“ Paize Autu”
Periodico dell’Associazione “U Risveiu Burdigotu”
Posteitaliane S.p.A. spedizione in Abbonamento Postale – 70% CNS/CBPANO/IMPERIA
Anno 4 - nr. 7 Luglio 2011
Guarda che
vento tira
L
e votazioni di metà maggio, ma ancor più il referendum di giugno (ancorchè
sabotato dal governo), hanno
dimostrato inequivocabilmente la voglia di cambiamento che
serpeggia nel corpo elettorale.
Perfino Bordighera e la provincia di Imperia hanno superato
il “quorum”, seppure in maniera minore rispetto alla media
nazionale. Voglia di nuovo, bisogno di andare oltre, necessità
di fare un deciso passo verso lo
affrancamento da un ventennio
in cui “non è successo nulla” o,
meglio, è successo molto e non
propriamente da ricordare.
L’auspicio è che tale brezza innovativa e rinfrescante spiri
ancora su Bordighera, regina
dei venti non sempre fausti;
specialmente in questo periodo
dopo lo scioglimento del Consiglio comunale in relazione alle note vicende.
Anche da noi occorre affrancarsi da troppi ventenni infausti. Periodi in cui la speculazione è risultata sovrana e, tutto
intorno, il poco. Si pensa sempre alle grandi opere (proprio
noi che non sappiamo pensare
in grande) e si tralasciano quelle minori ma fondamentali per
la vita di tutti i giorni.
Bisogna ricominciare da qui,
dalle piccole fattibili cose che
possono concorrere tangibilmente a migliorare la nostra
qualità della vita. Ricominciare
vergando un tratto di matita
rossa sui “ventenni passati”e
su coloro che li hanno caratterizzati; ricercando e facendo
emergere le intelligenze, le predisposizioni e le sane ambizioni che pur albergano da qualche parte. Ambizioni rivolte
esclusivamente allo spirito di
servizio che sempre deve contraddistinguere chi si propone
a servire. Ci sono poco meno di
due anni davanti a noi per organizzare la riscossa. E’ tempo
di non perder tempo e rimboccarsi le fatidiche maniche.
Wolf
Bordighera siamo noi: Siamo noi che abbiamo visitato il nuovo museo e fotografato il Paese Alto
dalla terrazza della Villa Regina Margherita. Foto di Pietro Raneri della associazione “Boran 2000”.
Bordighera commissariata
UNA LUNGA TRAVERSATA DEL DESERTO
A
distanza di qualche mese,
cittadini, associazioni e
realtà produttive, hanno cominciato a capire quello che li
aspetta da qui fino alle elezioni
di fine 2012, forse della primavera 2013.
Sarà una vera e propria traversata del deserto fatta di sacrifici, di solitudine, di negativa
esposizione mediatica, di incomunicabilità, che porteranno
inevitabilmente ad uno sfilacciamento del tessuto socioculturale cittadino, già fin troppo segnato dalle recenti vicende che hanno portato al doloroso provvedimento dello scioglimento amministrativo.
Il Commissario prefettizio di
norma non amministra, governa una situazione in “standby” e l’accompagna fino alle
più imminenti elezioni. Quelli
inviati a Bordighera sono invece dei Commissari Straordinari
e la loro missione è quella di
riportare la legalità nella citta-
dina,sotto scacco della malavita organizzata.
Il fatto di avercene mandato tre
ci dice della gravità della situazione e dell’importanza del
commissariamento.
Però la vita continua. Non si
può far tabula rasa di tutto.
Non è tutto bianco né tutto
nero, non siamo tutti mafiosi
né Bordighera è completamente asservita alla n’drangheta.
Amministrativamente c’è bisogno di mediare e per farlo oc-
corre ascoltare la società civile
e avvalersi della esperienza e
della professionalità di funzionari e dirigenti comunali, in
particolare di quelli che custodiscono preziose memorie storiche e sentore del polso del
paese.
Lungi da noi insegnare qualcosa a qualcuno; diciamo solo
che la gente vuole sapere, essere informata, capire quale Bordighera troveranno i vincitori
delle prossime elezioni amministrative, allorchè dovranno
accingersi a risalire la china discesa drammaticamente e non
G.C. Pignatta
per colpa loro.
Sciure in ti carugi
U RISVEIU BURDIGOTU
organizza
per il giorno 11 settembre
IL QUINTO CONCORSO DI ARTE FLOREALE
Tema:
“LA LIGURIA ED I SUOI PRODOTTI, DALLA
MONTAGNA AL MARE”
Le iscrizioni si chiuderanno il 31 agosto; per info chiamare
dalle 14 al nr. 3771490538, la signora Lucia.
Pagina 2 Paize Autu
SENSAZIONI MAGICHE, GRANDI EMOZIONI, STUPORE ED
AMMIRAZIONE PER UNA COLLEZIONE UNICA
di Carlo Bagnasco
(Presidente della Fondazione Pompeo Mariani)
Il mese di giugno si è rivelato
denso di avvenimenti culturali,
tutti estremamente interessanti
che abbiamo chiesto al nostro
redattore Carlo Bagnasco, esperto d’arte, di commentare.
I
*****
l mio redazionale, prende
inizio, con il ricordare la
visita, di domenica 5 giugno
u.s., con il Risveglio Bordigotto, alla Villa Kerylos a Beaulieu
-sur Mer, e a Villa Ephrussi de
Rothschild a Cap Ferrat. Due
bellissime dimore, che ormai
da anni attirano migliaia e migliaia di turisti.
Villa Kerylos, fu fatta costruire,
nel 1902, da Théodore Salomon Reinach, archeologo, matematico, giurista, filosofo, storico, musicista ed uomo politico francese, su disegno dell’Architetto Pontremoli, traendo
spunto da una dimora signorile
della Grecia antica. Al suo interno abbiamo potuto ammirare pregiati arredi, pezzi archeologici autentici, nonchè stupendi marmi e mosaici che adornano l'intero complesso,
senza dimenticare il bellissimo
giardino a picco sul mare.
Poi ci siamo recati a Cap Ferrat, nella Casa di Beatrice de
Rothschild. Una bellissima Villa con un impianto simmetrico,
secondo il gusto rinascimentale italiano e con un qualche
cosa anche di moresco. Al suo
interno opere d'arte di ogni
genere, dal Rinascimento all'800, con mobili e porcellane
di Sevres e di Vincennes, preziosi arazzi Gobelins, di Beauvais e Aubusson e poi un magnifico Parco ornato da sculture e giochi d'acqua con 7 giardini tematici. Sulla via del ritorno abbiamo potuto ammirare la bellissima baia di Villefranche,con le sue Ville Belle
Epoque a picco sul mare.
