BALZAC
IN
ITALIA.
GIGLI
GIUSEPPE
Balzac in Italia
itributo alla
di Onorato di Balzac
biografia
.......
M
Vfte/
MILANO
Fratelli
Trêves,
1920.
Editori
i"
/
diritti
tutti
di
i
paesi,
S
O
y
Uih'L
riproduzione
e
la
compresi
ETTE
A
L
Ai
iraduzione
Svezia,
la
6033Z6
3.
3.5S-
117%
"5€.
Tip.
FratelH
sono
Tre\
Norvegia
riservaii
e
VOlanda,
per
La
prima
Ubro
questo
a
Il
Salotto
délia
i
senza
cite
uomini,
di
grado
le
per
gli
prof.
al
dott.
al
'eraglio,
dott.
al
Neri,
al
in
piii
miei
G.
vivi
Morando
Ettore
dottor
al
al
Coggiola,
egregi
meglio
G.
Mosclietti,
Giulio
i
corne
alcuni
erano
conte
Acliille
Andréa
di
percib
alVonorevole
'jnini,
aiuti
non
studio
uno
occupazioni
Vadano
BarMera
Naturalmente
termine
e
loro
prestarli.
rmgraziamenti
ga,
Maffei.
consigli
capitolo
Rajfaello
di
a
portato
del
lettnra
volume
condurre
"hanno
die
dalla
contessa
possibile
questo,
data
fu
notissimo
del
quarto
mi
ricerclie
aile
spinta
prof.
Filippo
prof
Alberico
.
che
mi
furono
cortesi
délia
loro
assistenza.
"rno.
G.
G.
Balzac.
di
Onorato
Il
-
alla
Porcia
Sanseverino
Milano.
Suo
-
signor
di
Balzac,
di
novelle
Ira
a
^ul
Le
Le
affretfava
sto
si
pno
viaggio
dire;
tutt'i
la
stesso
modi,
di
venire
fosse
un
forse
de
dans
ch'egli
in
1837
Médecin
^ys
quella celebrità
La
corne
nome,
ts Lambert,
(k'11 'iinno
del
l'ammirazione
suo
nndet,
alcuni
romanzi,
a
suo
Un.
nella
stessa
del
Giusti.
e
cinqu
una
de'
quali
an-
ave-
pubblico
Peau
de
campagne,
en-
chaarim,
Eugé-
vallée, destinatio
accise
ne'
priini
l'Italia.
visitare
antico
a
desiderata
aveva
|"i"\n;"alla
in
piena maiurifti
nella
già pubblicati
e
richiamata
10
Piazza
A.
Fanny
Privilegiata.
Guadagnoli
Balzac, giunto
dell'ingegno,avendo
lin
del
-
Onorato
di
articolo
a
non
arrivo
Suo
-
Gazzetta
délia
Privilegiata. Versi
Gazzetta
contes?
Maffei.
contessa
Primo
-
délia
Lettere
-
letleraria
Notizia
-
morale.
ritratto
viaggio in Italia.
compiuto
ITALIA
IN
BALZAC
si
nu
Che
proposito
vecchia
e
non
de'
mojda
1
2
—
di
stranieri
letterati
d'Italia
a
all'estero
cercare
sicurezza
quella
che
francese.
perdute
considerevoli
noto,
soddisfazione, non
gli
Balzac
fonditore!
La
di
questa
impresa1)
è
la incoerenza
incoerenza
nosceva,
sto
che
e
curioso
confessava
ritratto
«Je
—
possibles;
et
tact, malappris,
auront
dire
ma
les
trastes
con-
dans
les
vain,
idées,
flexion,
ré-
sans
consistance, bavard',
aussi
je
que
de
croiront
impoli, quinteux,
tout
que-
le:2)
mora-
tous
inappliqué,
paresseux,
in
étude
me
suite
sans
si rico-
natura
cette
qui
ceux
aucune
sans
carattere:
Junot^
incohérences,
prodigue, entêté, léger,
fat, négligent,
tutta
mostra
suo
propria
dans
renferme
les
del
Mme
a
délia
toutes
personne,
ci
ch'egli medesimo
contrasii
e
sognata
disgraziata
sua
tutti i contrasti
e
la
editore-libraio-
d'intéressé,e
piena
im-
fuggevole
proeurata
aveva
nella
certa
una
qualche
meno
Un
storia
lasciar
a
trovare
in
riechezza.
sperata
e
suis
e
fatti,ch'egli aveva*
in
somme
editoriale, che,
presa
gravi
quella tranquillità e
poteva
non
È
capitale
forse
e
costrinsero
lo
l'aria
respirare
a
settimjane,
circostanze
imprevedute
Parigi, e
venire
alcune
per
—
raison
que
économe,
sans
inégal
meur,
d'hu-
qui
raient
pour-
ceux
modes
geux,
le,,coura-
tenace, énergique, négligé, travailleur,cons"?)G. Hànotàux
imprimeur,
2) G.
et G.
Paris, Librairie
Ferry, Balzac
pftgg. 48-49.
Vicaire, La jeunesse de Balzac; Balzac
et
ses
des
Amateurs,
1903.
amies, Paris, Caliriann-Lévy,1888,
3
-
tant, taciturne,,
gai....Rien
finis
par
dont
les
croire
1837
età,
da
Luigi XVI,
sotto
infatigable,
Veramente
dal
di
duca
Madame
ticolarmente
di
penisola
e
ed
egli
qualche
alla
madré,
arnica.
nevra,
l)Mm*
il romanziere
L.
fu
imita
10
da
era
di
e
sorella
di
ma,
13.
nella
unirsi
Roma.
Laura
quelli'annoi
arrivati
bruscamente
Surville, née de Balzac, Balzac, sa
pag.
donne
entusiasino:
con
ottobre
Aix;
par-
più belle,
proposto
diletta
rinunziô
Paris,Calmann-Lévy, 1878,
quella
soggiornare
accettô
alla
Il
viaggiatori partirono
era
famiglia
Genova, Napoli
comprendeva
ununzio
e
Gli
mesi.
vari
visitiare
la
délie
et,
siens.»1)1
aristocratiche
più
scendere
compagnia,
a
délie
les
anno
una
uni;
activité
scrittore
allô
era
avait
dovuto
si
(cui
Stato
décision
pour
quai
che
e
doveva
per
l'itinerario
e
Fitz-James
adulate
più
nel
prese
di
une
de
avrebbe
1832,
cara,
Parigi)
alla
Balzac
Castries, che
di
délie
fermeté
bornes
sans
il
l'Italia fin
del
quale
mari,
son
que
m,ag-
«riche, belle,
madré
grande
une
dévouement
un
dal
16
Consiglio
ai
una
jeune
il
Tours
a
d'esprit et d'imagination,
vivacité
rare
da
plus
beaucoup
et
nato
awocato
e
trentasetfte
appunto
Sant'Onorato,
antico
un
jouent».
essendo
di
instrument
qu'un
suis
ne
compiva
gio 1799, giorno
nome,
je
que
Je
moi-même.
plus de
circonstances
di
anni
finesse, poli, toujours
de
plein
m'étonne
ne
Nell'anno
—
vie et
a
a
ses
Gipro-
œuvres,
4
_
il
seguire
viaggio,
affari
urgenti
e
la
Forse
st'ultimo
probabile
nevra,
dell'ottobre
il
«...
—
trois
pour
malgré
mois
d'imprimer
de
Bataille^ le
neH'-anno
usatogli
di
doveva
donna
che
gliante
de
de
Tal-
rentrer!
impossible,
des
et
dizain
bassades,
am-
de
femmes,,
pagne,
cam-
Contes
des
Egli
etc.».
duchesse
La
scrivendo
km
aveva
fra
Médecin
del
Castries,
Gi-
da
madré,
moi
Le
second
di
trattamento
creando
moltio
carattere
tipo
un
somi-
costei, leggero, arflifieiale
di
quello
a
à
ri-
al
scriveva
vendicarsi
Madame
da
que-
Il m'est
loin
seguente,
Langeais,
che
RothsChilld
Éfudes
les
et
alla
sage
France.
en
des
Drolatiques,
de
plus
cou
decidesse
quell'anno,
l'obligeance
La
poi,
di
est
lo
lettera
una
contraste
supporre
incidente
fatti,in
in
da
improvvisi
P,arigi.Quale
a
qualche
Gastrites '! È
di
torno:
che
scusa
richiamavano
lo
Madame
tro:
la
oon
ragioneV
vera
-
e
incos tante.
Nel
fil in
1836
innanzi,
il
cesso
si
ptu'e
Torino, dove,
recasse
Guidoboni
prestar
fede
a
egli
quanto
un
Yisconti,
.
puô
in
aiutare
per
Emilio
conte
diremo
corne
stesso
pi Ci
prosi
se
dioeva
e
s'crilveva.
Nel
barazzi,
a
di
264
ri/ZMtc
e
a
trovavja
il
tranquillità.
Nel
è
266)
suo
v'è
Louise,
una
un
gruppetto
délie
in
grandi
molle
im-
spirito anelava
volume
(Calmann-Lévy,
Correspondance
pp.
si
detto, e
si
corne
po'
un
Balzac
il
1837
délia
éditeur,
di
lettere
suc
sua
1870,
indi-
anonime
nelle
ammiratrici.
Nella
sperazione.
queste:
corne
les
soulevé
contre
d'aller
fortune
di
Privilcgiata
dire
précédente
été
obligé
e
Gaz-
la
giorni dopo
'nella
rubrica
Balzalc., idem,
possidente,
.
viaggiatore
era
designalo
nel
suo
ché
percorne
]
Narra
Raffaello
libro
lissimo
che
un
una
giovine
//
Salotto
la
giorno
e
Barbiera,
"De
viene
Balzac,
a
lilissima
'
Milano.
Chiarina
lano, Fratelli
tutto
il
délia
contessa
bella
"Parigi,
poi
due
«De
parole:
taie.
e
febbraio,
di
tre
con-
vingt jours... ».
l'annuiizio
voleva
tassé
en-
«...Ap^ès
—
(en
19
Milano
le
con
Videm
Parigi
il
il
tant
cruel, j'ai
revenir
semplicemente
Arriiù.
degli
XXI:
assez
s'était
tout
suppositions
nella
Milano
in
arrivé
dava
da
E
La
gagné!
est
n'avait
on
di-
vera
espressioni
sono
d'infâmes
et
di
littérature,
jamais
Italie «et d'en
en
Egli
ne
moi:
de
revers
zetta
ïa
homme.......
un
XIX
Cara, le procès
—
calomnies
de
accent!
sono
lettera
ennemis,
presse,
un
quali
arnica
16
Io
lo
e
Maffei
questo
biglielto:
Saint-Honorê,
raccoimando
alla
Maffei.
mia
Balzac
333.
amico,
gen-
Il celebrs
1914, 8.a ediz. milanese,
capitolo IV, dal titolo:
da
ricevette
Gautier, *suo
all'illustre
Trêves,
Maffei,1)
conlessa
febbraio, rue
Teofilo
con
interessan-
nel salotto
pag.
35?
Maffei.
6
-_
francese
letterato
ta, nella
vostra
io
lui,
soddisfo,
«
Milano
in
nota
facendovi
le
per
il
per
salotto, aperto
nelle
distinguessero
li,tica. Non'deve
Parigi
gentildonna
una
Balzac,
ormai
noto
e
grail
suo
si
stranieri"
e
e
nella
meraMiglia
italiana
era
sua
per
lettere
far
ciô
per
la
sopratutto
arti, nelle
».
Andréa,
italiani
quanti,
a
Porcîa
poeta
relazioni, e
sue
a
arnica
spirito, per
sue
cui
a
patria».
di
del
cer-
conoscere
Sanseyerino
Maffei, nioglie
Clara
am-
accoglienze
e
Panny
e
son
ne
L'affezionatissima
«
zia,
Egli troverà,
orgoglio d'amicizia
un
grazie,
le
le cortesi
casa,
diritto; ed
ha
cosi
conosca
l'ingeguo italiano.
îniri
-
po
da
se
il
le présentasse
[alla grande
awiantesi
ce-
lebrità
;
.
Qualche
Torino
del
e
Si
tazione!
Egli
è
che
penna.
gio
corne
E
foco
sa
nel
ella
Se
con
da
due
immagina
una
con
chi
lo
perô
foco
accompagna?...
Byron,
un
aspet-
paffuto,
grasso,
locchi
dialogo, il
di
ritratfco
bella
cosi
nel
"Lara»
da
già un'ispirazione,
piccolo,
uomo
lo
scarno,
e
sono
guardi, eh,
un
scri\erle
parlante
«...
—
snello, pallido
rotondo, rubicondo,
scintillanti
a
il seguente
fisonomie
poesia?
una
tornava
francese:
grande
quelle
dopo
faceva
le
e
romanziere
forse
di
giorno
negri
délia
Un
e
su,a
pag-
giovinetto
7
-
dalla
voce
La
del
do Ici
contessa
Fanny
principe
Alfonso
Sanseverino:
Porcia,
Sanseverino,
dell'imperatore d'Austria, bella
ventinovenne,
na
rigi. Per
e,
il
soffitta,dove
una
vivere
di
iitori
e
Ma
il
Balzac,
bile
d"el Balzac:
racconto
l'autore
rawisa
décor
In
preziosi.
e
azioni
nel
letto
Teofilo
in
Gautier, ne
è
si
pensi, anzi,
che
dalla
se
Sanseverino
!i tunica
bianca
quale
nella
che
degli
indossava
Barbiera, op. cit.,pagg.
da
da
era
una....
scartarsi
egli
si
in
avvolto
feco
una
îda frate, «qijella tuniica
nel
sala
egji
tutto
Dastugue
il
modenno
romanzo
dlles
ie
dél-
Italia, non
supposizione
nella
chagrin,
innamorato
Quest'ultima
are
un
il mira-
de
Paafi
protagonista
Inè da
"lutamente,
11
di
l'a-
squisite».
mipagnato
del
misterioso
ha
verità, il Balzac, venendo
donna.
era,
asiatico,tali gli
Chi
La
de'
fitta!
sof-
vera
che
il lusso
era
cercava
Una
mondo.
recesso
verso
persecuzioni
quel raffinato
nel
tti curiosi
dalle
del
da
rajà, taje
opulento
romanziere
grande
clamori
trasformata
,i
•
dai
scale
moite
salire
Pa-
a
arrampicarsi
a,
remoto
lontano,
gentildon-
il Balzac
dovuto
Barbier
il
narra
sorella
ciambellano
col ta
e
conosciuto
aveva
visitarlo,aveva
corne
molli....
e
infine!...».1)
donna
una
movimenti
dai
soave,
-
35-36.
dipinse
ritratto
scrittori
forse
il colosse
che
si
francesi
corne
vede
ce-
sim-
di
bolo
casligatezza
trarre
la
traita
nella
Sparsasi
lombard
eit là
lano, nel
délia
la
a,
qualche
53,
nella
permanenza
sua
Gazzetla
[numéro
suo
da
fu
aviita.
notizia
la
asserzione
erronea
sua
si deve
onde
Sanseverino
la
che
conseguenza
informazione
falsa
semplicità:
di
e
di
Privllegiata
del
22
Mi-
usciva
febbraio,
quesla
con
Notizia
La
città
nostra
sue
mura
che
in
il
dell'uomo
e
popolare
fra
nelle
di
le
in
tutti
in
dei
più
certi
cielo
le
che
onde
Peni-
nella
riesce
gjade-
di
genio
belle
Defen
Ksso
materiali
il
più
corrono
tradotti.
e
ne
pin
sue
il
anche
Fra)ncesi
tanto
vit:»
la
scritti
originale
di
nuiniero
ch'è
i suoi
le
francese
maniera
raccogliere
per
siamo
nostro
scrittore
ogni
noi, perché
notizia
Questa
dal
maggior
campagne
vole, perché
avrà
fece
il
fra
gionni
lo
società; quello
Italia
in
scrivere
la
di
mani
viaggia
sola.
anni
due
Balzac,
descrivono
che
opère
da
accoglie
signor
poehi
letteraria.
Balza^
ispirazioini.
Sacchi
dente
.
11
letterario
campo
tellettuale-mondano
more
da
questa
e
milanesc,
notizia.
parlargli, stringergli
voga,
olti*e
quello
le
délia
diremo
quello,
messi
furono
Tutti
mani.
Maffei,
cosi.
voleviano
E
se
i
salotti
lo
ina
ru-
vederlo,
pin
in
disputarono
9
—
Anche
aceauilamcnle.
chi
aecolse.
Il
febbraio,
v;i
col
e
Tavelé
prima
labbra
Balzac
di
tutti,e
primi
acl alcuni
aurora
del tempo. La
20
18
letteratura,
tea-
in
La
dolce
Società
di
un
giorni
a
ta.
Il
su
le
parola
una
veduto
veder-
o
diceva
d'es-
Vienna,
in!dicô
Giardino
in
Gra-
dei
Milano,
(îabuzzi,1899, pag. 33
quell'anno,1837,
quale si
Privilegiatane
articolo
clie
non
se
capilano
un
del
e
signor
inevita-
due
corne
lui
seco
teatro
il
e
l'altra continua
averlo
boréale, délia
Gazzetta
le
giovine, il quale
un
febbraio
febbraio, in
di Brera.
délie
parerchi
voleva
curiosi
giorno
Kcco
suonô
vi
d'intimità
Bruschetti,
magnifica
del
Corrïere
del
giorni andali;
lano, Stab. Tipo-Lit.L. Zanaboni
2) Il
apprez-
Balzac.
—
rimase
Ognuno
si stretto
*) A.
di
penna
boreaje?2)
visto?
di
i
di
Iransiloria, e
era
(Tamore.
tra
alla
mode,
l'aurora
ihterrogazionidei
aor
Privilégiât^,usci-
dircttore
signor
veduto
Balzac
la
del
54,
pubblicisti più
di
x)
rie là:
va
Avete
bili
e
giornale
Il
di
de'
uno
lu
sale.
sue
numeix)
articolo, doVuto
quel tempo,
diffuse
nelle
suo
anti-
più
Gictrdino,
del
Gazzetto.
stessa
Piazza,
Dame,
tri
la
seguente
in
zali
nel
seguente,
23
Antonio
Società
ammirato,
festeggiatoc
giorno
de'circoli
uno
città, 3a
quel la
di
-
datato
e
si ammirô
occuparono
i
discorse nel
numéro
dall' I. R.
Misegg.
una
giornali
51,
Osservatorio
10
-
natieri,esclamando:
ebbero
armi
le
délia
Anche
van
beati
il
signor
di
di
Balzac
per
istrùzione
sua
canna
«Io
chi
Balzac
non
avevo
scontrarmi
con
anzichenô,
recchi
anni
venue
festeViole
mi
davvicino
sinora
al
a
sottile
sia
dette
la eelebrata
di vider
a
col
e
pubbïico.
di
letterato
bozzac-
l'epa
da
va
^gravità ed
che
il
dappoi
scandagliatore
il
dei
dir
a
gnor
si-
vero,
trovai
mi
quando
pa-
volume,
,anco
di che,
pçtiruciuto;
accorto
al
un
raccontai'mi,
era
veduto
la consolazione
quale
la
il
si tene-
ho
del
ancora
ed
ingegno
ma
che
sapesse
aumentando
sono
società:
canna;
lui, quando
loro
per
questo
l'ammirazione
chiuto
non
nol
avuto
di Balzac
in
sua
onori
magni
parigini,,e
è comparsa
non
di
signor
di
la
e
avidamente
costumi
e
Balzac!
rimasti
cercavano
ripetere
poter
i
di
opère
brillante
e
pittore de'
fortunato
i molti
aile
di
signor
istanti
pochi
per
stranieri
pellegrino
il
ecco
letteratura.
sventura
-
secreti
ma-
trilmoniali.
resto, il signor di Balzac
Del
«
che
délia
alto
lo
la
bile
la
e
fervida
sua
preciso,
buon
tutto
e
disinvolto; i
il
rinunziare
la
suoi
talenti
se
non
Una
lo
significato délia
a
quella
lo
délia
teratura
let-
allegro;
rendono
amae
vivace;
parlatore facondo,
reso
inclinazione
^al
fashionable
in
parola, gli
lunga
basso
sua
ed
spiritoso
felice
ha
piuttosto
pasciuto
nascita
immaginazione
inesauribile.
gusto,
proventi
ben
conservano
educazione
sua
i
persona;
è
ha
capellatura,
fatto
poi
che
in-
12
-
domina
in
pittore délie
cola
dal
suo
rendono
lo
délia
scène
vastïs"ima
la
che
quelle ispirazioni
tutte
felice
più
esttensione
sua
Francia, ricavando
délia
metropoli
genio
la
lutta
—
il
co(nt!eni-
vita
poranea.
Quivi
«
Topera
délie
délia
e
di
quale
ha
usci
Le
secret
la
per
cui
prima
Balzac
di
cultissima
alla
portera
cino
di
di
Rucfçferi che
i
vojlta in
ha
più
studio;
e
Franiciesi
momento,
manoscrittio
S....,1)che
Miiano
a
che
al
lo
vi-
suo
ritoruo.
«Le
de
Scènes
privée, de
vie
la
des
Treize,
et le
Centenaire, Les
Le
criminel,
de
Mystique,
chagrin,
carità
Contes
Les
che
e
tolte
maggior
pio, Papa
créature
umana
hanno
È la
ci
dal
parte
Goriot
e
e
probabilità,
sono
contessa
e
che
mi
La
fuor
Sanseverino
che
io
in
Porcia.
di
una
du
Peau
maggior
ad
altre
egli stesso,
esem-
per
riteneva
de'odnfini
copie
vivono
disse
Libre
Le
con
Cosi,
vero.
Gobseck,
imaginarie
vissuto
pâle,
majnda
quanto
per
sono,
la
decin
Mé-
L"
Ardennes,
Pari'gi,apparlengono
che
epoche,
des
drolatiques,
Brusselles
sienne,
pari-
Amiette
Chouans,
Jeanne
campagne,
patria
la
Vicaire
Le
vie
la
Marîftge,Y Histoire
du
etc., la Phisioloyie
y)
il
contessa
giusto Orgoglio
con
questo
regalalo
amabil
e
fatica
vallée,
la
e
costato
de
dans
Lys
compitajoe,e
si
più
gli
leggono
Le
luce
altre
là
di
ebbe
forse
di
persone
due
ogni
che
città, quale
13
-
Païîgi,che
è
société
nelle
sublime
al
tragko
"
occhi
ond'è
La
délia
Balzac
dal
letterarie
non
troppo,
teratura
francese
e
bella
settimana
quella
la
ii/A-
di
alla
sua
•
disfare
che
vivace
pienamenle
sue
povertà
la
eid
anche
fra
let-
la
vede
noi
di
buon
con
vedrà
mi-
nella
pros-
ed
viaggiatore francese;
racchiuide
ei
sue
troverà
nobile
ri-
gloriose
tante
immaginazione,
al
di
signor
compensi?...
grandezza,
sua
le
tulle
agli ingegni,
distanza
molta
l'illustre
città
il
nazione;
gentijle Venezia
e
quale
invoca
délia
proporzionati
razza.
ma
nostra, chi
la
svol-
e
lusinghiero délie
sempre
patrocinio
pur
di
la
ilaliana;
ammessa,
in
al vcro,
incoraggiamento
e
lettere
il
sinia
dal
ricevorio
premio
fatiche,
successo
La
giocoado,
al
con
società
nostra
noslre
sura
dal
passioni ignobili e, gène
acooglienza
all'emulazione
délie
gradazioni,
agitata l'umana
e
è certamente
sprone
serio
le
lutte
scossa
festosa
lassi
svariatissime
sue
la
scrittore
uno
ooinico,daU'iinprobabilc
al
rose
ad
presentarc
ridicolo,
a' suoi
gere
puô
-
largo
e
pasod-
potrà
amore
la
per
pillur
uA*PlAZZA„.
Da
che
"|iifslai'lkolo
Lu
sapevano
stesso
délia
sua
Ilalia
si
lama,
si
Piazza
conoscevano,
^Ludicare
che
del
le opère
sapeva
far
che
DTOVa
vin
évidente
appare
si
del
onore
Hic
leggevano
Balzac,
a
un
(la noi
nel
e'
si
po
tem-
lett'eraljo
non
era
14
—
spento,
e
si
corne
E
patriottico.
—
pretendeva, ogni vigore
il
se
Balzac, seguendo
in
trjadizione antitaliana, doveva,
lasciarsi
casione,
andare
contro
se
l'Italia,
ne
revole
ammenda.
Era,
dimenticanza
schiavi
di
tiranni
di
onorevoli
meno
la corrente,
in
da
interni
i loro
baloccandosi
e
le
in
sestine
per
portano
gliava allegramente
che, quasi
stranieri
Di
carrozze
délia
E
gambe
délie
non
letteratd,
cosi
per
ed
La
titolo
dire,
più
le
si
Ciarla,
ci
Il
ignave.
scrivendo
critiche
le
di
costoro
musica,
délie
e
le
sca-
accuse
gli
affibbiavano
cavalli,
ballerine;
mal
génitrice e
sapere
délia
fine;
de' balli
dir
a
vengano
fenomeno
deiritalia,
balia....
famose
diAlfonso
accuse
tempo
in
Toscana
legazione francese,
rintuzzate
ide
del
Morti,
pose
aveva
prima,
anno
Lamartine,
stato
quale segretario délia
sul
Guglielmo Pepe. Giuseppe
Terra
italiana
denigrazione
fragoroso epilogo qualche
un
qualche
sua
I
addormentavano
banali
bottiglie seiiza
e
Parlino
D'ogni
colle
grande
gli argomenti
vezzo,
Eh, ciarlino
Ma
avuto
di
ono-
:
....
Il
severi
degli Italiani,
quegli anni,
per
sempre
oc-
fece
stranieri.
con
contro
assai
tempq
folie,ignare
Guadagnoli, proprio
vera
d'una
ne
eccezioni, seguivano,
scritti
che
e
parte
e
vecchi, più retorici" più
con
poi
vero,
stessi
se
di
penti
una
più
giudizi
a
morale
in
terreno
Giusti
ridicolo
dal
nérale
gé-
poi, nelja
tutti
co-
15
—
desti
r-
scritti per
inghiriatori,e paiono
essi,corn-
p'reso il Balzac, i versi:
È
....
tutto
Niccolini
è
Manzoni
E
in
Infondi
i.jnzo
ipo délia
libreria.
tu, giunto
Lorenzo, J)
La
spedito.
seppellito
è
Co' morti
vita
morïa.
una
corne
nella
che
a
compléta,
mai
creta
non
hai?
Bartolini, 1777-1850, di Vernio, famoso
reazione
contro
il classicismo.
scultore,
II
amministratore.
Balzac
Fama.
délia
Aneddoto
-
vimento
nei
milanesi.
salotti
Animirazione
dei
Milanesi,
-
La
del
canna
-
Sua
La
Sposi.
da
veste
-
Voce
-
primi
lano
si
aveva
amici.
Si
lombarda
lare
tà
Ma
i
fu
ben
si
aato
era
stata
è
potè
a
lungo
il
in
dal
i"li
che
e
lo
atû
Guivoluto
aveva
Barbièra,
perrego-
in
all'eredi-
segiuto
Patellani....
di
figlio:
dal
ha
che
ixolitici segreti
quella
Patellani
l'eredità
stesso,
».
specialmcnle
nessuno
Jiquidata
Bartèera
capitale
famiglia
dubbio,
che
accertare
aleimi
nella
contessa
messa
ch'egjli
ad
délia
Mi-
in
storïella
Emilio
madré
rovinato,
Promessi
Balzac
venuto
intricati
regolarmente
accertato
zac.
Bal-
epigramma
confidata
assevera
presto
del
una
era
conte
dalla
lasciatagli
famiglia
che
corne
Un
dimora
affari....
interessi
suoi
quando
era
se,
i
-
e
alcuni
il
e
Modena.
ripetere
che
:
di
di
inventata
dolx)ni-Visconti
Manzoni
alla
Capparozzo.
délia
a
per
presse
Il
Giuseppe
dïceva
moda
-
Verità
giorni
Una
-
délia
cominciô
stesso
Balzac.
caméra.
di
Su5
di
signor
ïtice-
-
e
i
es
ciô
ami
processi
-
17
-
to
Lombardo-Veneto
Regno
il
(ii Stato
.
cerca
gio
aile
tra
causa
di
sempre
trovare
fu
si voile
verità
egli
un'al-
romanziere
creditori
Idi nascondersi
lui
appog-
cercare
del
de' suoi
persecuzione
per
in
susurrata, poi affermata
prima
e
a' loro
da
giu-
e
la
sguardi.
si è
un
più avanti, per trovare
po'.di
e
tranquillità al suo
spirito, sbattuto
acoennato
e
di
disastro
dal
inentato
speculazione
sua
chezza, e
si vedeva
de'debiti
che,
montavano
a
^erandone
petere
a
de' suoi
Aveva
alcuni
duecento
mila
le
nel
fu
e
awersari....
arma
cosi
l'onorabilità
dopo, (piando
.bisogno,con
si
cominciô
lieve
non
nelle
di coloro
Fama^
tere, arti,industria
ettembre
ragione
romanziere,
che
che
diffuse
mani
che
non
convincente
in
non
erano,
tutto
Milano
il
demolire
qualche
mese
chias^o suscitato
doveva
giornale
a
di
essersi
so-
scienze, let-
teatri,uel numéro
106,
1837, stajnpava, senza
firma, il
e
guente
Gigli.
Bn
.lia.
ri-
.a
grazie. Quèst'argomento,
sue
pareva
presenza
sua
La
del
alla
segui
ambiografi,,
franchi.
Tutto
ciô,
letterari,e
nelle
tor-
suoi
conseguenze,
Milano,
pace
sperato la ric-
nuovainente
secondo
percio, entrati
pito,
che
potuto essergli presentati, e
\ano
dalla
economico
editoriale.
cessita
né-
Itaria,corne
in
veiuito
era
mali-
piccola
ragioni
aU'allontanamento
la
In
l'umana
sicconie
proprie tendenze,
Parigi,e
rata:
negji Archivi
Milano
a
Naturalmente,
gnità
—
2
del
se-
18
ANEDDOTO.
Il
«Il
signor di
Balzac
i suoi
ammiratori
correre
che
poco
vre
alla
il
in
tengono
giureconsulto
v'ha
al mondo
condizione
del
di
ditori
signor
bile, non
è
teora:
credete
più
d'un
d'averlo
bravo
formidabile
Una
fu
detla
costô
ciô
di
istanno
kett; egli
lia
famoso,
al
il
fatto
o
prodezze
mellere
le
una
me-
quajndo
sfugge
Duinkett
fu
deiracdortezza
è
un
per-
Il
signor
solo
zac.
Bal-
di
tilbury, un'aldel
il cui
diciottomila
le
cre-
o
suo
biografia più
lutte
dell'esser
Dunkett!
spavento
di
uon
Egli
d'impossessarsi
mono
che
signor
signor
vendere
bacolo
una
nientc
non
fece
punto
stro, di quel
a
il
incutere
volta
sul
il
di comme!rcio,,.
usciere
debbe
nome
Perô
côlto.
vi
che
leggero
chîe
cnekiitori.
un'ombra
corne
Sen-
Invisibile,impalpa-
degli altri,in grazia
fortunato
sonaggio
tra
silfo
un
Balzac.
Fa-
debiti
suoi
dura
più
ciô
a
délia
senz'ambagi
sosteneva
che
appare
de'
per
signor
far
pure
gambe
Quel
fede
prestar
Tribu'naLe
sa
le
moto
librajo-editore
l'avvocato
del
fanno
che
romanzi
puô
dkeva
Balzac
di
signor
si
sezione
quarta
Balzac.
dal
se
fa
tempo
di
scrive
l'acquisto;ma
farne
na,
signor
bastone-mo-
ricuperamento,
metno
veriliera.
franchi!
del
mani
signor
Ma
in
Dun-
addosso,
o
20
-
ricevuta.
Ah!
ah!
siete
mi
consolo
voi
proprio
Si
di
che
ordine
ebbe
non
messo
timo
Vero
».
ad
nità,
carte
una
per
ma
som-
Tinfles-
il finto
era
com-
all'ul-
fino
numerargli
mano
si
punto
innalzava
del
eleganti
e
debiti
moda
vollero,
Maffei
e
e
la
co-
i suoi
affari
in
ecoiio-
commerciale
d'ogni più
s'è
corne
i
quasi pubblica
nella
aristocraUche
ed
che
perô
tra
ro-
quella che,,in-
corne
genio
del
segreti
de'suoi
voce
spingefva
esitavano
non
mano
a
simpatia,
il disordine
la
quai
caratteristico,
è
accolta, specialmente
con
délia
e, oltre
taie
questa
abbassare,
più
lo
che
più delicati
i
amministrativi
arbib-e
di
disarmare
aneddoto
A
essere
ammiratori,
Le
di
a
pubblico
giorni passavajno,
mici,
luogo
fascio
un
giornalisti,che
dei
francese.
opinione
in
capitale, gl'interessie
fino
dice
in
di
ma
spiritoso romanziedie
somma
questo
no,
manziere
vece
era
conoscenza;
svolge,
via
di
quello
l'indiscrezione
minciô
zac;
Bal-
•
ci
porre
—
—
o
perché
—
la
si
Lo
altra
centesimo
spese
scopre.
signor di
personale,
franchi.
che
il
vostra
trova
arresto
allora
—
si
vi
dell'usciere
sibilità
a
la
fare
si
la
dal-
e
voleva.
di
3500
di
voi
propriamente
etrusco
vaso
un
le
d'i Balzac
signor
disigilla l'involto,lo
d'un
ed
il
idaU'impazienza
vinto
Finalmenle,
curiosità,
-
gentildonne,
moinda-
eletta
detto, #nei
Sanseverino,
lar-o
lo
salot!ti.,
accolsero
21
—
nelle
loro
razione, la
Attendolo-Bolognini,
contessa
mercati, Matilde
dolcemente,
iiitava
l'ange»,
sulle
devano
Nelle
di
in
rompeva
Alla
du
tilmente
Bolognini, pronipote
«Eugénie
moment
Honoré
que
cet
et
ouvrage
;i
"onheur
en
qui
endroit,
leur
jd'e ne
si
sérieusement
Entre
dciLv
hi
primitive
])
écrit
Pires
[Mission
de
lu
femme.
Baebieea, op. cit.,pag.
41.
:
un
auteur
des
grands
'petit sexe
pour
ides doctrines
vaises
mau-
jamais
enn
Mo-
croire
pu
donc
raison
tuelle
spiri-
celui
accuser
ce
la
qui
livre.
susceptibles d'amour,
est
P histologi
G.
humble
supplie
dans
me
ri-
poi,
contessa)
a
un
avait
il
G.
adorateur
donné
a
l'homme,
de
comtesse
a
fanatique
Dieu
délia
Balzac,
de
si
Idella
conte
Vimercati
Bolognini
facezia,
seguçnti parole (gen-
dall'on.
nicatemi
che
doveva
esemplare
le
tutte
dormire»r
a
un
Mariçige, con
cornu
rando
de
dedicare
dopo,
qualche
Attendolo-Bolognini
contessa
no
an
ascol tiare.... e
ad
t leva
in
risata; quindi
fragorosa
una
sceui-
fascoltare
più
tratto, a
dal
d'oro».*)
luogo
avevan
in
tratto
Pez-
le
ruscelletti
amava
«
voce
chiamata
«che
riccioli
corne
egli
bella
una
giomalista,
che
riunioni
discorrere;
1
spalle
Vi-
nata
poetessa Giulietta
pe'suoi
conversazioni
queste
aveva
la
e
sibaritico
zi,figliad'un
Balzac
che
Juva,
ammi-
di
partioolari segni
cou
case,
—
de
la
la
du-
résistance
22
-
Ce
qui
bonheur
les
Milan,
perfections
mai
25
de
résistance
il est
car
souhaiter
de
pas
pièces
personnel;
les
«
l'empêche
ne
amour
en
-
difficile
L'ammirazione
Milanesi
dei
dîvenine,in fine, cosi
Nel
il
di
e
moda
De
délie
alla
dovuto
di
quale, dopo
aile
La
i
del
opère
altri
autori
Alpi
da
ei
molivo
ô in
za
importante
in
esso
per
non
in
biion
ai
la
notizia
e
per
moda.
andrete
si
al
merilo
S
la
il
per
letteratura
veduto?
traccia
di
le
vareare
vero,
signor
lanli
di
abbiamo
non
diviene
L'avete
in
dir
délie
ignore
fatto
per
lia
reak\
tacere
ha
Ora
che
c
leggeva:
quali
criterio,
pettinamarsilne
aile
e
nostre
poi1;e,
lamentarcene.
Milano;
e
jdî moda,
nel
mode,
varie
Balzac, per
francesi,
articolo,
un
di
aile
aggiunta
di
signor
va-
quelTanno,
di
propOsito
gabinetti délie
si
di
nea
in
vent'anni
mostra
a
».
diretljore,intjHiolato
suo
degli uomini,
moda,
empiuto
Y.
Balzac.
alla
inoda
accennato
allora
cravalte
....
del
avère
Balzac
riportava
Balzac
femminili
ture
B.
gjiornalidi
i
febbraio
Dame
pen'na
signor
Del
che
una
25
del
11,
Carrière
E.
il romanziere
per
grande
[proposero
numéro
contre
qu'il ren-
1838.
«
rietà
son
pour
distinguent
qui
ment
rare-
sinchè
giusto
di
Balzac
consegucn-
contempora-
Spero
che
si
per-
bello,
23
-
ii belle
talenlo
è
non
riposto
sarebbe
perche
Ho
di
che
la
di
col
controsenso
un
bel
lia
cravatta
franchi,
500
d'una
libro
al
signer
mi
di
La
nel
2)
délie
Dame,
canna
il
viene
sotto
a
a
ma
suo
del
del
Balzac,
délia stessa
30
Con
mostrarci
giugno
canna
la
dal
non
arfticolo lo
ne'
paesi
Emile
de
quali
Girardin^
scrittrice,
Paris,Calmann-
la
sua
ecco
prestitola
sventura
Corriere
del
e
che
Balmc.
di
gîà
aveva
ovazione
fosse
madama
Emilio
sua
bel
grazioso
26
numéro
signor
signor di Balzac
titolo,un
un
dcl
canna
1836:
del
storice,ed
a
vita
memoria
i
3Imo
par
costa
135-272.
acciocchè
darle
questo
nazioni.
de
toletta
dato
ha
brève
un
ma
bon-ton,
che
La
la
se
resto, beati
riportato
l'articolo,
Ecco
tuario;
cava
M.
1885, pagg.
La
La
Del
di Nouvelles
volume
.
de
canne
che
canna
in
avrei
neri.
guanti
cui,
parlato
2)
anno.
la
di
Balzac,1)
ho
al
port!ain
spiritosa signora:
tradisce,
rso
è
non
ri-
per
a,lia BdÙzcep;
cesellatura,
a
ancora
chc
moda,
ch'ei
dei
vol-
cercarlo.
potesse imporne
bastone
ma
si
toletta
sna
moda
bianea
tranne
gala
la
possibile,una
nolevolc
il
perdiito
ianto
del
e
persona,
titojodi
col
proclamato
délia
dappresso
fosse
se
cavarne,
di
spirito e
nell'avveneiiza
ne
tempo
studiato
nulla
di tanto
uomo
neU'eleganza
ne
to,
d'iiii
-
il
avuto
compiuta
de
sao
le
Girardin
staman-
che
poetica celebrità,componendo»
romanzo
di
costumi
originale pensiero
segue
per
solito
e
d'immagi.
Fautrice
la
sorte
tende
délia
24
-
coi
délia
proventi
perare
bastoni
coli,la
canna
Ho
«
diniessa
un
stre
bellezza
negli
mai.
fano
I
uomini.
buone
che
spalle. Madama
trovando
alla
vita
ostacoli
trion-
le donne
non
compiangersi persino neÙe
giovata
è
a' suoi
di
desideri
questo piccante
perfetto,che
a' suoi
e
medesimo
se
le lor
loro, su
si fattamente
eroe
da
non
alla
progetti,
solitudine
ed
mi3antropia.
dopo
Tancredi
giorno
un
atto
di
l'estremità
scorge
mento
testa
una
foltissimi.
quella
allora
canna.
con
Interroga
apparisce
—
invisibili?
venire
e
al
essa
capo
che
e
coi
e
forse
e
ad
un
ogni
facoltà
uomo
Fra
intorno
alla
dietro
vivaci,
vede
lei
a
con
un
capegli lunghi
Balzac.
Tancredi
idea
render
la
le persone
(la quale
estremamente
di
dietro
momento
di
e
testa
prodigio! il signor
oh
siffatta
segue
ad
la
di
signor
ma,
;
scomparisce
Tancredi
in
neri
?
—
vicino,e gli è risposto che quella
d'attenzione
Avrebbe
—
occhi
detto)
decôrazione
di
scène
panneggiamenti,
un
curioso
gigantesca;
appartengono
canna
raddoppia
Balzac
énorme,
(ci vien
dell'Opera.
teatro
prime
canna
cola
e
sguardo
uno
délie
di
al
passa
d'una
ordini
tre
a
Parigi :
a
l'altro,volgendo
e
sorgere
va
noia,
sala, aU'angolo d'una
teva
si
un
condannarsi
per
Felicemente
e
a
li teraono,
no-
vorranno
belli
piovono, malgrado
Girardin
dar
per
sempre
forse
sta
de
talora
è ri-
délie
mi
lei, gli uomini
parola da
una
quella
i classici
che
piange
qnesta
quercia
una
Secondo
in
avventure
paradosso
corne
por-
suja acconcia-
cimitero;
padri gli evitano, i mariti
fidano; sono
ne
sulla
del
Spero
montagne.
potrebbe
renaissance!
il salice
arli-
ad
[all'incirca!
occhio
délia
rigogliosa
e
Balzac
di
ducento
il mio
corne
dente
un
via
l'opposto
tura:
se
signor
com-
possono
Pagata
prezzo!
tanto
del
fermato
si
letteratura,
di
forse
tarcene
-
non
po-
bello),va
25
-
buona
menur
far
ieri
che
di
cjreo"tanza
quale
Se
aveva
ci
a
giunge
del
persino
l'autore
sua
canna
gusti
ben
ha
e
nella
Séraphitus gli
il
privilegiodi
sinistra.
mano
vero;
Byron,
anim"a.
sua
fran-
autore
de'suoi
diversa
senti-
d'interrogazioni,e
la confidenza
guadagnarne
a
al
Lord
di
deU'illustre
idea
di
nella
nero
opère
interessarlo
a
che
tiene
coi
signor di Balzac, lo assedia
il
trovare
corne
i stioi
ridere
inchini
analogia
dànno
capelli,
ora
signor di Balzac
le
che
non
ed
i
mi
che
parrucche.
sue
il
libertà
la
e
ridere
e
piangere
or
le
c
Tare
il
piangere
fa
Jiavacca
front
similitudine,
la
di
prendo
-
invisibile colui
rendere
la
effettivamente
che
confessa
modo
per
che
la
—
„
Ecco
pertanto alla parte fantastica
Girardin.
de
rito
Si
accorto
comprenderà
ingegnoso
e
ha
di
in
i
tutti
ziato
in
gabinetti ministeriali
tutti
politica,e
raggiri délia
dimostra
l'aiuto
con
cevoli, verità
Siffatto
i misteri
crudeli,passioni
l'autrice
le
pagato
de
per
egualmente
Balzac.
vediamo
talismano
allô
scoperto,
di
ini
délia
pia-
scène
tutti
e
sale,
è
essa
galanteria e
ricorda
quello délia
che
Lente
i mille
parrebbe dover
Francia
tutta
la
di
provare
tutti
più,
e
i
che
la
fama.
Ma
ella
puo
appoggiarsi gloriosaalla
hanno
ne
spettava
una
a
pro-
madama
convengono
oggimai
canna
e
apparentarsi
poco
agli ingegni distinti
generi; ed
ci
Magica,
dell'osservazione
ispirazionipoetiche che, giovine tanto,
Girardin
trionfo
délia
canna
le
tntte
eleganti. Per
possiede il gusto
^liezza di critica
con
ed
questa
in
è introdotto
spi-
uno
società.
pensiero,che
che
da
cavare
più reconditi
di questo
ciô che
leggieritutto
potnto
miracolosa, grazie a cui Tancredi
Emilio
del libro di madama
contare
del
un
signor di
26
—
délie
menli,
Ama
i vestiti
forse
suoi
naturali
sue
scritti
—
neri,
nei
quali
di
Balzac
delFumor
lendenze,
c'invia
ma
brillano
le
da
vive
suo.
Parigi
tinte
i
del-
J'iride.
«
Il
signor
facendo
noi,
la
Una
dalla
toletta:
allora
beato
moda
alla
deve
moda
di
io
perdo
'potervi aitnunziare,
Balzac
gita
una
di
fra
mese
vista;
sarô
e
Lettori,
o
a
uscire
assolutamente
lo
non
un
settimana
prossima
Yenezia.
sua
s'intratterrà
una
»
.
A.
u
Si
andô
da
veste
a
Parigi
Puttinati
lo
rono
le
giorni dopo,
tre
braio,
in
glornali di Pariai, dopo
il
segna
Follet,
Le
des
e
«
....
alla
la
dames,
noi
caméra,
bizzarria.
sua
s
ta
chiuso
de"l
Mode,
a ver
et
des
fu-
Dame,
28
feb-
de'
riuista
passai*) in
des
ras-
modes,
modes[
e
Le
roir
Mi-
Le
scriveva:
due
diremo
che
Il
intere
cereando
andati
clie siamo
noi
in taie
délie
numéro
Dames
bon-to\ny journal
Balzac,
da
des
Jouimàl
di
scultjore
cronisti
rie re
intitolato
articolo
un
suo
lo
dei
Cor
stesso
nel
diven-
statuetta
una
sua
trovatja
aveva
chë
dopo
indiscrezioni
Lo
numerose.
gli
».
la
Sanseverino,
contessa
ritratto in
e
descrivene
clie
fainosa
aveva
abbigliamento,
di
la
specialmente
tata
voile
quel la
caméra,
addosso
Si
avanti.
più
Piazza
ci
colpi
signor
parole
giornate
délia
sua
ste
ve-
novità
©
per
che
Ba/Itfjae,
a
rigi
Pa-
per
di
moda
una
la
nel la
propria
stan-
28
—
Iun
ché
nie
la
diffondono
si
da
cui
essi
ed
essa
e
Balzac
è
pieno
gl'Italiani:che
per
gentile accloglienza che
tutti
i
iin
tiene
conto
quel
P.
«
Nelle
nala,
ultime
s'andava
che
altra
nostra
suna
stima
e
scrittori,
pubblica
contessa
in
con
molto
città:
gl'Italianie
per
che
di
délie
nel
Manzoni
il
lavoro,
cuni
principe
l)
nei
si
poco
Op. cit.,pag.
40.
facesse
quel
anche
.
del
dama,
Vimeroati;,
fresco
salottlo''
a,
lei, che
ri-
x) Specialmente
ch'egli
andati
maie
(nata
con
»
«si
che
un'altra
visitare
Promessi
benevoli
maggiori
ch'egli dicesse
de' letterati
lerano
nes-
Sanseverino
Fanny
grande
i Milanesi
mentre
giudizi
po'
del
nuvole
riconoscesse
non
i loro
Attendolo-Bolognini,
un
avesse
il Barbiera
tollerava
a
qualche
disprezzo
suo
Narra
e, andando
diceria
in
e
»
acoen-
una
non
per
contessa
non
tolleravano
non
questo
la
con
stucchi, litigava
deva
garbo,
il Balzac
che
Cappuccini, (là, in
via
quest'articolo è
'in Milano
diffondendo
questa
dell'Italia:
la
!di
ostentazione.
bisticciava
perché
parole
smentita
e
la
giustamente dlritfco».
aver
ponno
che
luoghi, e
scrittori
i nostri
le
De
alla
tutti le in
nazione
noslra
pubblici detrattori,
che
l'Italia
per
rieonos"5dntissimo
riceve
da
dichiarazione:
soleunle
d'ammirazione
è
-
non
riverissc
italiiani, e che
Sposi
un
diffondendo
viaggiatore
capoal-
fran-
29
-
-
rose
sull'autore
dizi
che, ripetuti poi, clopo quailchc giornoi"
Venezia,
ilaliano
non
poco
per
su]
€
un
fécondité
scrittore,veramente
sciva
di
incomprensibile
manzoniana,
le
per
le
vivacissimo
al
e
intricate
naggi, appariva
Liano, che
era
contadina.
