CAMPANIA
Testa di Amazzone, copia del IV sec. a.C. da un originale fidiaco
Napoli, Museo Archeologico Nazionale
I pubblici
del MiBAC
28 - 30 OTTOBRE
2009
Edizioni MP MIRABILIA
CULTURA
A PORTE
APERTE
DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DELLA CAMPANIA
CULTURA
A PORTE
APERTE
DIREZIONE GENERALE
PER LA VALORIZZAZIONE
DEL PATRIMONIO CULTURALE
Direttore Generale Mario Resca
Servizio II - Comunicazione e Promozione
del Patrimonio Culturale
Responsabile del progetto Antonella Mosca
COORDINAMENTO GENERALE DEL PROGETTO
Antonella Mosca
In collaborazione con Monica Bartocci
e Simona Pantella
Hanno inoltre collaborato Costanza Barbi,
Antonella Corona, Francesca D’Onofrio,
Maria Cristina Manzetti,
Maria Tiziana Natale, Susanna Puccio,
Gulin Sezer, Maria, Angela Siciliano
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI
E PAESAGGISTICI DELLA CAMPANIA
Direttore Gregorio Angelini
Referente per la Comunicazione
Maria Rosaria Nappi
Archivio di Stato Avellino
Direttore e referente per il progetto
Gerardina Rita De Lucia
Archivio di Stato Benevento
Direttore e referente per il progetto Valeria Taddeo
Archivio di Stato Caserta
Direttore e referente per il progetto
Aldo Santamaria
Archivio di Stato di Napoli
Direttore Imma Ascione
Referente per il progetto Rossana Spadaccini
Archivio di Stato di Salerno
Direttore Felicita De Negri
Referente per il progetto Maria Teresa Schiavino
Biblioteca Pubblica Statale annessa
al Monumento Nazionale di Montevergine
Direttore padre Andrea Davide Cardin
Referente per il progetto Bianca Corcione
Rapporti con i media
Vassili Casula
Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III
Direttore Mauro Giancaspro
Referente per il progetto Alma Serena Lucianelli
Comunicazione multimediale
Alberto Bruni, Renzo De Simone,
Francesca Lo Forte, Emilio Volpe
Biblioteca Universitaria di Napoli
Direttore Ornella Falangola
Referente per il progetto Chiara Masiello
Amministrazione
Laura Petracci
Soprintendenza Archivistica per la Campania
Soprintendente Maria Luisa Storchi
Referente per il progetto Angela Spinelli
Soprintendenza per i beni archeologici di Salerno,
Avellino, Benevento e Caserta
Soprintendente Maria Luisa Nava
Referente per il progetto Adele Lagi
Soprintendenza per i beni architettonici,
paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici
per le province di Caserta e Benevento
Soprintendente Paola Raffaella David
Referenti per il progetto Maria Rosaria Iacono,
Francesca Furia
Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici,
storici, artistici ed etnoantropologici per Napoli e provincia
Soprintendente Stefano Gizzi
Referente per il progetto Patrizia Nicoletti
Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici
per le province di Salerno e Avellino
Soprintendente Giuseppe Zampino
Referente per il progetto Stefania Ugatti
Soprintendenza speciale per i beni archeologici
di Napoli e Pompei
Soprintendente Mariarosaria Salvatore
Referenti per il progetto Marco De Gemmis, Lucia Emilio
I pubblici del MiBAC
Soprintendenza speciale per patrimonio storico, artistico ed
etnoantropologico e per il PoloMuseale della città di Napoli
Soprintendente Lorenza Mochi Onori
Referente per il progetto Simona Golia
Campania
28 - 30 ottobre 2009
Soprintendenza per i beni storici artistici ed
etnoantropologici per le province di Salerno ed Avellino
Soprintendente [nomina in corso]
CULTURA
A PORTE
APERTE
S
O
7
M
M
A
R
I
O
Progetto “Cultura a Porte Aperte”: il Ministero per i Beni
e le Attività Culturali
39
Progetto “Cultura a Porte Aperte”: il MiBAC Incontra il Territorio
43
Progetto “Cultura a Porte Aperte”: Attività di programmazione
del Ministero per i Beni e le Attività Culturali per l’anno 2008
45
Progetto “Cultura a Porte Aperte”: la Modulistica
e il Piano di Riduzione degli Oneri Amministrativi
47
Programma Operativo Nazionale 2000-2006
“Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia”
Misura 1.3 “Tecnologie per la tutela
delle risorse culturali e ambientali”
Struttura del MiBAC in Campania
53 Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici
della Campania
62
Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino,
Benevento e Caserta
76
Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici,
Artistici ed Etnoantropologici per le province di Caserta e
Benevento
98
Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici,
Artistici ed Etnoantropologici per Napoli e provincia
121
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le
province di Salerno e Avellino
133
Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e
Pompei
143
Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico
ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli
157
Soprintendenza Archivistica per la Campania
168
Biblioteca Nazionale di Napoli “Vittorio Emanuele III”
173
Biblioteca Pubblica Statale annessa al Monumento Nazionale
di Montevergine
176
Biblioteca Universitaria di Napoli
181
Archivio di Stato di Avellino
190
Archivio di Stato di Benevento
197
Archivio di Stato di Caserta
205
Archivio di Stato di Napoli
208
Archivio di Stato di Salerno
3
Istituzioni
215 Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per lo Sviluppo
e la Competitività del Turismo: Azioni per lo Sviluppo Turistico
del Mezzogiorno
219
Ministero dell’Interno Dipartimento per le Libertà Civili
e l’Immigrazione - Direzione Centrale per l’Amministrazione
del Fondo Edifici di Culto: Fondo Edifici di Culto
224
Regione Campania
225
UPI - Unione delle Province d’Italia: cos’è l’Unione delle Province
d’Italia
226
ANCI - Associazione Nazionale Comuni Italiani
228
INVITALIA - Agenzia Nazionale per l’Attrazione degli Investimenti
e lo Sviluppo d’Impresa Spa
231
ICOM - International Council of Museum Comitato Nazionale
Italiano (Icom Italia)
233
Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale
Istituti Enti Associazioni
4
241
Aib - Associazione Italiana Biblioteche Campania
247
Aipai- Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico
Industriale
252
ANA - Associazione Nazionale Archeologi
254
ANAI - Associazione Nazionale Archivistica Italiana
260
ANISA - Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell’Arte
262
ArcheoClub d’Italia
265
Confartigianato
266
Confindustria
267
Consiglio Nazionale Architetti
268
Consiglio Nazionale degli Ingegneri
270
FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano
274
Federculture
275
FORMEZ – Centro Formazione Studi
290
Istituto Italiano dei Castelli
294
Italia Nostra
298
Legambiente
302
Mecenate 90
304
Paleoworking
308
SIMBDEA - Società Italiana per la Museografia ed i Beni
DemoEtno Antropologici
311
SIPBC - Società Italiana per la Protezione dei Beni Culturali
313
Touring Club Italiano
319
UNPLI - Unione Nazionale delle Pro Loco D’italia
Luoghi d’Arte Statali
323
Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna
5
Cultura a porte aperte
PROGETTO “CULTURA A PORTE APERTE”:
IL MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI
STORIA
Il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali nasce sotto il Governo Moro IV nel 1974, la
sua organizzazione viene regolamentata con D.P.R. 3 dicembre 1975, n. 805.
Il primo incarico di Ministro è affidato a Giovanni Spadolini, a cui si deve la ferma volontà
di costituzione di una struttura separata dalla Pubblica Istruzione, con competenze specifiche e dirette in materia di tutela e valorizzazione dei beni culturali e ambientali, archeologici, storici, artistici, archivistici e librari secondo la legislazione vigente.
L’intento è quello di creare un organismo prevalentemente tecnico, destinato a raccogliere in buona parte le competenze e le funzioni in materia prima affidate al Ministero
della Pubblica Istruzione per il tramite della Direzione Generale delle Antichità e le Belle
Arti. A queste competenze e funzioni se ne aggiunsero anche alcune del Ministero degli
Interni, come gli archivi di Stato, e della Presidenza del Consiglio dei Ministri come la discoteca di Stato, l'editoria libraria e diffusione della cultura.
Con decreto legislativo 20 ottobre 1998 n. 368, la struttura viene riformata e la denominazione viene mutata in Ministero per i Beni e le Attività Culturali, attuale MiBAC; a
tutte le precedenti competenze e funzioni sono state aggiunte: la promozione dello
Sport e dell’impiantistica sportiva e la promozione delle attività dello Spettacolo in tutte
le sue espressioni.
Il mutamento terminologico evidenzia il cambiamento di prospettiva imperniato anche
sul valore culturale che non è rappresentato dall’oggetto materiale nella sua estrinsecazione fisica, bensì dalla funzione sociale del bene, visto come fattore di sviluppo della
collettività e come elemento storico attorno a cui si definisce l’identità delle collettività locali.
L’organizzazione dell’apparato è rimasta pressoché immutata fino al 2000, quando, a seguito delle innovazioni introdotte nell’assetto della Pubblica Amministrazione dalle cd.
Leggi Bassanini, in applicazione del D. Lgs. 30.7.1999, n. 300, è stato emanato il DPR
29.12.2000, n. 441.
All’assetto organizzativo le modifiche introdotte con tale provvedimento sono di particolare rilevanza e risultano tutte in linea con i principi in base ai quali si è inteso concepire un diverso ruolo dell’apparato centrale della Pubblica Amministrazione, senza
per questo modificare la Costituzione: decentramento amministrativo, trasferimento
dei poteri e delle risorse dal centro alla periferia, principio di sussidiarietà e diversa ripartizione di funzioni tra Stato e regioni, nonché tra regioni ed enti locali, riconoscimento della importantissima funzione che può svolgere il privato anche nei settori che
non hanno natura di imprenditorialità.
Una vera rivoluzione peraltro già annunciata negli anni Settanta con la nascita delle
Regioni.
Coerentemente con questa nuova concezione, per quanto riguarda nello specifico il settore dei beni culturali, con il citato DPR n. 441 del 2000, sono state istituite le Soprintendenze
regionali, con rilevanti funzioni di coordinamento degli uffici periferici presenti nei rispettivi
ambiti territoriali regionali, è stata istituita la figura del Segretario Generale, con corrispondenti funzioni di coordinamento delle strutture centrali, il precedente Ufficio Centrale per i beni archeologici, architettonici, ambientali, artistici e storici viene soppresso ed in suo luogo è istituita per ogni settore una specifica direzione generale, che, unitamente a quelle inerenti gli archivi, i beni librari, cinema e spettacolo, raggiungono il
numero di otto direzioni.
Dalla nuova articolazione è derivata nel tempo una nuova visione dell’intervento pubblico in materia di beni culturali, consistente nel passaggio da un’attività di tutela sta-
7
Cultura a porte aperte
tica del bene, ad un intervento diretto a garantire alla collettività una fruizione ampia
ed effettiva del valore culturale custodito nel bene. Ciò ha comportato la maturazione
del concetto che l’intervento pubblico sui beni culturali non deve esaurirsi nell’attività
di tutela, ma deve attribuire sempre più rilievo alle attività dirette a favorire la fruizione
collettiva dei beni culturali, e cioè le attività di valorizzazione e di gestione.
La completa trasformazione dell’impianto organizzativo ha richiesto, come è comprensibile, interventi regolamentari successivi per la messa a punto delle modifiche e l’adeguamento delle stesse alla continua e rapida evoluzione della società e delle esigenze
della collettività.
Per questo, successivamente al DPR n. 441 del 2000, è intervenuto, prima il DPR
10.6.2004, n. 173 e quindi il DPR 26.11.2007, n. 233.
Sotto il profilo organizzativo, entrando nel merito dei contenuti dei predetti atti regolamentari, si rileva come, con il DPR n. 173 del 2004, si sia, da un lato optato per un modello che al suo apice ha previsto non la figura del segretario generale, ma bensì
l’istituzione di quattro dipartimenti, ciascuno per ogni settore (arti, archivi e biblioteche,
cinema e spettacolo, affari generali e innovazione), e dall’altro si sia rafforzato il decentramento amministrativo con l’istituzione delle direzioni regionali, in luogo delle soprintendenze, con competenze non solo di coordinamento, ma anche operative e
tecniche.
Con il DPR n. 233 del 2007, si è preferito, invece, ripristinare la figura del segretario generale, rafforzare ulteriormente il ruolo delle direzioni regionali e riconoscere alle direzioni generali di settore una funzione essenziale e prevalente di indirizzo.
Grazie, quindi, a questa complessa riforma, si è ridisegnata la struttura del Ministero
con la volontà di rendere più efficiente l’assetto operativo sia a livello centrale che periferico. L’intento è stato quello di raggiungere una modernizzazione informatica, tecnologica e organizzativa per un’Amministrazione più capillare e radicata sul territorio,
più vicina ai cittadini, più collaborativa con Regioni ed Enti locali, più integrata con l’Università e la Ricerca, più aggiornata professionalmente.
Sono state individuate nuove forme di intervento, maggiori risorse disponibili in grado
di dare un impulso forte all’innovazione operativa del Ministero. Vero cuore della riforma è stato l’aver previsto, sia prima con la creazione del Dipartimento per la Ricerca,
l’innovazione e l’Organizzazione e l’istituzione della Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione, sia successivamente con il mantenimento delle rispettive competenze, un intervento importante e fondamentale nell’ambito della
modernizzazione ed informatizzazione della Pubblica Amministrazione.
Nel 2006, con il Governo Prodi le competenze dello Sport vennero assegnate al nuovo
Dipartimento per le politiche giovanili e le attività sportive della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Nel 2007, con l’entrata in vigore del Regolamento DPR n. 233 già citato, infine, è stata prevista la nascita dell’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio
Archivistico e Librario, dalla fusione di due precedenti Istituti (Istituto Centrale per la
Patologia del Libro e Centro di fotoriproduzione, legatoria e restauro degli Archivi di
Stato) e dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro (ex Istituto Centrale
per il Restauro): entrambi dotati di autonomia speciale.
Recentemente, il MiBAC ha subito un’ulteriore riforma; il regolamento di riorganizzazione del Ministero e di organizzazione degli Uffici di diretta collaborazione del Ministro
per i Beni e le Attività Culturali, pubblicato nel Supplemento ordinario alla G.U. n.164
del 17 luglio 2009 il DPR 2 luglio 2009 n. 91, introduce nuove misure per una maggiore
razionalizzazione, efficienza ed economicità della Pubblica Amministrazione e significative innovazioni mirate a esaltare l’azione di tutela, valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale nazionale, restituendo centralità alla salvaguardia del paesaggio nel
contesto più generale delle belle arti.
Tra le principali novità, infatti, vi è l’istituzione della Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale, che consentirà maggiore incisività nella promozione
e nello sviluppo di questo settore, con lo scopo di migliorare la conoscenza e fruibilità
8
Cultura a porte aperte
dei beni culturali, e la costituzione della Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle
Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee.
STRUTTURA
Si tratta di una struttura capillare che dispone di uffici di diretta collaborazione del Ministro e Uffici propri del dicastero a livello centrale e territoriale.
Agli uffici a livello centrale appartengono 8 Direzioni Generali, il Consiglio Superiore per
i Beni Culturali e Paesaggistici, i Comitati tecnico-scientifici, gli Istituti Centrali - l’Opificio delle pietre dure, Istituto centrale per il catalogo e la documentazione, Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario, Istituto
superiore per la conservazione ed il restauro - e altri Istituti con finalità particolari quali
l’Archivio Centrale dello Stato, le Soprintendenze Speciali per i Beni Archeologici, le Biblioteche nazionali centrali di Roma e Firenze.
Sul territorio operano 17 Direzioni Regionali per i Beni Culturali e Paesaggistici, che
hanno sede nel capoluogo della rispettiva regione e coordinano le attività delle 81 Soprintendenze specialistiche, operanti in ambito archeologico, architettonico, storico, artistico ed etnoantropologico, delle 19 Soprintendenze Archivistiche a cui vanno aggiunte
le 137 tra sedi archivistiche e sezioni distaccate, delle 46 Biblioteche Statali, dei 424 tra
musei, monumenti e aree archeologiche.
Salone ex Consiglio Nazionale, Collegio Romano, Roma
9
Cultura a porte aperte
ORGANIGRAMMA GENERALE
10
Cultura a porte aperte
ORGANIZZAZIONE E COMPETENZE
SEGRETARIATO GENERALE
Il Segretario Generale del Ministero è nominato ai sensi dell'articolo 19, comma 3, del
D.Lgs 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni e, in conformità a quanto disposto dall'articolo 6 del D.Lgs 30 luglio 1999, n. 300, e successive modificazioni, opera alle
dirette dipendenze del Ministro. Il Segretario Generale assicura il coordinamento e
l’unità dell'azione amministrativa, coordina gli uffici di livello dirigenziale generale, riferisce periodicamente al Ministro gli esiti della sua attività.
Esercita il coordinamento anche attraverso la convocazione periodica in conferenza dei
direttori generali, sia centrali che regionali, per l’esame di questioni di carattere generale o di particolare rilievo oppure afferenti a più competenze; coordina le attività delle
direzioni generali, centrali e regionali, nelle materie di rispettiva competenza, per le intese istituzionali di programma di cui all’art. 2, comma 203, lettera b), della legge 23 dicembre 1996, n. 662; concorda con le direzioni generali competenti le determinazioni
da assumere in sede di conferenza di servizi per interventi di carattere intersettoriale o
di dimensione sovraregionale; partecipa alle riunioni del Consiglio superiore per i beni
culturali e paesaggistici, senza diritto di voto; coordina le iniziative in materia di sicurezza del patrimonio culturale; coordina l’attività’ di tutela in base a criteri uniformi ed
omogenei sull’intero territorio nazionale; coordina le iniziative atte ad assicurare la catalogazione del patrimonio culturale, ai sensi dell’art. 17 del Codice; coordina gli interventi conseguenti ad emergenze nazionali ed internazionali, questi ultimi anche in
collaborazione con il Dipartimento per la protezione civile; coordina la predisposizione
delle relazioni di legge alle Istituzioni ed Organismi sovranazionali ed al Parlamento,
(anche ai sensi dell’art. 84 del Codice); coordina gli esiti delle elaborazioni dei programmi
annuali e pluriennali di competenza delle direzioni generali del Ministero e dei relativi
piani di spesa, da sottoporre all’approvazione del Ministro; formula proposte al Ministro, sentiti i direttori generali, centrali e regionali ai fini dell’esercizio delle funzioni di
cui all’art. 4, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive modificazioni; coordina le attività internazionali, ivi comprese quelle relative alle convenzioni
UNESCO sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale, sulla protezione
e la promozione delle diversità delle espressioni culturali, nonché per la salvaguardia del
patrimonio culturale immateriale; coordina le attività di studio e di ricerca, attraverso
l’Ufficio studi; svolge le funzioni di coordinamento e vigilanza, anche ai fini dell’approSEGRETARIATO GENERALE
Servizio II
Servizio ispettivo
Servizio I
Coordinamento studi
Istituti dotati di
autonomie speciale
Istituti centrali
Istituto Centrale
per il catalogo e la
documentazione
Istituto Superiore per la
Conservazione
ed il Restauro
Opificio delle Pietre Dure
Istituto Centrale per il
restauro e la conservazione
del patrimonio archivistico
e librario
11
Cultura a porte aperte
vazione del bilancio di previsione, delle relative proposte di variazione e del conto consuntivo, sull’Istituto superiore per la conservazione ed il restauro, sull’Opificio delle pietre dure, sull’Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio
archivistico e librario e sull’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione; coordina il Servizio ispettivo. Il Segretariato generale costituisce centro di responsabilità
amministrativa ai sensi dell’art. 3 del decreto legislativo 7 agosto 1997, n. 279 e successive modificazioni.
Il Segretariato generale si articola in sei uffici dirigenziali di livello non generale, compresi il Servizio ispettivo, cui sono assegnati quattordici dirigenti con funzioni ispettive,
gli Istituti centrali e l’Istituto superiore per la conservazione ed il restauro.
Struttura
Servizio I - Coordinamento studi
Servizio II - Servizio ispettivo
Afferiscono al segretariato generale
Istituti centrali
1. Istituto centrale per il catalogo e la documentazione
2. Opificio delle pietre dure
3. Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario
Istituti dotati di autonomia speciale
1. Istituto superiore per la conservazione ed il restauro
Restauro della Porta del Paradiso del Ghiberti, Firenze. Opificio delle Pietre Dure
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Cultura a porte aperte
DIREZIONE GENERALE PER L’ORGANIZZAZIONE, GLI AFFARI GENERALI,
L’INNOVAZIONE, IL BILANCIO ED IL PERSONALE
La Direzione Generale per l’organizzazione, gli affari
generali, l’innovazione, il bilancio ed il personale svolge
funzioni e compiti in materia di bilancio e programmazione delle risorse finanziarie, nonché di qualità e
di standardizzazione delle procedure; cura la gestione
efficiente, unitaria e coordinata dell’organizzazione,
degli affari generali, del bilancio e del personale e dei
servizi comuni, anche mediante strumenti di innovazione tecnologica; è competente in materia di stato
giuridico e trattamento economico del personale, di relazioni sindacali, di concorsi, assunzioni, assegnazioni,
mobilità nazionale e formazione del personale nonché Progetto Fonia Dati Immagini
in materia di politiche del personale per le pari opportunità. La Direzione generale, inoltre, è competente per l’attuazione delle direttive del Ministro in ordine alle politiche del personale e alla contrattazione collettiva e per l’emanazione di indirizzi ai direttori regionali ai fini dell’applicazione dei contratti collettivi e
della stipula di accordi decentrati; elabora proposte per la definizione di una strategia unitaria per la modernizzazione dell’amministrazione, anche attraverso le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, e traduce in progetti coordinati e piani d’azione il
conseguente disegno strategico assicurandone il monitoraggio e verificandone l’attuazione. La Direzione generale per l’organizzazione, gli affari generali, l’innovazione, il bilancio ed il personale costituisce centro di responsabilità amministrativa ai sensi dell’art.
