Azienda Sanitaria Locale
Teramo
RASSEGNA
STAMPA
25 giugno 2008
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a cura di
Ufficio Comunicazone
ASL Teramo
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Quotidiano regionale
Edizione Teramo
In Giulianova
Pag. 6
Per il comitato pro ospedale il primario Monina «è un alleato»
GIULIANOVA. «Il dottor Monina è un nostro alleato». Lo scrive in una nota Roberto
Ciccocelli, presidente del comitato per la salvezza dell’ospedale di Giulianova, commentando
l’intervento sul Centro di Maurizio Monina, primario di radiologia (ad interim) nel presidio
giuliese, a proposito di liste d’attesa e difficoltà del reparto - in grave carenza di organico - a
far fronte alle urgenze.
«Mi ha molto colpito», scrive Ciccocelli, «una frase nel contesto dell’articolo: “La Regione e
la Asl stanno facendo di tutto per mantenere l’esistente di fronte alle barricate dei comitati”.
Ho telefonato subito al dottor Monina, il quale mi ha spiegato che lui è un nostro alleato e
vorrà far parte delle prossime riunioni del comitato per portare avanti le idee che abbiamo
sempre affermato nei vari convegni: dare degli indirizzi ai nostri quattro ospedali, non
vogliamo ospedali fotocopie ma che abbiano delle vocazioni: oncologia-riabilitazione-acuti
ecc. ecc.»
Ciccocelli continua dicendo che «noi comitati con i tecnici della sanità riusciamo a parlare e
capirci, ma non si può dire che avviene lo stesso con i politici. Oggi abbiamo politici che ci
rappresentano? Abbiamo politici che ci hanno manifestato una loro idea sulla sanità teramana?
I comitati sono stati propositivi, non hanno mai strumentalizzato o fatto demagogia e
tantomeno “barricate”».
Quotidiano nazionale
Edizione Abruzzo
In Giulianova
Pag. 43
.
Giulianova. Chirurgia ”scoppia”, il pensionato era stato ricoverato nella divisione di
Ortopedia
“Dimenticato” in reparto, muore
La tragedia di un rosetano colpito da aneurisma addominale
GIULIANOVA - ”Dimenticato” in ortopedia, muore quando, aggravatosi, decidono di trasferirlo
all’ospedale di Teramo per un intervento chirurgico d’urgenza. Protagonista della vicenda un
rosetano di nome Francesco, 61 anni, marinaio in pensione, il quale era stato trasportato al Pronto
soccorso dell’ospedale di Giulianova in quanto accusava dei fortissimi dolori all’addome. Dopo
averlo visitato, il sanitario di turno, decideva, per la patologia che il paziente presentava, di farlo
ricoverare nella Divisione di Chirurgia. Ci si accorgeva, però, che, come sempre negli ultimi tempi,
il reparto era pieno, ”scoppiava” di ricoverati, per cui si decideva, anche con il parere del medico di
turno interdivisionale, come si dice in gergo, di ”appoggiarlo” nella Divisione di Ortopedia, dopo
avergli somministrato un calmante infuso attraverso una flebo. Il pensionato era arrivato in
ospedale alle due di notte. La mattina successiva era ancora in Ortopedia e continuava a
lamentarsi. Con lui c’erano la moglie e i due figli. Erano gli infermieri di Ortopedia, da quello che si
è appreso e che, tra l’altro, rivelano i parenti della vittima, che si sono affidati ad un legale per
l’accertamento di eventuali responsabilità, ad avvisare i medici di Chirurgia che un paziente
destinato al loro reparto, arrivato durante la notte, e sistemato in Ortopedia per mancanza di posti
letto, continuava a lamentarsi e ad agitarsi per il forte dolore. Finalmente i medici di Chirurgia
potevano visitarlo e alla luce dei sintomi che presentava, decidevano di sottoporre il marinaio in
pensione ad alcuni esami specifici, tra cui quello della Tac. Quest’ultima rivelava, purtroppo, che il
poveretto, era stato colpito da un aneurisma addominale e necessitava di un intervento chirurgico
urgente. A quel punto, dal momento che a Giulianova non si pratica la chirurgia vascolare, si
predisponeva l’ambulanza per trasferirlo all’ospedale di Teramo, ma, purtroppo, mentre si
effettuavano i preparativi, il pensionato rosetano cessava di vivere tra il dolore e, successivamente,
la rabbia dei parenti, che, come detto, hanno deciso di rivolgersi ad un legale di fiducia
denunciando la cosa pubblicamente anche ad una rubrica televisiva di Rai 3 Abruzzo.
