ANNO XLV - N. 5
Sabato 14 Maggio 2005
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Eccovi Alassio che innamora il sole. (A. Graf)
Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. O.d.V-O.N.L.U.S.
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25 Aprile, per non dimenticare
Assemblea
stato celebrato quest’anno il
ha contribuito a costruire uno
annuale A.V.A. 60°È anniversario
della Libera-zioStato Democratico. A tal fine sono
Sala gremita, il 28 aprile u.s.,
quando, puntuale come un orologio di marca, il Presidente
Carlo Cavedini ha aperto i “lavori”, con un saluto e con il dettagliato resoconto dell’attività
svolta dal Consiglio Direttivo.
In primo luogo si è parlato della pulizia dei sentieri collinari
(“L’altra Liguria” è sempre più
amata e percorsa dagli ospiti
estivi e non estivi) e dell’avvistamento antincendio che ha
dato ottimi frutti lo scorso anno e che è guidata anche
dall’A.V.A. con il contributo di
molti Enti e Associazioni e di
numerosi Soci e concittadini.
La situazione finanziaria
dell’Associazione è buona, anche se non tutti i Soci sono in regola con le quote associative. Il
Presidente ha ringraziato tutti
coloro che hanno regolarmente
prestato la loro opera per la
pubblicazione mensile de
«L’Alassino» ed ha ricordato che
il 23 maggio prossimo venturo
(alle ore 20.45, presso il Salone
Parrocchiale) si svolgerà l’annuale serata: «Alassio fra Musica e Poesia » e il 19 giugno il
pranzo sociale al “Casté”. Ha anche ringraziato il socio Mario
Berrino per aver inserito sul famoso “muretto” una piastrella
ne, della vittoria sui nazi-fascisti e
il ritorno della democrazia nel nostro Paese.
Nei giardini del Palazzo Comunale, alla presenza di tutte le Autorità Militari e Civili, ai Rappresentanti le Associazioni di Volon-
state istituite borse di studio a favore degli alunni delle Scuole
Medie e dell’Istituto Alberghiero,
per un tema da svolgere sulla manifestazione del 25 aprile: “I ragazzi di oggi incontrano i ragazzi
di ieri”. La Preside Sig.ra Loredan-
Orazione ufficiale dell’avv. Claudio Bottelli.
tariato, Mons. Angelo De Canis ha
officiato la S. Messa in suffragio
dei caduti di tutte le guerre e ha ricordato nell’omelia, quanti hanno immolato la vita nella lotta
partigiana per la libertà.
Alassio, ha tenuto la commemorazione. Presente anche don
Mario Andreoletti, anche lui ex alpino, che ha benedetto la deposizione, dopo il “silenzio” suonato
da un trombettiere, un momento
molto commovente. Sono stati
letti, uno per uno, i nomi di tutti i
Caduti appartenenti a tutti i corpi,
e gli alpini, all’unisono, rispondevano “presente” ad ogni nome.
Alla sera, grande appuntamento
con il coro Monte Cauriol, che in
una gremitissima chiesa di
(continua a pagina 2)
a Nattero ha invitato i vincitori a
ritirare il premio ed a leggere gli
elaborati di cui, il primo, è stato
assegnato a Eleonora Puglia ed
Enrica Malavolti, studentesse
della 3a Media.
Gruppo Alpini Alassio.
(FOTO CICCIONI)
Il triduo in onore dei Corpi Santi
(continua a pagina 2)
Grand Hotel
(continua a pagina 2)
È stata una giornata che ha lasciato il segno. Domenica 17 aprile sono arrivati gli Alpini, più o
meno trecento persone, in occasione del raduno organizzato dal
Gruppo di Alassio, per l’81mo di
fondazione. Una giornata perfetta, nell’organizzazione, grazie al
gran lavoro di tante persone comprese le associazioni di volontariato che hanno aiutato gli alpini
di Alassio nelle fasi più delicate.
Sabato pomeriggio, prologo del
grande raduno. Dopo la deposizione di una corona ai Caduti,
Silvio Gervasoni, capogruppo di
(FOTO CICCIONI)
(continua a pagina 2)
Invitati dall’Amministrazione
Comunale a fare un sopralluogo
al cantiere del Grand hotel, per
verificare lo stato dei lavori il
giorno 27 aprile u.s. ci siamo recati, con i giornalisti e le TV, «TV
Imperia» e «TV Rai Tre» in Piazza
Partigiani. Il Sindaco Arch. Marco Melgrati ed il geometra Roberto Gola (direttore dei lavori)
hanno fatto da guida al cantiere.
Dal grande scavo della Piazza
sono stati estratti circa 300.000
metri cubi di sabbia e terra per
far posto ai tre piani di box e
parcheggi. L’apertura del cantiere ha causato molte polemiche, ma soprattutto ha creato
molti problemi ai commercianti
e agli albergatori della zona.
Dopo i tanti disagi sopportati,
sembra che i tempi di completamento dei lavori siano vicini.
Per la fine del 2005 dovrebbero
essere consegnati i box e i posti
auto a rotazione, e la piazza al
grezzo. Nella primavera del
2006 dovrebbe essere ultimato
il Grand Hotel, e a fine 2006 anche il centro termale.
Durante la visita il Sindaco ha
dichiarato:
«Quando come Assessore
all’Urbanistica della prima giunta Avogadro fui incaricato di occuparmi della questione Grand
Hotel – ricorda il Sindaco – per
prima cosa feci approvare, prima dal Consiglio Comunale e poi
dalla Regione Liguria, una variante urbanistica che legittimasse l’operazione; poi, indicemmo
una gara pubblica per la ricerca
del soggetto realizzatore, alla
quale gara si presentarono tre
soggetti con tre progetti che furono esaminati da una commissione di esperti, che valutò sia il
progetto che le garanzie bancarie dei soggetti; vinse la Conicos.
Alpini ad Alassio
La cerimonia.
Ha preso la parola il Presidente
A.N.P.I. Avv. Claudio Bottelli per
ricordare il martirio di tanti giovani caduti nella guerra di liberazione citando, tra altri tragici episodi, i 27 martiri di Testico, con
l’esortazione a non dimenticare
la resistenza al fascismo.
Un monito è stato rivolto ai ragazzi delle scuole, presso le quali
l’Avv. Bottelli si reca ogni anno
per far capire il valore e l’importanza della lotta partigiana, che
(FOTO CICCIONI)
I nostri santi protettori, martiri
cagliaritani dei primi secoli del
Cristianesimo, anche quest’anno
sono stati ricordati e festeggiati
con iniziative di ampio respiro. La
collaborazione tra il parroco,
mons. Angelo de Canis, l’amministrazione comunale e la comunità
deratore, prof. Giovanni Puerari,
che ha saputo centrare gli argomenti congeniali agli intervenuti.
In apertura, dopo la proiezione
del video di Beppe Rizzo sulle celebrazioni del 2004, il parroco ha
ricordato il significato spirituale
del martirio nei primi tempi del
Vivissimi applausi ai giovani
musicisti e cantanti della Scuola
musicale Morteo Ollandini, per
l’esecuzione di alcuni brani che
hanno riportato alla memoria del
25 aprile di sessant’anni fa.
La cerimonia è terminata con
l’invito dell’Avv. Bottelli a recarsi
tutti sul Pontile di Alassio, per lo
scoprimento della nuova lapide
in memoria di Mario Bestoso, nel
luogo in cui è stato trucidato.
A.V.A.
Cappella musicale Sant’Ambrogio.
I giovani musicisti.
(FOTO CICCIONI)
Lunedì 23 Maggio 2005 - ore 21
Salone Parrocchiale S. Ambrogio (g.c.)
XV EDIZIONE DELLA SERATA CULTURALE
dei fedeli hanno permesso di onorare degnamente le sacre figure,
che, dopo Sant’Ambrogio, rappresentano il modello e il baluardo spirituale della città.
Mercoledì 20 aprile si è svolta
presso la sala Deaglio, nella biblioteca comunale, una tavola rotonda a più voci intorno agli
aspetti significativi della devozione ai Corpi Santi. I relatori presenti sono stati intervistati con
notevole abilità dialettica dal mo-
Cristianesimo. Antonio Carossino ha delineato in una sintesi
puntuale l’origine del culto delle
reliquie, ripercorrendo le ardite
iniziative dell’alassino don Giuliano Giancardi per ritrovare nelle
grotte della cattedrale di San
Saturnino in Cagliari le ossa dei
martiri, portarle per mare ad
Alassio nel 1624 ed esporle alla
devozione dei fedeli nella teca
(continua a pagina 2)
Pranzo
Sociale
Alassio fra Musica
e Poesia
Domenica 19 giugno 2005
ore 12,30
Ristorante Castè - Alassio
INGRESSO LIBERO
Prenotarsi entro il 17 giugno presso l’A.V.A.
Angolo
di
Daniele La Corte
Libero
sospetto
Anche quest’anno l’immaginazione mi ha portato indietro nel
tempo facendomi provare sensazioni sempre uguali. La pelle mi si
è accapponata e ho sentito i brividi classici dell’emozione, del groppo alla gola. La ricorrenza del 25
Aprile, del 60° della Liberazione
ha fatto tornare in piazza, in tutta
la Penisola, milioni di persone. Il
valore dell’antifascismo, del sacrificio dei tanti martiri caduti per
permetterci oggi di poter ancora
esprimere le nostre idee, contrariamente a quanto molti vorrebbero far credere, è ancora vivo.
Davanti al palazzo comunale ho
assistito alla manifestazione ufficiale organizzata con puntualità e
professionalità dalla locale sezione dell’Anpi. C’era molta gente e
tra questa, sicuramente, curiosi,
ma anche personaggi, forse pochi
se ne sono accorti, il cui partito
vorrebbe che i Caduti venissero
considerati tutti uguali, sia quelli
morti, perché dalla parte giusta,
sia quelli periti dalla parte sbagliata.
Ma forse, almeno ad Alassio, i
seguaci dell’ex vice presidente
della Regione, l’esponente di Alleanza Nazionale che avrebbe voluto cancellare anche in Liguria la ricorrenza della Liberazione, non
hanno le idee molto chiare. Comincio a pensare che le scelte, anche quelle estreme, in questa città
vengano fatte esclusivamente per
poter partecipare unicamente alla
spartizione del potere. E sarebbe
buffo si scoprisse che per opportunità, qualcuno, per anni, abbia
magari voluto farci credere di seguire i valori della Resistenza senza minimamente conoscere la storia, se non quella del potere, della
poltrona a tutti i costi.
Non vorrei essere considerato
un visionario, ma ho il fondato sospetto che le grandi manovre elettorali, l’attuale maggioranza le abbia iniziate con la convinzione di
tornare alla guida del Paese, pertanto, con spartizione preventiva
delle poltrone. Sarò visionario ma
qualcosa mi suggerisce che occorrerebbe verificare l’effettiva appartenenza ai diversi gruppi di chi
fa o si appresta ad entrare in politica. Sarebbe interessante sapere
chi è iscritto a Forza Italia, chi alla
Lega Nord, chi ad Alleanza
Nazionale.
Si parla di grandi ritorni e di richieste fatte da chi, alla ricerca
spasmodica di un posto garantito,
non disdegni di allargare la lista
degli aderenti al partito di Fini,
quello sdoganato da sua Emittenza, il Cavalier Silvio Berlusconi.
I numeri sono tassativamente
perfetti e, forti dell’ennesima vittoria del Polo nella “Riserva indiana” alassina, gli “azzurri”, con i
bossiani ritornati in camicia verde
e i postfascisti rinvigoriti, sembrano impegnatissimi nel fare le divisioni della torta. Il coltello per fare
le giuste parti e per evitare indigestioni lo ha sempre il sindaco che,
da buon stratega, avrebbe consigliato ai suoi di aderire a gruppi diversi onde evitare così il possibile
imbarazzo del, sempre che vincano ancora, «dividiamoci i posti di
governo ma restando sempre uniti». Mi rendo conto che forse sto
creando qualche difficoltà ai lettori ai quali raccomando la massima
attenzione, soprattutto a quelli
che erano alla manifestazione del
25 Aprile. È meglio tengano a memoria chi appariva e spariva tra la
gente, tra i tanti che ai valori della
Lotta di Liberazione credono con
sempre maggiore forza. Scusate la
digressione ma ritengo sia necessario aprire bene gli occhi.
2
«L'ALASSINO»
ALPINI AD ALASSIO (segue dalla prima pagina)
ASSEMBLEA ANNUALE A.V.A. (segue dalla prima pagina)
ricordo di tutti i Presidenti
dell’A.V.A. (dalla sua fondazione
del 1961, in ordine di tempo, sono nove): Mario Scofferi, Mario
Bacchetta, Claudio Bottelli, Gino
Mangiarotti, Franco Gallea, Luciano Quartara, Dante Schivo,
Tommaso Schivo e Carlo Cavedini.
L’Assemblea ha votato all’unanimità l’operato del C.D.
È seguita la discussione. Molte
lamentele giungono anche
all’A.V.A. e al Giornale sul procedimento dell’urbanistica alassina: troppi lavori di ristrutturazione spesso irrazionali e caotici
e di cattivo gusto, dai sottotetti,
alle spiagge, ai cortili, agli
Alberghi dismessi e persino ai
troppi negozi e magazzini trasformati in appartamenti o pseudo-appartamenti, troppe “scarpate” e zone collinari trasformate in box sotterranei con le conseguenze nefaste di abbruttimento della struttura cittadina e
con possibili franamenti e danni.
Si parla persino di box sotterranei nei campi sportivi, di tennis,
di cortili d’oratorio ecc. Addirittura si vocifera di vendita, da parte delle Ferrovie, della scarpata
degli oleandri di Viale Hanbury
per creare box obbrobriosi e si
chiede pertanto fermamente da
parte dei Soci A.V.A. e di molti cittadini che il Comune si opponga
decisamente in tutti i casi possibili perché tutto questo sia limitato e perché la sede ferroviaria
(campa, cavallo...) dovrà trasformarsi unicamente in una strada
di scorrimento.
In effetti, specie nei fine-settimana e nei giorni festivi è difficile reperire un posteggio e questo
danneggia il turismo e condanna
soprattutto i residenti, impossibilitati a muoversi.
Le proposte dei Soci per contrastare questo stato di cose sono diverse: comitati, assemblee
di cittadini ed autorità, discussioni pubbliche; tutte cose possibili, anche se qualche volta diffi-
GRAND HOTEL
cili, ma i risultati? Il passato insegna, purtroppo!
Altro problema gravissimo è
determinato dai vandalismi a
buon mercato di gente isolata
che distrugge i WC pubblici, porta via tutta la carta igienica, spacca bottiglie di vetro contro le
porte e contro i servizi stessi,
porta via dalle aiole pubbliche
fiori e vasi e dal più grave vandalismo notturno e sempre impunito che distrugge a man salva tutto ciò che trova. Ultimo esempio
lo scempio vergognoso dinanzi
al Palazzo Comunale delle aiole e
della fontana. L’Assemblea lamenta l’insufficiente vigilanza
notturna da parte di tutte le forze
dell’ordine. Occorre una concordanza, una maggiore organizzazione fra esse (dai Vigili urbani ai
Carabinieri, alle Forze di Polizia e
di Finanza, agli stessi militari della Capitaneria di Porto) per predisporre delle pattuglie mobili
per una vigilanza che non c’è ancora, per un controllo più pratico
nelle ore notturne almeno nelle
notti di maggior afflusso di gente,
che spesso fa del giorno notte e
della notte giorno, distruggendo
tutto ciò che incontra e disturbando (indisturbata!) la quiete di
chi ha lavorato e di chi ha diritto
di riposare…
Per concludere si è trattato di
un’ Assemblea “calda” e interessante, specie se avrà qualche futuro sviluppo; resterà a vedersi
se... dopo le molte parole ci saranno dei “fatti” concreti che auspichiamo per il bene di tutti i cittadini e per gli stessi ospiti numerosi che non vorrebbero essere “mescolati e confusi “ con certe “orde” di sapore barbarico
che oggi ancora, dopo secoli e secoli di storia, approfittando delle
tenebre e del difficile controllo
delle pubbliche forze dell’ordine
e… della debolezza delle leggi si
fanno “grandi e forti…” con atti
vandalici e incomprensibili.
A.V.A.
(segue dalla prima pagina)
«L’amministrazione scelse di
realizzare un albergo a quattro stelle con un centro talassoterapico e i
posti auto dell’Albergo pertinenziali sotto i giardini Cavalieri di
Vittorio Veneto, con un parcheggio
interrato sotto la piazza con due
piani in concessione ottantacinquennale e un piano, sempre interrato, di 140 posti auto a rotazione,
con una piazza per metà a giardino
con la posa di circa 35 palme di
nuovo impianto e per metà attrezzata per manifestazioni, concerti o
anche solo a significare il centro cittadino, “l’agorà”, a stretto contatto
con il mare.
«Per me e per i miei precedenti e
attuali colleghi di maggioranza –
continua Melgrati – fu una scelta
coraggiosa, una decisione che la
Città attendeva dal 1968, cioè da
quasi quaranta anni, da quando
cioè il Grande Albergo era stato acquistato dal Comune, giacendo come un monumento allo spreco, alla
inefficienza amministrativa, alla
incapacità di decidere, coperto di
rampicanti e abitato da gatti, topi
ed extracomunitari.
«In questi anni si è detto che
l’Amministrazione non parla del
Grand Hotel, che non se ne occupa
- niente di più falso, e non passa settimana che non ci sia qualche riunione con i tecnici incaricati
dell’Alta Sorveglianza (incaricati
dal Comune di Alassio e da questa
Amministrazione), con gli avvocati nostri e della controparte, con
l’impresa, con il tecnico incaricato
del riutilizzo del prezioso materiale di scavo, divenuto prezioso strumento dell’ultimo ripascimento del
litorale alassino».
«Certo, ci sono state difficoltà –
concorda anche il ViceSindaco e
Assessore ai Lavori Pubblici Rag.
Gianni Aicardi – si è cercato e trovato una mediazione con i condomini, spostando il fronte di scavo
più distante dai palazzi, ingrandendo il diaframma e diminuendo i
tiranti, eliminando una uscita; ci sono i problemi con i negozianti della piazza, ci sono i problemi con i
bagnini, ma l’opera è faraonica,
perché, i lavori sono da considerarsi il più grande intervento urbanistico degli ultimi anni, e quindi è
normale che abbiamo dovuto affrontare qualche difficoltà, che peraltro stiamo cercando di risolvere
brillantemente, io spero».
«Le nostre scelte – continua poi
Sabato 14 Maggio 2005
Melgrati -– sono di realizzare quello che è previsto nel progetto, perché noi crediamo che ci sia il bisogno e la necessità di un Albergo di
grande qualità ad Alassio, a quattro
stelle da 56 camere con 8 suite di
Residenza Turistico Alberghiera
con il vincolo di inalienabilità e di
gestione unitaria, previsto in convenzione firmata dalle parti, con
un centro termale talassoterapico,
un parcheggio interrato sotto la
piazza con un piano a rotazione
per 140 posti auto e la sistemazione della piazza e del giardino soprastante, con la passeggiata lato
mare con le cabine interrate, che diventerà il fiore all’occhiello di tutti
gli interventi che questa Amministrazione e le due precedenti, che
mi hanno visto assessore ai Lavori
Pubblici, hanno realizzato in questi
anni di buona amministrazione. Io
dico sempre che se ogni amministrazione che ci ha preceduto avesse piastrellato anche solo un vicolo,
nel 1993 non avremmo trovato
Alassio nelle condizioni che credo
molti, se non tutti, ricordano.
«State certi che i lavori procedono speditamente – conclude il
Sindaco di Alassio – e a breve vedremo i frutti di questa opera, che
tutti anelavamo ma CHE NESSUNO,
PRIMA DI NOI, HA AVUTO IL CORAGGIO di AFFRONTARE E DI RISOLVERE, credo brillantemente, e
io sono orgoglioso di essere il
Sindaco che ha realmente avviato i
lavori del Grand Hotel et d’Alassio,
che rivivrà a nuova vita nello splendore che gli compete, e che servirà
da stimolo e da sprone per tutti gli
esercizi alberghieri di Alassio,
nell’ottica del rinnovamento e della riqualificazione, oltre che ad allungare la stagione turistica con
l’effetto volano del Centro Termale.
E questi, ormai, sono fatti, realtà in
divenire, non parole o esercizio accademico amministrativo-politico
di retroguardia».
Ci auguriamo che quanto sopra
riportato venga realizzato nei tempi previsti, per dotare Alassio di
un prestigioso albergo, talassoterapia,parcheggi e giardini degni
della nostra città.
Con la speranza che i sacrifici
sofferti vengano adeguatamente
ricompensati, per chi in questi anni ha subito disagi e danni dovuti
ai lavori.
A.V.A.
Sant’Ambrogio, ha tenuto un seguitissimo concerto. Oltre alle
musiche che fanno parte del repertorio classico del coro, sono
state cantate anche canzoni alpine, in un immaginario giro d’Italia.
Il giorno dopo, domenica, grande
sfilata per il centro di Alassio con
tutti gli alpini provenienti da tante
regioni del nord Italia. Tutto il budello era stato addobbato a festa,
proprio per accoglierli. Bandiere e
coccarde erano state sistemate
lungo il passaggio del corteo.
Erano presenti personalità civili,
religiose e militari di Alassio, nonché i rappresentanti delle associazioni di volontariato. La sfilata è
stata preceduta dalla Fanfara degli alpini di Moretta, in provincia
di Cuneo, da una macchina scoperta e una macchina della polizia
municipale su cui hanno preso posto quattro reduci dalla guerra in
CORPI SANTI
Russia. Punto di arrivo del corteo,
i giardini di fronte al monumento
ai Caduti dove è stata sistemata
una corona e dove c’è stata l’alzabandiera. Di fronte al Comune,
poi, messa al campo celebrata da
Monsignor Angelo De Canis con la
corale “Capomele alassina”. Ai gagliardetti e vessilli partecipanti è
stato donato un piatto decorato
per l’occasione, grazie al laboratorio “La Grotta” Don Bosco. A seguire, il pranzo per molti degli alpini che arrivavano da più lontano. Tutti insieme nel teatro parrocchiale di Sant’Ambrogio, hanno potuto gustare le specialità
preparate per l’occasione. Ai tavoli e in cucina i volontari delle associazioni di Alassio. Alla fine, l’arrivederci ad altre manifestazioni e
un applauso per il grande lavoro
di Silvio Gervasoni.
