numero 3 - marzo 2009
SPORT
KENYU-KAI ITALIA
1939-2009 - 70 anni di Kenyu-ryu
di Claudio Chicarella
Quest’anno è il 70° anniversario del Kenyu-ryu, il nostro stile, il nostro Karate-do.
L’efficiente macchina organizzativa giapponese sta preparando nei minimi particolari la celebrazione dell’evento
che si svolgerà in concomitanza del 55° Campionato di stile, a Osaka, in novembre.
Noi ci saremo… e Soke Tomoyori (nella foto) mi ha invitato a scrivere mie considerazioni intorno a questi 13 anni di
rapporto, continuo, profondo,
con Lui e la Kenyu Kai, da inserire nell’opuscolo che verrà
stampato per l’occasione.
Aspettando con emozione il
prossimo novembre, alla Kenyukai italia si susseguono eventi e
situazioni.
Il 14 e 15 febbraio ad AricRyusho Tomoyori, Foncia, in occasione della Internadatore del Kenyu Ryu
tional Cup T.K.O., abbiamo con(1907-1977).
quistato 20 medaglie, portando
24 atleti e, nella classifica finale, su 44 società partecipanti,
italiane, americane e spagnole, noi della Kenyu-kai siamo
arrivati al 5° posto!
Sabrina ha partecipato al raduno della Nazionale FIAM,
in vista del Campionato Mondiale WKC che si svolgerà a
giugno a Orlando (Florida).
Fra gennaio e febbraio sono entrati a far parte della scuola nuovi atleti, piccoli e grandi… Fra questi anche una ragazza di 27 anni giapponese, cintura nera 1 dan di Osaka… trasferitasi a Tivoli, e navigando qua e la sui vari siti di Karate, ha deciso di venire a provare qui da noi, colpita dall’ambiente coinvolgente e “marziale”, si è inserita
con entusiasmo nel nostro contesto, tanto da iscriversi al
dojo.
Ambiente “marziale”, che, riconosco, non è indicato per
chi è pieno di sé e non riesce ad accettare le regole.
Vorrei finire l’articolo riportando alcuni passi tratti da
un libro molto interessante e che consiglio a tutti gli appassionati di Arti Marziali “BUDO”:
«La Via verso l’alto è un esperimento con l’interiorità. L’allievo può accettarlo solo attraverso il giusto atteggiamento. Se questo manca, l’esercizio della tecnica conduce a fraintendimenti e a conflitti interiori.
Ciò che gli insegnanti esigono, si indirizza contro
l’IO non superato, il quale autorizza l’allievo ad adottare l’atteggiamento sbagliato.
Infatti si tratta proprio di superare questo atteggiamento sbagliato … L’allievo deve purificare il suo
spirito, aumentare il coraggio e vincere la presunzione, l’orgoglio e i pensieri di prestigio.
Si tratta di un compito difficile, che solo pochi allievi possono assolvere…
Questo primo livello del Budo è la base di ogni
ulteriore sviluppo, esso insegna le “vie basse”, sulle
Aiko Tomoyori e Sabrina Tariciotti all’Hombu Dojo di Osaka.
quali l’uomo impara dapprima a servire, a sacrificarsi e a sopportare.
Molti allievi evitano questa esperienza e tentano
di apprendere la pura tecnica, senza il giusto atteggiamento. Ma in questo modo essi diventano deboli,
poiché non sanno vincere se stessi, non sanno dare e
non sono capaci, e al primo ostacolo che incontrano
sulla Via essi naufragano».
Penso che il brano si commenti da solo…. Io aggiungo
che, non a caso, i più grandi Maestri di sempre, hanno avuto pochissimi Allievi autentici al proprio fianco.
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Il Castello di Osaka.
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dal notiziario tiburtino di marzo 2009