3 del decreto legislativo 7 agosto 1997, n. 279, e successive modificazioni, ed è responsabile per l’attuazione dei piani gestionali di competenza della stessa. Da essa dipendono
funzionalmente, per gli aspetti contabili, le direzioni regionali di cui all’art. 17. La Direzione
generale per l’organizzazione, gli affari generali, l’innovazione, il bilancio ed il personale
si articola in sei uffici dirigenziali di livello non generale.
DIREZIONE GENERALE PER L’ORGANIZZAZIONE, GLI AFFARI GENERALI,
L’INNOVAZIONE, IL BILANCIO ED IL PERSONALE
Servizio I
Affari generali,
sistemi informativi,
tecnologie innovative
Servizio III
Risorse aggiuntive
nazionali e
comunitarie per le
politiche di sviluppo,
organizzazione
e semplificazione
Servizio II
Bilancio e
programmazione
Servizio V
Ordinamento,
stato giuridico
e trattamento
economico del
personale
Servizio IV
Concorsi e
assunzioni, mobilità,
relazioni sindacali,
formazione
e aggiornamento
professionale
del personale
Servizio VI
Contenzioso
e procedimenti
disciplinari
relativi al
personale
Direzioni Regionali per i Beni Culturali e Paesaggistici
(per gli aspetti contabili)
Struttura
Servizio I - Affari generali, sistemi informativi, tecnologie innovative
Servizio II - Bilancio e programmazione
Servizio III - Risorse aggiuntive nazionali e comunitarie per le politiche di sviluppo
organizzazione e semplificazione
Servizio IV - Concorsi e assunzioni, mobilità, relazioni sindacali, formazione e aggiornamento professionale del personale
Servizio V - Ordinamento, stato giuridico e trattamento economico del personale
Servizio VI - Contenzioso e procedimenti disciplinari relativi al personale
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Cultura a porte aperte
DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE
La Direzione Generale per la valorizzazione del patrimonio culturale svolge funzioni e
compiti nei settori della promozione della conoscenza, della fruizione pubblica e della
valorizzazione del patrimonio culturale, in conformità a quanto disposto dall’art. 6 del
Codice, con riguardo a tutti gli istituti e luoghi della cultura di cui all’art. 101, commi 1 e
2, del Codice medesimo, che siano di pertinenza dello Stato o costituiti dallo Stato.
La Direzione Generale per la valorizzazione del patrimonio culturale costituisce centro
di responsabilità amministrativa ai sensi dell’art. 3 del decreto legislativo 7 agosto 1997,
n. 279, e successive modificazioni, ed è responsabile per l’attuazione dei piani gestionali di competenza della stessa.
La Direzione Generale per la valorizzazione del patrimonio culturale si articola in due uffici dirigenziali di livello non generale.
DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE
Servizio I - Valorizzazione
del patrimonio culturale,
programmazione e bilancio
Servizio II - Comunicazione
e promozione
del patrimonio culturale
Struttura
Servizio I - Valorizzazione del patrimonio culturale, programmazione e bilancio
Servizio II - Comunicazione e promozione del patrimonio culturale
MP MIrabilia s.r.l. - www.mpmirabilia.it
9
San Valentino è la festa dell’amore
e, come ogni anno,
il Ministero per i Beni e le Attività Culturali
vuole regalare a tutti una giornata
all’insegna dell’arte e della cultura.
Lo slogan Innamorati dell’Arte è un invito
a visitare e conoscere il patrimonio artistico
italiano insieme alle persone amate,
per condividere le emozioni e la gioia
che l’arte suscita in chi vi si accosta.
Il 14 febbraio, nei luoghi d’arte statali
(musei, monumenti e siti archeologici),
un biglietto d’ingresso
vale per due persone.
Tutte le iniziative sono pubblicate
sul sito istituzionale del Ministero.
www.beniculturali.it
numero verde 800 99 11 99
Amore e Psiche, Ostia Antica (fine del III secolo d.C.)
Materiale divulgativo Grandi Eventi 2009
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Cultura a porte aperte
DIREZIONE GENERALE PER LE ANTICHITA’
La Direzione Generale per le antichità svolge le funzioni e i compiti, non attribuiti alle
Direzioni Regionali ed ai soprintendenti di settore ai sensi delle disposizioni in materia,
relativi alla tutela di aree e beni archeologici, anche subacquei. Esercita la vigilanza sulle Soprintendenze speciali per i beni archeologici di Napoli e Pompei e di Roma. Costituisce centro di responsabilità amministrativa ai sensi dell'articolo 3 del decreto legislativo
7 agosto 1997, n. 279, e successive modificazioni.
La Direzione Generale per le antichità si articola in sette uffici dirigenziali di livello non
generale, compresi gli Istituti dotati di autonomia speciale e gli Istituti nazionali. Con riguardo alle attività di valorizzazione, restano ferme le competenze della Direzione generale per la valorizzazione del patrimonio culturale.
DIREZIONE GENERALE PER LE ANTICHITA’
Servizio I - Affari generali,
programmazione, bilancio
e personale
Servizio II - Tutela del
patrimonio archeologico
Servizio III - Gestione
e circolazione
internazionale del
patrimonio archeologico
Istituti Nazionali
Istituti dotati di
autonomia speciale
Soprintendenza al Museo
Nazionale preistorico ed
etnografico“L. Pigorini”
Soprintendenza Speciale
per i Beni Archeologici di
Napoli e Pompei
Museo Nazionale d’Arte
Orientale
Soprintendenza Speciale
per i Beni Archeologici di
Roma
Struttura
Servizio I - Affari generali, programmazione, bilancio e personale
Servizio II - Tutela del patrimonio archeologico
Servizio III - Gestione e circolazione internazionale del patrimonio archeologico
Afferiscono alla Direzione Generale
1. Soprintendenza al Museo nazionale preistorico
ed etnografico “L. Pigorini” - con sede a Roma
2. Museo Nazionale d’Arte Orientale - con sede a
Roma
Istituti dotati di autonomia speciale
1. Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici
di Napoli e Pompei
2. Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici
di Roma
Cratere di Talos, Museo Archeologico
Nazionale, Ruvo di Puglia
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Cultura a porte aperte
DIREZIONE GENERALE PER IL PAESAGGIO, LE BELLE ARTI, L'ARCHITETTURA E L'ARTE
CONTEMPORANEE
La Direzione Generale per il paesaggio,
le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee svolge le funzioni e i compiti, non attribuiti alle Direzioni Regionali ed ai soprintendenti di settore ai
sensi delle disposizioni in materia, relativi alla tutela dei beni architettonici,
alla qualità ed alla tutela del paesaggio, alla tutela dei beni storici, artistici
ed etnoantropologici, ivi compresi i dipinti murali e gli apparati decorativi,
alla qualità architettonica ed urbanistica ed alla promozione dell’arte conReal Basilica, Superga (TO)
temporanea.
Costituisce centro di responsabilità amministrativa ai sensi dell’art. 3 del decreto legislativo 7 agosto 1997, n. 279, e successive modificazioni, ed è responsabile per l’attuazione dei piani gestionali di competenza della stessa. Si articola in dodici uffici
dirigenziali di livello non generale, compresi gli Istituti dotati di autonomia speciale,
l’Istituto centrale per la demoetnoantropologia e gli Istituti nazionali. Con riguardo alle
attività di valorizzazione, restano ferme le competenze della Direzione generale per la
valorizzazione del patrimonio culturale.
DIREZIONE GENERALE PER LA QUALITÀ E LA TUTELA DEL PAESAGGIO, L’ARCHITETTURA E L’ARTE
Servizio I
Servizio II
Servizio III
Affari generali,
Tutela del patrimonio Tutela del patrimonio
programmazione,
architettonico
storico-artistico ed
bilancio e personale
etnoantropologico
Istituti Centrali
Istituti Nazionali
Istituto centrale per la
demoetnoantropologia
Soprintendenza alla
Galleria nazionale
d’arte moderna e
contemporanea
Istituto nazionale
per la grafica
Servizio IV
Tutela e qualità
del paesaggio
Servizio V
Architettura e arte
contemporanee
Istituti dotati di
autonomia speciale
Soprintendenza speciale
per il patrimonio storico,
artistico ed etnoantropologico e per il Polo museale
della città di Venezia e dei
Comuni della Gronda
lagunare
Soprintendenza speciale
per il patrimonio storico,
artistico ed etnoantropologico e per il Polo museale
della città di Napoli
Soprintendenza speciale
per il patrimonio storico,
artistico ed etnoantropologico e per il Polo museale
della città di Roma
Soprintendenza speciale
per il patrimonio storico,
artistico ed etnoantropologico e per il Polo museale
della città di Firenze
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Cultura a porte aperte
Struttura
Servizio I Servizio II Servizio III Servizio IV Servizio V -
Affari generali, programmazione, bilancio e personale
Tutela del patrimonio architettonico
Tutela del patrimonio storico-artistico ed etnoantropologico
Tutela e qualità del paesaggio
Architettura e arte contemporanee
Istituti nazionali
1. Soprintendenza alla Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea – con sede
a Roma
2. Istituto nazionale per la grafica con sede a Roma
Alla Direzione generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee afferiscono:
Istituti centrali
1. Istituto centrale per la demoetnoantropologia
Istituti dotati di autonomia speciale
1. Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e
per il Polo museale della città di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare
2. Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e
per il Polo museale della città di Napoli
3. Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e
per il Polo museale della città di Roma
4. Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e
per il Polo museale della città di Firenze
Villa Romana, Sirmione (BS)
17
Cultura a porte aperte
DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI
La Direzione Generale per gli Archivi svolge le funzioni e i compiti, non attribuiti alle Direzioni Regionali o ai soprintendenti di settore ai sensi delle disposizioni in materia, relativi alla tutela dei beni archivistici.
Svolge le funzioni di coordinamento e di vigilanza sull'Archivio Centrale dello Stato e
sull'Istituto Centrale per gli archivi.
In materia informatica, elabora e coordina le metodologie archivistiche relative all'attività di ordinamento e di inventariazione, esercita il coordinamento dei sistemi informativi archivistici sul territorio nazionale, studia ed applica sistemi di conservazione
permanente degli archivi digitali, promuove l'applicazione di metodologie e parametri,
anche attraverso iniziative di formazione e aggiornamento.
Costituisce centro di responsabilità amministrativa ai sensi dell'articolo 3 del decreto
legislativo 7 agosto 1997, n. 279, e successive modificazioni. La Direzione generale per gli
archivi si articola in nove uffici dirigenziali di livello non generale, compresi quelli aventi
sede nelle regioni Sicilia e Trentino-Alto Adige, l’Istituto centrale per gli archivi e l’Archivio centrale dello Stato. Con riguardo alle attività di valorizzazione, restano ferme le
competenze della Direzione generale per la valorizzazione del patrimonio culturale.
DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI
Servizio II
Tutela e conservazione
del patrimonio
archivistico
Servizio I
Affari generali,
programmazione,
bilancio e personale
Soprintendenza
archivistica per la Sicilia
con sede a Palermo
Archivio di Stato di
Catania
Istituti centrali
Istituti dotati di
autonomia speciale
Istituto centrale per
gli archivi
Archivio centrale
dello Stato
Archivio di Stato di
Palermo
Soprintendenza
Archivistica di Trento
Struttura
Servizio I - Affari generali, programmazione, bilancio e personale
Servizio II - Tutela e conservazione del patrimonio archivistico
Servizio III – Studi e ricerca
Alla Direzione Generale per gli Archivi afferiscono
1. Soprintendenza archivistica per la Sicilia con sede a Palermo
2. Archivio di Stato di Catania
3. Archivio di Stato di Palermo
4.Soprintendenza Archivistica di Trento
Istituti centrali
1. Istituto centrale per gli archivi
Istituti dotati di autonomia speciale
1. Archivio centrale dello Stato
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Servizio III
Studi e ricerca
Cultura a porte aperte
DIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALI ED IL DIRITTO
D'AUTORE
La Direzione Generale per le Biblioteche, gli Istituti Culturali ed il Diritto d'autore svolge
funzioni e compiti non attribuiti alle Direzioni Regionali e ai soprintendenti di settore
ai sensi delle disposizioni in materia, relativi alle biblioteche pubbliche statali, ai servizi
bibliografici e bibliotecari nazionali, agli istituti culturali, alla promozione del libro e
della lettura ed alla proprietà letteraria e diritto d'autore. Sentite le altre Direzioni Generali competenti, svolge i compiti in materia di proprietà letteraria e di diritto d'autore e di vigilanza sulla Società italiana autori ed editori (SIAE) ai sensi dell'articolo 10
del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303, e successive modificazioni.
Restano ferme la composizione e le competenze del Comitato consultivo permanente
per il diritto di autore di cui all'articolo 190 della legge 22 aprile 1941, n. 633, e successive
modificazioni, che opera presso la Direzione Generale e svolge funzioni di organo consultivo centrale.
Svolge le funzioni di coordinamento e di vigilanza sull'Istituto Centrale per il Catalogo
Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche, sulla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, sulla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, sul Centro per
il libro e la lettura e sull'Istituto Centrale per i beni sonori ed audiovisivi.
Costituisce centro di responsabilità amministrativa ai sensi dell'articolo 3 del decreto
legislativo 7 agosto 1997, n. 279, e successive modificazioni. La Direzione generale per le
biblioteche, gli istituti culturali ed il diritto d’autore si articola in otto uffici dirigenziali
di livello non generale, compresi gli Istituti centrali e gli Istituti dotati di autonomia speciale. Con riguardo alle attività di valorizzazione, restano ferme le competenze della Direzione generale per la valorizzazione del patrimonio culturale.
DIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALI ED IL DIRITTO D’AUTORE
Servizio I - Affari
generali,programmazione,bilancio e personale
Servizio II - Patrimonio
bibliografico ed
istituti culturali
Istituti centrali
Servizio III
Diritto d’autore e
vigilanza sulla SIAE
Istituti dotati di
autonomia speciale
Istituto centrale per il
catalogo unico delle
biblioteche italiane e per
le informazioni
bibliografiche
Biblioteca nazionale
centrale di Roma
Istituto centrale per i beni
sonori ed audiovisivi
Centro per il libro e la
lettura
Biblioteca nazionale
centrale di Firenze
Struttura
Servizio I - Affari generali, programmazione, bilancio e personale
Servizio II - Patrimonio bibliografico ed Istituti culturali
Servizio III - Diritto d’autore e vigilanza sulla SIAE
Alla Direzione Generale afferiscono:
Istituti centrali
1. Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni
bibliografiche
2. Istituto centrale per i beni sonori ed audiovisivi
Istituti dotati di autonomia speciale
1. Biblioteca nazionale centrale di Roma
2. Biblioteca nazionale centrale di Firenze
3. Centro per il libro e la lettura
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Cultura a porte aperte
DIREZIONE GENERALE PER IL CINEMA
La Direzione Generale per il Cinema svolge funzioni e compiti in
materia di attività cinematografiche. Costituisce centro di responsabilità amministrativa ai sensi dell'articolo 3 del decreto legislativo 7 agosto 1997, n. 279, e successive modificazioni. La
Direzione Generale per il cinema si articola in tre uffici dirigenziali
di livello non generale.
Elsa Martinelli sul set
DIREZIONE GENERALE PER IL CINEMA
Servizio II
Produzione,
distribuzione, esercizio
e industrie tecniche
Servizio I
Affari generali,
programmazione,
bilancio e personale
Servizio III
Promozione
delle attività
cinematografiche
in Italia e all’estero
Struttura
Servizio I - Affari generali, programmazione, bilancio e personale
Servizio II - Produzione, distribuzione, esercizio e industrie tecniche
Servizio III - Promozione delle attività cinematografiche in Italia e all’estero
DIREZIONE GENERALE PER LO SPETTACOLO DAL VIVO
La Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo svolge funzioni e compiti in materia di
attività di spettacolo dal vivo, con riferimento alla musica, alla danza, al teatro, ai circhi,
allo spettacolo viaggiante ed ai festival teatrali.
Restano ferme la composizione e le competenze dell'Osservatorio dello spettacolo, che
opera presso la stessa Direzione Generale. Resta fermo quanto previsto all'articolo 11,
comma 2, del decreto legislativo 21 dicembre 1998, n. 492, e successive modificazioni.
Costituisce centro di responsabilità amministrativa ai sensi dell'articolo 3 del decreto
legislativo 7 agosto 1997, n. 279, e successive modificazioni.
Si articola in tre uffici dirigenziali non generali, i cui compiti sono definiti con decreto ministeriale di natura non regolamentare.
DIREZIONE GENERALE PER LO SPETTACOLO DAL VIVO
Servizio I - Attività liriche
e musicali
Servizio II - Attività
teatrali
Servizio III - Attività di
danza, circensi e dello
spettacolo viaggiante
Struttura
Servizio I - Attività liriche e musicali
Servizio II - Attività teatrali
Servizio III - Attività di danza, circensi e dello
spettacolo viaggiante
Teatro la Scala, Milano
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Cultura a porte aperte
ISTITUTI TERRITORIALI
DIREZIONE REGIONALI PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
Le Direzioni Regionali per i Beni Culturali e Paesaggistici coordinano l'attività delle strutture periferiche del Ministero di cui all'articolo 16, comma
1, lettere b), c), d), e), e f), presenti nel territorio regionale.
Curano i rapporti del Ministero e delle strutture periferiche
con le regioni, gli enti locali e le altre istituzioni presenti
nella regione medesima, e, fra l’altro, sono titolari di competenze in materia di verifica di interesse culturale, di dichiarazione di interesse storico artistico, di emanazione di
provvedimenti di tutela indiretta, di autorizzazione di interventi nei quali siano presenti aspetti di competenza di
diverse soprintendenze, di autorizzazione di alienazioni,
permute, costituzione di ipoteca o pegno.
A loro è riconosciuto il ruolo di stazione appaltante. Costituiscono centri di costo e dipendono, funzionalmente, per Castello, Rapallo (GE)
quanto riguarda gli aspetti contabili, dalla Direzione Generale per l’organizzazione, gli affari generali, l’innovazione, il bilancio ed il personale.
Gli archivi e le Biblioteche, pur nel rispetto della loro autonomia scientifica, costituiscono articolazione delle Direzioni Regionali. Le Direzioni Regionali si articolano negli uffici dirigenziali non generali di seguito elencati:
Soprintendenze per i Beni Archeologici, Architettonici e Paesaggistici, Storici, Artistici
ed Etnoantropologici
In particolare:
- unificano e aggiornano le funzioni di catalogo e tutela nell'ambito della regione di
competenza, secondo criteri definiti dalle competenti direzioni centrali;
- autorizzano l'esecuzione di opere e lavori di qualunque genere sui beni culturali;
- dispongono l'occupazione temporanea di immobili per l'esecuzione di ricerche archeologiche o di opere dirette al ritrovamento di beni culturali;
- provvedono all'acquisto di beni e servizi in economia;
- partecipano ed esprimono pareri, riferiti ai settori e agli ambiti territoriali di competenza, nelle conferenze di servizi;
- amministrano e controllano beni dati in consegna;
- curano l'istruttoria finalizzata alla stipula di accordi e convenzioni con i proprietari di beni
culturali oggetto di interventi conservativi alla cui spesa ha contribuito il Ministero al
fine di stabilire le modalità per l'accesso ai beni medesimi da parte del pubblico;
- istruiscono e propongono i provvedimenti di verifica dell'interesse culturale;
- svolgono le istruttorie e propongono al direttore generale centrale competente i provvedimenti relativi a beni di proprietà privata;
- esprimono pareri sulle alienazioni, le permute, le costituzioni di ipoteca e di pegno ed ogni ltro negozio
giuridico che comporti il trasferimento a titolo oneroso di beni culturali appartenenti a soggetti pubblici
come identificati dal Codice;
- istruiscono i procedimenti concernenti le sanzioni ripristinatorie e pecuniarie previste dal Codice;
- istruiscono e propongono alla direzione generale centrale competente l'esercizio del diritto di prelazione;
- esercitano i compiti in materia di tutela del paesaggio ad esse affidati in base al Codice;
- esercitano ogni altra competenza ad esse affidata in
Abbazia di Collemaggio, L’Aquila
base al Codice.
21
Cultura a porte aperte
Soprintendenze Archivistiche
Le Soprintendenze archivistiche, che hanno ambito regionale, esercitano le funzioni di tutela e vigilanza sugli archivi
non statali: archivi di enti pubblici territoriali o di altri enti
pubblici, archivi privati dichiarati di interesse storico particolarmente rilevante (i relativi provvedimenti di dichiarazione sono emessi dal soprintendente stesso) e archivi delle
confessioni religiose (previe intese).
La vigilanza, termine tecnico che indica il controllo, comprende diverse attività: il Codice stabilisce che l’esecuzione di
opere e lavori di qualunque genere sugli archivi dell’Ente
sono subordinati ad autorizzazione della Soprintendenza; la
stessa va concessa su progetto o almeno su descrizione tecnica dell’intervento” con eventuali prescrizioni delle cautele
necessarie (articoli 21 cc. 4-5 e 31) e la inosservanza è sanzioLivres de laudes et dévotions
nata.
