Università degli studi di Trieste
CO.IN.FO.
I nuovi orizzonti della formazione permanente
Le sinergie Università-P.A.
Il progetto “Ripensare il
lavoro pubblico”
Antonino Di Guardo
IUAV università degli studi
Trieste, 3 aprile 2003
La mutazione del contesto di lavoro
pubblico




top-down
standard
normativi
circolari
interpretative
soluzioni
universali
comportamenti
organizzativi=
re-citazione




bottom–up
traduzione delle
norme
valorizzazione dei
margini di autonomia
autogenerazione di
soluzioni
comportamenti
organizzativi=
interpretazione
ASSENZA DI PRECEDENTI
2
La decontestualizzazione
del lavoro

Dall’unità di “luogo, tempo e azione” a:
• virtualizzazione della prestazione
• delocalizzazione del sapere
• difficoltà di capitalizzazione del sapere
• disallineamento tra incremento della
produzione di beni/servizi e lavoro
3
La fine del lavoro?



Corrisponde all’arresto, alla morte, al
termine dell’attività operativa?
Ovvero alla finalità e lo scopo da
ridefinire?
O ancora alla capacità di disambiguare il
concetto di lavoro, storicamente percepito
in qualità di:
sofferenza, castigo
e penalità
?
liberazione e
nobilitazione
4
La fine del lavoro pubblico?

Corrisponde alla capacità di superare
definitivamente le rigidità persistenti:
• l’inesistenza del rischio e della responsabilità
d’impresa
• la specificità dei detentori dei processi
decisionali
• l’approccio ideologico alle sinergie pubblicoprivato
• l’anelasticità dei processi di acquisizione e
utilizzo del fattore lavoro
• la predeterminazione dei trattamenti
retributivi
• la “rimozione” delle trasformazioni in atto
?
5
I nuovi orizzonti della formazione
anche pubblica


Agire per sviluppare competenze che
consentano di anticipare e interpretare i
cambiamenti ambientali attraverso
processi metabolici di adattamento
continuo
Superare la sequenza:
evento-formazione-apprendimentorealizzazione
6
“Ripensare il lavoro pubblico”
Il progetto

Azione di accompagnamento e sostegno
alla “riforma” che ridefinisce il ruolo del
“centro” (da coordinatore a promotore e
facilitatore dell’innovazione) attraverso:
• la capacità di intercettare, ascoltare e
valorizzare le sperimentazioni sul territorio
• la condivisione e il trasferimento del knowhow sviluppato dalle singole organizzazioni
• la generazione di processi di apprendimento
collettivo
• la predisposizione dell’habitat per la
costruzione di identità professionali
7
“Ripensare il lavoro pubblico”
Gli obiettivi

Promuovere e favorire, in generale, nelle
amministrazioni locali e nei ministeri la
crescita di attori pubblici capaci di leggere
il contesto ambientale di riferimento:
• individuando le esigenze e le aspettative
• generando le soluzioni
• ri-definendo le regole e le relazioni
8
“Ripensare il lavoro pubblico”
I contenuti

Promuovere e favorire, in particolare,
nelle amministrazioni locali e nei ministeri
la capacità di governare l’elevato grado di
incertezza derivante dall’applicazione del
nuovo CCNL, con riferimento a:
• sistema di classificazione del personale
• sistemi di valutazione
• meccanismi di sviluppo di carriera e
retributivi
• modello di relazioni sindacali
ASSENZA DI PRECEDENTI
9
“Ripensare il lavoro pubblico”
I laboratori e la rete

Attività svolte nel periodo 1999-2003:
• 6 laboratori itineranti, aggregati per aree
territoriali, più 1 dedicato all’amm.ne
centrale (con oltre 100 incontri
complessivamente realizzati)
• reti professionali attraverso: sito Internet
interattivo, seminari, convegni,
pubblicazioni
• convegno finale
10
L’identità professionale dei responsabili
del personale nella P.A.




identità professionale debole e radicata
sulla casualità e individualità
consapevolezza debole del proprio ruolo
nell’organizzazione
riconoscimento debole del ruolo da parte
dell’organizzazione
mancanza di valori di riferimento
DALL’ESERCIZIO DI STANDARD NORMATIVI
ALL’ESERCIZIO DELLE CAPACITÀ
RELAZIONALI
11
L’identità professionale dei responsabili
del personale nella P.A.

Identità professionale
liberata o destabilizzata?
12
La comunità professionale
Un “Luogo” per in-formarsi

E’ una comunità democratica
(partecipazione “paritaria” dei
soggetti) in cui si realizza
la presentazione di esperienze
avvenute in un “luogo”, per essere
affrancate dal quel “luogo”, perché
possano altrove “aver luogo”!
13
La comunità professionale
Il “Tempo”

Nel tempo, lungo il tempo e oltre il
tempo…
14
La comunità professionale
“L’Azione”
FORMATIVA
ORGANIZZATIVA
LEGITTIMAZIONE
15
La comunità professionale
Luogo terapeutico
per depotenziare
l’ansia derivante
dall’elevato grado
di incertezza e
superare
l’isolamento
organizzativo
Luogo di
contaminazione per
la contiguità fisica
tra persone
impegnate in uno
stesso “luogo”,
nello stesso
“tempo”, in azioni
comuni di
apprendimento
RI-DEFINIZIONE
DELL’IDENTITÀ PROFESSIONALE
16
Le sinergie tra università e
amministrazioni pubbliche
La comunità professionale
dei …
La comunità
professionale
dei …
La comunità
professionale
dei responsabili
del personale
La comunità
professionale
dei …
La comunità
professionale
dei …
La comunità professionale
dei …
La comunità
professionale
dei …
Le amministrazioni pubbliche:
comunità permanente che sviluppa
apprendimento e adattamento continuo
17
Scarica

Relazione dott.Di Guardo