Autorizzazione Tribunale di Roma n° 539 07/12/2001
-
Poste Italiane SPA- Spedizione in abbonamento postale70% - DCB Roma - N° 17 settembre - ottobre 2004
Periodico dell’Ente Bilaterale per il Turismo di Roma e Lazio
Il turismo romano
verso il pieno recupero
Low-cost, una possibilità in
più per gli scali italiani
Welfare, con lo Stato
è per pochi
EDITORIALE
Non uccideranno
il nostro futuro
«N
Provincia di Roma
Assessorato al Turismo
Comune di Roma
Assessorato al Turismo
Ente Bilaterale Territoriale per il Turismo
COMITATO SCIENTIFICO
Attilio Celant - Giovanni Peroni
Giuseppe Aiello - Guido Improta
Franco Paloscia - Maurizio Fantaccione
Antonio Calicchia
Direttore responsabile: Pietro Licciardi
Direttore: Giancarlo Mulas
Coordinatore Editoriale: Orfeo Cecchini
COMITATO DI REDAZIONE:
Coordinatore: Bartolo Iozzia
Giuseppe Aiello - Guido Improta
Orfeo Cecchini - Caterina Saccaro
Marcello Marzi - Giuseppe Zazzara
Produzione: Impatto srl
Stampa: Di Marcotullio
finito di stampare: settembre 2004
on uccideranno il
nostro futuro». Così
titolava lo striscione
con il quale i nostri figli e i figli di
Roma hanno aperto la manifestazione di solidarietà per i bambini
“martiri” di Beslan e per le altre vittime cadute per mano di una lucida follia omicida che tenta con ogni
mezzo ed ormai in tutto il mondo di contrastare l’avanzare di civiltà e
democrazia fatalmente e storicamente destinate a scontrarsi con l’oscurantismo e le tirannie.
Ed i bambini sono sempre lì, in prima fila, come testimoniano la strage
degli innocenti di Erode, o la morte dei primogeniti maschi, decima piaga
dell’esodo degli Israeliti dall’Egitto, a pagare di persona il prezzo del terrore che resterà scolpito nella loro mente e nei nostri cuori guardando i loro corpi straziati e feriti ed i loro occhi spalancati su un mondo
crudele che ha tolto loro insieme la vita e la gioia di vivere.
L’unità che ci accomuna nel dolore ci unisca nel combattere efficacemente il terrore ed i suoi discepoli in ogni parte del mondo ben sapendo che per vincere la guerra al terrorismo la civiltà, la democrazia, la
tolleranza ed il rispetto reciproco sono le sole armi possibili per chi,
come noi, crede ed opera perché la Verità e la Conoscenza non consentano all’intolleranza ed all’oscurantismo di uccidere il futuro nostro e
dei nostri figli.
Orfeo Cecchini
SOMMARIO
INTERVISTA
Un amico del Campidoglio,
che sta dalla parte dei cittadini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
P. L.
OSSERVATORIO
Il trend rimane positivo.
Il pieno recupero del turismo romano è ora più vicino
..............
6
Giuseppe Aiello
INTERVENTI
Dove va il mercato turistico italiano? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
Giuseppe Aiello
Turismo termale, quando il benessere è per tutti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
L’ingresso al Castello
da Ponte Sant’Angelo
La foto di copertina è stata gentilmente
fornita dall’APT di Roma
Giovanna Sfracasso
Cinesi in cerca del “tutto compreso” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13
Franco Paloscia
Cinesi in viaggio verso la terra di Marco Polo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
Laura Ranca
Low-cost, una possibilità in più
per gli scali italiani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15
Michele Fiorella e Clarissa Ruggieri
Fiumicino, primo bilancio della stagione
e prospettive future . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
Dal Comune di Fiumicino
..........................
20
........................................
22
Con la Card del turista, vale la pena insistere
Mariapia Garavaglia
La grande chance della Notte romana
Pietro Licciardi
Welfare, con lo Stato è per pochi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23
Valentina Caracciolo
NOTIZIARIO
Crisi e governance le parole chiave di Genova . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25
Franco Paloscia
Competitività e territorio in un convegno a Roma
...................
26
F.C.
Un sito per “vivere” l’associazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27
a cura di Fiavet Lazio
Arte, tradizioni e cultura in provincia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28
a cura della Provincia di Roma
Courtyard by Marriott atterra a Fiumicino. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30
Roberto Coramusi
L’Enit informa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31
Japanitaly news. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32
TRIBUNA DEL LAVORO
Emersione del sommerso
ancora dubbi sulle sanzioni
...........................................................
33
Maurizio Fantaccione
MASSIMARIO DEL DIRITTO tributario. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35
MASSIMARIO DEL DIRITTO del lavoro. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36
Nuovo iter per il contratto di solidarietà . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40
Con l’EBT vacanze studio in Australia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40
O.C.
L’EBT informa
....................................................................................
42
C
astel S. Angelo nel corso della sua lunga
esistenza è stato un mausoleo, una fortezza, un luogo di detenzione e sontuosa residenza papale, attraversando alcuni degli eventi più
drammatici della storia di Roma. Eretto come
monumentale sepolcro dell’imperatore Adriano (II secolo d. C.), fu inserito nel 403 nelle mura
aureliane trasformandosi così in roccaforte, tanto
potente da essere in grado di resistere agli assalti dei Visigoti e degli Ostrogoti. La sua “cristianizzazione”, anche nel nome, risale all’anno 590,
quando l’apparizione dell’ arcangelo Michele nell’atto di rinfoderare la spada annunciò la fine di
una micidiale pestilenza. Oggi Castel S.Angelo è
sede del museo nazionale che comprende, oltre
a una interessante collezione di armi antiche, i
fastosi appartamenti papali ornati da stucchi,
fregi, affreschi, arazzi e ceramiche.
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
4 / anno 2 - numero 16
INTERVISTA
Un amico del Campidoglio,
che sta dalla parte dei cittadini
P.L.
libri scolastici».
O
ttavio Marotta, 74 anni, una vita
intera trascorsa a difendere il
prossimo, è il difensore civico
di Roma. Siciliano di nascita si è trasferito nella capitale nel 1943, dove per
cinquant’anni ha fatto l’avvocato. Il
primo dicembre 2003 è stato designato a questo nuovo incarico, dopo essere stato eletto dal Consiglio comunale
con una maggioranza qualificata
Chi è il difensore civico?
«Il difensore civico è il difensore dei
cittadini contro le illegittimità della
pubblica amministrazione, nonché i
ritardi e la mala gestione del Comune
e delle società ad esso collegate, come
Acea, Atac, Sta, e così via…»
E chi vi ricorre?
«Tutti i cittadini, le associazioni di cittadini e tutti coloro che hanno un contenzioso o un qualunque problema con
un qualunque ufficio dell’amministrazione comunale. A Roma non c’è mai
stato
un
difensore
civico e io
sono stato il
primo
ad
«Il difensore civico
ottenere
la
è il difensore
maggioranza
dei cittadini contro
qualificata
le illegittimità
necessaria.
della pubblica
Per questo
amministrazione»
motivo mi
sono trovato
a dover creare tutto, da
niente: gli uffici, lo staff… Ad ogni modo siamo operativi da gennaio»
Com’è che il Comune si è deciso ad istituire l’ufficio del
difensore civico?
«Il Consiglio ha votato per ventisette
volte ma non è mai riuscito ad attua-
Ottavio Marotta
re la proposta di un difensore civico.
L’idea risale alla prima giunta Rutelli,
nel ’96, e da allora a Roma si è provato sempre invano a nominarne uno.
Essendo necessaria una maggioranza
qualificata occorrevano sia i voti della
maggioranza che dell’opposizione e
logicamente quest’ultima riteneva che
il difensore civico non dovesse essere
espressione della Giunta. Poi qualcuno ha proposto il mio nome e nonostante fossi politicamente schierato,
sono stato infatti il presidente della
lista civica “Roma per Veltroni”, i consiglieri di opposizione hanno evidentemente ritenuto fossi sufficientemente imparziale. L’importante è che alla
fine ce l’abbiamo fatta».
Ha già cominciato a lavorare?
«Ad oggi siamo a circa tremila richieste di intervento, tra e-mail. telefonate e fax. Inizialmente le lamentele provenivano da cittadini appartenenti al
ceto medio-alto ma adesso la situazione sta cambiando, anche perché il
difensore civico pian piano è diventato una figura familiare e un personaggio che “fa parte” della città. Questo
grazie anche ad azioni abbastanza clamorose, come l’esposto contro i
rumori notturni o la battaglia sul caro-
Anche chi si occupa di turismo
può rivolgersi a lei?
«Certamente. Proprio adesso stiamo
aprendo, per così dire, un nuovo fronte. Abbiamo scoperto infatti che in
molti ristoranti romani al momento di
presentare il conto appare ancora la
voce “coperto e servizio”, il che non
è ammissibile in quanto c’è un’ordinanza del sindaco del 1995, allora era
primo cittadino Rutelli, che esclude
entrambe. Purtroppo è una cosa che
molti cittadini e gli stranieri non sanno.
Pertanto assieme al vicesindaco e alle
associazioni dei consumatori stiamo
facendo una campagna di sensibilizzazione presso i cittadini, dicendo loro
che al ristorante non possono e non
devono pagare coperto e servizio. Si
rivolgono al difensore civico anche
molti stranieri che hanno problemi con
i certificati di residenza o altre questioni del genere, ma questo ovviamente non riguarda il turismo vero e proprio. Piuttosto abbiamo avuto qualche
segnalazione riguardo i prezzi, non
sempre trasparenti. In ogni caso
sostengo la tesi, forse per qualcuno un
po’ ardita, che anche il turista, quando
arriva a Roma, diventa un cittadino e
come tale ho il dovere di difenderlo».
Non c’è dubbio però che la sua
presenza possa diventare un
punto di riferimento anche per
le associazioni di categoria o
gli imprenditori del settore,
ogni volta che hanno difficoltà
nei loro rapporti con l’amministrazione capitolina.
«Senz’altro. Però devo dire che fino ad
oggi le associazioni di categoria non si
sono mai rivolte a me. Se lo faranno
sarò ben lieto di collaborare, perché
Roma deve far valere sempre più la sua
vocazione turistica; ma deve anche
mettersi al passo e superare le altre
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
anno 2 - numero 17 / 5
INTERVISTA
capitali europee. Un obiettivo, questo,
che si ottiene solo se tutto funziona a
dovere e da parte mia sto proprio cercando, per quanto mi compete, di ottenere questo risultato. Devo però dire
che l’amministrazione pubblica capitolina funziona molto meglio di quanto
si creda e io stesso pensavo prima di
assumere questo incarico».
Nonostante ciò parecchi
imprenditori romani, ad esempio i titolari dei pubblici esercizi, lamentano una eccessiva
lentezza da parte del Campidoglio ad esempio nel concedere licenze o permessi per la
ristrutturazione dei locali.
Qualcuno pensa anche ci sia chi
fa orecchie da mercante, quando i commercianti cercando di
instaurare un dialogo con il
Comune
«Fino ad oggi non ho ricevuto nessuna
lamentela in questo senso.Tuttavia mi
sono battuto per l’apertura dei negozi
anche nei giorni festivi e la domenica.
Forse c’è stato un problema di scarsa
informazione ma da settembre è partita una grande campagna per pubblicizzare il nuovo ufficio del difensore civico e spero anche questo tipo di questioni venga sottoposto alla mia attenzione. Del resto il difensore civico si
occupa proprio dei ritardi, delle difficoltà di entrare in contatto con gli uffici amministrativi, della eccessiva burocratizzazione. Quello che voglio fare è
proprio sburocratizzare il più possibile
il Comune, affinché questo sia più sollecito verso i diritti e le richieste dei
cittadini. La nostra campagna “pubblicitaria” ha proprio questo come tema
centrale: il difensore civico non è un
Robin Hood ma neppure un giudice
imparziale. Suo compito è dare peso ai
diritti e ai bisogni dei cittadini dandogli
la stessa importanza e rilievo di quelli
della pubblica amministrazione. Non
sono un nemico della pubblica amministrazione ma un amico dei cittadini e
della città».
L’aver istituito la figura del
difensore civico non presuppo-
ne l’esistenza di una conflittualità tra cittadini e amministrazione?
«Tutt’altro, perché io faccio da cuscinetto ed evito la conflittualità. Il mio
intervento serve a risolvere senza conflitti i problemi dei cittadini, che l’amministrazione non risolve per inerzia,
perché non li comprende o per sue
difficoltà intrinseche. La mia figura,
almeno per come la intendo, serve a
migliorare il più possibile i rapporti tra
cittadini e amministrazione, evitando
proprio ogni contrasto. In poche parole sono un mediatore. Faccio un esempio: quando un cittadino chiede dei
documenti e questi non sono concessi con determinazione dirigenziale il
difensore civico è il primo organo cui
il cittadino si può rivolgere, in alternativa al TAR. Proprio su questo abbiamo già ottenuto un grosso successo;
mentre prima infatti le richieste di
accesso ai documenti era rigettata nel
70-80% dei casi adesso siamo scesi al
50%. Come ho detto siamo per la trasparenza, l’imparzialità e la parità di
diritti fra cittadino e pubblica amministrazione».
Qual è il potere effettivo del
difensore civico nei confronti
dell’amministrazione?
«Il difensore non ha potere di interdizione ma solo di stimolo e di
denuncia. Se un cittadino mi sottopone un problema io scrivo all’ufficio
competente chiedendo una risposta
entro quindici giorni. Se ciò non avviene faccio un sollecito e se anche questa volta non c’è risposta posso
comunicare al direttore dell’ufficio, al
segretario generale, al gabinetto del
sindaco e al Consiglio comunale che
quel determinato ufficio non ha dato
seguito alla richiesta del difensore civico, affinché vengano presi i provvedimenti del caso. Devo dire che ad oggi
non ho mai avuto la necessità di fare
una cosa del genere, dal momento
che più o meno velocemente e con
sufficiente soddisfazione delle parti
mi hanno sempre risposto e molti
problemi spiccioli, che poi alla fine
sono sempre quelli più fastidiosi,
hanno avuto soluzione».
Dunque il difensore civico non
è un giudice di pace…
«No, il giudice di pace svolge attività
giurisdizionale emettendo delle vere e
proprie sentenze. Il difensore civico
arriva prima e la sua funzione è quella di sbloccare situazioni, fare chiarezza, ottenere la trasparenza della pubblica amministrazione»
Il Consiglio
comunale
con una
maggioranza
qualificata,
ha eletto
il difensore
civico che è
in carica
dal primo
dicembre 2003
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
6 / anno 2 - numero 17
OSSERVATORIO
Il trend rimane positivo.
Il pieno recupero del turismo romano
è ora più vicino
Giuseppe Aiello
A
nche il quarto bimestre del 2004 conferma gli
scenari delineati nei mesi precedenti: nell’insieme degli esercizi alberghieri di Roma e provincia vi è stato un andamento complessivamente positivo, sia della domanda interna sia della domanda estera.
L’analisi dei dati sull’andamento della domanda turistica negli alberghi della provincia di Roma nel corso del
periodo considerato evidenzia, infatti, un trend crescente in tutto il territorio: il segno positivo risulta, ancora una volta, più marcato rispetto al periodo precedente. Non siamo al pieno recupero delle posizioni di mercato perse in passato, ma, gradualmente, questo obiettivo è più vicino.
Nei mesi di luglio e agosto gli alberghi della provincia
di Roma hanno registrato 1.226.764 arrivi e
2.961.812 presenze, con una crescita, rispettivamente, di + 10,36% e di + 5,61%, decisamente superiore
a quella registrata nel bimestre precedente e che riveste carattere generale. La crescita ha riguardato, come
già accennato, sia gli italiani sia gli stranieri. Il dato più
significativo, all’interno di questa dinamica, continua ad
essere costituito dalla più accentuata crescita della
domanda estera. La domanda italiana si è infatti assestata su 446.827 arrivi (+8,10%) e 990.886 presenze (+3,92%), mentre la domanda estera ha registrato
779.937 (+11,70%) e 1.970.926 presenze (+6,49%)
(tabella 1 e 2).Sul fronte della domanda estera, continua la crescita del turismo europeo (+15,61% di arrivi e + 10,28% di presenze), ed in particolare della
domanda proveniente dalla Francia, dalla Germania, dal
Regno Unito, dalla Spagna e dalla Russia. Prosegue, inoltre, la forte ripresa della domanda proveniente dagli
Stati Uniti (+15,04% di arrivi e +9,69% di presenze).
Nel bimestre considerato altrettanto significativa si presenta la ripresa, della domanda proveniente dal Sud Est
asiatico (+16,81% di arrivi e +9,61% di presenze). Proseguono quindi i positivi effetti delle iniziative intraprese dagli operatori pubblici e privati al fine di recuperare le quote di mercato detenute in passato. In particolare viene confermata la tendenza - relativamente ai
flussi turistici provenienti da quest’area - di un turismo
più individuale e meno di gruppo, che cerca una vacan-
Tabella 1 - Provincia di Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Luglio - Agosto 2004
Paesi
5 stelle
Arrivi
Totale
Italiani
Stranieri
Presenze
66.098 182.277
9.691
17.722
57.125 165.939
4 stelle
Arrivi
Presenze
419.322 1.000.454
3 stelle
Arrivi
Presenze
2 stelle
Arrivi
Presenze
342.640 865.817
130.259 314.162
138.523 265.225
161.067 377.393
110.254 259.671
373.364 881.879
261.548 694.116
69.482
181.485
1 stella
Arrivi
Presenze
22.064
59.274
Totale
Arrivi
Presenze
980.383 2.421.984
27.292
70.875
446.827 990.886
18.418
47.507
779.937 1.970.926
Tabella 2 - Provincia di Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Luglio - Agosto 2004 - Var. % su anno precedente
Paesi
5 stelle
4 stelle
Presenze
3 stelle
Arrivi
Presenze
2 stelle
Arrivi
Presenze
Arrivi
Arrivi
Totale
3,60
5,77
18,87
7,75
4,71
3,49
5,06
Italiani
1,91
5,10
17,83
5,01
6,27
2,39
Stranieri
3,89
5,84
19,26
8,61
3,78
4,10
Presenze
1 stella
Totale
Arrivi
Presenze
Arrivi
Presenze
6,59
9,22
1,29
10,36
5,61
1,27
8,17
5,55
-6,07
8,10
3,92
11,71
4,40
15,16
14,70
11,70
6,49
Tabella 3 - Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Maggio - Giugno 2004
Paesi
5 stelle
Arrivi
Totale
Italiani
Stranieri
Presenze
66.098 182.277
9.492
17.384
56.606 164.893
4 stelle
Arrivi
Presenze
419.322 1.000.454
99.158
192.471
320.164 807.983
3 stelle
Arrivi
Presenze
342.640 865.817
99.469
2 stelle
Arrivi
Presenze
130.259 314.162
1 stella
Arrivi
Presenze
22.064
59.274
Totale
Arrivi
Presenze
980.383 2.421.984
209.765
69.656
150.906
6.471
16.847
284.246 587.373
243.171 656.052
60.603
163.256
15.593
42.427
696.137 1.834.611
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
anno 2 - numero 17 / 7
OSSERVATORIO
za più stanziale rispetto al passato in cui ha dominato
il tour. Di conseguenza si registra anche una crescita
della durata media del soggiorno.
La crescita del bimestre ha coinvolto sia Roma sia l’hinterland. A Roma vi è stato un aumento degli arrivi
(+5,87%) e delle presenze complessive (+4,95%) che
ha coinvolto italiani e stranieri. La domanda italiana ha
registrato sensibili incrementi sia negli arrivi (+4,58%),
sia sul fronte delle presenze (+4,34%). Ancora più marcata risulta la crescita della domanda straniera, la cui
crescita conferma e rafforza il trend iniziato nei mesi
precedenti: l’incremento è infatti stato del + 6,40% sia
negli arrivi e del +5,15% nelle presenze (tabelle 3 e 4).
Come si vede dal prospetto riportato nel box, la crescita di Roma in agosto si è distribuita ampiamente nel
territorio cittadino.
Continua, con maggiore decisione, la buona crescita
della domanda italiana e straniera negli alberghi dell’hinterland (+32,75% di arrivi e +8,68% di presenze).
La domanda italiana è cresciuta del + 14,84% negli arrivi e del 3,31% nelle presenze. Ma il dato più significativo è costituito dalla domanda proveniente dall’estero, che è cresciuta del 90,36% negli arrivi e del 28,47%
nelle presenze (tabelle 5 e 6) e coinvolge le principali
nazionalità (USA, Germania, Regno Unito, ecc.).
Questi dati confermano l’accresciuta capacità di marketing degli operatori dell’hinterland rispetto al passato. La conferma in futuro di questi tassi di crescita è
fortemente auspicabile, soprattutto se essi contribuiscono alla ripresa generale della domanda nell’intero
territorio provinciale.
MUNICIPI DI ROMA
Roma - Distribuzione degli arrivi e delle presenze negli alberghi per Municipi - AGOSTO 2004
Valori assoluti
Municipi
Arrivi
Municipio 1
280.285
Composizione %
Variazione %
su stesso mese a.p.
