Università e Ricerca in un paese che
vorrebbe essere moderno.
Il problema di una informazione corretta
Carlo Cosmelli
13.11.2008
I falsi d’autore: commento
all’editoriale di Giavazzi sul
Corriere della Sera
Editoriale “La fabbrica dei docenti”
28/10/2008
I 4.000 posti di professore saranno semplicemente promozioni di persone
che sono dentro l'università. Le promozioni avverranno secondo le vecchie
regole, cioè con concorsi finti. E' assolutamente inutile che un giovane
ricercatore che consegue il dottorato a Chicago o a Heidelberg faccia
domanda: di ciascun concorso già si conosce il vincitore. I 3.000 concorsi per
ricercatore assicureranno un posto a vita ad altrettanti dottorandi che
lamentano la loro condizione di precari. In tutte le università del mondo ad un
certo punto si ottiene un posto a vita, ma ciò avviene solo dopo aver
dimostrato ripetutamente di saper conseguire risultati nella ricerca.
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In Italia si diventa ricercatori in media a 36.3 anni
(dati CNVSU). I dottorandi hanno per la maggior
parte meno di 30 anni.
I concorsi sono per 2000 posti.
All’estero una “tenure” (stabilizzazione) si ha al
massimo dopo 6 anni di “precariato” ben pagato:
Borsa post-doc: 55 kEuro/anno (iniziale!)
Professsore: 95 kEuro (iniziale!)
Eta’ media ingresso in ruolo
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Si diventa ricercatore in media a 36
anni (altro che concorsi per ‘dottorandi’
come dice Giavazzi)
Fonte
CNVSU
Qui invece si chiede la stabilizzazione per decreto senza neppure che
sia necessario aver conseguito il dottorato. Gli studenti ignorano tutto ciò e
sembrano non capire l'importanza di meccanismi di selezione rigorosi, in
assenza dei quali le università che frequentano vendono favole. In quanto ai
professori, buoni, buoni, zitti, zitti.
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Non è vero: si chiede che si possano finalmente bandire
concorsi per giovani ricercatori. Notare che le stabilizzazioni del
governo Prodi non riguardano l'università, ma solo una
particolare categoria di ricercatori atipici degli enti di ricerca.
Dottorato: Giavazzi sembra ignorare che in Italia esiste solo dal
1980. Pertanto fino ad alcuni anni fa si accedeva alla docenza
molto piu’ in fretta e senza avere il titolo di dottorato (che per
inciso non e’ obbligatorio neppure all’estero), ma mostrando
comunque altri titoli che testimoniano l’attivita’ di ricerca. E per i
ruoli tecnologici non è richiesto in nessuna parte del mondo
E i ricorsi del CUN contro i concorsi? E le sentenze?
Enti di ricerca: il personale a TI
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Dati della ragioneria Generale del Tesoro [7]
Enti di Ricerca: le stabilizzazioni (uno
strumento politico?)
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Solo l’1,7% è stato stabilizzato, a fronte del
27% delle regioni, e del totale (1836 unità)
delle agenzie fiscali
Personale stabilizzato col la legge 296/2007 (il personale della scuola sono i soli
dipendenti dei Comuni)
Se questi concorsi andranno in porto ogni discussione sulla riforma
dell'università sarà d'ora in poi vana: per dieci anni non ci sarà più posto per
nessuno e ai nostri studenti migliori non rimarrà altra via che l'emigrazione.
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Nei prossimi 5 anni avremo almeno 14000 pensionamenti. Il numero di
nuove assunzioni previsto con i concorsi ora banditi e’ invece solo di
~2000 persone .
E’ il caso di ricordare che il numero di ricercatori effettivi (nel pubblico
e nel privato, piu’ i professori universitari contati al 50%) diviso per il
numero degli occupati e’ (dati Eurostat 2005):
Italia
EU
0.28
0.54
Per raggiungere la media UE:
- docenti universitari: + 30%,
- ricercatori (di universita’, enti di ricerca e aziende
private): + 100%
La legge finanziaria dispone un taglio ai fondi all'università che è significativo,
ma non drammatico: in media il 3% l'anno (1,4 miliardi in 5 anni su una spesa
complessiva di circa 10 miliardi l'anno). Il taglio non è terribile.
I tagli sono “inessenziali” (Il PdC)
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Non e’ vero: circa il‘90% dei fondi per l‘Università servono a pagare gli
stipendi e non possono essere tagliati:
Solo il rimanente 10% puo’ essere tagliato. Quindi un taglio medio del 3%
annuo al finanziamento totale corrisponde a un taglio medio del 30% l'anno
(con punte superiori al 30%) alle spese correnti, ai fondi per la ricerca, ai
fondi che possono essere utilizzati per premiare il merito.
