Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia
ISTITUTO COMPRENSIVO “Gianni RODARI”
74019 Palagiano (TA) - Viale Bachelet n. 2; tel. 099/8841796 - fax 099/8880119
e-mail: [email protected]; Sito Web: www.circolodidatticorodari.gov.it
PEC: [email protected]
Dirigente Scolastico:
Prof. Preneste ANZOLIN
Piano
Anno Scolastico
dell’Offerta
2013/2014
Formativa
UN ARTICOLATO
PROGETTO PEDAGOGICO
PER REALIZZARE UNA
SCUOLA DI TUTTI E PER
TUTTI FONDATA SULLE
BUONE RELAZIONI
FORMATIVE
Istituto aderente alla Rete di
Scuole della provincia jonica per l'Unicef
INDICE
 Parte Prima
 Parte Seconda
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Contesto operativo
Organigramma della struttura scolastica
Risorse umane
Identità
dell’istituto
Cos’è il P.O.F.?
1.1 I principi ispiratori fondamentali
Il Curricolo di Istituto
2.1 I bisogni educativi della società contemporanea
2.2 Analisi del contesto sociale, economico e culturale
2.3 I bisogni formativi
2.4 Finalità del percorso formativo
2.5 Eventi significativi della storia della scuola
2.6 Le nostre scelte educative
2.7 Gli obiettivi educativi
2.8 Diversità e integrazione
I Traguardi di Apprendimento
3.1 Il curricolo verticale
3.2 L a continuità didattica
3.3 I curricoli
3.4 Il curricolo esplicito
3.5 Il curricolo implicito
3.6 Il curricolo materiale
3.7 Il curricolo integrato
3.8 Le scelte organizzative
La Scuola ambiente di apprendimento
4.1 L’ambiente di apprendimento
4.2 Didattica “intenzionale” e “consapevole”
4.3 Le scelte metodologiche
4.4 Gli strumenti didattici
4.5 I nostri spazi
4. 6 La valutazione
4. 7 La continuità e l’unitarietà del processo formativo
4. 8 L’autovalutazione d’Istituto
Capitolo 5
Risorse esterne alla scuola
5.1 Amministrazioni locali e servizi socio-sanitari
Capitolo 6
La ricaduta curricolare dei progetti : ruolo del Collegio
dei Docenti, Consigli di Interclasse/intersezione, di
Classe/sezione
6.1 Utilizzo della contemporaneità nella suola primaria
6.2 Le visite guidate
6.3 Piano delle attività funzionali all’insegnamento
Capitolo 7
 Parte Terza
6.4 Il calendario scolastico
Funzioni strumentali al Piano dell’Offerta Formativa
Informazioni generali
Pag. 3
Pag. 5
Pag. 7
Pag.10
Pag.10
Pag.10
Pag.12
Pag.12
Pag.13
Pag.14
Pag.15
Pag.16
Pag.17
Pag.17
Pag.18
Pag.19
Pag.19
Pag.34
Pag.35
Pag.35
Pag.35
Pag.37
Pag.37
Pag.40
Pag.43
Pag.43
Pag.43
Pag.44
Pag.45
Pag.45
Pag.47
Pag.51
Pag.52
Pag.52
Pag.54
Pag.55
Pag.55
Pag.56
Pag.56
Pag.61
Pag.62
Pag. 64
PARTE PRIMA
CONTESTO OPERATIVO
L’Istituto comprensivo “GIANNI RODARI” è costituito da due plessi:
1. GIANNI RODARI
Via Bachelet, n. 2
Tel. 099 8841796
Fax 099 8841796
2. WALT DISNEY
Via Monteverdi
Tel. 099 8841098
IL CIRCOLO
Numero complessivo degli
ALLIEVI dell’Istituto
771
3
N°. Totale Classi Scuola Secondaria 1° Grado
N°. Totale Classi Scuola Primaria
20
N°. Complessivo Sezioni Scuola dell’Infanzia
13
N°. Totale Docenti
77
N°. Complessivo Unita’ Personale Amministrativo
4
N°. Unita’ Collaboratori Scolastici
9
N° Docente con mans. coll. insegnamento
1
Analisi dei dati relativi ai singoli plessi e ai diversi gradi di istruzione
Numero
Sc. dell’INFANZIA
“WALT DISNEY”
Sc. dell’INFANZIA
“Gianni RODARI”
classi
Sc. Primaria
Sc. Sec.di I Grado
“Gianni RODARI” “Gianni RODARI”
6 a tempo pieno
13 a tempo normale
3
sezioni
4 a Tempo Normale
3 a Tempo Ridotto
3 a Tempo Normale
3 a Tempo Ridotto
alunni
163
135
414
59
14
12
37
14
docenti
Il DIRIGENTE SCOLASTICO Prof. Preneste Anzolin,
riceve il pubblico dal lunedì al sabato, dalle ore 11,00 alle
ore 12,00, il mercoledì dalle ore 16,00 alle ore 17,00, salvo
casi particolarmente urgenti.
DIREZIONE SCOLASTICA
UFFICI AMMINISTRATIVI
SCUOLA
dell’INFANZIA
GIANNI
RODARI
WALT
DISNAY
SCUOLA
PRIMARIA
SCUOLA
SECONDARIA
DI 1° GRADO
GIANNI
RODARI
GIANNI
RODARI
ORGANIGRAMMA
della struttura scolastica
DIRIGENTE SCOLASTICO
2 Collaboratori del DS
D. S. G. A.
2 Referenti di plesso
Scuola dell’Infanzia
4 Unità amministrative
6 Funzioni Strumentali
3 Commissioni
9 Collaboratori Scolastici
Collegio docenti
Consiglio di Intersezione
Consiglio di Classe
Consiglio di Interclasse
Consiglio d’ Istituto
Rappresentanza Sindacale
Unitaria (R. S. U. )
Giunta Esecutiva
P.O.F A.S. 2012/2013
Il Dirigente Scolastico è affiancato, nel suo lavoro, da figure professionali che
collaborano alla realizzazione di progetti e itinerari formativi che arricchiscono
l’offerta formativa della scuola
DIRIGENTE SCOLASTICO
Prof. Preneste Anzolin
Collaboratori del DS
Rocca Gentile
Rocca Luigia Basile
Referenti di Plesso Scuola
dell’Infanzia
Angela Luisi –Walt Disney
Luisa Insolia - Rodari
Funzioni Strumentali:
Area 1: Isabella Addabbo
Area 2: Raffaella Intini
Area 3: Valeria Santagata
Area 4: Concetta Martella
Area 5: Francesca De Marco
Area 6:Giovanna Genovese
D. S. G. A.
Concetta Catapano
Docenti Referenti Aree Tematiche:
Educazione ambientale: Annunziata Oliva
Educazione alla pace e alla solidarietà (UNICEF)
Francesca Montanaro
Attività motoria e giochi sportivi studenteschiMaria Carmela Montemurro
Educazione alla salute - Raffaella Intini
Comitato di valutazione
( docenti neoimmessi in ruolo):
Effettivi: Rocca Basile
Cira Verderese
M. Rosaria Tria
Maria Angela Liuzzi
Supplenti: Concetta Martella
Attilia Putignano
Commissione valutazione e
autovalutazione d’Istituto:
Raffaella Intini ( Coordinatrice)
M.Rosaria Tria
Annamaria Mottoila
Pasqua Rizzi
Nunzia Caprioli
Angela M. Liuzzi
Valentina Sasso
Coordinatori Consigli di Classe:
1^ A Attilia Putignano
1^ B Caterina Filippi
1^ C Teresa Montemurro
Vicepresidenti d’ Interclasse:
1^ Micaela Mignozzi
2^ Maria Notarnicola
3^ Valeria Santagata
4^ Giovanna Genovese
5^ Barbara Latorrata
Commissione Continuità:
Isabella Addabbo( Coordinatrice)
Caterina Filippi
Francesca Montanaro
Grazia Miale
Cira Verderese
Arianna Monaco
Maria Semeraro
Vicepresidente d’ Intersezione:
Antonia Di Paola
Rappresentanza Sindacale Unitaria (R. S. U. )
C.G.L Antonio Pietricola
CISL Francesca De Marco
Francesca Montanaro
6
P.O.F A.S. 2012/2013
Risorse umane
ELENCO PERSONALE ATA
N.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
COGNOME
CATAPANO
COSTANTINO
PIZZULLI
RUSSO
SPALLUCCI
CAMPANELLA
GUBITOSA
CONVERTINI
FEDELE
IAVERNARO
MELE
PIETRICOLA
ROMANAZZI
RUSSO
DE CRESCENZO
16 ARVIA
A. S. 2012/2013
NOME
CONCETTA
ANNUNZIATA
FILOMENA
ANGELO RAFFAELE
MARGHERITA
BEATRICE
MARIA GIOVANNA
DOMENICO
GIULIO
ANNUNZIATA
ANGELA
ANTONIO
MARIA CARMELA
GIOVANNI
CARMELA
ALESSANDRO CARMINE
DSGA
A.A. T. I.
A.A. T. I.
A.A. T. I.
A.A. T. I.
C.S. T. I.
C.S. T. I.
C.S. T. I.
C.S. T. I.
C.S. T. I.
C.S. T. I.
C.S. T. I.
C.S. T. I.
C.S. T. I.
C. S. T. D. 18 ORE
DOC. F.R. CON MANS.
COLL. INSEG.
ELENCO DOCENTI SCUOLA DELL'INFANZIA PLESSO "G. RODARI" A.
S. 2012/2013
N.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
COGNOME
DI PAOLA
GENTILE
INSOLIA
LIUZZI
MAPPA
MESSIA
MONACO
MONTENEGRO
MORCIANO
SASSO
CARUSO
CAPODIFERRO
RIPA
NOME
ANTONIA
ANNA
LUISA
ANTONIA
ROSA
PIERA
ARIANNA
MARIA CARMELA
GIOVANNA
VALENTINA
MARZIA
MARIA
ILARIA
SOSTEGNO
SOSTEGNO EH
I.R.C. -- W.D.+ RODARI --I. R. C RODARI - 2 SEZIONI +
SCUOLA PRIMARIA RODARI
7
P.O.F A.S. 2012/2013
N.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
ELENCO DOCENTI SCUOLA DELL'INFANZIA PLESSO W. DISNEY A. S. 2012/2013
COGNOME
NOME
BENVENUTI
VITTORIA
BRADASCIO
MARIA CATALDA
CARBONE
FELICIA
FAVALE
LUIGIA ELISABETTA
GISONNA
LINA
LIUZZI
MARIA ANGELA
MELLONE CAROLINA A. ( SUPPLENTE)
LUISI
ANGELA
MONACO
NATALIZIA ROSSELLA
SALVATORE
CARMELA
SEMERARO
MARIA SAVERIA
SEMERARO
MARIA
SCASCIAMACCHIA ANNALISA
SOSTEGNO DH "W.D."
13 MOTTOLESE
CAPODIFERRO
N.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
MARIA ROSARIA
MARIA
SOSTEGNO FINO N. AV. DIRITTO W.D.
IRC + SEZ. PLESSO SCUOLA INF.RODARI
ELENCO DOCENTI SCUOLA PRIMARIA A. S. 2012/2013
COGNOME
NOME
BASILE
ROCCA LUIGIA
Area Linguistico - antropologica
BELMONTE
COSIMA
Area Antropologica
BUOMPANE
ANGELA ROSA
Area Logico - matematica
CAPRIOLI
NUNZIA
Area Linguistico - matematica
CASELLA
ELIA FRANCA
Area Linguistica
COSENTINO
MARIA DOMENICA
Area Linguistico - matematica
DELL'AGLIO
MARIA TERESA
Area Logico - matematica
DE MARCO
FRANCESCA
Sostegno
DIPIERRO
ROCCA
Area Linguistico - antropologica
GENOVESE
GIOVANNA
Area Logico - matematica
GENTILE
ROCCA
Area Linguistico - antropologica
GOFFREDO
ANNA
Sostegno T. D.
GRAVINA
POMPEA
Sostegno
IAVERNARO
FERNANDA
Area Antropologica
INTINI
RAFFAELLA
Area Linguistico - antropologica
LANZA
MARIA
Area Matematica
LATORRATA
BARBARA
Area Linguistica
MARTELLA
CONCETTA
Lingua Inglese
MIALE
GRAZIA
Area Logico - matematica
MIGNOZZI
MICAELA
Area Logico - matematica
MILANO
COSIMA DAMIANA
Area Logico - matematica
MONTANARO
FRANCESCA
Lingua Inglese
MONTEMURRO
MARIA CARMELA
Area Linguistico - matematica
MONTI
MARIA ROSARIA
Area Linguistico - antropologica
MOTTOLA
ANNAMARIA
Area Linguistico - matematica
8
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
N.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
NOTARNICOLA
OLIVA
OLIVA
PERNIOLA
RIZZI
ROLLI
RUGGI
SANTAGADA
SEMERARO
TAMBORRINO
VERDERESE
RIPA
P.O.F A.S. 2012/2013
Area Linguistica
Area Logico - matematica
Area Linguistico-antropologica
Area Linguistico-antropologica
Area Linguistico-matematica
Area Antropologica
Religione Ruolo
Area Logico-matematica
Area Linguistica
Sostegno
Area Linguistica
RELIGIONE IRC
MARIA
ANNUNZIATA
GIOVANNA
PAOLA
PASQUA VITA
LOREDANA
MATILDE
VALERIA
COSIMA
ANNA
CIRA
ILARIA ANTONIA
DOCENTI SCUOLA SEC. 1° GRADO
COGNOME
NOME
MONTEMURRO
TERESA MARIA
PUTIGNANO
ATTILIA
FILIPPI
CATERINA
DE LUCA
SONIA
SASSO
MARIA SETALLA
RAGUSO
BARTOLOMEO
ADDABBO
ISABELLA
PIRRAZZO
DOMENICO
SAPIO
RENATO CORRADO
MODUGNO
ANTONIA FRANCA
MENZA
LUISA
TRIA
MARIA ROSARIA
GAROFALO
ERIKA MARIA
CASAMASSIMA
SALVATORE
9
A. S. 2012/2013
Lettere A043
12 h
Lettere A043
18 h
Matematica A059 18 h
ED. Artistica A028 2 h
ED. Artistica A028 4 h
ED. Musicale A032 2 h
ED. Musicale A032 4 h
ED. Fisica A030
Tecnologia A033
Lingua Inglese A345 9 h
Lingua Francese A245
Lingua Spagnola A445
Sostegno AD00
I. R.C.
P.O.F A.S. 2012/2013
IDENTITA’ DELL’ISTITUTO
Capitolo 1
-
Cos’e’ il P.O.F.?
Introdotto nella scuola italiana dal DPR n° 275/’99 “Regolamento sull’autonomia delle
istituzioni scolastiche”, il P.O.F è un documento di impegni tra la scuola e il territorio
incentrato sul rapporto scuola-studenti-famiglia, in esso viene esplicitata l’identità culturale
e progettuale, si descrive la scuola qual è oggi, ma se ne disegna il futuro, il modello a cui si
vuole improntare il servizio e l’offerta formativa. E’ un’ utile base di lavoro per sperimentare
forme di nuovi modelli organizzativi, di flessibilità di orari, di classi aperte, ecc., previste
dal Regolamento. Il POF è un documento pubblico che si può ritirare su richiesta in
segreteria oppure scaricare in formato digitale dal sito della scuola, è in visione anche in
bacheca.
Esso è reso pubblico e adeguatamente illustrato alle famiglie nelle prime assemblee all’ inizio
dell’anno scolastico. Alle famiglie degli alunni che si iscrivono per la prima volta ,é distribuito un
opuscolo informativo, il “MINI-POF”
Attraverso il POF si intende offrire uno strumento chiaro e leggibile sull’offerta formativa
della nostra scuola e sugli obiettivi che essa persegue; uno strumento, il più possibile
efficace, per strutturare processi formativi funzionali alla realizzazione del diritto ad apprendere,
alla crescita educativa di tutti gli alunni, ed al loro successo formativo:
a) promuovendo le potenzialità di ognuno;
b) riconoscendo e valorizzando le diversità;
c) favorendo il raggiungimento del successo formativo.
1.1 I principi ispiratori fondamentali
La nostra scuola, nel rispetto del Dettato Costituzionale ( art. 3, 33 e 34), informa la sua opera
ai principi di democrazia, uguaglianza e imparzialità.
I principi fondamentali (fattori di qualità) ispiratori dell’attività di questa scuola sono:
 Accoglienza
 Uguaglianza
e
imparzialità
La scuola si impegna a favorire l’accoglienza degli alunni, il loro
inserimento e la loro integrazione.
Il servizio scolastico è assicurato a tutti gli utenti senza alcuna
discriminazione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche,
condizioni psico-fisiche e socio-economiche. Tali obiettivi sono
concretamente perseguiti, garantendo la valorizzazione delle diversità
individuali, sociali e culturali di ciascun alunno, attraverso la
programmazione di attività di educazione interculturale, ispirate
alla concezione ed alla pratica delle pari opportunità
ed
all’integrazione dei soggetti diversamente abili, di attività alternative
all’insegnamento della religione cattolica.
10
P.O.F A.S. 2012/2013
 Riduzione
dello
svantaggio
e
integrazione
La scuola si fa carico dei bisogni di maggior sostegno educativo e
didattico che presentano le bambine e i bambini portatori di svantaggio
socio-culturale e/o disabilità e si impegna a colmare o, quantomeno, a
ridurre le differenze che - di fatto - ne limitano l'integrazione sociale e
lo sviluppo personale. La diversificazione del percorso formativo
punterà a rendere lo sforzo richiesto agli alunni proporzionato ai reali
livelli di competenza e alle effettive possibilità di sviluppo. Anche
l'arricchimento del percorso formativo con attività non
strettamente curricolari è finalizzato a garantire a tutti uguali
opportunità di crescita culturale.
 Regolarità
del servizio
scolastico
E’ garantita da parte di tutti gli operatori scolastici: dirigente, docenti e
personale A.T.A.. La continuità del servizio e delle attività didatticoeducative é assicurata secondo quanto deliberato dal Collegio
Docenti. In caso di sciopero del personale della scuola o di eventuali
disagi di diversa natura, i genitori sono informati in anticipo delle
possibili variazioni di orario scolastico. Sono, comunque, assicurati i
servizi essenziali, secondo quanto stabilito dalla contrattazione
d’Istituto. In caso di assenza dei docenti é sempre garantita la
sorveglianza degli alunni da parte di altro docente o, in casi estremi,
del personale A.T.A
 Partecipazione e
condivisione
La scuola, per favorire la più ampia realizzazione dei contenuti del
POF, promuove la partecipazione e la collaborazione di tutte le sue
componenti.
 Efficacia,
efficienza,
flessibilità
e
trasparenza
La scuola programma percorsi di apprendimento nel rispetto della
diversità dei bisogni formativi e garantisce un‟ adeguata informazione
su tutte le attività promosse.
Essa nel determinare le scelte organizzative (ad es. orario delle
attività, orario servizi amministrativi), si ispira a criteri di efficienza,
efficacia e flessibilità.
 Libertà di
insegnamento
e
aggiornamento
personale
I docenti svolgono la loro funzione nell’ ambito della libertà di
insegnamento e dell’ autonomia professionale loro riconosciute dalla
norma. L’esercizio di tale libertà e autonomia è finalizzato alla
formazione della personalità degli alunni.
Tutto il personale della scuola si impegna a migliorare la propria
professionalità attraverso la partecipazione ad attività di formazione e
di aggiornamento deliberate dagli Organi Collegiali.
La scuola garantisce a tutte le bambine e a tutti i bambini ed alle loro
famiglie uguale trattamento nella formazione delle classi, nell’assegnazione
dei Docenti alle classi, nella formulazione dell’orario delle lezioni,
nell’utilizzo delle risorse strumentali e finanziarie, ecc
11
P.O.F A.S. 2012/2013
Capitolo 2 - Il Curricolo di Istituto
Il Curricolo d’Istituto è costruito sulla base delle “Indicazioni Nazionali”, si pone al centro del
P.O.F. e consente a ciascuna Istituzione Scolastica di delineare un “progetto su misura”
fortemente localizzato, attento a leggere e interpretare in chiave pedagogica e didattica
l’ambiente nel quale opera.
2.1 I bisogni educativi della società contemporanea
In un tempo molto breve, abbiamo vissuto il passaggio da una società relativamente stabile a
una società caratterizzata da molteplici cambiamenti e discontinuità. Questo nuovo scenario è
ambivalente: per ogni persona, per ogni comunità, per ogni società si moltiplicano sia i rischi
che le opportunità.
Gli ambienti in cui la scuola è immersa sono più ricchi di stimoli culturali, ma anche più
contraddittori.
Oggi l’apprendimento scolastico è solo una delle tante esperienze di formazione che i bambini e
gli adolescenti vivono e per acquisire competenze specifiche spesso non vi è bisogno dei contesti scolastici. La scuola è perciò investita da una domanda che comprende, insieme, l’apprendimento e “il saper stare al mondo”. La scuola persegue una doppia linea formativa: verticale e
orizzontale. La linea verticale esprime l’esigenza di impostare una formazione che possa poi
continuare lungo l’intero arco della vita; quella orizzontale indica la necessità di un’attenta
collaborazione fra la scuola e gli attori extrascolastici con funzioni a vario titolo educative: la
famiglia in primo luogo.
Insegnare le regole del vivere e del convivere è per la scuola un compito oggi ancora più
ineludibile rispetto al passato, perché sono molti i casi nei quali le famiglie incontrano difficoltà
più o meno grandi nello svolgere il loro ruolo educativo.
UN CURRICOLO RINNOVATO
 Spetta alla Scuola sostenere l’allievo nell’acquisizione della capacità di dare senso alla
varietà delle esperienze, attraverso modalità adeguate di lettura, selezione e
organizzazione delle conoscenze, per comprendere e interpretare gli innumerevoli
messaggi che lo circondano.
 Spetta alla Scuola fornire gli alfabeti fondamentali per fruire delle opportunità offerte dal
“sociale”e per l’effettivo esercizio del diritto di cittadinanza.
 Spetta alla Scuola educare a questa consapevolezza, superando la frammentazione delle
discipline e proponendo le loro molteplici connessioni, ricomporre i grandi oggetti della
conoscenza, affrontare i grandi problemi dell’attuale condizione umana nella prospettiva di
delineare un nuovo umanesimo. Esiste, infatti, una stretta interazione fra il microcosmo
personale e il macrocosmo dell’Umanità; tutto ciò che accade nel mondo influenza la vita di
ogni persona e ogni persona ha una responsabilità unica e singolare nei confronti
dell’Umanità.
 Spetta alla Scuola, nell’“educare istruendo”, attraverso i processi di insegnamentoapprendimento e le concrete scelte didattiche, aiutare l’allievo a cercare costantemente il
senso di quello che fa, il significato delle conoscenze di cui si appropria, l’importanza delle
abilità e delle capacità che sperimenta e acquisisce. Nella società contemporanea le
cosiddette “agenzie educative” (le associazioni , i circoli culturali, gli oratori, il quartiere, la
stessa famiglia) non sono più luoghi di costruzione, espressione e fruizione di visioni del
mondo, della vita, delle relazioni.
12
P.O.F A.S. 2012/2013
 E’ compito della Scuola sostenere l’allievo nella costruzione di sé come persona dotata di
“un’identità consapevole e aperta”, fornendo gli “strumenti adatti per comprendere le
altre culture e metterle in relazione con la propria, poiché viviamo in una società
multiculturale, per orientarlo alla consapevolezza di appartenere ad una “comunità di
destino planetario”,
 Spetta alla Scuola fornire le chiavi per “apprendere ad apprendere”, per una formazione
continua che aiuti ad affrontare i ricorrenti cambiamenti di scenario culturale , sociale e
produttivo. Il costante cambiamento delle tecnologie e la globalizzazione dei mercati, ,
infatti, richiedono ad ogni individuo di modificare e far evolvere le proprie competenze e le
personali propensioni lavorative poiché le conoscenze e le tecniche apprese sui banchi
diventano presto obsolete.
2.2 Analisi del contesto sociale, economico e culturale e monitoraggio dei bisogni formativi
 Caratteristiche della comunità sociale e del territorio in cui opera la scuola
Palagiano è una cittadina di 15.800 abitanti situata in una fertilissima pianura con un'estensione
di 69,15 Kmq. Si affaccia sul Mar Ionio con una costa di 7 Km impreziosita da una pineta di
Pinus Halepensis su duna sabbiosa, che è anche un’importante Area Protetta.
l territorio pianeggiante e in gran parte fertile ne fanno un importante centro agricolo, che oggi,
però, risente della crisi di settore. Morfologicamente é costituito da una base alluvionale,
degradante verso il mare, partendo da una quota di circa 70 mt., solcato dai fiumi Lenne e
Lato, i cui corsi rappresentano la parte terminale di quell’unicum idrografico costituito dalle
Gravine e dalle Lame. Proprio per la presenza di questo sistema e di alcune testimonianze della
Civiltà Rupestre, oggi anche parte del territorio di Palagiano è ricompresso nel “Parco della
Terra delle Gravine”, importante strumento di tutela e sperimentazione di uno sviluppo
sostenibile, oltre che di risanamento ambientale. Questo suo essere incastonato tra due perle
naturalistiche (le Gravine con la Civiltà rupestre e le Pinete joniche) ne potrebbe fare un
importante modello di sviluppo sostenibile, con la messa a valore di competenze e
professionalità specifiche, anche in direzione di un indispensabile risanamento ambientale,
come i recenti disastrosi fenomeni alluvionali hanno dimostrato.
A partire dagli anni ’60 Palagiano, baricentro della Conca d’Oro, è diventata famosa per la sua
agricoltura d’avanguardia e per la qualità, varietà, quantità e precocità dei suoi prodotti (agrumi,
uve, olive, ortaggi): oggi è la Città del clementine con riconoscimento IGP.
Oltre 1000 aziende agricole, in gran parte piccole,
coltivano 4500 ettari di terreno. Poche le aziende
agricole che vantano una buona estensione e che
richiedono manodopera fissa o continuativa nell’arco dell’anno.
Per il resto consistenti livelli occupazionali si
concentrano
solo in alcuni periodi. Questa incertezza di un reddito
adeguato
ha
portato
progressivamente
all’invecchiamento della manodopera agricola, con
gravissima carenza di figure specializzate. Questa
è stata anche, negli anni 60/70, la causa della fuga verso il miraggio della grande industria;
ancora oggi alcune centinaia di palagianesi lavorano presso l’acciaieria ILVA di Taranto, anche
se l’occupazione si è progressivamente ridotta.
L’attività artigianale è essenzialmente legata all’attività edilizia, che ha avuto uno
sviluppo tanto vorticoso, quanto privo di strumenti di pianificazione, con pesanti ricadute sulla
vivibilità del paese. Gli esercizi commerciali garantiscono, prevalentemente, il lavoro ai
13
P.O.F A.S. 2012/2013
componenti della famiglia titolare. Il turismo é, nonostante le potenzialità, ancora limitato,
essenzialmente di tipo stagionale (estate) è tutto schiacciato sulla costa.
Nessuna cura è stata posta nei confronti delle altre inestimabili risorse del nostro territorio, i
beni ambientali, paesaggistici, storici, architettonici ed archeologici, che risultano in grave stato
di abbandono e degrado, quando non completamente distrutte.
Palagiano non ha un vero “centro storico” non ha grandi valori storici e architettonici, se
si eccettuano poche significative testimonianze (Il “castello”, la “chiesetta”, l’ex “convento”, un
frantoio ipogeo). Per il resto, il suo valore complessivo era più legato ad una “rete” di
testimonianze minori della storia, della tradizione e dello svolgersi della vita nel corso
dell’evoluzione sociale, strettamente legate al tessuto urbano dell’antico nucleo abitato.
Purtroppo, oggi, di queste vestigia non restano che poche ed isolate testimonianze, tanto che
un problema culturale che si pone per la nostra Comunità (e quindi anche per l’Istituzione
Scolastica) è come ricostruire, conservare e trasmettere alle nuove generazioni la storia
del paese.
La Comunità palagianese rivela oggi uno volto completamente diverso rispetto al
passato: un tipo di sviluppo incompiuto e distorto, quello degli ultimi decenni, con la comparsa
anche di fenomeni devianti quali delinquenza (anche minorile), consumo di droghe e alcolici,
facile arricchimento di pochi e vaste sacche di vecchie e nuove povertà, disuguaglianze e
ingiustizie sociali. Fenomeni di diversa devianza sociale che spesso coinvolgono anche minori
(talvolta anche al centro della cronaca giudiziaria), che spesso vedono nella strada, nei bar e
nelle sale da gioco i soli luoghi di ritrovo. Palagiano, infatti, non ha un cinema, non ha un teatro,
non ha centri sportivi e il tutto è lasciato alla iniziativa privata, anche se va positivamente
rilevato l’operato di alcune Associazioni Culturali, Ambientaliste, di Volontariato laiche e
religiose che cercano, con apprezzabile impegno, di “smuovere lo stagno”. Anche da parte delle
Istituzioni locali si è dimostrata, negli ultimi anni, una maggiore attenzione ai bisogni dei minori e
alla prevenzione delle devianze, anche con collaborazioni in rete con le scuole, il volontariato
sociale ed il Servizio Civile.
Questo contesto socio-economico risulta oggi ancor più dissestato, in considerazione delle
negative ricadute della crisi industriale e del comparto agricolo, con conseguente allargamento
dei livelli di disoccupazione e precarietà.
2.3 I bisogni formativi
Dal contesto esaminato emergono, conseguentemente, esigenze generali ed alcuni
urgenti bisogni formativi, a cui le Istituzioni Scolastiche devono cercare di dare risposte:
 valorizzare l’unicità e la singolarità dell’identità culturale di ogni studente
 formare cittadini in grado di partecipare consapevolmente alla costruzione di collettività
più ampie e composite, siano esse quella nazionale, quella europea, quella mondiale
 educare alla convivenza attraverso la valorizzazione delle diverse identità e radici
culturali di ogni studente
 rivalutare i beni culturali presenti sul territorio locale e nazionale
 insegnare a ricomporre i grandi oggetti della conoscenza : l’universo, il pianeta, la natura,
la vita, l’umanità, la società, il corpo, la mente, la storia
 promuovere i saperi propri di un nuovo umanesimo: la capacità di cogliere gli aspetti essenziali dei problemi, di comprendere le implicazioni, di valutare i limiti e le possibilità