Tra i principali compiti propri delle Soprintendenze si
1435 - 1440, Archivio di Stato
segnalano inoltre: la concessione del nulla osta allo scarto
di Torino
dei documenti; il rilascio dell’autorizzazione preventiva al
trasferimento ed all’esposizione temporanea; la verifica dell’idoneità di sedi, attrezzature ed impianti, la vigilanza sugli interventi di restauro; altresì la vigilanza sul commercio di archivi e/o singoli documenti di comprovato valore; la consulenza, su richiesta,
sui metodi di conservazione, di ordinamento e di inventariazione.
Archivi di Stato
Gli Archivi di Stato dipendono dalle Direzioni Regionali per i Beni Culturali e Paesaggistici ai sensi dell’art.17, comma 1 del DPR n.233 del 26/11/2007 e svolgono funzioni di tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio documentario dello Stato, secondo
le disposizioni vigenti.
A tal fine, in particolare:
a) conservano, tutelano e valorizzano:
1) gli archivi degli Stati italiani preunitari;
2) i documenti degli organi giudiziari e amministrativi
dello Stato non più occorrenti alle ordinarie esigenze
del servizio, acquisiti a norma dell’articolo 41 del Codice dei Beni Culturali;
3) tutti gli altri archivi e singoli documenti che lo Stato
abbia in proprietà o in deposito per disposizione di
legge o a qualsiasi titolo;
b) esercitano la sorveglianza, mediante la partecipazione
alle commissioni istituite ai sensi dell’articolo 30 del testo
unico, sugli archivi correnti e di deposito degli organi amSigillo del Vescovo Alberto
ministrativi e giudiziari dello Stato e sulla gestione dei
di Egna 1324 - 1336, Archivio
flussi documentali, qualunque ne sia il supporto, anche in
di Stato di Bolzano
base alla normativa vigente in materia di riproduzione
sostitutiva di documenti digitali e gestione elettronica dei documenti a norma degli
articoli 42-46 del D. LGS 82/2005 Codice dell’Amministrazione digitale e del DPR n.
445 del 28/12/2000 T.U. delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di
documentazione amministrativa;
c) esplicano i compiti relativi al trattamento e alla comunicazione dei documenti riservati;
d) svolgono le attività di promozione.
e) curano lo studio, la ricerca, l’ordinamento, l’inventariazione, la riproduzione e la
conservazione dei documenti conservati, e possono sottoscrivere, per tali fini e per
quelli di didattica e valorizzazione, convenzioni con enti pubblici ed istituti di studio e ricerca.
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Cultura a porte aperte
Biblioteche Statali
Le Biblioteche Pubbliche Statali dipendono dalla competente Direzione Generale e
svolgono funzioni di tutela e valorizzazione delle raccolte e degli altri beni librari che
lo Stato ha in proprietà o in deposito per disposizione di legge o per altro titolo.
Tenuto conto della specificità delle raccolte, della tipologia degli utenti e del contesto
territoriale in cui ciascuna è inserita, svolgono, in particolare, i seguenti compiti:
a) acquisire, raccogliere e conservare la produzione editoriale italiana e straniera;
b) conservare, accrescere e valorizzare le proprie raccolte;
c) realizzare con altre biblioteche, con istituti ed enti, sistemi integrati di informazione e servizi;
d) attività di promozione.
Le Biblioteche Universitarie, in particolare, svolgono le proprie funzioni in coordinamento con le università nelle forme ritenute più idonee sul piano dei servizi e delle acquisizioni. Le Biblioteche Nazionali Centrali di Firenze e di Roma, in attuazione dei servizi
bibliografici e bibliotecari nazionali, assicurano altresì in autonomia, la tutela, la conservazione, la gestione, la documentazione e la disponibilità della produzione editoriale italiana raccolta per deposito legale.
Salone Settecentesco, Biblioteca statale di Montevergine, Mercogliano (AV)
23
Cultura a porte aperte
ATTIVITÀ
Al Ministero per i Beni e le Attività Culturali è demandato il compito di tutelare, conservare, valorizzare e promuovere l’immenso patrimonio esistente per fronteggiare il
quale sono necessarie risorse finanziarie adeguate e organizzazioni efficienti.
Ai sensi dell’articolo 2 del Codice per i beni culturali e per il paesaggio “Il patrimonio culturale è costituito dai beni culturali e
dai beni paesaggistici”.
Della prima categoria fanno parte: le cose immobili e mobili
che presentano interesse storico, artistico, archeologico, etnoantropologico, archivistico e bibliografico e le altre cose individuate quali testimonianze aventi valore di civiltà (di cui alla ex
legge 1089 del 1939), ed i beni di interesse paesaggistico (già
tutelati dalla legge 1497 del 1939 e dalla legge "Galasso" 431 del
1985), frutto della millenaria antropizzazione e stratificazione
storica del nostro territorio, un unicum nell'esperienza euroRestauro di un affresco, pea e mondiale tale da meritare tutto il rilievo e la protezione
Opificio delle Pietre Dure dovuti.
Tutela, Conservazione, Valorizzazione e Gestione
Sono questi i compiti istituzionali del MiBAC, sanciti dall’art. 9 della Costituzione, il
quale stabilisce che “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.
Nel 2004 entra in vigore il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.lgs. 22 Gennaio
2004, n. 42 ai sensi dell'Articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137), meglio conosciuto
come Codice Urbani che determina una semplificazione legislativa rispetto alla previgente disciplina, fornendo uno strumento per tutelare, conservare e valorizzare il patrimonio, anche attraverso il coinvolgimento degli Enti Locali.
I principali capisaldi del testo si possono così sintetizzare:
a) recupero del paesaggio nell’ambito del patrimonio culturale, del quale costituisce
parte integrante alla pari degli altri beni culturali;
b) riconoscimento del carattere rigorosamente unitario della tutela dell’intero patrimonio storico-artistico e paesaggistico così come previsto dalla Costituzione della
Repubblica, sia nell’art. 9, sia nel nuovo Titolo V agli art.117-118;
c) formulazione di un apposito demanio culturale nell’ambito del più ampio patrimonio pubblico, al quale sono ascritti tutti quei beni la cui piena salvaguardia ne richiede
il mantenimento nella sfera della proprietà pubblica;
d) subordinazione della pianificazione urbanistica a quella paesaggistica.
La materia dei Beni Culturali si presenta, inoltre, notevolmente ampliata, con alcune
aperture a settori finora trattati altrove, come la gestione museale, le procedure di intervento conservativo, il campo dell’arte contemporanea.
Tutela
Le attività consistono nell’esercizio delle funzioni e nella disciplina delle attività dirette
ad individuare i beni costituenti il patrimonio culturale ed a garantirne la protezione e
la conservazione per fini di pubblica fruizione. Tali funzioni vengono esercitate direttamente dal Ministero e tramite forme di
intesa e coordinamento, possono essere esercitate dalle Regioni.
I termini della cooperazione tra Stato, Regioni e
Enti locali nell’esercizio della tutela sono stati
affrontati e regolati anche dal Codice Urbani che
assicura una logica unitaria negli interventi di Restauro di un affresco, Opificio delle Pietre Dure
24
Cultura a porte aperte
tutela e un sistema integrato nella valorizzazione dei beni, in base all’art. 118 della Costituzione. Inoltre, conferisce alle Regioni ordinarie la tutela dei beni librari.
La conservazione del patrimonio culturale consiste in una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro (art. 29 del Codice
Urbani). L’insieme di queste attività fa si che si possano limitare le situazioni di rischio
connesse al bene culturale nel suo contesto, controllare le condizioni del bene al fine di
mantenerne l’integrità, l’efficienza funzionale e l’identità, garantire l’integrità materiale
ed il recupero del bene, la sua protezione e la trasmissione dei valori culturali di cui è portatore.
Valorizzazione
Le attività consistono nella costituzione ed organizzazione stabile di risorse, strutture o reti,
ovvero nella messa a disposizione di competenze tecniche o risorse finanziarie o strumentali, finalizzate all’esercizio delle funzioni ed al
perseguimento di ogni attività diretta a migliorare le condizioni di conoscenza e conservazione dei Beni Culturali e Ambientali e ad
incrementare la fruizione.
Tra le azioni istituzionali, quella di maggior ri- Restauro di un globo, Istituto Centrale per
lievo, anche a livello internazionale, è il re- il Restauro e la Conservazione del Patrimonio
stauro, uno dei nodi principali attorno al quale Archivistico e Librario
si sviluppa il lavoro di tutela e conservazione del patrimonio artistico italiano.
Esso si configura come ponte tra conservazione e innovazione, tra la componente più solida, stratificata e specifica dell’operare sul patrimonio culturale e la componente più fluida
e moderna dello stesso ambito di intervento. Il dibattito culturale contemporaneo sugli interventi di restauro è arricchito dalla componente ecologica e ambientale che si affianca
al consueto obiettivo della conservazione e della trasmissione alle future generazioni del
nostro prezioso patrimonio artistico e culturale, fatto non solo di edifici, sculture e dipinti,
ma anche di libri, documenti, fotografie e pellicole cinematografiche.
Il paesaggio e l’architettura contemporanea,negli ultimi anni,stanno diventando tema centrale di dibattito tra Pubblica Amministrazione e mondo dell’associazionismo e impresa.
Le strutture d’eccellenza nel campo della ricerca e del restauro sono l’Istituto Superiore
per la Conservazione ed il Restauro, l’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione
del Patrimonio Archivistico e Librario, l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione e l’Opificio delle Pietre Dure che operano ad altissimo livello tecnico scientifico
e professionale e sono punto di riferimento in tutto il mondo.
Gestione
Il Ministero, attraverso i propri Istituti, gestisce un immenso patrimonio storico, artistico e paesaggistico, il più importante del mondo (circa il 60% del patrimonio culturale
mondiale), costituito da oltre 20.000 centri storici, 45.000 tra castelli e giardini, 30.000
dimore storiche, 100.000 chiese, 2.000 siti archeologici, 3.500 musei pubblici e privati,
9.000 monumenti, centinaia di parchi. Si può certamente affermare che quella italiana
si configura come l’offerta al pubblico più ricca d’Europa.
Tale ricchezza rappresenta un tesoro di inestimabile valore da difendere e valorizzare in
quanto cuore della nostra identità di Paese ma anche elemento di richiamo per i turisti
di tutto il mondo, che determina un modello di vita apprezzato a livello internazionale
in grado di generare effetti positivi sull’economia (occupazione, turismo, servizi) e sulla
qualità della vita (paesaggio, ambiente, istruzione).
L’obiettivo della virtuosa combinazione tra il massimo rigore nella tutela e lo sviluppo
economico e sociale può e deve essere raggiunto anche con l’intento di rendere l’Italia
un caso esemplare a livello internazionale.
In particolare, vista la rilevanza numerica (44) dei siti italiani inseriti nella lista dell’Unesco, la valorizzazione e la gestione di questi ultimi deve basarsi sull’azione comune
25
Cultura a porte aperte
tra il tessuto produttivo, le istituzioni culturali e le amministrazioni locali, all’insegna
della sostenibilità.
PROMOZIONE
Al fine di rendere fruibile il grande patrimonio italiano, il MiBAC ha l’ulteriore compito
di spiegare con chiarezza ai cittadini le norme che lo tutelano, rendendoli in questo
modo partecipi della difesa dei beni culturali, stimolando ciascuno a sentirsene emotivamente partecipe ed interprete. Compito questo, gravoso e affascinante allo stesso
tempo. Se il vecchio sistema comunicativo era pensato in funzione di quello che si potrebbe definire un “utente modello” (mediamente preparato sulla materia, culturalmente evoluto, in grado di condividere lo stesso contesto e molto motivato alla
comprensione), oggi si sta tentando di superare tale approccio con nuove modalità di
gestione sempre più orientate alle esigenze delle differenti e sempre più vaste fasce di
pubblico. Per svolgere più efficacemente i compiti istituzionali il MiBAC ha investito
molto in un adeguamento tecnologico, informatico ed organizzativo, imperniato su
nuove forme di intervento e su servizi adeguati alla domanda di una utenza sempre
più esigente. L’assetto operativo sia a livello centrale che periferico è indirizzato verso
una qualità amministrativa che ottimizza l’utilizzo di tutte le risorse finanziarie disponibili e delle professionalità presenti.
Il successo dell’operazione di valorizzazione dei luoghi della cultura che si misura in
base alla soddisfazione dei visitatori ed alla percezione che questi hanno dei luoghi
stessi, passa necessariamente attraverso una puntuale ed attenta strategia di comunicazione integrata che trova il suo strumento fondamentale nel Piano di Comunicazione.
In tal senso, l’impegno del MiBAC si è concentrato su l’apertura prolungata dei luoghi
d’arte per renderli sempre più fruibili. Un’attenzione particolare è richiesta alle Soprintendenze per migliorare l’accoglienza presso le aree archeologiche incrementando le
visite guidate ai cantieri di scavo e di restauro e migliorando l’accessibilità, la comunicazione, l’offerta culturale e l’attenzione verso esigenze ed aspettative dei visitatori.
Una cura particolare è stata riservata anche ai temi dell’adeguamento funzionale e delle
barriere architettoniche e alla semplificazione delle modalità di fruizione.
La qualità delle realizzazioni architettoniche si traduce sempre in una futura qualità
della vita per tutti i cittadini che guardano all’opera come ad una parte del paesaggio
urbano che abitano e attraversano ogni giorno.
Valutazione, valorizzazione e programmazione sono,
quindi, i tre paradigmi definitori del cambiamento di
atteggiamento e di prospettiva del decisore pubblico
nei confronti dei Beni Culturali. Si è passati, infatti, da
un modello statico conservativo a un modello gestionale dinamico, dalla semplice conservazione alla gestione e alla valorizzazione, orientate alla fruibilità
sociale.
Il dicastero è quindi una struttura complessa, che collabora e dialoga sempre più con istituzioni ed enti sia nazionali che internazionali, con le Università e il mondo
accademico, con le associazioni di settore e con il mondo
imprenditoriale, oltreché con i cittadini. Quest’ultimo è
forse il compito più complesso poiché si tratta da un lato
di offrire un’immagine coerente e rendere più facile il
rapporto con il pubblico dal punto di vista burocratico e
amministrativo, dall’altro di rendere consapevoli i cittadini dell’importanza della cultura, nella varietà delle sue
espressioni, per il miglioramento della qualità della vita
e il riconoscimento di un forte senso di identità nazionale legato alle radici storico artistiche del Paese.
Materiali divulgativi Grandi Eventi 2009
26
Cultura a porte aperte
L’attività di promozione viene realizzata attraverso l’ideazione, l’organizzazione e il coordinamento di iniziative culturali e grandi eventi
rivolti al pubblico e diffusi su tutto il territorio
nazionale e non solo. Un esempio sono le grandi
mostre e i grandi9 eventi come la Settimana
della Cultura, le giornate europee del Patrimonio, la Festa Europea della Musica, etc. Il MiBAC,
attraverso un’intensa collaborazione con gli Enti
locali e con gli operatori privati, punta a rendere Stand istituzionale del MiBAC, Salone dell’Arte
questi eventi un potente strumento di markedel Restauro e della Conservazione dei Beni
Culturali e Ambientali, Ferrara 2009
ting territoriale per promuovere insieme opere
d’arte e città, i territori e i loro prodotti, rafforzando il turismo culturale interno e quello proveniente dall’estero.
Altri strumenti di promozione sono la partecipazione a manifestazioni fieristiche nelle
quali, attraverso scelta tematiche, vengono di volta in volta rappresentate le diverse realtà istituzionali del Ministero; la promozione di iniziative e di contatti con gli organi di
comunicazione e di informazione nazionali ed internazionali; l’organizzazione di concorsi rivolti ai giovani e iniziative in collaborazione con gli Enti locali, per promuovere e
valorizzare il patrimonio italiano e le idee.
Ad esempio, il settore delle biblioteche e delle istituzioni culturali conosce oggi un momento di forte crescita in termini progettuali, gestionali, organizzativi e, soprattutto, in
termini di servizi. Innovazione tecnologica e collaborazione istituzionale sono dunque
i presupposti operativi dell’attuale attività in favore dei beni librari. Dopo anni di stasi,
è stata rafforzata l’attività di ristrutturazione edilizia delle sedi delle biblioteche pubbliche statali, che debbono ora essere dotate di moderni sistemi antincendio, antifurto,
antitaccheggio, antiscasso e di impianti di controllo e sicurezza.
L’incremento consistente del numero dei visitatori delle biblioteche negli ultimi anni,è stato
soprattutto determinato da un uso ampio e vario delle biblioteche che diventano sempre
più centri informativi per effettuare ricerche e consultare fonti in rete. La rete del Servizio Bibliotecario Nazionale è stata potenziata attraverso lo sviluppo e l’applicazione degli strumenti tecnologici che consentono la digitalizzazione dell’intero patrimonio bibliografico.
L’amministrazione archivistica è il settore del MiBAC che ha il maggior numero di istituti operanti sul territorio. L’attenzione negli ultimi anni si è concentrata soprattutto
sul recupero di antichi edifici e sull’acquisizione di immobili per ricavare nuovi spazi da
dedicare agli archivi. Il patrimonio archivistico è in continuo aumento, basti pensare all’archivio centrale dello Stato, che ha festeggiato nel 2003 il 50esimo della sua nascita
e dispone attualmente di circa 700.000 pezzi.
Conservazione, valorizzazione e promozione sono anche al centro delle iniziative intraprese dal MiBAC a sostegno dei musei, cuore pulsante della vita culturale dei centri urbani e luogo perfetto d’incontro tra tradizione e innovazione. Il museo come strumento
per la conservazione dei contenuti culturali e come garanzia della loro sopravvivenza e
della loro trasmissione alle generazioni future diventa oggi, non solo strumento di diffusione della conoscenza e della cultura ma anche luogo aperto di studio e di ricerca,
strumento integrativo dell’educazione scolastica.
Il museo, dunque, assolve sempre più ad una missione di formazione permanente grazie all’esposizione delle sue collezioni, le quali permettono lo sviluppo di temi storici, di
storia della cultura, di arte, di scienze naturali e di storia della tecnica e costituiscono la
base dell’attività educativa.
Il MiBAC non sfugge alla crisi economica e finanziaria che l’Italia e il mondo intero
stanno attraversando. Nonostante i tagli al bilancio e la conseguente esiguità delle risorse disponibili, che rendono più difficile la realizzazione delle iniziative previste, il
MiBAC continua a sostenere le strategie sopra enunciate e i progetti già avviati senza
trascurare la programmazione di nuovi interventi e sinergie anche grazie ad un’ notevole attività di sponsorizzazione che ha reso possibile l’avvio e la realizzazione di molti
progetti in collaborazione con le varie realtà produttive, nazionali ed internazionali.
