Azienda Sanitaria Locale
Teramo
RASSEGNA
STAMPA
30 ottobre 2008
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ASL Teramo
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30/10/2008
Quotidiano locale
30/10/2008
In Teramo
Pag. 7
Quotidiano nazionale
Edizione Abruzzo
30/10/2008
In Pescara
Pag. 7
Quotidiano regionale
Edizione Teramo
In Abruzzo
Pag. 15
Falasca: parziale blocco dei servizi Guardie mediche proteste contro i tagli alla sanità
PESCARA. Le guardie mediche abruzzesi dichiarano lo stato di agitazione. I medici contestano le
Asl per i tagli che «attuano in maniera indiscriminata sugli stipendi», peraltro in maniera variabile
da Asl a Asl, e con sospensione di voci anche laddove la Regione aveva previsto una copertura
economica. Durante la protesta si atterranno strettamente alle prestazioni previste dal contratto,
escludendo quelle ordinariamente assicurate dietro pressione dell’utenza e del 118, supplendo a
carenze assistenziali di altri servizi. «Da oggi attueremo una parziale interruzione della
collaborazione col 118», dice il presidente regionale della Fimmg continuità assistenziale Ezio
Falasca, «in considerazione del fatto che in sede di contrattazione regionale nonostante le nostre
insistenze non sono stati codificati i protocolli di operatività sinergica 118-Continuità Assistenziale
previsti. Restituiremo i cellulari distribuitici dal 118, con blocco per le chiamate in uscita, in tal
modo funzionali solo a loro, per mascherare deficienze di copertura del territorio. Durante le visite
domiciliari la ricezione delle chiamate sarà assicurata dalle segreterie telefoniche. Dal 31 ottobre al
3 novembre bloccheremo dell’attività ambulatoriale a libero accesso, nonchè la ripetizioni di ricette
che, nonostante non siano previste tra i nostri compiti, costituiscono il 60% delle prestazioni.
L’unico modo per contattare il servizio sarà per via telefonica: verranno quindi espletate solo le
prestazioni indifferibili domiciliari».
Marco Di Clemente
30/10/2008
Quotidiano regionale
Edizione Teramo
In Sulmona
Pag. 43
Ma il ministero decide di bloccare l’assunzione di primari. A Castel di Sangro proteste a Ostetricia
Precari Asl, prorogati 38 contratti Impiegati e autisti di ambulanze confermati per tre mesi
SULMONA. Una vittoria a tempo determinato per i precari della Asl Avezzano-Sulmona.
Per i 38 dipendenti, con il contratto in scadenza domani, l’azienda sanitaria ha deciso la
proroga, ma solo per tre mesi. Nel futuro di autisti di ambulanze e impiegati dei centri di
prenotazione - in servizio nei cinque ospedali - resta l’incertezza. Inoltre, la Asl ha dato lo stop
alle sostituzioni di primari.
La decisione è stata presa al termine del vertice fra il direttore generale dell’azienda, Giancarlo
Moroni, e i direttori sanitario e amministrativo Edoardo Romoli e Francesco Ventura. «La
proroga ci è sembrata la scelta più appropriata», spiega Ventura, «per tutelare sia i lavoratori,
necessari per determinati servizi, che l’azienda. Verificheremo con la Regione se ci sono elementi
di novità per un’eventuale assunzione a tempo indeterminato, ma al riguardo non nascondo
perplessità».
I 38 lavoratori prestano servizio a Sulmona, Avezzano, Castel di Sangro, Pescina e Tagliacozzo e
sono soprattutto autisti di ambulanze (13) e addetti ai Centri unici di prenotazione (25).
«Questi lavoratori hanno già acquisito professionalità», continua Ventura, «e svolgono servizi
necessari. Però siamo in emergenza, che dobbiamo fronteggiare per continuare a garantire i servizi.
Per questo abbiamo deciso di iniziare a formare personale per i Cup e per le ambulanze».
