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LA RACCOLTA GEYMULLER-CAMPELLO
RECENTEMENTE ACQUISTATA DALLO STATO
PER LA R. GALLERIA DEGLI UFFIZI.
A Commissione centrale per le Antichit:ì e Belle
Arti nel maggi o 1907, stabili va di acquistare per la
Galleria degli U ffizi la raccolta di disegni di architetti italiani del rinascimento, ceduta per la somma
di diecimila lire dal barone Enrico de Gey mLiller.
Della rariti e della speciale importanza di tale
raccolta stimiamo opportuno parlare nel presente
periodico.
Essa si compone di 228 disegni distribuiti nei
tre seguenti volumi:
I. Codice li i Antonio da Sanga110, il vecchio
(1455-1534) e di Francesco suo nipote (1494-15761.
Consta di 148 carte di cui
soltanto I 17 sono disegnate,
comprese la prima e l'ultima
membranacee.
2. Libro di Giacomo
r .•
Barozzi da VigilaTa (15071573 )· Consta di 37 carte
con disegni se rviti pel famoso trattato dei « Cinqu e
Ordiui d'Architettura» I ubblicato verso il 1563.
3. Volume grande
contenente 74 disegni (alcuni di g randi dimensioni )
di varii architetti italiani del
Rinasci m en to fra i quali Bmmante (1444- I 515 ), Fra Gio·
condo (1433-1515 ), Giuliano
diI Sauga llo (1445-1516), Antonio diI Sangallo il giovine
(1485 -15 46 ), Francesco da
Sangallo (I494-1576 ), VasG1·i
(15 11 - 1 574), Cigoli (15591613 ), Dosio ( 1533 -1609 ?) ed
altri.
Codice di San gall o (c.
100
v.).
Con l'acquisto della racFirenze, Gall eria degli Uffiz i.
co Ira Geymi.ilier - Cam pello
sono stati assicurati alla citd
di Firenze documenti di som1110 interesse storico-artistIco per la illus trazi one dei
suoi monumenti . Essa inoltre viene a dare un notevolissimo incremento alla famosa
co llezione di disegni di architettura conservata negli U ffìzi COll la quale quelle carte
banno stretta connessione, provenendo al pari di lei dalla celebre famiglia Cad di,
come pu ò rilevarsi dall' opuscolo di Camillo Ravio li « I Nove da Sall gallo »
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Codice de i San gall o (c. )7 ) , -
F i1'en{e, Ga ll eria degli Uffìzi,
(Roma 1863 ) dove alle pago 32 e 33 la collezione Geymiiller-CalilPello viene ricordata
con queste parole :
« Raccolta d i disegni autografi d i architettura, idraulico-meccanica, deriva ti dalla
« celebre raccolta di casa Caddi, ed in essa per antica tradizione ritenuti per il por« ta fogli o di Antonio da Sangallo (si deve intendere Antonio Giamberti ) e cosi
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« iutitolata nel secolo scorso; ma non dichi arata, da Rosso Antonio Martini nelle
« sue lettere, intorno ai cassoni delle carte d i Casa Gaddi, dirette a Monsignore
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Cod ice dei Sangallo (c . 8 v.). - Fi?"e/lze, Galleria degli LJffizi.
« Bottari tra il 1748 e il 1752, raccolta di recente posseJuta dal principe D on Co« simo Conti » .
Ed a pago 13 dello stesso opuscolo, parlauuo u e i di segn i di Antonio da Sangallo il vecchio, aggiullge:
(( Per lo sperpero avvelluto d elle scritture di Casa Gaddi, ora è difficile sapere
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50 -
« ove questi autog rafi SI trovauo;
mentre scriveva Rosso Amonio Martini erano
.
sue m ani ».
Sulla scorta adunque delle indicazioni del Ravioli possiamo riaullodare l vari
passaggi subiti dalle carte di Casa Gaddi, cui erano pervenute per eredità dal nipote
di Giorgio Vasari.
Fra il 1748 e il 1752 la raccolta Geymu ller-Campello trova vasi nelle mani
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Co dice dei Sangall o (c.
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Fi1'ellze, Gall eria degli Ufli zi.
di Rosso Antonio Martini. Nel 1830 era già in possesso dell'abate Vincenzo Parigi,
come può constatarsi dalle lettere indirizza tegli in detto auno dall'archi tetto Giuseppe Del Rosso, da Stefano Mùw cà e da G. B. Niccolilli (1).
