“Zona Nove” è su www.niguarda.eu
PIZZERIA - RISTORANTE
TAVOLA CALDA
SETTEMBRE 2008
Anno 15 - n. 157
AGENZIA
IMMOBILIARE
Via Terruggia 2
(ang. via Ornato)
ONA NOVE
26.000 copie distribuite
Si effettuano valutazioni
e-mail: [email protected]
gratuite senza impegno
ARIA CONDIZIONATA
chiuso il lunedì
GIORNALE DI NIGUARDA - CA’ GRANDA - BICOCCA
Redazione: via Lanfranco della Pila 61 (Mi), tel./fax 02/6423561 - Autorizzazione del Tribunale
di Milano N. 648 del febbraio 1997 - Editore: Associazione Amici di “Zona Nove”,
via Lanfranco della Pila 61, Milano - Stampa: Il Guado, via Picasso, 20011 Corbetta (MI).
02.66100353
Pizze al trancio da
asportare e da gustare
sul posto
Birre alla spina
20162 Milano - via Val Maira,11
tel. 02.64.37.287
Direttore: Luigi Allori. Redazione: Giovanni Beduschi (vignettista), Andrea Bina, Roberto Braghiroli, Ortensia Bugliaro, Valeria Casarotti, Diego Attilio Cherri, Teresa Garofalo, Sergio Ghittoni, Antonella Loconsolo, Lorenzo Meyer, Grazia
Morelli, Sandra Saita, Maria Volpari. Collaboratori: Laura Albani, Sasha Bani, Silvia Benna Rolandi, Don Giuseppe Buraglio, Arturo Calaminici, Roberta Coccoli, Augusto Cominazzini, Ivan Crippa, Celestino De Brasi, Simona Fais, Luigi
Ghezzi, Lorenzo Gomiero, Anna Maria Indino, Monica Landro, Angelo Longhi, Luigi Luce, Sergio Maestri, Valeria Malvicini, Giorgio Meliesi, Loretta Menegatti, Sabrina Orrico, Antonio Pizzinato, Laura Quattrini, Mira Redaelli, Mauro
Raimondi, Margherita Rampoldi Meyer, Diana Roca, Cristina Rozzi, Caterina Sinisi, Gero Urso, Luigi Venturini, Renato Vercesi, Roberto Vettorello, Norman Zoia. Amministrazione: Lino Di Franco. Pubblicità: Franco Tironi (tel.
02/6423561 - fax 02.66107983). Impaginazione: Roberto Sala (tel. 3341791866).
Il fioretto
di
orro
Emergenza inquinamento acustico
nei viali Sarca e Fulvio Testi
Tanto rumore per nulla
ul primo numero di “Zona
S
Nove” (febbraio 1994: 14 anni
fa!) denunciavamo che il viale
L’Ecopass non
serve a niente
pag. 3
METRÒ 5
La grande talpa
avanza in Testi
pag. 4
ABORTO
Negata l’assistenza
al Niguarda
pag. 6
SOLIDARIETÀ
(disegno di Gero Urso)
Fulvio Testi è “un’assordante fiumana meccanica dai fumi tossici”. Sul secondo numero (marzo
1994) scrivevamo che “addirittura
all’interno dell’Ospedale di Niguarda ci sono valori altissimi di
inquinamento acustico: 65-70 decibel, con picchi di 100, invece che
massimo 50, limite previsto per le
aree protette”. Sul nono numero
(gennaio 1995) titolavamo:“Viviamo in pieno inquinamento sia atmosferico sia acustico: lo smog è a
37,5 mg/mc contro un limite di
legge di 15; il rumore è a 77,73 decibel contro un limite di legge di
65”. Sono passati 13-14 anni e ancora siamo allo stesso punto, anzi
l’inquinamento nella nostra zona
(e in tutta la città) è cresciuto (vedi a pag. 3 i dati allarmanti dell’inquinamento acustico in viale
Sarca e viale Testi).
Da allora il completo disinteresse
degli amministratori della città.
In pratica o si sono fatte scelte
sbagliate (vedi il fallimento dell’Ecopass contro l’inquinamento
atmosferico a pag. 3) o non si è fatto niente come nel caso dell’inquinamento acustico, nonostante che
la legge che regolamenta la materia ci sia dal 1991 e che l’Unione
europea abbia chiesto a più riprese di intervenire.
Solo ora - in presenza di dati di
inquinamento acustico che indicano che a Milano ci sono ben 174
punti (compresi Sarca e Testi) in
cui i decibel vanno alle stelle - il
Comune esce dal letargo e che fa?
Commissiona all’Università della
Bicocca un’indagine per suddividere il territorio in aree acusticamente omogenee. Gli interventi?
Ora pensiamo alle poltrone dell’Expò, poi vedremo…
SMOG
Intervista
a don Colmegna
pag. 15
SCUOLA
Addio al
tempo pieno?
pag. 17
OLIMPIADI
Martina
si è fatta onore
pag. 19
Il termometro
della criminalità
a cura di Grazia Morelli
in collaborazione con i Carabinieri di Greco
viale F. Testi 119 - tel. 02/66104191
(Non sono compresi i reati denunciati alla Ps)
RAPINE
LUGLIO ‘08
0
LUGLIO ‘07
Di rumore ci si può ammalare: si rischiano disturbi nervosi, sordità, malattie psicosomatiche,
all’apparato digerente e soprattutto cardiovascolari. La legge per contrastare il fenomeno esiste dal
1991, l’Unione europea chiede di intervenire, ma il Comune comincia a muoversi solo oggi.
(pag. 3)
3
FURTI
LUGLIO ‘08
14
LUGLIO ‘07
61
SCIPPI
Scoperta la lapide della tomba di Parini all’Isola
(pag. 5)
UNITA’ MEDICA SILOE
LUGLIO ‘07 1
Sanitaria Niguarda
Loris Vittori e C.
Impianti elettrici civili e industriali - Citofoni
Manutenzioni e Riparazioni - Domotica
Antenne TV terrestri e satellitari
FANGOTERAPIA E PARAFFINA
PER ARTROSI
E DOLORI ARTICOLARI
I NOSTRI PRODOTTI
Plantari su misura - Calzature portaplantare
Calzature per diabetici - Busti - Corsetti
Reggiseni (anche su misura)
Modifiche - Riparazioni - Prodotti ortopedici
Ausili per disabili - Vendita e noleggio
I NOSTRI SERVIZI
Esame computerizzato del piede
Pedicure curativo completo anche a domicilio
Scaffale delle occasioni se trovi il tuo numero
Prezzi incredibili!
Sconto del 10% per pensionati
MASSAGGI / ESTETICA
PALESTRA PISCINA LIBERA
Via Cesari 19, Tel 02 6422188
Direttore Sanitario: Dott. Sergio Ghidinelli
2
SA.NI.
WELLNESS MEDICAL CENTRE
NOVITÀ
ANTISTRESS
LUGLIO ‘08
20162 Milano - via Ornato 7
Telefono 02 66100480
Cell. 335 8479475
E-mail: [email protected]
Via Val di Ledro 11 - 20162 Milano
Tel. 02 6423040 - Fax 02 6435463
Giovanni Beduschi
“Furbetto il Giuan! Ma ce l’hai, sporco terrone della bassa
Padania, il permesso di soggiorno in viale Fiulvio Testi? Perché
- stai attento - si capisce bene cosa intendi proporre, sai! Tu,
brutto romeno romano, vorresti pietire sui commercianti costretti a chiedere la carità per colpa del cantiere del metrò. Non
imbrogliare! Siamo stati noi, leghisti della prima ora, a rifiu-
È scomparso il professore Antonio Sale
tare i soldi del primo governo Prodi per il metrò: “no al metrò”
siamo stati noi i primi a dirlo, capito!” (Zorro Nove, ambasciator non porta pena)
CRONACA
di Giorgio
B
uon viaggio, professore. L’ultimo sabato di agosto, il 30, se n’è andato per
sempre Antonio Sale, persona molto conosciuta e apprezzata in zona. Uomo
semplice ma di grande cultura, è stato a
lungo responsabile del Centro di consultazione psico-pedagogico della Casa di
Redenzione Sociale, una struttura che
ospita ragazzi in difficoltà familiari, scolastiche e di apprendimento situata all’interno di Villa Clerici, in via Terruggia.
“Mi piace definire il nostro lavoro come
un’opera di prevenzione al disadatta-
CRONACA
di Giorgio
● Scarioni: ladri traditi dalla telecamera
mento”, aveva dichiarato in un’intervista
a “Zona Nove” nel 2002. Viveva e lavorava a Niguarda e si muoveva sempre a
piedi; non era raro, quindi, incontrarlo e
scambiare due parole. Ecco, ci piace ricordarlo così, mentre si incammina, con
il giornale sottobraccio, per raggiungere
l’amata moglie Mery, scomparsa sei anni
fa. Buon viaggio, professore.
Al figlio Giovanni, alla figlia Mariangela,
alla nuora Loredana e alle nipoti Alessandra ed Elena le vive condoglianze della redazione di “Zona Nove”.
NERA
Meliesi
reato di prostituzione. I trans si facevano pagare dai 40 a i 50 euro a
rapporto e al mese guadagnavano intorno ai 15mila euro. (9 agosto)
orzano un ingresso con un piede di porco, fanno saltare con l’acetiF
lene la cassaforte e portano via 20mila euro. Ma Alberto Dario ● Vittorio Veneto: uccisa da ubriaco in auto
Gentile, milanese di 34 anni, e Raimondo Santu, sassarese di di 36,
vengono traditi da una telecamera a circuito chiuso che ne filma i volezzanotte e mezzo, al semaforo lungo via Vittorio Veneto, la strati. Non è stato difficile quindi per i carabinieri di Greco-Turro acciuffa- Mda che collega Bresso con Niguarda. Una Citroen C2, con a borre i ladri, abitanti vicino alla piscina e pregiudicati per furto e ricetta- do fra gli altri Barbara Pagin, studentessa di 17 anni, è ferma in atzione. (29 giugno il furto; 4 luglio l’arresto)
● Lagosta: denuncia pubblica della prostituzione
ui muri di piazzale Lagosta appare una singolare denuncia, natuS
ralmente anonima: con nomi, cognomi, indirizzi, foto e numeri telefonici si informa che una tal persona “richiede con insistenza e minacce del denaro alle persone che attualmente risiedono nella sua abitazione”, e “induce alla prostituzione in zona Lagosta e zona Zingonia
brasiliani di recente entrati in Italia”. (22 luglio)
● Testi: trans di lusso per clienti danarosi
I
l viavai notturno di clienti in cravatta e auto di grossa cilindrata è
continuo al civico 177 di Fulvio Testi. I condomini chiamano i carabinieri di Greco, i quali dopo un mese di appostamenti, irrompono nell’appartamento abitato da tre transessuali e li scoprono in fragrante
tesa del verde. Avuto il via, la Citroen gira a sinistra per immettersi
in via Aldo Villa. Ma arriva a forte velocità un’Opel Corsa con alla
guida Stefano P., 24 anni, che piomba sulla Citroen con violentissimo
impatto: Barbara viene scaraventata sull’asfalto, dove muore prima
che arrivino i soccorsi. Sulla Opel viaggiavano in cinque, tutti fra 20
e i 24 anni. Venivano da un pub e Stefano, l’investitore, era ubriaco,
con un tasso alcolico nel sangue triplo di quello consentito. È stato
portato a San Vittore e accusato di omicidio colposo aggravato dallo
stato di ubriachezza. (24 agosto)
● Gran Paradiso: rapinata di fronte a casa
na donna di 47 anni viene rapinata, alle 9.15, mentre apre il
U
cancello del garage della sua abitazione in piazza Gran
Paradiso. Due uomini, in sella a uno scooter, l’avvicinano: uno
scende e afferra la borsetta lasciata sull’auto e, quando la donna
reagisce, la spintona. Nella borsa ci sono un bancomat e un mazzo di chiavi. (2 settembre)
SINDACALE
Meliesi
● Hermada: strip delle precarie licenziate
avevano promesso e l’hanno fatto. Hanno attuato uno strip-tease,
L’
sia pur “velato” dietro un lenzuolo bianco con retroilluminazione,
le centraliniste precarie licenziate dall'ospedale di Legnano dopo sei
anni di lavoro interinale. La provocazione, alla quale hanno partecipato 9 delle 11 donne che hanno perso l'occupazione, si è svolta venerdì
29 agosto come prologo a una conferenza stampa al Teatro della
Cooperativa, in via Hermada. Le lavoratrici, assistite dal sindacato
Rdb-Cub, chiedono un lavoro sperando che sia a tempo indeterminato.
“Venerdì sarò nuda come tutti i precari”, aveva detto una di loro nel video su Youtube. Poi le altre:“Venerdì sarò nuda come tutte le lavoratrici senza sicurezza”, “Venerdì sarò nuda perché nessun Governo mi ha
vestito di diritti”, “Venerdì sarò nuda perché non ho reddito di cittadinanza”, “Venerdì sarò nuda come mi ha lasciato la legge Biagi”. Una
dopo l'altra, tutte in kimono, le 11 precarie licenziate dall'ospedale di
Legnano erano tornate su You Tube per lanciare l'invito alla «”stripconferenza”.
L’appuntamento è stato trasmesso in diretta web da C6 Tv. Nell’occasione le precarie che, dopo aver perso il lavoro, si erano messe all’asta
sempre su YouTube, hanno lanciato uno sciopero generale di tutte le
precarie e i precari per il 19 settembre. “Venerdì mattina sarà possibile vederci senza veli,non abbiamo paura di mettere in gioco i nostri corpi - aveva dichiarato Ornella Cameran, collega delle licenziate e rappresentante Rdb-Cub di Legnano - già siamo già state spogliate dei diritti». Oltre a giornalisti, tv e fotografi, le precarie avevano invitato alla conferenza anche eventuali nuovi datori di lavoro.
● Bicocca: sciopero e presidio alla Siemens
fine luglio 4 ore di sciopero per Siemens Sis con un presidio davanA
ti alla sede di Milano-Bicocca. L'iniziativa, organizzata da FimCisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil è stata per protestare contro la decisione
della società di tagliare 111 posti di lavoro. La società, controllata dalla multinazionale tedesca Siemens, occupa in Italia 500 addetti.
Corsi di recitazione
Associazione Culturale Teatrale Coperte Strette apre le
L’
iscrizioni ai corsi di recitazione, canto, dizione. I corsi hanno frequenza monosettimanale da ottobre 2008 a giugno 2009.
L’iscrizione ai corsi è preceduta da un colloquio conoscitivo.
Per maggiori informazioni: Associazione Culturale Teatrale
Coperte Strette, V.le Isonzo 8 - 20137 Milano - www.copertestrette.com - 02-30910086, 349-6498478, 348-4703979.
La redazione, in Lanfranco della Pila 61, è normalmente aperta ogni giovedì pomeriggio dalle 15.30 alle 18 per ricevere coloro che desiderano
segnalare problemi, annunciare o proporre iniziative, articoli o servizi per il giornale. Si può anche telefonare allo 026437568. Fino a settembre il servizio è sospeso.
C’è qualcosa di nuovo, anzi… di usato
Arcobaleno
compra - vendita usato
•
•
•
•
analisi visiva
occhiali su misura
occhiali da sole
centratura
personalizzata
lenti multifocali
• lenti a contatto
Via Pianell 45 - Milano - Tel. 02.6420006
Milano - Via Reguzzoni 4
Tel. 02 6428414
orario: 9,30-12,30 – 15,00-19,00
da martedì a sabato compreso
Esposizione gratuita dei vostri oggetti
ONA NOVE 2
SANITARI - ARREDO BAGNO - CONDIZIONAMENTO
RISCALDAMENTO - REVISIONE SCALDABAGNI
Via Val di Ledro 23 - 20162 Milano
Tel. 02.64749294 r.a. - Fax 02.6433231
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
AMBIENTE/1
Affidata all’Università Bicocca un’indagine conoscitiva
Emergenza inquinamento acustico
nei viali Sarca e Fulvio Testi
Di rumore ci si può ammalare: si rischiano disturbi nervosi, sordità, malattie psicosomatiche,
all’apparato digerente e soprattutto cardiovascolari. La legge per contrastare il fenomeno esiste dal 1991,
l’Unione europea chiede di intervenire, ma il Comune comincia a muoversi solo oggi.
che sferragliano, le sirene deIautotram
gli antifurto che impazziscono, le
che ringhiano, frenano stridendo
Luigi Luce
Clerici, presidente di Assoedilizia. “Poi
ci vorrebbe il bollino blu per le emissioni sonore, perché quello acustico è
inquinamento. Inoltre la Unione Europea non deve più permettere di omologare autobus, moto e camion che sono otto volte più rumorosi
di un’auto e che circolano
in città”.
no intervenire per colpire chi fa rumoe strombazzano, i motorini senza mar- re, anche con una applicazione più conmitta che imperversano a destra e a trollata delle leggi vigenti sui locali
sinistra, i rombi ossessivi delle moto pubblici”, auspica Achille Colombo
lanciate a velocità super e
dei mezzi pesanti in accelerazione, gli autobus in
riscaldamento borbottante continuo, la metropoliLa legge c’è
tana che ulula e vibra in
Ma soprattutto occorre
modo assordante, il frapredisporre un piano di
casso anche a ore anteluintervento affinché in tutcane della raccolta diffeta la città siano rispettati
renziata del vetro, della
i limiti massimi di esposipulizia delle strade, delle
zione al rumore fissati nel
ruspe dei cantieri, il rim1991 (17 anni fa!) con debambimento sonoro delle
creto della presidenza del
discoteche, la musica ad
Consiglio dei ministri, sealto volume dalle finestre
guito 4 anni dopo da una
ma soprattutto dai negozi
legge quadro che stabiliche chissà perché credono
sce la normativa di riferiche attiri...
mento (cui gli enti locali
Mettete tutto assieme a
hanno l’obbligo di adeavrete l’inquinamento aguarsi con disposizioni
custico, un altro pericolo,
coerenti con la propria sicon quello atmosferico,
tuazione) e che stabilisce
per la nostra salute (vedi
il limite massimo di deciCosì “Zona Nove” scriveva nel gennaio del 1995. Speriamo
nel box in questa stessa
bel in 50-70 di giorno e
di non aspettare ancora 13 anni per risolvere il problema.
pagina i possibili danni
40-60 di notte.
da overdose di decibel)
Finora però il Comune di
che troppo spesso viene sottovalutato.
Milano non ha fatto nulla sul proprio
Purtroppo però a Milano, e nella noterritorio. E pensare che è un probleI danni del fracasso
stra zona, tale pericolo è talmente alto
ma vecchio: “Zona Nove” ha cominciato
che se non si fa presto qualcosa ognua parlarne per quanto ci riguarda dal
Meno di 60 decibel I suoni sono di
no di noi rischia grosso.
1994. Solo oggi, dopo un intervento
“comoda udibilità”, cioè il livello di rudell’Unione Europea che ha richiesto
more corrisponde alla fisiologia del
di abbattere almeno di 10-20 decibel il
Il rischio è alto
nostro orecchio.
rumore cittadino entro il 2020, si apUn monitoraggio dell’Ufficio Studi
Da 60 a 80 decibel I rumori provepresta a fare adeguati rilevamenti
Rumori e Vibrazioni dell’Assoedilizia
nienti da strade molto trafficate, locascientifici per poi dopo porre mano a
stabilisce infatti che “è estremameli
pubblici
molto
rumorosi,
auto
a
forinterventi correttivi.
mente difficile trovare una via milanete velocità comportano insonnia, diProprio all’Università della Bicocca è
se dove si rispettino i limiti di legge. In
sturbi psichici e neurovegetativi.
stato affidato il monitoraggio degli isocentro, dove l’inquinamento acustico è
Da 80 a 115 decibel I rumori causalati cittadini in modo da classificare il
aumentato anche di recente con l’inti da discoteche, treni, moto, mezzi peterritorio in zone acusticamente omotroduzione dell’Ecopass che ha dato il
santi in accelerazione, aerei in decolgenee e quindi poter intervenire con
via all’invasione di una marea di molo, concerti rock comportano disturbi
priorità nei punti più esposti all’inquitocicli fracassoni, si arriva a punte di
neurovegetativi, danni auditivi fino
namento acustico: finora sono stati in95 decibel, quando la quota di sopporalla
sordità
(il
fracasso
distrugge
celdividuati addirittura 174 punti critici
tabilità è molto più bassa”.
lule dell’orecchio interno non più rige(compresi Sarca e Testi) in cui i decibel
Ma c’è chi sta peggio, noi di zona 9 comnerabili), malattie psicosomatiche, alvanno alle stelle.
presi: mentre per non avere rischi i del’apparato digerente e soprattutto
Per avere il polso della situazione gecibel dovrebbero essere attorno ai 50, in
cardiovascolari (secondo studi scientinerale bisognerà però attendere la fine
viale Sarca si arriva a oltre gli 82, in
fici il 21 per cento delle morti cardiadi settembre quando l’università conviale Fulvio Testi (prima che fosse blocche è conseguenza dell’esposizione al
cluderà i propri studi, ma già oggi
cato dal metrò) addirittura a 86,2 con
rumore assordante). In particolare è
un’indagine dei vigili urbani, condotta
punte di 102,1 dove ancora oggi nonostato
dimostrato
che
l’esposizione
alla
da gennaio a oggi, conferma che i punstante i cantieri passano le tranvie (comusica ad alto volume è una delle
ti critici sono numerosi: su 3829 conme da tempo stiamo denunciando assieconcause delle morti del sabato sera.
trolli, sono 21 quelli in cui si raggiunme ai nostri lettori); sul metrò 3, l’unico
Infine un’esposizione continuata a
gono 80-95 decibel, 38 tra 75-80, ben
che per ora serve la zona, la rumorosità
più di 90 decibel crea, come la droga,
198 tra 70 e 75.
è a una media di 69 decibel.
una dipendenze da decibel per cui il
Già da oggi ci piacerebbe (si fa per dicervello chiede patologicamente semChe fare?
re) sapere quanti decibel entrano negli
pre più rumore.
Di fronte a tale emergenza che cosa si
orecchi dei malati ricoverati all’Ospepuò fare?“Per prima cosa i vigili devodale di Niguarda.
AMBIENTE/2
Confermato: contro lo smog l’Ecopass non serve
iminuisce del 24 per cento il traffico in centro, grazie soprat- ne del centro registrano emissioni pari o addirittura superiori a
tutto al periodo estivo e ai tanti temporali (tanto è vero che quelle delle altre zone della città. Anche sul fronte del balzello i
D
si riducono del 10 per cento anche i passeggeri del metrò), ma conti non tornano: in sette mesi il Comune ha incassato 8 milionon migliora la qualità dell’aria. Il bollettino Ecopass di luglio,
l’ultimo mese utile dopo la sosta di agosto, conferma, anzi accentua, l’andamento dei mesi precedenti. Il Pm 10 resta invariato
rispetto a giugno (22 per cento), quando però le auto in circolazione nel centro erano l’8 per cento in più. In pratica le centrali-
ni: difficile che entro fine anno si arrivi ai 24 milioni previsti. E
sapete perché? Perché in centro ci vanno soprattutto le auto
esentate dal pagamento del ticket. Gli altri tutti in metrò (+
22mila al giorno rispetto al gennaio scorso): e questo è l’unico dato positivo ma, come si è visto, ininfluente sullo smog.
20162 Milano
Via Paolo Rotta, 4
(ang. Via Ornato)
Zona Niguarda
Tel./Fax 02.66.10.48.18
www.argopetshop.it
E.mail: [email protected]
VENDITA/PENSIONE:
–
–
–
–
Roditori
Pesci
Uccelli
Conigli nani
TOELETTATURA
ATTREZZATURE PER ANIMALI
AMBIENTE CLIMATIZZATO
Orario continuato: 9/19.30
Chiuso il lunedì
OCCASIONI AUTO
VALUTIAMO E RITIRIAMO
AUTOMOBILI DA PRIVATI
ANCHE VECCHIE
LAVAGGIO A MANO
DI AUTO E MOTO
VENDITA AUTO NUOVE
Via Reguzzoni, 3 (V.le Sarca 65) Milano
www.automen.it - [email protected]
02.66115004
DITUTTO DIPIÙ
MERCATINO DELL’USATO
Per chi vende:
Puoi vendere tutto quello che vuoi
esponendo gratuitamente la merce e il tuo
ricavato sarà: • 65% su arredamento,
elettrodomestici, vecchi mobili • 50% su
abbigliamento, oggettistica e libri. Potrai
chiedere valutazioni gratuite a domicilio
senza nessun impegno.
Per chi compra:
Puoi scegliere tra tantissimi oggetti usati, ma
sempre ben selezionati ed utilizzare il nostro
servizio di trasporto esclusivo
Ulteriori sconti
dal 10% al 50%
GROPPI
ONORANZE
FUNEBRI
del prezzo richiesto,
se sull’etichetta dell’oggetto
la data di esposizione
supera i 60 giorni
a discrezione della direzione
FIORISTA
Trasforma il tuo usato in denaro contante
SEMPRE A DISPOSIZIONE
CON SERVIZI ACCURATI
Siamo aperti dalle ore 9.30/12.30, dalle 15/19.30
Dal martedì alla domenica - Lunedì chiuso
Milano - Via Ornato 46 - Tel. 02 6435741 - Abit. 02 6437618 - Fax 02 66102756
Via Ornato 140 - Tel. 02.64109104 - Fax 02.66113213
COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA
ONA NOVE 3
TRASPORTI PUBBLICI
a cura di Lorenzo Meyer
Metrò 5: la grande talpa avanza
Dalla Provincia sconti
per pendolari e studenti
avora a 20 metri sottoL
terra, scavando 24 ore
su 24 e avanzando ogni gior-
tanto utilizzati abbonamenti “2x6”, classici documenti di
Ibonamenti
viaggio di chi si sposta quotidianamente per lavoro, e gli abmensili per gli studenti, che rappresentano la
no di 10 metri. L’enorme talpa meccanica lunga 90 metri, che sta costruendo le
gallerie della metropolitana
5, è partita da Bignami e rispunterà all’altezza della
stazione di Zara.
Il tutto per riuscire entro
l’inizio del 2011 a collegare
la stazione del metrò a
Bignami con viale Zara e
per proseguire fino alla stazione Garibaldi entro il
2012. Il metrò 5 trasporterà
8000 passeggeri l’ora, riducendo di 26 milioni di chilometri la percorrenza delle
auto private e di 9500 tonellate all’anno le emissioni di
anidride carbonica.
gran parte degli utilizzatori del trasporto provinciale, da oggi
costeranno sensibilmente meno. Finanziata dalla Provincia
di Milano l’operazione porterà risparmi fino a circa 92 euro
l’anno, e fino a 85 euro l’anno per gli abbonamenti studenti.
“Il trasporto pubblico è un elemento centrale della nostra politica - sottolinea il presidente della Provincia Filippo Penati.
È necessario dare garanzie ai cittadini di una rete di trasporto efficiente e che non discrimini il territorio provinciale da
quello del Comune di Milano”.
Ma non solo sulle tariffe si è concentrata l’azione della
Provincia. “Il forte rinnovamento - prosegue Filippo Penati e potenziamento del parco mezzi, con 250 nuovi autobus ecologici,così come la completa assegnazione dei lotti ai nuovi gestori, con la garanzia di maggiore efficienza, quantità ed efficacia del servizio, sono una precisa dimostrazione dell’impegno della Provincia nel settore del trasporto pubblico. Il prossimo obiettivo è la piena integrazione tariffaria, su cui stiamo
discutendo al tavolo con Regione e Comune di Milano. La nostra operazione sulle tariffe dimostra che, se esiste la volontà,
anche quell’obiettivo è a portata di mano”.
La nuova metrotranvia
Parco Nord-Seregno
Giorgio Meliesi
n importante progetto per la mobilità del Nord Milano, che coinU
volge anche la nostra zona e il Parco Nord, è stato approvato dalla Provincia di Milano. Si tratta della nuova linea tranviaria Milano-
Dalle parti di Bignami
ONA NOVE 4
Dalle parti di Ponale
Desio con prolungamento fino a Seregno. L’appalto è stato aggiudicato
a luglio e i lavori inizieranno il prossino febbraio. La nuova linea porterà a un aumento dei passeggeri beneficamente “rubati” al trasporto
privato. Dagli attuali 6100 si passerà a quasi 23mila nel tratto Parco
Nord-Calderara e quasi 12mila nel tratto Calderara- Seregno. I lavori
riqualificheranno le zone cittadine di transito e porteranno molte innovazioni come una nuova tipologia di rotabili, la riqualificazione dei
mezzi e nuovi impianti. “Si tratta di un’importante opera che potenzia
il trasporto pubblico in maniera significativa. La Provincia di Milano,
a livello istituzionale, si è impegnata a portare a termine l’iter del progetto, dopo anni di attese e richieste da parte del territorio”, ha commentato Mario Barbaro, presidente della Seconda Commissione
Trasporti e Mobilità della Provincia.
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
NIGUARDA
Intervista con Giovanni Poletti, presidente dell’Edificatrice
Per il recupero della Villa Trotti
qualcosa si sta muovendo
Per ottobre è prevista un’assunzione di responsabilità da parte del Comune. Intanto l’Edificatrice,
che è proprietaria della villa, deve continuare ad assumersi tutte le spese relative all’immobile.
i incontriamo con Giovanni Poletti, presiC
dente della Cooperativa Edificatrice di
Niguarda, che è proprietaria della Villa Trotti
con annessa cascina, da anni al centro delle
proteste dei cittadini per via delle occupazioni
abusive di senzatetto e per la presenza di topi
e altre minacce per la salute. Ultimamente la
Villa è tornata alla ribalta per via delle manifestazioni di protesta e della relativa raccolta
di firme per sollecitare il Comune a delle azioni risolutive, di cui abbiamo scritto sul numero di luglio.
È successo qualcosa di nuovo?
Abbiamo sentito che ci dovrebbero essere delle novità per ottobre. Ricordo che la nostra situazione è paradossale: da vent’anni siamo
proprietari di quell’area, che il Comune ha destinato a servizi Comunali, ma che poi non ha
espropriato. Si è creata quindi una situazione
di stallo, in cui la cooperativa non può costruire perché solo il Comune può farlo e il Comune
non può costruire perché l’area è della
Cooperativa. Intanto però, alla Cooperativa
spettano tutte le spese relative all’immobile,
dagli sgomberi dei senzatetto che vi trovano
rifugio, alle derattizzazioni, alla messa in sicurezza di balconi e cornicioni. Solo quest’anno
abbiamo speso più di 150mila euro per mantenere uno stabile che sarebbe così semplice
Sergio Ghittoni
abbattere e/o ristrutturare. Una stima molto
prudenziale dei costi che abbiamo sostenuto finora parla di una cifra superiore ai 250mila
euro. Ora pare che il Comune abbia in programma per ottobre il cambio di destinazione
d’uso per la nostra e per altre decine di aree
che a Milano sono nelle stesse condizioni. Da
servizi comunali a civile abitazione. Solo allora si potrà presentare il nostro progetto di
nuovo centro storico, con il recupero della Villa
Trotti e l’abbattimento della Cascina.