Sempre sul fronte sanità, il Tribunale per i diritti del malato ha portato una serie di problematiche
all’attenzione dei dirigenti Asl. Edoardo Facchini ha incontrato Moroni e Ventura. «Quanto alla
necessità di sostituire i primari nei reparti che ne sono rimasti privi», afferma Facchini, «ci è stato
spiegato che il ministero ha dato uno stop alle spese della sanità in generale e, quindi, anche a quelle
per il personale».
A sopperire al ruolo dei primari dovrebbero quindi essere i capi-dipartimento, secondo il proprio
ambito di riferimento.
Intanto, a Castel di Sangro è polemica in vista dell’imminente accorpamento con Sulmona dei
servizi di Ostetricia e ginecologia. Il personale del reparto sangrino ha scritto una lettera alla Asl e
al sindaco Umberto Murolo. A Castel di Sangro sarà assicurato il servizio ambulatoriale e
l’eventuale day surgery. Secondo i dipendenti del reparto «saranno colpiti gli utenti dei comuni
montani in area Parco, quelli dell’Alto Sangro e dell’Altopiano delle Cinquemiglia, visti gli oltre
100 chilometri che separano la maggior parte dei comuni a rischio da Sulmona».
30/10/2008
Quotidiano nazionale
Edizione Abruzzo
30/10/2008
In L’Aquila
Pag. 9
Quotidiano regionale
Edizione Teramo
In Vasto
Pag. 60
Campagna anticipata in Molise: l’Asrem di Termoli comincia il 3 novembre Influenza,
vaccinazioni al via Dalla Asl 50mila dosi a distretti e ambulatori
VASTO. Vaccinare il 75 per cento della popolazione con più di 65 anni: è l’obiettivo della Asl
di Lanciano-Vasto per la campagna di vaccinazione antinfluenzale che partirà il 10 novembre.
Inizierà, invece, una settimana prima in Molise: l’Asrem di Termoli ha fissato la data del 3
novembre. Intanto le strutture preposte si preparano alla iniziativa.
Nei distretti sanitari di base e negli ambulatori di igiene dei 76 comuni dell’Azienda sanitaria
saranno disponibili gratis circa 50mila dosi di vaccino (il 55% all’area di Lanciano, la restante parte
a Vasto), all’incirca le stesse dello scorso anno con una spesa di 250mila euro.
I destinatari. La Asl punta sull’informazione delle categorie a rischio cioè quanti hanno più di 65
anni, soggetti con patologie croniche, bambini dai 6 ai 36 mesi che frequentano asili nido e scuola
dell’infanzia. I non esenti che vogliono assicurarsi la copertura dai ceppi influenzali (tre, due
australiani ed uno americano), possono invece acquistarlo in farmacia. Per i più anziani,
l’antinfluenzale è abbinato all’antipneumococcica.
I dati. I risultati della campagna 2007 sono stati comunicati in questi giorni ai medici di base e ai
pediatri che hanno collaborato (quasi il 90 per cento) e garantiranno il servizio dal 10 novembre. Lo
scorso anno sono stati vaccinati 48.695 utenti, pari al 22,9 per cento della popolazione Asl, gli ultra
65enni sono stati 34.953 (il 71 per cento della fascia d’età), circa 16mila nel Vastese e 19mila nel
Frentano. Si sono sottoposti a vaccinazione anche 13.742 utenti con meno di 65 anni (8,5% dei
residenti). I medici di medicina generale (remunerati in base alle somministrazioni secondo il
protocollo Asl), hanno vaccinato 33.987 assistiti, di cui 30.106 di età superiore ai 65 anni (pari al 61
per cento dei pazienti di questa età), mentre i pediatri hanno somministrato le dosi
dell’antinfluenzale a 1.585 bambini.
I risultati. Nel 2007 la campagna di vaccinazione nei pazienti più anziani e quindi a rischio, ha
raggiunto la copertura del 71 per cento, registrando una flessione del 3 per cento rispetto al 2006.