Nel 1863 il Ravioli ci dice trovarsi in proprietà del Principe Don Cosimo
Conti :.ii Firenze, dal quale (come risulta dalla lettera del barone Visconti (2) nel
(I) Gli o riginali di dette lettere son o uniti alla raccolta
trascrizione in fo nd o all 'articolo .
(2) Vedasi la tra sc ri zio ne c. s.
G eymùller-Campell o e ne diamo la
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5J
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1872 pervenne al conte Bernardino di Campello dalla cui velova nel 1875 la raccolta fu acquistata dal barone Enrico D e Geymliller allora residente a Parigi .
Quanti hanno in venerazione le opere dei gralld i maestri apprenderanno con
vivo compiacimento come la raccolta GeymLiller-Cam pello, su proposta della Direzione della Galleria degli Uffizi, sia stata acquistata dallo Stato.
E cOSI questi preziosi documenti del genio e del sapere italiano, dopo aver
pereg rinato all'estero per un quarto di secolo, vengo llo ad esse re provvida mente
ricong iunt i ai loro compagni conservati negli U ffìzl. Meri ta pOI una parola di
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Codice dei San gall o (c. 77 v.). -
Fi1'el1:ze, Galleria degli Uffizi.
encomio l'illustre architetto E. De Geymliller il quale, rifiutando offerte maggiori
fa ttegli dall'In ghilterra e dalla Russia, volle, con gentile preferenza, cederli all'Italia
della quale, oltre essere ammiratore ed amico sincero, e altresì dotto e indefesso
illustratore dei suoi monumenti.
Pertanto g io va rilevare come la collezione dei diseg ni di architettura degli
Uffizi in grazia della raccolta Geymi.iller-Campello, ora acquistata, sia divenuta per
numero ed impo rtan za, la prima d'E uropa.
el 1885 il Geymliller fece un prima illustrazione della raccolta da lui posseduta nel val. XL V delle M emoires de la Société natio naIe des Antiqnaires de France (I)
(l) :,otto il titolo:
falllille des Srmga llo -
Doclllllwts inedits
S1l1'
les maullscTits et les amvres d'architectllre de la
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)2 -
riprodeicelldovi le carte 44 reclo e 5 I recto del codice di Antonio da Sallgallo il
vecchio , riguardanti il Tempio di S. Costanza. Inoltre lo stesso Geymuller pubblicava
il disegno di Bramante (n. I del volume g raud e) alle tavole 7 e 8 della sua opera
L es Projels prill/ itifs pour Saint Pierre de Rome, r875-r880.
Crediamo tal' cosa g radita agli stuliosi offrire intauto la riproduzione di qualche
disegno della raccolta GeymLiller-C llnpello e desc rive rne qualcuuo dei più interessa nti .
Di eccezi,)ll~t1e im?ortanza ci sembra il Codice di AI/Ionio da Sangal/o il vecchio
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Cod ice de i Sangall o (c. 33 r.). -
FiTe/l ze, Galler ia degli Uffizi.
inquantochè esso, a d~A:-erenz a di altri codici di artisti del Rina scim ento, composti
esclusivameute di ricordi tratti da monumeuti della clas,ica antichid, contiene progetti di chiese, palazzi ed altre fabbriche insieme con stndii di fi gura, di ornamento
di fortificazione, di idraulica e di meccanica.
Inoltre i di segni di Antonio Giamberti sono molto rari, tantocb è anche negli
Uffìz i se ne tro vano in scarso num ero in confronto di quelli degli altri m embri
della famiglia Sangallo.
Non consentendoci l'indole di qu esto periodico di fa re una particolareggia ta
descri7ione di ogul si ngo la cartol del detto Codice, ci limitiamo ad accennare le
principali .
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Vi si contengono molti studi di Antonio per la chiesa di S. Biag io a Montepulciano incomiuciata nel 15 18; studi i cbe insieme ad altri giJ esistentinegli U ffizi ,
dimostrano con quanto amore l'insi g n e architetto attendesse alla costruzione della
venusta ed elegante fabbrica che può ritenersi fra le migliori del Rinascimento.