delle conoscenze; la capacità di vivere e di agire in un mondo in continuo cambiamento.
 diffondere la consapevolezza che i grandi problemi dell’attuale condizione umana (il degrado ambientale,il caos climatico, le crisi energetiche, la salute e la malattia, la ricerca
di una nuova qualità della
vita, …) possono essere affrontati e risolti attraverso una
stretta collaborazione non solo fra le nazioni, ma anche fra le discipline e fra le culture.
 educazione alla legalità (che è rispetto dell’individuo, del bene di tutti e di ciascuno, in
breve delle regole)
 educazione alla pace e alla solidarietà.
14
P.O.F A.S. 2012/2013
La Scuola si fa carico perciò di un progetto culturale che vede
l’uomo come suo centro, il successo formativo come scopo principale e la
crescita comune ed armonica come suo fine.
2.4 Finalità del percorso formativo
Il nostro Istituto persegue le seguenti finalità:
la centralità della persona, nell’ottica dello sviluppo integrale della personalità.
la legalità come comportamento quotidiano.
la comunicazione, intesa nel suo significato etimologico di “mettere in comune”, per
realizzare la collegialità, la condivisione delle scelte, la circolarità dell’apprendimento e una
sinergia di azioni tra scuola, famiglia e territorio.
la continuità del processo formativo, per favorire il passaggio tra i diversi ordini di scuola.
l’orientamento, al fine di agevolare la scelta del percorso formativo successivo alla Scuola
Secondaria di 1° grado
LA SCUOLA
SI
ATTIVA PER
 Accrescere la motivazione degli alunni per favorire l’apprendimento e promuovere il
benessere a scuola.
 Rispettare i ritmi di apprendimento degli allievi (integrazione handicap, recupero delle
carenze, valorizzazione delle eccellenze) per garantire a tutti il successo formativo e favorire
la flessibilità nei percorsi formativi (dall’Infanzia alla suola secondaria di 1° grado).
 Rimuovere ogni ostacolo alla frequenza
 Favorire ’linteriorizzazione dei valori per promuovere il senso di responsabilità personale e
la partecipazione attiva alla vita della scuola e della comunità (educazione alla legalità, ad un
corretto stile di vita, alla solidarietà, …).
 Realizzare percorsi interculturali finalizzati ad un’educazione multiculturale, alla pace ed
alla solidarietà.
 Realizzare (anche in concorso con altre scuole) percorsi didattici per favorire la
conoscenza ed il rispetto del territorio in tutti i suoi aspetti: ambientale-storico-culturale.
 Sperimentare strategie didattiche multimediali. (LIM: lavagna Interattiva Multimediale)
 Contribuire alla creazione di un circuito sperimentale di ricerca educativa sul territorio (rete
di scuole, reti di CTP, Progetti FSE, …).
15
P.O.F A.S. 2012/2013
 Coinvolgere Famiglie ed Enti Territoriali nel processo educativo degli alunni con disabilità
e/o nell’integrazione multiculturale dei ragazzi .
 Favorire opportunità di arricchimento (sul territorio comunale, nazionale ed europeo) per
stimolare la crescita culturale e per prevenire la dispersione scolastica.
 Offrire percorsi differenziati per un nuovo inserimento nei canali dell’istruzione e della formazione (orientamento).
 Favorire l’arricchimento delle esperienze sportive utilizzando sia le risorse interne alla
scuola sia le opportunità offerte dal territorio.
 Ampliare le attività laboratori ali.
 Curare l’accesso facilitato per gli alunni con disabilità
 Perseguire con ogni mezzo il miglioramento della qualità dell’istruzione.
2.5 Eventi significativi della storia della scuola.
La scuola elementare di Palagiano, fino all'anno scolastico 1956/57, è stata parte, di
Direzioni Didattiche viciniori; solo nell'anno scolastico 1957/58 è stata istituita la Direzione
Didattica di Palagiano.
Il 28/10/1938 fu inaugurato l'edificio scolastico ubicato in Viale Stazione. Si trattò di una grande
conquista per la scuola elementare di Palagiano dal momento che, fino ad allora, le lezioni si
erano tenute in locali di fortuna inadeguati allo scopo.
L'edificio, provvisto di aule ampie, presentava la classica forma a ferro di cavallo con un ampio
spazio centrale usato per le marce fasciste. L'edificio era posto all’estrema periferia del centro e
si presentava così isolato e circondato dal verde della campagna. Ad esso non fu data alcuna
denominazione, ma ogni aula portava il nome di un caduto della guerra d'Africa.
Nel 1984 fu realizzato il nuovo edificio nel quartiere Bachelet (P.E.E.P.) che ospitava un plesso
di scuola primaria e uno di scuola dell’infanzia. Negli anni, sono stati realizzati gli edifici che
ospitano i plessi di Scuola dell’ Infanzia “Don Bosco” e “ Walt Disney”.
Nel corso degli anni, i vari plessi sono stati sottoposti a lavori di adeguamento nel rispetto della
vigente legislazione in materia d'igiene, sicurezza e agibilità. Tuttavia rimangono ancora
interventi da effettuare per completare la piena osservanza del D.Lgs n° 81/2008.
A partire dal 1 settembre 2009, in seguito a deliberazione della Giunta del Consiglio Regionale
n 2596 del 23/12/2008 avente come oggetto il “Piano regionale di riordino della rete delle
istituzioni scolastiche per l’anno scolastico 2009/2010”, il circolo didattico “Giovanni XXIII” di
Palagiano è stato sdoppiato in due distinti Circoli Didattici.
Il primo costituito dal Circolo Didattico “Giovanni XXIII” (plesso di scuola primaria “Giovanni
XXIII” e scuola dell’infanzia “Don Bosco” )
Il secondo composto dal “Circolo Didattico Rodari” (plesso di scuola primaria “Gianni Rodari”,
scuola dell’infanzia “Gianni Rodari” e “Walt Disney”). Dall’anno scolastico 2012/2013 , a seguito
della delibera regionale n° 2410 del 02/11/2011, in applicazione della legge n°111 del
16
P.O.F A.S. 2012/2013
15/07/2011 relativa alla razionalizzazione della rete scolastica, i due Circoli Didattici presenti sul
territorio sono diventati Istituti Comprensivi arricchendosi della presenza di classi di scuola
secondaria di primo grado.
La nostra scuola , infatti , dal corrente anno scolastico, con l’istituzione della Scuola Secondaria
di 1° “a crescere” ,vanta la formazione di ben tre classi di prima media, ubicate nei locali del
plesso G. Rodari.
2.6 Le nostre scelte educative
L’azione educativa di tutti gli operatori scolastici sarà finalizzata al pieno sviluppo della
persona in crescita, in tutti i suoi aspetti: fisico, intellettuale, morale, spirituale e sociale ,
in condizioni di libertà e dignità attraverso la predisposizione di un curricolo che, nel rispetto
e sulla base delle “INDICAZIONI NAZIONALII” condivide le seguenti finalità e le pone alla base
della suo progetto:
Centralità della persona
 Favorire lo sviluppo della persona.
 Promuovere il successo formativo di ogni allievo, in particolare dei più deboli e/o disagiati, a
sostegno delle diversabilità, evitando che le differenze si trasformino in disuguaglianze.
 Offrire una Scuola come contesto di cura, di relazioni e di apprendimenti significativi.
Per una nuova cittadinanza
 Creare reti di relazioni per passare dalla conflittualità, dalla fragilità e dall’individualismo ad
uno spirito solidale e cooperativo.
 Creare percorsi atti a ripristinare il senso di appartenenza alla collettività nel rispetto delle
tradizioni, della cultura e del territorio.
 Creare reti ed intrecci fra le diverse culture per meglio gestire le diversità.
 Instaurare una interlocuzione costante con le famiglie ed il territorio, per costruire la
condivisione e la corresponsabilità di un patto educativo.
Per un nuovo umanesimo
 Offrire occasioni di apprendimento dei saperi e dei linguaggi culturali di base.
 Fornire strumenti adatti per comprendere, apprendere e selezionare le informazioni.
 Maturare la capacità di cogliere gli aspetti essenziali dei problemi, di ricercare e attuare le
soluzioni.
 Ridurre la frammentazione e il carattere episodico delle esperienze e dei saperi.
 Favorire l’autonomia del pensiero, orientando l’azione didattica verso la costruzione dei
saperi, partendo dai bisogni formativi dell’allievo.
2.7 Gli obiettivi educativi
Queste finalità saranno perseguite attraverso i seguenti obiettivi educativi che si
intrecciano in continuazione in quanto ciascuno è condizione per lo sviluppo degli altri e
che noi consideriamo trasversali ad ogni processo di insegnamento/apprendimento.
-
-
Accompagnare gli alunni nell’elaborare il senso della propria esperienza:
creando un ambiente educativo che stimola e dà senso all’apprendere (si impara perché si
scopre un senso e si intuisce uno scopo, non solo perché si deve o la società degli adulti lo
attende);
orientandoli per comprendere la realtà e se stessi, per prendere consapevolezza delle
proprie potenzialità e risorse;
educandoli al senso di responsabilità e di cura verso se stessi, gli altri, l’ambiente, le cose, ,
ma anche verso i compiti da svolgere: “far bene il proprio lavoro e portarlo a termine”;
promuovendo atteggiamenti relazionali positivi e pratiche collaborative di gruppo;
17
P.O.F A.S. 2012/2013
-
-
-
-
favorendo il pensiero autonomo, analitico e critico;
sviluppando la fantasia e il pensiero divergente.
Promuovere l’alfabetizzazione culturale e sociale di base:
potenziando l’acquisizione della strumentalità di base, elemento fondamentale per la
formazione culturale successiva (alfabeti del conoscere;)
acquisendo gli alfabeti e i saperi disciplinari di base, premessa indispensabile per diventare
cittadini consapevoli e responsabili.
Promuovere l’esercizio della cittadinanza attiva:
ampliando gli apprendimenti promossi nella Scuola dell’infanzia, per consolidare gli alfabeti
dell’imparare a vivere e a convivere, in una società della quale si è parte e del cui
miglioramento ci si sente responsabili;
favorendo atteggiamenti cooperativi e collaborativi che costituiscono la condizione per
praticare la convivenza civile;
promuovendo l’adesione consapevole ai valori della nostra Costituzione e ai valori
universalmente ritenuti costitutivi dell’essenza dell’umanità (Convenzione sui diritti
dell’infanzia e dell’adolescenza - CRC).
2.8 Diversità e integrazione
Il contesto scolastico in cui ci si trova ad operare richiede la costruzione di un ambiente
educativo di apprendimento che consideri basilare la diversità, l’integrazione delle competenze
e delle risorse, il rispetto dell’identità, la valorizzazione dei percorsi personali, accogliendo il
bambino diversamente abile come portatore di novità e risorse per il cammino di tutti. Convinti
come siamo che la scuola deve garantire un’attenzione speciale alla diversità di tutti e di
ciascuno.
Principi ispiratori:
l’integrazione scolastica ha per obiettivo lo sviluppo delle potenzialità della persona
diversamente abile nell’apprendimento, nella comunicazione, nella socializzazione:
- il diritto all’educazione non può essere impedito da difficoltà derivanti dalle disabilità
connesse all’handicap;
- il Profilo Dinamico Funzionale ed il Piano Educativo Individualizzato sono parte integrante
della programmazione di classe/sezione ed alla sua elaborazione partecipano tutti i docenti
l’insegnante di sostegno, la pedagogista dell’U.T.R., la famiglia;
- il Piano Educativo Individualizzato (PEI) mira a favorire l’autonomia, l’acquisizione di
conoscenze e competenze e di abilità espressive e comunicative, in relazione alle
potenzialità soggettive;
- il rispetto dei tempi di crescita e di motivazione di ciascun alunno;
- il lavoro in gruppo potenzia l’apprendimento individuale attraverso l’interazione, il confronto e
la diversità;
- la stretta collaborazione tra scuola e famiglia.
L’integrazione è intesa come prevenzione del disagio e dell’insuccesso scolastico.
Il lavoro di recupero, che si basa sulla programmazione didattica, è strutturato in modo da poter
essere attuato da tutti gli educatori che interagiscono con i bambini attraverso:
- GRANDE GRUPPO, in cui l’insegnante di sostegno ha funzione di interscambio con gli
insegnanti di classe/sezione ed alterna il lavoro sia con il gruppo che con i singoli bambini in
situazioni di difficoltà;
- PICCOLO GRUPPO, attraverso il quale il bambino si inserisce in un gruppo di lavoro
adeguato al livello di maturazione raggiunto;
18
P.O.F A.S. 2012/2013
- MOMENTO INDIVIDUALE, che permette all’insegnante di avere con il bambino in difficoltà
un rapporto particolareggiato.
Capitolo 3 - I traguardi di apprendimento
La costruzione del curricolo si basa su un ampio spettro di strategie e competenze in cui sono
intrecciati e interrelati il sapere, il saper fare, il saper essere. Il CURRICOLO delinea, dalla
scuola dell’infanzia, passando per la scuola primaria e giungendo infine alla scuola secondaria
di 1° grado, senza ripetizioni e ridondanze, un processo unitario, graduale e coerente, continuo
e progressivo, verticale ed orizzontale, delle tappe e delle scansioni d’apprendimento,
dell’allievo, in riferimento alle competenze da acquisire e ai traguardi in termini di risultati attesi.
Sulla base delle Indicazioni per il curricolo per la Scuola dell’Infanzia e il Primo Ciclo di
Istruzione”, i docenti, hanno elaborato il CURRICOLO VERTICALE delle singole discipline,
fissando i traguardi da raggiungere in ogni annualità e definendo i contenuti specifici.
3.1 Il curricolo verticale
I
T
A
L
I
A
N
O
Scuola
dell’infanzia
Scuola primaria
3^ elementare
Scuola primaria
5^ elementare
Il bambino:
 Racconta, inventa,
ascolta e comprende le narrazioni e la
lettura di storie, dialoga,discute, chiede spiegazioni e
spiega.
 Sviluppa la padronanza d’uso della
lingua italiana e
arricchisce e precisa
il proprio lessico
 Inventa storie e si
esprime attraverso
diverse forme di
rappresentazione e
di
drammatizzazione
 Utilizza un linguaggio appropriato per
descrivere le osservazioni o le esperienze
L’alunno:
Ascolto e parlato
 Partecipa a scambi
comunicativi rispettando il turno e formulando messaggi
chiari e pertinenti.
 Ascolta, comprende
e riespone testi di
vario tipo, ne individua ed estrapola le
informazioni principali.
Lettura
 Legge testi di vario
tipo,utilizzando tecniche diverse.
 Utilizza abilità funzionali allo studio:
individua nel testo
informazioni
utili,
sintetizza, mette in
relazione e acquisisce la terminologia
specifica.
Scrittura
 Scrive testi chiari e
coerenti; utilizza tecniche di rielaborazione
Acquisizione
ed
espansione del lessico
ricettivo e produttivo
 Amplia il lessico,
riflettendo sul significato di parole ed
L’alunno:
Ascolto e parlato
 Partecipa a scambi
comunicativi con
compagni e insegnanti rispettando il
proprio turno e for-mulando messaggi
chiari e pertinenti.
 Ascolta e comprende
testi orali “diretti” o
“trasmessi” dei media
cogliendone il senso,
le informazioni principali e lo scopo
Lettura
 Legge testi letterari di
vario tipo, ne individua il senso globale
e le informazioni
principali, utilizzando
strategie di lettura
adeguate agli scopi
 Legge testi di vario
genere facenti parte
della letteratura per
l’infanzia, sia a voce
alta sia in lettura
silenziose e autonoma e formula su di
essi i giudizi personali
Scrittura
 Utilizza abilità funzionali allo studio:individua nei testi scrit-
19
Scuola
secondaria
1° grado
L’allievo
Ascolto e parlato
 interagisce in modo efficace in diverse situazioni comunicative, attraverso
modalità dialogiche
sempre rispettose
delle idee degli
altri; con ciò matura la consapevolezza che il dialogo,
oltre a essere uno
strumento comunicativo, ha anche un
grande valore civile
e lo utilizza per apprendere informazioni ed elaborare
opinioni su problemi riguardanti vari
ambiti culturali e
sociali.
 Usa la comunicazione orale per collaborare con gli
altri, ad esempio
nella realizzazione
di giochi o prodotti, nella elabora zio-ne di progetti e
nella formulazione
di giudizi su problemi riguardanti vari
ambiti culturali e
sociali.
espressioni.
Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della
lingua
 Riconosce e rispetta
le convenzioni ortografiche ed esegue
il relativo controllo.
 Conosce le regole
per rilevare la struttura logica e grammaticale della lingua
 Riflette sui testi propri e altrui per coglierne le caratteristiche.
20
P.O.F A.S. 2012/2013
 Ascolta e compren-
ti informazioni utili
per l’apprendimento
di un argomento dato
e le mette in relazione; le sintetizza,in
funzione anche della
esposizione orale;
acquisisce un primo
nucleo di terminologia specifica
 Scrive testi corretti
nell’ortografia, chiari
e coerenti,
legati
alle diverse occasioni
di scrittura che la
scuola offre; rielabora testi parafrasando
li, completandoli e
trasformandoli
Acquisizione
ed
espansione del
lessico
ricettivo
e
produttivo
 Capisce e utilizza
nell’uso orale e scritto i vocaboli fondamentali e quelli ad
alto uso;
capisce
e utilizza i più frequenti termini specifici legati alle discipline di studio
Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della
lingua
 Riflette sui testi propri
e altrui per cogliere
regolarità morfosintattiche e caratteristiche del lessico;
 Padroneggia e applica le conoscenze
fondamentali reative
all’organizzazione
logico-sintattica nella
frase
semplice,alle
parti del discorso e ai
principali connettivi
de testi di vario tipo
"diretti"e"trasmessi"
dai media, riconoscendone la fonte,
il tema, le informa
ni e la loro gerarchia,
l’intenzione
dell’emittente.
 Espone oralmente
all’insegnante e ai
compagni
argomenti di studio e di
ricerca, anche avvalendosi di supporti
specifici
(schemi,
mappe,
presentazioni
al
computer, ecc.).
Usa manuali delle
discipline o testi
divulgativi
(continui, non continui e
misti) nelle attività
di studio personali
e collaborative, per
ricercare,
raccogliere e rielaborare
dati, informazioni e
concetti; costruisce
sulla base di quanto letto testi o
presentazioni con
l’utilizzo di strumenti tradizionali e
informatici.
Lettura
 Legge testi letterari
di
vario
tipo
(narrativi, poetici,
teatrali) e comincia
a costruirne un’interpretazione,collaborando con compagni e insegnanti.
Scrittura
 Scrive
correttamente testi di tipo
diverso (narrativo,
descrittivo, espositivo,
regolativo,
argomentativo)
adeguati a situazione, argomento,
scopo,destinatario.
 Produce testi multimediali,utilizzando
in modo efficace
l’accostamento dei
linguaggi
verbali
con quelli iconici e
sonori.
P.O.F A.S. 2012/2013
Acquisizione
ed
espansione del lessico ricettivo e produttivo
 Comprende e usa
in modo appropriato le parole del
vocabolario di base
(fondamentale; di
alto uso; di alta
disponibilità).
 Riconosce e usa
termini specialistici
in base ai campi di
discorso.
 Adatta
opportunamente i registri
informale e formale in base alla
situazione comunicativa
e
agli
interlocutori, realizzando scelte lessicali adeguate.
 Riconosce il rapporto tra varietà
linguistiche/lingue
diverse
(pluri/linguismo) e il loro
uso nello spazio
geografico, sociale
e comunicativo
 Padroneggia e applica in situazioni
diverse le conoscenze
fondamentali relative al
lessico, alla morfologia,
all’organizzazione logicosintattica della frase semplice e complessa, ai connettivi testuali; utilizza
le
conoscenze
metalinguistiche
per comprendere
con maggior precisione i significati
dei testi e per
correggere i propri
scritti.
Il bambino:
L1
L’alunno:
A-Ricezione orale
 Comprende brevi
messaggi ed esegue comandi dati
in lingua straniera
dall’insegnante.
B-Ricezione scritta
 Comprende messaggi scritti.
21
L’alunno:
A-Ascolto (comprensione orale)
 Comprende
brevi
messaggi orali relativi
ad ambiti familiari.
B-Lettura (comprensione scritta)
 Comprende
brevi
messaggi scritti rela-
L’allievo:
A-Ascolto (comprensione orale)
 Comprende brevi
messaggi
orali
relativi ad ambiti
familiari.
B-Lettura (comprensione scritta)
 Comprende brevi
P.O.F A.S. 2012/2013
I
N
G
L
E
S
E
C-Interazione orale
 Interagisce nel gioco; comunica in
modo comprensibile
anche con espressioni e frasi memorizzate, in cambio di
informazioni semplici e di routine.
D-Produzione scritta
 Descrive oralmente
e per iscritto in
modo
semplice,
aspetti del proprio
vissuto e del proprio
ambiente e elementi
che si riferiscono ai
bisogni immediati.
tivi ad ambiti familiari.
C –Parlato (produzione interazione orale)
 Interagisce nel gioco;
comunica in modo
comprensibile anche
con
espressioni e
frasi memorizzate, in
scambi di informazio
-ni semplici e di routine.
D-Scrittura (produzione
scritta)
 Descrive oralmente e
per iscritto in modo
semplice, aspetti del
proprio vissuto e del
proprio ambiente ed
elementi che si riferiscono ai bisogni
immediati.
E-Riflessione sulla lingua e sull’apprendimento
 Individua
alcuni
elementi e coglie
rapporti tra forme
linguistiche e usi
della lingua.
messaggi scritti relativi ad ambiti
familiari.
C–Parlato(produzione
interazione orale)
 Interagisce
nel
gioco; comunica in
modo
comprensibile, anche con
espressioni e frasi
memorizzate, in
scambi di informazioni semplici e di
routine.
 Descrive oralmente in modo semplice, aspetti del
proprio vissuto e
del proprio ambiente ed elementi che
si riferiscono a
bisogni immediati.
D-Scrittura (produzione scritta)
 Descrive per ischitto, in modo semplice, aspetti del
proprio vissuto e
del proprio ambiente ed elementi che
si riferiscono a
bisogni immediati.
 Svolge i compiti
secondo le indicazioni date in lingua
straniera dall’insegnante,chiedendo
eventualmente
spiegazioni.
E-Riflessione
sulla
lingua e sull’apprendimento
 Individua
alcuni
elementi culturali e
coglie rapporti tra
forme linguistiche e
usi della lingua
straniera.
L’alunno:
L’alunno:
L’allievo:
Ascolto (comprensione orale)
 Comprende brevi
messaggi orali
relativi ad ambiti
familiari.
 Comunica oralmente in attività
che richiedono solo
uno scambio di
informazioni semplice e diretto su
argomenti familiari
L2
F
R
A
N
22
P.O.F A.S. 2012/2013
e abituali.
B- Lettura (comprensione scritta)
 Comprende brevi
messaggi scritti relativi ad ambiti familiari.
 Legge brevi e semplici testi con tecniche adeguate allo
scopo.
C –Parlato (produzione interazione orale)
 Descrive oralmente, in modo semplice, aspetti del proprio vissuto e del
proprio ambiente.
D - Scrittura (produzione scritta)
 Chiede spiegazioni, svolge i compiti
secondo le indicazioni date in lingua
straniera dall’insegnante.
 Stabilisce relazioni
tra semplici elementi linguistico/
comunicativi e culturali propri delle
lingue di studio.
 Confronta i risultati
conseguiti in lingue
diverse e le strategie utilizzate per
imparare.
C
E
S
E
S
P
G
N
O
L
O
S
T
O
R
I
A
Il bambino:
 E’ cosciente della
propria storia, della
storia familiare,della
comunità e della
scuola e ha sviluppato un senso di
appartenenza.
L’alunno:
A- Uso delle fonti
 Riconosce le tracce
storiche presenti sul
territorio e comprende l’importanza del
patrimonio artistico
e culturale.
B-Organizzazione delle
informazioni
 Sa raccontare i fatti
studiati.
 Usa la linea del
tempo per collocare
un fatto o un periodo storico, per organizzare informa zioni, conoscenze.
C-Strumenti concettuali
 Comprende i testi
storico proposti
e
sa individuarne le
caratteristiche.
23
L’alunno:
A- Uso delle fonti
 Riconosce gli elemen
-ti significativi del
passato del suo ambiente di vita.
 Riconosce e esplora
in modo via via più
approfondito le tracce storiche presenti
nel territorio e comprende l’importanza
del patrimonio artistico e culturale
B-Organizzazione delle
informazioni
 Individua le relazioni
tra gruppi umani e
contesti spaziali.
 Usa la linea del
tempo per organizzare informazioni,
conoscenze, periodi
e individuare successioni, contempo-
L’allievo:
A- Uso delle fonti
 Riconosce elementi significativi del
passato del suo
ambiente di vita.
 Riconosce e esplora in modo via via
più approfondito le
tracce
storiche
presenti nel territorio e comprende
l’importanza
del
patrimonio artistico
e culturale.
B-Organizzazione
delle informazioni
 Individua le relazioni tra gruppi umani
e contesti spaziali.
 Usa la linea del
tempo per organizzare informazioni,
conoscenze, periodi
e individuare
P.O.F A.S. 2012/2013
 Conosce gli aspetti
fondamentali della
preistoria: Paleolitico,Neolitico, Età dei
metalli.
D- Produzione scritta e
orale
 Rappresenta
e
scrive conoscenze e
concetti appresi.
G
E
O
G
R
A
Il bambino:
 Sa collocare correttamente se stesso, oggetti, persone
nello spazio.
 Segue correttamente un percorso sulla
base di indicazioni
verbali
L’alunno:
A - Orientamento
 Si orienta nello spazio circostante, utilizzando riferimenti
topologici, punti di
riferimento, mappe
e punti cardinali.
B - Linguaggio della
geograficità
 Analizzare i principali caratteri fisici
del territorio
C - Paesaggi
24
raneità, durate periodizzazioni.
 Usa carte geostoriche, anche con l’ausilio di strumenti
informatici.
C-Strumenti concettuali
 Comprende aspetti
fondamentali
della
storia antica.
 Organizza le informazioni e le conoscenze,tematizzando
e usando le concettualizzazioni
pertinenti.
D- Produzione scritta e
orale
 Comprende i testi
storici, proposti e sa
individuarne le
caratteristiche.
successioni, contemporaneità, durate,
periodizzazioni.
 Organizza le informazioni e le conoscenze,
tematizzando e usando le
concettualizzazioni
pertinenti.
 Usa carte geostoriche, anche con
l’ausilio di strumenti informatici.
C -Strumenti
concettuali
 Comprende aspetti
fondamentali
del
passato dell’Italia
dal paleolitico alla
fine
dell’impero
romano d’Occidente, con possibilità
di apertura e di
confronto con la
contemporaneità..
D- Produzione scritta
e orale
 Comprende i testi
storici proposti e sa
individuarne le caratteristiche
 Comprende avvenimenti, fatti e fenomeni delle società e civiltà che hanno caratterizzato la
storia dell’umanità
dal paleolitico alla
fine del mondo
antico con possibilità di apertura e
di confronto con la
contemporaneità
 Racconta i fatti
studiati e sa produrre semplici testi
storici, anche con
risorse digitali.
L’alunno:
A - Orientamento
 Si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche,
utilizzando riferimenti
topologici e punti cardinali
 Ricava informazioni
geografiche da una
pluralità di fonti cartografiche e satellitari, tecnologie digitali, fotografiche,
L’allievo:
A - Orientamento
 Si