Una delle cause può essere la minore percezione della gravità della malattia. I medici hanno inoltre
riscontrato che sono ancora pochi i soggetti sotto i 65 anni che, pur affetti da patologie croniche,
non si vaccinano. Per raggiungere l’obiettivo nazionale del 75 per cento, la Asl conta sul
coinvolgimento dei medici di famiglia per sensibilizzare e informare gli assistiti.
La somministrazione. «Quest’anno», spiegano i medici, «l’influenza ha un ceppo leggermente
diverso e non si è immuni. Il picco epidemico ci sarà a metà gennaio, le prime manifestazioni,
invece, a metà dicembre. Considerando che una dose immunizza per circa quattro mesi, è
consigliabile la somministrazione a metà novembre».
Simona Andreassi
30/10/2008
Quotidiano nazionale
Edizione Abruzzo
30/10/2008
In Centro Abruzzo
Pag. 10
Quotidiano nazionale
Edizione Abruzzo
30/10/2008
In Centro Abruzzo
Pag. 10
Quotidiano nazionale
Edizione Abruzzo
In Abruzzo
Pag. 35
Guardie mediche, è sciopero
Da domani stop alle attività ambulatoriali per protesta contro i tagli Asl
PESCARA - Blocco delle attività ambulatoriali delle guardie mediche da domani a lunedì: così la
segreteria abruzzese della Federazione italiana medici-Continuità assistenziale risponde ai tagli
stipendiali applicati dalle Asl, obbligate dal piano di rientro del debito sanitario. «Inizieremo oggi
con la parziale interruzione della collaborazione con il 118 -dice il presidente regionale Fimmg Ca,
Ezio Falasca- Le Asl hanno sospeso, ed in alcuni casi non hanno mai fatto partire, il pagamento
del gettone per la collaborazione con il pronto intervento». Infatti, alle postazioni di guardia medica
sono stati distribuiti dal 118 telefonini con blocco per le chiamate in uscita, in tal modo funzionali
solo al sistema di emergenza sanitaria per mascherare deficienze di copertura del territorio. I
medici di guardia restituiranno i telefonini alle centrali operative. La ricezione delle chiamate sarà
assicurata da una segreteria telefonica. Falasca: «Da domani a lunedì bloccheremo l'attività
ambulatoriale a libero accesso, nonchè le ripetizioni di ricette che rappresentano il 60% delle
prestazioni. Le sedi rimarranno chiuse e l'unico modo per contattare il servizio sarà via telefono:
espleteremo solo le prestazioni indifferibili. Sì, sappiamo che c’è rischio di ingolfare il pronto
soccorso degli ospedali -conclude Falasca- in questo weekend. Ma vogliamo essere rispettati».
L.Tr.
30/10/2008
Quotidiano nazionale
Edizione Abruzzo
30/10/2008
In Chieti & provincia
Pag. 15
Quotidiano nazionale
Edizione Abruzzo
In Pescara
Pag. 37
Asl senza soldi: fino a dicembre stop ai pediatri
convenzionati
di LUCIANO TROIANO
I pediatri diffidano la Asl. Colpa del piano di rientro del debito della sanità che costringe le aziende
sanitarie a tagliare sulle spese.
Ma nel mirino della Asl diretta da Antonio Balestrino sono finiti i nuclei di cure primarie, ovvero i
poliambulatori dei medici convenzionati aperti 12 ore al giorno, i colleghi della guardia medica che
garantivano respiro agli affollati pronto soccorso e, appunto, i pediatri. La lettera del manager,
firmata anche dal direttore sanitario, Stefano Boccabella, e da quello amministrativo, Giovanni
Bladelli, oltre che da quello del distretto sanitario, Gianfranco Ricci, prevede, per i pediatri, ”la
sospensione delle attività e blocco delle voci di spesa fino a dicembre 2008”. «Non devono essere
i bambini a pagare i danni della malapolitica. Se dovessimo seguire quanto ci indica il manager denuncia Maurizio Lanci, segretario provinciale del Fimp, la Federazione italiana medici pediatri -,
dovremmo bloccare il controllo dei neonati, quello dei bambini con le visite filtro, sospendere le
attività Ppip con il conseguente dirottamento verso le strutture ospedaliere e notevole aggravio di
tempo e denaro per le famiglie e le strutture saniatrie stesse». Il blocco delle prestazioni, per
effettuare risparmi, colpirebbe le attività di profilassi, indispensabili per la salute dei bimbi. Si tratta
dei test visivi ed uditivi, di quelli enuropsichiatrici, delle vaccinazioni non obbligatorie, la piccola
attività di laboratorio analisi, lo stop della disponibilità telefonica del pediatra, addirittura il blocco
della tenuta del libretto sanitario, la sospensione della continuità assistenziale diurna e, perfino,
l’assistenza programmata ai bambini handicappati.