Il progetto del centro storico non è una
cosa che riguarda solo la cooperativa…
Infatti. Dobbiamo fare un discorso più ampio
e chiederci come vogliamo che si evolva l’urbanistica dei nostri quartieri. Vanno tenute presenti due grandi realtà, in grado di modificare
in senso positivo o negativo la vivibilità della
nostra zona: una è l’area della ex Manifattura
Tabacchi, per la quale c’è già un progetto che
suscita grandi perplessità, e l’altra è la caserma dei Bersaglieri, in viale Suzzani, proprio di
fronte al retro della Manifattura Tabacchi, che
è stata inserita nel piano di dismissioni del patrimonio dello Stato. Che ne sarà di quell’area? Ancora urbanistica residenziale, malgrado già oggi non si circoli più in viale
Suzzani e sarà ancora molto peggio quando
sarà completato il piano per l’ex Manifattura
Tabacchi? E i servizi, i parcheggi e i trasporti? Vogliamo affrontare la domanda di asili e
scuole dei nuovi insediamenti con le fatiscenti
strutture di oggi? Io credo che il Consiglio di
Zona debba monitorare costantemente l’evolversi della situazione, magari istituendo
un’apposita commissione, o un osservatorio,
per essere pronti a intervenire per denunciare se si dovesse ravvisare il pericolo di un’operazione speculativa e non equilibrata. Non
dobbiamo ripetere gli stessi errori del passato,
come costruire abitazioni senza pensare ai
servizi: non ce lo possiamo più permettere.
Dobbiamo invece imparare dai nostri errori e
mantenere sempre un equilibrio tra volumetria abitativa e servizi,che è l’unico criterio che
può garantire una buona qualità della vita.
Invece il progetto della Villa Trotti va nella direzione di un miglioramento della vivibilità
del quartiere, non solo per i soci della
Cooperativa. Eppure, malgrado tutti abbiano
apprezzato il progetto, non ho ricevuto manifestazioni di appoggio da nessuno, se si eccettua il CdZ ed il Partito Democratico con la sua
raccolta di firme. Mi sarei aspettato almeno
una telefonata di solidarietà dai commercianti, dalla Parrocchia, dalle altre istituzioni. Ma
si vede che i tempi sono cambiati…
Helen Papes
Estetica per donna
Via L. della Pila 61 - 20162 Milano
Cell. 392/4088243
Si riceve per appuntamento
Trattamenti corpo anticellulite • Dimagranti
e rilassanti • Pulizia viso indolore al collagene
Pedicure estetico/curativo • Depilazione definitiva
Ricostruzione unghie
Lun. Ven. 9.00 - 20.00 - Sabato 9.00 - 13.00
Restaurant
cafè
pizzeria
A pranzo e a cena
accettiamo tutti i tipi di ticket
Via Di Calboli 4 - Tel.
02.66100328
LA NOSTRA STORIA
a cura di Valeria Casarotti e Teresa Garofalo
Era all’Isola la tomba di Giuseppe Parini
In piazzale Lagosta la lapide che ricorda in latino che proprio lì si trovavano le spoglie del grande poeta.
AMMINISTRAZIONE
E GESTIONE DI BENI IMMOBILI
rag. Rodolfo di Bisceglie
Via Teano 10/1 - 20161 Milano
Tel. 02 6457942
쏶 Fax 02 66204711
e-mail: [email protected]
webpage = www.amministrazionedibisceglie.it
iscrizione A.N.A.C.I. - MI - N° 1036/711
hi nella nostra zona non si è recato almeC
no una volta al famoso “mercato di piazzale Lagosta”, dove fino a pochi mesi fa il martedì e il sabato un intero rione si riempiva di
profumi, di colori e delle grida dei venditori
che magnificavano la propria merce?
Con la nuova linea della metropolitana e la ristrutturazione di tutta l’Isola la piazza è destinata a diventare uno dei punti più vivaci e interessanti della nostra città ed è proprio difficile immaginare che solo un secolo fa era una
zona paludosa, posta al di là della Porta
Comasina, quindi al di fuori della città. E proprio per questo motivo la zona, alla fine del
‘700, era stata scelta come sede di un grande
cimitero, quello della Mojazza.
La regolamentazione sulle sepolture, emanata in Italia prima da Giuseppe II d’Austria e
poi da Napoleone nel 1806 con l’Editto di
Saint-Cloud, non solo vietava la sepoltura entro l’abitato ma anche la posa di lapidi con
stemmi e titoli gentilizi. Le tombe dovevano
essere tutte uguali e i nomi dei defunti scritti
solo sul muro di cinta e questo per motivi igienico sanitari e per un principio esasperato di
egualitarismo. In questo cimitero, dove erano
portati i corpi di ogni tipo di gente, soprattut-
to poveri, furono “gettati” in una fossa senza
nome alcuni tra i più illustri personaggi della
cultura milanese dell’epoca, tra cui Cesare
Beccaria, Melchiorre Gioia e Giuseppe Parini.
Che ne è stato del cimitero e soprattutto dove sono finite le ossa di questi insigni uomini? Furono cercate, ma inutilmente perché
confuse tra le altre, già nel 1866 per essere
trasportate nel prestigioso cimitero Monumentale appena edificato. Trenta anni dopo
la Mojazza fu chiusa.
Il terreno dell’antico cimitero divenne campo
di atletica dell’Unione sportiva milanese e nel
1925 l’area fu occupata da una piazza,l’ attuale piazza Lagosta, e da un grande caseggiato
popolare, l’attuale civico 1.
Del cimitero e dei defunti sembrava persa
ogni traccia, quasi anche la memoria. Eppure
oltre ai documenti ufficiali, all’interno dell’edificio di piazzale Lagosta 1 è rimasta una testimonianza concreta: un pezzo di muro di cinta
dell’antico camposanto e una lapide la cui
scritta in latino ricorda che proprio lì si trovavano le spoglie del poeta Parini.
Il signor Sergio Speranza, un vivace settantaduenne da sempre impegnato nel sociale e appassionato di storia, soprattutto di quella
GAZZINI TRASPORTI
di Gazzini Marco
dell’Isola, abita da lungo tempo in questo caseggiato e così ci racconta:“Tutti noi condomini siamo consapevoli del fatto che questo edificio poggia su un ex cimitero e ciò che resta
del suo muro di cinta è sempre stato tenuto
con cura. Ricordo che sul muro c’è sempre stata una lapide commemorativa. Tolta nel 1989
per i lavori di ristrutturazione del caseggiato,
la lapide è stata poi riposizionata dalle Belle
Arti un anno dopo su nostra specifica richiesta. Ricordare il luogo nel quale Parini fu sepolto è veramente il minimo che i milanesi
possono fare oggi per il grande poeta. Nel
2009 ricorrerà il 280° anniversario della nascita e contemporaneamente il 210° anno della morte di Giuseppe Parini. Mi auguro che
Milano voglia ricordare con un’adeguata commemorazione queste date.”
Sarebbe giusto in effetti che Milano riscattasse l’onta di una sepoltura anonima fra “plebei
tumuli” riservata al più grande poeta italiano
del ‘700, sepoltura che offese molti intellettuali del tempo e provocò la sdegnata protesta di
Ugo Foscolo che nei suoi “Sepolcri” definisce
Milano “lasciva allettatrice d’evirati cantori”
che irriconoscente “a lui non ombre pose tra le
sue mura …non pietra, non parola…”
tel. 039.882409
Porte blindate • Tapparelle di ogni tipo
Serramenti in alluminio e all/legno
Porte per interni • Zanzariere
Opere da fabbro • Cancelli in ferro
Produzione propria - Show-Room
Telefono 02 6431402 - Show-Room - Via Val Furva 4
Laboratorio via Ampère 2 - Paderno Dugnano
AUTONIGUARDA
AUTOVENDITA e ASSISTENZA
Trasporti, traslochi
smontaggio e rimontaggio mobili
Imballi professionali e massima serietà
Via Hermada 14 - 20162 Milano
Tel. Fax: 02.6431601 - Mob. 347.0867727 328.9514001
[email protected]
di V. e L. Paternò
Vasto parco vetture
usate garantite
Si eseguono revisioni auto
Aperti anche il sabato mattina
Via P. Rotta, 3 - 20162 Milano - Tel. (02) 6424037
www.autoniguarda.it – e-mail: [email protected]
COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA
ONA NOVE 5
OSPEDALE DI NIGUARDA
a cura di Giorgio Meliesi
“Niente antidolorifico, sono un anestesista obiettore”
Assistenza negata a una donna durante l’aborto
di Angela Grande
ABBIGLIAMENTO
Uomo - Donna
Ordine dei medici: “Inaudito”; medici cattolici: “Integralismo”; Cgil: “La Regione prenda provvedimenti”;
parlamentari Pd: “Il Ministero impedisca la violazione dei diritti sanciti dalla 194”.
l’8 luglio scorso, all’ospedale di NiÈ
guarda, nel reparto ostetricia. Mentre
viene sottoposta ad aborto terapeutico,
una donna ucraina di 30 anni è presa da
dolori fortissimi, causati dall’induzione
dell’aborto. Chiede allora un antidolorifico,
ma l’anestesista si rifiuta di somministrarglielo perché lui “è obiettore di coscienza”. Menomale che, informato del fatto, il primario Maurizio Bini si precipita in
camera operatoria e, dopo aver tranquillizzato il marito italiano della donna che vuole portarla in un altro ospedale, di persona
somministra della morfina alla paziente.
“Certo, non era compito mio fare quella
iniezione”, commenterà Bini. “Ma i medici
abortisti nel mio reparto sono talmente
pochi che mi capita spesso di fare da solo”.
Il giorno dopo il marito, mentre la moglie
è ancora ricoverata, denuncia il caso alla
Cgil che, definito il fatto “gravissimo”, chiede all’ospedale di aprire un’inchiesta e
all’Ordine dei medici di prendere posizione sulla singolare ”obiezione” dell’anestesista. Intanto Bini riunisce i propri medici,
19 in tutto di cui solo 5 praticano gli aborti (830 in un anno): “Ci siamo confrontati
per capire come è possibile che un medico
obiettore possa rifiutare un antidolorifico
a una donna sottoposta ad aborto terapeutico alla 21esima settimana. Io sono del-
l’idea che non lo possa fare. Però, di fronte a pareri discordanti, abbiamo deciso
di porre la questione al comitato etico
dell’ospedale”.
La direzione dell’ospedale di Niguarda
non può quindi che aprire un’inchiesta
ma precisa: “Nel nostro ospedale si applica la legga 194 senza porre ostacoli
burocratici o ideologici”.
Naturalmente i commenti e le prese di posizione sull’increscioso episodio di mancata assistenza da parte di un medico sono
numerosi. ”L’Ordine dei medici si deve
pronunciare sul tema dell’obiezione di coscienza che non può essere invocata in
questo caso, perché alleviare il dolore è un
preciso dovere dei medici”, dicono per la
Cgil Fulvia Colombini e Marzia Oggiano.
“Anche la Regione Lombardia deve definire un codice etico di comportamento che
tuteli i medici e le donne sul fronte della
194”. Ma la Regione non risponde.
L’Ordine dei medici di Milano non ha dubbi. “La trovo una cosa inudibile, “dice il vicepresidente Ugo Garbarini. “Convocheremo il medico anestesista”. Pure i medici
dell’Anmci, un’associazione cattolica con
cinquemila iscritti in tutta Italia, sono
molto precisi: “In questo caso l’obiezione di
coscienza non c’entra. Il dovere di quel medico era curare la donna e non l’ha fatto”.
E il presidente dell’associazione Giorgio
Lambertenghi aggiunge: “L’episodio è un
atto di integralismo che io non giustifico”.
L’associazione italiana degli anestesisti,
per bocca del professor Luciano Gattinoni
del Policlinico, chiama in causa anche
l’ospedale: “L’obiezione di coscienza è legittima, ma nel caso del Niguarda la struttura ha il dovere di organizzarsi per mettere
a disposizione della paziente personale
non obiettore”.
Anche a livello politico non mancano le
reazioni. “Far soffrire una paziente sottoposta ad aborto terapeutico è disumano”, si sfoga Carlo Monguzzi, consigliere
regionale verde. “Ed è insopportabile
che avvenga in un ospedale pubblico”.
Da parte loro Donatella Poretti e Marco
Perduca, parlamentari del Pd, presentano un’interrogazione al ministro del
Welfare Maurizio Sacconi: “Chiediamo
di sapere quali provvedimenti intenda
prendere per impedire la crescente violazione del diritto delle pazienti ad utilizzare i servizi previsti dalla legge 194
sull’interruzione di gravidanza. Niguarda non è infatti un caso isolato e le percentuali degli obiettori sono in aumento:
tra i ginecologi sono passate dal 58 al
69, tra gli anestesisti dal 45 al 50 e tra i
paramedici dal 38 al 42”.
Al reparto “cinque giorni” ricoveri più brevi
ma anche occasione per ridurre i posti letto
n reparto che apre dal lunedì al venerU
dì e chiude per il fine settimana, accogliendo i malati per i cinque giorni feriali
della settimana. Sta per decollare
all’Ospedale di Niguarda e si tratta di
un’operazione che finora è stata praticata
nei centri privati. “Sarà un reparto con
venti letti destinato a interventi di lieve
entità”, spiega Pasquale Cannatelli, direttore dell’ospedale. “Si faranno operazioni
di radioterapia interventistica, di chirurgia vascolare, colecisti, ernie e speciali terapie del dolore”. Sul “reparto cinque giorni”, che consente ricoveri brevi ma occupa
meno infermieri, ci sono problemi con il sidacato. “Questo servizio deve essere un
20125 MILANO - Via Pianell 47
Telefono 02.64.25.857
LA PIÙ GRANDE ESPOSIZIONE
DI
FALSI D’AUTORE
E QUADRI ORIGINALI DI AUTORI MODERNI
Van Gogh
Monet - Klint
Caravaggio
Bruegel - Renoir
Fiamminghi
INGRESSO LIBERO
APERTO TUTTI
I GIORNI COMPRESO
SABATO DOMENICA
E FESTIVI
Orari: dalle 10 alle 13
dalle 14,30 alle 20
Galleria Maria Sidoli
Ritratti e dipinti
su commissione
Via Trescore 3 (P.le Istria)
MM 3 (Zara) - Milano - Tel. 330/336890
www.mariasidoli.it
più offerto ai pazienti,”, spiega Celestino
De Brasi, coordinatore delle rappresentanze sindacali. “Invece qui si riducono i
letti dei reparti tradizionali, anche del
Pizzamiglio, specializzato in trapianti.
In totale si scende da 60 a 40 letti, con
una perdità di produttività secca per
l’ospedale”.
P.za Belloveso 2 - Milano - Tel. 02/6472651
Per la carta dei diritti dei bambini in ospedale
i volontari in piazza il 27 settembre
Valeria Malvicini
Abio, associazione di volontariato che si
L’
occupa della tutela dei bambini in ospedale,collaborando con un gruppo di medici,ha
formulato una carta dei diritti dei bambini in
ospedale. E per farla approvare i volontari
scenderanno in piazza il 27 settembre.
Il trauma della degenza ospedaliera si riduce
infatti se al bambino o all’adolescente si garantiscono alcuni diritti.Alcuni di questi sembrano ormai scontati, come quello di avere al
proprio fianco un genitore o una persona di fiducia durante la degenza ospedaliera. Ma
non c’è solo questo, c’è il diritto di essere ricoverati in un reparto di pediatria, insieme ad
altri ragazzi, il diritto di avere uno spazio per
i giochi per i più piccoli, quello di avere un’assistenza medica adeguata, ma anche psicologica, scolastica e culturale: molti infatti sono i
bambini stranieri ricoverati e al disagio si aggiunge disagio, senza un opportuno supporto.
La carta dei diritti del bambini in ospedale è
uno strumento in mano a genitori e medici
per rendere più accettabile la degenza ospedaliera ai piccoli pazienti. Eccola nel dettaglio:
1. I bambini e gli adolescenti hanno diritto ad
avere sempre la migliore qualità delle cure.
Possibilmente a domicilio o in ambulatorio e,
qualora non esistessero alternative valide, in
ospedale. A tale fine deve essere garantita loro una assistenza globale attraverso la costruzione di una rete organizzativa che integri
ospedale e servizi territoriali, con il coinvolgimento dei pediatri di famiglia.
2. I bambini e gli adolescenti hanno il diritto
di avere accanto a loro in ogni momento (giorno, notte, esecuzione di esami, anestesia, risveglio, terapia intensiva) i genitori o un loro
sostituto adeguato al compito e a loro gradito
(nonni, fratelli, persona amica, volontari…),
senza alcuna limitazione di tempo o di orario.
3. L’ospedale deve offrire facilitazioni (letto,
bagno, spazio per effetti personali, pasti a
prezzo convenzionato) ai genitori dei bambini
e adolescenti ricoverati e deve aiutarli e incoraggiarli - se ciò è compatibile con le loro esigenze familiari - a restare in ospedale. Inoltre,
perché possano adeguatamente prendersi cura del loro figlio, i genitori devono essere informati sulla diagnosi,sull’organizzazione del reparto e sui percorsi terapeutici in atto.
4. I bambini e gli adolescenti hanno diritto ad
essere ricoverati in reparti pediatrici - e mai in
reparti per adulti - possibilmente aggregati
per fasce d’età omogenee affinché si possano
tenere in debita considerazione le differenti
esigenze di un bambino o di un adolescente.
Non deve essere posto un limite all’età dei visitatori, compatibilmente con il rispetto delle
esigenze degli altri bambini e adolescenti ricoverati e alle necessità assistenziali del bambino o adolescente stesso.
5.Ai bambini e agli adolescenti deve essere assicurata la continuità dell’assistenza pediatrica da parte dell’équipe multidisciplinare ospedaliera 24 ore su 24 sia nei reparti di degenza
sia in pronto soccorso.
6. I bambini e gli adolescenti hanno diritto ad
avere a loro disposizione figure specializzate
(pediatri, infermieri pediatrici, psicologi, mediatori culturali, assistenti sociali, volontari)
in grado di creare una rete assistenziale che
risponda alle necessità fisiche, emotive e psichiche loro e della loro famiglia.
7. I bambini e gli adolescenti devono avere
quotidianamente possibilità di gioco, ricreazione e studio - adatte alla loro età, sesso, cultura e condizioni di salute - in ambiente adeguatamente strutturato ed arredato e devono
essere assistiti da personale specializzato.
8. I bambini e gli adolescenti devono essere
trattati con tatto e comprensione e la loro intimità deve essere rispettata in ogni momento. A bambini e adolescenti devono essere garantiti il diritto alla privacy e la protezione
dall’esposizione fisica e da situazioni umilianti, in relazione all’età, alla cultura e al credo
religioso loro e della loro famiglia.
9. I bambini e gli adolescenti - e i loro genitori
- hanno diritto ad essere informati riguardo la
diagnosi e coinvolti nelle decisioni sulle terapie. Le informazioni, specie quando riguardano indagini diagnostiche invasive, devono essere date quando possibile in presenza di un
genitore e in modo adeguato alla loro età, capacità di comprensione e sensibilità.
10. Nell’attività diagnostica e terapeutica devono essere sempre adottate tutte le pratiche
che riducono il dolore e lo stress psicofisico dei
malati e la sofferenza della loro famiglia.
Gli occhiali
ti sono un
peso?
Prova le lenti
a contatto
giornaliere,
quindicinali,
toriche
mensili
Bus 40-42-44-51-83
TURCHETTI
s.r.l.
L’esperienza nel settore dal 1964
• IMPIANTI RISCALDAMENTO • IDRO-SANITARI
• MANUTENZIONI - RIPARAZIONI
• REVISIONE SCALDABAGNI
• IMPIANTI CONDIZIONAMENTO
• CERTIFICAZIONE LEGGE 46/90
• RISTRUTTURAZIONI TOTALI • BAGNI E CUCINE
MILANO - Via Val di Ledro, 23
Tel. 02/64.38.691 - Fax 02 6433231
Bus 44-51
HOTEL GALA
Viale Zara, 89
20159 Milano
PARCHEGGIO
GRATUITO
Tel. 02.66800891
Fax 02.66800463
Email: [email protected]
ONA NOVE 6
LABORATORIO PROTESI DENTALI
RIPARAZIONI E LAVORI URGENTI
RITIRO E CONSEGNA A DOMICILIO
VIA VAL MAIRA N° 6 - 20162 MI
CELL. 338/5839630
TEL. 02/39432664
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
PERIFERIE
I giornali di zona e l’informazione
Qual’è l’informazione sulle periferie? L’informazione è adeguata?
La Consulta Periferie Milano (Cpm) promuove la 2ª Convenzione
sul tema “Le Periferie e l’Informazione”. Un’occasione
di incontro tra operatori della comunicazione e chi lavora sul territorio.
dal 1954
Walter Cherubini
(Portavoce della Consulta delle Periferie di Milano)
L
a scorsa primavera ci sono state alcune interessanti iniziative che hanno posto l’attenzione sui Giornali di Zona che vengono pubblicati nella nostra città.
In primo luogo due Convegni: il primo, “I
Giornali di Zona. Quale ruolo e quale futuro?”,
promosso lo scorso 18 aprile da Milanosud
(Giornale di Zona 5) in occasione del suo decennale di pubblicazione; il secondo, “Le Periferie ed il
ruolo dei Giornali di Zona”, promosso a Palazzo
Marino lo scorso 17 maggio dalla Consulta
Periferie Milano (Cpm) col patrocinio dalla
Presidenza del Consiglio comunale di Milano.
Poi, su “New Tabloid” n.3/2008 (periodico dei
Consiglio dell’Ordine dei giornalisti della
Lombardia) è apparsa l’interessante inchiesta
“Milano e i giornali di quartiere”, condotta da
Piero Pantucci. Proprio l’inchiesta mostra una
sorta di vocazione zonale di tali pubblicazioni,
evidenziata anche dai nomi delle testate, rispondenti sia alla precedente articolazione del
Decentramento (quando i Consigli di Zona erano 20), che all’attuale (i Consigli di Zona sono 9).
Ma, ricordiamole queste pubblicazioni: “ABC”
(Zona 9), “Dai nostri Quartieri” (Zona 3), “Il diciotto” (Zona 7), “Il Mirino” (Zona 4-8), Il “Rile”
(Zona 7), “La Conca” (Zona 5), “La Voce di Zona
3” (Zona 3), “La Zona Milano” (Zone 3-4-6-7-8),
“Martesanadue” (Zona 2), “Milano 19” (Zona 8),
“Milanosette” (Zona 9), “Milanosud” (Zona 5),
“Quattro” (Zona 4), “Zona Nove” (Zona 9).
Peraltro, l’inchiesta ha evidenziato “una prima
osservazione obbligata”: la completa assenza di
Giornali nella Zona 1 (il centro cittadino di
Milano). Ciò, forse, perché i Giornali di Zona “nascono perlopiù da associazioni territoriali, cooperative, gruppi di volontariato che cercano di colmare il vuoto informativo che i grandi media
non possono colmare, che cercano di avvicinare
le periferie al centro”.
Ma esiste una informazione per le Periferie?
Fatta eccezione per i Giornali di Zona, si ha invece la sensazione che, nei fatti, le Periferie siano oggetto di notizia solo quando scoppia qualche emergenza, sociale o ambientale che sia.
Invece, rimane sostanzialmente inesplorata tutta quella ricca realtà associativa che è ben presente nelle Periferie di Milano e che costituisce
un baluardo nei confronti della frammentazione
sociale e della desertificazione urbana. Un
esempio? Dopo il Convegno organizzativo dell’Associazionismo culturale “periferico” sul tema
“Milano, la Cultura, le Periferie”, promosso dalla Cpm lo scorso 18 aprile, è apparsa chiara
una cosa: nelle periferie sono attive circa 100
associazioni culturali che ogni anno promuovono circa 1.000 iniziative, che raccolgono circa
100.000 presenze. Eppure, questo fatto è sostanzialmente sconosciuto, soprattutto agli
operatori dell’informazione. Così, poiché ciò che
non si conosce è come se non esistesse, non viene neppure considerato.
Proprio per colmare questa distanza, la Cpm, col
patrocinio della Presidenza del Consiglio comunale di Milano, promuove la 2ª Convenzione cittadina delle Periferie, che si terrà Martedì 30
settembre. Il tema sarà “Le Periferie e l’Informazione” e costituirà un’occasione di incontro
tra gli operatori della comunicazione e chi opera nelle periferie della nostra città. Tra gli altri, saranno presenti Manfredi Palmeri (presidente del Consiglio comunale di Milano),
Giangiacomo Schiavi (giornalista Corriere della Sera), padre Eugenio Brambilla (responsabile Caritas Milano città). Per ulteriori dettagli
vedi il sito www.periferiemilano.it.
VECC MA BON
La tradizionale cortesia e un vasto assortimento
di valigeria e pelletteria delle migliori marche
Cappelli uomo-donna
Pellicceria e Abbigliamento
Moda e in Pelle
CUSTODIA - PULITURE - PERMUTE
RIMESSE A MODELLO PELLICCE
RIPARAZIONI IN GENERE
Possibilità di finanziamenti
a tasso zero* *tan 0 taeg 0
www.pelletteriamorosini.it
I corsi dell’Università della terza età
Silvia Benna Rolandi
a terza età non è un inevitabile declino:
“L
può essere un punto di partenza per fare
nuove esperienze e arricchire la vita e la mente”,
dice convinto Lorenzo Verri, che incontro al centro Girola di zona 9. Qui ha sede, in luminosi locali ampliati e rinnovati, l’Università della terza
età, nata dalla collaborazione di Auser Insieme
Milano con la fondazione Don Gnocchi. L’Auser,
una benemerita associazione di volontariato, organizza alcuni corsi.
“Noi della Don Gnocchi ne organizziamo altri”,
precisa Verri. “Inoltre mettiamo a disposizione i
locali per le lezioni e la
palestra per la ginnastica dolce, lo yoga e il
tai chi chuan, una ginnastica cinese lenta,
adatta agli anziani e
preziosa per l’equilibrio interiore. Per frequentare basta dare
nome e cognome. L’iscrizione ai corsi è
gratuita, mentre la
spesa per la ginnastica è minima: 45 euro a
trimestre per il tai chi
e 20 al mese per lo yoga. Abbiamo un contributo economico del Consiglio di zona 9 e della
Società edificatrice di Niguarda per pagare i docenti. È chiaro che si frequentano i nostri corsi
non per laurearsi, ma per arricchire il “tempo ritrovato” della terza età con un percorso di cultura per tutti. Infatti non escludiamo chi ha meno
di 65 anni: a volte i nostri iscritti arrivano con
mogli o amici più giovani. Oggi poi un sessantacinquenne può avere davanti ancora vent’anni
di vita e oltre, non è un tipo da panchina. E so-
prattutto non è una persona che “non deve dare
fastidio”, come qualcuno si ostina a credere: l’anziano ha ancora tanto da dare”. Non per nulla la
rivista della Fondazione Don Gnocchi si chiama
Vecc ma Bon e sottolinea in copertina che “non è
mai troppo tardi”.
Finora si sono iscritte all’università della terza
età 170 persone. Ovviamente ognuno sceglierà i
corsi che gli interessano. Spaziando tra scienza
e storia, il programma culturale del centro non
tratterà temi polverosi, ma l’attualità dei paesi
in via di sviluppo, l’immigrazione, l’ecologia collegata alla vita quotidiana dell’anziano, i
cambiamenti in atto
non solo in Italia ma
nel resto del mondo.
L’inaugurazione dei
corsi si terrà mercoledì 29 ottobre, alle
15,30, in via Girola
30. Il primo argomento è impegnativo: Il
segreto della vita, che
in quattro tappe, il 411-18 e 25 novembre,
tratterà la biologia
molecolare da Darwin a oggi, spiegata da
esperti del museo della Scienza e della
Tecnologia di Milano. Secondo argomento previsto, per l’1 e il 9 dicembre, Famiglie nobili - i
Borromei, due lezioni di Cristina Silvera sull’impronta lasciata nella città di Milano da
Federico e Carlo Borromeo, completate da visite guidate al Duomo di Milano in occasione dell’esposizione dei quadroni di San Carlo.
Per informazioni e iscrizioni si può telefonare
dalle ore 9 alle 12 al n. 0264224600.
A scuola di musica con Alex Schiavi
ipartono i corsi musicali, diretti dal maestro
R
Alex Schiavi,presso l’Associazione culturale “La
Casa di Alex”, sita in via Moncalieri, 5. Sono difatti
aperte le iscrizioni per i seguenti corsi: Chitarra acustica (aperto a tutti, bambini, giovani ed adulti e
pensionati; Chitarra elettrica (per giovani e adulti);
Basso elettrico (per giovani ed adulti); Pianoforte
(aperto per bambini, giovani, adulti). I corsi si terranno in orari pomeridiani nei giorni di mercoledì e
di venerdì. Lezioni individuali ed anche di piccoli
gruppi. Sono previste anche lezioni il sabato mattina. Chitarre ed altri strumenti sono a disposizione
dei principianti. Didattica moderna e di facile apprendimento per tutti.
In particolare viene aperto un corso propedeutico
musicale dedicato ai bambini dai 4 anni e sino ai
6: “Giocomusica” e “Musicabimbo”, un avvicinamento al mondo dei suoni per bambini e bambine. Corso musicale per diversamente abili, in orari pomeridiani.
Per contatto ed informazioni: Maestro Alex Schiavi,
viale Suzzani 1, Telefoni 339-41.58.942; 33887.60.289; e-mail [email protected];
sito: www. scuoladimusicamilano.eu.
GRANDI SCONTI FINO AL 50%
PER RINNOVO LOCALI
COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA
ONA NOVE 7
SERVIZI RICREATIVI
a cura di Diana Roca
Dopo una bella estate, da settembre piscine più care
estate si colora per te”. Con
“L’
questo slogan, il Comune di
Milano ha aperto ai cittadini la stagione estiva con quasi 400 appuntamenti, programmati dal 16 giugno al 30
agosto, per far vivere l’estate a Milano
con entusiasmo, passione e vivacità.
“Pronti, Estate, Via!”. È così che, da
parte sua, Milano Sport - gestore delle
piscine comunali - ha lanciato le proprie iniziative per farci gustare meglio
l’estate (vedi articolo piscine sul numero di luglio). La realtà autunnale di
Milano Sport è però come minimo contraddittoria.