Una bella domenica passata in
armonia e cercando di gustare
al meglio tutte queste bellezze,
sia naturali sia artistiche. Tema
sul quale voglio ritornare!
*****
La domenica successiva ecco un'altra bellissima occasione per la comunità di Bordighera Alta, grazie alla Famiglia
del Prof. Francesco Vian, che
ha voluto festeggiare i 99 anni
del Suo amatissimo familiare,
“Maestro di vita e cultura”,
organizzando un emozionante
Concerto all'interno della Chiesa di Santa Maria Maddalena.
Concerto tenuto dal Coro Amatoriale della Fondazione Milano per la Scala, con l'esecuzione del Magnificat, del Gloria e
del Credo di Antonio Vivaldi,
La bellissima villa Kerylos a Beaulieu-sur mer
personaggio di tale levatura,
avesse desiderato conoscermi e
avesse voluto mostrarmi quei
capolavori d’arte, alcuni dei
quali oggi visibili, perfettamente inseriti, all’interno della Villa
della Regina Margherita di
Savoia.
Notevoli i fondi oro di Nicolò
di Pietro Gerini e Giovanni del
Biondo, superlativi gli Alessandro Magnasco, capolavoro assoluto il “Ratto di Proserpina”di Luca Giordano, anche per
le notevoli dimensioni. Belle
le tele di Giuseppe Maria Crespi
e Francesco Lon
donio e poi Bernardo Strozzi;
Giuseppe Recco
con le sue nature
morte con pesci;
Ribera, detto lo
Il Prof. Vian festeggiato a Santa Rosa
Spagnoletto, con
San Gerolamo Leggente; e poi
nfine arriviamo a sabato 18 capolavori di ebanisteria dal
giugno con l'inaugurazione grande trumeau veneziano del
della Villa Regina Margherita 1750, alla Commode epoca
di Savoia e della Collezione regence (1725-1730), ed inolTerruzzi, posta al suo interno, tre porcellane cinesi, francesi e
e della Mostra “Margherita Re- tanto, tanto altro ancora.
gina d'Arte e di Cultura”.
Una ricchezza enorme per
Qui una grande emozione, mi Bordighera e non solo.
ha pervaso, vedendo realizzato Bordighera che da oggi veraquello che nel 2002, scrissi allo mente deve iniziare a riflettere
interno di uno dei 10.000 de- e capire che da qui, può incopliant, stampati dalla Fonda- minciare la sua rinascita.
zione Pompeo Mariani, per va- Questo segno culturale così
lorizzare tale sito:
forte, che sembrerebbe quasi
”….E’ quindi auspicabile che sproporzionato, per una cittaquesta iniziativa possa sensibi- dina di 10.000 abitanti, vuol far
lizzare l’opinione pubblica, e le capire l’importanza dell’arte e
Istituzioni, affinchè questa della cultura. Vuol dare un
struttura, possa un giorno di- messaggio significativo, che il
venire un’importante sede mu- sottoscritto ha sempre cercato
seale ed espositiva a livello eu- di esprimere, spesso criticato e
ropeo…..“
non aiutato a sufficienza. AVoglio anche ricordare l’incon- desso esiste una struttura “più
tro avvenuto il 27 gennaio forte”, che certo sarà maggior2004, alle ore 17, fra il sotto- mente ascoltata, ma che come
scritto ed il Cav. Angelo Ter- personalmente mi hanno riferiruzzi, all’interno della Sua pre- to, sia Annalisa Scarpa, Diretstigiosa Villa a Bordighera, che trice del Museo Villa Regina
in quella occasione, volle mo- Margherita, sia Andrea Artioli,
strarmi parte delle sue preziose vice presidente del Consiglio di
collezioni, chiedendomi anche Amministrazione della Villa
delucidazioni sull’attuazione di Regina Margherita, deve interuna Sua futura fondazione. Ero loquire con le altre realtà cultuorgoglioso e soddisfatto che un rali e “fare sistema”.
viste le origini veneziane del
Prof. Vian. Un fantastico concerto, eseguito con bravura e
sentimento, culminato poi, durante il rinfresco offerto agli
Amici, con arie tratte dalla Traviata di Giuseppe Verdi e con il
Coro del Nabucco. Un'altra domenica ricca di emozioni e che
ci ha fatto ancora capire come
l'arte ed il bello, sono indispensabili per il nostro “buon vivere”.
I
Paize Autu Pagina 3
E qui mi rivolgo alle Istituzioni
locali e regionali, per far si che
tutte le realtà di Bordighera,
abbiano la giusta considerazione ed il giusto appoggio, anche
finanziario.
Perché ognuna di esse può dare
posti di lavoro e creare un indotto turistico variegato e tale,
da soddisfare gusti ed interessi
dei generi più svariati.
Come sempre ho fatto, offro
tutta la mia disponibilità ed il
mio bagaglio di conoscenze,
per far si che Bordighera sia un
luogo unico, ricco di cultura , di
bellezze naturali e susciti sempre di più, l’interesse nazionale
ed internazionale.
Nel 2008 scrissi sul quotidiano
La Stampa, che Bordighera poteva diventare Patrimonio della
Umanità.
Oggi possiamo dire che cominciamo ad avere le giuste credenziali per divenire un luogo di
cui tutti parleranno, ed entrare
nel novero di quei “1001 Luoghi”, che si devono vedere assolutamente prima di morire,
come dice il titolo di un noto
libro.
Oltre Monet
ANCORA SU PITTORI A BORDIGHERA
Alessandro Magnasco: Paesaggio con marina e figure
Diverso parere
di Bianca Muraglia
SCACCO ALLA REGINA
H
o appena finito di leggere su Paize Autu di giugno 2011 lo scritto di Ciacio
Biancheri su Roman Bilinski.