27
Elenco generale
degli Istituti Territoriali
del MiBAC
ELENCO GENERALE DEGLI ISTITUTI TERRITORIALI DEL MIBAC
ARCHIVI DI STATO
ABRUZZO
Archivio di Stato di Chieti
(e sezione di Lanciano)
Via F. Ferri, 25/27
66100 Chieti
Archivio di Stato di L’Aquila
(e sezioni di Avezzano e Sulmona)
Piazza della Repubblica, 9
67100 L’Aquila
Archivio di Stato di Pescara
Piazza della Marina, 2-4
65126 Pescara
Archivio di Stato di Teramo
Corso Porta Romana, 68
64100 Teramo
BASILICATA
EMILIA-ROMAGNA
Archivio di Stato di Bologna
(e sezione di Imola)
Piazza Celestini, 4
40123 Bologna
Archivio di Stato di Ferrara
Corso Giovecca, 146
44100 Ferrara
Archivio di Stato di Forlì
(e sezione di Cesena)
Via dei Gerolimini, 6
47100 Forlì
Archivio di Stato di Modena
Corso Cavour, 21
41100 Modena
Archivio di Stato di Parma
Via d’Azeglio, 45
43100 Parma
Archivio di Stato di Matera
Via T. Stigliani, 25
75100 Matera
Archivio di Stato di Piacenza
Piazza Cittadella, 29
29100 Piacenza
Archivio di Stato di Potenza
Via Nazario Sauro, 1
85100 Potenza
Archivio di Stato di Ravenna
(e sezione di Faenza)
Via Guaccimanni, 51
48100 Ravenna
CALABRIA
Archivio di Stato di Catanzaro
(e sezione di Lamezia Terme)
Piazza Rosario, 6
88100 Catanzaro
Archivio di Stato di Cosenza
(e sezione di Castrovillari)
Via Miceli, 67-79
87100 Cosenza
Archivio di Stato di Reggio Calabria
(e sezioni di Locri e Palmi)
Via Lia Casalotto
89122 Reggio Calabria
Archivio di Stato di Vibo Valentia
Via Jan Palach, 46
89900 Vibo Valentia
CAMPANIA
Archivio di Stato di Avellino
Via G. Verdi, 15/17
83100 Avellino
Archivio di Stato di Benevento
Via G. De Vita, 3
82100 Benevento
Archivio di Stato di Caserta
Via dei Bersaglieri, 9
81100 Caserta
Archivio di Stato di Napoli
Piazzetta Grande Archivio, 5
80138 Napoli
Archivio di Stato di Salerno
Piazza Abate Conforti, 7
84121 Salerno
30
Archivio di Stato di Reggio Emilia
Corso Cairoli, 6
42100 Reggio Emilia
Archivio di Stato di Rimini
Piazzetta S. Bernardino, 1
47900 Rimini
FRIULI VENEZIA GIULIA
Archivio di Stato di Gorizia
Via dell’Ospitale, 2
34170 Gorizia
Archivio di Stato di Pordenone
Via Montereale, 7
33170 Pordenone
Archivio di Stato di Trieste
Via La Marmora, 17
34139 Trieste
Archivio di Stato di Udine
Via Urbanis, 1
33100 Udine
LAZIO
Archivio Centrale dello Stato
P.le degli Archivi 27
00144 Roma
Archivio di Stato di Frosinone
(e sezione di Anagni-Guarcino)
P.le De Matthaeis, 41
03100 Frosinone
Archivio di Stato di Latina
Via dei Piceni, 24
04100 Latina
Archivio di Stato di Rieti
Viale Ludovico Canali, 7
02100 Rieti
Archivio di Stato di Roma
Corso del Rinascimento, 40
00186 Roma
Via Galla Placidia, 93a
00159 Roma
Archivio di Stato di Viterbo
Via M. Romiti
01100 Viterbo
LIGURIA
Archivio di Stato di Genova
Piazza S. Maria in Via Lata, 7
16128 Genova
Archivio di Stato di Imperia
(e sezioni di San Remo e Ventimiglia)
Viale Matteotti, 105
18100 Imperia
Archivio di Stato di La Spezia
Via Galvani, 21
19124 La Spezia
Archivio di Stato di Savona
Via Quarda Superiore, 7
17100 Savona
LOMBARDIA
Archivio di Stato di Ascoli Piceno
(e sezione di Fermo)
Via S. Serafino da Montegranaro, 8c
63100 Ascoli Piceno
Archivio di Stato di Macerata
(e sezione di Camerino)
Corso Cairoli, 175
62100 Macerata
Archivio di Stato di Pesaro
(e sezioni di Fano e Urbino)
Via della Neviera, 44
61100 Pesaro
MOLISE
Archivio di Stato di Campobasso
Via Orefici, 43
86100 Campobasso
Archivio di Stato di Isernia
Corso Risorgimento – Centro Commerciale, 2
86170 Isernia
PIEMONTE
Archivio di Stato di Alessandria
Via G. Solero, 43
15100 Alessandria
Archivio di Stato di Asti
Via Govone, 9
14100 Asti
Archivio di Stato di Bergamo
Via Tasso, 84
24122 Bergamo
Archivio di Stato di Biella
Via Arnulfo, 15/a
13900 Biella
Archivio di Stato di Brescia
Via G. Galilei, 42-44
25118 Brescia
Archivio di Stato di Cuneo
Via Monte Zovetto, 28
12100 Cuneo
Archivio di Stato di Como
Via Briantea, 8
22100 Como
Archivio di Stato di Novara
Corso Cavallotti, 23
28100 Novara
Archivio di Stato di Cremona
Via Antica Porta Tintoria, 2
26100 Cremona
Archivio di Stato di Torino
Sezione prima
Piazza Castello, 209
10124 Torino
Archivio di Stato di Mantova
Via Ardigò, 11
46100 Mantova
Archivio di Stato di Milano
Via Senato, 10
20121 Milano
Archivio di Stato di Pavia
Via Cardano, 45
27100 Pavia
Archivio di Stato di Sondrio
Lungomallero Cadorna, 28
23100 Sondrio
MARCHE
Archivio di Stato di Ancona
(e sezione di Fabriano)
Via Maggini, 80
60127 Ancona
Sezioni riunite
Via Piave, 21
10122 Torino
Archivio di Stato di Verbania
Via Cadorna, 37
28922 Verbania
Archivio di Stato di Vercelli (e sezione di
Varallo)
Via Manzoni, 11
13100 Vercelli
PUGLIA
Archivio di Stato di Bari
Via P. Oreste, 45
70125 Bari
Archivio di Stato di Brindisi
Piazza S. Teresa, 4
72100 Brindisi
31
ELENCO GENERALE DEGLI ISTITUTI TERRITORIALI DEL MIBAC
Archivio di Stato di Foggia
Piazza XX Settembre, 3
71100 Foggia
Archivio di Stato di Lecce
Via Sozy Carafa, 15
73100 Lecce
Archivio di Stato di Taranto
Via Di Palma, 4
74100 Taranto
SARDEGNA
Archivio di Stato di Cagliari
Via Gallura, 2
09100 Cagliari
Archivio di Stato di Nuoro
Via L. Oggiano, 22 - Palazzo Ticca
08100 Nuoro
Archivio di Stato di Oristano
Viale F. Ciusa, 4a
09170 Oristano
Archivio di Stato di Sassari
Via G.M. Angioy, 1/A
07100 Sassari
SICILIA
Archivio di Stato di Agrigento
(e sezione di Sciacca)
Via Mazzini 185
92100 Agrigento
Archivio di Stato di Caltanissetta
Via P. Borsellino, 2-2a
93100 Caltanissetta
Archivio di Stato di Catania
(e sezione di Caltagirone)
Via Vittorio Emanuele, 156
95131 Catania
Archivio di Stato di Enna
Via Scifitello, 20
94100 Enna
Archivio di Stato di Messina
Via XXIV Maggio, 18, isol. 291
98122 Messina
Archivio di Stato di Palermo
(e sezione di Termini Imerese)
Corso Vittorio Emanuele, 31
90133 Palermo
Archivio di Stato di Ragusa
(e sezione di Modica)
Viale del Fante, 7
97100 Ragusa
Archivio di Stato di Siracusa
(e sezione di Noto)
Via Tucidide, 24
96100 Siracusa
Archivio di Stato di Trapani
Via Libertà, 35
91100 Trapani
TOSCANA
Archivio di Stato di Arezzo
Piazza del Commissario, 1
52100 Arezzo
Archivio di Stato di Firenze
Viale Giovine Italia, 6
50122 Firenze
Archivio di Stato di Grosseto
Piazza Socci, 3
58100 Grosseto
Archivio di Stato di Livorno
Palazzo del Governo
57100 Livorno
Archivio di Stato di Lucca
Piazza Guidiccioni, 8
55100 Lucca
Archivio di Stato di Massa
(e sezione di Pontremoli)
Via G. Sforza, 3
54100 Massa
Archivio di Stato di Pisa
Lungarno Mediceo, 17
56100 Pisa
Archivio di Stato di Pistoia
(e sezione di Pescia)
Piazza Scuole Normali, 2
51100 Pistoia
Archivio di Stato di Prato
Via Ser Lapo Mazzei, 41
59100 Prato
Archivio di Stato di Siena
Via Banchi di Sotto, 52
53100 Siena
TRENTINO ALTO ADIGE
Archivio di Stato di Bolzano
Via Armando Diaz, 8
39100 Bolzano
Archivio di Stato di Trento
Via Maccani, 161
38100 Trento
UMBRIA
Archivio di Stato di Perugia (e sezioni di
Assisi, Foligno, Gubbio e Spoleto)
Piazza G. Bruno, 10
06100 Perugia
Archivio di Stato di Terni
(e sezione di Orvieto)
Via Cavour, 28
05100 Terni
VENETO
Archivio di Stato di Belluno
Via S. Maria dei Battuti, 3
32100 Belluno
Archivio di Stato di Padova
Via dei Colli, 24
35143 Padova
32
Archivio di Stato di Rovigo
Via Sichirollo, 9
45100 Rovigo
Urbino (PS) - 61029
Via Vittorio Veneto, 42
LAZIO
Archivio di Stato di Treviso
Via A. Marchesan, 11a
31100 Treviso
Anagni-Guarcino (FR) - 03012
Via del Monastero
Archivio di Stato di Varese
Via Col di Lana, 5
21100 Varese
Sanremo (IM) - 18038
Corso Cavallotti, 362
Archivio di Stato di Venezia
Campo dei Frari, S. Polo, 3002
30125 Venezia
Archivio di Stato di Verona
Via Franceschine, 2-4
37122 Verona
Archivio di Stato di Vicenza
(e sezione di Bassano del Grappa)
Borgo Casale, 91
36100 Vicenza
LIGURIA
Ventimiglia (IM) - 18039
Via Hanbury
PIEMONTE
Varallo (VC) - 13019
Via Tancredi Rossi, 9
PUGLIA
Barletta (BA) - 70051
Via Ferdinando d’Aragona, 130
Lucera (FG) - 71036
Via dei Saraceni, 1
SEZIONI DI ARCHIVI DI STATO
Trani (BA) - 70059
Via Dogali, 11
ABRUZZO
SICILIA
Avezzano (AQ) - 67051
Piazza Castello, Palazzina ex O.N.M.I.
Caltagirone (CT) - 95041
Via S. Maria di Gesù, 90
Lanciano (CH) - 66034
Viale Cappuccini, 131
Modica (RG) - 97015
Via Liceo Convitto, 33
Sulmona (AQ) - 67039
Via S. Cosimo, 16
Noto (SR) - 96017
Via Simone Impellizzeri, 2
CALABRIA
Sciacca (AG) - 92019
Via Giuseppe Verdi, 27
Castrovillari (CS) - 87012
Via Porta della Catena
Lamezia Terme (CZ) - 88046
Via Aldo Moro, palazzo Gigliotti
Termini Imerese (PA) - 90018
Via Stesicoro, 242
TOSCANA
Locri (RC) - 89044
Via Matteotti, 302
Pescia (PT) - 51017
Piazza XX Settembre, 3
Palmi (RC) - 89015
Via Carbone, 3
Pontremoli (MS) - 54027
Via Nazionale, ex Convento SS. Annunziata
EMILIA-ROMAGNA
UMBRIA
Cesena (FC) - 47023
Via Montalti, 4
Assisi (PG) - 06081
Traversa Via Croce
Faenza (RA) - 48018
Via Manfredi, 14
Foligno (PG) - 06034
Piazza del Grano, 2
Imola (BO) - 40026
Via Verdi, 6
Gubbio (PG) - 06024
Piazza XL Martiri, 1
MARCHE
Orvieto (TR) - 05018
Piazza del Duomo, 31
Camerino (MC) - 62032
Via Venanzi, 20
Fabriano (AN) - 60044
Via C. Battisti, 23
Fano (PS) - 61032
Via Castracane, 1
Spoleto (PG) - 06049
Piazzale Ermini, 1
VENETO
Bassano del Grappa (VI) - 36061
Via Beata Giovanna, 58
Fermo (AP) - 63023
Via Perpenti
33
ELENCO GENERALE DEGLI ISTITUTI TERRITORIALI DEL MIBAC
SOPRINTENDENZE ARCHIVISTICHE
Soprintendenza Archivistica per l’Abruzzo
Via Conte di Ruvo, 74
65127 Pescara
Soprintendenza Archivistica per la Basilicata
Via Discesa S. Gerardo, 7
85100 Potenza
Soprintendenza Archivistica per la Calabria
Via Demetrio Tripepi, 59
89100 Reggio Calabria
Soprintendenza Archivistica per la
Campania
Palazzo Marigliano
Via S. Biagio dei Librai, 39
80138 Napoli
Soprintendenza Archivistica per il Trentino
Alto Adige
Via Vannetti, 13
38100 Trento
Soprintendenza Archivistica per l’Umbria
Via Martiri dei Lager, 65
06128 Perugia
Soprintendenza Archivistica per il Veneto
Campo dei Frari - San Polo, 3002
30125 Venezia
BIBLIOTECHE STATALI
BASILICATA
Biblioteca nazionale
Via del Gallitello - Palazzo Giuzio
85100 Potenza
Soprintendenza Archivistica
per l’Emilia-Romagna
Galleria del Leone, 1
40125 Bologna
CALABRIA
Soprintendenza Archivistica per il Friuli
Venezia Giulia
Via La Marmora, 17
34139 Trieste
CAMPANIA
Soprintendenza Archivistica per il Lazio
Corso Vittorio Emanuele II, 209
00186 Roma
Biblioteca universitaria
Via Giovanni Paladino, 39
80138 Napoli
Soprintendenza Archivistica per la Liguria
Passo S. Caterina Fieschi Adorno, 4a
16121 Genova
EMILIA-ROMAGNA
Biblioteca nazionale
Piazza Toscano
87100 Cosenza
Biblioteca nazionale “Vittorio Emanuele III”
Piazza del Plebiscito, 1
80132 Napoli
Biblioteca universitaria
Via Zamboni, 33-35
40126 Bologna
Soprintendenza Archivistica per la
Lombardia
Corso Magenta, 24
20123 Milano
Biblioteca Estense universitaria
Piazza S. Agostino, 337
41100 Modena
Soprintendenza Archivistica per le Marche
Via dell’Agricoltura, 1
60127 Ancona
Biblioteca Palatina
Strada alla Pilotta, 3
43100 Parma
Soprintendenza Archivistica per il Molise
Via Isernia, 15
86100 Campobasso
FRIULI VENEZIA GIULIA
Soprintendenza Archivistica per il Piemonte
e la Valle d’Aosta
Via S. Chiara, 40/h
10122 Torino
Soprintendenza Archivistica per la Puglia
Strada Sagges, 3
70122 Bari
Soprintendenza Archivistica per la Sardegna
Via Marche, 15-17
09127 Cagliari
Soprintendenza Archivistica per la Sicilia
Via Mariano Stabile, 160
90139 Palermo
Soprintendenza Archivistica per la Toscana
Via Ginori, 7
50123 Firenze
34
Biblioteca statale Isontina
Via Goffredo Mameli, 12
34170 Gorizia
Biblioteca statale
Largo Papa Giovanni XXIII, 6
34123 Trieste
LAZIO
Discoteca di Stato
Via Castani, 32
00186 Roma
Biblioteca Angelica
Piazza S. Agostino, 8
00186 Roma
Biblioteca Casanatense
Via S. Ignazio, 52
00186 Roma
Biblioteca statale “Antonio Baldini”
Via di Villa Sacchetti, 5
00197 Roma
Biblioteca di archeologia e storia dell’arte
Piazza Venezia, 3
00186 Roma
Biblioteca di storia moderna e
contemporanea
Via M. Caetani, 32
00186 Roma
TOSCANA
Biblioteca Marucelliana
Via Cavour, 43/47
50129 Firenze
Biblioteca Medicea Laurenziana
Piazza San Lorenzo, 9
50123 Firenze
Biblioteca medica statale
Viale del Policlinico, 155
00161 Roma
Biblioteca Nazionale Centrale
Piazza Cavalleggeri, 1
50122 Firenze
Biblioteca nazionale centrale
Viale Castro Pretorio, 105
00185 Roma
Biblioteca Riccardiana
Via Ginori, 10
50129 Firenze
Biblioteca universitaria Alessandrina
Piazzale Aldo Moro, 5
00185 Roma
Biblioteca statale
Via S. Maria Corteorlandini, 12
55100 Lucca
Biblioteca Vallicelliana
Piazza della Chiesa Nuova, 18
00186 Roma
Biblioteca universitaria
Via Curtatone e Montanara, 15
56100 Pisa
LIGURIA
VENETO
Biblioteca Universitaria
Via Balbi, 3
16126 Genova
LOMBARDIA
Biblioteca Nazionale Braidense
Via Brera, 28
20121 Milano
Biblioteca Statale
Via Ugolani Dati, 4
26100 Cremona
Biblioteca Universitaria
Palazzo Centrale dell’Università
Strada Nuova, 65
27100 Pavia
MARCHE
Biblioteca statale
Via Garibaldi, 20
62100 Macerata
PIEMONTE
Biblioteca nazionale universitaria
Piazza Carlo Alberto, 3
10123 Torino
Biblioteca Reale
Piazza Castello, 191
10122 Torino
PUGLIA
Biblioteca Universitaria
Via San Biagio, 7
35121 Padova
Biblioteca Nazionale Marciana
Piazza San Marco, 7
30124 Venezia
BIBLIOTECHE MONUMENTI NAZIONALI
CAMPANIA
Biblioteca oratoriana del monumento
nazionale dei Girolamini
Via Duomo, 142
80138 Napoli
Biblioteca pubblica statale annessa al
monumento nazionale di Montevergine
Via Domenico Antonio Vaccaro, 1
83013 Mercogliano (AV)
Biblioteca del monumento nazionale della
Badia di Cava
Via Morcaldi, 6
84010 Cava de’ Tirreni (SA)
LAZIO
Biblioteca dell’Abbazia di Casamari
Abbazia di Casamari
03029 Veroli (FR)
Biblioteca nazionale
“Sagarriga Visconti Volpi”
Via P. Oreste, 45
70121 Bari
Biblioteca dell’Abbazia di Farfa
Via del Monastero, 1
02032 Fara in Sabina (RI)
SARDEGNA
Biblioteca dell’Abbazia di Montecassino
Via Montecassino
03043 Cassino (FR)
Biblioteca universitaria
Via Università 32/a
Cagliari
Biblioteca universitaria
Piazza Università, 21
07100 Sassari
Biblioteca dell’Abbazia di Trisulti
Via Trisulti, 8
03010 Collepardo (FR)
Biblioteca del monastero di Santa Scolastica
Via dei Monasteri, 22
00028 Subiaco (RM)
35
ELENCO GENERALE DEGLI ISTITUTI TERRITORIALI DEL MIBAC
Biblioteca del monumento nazionale
dell’Abbazia di San Nilo
Corso del Popolo, 128
00046 Grottaferrata (RM)
VENETO
Biblioteca del monumento nazionale
dell'Abbazia di Santa Giustina
Via G. Ferrari, 2/a
35123 Padova
Biblioteca del monumento nazionale di
Praglia
Via Abbazia di Praglia, 16
35033 Teolo (PD)
SOPRINTENDENZE DI SETTORE
ABRUZZO
Soprintendenza per i Beni Architettonici
e Paesaggistici per l’Abruzzo
Via Ottavio Colecchi
L'Aquila
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici
ed Etnoantropologici per l’Abruzzo
Via Ottavio Colecchi
L'Aquila
Soprintendenza per i Beni Archeologici
per l’Abruzzo
Via dei Tintori, 1 - Chieti
BASILICATA
CAMPANIA
Soprintendenza speciale per i Beni
Archeologici di Napoli e Pompei
(sede di Napoli)
Piazza Museo, 19 - Napoli
(sede di Pompei) Via Villa dei Misteri, 2
Pompei
Soprintendenza per i Beni Architettonici,
Paesaggistici, Storici, Artistici ed
Etnoantropologici per Napoli e provincia
Palazzo Reale - Piazza del Plebiscito, 1
Napoli
Soprintendenza Speciale per Patrimonio
Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per
il Polo Museale della Città di Napoli
Via Tito Angelini, 22 - Napoli
Soprintendenza per i Beni Archeologici di
Salerno, Avellino, Caserta e Benevento
Via Trotula de Ruggiero, 6/7 - Salerno
Soprintendenza per i Beni Architettonici,
Paesaggistici, Storici, Artistici ed
Etnoantropologici per le province di Caserta
e Benevento
Viale Douet, 2/a (Palazzo Reale) - Caserta
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Salerno e
Avellino
Palazzo d’Avossa -Via Botteghelle, 11
Salerno
Soprintendenza per i Beni Archeologici della
Basilicata
Via Andrea Serrao, 1 - Palazzo Loffredo
Potenza
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici per le province di Salerno
e Avellino
Via Tasso, 46 - Palazzo Ruggi - Salerno
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici della Basilicata
Via dell’Elettronica, 7 - Potenza
EMILIA-ROMAGNA
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici e
Etnoantropologici della Basilicata
Vico II D’Addozio, 15 - Matera
CALABRIA
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Cosenza,
Catanzaro e Crotone
Piazza Valdesi, 13 - Cosenza
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Reggio
Calabria e Vibo Valentia
Via Sant’Anna - Reggio Calabria
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici della Calabria
Palazzo Arnone
Via Gian Vincenzo Gravina, 2 - Cosenza
Soprintendenza per i Beni Archeologici della
Calabria
Piazza De Nava, 26 - Reggio Calabria
36
Soprintendenza per i Beni Archeologici
dell’Emilia - Romagna
Via Belle Arti, 52 - Bologna
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Bologna,
Modena e Reggio Emilia
Via IV Novembre, 5 - Bologna
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici e
Etnoantropologici per le province di
Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e
Rimini
Via Belle Arti, 56 - Bologna
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici e
Etnoantropologici per le province di Modena
e Reggio Emilia
Piazza S. Agostino, 337 - Modena
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici e
Etnoantropologici per le province di Parma e
Piacenza
Piazzale della Pilotta, 15 - Parma
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Parma e
Piacenza
Via Bodoni, 6 - Parma
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Ravenna,
Ferrara, Forlì-Cesena e Rimini
Via San Vitale, 17 - Ravenna
FRIULI VENEZIA GIULIA
LOMBARDIA
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Varese,
Como, Lecco, e Sondrio
Piazza Duomo, 14 - Milano
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici del Friuli Venezia Giulia
Piazza della Libertà, 7 - Trieste
Soprintendenza per i Beni Archeologici della
Lombardia
Via E. De Amicis, 11 - Milano
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici del Friuli Venezia Giulia
Piazza della Libertà, 7 - Trieste
Soprintendenza archivistica per la
Lombardia
Corso Magenta, 24 - Palazzo Litta - Milano
Soprintendenza per i Beni Archeologici del
Friuli Venezia Giulia
Piazza della Libertà, 7 - Trieste
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Milano,
Como, Lecco, Lodi, Monza, Pavia, Sondrio e
Varese
Piazza Duomo, 14 - Milano
LAZIO
Soprintendenza per i Beni Archeologici di
Ostia Antica
Viale dei Romagnoli, 717 - Ostia Antica
Soprintendenza Speciale per i Beni
Archeologici di Roma
Piazza dei Cinquecento, 67 - Roma
Soprintendenza per i Beni Archeologici del
Lazio
Via Pompeo Magno, 2 - Roma
Soprintendenza per i Beni Archeologici
dell’Etruria meridionale
P.le di Villa Giulia, 9 - Roma
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici e
Etnoantropologici per il Lazio
Palazzo Venezia - Via San Marco, 49 - Roma
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Roma,
Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo
Via Cavalletti, 2 - Roma
Soprintendenza Speciale per Patrimonio
Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per
il Polo Museale della Città di Roma
Piazza San Marco, 49 - Roma
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per il Comune di Roma
Via di S. Michele, 17 - Roma
Soprintendenza al Museo Nazionale
Prestorico ed Etnografico “L. Pigorini”
Piazzale G. Marconi, 14
Roma
Soprintendenza alla Galleria Nazionale
d’arte Moderna e Contemporanea
Viale delle Belle Arti, 131 - Roma
LIGURIA
Soprintendenza per i Beni Archeologici della
Liguria
Via Balbi, 10 - Genova
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici della Liguria
Via Balbi, 10 - Genova
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici della Liguria
Via Balbi, 10 - Genova
Soprintendenza per i Beni storici, artistici ed
Etnoantropologici per le province di Milano,
Bergamo, Como, Lecco, Lodi, Monza, Pavia,
Sondrio e Varese
Via Brera, 28 - Milano
Lombardia - Brescia
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le provincie di Brescia,
Cremona e Mantova
Via Gezio Calini, 26 - Brescia