Da una parte ci sono nuove iniziative
positive. La nostra zona mette a disposizione tre importanti centri sportivi
aperti tutto l’anno: Murat, Iseo,
Suzzani. E quest’ultimo, per quanto riguarda le attività di vasca (piscina),
ha introdotto due novità a tariffa promozionale: Palestra in Piscina, che
comprende Acquafitness, Hydrobike,
Tapis Roulant, parallele, in un circuito
di un’ora; e Cuccioli in Acqua, riservata ai bimbi dai 2 ai 4 anni.
Dall’altra però c’è una preoccupante
tendenza all’aumento dei prezzi. Già a
luglio erano state sospese le tariffe
agevolate consistenti in 11 ingressi a
40 euro. Ora però, dall’inizio di settembre, scompare l’abbonamento annuale e il relativo risparmio: addio ai
280 euro fissi per l’accesso libero alla
vasca per tutto l’anno. Al suo posto
Milano Sport ha introdotto un abbonamento mensile, che però costa 45 euro
e che, moltiplicato per dodici mesi, fa
540 euro: praticamente il doppio dell’abbonamento annuale! Milano Sport
si difende dicendo che con l’abbona-
mento mensile ora si entra tutti i giorni e non solo 11, ma tant’è! L’aumento
coglie di sorpresa persino Terzi, l’assessore comunale allo sport che non ne
è stato informato.
Non solo. Anche i corsi invernali costeranno di più: 265 euro invece dei 181
dell’anno scorso. E contemporaneamente aumentano le difficoltà per accedere agli sconti per gli ultrasessantenni: bisogna presentare una richiesta scritta corredata da un documento
che certifichi un reddito combatibile
con le riduzioni.
Per informazioni sulle attività organizzate da Milano Sport, richiedete
presso la segreteria dei centri Murat,
Iseo e Suzzani l’opuscolo dei corsi
2008\2009; oppure collegatevi al sito
www.milanosport.it.
di Paolo Cremonese
Specializzata in modifiche di armadi e cucine
Mobili su misura - Riparazioni in genere
MILANO - In fondo a via Pallanza - Arcata 2
Tel. ab. 02/680.708
Cell. lab. 335/62.43.192 - 333/1713081
Tram 2-11-4
A ferragosto fallito l’accordo tra Comune e commercianti
A
nche quest’anno Milano, la “città
dell’Expo”, è rimasta chiusa ai residenti e ai turisti.
Il Comune aveva pubblicato un opuscolo in cui si indicavano i 670 esercizi di prima necessità (supermercati,
bar, ristoranti, panifici, elettricisti,
fabbri, dentisti, veterinari...) che avevano accettato di rimanere aperti a
ferragosto. Ebbene, di questi solo due
su tre hanno rispettato la parola data,
uno su tre invece è rimasto chiuso. Il
14 agosto ha mantenuto la promessa
di apertura il 72 per cento, mentre nel
week end solo il 66 per cento. Un miracolo trovare un panificio aperto a
Ripamonti, Ticinese, Baggio e San
Siro, le maglie nere della serrata. In
zona 9 - da Porta Nuova, a Niguarda,
alla Bovisa - è andata un po’ meglio,
si fa per dire: il 14 l’81 per cento di negozi aperti (36 invece di 44) e il week
end il 72 per cento (32 invece di 44).
Da considerare che la zona 9 era anche quella in cui i negozi impegnati a
rimanere aperti erano in numero minimo rispetto alle altre zone.
I bisogni dei cani e quelli della gente
ne
zio va
Lei protuita
d ra
g
Scuola di arti marziali
…e non solo…
JUDO - KARATE - AIKIDO - JU JITSU
STRETCHING - SHIATSU
GINNASTICA - AEROBICA - FITNESS
Via Pianell, 22 (ang. viale Sarca) - 20126 Milano
- Tel. 02 6434474
C.O.N.I.
F.L.P.J.K.
F.I.K.T.A.
A.I.C.S.
Monica Landro
crivere di cacca è come scrivere di sesso: fa ridere i più
S
giovani, disgusta i benpensanti bacchettoni e fa riflettere chi ha ancora senso civico. La cacca di cui parlo, infatti, è quella dei cani che il linguaggio burocratico definisce “deiezioni canine”.
Ovunque vai, sembra che un cane ci sia già stato. E che
abbia voluto lasciare un segno della sua presenza sulla
terra. Si suppone che il cane fosse accompagnato da un
bipede consapevole della natura di quella passeggiata,
poco spirituale e molto terrena. A difesa del pedone che
avanza tra gli escrementi al rallentatore in punta di piedi come la Pantera Rosa interviene sempre più spesso
una fantasiosa e sensibile amministrazione comunale che
inventa a ogni piè sospinto - sospinto con cautela, però nuovi modi per colpevolizzare il padrone. E così è tutto un
fiorire di decreti, ammende, azioni preventive, ammonizioni e pubblicità progresso. A spanne si possono distinguere due filosofie: preventiva e punitiva. La prima è volta a confinare il cane in luoghi in cui il suo impatto sul
pubblico è limitato (dicesi aree attrezzate), la seconda a
costringere con ogni mezzo il proprietario a disporre dell’oggetto del reato.
Ormai ogni area verde che si rispetti ospita al suo interno un recinto per cani, una specie di parco giochi per
quattro zampe dove Fido può incontrare amici e sgranchirsi un po’ le zampe.
In quanto a fare i suoi bisogni, però, dipende molto dalla
distanza tra casa e parco, ecco allora l'obbligo per il proprietario di munirsi di sacchetti o analoghi materiali
idonei alla rimozione. In alcuni centri esistono anche distributori di palette, talvolta gratuiti, più spesso a pagamento, quasi sempre inesorabilmente vuoti. Senza dimenticare una cartellonistica un po’ naïf - con tanto di illustrazioni - che ricorda l’ammontare della sanzione per
chi si fa cogliere in “flagranza” di reato o comunque
sprovvisto di paletta.
Funzionano questi deterrenti? I risultati sono sotto le
scarpe di tutti. Sì, perché si ha un bel da insistere sul dovere civico, le regole della buona convivenza, il senso di
responsabilità e di decoro, l'amore per la propria città.
Girato l'angolo, è il caso di dirlo, appare spesso un campo minato che ci fa saltellare più che se fosse il gioco dei
numeri disegnato a terra coi gessetti…salvo che un termine il gioco dei numeri disegnato a terra lo ha, la cacca dei
cani no! A dire poi il vero capita durante il giorno di incontrare padroni di cani che raccogliendo il bisognino del
loro migliore amico a quattro zampe si guardano attorno
sfidando lo sguardo altrui quasi a dire “visto che la pulisco e non la abbandono a terra?”, eppure i marciapiedi
ne sono fin troppo pieni e allora mi domando se certi padroni di cani attendano il buio delle tenebre per fregarsene delle più elementari regole di etica civile e lasciare lì
la cacca del loro cane!
Il problema sembra irrisolvibile, poi però vai in Svizzera
e i marciapiedi sono tutti lindi. Sono forse autopulenti?
No: viene ripulito il portafoglio del trasgressore. È la certezza della pena a rendere il padrone del cane un servizievole amico nel momento del bisogno. Il tutto presuppone la presenza sul territorio di inflessibili dogwatch pronti a entrare in azione sul più bello, ma in questo il nostro
belpaese è carente!
Ma esiste una soluzione “italiana”? Navigando in internet ho trovato un probabile deterrente: sul sito web
www.dogdoo.com viene concessa la possibilità di mandare per posta una cacca ai padroni dei cani che sporcano
la strada. Chissà se qualcuno, ricevendo a casa la loro
cacca, non rifletta sul fatto che anche fuori c’è una casa:
la casa di tutti.
Morte, arido fiume.../Tu non attendi nulla/se non la parola tramutata in ricordi/che sgorgherà dal fondo dei nostri cuori…/In un silenzio perfetto,/su steli di vita narrata,/i ricordi di Dolce Aquilino/mi ritornano a galla/come macchie d’olio/con la loro patina gialla.
è morto Aquilino Dolce
personaggio niguardese di cui andar fieri. Ex presidente dell’Anpi, collaboratore sociale fino alla fine. Soldato senza divisa
di un’antica guerra combattuta per la pace. Partigiano nel cuore e nell’anima, combattente della Resistenza in difesa della libertà.
Vive condoglianze dalla Redazione
Per la vostra
PUBBLICITÀ
su questo giornale
TELEFONATE
a Franco Tironi
tel. 02/6423561
fax 02/66107983
Cell. 347/9507398
Quadrifoglio
Pizzeria
con forno
a legna
anche da asportare
Via Ornato 47
Tel. 02 6438639
al mercoledì riposiamo
Studio tributarista e Amministrazione del personale
• Consulenza alle società - Ditte individuali e Professionisti
• Tenuta contabilità • Dichiarazione dei redditi
• Elaborazione buste paga e contributi • Consulenza del lavoro
Viale Suzzani 19 - Tel. 02.6436209 - Fax 02.66103697
E-mail: [email protected] - Sito: www.digiessesas.it
ONA NOVE 8
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
ONA NOVE
VITA E CULTURA
La vignetta di Giovanni Beduschi
24 settembre: Giornata internazionale senz’auto
GLI APPUNTAMENTI DEL MESE
Il MiTo degli Arcimboldi
a cura di Grazia Morelli
Simona Fais
Chi intenda far pubblicare proprie iniziative in questa rubrica dovrà farne pervenire notizia entro il 20 del mese precedente l’uscita del giornale.
● GIOVEDÌ 11 SETTEMBRE
● SABATO 20 SETTEMBRE
Bresso
Via Ariosto, via
Campestre,
via Giovanni XXIII
Tel. 0261455297
Nell’ambito del Fly Festival, Davide Van de
Sfroos e la sua musica in dialetto tremezzino.
La Scighera
Via Candiani 131
Presentazione dei Corsi di canto popolare. Le
lezioni inizieranno il 23/9.
● VENERDÌ 12 SETTEMBRE
Bresso
Via Ariosto, via
Campestre,
via Giovanni XXIII
Tel. 0261455297
Nell’ambito del Fly Festival, Serata dal
titolo Art.1001: il rock va suonato al volume che serve, con i Rio, Nucleo,
Greenwich e i Neri per Caso.
Sassetti Cultura
Via Volturno 3
Tel. 0269002988
Triennale Bovisa
Via Lambruschini 31
Tel. 02724341
Alle 21, nell’ambito del MiTo, Concerto per
musica, parole e immagini Book of Longing,
di P. Glass.
Alle 18, apertura della mostra Cefeidi. Ore
19, animazione per bambini. Ore 20.30, buffet. Alle 21.30, Orlando furioso, frammenti
dello spettacolo G. Lamanna.
Alle 17, il Coordinamento di zona 9 dell’Anpi
organizza la conferenza L’Informazione sulla
Costituzione.
Alle 17, Segni - performance pittorico-musicale per orchestra di bambini pittori, musiche
di G. Crumb, con G. Amadori e A. Ballista.
● DOMENICA 21 SETTEMBRE
● SABATO 13 SETTEMBRE
Bresso
Via Ariosto, via
Campestre,
via Giovanni XXIII
Tel. 0261455297
Art Action
Via Dante 15/A
Bresso
Teatro degli
Arcimboldi
Via dell’Innovazione 1
Argomm Teatro
Via G. Imperatore 40
Tel. 026437001
Nell’ambito del Fly Festival, Db Night - serata dance.
Argomm Teatro
Via G. Imperatore 40
Tel. 026437001
Alle 16, scultura estemporanea di E. Negri.
Alle 19.30, Teatro danza con S. Perez. Alle
20.30, buffet. Alle 21,30, teatro dell’assurdo.
● LUNEDÌ 22 SETTEMBRE
Alle 18.30, inaugurazione della Mostra collettiva di pittura contemporanea: P. Avanzi, R.
N. Chiesa, A, Leroy, M. Lombardo, A.
Patriarca, C. Ritzow. Fino al 25/9. Orario 1820; chiuso domenica e festivi.
Alle 21, nell’ambito del MiTo, Concerto di
Teatro degli
W. A. Mozart, L. v. Beethoven, E. Elgar, con
Arcimboldi
Via dell’Innovazione 1 la London Symphony Orchestra diretta da
C. Davis.
Tel. 899500022
Università Bicocca
Aula Magna
Hangar Bicocca
Via Chiese
Multiplex Sky Line
Centro Sarca
Alle 17, nell’ambito del MiTo, Omaggio a
Gerard Grisey, con l’Ensemble Risognanze,
diretto da T. Ceccherini.
Alle 21, nell’ambito dello MiTo, Concerto di
musiche di Agostini, Cendo, Maresz, Alien
Production, Vassena, Verrando.
Festival internazione del cortometraggio I’ve
Seen Films. Fino al 26/9.
● MARTEDÌ 16 SETTEMBRE
● MARTEDÌ 23 SETTEMBRE
Alle 21,nell’ambito del MiTo,Concerto di muTeatro degli
siche di S. Prokofiev con la London
Arcimboldi
Via dell’Innovazione 1 Symphony Orchestra, diretta da V. Gergiev.
Spazio Mil
Sesto San Giovanni
● MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE
● MERCOLEDÌ 24 SETTEMBRE
La Scighera
Via Candiani 131
La Scighera
Via Candiani 131
Alle 19,per la serie Librinviaggio,Incontro su
Lolita, di Nabokov.
● GIOVEDÌ 18 SETTEMBRE
Sassetti Cultura
Via Volturno 3
Tel. 0269002988
Alle 18.30, mostra Doie Parole, opere di M. L.
Alesina,musiche di A.Nardi.Fino al 28/9.Orari:
15.30-18.30, tutti i giorni, festivi compresi.
● VENERDÌ 19 SETTEMBRE
La Scighera
Via Candiani 131
Argomm Teatro
Via G. Imperatore 40
Tel. 026437001
Per la serie Scighera Jazz, Paolo Tomelleri in
concerto.
Alle 19, inaugurazione della mostra Cefeidi e
animazione per bambini con i Burattini di
Marta Castelli. Alle 22.30, buffet. Alle 21.30,
F. Orlando in Errose ‘du Uerrier.
Alle 17, Sentieri selvaggi, concerto diretto da C. Boccadoro.
Per “Scelti nei cassetti”, Incontro con E.
Rollier, P. Bortolussi e V. Perin per avviare
una mostra fotografica sul quartiere.
Teatro degli
Alle 21, nell’ambito del MiTo, interpretazione
Arcimboldi
musicale de Il Cantico dei cantici, di J. Zorn,
Via dell’Innovazione 1 con L. Reed e L. Anderson.
● SABATO 27 SETTEMBRE
La Scighera
Via Candiani 131
Alle 21.30, presentazione e proiezione del
Manhattan Short Film Festival.
● GIOVEDÌ 2 OTTOBRE
Sassetti Cultura
Via Volturno 3
Tel. 0269002988
Alle 18.30, inaugurazione della Mostra collettiva Mistart. Fino al 12/10. Orari: 15.3018.30, tutti i giorni, festivi compresi.
Università Bicocca: a ottobre l’assegnazione
del premio internazionale di poesia Streghetta
Silvia Benna Rolandi
più importante premio di poesia lombardo è nato nel
Irel1972
su un terrazzo: 320 mq di vento e di profumo di masotto il cielo di Noli. L’ospitale padrona di casa, Serena
Siniscalco, ascoltava con gli amici un disco di poesia. Una signora, sull’onda dell’ultima rima, fece un commento ottimista: “Siamo tutti capaci di poetare”. È vero, non è vero? Ed
ecco la proposta di Serena: “Veniamo qui tutti gli anni, il
giorno di San Lorenzo, e ognuno porti le sue poesie!”.
La proposta non cadde nel vuoto: nel 1973 approdarono a
Noli 20 poesie, poi gli amici portarono altri amici e sette anni dopo 150 ospiti affollavano il terrazzo. Il figlio ingegnere
di Serena aveva disposto luci scenografiche, la chiesa aveva
offerto la passatoia degli sposi per la sfilata della figlia indossatrice, un amico medico, al centro, leggeva la poesie con
voce suadente. Un evento. Che attirò l’attenzione preoccupata della polizia locale: il terrazzo rischiava di crollare. Fine
dello spettacolo. Serena non è il tipo che si arrende. Andò all’azienda turistica di Noli a protestare e ottenne, udite udite, di portare le sua poesie sull’antica piazza di Noli. Un bellissimo anfiteatro dove trecento persone lavoravano accanto
a Serena per fare dello Streghetta un importante evento cultural-mondano. Sul palco c’erano ragazze in costume, molti
spettatori erano in abito da sera.
Il Comune, riconoscendo il prestigio del premio, nel corso de-
gli anni sponsorizzò la partecipazione di attori come Vittorio
Gassman e Ugo Pagliai per leggere le poesie. E insignì la
creatrice con una prestigiosa onorificenza locale: il Gran
Collare dell’Ordine dei Capi di Casa. Ma l’afflusso turistico
di ferragosto riempiva alberghi e ristoranti. Serena si era ridotta a ospitare anche quattordici persone in casa sua.
Così trasferì il premio a Milano, dove Comune, Regione e
Provincia decisero di patrocinarlo, ma non di sponsorizzarlo.
Niente soldi: lo Streghetta fa cultura per la cultura.
Un’eccezione rispetto all’affollato mondo dei premi a pagamento. I sette giudici, tutti illustri professori universitari, lavorano gratis. E non paga, né ha bisogno di invito, chi desidera assistere alla lettura e alla premiazione delle 30 poesie
finaliste, nella prestigiosa sede dell’Università degli Studi di
Milano-Bicocca.
Quest’anno avrà luogo venerdì 24 ottobre, alle ore 16, nell’aula 4 dell’edificio U6. È prevista una grande affluenza
perché il premio, giunto trionfalmente alla trentottesima
edizione, è sempre più conosciuto e amato, non solo dagli
specialisti. Come scrive l’illustre critico Gros-Pietro, che
dedica molta attenzione all’opera di Serena, la poesia. Per
chi la fa e per chi la ascolta, “è proiezione di sé al di là dei
confini temporali”. Non omnis moriar (non morirò completamente), scriveva Orazio.
ono sette i concerti della seconda edizione del festival MiTo che il
S
Teatro degli Arcimboldi ospiterà dal 3 al 24 settembre. Questo
Festival Internazionale della Musica, che si svolge in contemporanea a
Torino e Milano, spazia dal jazz alla musica classica, al rock, con incontri, film e maratone musicali nei luoghi caratteristici delle due città per
una grande festa con più di 230 eventi.
La prima data, quella del 3 settembre, nel nostro teatro di zona, è stata dedicata alla Cleveland Orchestra per la prima volta a Milano diretta da Franz Welser-Möst con Kim Kashkashian alla viola, mentre
Zubin Mehta è tornato al Festival MiTo venerdì 5 settembre alla guida della sua Orchestra: il Maggio Musicale Fiorentino, con un programma dedicato a due dei più importanti autori della musica tedesca
dell’Ottocento: Ludwig van Beethoven e Richard Wagner.
Il 10 la scena è stata tutta per Antony and the Johnsons su un palco
per la prima volta in Europa: il concerto è stato un’anticipazione del
nuovo album per una delle voci più belle del panorama mondiale. La
London Symphony Orchestra avrà, invece, a propria disposizione due
intere serate: il 13 con Sir Colin Davis con Paul Lewis al pianoforte per
Mozart, Beethoven, Elgar e il 16 con Valerij Gergiev e Vadim Repin al
violino per Sergej Prokof’ev.
Grande attesa, per il 20, anche per “Book of Longing”, il nuovo lavoro
di Philip Glass, un concerto per musica, voci, parole e immagini ispirato all’opera poetica di Leonard Cohen. L’ultima data è quella del 24 per
il nuovo ed emozionante lavoro di John Zorn: “Il Cantico dei Cantici”,
capolavoro poetico della letteratura religiosa ebraica, esplorato in modo vibrante con la partecipazione straordinaria di due icone come Lou
Reed e Laurie Anderson.
I biglietti sono in vendita tutti i giorni dalle 10.30 alle 18.30 presso
Urban Center, Galleria Vittorio Emanuele 11/12, tel. +39.02.36508343,
i posti sono numerati e i prezzi variano dai 15 ai 40 Euro.
Il jazz di Tomelleri alla Scighera
on chi non ha suonato Paolo? Quale strumento non ha mai abbracC
ciato? Nato nel 1938 a Vicenza, diplomato in clarinetto al
Conservatorio di Milano nel 1957, da sempre polistrumentista, Paolo
Tomellieri entrò a far parte della famiglia jazz unendosi ai Windy City
Stompers. Fu il debutto di una carriera lunghissima, che ha attraversato non solo il jazz, ma anche il rock, la musica classica e la musica
leggera italiana, portandolo a collaborare con numerosi artisti tra cui
Lino Patruno e Giampiero Reverberi.
Dal 1960 fu sassofonista e arrangiatore per Giorgio Gaber e Adriano
Celentano. Nel 1971 partecipò al festival di Sanremo come chitarrista
nel gruppo Trio Balera, accompagnando Adriano Celentano nella canzone "Sotto le lenzuola". In quella e altre edizioni diresse l'orchestra del
festival in numerosi brani.Suonò poi il basso elettrico in formazioni jazzistiche e di musica leggera, e fu per anni sassofonista stabile al glorioso jazz club Capolinea a Milano. Fino a oggi Paolo ha composto musiche da film e jingles pubblicitari, scritto documentari e spettacoli teatrali, pubblicato libri di armonia, solfeggio e studio del clarinetto, insegnato in scuole musicali.
Ha suonato tutti i giorni della sua vita e in tutto il mondo, spesso in
Germania, Svizzera e Francia, ai più importanti festival di jazz europei che si contendono la sua presenza. Le sue collaborazioni artistiche,
oltre a quelle già citate, lo vedono a fianco di Tony Scott, Joe Venuti,
Jimmy McPartland, Dick Cary, Ralph Sutton, Bill Coleman, Wild Bill
Davison, Clark Terry, Red Mitchell, Jimmy Woode, Phil Woods, Billy
Butterfield, Bud Freeman.
Il Gis ONA NOVE informa
Renato Vercesi
o spettacolo “Paolo Rossi sulla strada ancora” di Paolo Rossi,
L
testi di Stefano Benni, Carolina de La Calle Casanova,
Riccardo Pifferi e Renato Sarti, regia di Renato Sarti, sarà in
scena dal 6 al 22 febbraio (anteprime 4 e 5 febbraio) presso lo
spazio della Scatola Magica del Teatro Strehler. il lavoro prende spunto dalla storia di uno spettacolo mai andato in scena,
“Ubu Re d’Italia”, con Paolo Rossi protagonista unico in scena,
che inventa eventi, sperimentazioni, riflessioni sulla vita e sul
mestiere dell’attore: vere e proprie lezioni di teatro popolare,
passando da Jarry a Shakespeare, da Cechov a Lenny Bruce,
da Virgilio Giotti a se stesso, da Prevert a storiellette e canzonacce triestine. Senza un’apparente discontinuità, propone diversi modi di far teatro, cercando di riscoprire il rapporto con il
pubblico e con il suo corpo, in un gioco di ruoli di cui proprio il
pubblico è il metaforico regista. Per questo ogni serata potrà essere diversa da tutte le altre.
Il Gis (Gruppo di Interesse Scala) è nato nel 2001 per iniziativa
dell’Associazione Amici di “Zona Nove” in collaborazione con il Servizio
Promozione Culturale del Teatro alla Scala. Il suo scopo è quello di programmare e realizzare percorsi formativi che abbiano come tema il Teatro
alla Scala e gli spettacoli proposti. Inoltre il Gis collabora con il Settore
Promozione Pubblico e Proposte Culturali per l’accesso agli spettacoli del
Piccolo Teatro, in particolare per quelli in programma presso il Teatro degli Arcimboldi. La segreteria del GIS “Zona Nove” è aperta tutti i mercoledì pomeriggio dalle ore 15.30 alle ore 18.00 presso la redazione del giornale in via Lanfranco della Pila 61. Per contattarci: Telefono: 026437568 (il
mercoledì pomeriggio) - Cellulare: 3283535160 - E-Mail:
[email protected] - Sito internet: www.niguarda.eu.
COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA
ONA NOVE
9
REPORTER DI
ONA
a cura di Bic
● Tagli di risorse per la scuola, grembiulini per le allodole
è stata l’estate del bikini, quella del
C’
tanga, un anno tutti avevano l’hula
hop, l’anno successivo le palline click clack.
Questa è però la prima volta che una moda
estiva è lanciata da un ministro dell'istruzione. Infatti, quest’anno è stato l’anno del
grembiulino. La ministra Gelmini è stata perentoria: da settembre tutti a scuola allineati e coperti. E via di corsa, le grandi catene
hanno fatto a gara ad esporne di tutti i tipi,
firmati e griffati nei modi più differenti. E i
bambini giù a chiederli a gran voce, come lo
scorso anno volevano lo zaino dei Gormiti.
Pazienza se i consigli di istituto non hanno
ancora deliberato (e potrebbero decidere
tranquillamente di continuare come sempre), pazienza se non si sa di che colore sarà
eventualmente scelto: in molti carrelli veniva messo l’oggetto del desiderio. Mettiamola
così, se la ministra non ha fatto nulla per
l’istruzione, di certo ha fatto qualcosa per
l’economia. Lo psicologo televisivo di turno ci
informava che la divisa è positiva, rende
“tutti uguali”. A me viene in mente il fascismo: a divise andava forte, ma quanto ad
uguaglianza… non mi pare che ce ne fosse
poi molta. Come se l’uguaglianza fosse tutta
lì! E quando escono da scuola e il compagno
sale sul Suv? E le scarpe da 200 euro che
sbucano da qualsiasi divisa, fosse anche uno
chador? Scommettiamo che, se il grembiule
prende piede, il prossimo anno le ditte di vestiti “in” per l'infanzia trasferiranno il loro
logo, posizionandolo sull’orlo dei calzoni, al
fine di renderlo comunque visibile? Forse la
vera uguaglianza la ottenevano i buoni insegnanti, parlando ai ragazzi della trappola
della pubblicità, della assurdità dei costi di
alcuni capi firmati, inducendoli a ragionare
sulla loro scala di valori. Ma tant’è, noi siamo tutti qui a parlare di grembiulini. Con un
dubbio feroce: tutta ‘sta bagarre non servirà
a far passare sotto silenzio l’operato dei veri
ministri dell’istruzione, la strana coppia
Brunetta-Tremonti, che mentre noi sceglievamo il tessuto delle divise, disquisendo di
quadretti azzurrini e righine rosa pallido, tagliavano senza pietà le risorse della scuola
pubblica, lasciandola letteralmente in mutande? Ah certo, allora tutto è chiaro: il
grembiulino è necessario, compratelo del
modello per allodole.
● Alitaglia, una bella compagnia di bandierina
erlusconi ci ha fatto l’ultimo pezzo della
B
campagna elettorale sulla cordata che
avrebbe salvato Alitalia. Il piano di ristrutturazione dell’Air France era stato guardato con sufficienza e liquidato con disprezzo.
La compagnia aerea sarebbe rimasta italiana, perbacco! E non sarebbero stati lasciati
a casa 3000 dipendenti. Ora le elezioni sono
passate, l’Alitalia viene divisa in due parti,
la parte con i debiti resta sulle spalle di noi
contribuenti, quella sana va agli imprenditori della mitica cordata. E migliaia di persone perderanno il posto di lavoro. Veltroni
si è svegliato dal letargo estivo e ha pronunciato l’unica battuta carina di questa
estate: “Così Alitalia diventa una compagnia di bandierina”. A proposito: e l’aereoporto di Malpensa?
● Un’intera estate di sproloqui a costo zero
ateci caso, quest’estate è stata quella
F
degli sproloqui a costo zero. Tra Brunetta, Maroni e la Gelmini, hanno fatto a
gara a scatenarsi. E mentre il geniale ometto (tanto amato da Berlusconi per essere
l'unico più basso di lui, anche senza i suoi
trampoli-scarpa) tuona contro i fannulloni,
scordandosi di essere stato assenteista persino come parlamentare, la Gelmini è sui
giornali un giorno sì e un giorno sì. Un giorno fa votare una legge che reintroduce il voto in condotta (fa tanta scena e allo Stato
non costa nulla), il giorno seguente propone
il ritorno al maestro unico (e questo addirittura, per lo Stato è un bel risparmio). Il tutto mentre sulla pubblica amministrazione
impazza la bufera dei tagli. E così, mentre
alla polizia manca la benzina per le volanti e
ai giudici manca la carte per le fotocopie,
Maroni manda quattro sparuti soldatini ad
aggirarsi per le città per garantire la nostra
sicurezza. Quanto a me, di sicurezza ne ho
una sola, quella di essere stato preso per i
fondelli.
ACCADDE A MILANO
a cura di Lella Ricordi
● 5 settembre 1938: Gaggia brevetta la macchina dell’espresso
asce la macchina da caffè espresso, quella
N
che crea la crema sulla superficie, grazie al
deflusso diretto dell'acqua attraverso il caffè in
polvere. Nel 1947 Gaggia fonderà l’azienda di
macchine da caffè per uso professionale e domestico che porta il suo nome, e che ha fatto diventare l’espresso e il cappuccino le bevande italiane più famose nel mondo.
● 9 settembre 1998: Muore il cantautore Lucio Battisti
ucio Battisti era nato a Poggio Bustone (Rieti) il
L
5 marzo 1943. Musicista autodidatta, arriva al
successo anche grazie al sodalizio con il paroliere
Mogol. Alcune sue canzoni sono successi immortali,
da “29 settembre” a “Fiori rosa, fiori di pesco”, da
“Pensieri e parole” a “I giardini di Marzo”, per non
parlare di “Emozioni”, “Il mio canto libero”. A dieci
anni di distanza dalla sua scomparsa, Battisti continua ad emozionare e molti giovani cantanti ripropongono le sue canzoni.
● 20 settembre 1998: Torna il ciclismo al velodromo Vigorelli
i nuovo il grande ciclismo al Vigorelli. Il
D
programma prevede pistard (Collinelli,
Martinello, Villa) accanto a stradisti (Baffi,
Ballerini, Pantani, Tonkov) che si affrontano in
corse a eliminazione. La struttura, nata nel
1935, era stata gravemente danneggiata dalla
nevicata del gennaio 1985. Restaurata, era stata riaperta nel dicembre 1997 per ospitare una
singolare gara: una prova di Coppa del Mondo
di sci di fondo.
● 22 settembre 1998: Scoppia una bomba in via Moscova
A
lle 23,35 scoppia una bomba in via
Moscova. Era collocata davanti al portone
dell’Intendenza di Finanza. Viene colpito un
autobus della linea 94 di passaggio proprio
nel momento dell’esplosione: leggermente feriti due passeggeri.
● 30 settembre 1998: Muore Bruno Munari, maestro del design
ato a Milano nel 1907, tra il ‘27 e il ‘33 parteciN
pa alle collettive della galleria Pesaro, oltre che
alle Biennali e alle Quadriennali degli anni Trenta.
