locali nelle
scelte progettuali dell’area che costituirà la Porta Sud del Comune di
Bresso che ha portato a queste priorità: 1) riqualificazione ambientale
e sociale (come da esplicite richieste della popolazione); 2) connessione
al Parco Nord (come da esplicite richieste della popolazione); 3) gestione della metrotranvia e fermata; 4) realizzazione di porta di accesso a
Bresso (da Sud); 5) realizzazione di quartiere e connesione con ambiti
circostanti; 6) parcheggi pubblici (anche in un’ottica di interscambio);
7) esigenze abitative: giovani coppie, famiglie disagiate. La Società
Villa, sulla base delle concessioni dei due Comuni potrà realizzare: a
Bresso tra l’altro edilizia sociale per 1500 mq, funzioni compatibili (negozi uffici) per 1911 mq, oltre a piazza pubblica, parcheggi, verde e percorsi ciclopedonali; a Milano una superficie di vendita 4.280 mq, di cui
2.500 mq riservati al settore alimentare e 1.780 al settore non alimentare, attività artigiane mq 4.996 oltre a piazza pubblica, parcheggi, verde e percorsi ciclopedonali. In termini occupazionali l’intervento consentirà l’assunzione di circa 150 addetti.
Nel passato si era parlato di inserire in questa riqualificazione anche la costruzione della passerella del Parco Nord che
scavalcherà l’incrocio Ornato/Regno Italico/Moro. Può confermare la notizia?
Verrà realizzata, sulla base di un’intesa già raggiunta, una passerella
ciclopedonale che scavalcherà in quota la Via Ornato, il Fiume Seveso
e Viale Aldo Moro, per collegare la zona est del Parco Nord all’altezza
del Green con il parco di Bruzzano.
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
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Pagina riservata ai lettori
lettere in redaz ione
DOMANDE SCONSOLATE
SULLA BICOCCA NUOVA
Ecco, ci risiamo, anche questa sera sento arrivare l'autoambulanza a sirene spiegate... Mi affaccio alla finestra e
vedo il solito incidente all’incrocio tra via Pirelli e via Padre Beccaro. Abito da 8 anni
in zona Bicocca (case nuove)
e la situazione traffico e parcheggi sta peggiorando. I parcheggi “riservati” ai residenti
sono spesso occupati da auto
senza permesso, “falsi invalidi” occupano parcheggi riservati ai disabili, se c’è uno
spettacolo agli Arcimboldi la
sosta è selvaggia... I vigili dove sono? Lungo la via Pirelli
di giorno e di notte sembra di
essere in autostrada. Mi domando se sia possibile mettere dei limitatori di velocità o
un semaforo. Altro problema:
in piazza dei Daini, di notte,
sostano auto con all’interno
prostitute e clienti che il più
delle volte non lasciano nulla
all’immaginazione di chi,
sfortunatamente, parcheggia
la propria auto da quelle parti, alla mattina il marciapiede è pieno di preservativi. Mi
domando: cosa possiamo fare
per migliorare la situazione
nel nostro quartiere?