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici per le province di Brescia,
Cremona e Mantova
Palazzo Ducale - Piazza Paccagnini, 3
Mantova
MARCHE
Soprintendenza per i Beni Archeologici delle
Marche
Via Birarelli, 18 - Ancona
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici delle Marche
Piazza del Senato, 15 - Ancona
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici e
Etnoantropologici per le Marche
Piazza Rinascimento, 13 - Urbino
MOLISE
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici del Molise
Palazzo Japoce, Via A. Chiarizia, 14
Campobasso
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici del Molise
Palazzo Japoce, Via A. Chiarizia, 14
Campobasso
Soprintendenza per i Beni Archeologici del
Molise
Via A. Chiarizia, 14 - Campobasso
PIEMONTE
Soprintendenza per i Beni Archeologici del
Piemonte e del Museo antichità egizie
Piazza San Giovanni, 2 - Torino
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Torino, Asti,
Cuneo, Biella e Vercelli
37
ELENCO GENERALE DEGLI ISTITUTI TERRITORIALI DEL MIBAC
Palazzo Chiablese, Piazza S. Giovanni, 2 - Torino
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Novara,
Alessandria e Verbano - Cusio - Ossola
Novara
Soprintendenza per I Beni Architettonici,
Paesaggistici, Storici, Artistici ed
Etnoantropologici per le province di Lucca e
Massa Carrara
Palazzo Mansi - Via Galli Tassi, 43 - Lucca
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici del Piemonte
Via Accademia delle Scienze, 5 - Torino
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici, Storici, Artistici ed
Etnoantropologici per le province di Pisa e
Livorno
Lungarno Pacinotti, 46 - Pisa
PUGLIA
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Bari, Barletta
- Andria - Trani e Foggia
Piazza Federico II di Svevia, 4 - Bari
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici della Puglia
San Francesco della Scarpa
Via Pier L’Eremita, 25/B - Bari
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Lecce,
Brindisi e Taranto
Via Nicolò Foscarini, 2/B - Lecce
Soprintendenza per i Beni Archeologici della
Puglia
Via Duomo, 33 - Taranto
SARDEGNA
Soprintendenza per i Beni Architettonici,
Paesaggistici, Storici, Artistici ed
Etnoantropologici per le province di Cagliari
e Oristano
Via Cesare Battisti, 2 - Cagliari
Soprintendenza per i Beni Architettonici,
Paesaggistici, Storici, Artistici ed
Etnoantropologici per le province di Sassari
e Nuoro
Via Montegrappa, 24 - Sassari
Soprintendenza per i Beni Archeologici per
le province di Cagliari e Oristano
Piazza Arsenale, 7 - Cagliari
Soprintendenza per i Beni Archeologici per
le province di Sassari e Nuoro
Piazza Sant’Agostino, 2 - Sassari
TOSCANA
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le provincie di Siena e
Grosseto
Via di Città, 138 - Siena
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici e
Etnoantropologici per le province di Siena e
Grosseto
Via del Capitano, 1 - Siena
UMBRIA
Soprintendenza per i Beni Archeologici
dell’Umbria
Piazza Partigiani, 9 - Perugia
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici dell’Umbria
Corso Garibaldi, 185 - Perugia
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici dell'Umbria
Via Ulisse Rocchi, 71 - Perugia
VENETO
Soprintendenza per i Beni Archeologici del
Veneto
Via Aquileia, 7 - Padova
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Venezia,
Belluno, Padova e Treviso
Palazzo Soranzo Cappello - Santa Croce, 770
Venezia
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici di Venezia e laguna
Palazzo Ducale - Piazza San Marco, 1
Venezia
Soprintendenza per i Beni Archeologici della
Toscana
Via della Pergola, 65 - Firenze
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici per le province di Venezia,
Belluno, Padova e Treviso
Palazzo Soranzo Cappello - Venezia
Soprintendenza per i Beni Architettonici,
Paesaggistici, Storici, Artistici ed
Etnoantropologici per le province di Firenze,
Pistoia e Prato
Piazza Pitti, 1 - Firenze
Soprintendenza Speciale per Patrimonio
Storico, Artistico, Etnoantropologico e per il
Polo Museale della città di Venezia e dei
comuni della gronda lagunare
Piazza San Marco, 63 - Venezia
Soprintendenza Speciale per Patrimonio
Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per
il Polo Museale della città di Firenze
Via della Ninna, 5 - Firenze
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Verona,
Rovigo e Vicenza
Piazza S. Fermo, 3/a - Verona
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici e per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici di Arezzo
Via Ricasoli, 1 - Arezzo
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici per le province di Verona,
Rovigo e Vicenza
Corte Dogana 2/4 - Verona
38
PROGETTO “CULTURA A PORTE APERTE”:
IL MIBAC INCONTRA IL TERRITORIO
Antonella Mosca
L’attuale periodo di incertezze pone il tema della riforma della Pubblica Amministrazione al centro del dibattito politico. È sempre più diffusa l’esigenza di efficienza, trasparenza ed efficacia per migliorare il rapporto tra cittadino e Stato.
La trasparenza amministrativa, in particolare, nella sua accezione più ampia, assicura la
massima circolazione possibile delle informazioni sia all'interno del sistema amministrativo, sia fra quest’ultimo e il mondo esterno.
A seguito della riforma del titolo V della Costituzione, la Legge 241/90 (modificata e integrata dalla Legge 15/2005) si pone come legge quadro, dettando i principi essenziali
del rapporto tra P.A. e cittadino.
Come enuncia l’art. 1, ''L'attività amministrativa persegue i fini determinati dalla legge
ed è retta da criteri di economicità, di efficacia, di pubblicità e di trasparenza, secondo
le modalità previste dalla Legge nonché dai principi dell'ordinamento comunitario''.
È evidente come questi provvedimenti abbiano prodotto importanti modifiche nei rapporti tra le pubbliche amministrazioni e i cittadini. Infatti, non solo è previsto il diritto
di prendere visione degli atti di un procedimento, ma anche il diritto all’accessibilità
alla documentazione amministrativa e la possibilità, da parte dei cittadini, di partecipare ai procedimenti. Ciò consente di creare un impatto positivo sul rapporto tra cittadino e P.A.
Tra le innovazioni introdotte, di particolare rilievo è la creazione dell’URP - Ufficio Relazioni con il Pubblico che permette, attraverso i suoi sportelli, un dialogo continuo, dando
piena visibilità all'attività delle Pubbliche Amministrazioni e garantendo al cittadino la
possibilità di partecipare ed accedere all'attività delle stesse.
Successivamente, la legge 150/2000 fa dell’URP uno dei principali strumenti organizzativi attraverso cui le amministrazioni pubbliche possono assolvere ai loro compiti di
comunicazione e relazione con il pubblico e ne stabilisce le funzioni.
La strategia è quella di offrire informazione e consulenza trasversale in grado di soddisfare tutte le necessità di conoscenza e di comunicazione degli utenti, permettendo un
miglioramento della vita sociale attraverso l'aumento delle conoscenze, delle possibilità e potenzialità individuali e collettive, nell’interazione con la Pubblica Amministrazione e la realtà circostante.
Oggi il problema più importante è la definitiva affermazione degli standard qualitativi
ed organizzativi ed in particolare lo sviluppo del concetto di "rete di servizi" che, interagendo e collaborando tra loro secondo procedure e strumenti comuni, riescano nell'intento di coniugare alte prestazioni di servizio ad un’efficiente sistema di
comunicazione e di informazione.
Uno dei problemi di maggior rilievo che si riscontra in questo ambito, infatti, risulta essere una comunicazione inefficace o quantomeno fuorviante fra amministratore e
utente il quale talvolta non riesce ad accedere neanche alle informazioni più semplici
perché non ha conoscenza delle modalità con le quali approcciarsi alla Pubblica Amministrazione.
La scarsa conoscenza da parte dei cittadini dei servizi erogati determina la limitata utilizzazione degli stessi da parte dei destinatari, i quali non conoscono la varietà e la quantità di prestazioni offerte che potrebbero essere utili per risolvere problemi e
intraprendere attività di vario genere.
Negli ultimi anni l’amministrazione, in particolare quella centrale, ha assunto, quindi,
tendenze volte a rompere il muro di impenetrabilità che la caratterizzava nella percezione dei cittadini e delle parti economiche e sociali.
Ci sono stati progressi consistenti e, tuttavia, si è trattato il più delle volte di tentativi
non sistematici oppure (come nel caso della legge 241) di “aperture” dell’amministrazione collegate ad esigenze di singoli cittadini e a richiesta di questi nell’esercizio di tutela di loro diritti.
39
Cultura a porte aperte
L’iniziativa “Cultura a porte aperte” si inquadra in questa tendenza verso una progressiva maggiore trasparenza ma lo fa attraverso un approccio del tutto innovativo, e in
particolare:
a) “rovesciando” il principio di accesso : non è il cittadino che chiede di partecipare ma
è l’amministrazione che si apre autonomamente ed è lei che chiede ai cittadini di
partecipare per farsi conoscere e per far sì che attraverso questa conoscenza i cittadini sappiano di quali servizi sono beneficiari, come vengono spese le loro risorse,
cosa chiedere all’amministrazione perché quest’ultima possa migliorarsi ;
b) rendendo la partecipazione un fatto collettivo e quindi dando luogo all’esercizio della
partecipazione secondo un modello di offerta organizzato dell’amministrazione che
lavora per farsi conoscere piuttosto che rispondere di volta in volta;
c) aprendo l’amministrazione e il suo modello di lavoro (ma anche le persone che ne
sono responsabili) alla conoscenza dei cittadini non limitata alle questioni amministrative ma soprattutto allargata alla missione tecnica dell’amministrazione, a cosa
fa sul territorio e come lo fa, con quali risorse e con quali risultati.
È questa una iniziativa particolarmente rilevante per un’amministrazione come quella
dei beni culturali che rimane centrale sotto il profilo istituzionale ma che opera invece
in modo pervasivo sul territorio, a contatto con le sue espressioni culturali, sociali ed
economico-produttive.
Il progetto, avviato quest’anno, si propone di rafforzare il dialogo con tutte le amministrazioni locali (Regioni, Province, Comuni), con il mondo della scuola e con quello universitario, con gli ordini professionali e le associazioni pubbliche e private che operano
nel settore, le strutture preposte alla promozione del turismo e gli stessi cittadini che
si vogliono rendere consapevoli delle opportunità che l’interazione con la Pubblica Amministrazione, sempre più attenta alle esigenze dell’utenza, può offrire attraverso l’erogazione di servizi.
La collaborazione
I rapporti con le autorità regionali e locali rappresentano comunque uno dei problemi
più rilevanti dell’organizzazione periferica del MiBAC. Le soluzioni possibili sono molteplici e possono variare tra il modello del "federalismo duale" e quello del "federalismo
cooperativo".
Il primo enfatizza la distinzione-separazione di competenze tra lo Stato e le unità politico-amministrative sub-statali, mentre il secondo pone l’accento sulla costruzione di un
sistema di relazioni basato sull’integrazione funzionale e organizzativa tra i differenti
livelli territoriali di governo.
Alla luce del d.lg. 112/1998, si è optato per un sistema di relazioni tra Stato, Regioni ed
Enti Locali che fa coesistere i due principi della separazione e della cooperazione, applicandoli a campi materiali distinti.
Da una parte, infatti, c’è la funzione di tutela dei beni culturali che è riservata integralmente allo Stato, dall’altra parte, il decreto ha individuato altri campi materiali, come la
gestione, la valorizzazione, la promozione dei beni e delle attività culturali, materie a
"metà strada" tra lo Stato, le Regioni e gli Enti Locali. In queste materie il decreto legislativo, invece di fissare un preciso criterio di ripartizione dei compiti tra i diversi livelli
territoriali di governo, ha posto l’accento sul principio di collaborazione, come d’altronde
stabilito dalla Corte Costituzionale che nella materia dei beni culturali ha sempre insistito sulla necessità di una collaborazione tra strutture statali e locali, per "il perseguimento di un grande obiettivo di civiltà" (sentenza 921/1988).
Più in generale, la collaborazione del MiBAC con gli Enti Locali e l’Associazionismo in genere si regola attraverso una serie di Convenzioni che possono essere impiegate per disciplinare una vasta gamma di attività, e in particolare:
- il prolungamento degli orari di apertura di musei, siti archeologici, biblioteche e archivi;
- il miglioramento del grado di sicurezza;
- l’ampliamento della gamma dei servizi culturali;
40
Cultura a porte aperte
-
il potenziamento e la qualificazione dei servizi di accoglienza;
la realizzazione di un maggior grado di flessibilità dell’offerta nei grandi musei;
il superamento delle difficoltà legate ai fattori di ordine stagionale;
la promozione dello sviluppo delle attività didattiche rivolte alla scuola dell’obbligo;
il supporto per la sistemazione di materiale di archivio e dei cataloghi;
la realizzazione dei circuiti di tutela e fruizione del patrimonio diffuso, impropriamente definito marginale, perché escluso dai percorsi universalmente conosciuti e
penalizzato dall’assenza di circuiti organizzati in grado di offrire supporti adeguati
alla fruizione, e da orari di apertura ristretti, quando non addirittura dalla totale chiusura per assenza di sorveglianza;
- la pubblicazione e divulgazione di materiali di informazione, promozione e didattici
(stampati, video, CD-ROM, siti Internet, ecc.);
- l’organizzazione di campagne di informazione sui beni culturali ed ambientali rivolto
al grande pubblico;
- l’organizzazione di eventi di valorizzazione dei beni stessi, anche tramite l’intervento
finanziario di soggetti privati.
Il Progetto
Nello specifico, è necessario anche rendere consapevoli i cittadini del fatto che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali non è un mero contenitore di bellezze architettoniche e paesaggistiche, archivi, siti archeologici, musei ma una compagine eterogenea
che dà vita ed esalta la cultura attribuendole grande valore comunicativo e rendendola
parte integrante del sistema produttivo ed economico del Paese.
Per accrescere tali potenzialità si devono mettere in atto politiche e strategie capaci di
esprimere tale valore, affinché diventi veicolo dinamico di promozione dell’immagine
con cui un territorio si presenta, nel complesso delle sue caratteristiche economiche,
sociali, urbanistiche.
Il progetto nasce, quindi, con il duplice intento di dare la massima trasparenza all’organizzazione istituzionale del MiBAC, in linea con le attuali tendenze di massima visibilità
delle strutture pubbliche e di avvicinamento dei cittadini al loro funzionamento e di
creare un momento di confronto-incontro con le istituzioni pubbliche e private che operano nel settore dei beni culturali per la loro tutela, conservazione e valorizzazione.
Il progetto interessa sette regioni italiane (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna) ed è coordinato a livello nazionale dalla Direzione Generale per
la valorizzazione del patrimonio culturale. Il coordinamento a livello territoriale è svolto
dalle Direzioni Regionali per i Beni Culturali e Paesaggistici di competenza, con il coinvolgimento di tutti gli Istituti territoriali. Al progetto collaborano altri soggetti istituzionali, enti e associazioni nonché rappresentanti dell’imprenditoria nazionale.
Le tematiche affrontate dal progetto, in stretta collaborazione tra Amministrazione
Centrale e Direzioni Regionali, il cui apporto è imprescindibile, sono differenti da regione a regione poiché evidenziano le necessità di cui il territorio ha bisogno, nel particolare momento storico che viviamo.
Le istituzioni che hanno aderito al progetto sono:
Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento del Turismo; Ministero dell’Interno
- FEC - Fondo Edifici di Culto; Regione, Province, ICOM - International Council of Museums, Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, UPI – Unione delle Province d’Italia, ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani, Accademia pugliese delle scienze,
Associazione Dimore Storiche Italiana, UNPLI – Unione Nazionale Pro Loco Italia, Confindustria, Confartigianato, ANA – Associazione Nazionale Archeologi, FAI-Fondo per
l’Ambiente Italiano, Italia Nostra, Legambiente, AIPAI – Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale, ANAI – Associazione Nazionale Archivistica Italiana,
ANISA - Associazione Nazionale Insegnanti Storia dell'Arte, Archeoclub d’Italia, Associazione Presìdi del Libro, SIPBC - Società Protezione Beni Culturali, Federculture, Touring club italiano, Mecenate 90, Società Invitalia, Formez, Consiglio Nazionale degli
Ingegneri, Consiglio Nazionale Architetti, Ordini degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, Ordini degli Ingegneri, Fondazione Archeologica Canosina, Istituto
Italiano dei Castelli, Istituto per la Storia e l’Archeologia della Magna Grecia, Paleowor-
41
Cultura a porte aperte
king, SIMBDEA - Società Italiana per la Museografia ed i Beni Demoetnoantropologici,
Associazione Amici dei Musei di Taranto.
Il programma
In questo scenario, il progetto “Cultura a porte aperte” prevede, in ogni regione, convegni, tavoli tecnici, aperture straordinarie gratuite di luoghi istituzionali, laboratori e seminari, visite guidate volte a far conoscere ai cittadini le attività degli uffici tecnici e
amministrativi e a richiamare l’attenzione su quanto il Ministero ha da offrire.
L’articolazione del programma, suddiviso in ogni regione in tre giorni consecutivi di attività, consiste in un convegno e un tavolo tecnico che vedono coinvolti rappresentanti
istituzionali. Fra gli obiettivi dell’incontro c’è quello di far scaturire le proposte e le
istanze del territorio in base alle quali elaborare le strategie di sviluppo territoriale condivise. Nei giorni successivi verranno aperti al pubblico gratuitamente gli istituti ed i
luoghi d’arte del MiBAC per far conoscere le attività degli uffici tecnici e amministrativi
mettendo in evidenza i servizi che tali uffici erogano e dei quali sia il singolo cittadino
che l’Ente possono e devono usufruire.
In questo modo il cittadino sarà in grado di avvalersi delle opportunità che il Dicastero
mette a disposizione. Chiunque potrà, quindi, conoscere le giuste modalità con cui rivolgersi alla Pubblica Amministrazione riuscendo così a districarsi fra i tanti uffici e dipartimenti ministeriali a cui si viene costantemente rimandati.
Il progetto è realizzato dal Servizio II - Comunicazione e Promozione
Responsabile del progetto Antonella Mosca
In collaborazione con Monica Bartocci e Simona Pantella.
Hanno inoltre collaborato Costanza Barbi, Vassili Casula, Antonella Corona, Francesca
D’Onofrio, Maria Cristina Manzetti, Maria Tiziana Natale, Susanna Puccio, Maria Angela
Siciliano.
42
PROGETTO “CULTURA A PORTE APERTE”:
ATTIVITÀ DI PROGRAMMAZIONE DEL MINISTERO
PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI PER L’ANNO 2008
Paolo D’Angeli
Nel quadro della finalità di tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico della
Nazione sancita dall’articolo 9 della Costituzione, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali provvede alla tutela del patrimonio culturale mediante attività dirette a garantirne la protezione e la conservazione per fini di pubblica fruizione. A questo scopo il
Ministero si avvale dello strumento della programmazione annuale e pluriennale per razionalizzare l’uso delle risorse disponibili oltre che per conferire unitarietà di indirizzo
agli interventi sull’intero territorio nazionale. In particolare l’assegnazione delle risorse
tiene conto della consistenza del patrimonio culturale presente sul territorio, dello stato
di conservazione, dell’urgenza e delle intese istituzionali stipulate tra Ministero, Regioni
ed autonomie locali.