Barbara Testa
(segue dalla prima pagina)
argentea ora nella chiesa di S. Ambrogio. Il prof Tommaso Schivo ha
percorso alcuni momenti della
sua giovinezza e ha raccontato nei
particolari in quale modo gli
Alassini, verso la metà del secolo
scorso (dal 1940 al 1950), si impegnavano in occasione della festività e della processione: le strade,
le case, i vicoli erano addobbati
con semplicità e fede e la popolazione attendeva riverente il passaggio dell’urna.
Conclusa la parte strettamente
espositiva, il numeroso pubblico
ha ascoltato con interesse e compiaciuto la presentazione di alcune poesie di circostanza. Santino
Bruno Pezzuolo ha letto sue composizioni in dialetto, recuperando
i più noti dati storici e invocando
la protezione dei santi martiri.
Giuseppe Bassi in una narrazione
poetica ricca di originalità e di immagini argute ha evocato nei particolari il viaggio della nave che
portava nel suo ventre “tra il sughero, il corallo/ e l’altra mercanzia- ossa di Santi Martiri da amare
e venerare”. Il comandante Gino
Schivo, infine, ha letto la poesia in
vernacolo “I Corpi Santi” dell’ alassino Morteo, che racconta il miracolo delle fiammelle intraviste nella cantina. La stessa composizione, ma in italiano nella versione
del maestro Richero, è stata interpretata magistralmente da Lello
Simoncini.
Il concerto vocale-strumentale
della vigilia, sabato 23 aprile, alle
ore 21.00 nella chiesa parrocchiale di S. Ambrogio, è stato particolarmente gradevole per la maestria dei musicisti e coristi, per la
varietà dei contenuti e per l’agilità
delle esecuzioni. L’organista
Massimo Trevia ha interpretato
con la dovuta abilità uno dei più
bei corali di J.S. Bach, O Mensch,
bewein dein Sündegross. La Cappella Musicale, diretta dal maestro Giovanni Puerari, ha eseguito
con precisa intonazione e spiritualità un repertorio esclusivamente religioso: Jubilate Deo di
Mozart, Ave Maria di U. Giardini e
di S. Somma, O Signore dal tetto
natio di Verdi e Dal tuo stellato soglio di Rossini. Il flautista Gianni
Gollo ha offerto al folto pubblico
un saggio della sua bravura ed
espressività, suonando Sirinx di
Debussy e una Sonata di Poulenc.
La conclusione è stata affidata
all’organista Massimiliano Guido,
che ha sfruttato a pieno le possibilità del grand’organo, interpretando Toccata Septima, Passacaglia di G. Muffat, compositore
secentesco che ha saputo armonizzare i barocchi francese, tedesco e italiano, e il corale di spirito
pasquale di J.S. Bach, Heute triumphieret Gottes Sohn.
Le celebrazioni domenicali del
24 aprile, ridotte per l’inclemenza
del tempo, sono state svolte prevalentemente in chiesa. La S.
Messa pomeridiana, solennizzata
dal canto della Cappella, è stata
seguita da numerosissimi fedeli,
dal sindaco e dalle autorità cittadine.
Ancora una volta la popolazione alassina ha dimostrato quanto
sia viva la tradizione del culto ai
santi protettori, a ricordo di un
passato ricco non solo di ampi
rapporti commerciali con l’area
sarda del Mediterraneo, ma soprattutto di spiritualità e di intensa religiosità.
A.V.A.
I giardini della discordia
Era il 17 agosto dello scorso anno quando il Servizio Giardini del
Comune di Alassio si vide costretto a depositare denuncia contro
ignoti per atti vandalici nei confronti del sistema di irrigazione
delle nuove aiuole realizzate su
Passeggiata Ciccione.
“In data 12 agosto 2004 – si legge sulla denuncia depositata dal
responsabile del Servizio – mentre col Sindaco facevo un sopralluogo sulla Passeggiata Ciccione,
riscontravo lungo tutto il tratto
molti danni all’impianto di irrigazione comunale, dovuti probabilmente ad atti vandalici ad opera
di ignoti. Constatavo che gli irrigatori in questione erano stati
sradicati dalle loro sedi e molti
presentavano i tubi in gomma recisi di netto. A seguito di quanto
sopra il manto erboso e le piante
nelle aiuole comunali, seccatesi
completamente, sono state irrimediabilmente danneggiate tanto
che si è resa necessaria la loro rimozione. Ne risulta così compromessa l’immagine comunale e del
servizio offerto”.
Un danno significativo dunque,
non solo a livello di immagine,
che infatti è costato alle casse comunali circa 15.000 euro per la sostituzione delle piante e soprattutto dell’impianto di irrigazione.
Il 14 marzo di quest’anno l’appunto sui giardini, sulle aiuole e
sulle fioriere distribuite sulle vie
cittadine e sulle passeggiate arriva dal neonato comitato di donne
imprenditrici: sono trascurate.
Pronta la risposta del Sindaco
«Non ricordo le volte in cui il
Comune ha predisposto fioriere e
piante a decorazione di vie e negozi: piante che nessuno dei negozianti però provvedeva a innaffiare, senza parlare di come con
atti vandalici siano stati deliberatamente sabotati gli impianti di irrigazione automatica».
In questi giorni la storia si è ripetuta e di nuovo è scattata la denuncia:
“Da circa un anno – vi si legge –
ho avuto modo di constatare che
ignoti, nella zona di ponente del
centro di Alassio (via Roma e
Passeggiata Ciccione), continuano a danneggiare gli spruzzatori
dell’impianto di irrigazione automatico delle aree verdi di proprietà del Comune di Alassio. Ad
oggi risultano danneggiati circa
un centinaio di spruzzatori, i quali sono stati praticamente strappati dai relativi attacchini ad opera degli sconosciuti autori del reato”.
«La speranza – dichiara ancora
il Sindaco – è che questo provvedimento serva a mettere in guardia gli “ignoti” stessi dagli effetti
che l’inevitabile indagine penale
avviata potrebbe sortire. Certo è
che, in questo modo, non è facile
mantenere la tradizione alassina
delle aiuole fiorite e dei giardini
lussureggianti».
A breve, nel frattempo, la
Giunta delibererà per la sponsorizzazione delle aree verdi.
m.r.
ndr Purtroppo constatiamo che
il vandalismo è sempre presente.
IN BREVE, AI NOSTRI
AMMINISTRATORI
SEGNALIAMO CHE…
RUBRICA MENSILE A CURA DELL'A.V.A.
In Via Mameli, all’angolo con Via Chiusetta, dopo il Centro Salute
vi è una lampadina (n. 0609) “bruciata” da più di un anno. Il guasto
è stato ripetutamente segnalato, ma senza esito. A quando la sostituzione?
ELEZIONI REGIONALI 2005
Forza Italia-Alassio
Leggo con stupore le dichiarazioni della lista Uniti nell’Ulivo di
Alassio sull’ultimo numero de
l’Alassino. Se è vero come è vero
che nella Regione Liguria il centro destra ha perso le elezioni, in
una regione tradizionalmente
“rossa”, è altrettanto vero che ad
Alassio vista l’aria che tirava a livello nazionale, si è registrato un
successo della Casa della
Libertà, che ha mantenuto la
percentuale superiore al 60%
(60,18%) delle precedenti consultazioni, e un trionfo per Forza
Italia, che è passata dal 35,43%
delle provinciali dello scorso anno a un 40,18% in questa consultazione Regionale.
Questo fatto si spiega, visti anche i risultati dello stesso partito nelle città limitrofe, solo con
la fiducia che la Cittadinanza ha
voluto rinnovare a questa amministrazione, dopo il mio successo personale alle elezioni Provinciali dello scorso anno, primo tra
i candidati di tutta la provincia
per Forza Italia.
Appare chiaro il segnale di
conferma e di apprezzamento
nei confronti delle tante opere
che l’amministrazione sta portando avanti, con fatica, ma con
risultati che sono sotto gli occhi
di tutti: nuova illuminazione della città, rifacimento marciapiedi
e arredo urbano, passeggiate a
levante e a ponente della città,
ampliamento del porto, pavimentazione del centro storico di
borgo Coscia, campo di Loreto,
nuovo Campo Sportivo, parcheggio all’uscita dell’Aurelia
bis, pavimentazione di piazza
Airaldi Durante, nuovo parcheggio di Moglio, rifacimento della
pavimentazione, arredo urbano,
verde pubblico e illuminazione
di via Neghelli, e tante e tante altre opere che sono state fatte o
che stanno per partire, e soprattutto il Grand Hotel, vergogna
che pesa come un macigno su
tutte le amministrazioni che si
sono succedute dalla data del
meritorio acquisto del 1968 ad
oggi. Leggo poi di scelte imposte
dall’alto per mere logiche di potere, riferite al depuratore e allo
spostamento a monte della ferrovia; ma questi signori, corti di
memoria, non si ricordano forse
che l’accordo di programma che
definiva questo tracciato ferroviario fu firmato nel 1998, con
una giunta Regionale di Centro-
sinistra, presieduta da Giancarlo
Mori??? E che il depuratore a
Sant’Anna fu approvato da una
giunta Comunale di centrosinistra, che comprendeva anche
l’allora Partito Comunista Italiano, e avvallata dalla stessa giunta Regionale di Centro-sinistra??? E che l’obbligo di depurare con Laigueglia a Sant’Anna,
stravolgendo il progetto del
Comune di Alassio, deriva da un
piano stralcio approvato da una
giunta Provinciale di Centrosinistra, presieduta da Chicco Garassini???
Leggo poi sui giornali delle
perplessità sul ripascimento
con la sabbia estratta dal cantiere del Grand Hotel, sabbia purissima che viene vagliata a levante
del porto e portata in tre punti
nevralgici della costa soggetti ad
erosione; anche questo deriva
da un protocollo d’intesa tra il
Comune di Alassio, quello di
Laigueglia e la regione Liguria,
sempre in allora presieduta dalla giunta di centrosinistra, e che
prevede il monitoraggio costante dell’ARPAL provinciale, dopo
attente analisi di materiale; e comunque per referenze chiedere
ai gestori degli stabilimenti balneari limitrofi! Sono comunque
convinto che se non avessimo
recuperato questa sabbia purissima, e avessimo lasciato che la
Conicios se la vendesse a Loano
e a Pietra Ligure per i loro ripascimenti, ci avrebbero accusato
di grave mancanza, di inefficienza politica e di complicità con
l’impresa che realizza i lavori,
perché i Comunisti di Alassio e
non solo per Loro quello che noi
facciamo comunque non può e
non deve essere giusto. E allora,
per concludere, a questi signori
Uniti nell’Ulivo, che si sentono
così forti dopo il risultato elettorale, chiedo di avere il coraggio,
alle prossime elezioni comunali,
di presentarsi con una lista politica, con i simboli dei partiti della coalizione bene in vista, e non
di nascondersi dietro una lista
civica che civica non è, magari
con un candidato sindaco che
abbia una faccia più presentabile di quella di un candidato “di
bandiera” ma poi di amministrazione non se ne capisce.
Con i miei saluti
Marco Melgrati
Sindaco di Alassio
Polpettine
di fagioli
Ingredienti: 250 grammi di fagioli canalini già bolliti (in
poca acqua e senza sale) 3 patate bollite con la buccia,
un trito di prezzemolo, rosmarino, maggiorana, 1 uovo,
parmigiano e pangrattato, sale e pepe.
Passare al setaccio le patate (dopo averle sbucciate)
e i fagioli, unire alla purea i restanti ingredienti
e formare delle polpettine un po’ schiacciate.
Farle rosolare, con poco olio, in una padella.
Servirle accompagnate con una salsa di pomodoro.
Salsa di pomodoro
Mettere in una casseruola i pelati con
rosmarino, cipolla tritata, olio, sale,
cuocere a fuoco dolce per 20 minuti.
Sabato 14 Maggio 2005
CRONACA DI ANDATE: MESE DI MAGGIO 2005
92° Convegno annuale exallievi
Già il giorno prima ne incontravi alcuni che, dopo aver girovagato per la città, favoriti da una
splendida e calda giornata di sole,
facevano capolino nel chiostro a
guardare i membri del Consiglio
di Presidenza impegnatissimi nei
preparativi per il 92° Convegno
annuale. La Domenica 1° maggio,
il primo ad arrivare e a versare la
sua quota, erano le 8.30, è Nuccio
Airaldi, classe 1911, il decano degli exallievi Alassini. Lo seguono
tutti gli altri: ci sono gli ottantenni
ed anche i ventenni. È un continuo
guglielmi che si è fatto accompagnare dalla giovane figliola; c’è
Michele Lammardo con la fidanzata: è venuto a salutare i suoi
compagni e poi correrà via per il
turno di lavoro; c’è la Paola Boscione, che è venuta dalla Svizzera: non si fermerà al pranzo perché a casa l’aspettano i bambini
ancora in tenera età; c’è poi un bel
gruppo che festeggia i 40 anni di
maturità: durante la Messa un loro rappresentante, Alessandro
Abbo, rivolgerà un sentito e commovente indirizzo di saluto ai suoi
riabbracciarsi, tirar fuori dalle tasche fotografie ingiallite, far riaffiorare ricordi di professori, di
momenti scolastici e oratoriani.
Manca il Ciucci, il farmacista di
Pisa, che l’anno prima, ricevendo
il distintivo d’oro, aveva movimentato la festa: qualcuno piange
sommessamente. Ma ci sono i fidanzati, sposi fra due mesi, Michele Torielli e Sara Ottonello, entrambi exallievi; c’è Angelo Inter-
compagni. Quante altre situazioni
potremmo citare. La vita va avanti; generazioni diverse, mentalità
diverse; tutte accomunate dalle
stessa educazione, che li spinge a
ritrovarsi, giungendo dalle varie
parti d’Italia e anche dall’estero.
Alle 11.15 si va in Chiesa. La
Chiesa della Madonna degli Angeli suscita sempre commozione: in
evidenza la statua del la Ausiliatrice; è cominciato il mese di mag-
I primi passi del Centro di Educazione
Ambientale del comprensorio
La sede ufficiale è a Marmoreo
di Casanova Lerrone, nei pressi
dell’antico frantoio, ma il "Centro di Educazione Ambientale ingauno", voluto e gestito dalla Comunità Montana Ingauna e dal
Comune di Casanova, di fatto,
come tutte le iniziative della
Comunità Montana, è “itinerante” e svolge la sua azione per e su
tutto il territorio del comprensorio ingauno.
Il Centro,”CEA”, infatti rappresenta un punto di riferimento
estremamente importante per
migliorare e diffondere la conoscenza dello stato dell’ambiente
del nostro territorio e per promuovere a tutti i livelli le strategie regionali di sviluppo sostenibile e le iniziative di educazione
ambientale e di sensibilizzazione e informazione rivolte alla popolazione per capire e quindi
usare al meglio i dati che riguardano la qualità ambientale del
comprensorio.
I campi di azione su cui il
“CEA” deve intervenire sono tanti e vanno dalla informazione
sulla biodiversità, alla sensibilizzazione sulla raccolta differenziata dei rifiuti, alla promozione
tra le aziende e gli enti pubblici
del valore delle “certificazioni
ambientali”.Uno dei primi obiettivi che il CEA si è posto è :stato
diffondere la conoscenza del
concetto di biodiversità e della
necessità di tutelarla.
Nella comunità montana e nel
suo “mare”infatti, sono presenti
due riserve naturali regionali,
della “Gallinara” e del “rio Torseo”, l’oasi ATC “Areoporto” e
ben dieci Siti di Interesse
Comunitario, sette terrestri e tre
marini.
Ma la più importante “missione” del CEA è quella di diventare
un vero e proprio “organismo” di
supporto ai Comuni del comprensorio che hanno scelto di
contribuire al miglioramento
della qualità dell’ambiente attraverso l’uso di strumenti volontari che portano ad una “certificazione ambientale”.
Migliorare la qualità ambientale è infatti un obiettivo che si
stanno ponendo sempre di più
non solo quelle aziende sensibili a portare un contributo alla
soluzione delle problematiche
ambientali ma anche enti pubblici responsabili della gestione
del territorio come appunto i
Comuni.Tra i venti Comuni della Comunità Montana Ingauna
questa nuova sensibilità è stata
dimostrata, almeno al momen-
3
«L'ALASSINO»
gio. Quante volte inginocchiati in
queste panche a pregare per un
compito in classe o per un esame!
Tocca al Presidente, Valdora Crispino, porgere il suo saluto di benvenuto e a fornire qualche dato
sullo stato dell’Unione: uno stato
florido, che vede l’Unione impegnata in molteplici attività di solidarietà, di cultura, organizzative a
vantaggio dei giovani, ludiche. Poi
il Presidente Ispettoriale, Antonio
Tassara, fornisce indicazioni sul
2° Incontro dell’Exallievo Ligure,
in programma sabato 14 maggio,
al Santuario della Madonna della
Guardia di Genova, presente il
Card. Tarcisio Bertone.
Segue la Santa Messa, celebrata
da don Giorgio, direttore della
Casa; è ascoltata e partecipata
con molta devozione. Prima della
benedizione conclusiva, consegna dei Distintivi d’oro per fedeltà
ai nati nel 1925: Andrea Boscione
di Munchenstein, Francesco
Nosari di Mantova, Peirano Sergio
di Alassio, Pera Mario di Pantanoborghese, Sciacca Michele di Milano. La premiazione si conclude
con la consegna di una targa di
benemerenza alla sig. Rina Salvi
Ivaldi, che malgrado l’età è attivissima missionaria nella Missione Salesiana di Ebolowa in
Cameroun.
La foto di gruppo e un pranzo,
magistralmente preparato dalle
cuoche dell’Istituto e professionalmente servito dai giovani camerieri dell’Istituto Alberghiero,
conclude una splendida giornata
tutta salesiana.
Antonio Tassara
Musica e teatro
per beneficenza
to, da tutte le Amministrazioni
con eccezione di Alassio e
Albenga. Compito del CEA sarà
dunque anche quello di spiegare anche alle amministrazioni
pubbliche che l’applicazione di
un sistema di gestione ambientale, così come previsto dalla
norma internazionale ISO
14001, vista l’importanza che il
sistema di gestione ambientale
dà alla conoscenza delle criticità ambientali, al controllo e
monitoraggio, alle scelte di indicatori, alla formazione, informazione, comunicazione, è particolarmente indicata proprio là
dove, come da noi, sono presenti valori naturali diffusi e di
pregio.
Nei mesi di marzo e aprile, il
Centro di Educazione Ambientale della Comunità Montana
Ingauna ha realizzato un programma molto fitto di gite. L’ultima, in programma per l’8 di maggio, avrà però per tema “tra i
monti ed il mare” e interesserà il
percorso Stellanello- La Colla.Il
13 maggio invece il CEA sarà proprio ad Alassio, presso l’auditorium della biblioteca civica Deaglio per “raccontare” a studenti e
imprenditori il progetto di analisi energetica “Energia”delle
Università degli Studi di Genova,
Torino e Siena (per info: [email protected])
La sera di domenica 10 aprile u.s.
nell’Auditorium dei Salesiani, si è
svolta, organizzata dall’infaticabile
signora Rina Ivaldi, una serata di
musica e teatro, allo scopo di raccogliere fondi per le benemerite attività delle missioni salesiane in
Africa. Nella prima parte della serata, presentata egregiamente dal
prof. Andrea Gallea , si sono esibiti,
in una serie di applauditi brani operistici, il “nostro”... grande tenore
Andrea Elena, e la bravissima soprano Paola Viara. accompagnati
al pianoforte dalla nota pianista
Felicia Galati. È stata una apertura
di serata ad alto livello sia per la vera scelta dei brani presentati, sia
per la vera perfezione dell’esecuzione dei due cantanti.
È poi seguita la farsa teatrale
“Mai fo’ i conti sènsa l’oste” di
Gianni Croce, presentata dalla
Compagnia Teatrale-Dialettale
Alassina, sotto la regia di Augusto
Soldi.
La farsa, gustosissima, che era
stata ripresa dalla Compagnia per il
Festival di San Giorgio e mai presentata, nella nuova versione, ad
Alassio, ha fatto divertire un pubblico attento, anche se non numerosissimo, a causa del freddo e della pioggia che in quella serata imperversavano su Alassio. Citiamo
solo i nomi degli attori, tutti ugualmente bravi: Pierino Bogliolo,
Giorgio Gioberti, Lina Nattero,
Mimmo Bogliolo, Laura Armato,
Silvana Vella, Nino Brusco. Scene
di Astrid Hammond, costumi di
Marisa Brusco.
M.Cristina Cavallo
L.C.
Fiocco Azzurro
Il 24 aprile u.s. è nato a Pietra Ligure
ANDREA BRUNO PEZZOLO
Lo annuncia con gioia il fratellino Emanuele
Olinto unitamente a mamma Paola e papà
Antonio, nostro Socio, i nonni Aurora e Bruno
Pantaleone, Rita e Olinto Pezzolo.
Al piccolo Andrea Bruno i più sinceri auguri di
ogni bene da parte dell’A.V.A. e le più vive felicitazioni alla famiglia.
LAIGUEGLIA JAZZ FESTIVAL
Suoni-sogni-immagini
Concorso internazionale per percussionisti creativi
Piazza Marconi dal 21 al 26 giugno 2005
Inizio ore 21 – Tutti i concerti gratuiti
Per informazioni: tel. 0182-6911261
www.percfest.com - www.comunelaigueglia.net
Io vedo chiaro
Pare ormai accertato, anche
dal punto di vista strettamente
scientifico, il fatto che non tutti
gli esseri umani percepiscano le
immagini visive e i colori nel medesimo modo e con le stesse
sfumature. Ciò dipende da molti
fattori, fra cui ovviamente l’educazione “a vedere”, ma anche da
caratteristiche personali, legate
a difetti visivi, malattie, sensibilità, insomma al DNA di ogni individuo.