Lettera firmata (maggio)
IL RAPPORTO AMBIENTE
ED ENERGIA
Permettetemi di replicare alle osservazioni di un lettore
che sul numero di maggio
scrive di problemi ambientali. Concordiamo sul fatto che
non si deve confondere il problema Ambiente (incluso il
traffico, le relative polveri e la
“vivibilità”) con quello Energia (presunta scarsità di risorse): è un errore comune
della maggior parte dei sedicenti “scienziati della meteorologia”. Alle due categorie di
problemi c’è però soluzione
comune che cerco di riassumere con la seguente “sentenza”, estratta da miei scritti precedenti:“a parità di consumo energetico, cioè di energia utilizzata a partire da
una data risorsa, l’emissione
globale di CO2, l’inquinante
maggiormente indiziato, non
cambia e addirittura aumenta”. E ciò vale anche e soprattutto per l’uso dell’idrogeno, per non parlare dell’eolico o del solare: maggiore è il
numero di trasformazioni
chimico-fisiche per raggiungere il medesimo scopo, maggiore è l’inquinamento da
CO2. Ridurre il numero di
trasformazioni equivale a
migliorare l’efficienza dei
processi e questa è la strada
(a senso unico) da seguire affinché i vantaggi energeticoambientali di una data tecnologia non siano solo parziali o locali! Ne consegue la necessità e l’urgenza di dare
impulso alla ricerca, per migliorare l’efficienza di tutto il
Ciclo del-l’Energia: dall’individuazione della risorsa (per
esempio una diversa sostanza fissile, più facile da reperire del pur diffuso, ma troppo
temuto, uranio) all’utilizzo finale (per esempio il recupero
del calore risultante da ogni
attività “antropica” a efficienza
ridotta). I costi di tali ricerche
sono recuperabili eliminando
quelle inutili (ossia la maggioranza di quelle attuali, per
esempio il reattore a fusione
nucleare da un milione di gradi, o la cella solare supersottile,
che non può comunque fare
spuntare il sole di notte!). Per
fini di salvaguardia dell’Ambiente non è quindi giustificato
alcun costo superiore (neanche
del detersivo Ecolabel o della
carta riciclata). In conclusione:
i miglioramenti ambientali, locali o globali, devono nascere
da un uso più efficiente delle
risorse, alcune notissime da secoli, altre ancora da scoprire, il
che comporta “solo” l’aumento
dell’efficienza: tutti sanno che
siamo ben lontani dall’efficienza del ciclo di Carnot “ideale”
nei motori a scoppio! e che al
contrario siamo già vicini a
sfruttare tutta la scarsa e intermittente potenza solare, a
causa dell’inamovibile limite
detto Costante Solare. Si noti
bene, allora, che non parlo di
sacrifici e di disagevoli cambiamenti di “stili di vita”: chi non
può pedalare, non deve essere
costretto ad andare in bicicletta o a morire! Chi si reca al lavoro in dieci minuti in macchina non deve essere costretto a
impiegarne 40 in autobus! I
“costi superiori per l’ambiente”
che si esigono oggigiorno sono
solo frutto di sporca speculazione economica! E questo lo
ammettano una volta per tutte
gli ambientalisti. E smettiamo
di demonizzare gli stili di vita
del consumatore finale, quando i padroni delle risorse (petrolieri o distributori di carburanti e di elettricità), spingono
continuamente per un costante aumento dei consumi, rispondono alle riduzioni dei
consumi col rialzo immediato
dei prezzi, non permettono che
vengano commercializzati, se
economici, prodotti con impatto ambientale realmente inferiore! Ripeto una volta ancora:
l’Ambiente è rovinato dai padroni delle risorse, i costi per
salvarlo non devono essere sostenuti dai consumatori finali.
I consumatori finali dovrebbero decidere la politica di utilizzo delle risorse, ma ciò in
tutto il mondo non avviene! I
consumatori vengono strumentalizzati e i padroni delle
risorse, che investono i nostri
soldi per fantomatiche ricerche su inesistenti energie rinnovabili (l’energia usata non
si rinnova: il moto perpetuo
hanno finalmente smesso di
cercarlo due secoli fa!), tengono la gente nel terrore che “se
si comportano male” l’Ambiente si vendica.
Giusto Buroni (maggio)
UNA RETTIFICA
SULLA GRONDA
Scrivo per chiedere una rettifica del contenuto dell’articolo
relativo alla Gronda nord. Voglio rettificare quanto scritto e
che non ha bene interpretato le
mie affermazioni relative al
bando di gara e contratti pubblicato dal Comune e relativo
alla questione Gronda nord.
Voglio riportare integralmente
quanto il testo del documento
citato recita in relazione alla
esclusione dal bando di una
impresa. “(omissis...) in quanto
l’impresa mandante (omissis)
dovrà documentare se i reati
commessi dall’ex presidente
del consiglio di amministrazione, legale rappresentante e direttore tecnico sig (omissis), di
cui al procedimento penale n.