Quotidiano locale
In Teramo
Pag. 4
Quotidiano locale
In Teramo
Pag. 4
Quotidiano regionale
Edizione Teramo
In L’Aquila
Pag. 2
«Sanatrix, vertenza verso la conclusione»
Riga e Bernardi (Pd): la Regione dia seguito all’emendamento
L’AQUILA. «L’emendamento presentato da Nicola Pisegna Orlando alla legge 6/2007
relativa al Piano sanitario regionale 2007/2009, è l’avvio alla conclusione della vicenda
Sanatrix, che ha tenuto la città, e i lavoratori soprattutto, col fiato sospeso per mesi. E
finalmente chiude la bocca a quelli che, senza proposte valide, sanno solo gridare all’allarme
per screditare chi governa in prossimità di appuntamenti elettorali». Lo affermano i consiglieri
comunali Roberto Riga, che è anche segretario comunale del Pd, e Antonello Bernardi, del
Pd. «Ringraziamo il vice presidente del consiglio regionale, Nicola Pisegna Orlando, per
avere posto l’ultimo prezioso tassello a un iter individuato e perseguito insieme a tutta la
squadra del Pd, a cominciare dalla presidente Stefania Pezzopane e dal comune dell’Aquila,
portando con forza il problema nella riunione dei capigruppo del consiglio regionale, dopo un
impegnativo lavoro di mediazione condotto con i lavoratori e i sindacati, verso Regione,
proprietà e Asl, per individuare la via d’uscita più efficace e breve dalle penalizzazioni della
legge di riordino delle strutture sanitarie. Dopo il decisivo gesto di Pisegna sul ripristino di 10
posti letto di ginecologia della Sanatrix, ci aspettiamo che la commissione i consiglieri
regionali diano seguito velocemente all’approvazione dell’emendamento».
Quotidiano nazionale
Edizione Abruzzo
In L’Aquila
Pag. 40
Rissa al pub, hanno dato in escandescenze
al Pronto soccorso: l’Asl vuole denunciarli
Avrebbero aggredito verbalmente i medici del Pronto soccorso perché a loro giudizio
nessuno si stava occupando di loro. Si arricchisce sempre di più, la vicenda sulla zuffa
in un pub del centro storico, in cui ci sono scappati i feriti e sulla quale c’è un’inchiesta
della magistratura. Mentre da una parte gli agenti della mobile stanno cercando di
accorciare i tempi per definire le modalità sulla zuffa avvenuta sabato notte, nella quale
addetti alla sicurezza e avventori si rimpallano le responsabilità, dall’altra a richiedere
l’intervento della magistratura potrebbe essere l’Asl dopo che alcuni medici sarebbero
stati aggrediti verbalmente da alcuni giovani (qualcuno alticcio) che chiedevano di
essere visitati per certificare i traumi subìti proprio al pub. Parole pesanti e non solo sui
quali i medici hanno potuto fare ben poco visto che a quell’ora non c’era nessuno degli
agenti in servizio al posto fisso di polizia. Il personale medico ha messo nero su bianco
e ha inviato una nota al direttore generale dell’Asl che non ha escluso possibili azioni
legali.
M.I.