E,
Al
samente.
di
fondato
del
e
di
scrittore,un
corne
Intanto
non
a
nale
La
30
quell.adi
Voce
Veritq,
di
quell'anno,
marzo
francesi
lano
riferiscono
l'I
sediamc
la nesi
in
lo
awicina
sono
estasi
l) Xel
marzo:1)
da
—
hanno
e
#ccollo
per
corne
ciascuna
lettera
alcuni
883,
«I
—
Journal
de
o
i Mi-
Balzac;
bel.motto
numéro
Mi-
da
giorni noi-pos-
che
entusiasmo
Francfort, 1837,
del
giornari
scritta
il célèbre
cou
gior-
governo,
numéro
scriveva:
pet-
milanese
dal
liberali; costoro
facezia
i
pure,
partScolarmente
all'idolalria,
designati
uomo
lottatore.
un
stampa
suo
iina
ja noi
mezzo
libro
un
corne
era,
protettb
e
nel
Da
diver-
cittâ d'Italia. Un
altre
delta
itapovera
piadere
e, diciamolo
cléricale
modenese,
essere
dalla
perso-
romanzo
poteva
appassionato
tegolezzi si allargavano, e
tempo
suo
d'una
fede; egli
le indiscrezioni
passavano
del
poteva
(non
del
virtù
sulla
resto,
Balzac
rassegnazione
e
l'ordito
fiacco
scrntare
a
vizi de' suoi
i moltissimi
e
riu-
produzione
intenta
société
file délia
virtù
poche
moderata
la
sua
prodigiosa,
ingegno,
suo
Alla
incidente.
a
si dira
corne
provocarono,
più avanti,
giu-
romanzo,
suo
quelii
cadono
del
72.
si
che
in
poet'a.
30
—
wSe dobbiamo
crederc
nariamente
liber
bolo
délia
e
in
Dopo
solido!»
articolo,Del
dannavano
del
pace,
nale,
cava
lîa, che
in
ogni
si
corne
fecondo
stato
da
prima
città
un
movimento
raffa.
Ma
e
la
o
melensi,
i
e
corte
giornalieri
di
intitolato
valersi
d'un
idi mal
délie
nio|do che
le
Sctme
colore,
«La
—
dal
quale
lontana
d'alcufne
dissimile
fatta
lta-
cloaichfc,ha
délie
cinismo
in
matjerie pestilein-
inon
sol
ca-
gior-
Balz\ac
tenersi
morido
distributori
dipingere
con-
stesso
Balzac,
délie
haniiiO
per
un
idi moda
parole:
queste
il bel
messo
rinomanza,
vorrà
certo
gii
ha
15
dovrebbe
il
si
più
divenuto
di
de-
grandi
quello chic
da
vi
Parigi quaindo
poscia
tempo
quale
«del
opère
romanziere
Tra
(qualche
nel
più
[dal puzzo
che
di
aprile,pubbli-
co'n
in
osserVava
al signor
890,, del
Idaï contatto
almeno
(ri
nos
lo
persona
od
i
francesi»),
articiolo
Italia del
fa
postri-
rivistla inglese
una
del
e
numéro
ziali
si
da
le
onesta
di
signor
del
ed
parole
severamente
cominciava
ta
venu
feccia
liberali
irriverenti
diffuso
un
del
presentiamo
modeimoy
suo
cronaca
—
i romanzieri
nel
faceli
rOma\nzo
più
tutti
fra
Ne
riportato
aveva
délia
dalla
Milanesi
ai
queste
prima
sali
attinti
taverna.
complimenti
Balzac
informato
aliesca,i
sarebbero
foglio italiano,orrtï-
un
benissimo
scandalosa
Balzac
ad
-
la
arrivo
Gi-
fonestieiro,
quel
gl'ingegni sventjalj
e
umore
patlenti
se
il
di
merit(^
signor
italiane
ecc,
stomacatSo
edc.
non
»
zac
Bal-
potrà
31
-
-
•oncludeva:
simuleremo
veltive
do
fra5
Che
l ri.
nos
«
fosse,
})iir
di
la
Corne
novello
senza
lire
che
reincarnato
opère
si
che
»
—
megilo,
di
speçie
una
ridisceso
in
terra,
il
HumaH{ney
(complète)
avanli:
corne
di
MedlcO
nel
repressione
di
dcU'iiomo,
malvagie
dell'oildine
parole
il cattolicismo
e
idissi
corne
sislema
tendenze
ptrafessavacnekiente,
cristianesimo,
ialmente, essendo,
un
esagerazioni.
scrivere, in fatti,nella
Comédie
....
du
si
Egli doveva
alla
./?#,
délie
Baizalc
il
-
fattore
dalle
coll'infamia?
e
e
restb,
quella
ritenuto
dubbio,
caltolico.
délie
del
perdizioine.
Erano,
îte:
relndere
da' creden'ti,.o
italiani,era
umaua
?l'azione
turpirudini
Quan-
contleriemo
E
appelleremo
il Balzac
Salami,
la
anzi
colle
rancore
mai
gloria chie procède
si vede,
cJericali
lo
causa?
in
fama),
dal
potrebbero
buona
quai jnome
mercanteggia
mala
questo
per
"lla
stolta
inulili.
non
servizio
uomini
alti
di
politica liberalesca.
una
in-
certe
(aile quali [s'è
Balzac
signor
professi
eio
che
sospetto
radice, provenga'no
sécréta
non
il
qualch'e ïoglio
anche
prestato
ch'ei
il
dis-
quest'articolo,non
nalo
essor
contro
ultima
chiudere
di
rima
è
il
maggior
sociale....»
io
«
-
scrivo
al
di
lume
due,
....
ilà:
i;i
clamano,
che
e
la
rcligione
gli avvenimenli
verso
L
e
monarrhia,
due
contemporaine
pro-
la
quali ognj
scrittore
dî
buon
32
-
deve
senso
paese....
È
vero
credute,
-
di
tentnre
rioondurre
il
nosKro
»
che
dichiarazioni
simili
specialmerite
onde
Giuseppe
tino,
scriveva
ostentate
se
Capparozzo,
arguto
l'epigramma:
Un
fra
di
D'amor
Chi
cantava
amava
non
Or
fra
Fa
chi
Inni
gli
i
alla
non
Romantici
crede
fede.
Arcadi
non
eran
a
quel
poeta
troppo
modo:
vicen-
III
pseudoletterari.
Capogiri
Alfonso
Serafino
Dall'albergo
-
Il
Porcia.
in
del
casa
-Goriot.
Père
Ghiada-
-
dei
gn-i
Letterati
Francesi.
Balzac
e
-
giatori
che
amiche
Viag-
-
Dedi-
Balzac.
del
-
ad
I
Napoleone.
Un'auto-caricatura
Letterati.
cipe
prin-
-
italiani
amici
ed
de'
romanzi.
suoi
Le
-
bozze
dei
Martyres
donne
Le
del
colo
Era
milanese
Ji
si
va
»!o,
l)iiire
10
sono
lettore
usci
accenni
che
Balzac
e
e
a
lui
in
Italia.
e
alla
di
sua
essersi
è
da
le
ri-
ar-
attridel
20,
nomijnar-
Balzac.
No.ti
scritto
arte,
non
seguente
senza
il
lui',
piace
nunaeix)
pur
aveva
di
parte
ci
che
ma
(nel
giornale
questo
il
contro
accuse
da
Dame
quale,
che
che
giudizi
diffuse,
poco
'délie
nel
pubblicamente
Gigu.
de'
Piazza
e
verna-
contro
grave
firma,
all'infaticabile
1837;,
in
Milano
da
Lasciando
senza
favorevolmente
sava
più
aiache
Corrier.e
che
aprile
lo,
assai
minori,
su
Balzac.
del
Balzac
il
pronunziati.
dal
portare
sonetti
Due
gli adnlatori
contro
voce
pubblicazioni
Fama
La
-
affibbiarono
mai
de
-
Balzac.
partito
qualche
sorse
di
signor
appena
Articolo
ignorés.
e
il
sempre
ora
cu
l'ac-
mostrato
giu3
34
-
dice
assai
probabile
severo,
ianzi
ragione
délia
-
ingiusto, verso
gritaliani:
di
niancanza
firma
piè
a
delli'articolo.
Gapogiri pseudoletterari.
«L' arrive
al
dopo
la
tanto
seandalo
ne,
fuga
sua
quanto
di
quart'ordine
è
un
pappagallo,
corifei
agitarsi, un
l'arrivo
quai
délia
Inostra
secondo
le
spaeeiandole
verità
evangeliche;
cli'era
veramente
minciô
dire
a
che
gli
chè
adulazione
si
le
mare
arriva
in
venti
che
rono
stro
e
facesse
e
Ver-
città
Vert
un
uomini
stessa!
aveva
ad
per
Le
ad
e
le
dargli
addosso
allô
si
are
fabbricare
corne
epigrammi,
Si
co-
adulatori,e
chia-
viaggiatore
Un
doviziosa,
fami-
fra
a
il
Lo
gli
e
i
diritto
si
sconci
marinaj
prestâtb
è
che
forse
con
più cospicue
imparato
seandalo.
un
p ail
un
possono
bestemmie
uni
sono
uerffog^no'sa; quasi-
corte
città
non
udirli!
di
(dopo gli altri dati
incognito per poter aver
gli
ed
cirdondato
grande
che
dabbene
commenti,
usate
terzo
Quindi
circostanze,
oortigianeria
gentilezze
una
letteratura.
o
una
di
-Vert, e quai
delizia
ch'era
uomo
gridare
una
VisityuTjdi-
le
letterati
un
Ver
un
agli
comnijendatizie
glie-délia
iera
îdi
solleivo
non
tra
i nostri
dimenarsi,
sommesso,
novelle
chiasso
Ver-Viert,
di
basthnento,
fra
Idestô
ne
e
alcuni
dajl
tanto
e
Nevers
di
convento
al
di
funo-
^ri-
costituito
ginalmente, gli pararono
dei
logetica
formata
ratura,
là
dieci
a
fra
conviti
di
délie
e
so
confidenze
tazze
di
su
sicuramente
ne
délia
al
dei
tettura
taie
è
mai
délie
rarchi-
povera
primi
Man-
di
rifiutiarc
a
cointrastare
che
la
nessuno
libertlà
la
opinioni.
«Che
pito
Ci
più?
dalla
ebbe
terribile
due
pano
è
tura
dei
turpe,
ticolo
Parigi,
a
depositi
scandaloso
di
e
fu
ta vola
dove
dove
Morale
La
e
nefando
scri-
si stam-
edificante
e
col-
morale,
in
azictne,
lettera-
nella
giorno!...
D'où
Il
a
Lamartine,
viennent
tant
....
Tant
che
Cattolico
Propagatore
tutto
e
immensi
chi
persino
verità
Chateaubriand
vono
//
idi voler
sognato
dimandiato
questi pochi
a
non
giusti. Quellï
deigritaliani
perô
ed
padroni
Sposi
i
siamo
haUno
i
perché
trovata
aver
istessamente,
pensano
si
vi
avviso;
ne
dei
spacciare
propositi,
Prômessi
Noi
libro.
i suoi
inter-
allegrie
verso
s;uo
sui
di
zoni, rispondeva
le
e
qua
lo
poscia
misurati
nome
opinione
sua
fra
delicatezza
lette-
tolti
Questi
poter
;per
apo-
nostra
brani
e
giornaïe
un
maledicevano
coi
Francia.
di
quanta
con
casa)
tutti
le
délia
e
mosaico
a
giornali
rogarono
(non
scrittori
nostri
un'oraziolne
înnanzi
de
lettore
che
î-omanziere
petits partis, de
avrà
d'intrignes,
cabales,
intraveduto
l'ammirazione
francese
andava
de
ïra
brigues?
le
—
„
righe dell'aiv
incondizionata
tramontando.
il
per
Vi
cer-
37
-
al
Jutalo,
stro
cielo
egli
dovette
le
di
numéro
perso
annoiato,
presto
nella
za
Serafino
so
arnica
Corso
ad
e
Mariage,
ed
è
immaginare
délia
quelle
trovata
di
non
Fanny?
di
de
essendo
ispi-
mas
delicatezza,ricerto
iriag-
Physiologie
du
morale, *?) giacchè
la
l'altro
d'amore,
uno
che
tenerezza
dclFaltro,
contrasto
ma
nuova,
Alfan-
certo
piena de
il
pubblico,
è
acuna
bellezza
e
ità.
moral
Egli
lavori
in
Porta
di
Mémoires
pur
più
tutta
stan-
tranquidlo
questo
famosa
più
malrimoni,
mostrare
e
d'intéressé,
compagna
proprio
scrittore, ha
sopratutto
due
principe
romantica
dello
importanza
del
che
libro
bella
Corso
i
bein
ma
sul
In
minor
il
una
scrivere
a
évidente
nell' anima
la
ottenne
il fratello
cominciè
una
ed
mimc-
pure
albergo,
un
Venezia,
jeunes mariées,
ix
in
Maffeà.
Clara
di
cielo
possibile. Egli
fosse
abitazione,
Porcia,
romitaggio
ralo
chiese
propria
Orientale, ora
dal
veder
di
gli
ajloggiare
ad
andato
era
rao-
In veritjà,
ispîraxiciïti.
cercava
che
ne
sa-
dal
que' giorni pioveva;
in
scriveva, e
e
aveva
avesse
ispirazioni
poche
aver
lo
che
Privileglata,
Balzac
belle
piii
sue
lanese, perché
ditava
genio dt
il
che
si augiirava
quali
Gazzetta
arrivo, la
suo
co'
gli acoenti
invano
cherebbe
-
ormai
si
*) Marcel
dominava
aspcltavano
Barrière, V
mann-Lévy, 1890,
pag.
76.
nuovi
Œuvre
successi
de
H.
de
e
sia
da'
suoi
letterari
Balzac, Paris, Cal-
38
-
che
economici.
sue
Goriot
quel padre,
le
per
alla
la
del
15
Due
L.
M.
in
24°
al prezzo
buon
un
altro
da
presentare
di
di Austr.
a
que' pochi ingegni
sl
degli uomini,
délia
passioni
a
di
la
suo
ro
numé-
Parigi,
ei
ricrearsi
è dato
fare
ch'ei
riproduce
assomigliano
12
vizj
e
dappertutto.
lumi,
vo-
Ecco
spirito
lo
è
uno
secolo,
nostro
d'interrogare
il lin-
parli
^e
nuove
riflesso
in
V
.
Balzac
quali
e
traduzione
ottima
del
società,poichè
IV
1,50 ciascuno)
costumi
C.
e
in
ecc,
Anatomizza'ndo
verità.
Balzac,
i volumi
istruttive.
e
di
quelle
virtù
A
(più
o
dun-
mëzzo
confronto, dell'analisi,deirapplicazione,,
del
il lettore
dipinto
lir.
brama
pittori de'
guaggio
que
Cor-
Il
.
Pirotta
per
un'altra
chi
di
si
del-
recensito
Parigina
Romcmizi,
libro, e
felici
tutta
grade-
aveva
(sono questi
più
cuore
ragione,
con
nel
lo
Milano,
piacevoli ed
letture
meno)
1836,
—
de'
il
e
dalle
analizzatrice
prima,
Storia
Série
Seconda
con
figliuole,
fino
sajcfrifîci,
alto
più
l'anno
Goriot,
volumi
délia
due
parole:
da
tradotta
il
di
tipo
abba,ndonato
ed
le
Père
suo
Il
sue
grandi
poi
febbraio
«Papa
—
più
narraliva
Dame,
queste
con
i
raggiunge
délie
9,
délie
Italia
Il
créature, piacque,
sue
vi
in
ammirate.
essore
per
potenza
Tautore
anche
soprattattolodato.
quali compie
sconoscenli
riere
ed
amantissimo
rovina,
chè
lette
stato
era
che
Sapeva
erano
opère
—
di
a
queste
gi^andi
moder*ne
scène
tratti
il
secolo
potrà
XIX,
le
trovare
sue
po-
39
-
virtù,
che
lissimi
dhiienticate
o
raccolti
vizj
dorati
fregi
Si sapeva
•
occhi
Farte
che
di
in
sornidere
vivissima
cendeva
denigratori de' letterati
lcttcr attira
numeri,
31
bldcava
duc
Balzac, Giorgio
....
i
due
franchi
"0 franchi
se
ilche
anno,
del
"r
ii
si ano
ne
al
ogni
per
tirati
quësti
pubblico,
un
tire
troppo,
i lettori
a
Fnancesi,
col
nei
due
al tri
e
ti-
quali
due
in
sono
che
vedute
le
loro
fatte
délia
per
morale
da
lo
opère
De
incessanlemente,
scrittore ha
Ma
di
"godonodel
guiderdonate....
opère
loro
volumi,
esemplari.
autori,
pa-
frutta
il che
duemila
hanno
danno
S and
opéra
scrive
po' maie,
suoi
due
Boerne,
volume,
più generosamente
ive
ria
va-
parole:
queste
ano
di
quell'anno, pub-
di
Letterati
i
e
e
gejneraie,
in
Fama,
marzo
ac-
e
milajnese
articoletti,firmati
di
panent^
i fautori
stranieri, in
giornale
del
32,
e
dant
tra
d'arte, La
e
Guadagnjt
i
Un
guadagni.
loro
gli
con
francese,
discussione
una
pochissimo.
non
romanziere
il
agli
di
confrointo
guadagnavano
carmina
grandi
cio
e
l'aspetto
prendeva
vecchjio monito:
i
ostentava
gli proctirava,
sua
che
nostri,
faceva
marmj,
—
auto-esaltazione
scrittori
sar-
un
ricchi
di
il Balzac
che
degli Italiani
specie
Il
bronzi»
entro
mol-
.
pure
guadagni
fuori
i suoi
e
oscure,
cadaveri
di
al
di
e
od
corne
cofago, splendente
di
-
po'
un
più
e
Bal-
del
a
di-
buon
linio. i!
suo
40
—
pubblico,
società
parigina
enormi
dagno,
siochè
che
sti
signori
comodi
sino
di
Oltre
notizie, che„
curiose
d'una
voci
trimonio
ratore,
fervido
col
quale
Ne
de
Idelllesue
afferma,
in
di
che
Napoleone,
potè compiere
penna».
fatta
si
di
alla
Balzac,
colla
spada,
a
Madame
96
di
fodero
Ciô
lo
île
Si
agrac-
del
che
sa
impe-
punti
di
Médecin
narrata
Cantù
Cesare
secondo
Alessandro
su
scritto:
aveva
Egli poi,
sul
pa-
campagne
l'apoteosi nel
Rewiniscanze
del
a
de'
aver
pagina
Ita-
grande
gesta guerresche.
sue
«
del
a
in
venuto
giornale.
un
ac-
tornava
se
délie
--
.
.
.
detto,
meravigliosamente
è
nota
una
délie
Manzoni,
da
.
Balzac
cra
storia
credeva
dove
la storia
volume
s'è
del
ammiratore
aveva
campagne,
quali
una
per
un
contatto.
le
ventilate
Napoleoniche,
»
ammilnistrazione
sua
s"econdo
cogliere materiali
era
reindita
corne
viaggio
per-
piadrqne
Guidobo)ni-Visconti, altre
dei
giungevajno,
egli
sarà
polemiche,
del
parlare degli scopi
fra
ha
Janin,
di
de'
Parecchi
.
délie
lia. Aile
tutti que-
godono
e
Janin
franchi
mila
queste
cendevano
Giulio
clie
vero
romanzo
générale
civil ta.
gua-
bisogna
nuovo
un
In
esempio,
quaranta
creditori
ad
raffinata
È
carrozza.
un
sino
gua-
del
più
eleganti palazzi
più
modo
a
i suoi
articolo.
abitano
Balzac
spende
sp'esso
délia
porzione
idi tutto.
ma
pazienza
délia
loro,
di
ben
prossimo
un
d'una
svogliata
somm,e,
abbiano
ad
o
fedele
imagine
dagna
-
una
che
compirô
Hanska,
statuetta
egli
io
non
colla
doveva
41
-
in
scrivere,
in
za
il
c
vissuto
del
il
cato
O'Connall
io
portato
avrei
cervello....
mio
Si concluse
da
col
venuto
fare,
».
in
corne
fogli milanesi,
31, del
si
Walter
più
si
minarlo,
Flama
articolo
un
•e
une
i
luoghi
molti
nziosi
di
parlarne,
gli
ri
auto
Tirechappe
finalmente
giudicato
sia
non
cui
o
anonimo
tra
l'altre,
senza
pur
no-
provalo,
che
il
cono-
dice
corne
Figaro,
i
più
co~
abbandonarono
non
qitai Malaquais,
hanno
assiaurarsi
se
opportuno
paiiavano
numéro
necessario
viaggiatori hanno
fra
la via
si
per
quale,
tutti
lui:
a
Quantunque
«....
—
nel
e
era
fra
era,
malignetta,
riferivaho
Giorgio
Scott, corne
parole, che,
queste
avère
venuto
era
pubblicava
marzo,
leggevano
mai
altro
Viaggiatori Leiteratiy nel
/
su
13
intiera
tutta
non
e
La
la
un
ch'egli
tempi
Chateaubriand.
in
semplicemente
altri
venuto
dissec-
ha
—
venuto
era
ha
Napoleone
società
sapere
corne
O'Con-
è incarnato
una
non
Byron,
i
si
supporre
per
Cuvier,
Cuvier
d'Europa,
sangue
influen-
io.
essere
mondo;
popolo;
fosse
Napoleone,
vorrei
quarto
vera
avuta
avranno
secolo:
questo
nell,
nel
uomini
auto-esaltazione:
di
momento
un
Quattro
«
—
—
si
esistevano
spesso
i
di
fatti.
C^ontrade
ginazione
classi
sino
hanno
letterate
inglesi. Uno
o
allora
attirato
inondarono
due
uomini
dall'imma-
accarezzate
illustri
le
di
personaggi.
vie
lettere
corne
Le
famiglie
entrano
nella
42
-
formazione
d'ogni diligenza, corne
viaggiatore
commesso
che
dire
-se
non
che
locale
la curiosità
uni
molti
E
piedi
dopo
cie
di
.
.
sino
a
d'allora
in
in
in
da
carrozza
posta
le varie
rassegna
i tristi
visitare
serviti
sono
cieli
in
alla
azzurri
posta,
color
fern^ano
si
frutto
buon
con
che
per
parla
loro
francese, e
non
tro-
dappertutto.
E
postiglione,
si
,
in
convertita
locale
chi
bravaccio;
Parigi
capitano
in
si
uccide
contano
Calabria.
è
è
compla-
sparilo,
ucciso;
tanti
pero
grigi, quantja
trovarono
trovarono
quanto
conforme.. Le città italiane somigliano ai
sia uno
parigini. Si ignora che cosa
di
spe-
possono
saperne
soprappiù
francese
roba
e
studiano
Per
è francese.
purigima. Ogni
trade
e
diligenza i
maggior
poi dirne
Isul loro
che
letterati
con
viaggiano
sito
italiana
un
poi
.
per
gelosia
ne
è unita
viaggiatori,proseguiva:
bei
ed
nostro, si
lore
co-
»
passati
quanti
è
di
e
a
,
furono
del
che
pittoresco
viaggi,e
Questi
francese,
cenza
di
luoghi notabili,e
più
vano
paese)
ai
stranieri
i costumi
lo
proprio
spinge
Seguono
.
altri.
gli
nel
tempo
sgraziatamente
paesi
vorrebbe
il
codesti
.
a
(il che
deturpa
aver
«
—
press'a
impressioni
basterna, ^li altri
a
un
acgenerali. Tutti mossero,
Childe-Harold, ai luoghi celebri, gli
da
in
entra
d'andare
bisogno
questo
unione
che
emigrazioni
conciati
vi
missione
una
trovajno
ne
miserevole
questa
le
le
lontano
cercare
con
o
A
somîgliante.
poco
-
nelle
tutto
levards
boustilo
con-
briganti quanti
44
—
e
lavorava,
alla
Venffeqnce;
la
ou
Bofognini
tate
que
si les
Français
quale
Infine
Sono
lature, è
Balzac
sole
va
composizione
lavoro
Ci
piace,
uscito
cese
14
19
che
articolo
nel
carta
ci
l)
di
il
è di
lo
Barbieka, op. cit.,pag.
cui
La
su
corne,
corne
queste:
sente
Tutte
le
articolo,
fran-
84
numeri
nei
giudicata
50,
la
scrittore
era
etere.
corne
questo,
per
seguente
chiaramente
BaLzac
primo
lavori,
quelPanno,
parole
son
signor
inchiostro
suo
dice
di
dal
x)
Milano,
générale,
quale
del
da
luglio
l'ammirazione
e
.
cancei-
pentimenti,
idopo che
tempo
partito
e
»
ignorés.
di
va
atterriva,
fine, riportare
qualche
era
dei
in
i
i suoi
tipografica
ogni coraggioso operaio
Maffei:
rampoll,ato
tutti
per
regalô,
gemma
sel
le
iet par
Martyres
fra
voyez
bli,
légèrité, d'ou-
contessa
u'na
anch'esso
sepolto
mezzo
il
addirittura
,altro
un
de' suoi
fras|
oon
constanioe
alla
impron-
«V|0us
de
preziosa
«una
idl stampa
Bozze?...
la
d'amicizia,
omagguo
bozze
taxés
par
contessa
parole
con
questa:
corne
sont
Italien
souvenir».
alla
La
ployés
Em-
Les
hosta,lgia d'Italia,e
galanteria,
scul-
più innanzi.,
supérieure;
di
italiani
allô
Sanseverino
filled'Eue,
vera
je suis
romanzi:
quale diremo
femme
amici
ecl
i suoi
contessa
Une
una
a
piene
e
fra
Puttinati,del
tore
amiche
sue
parecchi
dedicava
le
aile
e
—
e
Fama,
fra
pur
Tarte
—
86
sua,
la
«
....
di
muschio,
sue
pagine
il
son
45
-
piene
di
Ma
del
malanni,, sospiri soffocati, ecc.
ai
«Mi
le
v'è
una
che
donne,
fa
mangia
è
in
marito
lice
di
dalla
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tutti
ironie
zato,
non
in
mare
i
guai
nù
un
Ma
piultosto
Una
ferro
potendb
ha
di venta
e
corne
voluto
rovente,
corne
il
raggâungtetre
terra
a
di
fesi
in
queste
invano
marchiarha
si fa d'un
suo
suo
cilla è
passare
monotoni
corre
co"i
tanljo che
a
disoend^
disperazione.
dré,
ma-
d'in{veilno
corsieggiare
quando
e
che
mjilitare,
con
a
fino
donnie
sua
notte
conosoe,
furfante;
un
sventurate?
bel
fredda
si vede
queste
odiare
ad
presa
una
che
di
l'al-
abbian^
la
non
e
bene,
bene;
è stata
perché
ha
L'una
troppo
troppo
l'amava,
in
rapire
muore
un
vivere
tranquilla,
femmine
donne
addo-
le
cuore.
sta
non
disgrazia
la
testa, al
di
siia
fatto,
tutto
esse,
marito
e
che
si trova
e
alla
che
assassino
moglie
sia
luogo. Un'altra
si fa
un
si-
del
signor
Di
non
ad
suo
bene
fanciulla
e
la
perché
nessun
una
da
maie
dall'uomo
donata
che
pesa
,puô più
non
del
compiangere.
Tutto
troppo
Raccdnti
queste
loro
affanni
più
donne
Le
un
quelle
e
com'egli dioe,, la donna,
da
fra
sola
lora, tutto
tra
intitolato:
nei
o
.assai
personificata.
è in
Balzac
del
donne
è
».
Balzac.
Balzac
essere
è
esso
sembra
un
le
tra
paragone
Molière;
(jnor
prolun-
nel
senz'altro, l'arljicolio,
quale
ecco,
curioso
idi nervi, svenimenti
attacchi
i"ati,indicibili
-
dietro
in
for-
colonnfellov
46
-
si fa
la
il
sulla
monaca
figlia d'un
quale
ed
diavolo
difenderla
penetrare
glie
cke
la
tutti i suoi
muoia
del
un'altra, parto
récente
signor
di
cara
riot; il poveretto
egli
carrozza,
Ecoo
no.
va
nel
j.o
per
Una
più
società
di
sente
la
le
nervi,
svenimenti
pagine
sue
di
inferma.
di
aneurismi
l'autore,
eroine;
descrive
gradi
dopo
non
di
so
là
guito dipinge
dal
mento
totale!
riflessivo
perô
il
È
che
alla
un
testa
andiri
vient
trop-
che
più
rimpioci'odélie
muto,
non
i
ponendo
sbiadito; in
risale
fino
di
egli
più piccoli
femminile,
bianco
sangue
cuore
Molto
attenzione
un
palpi-
interrptt#
non
che
e
di
malanni,
suirepidermide
piega
vivace,
rosso
lente
quai
con
epidermide
questa
danza
palpitazioni.
etere.
sodietà
una
série
una
un'accurata
con
di
un
e
sia
zac
Bal-
attacchi
furiose
segrete,
sembra
gli oggetti, si
lisce
sue
Mi
e
son-
di
è di
di
piene
sono
Figuratevi
po
in
pastra-
signor
pralungati, indicibili
cuore.
è
di
inchiostro
suo
sospiri soffocati, lagrime
tazioni
ella
zac.
siglnor di Bal-
del
carta
il
muschio,
Tutte
Go"-
papa
lacero
un
del
lajiiguida,soolorita, diaboljiQa-
esaltatla! Certo
mente
in
società, del
la
di
ammantata
rawolto
to-
non
cervello
passare;
ella
fango,
va-
di'consun-
figlia
vederla
a
pellÀcce, egli
tuose
la
il che
si
zione;
è
che
giovinotto
misteri;
donna
Balzac,
è
Ferragu,
nome
per
bel
un
povera
L'altra
mare.
sassina
proteggerla basto'na, as-
e
awielena
leva
del
sponda
povero
per
-
con
se-
abbon-
aU'annichilâcommozioni
e
4?
—
di
di
più regolare
di
pitture,
nelle
conteni-
del
riflessioni
rarissime
e
il
Balzac
di
signor
prima
volta
îanto
So
iziata.
signor
è
nessun
che
ragionevole
tutti
délia
e
bel
fare,
ère
a
noi
ed
danza,
ilete
donne
i
fra
po' quai
le
sono
mai
a
pensato
na
donessere
signor
Bal-
di
Si
lia
un
lagrime moUo
vere
rumorosi
suoni
differenza
e
che
corne
fare
le
une
quelle,
colle
vissuto
tra
passa
quelle
Francesi,
le
délia
torce.
belle,
le
Che
altre!
corne
le
Molière,
di
i, le schiette, le coraggiose donne.
han
del
bisogna;
non
affanni.
délie
giovine Balzac
del
te
veri
splendore
un
del
donne
o
tragédie rappresentatie nell'en-
ballo,
allô
la
va
dalla
più d'una
nessujna
accorderemo
non
queste
d^un
délie
giorni
convenga
non
scuola"
sua
ma
tusiasmo
ues
terrori
questi
più d'ujnjaj
collera
nemmeno
e
uomo,
cerejava
dell'opera
cosi
liaj
per
veramentje di-
tutt'i
in
ma
e
meco
awentùrosa
gabinétto,
da
cioè
langue
andirà
che
bene
sNcnturata
non
all'ora
sino
So
ballo!
che
signora
•ante
l'averie
quanto
prenderà
la
se
grasndissimo
volta,
rinvenuto
donna
il
Grandet;
questa
per
una
che
sta
Eugenia
soltanto,
tempo,
niatlina
di
pregio
ciô
in
avviso,
mio
a
a,
q
racconti,
interminabili
dente
ar-
Balzac.
di
e
febbre
descrizionj,-nelle
nelle
glaciale
analisi, nei
ed
di
è
nom"
pendola
una
sucoessione
questa
freddo
nelle
plazioni,
di
Il movimento
spasimi.
e
-
sem-
cosa
Hanno
quelle?
48
-
Non
v'è
in
jdi
tra
colpo,
un
sola
madré,
sua
loro
delli
di
ver
ial loro
spirito
senza
buon
società
a
infettare
questa
vettuole
gusto
Orgonfç
Oss'erva-
collera,
macellaio,
è, perché
rimedio».
offrono
e
vo-
senzia
non
si
collo
al
che
il
Per
odore!
senza
si commovente,
lo
e
infelice
infelice, ed
è veramente
senza
—
completare
in
passioni,
spine
Grandet è
Eugenfa
solo
stupijde ci-
colle
che
senza
duinque
voleté
difesa,
senza
mp-
Osseryatie
decenza.
senza
senza
rose
i
osservate
società
gran
dlfendere, agnelli
Milano,
grande
cronaca
délia
riportiamo
i due
la
scritti
meneghino,
vernacolo
giorni, e
del
corne
signor
Perché
franoese.
energia,
senza
di
e
sanno
in
so-
affettazione, di grazia
senza
A
tro
con-
sua
Tartufo!
amante;
lontà,
ciô
sola
tutta
semplici, schiette,,forti, ani-
padre,
belletto, di
la
la
attive, caste, innamoratJe,fedeli,sommesse
mose,
al
difende
Osservate
del
atroce
spiritoi,
e
oomtro
padre!
suo
ed
quelle donne!
tele
si
zia,
sua
sit
cjome
grazia
corne
moglie
traditore
il
contro
contro
l'accorta
difende
Osserviate
DotÊaresse,
il debole
rella, contro
si
dalle
Enrichetta
tuttbof
soccombuto
(ai tanta
donna
tutti! Osservate
contro
bella
abbia
difesa.
senza
e
Climene,
difende
chi
esse
-
dedicati
specialmente
romanziere,
lombarda
e
che
crescevan
del
dimora
seguenti
e
sonelti
in
diffusi
zac
Bal-
quei
agli ammirjatori
pullulavano
sempre
nella
più
di
pitale
canu-
Essi
tnero.
si
Biblioteca
vica
il
che
Raiberti, x)
raria,
si
primo
no'l
va
lu
Vè
roba
bon
dïavol
de
Monsù
Quel
Che
de
l'ha
De
senti
Che
che
Disnà,
Tucc
in
furia
de
Leccad
Epigramm
Nanca
(Se non
va
signor Balzac,
el ben
sto
poëtess,
lui,è roba
deve
sta
quiett.
Cristian
pover
servit
nol
componess
(de) Milan.
buffoni di
sui
scenn
che
sbacch
a
saludall.
a
el lassen
che
peccaa
Quatter
avenn
e
ciall,
bracch;
can
de
de
fregiur
e
dagh
el
intorno
corne
vedell
mandarlo
da
(?) quel
stanco
essere
e
più
tante
goffaggini di adulatori.
Letteratucoli
torno
la
dietro
coda, che
nari, cène,
a
gli
colazioni
lasciano
in
star
nel
'46
di
di
suo
povero
Balzac
in
suo
di sentir
fanno
at-
bracchi;
desi-
gli
furia
in
giornalisti,smorfie
poétesse,
del
neanc^e
che
a
di
ve-
don-
i ladri
fece
cristiano,per
sui
famoso
buffoni
fu
libro
dar
di
arguto
loro
il
lo
il Balzac
orologio d'oro, dopo riavuto).È
scène
Italia.
cani
corne
diavolo
stanco
che
smarrimento
(1805-61), medico,
pubblico il
che
buon
sazietà, tutti
a
quieto (allude allô
quattro
Monza
Gigli.
averne
freddure
quei giorni, del
componga
l) Da
da
e
peccato che questo
non
corron
salutarlo. Adulazioni
nette, epigrammi
stracch
che
pu
gazzettee, locc di donnett
i lader
L'è
Per
a
e
seccdball.
ghe fa
desgiunè,
zenn,
Balzac,
da
adree
corren
mandait
de
stracch
goffad
tant
ghe
ben
vess
Letteratei
e
lette-
dice:
a
Se
derlo
cre-
vanni
Gio-
fama
molta
godeva
li
e
dotbor
al
deVe
Ci-
la
presso
Sforzesco,
Castello
del
inediti:
diamo
manoscritti
trovano
un
benservito,
Milano.)
poeta
meneghino;
II Gatto.
4
50
-
L'altro
G.
Strigelli,
del
ed
è
poeta
calcato
conosciuto,
meno
sulle
medesime
rime
précédente:
Sto
In
De
so
de
anca
mi
senti
tant
Anch
nol
el
Sciguett,
di
stanco
se
d'un
cane
tuo
Balzac,
netta,
ma
lasciato
questo
gione
sentir
via!
stare
Cristiano
di
rider
è
non
civette,
col
aile
anch'io
non
ne
suoi
da'
sciocco,
sagrestani
spalle
Milan.
mandarlo
che
nella
di
più,
posso
seccatori.
Avremo
a
contro
che
Milano.)
poi
compone,
tanto
ha
il
spe-
fiuto
e
qualche
lui,
sono
il
sazietà
m'hanno
poétesse
e
di
Vorrei
non
se
abbiamo
ne
mani
nelle
anche
Schiverebbero
roba
Cristian
sto
componess
a
salutarlo.
avesse,
quiett.
cœur
proprio
quieto.
cuore
poetess
che
adree
uno
di
modo
donnett
col
ch'el
capirà
che
saludall.
e
ris'c
sbacch
a
de
quai
goffaggini
tante
bel
un
rid
perché
bracco,
è
robb
vorrei
proprio
rare,
di
de
reson
sonetto
signor
del
el
bracch
can
n'emm
sta
pœu
in
d'on
secrista
lassaa
ciall
on
mœud
incontra
gh'avess
(Questo
propi
nasta
bel
stracch
son
seccaball.
ghe
un
Schivaraven
Pussee
la
che
tant
Vè
no
Balzac,
sur
di
nun
Vè
to
semper
El
pu
che
s'ciao!
Mhan
poss
se
Gh'avarissem
Ma
del
g'ha
capirà
che
lu
goffad
sperà
se
Cli'el
en
mandait
propi
vorav
man
Vorav
E
mi
sonett
di
Che
il
d'un
è
sonetto
-
che
don-
sempre
rischio
maggior
che
ra-
52
—
e
taluni
per
poranei,
i
tra
De
Lugo,
tutto
infervorato
zione
délia
libertà
piere
migliori
cose
Parigi,
esilio, a
Ben
si
definiva
sue
visite
visité
cointemplare
lo
se
voile
si
stinato
alla
coin'egli
questo
da
Casa
1"
certo
Manzoni:
che,
i
stessa
aile
città,e cojn
si soffermô
si
la
nota
non
E
Spùsi.
Hanska;
dal
ma,
del
potette
sua
de-
aveva
lettera
una
puô
clï'egli
Manzoni,
contessa
lei
lunga-
Non
fosse
in
il
se
in
viva
compagna
i Promessi
10-
inviarbru-
inavVerlitamente
aveva
fuoco.
che
ecco
fu
non
particolai'i da
présente
Ce-
narra
cosa
alla
persona
visita,
intima
di
2)
Barbieea, op. cit.,pâg.
2) Alessandro
com'ella
délia
dal
proposito,
,
n'ebbe
lo
com-
di
preso
voile
Firenze.
accendere
Cantù
sare
mori
ammirare.
e
confessa
glielo, perche....
A
fece,
la
arnica
sua
aprile 1837,
per
che
autografo, ch'egli
un
stesso
ciato,
a
ove
per
ebbe
libera-
nato
quantunque
ammirazione
Manzoni
délia
senti
accompagnasse
conoscere,
scarsa
si
Duomo,
il
e
aristocrat^co
paralisi progï*essiva.
notevoli
cose
spense
patria,
quelle
spirito;1)
aile
a
dire
di
del
e
si
e
e
«piccola Maffei»,
con
Brera
mente
13
la
per
anni
dall'idea
délia
contem-
Romagnosi
bello
di
Balzac
il
presto
simpatia
di
illustri
suoi
ultimi
aspctto,
più
del
quali quelli
Il
bisogno.
e
de'
pioooli busti
D'Azeglio, passô gli
nel
-
40.
Manzoni, Reminiscenze
lano, Trêves, 1882, vol. II, pagg.
94-96.
di Cesare
Cantù.
Mi-
53
-
Tommaso
San
Il
-
(il
....
vari
scrisse
arlieoli
Manzoni;
da
che
in
mato
i
botteghe
VLino
gran
corpo,
attorniatb
liio
da
ni:
avido
Lnfatuato
di
tutto
far
per
Iro
presto
si trasFormô
da
délia
lire,
annunzi
dul
quelle
arricchirsi
i fu
rubato
tto
tanti
perdu
altri.
to
(Nota
del
ne'
la
Cantù).
debitli,
in
eccentrico
di
notorietà
sua
celebrità
disse
di
Fucxri,
BLrcth
nu
che
all'Azeglio
Fieramosca
l'autore
che
qualche
de'sùoi
prova
non,
non
manoscritto.
suo
l'oriuolo:
accusava
e
e
pans
cointratiU
il governatore
di
abilità
negligenza
con
si
nel
di
colos-
Fnrtuna
pcrsnnaggi,
mediante
consegnarglielo.Questa
in
più
ataslicando
come
cappello
inFangato
La
gct-
vednlc
deWEVtûre
traduzione
in
o
Folta
tutto; il Cesare
per
mila
20
se.
collo
nastro;
gran
un
apparire
di
pariare
ito
e
voleva
se,
ielio
da
denari
di
da-
gli
che
pin
pofiente con
testa
nna
sulle
Fronte,
ta
vas
poco
soverchiafa
era
che
(di Fiere; chioma
domalor
indietro.
cornu
un
Feir-
teatro.
naso,
da
s'era
vedere
di
signori
al
palchetto
e
pranzo
Gran
de' gran
eognomi
il
Balzac,
giorni
alcuni
di
capitav;a
condusse
città,*) stupendo
questa
Casa
sulla
Milano.
a
Vi
sera
una
e
romanziere,
Famoso
tata
tornasse
che
1810-45,
libri
anche
e
qualvolta
.
Tommaso,,
San
di
marchese
rone,
Car-
Felice
cav.
a va
libraj
piccô di
ricnperare
lasciarne
rinn
perdere
54
—
italiani:
disilluso
Sicilia
(o
che
in
libro?),
questo
Romani
i
presto, meditava
scavi
piuttostb in Sardegna, com'è
non
più avanti,
ben
-
vi
avevaho
detto
ritrovare
per
lasdiato
in
l'oro
inespe-
per
rienza.
«Dichiarava
dovere
greti suirarte
del
stellane
di
agenti
il
fu
ai
cambio,
Medico
di
manzi
che
genia
Grandet,
«Io
mi
Sposi,
teiiae:
che
nuovo
de' suoi
quel
ne
«Il
vago
di
ne
al
momeinto
«Eppure
reale
nella
sce«na;
dissertô
su
crainiscopia;
umanita.
seguitar
potea
non
letto
romanzo
sulla
sulla
e
que|lloin
délia
Eu-
i discorsi
d'un
furore
cui
non
concupiscenza
incontaminata
perf-
avesse
raccoglieva;
di
la
dèlVasscîlulo; di
ricerca
La
è
se,
Il
tutti.
non
di
e
ro-
da
distonavano
che
Lucia
cui
anche
jmiglioredi
!ne
erano
certamente
farebbe
di donne
sposa,
fino
tanto
un'idea
pittore
ca-
ikdler
Villaggid
letti
panteismo
fanciulla, in
di
del
Balzafc
che
suo
mostrô
discorrere
una
che
che
Juvenilia
mai
il
scriveva,
commedia,
una
aile
d'uffjicio,
nella
conosceva
parlô
non
eroi
verismo.
Giglio
fesser
forse
persuasi
i Promessi
che
il Curato
Manzoni
e
trobatori,
deirodierno
il
potevano
oneste;
sone
Agli
se-
usuraj, poliziotti,chimici.
oampagrw,
delVateo,
Messa
primi
impiegati, capi
antesignano
vero
i
costumli.
ai
paladini,
sostituiva
egli
Scott
idipingere i
di
medio-evo,
aWalter
alcuna
mel
s'incantra
fra
virtù
l'amore
se
non
tentazione.
prefazione
alla
Comédie
Hit-
55
—
maine
«J'écris
poneva:
la
éternelles,
Corne
«
délia
rifaceva
sin
menti,
che,
lo
stesso
Francese
Il
nella
«si
in
quel
che
anche
santuario
di
e
ai
mani
e
natio».2)
aveva
volte
nella
Bois
nna
a
in
preso
fitto la
conversazione
Parigi, ove
giannettina
di Madame
Il
Muse,
Duomo
ei
sospirava
alla
op.
mano,
tornava
con
47.
di
nankin.
alla
pareca
rividi
alla
cappello grigio corne
bleu, calzoni
cit.,pag.
Lo
ri-
Heine,
Vi'sitô anche
Tanzi.
lo
co' suoi
Enrico
Récamier
quotidianamente
ciotto bianco, abito
Harbibba,
villa
Lom-
corne
^aando, nell'agosto 1832, vidi Chateaubriand
dove
am-
per
signorili,giusta-
tardi
sempre„
—
delieati di
guglie,
più
davasi
délia
Mado'nne
le
No-
.
Raffaello
candide
sempre,
»
affreschi
gli
corne
cielo
stesso
se
lustre
l'il-
del
Saromno,
a
questo
sue
mannorei,
ora
di
era
sog-
perq
risoluti
dajllo Stendhal.
colle
ncia,
compolni-
*)
me;
più
squisito, dalle
mlava
i
récô
ammirato
ate
il
e
stile,
Majnzoni
e
oracoleggiava
e
dipingeva
sorriso
dal
dello
i suoi
a
persuasioine
Luini,
iiardino
bardia,
quesfca
Manzoni,, gli
parso
modi
avea
alta
Balzac
mirare
volte
veder
al
era
d'importanza
aria
spontanéité
tra
Chateaubriand;
vedere
che
strOj e
la
^preoccupava
quattro
o
disse
di
giunse
si
rités
vé-
monarchie».
la
e
deux
sugli stampdni.
ma
«Balzac
parso
tre
de
lueur
abisso
un
poichè
e
la
gli mancava
correndo
forma,
pensiero:
à
religion
Manzoni,
a
—
Lugano,
poi più
Abaye
passo
lento
le nose,
(Nota
del
des
e
pan-
Cantù.)