Abbiamo chiesto chiarimenti
ad un famoso oculista andatino,
il quale ci ha risposto così: «vero; e le do anche una prova di
ciò che lei afferma. Per esempio, in questi giorni ad Andate,
se uno vede le acque del lago, in
prossimità della riva, di colore
giallastro, sporco, quasi fangoso, allora significa che è o un
iscritto a “Italia di tutti”, o che è
di sinistra, o, addirittura comunista (anzi “communista” con
due “m”).
Se invece uno vede l’acqua
del lago limpidissima, pulita,
trasparente, tanto che sul fondo (vicino a riva) si vede la purissima e inimitabile sabbia di
Andate, che la natura e il buon
Dio hanno creato in milioni di
UNITRE-ALASSIO
Conclusione dell’anno
accademico
Sabato 23 aprile, con sobrietà
e, insieme, con il fasto e la solennità necessari per l’occasione. è stata aperta al pubblico,
numerosissimo, la ventiduesima Mostra dell’attività artistica
dell’Università delle tre età di
Alassio (Unitre), presso la sala
Carletti dell’Associazione Vecchia Alassio (g.c.). Presenti il
Presidente Unitre Sig. Elena
Dotti, il Direttore dei Corsi,
prof. Tommaso Schivo e i prof.
docenti, Sig. Preve (pittura),
Granducato (scultura), Ciccioni (Patchwork). Le numerose
opere presentate e la qualità
delle stesse hanno dimostrato
il notevole interesse ed il risultato encomiabile sotto tutti i
punti di vista; certe opere (e
non poche) hanno riscosso
l’approvazione incondizionata
per la geniale creatività e per il
pregio artistico raggiunto, opera sociale che insieme con gli altri venti Corsi di varie materie e
studio che riuniscono oltre
duecento iscritti annuali. rappresentano un cospicuo interessamento sociale (completamente gratuito da parte dei docenti) da non sottovalutare.
È quanto ha sottolineato il
Presidente che ha rivolto un
plauso a tutti gli iscritti, ai docenti, al Consiglio direttivo ed
un ringraziamento all’A.V.A. ed
al suo Presidente per la cortese
ospitalità ricevuta in occasione
della mostra.
A coronamento della chiusura
dell’anno accademico si sono
organizzate alcune manifestazioni collaterali di un certo spessore: giovedì 28 aprile, nella ex
Chiesa Anglicana il “Trio ostinato” di Luca Sciri (clarinetto)
Daniele Navone (corno) e Dario
Calvi (pianoforte) hanno presentato il loro Concerto.
Venerdì 29, nell’Auditorium
dell’Istituto Salesiano l’Unitrè di
Alassio ha presentato (come negli ultimi anni) un Concerto di
grande rilievo: “Viaggio nel ’900
tra classica e Jazz”, recital con la
voce di Bruna Vietri, al piano
Eleonora Mantovani e al sax
Roberto Rebuffello.
Entusiasmo e applausi meritatissimi, anche per l’alassina
Silvia Craveri pluricampionessa
senior italiana e mondiale di
nuoto, premiata dalla nostra
Unitre.
Sabato 30 pranzo di fine Corso
e consegna (Hotel Aida) dei sigilli accademici ai Signori
Docenti.
E… subito dopo… al lavoro
per l’organizzazione del prossimo Anno accademico, il ventitreesimo!
anni di lavoro, allora vuol dire
che quell’individuo vota per la
“Casa della Qualità”, è un buono
e paziente cittadino di Andate, e
ha come uno dei massimi sogni
quello di trovarsi una sera a cena con il Megagalattico che ci
governa e provvede. E soprattutto significa che è ottimista,
perché è ormai accertato che se
le cose in Italia vanno male è
perché la sinistra è pessimista,
come appare nel “Libretto dei
miei pensieri sublimi” appena
scritto dal nostro amatissimo
Premier». Perciò io, che sono ottimista per natura, mi dissocio
da tutti i mal vedenti, dichiaro
di vedere tutto limpidissimo e
passo a raccontarvi un’altra facezia del mio ineffabile paese.
Sembra che in una riunione
aperta alle categorie più diverse, avendo ascoltato il Megagalattico che affermava (e se non
lo sa lui chi lo deve sapere,
ignoranti!) che i lavori del
Piccolo Hotel, del costruendo
teatro, ecc. non sono in ritardo,
ma sicuramente saranno fatti e
completati in un tempo minimo,
un interlocutore (che evidentemente era in malafede perché
già preparato) il quale si era
portato uno degli striscioni
adoperati nel pellegrinaggio a
Roma alla salma del defunto papa, abbia tirato fuori detto striscione, nel quale la scritta
“Santo subito” era stata corretta, col cambio di una consonante in “Tanto subito”. Al che sembra che un fedelissimo del
Megagalattico abbia strappato
lo striscione di mano al maleducato, e, modificata una vocale lo
abbia rivolto al vile con la scritta “Tonto subito”, mettendo così a posto la questione.
Infine devo rilevare che nel
settimanale “la Riva di Como” la
giovane giornalista Francesca
d’Appello ad una domanda sulla
rielezione del Sindaco di Andate
si è sentita rispondere dallo stesso, pressappoco, che è il partito
che deve decidere ma... si sa già
cosa vuole la gente e quindi chi
sarà il prescelto. La qual cosa mi
ricorda la storiella di quegli anziani coniugi torinesi. La moglie
dice: «Caro, se uno di noi due
muore prima dell’altro, io vado
ad abitare in Riviera».
E se questa idea non rasenta la
perfezione, ditemi voi cosa devo
fare. Arrivederci.
Luca Caravella
Croce Bianca
Inaugurazione nuova sede
Appuntamento importante per
la Croce Bianca "Gino Montesi" di
Alassio domenica 22 maggio. Il 2005
segna un traguardo significativo
per la Croce Bianca: 55 anni dalla
fondazione. Un momento imprescindibile, non solo come punto di
arrivo, ma anche come stimolo per
continuare l'impegno al servizio di
chi ha bisogno. E a cinquantacinque anni di distanza dalla fondazione, lo spirito che muove i volontari
è sempre lo stesso: aiutare il prossimo incondizionatamente. Festeggiamenti, quindi per questo importante traguardo raggiunto domenica 22 maggio. Ma festa anche per la
nuova sede che verrà ufficialmente
inaugurata. Con massicci lavori di
ristrutturazione, oggi la Croce
Bianca ha cambiato look. La struttura è diventata più moderna e funzionale. Il 22 maggio le porte della
sede verranno aperte a tutti coloro
che vorranno prendere parte all'inaugurazione e vedere così com'è
cambiata. Si tratterà però di una
doppia inaugurazione. Con l'occasione verrà tagliato il nastro della
nuova automedica di cui si doterà
la Croce Bianca per continuare a
svolgere al meglio i servizi programmati di trasporto quali dialisi,
radioterapia e altri. Ma non finisce
qui. Ad Alassio nascerà un altro
"muretto", nipote di quello già esistente. Sarà un angolo a memoria
dell'abnegazione delle persone che
volontariamente operano per gli altri, giorno e notte, e dove i militi più
assidui potranno lasciare la propria firma. Una lunga giornata di festa, quindi, ad Alassio, il 22 maggio,
una festa del volontariato che vuole coinvolgere tutta la cittadinanza,
i volontari delle associazioni alassine e i volontari delle altre pubbliche assistenze del savonese e non
solo. Vi aspettiamo domenica 22
maggio dalle ore 15.
SLOW FOOD, alla
scoperta della
cultura del gusto
Nozze d’oro
al Ristorante
Palma
Presso la Chiesa Anglicana ha
avuto luogo, il 15 aprile u.s., la presentazione della “Guida agli extravergini 2005”, edita da Slow
Food, dedicata alla migliore produzione di olio di oliva di origine
italiana. Ha introdotto la serata il
Presidente Associazione Albergatori Enrico Mantellassi, mettendo
in risalto l’ottima qualità dell’olio
extravergine ligure, con l’esortazione alla scelta e difesa della biodiversità alimentare promuovendo l’educazione del gusto, concetto opposto al dilagante Fast Food.
Ha continuato Diego Soracco,
curatore del libro, che ha illustrato il significato e gli scopi della
Fondazione Slow Food, che si prefigge il ritorno al piacere del gusto, la difesa delle tradizioni gastronomiche di tutto il mondo e di
promuovere un’agricoltura sostenibile e rispettosa dell’ambiente.
Inoltre Slow Food organizza programmi educativi a tutti i livelli,
comprese le scuole, dall’asilo al liceo, dove i bambini imparano a
coltivare il loro cibo in un orto
scolastico, seguendo il ritmo delle stagioni, e corsi di formazione
per i docenti oltre a “laboratori
del gusto”, che si tengono durante gli eventi locali e nazionali.
Una rappresentanza di aziende
liguri ha offerto la degustazione
dei prodotti, molto gradita dal numeroso pubblico intervenuto.
Il nostro Socio Silvio Viglietti
ha festeggiato il 30 aprile u.s. i 50
anni di matrimonio.
Alla Signora Fiorita
ed a Silvio
i migliori
auguri
del Consiglio
Direttivo.
A.V.A.
Il Consiglio Direttivo
4
«L'ALASSINO»
Lettere del pubblico
L’abuso non toglie più l’uso
anzi lo permette
È passato quasi un anno, sono
trascorsi più soli, più lune, più
speranze. Un capannone è ancora lì purtroppo. Tutto ora è rimesso alle leggi. Intanto il capannone è lì davanti ai miei occhi, davanti all'ingresso del locale che amministro ed oltre non
essere scomparso per volere
dell'ordine costituito atto a rimuovere qualsiasi tipo d'abuso
e tanto più l'abuso edilizio, è stato modificato con l'aggiunta di
tre pannelli della dimensione di
circa 80 per 80 cm, a terminare la
già orrenda costruzione. Oltre
tutto viene anche liberamente
utilizzato come magazzino, o
magazzeno, tutto ciò è insostenibile. In sostanza, sul suolo pubblico viene edificato un magazzino abusivo, i funzionari dell'ordine vi pongono i sigilli aspettando che la legge si pronunci
definendone la demolizione, intanto il fautore di tale progetto fa
un ricorso al T.a.r.. Tutto si ferma. Tutto attende. Nel contempo la struttura viene utilizzata e
modificata, come fosse effettivamente reale, legale e a norma di
legge. Cosa bisogna fare? Nulla è
cambiato: nulla è stato modificato. Questo è quanto, non posso
però accettare il fatto che, eventualmente, dopo un ricorso in
tribunale, la palizzata di anodizzato diventi legalmente fissa, e
cioè con qualche sanatoria o
condono venga resa. "giusta" e
legale dalla giurisprudenza.
Questo non potrei tollerarlo.
Sono stato in tribunale in veste
di testimone, tutto è stato rimandato al 4 di novembre, c’è
stata una richiesta di sanatoria.
Non so cosa voglia dire, non conosco i cavilli legali, non sono
ferrato in materia di legge come
non sono ferrato in tante altre
sfumature della vastissima cultura umanistica. Penso che però
di solito, almeno come mi hanno
sempre insegnato tutti, l’abuso
toglie l'uso, invece sembra che
da noi l'abuso permetta l’uso.
Difatti dopo aver edificato una
costruzione abusiva su suolo
pubblico, sulla strada di tutti, ed
aver ottenuto gli immancabili sigilli, viene modificata la struttura ed utilizzata aspettando qualche condono o sanatoria. A me,
come cittadino, cosa resta? Da
questo che cosa ho evinto?
Quest'accaduto cosa ha lasciato
di residuo nel mio animo?
Facciamolo tutti, domani chi ha
un terrazzo lo faccia diventare
una veranda, chi un po’ di suolo
pubblico davanti alla porta di casa lo chiuda e si costruisca un ingresso più ampio! Se uno è disposto ad avere un po’ di "grana", come si diceva una volta, e
pagare un avvocato ed un po' di
multe, lo faccia, questo è ciò che
io ho tratto da questa esperien-
za. Se un abuso può avvenire in
centro Alassio e non essere fermato, chi nei meandri più nascosti della nostra città può bloccare o fermare altri eventuali atti illegali come questo? Si creerebbe
un precedente, l'autorità amministrativa comunale perderebbe
credibilità e potestà- Il sindaco
nella persona di Marco Melgrati
ha agito come primo cittadino fino al ricorso in tribunale, poi ha
rimesso nelle leggi il responso.
In tutto questo discutere ed arrabbiarmi conservo ancora un
po' di paura, la paura che qualcuno non gradisca il mio precedente esposto e le mie successive rimostranze e rimbrotti, che
impediscono che tutto vada con
omertà a cadere nel dimenticatoio e nel silenzio, così che il disegno della volontà maligna che
utilizza l'abuso come forma normale di espressione possa portare a termine indisturbata il suo
bieco disegno. Quindi un po' ancora pavento per qualche ritorsione ed addirittura temo che
qualche intemperie possa abbattersi su di me o sulla mia attività. Questo, forse, è la morte
dell'essere civis, l'avere paura di
denunziare qualcosa di effettivamente illegale, ora vorrei essere
tutelato dalle leggi e sapere con
certezza che il processo avrà il
suo corso, ed il capanno verrà
demolito.
Tanto ho capito che l'interesse e il danaro comandano, e che
i valori o le lezioni impartite dai
vecchi filosofi od i vecchi predicatori o martiri sono solo belle
citazioni per dare sfoggio di sé al
bar. Penso che oggi come oggi
qualsiasi individuo mosso da
una maligna volontà possa commettere ogni genere di nequizia
senza aver nessun rimorso, quello che non tollero è che la legge
con il tempo lo assolva, oppure
risolva il tutto con una pena pecuniaria. Il capannone è abusivo,
il capannone deve essere rimosso, io non voglio nessuna pena e
non auguro a nessuno qualcosa
di male. Vorrei solo che appunto una costruzione abusiva, che
è tale indubbiamente, perché ciò
è sicuro venga allora trattata come tale e cioè demolita. Voglio e
fortissimamente voglio che ci sia
giustizia, voglio che un abuso
non diventi uso, voglio senza
paura continuare ad avere fede
nella legge. Vorrei che l'ironico
Caravella, il perentorio La Corte,
l'attento Mimmo Ottonello non
stessero con "quelli che se ne
vanno senza voltarsi" ed anzi
possano aiutarmi nella denunzia
e denunzia permanente di un fattaccio o pasticciaccio consumato, persistente e se non si fa nulla, duraturo, che è sostanzialmente, vicino a noi.
Giorgio Schivo
riceviamo e pubblichiamo
(le lettere anonime non vengono pubblicate)
Le “due” Alassio
Spett. ALASSINO
Sono un commerciante di
Alassio, non uno di quelli che fanno parte della vetrina buona
però: non ho la mia attività nel
“budello” o sul mare. Svolgo la
mia attività nell’interno di questa
“ridente” cittadina costiera, sulla
Via Aurelia. Ma in questo momento, come ormai da tempo, mi
sembra di scrivere queste righe
dalla steppa siberiana, dove il
freddo rende ancora più pesante
la solitudine.
Tra sabato e domenica prossimi si terrà ad Alassio un raduno degli Alpini, la festa è assicurata perché gli Alpini sono un
Corpo di gente allegra, che ama
la compagnia, le canzoni e, non
ultimo, il buon bere. Lo so per
certo, essendo stato un Alpino a
mia volta.
Anche stavolta però noto che
si tratta di una festa a invito e, come altre volte, le zone non immediatamente limitrofe al salotto
buono di Alassio non sono state
invitate a partecipare. Al fiorire
di coccarde e messaggi di benvenuto agli Alpini nel “budello” fa
da contrasto la loro totale assenza nelle altre zone. È un’usanza
ormai consolidata e non dovrei
stupirmene più di tanto: la comunicazione sulle varie manifestazioni è inesistente, il rapporto
con l’amministrazione si riduce
al pagamento delle imposte o
delle tasse di occupazione del
suolo pubblico. Già, il suolo pubblico: un suolo peraltro sempre
più sporco e sempre meno cura-
de della campagna, ma era tutta
un’esclamazione ogni volta che
si avvistava una timida violetta.
Purtroppo, con l’avanzare della
sera è sfumata l’illusione, ma si è
riaccesa la memoria. Quando siamo rimaste sole, sei stata la
Mamma confidente, l’amica affettuosa, la maestra paziente che
avrei voluto avere anche da bambina. Oggi, però, ti ringrazio per
quei rimproveri che poi ho capito quanto mi sono stati utili nella
to. Marciapiedi poco puliti, alberi di arancio rinsecchiti di cui
non comprendo sinceramente
l’utilità intorno ai quali fioriscono cespugli di mozziconi di sigarette e cartacce, un’illuminazione stradale tipo Varsavia dopo i
bombardamenti. Non sto descrivendo una favela brasiliana: è la
Città del Muretto. Certo, qui siamo a una delle sue estremità, potremmo quasi dire la sua periferia, se non fosse ridicolo questo
termine per una cittadina che si
attraversa, da un capo all’altro,
in 20 minuti a passo nemmeno
troppo svelto.
L’impressione che se ne ricava
è che si voglia investire solo su
una zona ristretta di Alassio, lasciando la parte restante al suo
destino. Quasi non esistesse o la
si disconoscesse come propria.
Di fatto invece anche qui ogni
giorno ci sono commercianti che
alzano le “serrande” per offrire
un servizio alla comunità, ricavandone un utile, certo, ma con
sacrificio e impegno pari a coloro che hanno la fortuna di essere
compresi nel salotto buono.
Quello che vorrei è che questo
impegno ci fosse riconosciuto,
almeno in futuro, con una maggiore considerazione da parte
delle Amministrazioni e delle
Associazioni di categoria, in modo da “promuovere” realmente
Alassio e non solo una sua piccola parte.
Grazie per l’attenzione
Alassio, 14 Aprile 2005
Paolo Ferro (ristoratore)
In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubblicazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome
(leggibile) ed il firmatario deve poter essere identificato. È facoltà dello stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione.
Ricordando un Alpino
A seguito del raduno organizzato dall’Associazione Nazionale Alpini-Gruppo di Alassio che
ha pubblicato sul manifesto del
raduno la foto del 1934 degli alpini Alassini, tengo a precisare
che mio nonno, uno dei componenti del gruppo è Gandolfo Giò
Batta (Battistin), classe 1889 arruolato nello reggimento alpini
battaglione Pieve di Teco nel
1910 e congedato nel 1911.
Richiamato alle armi nel maggio 1915 al battaglione Pieve di
Teco e da lì trasferito in territorio dichiarato in stato di guerra
al 70 reggimento Alpini battaglione Belluno, mandato a combattere per fatto d’armi sul
Monte Nero dove il 26 ottobre
1917 venne fatto prigioniero.
Liberato nel 1919 e congedato
definitivamente lo stesso anno.
Pertanto ringrazio l’Associazione Nazionale Alpini (gruppo
di Alassio) con un plauso particolare al Capogruppo Sig. Silvio
Gervasoni per aver fatto riscoprire questi valori. Grazie.
Alpino
Pierino Gandolfo
Gli Alpini
Il 17 aprile ho visto passare il
corteo degli Alpini al raduno di
A1assio, sfilare i “veci” con la
penna nera e sentirli cantare le
loro belle canzoni. Nell’udire le
note della fanfara che segnava il
passo, nel vedere la grande bandiera tricolore della nostra bella
Patria alzata a braccia e i numerosi gagliardetti dei gruppi mi sono commosso; calde lacrime di
gioia mi hanno rigato il viso pur
sorridente e lieto.
ancora oggi se avanzo un pezzo
di pane a pranzo, lo metto da
parte per la cena e non lascio mai
niente nel piatto; piuttosto prendo poco per volta ciò che mi piace e faccio il bis. Mio padre mi
disse della commozione che
provò sbarcando a Brindisi di ritorno dalla Grecia, ascoltando i
bambini sulla banchina parlare,
tanto che un suo commilitone gli
disse piangendo “ma guarda, cit
parèi a parlu già italian” (ma
Ho pensato a mio padre, vecchio alpino della nona compagnia battaglione Mondovì del
primo reggimento Alpini, classe
1893, che aveva fatto la prima
grande guerra e combattuto
sull’Ortigara e il Pasubio, che
aveva marciato sul ponte di
Bassano e sul Grappa, e poi con
gli arditi alpini aveva partecipato alla conquista della Grecia e
della Macedonia. Mi raccontava
che entrando a Sofia aveva visto
cos’era la morte, perché aveva
trovato la completa desolazione
e morte… nulla si muoveva, nessun animale domestico vivo, perché avevano lanciato i gas asfissianti. Con gli occhi sgranati di
fanciullo ascoltavo i suoi racconti, di quando per sfuggire a due
lupi con un suo compagno aveva
trovato rifugio su un albero e vi
era stato pieno di paura un giorno e una notte finché non furono
soccorsi dagli altri alpini: “Non
gettare mai via il pane che avanzi e non sprecare mai il cibo” mi
ammoniva “perché io so’ cos’è la
fame; in Macedonia abbiamo
mangiato anche i topi una volta
che non avevamo trovato altro
da mettere sotto i denti…” e io
guarda piccoli così parlano già
italiano). Mio Padre è stato nel
1924 il fondatore e primo capogruppo del gruppo alpini di
Alassio, e con lui c’erano: Carlo
Cerutti, Bardellini Maggiorino,
Pesce, Giusto Variara e tanti altri
che non ricordo. La sede era il
suo Ristorante Palma di via
Cavour, dove non mancavano
mai alle riunioni i fiaschi di barbera, pane e salame e formaggette, dove i “veci” cantavano spesso “mi sun alpin me piase il vin”
e altre canzoni che furono raccolte e pubblicate in un libretto
che conservo ancora gelosamente, che fu distribuito al raduno
del 1934 svoltosi ad Alassio di
cui una foto raffigura due auto
con sopra le sagome giganti in
gesso di un cappello da alpino e
di uno scarpone… c’erano anche
i capitani Bacchetta, Tiragallo,
dott. Alberto Poggi, Larcher per
citarne alcuni… Ecco perché ho
pianto vedendo la sfilata del 17
aprile scorso, perché ho visto
sfilare in spirito anche mio padre
con il suo cappello e la penna nera e con il suo gagliardetto del
gruppo Alassio…
Rete fognaria
e fosse biologiche
Spett. Redazione de
«L’Alassino»
Nel mese di febbraio ebbi occasione di leggere sul «Secolo
XIX» un articolo che riguardava
la depurazione delle acque fognarie, articolo che vi feci pervenire e da voi gentilmente
pubblicato nel mese di marzo.