E’ bello ricordare come la vita
di questi artisti si e’ mescolata
a quella di Bordighera e dei
bordigotti. E’ un’eredita’ che
hanno lasciato a noi soltanto,
unica quindi e da tener ben
viva. A questo proposito desidero ricordare un altro pittore
che scelse di vivere a Bordighera e che si mescolo’ con
passione alla vita e attivita’
locali. Federico Barone von
Kleudgen fu il pittore dei pescatori. Per me e’ un ricordo
vivissimo che mio zio Geppe
Siccardi usciva in barca con
lui, per fare attivita’ di pesca o
semplicemente per accompagnarlo a studiare il mare. Geppe e Frieda von Kleudgen, figlia del pittore, hanno tenuto a
battesimo l’ultima bandiera
dei pescatori. Li vedo ancora
scendere i gradini della chiesa
di Santa Maria Maddalena,
insieme alle Autorita’ cittadine, dopo la benedizione della
bandiera. E se apro la bellissima antologia “Bordighera
Chiuso
Domenica 19 tutti a vedere
la meraviglia di Villa Regina
Margherita diventata Museo:
un magnifico restauro, uno
splendido adattamento.
Proprio dirimpetto al nuovo
museo esiste da anni il celeberrimo Museo Bicknell, rigorosamente chiuso nei fine
settimana. Da anni questa
antica realtà culturale non
riesce, per mancanza di perso-
Siamo rimasti tutti incantati
dal recupero e dal restauro operato alla villa Regina Margherita; abbagliati dalle opere
d’arte che vi sono state introdotte. Inaspettatamente, qualcuno è di parere diverso.
di Caterina Steiner
M
Ieri” curata da Enzo Bernardini e Giuseppe Bessone, trovo
a pagina 60 l’ immagine del
quadro di von Kleudgen intitolato “La portatrice di palme”.
La giovane donna rappresentata in quel quadro e’ mia zia
Assunta. Incoraggio chi ha un
momento di tempo a ripercorrere le immagini dei quadri di
von Kleudgen nell’antologia.
Raccontano quel passato di
Bordighera con cui alcuni di
noi sentono ancora legami
diretti. Dipingeva a Bordighera Alta nella Villa banana.
nale e di risorse, ad operare sul
territorio come vorrebbe. Per
anni il Bicknell non è stato in
grado di operare perché erano
fuori uso i servizi igienici.
Una situazione paradossale
per il mondo culturale bordigotto nel momento in cui si
inaugura una realtà megagalattica ed un’altra, pur gloriosissima, rimane chiusa perché
non funzionano i cessi .
Spillo
argherita di Savoia aveva scelto di soggiornare
a Bordighera per la bellezza
dei tramonti, il clima mite,
l’ambiente raffinato e di alta
cultura e…Bordighera, cittadina eletta dalla Storia, possedeva orgogliosamente l’esclusività di tanta attenzione. La villa
della regina era considerata dai
bordigotti un grande gioiello di
famiglia, un diamante di una
preziosità singolare, mai sfacciatamente ostentato ma custodito in modo sommesso, incastonato tra il verde degli alberi
dalle foglie perenni.
Quel gioiello è sparito.
A dimostrarne l’esistenza passata è rimasto solo il vuoto
portagioie.
E’ stato facile incontrare chi ritiene che i gioielli d’epoca
debbano essere rifatti perché
passati di moda e crede importante e necessario fonderli nel
crogiolo dell’oblio…
E adesso…?
Dove sono le tracce dell’eclettica regina dalla forte personalità? Dov’è Margherita che amava i libri,il pianoforte e l’aulico mandolino?
Nella villa non si trovano più
segni. Non si avverte il suo
passaggio nelle stanze, il fruscio dei lunghi abiti che sfioravano il parquet. Di Lei, prima
regina d’Italia, resterà il suo
profilo tracciato da scrittori e
poeti, i ritratti eseguiti da pittori e fotografi. Ricordi pallidi,
sfumati, sistemati chissà dove,
sostituiti da altri “preziosi” che
non parlano delle nostre personali radici.
Bordighera ingrata, misera e
passiva… quale fiaba racconterà alle future generazioni?
Un pesante sipario è sceso lentamente su quest’ultimo atto
di storia bordigotta.
Lo spettacolo é finito nel momento stesso in cui veniva rappresentata,nelle numerose stanze della villa, una sequenza infinita di bellissimi quadri i cui
autori si dovevano cercare ed
interpretare attraverso mappe
disegnate, come in una sorta di
caccia al tesoro. Un teatro dal
finale doloroso, con tinte gravi
che non hanno riscosso il nostro applauso.
Nel mondo marino, il paguro
bernardo occupa la conchiglia
più bella dopo aver spodestato
il proprietario…In questo caso
qualcuno ne ha tratto ispirazione: i “cangreghi” hanno
compiuto la loro mossa vincente: hanno dato scacco alla regina.
N.d.r.: “Cangrego” è il sostantivo bordigotto del paguro bernardo”.
Pagina 4 Paize Autu
Area portuale
a cura di Mauro Sudi
Esercitazione antincendio
Giovedì 9 giugno alle 09.30 è
stata effettuata un’esercita zione al porto di Bordighera, organizzata dal Comandante della
locale Delegazione di Spiaggia
1° Maresciallo Lgt. Giacomo
Denaro; il tema era l’incendio a
bordo di una unità da diporto
ormeggiata al pontile “B”, il
“Lancillotto”, con ferito a bordo. Chiamati il 115 ed il 118,
sono intervenute rapidamente
le unità di pronto intervento dei
Vigili del Fuoco (Caposquadra
Ing. Boi) e della Croce Rossa
(Caposquadra Sig. Ricotta); I
VV.FF. rendono rapidamente
agibile l’accesso al cabinato
permettendo al personale della
C.R.I. di soccorrere l’infortunato. Nel frattempo è intervenuta
la CP 882 al comando di Capo
Pittaluga pronta a scostare le
imbarcazioni a fianco del “Lancillotto”. Dopo aver prestato i
primi soccorsi, il ferito è stato
rapidamente imbragato sulla
barella, i soccorritori, non senza difficoltà a causa dello spazio angusto dell’imbarcazione
ed il sartiame che limita la libertà di movimento, è stato
sbarcato e portato rapidamente sulla vicina ambulanza in
attesa. I pompieri, dopo aver
verificato l’eventualità di piccoli focolai d’incendio hanno
messo l’imbarcazione in sicurezza.Terminata l’esercitazione
si è tenuto un breve briefing tra
i gruppi di pronto intervento.
Regata velica internazionale
Il 5 giugno, con un bel vento
di 15 nodi, ha preso il via la
Regata Velica Internazionale
per yachts d’altura -1° Trofeo
Cala del Forte - su un percorso
di circa 11 miglia, organizzata
dallo Yacht Club Sant’Ampelio
Durante il percorso verso la
boa di Bordighera il vento è
rinforzato e dopo il giro boa in
direzione Menton si è aggiunto
un forte piovasco con aumento
del moto ondoso.