Nel ‘42 pubblica un libro sulle “macchine inutili”, costruzioni astratte sospese o appoggiate a terra, e nel
1947 comincia a costruirle in serie. Dal ‘39 al ‘45 è
art-director di “Tempo”. Nel 1945 comincia la sua serie di libri per bambini che verranno tradotti in tut-
to il mondo. Nel ‘48, è tra i fondatori del Mac
(Movimento Arte Concreta), con Gillo Dorfles,
Gianni Monnet e Atanasio Soldati. Dal 1952 comincia a produrre giocattoli in gommapiuma, portaceneri cubici, lampade di maglia e firma il “Manifesto
del Macchinismo”. Nel ‘62 organizza la prima
Mostra di Arte Programmata. Nel 1977 realizza a
Brera il primo Laboratorio per l’infanzia.
● 28 settembre 2003: Black-out del sistema elettrico nazionale
lle 3.30 l’intero territorio italiano, con l’eccezione
A
della Sardegna e dell’isola di Capri, rimane al
buio. L’interruzione del servizio durerà 12 ore, cau-
ONA NOVE 10
sando danni ingentissimi per il deterioramento di
enormi quantità di derrate alimentari. È stato uno
dei più importanti black out italiani.
Consiglio di Zona 9
Villa Hanau, via Guerzoni 38
Tel. 02.88458762-3-5
Orari: dal lunedì al venerdì
dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 15.30
DELIBERA n. 84-2008 di iscrivere all’Albo delle Associazioni zonali, le seguenti Associazioni: 1)
Associazione “Cittadini di Zona 9”; 2) Associazione “Opera d’Arte”; 3) Associazione “Centroricerche
Evolutive dell’Essere di Clara Serina”.
DELIBERA n. 85-2008 • di concedere il patrocinio gratuito al consultorio familiare interdecanale Milano
nord onlus “il Caminetto”, per un progetto che metta in rete i soggetti che si occupano di problematiche familiari; • di dare atto che il presente provvedimento non comporta spesa
Relazione […] Le finalità del progetto a sostegno della famiglia, con particolare attenzione alle situazioni
di fragilità, hanno come priorità l’attivazione di una partnership collaborazioni tra i soggetti, i quali, lavorando con donne in gravidanza e neomamme, cercheranno di creare una solida rete nella quale possono
svilupparsi i seguenti ambiti di intervento:
• prevenire e rimuovere le difficoltà che potrebbero indurre la madre all’interruzione di gravidanza;
• predisporre e organizzare, per ogni famiglia che lo richieda un piano personalizzato di sostegno psicologico, socio-assistenziale e sanitario utilizzando le risorse di enti pubblici e di privato sociale, di volontariato, nonché le reti informali di solidarietà.
Questo anche per aumentare la capacità di utilizzo delle strutture sanitarie e sociali e promuovere attività tese a rendere più efficaci le collaborazioni con enti e servizi sul territorio, oltre a diminuire l’isolamento sociale ed il rischio di aggravamento della condizione personale e della relazione con il figlio. [...] Il presidente della comissione “Per la Città del Viver Sano”
DELIBERA n. 86-2008 di concedere, all’Associazione Auser Insieme Volontariato Bicocca Milano
l’uso temporaneo e gratuito, per corsi di ginnastica dolce per anziani, di spazi all’interno dello stabile di Via Empoli, 9/2 - ad esclusione degli oneri accessori (riscaldamento e pulizia dei locali) - con le
seguenti modalità: Ginnastica dolce e Balli di gruppo: • periodo richiesto e durata della concessione:
dal 15/09/08 al 16/12/08; • giornate: Lunedì: dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 18.00 alle ore
19.00; Martedì: dalle ore 09.00 alle ore 11.00; Giovedì: dalle ore 10.00 alle ore 12.00; Venerdì : dalle
ore 09.00 alle ore 11.00 e dalle ore 18.00 alle ore 19.00; • il corso prevede la partecipazione di n. 80
persone circa; • frequenza gratuita dei partecipanti
DELIBERA n. 87-2008 di esprimere parere favorevole circa “L’atto integrativo all’accordo di programma relativo all’insediamento nella zona speciale Z4 “Bicocca” di nuove strutture dell’istituto
neurologico “Carlo Besta” e dell’Università degli Studi Bicocca, comportante la variante al P.R.G.
di Milano e correlato Piano Esecutivo” [...].
Relazione [...] nella Commissione Urbanistica dell’11 Giugno ha partecipato l’Arch. Paolo Simonetti
Direttore Centrale della D.C. Sviluppo del Territorio del Comune di Milano, che ha illustrato i dettagli della modifica dell’atto integrativo relativo all’Accordo di Programma della Zona Speciale Z4 “Bicocca”. Più
precisamente ha illustrato le motivazioni della rinuncia dell’Istituto Carlo Besta ad insediarsi nell’ambito
in oggetto e la sua sostituzione con funzioni residenziali; l’ampliamento del comparto Z4 ad alcune aree
contigue ex Ansaldo per la realizzazione di Edilizia Convenzionata; la individuazione di servizi di Housing
Sociale e Residenza Universitaria; la individuazione di aree a verde attrezzato di prossimità, e attrezzature sportive, viene prevista una passerella ciclopedonale di attraversamento dei Viali Sarca e Fulvio Testi;
viene confermata la funzione universitaria lungo la Via Pirelli. A seguito delle considerazioni emerse nella seduta di commissione e precisamente:
• Considerato che l’intervento prevede un insediamento considerevole di edilizia residenziale con un mix
articolato (libera, convenzionata, agevolata e universitaria) che si inserisce in un contesto già consolidato
di quartiere a vocazione residenziale e universitaria;
• Considerato che vengono previste aree a standard con destinazione a verde attrezzato e sportivo per una
quantità minima ma potenzialmente sufficiente alle necessità degli insediamenti residenziali;
• Considerato che non vengono previsti servizi costruiti per la funzione residenziale e che tali servizi oggi
sono già carenti nel Quartiere Bicocca
ESPRIME PARERE FAVOREVOLE A CONDIZIONE CHE:
• le aree a verde pubblico e a verde asservito siano effettivamente fruibili da tutti i residenti;
• le aree a verde pubblico con sottostante parcheggi vengano realizzati con la massima attenzione a rendere fruibile il soprassuolo con piantumazioni di alto fusto e prato in misura significativa;
• sull’area a verde posta ad est dell’intervento universitario con indicate attrezzature sportive generiche,
venga mantenuta la previsione a verde pubblico con attrezzature sportive e per il gioco (campi di street basket, calcetto, ecc.) accessibili a tutti. Inoltre l’area dovrà assicurare una continuità pedonale nel verde tra
il quartiere residenziale già realizzato e quello di nuova realizzazione; eventuali fabbisogni di strutture di
tipo sportivo al servizio dell’università potranno essere garantite mediante una convenzione con il limitrofo centro sportivo comunale di Viale Sarca in uso alla Pro Patria (Tennis, Atletica leggera, Rugby, Calcio,
Calcio a 5, Ginnastica);
• venga previsto a spese dell’operatore, sull’area pubblica a verde lungo la via Pirelli in prossimità degli
spazi commerciali all’angolo con la via Stella Bianca, una struttura pubblica ad uso centro civico di quartiere con annesso porticato di almeno 1.000 mq. di s.l.p. per attività socio ricreative e culturali quali ad
esempio, centro anziani, punto prelievo biblioteca, ecc. da assegnare alla gestione del Consiglio di Zona;
• la prevista passerella ciclopedonale di attraversamento dei Viali Sarca e Fulvio Testi, venga realizzata
contestualmente al rilascio del primo permesso di costruire dell’intervento, essendo posta all’esterno delle
aree di cantiere, ed avendo una valenza per tutto il quartiere Bicocca. [...] Il presidente della commissione
“Per la Città del Vivere e dell’Abitare”
DELIBERA n. 88-2008 di approvare l’allegata MOZIONE relativa al “Cavalcavia Bussa”, presentata dal
Consigliere Parise in data 03/04/ 2008.
Relazione: Considerato che sul cavalcavia è sito un parcheggio di 80/100 posti auto, che dista circa
100 metri in linea d’aria dalla stazione FFSS Garibaldi e dalla fermata della linea 2 “Garibaldi”, che
sino a circa 4 mesi fa il parcheggio era a pagamento (strisce blu) e costava circa euro 1,20 ora, che è
stato trasformato in parcheggio residenti (strisce gialle) da allora il parcheggio è sempre semi-deserto [...], che con l’introduzione dell’Ecopass, sarebbe opportuno che in prossimità di una stazione della
metropolitana ci fossero più parcheggi possibili ad un costo accessibile per i cittadini, che è sempre
auspicabile aiutare chi non può comprare un auto euro 4, per andare in centro deve pagare l’Ecopass
o peggio una trentina di euro di parcheggio in autosilos.
Si chiede al presidente del consiglio di zona 9 di attivarsi affinchè vengano ripristinate le strisce
bianche al 70% nell’area in oggetto, in modo da incentivare il parcheggio di mezzi privati per un
maggior uso dei mezzi pubblici.
DELIBERA n. 89-2008 di approvare l’allegata MOZIONE URGENTE relativa alla “Biblioteca Europea
d’informazione e Cultura (Beic)”, presentata dal Consigliere Antoniazzi ed altri in data 12/06/ 2008.
Relazione: Il consiglio di zona 9 esprime la propria soddisfazione per l’assegnazione dell’Expo 2015 a
Milano e si augura che questa occasione permetta alla città di operare duraturi cambiamenti nella
qualità urbana e nella qualità di vita degli abitanti. […] Fra le opere pubbliche che riteniamo particolarmente significative per la città e che rimarrebbe a Milano come grande infrastruttura culturale
di rilevanza regionale e nazionale, vogliamo segnalare la Beic, Biblioteca Europea di Informazione e
Cultura, prevista nell’area Vittoria, sopra la stazione del passante ferroviario, assegnata dal comune
di Milano alla fondazione Beic […]. Il progetto [...] porterebbe una importante funzione pubblica di
grande qualità in un’area semi-centrale, di grande accessibilità con il trasporto pubblico [...] e non lontana dalle principali sedi universitarie. […] Per questo il consiglio di zona 9 chiede al sindaco di
Milano che la Beic venga inserita fra le opere collegate all’Expo 2015.
DELIBERA n. 90-2008 di approvare l’allegata mozione urgente circa “il danneggiamento del monumento “al Deportato” collocato nel Parco Nord e adesione alla iniziativa promossa dall’Anpi per la giornata del
29/06/08 presso la base del monumento”, presentata dal Consigliere Rossetti ed altri in data 19/06/ 2008.
Relazione: Il consiglio di zona 9, appreso degli atti vandalici che hanno seriamente danneggiato il monumento al deportato collocato presso il parco Nord, esprime
• la più viva condanna nei confronti di questi atti
• nel contempo aderisce all’iniziativa promossa dall’Anpi per la giornata del 29 Giugno presso la base del
monumento. Autorizza il presidente a dare comunicazione agli organizzatori dell’adesione all’iniziativa
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA
ONA NOVE 11
EVENTI CULTURALI
a cura di Valeria Casarotti - Teresa Garofalo
All’Art Action sei pittori in mezzo al guado
In via Dante 15, a Bresso, si svolgerà dal 13 al 25 settembre una mostra borderline tra il figurativo e l’informale. Il vernissage il 13 alle 18.30.
Paolo Avanzi
questa collettiva sono riuniti sei artisti che, partendo da radici e
Iunanorientamenti
culturali differenti, hanno saputo caratterizzarsi per
ricerca pittorica all’insegna del superamento dei tradizionali stec-
Sopra un’opera di Alain
Leroy.
Sotto una composizione
di Amato Patriarca.
Alla sua destra un quadro
di Charlotte Ritzow.
ONA NOVE 12
cati esistenti fra le tante correnti artistiche.
Il denominatore comune fra questi pittori lo si può definire come un’insofferenza alle regole che diviene, per una sorta di interiore cortocircuito, come regola essa stessa. È così che la forza e l’istintualità dell’informale diviene uno stimolo all’innovazione per “figurativi” come
Patriarca, Lombardo, Leroy e Avanzi, mentre per gli “informali” Chiesa
e Ritzow l’elemento “figurativo” diviene un elemento di rottura se non
di spaesamento.
A ben vedere poi la stessa dicitura di pittore “figurativo” o “informale”
sta stretta a ciascuno di loro, o quantomeno risulta riduttiva, così come
la classificazione all’interno di una specifica matrice.
Questi sei artisti, come collettivo, si sono dati la denominazione di
“Gruppo Arte Moderna”, vuoi per ritrovarsi sotto una definizione ampia abbastanza da abbracciare le molteplicità degli stimoli e degli influssi riscontrabili nella produzione di ognuno, vuoi
per sentirsi “moderni” con un pizzico di ironia (quando ormai la
modernità appare superata oggi dal voler essere “contemporanei” a tutti i costi). E poi, guarda caso “Artemoderna”, è il nome
della casa d’aste cui partecipano i sei artisti, insieme ad altri
“storici” non più in vita. Una breve presentazione di ognuno (in
ordine alfabetico):
• Paolo Avanzi Frammentazione e deformazione sono gli elementi che contraddistinguono il suo stile, unitamente ad un effetto “a specchio” per cui le sue figure (uomini e donne) risultano come filtrate attraverso dei vetri. C’è una ricerca gestua-
le di tipo espressionistico che subentra a quella di tecnologicodigitale da cui scaturiscono le singole immagini.
• Renato Natale Chiesa Le sfere, che campeggiano su sfondi magmatici con straordinari effetti d’ombra, costituiscono un’icona della sua
arte. In sottile equilibrio fra informale e figurativo, l’arte di Chiesa è caratterizzata da una continua dialettica fra l’elemento noto anzi notissimo (l’oggetto di consumo, la star hollywoodiana…) e l’elemento ignoto
raffigurato come forze oscure in continuo divenire.
• Alain Leroy Nelle sue figure femminili e ancor più nei suoi paesaggi urbani emerge una forte connotazione erotica accentuata dall’elemento astratto che prende le forme di un dissolvimento o di una scomposizione dell’elemento figurativo. E’ un gioco di “vedere” e “non vedere” che stuzzica l’immaginazione suggerendo inusuali prospettive.
• Milo Lombardo La sua produzione si colloca entro un figurativo
fatto di continue digressioni e trasgressioni nell’informale, dove quest’ultimo è il particolare (cioè la pennellata istintiva e sapiente) in cui
si scompone il quadro di insieme carico di tonalità lussureggianti e di
esotiche emozioni.
• Amato Patriarca Tutta l’energia della civiltà multimediale penetra
sulle sue tele con una forza dirompente. È la televisione, con le sue deformazioni magnetiche, che essa stessa diviene pittura rappresentativa del mondo contemporaneo. E proprio tali deformazioni costituiscono il marchio inconfondibile di questo grande artista.
• Charlotte Ritzow È un figurativo completamente immerso nell’informale ciò che caratterizza questa artista di Berlino. L’apertura e la
chiusura (rappresentate da chiavi e da cerniere) sono gli elementi che,
in un gioco di contrasti, dominano la tela prendendo forza da una pittura istintiva quanto ricercata negli effetti cromatici.
Sopra un dipinto di Milo
Lombardo.
Sotto un ritratto di Paolo
Avanzi.
Alla sua sinistra un’opera di
Renato Chiesa.
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
GRAFFITI URBANI
a cura di Lorenzo Meyer
La Casa sarà Loca, cioè matta,
ma ora è anche bella
WELLNESS MEDICAL CENTRE
UNITA’ MEDICA SILOE
FISIOTERAPIA IN PISCINA E PALESTRA • TERAPIE STRUMENTALI
PALESTRA PISCINA LIBERA • CORSI COLLETTIVI
Via Cesari 19, Tel 02 6422188
Direttore Sanitario: Dott. Sergio Ghidinelli
L’Asilo Nido dei Girasoli
Per il “PROGETTO TATE”: progetto finanziato nell’ambito del “P.I.C. Urban II Milano”
e realizzato in collaborazione con il Comune di Milano
e con il co-finanziamento dell’Unione Europea
RICERCA MAMME E/O NONNE
Che possono essere inserite nel proprio organico come baby sitter
Il Progetto prevede la formazione delle “TATE” attraverso un corso gratuito e un tirocinio
COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA
ONA NOVE 13
IMPEGNO LETTERARIO
Il Presidente del Parco Nord è anche filosofo
e ci presenta la sua ultima opera
È noto il lato istituzionale di Ignazio Ravasi, valente Presidente del Parco Nord. Meno conosciuto, ma altrettanto brillante, è il suo lato filosofico.
Siamo quin di lieti di presentare la sua ultima opera letteraria, “Specchiarsi nell’amore e nella morte”, dando la parola allo stesso autore.
Ignazio Ravasi
ilosofo è colui che ama il sapere (infatti si tratta di una paroF
la greca composta da philo=amore e sophos=sapienza). Il filosofo è dunque il sapiente, colui che non cessa di interrogarsi e
che è capace di giungere a conoscere cose difficilmente accessibili agli altri uomini (a quella moltitudine di uomini che sono costretti a dedicarsi ad altre attività). Filosofo è colui che interroga e pone domande. La domanda fondamentale della filosofia
può essere riassunta in questo interrogativo:
“Perché esiste l’Essere e non il nulla?” (che, badate, potrebbe anche essere rovesciata nella domanda: “Perché esiste il nulla e non
l’Essere?). In questa domanda si chiede che cos’è l’essere: ossia
quella cosa che indichiamo dicendo io sono, piuttosto quelle che
nominiamo usando l’è e in generale il verbo essere (l’albero è, la
tua casa è grande, la montagna è alta, e così via). Ci domandiamo altresì come possiamo avere le certezze che queste cose esistano effettivamente visto che nessuna cosa permane in eterno e
che tutto finisce proprio come se tutto l’esistente venisse dal nulla e al nulla facesse ritorno.
Ciascuno di noi è necessariamente un po’ filosofo visto che ciascuno di noi si pone delle domande sul senso della vita e sull’ombra della morte. Ecco perché ho pensato di esporre anche a chi
non sa nulla di filosofi e filosofia i viaggi del mio pensiero e ciò
che ho trovato in questa odissea. Sia chiaro: non ho pubblicato
questo libro per mostrare la mia erudizione, ma perché mi è parso di intravedere, nella mia ricerca, emergere un tremendo pericolo e che questo pericolo stia agendo dentro di noi togliendoci il
senso, i valori, diciamo anche la spiritualità della nostra esistenza. Nietzsche cent’anni fa gridò: “Cerco Dio, cerco Dio. Dov’è
Dio?” E non trovandolo esclamò: “Dio è morto. Noi (noi uomini)
l’abbiamo ucciso”. Il grido che si libera dal mio libro dice: cerco
l’uomo, cerco l’uomo. Ancora noi (noi uomini) l’abbiamo ucciso.
Cosa voglio dire? Che il nostro secolo testimonia la fine della filosofia, la fine del pensiero che pensa e che siamo ormai prigionieri del “potere” della tecnica e della scienza. L’uomo, gli uomini sono stati ridotti dalla tecnica a pure macchine intercambiabili tra loro, pezzi di ricambio di un impianto che abbraccia ormai tutto il globo e che si sta mangiando tutto il pianeta terra,
tutte le specie animali, vegetali, minerali e anche ciò che non appartiene alla sfera del visibile umano.
Che fare? Forse interrogarci se non è giunto il momento di ritornare a pensare e di giungere a quel pensiero che finora non è stato ancora pensato. Quale potrebbe essere questo pensiero sinora
impensato? Io non lo so. O forse non voglio e non posso mostrarlo perché l’epoca che stiamo vivendo chiede solamente che si mostri il baratro (o la cima) a cui l’umanità sta giungendo e ciò che
ONA NOVE 14
in quel luogo esiste come pericolo estremo. E difatti il mio libro
non vuole mostrare nuove verità ma indicare ciò che, nel nostro
secolo, ho trovato come pericolo estremo, la cui diagnosi richiede
una verifica che coinvolga molti più uomini.
Dunque: lo scritto si sviluppa attraverso la ricerca dell’essere imbattendosi nel nulla. I percorsi della ricerca del fondamento (il
fondamento è il terreno su cui poggiano le nostre certezze) portano in una radura dove si scorge con estrema nettezza quanto
l’uomo non possa fare affidamento né sulla ragione, né su Dio, né
su alcunché. Allora c’è solamente il nulla? Ma il principio di non
contraddizione afferma che non è possibile, ad un tempo, che una
cosa sia e non sia. Si avviano così diverse navigazioni che portano l’autore, che è colui che interroga, a fare i conti con i lasciti
della metafisica occidentale ed in particolare con il pensiero di
Platone e di Heidegger. In queste navigazioni all’interrogante si
svela che, forse, neppure un nuovo Dio ci può salvare.
Cosa rimane allora? Solo la disperazione e il vuoto? Certo la nostra epoca è l’epoca del vuoto assoluto, del nichilismo divenuto
“Kenòn” (il vuoto). E tuttavia dal fitto bosco ecco uscire due lampi: l’eros e la morte. Il nostro essere per la morte come la sola cosa certa, come quella cosa alla quale andando incontro, “anticipandola”, può portarci verso l’autenticità e lo svelamento delle
cieche speranze del mondo artificiale (della tecnica) che l’uomo
costruisce distruggendo il mondo naturale e lo fa in preda al terrore (velato) per la morte. L’amore come quella cosa che è totalmente diversa dalla “tecnica” la quale ci sta conducendo unicamente verso l’autopotenziamento del sistema (del potere) senza
alcun altro scopo e fine.
Là dove cresce il pericolo cresce ciò che salva, scrive Holderlin.
Ma cos’è questo qualcosa che salva? È qualcosa di trascendente,
che sta di là dal cerchio del mondo naturale in cui ogni cosa è posata? Attraverso fulmini che squarciano il tenebroso buio ecco allora scaturire in tutta la sua potenza “amore”. L’amore è ciò che
salva. L’amore è propriamente quella cosa che tocca tutte le cose, che lotta contro il nulla, e non è solo e tanto ri-generazione,
ma ciò che porta nelle profondità della totalità dell’essere e dell’esserci e che ci sussurra che noi siamo e lo siamo in eterno, e
che bisbiglia che l’essere va solo “ascoltato”. Ecco allora apparire
in tutta la sua assurdità la follia dell’occidente e della nostra storia ed epoca. Ecco allora emergere anche la necessità, possibilità, attualità di voltare le spalle alla follia più grande. Quella follia che, sin dall’inizio, insinua che tutte le cose sono nulla, che
tutte le cose vengono e vanno nel nulla. Ho così riassunto brevemente il senso della ricerca contenuta in questo mio scritto.
Sono convinto di non aver compiuto il cammino di ricerca da solo ma insieme a quel qualcosa di misterioso che è la unicità e la
totalità di ciascuno di noi e di cui a tratti sentiamo la presenza.
Certo, io non ho e non voglio mostrare nessuna nuova “verità”.
Ho interrogato, per sottoporre a indagine, ciò che appare come il
nostro secolo preoccupante e ciò che si mostra in esso come pericolo estremo. Credo e spero che questi pensieri trovati nella fonte per me più pura possano stimolare la riflessione di altri.
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
SOLIDARIETÀ
Una domanda a don Virginio Colmegna
“Ma lo straniero è sempre e comunque un pericolo?”
“L’ospitalità, l’accoglienza, la solidarietà non sono in alternativa alla sicurezza, ma al contrario sono parte dello stesso percorso.”
“I valori della solidarietà sono stati dimenticati e prevale l'individualismo. Vale per i Rom, per la Moschea, per i rifiuti, per la prostituzione...
Tutti vogliono risolvere il problema, purché lo si risolva da un’altra parte.” “Ci sono un sacco di poliziotti dietro gli sportelli per le pratiche
degli extracomunitari. Vuol dire che se lasciassimo da parte l’idea che l’immigrato dev’0essere per forza pericoloso e quindi controllato,
recupereremmo in un attimo duecento agenti da mandare in giro per le strade della città a garantire maggiore sicurezza.” “Se si abbassassero
i toni, se si lavorasse con rigore e costanza, risolvendo problema per problema, alla lunga le soluzioni si troverebbero”.
Sergio Ghittoni
ncontriamo Don Virginio Colmegna nel suo ufficio presso la
Il'interesse
Casa della Carità. Siamo andati a trovarlo sull’onda delche il suo intervento nel dibattito ai primi di giugno presso la Casa di Alex sul problema dei Rom e dell’immigrazione ha suscitato nei nostri lettori.
Cos’è la Casa della Carità, esattamente?
La Casa della Carità è questa realtà di ospitalità voluta dal
Cardinal Martini, che immaginava un luogo di accoglienza
per quelle tante storie di disagio e di sofferenza di uomini,
donne e bambini, italiani e stranieri, che questa città ci mette davanti agli occhi tutti i giorni. Attraverso l'ospitalità si
cerca anche di cogliere l'opportunità per un tentativo di laboratorio culturale di riflessione sulla città. È inoltre un luogo
dove si abita: io, ad esempio, vivo qui, quindi non è un dormitorio nel senso classico del termine. In questi quattro anni sono passate da qui tantissime storie, tantissime esperienze,
tantissime nazionalità. Quest’anno, per esempio, siamo arrivati ad ospitare persone di settantotto paesi diversi. È questo
un punto che tengo a precisare. La casa della Carità non ha
scelto di ospitare i Rom. Ha scelto di ospitare le persone con
disagio e tra queste, ovviamente, negli ultimi tempi ha incontrato moltissime di queste persone. Ma non siamo un'opera
nomadi. Oltretutto non offriamo solo ospitalità. Consegniamo
loro un rapporto: l’ospitalità qui dura sei mesi, durante i quali ci attiviamo cercando di mettere a frutto le professionalità
di ciascuno di loro, presenti, passate, perse e ritrovate, integrandole magari con della formazione, il tutto orientato a trovare lavoro. Devo dire che la stragrande maggioranza delle
persone che finiscono qui reagisce positivamente a questi stimoli, tanto che il tempo di permanenza medio è solo di quattro mesi. Una volta recuperato un reddito, il problema più
drammatico che rimane è quello della casa.
Noi siamo in grado di mettere in gioco degli appartamenti,
attraverso mediazioni con realtà associative. Le persone entrano nelle case, pagano almeno una quota di affitto e cominciano un percorso virtuoso di autonomia e integrazione.
Accanto a questo percorso, la Casa della Carità mette in campo alcuni servizi di supporto fondamentali. Uno è il centro di
ascolto, che si fa carico dell’ascolto e dell’accompagnamento
di tutti quelli che possiamo ospitare, oltre a coloro che incontriamo attraverso il servizio delle docce. Poi abbiamo due ambulatori medici: uno che provvede allo screening sanitario
delle persone e l’altro più prettamente di carattere psichiatrico, posto che su cento persone ospitate qui ben quaranta hanno incontrato i servizi psichiatrici. Poi si è sviluppata una serie di laboratori (l’Accademia della Carità, come l’abbiamo
chiamata) che include una biblioteca, che insegna un modo di
leggere nuovo sia all’interno che all’esterno, abbiamo collaborazioni con l’Università della Bicocca e precisamente con le
facoltà di Pedagogia e Psicologia, un Master con la facoltà di
medicina su Medicina e Territorio. Per quanto riguarda poi
l’impatto che una struttura come questa ha sul territorio circostante, bisogna dire che sebbene all'inizio Crescenzago vedeva questa realtà con qualche comprensibile preoccupazione, ora la situazione è migliorata: una volta al mese tutte le
associazioni si ritrovano qui per decidere su come rivitalizzare il quartiere. I genitori mandano i loro figli a passare le fe-
ste di compleanno con i bambini ospiti. Importantissimo poi
il contributo dei molti anziani (età media 78 anni) che vengono, danno una mano, passano la giornata insieme agli ospiti
tre o quattro volte la settimana e venendo a conoscenza delle situazioni di questa gente alla fine hanno contribuito ad
abbassare la paura nel quartiere.
Quindi la paura è ingiustificata?
Con questo non voglio dire che i cittadini abbiano torto ad
avere paura. La preoccupazione è legittima. Ma di fronte a situazioni di difficoltà o di emergenza, anziché affrontare i problemi di solito si preferisce lasciarli incancrenire e si finisce
per intervenire solo quando la situazione è diventata esplosiva ed insostenibile e allora si assumono atteggiamenti drastici che finiscono per buttare via anche tutto quello che di buono si è costruito. Invece, lavorando con pazienza e rigore alla
fine si possono ottenere risultati positivi. L’ospitalità, l’accoglienza, la solidarietà non sono in alternativa alla sicurezza,
ma al contrario sono parte dello stesso percorso.
Continuando con questo ragionamento, diventa chiaro che bisogna che la mentalità del rigore, del rispetto delle regole deve aumentare: si deve poter percepire che i delitti saranno
denunciati e non resteranno impuniti, che nessun abuso sarà tollerato, che nella società è presente una coscienza forte
di educazione alla legalità. Coscienza che però sappia anche
far aumentare l'accoglienza e le opportunità di inserimento
per coloro che si assoggettano al rispetto delle regole.
Invece diventa quasi impossibile intervenire, quando nella
società prevale il sentimento di paura, di rifiuto aprioristico.
Prendiamo ad esempio il problema delle impronte digitali. Se
saranno prese a tutti gli Italiani, vabbé è un problema diverso, ma se si devono prendere solo ai Rom e per di più ai minori, hai voglia di dire che è per il loro bene: in realtà tutti interpretano che queste persone sono pericolose al punto da dover prender loro le impronte come ai criminali. I bambini non
sono pericolosi: ci mancherebbe altro! Ma se noi insinuiamo
l'idea che sarebbe meglio non averli, poi il problema non si
può più risolvere. È quello che sta succedendo al Triboniano,
il campo nomadi per il quale tanto faticosamente si è trovato
un accordo, tra sgomberi forzati, patti di legalità e solidarietà, badge identificativi. Sono duecento e venti i minori che devono frequentare la scuola ed ora ci troviamo di fronte alla ribellione degli altri genitori che non li vogliono. Questo è il
frutto della cultura del “meglio non averli”. Tutti dicono che i
Rom possono rimanere se lavorano. Moltissimi di loro lavorano, infatti. Lavori generalmente in nero, pericolosi, come
l’amianto. C’è anche chi non vuol lavorare e bisogna scuotere
queste persone. Poi molti hanno trovato casa, alla condizione
però di nascondere la loro identità e di non rivelare di essere
Rom. Cito sempre l’aneddoto di quel Rom che ha affittato una
villetta poco fuori Milano, la cui vicina di casa gli ha affidato
le chiavi della sua villetta prima di andare in vacanza con la
raccomandazione di fare attenzione “perché ci sono in giro gli
zingari...”. Un episodio buffo, ma che dà l’idea della distanza
che c’è tra i pregiudizi e la realtà.