orienta nello
spazio e sulle carte
di diversa scala in
base ai punti cardinali e alle coordinate geografiche;
Sa orientare una
carta geografica a
grande scala facendo ricorso a
punti di riferimento
fissi.
P.O.F A.S. 2012/2013
 Individua, conosce e
F
I
A
M
A
T
E
M
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T
I
C
A
descrive gli elementi
caratterizzanti
dei
paesaggi (di montagna, collina e pianura, mare…).
D-Regione e sistema
territoriale
 Comprende che lo
spazio geografico è
un sistema territoriale, costituito da
sistemi fisici e antropici legati da rapporti di connessione e/o
interdipendenza.
Il bambino:
 Raggruppa e ordina
secondo
criteri
diversi, confronta e
valuta quantità
 Segue correttamente un percorso sulla
base di indicazioni
verbali
 Utilizza un linguaggio appropriato per
descrivere
le
osservazioni
o le
esperienze
L’alunno:
 Si
muove
con
sicurezza nel calcolo scritto e mentale
con i numeri naturali
e decimali.
 Descrive, denomina
e classifica figure in
base a caratteristiche geometriche.
 Ricerca dati per
ricavare informazioni
e
costruisce
rappresentazioni
(tabelle e grafici).
 Riesce a risolvere
facili problemi,
descrivendo il processo seguito e
riconoscendo
strategie di soluzione diverse dalla
propria
25
artistico-letterarie).
B- Linguaggio della
geograficità
 Utilizza il linguaggio
della geograficità per
interpretare
carte
geografiche e globo
terrestre, realizzare
semplici schizzi cartografici e carte tematiche
C - Paesaggi
 Individua i caratteri
che connotano i
paesaggi con particolare attenzione a
quelli italiani e individua analogie e differenze con i principali
paesaggi europei e di
altri continenti.
D-Regione e sistema
territoriale
 Si rende conto che lo
spazio geografico
è un sistema territoriale, costituito da
elementi fisici e antropici legati da rapporti di connessione
e/o di interdipendenza.
B- Linguaggio della
geograficità
 Utilizza opportunamente carte geografiche, fotografie
attuali e d’epoca,
immagini da telerilevamento, elaborazioni digitali, grafici, dati statistici,
sistemi informativi
geografici per comunicare efficacemente informazioni
spaziali
C - Paesaggi
 Riconosce nei paesaggi europei e
mondiali, raffrontandoli in particolare a quelli italiani,
gli elementi fisici
significativi e le
emergenze storiche, artistiche e
architettoniche,
come
patrimonio
naturale e culturale
da tutelare e valorizzare.
L’alunno:
 Si muove con sicurezza nel
calcolo
scritto e mentale con
i
numeri naturali
valutando l’opportunità di ricorrere a
una calcolatrice
 Riconosce e rappresenta forme del
piano e dello spazio,relazioni e strutture che si trovano in
natura o che sono
state create dall‟ uomo.
 Descrive, denomina
e classifica figure in
base a caratteristiche geometriche,ne
determina misure,
progetta e costruisce modelli concreti
L’allievo:
 Si muove con sicurezza nel calcolo
anche con i numeri
razionali, ne padroneggia le diverse
rappresentazioni e
stima la grandezza
di un numero e il
risultato di operazioni.
 Riconosce e denomina le forme del
piano e dello spazio, le loro rappresentazioni e ne coglie le relazioni tra
gli elementi.
 Analizza e interpreta rappresentazioni
di dati per ricavarne misure di variabilità e prender de-
D-Regione e sistema
territoriale
 Osserva, legge e
analizza
sistemi
territoriali vicini e
lontani, nello spazio e nel tempo e
valuta gli effetti
P.O.F A.S. 2012/2013