Esempio: La Sapienza (+ policlinico !!!) stipendi: 94,6% , resta il 5,4
– quindi un taglio del 3% rappresenta un taglio effettivo del 55%
I tagli (1,4 Miliardi) NON sono inessenziali, anche in valore assoluto
Comprare l’ALITALIA (senza debiti) costa 1,0 Miliardi di Euro
Né mi parrebbe osceno far pagare tasse universitarie più elevate alle famiglie ricche e
usare il ricavo in parte per compensare i tagli, in parte per finanziare borse di studio per
i più poveri.
Come spiega Roberto Perotti in un libro che chiunque si occupa dell'università
dovrebbe leggere («L'università truccata», Einaudi, 2008) tasse uguali per tutti sono un
modo per trasferire reddito dai poveri ai ricchi. I dati dell'indagine sulle famiglie della
Banca d'Italia, citati da Perotti, mostrano che il 24% degli studenti universitari proviene
dal 20% più ricco delle famiglie; solo l'8% proviene dal 20% più povero. Nel Sud la
disparità è ancora più ampia: 28% contro 4%.
ADISU
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Il discorso di Giavazzi appare ironico in una paese come il nostro in cui
l’evasione fiscale riguarda larga parte del lavoro autonomo. Aumentare le tasse
in base al reddito penalizza, come sempre, il lavoro dipendente, che le tasse non
puo’ evaderle. Nel Lazio lo studente piu’ “ricco” che ha avuto una borsa di studio
assegnata in base al reddito viene da una famiglia che dichiara 6000 Euro
all’anno (vedi la lettera di Carlo Cosmelli sul Corriere della Sera 16 maggio
2008).
Il ministro Gelmini afferma che il suo modello è Barack Obama: forse il
ministro non sa quanto costa a una famiglia americana mandare il figlio in una
buona università. In una delle migliori, il Massachusetts Institute of
Technology, la frequenza costa 50.100 dollari l'anno (40.000 euro), ma il 64%
degli studenti che frequentano il primo livello di laurea riceve una borsa di
studio.
ADISU
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Quello che Giavazzi sembra dimenticare e’ che le borse di studio
vengono attribuite per MERITO, non per reddito. Facciamo un
esempio: University of California at Berkeley, Universita’ statale
tra le migliori degli Stati Uniti. Qui gli studenti pagano 9000
dollari di iscrizione all’anno, pari a 6000 Euro (i costi stratosferici
di cui parla Giavazzi si riferiscono in genere ai corsi
professionali, tipo legge e medicina, non a quelli accademici).
Ma il 75% degli studenti ha una borsa di studio per MERITO
Altra affermazione letta, detta ufficialmente:
In Italia molti Corsi di Laurea con pochissimi iscritti. E’ vero? SI! Ecco:
codice
Corso di Laurea
# Iscritti
(2006-2007)
12374
Chimica 07
5
12375
Chimica Industriale 07
2
00523
Chimica Industriale Ind. Ambientale
4
00381
Chimica 95
1
12377
Fisica e Astrofisica 07
2
12376
Fisica
4
00675
Scienze Naturali 07
10
5213
Fisica Sanitaria
1
00377
Scienze Biologiche 91
1
00367
Informatica
8
Sono tutti Corsi di Laurea della Sapienza!
Ma è possibile?
Il fatto è che ogni volta che si modifica la normativa di un Corso, cambia
il codice assegnato al Corso, e così risultano per esempio 5 corsi
differenti di Chimica, anche se in realtà sono lo stesso Corso.
codice
Corso di Laurea
# Iscritti ‘06-’07
XXXX
Chimica 07+Chimica87+Chimica95+Chimica97
00669
Chimica
391
CHIMICA
514
YYYY
Chim.Ind.07+Chim. Ind.IA+Chim.Ind.87+Chi.Ind.95+Chi.Ind.97
00670
Chimica Industriale
FFFF
5+60+1+57
2+4+60+1+57
93
CHIMICA INDUSTRIALE
217
Fisica e Astrofisica 07 + Fisica e Astrofisica
159
Fisica 07+ FISICA
299
ZZZZ
Sc. Nat.07+ Sc. Nat.87 Sc.+Nat.93
10+40+253
00675
Scienze Naturali
393
Scienze Naturali
696
KKKK
Sc. Bio.91+ Sc. Bio.07+ Sc. Bio.87 Sc. Bio.97
1+26+102+312
00676
Scienze Biologiche
1732
Scienze Biologiche
2173
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Lettera a Giavazzi