Cosa si può fare, in concreto?
Ripeto, io non vorrei che si pensasse che cerco di sottovaluta-
re il pericolo. In questo senso io appoggio l'’niziativa del
Comune del patto di legalità. Ma penso anche che sia necessario aumentare le opportunità di inserimento (nella casa,
nel lavoro, nella scuola), anziché diminuirle. Non capisco
quindi tutta questa burocrazia per i permessi di soggiorno e,
domani, per le impronte digitali. Ci sono un sacco di poliziotti dietro gli sportelli per queste pratiche. Vuol dire che se non
lo facessimo, se lasciassimo da parte l'idea che l'immigrato
dev'essere per forza pericoloso, recupereremmo in un attimo
duecento agenti da mandare in giro per le strade della città
a garantire maggiore sicurezza. Ma non è la sola colpa della
politica. Sono decenni che non si investe nulla nel processo di
integrazione. Si fosse stanziato qualche anno fa qualche euro
a testa l’anno per l'inserimento dei Rom, a quest’ora non saremmo in questa situazione esplosiva. Gli sgomberi costano
e, senza un progetto alternativo, non risolvono nulla: a sgombero succede altro sgombero e così via. E anche questo progetto delle impronte digitali segue la stessa logica. Guardi
che noi sappiamo bene che sono stati perpetrati dei reati e
siamo dalla parte delle vittime. Non crediamo però che ci sia
una razza, un’etnia geneticamente più predisposta a delinquere di un’altra. Nella storia ci sono già stati pregiudizi come questi e generalmente le cose sono finite male. Il delitto è
sempre un fatto personale, individuale e non si può generalizzare. Oltre che essere ideologicamente sbagliato, questo
modo di pensare è anche controproducente: aggrava la tensione, esaspera i conflitti e preclude ogni possibilità di recupero e inserimento. Purtroppo vediamo che questo atteggiamento permea tutta la politica. Adesso c'è il problema della
Moschea: le soluzioni che si propongono, dopo aver lasciato
incancrenire il problema, sono sempre le stesse. Trovare un
nemico cui dare la colpa. Il metodo poi ormai è collaudato: dichiarare il problema, capitalizzare tutto il consenso possibile
sulle proprie posizioni, non preoccuparsi affatto delle soluzioni. Noi invece diciamo il contrario. Se si abbassassero i toni,
se si lavorasse con rigore e costanza, risolvendo problema per
problema, alla lunga le soluzioni si troverebbero.
La politica invece si preoccupa dei sondaggi: vede dove si
orienta la gente e sostiene una posizione dettata non dal ragionamento, ma dai sondaggi. Ognuno si ritaglia una nicchia
di consenso e dà la caccia ai suoi potenziali elettori. Possiamo
fare tutti i talk show del mondo, si parla e si parla, ma poi le
cose restano come stavano.
Ma il problema quant’è grande?
Già. Sono state sparate cifre fuori dal mondo. In tutt’Italia i
Rom non sono più di 150-170 mila, di cui almeno la metà cittadini italiani. Possibile che l’Italia non sappia risolvere un
problema che riguarda meno di 80 mila persone? Come una
cittadina di provincia? Certo che con questo clima le cose diventano difficili. Visto a Venezia cos'è successo? Ovunque si
cerchi di spostare un campo nomadi, a meno che non lo si faccia di notte e di nascosto, ci si trova di fronte alla protesta dei
cittadini. Ma è un po’ il modo di pensare di questi tempi. I valori della solidarietà sono stati dimenticati e prevale l'individualismo. Vale per i Rom, per la Moschea, per i rifiuti, per la
prostituzione... Tutti vogliono risolvere il problema, purché lo
si risolva da un’altra parte...
Chi è don Colmegna
on Virginio Colmegna nasce a Saronno (Va) il 1
D
agosto 1945. Dal 1981 promuove diverse cooperative e comunità di accoglienza, principalmente nel campo della sofferenza psichica e dei minori. Nel 1982 entra nell'Ufficio vita sociale e lavoro della diocesi in qualità di assistente diocesano del Movimento dei lavoratori di Azione Cattolica. Negli stessi anni diventa vicepresidente del Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza.
Nel 1990 è nominato parroco della parrocchia “Resurrezione” di Sesto San Giovanni. Nel 1993 è nominato dal
cardinal Martini direttore della Caritas Ambrosiana.
Nel 1998 è nominato direttore della delegazione regionale Caritas Lombardia e presidente dell'Agenzia solidarietà per il lavoro (Agesol) impegnata nel reinserimento lavorativo dei detenuti.
Nel 2001 è nominato vicepresidente dell’associazione
Agenzia di cittadinanza e presidente del progetto Equal
“Sostegno all'imprenditorialità sociale”. Nel 2002, il cardinal Martini, prima di lasciare Milano, desideroso di
creare un luogo in cui la città esprimesse un'attenzione
particolare agli ultimi, fonda la Casa della carità e nomina presidente di questa Fondazione don Colmegna.
Il 31 dicembre 2004 don Colmegna lascia la direzione
della Caritas Ambrosiana per dedicarsi a tempo pieno alla Fondazione Casa della carità di cui tuttora si
occupa. Nel 2005 diventa presidente del progetto
Equal ”Sviluppo territoriale del welfare di responsabilità” e nel 2006 presidente del Centro ambrosiano di
solidarietà.
COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA
ONA NOVE 15
ONA FRANCA
a cura di Sandra Saita
“Zona Nove”, fonte sincera di notizie e di emozioni
A loro spese chiamano un’ambulanza per ritornare a casa.
Abitano in un’appartamento di ringhiera, al terzo piano,
senza ascensore. Non fu certo facile per i volontari portarlo in casa seduto su una sedia, gradino dopo gradino. Ma
Piero sta veramente male. Cristina chiama di nuovo
un’ambulanza. All’ospedale a sentire il racconto di Cristina
gli infermieri e i medici del nuovo turno al Pronto soccorso
restano senza parole. Subito cercano d’intervenire, ma dopo due ore Piero muore. Mi si perdoni, ma questa storia dovevo raccontarla perché ancora oggi ci chiediamo “Perché?”
Comunque la vita va avanti. Infatti la giovane nuora di
Piero il giorno dopo la morte del suocero dà alla luce il piccolo Paolo con due mesi di anticipo.
estate è nel suo massimo splendore. Il quartiere vive la
L’
quiete dei giorni di agosto. Qualche improvviso temporale ha smorzato il rischio di un’estate torrida. In questa
calma anche le pesone sono disponibili a due parole mentre
i bambini giocano ai giardinetti.
Quasi tutti i negozi sono chiusi per ferie eccetto quelli degli stranieri. Non sono però mancate due allegre serate nel
quartiere di via Hermada grazie al Comitato di quartiere
della cooperativa Edificatrice di Niguarda. La prima un’anguriata, la seconda una pizzata che hanno riempito il salone di soci e così il mio quartiere in questa quiete mi infonde un benessere di pace interiore. Tutto ciò mi porta maggiormente a delle riflessioni sugli altri, anche perché la vita sono anche gli altri. Gli altri hanno storie che ascolto in
silenzio ma che poi sento il bisogno di raccontare ad altri
altri. In quei momenti la mia rubrica “Zona Franca” diventa la fonte sincera delle storie.
Prima di raccontare la storia di Piero voglio però ringraziare il direttore generale dell’Ospedale di Niguarda Pasquale
Cannatelli. Come volontaria ospedaliera leggo sempre il
giornale dell’Azienda ospedaliera di Niguarda e mi sono
commossa a leggere ciò che il direttore scrive in risposta alla lettera di una donna ricoverata a seguito di un aborto intorno alla nona settimana di gravidanza: “Noi non abbiamo
a che fare con pezzi, ingranaggi, macchine che arrivano al
nostro banco di lavoro per essere aggiustate, riparate, scartate. Noi abbiamo a che fare (qualsiasi ruolo svolgiammo)
con ‘persone’ che non sono solo dei corpi... Nel nostro logo si
intravedono tre parole: Cura, Sicurezza, Accoglienza...
Avere rispetto degli altri, insomma, è innanzitutto non togliere loro la dignità”.
Storia di Piero
A maggio a Piero fu diagnosticato un tumore al polmone.
Dopo un breve perido inizia la chemioterapia ma, nonostante tutto, è felice perché a fine settembre diventerà nonno. Poi quel fatidico giovedi è il compleanno della moglie
Un grande affetto per Vanda
Vanda Calzetti in un disegno di Laura Albani.
Cristina e con lei va a fare la chemio. Venerdì si alza per fare colazione, ma cade per terra. Sta male. Chiamano il 118.
Viene subito portato al vicino Niguarda. Gli vengono fatte
alcune radiografie perché non sta in piedi. Conclusione:
“Signora, suo marito non ha niente di rotto. Può riportarlo
a casa”. Cristina insiste che suo marito sta male. Risposta:
“Signora, lei sa che suo marito è un malato terminale. Qui
non c’è posto”.
Senza dubbio la nostra Vanda Calzetti è la poetessa più
“anta” della zona, perché a novembre saranno 95 anni. Le
sue poesie sul lago di Garda ci hanno tenuto compagnia fino alla scorsa primavera. Da tempo Vanda si era ritirata in
una casa di riposo sul lago per autosufficienti: quante volte l’ho vista col pensiero dietro le tendine della sua cameretta a rimirare il lago o il cielo.
Ritornava spesso a Milano e ogni volta andavo a farle compagnia. Lo scorso anno nuove leggi hanno penalizzato a
Milano molte persone e Vanda ha dovuto lasciare la sua casa Aler di Milano che tanto amava. C’ero anch’io quel giorno quando mise nelle valigie la biancheria e i ricordi più cari. Non l’ho più rivista.
Poi è arrivata la notizia terribile, inaspettata. La morte di
Cesare, il figlio adorato, in Brasile. Le sue ceneri rimangono lì, con la moglie brasiliana. La mente di Vanda è sempre
lucida, ma il dolore le provoca un crollo fisico. Così, non essendo più autosufficiente, Vanda ha dovuto mettere di nuovo le sue cose in valigia e andare in un altro istituto. Vanda
non è più in grado di scriverci le sue lettere e le sue poesie,
ma “Zona Franca” e tutta la redazione la ricordano sempre,
con immutato affetto.
FIATO ALLE TROMBE
a cura di Sergio Maestri
Gli umbri “Snooze” a Milano per il nuovo videoclip
Emiliano Morselli
hristian, Gloria ed Eleonora sono partiti. Rimango solo con la
C
mia città calda e deserta in questo giorno d’agosto, ma un po’
più umana. La città che non scappa via veloce allargando il nodo
della cravatta, che non va in montagna o al mare, ma che rimane
lì: è lei a fare una vera vacanza. Si può farle un po’ di compagnia e
capire che non chiede altro: la nuvola di smog si dirada insieme ai
decibel del traffico e al tramonto la luce del sole sui palazzi di periferia è come una domanda: “È tutto qui?” Si, è tutto qui. Poi, con
calma, arriva la sera e poi la notte, che non ti cade addosso all’improvviso, ma è solo una dolce e graduale eclissi della coscienza.
È questo il set del nuovo videoclip degli Snooze, rockband umbra: questo sonno leggero, questo inconscio metropolitano che
la luce surreale dei lampioni pretende miseramente di illuminare fino ad arrendersi all’oscurità densa e inquietante di un
tunnel di periferia. Christian Cerrini è il cantante, Gloria Tanci e Eleonora Bianconi le bellissime protagoniste femminili.
Erano arrivati appena il giorno prima dopo un viaggio estenuante, partendo alle cinque di mattina da Città di Castello,
in provincia di Perugia.
Il titolo della canzone è “Francesca”. Ma è meglio partire dall’inizio,
dalla loro storia. Il progetto Snooze nasce nel 2005, quando
Christian incontra Simone (chitarra) e Gabriele (basso), già
affermati musicisti della zona e decidono di arrangiare i primi
testi insieme. Dopo due batteristi arriva il terzo, Matteo, quello definitivo. I primi pezzi prendono forma e arrivano anche i
primi concerti in Umbria e in Toscana. La svolta arriva nel
2007 quando in studio registrano il primo album autoprodotto “I Bambini Superpsichici”, distribuito in download gratuito
su Myspace (www.myspace.com/snoozeband/). I brani piacciono e vengono selezionati dal “Corriere dell’Umbria” e dal “Giornale
dell’Umbria” come band regionale dell’anno.A luglio 2007 vengono
chiamati come ospiti rivelazione all’Eden Rock Festival e dividono
il palco con Tonino Carotone e Shitdisco, l’anno dopo partecipano
ancora aprendo agli Zen Circus di Brian Ritchie. Fanno un rock italiano melodico ma che sa graffiare, gli Snooze. Canzoni semplici ma
precise: sanno esattamente dove andare e lasciano il segno, come
le pennellate di chitarra che a volte si alternano e a volte si sovrappongono a una voce che in ogni canzone dà tutto, senza risparmiarsi, dai toni morbidi a quelli più rabbiosi.
La mia collaborazione con loro nasce dall’incontro con Christian
Cerrini nell’autunno del 2007, durante i bei mesi passati a Città di
Castello,dove studiavo da videomaker.L’idea del videoclip si sviluppa qualche mese più tardi all’inizio dell’estate 2008, in lunghe telefonate a discutere sul soggetto. Poi finalmente si gira: due giorni incredibili di riprese tra deliri creativi, il tempo che non basta mai, la
stanchezza, il caldo e le zanzare che non ti lasciano stare. Ma l’energia era quella giusta, lo sapevamo, e le emozioni che volevamo “fotografare” sono venute fuori, alla luce, come il volto del protagonista del video da sotto il tunnel.
Le riprese sono state fatte tra Via Wattau a Greco e Via della Spiga
in centro; tra i muri ricoperti di scritte e murales davanti al
Leoncavallo e le vetrine tirate a lucido del triangolo della moda.
Due posti molto diversi, contrastanti forse, ma entrambi magicamente deserti in un lunedì notte d’agosto. Il video è già in rete, cliccatissimo su Youtube; e in attesa del prossimo (ci stiamo già lavorando), sempre girato nella periferia nord della città, dò la parola a
Christian Cerrini, in questa breve intervista.
Di cosa parlano le vostre canzoni?
Parlano di stati emotivi esistenziali, di amori malati, di amori vis-
suti e non, una dolce rabbia ci accompagna in ogni arrangiamento.
Dove nasce l’ispirazione?
Dalla vita vissuta, fotografando gli attimi che determinano l’essenza dell’esistenza.
Quali sono le sensazioni che avete voluto evocare?
Il video, come una canzone, è un viaggio, l’abbiamo sviluppato in
chiave onirica, senza una via di scampo, senza una meta ma con la
capacità di riuscire a vivere questo trip e uscirne con un qualcosa
in più. L’ambientazione è scura, claustrofobica, le immagini sono
sgranate e surreali. La scelta stilistica rappresenta uno stato di coscienza alterato, una sorta di ricerca, un viaggio vero e proprio nell’inconscio del protagonista.
Voi venite dalla provincia umbra, una realtà del tutto diversa da quella della metropoli milanese. Come mai avete
deciso di girare il video di “Francesca” proprio qui?
“Francesca” è una canzone dolce ma allo stesso tempo dura, un po’
come Milano, è stato istintivo girarlo nella periferia nord.
Milano ha la capacità di affascinare o addirittura “adottare” molti artisti provenienti dalla provincia italiana. Che
rapporto avete voi con Milano?
Milano è sempre stata la capitale della musica in Italia, questo
omaggio è d’obbligo per chi fa musica come noi, sperando che ricambi presto accogliendoci come artisti. L’amicizia artistica e umana nata con te, Emiliano Morselli, videomaker milanese, ha completato il quadro.
Le riprese si sono svolte in particolare nella periferia nord
della città. Come mai questa scelta?
Tu mi hai fatto conoscere la Milano di agosto, deserta e un po’ addormentata, pronta a risvegliarsi come da uno “snooze”. La zona
nord è stata la più adatta al progetto, in questa zona ho respirato e
vissuto il fascino della metropoli italiana.
Progetti per il futuro? Avete già in mente altri video?
Sì, in questi giorni tu stesso stai lavorando a un secondo video sempre ambientato a Milano,credo che questa collaborazione continuerà e darà buoni frutti.
Come vedi la relazione tra musica e immagini?
La musica è aria, le immagini sono luce, non aggiungo altro…
Aspetto notizie musicali da tutti voi, cari lettori…scrivetemi a [email protected] Buona musica a tutti! Sergio
Cristina Rozzi e Giovanni Beduschi
annunciano il loro matrimonio
Sarà celebrato nella Chiesa Regina Pacis
Viale Buffoli, Cusano Milanino
il 12 settembre alle ore 11
Tante felicitazioni della “vostra” redazione
ONA NOVE 16
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
SCUOLIN
Buon anno (!?) ai bambini
delle materne...
Patrizia Quartieri
ONA/2
a cura di Antonella Loconsolo
Torna il maestro unico: diremo addio al tempo pieno?
oveva essere il giorno del ritorno a scuola per i bambini della
l Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge che riporta
D
scuola dell’infanzia comunale, a Milano. Sono 14.000 e tutti sicuI
la scuola elementare indietro di quarant’anni: ritorna il maestro
ri che il 2 settembre avesse inizio il nuovo anno scolastico, così come
unico e scompare il tempo pieno. Il vero obiettivo del governo, dopo
era stato comunicato prima della chiusura estiva. Ma il 2 settembre,
i cancelli delle scuole materne comunali erano chiusi, anche se le educatrici erano presenti. Un laconico cartello diceva: 8 settembre, inizio
delle attività. Quanti hanno potuto organizzarsi per tempo, quanti
hanno potuto permettersi il lusso di recuperare una baby sitter per
una settimana per diverse ore al giorno, quanti hanno un familiare
disponibile, quanti hanno un datore di lavoro che consente di prolungare l’assenza dopo le ferie ancora di una settimana, avvisando all’ultimo momento? Chi risarcirà il danno?
Errore di comunicazione, è stata la giustificazione del sindaco. Per favore non prendiamoci in giro. Se davvero fosse stato un errore si sarebbe stati in tempo per rimediarlo dal momento che le educatrici erano
già al lavoro. E poi una città come Milano aspetta il 24 di agosto per comunicare la data d’inizio di un servizio indispensabile come la scuola
dell’infanzia? Questa è mancanza di rispetto verso l’utenza, una scelta
unilaterale che danneggia le famiglie. L’apertura delle materne comunali è sempre coincisa con quella dei nidi, e di norma avviene il primo
lunedì di settembre.Appellarsi quest’anno al calendario regionale previsto per le scuole elementari è pretestuoso e fuorviante: la data dell’8
settembre poteva essere comunicata fin da giugno.
Quando l’assessore afferma che sono arrivate poche proteste ai suoi
uffici e quindi la maggioranza della città sta dalla sua parte, fa solo un’affermazione arrogante. Ma le forzature alla lunga non pagano, anzi demotivano, screditano, tolgono fiducia; non a caso oltre un
centinaio di educatrici del Comune quest’anno hanno dato le dimissioni e sono migrate verso la scuola statale. Hanno pesato su questa scelta il trattamento di questi ultimi tempi: classi troppo numerose, scuole senza manutenzione, senza supplenze, senza personale ausiliario, per chiudere con l’obbligo di servizio a luglio imposto
alla fine di maggio.
Infine. Provoca rabbia e tristezza constatare ancora una volta che i
parametri di efficienza ed efficacia per un buon funzionamento della scuola materna non sono i diritti dei bambini. Prima di essere un
servizio la scuola è un luogo educativo e socializzante nel quale avviare un anno di lavoro e gioco ritrovandosi prima con i “vecchi”
compagni e poi gradualmente pronti ad accogliere i nuovi. Invece
come pacchetti graziosi i bambini sono stati smistati da amici, collocati da parenti, depositati presso i nonni, lasciati con la prima baby sitter libera (per chi se lo può permettere), abbandonati davanti ad una tv, tutto in fretta e furia, qualche accidente e via.
…e buon anno (!?) ai ragazzi
dei corsi di recupero
giugno erano stati bocciati e così, anziché cedere alla tentazioA
ne di mollare tutto, di “disperdersi”, si sono lasciati convincere
a giocarsi un’altra chance, magari portandosi dentro la fatica di
una sconfitta, ma provando di nuovo.
Da anni il Comune di Milano organizza corsi annuali diurni e serali
denominati Bienni perché consentono di fare due anni in uno e prevedono al termine un esame esterno di idoneità statale necessario
per il reinserimento in un liceo scientifico o in un istituto per ragionieri. Sono frequentati, in media, dai ragazzi tra i 15 e i 20 anni quelli diurni e tra i 25 e i 35, quelli serali. Un target e quindi un approccio educativo a seconda dell’età, perché di giorno sono soprattutto
“giovani e minori”, di sera sono adulti, a volte con famiglia e comunque con un’occupazione o un lavoro anche se spesso in nero.
L’obiettivo perseguito da questo corso, oltre a dare una preparazione disciplinare, è sempre stato principalmente quello di rimotivare
i ragazzi affinché non lascino il mondo della scuola. Una scommessa non facile sia per gli insegnanti, sia per i ragazzi che il più delle
volte coprono la loro fragilità con atteggiamenti spavaldi o apatici
ma capaci di lasciarsi riconquistare quando l’occasione offerta è alla loro portata. E in questi anni la percentuale dei promossi è stata sempre positiva.
Ebbene, a pochissimi giorni dall’inizio dell’anno scolastico l’assessore Moioli fa sapere che probabilmente non attiverà le 6
classi dei corsi di idoneità diurna. Classi che non hanno il problema di scarsa utenza: gli iscritti sono più di 90 e se non fosse
stata diffusa questa notizia si potrebbe ipotizzare di oltrepassare tranquillamente il centinaio. Infatti i genitori di minori e giovani che continuano a presentarsi presso la sede dei corsi per
iscriversi, negli ultimi giorni si sentono rispediti al mittente
perché i corsi non partiranno. Anche se nessuno nell’amministrazione ha messo nero su bianco per sancirne la chiusura,
vengono rilasciate, dall’assessore in persona, dichiarazioni alla
stampa in cui si afferma che i corsi di questo tipo saranno solo
serali e solo riservati a studenti lavoratori.
E ai 50 che già hanno pagato circa 300 euro di iscrizione nessuno
si preoccupa di dare conferme o smentite. Di motivare il perché di
questo atteggiamento.
Le famiglie sono disperate: hanno iscritto i figli a maggio e, convinte di iniziare i corsi l’8 settembre, apprendono solo alla fine
di agosto la probabile non apertura dei corsi diurni. Non sanno
più a chi rivolgersi... non possono permettersi i 6.000 euro di
certe scuole private (Cepu docet); senza contare che oggi, 3 settembre, non troverebbero più posto neanche in un normale istituto superiore diurno. Un modo di operare in spregio agli operatori, alle famiglie, agli allievi, in spregio ad ogni corretta procedura gestionale. In perfetta coerenza con quanto è già avvenuto
con i licei serali, con il posticipo dell’apertura delle scuole materne e... aspettiamo la prossima puntata.
Fosse anche ipotizzabile il passaggio per tutti al corso serale questo
va contro a ogni logica di buon senso: ragazzi e ragazze di 15 anni
con adulti di 35, ragazzi e ragazze che avrebbero le giornate vuote
anziché impegnate a scuola, e la sera rientri non facili data anche
la dislocazione dell’edificio scolastico. Ma queste sono considerazioni inutili. Perché il serale sarà riservato solo a chi ha un lavoro.
Parola dell’assessore. Gli altri che vadano a lavorare.
Ma la lotta alla dispersione scolastica non era uno degli obiettivi
primari dell’assessore che, come ribadisce ad ogni occasione, venendo dal mondo della scuola, sa bene di cosa si stia parlando?
Queste notizie non vanno sulle prime pagine dei giornali, stanno
nelle pieghe, si consumano in silenzio, ma gridano allo scandalo almeno tanto quanto lo scempio che sta avvenendo a livello nazionale in tema di scuola pubblica e diritto allo studio.
un’estate passata a parlare di grembiulini e voti in condotta, è ora
evidente: ridurre la spesa pubblica e aprire al mercato l’istruzione.
Le ore settimanali a partire dal 2009 saranno 24, 4 ore al giorno per
6 giorni oppure meno di 5 per 5 giorni. La mensa sparirà, tanto tutto terminerà entro le 13 al massimo.E al pomeriggio le scuole per “poveri” offriranno il vecchio doposcuola, in classi sovraffollate che diventeranno veri e propri parcheggi. Intanto le private offriranno a
pagamento percorsi personalizzati di studio assistito. Presto si pagherà tutto. Questa è la scuola della Gelmini: imparare a leggere,
scrivere e far di conto, se poi vuoi altro basta sborsare denaro. Il tempo pieno sparirà e con esso l’offerta di una scuola di qualità.
A Milano e provincia più del 90% delle classi sono a tempo pieno: 40
ore settimanali, 8 al giorno per 5 giorni, mensa compresa. Due insegnanti contitolari che lavorano almeno 4 ore alla settimana in compresenza riuscendo in questo modo a contenere l’insuccesso scolastico. Il ritorno al maestro unico dimezzerà l’organico, da 15.000 circa i
docenti passeranno a essere 7.500.
Bisogna fare al più presto qualcosa, altrimenti sarà troppo tardi.
Entro la fine di ottobre il decreto sarà approvato, meglio cominciare
subito a darsi da fare.
Anche perché non è finito qui l’assalto distruttivo alla scuola pubblica da parte del governo di destra. Gelmini promette in tre anni
l’eliminazione di 87 mila cattedre. E Tremonti prevede nella
finanziaria ulteriori e forti tagli per la scuola, dalle elementari all’’Università.
Preside del Galvani, che fare per combattere il bullismo?
approdo alla scuola superiore è un momento difficile per molti raL’
gazzi e le loro famiglie. Per capirne di più, abbiamo chiesto aiuto
alla preside dell’Istituto Galvani, la professoressa Anna Grazia Gatta.
È da molto che dirige il Galvani?
Dal settembre 2007: ho trovato una buona situazione, un corpo docente motivato, operatori che hanno a cuore i ragazzi, che mettono in pratica tutte le strategie per operare il recupero quando sono in difficoltà
e prestano grande attenzione ad evitare gli abbandoni e favorire il successo scolastico. La nostra è una realtà importante: comprende un
Istituto Tecnico Industriale, un Liceo Scientifico-Tecnologico e un Liceo
Linguistico, con 750 studenti circa, divisi in 33 classi. Ai nostri ragazzi
viene data l’opportunità di frequentare stages presso aziende o centri
universitari. È una scuola che ha collezionato anche diversi successi,
nella partecipazione alla gara di matematica,ad esempio.Lo scorso anno, poi, una terza del Liceo scientifico-tecnologico ha vinto un soggiorno premio partecipando ad un concorso dell’Unione europea.
Negli ultimi tempi le scuole appaiono sui giornali solo per il
bullismo. Voi cosa fate per combattere il problema?
Innanzitutto bisogna sfatare il mito che il fenomeno sia vasto e generalizzato. Io provengo da un liceo e non ho trovato differenze eclatanti
nel modo di porsi dei ragazzi. Le personalità “vivaci” ci sono in ogni
scuola e ci sono sempre state, anche se magari cambiano le modalità
di comportamento. Da noi sono individuate e monitorate dagli insegnanti. Occorre far loro capire che la stessa attenzione che si sono guadagnati commettendo qualcosa al di fuori delle regole, possono averla
anche comportandosi secondo le regole. Noi usiamo il dialogo con i ragazzi e con le loro famiglie e questo evita molto spesso che le situazioni degenerino. Certo, con questi ragazzi occorre spendere tanto tempo.
È importante la collaborazione con i genitori?
È fondamentale, per capire i ragazzi e poterli aiutare. Certo deve esserci un rapporto di fiducia. Insieme possiamo aiutarli a non avere paura
del domani. Io vedo i ragazzi un po’ delusi e rassegnati, invece è necessario tornare a dare loro stimoli e, soprattutto, parlare loro alla pari.
Quali sono i dati del successo scolastico?
Quest’anno abbiamo avuto il 25% di ragazzi fermati sulle prime classi. Una cifra importante, ma pur sempre in calo: infatti l’anno precedente ci si era attestati al 30%. I motivi per cui molti studenti trovano
insormontabili le difficoltà del passaggio dalle medie alle superiori sono molti: alcuni approdano alle superiori con lacune metodologiche così profonde che neanche i corsi di recupero riescono a colmare. Manca
la continuità tra le medie e le superiori e questo crea notevoli problemi. Io però, quando parlo con i genitori dei ragazzi bocciati in prima,
raccomando sempre di non abbassare mai l’asticella del salto. Occorre
evitare la trappola di cercare un corso di studi più facile: è la prima tappa di una strada in discesa che spesso dà risultati negativi. Prendiamo
i ragazzi che hanno problemi in matematica. La matematica è la palestra mentale della logica. Non avrebbe senso evitare loro lo studio di
questa materia.Anzi, dovranno studiarla di più: se sono debole di braccia, non ha senso che faccia esercizi per rinforzare le gambe.
Però ci vorrebbero più risorse, più insegnanti...
Questo è vero, tutto viene ridotto. Certi provvedimenti, salutati come
razionalizzazioni, hanno ricadute negative. Prendiamo il fatto che le
cattedre devono avere tutte 18 ore. Prima qualche ora che “avanzava”
veniva usata per progetti di recupero. Ora non solo non ci sono più questi spezzoni, ma spesso non viene garantita più la continuità didattica
e un docente deve cambiare classe per far tornare il conto.
Cosa ne pensa delle nuove procedure relative ai debiti?
È il primo anno, e quindi dovremo compiere valutazioni ed analisi attente ed operare le necessarie correzioni. Ma di una cosa sono certa:
non si poteva andare avanti con il vecchio sistema, lasciando che le lacune si fossilizzassero e offrendo ai ragazzi un’idea poco seria dell'impegno che è loro richiesto per andare avanti nella vita.
Il prof. Sacco, ovvero la memoria storica della Cassinis
er tutti è il prof. Sacco. Da un quarto di secolo occupa una cattedra
P
di educazione fisica alla media Cassinis. Certo, l’espressione occupare una cattedra nel suo caso è assolutamente fuori luogo. La materia che insegna, già di per sé poco si concilia con lo stare fermi, ma poi
Sacco è un vero e proprio vulcano. Ecco perché lo abbiamo scelto per
aiutarci a capire la scuola media di Niguarda
Lei è la “memoria storica” della Cassinis. È cambiata in questi
anni la scuola niguardese?