di vario tipo.
Utilizza strumenti per
il disegno geometrico
e i più comuni strumenti di misura.
Utilizza rappresentazioni di dati in situazioni significative per
ricavare informazioni.
Riconosce e quantifica,in casi semplici,
situazioni di incertezza.
Riesce a risolvere
facili problemi in tutti
gli ambiti di contenuto, mantenendo il
controllo sia sul processo
risolutivo,sia
sui risultati.
Descrive il procedimento seguito e riconosce strategie di
soluzione
diverse
dalla propria
Riconosce e utilizza
rappresentazioni di
oggetti matematici.
cisioni.
 Riconosce e risolve







26
problemi in contesti
diversi valutando le
informazioni e la
loro coerenza.
Spiega il procedimento seguito, anche in forma scritta, mantenendo il
controllo sia sul
processo risolutivo,
sia sui risultati.
Confronta procedimenti diversi e produce formalizzazioni che gli consentono di passare da
un problema specifico a una classe di
problemi.
Produce argomentazioni in base alle
conoscenze teoriche acquisite (ad
esempio sa utilizzare i concetti di
proprietà caratterizzante e di definizione).
Sostiene le proprie
convinzioni,
portando esempi e
contro
esempi
adeguati e utilizzando concatenazioni di affermazioni; accetta di
cambiare opinione
riconoscendo
le
conseguenze logiche di una argomentazione
corretta.
Utilizza e interpreta
il linguaggio matematico (piano cartesiano,formule,
equazioni, ...) e ne
coglie il rapporto
col
linguaggio
naturale.
Nelle situazioni di
incertezza
(vita
quotidiana, giochi,
…) si orienta con
valutazioni di probabilità.
Ha rafforzato un
atteggiamento positivo rispetto alla
matematica attraverso esperienze
P.O.F A.S. 2012/2013
significative e ha
capito come gli
strumenti
matematici appresi siano utili in molte
situazioni per operare nella realtà.
S
C
I
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Z
E
Il bambino:
 Osserva i fenomeni
naturali e gli organismi viventi sulla
base di criteri o
ipotesi
 Si dimostra curioso,
esplorativo,
pone
domande, discute,
utilizza un linguaggio appropriato per
descrivere le osservazioni o le esperienze
 Conosce il proprio
corpo, le differenze
sessuali
e
ha
sviluppato pratiche
corrette di cura di sé
e di igiene
 Utilizza un linguaggio appropriato per
descrivere le osservazioni o le esperienze
L’alunno :
 Analizza i fenomeni
naturali e li descrive
con proprietà lessicale
 Coglie i legami tra i
diversi fenomeni
che avvengono in
natura
 Formula ipotesi per
spiegare
quanto
osserva e propone
esperimenti per verificarle.
27
L’alunno:
 Possiede capacità
operative,
progettuali e manuali, che
utilizza in contesti di
esperienze/conoscenza per un approccio scientifico ai
fenomeni.
 Osserva, registra,
classifica, schematizza,
identifica
relazioni spazio/tem
porali, produce rappresentazioni
grafiche e schemi di
livello adeguato.
 Ha consapevolezza
della struttura e dello
sviluppo del proprio
corpo nei suoi diversi
organi e apparati ne
riconosce e descrive
il
funzionamento
utilizzando
modelli
intuitivi ed ha cura
della sua salute.
 Si pone domande
esplicite e individua
problemi significativi
da indagare a partire
dalla propria esperienza, dai discorsi
degli altri, dai mezzi
di comunicazione e
dai testi letti.
 Espone in forma
chiara ciò che ha
sperimentato, utilizzando un linguaggio
appropriato.
L’allievo:
 Esplora e sperimenta, in laboratorio e all’aperto, lo
svolgersi dei più
comuni fenomeni,
ne immagina e ne
verifica le cause;
ricerca soluzioni ai
problemi, utilizzando le conoscenze
acquisite.
 Sviluppa semplici
schematizzazioni e
modellizzazioni di
fatti e fenomeni
ricorrendo, quando
è il caso, a misure
appropriate e a
semplici formalizzazioni.
 Riconosce
nel
proprio organismo
strutture e funzionamenti a livelli
macroscopici e microscopici, è consapevole delle sue
potenzialità e dei
suoi limiti.
 Ha una visione
della complessità
del sistema dei viventi e della loro
evoluzione nel tempo; riconosce nella
loro
diversità
i
bisogni fondamentali di animali e
piante, e i modi di
soddisfarli
negli
specifici
contesti
ambientali.
 È consapevole del
ruolo della comunità umana sulla Terra, del carattere finito delle risorse,
nonché dell’ine-guaglianza dell’accesso a esse, e
adotta modi di vita
ecologicamente
responsabili.
 Collega lo sviluppo
P.O.F A.S. 2012/2013

M
U
S
I
C
A
Il bambino
 Esercita le potenzialità sensoriali, conoscitive, relazionali,
ritmiche ed aspressive del corpo;
 Scopre il paesaggio
sonoro
attraverso
attività di percezione
e produzione musicale, utilizzando voce, corpo e oggetti
L’alunno
 Esplora diverse possibilità
espressive
della voce, di oggetti
sonori e strumenti
musicali imparando
ad ascoltare se
stesso e gli altri.
 Articola combinazioni timbriche ritmiche
e melodiche, applicando schemi elementari e le esegue
con la voce, il corpo
e gli strumenti
 Esegue da solo e in
gruppo
semplici
brani vocali o strumentali
28
L’alunno:
 Esplora diverse possibilità
espressive
della voce, di oggetti
sonori e strumenti
musicali, imparando
ad
ascoltare
se
stesso e gli altri; fa
uso di forme di
notazioni analogiche
o codificate.
 Articola combinazioni
timbriche, ritmiche e
melodiche, applicando schemi elementari; le esegue con la
voce, il corpo e gli
strumenti.
 Esegue, da solo e in
gruppo, semplici brani vocali o strumentali,utilizzando strumenti didattici e autocostruiti.
delle scienze allo
sviluppo della storia dell’uomo.
Ha curiosità e interesse verso i
principali problemi
legati all’uso della
scienza nel campo
dello
sviluppo
scientifico e tecnologico.
l’allievo:
 Partecipa in modo
attivo alla realizzazione di esperienze
musicali attraverso
l’esecuzione e l’interpretazione
di
brani strumentali e
vocali appartenenti
a generi e culture
differenti.
 Usa diversi sistemi
di notazione funzionali alla lettura, alla
analisi e alla riproduzione di brani
musicali.
 È in grado di ideare
e realizzare, anche
attraverso l’improvvisazione o partecipando a processi
di elaborazione collettiva,
messaggi
musicali e multimediali, nel confronto
critico con modelli
appartenenti al patrimonio musicale,
utilizzando anche
sistemi informatici.
 Comprende e valuta eventi, materiali,
opere musicali riconoscendone i significati, anche in relazione alla propria
esperienza musicale e ai diversi contesti
storico/culturali.
 Integra con altri
saperi e altre pratiche artistiche le
proprie esperienze
musicali,servendosi anche di appropriati codici e sistemi di codifica.
P.O.F A.S. 2012/2013
A
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T
E
E
Il bambino:
 Inventa storie e si
esprime attraverso
diverse forme di
rappresentazione
 Esplora i materiali
che ha a disposizione e li utilizza
con creatività
 E’ preciso e sa
portare a termine il
proprio lavoro
L’alunno
 Produce varie tipologie di testi visivi e
rielabora in modo
creativo le immagini
con molteplici tecniche, materiali e strumenti.
 E’ in grado di osservare, esplorare,
descrivere e leggere
immagini
(opere
d’arte,
fotografie,
manifesti, fumetti…)
e messaggi multimediali (spot, brevi
filmati, videoclip..).
L’alunno:
 Utilizza le conoscen
ze e le abilità relative al linguaggio visivo per produrre e
rielaborare in modo
creativo le immagini
attraverso molteplici
tecniche, materiali e
strumenti diversificati.
 E’ in grado di osservare, esplorare, descrivere e leggere
immagini e messaggi
multimediali
 Individua i principali
aspetti formali di alcune opere d’arte;
apprezza opere
d’arte e oggetti di
artigianato
provenienti
da
culture
diverse dalla propria.
 Conosce i principali
beni artistico-culturali
presenti nel proprio
territorio e mette in
atto pratiche di rispetto e salvaguardia.
Il bambino
 Ha raggiunto una
buona
autonomia
personale, conosce
L’alunno
 Acquisisce la consapevolezza di
sé,
attraverso la perce-
L’alunno:
 L’alunno acquisisce
consapevolezza di sé
attraverso la perce-
I
M
M
A
G
I
N
E
29
L’allievo:
 Realizza elaborati
personali e creativi
sulla base di una
ideazione e progettazione originale,
applicando le conoscenze
e
le
regole del linguaggio visivo, scegliendo in modo funzionale tecniche e
materiali differenti
anche con l’integrazione di più
media e codici
espressivi.
 Padroneggia gli
elementi principali
del linguaggio visivo, legge e comprende i significati
di immagini statiche e in movimento , di filmati audiovisivi e di prodotti
multimediali.
 Legge le opere più
significative
prodotte nell’arte antica, medievale, moderna e contemporanea, sapendole
collocare nei rispettivi contesti storici,
culturali e ambientali; riconosce il
valore culturale di
immagini, di opere
e di oggetti artigianali
prodotti
in
paesi diversi dal
proprio.
 Riconosce gli elementi principali del
patrimonio culturale, artistico e ambientale del proprio
territorio
e
è
sensibile ai problemi della sua
tutela e conservazione.
 Analizza e descrive
beni culturali, immagini statiche e
multimediali, utilizzando il linguaggio
appropriato.
L’allievo:
 E’
consapevole
delle proprie competenze
motorie
P.O.F A.S. 2012/2013
E
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F
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S
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C
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


il proprio corpo, le
differenze sessuali e
ha sviluppato pratiche corrette di cura
di sé e di igiene;
Prova piacere nel
movimento e in
diverse forme di
attività e di destrezza quali correre, stare in equilibrio, coordinarsi in
altri
giochi
individuali e di gruppo
che richiedono l’uso
di attrezzi e il
rispetto delle regole, all’interno della
scuola e all’aper-to.
Conosce le diverse
parti del corpo e
rappresenta il corpo
statico e in movimento
Comunica, esprime
emozioni, racconta,
utilizzando le varie
possibilità che il
linguaggio del corpo
consente;




T
E
C
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L
O
G
I
A
Il bambino:
 Esplora i materiali
che ha a disposizione e li utilizza
con creatività
zione del proprio
corpo e la padronanza degli schemi
motori e posturali
nel
continuo
adattamento
alle
variabili spaziali e
temporali.
Utilizza il linguaggio
corporeo e motorio
per comunicare ed
esprimere i propri
stati d’animo, anche
attraverso la drammatizzazione e le
esperienze ritmicomusicali e coreutiche.
Sperimenta una pluralità di esperienze
che permettono di
maturare competenze di giocosport
anche come orientamento alla futura
pratica sportiva.
Comprende, all’interno delle varie
occasioni di gioco e
di sport, il valore
delle regole e l’importanza di rispettarle
Riconosce
alcuni
essenziali
principi
relativi al proprio
benessere
psicofisico legati alla cura
del proprio corpo, a
un corretto regime
alimentare.
L’alunno:
 Riconosce i materiali
presenti
in
alcuni oggetti di uso
comune, individuandone le caratteristiche in base a
leggerezza, pesantezza,
resistenza,
fragilità,
durezza,
elasticità;
 Realizza
oggetti
seguendo una definitiva metodologia
progettuale
cooperando con i
compagni.
 Individua le funzioni
degli strumenti
tecnologici.
30




zione del proprio corpo e la padronanza
degli schemi motori e
posturali nel continuo
adattamento alla variabili
spaziali
e
temporali.
Utilizza il linguaggio
corporeo e motorio
per comunicare ed
esprimere i propri
stati d’animo anche
attraverso la drammatizzazione
ed
esperienze ritmicomusicali.
Sperimenta una pluralità di esperienze
che permettono di
maturare competenze di gioco sport
anche come orientamento alla futura
pratica sportiva.
Comprende, all’interno delle varie occasioni di gioco e di
sport, il valore delle
regole e l’importanza
di rispettarla.
Riconosce
alcuni
principi
essenziali
relativi al proprio
benessere
psicofisico legati alla
cura del corpo e a un
corretto regime alimentare e alla prevenzione dell’uso di
sostanze che inducono dipendenza.
L’alunno:
 Conoscere
alcuni
processi di trasformazione di risorse e
di consumo di energia e del relativo impatto ambientale.
 Conoscere e utilizzare oggetti e strumenti di uso quotidiano e descriverne
la funzione e il funzionamento.
 Ricavare informazioni utili su proprietà e
caratteristiche di beni
o servizi leggendo
etichette, volantini o
altra documentazione tecnica e com-merciale.





sia nei punti di
forza che nei limiti.
Utilizza le abilità
motorie e sportive
acquisite adattando
il movimento in
situazione.
Utilizza gli aspetti
comunicativo/relazionali del linguaggio motorio per
entrare in relazione
con gli altri, praticando, inoltre, attivamente i valori
sportivi (fair – play)
come modalità di
relazione
quotidiana e di rispetto
delle regole.
Riconosce, ricerca
e applica a se stesso comportamenti
di promozione dello
“star bene” in ordine a un sano stile
di vita e alla prevenzione.
Rispetta
criteri
base di sicurezza
per sé e per gli
altri.
È capace di integrarsi nel gruppo,
di assumersi responsabilità e di
impegnarsi per il
bene comune.
L’allievo:
 Riconosce
nell’ambiente che
lo circonda i principali sistemi tecnologici e le molteplici relazioni che
essi
stabiliscono
con
gli
esseri
viventi e gli altri
elementi naturali.
 Conosce i principali
processi di trasformazione di risorse
o di produzione di
beni e riconosce le
diver-se forme di
energia coinvolte.
 È in grado di ipotizzare le possibili
conseguenze
di
P.O.F A.S. 2012/2013
 Produrre
semplici
modelli
o rappresentazioni
grafiche
del proprio operato
utilizzando elementi
del disegno tecnico
o strumenti multimediali.
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R
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





