EDITORIALE
Anno 1 – n. 1 – marzo 2016
di Chiara Tarenghi
INSIEME… SI PUO’!
L’inclusione mi piace e sono
contenta di occuparmene.
Comporta un cambiamento,
una rivoluzione di pensiero che
si realizza attraverso una serie
di azioni concrete, senza le
quali rimarrebbe solo un
bell’ideale.
Si contrappone all’esclusione e
già questo è un buon punto di
partenza. Nessuno di noi desidera essere o sentirsi escluso,
anzi, tutti abbiamo bisogno di
appartenerci e appartenere e,
per far questo, dobbiamo vivere
in relazione agli altri.
Credo che la società globale
rischi davvero di essere “liquida”, come sostiene Zygmund
Bauman, se venisse a mancare
l’inclusione: tutto intorno si
muove continuamente e senza
confini e noi rischiamo di rimanere in balia di ciò che succede, forse senza accorgercene
e avere la possibilità di cambiare rotta. Possiamo lasciarci
trascinare dalle onde oppure
decidere di nuotare verso una
meta -che spero non sia solo
una boa di salvataggio- diventando chi veramente desideriamo. L’inclusione si realizza
non quando siamo costretti a
doverci adattare a un sistema
che già esiste, ma se è questo a
cambiare anche grazie e insieme a noi e la società è un sistema dinamico che può essere
capace di accogliere tutti.
Possiamo già viverla nella comunità della nostra scuola,
cercando di dare il giusto spazio a tutti e a ciascuno, rispettando le differenze in quanto
risorsa e sapendo che anche se
può essere impegnativo, ne
valga la pena. Questo è l’invito
che vi rivolgo: cercate di essere
protagonisti della vostra vita,
lasciando che gli altri lo siano
della loro, nella consapevolezza che solo insieme realizziamo
PAROLANDO
il benessere
di tutti!
OPEN DAY
Il 19 dicembre 2015 si è svolto il tradizionale appuntamento Open Day del nostro
Istituto, la vetrina aperta al pubblico, occasione per proporre la nostra offerta didattica, indirizzata a chi, dalla scuola media, passerà alle superiori.
L’affluenza di ragazzi e genitori è stata molto buona. La
prima fase di iscrizioni si è conclusa a febbraio, ma la maggior parte delle nuove leve del Rubini arriverà sicuramente
con le iscrizioni estive. A pagina 3 troverete un reportage
fotografico della giornata di orientamento organizzata dalla
Commissione Orientamento.
RUBINI goes to CHESTER
Gli studenti delle classi
5ª A RIM, 5ª B SIA, 5ª A
CAT, 5ª Socio Sanitario
sono partiti per un soggiorno linguistico a Chester, Regno Unito dal 15
al 21 novembre.
Gli studenti delle classi
3ª A Cat, 4ª A Rim sono
partiti per la stessa meta
dal 6 al 12 dicembre.
(continua a pag. 15)
Il genio di
Leonardo,
racchiuso in
modelli di
macchine.
(continua a pag. 16)
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PAROLANDO
Anno 1 – n. 1
Marzo 2016
Sommario
Cover Story
OPENDAY, un reportage fotografico
pag. 3
Iniziative
Fooday
pag. 5
Sir-Coaching. Sogni in realtà.
pag. 7
Che bella esperienza lavorare al Rubini
pag. 8
Caramba!
pag. 9
Progetto Common Goods
pag. 10
Mi illumino di meno
pag. 11
On the Road
Il Percorso dei Santi
pag. 12
Turista per frutta
pag. 13
Monet…izziamo cultura!
pag. 14
Rubini goes to Chester
pag. 15
Scientist
La scienza e la tecnologia di Leonardi da Vinci pag. 16
Nel numero 0 ci siam dimenticati della giornata con Legambiente: puliamo
il mondo. Alla manifestazione hanno
partecipato la 2^B AFM e la 2^A CAT,
che si sono dedicate alla pulizia delle
sponda compresa tra il ponte di Bariano e il laghetto Nettuno. (26 settembre)
ERRATA CORRIGE al Numero Zero
Non sono pervenute segnalazioni
di errori, salvo a pag. 8.
La Certificazione Cambridge English: Preliminary non ha bisogno
dei “:”.
Qualcuno ha detto che scienza e fede…
pag. 18
Il rapporto tra scienza e fede
pag. 19
Come va l’orto? Piccole piante crescono.
pag. 20
Dalla Palestra
pag. 20
Riflessioni
Un libro: cibo per la mente
pag. 21
Per essere felici bisogna…
pag. 23
The Human Right 1948. Diritto n. 16.
pag. 25
Quizzando
pag. 26
Salutando
pag. 27
REDAZIONE
Responsabile:
il Dirigente Scolastico Gabriella Villa
Promoter:
prof. Gianluigi Nava
Supervisione:
prof.ssa Maria Cristina Rizzoli
Impaginazione:
A.T. Fabio Giurdanella
Responsabile web:
prof. Fabio Steccanella
Collaboratori:
Tutti i docenti e gli alunni di buona volontà, che hanno collaborato a riempire queste pagine.
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Anno 1 – n. 1
Marzo 2016
OPENDAY
Un reportage fotografico.
In auditorium, la nostra
preside Gabriella Villa,
con la collaborazione
del prof. Angelo Silva,
illustra a genitori e ragazzi i vari indirizzi di
studio offerti dal nostro
Istituto
Alcuni genitori visitano assieme ai loro figli il laboratorio di chimica, una delle
tappe del tour dell’Istituto
organizzato dalla Commissione orientamento. I vari
gruppi, suddivisi in base
all’indirizzo di interesse,
erano accompagnati nella
visita dai nostri alunni, i
quali hanno eseguito magistralmente il compito di Ciceroni.
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Anno 1 – n. 1
Marzo 2016
A sinistra e in alto, alcune foto delle mostre allestite
dai nostri alunni in occasione dell’Openday.
In basso, il rinfresco organizzato in biblioteca per ringraziare chi
ci è venuto a trovare, nella speranza di rivederlo l’anno scolastico prossimo
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Anno 1 – n. 1
Marzo 2016
La 2 B AFM
L’attività parte dall’anno scorso, quando i nostri docenti
avevano proposto un’unità
formativa comune incentrata
sull’alimentazione. Ovvio che
la scelta fosse stata influenzata
da Expo. In italiano avevamo
fatto un test dedicato alla nostra alimentazione quotidiana,
in francese la piramide alimentare, in scienze il lato oscuro
del cibo: le malattie, disturbi,
patologie e chi più ne ha più ne
metta.
In geografia avevamo creato
un lavoro in powerpoint
sull’alimentazione dei “giargianesi”, fastfood,
slowfood, in inglese il lessico…
In educazione fisica la corretta alimentazione, in
particolare quella dell’atleta Le attività si erano
concluse con la visita alla mostra dedicata ad immagini sul cibo di tutto il mondo.