Arrivi Presenze
Arrivi Presenze
Presenze Permanenza
media
50,85% 50,83%
5,22%
5,81%
Municipio 2 225.297 582.137
673.936
2,58 50,83% 50,82%
2,40
2,91%
3,03%
Municipio 3
27.793
71.772
2,58
6,27%
6,27% -1,43% -1,18%
Municipio 4
9.690
25.508
2,63
2,19%
2,23% 17,73% 20,38%
Municipio 5
5.807
14.443
2,49
1,31%
1,26% 18,27% 15,38%
Municipio 6
4.995
13.019
2,61
1,13%
1,14% -6,27% -4,46%
Municipio 7
706
1.419
2,01
0,16%
0,12% 18,46% -7,80%
Municipio 8
1.329
3.335
2,51
0,30%
0,29% -5,41% -8,03%
Municipio 9
10.391
26.621
2,56
2,35%
2,32% 19,71% 15,96%
Municipio 10
1.542
3.859
2,50
0,35%
0,34% 66,88% 67,20%
Municipio 11
4.557
11.440
2,51
1,03%
1,00%
5,98%
Municipio 12
4.063
11.079
2,73
0,92%
0,97%
3,89% 11,46%
Municipio 13
23.408
61.609
2,63
5,28%
5,38%
2,88%
Municipio 14
9.510
24.721
2,60
2,15%
2,16% -3,64% -3,64%
Municipio 15
7.665
19.871
2,59
1,73%
1,74% -7,68% -4,63%
Municipio 16
19.254
49.610
2,58
4,35%
4,33% -4,12% -2,97%
Municipio 17
24.371
63.681
2,61
5,50%
5,56%
Municipio 18
39.189 101.881
2,60
8,84%
8,90% 18,59% 18,27%
Municipio 19
15.000
38.002
2,53
3,39%
3,32% -0,10% -0,76%
8.517
21.142
2,48
1,92%
1,85% 16,18% 12,78%
Municipio 20
Totale
443.0841.145.149
2,58 100,00%100,00%
1,99%
4,08%
2,15%
3,77%
2,38%
4,21%
Tabella 4 - Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Luglio - Agosto 2004 - Var. % su anno precedente
Paesi
5 stelle
4 stelle
Presenze
3 stelle
Arrivi
Presenze
2 stelle
Arrivi
Presenze
Arrivi
Arrivi
Totale
7,05
8,38
8,75
5,60
2,31
3,18
5,22
Italiani
6,42
9,93
9,91
7,33
2,35
1,64
Stranieri
7,15
8,22
8,39
5,19
2,29
3,68
Presenze
1 stella
Totale
Arrivi
Presenze
Arrivi
Presenze
4,44
10,36
13,76
5,87
4,95
0,62
3,60
3,70
6,80
4,58
4,34
11,06
5,23
13,38
16,78
6,40
5,15
Tabella 5 - Hinterland di Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Luglio - Agosto 2004
Paesi
5 stelle
4 stelle
Arrivi
Presenze
Arrivi
Totale
718
1.384
Italiani
199
338
39.365
Stranieri
519
1046
53.200
92.565
Presenze
146.650
3 stelle
Arrivi
Presenze
2 stelle
Arrivi
Presenze
1 stella
Totale
Arrivi
Presenze
4 stelle
Arrivi
205.692
49.477
126.994
23.646
59.108
246.381 539.828
72.754
61.598
167.628
40.598
108.765
20.821
54.028
162.581 403.513
73.896
18.377
38.064
8.879
18.229
2.825
5.080
3 stelle
Presenze
Arrivi
Presenze
2 stelle
1 stelle
Totale
Arrivi
Presenze
Arrivi
Presenze
Arrivi
Presenze
Totale
105,55
25,17
16,45
4,83
4,65
12,30
8,18
-8,74
32,75
8,68
Italiani
43,96
-0,67
13,28
3,34
2,41
15,22
6,13
-9,48
14,84
3,31
200,75
68,29
28,51
11,95
16,31
-2,45
26,12
-0,14
90,36
28,47
Stranieri
Presenze
79.975
Tabella 6 - Hinterland di Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Maggio - Giugno 2004 - Var. % su anno precedente
Paesi
Arrivi
83.800
136.315
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
8 / anno 2 - numero 17
INTERVENTI
Dove va il mercato turistico italiano?
G.A.
C
osa succede al turismo italiano?
Nel corso degli ultimi mesi
sono arrivate notizie alterne
sull’andamento della domanda turistica
in Italia, ed in particolare per quanto
riguarda la domanda proveniente dall’estero.
Nei primi cinque mesi dell’anno l’andamento è stato complessivamente positivo nel Paese,
tanto che la spesa
dei viaggiatori
stranieri è creIl sistema Italia
sciuta del 12,9%
se vuole recuperare
circa rispetto allo
competitività
stesso periodo
deve puntare su ciò
dell’anno preceche diversifica
dente, attestandol’offerta rispetto
si sui 10.000
ai concorrenti
milioni di euro.
Un dato ampiamente positivo e
che sembrava
indicare una inversione di tendenza rispetto al 2003, anno
di calo sia per la domanda sia per la
spesa.
I dati sull’andamento della domanda nel
periodo estivo vanno in tutt’altra direzione: il calo di presenze si attesta intorno al 3,4% (alcune località balneari
denunciano cali di presenze che oscillaI resti
no dal 10 al 40%), la perdita di fatturadell’antico
porto to da giugno ad agosto è stimata, al
di Anzio momento, in circa 800 milioni di euro.
Mentre nei primi mesi dell’anno viene
evidenziato il ritorno degli americani, in
particolare nelle città d’arte, a fine estate viene annunciata la fuga dei tedeschi
(-17%).
L’industria turistica, che rappresenta
circa il 10% del PIL italiano, sembra nuovamente in crisi. Numerosi tour operator, ma soprattutto tantissimi turisti stranieri e italiani, ritengono che il sistema
turistico italiano sia caro e inadeguato:
I flussi tradizionali di domanda estera si
sono indirizzati verso altre destinazio-
ni meno care (Tunisia, Croazia, Grecia).
Il sistema perde in competitività: le cause
sono molteplici e non riconducibili unicamente al divario tra la nostra IVA e
quella di altri paesi che hanno un’aliquota inferiore: si tratta di un divario che
deve essere colmato abbattendo la
nostra aliquota del 10%, ma nessuno
può aggrapparsi unicamente ad esso.
Le città d’arte vanno, per fortuna, controcorrente e registrano incrementi di
visitatori intorno al 5%. Come documentano i dati riportati in questo stesso numero, in particolare Roma e l’intera provincia romana sono in netta
ripresa, anche grazie alla rimodulazione
del sistema d’offerta e all’accresciuta
capacità di marketing degli operatori
pubblici e privati. L’andamento positivo
d’Agosto porta i dati complessivi provinciali dall’inizio dell’anno a 4.914.202
arrivi e a 11.714.227 presenze, con
incrementi rispettivamente del + 7,67%
e + 5,51% ed effetti positivi anche sull’occupazione, che a Giugno risultava in
crescita di circa l’l%.
Cultura ed arte vanno, dunque, in controtendenza rispetto all’andamento
generale. Questo dato offre significativi
spunti di riflessione. In particolare occorre chiedersi semplicemente: perché? E’
evidente che vi sono problemi di orga-
nizzazione e di ottimizzazione del sistema turistico italiano. I problemi, sotto
quest’aspetto, sono sempre gli stessi.
Sono quelli di cui, per l’ennesima volta,
si discute anche nell’ambito della Conferenza nazionale sul turismo ma che
non vengono mai realmente affrontati
e risolti: il ruolo e l’organizzazione dell’Enit, la ridefinizione del ruolo dello
Stato e delle Regioni (rafforzamento
della direzione generale del turismo o
cabina di regia, ecc.).
Questioni annose e che, probabilmente, tali rimarranno.
Questi aspetti sono, in ogni caso, onnipresenti: essi sono validi per Roma e per
Rimini, per Firenze e per Viareggio.
Quindi, se le città d’arte registrano un
trend diverso e positivo, le domande da
porsi sono anche di altro tipo. Evidentemente cambia il mercato e cambiano
le risposte che ad esso devono essere
date in termini di marketing, di politica
di prodotto, di qualità dei servizi e di
rapporto prezzo/qualità, tanto per citare solo alcuni aspetti fondamentali.
Non è possibile, in questa sede, dare
risposte a tutto, ma possiamo cominciare una riflessione su questi punti.
Evidentemente se il sistema turistico Italia (ma il discorso vale per la miriade di
micrositemi che lo compongono) vuole
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
anno 2 - numero 17 / 9
INTERVENTI
recuperare competitività sui mercati
internazionali, deve puntare non solo
sugli elementi comuni con le aree concorrenti (il mare, il sole, la montagna)
ma, soprattutto, sugli elementi che ne
diversificano l’offerta rendendola più
ricca ed attraente, anzi sugli elementi
che la rendono unica al mondo. Non
possiamo illuderci d’essere competitivi
con la Tunisia o con la Croazia sul piano
dei costi, ma lo siamo su quello dell’offerta e della ricchezza del prodotto turistico (o dei prodotti turistici).
Non ci vuole molto a capire, e in tanti
lo hanno già sottolineato, che l’immenso patrimonio artistico e culturale di cui
l’Italia dispone è la carta su cui puntare
per affrontare la nuova sfida dei mercati. Si tratta di un patrimonio diffuso, in
varia misura, su tutto il territorio nazionale e che può, pertanto, divenire elemento di marketing per tutti i microsistemi turistici del Paese.
I nostri concorrenti del bacino del Mediterraneo possono offrire belle spiagge
come l’Italia, possono offrire ricettività
e soggiorno a prezzi inferiori. Possono,
in sostanza, offrire quello che in termini di marketing si chiama prodotto generico, ma non hanno molti elementi di
diversificazione del prodotto. Essi possono puntare sui segmenti di mercato
di massa che vedono nella natura e nel
prezzo gli elementi di maggiore attrazione.
L’Italia deve puntare sui tanti segmenti
che accanto alla natura cercano la cultura, cercano in altre parole un’offerta
turistica più ricca e articolata.
Si tratta, quindi, di puntare su segmenti
di mercato tradizionali e nuovi che si
affacciano nei vari paesi (Cina, Russia,
ecc.) offrendo loro non un prodotto
generico ma un prodotto ricco e dinamico che sposta sempre in avanti il suo
punto focale in modo da essere sempre
nuovo e sempre più ricco, posizionato
nel mercato in modo da attrarre sempre maggiore clientela e da risultare
sempre più inarrivabile per i competitors, evidenziando la Unique Selling Proposition del prodotto, vale a dire la sua
unicità e capacità di offrire al consumatore un benefit particolare, specifico e
diverso da tutta la concorrenza, un
benefit tanto forte da farlo preferire a
tutti gli altri.
Per superare la crisi e riposizionare il
prodotto Italia nel suo insieme (ma in
realtà la miriade di prodotti offerti dai
sistemi turistici locali) occorre quindi
prendere consapevolezza della propria
ricchezza, occorre avere ottime capacità di marketing e fare marketing di sistema con azioni integrate pubbliche e private, come per esempio da tempo
ormai Roma fa con successo.
L’esito delle politiche di marketing turistico pubblico e aziendale deve, ovviamente, essere valutato in tempo reale
ed in maniera oggettiva attraverso una
osservazione attenta e sistematica dell’andamento del mercato. Solo così è
possibile offrire agli operatori pubblici
e privati uno strumento fondamentale
di conoscenza ai fini della definizione
delle più efficaci politiche di mercato. E’
con questo spirito che nei prossimi mesi
ci accingeremo a monitorare con sistematicità l’andamento del mercato turistico regionale.
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periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
10 / anno 2 - numero 17
INTERVENTI
Turismo termale,
quando il benessere è per tutti
Giovanna Sfracasso
T
erapie mediche e cure benessere: è boom delle terme.
Quella di quest’anno è stata
una stagione piuttosto positiva per
tutto il comparto che sembra non
essersi lasciato travolgere dalla crisi
che ha investito il settore turistico.
Il ciclo critico che dal 2001 al 2003 ha
visto diminuire il numero dei clienti
termali, dopo che dal 1995 al 2000 si
era verificata una situazione di stabilità o di lieve crescita, quest’anno è stato
superato e i mesi di settembre e ottobre promettono un incremento turistico nei centri termali.
Quale il segreto? Una più forte consapevolezza che il sistema termale non
può rappresentare un mondo a sé.
Puntando su un approccio salutistico
innovativo le terme tradizionalmente intese si stanno aprendo ad un sistema
già in via di espansione dai
primi anni ’90, il comparto benessere.
L’attenzione alla salute, la
cura del proprio aspetto
fisico e psichico, il desiderio di recuperare
energie ed equilibrio
segnano la nostra vita in
modo così profondo da
far risultare riduttivo
pensare al turismo termale come sinonimo di cure
termali. E’ invece più adeguato associarlo al concetto di benessere termale che, stando alla definizione data dalla
Federterme, Federazione Italiana delle
Industrie Termali e delle Acque Minerali Curative, è da intendere «come
concezione che al proprio interno
ingloba sia le cure termali tradizionali
che i moderni trattamenti e le attività
ad essi connesse: il benessere termale è insieme terme e benessere».
Portare avanti un processo di integra-
zione tra terme e benessere non sembra semplice per le aziende italiane. La
Federeterme spiega con un paradosso le motivazioni. Le attuali difficoltà
dei centri che hanno attivato un comparto benessere sono legate alla presenza di due tipologie di clienti, i curandi tradizionali ed i welness, che pur
vivendo l’una accanto all’altra, quasi
sempre si ignorano. Questo, comunque, non deve destare stupore. Si deve
piuttosto riflettere su quanto è stato
già fatto, passando da una fase di rifiuto ad una di convivenza, nella speranza di raggiungere un nuovo traguardo,
l’integrazione: «i clienti welness diventeranno un po’ più clienti termali dichiara la Federterme - ed il termalista tradizionale diventerà un po’ più
cliente welness». La Federterme si
dichiara fiduciosa, anche in seguito
all’approvazione della legge di riordino del settore termale (legge n.323 del
2000) con la quale l’intero comparto
si è dotato di uno strumento normativo innovativo, destinato a coordinare il suo tradizionale profilo di cura
con la moderna richiesta di benessere, inteso come ricerca del miglioramento del complessivo stato psico-fisico dell’individuo.
In Italia sono ben 390 gli stabilimenti,
non tutti attivi, distribuiti in 185 località termali.Toscana, Emilia Romagna e
Campania sono le tre regioni che
hanno un maggior numero di località
termali (rispettivamente 28, 19 e 15);
il Lazio ne ha 12. La distribuzione delle
imprese termali non è tuttavia significativa se relazionata al peso che assumono gli alberghi termali presenti in
Italia. Il 45,5% si colloca nel Sud Italia
(38,0% in Campania), il 33,8% nel Nord
Est (il 23% in Veneto). Anche i centri
benessere si concentrano per il 38,1%
nel Nord Est (il 19,5%, in Veneto) e per
il 36,3% nel Sud Italia (il 29,8% in Campania).
I dati registrati dalla Federterme relativi al turismo termale nazionale
mostrano come tra il 2000 e il 2002
l’andamento sia stato complessivamente negativo, con una diminuzione sia
degli arrivi, inferiori del 4,9% (1,4% nel
2001 e 3,6% nel 2002) che dell’incidenza delle cure assistite dal servizio
sanitario nazionale (nel 2000 rappresentavano il 74,2%, nel 2002 il 70,7%).
Anche il 2003 non ha portato risultati soddisfacenti. Nella provincia di
Roma però le sorti del turismo termale 2003 e 2004 sembrano aver
avuto un’evoluzione in controtendenza, come mostrano i dati forniti dallo
stabilimento di Palombara Sabina, le
Terme di Cretone, e da quello di Tivoli Terme, le Acque Albule.
Conosciute nell’antichità con il nome
di Aquae Labanae, le acque di Cretone sono note da millenni per le loro
virtù terapeutiche. Sulfuree, ipotermali e batteriologicamente pure, queste
acque alimentano le vasche dello stabilimento, che mette a disposizione per
bambini, nuotatori e amanti dei tuffi
ben tre piscine, nonché un articolato
servizio di animazione, con corsi di
nuoto, aerobica, danza, gym soft, beach
volley. Caratteristica peculiare dello
stabilimento di Palombara Sabina è di
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
anno 2 - numero 17 / 11
INTERVENTI
essere un centro sia termale che balneare. E se il 2003 per le Terme di Cretone è stato l’anno del boom balneare, favorito dalle ottimali condizioni
meterologiche, il 2004 è l’anno del
benessere termale. La creazione di un
centro massaggi e di un centro sauna
e la prossima realizzazione di piscine
al coperto sono la strategia adottata
dal centro per incrementare ulteriormente l’affluenza turistica stagionale,
che oscilla tra le 30.000-40.000 persone. Il turismo delle Terme di Cretone è prettamente giornaliero, solo una
piccola percentuale frequenta lo stabilimento per più giorni consecutivi,
alloggiando in alberghi della zona.
Anche le Terme Acque Albule, presso
le quali si possono praticare cure molteplici, dalle idropiniche alle inalatorie,
dalle fangoterapie e balneoterapie alle
irrigazione ginecologiche, sono state
meta, in questa stagione 2004, di
migliaia di utenti. Le quattro grandi
piscine, con il loro costante ricambio
di acqua minerale solfurea a 23°C,
hanno favorito un incremento turistico che ha fatto registrare tra il 2003
e il 2004 un superamento della fase di
stagnazione che ha colpito gli stabilimenti italiani in questi ultimi anni.
Buone le prospettive di ulteriore
affluenza termale per il prossimo 2005.
Fanno ben sperare i lavori di ristrutturazione di una parte dello stabilimento, lì dove saranno attivate terapie inalatorie, massoterapie e fangoterapie.
Le Terme Acque Albule, come le Terme
di Cretone, sono un centro sia balneare che termale. In virtù di questa sua
duplice natura, lo stabilimento è fre-
quentato sia da turisti giornalieri, la
maggior parte dei quali proviene da
Roma e raggiunge lo stabilimento per
godere dei privilegi della sua struttura balneare, sia da turisti di più lunga
permanenza, provenienti dal Lazio o
da altre regioni italiane che alloggiano
negli alberghi della zona, favorendo sviluppo e integrazione del turismo locale. Un esempio dell’influenza e dei conseguenti vantaggi esercitati dal turismo
termale è testimoniato dalla completa ristrutturazione di Bagni di Tivoli, la
località che ospita le Terme, e che, a
partire dal nome,Tivoli Terme, si sta
impegnando nel miglioramento della
sua fisionomia.
Le Acque Albule sono uno degli stabilimenti italiani in cui il binomio termebenessere appare conciliabile, come
mostra la contemporanea presenza di
clienti tradizionali, legati alle cure termali, e di clienti welness, attratti dai
“pacchetti benessere”. Lo stabilimento è frequentato dunque da entrambe
le tipologie di utenti che garantiscono
al parco termale di essere anche un
centro estetico di grande interesse.
Presenti tutte le fasce di età, dai bambini, per i quali sono organizzati stages
estivi e ai quali è riservata una piscina
per giocare e fare sport, ai più grandi,
che possono usufruire di corsi di
nuoto promossi dal centro e utilizzare le vasche dotate di piccole cascate
per idromassaggio naturale, fino agli
over 65, che grazie all’assistenza della
SSN, hanno come unica spesa un
ingresso di soli tre euro e dieci.
All’interno delle Acque Albule è possibile praticare anche la sauna, ma è
obbligatorio avere il certificato medico che ne autorizza la pratica. Il centro sauna, creato nelle immediate vicinanze di una delle splendide piscine, è
tra i più attrezzati in Italia: costituito
da impianti originali finlandesi, ha una
capacità di 50 prestazioni contemporanee.
La particolare purezza delle Acque
Albule, le loro caratteristiche fisicochimiche, la loro notevole quantità e
la loro continuità di scorrimento, rendono il complesso balneare un centro
ricreativo, sportivo e salubre unico nel
suo genere.
alcune
immagini delle
Terme di Bagni
di Tivoli
recentemente
restaurate
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
anno 2 - numero 17 / 13
INTERVENTI
Cinesi in cerca
del “tutto compreso”
F.P.
Q
uando nell’ottobre 2003 fu
firmato a Pechino l’accordo
turistico tra Unione Europea
e Cina (sotto la Presidenza italiana dell’U.E.) l’effetto annuncio fu clamoroso: almeno 180 milioni di cinesi “milionari” sono pronti a venire in Europa e
l’Italia sarà il sogno più intimo della
maggior parte di loro.
L’accordo è diventato operativo in settembre, preceduto da un potenziamento degli uffici consolari in Cina che si
occupano dei visti turistici. L’Enit ha
avuto mandato di assumere personale per i consolati per accelerare le pratiche.
Il risultato è stato che sono state smaltite pratiche per oltre 30.000 visti per
viaggi nell’estate 2004.
A fronte di tanto entusiasmo era evidente la curiosità con cui è stato accolto in Italia il primo gruppo “ufficiale”
di turisti cinesi giunto in Italia il 7 settembre per un tour da Verona a Roma,
via Venezia, Pisa e Firenze.
Il gruppo aveva una veste ufficiale poiché era guidato da alti funzionari
governativi. L’accoglienza nelle varie
città è stata solenne: sindaci, assessori, esponenti del Governo, presidente
dell’Enit, ecc.
I cinesi sono rimasti un po’ sorpresi,
forse, di questa accoglienza.
Speriamo - ha commentato qualcuno
- che non pensino che ogni gruppo sia
ricevuto sempre con tante formalità…
Il tempo della loro visita è stato brevissimo. Somigliano molto ai giapponesi con la loro immancabile macchina digitale.
Un’analisi della composizione del
primo gruppo offre elementi interessanti: non c’erano i famosi milionari.
Era gente comune.“Ceto medio turistico”. Quando il pullman ha scaricato i 56 turisti, la signora Wang Su Sieng,
60 anni, ragioniera a Pechino, ha esibito un sorriso inconsueto: «Da picco-
la ho sempre sognato di venire in Italia. Ed eccomi di fronte al Colosseo».
«Per noi il Colosseo», ha detto Tang
Lu, giornalista on-line «è uno spettacolo. Quanta allegria in questa città!».
Anche gli altri compagni di viaggio,
vestiti comodamente sotto il sole di
Roma, hanno ribadito la loro passione
per Roma e per l’Italia, dopo il loro
tour europeo.
Vogliono tornare con i loro figli, vogliono visitare con più tempo i monumenti, dedicare di più allo shopping, conoscere meglio i nostri prelibati menù.
Tutto ciò sarà possibile se le pratiche
dei visti saranno accelerate al punto
di consentire decine di migliaia di visite. E soprattutto se l’Italia avrà un collegamento aereo con la Cina più
diretto.
Solo la Chine Airlines vola in Italia,
mentre i cinesi possono scegliere tra
decine di collegamenti diretti con Francia, Germania, Inghilterra ecc. Comunque il primo nucleo di cinesi appartiene al quel turismo di massa che preme
alle nostre porte, preferendo la ricettività media e avendo necessità di
informazioni su tutta l’Italia, (l’Enit ha
stampato il primo opuscolo in cinese)
e soprattutto confidando su prezzi
competitivi e tutto compreso.
I primi ospiti ufficiali si sono fatti un’idea positiva della nostra accoglienza,
anche perché sono stati molto coccolati. Ora le “coccole” gliele dobbiamo
fare ogni giorno con un’ospitalità di
alto livello.
In Italia
il primo gruppo
di turisti
cinesi è giunto
il 7 settembre
per un tour
da Verona a
Roma,
via Venezia,
Pisa e Firenze
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
14 / anno 2 - numero 17
INTERVENTI
Cinesi in viaggio verso la terra
di Marco Polo
Laura Ranca
P
otrebbe ripartire dalla Cina il
treno del turismo italiano. Dopo
il calo delle presenze complessive, fatturato nei mesi estivi, nuove speranze sembrano legate ai venti che soffiano da Oriente.A settembre infatti
l’Unione Europea ha dato il via libera ai
suoi governi per il rilascio dei visti di
ingresso per i turisti cinesi.
