-
47 -
LA RACCOLTA GEYMULLER-CAMPELLO
RECENTEMENTE ACQUISTATA DALLO STATO
PER LA R. GALLERIA DEGLI UFFIZI.
A COlllmissione centrale per le Antichitì e Belle
Arti nel maggio 19 07, stabili va di acquistare per la
Galleria degli Dffi zi la raccolta di disegui di arcllitetti italiani del rinascimellto, ceduta per la SOJllllla
di diecimila lire dal barone Enrico de GCYJl1liller.
Della rarit\ e della speciale importanza di tale
raccolta stimiamo opportuno parlare nel prese nte
periodico.
Essa si compone di 228 disegni di stribuiti nei
tre seguellti volumi:
I. Codice di Antollio da Sfi.ug a/lo, il vecc hio
(1455-1534) e di Francesco suo uipote ( 1494-1576 ,.
Consta di 148 carte di cui
so ltanto 117 sono disegnate,
comprese la prima e l'ultima
mem brallacee.
2. Libro di Giaco/ilo
EMoZZi da Vigilo/a (1507I 573 ). Co nsta di 37 ca rte
con di seg ni se rviti pel faIllOSO tratta to dei « Ci nq ue
Ordini d'Arcbitettura » I ubbl icato verso il 1563.
3. Volume grande
contenente 74 disegni (alcUlli di grandi dimensioni )
di varii architetti italiani del
Rillascimento fra i quali EralIwnte (1444- 15 15 ), Fra Giocondo (1433-15 15 ), Giulinuo
d:l Sallgallo (1445-1516 ), Antonio d/T Sangallo il giovine
(1485-1546 ), Francesco da
Sangallo (1494-1576), Va.wri
(15 11 -1574 ), Cigoli (15591613 ), Dosio (1533-1609?) ed
altri.
Codict: di Sangall o (c. JOO v.).
COIl l'acquisto della racFi1-w\.e, Galleria clég li Uffizi.
colta Geymi."dler - Ca 111 pello
so no stati assicurati alla citt:!
di Firenze documenti di sommo interesse storico-artistico per la illustraziolle dei
suoi monumenti. Essa illoltre vieLle a dare Ull llotevolissimo incremento alla famosa
collezione di disegni di architettura conservata llegli Uftìzi con la quale quelle carte
hanno stretta connessione, provenendo al pari di lei dalla celebre t~mJiglia Caddi,
come puo rilevarsi dall' opuscolo di Camillo Ravioli « I Nove cl:! Sangallo »
l
-( I
/
Codice dei San gallo
Cc.
•
,
57). -
Fi1'en{e, Galleria degli Uffizi.
(H. oma 1863) dove alle pago 32 e 33 la collezione Geymiiller-Campello vielle ricordata
con queste parole:
« Raccolta di disegni autografi di architettura, idraulico-meccallica, derivati dalla
( celebre raccolta di casa Caddi, ed in essa per antica tradizione ritenuti per il por« tatoglio di Antonio da Sangallo (si deve intendere Antonio Ciamberti) e COSI
-
49-
(( intitolata nel secolo scorso, ma non dichiarata, da Rosso Antonio Martini nelle
delle carte di Casa Gaddi, dirette a Monsignore
« sue lettere, intorno ai cassoni
t:.:::- ,. ",=-- ' - . -,
Codice dei Sangallo
(~.
": - - _ 1':-
L '-_
.,
8 \'.). - Firenze, Galleria de gli Cffizi.
(( Bottari tra il 1748 e il 1752, raccolta di recente posseduta dal principe Don Col( si ma
Conti ».
Ed a pago IJ dello stesso opuscolo, parlando dei diseg ni di Antonio da Sallgal/o il vecchio, aggiunge:
(( Per lo sperpero avvenuto delle scritture di Casa Gaddi, ora è difficile sapere
-
50
-
(( ove questi autografi si trOvallO; mentre scriveva 1\0550 Antonio Martini erano
(( in sue mani ».
Sulla scorta adunque delle indicazioni del Ravioli possiamo riannodare i vari
passaggi subiti Jalle carte di Casa Gaddi, cui erano perveuute per eredità dal nipote
di Giorgio Vasari.
Fra il 1748 e il 1752 la raccolta GeymUller-Campello trov<\vasi nelle mani
,
"
'~-~i
"
~
'
c'
, ',I
.~;r :~I~ ~~
t®'i(J r., '
i , -.)I l :'~~il
i~
-
I~")I
I
"/.
I
.