Successivamente,in rotta verso
il traguardo di Ventimiglia, sono peggiorate ulteriormente le
condizioni meteo con pioggia,
forti raffiche di vento e onde in
ulteriore aumento costringendo gli equipaggi a miracoli d’equilibrio e che, tra l’altro, han-
no causato il disormeggio della
boa di segnalazione della secca
di Capo Mortola e purtroppo,
mancando il segnale di pericolo, il “Blue Swell” di Pierpaolo
Lerda ha urtato gli scogli.
La classifica vede al primo posto “Il Grifone del mare” di
Gianni Trapani, seguito da:
“Neverland” di Luigi Degioanni, “Birba” di Paolo Giunta,
“Tabor” di Antonio Zinghinì e
“Paola” di Fernando Parmeggiani, mentre le altre imbarcazioni si sono ritirate a causa
delle condimeteo avverse.
10 giugno: alzabandiera
Nazionale in apnea
Davanti al porticciolo turistico di Bordighera, si sono svolti
2 eventi importanti per gli amanti delle attività subacquee
durante il ponte del 2 giugno
2011: lo stage collegiale preparatorio alla stagione agonistica
2011 degli azzurri dell’apnea e
il 1° Corso Nazionale per Giudici ed Assistenti di Gara Federali. La nazionale italiana di
apnea ha iniziato i suoi allenamenti in vista degli importanti
appuntamenti del calendario
agonistico 2011. In particolare
il Campionato Italiano di Jump
Blue che si svolgerà a Genova
tra il 9 e il 10 luglio organizzato
dalla Lega Navale di Quinto e il
Campionato Mondiale che si
terrà a Tenerife verso la fine di
agosto.
Il Centro Sub Riviera dei Fiori,
guidato dal RDR Michele Geraci e dal suo Presidente Diego
Fioravanti, non solo si è reso
disponibile ad assistere lo staff
tecnico ed atletico negli aspetti
logistici e organizzativi della
sessione di allenamento, garantendo appoggio a terra e in acqua, ma ha colto l’occasione
per organizzare il 1° Corso
Nazionale per Giudici ed Assistenti di Gara federali che ha
visto partecipare allievi da Genova, Asti, Torino, Sondrio e
Milano. Il meteo, pur nella forte variabilità che ha caratterizzato il lungo ponte un po’ in
tutta Italia, non ha rappresentato un grande ostacolo nella
preparazione del campo di
Jump Blue e nel corso delle
prove. Anche nella mattinata di
domenica, dove il vento e il
mare di levante hanno messo a
dura prova la sistemazione in
acqua dei cavi di allenamento
per la seduta di apnea in assetto
costante, è stato possibile portare a termine il programma
previsto con piena soddisfazione degli atleti e del supporto
subacqueo che ha avuto
l’occasione di provare direttamente l’esperienza agonistica.
Il mattino del 10 giugno, festa della Marina, alle ore 09.00
è avvenuto l’Alza Bandiera
presso il monumento che onora i “Caduti del Mare”.
La data ricorda l’impresa dei
Mas al comando di Luigi Rizzo
(Mas 15) e Giuseppe Aonzo
(Mas 21) che ai primi chiarori
del 10 giugno 1918 avvistarono
una grossa formazione navale
austriaca formata da 2 corazzate ed una poderosa scorta, in
missione d’attacco nel canale
d’Otranto.
Rizzo, già affondatore della
corazzata Wien sei mesi prima
in un’incursione nel munitissimo porto di Trieste, guida a
lento moto la sezione Mas ed al
momento opportuno si lancia
all’attacco verso la linea delle
navi di scorta, zigzagando per
non essere colpito dal nutrito
fuoco d’artiglieria e passando
tra loro riesce ad avvicinarsi a
La regata Cala del Forte disturbata da vento, pioggia e grandine
meno di 300 metri, lancia due
siluri contro una delle corazzate nemiche colpendola ripetutamente. Liberatosi con grande
abilità dal cerchio di cacciatorpediniere che da ogni lato lo
bersagliavano, riesce a disimpegnarsi e a danneggiare gravemente un caccia nemico con
le bombe di profondità. La corazzata Szent Istvan (Santo
Stefano) colpita dai due siluri,
si capovolge ed affonda.
Con il successivo affondamento della corazzata Viribus Unitis nel porto di Pola, da parte di
incursori della Marina, la flotta
austriaca non fu più in grado di
effettuare alcuna operazione
offensiva verso le coste italiane. Un momento dell’esercitazione svoltasi nel porto con la partecipazione
di tutte le realtà del soccorso: CRI-VV.FF. – Guardia Costiera
Paize Autu Pagina 5
Pittori a Bordighera, oltre Monet
ROMAN BILINSKI: L’OPERA AL PASSO DELLA VITA
di Sergio (Ciacio) Biancheri
B
ilinski non dimenticava il
bel periodo passato a Bordighera Alta nella villetta del
beodo. Ricordava con me persone e cose, come i coniugi
Biancheri, Ottavio e Bice. Ottavio un bravo muratore, Bice
una brava cuoca, che preparava
a Roman dei buoni piatti. Bice
era una donna formosa, dal bel
viso, simpaticissima, che lo rallegrava con le sue battute. Anche Bilinski era spiritoso nei
suoi confronti e con molta simpatia la ricordava come “la culona”, ridendo come un bambino.
Negli anni i suoi autoritratti
diventano sempre più complessi, con audaci mascheramenti.
Da giovane dipingeva il suo bel
volto virile. Nella vecchiaia cercava il malessere del suo volto
con molta spavalderia. Si alternano così i vari autoritratti con
diverse espressioni, alcune crudeli. Un’introspezione severa,
di un realismo espressivo come
solo lui sapeva fare. Profondo
conoscitore dell’animo umano,
ha scavato pittoricamente molto su se stesso. Non a caso, il
suo ultimo quadro è stato un
autoritratto non finito e dove il
viso non è più che un’ombra,
una presenza calma che si interroga.
In Bilinski opera e vita sono
andati di pari passo. Nella sua
pittura ha esaltato la vita. Ha
dipinto molti quadri di fiori,
frutti, paesaggi, figure. Nella
sua casa i quadri erano dappertutto: sulle pareti, per terra, negli angoli. Disegnava e dipingeva con metodo, osservando
molto il modello. Sui quadri
non finiti era solito inserire a
distanza di tempo altri soggetti.