(omissis) pendente davanti alla procura della Repubblica di
vincitrici del bando di gara e
realizzatrici dell’opera in oggetto.
Aldo Rossetti (maggio)
EMIGRANTI ITALIANI
ED EXTRACOMUNITARI
Voglio rispondere al Fioretto di
Zorro del numero di aprile. I
nostri avi immigrati approdarono in America da soli, cioè
senza lo scudo di bambini e di
Case Aler: dopo le elezioni gli aumenti
ono appena passate le elezioni e gli annunci propagandistici
S
per molti milanesi ormai sono un vago ricordo. Infatti, in questi giorni stanno arrivando agli inquilini delle case popolari i bollettini degli affitti con forti aumenti, quasi triplicati. La domanda
viene spontanea: come mai l’Aler della Regione Lombardia e i gestori delle case popolari comunali hanno inviato i bollettini solo
dopo le elezioni politiche e non prima? È proprio come viene sventolato da un volantino informativo del Pd: “Passata la festa, gabbato lu santo!” C’è da precisare che questi aumenti sono stati decisi con la legge Regionale 27 approvata il 30 ottobre 2007 dalla
Regione Lombardia governata dal centro destra di Formigoni.
Chiaramente questa notizia non è stata menzionata durante il
periodo elettorale, dove era evocata più volte il “non arrivare alla fine del mese” e, nonostante questa realtà, la destra non rinuncia a dare a questi cittadini una vera stangata. Molte segnalazioni sono arrivate presso la redazione del nostro giornale di persone anziane che hanno veramente difficoltà a rimanere a galla; lamentano l’applicazione di questa legge come una vera ingiustizia. Con indignazione ci fanno vedere la lettera informativa che
spiega le ragioni di questo forte aumento: “…Le comunichiamo
che in base al valore Isee-Erp attribuitole in sede anagrafe e già
notificatole, e tenuto conto del reddito effettivo e della sua situazione anagrafica, le viene collocata classe A5 dell’area protezione
(da euro 8001- 9000)”. Il destinatario di questa bella notizia è veramente arrabbiato e non si sa spiegare questo passaggio da istituto popolare a edilizia residenziale Acp, eppure nel suo bagno
l’acqua continua a fuoriuscire, danneggiando anche l’inquilino
sottostante. Con indignazione e rabbia una di queste persone ci
mostra l’ultimo trimestre d’affitto pagato che risale al 9 gennaio
2008 (euro 137,44) e il secondo trimestre con scadenza a maggio
(euro 377,11) e che in ogni modo non ha nessuna intenzione di
pagare: “…ormai ho la mia bella età, ho superato gli ottanta da
un bel po’ e mia moglie anche; ho sempre lavorato e servito lo
Stato e non avrei mai pensato d’arrivare a questa età e rovinarmi il fegato, sì, perché dentro di me c’è veramente tanta rabbia.
Non voglio presentare ricorso perché non ho la forza di andare da
un ufficio all’altro, ma voglio che questo mio sfogo venga letto da
tanta gente che come me vive lo stesso dramma”.
Alla faccia dell’Ici che non si paga più! Formigoni, le sue entrate
non le chiama tasse, ma migliorie da edilizia residenziale, non fa
nulla se rimangono case popolari che cadono a pezzi!
Ortensia Bugliaro
• Sullo stesso argomento vedi anche a pagg. 3 e 4. LA
Milano, sono stati commessi
durante il periodo di attività
presso l’impresa (omissis). Inoltre dovrà essere documentato lo stato del procedimento
dopo l’udienza del (omissis).
Qualora il procedimento risulti concluso con una sentenza di
condanna passata in giudicato
ed i reati risultino commessi
nel periodo di attività del sig.