Lo stesso articolo lo feci pervenire al Sindaco di Alassio affinché i tecnici del Comune si interessassero presso il Comune di
Rapallo, dove questo sistema
sembra funzioni egregiamente.
Mi rispose che avrebbe provveduto, ma sono passati più di
due mesi, ma non ho saputo più
nulla.
Il 24 aprile, sempre sul «Secolo
XIX», ho letto che la SCA di
Alassio, prendendo ad esempio
un ricorso (bocciato dalla Corte
di Cassazione) di un cittadino di
Alessandria che non avendo l’allacciamento alla fognatura, dato
Mamma cara
È arrivata l’alba dell’8 maggio e
come tutti gli anni, sono andata a
vendere azalee per l’A.I.R.C.
La giornata coincide con la festa della mamma. Non è vero che
il trascorrere del tempo può sbiadire i ricordi delle atmosfere passate, e, tornando a casa, mi è parso di vederti sul pianerottolo ad
attendermi con un impaziente
sorriso. Sì, tutti gli anni, da quando siamo rimaste sole, andavamo in cerca di silenzio e nel ver-
Sabato 14 Maggio 2005
che era servito da una fossa biologica di sua proprietà, non intendeva pagare nessun canone
al Comune.
La SCA di Alassio, prendendo
esempio dalla sentenza della
Cassazione vorrebbe far pagare
il suddetto canone anche agli
utenti di Alassio, che non hanno
l’allacciamento alla rete fognaria ma si servono di una fossa
biologica (con tutti gli oneri che
comporta lo svuotamento). Ora
mi sorge un sospetto che non
tutti abbiano la suddetta fossa
per smaltire i liquami! Come li
smaltiscono, forse nei torrenti?
Poi ci lamentiamo che Alassio
non ha avuto la “Bandiera Blu”.
Invece di pensare subito a far
pagare il canone non sarebbe
meglio provvedere al più presto
a ovviare a questa grave mancanza e provvedere a scovare gli
eventuali clandestini?
Francesco Trazzi
Precisazione
vita. Ti do la “Buona notte”, facendoti una confidenza; nella vita che mi rimane vorrei sempre
sentirti vicina con i tuoi rimproveri e con le tue carezze. Come tu
mi hai insegnato, non invidio
niente ad alcuno, ma, lasciami almeno invidiare quelle persone
che hanno ancora la fortuna di
avere una “Mamma per amica”
come tu sei sempre stata per me.
Fernanda
Informiamo i gentili Signori
MATTIA e MATTEO, che pubblichiamo solo lettere con firme identificabili, garantendone
comunque, su richiesta, l’anonimato.
•••
Silvio Viglietti
Sabato 14 Maggio 2005
5
«L'ALASSINO»
Rimme da noscia tèra
Me muiè
(Dialetto alassino)
Tundi a nu me ne tira, pignatte mancu,
se entru in cà u gh’è sèmpre da mangiò;
quande arraggiau arrivu, negru e stancu,
faitu u l’è u lettu pe andome a ripusò.
Sempre ho i causui stirai, cullettu giancu,
scorpe listrai chi lüxen a-a marinò;
in te me stacche pocu a batte bancu
e sulu s’a gh’ha ninte e a l’è spellò.
A nu l’è sussa, a mi tantu a m’aggüsta;
sciü da Piuvà a m’ha tirau u curdin
e imbragau in t’a «cötta» all’ura giüsta
a m’ha purtau dau Prève cian-cianin.
……………………………………….
E quande au vintisette e portu a büsta
A ven rièndu e a me dà in baxin.
Santino Bruno Pezzuolo
(Da “I strassui de Pessö”)
MIA MOGLIE: Piatti non me ne tira, pentole neanche / se entro in casa c’è sempre da mangiare / quando arrabbiato arrivo negro e stanco / fatto è il letto per andarmi a riposare. // Sempre ho i pantaloni stirati / il colletto bianco / scarpe lucidate che luccicano come quelle
dei marinai / nelle mie tasche poco batte banco / e soltanto se non ha
più soldi. // Non è brutta, a me tanto piace / sù da Piovà m’ha preso
all’amo / e imbragato nella cotta all’ora giusta / m’ha portato dal prete piano, piano. // E quando al ventisette porto la paga / viene ridendo e mi bacia.
Tra Lerici e Turbia
(Dialetto spezzino - SP)
Fotografando i boschi onde àa bòza
a strümena de sabo la s’arüna
e se ghe spècia quela mossegosa
de na stregheta nüda ao ciao de lüna.
Per mete soto ai denti na brenósa,
a trèvo sfègo, avendo sbagià posa,
e ìza ch’a ne n’ho mai ‘ndovinà üna,
en rime ch’a n’ho ‘r móro de die ‘n prosa.
Vede lusìe er presepio e Manaéa,
caciàghe ar madonaro na palanca,
viagiae d’anciüe en testa na panéa,
sui muri a seco er vignaé ch’i ranca
e ar pitòe de Ligüia e de cartèlo
restaghe er panoàma n’to penèlo.
Fernando Bartolozzi
TRA LERICI E TURBIA: Fotografanso i boschi onde allo stagno / l’accozzaglia di sabato s’aduna / e ci si specchia queslla moccicosa / di
un astreghetta nuda al chiar di luna // per metter sotto i denti una pagnotta, / io trovo sfogo, sbagliato avendo posa, / e già ce mai ne ho indovinata una, / in rime ch enon oso dire in prosa. // Veder lucere il
presepio e Manarola, / cacciare al madnanro una moneta, / viaggiar
d’acciughe in testa una paniera, // sui muri a secco il vignaiuol che arranca / e al pittor di Liguria e di cartello / restargli il panorama nel
pennello.
Inaugurazione
Oggi è festa grande, anche
se il Diavolo sembra proprio
volerci mettere la coda! Infatti
il cielo non promette nulla di
buono anzi, sin dalle prime
ore, un lontano brontolio di
tuono rivela il temporale che
sta prendendo lentamente forma là verso capo Mele.
Ora il forte vento che per tutta la notte ha percorso in lungo e in largo, da vero gradasso,
tutti i caruggi, è improvvisamente calato, quindi, a poco a
poco, neri nuvoloni invadono
il cielo mentre quel che rimane
di azzurro ha assunto uno
strano colore metallico. Improvviso ecco che un lampo
abbagliante squarcia le nubi,
segue un enorme rimbombante tuono. Subito cade la grandine: chicchi grossi come ciliegie! Poi le cateratte del cielo
si aprono definitivamente e ne
segue una pioggia intensa, fastidiosa, continua.
Siamo nel 1933, oggi è l’anniversario della fine della guerra
1915-18. Il raduno della popolazione avverrà in mattinata
nei giardini comunali, davanti
al monumento ai caduti. Un
manufatto piuttosto impegnativo voluto dalla cittadinanza,
realizzato in marmo travertino
con l’Italia Guerriera in bronzo, eretto nei giardini comunali. Intervengono alla manifestazione il Podestà con la giunta al completo, una rappresentanza dei Vigili Urbani con il
Gonfalone, il Parroco, l’associazione degli Ex-Combattenti
con stendardo, la Banda con
gli ottoni tirati a lucido, una
compagnia di Avanguardisti,
la Quinta B con Maestra in rappresentanza delle scuole elementari, tutti gli iscritti al
Partito in orbace e con tanto di
distintivo, una folta partecipazione di comuni cittadini, ed
infine il picchetto del 34”
Fanteria di stanza ad Albenga
in rappresentanza delle Forze
Armate.
Sui manifesti affissi a tutte le
cantonate si legge: - «In caso di
cattivo tempo la manifestazione proseguirà al Cinema Teatro
Colombo”.
Al primo accenno di temporale c’è un fuggi fuggi incontrollato e poco dignitoso. Per
fortuna il Cinema Teatro Colombo non è distante.
Sul vasto palco prendono
posto le Autorità seguite dai
Fanti del 34°, dai gonfaloni,
stendardi, gagliardetti e bandiere, mentre la Banda si sistema sul fondo e dà l’avvio ad un
paio di allegre marcette. I
Cittadini si sono riversati tutti
in platea. La confusione ed il
chiacchiericcio conseguenti la
corsa per mettersi al riparo
dall’imperversare della pioggia, vengono a scemare appena gli oratori incaricati prendono finalmente la parola.
Numerosissimi i battimani,
gli evviva, gli “a Noi!” in mezzo
all’ondeggio dei labari a sottolineare il pistolotto finale del
Podestà che enfaticamente
conclude ricordando a tutti
“...il Bene inseparabile del Re e
della Patria!”
La cerimonia volge infine al
termine e la gente comincia a
sfollare. Ancora piove. La via
Aurelia appare come un grosso rigagnolo gonfio d’acqua
color terra; per attraversarla
si deve procedere a balzelloni,
anche se ci si inzacchera e ci si
bagna lo stesso.
Vincenzo Moirano
Replica
I chiarimenti forniti dal Direttore dell’Opera Salesiana di
Alassio mi spingono ad esprimere alcune precisazioni in veste di geologo, comproprietario
di immobile interessato dalle
opere previste ed exallievo. Per
quanto riguarda le due prime
posizioni devo ritenere che le
mie preoccupazioni e perplessità non siano”francamente esasperate”, ma supportate dai dettami della geotecnica, della geologia applicata e dell’idrogeologia per i quali, (qualunque testo
universitario degli argomenti li
riporta) il solo fare e non il modo di fare (anche non risparmiando sui costi) genera una
turbativa nel sotto suolo ben al
di là dell’area dell’intervento
stesso. Tale preoccupazione è
ovviamente estesa agli edifici di
interesse storico-architettonico
circostanti. Non mi dilungo
sull’aspetto tecnico poiché ho
già espresso il mio pensiero in
precedenza, ma voglio solo notare che il problema è stato sinora affrontato superficialmente tanto che nella relazione geotecnica allegata al progetto è affermata la presenza di cantine
che non sono mai esistite ed indicata una tipologia edificatoria non rispondente alla reale
per uno dei palazzi affacciati su
Piazza S. Ambrogio. Anche la
CEI del 12/04/2005 ha fatto proprie le preoccupazioni espresse, chiedendo “il completamento o l’eventuale rettifica delle
diagnosi geologiche e delle indicazioni generali fornite”, il che
equivale ad una richiesta implicita di diretta assunzione di responsabilità per quanto potrebbe accadere agli edifici circostanti, ed il preventivo nulla
osta della Soprintendenza ai
Beni Architettonici ed al Paesaggio della Liguria.
Quale exallievo (dal 1944 al
1951) mi meraviglio invece dello spirito che permea i “chiarimenti” del Direttore. La motivazione addotta è condensabile in
“abbiamo bisogno di soldi per
scopi encomiabili”. Non mi è
mai neppure sfiorato il pensiero
che i denari ricavati dall’operazione edilfinanziaria potessero
esser spesi in modo diverso, ma
il lodevole fine non giustifica i
mezzi.
Non è moralmente consentito
(ricordo gli insegnamenti impartitimi) rischiare di far del
male ad altri per raggiungere un
fine proprio, anche se meritorio. Non si dimentichi che per alcune famiglie l’alloggio costituisce l’unico bene, magari raggiunto con sacrifici di una vita di
lavoro. Non si comprende perché terzi debbano vedere i propri beni lesionati con conseguenti costi di ripristino e riduzione di valore, per risolvere un
problema altrui. Sono certo che
esistano, se accuratamente
esplorate, altre vie per il reperimento dei fondi necessari alle
istanze del Direttore, senza arrecare danni agli altri. San
Giovanni Bosco si è impegnato
all’educazione ed all’istruzione
dei giovani, ma non a procurare
preoccupazioni e danni alle famiglie alassine!!
Infine quale naturalista desidererei salvaguardare platani
centenari anche se malati (a vederli dalla mia finestra non si
direbbe, con le chiome vigorosamente rinverdite in questo
inizio di primavera!), che comunque possono coesistere
con i campi in erba sintetica,
ma non con le autorimesse sotterranee. Non sono forse attualmente presenti due campi
separati dal filare di platani? È
sufficiente rifarne la pavimentazione, che non richiede uno
scavo profondo.
Augusto Giorcelli
Rubrichetta mensile
Un ricordo per...
La classe 1923 festeggia il… mezzo secolo (1973).
AidWeb.org onlus: un aiuto per le malattie rare
Organizzato dal Lions Club
Alassio “Baia del Sole” si è svolto
il 21 Aprile un meeting con la partecipazione del Lion Luca Losa
vice presidente del portale
“AidWeb.org”.
Il lion Losa inizia, in maniera
inconsueta, il suo intervento, e
cioè leggendo una lettera a lui inviata da un mamma:
“Caro Luca… Sono la mamma
di un ragazzo al quale in tenera
età è stata diagnosticata questa
rara malattia (….). In questi lunghi anni mi sono sentita sola e disorientata, senza nessuno con
cui confrontarmi. Lo scorso ottobre, grazie alla tua iniziativa, ho
letto su AidWeb.org l’appello di
una mamma di un bimbo con la
stessa malattia di mio figlio. Mi
sono messa immediatamente in
contatto con lei e l’altro ieri ci
siamo anche parlate al telefono.
Puoi immaginare l’emozione
che entrambe abbiamo provato!
Le cose da dire erano tantissime,
era come specchiarsi l’una
nell’altra… Ora, affrontare le incertezze e i momenti difficili legati alle condizioni di mio figlio
mi appare meno gravoso…
Nel congratularmi con tutto lo
staff di volontari e ringraziandoTi di cuore per quanto hai fatto finora, desidero associarmi alla vostra Onlus ed impegnarmi
per mettere a disposizione di altri genitori che ne hanno bisogno
la mia esperienza e tutte le conoscenze sulla malattia rara che
ha colpito mio figlio
Un caro saluto ed ancora grazie!”
Franca
Nelle parole di questa mamma, - prosegue il lion Losa - è racchiuso il senso del nostro impegno: essere vicini alle famiglie
con bimbi affetti da sindrome rare, offrire loro, in qualunque
città o sperduto paesino si trovino, un aiuto concreto , fatto di
informazioni preziose, di aggiornamenti medici passati al vaglio
del nostro Comitato Scientifico.
Informazioni sicure e garantite,
ma anche di esperienze quotidiane, attraverso il passaparola
di chi sta vivendo la loro stessa
esperienza, magari a centinaia di
chilometri di distanza, un’altra
famiglia con un piccolo paziente
che convive, spesso fin dalla nascita, con una sindrome dal nome impronunciabile, di cui si sa
poco, e che per questo fa ancora
più paura.
Fondato nel 2000 su iniziativa
del Lions Club Milano ai
Martinitt, AidWeb.org è il primo
portale italiano sulle malattie rare,terzo nel mondo, che racco-
glie e distribuisce informazioni
sulle oltre 6000 patologie rare
prenatali ed in età pediatrica esistenti. Il reperimento e lo scambio di informazioni, l’avvio di
contatti con associazioni di pazienti e la possibilità ottenere risposte caso per caso su centri
specializzati in Italia ed
all’Estero dove far curare il proprio bambino costituisce per
tanti genitori in difficoltà una
grande risorsa. AidWeb.org è un
punto di riferimento sicuro ed
aggiornato, un luogo di scambio
interattivo, un aiuto immediato e
concreto per le famiglie con bimbi affetti da malattie rare che nel
nostro Paese si stima siano circa
due milioni. Dal 2002, precisa il
Vice Presidente Losa, il portale è
una Onlus, supportata da un
Consiglio Direttivo presieduto
dal lion Giuseppe Pajardi, e da un
Comitato scientifico composto
da eminenti pediatri, chirurgi e
psicologi.
Il portale registra una media di
oltre 1.000 accessi al giorno e,
grazie alla rete lionistica internazionale, sarà presto tradotto in
diverse lingue ed accessibile anche da parte di visitatori europei
e del bacino del Mediterraneo.
La Onlus, inoltre, nel perseguire il proprio obiettivo primario - offrire servizi alle famiglie
con pazienti affetti di malattie
rare - è impegnata in numerose
attività: con il supporto del proprio Comitato Scientifico, organizza ogni anno la Giornata
Nazionale sulle malattie rare,
con convegni e tavole rotonde,
cura i contenuti e realizza delle
pubblicazioni e degli opuscoli
informativi, organizza corsi di
supporto psicologico per i familiari e seminari di comunicazione per le associazioni, volti ad
una maggiore sensibilizzazione
delle istituzioni del pubblico e
dei media al tema delle malattie
rare.
Il relatore ricorda che la
AidWeb.org si autofinanzia grazie alla generosità di sponsor
piccoli e grandi, prima fra questi la Banca Popolare di Milano,
e a diverse iniziative sportive e
culturali quali mostre benefiche, gara di sci, serata di gala, e
termina ringraziando tutti gli
sponsor ed i sostenitori per
aver manifestato una grande attenzione ad un tema sociale importante, ma spesso considerato secondario e residuale come
le malattie rare.
Al termine della serata il Presidente del Lions Club Alassio
Baia del Sole, dopo aver ringraziato il lion Luca Losa per la brillante e toccante relazione, consegna allo stesso un contributo
di € 1.000, assicurando che tale
importante iniziativa sarà presto divulgata e presa in seria
considerazione dai soci tutti.
(n.a.)
6
«L'ALASSINO»
FRAMMENTI DI STORIA NOSTRANA
(a cura di Tommaso Schivo)
CAP. 39° - LE DONNE (LIGURI) ERANO UOMINI E GLI UOMINI… “LEONI”
Questo scrisse dei Liguri
Diodoro Siculo, grande storico
greco del primo secolo a.C. instancabile navigatore in Europa e
in Asia, viaggiò per trenta anni per
preparare il materiale necessario
per la sua opera “Biblioteca”, in 40
volumi.
A lui fecero eco, alcuni secoli
dopo, gli storici che ricordavano
le lotte della nostra gente contro i
Romani imperialisti: “Se il soldato
romano veglia, il Ligure non riposa…”. Un’altra bella frase che ci fa
onore. In effetti, tutta la storia del
nostro popolo e della nostra gente è un costante ricondursi alla fatica ed alla solerzia della nostra
razza, alle lotte contro i nemici più
agguerriti che assalivano dai
monti e dal mare e soprattutto
contro la Natura, più volte matrigna perfida. Dopo l’epoca gloriosa, o forse è meglio dire fruttuosa
e attiva dei secoli XVII e XVIII,
giunse l’infausto periodo delle
guerre napoleoniche: la Liguria,
falsamente osannata e vigliaccamente calpestata dalle varie “opinioni” politiche di moda, cadde
nuovamente in gravissima crisi e
la “miseria” gettò sul lastrico molte famiglie. Oppressa dallo strapotere francese, la nostra terra fu
impoverita, colpita da tasse e balzelli insopportabili; si susseguirono angustie, ruberie, profanazioni
e deboli furono e impotenti le sollevazioni contro le sempre più
esose richieste di denaro e di
provvigioni da parte dei Francesi
e mentre questi la depauperavano fino all’osso, le navi inglesi
chiudevano i porti e impedivano
la navigazione, quando (e succedeva spesso) non requisivano le
stesse imbarcazioni.
Così, quando le nazioni del SudAmerica, nei primi decenni del
nuovo secolo poterono liberarsi
dal dominio spagnolo, amarono
fortemente accogliere sul proprio
suolo soprattutto emigrati liguri,
affidabilissimi uomini di mare eccellenti e “leoni” appunto nelle loro varie attività. Vi giunse qualche
Ligure nostro, già noto (come
Garibaldi, Badarò, Belgrano o
l’alassino Gaibisso, famoso “armatore”), ma soprattutto gente alla buona, anonima, senza grandi
titoli, né studi, ma che con la capacità e la volontà delle braccia
finì per assecondare e valorizzare
quelle terre sconfinate che avevano “sete” di uomini di “ferro”.
Nel Nord-America (gli emigrati
italiani provenivano in prevalenza dal Sud d’Italia) si creò ben presto un ambiente ben diverso, ambiguo, a volte cruento, a volte facinoroso. Nel Sud di quel continente arrivarono, invece, uomini
sobri e capaci che fecero grandi
soprattutto l’Argentina e lo Stato
di San Paolo e le terre interne bagnate dai grandi fiumi (il Rio
Negro, il Colorado, il Paranà, il Rio
Grande, il Rio della Plata) che le
“barche” percorrevano con i loro
vano ben lavorare la terra, braccianti e contadini, ma anche tecnici e imprenditori. Lo ricorda in
un suo splendido libro (“L’epoca
eroica della vela” A.G.T. 1941,
Rapallo) Gio Bono Ferrari che,
parlando del nostro concittadino
(e compagno di scuola di mio padre), lo scrittore prof. Arrigo
Fugassa, cita un brano da don
Lazzaro De Simoni (pagg. 515 e
seg.): “Alassio, plaga così amena e
deliziosa, abitata da gente affabile
e cortese in mezzo a cui non sono
punto tramontate le tradizioni di
laboriosità e di sobrio vivere di
tera di lavoro e di onestà nel Sud
America; hanno creato nuove famiglie e col tempo e le generazioni
molti dei nostri cognomi si sono
perduti; si sono associati e fusi con
altri non nostri, ma i figli dei figli
spesso, oggi ancora, hanno in fondo al cuore il ricordo lontano, se
non della terra avita che non hanno mai conosciuto, certamente
quello dei vecchi che di essa hanno parlato con nostalgia, con amore, con venerazione; hanno il ricordo di gente sobria, seria, che ha
rispettato sempre le leggi e la bandiera del popolo e della terra che li
Sabato 14 Maggio 2005
Alassio ed il suo arenile
protagonisti al 2° congresso
mondiale di talassoterapia
Si è parlato di Alassio al 2° Congresso
della
“Fèdèration
Mondiale de Thalassothérapie” svoltosi
dal 22 al 24 aprile u.s. a
Marina di Castagneto
Carducci (Livorno).