Non perdeva tempo durante gli
incontri: parlava e dipingeva.
Molte delle tele sono state riprese con altre composizioni con
risultati interessanti.
Preparava le nature morte sul
grande tavolo al centro del suo
atelier. Ricordo che abbozzava
più tele, che poi appoggiava al
muro e che riprendeva in altri
momenti. I suoi temi ricorrenti
sono paesaggi, figure, anche
cavalli e il mare. Cavalli e cavalieri nella steppa o nella neve,
Un ritratto di Bilinski vecchio, rappresentato da “Ciacio”. In
basso un ritratto dell’amico Tarquinio che suona il flauto.
anche tra i cactus, in omaggio a
Ennio Morlotti. Bilinski mi
ripeteva un suo pensiero sulla
pittura: “Cerco e cercherò soltanto il vero, non l’esaspera zione e la deformazione del vero.
Mi piace essere e restare devotamente rispettoso d’ogni aspetto del mondo”.
I colori brillanti e vivi erano
da tempo entrati nella sua tavolozza. I colori di Bordighera, dei
fiori, delle piante, del mare, del
cielo avevano colpito il suo occhio. Il chiaroscuro di un tempo
ha lasciato il posto a sciabolate
di colore. Pennellate che comunque seguono la forma. In
Bilinski c’è sempre il rispetto
delle forme, anche con colori
audaci. Un divario enorme con
gli ultimi dipinti, sia nei ritratti,
sia nei paesaggi. Bilinski non è
mai un fauve, proprio perché
mantiene nelle sue radici una
cultura classica. La simpatia
che nutre per Gauguin a volte
affiora nei suoi dipinti per la
cura dei suoi soggetti.
Per le sue sculture adoperava
la terra comprata nella vaseria
dei fratelli Tonet a Vallecrosia,
così come faceva Giuseppe Balbo, cuocendole poi nei loro forni. Per gioco mi insegnò ad eseguire piccole “tanagre”, statuine votive,e mi fece posare e modellò il mio volto in bassorilievo. Nell’ultima scultura ha modellato la testa del
pittore Federico von
Kleudgen. Opera in
terracotta, poi in bronzo e sfortunatamente
rubata nei giardini del
porto di Bordighera.
Bilinski ha eseguito
ritratti molto belli, tra
cui, oltre a prìncipi,
ministri e ambasciatori, quello del pittore
russo Alessio Iussupov, Trotszki, Kokoschka, Tomas Mann e
sua figlia, Carlo Carrà.
Tra tutti, quello che mi
è rimasto impresso è Tarquinio,
dipinto nel quadro Tarquinio
suona il flauto. Questi era un
giardiniere di una grande villa
storica di Bordighera sulla via
Romana. Ormai vecchio e stanco si accompagnava per passeggiare fuori dalla villa con una
carriola. Una persona gentile,
sola come un anacoreta. Dormiva in un sottoscala della villa,
all’aperto. La sola coperta che
aveva la cambiava una volta
all’anno, a Natale. Dormiva su
una branda di tipo militare,
senza lenzuola. Un personaggio
singolarissimo, che Roman ha
dipinto stupendamente con
commovente partecipazione.
Negli ultimi tempi Bilinski
aveva un problema agli occhi e
aveva ripreso a modellare la
terra. Era felice di vedermi.
Lasciava il divano dove era disteso quasi al buio con delle
garze sugli occhi e con slancio
mi veniva incontro. Mi offriva
un bicchierino di vodka e prima
del sorso era d’obbligo mangiare un “bocconcino”. E mi parlava: “Dipingi i tuoi cari!” E’ stato in quel periodo che ho veramente conosciuto l’uomo: tollerante, signore, pieno di premure. Era il momento in cui, in
privato, si apriva al dialogo
profondo con maggior facilità.
In pubblico invece era garbato,
ma ironico, amava la battuta ad
effetto: penso lo facesse per
puro divertimento, senza alcuna cattiveria o secondo fine.
E’ mancato sentendosi male
all’improvviso, mentre scendeva in giardino.
Fine
Paize Autu Pagina 6
UN “PARMURELU” TUTTO D’ORO
In persunagiu ARESCIU di Mario Armando
Chiedo scusa! Sembra, ma
non voglio criticare una persona. Lui ha ancora lontani cugini e non vorrei urtarmi con
loro. Questa chiosa è solo un
modo per ricordarlo. Lui sicuramente non ne sarebbe adontato.
*****
C
hi l’è Pascalin Aresciu? Il
suo cognome ricorda una
delle cime più alte della Liguria: Antola. Mai venuto ad attriti come a volte succede anche con compagni di scuola.
Però mai remissivo. Le sue
difese erano vere sentenze filosofiche. Pochi studi; a quei
tempi si lavorava già in tenera
età. La sua esistenza è stata
strana e stramba. Sicuramente
intelligente o almeno così pareva a noi “ciù pecin”. Lo ricordo
in possesso di un libro che elencava la conquista dell’India.
Gli erano rimaste impresse le
gesta d’un lord inglese comandante. Kyciner (non scommetto sulla grafia): ricordava date
precise su battaglie e altre imprese guerresche. Noi in età
scolare pendevamo dalle sue
labbra. Sembrava un oracolo.
Magari avessimo ascoltato così
attentamente gli insegnanti
alle lezioni scolastiche. Gli
anni passano, sul Capo partite
a palla, spesso a piedi nudi, a
risparmiare scarpe pietose.
Divago per dimostrare che
erano tempi che “de sodi ghe
n’eira pochi”, intanto le piante
dei piedi divenivano vero e
proprio cuoio. Torno al nostro.
Malgrado l’avanzata età dei
genitori dovette partire soldato. Allora la Patria non transigeva pure se latitava da poco
qualsiasi conflitto. Eccolo in
Puglia-Salento-Gallipoli, porto
vinicolo più conosciuto del
Mediterraneo. Sentito il gusto
del nettare di Bacco, subì una
metamorfosi. Pur mantenendosi frugale di pasto, non seppe più esserlo nel bere. L’aria
del Sud forse, gli aveva rinsecchito la gola. In congedo, anche se sempre tranquillo, divenne razzista. Soleva dire che
l’Italia terminava alla cava dei
Termini, Ospedaletti era già
non l’Alta Italia, ma l’altra Italia. Forse perché dopo bar Beppa e l’Arziglia non vi erano più
mescite alcooliche; per cui
scordò il Levante e non giunse
mai più ad Ospedaletti. Come
biasimarlo, senza vino era stato felice, ora con questo lo era
ancor di più. Prese a frequentare la via di Ponente. Un paio di
volte a settimana si recava a
Ventimiglia, mai sprecando il
biglietto filoviario. Preferiva la
marcia d’avvicinamento alle
osterie “pe vè se l’èira bon”.