I
~
- -- -r
-
t.1
Il
rrrr
\-
, :J
l
I,
~- I
1)
I
El
/
'O
/'/-:1 /
I
!
O
' / '!()'f.
I.
( v,'l '
11
i
'I
-
,/ J ) /
1
!
l . _ ',~ _ I
,
-"O)I!'
....
l ...· '....
<1 ...... .'/
'\
•
•
)
J
•
~
',~
I
r-- --
/
I
l'
...,;.
I
l.
•
,\
~1/
~
;~
-;7- .'
~
....
;~
,-
I
,
l'
C odice dei Sangallo (c.
[2
r.). -
Firellze, Gall e ria degli Uffizi.
di Rosso Antonio Martini. Nel 1830 era già in possesso dell'abate Vincenzo Parigi,
come può constatarsi dalle lettere indiriz zategli in detto anno dall'architetto Giuseppe Del Rosso, da 51ef(/'1I0 Milll/cci e da G. B. Niccolilli (I).
Nel 1863 il Ravioli ci dice trovarsi Ìl\ proprietà del Principe Don Cosimo
Conti di Firenze, dal quale (come risulta dalla lettera del barone Visconti (2) nel
(I) Gli o riginali di de tte lettere sono uniti alla raccolta
trascrizione in fondo all'articolo.
(2) Vedasi la trascrizione c. s.
Ge:-,'mùller-Campello e ne diamo la
-
51 -
1872 pervenne al colite Bernardillo di Campello lLllla cui velova nel 1875 la raccolta fu acquistata dal barone Emico De GeymLilier allora residente a Parigi.
Quanti ballllo in venerazione le opere dei grand i maestri apprenderanno con
vivo compiacimellto come la raccolta Geymiiller-Campello, su proposta delta Direzione della Galleria degli Unìzi, sia stata acquistata dallo Stato.
E cosi questi preziosi documenti del genio e del sapere italiano, dopo aver
peregri na to all'estero per Ull quarto di secolo, vengono ad essere provv ida mente
ricongiunti ai loro compagni conservati uegli Uftìzl. :V1erita poi una parola di
F" -'" ._
-
4
Codice dei San gallo (c. 77
\'J - FiTCnze,
Galleria degli Uffizi,
eIlComio l'illustre arcbitetto E. De GeYl1liiller il quale, rifiutando offerte maggiori
fattegli dall'Inghilterra e dalla Russia, volle, con gentile preferenza, cederli all'Italia
della quale, oltre essere ammiratore ed amico sincero, è altresì dotto e indefesso
illustratore dei suoi mOllumellti.
Pertanto giova rilevare come la collezione dei disegni di arcbitettura degli
Uffizi in grazia della raccolta GeymLiller-Campello, ora acquistata, sia divenuta per
numero ed importanza, la prima d'Europa.
Nel 1885 il GeymLiUer fece Ull prima illustraziolle della raccolta da lui posseduta nel voI. XL V delle Memoires de la Société nationale des Antiq/taires de France (I)
(I) ~otto il titolo : DOclIlllents il/edits SII!' [es mauuscrits et les mll'res d'architecture de la
fUl1Iille des Sallgallo -
-)2-
riproducendovi le carte 44 ree/a e 5 I reeto del codice di Antonio da Sangallo il
vecchio, riguardanti il Tempio di S. Costauza. Inoltre lo stesso GeymLiller pubblicava
il di segno di Bramante (n. I del volume grande ) alle tavole 7 e 8 della sua opera
Les Projels prilllitljs
POUf
Saint Piure de Rame, [87)"-[880.
Crediamo far cosa gradita agli stuliosi offrire intanto la riproduzione di qualche
disegno della rac.:olta G ey mliller-ClIllpello e descriverne qualcuuo dei più illteressanti.
Di eccel,Ì'lllale im ;)ortanza ci sembra il Codice di AI/lonia da Sal/gallo il vecchio
,.- - - -
c__
Codice dei Sangall o (c. 33 r.).
Firenze, Galleria de gli Uflìzi.
inqualltochè esso, a djferenza di altri codici di arti sti del Rinascimento) composti
esclusivamente di ricordi tratti da mouumenti della clas,ica amichid, contiene progetti di chiese) palazzi ed altre fabbriche insieme C011 studii di figura, di ornamento
di fortificazione, di idraulica e di meccanica.
Inoltre i disegni di Antonio Giamberti SOllO molto rari, talltochè anche uegli
Uffizi se ne trovallO in scarso llumero in confroIlto di quelli degli altri membri
della famiglia Sangallo.