Nella
relazione
“Considerazioni
sull’uso terapeutiche
di sabbie marine”
(presentata da G.F.
Strani, E. Briozzo, C.
Biolé, C. Miravalle e
G. Agostini) sono state esposte le caratteristiche del nostro
arenile, la cui sabbia –
per le note qualità
chimiche e granulometriche – offre notevoli prospettive terapeutiche nei confronti di svariate patologie, soprattutto di
competenza artroreumatologica.
Il poster riassuntivo della relazione.
Uomini capaci che fecero grandi l’Argentina e il Sud America. (DISEGNO DI GIBBA).
esperti marinai di Liguria.
Nella costruzione di nuove strade e città c’erano in prevalenza
immigrati bergamaschi e bresciani; nei campi si parlava il friulano
e il veneto, il lombardo o il piemontese, ma in Argentina, e non
solo sul mare, a navigare e a creare vitigni e nuove culture c’era
molta gente nostra, armatori e
marinai esperti e altri che sape-
cui godettero sempre i forti e intelligenti popoli di questa terra...
Molti si sono sparsi per il mondo
a far vivificare i frutti del loro ingegno fervido e pronto… in ogni
campo dell’attività umana, sia del
commercio, sia della navigazione,
come in quella delle lettere e delle arti”.
Molti di quei Liguri “antichi”, infatti, hanno impegnato una vita in-
ha accolti, ma con nel fondo
dell’anima i tre colori della bandiera della patria lontana e perduta.
A loro, ai discendenti di questi
pionieri di onestà e di bene, a questi nostri lontani “cugini-cugini”, a
chi leggerà queste righe e a tutti
coloro che non le leggeranno mai,
vogliamo dedicare, con affetto,
con amore, con riconoscenza,
questo ultimo capitolo.
Gian Franco Strani ed Enzo Briozzo.
Sabato 14 Maggio 2005
7
«L'ALASSINO»
La parola alle immagini Beppe Rizzo e Gibba premiati
di Mimmo Ottonello
Il nostro Socio e revisore dei
conti Beppe Rizzo ha partecipato ad una Rassegna Nazionale di
Cortometraggi in Toscana in
provincia di Arezzo, conseguendo un riconoscimento per l’opera “Warum?” prodotta in collaborazione con Francesco Guido
in arte Gibba.
Il premio – Giglio Fiorentino
d’Argento – può ritenersi importante se si considera che le opere iscritte furono circa centotrenta, quelle selezionate e
proiettate circa trenta, quelle
premiate soltanto dieci. “Warum?” fa riferimento al funambolismo circense del clown Adrien
Wettach, in arte Grock, ai suoi
legami con la musica di Luciano
Berio, alla sua dimora italiana,
specchio immortale della sua arte e della sua anima. Questa la
motivazione: “Un viaggio in uno
spazio inaspettato sulle tracce
di un personaggio stravagante e
di un’epoca tramontata”. Complimenti ai due artisti.
LEO CLUB ALASSIO BAIA DEL SOLE
Un pomeriggio
di gioco con gli anziani
Festa delle Biscette
Foto 1. Salita per San Rocco: nuovo
tipo di pubblica illuminazione, lampada senza lampada; per una luce
nitida, naturale, non dannosa alla
vista.
Foto 2. Un anno fa circa, ormai, pubblicammo la foto di un cipresso in
Parco S. Rocco ormai morto ed auspicammo che ne venisse approntata un’immediata sostituzione.
Così ci venne assicurato. Ma ci eravamo spiegati male: non intendavamo che venisse sostituito con una
ciotola di viole, ma con un altro “signor” albero!
Nonostante le avversità atmosferiche abbiano sensibilmente
condizionato lo svolgersi della
manifestazione, anche quest’anno ce l’abbiamo fatta! Dopo
averla programmata per il giorno l0 aprile 2005, e costretti a
rinviarla proprio per il maltempo, finalmente la domenica 17
aprile le famose BISCETTE sono
state protagoniste dell’annuale
festa. A dir il vero, anche questa
giornata è stata disturbata da un
gelido vento, ma ciò non ha impedito di poter svolgere la
Processione in onore della SS.
Madonna dell’Annunziata, presenziata da Don Felice. Senza dimenticare la presenza dello
straordinario complesso I
CANTARASCE che ha gradevolmente intrattenuto gli astanti
con le loro canzoni. Molta gente
è affluita al piazzale antistante la
Chiesa per assaggiare il tradizionale dolce, preparato con amorevole cura dalle nostre donne
solvesi. Un momento importante sia per questa Comunità, che
per tutta la cittadinanza alassina, apprezzato momento d’incontro fra passato e presente.
Ciò a testimonianza dell’importanza delle tradizioni e delle
usanze locali, che ci legano al
tempo andato sul filo della memoria.
Il ricavato è stato devoluto alla Croce Bianca di Alassio ed alla Parrocchia di Solva quale contributo alla riparazione dell’orologio del campanile.
Si coglie l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno
acconsentito che la manifestazione avesse luogo, dal Signor
Sindaco all’Assessorato al
Volontariato, dagli uffici comunali interessati alle Forze dell’ordine, nonché la nostra gente solvese che, silenziosa ed operosa,
ha dedicato tempo e lavoro per
la buona riuscita della festa.
Grazie, grazie ancora a tutti.
Il Consiglio della
Società Operaia Agricola
di Mutuo Soccorso di Solva
Sabato 16 aprile il Leo Club di
Alassio ha svolto un service di
volontariato attivo presso la casa di riposo “Poggio Fiorito”. È il
secondo anno consecutivo che
svolgiamo questo service; quest’anno però abbiamo deciso di
rendere il pomeriggio di queste
persone ancora più lieto facendo giocare… a cosa?.. a Tombola! Un “Tomboleo”! Come ogni
tombola che si rispetti, sono stati portati dei premi per ogni vincita, e al primo classificato abbiamo regalato una coppa con
incisa la data, con la speranza di
poterlo ripetere nei prossimi anni, quasi per cominciare una
“tradizione”. Alle ore 15.00 ci
siamo recati presso la casa di riposo, e dopo pochi preparativi,
sono cominciati subito i giochi.
Mentre due di noi estraevano e
leggevano i numeri ad alta voce
(molto ad alta voce…) gli altri
aiutavano i “nonni” con le cartelle, si sa, ad una certa età vista
e udito… È stato molto divertente vedere quanto fossero
Foto 3, 4, 5. Ripascimento delle spiagge alassine: le prime due foto si riferiscono alla zona della Carrettera, notate le acque di un piacevole colorito marroncino giallastro (speriamo che per giugno tutto torni normale!). La terza si
riferisce al tratto di mare e spiaggia antistante Via Torino: primi turisti al sole
e dietro di loro camion e ruspe al lavoro. Il tutto nella migliore filosofia: quella di lavorare in stagione o all’inizio della stessa. Ma poi, siamo sicuri che si
tratti proprio di ripascimento? Siamo sicuri che non siano denari pubblici
gettati in faccia alla prima mareggiata? Siamo scientificamente sicuri che
quel che gettiamo in mare sia veramente sabbia, sabbia di Alassio? Noi lo
speriamo, per quel 90% di alassini che dal mare trae reddito e sostentamento; e lo speriamo per la Natura stessa, che ad Alassio non sta passando
giorni felici… Diversamente qualcuno pagherà, forse…!
tervenuto il sig. Enrico Mantellassi, presidente dell’Associazione Albergatori che ha affermato: «Finalmente voi donne
avete portato ad Alassio qualcosa di nuovo; è importante non
perdere i finanziamenti europei
assegnati attraverso la Regione
ai C.I.V.». Ha concluso il dott.
Luciano Colla di Ceriale dicendo
che il commercio vive una crisi
abbastanza pesante, è necessario organizzarsi per venire incontro alle esigenze dei turisti e
dei residenti, offrendo loro le attenzioni e i servizi che i C.I.V.
possono consentire.
È seguito un vivace dibattito
fra gli oratori e il numerosissimo
pubblico con puntualizzazioni e
chiarimenti di ordine pratico.
Alle signore è stata offerta dagli
organizzatori una rosa e a tutti
un “bacio di Alassio”.
C.B. per A.V.A.
Questi i vincitori:
1° classificato: Sismondini Emilia
2° classificato: Murra Tecla
3° classificato: Balbo Benito
4° classificato: Ciapparelli Lina
5° classificato: Costantini Silvia
Virginia Carbone
Nozze
d’oro
Associazione “Alassio Donna”
Nella riunione presso l’Hotel
Aida il 27 aprile scorso, l’associazione “Alassio Donna” ha inteso non solo promuovere il sodalizio, ma proporre e dibattere
problematiche di carattere generale che non riguardano soltanto il gentil sesso. Pertanto è
stata proposta la costituzione
anche ad Alassio del C.I.V.
(Centro Integrato di Via), che è
un consorzio fra esercenti finalizzato a incentivare il commercio tradizionale e difenderlo
dall’invadenza dei Super e Ipermercati.
Sono stati invitati a parlare
due esperti. Il signor Marco
Goldberg, titolare della Libreria
San Michele e presidente del
C.I.V. di Albenga, ha illustrato
l’esperienza del vicino Comune,
che ha dato risultati lusinghieri
e comprende tutto il Centro storico entro le antiche mura. È in-
competitivi fra loro.
Al termine della tombola abbiamo fatto un piccolo rinfresco
con dolci e bibite per tutti (come
al solito generosamente offerto
dalla pasticceria Balzola), e tra
un pasticcino e l’altro abbiamo
chiacchierato con loro, ascoltando le loro storie e riso dei piccoli
bisticci. Dopo il rinfresco, siamo
stati inaspettatamente allietati
dall’arrivo di un anziano fisarmonicista al suono delle cui note, alcuni ospiti della casa di riposo
hanno ballato e cantato.
È stata un’esperienza piacevole, che ci ha fatto riflettere su
come basti così poco per regalare un sorriso ad una persona anziana.
Nozze d’oro… 50 anni
insieme e tutti vissuti ad
Alassio… Parliamo di
Giuliano Cavallo e Agnese
Abate, ai quali l’A.V.A.
(anche a nome dei molti
amici)
porge
le più
fantastiche
felicitazioni.
MOSTRE D’ARTE
(a cura di Carlo Bertolino)
SALA CARLETTI (Sede A.V.A.)
Controllo preventivo gratuito
contro il glaucoma
Il 5 aprile il Lions Club Alassio ha organizzato il “service” nazionale per la prevenzione del Glaucoma, con la partecipazione dei giovani del Leo Club Alassio.
Nella piazza del Comune di Alassio è stato collocato un camper
attrezzato per il controllo visivo ed il Lion dr. Roberto Ravera, specialista in oculistica, dalle ore 15,00 alle ore 19,30, ha visitato gratuitamente 37 persone.
Astrid Hammond ha inaugurato, la prima settimana di maggio,
la stagione della mostre alla Sala
Carletti, dove ha già esposto negli
anni scorsi: oramai conosciutissima e alassina a tutti gli effetti. Ha
riproposto, naturalmente in altre
versioni, le sue nature morte di
frutta, i suoi fiori, i paesaggi , i prati fioriti, gli scorci di Alassio
(Cappelletta) e Moglio (Chiesa),
con esperto uso dei colori e della
composizione, non soltanto dipingendo a olio, ma anche a pastello con notevole maestria. Fra
quanto esposto tre dipinti in par-
ticolare colpiscono l’osservatore: il ritratto del marito Mimmo
Bogliolo nel suo laboratorio di falegnameria intento a costruire
una sedia per i nipotini; l’originale e ironico desco con quattro cani dall’aria disinvolta seduti su
sedie mentre pranzano come
umani; in fine una visione onirica,
come un’apparizione: due mani
giunte in preghiera che sembra
emergano dal mare in una lieve
foschia. È la dimostrazione, se ce
ne fosse bisogno, che Astrid è
una vera artista: sa rinnovarsi
mantenendosi fedele al suo stile.
8
«L'ALASSINO»
Sabato 14 Maggio 2005
INCONTRI CULTURALI - “Parliamo di…” QUANDO LA PITTURA ENTRA NEL GUINNESS
Giovanni Fabrizio Bignami: “La luna attraverso la scienza, l’arte, la fantasia” Un gioco di tessere - La tela dipinta più grande del mondo
Il prof. Giovanni Fabrizio Bignami, l’8 aprile scorso nell’Auditorium dell’Istituto Salesiano, ha
reso oltremodo piacevole a tutti
un argomento che può essere pesante per i non appassionati.
L’assessore dott. Monica Zioni
ha porto il saluto e ha ringraziato,
oltre i rappresentanti dell’Istituto, il prof. Antonio Tassara e la
prof. Silvia Ricci per la collaborazione prestata a questi incontri.
Poi il prof. Tassara ha presentato
l’ospite: «Il prof. Bignami, docente di Astrofisica all’Università di
Pavia, è presidente del Comitato
Scientifico dell’Agenzia Spaziale
Europea (E.S.A.), come fisico è
stato allievo del celebre prof.
Occhialini; partecipa a molteplici
progetti sui raggi X e raggi gamma
e sul telescopio Hubble, collabora con varie università europee
ed è membro di varie associazioni scientifiche; sono molte le sue
pubblicazioni, fra le quali la molto apprezzata “La storia dello
spazio”».
L’oratore, lungi dal fare un’indagine storico-scientifica sul nostro
satellite, ne ha posto in risalto le
attenzioni, oltre che degli astronomi, dei poeti, romanzieri, musicisti, cineasti e tecnici spaziali, descrive gli aspetti curiosi di questi
personaggi, con l’aiuto di proiezioni e delle letture della consorte:
«Mia moglie Patrizia collabora con
me. E parliamo della Luna. Sono
un ammiratore di Galileo Galilei,
suo padre era un tecnico musica-
le, educò i suoi figli alla cultura rinascimentale, voleva che Galileo
studiasse medicina, ma lui aveva
in testa la matematica. Ne fu giovane docente all’università di Pisa
dove vigevano regole severissime
che mal sopportava, per questo
scrisse un poemetto interessante
che pochi conoscono “Contro il
portar le toga” (era imposta
dall’università, lui la riteneva oltremodo scomoda specialmente
nei rapporti col gentil sesso).
Lasciò Pisa per Padova sempre come matematico: nel 1604 apparì
una “supernova” (che studiò anche Keplero), i suoi allievi lo spinsero a studiarla, divenne astronomo. Nel 1609 apprese che in
Olanda si costruivano lenti che avvicinavano gli oggetti. Con vetro
veneziano costruì un sistema di
lenti che chiamò “cannocchiale”.
Scoprì le asperità della luna e, dato che era anche buon disegnatore, le riportò in uno splendido acquerello; in seguito scoprì le macchie solari e i satelliti di Giove. Era
piuttosto libertino, ebbe tre figli
da un’amante che non sposò. Il
poeta inglese John Milton andò a
trovarlo, già vecchio, e lo descrive
prigioniero dell’inquisizione». Il
prof. Bignami prosegue parlando
di Gio Domenico Cassini (16251712) da Perinaldo (Imperia): dopo le elementari dal parroco del
paese, studiò dai Gesuiti a Genova. Richiesto come docente di matematica all’università di Bologna,
dovette rifiutare perché troppo
giovane, lo divenne a 25 anni, poi
fu chiamato a Parigi dal Re Sole
che gli fece costruire un osservatorio: studiò la luna, poi scoperse
gli anelli di Saturno. Si passa dalla
scienza alla fantasia. Giacomo
Leopardi dalle sue diuturne letture apprese che i pastori dell’Uzbechistan stanno di notte ad osservare la luna, ne scrive i bellissimi
versi de “Il canto di un pastore errante dell’Asia” (1830). Nel 1835
un astronomo va in Africa, seguito
da un giornalista che racconta fantastiche avventure, anche a proposito della luna. Era tutto falso,
ma il giornale incrementa le vendite: una “bufala lunare”. Anche
la musica con una tarantella napoletana si ispira al nostro satellite
naturale: Pulcinella vuole andare
sulla luna, ci va e torna soddisfatto; pochi anni dopo esce un libro
“Primo viaggio sulla luna” di un
certo Capocci (fine ‘800) al quale
si ispirò il film “2001 odissea nello
spazio”. Il regista francese Gorge
Meliés nel 1905 realizzò il film
“Viaggio sulla luna” ispirato al romanzo di Giulio Verne, sfruttando tutte le possibilità dell’appena
nato cinematografo, con trucchi e
montaggi che hanno fatto scuola.
Il presidente statunitense J.F.
Kennedy nel 1961 annuncia una
missione sulla luna, andata e ritorno: il progetto dell’ingegnere tedesco Werner Von Braun, primo costruttore di missili, diventa realtà.
Il resto è cronaca.
Carlo Bertolino
INCONTRI CON L’AUTORE
Alfio Caruso: “In cerca di una Patria - 8 settembre 1943: i ragazzi della generazione
sfortunata tornano in guerra con l’esercito del re per rifare l’Italia” Ed. Longanesi
Con queste parole il professor
Franco Gallea presenta l’ospite il
30 aprile scorso nell’auditorium
della Biblioteca civica: «Alfio
Caruso è già stato ad Alassio per
questi incontri. Autore di romanzi storico-documentaristici
sulla mafia, su Cefalonia, sulla
Sicilia (dove è nato), sull’“ARMIR”, sullo sbarco in Sicilia. La
sua radice è sportiva, ha scritto
libri con Giovanni Arpino e una
“Breve storia d’Italia”. “In cerca
di una Patria” cade opportuno
nel 60° della Liberazione. Dal ’60
ci sono stati studi sul periodo,
ora si può parlare di “Resistenze”. Soprattutto l’Esercito
e la Marina dopo l’8 settembre
hanno combattuto con gli alleati: Caruso ne fa la storia detta-
gliata, è durissimo con le alte gerarchie italiane; dall’8 settembre
’43 all’8 maggio ’45 morirono
86.000 italiani. Lo stile è asciutto, antiretorico, affascinante per
le descrizioni».
Caruso (rispondendo a Gallea): «Il libro è dedicato ai nostri
nonni, padri, zii, che hanno vissuto quell’epoca. Andavano in
guerra privi dei mezzi essenziali.
La classe del 1913 subì una serie
di guerre: Spagna, Africa, 2ª guerra mondiale. Indipendentemente dal regime combatterono
per una patria migliore. La “grande” storia è fatta dagli statisti e
dai generali, la “piccola” dai cittadini militarizzati. Ho descritto
vicende di ragazzi sconosciuti
sui vari fronti, i più disparati. I
militari morti in quel periodo sono più di quelli della guerra partigiana. La pessima situazione è
dovuta soprattutto all’insipienza del sovrano Vittorio Emanuele III° e del maresciallo Badoglio.
Il numero di uomini del nostro
Esercito poteva agevolmente
fronteggiare le 4 divisioni tedesche stanziate in Italia. Mi chiedo perché da oltre 60 anni non si
parla dell’Esercito nel periodo
che va dall’8 settembre alla fine
della guerra: i suoi migliori uomini (vedi Divisione Folgore che
aveva combattuto ad El Alamein), capirono la situazione e si
schierarono con gli Anglo-Americani, si fecero onore, scelsero
la dignità dell’Uomo.
C.B.
Ritorna ad Alassio “A tutto schermo”
Riprende nella città del muretto la tradizionale rassegna primaverile dedicata al cinema
d’autore che viene organizzata
dall’assessorato al turismo in
collaborazione con il Cinema
Ritz e la Federazione nazionale
dei Cineclub.
A curare la rassegna è anche
per questa edizione il regista
alassino Beppe Rizzo, che ha allestito un ricco ed interessante
programma per gli appassionati
cinofili.
«Ho cercato – dice Rizzo – di dare voce non solo agli amanti dei
grandi registi impegnati, ma anche a coloro che preferiscono i
film d’amore o le commedie. Chi
da anni segue le nostre rassegne
sa che cerchiamo sempre di toccare vari generi e di dare in questo
modo l’opportunità di vedere film
di qualità che hanno avuto particolare rilevanza nella stagione.
La scelta è caduta su quattro
coproduzioni di valore, su due
film statunitensi e due italiani. Si
tratta di opere uscite nel corso
dell’ultimo anno, cioè fra il 2004
ed il 2005».
Ad aprire la rassegna sarà il 5
maggio “Una lunga Domenica di
passione” di Jean Pierre Jeunet,
grande successo in Francia, ben
accolto in Italia e Stati Uniti, che
ha quale protagonista Audrey
Tautou (la premiatissima protagonista della parigina pellicola
su Amelie).
Seguiranno “La vita è un miracolo” (12 maggio), il capolavoro
visionario e poetico di Emir
Kusturica, che del film ha detto:
“Al centro del dramma c’è l’amore , che cambia tutto perché è la
cosa più importante che troviamo nella vita”.
“Cuore sacro” (19 maggio) di
Ferzan Ozpetek cerca di trovare
il senso profondo della vita: “La
tensione al trascendente è propria di ogni essere umano “ha
detto il regista parlando di questo suo ultimo lavoro.
Questi gli altri appuntamenti:
“Sideways” di Alexander Payne
(25/5), “Ma quando arrivano le
ragazze” di Pupi Avati (9 giugno), “Tickets” di Abbas Kiarostami (16/ 6), “Hotel Ruanda” di
Terry George (23/6).