Quest’anno il consiglio di classe ha riproposto il
tutto iniziando dalla visita del 9 ottobre con i prof:
Selini e Giglio, all’Expo di Milano.
In
geografia
abbiamo
parlato
dell’alimentazione dei ricchi e dei poveri. In
scienze, legate alla classica programmazione, ecco
le macrobiomolecole, e via di carboidrati, di zuccheri, di grassi e… proteine, vitamine, piramide
alimentare, IMC .
Abbiamo considerato le diete per sportivi, per
donne in gravidanza
e …, ma l’attività che ci
ha visto protagonisti è stata la giornata dedicata a
Fooday.
Sveglia all’alba prima ora una dose di Rizzoli con
slide dedicate al cibo nella storia, nella letteratura
e nell’arte, seconda ora raccolta di tutto il materiale con la Giglio cooperativ-lerning: opuscolo.
Terza ora senza preavviso disturbata nel suo essere tranquillo e programmata la prof Ponzellini ha
parlato delle sofisticazioni alimentari, e “se ghe
chi mor ghe chi Nas”. Quarta ora la matematica va
in laboratorio e via di calcoli per preparare il croccante, gioie e dolori degli zuccheri, operazione
conclusa. Alla quinta e sesta ora, con la sempre
perfetta acconciatura ecco a voi entra in campo la
prof Severgnini che ci ha portato insieme al tecnico di laboratorio al Conad di Romano a fare la
spesa virtuale: ogni gruppo ha preparato un menù
ipercalorico e uno ipocalorico…. il prof. Nava sta
ancora aspettando il lavoro…. L’attività è stata
riproposta alla 2 OT.
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Anno 1 – n. 1
Marzo 2016
Amarcord di EXPO Milano 2015. Palazzo Italia
La classe 2ª OT prepara il croccante.
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Anno 1 – n. 1
Marzo 2016
Esperienza SIR COACHING - Sogni in realtà
Classe 4ª A R.I.M.
Nei giorni 25,26 gennaio la nostra classe, inUn argomento che ci ha colpito è stato quello
sieme alla classe terza, ha partecipato
riguardante l’autostima ed il credere in noi
all’attività, proposta dalla nostra scuola, del
stessi e nelle nostre capacità. Durante le attiviSIR COACHING.
tà che ci sono state proposte grazie all’aiuto
Secondo le opinioni raccolte è stata
dei nostri compagni abbiamo scoperto quali
un’esperienza molto utile che ci ha per messo
sono le nostre doti e abbiamo trovato il modo
di conoscere meglio noi stessi e reciprocaper poterle sfruttare al meglio nel nostro quomente. Grazie alle attività proposte abbiamo
tidiano. Svolgendo questa attività è stato stipotuto porci i
molante soproblemi “più
stenerci a vifrequenti” che
cenda poiché
ci capitano nel
ci ha reso più
quotidiano e
sicuri di noi.
grazie alle “riOltre alla risorse” che ci
flessione risono state date
guardante
i
abbiamo tropunti di vista
vato il modo
abbiamo anper alleviarli
che acquisito
e\o risolverli.
dei metodi efAttraverso le
ficaci inerenti
conoscenze
le emozioni e
acquisite
in
soprattutto la
questi giorni L’incontro di SIR COACHING tenuto nel nostro Istituto
capacità
di
abbiamo imcontenerle
parato a riconoscere e scoprire i vari modi nei
(per esempio non farci sopraffare dall’ansia
quali le persone si relazionano e le varie modurante le verifiche).
dalità di apprendimento secondo il “metodo”
L’ultimo incontro si è concluso in maniera
VAK (visivo, auditivo e cinestetico). E fin da
molto particolare: abbiamo creato attraverso
subito abbiamo applicato queste conoscenze
dei disegni il nostro futuro ed i nostri sogni
tra di noi associandoci reciprocamente nelle
che, grazie alle risorse che i Sir Coaching ci
varie categorie. Ciò ci è sembrato molto utile
hanno proposto, ora ci sembrano un passo più
poiché ora, se riconosciamo il canale di covicini a noi.
municazione di una persona, possiamo rapIn generale la classe è stata molto soddisfatta
portarci con lei utilizzando dei comportamenti
dell’esperienza e la riproporremmo anche per
adatti al suo modo di comunicare.
le altre che non hanno potuto partecipare.
Altra cosa importante, e che ci ha fatto riflet(Armellini)
tere molto, è stato l’argomento riguardante i
punti di vista. Mettendoci “nei panni” di
un’altra persona e vedere le cose con i suoi
occhi è utile per il confronto con altri che
hanno opinioni differenti dalla nostra.
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Anno 1 – n. 1
Marzo 2016
Che bella esperienza lavorare al G.B. Rubini di
Romano di Lombardia!
Il 25 e 26 gennaio 2016, è
stato effettuato un Coaching
di orientamento di gruppo
con le classi 3a e 4a RIM.
In un programma di 12 ore,
divise su due giornate, i tre
Life Coach di SiR Coaching
hanno guidato gli studenti
in un percorso articolato e
ambizioso alla scoperta di
risorse interiori e strumenti
di crescita personale. Il primo fattore che ha determinato
l’ottima
riuscita
dell’evento è la lungimiranza della dirigenza e degli
insegnanti che hanno riconosciuto l’importanza di
una proposta studiata ad hoc
per gli adolescenti della
scuola superiore.
L’ulteriore elemento decisivo è stato mettere al centro
dell’attività gli studenti in
un ruolo attivo e determinate, che gli alunni delle due
classi hanno saputo riconoscere e rivestire con grande
partecipazione.
L’aspetto
innovativo di questa proposta è l’utilizzo dei principi
del Coaching applicati
all’orientamento scolastico,
per consentire ai ragazzi di
approfondire la conoscenza
di sé, indispensabile per
mettere a fuoco gli obiettivi
personali e esprimere
al meglio le proprie “Progetto il mio futuro”
potenzialità.
Il 25 e il 26 gennaio 2016 gli alunni
Gli strumenti forniti
delle classi 3 ARIM e 4 ARIM hansono stati approfonditi
e sperimentati in prima no svolto un’attività con esperti Life
persona dai ragazzi nel Coaching dal titolo “Progetto il mio
futuro”.
contesto
dell’orientamento,
e
(Il coaching è quel processo che
costituiscono risorse
permette alle persone di esprimere il
preziose a cui essi
stessi potranno attinge- proprio potenziale, superare i limiti e
re in ogni momento attuare i cambiamenti necessari per
raggiungere obiettivi specifici.)
della loro vita.
Una delle attività più L’obiettivo essenziale, dell’attività
significative è stata
proposta, è stato quello di fornire
l’interazione positiva
tra gli studenti, che ha agli alunni gli strumenti per riconovisto ognuno di loro scere i propri desideri, capacità e ricontribuire a valorizza- sorse per progettare coerentemente il
re le qualità gli uni de- futuro.
gli altri, in un clima di
La sera del 25 gennaio 2016 alle ore
serena collaborazione.