56
-
chi
di
studi
-
si soffermô
e
,artisti,
speciajmente
lungo in quelli
Puttinafi,del
del
Marchesi
a
del-
e
FHayez.1)
Scrisse
siero,
poi, suif
in
giomû
un
capo-nasccmdi
a
«Rien
—
vie,
du
la
comme
les
des
terre
Tantôt,
et
tout
piège
longues
rosée;
Pompeo
doute
et
des
plus p
art
A
statue, ed
di
a' suoi
tre
Goethe, per
i numerosi
lavori, un
délia
Urania,
un
a
Buona
nel
una
Duomo
e
Francesco
cose
libro
splen-
et
fleurs,
azur
puilsid'e
nature;
lourds,,
Belle
abitanti
des
nuées
une
pentie
ont
I
Madré
o
alla
la
poi
e
esagerata.
scolpi
Malibran, due
venerdi
statua
una
Savoja, la
di Alessandro
Beccaria
e
Eraanuele
di Vincenzo
Hayez, 1791-1882, veneziano, fu famoso
storiche,e
di Memorie.
visse
quasi sempre
a
Milano.
statue
Lasciô
in
di Venere-
Carlo
statua
tra
santo, che
Sant'Ambrogio, un
quelle di Cesare
una
colossale
gruppo
festa del
;
fama
quella città. Esegui,
d'Austria, il
di Milano
di
una
Milano, scolpi
Francoforte
di
monumento
in
Arti
di
la biblioteca
Tersicore,un
Filippo Emanuele
Como,
la
tempi godette di
Francesco
dell' imperatore
si ammira
journées
hommes,
di
ricchi
di
marmo
et
Marchesi, 1790-1858, scultore, discepolodel Canova,
richiesta
statua
la
clair^s-obsieurs,où
temps
des
de
soleil
du
est
des
dans
poi professore alTAccademia
moite
des
les
que
lequel agissent
sur
beautés
arrive
tantôt,
brumes,
grises. La
a)
les
lesquelles tout1
dides, pendant
verdure
fond1
et
et
est' le fond
temps
le
humaine
vie
l'atmosphère
est
il
ffiuoba!iÀi:
parte,
à la
plus
Le
ciel.
sole
pen-
nuuOle:
le
de
intempéries
saison.
est
fra
rassemble
ne
changements
il
cui
vicissitudes
les
que
(délia Maffei, questo
album
III,
Volta
Bellini.
pittore di
pure
un
57
—
qui
les
porte à s'harmonier
mais
Pair;
le domaine
bout
moral
faire
des
un
24
le
intanto,
lasciasse
ad
romanziere
verità,un
i
Mail
\rbibra,
âme
notre
».
Balzac^». l)
fosse
libertà
délia
accoiib
gonnelle
del
casa.
gelosia che
nel
veder
mogliie il Bal-
délia
superficiale
fervida
avreb-
amijeizia
più
le
«il
tendre, seoatnidbIVspressione
parola
voleva
essere
consolatrice
stretta
cit.,pagg.
di
tnano,
41-42.
délia
dal
di
aiu-
sempre
donna
suo
per
audaci
il Barbiera,
osserva
come
passant;
op.
loro
mo-
coniugale
marito,
-potuto azzardfare
un
sua
del
in
ey
alla
sua
vita
improwisa
cuore
la
Mn,
.
i
dalia
es|t
dell'assiduità
salotto
osservatore
avrebbe
dalla
si
délia
scambiare
supposition
tato
le
]"resso
e
benchè
niaggior
nel
e
il
prendesse
potuto
de
impensierirsi
dei coniugi Maffei
be
Honoré
quest'episodio Idella
Intéressante
[n
la
francese
sempre
jours
tou-
k renjdire
aider
nous
tagliato piel matrimonioi»,
esser
cominciô
pare
peut
souvefnir
le soleil dans1
briller
Maffei
conseguenza
È
Le
ciel.
il
1837.
Andréa
non
pour) rien
l'âme,
de
qui peuvent
«
di
réfugient dalnsi
se
comptent
ne
la vie
dans
et faire
avril
qui
pas
moyens
l'air pur
«
et
beau
qui
instabilité
cette
avec
ceux
pour
qui n'est
ce
—
gc,n-
sorriso.
58
-
La
suai
dei
poesia
po' t'roppo
ndL
col
Maffei;
salotto
Impero
tempo
strideva, per
di
adorno
le
le
gravi
colpe
Maffei
alcune
aveva
Tribunale
al
volte
sobrie
volte, invece,
caffè
dove
glese
quali
volevano
mento:
fra
accorreva
sulle
pe'
corne
doveri
Barbiera,
graziosissima
[donna
di
casa
riaccompagnarla
le
tutte
sce:
abito
riva)
la
color
rimane
larva
!)
a
che
del
di
rosa
sala
e
(il
solettjae
caprice],
festa
e
non
ballo
tornato
ferve
se
vjajniio:
ne
nel
alloua
vede
12.
per
fini-
e
suo
prefe-
meppure
immagina
m^aiito. Angustiatfa,
Babbiera, op. cit.,pag.
la
presto,
sposina
che
che,
di
bon
ma,
sarebbe
povera
colore
letl-
conduce
festa
una
sfilano
la
i
segno,
sera
La
casa.
danzatrici
i lumi
smorzano
a
tal
a
Fulvi^a Scotti;
promettendole
scompare,
d'una
cosi, indifferen-
«una
sposiha
délie
avVeni-
menomo
coniugali giunse
il
narra
re,
opè-
ballerine,
gli starnuti».1) La, chiamiamola
nei
in-
nuove
gli amori,,
corona,
sposa;
moda
l'arrivo
misteriosa,
di
alla
sulle
e
l'ufficio
gli amijci
vestiti
ogni
conoscere
tanto
con
icantanti
visita
una
tera
si
del
moglie;
alla
premuroso
gli elegantoni,
balli, sulle
la
verso
francese, questionavano
o
su'
in
mo
pri-
eleganze
d'Appello, dopo
accorreva
altre
sua
del
stile
del
.
impiegato
za
suo
poltrone
nello
tutte
del
prosa
sfondava
quale
salotto
e
Idella
altro, un
»
Il
«
ideali
confronto
pesante
corpo
-
chi
60
-
Clarina,
Cara
Io
«
che
temo
Tribunale,
mi
non
studio
del
conversi
egli
tino
e
délia
nostra
studi
è bastante
mia
ste
lui
a
dalla
mia
tera,
ed
moglie
Ma
le
inerzia
anzi
trattenere
condotta
trentasettfannimi
cerchi
di
di
ben
un
fa
abusare
ed
questo
ialtro
temere
délia
fine
io
di
que-
siei
Balzac
si
uscirei
non
let-
lunga
mûa
che
tanto
signore
e
degli
ne
di
signor
uomo
che
cose
gratissimo
un
ciô
ha
appoggiata
invjiarti questa
sarebbe
dove
adunque
notturne,
ore
per
mi
del
matf-
cultore
al verso,
sola
sanno
visite, giacchè
sue
stile ed
visite
io
sono
del
fine,
italiana
Tu
sole
aile
riconoscere
gli
tutta
è
uscis-
tutti
ore
senza
aile
cara
rifleto
e
famiglie
Fesser
coperta
allô
se
sapesse
nella
Ne
sconosciute.
l'oggetto; e
limitassero
cortesie
ebbe.
mia
gli occhij
moite
le
fre-
corne
straniero;
nostra
e
riputazione
unicamente
Tutti
ore
alljo
poco
Ora,
parole
trascurando
non
quasi
mie
célèbre
inviti
è
m'asbolU
madré.
casa
sera,
dalla
la
aile
Balzaid
contrada;
poco
dal
due
aile
di
veduta.
un
(ditua
in
passa
Se
signor
La
non
che
questo
trovato
pur
H ayez.
bocca
a
che
col
tranquillo
dalla
sero
allontanarmi
ingegnerô.
pure
desidero
animo
cou
Va
passerai
e
difficile
mi
nostro
quentata
sarà
mi
tuttavia
vedi,
Clarina,
-
grido.
di
parmi
l'esperienza dï
con
fondamento
tua
buona
fede
ch'ee
del
61
-
giorno
d'un
e
Yenezia
a
mi
ha
tarsi
non
suoi
anche
in
(di scriverti
adulatrici.
"\
giudicare quanto
bene
egli
finissima
del
ed
educata
fama
che
bruttezza
dalla
(del
incsperienza
La
L'ingegno
ed
alla
lella
di
l'amore
me
offesa
indole
e,
per
Non
tutte
mia
che
le
subita
di
che
i
allô
gli
salvartï"
del
pubblial-
dinajnzi
di
del
chi
sa
cimr(e
sei
tu
cnigljore
averti
di
e
injajt)
irrillessLOjue o
sdegno.
Non
["er-
invkliabilc
acquistataeolle
questo
buoni
credere
possa
non
ed
sag-
Parigi
pieghe
per
carità, quetlla bella
fare
colla
Ne
ti dredono
sappia
ti sei
quali
si
mezzi
Clarina?|che
"";! insnjlata
troppa
j)iilazione che
bontà.
e
io
quanluiiqiie
mai
per
Milano
e
irresislibile
Pensa,
mente.
quali
sparisce
forza
voglia
sua
e
opinione
deformità
stessa
la dojnna
conosca
volto
suo
daHa
e
romanzi
i suoi
d'immorale.
e
nofn
insidiose
dissoluta
la
città,
se
abbatferne
per
che
libertino
di
la
civette
giovane
principî. Aggiungi
dà
sedurre
colle
adoperare
che
certamente
sono
gli
Ed
quella
lettere
letto
debbano
gia
di
hai
Tu
che
richïamato.
che
Tarte
e
galanti
tutto
due
affret-
per
senza
distrazioni
aile
d'in-
sospetto. Egli
questo
Mllano
a
poeta
soggiorno
un
l'abbiano
già finjiti
mezzo
del
"
ma
sog-
d'un
meraviglie
tante
Parigi
il modo
Irova
in
confermato
a
affari
dirsi
puô
brève
suo
fantasia
la
per
rapidamente
scorre
e
che
romanziere
eanto
scritti. Il
pe' suoi
entusiasmo
luo
-
slraniero
amabiili
abbandoni
rilue
62-
-
Milano
lasciandoti
Ora
morso.
vente
di
remo
délie
che
lunghe
mi
è
si
questi
mi
non
lenzio
délia
délia
gelo
duto
ma
sera,
che
a
solo
fosse
cou
qui gli
ma
determinato
*) Era
ve
mon
ti
rosi mile.
mi
délie
tuo.
dalla
larlo
e
di
tante
pari
io
voci
che
in
ve-
onoratio
rammarico
da
sold
faraunio
i
Lucchi
il buon
ne
bocjcja,
sonp/
amico
che
ita, mi
soin
alcun
la
jmedesimo.
giorno
donna
effettb
sua
are
ve-
mattina
Se
io
Que-
averlo
terrô
senza
qual.e
conoscendo
a
si-
cogli a^ltri alla
veg*ga
délia
so
avresti
non
l'anima,
una
io
ore
liber amente
possa
di
d'una
somma
consigli suH'animo
sicuro:
tutta
Io
que
il
più
Taccioli.
buona
compagnia
alcune
te.
an-
è cois'a
assai
potrô sopportare
non
che
di.... ben-
non
caso,
délia
Balzac
di
egli passi
miei
ti
in
cosi
franciesje.
sfacciata
dimenticarsi
potrà
i tea-
conbsoenza, di quelï'aii-
e
paggio. x) In
signor
del
incresce
inuova
Torino
da
il
tua
non
in
stita
|mi
ma
salute
spettiacolo e
partenza
quella
f;adel
riaprono
giorni
gran
Somagjlia
st'ultima
se
faccia
piaecia,
me
di
soe
una
dod"co.
o
esci
compagnia
si
allô
sera
alla
l'epigramma
chè
brève
dieci
frappongono
Anche
a
In
qualche
passeranno
in
rinfiorarsi
cosi
al ri-
aU'ufficio
passeggiate
cara.
od
migjliora
prendermi
Vedrô
tri, andremo
cor
stagione
vieilli a
casa,
tanto
la
che
amico.
nostro
brafociio al dolore
in
ver
Io
giorno
correvano,
ti
cota
amo
mi
vieni
non
vera
più
e
non
63
-
dunque
necessaria;
chi
guardo
occhi
con
venisse
rapito
-
vigilaati un
tamente
amante
dice
scritta
in
un
Prima
di
tuttio ci fa
mente
si diceva
tempo
^erati. Abbdamo
che
e
d'una
lui
in
alla
Lo
udizi
Maffei
e
già
dolnna
sua
che
io
EgM,
fra'due
in
iini
deU'onesta
nente
lettera
dal
italiano:
il
suo
Ecco
si
Balzac
ritorno
/e
ri-
audace
a
che
fu
idée
di
tutto.
E
puo
alla
libertino
u|n visiio-
grand^zza
ente
da'
arguire
Maffei,
i rap-
giustii,
dalla
invia-
Parigi, datja corne
ci
piaoe
il
dice
ujn
esorbitatiê
amicizia
Barbiera,
solatrice
con-
crediamo
più
uomo,
aviessero
del
parola
non
cioè
esser
corne
aria.
non
ma
timentale,
sen-
un
era
fra'ncese
perseguiva
caslelli
dopo
a
Parigi,
un
e
i
!i
romanziere
in
cornera
zac
Bal-
al
sono
Egualmiente esageratii
arnica.
del
milanesie
li credâamo,
délia
un'idea
mai
nascesse
contrajria-
colta
ch'egli
géniale;
te-
mairtitjo
intonno
bisogno
aveva
immorale.
un
società
detto
cter-
forma
crejduto; con-
Noi
giustiitali giudjizi?
Erano
fu
un
onore;
si credeva
e
».
suprema
pel passato
nella
che
vedere
proprio
poi d!i quanto
del
di
momento
si era
quanto
a
ANDREA
Il tuo
lettera,
questa
del
geloso
e
mj
se
îdi dolore?
morrei
cose
nerezza!
che
tesoro,
«
Quante
s'io
biasimarmi
potrà
riportare
dit
inéin
64
-
-
Novembre
«Grazie
che
mi
liziosamente
lotto
le
e
voi
Maffei»,
il
vi
chiamate
che
e
che
e
amatjissimo
vostro
ho
passatfe
«la
mi
io
perché
sa-
qufQlla chie
e
piociola
grakide
pjosto troppo
un
occupa
dal
tia de-
mi
ïamilîarmenfce
memoria,
permetta
que-
espressione.
«Siete
lano
stata
mi
verrei
fanno
una
uomini,
questa
povera
«Non
mi
dunque
poichè
è
mentre
che
persona,
facile
non
«La
di
tro
délia
in
vo»i,
de' nostri
in
ancora,
si
era
in
avuto,
a
discrète
con
di
chè
ayejvp
Londrla^
cert)a
una
lui
tro-
Lon-
da
a
corsa
sua
vagin ta
Puttîinati: l'ho
ritarno
suo
ha
la
troppo
Sanseverino
contessa
me
l'ho
quando
non
ha
accusato
quando
£avoro
che
Mfc-
il
durante
viaggio.
quale
ni,
di
è venuto
non
al
torto
durante
stato
di
che
giorno
un
lui
a
abbiamo
mente
spaventato
Ditegli quanto
pensato
fo"si
se
qualcuno
ne
detto
avete
neppure
dra?
consultare
medici
Franeia.
tanto
varmi
pjaura;
gran
Parigi, a
a
I
m,alatja?
ancora
grandi
Do
mandata
che
serate
mia
sta
Mi
aviete
rievoeato
stessa
nella
djella Jettera, profumatja
«cara»
ricordo.
1838.
farà
era
ad
non
i
motivi,
s'è
cojn-n
cojUera,
calmatja?
ajmarei l'Italia,
proprio
un'opera
sobbalzare
collera
lasciata; questia
conosco
di
in
intitolat'a MassimiUa
più
d'un
cuore
ita-
65
-
Ma
liano.
di
quella
neppur
ho
più:
muove
vi
oosi
son
battuto.
tinenti
tutti
profondo,
il
che
giata
commedia
La
non
Questo
ad
malattia
lie ha
tore
mi
e
in
in
altri,mi
la mia
proibito
aveva
fra
compiuto
mentre
vie, è
quin-
oosi
fondo,
pro-
da
com-
contempp-
cagionato
cui
pic-
una
guarisoo
ora,
il dot-
risposta, perché
di scrivere
lei.
una
segreto
da
per
per
le
incognito
un
sono
pasjse^g-
questo
prova
infiammatoria,
ritardato
è uln"
per
ha
in
tempo
vagavo
ho
un
non
Milano,
un
che
io
a
davvero
s ara
lavoro,
oamente
i
metterô
la
giorni, ma
di
che
«
thè
per
im-
molto
ci vuol
meditavo
il vostro
ipiuta;1)
noi,
dico
non
ta,nto
cuore,
conosoermi
persona;
ma
che
sorseggiavo
!ia
mia
stanca;
fra
e
com-
proelamano
vogliono
grosso,
délia
giro
sul
mi
detto
molto
ma
che
che
Sia
minuti.
cinque
mi
non
d'altronde
Trovo
e
donna
callo
un
coloro
profondo
uomo
bella
fatto
ingiustizieche
aile
awezzo
una
è stato
-
qualsiasi cosa,
lettera.
-Sono
aodato
rinunziare
uto
i
Italia
settimana
li
nella
a
Balzac
nella
in
sua
Italia.
ho
Turenn^;
viaggio autunnale;
Roma,
se
i denari
titolo La
lia per
vi allude
dolce
primavera, perché voglio
metropolt
che
u.
mio
santa
nella
Salzac
a
al
mia
Dio
vedere
vorrà
guadagnati
demoiselle
tor-
de
che
colla
magasin,
Correspondance,
5
e
66
-
commedia,
che
dato
-
Topera
profana
abbia
sucs-
cesso.
agli ospitiidel
«Ricordatemi
Lugo, Dolcini,
la
ai
aria
scoprire
ho
tenevo
tanto,
miei
la
la
mia
perduto
per
alla
qualcosa,
benevolenza
délia
fessa
con-
l'elemosina
fatemi
i
presentatele
sopratutto
e
ubbi-
astuzia
vostra
ditemelo,
visto
de'giorni
son
Milano
il
e
bianca
«Non
giornale, a
Giglio
nella
pronto
che
perché
nel
sarà
«Trovate
x) Del
dolci
e
Lugo
e
délia
società
nota
vine, amico
2) Lo
qui
délia
stampato
mille
che
oose
occorre
Pezzi
si è detto
milanese,
era
un
so
non
che
per
si
annoy
quèstfepoca.
vorrei
che
caro
un
altrove ; il
fiore
Dolcini, délia
elegantissimo
e
colto
gio.
Maffei.
Sposalizio délia Vergine, délia prima maniera
faello,che
del
sarà
non
prossimo
per
quall
riveduto
graziose,
quanto
«cavalier
al
di
del
mese
deila
bianca.
tradurlo,
primo
camélia
marmo
il testo
promesso
Yall"eiper
non
poetiche
ho
cui
biahco
all'editore
abbiamo
una
rioordarm,i
di
dire
fate
che
sogno
guglia più
délia
statua
e
Rafîaello,2)
di
Duomo
il
sogno
jdel più
dimenticate
Maffei»,
cui
sopratutto
bianca
più
in
di
quadro
insiemejma
ancora
più
tutti quanti»,
«
omaggi.
«Vi
più
e
nella
regaluccio,
questo
e
Ma^ffei»: prendete
«piccola
mai
oome
i)
deporre
più gentile
Sanseverino:
di
Pezzi
di
délia
piedi
vostra
quale
Giulietta
dimenticare
senza
dienza
la
salotto:
vostro
conserva
a
Brera.
di ïtaf-
recchie
anche
délie
Del
dedicô
ben
délie
Tommaseo,
dopo
scrivere
del
disvischiare
Balzac^
del
il
7
aprile
che
«
Ces
il Balzac
Qajntù
are
sui
manzi
ro-
tanto
per
franoesi»,
parole
sia
Niccolô
seviero
panie
1837,
giudici
simili:
e
E
.
romanzi.
Parigi,
alquanto
gl'italianidalle
scriveva,
—
Da
volta
....»
sempre
consigliato
aver
Janin,
suoi
furon
opère.
articolo
«un
dei
otto
sue
qualche
te stual 'mente
e
resto, gl'Italianinon
spassionati
a
Shakespeare,
parti intere,
italiani
ad
di
commedie
queste:,
com|e
oostà
accarezzato
me
....
ne
duole
Son
bari.
di
vivono
l'Azeglio
è
i bachi
un
d'un
nobile
il Balzac
e
di
que'
che
nuzioso
egli
dice
giudicherà
tutta
scoglionati
che
lettera
alla
medesima
moglie.
Parigi
ma
disse
me
Dite
si di
Torino
che
aveva
ora
che
quanta
dai
avranno
voce
riso
raccolta
certe
si
c'è:
quattro
délie
da
d'a/felto.
costui
fosse
non
rante
igno-
cose,
seco
che
potenza
pittore mj-
fantasia
credere
bene
la
maniera;
di
del
ridicola
cosa
per
senza
materiale
lasciava
e
la
a
a
piemontese.
una
parte
Manzoni;
E
gusto.
e
L'Aze-
sapete.
al
manierato
creano
che
Milano
*) Era
a
resto, stérile
vero
donna1)
Di
si
délia
del
È
fi no
scrivente
bassa;
voi
galanteria milanese,
crassa
è tenuto
piaghe;
nostre
presentane
quel
codesta
a
che
po* su
spropositi degni
le
caro,
Bar-
di
invasione
nuova
mio
doveva
lo
non
resto
d'una
queste,
queste
glio
che
più
gli
Andréa
sue
la
una
Sand?
uscito
la
nobilucci
villanje
Maffei
nella
69
-
(mi
i villani
perdonino
fora)
E
-
ingiuriosa
questa
».
oltre:
più
e' dice
Récamier
délia
«
—
maie
perché
severa
a* suoi
perché
lei scris-
....
società
la
di
lei
Récamier
si
contenuta
dice
délia
romanzo
un
più
è
Girardin
scritti;délia
se
meta-
ci
vada
e
bene
Non
razza.
sua
fior
tutta
di
già
che
dalla
anche
li
altre
let-
gente:
».
sbadiglia....
Ettore
Verga,
del
Tommaseo
tere
«È
nota
aneddotica,
al
Senza
nei
in
circoli
Cesare,
1836
entusiasta
egli
"
di
Il
lui
a
Verga, Milano, L.
2" Il
salotto
3) Vedi
il
esilio
di
al
dell'autore
A.
di
articoli
Piazza
il
solo
Niccolô
F.
délia
Cantù, édite
ne
Ripardel
Tommaseo
a
in
questo
arnica
buona
Tommaseo
ed
sul
di
Milano
entusiasmi^
sua
Père
il fratello
La
(1834-1839),
„
Cesare
Ral-
discussa
ai
Gazzetta
colla
Rarbierla,2)
alacremente
fu
storia
festeggiamenti tnon-
lunghi
Non
1837.
primo
del
una
*
di
milanese
1837, 3)
nella
d'accordo
era
!" Da
lettere
in
e
aggiunse
riferire:
Ignazio Cantù,
esagerati quegli
trovare
ai
Topera
che
esaminava
i'ebbraio
società
quei giorni
cogtiloredel
lava
quella
perô
letterari.
la
pregio
vi
e
pubblicazioni
dalla
accennare
fu
è
,1e quali
tra
dani, aggiungerô
Goriot
Cantù, *)
alcune
per
l'accoglienza fatta
zac.
pubblicô questa
nota, che
intéressante
—
che
illustrate
da
Ettore
Cogliati,1904.
contessa
capitoloseguente.
Maffei, parecchie
vol te
citato.
70
-
Voce
po' più
«
ogni
si
Verità,*)
délia
onesto
contro
In
da
1837,
il
Milano
72,
numéro
Milano, protestava
nel
Quanto
parole
aile
di
questo
miniscenze
la
Manzoni,
Ulrico
Ne
dizioni
Mazzini,
presenti
menso
intanto
m'essi
me
a) Vedi
quale
délia
quella
vuoto
la
la
del
chiamano,
stembra....
il
délia
gente
».
capitolo II.
proposito
nelle
Re-
Alessaiidro
S[tampa],
in
amici, MMlano,
suoi
un
poco
dopo,
Giu-
articolo
sulle
Con-
dal
Francia,
in
romantica
francese,
che:
scriveva
—
letteratura
e
esacom-
«l'imaccolse
Romahticismo
volgare
—
téressan
in-
sono
298».
Balzac,
lasciato
a
Cantù
letterafura
la produzione
minando
presa
il
Tommasieo
del
Balzac,
giudice fu,
severo
jneno
cor-
1837).
marzo
Stampa
famiglia, i
sua
Hoepli, 1882, I,
seppe
a
S.
(II, 138):
di
quella
dal
pubblicato
passo
Francfort,
contro
del
dello
proteste
cor-
Gazzetta
amabili
pel D'Azeglio, presentatore
le
de
giornale (19
poco
una
délia
direttore
suo
roman-
quella idolatria,e
vivacemente
rispondenza
o
Defendente
Journal
al
corne
scatenava
grande
nostro
censurava
Lambertini,
buon
si
e
soonvenienti
meno
Balzac
pestilenziali
del
il
un
lontano
cloache»,
essere
termini
rispondenza
tenersi
ammiratore
doveva
che
Sacchi.
S.,
andava
ch'e dal
materie
délie
puzzo
D.
un
ziere,
délie
contatto
dal
almeno
quale perô
dovrebbe
uomo
dal
fa
la
dichiarava
quando
oltre
-
leggera,
immcAraïe
co-
coime
V.
Balzac,
di
di
G.
G.
romanzi
Zecchini
B.
la
opuscoli,
difesa
di
Articolo
assai
rari,
pubblicati
de'
articoli
favore
una
mare
o,
fesa
e
ahche
Difesa
di
primo
idée,
sue
délie
delVorwre
una
questi
delVarmi
un
finito
la
opère
gli
in
in
Mi-
o
Tof-
difesa
e
for-
per
délia
sua
ossessione.
vera
opuscoli
l'altra
anno,
Specialmente
sue
la
pubblicazioni
Venezia,
in
due
romanziere
o
varie
di
durante
famoso
mesi
biblioteca.
Italia,
Milajno,
avrebbero
lui,
dopo
di
le
ri-
in
l'uno
in
il
se
sei
e
diventarono
persona
Il
giornali
vera
délie
Italia
in
contro
o
che
Balzac
l'esame
stesso
Crediamo
rimasto
se
Balzac
Balzac
-
Cantù.
del
trascurare
pen-
romanzi
dei
e
Ignazio
doversi
dopo.
poco
di
dimora
délia
del
Balzac,
dell'Aureggio.
non
permanenza
De
-
racconti
dei
-
storia
sembra
ci
Àrticolo
-
Parole
formato.
Vaglio.
nel
-
Fer
Balzac.
del
Esame
Aureggio.
Balzac.
del
-
-
di
di
signor
Awenimenti
Marana.
Les
nei
italiani
dal
oltraggiato
-
recensivo
sieri
italiane
Lissoni.
A.
personaggi
e
armi
délie
dell'onore
Difesa
ha
italienne
questo
titolo:
oltraggiato
dal
72
-
signor «S
rigina
Militare
délie
liani,ai
Antonio
ualleria
in
quali
Lissôni^
è caduto
gûardo
ia
nella
il
di
tguerra
Il Lissoni
andando
lano,
cia
Montefiore,
Diard.
A
l'esercito
e
tutto
altissimo
J) Oltre
le
piani, Milano, 1818,
pendio
1844,
dal
ed
1796
di storia
una
una
con
al 1814,
italiana
délie
militari
Milano,
1847.
Mi-
cominri-
errori
présenta
e
una
di
mastro
che
egli dice
Vera
s'aveu
guerra
e
e
di
Napoleone
ta
dal
1792
imprese
al
nel-
reggi-
un
procOc-
pià
de-
pubblico varie
ed
Parini
di Laubent
illustrazioni,Torino, 1839,
militare
Storia
di
quartier
Dialogo
un
Storia
gna,
Spa-
Marana,
Balzac, scrisse
quali ricordiamo
l'Ardèche, tradotta
il
Suchet
il
in
italiano, il capitano
nella
l'opuscolo contro
tra
opère,
ci
d'italiani,elle
ônore
ciale
uffi-
1859,1)
Les
primo,
tdel maresciallo
quasi
mento
al
esso
un
del
proposito
fu
piazza
la
provenzale,
un
che
combatte
e
fi no
in
d'awenturieri,
coppia
degli Italiani
foga polemica, gli
Balzac
ri-
specialmente
il racconto
bella
con
esagerazioni.
ciato
esule
poi
storici
milanese,
comandô
l'esaminare
con
levandone,
le
1848
errori
valor
Napoleonico
nel
pagine,
1812.
del
(1787-1865),
che
e
del
di
63
tutto
romanziere,
Spagna
nell'esercito
in
ca-
Libreria
e
alcuni
diminuzione
una
Storia
délia
ufficialedi
Tipogr.
confuta
Pa-
faite dagl'Ita-
antico
Sono
1837.
l'autore
errori
Spagna
Milano, dalla
—
cui
molli
Vifa
délia
scène
di
guerre
Rusconi,
nelle
sue
ai
Canfutazione
e
Felice
vielle
Balzac
—
un
Apde
Com-
1815, Torino,
dei soldati
italiani
73
-
lestabile
riputazione
militare
meta
uantavasi
punto,
Khe
e
ne
gli
aveva
forse
délia
fucile. Queste
Italia,corne
ali
Vesercito, e
piacere
i
fra
era
délia
ufficiale
italiano
in
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disonorava
questo
italiano,o
taliani.
Presa
preda
a
nello
in
d'una
sguardo
modo
di
giovinella,Juana,
gliuola
care
una
d'una
e
la
considerevole
cresciuta
tal
e
virtù
a
délie
una
mei
composta
nel
contrade
in
sono
s'incon-
spagnuola.Egli
l'origine:
era
che
quale
l'aveva
délia
casa
voleva
fi-
signifi-
affidata, cou
denaro,
moglie,
nella
d'i-
furore
conosce
sua
let-
l'esercito
nella
di
di
giorni
tutto
nome
e
del-
alloggio
somma
Perez"
nella
ne
Marana,
avventuriera,
cante,
essere
bellissima
trovar
in
l'avventura
present'atoal
sue
di
colpi
incendio, Montefiore
grande
un
le
distan-
piacere
Tarragona,
battaglia, mentre
délia
fa
d'assalto
hen-
giouani
dell'esercito
quella parte
tano
capi-
di
di
primi
più
prudenza
sua
di
tutta
poteva
battaglîa.Un
tore
a'
spac-
prudenza
lega
una
U-
stimavano
lo
potevano
bellezza
la cui
occulte
cause
ad
non
poteva
cîie
Monte-floue,
del
tfero
proprietà
sua
spiegate
parole
non
da
mon
la
per
di
al sesto
il soprannome
poluere
ad
scappare
ufficiale
»,
Vesemplare
acquistato
tfrc Vodor.e
e
camerati
condscevano
de' corvi,
za,
i musiacchi
i suoi
ma
abbigliamcnto
d'appartenere
arricciarsi
camonti;
Il Mon-
privata.
civile,pretendeasi valoroso^
mondo
ncl
sapea
neay
«
meta
e
vita
nella
di
tefiore, capitano
-
che
a
un
mer-
l'avevaino
Montesempîlicità.
74
-
fiore
riesoe
e
in
pone
p rende
la
presse
plieante,
di
che
figura
cou
Viltà
di
La
lui.
cui
sua
%orsay
era
il
ha
vinto
In
da
anni
tre
dissipa
hanno
d'una
chiaro
retto
in
delabri
blica
deva
galcra,
è
già pià
Montefiore,
e
che
è ritenuto
che,
al
ma
sut
d'un
che
uomo'
gente,
ha
fatto
un
ricchissimo.
grande
d'aff/ari,prati-
eseteitato
uùmo.
sopra-
e
in
furto
nelle
e
povede' cfàn-
dalla
Torna
cospicuo
strade,
un
dellinfamia,
accorlo
giuoco.
riuoluzione
la
po'sfo percio
banco
è
sostanza.
fulgore delVdro
fu
Diard,
il
lampft, mavxderebbe
tolterato:
lopiniane
un
Van-
per
sua
dopo
che
Diviene
infamante.
délia
la
ne
gruzzolo,
passione,
che
principio
il ladro*neggioy
cando
al
il
posta
è
no*n
quegli uomini
con
computisÛa,,
bel
mOlta
con
moltlo
quartier
dipldmatici.
quarti
tre
è
cùnfidato
un
terribile
una
Egli stringe relaziom
tutto
riscontro
il
valante
ei
pur
La
egli invoça
provenzale,
i
sup-
Pitaliano
fa
fa
aurebbe
sor-
ooltello.
donna
coniro
accumulato
perô
lui
testam0nto\, forse
suo
iipatia de' militari
che
minaccia,
notturno
un
sotdato
ne
lo
minaccia
dal
ca-
giunge
giovinetta, la quajle
che
nessuin
nella
che
lei,
aguzzo
délia
coraggio
(Diard,
ma
un
alla
ricca, è idopo sposata
mastro
lo
quest'episodio
al
seduzione,
notte
una
di
figlia,e
je bella; dinanzi
perdono;
Ma
madré
morte,
in
di
più volte, di notte,
la
improwisaniente
non
mezzi
Idella fanciulla....
meretta
la
i suoi
opéra
penetrare
a
-
doue
in
pubse-
scena
matrimonio,
Egli s'incontra
con
76
-
scimento
sione
il
corne
del
racconto,
famoso
awisa
rario,
non
la prova
più
che
bello
che
donna,
deU'ingegno
che
ella
fu
che
superbia,
nuta
a
gusta,
tanta
la
potenza
ingegnosa,,
mal
ne
di
nettarci
talento
ha
voluto
da
e
fosse
verace,
da
virtù, che
Non
vile
schiava,
del
impera
chè
sua,
e
e
grandezza,
tua
è
madré
montare
non
Parigi
sincero
sia
au-
nelle
cosa,
fa
ora
Tinvidia,
qualcuno
da
più
menzogne
onjde
E
mia.
corrono
le
ve-
madré
la
délia
di
Adopra
chè
ancor
medesimo
suo
quella guisa
a
nazioni,
perversità
bruttare.
solamente
a
una
madré
si
ma
informarsi.
sempre
-
virtù, di gran-
scuola
qiielle macchie,
la
il terne
vergogna,
di
è,,
non
superbo,;
ingiuriose agli Italiani,chiarito
di
errato
cui
eccellente
délia
conversazioni
a
di
fatto, che
figlia (la Fiwicia)
idi te
dire
al
poichè
alla
moite
a
il
guardala
suo,
figliuologuarda
dawero
il
tutti di
all'Italiia
quasi
a
Fa
saggio allora
vero
rivolge
....
sapienza,
a
si
del
«
—
»di correggere
esemplare
un
corne
e
di
il
e
dice:
poco
l'esame
cenno,,
vil ta, una
riesce
rende
guardare
in
sicura
cosi
e
dopo
il confessarsi
una
no,
d'animo,
si
gli
e
il prepotente,
è,
grande
ma
un
ingannato,
corne
ne
Si è dato
quale
il passato,
dirsi
dezza
e
creazione
la
vile
cosi
Montefiore,
romanziere,
ammendare
se
italiano
personaggio
accorto,
è
dell'oppres-
Lissoni, d'unique, disapprova
d'un
il
XVIII, prima
austriaca.
Il
al
secolo
del
e
-
giusto,
sapiente,
che
il
de' tuoi
ti
porta
com-
se
la
77
-
calunnia
è
il
te
da
è da
è
corne
dalla
mente,
da
ingrato,
emuli,
tare
le
non
è
de'
il
se
vittorie
fece
délia
è opéra
in
da
conoscen-
ti cada
non
i benelizi
glorie degli
le
il vol-
invidioso;
obbrobrio
vituperio, in
da
magnanimo,
di
leale
franj-
Fra
lissimo
Zecchini,
altre
libro
che
e
piacere, perche
nali
nel
mcmorando
nel
Bianchini
lodandolo
timenti,
signor
casi
di
Balzac
Vedranno
faccia
i soli
francesi
magnificando,
il
délie
vanto
vittorie
sia
di
pa-
atti
moUi
di
]?erquanto
délia
nostra
mai
esagerando
e
Ita-
eroe
sarà
non
*e
vedi'anno
un
che
con
Ispagna,
miserie,
strazio
nostro, perciô
meriti, s'aiToghino
in
nefandltà,
deU'onor
l'onore
bel-
un
connazio-
in
di
fama,
tutto
re-
leggeva:
i loro
tremendi
virtù.
di
un
esso
scritto
antico
del
senza
Tarragona
di
eroismo
oltraggi" di
^nanhnità,
ha
corne
assalto
di
si
valorosamente
Vedranno
di
su
ac-
47,
numéro
suo
Vi
cose,
vedranno
un
Vaglicx
gl'Italianilo leggeranno
combalterono
o.
nel
ch'egli (il Lissoni)
«....
—
le
//
Italia,e
periodica, giornale
Venezia,
B.
G.
di
strizioni.
in
1837, pubblicava
novembre
articolo
chiasso
lelte ratura
litatissimo
loro
noi,
proprio
»
antologki
il
di
il celare
tacere,
da
E
il dimenticare
se
altrui
certo
L'opuscolo
25
devi
che
in
il ritornarla
scellerato.
esser
compagni
cosa
cese....
forte,
bassissimo
appieno
mai
il sostenere
peggiore de'delitti,se
l'ingiustiziaè
vantaggio
-
che,
i loro
consentlto
luminose
a
ripor-
78
-
da' condottieri
tate
sima
di
parte
si
ria,
lano,/"er Luigi
n'appuycrns
in
«
—
la
quel poeta.
Richiesto
studio, lo
Il
fondo
lavoro, lo
di
dovrebbe
Balzac
*) Délie
traduzione
varie
da
di E.
Labaume,
duca
e
la
Voltaire
che
di
vi
Racine
fece
di
perché
lo
fatti
stesso
neille:
Cor-
su
Racifne
è
ha
che
scrivere
a
al
applicare
potrebbe
su
già fattof,,
penna
fatti in
a
Balzac
opère
sarà
tutta
in
ma
ognor
délie
Eunofpa^,
scrjittore
qualunque
quest'argomento;
di
che
analitici
gli elogi
furono
la
ritoccare
ammiratore
rifeiiisce
pagina: bello, poetico,,armo-
cader
volesse
le
De
si
zac
Bal-
Balzac,
signor di Ferney
studio
Dopo
nioso, sublime.
De
A
che
De
di
ch'egli aveva
non
ciascuna
a
opère
lavoro
stesso
si
le opère
su
Voltaire;
rispose
meriti
ardua.
elogio
il
gine,
pa-
legge:
Racine,
di
imprendesse
non
si
prodigiosi
éloquente
ma
trentacinque
spécial parola
poetico
il brève
epigrafe: Glissons,
tutto
iinpresa troppo
qualche
merito
vi
i
Aureggio],1) Mi-
Pirola^MDCCCXXXIX;
Jn
principjo
Enumerare
meno
majggior glo-
semplicemente
paire
seguente
Sono
pa.
sarebbe
Gas
ai Giacomo
frontespizio è
e
la
intitolato
è
di
pensieri
y
volte
bellis-
anzi
».
.agli-Italiani...,.
opuscolo
Balzac
sul
Italiani,mentre
gloria, e più
debba
Il secondo
De
-
adfun
coinces
umiso
di
pubblicate dall'Aureggio,ricordiamo
lui fatta
délia
Campagna
Milano, Canadelli, 1836,
polizia,sestine
del
e
I
1812
in
la
Bussia
tedeschi,VArci-
semiserie, Milano, Maiocchi,
1848.
79
-
parti
tal
di
parlare
di
bel
questo
le
censurate
soltanto
lessero
alcune,
Ma
dell' autore.
valorosi, che
mente,
non
gli
di
De
fa
nemico
Balzac
nelle
scare
che
non
intorno
di
esporrô
raerose
lcjnza, chè
in
me
De
là di
fatta da
alcune
si
bersaglio,
fa
Ixîii
lo
Dopo
di
appeùa
più
scopo».
queste
moltissimi
io
leggermi,
che
n'è
E
costo
poi
pe-
parlare,
a
accreditati
giornali,
da
darô
di
li
tanib;
questo
le
nu-
la
mia
sen-
a
chi
avrà
mia
deH'impressione
Ne
sommo.
too-
pcrsoinalità *delle quali
délie
questi atteuitati
mentre
chi
già
non
conto
tutte
su
non
Balzac,
son
non
chero
rano
spesso
in
essere
tutto
si passa
in
credere
talora.
a
anche
Balzap
farlo
freddo
che
poco.
De
a
vogliono
brevemente,
di
opère
bon
opère,
pcrivere,
a
eruditi
ancor
delitto
un
quantp
aU'individuo.
Io
la
dissero
prolisso, e
lui
tal-
pensona
per
que'reputati
si
ne
passiva-
di
degli Italialni,
che
questi difetti,
da
che
dire
del vizio, nel
trionfo
descrizioni
certe
di
meno
alla
analizzarlo
vollero
sparlatore
e
lessero, o
que' scrittbri,quan-
di
principalmente
nell'apporgli il
le
pregiudizio che
giustizia, eglino
resero
«Si
a
posso
eonvinto
sono
vilmente
tacendo
tunque
parlarono
mi
non
un
anche
estende
si
volta
clie
moltissimj
in
esistere
alcune
ingiustament^
venendo
paese,
produzioni,
sue
in
mejntjre
Itfalia,
in
autore
—
promulga
anzichè
disono-
colui
che
—
parole, l'Aureggio inizia
racconti
e
roma^izi
del
l'esame
Balzac,
e
-80ti il lettore
no
il
veva,
aveva
de' suoi
che
Le
Père
Noi
le
in
des
È
sua
pen-
Cousine
La
part^
gli ultiimi
dans
Lys
Birotteau
suoi
lée,
val-
la
Splendeurs
e
Courtisanes!
ad
essi,
lib'retto
del
stesse
maggiormente
alla
d'altra
vero,
Le
erano
non
nemmeno
Europa
tutta
accenneremo
parole
sviluppo
capolavori,
Goriot, César
Misères
quegli scr|ifrancese
aveva
Pans.
questi
tra
e
non
belli
più
letti
erano
romanzi,
e
Cousin
Le
e
grande
un
Umana,
due
Bette
1838, quando
romanziere
dato
ancora
sato
nel
fecondissimo
Commedia
et
che
soffermandoci
quelli su' quali
su
l'iattenzione
cade
con
l'esame
o
dello
is^crittore:
—
i
un
messo
Marana
\di campagina
assassino
per
La
Collin
travestito
poco
che
cipali punti
che
di
chi
scrizione
di
trasformato
in
eroe„
stende
avrà
non
soccorrevole.
Il
fugge îd'alluogo
délia
Parigi
ed
ricade
Donna
insulta
in
Prima
scena.
da
di
giuoco.
di
Io
due
dà
de
prinpit-
una
vogjio spqrarje
letto quella patteticia
terribile
e
vorrà
accagionare
ma
Temide.
Peau
La
per
tutto
pena,
società;
la
virtuosa;
famigerato
sua
potere
colpi specialmente
casa
una
civilizzazione,
délia
popo-
La
mi
com-
aver
intere
Egli
tempo.
Vendetta;
chagrin,
tura
a
dopo
ad
niano
sua
vita
pure
son
deiragricoltura
vizioso,
la
ovunque
vive
Il
la
dà
errore,
commercio,
lazioni.
viziose, ma
sono
Medico
il
punite;
del
Le
«....
l'autor
de-
nostro
81
-
d'inutilità nelle
di
mancanza
che
tura
fu
gio,
colti
di
a
tal disordine
ed
originale
de'
délie
diverse
infondono
versatile
Illusioni
ressioni
ii. Su
la traccia
è
due
to, per
linamente
Gigu.
Balzac
appartengono
di
re
di-
quale
fa
Balzac.
in
Proserilfiiy
cui
le
di' una
tal sublimtita
poeta
due
buon
con
parole
Balzac
di
sucoesso.
questo
un
propago
romajn-
perché
la
cre-
ingiuriatore degli
anche
quella moralità
Italia.
un
inesauribile.
([uesto che
straniero
in
di
emi-
quindi perche
semi
parte
a
proprio estilio sono
stalo
De
e
rivolu-
la
ragioni. Principalmente
essere
re
trovansi
dirô
fisico
la
De
di
il
mirare
a
sul
fonlana.
una
Maixma:
italiani;e
I
Il modo
questo génère
quest'argomento
trattar
tbra
cui
un'avversione
ingegno
Dante
générale
sonno
il metterci
per
Perdute;
di
tempera;nza,
disordine
a
posizioni çsociali
e
fatalmente
rimorso,«
fisonomie,
depravati
al
onore
letterarie
trasportati
il loro
libro
personajgamfici più o
stravizzo.
momentaneo
nmiensali,
rli menti
siamo
loro
délie
îe
un
délia
lia
dello
sonno
convitati,
lor
il
morale,
il
cui
con
eglio
dietro
venne
irregolare,
da
e
let-
questo
essendosi
decenza
délia
limiti
passali i
in
speranze
politiche.In questo convito,
di
e
seconda
ricco, ad
dbviziosi
e
colpi
dato
banchetto
un
misteriosamente
fatto
no
me
mi
costume,
Una
morale....
scopo
di
del
conseguenze
singolarmente
quella
-
in
cui
tal
operett|a
si vorrebbe
l'autore.
6
82
-
Nella
Marana
addossato
iiua;
del
ed
aleuni
è
di
Ora,
Balzac
in
questa
La
occhi
si
produzioni
abitudini;
La
délia
campagna
mere
sulla
vittime; ed
punizioue
vivea
Pericoli
célèbre
vora
d'un'ambizione
dojnna,
nelle
il
sue
episodio
un
fa
ci
che
divenuta
ria
Glo-
Guillaime,
fece
pazza,
alimentato
amore
un
endetta;
1812
del
dagli
ge-
tante
la
trova
tuttior
or
mentre
il marito.
Nei
che
di
V
La
Devoir:
Russia
di
una
l'armata....
eceezioni, tra
trovi, nel
Le
ha,
Giouinetta
La
ritratto
sconvolge
le
terna,
d'una
altrui
inonda
la
è
dell'usuraio, questa
società,
sostanze,
il
candotta
catliva
vostro
vi
mina
colloca
:
passio
famiglie,,di
le
scaccia
dalla
patrimonio,
casa
pa-
tradisce
la
parentela.
Nella
Fleur
speculazione,
una
madré
stringe
la
vana
dalla
che, guidata
figlia in
un
nodo
férente
indif-
giovine marito
quindi infelice; un
di
ncU'interesse, Paolo
e
grificato neU'onore
e
.
hanno.
non.
data, stazionario
Borsa;
follia
sujets)
linea
cojn poche
cui
in
pecu-
ulnico,,
ne
tutta
Langeais;
vecchia
di
mercante
6.° di
riprovarsi;
Svenlura,
e
la
nazioni
compresa
ponga,
da
fa
stesso, ed
le
del
espressioue,
d'orù:
l'autorfe
soggetti (mauvais
dicendo
di
parle cat-
parlando
il corpo
cattivi
duchessa
la
appartejnevano,
che
cosi
fantasticamentle
soldat!
soggetti,tutte
cattivi
De
il
cui
di
formate
le
italiani
osservazionte
era
Balzac
Nullameno,
vero.
reggimento
liare
De
ha
ad
-
sa;-
Ma-
84
-
comprender
non
po' ingenua
chi
seere
il romanziere
scolo
finisce
.
.
anche
.
in
premio
composto
nel
bel
nostro
Ma
cente.
De
Balzac,
paese,
1)
Chi
ajll'injdividuo.
prima
getti la
dalla
torno
cose,
Je
....
à
les
alla
une
terminer
œuvre
en
hors
car
il faut
un
je
où
de
dehors
veux
propos
qu'il y ait
retour
d'un
de
et
une
la
mes
mains
sublimité
faute, pour
consolation, plein de larmes
ce
livre soit
d'auteur
e
che
ma
et
et
de
comme
1838, di ridi
Milano, parlava
la mente,
yole
toute
e
jeunesse !
un
par
religieux à
livre
les
lousie
ja-
soi-même;
de
qu'il y ait
—
toutes
sur
insensées,
don
le
fra
scrivervi:
va
féminines,
du
sognava
maggio
20
œuvres,
les craintes
violent, mondain
nom
pas
—
toutes
décrire
de
sans
libro
les
toutes
da
cuore
si pre-
Milano
del
appunto
il
debolezza
del
in
E
di
allusioni
sono
lettera
jeunesse
ma
anni
che
carcere
di
primavera
una
voile
si
un
scevro
contento.
Hanska,
l'idea
dans
part qui reste
fu
ne
gli empivano
esprimeva
veux
tables,
e
contessa
questi sogni che
altre
par
è
guarï,,
ha
atroci
le
Alcuni
lavori. In
nuovi
quell'anno
"
noi
pietra.