«Il blocco - aggiunge Lanci - comporta, di fatto, la sospensione di tutte le attività pediatriche e
questo nonosntante ci siano delle leggi che disciplinano la nostra attività ed un accordo collettivo
nazionale e regionale sulla pediatria». Il sindacato ha approvato il piano di rientro con il quale sono
già stati disposti tagli alle prestazioni ed agli stipendi dei medici nel giugno scorso. L’accordo, però,
prevedeva l’assicurazione dei Lea (livelli essenziali di assistenza) «contenendo - ricorda Lanci solo le voci di minor impatto sull’utenza con una variazione di spesa del 10% visto che si tratta
della salute dei cittadini». I pediatri bollano l’iniziativa della Asl come «unilaterale visto che con una
raccomandata i medici vengono invitati a non svolgere più determinata pretazioni che non
sarebbero loro pagate».
«Siamo contro il blocco del nostro lavoro - conclude Lanci - la Asl pescarese è l’unica che ha
intrapreso questa iniziativa: ci vogliono costringere a stare con le braccia incrociate, noi non ci
stiamo e metteremo in piedi tutte le iniziative, anche legali, per il rispetto delle leggi».
30/10/2008
Quotidiano nazionale
Edizione Abruzzo
In Avezzano/Sulmona
Pag. 41
Si cerca un accordo. Lo Snami: «Lo faremo anche
gratis». Nella Asl, intanto, monta la protesta
Influenza, è emergenza per i vaccini
La Regione non eroga i fondi: a rischio la
somministrazione negli studi medici
L’inverno è alle porte e con esso anche i virus influenzali. In tanti, soprattutto anziani e bambini,
sono pronti a vaccinarsi. Lo scandalo sanità in Regione, però, rischia di creare notevoli disagi. I
medici di base, infatti, sono sul piede di guerra: a causa dei tagli operati per ripianare il debito della
sanità non ci sono i fondi da erogare ai dottori per somministrare i vaccini nei propri studi privati. Si
tratta di una quota che, in base a un accordo con la Regione, prevede un rimborso per i medici che
si aggirava lo scorso anno intorno ai tre euro per ogni paziente (a fronte dei sei previsti dal
contratto nazionale). In provincia la situazione è molto delicata. È in corso una trattativa per
cercare di “salvare” la situazione e garantire il servizio, fondamentale soprattutto per gli anziani che
altrimenti si vedrebbero costretti a lunghe file in ospedale. «Vorremmo cercare un accordo per tutto
il territorio - dice il presidente provinciale dell’Ordine dei Medici, Vito Albano - ma se ciò non fosse
possibile, con senso di responsabilità, siamo pronti anche a fare passi indietro». Anche la Asl sta
lavorando alacremente per trovare una soluzione, mentre c’è già chi si dice disponibile a
somministrare gratis il vaccino. Si tratta dei medici iscritti allo Snami (Sindacato nazionale
autonomo dei medici italiani): «Si impone una riflessione sui costi-benefici in sanità - dice Romeo
Pulsoni - Il costo di una campagna vaccinale per un medico di famiglia equivale a due inutili o
dannose risonanze, per non parlare di un ricovero ordinario per l’asportazione di un nevo». I
medici di famiglia della Asl Avezzano-Sulmona, intanto, hanno risposto no alla Asl che ha chiesto
loro di somministrare il vaccino gratuitamente agli utenti che ne faranno richiesta. In Alto Sangro
saranno solo quattro i sanitari che aderiranno all’iniziativa. I numeri, per quel che riguarda
Sulmona, non sono stati ancora ufficializzati, ma a sentire il Tribunale del Malato l’adesione alla
richiesta della Asl, da parte dei medici di famiglia, è davvero misera. L’organico di Ginecologia e
Ostetricia dell’ospedale castellano, infine, potenzierà quello del nosocomio sulmonese in quanto
dal primo novembre a Castel di Sangro sarà garantito soltanto il servizio ambulatoriale con notevoli
disagi per le partorienti.