Di grande interesse è 20.30 nella biblioteca del nostro Ististato l’incontro del lu- tuto si è svolto un incontro con i genedì sera con inse- nitori e docenti delle classi coinvolgnanti e genitori, dal te, dove è stato affrontato il tema
titolo “La comunica- della comunicazione efficace, partizione efficace”, duran- colarmente rivolta al rapporto coi
te il quale è stato ap- giovani.
profondito il delicato
rapporto fra adulti e
adolescenti con particolare
riguardo al valore delle parole.
articolo di Marcella Crespi, Michela Manzoni, Mirco Bassi (responsabili dell’incontro)
[email protected]
Trovate la brochure dell’incontro di SIR Coaching sul sito dell’Istituto al seguente link:
http://www.gbrubini.gov.it/wp-content/uploads/2016/01/SiR-Coaching_volantino-Rubini.pdf
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PAROLANDO
Anno 1 – n. 1
Marzo 2016
Nel mese di febbraio 2016
si è svolta presso la nostra
scuola un’attività da parte
del comando locale dei carabinieri nelle classi seconde e prime dell’istituto.
In particolare il comandante dei carabinieri è intervenuto nella 2^A AFM per
parlare a noi studenti delle
solo da un uomo e le ragazze solo da donne. In particolare se non c’è un ufficiale
donna disponibile abbiamo
capito che le forze
dell’ordine possono chiedere anche a un passante di effettuare una perquisizione.
Un altro argomento di di-
che quando si viene trovati
con un bilancino o delle buste di plastica per contenere
la sostanza stupefacente allora si può essere incriminati per spaccio. Siamo stati
anche informati che non
esiste solo un tipo di sostanza di stupefacenti ma anche
La classe 1ª A CAT
insieme al maresciallo
dei Carabinieri che
ci ha fatto visita
problematiche legali connesse con alcuni comportamenti sbagliati, di cui noi
spesso ignoriamo le conseguenze. Le tematiche affrontate hanno riguardato
l’uso e la detenzione di sostanze stupefacenti. Tra le
cose più interessanti raccontateci dal comandante vi è
stata la modalità di effettuazione, da parte delle forze
dell’ordine, della persecuzione personale dello studente trovato in possesso di
sostanze stupefacenti. Abbiamo capito che i ragazzi
possono essere perquisiti
scussione ha riguardato legalità o l’illegalità dell’uso
di sostanze stupefacenti in
Italia: ci siamo parecchio
intrattenuti sul significato di
uso personale e quello di
spaccio. Il comandante ci ha
spiegato che esiste una minima dose per uso personale, che comporta una sanzione amministrativa, invece se si vieni trovati anche
con una piccola quantità,
destinata allo spaccio (o
racchiusa in bustine apposite), è prevista
l’incriminazione per il reato
di spaccio. Ci è stato detto
delle droghe sintetiche acquistabili su internet.
L’incontro sarà seguito da
un altro che si terrà in marzo. Abbiamo ritenuto interessante l’intervento del
comandante e ci piacerebbe
approfondire altri argomenti
o dedicare maggiore spazio
ai quesiti durante il prossimo intervento.
Alla fine abbiamo ritenuto
l’intervento molto utile perché abbiamo ottenuto delle
spiegazioni su argomenti
che ci interessano.
2ªA AFM: Armellini, Bonetti, Galliani, Giavardi con la collaborazione della Prof.ssa M.C. Carioni
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PAROLANDO
Anno 1 – n. 1
Marzo 2016
L'area del parco vicino al cimitero di Romano, vista dall'alto.
PROGETTO
COMMON GOODS
Social Super Bowl
Fra le pratiche relative al progetto “alternanza
scuola lavoro”, alcune associazioni della Regione
Lombardia hanno avviato per le classi terze del
settore tecnico il progetto “Common Goods – Social Super Bowl”.
Il progetto ha come obiettivo quello di contribuire
alla formazione di giovani allievi con una cultura
imprenditoriale sana, attiva e responsabile, per un
loro ingresso nel mondo del lavoro come gruppo
e/o singolo imprenditore.
Tale progetto sarà svolto in collaborazione con la
fondazione PIME Onlus e realizzato con AVCO,
Assolombarda Università Cattolica di Milano,
Fondazione Cariplo, ecc.
Il primo livello del percorso “Common Goods –
Social Super Bowl” proposto per l’anno 20152016 alle classi terze, dove hanno partecipato le
nostre classi 3^A CAT, 3^A RIM e 3^B SIA, si
articolerà nel seguente modo:


N° sei incontri di formazione in aula, di
due ore ciascuno, con la formatrice Sig.ra
Rita Rombolotti;
Lavoro dei team sui progetti nelle tre fasi
della conoscenza del territorio, della realizzazione del progetto e della sua presentazione, con il sostegno di un docente referente (Professor Figlioli) e del gruppo
docenti dell’area tecnica dell’istituto.
Per quanto riguarda la 3^A CAT, il progetto scelto
è: Progetto di riutilizzo in modo diverso di uno
spazio pubblico “Parchetto Piazza Rossa” di Romano di Lombardia.
Il sogno di 3 A RIM. Il trenino di Romano
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Anno 1 – n. 1
Marzo 2016
Mara Filippoli e Nicole Rizzi 4ª S
Il MIUR Ministero
dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca ha proposto
un’iniziativa di risparmio
energetico che si è svolta in
classe nella giornata del 19
febbraio. Lo slogan è
“M’illumino di meno” e
propone di spegnere qualsiasi tipo di strumento elettronico e l’illuminazione per
dieci minuti, dalle ore 12.00
alle ore 12.10.
Questa iniziativa ha scatenato il dibattito in classe sul
fatto se sia questa la via per
il risparmio o meno. La
maggior parte degli studenti sostiene che il risparmio
possa giovare sia da un
punto di vista economico,
sia per evitare un dispendio
di energie inutili. Oltretutto
vi è un maggior riguardo nei
confronti dell’ambiente, infatti si cerca di stimolare
l’utilizzo di energie rinnovabili come ad esempio
l’energia eolica, solare, idrica e fotovoltaica. È importante che non si riducano
solo a questi dieci minuti
tutti i piccoli accorgimenti
come spegnere la luce -se
non è necessaria- e tutti
quegli strumenti elettronici
con i led che solitamente
rimangono accesi, non far
scorrere l’acqua inutilmente, ecc. È necessario che ci
sia un’attenzione continua
e da parte di tutti.
Per questo, contrariamente
alla tesi del risparmio, c’è
chi sostiene che
quest’occasione sia stata
inutile perché soltanto dieci
minuti non fanno la differenza. Si è detto anche che
c’è molta indifferenza, c’è
chi pensa soltanto a sé e
percepisce come inutili certi piccoli gesti quotidiani.