Nel corso dell’esercizio finanziario 2008 sono state programmate risorse pari ad
€ 242.257.383,90 di cui:
- € 99.543.800,48 relative al programma dei lavori pubblici approvato con DM 16 luglio
2008;
- € 89.228.322,42 dal programma dei proventi derivanti dal gioco del Lotto rimodulato
con DM 25 settembre 2008 a seguito degli effetti prodotti dall’articolo 2, commi 615,
616 e 617 della legge finanziaria 2008;
- € 21.985.261,00 concernenti la programmazione dei contributi in conto capitale ai
sensi degli articoli 35, 36 e 37 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (codice dei
beni culturali e del paesaggio) approvata con DM 3 aprile 2008;
- € 31.500.000,00 dalle risorse stanziate dall’art. 1, comma 1138 della legge finanziaria
2007 e finalizzate con DM 3 aprile 2008 e DM 12 novembre 2008.
L’apporto di ogni fonte di finanziamento può essere, sinteticamente, rappresentato nel
grafico seguente:
L’ammontare complessivo delle risorse programmate può anche essere distinto per settore di intervento del Ministero come segue:
Principali programmazioni delle risorse di bilancio del MIBAC
Totale esercizio finanziario 2008 euro 242.257.383,90
art. 1 comma 1138. LF 2007;
31.500.000,00 ; 13%
programma LL.PP.;
99.543.800,48 ; 41,09%
contributi in c/capitale;
21.985.261,00 ; 9,08%
Fondi LOTTO; 89.228.322,42 ;
36,83%
programma LL.PP.
Fondi LOTTO
contributi in c/capitale
art. 1 comma 1138. LF 2007
43
Cultura a porte aperte
Come è facile constatare l’attività del Ministero può essere ricondotta a tre aree principali di intervento e ad un settore trasversale. In particolare alle arti, caratterizzate da in-
Principali programmazioni delle risorse di bilancio del MIBAC per settore intervento
Totale esercizio finanziario 2008 euro 242.257.383,90
Spettacolo; 21.087.620,00;
8,70%
Cinema; 11.136.040,00;
4,60%
Regioni autonome
6.527.700,00 ; 2,69%
SG/DGOIF/DGBIL
25.643.744,05 ; 10,59%
Beni librari ; 14.597.050,06 ;
6,03%
Paesaggio,
architettura e arte
contemp.; 1.266.702,66;
0,52%
Archivi; 11.688.146,10;
4,82%
Beni archeologici
36.481.468,79 ; 15,06%
Beni storico-artistici
ed etnoantropologico
23.424.386,78 ; 9,67%
Beni architettonici
90.404.525,46 ; 37,32%
SG/DGOIF/DGBIL
Archivi
Beni architettonici
Paesaggio, architettura e arte contemp.
Spettacolo
Beni librari
Beni archeologici
Beni storico-artistici ed etnoantropologico
Cinema
Regioni autonome
terventi su beni architettonici, storico-artistici, archeologici del paesaggio e dell’arte
contemporanea, sono state destinate risorse per € 151.577.083,69 pari al 62,57 % del totale; al settore degli archivi e dei beni librari sono stati assegnate risorse per
€ 26.285.196,16 pari al 10,85 %; al settore del cinema e dello spettacolo dal vivo sono
stati attribuiti € 32.223.660,00 pari al 13,30 %. Infine al settore trasversale sono state destinate risorse per € 25.643.744,05 pari al 10,59 % del totale.
Il Ministero per i beni e le attività culturali esercita anche attività di sostegno, promozione e vigilanza delle attività di spettacolo ai sensi di quanto previsto dal combinato
disposto dell’articolo 2 del decreto legislativo 20 ottobre 1998, n. 368 e dell’articolo 156
del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112.
A tale scopo la principale fonte di finanziamento disponibile è rappresentata dal Fondo
Unico per lo Spettacolo (FUS), che per l’anno 2008, è stato pari ad € 471.339.084,99.
Nel grafico seguente è rappresentata la ripartizione del Fondo nei diversi settori di intervento del Ministero nell’ambito del cinema e dello spettacolo dal vivo.
Ripartizione del Fondo UNico per lo Spettacolo (FUS) per settori di intervento
Totale FUS 2008 euro 471.339.084,99
Osservatorio dello Spettacolo;
661.691,67 ; 0,14%
Attività cinematografiche;
90.986.121,57; 19,30%
Spese funz. Comitati e Comm.;
205.352,59; 0,05%
Fondazioni liriche;
215.488.448,41; 47,72%
Attività Circensi Spettacolo
Viaggiante; 6.945.998,96
1,47%
Attività teatrali di Prosa;
84.256.408,59 ;
17,88%
Attività di danza ;
9.586.771,50; 2,03%
Fondazioni liriche
Attività teatrali di Prosa;
Osservatorio dello Spettacolo
44
Attività Musicali; 63.208.291,70;
13,41%
Attività Musicali
Attività Circensi e Spettacolo Viaggiante
Spese funz. Comitati e Comm.
Attività di danza
Attività cinematografiche
PROGETTO “CULTURA A PORTE APERTE”: LA MODULISTICA
E IL PIANO DI RIDUZIONE DEGLI ONERI AMMINISTRATIVI
Mariantonietta Leone
In occasione del progetto “Cultura a Porte Aperte”, la ex Direzione Generale per il bilancio e la programmazione economica, la promozione, la qualità e la standardizzazione
delle procedure - ex Servizio III “Qualità e standardizzazione delle procedure” - ha effettuato una ricognizione della modulistica adottata dagli istituti territoriali (Soprintendenze, Archivi e Biblioteche) del MiBAC nella regione Campania.
I risultati di tale ricognizione hanno messo in evidenza come da parte dei suddetti istituti venga fatto un uso ancora limitato, a volte occasionale e discontinuo della modulistica.
Il dato rilevato contrasta con la numerosità delle strutture periferiche della Campania,
con la rilevanza delle competenze, con l’ampiezza e la varietà dei procedimenti attuati.
Anche sotto il profilo dell’informatizzazione la modulistica utilizzata presenta limiti e
carenze.
Viene quindi in parte vanificata la specifica finalità della modulistica, quale strumento
di semplificazione amministrativa, che facilita e agevola il rapporto utente- Amministrazione
Va comunque detto che lo stato della modulistica riscontrato in Campania è comune ad
un elevato numero di istituti presenti nelle altre regioni.
Da recenti verifiche è risultato, infatti, che, nell’ambito degli uffici del MiBAC, allo stato
attuale manca una modulistica uniforme: spesso viene utilizzata in maniera limitata e
non sempre è disponibile in rete.
Inoltre, pur riferendosi ad un medesimo procedimento, a volte viene riportata nei siti
degli istituti con differenti indicazioni. Qualora le informazioni necessarie non siano accessibili on line, l’utente è costretto ad un’attività di raccolta direttamente presso gli
uffici competenti, con notevole dispendio di tempo.
Pertanto, anche a causa della struttura organizzativa del Ministero, capillare e connotata da una forte articolazione territoriale, possono verificarsi situazioni di difficoltà
che impediscono agli utenti di reperire velocemente le informazioni utili per la presentazione di istanze, l’acquisizione di autorizzazioni, l’inoltro di documentazione o altro.
È dunque necessario che l’Amministrazione si attivi sia per rispondere in modo tempestivo alle istanze dell’utenza, diminuendo i tempi di attesa e i disagi, sia per centrare
l’obiettivo di una Pubblica Amministrazione che sia sempre più trasparente ed erogatrice di servizi di qualità.
A tal fine, il MiBAC dovrà procedere ad un riesame generale della modulistica attualmente in uso sia in Campania sia nelle altre regioni, per renderla omogenea sull’intero
territorio nazionale ed accessibile on line dai siti delle strutture periferiche.
Il processo di revisione della modulistica sarà in linea con l’adempimento degli obblighi
previsti dal decreto legge 25 giugno 2008 n. 112, convertito in legge 6 agosto 2008 n.
133, che anche il MiBAC è tenuto ad osservare.
La legge citata (c.d. legge taglia oneri amministrativi) all’art. 25 prevede, infatti, che, per
il raggiungimento dell’obiettivo di governo di ridurre entro il 31 dicembre 2012 gli oneri
amministrativi che gravano sulle piccole e medie imprese, per una quota complessiva
del 25%, come stabilito in sede europea, ciascuna Amministrazione elabori un proprio
piano di riduzione.
I piani di riduzione degli oneri amministrativi, adottati dalle Amministrazioni di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione e con il Ministro
per la semplificazione normativa, hanno la finalità di tracciare un quadro chiaro in relazione al raggiungimento dei risultati previsti e di garantire piena trasparenza ai cittadini e alle imprese sulle iniziative programmate e realizzate.
45
Cultura a porte aperte
Anche il MiBAC si è attivato in tal senso ed ha avviato, alla fine del 2008, in raccordo
con il Dipartimento per la Funzione Pubblica, i lavori finalizzati alla elaborazione di un
piano ed alla individuazione degli interventi ritenuti idonei al raggiungimento dell’obiettivo.
Il piano di riduzione è stato costruito, coerentemente con le disposizioni normative, a
valle della misurazione - effettuata dal Dipartimento della Funzione Pubblica nell’area
di regolazione” beni culturali e paesaggio” - degli oneri amministrativi, ossia dei costi sostenuti dalle imprese per conformarsi ad obblighi informativi.
In particolare, sono stati oggetto di misurazione gli obblighi informativi derivanti da:
- Interventi soggetti ad autorizzazione
- Interventi conservativi imposti
- Manifesti e cartelli pubblicitari
- Autorizzazione alla modifica dello stato dei luoghi in ambiti di tutela paesaggistica
Gli esiti della misurazione del Dipartimento della Funzione Pubblica, in relazione agli
adempimenti connessi ai suddetti obblighi informativi, hanno evidenziato come anche
una modulistica disomogenea, inadeguata e non sempre disponibile on line, possa incidere su tempi e costi a carico delle imprese.
Si è, pertanto, ritenuto necessario prevedere l’inserimento nel piano di riduzione del
MiBAC, dell’intervento di semplificazione e standardizzazione della modulistica e accessibilità on line.
L’obiettivo che l’Amministrazione si pone è in primis l’abbattimento dei costi che gravano su piccole e medie imprese, ma è evidente che ne conseguirà una riduzione dei
tempi e dei costi attuali per tutte le categorie di utenti.
Per la realizzazione dell’intervento si prevede, quindi, di effettuare una preliminare ricognizione e verifica dell’esistente.
Si procederà successivamente ad elaborare una modulistica semplificata e standardizzata per l’intero territorio nazionale, che sia idonea a guidare l’interessato nella compilazione delle istanze e nella presentazione di eventuale documentazione da allegare
alle stesse.
L’adozione di una modulistica omogenea consentirà inoltre di uniformare le modalità
degli adempimenti relativi ad un medesimo procedimento.
La diffusione on line della modulistica sulle pagine web del Ministero completerà la
realizzazione dell’intervento, le cui finalità sono chiaramente indirizzate alla semplificazione amministrativa intesa come strumento più immediato per il perseguimento
della certezza pubblica.
46
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE 2000-2006
“SICUREZZA PER LO SVILUPPO DEL MEZZOGIORNO D’ITALIA”
MISURA 1.3 “TECNOLOGIE PER LA TUTELA
DELLE RISORSE CULTURALI E AMBIENTALI”
LA “SICUREZZA PARTECIPATA”.
L‘INNOVAZIONE TECNOLOGICA NEL CAMPO
DELLA SALVAGUARDIA E DELLA TUTELA DEI BENI CULTURALI:
STRATEGIE E RISULTATI
Maria Concetta Cassata, Gabriella Cetorelli Schivo
Con il Programma Operativo “Sicurezza per lo Sviluppo del Mezzogiorno d’Italia”, per il periodo 2000-2006, si è finanziato l’avvio di un nucleo di interventi selezionati in base alla considerazione dell’urgenza prioritaria di circoscritte realtà territoriali,
nella fattispecie, per quanto attiene il Ministero per i Beni e le
Attività Culturali, finalizzate al recupero e alla messa in sicurezza
di aree archeologiche e storico artistiche, sedi archivistiche e
museali di rilevante interesse nell’ambito del Patrimonio nazionale.
In tal senso l’attuazione del PON si è rivelata decisiva nel consentire un concreto risanamento e rafforzamento del sistema
socio/economico, in particolare proprio nelle zone motivatamente scelte quali “aree campione” (Regioni Obiettivo 1: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia) e, specie
relativamente al Patrimonio culturale, mediante un innovativo
rapporto con le comunità residenti, il mondo dell’imprenditoria
e del lavoro, le organizzazioni sindacali, gli Enti locali e tutte le
altre realtà operanti sul territorio.
L’iniziativa è sorta dalla considerazione che il legame negativo
fra criminalità e crescita economica e culturale, con particolare
riferimento alle Regioni economicamente meno sviluppate, potesse essere convenientemente contrastato attraverso un cospicuo investimento in termini di sicurezza, intesa quale stabile
componente di un equilibrato sviluppo socioeconomico, come
pure culturale.
Alla luce di tali presupposti, il Ministero per i Beni e le Attività
Culturali, di concerto con il Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza –, con il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e il Ministero dell’Economia e Finanze, ha
presentato il Progetto “Tecnologie per la tutela delle risorse
culturali ed ambientali” al fine
di conseguire l’obiettivo globale
di “determinare, nel tempo, su
tutto il territorio del Mezzogiorno italiano, a partire dalle
aree più sensibili, condizioni fisiologiche di salvaguardia, quantomeno pari a quelle sussistenti
nel resto del Paese”.
Con tale Programma il Ministero BAC, in sinergia con gli
altri Enti coinvolti, ha evidenziato il concetto di “sicurezza”
Direttore Generale
Antonia Pasqua
Recchia
Servizio I
Dirigente ad interim
Maria Concetta Cassata
Responsabile
del Progetto
PON Sicurezza
per lo Sviluppo
del Mezzogiorno
d’Italia 2000-2006 - Mis. 1.3
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
[email protected]
Gabriella Cetorelli Schivo
Coordinatore
scientifico del Progetto
PON Sicurezza
per lo Sviluppo
del Mezzogiorno
d’Italia 2000-2006 - Mis. 1.3
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
[email protected]
47
Cultura a porte aperte
come “bene pubblico” con caratteri di
relativa originalità rispetto al passato, ponendo l’accento sulla necessità di un maggiore coinvolgimento
delle molteplici realtà territoriali, in
particolar modo le Regioni, i Comuni
e le altre articolazioni delle Istituzioni
sul territorio, nella tutela di un Bene
che sempre più viene individuato
come fattore di crescita civile, sociale
e di sviluppo economico.
Tale Patrimonio, costituente il
“Museo Italia” ha rappresentato, per
alcuni “progetti pilota”, anche la possibilità di valorizzare il territorio nazionale attraverso lo sviluppo del turismo culturale. Inoltre sono state realizzate
pubblicazioni, prodotti multimediali, campagne pubblicitarie, convegni, conferenze, seminari e tavole rotonde, nella consapevolezza che “comunicare sicurezza significa attuare lo sviluppo” attraverso attività di sensibilizzazione.
Mis. 1.3. Tecnologie per la tutela delle risorse culturali
Il progetto ha avuto la finalità di potenziare il sistema per il controllo tecnologico del territorio attraverso l’adozione di strategie per il miglioramento della protezione e vigilanza nelle grandi aree archeologiche e museali, nonché dei complessi monumentali,
anche adibiti ad archivi, del Mezzogiorno, per corrispondere non solo alle esigenze dell’utenza europea, ma anche alle raccomandazioni di Organismi sopranazionali, quale
l’UNESCO, in termini di corretta gestione e tutela del patrimonio artistico. Tali progetti,
incentrati su interventi di mappatura e monitoraggio del territorio, protezione passiva
e televigilanza dei siti di interesse, si sono integrati con gli eventuali sistemi/organismi
di vigilanza esistenti, interagendo con le centrali operative delle Forze dell’Ordine, realizzando un valore aggiunto in termini di sicurezza.
Nello specifico, le azioni di intervento sono state principalmente:
- Potenziamento del sistema per il controllo tecnologico del territorio, attraverso l’adozione di sistemi informativi geografici in cui si sono localizzati, con opportune basi di
dati a carattere settoriale, gli ambiti del patrimonio diffuso, suscettibili di rischio (trafugamento in aree di scavo, manomissione
del contrasto ambientale, furto di oggetti
d’arte, etc.).
- Protezione da azioni criminose di siti di particolare rilevanza, con elevata esposizione
al rischio, tramite il miglioramento della
protezione e vigilanza nelle grandi aree archeologiche e museali, nonché dei complessi monumentali adibiti a diverse
destinazioni d’uso nel Mezzogiorno, per corrispondere alle esigenze di conservazione,
valorizzazione e fruizione.
- Recupero di beni confiscati alle organizzazioni criminali e destinati alla fruizione e
conservazione dei beni archeologici.
Il Progetto, avviato negli anni 2000-2006, affidato nel 2006 all’Ufficio Tecnico del Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici, è
proseguito nel corso negli anni 2007- 2008
nell’ambito dell’Ufficio del Segretario Generale e quindi presso la Direzione Generale per
48
Cultura a porte aperte
l’Organizzazione, l’Innovazione, la Formazione, la Qualificazione professionale e le Relazioni sindacali del MIBAC. Va rilevato che il Progetto iniziale prevedeva 21 interventi
nelle seguenti Regioni ed ambiti territoriali:
- Basilicata: Val d’Agri - Valle del Sinni - Bernalda Metapontino - Policoro
- Calabria: Vibo Valentia - Sibari - Crotone - Locri
- Campania: Ercolano - Reggia di Caserta - Geographic Information System (GIS) Campania
- Puglia: Arpi - Copertino - Otranto - Bari
- Sardegna: Capera- Nora - Tharros – Barumini -Progetto “I Sentieri della memoria”
- Sicilia: Archivio di Stato di Palermo
I “progetti pilota”
A questi Progetti si sono aggiunti, utilizzando le somme derivanti dai ribassi d’asta,
altri 6 interventi risultati particolarmente
significativi per l’impiego di modelli culturali e organizzativi, mezzi tecnologici e strumenti operativi d’ avanguardia. Questi
progetti, nel loro insieme, hanno permesso
di favorire la diffusione della cultura dell’innovazione nel campo della salvaguardia
e della tutela del territorio, consentendo di
promuovere situazioni “di eccellenza”, all’interno del più ampio concetto della “sicurezza partecipata”, obiettivo conseguito
attraverso strategie integrate e concertate
tra tutti gli Enti attori.
Si riportano, di seguito, le situazioni di maggiore rilievo emerse nelle varie Regioni coinvolte.
- Sardegna: Progetto “I sentieri della memoria”
Nora - Tharros – Barumini
Compendio garibaldino di Caprera
- Campania: Progetto “Sistema Informativo Geografico della Campania” (GIS)
Reggia di Caserta e Parco Vanvitelliano
Area Archeologica di Ercolano
- Puglia: Area Archeologica e Ipogeo ellenistico della Medusa di Arpi
- Calabria: Museo Civico Archeologico e Polo Culturale di Cirò
Museo del Parco Archeologico di Capo Colonna a Crotone
- Basilicata: Progetto Museo Archeologico Nazionale di Metaponto
- Sicilia: Archivio di Stato di Palermo
- Basilicata /Sardegna: “Progetto Sistema Informativo Archeologico” (SIA)
Conclusioni
Alla luce dei risultati ottenuti - che si ritiene possano contribuire attraverso la valorizzazione del territorio al più generale processo di recupero e rafforzamento del sistema
economico, di relazione e di cooperazione sociale del Meridione - intento del MiBAC è
stato quello di conseguire l’obiettivo globale di adeguare importanti aree archeologiche
e storico-artistiche del Mezzogiorno italiano alle condizioni fisiologiche di salvaguardia
comuni al resto del Paese, specie in relazione alle molteplici possibilità di sviluppo prodotte da una offerta culturale ampia e integrata. I progetti concretizzati nell’ambito del
Programma hanno raggiunto la significativa percentuale di realizzazione del 104.40%
a seguito dell’ampliamento degli obiettivi inizialmente indicati.
49
Cultura a porte aperte
In Campania
PROGETTO GIS - “SISTEMA INFORMATIVO GEOGRAFICO” DELLA CAMPANIA
Il Progetto ha previsto come obiettivo comune primario l’identificazione e il posizionamento georeferenziato sulla carta tecnica regionale vettoriale in
scala 1:5.000 e su carte topografiche in formato digitale in scale 1:25.000, 1:50.000, 1:100.000 di aree,
siti e monumenti di interesse archeologico, architettonico e paesaggistico vincolati, noti ed emergenti,
ovvero individuati mediante ricognizioni sul campo
come di interesse culturale, sottoposti a rischio.
Sono stati inoltre individuati alcuni sottoprogetti
particolari, per alcune aree di interesse, selezionate
in base ai tipi di rischio presenti e a precise caratteristiche geo-morfologiche, ambientali e paesaggistiche, storico culturali, amministrative, quale modelli del territorio regionale, ed in particolare:
- Studio del rischio ambientale ed antropico
- Studio del fenomeno delle persistenze/interferenze insediative
- Studio del paesaggio storico
- Studio di sistemi di salvaguardia e sviluppo turistico culturale.