I numeri parlano chiaro: il business è già
cominciato e un altro ben più sostanzioso si preannuncia.
Secondo la World Tourism Organization, nel 2003 i cinesi in giro per il
mondo hanno superato di molto i venti
milioni. Se si considera l’ultimo decennio, il numero dei turisti sale addirittura a 100 milioni con una progressione
del 14% all’anno per toccare il 20% solo
nel 2003. E 100 milioni saranno anche
i cinesi che, si prevede, sceglieranno
entro i prossimi
15 anni l’estero
come meta per le
vacanze.
Secondo la WTO
Se fino a pochi
nel 2003
giorni fa per i citi cinesi in giro
tadini del Paese
per il mondo
del dragone la
hanno superato
sola possibilità di
di molto
effettuare viaggi
i venti milioni
all’estero era un
visto per viaggi di
lavoro - autentici
o immaginari con l’entrata in
vigore dell’accordo Ads (Approved destination system) sul libero scambio dei
flussi turistici, raggiunto nell’ottobre
2003 tra l’Unione Europea e la Repubblica Popolare Cinese, l’Europa apre le
sue porte a questi nuovi turisti dagli
occhi a mandorla.
Ciò che ci si aspetta, e si spera soprattutto in Italia, è una vera “invasione”.
In un paese così vasto come la Cina e,
in un’economia molto più dinamica del
Turisti in visita
alla Grande Muraglia
passato, si è fatto strada ormai da
tempo il sogno del viaggio verso altri
paesi, anche lontani, come l’Italia.
Cosa sanno i cinesi dell’Europa e dell’Italia? Risponde la storia.Tra il mondo
occidentale e la Cina i rapporti risalgono a molti secoli fa. Il sogno del viaggio
in Europa e nella nostra penisola ha le
sue lontane radici negli incontri di due
grandi civiltà, che hanno alimentato relazioni intricate.
Come dimenticare le parole di Marco
Polo il quale, al ritorno dai suoi viaggi
nelle terre d’Oriente, raccontava di una
Cina di straordinaria bellezza, soprattutto per le sue città, frequentate da
non pochi mercanti d’occidente; attratti dalle straordinarie vie della seta e dal
suo diverso stile di vita.
Anche la Cina del resto, in un’epoca
così lontana in cui agli splendori delle
corti imperiali si opponeva la miseria
del popolo, era attratta dall’Occidente.
Quando i cinesi cominciarono a viaggiare nel XV secolo rimasero meravigliati dalla scoperta di un mondo così
lontano e diverso, con una cultura e
delle tradizioni totalmente differenti
dalle loro.Tornati in patria questi “ambasciatori” raccontavano di terre e popolazioni sconosciute, suscitando in chi li
ascoltava una curiosità che solo oggi
che le barriere sono state finalmente
infrante potrà essere saziata.
Dopo le “modernizzazioni” e le aperture del regime per la Cina è arrivato
dunque il momento di avvicinarsi all’Europa e in particolare all’Italia, di cui i
cinesi intuiscono le peculiarità nell’ambito della civiltà occidentale.Analogamente ad altre nazioni la Penisola è relativamente nota per il suo passato e
ancor di più per la sua attualità: in particolare i “marchi” più prestigiosi del
nostro made in italy , che attraggono
centinaia di migliaia di cinesi di Hong
Kong e della Repubblica Popolare, almeno quelli che avendo fatto fortuna con
l’economia di mercato hanno un reddito pro capite molto più elevato della
media asiatica.
Il made in Italy è quindi una potente
calamita, ma non è l’unica. Non sono
pochi, infatti, i cinesi che visitano il
nostro Paese perché attratti dal nostro
patrimonio artistico e culturale.
Porte aperte quindi per le città d’arte,
con Roma, Firenze e Venezia in testa.
ma vanno bene il turismo verde, gli agriturismi, il mare, la montagna e l’enogastronomia.
Lo stile di vita, l’arte, i marchi dei beni
di lusso, lo spettacolo hanno rappresentato l’ariete per abbattere il muro che
ancora ci separava dai cinesi. Certo,
molto si deve ancora fare. Per far si che
i cinesi si innamorino ancor più del Bel
Paese dobbiamo andargli incontro, adeguarci alle loro esigenze; ad esempio con
una promozione dei pagamenti tramite
carta di credito. Oppure studiando pacchetti a prezzi convenienti, diversificando l’offerta, familiarizzando con la lingua, gli usi cinesi e con le richieste che
potrebbero avanzare nelle strutture
alberghiere. Insomma, bisogna imparare a familiarizzare con la loro cultura,
così diversa dalla nostra. In fondo basta
poco perché l’Italia diventi la destinazione turistica di riferimento e con gli
attuali chiari di luna è una opportunità
che non dobbiamo farci scappare.
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e Provincia
anno 2 - numero 17 / 15
INTERVENTI
Low-cost, una possibilità in più
per gli scali italiani
Michele Fiorella
e Clarissa Ruggieri
F
in dai primi anni Ottanta il turismo è considerato un comparto in forte sviluppo destinato
a divenire la principale “industria”
mondiale. Secondo i dati della Commissione europea tra il 1980 ed il 2001
si è registrata in Europa, una crescita
media del rapporto passeggeri/km pari
al 7,4% all’anno. Le previsioni indicano
inoltre che la crescita del trasporto
aereo in Europa, fino al 2015, avverrà
ad un tasso annuo del 5%.
Il recente sviluppo delle compagnie
aeree a basso costo, ispirate al modello low-cost già sperimentato in America da Southtwest Airlines, ha favorito l’utilizzo del mezzo aereo anche da parte
di specifici segmenti della clientela che
in precedenza, a causa dei prezzi troppo elevati, non ne poteva usufruire.
Tuttavia dal punto di vista della concorrenza, a causa dell’ingresso dei Paesi
new comers, l’offerta turistica è e sarà
sempre più ampia e differenziata: ciò
obbliga fin d’ora il nostro Paese, come
tutte le mete turistiche consolidate,
ad adottare strategie competitive sempre più evolute.
Attraverso l’analisi del mercato del trasporto aereo italiano è interessante
mettere a fuoco il fenomeno delle
recenti compagnie aeree low-cost: laddove esse risultano una determinante
per l’incremento dei flussi turistici a
livello internazionale, è interessante
verificare se ed in quale misura hanno
inciso sulla competitività turistica del
nostro Paese.
Il trasporto aereo in Europa.
Fino alla fine degli anni ‘70 le compagnie aeree operavano in regime di
monopolio sulle rotte domestiche ed
in regime di duopolio su quelle internazionali. Il processo di liberalizzazione del trasporto aereo all’interno del-
l’Unione Europea, giunto a completamento nel 1997, ha permesso un forte
sviluppo del settore, in termini di traffici e numero di rotte intra-UE, passate da 692 del 1992 ad oltre 1.290 nel
2002. Negli ultimi anni sono nate
nuove compagnie aeree low cost che,
approfittando della crisi che ha investito le compagnie tradizionali - colpite dalla recessione economica e dalla
minaccia del terrorismo - si sono rapidamente espanse sui mercati da queste abbandonati o su nuovi mercati di
nicchia.
Negli Stati Uniti, in cui questi vettori
sono nati alla fine degli anni ’60, il 20%
dell’attuale traffico passeggeri su voli
interni è effettuato da low-cost e si
stima che tale valore dovrebbe arriva-
re ad oltre il 40% entro il 2020. Il dato
scende in Europa a circa il 5% dei voli
totali intra-UE, ma ciò è da imputarsi
alla più recente liberalizzazione del
mercato ed all’assoluta novità che rappresentano questi vettori per i passeggeri. Nonostante una quota di mercato ancora minoritaria, il comparto
low-cost presenta
un tasso di crescita nettamente
In dieci anni
superiore a quelil traffico aereo
lo di tutti gli altri
italiano
vettori.
è raddoppiato:
Il modello low-cost
da 50 milioni
risulta vincente
del 1993 ai 100
per gestire il tradi oggi
sporto aereo passeggeri sulle tratte a breve-medio
raggio. L’evoluzione della normativa a livello europeo porterà nel breve-medio periodo
verso una liberalizzazione del settore
dei voli intercontinentali. L’abbandono
definitivo della clausola di nazionalità,
che sinora ha caratterizzato gli accor-
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
16 / anno 2 - numero 17
INTERVENTI
di bilaterali, favorirà le fusioni tra imprese comunitarie del trasporto aereo, è
costituirà una buona opportunità per
consolidare ulteriormente le strategie
competitive del modello low-cost.
Il fenomeno low-cost in Italia
In dieci anni il traffico aereo italiano è
raddoppiato. Dai 50 milioni del 1993
agli oltre 100 milioni di oggi. Se negli
ultimi due anni i vettori low-cost in
Europa hanno beneficiato di uno sviluppo esponenziale, l’Italia è sicuramente una delle destinazioni più ambite. Gli
scali di Bergamo Orio e Roma Ciampino, che parevano destinati a un futuro marginale, sono ora rinati. L’ingresso nel mercato dei voli da e per l’Italia
dei vettori low-cost in particolare irlandesi, tedeschi e inglesi, ha comportato
un notevole incremento di voli.
Nel settore dei voli di linea intra-UE
l’Italia è il quarto mercato in Europa,
tuttavia i voli da e per l’Italia sono
caratterizzati dalla scarsa presenza di
vettori nazionali, con una quota inferiore al 30%. La competizione è stata
alimentata soprattutto dall’ingresso di
nuovi ed aggressivi operatori dalla
struttura di costo molto contenuta: i
vettori low-cost. Questi hanno introdotto dei cambiamenti nel settore del
trasporto aereo incrementando il
numero di voli ed arrivando ad offrire nel 2003 fino a 803 collegamenti
intra-UE dall’Italia. Ryanair figura ai
primi posti nell’offerta di voli da e per
l’Italia, con una quota di mercato
espressa in posti offerti settimanalmente pari a circa il 13%.
(1) D. Jarach, La
volata delle
compagnie lowcost […], Italia
Oggi, 16/11/02
A. G. Lovelock,
Bene vettori nofrills, Italia Oggi,
18/10/02
R. Anderson,
Low fares fuelling high ambition, Financial
Times, 17/10/02
I vantaggi competitivi delle
low-cost (1).
La principale strategia competitiva delle
compagnie no-frill è fondata sulla leadership di costo, che consente un
immediato vantaggio nei confronti dei
concorrenti meno efficienti. Mentre le
compagnie tradizionali puntano a fornire un servizio differenziato (per stile,
qualità, immagine o altre caratteristiche) a ciascun segmento di mercato, le
compagnie low-cost seguono una strategia di marketing indifferenziato ed il
servizio è ridotto al puro trasporto.
Il vantaggio di costo su una stessa rotta
rispetto alle compagnie tradizionali,
può oscillare tra il 30% ad oltre il 60%.
Ciò è possibile perché le compagnie
low-cost riescono a sfruttare al massimo la propria capacità operativa, ottenendo un’altissima produttività dagli
aerei e dal personale.Tale vantaggio
permette di praticare tariffe sensibilmente più basse rispetto ai concorrenti (dal 20% al 90%), mantenendo al
contempo un’alta redditività e garantendo gli standard di sicurezza. Una
tale competizione sui prezzi provoca
una diminuzione delle tariffe medie ed
un impressionante aumento della
domanda.
La competitività delle low-cost è ascrivibile a diversi fattori. Innanzitutto la
struttura di un vettore di questo tipo
è molto snella: si cerca infatti di mantenere all’interno solo le attività azien-
dali più importanti, il core business.
Tutto il resto viene dato in outsourcing.
I vettori low-cost risparmiano anche sui
canali distributivi. La vendita diretta
consente di non sborsare la percentuale del 4-5 o 7% alle agenzie di viaggio. I numeri a cui rispondono gli uffici prenotazioni non sono più “numeri
verdi”, ma numeri a tariffe preferenziali. Le compagnie a basso costo guadagnano anche su decine di servizi
accessori - autonoleggi, assicurazioni
viaggi, merchandising vario - trasformandosi in società d’intermediazione
e vendita di beni e servizi. Altra fonte
di ricavo deriva dal fatto che la quasi
totalità delle compagnie a basso costo
non fornisce gratuitamente bevande o
snack.
La vendita di tariffe molto basse dipende essenzialmente dal periodo o dal
giorno della settimana; la divisione “Yeld
Management” dell’azienda decide inoltre come “frazionare” l’aereo, per cui
i primi ad essere venduti sono i biglietti più economici, mentre gli ultimi
biglietti - pur sempre concorrenziali sono meno interessanti. Proprio queste ultime vendite permettono al vettore di coprire effettivamente i costi
e/o guadagnare.
Le low-cost vendono solo voli punto a
punto, non c’è mai l’effetto hub. In casi
di ritardi che portano alla perdita del
volo successivo non sono previsti
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
anno 2 - numero 17 / 17
INTERVENTI
risarcimenti o forme di riprotezione
su voli alternativi. Non esiste intercambiabilità dei titoli di viaggio con altre
compagnie.
Fattore di grande risparmio che ha
creato grandi polemiche lo si riscontra nei rapporti tra compagnia e gestori aeroportuali. Per attrarre traffico si
cerca il nome di richiamo della città
più importante salvo poi atterrare in
aeroporti remoti e, ovviamente, più
economici. Tutti gli scali periferici e di
provincia ovviamente gradirebbero
avere traffico e collegamenti di prestigio. Gli enti locali ed aeroportuali allora “agevolano” le nuove entranti, con
campagne promozionali/pubblicitarie,
manifestazioni, sponsorizzazioni di ogni
tipo a costo zero per la compagnia
aerea. Peggio; atterraggi e relativi servizi di assistenza gratuitamente;“gettoni ritoccati” per ogni volo che atterra sull’aeroporto in questione.Tuttavia tali forme di incentivo meriterebbero di essere oculatamente valutate
e discusse con la partecipazione della
società civile direttamente o indirettamente interessata.
La dinamica del sistema aeroportuale italiano
In Italia le porte di accesso ai mercati
intercontinentali del trasporto aereo
sono Milano Malpensa e Roma Fiumicino, mentre altri 41 aeroporti godono della qualifica di scali comunitari
internazionali (Assaereo, 2003). L’assetto aeroportuale italiano risulta fortemente condizionato dagli effetti della
liberalizzazione in atto nel comparto
del trasporto aereo, che si dispiegano
attraverso l’ingresso di nuovi operatori e l’attivazione di nuovi collegamenti (Assaereo, 2003).All’interno di questo è possibile distinguere quattro
categorie di scali italiani, in funzione
del volumi di passeggeri registrati: categoria A, oltre i 7 milioni di passeggeri;
categoria B, tra i 2,5 ed i 5 milioni di
passeggeri; categoria C, tra 0,9 e 2,4
milioni di passeggeri; categoria D, tra
0,2 e 0,8 milioni di passeggeri. Secondo le statistiche pubblicate da Assoaereo la quota di mercato degli scali di
categoria A è scesa nel decennio 1991-
2002 dal 60,4% al 55,4%, mentre gli
scali minori hanno incrementato le
loro quote; più in particolare, gli scali
di categoria B sono passati dal 21,4%
al 24, 3%, con un incremento del 2,9%;
e quelli di categoria D, nonostante un
declino nel periodo 1991-96, hanno
successivamente riguadagnato quote,
con particolare evidenza nel periodo
2000-2002, grazie soprattutto ai vettori low-cost e Ryanair. Anche i tassi di
crescita media delle diverse categorie
confermano la spiccata vitalità degli
scali di categoria D (136,6%) rispetto
a quelli di categoria A (81,6%).
E’ dunque evidente come le low-cost
abbiano concretamente rilanciato
diversi scali minori nel nostro Paese,
trasportando consistenti flussi di turisti europei, laddove aeroporti come
Bergamo Orio, Brescia, Rimini, Forlì,
Treviso, Roma Ciampino hanno registrato nel 2002 una quota di passeggeri internazionali superiore all’80%
del totale.Tuttavia dal punto di vista
della localizzazione geografica, sono gli
scali del Nord ad aver registrato i
migliori risultati, grazie all’avvio dell’hub di Malpensa e lo sviluppo dell’hub
di Ryanair a Bergamo, senza dimenticare la buona performance degli scali
di Venezia,Verona e Treviso. Il
Centro
ed
ancora di più il
L’assetto aeroportuale
Sud d’Italia semitaliano risulta
brano scarsafortemente
mente recettive
o
attrattive
condizionato dagli
rispetto al fenoeffetti della
meno delle lowliberalizzazione in atto
cost - laddove gli
nel comparto del
scali di Brindisi,
trasporto aereo
Bari, Crotone
registravano nel
2002 una quota
di passeggeri
internazionali pari, rispettivamente, al
9,9%, 1% e 0,5% - un fatto che rischia
di indebolirne ulteriormente la competitività turistica sui mercati internazionali.
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
18 / anno 2 - numero 17
INTERVENTI
Fiumicino, primo bilancio
della stagione e prospettive future
Dal Comune di Fiumicino
riceviamo e volentieri pubblichiamo
L’
amministrazione comunale
si sta impegnando a fondo
per migliorare l’immagine,
e anche la sostanza, turistica di Fiumicino, che oltre ad ospitare sul suo
territorio il principale aeroporto
romano è innanzitutto una delle
Il Comune
spiagge
dei
ha stipulato una
romani. Proprio
convenzione
sul fronte della
con l’Ebt
qualità
delle
per la rilevazione
acque, al termie l’analisi
ne della stagione
della domanda
estiva 2004, si
turistica
registrano
importanti novità. L’Arpa del
Lazio, organismo
regionale al quale è demandata la protezione e la difesa dell’ambiente, ha
infatti limitato i divieti di balneazione
L’ingresso
del porto
canale
alle sole zone a ridosso delle foci dei
canali maggiori, dove già da tempo
peraltro non ci si può bagnare. Balneazione sicura invece nel tratto di
circa cinquecento metri a destra della
foce del fiume Arrone, sui lidi di Focene e Fregene. Sulle spiagge di Isola
Sacra, interessate dallo sversamento
Tevere, permane lo stato di allerta ma
nei prossimi mesi sarà messo a punto
un sistema di monitoraggio per le
aree critiche lungo i corsi d’acqua e
nelle aree di foce che, servendosi di
indicatori biologici opportunamente
scelti, daranno una visione certa e
immediata della qualità delle acque
dolci e quindi della balneabilità lungo
la costa; ciò permetterà il prossimo
anno una stagione ancora più pulita e
più sicura.
Pulizia straordinaria e decoro
urbano
La Giunta del sindaco Canapini ha
anche avviato quest’anno un’intensa
campagna di pulizia degli ambienti cittadini, del litorale e di tutti i luoghi turistici per restituire una Fiumicino splendente e ovunque fruibile ai cittadini e
agli ospiti che in estate si riversano
nella cittadina balneare. È stato a questo proposito varato un piano straordinario di interventi di igiene urbana,
che ha interessato, tra l’altro, l’incremento del personale impiegato nella
pulizia, il presidio di località a rischio
come il lungomare della Salute di Fiumicino ed il lungomare di Fregene fino
a tutto il Villaggio dei Pescatori, con il
potenziamento dei turni di spazzamento e l’incremento di una unità del
parco macchine per lo svuotamento
contenitori di rifiuti.
Pineta monumentale di Fregene
La pineta monumentale è il fiore
all’occhiello di Fregene e proprio all’inizio dell’estate è tornata a nuova vita
con la sistemazione del sottobosco.
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
anno 2 - numero 17 / 19
INTERVENTI
Interventi anche sul bosco di pini di
Fregane, tra Via Castellammare e Via
Portovenere per importo totale di
circa 800.000,00 euro. Le opere sono
state eseguite in 270 giorni consecutivi di lavoro, per arrivare puntuali all’inizio della stagione, e hanno riguardato un’area totale di circa 22 ettari. I
lavori hanno riguardato la completa
recinzione della pineta; la costruzione di una ringhiera alta circa due
metri, l’installazione a norma di legge
dei cancelli di entrata ed uscita; la ricostruzione ed il rifacimento di tutti i
viali esistenti con materiale ecologico; aree di sosta dotate di panchine,
tavoli da pic-nic, fontanelle di acqua
potabile; un percorso fitness per tutti
gli appassionati dello sport all’aria
aperta ed un settore dedicato agli
spettacoli.
I dati dello scorso anno
Con l’obbiettivo di lavorare insieme
agli operatori del settore per far crescere il turismo sul territorio comunale e avere una positiva ricaduta sull’economia e l’occupazione, il Comune
nei mesi scorsi ha inoltre provveduto
a stipulare una convenzione con l’Ente Bilaterale Territoriale per il Turismo
per realizzare un “sistema di rilevazione ed analisi della domanda turistica
nel comune di Fiumicino”. Primo risultato è stata la raccolta dei dati e la conseguente fotografia del turismo locale,
che servirà all’Amministrazione per elaborare i programmi futuri. Dall’analisi
della domanda di ospitalità e la composizione della clientela nel periodo
gennaio-dicembre 2003 si è visto ad
esempio che c’è stata una quasi corrispondenza degli arrivi di italiani
(159.690 unità) e stranieri (159.718
unità); segno che la posizione strategica dell’aeroporto Da Vinci e la politica aziendale degli operatori alberghieri locali fa di Fiumicino un luogo preferenziale di transito per i viaggiatori
esteri.Tuttavia i dati riguardanti l’occupazione delle camere negli hotel del
comune mostrano che esiste ancora
una grande parte di mercato da conquistare e che occorre diversificare e
un arricchire l’offerta locale
Il Porto e le nuove prospettive di sviluppo
Da non sottovalutare per lo sviluppo
turistico dell’area la presenza del
porto, che il recente Piano regolatore approvato dalla Regione Lazio
intende potenziare. Com’è noto è in
programma la realizzazione del complesso commerciale nell’area nord,
comprendente i moli per le navi da
crociera, le navi veloci e le navi ro.ro.
Saranno realizzati anche i piazzali portuali e l’area tecnica, oltre ad una fascia
a terra di servizi e di attrezzature terminal per l’accessibilità (“Progetto
Interno del Museo delle Navi
a Fiumicino
Water Front”). Questa importante
struttura portuale rappresenterà sicuramente per Fiumicino un volano per
lo sviluppo e la riqualificazione dell’approdo che, in continuità con l’importanza avuta in passato, è senz’altro
destinato a diventare una località cardine per i collegamenti e gli scambi
nell’ambito di un sistema intermodale. Questo, ovviamente, senza rinunciare ad attrezzature e servizi per la
ricettività che, anche esteticamente,
contribuiranno a dare un nuovo volto
al Porto Canale. Anche Fiumicino avrà
così un waterfront qualificato, analogamente a quanto esiste in altre importanti località italiane ed europee.