Qualcuno sostiene che
l’energia è indispensabile e
spesso non è possibile risparmiare semplicemente
perché ci sono esigenze più
importanti che superano il
problema del dispendio
energetico.
un tema che non si tratta di
frequente. Risparmiare è un
fatto economico, che interessa tutti, ma che pochi
mettono in pratica.
Siamo convinte che, nonostante siano stati solo dieci
minuti, un piccolo cambiamento si sia attuato almeno
con la discussione in classe.
Ad esempio d’ora in poi
proponiamo alcuni consigli:
quando lavi i denti non fare
scorrere l’acqua inutilmente, apri e chiudi il rubinetto
solo quando serve. Per
quanto riguarda la luce, accendila solo in caso di necessità e, prima di uscire di
casa, controlla sempre che
tutto sia spento. Infine, cerca di attuare nuovi sistemi
di risparmio che per ora
non metti in pratica e riduci
la luminosità del telefono
per consumare meno batteria. Risparmia anche nelle
piccole cose!
Secondo il nostro punto di
vista questa iniziativa è stata un’ottima idea che ha
portato a una riflessione su
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PAROLANDO
Anno 1 – n. 1
Marzo 2016
La classe 1ª Operatore Turistico
Il Percorso
dei Santi
Il 15 dicembre con il professor Nava abbiamo deciso
di programmare l’uscita sul
Percorso dei Santi, le osservazioni che abbiamo effettuato tramite riprese fotografiche saranno utilizzate
per partecipare al concorso
“I territori mutanti” di
AREA parchi Lombardia.
Partenza ore 8 dall’istituto;
il tempo ci assiste, ci dirigiamo verso la stazione utilizzando il sottopasso ci
troviamo in via Cappuccini,
dove scorre il Fontanone:
l’ultimo dei fontanili. Ci dirigiamo in via Dosso Pagano e scopriamo la Cappella
omonima, poi superando
La piantina
del percorso
con il sottopasso della circonvallazione ci avviciniamo alla cascina Bandiera
dove la signora Aglioni ci
racconta della sua azienda:
l’allevamento di tori e le
coltivazioni. Sulla strada
verso il Serio troviamo la
chiesetta campestre di San
Rocco, poi l’azienda Lamera dove si allevano mucche
da latte, le cascine Marina e
Marinella successivamente
sosta all’Orto Botanico con
la guardia ecologica Isaia
che ci ha presentato l’area.
Scavalcando il “fosso” ecco
la colonia Igea o quello che
ne rimane. Si riprende la
strada sterrata a destra la
vecchia Cava e a sinistra il
Laghetto Nettuno. Sottopassiamo la ferrovia e la strada
che va a Bariano e via sul
greto del Serio a tirare i sassi. Riprendendo la strada dei
prefabbricati Serio in mezzo
a campi, argini vecchi e cascine arriviamo finalmente
alla chiesa di San Giuseppe.
Ultimo sottopasso e via nel
centro di Romano. Rientro a
scuola dopo undici Km alle
ore 13:30.
Per altre informazioni vi
rimando al nostro video e
all’opuscolo dedicato se i
miei compagni mi daranno
una mano.
Martina Carminati
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PAROLANDO
Anno 1 – n. 1
Marzo 2016
TURISTA PER “FRUTTA”.
biamo cercato di trovare dei contenu20 febbraio 201666 ti o degli strumenti didattici che ci
permettessero di collegarci a questo
Il Consiglio di Classe della II OT ha primo percorso. Non è stato possibile
proposto per lo svolgimento della
o fattibile per tutti, ma per alcuni
prima Unità Formativa Comune di
l’idea è arrivata, con l’obiettivo coispirarsi al percorso dell’anno scorso mune di creare, alla fine, una Brosvolto in occasione dell’EXPO. Il la- chure che illustrasse e raccontasse la
voro dei “frutti dimenticati”, che fa
nostra esperienza. Nell’attesa che
parte del progetto “dalla Scuola al
l’opuscolo sia pronto, però, non abTerritorio”, è partito con diverse visi- biamo resistito al desiderio di racte all’Orto Botanico con le guardie
contarvela per primi.
del parco Serio. Nell’area sono mantenute “ancora in vita” diverse specie Per Tecnica Turistica l’esperienza è
di piante, alcune più conosciute e dif- stata laboriosa ma interessante…nonché avventurosa.
fuse, altre quasi sconosciute o dimenticate. Durante gli incontri, le
...“Profe ma cosa dobbiamo cercaguardie volontarie hanno fornito agli
re?”…. “Quali sono le domande?..”
studenti un quadro chiaro e completo
profe va bene se le mando la
sulla natura e sulle caratteristiche bomail?”…. “Profe, se le do la chiavettaniche di queste piante e gli alunni
ta?”. Dopo un susseguirsi di scambi,
hanno risposto allestendo una simpacorrezioni e reinvii, ecco finalmente
tica mostra in occasione dell’open
la raccolta finale di tutti questi “frutday: il tutto descritto negli articoli
ti”, dimenticati dal tempo e rivalutati
apparsi sia sul settimanale di Trevinel loro fascino antico e nelle loro
glio e nel nostro giornale on line
sconosciute proprietà, anche terapeudell’Istituto.
tiche! Aggiungiamo i lavori di grupCosì l’idea di continuare l’unità for- po sull’agriturismo, quello sulle leggi
relative ai parchi (svolto con la promativa comune che partisse da
quest’esperienza ha coinvolto anche fessoressa Cucciniello), un articolo
in francese (con la prof.ssa Dragone),
noi colleghi del CdC, tanto che ab-
Frutti non dimenticati.... in pasticceria.
uno in inglese (con il prof. Galimberti) e il lavoro di geografia. E ora…
si può passare all’assemblaggio! La
meta sembrava lontana, ma ce
l’abbiamo fatta.
Non è stato un viaggio organizzato in
agenzia, ma un percorso costruito
passo per passo, tra soste, curve,
cammini impervi e discese, un tour
tra “antiche rovine botaniche” riscoperte e piccole risorse naturali da rivalutare. Nessuna città d’arte, nessun
antico monumento, ma solo una passeggiata naturalistica, reale e virtuale, che forse anche un semplice turista “balneare” apprezzerebbe. Con
un pizzico di presunzione, ma senza
voler proporre la solita “educazione
alimentare”, gli alunni della II OT ci
hanno voluto semplicemente insegnare che i nostri nonni conoscevano
e apprezzavano frutti, che oggi, per
motivi economici o scarsa convenienza, si coltivano solo in zone rare
e nascoste, o si rilanciano sul mercato a prezzi da capogiro. Anche la
frutta segue la moda e un attento
operatore turistico deve accorgersene…
Anna Paola Battenti
La pera cotogna
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Anno 1 – n. 1
Marzo 2016
Monet…izziamo cultura!!!