Giunto nel Borgo intemelio,
non aveva più sete. Se quella
persisteva…percorso inverso
con stesse modalità.
Costatazione non critica; lui
era felice così. Chi siamo noi
(anzi io) il modo di vivere non è
uguale per tutti. Lui ha sempre
rispettato chicchessia, mantenendosi pacato e giusto come
al tempo che era chiamato, “da
nui pecineti”, LINO.
di Franco Zoccoli
M
algrado il pomeriggio
non sia stato, almeno
inizialmente, dei più primaverili, in breve tempo la splendida sala Pompeo Mariani dell'Istituto Internazionale di Studi
Liguri, si è affollata di bordigotti, che hanno voluto partecipare a questo evento, manifestando l'affetto che noi tutti
nutriamo, per questa grande
studiosa e storica della nostra
città e delle nostre origini, e mi
riferisco alla Professoressa
Annamaria Ceriolo Verrando
alla quale all'unanimità la giuria presieduta dalla Professoressa Gisella Merello, ha conferito il "Parmurelu d'Oru" per
l'anno 2011. E' un riconoscimento che va ad una personalità bordigotta che abbia onorato, con il proprio impegno, il
nome di Bordighera nel mondo. Dopo due volumi ed innumerevoli pubblicazioni, senza
dubbio Annamaria ha pienamente meritato questo ambìto
riconoscimento, ideato da Romolo Giordano, che ha rappresentato in questo contesto la
Associazione culturale, "U
Descu Rundu" della quale ne è
il presidente. Dopo i saluti di
benvenuto di Romolo é intervenuta la Dottoressa Gisella
Merello quale presidente della
Giuria e quindi la signora Daniela Gandolfi padrona di casa,
che hanno illustrato brevemente la figura le opere ed il grande
lavoro effettuato dalla
"premiata" per la storia dei
nostri luoghi, e della nostra
città, effettuando accurate ricerche in tutti gli archivi, possibili ed immaginabili della
nostra regione e non solo, dalle
sue origini sino ai giorni nostri.
Dopo la consegna del riconoscimento,
la
professoressa
ha intrattenuto
l'attento pubblico con una breve conferenza,
nella quale ha
illustrato brevemente i punti
più salienti della
storia dei nostri
luoghi e della nostra città elencando siti, monumenti ed opere d'arte tutt'ora esistenti che
fanno parte del nostro patrimonio. Il tutto si è concluso
con ricco buffet offerto dai
componenti del "Desco Rundu" associazione culturale della quale fanno parte un gruppo
molto compatto di ristoratori
locali, che ha promosso questa
bella iniziativa giunta già alla
sua quarta edizione.
Nella foto: Daniela Gandolfi, Mara Lorenzi, Gisella Merello, Anna
Maria Ceriolo, Romolo Giordano.
A CUMPAGNIA D’A
PARMURA
Giovedi 28 luglio a partire dalle ore 21, nei giardini della Chiesa Anglicana
verrà presentata la nuova
Associazione all’interno di
una serata monstre dal titolo:
“Le palme a Bordighera: una risorsa?”
Interverranno:
-il dott. Claudio Littardi presidente dell’Associazione per lo
sviluppo e la salvaguardia delle Palme;
-il dott. Robert Castellana dell’Associazione Phoenix, sociologo, studioso del paesaggio;
- il dott. Marco Ballardini, biologo del C.R.A (Centro Ricerche Agricoltura) del Ministero
delle politiche agricole.
Foto, filmati, confronti, proposte,tutto per le palme, quelle della città delle palme!
Paize Autu Pagina 7
UNO SCRITTORE IN SALOTTO
di Alice Spagnuolo
mese ho deciso di utiQ uesto
lizzare il mio consueto spazio per parlare non di un libro,
ma di un museo: quello da poco
inaugurato nella nostra città.
Premetto che quello che leggerete è solamente il mio pensiero, il
mio giudizio. Ognuno è libero di
approvarlo o di contestarlo, io ho
scelto di metterlo per iscritto per
esprimere quella che è la mia
verità.
Come moltissimi bordigotti e
altrettanti foresti, domenica mi
sono recata nella bellissima Villa
della Regina Margherita per ammirarne le splendide sale in cui
ora trovano collocazione opere
d'arte appartenenti al tesoro che
la famiglia Terruzzi, con grandissima ed encomiabile generosità,
ha messo a disposizione dell'intera cittadina e di chiunque voglia
vederla. La location è, a mio modesto parere, una delle migliori
che una mostra permanente di
quadri possa trovare. Se fossi un
quadro, è proprio in una di quelle
stanze bianche , luminose e accoglienti che vorrei stare. Tutto è
degno di attenzione: dagli alti
soffitti, ai giochi di legni policromi dei pavimenti, che a volte formano greche, e altre sono disposte a lisca di pesce. Le immense
finestre, decorate in stile liberty,
regalano scorci inediti e meravigliosi di Bordighera; la bellissima
scala in marmo bianco sembra
avvolgere dall'interno la villa,
regalandole una sensualità leggera, una torsione interna che accompagna l'osservatore ai diversi
piani. La terrazza è poi un polo di
grandissima importanza scenografica, oltre che architettonica,
in cui il bianco lucente di sole
sovrasta il verde del parco circostante e domina l'incredibile blu
zaffiro del nostro mare. Bordighera domenica ha dato il meglio
di sè, regalandoci una giornata
stupenda e una ulteriore cornice
alla cornice della Villa stessa.
Stando lassù e guardando verso
l'orizzonte, si poteva veramente
provare lo stupore e insieme l'angoscia di Monet che non sapeva
come fare per riprodurre tutta
quella luce sulla sua tela.
Ma torniamo all'inizio. Appena
entrata nel primo salone, però,
ho provato subito un forte shock:
molti visitatori, forse stanchi e
storditi per la troppa meraviglia,
se ne stanno seduti (per non dire
stravaccati) su alcune delle opere
esposte: poltrone e divani rico-
perti di morbido velluto dai toni
caldi e accesi che, evidentemente,
hanno incantato gli amanti d'arte
lì riuniti, proprio come facevano
quando erano gli aristocratici
ospiti della Regina a sedervisi. Mi
è sembrato che non mancassero
gli addetti allo sgombramento
generale (anzi, non ho mai visto
un tale dispiegamento di forze
umane reclutate all'interno di un
museo...), ma a cosa servivano?