Itinerari
Fanno parte del potenziale turistico
di Fiumicino anche i tantissimi itinerari, tutti da scoprire, che si snodano
E’ nato nel 1992
ed è uno dei più grandi
comuni del Lazio
I
l Comune di Fiumicino è relativamente giovane, essendosi costituito ufficialmente il 4 aprile 1992, in seguito
ad un referendum popolare che si era svolto qualche anno
prima per chiedere il “distacco” da Roma. Fanno così parte
del territorio comunale le dodici località che costituivano
la XIV circoscrizione del Comune capitolino: Aranova, Isola
Sacra, Fiumicino, Focene, Fregene, Maccarese, Palidoro, Passoscuro,Testa di Lepre,Torrimpietra,Tragliata e Tragliatella. In tutto 22.000 ettari e oltre 54.000 abitanti che ne fanno
uno dei più vasti della regione.
Fiumicino, capoluogo del Comune e sede dell’amministrazione comunale, forma un unico abitato con Isola Sacra
dalla quale è separato dal ramo del Tevere detto Fossa
Traiana. Il suo nome deriva proprio dal toponimo foce miccina (foce piccola) usato in antichità per indicare la Fossa.
Proprio la presenza del mare e del Tevere ha in qualche
modo determinato la nascita della città; infatti la costruzione dei porti imperiali ha permesso fin dall’antichità la formazione di insediamenti umani su tutto il territorio e la
nascita della città di “Portus”. Furono tuttavia alcuni pescatori che nel XVI secolo costituirono il primo nucleo abitato di Fiumicino, sorto nelle immediate vicinanze della Torre
Niccolina o di Pio V.
da un lato all’altro del vasto perimetro comunale. Si pensi alle aree
archeologiche di Isola Sacra, dei Porti
Imperiali, alle necropoli di Porto, all’Episcopio e la Basilica di S. Ippolito
all’interno dei cui ruderi si celebrano
le ricorrenze in onore del santo
patrono della Città. senza però dimenticare il Castello di Tragliata, eretto tra
il IX e il X Secolo, e Castel S. Giorgio,
a Maccarese, il Castello di Torrimpietra, dalle antiche origini medievali,
costituito originariamente come
castrum - abitato fortificato concentrato intorno ad edifici di residenza
signorile - secondo un modello di
insediamento rurale assai diffuso nel
XIII e nel XIV secolo nella campagna
romana. Importantissime anche le realtà naturalistiche, dal sistema delle
Vasche di Maccarese, ecosistema unico
nel suo genere all’Oasi di Macchiagrande, alla Pineta Monumentale di
Fregene, alla Pineta di Villa Guglielmi.
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
20 / anno 2 - numero 17
INTERVENTI
Con la Card del turista,
vale la pena insistere
Mariapia Garavaglia
C
on l’accordo di concertazione sul turismo, i firmatari
hanno espresso la volontà di
sopperire ai limiti che avevano fin qui
ostacolato una politica di settore,
consapevoli del valore economico,
sociale e culturale del turismo nella
nostra città.
È un’ acquisizione significativa in
quanto implicitamente riconosce che
un esito positivo è possibile solo a
condizione che si assicuri il coordinamento di funzioni e competenze
che l’ Ente locale ha ordinato diversamente (mobilità, ambiente, sicurezza, sanità, urbanistica, lavori pubblici) e che si progettino soluzioni a cui
concorrano con un ruolo attivo le
forze sociali.
E’ questa la ragione della creazione
della “Cabina di
regia”, articolata
su due livelli: il
primo, di racl’ 86% dei siti
cordo fra i
culturali romani
diversi dipartiè di proprietà
menti comunali
dello Stato e l’intesa
interessati alla
servirà ad ampliare la
politica del turigamma dei
smo; il secondo
servizi offerti,
fra i soggetti
pubblici e privati
sociali che operano nel settore
riconoscendo la
necessità di renderli tutti protagonisti per l’elevata
articolazione della rappresentanza.
In tal modo si tende a determinare
intese anche parziali che hanno il
pregio di rafforzare le modalità di
cooperazione fra i vari gruppi d’interesse.
Un esempio concreto di questo
nuovo modo di operare è nell’intesa raggiunta con importanti organismi statali per l’azione tanto diligente quanto continua condotta dal
Dipartimento della Cultura dell’amministrazione Capitolina. Il valore di
questa prima intesa può essere ben
compresa se si riflette che l’ 86% dei
siti culturali romani è di proprietà
dello Stato e che essa verrà proposta per un ampliamento della gamma
dei servizi offerti pubblici e privati.
In tal modo si sono poste le condizioni per un buon risultato, avendo
acquisito con la creazione della Cabina di regia la volontà tra i diversi
rami della pubblica amministrazione
di cooperare.
L’esperienza realizzata da diversi
operatori che hanno messo a punto
le carte vigenti è stata preziosa,
anche se i risultati, nella nostra città,
sono stati inferiori alle attese.
I limiti constatati ci consentono di
dire che esse debbono possedere
alcuni requisiti: la semplicità dell’uso
(e da qui l’unificazione delle diverse
card), la piena disponibilità dell’uso
dei mezzi pubblici e una ripetuta campagna d’informazioni, alimentata dalla
realizzazione di eventi che ne ripropongano l’uso. Infatti diversamente da
quanto previsto non si è rilevato
“attraente” il solo costo ridotto dell’accesso ai musei cittadini.
Elemento non secondario per il successo della card è una distribuzione
capillare, che avvenga tramite internet, quindi prima dell’arrivo in città,
tramite agenzie di viaggi e tour operator e negli alberghi.
E’ stato molto utile passare in rassegna le diverse esperienze in atto in
tre realtà italiane: in Campania con
l’Arte Card, a Torino e a Venezia.
Le tre card rispondono a criteri ed
obiettivi diversi, dimostrando nei fatti
di essere il risultato e uno strumento di una politica territoriale. Infatti
la Venice Card è collegata con la
tassa d’ingresso volendo frenare il
flusso turistico, per la comprensibile preoccupazione di non aumentare i pesi (ed i costi di manutenzione)
che una città atipica deve sopportare.
Diversamente la Torino Card cerca
di promuovere un turismo familiare,
offrendo agevolazioni per gli adulti
accompagnati da bambini e la Cam-
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
anno 2 - numero 17 / 21
INTERVENTI
pania Arte Card ricerca la promozione dei siti meno turistici per
decongestionare i siti più famosi,
troppe volte unica tappa dei turisti.
Roma sta seguendo il criterio della
diversificazione dei flussi turistici e
nel farlo guarda con interesse all’esempio campano che offre formule
diverse a seconda delle esigenze. Essa
è intenzionata a vendere card
“vuote” che vadano attivate a seconda della formula che più interessa al
cliente; questi potrà poi tenerle e
sempre verificare il suo livello d’utilizzo, nel frattempo il pool dei soggetti che offrono servizi avranno un
controllo su due livelli: nel database
della struttura o del mezzo di trasporto e nel database centrale.
Una buona card deve essere equilibrata, dando benefici al cliente ed alla
destinazione turistica; il cliente deve
essere cosciente del risparmio economico che ottiene acquistando la
card e del risparmio di tempo nell’evitare le code all’ingresso dei musei
o ai diversi servizi.
La destinazione turistica, per suo
conto, non deve percepire la card
come un fattore di perdita economica, bensì come un modo per attirare turisti che altrimenti non avrebbe avuto, ciò è particolarmente
importante per i siti turistici meno
conosciuti.
L’obiettivo ambizioso di questo processo, inevitabilmente prolungato nel
tempo, è instaurare una prassi che
democratizzi il rapporto fra i diversi soggetti sociali e l’amministrazione pubblica; creare una nuova governance, nuove modalità di partecipazione e di governo civico.
Essa produce mutamenti significativi sulla pubblica amministrazione poiché condizione indispensabile è che
essa espliciti la metodologia ed i contenuti del percorso partecipativo.
Il successo di un processo di partecipazione dipende da molteplici
variabili: è necessario che il progetto sia chiaro a tutti gli operatori
coinvolti e che sia indipendente da
coloro che lo promuovono e lo
finanziano.Trattandosi di un processo che ha per scopo il raggiungimento di soluzioni comuni, devono essere posti limiti ad ogni decisione proposta dai gruppi e d’altra parte devono essere vietate delle precondizioni. Per trovare un buon punto d’intesa bisogna coinvolgere quanti più
punti di vista è possibile e tutte le
parti in causa devono comportarsi
lealmente, cercando le necessità
comuni e non difendendo le posizioni acquisite.
È fondamentale che vi sia una buona
diffusione di informazioni, questo,
accompagnato allo sviluppo delle
conoscenze individuali e di gruppo,
può aiutare a prevenire conflitti; inoltre la proposta di soluzioni innovative di cui si sente spesso il bisogno
è inseparabile dalla ricerca della condivisione degli obiettivi e delle modalità per realizzarli; ottenendo il risultato di una vera scelta collettiva.
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
22 / anno 2 - numero 17
INTERVENTI
La grande chance della
Notte romana
Pietro Licciardi
N
otte Bianca ciack si gira,
buona la seconda! Alla fine il
sindaco Veltroni, la Giunta
capitolina e tutta la città je l’hanno fatta
e Roma ha avuto il suo Evento: una
notte intera con oltre due milioni di
persone sotto le stelle, trecento
appuntamenti tra spettacoli, mostre e
concerti e nessun intoppo di rilievo.
Nessun incidente, nessuna rissa o
assalto vandalico; insomma niente di
niente, a dimostrazione del fatto - se
mai ce ne fosse ancora bisogno - che
Roma è una città civile, tranquilla e
sicura; in tutto e per tutto “a misura”
di turista. E’ vero, qualche piccola difficoltà c’è pur stata, ad esempio il disagio di muoversi in una città affollata
come nelle ore di punta e, come nelle
ore di punta, alle prese con un trasporto pubblico non eccellente. Ma si sa,
niente e nessuno è perfetto. L’importante è che la Capitale alla fine ha
avuto il suo grande appuntamento, al
pari di altre città europee, come Londra e Parigi (perché poi questo provincialismo? Questo continuo bisogno
di paragonarci con quello che succede Oltralpe?). Insomma, la Notte Bianca romana si è rivelato, a buon diritto,
un appuntamento di tutto rispetto e
capace di attirare fiumi di persone. I
numeri del resto parlano chiaro. A
freddo, spenti i riflettori, sopito il gran
clamore del post-evento e terminata
la distribuzione di pacche sulle spalle
pure Roma&provincia ha da dire la sua,
ovviamente cercando di interpretare
il pensiero degli operatori turistici
romani.
Innanzitutto non possiamo fare a
meno di unirci al coro quasi unanime
di consensi per il successo dell’iniziativa, grazie alla quale, almeno per una
notte, la nostra è stata veramente una
“Roma città aperta”, come non sempre
è dato di trovare ai turisti che arriva-
no da ogni dove in tempi “normali”.A
ragione, come lo ha definito il sindaco, si è trattato del «più grande evento in Italia».Talmente grande e riuscito che non può andare sprecato e che
deve diventare al più presto anche un
grande investimento per il turismo
della Capitale.
Qualcuno, con un pizzico di malizia, ha
voluto paragonare la Notte Bianca alla
“Estate Romana” di nicoliniana memoria, tutta “panem et circenses”. Ma quelli erano altri tempi.Walter Veltroni e
l’attuale Giunta hanno dimostrato nei
fatti di tenere di conto i problemi della
città; in particolare quelli del comparto turistico, dal quale Roma trae la
maggior parte delle sue risorse. Un
settore che purtroppo vive oggi una
crisi di proporzioni bibliche, e non ci
si faccia ingannare dalle cifre, fortunatamente in salita, che ancora ci riguardano. Se il settore vuole sopravvivere deve a tutti i costi rilanciarsi continuamente, seguire il mercato, inventare sempre nuovi motivi per attrarre
“clienti”. Guai ad adagiarsi e a campare di rendita, aggrappandosi al fatto che
“quello che abbiamo noi non c’e l’ha
nessun altro”. Parliamo di un settore
dove non si butta via nulla e dove chi
non ha attrazioni se le inventa. Si pensi
alle frotte di turisti che hanno letteralmente scoperto la Nuova Zelanda
grazie alla fortunata trilogia tolkeniana.
Un evento come la Notte Bianca ha i
numeri per collocarsi tra gli appuntamenti da non perdere, come i saldi londinesi di Harrod’s, la Oktoberfest di
Monaco, il carnevale di Rio, la corsa dei
tori di San Firmino a Pamplona. E’ un
buon pretesto per allungare di qualche
giorno la stagione estiva e per portare a Roma ancor più quel turismo
“colto”, al quale piace tuffarsi nell’arte
e nella storia che trasuda da ogni angolo della Città Eterna, ma anche quelle
persone, e non son poche, che grazie
ai voli low cost arrivano il sabato, partecipano a qualche buon concerto o si
buttano nella vita notturna capitolina
e poi ripartono per, magari, tornare. E’,
la loro, una sorta di movida internazionale, che al momento include Londra,
Parigi, Berlino ma non Roma.
A noi piace sperare che quella tra il
18 e il 19 settembre sia stata la prova
generale che precede la grande prima.
Adesso il vero lavoro da fare è portare questo grande evento fuori dai confini e internazionalizzarlo. In fondo
basta poco; innanzitutto un po’ più di
“concertazione” - per usare un termine ormai diventato di moda - tra
amministratori e albergatori, titolari
degli oltre quindicimila locali pubblici
della città e, perché no?, perfino venditori di souvenir. E’ questo un passaggio necessario per tirare fuori il massimo, in termini di ritorno economico,
dai poco più di tre milioni di euro che
i contribuenti romani hanno sborsato
per la loro Notte Bianca. In secondo
luogo occorre un’ adeguata pubblicità
sulle piazze non solo europee, perché
si sa la pubblicità è l’anima del commercio e, come si è ripetuto nei giorni scorsi a Genova, anche il segreto
per il rilancio del nostro turismo. Che
rischia di arrivare presto alla frutta.
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
anno 2 - numero 17 / 23
INTERVENTI
Welfare, con lo Stato
è per pochi
Valentina Caracciolo
D
a tempo si discute di riforma degli ammortizzatori
sociali, e in Parlamento giace
da mesi il cosiddetto 848 bis, la delega al governo a rivedere la normativa in materia.
Il dato che emerge, infatti, dalle svariate analisi condotte negli anni dagli
esperti, è che i benefici del nostro
Welfare non ricadono quasi mai sui
destinatari “giusti”; che spesso le
misure adottate non raggiungono né
l’obiettivo di assistere adeguatamente i soggetti che ne hanno bisogno, né
- tanto meno - di sollecitare un atteggiamento “attivo” nei confronti della
ricerca di un nuovo lavoro. “Ristrutturare”, riqualificare, rendere maggiormente efficiente l’impalcatura del
sistema di Welfare, diventa perciò una
necessità imprescindibile che va di
pari passo con la necessità di rendere più elastico e moderno il nostro
mercato del lavoro.
Si tratta innanzitutto di graduare
diversamente le prestazioni, dal punto
di vista della durata, dell’entità e dei
criteri di accesso. Il disegno di legge
parla infatti di “estensione delle tutele a settori e situazioni attualmente
non coperti, in modo da tener conto
delle specificità e delle diverse esigenze dei diversi contesti sulla base delle
priorità individuate in sede contrattuale o a seguito di specifiche intese
tra le parti sociali” (art. 2, comma 1,
lettera d). Si vuole, poi, realizzare un
“assetto proattivo delle tutele” (art.
2, comma 1, lettera b): in questo caso
si tratta di ridurre il più possibile la
permanenza nello stato di disoccupazione, legando la fruizione del beneficio alla ricerca attiva di un nuovo
impiego, e alla disponibilità a frequentare corsi di formazione o a partecipare a progetti proposti dalle strutture pubbliche dei servizi all’impiego.
Un mix, dunque, di requisiti per accedere alle prestazioni sociali: requisiti
economico-lavorativi uniti a caratteristiche di “condotta” da parte del
lavoratore.
Il problema delle prestazioni che arrivino ai destinatari “giusti” lo vivono
in questo momento, proprio i lavoratori del turismo. Poco prima dell’estate, il Minwelfare ha prorogato
(decreto 31 maggio 2004 del Ministro
del Lavoro pubblicato in Gazzetta ufficiale n. 174 del 27 luglio scorso), la
cassa integrazione straordinaria e la
mobilità per il lavoratori del comparto a tutto il 2004. Il Decreto riguarda le imprese esercenti attività commerciale comprese quelle della logistica, che occupano da 51 a 2000
addetti; le agenzie di viaggio e turismo
e operatori turistici con più di 50
dipendenti, le imprese di vigilanza, per
un limite di spesa complessivo di
32.790.440 euro, di cui 12.790.440
euro per la mobilità e 20.000.000 per
il trattamento di CIGS. La proroga
prevede prestazioni ridotte del 20%.
Una boccata d’aria, sicuramente, per
le aziende in crisi e i loro dipendenti, che però - a leggere con attenzione i requisiti per accedere ai trattamenti - mostra subito il suo punto
debole. Ovvero: la limitatezza dei
destinatari - le imprese con oltre 50
addetti - in un Paese come l’Italia
dove le piccole aziende sono la maggioranza del panorama economicoimprenditoriale, e in settore, come
quello turistico e dei servizi, nel quale
spesso le realtà fatte di due, tre
addetti compreso il proprietario - piccoli bar, chioschi, agenzie - sono predominanti. Si tratta, dunque, di
ammortizzatori sociali per pochi, con
criteri rigidissimi
per l’accesso a
prestazioni
ancorché scarse.
L’EBT ha istituito
Un esempio per
ormai da tempo
tutti: nel territoun Fondo di sostegno
rio della provinal reddito
cia di Roma sono
per i propri iscritti,
oltre 1000 le
che prevede
imprese di viaggi
indennità giornaliere
e turismo, di cui
e mensili per gli
il 30% costituito
addetti del comparto
da imprese indialberghiero
viduali; un totale
e dei pubblici esercizi
di 7140 unità, per
una media di
poco superiore ai
7 addetti.
L’Ente bilaterale
territoriale per il turismo (EBT) sta
cercando di porre rimedio - per
quanto nelle sue possibilità - a tale
situazione, e ormai da tempo ha istituito un “Fondo di sostegno al reddito” per i propri iscritti, che prevede
indennità giornaliere e mensili per gli
addetti del comparto alberghiero e
dei Pubblici Esercizi (P.E.) e agenzie di
viaggio della durata di quattro mesi
complessivi, e che non fa distinzione
di destinatario sulla base del numero
di dipendenti. Una forma di sostegno
al reddito, appunto, per lavoratori che
altrimenti - in caso di crisi del proprio datore di lavoro - non avrebbe
alcun salvagente per fare fronte al
periodo di inattività tra l’interruzione del vecchio rapporto di lavoro e
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
24 / anno 2 - numero 17
INTERVENTI
l’avvio (se si è fortunati) del nuovo.
Vediamo nel particolare. Le prestazioni differiscono leggermente tra il
comparto alberghiero e quello dei
P.E., differenza dovuta ad una diversità di contributi versati all’EBT dall’uno e dall’altro. Per quanto riguarda il
comparto alberghiero, a seconda del
livello di inquadramento del lavoratore, le indennità giornaliere vanno
da un minimo di 20.65 euro ad un
massimo di 40.06; quelle mensili da
un minimo di 619.50 € ad un massimo di 1.201.80 euro. Nel comparto
dei P.E., le indennità giornaliere variano da un minimo di 8.99 euro, ad un
massimo di 15.39 euro; quelle mensili da un minimo di 269.70 euro ad un
massimo di 461.70 euro.
Per quel che riguarda i trattamenti di
CIGS erogati dall’Inps, invece, l’importo versato ai lavoratori corrisponde
all’80% della retribuzione globale che
sarebbe spettata al lavoratore per le
ore di lavoro non svolte, e non può
però superare un limite massimo
mensile (per il 2004 tale importo è di
euro 806,78; il limite è elevato a €
969,66 in caso di retribuzione mensile superiore a euro 1.745,40). Tali
importi sono ridotti di un’aliquota che
per il 2004 è pari al 5,54%.
Come si vede, sebbene si tratti dell’Istituto di previdenza pubblico, gli
importi differiscono di poco da quelli erogati dall’EBT ai suoi iscritti, fatta
salva l’esclusione delle piccole imprese prevista dall’INPS ma non dall’Ente bilaterale capitolino.
Una sorta di funzione anticipatrice,
poi, è svolta dall’EBT nel campo dell’assistenza sanitaria.Anticipatrice perché configura lo scenario che dovrebbe essere in sanità, ma che ancora
non è. La copertura offerta dall’EBT
per eventi relativi alla salute dei lavo-
PROVVIDENZE SANITARIE IN VIGORE DAL 1 FEBBRAIO 2004 PER TUTTI GLI ISCRITTI ALL’EBT
EVENTO
INDENNITA’ DI COMPETENZA
Ricovero ospedaliero da infortunio sul lavoro o malattia
€ 5,45 al giorno per i primi 10 giorni. Dall’11mo €9,10
fino ad un massimo di 180 giorni per anno assicurativo
Copertura extraprofessionale full time (ricovero ospedaliero da infortunio a casa)
€ 5,45 al giorno per i primi 10 giorni. Dall’11mo €9,10
fino ad un massimo di 180 giorni per anno assicurativo
Inabilità temporanea da infortunio sul lavoro
€ 7,25 al giorno per i primi 10 giorni. Dall’11mo giorno
€9,10 fino ad un massimo di 180 giorni per anno assicurativo
Invalidità permanente di grado pari o superiore al 60%
Indennizzo forfettario di € 2.000,00
Contributo per spese funerarie:
- decesso dipendente monoreddito
- decesso dipendente non monoreddito
- coniuge o figlio a carico
Forfettario
€ 1.250,00
€ 750,00
€ 500,00
Contributo per grandi interventi chirurgici (malattie del
cuore, tumori maligni, trapianti di organo)
€ 3.000,00 utilizzabile in maniera flessbile anche per rimborso spese sanitarie
QUADRO SINOTTICO-COMPARATIVO SOSTEGNO AL REDDITO EBT E CIGS-INPS
COMPARTO P.E.