La Cassinis ha conosciuto fasi positive, alternate a periodi di buio
assoluto, in cui era considerata una scuola-ghetto. Il suo declino
era stato tale da arrivare ad avere solo tre sezioni. Menomale che
è arrivato un grande preside, Francesco Biondo, che si è dato da
fare per risollevare le sorti dell'istituto e ci ha insegnato l’importanza di creare dei progetti che trasformassero il disagio in risorsa, come nel caso dei ragazzi del Girola e della Casa di redenzione di Villa Clerici e di quelli in situazioni di grave disagio economico e sociale. Un altro periodo negativo fu quando fummo accorpati alla scuola Verga. Si era creata una sorta di divisione dei
compiti: i ragazzi meno problematici alla Verga, quelli “difficili” alla Cassinis. Poi, finalmente, la nascita dell’istituto comprensivo
Locchi, che ci vedeva uniti alle due scuole elementari del quartiere. Per noi è stata una rinascita. È nato da qui un rapporto di fiducia che ha fatto della Cassinis la scuola media di riferimento
del quartiere. Una dirigente come Mariarosa Somaré ha fatto il
resto, creando tra le scuole un clima di collaborazione e di confronto che ha dato molti buoni frutti. Ora la scuola ha finalmente una
dirigente stabile, cui tutti gli insegnanti e, sono certo, anche le famiglie, augurano il benvenuto.
Utenza difficile quella della Cassinis?
No, ora l’utenza è mista ed equilibrata. Ma, mentre quando c’erano ragazzi problematici avevamo molti insegnanti che potevano dedicarsi a
progetti particolari,ora gli insegnanti bastano appena per coprire le ore
di lezione frontale. Le faccio un esempio: negli anni scorsi riuscivamo
ad organizzare 2 corsi sportivi per le ore opzionali (4 ore settimanali),
quest’anno abbiamo a disposizione una sola ora, e ancora non si è capito come faremo a coprire gli orari dell’assistenza in mensa o a garantire l’alternativa alla religione cattolica. Eppure i progetti che hanno una
tradizione continuano, grazie alla buona volontà degli insegnanti.
C’è voglia di sport tra i ragazzi?
Lo scorso anno, su 350 alunni, in 120 hanno chiesto di fare sport e di
stare a scuola di più, pur di fare un’attività fisica. Tra attività opzionali e corsi di avviamento alla pratica sportiva sono 6 ore settimanali retribuite una miseria, che si fanno per offrire la possibilità ai ragazzi di
praticare uno sport.
Quali attività si praticano alla Cassinis?
Soprattutto pallavolo e baseball.
Scelta strana il baseball, non è uno sport molto conosciuto!
È uno sport che richiede un impegno intellettivo notevole e pone i ragazzi di fronte alla continua necessità di operare scelte ragionate. Una
scuola di vita, insomma. Ma inizialmente la scelta nacque per... gioco.
Alcuni ragazzi, nel 1986, mi chiesero di insegnare loro il baseball, certi
di “prendermi in castagna”. Io ero a digiuno in materia, ma mi buttai a
capofitto a studiare. Trovai anche un ex allenatore, Vittorio Baccio, disposto ad aiutarmi. Alla finale, al Parco di Monza, l’ignaro Vittorio assistette alla partita e fu stupito di vedere che una delle due finaliste era
il neonato team della Cassinis!
Siete persino andati a fare judo nella caserma della Polizia di
Stato.
Sì, la Polizia metteva a disposizione strutture e istruttori. Oltre a imparare i primi rudimenti di una disciplina importante come il judo, gli
alunni entravano in contatto con le forze dell’ordine, conoscevano il loro ruolo, capivano il lavoro prezioso che svolgono. Lo stesso per il nuoto: utilizzavamo piscina ed istruttori della Polizia. Peccato che i tagli
che hanno colpito anche i bilanci delle forze dell'ordine abbiano interrotto questa positiva esperienza.
Negli anni come è cambiato il rapporto tra scuola e famiglia?
Ci sono stati anni terribili, poi noi tutti abbiamo capito che, con l’ingresso delle famiglie, si poteva migliorare la scuola. In questo modo i genitori hanno imparato che gli insegnanti sono alleati importanti, che
possono lavorare insieme ai genitori per il futuro dei figli.
Cosa le dà più soddisfazione nel suo lavoro?
I ragazzi, quelli che hanno avuto un percorso scolastico brillante,
ma anche quelli che hanno dovuto colmare divari culturali e sociali. Quelli che abbiamo aiutato a superare gravissime difficoltà, lutti, handicap, e che quando ti incontrano si illuminano di gioia salutandoti. Quelli che vengono a trovarti il giorno della festa della
scuola, divertendosi un mondo perché fai fatica a riconoscerli con
mezzo metro di statura in più.
Come deve essere la scuola?
Un luogo dove il ragazzo sta bene. Sembra un’ovvietà, ma non
è poi così scontato. Altrimenti sono tre anni di sofferenza, per
il ragazzo e per tutti.
Dalla sua straordinaria raccolta di dvd realizzati con le classi, il prof.
Sacco mi mostra un bellissimo documento relativo a un lavoro eseguito sotto la guida dell'insegnante Donata Martegani. Il progetto si chiamava “Lavori in corso” e partiva da un’inchiesta tra gli alunni per capire come giudicavano la loro scuola dal punto di vista strutturale.Alle
critiche segue l’azione e, con l’aiuto di genitori e insegnanti, è cancellato il grigiore e lo sporco da muri e soffitti, per far sentire ai ragazzi che
la scuola è una cosa “loro”, bella, importante.
“Sono passati tanti bravi insegnanti dalla Cassinis”, continua il prof.
Sacco. “Perché, vede, alle volte capisco che un insegnante possa sentirsi nauseato. Ci chiedono di essere tutto, senza darci i mezzi per formarci. Siamo sottopagati e a volte la tentazione di tirare i remi in barca è
forte. Ma a scuola si lavora con un bambino che ci osserva e trae conclusioni dal tuo atteggiamento. Se non c’è coinvolgimento emotivo, non
si lascia traccia in loro. Perciò se le condizioni sono insopportabili, bisogna lottare per migliorarle o lasciare e dedicarsi ad un altro lavoro.
Quello che non si può è fare è tirare a campare. Perché non abbiamo
tra le mani scarpe, ma ragazzi. E non si educa con le parole, ma con
l’esempio”.
Il 4 ottobre alle ore 17, presso la sala Alessi a Palazzo Marino si terrà il
seminario di studio: “Star bene a scuola: qualità di vita per un miglior
apprendimento”. Organizzato dai consiglieri comunali Marco Cormio
e Patrizia Quartieri, sarà il primo incontro di una serie che offrirà spazio di riflessione ed analisi su temi “caldi” della vita nelle scuole, quali
l'edilizia scolastica, la medicina scolastica e la refezione. Rivolto a genitori, insegnanti e operatori della scuola in genere, il seminario offre la
possibilità di confrontarsi a tutti coloro che amano la scuola pubblica.
COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA
ONA NOVE 17
UNIVERSITÀ DELLA BICOCCA
a cura di Laura Brevi
Arrivano i corsi
di laurea magistrali
L’
Università della Bicocca ha compiuto un grande sforzo per dare capillare attivazione già dall’anno accademico
2008/2009 alle lauree magistrali, che sostituiranno le lauree specialistiche. Si
tratta di una scelta strategica attuata per
venire incontro in breve tempo e nel modo
migliore alle esigenze dei giovani.
Tuttavia, l’applicazione del decreto ministeriale 270/2004
non si limita all’introduzione delle lauree magistrali, ma riguarda l’intera offerta formativa dell’Ateneo. Fra i principali vantaggi della riorganizzazione vi è la costruzione di percorsi di studio più organici con una minore frammentazione degli insegnamenti. In particolare, è tutta l’architettura
didattica, sia triennale che magistrale, ad essere stata ottimizzata. Molteplici i vantaggi per gli studenti a cominciare
da una più ampia possibilità di scelta del corso di laurea
magistrale al quale iscriversi al termine del corso di laurea
triennale. L’ammissione ai corsi di laurea magistrale, infatti, non si basa più esclusivamente e meccanicamente sulla
provenienza, cioè sul curriculum degli insegnamenti svolti
nel corso della laurea di primo livello o sui titoli conseguiti,
ma tiene conto delle reali competenze personali acquisite
dallo studente complessivamente. Ad esempio, uno studente che ha una laurea di primo livello in fisica e ha poi conseguito un master in materie economiche avrà maggiori
possibilità di proseguire gli studi in campo economico iscrivendosi a un corso di laurea magistrale perché le sue competenze e la sua preparazione saranno valutate globalmente tenendo conto anche del master.
Tutte le novità della riforma Vediamo più in dettaglio
i cambiamenti e le novità introdotte dalla riforma e i reali vantaggi per gli studenti. In primo luogo, vengono corrette alcune tendenze negative quali la crescita eccessiva
del numero di esami. La laurea di primo livello riformata prevede infatti un numero massimo di 20 esami complessivi, mentre per la Laurea Magistrale il limite è fissato a 12. La riorganizzazione degli insegnamenti implica quindi un miglior coordinamento dei contenuti dei corsi, rendendo più agevole il percorso di apprendimento da
parte degli studenti, senza per questo diminuire la qualità e la completezza dei contenuti.
Vengono poi introdotti nuovi obiettivi formativi da realizzare attraverso strumenti didattici più moderni e più consoni
al quadro di riferimento europeo: in particolare, grande enfasi è stata data allo sviluppo delle capacità di comprensione e di applicazione delle conoscenze, dell’autonomia di giudizio e di comunicazione, come anche delle capacità di autoapprendimento, essenziali in un moderno quadro di formazione permanente che supera le barriere tradizionali tra
età dell’apprendimento e età del lavoro.
Si rafforza la multidisciplinarietà dei percorsi di studio. I
corsi sono infatti attivati in due classi di laurea e la scelta
definitiva da parte dello studente avviene entro il secondo
anno per la laurea di primo livello e alla fine del primo anno per la laurea magistrale.
L’offerta formativa 2008/09 Nell’anno accademico
2008/2009 l’Università Bicocca attiverà 72 corsi di studio:
36 corsi di laurea, 28 corsi di laurea magistrale, 4 corsi di
laurea specialistica, 2 corsi di laurea specialistica a ciclo
unico, 1 corso di laurea magistrale a ciclo unico, 1 corso di
laurea quadriennale. Fra i corsi di nuova istituzione vi sono il Corso di Laurea Magistrale in Scienze e gestione dei
servizi, interfacoltà di Giurisprudenza, Sociologia e
Scienze Statistiche. Il Corso, di durata biennale, è rivolto
agli studenti in possesso di una laurea triennale conseguita in uno dei seguenti settori: giuridico, sociologico o economico e statistico.
Novità anche per la facoltà di Scienze Statistiche che, dal
prossimo anno accademico, attiverà il corso di laurea magistrale in Scienze Statistiche ed Economiche. Il corso prevede una formazione avanzata, con forte orientamento statistico e quantitativo, nel campo della gestione delle imprese,
dell’analisi dei mercati, delle previsioni economiche e delle
stime econometriche.
La nuova offerta formativa e i nuovi corsi di laurea magistrale saranno presentati in una serie di incontri di
gruppo. Gli incontri si svolgeranno presso l’Edificio
U11, Viale dell’Innovazione 2. Per partecipare è necessario iscriversi all'incontro di proprio interesse inviando
una e-mail a [email protected] indicando
il proprio nome, cognome, indirizzo, recapito telefonico,
facoltà di interesse, data scelta.
Per maggiori informazioni contattare l’Ufficio Orientamento di Ateneo (tel: 02 64486118 - 6056; e-mail: [email protected], [email protected]).
Il nefrologo Andrea Stella
confermato preside
della facoltà di Medicina
ndrea Stella, professore ordinario di nefrologia, è stato eletto
A
alla prima votazione preside della facoltà di Medicina e
Chirurgia dell’Università Bicocca. Stella, che ha già guidato la facoltà di Medicina dal 2005 (in scadenza il 30 settembre prossimo),
resterà in carica per il triennio 2008-2011. Nato a Monza nel
1945, il professor Andrea Stella si è laureato in medicina presso
l’Università di Milano nel 1970, specializzandosi prima in medicina interna e, successivamente, in cardiologia. Dal 1999 è docente presso l’Università Bicocca.
ONA NOVE 18
Una scoperta scientifica per la cura
di schizofrenia, autismo e disturbi alimentari
icercatori della Bicocca e dell’Università di
R
Oxford hanno scoperto che non risiede solo nella mente l’illusione che fa credere alle persone che un finto arto di gomma appartenga al
proprio corpo. È stata infatti osservata una risposta fisiologica a tale illusione, una scoperta
che ha importanti conseguenze per disturbi
che riguardano il senso di se stessi e la consapevolezza del proprio corpo, quali quelli conseguenti a danno cerebrale, schizofrenia, autismo e disturbi alimentari.
L'illusione dell’arto di gomma si produce posizionando un arto
finto davanti ai soggetti, in una posizione compatibile con quella
del proprio arto. L’arto reale è invece nascosto dietro una barriera. Se la mano reale e quella di gomma sono toccate o accarezzate nello stesso modo e allo stesso tempo, i soggetti iniziano a coordinare quello che i loro occhi vedono (l'arto di gomma che viene
accarezzato) e quello che la mano sente (la loro mano che viene
accarezzata). Essi possono quindi percepire uno spostamento della posizione in cui ritengono sia la loro mano nella direzione della mano artificiale.
“Molti soggetti iniziano ad avere la sensazione – dice Alberto
Gallace, ricercatore presso il Dipartimento di Psicologia - che l'arto di gomma appartenga loro, che sia parte del proprio corpo».
Lorimer Moseley e Charles Spence, ricercatori dell'Università di
Oxford, insieme ad Alberto Gallace e altri collaboratori
dell'Università di Leiden, hanno scoperto che questa “aggiunta”
dell'arto artificiale comporta una risposta in termini fisiologici. Il
perdere il senso che la propria mano reale sia parte del proprio
corpo (una volta che l'arto di gomma inizia a essere percepito come parte integrante di questo) produce un calo di temperatura
nella mano reale.
Il senso di appartenenza del proprio corpo è un aspetto importante della propria autoconsapevolezza, la sensazione che il proprio
corpo ci appartenga è sempre presente nella nostra mente.
Questo senso di appartenenza può venire meno in un vasto insieme di disturbi neurologici, psichiatrici e psicologici così come l'infarto cerebrale, la sindrome da dolore cronico localizzata, l'autismo, l'epilessia, la bulimia e l’anoressia. I pazienti affetti da questi disturbi possono riportare la sensazione che una certa parte
del proprio corpo non gli appartenga più o sia di dimensioni diverse da quelle effettive. Molti di questi disturbi si associano inoltre con un calo della temperatura in un lato del corpo o in un singolo arto. “Volevamo studiare - dice Lorimer Moseley - se in qualche modo fosse possibile replicare alcuni di questi fenomeni.
Volevamo anche vedere se una manipolazione dell’appartenenza
e consapevolezza del proprio corpo potesse riprodurre una regolazione deficitaria della temperatura. Questo è esattamente quello che abbiamo osservato”.
“Il nostro senso di sé si sviluppa a partire dalla nascita - dice
Alberto Gallace - e molto verosimilmente anche prima, durante
la gestazione. Questo avviene mediante i segnali (tattili, visivi,
chinestetici etc.) che dalle varie parti del corpo raggiungono il cervello e lì vengono integrati. I nostri risultati dimostrano che questo processo è a doppio senso, cioè la nostra mente può influenzare quello che succede a livello dei tessuti corporei. La nostra mente può quindi controllare una specifica parte del nostro corpo”.
Le nanotecnologie per sconfiggere l’Alzheimer
l’obiettivo di diagnosticare con largo anticipo e
contrastare in modo efficace la malattia di
Alzheimer. La ricerca, finanziata dal Settimo
Programma Quadro dell’Unione Europea, avrà
un costo totale di 14,6 milioni di euro, di cui 3,8
milioni per l’Università Bicocca, capofila del progetto. Coordinatore
scientifico del progetto è il professor Massimo Masserini, ordinario
di biochimica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia. Sono tre i
dipartimenti coinvolti nella ricerca: dipartimento di Medicina
Sperimentale, dipartimento di Neuroscienze e Tecnologie Biomediche e dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze.
Recenti statistiche indicano che nel mondo 24,3 milioni di persone
sono affette da demenza con 4,6 milioni di nuovi casi all’anno (un
nuovo caso ogni 7 secondi). In Europa i casi di demenza sono circa
5 milioni, di cui oltre 3 milioni dovuti alla malattia di Alzheimer.
Questo valore è comunque destinato ad innalzarsi drasticamente,
visto il continuo aumento delle aspettative di vita; nel 2040 è previsto che il numero di casi raddoppierà nell’Europa Occidentale e
triplicherà nell’Europa dell’Est.Nonostante i numerosi progressi in
ambito scientifico, che hanno permesso di interpretare le basi molecolari della malattia, ben pochi sono stati i progressi in campo terapeutico e diagnostico.
L'obiettivo dello studio, sviluppato nel campo delle nanotecnologie,
è quello di realizzare nanoparticelle (NPs) in grado di attraversare
la barriera emato-encefalica per raggiungere il cervello, sede principale della malattia di Alzheimer. Alle nanoparticelle verranno legate molecole in grado di riconoscere (diagnosi) e distruggere (terapia) le placche amiloidi che si depositano nel cervello in tale malattia. L’efficacia delle NPs sarà alla fine verificata su modelli animali della malattia (ratti transgenici). Se le aspettative della ricerca
saranno attese, si potrà passare alla sperimentazione sull’uomo. I
risultati ottenuti potranno avere un enorme impatto nella diagnosi precoce e nella cura di una malattia ad elevato costo sociale ed
alta incidenza.
Il Progetto La ricerca, che avrà una durata di cinque anni, si svolge nell’ambito della Nanomedicina - un settore di ricerca innovativo che unisce competenze mediche e tecnologiche - ha lo scopo di
progettare particelle di dimensioni nanometriche (miliardesimo di
metro) con metodi altamente tecnologici per utilizzi scientifici nell’ambito della malattia di Alzheimer. Queste nanoparticelle possiedono numerosi requisiti, che le rendono uniche nell’ambito diagnostico e terapeutico. Tra le caratteristiche si segnalano alta biocompatibilità, bassa immunogenicità, assenza di tossicità, biodegradabilità, stabilità e facilità di preparazione. Il progetto coinvolge 19
partner tra centri di ricerca e piccole e medie imprese provenienti
da Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Slovacchia, Svezia, Olanda,
Ungheria, Finlandia, Grecia, Belgio e Inghilterra.
Inquinamento da idrocarburi:
premi a un progetto di bonifica
Cooperazione scientifica
con le università irachene
arte il Progetto NAD (Nanoparticles for theP
rapy and diagnosis of Alzheimer Disease),
un progetto di ricerca multidisciplinare che ha
obiettivo del progetto Bo.S.Co. (Bonifica siti contaminati tramite compost)
L’
è far nascere un’impresa che si occupi di
tto fra docenti, ricercatori e studiosi iracheni con settembre sono a Milano per
O
seguire un corso intensivo organizzato in col-
questi problemi attraverso l’uso di una tecnologia di bonifica innovativa nata direttamente dalla sperimentazione del Laboratorio di microbiologia del dipartimento
di Scienze dell’Ambiente e del Territorio
dell’Università della Bicocca. Gli ideatori sono tre laureati
in Scienze Ambientali, Eleonora Fontanarosa, Alessandro
Belfiore e Mario Napoletano che, lo scorso 26 giugno, hanno vinto il 4° premio assoluto della competizione Start Cup
Lombardia 2008 e il premio speciale della Camera di
Commercio di Milano per la migliore idea imprenditoriale
dell’area milanese. I progetti in gara erano 55. Il prossimo
27 novembre il progetto parteciperà al Premio Nazionale
per l’Innovazione.
L’idea imprenditoriale L’idea sviluppata dai tre laureati
consiste nell’utilizzo di compost specifico di qualità (risultato della decomposizione e dell’umificazione di un misto di
materie organiche da parte di macro e microrganismi) per
applicazioni di biorisamento di siti contaminati da idrocarburi. L’idea è stata presentata dalla società di consulenza
ambientale Promobeta, di cui è titolare uno dei tre laureati, che l’ha sviluppata affidando al dipartimento di Scienze
dell’Ambiente e del Territorio una fase di sperimentazione
di sei mesi in laboratorio, resa possibile grazie al finanziamento della sovvenzione globale Ingenio e del Cic.
I risultati della sperimentazione Il lavoro in laboratorio ha dimostrato che l’aggiunta di uno specifico compost in
un terreno contaminato da idrocarburi stimola fortemente
la biodegradazione. Questa tecnica di bio-risanamento utilizza microrganismi che degradano gli inquinanti presenti
nel terreno, quindi pericolosi per le falde acquifere e per
l’utilizzo dei suoli per le attività umane, bonificando l’ambiente in modo naturale, veloce e sicuro senza l’impiego di
Ogm. Il metodo si è dimostrato efficace e di semplice applicazione perché non prevede spostamento del suolo contaminato ma la strutturazione di semplici biocumuli on-site. Il
compost utilizzato è facilmente reperibile, prodotto in gran
quantità, economico e formulato specificatamente per l’applicazione in campo.
laborazione dall’Università degli Studi di
Milano-Bicocca, dall’Università degli Studi
di Milano e dal Landau Network-Centro
Volta. Un mese di formazione intensiva teorico-pratica in microscopia elettronica avanzata e relative applicazioni tecnologiche (dalla scienza dei materiali alla biologia) è partito l’8 settembre. L’iniziativa, organizzata dal dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università Bicocca e dal dipartimento di Biologia dell’Università di
Milano, rappresenta un valido esempio di sinergia scientifica
e didattica tra le due università milanesi e rientra in un ampio progetto di cooperazione scientifica internazionale coordinato dal Landau Network-Centro Volta di Como e finanziato
dal ministero degli Esteri.
Il progetto è partito nel 2005 con l’obiettivo di spezzare l’”isolamento” scientifico che le istituzioni accademiche irachene hanno subito a causa della guerra e favorire i contatti e gli scambi
internazionali preziosi per le attività di studio e ricerca.In questo progetto l’Università Bicocca e l’Università di Milano hanno
avuto parte attiva sin dall’inizio fornendo strutture e docenti a
supporto dell’iniziativa. In particolare, il corso in microscopia
elettronica iniziato l’8 settembre rappresenta una variante rispetto a progetti formativi svolti negli anni scorsi. La formula,
spiegano gli organizzatori, favorisce una migliore integrazione
dei ricercatori nel contesto internazionale in quanto si prevede
che l’attività di formazione sia seguita da un opportuno trasferimento in Iraq, presso gli istituti scientifici di provenienza, delle competenze acquisite in Italia. Il completamento auspicabile
di questa iniziativa prevede infine un ulteriore e più lungo periodo di formazione e ricerca all’estero degli stessi ricercatori.
Gli organizzatori responsabili del corso, il professor Marziale
Milani (del dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università Bicocca) e la professoressa Daniela Candia (del dipartimento di Biologia dell’Università di Milano), coordinano
le attività didattiche e scientifiche di docenti altamente
qualificati provenienti dalle due università, da centri di ricerca e da aziende specializzate del settore come Fei Philips e ST Microelectronics. Collabora all’iniziativa il Consorzio Milano Ricerche.
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
ONA 9
DERBY
a cura di Lorenzo Meyer e Mauro Raimondi
The special “Juan(one)”
rividi e vittoria. L’Inter inizia la stagione 2008-2009 come
B
aveva terminato lo scorso campionato. Dal trionfo tricolore
dell’ultima giornata sotto il diluvio di Parma alla conquista della Supercoppa a San Siro, al termine di un match emozionante
conclusosi 8-7 ai rigori. Insomma una vittoria in perfetto stile
Inter che ad agosto ha voluto subito mettere a dura prova le coronarie dei propri tifosi. Matchpoint fallito da Totti che, come
Stankovic, decide di calciare il rigore di potenza minacciando così la stabilità della traversa sotto la curva nord. Poi Julio Cesar
fa il miracolo su Juan e capitan Zanetti è millimetrico nell’insaccare all’angolo destro di Doni regalando il quarto successo nerazzurro nella Supercoppa di Lega.
L’Inter raggiunge così la Juve mentre il Milan rimane
in testa con 5 vittorie.Aldilà dell’esito finale deciso ai
calci di rigore crediamo che quella dell’Inter sia
stata comunque una vittoria meritata. Primo
tempo nerazzurro e secondo con leggera
prevalenza della Roma che ha avuto il
merito di sfruttare le pochissime occasioni avute. Del resto lo score dei tiri in porta parla chiaro: 11 a 3 per l’Inter.
È la prima vittoria del nuovo allenatore Jose Mourinho. Non abbiamo ancora dimenticato i trionfi di Roberto Mancini e soprattutto il modo con cui è stato allontanato dall’Inter. Però se c’era
un allenatore che avremmo voluto vedere sulla panchina nerazzurra dopo il Mancio quello era proprio lui,The Special One.Così
il tecnico portoghese si autodefinì durante la sua prima conferenza stampa al Chelsea.Quanto basta per definirlo ad honorem un
grande “bauscia” nerazzurro. Grande tecnico, con Porto e Chelsea ha vinto 4 scudetti, 1 Coppa dei campioni e 1 Coppa Uefa,
dai giocatori pretende puntualità, ordine, impegno, rispetto e spirito di sacrificio. Ma è anche lui stesso a dare l’esempio. Dopo
l’amichevole di Ferragosto a Lisbona, invece di rimanere direttamente in Portogallo per passare con la famiglia i 2 giorni di pausa previsti prima della ripresa degli allenamenti, Mourinho è volato insieme ai giocatori a Milano e la notte stessa è rientrato da
solo a Lisbona con un volo privato.Chi ha praticato sport di squa-
SPORTIN
dra capisce perfettamente che questi episodi possono creare
quello spirito di squadra fondamentale per raggiungere i risultati prefissi.
È anche vero però che per vincere serve una squadra tecnicamente forte ed equilibrata. Nell’estate dei botti rossoneri con
Ronaldinho e Sheva (vedremo poi sul campo il loro reale valore..) l’Inter, sfumato l’acquisto di Lampard, ha optato per
l’ex udinese Muntari, l’ala Mancini e il ritorno a casa di
Adriano. Ci auguriamo di sbagliare ma sul recupero del brasiliano abbiamo forti dubbi. Per questo motivo facendo gli
scongiuri e pensando alle incerte condizioni fisiche di
Ibrahimovic che sarà ancora fondamentale per l’attacco
interista, confidiamo nell’esperienza di Cruz e soprattutto nell’esplosione definitiva di Mario Balotelli.
Preoccupante invece la situazione della difesa
che si presenta all’inizio del campionato con
Cordoba, Samuel, Chivu, Materazzi e
Burdisso non ancora disponibili.
ONA
a cura di Roberto Braghiroli
Martina Grimaldi si fa onore a Pechino: a pochi secondi dal podio!
ercoledì 20 agosto, prime luci dell’alba. A Pechino, sede
M
dei XXIX Giochi Olimpici, sono sei ore avanti: è già piena mattina. Le atlete sono in acqua, tutto è pronto per la 10
chilometri femminile di nuoto, una gara lunga e faticosa.
Roba da gente tosta.
Tra queste ragazze (toste sì, ma graziose d’aspetto) c’è anche
Martina. Ne abbiamo parlato nel numero di luglio di “Zona
Nove”: è la nipote dell’Attilia, che abita in via Arganini, e la
figlia di Patrizia, nata a Pratocentenaro. Un po’ del nostro
quartiere si trova a Pechino, quindi, visto che sulle tribune
dello Shunyi Olympic Rowing-Canoeing Park, sede della gara, ci sono anche altri tre niguardesi doc: Massimo, Laura e
Melissa, rispettivamente zio, zia e cugina di Martina.
Tutto è pronto per la gara, quindi. Televisione sintonizzata su
Rai Due, una bella tazzona stracolma di caffè in mano perché
sono le 4 del mattino e non si sa mai. Dopo i primi giri Martina,
che ha il numero 24, è indietro, posizionata tra la quindicesima
e la ventesima posizione. Durante la seconda parte della gara,
però, la ragazza recupera, si prende un paio di colpi (involontari, dice la mamma) allo zigomo e al naso e chiude, felicissima,
al decimo posto. A soli 9” dal podio e a 13” dalla medaglia d’oro,
vinta dalla russa Clarissa Ilchenko. Tutti contenti quindi.
“Martina dopo la gara era al settimo cielo - racconta al telefono mamma Patrizia, presente in tribuna accanto al marito
Pino - e anche per noi genitori è stata una bellissima avventura. Per le strade c’era tanta gente, una bella atmosfera anche
se l’impressione è che la Cina sia un paese dove c’è gente ricca
che convive accanto a tanta gente povera”. Ma è vero che mangiano gli scorpioni? “Sul cibo è meglio lasciar perdere”, chiude
Patrizia. “Tutto bello, solo che i cinesi non rispettano le file”,
racconta Massimo, lo zio. “E non parlano inglese”. Nessun problema, però: ci sarà modo di parlarlo a Londra, prossima sede
olimpica, nel 2012. Pare che da quelle parti rispettino anche le
file. E sicuramente non mangiano gli scorpioni.
Il centenario
della Cooperativa
di Pratocentenaro
Il 4 ottobre il via ai festeggiamenti. Con lo sport
protagonista: nel pomeriggio ci sarà un’amichevole
del Niguarda Calcio con la Garibaldina.
l 14 ottobre 1908 alcuni soci si riuniscono nello studio del notaIPratocentenaro.
io milanese Guasti per dare vita alla Cooperativa Edificatrice di
Nel 2008 quella cooperativa c’è ancora, all’inizio
di quest’anno si è unita con la Sassetti dando vita a C.Ab,
Cooperativa di Abitanti Pratocentenaro e Sassetti. Un secolo di
storia, ben portato nonostante qualche momento di crisi, va celebrato nel migliore dei modi. E allora, largo ai festeggiamenti, che
si apriranno sabato 4 ottobre, in mattinata, presso La Casa di Alex
di Via Moncalieri, luogo che ospiterà molti degli eventi in programma. Non potranno mancare, ad esempio, due “classici” come
il torneo di bocce e quello di scala 40. E poi, visto il legame fortissimo della Cooperativa Edificatrice di Pratocentenaro con lo sport,
ci sarà una partita di calcio amichevole, riservata ai ragazzini del
‘96, organizzata presso il centro sportivo Enrico Cucchi di via
Arezzo in collaborazione con il Niguarda Calcio. Una curiosità: la
squadra di casa, che affronterà la Garibaldina, indosserà una maglia realizzata appositamente per l’evento, celebrativa del centenario della Cooperativa.