A chiudere la rassegna cinematografica alassina, che si terrà al
Cinema Ritz, sarà l’ultimo capolavoro di Woody Allen “Melina e
Melinda” che ripropone i temi
tanto cari al regista: la fragilità
dell’amore, l’incomunicabilità,
l’infedeltà, la continua altalena
che caratterizza il senso esistenziale dell’uomo contemporaneo,
sempre sospeso tra tragico e comico.
C.A.
Uno straordinario colpo d’occhio appariva a chi osservava lo
spiazzo antistante il Palazzo del
Comune di Alassio sabato 3 aprile
scorso: un tappeto di tessere unite
a formare un gigantesco quadro
che sbordava anche sulle aiuole
dei giardini (216 metri quadrati),
opera dell’affermato pittore romano e anche personaggio televisivo
Francesco Tomei, intitolato “Liguria come in uno specchio”. Era
esposta anche una stesura più ridotta (cm. 90x240): il bozzetto?
Non si direbbe, anche se il bozzetto di quella che fino ad oggi era ritenuta la tela dipinta più grande del
mondo, il “Paradiso” del Tintoretto
(metri 7x22) della fine del ‘500 in
Palazzo Ducale a Venezia, misura
metri 1,43x3,62 e si trova al Louvre.
Ma qui si è proceduto in senso in-
verso: dall’olio su tavola, con l’aiuto dei ragazzi dell’Accademia di
Belle Arti di Sanremo, sono state
tratte le 216 tessere in tela di metri
1x1 ciascuna.
Il soggetto ovviamente è la
Liguria, una composizione di particolari e di scorci: le rose, le persiane verdi, le damigiane dell’olio,
le reste d’aglio, il Cristo ligneo;
molti i particolari di Sanremo e del
suo Festival: una torretta del
Casinò, la Chiesa di San Siro,
Vasco Rossi che canta, la statua
della Primavera, il ritratto di
Alfredo Nobel; poi una coppia che
balla il tango, un suonatore di contrabbasso e alcuni bambini di colore. Lo stile può definirsi realismo mediterraneo, un po’ alla
Guttuso: colori squillanti, contorni marcati, atmosfera solare in un
insieme scenografico molto decorativo, affascinante.
Alla presentazione-evento hanno parlato il sindaco arch. Marco
Melgrati, l’assessore dott. Monica
Zioni, il direttore dell’Accademia
di Belle Arti di Sanremo e il critico
d’arte professoressa Gabriella
Arazzi; ha preso la parola anche
l’ospite d’onore, l’attore Massimo
Dapporto, che ha ricordato di essere stato ad Alassio da bambino
(suo padre, il grande “Carletto”
qui iniziò la sua carriera). Tomei e
Dapporto hanno firmato la piastrella per il Muretto.
Dopo questa presentazione
alassina il quadro partirà per un
lungo tour che nei mesi estivi lo
porterà in tutte le regioni italiane.
A.V.A.
Personale del pittore Pino Sechi
Sabato 30 aprile, alle ore 17,30, nella chiesa anglicana
è stata inaugurata la mostra di alcune opere del pittore
Pino Sechi. Alla presenza del sindaco, Arch. Marco
Melgrati, del consigliere, Aldo Giardini, del dirigente
Ufficio Turismo, dott. Alfredo Silvestri, della sig.ra Piera
Olivieri e del presidente dell’A.V.A, Carlo Cavedini, sono
stati presentati i dipinti più significativi, espressione di
una carriera dedicata al colore e alla linea. Le composizioni, come è stato egregiamente illustrato dalla sig.ra
Renata Vallò, denotano una ricerca in due direzioni: l’impasto dei colori e l’espressività delle forme. La presentazione puntuale del prof. Giovanni Puerari ha messo in
evidenza i tre cicli compositivi: quello dei personaggi,
quello dei paesaggi e quello religioso. I dipinti che hanno suscitato notevole interesse e ottimi consensi sono
quelli in cui prevalgono le tonalità blu e ocra e le figure
emergono da masse di colore accostate.
La mostra rimarrà aperta fino a metà maggio, dal giovedì alla domenica. L’autore, recensito nei cataloghi di
arte e presente in tutto il mondo nelle più importanti gallerie, vive ed opera ad Alassio.
A.V.A.
Una famiglia Alassina di artisti
Nella rivista “Il camino”, che fa
parte di una serie dove ciascuna
tratta un settore dell’architettura e
dell’arredamento ad alto livello
edite da Di Baio di Milano, è comparso un articolo a firma di Tiziana
M. Zanchi intitolato: “Lanati - sculture e camini per il fuoco” che inizia: «Come un fil-rouge fra Alassio e
Milano così come fra la scultrice
Susanna Lanati e il padre Carlo,
uniti da una vera passione per le linee curve e i camini».
L’articolo descrive e illustra alcuni camini e interni d’abitazione
progettati da Carlo Lanati, in parte arredati con sculture della figlia
Susanna e ne riporta un cenno biografico. Ecco un brano di quello di
Carlo: «Carlo Lanati vive in Liguria, ad Alassio… Personaggio poliedrico spazia dall’architettura
alla pittura, dalla musica al raffinato collezionismo… A Parigi studia alla Sorbonne iscritto alla facoltà di architettura… Scrive canzoni di successo… Come pittore
esordisce a Torino nel 1964 espone a Parigi, Budapest, Monaco di
Baviera oltre che in Italia…». E di
Susanna: «…Si diploma all’Acca-
demia di Belle Arti di Carrara. A
Milano apre uno studio dove elabora elementi naturali (ferro e legno) e industriali (collanti e vernici a smalto). Coniuga l’accademismo plastico all’utilizzo pratico
del quotidiano e crea le “sculture
arredo”… Sviluppa l’antropomorfismo con maestria e l’eros con signorile sobrietà…».
Naturalmente Lanati non progetta solo camini, ma ristrutturazioni
di appartamenti e ville con fine sensibilità e gusto artistico. Di Susanna abbiamo apprezzato (e recensito su queste colonne) la sua mostra dell’anno scorso (insieme con
Sara Della Mea) alla Chiesa anglicana. Quest’anno, dal 14 al 29 aprile
ne ha allestito una personale presso la prestigiosa Galleria Schubert
nel centro di Milano.
Della famiglia fanno parte anche
il fratello di Carlo Luciano, pittore,
e la consorte Luigia, ceramista, ma
di loro parleremo alla prossima occasione.
Ci complimentiamo con questi
artisti che fanno onore alla città di
Alassio.
C. B. per A.V.A.
Orari dei Musei di Alassio
MEMORIAL GALLERY
Pinacoteca Richard West e Fondo Librario inglese
Viale Hanbury, 17 - (Per appuntamenti tel/fax 0182 648078)
Mercoledì, Venerdì, Sabato e Domenica ore 16,00-19,00
PINACOTECA CARLO LEVI
Palazzo Morteo
Via Gramsci,58
Venerdì, Sabato, Domenica
Fino al 30 maggio: ore 15,15- 17,45 - Dal 1° giugno: ore 18,00- 22,30
INGRESSO LIBERO
Circolo ricreativo
“La Fenarina”
A seguito delle votazioni
svoltesi sabato 2 aprile u.s. per
il rinnovo del Consiglio Direttivo, biennio 2005/2006 – lo stesso è così composto:
GROLLERO Aldo (Presidente) - MUSSO geom. Andrea (Vice Presidente) - BISELLO Carla
(Segretaria) - IARIA Giuseppe
(Economo-cassiere) - BURGIO
Vincenzo (Consigliere) - DANI
Sandro (Consigliere) - VITTONE Piero (Consigliere).
L’A.V.A. augura al nuovo
Consiglio buon lavoro.
Cartellonistica
alassina
In riferimento al quesito da
me posto nella lettera da Voi
pubblicata nel numero 3 del
Vostro giornale, la... semplice
soluzione va trovata nelle iniziali delle cinque parole che
compongono il cartello pubblicitario, ovverosia: Turismo
Ambiente Sport Spettacolo
Eventi.
Detto questo, sarebbe interessante scoprire se l’autore
del cartellone abbia volutamente messo in quest’ordine le
5 parole oppure se sia stato solo un caso... chissà!! Aspettiamo fiduciosi in una Sua eventuale risposta.
Un caro saluto a tutti voi.
Giovanni Mamino
Sabato 14 Maggio 2005
9
«L'ALASSINO»
L’ANGOLO DEL PERCHÉ 12
L’Amore che libera
Il giorno dei funerali di Giovanni
Paolo II, il vento sfogliava, scomponendole, le pagine dell’Evangeliario, quasi a vagliare una vita negli angoli più riposti, quasi a dimostrare che aveva interamente
aderito alla parola di Dio: poi, improvvisamente, con una folata più
decisa, il vento chiuse il libro con
un colpo netto: ancora una volta,
“tutto è compiuto”. Ancora una
volta il peccato del mondo si trasforma in sofferenza in un cuore
puro e la sofferenza si trasforma
in amore. Ma la sorgente di questa
capacità di essere tutt’uno con la
Parola e l’annientamento di Cristo, di diventare pane spezzato di
verità e di carità, è nell’affidamento alla Vergine Maria. Rivolgendosi a Lei, che aveva sicuramente
deviato la pallottola mortale il
giorno dell’ attentato, il Papa ripeteva con devozione filiale, nonostante il susseguirsi delle tribolazioni: “Io sono sempre totus
tuus”. E Maria fece sua la povertà
di quei giorni scavati dalla sofferenza e dalla malattia, la rese simile alla sua povertà, in grado di
essere attraversata dallo sguardo
di Dio: “Ha guardato l’umiltà della
sua serva”, si legge nel Magnificat.
È Lei a stabilire quella misteriosa
consanguineità tra i suoi figli che
permette di avvertire nell’altro la
presenza dello Spirito Santo, di riconoscersi come amici che si ritrovano dopo una lunga assenza:
questo fu il senso, forse, dell’illuminazione interiore che consentì
a San Pio da Pietrelcina di vedere
in Karol Wojtyla il futuro pontefice e di accogliere con semplicità,
ma senza sorpresa, la sua richiesta di preghiera per una mamma
polacca gravemente ammalata.
Apparentemente distanti sotto il
profilo psicologico e culturale e,
naturalmente, per la diversità di
ruolo e di missione, le due grandi
anime avevano in comune questo
centro mistico: San Pio si rivolgeva alla Madonna con il tenero appellativo di “mammina”, raccomandava la recita del Rosario e,
come Lei, aveva il cuore trafitto
“da una morte che non fa morire,
se non per vivere morendo e morendo vivere”. Scrive San Giovanni della Croce che “l’amore ha la
proprietà di rendere simili
l’amante e l’amato”: se lo sguardo
d’amore è rivolto alla Vergine
Santissima, Lei conduce i suoi figli
nelle profondità del mistero
dell’incarnazione. Come una madre ci guarda oltre le deformità
generate in noi dal peccato; Lei
vede il nostro vero volto nell’amore di suo figlio Gesù e amandoci ci
conduce a Lui. Questa consapevolezza, forse, animava l’indimenticabile esortazione ai giovani di
Giovanni Paolo II: “Non abbiate
paura! Aprite le porte a Cristo!”.
Con queste parole si conquistò la
loro fiducia: la ferita di molti giovani è la paura che si nasconde
sotto la maschera dell’indifferenza e della violenza; e poi c’è la volontà di onnipotenza con cui si
vorrebbe concentrare l’intera vita in un attimo esaltante e forte.
Con l’autorità e l’amore della figura paterna oggi così carente, il
Papa colmava un vuoto, dava un
orientamento alla confusione dei
cuori, indicava la strada per conseguire la piena realizzazione della persona: Cristo Gesù è la Via,
anche se incontra la Croce, perché dalla croce fiorisce una nuova
linfa per l’umanità intera.
Ad Alassio in luglio e agosto l’Oratorio Maria Ausiliatrice in collaborazione con l’Unione
Exallieve/i delle Figlie di Maria Ausiliatrice e il Movimento Giovanile Salesiano organizza
l’Estate Ragazzi: giornate allegre e spensierate con l’animazione di educatori e volontari.
tranno usufruire del servizio dal 27
giugno al 27 agosto con orario 7,30
- 18,00 dal lunedì al sabato, con
possibilità della mensa interna.
Già negli anni scorsi si è rilevato
il bisogno di “occupare” il tempo libero dei ragazzi in modo costruttivo per prevenire il disimpegno rispondendo alle molte esigenze
manifestate dalle famiglie in questo campo.
Il percorso educativo si ispira al
progetto “MEGA PLAY- una vita in
gioco” che condurrà i ragazzi in
una fantastica avventura aiutandoli ad inoltrarsi nel gioco della vita
valorizzando le proprie capacità.
Tra le attività i ragazzi saranno
coinvolti nel PROGETTO ORA TV:
la TV dai ragazzi, proposto dal
FOI - Forum Oratori Italiani, con lo
La diocesi di Albenga-Imperia ha
festeggiato quattro nuove ordinazioni: si tratta di due sacerdoti, un
diacono ed una religiosa che saranno impegnati e lavoreranno nella diocesi ingauna.
Ad ordinare i due neosacerdoti è
stato lo stesso vescovo Mario
Oliveri: la cerimonia si è svolta nella chiesa di Borgomaro. I due nuovi sacerdoti appartengono alla locale comunità benedettina dei
Santi Nazario e Celso: si tratta di
padre don Mauro Marzola e di padre don Angelo Formentin.
Nella cattedrale di Albenga invece il vescovo Oliveri ha accolto
nell’Ordo Virginum Patrizia Vento,
la seconda donna nella diocesi albenganese a consacrare la sua vita
al Signore ed a questa nuova forma
di vita consacrata femminile recentemente accolta nelle costituzioni
del Sinodo Diocesano.
Nei giorni scorsi intanto è stato
ordinato un nuovo diacono.
Si tratta di don Ivo Ghiglione che
è divenuto così il diciottesimo diacono permanente della nostra diocesi.
Don Ivo è stato ordinato nella
chiesa parrocchiale di San
Giovanni Battista nel piccolo borgo di Molini di Prelà.
In Seminario ad Albenga esiste
scopo di sperimentare il mondo
della comunicazione video e televisiva a partire dalla condivisione
di contenuti ed esperienze realizzati direttamente dai ragazzi interagendo in modo creativo ed educativo fra loro.
L’Oratorio Maria Ausiliatrice è
stato selezionato per questo progetto ed è in rete con 50 oratori italiani.
Le iscrizioni si aprono il 2 maggio e si chiudono il 10 giugno. Per
le informazioni rivolgersi alla
Referente Rosanna Iebole tel. 0182
642813 Corso Diaz 60 Alassio.
Alassio, 29 aprile 2005
Ufficio stampa Oratorio Maria
Ausiliatrice
Rosanna Iebole - tel. 0182 641538
- 3284862179 [email protected]
Cinquecento chierichetti
in Seminario
Ordinazioni ad Albenga
…significato e sapore!". "Ebben?
Cusse e diggu de differente? Se
Figassa u mirasse aù da u so barcun, lì da u mo o su desse in
sguordu a baggnu da Santa
Cruxe cumme u fasceva ina vota… u scrivereva ancura ste belle parole?". "Perché, cuss’u l’è
cangiau da allura, da quelli tempi?". "Cussu u l’è cangiau?". "Ma i
nu ve ne accursè? U Pin Pittami u
se issova in sc’in pilastrin e da a
simma du mo veggheva i ramai
de museri chi eran ancu fora du
fussau du Ponte. E quando e andescemo a-a rea a Sant’Anna me
Luciana Oliveri
Estate mare 2005: aperto per ferie
una novità sollecitata dalle famiglie
ALASSIO - L’Oratorio Maria
Ausiliatrice propone anche quest’estate un servizio alle famiglie di
Alassio e dintorni organizzando in
rete con l’Unione Exallieve/i delle
Figlie di Maria Ausiliatrice e il
Movimento Giovanile Salesiano attività ludico ricreative rivolte a ragazzi di età compresa tra i 7 e i 13
anni.
L’attività si svolgerà presso le
moderne strutture dell’Istituto
Maria Ausiliatrice, attrezzate di
ampi cortili con giochi e campo basket, aule luminose per compiti e
laboratori, palestra, sala mensa,
spiaggia privata, strumentazioni
multimediali e home theatre.
La novità è il prolungamento
dell’esperienza, che coprirà anche
il mese di agosto. Le famiglie po-
"Ina cosa ch’u nu se ne sciorte
a capì u l’è che a Arasce a “Storia” a nu ne posse entrò in ta testa. U nu po’ veru; quelli chi cummensa a regurdò i se ne van; ma
u ne ven di novi. E primma che stì
lì i se ne acanne, i danni ciù grossi i sun faiti. A Natura ha l’è fora
du tempu… ma a nu perduna.
L’incredibile u l’e cumme i posse
pensò de fola franca; incredibile
u l’è cummu i posse pensò che a
Memoria a se posse tegnì separò
da a Cultura". "Ma cusse ti dì? Ti
cumensi a straparlò?". "Ma a l’è
cuscì, daime a mente". "Spieghi-
un corso di formazione che prepara, attraverso un cammino specifico, dei laici all’attività pastorale.
Responsabile della scuola per
diaconi, giunta al dodicesimo anno
di vita, è don Bruno Scarpino.
Attualmente in diocesi vi sono
diciotto diaconi permanenti, tutti
coniugati.
Il corso è invece seguito da sette
candidati in via di formazione, dei
quali due sono celibi.
«Diciotto diaconi – dice don
Bruno Scarpino – sono evidentemente un numero troppo esiguo
per le molteplici necessità di una
diocesi grande come la nostra. Per
questo è importante si tengano
giornate di sensibilizzazione per
far conoscere ai fedeli la possibilità
di divenire diacono, cioè di esercitare un ministero, pur conservando la possibilità di avere una famiglia».
La diocesi ingauna conta infatti
su poco più di cento sacerdoti
mentre le parrocchie sono 162 ed i
fedeli oltre 150 mila.
«Anche quest’anno pertanto –
conclude don Scarpino – stiamo
cercando tra i catechisti, gli accoliti e i lettori presenti nelle comunità
per vedere se vi siano possibili candidati al diaconato».
Sono arrivati in cinquecento ad
Albenga, provenienti dalle 162 parrocchie diocesane, i chirichetti della diocesi di Albenga-Imperia che si
sono riuniti al Seminario vescovile.
Il tema del convegno, giunto alla
46 esima edizione era: “Nel giorno
del Signore, i tuoi giorni”.
A presiedere la giornata di incontro e di festa per i chierichetti diocesani è stato lo stesso vescovo
monsignor Mario Oliveri, che nella
mattinata ha anche celebrato la
Messa.
Il convegno ha visto la presenza
di migliaia di persone: oltre ai bambini ed ai ragazzi infatti vi hanno
preso parte parenti, amici, animatori, catechisti, sacerdoti e tutti coloro che collaborano con enti ed associazioni che si occupano di promozione al sacerdozio.
Il convegno è stato reso possibile
oltre che grazie all’impegno dei sacerdoti e dei seminaristi anche con
l’aiuto dei membri del Serra Club di
Albenga ed Imperia che come ogni
anno in occasione del raduno diocesano dei chierichetti si sono messi a disposizione anche per organizzare i viaggi che hanno portato i ragazzi dalle singole parrocchie al seminario e quelli di ritorno.
C.A.
C. Al.
(QUELLI CHE… SAPEVANO RICORDARE
Un pomeriggio estivo sul mare di Alassio. Sul “gozzetto Waldi” due alassini
stanno vogando senza perdere d’occhio i galleggianti (“e natte”) della rete
(“u brunzin”) appena calata. Uno, quello più a poppa, sembra fissare mnemonicamente il numero dei cefali (“museri da tacca”) che stanno saltando.
A prora rema “Nanni” (Giobatta Sardo), sul banco di mezzo c’è ai remi: “Pin
Pittamù” Giuseppe Quartara. La data? Facile per gli alassini determinarla!
(Dante Schivo)
te…". "Intanto… non sei il primo
a dirlo". "Perché chi l’ha detto
per primo?". "Un grande alassino: Arrigo Fugassa. Già nel Luglio del 1921 così scriveva: “Non
un’anima storica è quella che
Alassio possiede; né la vaghezza
degli aspetti né la gentile leggenda delle origini può bastare a farcela percepire. L’anima di Alassio è nel mare. È nell’incanto sovrano, penetrativo, solenne di
questa poesia mutevole e pure
immanente che si esprime dalla
sconfinata distesa acquorea, in
ogni ora, al sole e all’ombra, sempre. È la malia segreta di questo
nostro curvo lembo di Liguria fatata prende, da essa sola, significato e sapore”". "Bello… Anima… Liguria fatata… (Alassio…
lembo di Liguria fatata… pensate!); malia segreta (che incanta?)
nonnu u muntova in sci a ferrovia pe’ distingue ben i custi chi
agguantovan e u ammattova pe’
fonneli schivò…". "Non capisco
che cosa vuoi dire. Prima parli di
Storia ed ora mi sembra che tu
voglia parlare d’inquinamento,
acqua di mare non più limpida…
Spiegati". "Ho compreso… meglio dire mi è parso di comprendere… vuoi dire che per quanto
Alassio, la sua vocazione turistica, la sua economia sia basata
esclusivamente sul mare, sulla
qualità del suo litorale… nessuno li tuteli? E che coloro che se
ne sono assunti volutamente la
responsabilità di farlo non si avvalgono dei consigli che l’esperienza antica impone? Per così
dire: ignorano la “memoria”?".
"Ma certo ora ho capito. E non
hai torto. Dal momento che sia-
mo nell’“Angolo del Perché di
Alassio” posso anche citare Tucidide senza far ridere: “Il Male
una volta compiuto, può in determinate circostanze ripetersi
per il semplice fatto che qualcuno ha, già, avuto l’idea di perpetrarlo”". "Male? Solo fuori del
concetto temporale dell’immediatezza? Ma…". "Ma non ci saremo più per scoprirlo…".
"Se almeno esistesse un archivio fotografico valido qualche interrogativo sorgerebbe .Ma sarebbe sufficiente?". "Ma se anche
noi ci mettiamo a contestare…".
"Consigliare non è contestare…"
"Ma è rompere i…" "Vedi l’unica
cosa è citare i dati di Legambiente; bisogna dire dell’incremento costante dell’urbanizzazione (+6% dal 1990) e avvisare
che ormai 5 kmq su 100 oggi sono completamente artificiali e
che il 61% delle ferrovie è ancora
a binario unico".
"Oppure citare il Dossier dati
della Confesercenti che avverte
che i preventivi per le infrastrutture hanno raggiunto cifre stratosferiche e che gli acquedotti
perdono l’acqua e i depuratori
per ora si vedono (e si sentono)
solo sulle bollette". "Per prima
cosa…". "Pe primma cosa da fò u
sareva de fò veggnì tutta ina marina dai Sere a Vaiin…". "E pe’ folu u se pia a bacchetta magica e
poi… un, dui eee trei…". "Ebben,
tii ti schersi eppure… u ghe vureva poche palanche… e sensa
modificò a linea da ciazza natirale". "Allura su ghe veu poche palanche pe’ folu… e nu to diggu
pe’ rie… a l’è ina cosa che nu se
po’ fò… damme a mente a mì". "A
l’è vera; pe’ fò ina cosa ben faita
u ghe veu cumme minimu: dui
prufessui d’universitai,trei geologhi e sei insegnei…". "Aucatti
na?". "Aucatti? U ne basta un.
Bisogna parlare chiaro. Parlando così si rischia di far capire le
cose a troppe persone; e questo
può innescare ripercussioni trasversali. E chi te lo fa fare? Io invece sai cosa farei? Per prima cosa inventerei un sicuro percorso
per i pedoni in via della Chiusetta verso “Alassio Salute” e il
“Mercato”". "Perché?". "Perché,
fra autoambulanze, automobili
dei Carabinieri in transito forzato, automezzi degli avventori e
pazienti… via della Chiusetta
non sembra neanche più una
strada…".
Dante Schivo
Per il “Budello” di Alassio nuovi indirizzi
di programmazione commerciale
L’ordinanza è la n° 230 del 29
aprile scorso e arriva direttamente dalla Riforma Bersani sul
Commercio.
Il decreto legislativo 114/1998
all’art. 10 prevede, infatti, l’attribuzione ai comuni di maggiori
poteri relativamente alla localizzazione e all’apertura degli esercizi di vendita nei centri storici,
in particolare al fine di rendere
compatibili i servizi commerciali con le funzioni territoriali in ordine alla viabilità e all’arredo urbano.
Una successiva delibera regionale ha poi stabilito che i comuni possono differenziare le attività commerciali e la relativa disciplina giuridica con riferimento a specifiche classificazioni di
carattere merceologico o qualitativo, prevedendo anche il “divieto di vendita di determinate
merceologie, qualora queste costituiscano un grave ed evidente
contrasto con la tutela dei valori
artistici, storici o ambientali”.
È a questo punto che il Sindaco di Alassio, Arch. Marco Melgrati – tenuto conto della necessità di salvaguardare e valorizzare il tessuto commerciale presente nel centro storico cittadino – ha ritenuto di emettere una
specifica ordinanza con la quale
vieta l’apertura di nuovi esercizi
e il cambio di specializzazione
merceologica di esercizi esistenti, “destinati alla commercializzazione dei seguenti prodotti:
- Articoli funerari e mortuari
ed esercizio di agenzia – ex art.
115 Tulps – per disbrigo pratiche relative alle onoranze funebri (sia esclusivo sia annesso ad
esercizio commerciale);
- Autoveicoli e motocicli nuovi
e/o usati;
- Legname da costruzione;
- Materiale da costruzioni edili, laterizi;
- Macchine per agricoltura e
industria;
- Combustibili e lubrificanti;
- Articoli erotici per “sexy
shop”.
«È un atto dovuto – spiega il
Sindaco – per sancire i principi
già espressi con l’iniziativa “Il
Centro Commerciale più lungo
d’Europa”, un centro commerciale a cielo aperto che per
quantità e qualità degli esercizi
che ospita, per caratteristiche
artistiche e storiche è e deve
continuare ad essere il fiore
all’occhiello della nostra città».
M. R.
10
«L'ALASSINO»
TENNIS
Sabato 14 Maggio 2005
CALCIO
NUOTO
I vincitori degli
Internazionali d’Italia
Si sono conclusi i 36esimi
Internazionali d’Italia per Master,
uno dei più importanti appuntamenti tennistici europei per questa categoria. I quasi quattrocento veterani iscritti al torneo si sono sfidati per aggiudicarsi ben 24
titoli in palio.
Il torneo ha dato questi responsi: il russo Igor Tsirkun ha vinto
nella categoria Over 35, l’altro
russo Alerei Karpenko si è imposto negli Over 40, l’austriaco
Michael Maldoner (che ha superato il belga Pierre Godfroid) negli
Over 45, mentre negli Over 50 si è
imposto l’azzurro Augusto Possenti, che in finale ha avuto la meglio per 6-0, 7-6 sull’altro italiano
Marco Dedè.
Ancora una vittoria italiana negli Over 55 dove a sorpresa Luca
Gazzari ha battuto (6-2, 6-2)
Giorgio Colla, mentre fra gli Over
30 ha vinto il francese Martial
Carante su Andrea Maffei (6-3, 76). Questi i vincitori nelle altre categorie: Peter Pokorny (Austria
+60, vincitore del I Trofeo Edoardo Rosso, storico organizzatore
del Torneo, scomparso lo scorso
anno), Giorgio Rorich (Italia, +65),
Hans Busch (Germania + 70),
Ettore Gandini (Italia + 75), Oskar
Jurkovky (Austria + 80).
Nei doppi maschili vittorie di
Joseph Lyden e Joseph Mc Guire
(Stati Uniti + 100), Peter Adrigan
(Germania) in coppia con l’azzur-
ro Giancarlo Ranghi (+ 120).
In campo femminile vittorie di
Francesca Ciardi (+ 40), Clelia
Mazzoleni ( che si è imposta nelle
Over 70 superando in finale la
transalpina Marie France Pelissier per 6-3, 6-2). Fra le Over 60 ha
vinto la francese Silvie GarfarKirsten (6-0,6-1) sull’italiana
Giuseppina Santi-Tossi, mentre
l’altra francese Gail Lovera si è aggiudicata (vincendo in finale per
6-0, 6-1 con l’olandese Ellie Krocke) il torneo delle Over 55.
Nelle over 50 ha vinto la grande
favorita l’italiana Eugenia Birukova su Rossana Iaccarino, battuta
per 6-0, 6-1.
Reinhild Ferlemann (Germania) si è imposta fra le Over 45
battendo in finale (per 6-3, 1-6, 61) la connazionale Dagmar Aiwar.
Nel doppio femminile hanno
vinto le olandesi BootmannKrocke, mentre in quelli misti si
sono imposte le coppie formate
da Ingrid e Werner Bauwens
(Germania + 95), Lynne e Michael
Francis (Gran Bretagna + 120).
Ad organizzare l’importante
manifestazione, con tennisti di
venti nazioni, è stato il Tennis
Club Hanbury di Alassio. Al torneo erano presenti tanti vecchi
campioni della racchetta come
Rolando Del Bello, Giorgio Rorich,
Annelise Bellini, Rosy Darmon,
Peter Pokorny ed Ana Burda.
Dopo le tappe del 27 febbraio
2005 a Pistoia e del 6 marzo 2005
a Novara, domenica 10 aprile
2005 si è svolta presso la Piscina
del complesso sportivo “Le Querce” di Aulla (MS) l’ultima tappa
del circuito interregionale Ligure
-Toscano di nuoto, organizzato
dal Centro Sportivo Italiano.
Ottimi i risultati ottenuti dai
nuotatori alassini i quali hanno
centrato numerosi primi posti e
conquistato diverse piazze
d’onore.
Claudio Almanzi
UOMINI DIVERSI 29
a cura di Dante Schivo
Forse l’aspetto distintivo
dell’intelligenza umana consiste
proprio nella capacità di creare
dei simboli e di servirsene. La cosa peggiore di tutte, però, è che a
volte i simboli sopravvivono anche quando ciò che rappresentano è stato ormai dimenticato da
tempo. Questa brevissima premessa ci serve per collegare la recentissima azione del Movimento
Indipendentista Ligure con la
Storia alla quale, fedelmente, (ci
siamo attenuti) ci atteniamo.
Franco Bampi segretario del MIL
sostiene il diritto di Genova e della Repubblica Ligure di chiedere
all’Inghilterra, che continua ad
usare la bandiera ed il simbolo
della nostra antica Repubblica, il
pagamento della cifra pattuita
all’atto dell’acquisto con tutti gli
arretrati e gli interessi. Non solo!
Il MIL sostiene il diritto dei Liguri
a “ritornare” indipendenti, annullando l’annessione forzata al Regno di Sardegna decisa, malgrado
gli sforzi diplomatici di Gerolamo
Serra e Antonio Brignole Sale, al
Congresso di Vienna dove, mai
sottoscritto dai Liguri uscì una
Repubblica Ligure in meno e un
Regno dei Savoia arricchito, finalmente, di quei porti che per secoli aveva tentato invano di conquistare. Il poeta dialettale Vincenzo
Jacono di Ospedaletti ironizzava
GE.S.CO. Nuoto Alassio:
ancora conferme
in versi sulla sua “Storia de Sanremu”, le vicende della città ponentina che dopo tanto “desiderio di Libertà” era divenuta “sardegnola piemontese”. I simboli
hanno l’infelice potere di acquisire la stessa importanza di ciò che
simboleggiano. I telespettatori
che hanno seguito le nozze di
Carlo e Camilla, insieme alle bandiere inglesi hanno visto sventolare anche le bandiere gloriose
della Repubblica Ligure: la “croce
rossa in campo bianco”, il vessillo
di San Giorgio. Ciò avviene perché
l’Inghilterra ha “acquistato” questo diritto nell’anno 1190 impegnandosi a pagare alla Repubblica di Genova, ogni anno una certa
cifra. Ed è stato proprio il mitico
Riccardo Cuor di Leone, quando
con la sua formidabile flotta, su
cui erano molti marinai liguri,si
accingeva a partire dal porto di
Genova, ad avanzare questa richiesta ed ad ottenere la concessione. Il Re chiese di adottare le
insegne genovesi e l’emblema di
San Giorgio per il grande prestigio
che esse comportavano ma soprattutto per il timore che esse incutevano. Genova, all’epoca della
Terza Crociata, era padrona dei
mari e inalberare sulle proprie navi la croce rossa in campo bianco
(continua a pagina 11)
CIRCOLO NAUTICO AL MARE
Venerdì 3 giugno p.v. al porto Luca Ferrari
festeggia 80 anni dalla fondazione
ore 11.00 S. Messa alla Cappelletta
ore 12.00 rinfresco presso il ristorante del Circolo e
presentazione calendario manifestazioni
Tra questi Revello Martina 2°
50 DF (49.32), Puliga Giulio 2° 50
DF (44.61) e 1° 50 SL (38.32),
Braghin Nicolò 1° 50 DF (31.38) e
1° 100 DS (1.17.38), Cipriano
Giovanni 1° 50 DF (32.58) e 1° 100
(1.22.58), Mingoia Giulia 3° 50 RN
(50.89) e 3° 50 SL (39.47), Bologna
Elia 2° 25 RN (26.50), Cardi Matteo
3° 25 SL (21.33), Briozzo Daniele
2° 50 RN (52.57) E 3° 50 SL (45.44),
Losno Andrea 2° 50 RN (56.36) e
2° 50 SL (39.85), Radici Christian
3° 50 RN (47.56) e 2° 50 SL (38.69),
Leo Federica 1° 50 DS (43.16),
Losno Marco 1° 25 DS (22.12) e 1°
25 SL (20.16), Robba Nicolò 3° 25
DS (23.72), Torri Marco 1° 50 DS
(49.98) e 2° 50 SL (45.29), Puliga
Luca 1° 50 DS (38.02) e 3° 100 SL
(1.15.84), Mingoia Giorgio 1° 50
Proprio “Regine” le nostre Api!
DS (32.31) e 1° 100 SL (1.04.24), Di
Muro Marta 1° 50 SL (32.81) e 1°
100 DS (1.27.48). E ancora Bonifazio Barbara, Mastroleo Davide,
Gambaretto Walter, Briozzo
Serena e Callegari Andrea.
Stella nascente la piccola
Eugenia Camilli (classe 1999) che
si è guadagnata a pieno diritto il
ruolo di “Mascotte” della squadra.
La finale del circuito CSI si terrà
a Pontedera domenica 8 maggio.
La forza della GE.S.CO. s.p.a.,
sostenuta dalla
capacità delle allenatrici che seguono le attività
agonistiche, si
fonda nell’essere
riuscita a costruire una squadra
dove gli atleti più
grandi e che nuotano ormai da
molti anni sono di
esempio per il
gruppo dei più
piccoli che per
numero e predisposizione sta
prendendo letteralmente il posto
degli atleti medaglisti della squadra.
Inoltre, tra una
medaglia e l’altra,
gli atleti, quando
si sono presentati
dinanzi alla giuria, sfoggiavano
una nuova divisa
con il proprio nome stampato e
colorato e con il simbolo della
Città di Alassio, che l’Assessorato
allo Sport ha voluto regalare.
È un segno evidente che premia gli atleti per la loro passione
e impegno profuso in questi anni, che ribadisce come lo sport
sia uno degli ambiti più idonei
per far maturare, nei bambini e
ragazzi, la consapevolezza delle
regole e il concetto di appartenenza ad una società.
Nell’attesa dei campionati nazionali “JOY CUP” (Chianciano
1,2 e 3 luglio) la GE.S.CO. S.p.A
rinnova i complimenti ai propri
atleti e augura loro una fine stagione ricca di soddisfazioni natatorie.
I nostri Pulcini dell’AlassioAuxilium ’96 ancora una volta dimostrano la loro vivace ed armoniosa abilità nella città di Acqui
Terme.
Nel Torneo “25 APRILE” portano in alto, fieri ed orgogliosi, la loro meritata coppa battendo per 3
a 2, in finale, la squadra di casa, La
Sorgente, vincitrice delle ultime
quattro edizioni.
Un primo posto ottenuto grazie
alla grinta caparbia di Mister
Sergio Zenari, alla paziente abilità
di Mister Benito Giovannelli ed al
costante impegno di Andrea
Vaccarezza.
Ma ci sono altre componenti che
hanno portato la squadra alla vittoria: la loro unione d’intenti, lo spirito di amicizia che prosegue anche
dopo la gara e la loro inesauribile
voglia di divertirsi insieme, ciò che,
in realtà, deve rappresentare lo
Sport vero.
Grazie ragazzi e… alla prossima!!
Teo
La formazione dell’ALASSIO-AUXILIUM con il Trofeo
vinto al TORNEO “25 APRILE” di Acqui Terme
In piedi da sinistra i dirigenti e allenatori: Sergio ZENARI, Andrea VACCAREZZA e Benito GIOVANNELLI ed inginocchiati, sempre da sinistra, i nostri giocatori: Iacopo ODASSO, Gianluca BARISONE (in sostituzione dell’assente
Renato MIAZZA), Andrea PAMPARARO, Federico FINI, Alessio DI CARLO,
Pietro CALCAGNO (coppa quale miglior realizzatore del Torneo), Matteo VACCAREZZA, Edoardo TARDITO, Eugenio ENRICO, Andrea WELTI e Martino
OLIVA (premiato come miglior giocatore della squadra).
Terza Età
Dai primi giorni di gennaio del
2005 ad Alassio è aperto il Centro
Ricreativo per la Terza Età “ARGENTO VIVO” situato in Via
Piemonte, 12 voluto e realizzato
dall’ Assessorato alle Politiche
Sociali del Comune di Alassio che
completa così una serie di servizi,
rivolti soprattutto agli anziani,
già operanti sul territorio, come il
poli-ambulatorio, l’asilo del nonno e il centro trasfusionale.
L’Assessorato ha concretizzato un sogno che sulla carta sembrava irrealizzabile, ma a poco a
internet. I partecipanti delle attività inoltre ogni giorno hanno la
possibilità di leggere i giornali, di
giocare a carte e di usufruire dei
giochi di società.
Ma è importante sottolineare
come un Centro Ricreativo studiato e ritagliato per soddisfare i
bisogni delle persone, abbia un
compito importante, cioè quello
di fornire, oltre che un programma animativo completo, un momento dove ogni persona si senta
come a casa e che abbia la possibilità di instaurare relazioni effi-
poco lavorando in stretta collaborazione, tra Comune di Alassio,
Croce Bianca che ha messo a disposizione i locali, e GESCO SPA
che gestisce il servizio di animazione e le attività del Centro, la
Città di Alassio, può offrire la possibilità di un punto di incontro
che favorisca le relazioni sociali
fra le persone della terza età sia
residenti che ovviamente ospiti
che soggiornano presso gli alberghi e le seconde case.
Il Centro Socio-Ricreativo per
Anziani è aperto dalle ore 14,30 alle ore 18,30, da lunedì a sabato.
Ogni settimana, a cura della GESCO che fornisce il servizio di animazione, gli iscritti hanno la possibilità di partecipare ai laboratori di danza, di canto, cucina, pittura: inoltre con la disponibilità
del computer, gli animatori insegnano ad usarlo per preparare
lettere, bigliettini e a navigare su
caci e significative.
Per iscriversi è necessario aver
compiuto 50 anni, compilare il foglio di iscrizione, il pagamento
della quota annuale ( Euro 10,00
per il residenti e albergatori e
Euro 15,00 per non residenti) infine portare la fotocopia della carta di identità.
Le iscrizioni si possono effettuare durante l’apertura del
Centro, sarà cura degli animatori
della GESCO sbrigare le operazioni delle iscrizioni.
Ci piace ricordare che l’obiettivo per cui è nato Il Centro ricreativo Anziani è che vuol diventare uno spazio, un’opportunità per trovare ascolto, amicizia, sostegno, coltivare e scoprire nuovi interessi, attivare nuove energie, creare una nuova cultura INSIEME!
Ge.s.co. s.p.a
CICLISMO
Ciclismo ligure primo al mondo
ALASSIO – Mentre sta per iniziare la stagione agonistica per le
categorie giovanili nelle quali a livello provinciale la parte del leone da alcuni anni continua a farla
l’Unione Ciclistica Alassio, vera e
propria fucina di campioncini, la
nostra regione sta dettando legge a livello mondiale.
Nella nuova classifica internazionale del Pro Tour infatti in testa c’è lo spezzino Alessandro
Petacchi, con 93 punti, davanti a
Freire (78), Julich (75), Boonen
(62) e Di Luca (51).
Sempre Petacchi (Fassa Bortolo) guida la classifica stagionale
dei plurivittoriosi con 12 successi, fra cui la Milano- Sanremo e
precede Freire (con 7), Boonen
(6), Valverde, Voigt, Brown e Mc
Even (5).
Ma non è finita: c’è anche un altro professionista ligure (è di
Bolano, vicino a La Spezia ed è
stato scoperto da Massimo
Podenzana, grande ex del nostro
ciclismo): si tratta di Davide
Daniele Silvestri, che corre per la
squadra giapponese Team Nippo ed ha già vinto una gara.
Così la Liguria, con 13 vittorie
è attualmente la regione con più
successi (complessivamente gli
Italiani hanno già vinto 32 corse,
seguiti da Spagna, con 30, Belgio,
20, Australia,14 e Francia 10).
A fine stagione lo scorso anno
a vincere fu il Veneto con 35 successi (12 furono di Damiano
Cunego), davanti alla Liguria con
23 (di cui 21 di Petacchi, che fu il
plurivittorioso al mondo, 1 fu ottenuta da Celestino, 1 da
Fertonani).
Speriamo che dal serbatoio
giovanile rappresentato dalle
squadre savonesi (UC Alassio,
AS Andora e VC Loano) escano
presto nuovi campioni da affiancare ai quattro moschettieri:
Petacchi, Celestino, Fertonani e
Silvestri.
C.A.
GESCO SPA
Sabato 14 Maggio 2005
UOMINI DIVERSI 29 (segue da pagina 10)
parve al monarca inglese una garanzia di “immunità”. Ancor oggi
la croce rossa di San Giorgio, accanto alla croci di Sant’Andrea e
di San Patrizio, (che rappresentano rispettivamente la Scozia e
l’Irlanda), figura sulle insegne del
Regno Unito. Ecco un brevissimo
accenno sulla bandiera simbolo
dell’ultima Repubblica Marinara.