E AGENZIE DI VIAGGIO
CIGS EROGATA
DALL’INPS
A chi spetta
COMPARTO
ALBERGHIERO/INDENNITA’
MENSILE
A tutti gli iscritti all’EBT
A tutti gli iscritti all’EBT
Durata
4 mesi all’anno
4 mesi all’anno
Importo
€ 619,50 min
€ 1.201,80 max
€ 269,70 min € 461,70 max
imprese commerciali,
di spedizione e trasporto
e agenzie di viaggio e turismo
che occupano più di 50
dipendenti, esclusi gli apprendisti
e gli assunti con contratto
di formazione e lavoro
Al massimo 12 mesi per le crisi
aziendali, 24 mesi per la
riorganizzazione, ristrutturazione
e riconversione aziendale,
18 mesi per i casi di procedure
esecutive concorsuali
80% della retribuzione globale
spettante al lavoratore per le ore
di lavoro non svolte, fino ad un
limite massimo mensile di € 806,78
ratori comprende: il ricovero ospedaliero da infortunio o da malattia;
copertura extraprofessionale full-time
(infortunio a casa che richiede ricovero ospedaliero; inabilità temporanea da infortunio sul lavoro; invalidità permanente di grado pari o superiore al 60%; contributo per spese
funerarie (riferito anche al coniuge e
ai figli a carico del dipendente); contributo per grandi interventi chirurgici (malattie cardiache, tumori maligni, trapianti di organo). Come si vede
dalla tabella riportata, si tratta di prestazioni che coprono gli eventi traumatici che possono verificarsi durante la vita lavorativa più rilevanti, erogate a tutti gli iscritti all’EBT. Anche
qui senza particolari distinzioni basate sulle dimensioni dell’azienda.
Se si vuole, solamente un “puntello”
ad una situazione, quella degli ammortizzatori sociali previsti per alcuni comparti economici e per alcuni tipi di
aziende (in particolare quelle piccole
e piccolissime) squilibrata e carente,
che rischia di diventarlo ancora di più
alla luce della riforma del mercato del
lavoro avviata dalla Legge 30/2003 (la
cosiddetta “Riforma Biagi”). Una riforma necessaria, che si aspettava da
tempo, ma che rischia - non distinguendo i provvedimenti per l’industria da
quelli per il terziario - di compromettere ulteriormente le blande garanzie
di cui “godono” i lavoratori del settore dei servizi,turismo, pubblici esercizi. Un solo esempio basta per spiegare la situazione: la riforma delle ferie.
Se la norma prevede il diritto a godere di almeno 15 giorni consecutivi di
riposo, e considerato che il turn over
di un lavoratore nei P.E. è in media di
10/14 mesi, come farà questo lavoratore a rispettarla? Come potrà rivendicare questo suo diritto, senza rischiare il “non ti faccio più lavorare”? Con
la riforma del mercato del lavoro,
avverte l’EBT, si rischia di passare dai
diritti di ciascuno alle “tutele” che il
lavoratore non avrà la forza contrattuale di difendere.
Un tema complesso, appassionante,
che questa rivista continuerà a trattare anche nei prossimi numeri.
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
anno 2 - numero 17 / 25
NOTIZIARIO
Crisi e governance
le parole chiave di Genova
Franco Paloscia
D
ue parole su tutte hanno
dominato la Conferenza sul
turismo italiano di Genova
del 20-21 settembre: “crisi” del turismo ed esigenze di “governance”.
Due termini complementari nel senso
che la crisi del turismo denunciata, sia
pur con sfumature diverse, da tutta
l’assise è stata attribuita in buona misura ai problemi di governo del settore,
per l’incrociarsi di una devolution che
accentra le responsabilità regionali in
materia (con le loro competenze
esclusive) con una non risolta definizione della cabina di regia nazionale
che dovrebbe garantire un indirizzo,
un impulso e un coordinamento alla
politica di “sistema” del turismo che
riguarda tutto il Paese.
È un fatto di rilievo, quindi, che la Conferenza abbia posto al centro la questione di un forte rilancio del turismo
e la questione delle terapie politiche
e istituzionali (e costituzionali) da promuovere per dotare finalmente il
Paese di una governance del turismo
di livello europeo.
Non a caso il riferimento all’Europa è
stato puntuale quando si è ricordato
non solo l’acuirsi della concorrenza
dei grandi paesi leader del turismo
europeo (Spagna, Francia, ecc) ma
anche quando si è ricordato che il turismo è diventato finalmente una competenza diretta dell’Unione, sotto la
presidenza irlandese ma grazie all’impulso dell’Italia.
Se il riferimento alla crisi turistica
(soprattutto sul versante dei consumi
turistici interni e sul versante balneare) richiede quindi un moderno assetto istituzionale che preveda una serena ed efficace concertazione tra Stato
e regioni, si dovrebbe avviare con
buone prospettive di soluzione la
vicenda della creazione della “cabina
nazionale” e quella della riforma del-
l’Enit. Molto fermo il Presidente dell’Enit nel rivendicare con un “dossier”
ruolo e l’impegno dell’Ente in questi
anni a favore delle regioni e delle
imprese.
Il suo “dossier” ha colpito nel segno
nello sfatare i “luoghi” comuni -come
li ha definito- su missione ed efficienza dell’Ente.Abbiamo colto alla Conferenza una significativa volontà di dialogo tra Governo, regioni e categorie.
Il documento sulla promozione esposto dall’autocoordinamento degli
assessori regionali al turismo è il frutto di una sostanziale unità di vedute di
soggetti di differenti sponde politiche.
Tutti d’accordo su un Enit dotato di
personalità giuridica pubblica con maggioranza regionale.
Anche sul versante delle grandi organizzazioni imprenditoriali e sindacale
l’obiettivo dichiarato è stato comune:
dare la Paese un ordinamento pubblico nuovo, rilanciando non solo il ruolo
delle regioni ma anche quello centrale dello Stato (pur tra diverse ipotesi
istituzionali).
Molto chiaro il proposito del Ministero delle Attività Produttive di approvare la riforma dell’Enit (e il relativo
finanziamento per il quale ha richiesto
50 milioni di euro) con la Finanziaria
2005.Va salvaguardata - ha aggiunto la Direzione generale del turismo.
Il Presidente del Consiglio ha confermato che il turismo deve tornare alla
responsabilità del Governo e che la
questione della creazione dell’Agenzia
Nazionale del Turismo fa parte della
sua agenda.
Ha indicato in almeno 300 milioni di
euro i fabbisogni promozionali per il
primo anno.
Questi i temi centrali della Conferenza, a conferma che l’evento ha posto
subito al centro le questioni più scottanti, riservando però anche agli altri
nodi che in questi anni sono stati
denunciati analisi e proposte significa-
tive: dalle esigenze delle imprese (Iva,
canoni demaniali, credito e finanziamento anche attraverso i casinò regionali, ecc.) a quelle del lavoro e della
formazione (significativo il documento del Cnel) a quelli dell’ambiente e
del turismo sociale, del turismo sostenibile, delle tecnologie e della qualità
dell’accoglienza.
Il tavolo del turismo che si apre nel
dopo Conferenza è, dunque, un tavolo di dialogo e, salvo sorprese, le indicazioni della Conferenza sono convergenti verso una definizione del sistema turistico nazionale, nei suoi centri
di governo e di promozione, è un bel
passo in avanti rispetto alle diatribe dei
mesi scorsi. Entro l’anno -ci si spinge
ad azzardare- forse l’Italia avrà una
struttura.
A Genova tre tavoli tecnici
per affrontare le priorità
L
a Conferenza nazionale sul turismo, fortemente voluta dalle Regioni, si è aperta a Genova il 20 settembre
scorso per discutere su una serie di “nodi” estremamente
importanti per il comparto turistico nazionale. Su tutto è
gravato però lo spettro di una grave crisi del settore, che
tra il 2002 e il 2003 ha fatto registrare un calo delle presenza straniere del 6 per cento. Anche l’occupazione è in
forte sofferenza, con un calo dell’11% nelle assunzioni in
alberghi e ristoranti e 6 mila i posti di lavoro a rischio immediato nelle agenzie di viaggio. Sul banco degli imputati i
prezzi, troppo elevati e in qualche caso fuori mercato, ma
anche la concorrenza straniera si fa sentire e proprio la
maggiore imprenditorialità orientata ai modelli europei, la
promozione e l’accessibilità logistico-tariffaria del prodotto turistico italiano sono stati i temi trattati dai tre tavoli
tecnici di lavoro che si sono svolti durante la Conferenza.
Federturismo, Confturimo e Assoturismo hanno inoltre
presentato un documento congiunto i cui contenuti erano
incentrati sul coordinamento delle politiche sul turismo,
sul riadattamento della legge quadro, sulla formazione, l’incremento degli interventi finanziari fino al 2008, e le opportunità offerte dall’Europa a 25.
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
26 / anno 2 - numero 17
NOTIZIARIO
competitività e territorio
in un convegno a Roma
F.C.
R
icordare che il turismo è un
settore in costante movimento, animato e influenzato non
soltanto dal mutare dei gusti della
clientela ma anche dall’andamento
della politica e dell’economia internazionale è diventato ormai un luogo
comune.Tuttavia corrisponde ad una
verità della quale è necessario tener
conto e che costringe tutti quanti ad
una costante attenzione verso ciò che
riguarda l’intero comparto, se non
vogliamo correre il rischio di vederci
ogni volta spiazzati dagli eventi.
E’ in questa prospettiva che si situa il
convegno “Turismo e crescita produttiva: fattori locali e competitività del
territorio” in programma a Roma il 3
e 4 dicembre prossimo.
L’incontro, che segue la ricerca cofinanziata dal MIUR, titolata:Turismo e
crescita produttiva: fattori locali e competitività del territorio, è organizzato
dal Dipartimento di studi geoeconomici linguistici storici statistici per l’analisi regionale dell’ università degli
Studi di Roma “la Sapienza”. L’iniziativa si preannuncia come una preziosa
e interessante occasione di confronto
fra studiosi provenienti da diverse Università italiane, referenti istituzionali
ed esperti del settore, che dovranno
dibattere sulle modalità di promozione e valorizzazione delle risorse
ambientali, naturali e culturali, e le strategie per lo sviluppo sostenibile dei
sistemi turistici locali italiani.
Il turismo ha mostrato infatti negli ultimi anni una sorprendente vitalità, registrando tassi di crescita tra i più elevati tra quelli rilevati nei diversi settori dell’economia.Tuttavia, l’attuale clima
d’incertezza legato al rallentamento
dell’economia mondiale ed alla minaccia del terrorismo influiscono negativamente, mettendo in dubbio non solo
la possibilità di una ulteriore espansio-
ne ma addirittura la tenuta dei risultato ottenuti.
D’altra parte il turismo del XXI secolo sembra aver assunto caratteristiche
particolari: decisioni e comportamenti rispondono a schemi complessi, in
cui le considerazioni economiche risultano complementari rispetto alle considerazioni di tipo psicologico e culturale. La dimensione locale inoltre rimane il luogo privilegiato per la concertazione e l’autopromozione turistica in
chiave sostenibile.Tuttavia essa si scontra con la ferrea legge della competitività territoriale che, a differenza del
passato, impone considerazioni di ordine globale ed innovazioni sempre più
evolute: dall’utilizzazione sistematica di
Internet non solo per l’informazione,
ma anche per l’organizzazione turistica; all’offerta di viaggi a basso costo,
come ad esempio i voli low cost.
Il nostro Paese, nonostante i vantaggi
derivanti da un’immagine turistica
ormai consolidata e dall’indiscussa
varietà dei prodotti turistici offerti dal turismo balneare al montano, dall’enogastronomico al culturale, fino alle
più recenti forme di ecoturismo e turismo congressuale - si trova di fronte
al difficile compito di rilanciare la pro-
pria competitività, proprio mentre
nuovi Paesi concorrenti si stanno affacciando con successo sul mercato turistico internazionale.
Il ruolo giocato dai sistemi locali, benché istituzionalmente riconosciuto e
condiviso, deve essere tuttavia verificato, insieme alle strategie più adatte
per una crescita competitiva che possa
portare l’Italia a superare con successo le attuali sfide strutturali e congiunturali sui mercati internazionali.
Il convegno, la cui partecipazione è gratuita, tratterà proprio queste questioni, che si annunciano come cruciali, per
consolidare i risultati fin qui ottenuti
e anzi migliorare le performances del
settore turistico nazionale su un mercato sempre più competitivo e sul
quale oltretutto si riverserà entro
breve una nuova consistente domanda, proveniente dall’estremo oriente
e dai gusti e dai comportamenti a noi
quasi del tutto sconosciuti.
Le informazioni sul programma del convegno e le modalità di iscrizione sono
reperibili presso il sito www.grantur.uniroma.it, o potranno essere richieste al
comitato organizzativo all’indirizzo e-mail:
[email protected]
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
anno 2 - numero 17 / 27
NOTIZIARIO
Un sito per
“vivere” l’associazione
a cura di Fiavet Lazio
U
no strumento per conoscere
meglio ciò che fa la propria
associazione, ma soprattutto il
mezzo migliore per essere informati
sulle problematiche e le novità che interessano quotidianamente il mondo degli
agenti di viaggio: questo rappresenta
per i suoi associati il sito internet della
Fiavet Lazio, che da sempre lavora per
offrire anche “in rete” un servizio di
costante assistenza e tutela dei diritti
delle agenzie della nostra Regione.
«E’ soprattutto in periodi come questo, in cui grandi cambiamenti e radicali trasformazioni interessano il mondo
del turismo nella sua totalità», ha commentato Andrea Costanzo, vicepresidente Fiavet Lazio e responsabile del
sito, «E’ fondamentale mantenere vivi
la comunicazione ed il dialogo all’interno della categoria, e con questo scopo
è nato e continua a crescere il nostro
progetto on line. www.fiavetlazio.com
rappresenta una finestra sempre aperta sul variegato universo delle agenzie
di viaggio, uno spazio dedicato all’informazione e al confronto, un canale preferenziale a disposizione dei soci per
interagire con i propri rappresentanti
e partecipare in modo più attivo alla
vita dell’Associazione».
Il sito www.fiavetlazio.com, recentemente rinnovato ed arricchito nei contenuti, è articolato in un ampio numero di
sezioni, dedicate all’approfondimento
ed allo scambio di informazioni su tutte
le principali tematiche riguardanti l’attività delle agenzie di viaggio.Tra i servizi offerti, quelli di maggiore utilità per
gli utenti sono legati all’operatività delle
aziende: la sezione Legislazione contiene il quadro completo delle leggi in
vigore in materia turistica e mette a
disposizione un servizio di consulenza
diretta con il responsabile legale Fiavet
Lazio, Fiavetnews segnala i più importanti appuntamenti del settore, le date ed
i programmi dei seminari organizzati
dall’Associazione, la partecipazione alle
più importanti fiere turistiche nazionali ed internazionali, Modulistica consente di scaricare tutta la documentazione relativa alla vendita dei pacchetti di
viaggio, Sportello del lavoro aggiorna sulle
novità in ambito contrattuale, mentre
La Farnesina segnala offre informazioni
per viaggiare sicuri. Il filo diretto con
le Istituzioni locali consente inoltre l’aggiornamento quotidiano su tutte le attività e gli eventi di promozione turistica del territorio laziale, e tra le banche
dati a disposizione dei naviganti ci sono
quelle fornite dall’Osservatorio dell’Ente Bilaterale per il Turismo e dall’Enit.
Il codice deontologico della FIAVET Lazio
Ogni Socio ha il dovere di adottare una condotta ineccepibile nei riguardi:
dei Clienti - dei Fornitori - dei Colleghi - dei Collaboratori - dell’Associazione professionale
Pertanto si impegna a:
• tutelare la clientela in ogni circostanza, fornendo la massima assistenza con correttezza e professionalità
• mantenere un elevato standard di qualità professionale allo scopo di contribuire all’identificazione
del socio Fiavet quale consulente di sicura affidabilità
• evitare azioni di concorrenza sleale e comportamenti che possano danneggiare fraudolentemente i Colleghi
• adempiere a disposizioni di legge, accordi commerciali e impegni assunti
• rispettare la dignità di dipendenti e collaboratori favorendone la crescita professionale
• astenersi da qualsiasi azione che possa portare discredito alla categoria
• esaltare il ruolo dell’Associazione allo scopo di trasmetterne all’esterno l’immagine di affidabilità e
professionalità
• seguire diligentemente le direttive dell’Associazione, rispettarne lo Statuto e partecipare attivamente alla vita associativa
• denunciare all’Associazione casi di abusivismo e comportamenti scorretti
• non fare discriminazioni di razza, religione, sesso e opinioni politiche
• ostacolare ogni forma di turismo sessuale
• garantire la corretta applicazione della legge sulla privacy
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
28 / anno 2 - numero 17
NOTIZIARIO
Arte, tradizioni e cultura
in provincia
Ottobre 2004
a cura dell’Ufficio turismo della
Provincia di Roma
Prima Sagra delle Ciambelle
(a cura della Pro-loco di Albano)
Degustazione di ciambelle “in tutte le
salse”, balli, pesca e tombola popolare
Il seguente programma è provvisorio
e la redazione non è responsabile di
eventuali variazioni
4 ottobre 2004
FILACCIANO
Domenica 3 ottobre 2004
(prima domenica di ottobre) Festa
della Madonna del Rosario
GENZANO
24, 25, 26 settembre 2004
Iniziativa ambientale in collaborazione con Legambiente denominata
“Puliamo il Mondo”; durante la
seconda settimana di ottobre si tiene
la Festa Intercomunale dei bambini e
delle tradizioni popolari “Oh che
bel castello….”
6 e 7 novembre 2004
Festa del Vino Novello durante
la quale è possibile degustare il “nettare di Bacco”, prevalentemente rosso,
prodotto con una tecnica particolare
e assai apprezzato dagli enologi.
1-5 dicembre 2004
manifestazione “Castelli Animati”, Festival internazionale del cinema
di animazione che si tiene presso il
cinema Modernissimo con ospiti di
livello internazionale
VELLETRI
24-25-26 settembre 2004
75° edizione Festa dell’uva e dei vini
ALBANO LAZIALE:
Settembre 2004
(a cura della Pro-Loco di Cecchina)
Programma: stand espositivi con
prodotti enologici ed artigianato loca-
le - Banda musicale folkloristica - Artisti di strada - “La Pro-loco e i bambini”
- Degustazione di vino
“L’Enoteca Silvestri insegna”:
convegno su Gusto e Abbinamento del
vino a tavola - Il vino dei Castelli Romani - il Perlage ed il gusto retrò del vino
CORSI APERTI AL PUBBLICO:
Cinema digitale Digital desk con la
direzione artistica di Marco Belloccio
Fumetti Concorso Nazionale di
Fumetto - Associazione Nuvoloso
L’Eneide - Albalonga e la nascita di Roma Programma: Il progetto prevede la realizzazione di 12 tavole create in esclusiva dall’artista olandese Michel Blumenthal (tra cui una
riguardante Albalonga) raffiguranti l’Eneide e una mostra organizzata in un
apposito spazio con le opere originali.
Inoltre sono previsti una serie di incontri nelle scuole tra gli studenti e l’artista che spiegherà la sua opera e qual è
stato il suo approccio con l’Eneide
“…c’era una volta la Sicilia…”
Programma: Evento in cui il poeta
e l’artista Giuseppe Mannino racconta “… c’era una volta in Sicilia….” Proiezioni di immagini con sottofondo musicale (etnica siciliana) - Mostra
con le opere originali della mostra “Gli
ultimi asini” di Giuseppe Mannino e
Michel Blumenthal - Degustazione di
prodotti tipici siciliani.
Laboratorio maschere e Teatro Commedia dell’Arte - Luoghi dell’arte
S.Francesco - Frati Cappuccini
Pesca di beneficenza a favore dell’associazione di volontariato “Casa della
Speranza” - Distribuzione del pane
benedetto - Concerto della Banda
musicale “Città di Albano” - Spettacolo pirotecnico - Giochi popolari - Spettacolo di musica leggera con il gruppo
“Anni 60”
Concerti settimane Listziane
- VII Edizione Amici della musica
Cesare De Santis
Autunno Musicale Albanese
Concerti Polifonici AMLAS(Ass.ne
Musicale Luigi Antonio Sabbatici)
Uomini e Cani - ANPANA (Guardie Zoofile)
Corso di Sommelier
Novembre 2004
Albano Festival - VIII Edizione
Amici della Musica Cesare De Santis
- Concerti di musica da camera
Dicembre 2004
Natale di Albano (a cura della ProLoco) Presepe - Animazione Natalizia
- Una giornata con i bambini dell’Ospedale Regina Apostolorum
Natale di Cecchina (a cura della
Pro-loco di Cecchina) Realizzazione
del XII presepe artistico Città di Cecchina - Collaborazione con l’Istituto
Comprensivo Statale “Albano -Loc.
Cecchina” - Animazione per le vie della
città di Cecchina - Cori Natalizi presso il sagrato della Chiesa con inaugurazione del Presepe - Concerti Musicali Gospel
Natale di Pavona (a cura del
Comitato festeggiamenti di Pavona)
Allestimento del presepe - Animazio-
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
anno 2 - numero 17 / 29
ne - CONCERTI NATALIZI
Concerti di Natale - AMLAS (Associazione Musicale Luigi Antonio Sabbatini)
Concerto di Capodanno AMLAS (Associazione Musicale Luigi
Antonio Sabbatini)
CERRETO LAZIALE
1 novembre 2004
Caldarroste in Piazza. L’Associazione pro-loco offre ai presenti caldarroste e vino.
MONTEROTONDO
16 e 17 ottobre 2004
MONTELIBRETTI
“Fasti d’autunno”, rievocazione
storica rinascimentale a cura dell’associazione culturale “Clarice Orsini”
9 ottobre 2004
24, 25, 26 ottobre2004
“Festa del vino” con degustazioni enogastronomiche, spettacoli, giochi, a cura dell’associazione culturale
“Fra Monterotondesi”
MONTE COMPATRI
CERVETERI
Ogni terza domenica del mese
Mercatino di Caere Antica.
Dicembre 2004
Presepe vivente nel periodo natalizio.
4 ottobre 2004
Terza decade di novembre
Concerto di Santa Cecilia - In
occasione della ricorrenza della santa
patrona delle arti musicali, concerto
classico che introduce alle festività
natalizie.
Sagra dell’Uva e dell’Agricoltura Tradizionale festa cittadina realizzata in collaborazione con la Proloco di Mentana - Sfilata di carri allegorici, serate di poesia, convegni e
mostre, spettacoli musicali.
23 dicembre - 7 gennaio 2004
Manifestazione “Presepi in
Cantina” - Via dei sapori lungo il
centro storico - Gruppi musicali con
musiche natalizie, zampognari - Promozioni prodotti locali per le cantine
- Luminaire ed addobbi natalizi- Figuranti Babbo Natale e Befana per doni
ai bambini- Concerto di musica sacra
(Convento di S.Silvestro, Duomo o
Palazzo Annibaldeschi)
II Mostra Filatelica a tema con
annullo speciale
Ottobre 2004
CITTA’ DI CAVE
Festa di S.Francesco d’Assisi
nella frazione di Cerenova
MENTANA
Settembre 2004
Rievocazione dell’Anniversario
della Battaglia Garibaldina di
Mentana del 3 novembre 1867. Ogni
anno si radunano i rappresentanti delle
associazioni garibaldine davanti all’araossario Monumento Nazionale dove
vengono deposte corone d’alloro e
commemorate, alla presenza delle
autorità cittadine, le date storiche del
Risorgimento.A chiusura della celebrazione visita presso l’attiguo Museo
Garibaldino (1-8 novembre)
Dicembre 2004
Festa del Santo patrono “San
Nicola da Bari”
Natale Mentanese, con Mostre di
presepi ed arte sacra - realizzazione
del Presepe vivente nelle Vie del borgo
storico con mostra natalizia e concerti delle bande musicali.
narie, alberi di Natale, presepi ed altro
Prima domenica di ottobre
Festa in onore della Madonna
del Rosario
Ultima settimana di ottobre
Settantesima Sagra delle Castagne e dei prodotti tipici locali con
stand, folklore, spettacoli ed altro
Seconda quindicina di novembre
Festeggiamenti in onore di S.Cecilia,
patrona della musica, con concerti
delle due bande musicali locali, della
corale “L.Perosi” ed esibizione del
“Gruppo Sbandieratori del Marchesato di Cave”
Dal 6 dicembre 04 al 6 gennaio 05
“Natale con ...” - concerti natalizi,
spettacoli per bambini, zampognari, lumi-
Festa della Madonna del Carmine
10 ottobre 2004
Fiera di merci e bestiame
17 ottobre 2004
Festa della Madonna del Passo
CAMPAGNANO
Dicembre 2004
“Natale con noi”: Festeggiamenti
tradizionali natalizi, concerti, S. Messa
di mezzanotte.
Dicembre/gennaio 2004-2005
Mostra di piastrelle con decorazioni Medievali e Rinascimentali, realizzate dagli allievi del
corso di decorazione che si tiene presso Palazzo Venturi, presso il museo civico Comunale di Campagnano di Roma.
17 gennaio 2004
S. Antonio Abate: Benedizione
degli animali - Palio della Stella (scocciapilacce) - “Il carnevale”: sfilate di
carri e morte di Carnevale.
25 aprile 2005
S. Marco grande giornata di fiera. 1°
domenica di Maggio “Baccanale”: Scarciofata e salcicciata, vino gratis, sfilata
di carri allegorici, raduno di bande
musicali e gruppi folkloristici, balli.
Giugno/settembre 2005
Estate Campagnanese: manifestazioni culturali e tradizionali varie
con spettacoli, canti e balli nelle piazze e nelle strade principali del paese.
27-28-29 agosto 2005
S. Giovanni Battista e S. Celestino Martire: festa del patrono.
Intrattenimenti musicali, mostre culturali e artistiche, tornei sportivi,
corse cavalli mezzosangue e purosangue, tombolata in piazza con ricchi
premi, sfilate complessi bandistici,
chiusura dei festaggiamenti con spettacolo pirotecnico.
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
30 / anno 2 - numero 17
NOTIZIARIO
Courtyard by Marriott atterra
a Fiumicino
Roberto Coramusi
I
l Courtyard by Marriott apre i battenti a Fiumicino, a meno di 3 chilometri dall’aeroporto Leonardo
Da Vinci.Trova casa in un antico edificio, abilmente ristrutturato dall’architetto Gianni Rossi, che ospitava dai
primi del ‘900 una fabbrica di vetro
della Ferrarelle. Il Rome Airport Hotel
ha mantenuto intatta la struttura originaria, con due torri ai lati e caratteristici contrafforti in mattoni rossi, e
rappresenta un tassello importante nel
progetto che vede impegnate le istituzioni locali nella rivalutazione dell’intera area. A fronte di un investimento ingente la G & W Invest, proprietaria dell’albergo, ha realizzato un hotel
da 187 stanze distribuite su 4 piani, 9
sale meeting, fitness room, piscina scoperta ed un ristorante.
Lo stretto legame che lega il Rome
Airport alla storia dell’edificio è riscontrabile in numerosi particolari, dall’ac-
coglienza al visitatore, con immagini
del lavoro in fabbrica proiettate sui
pannelli al plasma presenti nella hall,
ad alcuni frammenti di vetro lavorato
utilizzati come curiosi oggetti d’arredamento nella zona bar. L’intento della
direzione è quello di partire dal passato, testimoniando l’operosità delle
persone che lavoravano in questa zona,
per programmare l’attività futura con
un’attenzione particolare alle attuali
esigenze della clientela italiana ed internazionale. Il progetto ha ridefinito,
attraverso la creazione di ambienti
caldi e luminosi, l’atmosfera confortevole ma essenziale del mondo alberghiero anglosassone con quella tipica
della tradizione italiana.
Un moderno concetto di ospitalità è
stato seguito: «La caratteristica principale del Courtyard è l’atmosfera giovanile che anima il nostro lavoro - spiega la Reservation & Revenue Manager,
Monica Marini - Questa energia è
naturalmente a disposizione dei visitatori per rendere la loro permanenza il più gradevole possibile». Il costo
del soggiorno, a seconda della stagione e della disponibilità, varia da un
minimo di 140 ad un massimo di 260
euro in doppia e 310 per la Junior
Suite, inclusa la prima colazione. Mentre il rapporto qualità-prezzo del ristorante, aperto anche ai clienti “esterni”,
è uno dei punti di forza dell’albergo. Il
“Leonardo”, questo il nome, è arredato con stile essenziale ed offre allo
stesso tempo sapori mediterranei ed
esotici grazie alla varietà dei menu preparati dallo chef Fabrizio Cosso. La
molteplicità delle portate è ampia e
varia dai classici gusti nostrani a scelte culinarie che passano sotto il nome
di “creazioni estrose”, caratterizzandosi per accostamenti di sapori particolari. E’ ancora in fase di realizzazione invece il Sushi Bar “The Glass” che
verrà ricavato all’interno del ristorante separando una zona apposita inte-
ramente rivestita in legno. Qui sarà
possibile, a partire da metà ottobre,
gustare piatti di pesce cucinati all’orientale.
Gli interni delle camere s’ispirano ad
un moderno design con moquette
verde, pareti ocra e trapunta rossa con
fantasia tipica della catena Marriott. Su
tutti i piani, con esclusione del terzo,
vige l’assoluto divieto di fumare per
garantire ai visitatori più sensibili un
soggiorno veramente salutare. Le terrazze si affacciano da un lato verso la
città di Fiumicino, dall’altro verso l’aeroporto, facilmente raggiungibile con
il servizio navetta messo a disposizione dall’albergo. La direzione garantisce
gratuitamente ai propri clienti lo stesso collegamento anche con il centro
storico di Roma, così da accontentare le richieste della clientela business
e turistica. A poca distanza sono invece visitabili il sito archeologico di Ostia
Antica e la necropoli di Porto per
immergersi in atmosfere suggestive e
plurimillenarie.
Il target privilegiato al quale si rivolge
questa nuova struttura alberghiera,
inaugurata l’11 agosto scorso, è quello del visitatore straniero, generalmente americano, che apprezza il marchio
Marriott e riconosce in esso una
determinata qualità di trattamento,
senza disdegnare però il viaggiatore
occasionale attratto innanzitutto dalla
vicinanza con lo scalo aereo della capitale. La catena alberghiera Marriott,
che ha annovera da quest’anno 11
hotel disseminati in tutta Italia, sta
intensificando la presenza sul territorio romano favorendo gli investimenti in franchising, come nel caso del
nuovo centro congressi Park Hotel in
via di realizzazione non lontano dal
Leonardo Da Vinci. Le strategie della
corporate nord americana sono in notevole espansione e l’inaugurazione del
Courtyard a Fiumicino ne è un esempio evidente.
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
anno 2 - numero 17 / 31
NOTIZIARIO
L’Enit informa
Anche per la
corte dei conti
la riforma
è necessaria
S
econdo la Corte dei Conti la riforma dell’Enit «Appare indispensabile e non più rinviabile» , secondo
quanto è scritto relazione al Parlamento sul controllo di gestione dell’ente di
promozione turistica per gli esercizi
2002 e 2003. La riforma - sempre come
si legge nella relazione - dovrebbe
garantire la «riaffermazione della missione dell’Ente come soggetto protagonista, sul piano tecnico operativo,
della promozione turistica internazionale dell’Italia nel suo complesso, ma
anche al servizio delle iniziative promozionali di Regioni ed enti locali». Di conseguenza, dovrebbe essere previsto l’ingresso, negli organi di governo dell’Ente, di rappresentanti dello Stato, delle
Regioni, delle categorie imprenditoriali interessate. Inoltre, la relazione auspica una disciplina del rapporto di lavoro del personale improntata al modello privatistico e, comunque, a criteri di
maggiore flessibilità, efficienza, economicità.
Una particolare attenzione è rivolta ai
problemi finanziari dell’Ente. La Corte
dei Conti ritiene necessario un adeguamento delle risorse pubbliche che
tenga anche conto dei più elevati finanziamenti accordati agli omologhi enti
dei principali Paesi concorrenti. A
tutto ciò deve corrispondere «l’ampliamento ed il potenziamento delle
fonti di autofinanziamento costituite
dai ricavi per prestazione di servizi in
favore di soggetti pubblici e privati; la
razionalizzazione dei costi, soprattutto con riguardo al ridimensionamento degli uffici della sede centrale ed alla
revisione del numero, della allocazione e della organizzazione degli uffici
all’estero, per i quali dovrebbero adot-
tarsi - nella misura più ampia possibile - forme di stretta integrazione con
uffici di altri organismi, pubblici e privati, aventi egualmente compiti di promozione all’estero dell’immagine e dei
prodotti italiani».
Sale la spesa
degli stranieri
in Italia
S
ono 10.000 milioni di euro le
spese dei viaggiatori stranieri in
Italia da gennaio a maggio 2004 il 12,9%,
1.200 milioni di euro in più rispetto allo
stesso periodo del 2003.
Nel solo mese di maggio hanno speso
2.901 milioni di euro, il 13,5 % rispetto
al maggio 2003. (vedi tab.)
Anche a giugno il turismo statunitense
in Italia ha mantenuto il trend positivo, confermando una tendenza in atto
sin dall’inizio del 2004, con una crescita degli arrivi e delle presenze a Roma
e Firenze, due delle mete preferite dai
viaggiatori americani. L’attenzione verso
il nostro paese è confermata anche da
alcuni dati relativi alle ricerche in Internet, mezzo sempre più utilizzato nel
turismo. Un altro fatto che conferma il
trend positivo del turismo statunitense verso l’Italia è il clamoroso successo del volo Delta sulla rotta AtlantaMilano con un Boeing 777, modello di
aereo ancor più capiente del 767, abitualmente usato nelle rotte dagli States
per l’Italia, e che ha operato con un load
factor previsto sulla tratta del 90% per
il mese di luglio e al 73% ad agosto.
Le ultime statistiche fornite dall’Organizzazione Mondiale del Turismo (Omt)
mostrano come, nonostante l’incertezza geopolitica, il turismo è decisamente
in fase di ripresa. Nel 2004, aggiunge l’organizzazione, ci dovrebbe essere un
incremento del 5% sia del traffico passeggeri che delle entrate valutarie. La
tendenza per l’Europa è decisamente
positiva, come affermano con soddisfa-
zione gli operatori turistici Usa, i quali
notano come i turisti americani abbiano ripreso non solo a viaggiare - secondo il Dipartimento del Commercio
americano, nonostante l’attuale situazione geopolitica, fra gennaio e maggio
2004 il numero dei cittadini americani
recatisi in Europa ha superato di quasi
il 50% quello dello stesso periodo del
2003 - ma anche a spendere.
A Frosinone
il buy Lazio 2004
É
estato
e
il mercato italiano il protagonista della settima edizione del Buy
Lazio che quest’anno è tornato nella Provincia di Frosinone dal 9 al 12 settembre,
ospite della storica Abbazia di Casamari
(Veroli).La manifestazione è stata organizzata dall’Unione delle Camere di Commercio del Lazio in collaborazione con
l’Assessorato al Turismo della Regione,
l’Enit,l’Alitalia,il sostegno operativo delle
associazioni di categoria del turismo, il
pieno coinvolgimento delle Camere di
Commercio del Lazio. Obiettivo del
workshop è stato quello di arricchire l’offerta turistica della capitale con la creazione, la promozione e la commercializzazione di prodotti di “nicchia” di tutta la
regione Lazio. Sul versante dell’offerta
hanno partecipato oltre 200 aziende
laziali in rappresentanza di diverse linee
di prodotto, al fine di facilitare la commercializzazione di prodotti turistici personalizzati e maggiormente rispondenti alle caratteristiche dei singoli territori
che ruotano intorno a Roma.
2004-2003
2003
2004
VAR. %
GENNAIO
1.237
FEBBRAIO
1.331
MARZO
1.762
I TRIMESTRE
4.331
APRILE
1.999
MAGGIO
2.555
GENNAIO-MAGGIO 8.886
1.350
1.557
1.896
4.803
2.331
2.901
10.035
9,1%
16,9%
7,6%
10,9%
16,6%
13,5%
12,9%
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
32 / anno 2 - numero 17
www. japanitalytravel .com
Japanitaly news
NOTIZIARIO
Ecco come
scelgono l’albergo
i giapponesi
MILANO - Con la continua crescita
del segmento di mercato giapponese
dei turisti individuali (FIT), diventa veramente importante conoscerne i desideri ed i gusti dei viaggiatori del Sol
Levante. Da questo momento in poi
infatti non basta più essere attrezzati
per soddisfare le esigenze - in verità
piuttosto impegnative sotto tutti i punti
di vista - dei grandi tour operator nipponici, interessati a piazzare grandi
numeri a costi molto bassi.
Piuttosto è necessario proporsi in
maniera intelligente, sfruttando le risorse secondo i desideri del “nuovo” turista. E ciò anche da parte di chi ha una
struttura piccola o un semplice agriturismo. A dirlo è un’indagine effettuata
qualche mese fa da Japanitaly.com su un
campione di turisti attuali e potenziali, interpellati sulle proprie preferenze
riguardo la scelta dell’alloggio, che ha
evidenziato come l’80,7% dei giapponesi ritenga importante innanzitutto
l’ubicazione.
Segue a ruota (80,3%) il buon rapporto qualità/prezzo, mentre per il 65.6%
viene prima di tutto la sicurezza. Il
63,9% dei turisti nipponici intervistati
giudica in base alla pulizia. La disponibilità di aria condizionata, la tranquillità e la vista che si gode dalla struttura
ricettiva influiscono sulla scelta rispettivamente per il 28.2, 25.4 e il 21.9%.
La dimensione della camera interessa
solo il 19.7% dei turisti interpellati e
questo dipende probabilmente dal fatto
che i giapponesi sono abituati a vivere
in spazi ristretti.
L’indagine non lo ha specificato ma è
utile sapere - anche se questo per noi
italiani suona un po’ strano - che i giapponesi, anche giovani coppie, non
amano dormire nel letto matrimoniale
e preferiscono di gran lunga i letti separati. Un albergatore avveduto dovrebbe perciò provvedere a modificare per
tempo l’assetto della stanza, quando sa
di dover ospitare turisti nipponici. Questo sarebbe un ottimo modo per dimostrare agli ospiti che comprende le loro
vel, con l’aumento del 75 %, e Hankyu
(più 80.6%). I dati sono stati confermati anche dall’aeroporto internazionale
di Narita, che nel mese di luglio ha
visto transitare 1.631.000 di passeggeri giapponesi diretti verso una destinazione estera, con l’aumento del 42%
rispetto allo stesso mese del 2003.
Dato ancora più interessante è l’aumento del 5.7% rispetto allo stesso
mese del 2002.
In considerazione di questa tendenza molto positiva, la Lufthansa ha deciso di svolgere la propria campagna di
promozione internazionale anche nel
mercato giapponese (come unico
paese asiatico), per rafforzare l’immagine del proprio marchio. La campagna sottolinea l’aspetto della fiducia,
basata sulla qualità e sulla tecnologia
impiegata dal vettore aereo
esigenze e una tale delicatezza non passerebbe inosservata.
Per entrare in contatto con il mercato, in continua ascesa dei turisti individuali (FIT), è a disposizione il portale internet - in lingua giapponese www.japanitalytravel.com. Per
le condizioni di accesso si può contattare [email protected]
Outgoing
giapponese a
gonfie vele
MILANO - I primi giorni di settembre
sono stati pubblicati i dati relativi al
mese di luglio 2004 provenienti dalle
principali agenzie di viaggio giapponesi.Tutte hanno registrato un risultato
molto positivo per l’outgoing, con
notevoli aumenti rispetto allo stesso
periodo dello scorso anno.
E’ calata invece la vendita dei viaggi
interni. In particolare la Japan travel
Bureau, l’agenzia più grande del Giappone, ha annunciato che le vendite di
luglio hanno registrato un aumento del
72.4% rispetto allo stesso mese del
2003.
La seconda agenzia sul mercato, Kinki
Tourist, ha riscontrato invece un
aumento del 92%. La stessa tendenza
è stata verificata anche da Nippon Tra-
Conferenza
Jata e Wtf
di Tokio
MILANO - Il 23 settembre si è tenuta la Conferenza JATA e la World Travel Fair a Tokyo il cui argomento principale è stato “La rivalutazione del segmento di mercato dei turisti individuali”. L’edizione di quest’anno si è svolta
con gli spazi espositivi esauriti e oltre
mille partecipanti iscritti, a riprova della
grandissima partecipazione degli operatori di tutto il mondo.
Nel principale intervento della Conferenza (keynotespeech) è stato presentato il progetto della JATA per
aumentare il numero dei turisti outgoing all’estero a 20 milioni all’anno
entro il 2007, con grande attenzione
quindi alla tendenza all’aumento dei
turisti individuali. Inoltre erano previste varie presentazioni, studi e analisi
del mercato, dibattiti fra gli esperti
Japanitaly era presente al JATA con la
propria redazione e in qualità di consulente per conto di diversi clienti italiani, pubblici e privati, che hanno compreso la necessità di affrontare il mercato turistico giapponese “accompagnati” da chi quel mercato lo conosce
bene ed ha gli strumenti giusti per
affrontarlo.
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
anno 2 - numero 17 / 33
TRIBUNA DEL LAVORO
Emersione del sommerso
ancora dubbi sulle sanzioni*
Maurizio Fantaccione
L
a disciplina relativa al programma per l’emersione del sommerso - decreto legge n.12 del 2002
- crea ancora problemi all’amministrazione finanziaria.Tale norma, infatti, ha
apportato sensibili modifiche all’originaria disciplina del 2001: unitamente alla
posizione assunta dalla Commissione
Tributaria provinciale di Bologna, con la
quale era stata ritenuta non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale del sistema sanzionatorio previsto per il programma di
emersione del sommerso, in relazione
agli articoli 3 e 24 della Carta; anche la
Commissione tributaria provinciale di
Perugia, Sez.VIII, con l’ordinanza n. 18
del 25 marzo scorso, traccia le medesime linee direttrici con un’ordinanza
che, seppure meno articolata rispetto
a quella emiliana, contrasta le medesime presunte violazioni di diritti costituzionalmente garantiti. La disposizione per la quale i giudici di merito hanno
richiesto l’intervento della Consulta
concerne il sistema sanzionatorio delineato ad hoc nel citato programma di
emersione del sommerso (articolo 3,
terzo comma, legge n. 73 del 2002).
La norma in parola, con fini di deterrenza nei confronti dell’utilizzo di lavoratori “in nero”, prevede che ove l’impiego di lavoratori dipendenti non risultanti dalle scritture o altra documentazione obbligatorie sia punito con la sanzione amministrativa dal 200 al 400 per
cento dell’importo per ciascun lavoratore irregolare, del costo del lavoro calcolato sulla base dei vigenti contratti
collettivi nazionali per il periodo compreso tra l’inizio dell’anno e la data di
constatazione della violazione.
La dottrina ha rilevato come l’entità di
tale sanzione non avesse pari nell’intero sistema sanzionatorio tributario
amministrativo e, soprattutto, di come
ci si trovasse di fronte ad una “presun-
zione assoluta” riguardo l’utilizzo del
lavoratore. Inoltre, tanto più la verifica
viene svolta in approssimazione della
conclusione dell’anno solare tanto maggiore è l’entità della sanzione, come
detto commisurata a decorrere dal
primo gennaio dell’anno in cui la verifica si svolgeva e fino alla data di constatazione della violazione. Unica consolazione, se così si può dire, la circostanza che la legge riconosceva all’Agenzia delle entrate l’esclusiva competenza all’irrogazione della sanzione - talché se ne sanciva anche la competenza, in caso di controversie, alle Commissioni tributarie - e che per quest’ultima trovavano applicazione le disposizioni del decreto legislativo n. 472 del
1997, disciplinante il sistema sanzionatorio amministrativo tributario (pertanto, fatta eccezione per la possibilità di
procedere alla notifica di un atto di contestazione ex art. 16, comma 2, del
D.Lgs. 472/97 - che ordinariamente permette al contribuente la produzione di
una memoria difensiva - tutte le altre
disposizioni si rendevano applicabili, ivi
inclusa quella concernente la definizione agevolata con la riduzione della sanzione dovuta ad un quarto del minimo).
In sede di ricorso, le doglianze avanzate dal contribuente hanno investito l’insensibilità della norma a fronte della
diversità di situazioni riscontrate in ordine all’esito della verifica. Infatti, atteso
che i controllori avevano accertato l’impiego di due soggetti “irregolari”, gli
stessi avevano proceduto al calcolo
della sanzione senza operare alcun
distinguo relativamente alle diverse date
di decorrenza del rapporto di lavoro.
La Commissione tributaria, in proposito, ha accolto la doglianza del contribuente ravvisando la non manifesta
infondatezza della violazione del principio di uguaglianza laddove, pur a fronte di identiche situazioni (impiego di
lavoratori irregolari per la stessa durata) l’ineguaglianza del contribuente di
fronte alla legge deriva dalla -accidentale- data in cui viene constatata la violazione.
I giudici incalzano, poi, rilevando anche
la compressione del diritto alla difesa,
come noto costituzionalmente garantito dall’articolo 24 della Carta, nella
parte in cui la norma, come detto, assume a fondamento del calcolo della sanzione una “presunzione assoluta”, tale
da non ammettere prova contraria;
compressione, questa, acuita anche dalla
circostanza che il contribuente, nello
svolgere le proprie trame difensive, ha
addotto documentazione idonea a
comprovare con esattezza l’avvio del
rapporto di lavoro irregolare, così da
sconfessare l’apoditticità della disposizione punitiva.
Ci si trova dinanzi ad una norma le cui
fondamenta non poggiano su alcun principio proprio dell’ordinamento tributario. Pertanto, se può passare l’entità
della sanzione, la sua previsione è però
in aperta violazione del principio secondo cui la sanzione deve essere comunque proporzionale rispetto all’entità e
gravità della violazione commessa. Non
a caso, la legge delega che ha tagliato il
traguardo nel mese di agosto impegna
il Governo nel varo di disposizioni specificamente rivolte all’emersione dell’economia sommersa di pensionati in
linea con quelle previste dalla legge n.
383 del 2001.
SANZIONI AMMINISTRATIVE
- Disposizioni in materia di lavoro irregolare - Sanzione amministrativa dal 200 al 400 per
cento del costo del lavoro - Art.
3, commi 3, 4 e 5 DL 22/02/2002,
n. 12, conv., con mod., dalla L
23/04/2002, n. 73 - Questione di
legittimità costituzionale non
manifestamente infondata in
relazione agli artt. 3 e 24 Cost.
dell’art. 3, comma 3, del DL
12/2002, conv., con mod. dalla L
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
34 / anno 2 - numero 17
TRIBUNA DEL LAVORO
73/2002 - Per violazione del
principio di eguaglianza per la
disparità di trattamento fra i
datori di lavoro che si avvalgono
di lavoratori irregolari, come tali
accertati all’inizio dell’anno e
quelli che, pur nelle stesse condizioni, sono, invece, oggetto di
accertamento alla fine dell’anno
- Per violazione del diritto di
difesa in quanto la norma non
ammette la prova dell’effettiva
durata del lavoro irregolare in
massima
È rilevante e non manifestamente infondata, in relazione agli artt. 3 e 24 della
Costituzione, la questione di legittimità costituzionale del comma 3 dell’art.
3 D.L. 22 febbraio 2002, n. 12, convertito in L. 22 aprile 2002, n. 73, nella parte
in cui, per il riferimento generalizzato
al primo gennaio dell’anno per la determinazione della sanzione, possono essere sanzionate situazioni diversissime
indipendentemente dalla gravità, tenuto altresì conto che tale norma sembra
in contrasto col diritto di difesa, attesa
l’impossibilità per la difesa di dimostrare che il rapporto di lavoro irregolare
è insorto in data diversa dall’inizio dell’anno.
NEL TESTO INTEGRALE
Processo verbale
- sul Ricorso n. (…) depositato il
10.07.2003
-avverso Avviso Irrogazione Sanzioni n.
(…) Sanz.Amministr. 2002
contro
Agenzia Entrate Ufficio Perugia
Proposto dal ricorrente:
L.C., Deruta (PG)
Difeso da:
Dr. F.S., Deruta (PG)
Oggetto della domanda, Svolgimento del processo e Motivi
della decisione La Commissione Tributaria Provinciale di
Perugia, Sez. VIII
Sciogliendo la riserva, letti gli atti di
causa,
OSSERVA
L’Agenzia delle Entrate, Ufficio di Foligno notificava alla sig.ra L.C. atto di irrogazione della sanzione prevista dall’art.
3 comma 3 del D.L. 22/02/2002 n. 12
conv. dalla L. 23/04/2002 n. 73 nella
misura di euro 23.688,38. L’Ufficio motivava tale atto sul rilievo che ispettori
INPS, in occasione dell’accesso ispettivo di data 16.10.2002 presso la ditta
“L.C.K.S.” esercente l’attività di commercio di articoli sportivi, avevano
accertato che erano state impiegate,
come lavoratori dipendenti, senza l’osservanza delle disposizioni in materia
di lavoro sommerso e previdenza sociale, le sigg.re P.V. e B.V. Quanto alla quantificazione della sanzione, l’Ufficio, considerato che l’art. cit. dispone che essa
“è fissata nella misura che va «... dal 200
al 400 per cento dell’importo...» del costo
del lavoro relativo a ciascun lavoratore, «... calcolato sulla base dei vigenti contratti collettivi nazionali, per il periodo compreso tra l’inizio dell’anno e la data di constatazione della violazione.»”, determinava il costo del lavoro dal 01.01.2002 al
16.10.2002 (data di constatazione della
violazione) per ciascuna delle dipendenti in euro 11.844,19 e fissava la sanzione nella misura minima pari al 200% del
costo del lavoro (euro 23.688,38).
L.C. nel ricorso alla Commissione provinciale tributaria preliminarmente prospetta come fondato il dubbio di illegittimità costituzionale della norma in questione per violazione del principio, di
equità di cui all’art. 3 della Cost.
La ricorrente, in fatto, evidenzia che: dal
documento “notificazione violazioni di
illeciti amministrativi” emesso dal servizio ispezioni del ministero del lavoro
e politiche sociali ergono come periodo di occupazione delle suddette lavoratrici quello dal 20.08 al 16.10 per la
P.V. e quello dal 12.08 al 17.08 per la
B.V.; la sanzione irrogata non tiene
conto della brevità e della diversità dei
periodi di impiego irregolare delle due
lavoratrici, essendo calcolata in misura
eguale per entrambe e facendo riferimento al primo gennaio dell’anno nonostante che il lavoro avesse interessato un periodo successivo al 10 agosto.
L’eccezione non è manifestamente
infondata. Il comma 3 dell’art. 3 in
esame sembra porsi in contrasto con
l’art. 3 e con l’art. 24 della Costituzione. L’art. 3 Cost. preclude al legislatore
le arbitrarie assimilazioni fra situazioni
diverse. Nel caso in esame l’irragionevolezza del legislatore nell’equiparare
situazioni assolutamente diverse tra
loro e per nulla accomunabili appare
evidente sol che si consideri che per il
riferimento generalizzato al primo gennaio dell’anno per la determinazione
della sanzione possono essere sanzionate situazioni diversissime indipendentemente dalla gravita. Si pensi al caso di
un accertamento che cade in un tempo
vicino all’inizio dell’anno rispetto ad
altro che interviene verso la fine dell’anno, quando, ad esempio, il periodo
lavorativo irregolare sia della stessa
durata. Le sanzioni risulterebbero di
entità diversissima a fronte di violazioni della stessa gravità, connotate solo
dal dato accidentale della collocazione
in un certo periodo dell’anno o in un
altro.
Ma la norma in esame sembra in contrasto anche col diritto di difesa giacché essa pone, nella sostanza, una presunzione assoluta nel senso che l’irregolarità del rapporto deve farsi necessariamente risalire all’inizio dell’anno
con esclusione della possibilità per la
difesa di dimostrare il contrario e cioè
che il rapporto di lavoro irregolare è
insorto in data diversa.
Nel caso in esame, da qui anche la rilevanza della questione nel giudizio in
corso la ricorrente ha allegato e prodotto documentazione (sopra richiamata) per dimostrare che il rapporto
irregolare non era stato instaurato il
primo gennaio dell’anno bensì il 20 e il
12 agosto.
P.Q.M.
Visti gli artt. 23 ss. legge n. 87/1953.
Dichiara rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità
costituzionale del comma 3 dell’art. 3
del D.L. 22/02/2002 n. 12 convertito
nella L. 22/04/2002 n. 73 in relazione
agli artt. 3 e 24 Cost. Dispone l’immediata trasmissione degli atti alla Corte
Costituzionale e sospende il giudizio.
Manda la segreteria di notificare copia
della presente ordinanza alle parti e al
Presidente del Consiglio e di comunicare la stessa ai Presidenti delle due
Camere del Parlamento.
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
anno 2 - numero 17 / 35
TRIBUNA DEL LAVORO
0
MASSIMARIO DEL DIRITTO
TRIBUTARIO
Nuovo iter per il contratto di
solidarietà alle imprese che
non rientrano nella sfera Cig
Inps - Prestazioni a sostegno
del reddito - Circolare 6 agosto 2004 n. 126
Alle imprese che non rientrano nel
campo di applicazione della Cig e che,
nel corso della procedura di mobilità
per licenziamenti collettivi, al fine di
evitare o ridurre le eccedenze di personale, fanno ricorso ai contratti di
solidarietà, spetta per un periodo massimo di due anni un contributo pari
alla metà del monte ore retributivo da
esse non dovuto a seguito della riduzione di orario. L’ammissione dell’istan-
za, corredata dall’accordo sindacale è
disposta con decreto direttoriale del
ministero del Lavoro e consente l’erogazione, da parte dell’Inps che vi
provvede per conto del dicastero stesso, del contributo in rate trimestrali
comprensive sia della quota dell’impresa sia di quella dei lavoratori. L’erogazione del contributo è subordinata, peraltro, al corrispondente accreditamento da parte del ministero del
Lavoro delle somme occorrenti, che
vengono liquidate direttamente ai lavoratori - per la parte loro spettante qualora l’azienda abbia cessato l’attività. In questo caso le Direzioni provinciali del lavoro - Servizi ispettivi,
oltre ad accertare che l’impresa destinataria del contributo di solidarietà
abbia cessato l’attività, devono individuare l’ammontare della quota di contributo spettante ai singoli lavoratori
e acquisire le coordinate bancarie per
i relativi accrediti. Per i lavoratori il
contributo non rileva ai fini degli istituti contrattuali e di legge ivi compresi gli obblighi contributivi previdenziali e assistenziali e ai fini pensionistici
l’accredito è effettuato in base alla
retribuzione di riferimento che sarebbe spettata al lavoratore se non fosse
stato stipulato il contratto di solidarietà. Con la circolare 6 agosto 2004
n. 126, l’Inps fornisce alle sedi le istruzioni per il pagamento e la codifica per
la rilevazione contabile dei pagamenti
effettuati. L’Istituto sottolinea che eventuali erogazioni dirette ai singoli lavoratori dovranno essere tenute in
sospeso in quanto l’Istituto è in attesa di definire il regime fiscale da applicare a tali erogazioni.
OGGETTO: Contratti di solidarietà di cui all’art. 5, comma
5 del D.L. n. 148/1993, conver-
Programmi d’investimento ex legge 488/1992
I RISCHI PER LA CONCLUSIONE
I
lentemente nel Mezzogiorno. Pertanto, le indicazioni del Governo vanno
lette, non solo alla luce di un minor gettito a favore delle agevolazioni
correnti ma, ulteriormente, come una potenziale sottrazione di risorse
alle fasi di promozione e implementazione di nuove iniziative di programmazione negoziata sul territorio nazionale. A ciò si aggiunga l’ulteriore
disposizione circa la fissazione di un tetto massimo alle erogazioni annuali di contributi a fondo perduto, stabilito per tutto il 2004 in 1.700 milioni di euro, inerenti le agevolazioni gestite dal ministero delle Attività produttive. Se da un lato, infatti, il predetto provvedimento non inficia il diritto al contributo da parte di quelli che risultano già assegnatari delle agevolazioni, dall’altro la previsione dell’Esecutivo mette in serio rischio la
possibilità di erogazione concreta dei contributi anche per quei programmi già ultimati entro la fine dell’anno. Anche questo, benché gli incentivi
finanziari abbiano carattere nazionale, è un assunto che potrebbe finire
per penalizzare maggiormente le imprese del Sud. È noto, di fatti, che
sono proprio queste ultime ad avere maggiori ostacoli per l’accesso al
credito presso gli istituti finanziari e, di conseguenza, vedersi posticipato
al 2005 l’incasso dei contributi spettanti non può certo che complicare
il già precario equilibrio finanziario di quelle imprese che si sono sobbarcate l’onere dell’apporto di mezzi propri, nonché quello connesso all’acquisizione delle immobilizzazioni oggetto del programma di investimento. Resta, infine, ancora da sciogliere l’incognita del criterio in base al quale
saranno assegnate le residue risorse disponibili fra i diversi incentivi interessati dal taglio e se, in qualche modo, uno sarà preferito all’altro.
l comma 2 dell’articolo 1 del decreto legge n. 168, per certi aspetti, si
mostra come una disposizione da affrontare per il mondo imprenditoriale. In sintesi, viene disposto il taglio, per l’annualità in corso, di 750
milioni di euro dalle risorse appositamente stanziate a favore dell’incentivo di cui alla legge 488/1992 e di 250 milioni da quelle destinate agli
strumenti di programmazione negoziata, in particolare, ai contratti d’area e ai patti territoriali. Ben 1.000 milioni di risorse in meno, quindi, a
disposizione dei programmi di investimento e, anche in questo caso,
saranno penalizzate soprattutto le imprese del Mezzogiorno. A parziale
copertura di tale riduzione di fondi, lo stesso comma 2 prevede che gli
importi disponibili derivanti dalle revoche degli incentivi alle imprese,
nonché dei finanziamenti relativi agli strumenti di programmazione negoziata già disposte o da disporsi per il 2004, confluiranno proprio a favore del finanziamento delle iniziative in corso e di quelle che saranno proposte a fronte dei nuovi bandi da effettuare. In verità, lo stesso articolo
61 della legge 289/2002 aveva già disposto che le economie derivanti
dai provvedimenti di revoca totale o parziale delle agevolazioni concesse, in base alle leggi 341/1995 e 266/1997, venissero destinate dal ministero delle Attività produttive per la copertura degli oneri relativi alle iniziative imprenditoriali comprese nei patti territoriali, nonché per il finanziamento di nuovi contratti di programma. Lo stesso si dica per le economie conseguenti alla revoca delle agevolazioni disposte in base alla
legge 488/1992 che, nel limite massimo del 30%, dovevano essere destinate al finanziamento di nuovi contratti di programma localizzati preva- (Tratto da Guida Normativa de Il Sole 24 Ore del 21-7-2004 n.133)
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
36 / anno 2 - numero 17
TRIBUNA DEL LAVORO
tito con modificazioni nella
legge n. 236/93. Erogazione del
contributo per conto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
SOMMARIO
La circolare descrive la nuova procedura di erogazione del contributo di
solidarietà alle imprese che non rientrano nel campo di applicazione del
trattamento di integrazione salariale
di cui all’art. 5, comma 5 del D.L. n.
148/1993, convertito con modificazioni nella legge n. 236/93. Norme
procedurali e contabili.
L’ art. 5, comma 5 del D.L. n.
148/1993, convertito con legge n.
236/93, prevede che alle imprese che
non rientrano nel campo di applicazione del trattamento di integrazione
salariale e che «al fine di evitare o
ridurre le eccedenze di personale nel
corso della procedura di mobilità di
cui all’art. 24 della legge n. 223/91,
stipula contratti di solidarietà viene
corrisposto per un periodo massimo
di due anni un contributo pari alla
metà del monte ore retributivo da
esse non dovuto a seguito della riduzione di orario».
Il predetto contributo viene erogato
in rate trimestrali e ripartito in parti
uguali tra l’impresa e i lavoratori
interessati. Per questi ultimi il contributo non ha natura di retribuzione ai
fini degli istituti contrattuali e di
legge ivi compresi gli obblighi contributivi previdenziali e assistenziali. Ai
soli fini pensionistici si terrà conto
per il periodo della riduzione dell’intera “retribuzione di riferimento”.
L’ammissione al contributo di solidarietà è disposta con decreto direttoriale. L’importo indicato nel decreto,
determinato sulla base dei dati forniti
in via preventiva dall’azienda per l’intero periodo di applicazione del regime
di solidarietà richiesto, comprende la
quota spettante all’impresa e la quota
spettante ai lavoratori interessati dalla
riduzione dell’orario di lavoro.
Per l’erogazione del sopra citato
contributo di solidarietà è stata
concordata presso il Ministero del
lavoro e delle politiche sociali nel
corso delle Conferenze dei Servizi
del 26 febbraio e del 23 aprile 2004
una nuova procedura in base alla
quale l’Istituto deve effettuare il
pagamento per conto del Ministero
stesso alle aziende interessate.
La procedura prevede:
1) Il decreto direttoriale di concessione del contributo di solidarietà è trasmesso dal Ministero del Lavoro e
delle Politiche Sociali - Direzione
Generale degli Ammortizzatori Sociali - alla D.P.L. competente per territorio, alla Direzione Centrale Prestazioni a sostegno del reddito e alla Sede
provinciale INPS competente;
2) il Servizio ispettivo della D.P.L.
competente effettua gli accertamenti
di rito e comunica alla Direzione
Generale degli Ammortizzatori
Sociali l’importo esatto da erogare
alle aziende;
3) la Direzione Generale degli
Ammortizzatori Sociali, con mandato
diretto, accredita alla Direzione
Provinciale dell’INPS territorialmente competente l’esatto importo da
erogare, indicando anche le coordinate bancarie di ogni azienda interessata;
4) le Direzioni Provinciali del Lavoro
- Servizi ispettivi, qualora in fase di
verifica, accertino che l’impresa
destinataria del contributo di solidarietà ha cessato l’attività, devono
individuare unicamente l’ammontare
della quota di contributo spettante ai
singoli lavoratori interessati e segnalare alla Direzione Generale Ammortizzatori sociali e I.O. l’avvenuta
cessazione dell’attività dell’impresa.
La D.P.L. - Servizio ispettivo deve
anche provvedere ad acquisire e a
segnalare le coordinate bancarie dei
medesimi lavoratori;
5) l’INPS, Direzione Provinciale,
provvede al pagamento diretto all’azienda, ovvero ai lavoratori interessati nei casi previsti al punto 4, della
somma indicata, utilizzando la procedura dei pagamenti vari;
6) con periodicità semestrale, e
precisamente entro il mese di luglio
dell’anno in corso ed entro il mese
di gennaio dell’anno successivo, le
Direzioni Provinciali dell’INPS faranno pervenire al Ministero del Lavoro
e delle Politiche Sociali Direzione
Generale Ammortizzatori Sociali e
I.O. - Via Fornovo 8, 00192 Roma - il
rendiconto delle erogazioni effettuate, rispettivamente, fino al 30 giugno
e fino al 31 dicembre dell’anno
precedente.
Il pagamento può essere effettuato
soltanto
dopo
l’accertamento
dell’avvenuta precostituzione fondi
prevista al precedente punto 3.
Si fa presente, inoltre, che, qualora
dovessero verificarsi casi di erogazione diretta ai singoli lavoratori, si
potrà procedere al relativo pagamento soltanto dopo che da parte di
questa Direzione Generale sia stato
definito il regime fiscale da applicare a
tali erogazioni. Al riguardo verranno
fornite successive istruzioni. Conseguentemente eventuali comunicazioni
del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali concernenti il pagamento a singoli lavoratori devono essere
tenute in apposita evidenza.
0
MASSIMARIO DEL DIRITTO
DEL LAVORO
Sezione lavoro, sentenza 29 aprile 2004
n. 8268 - Pres. Senese; Rel. Picone
Riferimenti normativi: articolo
2 della legge 15 luglio 1966 n. 604; articolo 2103 del Cc
Precedenti giurisprudenziali:
in senso conforme Cassazione
1912/98
MANSIONI DI LAVORO
Trasferimenti - Indicazione dei
motivi - Obbligo del datore di
lavoro - Sussistenza - Limiti Indicazione contestuale delle
fonti di prova dei fatti giustificativi - Necessità - Esclusione
Ai fini dell’efficacia del provvedimento di trasferimento del lavoratore, non
è necessario che vengano contestualmente enunciate le ragioni del trasferimento stesso, atteso che l’articolo
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
anno 2 - numero 17 / 37
TRIBUNA DEL LAVORO
2103 del Cc, nella parte in cui dispone che le ragioni tecniche, organizzative e produttive del provvedimento
suddetto siano comprovate, richiede
soltanto che tali ragioni, ove contestate, risultino effettive e di esse il datore di lavoro fornisca la prova; pertanto, l’onere dell’indicazione delle ragioni del trasferimento, che in caso di
mancato adempimento determina l’inefficacia sopravvenuta del provvedimento, sorge a carico del datore di
lavoro soltanto nel caso in cui il lavoratore ne faccia richiesta - dovendosi
applicare per analogia la disposizione
di cui all’articolo 2 della legge
604/1966 sul licenziamento - fermo
restando che il predetto onere di
comunicazione non riguarda anche le
fonti di prova dei fatti giuridici giustificativi del trasferimento
Sezione lavoro, sentenza 29 aprile 2004
n. 8254 - Pres. Ianniruberto; Rel. Balletti
Riferimenti normativi: articolo
2119 del Cc; articolo 360 del Cpc
Precedenti giurisprudenziali: in
senso conforme Cassazione 11109/02
e 12414/02. Si veda anche Cassazione
7091/01
tato contenuto, delineante un modulo
generico che richiede di essere specificato in sede interpretativa, mediante
la valorizzazione sia di fattori esterni
relativi alla coscienza generale, sia di
principi che la stessa disposizione tacitamente richiama.
Tali specificazioni del parametro normativo hanno natura giuridica e la loro
disapplicazione è quindi deducibile in
sede di legittimità come violazione di
legge, mentre l’accertamento della concreta ricorrenza, nel fatto dedotto in
giudizio, degli elementi che integrano il
parametro normativo e le sue specificazioni, e della loro concreta attitudine a costituire giusta causa di licenziamento, si pone sul diverso piano del
giudizio di fatto, demandato al giudice
di merito e incensurabile in cassazione se privo di errori logici o giuridici
(nella specie, la Suprema corte ha confermato la sentenza di merito che aveva
ritenuto legittimo il licenziamento di
un dipendente - il quale, nel difendersi da una contestazione disciplinare,
aveva usato affermazioni denigratorie
e offensive nei confronti di colleghi e
superiori - motivando sulla gravità delle
espressioni offensive e sulla loro idoneità, sotto il profilo soggettivo e oggettivo, a compromettere in modo irreparabile il vincolo fiduciario).