Sardegna,
preparava
di
volta
Rivide, infatti,J\lilano,nella
*)
e
una
da
per-
dell'inno-
ripartito
era
era
non
sicurezza
colla
sortiva
di
tutto
tornava,
qui,
finiscano
accoglieinzie,.
libello. Ma
Balzac
venendo
Ma
Parigi.
trovate
qui
egli
L'opu-
cese,
l'ingrato fran-
délie
appena
cono-
partito d'Italia che,
avère
De
fida invenzione.
far
italiani!
agli
vociferato
sanguinoso
un
di
un
parole:
queste
fu
noi,
dawero
e
proponeva
poi egli âppena
.
tra
si
francese
con
Era
«
—
confession
bene:
per
-
tion,
expia-
une
la
fois,plein
plaisirs:et je
veux
Y Imitation....
„.
que
85
-
nell'Etoo
attaccare
arnii
oon
simili
bravo
un
questi
umili
quelle parole
colle
quali
è
cosa
l'n
altro
1837,
curioso
col
servazioni
Bravetta),
che
meno
l'autore
ha
morale
nell'arte
Molto
col
voluto
blicô
nello
stesso
Cesare,
nei
bre
délia
bella
eu
e
m
il
è
délia
Cesare
di
Onorato
di
Stella
dello
proemio
quale
di
slesso
Carlo
premesso
artScolo
Balzac
novembre
in
e
//
rivista
dicem-
Ricogli-
Rivista mensile
arti, bîbliografia
gli editiori
Milano
Figli, e
di
fratjello
di
e
che
Niccolô
si
Morbïo
e
studio
van-
Tommaseo,
Ignazio Cantù,
allô
che
pub-
Ignazio Cantù,
stampavano
Rosmini,
d'es-
atteggjiamento
de
importante
collal"orazione
e
nel
titolo,.
il diffuso
stra\nierùyossia
Fortunato
Antonio
os-
Santk)
presso
motUvo
nuovo
un
anno
e
e
varietù, che
brève
che
di scienze7 letfere\belle
peu
tava
alcun
fascicoli
ituliuno
ri format^,
(Milano,
per
del
giugno
nel
balzacchlana.
titolo
di
—
présenta
notare
quai onesftoj
con
»
non
persona
Balzac
di
più importante
semplice
délia
pubblicato
Turotti
non
rilevalo,
e
fu
titolo
Felice
di
fii
allojra
saggiamente
1838.
Giugno
opuscolo
alcume
con
saprei
non
e
chiamarla.
nome
fu
donnestico
stato
permessa,
cenni
l'alludere, nielle dispute
risposto all'awersario:
allô
vonlebbe
si
quali
Balzac.
Chiudero
letterarie,
letteralo
nostro
colle
quelle
a
De
battere
p
-
di
di
al tri.
délie
tonio
AnNel
opère
scrittore
dello
guenti
le
è fveduto
Si
dî
contrade
singolare,
fuoco;
fossata
labbro
sfoggio délia
lo
piccole modificazioni
proprio,
che
ma
«La
estranea
forestiero
arrestava
scontravano
in
nelle
in
tutte
senza
un
questa
Balzac
veniva
molti
che
délia
inazzurra
quelle
nome
vo-
singolare di
questo
la
moltissimi
a
dei
uno
che
settimane
occhi
questo
che
si
motiivi
rimase
lano,
Mi-
a
di
compiacenza
prediletto
il romanziere
délia
odierna.
«Era
rigidi
e
fu
e
poche
di veduta
Francia
e
nulla
nel
comprese
leggieri gli
di
lui,
procurô
conoscere
tutte
che
à'eleganza.
fisonomia
cui,
sono
vengono
colle ttivo
cabolo
che
in-
ricercatezza
sua
parigina, negli abiti, negli atti, e
bas-
molto
spalle, illegiadra figura,
sotto
ma
iore
statura
arrotoindito, testa
di
viso,
super
Aveva
mustacchi.
ventre
nelle
migliorava
col
aspetto
occhi
del
proporziani
per
nerissime
due
scintillavano
olivastro,
nerissimi
sotta, tozza,
a
se-
girare
capigliatura,
nelle
colore
da
velato
per
le
strajniero di
uno
cui
sotto
inverno
scorso
nerissima
perfetto
d'un
nello
Milano
con
sopraciglia,
tinto
scrive
parole:
«
—
Calntù
il
francese,
si
un
non
piovosi,
sui
prima
vedere
a
società
e
la
valente
volta
che
Alilano,
il
riverebbe
onde
dipintore
délia
potesse vagheggiare,
le
mo^nti,
meraviglie
sui
del
poggi,,sui
di
signor
per
natura
tempi
cielo
che
si
piani,
sui
la-
87
-
di
ghi
Lombardia,
le
dci
che
egli
glorie, i
nostro
poco
si
nomi
che
e
al tri uomini
degli
a
tuto
d'ogni
ffezione
romanziere
di
Grandet
o
a
nome
Lissoni
tal
a
d,una
délie
Ma
e
Medico
del
grado
di
schiera
e
di
letteratura,
per
esaminarlo,
!*vare
quali
la
do! la
•10
sua
scuola, quali
derivare....
»
—
rimprovero,
in
taie
all'operettache
di
récente
per
poichè
l'autore
d'Eiz-
da
il
procedfere
una
critica
i veri
è pog-
campagna
aprire
le
mosso
dal
di
estimazione, quale
comune
già
macchiato
svestirlo
siano
ha
doveri
armi
celebrità
da
offendono
proposito
pubblicô
nostre
Franria.
con
tanti
giusto
i lettori
ne
cosa,
Parigi
di
entrare
Antonio
nostra
Altri
questo
che
noncuranza
di
riconoscenza.
rimetteremo
l'onore
purgare
to
di
volendo
omento,
biblioleche
temere,
a
legati da
sono
Francese
non
ignor
cui
a
e
all'esimio
le
i cittadini
al
insulta
ricambiavano
è
ignaro;
nostre
ritrovi,nulla
lo
ignaro
sovente
nazione
che
più
allegra gio-
nei
e
Onde
lalmente
quella
chi
a
stima.
visitarci
troppo
sale
insigni
di
mente
a
le
gabinetti, pinacoteche,
di
tirasse
conoscere
assiepato da
che
festeggiato.'nelle
tù, o
ancor
oppoiniamo
e
sapere;
riverebbe
di
curasse
nelle
atl vivo
dipinto
mirano
grandi pittori; ma
tele
credo(no
gli stranieri
che
e
lo
qiiando
—
nuova
car-
accôglie
di
tutti i
titoli che
merito
conseguenze
a
il
suo
prestigi,
ha
alla
principale
che
ne
88
-
L'articolo
di
cui
pida
si
è diviso
dato
è
in
-
il oontemuto;
intorao
IV,
a'
sull'arte
critica
priacipali
sguardo
uno
le opère
tutte
che
e
formavano
sdrittoire
elen-
sono
dal
allora
di
totale
un
concrusione
quale
fino
pubblicate
zac;
Bal-
del
dello
tendcuze
ra-
ragio-
o
romanzi
fraacese; V, bibliografiu.aella
cate
opère,
o
gc\n,érale\,
sulle
e
II, videndei, o
délie
biografia; III, esame
nameinto
parti: I, proemio\,
claque
zac,
Bal-
oentodieci
lu
va-
mi.
Nella
è
l'iacerta
tracciata
ricordati
i
che
i
1829,
m,
dal
fermata
dello
che
e
s'aperse quella
mare
il
di
e
Dopo
aver
conclude
£en!na,
—
di
«
menzionate
È
franco
mantelnersi
puérile
un'antica
Afferma
il
Calntù
a
tracciata
le
degli Sciua-
che
zigrimo,
si
vita
uscite
di
col
chia-
puô
attività
sua
la
con-
venue
del
opère
l'e-
précède
non
délia
letî-
lavoro
dalla
sua
:
ed
abbOndante
l'aggiunto
de
più gli vogliono contendere,
con
nel
Relie
carrier
sono
e
nascose
reputaziOne
période
averne
roma'nziere
si
deWUltimo'
la
racoonto
quale
teraria.
quali
scrittore
questa
secondb
i
del
gioveatù,
sua
sotto
pubblicazione
délia
poca
vita
romanzi.
primi
celebrità
la
prima
pseudonimi
pubblicare
la
riguardante
parte
parlatore, vago
ma
che
Balzac),
(de
che
affezione, dicendosi
egli
sostiene
derivato
famiglia gallese contemporanea
i
dei
da
Ca-
studioso
Poco
peti.
délia
natura
délia
e
il
segreU,rivelando
o
braccio,
un
•
ritirare
di
più
significazione.
lorisce
ed
in
compare
tutti
anima
i
le
il secolo
più
piinlo che
pi,
nelle
corne
le
Gon
chio,
distinguono
tutlo....
la
bocca,
al
sono
nei
la
Se
non
poi-
quelle
ap-
diversi
profilo,
jin
vero,
d'una
il
società
diversi
tem-
luoghi,
faccia
stinguon
di-
benchè
fisonomie,
fronte,
délie
lisi. riduoendole
di
ab-
l'oc-
il naso,
pelle,
conti
piacevoli,
III, gli
esamina
e
La
secolo
in
somm(a
fa
ne
divisioni:
intitolati
abbaiia
di
moglie
medesima
I
che
è
rac-
Ture-
Deïïa
pericoli
La
virtuOs"a\,
storiq,
I, gli
di Sceaux,,
// ballo
Vmdeltdi,
La
Tana-
II, i cent®
filosofici;IV,( î romamzi.
quelli
La
XIX;
dalla
rdœOlti
Svenfura,
costume,
mestica,
studi
Cantù
grandi
quattro
del
costumi
il
opère,
a
sfudi
mal
dipinge
co-
».
NeH'-esa/Tie
Gloria
l'eleganza.
modificazioni
due
la
minutezze,
e
nei
condizionSix
piccole
altri
trovano
non
dove
società
la
mille
perspicacia
modificazioni
diverse
la
prima
lo
rassomigliantissimo
iio
più
tanta
tutta
nostro,
tenui
i
scène,
in
vivamente
na;
cui
muo-
allungare
e
mano,v
affettazioni
le
tutte
complimenti,
Dobilita
una
sue
fa
sguardo„
uno
o
alcuna
gl'intimi
che
motivo
tenue
piccoli attj, in
questi
ocdhio
suo
investigando
girare
gamba,
una
il
dove
società,
s'addentra
penetrantissimo
invece
libri, studiosissimo
di
la
pace
del
do-
prefazio-
90
-
degli altri racconti, L'Appuntamento,
ne
Dio,
due
I
fiore
di
piselli.Seguono
L'imbasciata,
La
quali
illusioni
Le
di
co
perdute;
il
campagna,
Tredici7 II
Le
vita
délia
ai
parole
parigina.
Contes
noi
lo stile
li
vogliano
troveremo
pochi
corne
che
tendere, ma
minare
li
délia
stranezza
i racconti
Studi
di
titolo
di
zigrino, VAâdio,
dugo,
Il
capod'opera
Crislo
Gesù
Chiesa,
Rosso,
—
commedia
La
«....
I
due
in
Felice
ad
passa
esa-
il
sotto
allora
con
pelle dello
La
lumgfa vita, H
Ver-
di donna,
diavoîo\,Studio
H Requisizionario,
sectoosciutoi,
del
sogni,
qui
Davin:
in-
leggere, per
compresi
di
noln
«
11 possano
tampoco
L'Elisir
ed
Francesi;presso
ortografia»,
Fiœndra,
Il Fanciullo'
anche
i
i romanzi
e
Réaux,
des
che
solo
sappiano
loro
ti
raccon-
i quali
l'ortografia,
giudicare
non
poche
di
Tallemant
e
Scène
dedicato
Filùsofici, pubblicati
prefazione
una
délie
si fingojno scritti da
kiiecine,che
autori, Rabelais,
imitandone
altri,
so
parte;
aver
dei
marchlem,
drolatiques, ammasso
divisi in quattro
antichi
storia
ualle,La
fanno
e
Goriot, illMedi-
Papa
nella
Dopo
zltella
veôchia
profilo â'una
in
altri,che
e
il
poi
grande
La
Gaudissard,
Giglio
ritratto
Marana,
e
di
abbandonata,
doima
(tre uendette, La
Le
o
vif a
Grande^
Eugenia
La
L'illustre
délia
Scène
esamina
Celibi,
I
granatiera,
Brèteche
le
di
II dito
Il
delllassoluio,
Riceroa
La
incomtri,
provincia, délie
la
-
Met
Maestro
mot
COmelio,
maledettOj La
regnano
La
ricdnciliatoi,
h
mes
i soliti
sa
V
Albergo
dell'ateo:
difetti di
Bal-
VI.
Balzac
smo.
Il
il
e
magnétisme
Memorie
-
primo
fazione
tica,di
italiano
del tradnttore.
di Giovanni
Arnaldo
de' suoi
e
stico,
corne
prendesse
di
Francia,
luzione,
per
deve
la
avuto
in'
prima
tanti
di
sua
fre-
del
magne,-
fondo,
mi-
un
Séraphita^
agli odchi
che
perciô
dottrina
specialmente
aveva
ospili
straordinario
dello
Non
simpatia
ciô
Guerrazzi.
parlato
racconto
suo
roman-
seconjda
aveva
Egli era,
tutto
forme
le
prannaturale.
sua
il
Donna
nella
ed
Aneddoto
-
di F. D.
-
Pre-
La
-
La
giudizio
amici
prova
romanzo.
Gattino.-
e
magneti-
Mirouet.
magnetizzatore.
un
effetti.
innamorato
un
questo
Balzac
il
al
L'Ursule
-
quanto
a' suoi
quentemente
tismo
e
prima
Milano
ia
venuta
Balzac
-
Fusinato,
nella
di
Balzac
-
Raiberti.
Tanto
Apponyi.
del conte
traduttore
ei si converti
Corne
-
far
délia
che
tant!
in
rivo-
grande
e
so-
la
meraviglia
Mesmer,
seguaci
suoi
djel
e
e
awer-
sari.
Il
perse
col
modo
stesso
nosciuto.
Lo
quale
egli
intéressante
ha
rivelato
vi
si
era
emeritevole
il conte
convertito
di'
è
esserco!-
unghenese
Ro-
93
-
nel
Apponyi
dolphe
-
Journal;1)
suo
la
eccone
uzione:
1834
Amno
8
Ieri
maggio.
fa il
che
parlava
in
magnetismo
e
si
sera
Il
sullati.
Or
—
il
nie
présente;
di
cosa
Si
trovava
a
o
realmjentê
Lçliil
in
visita
in
sibilissima
ipo
itra
*) Fa
Librairie
Mondes,
e
sua
pubblicato da
nel
il
Ne
tome
potere
di
che
quinzième
Daudet
lungamente
del
che
che
vol
da
lui
Ci
voile
on
sua
tre
la
1913, pagg.
da
dl
ta
ascorne
dichiaratia
padrofna
in
ine
sa-
magnebismo
del
assicurazioni
la
parlô
quiestb
in
si trovavalno
fu
arnica,
discorse
noi
buona
magnetismo.
Ernesto
si
sera
vejritàdélia
la
che
trovavo
dipendeva
non
ed
ogni
senza
m^dico
un
castello
promesse
délia
Pion.
noi
signore
quel
al
mille
e
fra
provar
l "lia de lie
îoiH
parliamo
persona
di
mezzo
La
amioo.
che
e
un'altra
da
i risultati
ne
che
fortemente
un
di
bisogno
a
risolveirmji
crederfe
pier
si vedo(no
corne
co-
Balzac,
di
signor
avuto
qualche
con
magnetismo,
i
il
possibile spiiegarli.Mi
ampagna
momento.
avrei
cui
esattamente
pensavo
osservô
—
evidenti
prove
una
io
—
umanametnte
di
uni
a
signor duca,
di
sorta
non
vero.
due
son
ira
ad
di
niente
ra
che
sostentne
e
si
che
ciô
tutto
negô
proposito
questo
a
progressi
rimerav'igjliosi
de' suoi
Laval
di
duca
dei
nostra
casa
qualche
da
parte
di
c|asa,
volumi, Paris,
Revue
629,
des
631.
Deux
94
-
che
prima
magnetizzarla;
per
tutte
le
fosse
desta,
Questo
non
clicesse
délie
nel
stato
ci
le indicô
Mi
disse
di
padrona
veggente,
iln
arnica,
solito
doveva
nutevi.
quelle
mente,
e
Poichè
che
la
credetti
mostrarle
in
carte
a
nes-
alla
seguito
son-
esit^are
troppo
nella
l'altra
dopo
méra
castatai
con-
e
vero.
di
la
ciô
su
casa
si
restar
pregai
e
mano
che
av-
Piarigi,di
cui
eccetto
la
ritirarono,
la
Mi
di
mia
che
dirmi
che
numéro
arnica
la
vi
non
lei.
Quando
avve-
cosa
signora
c'era
le
tutte
d^ella
volontà
che
d'una
casa
rispose
nomihô
nel
di
presso
in
momento
mi
cinque
che,s secondo
casa,
Parigi.
a
mi
idunque
schiarinuenti
tutti
me
quel
présentai.
veggente
dottore, dafcele
il
e
potuto dircj
una
il
occhi
notizie.
soli, la
fummo
le
se
avrebbe
senza
d'una
aver
da
che
la
a
corne
giuoco
recai
detto
degli
Pregati
del
tutte.
mi-
allora
aprir gli
che
a
quaiche
senza
Senza
le estrassi
mi
desiderate
rispose
Tirai
erano.
neirinterno
viene
Essa
non
carte
aveva
domandatele
che
tasca, poi dbmand,'ai
in
che
Ora,
voile
volli
guaridarlee
che
niva
che
naturale.
misi
le
d'à
bastava;
cose
vicina,
—
le carte
dunque
esattamente,
riconobbe
mi
senza
nambula
essa
ci
gli
prestarsi
a
cominciô
domande,
tutte
suno;
medico
non
nostre
indovinô
caso
Il
addormentarla.
nuto
a
consentisse
quella signora
all'esperimento.
suo
-
più gente
conve-
persone
si
trovavano
vedeva
veggente
mia
di
abitual-
s'ingannasse;
95
-
ciô
i
mi
i,
matrimonio
in
che
scherzo;
tivo
fosse
iô
raccontato,
magnétisme
che
curo
in
era
era
mi
Lc
del
mio
le
mi
in
confermô
tutto; che
darmi
è
questa
fausta
nsori.
tal
son
Io
potere
del
diventato
stesso
che
sono
d'es-
di
délia
ciô
giorno prima
ed
di
e
scrivendomi
Da*mel
magnetismo,
sua
inatteso,
giorno
dell'esistenza
e,
de' suoi
del
una
persone
po-
volta
più zelantj
magnetizzatore,
pochissime
mia
tutto
stava
uno
sicu-
P,arigi. Giu-
il matrimoinio
notizia.
dubitare
sorprendente
non
presi sull'i-
quello
il
sua
arrivai
quando
Lmpossibile
oonvinto,
casa
assi-
che
e
decisa, quantunque
«osa
mi
esposi dettagliatamente
av\renuto
proprio
di
e
era
volt(a
questa
che
a
lui
mi
aria
sua
recai
m^
e
stupore
juando
i
La
vivamelnte
carrozza
una
era
si
pr|e-
giudizio prima
de' fatti.
punse
per
contrario
alcun
che
coin
e
Il dottore
del
persuaso
!ii informato
za
che
e
si
non
che
ciô
gli dissi
errore.
pronunziare
dovevo
che
invito
al mio
Io
catj-
uXl
parve
certainelnte
stato
rientrô
il
giovinetta, e
la
sarei
ne
persone.
allora
to
il
altre
le
tulte
stato,
Il medico
uto.
maritare
di
che
e
erano
positiyamente
sapevo
affatto
trattava
arnica,
genitori. Mi
i suoi
dom,'a'adat"a
conoscessi
non
parea
e
sposo
mia
radu-
fosse
allora
stata
era
figlia délia
la
persone
ro
che
rispose
si
quella gente
tutta
do-
le
seecarla^e quando
parve
perché
-
mi
ed
ho
resi-
tutti
stono, poichè
non
alla
sempre
averli
dopo
Mettendo
quella
da
—
è
una
disse
mi
il
sembra
Londra,
avrei
di
vece
tutti
del
nambula,
di
molto
Balzac
ci
episodi
dello
che
mio
son-
gnor
si-
caro
al
signor
il
sola
e
tutti
in
volontà
il
l'in-
è
sona
per-
sottomettersi
schiavo; egli
suo
vi
a
pensare
a
stu-
sulla
consei-va
America,
a
dispiaoe
costringe
Bestate
voi
egualmente
mi
magnetizzatore
tri
ail
di
quantità
sopratutto
la
parolie.
queste
per
génère,
che
volontà.
Pietroburgo
sua
sono
buona
una
una
ancora
stesso
Ciô
ridere
a
magnetizzata:
la
cosa
procurarmi"
a
descritto,
i
Yienna,
a
oonsiglierei anche
ciô
raccontô
pefacenti.
sua
meglio
voi
che
Borna,
segretari,
da
tutti
mettemmo
alla
a
la
se
anni
gli
fino
d'Austria, qui présente.
ambasciatore
fluenza
Ispagna,
tipo
e
Laval,
in
i miei
Balzac,
di
se-
con
dire
farei
durante
,di
rapporto
le
che
fatto
volte
in
duca
signor
mie,
infallibilmente
ma
persona
Ma,
di
sotto
pareechie
magnetizzata,
me
ambasciatore
Ci
seduta,
segreti pensieri.
cosi
in
prima
più
stato
a
addormentano
magnetizzati
guito.
suoi
si
costringerà
lui
nel
è
a
con
momento
ch'egli l'esigerà.
Il
signor
questa
spesso
vava
sotto
sente
in
gli
e
Balzac
ci
la
che
dandogli
e
sue
che
o
detto
di
la
influenza
sua
Inghilterra
momento
ha
esperienza,
desiderato
fortemente
quel
di
aver
di
notizie.
che
si tro-
ed
magnetica,
altrove, pensasse
glielo
esempio
per
persona
provasse,
fatt)o
aver
a
lui
as-
in
scrivefndo-
97
-
Appuntavo
—
la
È
continuô
—
mio
nel
110
aile
le
son
che
iici sulle
sovente
amici
ed
nelVUrsule
scrivere
Mirouet
l'homme
dans
en
che
ondance
duel
du
le
dotato
deux
dar
il
vouloir
di
de
dont
a
fluide
in-
doué
d'une
née
in-
îti. Aile
;mo
ne
anzi
deirincredulità
:
in
del
si rideva
neofita.
(la
par
jeu constitfue
à
mal
un
Si
sentiva
du!n-
Parigi,anche
facevano
assicurazioni
fede, ed
à hom-
entre
allora
era
Italia.
Il
-
d'un
le
guérir».
Come
se
poi
volonté,,curatrice
ne' salotli aristocratici
Luniojnie
corne
potere sopranjnatiiralee
questo
prova.
aveva
recoin
d'homme
volontés,
magneÇismo
lava
Gior
la
fluide, et
entre
tir et
par
ne
«il faut
l'existence
œuvre
passi mja-
doveva
stesso
pénétrante, dominatrice
mise
i
ospiti, vantajndosi
gible,invisible,impondérable,
i
credere
Milano,,dunque,
a
magnetizzatore. Egli
rto
"
con-
per
volevano
non
Parigi sfoggiava
«a
dame»,
•lato a' suoi
un
segnato;
farsi,perfettamente
a
che
mai
mancava
giorno
permessa
persone
Balzac,
tre
del
data
quel
asserzioni.
mie
Il
mi
che
vincere
in
mi
non
facilissima
unesperienza
ta, e
—
e
di
la data
egli
laccuino,
voluta,
lettera
-
di
Mi-
in
Se
moda.
nefre,
più
come
contilnui
Balzac
si
ne
mo-
espieripnastava
segretameinte
romanziere,
ne
del
che
degli speltatori
suo
s'ac-
aile
sue
7
parole, s'irritava
allora
to
andavâ
Mirouet,
denze
die
ia
le
e
che
a
soit
rouet
che
cui
«il
i suoi
fede,
esperimenti
il
fondo,
non
ed
psichico
Ma
si
che
gli awenimenti
Mirouet
alla
Orsola,
e
mente.
Fissatosi
amico
dell'abatie
sacerdote
e
diviene
vecchio
sognano
la
adott.a
è
un
sarebbe
alTazijone
chô,
è
semplifar
quasi
da
susseguono
quale
tutto
di
in
dpttore, che
Barrière,
op.
tipo
Chaperon,
filantnopo.
la
si
piccola
una
giovînetta
che
piccola
una
educazione
sua
morte
ed
cit.,pag.
Rassano
è
molti
ha
e
crédita.
l)
si
di
si
sa
e
prépara.
dottor
Il
voluto
egli ha
dpppjLa uista^ mercè
tutto
forse
ne
opi-
série
una
mescolatjo
avesse
procedimento
umano.
dipendere
una
délie
telepatia,
Meglio
oonfuso.
e
per
di
che
Mirouet
seguace
e
pare
tra
quest'episodio soprannaturale,
racconto
cissimo
magnetismo
l'autore
se
e
noi
a
dottor
ateo
critico
annoverarsi
enciclopedisti,
incerto
carattere
stato
di
lui
cre-
Ui\siileMi-
que
possa
Quel
scritti.
de' filosofi
nioni
in
non
sue
suo
médiocre»,1)
romanzo
alla
un
croire....
pas
œuvre
migliori
le
Quantuqque
faut
appun-
deH' Ursule
trama
consacrare
teorie.
une
si converte
del
doveva
ne
questo
la
pensando
sue
mentre
frequentemente,
110.
la
dedica
città,
oi?fana,
intenadiviene
dolcissimo
gli anni,
la; couseguente
sola
Ordel
consolazione
ertecu\ che
di
non
ne
pingue
100
—
parire
di
e
chiude
la
lunniatori,
giovani
in
il
quale
Mîfvuet
duzione
e
pregio,
che
Enrico.
in
di
ca-
vi-
il
è
co-
di
due
la
in
essa
va
confutare
riportato.
contrario
il
In
è una
dire
puô
ha
tra-
fopido,
il
stili-
quanto
per|ô
curioso
un
un
aneddoto
Marenesi
wlie-
bjalzacchiano, corne
magnetismo
aile dottrine
zac
Bal-
del
nome
tempo;
per
lipi
Marenesi,
sua
si
non
a'iettpri del
i
con
d'inesattezze
e
e
prefazione,
il
vol-
prima
Ercole
La
arcaismi
grammaticali,
la
MiLano,
a
frontespiziio cambîô
sul
piacere
potè
e
col
aspirazioni
1842, da
Scotti, nel
e
piena
stiche
Orsola
tradiotta per
fu
stanrpata
e
Onorato
da
délie
e
si
romanzo
anime.
italiano
Borrioni
di
matrimonio
de' desideri
L'Ursule
ta
Il
parenti cattîvi
matrimonio
col
e
ronamentio
de'
puniziione
Pprtenduère,
di
sconte
oo' vivent!.
comunicare
con
—
cattolica. Egli,
Chiesa
délia
fatti,scrive:
in
«Il
—
presiente
è destinatk)
romanzio
ragioni
iaddurre
ad
voglia
gran
che
dice
scienze
al
la
di
E
del
ma
de'
senza
pur
qui riporta
ed
perduti
e
darsi
eccone
deirAmzco
1841,
una
brève
nas'cte
oomprdvino,
li
medica
faooltà
egli mentisce,
gennaio
che
sbraecia
sforzi.
suoi
cura
la
E'
délie,
l'aoCademia
Parigi vergjogno"amientefecero
magnetismo
lo;
ridere
di
e'si
laddoye
appunto
ma
provare
djel signor di Balzac,,del
ia dir
i magnifici effetti,
magnetismo;
a
guerra
d'esaminarprova......
numéro
cattblifio,
notizia,
sec'ondo
—
2,
la
101
-
délie
accademia
l'anlica
quale
-
idlemia
fluido
Lstenz,a del
il
chiararono
il
febbraio
17
erienze
di
medicina,
1837,
per
esaminare
se
.'nagnetiz:atoriy
humto
mostrarsi
osato
lmente
la
o
in
le
es-
fattôsfa
ancora
in-
n'Acr,non
ve
accetùptf
e
riprovazione
la
o
riu-
conchise
pieno giorno
sanzione
di-
e
reale
urp. illusiaae;
costui
di
mon
nulla.
magnetizzatore Berne,
del
quella
magnetico
bel
un
l'accademia
basta:
isi
magnetismo
1826,
del
mediicina
di
reale
1784,
nel
scienze
ac-
i'inica.
iito
di
prima
E
lella
noi
le
zac,
che
che
poi,
falsità
abbiamo
ito
un
aneddoto
scritto
)
ii niuno
[uale
—
del
a
romanziere
Qnesto aneddoto
in
con
signer
Milano
teslimonio
«Trovandosi
bre
*"
e' fu
v'è
Raiberti,del qnale
Milano
poi compreso
8i è
Eocovi
detto
molta
Giovanni
che
'non
a
lle
Mi-
magnein
pro-
ve-nustà
e
Raiber-
conosfcjaj,
oeulare:
neU'estate
Balzac,
fu
anni
abilità nel
fiasco.
solenne
un
nejristesso
molti
sua
tantje
effettimagnetici,
fresche
son
di
prove
acqdnnatjo,
altrove
grandi
non
si è
cercar
fresche
venuto,
far
cui
vale
dei
ragionamentlo,
suo
riportar l'aneddoto
....
se
pujnto del
questo
a
mi
avvenne
del
'38
di
il
vie-
nella raccolta
degli scritti
fine del
capitoloIII.
sulla
102
-
derlo
di
lui
tizzatore,
osai
burla
djscorso
il
magne-
meraviglie
interrogarlo
sul
Pjarigji.
a
dicesse
se
da
dawero.
Ne
voleté
prova?
una
Si.
—
A
—
vista.
Vediamo.
—
E
fu
chiamato
Fattoselo
gesti
colle
sione
deU'ainima
di
mani:
e
sorriso
batteva
nota
era
si
gli
Io
conosco
e
a
Dopo
meglio
luminosa
caméra.
ten-
picebli
un,a
cejra
meravigliaip,
mezz'oira
una
che
d'i-
l'indivi-
i fenomiejni magne-
subite
desiderabile
alncora
un
povero
se
Corso
nano
Porcia, che,
trove, gli offri larga ospitalitànel
(ora
la
unja
per-
raichitica.
dissi:
principe Sanseverino
Orientale
faceva
alzô, dicelndo
stata
trinciava
soin
il
mo-*
lavoro.
corne
e
e
per
quel
l'incredulo
sarebbe
Allora
a) Il
in
pensava:
adatto
fiacca,
sona
e
trafelava
corpo
palpebra.
poco
che
tici, e
e
del
tra
sforzi, Balzac
nutili
egli stesso,
occh'iaeci
gra-ndï!Il paziente
uomini
—
sudava
stupefatto,
era
mezzo
duo
sedutbsi
e
spiritato:disegnava, misurava^
da
gli
davanti,
l'operazioîne. Faceva
dacci
Io
cameriere.
un
sedere
cominciô
e
ed
1)
signojrie,
valentissimo
operato
sorridere
o
—
d'aver
nobile
Caduto
d'esslere
asserï
e
d'uin
casa
amico.
ed
ospite
magnétisme-,
Io
in
volte
più
-
suo
che
corne
m'aviva
si è dette
palazzo, al Corso
Venezia), assegnandogli una
al-
Porta
[ élégante
e
108
-
",
è
Restammo
Costui
sulla
di
antico,
ente
ichino
da
fin
Dio
—
lo
da
nano.
che
ed
io
quando
è
co-
cherichettb
era
gli
buona
una
le
e
mio
un
Trovatolo
buscare
stanno
i libretti
vendere
djLmabi mattina,, aile
vedere
a
a
concorso;
tu
qui?1
dissi:
mancia?
volesse!
ne,
verrô
pel
omiciattolï
sagrestia.
Gattino, vuoi
—
di
Majeuœ
conduca
corsi
e
quegli
giorni
il voistro
lo
ve
chiese
délie
porta
dïetro,e bistbïrt|o
nove.
questo,
uno
i ne'
io
aile
in
è
che
Voleté
SI, domattina
—
"Û
e
coinfronto
al "uo
Apollo.
un
davanti
gobbo
che
modo
—
sul
di
ponte
précise,
nove
Orientale,
porta
dove
pigliarti.
indicato
momento
îczz'ora
sul
il
passeggiava
nano
già1
ponte.
Andiamo.
—
Dove
—
—
In
Ta
—
si va?
d'un
casa
a
I
che
fare?
'i dirô.... questo
I ù
lula,
ai:
a
buono
ma
ha
signore
di
facendogU
tatura
vol to
signore.
gran
addormcntare
cogli
bisogna
fatto
che
occhi
la
una
e
colle
qfiesta persona
piccola: perciô
mi
sono
ri-
te.
pettando
qualche
Mi
più
seguirmi
a
mezzo
nessun
gherminella, s'imalla
strada,
patto;
tentai
non
in-
104
—
di
vano
non
il
fece
Infine
maie
quai
galantuomo,
un
vuoi
di
E
finsi
alla
e
in
lui
seriamente
deU'arte.
As
—
—
—
mi
segui fino
quello
letto,sclamando:
fuori
chicchessia:
sommeil?
tu
envie
cencioso
la
da
veste
ada-
nano
bracciuoli, e l'uomo
di
su
délie
1)
scranna.
una
i pre-
secondo
due
oc-
Gattino
era
orbite
ma
statua.
una
tu
e
lungamente
Metteva
corne
a
seduto
e
ammaliare
intrépide
—
più
e
al vedere
le mutande
seggiola
dinanzi
Lavorô
da
dal
balzô
ricca
una
a
chi
che
all'opera. Il
si pose
grande
cetti
placô,
mi
grand'uomo,
rapi(damente
caméra
bello
magnifique!
Indossô
giato
dietro,
natura,
C'est
—
una
abbandonarlo.
del
di
se
malora5|ch'io
alla
altro, più
un
anni:
tanti
guadagnerai
vattene
no,
corse
stanza
scherzo
se
da
chè
te,
per
Sono
ti si faccia?
te.
di
mi
Allora
che
conosci
pigliarne
a
ragipnevole
mi
e
giornata;
subito
vo
Pïùtoni©
corne
Proserpi'na.
vuoji tu
be'n
venire,
buona
di
ratto
braccia,
che
mancô
poco
gli gridai:
Ma
—
portassi sulle
le
quando
cosicchè
persuaderlo,
me
-
Èe?
As
de
dormir?
Comèe?
!) Occhio
da
domatore
Cantù, cfr. capitoloIV.
di
fiere,dovrà
poi scrivere
Cesare
105
-
—
io:
—
—
Te
gh'ee sogn?
Mi
no!
Balzac
Mi
passé
rioominciava
la
la
il
per
giuoco di
mente
stra, mentr'egli
avanti, e
tremava
ntô,
quali
comodo
e
provô
che
rli al
posto, fece
Lto,e
a n
aveva
altro:
inverso
cosî
la
di
al
riu-
l'indoper
se
per
sul
re
difernano
solito, cioè
non
fece
più
fiorino, dofeva
un
ma
dal
aU'esterno.
seguente
avuto
duro:
se
rapidamente
daU'intcrno
al giorno
so
star
oessô,
sperava
awenut'i, o
non
senso
po'
non
di
senso
tornassimo
prego
Intanto,
effetti
i in
Gattino
mi
addor-
allora
un
preparatoria
stessa.
loro
era
in
ore„
quello di
Balzac
soggetto
délia
si
non
eccettui
il
e
due
alcun
nemmeno
si
alla
Tincan-
operare
solo
nulla.
meglio,
a
gli
un
cor-
sforzo
quasi
far
seduta
quella
ad
non
nano
lo
per
tendenti
il
non
tii all'ora
k":
ansava
félicita,se
fessando
ne
troppa
con
fisso,tutto, pendente
passarono
non
m,a
melica
dietro
e
Insomma,
aile
o
là
stava
de' moti
e
mo.
jma agiva
me:
si pisse
che
pensiero
poi girava, leggeva, sedeva, andav.a
e
volontà
stregoneria.
fosse
scdmmessa
il pre-
toccarne
durata
un
no!
seconda
prima:
re:
udii
seduta
più
volte
non
il
ebbe
esito
grand'uomo
diverso
irato
dalla
a
scla-
106
-
Il y
—
de
maladroit
dans
ce
bossu!...
sacre
che
Fortuna
il
buon
altrimenti
nulla;
Fui
di
Trattandosi
vedere
assistere
di
sarebbe
aU'indomani
tornai
Credereste?
tino
goffa
bocca,
ed
leggeva
e
più desto
che
lavoro, Gat-
piccolo
Balzac
il
più
cerchio
gio
ada-
palpebre
In
quelde'
fece
se-
batte
poi impazientito
nia
ri-
fisonomia
le
e
seena,
sepolcrale.
libro.
un
Accorsi,
terra.
furono
di
silenzio
un
chiamarmi,
Mi
mezz'ora
un
gni
nato
amico.
descrivere
io
in
piccolo
una
l'istante
piede
quella
prova.
Balzac
signor
Jasciar cadere
a
adagio. Era
per
al
presentare
solito,a
del
colla
a
una
terza
una
fini ta
col
Dopo
cominciô
ad
avrei
patrino.
essere
compiacere
corne
intlendeva
non
disfida, ed
una
dovergli
di
pregato
gobbetto
nasceva
pericolo
corso
di
chose
quelque
a
—
ritor-
era
nano
un
mai.
narrati
i fenomeni
lo
aw^nuti;
in-
terrogai:
H ai
—
Ris pose
che
dormentarsi,
Queste
dopo
gli
veramente
per
no,
cosi
essere
stava
ma
be.ne
per
ad-
adagiato
e
pdnsieri.
senza
e
dormito?
tu
poche
non
e
fu
più
Passata
occhi.
inviti:
ci
parole
non
udïi
lo
in
rimisero
mezzo
di
fargli
un'ora, partimmo
più
Balzac
a
attenzione,
chiudleiiB
senz'altri
parl»are
di
ma-
gnetismo.
Nel
giorno appresso
verso
mezzodi
sento
bat-
108
-
de'gusti
tudini
e
mente
che
Coll'Hugo
Che
in
serbar
per
L'unico
in
Ed
si
Non
Ne
perde
si vede
Ogni
si
E
molti
Trovo
Un
!) Allude
ci
signor
gli
che
di
pubblicato nel
romanzo
1831.
in
di
sa
scritto
l'ha
dritto.
tirar
e
non
sono
gusto mio,
chiedo
francamente
fra
quell'età
a
virtù;
romantico
meglio
*)
gioventù,
Balzac
del
trenta.
già studiato, e
cappello
di Balzac
dichiaro
che
se
saran
bocconcin
al
che
ha
deU'amor
perô che
Io
si sgonienta
che
trent'anni
far
coraggio,
spalle gli anni
piace più
ben
Convien
di
donne
raggio
faccia,
vaga
questo
per
sécréta
sa
délia
scrisse Balzac
a
il
beltate
sua
aile
donna
Perché
Al
stanza....
l'età minaccia
che
le altre
corne
Poichè
E
sposi avanza
separata
freschezza
la
E
E
la bella
coningale,
due
a
allora
anche
Illanguidir di
La
pugnale,
prova
che
anch'ella
avanti:
poi
Se
man
célébra
del
e
la fede
mezzo
È di dormire
E
veleno
col Balzac
E
Soulié
col
gloria del
La
costei, serivevte. scherzevol-
di
e
-
si confà
perdono,
ch'io
a' miei
i diciassette
Balzac,
La
e
denti
i venti....
femme
de
trente
ans,
109
-
scrisse
\onza
Roma
a
va
lui
le
di
di
se
o
di
fa
triasse
dità
cui
giacente,
o
le
i
conforme
ci.
di
uno
scrupolo
si
dritto
"ra
con
non
ti
po
la
una
certo
—
di
forma
tempo,
La
li
îniei
voglia
riputaziojne, che
asterrô
inedesima
manifesta.
deirocchijo
brevissimo
poesis:
si
me
per
lettera
alla
corne
si costuma
valentuomo
pittura quaintnm
sono
apparisce
mi
non
troppo
e
alla
codesto
gode
io
tuttavolta
che
Cielo,
jdjel
bacÇheca,
nella
prelibate
il
ere-
fondafcp
essere,
messo
e
bestie
Guardimi
dibattere
buon
le
per
qualche
di
senz'altro
unica, impagliato,
mjeno
Balzac, s'iln-
il
del
fallito, meriterebbe
pen-
meta
notaro,,con
mercainzie
un
(di
ho
stesso
prova
di
sommolo
un
meco
ti
non
bietola, ne
i mobili
inventariare
natura
di
ne
vente
so
cancelliere
diligenza
délia
la
fibra" di
lèpre,
di
pari,
speri invano;
pennelii
una
un
a'dipintori fiamminghi,
questo
co'
me
se
lo
palpebra
che
sato.
chie
io
chiodo1 tu
di anitra; ond'io
ala
dâre
ben
so
Torre
seguejntiparole:
volta
salito in bigon-
una
vi
La
racconto
ch'egli ti risparmi
in
ne
grazia
pelo
di
tempo
Ravenna:
ritraendo
quali
dus
un
o
superiore
fanno
suo
quale
per
ragnatelo,
anzi
nel
descrivere,
per
i
il
Balzac,
—
e
Balzac,
ici
s'occupô, qualcbe
Guerrazzi
il
lie
-
licet
e
la
e
con
un
ragionfe
solo
dopo
la
arieg-
sororibus,
esse
sull'atto,o
l'analisi
dî Ora-
poesia
cosa,
vista
avvertirie,
il dettato
la
Bal-
del
dallo
a
col-
spazio
sintesi
del
110
-
quadro,
degli
conto
l'altro,
la
ne
quai
scrizione
vole,
la
mentre
oggetti
intelLettiva
e
degli
maggiore
senza
l'anima
tenderci».
—
nostra
del
attributi
fO
ordinarîame|nte
cosa
prolungata
e
-
lettore
loro
minore
soverehio
irifafetidïta
rende
dopo
uno
fatica;
che
succède
dri
si
la
riesca
cessi
per
de^
sazie.dallo
at-
VIL
Arrivo
del Balzac
legiata.
Il
-
La
-
e
nei
Anonima
-
nell'arte
suoi
in
14
giorno
va
la
laguna,
Byron,
oJdo,
quarto
izia amai
la
città
che
di
sul
sin
fate
délie
mar
dalla
moda,
e
tutti
l) Tïa-luzione
dal
dileggio
del
vapore.
roman-
francese.
quelFainno
Balzac
il
dï
visitare
anni
prima
del
canto
di
poeta
dall'infanzia.
e
del
cor
unico
la
da
citt|a
gio
Gior-
Pellegriria$gio
d'amante:
e
ElFera
mio,
adorno
ostello
diventata,
gli spiriti romantici
di
mossa
^
aLlora
era
m
buoni
gioia: emporio
d'ogni dovizia....
Venez
Fantasia
in
Qazzetta.
Personaggi
-
risplendea, quai tempio
liquide colonne:
invidïato
-
alcuni
accenti
con
stessa
desiderio
cantata
nel
délia
Privi-
Ve[nezia.
per
gravn
un
articolo
di
marzo
Milano
da
i
Qazzetta
veneziano
ziere
Il
délia
balzacchiana.
romanzi.
poesia
Saluto
-
Balzac,
di
signor
moralità
cattiyi
Venezia.
a
Carlo
corne
del
Faccioli, Firenze, G.
si
dice,
tempo
Barbera,
di
so-
1873.
1121—
-
città
gnavano
la
deva
për
tutto
del
poeta
sue
opère,
in
in
devano
circonfuso
cornice
délia
E
scrîvere.
e
com-
ren-
quanti
a
eroe
Venezia
Venezia
incantevole,
la
sua
lo
Grecia,
di
la
për
accorso
un' auréola
da
viaggiare
amavano
fera
ove
faina
GuLcfcioli,la vital
libertà
délia
pro
délia
Pjeroy Shelley,
con
span-
Mocenigo,
palazzo
contessa
Missolungi,
a
si
notoiriefà djellë»
la
vero
del
la
con
battere
la
in
scandali
menata
comune
morte
lo splendore
inglese. E
gli
cui
da
laguna,
il mondo
relazioiie
sua
délia
era
ne
dal
cantata
De
Musset:
....Dans
Venise
la
Pas
un
bateau
Pas
un
pêcheur
qui bouge,
dans
Pas
Il Balzac
stesso, in
Hanska
le,
doveva
sont
les
in
scritta
«Veiuise
l'une
comparaison,
aucune
E
ordinaires».
je
n'ai
vue
pluvieuses,
pendant
m'a
ravi.
toute
petite
la
Je
Grand
maison
à
larmes.
sortir
ïne sais
Canal,
fait arrêter
et
J'ai conçu
tout
pur.
j'y
ai
Suisse
et
F autre
si
vous
après
Tous
souvent
le botnheur
être
données
«Venise^
croisées
deux
la
des
fondo:
tessa
con-
apri-
paraissent
cinq journées,
façaide lest gothique
je m'y suis
aux
le
et
più in
que
dans
une
poi,
et
humaine
divine, qui,,jusqu'à présient,me
sans
alla
10-13
del
data
che:
créations,
deux
falot..,.
lettera
una
confessare
l'eau,
un
Firenze,
da
rouge
que
deux
dont
avez
marqué
re-
pialais,.
le
gothiques;
les
été
que
jours
ému
deux
113
-
pouvaient
aes
rs
mais
signor
è
mattina
di
arrivalo
il
trancese,
autore
demeurant
y
Suisse
chère,
est
vi-
d'argejnt pour
15
mar-
notizia:
questa
con
Il
Ieri
en
Privilegiataai Venezia, del
zetta
tistiva
La
si peu
il faut
Venise
à
ressentir,
y
entier.
monde
au
-
Balzac.
Venezia
a
il célèbre
signor di Balzac„
pre'se al-
e
.io ali'Albergo Reale.
Diffusasi
ne,
délia
corne
pubblicava
di
Il
in
illustri
"r
tro
Gioli.
signor
di
die
dii
Milano.
a
in
nella
criti\cay
scrittori
nessuno
Italia.
Il
e
varietà:
possiedè
Balzac, qui giunto,
da
giorno 16,,
Balzac.
momento
fortunati
nuovo
Balzac
articolo
lelteratura,tcatro
questo
e
di
ieri
i
Privilegiata^dèl
il seguenle
Appendice
Venezia
città,il Balzac
pubbyca.