Torino, 15 Dicembre 2015
Le classi 4^ A RIM e 5^ A
RIM effettuano, in data 15 Dicembre 2015, una visita
d’istruzione alla città di Torino…oltre le abitudini.
Torino città dai molti salotti
all’aperto, dai molteplici palazzi sontuosi; Torino città
delle gratificazioni sensuali,
del fiume Po, del Parco del
Valentino e della sua evocazione in musica.
No! Non sono questi i contrassegni della nostra visita… Noi
andiamo oltre le abitudini, diritti alle nostre mete: la GAM,
sede della mostra temporanea
di
MONET,
il
padre
dell’IMPRESSIONISMO ed il
MUSEO DIFFUSO della Resistenza, della Deportazione,
della Guerra, dei Diritti e della
Libertà.
Trepida
attesa
all’ingresso alla GAM, come
da copione; benevolo afflusso
dei nostri studenti, alle sale
dell’esposizione.
All’interno, incontriamo diversi visitatori, raccolti in piccoli ed in grandi gruppi. Sciamano lungo le sale, si soffermano, carichi di aspettative o
inclini ad intrinseche conferme, davanti alle opere di
MONET.
Scrutano le pitture, le interpretano secondo loro categorie, le
scartano con sorprendente abilità (come alcuni fra di noi)
allorquando non vogliono trovare alcun nesso interattivo
con esse.
Indugiano, invece, quando avvertono delle sinestesie e si
compiacciono (come alcuni fra
di noi) ed esprimono un sonoro e convinto “Mi piace”. Io,
operatore didattico, prestato
per la visita, confesso di aver
condotto con due colleghi, oltre le abitudini, coadiuvato,
nella 2^ parte da un Formatore
didattico messo a disposizione
dal Museo Diffuso della Città.
Di fatto, percorriamo, per 1 h
30, il Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione,
della Guerra, dei Diritti e della
Libertà.
Puntiamo lo sguardo su alcuni
palazzi dalle facciate asimmetriche che ospitavano determinate persone, su cancelli anomali che, ad ora prefissata,
rinchiudevano,
determinate
persone nelle loro dimore.
Ci trasferiamo alla Sinagoga
che il Formatore didattico ci
descrive dal piazzale, presidiato da forza armata.
Alla Stazione di Porta Nuova,
concludiamo il nostro percorso
a piedi, ma non per prendere il
mezzo per il ritorno, bensì per
conoscere il binario da cui partiva il treno della Deportazione
carico di indesiderate persone.
Sul piazzale antistante I.S.S.
Rubini siamo ritornati edificati, arricchiti interiormente dalla visita…oltre le abitudini?
Confesso che i semi sono stati
gettati, copiosamente… Confesso che quei semi germoglieranno.
Prof. Danilo Selini
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PAROLANDO
CHESTER!
Anno 1 – n. 1
Marzo 2016
A Chester c’eravamo
anche noi …
dalla prima pagina
A Liverpool con John Lennon
Gli allievi sono stati ospitati dalle famiglie e hanno seguito le lezioni
presso la “Conlan School”, dove a fine corso è stato consegnato un certificato di frequenza. Il soggiorno ha previsto escursioni nei dintorni :
Shrewsbury (il paese natale di Charles Darwin); la visita per un’intera
giornata a Liverpool con la sua cattedrale, il Maritime Museum e il Cavern Club; la visita del MOSI (Museum of Science and Industry) a Manchester; una breve visita al Manchester United stadium. Gli studenti hanno partecipato ad una lezione universitaria (economia aziendale) presso la
Glyndŵr University, Wrexham (Galles). Hanno, inoltre, partecipato ad
una “treasure hunt” per le vie di Chester e assistito alla Chester Christmas
parade e i 12 Days of Christmas.
Noi della 3ªA C.A.T. , insieme ad alcuni
alunni della 4ªA R.I.M. e 4ªB C.A.T. ,
siamo andati a Chester, Inghilterra, per
una vacanza-studio. Siamo partiti il 6
Dicembre dall’ aeroporto di Orio al Serio e siamo atterrati a Manchester dopo un’ora e mezza di volo. Da lì un’altra
mezzora di autobus per arrivare a Chester dove le famiglie ci hanno accolti.
Per una settimana la mattina andavamo a scuola per circa tre ore mentre
nel pomeriggio svolgevamo attività dove dovevamo parlare inglese. In giro
eravamo indipendenti: prendevamo
l’autobus per venire a scuola, per tornare a casa e andavamo per le strade di
Chester per conto nostro. Abbiamo fatto anche due gite in due grandi città:
Manchester e Liverpool.
Gli studenti hanno apprezzato e ritenuto l’esperienza molto positiva in
tutti i suoi aspetti. L’unica lamentela è stata la durata poiché desideravano
restare un’altra settimana. Sia gli insegnanti che le famiglie locali si sono
complimentati per il comportamento corretto e responsabile degli studenti.
Sono stati cinque giorni molto belli sia
per imparare meglio l’inglese, sia per
essere più autonomi e per socializzare
anche con i ragazzi delle altre classi.
Purtroppo la vacanza-studio se n’è andata subito e il 12 Dicembre siamo dovuti tornare in Italia. Però è stata una
bella esperienza per tutti sotto ogni
punto di vista, speriamo di rifarla anche
l’anno prossimo!
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PAROLANDO
Anno 1 – n. 1
Marzo 2016
La scienza e la tecnologia, la teoria e la sperimentazione, insieme secondo il genio di Leonardo da
Vinci, racchiuso in modelli di macchine. dalla prima pagina
Meccanismi riprodotti usando soprattutto materiale di riciclo, osservando i disegni di Leonardo nei
Codici Hammer, Atlantico e di Madrid.
I modelli sono visibili nello storico laboratorio di meccanica e macchine utensili dell’Istituto Rubini, in via
Belvedere, fino al termine dell’anno scolastico. Si può visitare tutte le mattine dal martedì al sabato. Per visite guidate è gradita la prenotazione (da effettuarsi presso la segreteria della scuola). L'ingresso è gratuito.
Vale la pena una capatina.
Adesso vi vogliamo descrivere alcune realizzazioni ricavate dai progetti di Leonardo da Vinci, e precisamente:
IL PONTE “SALVATICO”
Il ponte rientra nel vasto repertorio delle macchine da guerra progettate da Leonardo.
Questo ponte è chiamato “salvatico” perché è utile per il
salvataggio.
Ha una costruzione molto semplice e utilizza soluzioni tecniche molto geniali. Poteva essere costruito in tempi brevissimi e distrutto subito dopo l’impiego in modo da impedire al nemico di trarne vantaggio.
I tronchi sono incastrati fra loro secondo una schema semplice ed efficace.
Inoltre questo ponte non richiede accessori metallici o corde la asportazione di uno solo degli elementi che lo compongono ne pregiudica completamente la stabilità.