Non consentendoci l' indole di questo periodico di t:1re lIna particolareggiata
descri7ioue di ogni singola cart;! del detto Codice, ci limitiamo ad accennare le
principali.
-53Vi si contengono molti studi di Autonio per la chiesa di S. Biagio a ÌY1ontepulciano incominciata nel 1518; studii che insieme ad altri gi :\ esistentinegli Uffizl,
dimostrano con quanto amore l'insigne architetto attendesse alla costruzione della
venusta ed elegante fabbrica che puo ritenersi fra le migliori del Rinascimento.
Infatti ecco quello che ne scrive l'autorevole Repetti uel suo diziouario (I ).
« La chiesa della Madonna di S. Biagio (a Montepulciano) se non è la prima
« per dignità ecclesiastica, essa lo è certamente per dignid architettonica. È opera
Codice dei Sangallo (c. 47 r.). -
Fi1'"r{e, Galleria degli Uffizi,
« sublime di Antonio tratello di Giuliano da Sangallo, che ne fece il disegno sotto
« il pontificato di Leone X, e che fu poi il direttore della fabbrica da esso due
« volte l'auno visitata. Questo tempio, tutto di travertino lavorato, è Ull gioiello,
« cui forse altro non manca che una custodia, e che sarà sempre riguardato dagl'in« telligenti come un modello del più appurato gusto architettonico, per la forma,
(( per le proporzioni e per la grazia di quell'odine dorico, da cui per ogni lato
« COl! tanto gusto e soddisfacente armonia venue dal suo autore decorato. Antonio
« da Sangallo (il vecchio) nOll ebbe di questo tempio lavoro che meglio potesse
(I) REPETTI EMANUELE,
8 -
Boli. d'A.rle .
Dizionario geografico della Tasca Il .1, 1883, voI. III, pag, 481.
-
54 -
« far conoscere la sua virtù; Ili:! edifizio architettonico 'gli si potrebbe porre a cou« franto se non il tempio della Madouna delle Carceri a Prato, opera divina del
« suo fratello Giuliano )).
A carta 5 reeto: oltre qualche studio parziale ~Ii Antonio per la detta cbiesil,
vi sono stati posteriormente aggiunti dal nipote Francesco scbizzi di armatura per
archi ed Ull primo pensiero per il gruppo in marmo da lui scolpito, rappreseutante S. Anna e la Vergine col putto, esistente tuttora sull'altare maggiore della
(
J
c.
t'
."
·,
Il
i.!
-
,'"
,
,~l:~~,
Codice dei Sangallo (c. 45 v.). -
Firenze, Galleria degli l'ffizi.
chiesa di Orsanmichele iu Firenze. Evvi altresì rapidameute accennato il famoso
monolito che ricopre il Mausoleo di Teodorico a Ravenna con l'indicazione di funi
nelle anse per poterlo sollevare (v. Fig. 2).
Carta 8 'Verso. Rapido schizzo di Antonio, di mOllumento sepolcrale per Vescovo (v. Fig. 3).
A carte J I 'Verso e 12 reeto. Studii di Antonio per cousolidare i piloni della
cupola della S. Casa di Loreto, la quale, costruita nel 1499 da Giuliano da Sangallo
di lui fratello maggiore, sembra che nell'anllo appresso minacciasse rovina. Timore
del resto infondato, come veniva dimostrato dal compianto architetto Giuseppe Sac-
-
55 -
coni, col liberare gli amichi e suelli pilastri dalle inutili supertetazioni aggiumevi
nel 1509 da Antollio da Saugallo il giovine (v. Fig. 4).
A carta 19 l'ceto. Vari stutlii in pianta di Antonio e di Francesco per la fortificazione della citt;Ì di Firenze, giusta l'incarico avutone dalla repubblica fioreutilla
111 occasione del famoso assedio del 1529-153 o.
A carta 27 verso. Ricordo di Antonio del portico d'ordine dorico sormontato
)
I(
r
Codice dei San gallo (c. 47 r.). -
Firenze, Galleria degli Utlìzi.
da terrazza nel cortile del palazzo Riccardi (gi;ì Medici ), (bi lato di v ia dei Gillori,
col ricordo dell'antica statua di Marzia, restaurata da Donatello, conservata ora
negli Uffizi (v. Fig. 5).
A carta 33 reelo. Pochi schizzi architettonici di Antonio e quattro diversi pensieri di Francesco per il detto gruppo di Orsanmichele (v. Fig. 6).