Infa tti ecco quello che ne scrive Ì'autorevo le Repetti nel suo diziouario (l ).
« La chiesa della Madonna di S. Biag io (a Montepulciano) se 1I01l è la pri ma
« per dignita ecclesiasti ca, essa lo è certamente per di g nita arcbitettonica. È opera
Codice dei San ga ll o (c. 47 r.). -
Fi1'ellze, Ga ll eria degli Uffizi.
« sublim e di Antonio tratello di Giuliano da Sangallo, cbe ne fece il disegno sotto
« il pontificato di Leone X, e che fu poi il direttore della fabb rica da esso due
« vo lte l'anno visitata. Questo tempio, tutto di travertino lavorato, è un gioiello,
« cu i forse altro non manca che una custodia, e che sarà sempre riguardato dagl' in« telligenti come un modello del più appurato g usto architettonico, per la forma,
(( per le proporzioni e per la g razia di quell'odine dorico, da cui per ogni lato
« con tanto gusto e soddisfacente armonia venne dal suo autore decorato . Antonio
« da Sangallo (il vecchio ) non ebbe di questo tempio lavoro che meglio potesse
( I) R EPETTl E M ANUE LE ,
8 -
Boli. d' Art e .
D izionario geogmfico della
TOSCa /l.l,
1883, vo I. III, pago 481.
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« far cono scere la sua virtù ; nè edifizi o architettonico gli si potrebbe porre a COll« fronto se non il tempio della Madonna delle Carceri a Prato, opera di v ina del
« suo · fratello Gi uliano ».
A carta 5 l'ecto: oltre qualcb e studio parziale ~li Antonio per la detta chiesa,
vi sono stati posteri ormente agg iunti ,bI nipote Francesco scbizzi di armatura per
archi ed ULl primo pensiero per il g ruppo in marmo da lui scolpito, rappresentante S. Anna e la Verg ine col putto, esis tente tuttora su ll'altare maggio re della
Codice dei Sangallo (c. 45 v.) . -
Fi1'enze, Gal ler ia degli Uffiz i.
chiesa di Orsanmichele in Firenze. Evv i altres! rapidamente accennato il famo so
monolito che ricopre il Mausoleo di Teodorico a Ra venna con l' indicazione di fUlli
nelle anse per poterlo sollevare (v. Fi g. 2).
Carta 8 versq. Rapido schizzo di Antonio, di monum ento sepo lcrale per Vescovo (v. Fig. 3).
A carte J I verso e 12 recto. Studii di Antonio per consoli dare i piloni della
cupola della S. Casa di Loreto, la quale, costruita nel 1499 da Giuliano da Sangallo
di lui fra tello magg iore, sembra che nell'anno appre sso millacciasse rovilla. Timore
del resto infondato, come ve niva dimostrato dal compianto architetto Giuseppe Sa c-
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coni, col liberare gli antichi e snelli pilastri dalle inutili supertetazioni aggiuntevi
nel 1509 da Antonio da Sangallo il giovine (v . Fig. 4).
A carta 19 recto. Vari studii in pianta di Antonio e di Francesco per la fortificazione della città di Firenze, giusta l'incarico avutone dalla repubblica fiorentina
III occasione del famoso ass edio del 1529-1530.
A carta 27 verso . Ricordo di Antonio del portico d'ordine dorico sormontato
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Cod ice dei San gall o (c. 47 r.). -
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Fù'en{e, Galleria degli UAìzi .
da terrazza nel cortile del palazzo Riccardi (già Medici), dal lato di via dei Ginori,
col ricordo dell'antica statua di Marzia, restaurata da Donatello, conservata ora
negli Uffizi (v. Fig. 5).
A carta 33 reclo. Pochi schizzi architettonici di Antoniç> e q~lattro diversi pensieri di Francesco per il detto g ruppo di Orsanmichele (v. Fig. 6).
A carta 42 recto. Tre studii molto accurati di Antonio di un ornamento a
fogliami; in quello inferiore è disegnato l'anello col diamante, una delle imprese
di C~sa Medici. Evvi inoltre di segnato un capitello antico di ordine ioni co, a voJute ricadenti, trovato, secondo Vasari, a Fiesole e se rvito di modello a Giuliano
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da Sangallo per i capitelli del chiostro di S. Maria Maddalena de' Pa zz i in Firenze.