Quotidiano nazionale
Edizione Abruzzo
In Avezzano Sulmona
Pag. 41
I precari dell’Asl entrano in sciopero
AVEZZANO - I quaranta lavoratori precari della Asl di Avezzano, Sulmona e Castel di Sangro
entrano in sciopero. L’astensione dal lavoro è stata proclamata dal sindacato Rdb
(Rappresentanze sindacali di base) per il 1° luglio e si articolerà dall’inizio alla fine di ciascun
turno. A scendere sul piede di guerra sono i lavoratori inquadrati con contratto di collaborazione
cooordinata e continuativa che reclamano la regolarizazzione del rapporto con contratto a tempo
indeterminato mediante l’avvio dei bandi per la stabilizzazione. Sono previsti grossi disagi per gli
assistiti dal momento che i servizi interessati riguardano il Cup e il Pronto intervento ambulanze.
Gli stessi lavoratori sono fermamente decisi a proseguire la loro protesta anche per tutto il periodo
estivo. Sono ben undici anni che i precari vanno avanti con contratti che vengono rinnovati sei
mesi per sei mesi.
L.Ric.
Quotidiano regionale
Edizione Teramo
In Pescara
Pag. 4
INIZIATIVA ROTARY-NEONATOLOGIA
Immigrati, scoppia il baby boom
Ogni anno nascono 260 bimbi stranieri: guida in sette lingue
PESCARA. Il dodici per cento dei bambini che ogni anno viene alla luce all’ospedale civile è
straniero. Su una media di 2.200 parti, oltre 260 riguardano mamme che arrivano da lontano,
per lo più cinesi, senegalesi, albanesi e rumene. Da oggi, per guidarle ad accudire i loro
piccoli, dalla degenza in ospedale sino al delicato ritorno a casa, c’è «È nato un bimbo». Un
manuale di 80 pagine, tradotto in sette lingue, che vuole offrire validi strumenti per imparare a
prendersi cura dei neonati alle neo-mamme straniere, che spesso si sentono sole e disorientate,
ma anche alle mamme pescaresi. Il progetto è nato dalla collaborazione tra il reparto di
Neonatologia, diretto da Carmine D’Incecco e dal Rotary Club Pescara Nord, presieduto da
Natalino Zaami.
Gli opuscoli, stampati in 10 mila copie e tradotti in inglese, francese, spagnolo, cinese, russo,
albanese e rumeno, sono stati consegnati ieri, al Caffè Letterario, al primario D’Incecco dal
Rotary, che si è fatto carico dei costi di stampa. Da oggi sono quindi disponibili in reparto,
dove saranno supportati dalla proiezione di filmati sottotitolati.
«È nato un bimbo» guida le neo-mamme dalla fase successiva al parto, illustrando loro il
servizio rooming-in (la possibilità di tenere il proprio figlio accanto a sè nella camera
d’ospedale), fino al ritorno a casa con i riti del bagnetto e della medicazione ombelicale,
passando per la registrazione anagrafica.
«Nel 2007 sono nati 260 bambini stranieri: è un dato che non si può trascurare» ha detto
D’Incecco. «Questa guida è un lavoro che deriva da una integrazione reale: prima di realizzarla
abbiamo ascoltato le mediatrici culturali che lavorano in ospedale» ha detto D’Incecco
sottolineando il lavoro di traduzione delle cinque operatrici straniere, Yulan Jin, Kateryna
Alerhush, Ndaye Ndeye, Ohumumiwen Edokpayi e Flutura Kondili. «Stiamo pensando
anche alla traduzione in arabo perché vogliamo che non ci sia differenza tra l’assistenza alle
mamme italiane e a quelle migranti» ha sottolineato il primario affiancato dalla dottoressa
Paola Fusilli e dalla caposala Lorella Di Pietro. «Favorendo l’integrazione tra razze, il
progetto è in linea con le direttive del Rotary internazionale e siamo sicuri che permetterà alle
donne straniere di avvicinarsi in maniera più serena all’esperienza della maternità» ha detto
Zaami.