A carta 42 reeto. Tre studii molto accurati di Antonio di un oruamellto a
fo g liami; in quello inferiore è disegnato l'anello col diamallte, una delle imprese
di Cisa Medici. Evvi inoltre disegnato un capitello antico di ordine ionico, a volute ricadenti, trovato, seco ndo Vasari, a Fiesole e servito di modello a Giuliano
-
56-
da Sangallo per i capitelli del chiostro di S. Maria Maddalena de' Pazzi in Firenze.
Detto capitello di marmo giallo conservasi tuttora llella casa Buonarroti, posto su
colouua di verde antico (v. Fig. 7).
A carte 45 -verso, 47 l'ceto, 48 ree/o, 5 I 'verso e 92 'verso: Diversi stLldii di
Antonio per l'interno e l'esterno della dliesa di San Biagio a Montepulciano
(v. Fig. 8, 9, IO, I l e 12 ì.
A carta 58 n'cIo. Primo peusiero di Francesco per il mOllU1l1ellto sepolcrale
,\
"'\
r •
,
,
Codice dei Sang:llIo (c. 48 r.),
Firenze, Gallt:ria degli Utlìzi.
del vescovo Paolo Giovio, L'sisten te nel eh iostro della basilica di S. Lorenzo in F irenze. Evvi inoltre diseguato il contorno esterno di lilla delle quattro nicchie che
ornavano la facciata del Duomo horentino demolita nel 1587, come si rileva dalla
Ilota a u togra f·a (v. F'19. 13 i\'
A Cart,l 100 'verso e 101 n~[to: Pianta e alzato di Castel S. Angelo di Roma.
Progetto di Antonio per modificare la seconda ciuta. Interessante per la trasformazione del sistema di torri in bastioni a faccie rettilinee, che contraddistinguono la
fortificazioue militare del rillascimento e per la parte che vi ebbero i fratelli Sang:l.llo (v. Fig. 14 e l ).
-
57 -
VOLmlE 2°. Libro di Giacomo Barozzi da Vignola (15°7-1573). Cousta di
37 carte con disegni corredati delle relative dicbiarazioni autografe, serviti per il
trattato dei « Cinque Ordini d'Architettura » pubblicato verso il 1563.
Nella prima carta travasi la dedica autografa ,rimasta incompleta ) al cardinale
Alessandro Farnese, diveuuto poi Papa Paolo III.
..
.,
I ..
ti . .
t
_---;,7'
'.
:._-,:-;w 9
Codice dei San gallo (c. 5 I v.). -
Firenze, Galleria degli Uilizi.
A carta 21 il disegno della parte mediana dell'antico ingresso agli Orti Farnesiaui sul Palatino (dal lato della via S. Bonaveutur·l).
A carte 24, 25, 26, 27 e 28. Quattro progetti diversi per mOllumellti sepolcrali, il primo dei quali con lo stemma cardinalizio della famiglia Ubaldini, più
Llli ricco altare COLI colonlle di ordine corinzio.
VOLU~IE 3° (grande). - Contiene 11. 74 diseglli di vari architetti italialli del
R ill<1Scimell to.
N; 1. Interessallte studio di Brallul1!/e per la piauta della cupola di S. Pietro
di Roma avente ·stretta relaziolle con altri diseglli esistelai negli Uffìzl e pubbli-
cato dal barone E. de Geymiiller alle tavole 7 e 8 della sua opera per S. Pietm
di Roma sopracitata.
N. 2. Prospetto del lato inferiore del Corridore costruito da Bram<lute nel
giardino di Belvedere in Vatic;lI\o per ordine di Giulio II.
A parte sono delineati i modani con le loro misure.
N . .5 e 4. Due grandiose piame, con misure e indicazioui di Giuliano da
Sangallo per la storica villa -d ~th -Magliana, presso Roma (v. Fig. 16).
l . 5. Disegno in pianta, con misure e dichiarazioni autografe, di un grandioso
Codice dei Sangallo (c. 92 v.). -
Fi1'en{e, Gall eria degli Uffil.i .
palazzo che Giuliano da Sangallo aveva avuto cOll\1l1issione di costruire sulla piazza
Navona per il papa Leoue X, nel primo anno del suo pontificato.
N. 6. Grandiosa pianta della città di Pi sa eseguita da Giuliauo da Saugallo
per ordine della repu bblica fiorentina.
N. IO verso. Studio di Giuliano da Sangallo per il tamburo ed il ballatoio
della cupola di S. Maria del Fiore in Firenze.