Tali modelli interpretativi sono stati applicati a specifiche aree campione del territorio campano, in modo da costituire altrettanti modelli applicativi replicabili in contesti simili ed integrabili tra loro. Attraverso tali modelli si è intrapresa, altresì, una
analisi sistematica del territorio campano, da analizzare nelle varie manifestazioni
singole e macroscopiche ad un livello di maggiore approfondimento, sintetizzabili in
carte tematiche e “storicizzate” a scala di dettaglio, insieme alle basi di dati documentarie e catalografiche che le sottendono e ne costituiscono il presupposto scientifico e conoscitivo. Tali strumenti appaiono dunque indispensabili, nelle attività di
tutela, controllo, valorizzazione e progettazione ordinarie e straordinarie, in collaborazione con le Forze dell’Ordine, gli Enti Pubblici e i soggetti cointeressati in ambito
regionale e nazionale.
PROGETTO REGGIA DI CASERTA
Il Progetto è consistito precipuamente nell’allestimento di impianti antieffrazione
anti-intrusione e antivandalismo con apparato televisivo a circuito chiuso e sistema
di supervisione realizzati all’interno della Reggia mediante interventi di alta specializzazione tecnologica.
PROGETTO PARCO VANVITELLIANO DI CASERTA
L’intervento ha visto l’estensione e l’implementazione dei lavori di protezione antiintrusione, antivandalismo e video controllo dei varchi di accesso al Complesso Vanvitelliano.
PROGETTO AREA ARCHEOLOGICA DI ERCOLANO
L’alto tasso di criminalità presente a ridosso della zona archeologica di Ercolano mostra un comparto sociale con forte degrado urbano, economico e culturale di cui risente l’Istituzione dedicata agli scavi. Per tale ragione l’area archeologica di Ercolano,
nell’ambito del Progetto PON Sicurezza 2000-2006, è stata sottoposta ad interventi
di messa in sicurezza, tutela e salvaguardia dell’intero perimetro degli scavi, con impianti di videosorveglianza ad alto profilo tecnologico, ed è stato inoltre realizzato il
potenziamento del sistema di protezione ed anti- intrusione dell’intero perimetro
dell’area per contrastare i gravi fenomeni connessi alla criminalità organizzata.
50
Struttura del MiBAC in
CAMPANIA
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI
E PAESAGGISTICI DELLA CAMPANIA
Le Direzioni per i Beni Culturali e Paesaggistici sono state istituite
in 17 regioni italiane, escluse Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige
e Sicilia, nel 2004, quando le norme relative al patrimonio culturale sono state aggiornate, dopo le modifiche al Titolo V della Costituzione.
Nello stesso anno è stato promulgato il Codice Urbani, che unifica e rinnova tutta la normativa in materia di Beni culturali.
Questi due provvedimenti, uno legislativo e l’altro destinato ad
intervenire sulla pratica amministrativa, sono volti alla tutela e
alla promozione del patrimonio italiano, attraverso il coinvolgimento di tutti gli enti locali.
Le Direzioni Regionali per i Beni culturali e paesaggistici sono
uffici del Ministero per i Beni e le attività Culturali che svolgono
un ruolo di coordinamento dell’attività delle strutture periferiche regionali e curano i rapporti fra il Ministero e le regioni, gli
enti locali e le altre istituzioni operanti sul territorio di competenza.
In Campania, le strutture periferiche sono le Soprintendenze di
settore, gli Archivi e le Biblioteche, mentre i Poli museali di Napoli e Pompei sono autonomi. Le strutture amministrative e culturali esterne sono le Regioni, le Province, i Comuni, le Università, le Associazioni. L’istituzione delle Direzioni Regionali, quindi, costituisce un importante passo in direzione della collaborazione per le attività di tutela, gestione, promozione e valorizzazione dei beni culturali che possono essere realizzate efficacemente solo con una sinergia di risorse.
Il Direttore regionale esercita la sua attività in diversi ambiti
fondamentali quali la tutela del patrimonio storico-artistico, la
gestione economico-finanziaria e il coordinamento organizzativo.
Attività della Direzione in quest’ultimo settore sono tutte
quelle inerenti al personale, in particolar modo concorsi e corsi,
trasferimenti e, di recente, la riqualificazione.
Direttore Regionale
Gregorio Angelini
Referente
per la Comunicazione
Maria Rosaria Nappi
Via Eldorado, 1
Castel dell'Ovo
80132 Napoli
Tel. 081 2464201
Fax 081 7645305
[email protected]
Attualmente sono in corso le ristrutturazioni, a seguito della recente riforma, di diversi uffici, in particolare sono state ricostituite le due Soprintendenze per i Beni architettonici artistici e
storici ed etnoantropologici per le province di Napoli e per
quelle di Benevento e di Caserta e creata una Soprintendenza
Archeologica unica per le province di Salerno, Caserta, Benevento, Avellino. Queste trasformazioni, che seguono di poco
una prima modifica, hanno reso difficile per gli uffici realizzare
attività di comunicazione e quindi la partecipazione all’evento
che qui si presenta.
SEDI
La Direzione Regionale della Campania ha la sua sede principale a Castel dell’Ovo.
L’imponente edificio in tufo sorge sull’isolotto di Megaride,
dove la leggenda vuole sia la tomba della sirena Partenope, la
prima protettrice di Napoli e dove esistono tuttora i resti dei romitori delle monache basiliane di Santa Patrizia.
53
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania
W.M. Turner, Castel dell’Ovo, acquerello, Tate Gallery, Londra
Fortificato in età normanna, il castello fu utilizzato a scopi militari
fino al secolo scorso. Dopo il sisma
dell’Ottanta, ristrutturato e aperto
al pubblico è sede di esposizioni
temporanee.
Alcuni uffici della Direzione, come la
stazione appaltante, hanno sede
nel Palazzo Reale di Napoli, costruito in luogo del più antico “palazzo
Vecchio”, per volontà del Vicerè Pedro da Toledo su progetto di Domenico Fontana. Terminato ai primi
del Seicento, ospita l’Appartamento
storico nel quale hanno dimorato i
Vicerè, i Borbone e i Savoia e che conserva arredi e opere d’arte dal secolo XVII al XIX.
TUTELA
La tutela consiste principalmente nella dichiarazione di interesse culturale per tutte le
tipologie di beni, dal paesaggio ai beni architettonici e ai beni mobili di tipo archeologico e storico artistico. Le Soprintendenze di settore esercitano la loro attività sui territori di competenza e istruiscono le pratiche che vengono infine perfezionate dai decreti
del Direttore Regionale.
Nell’ambito della tutela il rapporto con gli enti locali si struttura in modi diversi e complessi, i Comuni, le province, le autorità di bacino, la comunità Montane, tutti i diversi
enti che intervengono sui beni culturali, fra i quali non va dimenticato il più complesso
e cioè il paesaggio, si relazionano con le strutture periferiche del Mibac. In molte circostanze è richiesto l’intervento del Direttore Regionale che può delegare i funzionari. Le
competenze in questo settore sono divise per zone e ogni funzionario segue una o più
province delle cinque regionali.
Il codice Urbani prevede la procedura della verifica che permette ai comuni o agli enti
di verificare se il bene in loro possesso è un bene cultuale o no. Tramite un sistema informatizzato nel quale si inseriscono dati, fotografie e planimetrie e a seguito, se necessario,
di sopralluoghi congiunti, le Soprintendenze e la Direzione regionale verificano se il bene
può essere dichiarato bene culturale e quindi essere oggetto della legge di tutela. Se il
parere è positivo il procedimento si conclude con un decreto che dichiara il bene come
culturale. L’utilizzo dell’informatizzazione permette agli enti di ottenere pareri in tempi relativamente brevi.
COMUNICAZIONE
L’attività del Ministero per i Beni culturali in Campania si confronta con le esigenze di un
patrimonio vastissimo e distribuito su un territorio di grandi dimensioni estremamente
differenziato da tutti i punti di vista: economici, sociali e culturali.
Molti settori, in particolare i Musei, come il Museo archeologico di Napoli, la Reggia di
Caserta, i Musei di Capodimonte e San Martino, gli Scavi di Pompei e Ercolano, gli Archivi
di Stato, le Biblioteche svolgono azioni di comunicazione, attraverso manifestazioni,
eventi e grandi mostre, o conferenze, rivolte a pubblici specializzati, come i docenti, o generici. Alcuni uffici hanno messo a punto e sperimentato la Carta dei Servizi (Museo Archeologico di Napoli), o rinnovato siti web (Archivio di Stato di Napoli), destinati a
facilitare i rapporti con l’utenza. Molto rilevante in riferimento alla comunicazione del
Mibac appare l’individuazione del tipo di pubblico che impone strumenti differenziati
a seconda della specializzazione e delle esigenze.
La Campania ha un patrimonio immenso e conserva, nonostante i numerosi eventi sismici
ricorrenti nei secoli, molti centri storici di suggestiva bellezza e diverse città importanti.
54
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania
In questa visione appare di notevole rilievo il ruolo degli Archivi di Stato e della Soprintendenza archivistica regionale. A Benevento, Avellino e Salerno e in altri centri dove, mancando biblioteche e musei statali, gli archivi, con la loro intensa attività di conferenze,
mostre, eventi culturali, costituiscono infatti l’unica possibilità di rappresentanza per il
Ministero. La Soprintendenza archivistica, così come la Biblioteca universitaria di Napoli,
attuano instancabilmente attività di comunicazione all’esterno della loro sede, e svolgono così una azione di grandissimo rilievo toccando centri periferici dove si incontrano realtà non solo culturali, ma anche sociali, molto degradate.
Giovanni Merliano da Nola, monumento a Pedro
da Toledo, Napoli, San Giacomo degli Spagnoli.
Foto Luciano Romano
La Direzione Regionale, cura i rapporti
con gli istituti esterni stipulando tutte le convenzioni, predispone le relazioni per il patrocinio ministeriale e
svolge un attivo ruolo di coordinamento fra tutti gli uffici nell’applicazione del Piano di comunicazione del
Ministero, articolato in eventi, alcuni
dei quali di portata nazionale, come
la Settimana della Cultura o internazionale come le Giornate Europee
del Patrimonio, e la partecipazione a
Fiere, (Compa, Forum P.A., Ferrara).
La Direzione Regionale segue anche
la programmazione e la realizzazione
degli eventi espositivi proposti dalle
Soprintendenze partecipando alle
manifestazioni di interesse per i finanziamenti regionali. È in fase di realizzazione il sito web della direzione
regionale che intende proporsi come
un portale, offrendo ospitalità anche agli altri uffici sia per la promozione degli eventi, sia come spazio per
pubblicare commenti sulle attività di
tutela restauro e comunicazione.
Italia Langobardorum
Momento di coinvolgimento di diversi uffici e importante aspetto della comunicazione
fra uffici del Mibac e amministrazioni locali è stata la presentazione alla Lista del Patrimonio mondiale UNESCO della candidatura Italia Langobardorum, che unisce i principali centri di potere dei longobardi in Italia e cui, per la Campania, partecipa la Basilica
di Santa Sofia di Benevento.
La candidatura trasversale ha visto coinvolte diverse Regioni italiane e in Campania diverse Soprintendenze, oltre al Comune, alla Provincia di Benevento e alla Direzione regionale, coordinati dall’Ufficio Lista del Patrimonio mondiale dal MiBAC. La realizzazione
del Piano di Gestione dei beni, richiesto dal Comitato per la Lista del Patrimonio mondiale UNESCO, obbliga i referenti ad un continuo confronto relativamente alla gestione,
tutela e valorizzazione della Chiesa alto medievale di Santa Sofia di Benevento e della
circostante zona tampone.
La pratica virtuosa, che si auspica diventi una modalità stabile e che è utilizzata dai siti
iscritti nella Lista, ha, in questa circostanza, caratteri particolari in quanto le attività di
rete riguardano anche i rapporti con comuni di altre regioni (Cividale, Spoleto, Brescia,
etc) e trovano nelle attività didattiche il loro settore preferenziale. La Soprintendenza
per i Beni architettonici e per il paesaggio di Caserta e Benevento, infatti ha predisposto il progetto I Longobardi - gemellaggi formativi e itinerari turistici per le scuole, che prevede scambi di visite e di studi fra le diverse città longobarde in Italia, presentato alla
IX edizione di Exposcuola Salone del Confronto tra le attività formative d’Europa e del
Mediterraneo, inserito fra le attività di rete nel piano di gestione.
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Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania
Catalogo
La catalogazione è la prima essenziale operazione da compiersi sui beni culturali in
quanto ha valore conoscitivo e repertoriale.
Oggi con l’avvento delle teconologie digitali assume il valore aggiunto di essere disponibile sul web e quindi fruibile dai cittadini con facilità.
In Campania è stato attuato, negli anni 2006/08, il progetto nazionale ARTPAST (Applicazione informatica in rete per la Tutela e la Valorizzazione del Patrimonio Culturale
nelle Aree sottoutilizzate), finanziato con i fondi delibera CIPE 17/2003, che ha realizzato il riversaggio delle schede OA in un unico server di progetto in attesa di riversarle
nel Sistema unico dell’Istituto Centrale del Catalogo della documentazione (SIGEC).
Questo progetto è stato di grande rilievo perché ha permesso di vedere riunite e fruibili
in un unico sistema schedature, realizzate durante tutto l’arco di attività del Ministero
con programmi diversi, dovuti alle diverse modalità di informatizzazione che si sono
succedute nel tempo.
Visti i risultati ottenuti con il progetto Artpast, si sta realizzando, tramite il consorzio
Glossa, aggiudicatario della gara bandita nel 2008, un progetto di riversaggio e normalizzazione della schedature pregresse da archivi catalografici Mibac nel sistema informativo di catalogo regionale del Beni culturali della Campania
Si prevede il trasferimento di almeno 97.500, schede di catalogo presenti presso le Soprintendenze della Campania su supporto informatico, con priorità per il patrimonio di
beni archeologici.
Catalogo e comunicazione
I due settori comunicazione e catalogazione mostrano un nesso molto forte nell’ambito
del Mibac e la Direzione Regionale della Campania intende sottolineare e valorizzare le
potenzialità implicite in queste premesse nell’ambito del proprio piano di comunicazione proponendole come ipotesi di lavoro.
Nell’ambito delle attività dei servizi educativi delle Soprintendenze territoriali di Caserta e Benevento e di Salerno e Avellino le proposte alle scuole, che spesso comportano ricerche sul territorio, sono sempre impostate sulla compilazione di una scheda di
riferimento, molto spesso costruita grazie alla semplificazione di una delle schede utilizzate dall’Istituto Centrale del Catalogo.
Questo approccio è molto importante dal punto di vista conoscitivo perché l’uso della
scheda ICCD, per quanto semplificata, obbliga i ragazzi a osservare l’oggetto e quindi ad
appropriarsene attraverso gli aspetti materiali (localizzazione, materiali, misure, tecniche di esecuzione) e storico culturali (date, autore, committenza osservazioni etc). Si
tratta di un tipo di attività che parte dall’osservazione del bene e che presume una vicinanza al patrimonio e ottiene ottimi risultati, grazie all’impegno straordinario dei servizi educativi e dei docenti. Il risultato poi, spesso edito in volumi o opuscoli, in realtà non
è altro che una vera e propria schedatura per tipologie, semplificata, ma ad ampio spettro territoriale. Così sono stati schedati le piazze della provincia di Caserta e Benevento
e i campanili delle province di Salerno e Avellino.
Come si vede si tratta di beni architettonici che avranno sicuramente un valore monumentale, ma presumibilmente anche ruoli immateriali più difficilmente individuabili
nella storia critica, ma senz’altro percepiti dagli studenti e dai docenti come parte integrante del loro ambiente di vita.
La Scuola adotta una Festa
La Direzione Regionale a sua volta ha promosso attività, come la Scuola adotta una
Festa, che, con la collaborazione insostituibile delle Soprintendenze territoriali, così come
della Biblioteca di Montevergine, ha fatto emergere dal territorio regionale almeno 80
feste, alcune delle quali antichissime, recuperando alla conoscenza una serie di beni etnoantropologici immateriali e materiali, talvolta di bellezza ammirevole, come le infiorate, i voli dell’Angelo, le feste del Grano e altre. Tutte sono state schedate dalle scuole
seguendo il tracciato, in forma semplificata, della scheda Beni demoetnoantropologici
immateriali dell’Istituto Centrale Catalogo e Documentazione, e ora ci si appresta a trasformare questo vero e proprio lavoro di ricerca in una schedatura.
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Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania
Monumenti ai caduti della Campania
Dal 2005 la Direzione Regionale per i Beni culturali di Napoli sta conducendo la catalogazione informatizzata dei monumenti ai caduti
della Prima Guerra Mondiale (ca.800) in Campania
Il tema della “Grande guerra” tocca corde molto
importanti per i cittadini, in particolare nel meridione, a causa della distanza dai luoghi in cui
si svolgevano gli eventi bellici.
Il monumento ai caduti rappresenta l’intervento dello stato italiano post-unitario in località che avevano sentito la guerra mondiale
come evento lontano determinato da una volontà estranea e la vittoria e la costruzione dei
monumenti hanno rivestito quindi notevole rilevanza sia dal punto di vista dell’arredo e della
struttura urbana, sia come elemento evocativo.
L’interesse degli studiosi e la pubblicazione di
notizie nuove e rilevanti su un settore importante del centro urbano come il monumento ai Biblioteca Dei Girolamini 1727/32 - foto di Luciano Romano
caduti, suscitano un senso di appropriazione
dei beni da parte dei cittadini.
La finalità principale del censimento è stata quella di mettere in evidenza i monumenti
ai caduti non solo come bene artistico, ma come testimonianza dello studio progettuale che implicando l’analisi della localizzazione, delle varie ipotesi presentate, dalla ricerca di finanziamenti, coinvolge rapporti fra diverse personalità, mette in gioco valori
legati alle figure artistiche, ma anche alle personalità di rilievo locale e alle famiglie di
origine dei caduti stessi e offre un documento dei rapporti e della vita civile significativa, soprattutto per centri piccoli o medi.
La schedatura ha toccato tutte le tipologie di monumenti alla prima guerra mondiale,
spesso dedicati in seguito ai
caduti di tutte le guerre,
mettendo in luce un patrimonio molto rilevante costituito da sculture e elementi
di arredo urbano.
Le schede sono state realizzate da Vincenzo di Blasi,
Francesca Maresca, Emilia
Marsico, Claudia Palazzolo,
Rosanna Palmieri, Maria Savarese e le fotografie sono
state realizzate dal fotografo
della Direzione, Silvio Daniele. Le schede rispondono al
tracciato dell’Istituto Centrale del catalogo e della documentazione (ICCD) e attualmente sono consultabili on
line dal data base della Direzione presso il Centro regionale di catalogazione a Castel
Alberto Martini, Monumento ai caduti dei postelegrafonici, dell’Ovo (Napoli) accessibile
Napoli Poste Centrali. Foto Silvio Daniele on-line.
Attualmente, con un finanziamento della Amministrazione Provinciale di Salerno, è
stato pubblicato (Gangemi editore, Roma) il volume La Campania e la Grande Guerra- I
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Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania
monumenti ai caduti della Provincia di Salerno, presentato in occasione della Settimana
della cultura del 2009, relativo ai monumenti della Provincia di Salerno. MRN
Ufficio programmazione
L’ufficio programmazione della Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici
della Campania cura l’istruttoria di tutti i procedimenti finalizzati alla definizione, individuazione ed attuazione delle linee strategiche della politica dei beni culturali in
Campania, attraverso l’elaborazione di piani e programmi di sviluppo del settore, il reperimento delle risorse finanziarie e il monitoraggio degli stessi sotto l’aspetto fisico, finanziario e procedurale.
Lo scenario attuale vede concentrati sui beni culturali una serie di strumenti di programmazione che necessitano di un coordinamento al fine di evitare sovrapposizioni tra
le varie azioni poste o da porre in essere, migliorando l’incisività dell’azione pubblica.
Ferma restando la programmazione delle risorse appostate sul bilancio del Ministero
per i Beni e le Attività Culturali e dei proventi derivanti dal gioco del lotto, a favore del
territorio regionale gli ulteriori strumenti di programmazione sui quali far leva per la valorizzazione del patrimonio culturale regionale nell’ambito della nuova programmazione comunitaria 2007-2013:
- PO FESR Campania 2007-2013 ed in particolare, per la Direzione Regionale gli obiettivi
operativi 1.9 ed 1.11;
- POIN Attrattori Culturali, Naturali e Turismo a valere sul Fondo Europeo di Sviluppo
Regionale;
- PAIN Attrattori culturali, Naturali e Turismo (in corso di approvazione), a valere sui fondi
FAS ex Delibere CIPE 166/07 e 1/2009.
Programma Attuativo Regionale Campania (in corso di approvazione) a valere sui fondi
FAS ex Delibere CIPE 166/07 e 1/2009.
Programmi Integrati Urani (PIU EUROPA) che riguardano 19 città medie della Regione
Campania (con popolazione superiore ai 50.000 abitanti) più la città di Napoli.
Per la gestione di tutti gli strumenti di programmazione succitati l’ufficio programmazione partecipa, a supporto del dirigente, ai tavoli istituzionali all’uopo istituiti e formula
osservazioni e proposte sulle modalità di attuazione degli stessi; inoltre cura i rapporti
con gli altri enti locali, con le amministrazioni centrali e con l’amministrazione regionale.
Anna Capuano
Stazione Appaltante
Con DPR del 26 novembre 233 sono state attribuite alla Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici le funzioni di stazione appaltante in relazione agli interventi
conservativi sui beni culturali presenti nel territorio di competenza.
La costituzione di una stazione appaltante unica per gli interventi conservativi si inserisce nel programma per il miglioramento dell’azione della Pubblica Amministrazione,
perseguendo le finalità di aumentare l’efficienza delle attività nonchè di realizzazione
dei lavori.