31
una decisione o di
una scelta di tipo
tecnologico, riconoscendo in ogni
innovazione opportunità e rischi.
Conosce e utilizza
oggetti, strumenti e
macchine di uso
comune ed è in
grado di classificarli e di descriverne la funzione
in relazione alla
forma, alla struttura
e ai materiali.
Utilizza adeguate
risorse
materiali,
informative e organizzative per la
progettazione e la
realizzazione
di
semplici prodotti,
anche di tipo digitale.
Ricava dalla lettura
e dall’analisi di testi
o tabelle informazioni sui beni o sui
servizi disponibili
sul mercato,in modo da esprimere
valutazioni rispetto
a criteri di tipo diverso.
Conosce le proprietà e le caratteristiche dei diversi mezzi di comunicazione ed è in
grado di farne un
uso efficace e responsabile rispetto
alle proprie necessità di studio e
socializzazione.
Sa utilizzare comunicazioni
procedurali e istruzioni
tecniche per eseguire, in maniera
metodica e razionale, compiti operativi
complessi,
anche collaborando e cooperando
con i compagni.
Progetta e realizza
rappresentazioni
grafiche o infografiche, relative alla
struttura e al funzionamento
di
P.O.F A.S. 2012/2013
sistemi materiali o
immateriali, utilizzando elementi del
disegno tecnico o
altri
linguaggi
multimediali e di
programmazione
R
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G
I
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E
Il bambino:
 Pone domande sui
temi esistenziali e
religiosi, sulle diversità culturali, su ciò
che è bene o male,
sulla giustizia e ha
raggiunto una prima
consapevolezza dei
propri diritti o doveri,
delle regole del
vivere insieme.
L’alunno:
 Riconoscere nella
Bibbia il libro sacro
per ebrei e cristiani,distinguendola da
altre tipologie di testo.
 Realizzare attività di
lettura e di analisi di
pagine bibliche accessibili
per ricavarne conoscenze e
saperle
collegare
alla propria esperienza esistenziale.
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T
T
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I
C
A
32
L’alunno:
 Riconoscere
nella
Bibbia, libro sacro
per gli Ebrei e i Cristiani, un documento
fondamentale della
cultura occidentale,
distinguendola
da
altre tipologie di testi,
tra cui quelli di altre
religioni;
identifica
nella Chiesa la comunità di coloro che
credono in Gesù
Cristo.
 Conoscere le origini
e lo sviluppo del
Cristianesimo e delle
altre grandi religioni.
 L’alunno riconosce il
significato cristiano
del Natale e della
Pasqua,
confrontandolo con il modo
in cui lui stesso percepisce e vive tali
festività.
L’allievo:
 L’Alunno è aperto
alla sincera ricerca
della Verità, e sa
interrogarsi
sul
Trascendente; sa
porsi domande di
Senso, cogliendo
l’intreccio
tra dimensione religiosa
e dimensione culturale.
 Sa interagire con
Persone di Religione
differente,
dimostrando
accoglienza e capacità di confronto e
dialogo.
 Individua -a partire
dalla Bibbia- le
tappe essenziali e i
dati oggettivi della
“Storia della Salvezza”, della Vita e
dell’Insegnamento
di Gesù, del Cristianesimo
delle
origini.
 Confronta la Storia della Chiesa
con le vicende
della Storia civile,
passata e recente,
interpretandola
consapevolmente e
criticamente.
 Riconosce i linguaggi espressivi
della Fede (Simboli, Preghiere, Riti),
ne individua le
tracce presenti nel
suo Territorio, in
Italia, e in Europa,
e nel Mondo, imparando ad apprezzarle dal punto di
vista artistico, culturale e spirituale.
 Coglie le Scelte i
Valori
derivanti
dalla Fede cristiana, in vista della
realizzazione
del
P.O.F A.S. 2012/2013
proprio Progetto di
Vita, in armonia
con se stesso, con
gli altri, e con il
Mondo
che
lo
circonda
I
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Il bambino:
 Pone domande sui
temi esistenziali e
religiosi, sulle diversità culturali, su ciò
che è bene o male,
sulla giustizia e ha
raggiunto una prima
consapevolezza dei
propri diritti o doveri,
delle regole del
vivere insieme.
L’alunno:
 Diventa
cittadino
attivo e responsabile del benessere
individuale e sociale
in società multietnica.
 Acquisisce la capacità di confrontarsi
con le diversità nel
privato e nel sociale,
sviluppando il pensiero critico.
curricolo
opzionale
L’alunno:
 Ordinare e collocare
nello spazio e nel
tempo fatti ed eventi
relativi
alla storia
locale.
 Conoscere e comprendere forme di
cultura, convivenza e
organizzazione
dei
popoli presenti sul
territorio locale.
L’allievo:
 Colloca l'esperienza personale in un
contesto comunitario governato da
regole, è consapevole di essere titolare di diritti e di
doveri e partecipa
attivamente alla vita della comunità
scolastica,
allargando gradualmente i propri orizzonti.
 Rispettare gli altri,
riconoscere la presenza di regole
all'interno della
comunità di cui si
fa parte e Si percepisce parte di una
organizzazione
sociale, civile, politica più ampia,
attraverso la conoscenza dei fondamenti dell'organizzazione Costituzionale e Amministrativa del nostro
paese, nonché gli
elementi essenziali
degli ordinamenti
comunitari e internazionali
3.2 Continuità didattica
Essendo consapevoli del diritto dell’alunno ad un percorso formativo organico e completo, che
possa favorire il passaggio tra diversi ordini di scuola e prevenire le difficoltà che sovente si
riscontrano,l’Istituto Comprensivo “Gianni Rodari” pone al centro della propria proposta
formativa l’organizzazione di un itinerario scolastico che, rispettando i ritmi naturali di
apprendimento dell’alunno:
a) crei “continuità” nello sviluppo delle competenze che l’alunno può acquisire dall’ingresso
nella scuola fino ad orientarlo consapevolmente nelle scelte future (continuità verticale);
b) eviti che ci siano fratture tra vita scolastica ed extra-scolastica, facendo sì che la scuola,
attenta alle problematiche ed ai bisogni formativi del territorio, si ponga come perno di un
sistema scolastico allargato ed integrato in continuità con l’ambiente familiare e sociale
(continuità orizzontale).
33
P.O.F A.S. 2012/2013
IN SINTESI
La prospettiva scelta dal nostro Istituto é quella di realizzare una scuola che si pone al
servizio delle esigenze formative dell'alunno e, per questo tramite, al servizio della
comunità sociale.
UN ALUNNO, PERSONA, CHE DEVE ESSERE
MESSO IN GRADO DI ESERCITARE IL SUO DIRITTO
ALL’ACCOGLIENZA
ALL’ISTRUZIONE E
ALL’EDUCAZIONE
ALLA
DIVERSITA'
ALL’APPRENDIMENTO
AL SUCCESSO
GUIDATO DA
INSEGNANTI COMPETENTI
IN UNA SCUOLA ORGANIZZATA
COME
AMBIENTE DI APPRENDIMENTO
SIGNIFICATIVO CHE DA' SENSO ALLE
ESPERIENZE
3.3 I curricoli
L’attività educativo - formativa dell’Istituto si concretizza nell’eplicitazione dei seguenti
Curricoli strettamente correlati e interagenti, come evidenziato nel seguente modello
logico-grafico:
Il curricolo disciplinare
obbligatorio.
Il curricolo disciplinare
Il curricolo implicito:
determinato dalle variabili
che facilitano il processo di
insegnamento apprendimento.
opzionale
Il curricolo integrato
(macrotemi di carattere
annuale, attività di
arricchimento dell’offerta
formativa) che danno identità
alla nostra scuola.
34
.
Il curricolo materiale
costituito:
dalle risorse di cui
l’Istituto Comprensivo
dispone in termini di
sussidi,
spazi
e
laboratori;
dalle risorse umane;
dalle risorse del
territorio.
P.O.F A.S. 2012/2013
3.4 Il curricolo esplicito
Al termine degli snodi strategici del percorso della Scuola Primaria, sono fissati “i traguardi
per lo sviluppo delle competenze” per ciascuna disciplina; i docenti sono stati impegnati
nella elaborazione dei curricoli di ciascuna area disciplinare declinando per ogni annualità i
traguardi essenziali, gli obietti , le conoscenze e abilità funzionali al loro sviluppo.
(Curricoli delle discipline-Allegato n°1)
3.5 Il curricolo implicito
 L’ambiente di apprendimento
La centralità della persona è possibile solo se il contesto di vita è ospitale, per questo il modello
che meglio definisce la scuola è quello di essere una comunità educante in relazione:
ai docenti che formano una comunità professionale impegnata ad operare in modo
collegiale e corresponsabile nel compito continuo di confronto, ricerca e negoziazione;
ai genitori degli alunni riconosciuti come risorsa per la comunità scolastica e con i quali va
instaurato un rapporto costante e non burocratizzato attribuendo loro l’importante ruolo di
patner nell’educazione;
agli alunni per i quali va costruito un ambiente accogliente che favorisca lo “star bene a
scuola” e dove le diversità sono accolte e valorizzate.
 L’organizzazione del “contesto”
Gli obiettivi cognitivi ed educativi possono diventare concreto patrimonio degli alunni solo nella
“misura in cui la scuola si costituisce come un contesto idoneo, come ambiente atto a
promuovere apprendimenti significativi e a garantire il successo formativo di tutti gli alunni”.
Nella Scuola Primaria principale mediatore del “contesto” è il team docente che nella
pianificazione, attuazione e valutazione delle attività di insegnamento – apprendimento opererà
sulla base delle seguenti impostazioni metodologiche di fondo:
-
-
-
-
-
centralità della persona che apprende: nelle situazioni di apprendimento la conoscenza
(costruttivismo)
si costruisce elaborando le informazioni provenienti dall’esterno e
integrandole nelle strutture cognitive possedute, solo in questo modo ciò che si impara
acquista senso e significato. L’attenzione quindi sarà posta sulla valorizzazione delle
esperienze, delle emozioni e delle conoscenze già possedute dai nostri alunni, su cui
impostare percorsi didattici specifici e flessibili, in particolare per gli alunni con cittadinanza
non italiana e per gli alunni disabili.
dimensione sociale: l’apprendimento ha una forte connotazione sociale “ si impara meglio
nella relazione con gli altri”; si attueranno quindi modalità di lavoro che caratterizzino la vita
di classe con relazioni significative che comportano interazione e pratiche collaborative.
Aiuto reciproco, apprendimento cooperativo, apprendimento tra pari, sono tute modalità che
rendono possibile l’acquisizione di efficaci abilità sociali. Il gruppo non è il contenitore entro
cui si colloca il processo di apprendimento individuale, bensì l’amplificatore e il collettore
delle potenzialità individuali.
i processi dell’apprendimento: per costruire strutture cognitive sempre più complesse ed
evolute, le attività da proporre saranno quelle che porranno gli alunni di fronte a situazioni
reali e problematiche che stimolino a fare ipotesi, produrre idee, cogliere nessi e relazioni ,
trovare soluzioni per promuovere capacità di pensiero flessibile e creativo.
la didattica metacognitiva: per aiutare l’alunno ad “imparare ad imparare” occorrerà
promuovere la consapevolezza delle proprio modo di apprendere, a saper usare le strategie
più efficaci rispetto alle situazioni e alle richieste del compito, a gestire autonomamente la
propria attività di studio, prevedendone i risultati, pianificandoli nei modi e nei tempi e
verificandone i risultati finali.
l’organizzazione degli spazi
35
P.O.F A.S. 2012/2013
Variabili determinanti in una scuola che si propone realmente come “ambiente formativo”,
sono gli spazi e gli strumenti materiali con cui si rende praticabile ed efficace un percorso
formativo progettato. Un ambiente consuetudinario e ripetitivo riduce gli stimoli e le
motivazioni all’apprendimento. Consideriamo quindi rilevante:
 l’organizzazione dello spazio dell’aula e degli arredi ai fini di una lavoro didattico che
favorisce il gruppo, l’interazione, la collaborazione tra pari (lo schieramento frontale dei
banchi o il loro raggruppamento per isole, sono indicatori significativi della didattica che
si svolge in un’aula);
 l’utilizzo dei vari laboratori e delle biblioteche presenti nella nostre strutture scolastiche;
 tutto l’extrascuola con i suoi ambienti naturali, produttivi e urbani;
 i viaggi d’istruzione a completamento e verifica degli obiettivi didattici e formativi
programmati.
- il clima sociale del gruppo classe
Variabile fondamentale per la realizzazione di un “contesto idoneo” è la relazione educativa
che l’insegnante instaura con gli alunni. Motivazione, impegno, , positiva immagine di sé,
qualità delle relazioni nel gruppo, derivano dal modo con cui l’insegnante gestisce giorno per
giorno le dinamiche della classe, al tipo di attività che propone, ai ritmi di lavoro, al modo con
cui interviene sui lavori e valuta. Con una modalità di valutazione comparativa, le relazioni
assumono una connotazione competitiva, con una valutazione formativa si aprono
maggiori possibilità per le relazioni cooperative dove l’altro diventa risorsa e non
ostacolo alla personale realizzazione. Sono sfaccettature relative allo “ stile di insegnamento”
che producono un certo “clima “ in classe. In un contesto educativo il clima è definito dai
comportamenti che esprimono atteggiamenti di stima rispetto e accettazione reciproca; Lo stile
relazionale fatto di attenzione, ascolto e “cura” dell’altro, permette di “sentirsi e star bene a
scuola.”
3.6 Il curricolo materiale
Le risorse del circolo
I plessi del nostro Istituto Comprensivo sono dotati di strutture che offrono ampie possibilità di
uso polivalente e differenziato degli spazi. Le aule, abbastanza spaziose, permettono
l’organizzazione di angoli tematici. Sono presenti inoltre: biblioteche, laboratori: linguistico,
scientifico, multimediale, grafico- pittorico, dotati di sussidi e materiali strutturati che offrono
agli alunni possibilità di esperienze dirette e concrete.
3.7 Il curricolo integrato
Le attività curricolari si integrano da diversi anni con “Progetti di arricchimento dell’ Offerta
Formativa” che puntano a potenziare e sviluppare particolari abilità e obiettivi formativi del
Curricolo esplicito e macrotemi di carattere annuale o pluriennale che caratterizzano l’identità
alla nostra scuola.
Nel corso del corrente anno scolastico stiamo sviluppando:
a) in orario curricolare:
-
scuola primaria
 utilizzazione delle ore di contemporaneità, per quanto ormai esigue, per conseguire
determinati obiettivi, anche con interventi differenziati per gruppi di alunni. Ciascun
Consiglio di Interclasse delibera sulle modalità organizzative e sull’impiego della risorsa
36
P.O.F A.S. 2012/2013
tempo, sulla base dell'analisi dei reali bisogni presenti in ciascuna classe e di un apposito
piano di lavoro;
 attività di educazione stradale sono potenziate in questo anno scolastico attraverso il
proetto “Piedibus” (per l’educazione ad una mobilità sostenibile ed alla vivibilità urbana)
che vuole avere anche una importante ricaduta sul territorio e che vede l’attivo
coinvolgimento dei genitori;
 il progetto di “Alfabetizzazione Motoria nella Scuola Primaria” (finanziato con fondi
ministeriali) che utilizza la presenza di un esperto esterno che affiancherà il docente di
classe;
 il progetto per Attività Alternative all’Insegnamento della Religione Cattolica che, la
famiglia può richiedere al momento dell’iscrizione. Il piano propone attività didatticoformative in campi diversi o attività di recupero e sostegno individualizzato, con l’insegnante titolare del progetto Ciò, non solo per ottemperare a quello che per la scuola è un
obbligo nei confronti degli alunni che non si avvalgono dell’I.R.C., ma anche per dare
dignità di offerta formativa a questo intervento, sottraendolo all’improvvisazione e a volte
allo spontaneismo.
 il progetto “Frutta nelle scuole”, promosso dall’Unione Europea, in collaborazione con il
Ministero delle Politiche Agro-alimentari, che prevede 42 somministrazioni nel corso
dell’anno di frutta da consumare durante la ricreazione, finalizzato all’acquisizione di
abitudini alimentari corrette e a una nutrizione più equilibrata.
-
Scuola secondaria di primo grado
 recupero delle abilità di base nelle diverse discipline;
b)
in orario extracurricolare: ( FONDI F.I.S.)
 Accoglienza pre-post scuola ;
 “Progetto Sabato” per la Scuola dell’Infanzia ( laboratorio attuato , nella giornata del
sabato, dalle ore 9,00 alle ore 11,30) caratterizzato da spazi laboratoriali
corporei,grafico- pittorici, manipolativi;
 Progetto “Arte e immagine ” ;
 Progetto "Sport a scuola" finalizzato ad avvicinare gli alunni allo sport e partecipazione
ai Giochi Sportivi Studenteschi;
 Progetto “Musica e danza”;
 Progetto di “Animazione teatrale” ( con la presenza di un esperto esterno );
 Progetto “ Educazione alla pace e alla solidarietà – UNICEF
 Recupero delle competenze di BASE con l’utilizzo della LIM ( 1 modulo di Italiano
e 1 di Matematica)
37
P.O.F A.S. 2012/2013
FONDI REGIONALI
 Progetto “Diritti a scuola” che prevede interventi efficaci per il recupero delle competenze
di base e trasversali ( italiano – matematica) anche con azioni sul contesto di riferimento, tali
da aumentare l’attrattività del sistema scolastico e contrastare la dispersione. Quest’anno il
progetto si arricchisce di uno sportello di ascolto ed orientamento di 120 ore con 2
esperti per interventi di consulenza psicologica e di orientamento scolastico in favore
degli studenti e delle loro famiglie
 Progetto relativo alle Aree a rischio (art. 9 CCNL Comparto Scuola 2006-2009)
FONDI EUROPEI
 Progetto Integrato finanziato in ambito P.O.N. /FSE (Programma Operativo Nazionale):
Obiettivo C - Azione 1 Migliorare i livelli di conoscenza e competenza dei giovani in
italiano,matematica, scienze e lingua inglese, per promuovere il successo scolastico, le pari
opportunità e l’inclusione sociale nel primo ciclo e alla prevenzione della dispersione
scolastica e del disagio sociale
Obiettivo D - Azione 1 Accrescere la diffusione, l’accesso e l’uso della società della
informazione della scuola (per migliorare le competenze multimediali dei docenti )
Obiettivo F- Azione 1 Promuovere il successo scolastico, le pari opportunità e l’inclusione
sociale rivolto agli alunni e a ai loro genitori
38
P.O.F A.S. 2012/2013
OBIETTIVO/AZIONE
TITOLO MODULO
N. ORE
PROGETTO
30 h
CLASSI COINVOLTE
per Docenti
'Percorsi di informatica'
corso per docenti
30 h
3^-4^-5^
C1
“Il mondo in laboratorio”
Modulo di scienze
30 h
3^-4^-5^
C1
'I can speak English'
Modulo di inglese
60 h
Genitori dei bambini
F1
“Ancora insieme per
frequentanti i moduli
imparare!”
dell’Ob. F1
Modulo genitori
dalla classe 1^
F1
“Magicamente ambiente!” 60 h
alla classe 5^
Modulo ambientale
60 h
dalla classe 1^
F1
“Muoviamoci!!”
alla classe 5^
Modulo psico-motorio
dalla classe 1^
F1
“Che bello stare insieme!” 60 h
alla classe 5^
Modulo socio-relazionale
Sono previsti, inoltre, momenti di condivisione divenuti ormai una consuetudine della scuola,
come:
La festa del lettore
L’ assaggio della “tagghjarjn asquand”
La “pettolata”
La festa dell’albero
Il banchetto della solidarietà ( UNICEF )
La Sagra del mandarino
Raccolta fondi pro TELETHON
Il Presepe degli alunni e varie drammatizzazioni legate al tema del Natale
La sfilata di Carnevale
Operazione scuole pulite
La settimana dei ragazzi
D1
39
P.O.F A.S. 2012/2013
3.8 Le scelte organizzative
CURRICOLO DI ISTITUTO A.S. 2013-2014
SCUOLA DELL’ INFANZIA
TURNO RIDOTTO 25 0RE ( 8,00 – 13,00 dal lunedì al venerdì)
TURNO NORMALE 40 ORE ( 8,00 – 16,00 dal lunedì al venerdì)
In alcune sezioni di scuola dell’infanzia l’insegnamento della Religione Cattolica è affidato agli
stessi docenti curricolari, in altre all’insegnante specialista.
SCUOLA PRIMARIA
In ottemperanza di quanto previsto dall’ art. 7 del D.L.59/2004 , le lezioni relative alle attività
obbligatorie saranno organizzate in orario antimeridiano - dal lunedì al sabato- dalle ore 8,15
alle ore 13,15.
A questo monte ore si aggiungono le ore di rientro per le attività facoltative previste
nell’organizzazione dei progetti di ampliamento/ arricchimento dell’offerta formativa.
Il curricolo di scuola
La Scuola Primaria ha un orario strutturato in 30 ore settimanali costituito da 27 ore di curricolo
obbligatorio e 3 ore di curricolo opzionale.
Il curricolo obbligatorio
Le indicazioni nazionali per il curricolo prevedono, le seguenti Aree disciplinari:
Italiano
Lingue comunitarie
Musica
Arte e immagine
Educazione fisica
Storia
Geografia
Matematica
Scienze
Tecnologia
Il curricolo opzionale
Con delibera del Collegio dei Docenti n° 28 del 10/01/2013 sono proposte per l’a. s. 2013/2014
le seguenti discipline e attività ad integrazione e potenziamento del Curricolo obbligatorio:
- Potenziamento Lingua inglese
- Animazione alla lettura
- Informatica
- Potenziamento storia
- Storia locale
La proposta è strutturata con la seguente articolazione del monte ore per ciascuna disciplina e
annualità:
40
P.O.F A.S. 2012/2013
CLASSI PRIME
24 ORE
settimanali
27 ORE
settimanali
30 ORE
settimanali
DISCIPLINE OBBLIGATORIE
5h
6h
6h
1h
2h
2h
2h
2h
2h
2h
2h
2h
1h
1h
1h
4h
5h
5h
2h
2h
2h
1h
1h
1h
2h
2h
2h
2h
2h
2h
2h
2h
2h
DISCIPLINE OPZIONALI
1h
2h
italiano
musica
arte e immagine
educazione fisica
lingua inglese
matematica
scienze
tecnologia
storia
geografia
religione cattolica
informatica
animazione alla
lettura
mensa
24 ORE
27 ORE
30 ORE
40 ORE (T. P.)
settimanali
7h
2h
2h
2h
1h
6h
4h
1h
2h
2h
2h
2h
2h
5h
40 ORE
CLASSI SECONDE-TERZE-QUARTE ( 40 ORE SETTIMANALI -TEMPO PIENO)
italiano
musica
arte e
immagine
educazione
fisica
lingua
inglese
matematica
scienze
tecnologia
storia
geografia
religione
cattolica
mensa
CLASSE 2^
CLASSE 3^
CLASSE 4^
DISCIPLINE OBBLIGATORIE
7h
7h
7h
2h
1h
1h
2h
2h
2h
CLASSE 5^
7h
1h
2h
2h
2h
2h
2h
2h
3h
3h
3h
6h
4h
1h
1h
2h
2h
6h
4h
1h
1h
2h
2h
6h
4h
1h
1h
2h
2h
6h
4h
1h
1h
2h
2h
5h
5h
5h
5h
41
P.O.F A.S. 2012/2013
DISCIPLINE OPZIONALI
2h
2h
2h
2h
informatica
informatica
informatica
informatica
1h
1h
1h
1h
Potenziamento Potenziamento Potenziamento Potenziamento
storia
storia
storia
storia
1h
1h
1h
1h
Storia
locale
Storia
locale
Animazione
Animazione
alla lettura
alla lettura
40 ORE
40 ORE
40 ORE
40 ORE
CLASSI SECONDE – TERZE – QUARTE – QUINTE ( 30 ORE SETTIMANALI )
CLASSE
italiano
musica
arte e
immagine
educazione
fisica
lingua inglese
matematica
scienze
tecnologia
storia
geografia
religione
cattolica
2^
CLASSE 3^ CLASSE 4^
DISCIPLINE OBBLIGATORIE
6h
6h
6h
2h
1h
1h
2h
2h
2h
CLASSE 5^
6h
1h
2h
2h
2h
2h
2h
2h
5h
2h
1h
1h
2h
2h
3h
5h
2h
1h
1h
2h
2h
3h
5h
2h
1h
1h
2h
2h
3h
5h
2h
1h
1h
2h
2h
DISCIPLINE OPZIONALI
1h
informatica
1h
Potenziamento
storia
1h
Animazione
alla lettura
1h
informatica
1h
Potenziamento
storia
1h
Animazione
alla lettura
1h
informatica
1h
Potenziamento
storia
1h
Storia locale
1h
informatica
1h
Potenziamento
storia
1h
Storia locale
30 ore
30 ore
30 ore
30 ore
42
P.O.F A.S. 2012/2013
SCUOLA SECONDARIA di PRIMO GRADO
CLASSI PRIME e SECONDE
italiano
storia
geografia
matematica
scienze
lingua inglese
L2 francese/spagnolo
tecnologia/informatica
musica
arte e immagine
educazione fisica
religione cattolica
CLASSE 1^ CLASSE 1^
CLASSE 2^
30 ore
36 ore
30 ore
DISCIPLINE OBBLIGATORIE
5h
5h+2
5h
2h
2h
2h
2h
2h
2h
4h
4h+1
4h
2h
2h+1
3h
3h
3h
3h
2h
2h
2h
2h
2h
2h
2h
2h
2h
2h
2h
2h
2h
2h
2h