La giornata si concluderà alla Casa di Alex con uno spettacolo teatrale. I tornei di scala 40 e di bocce proseguiranno anche il giorno
dopo, domenica 5 ottobre e, in serata, saranno premiati i vincitori.
Il weekend terminerà con rinfresco, musica e cabaret. Ma non è
tutto. Il sabato successivo, l’11 ottobre, ci sarà la celebrazione ufficiale del centenario, con la consegna delle targhe e dei diplomi ai
soci benemeriti, mentre domenica 12 ottobre la festa proseguirà
con pranzo, musica e balli. Ovviamente alla Casa di Alex. Tanti
auguri, allora, cara Cooperativa. E buon divertimento.
Nelle foto gentilmente concesse da Massimo Chiappa, a sinistra Martina, a destra dei tifosi speciali: i genitori e i parenti.
COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA
ONA NOVE 19
ONA NOEUV
Cont el coo in di nivôl
L’angolo di Don Giuseppe
La colonna poetica
a cura di Augusto Cominazzini
a cura di Don Giuseppe Buraglio
a cura dei lettori
Il buco nero
Amore totale
li innamorati, nelle sere limpide, contemplano estaG
siati le stelle, intessendo su di esse i paragoni più
belli e anche più strambi. Ma cosa si nasconde dietro
Andrea Varini
I nissun
Per dì e dì a scarpinà in del desèrt,
per dì e dì sbalottaa sui crest di ônd,
vèrs on destin sénza prevision, incèrt,
cont in del coeur on scônfort profônd,
i oeucc fiss, stralunala per tanta paura,
ma oramai lôntan de ona vita impossibil, dura.
Però tanti, sfortunaa, rèsten a metà strada,
truffaa da carònti ingôrd e impietôs.
Cont el fiaa soffegaa da l’acqua salada,
su on barchètt scalcagnaa, rugginôs,
finii in fond al mar e ch’el ghe farà de bara,
svanisse el sògn a di nessun…
per ona mòrt ignòta a tutti, amara.
I alter riven chi contt on barlume de speranza,
tègnen strètt el fagottin pien de povertà soffèrta,
hinn scappaa via de la famm, de la tracotanza,
gh’hann bisògn de l’aiut de ‘na man avèrta
per desmentegà l’ingiustizzia e la prevaricaziôn
sopportaa in paes con grev contraddiziôn.
Vègnen chi des, vint, trenta razz divèrs,
con des, vint, trenta parlad complicaa,
ma da dôe riven? De lôntan, de pòst avvèrs,
de papes tribolaa, incivil, fòrse devastaa
e con lôr anca i malarbètt, grand malfidaa,
che sann giamò quèll che gh’avaran de fà.
Ona fròtta de gént pilatténta, minciònna, turluru,
rampinna, dubbia, spigolôsa, de propòsit smemôrada,
tant de savè minga quand e dôe hinn nassuu,
de savè truccà nòmm, cognòmm, paes e strada
e rèsten chi come di nissun, di scabrôs sconossuu,
in d’ona clandestinità che numm accèttom pu.
Però a quaivun vegnarà ‘l rimpiant, la malinconia
d’avè lassaa la strada vèggia per scernì on’altra via.
ciascuna stella? Sicuramente una storia, lunga, interessante, forse non molto romantica. Nel corso della sua
lunga vita una stella arriva a ragguardevoli “picchi di
vitalità” che però sono destinati a decadere a poco a poco, man mano che la stella si raffredda, perdendo il suo
calore, la sua luminosità.
Accade però un fatto interessante: più che morire, la
stella si trasforma in qualcos’altro, con caratteristiche
molto diverse, ma pur sempre non definibile semplicemente come un “cadavere di stella”.
Il “buco nero” (black hole) è la degenerazione di una stella al suo ultimo stadio: più la stella si raffredda, più aumenta la sua forza di attrazione (gravità); più aumenta
la gravità, più materia viene attirata sulla superficie; più
materia viene attirata, più densa diventa l’ex-stella.
Diventa un “buco nero” perché la sua densità è così grande (volume piccolo e peso enorme) e la sua forza di attrazione così alta che qualsiasi cosa che si trovi a “cadere”
su di essa non viene più rilasciata a causa dell’enorme
forza di gravità. Cade come in un buco, nero perché perfino la luce che vi giunge non riesce più ad allontanarsi
da essa, venendone come inghiottita.
Mi piace pensare che anche noi umani potremmo assomigliare un po’, per alcuni aspetti dell’invecchiamento,
a queste stelle che, trasformandosi in buchi neri, diventano capaci di attirare a sé, con infinita forza, tutto ciò
che sta loro intorno.
Mi pare significativo pensare al trascorrere degli anni
della nostra vita come ad una progressiva capacità di
esercitare un fascino sempre più grande sui ragazzi e
sui giovani. Non si tratta certo di “farli cadere” su di
noi: il rispetto della loro identità sarà sempre una nostra preoccupazione.
È però bello pensare che la persona che invecchia può
assumere questo ruolo di testimonianza forte, di presenza altamente significativa, di attrattiva affascinante e irresistibile.
L’enorme bagaglio di esperienza accumulata, di vita
vissuta, di problemi affrontati, di persone incontrate,
non sarà dunque un peso, anzi.
Non li calpestare
non correre nel tempo
non hai il tempo
non hai lo spazio
e lo spazio non ha confini
e non mete da raggiungere
Tu amali
Tu devi restare e andare
senza bisogni
Tu sei nell’aria e nell’anima
Tu sei l’anima del mondo
e con tutte le anime del mondo
devi entrare negli altri
per essere gli altri
e te
e perché gli altri siano te.
Ascolto
Silvia Benna Rolandi
Quante parole ho taciuto
quando potevo parlare,
quante parole non dette
avrei voluto sentire…
Nel silenzio sprofondano i minuti,
i giorni, i mesi, gli anni,
come frana nel buio
ogni mortale forma di vita.
Eppure ancora ascolto nella sera
fischiare i merli, mormorar le foglie.
Di chi tacque per sempre
mi parlano i giardini.
Autunno
Silvia Benna Rolandi
odiaco di
ona
a cura di Anna Maria Indino
Settembre 2008
ARIETE 21.3 – 20.4
Per molti di voi, che non sono ancora partiti si prospettano viaggi simpatici, arricchiti di qualche imprevisto. Il dialogo con
un certo tipo di persone sembra molto costruttivo per voi, vi potrebbe portare a scoprire vostri talenti artistici.
TORO 21.4 – 21.5
Sarete circondati da persone che vi vogliono bene e che potranno dimostrarsi ben disponibili a fornirvi il loro aiuto. Il rapporto di coppia sembra risentire di tensioni esterne, non confondetele con eventuali incomprensioni di carattere.
GEMELLI 22.5 – 21.6
Miglioramenti economici all’orizzonte, nuovi contatti di lavoro si riveleranno vantaggiosi. Un’impresa che vi spaventava un
poco, poi si rivelerà un vero successo. In famiglia appoggiatevi a un parente che potrà fare da arbitro.
Luce odore colore
come in un grumo tengo
sotto le palpebre scese
lieve il fiato d’autunno.
Vedrò il silenzio,
odorerò lo spazio,
ma adesso
respiro da terra
lieve il fiato d’autunno.
Respiro
Silvia Benna Rolandi
BILANCIA 23.9 – 22.10
Guardatevi intorno quando siete tra i colleghi, qualcuno potrebbe essere anche un sincero confidente e un amico su cui contare. In casa potrebbe esserci un po’ di frenesia per alcuni cambiamenti da prendere, ma tutto si risolverà per il meglio.
Oggi il cielo
mi versa dentro luce,
chissà perché.
Forse ha visto, spiando
tra un raggio e l’altro,
che avevo,
nel cervello e nel cuore,
una pozza di niente.
Mi duole e corrode
questa pozza malata,
questa noia scocciata.
Ma se il cielo regala
questa luce fatata
io l’accetto ed accendo
un sorriso e un sospiro.
Respiro.
SCORPIONE 23.10 – 21.11
In amore dovreste essere premiati e ricambiati da costanza e fedeltà. Alcuni colpi fortunati potrebbero andare a segno in
ambito lavorativo, dandovi la possibilità di usufruire di una certa liquidità. Non è il momento di esagerare con lo sport.
C’era una volta
CANCRO 22.6 – 22.7
Prenderete voi l’iniziativa, sia in amore sia sul lavoro, sarà l’atteggiamento vincente. Mete ambiziose potranno essere realizzate tramite l’intervento o di un genitore o di persone altolocate. Se siete stati esposti al sole, fate delle cure appropriate.
LEONE 23.7 – 22.8
Nella professione un tocco di estro e fantasia potrebbe aprirvi nuove strade. Persone un po’ opportuniste potrebbero mascherarsi bene, state attenti a non cascare nella loro rete. Potreste abbinare il piacere della vacanza alle cure termali.
VERGINE 23.8 – 22.9
Favorita per molti di voi la vita sentimentale e sessuale, anche alcuni dubbi e perplessità residue sembrano svanire.
Giornate dinamiche si prospettano in ambito professionale, rendendovi protagonisti. Un’attività sportiva potrebbe giovarvi.
SAGITTARIO 22.11 – 21.12
Possibile calo perché avete abusato delle vostre energie, un po’ di rilassamento vi rimetterà in forma. I più giovani potranno vivere storie sentimentali contrastate dai genitori, ma riusciranno a esprimersi e a fare valere le proprie idee.
CAPRICORNO 22.12 – 21.1
Potreste contare su una buona dose di energia e di carica vitale, con la quale affrontare meglio le attività quotidiane. Anche
l’approfondimento culturale e artistico è favorito, trarrete soddisfazioni e gratificazioni. Conquista amorosa allentante.
ACQUARIO 22.1 – 19.2
Viaggetti, svaghi e gente divertente rivitalizzeranno i rapporti di coppia. Qualche rischio potrete correrlo facendo speculazioni finanziarie ma, tutto sommato è relativo. Avrete l’esigenza di mantenervi in allenamento con un po’ di moto.
PESCI 20.2 – 20.3
Molti di voi potranno concretizzare un progetto finanziario vantaggioso. In campo sentimentale l’intesa sarà romantica e
coinvolgente. Qualche colpo di scena potrebbe attendervi, rientrando sul lavoro e lasciarvi letteralmente a bocca aperta.
ONA NOVE 20
Silvia Benna Rolandi
Sole di seta,
festeggia fantasia
l’estate intera.
Sole sepolto
nella nube nera,
festeggia fantasia
quello che c’era.
C’erano raggi rossi
e nubi ardenti,
c’erano carni rosa,
occhi lucenti.
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
FILO
DIRETTO CON…
PIRELLONE
Aler, sanità ed Expò: i temi caldi dell’attività politica in Regione
intervista di Andrea Bina a Franco Mirabelli (consigliere regionale)
iparte l’attività politica e istituzionale in Regione. Sul numero di
R
luglio avevamo fatto il punto della situazione Aler con Franco
Mirabelli. Questo mese parliamo con il Consigliere del Pd in Regione
anche di sanità ed Expò.
Conclusa la pausa estiva, tornano all’ordine del giorno i problemi pesanti della nostra città. Uno dei più importanti riguarda l’edilizia popolare. Facciamo un breve sunto di quanto esposto nel numero di luglio.
La legge sui canoni ha prodotto un aumento consistente degli affitti per tante famiglie. L’aumento medio è stato del 40 per cento
nelle case Aler in cui i nuovi canoni di locazione sono già stati applicati. A fronte degli aumenti che gravano su famiglie già fortemente penalizzate dall’aumento del costo della vita non ci sono
soluzioni per far fronte ai gravi problemi di degrado e di sicurezza che si vivono nelle case popolari. Accanto a ciò, l’introduzione
del principio della decadenza con il conseguente allontanamento
delle famiglie del ceto medio dalle case popolari, ha spaventato
tante famiglie e rischia di trasformare i quartieri popolari ancora
di più in veri e propri luoghi di emarginazione. Sulla base di queste considerazioni e per discutere complessivamente delle politiche regionali sulla casa, il Pd ha chiesto e ottenuto un consiglio
straordinario sulla casa che si è svolto il 25 giugno. In quella sede, grazie anche alla mobilitazione dei sindaci e dei sindacati siamo riusciti ad ottenere l’impegno del consiglio a rivedere i canoni
e la decadenza. Purtroppo nel frattempo non abbiamo ottenuto la
sospensione degli effetti della legge. Un primo risultato però l’abbiamo già prodotto: a seguito dell’approvazione di un nostro ordine del giorno i soldi che le Aler non dovranno più destinare al pagamento dell’Ici, saranno destinati a aumentare il fondo sociale,
al funzionamento degli ascensori e all’abbattimento delle barriere architettoniche.
Al riavvio dell’attività politica e istituzionale in Regione si
parte da questo punto. Cosa intende fare nelle prossime settimane il Pd? State organizzando qualche iniziativa?
Prima di tutto continueremo, forti delle decisioni del Consiglio, ad incalzare l’assessore perché porti al più presto in aula le modifiche alla legge e per far si che gli aumenti non vengano applicati dai
Comuni, prima di tutto quello di Milano, fino a che non sarà modificata la legge. In secondo luogo entro poche settimane vogliamo presentare una proposta di legge sulla casa che modifichi l’attuale sistema e, sul modello di altri paesi europei, garantisca ai cittadini canoni sostenibili in relazione ai propri redditi e a chi costruisce, pubblico, cooperativa o privato che sia, di rientrare in tempi corretti dalle
spese. Un sistema che risponda ad una domanda di case che non trova soluzione per tanti giovani e lavoratori dipendenti e non solo per
i redditi più bassi.
Ci eravamo lasciati con la promessa di affrontare di petto il
problema dell’abusivismo, della sicurezza e della qualità abitativa. Nel concreto come incalzerete Mario Scotti,Assessore
Regionale alla Casa?
Su questo si sta facendo molta propaganda ma pochi fatti. Ricordo
che grazie ad un nostro emendamento alla legge oggi i gestori che lasciano occupare gli alloggi vengono penalizzati economicamente e ciò
ha prodotto già un maggiore impegno e qualche risultato.Ma non basta. Occorre distinguere tra chi delinque e chi ha bisogno così da poter risolvere il problema di chi risiede abusivamente nei quartieri popolari. È chiaro che chi mette in pericolo la serenità e la sicurezza va
mandato via. Serve però uno strumento che consenta di riconoscere
davvero il bisogno dove c’è. Per questo abbiamo proposto di istituire
commissioni con le istituzioni ma anche con i comitati di inquilini per
valutare le diverse situazioni e anche questa proposta è stata accolta dal Consiglio e al più presto deve diventare legge.
Allarghiamo l’orizzonte alle altre partite politiche che sono
sul tavolo per i prossimi mesi. Citiamo quelle che lei ritiene
più importanti e su cui incalzerete la Giunta Formigoni?
Al di là della questione casa, che per noi resta una priorità, l’altra
priorità è di intervenire per migliorare il servizio sanitario in
Lombardia, per evitare il ripetersi di situazioni come quella della clinica Santa Rita e garantire servizi di qualità e accessibili per tutti.
Serve una correzione forte alla legge perché oggi si premia il numero delle prestazioni e non la qualità: è premiato chi dà tante prestazioni, anche inutili e non chi spende per garantire cure migliori, con
le tecnologie migliori e le migliori condizioni per il paziente. Non si
tratta di tornare indietro ma di rendere, non solo doveroso ma anche
conveniente curare le persone sia nel pubblico come nel privato.
Expo 2015. Sbaglio o si sta perdendo un sacco di tempo per
questioni di poltrone? Il Sindaco Moratti, il Governatore
Formigoni e il Presidente del Consiglio Berlusconi sono impegnati in una guerra senza esclusione di colpi…
Milano ha ottenuto l’assegnazione dell’Expò 2015 grazie al lavoro comune di tutte le istituzioni locali e nazionali. Oggi il sindaco di
Milano ha rotto quella collaborazione tra le istituzioni ed ha rivendicato i pieni poteri nella costruzione di un progetto che riguarda l’intera area metropolitana milanese e l’intera Regione Lombardia.
Questo ha prodotto uno scontro che ha indebolito tutte le istituzioni
milanesi e ha creato le condizioni perchè il governo nazionale la faccia da padrone assumendo il controllo della vicenda con una maggioranza spropositata in consiglio di amministrazione.Alla faccia del federalismo! Questa è la situazione ad ora e, al di là delle collocazioni
politiche, c’è da essere preoccupati. Per questo fa bene il presidente
della Provincia Filippo Penati ad insistere perché si riapra una riflessione comune: perché l’Expò è una opportunità per Milano e per i milanesi che non può essere persa.
PALAZZO MARINO
Emergenza casa: una proposta di cambiamento da parte del Pd
Marco Granelli (consigliere comunale)
olto delle spese delle famiglie lombarde è dovuto all’abitazioM
ne. L’importo pagato a Milano per il canone di locazione è di
373 euro (288 in Italia), mentre il 13,1% delle famiglie lombarde
paga un mutuo per l’abitazione pari nel 2003 a 437 euro mensili
(404 in Italia). L’80% delle famiglie lombarde vive in casa di proprietà, il doppio che in Europa. L’edilizia sociale, pari a circa il 4%,
è insignificante rispetto al bisogno a causa di una sostanziale interruzione delle politiche di edilizia pubblica e dall’assenza di un
adeguato turn over degli inquilini. Questa situazione comporta
una serie di problemi, collegati al fatto che l’acquisto della casa è
possibile solo in presenza di redditi adeguati e stabili, nonché di
tenuta del nucleo familiare. Per tutti gli altri casi, data la difficoltà di accedere all’edilizia sociale, l’unica strada percorribile rimane quella dell’affitto, a condizioni di prezzo inaccessibili. Se tale
situazione riguarda oggi solo una quota minoritaria delle famiglie lombarde, lo scenario potrebbe in futuro risultare molto diverso. A questo si aggiunge il degrado dei quartieri popolari
dell’Aler, spesso abbandonati a se stessi, senza manutenzione,
senza nessun contrasto alle occupazioni abusive che dilagano sostenute da potenti organizzazioni malavitose che minacciano gli
inquilini onesti, che così sono doppiamente penalizzati: pagano
anche per gli altri e sono minacciati e costretti a vivere chiusi nel
proprio appartamento.
A Milano serve una vera politica per la casa. I consiglieri comunali del Pd hanno presentato con l’intervento della consigliera
Carmela Rozza la loro proposta in un recente convegno a Palazzo
Marino. Si tratta di potenziare la casa in affitto accessibile a chi ha
bisogno, superando però il concetto di vecchia casa popolare dove
non c’è promozione di miglioramento e ricambio, e dove c’è concentrazione in quartieri degradati, divenendo così largamente insufficiente e pericolosa. Meglio molti alloggi in affitto a prezzi congrui
(per chi affitta e chi abita) realizzati dai privati e dalla cooperazione insieme alle altre case, dove lo Stato e il Comune intervengano
per pagare la differenza per chi ha redditi bassi o situazioni di difficoltà, in un patto sociale cui partecipano operatori sociali affinché,
migliorando le condizioni, diminuisca la dipendenza dall’assistenza e le famiglie diventino autosufficienti.
Andrebbero ampliate e rafforzate alcune esperienze di collaborazione tra cooperazione sociale, servizi di prossimità, cooperazione di abitazione, soprattutto a partire dalle esperienze di proprietà indivisa,
ed anche cooperazione di consumo. In questo modo l’offerta di abitazioni a basso costo è unita a servizi sociali domiciliari (pasti, assisten-
za sociosanitaria, piccola manutenzione), servizi di prossimità (spesa
e relazione), iniziative di contenimento dei costi dei beni alimentari,
servizi di patronato e mediazione con presidi sociali e di accesso ai
servizi all’interno dei quartieri.
Interessante anche il progetto proposto da Boeri alla triennale. I municipi dell’abitare: una rete di cascine riutilizzate per forme di abitare sociale dalla comunità alloggio, ai miniappartamenti ai pensionati. Un modo finalmente per utilizzare un patrimonio abbandonato di
16 vecchie cascine collocate nella periferia della città di proprietà comunale. I costi: la ristrutturazione del privato di alcune porterà le risorse necessarie per quelle che resteranno pubbliche, oltre all’impegno del Comune e del pubblico che oggi deve dare una risposta al bisogno di abitare sociale di frontiera se vuole combattere l’esclusione
sociale, come insegnano le risposte innovative di molto volontariato.
Sono tutte proposte presentate e sostenute dal Pd che però in questa
città rimangono inattuate o ai margini perché il Sindaco intende occuparsi solo degli affari dell’Expò, litigando con Formigoni, Maroni e
De Corato, rimpallandosi le responsabilità per dove collocare la moschea di viale Jenner, suscitando sempre più sentimenti di rifiuto e
di sfiducia e rischiando di individuare sempre le periferie (vedi ex
Paolo Pini) come luogo dove scaricare i problemi.
CONSIGLIO DI ZONA 9
Una rotonda per l’incrocio tra viale Suzzani e viale Berbera
Alessio Seminario
a Commissione del CdZ 9 “Per la città sostenibile”, presieL
duta da Aldo Rossetti, il 14 luglio ha concluso l’esame della riqualificazione dell’incrocio Suzzani/Berbera e, nell’ultima seduta di luglio, il CdZ 9 ha approvato l’operato della
Commissione. Vediamo nel dettaglio i motivi che stanno alla
base di questa proposta e le soluzioni progettuali individuate, grazie anche alla collaborazione di Francesca Maggioni,
architetto residente nella nostra zona.
Accogliendo la sollecitazione di molti cittadini della Bicocca,
la Commissione ha evidenziato che l’incrocio, oltre a lasciare
a desiderare dal punto di vista dell’arredo urbano (in particolare uno spartitraffico asfaltato della superficie di oltre 800
mq!), presenta anche grossi problemi di sicurezza, dovuti all’elevata velocità di percorrenza dei veicoli provenienti da
viale Berbe-ra, di fluidità e incanalamento dei flussi viabilistici. Si è quindi studiata una soluzione capace di migliorare
l’arredo urbano, la sicurezza e la fluidità del traffico.
L’idea prende spunto da quanto fatto dal Comune di Bresso
che, a non più di due km dall’incrocio Suzzani/Berbera, ha riqualificato il trafficato snodo di via Clerici/viale Gramsci rimuovendo l’impianto semaforico, responsabile di incidenti e
code, e sostituendolo con una rotonda (con annessi attraversamenti ciclopedonali in sicurezza) funzionale e dal piacevole impatto estetico. In pratica, quindi, il CdZ 9 chiede al
Comune di realizzare un progetto simile a quello del Comune
di Bresso. Come si è accennato, la rotatoria permetterebbe di
coniugare molteplici necessità:
• Aumento della sicurezza: la rotatoria ridurrebbe, come
è dimostrato dalle statistiche, il rischio di incidenti in un incrocio che attualmente è molto pericoloso sia per gli automobilisti sia per i pedoni, tanto che oggi molte auto, provenendo
ad elevata velocità da viale Berbera, si schiantano sullo spartitraffico.
• La fluidità del traffico: la rotonda permetterebbe di incanalare meglio i flussi di autoveicoli verso via Bussero e viale Suzzani direzione Parco Nord.
• La riqualificazione del territorio: la rotatoria permetterebbe la riqualificazione dell’arredo urbano dell’incrocio e
potrebbe essere inserita nel più ampio progetto di riqualificazione del territorio. In particolare permetterebbe di accrescere la sicurezza della prevista pista ciclabile che collegherà la passerella a scavalco dei viali Sarca e Testi al Parco
Nord, transitando per viale Berbera. Inoltre tale rotatoria
consentirebbe l’inserimento anche di un’ulteriore pista ciclabile da realizzare in viale Suzzani in direzione dell’ingresso
al Parco Nord, come suggerito da moltissimi cittadini che
hanno fatto pervenire al CdZ 9 uno studio di massima sull’argomento.
Giovanni Faregna in CdZ 9
lena Gualtieri, responsabile della CommisE
sione Sanità del Consiglio
di Zona 9, ha dato le dimissioni dal parlamentino per
motivi di lavoro che la conducono a vivere fuori Milano. La sostituisce come consigliere Giovanni Faregna
(vedi foto a sinistra).
Nato a Barile (Potenza) il
10 agosto1955, residente in
via Maffi a Niguarda, di
professione dipendente Trenitalia, Giovanni Faregna fa
parte del coordinamento del circolo del Partito Democratico “Silvio Rigoldi”, ubicato in via Hermada.
Nelle elezioni amministrative del 2006 Giovanni
Faregna è risultato il primo dei non eletti con 165 preferenze nella lista dell’Ulivo.
COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA
ONA NOVE 21
FILO
DIRETTO CON…
SALUTE/1
SALUTE/2
Le età di interesse geriatrico
Bambini, ecco il menù per la scuola
Dott. Leopoldo Mastrangelo
Luigi Luce
necessario dare una definizione dell’anziano e
È
in genere delle età che interessano la geriatria. Dopo l’infanzia, l’adolescenza e l’età adulta si
parla di maturità, che corrisponde in effetti all’età
del primo invecchiamento.
• Età di mezzo Questa età va dai 45 ai 60 anni
circa e viene indicata anche con il termine di età
presenile o del primo invecchiamento o età critica,
secondo la definizione di Enrico Greppi. In questa
età si riscontrano infatti i primi segni dell’invecchiamento,che rappresentano spesso una tendenza o predisposizione all’insorgenza delle varie malattie, e che richiedono quindi interventi di tipo soprattutto preventivo. Il termine di età di mezzo è
sicuramente più gradito alle persone interessate
rispetto agli altri sinonimi. È già in questa età che
sono particolarmente importanti gli stili di vita.
“Qui bene vivit bene senescit” (Sant’Agostino).
• Senescenza graduale Questa età va dai 60 ai
70 anni circa ed è caratterizzata dall’insorgenza di
processi morbosi conclamati, che sono tipici dell’età avanzata e richiedono l’applicazione di opportune misure diagnostiche e terapeutiche.
• Senescenza conclamata o vecchiaia In questa età, che inizia intorno ai 70 anni, ci si trova di
fronte al vecchio o all’anziano in senso stretto con
sempre maggiore rilevanza dei problemi assistenziali a livello medico, sociale e soprattutto riabilitativo, a causa degli stati di invalidità provocati
dalle malattie e dalla loro cronicizzazione.
• Grandi vecchi o longevi È consuetudine definire così gli anziani oltre i 90 anni, anche in rapporto ad alcune caratteristiche fisiopatologiche generali di questa età.
L’età di mezzo è importante anche sessualmente.
La ricerca sulla menopausa ha contribuito a chiarire il ruolo chiave degli steroidi gonadici sul benessere psico-fisico femminile. Gli estrogeni “sentinelle” della salute della donna garantiscono
quell’equilibrio psiconeuroendocrino indispensabile non solo alla funzione riproduttiva. La caduta
degli steroidi gonadici provoca non solo l’impossibilita di procreare, ma si accompagna al deterioramento biologico femminile. L’andropausa maschile corrisponde alla menopausa. Il livello ematico
di testosterone circolante si riduce progressivamente con l’invecchiamento. L’andropausa è allora un evento clinico ben preciso identificato da
una ridotta secrezione di testosterone al di sotto
dei valori di normalità tipici dei soggetti giovani.
Dott. Leopoldo Mastrangelo - Medico Chirurgo - Specialista in Geratria e Gerontologia Studio:
v.le F. Testi 1 tel. 02.6072148 cell. 3355962148 - e mail: [email protected]
TASSE & AGEVOLAZIONI
Scadenze per le dichiarazioni
Lorenzo Gomiero
ista l’importanza della scadenza riportiamo
V
uno stralcio dell’articolo pubblicato già nel
mese di luglio.
I contribuenti che non hanno presentato la dichiarazione cartacea, per scelta o per divieto, devono effettuare la presentazione in modo telematico tramite invio diretto o intermediario abilitato. La scadenza è il 30/09/2008 e ci si potrà rivolgere a uno qualsiasi dei circa 400 uffici delle
Entrate distribuiti sul territorio, per ricevere gratuitamente assistenza qualificata per la compilazione e la trasmissione telematica dei modelli.
Anche coloro che hanno compilato da sé la dichiarazione al fine del calcolo delle imposte e vorran-
no far trasmettere Unico 2008 all’agenzia delle entrate dovranno portare, unitamente alla
dichiarazione, anche i documenti comprovanti
redditi, ritenute subite, spese detraibili e oneri
deducibili.
Tutte le informazioni relative al modelli Unico
2008, che, ricordiamo, può anche essere compilato e spedito online attraverso l'applicazione
UnicoWeb sono disponibili sul sito Internet
www.agenziaentrate.gov.it, dove è presente la
modulistica e la relativa normativa. Informazioni specifiche possono essere inoltre richieste
al numero 848.800.444 o tramite e-mail selezionando dall’area “contatti” la voce “web mail”.
Sportello operativo Caf - Tutela fiscale del contribuente Srl, Milano, V.le Rodi 85. Rag. Lorenzo Gomiero
Commercialista - È possibile prenotare l’appuntamento per la compilazione di documenti fiscali. Aperto il sabato
mattina. Tel. 02 66103405 fax 02 66116682, [email protected]
er oltre sette milioni di bambini, dai più
P
piccoli dei nidi e delle materne ai ragazzi delle medie, è tempo di tornare a scuola e
questo, spesso, si trasforma in un evento
traumatico. Bambini e ragazzi fanno fatica
a riprendere i consueti ritmi di vita. Ecco
perché, per aiutarli ad affrontare meglio
l’inizio dell'anno scolastico, gli esperti consigliano di prepararli correttamente con
un’attenzione particolare all’alimentazione
e al movimento.
Ma quale alimentazione è più idonea ad assicurare i giusti apporti nutrizionali per
aiutare gli alunni ad affrontare le lunghe
ore di lezione? Per esempio, è meglio puntare più sulla prima colazione o sul pranzo? E
con quali ingredienti? Come trovare, poi, un
equilibrio tra la necessità di crescita di
bambini e ragazzi e l’aumento del rischio di
obesità delle nuove generazioni sempre più
sedentarie?