IL PARADOSSO MECCANICO
Il nostro “modellino” si compone di una base in legno
sulla quale sono fissate due parallelepipedi divergenti
il cui lato superiore, a partire da un punto più in basso, sale in modo da costituire una sorta di binario in
salita.
Il componente più importante del nostro esperimento,
o elemento mobile, è costituito da due coni in materiale plastico uniti per la base. Attraverso i vertici passa un asse che fuoriesce di quanto basta per potersi
appoggiare sulle guide.
Adesso appoggiamo il nostro bicono sul punto di partenza.
Con sorpresa vediamo che comincia a ruotare intorno
al proprio asse ed a percorrere il binario in salita fino
ad arrivare al punto di arresto.
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PAROLANDO
Anno 1 – n. 1
Marzo 2016
ALTRI MODELLI ESPOSTI
CENNI SUL GENIO “LEONARDO DA VINCI”
Leonardo di Piero da Vinci, di cui vediamo a destra il famoso
autoritratto, figlio illegittimo del benestante Piero e della contadina Caterina, crebbe a Firenze.
Fu apprendista presso la bottega di Andrea Verrocchio e,
successivamente, lavorò come pittore indipendente.
Dal 1482 al 1499 fu capo bottega a Milano al servizio del duca Ludovico Sforza. Successivamente si trasferì a Mantova e
a Venezia per tornare a Firenze nel 1500.
Qui fu al servizio di Cesare Borgia, figlio di Papa Alessandro
VI, come ingegnere e architetto militare.
Tornò a Milano nel 1506 e, dal 1513 al 1516, visse a Roma
dove già operavano artisti come Raffaello e Michelangelo.
Nel 1516 si trasferì in Francia al servizio di Francesco I e si
stabilì vicino ad Amboise.
Morì nel 1519 e venne sepolto nella cappella di Saint-Hubert
nel castello di Amboise.
Vi attendiamo numerosi per visionarne altri modelli e poter sperimentare, toccare, costruire insieme.
Prof. Luciano Lanzeni
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PAROLANDO
Q
Anno 1 – n. 1
Marzo 2016
ualcuno ha detto che Scienza e Fede
sono inconciliabili, era nel Medioevo.
Poi c’è Galileo.
G
alileo Galilei dice che le interpretazioni
della Bibbia si limitano al significato letterale del testo; i contrasti tra la Bibbia e
le teorie scientifiche sono solo apparenti, dovuti
ad un'interpretazione sbagliata del Testo sacro. Se
la Bibbia e la scienza non sono d'accordo su un
determinato tema, significa che o la scienza su
quel punto sta sbagliando oppure si sta
interpretando la Bibbia nella maniera sbagliata. Secondo Galilei è
sbagliato interpretare alla lettera la Bibbia, perché i Libri
sacri sono stati scritti in
maniera che la gente
dell'epoca, poco istruita,
potesse comprenderli.
Galilei dice ancora che
il fine della Bibbia era
solo spirituale e morale;
la Bibbia indica agli
uomini la via della salvezza eterna e non è un
libro scientifico.
Nel testo della lettera inviata a
Benedetto Castelli, Galilei descrive le sue teorie sul rapporto tra
scienza e fede; alla fine afferma l'autonomia della scienza, dicendo che questo può
dare beneficio anche alla fede. Nella lettera emerge che, per Galilei, la Bibbia e la natura sono entrambe fonti di conoscenza importanti e attendibili, in quanto derivano da Dio: la Bibbia spiega le
verità che riguardano la salvezza dell'anima; la
Di Martina Giavarini, 4ªS
scienza, invece, le leggi degli eventi naturali. Gli
uomini non devono confondere i due ambiti e non
devono pensare di trovare nella Bibbia le spiegazioni dei fenomeni fisici. La Bibbia non è un trattato scientifico, non è stata scritta con uno scopo
religioso, quello di guidare gli uomini alla salvezza eterna.
Il mio pensiero, in accordo
con Galilei, è che la
Bibbia ci insegna
"come si fa ad andare in cielo" e
non "come è
fatto il cielo".
Riguardo alla
religione ed
alla fede, credo che dopo la
morte ci sia
Dio ed il paradiso; penso che
Galileo
risorgeremo in
Galilei
un altro luogo,
nell'aldilà. Riguardo
alle questioni delicate,
come ad esempio l'aborto,
ritengo che sia innaturale, come uccidere una persona a cui vogliamo bene. Infine, è immorale chi abortisce perché sa che gli nascerà un figlio disabile; secondo
il mio cuore, sarebbe più utile e più giusto accudirlo fin dalla nascita per farlo vivere il meglio
possibile.
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PAROLANDO
Anno 1 – n. 1
Marzo 2016
Il rapporto tra scienza e fede
Frasi estratte dai testi di 4S sulla dicotomia
tra la Morale e la Scienza.
La Bibbia afferma che
il mondo è stato creato da Dio come proviene da Dio la vita
dell’essere umano.
(Luana Martini)
La scienza si basa sulle
osservazioni e sugli esperimenti da cui si deducono le leggi generali. La religione è un atto di fede.
Gli scienziati non pretendono di dimostrare scientificamente se ci sia Dio o
no, che ci sia il paradiso o
l’inferno. Sono due ambiti
diversi: uno è razionale e
uno di fede.
(Genai Toure,
parafrasando Galileo Galilei)
Il tema del rapporto tra scienza
e fede si è sempre manifestato
in termini accesi. Questo scontro rappresenta uno sviluppo
critico perché coinvolge questioni delicate di storia della
scienza e pensieri teologici.
(Veronica Natali)
Io la penso come il professor
Zichichi perché, anche se i due
campi del sapere sono differenti e hanno avuto molti contrasti, secondo me possono
combaciare.
(Krizia Fratus)
Dall’ultimo secolo fino ai nostri
giorni si è diffusa la convinzione che la fede possa essere sostituita dalle conoscenze scientifiche. A tal proposito, invece,
credo che la legge morale sia
fondamentale anche per porre
dei limiti alla scienza che si sta
evolvendo sempre di più. Per
esempio penso che, in un
mondo così avanzato come il
nostro, l’aborto dovrebbe essere praticato solo in caso di
salute compromessa per la
madre e per il bambino, o in
caso di stupro; ma non perché
si ha avuto un rapporto non
protetto o perché il bambino è
un maschio e non una femmina, come avviene ancora in alcuni paesi non sviluppati del
mondo. Inoltre, in Italia,
l’eutanasia o buona morte non
è approvata, né legalmente, né
in ambito religioso perché, per
la Chiesa, solo Dio può donare
o togliere la vita. Per questo
motivo, questa pratica è considerata un omicidio a tutti gli
effetti, ma non è così in tutti i
Paesi del mondo.
(Nicole Rizzi)
Al giorno d’oggi, il dibattito tra scienza e fede riguarda tematiche più delicate che si rifanno alla vita umana,
alla bioetica; un esempio ne è l’eutanasia, la morte dolce. È importante porsi all’origine del problema ponendosi il quesito seguente: le macchine che tengono in vita un soggetto in stato vegetativo sono frutto
dell’invenzione dell’uomo per combattere la morte e sentirsi superiori a Dio oppure dell’intelligenza, dono di
Dio stesso, per innalzare il dono della vita?
Anche parlando laicamente ogni vita ha ragione di esistere e nessun uomo o macchina può sceglierne la durata.
Occorre quindi differenziare eticamente il concetto di procurare la morte e quindi negare la vita da quello di
permettere la morte stessa, l’essere contrari all’accanimento terapeutico, per accettare il normale compimento di essa.
Non è tanto importante prendere posizione tra scienza e fede, ma tra vita e morte, sempre nel rispetto della
dignità dell’esistenza. (Lisa Cucchi)
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Anno 1 – n. 1
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COME VA L’ORTO?
Piccole piante crescono
Il giorno venerdì 5 febbraio la nostra classe, che sta seguendo il progetto orto, cioè
la 1ªA CAT è andata a vedere i risultati del loro lavoro svolto nel 1° quadrimestre.
Abbiamo subito notato dei germogli nella parte dell’aglio bianco e rosso, quindi
verso la fine dell’anno si potrà ammirare tutto il lavoro che abbiamo realizzato.
Il prof. Figlioli ha annunciato alla classe che molto probabilmente, nella parte dove
attualmente si trova l’orto, il comune costruirà un marciapiede o una strada e si
dovrà spostare l’orto una decina di metri più indietro rispetto a dove si trova adesso.
Si ringrazia la nostra preside e la segreteria per la sollecitudine nel procurare il
materiale acquistato.
Mattia, della 1ª A CAT, controlla la
crescita delle piantine.
Dalla Palestra
E’ stato presentato un progetto, per incentivare la pratica sportiva, riguardante i tornei d’ Istituto di Calcio a 5 e Pallavolo riservato agli studenti del biennio che saranno guidati dai docenti Pisani e Ferri.
La dirigente scolastica ha accolto favorevolmente la proposta condividendo gli obiettivi educativi e formativi del progetto: Pratica sportiva; Conoscenza della tecnica e dei regolamenti degli sport praticati; Confronto in ambito di gioco
fra pari; Saper mettere in atto le proprie capacità motorie; Socializzazione e Fair-play.
Al torneo di Pallavolo si sono iscritte le classi: 1^-2^ S SSS e 1^-2^ OT, mentre al torneo di Calcio a 5 si sono iscritte
le classi: 1^ Xm; 2^Xm; 1^ Cat; 2^ Cat.
Le partite si disputeranno nella palestra della scuola nelle giornate del giovedì dalle ore 13.30 alle ore 15.30, i tornei
inizieranno il 10 marzo e si prolungheranno fino al mese di maggio con le semifinali e le finali.
La direzione degli incontri sarà effettuata dai docenti: Pisani e Ferri che in ogni incontro ricorderanno a tutti i partecipanti lo spirito dell’iniziativa e cioè confronto all’insegna di un autentico fair-play.
(Prof. Pisani)
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Anno 1 – n. 1
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Un libro? Cibo per la mente
Con questa citazione abbiamo
iniziato, già dalla prima, cioè
l’anno scorso a parlare di lettura.
La nostra profe ci ha proposto
di tutto di più ma il fatto è che
noi della nostra generazione
leggiamo poco.
Si può dire che nei vari discorsi che abbiamo considerato è
emerso che l’unico romanzo
che tutti abbiamo letto, anche
se in modo alternativo, sono “I
promessi sposi” di Alessandro
Manzoni (eh eh eh la nostra
profe è mitica, le inventa tutte
pur di coinvolgerci e invogliarci alla lettura).
A parte qualche ragazza nessuno di noi legge se non cose
per la scuola e anche quelle
malvolentieri.
Uno dei cartelloni realizzati dalla 2ª B AFM…., ma qualcosa non va…. Trovate l’errore!
Tornando alla frase iniziale, se
uno mangia la tendenza è
quella di scegliere cibi che gli
piacciono,
da
consumare
quando preferisce e veramente
ha fame e soprattutto in com-
pagnia delle persone giuste.
Lo stesso vale per la lettura:
leggiamo quello che ci piace:
fumetti, giornali, manga ebook senza fatica, il resto con
molta fatica.
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PAROLANDO
Per riassumere, sintetizzare
(va bene profe?) tutti i discorsi
e le discussioni affrontate abbiamo realizzato alcuni cartelloni. Gli argomenti sono quelli
più importanti per noi:
-
-
Quali generi preferiamo
Quali sono i nostri libri preferiti (perché
alcuni li abbiamo letti)
Quindi quali libri vi
consigliamo e quali no
Perché ci piace leggere e perché non ci piace leggere
Mentre preparavamo i cartelloni nel passaggio dalla brutta
(progetto iniziale…siamo gente seria!!!) alla copia in bella
un gruppo ha sbagliato un
termine, capita! Abbiamo deciso di lasciare l’errore e lanciare una sfida: lo trovate? E
se lo avete trovato sapete dire
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quale termine si deve mettere?
Attenzione perché sono ben 3
le possibilità, si cambia una
lettera…abbiamo già detto
troppo.
Mentre lavoravamo abbiamo
scoperto che fra i nostri compagni stranieri soli i due ragazzi di nazionalità cinese preferiscono leggere nella loro
lingua, gli altri in italiano, anche chi conosce i caratteri diversi tipo arabo o cirillico
(paesi dell’est europeo).
E poi un fatto divertente: un
nostro compagno, Gabriele,
per non fare nomi, già lo scorso anno aveva confessato alla
profe di non avere MAI letto
un libro! Lei ha fatto di tutto
per convincerlo e un po’di
Promessi Sposi e qualcosa
sull’antologia ha letto, ma non
molto. Quest’anno però Gabriele è proprio caduto nella
trappola! Parlando parlando la
profe gli ha proposto di leggere un libro “due pagine alla
volta”. La cosa funziona così:
ogni volta che abbiamo lezione la profe porta a Gabriele
due pagine di un libro, lui sa
solo che è un romanzo
d’avventura, e legge. Solo che
all’inizio lo ha tenuto molto
“sulle spine”, fingeva di non
ricordarsi di portare le pagine,
Gabriele ha insistito molto.
Quando ha dimostrato di volere davvero iniziare a leggere
ha portato fotocopie. Gabriele
ha tentato di imbrogliare, come era abituato alle medie,
cioè cercare su internet la trama e il titolo, per ora senza
successo.