Gazzètta
stessa
la
per
Milano,. oggetto dell'attenzione
a
curiosità
La
sua
notizia
la
corne
di
nome
de'
délia
nos
de'
uno
Fra'ncia,
diccmmo,
Balzac
tri culti
non
lettori;
8
114
-
fra
pochi
ed
loro
molti
a
che
vedrà
qui
Pochi
ch'è
già
arriva
dità
è
La
e
in
fatta
è
x) In
zione
è
poco
per
Médecin
cercava
il
entrato
sono
ch'egli
de
sulla
le
via
disse
Del
che
libri
non
manoscritto
non
parola
sola
una
anzi
questo
a
com'opera
me-
per-
un
trovato
la
dopo
logico
terza:,
ordinamento
il titolo
trovato
aveva
un
prima,
délia
1833, dopo la pubblica-
dal
gravemente:
edizione.
dalla
non
dare
campagne,
aveva
medesima
sua
nécessita ricompostja,
se
di diventare
Quel giorno appunto
Fer
gran
pone
sfortunata
quale, fin
ei
pensi
diversi
di
ed
volumi,
de' suoi
di
si stampa
non
ma
for-
ehi
pruova5l
men
signor
opère
che
da dare
ia modo
Humaine,
società. È noto
che, recatosi in
appena
ch'io
prima
del
fecon-
stampa;
grossi caratteri
romanzi,
del
Comédie
la
questo tempo
ai sttoi
compiace
quale
intatta
dev'essere
seconda
il libro
si
ste
ve-
*) La
lima.
rifatta.
di
pruova
che
e
bella
sue
50
in
anni.
faccia
ha
ordinarjo
fine
duta
40
nella
volte
per
desimo
36
délie
laboriosissimo
non
parecchie
prima
in
feoondi
più meravigliosa,
confessione,
rimane
di
ai
forse
grand' amor
e
luce
più
raccolta
scrittore
cura
alla
furono
oomplesso
tanto
uno
la
una
lée,
da\ns la val-
quella jdicui più
Tintera
un
non
sia
brève
Lys
re
opè-
le mani
tra
il
sue
f
ingegni
Balzac;
è
in
autore.
suo
di
tuttora
produzioni,
sue
italiana, e
il
forse
le
già
conosceranno
starà
ultime
délie
non
-
l'immagine
casa
délia
d'una
sorella
Salutatemi,
o
genio.
il titolo
famoso.
di
pléta
com-
Laura,
signora,
116
-
divers
ricca, inesauribile,
l'Ariosto
la
lui
a
célèbre
si
de
mincia
il
fra
di
loro
gente
col
e
che
con
ragione
cardinal
ei ti tra-
e.
p.
al-
cui
stravizzo,;con
co-
giornalisti,,filosofi, autori,
racoouto:
cortigiane,,tutta
talor
chagrin
d'uno
tumulto
nel
fare
più
interrogaziolne del
(d'Esté. *) Nejlla Peau
sporta
ben
ma
a;
potrebbe
storica
e
-
perduta,
prese
parlajno, tutti
tutti
vino;
aile
sono
cian-
ciano, s'interrogano, s'interrompono, contendoino,
sfiorano
dal
tutti i
caval
filosofia
dalla
cérés,
che
ampio
di
lievb
al
discorso,
il lettore
O
sito
un
descriva
d'un
multuose
na"
da
si
ti
il
palagio,
délie
!) Per
chiariinento
Ippolito d'Esté, dopo
ingenuamente
la
corbellerie?...
Dove
le
gioie
d'una
suo
dell' Orlando
avete
prese,
di
la
la
tu-
capan-
finezza, la
relazioni,
legge si]ricorda
lettura
all'Ariosto:
Il
de-
entro
per
tra
sue
osservazioni,
sue
soggetto.
di chi
pompa,
amenità
le
ballo, o nella quiète
ti sorprelnde con
tutto
più indocil
pagine.
nelle
nota
d'un
per
si
trarre
sa
50
o
conduca
ingegnose
partLcolarità,(
nuove
tante
o
ricco
varietà, la novità
sce
'40
potente
trattïene,
senza
e
egli pertanto
campestre"
magnificenza
Camba-
di
fecondità,, questa
questo scialacquio d'imagini
scrizioni.
Scribe,
loda, quel
soggetto
ben
per
medesima
questa
si
nojn
questioni,
di
ba'nchetti
ai
se
le
drammi
si
argomento
annoiare,
ai
Kant
di
s'aminira,
e
pensiero,
E
Alessandix)
di
tutte
soggetti,toccamo
ci trova
abbelli-
stile
è iconcet-
che
il cardinale
Furioso, domandô
messer
Ludovico,
117
—
iorito,
del
nuovo.
le
in
il Balzac
dal
ha
qualità,
misleri
ad
?lri. i suoi
siffatta
i
la
lellura
di
mslo
aar
délie
meno
con
quanto
se
taie
ci
ci
è
purezza
che
cuore
il capo
Pons
sven-
L'uomo
[non
nell'infinila
Pa-
a
del
Balzac,
varietà
onde
presOnta„
nellb
o
-des -Arts
società
la
senta,
nella
medjesimo^
se
ha
non
se
délie
sussiste,e
Oh
Cicérone
l'uomo
invero
chiama
la-
ne
profoiudo abbatliimento,
slesso.
lettere, che
il
sotto
quadri che
tnodificazioni
in
o
che
legami deU'ami-
dcU'universo.
altri che
neri,
famigiia;
un
posare
re
l'uomo..
i
di
volte
tetri, si
délia
non
cui
il
si
venali
quelli
?.a no
ouo
per
grandï
a
délie
più
più sincerità
terra,
L'egoismp è
è
sto
cerco
spesso
il
sono
Non
?ipalisca.su
Je
opère
I suoi
cuor-e.
in
sue
inchinarglisi,a compatirlo.
sulla
Lare
le
con
sola-
l'uo-
iagili,nulli
virtù
u!n
sforzajndo
finti,bugiardi,
nore;
dege-
società
la
e
vizio, ne
difformité
il
ta-
sono
la morale
e
talenti, quasi
caratteri
morale
rrano
"
l'uomo
del
sublimi
a
nOn
lura:
lettere
pocsia" accompagna|ndolo
la
più
le
con
quanto
diffusione.
e
peggiore; ejntrô
lato
cupi
più
lunghcria
cojnsiderô
torto:
menle
Per
non
fecojndità
la
«e
più
che
strano,
naturale.
del
cûmparazioni,
sue
sove'nte
q
compiace
iieiresagerazioine,hizzarre
o
iora
dello
singolare,
semplice,
tlo,del
ei si
générale
in
ma
—
con
sente
di
vocaziono
rara
il
cofnforto
118
-
Foedora, maJd'ama
vita!
délia
-
quai mostrj! quale
eccezione
atroce
affettuosa
e
cara
Chi
puô
arti
le
alla
di
quasi
crudeltà
alla
pois;,il
lo
figliuola/? Chi
di
figura
lunge quel
se
da
quale,
la
disperanza,
stessi
quegli
mola
im-
Fleur
che
del
odiosa
quella
si
affoga
infelicità,délia
délia
jininistri
sentimehti
dallo
l'atroce
ov'appare
di
de
malvagia
men
l'agnello che
perdizioine
délia
creola
dalTimprecare,
libro
corne
fa
latte materuo,
nel
direi
non
quen'equivoca contessa,
Foedora,
perfezione
misero
quel
tenersi
puô
la
délia
sposo
na!
Don-
la
quella tigre
avarlzia
quella
capriccio d'orrore
un
cui
di
si chiama
finezza,
con
propria
genero,
scagliar
che
senza
la
sataniche,
ordinaria
legge
riot,
Go-
le
ainomalia, quai
strana
creatura
leggere
Evangelista,
Raphaël
misero
il doveano
render
beato?
La
non
si
durezza
di
quel
ispetra, quella insensibil
mai
scakla
quasi
ad
al
olocausto
di
ha
la
il
segno
dànno,
diletto
puô
sentir
spettacolo
natura?
Quai
si disumane?
cuore
E
l'auimo
di
tali
allô
porli dinanzi
perché
cui,
per
mostri
nelTaffisarsi
reso
questi quadri
tanto
si
pure
da
Quai
si désolante
in
nostjra
délia
misero
son
che
sguardo?
degradazione
sarà
va-
passajno quasi
seoo"
o
se
possibjile,,
del
quella
dell'uomo
félicita
la
d'abbattersi
sventura
non
spietaio, eîl'ha d'uopo
nume
sacrificargli sull'ara
che
freddezza
medesima,
se
pie là
nessu|na
sentimento,
nessun
a
nità, queU'adorazidne
di
che
cuore
pagaie
più
scon-
119
-
uli.
cui
con
chè
giore
cuore
evidenza
il
passioni, quauto
fceri de' suoi
ch'ei
ihe,
e
le
movimenli,
sto
incipii, ne
e
render
Le
Francia;
tanto:
tutti
zione
del
i
délia
al fine
d'una
critica
e
o
cosCienza,
s
iecin
con
gio
virtù.
ed
la
ana
in
encomîaton
sol-
la
Corne
i funtesti
ch'eî
ascol tasse
cosi
campagne
e
natura
non
ô
pure
se
ne
j consigli
mutando
in-
flfcrebbe
fortu-
délie
Le
rendu
dire-
torta
parve
pubblicazione
colori, ed
effetti.
rumore
iiluminata,
almeno
de
l'uni
si atroci
alla
e
maniera;
valléq, ove
onde
a
d'ognuna
mostrarono
e
tuttb
parti
sue
gran
perô
scuola;
credcre
nalamente
fecero
ingcgno"
sua
di
materiale
suoi
giornali deplorarono
suo
ne' suoi
macchijna
trovarono
non
délie
operazioni
esteriori
Balzac
del
intimi
successioni
njellevarie
ragione dcgli
opère
le
una
lor
gl'intimi
ragiona
particolare efficacia
la
de-
a' più
fino
ne
le
mostra
scompone
onoscere
I carat!-
dire, ranima
per
facoltà,,quasi
sue
i risolve
e
conta,
ne
rie
va-
più riposte
vista
impressioui,
otomizza,
le
nelle
in
mette
ne
pcnsieri,
secreli
délie
miuutamente
cosi
personaggi
mag-
con
Balzac.
di
signor
tratteggiati,svolti
scrittl
ritrasse
partioolarità l'indole
e
ne'
addentro
più
ne
umano,
Impîer-
condotti.
mai
penetrô
è l'in-
singolare
e
âdjeatie
sono
nessuno
dcl
mirabile
più
quanto
-
sue
Lys
è
più
to
tutti s'accordarono
un
ope-
dans
la
dipinta
omag-
prima
a
120
—
biasimarlo.
la
di
voce
giornali s'unirono
tutti i
del
Iode
gli
—
cambiamento
felice,.ed
tutti^quando
Mariage
du
quel
che
costume,
tri, e
fra
nojn
le
migliori
scrittore
si
forse.
coin
succos^
zione
che
storia
di
trente
e
più
e
certo
che
e
la
vente
ha
d'un
dramma
mira
che
questa
da'
nojn
nella
croce
Femme
aveva
sua
vjta d'una
délia
méritera
tutte
voile
J. Janin
confutô
ftl\e.Per
di
sua
idée
sue
le
forse
belle
già misurars^
possono
che
figliuole,ma
poeticamenle
et
alla
che
l'applauso di
l'approvazione
posito
innanzi
bella
donjiia: singolare opinione
loro
comp;ila-
egli segfna questfletà corne
cui
fortunata
tempo,
ch'"di compila
nessujna fu posta più in
ma
in
ans,
l'epoca più
ei
célèbre
l'opifnioneda lui manifestata
quanto
stile
paragonatfSi
il Balzac
che
detto
già
bizzarrie;
sue
pose
no-
V.
Carlo
Abbiamo
de'
di
soldato^e
alla
pregio,
dielïo
quella
capitaJno
convenienza
Robertson
il
in
rapidi cejnni da
e
questo
per
idi collocare
grand' ajrte
gran
antico
pes
cam-
dominai
si manifesta
raira
d'Un
labbro
sul
in
à
La
opère.
qui specialmente
che
g^iorni,
pone
e
dubitjamo
non
sue
patietaca,che
istorfra de' fatti del
bella
stri
tinta
quai
so
sempjlicità
descrizâolni
splendkle
narrazione,
la
tutta
le
per
fu
sola
una
la
per
.
del
dar-
Physiologie
parée
comdrolatiques),
i Contes
e
a
tremeJnda
la
dopo
Méddpin,
caro
quindi
d'u|n
cojn le
rjconoscere
si
e
nel
Débats,
per
titolo lia mère
bizzarr^a
è
a
pro-
plreso
in ispiecie dal
g^orfnali,,
so-
Vert-
121
-
lo
lie
suoi
si ribellô
ond'egli
vallée
la
(urardin
fece.
di
specie
ravigliose
al
vegnachè
è da
'?t di
che
ro
una
che
Ad
ogni
lui
più
cui
se
ci
naso
u|na
le
popolare,
Vigny
di
sue
opere"
J.
Janijn
più
quando
i
avranno
stumi,
i
quadri
pregio
di
leggere
il
Paul
si
sia
de
ronvcnzione
e
avidamente,
capitoloII, in nota, ove
la
voga
Kock
è di
più
e
ne
per
costante,
del
tempo
di rircostanza
che
e
non
si discorre di
an-
délia
i
mutato
perciô
di
dire
oseremmo
Frandfca
ma
poi
composizioni,
sempre
avranno
ed
canne!
a
spiritoso
sue
in
E
più criÊco;
e
progressi
morale
suoi
musîapchi^
misurarsi
più
chiaro
il
franchi.
500
dotto
Priuile-
chiaro-osicu-
quajnto grande
pubblica
*) (fr.
ben
di
di
idea
si manterrà
voga
allora
li fa
specid
me-
gran
un
che
apprese
una
Gigie; av-
GazzetÛa
la
l'accagionamnio,
sopra
questa
!
ha
specialîtà délie
stessa
e
il Balzac
lonlqna
per
godono
più
di
e
testé
valore
modo
colto, il De
questa
che
ad
qualità
anello
famoso
l'ingegno norf deve
si dice
or
il
del
madania
titolo
il
essa
canne,
qualche
canna
che
del
le
,st'ata
è
contrario
*?)e attribuejndole
Milano
dà
lo
dans
Lys
p-er^qna
sua
da
sapere
sotto
al
leg-
sua
dire, l'apoteosi filno délia
per
pari
per
ha
autore
sto
romanzo,
capriocio
la
prendendo
canlna,
sua
che
plaisir. Per
à
alla
apertamente
fnella prefazione
stesso
confessa
ridiculisée
contifnuo co' pungentï
di
persegue
frizzi,e
-
co-
perjduto
ch'ora
sarà
più
qnesto libro.
122
-
inteso
da
antico.
x)
Si
che
coloro
sarà
certamente
all'ingegno
cosi
fa
e
naggi balzacchiani,
il trionfo
chissima,
sioui
e
e
a
ch'era
cosi
fatta
dal
attirasse
sul
cosi
ironicamente,
n'a
itien
plus
dans
il
à
catelli,che,
redivivo.
79,
numéro
al
dir
20
del
marzo
délia
qui
à
sua
non
reste
à
force
l'écrivain
à
faire
ne
Barbiera, passava
êtes
travaux
Privilégiata di
è autore
per
quaind
vous
de
Gazzetta
;
difen-
reproche
«le
à
nella
e
ne
se
ujn poètle.Si
1837
quella
sapeva,
failli
jamais
Quest'articolo fu riportato dalla
Milano,
com'è
che
peintures, si
vos
diremo
Humaine,
lo
asserendo
dire
discus-
a
rimpi-overo appuntb
ben
dernier
le
est
courageux,
è antl-
spéciale
caso
all'opera
n'a
qui
luogo
Comédie
stesso
générale
vizio.
nell'arte
compléta,
autore
Egli
fran-
rappresientazione
nella
suo
d'immoralité,
x)
e
Balzac
prefazione
vrai
una
fedele
d'immoralità.
deva
che
asserito
scrittore
diede
spe-
perso-
ha
al
imsua
contro,
sempre
moralità
^n ogni tempo
polemjiche. Nel
difficile
vita,
on
délia
délia
corne
dello
spetta quasi
questione
lodi
tutti i
quasi
ue'romanzi
che
avanti,
di
freiii
fondo
a
dimostra,
e
que-
moltissime
dire, i
alita
di
Balzac, restringe
carica
una
l'immor
cialmente,
del
per
l'autore
che
tributato
aver
aU'arte
e
ammirazione,
La
chiamerahno
tempo
hotato
di
provvjjsamente,
cese
questo
—
st'articolo,
dopo
più
-
un
Tommaso
Gaspare
LoGozzi
124
-
l'immoralità
Ciô
linea.
del
giori
scrittori
che
Egli
che
so
si
amiei
e
scala
intor'no
si
fantasia
no!n
e
in
au
canzoUatura
Per
una
da
che
sua
ente
am
ad
opère
si
sparse
allora
Padova,
tore, che
e
risolvere
il
ch'era
per
mirabile
dal
mossa;
il
tutto
vastfa
problema
e
trice.
créa-
Vénezia
(e da
manoscritta
Viejnetb)la
ujn po' confusa, pqesia, di
cnedette
appuhtb
ano-
mettere(
scrittore.
poetica gofissima composizion
Balzac, in lingua franzese, che
rifusa
di
si
comje
su
fecojnda
mostrava
il famoso
lian interamente
usato
apptfcato
dicesse
poi
e
allora
tutto, e
proposïto délia
a
si
essa
seguentie curiosa,
nimo
la
il chias-
sue
vapore,
ancora
Balzac,
tanto
Si
s'era
per
continu
délie
e
su
risultati positivi a
del
vapore,
se
tiHle
curiosità
e
lui,e
solo
altre
awertire
mon
del
gra'n parlare
motrice,
con
di
è
avant!i„
non
in
eguale
a
nazione.
più
anche
scherzava
de' trasporti. Pare
passô
di
a' mag-
conoscelnti.
a
un
forza
d'ogni
francese
mostrava
faceva
Venezia
faceva
romanziere
creativo
approvato
ma
d'Italia,dove
enfaticamente
parlava
In
il
per
ammi-
accanto
e
fu
e
conda
se-
piano générale deila
lo pone
Milano,
in
e
città
persona.
che
piacque
esso
maggiori
accesa
del
aU'articolo, riportato
Vefnezia
in
è da
dell'ingegno
d'ogni tempo
Torna'ndo
certo
misura
la
in
quindi
passa
specialmente
immensità
opéra,
esse
è l'immensità
Balzac,
sua
di
che
dà
che
e
rare,
moite
di
-
da
scrita
xe
stada
a
zia
Vene-
in ita-
l'inzegno d'un bravissimo
in
125
—
-
poeta, al quai in altra ocasion, definendo
molto
spirito,ga
adesso
s'abia da
vapor,
se
col
Un
fato
oramai
vapor
da
tante
vien
cose
cartelo,
talentazzo,
Un
Che
i
Vendendo
famà
La
E
publicà
à
cervelo
al brazzo
tanto
un
del
nati
parti apena
leterato,
per
i di beato
campa
t'nn paese
In
sina
Dove
E
dove
i
Col
publico
Non
essendo
Dopo
tiro
El
bel
a
le
per
Cussi
l'a
L'è
Yenezia
merito
Ga
usa
a
del
i leterati
Ma
Per
Tuti
Che
darghe
dove
nu,
oramai
patentai,
siemo
zente,
che
rason
nu
volemo
la patente
quei requisiti
no
Quando
Fra
la gran
propenso,
sparagnà l'incenso.
fra
minga perché
per
capità,
sempre
a
pena
brava
risultà,
indiferente,
esaltar
la frusta
Scarsi de
xe
fogio diligente
l'è sta
No
sorprendente,
zorni
za
urgenza,
Diligenza,
idée
so
Quando
Se
per
la
co
dito, cossa
l'estensor
El
la censura,
d'Italia
giardin
a
figura
da
spesa,
quatro,
a
che
bona
castrai
vardar
A
far
de
traversa
aver
Senza
E
qua
la facilita
Gh'è
Ma
pntei parla francese,
più de
nu
xe
che
ve
necessari
in
'1 s'a trovà
lo
ripeto.
altri
co
più propriamente
la fantasia
dir che
omo
che
veder
l'estro
siti,
mossa
vien
dal
fate.
126
-
El
deposta deventà
pareva
Un
Prometèo,
Che
furia
a
iluminar
a
Le
menti
E
otnse
Che
da
Ma
de
leterato
fondo
Nominando
Signor
fra
In
i
i Anzoli
dei
pianto che
Fa
la
turba
el fusse
par
Co
de
Spesso da le
Se
cava
zoso
Le
taca
con
Soto
i trayi
abasso
Supono
Emulo
Per
dei
sera
strozzai,
che
Paziente
xe
divertente;
oriondo
Chérubin,
un
marangon,
divin
el riverbero
toco
un
e
tera
Dio
a
poco
Scondendose
E
memoria
là, cussi s'a espres30,
Che
ardenti,
mai,
Procurandoghe
Da
a
in
qua
infinita
Un'academia
gloria,
fia matina
un
finisse
no
la
stromenti
so
El
Che
de
sempre
recita
fermarse
Senza
torenti
ai candeloti
son
Rabin;
un
tasi, l'a conta
gonfi
mezzo
Dove
corne
suso
società
toco.... boca
Che
zuche,
parigin,
lasagna, àddito
el
piena
Sto
le
de
posta iluso
so
insigne
In
meloni,
fanfaluche,
le
Sto
Al
dei
gnochi,
fra
portenti
de
Vegnisse
Dei
Maometo,
grande
un
singolar
modo
In
-
carton,
spale
so
l'aie,
un
chiodo
dei
cielo,
e
col martelo
vien,
mi
de
col
so
paracadute,
madama
conservarse
Garneren
in
stato
de
salute,
127
—
si
Perché
El
cascando
no
faria
se
—
precipizio
a
servizio,
un
Che
dopo el primo viagio
Glie
scamparia
capita in
E
quanti
eranti
regalo, la
de
strazzo
Dei
miseri
Che
ghe
mortali,
xe
ne
strage in
una
Compreso
quel franzese,
E
ades30
el
A
pronieter le tripe
vin
Col
Senza
E
Sto
regalarghe
altro
ghe
par
un
traro,
de
calmante
fazza
tabaro.
bozzeta
una
che
Genio
paese
vintiquatro al mendicante,
darghe
Al
sto
gripe
da
per
a
speranza;
i mali
medicar
A
tuti
a
I cavalieri
Sto
vogia del secondo:
la
sostanza
farghe
Per
mondo
sto
su
zibaldon,
vero
Sta
insulsa
Un
omo
Ga
fato
narazion,
che
l'estro
de
da
maestro
de
bon
Notomia,
E
a
son
definido
L'a
ingiostro
mostro,
un
Una
mania,
Con
quatre penelae da professor
Fando
Su
viagio
T Eli
con
in
vapor
a,
assistio
Benissimo
l'a tuta
In
lingua bona,
un
aborto
vegnù
fora
da
Xe
rinovà
un
Bisogna convenir
I ga
certi
la
musa
so
rifusa
El
E
da
momenti
pezzo
che
de
pianta
da
sessanta.
i gran
talenti
128
—
la
Che
0
testa
ghe
No
Del
Se
L'a
C. M.
sina
da
fato
in
leterato,
esuberanza
mostrà
de
cervelo,
abrupto interogà
ex
de
la sede
Che
l'anima
Museo
gabia
presta,
se
no
putelo
non
658-8.
che
el foresto
talento
Per
del
intrigo,o
potendo negar
*) Comunicataci
rettore
de
serve
Perché
Xe
—
l'anima, el
sito
che
dito
cogion
parer
dal
ga
in
sta
drento
chiarissimo
Civico
di
del
boton. J)
dottor
Padova,
ove
Andréa
è
Moschetti,
segnata
ira
i
di-
mss.
VIII.
Pranzo
in
il Balzac
dolo.
délia
casa
H
Spo8t.
Balzac
nazionale.
letterati
In
Venezia
per
gli
francesi.
Walter
-
awienne
I Pro-
dei
Guadagni
-
-
Scott.
si è
corne
-
giovine pittore.
fatto
un
invitatjo a
stato
/.o,
singolare, che
detto, in
che
allora
?ril
naso
teneva
rospitalïtà
viva-
Soralnzo
Procuratie
poi,
benchè
il
3
raccolto
1848
novembre
Balzac
molto
in
Italia.
garbo
ed
abitava
Vecchie
ferito
con
in
al
fin
ramo
appar-
San
piazza
presso
molta
Alessa|ndro
parecchi
si-
je coin
appartfe'neva
inutilmente,
ritrovarono
Qigli.
con
Mocenigo
ove
gentile e patesalottb
baillante ed
Un
Costei
nelle
So-
contessa
d'animo
larghezza.
tamento
dalla
pranzo
signora
gran
una
esercitava
i
Un
Dan-
del
Fieramosca.
-
tra
alterco.
iiio
".
Articolo
Il passaporto.
-
degenerô,
non
poco
Discussione
-
-
YEttore
e
Chateaubriand.
-
guardia
Dandolo.
Visconti
Il Marco
-
Tullio
il conte
e
Soranzo.
contessa
Meslii
pietà, moPoerio.
gioiinalistie
A
gen-
9
130
-
tiluomini, tra
si
si
parla,
nienli
che
di
ragioni
di
se
parecchi
vari
su
d'esempi,
e
del
priiicipio
preoccupato,
senza
Tullliio Dandolo; *)
discusse, si polemizzô
in
sembrô
I quali il conte
copia
cojii
-
giornalisti, ch'egli
lungo tempo, 2) do|po
un
poco
"-
il Balzac,
e
p,oco
altro, délia
di
non
ed
parlé
pranzo
an.
pre-
odiava
da
aida
parte
prese
discussione
générale, e, a proposito de' nostri letterati,criticô acerbanuentle / Promessi
Spûsi" van-
tandosi
quasi di
ital'iani
più
Grossi
e
Il
in
VEttare
Fieramosca
cuore
e
la
scongiurare
1) Nato
bino
a
Varese
Augusto,
Roma
Leone
Roma
e
X,
di
ennncia
1801,
secolo
e
di
Marc1
a
Roma
dunque
vrebbe
de
Les
alcuni
l'argomento
con
forse dal Molière
Commedia
omettere
parigina
non
ad
Le
af-
Ur-
principali
sne
sul
Il
'Attrelio,
secoîo
di
secolo
di
di Dante
cristiana,I secoli
ecc.
studiati
la
si
ella
Pericle, Studi
Illusions
Perdues
costumi
queste
a
parole :
di
fatti
Umana,
soggetto del
fa eccezioni
sno
potenza,
di sorta?
—
„
ne
giuristi,non
teatro
castigatridendo
che
parlare d'una
dei
e
Balzac
al
giornalisti,
"I
—
Hugo, in
Victor
il
giornalistici,
pari dei nobili, dei finanzieri,dei medici
furono
poterono
casa
scrittore.
tattb
Il
aspro.
di
scussion
di-
la
improvvisameQte
morto
l'impero fino
pagana
dedica
'sono
allora
oonseguenze:
fecondissimo
sut
e
Colombo,
2) Nella
cui
nel
Studi
sono:
opère
série
più
1870, fu
nel
padrona
délia
gentilezza
ita-
veramente
assai
tono
uir
del
D'Azeglio.
viVaCenuénte^e
assunse
VimqntÀ
del
intelletto
e
al tri romanzî
gli
il Majrco
primi
rimbeccô
lo
letti
aver
voga,
Dandolo,
liano,
'non
nientre
? Perché
mores,
la
do-
stampa
132
—
L'altro
fini
Ma
attese
egli
Le
dispute
manziere
ne
i
che
lo
lor
a
e
si
liano, scrisse
parlé
nel
il
pubblica
1.°
esatti, di
quella
J) Fu
tavoïa
poi
Fantasie,
arnica
compreso
p. 75
quanto
e
e
nel
sgg.,
fuori, e
e
Si
accesero
del
conseguenze,
e
insiste
il
délia
11%
smein-
rimettere; le
a
del
testimom'ajnza
e
ro-
italia-
costrettioa
buon
cose
pro-
ita-
nome
articolo,1) che
Gazzetta
Prid\ile-
aprile 1837,
relazione, be'nchè
sempre
città
oosi
seguelnte lungo
74
So-
probabile ,duello
fu
difeîndere
'numéro
Venezia,
le
divenne
Dandolo
uno.
scrittore
d'un
di letteratura,teatri
fidèle
dello
perfino
voce
nel
prio coraggio
cjiata di
quelli
mai
contessa
ammiratori
gli
tra
Tullio
posto,
apparve
in
gli amjci. Egli poi,
tirla presso
al
conosciute
questa
stesso
délia
pranzo
e
rihx)vi
e
posseiduto
avesse
tesagerarono
due,
cavallo, ne
grande impressione.
una
francese
taluni
tra
al
polemiche
e
Se
il famoso
ne
subito
furoho
produssero
in
Invano
discussion!
ranzo
no.
accettare.
per
il Balzac
che
seppe
—
nella
solita
varietà, e
oondita
di
avVe'nne
ch'è
giudizi
pendice
aplina
non
quel giorno
a
ospitale.
volume
del
Dandolo
Reminiscenze
Torino, Stab. Tip. Fontana,
1841.
e
133
Simposii.
Una
Tullio
Dandolo
llannovi,
....
aille ténèbre
faro,
un
Il
imere
di
di
non
l
in
che
délia
ne
pennello
ne
lo comprende
l'anima
chiede
mjcditazioni
nobil
a
di
esprimere;
per
"
universale:
lima
licità
il
domestica,
valgono
Si:
errogati, scandagliati....
dblo-
più
la
sof-
il
pér-
tain te
teatk*ali,
Un
destano
Balzac
un
palvit-
d'un'infe-
fondo
la
colpo
d'una
la mestizia
senza
in
società
silenziosa.
pallore,
non
alla
romantica
rassegnata, Tabisso
rappresen-
potesse
dolori
per
ciô
pur
stessa, perché
verso
la sventura
pugnale, un'asflssia
se
domanda
lagrime
tante
Lridifferenze
a
a
inabissata
c
dell' Uni
creatura
Lre che
valgono
penna
il pae-
porrebbfe
sapesse,
Tinfinito, il subllime:
linea
tal
lo
se
quella
che
interminabile
ritrarre;
sventu-
è cpme
sventura
ad
è ricca
di
pass|ipnie
mili
si-
cupa
vale
non
ie
non
la
rompe
di patimenti;
di
pianura
sa
sventura;
romanziere
accerinan
una
ne
maniera
la continuità
tna
i
che
del
descrisse,
di
notte
tristi
più
scène
lampp
genio
Fava.
Balzac
che
una
un
codesta
parole
linea
di
neppure
to nia.
mono
Fava,
quelle
Balzac.
di
Angelo
ad
mio
o
di
aggianti
signor
col
conversazione
pena
ha
d'essere
ragione
:
134
—
neï
l'egoismo régna
dal
parsi
funèbre
Ed
è
perô
simpatia
alla
forza
morale
délia
ranza
lotta
dell'angelo
fosse
sostenuto
tal
ricondur
migliore di
che
prova
Anch'io,
volessi,m'
se
perché
tore
la
si
puô
di
tinte
félicita
affanni,
quakiro
a
quelle
nero
è talmente
rocce
che
zione
di
gia
Tu
délia
ste
la
grigie
figura
vita
due,
mi
sta
in
altra
fedè
avrei
bhe
tele
félicita
non
rappreseintarla,
a
dir
di
Byrony
atyjerricorso
somigliante
ad
vi
in
che
bene
di
Salvator
di
non
non
toccanti
fnarrare;nell'altra,,
spettia-
isolata
pvipata
a
farebbero
tinte
comprendi
io
scetne
tutta
colori
profuso
l'occhio
puô
almeno
s'avesse
due
converrebbemi
che
oscure,
solo
non
futura,
una
è tal cosa,
mon
ma
non
trionferebbe; evvi
non
avrei
in
attore
probabilmente
troverei
la
giustizia di Dio.
nella
descrivere;
sentir
vita
Elfe
Michèle
se
quaggiù
e
quantjo
con
supremo
cose,
piiï
perseve-
brutale.
più
mon
délia
questa
credo
perché
da
potere
un
l'equilibriose
orjdin
un
di
la
fisica unit'a
associate
daU'altfo Sata'na
cui
in
caso
cieco....
d'eccitar
dimo'nip;
del
e
se d'esser
pjLù acerba
la
ha
sVilupguarftaïsi
debolezza
memica
uma'na
a
degno
délia
contro
sorte
l'oppressione
quelle, e
d'augurar
la lotta
clii vuol
e
di
spettacolo
uno
viva
mondo,
ma'nto
è teïitato
dattorno,
—
del
la
si
che
aile
miof
ovte
desertii
esprimer
scerne
hiezzo
Rosa,
il
a
il
e
grajda-
una
quali grandeg-
brigante Abruzzese.
mia
galleria
componemdo
cl'armi
vimto
di
chef di
al
saone
que-
signor (di
135
-
ammirare
éd
Balzac,
imaginazione
ad
la
e
or
ordine
dô
a
Invitato
in
gli
le
vendo
la
sera
i ciarlieri
che
dir
poi
dopo,
amico
S....
contessa
e
mio,
desinare
a
di scella
e
bri-
voleinaccetljai^
corona,
prevedessi
che
assai
misurate
mio
tsoggiorno in
Venezia, do-
medesima
imptrender
il viaggio di
del
ore
questo
(narrativa.
festa
facea
tuttocchè
m'avea
corne
signor di iBalzac
del
compagnia
teroso
io
anno
franchi
tutto
e
Pazienza,
mia
alla
tre
ogni
ottaVo
dovrebbon
daU'amabil
gata che
in
ricominciano.
ripclonsi, e
ob-
poter
quattromila
son
che
da
somministrare
a
mercè
Ma
ciô
prima
contano
taie
a
riccp jdi
uomo
de'guadagni,
meta
anni!
quindici
per
un
ciascuna
speculatore,
mese,
lui
notaro
a
volumi
di due
uno
al
in
spericnza,
dinanzi
bligarsi
opère
di
e
—
Lombardia.
Sul
cominciare
del
col
;uenli tregue
ndo
quando,
a
proprio
corne
le
\e
i
l'allesso
che
oli
di
—
lai
un
Peccalo
eccoti
che
aile
dico
dir
oracolo
prove
che
è
Grossi
nel
talc
un
com-
di Mâ!û-
fiaccjo/e
aile1 attratlive
d'una
traduzio-
sorridenido
aggraziarsi anco
questo
a
accom-
quando
sucoesso
panciuto,
per
masticazione
romanzo
suo
buon
regge
straniero
natura,
del
del
stile, non
lillustre
il nostro
il tessuto
debilore
dello
eccoli
lo scotto;
Solamënte
frasi.
sue
di
e
in-
appetitb, parlava
pagare
per
iizio d'ammirazione
nava
Balzac, facendo
pranzo
a
al-
dispetlb
esclamare:
Marco
Viscctnli
ed
136
-
Fieramôsca
néiYBtfore
Azeglio
—
abbiano
imitjato
Manzdni!
perciô, rispOrideva Balzac,
Appunto
—
due
leggere quei
Quel
sie
taie
che,
non
alla
rimesso
raltra
Azeglio
di
lui;
vista
v'avesser
la
se
délia
condiscon
oggi
domandô:
E
l'altro
quali
lanciare
di
se
di
il
esercitato
sul
sciavanlo
nello
rimorso?
e
quadri
alla
buon
moda
uomo
aile
signore
dolci
a
:
rila-
leggera
stoccata
non
ripu-
lasciavan
il lett'ore
renderc
del
ardii
sorpreso,
di
libro,
ai
che
veder
mentre
sa-
per
più prestigiosiscritti dell'epoca
potea
ma
creanza,
da
libro
punti interrogativi
modo
medesjmo
i
(non
un
a
coin
sprov-
spremere
guardavami
stesso
se
lo contrario
ad
benchè
(il
se
dirgli candidanienle
sapesse
impressione
taie
tisfatto
stra
Balzac
i
scrittori
rispetto
due
nel
interrogatiivo:
se, cioè,
Spùsi
posta che i Promessi
sua
a
che
punto
terzo
tava
gli
per
,
chiedergli
d'à valere
manicaretti
questi
lui
a
che
dî
grillo dal-
il
risporideva mangiando,
di
signor
saltô
Grossi,
quale? Voleva
dopo
délia
credeva
di
i loro
cantaridina, ma
sposi: L'immoraUtà)
e
granid'
opéra
di
pagine
di
La
grime?
segno;
colntento
mensa
creazione
droga
nel
ardore, mi
délia
colto
com'uom
semplicità, s'eglinOn
di
un
nell'a
quale,
con
estremità
tutta
il
d'aver
turbarlo
a
deglutizione,
ei s'era
romanzi.
incantato
era
volli
non
no-
stato indirgli i vo'stri,sarebbe
sottinteso
era
chiaro), dopo ayer
lettbre
una
specie
scoraggiamento,
e
di
fasicino, la-
quasi
in
preda
137
-
La
benchè
Irovô
ni.
La
—
ch'io
provai
Francia,
la
se
Al
tutti
mula
suscitata
frase
dalla
lettura
délia
d'ambizione
peccasse
non
e
Sposi,
il Manzoni
chiamerei
che
ammirativa,
sorriso
Lo
—
in
Corne
—
La
-
in
pronto
una
richieselo
Atala
avea
Renato.
di
e
n'ho
quando
spesso,
se
il
tempo.
vive?
ingrognato.
corne
mai?
è
ora
sua
Gli
per
tutti.
non
si arresti
chio
di
coU'autor
Perché
—
ebbe
Balzac,
a
Ritiratiissimo,
e
—
rale,
géné-
rumor
quel taie,rivolgendosi col
e
plastico
veggo
surse
ciascuno
parlarono,
"limestichezza
passata
che
nuoee
più
abituato,e
sopra
per
la
lui, corne
attelnzione
pubbLica
di lui. Eravisi
madama
Ancelot,
passa
di
sover-
taluno
a
che
lagnarsi Chateaubriand
d'incipiente sorsente piii
/: ben
naluratp, rispondea, non
a
"iiîà:
di
se.
frizzo
fu
pari are
m
i Promessi
Chateaubriand
di
nome
Il
po* vivo,,
italiana?
bocca
siio
opinio-
parla D....
che
leggendo
egualrnente
Chateaubriand,
dj
le mie
interrogafivo un
dolce, dï
sensazione
è dessa
Balzac
fra
esclamare:
con
stessa
non
il mio
forse
seduta
partecipare
paresse
troncô
lo
e
cft casa,
gentil padrona
me,
v
-
bocca
d'un
l^rofittando
applaudito;
era
amico.
del
silenzio
che
quell csplosione di ilarilù,domandai
drebbe
malïgnetto
perô
presto
Chateaubriand.
dietro
tenue
a
Balzac
a
se
138
-
Appena
—
Mi
—
gli
giunto.
colmô
di
ricoiidarmi
Londra,
a
Vorreste
allorch'e-
la
aver
bontà
di
lui?
a
Sarebbe
—
gentilezza
ambasciatore.
era
-
tempo
s#recato;
si,ricorda
non
che
di se.
Ed
eccolo
alla
lindo
y
rompere
signera
dialogo, e
ischiccherarle
per
non
'
cosa.
Non
ti par
sia
sposta
sione
la
egli, amioo
Rimise
carjatteristScja?
maggior
a
gloria
problema
in
guisa ammirabile;
ieri
dicea
che
délia
échantillon
a
do
si fa
getto;
sto
il
entro
le
quando
visa
venuti
esser
l'aria
quale
avv^ene
bella
fumatori
pura,
di
joli
un
ingeginiche
rimpiccioliscono!
nel
tutti
gran
mon-
j.raggi
la
circolo
dal
propria
centrât!
con-
angu-
esistfejnza
l'oggetto av-
contemplare
quali
soffocante
e
chi
di
l'immagine coll'og-
uscir
adagio
ecco
1'immagjine!Povjerigiganti
sui
pigmei,
l'effet!» délia
allor
ad
avvezza
non
e
si
il
me,
vedi,
voila
Poveri
di veder
fuoco, scambia
un
di
degna
Marco:
di vivere
forza
forza
pusilla,a
in
S.
cenlraiizzaziojne
a
teaubriand
Cha-
verso
contro
ben
Palqis royal!!
gente che
povera
espres-
risoluto,corne
soluzione
piazza
du
di
forza
ha
ri!-
una
esaltjazione di se;
ed
Balzac
il
||
|
taie
in
velato
sarcasmo
che
so
una
più semplice un'impertinenza
un
tutto
che
mio,
tuttbj
voltarsi
escon
di
fa
parigi/na
civiltà
atmosfera
briachi
accusarla
la
di
di-
d'una
là
ingenerar
ad'
bettola,
annasar
Temicrania!
140
—
—
Jevar d©l sole, inalza
l'iiomo,contemplajhdo
il
volontariamejnte
p^eghiera aj
lettura
di
tipo
ha
che
belletta
©
dovuto
le
ci
non
ditazioni
foco
cercare
rido
affanniamo
fa
parpitjar©
ho
pietà
i suoi
colori
corne
lui;
per
morali, poimam
un
del
al
mente
pit-
fra
la
e
mi
gaudente;
su
banda
da
ch'e
infelici
gtiardo Balzac,
fogn,©.... ma
e
mi
copie;
La
creatore.
pïetà degli
si tristi
a
riiicuopo, malngio
via,
ho
compassione;
serviron
tore
quelle pagine dï
di
di
ma
una
in-
le
me-
dire.
suo
giovi'n dipintoredel più gran me(m'è sfuggita la prima frase éd il nome)
È
—
un
....
rilo
ha
délia
fiziale
fama.
in
miselo
chè
Versailles
quadro
un
stintliva del
Corne
—
che
gli
e
re,
immenso
rnunifiocnza
la
da
mo!do
colpire,
raccomalndai
Lo
del
casa
mjiserïe!
—
ritratto in
il mio
fatto
fu
ad
:
loc^-
uf-
un
commesso
chi:
fran-
9000
per
è la
non
a
virtù
di-
cittadino.
re
voi
eravat©
nel
rappresentato
Da
guardia naziOna]©;
mi
frutterà
un
bell'uniforme, ma
tornatb
appena
quadro?
una
settfimana
Id'arre"to.
D'arresto!
—
colle
vitt'ima,e
—
—
Balzac
non
dubbio,
aveasi
viva
tut'te le
parti
solleciljudine:
perô l'aria di
disse, l'arresto;
all'appello?
Eravate
Che
più
da
una
ridendb:
Senza
mancato
—
gridato
délia
dimostrazionl
signor dï
il
fu
—
cosa
in
Italia.
importa?
non
ho
io
141
—
V'avete
—
è
am
riscuote
verno
lato; in
il
v'è
non
niedico,
soldato,
altra
non
godi
è
ne
dài
ne
briga,
all'ap-
costui
il certiflcato
moiijuario;senza
ni
mu-
propria
la
se
manca
che
scusa
l'estratto
o
che
persona
il
uscire
d'autenticare
mezzo
suo
ch|e
yuole
guardîa nazionale
vuole
pello?
alla
poi
l'unico
ilità. La
essa
chiunque
da
fiscale,
tutta
cosa
franchi
10
di
quanto
ta, è
Francia
è in
cambialetta
a
regolare.
passaporto
un
Il passaporto
—
S
perô
—
dî
d'un
che
in
slo.
Il
—
Domando
—
che
so
a
délia
S ta
ad
una
"aporto,
—
le
cliiunque
rilascia
quelle
credo
che
esemp,io,
per
imaggior importanza.
noi
da
scusa,
qui,
le Itère
ne
ha
passaporto
la
posta
la
non
le
se
del
guarentigia
doinajndasse
che
marito
un
meno;
consjeglna
Francia
In
chiede.
ignoti senza
fosse,
abbia
ne
moglie.
dissi
bene,
ivi
io, sanno
hanno
chi
con
a
fare.
Scrivere
—
gloria
è
i
signora,
ci
e
denaro,
noi
In
—
quanto
nostro
il
ri
Cosa
—
o
Volumi
in- 8°
prigione,
tutti,voî
i
ruba
Belgio
maledetto
Ire
quart!
ciô
ayvenga.
de'
legittimi.
di
grazia
calcolo.
di
quel
ci
facilissima,
questo
in
diletto.
incubo;
Spiegatemi
—
più
guadagnato
avrem
denaro
a
guadagni
di
îXMnanzo
un
autor
se
corne
avreto
Qualsiasi
noto
la bontà
in
romanzo
vendesi
di
a
far
due
Parigi
15
142
-
franchi,
2,50
per
per
ribasso
ai
che
non
due
volumi
Ne
in-8°
Belgio
un.
délia
sesto
un
annunzi,
non
in
di
spesa
copie
i
pubbliaano
n"12mo,
carta
stampa,
e
il volume
già guadagnato
avrete
e
di
lia già fatti,
nom
li
all'autore;viendetemi
ceide
si
le
e
volume
grosso
Francia
la
franchi
13
al libraio:
Nel
3,50
stampa,
e
ecco
due
restan
l'autore,
per
carta
rivenditori;
si vendono?
quindi
4 franchi
3 per
gli annunzi,
nette.
spese
librajo
al
costa
e
-
mer-
5
a
chi
fran-
triplo dell'edSitore
il
parigino.
Questo
—
calcolo
bile; sorprendemi
scrittc~i
gli
V'e
—
Francia
CuSÎer
Chateaubriand
se
nomi
voluto;
vendette
nel
1832
la
gli spiffera
tempi
che
sulle
sventure
Chateaubriand
rompendolo
000
al
gatto.
è
immensa:
suoi
sui
di
lo
gli
franchi;
La
bacchici
cui
voga
l'uno
è
lascia
il sorcdo
di
(che
e
mano4
era
Béranger
conia
grande;
moneta
opère
sue
suo
su'
si
non
colpita Varie
dire
in
pone
délie
aves-
se
imjilione;il
libri
(cattjifv
libraria;
inter-
quitanza
una
caduto
di
al
braio
li-
vendono^
scrive; poi
e
è
scienze,
in
lamentlazione
una
corrono,
délie
spaccâarla
mezzo
in
popolarità
ricco
più
propriété
un
per
cui
principe
di
gli talenta
ma
questOj
Comtansi
ciô.
la
assai
sarebbe
già pubblicate
300
è il
di
rapidamelnte.
in
soli
incontesta-
onta
cosi
anche
vsagerazione
cinque
ad
che
perd,
arricchiscano
miniera;
una
un'evidenza
è di
in
di
bocca
Lamartine
suono
l'altro cjolla melodia
ritornellpi,
de'
va-
143
-
délie
porosa
tributari
del
ho
luia, che
Scribe
il secoiido
ogni
sabato
de'
mil
franchi
a
che
sui
mcia,
teatri
Bordeaux
di
dello
e
tealro, là
Lione;
chi
la
Che
—
aile
ometta
la
Balzac
quel
ciô
ciô
sia
lo
o
se
piaceri
questo
guardava
e
che
cura
spiritio
lo
la
sempre
sua
troppo.
e
in
sorrise
ben
presiede
è
non
guisa espressiva:
bocca
a
ride
aperta
crede
sgangheralamenle,
La
porci malizia.
s'afsigîiora
replicare:
*) Probabilmente
renza,
imente
lattriciha
segnale
un
rerei, senza
fnetta di
e
dicendo
che
laie
tributi
più di me;1)
sei
comprefndere
belle
parte;
a
re-
l'incassa, inosser-
commedie;
ben
le
attori; per
"letta
in
rumile
su'
ad
Scribe?
è
anni,
sue
farne
per
spettangli
imposta
età; inlatica^
sua
délie
prove
i
d'uomo
quarantadue
ini'ralito per
délia
componimenli
chi
a
15
sborsa.
razza
Ha
—
i
ogni angolo
attendendolo
décima
del-
anco
Yvetot, gli splendidi
spirito, preziosa
vjataa
da
de' suoi
detyareale
tribuzione
délia
sopravvento.
10,
itautore"che
diriiti
siasi
i
£ 6,
gli piovono
ogni rappresentazione
qualunque
il
del
all'iifficio centrale
trova
rainministrazione
abbia
non
isterici
prosperità
la
per
paura
fecer
si
buontempôni
ipocondlriacied
primo,
ed
uido,
i
lodi;
sue
-
essa
stesso,questi
il Dandolo
fa
errô
realmente
si nascondeva
un
cosî
paio
nel
riferire
questa
pronunziata
d'anni
circa.
dal
diflfeBalzac
144
-
Credo
—
che
de'
al lato
il
di
nome
ricordali
sia
m'avea
100
di
starebbe
nella
di debitï.
lire
venni
dappoi;
in
essi
franchi
signor
di
mai
corne
vi
Vittor
puô
Hugo
accomo-
di
due
loro
vo-
m'assicuraron
d'un
che
aggiunse
non
erano
quattro
e
anni.
meraviglie
ciascuno
Balzac
15
che
società
guadagni,
per
le
si
una
fornire
de'
mese
fece
vantaggioso,
fortuna
con
di
fa, ciô
affari
patto
a
la meta
al
Ciascuno
mia
ogni quadrimestre;
ricambio
a
mila
ottavo
mesi
I miei
speculatori,obbligandomi
lumi
bene
qui.
più grandioso
mila
daron
merito
al
tariffa.
esser
si trovasse
non
si
contratto
del
Ridhienel
mo-
|de'fortunati:
vero
Hugo
—
sua
fama
unie
a.