N. I l. Progetto di Francesco da Sangallo, corredato di lunga dichiarazione
autografa, per fare la pescaia sul fiume Arno presso porta a S. Niccolò in Firenze.
I numeri 8, 1), 15, 16 e 68 sono cinque interessanti e rari disegni di Fra
Giocondo riferentisi a cose diverse (v. Fig. 17).
N. 32. Profilo dei ll10daui in proprie forme, della base dei pilastri della Basilica di S. Pietro di Roma, disegnato da Antonio da Sangallo il giovine.
•
-
59
N. 38. Pianta misurata del Tempio degli Angeli in Firenze, accuratamente
d isegnata da Ull anonimo architetto del secolo XVI. Detto Tempio, annesso all'Osped,de di S. Maria Nuova, dal lato di via degli Alf<1ni facente angolo con via del
Castellaccio, fu incominciato a spese della famiglia degli Scolari su disegno di Filippo BrunellescLli e rimase incompiuto fino presso al conllClOlle come tuttora si
vede. Nella pianta è anche indicata la chiesa annessa al Monastero degli Angeli,
oggi incorporata all'O spedale (v. Fig. 18).
Innne il n. 39 è Ull prezioso disegno della piallta del Duomo di Firenze, Ji-
I
.<Al
-r.' '- .
Codic e di San gallo (c. 58 r.). -
Firen ze, Galleri a degli UHìzi.
versa dall'attuale, appartenente probabilmente .ld uno della famosa commissione di
architetti e pittori, incaricata nel secolo XIV di subilire la pianta definitiva della
Cattedrale. La indica7.ione però è di scrittura del secolo XVI (v. Fig. 19).
PASQUALE NE1U>lO F ERRI.
-
60-
DOCUMENTI.
Trascrizione d i qlIattro lettere a u togra fe aunesse alla raccolta Geyl1!liller-Ca mpella.
IO. Lettera dell'architetto Giuseppe Del Rosso all'abate Viucellzo Parigi.
«
«
Onzatissimo Signor Abate,
Fino da che ebbi il piacere d'ammirare nella di lei casa la copiosa serie di disegni autografi
« di Giuliano e Francesco da Sangallo, le mostrai il vivo desiderio che t.lti prt:ziosi studi rimanessero
«
o presso di Lei, od in qualche pubblico Stabilimento in Firenze.
Codice dei Sangallo (Co
101
r.). -
Firenze, Galleria degli Ufllzi.
Questi disegni sono tali da sommlJllstrare molta luce alla storia l'ilosofica dell'Architettura
la prego, ed esorto ti fare in modo
« che rilllanghino in Firenze e di rendere noto in qualche forma il luogo ove fossero depositati.
« Tale sarà almeno il desiderio d'ogni cultore di Belle Arti quando non sia quello della piup(, ptlrte degli artisti de' quali si potrebbe molto dubitare per quell'aurea sentenza di Monsignor Bot« tari: L'Architetturtl (; un'Arte che chi l'esercita non la studia, e chi la studia non la professa.
« Sono con piene7.za d'amicizia e di stima, di Lei Ornatissimo Signor Abate
«
« Civile e Militare in Italia, qual'è da farsi; e perciò di nuovo
«
Firenze,
I
3 maggio 1830.
« D~votissil11o Servitore ed Amico
« GIUSEPPE DEL
Rosso )).
-·61 2°,
Lettera dell'architetto Stefano Minucci all'abate Vincenzo Parigi.
« Pregiatissi-mo Signo?· .Abate Vin cenzio Pi/1·igi.
" Amico Cm·issi1no,
« Ho esaminate con so mmo pi:\cere le Ca rte antiche per vostra
Antoni o da S. Gallo il vecchio. -
Chiesa di Biagio. -
CUr.1
riunite, sopra delle quali
Dinto rni di Montepulciano .
.( gettaro no i lo ro pensieri gli Artisti più v.1lenti che hanno fiorito in Italia nei secoli trascorsi, e
« specialtùente nel Cinquece nto:
« Il Portafoglio di Fra ncesco da S. Gallo,
9 -
Boli. d ' Arie.
pensie ri diversi del Brunellesco sopra la Cupola di
-
62 -
« Santa Maria del Fio re, ed il Portafoglio degli Ordini di Vignola, dell'autenticità dei quali no n mi
« se mbra che possa dubitarsi , trasport a no veramente l'immagina zio ne di chi nutre Amore per le Belle
Arti, non men o che rispetto e venerazione per gl'insigni Cultori delle medes ime.