(omissis) e gli stessi incidano
sull’affidabilità morale e professionale, dovranno essere
presentati gli atti di dissociazione dalla condotta penalmente sanzionata”. Non si
tratta quindi di infiltrazione
mafiosa ma di una preventiva
sospensione da parte dell’Amministrazione comunale di
un’impresa partecipante alla
gara a causa di pendenze penali dell’ex presidente del
consiglio di amministrazione.
L’impresa ha poi partecipato
alla gara, risultandone però
con altre esclusa per eccesso
di ribasso. La presente deve
considerarsi come rettifica di
quanto erroneamente affermato nell’articolo citato e che
quindi non intacca l’onorabilità delle imprese risultanti
mogli varie. Scesero dalle navi
con biglietto di viaggio regolare, armati di certificato penale,
di certificato sanitario e con richieste di lavoro da parte dell’imprenditore locale richiedente. Perciò tutto in regola e
con tanta voglia di lavorare,
veneti, lombardi, emiliani, liguri, ecc. Da noi invece arrivano immigrati da tutto il mondo, senza certificati di nessun
genere, clandestinamente e
forse con malattie croniche,
senza un preciso lavoro, ma
con diritti di cure mediche, casa, scuola, diritti mai acquisiti.
Noi accogliamo gli extracomunitari, così dite voi, perché gli
italiani non vogliono più fare
certi lavori. Errore madornale:
gli italiani non vogliono lavorare perché hanno dal governo la
cosidetta sussistenza che permette loro di vivere tranquillamente.
Lettera firmata con il solo nome, senza cognome (aprile)
• Qualsiasi tesi si sostenga
(anche quella della presunta
superiorità della “razza padana” che anche quando emigra
lo fa ammodino a differenza
dei “terroni” che non meritano
neanche di essere nominati, nonostante siano stati la stragrande maggioranza degli emigranti italiani all’estero) bisogna portare a sostegno fatti
incontrovertibili e non favole
cui non crede neanche il più
trinariciuto dei leghisti. Solo
nel 1902 emigrarono in America due milioni di italiani,
provenienti anche dal Sud e
non solo “veneti, lombardi...” e
tutti proprietari eclusivamente
delle loro mani callose, delle loro malattie dovute soprattutto
a denutrizione e a una vita di
stenti e della nostalgia del loro
paese. Esattamente come gli extracomunitari di oggi. E come
alcuni degli extracomunitari
di oggi anche alcuni degli emigranti italiani di allora, se non
trovavano lavoro e non riuscivano a integrarsi, potevano cadere nelle maglie della delinquenza. Infine una domanda
al lettore. Lei dice che agli extracomunitari si concedono
“diritti mai acquisiti” per le cure, la casa, la scuola: un essere
umano deve forse fare qualche
esame per acquisire tali diritti?
Non ricorda rabbrividendo i
cartelli che apparivano anni fa
all’ingresso dei locali svizzeri:
“Ingresso vietato ai cani e agli
italiani”, anche lombardi?
Oppure il motto schiavista dei
centri di accoglienza nazisti “Il
lavoro nobilita”? LA
ANCHE IN CHIESA
CI VUOLE RISPETTO
Non vorrei passare per bigotto
ma sono molto deluso di come
stanno andando le cose nella
mia parrocchia che frequento
da quasi 40 anni e dove ho visto passare diversi parroci. Il
tempo è volato, le generazioni
cambiano in fretta, ma certi
principi dovrebbero rimanere.