è
disse
che
arte; chi
preso
prowisa
soluzione
udite;
le tendenze
moda.
a
Io,
trovava
e
che
il
ha
parlare,
d'un
con
rendita;
la
letteratfura
spjeculazione.
ned
gli prestadélia
spirito;
una
dalle
me
avea
luce
poche
cusor-
imrole
pa-
semplicità spiegate
tutta
pessimismo
io
forti
enigma;
per
anzi
più merito.
più
il mio
la
eccezione
speculazione
riflessioni
sprizzata
era
quanto
più
guadagna
sigiioreggiavano
la
che
signora,
arte
di
fortuna;
sua
francamente
orecchio;
riosità
franchi
délia
la
continuava
più
mila
fanto
pure
Balzac
va
sia
Dite
25
maggiore
Francia
—
ha
non
Parmi,
—
in
Balzac
Magari! signora mia; pochi
—
sto
-
délia
religiosamente
credo
letteratura
alla
|che la lette-
145
—
sia
ratura
sacerdozio
un
sia
mini.
d'alleviare
poveri
oscuri
e
l'entusiasmo
Balzac
la
d'un
che
bestemniia
délia
interno
che
sentïmento
si
le
gTartdi
nienti
trascorsi
del
onore
dierebbe
suo
dalle
delitto, una
zione
provocante,
gnità
morale
glllache
una
a
in
lctteraria
II
r.
Da
che
Balzac
délia
di
anime
in
la
grida
Italia.
pensa-
de'
monumento
un
del
la
mia
un
che
scrittore
mia
Venere
de' suoi
sic-
descri-
una
falsa
colosso
ripu-
bruttura,
si, quedi-
sua
da' piè d'ardiletta
arte
céleste
quell'istalnte Balzac,
lo
storia
l'altezza délia
tutta
fronte
e
amici
presentajnjdo
e
siccome
massima
una
speculazione,
Pandemia.
lor
parola equivoca,
scambiata
aveva
che
\o
pagine
si affacciô
mi
elevato;
ad
corne
loro
con-
sacra
quivii con-
scopo
uno
d'innalzare
paese;
sue
miei
tratteggiando i quadri
sogna
come
sto
le
genei-osi; che
secoli
ad
nudrir
di
vivo
un
profitto, quasi
natiura
délia
scène
s'è proposto
avido;
nel
fremitjô
in
che
compatrioti
è
di
musa
pe'
e
ad
fama,
fede
proferitfc
un
tosto
pecuniare
di
stima
provai
me
per
udir
nobil
scrittore
senza
a* suoi
parla
cui
mia
ben
Lo
speranza
délia
la
buo|na
più giovane
in
anni,
converse
d'orgoglio
veglie
che
due
adima
d'Italia.
senza
io
scritti per
la
siano, pongo
ne
prostituzione,
fango
fratelli
ne* miei
neofito;
di
solainente
migliori gli uo-
giuochi deH'imnia@LnaziQne i
reali; io, che
guai troppo
quanto
e
co'
render
mis-
la sua
sociale,|che
d'illuminare, di
sione
lor
—
e
la
capi,
in
nella
fazion
sembra10
146
-
ronmi
da
cose
délie
foga
délie
reggiare di
lismo
fantasia
ghirlanda
sguardo
esercitarvi
cia
di
è
fango,
scritti
essi
délia
se
belli
cuori
il
per
parja
di
le
che
esse
pas-
sulle
lab-
creazioni
di
l'Europa |ad
ma
a'
sotto
ujn'anima,
hanno
generoso
che
fac-
sempre
perduti. Glï
che
altro respiran
moder'na
idelpLepassioni, l'apologia
trionfo
Grjiabiti
traviameinti?
vëdersi, pittoresca
a
sorriso
Frini, se
è sentir
Franqia
non
de' lor
le
non
quei
batter
Boulevards;
prostituita corron
djiseta
si
raso
fasc^ino univfersale;
un
corsaletti
mi
di
provocatore;
lussu-
e
dli vélo, dejlla;
abiti
alta, col
con-
(di sonnambb-
ciô
scarpe
dei
fronte
letteratura
cotesta
ella
Frini
le
colla
collo
degli
idelle
fliori,
laddobbano
bra,
modo
a
di
seggianvi
tuttb
baccanale,
dentro
tinte,
vità
codesta
scar-
palpito
un
di
sforzo
minuzie,
di
e
alla
codosto
tutto
lo
rimenato
provodarvii
a
analisi
più turpi,
e
anatomia
sua
dell'uomo
cuor
lor
(profondasua
la
passioni più pericolose
vulsivo;
si
stile versicoiLore,la
suo
deserizioni,
sue
pello glaciale délia
al
Il
poco.
-
è
délie
cortigiane
loro
la
son
ghirlanda,
che
Tarte
taglio diella vesta rdvfela forme
di
render
studio
voluttjuosie....
Glpi è lo stile
si
il
que' libri
il nostro
délia
dono
vi
corruttori
divino
oggi
ha
tura,
lo
la
i
scopo
causa
Torquato
délia
coppa
JLa goccia
Verità;
margini
morale,
di
voleva
i fiori
miele,
aspersi gli
di
dell'abisso.
la
deirumanità
di
misslione
che
No!
di
cui
orli
si asconove
non
lett;eradblla\
è tradita.
Gli
ô
ser-
148
—
di
tempo
al
giogo
al tri
al me
soUrarci
che
ci
riusiciva
Ampère,
insieme, ed
veri
giorno
i
in
motivo
nostre
dare
vuoto
borse,
e
efîetto
ad
délia
dlel
prima
ore.
volta
si
dianzi
tracciata
nuava
modo
a
jl
mese
ne
cominciai
fu ;meno
oscuro,
s'awisa
che
tribuirmelo
a
lettere
lavori
duro
esser
bast^ardj.Pubblicando
io
glire il
sfcesso,riuscii
mio
buon
a
velnti|na
in
e
sul
d'allora
che
tal
Quan-
che
il mio
les
di Bruxeled
zibaldone
at-
frontespizio.
promulgato
procuratore,
500
in
volumi.
libraio
un
al
capo
si vendea
solo,
fare
conli-
e
Abbiamo
scatola
a
de' collabora-
di
un
sua
stava
una^
fine, lo
me
eccoti
di
alla
l'orditjura
seguito, e
ristampiar quello
Protestai; erami
tanti
anco
cadauno
da
scriver
a
man-
fatto;
capo
per
quarantina
una
noi
il di seguente,
a
a
col.
dietro
l'intero.
assorbiva
guisa plasmato
nome
100
toccava
l'os te
lori, e
sociale era
nelle
potuto
di
capo
di
cosi
e
doppiamente
regnava
ognun
^uindicinia,od*
suo,
lavoro
franchi,
do
prauzo
pagine. Capitava, l'altro
in
piaceri. Detto
(tracciarla
una
cadde
avremmo
e
all'osfleria,
recaya
ine) scriveya
di
a' nostri
ci
che
disegno
erano
romanzi
che
speranza
tal
provjvedermeglio
ire
gradiva
del
pran-
quotidiani
ci
fréquente
un
di
costume
scrivere
ed
due,
figlio
è
nno
di
che
fantasia
Noi
spirito, tantochè
pensiero
del
.délia
grave.
tri ritrovi
nos
società, divisamento
a
si
avevam
dello
saturnali
un
co' voli
no
de' quali
giovilnotti,
Ire
matematico
zare
—
in
padre
poi
tantiino
i
di
miei
inoirgo-
perdonandomi
149
-
piantato là, ogni
verlo
akl amichevol
del
riiifluenza
ssi
sullo
brindisi
un
ed
sviluppo
la
cui
rinomanza
franca
al-
i pro-
è tuttavia
délia
la spesa
che
è
ma-
bottone....
in
gridô quel taie; vi giuro
bottone!
lx"ttone
fa
brindisi
contemjporanee,
la mia
tura,1) mentre
In
studio
suo
Mérimée,
a
Mérimée
c'ilnvila,
anno
convito, e
lettere
délie
bene
—
-
che
meglio
rosa
un
sboic-
ita.
Tu
senli, amjco, che
ci
non
quel
:;i
è- in
taie
Tape
e
vostro
nome,
in
tutti i
di
Walter
Scott
Mille
mai
venne
i
lipo
stanno
serietà,
del
da
lunga
ed
io
inimitlah(ile,
al
pezza
di Waltier Scott
Fraucia;
in
un'eco
giorno.
fama
signore, la
meno
mano
per
liberi!);i capolavori
ne
ce
una
lo
ho
evvi
per
tenjutjo
nostro
co-
maestro.
nnine
s'ayvide
L'amniiratore
la
?
Non
Pu
nel
d!i
la
1816, nel
di diritto
nollo
studio
spinto iroppo
da
ritprata:
parlo, disse, délia
stndi
aver
ossequiosa apolog^a, e^volendo
sua
furl"o batter
—
tutta
con
dipi'ngetetrovano
impallidiron
scuse,
parole
sue
uno.
scritti
creazioni
délie
petto
—
(Dio
cuori
aile
continué
i vostri
ogni bocca,
in
satirica
tutti,le passioni che
a
a
meglio d'are
amô
laudativa
Il
—
che
manca
prinjcipiod!imadrigale;
farne
un'ainacreolnlica;
bel
quai
anno
l'ayvocato M.
Francia,
il Balzac
ma
cominciô
oerto
i
suo
Guillonnet-Merville;passô poi
d'un notajo,M. Passez, amico di famiglia.
con
150
—
in
Italia Walter
è
non
più letto,Inè v'Hanno
pe' Jilbrii quali
che
lettori
ornai
Scott
—
ci
d'ol-
giungono
tremontj.
grazia, dissi
Di
—
?
certo
i
e
Napoli,
a
ziere
vi dicessi
se
si fanno
inglese,
che
popolo,
sicurano
suo
suoi
libri
sono
mio
il
Firenze,
a
roman-
dail
il mio
af-
Kmilworth^
lesto si
sia
molti
essi
d'un
cou
Bulwer:
ricusereste
non
Lombardo
prétende
e
cava
che
denaro
Voi
che
m'as-
librai
ultimamente
questo
voi
gustaU
servo,
ch'io
e
compatrçotti,
suoi
M"lano,
Quinthrio;che
tutto
siete
ne
edïzioni del
il
testimoniainza
la
che
vive
il
conoscere
paese.
Non
—
ricuso
che
stengo
affermai
Ed
—
in
piccante
busti
un
alla
alla
média;
ove
anatdmizzano
del
fisiologfla
francesi
la
matrimanio.
più
pe'
teorica
donna,
ora
Sono
non
nostri
attijngono
la
studiiajno
accertarvi
che
scescro
la mag-
beljim^
nozioni
délie
del
passion!,
s'addesfrano
pe'
il
dandy
nostri
le
moti
sono
non
pe'
hanno
cui
di
superiore,
vietato, tanto
a
che
cio
venete
l'onore
proibiti. Sono
codice
so-
vero.
classe
frutto
sono
gusto,
'proVincie
romanzi
che
del
gior parte
nelle
d'aî m|io lato
io avrô
Italia
testjimonianza,
ma
vosira
la
è dimostrato
si
tampoco
buon
qui
i modérai
che
ora
i
guadagnar
dicessi
spero
fra'
rifanno
Scott, Cooper,
vi
se
o
non
Walter
e
aspettar
in
Nigel
tasca
a
leggon Ylvanhoe,
barbiere
il mio
io che
sorprendo
che
fittaiuolo,
di
che
mi[a,posta,
a
nostri
alla
oziosi
151
-
annoiali
di
testo
un
divagazioni
cui
pegli
gno;
che
perocchè
nulla,
alla
di
uomini
neutralità;
è
versa,
Quel
taie
mi
cati
che
Omero
teto
di
occhi
inflitta
benefica
alla
o
per-
tali
il
suo
Balzac
e
(m'era
declamare
coin
dato
bue
mezzo,
prostituta.
una
avrebbe
peggio
giusto
voleva
scaldato)
di
qui
guardando
stava
po'
un
o
biso-
nulla,
missione
una
vergine
una
dawero
ha
essa
ha
Solone
nostre
avère
per
senso
vi
le
per
giustifiaativi,
esser
buon
non
che
oondanna
estasi,
di
e
letteratj
mezzo
documenti
d' avère,
sentono
nostri
di
e
altrettanti
limeiitali
di
pe*
stiniolante;
uno
-
occhi
spalan-
favorito
epi-
tanto
avea
o
,
fors'anco
profano,
di
bevuto
L'amabile
Io
ailora
colla
«leva
il
incresciuto
V illustre
Milano,
di
la
me
posto
un
in
po* più
marzo
pagne
Cham-
1837.
inteinzione,
benevola
Una
fulminante
rispo-
alzarsi.
battei;
romanzjere
23
di
soverchio.
d'evitarmi
l'esempio
il
contro
Mcchier
un
per
contessa
probabilmente,
sta, diè
d'indignazione
forse
arrossato,
quanto
se
Veloce,
délia
tardava
locchè
due
mi
disapprovazione
minuti
sarebbie
del-
IX.
Esagerazioni nell'articolo
ralità
del Balzac.
Il
vilegiata.
-
di
Letteratura
-
Il
L' articolo
capitolo,
sperato.
Si
le
quali
attignerà
biterà
trarrà
ficativi
suoi
délia
a
de'
ridere
suoi
le
parole
scène,
i
sue
che
padri
racconti».
de*
i
Ne
dello
suoi
curiosa
indagatore
con
con
ro-
future
generazioni
storico
suoi
paiiigianil
le
rassomiglianza
de*
I
pédante.
e
opère
materiali
vergogna
avevano
délie
lo
Balzac.
générale
parecchi
un'espressione
parigina;
sposa.
précédente
il destino
dalle
soli eruditi
corruzione
nel
addirittura
fecero
«....
dimenticati
pe*
che
parvero
e
di
quella
esagerato
francese:
manzi
Venezia
approvazione
profetizzava
scrittore
Pseudonimi
-
donDa
giovine
riportato
in
trovava
La
-
mo-
Pri-
Gazzetta
Fava.
Una
-
délia
de' romanzieri.
Dandolo,
grotteschi,
non
ranno
fecondo
Balzac
sul
Parigi.
a
délia
Angelo
Grandet.
trovô
non
ed
se
più
del
simpatia
giudizi
Eugenia
di
Difesa
-
articolo
articolo
letterati
e
Dandolo.
Polemica:
-
Vaglio:
provincia.
del
sa-
délia
non
difïidenza,
quadri,
document^
meno
e
non
vi
dune
giustiesagerata
153
-
la
ve
che
parendo
ilito délie
bollare
affermare
che
Tullio
zoni,
l'altro
che
czzo
triade
liana
di
zione
di
e
che
quel
il
per
dimentàcava
che
letteratura
che
nella
nel
fosse
che
che
tario,e
virtù, rassomigliando
pingendo
imenti
i
ria
il
i
francese
stessa
lo
copiando
i
gli
il segredélie
e
principali
di
dei
caratteri
più
storici, qaella
del
tutti
a»
è
più
avant!
coloro, che,
d' immoralità
accusavano
la
nte
me-
la
prefazione
contro
tipi
av-
scrivere
riuscito
tanti
lutta
e
passioni principali, di-
lineamenti
da
scrittore
Dandolo,
che
società
sarebbe
forse
NeUa
dello
sa
Hum"faie
quale egli fosse
le
dei
dimenticata
fume.
Comédie
società, componendo
la riunione
che
credeva
sociale,
caratteri, soegliendo
délia
ici,
paradossale. Egli
e
T inventarjio de' vizi
facendo
-
fu,
sajcerdozio
la
storico, del
parce
artïcolo
suo
ben
alla
prefazione
uno
pareva
un
îtta-
mente
rettla
la
Balzac
il
scrivere
•va.
ossia
D'Azegljik),
perde
e
giudjizio,
ogni
il diil Man-
per
inorgogliva ogni
tempo,
ital^ana-
per
nutrire
bisogna confessarlo, ingiusto
la
re-
verità
e
turbato
di
mostrô
Grossi
il
per
la
ar-
senso
una
Dandolo, spirito retto
educato, evidentiemente
mente
il
che
scrittprjefoifesUeire,
dello
più
Balzac,
anzi
colto
avesse
parole
del
tendenza.
una
11 conte
non
voleva
esse
frase
speculazione
è
letteratura
con
la
meraviglia. per
sua
«la
—
la
rne
co-
; dice
sfccietà,cogliendola
154
-
iiell'immensità
de'
accadere
che
vizi
virtù,
che
presentasse
suoi
che
accaduto,
complesso
la
vizioso, e
Naturalmente
cittadina, e
stampa
e
i due
contro
de'
taluni,
il
primo
il
furon
critica
per-
articoli
del
È
per
Gazzetta
5
e
aprilej,
brillan-
confuta
Daindolo.
pro
scelgono,
ne
stessa
76,
nella
pubblica
si
scrittore
del
scritto
lo
fa\r
a
se
sulla
numéro
suo
la
portata
Qui
apparso
quale ranonimo
temente
fu
e
più caratteristicJL,
seguente,
dovè
osservare
pubblicati
contendentj.
neit
P?ivîlegï\at{i,
con
discussione
la
rap-
prima.
la
coin
più
mostrasse
senza
fare
grftdare aljloscandalo
moralità
delValtrft:parte, destinata
fetto ceint rasto
doveva
parte deiraffresco
una
gruppo
un
è
moti,
simile
un
-
intitolato:
Polemica.
Appendice.
Simposii.
-
Balzac, intitolata
T.
da
intitolata
Hamovii
Ei
esordi.
D.,
T.
sig.
di
ad
e
ve
lo
-
di
signor
Risposta
Fagiuoli.l)
che
perigliosi anzi
appunto
col
Fava.
Angelo
Fagiuofjt....
ma
esordisoe
Balzac,
D.
conversazione
al Fiorentino
mio
son
Una
con
inabissa
da
Vel
no.
far
gli
parte
dice
ragione
dappoi
più
al
che
Fagiuoli, fiorentino,1660-1742, poeta faceto; qui si
scherzare
sullo scritto di Tullio Dandolo, e su questi me-
!) G.
vuol
che
o
-
desimo.
B.
156
—
fra i convitati
perché
osô
qualche
chiedere:
bel
lo
soggetto
Venianio
mai
tu
le
per
Chateaubriand
vedi
corne
accosti?
che
pure,
Tu
Eresie!
sei
signora,
Bellagrazia
laseiar
Non
Perché
che
Manzoni
Ma
che
Francia!
cosa
non
ciô
a
si
il Chateau-
è
quai
ti
una
nelle
parole
peregrinare
positore
non
italiano, non
ancor
crescendo
Non
nato.
più Bajzac,
Tonin
maie
pur
fra
noi.
Babîlonia
d'una
sdffocante
tola; quélYideale d'immdmliïà,
un
pai'li
Imdo,
facesti
Parigi! Quella
nome!
quando
e
ma
e
via
degno
più
senza
modi.
nei
e
tutfo
essa
Credimi,
Parigi, onde
Egl'iè questo
semplice,
caricatura,
volgi ad
novello.
visjjonar*i.Avevam
uomo
un
l'ocdidente, dalVatmosfera
do.
chiara,
Taltro?
noi?
in te
naturale
pretensione,
Ma
si
cosa
délia
che
siam
di scorgere
creduto
in
T.
Sposi!
delVItalia?
noi
alla
di
esempio:
per
brhmd
E
D.!....
qualche
almeno
pjrpffjerire
che
fossi
non
quella di
sputati l'un
sono
senza
Fagiuoli,
mio
Balzac!
il Manzoni
è
ossa,
i
dimenticato
poi
O
manzo-
criticare i Promess
non
e
ed
carne
e
memanne
per
cantafavole
Povero
fra noi!
un'opinione,
esserti
in
con
commedie!
tue
Balzac.
a
venuto
Avère
délie
stamjpa
pietra;
straniero,
durlindajna
permissione.
con
di
ramabile
difesa
in
ve
la
convitato
sîlenzio, opinando
verso
invece
orbo
ei
niane,
il
connivenza
colpi da
da
la fece
non
rompere
isfoderô
non
—
delbet-
discorrendi
un
com-
il convilalo
otllocento mila
suoi
157
-
-illaïUni
i
'-
titoli si
lusinghieri.
jla Gazzettç. Privile-
fregiati di
son
che
Peccato
-
leggano
non
1)
Ma
inFrancia, e mondo
meïjiteretequesto e peggio, se oserete
Parigi,
ttero, vi
che
ncgare
in
quel
si
ascoîta
si
dice
Balzac,
e
tntto
eccezione
senza
sôffîa il
ove
paese
e
mattulino
al
ove
degli augelli, ove
del
levar
perfetuO
delÇAlpi,
ikmto
cajxtô matinale
il
è
non
Mancar
sole.
di
rispetto alla piazza di lScndMttrco, alla posp, délie
Itffere,ai passaparti!
varsi che 'colpangue.
Ma
no,
perché
che
sol
un
a
tavola,
Questa
compagnia.
siam
poi
Dio
mel
(che bassezza!)
da
buona
in
tutti
presi
perdoni,
e
Ja-
non
specialmenfie
ridi
perché
e
volta
laccio, giacchè,
tutti mangiato
ingiurie
gli fai compassione
tu
mangi
Sono
riduto
ad
abbiain
(che gof-
faggine!),
d'un
Indi, partito
•ipitare nel
Buono
ch'ei
altrimenti
se
rivede
le
libro, cosa
alla
ilti délia
questo
*)
in
cose
vorrebbe
tarpea!
rocca
l'insubre
per
sul
ponte
di
città!»
Rialto,
tentazione.
poche sillabe,alla
A
cosa?
Francia
che
Francia
tulta
libro
djistiinguere
Tuttï indistint!amente
moderna
sono
fulminati
da
gli
da
Salomone.
nuovo
Queste
pietà, ti
dajla
o
dovette
bucce.
da
di
te s'abbatteva
in
Finalmente,
'i
Tdigeto,
partjr
resisteva
non
istante
puô saperle soltanto
(Nota
deWeditore
[délia
il
rispondente.
"Qazzetta
Privilegiata
„].)
158
—
Del
con
resto
la
l'onore
Frini
le
daran
delitto
un
bandono
che
al
"lell' isola
che
sola,
lo
del
pone
di
noi
Balzac
pttenne,
di
zac,
Bal-
laido
Pe-
che
ciô
far
ab-
seducente
noi
che
ciô
è,
sente
ppera,.
si che
Ma-
quest'I-
da
quella, fugga inorridito
ciô
po'
un
l'infelice
perirOno
ove
Fane
oltremonti.
del
fra
venti, e puô
da
corne
sostenga,
non
Il sakgnismo
racoontô
inospite
D.
baluardi, gioiellisoft questi
saggio
cui
co* $uoi
cui
povero
con
fu, ciô
rion
in
de'
buon
T.
d'Italia.
compagnia
tronio,
che
puô dïrsï che
non
amore,
-
il curioso
viandante.
Direm
poi da
tuberanza
délia
T.
l'organo
che
memoria
non
lai pro-
o
certo
mancano
a
D.
Non
d'una
ei
simposio
blica
fu
fino
al
corne
si
se
d'un
non
dimentico,
che
secondo
D.
è
e
di
quel
fe' di
pub-
ch'era
viene
ne
sulla
desinasse
gestb
il tutto
ed
piano
T.
Quando
stanza.
una
sillaba,
ragione. Dal
salire
è
ultimo
rinchiudersi
i
fra
ecco
l'altro articolo
letteraria,pubblicato da
letteratura
aprile
1837:
*) Abbiamo
rischi
periodtea, nel
artjcolo
ragione di
si nasconda
il
nome
in
II
pubblica piazza.
di
forma
*
*
*
i)
recensione
Vaglio, antologiadelfa
suo
dovuto
credere
in
convîtati, gli
*
Ed
inutile
che
di Tomaso
15,
numéro
alla
sotto
perina
del
di
qnesti quattro
Locatelli.
15
An-
aste-
159
-
a,
apprezzato
ilmeule
biblici
n
letterato
la
per
Fa
Angelo
Inlanto
in
che
al
niezzo
lil"ero
aile
sfogo
straniero,
imbiava
idée
che
nella
Perdues,
comuni
e
Per
iessi
all'ingegno del
ione
abbia
la mia
tuo
intimaniente
in
si
guisa
potenza
lie
Il libro
che
il
io
verun
sono
il
uomo
un
inljel-
sua
délia
i cardini
per
stile
suo
cuore,
dejla
se-
conto
mo-
gli
ap-
prodigati.
sono
mi
mio
abusa
smuovere
mérita
non
gli
a
io
quanta
per
che
convinto
strana
-i;tle
sul
a*
confer*ma
esercitato
e
tU
ammirazione
Balzac,
immaginazione
scor-
Les
commensale,
quanta
vol te
altre
provincia,
novella
traea
ne
principii.
di
spregio 11-
di
e
al
parîigina
cortesia
sua
romito
del
scritto
disfïda
délia
commiserazione
di
Tultimo
so(
dài
getti con
e
generose,
guanto
ospitalità,io,
ana
le
regno,
concittadiini
de' frostri
il
bre
di
capitali del
délie
tue
ardimento
limons
Dandolo.
,
île
a
:
Balzac.
di
signor
del
Tullio
a
una
fiore
1870)
d'opéra.
va
in
tu
/
de
fatta
Monnier,
Perdues,,
Illusions
d'à lui
Le
(Firenze,
giornalista,noto
e
versione
Fuor
Lbs
-
sta
aperto
dinanzi
IKilpito d'indignazione! La
donna
mi
ha
di
desto
provtp.-
cia,
dolce
sempljce
e
ridicole, vi
ge
sione
dei
è
Quajl
Non
sta!
sui
mai
missione
gabinetti dell'aristocrazia,sugli
vita
del
di
vesta
del
tela, la
abito
di
simo,
loro
si
abbastanza
più
gli
che
nir
messe
lio,
codesto
in
spira
dici
le
avvisô
che
il
ne'
quali
délia
un
di
fermato
avendo
conscia
e
rosa,
del
for-
per
Tul-
mio
o
titolo
il cui
di
giovinetta
coiramatbr
proprio
armssirebbe
di
passo,
di...
onore
ha
se-
suo
perfettamente
suo
di
fille.
jeune
fancjiulla parigina
galantuomo
ve-
esempio,
delFarrischiato
guarelntigija
cuore
délia
d'une
soavità, quella
conseguenze
a
oolor
sostenere
a
ad
natura,
cœur
mede-
un
credo, dimenttcato,
appuntamentb,
tutte
gli
io
libro
verginal
anni,
un
Oh
Le
appan-
limitato
troppo
alla
romanzo
avrai,
non
è
invocano
d'intrecci
del
quel
Tu
essi
i col-
ad
il campo
a
passione
confessarlo;
accessori
jvolo deU'ïmmaginazione,
rità
più
di
dapertutto
sua
stessa
essa
cominciano
è
femmi-
presentano
pur
il fondo
d'una
délia
spoglia
svariati
descrizioni
bastano
non
che
recessi
La
dispogliano
Conviene
allorchè
nare;
essi
livella
scène
colpe.
vellntb,non
di
trambusto.
délie
di
e
contessa
quadri
costoro
follie
que-
coifumi
oscuri
raggranellarvi
che
volgo
sno
il
di
monotona
netta
mi
di
prostituzione,
pitale....
ca-
è
democratica
loro
la
deri-
délia
codestii piftori di
a
fog-
alla
balia
civette
letteraria
audacemente
délia
e
délie
e
basta.più
tendere
in
abbandonata
bellimbusti
in
travestita
creatura
ripostidi
ad-
161
-
rsi!... La
ala
oontemplata
clie
sua
abbastanza,
uè
modellate
novelle
fango indurato.
in
rmai
a
di
stracco
ich'eglia
Parigi. State
di
provincia! Le
notte
na
Tremate
voi
di
bravura
dubito:
visita,egli
ico
irati
cui
i
Dante
ci
che
nunicato
di
da
sentitje
on
Ta-
voi
ma
famiglia. Pieirô
lo
rappresenta
la vostra
Baldassarre, e non
\mthonij penetii furtivo
pa-
far
sul
di
e'ternamento
e
finestre,
il
imj^izzare
voleté
a
nel
soglia si spinga
fe'
che
la
scansai'
porte
riarcale
a
onore
vi
turbine
un
straniero
Mille
suscitar
Chiudete
entro
délie
non
se
amico,
ta,luomo
lussuriosi.
voleté
non
è
spose
il funesto
vita
un
soggiorno
vostro
llo in
ad
e
facile l'addormentar-
vi tornerà
4lio è, credete
vestali?
di
fanciulle
vita
pure
dolce
in-
essi
tipi fuor délie1 ueb-
Scheherezade;
raccontandogli la
signori
imperatore
idel sultano
délia
int
for-
a
bronzo,
ad
caccia
guardia,
favorite
pagavano
talamo.
la
in
in
sono
a
di
caccia
incisq
romano
un
andô
matrone
atteggià-
di codesti
vena
v'ebbe
non
v'ha
non
alimenti
nuovi
secco;
pensabili;e
La
l'han-
scuola
abbia
non
miiniera
una
c
la
e
buliuo
il loro
rie
r
parigina
donna
rifrugata;Balzac
e
to
-
che
no-
la
contamtiinare
nuziale....
io
riurgo
banda
esco
dal
seminato,
tirandomi
voltiamo?...
in Italia.
e
tu
mi
dirai
corne
jiel giustacuore: Amico,
Son
qua.
Torniamo
da
pure
11
162
-
alla
donna
ella
è
mai
uincia
di
ai
Eugcnia
Misera
provincfa.
mail
E
rai tata!
che
quella
-
è
provincia ch'egli deve
madaxna
la
e
un'eccellente
egli
Grenadiêre?
délia
donna
mille
lo
dio
di
giuro,
ascoltar
mi
avrebbe
clamare
il
contro
mestizia
sorridono
occhi
fiori
là
dériva
di
loro
nel
donde
pallore,
ogni
quaggiù....
bellezza
auréola
di
e
e
di
donne
forza
Io
gli
virtù, il
délia
avrei
cui
un
autbre
non
te
per
re-
giustiiziaî
al
attraverso
l'aria
di
nelle
innalzano
éd
me-
statb
avvolgono
angelo
ed
délia
fossi
délia
ed
si
sot-
piedi
a
offuscata
un
corne
beffarsi
di femmina.
teco
verità
rassegnate
e
majdlre
Vîergine
se
mostfrato
co-
pittori del
délia
romanzo,
ond'è
avrei
i
che
sua
conta,
posizione
daU'unirmi
ultimo
suo
del
Non
a'
faccia
colla
délia
nome
sofferenti
loro
la
trattenuto
respira, gli
che
mio,
fistbla
adesso
la
a' piè
e
amico
d'incenso
nugolo
zione
colori
la
quel-
rappresentarla
e
(e qui
sotto
Balzac,
a
di
virtuosa
eccolo
cambiata)
bei
a
ad
gli
modo
collocano
ti
délia
provincia,
quel
a
serpente
che
la
provincia
Ingrato!
andrebbe
evo
Io
in
Non
sua
fin
al
aspetti r'Micoli,ponendola
Paiigina
figura
la
tipo
ch'eglJl
sqla
rispetliabile
persona?
forse
délia
il
l'immagine
gibbosa figura, è,
e
pro-
ribrezzo?
Claés, che, malgrado
lacrimale,
nobbe
farci
senza
la
forse
la
pressochè
anatomizzata
corne
romanziere
al
abbia
alla
è
non
fornisoe
Grandet,
creatura!
ogni
ch'eglii
provincia
nel
sue
so
vélo
aie,
vente
consola-
mostratio de*
splenjdore non
164
—
tile,ha
di
lutte
La
eroine
le
soeietà
chiederà
il
e
tempo
è
non
deU'abuso
costin'
a
dai
prestigi.
Balzac.
di
jntcra,
oonto
fantasia
la mja
sgombra
resa
—
lont,ano,
del
proprio
ingegno.
«La
e
la
È
donna,
Janin, appartieine
scriveva
egli pénétra
nel
sveste
talento.
a
suo
Balzac
vero.
è
dell'ultimo
limitare
spogl^atoio,la accortcia,
suo
un
zac;
Bal-
a
»
da
uomo
del
asilo
al
fermarsi
non
femminile.
pudor
Valentpno nella Pe\au de chagrin s'appiatta andell'alcova
di Fech'egli ad esplorare i misteri
Fedora
è la
il
senzki
dqnna
e
dora, ma
cuore,
gabinetto délie
donne
Balzac.
che
da
Quelle
perdere
Lidia,
che
morte
del
Balzac
che
arrischia
visitati
dl
verità
Paul
fu
un
délie
guance
De
profanato
siffiatto
Kock
là
e
i
sue
non
di
colla
pudore.
dbv'egli s'in-
pur
padiglione
in
(la quai trasparenza
eroine
cdn-
gabinetti da
po'critica a'rinchiusi
a
cosa
e
seontar
facessersi
agguati,
quel
corne
il
tanto,
qualche
quella regina
fece
tranquillo;
hanno
non
sparenti
starsi
di
Erodoto
majrjtb
aperto
confidente,
tal
sentir
di
proprio
puô
tuttavia
un
del
dir
a
non
troduce
Aima
rinnegano
alcun
servano
hanno
il solo
è
perdute
là
lui
tra-
Snor
per
entro),
le
arrostejirebbon
per
questo.
Stravagante
illusioniî
Studi
Balzac
di costume
inverecondia,
scrive
( / /)
—
nella
«
Le
oppur
meravigliose
prefazione
madri
ai
potranno
suoi
por-
165
-
lia
il
cuore.
Inverecondia
—
comjoniamo
le
no
»
Francesi;
più
niadri
awedute
che
i mariti
culto
nome
dannato
scaldatosi
di
tulli
i
a
\
saprà
a
slo
soavi
ella
a
hrezza
a
Guai
quale
altro
alla
del
forza
alla
posano
suo
degli
che
o
taie
il
suo
corru-
quesia
suscettibile
vista
di
a
non
sara
d'atil
pilotai
che
suo
di
seno
4di
qucconsennon
catastrofi
patimen'ti inauditi;
potrà
non
stimolanti
di
che
amore
racconto
spirito
libri
il
violente;
ca-
dieciiotto,
infrangervisi,
d'altro
al
luce,
chiude
corne
ad
che
re
cuo-
kielle Tempcste;
Capo
e
con-
avidamente
amore,
giovinetta,
i
il
gio-
suo
stessa
quella
straorclinarie
saniminose,
che
è
non
palpita più
di
di
e
se
cercherassi
ella
scoprire
Iiè
alla
frutto; il
a
oc-
awizzito
calore
puô giurare
scansarlo,
snzioni
di
giammai,
amare
di
Guai
d'inœndii, si
godimentiidélia vita; a
l'oggetto d'un
torno
tenerne
luce
vulcani,
procella;
(«une
bel
le
siccome
questi raggi sinistri, a
a
condensazione
ent'anni
Parigi,
a
sorgente
mai
ab-
senso
di
fiore
sia-
parla a'
scritti
compagna.
corne
portar
non
arlifieiale
tali
codesta
a
apparisce
a
lore
loro
beve
Ella
zione!
gusfo
si studïano
saggi
alla
che
il buon
respingono
veleno,
vinetta
dove
spiribo
che
che
Franqese
il buon
non
lo
illusioni
o
un
Halia,
in
ma
bonda
il
ad
loro
formai*
a
coscjienza
buona
figlie in
lor
destinati
libri
({iiest i
c
aile
mano
-
mantenersi
più energici.
sotto
Balzac!
il
capezzal
ella
si
délia
accostera
c
166
-
all'ara
nuziale
verginale
del
ginità
crederà
so
sarà
è
cuore
lo
eiifra
una
de'
ainara
Ma
io
patimenti
del
trovarsi
cosi
Tu
tocco
hai
di
e
mio
il
i
svilupparsi
Ho
la
volto
soglia
ho
ed
doloroso
la
è
doratura
sorrisi
vedendo
alla
la
coppa
sarà
ine-
vendijcato!
la
dignità
tua
sentito
del
germi
dei
dei
d'uomo
rimesoolarsi
di
a
me
nel
quale
den-
elevato,
no
ehi'con
al
t'anto studio
dovevano
disonore!
ciale,
provinocchl, io, povero
ho
recato
il piede denpaîlagi,
fui tragabinetti délie capitjali;
pagato
tributo,
benda
in
TulBo, rispondendo
mondezzaio
moscerino
quai
diven-
co' miei
véduto
il lusso
tro
ben
I'nfamia
cocente....
preparô
im-
donnfi
fatta;
dell'età
quajLchecosa
cuore
jdipiù
ma
sua
la
è
disonore, egli
o
scrittore; io avrei
al
tro
délia
dei Predestinati
fior
sentSmento,e
il
spo-
cordja dolorosa.
una
consultato,
Francese,
l'ha
numéro
nel
Lo
avvenire;
suo
nwtrimonio,
bevere
sorab'ile di
la
aggiun'taal
compagïia
sua
Francia
ver-
sepolcro
che
cio
sventurato
FisiolOffia del
délia
petto il pegno
il
sua
la
sempre.
invece
moderna
la
quale
tato
al
pcr
inghiottireil
deve
comprenderà
tal
pejrduta
abbraccerà
che
biancato
chè
menzognera,
stringersi
félicita, ed
la
inarijdlta,
iin'anlma
corne
corona
-
velare
tu
caduta,
dei
nel
turbine
tribùtio aile
il
mio
il
sai....
ho
délia
arredi.
impotenti rimorsi,
e
gante,
élé-
decezioni^
d'à lungo
ma
scopertioil
magnifie!
vita
tempo
tarlo
che
Vidi
immobili
tenebrose
roide
ama-
167
—
fiammelle
aile
dare
in
abbandonate
in
dei
Miserabili
ino
ne
acoerchiati
occhi
vidi
Dio,
che
M
basti
Iriste
che
Lnionii
si
turno
le dbtmestiche
da
d'una
turnale
proprie
la
per
la millesima
è
anima
la cui
memoria
stampô
nella
di
la
dopo
e
po-
che
sa-
l'amico
è
l'u-
Gobseh
Balzac.
ho
quella
sacra,
anima
il
noi
al-
peso
di
riparleremo
di
donna
il cui
un
di
bisogno
dell'aniicizia
li è
mia
fatale
la, quai
dirô
rughe
il loro
e
gravata....
voila
le
cerchio
déclina
simpatia
che
che
tanto
Vjteni,o Tuljjio, t'allendo;
nella
din-
gli amanli,
esercilando
di
denaro
figliuole
cui
a
facetta aile derelitbe?
in
YuOmo
mia
virtuoso;
amor
il mondo....
giovinezza
si colloca
suraio,
d'un
segnino quel
tutlo
tris lie
rimorsi;
succedono
calamità,
ripulsivo,non
ega
dai
nelle
;lio gli speculatori, sin
ter
ncU'anima
serbano
non
salvarle
si
e
délie
coscienza; zimbello
loro
scorgono
agiLano
si,
appoggio
rival!; Lrislie femmijne
e
ultimo
abbandonale!
la dolcezza
madri
il loro
agli uomjimi,senza
a
sconoscono
Idoman-
lividore
doppieri
sioni, tic' calcoli, più
;i
da
créature
tnezzo
nclla
ne
—
provin-
ultimo
sguar-
ammaeslramenlo
sublime.
Adro,
30
marzo.
îo
1!).
del
Vaglio, qualche bempo
13
maggio,
pubblicava
dopo,
in
ael
méro
nu-
fine, sottd
168
-
tilolo di Lettemtura
il
-
i Letterati
e
articolo, continuato
difïuso
quale
notizie
eran
che
letterati
canti, altre
guistizta
E
splrito.
a
maligne,
melle
si
lente di
dietro
che
soggiungeva
Vopinione
âegli italiani
su
rluscirà
sempte
intéressante
di
si
pensi
mel
in
voga
essere
discorreva
e
Era
sulle
zonatorie
ammdrative:
o
prime,
che
Giunti
«
fummo
di
che
bene
pensate
Balzac.
Egli
quel
tante
volte
è
il
velo,
ma
signor
com'è
Falstaff,in
se
il
sia
per
pià
sono
Engelholm\
questc
con
siano
se
i
can-
romanzieri
del
signor
Che
signore.
la
che
corne
mia!
Imagimirando
provai
queiranalizzatore airingrosfisiologiche! Mirare
voi
di
Balzac,
mja!
sistema,
corne
Ignoro
b
in
veramente
gli girai
grosso;
fede
che
sa
fortu'na
beatitudine?
non
argomerilb,
cono'scere
li, caro
era
piacere
Siete
mia
la
Quante
bello
il
scoperte
Balzac!
concepire
taie
ansiosamenle
Che
narratore,
di
gnor
li;
era
potete,
se
vago
di
so
chiesi
Dio!
felicâtà,buon
natevi,
possa
presso
....
dirlo, la
è
qualunque
Van
si
non
pic-
ddlo
Balzac
del
lungameiite
parole, che,
—
firmato
si
Vacuiezza
Belgio degli scrittôri
Parigi.
a
che
assai
qualiy forza
taîuolh
nel
Bruxelles, sui
Farigi, ajcune
vivevano
scompare
numeri,
o
trattie,
rivelazioni
e
d"WImdi pend
traite
fingevan
più
per
Pajigi, un
a
corne
Corne
lo
il
si-
grado
di
esaminai!
d' intorno
Non
!
.
.
mi
se
sia
si
È
Falsljaff!
sempre
suol
.
il dir-
rincresce
piccino!
.
cosi,
dire,
per
169
-
quella
getto; ma
Che
contemplarlo.
dal
dagli
stivali
fra
rere
Il
due
di
noi, il
di
signor
zigrino. Due
occhio
nero,
profondo
tutto
squadrato,
aveiio
che
che
in
dell5 illustre
riera
opinione
ad'esso
délia
deste
tre
rossi
che
produzioni;
l'autore
di
posto prima
venti
il
di
era
signor
signor Balzac;
chese
di
entro
che
Balzac;
Ma
al tri
vennero
lempsicosi. Oggidi
codesli
Iotta
da
nomi,
un
tutti
nomi
colla
che
com-
egli
R'honey
di
che
Se
il
délia
il signor
vado
veduto
futur
a
San-
io;
scm-
e
sua
mc-
il
signor
risuscitare
tutti
editorc,
a
mar-
di
nuovi
sempre
industre
non
non
tutti; l'uovo
ho
di
pubbliça indifflerenza
iininazzati.
co-
igno-
aveva
allora
primo
Ippolito Souverain, intraprese
sui
pubbliça
pezza
lord
Balzac
il
covava
il
car-
semplicemefnte
era
ancora
fu
diinenticati,germi
tutti
la
Grandet
volumi!!
un
appresso
buona
per
la
c
quella. La
a
di
Chouan
e
sopratut'toOrazio
Xieillerglé,
cui
cia
e
prima
e
io.
quaranta-
tutti,cominciô
di
Eugenia
Sont' Aubin
V Aubin.
grazia
cima
ed
// cuoio
sua
Uultimo
romanziere,
in
mette
discor-
inelpiondoletterato se
anonime,
successo
gran
a
Fisiologia del matrimonio, ottennero
brillante
sono
demmo
conta
pubblicazione
opère
non
!di Vaudeville
autone
conosciuto
fu
la
dopo
saziarmi
cappello,
Balzac,
corne
proprio
di
mio
rosso
e
poteva
dall'altro,ci
uno
anni, non
non
al
fino
discosti
fatto
Dopo
il mare!
quanto
corto
era
sera
Pasqua. Non
di
uovo
un
-
Bajzép
aveva
errato, già
nclla
egli
una
170
—
od
di
altra
quelle
dfeir illustre
ricordo
Del
cui
i
fatti. È
Balzac
servito
quale
tiitle
che
poscia
nei
sparse
suoi
nella
gliassero
folla
sorridenti, chi
dî
pressi sentimenti,
SanVAubm
si
tenne
Balzac
deliziosi.
Non
volta
le
in
erano
vaghi sogni, chi
re,
spiritosamente
in
fine
fantastica
dora
sulle
Un
svariate
eintro
i suoi
conchiuso
con
del
narrô
un
com-
cui
che
prime
quasi
del
e
quadri
indigeste
matita;
in
tutto.
doveano
disposte,
colorate
squisitio,
quelle
figure, la
cui
autore
di
un
atto
Isignor 'di Bâjtzac
contrattio con
éditore
uin
che
il
infiiinitie
série, quajntfo
brillante,comincia
Ma\âama
di,Mortsou^
mio
Ma
usci-
da
altrettanto
amico
ci
ordïnate
gusto
un
finisce
e
chi
desideri.
l'album
quel prezïoso caridnie
presto da
di
di
eccentrici
comporre
cancellati
e
ben
quantité
ne
germo-
pallide,
pensieri, negligentjemente tratteggiati
con
dal
gli schizzi, gli sbozzi, sui quali
doveva
tipi fuggevoli
ab-
eroine
poscia
chi
estasi,di
dal
quello egli
onde
mondfana
gli
gineoeo
In
romanzi.
aver
fatti
letteraria
lungame'nte
moltiplicarono
appresso
tentativi
alla
una
di
ricche
debbe
rimmenso
i caratteri
fermentare
che
carriera
popolare
per
trasse
faeeva
nella
abba-
spiega
primi
noi:
0. talienlto
sqpra,
studi
i
da
pallida.
romanziere
profondl
verosimile
signor di
bian
codesto
lunghi
la
râfletterci
tajentia
del
anche
stampata
Giouaima
ben
a
salito
stanza
di
certo
resto,
è
primaticce
opère
scrittore, ô
per
—
di
avea
Fe-
ville,
Vaudeteste
chjijama,'to
continué
perô
scontratosi
c
il
s'cra
far
a
Il
contento
del
signor
Sandeau
spiritosa galanteria,
non
posso.
fu
detto
si potesse
alcune
anche
bero
di
loro
favore,
in
di
e
cui
Per
qua.
dntomo
rivelazioni
ha
che
che
canna;
che
di
e
tutte
dice
'che
non
ha
r) Corne
qualche
raccontano
donne
il lettore
casa
nell'nno
e
è
il
suggello
fecon\do dei
vale
dire
a
montata
in
aile
roma\n-
délia
da
narrato
nel
modo.
cap.
un
famosa
via
di
lusso
suia
caffè
délie
fratere
VII;
nel
fuori
con
pifù la
jsiveste
nelFaltro
obbli-
intrapresa
puô constatare, il medesimo
variazione, si
avreb-
siano
ch'egli beve, egli solo, più
Bruxelles. In
quali
cabriolet, alloggia
casa
buone
le
signor di Balzctc,il quale
sua
la
le
succcssi
che
gli
poi
a\l più
il
re,
opè-
dajllo
abblifeognavano
tanto
semplice
un
principesco;
che
aveva
ciuartiere deU'Osservalbrio,
Parigi; che
sue
parigini. Appcna
quanto
metter
che
zleriysoggtîunigerô
non
le
quarantacinque,
all'autore
1)
ma^lgrado
a
ottenne
crocchi
più
a
persuaso.
leggendo
non
riabilitazione
délia
restô
fra
sti|gnoredi trent'aii|ni,
provato
impero
credere
nei
talune
gate
bestia
la
aveva
scherzo
lo
certa, che,
Balzac
inconcludenti
lodô
costé
ac-
scrio
gli
prese
e
sul
che
cavallo
Balzac
cosa
per
signor di
citansi
ben
signor di
Il
quanto
assai
strenna;
sua
signor Sandeau,
col
con
il
délia
giovine scrittore, chiedendogli
mandat».
di
—
chiasso
finalmente
rimasto
Mi
w
172
—
nero
Erbe
quando
aneddoto,
i
con
biografi lo
173
-
qualche
dï
vasellanie
di
ottimo
dre....
Il
zo
»
Balzac
1837.