Detto capitello di marmo gia llo conservasi tuttora nella casa Buonarroti, poSto su
colonna di verde antico (v. Fig. 7).
A carte 45 verso, 47 reclo, 48 Tec/o , 5 I verso e 92 -verso: Diversi studii di
Antonio per l'interno e l' es terno -della chiesa di San Biag io a Montepulciano
(v. Fig. 8,9, IO, I l e 12).
A carta 58 reelo. Primo pensiero di Francesco per il m onumento sepolcrale
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Codice dei San gall o (c . 48 r.). -
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Fircll::;.e, Galleria deg li UAìzi.
del vescovo Paolo Gio vio, esis tente nel chiostro della basilica di S. Lorellzo in Firenze . E vvi inoltre disegnato il contorno esterno di Ulla delle quattro nicchie che
orna vano la facciata del Duomo fìoren tino demolita n el 1587, come si rileva dalla
nota autografa (v. Fig. 13 ).
A Carta 100 verso e 101 l'eelo: Pianta e alzato d i Castel S. Angelo di Roma .
Progetto di Antonio per modificare la seconda cinta. Interessante per la trasformazione del sistema di torri in bastioni a faccie rettilinee, che contraddistinguono la
fortifìcazione militare del ri nascimento e per la parte che vi ebbero i fra telli Sang.llio (v. Fig. 14 e I ).
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VOLUME 2°. - Libro di Giacomo Barozzi da Vignola (1507-1573 ). Con sta di
37 carte con diseg ni corredati delle relati ve dicbia razioni autografe, serviti per il
trattato dei « Cinque Ordini d'Architettura » pubblicato ve rso il 15 63 .
Nella prima carta travasi la dedica autografa (rima sta inc omp leta) al cardina le
A lessandro Farnese, divenuto poi Papa Paolo III.
Codice dei San gallo (c. 51 v.) . -
FiTwze, Gall eria degli Uflìzi.
A carta 21 il disegno della parte mediana dell'a ntico ingresso agli Orti Farn es iani su l Palatino (dal lato della via S. Bonavenrun).
A carte 24, 25, 26, 27 e 28. Quattro proge tti di versi per m onumenti sepo lcrali, il primo dei quali con lo stemma cardinali zio della fami glia Uba ld ini, più
un ricco altare con colonne d i ordine corilizio.
V OLm 1E 3° (g rande). - Conti ene Il. 74 dise gn i di va ri arcbitetti ital ian i del
Rina sci mento.
N: I. Interessante studio di Hra.1/tant e per la pianta della cupola di S. Pi etro
di Roma avente ·s tretta relazione con altri di segni esis tenti negli Uffizi e pubbli-
cato dal barone E. de Geymi.iller alle tavole 7 e 8 della sua opera per S. Pi etro
di Roma sopracitata.
N . 2 . Prospetto del lato in fe riore del Corridore costruito da Bra mante nel
giardino di Bel vedere in Vaticano per ordine di Giulio II.
A parte so no delineat i i modani con le loro mi sure .
N. 3 e 4. Du e g randio se pi ante, con misure e indicazion i di Giuliano da
Sanga llo per la storica villa -d~tta- -Ma'glial1a, presso Roma (v. Fig. 16).
N. 5. D isegno in pianta, con mi sure e dichiarazioni autog ra fe, di Ull g randi oso
Codice dei Sangallo (c. 92 v.). -
Fi1'enze, Ga ll eria deg li UAìz i.
palazzo che Giuliano da Saugallo aveva avuto com~11issione di costruire sulla piazza
Navona per il papa L eone X, nel primo anno del suo pontifi cato.
N. 6. Grandio sa pianta della citta di Pisa eseguita da G iuliano da Sangallo
per ordine della repubblica fioren tina.
N . IO verso. Studio di Giuliano da Sangallo per il tam buro ed il ballato io
della cupola di S. Maria del Fiore in Firenze.
N. I I. Progetto di Francesco da Sangallo, correnato di lunga dichiarazion e
autografa, per fa re la pescaia sul fiume Arno presso porta a S. Nicco lo in Firenze.
I numeri 8, 13,15,1 6 e 68 sono cinque interessanti e rari disegni di Fra
Giocondo riferemisi a cose dive rse (v. Fig. 17).