Immagino quei divani fra qualche anno, quando migliaia di
persone vi si saranno sedute a
riposare. E non solo i divani, ma
anche quei tappeti antichi e preziosi, finemente intessuti da mani
esperte, che vengono calpestati
da tutti! Lo stesso vale per il meraviglioso parquet. Insomma, se
continua così, il museo rischia di
perdere gran parte delle sue attrattive di inestimabile valore nel
giro di un decennio. Per limitare i
danni forse non sarebbe sbagliato
posizionare, di tanto in tanto,
una qualche seggiola per chi necessita di sedersi, anche solo per
ammirare più a lungo un quadro.
Ed ecco la seconda difficoltà incontrata: ammirare il quadro. Ci
ho provato, da diverse angolazioni, ma per alcuni ho dovuto rinunciare: quelle luci a intermittenza puntate sui dipinti non
aiutavano il mio occhio. Forse
sarà un mio problema di vista,
essendo io miope e astigmatica.
Mi piacerebbe sapere se è davvero così o se esistono delle coordinate geografiche da inserire in un
apposito navigatore satellitare
per sapere dove conviene piazzarsi per riuscire a vedere l'opera
intera. Vorrei però esprimere
anche un ringraziamento a chi ha
pensato che noi tutti fossimo
grandi esperti d'arte, così eruditi
e dotti da non aver bisogno nemmeno di sapere cosa stiamo guardando. Va bene che a disposizione del turista, se fortunato, c'è un
opuscolo recante nome e cognome dell'artista (mancante però
dei preziosi soprannomi che a
volte sono più ricordati dei nomi)
e titolo dell'opera. Questo è tutto,
il resto è libera interpretazione.
Per i turisti stranieri, poveretti, ci
sono solo le date a cui fare riferimento, visto che nessuno ha pensato a tradurre, almeno in inglese
e francese, i titoli dei quadri per
loro. Va bene che all'estero l'istruzione è migliore e che bisogna lasciare che sia l'opera stessa
a svelarsi a noi, ma questo forse
TIRO A SEGNO
Equitalia
Martedì 14 giugno, avendo qualche bollettino ICI da pagare,
Ampè, per risparmiare qualche Euro sulle spese di spedizione si
reca al nuovo ufficio che l’Equitalia apre una volta alla settimana
all’interno del mercato coperto. A parte che in prossimità di certe
scadenze le aperture e gli orari andrebbero un pochino dilatati, il
nostro si mette correttamente in fila, dopo aver preso il numero
di prenotazione, come dal macellaio al supermercato. Al momento del suo turno l’impiegata lo avverte, prima ancora di incominciare, che i pagamenti sono accettati solo con carta di credito.
Ampè non batte ciglio e tira fuori la sua portentosa carta della
Posta con in bella mostra l’icona del circuito Maestro. Sorpresa
dolorosissima! Equitalia non prende la carta di credito del Bancoposta. Arrabbiatissimo per il contrattempo Ampè si reca alle
Poste dove un’impiegata prende atto, senza però dargli soddisfazione. Intanto spedisce i bollettin pagando € 5,50 di tassa.
Proibito
Domenica 19 giugno, Piazza del Popolo ore 13. Un’auto con
due signore a bordo entra in piazza e si ferma in prossimità della
pizzeria “La Piazzetta”. Con grande fatica la signora più giovane
cerca di far scendere dalla macchina quella più anziana visibilmente handicappata. In quel momento transita per la piazza un
signore che, vedendo la scena si avvicina e, dopo essersi identificato con un tesserino, “fa nera- nera” la signora più giovane apostrofandola: che in piazza le auto non possono entrare, che c’è un
cartello grosso come una casa, ecc.– Dal ristorante escono degli
addetti cercando di spiegare che trattasi di persona anziana e
disabile per cui occorre avere pazienza. Interviene anche l’unico
bordi gotto presente in quel momento in piazza il quale, con fare
anche un po’ alterato prende le difese delle due signore: “In piazza entrano con l’auto cani e porci e proprio a una disabile viene
contestato l’ingresso”. Sparito il sedicente poliziotto le signore si
accomodano per il pranzo lasciando l’auto di fianco alla chiesa.
Colpiti
“Abbiamo cercato di colpire dove non era indispensabile, per
investire negli eventi più qualificanti”. Così hanno risposto i
Commissari straordinari alla Stampa che chiedeva come mai
sono stati azzerati i contributi alle associazioni ed aumentati in
maniera esponenziale i canoni per l’uso dei locali pubblici, obbligando le varie realtà culturali, sportive e di servizio a migrare nei
paesi viciniori (i quali peraltro hanno accolto i transfughi con
grande, generosa disponibilità). A parte la caduta di stile, sarebbe interessante conoscere questi eventi così qualificanti, tali da
fare tabula rasa di tutte le attività spontanee, popolari e tradizionali operanti da anni sul territorio. Queste attività costituiscono
l’humus per coltivare relazioni aggreganti, senza le quali anche
“le attività più qualificanti” diventano cattedrali nel deserto.
non basta a chi non fa di mestiere
il critico d'arte.
Dopo la visita, c'era per me ancora un piccolo ed entusiasmante
momento: la visita della libreria.
Erano anni che attendevo di entrarvi per vedere i gadgets creati
per la mostra. Sono entrata così,
piena di speranze, all'interno di
essa e ho cercato a lungo e meticolosamente per trovarne traccia, senza alcun risultato. Immaginate la mia delusione quando, dopo aver controllato in ogni
angolo e letto tutti i titoli dei libri
in vendita, ho capito che no, Bordighera era stata esclusa dalla
festa.
Tra la nostra città e l'arte esiste
un legame così forte che, forse,
sembrava quasi pleonastico, ripetitivo, scriverlo anche su una
matita da portarsi via, su una
cartolina, o sullo stesso catalogo
della mostra, in cui la "Villa Regina Margherita" sembra fluttuare
così in un luogo mitico, lontano
dal mondo e dalla realtà stupenda
e unica in cui invece, (s)fortunatunatamente si trova.
Paize Autu
BREVI DI CRONACA
a cura di gicipi
Ombrelloni chiusi
A lamentarsi è il presidente
dell’associazione stabilimenti
balneari, il nostro amico “Dome” Mazzitelli. Nonostante i
prezzi siano rimasti invariati
rispetto allo scorso anno, le
prenotazioni latitano e non si è
in grado di programmare una
convincente stagione estiva.