Monica De Panfilis
Quotidiano regionale
Edizione Teramo
In Montesilvano
Pag. 7
LA POLEMICA
Catone: «La Asl blocca i progetti del distretto sanitario di base»
MONTESILVANO. La direzione generale della Asl di Pescara è immobile sulla ripartizione
dei fondi da destinare agli ambiti territoriali. A denunciarlo è il consigliere comunale Vittorio
Catone che afferma: «Ad oggi, non si conosce l’ammontare della somma destinata ai vari
ambiti. Questa situazione, blocca tutte le attività progettuali, in quanto senza dati certi, il
distretto sanitario di base di Montesilvano non concede l’autorizzazione per la presentazione
dei progetti. Senza il suo placet non si può redigere alcun progetto poiché manca la firma del
protocollo d’intesa. Lacune amministrative», afferma Catone, «che vanno a colpire le fasce più
deboli della popolazione. Il termine fissato per la presentazione dei progetti alla Regione, è il
16 luglio ed oltre quella data non verrà presa in considerazione alcuna progettazione. Un vuoto
amministrativo intollerabile in quanto, per delle reali carenze della Asl, a pagarne le
conseguenze saranno i cittadini. La situazione, inoltre, assume proporzioni ben più gravi
poiché crea disagi anche ai cittadini non autosufficienti».
Quotidiano nazionale
Edizione Abruzzo
In Pescara
Pag. 7
Quotidiano nazionale
Edizione Abruzzo
In Chieti
Pag. 14
Quotidiano nazionale
Edizione Abruzzo
In Interni
Pag. 14
Aborti clandestini nello studio, arrestati tre medici
NAPOLI - Aborti fuorilegge in uno studio privato, con onorari che potevano arrivare fino a 2.500
euro in situazioni particolarmente delicate. Tre medici e una segretaria sono finiti in carcere, in
esecuzione di altrettanti fermi disposti dalla procura di Napoli sulla base di indagini dei carabinieri.
Uno di loro - Luigi Langella, 57 anni, responsabile del servizio di interruzione volontaria di
gravidanza dell'ospedale San Paolo di Napoli - è accusato anche di violenza sessuale, per aver
costretto a un rapporto una donna straniera incinta, offrendole poi uno sconto sull'onorario.
L'ospedale San Paolo, sottolineano gli investigatori, è del tutto estraneo alla vicenda: ieri i
carabinieri vi si sono recati per acquisire, nel reparto diretto da Langella, i registri delle pazienti in
lista d'attesa per l'Ivg, e quelli dei farmaci usati per gli aborti. Lo scopo è verificare se alcune delle
donne che si rivolgevano all'ospedale siano state dirottate nello studio di Langella, e se il medico
abbia prelevato medicinali da impiegare per i suoi interventi.
Gli altri fermati sono l'anestesista Vincenzo Grillo, 68 anni, già in servizio al San Paolo, la
segretaria di Langella, Maria Cristina Pollio di 54 anni, e un altro ginecologo, Achille Della Ragione
di 61 anni, già coinvolto in passato in altre inchieste su aborti illegali. Gli interventi avvenivano nello
studio privato di corso Vittorio Emanuele, per pazienti fino alla quattordicesima settimana. In caso
di gravidanze più sviluppate le donne venivano inviate in strutture sanitarie inglesi o spagnole, non
essendo possibile effettuare l'Ivg a livello ambulatoriale.
L'inchiesta dei carabinieri è partita dalla denuncia di un medico napoletano, che ha riferito notizie
in suo possesso su un giro di aborti clandestini in città.
Quotidiano nazionale
Edizione Abruzzo
In Interni
Pag. 14
Clinica Santa Rita, revocati i domiciliari a Brega
Massone
MILANO - Il gip di Milano Michaela Curami, con il parere positivo dei pm, ha revocato gli
arresti domiciliari per Gianluca Merlano, l'ex direttore sanitario della clinica Santa Rita,
arrestato nell'ambito dell'inchiesta sui rimborsi gonfiati alla casa di cura.
Intanto, per ora nessun ripensamento da parte della Procura di Milano sull'accusa di
omicidio volontario contestata a Paolo Brega Massone, primario della chirurgia toracica
e ad altri suoi due collaboratori. E questo nonostante i giudici del Riesame l’altro ieri
abbiano confermato il carcere per chirurgo per i molti casi di lesioni gravi e gravissime,
per la truffa ma non per le cinque morti sospette.
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Rassegna Stampa 25 giugno 2008