LICENZIAMENTI INDIVIDUALI
Licenziamento per giusta causa
- Nozione legale - Specificazioni in sede interpretativa - Rilevanza nel giudizio di cassazione quali norme di diritto - Sussistenza - Accertamento dei
fatti e della loro concreta idoneità a costituire giusta causa
- Giudizio di fatto - Configurabilità - Censurabilità in Cassazione - Limiti - Fattispecie
La giusta causa di licenziamento, quale
fatto «che non consente la prosecuzione, anche provvisoria, del rapporto», è
una nozione che la legge - allo scopo
di un adeguamento delle norme alla
realtà da disciplinare, articolata e mutevole nel tempo - configura con una disposizione (ascrivibile alla tipologia delle
cosiddette “clausole generali”) di limi-
Sezione lavoro, sentenza 26 aprile 2004
n. 7907 - Pres. Ciciretti; Rel. Battimiello
Riferimenti normativi: articoli
1175, 1375 e 2077 del Cc
Precedenti giurisprudenziali: in
senso conforme Cassazione 7752/03
e 11767/03
PARITÀ DI TRATTAMENTO
Diritti e obblighi del datore e
del prestatore di lavoro - Diritto del lavoratore alla parità di
trattamento - Configurabilità
- Esclusione - Clausole generali di correttezza e buona
fede - Inapplicabilità - Limiti Fattispecie relativa a incentivi all’esodo dal servizio
Nel rapporto di lavoro subordinato di
diritto privato non opera il principio
di parità di trattamento, né è possibile alcun controllo di ragionevolezza da
parte del giudice sugli atti di autonomia, sia collettiva che individuale, sotto
il profilo del rispetto delle clausole
generali di correttezza e buona fede,
che non sono invocabili in caso di
eventuale diversità di trattamento non
ricadente in alcuna delle ipotesi legali
(e tipizzate) di discriminazione vietate, a meno che il rispetto di tali clausole discenda dalla necessità di comparazione delle situazioni di singoli
lavoratori da parte del datore di lavoro che, nel contesto di una procedura
concorsuale o selettiva, debba operare la scelta di alcuni di essi (nella specie, la Suprema corte ha confermato
la decisione di merito che - con riferimento all’attribuzione di un incentivo al prepensionamento - aveva negato il diritto di due lavoratori dimissionari di fruire del beneficio accordato
ad altri colleghi cessati dal lavoro in
epoca immediatamente anteriore e
successiva)
Sezione lavoro, sentenza 23 aprile 2004
n. 7735 - Pres. Mileo; Rel. Cementano
Riferimenti normativi: articoli
18 e 35 della legge 20 maggio 1970 n.
300; articolo 116 del Cpc
Precedenti giurisprudenziali:
non sono segnalati
LICENZIAMENTI INDIVIDUALI
Estinzione del rapporto - Reintegrazione nel posto di lavoro
(tutela reale) - Requisito
dimensionale - Prova - Mancata contestazione specifica da
parte del datore di lavoro in
ordine alla implicita allegazione della sussistenza di detto
requisito - Desunzione dello
stesso dal predetto comportamento del datore di lavoro Ammissibilità
Con riguardo alla richiesta del lavoratore di essere reintegrato nel posto
di lavoro ai sensi dell’articolo 18 della
legge 300/1970 (Statuto dei lavora-
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
anno 2 - numero 17 / 39
TRIBUNA DEL LAVORO
tori) per invalidità del licenziamento,
legittimamente il giudice può desumere la sussistenza del requisito
dimensionale previsto dall’articolo 35
della stessa legge per la reintegrazione dalla mancata contestazione specifica, da parte del datore di lavoro,
in ordine alle allegazioni del lavoratore, che la stessa richiesta di reintegrazione implica.
Sezione lavoro, sentenza 3 maggio
2004 n. 8364 - Pres. Senese; Rel.Amoroso
Riferimenti normativi: articolo
18 della legge 20 maggio 1970 n. 300;
articoli 1218 e 1460 del Cc
Precedenti giurisprudenziali: si
veda Cassazione 8621/01
Licenziamenti individuali
Risarcimento del danno Dichiarazione di invalidità del
licenziamento - Diritto del
lavoratore al risarcimento del
danno - Presupposti soggettivi
- Responsabilità oggettiva del
datore di lavoro - Configurabilità solo per il limite minimo
delle cinque mensilità di retribuzione - Commisurazione del
danno alle retribuzioni - Presunzione iuris tantum di lucro
cessante imputabilità dell’inadempimento al datore di lavoro ex articolo 1218 del Codice
civile - Inadempimento derivante dal rifiuto, da parte del
lavoratore, della prestazione
lavorativa quale forma di autotutela ex articolo 1460 del
Codice civile - Esclusione del
risarcimento del danno oltre la
misura minima - Fondamento
L’articolo 18, comma 4, della legge 20
maggio 1970 n. 300, nel testo sostituito dall’articolo 1 della legge 11 maggio 1990 n. 108, nel prevedere, in caso
di invalidità del licenziamento, la condanna del datore di lavoro al risarcimento del danno subito dal lavoratore per effetto del licenziamento stesso, mediante corresponsione di una
indennità commisurata alla retribuzione non percepita, stabilisce una presunzione iuris tantum di lucro cessante. Presupposto indefettibile per l’applicabilità di tale disposizione, che
costituisce una specificazione del generale principio della responsabilità contrattuale, è l’imputabilità al datore di
lavoro dell’inadempimento, fatta eccezione per la misura minima del risarcimento, consistente in cinque mensilità di retribuzione, la quale è assimilabile a una sorta di penale, avente la
sua radice nel rischio di impresa. Ne
consegue che, ove il licenziamento sia
intervenuto in un periodo di sospensione del rapporto di lavoro per effetto dell’esercizio, ex articolo 1460 del
Codice civile, dell’autotutela del lavoratore, che abbia rifiutato di eseguire
la propria prestazione a fronte dell’inadempimento di quella del datore di
lavoro, non essendo configurabile, per
tale periodo, il diritto alla retribuzione, in considerazione della forma di
tutela scelta dal lavoratore in sostituzione della normale tutela giurisdizionale, non può operare la predetta presunzione di lucro cessante.
Pertanto, in tale ipotesi, correttamente la condanna del datore di lavoro al
risarcimento del danno, in caso di invalidità del licenziamento dallo stesso intimato al lavoratore, è limitata al minimo di legge delle cinque mensilità di
retribuzione (nella specie, il giudice di
merito aveva rilevato che l’illegittima
estromissione della lavoratrice era
durata fino al giorno antecedente a
quello nel quale era stata offerta la
ripresa dell’attività lavorativa presso la
filiale di Mantova; tale offerta, che se
accettata, avrebbe limitato l’estromissione dall’azienda a meno di cinque
mesi, era stata valorizzata dal tribunale per limitare a cinque mensilità di
retribuzione la misura del risarcimento del danno.
A fronte della contestazione della lavoratrice in ordine all’oggetto dell’offerta, la riassunzione e non già la reintegrazione, la Suprema corte, ha ritenuto tale circostanza idonea a essere
valutata dal giudice di merito, secondo il suo prudente apprezzamento non
censurabile in sede di legittimità ove
immune da vizi di motivazione, nella
quantificazione del danno risarcibile).
Via al progetto
per l’informatizzazione delle procedure
di conciliazione del lavoro
L
a Direzione tutela condizioni di lavoro del Ministero del lavoro con una
circolare del 3 agosto 2004 ha dato ufficialmente il via al progetto per
informatizzare le procedure di conciliazione nel settore pubblico e privato in
atto presso le Direzioni provinciali del lavoro (Dpl). La sperimentazione inizia
da Roma, Bologna, Pisa e Firenze, in vista di una successiva estensione a tutte
le altre Direzioni.
L’informatizzazione è legata a esigenze operative di razionalizzazione e standardizzazione degli adempimenti legati all’attività conciliativa e allo scopo di razionalizzare le attività, anche a quelle applicative della normativa in materia di protocollo informatico e di trattamento elettronico dei procedimenti amministrativi, con particolare riferimento alla direttiva del Ministro per l’Innovazione e
delle Tecnologie del 9 dicembre 2002. Con questo stesso intento è stata anche
ridisegnata la modulistica, che sarà immediatamente adottata in tutte le Dpl.
Nella circolare si segnala che alcuni adempimenti del progetto possono apparire estremamente rigidi, ma in realtà sono funzionali a rendere il sistema rispondente anche alle esigenze di interoperabilità con le altre Amministrazioni e, nel
caso specifico, almeno inizialmente, con il Ministero della Giustizia.
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
40 / anno 2 - numero 17
TRIBUNA DEL LAVORO
Nuovo iter per il contratto
di solidarietà
N
ella Circolare del 6 agosto
2004 n. 126 sulle prestazioni a sostegno del reddito si
legge che alle imprese che non rientrano nel campo di applicazione della
Cig e che, nel corso della procedura di mobilità per licenziamenti collettivi, al fine di evitare o ridurre le
eccedenze di personale, fanno ricorso ai contratti di solidarietà, spetta
per un periodo massimo di due anni
un contributo pari alla metà del
monte ore retributivo da esse non
dovuto a seguito della riduzione di
orario.
L’ammissione dell’istanza, corredata
dall’accordo sindacale è disposta con
decreto direttoriale del ministero del
Lavoro e consente l’erogazione, da
parte dell’Inps che vi provvede per
conto del dicastero stesso, del contributo in rate trimestrali comprensive sia della quota dell’impresa sia di
quella dei lavoratori.
L’erogazione del contributo è subordinata, peraltro, al corrispondente
accreditamento da parte del ministero del Lavoro delle somme occorrenti, che vengono liquidate direttamente ai lavoratori - per la parte loro
spettante - qualora l’azienda abbia
cessato l’attività. In questo caso le
Direzioni provinciali del lavoro - Servizi ispettivi, oltre ad accertare che
l’impresa destinataria del contributo
di solidarietà abbia cessato l’attività,
devono individuare l’ammontare della
quota di contributo spettante ai singoli lavoratori e acquisire le coordinate bancarie per i relativi accrediti.
Per i lavoratori il contributo non rileva ai fini degli istituti contrattuali e di
legge ivi compresi gli obblighi contributivi previdenziali e assistenziali e ai
fini pensionistici l’accredito è effettuato in base alla retribuzione di riferimento che sarebbe spettata al lavoratore se non fosse stato stipulato il
contratto di solidarietà.
Con la circolare 6 agosto 2004 n. 126,
l’Inps fornisce alle sedi le istruzioni
per il pagamento e la codifica per la
rilevazione contabile dei pagamenti
effettuati. L’Istituto sottolinea che
eventuali erogazioni dirette ai singoli lavoratori dovranno essere tenute
in sospeso in quanto l’Istituto è in
attesa di definire il regime fiscale da
applicare a tali erogazioni.
OGGETTO: Contratti di solidarietà di cui all’art. 5, comma
5 del D.L. n. 148/1993, convertito con modificazioni nella
legge n. 236/93. Erogazione
del contributo per conto del
Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali.
SOMMARIO
La circolare descrive la nuova procedura di erogazione del contributo di
solidarietà alle imprese che non rientrano nel campo di applicazione del
trattamento di integrazione salariale
di cui all’art. 5, comma 5 del D.L. n.
148/1993, convertito con modificazioni nella legge n. 236/93. Norme
procedurali e contabili.
L’ art. 5, comma 5 del D.L. n.
148/1993, convertito con legge n.
236/93, prevede che alle imprese che
non rientrano nel campo di applicazione del trattamento di integrazione salariale e che «al fine di evitare o
ridurre le eccedenze di personale nel
corso della procedura di mobilità di
cui all’art. 24 della legge n. 223/91, stipula contratti di solidarietà viene corrisposto per un periodo massimo di
due anni un contributo pari alla metà
del monte ore retributivo da esse non
dovuto a seguito della riduzione di
orario».
Il predetto contributo viene erogato
in rate trimestrali e ripartito in parti
uguali tra l’impresa e i lavoratori interessati. Per questi ultimi il contributo non ha natura di retribuzione ai
fini degli istituti contrattuali e di legge
ivi compresi gli obblighi contributivi
previdenziali e assistenziali.Ai soli fini
pensionistici si terrà conto per il
periodo della riduzione dell’intera
“retribuzione di riferimento”.
L’ammissione al contributo di solidarietà è disposta con decreto direttoriale. L’importo indicato nel decreto,
determinato sulla base dei dati forniti in via preventiva dall’azienda per
l’intero periodo di applicazione del
regime di solidarietà richiesto, comprende la quota spettante all’impresa e la quota spettante ai lavoratori
interessati dalla riduzione dell’orario
di lavoro.
Per l’erogazione del sopra citato contributo di solidarietà è stata concordata presso il Ministero del lavoro e
delle politiche sociali nel corso delle
Conferenze dei Servizi del 26 febbraio e del 23 aprile 2004 una nuova
procedura in base alla quale l’Istituto
deve effettuare il pagamento per
conto del Ministero stesso alle aziende interessate.
La procedura prevede:
1) Il decreto direttoriale di concessione del contributo di solidarietà è
trasmesso dal Ministero del Lavoro e
delle Politiche Sociali - Direzione
Generale degli Ammortizzatori Sociali - alla D.P.L. competente per territorio, alla Direzione Centrale Prestazioni a sostegno del reddito e alla Sede
provinciale INPS competente;
2) il Servizio ispettivo della D.P.L.
competente effettua gli accertamenti di rito e comunica alla Direzione
Generale degli Ammortizzatori Sociali l’importo esatto da erogare alle
aziende;
3) la Direzione Generale degli
Ammortizzatori Sociali, con mandato diretto, accredita alla Direzione
Provinciale dell’INPS territorialmente competente l’esatto importo da
erogare, indicando anche le coordi-
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
anno 2 - numero 17 / 41
EBT
nate bancarie di ogni azienda interessata;
4) le Direzioni Provinciali del Lavoro - Servizi ispettivi, qualora in fase
di verifica, accertino che l’impresa
destinataria del contributo di solidarietà ha cessato l’attività, devono individuare unicamente l’ammontare della quota di contributo
spettante ai singoli lavoratori interessati e segnalare alla Direzione
Generale Ammortizzatori sociali e
I.O. l’avvenuta cessazione dell’attività dell’impresa. La D.P.L. - Servizio ispettivo deve anche provvedere ad acquisire e a segnalare le
coordinate bancarie dei medesimi
lavoratori;
5) l’INPS, Direzione Provinciale,
provvede al pagamento diretto all’azienda, ovvero ai lavoratori interessati nei casi previsti al punto 4, della
somma indicata, utilizzando la procedura dei pagamenti vari;
6) con periodicità semestrale, e
precisamente entro il mese di luglio
dell’anno in corso ed entro il mese
di gennaio dell’anno successivo, le
Direzioni Provinciali dell’INPS faranno pervenire al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Direzione Generale Ammortizzatori Sociali e I.O. - Via Fornovo 8, 00192
Roma - il rendiconto delle erogazioni effettuate, rispettivamente,
fino al 30 giugno e fino al 31 dicembre dell’anno precedente.
Il pagamento può essere effettuato
soltanto dopo l’accertamento dell’avvenuta precostituzione fondi
prevista al precedente punto 3.
Si fa presente, inoltre, che, qualora
dovessero verificarsi casi di erogazione diretta ai singoli lavoratori, si
potrà procedere al relativo pagamento soltanto dopo che da parte di
questa Direzione Generale sia stato
definito il regime fiscale da applicare
a tali erogazioni.Al riguardo verranno fornite successive istruzioni.
Conseguentemente
eventuali
comunicazioni del Ministero del
Lavoro e delle Politiche Sociali concernenti il pagamento a singoli lavoratori devono essere tenute in
apposita evidenza.
Con l’EBT vacanze studio
in Australia
O.C.
Q
uali sono i “ferri del mestiere” di chi lavora nel turismo?
Di sicuro la conoscenza delle
lingue, una in particolare: l’inglese,
autentico pass partout nel nostro
mondo globalizzato. Proprio in considerazione di ciò l’Ente bilaterale
per il turismo di Roma offre ai
giovani inoccupati o studenti pre/post
diploma, ma anche - con particolari
condizioni - ai dipendenti ed ai figli dei
dipendenti delle aziende del settore
turismo, iscritti all’Ebt, che vogliono
apprendere o approfondire la lingua
inglese per motivi di studio, lavoro o
vacanza una straordinaria e allettante
opportunità. Grazie ad un accordo tra
l’Ente e la Tourism Consultant,
sarà possibile partecipare a vacanze
studio
nelle
maggiori
città
dell’Australia della durata minima di
tre settimane, durante le quali si potrà
apprendere o perfezionare la lingua
inglese in college specializzati nel conseguimento dei diplomi nei quattro
livelli di Cambridge.
Ciascuna vacanza prevede lezioni mattutine e pomeridiane, con la libertà
per gli studenti di scegliere un percorso full-time (25 ore settimanali) di
apprendimento o part-time (15 ore
settimanali). In più, e qui sta la vera
novità dell’iniziativa, chi vuole può
integrare la propria preparazione con
stage in aziende turistiche qualificate alberghi e ristoranti -, così da acquisire nuove competenze professionali o
rafforzare le conoscenze apprese
durante il percorso scolastico o di
lavoro in Italia.
L’Ebt ritiene infatti che è comunque
utile per i lavoratori del settore turistico, o per chi aspira a diventarlo,
confrontarsi con tecniche, mentalità e
organizzazioni aziendali diverse da
quelle del nostro Paese. Chi invece è
privo di esperienze specifiche, chi si
affaccia per la prima volta nel mondo
del lavoro, oppure non è ancora
riuscito a conquistare una occupazione stabile, ha certamente maggiori
possibilità se può vantare nel proprio
curriculum esperienze qualificate all’estero.
Il “pacchetto” elaborato dall’Ebt e da
Tourism Consultant offre varie
tipologie di sistemazione a seconda
delle diverse esigenze: ostelli per la
gioventù, ospitalità nelle famiglie, sistemazioni alla pari, appartamenti condivisi da studenti. A richiesta è prevista
anche l’organizzazione del viaggio con
i vettori australiani (come la compagnia di bandiera Quantas) a prezzi
vantaggiosi, per gruppi; nonché i trasferimenti da e per l’aeroporto.
L’Ente bilaterale per il turismo di
Roma e del Lazio è giustamente soddisfatto dell’opportunità che mette a
disposizione dei propri iscritti, ma
anche dei loro figli, indipendentemente dalle scelte occupazionali che faranno in futuro; per questo non mancherà di fornire già sul prossimo numero
di Roma&provincia in cifre ulteriori
informazioni (prezzi, date di partenza,
offerte speciali per l’Ebt). E’ in ogni
caso a disposizione il sito dell’Ente
(www.ebt.roma.it).
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
42 / anno 2 - numero 17
EBT
L’EBT informa
ATTIVITA’ FORMATIVA - ANNUALITA’ 2004-2005
CORSI RIVOLTI A PERSONALE OCCUPATO
Corsi rivolti a
personale occupato
Sede formativa
Igiene e sicurezza nella risto- EBT Via Machiavelli, 70
razione: il sistema HACCP
00185 Roma
Durat
a in
% assenze
ammesse
ore
24
NON SONO
AMMESSE ASSENZE
Avvio/ Giorno e orario
Chiusura di svolgimento
Prerequisiti
Scadenz
a inoltro
08/11/04
01/12/04
Lunedì-Mercoledì
15.00-18.00
Diploma di scuola media inferiore;
Esperienza di cucina di almeno 1 anno.
richieste
30/10/04
08/11/04
01/12/04
Lunedì-Mercoledì
15.00-18.00
Diploma di scuola media superiore;
Esperienza di cucina di almeno 3 anni;
Conoscenza buona dell’inglese;
Conoscenza dell’informatica di base.
30/10/04
Il Food and Beverage
Manager
EBT Via Machiavelli, 70
00185 Roma
24
Addetto al primo soccorso
EBT Via Machiavelli, 70
00185 Roma
16
NON SONO
Da definire
AMMESSE ASSENZE
Da definire
30/10/04
Responsabile del servizio di
protezione e prevenzione
dai rischi
EBT Via Machiavelli, 70
00185 Roma
16
NON SONO
AMMESSE ASSENZE
11/01/05
18/01/05
Martedì
9.00 – 17.30
18/12/04
Rappresentante dei lavorato- EBT Via Machiavelli, 70
ri per la sicurezza
00185 Roma
32
NON SONO
AMMESSE ASSENZE
25/01/05
15/02/05
Martedì
9.00-17.30
18/12/04
20%
12/01/05
07/03/05
Lunedì-Mercoledì
16.00-19.00
18/12/04
20%
09/03/05
25/05/05
Lunedì-Mercoledì
16.00-19.00
18/12/04
20%
07/03/05
09/05/05
Lunedì-Mercoledì
16.00-19.00
05/03/05
20%
08/03/05
10/05/05
Martedì-Giovedì
16.00-19.00
20%
12/05/05
16/06/05
Martedì-Giovedì
16.00-19.00
Esperienza ai piani di almeno 3 anni;
Diploma di scuola media superiore;
05/03/05
Conoscenza scolastica della lingua inglese.
20%
30/03/05
25/05/05
Lunedì-Mercoledì
16.00-19.00
05/03/05
Governante d’albergo
LIVELLO BASE
EBT Via Machiavelli, 70
00185 Roma
48
Governante d’albergo
LIVELLO AVANZATO
EBT Via Machiavelli, 70
00185 Roma
63
Informatica di base
EBT Via Machiavelli, 70
00185 Roma
48
Informatica livello intermedio
EBT Via Machiavelli, 70
00185 Roma
48
Responsabile del
Ricevimento alberghiero:
il programma Fidelio
e tecniche di Revenue
Management
EBT Via Machiavelli, 70
00185 Roma
30
EBT Via Machiavelli, 70
00185 Roma
48
Sommelier
20%
Esperienza ai piani di almeno 1 anno,
anche come extra, stagionale, tempo
determinato.
05/03/05
CORSI RIVOLTI A GIOVANI DISOCCUPATI
Corsi rivolti a
giovani disoccupato
Il ricevimento e l’utilizzo
del programma Fidelio
Formazione di base per
quadri aziendali e sindacali
Sede formativa
EBT Via Machiavelli, 70
00185 Roma
EBT Via Machiavelli, 70
00185 Roma
Durata
in ore
180
+
3 mesi
stage
180
+
3 mesi
stage
% assenze
ammesse
20%
20%
Prerequisiti
Scadenz
a inoltro
richieste
dal lunedì
al sabato
9.00 - 13.00
Diploma di scuola media superiore;
Buona conoscenza della lingua inglese;
Conoscenza di una seconda lingua
straniera; Conoscenza dell’informatica
di base; Età massima: 29 anni compiuti
al momento dell’iscrizione.
21/08/05
martedì
e giovedì
15.00 - 19.00
Diploma di scuola media superiore;
Buona conoscenza della lingua inglese;
Conoscenza di una seconda lingua
straniera; Conoscenza dell’informatica
di base; Età massima: 29 anni compiuti
al momento dell’iscrizione.
da
definire
Avvio/ Giorno e orario
Chiusura di svolgimento
01/03/05
28/04/05
anno
2005
Progecta
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