Non ci sono prenotazioni, neppure per agosto il che è tutto
dire. Si dice che tutto qui da noi
sia più caro, ma Mazzitelli sostiene che i prezzi sul bagnasciuga sono identici all’anno
scorso. Noi residenti di norma
non frequentiamo gli stabilimenti balneari quindi non siamo in grado di giudicare la
bontà o meno delle loro offerte.
I prezzi in generale da noi sono
più alti per via di molti fattori
primo fra tutti quello della collocazione geografica e della
orografia. Le spiagge non sono
il massimo e la cortesia dovrebbe fare la differenza.
In sce u Cavu
I container e le recinzioni
montate in questi giorni sul
Capo e in pineta sono di preludio ai lavori per la sistemazione
di un collettore per la raccolta
delle acque che dalla Via dei
Colli scendono a valle copiose,
durante le piogge e i temporali.
Tale collettore servirà anche a
ricevere tutti gli scarichi piovani delle vie affluenti. Si risolverà così, una volta per tutte, l’annoso problema degli allagamenti che ostacolavano il movi-
mento dei residenti di tutta la
zona che dal “giro d’Argento”
arriva alla Piazza del Municipio. I lavori in questione fanno
parte di una deliberazione della
Giunta disciolta, che prevedeva
anche la sistemazione dei dossi
provocati dalle radici dei pini
nella discesa che attraversa la
pineta, per un ammontare di
170 mila Euro.
Sotto la scibreta poi verrà montato un angolo attrezzato (con
tanto di palco e sedie) per le
manifestazioni estive facenti
capo alle rappresentazioni
“Touscoleurs”che saranno programmate per i mesi di luglio e
agosto.
Ma tutta la spianata, a dire il
vero,dovrebbe venir meglio governata e manutenuta. Al cronico problema dell’isola ecologica fa da contraltare la zona
dei gabinetti con i rottami di
sedie e panchine buttate sopra
e sotto quella struttura. Per non
parlare dei panettoni che dovrebbero delimitare i campi da
boccie che sono stati quasi
tutti divelti per permettere alle
auto di entrare all’interno di
quello spazio. Se aggiungiamo
a tutto questo le gimkane che
settimanalmente le scuole guida scooteristi effettuano nella
zona sud-est del piazzale, lo
sfruttamento è completo.
Occorre rivisitare la locazione e
farla diventare un punto di eccellenza per tutto il Paese Alto
e, perché no, per tutta Bordighera.
Mostra documentaria
Mèntre in tu Paize
A cura dell’Archivio di Stato, sezione di Ventimiglia, si
può ancora visitare (fino al 30
giugno) la mostra:
“Il patriottismo a Ventimiglia
dallo Statuto Albertino a Roma capitale-Personaggi e avvenimenti”, al cui allestimento
ha partecipato anche la
prof.ssa Ceriolo, la quale nel
prossimo numero ci darà notizia del documento esposto
nella mostra, che elenca i militi di Bordighera, Borghetto e
Sasso, appartenenti alla 1^
Compagnia del 2° battaglione
della guardia Mobile della
Divisione di Nizza (1848/49).
A Bordighera Alta ci accingiamo ad entrare nella stagione
più calda con i soliti irrisolti e
Cheli du Sciasciu
In tempo per l’inizio delle
manifestazioni estive, sono
terminati i lavori di impermeabilizzazione e rifacimento della Piazza Caprera, sito
canonico di festini e spettacoli sciascenghi. La notizia è
che tutto il lavoro, per un
accordo stipulato con l’amministrazione decaduta,
sarebbe risultato a carico
della Pro-Loco Sasso con un
intervento pubblico relativo
al materiale da costruzione
necessario.
Decaduta che fu la Giunta è
passato tutto in cavalleria
per cui il costo totale del rifacimento è rimasto sul grop
pone al comitato Festeggiamenti per un ammontare di
varie migliaia di Euro. Ma
non fa nulla, che la festa o
meglio i festini, comincino!
immutabili problemi. Piccioni, Gabbiani, Gatti e cani
la fanno da padrone all’interno di un Centro storico
che non ne può davvero più.
Basta guardare alla raccolta
dei rifiuti, ai bidoni debordanti e maleodoranti, che
non sarà la situazione napoletana, ma non è neanche un
bel biglietto da visita per chi
ci viene turisticamente a trovare. Per non parlare dell’assedio delle auto che nella
bella stagione diventa opprimente e per la cui soluzione
non si fa nulla. E che dire del
comprensorio del Beodo
sempre più abbandonato
che dà il benvenuto agli escursionisti all’interno della
antica galleria satura di liquami fognari sempre ricorrenti. E attenzione a come
camminate in piazza e nei
carrugi con le pavimentazioni divelte e mai mantenute
(quella della Maddalena poi
è tutto un programma per
ginocchia e caviglie). Ma noi
non siamo Sasso e non possiamo farci carico di lavori e
manutenzioni. Deve intervenire l’Amministrazione quale che sia - perlomeno a
mantere in vita un minimo
di decoro. Se non per i turisti, almeno per noi residenti
che in Paese ci abitiamo.
Paize Autu
Direttore Responsabile: Giancarlo Pignatta
Registrazione del Tribunale di Sanremo
nr. 03/08 del 04/07/008
Direzione-Amministrazione-Redazione:
18012 Bordighera Alta – Via alle Mura, 8
Le firme impegnano gli autori degli articoli
Stampato in proprio a Bordighera Alta
Collaboratori: Stefano Albertieri, Mario Armando, Carlo Bagnasco, Simona Biancheri, Anna Maria Ceriolo, Giacomo Ganduglia, Claudio Gazzoni, Mara Lorenzi, Irma Murialdo, Gianni
Natta, Mattia Riello, Alessandro Seghezza, Alice Spagnolo,
Mauro Sudi, Ampeglio Verrando, Franco Zoccoli, Lucia Xaiz.
Sito informatico a cura di Mauro Sudi
Pagina 8
“U Risveiu Burdigotu”
Sede: Via alle Mura 8
in questo senso18012 Bordighera Alta
Orario : lunedì e venerdi
dalle ore 16,00 alle 18,00
giovedì dalle 21 alle 23
e-mail: [email protected]
Internet: www.urisveiuburdigotu.it
Telefono: 3464923130
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Luglio 2011 - U Risveiu Burdigotu