-
la
Iratlamento,
colla
gusto;
sua
è
cifra;
oelibe,
tavola
sua
e
Le
è
livrée
sue
vive
cQperta
con
sono
sua
ma-
—
lasciô
Venezia
per
Milano
il
21
mar-
X.
Viaggi
Genova.
a
sarde.
poleone
La
-
Sardegna
In
Balzac,
di
visitare
sua
prima
di
la
si è
corne
l' Italia
stato
Revue
de
e
che
desiderio
giovinezza,
scrittori
Genova
il Balzac.
il desiderio
fi'n dalla
vivissimo
stabo
Suo
-
a
Paris
Na-
Alghero.
ad
nuovamente
zac.
Bal-
di
del Balzac.
già aceennato,
era
sul
casa
Viaggio
Disinganno
essere
tra
-
La
-
le minière
e
Epigrammi
-
Ajaccio.
-
-
tjutt'ïmaggiori
drito
Negro.
Ajaccio.
i Sardi.
e
Processo
-
di
Sardegna.
Parigi, dopo
a
Milano.
a
Carlo
in
Pezzi
negoziante Giuseppe
biblioteca
la
e
ritorno
e
Gian
-
Viaggio
-
Il
-
nu-
avevano
di
francesi
quel
tempo.
A
Genova
qui
si
i
in
mille
recô
loge
di
scudi
prima
voltta
girar
tut'ta la
la
queU'anno,
gli
une
aux
in
il bel
volta
a
nel
Mme
Italiens,
es-
il
che
seguito, ond'egli
A
1836, com'egli
M.
d'à
madrc
Pare
progetto.
avec
un
pënisola,
ajla
Hanska,
personne
1832;
nel
mjille scudi.
mancassero,
prima
lettera
à
scniveva
corne
abbandonare
una
sei'vice
en
di
necessari,
ottobre
dovette
si
una
proponeva
sendogli
16
fu
qui
Torino
scrisse
«pour
renjdrc
je
trouve
Visconti
me
(il
conte
175
—
Emilie
et
là,
S
le
pouvait
ne
ayaht
Marbouty,
ne
4gio,
Jules
alla
nel
1842
tello,dans
à
(ienova
nelle
la
mirazione
gli
e
per
mostrasse
Vi
tornô
quali
anni
Il
otto
o
;
*)
Lettres
à
quiestio
sebbene
Pliazza
questo
città
la
graude
sua
di
coi
marmo,
doleva
si
che
gli
nel
tenessero
giudicasse
la
Gustave
1845, esprimev|aj
«tutta
la
non
destasse
gli
tempo
e
rose»,
le
*)
»
provare
nel
suis
j'airevu
non
di
de
et
maie
ar-
dovuto
il Taine
e
ignorarla.
poi
giorni.2)
di
j'ailogé
que
Mirabaud.
la
l'Heine
d'
Grenadiëre)
mostrô
scrittori
ilo,che
la
maison
di
rdini pieni di
listi
ricordo
visitandola
lettere
sue
in
Biolley, que
che
Flaubert, che,
Claire Brun-
les
gli piacque,
entusiasmi
voyage
hôtel, et qu'à Genève, je
votre
et
de
(Mme
devinez
l'Arc, chez
Pré-Lévêgne
gli
dedicô
Vious
Sandeau.
emi
quale
par
revenu
compagnon
Carraud
procès
un
vingt jours, j'ai
je suis
et
pour
die madame
amie
avait
En
aller.
y
le Mont-Cenis
par
impion,
une
Vjisconti),
qui
Guidoboni
Turin
a
V
nel
nuovamente
si
vi
1837
ogni
trattenne
nel
e
volta
1838,
alcuni
soggioirnofu piuttosto lungo,
primo
dieci
giorni,
e
l'étrangère,vol. I,
parti
ne
pag.
l'8
aprile,
341, Paris, Calmann-
1899.
ioste notizie
hwrato
9ur"
Iialzac
a
da
tratte
sono
Oenova,
~cf Lettere
ed
poste fra virgolette.
articolo
un
1913,
Arti,
e
estratto
dello
di Achille
dalla
stesso
Neri,
Rivista
sono
li-
le parole
176
—
Livorno,
per
col
il
gieri
cosi:
Qnorato
la testa
piena
fare
suo
progettato,
vato
felice
speranze
il
e
un
per
quale credeva,
i suoi
36,
af-
grosso
«
d'aver
tro-
e
non
proge'fitista,
già fantasioso
pagare
pasiseg-
francese tfannt
Balzac
di
de'
nota
industriale,di prender
tuna
chi
nella
nome
per
lui
modo,
Fijancesco /,
piroscafo napoletano
leggendosi
cou
—
ciuffo
pel
debiti, che
non
for-
la
erano
po-
»
.
Un
col
negoziante
quale
si
lo
legato d'an^icizia,
era
punto
informât»,
d'
grande
una
va
dita
délie
nellc
scorie
zioso
métallo.
molli
mesi,
Corte
e
Argentara,
finchè
nell'anno
seguente,
da
Pjiemo^ntese,
cui
Pezzi
non
di
erano
che
montre
pare
mente
cosi,
devono
fatto
realizzabifli.Accusô,
in
allô
approvazione
e
verosimile
col
governo,
so
di
aiuti
uomo
cose
per
ottener
délie
andassero
non
affiermazioni
«le
accogliere
solo
sfruttamento
le
mol
con
che
il
onesto
ecoinomici
e
in
alla
domamdare
Ma
da
per
ancora
all'affare.
brigato
aver
il pre-
di'pendeva la Sardegna,
lottenere rautorizzazione
sogni
fo)n-
orgasmo,
vero
per
le
pô-
la
trarne
potè torjnare
non
1837,
abbondavano
per
Egli visse jinun
ap-
che
cioè
argentifère, che
delV
aveva
fiinanziaria
Sardegna,
in
Pezzi,
del
primavera
speculazione
minière
Genova
nella
tentata
esser
Giuseppe
certo
genovese,
ta
del
cautela;
Pezzi, già
e
in
stimato, nbn
morali,
e
buon
filsuoi
fatti,|il
la
regia
minière,
perfetlaBalzac
non
traitai
si
è in
ivo
bisoignoconosci-
177
-
affaire in
un
loro
Lento
sia d'un
ebbe
ua
la
il Pezzi
narido
cosi
a
che
i^etti,
materiale
logliersid'
nelia
rianimare
lo
riobbe
parecchie
la
idita,non
ni
del
che
essere,
cioè, l'onor
puô
che
Gioi.i.
Balzac
in
un
a
el)be
vi
accoglicnze
conobbe
Italia.
che
in
è
esso
giovi,ne
chfe
la
ama
colpa.
una
Pareto,
Negro,
far-
apparirc,
d'una
marito
perdonarle
Damaso
di
procu-
suoromajnzo/ionorzne,
conjugale
marchese
Carlo
Inuovi
egli frammischiô
che
morale
ûgnorili. E
ii
lor-
ipotetiche»,,
suo
cilla.
alcuni
prezioso
suo
sollevô
irreparabile, e
quel la
vec-
necessarie
lire
al
•pria moglie
Dal
il
persone.
discussioni
sLrana
alla
fantasia
sua
di
«con
gli avvenimenti
tante
proprio
prese
piena Idi ricchezze
tesla
sapere
i creditori».
inlorno
la
e
di
gli dbvessero
immaginava
Genova, tornalb
In
Sar-
in
corse
dove
bra-
quivi aminassato,
parecchie mighaia
le
ar-
furono
conto
per
dell'Argantam,
del
upioni
che
sorpresa
al/ora
e
trarre
poter
quelle
stipulato
governo,
e
il fan-
e
egli arrivé
gradita
tenne
società,oolla
di
quando
non
col
miniera
v
Cerlo
aveva
ontratto
di
da
efïettivo,
lucro
parole.
into
Sardegna.
délia
proposta
una
per
si
accademico
altro
s'iinmaginô
francese
»so
che
lui
per
Forse
cooperazione.
proposito
a
impegni
preso
tiiscorso,più
un
rmativo
i
abbia
uomini,
Ji
-
conosciutissimo
e
cortesie
l'altro
l'accolse
dav-
marchese
ncllia suaj
12
178
-
villetta
con
scena»
in
molta
un
affabile
«M
larghezza:
ccrto
convegno
corne
«deux
qualificandoli
Génois
-
del
cita'to
m(isein
romanzoî
français déguisés
en
»
.
Quest'ultimo
u
studioso, di
no
l'amore
cacciato
ave
rimprowisare;
gliendo
soleva
in
se
nel
1857
blicate
per
del
di
tori
il
partite
che
era
beralità
alla
in
più
scrittore,
per
Lodi
tempo.
suo
e
Giordani;
ma
in
di
grazia
quella
onde
soleva
merito,
vente
le
cosi
sue
italiani
sale
puô
ne
agli amici
alla
nella
coloro
fosse,
corne
fra
a
ver
in
che
stranieri.
cavares
lettera-
pe'
fama
accogliere
comunque
médiocre.
eccessdve
afïidata
imol-
più dispa-
assai
mojte
furono
singolarmente
i
ricordare
basta
e
sor-
giornali, in
condizioni
ebbe
lo
Scrisse
in
se
le
durô
francese, pub-
tutte
d'utile
cosa
biografia
in
rati,scienziati,artisti,tutti
Genova,
in
to-
quale
e
che
anni.
opuscoli,
riusci
ma
la
con
morte,
anche
alcuna
qualche
la
riti
fino
nel-^
vanto,
un
fogli volanti, trattando
argomenti;
per
rie
lo
in
Tuttavia
pro]
Sooda-
rapsodie,
sue
ottantacinque
a
poésie,
raccolte,
col-
esempio
lira
la
ma
varia
tutti.
suo
anzi
mano
le
esercizio
iissime
e
in
accompagnare
prese
rati
faceva
ne
di
il
seguito
va
voléntieri
questo
di
spirito,e
l'estimazioine
e
Gianni,
del
ro
ainabile
erudito,
un
mite, onesto, benefico, s'era
animo
tura;
dirsi
potea
«non
;suoi
i
me-
loda-
e
com-
o
realei
squisita
Villetta
fine
di
li-
lette-
che
qual-
capitavano
Apriva
paesani deUa
a
so-
città,ed
180
-
Il
romanziere
data
franoese,
eoncludeva
vu
Gênes,
on
y
devez
vous
Je
mène.
Ne
comédie.
à
à
j'ai imaginé
fois:
ce
vie
J'ai
avez
ennuyeuse
quand
ma
vous
il
car
bien
souvent
et
aventureux,
qu'une
diriez
ne
in
1838,,
vous
voyage,
voyage
vous
diable
Que
si
trop
pas
vaincus.
que
aprile
«....
lettre de
cette
durant
vous
22
metftre à travailler à
me
les
si
aU'IIanska,
quelle
grondez
me
consoler
pensé
savoir
vais
répondrez
faut
del
parole:
queste
con
lettera
ujna
GenoVa
in
perô,
Genova,
da
appunto
me
in
annoiato;
mostrava
-
allait il faire dans
seule
cef\te *ja-
lère?...»1)
Pur
di
non
proposito
ed
«
di scrxvervi
iquesto fine
a
recarsi
Negro
ma
dicandogli
in
de
«Est-ce
J) Lettres
à
2) Encore
sur
il
,
desd|derio di
MonDi
Al
degratitu'diine
propria
tracciane
di
Fournier,
in
l'étrangère,ed.
1909.
il
ri vol ta
in
un
a
racconto,
se
stes-
opuscolo
sul
Sardegna: 2)
étudier
le voyage
emozdonanti
in
avvenine
doma'nda
la
pour
Sassari, tip. A. Forni,
militaire
disegno».
suo
il
ebbe
femme.
perô
prof. Pierre
viaggio di' 'Balzac
—
i
Sardegna
nostra
la vie
il
espresso
la
dal
so
or
mostrare
Prima
condizioni.
facciamo
col
V Étude
viaggio
Sciine^d^
le
che
è noto
Nizza, Albenga, Savona,
non
voile
ci
ben
javeva
visitare
a
tenotte;
Il
meno
de
les
mœurs
cit. pag.
Honoré
et les
cos-
475.
de Balzac
en
Sardaigne,
181
-
habitants
des
t urnes
ni
nel
in
dalla
(quella
del
Dorva),
au
Boyl,
che
il Balzac
«To3a
île
pauvre
connaître
(jesuis
car
avantage
11
d'un
inonde
comme
d'un
Scott,qui
a
Au
paysages.
pays
si
avec
reste,
Balzac
très
intéressante
le
et
mOnjde,
certain, que
Imbarcô
de
au
digne
nos
à W.
ses
beaucoup
possédé
—
Parigi
e
tout
homme
un
célèbres, s'ils avaient
lasciô
de
setraift
un
ce
si
pas
connaître
faire
tout
soyez
auteur....»
1842,
que
ire
no-
vouloir
à
désire
le
maine.
se-
de
l'Ecosse, c'est merci
tant
décrire
d'hai"iljft"
visiter
su
la
lion.
une
montra
se
Sardaigne,
Si
sort.
seraient
grand
dell'anno
île
une
désire
nous
ne
certain
voulait
meilleur
fours,
la
pour
talent
tal
Il
projet. Moi, je
ce
cœur,
de
Bo-
di
parlé longuement
costumes.
les
à
Bonu
je l'ai encouragé
et
histoire
son
français,
auprès
passa
ai donc
lui
contraire
romancier
célèbre
Je
Il
que-
Piasquale
amieo
suo
a
e,
Torino
di
brigante Peppe
famoso
Balzac, qui
un
il marchese
jour, j'ai racconté
L'autre
mon
scompa-
ipotesi,
casa
al
....
en
de
lettera:
una
de
seconda
sua
scriveva
1836,
bisogna
non
che
nella
ospitato
aveva
che
ricorda
proposito,
l'île
—
prima
la.
mines
des
visita
Balzac
de
afferma
Il Fournier
exploiter
pour
Honore
(pie
».
?"laigne*?...
are
ou
-
dopo
per
nella
prima
aver
toccato
Ajaccio.
quindicina
Marsiglia
182
—
In
20
lettera
una
—«....jeudi
J'y.serai
pour
quinze
de
commerce,
tandis
Pare
che
è
fino
riose
e
del
suo
le
peu
Paris, j'ai
faire
pouvoir
très
entreprise
avec
ce
vous
ne
mois
une
est
un
perpétuel
vous
de
en
Ajaccio,
et
pure
cinq
a
cu-
Mme
che
vaincre
a
l'argent
pour
la
fortune
je
ne
à
pour
n'en
saurez
cents
-
resté
suis
car
vous
pas;
accru
inforinafr3"a
l'argent
entre
grande
dove
à
débat
et
si
illusioni
je
que
désespéré
étonnerez
vila
confessava
le
coup
temps
mon
belle
Quand
che
per
péniblement,
moi.
pour
nella
scriveva
marzo
voyage;
denaro;
un'ifclea più
dà
Ajaccio
e
viaggio,
poco
strani
difficultés
mon
très
que
rare
con
délie
jours
mille
eu
vrai, je
est
questo
a
che
viaggio,
de
l'é-
—
per
Idel 26
da6a
ze
quin-
c'est
puis
caractère,
Da
les
jours...».,
e
suo
suite
en-
par
être
triple,il
ricchezza,
all'entusiasmo
«pendant
trouvé
la
del
in
appunto
le
s'accingesse
inconcrete.
Hanska,
Sardaigne
trois
en
suffiront
pourrais, d'idi,
route;
en
romanziere,
ancora
deva
Je
Ajaccio.
pour
jours
degli episodi più
uno
grande
esatta
del
madré,
ils peuvent
pour
que,
dargli
questo
alla
pars
en
mais
che
perô
dovea
del
francs
Sardaigne
en
huit
et
trois
comme
quinoxe,
je
expédition.
mon
jours
serai
((22 marzo)
vendredi,
pour
navires
Marsiglia
da
scriveva:
marzo,
aller
—
été
est
que
celle
en
finir
et
moij
risque qu'un
frainfescontre
fortune......
fu
coslretlo
a
fiermarsi
183
-
lie
mortalmente
noiava
cosi
rilanska
onnai
j'y
ch'era
uezza,
Fe suis
un
rectifié
une
retour
où
au
il
voir
obtenu
nise
à
a
dont
Il
les
a
d'un
montagnes
inaccessible.
D'ailleurs,
à
d'avoir
huissier,
un
idû la
l'a caché
Celui
qui
m'a
sa
tête à
la
petite plage
au
et
courjajge
qui
et
avec
reçu
général,
paysan
son
h^toriienset
ses
vie
mcnleu-
Ajaccio (à
été
montré
était
père
biographies
parlent
m'a
On
prix.
non
Na-
né
est
son
et
triomphe
un
débarqué.
dévouement
lieu
primja
sua
où
arrivé
est
di
casa
rassomigUava:
erreurs;
riche,
Puis, quand il
d'Ègy(pte,au
la
baraque.
plusieurs
cclamations
si
pauvre
assez
est
lution,
réso-
tout
est
délia
maison
la
plusieurs
disent
le
egli
quaje
propriétaire
comme
l'idolo
aljé voir
c'est
mencer,
recom-
situation
cette
yisitare
a
stato
al
e
et
'—
recô
si
dîner,
travailler, car
caractère, qui
activifté».
Napoleone,
i
à
mettre
me
banc
un
sur
coucher
me
je
sonne;
per-
revenant
mer,
mer,
mon
iralmente
et
la
je puis partir, et
tout
al-
primitivequ'au
échoué
voir
pas
d'ailleurs
a
aussi
comme
n'osant
l'antipodede
n,
est là
suis
la
moment
lettera
insupportable;
n'y
il
et
revoir
ner,
Sarldegii|a
stessa
séjour
un
allant
granit,
tout
est
personne,
Groenland;
à
; nella
civilisation
la
in
passare
discorreva:
ne
Ajaccio
de
di
prima
giorno
-
l'a
dajns
emmeno
une
raconté
traite
reces
184
-
détails est le
ban
au
lu,i
»
La
«
altri
Corse
(monde:
la
est
il
population
la
beaux
ses
ma,
animé!
Je
rien.
des
un
plus magnifiques
montagnes
il est
ma
lacs....»
vrai
pays
celles
comme
qu'on
n'y
trouve
cercando
montre
—
qual-
je
bifoliotiec
una
scopre
fois
première
trouve
Grandismn
horriblement
aussi
de
faire
ne
et
et
ennuyeux
[pour Cervantes,
destinée
Sterne
et
Richard-
qu'unie seujLe
f
œuvre!».
—
Giunse
il momento
infine
tenza:
barca
una
lo
Africa,
descrisse
il
viaggio
alla
in
fatto
una
in
ici, après
heureuse
vont
en
des
cinq
dans
Afrique;
marins;
jours
une
mais
nous
in
recava
Hanska,
egli
d'une
barque
j'ai
délia
e
lettore:
Alghiero (Sardaigne), 8
suis
par-
interessantis-
il
privare
si
Sardegna;
Mme
medesima
sospirata
che
sbarcato
vogliamo
non
délia
corallifera
avrebbe
lettera
quale
la
que
vi
bibliothèque d'Ajaccio n'.a^ait
de
relire
Glapisse H"rfowe,
et
«la
Quelle
bêtes.
sima
Jeggere,
pour
Pameïa,
son
da
viens
lire
qui
escla-
,
l^bro
assez
poléon
Na-
contre
Corsica
délia
paesi
là des
a
y
Suisse;
che
Je
mis
avait
:
—
de
qui
—
mavja
pas
soulevé
et
visitando
de
maire
.
E
du
du
neveu
-
de
avril
navigation
corailleurs
les
connu
n'avions
1838.
à
vations
pri-
(manger
185
—
le
que
poisson que
bouillir
il
le
sur
et
l'on faisait
que
exécrabjle
une
et
pont
soupe;
rer
dévo-
laisser
se
Saren
insects,qui abondent, ri\i1{-Ojn,
les
pas
faire
en
fallu coucher
a
péchions,
nous
pour
—
daigne.
Enfin, ici, nous
cinq jours
encore
embarcation
rien
lent
bir
voulu
du
anneaux
Français,
attaché
a
le
C'est
de
une
choléra,
lasse
ce
autorité
son
L'Afrique
et
Ethiopiens.
A
sembra
du
de
a
sa
ici:
toute
ou
car
dit,
la
nous
mer
de
avons
ddnjné.
pas
qui
gouverneur
comme
veut
preuve
-puissance.
j'aperçois une
nue,
qui;
système
l'avons
toute
l'a
et
quand'
leur
ne
qu'ij
commence
déguenillée,
dis
nous
fantaisie
pure
l'on
ou
ides
gouverneur,
câble
absurjde;
pais
sommes
l'eau
à
le
dans
su-
un
nous
jeté
le
qui,
ce
est
quarantaine,
que
d'enlever
l'ordre
ne
de
à
câble
comme
venu
petite
et ils n'ont
un
s'est
Il est
force.
calmée,
donné
mais,
marin
un
de
donné
serait
port;
rester
sauvages
venons
vent,
attacher
laisser
nous
de
coup
ces
Nous
donner!
nous
à
cette
sur
(du port; et
effroyable
un
quarantaine
en
vue
en
cojhdarnnés
sommes
lation
popu-
bronzée
comme
"—
po' esagerata
quesl(adeserjizione, e specialmeinte rosseryazione finale sulla
uudilà
dei
Sardi, se si pensi ch'era
sempfyîcia;noi
mente
il
un
principio
:il Balzac
avrà
délia
prima
occasione
vera;
ad
dii vedere
ogni
e
di
do,
mo-
de-
186
-
scrivere
altro,
una
lettcra
des
choses
de
et
stessa, del
comme
on
straoïidinarie?
versata
po' l'diitela
soltanto
un
créature
corne
loro
greggi,
aile
intente
ghiande
id'argilla,e
e
guidare
i
loro
incolto, e tfnttociô
terreno
mondo!
TAfrica
quasi
A
anni
cento
più
che
davvero
non
coperti
che
visto
donne
abbia
nare
e
Da
a
e
di
interessi.
la
intente
il
loro
donnje
a
in
un
p'aese
più
fertile
egli
asseriva
che
quajnto,
fosse
in-
inverosimile
uomini
a'
e
/donne
fiajnchi, e
sol ameute
pane,
di
solo
câpre
pfezzuola
in
pane
Sardegna
visto
d'una
impastare
loro
civili,pare
di
aicceso
quel punto! Per
abbia
egli
a
fatto
di
înijaci-
de
ghian-
argillaî...
AJghiero
gcntfira,
da
dietro,
ne* costumi
dietro
nel
di
giorno
fuoco
loro
ragione, dunque,
incom'inciava
nel
occupati
le
e
coin
i mûri
fuliggine! E
uomini
armenti
nudi,
ammassi
impastjareil
e
senza
sole, lungo
col
di
piene
stanze,
solitudini
immobili,
camini,
senza
macinare
a
il
sotto
c|aattra-
aveva
donne
e
rne
co-
alcune
a' fianchi;
starsene
tane,
Case
mezzo
Uomini
cose
nude
terre
ch'egli
grandissime
e
queste
brucaVano
quale
abitazione!
Pasqua!
di
Huro/'ns
des
erano
in
«j'aivu
aprile, che
raconte
en
vergine
cavallo,
a
sola
del
nel
foresta
una
délie
17
Un'immensità
deserto,
un
una
enfaticamente,
Polynésie!...». Qnali
la
pre;
esclamare
per
alla
-
il
Ma
a
viaggio
mentre
Sassai'i,e
fu
non
faceva
da
lungo
Sassari
e
ricerche
non
e
allM'/sénzà
assaggi.
188
—
det
esser
a
bald
Constable
legio
non
Nel
Mme
mila
Da
Vienna,
1500;
anzi
feioe
Hanska,
franchi,
dietro
nel
dieci
ricevuta
lettera
dalla
Werdet
correre
almeno
i
nella
lo
consigliô
di
furono
venire, perche
appena
la
portar
Ed
traita
il
ecco
domandare
per
Balzac
il
parlava
concessi,
Rothschild
guar^dingo in av-
pîù
scrittore
lo
schild,
Roth-
da
aveva
vista.
a
cui
mostrarsl
a
vide
scritto
giornâ
Gli
lettera.
si
alljri
sull'editore,pa-
Rothschild
da
dieci
già presi
tratta
che
due
domandô
ne
giorni. L'editore
lov'era
banca,
glie
una
per
manoserittb.
d'un
di averli
rimettendogli
Vienna
a
gli anticipé
promessa
gli scrisse
la
Werdet
e
privl-
l'edilore.
per
viagglo
un
novembre,
gabile dopo
Questo
inconveuielnti
senza
Archi-
stato
era
Scott.
Waller
il Balzac
1835
che
quello
per
era
trovare
lui
per
-
ma
homme
im
era
bien
léger.
Qualche
giorno
manoscritti
lato
(doveva
Sœur
stato
Marie
scritto
onori
essere
des
un
un
litica
per
Allora
il
ed
egl,ico'ntava
dmentare
suo
del
mmisfro
editore
avrebbe
senza
intito-
quale
in
ma
di
gli splendori
la
Balzac,
romanzo
rigo),
tributatigli.Anche
entusiasmato,
il
Angesy
neppure
all'editore
narrô
arrivô
dopo
non
compenso
Vienna
darsi
e
gli
l'aveva
diplomazia
di
ira
alla
po-
esteri.
degli affftrî^
avuto
gloria
e
ric-
chezza.
—
suoi
-Ascoltavo
in
silenzio,scrive
Soituemry questi
racconti
il Werdet
orienlali,
nei
inven-
189
-
da
l;ili
-
délirante:
un'immnginazione
llovoce,
il
corne
moindre
Le
Ferait
grain
bien
de
mieux
di-
favola:
délia
gallo
rai
e
mil
affaire....
mon
—
„
fdet
ne]
1837,
po
*iver
a,
le
lo
c
scrittore
gli affari
c
terre
trovô
Jardïes, si
Balzac
di
il
comprato
loro
i
ruppero
no
rapporti
peggiorarono.
costruirsi
per
a
chi
fran-
duecentomila
con
un
di debiti.
Allora
decise
si
oome
è
Tornô
detto,
allora
Milano,
a
di
lombarda
miglia
lo
la
zioni
i suoi
ni
capitale
fa-
di
de
et
chère
le
del
24
sue
la
j'ai été
qu'il
peine
a
qu'on
ce
n'existe
renommée
-
dopo
contiesjsa
de
peu
—
E
je
raison
quelchc
ciô
les
dit; dans
leur
et
pas
a
Italiennes
amour....»
y
chez
frappé
e
occupa
maggio,
riveduto
fidente
con-
erreurs,
mes
e
aver
«....
—
commo-
Italiennes; elles
esprit ini instruction; elle? comprfen-
critique
la
nella
appellava
quella
annunziato
ressources
t à
nuovamente
lettere veramente
scoramenti
In
si, continua:
ni
là
gl'interessidélia
tristesses
milanesi.
I*
preso.
che
scusa
alcune
mes
confidô
aux
solita
di
e
richiamavjano
allora
de
que
luogo
aMmellanskajCh'egli
vrnti
la
il
ma,
Visconti.
Scrisse
de
trovô
Sardegna:
la
per
Genova,
a
con
partire
commence
quand
chose
de
scrivjeva
ce
pays-ci,
à croire
eljq attribue'
trop matériel
appunto
da
190
-
quella Miljano ove
iche
MafJei
pareva
ben
giacchè
Sardi
era
apparsa
di
tatore
LWalter
E
suo
tore
nel
proprio
in
articolo
sul
capitolo
italiani
Aveva
«...
—
blicare
nuovo
un
mancando
ma
suol
non
scrivere
i due
verido
all'atto
al do del
brano
délia
francese
e
la
il
cominciato
nella
racconto
primi
ai lettori
accrescevano
il romanziere
mojto
letterai'io
parole:
queste
di
Ricagli^
rivelava
certamente
attività
con
diede
s
che
nel
,
tra lo scrittore
Il signor
badare
nel
il contenuto
Rivista
negô
al^lapromessa
il restante.
il
Ignazio Cantù,
questo libro)
con
soguo
chiamato
Balzac, pubblicato
Paris,
inltrec-
primo
esser
questo tempo,
di
disagio,
suo
a
V
lui,scru-
a
Sardegna.
le peripezie
de
Revue
di
quello
ta
qua,le
raffinate,nuovi
quale s'è dato
del
lavorj.
almeno
col
ric-
jLa civil
e
dettare
Idi costumj:
délia
la
ne
Scozia,
per
anime
anche
Scott
(e
occhi,
di
studi
tramontava
la
un
deluso,
nuovi
prim'itiva,
a' suoi
nuovi
e
trovalo
l'ispirazione per
era
di
sfoghi
erano
aveva
non
ancora
misteri
l'intielHigenza.
e
quelli
non
era
cuore
deluso, profondamente
ne
italiana
de'
che
e
sperata,
L'isola
il
Sardegna
in
chezza
ci
dire
annoiato
uomo
suo
dominasse
ne
Bisogna
Mafïei, quella Clarja
spiritk)e la sua
grazi,a
la
era
il
cou
-
Balzac
Parï\0y
di
di
poi
in
pub-
a
darne
questa parte
pel sottiile.Difatti. esibitosi
[per la
capitoli
délia
[presentazione
^resentatoe
di
Rivista
del
Parigi, le
Serafita,
mille
resto
rice-
franchi, a
che
avrebbe
191
-
allestilo per
poco
iilo franchi
sui
pubblieazione dei
il
jitiL
primi
capitoli
e
offerse
Parigji,
ritorno, ad-
di
potuto compiere
aver
il
invece
Sera-
délia
da
fu
mese,
la
dopo
ma
scomparve
qualche
anche
chi, promettendo
dia
Goriot,mé-
Papa
le
re
quella
vece
Kbbene?
di
tempo,
SerdjMa
la
e
Sc-
il quale, per
far
'dell'autore,
giuste lagnanze délia Riuhta^ offre in
d'urna
le Memorie
giovine maritata. *)
nella
ancora
délia
la continuazione
lungo tratto
rafita.Passa
che
lavori;
l'anticipazionedi tremilaeinqueccinto frain-
nte
ô
futiiri
pretesti Idi non
alcuni
rémanente,
il
due
inoltre
prelevô
stampa;
Onorato
signor
[uan'dOjdopo
( lusse
la
-
mente
questo
è
racconto
nuovo
lin fumo, eld in cambko
si risolve
progetto
un
idi esso
mise
pro-
chi
franduemila
Gîgliodélia valle,ricevendo
finalmente
anticipatamente. Ed ecco
uscire,
il
dicembre, iilterzo, colla
ai 27
nel
il Balzac
tare, poichè
razione
di
Rivista
Si aperse
*" Ii Cantù
de deux
jeunes
con
nione
a
tutta
di
nel
un
1.° per
erano:
l'importanza che
tendeva
a
8.° perché la Rivista
che Balzac
dichia-
ogni corrispon-
per
processo
titolo;si deve
personale del diretture
Balzac, e
Parigi
bell'aspet-
un
solenne
sua
seguito
motivi
per
trattare
personale vie
giu-
Nielle Mémoires
mariées.
•iesti motivi
tato
la
fece
allora
errô
si ebbe
interrompere
voler
colla
;za
Ma
successiuo.
numéro
il
clausola:
credeva
non
averlo
délia
Parigi
trat-
egli mérita; 2.° peichè l'opiRivista
rappresentarlo corne
di
la Rivista
aveva
offensive per lui.
non
era
nn
Paul
favorevole
de
Kock;
pnbblicato alcune
role
pa-
(Nota del Cantù.)
192
—
in
diziarie,
gioni
del
duemila
di
gcmio,
del
che
gegno,
la
poter
sempre
cedere
a
dire,
la
slringe
idcato
parola
una
a
jaè
prendere
un
libro
!di
il
fronttispizio....
»
suc-
l'orso;
d'i
V—
per
si
corne
di
contratto
religiosa,
altrimenti
puô
cui
i
dell'in-
prqmettere,
piercanteggiare,
prima
nome
che
quelli
facile
troppo
vuol
pelle
il
è
mantenere;
chi
bel
questo
sempre
|promessa
è
uomini
impunemente
precedono
Balzac
sacra.
di
giorna-
gli
fra
ra-
pagare
del
fréquente
dimenticare
cuore
a
direttori
l'ombra
sotto
poter
pregi
che
quali
le
condannato
ai
troppo
pur
i
eredono
fu
franchi
cento
e
deboli
trovate
quaje,
romanzlierc,
Scarudalo
le.
(del
forza
—
non
usa
a
a
chi
abbia
XI
Utimi
viaggi in
XVI.
Italia.
La
-
settimana
,-ilangeloCaetani.
Hanska.
Mme
ini.
Il
-
incontro
Mme
con
per
1845
dito
Mme
a
Germania,
il (icsidcrio
sua
d'un
l
desiderio
n
-
a
di
Balzac
un
Mentre
figlia Anna
1846
non
l'Italia,
rendere
Hanska.
Invito
romanza
del
-
morte.
volta
^per
principe
Bette.
înell'apriledel
ie
Gre-
il
per
favore
as-
cosLeà
era
mainifestalo
aveva
viaggio in Italia,volendo, pri-
in
nare
La
-
Sua
-
l'nltima
pria elezione, ma
Neuchâtel.
Matrimonio
-
Il
-
Cousine
Balzac.
Hanska.
L'ottitfbredel
visitô
a
d'mnore.
romanzo
Roma.
délia
Biglietto del
-
in
Dedica
di papa
Il rosario
-
santa
-
Primo
-
Yierzschovnia.
Roma.
-
Roma,
délia
if.paese
travqr"are
figliuola era
un
del
ordiSne per
al
Ire, e fu stabilito che sarebberc^partiti
1845-1846.
Fu
invitato il
incipio dell'inverno
;id
unirsi
si euro
\idita
la
quale
alla
cosi,
comitiva,
corne
alla
donna,
non
avrebbe
si
che
è
il romanziere
e
detto, di
oramai
sapulo
rendere
egli ainava
rispondere
ne-
amcJnte.
in
Italie.
13
194
—
Egli lasciô
no,
Paxigi
accompagné
e
dovette
il
produrre
in
Lettjeredi
giorni,
traverse,
fece
anlichità
e
egli quasi
Vi
qnalehe
s'imbarco
continua
e
brevemente
dere
a
stali
in
terra
lettera
una
corsa
alla
ravi; mais
à
jusqu'à présent,
que,
admiré
sans
belles
ces
Giunto
a
colci
a
Marsiglia
toujours
e
délia
casa
lere
po1 d'ordine
f'inve.rno.
ciô
scen-
erand
del
12
mêlée
dice
bre:
novem-
m'ont
la
pensée
année, je n'avais
n'ai
plus
alors
la
plus
profonde
che
sans
via
rien
regardé
lancolie..
mé-
ritorno
dove
Basse,
sue
i debiti
tenne
eose,
dei
lointaine
Passy,
nella
cercô
con
quali
qui
souvenir
comme
a
lette-
tenere
e
étoile
cesse,
nelle
;lo
lunghe
belle
fece
togliersi tulli
gravato,
che
baptistère
le
et
scrisse
et
poi
piçcola
di
je
appellava
et consolation,
un
fermato
—
che
scintillez
gran
voile
egli
s'est
qu'avec
choses
essersi
amata,
celte
iet
vous;
»
za
donna
ravissement
ce
giunse
Pisa, dellja quale
a
cathédraje
«....la
di
negozi
dove
luoghi
per
pie.de dell'Hanska.
dal
una
pure
e
grosso,
dove
quei
sue
quattro
o
nei
dopo
non
dritto
mare
con
e
Vedere
pcr
Lre
pcr
Civitavecchia,
a
—
re
pioggia,
calpcstati
Fece
stette
che
mile
Marsiglia,
pcr
queU'an-
ns,
impressio-
mai
acquisto
dopo u'n'orrïbile traversata,
vente
grande
curiosamente
percorse
di
Napoli,
a
una
tempo.
queslo
la
amici
lui
parlaixîonc
non
settembre
22
i suoi
-
di
la
era
ocefiipato tutto
sua
met-
speran-
sempre
qiu\l-
196
-
Laura,
sorella
inteslala
\nelle,mentre
dimora
fattavi,a' quali
le
avance
la
l'informa
père
che
quel
nel
des
1831,
fini
il
XVI,
1.°
Botanico,
monte
Catillo
abbellita
benedetto
molta
con
Ricorreva
il
Balzac
grandiosità.
fortemente
zione
di
Egli
in
di
dotlo
fu
il
ricostruita
Etrusco,
del
perforamento
l'Anieme
inondaziolni
la
lo
accolse
e
e
che
ponlificato,
deviare
per
madré,
gli
e
cese
fran-
rosario
un
che
dono
città,
scrittore
dono
che
questi
colse
ac-
gratlitjudine.
quell'apnile }a
pote
ammirarne
Furono
scolpite
San
papa
pPio VIII
il Museo
creato
afîabilità
^ua
per
titolo
sùo
il
continue
Roma.
molta
con
il
eseguito
Tivoli,
a
di
minacciava
fu
d'iret-
Era
a
queiranno,
Ostilense,fu
l'Orto
e
di
fat-
udienza
sueceiduto
fche,
rarchique
hié-
pantoufle
Roma.
a
e
du
pieds
Sehneditz, allora
Sotto
giugno
basilica
la
p\hune
autres»,
aux
«
sant
pen-
la
et
moi»,
par
en
à
papes
meritarsi
arti.
«j'éprouve
main
praslernato
pittore
doveva
délie
che
la
des
ia
dél-
aggiungono.
ne
se
mis
Francese
Gregorio
im-
tii goûteras
baisée
dal
questa
particqlari
fidèles,dont
été
ottenere
amante
fu
è
deirAccademia
tore
la
si
commun
a
êter-
que
Césars,
des
a
tagli
frère
ville
di
confessarle
plaisir
ton
que
dans
col
egli
altri
ville
la
Roma,
(degliinteressanti
dà
Comincia
par
da
"la vivacità
attesta
ci
pressione,
-
Pietro
settimana
la
impressioni
nel
nel
suo
giorno
solennité
che
spirito. L'
di
santaj,
Pasqua
e
la
rimasero
illumina«vaut
à
197
-
le
voyage»,
che
I ri
Je
suis
...
Or;
tu
si
tout
bien
(huis
la
Il y
Iloussaie
que
tiendroit
doubles
chœur,
je
(jlielini ;
lavant
le
Rien
est
n'ai pas
deuxième,
(Fioravariti)m'a
E
piïi
Rome,
....
suis
plus
reste,
beaux
(|iic
malgré
le
l'un
des
sera
souvenirs
lu
est
parfaite....»
re!
Saint-Pierla
du
rue
d'une
troisième
à
celui
celui
la
de
idennier;
Saint-Piejr-
de
était
rere
Mise-
le
ce
des
ge
éta-
(Gu-
anges
musique
une
mauvais,
bien
que
—
avanli:
—
j'y
fût
en
la croix.
est
de
cipales.
prin-
jusque
surpasse
paru
,
ution
monté
entendre
qui
vi-
qu'on
ce
de
musique
une
les
que
supérieur
fois
voir.
sa-
en
la corniche
ne
voulu
deux
était
premier
vu
plates du
qui
j'aipréféré écouler
le
dans
Idôme.
du
Sixtine,que
re:
l'aise
à
tout
églises à
parler
maison
l'hi-
passer
laquelle
votre
colonnes
intérieur
du
à
fo-
nua
conti-
—
veux
J'ai
de
semaine
Figure-toi
Rome
tout
réflexion.
au-dessus
une
pour
a
de
cents
dépasse
la
par
boule,
circostanza.
je m'ai
que
mila
la
je
trois
a
Saint-Pierre
mais
per
content
il y
orfrf,non
et
chiqnainta
entier, car
comme
penses
attend,
commosso
j'ai JL'Ântention
d'y
cpie
—
prochain
per
di
turlsti venuti
e
rimase
urbt
papa
l'affluenza
per
cgli
ipoi
e
jdèl
benedizione
la
-
d'y
quelle
sauras
écrire
de
à
de
peu
plus
ma
temps
grands
vie, et,
preuve
quelqu'un,
si
que
cl
des
jamais
cela
d'ajfectjiotn
même
à
sa
sœur;
198
—
el il faut
un
E
aimer
coup
—
diee
di
setlimane,
voila
dal
che
Piombo,
del
le
gi
che-:
scriVe
le
mère,
chapelet
j'y joins
pe;
dire
pour
le
M.
Roma
qualche
bénites, comme
Jules
ses
chosuis
je
étrangère
inimortale
del
suo
Fra
più
Roma
è
amore
ricordare
gelo Caetani, duca
délie
risi"ocrazia
*) L'Italie
più
farne
la vita
atto
nobili
di
un
!i
comice
abbrevia-
gli si
persoiie
principe
Teano,
e
sita
vi-
sua
pro-
sua
documenlo
l'Italia.
per
il
la
questo
lasciato
ragguardevoli
da
nella
stujdiô il magnjtfiicode-"
in
potè tradurre
ci avrebbe
le
Bertaut, *)
Ima
ronianzo;
che
una
dernières
personne
isant!a per
ponimento,
in
pa-
l'insinuation
ait
les
le
par
sont
il Balzac
suo
non
e
bénit
ma
reçue....».—
del'la città
coro
\Corona,
dernière
la
For se, scrive
in
XVI
ri
Pa-
a
je t'envoje,pour
Ce
chapelet.
M«l-
del
uno
petit scapulaire, et
un
probablement
ait
la
ed
poi, giunto
e
?«....
—
dit
Grégoire
que
qu'il
maniera;
che
e
,
di' Sébastian
quajdro
un
un
seconda
una
parlieolare
Bronzino
del
ancora
ricevuto
udienza
ïmo
revelt; dell'urtima
va,
sarebbe
in
papa,
restare
potesse
se
potuto acquistarvi
aveva
ver
ache-
revenir
pour
affaires,au lieu d'en filnir
îavjeccette grande chose....»
le
pain
mère
sa
et des
roman
d'un
tout
no
bien
-
cospicue
conosciute
Michelan-
appartenenl^
famiglie
ad
dell'a-
romana.
vue
par
les
nales
Français, Paris, Librairie ^des An-
et Littéraires,pagg,
Politiques
256-261.
199
-
principe che, oltre
11
tiifacio
guida
cou
franc
varie
escursioni,
Terme
famose
fiero
e
implacabile
e
mol
;gli fu
sini-
ta
compagnd
quajd quella
le
tra
suit'Avemlno
Caracalla
di
cardïnali
con
e
ese,
archeo-
famiglii(aquel
sua
più
daU'avo
e
ed
osi
poeta, accolse
divino
in
il
artistica,ap-
erudito
mimer
(h\n-
possedeva
e
secolo,
niella
fu
che
scriltore
lo
patia
aile
VIII,
ed
Rossi,
appunto
del
ueiuico
che,
e
contava
papi,
de'
Gherardo
grido,
di
"
seolpirc,
del
uoinifiii
da' maggiori
materno,
e
doll.o
un
essore
letteraria
coltura
grande
una
ad
disognare.
sapeva
i.
-
,
scoperti l'ErcoXe
furono
dove
e
il
ad
Anfione
«lie
Tcneva
zioni
e
ad
di
una
parola, dotla
mano,
niino
c
di
nmedia
commedia
la
Nazùiouaile
calda
volta,
e
corne
deU'ilFuslirecasa
inteso
non
gli era
quest'impressionc
lettera dedicaloria
délia
Cousine
principe
romano,
dei
di
Najpoli.
di
illuslraFarneLa
il Balzac.
impressionne
grande
aveva
è al
scuUïira
palazzo
Caelanj.
che
ro-
nell'a-
ascollar
averlo
congratulazioni ; egli,
uinana.
ed
del pairizio
italianità,
lui; gliene fece, dopo
divina
Non
al
interven|ne
di
una
série
una
Commedia
queste
produsse
vivissime
allra
(nel Museo
Divina
Zeto
da
attaccata
cgli in que' giorni
délia
la
selvaggio, stupenda
toro
un
ammira
si
DtLana
di
gruppo
e
Farne-
Flora
l'aulore
délia
parlare
délia
:u;ii avvenuto
consacrô
Bette,
ne
ha
(aelin
cui
all'crede
dalo
dei
200
-
papi
Dante
di
di
che
la
re
il
ma,
solo
Commeâia
Diuina
la cui
enigma,
ed
nessuno,
lui;
liari.... »
mi
ancora
ma
voi
a
vuol
improvvisa
sua
zione
per
il divino
l'avea
fatto
comprendere,
quiente delje
e
varie
Dante.
Questo
e
derna
in
scienza
Morello
in
un
e
fascicolo
701,
in
marzo
1901.
i più
intui
di
nel
loschiv
fece
umani,
lui,
che
scrisse
—
artScolo —,
délia
la
mella
mo-
Vincen-
x)
tutto
nell'anatomia, nella
Vantropologia criminale,
1.°
imia-
crimi;na,le. «Tutto
vivace
o
osse-
quejlo
il precursore
intravide
suo
gjlie-
genio
ebbe
delitti
antropologica
quelle cfregli osservô
e
fu
del
tutti
rassegfna
Umana
che
tipi immortali, che
più feroci
e
ammira-
u,n Balzac
ci ri vêla
di
creatore
quelle ch'egli vide
l) Balzac
fami-
son
colui
per
più singolari
passa
Commeâia
sua
Com-
grande
sconfilnata
significativa ïmpressione
più
da
trovaia
esser
singolarijssime ne
più complicatl
zo
stata
grandezze
e
pqeta,
forme
e
Inferno
suo
immenso
.—
Questa
no;
a
v'intesi,
cui
un
dire
le
tutte
poe-
suo
commentiatori.
dai
mémo
qua-
opporre
sembrava
era
scorge-
sulla
il
in
giorno
non
Dante
idée
possano
al
soluzione
cosi
prendere
corne
Fino
frammentjo.
costruito
i 'modérai
tore
fat ta
di
ha
italiano
che
commenta
m'avete
intelaiatura
Omero.
di
quelle
Voi
storia.
poeta
sapiente
questo minuscolo
meravigliesa
le il gran
la
dedico
lunga
una
al
crislianità,è
alla
-
in
"
Naova
Antologia
„
,
201
—
—
del
psicologia
La, nella
délinquante
dali'antropolo-
provato, riprovato
ratifiicato,
criminaïe, rhc
d' avère
nte
si
ie
Cli i
è
snoi
detto,
Mme
ta
lulta
de'
tidezza
costei
da
si lamente
lina
si
osciuti
per
in
la
i
forse
de'
Egli
sognato
ftBY, Balzac
139.
governo
di
et
nel
di
ses
col
fronte
per
erano
una
1833,
in
caméra
convejnivano,
giovine donna,
andirivieni
lui
a
gior-
un
sua
vi
che
Balzac^
sceso
città,e
délia
era
reeato
Egiliera
inlensamcinte,
e
Kiew,
settembre
délia
finestra
cojnte
un
egilierasi
ove
il
inala
voltie. Si
pin
termalî.
lei realizzussc
gamente
a
il mcdcsimo
la fisso
oon
appo-
Hanska,
voila
forestieri
ammirava
mosso
corrispondenza
bagni
finestra
una
era
maritata
nel
principali ajberghi
Panimazione
si
contessa
Svizzera,
dalla
d'aprile, e
'
prima
di
cura
lascio,
amici.
quaje
incontraia
era
guardando
te.
la
délia
il Balzac
fine
i suoi
polacca,
anni
quale
dei
e
proprietario
"iichâlel,in
uno
alla
Pariai?
parecchi
una
Roma
per
1801,
o, gran
quella grande
dell'Italia,e
nionumenti,
Rzewuska,
ennaio
in
culla
piena
llanska
era
lontana-
neppnre
»
l'anima
i
la
avnta
letteraria.
ra
sospetta
non
è stato
corne
un
se
la
idéale
acairczzato.1) S'informe
amis, Paris, Calmanu-Lévy,
di
bellundi
1888
202
—
lei, e riridomani
vicinato,
li
il romanzicre
prime
di
parole
denza
di
sime
medesima
una
visibile
c
di
l'invilô
che
nella
provo
cinaïudola,
circostajnzaidi
felice
una
uni
-
emozione,
iî
imbarazzo!
suo
lcis. Conobbe
recarsi
anche
ciô
mariloy
loro
mol
con
rcsi-
estesis-
possedevano
ch'eglilpromise
avvi-
aile
il
nella
Irovarli
a
Yierzschovnila, ove
terre:
conversazioine;
grande
lu
buon
rico-
ta
nosoenza.