L’esperimento funziona, ogni
giorno è sempre più curioso e
chiede i suoi fogli, la profe li
ha sempre nella cartelletta ma
finge di scordarsi e lui chiede,
chiede…
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Anno 1 – n. 1
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Il MANTRA di questo articolo è
PER ESSERE FELICI BISOGNA…
… SFRUTTARE AL MEGLIO IL NOSTRO TEMPO (Clarissa Giuliani 4S)
Io sono una persona felice? Non tutti siamo in grado di rispondere al quesito, perché non prestiamo attenzione a ciò che abbiamo. Prima di provare a rispondere, occorre soffermarsi sul desiderio che si prova. Secondo numerosi esperti di Psicologia, la felicità è uno stato d’animo che ha origine dalla soddisfazione dei
propri bisogni e desideri. Questa disciplina dice anche che la felicità è nella soluzione ai propri problemi, è
la consapevolezza di appartenere a qualcuno. Nella piramide dei desideri di Maslow, famoso studioso, al
terzo gradino troviamo amicizie, affetti familiari e intimità sessuale: essere amati completa la nostra esistenza.
Alla luce di queste riflessioni, penso che la vera felicità sia quella che si prova solo in età avanzata; nel momento in cui sbirciamo nel passato e ripercorriamo con la mente tutte le sfide che la vita ci ha posto, tutte
le sofferenze e le delusioni, valutando quanto queste ci hanno fatto crescere, ma anche quanto ci hanno
cambiato la vita, ci rendiamo conto di aver sfruttato al meglio il tempo e allora possiamo considerarci persone felici.
MANTRA: "veicolo o strumento
del pensiero o del pensare", ovvero
una "espressione" e formula sacra.
Piramide dei bisogni di Maslow
Teoria delle motivazioni di Maslow
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… CERCARE DENTRO DI NOI (Lendita Kranisqi 4S)
FELICITA’, REALTA’ o ILLUSIONE? Nessuno di noi sa cosa sia realmente la felicità, la cerchiamo ovunque durante la vita, soprattutto durante l’adolescenza. Spesso ci convinciamo che si trovi nella persona che amiamo. Secondo me è sbagliato “racchiudere” la felicità in un altro individuo; l’unica persona che ha titolo per
custodire la nostra gioia siamo noi stessi, che ci conosciamo e sappiamo cosa vogliamo realmente.
Credo sia impossibile essere costantemente felici perché la vita ci mette davanti tanti ostacoli che ci potrebbero portarci alla crisi, piuttosto che al nostro bene. Per questo non dobbiamo mai smettere di cercare
ciò che può renderci felici, che può celarsi dentro di noi. Perché ciò sia possibile, bisogna avere stima e fiducia in noi stessi, piuttosto che negli altri.
…NON DESIDERARE (Desirè Bassani 4S)
Il momento della felicità si raggiunge quando ci troviamo in uno stato di benessere psico-fisico assoluto.
Come si arrivi a questo non è ben chiaro. Quando non desideriamo più nulla di quello che possediamo, siamo consapevoli che il nostro bisogno si è estinto e non ci resta che far durare il nostro stato di felicità più a
lungo possibile. Per fare ciò bisogna tenere “aumentato” il grado di felicità - qui sta il segreto!- sulla base di
cambiamenti emozionali che ci caratterizzano, ponendoci degli obiettivi che siano alla nostra portata e
raggiungendoli uno dopo l’altro, fino ad arrivare ad una realizzazione personale, per non lasciare che la nostra vita diventi una monotona routine senza via d’uscita.
Il prototipo della persona felice? Chi ha una bella famiglia, chi ha successo economico e sociale ma anche il
peggiore della società, il delinquente, il drogato o il barbone potrebbe essere felice, il più felice del mondo
se è contento di ciò che fa e se si trova bene nell’ambiente che lo circonda.
…VALORIZZARE CHI TI STA ACCANTO (Rossana Barone 4S)
Credo che la felicità stia nelle piccole cose- luogo comune, lo so!- Quali piccole cose? Per esempio
l’emozione che un padre stanco, tornando a casa dal lavoro, trova nella voce di sua figlia che gli dice: “Ciao,
papà!”. La felicità è nel rapporto con le persone care, nella fiducia negli altri, nell’amore e nell’amare. Molti
filosofi e sociologi nei loro libri scrivono di felicità e suggeriscono teorie e percorsi, versano fiumi di inchiostro per arrivare alla conclusione che ciascuno troverà la propria strada per la felicità.
Secondo l’economista Zamagni l’avaro è l’emblema dell’infelicità ed è infelice perché si priva del rapporto
umano, preso com’è dal mito dell’efficienza. La vita è troppo breve per essere sprecata tra avidità ed ira. Se
facciamo un po’ d’attenzione, ci accorgeremo che la felicità si può trovare accanto a noi, nell’emozione di
chi ci sorride.
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The Human Rights 1948
(Rossana BARONE 4S)
Nella Dichiarazione universale
dei Diritti umani, leggendo il
diritto numero 16 “Matrimonio e famiglia, ho trovato una
frase: “Ogni adulto ha il diritto
di sposarsi e di avere una famiglia se vuole. Uomini e
donne hanno gli stessi diritti
quando sono sposati e quando sono separati”. Allora, visto che vorrei capire come si
fa, ho pensato di rivolgermi
alle due persone che mi amano più di tutti e che sono sposate da 46 anni, i miei nonni.
Ho domandato loro cosa significhi il matrimonio e loro si
sono messi a ridere. Sorridendo mi hanno risposto: “Sopportare e amare”. Sono pie-
namente d’accordo con la loro
risposta.
Successivamente ho chiesto a
mio nonno come avesse capito che sua moglie era la donna
giusta. Lui ha risposto quasi
con le lacrime agli occhi: “Era
bellissima e, quando la guardavo, sentivo le formichine
nello stomaco”; poi, senza farsi sentire dalla nonna, ha aggiunto: “Era una piccola principessa da far crescere e, anche se dopo 46 anni non ci
sopportiamo quasi più, la sera
ci accomodiamo sul divano e
guardiamo insieme la televisione, ricordando ogni tanto i
bei tempi quando eravamo
belli e sani, come te!”. La
nonna ha aggiunto: “Il nostro
matrimonio non è stato rose e
fiori, ma nonostante tutto abbiamo cercato un modo concorde per entrambi, spesso
rinunciando ad un po’ di orgoglio personale”.
Credo che questa coppia sia
per tutti d’esempio perché insegna che l’amore, che ci dovrebbe essere nel mondo,
passa per il rispetto. Nella
mente di uomini e donne dovrebbe esser chiaro che, per
essere rispettati, si deve rispettare.
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Che cos’è?
A. Il progetto di un mulino.
B. Un quadro astratto.
C. La torta del prof. Franchetti
Chi è?
A. Maria Montessori.
B. Enriqueta del “Segreto”.
C. E’ la prof.ssa ...
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Marzo 2016
Saluti da Silvia e da Ilaria di 4 OT in ASL al BAR
Saluti dalla segreteria...
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Numero 1 - GB Rubini