Nato nel XXII secolo, il Comune di
Genova assunse la bandiera con
la croce rossa in campo bianco
mentre l’elevazione di San Giorgio a protezione della Repubblica
(anzi compatrono insieme con
San Giovanni Battista (il popolare
Baciccia) le cui reliquie erano appena giunte per mare e costituirono la spinta determinante per
cominciare la Cattedrale), San
Lorenzo e San Siro antico Vescovo) risale all’incirca all’anno
1089. A questo tempo si può assegnare anche l’insegna della
Croce Rossa associata negli em-
11
«L'ALASSINO»
blemi e nelle bandiere del Santo
Romantico e cavalleresco. Questo vessillo era consegnato al comandante di una flotta di almeno
10 galee; ma era altresì al centro
della vita cittadina perché le
“Compagne”, corrispondenti a
poco a poco, alle otto contrade,
s’incontravano proprio nella
chiesa di San Giorgio. Le magistrature civiche più importanti, i
consoli della Ragione e di Giustizia, l’ufficio di Misericordia
avevano, in quei tempi, propri
suggelli. Notevole quello delle
“compere di San Giorgio” col
gruppo equestre del Santo che
vince il drago e la scritta “S. Officii
protecorum S. Georgii”: se ne fecero tre matrici di diverse dimensioni! Ma a dare forza a quest’immagine del mostro trafitto dalla
lancia di San Giorgio a cavallo,
l’inventore della scena equestre
che tanto impressionò la fantasia
di tutti gli uomini di quel tempo fu
un frate domenicano, ligure di
Varagine (Varazze): Jacopo. Fu
lui che con la sua “storia dei
Santi”, il suo vademecum del
buon predicatore, autentico
“Best seller” dell’epoca dal titolo
“La Leggenda Aurea”, seguendo
vocazione dell’ordine monastico
cui apparteneva, ebbe l’intuizione, per diffondere a viva voce la
Parola del Vangelo tra il popolo,di utilizzare immagini semplici
ma potenti. Ed ecco che nella
“Leggenda aurea” sono descritte
scene di squartamenti, torture
con olio bollente, stragi di eserciti con tale intensità che al confronto un moderno film dell’orrore farebbe la figura di una favoletta per bambini. Non poteva sapere, il buon frate di Varazze che il
suo San Giorgio e il drago sarebbero finiti anche nell’insegne della Repubblica Ligure, nella bandiera inglese e nell’emblema del
banco di San Giorgio. Come poteva immaginare che Oliviero
Cromwell avrebbe affermato che:
“Genova e l’Inghilterra sono due
Repubbliche protette da un unico
Santo: San Giorgio?”. Soprattutto,
il buon frate ligure, autore anche
di una storia di Genova e infine
Vescovo della città, non poteva
pensare che il Suo Santo capace
di sconfiggere il mostro diventasse così celebre da ispirare poeti e
pittori come Beato Angelico,
Vittore Carpaccio e Piero della
Francesca ma soprattutto di comparire sulle sterline inglesi, inciso
per la prima volta dall’italiano
Benedetto Pistrucci per le monete di re Giorgio III nell’anno 1818.
Ma il problema in se, quello che
vogliamo evidenziare nel sottolineare l’aspetto distintivo dell’intelligenza dei Liguri, è che il San
Giorgio delle sterline di Giorgio III
è identico a quello che, nel 1814
(quattro anni prima, cioè!). La
Repubblica Ligure volle stampare sulle sue monete d’argento (le
ultime…). Non a caso, l’ultima
volta che il glorioso vessillo di
San Giorgio fu levato in alto,
nell’aprile del 1814, fu quando la
gloriosa costituzione della Re-
LUTTI CITTADINI, NECROLOGI e ANNIVERSARI
GIUSEPPE ARNAUD ALDO CAMPAGNOLO
Un lutto nel mondo
culturale alassino
La dipartita dell’ingegnere
Giuseppe Arnaud
A fine aprile è mancato in
Alassio l’ingegnere GIUSEPPE ARNAUD, figura nota nella nostra
città ponentina per essere stato
per più anni un valente insegnante di Matematica e di Materie
scientifiche nell’Istituto per geometri Alma Mater di Via Candido
Bavera.
Appassionato e valente conoscitore dell’Arte dei suoni egli fu
un competente ed attivo organista che si prestò,anche con sue
composizioni religiose, a condurre i canti nelle funzioni della
Cattedrale.
Ricordo che la corale di questa
parrocchia sotto la sua direzione,
negli anni ottanta, ha eseguito una
sua “Messa Gaudiosa” con vivo
successo.
Di certo il suo capolavoro fu
quello di avere ideato, istruito e
condotto in Alassio la Corale
Alassina a cinque voci nell’armonizzazione del Canto Alpino che
tanti applausi raccolse nelle sue
esibizioni in Liguria e altrove.
Nelle classifiche dei più validi
compositori di canto alpino in
Italia il suo nome fu più volte presente. Fra le composizioni di successo di questo complesso ricordiamo: “A recampose” con parole
del prof. Tommaso Schivo. “U
Berettin cua balla”, “Quand’u canta u riscignö”, “ Pernici”, con mie
parole. Ritengo però che un suo
capolavoro in questo filone di
canto fu l’aver musicato i nove
canti della mia “Pascïun e
Resurresïun du Segnù” che hanno
raccolto molti applausi, negli anni
ottanta e novanta del secolo passato, in tanti centri della Liguria
fra i quali: Genova, Savona,
Imperia, Albenga e altri.
Un giorno il Nostro ebbe a dirmi
di avere nel suo cassetto molte
composizioni inedite. Dei canti
della “Pascïun” avevo consegnato
una cassetta all’amico Sergio
Quinzio, alassino e filosofo di fama mondiale, che tanto apprezzò
e che, come mi disse, consegnò a
Roma ad un archivio dei Canti dialettali religiosi d’Italia.
Le spoglie di questo grande alassino di adozione oggi riposano nel
Canavese dove ebbe i natali.
U Pessö d’Arasce
L’A.V.A. e tutti i Soci prendono
parte al dolore della famiglia.
Per anni fu l’“occhio”
della stampa per la
cronaca della riviera
Morto il fotografo
che documentò il turismo
È deceduto, all’età di 85 anni,
Aldo Campagnolo, fotografo-reporter che da otto anni si era ritirato a
vivere la sua vecchiaia con il figlio
Mario, a Vallebona, nell’entroterra
di Bordighera. I funerali si sono svolti il giorno 26 aprile alle ore 11.
Campagnolo è stato il fotografo
che più d’ogni altro, nei decenni della seconda metà del secolo scorso,
ha lavorato per far conoscere e promuovere Alassio e la sua immagine.
Fu per tanti anni il fotografo de
«La Stampa». Il suo contributo alla
fama d’Alassio venne soprattutto
dall’impegno come fotografo dell’
agenzia Ansa e operatore dell’impianto di telefoto dell’Azienda di
soggiorno. In quegli anni, in situazione di monopolio nell’intera
Riviera, le sue foto di Miss Muretto
(da Maria Teresa Ruta a Simona
Ventura), i primi cimenti invernali
non ancora inflazionati, i mandorli
fioriti ad inizio febbraio, i grandi jazzisti di fama mondiale protagonisti
di “Jazz ad Alassio” invadevano le
pagine dei quotidiani e dei periodici. L’A.V.A. porge alla famiglia le più
sentite condoglianze.
UGO GIOVANNELLI
Gibilterra o quando sempre a Tarifa
durante una grigliata notturna sulla
spiaggia ci sorprendesti tutti invitandoci ad osservare un minuto di
silenzio per il nostro amico Franco
Munarin altro grande amico e valido
surfista che era scomparso da poco.
Mi viene anche in mente quando ti
arrabbiasti tanto con me perché mi
dimenticai di invitarti a una cena tra
surfisti. Te la eri legata al dito e io
non capivo il motivo di tanta rabbia
per una cosa apparentemente così
banale. Lo capii solo più tardi: mi volevi bene e in quell’occasione ti avevo tradito dimenticandomi di te. Mi
tornano in mente a casaccio degli
episodi vissuti con te tipo quando
nel casino del budello perdesti
Julian allora piccolissimo e di come
fui orgoglioso di ritrovarlo dopo circa un’interminabile ora, o di come ti
brillavano gli occhi di orgoglio per la
nascita del tuo secondo figlio.
Ricordi quando in un sussulto di furbizia ti chiusi le chiavi dentro il cofano dell’auto a soli 2.000 chilometri
da casa senza le chiavi di ricambio?
In quell’occasione fosti come sempre un gran signore e mentre stavo
facendo l’appello del Paradiso tu
“non ti preoccupare Mao sono cose
che capitano”.
Ho sempre negli occhi mia moglie
accompagnata sul luogo del matrimonio da te sulla tua splendida moto BMW e di come non facesti una
piega quando mi imprestasti la tua
auto da ottanta milioni per farci portare al ristorante con Raspino autista. Che coraggio!
L’entusiasmo e la passione che
avevi per fare le cose che amavi mi
hanno contagiato e le hanno fatte
amare di più anche a me. Non è la solita retorica a farmi dire quanto tu
fossi altruista verso tutti con la semplicità dei veri grandi. L’ultima volta
che ci siamo sentiti, un settimana
prima che tu te ne andassi, da
Albenga mi chiedevi come era il vento ad Alassio, tu non ci facevi neppure caso che la temperatura era di
7 gradi.
Ora siamo veramente tutti più soli, ci mancherà il nostro punto di riferimento ed esempio di quella “joie
de vivre” che forse avevi mutuato
dai tuoi anni parigini e che ci trasmettevi e pazienza se a volte il tuo
entusiasmo ti faceva “leggermente”
aumentare la misura delle onde e
l’intensità del vento che avevi surfato il giorno prima.
Addio grande amico, campione di
stile, scusa se non sono stato capace di darti quello che ho ricevuto da
te ma so già che a te di quello importa poco.
Adesso che sei partito per una
long distance assieme a Muna lasciaci un po’ di vento quando verremo da te. Ti voglio bene.
Maurizio
Anniversari
ADELE ARMANETTI
VED. ZANARDI
Cara nonna, è trascorso già un
anno da quando mi hai lasciata.
Mi manchi tanto - ti ricordo con
Amore.
Tua nipote Dunia
•••
Cara mamma, anche noi ti ricordiamo assieme a papà e a
Nino, con immenso rimpianto e
sei sempre vicino a noi e nei nostri
cuori.
Tua Figlia Gabriella
con Duccio e Vittorio
EDOARDO “ALDO”
ROSSO
4/5/2004 - 4/5/2005
Ciao, un anno fa te ne sei andato e
ancora oggi mi ritrovo a cercarti nei
luoghi a te più cari.
Non ti vedo, è chiaro. Ma sento
che ci sei, che ci sarai sempre.
Tua figlia
L’A.V.A. si unisce al ricordo ed al
cordoglio.
APRILE 2005
ROBERTO BRUSA
Al mio amico Ugo
Così un 25 aprile te ne sei andato
in un soffio di vento. Hai fatto uno di
quei bordi lunghi che solo tu avevi il
coraggio di fare e ti sei dimenticato
di strambare. Ora siamo tutti qui ad
aspettarti a riva ma già sappiamo
che non tornerai.
Mi vengono in mente le innumerevoli uscite fatte insieme, quando ad
esempio ci trovammo formichine
nell’oceano in mezzo allo stretto di
Dopo una lunga e notevole attività professionale in Milano, è deceduto ad Alassio l’Avvocato ROBERTO BRUSA.
Lo piangono con la moglie alassina, Signora Paola Schivo, la figlia
Marinella, la cognata con i figli, i
dott. Gamba con le famiglie e gli
amici che ne hanno apprezzato
sempre l’affabilità nobilissima, la
grande cultura e l’attaccamento affettuoso al nostro paese.
L’A.V.A. porge alla famiglia le più
sentite condoglianze.
ANGELINI Maria
BRUSA Roberto
CAORSI Francesca
DE CARO Vittorio
FORTINI Onorina
GATTO Tommaso
GIANOLIO Maria
GIOVANELLI Ugo
GIRALDI Chiara
LANFREDI Angeli
MARINO Maria
PERESSINI Ugo
RIVETTI Giovanni
SACCO Rosetta
SALERNO Salvatore
anni 78
anni 84
anni 67
anni 72
anni 93
anni 85
anni 90
anni 53
anni 63
anni 90
anni 95
anni 89
anni 76
anni 85
anni 55
L’A.V.A. da queste colonne esprime ancora una volta le più sentite condoglianze ai loro familiari.
pubblica Ligure fu richiamata in
vita per opera dell’impegno armato del generale inglese Lord
Guglielmo Bentinck il quale chiese, invano, il riconoscimento della sua indipendenza agli alleati
riuniti a Vienna. La Storia, con le
sue regole, spiega tutto. Voglio
però precisare a salvaguardia
dell’integrità della richiesta degli
“indipendentisti” liguri che nel
1992 in occasione dell’inaugurazione del padiglione britannico
all’Esposizione Colombiana di
Genova, sua altezza reale il Duca
di Kent elencando i legami tra
Genova e l’Inghilterra, ricorda
proprio l’episodio del 1190 precisando che a chiedere di poter utilizzare il vessillo della Repubblica
Ligure fu proprio Riccardo Cuor
di Leone. (di risarcimento, di “palanche”, però, non ha parlato… Si
sarà dimenticato?).
UOMINI DIVERSI 29 – Continua
12
«L'ALASSINO»
Specie ittiche della
Baia del Sole
Bavosa Insaguinata
(Blennius sanguinolentus) - (Ballottura)
Vive nelle tane degli scogli immersi a profondità non superiore
al metro.
È una specie che va scomparendo. Non raggiunge in lunghezza i
20 cm. E in peso i 200 gr. La sua colorazione di base è bruno sabbia o
verde oliva o giallognola. Ha la pelle viscida e senza squame protet-
ta da una bava mucosa. Si pesca
nelle scogliere con lenza verticale
e a galleggiante. Le sue carni sono
discrete, ma qui non tutti le cucinano.
Esca: tutte – Armatura: h, con o
senza galleggiante
Filo: 020 – Amo: 12/14
BAVOSA VERDE
Sabato 14 Maggio 2005
Corali in concerto
in San Vincenzo Ferreri
Nella serata di sabato 30 aprile
si è svolto nella Parrocchia San
Vincenzo Ferreri, un ormai consolidato appuntamento, il concerto
delle corali parrocchiali: “La
Mongolfiera”, “San Vincenzo” e
“Giacomo Natale” ospite anche
quest’anno da Albenga il coro
“Don Primo Volpe”.
Il programma si è aperto, dopo
un breve discorso introduttivo
del padrone di casa Don Luciano,
con una gradita sorpresa: il conduttore Davide Radici (bravo ed
emozionato) ha chiamato subito
sull’altare tutte e quattro le corali
contemporaneamente.
I numerosi cantanti, con le loro
divise, hanno dato vita ad un’inattesa foto di gruppo veramente
gradita da tutto il numeroso pubblico presente nella Chiesa.
Primo Volpe”, ospiti graditissimi
che ci hanno portato oltre «…un
cammino da compiere insieme…»
quello cui una corale può tendere.
Hanno cantato sia con musica sacra antica (con autori del XIII secolo) che melodie moderne più famose (“Amici miei”) rigorosamente “a Cappella” (senza accompagnamento strumentale) ed a
quatto voci.
Ma soprattutto complimenti e
grazie a tutte quelle persone che
contribuiscono a far andare avanti (anzi volare sempre più su) “La
Mongolfiera”.
Uno spettacolo nello spettacolo, 30 forse 40 magliette bianche,
con il pallone aerostatico colorato, con dentro bambini di tutte le
età, dai 5 ai 30 anni e più. Che se
non ti fanno venir voglia di salire
DISEGNO DI PATRIZIA PEZZUOLO
Valide terapie dei nonni
Il rovo e le rinfrescanti more
Rubus fruticosus (U ruvéu)
È pianta perenne che varia da
località a località con fusto più o
meno arcuato munito di forti spine.
I fiori sono bianchi con sfumature rosee inodori che producono
le more aromatiche e rinfrescanti.
Le more ancora oggi si utilizzano,
oltre che per la preparazione di
marmellate, per estrarre uno sciroppo astringente. Le sue foglie,
insieme a quelle del lampone, originano un te aromatico. Il suo decotto che è un astringente efficace
può usarsi come lozione per il vi-
so o come gargarismo per le affezioni della bocca:
Gli avi utilizzarono la pianta per
le sue proprietà antidiabetiche,
depurative, astringenti, diuretiche e toniche.
Per le sue fastidiose spine quando si parlava di persona “pungente” così si recitava:
«Daghe de sciú, daghe de zú / u
ruvéu u te spunze u cü»
Dagli di su, dagli di giù – u ruveu
(uomo noioso) dà fastidio.
Pessö
PROGETTO DANZA – ALASSIO
Vi aspetta al nostro saggio di danza 2005
i giorni 11-12 giugno presso il Palalassio
Corali: “La mongolfiera”, “San Vincenzo”,
“Giacomo Natale” e “Don Primo Volpe.”
Una serata veramente piacevole e allegra.
Complimenti alla corale San
Vincenzo che, diretta dalla bravissima Mirella Marcarino (a proposito: che voce!!) ha dimostrato
una notevole duttilità di interpretazione, variando da brani “classici”, come l’Ave Verum di Mozart,
a quelli moderni, come “Se crederai”, nel quale per l’occasione la
musica, tratta dalla colonna sonora del cartone animato “Il Principe
d’Egitto”, si è unita a parole italiane a sfondo religioso davvero azzeccate (bravo Leonardo).
Complimenti alla corale “Giacomo Natale” che dimostrando
una sicurezza che da tempo non
ascoltavamo, ha saputo fondere
l’impostazione di un coro classico
con degli accompagnamenti di
chitarre molto “giovanili”.
Complimenti ai coristi del “Don
sul palco e cantare con loro, allora sei proprio sottoterra.
Tre chitarre (bravi), una batteria elettronica (che piacevole sorpresa!), un direttore anzi una direttrice (Ilaria Natale, brava anche
a condurre il coro “Giacomo Natale”) e tanta voglia di essere lì a cantare senza nessun imbarazzo. Intervistati uno per uno, per la gioia
del pubblico, sono stati sicuramente al centro di questa serata.
Alla quale, ma per quella del
prossimo anno, siete tutti invitati,
certi che apprezzerete quello che
questi parrocchiani sapranno
mostrarvi.
Un bravo a tutti.
Dimenticavo di dirvi che se siete curiosi di riascoltare la “Mongolfiera”, non perdetevi lo spettacolo di fine giugno per la festa di
San Giovanni.
Meteorologia
Alassina
a cura dell'Osservatorio Don Bosco
APRILE 2005
Mi fu rivolta una domanda qualche tempo fa;
rispondo ora volentieri a tutti quelli, che, giustamente vorrebbero sapere la stessa cosa:
“tutti i dati che vengono pubblicati mensilmente sulla meteorologia alassina, da dove… nascono?”.
Ecco la risposta!
Tutti i dati “nascono” dalla strumentazione di cui è dotato
l’Osservatorio “Don Bosco”.
Io devo solo custodire e conservare efficienti tutti gli strumenti
per garantire la bontà dei dati che devo comunicare. Poi sfrutto
il loro lavoro: ogni giorno, ogni decade, ogni mese, ogni anno. Tre
volte al giorno (alle 8.00, alle 14.00, alle 19.00) rilevo i dati della
pressione, temperatura, umidità, vento (velocità e direzione),
stato del cielo (sereno-coperto-misto) e precipitazioni (quantità
in millimetri e ora della precipitazione). Pazientemente – ogni
giorno – faccio il calcolo complessivo della pioggia; per gli altri
dati faccio una media aritmetica (sommo tutto e divido per tre).
Non così per la temperatura. Con termometri speciali ricavo il valore massimo e il valore minimo registrati durante la giornata;
poi faccio una media fra quattro valori, cioè fra i valori registrati
alle ore 8.00, alle ore 19.00, la minima e la massima. È questo un
modo di calcolare la temperatura un po’ particolare, che fa escludere i valori – in genere più elevati – delle ore 14.00 e che deve essere tenuto ben presente quando si fanno confronti con i valori
comunicati da altri centri che potrebbero usare criteri diversi.
Il valore della “eliofania” (ore di sole limpido) lo leggo su apposita carta diagrammata posta nel “fuoco” di una lente sferica
e quindi bruciata dai raggi concentrici. Questo è il lavoro quotidiano. Devo ogni 10 giorni fare le sintesi “decadali”; a fine mese
le sintesi mensili (quelle che comunico a questo nostro bellissimo giornale – un elogio all’A.V.A.!); a fine anno… finalmente l’ultima sintesi di tutti i 365 giorni.
Spero di aver risposto adeguatamente alla domanda che mi fu
rivolta qualche giorno fa. Ma ora:
SINTESI DI APRILE 2005
Pressione media: 757,0 mmHg; medie decadali: 761,4 mmHg
nella prima; 750,3 mmHg nella seconda; 759,2 mmHg nell’ultima.
Temperatura media: 14,5 °C; nelle tre decadi i valori medi sono, nell’ordine: 14,9 °C; 13,5 °C, 15,1 °C. Giorno più fresco: 10 aprile con 11,4 °C di media; giorno più caldo: 30 aprile con 18,4 °C di
media. La temperatura minima assoluta è di 9,6 °C registrata alle ore 9 del 10 aprile.
Umidità media: 67%, medie decadali: 53%; 73%; 76%.
Precipitazioni totali: 98,2 millimetri, così distribuiti nelle tre
decadi: 7,4 mm nella prima; 58,8 mm nella seconda; 32,0 nella terza; giorni più piovosi: 16 aprile con 38,6 millimetri; 24 aprile con
21,0 millimetri.
Giorni sereni: 15; coperti 6.
Eliofania totale: 187,7 ore di limpido sole con una media mensile di 6,3 ore al giorno. Le medie decadali sono: 6,0 ore nella prima; 4,8 ore nella seconda; 8,0 ore nella terza.
Tutto sommato, possiamo essere contenti e impegnarci (forse) un po’ di più a rispettare questo bel dono della Natura.
Il Direttore dell’Osservatorio
Prof. Don Natale Tedoldi
D.R.C.
Ringraziamento
Desidero ringraziare di tutto cuore, tramite questo nostro giornale,
il signore a me sconosciuto che ha consegnato alla mia nipotina la borsa (contenente documenti e denaro) da me smarrita il 6 maggio c.m.
Un grazie ancora che spero di poter ripetere personalmente.
Liliana Borrelli
Gli articoli e le lettere
devono pervenire
alla Redazione
entro la fine
di ogni mese
per la pubblicazione
ne «L'Alassino»
del mese successivo.
A.V.A.
Inqualificabile gesto teppistico.
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La Redazione si riserva
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RESPONS.: Fausto Buffarello
EDITORE: A.V.A.
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Telefax 0182 50.412
REGISTRAZIONE: Trib. Civ. Pen.
di Savona n. 149 del 30-5-1962
ISCRIZIONE R.O.C. n. 6975
(già R.N.S. n. 9806)
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Associato all'USPI
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Maggio - Associazione Vecchia Alassio