Ho letto su “Zona Nove” l’articolo di don Giuseppe Buraglio
con l’invito a rispettare i luoghi
sacri che si frequentano. Trovo
giusta l’osservazione alle ragazze che in estate si presentino in chiesa con un abbigliamento adatto. Ma si dovrebbe
raccomandare qualcosa anche
anche ai ragazzi. Fate un giretto durante le funzioni in fondo
alla chiesa. C’è gente con le
mani in tasca e pantaloni al
fondo schien, cappuccio o berretto in testa. Manca solo la sigaretta, ma in cambio c’è la
gomma da masticare. E naturalmente si fa salotto, la messa
è un optional. Non si può dire
loro nulla, perché altrimenti ci
scappa pure la volgarità. Ma
anche gli adulti a volte non si
comportano in modo adatto al
luogo. La chiesa dopo la messa
diventa luogo di capannelli in
cui si parla a voce alta del più
e del meno, disturbando chi si
trattiene in raccoglimento e in
preghiera. Non sarebbe male
mettere un apposito cartello:
“Ricordatevi che entrate in un
luogo sacro”.
Lettera firmata (maggio)
NIGUARDA SEMPRE
PIÙ SPORCA
Siamo alle solite, piove a dirotto e la via Graziano Imperatore alla fermata del 4 e del 5 è
tutta allagata. Si cammina sul
marciapiede o sulla strada con
notevole disagio per tutti. Alla
mattina presto davanti ai bar
ci sono bottiglie vuote, pacchetti di sigarette vuote e
sporcizia varia, senza contare
i sacchi pieni di scarti che si
trovano vicino ai cestini, pieni naturalmente. È una tristezza vedere tutto ciò quando esci di casa. Siamo noi abitanti a fare tutto ciò. Ci vorrebbe un po’ di educazione e
di buon senso. Inoltre da
quando vi abitano parecchi
extracomunitari a Niguarda
la situazione è peggiorata.
Bisogna forse fare cartelli in
arabo, cinese, giapponese ecc.
per tenere pulita la zona?
Era così bella la mia Niguarda, che tristezza vederla così
sporca e degradata.
Patrizia Leoni (maggio)
PENSILINA ATM
A BRUZZANO
Il Consiglio di Zona 9 con lettera datata 4 gennaio 2007
avanzò all’Atm richiesta per
l’installazione di una pensilina in prossimità della fermata Cimitero di Bruzzano della linea n. 40. L’Atm con lettera firmata dal suo direttore
generale dott. ing. Roberto
Massetti il 10 gennaio 2007
rispondeva che l’installazione
era prevista “ragionevolmente” per l’autunno 2007. Dato
che ciò non è accaduto, come
promesso, in una precedente
lettera a “Zona Nove” non ho
lasciato cadere la questione
pensilina e ho continuato a
sollecitarne l’installazione
presso l’Atm ottenendone però risposte quali, ad esempio,
che causa la lungaggine burocratica con cui il Comune di
Milano concedeva le autorizzazioni non era stato possibile installare la struttura. In
data 27 maggio ultima mia
telefonata di sollecito. Da
questa ho appreso che all’installazione manca solo un’ultima autorizzazione e che
(speriamo) in due settimane
l’iter autorizzativo si dovrebbe concludere. Quindi, se tutto procederà come riferito,
non dovrebbe mancare tanto
tempo all’installazione della
pensilina. Prometto che come
Consiglio di Zona 9 vigileremo che ciò accada.
Aldo Rossetti (maggio)
MA I BENI PUBBLICI
SONO TUTELATI?
Quando un cittadino segnala
qualche reato, spesso i servizi
di pubblica sicurezza non intervengono. Tante le testimonianze al riguardo. Ecco l’ultima. Martedì 20 maggio i
giardini di via Palanzone, inaugurati da poco, sono stati
subito imbrattati e danneggiati. È la sfida di un gruppo
di writer, che in pieno giorno
impiastrano con un’enorme
scritta blu le mattonelle del
vialetto. Agiscono indisturbati, nonostante le molteplici
segnalazioni ai numeri di
pronto intervento. Si assiste
ad uno scarico di responsabilità tra vigili, carabinieri e polizia. Tra rabbia e delusione
intanto si continua a pagare
per la sicurezza e i servizi…
anche quelli per l’eliminazione dei graffiti!
Lettera firmata (maggio)
tel. 02/6423561 - fax 02/66107983 – e-mail: [email protected]
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