Mme
anni,
di
se
parlava
modi,
iper la
dici, e
il
scrittore, (che
dcllo
atlratlo
Le
délie-
via
alla
Le
Per
degli
confidenze.
via
tenerezza
la
prime
lettere
giacchè
s'était
;a
animi
nor-
Neuchâtel
E
dalla
si
legge
egli
le
li pose
coiifUlcuiza
è brève.
da
scritte
opère
lui
a
lei
sulla
e
dice:
(Si
«
—
sua
del
vita
genjnaio
mon
rosier
ne
de
ses
....
défleuri, je
vous
eusse
envoyé
un
f
—
—
volta
«Il
y
di
poetica,galanteria
prima
una
pie ne
sono
piéialeis....
»\
Altra
quel
suH'animo
a
scrittore; in quella djrettale alla fine
1833
origine
sua
prepotentemente
sentiva
scambiate
particolari su,lle sue
del
conoseeva
e
faslcino
maggior
distinta
portata
era
proprio
si
la
e
'di lei.
verso
conversazioni
sulla
lingue,
spirito
suo
eserc"to
che
grazibsa
di Balzac.
idealismo, ch'è
mistico
di
parecchie
del
Ratura
assai
era
i venliinove
compiva
allora
tutti i romanzi
quasi
e
Hanska, che
[nom bella,
comincia
a
certes
la
lettera
quelque
con
bon
questa
génie
se:
fraentre
204
—
Tornato
le
lere
vol ta
ogni
e
clole
baisers
de
pleins
Mon
donc
Oppure:
des
et
bastja.
Un
giorno
scrisse
che
si
e
ne
Trouve
i versi
alcune
i
constante
sers
bai-
voudrais
alla
avvicinano
il
te
la
maniera
chérie
nées
sont
Sois
Où
chérie
nées
sont
Sois
fleur,
malheur!
mon
Rive
la
attendrie
S'est
De
amours
amie,
mon
cieux
De
nies
patrie!
ma
Là,
ma
maggior
giucliziodel
,graziosi versi:
Où
mes
patrie!
per
Parigi (il Balz.aje
composizione,
la
Rive
romajnza
a
un
poésie,
quali, secondo
aspettô
di
gliela.
Eodo
le rêve
ici mille
Je
in
dimorava
alXora
le
ma
serrer.
en-
âme!
pubblicô
e
adieu,
mille
fen
tous, je
de
flamme.
de
scrisse
umoristiche,
chc),
J. Oppure:
mon
Ne
Rossini,
Allons
caresses
dans
doux
plus
chinden-
e
voudrais
je
âme;
let-
sue
Allons,
questa:
corne
le
demain
à
pensée,
le
chérie,
amour
mon
Dieu,
encore!
serrer
Mon
espressioni
con
continuamejtt-
scrisse
lungo, cominciajndo
a
le parole:
cou
le
Parigi, egli
a
—
amours,
di
per
parle
te-Beuve,
SainLalou-
inviar-
205
-
Là, de
-
vie
ma
Commença
l'heur;
Mélancolie
'ft'estplus douleur.
dis, chérie,
Ah!
Où
Est
Iianska
?
li
lui,
»li,cosi
la
nelle
sue
loi l'anima
Dresda,
?5
di
e
un'assoluta
di
i
e
Neuchâtel
di
vederlo
tutta
Vienna,
a
parenti
Jiberlà di
foga
un'am-
devozione.
volesse
chi
con
a
per-
chi
con
iscritto
Berlino,
a
Godeva
amici.
e
trattare
per
la
rautorizzjazione
marito
i
parlar-
di
e
profqnda
una
recars
aveva
dimostrargli
a
dal
corrispoudere
ajle tenerezze
metteva
le Itère
aveva
ove
di
prima
ottenuto
viaggiare
li
insensibile
tu
costante
aveva
amours,
patrie!
giovanilc
sua
nirazione
mes
ncll'albergo
per
rato
la
non
corne
e,
nées
sont
meglio
"se.
lincio
more,1)
lia
pu
che
puo
il
amorosi
ïa
chiamare
Charles
de
di
e
storia
corne
Lovenjoul,
Pu
vero
parlicolari
Lovenjoul,
vita
e
d'a-
vomanzo
intilmi
più
délia
bejlo
un
i
visconlc
studiosi
llanska,
1
tutti
con
narrato
-, in
un
essi,cojsi,
di
Ira
dell«
anime
roman
che
si
amjanti. Ma-
detto, eonlinuava
Un
di
opère
inleressajnlclibre,
di due
de'
ulno
in
que-
d'amour, Paris,
Cal-
206
—
Berny, che
fezione
fu
amata,
ma
pel Balzac
la
di
hioso,
nel
do,
1827,
ella
s'interpose
una
certa
Resiô
Risponde
marsi
ardent,
»
Mme
de
afffetl-
e
Quam-
tipo-
rotteinne.
plalonica?
cbia-
puô
baJzacchiani:
amori
sentiments
entre
in-
anticipasse
francese, che
degli
femme
est
douteuse;
homme
cet
2)
jeune,
devint
agréabile,aimante,
—
jBerny
de
nell'agostodel
mori
al
procurô
morte
sua
amieizia
Joro
scritlore
cette
et
quai-
falltment»,
lui
stenti
miolti
lui,
figura
del
di
padre
l'affection
Fjajmour.
fde
il
cou
e
idéalité
évidemment
Di
colorita.
e
e
di
caldo
cuore
sull'orlo
ciô
storico
Cette
amante
ntna
viva
era
la
uno
lo
«
—
a
somma,
sempre
de
,1a sbagliata speculazione
per
Balzaic
il
grafica,
un
immaginazione
mici
Mme
vita.
lui, aveva
lenessante, begli occhi,
af-
donna
sua
de
tenera
confortatrice
frangenli dedla
maggiore
anno
la
la
e
più
devozione.
solo
non
consignera
più terrimïi
che
la
jpiù profonda
la
Mme
quel] a
al romancière
porto
e
Berny
ne'
diïrcfrt^1) ossia
la
modo
slo
-
Balzac
un
1836,
grandissimo
e
la
do-
tore.
Egli
cosi
ab!
«....
—
douleur.
scriveva
ne
ma
Madame
d'en
*) Geneviève
Berny
Il
douter.
Ruxton,
La
Pion.
2)
Ferry,
op.
mère,
pauvre
'de
cit.,pag.
24.
madré:
sua
a
n'y
Dilecta
se
a
de
je
suis
1,1est
meurt!
que
navre
moi
et
de
possible
imDieu
rie
Balzac, Paris, Librai-
207
-
liions
quel
est
ailler,travailler
\cl
morl
1811
la
afïetto
int
pleurant'!»
ebbe
HFetto
dello
del
ineoiitrarsi
pote
il tono
lei
cou
sempjicissima
?sare
le
Passarono
clima
ad
pi.ù
altro
ogni
interamente;
H'aprile
in
di
Russia.
e
op.
cit.,pag.
che
le fu
figljuoli,
ne
quello
consigliato un
Si
slesso
^onsacrar-
per
191.
recarsi
ristab^-
voile
anno
egli l'accompa^nô
di
a
reco
e
felicdissimo,
fu
ella, quasi
quando
ella
pero
Russia.
lavoro
suo
mcforl, promeltendole
rrry,
e
di quqllo délia
l'amico,
erruppe
spogliarsi
de'
favore
di
ottenere
per
de,l 1817
gennaio
malata,
esser
mile
matrimqoib,
anni.
altri
Nel
ninciô
don-
ita.
rend
certa
una
dav-
délia
dovuto
in
Pie-
dopô
aveva
del
che
avrebbe
ricchezze
sue
-andosi
all'idea
ragione
straniero
imo
lutte
\
piegarsi
a
corrispondenza
dejllaloro
•
la
elle
iiellja
passioine, finchè
vera
una
sapeva
cou
sempre
che
l'amicizia
sl'inoontro,prova
fatto posto alJTamore. Mai il cuor
iion
di
et, d'amie,
intenso,
scrittore, accendendosi
1843
burgo:
che
pensiero
il
e
*)
».
ivenne
Hanska,
quale gli corrispose
la
altrettanto
amante
altro
il faut
—
Mme
di
il marito
arnica,
sua
El
désespoir.
mon
en
'non
allora
-
a
tor-
fino
a
ritrovarla,
208
—
dopo pochi mesi,
paroi
nel
a:
giornî
clii
il
di
viaggio giunse
soggiorno
suo
al
più
volta
donna
lasciô
te, cd egli
arrivé
la
Parlgi
a
ai
rante
Duzac,
Bal-
Russjia
la
Neppure
affermatîvamen-
il 31
1848
gennaio
del
meta
pregô
afïrellando
suo.
cuor
rispose
verso
la
matrimonio,
caro
la
l'arnica.
promessa,
la
parec-
Vfyerzsclïovnia il
a
loro
dopo
e
prpsso
uii'antica
il desiderio
questa
Manlenine
sjeltembre egli parti,
acconsentire
cosi
Vierzschovnia.
a
ricordandole
di
-
e
feb-
seguente
braio.
Nel
seltembre
craina,
dello
il castello
ov'era
trattenne
slesso
Mme
di
sofïremdo
lungo,
a
riparti
anno
Hanska,
non
l'U-
per
poco
si
vi
e
il
per
frdddo.
Intanto
malattia
cominciava
al cuore,
qualche
tOj egli
Era
per
e
un
po'
moglie
cuore
chiesa
o
vi
del
amante
per
pezzo
un
di
Iincurante
tut-
pe{nsie»ro:sposare
di
tfempo quella
del
donna
una
aver
nord,
soggiaceva potentemente.
i
voti,
ardenti,
dal
lustrazione
del
Czarouski,
benedi
de
di
vcscovo
cattolico
elero
il
loro
14
il
Sainte-Barbe
di
testimoni
cosi
esauditi:
furono
prête, delegato
furono
moda
la
Finalmente
nella
d'un
una
amaia.
il Balzac
vero
clie
lui
da
avuto
aveva
inquiétante.
viveva
non
donna
la
di cui
sintomo
in
miainÀfestarsi
a
del
suo
po-
1850,
maggio
Berditchef,
Jitomir
polaeco
matrimonio,
Georges Miniszech,
un
un'il-
—
l'abate
—,
al
il conte
quale
Gu-
209
-
Olizar
vo
il curato
c
Le
trajet
retira
se
seule
rentra
»
deux
ces
l'auteur
de
sentiva
egli si
malattïa
alla
ed
malato,
di
nchïte s'cra aggiunta aile
ne
leggere,
sulle
l'a mico
allora
al
e
fu
Comédie
finalmemte
ne
di
per
magigio.
era
magro
e
q
u a
un'ostijnata
ciiore,
sofïerenze;
sue
scrivere;
lettera
una
si
nom
Je
dell'anima, e
soste-
va
l*ultim!a
—
del
e
ave
al-
—
la
tulta
la
pianlo
un
dcttato
aveva
Mo-
sec\retsde
Les
ch' è
il malato
de
Roman
dedicato
Cadignan),
che
jnpn
(l'autore di Fortuni'tJ,
Gautier
Fracassa
le
pal-
'
Teofilo
suo
.
la
de
de
—
gambe.
apitaine
'
ville
automnes
moglie, partire
arrivaronp alla fine
ove
Scrisse
aussi,
N'importe,
petite
une
la
"; oltre
a
lasse
—
Fbtè, con
eva
très
Bal-
Han-
Madame
—
dans
jour
volume
suo
appartement.
son
de
nel
chambre.
sa
contracté
beau
Humaine.
Ma
Ber-
di
beauooupi fatigué
maintenant
l'union
le dernier
J,
dans
dans
mariage
raine,
avait
—
femme
vsa
—
parix)cchia
Ferry
il
narra
—
ilte citato
:
délia
*
,ef.
il
-
alla
maklre:
Paris,
Mon
•h-
vous
ivez
cher
juin
1850.
Théophile,
remercie
bien
20
cordialement
voulu
?lin.
me
de
L'intérêt que
témoigner.
Si
vous
14
210
-
m'avez
trouvé
(?tes
ce
venu,
m'étais
contravention
il fallait
a
donne
de
parole
la
durer
|moïns
au
à
venez
vous
le
avoir
le
vous,
que
A
je n'ai point
de
vous
état
20
Al
quanti
e
dottore
mesi
di
quegli
chc
ni
lire
alcuni
1883
agosto
malattia
ni
Houssaye
Arsenio
doit
ce
letin
bul-
semble
culté.
Fa-
la
tien
me
vance
d'a-
savoir
je puisse
que
pour
plus
encore
et
jouir
de
de
si longtemps!
cœur.
puis
ne
qui
devais
Honoré
Je
Mais
privé
momie,
depuis
vu
qui
guérison.
recevoir
vous
dont
et
faites -moi
l'heure,
de
attaque-t-oln
maladie
de
où
solitude
et
plaisir
me
Il y
foie.
le
Je
mois.
encore,
jour
bronchite
mouvement;
deux
la
dans
l'état
à
[amitié,qui
votre
précieuse
Si
du
et
d'une
de
espérances
rester
'toujours
bagages.
poumon,
au
car
mes
embarassaît
et
e|n
médecin;
aussi, demain,
cœur
je
Douane,
la
inquiétante,
grands
de
je dois
au
délivré
qui
maladie
est
retirer
suis
je
amélioration;
siège
jusqu'à
en
vous
que
j'aille,mieux:
que
ordojnnances du
aux
véritable
le
pas
affection
donc
la
n'est
absolument
d'une
et
la
traîné
Aujourd'hui,
fois
dernière
sorti,
seulement
-
lo
îdi vita
ha
écrire!
narrato
nel
partioolari
ultimi
curava
gli
Balzac.
de
suoi
domandô
restassero
di
ciel
Fitffiro
quella
sua
giorni.
un
ancora,
giorno
aven-
XII
Il
Balzac
leanza
intima
dottore
dediche
le
e
e
traduzioni
sociale.
in italiano
tradnzioni.
Voto
-
fra
costante
medicina
in
a' suoi
Le
romanzi.
Commedia
Il Balzac
amici
vute,
délie
legato
e
smenti
non
fra'
dieci
ad
edizione
Prime
-
italiana
délia
i suoi
verso
capolavoro
un
si
crddere
di
è
di
che
il
galante,
corne
Infatli,nel
cognojme
voleva
vuole
dedicare
e
Les
essi bon
Chi
ben
idi
e
puô
esserlo
Employés
la-
egli che,
e
discendesse
sapeva
diche
de-
e, per
Giacchè
credeva
ine
meno
a
genlilezza
altrove,
suo
Entragues,
di
rice-
amicizia
lulL'iinsieme,queste
galanteria.
osservato
essi
ad
fare
puô
prese
dedicô
romanzi.
c
non
ûa
sincera
una
(nellavita,
che,
lati, anche
corne
Ida
essi
parole,
sono
e
Il
-
Bibliografia délie
-
sconoscemte
raoconti
convcnire
hini
dediche.
gentili accoglienze
mai
suoi
le
guardi
non
Francia.
italiani.
Memore
che
Un'al-
-
Umana.
si mostrô
non
la
e
dieci
grande
una
d'Italia.
l'Italia
-
de' suoi
per
amici
essere
un
alla
lasciava
da'
zac
Bal-
gentile
francese.
contessa
213
-
?afina
San
?rdalo
il
suc
novelle
agli
amici
Severino,
de'
grandi
privati,
clic
Ici
quanta
cuore,
NeÛa
des
mbellano
il
periocio:
i fiori
ra
di
la
iti
mi
il
nostalgia,
ricorcLo....»
Nella
Cousine
lissijna
letlera
appella
doltore
l'amore
del
con
nella
queste
ad-
cui
ol-
—
Bolo-
contessa
vedete
che
leggerezza
Bette, finalmente,
la
con
in
Balzac
quale
e
nella
medicina
per
dediche
Commeâia
fatto
avele
Elisi?»
per
vi
vostro
boschetti, i
voi
ule
se-
io
nel
mi
alla
casa
la
coslanza
la
lujnga
e
di
e
"—
Caetani,
helangelo
in
che
voi
di
italiano
délia
legge il
m'hanno
«....
—
accusati
sono
si
c
che
Gampi
d'Ève^ dedicato
io
obblio,
i
et
SerafijnoPorcia,
che
e
i
sono
fratcllo
al
d'Auslria,
sotto
erravo
Fille
i Francesi
ile
Splendeurs
rimpianti
Vimercati,si legge:
i;
se
dai
nel
e
persona.
germogliati
ramnieiitavano
Une
lu
poesia,
ô naturale
retlorica
(piando
mi
«Non
—
giardino,inafliati
conoscere
qualche
geniïlmenteospitato,
fu
e
voluto
sua
Alfonso
deU'imperalore
europei
avrebbe
romanzo
principe
le
nclVanima
Cortisanes,dedicato
précédente,
quale
che
dalla
emanava
aver
mandava
Slati
poesia
deli'altro
dedica
Misères
del
ne
vari
romanzo,
tanta
aveva
che
conciu.de
offrirle,piuttosto del
a
Porcia, dopo
inata
Bandello
noslro
a'
-
Umana
ad
ô
dedicata
quale
sociale,
a
bcK
Don
l'aulorc
ci
si
tnostra
il quale
l'Ujalia,
voleva,
italiani, rapprescnlare
un'alleau/.a
intima
e
214
-
fra
l'Italia
secolo
XVI
costante
che
nel
Che
intima
Il Balzac
vita
fortuna
la
aile
dire
Nel
1831
deva,
tra
dalla
pôles
di
là
Roma,
degli affari
a
qiiesto proposito,
e
di
riuscito
ministro
zie
di
far
nazioni
per
latine,
Ecco
le
dieci
Vendetta
scultore
modo
quel
Commedia
nella
ziata
a
di
che,
e
idée
belle
poliiico
le
'nelle
alleanza
sue
un
e
amici-
de'
dediche
fr|a le
Taveva
due
e(nun-
U maria?
dediche:
(pubblicato nel
1830)7senz'altro':"^l
Puttinati,
milanese.
Damaso
Ménage (1832): Al signor marchese
Étude de Femme
Gian
Carlo
(1832): Al marchese
Les
l'i-
egli, qualora
Le
Le
una
fine,
patria,
forse
che
clero
diventare
poter
valere
vera
una
del
cittadini.
uorao
un
degli esleri, di
romanzi,
chie-
e, in
mondo
un
ta,
caïudidato
média,
'délia sua
esteri
italiane, quelle consac^ate
suoi
La
classe
s'illuse
vfiramente
vol
prima
naturfajli délia
tutt'i
per
aveva
délia
isuo programma
grandi propositi. Sperava
fosse
fissa
presentô
generali,
spese
che
la
per
délia
obbligatoria
pure
l'idea
i comfini
l'eguaglianza
Sappiamo
Francia?»
l'indipendenza
cose,
délie
la
e
si
e
urne,
a) Ire
le
Idiminuzione
ministro
lento,
«alleanza
parole
avnto
législative. Nel
elezioni
slruzione
le
modo
quel
a
BaiideUo.
il
l'Italia
senrpre
délie
Francia,
falto
con
fra
aveva
polltica.
Francia»,
;aveva
costante
e
la
e
voleva
cosa
-
Contrat
de
Employés
Mariage
(1837):
(1835): .-1 G.
Rossini.
Parcto.
di
Negro.
215
—
Alla
Obbfrgato
già delta,
il
Francia,
ni:
colpilo
leggevo
ciascuna
Ba|n-
intero
per
ha
conte,
a
lîaliar
Novellierl
del
in
conosciuto
poco
dei
vi
e
si
eon
notano
Vi
rfino di
di
fosse
viva-
voi
stessa,
nobili
sono
Crema,
di
i Visconti
Tortona, gli Sforza,
Germania,
i
lomi;i.
re
d'Austria, i
Bentivoglio di
i
di
cauld,
Marigny,
Majrsillac
il cardinale
a
re,
ira
tempo,
i
Piemonle,
e
Ge-
di
i San
Sève-
i Guidobo-
Milano,
i
Doria,
re-
Fregosi,
i
i Frasca-
uno
,
Francia,
di
l'imperato-
arBoejmia, Masshniliaiio
Mediici, i Sauli, i PfaJJavicï-
di
Bologna,
gli Scaligeri, i
Francia:
essa
il
a
Idi Firenze
i
pagi-
poche
del
ancorvivo
tori,la regina Margherita
ciduca
di
lettera
di
nel
sorpresa,
Majnbova,
di
titeAlighieri (ce n'è
ii
senza
Milaino, del
Bandello,
i Dolcini
il Bandello
pure
icalda
una
d'origine del
a.
trojvai,non
p"ù il.lustri personaggi
î, ai
terra
vol ta
prima
novclla,
è dedicata
quali
la
per
originale,
teslo
i
giorno^
del
oœhi, [quasifoste
i miei
ripe-
ignora.
Io
11
facete
ultimamente
quello
di
qualche
meno
secolo,
e
nome,
è
or
edizione
fitta
il vostuo
S
o
XVI
o
Porcia.
nata
evitare
per
scorsi,
pubblicato
e
nella
mente
lutlo
più
del
dello, scrittore
Firenze
io
novcllc
trecento
le
Jeggere
a
Scverino
San
Serafina
confessa
-
Cardoni
Anna
e
di
i
Soderiwi,'
Idi
Spai,"na.
Polignac,
la contessa
di
Armagnac,
de
la
la
i
Co-
Delhi
prin-
Hoche-
il vescovo
dï
216
-
infine
Cahors,
lice
Io
ho
visto
nobiltù
sua
nel
di
opéra
Giuliclkr; dopo
la
Yisconti
tano
di
duca
d'Orléans
S'ignora
molto
che
una
ndo,
ho
che
e
gli
viqne
di
Hip^
capi-
a"l quale
mer-
è
dedi-
spm\a\
nauarrese
stato
pensatbdi poter,
San
sarebbero
fessare
qui
romanzi
il
corne
sotto
Severino,
prese
lo
io
altrove,
tiche
sono
che
dalla
indicato
protezione d'^/ia
le cui
a
a
causa
lodi
dirle
Perché
nel
corne
livello
calunnie,
di
aiutano
quelle
a
affermare,
di
XVI, gli
secolo
la
îlngluriee
belle
vincere
e
che
con-
non
li innalzi
a
Se-
verità
ddlle
orgoglioso
oggi,
soggetti
amare
e
sono
scrittori,a qualunque
da,
pe
sa-
Banjdello,nieller
la
adulazioni.
per
quanto
e
il
Riario
una
virtuosa, gentilissima, î\UusÉrissima contessa
rafina
un
Romepi
figliuola, non
era
si-
iNavarra.
de' miei
u no
sorella
soggetto
di
regina
Io
era){ la
la
Ungaro,
gentiluoma
Un
puniio
Liviano; dopo
virtuoso
uomo
la
il modesto
viene
predicatore, dopo
un
ornato
magniflca
leggera Livio
cavalleria
la Inovella
cata
suc-
di
Dopo
idedicato la noveHai
luc"hese, un
cante
fe-
aveva
ha
Bergamo,
di
messe\r magnifico Girolamo
viene
re
amicizie.
Atellana
ed
ha
illustri,non
contessa
ha
egli
se
private
sue
quale
polita
col
il Bandello
nomi
questi
le
al
medico,
ciel tempo,
rispondenza
cor
carattere:
Gallerana,
gnora
sua
quanto
pure
suo
dimenticato
e
délia
società
Boccaccio.
del
c essore
la gran
tutta
lusingata
e
-
nobili
le
a
mo-
cricizie,
ami-
notÂe délia
217
-
letteraria?
vita
che
de' suoi
si
piaciuto
spirili,è
dclicatezza
dalla
e
za:
voi
che
levano,
corne
ebrità
fine,
di
che
hanno
vi
lulo
la
pittura
Avrei
ii che
quanta
un
ha,
prosatore
vertà
del
profonde
"
vostra
des
A
il
dare
di
e
Courtisanes
mettere
voi
in
cuo^
ma,
quel
che
occhi
la
po-
che
di
le
quel-
voi
sa-
Balzac
(1838):
Altezza
il vostro
essenzialmente
nel
che
rispettosi d'una
Principe Alfonso Serafino
Lasciatemi
un'opera
Sua
certa
una
Dl
Misères
po-
persona;
^rare.
et
pro-
avete
nell'anima
puô
avete
qualche poesia,
ammirazioni
sincère
voi
e
non
a' vostri
gliomaggi
e
ndeurs
presso
non
compenseranno
dono
che
offrirvi
dalla
inau-
perioolosa
e
ma^n/ca di
poesia
émana
ne
povero
forse
mondo
vqluto
tanta
avete
secqlo; in-
la vostra
sollo
si
im'pressioni,
le vostre
non
dove
e
di
meravigliata,
che
ma
conoscere,
inalità.
d'un
salotto
meravigliose
dubbio
senza
intielli-
Bajndello,~le
del
questa granjde
racco;ntate
prenderete
ione
le
e
tainto
tiuaniente
che
perduto,
questo quarto
fare
sa
compreso
ricco
quel
novelle
brijlanti
mon-
evcjl-
dell,avostra
amato
nelle
ben
oosi
abbiamo
noi
feste
razioni
ua,
cosi
europee
le
stato
del
il conlinuo
per
veneziana
vêle
a
Gérard,
cervello
Parigi, questo
è tanto
vi
-
Porcia.
nome
parigina,
in .testa a|d
e
quesli ultimjigiornil.Non
medilala
è
nalu-
218
—
raie
che
io
gliati nqi
voslro
pianli
che
m5
gia,
che
voi
e
hanno
i
al,le nos
cosi
pulite
slre
do
di
dcdicati
trovare
strade
ilaliani
amiamo,
Porta
cari
che
délie
Quau-
polrauno
avrô
la
forluua
antichi
vostri
délie
quelli
la-
sulle
Renza.
ai
di
d\aver
fangose
Milanesi,
fra
a,l delitto
Duomo,
libri
al^lamemoria
c
cosi
cosi
ncjmi più
erravo
rammentavano
al
alcuni
nostal-
quanclo
mi
eleganti di
dei
a
de'
novellieri
noi
ed
olmi
rhn-
la
conoscere
davanti
Ire
germo-
iiiafïiali dai
riparero
pubblicare
potrô
essere
cui
Forse
aspirato
rettorica
addoîoito
Parigi
sognato
aver
di
fatto
avele
Elisi?
Campi
i fiori
giardino,
i boschclti
sotto
i
oitra
vi
—
che
persone
vi
quali
prego
richiamare
di
il vostro
Luglio
voi
Dl
contessa
za
vederlo
le
per
voi,
col
d'un
dirnostrarvi
belle
poire
ch'egli vi
che
già
il piacere che
a
a
,1a propria
ch'egli
a' vostri
piedi
prega
altre
di
voile
mon
proteggere
protesse
vo-
vi
slu-
riconoscen-
trascorse
ima
la
foresliero,
un
iMilano,
serate
vecchjioaiitore, caro
V'Oti
BALZAC.
procurava
Parigi
rammentandogli
pirà
affezioiialb
le
amen
Bolognini Vimercati.
ricordate, Signora,
conversazion^e
slra
er
cVÈve (1839):
Alla
Se
i ne
1838.
Fille
Une
s
délie
accanlo
sue
co|l voslro
ailcuni
a
re,
opème,
no-
racbojntij
a' Milanesi.
avetjeun'Eugenia, già bella,il cui spiriluale
220
—
famosa
signera:
est
joso
femmes;
d'Italie,maigre
de
bonheur
il
de
retrouvé,
a
à
j'y
La
fait
y
al
che
d'una
Voi
ha
è
sembrava
il
cui
un
visant
te
l'avais
vue,
de
elle
Sa
étrangères,
reqevojir
de
permet
maison
suis
est
allé
bien
deux
medis,
sa-
tout....»
sera
Caetani
Teano.
|nè all'ereide
romano
ha
sapiente
scorgere
sulla
suo
quale
dei
dato
del-
papi
d|L
commentatorc
minuscolo
quello
v'intesi,
immenso
la
frammento
la
intemeravig(liosa
il gran
ij
poema,
a
in
di
questo
cjpporre
possano
giorno
al
fatto
idée
costruito
trop
storja.
m'avete
di
de
mais, depuis,
rfei Caetanli,che
dedico
lunga
laiatura
veut
affaires
Michelangelo
principe
cristianità,
Dante
ait
(1846):
don
Casa
1,'jllustre
alla
lui
le
a
arrivant
elle
fois; ce
une
Principe
è
en
l'esprit.J'y
de
Bette
A
Non
but
des
position.
sa
ai dîné
Cousine
elle
Gérard;
chez
blanc
Elle
qu'elle
trop,
1res
an
pâle,
Je
d'applicatiofn.
fortune, qui
on
bien
son
l'influence
conformément
tenue,
vampire.
s'était réfugiée;
par
grande
sa
le
montre
et
ans,
elle
Suisse, où
moi,
manque
soin
cinq
a
y
et
des
selon
déplaire,
le
dehors
en
jouant
elle
d'effet
trop
avec
et
me
l'esprit,mais
faire
fort
attrayante
peu
princefcse Belgior
la
«....
—
femme
une
—
che
i moVlerni
Ome.ro.
Fino
solo
di
Commediu
Divisa
enigma,
poeta italiano
la
cui
soluzkme
al
mi
221
—
Comprcndere
commentatori.
grande
ser
dezzc
francese
lagnerebbe
volume
serate
nelle
tato
Roma.
Voi
de' nostri
suU'Ingh
degli
ignorate
Idi un
su
è
valore
délia
dotto
rinario
r
a
quelli
dei
mno
un
e
dei
di
Porcin,
co-
rinsjetito,
corne
e,
délia
apertamen-
di
dei
l'Italia
uo-
che
mentre
sociales,
foss'altro
al
riconqscenza
il vostro
Qlustre
Séverine*, dei
San
e
po-
un
mcdïcina
che
rappresen-
queiralleanza
Umctyia
consacrava
abba-
conto
Schlegel;
in
a
piaula. Ora,
mai
Belgiojoso,
Bainlello, quieslo
tmenissime,
Nord,
sul
o
aggiungere
fra
Germa-
sulla
letteraria. Avrei
allesLalo
dei
maggior
la
incurabïli,nom
Commedia
:ostante
il
che
sfruttata
dottore
per
Negro,
nella
forse
dall'aver
scritti,divenire
de' mali
offrirc
cicérone,
ne
riposa
si terra
mi
fforza
délia
l'improvvisa-
si
quello
discrezione
mia
inoime,
croci, pub-,
moite
vivono
stata
Non
semplice
ango
le
tutte
intégrante, pigliando
i vostri
sfoglianjdo
",
un
albcro;
da
ancora
Lalla cattedra.
tza
farebbe
ilterra, sull' Oriente
insetti
non
voi
e
ci
quali
professori
stito il loro
ritalia
a
ma
vuol
incajntievoleun,a!di
res'a,
(livcngono parte
ue
i
Dante
dogmatico,
ci avete
quale
lie
te
si
ca^ttedra
una
un
la
cou
le
in
meno
fainiliari.
sono
;tndo,
ancor
cosi
lui;
corne
scienziato
Uno
nessuino, ed
da
trovata
stata
era
non
-
la
vescovo,
nello
Francia,
che
"li
qo-
autore
slcsso
mo^lo,
„222
—
secolo
nel
colta
decimoscslo,
dalla
quale
—
in
quclla splendida
fuorj parecfohic ir(a-
vjenute
son
rac-
getiie di Shakespeare, qualche
voila
anche
délie
parti intiere, e testualmei^te.
I due
due
schizzi
ha
—
la virtù.
i due
prc
zione
pas
Per
lui
quale egli ci
rina
di
I
amante.
È
dicarsi
quale
di
gior parte
e
fatto
al
mai
queste
esistono
ciascuno
egli
x) La
Parcnti
ha
che
in
al
un
isol lato
Cousine
Poveri.
è
o
dei
Le
vero,
Cousin
puô
che
Lamag-
umaino.
proveugono
sapienli
majniera
fatti
il solo
Pons;
de-
niella
le1 forme
e
i
da
non
delljeidée;
pretejndeche
il solo
Bette
si
stessoî dei
in
messi
un'opera
umane
tempo
sua
te.
différen-
sesso
tutte
contese
naturalmente
visto
di
pensiero
dcgli ignorjanti,costitulHi
veder
e
che
dujnque
sono
rappresentare
signo-
dalla
ucciso
gemelli
vestimento
n'est
arisconlro
alla quale
lletterari,a
di
«Ceci
délia
Gardanne,
volta, sopratutto
si derca
imjila-
forse, ndl
figura
racconti
scm-
ad
Diderot
innamorato
due
corne
una
servonodi
dal
due
fantasia
una
giorno:
.«lasublime
da
présenta
iimano;
di
perche
che
idoppio, an-
è
ci
un
capolavoro
perfetto
miei
pendant^
en
il
sacrificata
d'un
Molière
scrisse
mostra
Lachaux
quella
questo
Diderot
conte»,
un
Tutto
duplex?
le
Homo
Buffon:
gran
d'ogni prohlema
lati
di
Res
costltuiscono
niedjesimo fatto.
il nostro
detlo
aggiungere:
non
dedico1)
d'un
faccie
feterne
duplex
vi
che
il lato
buono.
due
epi*
che
Pteï
223
-
il Libro
»
Dio
parole:
Scrittura
dovrebbe
quella
Che
lasciato
délie
aile
mcmdo
solo
questo
Santa
la
di-
Sede
a
obbe-
per
nel
1814,
la
poesia
che
dei
Purent
commentata,
-
délia
passo
Camcre
due
proie
questc
il
impegnare
sentenza
dal-
Luigi XVÏII.
di
linanza
?:oi.
che
il governo
i
ha
consegnes'à
Dichiaro
loni.
darvi
Santo
-
che
intelletto,
il vostro
i due
proteggano
episodi
i
in
è
Poneri,
Agosto-setiembre 1846.
del
Balzac.
Di
storia
chiudersi
puô
non
fin
:ii,die
suoi
la
del
io
di
no
a
Scott,
di
opère
XIX
più
per
del
uni
dàl
fa-
libii.
cilla,
il
de-
frull'i delile
i
rom,anzi
Sand
délia
Livorno,
conoscere
si
vivisspno,
era
notevoli
quelli
prime
Balz
i suoi
traducevano
si
corne
consaediata
maggiori
Chateaubriand.
vollero
le
i
Ira
romanzi.
Italia
in
noslre
slraniere;
Walter
Mil a
nelle
tra-
critjicafraneiesc,
délia
secolo
del
conoscere
arure
?île
e
pane
leggere
trent'anni
almente
de' suoi
aile
fecero
si
II al ia
in
accenno
tempo
fanxa
pubblico
a
ujn
suo
e
sua
nciarono
m
dal
Balzac
del
senza
racconlii
Appena
faîmi
fortuna
délia
servi tiore
affezionato
vostro
e
del
Vetoezia
nella
e
patria
224
—
Se
assolutamente
non
tra'
ritenere
sei
Livorno
che
dalla
privata
nenti
i
di
il
tina,
«
délie
di
il
Gloria
al
Cosi
Seguono
XJna
délia
délia
La
0
Stella
Grandet,
1834;
le
ad
errante
due
des^iderio
alla
dï
as-
le
Scenéi
délie
e
noln, lo
bgni
pro-
alternais
ix"manzi,
chi
a
ed
undici
e
ciô
e
sapeva
dubbio.
»
cre-
per
—
volume
Gabinetto, Mi-
di
Biblioteca
IV
nel
tradotta
figli,1833;
nei volumi
di
Biblioteca
V
ore,
Piccola
compresa
stessa,nei volumi
clic di tutte
il
volume
iseguenti traduzioni:
le
délia
Piccola
rami
Malnifesto
nostro
!noto
far
dopo
Fort,
éceltb
coper-
primo
no8 appaghiamo
dei
série
Eugenia
di questo
dell' Uomo
in
lano, Ant,
do-
coi
sulla
contiene,
nel
conversazione
seconda
bal-
Pace
volunii
trenta
ogni biasimo
prevenire
La
e
Mo-
H
costume,
proseguiremo
di
bene
La
-
avviso:
cômpimento
demmo
conte
e
di
Cdîlezio\ne
nna
volume
facemnio
Ipubblicazioni
delta
Scène
iéd adempiamo
associât!,
nostri
sociazione.
mal
in
,
Balzac
di
che
fino
di
in
1832
Vendetta,
Sventura
pubblicazione
Scène
messa
del
e
parte
seguente
molti
nel
Italia, i
signor Balzac,
pericoli
primo
Colla
stamSpati
La
da
certo
in
racconti:
stranieri,
colorati;
—
I
Fanno
zi
dut
scritte
Sceaux,
roman
soin
pnbblicati
furono
seguenti
mcstica.
primi,
tipografia Vignozzi,
glie virtuosa,
lo
i
primissimi
volumetti
vita
-
e
VI
V
e
VI
délia terza
rie
sé-
Gabinetto, Milano, id.,id.,1833;
dei
Romanzi
nazioni, Milano, Gaspare
e
Curiosità
Truffi
e
stori-
Soci, 1833
225
—
France"e, Milano,
Novelliere
nel
tradotto
".
-
1833;
abbandonata, id., id.,1884;
La
donna
La
pelle di zigrino(2.°e
I 835
il
a
XLI
è unita
livornese
rae-
ad
ruffi e
privata (è la
volumi
curiosità
e
ogni
di
romanzo
délia
raccolta;
di L. M., Milano,
italiana
di
tradazione
la
pure
La
malfattore, Venezia, Tasso, 1836;
1832), nei
del
Uomanzi
traduzione
stessa
XLTX, L
storiche
di
e
LI
délia
série
terza
nazioni, Milano,
le
tutte
dell'edizione
Soci, 1836;
Milano, id., id.,1836, due volumi
di campagna,
Il Medico
la mannaia
toccar
nell'A mico
relie, tradotte
di
due
;
Storia
episodio délia
il seconlo
(è
Milano, id., id.,1836,
Tredici),
volumi;
Famiglia, Venezia,
Anto-
1836;
Il
Giglio délia Valle,Venezia,
U
Vicario
ruffi
e
perdute,
délia
VIII
Gigli.
e
figlio,
1837;
meglio ridotto,Milano,
o
tradotte
italiano
articolo
Balzac
in
d'
e
da
Ignazio Cantù,
quinta série délia
Piccola
An t. Fort. Stella
e
nei
straniero,sono
Ignazio
Italia.
Cantù
tratte
nel
lumi
vo-
Biblioteca
figli,
1837;
l'altra riguardante il Novelliere
Questa notizia, corne
ritato
Sautini
Soci, 1837;
e
-rabinetto,Milano, presso
nraneo
Andréa
Ardenne, tradotto
délie
illusioni
VII
*)
©
prefazionedi Luigi Carrer,
una
Contiene
C.t 1835.
e
lella vita
Le
Truffi
Contemporaneo ita-
1836-38:
l'ordinatore
compilatore e
il
nHli,
e
medesiraa
délia
nel Novelliere
tradotto
collezione
Pirotta
del
XLII
e
Goriot, storia parigina,versione
Papa
I, i
Romanzî
nazioni,Milano, Gaspare
staniero,Venezia, Plet,
e
Non
dei
LVI
e
183-");
qupsta brève
di
le
volumi
I/Albergo Rosso,
o
LIV, LV
Profilo
col
episodio),tradotto
;
Goriot, nei
Papa
i,
di tutte
xtoriche
mtà
volumi
nei
Marchesa,
3.°
Con-
dalla
Bibliografia
Ricoglitore.
15
226
—
Il
Curato
Borroni
tradotto
VilUiggio,
del
tomi
XXNr
Hco, Milano, id., id., 1842
pitolo VI
dM
Balzac, tradotf.a
XXIV
e
(vedasi
Er*
Florilegio Roman
del
traduzione
questa
per
da
il
ca-
volume);
tenebroso
intrigo, prima
Crisfoforo
Lecanms
di
Antonio
voluini;
Cnterina
ovvero
Francia,
di
regina
italiana
versione
Bassolini, Milano, id., id., 1842, due
Stuarda
Giuseppe Berta, Milano.
Enrico
di
Mirouct, novella
Maranesi, nei
Un
da
Scotti, 1841.
e
Orsnla
cole
—
de' Medici
di Francesco
tradnzione
Maria
e
Oandini,
Milano, id.,id., 1846;
Eugenia
Una
passione
Capolavoro sconosciuto,Torino, 1850;
di Dumas
déserta, nel volume
Storia
d'un
stesso, Milano, Ferrario, 1852;
se
Trieste, 1860;
Matrigna, dramma,
Tristi
Un
Il
nel
da
narrata
morto
La
Grandet;
racconti, prima versione
il
episodio sotto
veneta, Venezia,
Merlo, 1844;
artistico-leile-
terrore, nell' Emporium
rario, Venezia, Antonelli, 1850;
Lo
Scomunicato,
Eugenio, Milano,
Lo
versione
prima
Francesco
Goriot,
storia
francese
per
Maunand
Scorza, 1863;
stesso, Milano, Bozza,
Papa
dal
volumi
1864, due
;
parigina, Milano, Savallo, 1871,
tr6
volumi;
El
nel
Vcrdugo,
domani, Torino,
di J.
volume
Camilla
e
La
signora Firmiani, Milano,
Mercadet
giorno
senza
Capanini, 1874;
Marana,
Madama
Un
Bertolero, 1874;
Le
Roma,
Sandeau
Driard, Roma,
Legros, 1874;
Capanini, 1874;
tradnzione
Vaffarista,commedia,
di
Felice
Uda,
Milano, Sanvito, 1877;
Fisiologia del matrimonio, Roma,
Piccole
De
miserie
Rossi, Roma,
Racconti
délia
vita
birbi,nel
errrfr, di
Perino, 1883;
coniugale,traduzione
di
Giuseppe
Perino, 1883;
di P.
volume
Lucrezia, traduzione
La
Edoardo
di A.
Divague, Roma,
Mérimée
II vicolo
Cecovi, Roma,
Perino,
J887;
di
dama
ma-
Perino, 1885;
228
-
Il
di
traduzioue
Centenario,
-
E.
Corradi, Etoma, Voghera,
(1910?).
L'edilore
Casa
Editrice
Balzac
Edoardo
milanese
Sonzogtao
Ilaiia
in
fatto
ha
Fisiologia ciel matrimonio
félicitao infelicitàconiugale,con
xulla
troduzione
"
su
Balzac
„
"
profilo di
Pace
La
conti
brève
una
italiana
:
d'in-
cenno
traduttore),1885;
di L.
Agnes,
con
un
Borsa,
rac-
Balzac,,, 1886;
L'Elisir
domestica,
scelti,con
di
Onorato
di
nome
traduzione
GVImpiegati, prima
brève
(senza
traduzioni
brève
un
il
eclettica
filosofia
di
meditazioni
o
(ora
conoscere
seguentjibu-one
le
con
Sonzogno
di
lunga vita,La
prefazione (senza
di
nome
tore),
tradut-
1887;
Mercadet
dia
in
in
Vaffarista,commedia
atto,
uu
unintroduzione
con
atti ; Il
5
Lutto,
(senza
"Balzac,,
su
commenome
traduttore),1887;
di
Lj(l
pelle di
Storia
dei
dachessa
di
di
nome
Il
Tredici,scène
délia
La
ragazza
langeais,
Qiglio nella
la
éditrice
«
Biblioteca
balzacchiana
cime
vita
Girardi, 1888;
parigin a; Ferragus,
dagli
valle, traduzione
casa
popolare
lama
Emilio
occhiali
d'oro
La
(senza
traduttore), 1889;
Anche
sua
di
zigrino, traduzione
le
con
in
seguenli
veramente
Fratelli
Trêves,
1889.
con
la
difl'uso
pera
To-
Ilalia, consolidajidoiie
la
lia
Amena»,
tradnzioni,
olliine,corne
commedia,
l'affarista,
Mercadet
Girardi,
di Emilio
délie
quelle
traduzione
de]
di
quali
aj
Falconi:
Felice
Uda,
1877;
Memarie
Balzac,
di
1901;
duc
giovani
sjwse,
con
una
introduzione
su
2?0
—
vita
rie délia
I 901
—
di tradut?
coniugale (senza nome
;
di
iot,traduzione
Grandet,
a
lleria,1
Ketty
rivclatori
1903
;
Verdugo, Uffieialidi
El
i raeconti
cou
Quanti
Nagel,
(seuza
di
nome
traduttore),
190H;
di Galeazzo
Birottà,traduzioue
zione
Balzac
su
Il
Pieriaa,
scapolo
Tours
( senza
(senza
di
nome
cugina Retta, traduzione
/.'/
iedica
Il
di
curato
del
Ulusioni
perdute,
igi,Eva
e
I
due
David
Falconi,
G.
di G.
in-
traduttore)
prefa-
una
con
Brilli, 1908;
Falconi, 1908;
di
poeti, Un grand'uomo
(senza
nna
Italia, 1907;
di
nome
prof. Ugo
traduzione
in
con
traduttore), 1908;
di
al
traduttore
cugino Pons,
Utnana
la Cominedia
e
Falconi,
di
nome
provincia
traduttore),1909,
due
Tolumi;
ri
miscrie
e,
Quanto
-,
vtrade
la
na
Un
•Ussart
7/
episodi: Ester
conducono
le cat-
traduttore). 1909;
di Elio
délia
Jona,
traduzione
Vautrin,
principe
Un
Bohème,
1910;
di G.
Falconi,
agente
di
af.
II, 1910;
d'Arcis
// Israelita
'fa
di
tre
vecchi, Doue
Pallida, traduzione
raeconti
'nto
cortigiane,in
ai
di
nome
incomazione
a
?
Vamore
costa
(senza
délie
(senza
(senza
di
nome
di
nome
Mirouet, traduzione
traduttore),1911;
traduttore), 1912;
Attilio
di
Leproux,
Doni
Massimilla
Figlio malcdetto, Gambara,
1913j
(senza nome
luttore), 1914.
Allre
apparse
traduzibni
buone
su]
cajmpo
eleganti edizioiii sono
in
iibrario,e
tradn/.ione
di
cioè:
A.
.
Fi na more,
Laneiano,
irabba, 1913;
gna
del
gatto chcgiuoca
a
palla
e
II Ballo
di Sec
230
—
tradiizione
di À.
Finainore; vi
Prefazione alla
prima edizione
nel
_
Commeiia
è
Umana,
opère,
il cui
1842; Lanciano, Carabba,
J9 J4 ;
délie
sue
Figlia d'Eva,
Una
tradiizione
traduzione
la
compresa
scritta
dai
primo
torao
di
d^lla
Balzac
la
per
vide
luce
la
Domenichini,
31.
ciano, Carabba, 1917;
délia
Trattato
Milano, Jsfitnto
viari
vita
Editoriale
versione
dei
lezione
dei
Contes
Vlassici
Roma, cominciata
Prima
Giosuè
di
non
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Commedia
Utnana
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Prime
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-
grande
edizione
Blibliografia
italiana
212
ITALIANI
ROMANZI
EDIZIONI
1 volumi
TREVES.
*
segnaticon
Albertazzl.
Adoifo
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Ora e sempre
Novelle umoristiche
In faccia al destino
Il zucchetto rosso.
Il diavolo neU'ampolla
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Il Conte Rosso.
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Ediz. iii-8,
2 50
Casa Polidori
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2 vol.
La Montanara.
3Ediz. in-8,illustrata.
2 50
Uomini
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2 50
il
Savio.
Arrigo
2 50
La spada di fuoco
2 50
Un giudiziodi Dio
L'anello
Alvi.
2 50
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Gugiieimo Anastaai.
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La rivale
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