30/10/2008
Quotidiano regionale
Edizione Teramo
In Abruzzo
Pag. 15
Del Turco, l’obbligo di dimora spostato a Roma L’ex governatore chiede il trasferimento, i
magistrati danno parere favorevole Da Collelongo alla residenza di via del Babbuino
PESCARA. Dall’esilio dorato, ma un po’ stretto, di Collelongo, a quello decisamente più
comodo della capitale. Ma sempre sotto l’occhio vigile della procura. Neppure una settimana
dopo l’infruttuoso faccia a faccia con i magistrati pescaresi, Ottaviano Del Turco ottiene dai
pm che lo accusano di avere intascato 5,8 milioni di tangenti, il via libera per trasferirsi dalla
Marsica a Roma, nel suo appartamento di via del Babbuino dove peraltro ha la residenza. E’
un colpo a sorpresa, che arriva dopo due settimane di tensione, da quando il tribunale del
riesame dell’Aquila ha attenuato la misura cautelare revocando gli arresti domiciliari all’ex
governatore.
Fino alla convocazione urgente in procura per fare luce sui «poteri forti di Pescara» denunciati più
volte in interviste alla stampa dall’ex presidente della Regione.
Lunedì scorso, tre giorni dopo che Del Turco si era rifiutato di rispondere alle domande del
procuratore capo Nicola Trifuoggi e dei sostituti Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli, il suo
legale, l’avvocato Giuliano Milia, ha presentato una formale richiesta per trasferire a Roma
l’obbligo di dimora, che renderebbe di fatto molto soft la misura cautelare.
Tutt’altra cosa che girare per quella Collelongo che il 13 ottobre scorso, subito dopo il
pronunciamento dei giudici aquilani, Del Turco non aveva esitato a definire, più che un esilio, «una
bella condanna, anche se le condanne si comminano in nome del popolo italiano».
I magistrati ai quali è stata sottoposta la richiesta non hanno presentato alcuna opposizione al
trasferimento, che - dopo l’ok del giudice - potrebbe consentire a Del Turco anche di riallacciare
rapporti politici altrimenti problematici restando a Collelongo.
E’ stato lui stesso, d’altronde, dopo la decisione del Riesame, ad annunciare che la sua vita politica
non si sarebbe conclusa nemmeno dopo «l’assoluzione al processo che do per scontata», e che
sicuramente «farò politica lontano dall’Abruzzo, dove la mia esperienza è definitivamente
tramontata».
Appena la scorsa settimana, la procura aveva chiesto conto a Del Turco delle dichiarazioni
rilasciate prima alla stampa e poi, a convocazione già notificata, anche davanti alle telecamere di
«Porta a porta».
L’ex governatore non aveva attaccato solo il suo grande accusatore, l’imprenditore della sanità
privata Vincenzo Angelini, ma aveva sganciato siluri parlando della gestione allegra dell’acqua,
della spregiudicatezza di imprenditori ingolositi dalla sede regionale e delle tariffe salate
dell’autostrada.
Aveva scagliato accuse pensatissime anche al vice presidente della Regione Enrico Paolini.
Soprattutto, aveva sbandierato la teoria dei poteri forti che sarebbero entrati a gamba tesa sul suo
governo regionale e su di lui «che voleva cambiare le regole».
Ma al momento di chiarire la portata di quelle parole, Del Turco si è trincerato nel silenzio,
lasciando sospese nell’aria quelle accuse.
30/10/2008
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Rassegna Stampa 30 ottobre 2008