N. 32. Profilo dei ll10daui in prop rie fo rm e, della base dei pilastri della Basilica di S. Pietro di 1\0 111 a, diseg nato da Autonio da Sangallo il giovine.
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N. 38. Pianta misurata del Tempio degli Angeli in Firenze, accuratamente
dis egnata da un anonimo architetto del secolo XVI. Detto Tempio, anllesso all'O spedale di S. Maria Nuova, dal lato di via degli Al fani Facente angolo con via del
Castellaccio, fu inco minci ato a spese della Famiglia deg li Scolari su disegno di Filippo Brunelleschi e rim ase incompiuto fino presso al CO rlllClOne come tuttora si
vede. Ne lla pianta e ancbe ind icata la chi esa anuessa al Monastero degli Angeli,
ogg i incorporata all'Ospedale (v . Fig. 18).
Infine il u. 39 e un prez ioso diseguo dell a pianta del Duomo di Firenze, di-
Codice di San gallo (c. 58 r.). -
Fi?'w zc, G:t! leria degl i UfTì zi.
vers a dall'attuale, appartenente pròbabilmell te ad UllO dell a Fa mosa commiss ione di
architetti e pittori, incaricata nel seco lo XIV di sta bi li re la pianta defin itiva della
Cattedrale. La indicazione però è di scr ittura del secolo XVI (v. Fig. 19).
PASQIJA LE NER[~O FER I\L
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DOCUMENTI.
Trascrizione di quattro lettere autog rafe aunesse alla raccolta Geymiiller-Campello.
l ° . Lettera dell'architetto Giuseppe Del Rosso all'abate Vincenzo Parigi.
« Omatissilllo Signor Abate,
«
Fi no da che ebb i il piacere d'ammirare nell a d i lei casa la copiosa serie di disegn i autografi
« di Giuliano e Francesco da San ga ll o, le mostrai il vivo desideri o che tali prez iosi studì rimanessero
« o presso di Lei, od in qualche pubblico Sta bili me nto in Firenze.
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Codice dei Sangall o (c.
10 1
r.). -
Firenze, Ga ll eria degli Uffiz i.
" Questi disegni so no ta li da SOmmll1 lstrare mo lta luce alla stor ia filosofica dell'Architettura
« Civi le e Militare in Itali a, qual 'è da fa rsi; e perciò di nuovo la prego, ed esorto a fare in m odo
« che rimanghino in Fire nze e di rend ere n o to in qualche fo rma il luogo ove fosse ro depos itati.
« Tale sarà alm eno il desi deri o d'ogni cultore di Belle Art i quand o non sia quell o della piup-
(, parte degli artisti de' qua li si pot rebbe m o lto dubitare per quell'aurea se ntenza di Monsignor Bot« tari : L'Architettura è un'Arte che chi l'esercita non la stud ia, e chi la stud ia non la professa.
« Sono con pienezza d'amicizia e di st ima, di Lei Ornatissim o Signo r Abate
« F ire nze, I3 maggio 1830.
« D evo tissimo Servitore ed Ami co
« GIUSEPPE D EL Rosso >l .
•
-· 61 2 °,
Lettera dell'architetto Stefano Millucci all'abate Vincenzo Parigi,
« PTegiatissimo Signo?' .Abate Vinceuzio PaTigi.
(( Amico Cm'issimo,
« H o esaminate con
5 0 111111 0
piacere le Carte antiche per vostra cura riunite, sopra delle quali
Ant o nio da S. Gall o il vecchio. -
Chiesa di Biagio. -
Dintorni di Mo ntepulcia no.
,( gettaron o i loro pensieri g li Artisti più vale nti che hann o fi o rito in Italia nei secoli trascorsi, e
« specialtl1ente nel Cinquecento'.
« Il Portafoglio di Francesco da S, Gallo,
9 -
B oll. d'A ,'te.
pensieri diversi del Brunellesco so pra la Cupola di
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62 -
« Santa Mar ia del Fiore, ed il Po rtafo glio degli Ordini di Vi gn ola, dell'aut e nticit à dei qu al; non mi
« se m bra che possa du bitarsi, traspo rt a no ve ramente l' imma g inazi one di chi nutre Amore per le Bell e
« Arti, ll o n me ll O ch e rispetto e ve nerazi o ne per g l' insi g ni C ulto ri delle m edes ime.