1h
1h
1h
DISCIPLINE OPZIONALI
Potenziamento italiano
Mensa
1h
1h
1h
2h
30 ore
36 ore
30 ore
CLASSE AD INDIRIZZO MUSICALE:
Capitolo 4 - La scuola ambiente di apprendimento
4.1 L’ambiente di apprendimento
La centralità della persona è possibile solo se il contesto di vita è ospitale, per questo il modello
che meglio definisce la scuola è quello di essere una comunità educante in relazione:
ai docenti che formano una comunità professionale impegnata ad operare in modo
collegiale e corresponsabile nel compito continuo di confronto, ricerca e negoziazione;
ai genitori degli alunni riconosciuti come risorsa per la comunità scolastica e con i quali va
instaurato un rapporto costante e non burocratizzato attribuendo loro l’importante ruolo di
patner nell’educazione;
agli alunni per i quali va costruito un ambiente accogliente che favorisca lo “star bene a
scuola” e dove le diversità sono accolte e valorizzate
4.2 Didattica “intenzionale” e “consapevole”
Gli interventi didattici, in quanto eventi professionalmente affidabili, rispondono alle
fondamentali caratteristiche dell’intenzionalità e dell’auto-riflessività. Abbiamo sempre
considerato i bambini protagonisti del loro percorso di crescita e artefici delle loro conoscenze,
43
P.O.F A.S. 2012/2013
per cui l’esperienza diretta costituirà la modalità primaria del nostro lavoro. Crediamo molto in
quella che viene chiamata "pedagogia del fare" e cerchiamo di mettere a disposizione degli
alunni strumenti utili a fare esperienze, ad affrontare situazioni, ad elaborare strategie. Si cerca
di lavorare su un individuo inteso come soggetto dotato di capacità e potenzialità uniche,
facente parte di un gruppo più ampio, con cui è necessario confrontarsi quotidianamente.
4.3 Le scelte metodologiche
Le scelte metodologico–didattiche, del nostro Istituto, si incentrano sulla figura dell’alunno,
inteso come soggetto attivo di educazione e di apprendimento, Esse mirano a garantire il
successo formativo di tutti gli alunni garantendo l’acquisizione degli apprendimenti di base e dei
saperi irrinunciabili, presupposti di ogni successivo apprendimento e elementi essenziali
d’inclusione sociale e culturale. Ogni proposta di lavoro viene, pertanto, adeguata alla realtà
dell’allievo e alle sue caratteristiche psicologiche e intellettuali tenendo conto degli aspetti sotto
riportati:
valorizzazione del gioco in tutte le sue forme ed espressioni ( e, in particolare, del gioco di
finzione, di immaginazione e di identificazione per lo sviluppo delle capacità di elaborazione
e di trasformazione simbolica delle esperienze);
passaggio dal vissuto al rappresentato attraverso una pluralità di linguaggi (corporeo, grafico
– pittorico - plastico, sonoro-musicale, multimediale ecc…).
sollecitazione all’esplorazione e alla scoperta
attività di Laboratorio;personalizzazione dell’intervento didattico in relazione alle esigenze e
alle caratteristiche degli alunni (per mettere ciascuno di essi in condizione di apprendere
nella maniera più proficua, rimuovendo eventuali ostacoli);
valorizzazione dell’apprendimento pregresso come strumento per raggiungere nuove
conoscenze;
uso del personaggio mediatore;
attuazione di interventi adeguati nei confronti della diversità, con particolare attenzione alla
integrazione degli alunni diversamente abili e/o affetti da D.S.A.
incoraggiamento dell’apprendimento collaborativo come momento di condivisione di esperienze e di socializzazione;
promozione della consapevolezza del proprio modo di apprendere, al fine di “imparare ad
apprendere”
problematizzazione dei saperi ( per favorire la formazione ed il consolidamento del pensiero
astratto attraverso la presentazione dei contenuti come ambiti di conoscenza e di operatività
e non come semplici informazioni);
coordinamento e coerenza fra gli interventi di tutti gli insegnanti, sia nella scelta degli stili
educativi comuni, sia nell’organizzazione sinergica dei contenuti e degli interventi;
impostazione puntuale del lavoro didattico che, partendo dall’esame della situazione iniziale
(definita in base a prove d’ingresso e a osservazioni sistematiche) si sviluppa attraverso la
suddivisione della classe in fasce di livello e la definizione di mirati interventi di sostegno,
recupero e potenziamento.
coinvolgimento attivo di tutti i soggetti dell’azione educativa (docenti, alunni, genitori) nel
processo di formazione individuale dell’alunno.
I docenti, in coerenza con quanto sopra riportato, nella mediazione didattica, ricorrono a
strategie metodologiche, quali :
 metodo induttivo e deduttivo
 brain-storming
 metodo della ricerca
 problem-solving
 lezione frontale e interattiva
44
P.O.F A.S. 2012/2013
 apprendimento cooperativo.
4.4 Gli Strumenti didattici
Nello svolgimento delle attività didattiche, i docenti utilizzano i mezzi e gli strumenti ritenuti più
idonei per il raggiungimento dei diversi obiettivi di apprendimento.
La scuola dell’infanzia potrà avvalersi di: materiali naturali, poveri, informali, strutturati e semistrutturati, di recupero; oggetti costruiti a scuola; produzioni a stampa; materiali audio- videoinformatici; giochi e giocattoli sia semplici che tecnologici,
La scuola primaria e secondaria di : libri di testo, libri di consultazione , dizionari, giornali, riviste,
strumenti musicali, sussidi audiovisivi, computer con collegamento ad Internet , proiettore, cdrom, fotocopiatore, fotocamera, telecamera, PC portatili, carte geografiche, lavagna luminosa,
lavagna interattiva (LIM), attrezzi ginnici e sportivi e ogni altro strumento che risponda alle
necessità di apprendimento degli studenti.
4.5 I nostri spazi
La scuola dell’Infanzia "W.Disney"
dispone di un ampio salone, di una sala per l'educazione
motoria, di 8 aule, di cui 7 adibite a sezioni ( 4 a
tempo normale e 3 a tempo ridotto), vari ripostigli,
un ampio bagno per i bambini e 2 bagni per i
docenti. Questo plesso è frequentato da 163
bambini e vi operano 14 insegnanti (11 curricolari,
1 di religione, 2 di sostegno) e 3 collaboratori
scolastici. Dall’A.S. 2007/08 funziona una “Sezione
Primavera” finanziata con fondi regionali, che
accoglie bambine e bambini di due anni.
L’insegnante Luisi Angela è la responsabile del
plesso
La scuola dell’Infanzia "G. Rodari" è ubicata in un padiglione della scuola elementare e
dispone di 6 aule adibite a sezioni, di cui 3 a tempo normale e 3 a turno ridotto, 2 bagni per i
bambini, una palestra e una sala mensa; è frequentato da 135 bambini; (di cui n. 4 alunni
diversamente abili) e vi operano 15 insegnanti (10 curricolari, 3di sostegno e 2 di religione) e 2
collaboratori scolastici.
Dall’anno scolastico 2007/2008 è stata istituita la “Sezione Primavera”, finanziata con fondi
regionali, che accoglie bambine e bambini di due anni. Responsabile del plesso è l’insegnante
Insolia Luisa.
Scuola Primaria “Gianni Rodari”
Divisa in tre padiglioni a due piani, dispone di servizi di
cucina e mensa, di un ampio auditorium “ Fratelli Asta”,
di una palestra, di laboratorio multimediale, di
laboratorio linguistico, di laboratorio scientifico,di
biblioteca, di aula per le attività di sostegno, di sala
medica ed uffici. La scuola é costituita da N. 34 aule,
che ospitano N.20 classi (di cui 7 a tempo pieno) per
un totale di 414 alunni, di cui 7 diversamente abili in
cui operano 37 docenti
Nell’ambito della flessibilità adottata per l’orario
curricolare obbligatorio (le 27 ore), ad ogni classe sarà assicurata 1 ora di laboratorio
informatico col supporto di un docente operatore multimediale.
45
P.O.F A.S. 2012/2013
Risorsa aggiuntiva è costituita da 1 Assistente assegnata dall’Ente Locale per la cura ed il
supporto agli alunni diversamente abili in situazione di gravità.
Scuola Secondaria di 1° grado “Gianni Rodari” ubicata in un padiglione , al primo piano,
del plesso, insieme alle classi quinte, dispone di 3 aule ed usufruisce del laboratorio
informatico, del Laboratorio Scientifico, della palestra e dell’auditorium.
Il supporto alla didattica e all’organizzazione complessiva della scuola è svolto da figure di
sistema con compiti organizzativi e /o attività di coordinamento finalizzati al raggiungimento
degli obiettivi del Curricolo d’istituto: Funzioni Strumentali; Referenti di Progetti, Referenti di
specifiche aree tematiche, Commissioni di lavoro.
La formazione e l’aggiornamento dei docenti
L’azione professionale dei docenti si sostanzia in competenze di carattere pedagogico/didattiche, culturali e organizzative sostenute da un’efficacia azione formativa. In particolare, nell’a.s.
2011/2012 le attività di formazione/aggiornamento impegneranno tutto il personale scolastico
nei seguenti corsi di formazione:
- PON/FSE Obiettivo D1 “Percorsi di informatica” della durata di 30 ore (corso di informatica di livello base)
- “Globalismo affettivo” , corso di formazione per promuovere lo “star bene a scuola”
- Corso di formazione sui D. S. A. ( Disturbi Specifici dell’Apprendimento)
La collegialità
Le scelte educative, il curricolo implicito, il curricolo esplicito e le scelte didattico metodologiche, costituiscono la “cornice” di riferimento unitario all’interno dl quale ciascun team
in rapporto alle esigenze delle proprie classi, organizza la propria progettazione educativo –
didattica, garantendo pari opportunità formative attraverso:
- scelta comune di strumenti didattici (libri di testo);
- criteri comuni per la valutazione;
- uniformità di comportamenti nella gestione dei rapporti con le famiglie (Patto educativoformativo- Allegato n.2);
- uniformità dei comportamenti nei riguardi degli alunni attraverso una stesura precisa e
puntuale dei patti regolativi di team;
- condivisione del “progetto didattico” dell’istituto.
- la progettazione comune dei curricoli disciplinari;
- la Programmazione didattica annuale di classe elaborata dal team ;
- la progettazione periodica di “Unità formative” considerato come uno dei possibili percorsi
per il raggiungimento dei traguardi educativi e di apprendimento programmati, con cui i
docenti predispongono con intenzionalità il contesto, le finalità, le metodologie di
insegnamento apprendimento, coniugando conoscenze e abilità specifiche su nuclei
tematici o esperenziali, unitari e significativi per gli alunni.
(Programmazioni annuali di classe Allegato 3)
I rapporti con le famiglie
“Di fronte alla complessa realtà sociale, la scuola ha bisogno di stabilire con i genitori rapporti
non episodici o dettati dall’emergenza, ma costruiti dentro un progetto educativo condiviso e
continuo”
Consideriamo essenziale un’interlocuzione costante con la famiglia con cui condividere, pur
nella distinzione dei ruoli, gli impegni educativi mirati:
- al sostegno allo studio,
- al conseguimento del successo formativo,
- all’adozione di comuni atteggiamenti e orientamenti educativi necessari a promuovere
personalità armoniche ed equilibrate.
46
P.O.F A.S. 2012/2013
Nell’arco dell’anno scolastico si effettueranno sei incontri in orario pomeridiano della durata di
due ore di colloquio con le famiglie.
Il primo, subito dopo l’inizio dell’anno scolastico, ha lo scopo di informare i genitori sulle scelte
educative e didattiche, sulla programmazione del lavoro annuale, sugli obiettivi e i risultati, sui
criteri di valutazione che gli insegnanti intendono utilizzare.
Inoltre, si ricorda ai genitori di rispettare gli impegni assunti nei confronti della scuola con la
stipula del patto educativo:
rispettare l’orario scolastico;
avere attenzione al corredo, all’igiene, agli effetti personali del proprio figlio;
segnalare i problemi di salute;
rispettare gli impegni assunti facoltativamente in ordine alle iniziative aggiuntive di
insegnamento e di arricchimento dell’offerta formativa;
rispettare gli ambienti scolastici;
curare i ritmi regolari di vita degli alunni;
curare lo svolgimento dei compiti a casa con la giusta responsabilizzazione dei propri
figli in merito.
costruire con i genitori un percorso educativo basato sulla corresponsabilità e sul
dialogo costruttivo, mirante a far acquisire agli alunni gli apprendimenti di base e i
saperi irrinunciabili, a sviluppare le dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali,
corporee, etiche e religiose.
Il secondo incontro sarà utilizzato per l’elezione dei rappresentanti dei genitori.
Il terzo (nel mese di novembre) e il quinto (nel mese di aprile) consentiranno alle insegnanti di
comunicare alle singole famiglie l’andamento degli apprendimenti disciplinari e il livello di
maturazione, per programmare eventualmente altre strategie e percorsi formativi.
Il quarto (alla fine del primo quadrimestre) e il sesto (al termine dell’anno scolastico) sono
utilizzati per far visionare e ritirare il documento di valutazione.
Nel corso dell’anno si effettueranno altri colloqui nell’ora messa settimanalmente a disposizione
e incontri non calendarizzati richiesti dai docenti o dalle famiglie per affrontare le urgenze
emerse ed individuare le strategie per la loro risoluzione.
Consapevoli che i migliori risultati scolastici riguardo all’interesse, alla partecipazione , al non
abbandono, si ottengono laddove esiste un rapporto sinergico scuola-famiglia, l’Istituto è
impegnato da tempo nella valorizzazione della “componente genitori” con la progettazione e
realizzazione di varie iniziative che vedono il loro coinvolgimento e la loro attiva collaborazione.
Si segnala, di particolare importanza il modulo formativo di 60 ore organizzato lo scorso a.s. (e
che si riproporrà per il prossimo) nell’ambito dell’Obiettivo F.1 del Piano Integrato degli
Interventi del PON – F.S.E. e che ha visto attivamente impegnati 20 genitori di bambine e
bambini provenienti dall’are a del disagio sociale.
4.6 La valutazione
In coerenza con il Regolamento sulla Valutazione degli alunni e in attesa degli indirizzi generali
per i modelli per le certificazioni, nei quali saranno indicati le conoscenze e le competenze, la
nostra scuola si pone in un ottica di “ricerca”, condividendo l’assunto per cui “La vera
competenza è personale, non misurabile e non comparabile quindi, per il profilo in
uscita per ciascuna disciplina sono individuate le competenze disciplinari in termini di
apprendimenti essenziali generativi, potenzialmente trasferibili che permettono di
camminare verso i traguardi, senza mai la pretesa di raggiungerli completamente” .
Riteniamo utile inoltre, condividere un comune significato della nozione di:
- Conoscenze:
riferite ai fatti o alle idee acquisiti attraverso lo studio, la ricerca,
l’osservazione o l’esperienza e designa un insieme di informazioni che sono state comprese.
47
-
-
P.O.F A.S. 2012/2013
Abilità : capacità di utilizzare le proprie conoscenze in modo relativamente agevole per
l’esecuzione di compiti semplici . (Cfr. OEDC, The definition and selection of key
competencies (deSeCo): teorical and conceptual foundations. Strategic paper , 07Oct.2002).
La valutazione ha una preminente funzione formativa di accompagnamento dei processi di
apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo.
 Le modalità di valutazione
L’assegnazione del voto per le singole prestazioni
Affinché un sette o un otto comunichi la stessa informazione in modo univoco(per evitare
comportamenti difformi che potrebbero essere motivo di contenzioso da parte delle famiglie)i
docenti valuteranno sulla base delle seguenti considerazioni di carattere psico-pedagogiche:
“L’utilizzo del voto numerico pone in modo più evidente la valenza psicologica della
valutazione sui processi motivazionali e di formazione dell’identità in quanto influisce sulla
percezione di sé, sulla fiducia delle proprie forze e capacità, sulla stima degli adulti e coetanei,
sulle relazioni con i docenti e compagni, sulla motivazione allo studio e di conseguenza sulle
scelte future.”
Per questi motivi consideriamo opportuno un utilizzo parziale delle votazioni negative,
privilegiando l’impiego pieno della scala positiva fino a dieci, partendo dalla definizione del
livello di non sufficienza, come di seguito specificato:
GRIGLIA DI CORRISPONDENZA DELLE VALUTAZIONI
GIUDIZIO
OTTIMO
DISTINTO
PIU’ CHE BUONO
BUONO
SUFFICIENTE
NON SUFFICIENTE
SIGNIFICATO
DECIMI
Completo e sicuro raggiungimento degli
obiettivi di apprendimento
Completo raggiungimento degli obiettivi
di apprendimento
Più che buono il raggiungimento degli
obiettivi di apprendimento
Buono il raggiungimento degli obiettivi di
apprendimento
Essenziale raggiungimento degli obiettivi
di apprendimento
Parziale raggiungimento degli obiettivi di
apprendimento
dieci
nove
otto
sette
sex
cinque
La valutazione del comportamento
Per la valutazione del comportamento facciamo riferimento ad una definizione che non
considera solo rispetto delle norme e dei doveri, ma prendiamo in considerazione aspetti di tipo
educativo quali la partecipazione attiva ala vita della comunità scolastica
Il voto relativo al comportamento sarà espresso valutando i seguenti indicatori:
1. Rispetto delle persone , degli ambienti e delle strutture
2. Rispetto delle regole
3. partecipazione attiva alla vita della classe e alle attività scolastiche
4. disponibilità ad apprendere
5. relazioni positive
6. costanza nell’impegno
La valutazione del comportamento nella S.S.1° (v. Allegato)
48
P.O.F A.S. 2012/2013
La valutazione certificativa
La valutazione dei livelli di padronanza degli apprendimenti essenziali, assunti come traguardi
per lo sviluppo delle competenze, per ciascuna annualità , sarà espressa con voti numerici
espressi in decimi (D.L. n.137e L.69 30.10.08) sulla base di precisi parametri.
Il voto di fine quadrimestre, ha una valenza diversa dal giudizio espresso sulla singola prova in
quanto tiene conto dell’insieme delle registrazioni anche informali, che restituiscono al processo
di valutazione la sua complessità e all’alunno l’integralità di un impegno che non può essere
ricondotto a una singola prestazione. Per questi motivi, per l’espressione del voto sintetico, i
docenti si atterranno ai seguenti criteri:
- esiti raggiunti rispetto agli standard attesi;
- impegno manifestato in termini di personale partecipazione e regolarità nello studio;
- progresso conseguito rispetto alla situazione di partenza;
- impiego pieno o parziale delle potenzialità personali;
- organizzazione del lavoro
Il giudizio analitico intermedio e finale sul “livello globale di maturazione raggiunto”
dall’alunno definirà gli esiti del processo educativo/formativo secondo i seguenti criteri
raggruppabili intorno ai concetti di: SOCIALIZZAZIONE (aspetti psicologici e relazionali),
LIVELLO DÌ AUTONOMIA (vissuto soggettivo rispetto all’esecuzione del compito), STILE DÌ
APPRENDIMENTO (modalità e metodi utilizzati nell’assolvimento del compito),
ALFABETIZZAZIONE DÌ BASE. Concetti e criteri idonei a delineare compiutamente e in modo
essenziale il profilo, per il loro carattere di permanenza che conservano nella storia dei documenti ufficiali dai programmi dell’85, alle disposizioni degli anni 90, alla più recenti Indicazioni.
SOCIALIZZAZIONE
(aspetti psicologici e relazionali)
- Impegno scolastico
- Immagine di sé
- Controllo dei propri stati emotivi
- Interazione nel gruppo dei pari
- Rispetto delle regole del gruppo
- Effettuare scelte e gestire i propri comportaLIVELLO DÌ AUTONOMIA
menti
(vissuto soggettivo rispetto all’esecuzione - Gestione di spazi, dei tempi,dei materiali che
del compito)
l’alunno ha a disposizione
- Approccio al lavoro e interpretazione delle
consegne
STILE DÌ APPRENDIMENTO
(modalità e metodi utilizzati
nell’assolvimento del compito)
ALFABETIZZAZIONE DÌ BASE
SCUOLA PRIMARIA
L’alunno apprende:
-prediligendo le modalità esecutivo-imitative;
-utilizzando possibili soluzioni per un dato
problema;
-lasciandosi disorientare dai propri stati emotivi.
CLASSE PRIMA
- Modalità di acquisizione delle tecniche di base
della letto-scrittura e dei concetti logicomatematici.
- Capacità di orientamento nello spazio e nel
tempo.
49
P.O.F A.S. 2012/2013
- Capacità di rievocare e comunicare oralmente
i propri vissuti.
CLASSE SECONDA
- Modalità di acquisizione delle tecniche di base
della letto-scrittura e dei concetti logicomatematici.
- Capacità di orientamento nello spazio e nel
tempo
- Capacità di rievocare, comunicare e rielaborare i propri vissuti
ALFABETIZZAZIONE DI BASE
SCUOLA PRIMARIA
ALFABETIZZAZIONE DI BASE
SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO
CLASSI TERZA, QUARTA E QUINTA
- Possesso di capacità logiche, comunicative ed
espressive.
- Capacità di utilizzare i linguaggi e i saperi
essenziali delle varie discipline
- Capacità di rilevare e di rielaborare i dati e le
informazioni, utilizzandoli e trasferendoli in
situazioni e/o contesti diversi
- Raggiungimento del livello minimo di conoscenze e di abilità;
CLASSI PRIMA, SECONDA E TERZA
- Possesso di capacità logiche, comunicative ed
espressive.
- Capacità di leggere a voce alta o silenziosamente applicando semplici tecniche di supporto
alla comprensione (sottolineatura e appunti
suggeriti).
- Capacità di rilevare e di rielaborare i dati e le
informazioni, in un testo letto, utilizzandoli e
trasferendoli in situazioni e/o contesti diversi
- Capacità di utilizzare i linguaggi e i saperi essenziali delle varie discipline nell’uso orale e
scritto
- Risolvere semplici problemi
- Scrivere in modo sufficientemente corretto
seppur in modo semplice
- Raggiungimento del livello minimo di conoscenze e di abilità nelle diverse discipline.
.
50
P.O.F A.S. 2012/2013
La valutazione del Curricolo
Per favorire la qualità dell’intero sistema scuola, l’efficacia del Curricolo va valutato attraverso
un processo di confronto e di riflessione che impegna tutti i docenti a valutare le “pratiche di
apprendimento” per decidere se replicarle, modificarle o abbandonarle, trasformandole così in
un patrimonio comune della scuola.
4.7 La continuità’ e l’unitarieta’ del processo formativo
c) Essendo consapevoli del diritto dell’alunno ad un percorso formativo organico e completo,
che possa favorire il passaggio tra diversi ordini di scuola e prevenire le difficoltà che
sovente si riscontrano, lì Istituto Comprensivo “Gianni Rodari” pone al centro della propria
proposta formativa l’organizzazione di un itinerario scolastico che, rispettando i ritmi naturali
di apprendimento dell’alunno, crei “continuità” nello sviluppo delle competenze che l’alunno
può acquisire dall’ingresso nella scuola fino ad orientarlo consapevolmente nelle scelte
future (continuità verticale);
d) eviti che ci siano fratture tra vita scolastica ed extra-scolastica, facendo sì che la scuola,
attenta alle problematiche ed ai bisogni formativi del territorio, si ponga come perno di un
sistema scolastico allargato ed integrato in continuità con l’ambiente familiare e sociale
(continuità orizzontale).
In particolare la continuità sarà attuata mediante:










Scelte coerenti con le finalità del POF
Linee pedagogiche e programmatiche comuni
Continuità, gradualità e sequenzialità dei percorsi didattici proposti
La comunicazione e gli incontri periodici tra docenti dei vari ordini scolastici
nella modalità dei Dipartimenti per Aree disciplinari trasversali
La condivisione di criteri per l’elaborazione del Curricolo verticale
Esperienze comuni ai tre ordini di scuola ( progetto Accoglienza/Continuità, ed.
alla Convivenza Civile,…..)
La formazione comune tra docenti dei vari ordini scolastici
Il raccordo tra le classi ponte
La condivisione dei criteri per la formazione delle classi
Attività di orientamento verso i percorsi scolastici successivi
La continuita’ verticale
tra i tre ordini di scuola, si realizzerà attraverso:
1. La costruzione del curricolo verticale
2. La didattica laboratoriale
La continuita’ orizzontale con il territorio sarà realizzata attraverso:
1. L’esplorazione graduale dell’ambiente
2. Il coinvolgimento delle famiglie
3. Il coinvolgimento delle famiglie nella conservazione e valorizzazione della
memoria storico-culturale della nostra scuola e del nostro paese
4. La collaborazione attiva con le associazioni e altre agenzie educative
5. La collaborazione attiva con gli enti locali
51
P.O.F A.S. 2012/2013
4.8 L’autovalutazione d’Istituto
La nostra scuola ha individuato il seguente percorso di monitoraggio, valutazione e verifica del
P.O.F. .
1.) Raccogliere dati, informazioni, osservazioni sul P.O.F. (attraverso incontri con Organi
Collegiali e Comitato dei Genitori, richieste formali e informali, circolari, coinvolgendo alunni,
docenti, genitori).
2.) Effettuare verifiche dei punti critici di carattere didattico, metodologico, organizzativo, la
verifica e la valutazione degli esiti, la verifica degli obiettivi raggiunti in tutte le classi della
scuola dell’infanzia, l’effettuazione di prove di verifica disciplinare in tutte le classi della
scuola primaria.
3.) Sintetizzare, esporre, pubblicizzare i risultati del P.O.F. attraverso fogli, notizie, stampati,
prodotti multimediali ed un giornalino scolastico.
Nella attuazione di questo percorso valutativo, i docenti, utilizzeranno diversi questionari,
schede e check-list attivando azioni, regolando quelle attivate e promuovendo un bilancio critico
su quelle condotte a termine.
La valutazione, perciò, assume “una preminente funzione formativa di accompagnamento dei
processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo” (Nuove Indicazioni), quindi,
pone l’alunno nelle condizioni di esprimere e sviluppare pienamente le proprie potenzialità
cognitive, le proprie modalità relazionali, sociali ed espressive.
Per migliorare l’offerta formativa, il nostro istituto sarà impegnato in attività di formazione,
predisponendo e/o potenziando laboratori e corsi di formazione, avvalendosi anche dei
finanziamenti dei Fondi Strutturali Europei (F.S.E.) (F.E.S.R.).
Quindi, si prevedono momenti di valutazione formativa e sommativa, finalizzati a verificare le
competenze in ingresso dei discenti, ad accompagnare e sostenere i processi di
apprendimento, a promuovere la consapevolezza dei progressi compiuti.
Le attività di monitoraggio, verifica e autovalutazione, si avvarranno del lavoro della
commissione di “Valutazione e autovalutazione”, composta da un gruppo di docenti sia di
scuola dell’infanzia che primaria e coordinato da un docente con funzione strumentale.
In particolare, tutti i docenti, tanto nelle verifiche individuali che in quelle di gruppo, utilizzeranno
gli indicatori di valutazione contenuti nella seguente GRIGLIA DI VALUTAZIONE, caratterizzata
dai seguenti parametri, che saranno le linee-guida flessibili per la stesura dei giudizi sintetici
quadrimestrali.
La griglia è suddivisa in quattro parti:1) modalità espressive; 2) livello relazionale-sociale; 3)
livello cognitivo; 4) modalità di apprendimento e di conoscenze.
Ogni docente riporterà sul proprio registro una breve sintesi delle attività formative sviluppate
durante l’anno scolastico, utilizzando le seguenti voci:
- Iniziative scolastiche ed extrascolastiche realizzate in collaborazione con il territorio;
- Attività realizzate nei vari progetti extracurriculari con le relative ricadute curriculari;
- Esiti significativi ottenuti con l’ utilizzo della contemporaneità;
- Modalità personalizzate di accoglienza degli alunni e di continuità scuola/famiglia.
Capitolo 5 Risorse esterne alla scuola
Il nostro Istituto, per la piena attuazione del P.O.F. si avvale della collaborazione di risorse
esterne quali:
1. L’ Universita’
2. Il Tribunale dei minori
3. Le Scuole del territorio
4. Le Amministrazioni locali
5. I servizi socio-sanitari
6. Le parrocchie
7. Le associazioni di volontariato
52
P.O.F A.S. 2012/2013
8. Le associazioni culturali e sportive
9. I servizi turistici
10. Le aziende e le imprese
11. I trasporti
Con la Facoltà di Scienze della Formazione dell’UNIVERSITA’ di BARI, di BOLOGNA e della
BASILICATA, attraverso protocolli d’intesa è stato avviato un rapporto di collaborazione per
attività di tirocinio e tutoraggio.
Con tutte le scuole del territorio si mantiene un rapporto di collaborazione fattiva :
per la continuità didattica vera e propria,
per incontri tra docenti di gradi diversi,
per lavori effettuati in Reti di scuole negli anni trascorsi, ma soprattutto per le nuove
collaborazioni in Rete.
E’ il caso di quella provinciale denominata “RETE DI SCUOLE PER L’UNICEF DELLA
PROVINCIA DI TARANTO”, quella con l’Istituto Agrario “Mondelli” e la Scuola Media “Manzoni”
di Massafra, all’ Ist. di Istruzione Secondaria di 1° grado “Papa Giovanni XXIII” e all’I.I.S.
“Sforza” di Palagiano con cui da 5 anni è in corso un Progetto per la prevenzione della
dispersione.
La gran parte della comunità palagianese è di religione cattolica, ma negli ultimi decenni sono
emersi anche gruppi di fede evangelica, testimoni di Geova e mussulmani con l’arrivo di
albanesi, marocchini, cinesi e anche di piccoli gruppi di persone provenienti dai paesi dell’EST.
All’interno dell’abitato di Palagiano sorgono tre Chiese Cattoliche: la chiesa madre della SS.ma
Annunziata, la chiesa di S. Nicola ( la più nuova delle tre) e la parrocchia della SS.ma
Immacolata (la più antica). Distante due chilometri dal centro abitato sorge, in campagna, il
santuario della Madonna della Stella che viene festeggiata la seconda domenica di ottobre con
la antica tradizione della distribuzione della “tagghiarin cu zafarried"” (tagliatelle con il
peperoncino).
A Palagiano operano anche due Chiese Evangeliche.
Le associazioni di volontariato, che operano sul nostro territorio, raggiungono un buon livello
di efficienza ed esercitano una partecipazione piuttosto allargata alla vita sociale di Palagiano.
In questi ultimi anni diversi giovani, sentendo il bisogno di aggregarsi e di impegnarsi in qualcosa di più positivo, hanno partecipato a diverse iniziative con finalità sociale, tra cui ricordiamo:
il progetto DI. SCO. (Dispersione Scolastica) ,del nostro Istituto, finalizzato al recupero e
all’assistenza di soggetti disabili,
iniziative a fine socio-culturale,
progetti a scopo umanitario e di assistenza socio-sanitaria
attività di protezione civile sul territorio.
L’associazione Misericordia segue le famiglie disagiate con aiuti attraverso il Banco
Alimentare.
L’associazione di volontariato “Il Prossimo”- S.E.R. , con la presenza di soci-volontari
disponibili ed obiettori di coscienza, garantisce il pronto intervento sul territorio nel settore
socio-sanitario, integrati organicamente nel Servizio 118. In tale ruolo assicurano, anche, il
pronto intervento a scuola per le emergenze.
La nostra Scuola intrattiene collaborazioni ormai stabili con Associazioni dedite particolarmente alla diffusione e alla presa di coscienza della cultura della donazione e della prevenzione:
o l’Associazione “FRATRES” (donatori di sangue),
o l’A.I.D.O. (Associazione Italiana Donatori di Organi),
o l’A.T.O. (Associazioni Trapiantati d’Organo),
o la locale sezione dell’A.N.T. (Associazione Nazionale lotta ai Tumori),
o l’A.I.L. ((Associazione Italiana lotta alle Leucemie),
53
P.O.F A.S. 2012/2013
o la C.R.I.,
o l’Associazione Culturale Pediatri (A.C.P).
Inoltre, con il locale Circolo di Legambiente , le nostre scuole realizzano diverse iniziative e
progetti nel campo dell’Educazione Ambientale, con interessanti ricadute culturali sul territorio.
Recentemente è stata inaugurata anche una sezione del WWF.
La locale sezione ARCI ( denominata “Svegliarci”) ha consolidato negli ultimi anni le sue
attività culturali anche in periodo estivo.
L’attività svolta da queste Associazioni, sul nostro territorio, è particolarmente importante,
poichè nella nostra realtà non sono presenti musei, cinema, …. Solo negli ultimi anni il
Comune ha inaugurato, la Casa delle Culture (febbraio 2004) che racchiude, al suo interno,
una Sala Convegni, l’Auditorium comunale, in corso Lenne, presso l’ex caserma dei
Carabinieri, con all’ interno la Biblioteca comunale e un Internet point, fruibile da parte della
cittadinanza, il centro The Factory per attività ludico/culturali.
Ultimo arricchimento culturale offerto al territorio è il Teatro comunale dedicato a “Karol
Woityla”
Poiché non sono certo numerosi gli Enti Culturali e gli organi di informazione presenti sul
territorio del Comune di Palagiano, la palestra, l’auditorium e altri spazi del plesso “Rodari”
sono ancora, spesso, utilizzati per realizzare iniziative culturali anche da soggetti esterni.
Le Associazioni sportive presenti sono diverse e un po’ si rifanno alle tifoserie delle varie
squadre di calcio nazionale. Altre Associazioni, utilizzando palestre scolastiche e private,
riescono ad offrire un servizio abbastanza articolato alla collettività. La nostra scuola, attraverso
contratti di prestazione d’opera, si avvale di alcuni degli esperti operanti nelle associazioni
sportive per avviare attività di gioco-sport (minitennis, minibasket, minivolley) e partecipare a
manifestazioni pubbliche.
5.1 Amministrazioni locali e servizi socio-sanitari
-
Regione
-
Provincia
-
Tribunale Minori
-
Comune
-
G.A.L. (Gruppo di Azione Locale)
-
Centri Riabilitativi
-
A..S.L.
-
S.I.S.H.
-
Osmairm
Questo Istituto vanta una lunga e fattiva collaborazione:
 con la Regione Puglia, avendo persino assolto al ruolo di Scuola-Polo per alcuni
progetti di iniziativa regionale di educazione stradale ( La strada),
 con la Provincia di Taranto,
 con l’OSMAIRM e gli operatori specialisti che vi operano, vi è una quotidiana
collaborazione tesa a creare la più proficua e sinergica azione in favore del sostegno e
dell’integrazione dei nostri alunni diversamente abili.
 con il Comune, la Scuola è costantemente impegnata per consolidare e promuovere un
doppio canale di interventi:
1) erogazione di servizi;
2) programmazione di attività formative nel territorio.
 con l’ A.S.L. i rapporti sono da tempo incentrati nella gestione di un efficiente servizio di
medicina scolastica, con particolare riferimento a tutte le misure di prevenzione sanitaria
54
P.O.F A.S. 2012/2013
e di verifica delle condizioni igieniche. E’ operante, anche, un consultorio familiare del
distretto socio-sanitario che eroga servizi alla nostra utenza scolastica
 con il Servizio di Igiene pubblica della ASL e con la C.R.I., che ha consentito azioni di
screning e prevenzione (oculistico, pediculosi, ecc.)
 con il S.I.S.H. (Servizio Integrazione Scolastica Handicap) si programmano incontri
periodici con il dirigente scolastico, i docenti di classe, di sostegno e con le famiglie, per
la programmazione, realizzazione e verifica dei piani educativi personalizzati, nonché per
tutti i necessari interventi di diagnosi e attività connesse a garantire la più efficace ed
efficiente integrazione scolastica di alunni portatori di handicap. In questo contesto si
costruiscono stretti rapporti con l’OSMAIRM finalizzati alla terapia e alla riabilitazione di
alunni frequentanti questa scuola.
 con il TRIBUNALE DEI MINORI , grazie all’esperienza maturata nel progetto di Scuola
inserita in area a rischio, si continuano ad intrattenere tutti quei rapporti connessi a casi
di deprivazione sociale e culturale, a rischio di evasione scolastica e di dispersione, di
manifestazione di eventuali comportamenti inadeguati da parte delle famiglie interessate,
sempre in un proficuo rapporto di collaborazione con il Servizio Sociale del Comune.
Capitolo 6 La ricaduta curricolare dei progetti : ruolo del Collegio dei
Docenti, dei Consigli di Classe, di Interclasse/intersezione
I Consigli di Classe, Interclasse e Intersezione svolgono nel nostro Circolo un compito
programmatorio di grande importanza, essendo luogo di “snodo pedagogico” tra gli atti
d’indirizzo del Collegio e l’operatività dei docenti. In tal modo viene garantita un’adeguata
articolazione del P.O.F. nei progetti educativi personalizzati che coinvolgono ciascun alunno
della Scuola Secondaria di 1° grado, Primaria e dell’Infanzia. Per conseguire più efficacemente
questo obiettivo, i coordinatori, i presidenti delegati delle interclassi e delle intersezioni sono
inseriti nello Staff di Direzione allargato. Ne consegue che le linee programmatiche elaborate
dal Collegio vengono declinate dai Docenti dei consigli, delle interclassi/intersezioni nelle attività
formative quotidiane secondo i percorsi di insegnamento/apprendimento, sia di gruppo che
personalizzati.
In tal modo a partire dalla concreta esperienza educativa maturata nel consiglio di classe,
interclasse e intersezione, nei gruppi di insegnamento e nelle classi, si opererà una continua
verifica/adeguamento delle linee programmatorie individuate dal Collegio Docenti, secondo una
virtuosa circolarità di teoria e di pratica pedagogica.
6.2 Visite guidate
Attraverso l’organizzazione delle visite guidate, la nostra Scuola offre agli alunni la possibilità di:
- Esplorare, conoscere e descrivere ambienti e luoghi diversi da quello di vita per acquisire
nuove conoscenze;
- Applicare in contesti differenti diverse conoscenze, competenze ed abilità maturate in
ambiente scolastico;
- Confrontare ambienti geografici e/o socio-economici differenti per individuare somiglianze e
differenze.
I destinatari sono tutti gli alunni dell’Istituto. Gli itinerari, le località e i luoghi da visitare saranno
individuati dagli insegnanti di ciascun modulo organizzativo sulla base degli obiettivi cognitivi
indicati all’interno delle programmazioni didattiche. Sul piano organizzativo saranno seguite le
indicazioni scaturite dai consigli di interclasse, nell’ambito delle linee di indirizzo deliberate dal
Collegio dei Docenti e nel rispetto dello specifico Regolamento approvato dal Consiglio di
Circolo. La commissione che coordina il progetto avrà soprattutto il compito di fornire
55
P.O.F A.S. 2012/2013
informazioni utili ai docenti richiedenti e di fornire il necessario supporto logistico nella
individuazione e nella gestione dei servizi più adeguati.
La somma da pagare per la realizzazione delle visite guidate proverrà interamente dal
contributo delle famiglie degli alunni, salvo quanto previsto dal Regolamento per casi particolari.
6.3 Piano delle attività funzionali all’insegnamento
Le attività funzionali all’insegnamento di carattere collegiale sono state programmate ai sensi
dell’art. 29 del CCNL 2006/2009, nel modo seguente:
(TOTALE N. 80 ORE ANNUALI)
COLLEGIO DOCENTI
DATA
Lunedì 03 settembre 2012
DALLE ORE
9:00
ALLE ORE
12:00
TOT. ORE
3h
Venerdì 14 settembre 2012
9:00
12:00
3h
Lunedì 8 ottobre 2012
16:15
19:15
3h
Lunedì 3 dicembre 2012
16:15
18:15
2h
Giovedì 7 gennaio 2013
16:15
19:15
3h
Giovedì 14 marzo 2013
16:15
19:15
3h
Lunedì 20 maggio 2013
16:15
19:15
3h
Venerdì 28 giugno 2013
16:00
20:00
4h
TOT. 25 h
SCUOLA SECONDARIA I GRADO
N° 6 INCONTRI CON I GENITORI
DATA
OGGETTO
Martedì
25/09/ 2012
Assemblea di classe per illustrare
il Progetto educativo e la programmazione
annuale di classe
elezione rappresentante di classe
Martedì
9/10/ 2012
Lunedì
26/11/ 2012
Giovedì
21/02/ 2013
Martedì
26/03/ 2013
Mercoledì
26/06/ 2013
DALLE ORE
ALLE ORE
17:00/18:00
TOT. ORE
17:00/18:00
1h
Incontro verifica attività formativa
17:00/19:00
2h
Presa visione documento di valutazione
17:00/19:00
2h
Incontro verifica attività formativa
17:00/19:00
2h
Consegna schede di valutazione
18:00/20:00
2h
TOT. 10 h
56
1h
P.O.F A.S. 2012/2013
CONSIGLI DI CLASSE
04/09/2012
05/09/2012
06/09/2012
10/09/2012
12/09/2012
mercoledì 17/10/2012
martedì 13/11/2012
mercoledì 23/01/2013
h 15:00/17:00
1^ settimana febbraio
Scrutini
lunedì 04/02/2013
1^ A 15:00/16:00
1^ B 16:00/17:00
1^ C 17:00/18:00
mercoledì 13/03/2013
h 16:30/18:30
lunedì 06/05/2013
h 16:30/18:30
Scrutini
10/06/2013 lunedì
1^ A 09:00/10:00
1^ C 10:00/11:00
1^ C 11:00/12:00
11/06/2013 9:00/11:00
Programmazione obiettivi educativi POF
Elaborazione programmazioni
disciplinari- Nuove Indicazioni
Elaborazione della programmazione
annuale di classe.
Organizzazione prove di ingresso, uscite
didattiche, visite guidate.
Sistemazione aule
Tabulazione esiti prove d’ingresso,
programmazione interventi di
potenziamento, consolidamento,
recupero.
Incontro di coordinamento e verifica
attività didattica. Insediamento genitori
Organizzazione attività per iscrizione
alunni: Open day
Verifica attività didattica di classe e
valutazione quadrimestrale: scrutini.
4h
4h x 3 incontri = 12 h
4h
2h
2h
2h
3h
Incontro di coordinamento e verifica
intermedia attività didattica con i genitori.
2h
Valutazione testi in uso con i genitori
2h
Verifica attività didattica di classe e
valutazione finale: scrutini.
3h
Verifica attività educativa e di circolo
2h
TOT. 38 h
Le restanti ore verranno utilizzate per le necessità che dovessero emergere nel corso
dell’anno.
57
P.O.F A.S. 2012/2013
SCUOLA PRIMARIA
N° 6 INCONTRI CON I GENITORI
DATA
OGGETTO
Martedì
25/09/ 2012
Assemblea di classe per illustrare
il Progetto educativo e la programmazione
annuale di classe
elezione rappresentante di classe
Martedì
9/10/ 2012
Lunedì
26/11/ 2012
Giovedì
21/02/ 2013
Martedì
26/03/ 2013
Mercoledì
26/06/ 2013
DALLE ORE
ALLE ORE
17:00/18:00
TOT. ORE
17:00/18:00
1h
Incontro verifica attività formativa
17:00/19:00
2h
Presa visione documento di valutazione
17:00/19:00
2h
Incontro verifica attività formativa
17:00/19:00
2h
Consegna schede di valutazione
18:00/20:00
2h
1h
TOT. 10 h
INTERCLASSI
04/09/2012
05/09/2012
06/09/2012
10/09/2012
11/09/2012
12/09/2012
14/11/2012 giovedì
24/01/2013 giovedì
1^ settimana febbraio
Scrutini
07/02/2013 giovedì
CLASSI 5^ 15:00/16:00
CLASSI 4^ 16:00/17:00
CLASSI 3^ 17:00/18:00
08/02/2013 venerdì
CLASSI 1^ 16:00/17:00
CLASSI 2^ 17:00/18:00
06/05/2013 lunedì
h 16:30/18:30
Verifica del curricolo obbligatorio e
opzionale delle discipline – Nuove
Indicazioni
Elaborazione della
programmazione annuale di classe
Interclasse
Sistemazione aule
Incontro di coordinamento e
verifica attività didattica.
Insediamento genitori
Organizzazione attività per
iscrizione alunni: Open day
Verifica attività didattica di classe
e valutazione quadrimestrale
Valutazione testi in uso
58
4h
4hx 3 incontri = 12 h
3h
4h
2h
3h
2h
2h
Scrutini
11/06/2013 martedì
CLASSI 1^ 9:00/10:00
CLASSI 2^ 10:00/11:00
CLASSI 3^ 11:00/12:00
12/06/2013 mercoledì
CLASSI 4^ 9:00/10:00
CLASSI 5^ 10:00/11:00
13/06/2013 giovedì
Interclasse valutazione finale
h 8,30/10,30
21/06/2012
h 9:00/12;00
25/06/2012
h 9:00/12;00
scrutini
P.O.F A.S. 2012/2013
2h
Verifica attività educativa e di
circolo
INVALSI – autovalutazione di
sistema
3h
3h
TOT. 40 h
Le restanti ore verranno utilizzate per le necessità che dovessero emergere nel corso
dell’anno.
La programmazione, sarà effettuata il giovedì
SCUOLA DELL’INFANZIA
VERIFICA/PROGRAMMAZIONE
2 Ottobre 2012
10 Dicembre 2012
6 Febbraio 2012
10 Aprile 2012
2h
2h
2h
2h
h 16:00/18:00
h 16:00/18:00
h 16:00/18:00
h 16:00/18:00
TOT. 8 h
INCONTRI CON I GENITORI
Lunedì 24 settembre 2012
h 16:00/17:00
Mercoledì 10 ottobre 2012
Mercoledì 30 gennaio 2013
Martedì 26 marzo 2013
Assemblea di classe per
illustrare la programmazione
annuale di sezione
elezione rappresentanti di
sezione
Incontro verifica attività
formativa
Incontro verifica attività
formativa
1h
1h
2h
2h
TOT. 6 h
59
P.O.F A.S. 2012/2013
INTERSEZIONE
04/09/2012
05/09/2012
06/09/2012
10/09/2012
11/09/2012
12/09/2012
19/09/2012
07/11/2012 16:00/18:00
11/01/2013 16:00/18:00
16/01/2013 16:00/18:00
22/01/2013 16:00/18:00
30/01/2013 16:00/18:00
06/03/2013 16:00/18:00
08/05/2012 16:00/18:00
25/06/2012 17:00/19:00
n. 1 incontro revisione e
aggiornamento curricolo scuola
dell’infanzia- Nuove Indicazioni
n. 3 incontri programmazione
annuale attività di sezione
Intersezione
Sistemazione aule
Intersezione
Intersezione
Intersezione
Intersezione: organizzazione
attività per iscrizione alunni :
Open days
Intersezione
Intersezione
Intersezione
4h
3x 4 h=12 h
3h
4h
1 h (16:00/17:00)
2h
2h
4h
2h
2h
2h
TOT. 38 h
6.4 Il Calendario scolastico
SCUOLA PRIMARIA e SECONDARIA DI 1° GRADO
Inizio lezioni
Termine lezioni
17 Settembre 2012
8 Giugno 2013
SCUOLA DELL'INFANZIA
Inizio lezioni
17 Settembre 2012
Termine lezioni
29 Giugno 2013
Come da calendario regionale scolastico: le lezioni saranno sospese nei seguenti giorni:
Sospensione delle lezioni
60
P.O.F A.S. 2012/2013
Sospensione delle lezioni
Festività nazionali
Tutte le domeniche
Giovedì 1 Novembre 2012 (Tutti i Santi)
Sabato 8 Dicembre 2012 (Immacolata Concezione)
Martedì 25 Dicembre 2012 (Natale)
Mercoledì 26 Dicembre 2012 (S. Stefano)
Martedì 1 Gennaio 2013 (Capodanno)
Domenica 6 Gennaio 2013 (Epifania)
Lunedì 1 Aprile 2013 (Pasquetta)
Giovedì 25 Aprile 2013 (ann. Liberazione Naz.)
Mercoledì 1 Maggio 2013 (Festa del lavoro)
Domenica 2 Giugno 2013 (Festa della Repubblica)
Vacanze natalizie
Da lunedì 24 Dicembre 2012 a sabato 5 Gennaio 2013
Vacanze pasquali
Da giovedì 28 Marzo 2013 a martedì 2 Aprile 2013
Vacanze scolastiche
Venerdì 2 Novembre 2012
Sabato 3 Novembre 2012
Capitolo 7 Funzioni strumentali al Piano dell’Offerta Formativa
Così come previsto dal C.C.N.L,il nostro istituto, per l’anno scolastico 2012/2013, ha individuato le seguenti funzioni strumentali al Piano dell’Offerta Formativa:
COMPITI:
Funzione STRUMENTALE N° 1
ADDABBO ISABELLA
FUNZIONE STRUMENTALE
ALL’ATTUAZIONE DEL POF
1. Curare
l’aggiornamento,
la
revisione
e
l’impostazione grafica del POF per le sezioni di
scuola dell’infanzia, primaria e di scuola
secondaria di primo grado, in collaborazione con
lo staff di direzione;
2. Adeguare il curricolo verticale di Istituto,
adeguandolo alle “Nuove Indicazioni Nazionali”;
3. Coordinare
i
lavori
della
Commissione
“Continuità”.
61
P.O.F A.S. 2012/2013
COMPITI:
1) Referente INVALSI ;
2) Coordinare la Commissione “Valutazione e
Autovalutazione per:
- Elaborare una proposta organica di Valutazione e Autovalutazione di sistema;
- Proporre attività efficaci per supportare i Docenti di classe nell’azione di valutazione
degli apprendimenti;
3) Promuovere e coordinare le attività di progettazione, monitoraggio – verifica attività del
P. O. F. ;
4) Predisporre e adeguare i documenti di valutazione;
5) Partecipare a progetti/attività di ricerca
valutativa.
Funzione STRUMENTALE N° 2 :
INTINI RAFFAELLA
“COORDINAMENTO DELLE
ATTIVITA’ DI VALUTAZIONE E
AUTOVALUTAZIONE”
COMPITI :
Funzione STRUMENTALE N° 3
SANTAGATA VALERIA
“COORDINAMENTO DELL’UTILIZZO DELLE NUOVE TECNOLOGIE E DELLE ATTIVITA’ DI
DOCUMENTAZIONE SCOLASTICA E DI RETE, GESTIONE
DEL WEB E REFERENTE COMUNICAZIONE ( in collaborazione con la F.S. N° 6)
1) Aggiornare il sito WEB della scuola;
2) Consultare periodicamente i siti per la documentazione aggiornata di Bandi e Progetti nazionali ed
europei;
3) Diffondere e gestire la rete di comunicazione all’interno dell’Istituto e all’esterno tra scuole e siti di interesse scolastico, anche al fine di scambiare e
divulgare documenti e materiali di lavoro;
:
COMPITI:
Funzione STRUMENTALE N° 4
MARTELLA CONCETTA
“COORDINAMENTO ATTIVITA’
DI INTEGRAZIONE AL CURRICOLO DI ISTITUTO E RACCORDO DELLA SCUOLA CON
IL TERRITORIO E LE FAMIGLIE
1) Curare l’organizzazione dei progetti POF;
2) Coordinare l’organizzazione dei viaggi d’istruzione e delle altre attività di integrazione del curricolo;
3) In raccordo con lo staff di direzione, curare i
rapporti scuola-territorio;
4) Collaborare alla predisposizione-utilizzazione
delle nuove modalità di gestione informatizzata;
5) Promuovere e sperimentare la comunicazione
interattiva con le famiglie
62
P.O.F A.S. 2012/2013
COMPITI:
Funzione STRUMENTALE N° 5
DE MARCO FRANCESCA
“INTERVENTI E SERVIZI PER
ATTIVITA’ DI INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO E COORDINAMENTO DELLE ATTIVITA’
DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA
1) Svolgere attività di sostegno e di consulenza
nelle relazioni informative, con particolare
riferimento alle strategie d’insegnamentoapprendimento, su richiesta dei docenti di
classe/sezione e dei Consigli di ClasseInterclasse-Intersezione,
2) Supportare
l’innovazione
metodologicodidattica ,l’organizzazione e la gestione dei
tempi di apprendimento, nonché l’attività di
consolidamento, recupero di eccellenza e di
continuità;
3) Sostenere ogni attività formativa di integra zione scolastica degli alunni diversamente abili
e/o in difficoltà di apprendimento, in stretta relazione con i docenti specializzati, i quali si avvarranno anche della sua collaborazione per
potenziare sia la continuità verticale che quella orizzontale con Enti e realtà del territorio per
la realizzazione di attività integrative;
4) Collaborare nelle attività di aggiornamento e
autoformazione su tematiche connesse;
5) Coordinare il gruppo H.
COMPITI:
Funzione STRUMENTALE N° 6
GENOVESE GIOVANNA
“COORDINAMENTO DI DOCUMENTAZIONE E PUBBLICIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ DIDATTICHE,
REFERENTE
DELLA
COMUNICAZIONE (in collaborazione con la F.S. N° 3
1) Coordinare la produzione e pubblicizzazione dei
materiali divulgativi relativi ai percorsi educativi e
didattici, ai lavori degli alunni e alle varie iniziative
che si attuano nell’Istituto Comprensivo;
2) Organizzazione di un archivio delle buone pratiche didattiche dei materiali prodotti.
PARTE TERZA
INFORMAZIONI GENERALI