« Mi semb ran o anco ra molto interessanti per l' ls to ria dell'Arte, il Componimento del soffitto
« di Palazzo Vecchio, fallo dal Vasari, e la perizia di Anto ni o da S. Gallo e Michele San :\'I icheli
« riguardante diverse fortezze dello Stato POlltiticio, fatta per ordine del Papa Clemente VII, siccome
« accenna il Vasari; lao ml" vi prego caldamente a desi stere dal pensiere di far passa re in man i stra«
11
•
ì~ .
@
Iii
.
•
I
•
.\
~
. I
D
Giuliano da Sanga llo (Disegno). -
Fi1'mze, Galleria deg li Uffi zi.
« niere questi trofei della Gloria Italiana, ed a fare piUll Os to che siano resi di pubblica ragione pro-
« curando che vengano custoditi fra i molti tesori di cui abbondan o i pubblici stabilimenti di Belle
« Arti clelia nos tra cittù.
Il
Ho il piacere int.1nt o di co nfermarl1li con sincer.1 stima ed amici zia.
« Firenze, li
21
magg io 1830.
« Vostro Affezionatissimo se rvitore ed amico
« STEFANO MINUCCI
>l.
-
.
--~-
-
.
-- - -----
.
~ - -_ . - - -_ .
- -- -
---~~-...,
16 .
O'
""
~:"f '".S.
GRJ GOR JO'
"
Giocondo Fera. -
_.
. .
, rD ef'" I/O ~A'J/ico'Yio JcI1<o'4~4 I P' io
' ~. .. u ~
r. tJ· I
EL TfM])10
. ".J, . •• .
Disegni Architeltoni(i. -
Fi1"CIl~e,
Galleria degli UHir.i.
3°. Lettera dell'insigne poeta Gio. Batta Niccoliui all'Abate Vincenzo Parigi.
« 'Fregiatissimo .Amico,
« In repli ca della vostra lettera dei 25 giugno debbo assicurarvi che m'adop rerò per quanto
« io posso affinchè i Disegni dei fratelli S. Gallo, e d'altri Architetti del cinquecento tenuti in pregio
! I
j~~ -- ----,
u
J1I
L --.Jl i.
iI
I
--,
Anonimo del sec. XVI. -
L
Firenze, Galleria degli Uflizi.
« dai più distinti Artisti di questa Città siano acquistati da persone del paese, e cosi Firenze non
« rimanga priva di questi documenti del sapere de' suoi cittadini e di tanta importanza per la storia
« dell' Arte.
« Colgo questa occasione per segnarmi con distinta stima
«
Di casa 27 Giugno 18,0.
« Vostro devotissimo Servitore ed Amico
« G. B. NICCOLINI ».
4°. Lettera del barone P. E. Visconti al Conte Campello proprietario della
raccolta di disegni.
« P/'egill tissil1lo Signo?' Conle,
« Come osservai con mia grande soddisfazione gli antichi disegni ch'Ella conserva in bel nu« mero, cosi leggo adesso con piacere quel che ne scrissero al Sig. Abate Vincenzo Parigi mentre
~
~~
(~)
I
~, J
r~
!
,
JV
ìJ
\~
~r
O
(]
O
, J
U
"
Anonimo fiorentillo de) sec . XIV. -
,"
Firenze, Galleria degli Uffizi.
« esso li possedeva, i signori Stef:1n o Minucci, Giuseppe Del Rosso e Gi.1mb:lttista Niccolini; uomllll
« tutti espertissimi ileI giudizio di tali cose. Riconobbero essi in queste carte i disegni, c spesso d'ori« ginak concetto di Giuliano e di Francesco S. da Gallo,di Michele S. Micheli e di altri insigni maestri.
« lo non posso non unirmi a tal giudizio, quantunque mi confessi minore ai ricordati egregi
« uomini e meno di loro in grado di fare que' confronti che, trattandosi di queste materie, sono il
« fondamento di ogni retta sentenza. Au gurandole che pOSS.1 degnamente collocare tanto pregevoli
« memorie della storia e delle arti acciò siano di giovamento agli studiosi ed ai dotti, mi pregio di
« confermarle i sentimenti della parzialissima lllia stima, dicendomi
« Signor Conte, della S. V. Ill.ma, devotissimo Servo obblig.1tissimo
«
Li 30 Giugno 18]2
(I
P. E. "lsco:-;n )).
Scarica

Pasquale Nerino Ferri