« Mi sembran o a nco ra m olto interessa nti per l' IstO ria dell'Ar te, il Compo nim ento de l soffi tto
« d i Pa la zzo Vecc hi o, fattO da l Vasa ri , e la peri zia di Anto ni o da S. Gall o e Mi chele San Micheli
{( ri g uardan te di ve rse fortezze dell o Stato P o ntifici o, fana per o rdine del Papa C lem ente VII, siccom e
« accenna il Vasari ; b ond e v i pre go ca lda mente a desistere dal pensiere di fa r passare in mani stra-
Giu lian o da Sangall o ( Disegno) . -
F il'fnze, Ga ll eria de gli Uffìzi.
« ni e re qu es ti trofe i della G lo ria Itali ana, ed a fa re piutt ostO che sian o resi di pubbli ca ragi one pro« curando che ven ga no cust oditi fra i m o lti tesori di cu i abbondano i pubblici stabil imenti di Belle
« Arti della nostra citt à.
« Ho il piacere intanto di conferma rmi con sincera stima ed amici zia.
« F irenze, li 21 ma gg io 18 30 .
« Vostro Affezio natissimo servitore ed amico
« STEFANO MINUC C1
>l .
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(--[)E ·s· G1UG~:r~ J O' EL ' TEM~19~
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G iocond o Fe ra. -
Disegni Archit etto ni ci. -
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FÙ'enze, Gall eria degli UfFìz i.
~
3°. Lettera dell'insigne poe ta Gio. Batta Niccol ini all'Aba te Vjncenzo Parigi.
« 'PTcgiatissimo .Amico,
« In replica della vos tra lettera dei 25 gi ug no debbo ass icura rvi che m'adop rerò per quanto
« io posso affi nch è
Disegni de i fratelli S. Gall o, e d'a ltri Architetti del cin q uece nto tenuti in pregio
A no nim o de l sec. XVI. -
FiTcnze, Gall er ia degli Uffiz i.
« dai pi ù d istinti A rti sti d i qu es ta Ci ttà siano acquistati da persone del paese, e così Firenze non
« ri man ga priva di questi doc umen ti del sape re de' suoi cittadini e di tanta im po rta nza per la stori a
« dell'Arte.
« Colgo questa occasio ne per segnarmi con dis tint a stima
« Di casa 27 Giugno 1830.
«
Vos tro devoti ssi mo Servito re ed Amico
«
G. B.
N I CCO Ll N I
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-
65 -
4°. Lettera del barone P. E . Visconti al Colite Campello proprietario della
raccolta di disegni .
«
P1'egiatissimo Siguo?' Conte,
« Co me osser vai co n mi a g rand e soddisfazione gli a nt ichi disegni ch'Ella con se rva in be l n u« mero, cosi leggo ad esso con piacere que l che ne scrissero al Sig. Abate Vincen zo Pari gi men tre
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Anonim o fio rentin o del se c. X IV. -
Fù'enze, Ga ll eria degl i Uflìzi .
« esso li possedeva, i sig nori Stefa no Nlinucc i, Giuseppe Del Rosso e Giambattista Niccolini; UOmll11
« tutti espe rti ssi mi nel giudiz io di ta li cose. Riconobbe ro essi in queste carte i d isegn i, c spesso d'ori-
« g in ale co nc etto di G iulian o e di F rancesco S. da Ga ll o, di Michel e S. Mich eli e di altri in signi maestri.
« l o non posso non unirmi a tal g iudizio, qua ntun qu" mi confessi mino re ai ri cordat i egregi
« uom ini e meno di loro in g ra do cii fare que' co n fro n ti che, trattand osi di qu es te materi e, so no il
« fo ndamento di ogni retta sentenza. Au gurand o le che possa degna men te collocare tanto pregevoli
« memorie della sto ria e delle arti a cc iò sian o di g iovamento a gli studiosi ed ai do tti , mi preg io di
« co nfe rmarle i se ntim en ti della parzialissima mia stim a, dicendomi
« Signor Conte, della S. V. I1Lm a, devotissim o Servo obb li gatissim o
« Li 30 Giugno 1872
(( P. E.
VlSCOl'lTl )) .
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la raccolta geymuller-campello recentemente acquistata dallo stato