Accoglienza ed integrazione
Massimo impegno sarà profuso per facilitare l’arrivo a scuola (particolarmente per la Scuola
dell’Infanzia) ed il passaggio tra diversi ordini di scuola, favorire la socializzazione e
l’integrazione nel gruppo-classe, la conoscenza degli ambienti scolastici e i regolamenti della
scuola, la comprensione dell’organizzazione e delle finalità della nostra scuola . Per questo
l’apposita Commissione per la continuità didattica nominata dal Collegio dei Docenti, oltre a
programmare specifiche attività per il passaggio “interno” scuola dell’Infanzia/scuola Primaria),
previa intesa con l’analoga Commissione della scuola secondaria di 1 grado, programma una
serie di attività comuni da sviluppare nell’arco dell’intero anno scolastico per favorire
63
P.O.F A.S. 2012/2013
l’integrazione tra gli alunni delle quinte classi e quelli della prima media, sicché il passaggio
appaia davvero come naturale continuazione e non come traumatica separazione.

Accoglienza per i genitori
(in Assemblea) attraverso le seguenti iniziative:
presentazione del Dirigente Scolastico e dei suoi collaboratori;
illustrazione del P.O.F;
visita alla scuola (aule, palestra, laboratori, uffici, ecc.);
chiarimenti sulle modalità di incontro con i docenti e sulla scheda di valutazione;
eventuali convegni ed incontri con esperti.

Il modello organizzativo
Sulla base del principio di "decisionalità diffusa” e delle innovazioni normative introdotte
dal “Regolamento sull’autonomia” e dai CCN, sarà sviluppato un modello organizzativo così
articolato:
- lo Staff di gestione, costituito dal Dirigente Scolastico, dai suoi Collaboratori e dal
Responsabile Amministrativo;
- Lo Staff di Direzione costituito dal Dirigente Scolastico, dai suoi Collaboratori, il gruppo
dei docenti incaricati delle Funzioni Strumentali ,
- le Commissioni di lavoro coordinate dai responsabili delle Funzioni Strumentali;
- i docenti Referenti individualmente incaricati di coordinare aree tematiche di interesse
dell’intera Comunità Scolastica e/o progetti particolari;
- la rete dei Vice-Presidenti delegati dei Consigli di Interclasse/Intersezione e dei
Coordinatori dei Consigli di Classe
SEGRETERIA
Gli uffici di Segreteria funzionano tutti i giorni feriali dalle ore 7,45 alle ore 14,00. I rientri
pomeridiani vengono effettuati dal lunedì al venerdì dalle ore 15,00 alle ore 18,00.
La Segreteria è aperta al pubblico dal lunedì al sabato dalle ore 11,00 alle ore 13,00 e il
mercoledì e il venerdì dalle ore 15,00 alle ore 17,00.
RICEVIMENTO GENITORI
I genitori degli alunni possono essere ricevuti dai docenti dei propri figli nei giorni e negli orari
fissati sulla base delle direttive impartite dal D.S. e affiggerà in forma scritta sulla porta delle
aule di rispettiva competenza.

La promozione della partecipazione
Si intende promuovere la partecipazione alla gestione della scuola a tutti i livelli e nelle
forme dettate dalle norme vigenti.
Questa va realizzata attraverso il dialogo aperto e costruttivo tra docenti, genitori, allievi e
cittadini partecipi, a diverso titolo, della vita della scuola.
Sarà garantita piena trasparenza in termini di accesso ai documenti.
Il Circolo garantisce ogni possibile semplificazione delle procedure ed una informazione
completa e trasparente.
L’iniziativa, per una piena circolarità delle informazioni, può essere assunta mediante
note informative e circolari inviate a tutti i genitori interessati o ai loro rappresentanti nei Consigli
di Interclasse/Intersezione. Si utilizzeranno gli alunni per recapitare tali note ai rispettivi genitori,
nel caso non sia possibile o la famiglia non sia d’accordo, si userà il servizio postale (tassa a
64
P.O.F A.S. 2012/2013
carico del ricevente).
I rappresentanti dei genitori nei Consigli di Interclasse/Intersezione si impegnano a
trasmettere agli altri genitori una sintesi di quanto trattato nei Consigli.
Il singolo può chiedere informazioni alla Direzione Didattica facendo riferimento alla L. 241/90;
tale richiesta va rivolta per iscritto e motivata in modo che l’accesso ai documenti derivi da un
interesse serio, non emulativo, né riducibile a mera curiosità e derivante dalla necessità di
curare i propri interessi giuridici. Soprattutto, si cercherà di coinvolgere le famiglie degli alunni
nelle iniziative di solidarietà e nelle iniziative che vedano la scuola essere centro di cultura
dell’ascolto, della tolleranza e dell’accettazione delle differenti stratificazioni pluriculturali
presenti nel territorio.
In questo contesto, tutti gli operatori del Circolo sono particolarmente soddisfatti di aver
contribuito a far nascere, sostenere e potenziare, nel corso di questi anni il COMITATO DEI
GENITORI, di cui si allega lo statuto. Tale Comitato dei genitori elabora, dopo il suo annuale
insediamento, un Programma culturale, sentite le esigenze dell’utenza

Organizzazione e gestione del P.O.F.
La stesura del POF ha visto impegnata la prof.ssa Isabella Addabbo designata, dal Collegio
dei Docenti, con delibera N°10 del 14/09/2012, quale Funzione Strumentale responsabile
dell’Area 1, per l’anno scolastico 2012/2013. Acquisita l’approvazione del Collegio dei Docenti
e del Consiglio di Circolo, il documento è reso pubblico attraverso l’affissione all’albo della
scuola e la pubblicazione sul sito Web della scuola

Delibera del Piano dell’Offerta Formativa
Il presente “PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA” per l’anno scolastico 2013/2014 è stato
approvato dal Collegio dei Docenti con Delibera n° 30 del 10/01/2013 e dal Consiglio di Istituto
con Delibera n° del 11/01/2013.
Allegati
1) Curricoli disciplinari
2) Carta dei servizi
2) Regolamento d’Istituto
3) Patto di corresponsabilità
5) Scheda di valutazione quadrimestrale
7) Criteri di formazione delle classi
8) Criteri di valutazione disciplinare
9) Criteri di valutazione del comportamento
Il Dirigente Scolastico
Prof. Preneste Anzolin
65
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Schema POF 2004/05 - Istituto Comprensivo Gianni Rodari