“Le attività quotidiane impongono ritmi e
necessità nutrizionali differenti nelle varie
età, in relazione a tipo, intensità e durata
delle attività stesse. Per l’organismo in crescita l’assunzione di cibo dovrebbe essere
idealmente suddivisa in 5 pasti al giorno
(cioè con un intervallo di 3 ore circa l’uno
dall’altro): colazione, pranzo, cena e due
‘merende’ a metà mattina e metà pomeriggio”, spiega Claudio Maffeis, professore associato di Pediatria dell’Università di
Verona. “Questa scelta garantisce adeguati
apporti nelle ore diurne, in cui vi è il massimo consumo di energia e nutrienti e di limitare possibili squilibri nel rapporto
fame/sazietà che favoriscono la deposizione
di grasso in eccesso. L’equilibrio del rapporto fame/sazietà è favorito dalla pratica regolare di attività fisica, sempre più carente
nei bambini cui la tv toglie molto tempo al
gioco all’aperto e all’attività sportiva. In
ogni caso, ridurre il numero dei pasti è sbagliato, porta a mangiare di più e a depositare più grasso. Colazione e pranzo, insieme
alla merenda del mattino, dovrebbero coprire il 60% dei fabbisogni di energia e nutrienti della giornata. Merenda del pomeriggio e cena il restante 40%. Pertanto nella prima parte della giornata si dovrebbe
mangiare di più che nella seconda parte: di
solito accade proprio il contrario. In genere,
un’alimentazione varia (latte e latticini, cereali, pesce, uova, poca carne) con abbondante assunzione di vegetali (frutta, verdura, legumi) consente di soddisfare tutti i bisogni energetici e nutritivi. Attenzione però
a non considerare gli alimenti solo quale
fonte di energia. I bambini italiani sono mediamente “ipernutriti” in termini di calorie,
tanto che l’obesità è molto comune sin dall’età prescolare, ma possono presentare carenze in nutrienti (ad esempio minerali, fibra e oligoelementi) che a lungo andare
contribuiscono ad influenzare lo stato di salute, aumentando il rischio di sviluppare alcune malattie (anemia, stipsi, osteoporosi,
aterosclerosi). È quindi necessario abituarsi a considerare i nutrienti contenuti nel cibo per poterne ottimizzare l’assunzione”.
Insieme a frutta, verdura, latte e yogurt, un
utile alleato per la corretta nutrizione dei
ragazzi è il concentrato di pomodoro, ricco
di licopene, potassio, fosforo e calcio: un vero e proprio concentrato di “nutrienti”. “Il
concentrato di pomodoro”, spiega Maffeis,
“contiene in media da 4 a 8 volte (per unità
di peso) più nutrienti (calcio, ferro, potassio,
fosforo, licopene, alcune vitamine), del pomodoro fresco ed è pratico da utilizzare. Il
pomodoro inoltre è ricco di licopene, il carotenoide più presente nel plasma umano. La
cottura del pomodoro (concentrato) e l’aggiunta di olio ne aumentano l’assorbimeno.
Ha elevate capacità antiossidanti, risultando un efficiente “eliminatore” di radicali liberi, tossici per le cellule. Previene l’ossidazione delle lipoproteine, riducendone l’aterogenicità, ovvero il rischio di insorgenza di
arteriosclerosi. Si consiglia quindi l’assunzione di un’adeguata quantità di licopene
nell’età evolutiva (fino a circa 1,3 mg/kg/die
tra i 4 ed i 9 anni)”.
Sono molteplici le occasioni di consumo del
concentrato di pomodoro, in abbinamento
agli altri alimenti simbolo della tradizione
italiana a tavola, quali pasta, olio d’oliva,
parmigiano e verdure di stagione.
“Il concentrato di pomodoro”, continua il
Professor Maffeis”, è ideale ai pasti principali. Il suo contenuto in nutrienti (minerali, vitamine, licopene) può contribuire a
completare il profilo nutrizionale del pasto
a tutte le età. L’uso del concentrato per condire pasta o riso, magari insieme a verdure
ed aromi, al posto di carne o salse a base di
formaggi, panna, ecc. offre due importanti
opportunità: limita l’apporto di grassi soprattutto saturi dannosi per il sistema cardiovascolare; contiene l’apporto calorico.
Anche a merenda, ad esempio, insieme a
pane e olio può costituire un’alternativa sana e nutriente, rispetto a merende più ricche di grassi e calorie.”
PARERI LEGALI
Verso un riconoscimento della convivenza “more uxorio”
Dimitri Barbera
er una sentenza della Suprema Corte di Cassazione - n.109/2006
P
del 5/1/2006 - la vita delle coppie di fatto deve essere equiparata
a quella delle sposate in virtù della significativa evoluzione sociale.
Nello specifico, decidendo in relazione all’ammissione al patrocinio
dello Stato di una coppia convivente, la Corte ha stabilito che il rapporto di convivenza non debba essere ritenuto interrotto neanche
dallo stato detentivo di uno dei due, in considerazione della “significativa evoluzione sociale, normativa e giurisprudenziale registratasi
negli ultimi tempi”, finalizzata a dare rilievo sociale e giuridico alla
convivenza more uxorio (uomo e donna che, pur non sposati, convivono). Il Collegio ha, di fatto, ribadito un orientamento formatosi sotto la vigenza della l. 219/90, come sostituita dalla l.134/2001, che richiedeva per la determinazione dei limiti di reddito ai fini dell’ammissione al patrocinio dello Stato, la somma dei redditi facenti capo
all’interessato e agli altri familiari conviventi, compreso il conviven-
te more uxorio: normativa, quindi, in cui si equiparava la convivenza
coniugale a quella more uxorio. Sostanzialmente si attribuisce un rilievo giuridico alla relazione interpersonale che si caratterizzi per
tendenziale stabilità, natura affettiva e parafamiliare, e che si esplichi in una comunanza di vita e di interessi e nella reciproca assistenza morale e materiale: infatti, sin dal 1993, la Corte aveva affermato
che la convivenza more uxorio tra persone in stato libero non costituisce causa di illiceità e quindi di nullità di eventuali contratti attributivi di diritti patrimoniali “in quanto tale convivenza ancorché non
disciplinata dalla legge, non contrasta né con le norme imperative,
non esistendo norme che la vietino, né con l’ordine pubblico, né con il
buon costume inteso come il complesso di principi etici costituenti la
morale sociale di un determinato momento storico”. Tuttavia, è necessario non perdere di vista i principi fondamentali del nostro
Ordinamento,in particolare l’art.29 Cost,che attribuisce alla famiglia
legittimamente costituita una particolare tutela - “la famiglia è una
società naturale fondata sul matrimonio” - comportando l’esclusione
di una applicazione in via analogica delle norme dettate in materia di
famiglia legittima a quella non fondata sul matrimonio. Quindi, se è
vero che a livello di legislazione ordinaria e speciale sono stati attribuiti effetti giuridici alla convivenza more uxorio (ma sempre in alcuni ambiti circoscritti), non sussiste tuttavia una regolamentazione ordinaria generale né speciale applicabile a tale fattispecie.
Dimitri Barbera - Avvocato del Foro di Milano - Via G. Arganini,
24 - Studio Legale e Tributario in Milano, Via Soperga n° 4, tel.
0266714559, fax 02700418300, [email protected] <mailto:[email protected]>
INVESTIMENTI FINANZIARI
È il momento giusto per investire sui mercati azionari?
Ciro di Giorgio
entili lettori, quante volte vi siete posti la domanda del titolo?
G
Quante volte ve lo chiederete ancora? Chi vi può dare la risposta
giusta? L’amico che “la sa lunga”, l’impiegato al borsino, il direttore di
banca, il giornalista o il professore esperto di economia? Cari amici,
la risposta non è semplice e oltretutto non è la stessa risposta per tutti. Cerchiamo, tanto per cominciare, di fare un po’ d’ordine ricordando a noi stessi il significato di investimento. Quando si effettua un’investimento vengono impegnate le disponibilità liquide del nostro patrimonio con l’obiettivo di conseguire, in contropartita, dei benefici futuri. Quindi le nostre risorse possono essere impiegate in funzione di
un’obiettivo personale o familiare: l’acquisto di una casa o un’auto, la
creazione di una pensione integrativa, un lascito per i propri figli. Per
effettuare correttamente un investimento è pertanto necessario decidere per quanto tempo intendiamo impiegare le nostre risorse in
funzione dell’obiettivo e quali rischi siamo disposti a tollerare.
Perché questa lunga premessa per parlare di mercati azionari? Per
ONA NOVE 22
evitare delusioni e spiacevoli sorprese, ma anche per avere un approccio maturo a quanto offre il mercato senza farsi prendere dall’emotività. Quindi, se avete da parte una somma che vi potrebbe servire fra pochi mesi o fra un anno dovete stare lontani dalle azioni e
dai prodotti di risparmio gestito (fondi d’investimento, sicav, obbligazioni strutturate) che investono sui mercati azionari. Se però avete
un’orizzonte temporale più lungo,non inferiore ai cinque/sei anni,potete avvicinarvi ai mercati azionari con la consapevolezza di poter ottenere ritorni superiori rispetto ai titoli di Stato.Tuttavia molti di noi
hanno subito delle perdite per aver investito nei titoli sbagliati, nei
prodotti sbagliati o nei prodotti giusti nel momento sbagliato.
Quello che leggiamo sui giornali e vediamo in televisione non ci dà
una mano, perché spesso stampa e tv danno grande risalto alle fasi
negative, contribuendo a creare ansia e panico, così come enfatizzano eccessivamente le fasi di crescita, alimentando aspettative ed illusioni. Qualcuno ricorda i tempi della “new economy” del 1999/2000,
quando alcuni titoli guadagnavano oltre il 10% alla settimana? E il
panico dopo l’attentato delle Torri Gemelle? Tutti (o quasi) a vendere in perdita, salvo poi scoprire che dalla primavera 2003 alla primavera 2007 le quotazioni sono schizzate all’insù, con performance stellari soprattutto in India, Cina e dintorni. Ma torniamo alla domanda d’apertura. Come individuare il momento giusto per entrare? O
forse è meglio stare alla finestra? E per quanto tempo? Non illudetevi! Anche gli esperti più prestigiosi fanno delle previsioni, ma non
possono dare certezze. Nel prossimo numero forse non troveremo il
momento giusto, ma ci sforzeremo di trovare un metodo giusto utilizzando l’ingrediente principale: il buon senso.
Ciro di Giorgio - Promotore Finanziario - Via Dante, 4 - 20121
Milano - Tel: 0245471766/7/8 - Cell: 3355240062 - Fax
0280509027 - e-mail: [email protected]
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
Iscriviti all’Associazione Amici di
ONA NOVE
Socio ordinario Euro10 (Euro 5 per studenti e
pensionati), Sostenitore Euro 25. C.C.P.
36297208,Ass. Amici di “Zona Nove” o bonifico
Monte Paschi di Siena, ag. 5, viale Testi 90, sul
conto corrente: Ass. Amici di “Zona Nove”. coord. bancarie 01030 01605 7047.64.
TA EBAO
Per la vostra pubblicità
su questo giornale
telefonate
a Franco Tironi
tel. 02/6423561 - fax 02/66107983
Cell. 347/9507398
Pagina riservata ai lettori
lettere in redaz ione
CHI PULISCE
NON È UN COGLIONE
Sulla pulizia delle strade le
critiche alle istituzioni preposte non sono certo da lesinare. Ma vorrei soffermarmi sui comportamenti dei
cittadini nel mio spazio visivo, cioè in viale Sarca tra i
civici 187 e 193. Di notte ci
pensano i numerosi viados a
sporcare soprattutto buttando bottiglie o urinando a
cielo aperto e non sono da
meno alcuni clienti e loro
frequentatori. Ma poi di
giorno… studenti universitarì (una volta si diceva la
futura classe dirigente, oggi
ingrosseranno le file del
precariato) mangiano lungo
i marciapiedi e lasciano sul
terreno rifiuti alimentari,
involucri di cartone e altro;
poi chi riceve lo scontrino
del bancomat lo getta a terra tranquillamente e così
chiunque altro passa dalla
strada ovviamente tende ad
adeguarsi al “paesaggio” circostante. Tra l’altro con l’introduzione del nuovo sistena di lavaggio della strada
sono stati tolti i cartelli di
divieto di sosta, ma anche i
relativi cestini. Io non so se i
negozianti siano obbiligati a
pulire lo spazio davanti alla
loro attività, ma partendo
dal presupposto che chi
sporca sono sempre gli altri
si guardano bene dal pulire
non fosse altro che per il decoro dei loro negozi. Sono
sensibilissimo a sostenere i
diritti - ci mancherebbe altro! - ma penso che siano
importanti anche i doveri.
Personalmente a volte io
pulisco il marciapiede davanti a casa mia. Lo faccio
volentieri anche se penso
che di sicuro c’è qualcuno
che pensa che io sia un coglione.
Renato Morelli (agosto)
IL SENSO UNICO
DELL’OCA
Volevo segnalare che da circa 4 mesi la via De Angelis
angolo De Gasperi è stata
chiusa e la via De Gasperi è
percorribile solo in un senso! Ora, il genio che è responsabile alla viabilità e
che come minimo abita o in
centro o addirittura fuori
Milano, dov’era quando ha
fatto questa bella pensata?
Sì, perché noi che abitiamo
in Via Costalovara o in Via
Padre Luigi Monti (vie dimenticate da tutti!) o in Via
Val Daone o in Via De Angelis, siamo costretti a fare il
giro dell’oca per poter raggiungere Viale Ca’ Granda!
Non è che per caso quel piccolo tratto di strada tra Via
De Angelis e Via De Gasperi
è chiuso per consentire solo
l’accesso dei pullman diretti
al Novotel? Non ditemi che
al Comune mancano i soldi
per asfaltare 5 metri di strada, ma penso che sia così, visto che invece che “buttare
giù” un po’ di catrame hanno
chiuso la strada con blocchi
di cemento! La vergogna non
ha limiti! Grazie a “Zona
Nove” di esistere!
Lettera firmata (agosto)
GIRA E RIGIRA
SIAM SEMPRE LÌ
Gira e rigira siamo arrivati a
ciò che volevano fare trent’anni fa. Il Pd (Partito democratico) è il compromesso storico
che volevano Enrico Berlinguer e Aldo Moro, a suo tempo non riuscito. Il Pdl (Partito delle libertà) col suo governo più la Lega nord, è il
governo della P2 che voleva
Gelli per cambiare a suo modo il paese, a suo tempo non
riuscito. Speriamo di svegliarci come allora.
P.S. Un mio amico straniero
che sono andato a prendere
alla stazione centrale, appena
sceso dal treno, alla vista dei
militari nel piazzale mi ha
chiesto: ma sono giunto in
Italia o nel Cile di Pinochet
anni 70?
Ardore (agosto)
INTERROGATIVO
FOTOVOLTAICO
Nel lontano 1993 ho collaborato al progetto di qualifica
spaziale (sonda recuperabile
Eureca) di celle fotovoltaiche
all'arseniuro di gallio (meno
costose ma meno efficienti di
quelle al silicio cristallino), e
“a concentrazione” (ad alta efficienza, ma di difficile puntamento). Ho trovato quindi interessante l'articolo a pag 17
di “Zona Nove” di luglio, nel
quale però non ho potuto trovare i dati sulla potenza di un
metro quadro del nuovo pannello Cigs e quelli relativi alla
sua “vita utile” (in condizioni
atmosferiche e con manutenzioni “normali”). Il fatto che
permettano spessori molto
minori delle celle al silicio
non è significativo se non per
il minor consumo di “materia
prima” (selenio, rame e gallio,
né abbondanti, né economici).
L'unico dato “energetico” fornito per il primo impianto
sperimentale (2-4 MW/anno)
è del tutto incomprensibile e
necessita di una rettifica, non
esistendo l’unità di misura
“MW/anno” in nessun laboratorio al mondo! È possibile ottenere queste informazioni
dai tecnici dell’Università
Bicocca?
Giusto Buroni (agosto)
IL PRIMO GIORNO
DI SCUOLA
Se ci penso, lo ricordo ancora,
il primo giorno di scuola, con
grembiulino nero, colletto
bianco, fiocco rosa. Quel giorno mi tenevano per mano, la
mia mamma, il timore, la
paura, e il cuore batteva a dismisura. Sorridente, ci aspettava l’insegnante, con una deliziosa scatola di latta, colma
di canditi e caramelle. Vivace,
dinamica, accogliente, anche
se tra noi c’erano i figli dei
suoi primi allievi. Con nostalgia all’uscita, l’accompagnavamo con lo sguardo e, con
impazienza si ritornava a
scuola, per condividere con
gioia l’esperienza del conoscere, di metterci alla prova, confrontarci su ogni cosa, una fucina. Fare squadra, stare bene insieme, nel cammino dell’apprendere, del sapere. Come un gioco! Ogni giorno ce
n’era uno nuovo. Tutti erava-
mo bravi, non poteva essere
altrimenti. Potevamo esprimere i nostri talenti.
Gigliola Mazzali (agosto)
CASE ALER
DA COMPRARE?
Innanzitutto un ringraziamento a “Zona Nove” che ha
dedicato spazio ai residenti
delle case gestite dal’Aler.
Vorrei poter fare qualche con-
Comune, dell’Aler, dei quotidiani, di chi volete voi per far
sentire la vostra voce. Quello
che posso fare io è rimanere a
disposizione per chiunque abbia bisogno di fare ricerca
(nominativi, indirizzi, organigrammi, normative) e fornire
tutto l’appoggio possibile a
chi magari non è in possesso
di un collegamento internet o
di altri sistemi veloci di repe-
La rotonda del Pronto Soccorso
i sono trovato nella necessità di accompagnare una
M
persona al Pronto Soccorso di Niguarda, e ho constatato che l’accesso, a causa dei lavori per la costruzione della rotonda, è praticamente un passaggio ad ostacoli “alla
faccia del Pronto Soccorso”. Sono state costruite rotonde su
tutte la strade d’italia più o meno velocemente, ma quella
del Pronto Soccorso di Niguarda è da anni incompiuta. La
costruzione dell’Ospedale Maggiore di Niguarda è iniziata
nel 1931 ed è terminata nel 1939 in 8 anni con i mezzi dell’epoca (carriola, pala e piccone): è stata costruita un’opera
notevole (non intendo esaltare il regime che l’ha realizzata), ma una rotonda del diametro di circa 50 mt con i mezzi di oggi non si riesce a portarla a termine. Vorrei chiedere a quei signori che vedo tutte le sere, sulle reti tv lombarde ad esaltare le loro mirabolanti capacità amministrative, una spiegazionne sulla loro incapacità a risolvere problemi semplici come questo, agli occhi di noi cittadini.
Speriamo che la Rotonda del Pronto Soccorso di Niguarda
venga almeno ultimata nel “fatidico 2015”.
Marco Vittori (agosto)
siderazione sul tema, basandomi sull’articolo apparso sul
“Sole 24 ore” del 23 giugno “In
offerta un milione di case”. La
considerazione vorrei farla ad
alta voce augurandomi che
soprattutto i sindacati degli
inquilini provino, una volta
tanto, a ragionare a 360 gradi. Avete considerato la dismissione del 40% degli immobili Iacp? Questo prevede
che il prezzo della vendita
venga stabilito in base all’affitto mensile versato e non
più al valore catastale, questo
prevede che conviventi e figli
possano partecipare all’acquisto, questo prevede che i mutui siano trentennali... Allora? Cosa aspettate a divulgare queste informazioni? Perché, dopo un’informazione oggettiva e completa, non vi
consultate con gli inquilini?
Potreste scoprire che pagare
per pagare forse è meglio che
alla fine la case diventi mia...
Il compito del sindacato deve
essere svolto in termini sociali e non politici. Il maggior
peccato dei sindacalisti è proprio questo: il filtro politico
che applicano ad ogni iniziativa a prescindere dall’interesse degli iscritti. Dopo l’appello
ai sindacati degli inquilini è
quindi d’obbligo un appello
agli inquilini: Sveglia! Fatevi
sentire, avete pagato per anni
l’affitto per una casa che non
sarà mai di vostra proprietà,
vi avete investito un sacco di
soldi per renderla sicura ed
abitabile. Dopo l’introduzione
di norme sempre più restrittive per il subentro di altri inquilini nella stessa abitazione
e dopo gli ultimi aumenti, cosa diavolo aspettate a far valere i vostri diritti? La vendita del 40% degli immobili mi
sembra una occasione da non
perdere. Unitevi in un comitato per bussare alle porte del
rimento di informazioni utili.
Barbara Tasca (agosto)
email: [email protected]
AL CORRIERE NON SANNO
DOV’È LA BICOCCA
Al “Corsera” e p. c. a “Zona
Nove”. Caro Schiavi, i suoi ultimi articoli sulle periferie visitate dal camper e in particolare sulla Bicocca mi deludono e mi preoccupano. Basterebbe il fatto che Lei ignori sistematicamente che la vera
Bicocca si estende a ovest fino
al lato sinistro di viale Suzzani, e non, come sembra credere e come i nuovi abitanti
amano far credere, al lato destro di viale Sarca: pensi che
in questo modo Lei esclude
addirittura la Chiesa Parrocchiale (di cui del resto sembra
non preoccuparsi nessuno) e
tutti gli edifici residenziali,
pubblici o privati, costruiti
prima degli anni ‘50. E tuttavia in questa mezza Bicocca La prego di precisare che è
mezza! - sembra dai suoi articoli che lo scandalo più grosso
sia la mancata apertura della
Collina dei Ciliegi (di cui
ognuno poteva e può fare
tranquillamente a meno...), e
non invece il degrado del
Borgo Pirelli, i cui vecchissimi abitanti sono considerati
peggio dei Rom (i quali, quelli veri, fremono in attesa di
sostituirli) né il definitivamente incompiuto, ma tuttora pubblicamente finanziato,
impianto dell’idrogeno. Come
avevo già proposto, ritengo
urgente una visita del camper (o dei vostri giornalisti)
nell'altra metà della Bicocca,
quella vecchia, e spero che il
Parroco don Giuseppe non rifiuti di ospitarvi sul sagrato
stesso della chiesa parrocchiale: è lì che conoscerete la
vera Bicocca storica, i suoi
abitanti, i suoi meriti e le sue
necessità. Oppure si cambi
una volta per tutte il nome
della Nuova Bicocca, la sola
che sembra interessare anche
al Comune di Milano: Gregotti City oppure Pirelli RE
Resort. Con quella vecchia,
terra di nessuno, ce la sbrigheremo noi vecchi!
Giusto Buroni (luglio)
• Bene, Buroni! Non farsi mai
sotterrare prima di essere
morti (anche se ho l’impressione che dureranno di più le
case del Borgo Pirelli e quelle
degli anni 50 delle costruzioni
in sabbioso cemento dell’università e dell’esplanade). Per
quanto riguarda i nomi perché non chiamare, come facciamo noi sul gornale, Bicocca
la Bicocca e Nuova Bicocca la
nuova Bicocca? LA
IL SEMAFORO
REGNO ITALICO/BERBERA
Da oltre un mese all’incrocio
tra via del Regno Italico e viale Berbera, è stato tolto (sì,
proprio tolto) il semaforo che
permetteva una sicura svolta
a sinistra, verso Bruzzano.
Certo si può passare comunque perché è rimasto un lasso
di tempo di pochi secondi tra
quando scatta il rosso per chi
viene da Bresso a quando
scatta il verde per chi viene
da Bruzzano, direzione Bresso. La mancanza del semaforo, però, genera insicurezza
negli automobilisti anche
perché si capisce che non si
può più passare solo quando
partono le auto che girano
verso Bresso. Sarebbe interessante sapere - dai vigili
urbani o dal Consiglio di Zona - il motivo di questa inopportuna modifica.
A. Cacialli (agosto)
ELOGI E CRITICHE
AL CTO
Condivido gli elogi generalizzati al personale medico e
paramedico del reparto di
Cardiologia del Cto, che io
stesso avevo anticipato, e
“Zona Nove” aveva pubblicato, addirittura all’inizio del
2007! (il mio invito a esporre la lettera in Reparto non
è stato tuttavia raccolto...).
Mi sono però permesso nei
mesi seguenti di rivolgere
qualche critica all’organizzazione (o meglio al “controllo di qualità”), quali: la
manutenzione e la gestione
delle cartelle cliniche per
mezzo di opportuno software di controllo incrociato (riducendo al minimo gli interventi manuali), che tenga
collegamenti rigorosi da visita a visita e da ospedale a
ospedale, l’accuratezza delle
visite di controllo e dei dati
riportati in cartella, la possibilità di effettuare cicli di
riabilitazione nei tempi dovuti (che passano allegramente dai sei mesi prescritti a un anno effettivo), il dosaggio più preciso delle terapie, al variare delle stagioni,
ma anche delle condizioni
del paziente, che quindi richiede controlli (parziali)
più frequenti degli attuali.
Nessuna delle critiche, del
resto costruttive e utili a
ospedale e paziente, è stata
accettata dal Primario del
Reparto come valida, nonostante le esperienze personali e provate! Confermo
quindi l’apprezzamento positivo generale del signor
Fumagalli, ma ribadisco la
necessità di sensibili miglioramenti (e nemmeno si
può pretendere che i pazienti, soprattutto i più anziani e i più deboli, si accorgano di questi “tecnicismi”, avallando quindi solo
le loro incondizionate approvazioni e respingendo
come irrilevanti le critiche
dei più attenti).
Giusto Buroni (luglio)
P.s. So benissimo che “Zona
Nove” possiede le mie due
precedenti lettere sull’argomento e anche copia della corrispondenza specifica
tra me e il Primario, ma
fingiamo che il tutto sia
andato perso in un giorno
torrido d’estate... Inoltre la
lunghezza di una critica al
“controllo di qualità”, sia
pure di un silos di mele del
Trentino, non può essere
brevissima, perché sarebbe
incomprensibile e non costruttiva!
• No, caro Buroni, non è
stato perso niente. Sarebbe
difficile perdere un malloppo del genere, adatto più
alla biblioteca Sormani
che un povero giornale locale. LA
NON GLI PIACE
IL CAR SHARING
Vorrei replicare alle osservazioni a una mia lettera
su un articolo sul Car
Sharing di Andrea Bina.
Bina trascura il dato fondamentale dei 1300 iscritti
(!), che, confermo, userebbero in media la macchina
8 minuti al giorno e percorrerebbero 740m (a 5,5
km/h, come risulta anche a
voi!). Questi si devono
spartire 72 macchine, letteralmente “nascoste” in
32 parcheggi, Basiglio e
Como compresi! Dai vostri
conti è come se le macchine
si muovessero da sole, ordinatamente e a turno,
“correndo” comunque a 5,5
km/h (la passeggiata a piedi di un cardiopatico!). Correggete il vostro entusiasmo per l’assurdità del Car
Sharing, che vado combattendo da quando so che esiste in Germania da 20 anni e lì non sanno più come
vendere abbonamenti, tanto che è diffusa l'usanza di
regalarne a chi va in pensione abitando in città, ma
pochissimi li usano! Ecco
allora il business, promosso dai soliti ecologisti: vendere gli abbonamenti come
gadget da 10 euro al mese,
sapendo che nessuno o
quasi ne usufruirà! Infatti
con gli abbonamenti oggi
raccolgono in un anno
1300x120=156000 euro di
guadagno netto, mentre
l’uso delle 72 misere macchinette si paga con la tariffa per tempo e per chilometro (che nel vostro articolo non sono dichiarati)!
Giusto Buroni (luglio)
tel. 02/6423561 - fax 02/66107983 – e-mail: [email protected]
COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA
ONA NOVE 23
- Via Roccole 17
HOTEL RESIDENCE CAPRICCIO AZZURRO
RESIDENCE PER ANZIANI
A soli 90 minuti da Milano, immerso nella stupenda natura della Valle Camonica, a pochi passi dal Centro di cura
Termale di Boario, il Residence Capriccio Azzurro si propone di offrire in un ambiente elegante, il soggiorno più
piacevole a chi desidera tranquillità e assistenza.
Si tratta di una moderna ed elegante struttura alberghiera, in grado di ospitare in camere o miniappartamenti persone “della terza età” in cerca di tranquillità, ma anche dal
carattere indipendente e sempre desiderose di seguire i
propri interessi.
• Eleganti miniappartamenti o camere con bagno, telefono, tv, con possibilità di accoglienza e permanenza di
parenti e/o amici.
• Servizio ristorante, con menù personalizzati.
• Assistenza diurna e notturna.
• Cortile alberato, arredato a giardino.
• Ampi terrazzi coperti.
• Palestra.
• Sala soggiorno, bar, giochi di società, musica, animazione, gite ed escursioni.
• Servizio di andata e ritorno per Milano.
• Funzioni religiose.
• Iniziative culturali e di spettacolo.
• Cure termali (idroponica*, inalazioni*, irrigazioni*, terapia fisica strumentale, riabilitazioni, massoterapia, piscina termale* con percorso vascolare, centro estetico,
parco con musica e animazioni varie).
*trattamenti mutuabili
Per informazioni:
Capriccio Azzurro tel. & fax 0364/531419 oppure 336/412435
Sito web www.capriccioazzurro.altervista.org
Sconto 5% a tutti i soci della Società Edificatrice di Niguarda
Sartoria Floreale
Via Ponale 6 - Tel. 02.66117245
Lunedì/Venerdì orario continuato 9.30/19.30
• Abbigliamento su misura: uomo, donna, bambino (anche taglie forti)
• Riparazioni generali su tessuto, pelle, maglia
• Rammendi invisibili
• Sostituzione o riparazione cerniere su abbigliamento, borse e stivali
• bottoni a pressione o per jeans, bottoni ricoperti
• Si infilano collane
Bus 42 Tram 5-11
Equipe Callà
Vendite
s.r.l.
Ag. Mi Suzzani
Viale Suzzani, 19
20162 Milano
Tel. 02-66.10.60.87
Fax 02-66.10.64.86
e-mail: [email protected]
ONA NOVE 24
Rif. 310/t:
SUZZANI/CA’
GRANDA:
In condominio, 3 locali piano alto, doppia esposizione, ampie camere, cantina!
COMPLETAMENTE
RISTRUTTURATO LIBERO SUBITO!
€ 235.000,00!
Rif. 209/d:
AD. ZE SUZZANI:
In condominio
ampio 2 locali
composto da:
ingresso, soggiorno, cucina abitabile, bagno, oltre
terrazzino di 6
mq., cantina.
COMPLETAMENTE RISTRUTTURATO!
Rif. 309/t: F.
TESTI/PIANELL:
Splendido 3 locali
120 mq disposto su
due livelli con cucina
a vista, doppi servizi,
NUOVO! Basse
spese condominiali!
€. 280.000,00
LIBERO SUBITO!!!
Rif. 406/q:
CA’ GRANDA:
In condominio 4
locali, cucina
abitabile, doppi
servizi, tre
camere, oltre
cantina e box
singolo.
Molto luminoso,
LIBERO A
BREVE!!
Rif. 405/q:
CA’ GRANDA:
In condominio 4
locali piano alto,
soggiorno doppio,
cucina abitabile,
doppi servizi, oltre
balcone, terrazzino,
solaio e posto auto
interno.
Rif. 401/t:
PIANELL/SARCA:
In condominio di recente
costruzione Fantastico 4
locali 120 mq, composto
da Ingresso, soggiorno,
cucina abitabile, tre camere, doppi servizi, oltre cantina doppia, ampio box
singolo e giardino di 300
mq, impianto di climatizzazione, molto luminoso e
tranquillo.
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
Scarica

COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP