SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
PROVINCIA DI LECCO
2) Codice di accreditamento:
3) Albo e classe di iscrizione:
NZ04654
REGIONALE - LOMBARDIA
2^
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
PROMUOVERE PER SOSTENERE: ANZIANI AL CENTRO
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
ASSISTENZA – ANZIANI cod. A01
6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza
il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori
misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
Il progetto riguarda l’area anziani e in minor misura l’area disabilità con un’azione
sperimentale rivolta agli adulti disabili. Si propone di sviluppare e migliorare le politiche
sociali attive dei Comuni con l’innovazione ed il supporto dei giovani volontari di servizio
civile.
Il progetto si caratterizza per diverse tipologie di interventi: si passa da azioni prettamente
preventive e di sostegno alla persona anziana “più fragile” a interventi di promozione di uno
stile di vita attivo e autonomo. Le Amministrazioni locali coinvolte ritengono
l’“invecchiamento attivo”1 una strategia fondamentale, sia per gli anziani che per la comunità,
per rallentare la perdita di autonomia e per garantire agli ultra 65enni un miglioramento
complessivo della qualità della vita; questo in linea con quanto previsto dalla D.g.r. 25 luglio
2012 – n. IX/3818 che suggerisce di supportare la popolazione anziana attraverso interventi
che hanno in attenzione l’invecchiamento attivo e la solidarietà tra le generazioni.
1
2012: Anno Europeo dell’Invecchiamento Attivo e della Solidarietà tra le generazioni.
1
I destinatari: gli anziani e i disabili
I destinatari del progetto sono:
Gli anziani over 65 anni, sia in condizione di autosufficienza che in condizione di fragilità
(perdita parziale o totale di autonomia) oltre ai disabili frequentanti il CDD di Calolziocorte,
con un’attenzione specifica agli adulti disabili.
Il contesto di riferimento: la popolazione anziana nel territorio della provincia di Lecco
La letteratura demografica individua nelle persone di 65 e più anni la cosiddetta “popolazione
anziana”. Negli ultimi cinquant’anni, uno degli elementi più significativi del mutamento
sociale è il progressivo aumento di questa parte della popolazione generato sia dalla
diminuzione del tasso di natalità sia dall’aumento delle aspettative di vita.
Al 31/12/2011 nel territorio della provincia di Lecco risiedevano 69.401 anziani, circa il 20%
della popolazione complessiva. Uno sguardo a livello distrettuale consente di rintracciare la
maggior concentrazione di componente anziana a Bellano e la minore a Merate (Bellano:
11.614 unità pari al 21,52% dei residenti del distretto; Lecco: 34.809 unità pari al 20,84%;
Merate: 22.978 unità pari al 19,10%).
Tabella 1: Popolazione anziana residente in provincia di Lecco negli ultimi sei anni
Distretto di
BELLANO
Distretto di
LECCO
Distretto di
MERATE
Provincia di Lecco
Anno
Totale 65 e
più M
Totale 65 e
più F
Totale 65 e
più
Totale
residenti
2006
4.419
6.181
10.600
52.025
2007
4.518
6.314
10.832
52.675
2008
4.611
6.395
11.006
53.206
2009
4.738
6.450
11.188
53.503
2010
4.811
6.523
11.334
53.854
2011
4.993
6.621
11.614
53.970
2006
12.907
19.024
31.931
161.067
2007
13.242
19.284
32.526
162.866
2008
13.627
19.545
33.172
164.401
2009
13.922
19.750
33.672
165.497
2010
14.148
19.924
34.072
166.574
2011
14.648
20.161
34.809
167.043
2006
8.462
12.063
20.525
114.418
2007
8.802
12.256
21.058
116.066
2008
9.057
12.470
21.527
117.813
2009
9.320
12.653
21.973
118.912
2010
9.535
12.736
22.271
119.770
2011
9.917
13.061
22.978
120.277
2006
25.788
37.268
63.056
327.510
2007
26.562
37.854
64.416
331.607
2008
27.295
38.410
65.705
335.420
2009
27.980
38.853
66.833
337.912
2010
28.494
39.183
67.677
340.198
2011
29.558
39.843
69.401
341.290
Fonte: elaborazione Osservatorio per le Politiche Sociali della Provincia di Lecco (OPS) su dati ISTAT (dal
2006 al 2009) e anagrafi dei Comuni (2010-2011)
2
Nel territorio della provincia di Lecco gli anziani che vivono soli sono il 26,1% di tutti gli
over 65; il distretto con la maggiore incidenza di anziani soli sulla popolazione anziana
residente è quello di Bellano (29,4%), seguito da quello di Lecco (26,1%) e da quello di
Merate (24,3%).
Nel grafico di seguito sono rappresentati i dati sui nuclei familiari composti da un solo
individuo suddivisi in tre sottoclassi: 65-74, 75-84, 85 e oltre.
Grafico 1: Nuclei familiari costituiti da una persona anziana per classi di età
Distretti di Bellano, Lecco, Merate anno 2011
4500
3820
4000
3200
3500
3000
2413
2073 1963
2500
2000
1323 1363
1206
1500
731
1000
500
0
Bellano
Lecco
Merate
65-74 totale
Bellano*
Lecco
Merate
Provincia
75-84 totale
85 e più totale
65-74
75-84 85 e più Totali
1.323
3.200
1.963
6.486
1.363
3.820
2.413
7.596
731
2.073
1.206
4.010
3.417
9.093
5.582
18.092
Fonte: elaborazione Osservatorio per le Politiche Sociali della Provincia di Lecco (OPS) su dati dei Comuni
* per il Comune di Bellano sono stati utilizzati i dati al 31/12/2010
I beneficiari: le famiglie degli anziani e dei disabili
Il passaggio all’età anziana, nel ciclo di vita familiare, è forse quello più faticoso poichè la
cura dell’anziano mette spesso la famiglia a contatto con la perdita, la sofferenza e la
decadenza. La rilevanza della condizione anziana è un dato ormai acquisito per l’evidenza che
assumono le sopra citate tendenze demografiche in atto. La famiglia, sempre più condizionata
da problemi economici, di contesto, di alloggio e sempre più interessata da trasformazioni
(single, figli unici, coppie senza figli…) è oggi più fragile e frammentata, e quindi non sempre
in grado di proteggere l’anziano che ne ha bisogno e, raramente, è nella possibilità di
accoglierlo quando questo si trovi a vivere solo e necessiti di aiuto e assistenza. Le
problematiche dei disabili e delle loro famiglie hanno molti punti in comune con quelle degli
anziani e le famiglie delle persone disabili si trovano ad avere una gestione della quotidianità
molto complessa.2
Il progetto vuole dare maggior sostegno alla famiglia, che si trova molto spesso ad assumere
in prima persona la cura dell’anziano, diventando il perno attorno a cui ruota tutta la rete dei
servizi, supportandola e valorizzandola nei percorsi di cura ed assistenza. Vuole allo stesso
2
vedi PdZ 2012 - 2014 degli Ambiti Distrettuali di Bellano, Lecco e Merate.
3
tempo sostenere la comunità locale, che potrà considerare l’anziano non più solo dal punto di
vista del sostegno ad una difficoltà ma della partecipazione attiva alla “vita” del territorio
promuovendo al contempo la solidarietà, la cooperazione e l’inclusione tra le generazioni.
I comuni nei quali si realizzerà il progetto sono Montevecchia e Caloziocorte che,
nonostante le differenze legate alle specifiche caratteristiche di contesto demografico e
sociale, presentano esigenze comuni e risorse simili rispetto ai bisogni prevalenti.
COMUNE DI MONTEVECCHIA
ALCUNI DATI SULLA POPOLAZIONE ANZIANA RESIDENTE
Al 31/12/2011 risiedevano a Montevecchia 478 anziani, circa il 19% della popolazione
complessiva. Rispetto al 2006 la popolazione anziana è passata da 400 a 478 unità, con una
crescita quindi del 20%, incremento molto elevato se confrontato alla corrispondente crescita
del totale della popolazione (+1%).
Tabella 2: Popolazione anziana residente nel comune di Montevecchia negli ultimi sei anni
Totale 65 Totale 65 Totale 65 Totale
Anno
e più M
e più F
e più
residenti
2006 186
214
400
2.462
2007 196
218
414
2.434
2008 200
233
433
2.452
2009 207
240
447
2.497
2010 220
240
460
2.494
2011 232
246
478
2.484
Fonte: Osservatorio per le Politiche Sociali della Provincia di Lecco (OPS) su dati ISTAT (dal 2006 al 2009) e
anagrafi dei Comuni (2010-2011)
Nel territorio del Comune di Montevecchia gli anziani che vivono soli sono il 23,4% di tutti
gli over 65. Nella tabella di seguito sono rappresentati i dati sui nuclei familiari composti da
un solo individuo suddivisi in tre sottoclassi.
Tabella 3: Nuclei familiari costituiti da una persona anziana per classi di età
65-74 75-84 85 e più Totale
45
43
24
112
Fonte: anagrafe del Comune
Il numero elevato di anziani soli e, più in generale, la consistente crescita della popolazione
anziana sul totale della popolazione residente, ha motivato il comune di Montevecchia ad
aderire al progetto provinciale.
IL CONTESTO NEL QUALE SI SVOLGONO LE ATTIVITÀ DEL PROGETTO
Montevecchia è un paese di circa 2500 abitanti, si estende su una superficie di 5,93 kmq, dista
da Lecco 25 km e da Milano 31 km.
E’ composto da 51 frazioni, le più importanti sono Ostizza, Ceresè, Spiazzolo, Pertevano,
Valfredda.
E’ collocato sulle prime colline delle Prealpi e nel cuore della Brianza, i suoi 593 ettari di
superficie risultano compresi fra i 240 e i 501 m. sul mare.
Il territorio, di rilevante interesse ambientale e ricco di elementi naturali, risulta interamente
inserito nel Parco Regionale di Montevecchia e Valle del Curone-costituito dalla L.R. del
16.09.1983 – che ha sede in Montevecchia, località Butto.
4
Il Comune da sempre valorizza il ruolo dell’anziano attraverso le iniziative quali “festa ed il
pranzo degli anziani”. E’ attivo il servizio di assistenza domiciliare anziani e la teleassistenza
a favore degli anziani più fragili e bisognosi di assistenza.
Inoltre sul territorio è presente un centro denominato “La casetta”dove gli anziani ed i giovani
si ritrovano per giocare a carte e svolgere delle attività ricreative.
COMUNE DI CALOLZIOCORTE
ALCUNI DATI SULLA POPOLAZIONE ANZIANA RESIDENTE
Al 31/12/2011 risiedevano a Calolziocorte 3.053 anziani, circa il 21% della popolazione
complessiva. Rispetto al 2006 la popolazione anziana è passata da 2.707 a 3.053 unità, con
una crescita quindi del 13%, incremento molto elevato se confrontato alla corrispondente
crescita del totale della popolazione (+2%).
Tabella 4: Popolazione anziana residente nel comune di Calolziocorte negli ultimi sei anni
Totale 65 e Totale 65 e Totale 65 e Totale
Anno
più M
più F
più
residenti
2006
1.124
1.583
2.707
14.037
2007
1.163
1.639
2.802
14.226
2008
1.190
1.663
2.853
14.370
2009
1.229
1.683
2.912
14.399
2010
1.262
1.693
2.955
14.315
2011
1.319
1.734
3.053
14.278
Fonte: Osservatorio per le Politiche Sociali della Provincia di Lecco (OPS) su dati ISTAT (dal 2006 al 2009) e
anagrafi dei Comuni (2010-2011)
Nel territorio del Comune di Calolziocorte gli anziani che vivono soli sono il 25,8% di tutti
gli over 65. Nella tabella sono rappresentati i dati sui nuclei familiari composti da un solo
individuo suddivisi in tre sottoclassi.
Tabella 5: Nuclei familiari costituiti da una persona anziana per classi di età
65-74 75-84 85 e più Totale
263
357
168
788
Fonte: anagrafe del Comune
Il numero elevato di anziani soli e, più in generale, la consistente crescita della popolazione
anziana sul totale della popolazione residente, ha motivato il comune di Calolziocorte ad
aderire al progetto provinciale.
IL CONTESTO NEL QUALE SI SVOLGONO LE ATTIVITÀ DEL PROGETTO
Servizio Anziani
Il Servizio Anziani è l’insieme delle prestazioni rivolte alla popolazione ultra 65enne, volte a
ridurre il rischio di isolamento e la perdita di autonomia offrendo aiuti concreti specialmente
in caso di problematiche sociali e sanitarie. All’interno del Servizio Anziani si pone il
Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD), le cui prestazioni però sono dirette ad una fascia di
utenza eterogenea che include anche adulti disabili e adulti fragili in particolari situazioni
socioeconomiche e familiari,
seppur in piccola percentuale rispetto ad un’utenza
prevalentemente anziana.
Il Servizio Anziani é ubicato nel Settore Servizi alla Persona e alla Famiglia del Comune di
Calolziocorte sito in P.zza V.Veneto n. 13; dispone di un ufficio con due postazioni e una
5
saletta riunioni adiacente dove si svolgono gli incontri con le assistenti domiciliari e altri
operatori.
CDD - Centro Diurno Disabili
Il CDD si trova a Calolziocorte in Via De Amicis; è situato accanto alla scuola Primaria
“Mondo Giusto” del Pascolo con la quale condivide una parte del giardino. Al suo interno ci
sono una cucina, un locale spogliatoio, un magazzino, due bagni per disabili, un bagno per
utenti, un bagno per operatori, un locale adibito a palestra, un ufficio per operatori, un
laboratorio ceramica, un laboratorio informatica, un laboratorio di falegnameria.
La struttura ospita 20 disabili gravi di età compresa tra i 18 e i 65 anni, tutti italiani, inseriti
nella struttura alcuni dal 1984 (anno di apertura del servizio).
Al CDD si svolgono attività educative, di socializzazione, psicomotorie, espressive e creative,
operativo-manuali, riabilitative e terapeutiche; le principali sono ippoterapia, piscina, vasca
benessere, cucina, computer, giornalino, giardinaggio, musica, pittura, tandem, ginnastica
dolce, palestra, uscite sul territorio, laboratorio video,stimolazione sensoriale, estetica, attività
in collaborazione con alcune classi della scuola primaria vicina. Per ogni utente viene
predisposto un progetto educativo e un programma individualizzato di attività che
periodicamente viene verificato e aggiornato dagli operatori.
Il servizio si configura anche come punto di riferimento per le famiglie degli utenti dove
possono reperire informazioni e conoscenze, soddisfare esigenze di orientamento e di
supporto al loro compito educativo. I famigliari vengono inoltre coinvolti nella condivisione
del progetto educativo e degli obiettivi educativi pensati dall’equipe e nell’organizzazione del
servizio attraverso incontri periodici .
Il CDD è anche una risorsa del territorio che contribuisce a creare una sensibilizzazione
culturale verso la disabilità.
6
7) Obiettivi del progetto:
1. Favorire l’integrazione degli anziani e dei disabili nel contesto locale, attivando un
maggior raccordo tra la rete formale dell’assistenza socio-sanitaria, già presente sul
territorio, e la rete informale composta da famiglie, parenti, vicinato, associazioni di
volontariato, parrocchie e società civile
Con il progetto si intende ampliare l’inserimento degli anziani e dei disabili in contesti
ambientali aperti e stimolanti o creare maggiori contatti e occasioni di dialogo e di scambio
con le nuove generazioni, per poter migliorare o mantenere le potenzialità/abilità fisiche,
motorie e relazionali.
Per raggiungere tale risultato è indispensabile da un lato favorire l’autonomia e
l’indipendenza degli anziani e/o disabili, dall’altra stimolare in essi nuovi interessi o sostenere
quelli già esistenti e consentire loro di mettere a disposizione della collettività le competenze
e l’esperienza acquisiti nel corso degli anni, così da renderli partecipi e attivi e farli sentire
ancora utili agli altri.
Si pensa di realizzare, ad esempio, attività di laboratorio in cui gli anziani potranno mettere
a disposizione le loro abilità, le loro memorie e i loro “saperi” per la conservazione e
valorizzazione del patrimonio culturale; iniziative di animazione e aggregative per
aumentare le occasioni di socializzazione; attività motorie per favorire uno stile di vita e
comportamenti positivi e salutari come ad esempio corsi di ginnastica dolce e passeggiate;
pratiche di volontariato nelle quali la persona diventa protagonista attivo, come ad esempio
il “Piedibus”.
I giovani volontari saranno quindi coinvolti nella realizzazione di questa attività e a loro volta
saranno arricchiti dall’esperienza del contatto con persone anziane e/o disabili, così come
dalle opportunità di scambio e comunicazione tra le varie fasce d’età nell’ambito di iniziative
o manifestazioni locali.
I principali risultati attesi dal progetto sono il sostegno alle attività che si svolgono all’interno
e all’esterno delle strutture diurne per persone fragili (es.Centri Diurni Disabili) e l’aumento
delle attività/iniziative realizzate dai comuni anche in collaborazione con le associazioni locali
di volontariato, allo scopo di sensibilizzare la comunità e in particolare le giovani generazioni.
2. Rispondere ai bisogni delle persone più fragili attraverso la realizzazione di attività e
l’erogazioni di prestazioni di sostegno e di supporto alle funzioni della vita quotidiana, in
una prospettiva di maggior relazione e vicinanza
Per favorire questo risultato si prevede di migliorare e potenziare i servizi di
accompagnamento agli anziani non autosufficienti presso strutture sanitarie e/o sociali,
provvedendo anche allo svolgimento di piccole commissioni (spesa, pagamento bollette, ecc.)
e al disbrigo di pratiche.
I risultati attesi dal progetto sono la rilevazione di informazioni più puntuali (problematiche,
bisogni…) sugli anziani e sui disabili che vivono nella propria abitazione rispetto alla
gestione della vita quotidiana, l’incremento del numero delle prestazioni effettuate e del
numero degli anziani e disabili accompagnati o aiutati.
3. Promuovere il miglioramento dei servizi sociali comunali del territorio per offrire
risposte più attente e qualificate agli anziani e ai disabili
Per raggiungere questo obiettivo, i giovani volontari potranno incrementare e supportare le
attività dei Servizi di Assistenza Domiciliare, comprese le attività di segretariato sociale che si
effettuano per gli anziani, per rispondere in modo più efficace e mirato alle richieste e ai
bisogni dell’utenza. I risultati attesi dal progetto sono il miglioramento dell’organizzazione
dei servizi sociali esistenti e la qualità delle prestazioni rese. Un altro importante risultato da
7
raggiungere è quello dell’ampliamento della conoscenza dei servizi per gli anziani e per i
disabili presenti sul territorio.
Gli obiettivi specifici delle singole sedi nelle quali si intende attuare il progetto
(MONTEVECCHIA, CALOLZIOCORTE ) ed i relativi risultati attesi, vengono qui di
seguito indicati:
MONTEVECCHIA
Promuovere stili di vita salutari nella popolazione anziana; coinvolgere gli anziani in attività
di volontariato; acquisire informazioni sulle problematiche degli anziani non autosufficienti;
valorizzare il patrimonio culturale degli anziani.
CALOZIOCORTE
Servizio Anziani
Supportare il SAD (Servizio di Assistenza Domiciliare), incrementando il numero dei casi
seguiti e diversificando la tipologia di utenza rispetto a quella attualmente in carico;
supportare le attività di animazione già strutturate per migliorarne la qualità e sperimentarne
di nuove; supportare alle attività di segretariato sociale dell’ufficio servizi sociali.
CALOLZIOCORTE
CDD - Centro Diurno Disabili
Implementare il numero di utenti seguiti durante le attività, con particolare attenzione ai
disabili adulti, rispetto ai quali saranno sperimentate nuove attività (laboratori e momenti di
aggregazione dedicati) anche in base alle risorse e alle competenze del volontario; favorire un
raccordo stabile tra Comune e servizio CDD attraverso il volontario; promuovere la
conoscenza del servizio e della realtà della disabilità; supportare lo staff educativo nella
gestione dell’utenza e nell’organizzazione giornaliera; supportare la famiglia del disabile
attraverso progetti di sollievo attivati, in accordo col servizio CDD, al domicilio e sul
territorio dell’utente anche in momenti di chiusura del servizio; supportare la famiglia
dell’utente del CDD, se richiesto, nel disbrigo di pratiche varie.
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le
attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in
servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo
che quantitativo:
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
Si prevedono i seguenti piani di attuazione per il raggiungimento degli obiettivi:
•
•
•
•
•
accoglienza
formazione generale e specifica
realizzazione delle attività previste
monitoraggio
valutazione in itinere e valutazione finale
L’intero percorso verrà monitorato durante tutte le fasi e sarà supportato dagli OLP al fine
del conseguimento dell’autonomia operativa dei volontari. Per il raggiungimento degli
obiettivi sopra indicati sono previste le seguenti fasi temporali:
8
Le attività da attuare nelle diverse sedi per il raggiungimento degli obiettivi sono riportate di
seguito:
MONTEVECCHIA
• potenziare i corsi di “ginnastica dolce” a favore degli anziani;
• incontri nei quali verranno invitate le persone ultra 65enni alle quali verranno esposte
le attività comunali che necessitano di un supporto volontario alla loro portata, ad
esempio il piedibus;
• somministrazione di un questionario agli anziani per sondare le loro problematiche;
• realizzazione di una mostra con oggetti e foto che raccontino il contesto sociopolitico-culturale nel quale sono vissuti gli anziani;
• raccolta di materiale relativo all’infanzia degli anziani, come ad esempio le ricette, i
“rimedi della nonna” per curare i “malanni”, i giochi e la scuola che frequentavano.
CALOZIOCORTE
Servizio Anziani
• assistenza economica, domande di buoni sociali e voucher per anziani e disabili;
• assistenza domiciliare; trasporto dei pasti a domicilio; lavanderia; trasporto degli
utenti per pratiche varie, visite mediche, terapie e dialisi; stesura e somministrazione
del questionario di gradimento del servizio di assistenza domiciliare e del servizio
pasti; ricoveri in RSA o CDI; tessera di libera circolazione, fondo sostegno affitto,
pratiche ISEE, consulenza per domande di invalidità/accompagnamento, ecc;
• attività animative saltuarie quali: Festa dell’anziano, festa dei nonni, camminate della
salute, ecc.
CALOLZIOCORTE
CDD - Centro Diurno Disabili
• uscite sul territorio con “tandem” allo scopo di vivere il territorio circostante, di
consolidarne la conoscenza e, per gli utenti che salgono su biciclette speciali, di
percorrerlo in una modalità stimolante;
• attività di “vivendo il bosco”: con altri CDD della provincia gli utenti sperimentano
nel bosco esercizi aventi la finalità di acquisire la coordinazione di vari parti del corpo
ed il loro utilizzo differenziato;
• uscite sul territorio affinchè gli utenti possano conoscere ambienti nuovi, sperimentare
situazioni di vita “normali”(ordinarie), socializzare e sperimentare le proprie
autonomie nello svolgere anche piccole commissioni;
• uscite in piscina, in strutture adeguate nelle quali gli utenti possano acquisire maggiore
fiducia nelle proprie capacità stimolati dal contatto con l’acqua;
9
•
•
laboratorio di ceramica: gli utenti vengono stimolati ad esprimersi tramite il colore e
l’utilizzo di diverse forme (piane, concave e convesse), all’attività partecipano anche i
bambini della scuola primaria del Pascolo;
attività di ippoterapia, con l’obiettivo di stimolare gli utenti nel contatto col mondo
animale, conoscendo il cavallo e le sue abitudini, acquistando maggior fiducia nel
rapporto con se stessi e con l’animale;
Attività dedicate ai disabili adulti:
•
•
•
stesura di un giornalino nel quale gli utenti si confrontano su argomenti suggeriti dagli
educatori, per rielaborare i vissuti e stimolare la memoria degli ospiti;
attività di ginnastica dolce in palestra dedicata agli ospiti più anziani, che comporta
benefici a livello muscolare, nella coordinazione ed equilibrio attraverso servizi
indicati dalla fisioterapista;
uscite sul territorio con utenti del CDD nei momenti di chiusura del servizio.
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la
specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività
Il personale coinvolto nella realizzazione del progetto è formato da operatori sociali e
amministrativi che hanno maturato adeguate esperienze presso gli enti locali. Per le varie
attività previste nel progetto gli operatori forniranno le proprie conoscenze e la propria
esperienza, acquisite sia nell’attività lavorativa svolta all’interno dell’ente sia con la
partecipazione a corsi di formazione e aggiornamento, in modo tale che i giovani siano
motivati alla conoscenza e all’apprendimento, imparando che l’acquisizione delle competenze
avviene “sul campo” ed è anche frutto dell’esperienza diretta e concreta.
MONTEVECCHIA
n. 1 assistente sociale
n. 1 assessore ai servizi sociali
n. 2 impiegate comunali (protocollo, anagrafe)
n. 5 volontari delle associazioni locali
Gli operatori seguiranno il volontario nella formazione specifica, nel fornire istruzioni ed
indirizzi nell’attività ordinaria ed coordinamento delle attività assegnate.
CALOZIOCORTE
Servizio Anziani
Nel servizio anziani lavorano n. 3 dipendenti comunali, tutti gli altri operatori sono esterni: gli
addetti al servizio di assistenza domiciliare e al trasporto dei pasti, appartengono ad una
cooperativa sociale di tipo A; gli addetti al servizio trasporti per visite mediche, terapie e
dialisi, appartengono all’associazione dei volontari del soccorso e gli addetti alla preparazione
dei pasti ad un’azienda di ristorazione collettiva.
n.1 Responsabile dei Servizi Sociali (36 ore settimanali):organizza il servizio e ne controlla il
funzionamento, si occupa della gestione economica, stipula convenzioni e raccoglie i reclami;
n. 1 assistente sociale (n. 36 ore settimanali) coordina il servizio mantiene i contatti con gli
utenti e /o famigliari, definisce i piani di intervento individuali, effettua visite domiciliari,
custodisce la documentazione degli utenti, è il punto di raccordo di tutti i servizi;
n. 1 referente del sad/servizi per gli anziani (25 ore settimanali): collabora con l’assistente
sociale nel curare i rapporti con l’utenza in ordine a tutti gli aspetti organizzativi ed
amministrativi, effettua un segretariato sociale per anziani professionalizzato, emette le rette
dei servizi;
10
n. 1 coordinatrice del sad (8 ore settimanali): provvede alla gestione del personale del sad,
predispone la programmazione settimanale del piano di lavoro delle ASA, mantiene i contatti
con l’assistente sociale per la verifica costante dei programmi in atto, collabora con i servizi
sociali nella predisposizione di progetti/interventi sull’utenza anziana;
n. 10 assistenti domiciliari (totale n. 235 ore settimanali): garantiscono l’assistenza al
domicilio dell’utente, supportano le famiglie nell’attività di cura della persona, collaborano
col servizio sociale nell’individuare le modalità migliori per garantire l’aiuto al domicilio e la
stesura del piano assistenziale personalizzato
n. 2 operatori: per il trasporto dei pasti caldi a domicilio
n. 2 operatori addetti alla ristorazione: n. 1 cuoca e n. 1 aiuto cuoca
Inoltre il Comune di Calolziocorte ha stipulato con l’Associazione Anziani di Calolziocorte
detta AVAC una convenzione per la gestione del centro sociale polivalente per anziani e per
la realizzazione di attività ed iniziative sociali, culturali, sportive e ricreative.
CALOLZIOCORTE
CDD - Centro Diurno Disabili
n. 1 coordinatore (10 ore settimanali): figura di raccordo tra CDD e Comune, pianifica il
lavoro del personale, cura il rapporto con gli utenti e i famigliari, è garante del buon
funzionamento del centro, promuove e coordina, in collaborazione con l’Amministrazione
Comunale, le iniziative e gli interventi per l’organizzazione del servizio; sarà il riferimento
del volontario nella sede di servizio.
n. 6 educatori (207 ore settimanali): sono il riferimento per gli utenti e le loro famiglie, sono
responsabili dei progetti educativi individuali e delle attività;
n. 3 asa (100 ore settimanali ) si occupano dell’igiene degli utenti, della cura della persona,
della pulizia e del riordino dei locali, del servizio mensa e lavanderia e supportano le attività;
n. 1 autista e n. 1 accompagnatore: provvedono al trasporto degli utenti da casa al CDD e
viceversa;
n. 1 psicologo (60 ore annuali ca): promuove momenti di ascolto, incontro e approfondimento
con le famiglie e rende possibile una condivisione di problematiche e di modalità di
affrontarle; segue e sostiene il lavoro del gruppo degli educatori;
n. 1 fisiatra (30 ore annuali);
n. 1 fisioterapista (n. 10 ore settimanali): segue il percorso di mantenimento degli utenti con
problematiche motorie;
n. 2 operatori addetti alla ristorazione: n. 1 cuoca e n. 1 aiuto cuoca
n. 13 volontari operano in raccordo con gli educatori nell’organizzazione delle attività
Il raccordo tra il Comune e il CDD viene tenuto, per quanto di competenza, dall’Assistente Sociale
comunale – Area Disabili e dal Responsabile dei Servizio Sociali.
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
Le azioni che il volontario dovrà svolgere al fine di contribuire al raggiungimento degli
obiettivi sono così individuate:
MONTEVECCHIA
• Supportare gli insegnanti di ginnastica;
• Raccogliere le disponibilità degli anziani a svolgere attività di volontariato e
collaborare a stendere dei programmi settimanali ed a prevedere le sostituzioni;
• Sottoporre dei questionari agli anziani per verificare la loro situazione personale,
familiare, sociale e sanitaria;
• Raccogliere i materiali per la mostra direttamente presso le abitazioni degli anziani,
che saranno preavvisati da una comunicazione scritta del comune;
11
•
Raccogliere le storie di vita degli anziani che saranno trascritte in un opuscolo che
verrà regalato agli anziani stessi.
CALOLZIOCORTE
Servizio Anziani
•
•
•
•
Supportare l’attività di segretariato sociale dell’ufficio servizi sociali, svolgendo
compiti amministrativi e rapportandosi con l’utenza;
Supportare il servizio di assistenza domiciliare nelle seguenti attività:
trasporto/accompagnamento per il disbrigo di pratiche varie e per svolgere piccole
commissioni, per la spesa, per l’accompagnamento a visite e terapie; compagnia alla
persona anziana sia al domicilio sia accompagnandola in passeggiate, centri
ricreativi…; piccole pulizie domestiche e consegna dei pasti a domicilio.
Collaborare con l’assistente sociale alla stesura del questionario di gradimento del
servizio di assistenza domiciliare e sua somministrazione agli utenti;
Supportare le attività culturali, sportive, ricreative, promozionali e sociali organizzate
dall’associazione Anziani Calolziesi (anche soggiorni marini).
CALOLZIOCORTE
CDD - Centro Diurno Disabili
•
•
•
•
•
•
•
9)
Supportare le attività, come descritte nel punto 8.1, che si svolgono all’interno e
all’esterno del Centro, in stretto contatto con gli educatori e col personale sociosanitario operante in struttura (il volontario sarà seguito da un educatore di
riferimento);
Partecipare, dopo una prima conoscenza del servizio, alle riunioni d’equipe che
settimanalmente si svolgono tra gli operatori del centro e alle riunioni organizzative
che si tengono due volte alla settimana;
Partecipare alle riunioni bimestrali che si svolgono tra operatori del centro e i referenti
comunali;
Partecipare ai momenti di verifica e programmazione delle attività del centro,
contribuendo alla progettazione delle attività;
Supportare le famiglie del centro nel disbrigo delle pratiche amministrative e
partecipando a progetti di sollievo al domicilio o sul territorio, anche in momenti di
chiusura del centro;
Accompagnare gli utenti del centro, in accordo col servizio CDD, a visite mediche,
attività ricreative e culturali;
Supportare il personale nell’istruttoria delle pratiche amministrative afferenti al centro.
Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
3
10) Numero posti con vitto e alloggio:
1
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
2
12) Numero posti con solo vitto:
0
13) Monte ore annuo dei volontari:
1400
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6)
12
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
•
•
•
•
Flessibilità oraria;
Rispetto della privacy e del segreto d’ufficio;
Disponibilità a brevi spostamenti dalla sede di impiego ad altri luoghi previsti dal progetto
stesso (per motivi di servizio);
Utilizzo dei mezzi di trasporto comunali.
Oltre agli obblighi sopra indicati il CDD – Centro Diurni Disabili di Calolziocorte chiede di
garantire la presenza per 30 ore settimanali e la disponibilità per alcune attività extra
(soggiorni marini, gite varie, uscite nei week end).
13
16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:
Nominativi degli Operatori Locali di Progetto
Sede di
attuazione del
progetto
Comune
1
Assistenza e
Servizi Sociali
Montevecchia
2
Servizio
Anziani
Calolziocorte
3
Centro Diurni
Disabili
Calolziocorte
N.
Indirizzo
Via Donzelli,
9
Piazza
Vittorio
Veneto, 13
Via De
Amicis, 12
Cod.
N. vol. per
ident. sede
sede
Cognome e Data di
nome
nascita
C.F.
80553
1
Gerthoux
Giovanni
31/10/
1950
GRTGNN50R31G837Y
80516
1
Suraci
Caterina
06/10/
1960
SRCCRN60R46H224S
80511
1
Cariboni
Cristina
05/04/
1974
CRBCST74D45A745E
Nominativi dei Responsabili Locali di
Ente Accreditato
Cognome e
nome
Data di
nascita
C.F.
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
14
17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
Le attività di promozione e sensibilizzazione del SCN verranno rese note attraverso il piano di
comunicazione annuale della Provincia di Lecco che comprenderà sia azioni riferite a tutti i
progetti di servizio civile dell’Ente sia quelle specifiche per la singola sede di progetto. Le attività
di promozione saranno così articolate:
Comunicazione.
Pubblicizzazione del bando UNSC e del progetto attraverso comunicati stampa e appositi depliant
e locandine, diffusi rispettivamente agli organi di informazione locale e alle sedi interne ed esterne
degli Enti di progetto.
Sarà dedicata particolare attenzione alla comunicazione del progetto direttamente ai giovani,
mediante siti internet della Provincia (www.provincia.lecco.it), il portale dell’Osservatorio per le
Politiche Sociali della Provincia di Lecco, newsletter istituzionali, mailing list, avvisi personalizzati
ai giovani interessati al Servizio civile. In particolare saranno coinvolti nella mediazione
comunicativa con i giovani i Servizi Informagiovani e i Centri di Aggregazione Giovanile della
provincia di Lecco, le Biblioteche comunali, l’Ufficio d’informazione e accoglienza turistica della
Provincia, le Parrocchie. Gli Operatori Locali di Progetto inoltre parteciperanno a uno o più incontri
di presentazione del Progetto organizzati direttamente dalla Provincia o in collaborazione con gli
enti del Tavolo Territoriale di Coordinamento del Servizio Civile Nazionale.
Sensibilizzazione.
Le principali iniziative riguardano le modalità di promozione del Servizio Civile nelle Scuole
superiori del territorio attraverso la valorizzazione delle testimonianze dei giovani che hanno già
svolto l’anno di servizio civile, la produzione di strumenti informativi mirati, l’impiego di canali
comunicativi vicini al linguaggio giovanile (video sul Servizio civile, trasmissioni radiofoniche,
blog, ecc.).
Ore dedicate alla promozione e sensibilizzazione: 30 ore ca.
Per quanto riguarda le attività generali di promozione e sensibilizzazione dell’ente Provincia si
rinvia al documento sul Sistema di comunicazione e coordinamento del Servizio civile prodotto
in sede di accreditamento.
Inoltre ciascuna sede del progetto utilizzerà per la promozione e sensibilizzazione i propri canali
informativi.
Si segnalano inoltre per le seguenti sedi:
MONTEVECCHIA
Pubblicizzazione sul sito del Comune e sull’opuscolo MontevecchiaInforma.
CALOLZIOCORTE
• Pubblicizzazione del servizio civile attraverso il sito internet del Comune;
• Calolzioinforma, trasmissione radiofonica di attività e comunicazione del territorio
calolziese;
• Volantini e manifesti da diffondere alla cittadinanza;
• Comunicati stampa alle testate locali.
18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:
L’ufficio Servizio Civile della Provincia di Lecco effettuerà l’istruttoria in merito all’ammissibilità dei
vari candidati.
Si procederà quindi a costituire un’apposita Commissione che avrà il compito di esaminare e
valutare tutti i candidati ammessi.
15
PUNTEGGI DA ATTRIBUIRE AL CURRICULUM
Tot. Max punti 30 – periodo max. valutabile 12 mesi
PRECEDENTI ESPERIENZE PRESSO ENTI CHE REALIZZANO IL PROGETTO:
coefficiente 1,00 (mese o fraz. mese sup. o uguale a 15 gg.)
PRECEDENTI ESPERIENZE NELLO STESSO SETTORE DEL PROGETTO PRESSO ENTI
DIVERSI DA QUELLO CHE REALIZZA IL PROGETTO:
coefficiente 0,75 (mese o fraz. mese sup. o uguale a 15 gg.)
PRECEDENTI ESPERIENZE IN UN SETTORE DIVERSO PRESSO ENTE CHE REALIZZA IL
PROGETTO:
coefficiente 0,50 (mese o fraz. mese sup. o uguale a 15 gg.)
PRECEDENTI ESPERIENZE IN SETTORI ANALOGHI PRESSO ENTI DIVERSI DA QUELLO
CHE REALIZZA IL PROGETTO
Coefficiente 0,25 (mese o fraz. mese sup. o uguale a 15 gg.)
TITOLO DI STUDIO (valutare solo il titolo più elevato)
Laurea attinente progetto = punti 8
Laurea non attinente a progetto = punti 7
Laurea di primo livello (triennale) attinente al progetto= punti 7
Laurea di primo livello (triennale) non attinente al progetto= punti 6
Diploma attinente progetto = punti 6
Diploma non attinente progetto = punti 5
Frequenza scuola media Superiore = fino a 4 punti (per ogni anno concluso punti 1,00)
TITOLI PROFESSIONALI (valutare solo il titolo più elevato)
Attinenti al progetto = fino a punti 4
Non attinenti al progetto = fino a punti 2
Non terminato = fino a punti 1
ESPERIENZE AGGIUNTIVE A QUELLE VALUTATE = fino a 4 punti
Così meglio definiti e precisati:
- coefficiente 0,10 (mese o fraz. mese sup. o uguale a 15 giorni) per esperienza non attinente al progetto;
- coefficiente 0,20 (mese o fraz. mese sup. o uguale a 15 giorni) per esperienza attinente al progetto.
ALTRE CONOSCENZE = fino a punti 4
PUNTEGGI RIFERITI AGLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE
PUNTEGGI DA ATTRIBUIRE ALLA SCHEDA DI VALUTAZIONE
SCHEDA GIUDIZIO FINALE: fino a un massimo di 60 punti (Per superare la selezione occorre un
punteggio minimo di 36/60)
FATTORI DI VALUTAZIONE APPROFONDITI DURANTE IL COLLOQUIO E LORO
INTENSITA’
- Pregressa esperienza presso l’Ente: giudizio (max 60 punti)
60 punti a chi ha avuto più di 12 mesi di esperienza;
50 punti a chi ha avuto 6 mesi di esperienza pregressa;
45 punti a chi ha avuto da 3 a 5 mesi di esperienza pregressa;
40 punti a chi ha avuto meno di 3 mesi di esperienza;
30 punti a chi non ha avuto esperienza.
- Pregressa esperienza nello stesso o in analogo settore d’impiego: giudizio (max 60 punti)
60 punti a chi ha avuto più di 12 mesi di esperienza;
50 punti a chi ha avuto 6 mesi di esperienza pregressa;
45 punti a chi ha avuto da 3 a 5 mesi di esperienza pregressa;
40 punti a chi ha avuto meno di 3 mesi di esperienza;
30 punti a chi non ha avuto esperienza.
16
- Idoneità del candidato a svolgere le mansioni previste dalle attività del progetto: giudizio (max 60
punti)
- Condivisione da parte del candidato degli obiettivi perseguiti dal progetto: giudizio (max 80 punti)
- Disponibilità alla continuazione delle attività al termine del servizio: giudizio (max 60 punti)
- Motivazioni generali del candidato per la prestazione del servizio civile volontario: giudizio (max 60
punti)
- Interesse del candidato per l’acquisizione di particolari abilità e professionalità previste del
progetto: giudizio (max 60 punti)
- Disponibilità del candidato nei confronti di condizioni richieste per l’espletamento del servizio (es.
missioni, trasferimenti, flessibilità oraria…): giu dizio (max 60 punti)
- Particolari doti e abilità umane possedute dal candidato: giudizio (max 60 punti).
Verranno presi in considerazione i seguenti elementi:
- attenzione alle problematiche proprie del servizio civile (es. cittadinanza attiva);
- capacità relazionale ed espositiva;
- proprietà di linguaggio;
- capacità di sintesi.
Altri elementi di valutazione:
Durante il colloquio verrà effettuata una prova pratica mediante l’utilizzo di un PC al fine di
accertare la conoscenza base, da parte dei candidati, degli applicativi Word e/o Excel.
giudizio (max 40 punti)
Valutazione finale: giudizio (max 60 punti)
19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
NO
20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del
progetto:
Il monitoraggio e la valutazione saranno processi complementari: si prenderanno in considerazione
sia l’iter del progetto (rapporto obiettivi- risultati, stato di avanzamento delle attività, rispetto dei
tempi di lavoro), sia gli aspetti di crescita dei volontari.
Saranno rilevati, con misurazione quali-quantitativa, i seguenti fattori, per valutare aspettative,
capacità, competenze, comportamenti organizzativi e livello di soddisfazione, in fase iniziale, in
itinere e alla fine del periodo di servizio:
- motivazione
- coinvolgimento / responsabilizzazione nei processi lavorativi
- flessibilità
- autonomia nello svolgimento dei compiti assegnati
- comunicazione ed attenzione al cittadino utente
- qualità e precisione del lavoro svolto
Si avrà cura di coinvolgere fin dall’inizio del servizio gli stessi volontari nei processi valutativi,
onde favorirne la condivisione dei significati e la motivazione personale.
Saranno utilizzati i seguenti strumenti e metodologie:
- questionario quadrimestrale di autovalutazione (in ingresso, intermedio uno, intermedio due e
finale)
- colloqui individuali quadrimestrali (in ingresso, intermedio uno, intermedio due e finale)
- incontri di verifica individuali mensili con OLP
- incontri periodici di monitoraggio con gli OLP (quadrimestrali)
17
- scheda di monitoraggio e verifica del progetto per valutare sia il raggiungimento degli obiettivi sia
il ruolo e i compiti dei volontari
- report di valutazione del progetto (in ingresso, intermedio uno, intermedio due e finale)
21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
NO
22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli
richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
Diploma di scuola media superiore
Patente di guida cat. B
Competenze informatiche di base
23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del
progetto:
Si prevede di destinare la somma complessiva di € 3.000,00 per spese di:
• attività di promozione del Servizio civile
• buoni pasto per i volontari SCN
• rimborso spese per la partecipazione a convegni, seminari, incontri formativi
MONTEVECCHIA
• Alloggio presso struttura di proprietà
24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):
I partner che si impegnano a supportare le attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
descritti sono i seguenti:
MONTEVECCHIA
Associazioni sportive del territorio come “Sport e Servizio Montevecchia”.
CALOLZIOCORTE
• AVAC - Associazione anziani di Calolziocorte, per quanto attiene le attività ricreative, la
ricerca e promozione sociale, culturale e civile, la tutela e valorizzazione del patrimonio storico,
turistico e ambientale.
• Cooperativa Ancora di Bologna (soggetto che gestisce le attività del CDD).
25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
Le postazioni di lavoro specifiche dei volontari o in affiancamento agli operatori delle sedi di
progetto, comprendono: personal computer con connessione internet, stampanti, fotocopiatrici,
telefono, fax, scrivanie con cassetti, materiale di consumo, carta, cartelloni e materiale vario di
cancelleria.
Le sedi sono inoltre dotate di materiali specifici per le attività di animazione, che prevedono anche
libri e riviste delle biblioteche comunali.
18
Sono inoltre a disposizione automezzi dei Comuni laddove previsto il trasporto.
In particolare per le sedi di:
MONTEVECCHIA
n. 1 computer, n. 1 fax, n. 1 fotocopiatrice, n. 1 telefono, n. 1 automezzo
CALOLZIOCORTE
Servizio Anziani
Attrezzatura completa: n. 4 computer, n. 4 telefoni, n. 1 fax, n. 2 fotocopiatrici, n. 1 automezzo.
Tutto il materiale/attrezzature in dotazione al Settore Servizi alla Persona e alla Famiglia.
CALOLZIOCORTE
CDD Centro Diurno Disabili
Computer, fax, stampante, telefono, tutte le attrezzature e i materiale in dotazione all’ente e al
Servizio CDD.
Al volontario sarà destinata una specifica postazione e l’uso degli strumenti comuni.
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
NO
27) Eventuali tirocini riconosciuti :
NO
28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio,
certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
La Provincia attraverso la formazione generale e specifica, l’esperienza sul campo, il confronto con
gli operatori professionali e le attività di monitoraggio e verifica, favorirà l’acquisizione delle
seguenti competenze:
• conoscenza del funzionamento dei servizi sociali comunali
• capacità relazionali nei confronti di soggetti fragili
• competenze animative
• lavoro di equipe
• lavoro di rete, in particolare con il volontariato
• capacità di progettazione, monitoraggio e valutazione delle attività svolte
• capacità di relazioni e accoglienza del pubblico
• capacità di seguire attività di promozione e comunicazione sociale
• capacità di raccogliere statistiche
• uso del personal computer e di internet
In particolare per le sedi di:
19
MONTEVECCHIA
• Capacità di lavorare in rete;
• Capacità di relazionarsi con le persone fragili;
• Capacità di stendere un questionario di rielaborazione dei dati.
CALOLZIOCORTE
• Competenze relazionali e di approccio all’utenza anziana;
• Conoscenza dei servizi sociali di base e in particolare del servizio anziani;
• Capacità di lavorare in rete;
• Utilizzo di PC e internet.
Le competenze acquisite saranno certificate mediante procedura di valutazione a cura di APAF,
Agenzia Provinciale Attività Formative, iscritta all’Albo regionale degli operatori accreditati per i
servizi di istruzione e formazione professionale con il n. 600.
(dichiarazione allegata).
Formazione generale dei volontari
29) Sede di realizzazione:
Sale riunioni della Provincia di Lecco – C.so Matteotti, 3 e Piazza Lega Lombarda, 4 LECCO (proprietà della Provincia di Lecco)
30) Modalità di attuazione:
In proprio presso l’Ente con formatore accreditato
31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
NO
32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
L’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile con la pubblicazione delle “Linee guida per la
formazione generale” (Aprile 2006) ha voluto indicare “una sorta di principi che, pur non potendo
prefigurarsi come sistema formativo completo, indicano un modello che tutti gli Enti dovranno
impegnarsi a rispettare nella loro attività di formazione”.
Il presente percorso formativo è stato progettato in base all’esperienza maturata in questi anni
nell’ambito della formazione e partire dalle Linee Guida dell’Ufficio Nazionale.
É in questa prospettiva che si pone il percorso formativo di 43 ore, suddiviso in 8 incontri, nei quali
gli itinerari, differenziati e strutturati con modalità di ascolto, di partecipazione, di interattività e di
confronto, aiuteranno i giovani a prendere coscienza del valore e a riflettere sul significato di questo
tempo, dedicato alla “difesa (con mezzi ed attività non militari) della Patria”. Filo conduttore sono e
saranno alcuni passi della Costituzione repubblicana, testo e patto fondamentale di
autoriconoscimento e di appartenenza dei cittadini del nostro Paese: luogo ove si ricomprendono e
si ricompongono, in unitarietà di intenti, di reciprocità tra doveri e diritti, in un rinnovato consenso
etico e civile, responsabilità, solidarietà, sussidiarietà, diritti di cittadinanza e cittadinanza dei diritti.
20
Il percorso formativo si pone come obiettivo una formazione generale senza entrare nel particolare
dei progetti o degli enti proponenti. Pertanto presuppone che venga integrato dalla formazione
specifica che ogni ente è tenuto a fare.
FINALITÁ E OBIETTIVI FORMATIVI
Le finalità sono riassumibili nel:
1) prendere coscienza, in maniera riflessa e confrontata, del proprio servizio di difesa alla Patria,
nella forma che rifiuta mezzi ed attività militari;
2) prendere coscienza che il servizio civile contribuisce alla realizzazione dei principi
costituzionali della solidarietà;
3) prendere coscienza che il servizio civile contribuisce al consolidamento dei diritti sociali, alla
costruzione dei servizi alla persona, alla maturazione della pace tra i popoli;
4) prendere coscienza delle motivazioni etico-antropologiche, che fanno della solidarietà elemento
costitutivo del patto sociale di cittadinanza;
5) prendere coscienza delle dimensioni istitutive e costitutive della relazione interpersonale, nelle
situazioni di confine, laddove transitano e talora abitano le differenziate forme di fragilità;
6) prendere coscienza che un impegno civile e sociale, maturato e implementato nel periodo del
servizio civile, può aprire itinerari e percorsi di possibile impegno sociale, sia sul piano di
prospettive professionali che di possibili scelte di volontariato, ad esempio nelle molteplici
espressioni del terzo settore;
Gli obiettivi sono riassumibili nel:
1. favorire conoscenza e confronto con altri giovani che operano in servizi omologhi e/o analoghi
e/o differenziati, per la crescita di una corretta e matura coscienza civica;
2. favorire conoscenza e confronto sull’evoluzione del concetto di difesa della Patria (art. 11 e 52
Cost.), nell’ottica della promozione sociale e della protezione civile;
3. favorire conoscenza e confronto sui temi della pace, del ripudio della guerra come strumento di
offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie
internazionali (art. 11 cost.), della promozione della giustizia, della difesa dei diritti umani;
4. favorire conoscenza e confronto delle prospettive di politica sociale, di organizzazione dei
servizi alla persona, di protezione civile, di politiche culturali e ambientali, a partire dalle
singole e personali esperienze di servizio civile;
5. favorire conoscenza e confronto sulla globalizzazione e sulle implicanze, dentro l’orizzonte
economico e finanziario, per i percorsi della solidarietà, che pure evoca e invoca
globalizzazione;
6. favorire conoscenza e confronto sulle prospettive di costruzione e costituzione di una propria
identità, a partire dall’incontro con le differenziate fragilità esistenziali;
7. favorire conoscenza e confronto sulle dimensioni istitutive e costitutive della condizione
giovanile, anche in ordine ai rischi del moltiplicarsi delle forme di disagio personale, sociale e
spesso esistenziale;
8. favorire conoscenza e confronto sui principi fondamentali del patto costituzionale, con
particolare riferimento ai rapporti civili, ai rapporti etico-sociali, ai rapporti economici, ai
rapporti politici;
9. favorire conoscenza e confronto sulla virtuosa crescita di un buon rapporto con se stessi
(identità), con la realtà (esperienza), con gli altri (relazione interpersonale), proprio a partire
dall’esperienza del servizio civile;
10. favorire conoscenza e confronto di possibili ambiti di sviluppo e di continuazione (professionale
e/o volontaria) dell’esperienza del servizio civile, come testimonianza e implementazione
personale e personalizzata dell’inderogabile dovere di solidarietà.
21
Il percorso formativo è progettato e coordinato da un formatore accreditato.
Con i partecipanti verrà definito un “Patto Formativo” per cui la frequenza è obbligatoria a tutto il
percorso.
Saranno realizzate attività interattive e coinvolgenti, brainstorming, lavori di gruppo, simulazioni,
giochi di ruolo, testimonianze, che favoriranno la circolarità delle esperienze, la comunicazione e
l’ascolto.
Saranno distribuite brevi dispense, riferimenti bibliografici, sitografie e testimonianze scritte per
approfondimenti.
33) Contenuti della formazione:
STEP 1: Servizio civile: io, persona e cittadino. Cittadinanza delle solidarietà
I fondamenti giuridici e le regole del Servizio Civile
Obiettivo: durante questo modulo vengono indicati ai/lle giovani i principi giuridici e costituzionali
(art. 11 e 52 cost. e simili) da cui discende il servizio civile e i riferimenti normativi da cui dipende
il loro servizio (legge 64/01, decreto legislativo 77/02, circolare applicative)
Riferimenti ai moduli formativi UNSC: 1-2-3-8
Metodo: Lezione frontale con distribuzione dispense,
Durata: 4 ore e mezza
STEP 2: Servizio civile: io con l’ente
Dove e con chi farò il mio servizio
Obiettivo: fornire ai volontari gli elementi di conoscenza del contesto in cui si troveranno a prestare
l’anno di servizio civile, verranno presentate la storia, le caratteristiche specifiche e le modalità
organizzative ed operative dell’Ente accreditato.
Riferimenti ai moduli formativi UNSC: 10
Metodo: Lezione frontale con distribuzione dispense
Durata: 4 ore e mezza
STEP 3: Servizio civile: io con (gli) altri. Perché?
Le mie aspettative dal servizio
Obiettivo: attraverso animazione e dinamiche di gruppo i/le giovani vengono stimolati a
interrogarsi sulle loro motivazioni, a esplicitare aspettative e desideri inerenti il servizio,
all’acquisizione soggettiva dell’esperienza che hanno iniziato a vivere. Diventa occasione anche per
lavorare sulla identità del gruppo e su come lavorare in gruppo.
Riferimenti ai moduli formativi UNSC: 1-10
Metodo: Lavori di gruppo, role playing
Durata: 8 ore
STEP 4: Servizio civile: io con (gli) altri. Dove?
Gli attori del servizio civile e la Carta Etica del Servizio Civile
Obiettivo: accompagnare i giovani ad entrare nel sistema servizio civile presentato i diversi attori
che a questo sistema partecipano: le istituzioni (Stato UNSC, Regioni), gli enti, i giovani. Andando
a definire le relazioni che si istaurano tra essi. Approfondimento della Carta Etica del Servizio
Civile.
Riferimenti ai moduli formativi UNSC: 7-8-9
Metodo: Lavori di gruppo, role playing
Durata: 4 ore e mezza
STEP 5: Servizio civile: gli altri con me. Come?
Il Servizio Civile in rapporto alla progettazione
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Obiettivo: in questo modulo si affronteranno tematiche ed aspetti relativi al progettare
(caratteristiche, fasi, tecniche). Partendo dalla definizione di “progetto”, i volontari saranno
chiamati ad una lettura critica del proprio progetto di servizio civile e successivamente ad una
simulazione vera e propria di progettazione.
Riferimenti ai moduli formativi UNSC: 11
Metodo: Lezione frontale con distribuzione dispense
Durata: 8 ore
STEP 6: Servizio civile: dalla globalizzazione alle globalizzazioni
La pace e la non violenza
Obiettivo: partendo dall’analisi di alcune dinamiche del tempo presente, essenzialmente la
globalizzazione, e da alcuni eventi significativi del nostro tempo, i/le giovani vengono aiutati a
cogliere le ricadute nella collettività del proprio agire, in termini di solidarietà e condivisione.
Attenzione viene posta anche ad un’attenta riflessione sul valore della non violenza, sulla difesa dei
diritti umani, sulla promozione della giustizia e sulla pace.
Riferimenti ai moduli formativi UNSC: 2-4
Metodo: Lezione frontale con distribuzione dispense, utilizzo strumentazione multimediale
Durata: 4 ore e mezza
STEP 7: Servizio civile: io e tutti gli altri: dalla difesa alla promozione dell’aiuto e delle tutele
La relazione d’aiuto
Obiettivo: a partire dalle esperienze concrete dei servizi ai giovani vengono forniti spunti di
riflessione e indicazioni circa la relazione d’aiuto.
Riferimenti ai moduli formativi UNSC: 6
Metodo: Lezione frontale con distribuzione dispense, lavori di gruppo
Durata: 4 ore e mezza
STEP 8: Servizio civile: gli altri con me nella città
Il Servizio Civile scuola di cittadinanza
Obiettivo: Si approfondiranno i concetti di cittadinanza attiva e di responsabilità sociale, a partire
dal possibile incontro con testimoni che operano nella società. Essendo anche il modulo conclusivo
si vuole verificare il percorso formativo compiuto, per cogliere le acquisizioni e le consapevolezze
assunte dai giovani rispetto alla loro esperienza di servizio civile.
Riferimenti ai moduli formativi UNSC: 5-6-7-9
Metodo: Lavori di gruppo, questionario d’uscita e di valutazione
Durata: 4 ore e mezza
34) Durata:
43 ore
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
35) Sede di realizzazione:
Comune di Montevecchia – Servizi Sociali, Via Donzelli 9 – 23874 Montevecchia
Comune di Calolziocorte - Servizio Anziani, Piazza V. Veneto 13 – 23801 Calolziocorte
Comune di Calolziocorte - Centro Diurno Disabili, Via De Amicis 12 – 23801 Calolziocorte
36) Modalità di attuazione:
In proprio presso le sedi e con formatori dell’Ente
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La fase iniziale comporterà l’esposizione teorica e pratica dei contenuti formativi attraverso lezioni
introduttive e riunioni, ma soprattutto mediante una guida alla conoscenza diretta dei servizi sociali
comunali.
Dopo questa fase di formazione con apprendimento teorico-pratico, in base ai risultati raggiunti,
alle conoscenze e alle attitudini dei partecipanti, verranno sperimentati gli ambiti di carattere
operativo dei volontari in servizio civile con l’affiancamento degli operatori: questa fase di
addestramento implica una modalità di apprendimento sul campo, che peraltro ricorrerà più volte
nel corso dell’anno di servizio civile, in particolare in occasione dei momenti di valutazione.
In particolare per le sedi di :
MONTEVECCHIA
• Incontri con il formatore (assistente sociale);
• Partecipazione a seminari.
CALOLZIOCORTE
Servizio Anziani
• Incontri con il formatore;
• Partecipazione ai corsi di formazione previsti dalla cooperativa appaltatrice del SAD per il
personale ausiliario (n 15 ore all’anno);
• Partecipazione alle equipe del servizio anziani;
• Partecipazione alla formazione del personale organizzata dal Comune e dalla Provincia.
CALOLZIOCORTE
CDD Centro Diurno Disabili
• Incontri con il formatore;
• Riunioni di servizio;
• Lezioni teoriche di gruppo;
• Lezioni pratiche individuali;
• Lezioni pratiche di gruppo.
37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
Arrigoni Alessandra, nata a Besana Brianza il 26.06.1973
Caterina Suraci, nata a Reggio Calabria il 06.10.1960
Cristina Carboni, nata a Bellano il 05.04.1974
38) Competenze specifiche del/i formatore/i:
MONTEVECCHIA
Arrigoni Alessandra, assistente sociale
CALOLZIOCORTE
Suraci Caterina, assistente sociale, referente dell’area anziani.
Cariboni Cristina, responsabile dei Servizi Sociali e del Centro Diurno Disabili.
39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
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L’OLP, con i formatori, utilizzerà una metodologia di accompagnamento formativo e di attivazione
delle potenzialità dei volontari.
Verranno utilizzate le seguenti metodologie: lezioni, laboratori, equipe, esercitazioni, simulazioni,
osservazione, visite guidate ai servizi.
Inoltre, i volontari potranno usufruire delle opportunità formative (corsi, convegni e seminari)
promosse gratuitamente dalla Provincia di Lecco e dai partner del Piano Formativo provinciale.
CALOLZIOCORTE
Servizio Anziani
• possibilità di partecipare alla formazione prevista dalla cooperativa che gestisce il SAD per il
personale ausiliario ( n 15 ore all’anno);
• possibilità di partecipare alla formazione del personale organizzata dal Comune di
Calolziocorte;
• partecipazione alle equipe del servizio anziani.
CALOLZIOCORTE
CDD - Centro Diurno Disabili
• Partecipazione alla formazione specifica prevista dalla cooperativa per tutto il personale del
CDD
Partecipazione alla formazione specifica organizzata dall’ente.
40) Contenuti della formazione:
La formazione specifica tratterà i seguenti argomenti:
• Assetto organizzativo della sede che accoglie il volontario;
• Il sistema dei servizi sociali, con particolare riferimento all’area delle fragilità;
• Il lavoro di gruppo e l’équipe di lavoro;
• La relazione di supporto e aiuto con la persona fragile (anziano, disabile…);
• Il lavoro di rete con enti, associazioni di volontariato, organizzazioni del territorio;
• Animazione sociale, ludica, promozione e comunicazione sociale;
• Elementi di progettazione e monitoraggio dei progetti e dei servizi;
• Segreto professionale e legge della privacy;
• Relazione operatore/utente: elementi di comunicazione efficace;
• Nozioni fondamentali e comportamenti adeguati in materia di sicurezza in ambiente di lavoro
(D.Lgs. 81/2008), a cura del Servizio di Prevenzione e Protezione dell’ente;
• Documentazione professionale;
In particolare:
MONTEVECCHIA
Tutte le tematiche relative alla popolazione anziana (problemi sanitari, servizi sul territorio)
CALOLZIOCORTE
CDD Centro Diurno Disabili
• Assetto organizzativo dell’ente e le sue specificità
• Storia e organizzazione del Servizio CDD
• Disabilità
• Lavoro d’equipe
• Nozioni sul volontariato
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41) Durata:
72 ore
Altri elementi della formazione
42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:
All’avvio del progetto, saranno comunicati all’UNSC dati e modalità di svolgimento della
formazione generale dei volontari (secondo le indicazioni della Circolare 24/05/2007 prot.
UNSC/21346/II.5).
Entro cinque mesi dall'inizio del progetto, sarà trasmessa all’UNSC e all’ufficio Regionale di
Servizio Civile la verifica della certificazione della formazione generale svolta (“Modulo F”). Tale
certificazione conterrà anche l'elenco nominativo dei volontari formati.
Entro sei mesi dall’avvio del progetto sarà trasmesso in via informatica e all’Ufficio Regionale di
servizio Civile il Questionario (All. 3 della Circolare 24/05/2007) Per tutta l’attività formativa sarà
predisposto il Registro generale della formazione, che conterrà tutti gli elementi fondamentali sulla
formazione svolta, compresa quella specifica.
Saranno fornite tutte le informazioni richiesti dall’UNSC per il monitoraggio interno dei progetti di
servizio civile, ai sensi del D.M. 3/08/2006 (”Approvazione del prontuario …”)
Sarà effettuata una valutazione periodica dell'apprendimento di nuove conoscenze e competenze,
nonché della crescita individuale dei volontari. Laddove dovesse emergere dai volontari qualche
esigenza di approfondimento rispetto alle attività formative già realizzate si valuterà se integrare i
contenuti o ridefinire alcuni aspetti metodologici e se è necessario organizzare nuovi momenti di
formazione.
Dopo aver raccolto i dati con i volontari, il responsabile del Servizio civile nazionale dell’ente
Provincia di Lecco si incontrerà con il formatore generale per condividere quanto rilevato e di
utilizzare le diverse osservazioni e i dati raccolti per una più attenta progettazione e
programmazione degli interventi.
Quanto alla formazione specifica, si effettueranno incontri periodici fra formatori e operatori locali
di progetto per verificare l’andamento del percorso formativo, monitorando così sia il
raggiungimento di conoscenze e competenze professionali sia la crescita individuale dei volontari.
Comunque tale verifica convergerà nel monitoraggio complessivo del progetto di cui al punto 20.
Data 29/10/2012
Il Responsabile del Servizio civile nazionale dell’ente
Dott.ssa Clotilde Zucchetti
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