Con l’affidamento delle complesse procedure d’appalto ad un’unica struttura su tutto
il territorio regionale vengono, pertanto, garantite funzionalità, efficienza e puntuale rispetto della normativa in materia di procedura di appalti di pubblici lavori.
La stazione appaltante è l’organismo che espleta le gare per tutti i lavori e i servizi; esercita aderendo al Protocollo di Legalità in materia di appalti un’azione di prevenzione e
contrasto alle organizzazioni criminali; favorisce i processi di trasparenza dell’azione amministrativa, monitoraggio ed economicità, redige e gestisce la modulistica inerente le
procedure di gara, predispone gli schemi di bando tipo, prevedendo ogni tipologia di appalto, redige atti contrattuali.
Angiola D’Onofrio
Gestione innovativa dei Beni Culturali in Campania
Campania Arte Card è un sistema integrato musei-trasporti diretto a favorire la fruizione del patrimonio culturale della regione Campania attraverso una card che agevola
il visitatore nel suo percorso di visita e, ancor di più con l’evoluzione in Campania Arte
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Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania
Card Plus, suggerendo nuove “chiavi di lettura” del patrimonio culturale attraverso itinerari a tema.
Campania arte Card plus si colloca fra le prime esperienze nel suo genere a livello europeo per l’estensione e l’integrazione dei servizi nonché per il complesso livello di concertazione tra amministrazioni pubbliche e private coinvolte.
L’iniziativa “nasce” nel marzo del 2002 diretta al territorio della città di Napoli e da allora ha avuto una costante evoluzione sia sotto il profilo tecnologico sia dell’offerta culturale, con l’obiettivo mirato ad incrementare il flusso dei visitatori sui siti cosiddetti
“minori” utilizzando le eccellenze della regione quali “traino”. Infatti una delle sfide che
si pone a chi approccia le problematiche relative al turismo e alla valorizzazione del territorio è data dalla necessità di “spalmare” l’ingente numero di visitatori (75-80%) che
di fatto si concentra su circa 30 siti del totale dei musei italiani (circa quattromila)
Premiante quindi è stata l’idea di utilizzare i grandi attrattori della regione (Pompei, Ercolano, Reggia di Caserta, Museo Archeologico Nazionale di Napoli) per incrementare il
flusso sui siti minori realizzando così un rilancio del territorio, determinato dall’indotto
dei servizi al turismo, anche sotto l’aspetto economico.
Campania Arte card Plus è stato progettato anche in un’ottica di “biglietteria diffusa”
in quanto acquistabile presso rivendite sul territorio (edicole, stazioni, aeroporto, esercizi commerciali) con il vantaggio di evitare le file alla biglietteria del museo in quanto
la card, prima dotata di un chip ed oggi con banda magnetica, è “leggibile” direttamente
dai tornelli appositamente installati presso i siti della rete della card (“un bip e via” era
lo slogan di lancio). Inoltre grazie al sistema di informatizzazione della rete delle biglietterie vengono acquisiti dati relativi all’utilizzo della card che può consentire l’analisi dei flussi turistici della regione; a tal fine è in itinere la creazione, in sinergia con la
Regione Campania, di un centro studi.
Emanuele Natangelo
I pubblici del MiBAC idea per un convegno
Maria Rosaria Nappi
Considerando il Ministero e le sue strutture a livello locale, il primo tipo di pubblico al
quale si pensa è il pubblico dei Musei: le file di visitatori in attesa di entrare per vedere
esposizioni stabili o temporanee sono l’immagine che rimanda a questo tipo di pubblico. Tuttavia negli ultimi anni si è assistito in Campania ad una diminuzione dei visitatori e quindi dei flussi turistici di cui hanno sofferto particolarmente i Musei, tranne
il Museo archeologico di Napoli. Maggiore tenuta hanno dimostrato le importanti località archeologiche come Pompei.
Ciò risponde ad una grande quantità di motivi e in particolare forse al fatto di non aver
messo in campo sufficienti strumenti per lo studio di una realtà complessa come quella
delle persone che si vorrebbe attirare.
La Soprintendenza BAP di Napoli ha organizzato un convegno (Comunicare i Beni Culturali, a c. di P. Nicoletti, Electa Napoli, 2005) nel quale sono stati discussi da esperti e
amministratori i risultati di una serie di Focus Group sul tema del rapporto con il patrimonio culturale.
Questo sondaggio ha permesso di individuare un tema rilevante: se non esiste integrazione fra cittadino e patrimonio è impensabile che si possano attirare visitatori dall’esterno. Questa integrazione va realizzata con strumenti di comunicazione adeguati
a creare un diverso rapporto fra l’amministrazione e il cittadino.
Infatti non solo piccole città come Benevento, Avellino, Salerno, dove questa integrazione
è meno compromessa, mostrano maggiori capacità di attrazione e in ogni caso la stanno
migliorando, ma molti piccoli centri, dove l’integrazione è massima, si stanno promuovendo
e aspirano ad inserisi nei circuiti del turismo regionale anche grazie alla Artecard.
Per completare la descrizione dello stato delle ricerche in Campania va detto che recentemente la Società SCABEC ha pubblicato i risultati di un sondaggio sul tema pubblico (Economia dei Beni culturali in Campania a cura di L. Solima, Milano 2006).
Uno dei motivi per questa ricerca va senz’altro individuato nella politica, lentamente
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Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania
Napoli, Duomo. Foto Mimmo Jodice
intrapresa dalla Regione, di valorizzazione dei Musei locali che hanno visto la recente
emanazione di una legge ad hoc che permette l’erogazione di finanziamenti a musei
che abbiano determinate caratteristiche. La rete dei musei locali, circa 200, costituisce
una delle principali risorse turistiche regionali ancora oggi non valorizzata.
A livello nazionale l’ufficio Studi del Ministero, a seguito dell’emanazione degli Standard, ha realizzato un monitoraggio dei musei statali e ha pubblicato i risultati (Museo
Pubblico Territorio a cura di Maresca, Di Marco, Bucci, Gangemi, Roma 2008).
Come si vede quindi gli elementi per una riflessione non mancano, tuttavia, l’individuazione dei problemi messi a fuoco per le regioni merdionali dalle indagini ricordate
può servire da base per considerazioni, ma superare la grave inversione di tendenza che
si verifica, soprattutto a Napoli e provincia, richiede grande impegno da parte delle amministrazioni.
Non è pensabile che il Ministero con le sue sole forze possa risolvere questo tipo di situazione, ma sicuramente è vero che in molte circostanze le politiche culturali realizzate
negli ultimi anni sono state completamente aliene dal rivolgersi al cittadino, in quanto
principale destinatario delle attività dell’amministrazione, e dall’idea di fidelizzazione
del pubblico locale. Ciò, insieme ai mille altri motivi economici, sociali, può aver aumentato l’allontanamente dei cittadini, in particolare a Napoli, dal patrimonio.
Altri tipi di pubblico
Il visitatore del Museo, per quanto sia il più facilmente individuabile, non è l’unico pubblico di riferimento del Ministero che si relaziona a numerosi soggetti: oltre agli studiosi di archivi e biblioteche, che costituiscono un segmento molto consistente, di
grande rilievo è il pubblico scolastico, composto di studenti e docenti, che, a diversi livelli
e con diverse modalità, interagisce con le strutture periferiche del Mibac.
Ciò ha indotto a ipotizzare per il convegno tre tavoli tecnici dedicati al pubblico scolastico, al pubblico della rete e al pubblico delle associazioni .
I rapporti con le strutture, associazioni o enti di diversa natura presenti sul territorio,
infatti, sono parte integrante delle attività del Ministero e vanno sempre più verso una
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Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania
ricerca di collaborazione. Solo grazie alle onlus, seguendo un modello molto diffuso in
Europa, si può raggiungere quella parte importante della cittadinanza che già autonomamente mostra interesse e attenzione per il patrimonio, ambientale e culturale. Le
modalità di relazione e della comunicazione con questo tipo di referente appaiono
quindi di vitale importanza.
Vasto e estremamente vario il panorama degli enti locali e delle associazioni che, per diversi motivi, costituiscono un riferimento per funzionari o uffici del Ministero nei settori della tutela e del restauro delle diverse tipologie di beni. In particolare va ricordata
la CEI, in tutte le sue articolazioni, vera compartecipe di molti dei grandi problemi di
conservazione e gestione di una rilevante parte del patrimonio monumentale, e esponente di un pubblico quasi sempre di notevole livello culturale e con profonde relazioni
con il territorio.
Il pubblico delle nuove tecnologie
L’avvento delle tecnologie digitali sembra offrire al Mibac diverse importanti opportunità come strumento di comunicazione, si possono individuare per ora:
- divulgazione dei Bandi di Gara, reso necessario dalle funzioni di stazione appaltante
assunte dalla Direzione
- per eventi e manifestazioni, con lo scopo di valorizzare le attività a livello regionale e
di favorire lo scambio fra i diversi settori del Mibac e i referenti esterni.
- Divulgazione e fruizione dei data base di raccolta dati come quelli storici delle Bibilioteche (ICCU) o delle schede catalografiche dell’ICCD o di nuova implementazione (p.e:
SICAR per i restauri o ARISTOS )
- Il Ministero sta realizzando il Portale Cultura Italia che tra le altre funzioni, permetterà
il collegamento di tutti i siti delle Direzioni regionali che avranno visibilità grazie a questa importante iniziativa. Questo notevole investimento in comunicazione quindi deve
essere utilizzato nel migliore dei modi a livello locale. Di conseguenza anche il pubblico
interno deve essere sensibilizzato al miglior utilizzo possibile delle risorse digitali.
Per questo si è organizzato un tavolo tecnico sul tema del pubblico della rete, nell’ipotesi di individuare attraverso quali modalità presentare il MiBAC anche in questo settore
di punta.
La scelta del tema del convegno è quindi orientata a tentare di individuare le diverse
problematiche sul tema e proporre a livello progettuale delle ipotesi di comunicazione
che tengano conto delle differenze.
Si auspica, dal confronto fra le varie ipotesi di esperti che saranno presentate di poter
almeno ipotizzare una strategia che favorisca l’avvicinamento dei cittadini nel momento in cui si configurano come pubblici diversificati.
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SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI
DI SALERNO, AVELLINO, BENEVENTO E CASERTA
Soprintendente
Maria Luisa Nava
Referente per il progetto
Adele Lagi
Via Trotula de Ruggiero 6/7
84121 Salerno
Tel. 089 5647201
Fax 089 252075
[email protected]
www.archeosa.beniculturali.it
L’Ufficio, nato nel 1939 come Soprintendenza alle Antichità di
Salerno e Potenza, nel 1964 divenne Soprintendenza Archeologica di Salerno, Avellino e Benevento.
Con la riorganizzazione del Ministero per i beni e le attività culturali (D.P.R. 10 giugno 2004, n. 173, pubblicato nella G.U. n. 166,
Suppl. Ord. del 17/07/2004) e del DM del 28 febbraio 2008, che
ha ridisegnato le competenze degli uffici dirigenziali non generali, la Soprintendenza vede limitata la propria competenza
ai Beni Archeologici delle provincie di Salerno e Avellino, mentre la successiva, recentissima, riorganizzazione degli uffici del
Ministero (D.M. 17 luglio 2009) ridisegna le competenze territoriali della Soprintendenza con l’estensione alle province di Benevento e Caserta.
Il nuovo Istituto ha il compito di tutelare e valorizzare il patrimonio delle quattro province che ne costituiscono il territorio:
Salerno, Avellino, Benevento e Caserta, ricche di siti e parchi archeologici, musei e antiquaria che illustrano e documentano la
presenza di genti antiche diverse come Etruschi, Sanniti, Lucani e Greci.
L’Etruria campana, gli Etruschi di frontiera, da Capua a Pontecagnano; la Magna Grecia con le città di Poseidonia e Velia; gli
insediamenti delle genti italiche: i Campani, i Sanniti con le diverse tribù dei Caudini, Hirpini, Pentri; i Lucani, che dalla fine
del V sec. a.C. estendono il loro potere fino alla città greca di Poseidonia, sono oggi comprese nella stessa grande e complessa,
nuova Soprintendenza. Una varietà di problematiche scientifiche e di tutela in un territorio in cui l’ambiente e l’archeologia
sono ancora strettamente legati, basti pensare alla presenza
dei parchi naturali del Matese, dei Picentini e del Cilento e Vallo
di Diano, fanno di questo Istituto un contesto unico e variegato
di stroria dell’antichità che può divenire fucina di esperienze archeologiche, e non solo, di grande fascino.
La Soprintendenza è organizzata con una sede centrale a Salerno che si articola in Uffici: Tutela, Contratti, Tecnico, Personale, Protocollo, Ragioneria e Servizi quali Catalogo, Fotografico,
Restauro, Biblioteca, Didattica, mentre sul territorio sono distribuiti Uffici e sedi museali che garantiscono la tutela e valorizzazione nel territorio loro affidato.
La provincia di Caserta: vicende storiche e beni archeologici
di Antonio Salerno
L’attuale provincia di Caserta, porzione di quell’ampio comprensorio amministrativo che fu fino agli anni ’20 del secolo
scorso la Terra di Lavoro, comprende larga parte della ricca pianura percorsa dal Volturno che nell’antichità costituiva la Campania Felix, con alle spalle le valli pre-appenniniche abitate da
popolazioni italiche.
Dopo le testimonianze isolate, ma importantissime, del Paleolitico, come le orme umane di Tora e Piccilli (circa 350.000 anni
fa), i primi indizi di occupazione permanente dell’area casertana si evidenziano a partire dal Neolitico medio (circa 50004200 a.C.) con alcuni insediamenti nella piana costiera. Nel
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Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta
corso dell’età del Rame (circa 3500-2300 a.C.) e dell’età del
Bronzo (circa 2300-900 a.C.) si ha una capillare e uniforme occupazione della piana Campana, del suo fronte costiero e delle
valli interne.
Nell’età del Ferro (IX-VIII sec. a.C.) il territorio della provincia di
Caserta offre un quadro culturale articolato: da un lato, il Villanoviano, una facies archeologica che caratterizza tutte le genti
protoetrusche, incluse quelle stanziate a Capua; dall’altro la
Cultura delle tombe a fossa, così denominata dal rito funerario
dell’inumazione, all’interno della quale è possibile individuare
differenze e articolazioni areali.
Nei secoli successivi Greci, Etruschi, Sanniti, Romani, si contenderanno l’egemonia commerciale e politica su questi territori
della Campania.
La definitiva vittoria romana (290 a.C.) segnerà l’annientamento del Sannio con una vicenda di massacri e deportazioni.
In seguito, mentre fioriranno i centri urbani della costa e della
pianura e si consolideranno quelli lungo le grandi direttrici di
traffico (l’Appia e la Popilia), all’interno si svilupperà il fenomeno
del latifondo a sfruttamento estensivo e pastorale. Questa differenza continuerà, con poche varianti, nella tarda antichità e
nel medioevo, dando un’impronta indelebile al territorio per
tutti i secoli successivi.
Tora e Piccilli, loc. Foresta. Orme fossili umane
di Antonio Salerno
Le strane impronte presenti su un pendio di roccia vulcanica
nella località Foresta del Comune di Tora e Piccilli erano da
tempo note agli abitanti della zona che le avevano denominate
“Ciampate del diavolo”, facendo perdere la loro origine nel
mondo delle leggende.
Solamente in anni recenti, a partire dal 2002, il sito è stato oggetto di attenzione da parte degli studiosi, soprattutto geologi
e vulcanologi. Da quel momento sono state effettuate numerose indagini che hanno permesso di chiarire che le “Ciampate
del diavolo” sono in realtà tre piste di orme fossili umane estremamente antiche. Le orme sono impresse sulla superficie di
una colata piroclastica del vulcano di Roccamonfina, che fa
parte dell’unità geologica dei Tufi Leucitici Bruni, di età compresa tra i 385.000 e i 325.000 anni fa.
Le piste evidenziano una capacità di deambulazione completamente bipede con utilizzo delle braccia solo in fase di appoggio e di riequilibrio in settori a forte pendenza. Le orme, che
mostrano arco plantare sollevato e conservano tracce del tallone e delle dita, sono state impresse da individui di piccola taglia, con un’altezza stimata di circa cm. 150.
L’età suggerita dall’analisi dello strato roccioso su cui si trovano
rende le orme di Tora e Piccili uniche nel panorama delle tracce
fossili legate al genere Homo sul nostro pianeta e consente di
attribuirle all’Homo erectus europeo (cd. Homo heidelbergensis). Fino ad oggi, solo un’orma isolata scoperta nel sito di Terra
Amata in Francia è attribuibile ad uomini di circa 300.000 anni
fa, mentre le importantissime piste di Laetoli, in Tanzania, datate tra 2,6 e 3 milioni di anni fa, appartengono ancora ad una
specie di ominidi, gli Australopiteci. Le piste di Tora e Piccilli possono, quindi, essere considerate le più antiche orme umane conosciute a livello mondiale.
Piazza Umberto I, 1
81057 Teano (CE)
Tel. 0823657302
63
Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta
Per tutelare e valorizzare al meglio queste preziosissime testimonianze, grazie alla collaborazione tra Soprintendenza ed Enti
locali, il sito è stato oggetto di una recente, attenta sistemazione che ha inteso conservare e proteggere anche il magnifico
contesto naturalistico nel quale le orme si inseriscono.
S. Maria Capua Vetere.
Museo Archeologico dell’Antica Capua e Mitreo
di Antonio Salerno
Via Roberto d’Angiò, 48
81055 S. Maria C.V. (CE)
Tel. 0823844206
Aperto: 9.00-19.00
(martedì-domenica)
Chiuso: tutti i lunedì,
1 gennaio, 1 maggio,
25 dicembre
Il Museo Archeologico dell’Antica Capua, situato nell’area dell’antico quartiere di S. Erasmo, ospita i materiali provenienti
dagli scavi effettuati nella città di S. Maria Capua Vetere e nei
comuni vicini.
Nell’esposizione sono presentati, in ordine cronologico, gli oggetti dall’abitato e da una piccola necropoli della media età del
Bronzo scoperti nell’area del C.I.R.A. (Capua); quelli delle più antiche necropoli che gravitano intorno al territorio organizzato in
città dal VII secolo a.C., e che testimoniano, con i loro materiali,
l’esito dei contatti e degli scambi tra popolazioni di diversa cultura (falisci, greci, etruschi, piceni, lucani). I periodi successivi
sono documentati da altri importanti nuclei di materiali: i resti
di una fornace di età arcaica nella quale si producevano tegole;
i frammenti di bucchero con iscrizioni graffite; i bei vasi dipinti
con scene mitologiche importati dall’Attica; le tombe sannitiche a cassa di tufo dipinte con la scena del Ritorno del Guerriero, complete del corredo di vasi figurati di produzione locale,
delle armi e del cinturone. Chiudono l’esposizione le decorazioni
architettoniche, gli oggetti votivi in terracotta e alcune delle
Madri in tufo del Santuario ‘del Fondo Patturelli”.
Il Mitreo è un sacello sotterraneo – che si trova a pochi passi
dal Museo – dedicato al dio Mitra, divinità indo-iranica, il cui
culto si diffuse in Occidente dal I secolo d.C. ad opera dei militari di origine anatolica. È costituito da un ambiente a pianta
rettangolare con banchi in muratura addossati alle due pareti
lunghe e un ampio podio sulla parete di fondo. Questa parete
è dominata dalla grandiosa raffigurazione dipinta di Mitra che
uccide il toro, inquadrato tra i simboli cosmici e accompagnato
da Cautes e Cautopates i portatori di fiaccola, simboli del sole
nascente e di quello calante, che compaiono nuovamente sulle
pareti laterali nella posa dei Lari. L’affresco, che si data al II secolo d.C., è tra i più antichi e meglio conservati tra quelli dedicati a Mitra. Contrapposta a Mitra è la raffigurazione di Selene
sul carro tirato da due cavalli; la volta è decorata da stelle; sui
podi laterali si trovano scene di iniziazione al culto.
S. Maria Capua Vetere.
Anfiteatro Campano e Museo dei Gladiatori
di Antonio Salerno
Piazza I Ottobre
81055 S. Maria C.V. (CE)
Tel. 0823 798864
0823 844206
Aperto: 9.00-19.00
martedì-domenica)
Chiuso: tutti i lunedì,
1 gennaio, 1 maggio,
25 dicembre
64
L’Anfiteatro Campano sorge nella zona nord-occidentale di
Santa Maria Capua Vetere, in un’area che in antico era extraurbana. Fu innalzato alla fine del I secolo d.C. secondo il modello
del Colosseo, con ampi sotterranei e la cavea sostenuta da un sistema di volte disposte secondo un’ellissi di m 167 x 137. Le 80
arcate, realizzate in calcare, erano caratterizzate dalla presenza,
nel concio di chiave, del busto di una divinità sostituito nei due
Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta
ordini superiori da maschere di Sileni, Pan, Satiri; il quarto ordine era probabilmente a parete continua, con finestre, come
si intuisce dal frammento di un rilievo in marmo appartenente
alla decorazione dei vomitoria. Nell’arena si aprono le botole
per la fuoriuscita degli animali, dei gladiatori e delle scenografie necessarie allo svolgimento degli spettacoli, sollevati da appositi elevatori allestiti nei sotterranei. Ben conservato è il
sistema di smaltimento delle acque per la pulizia dell’arena
dopo i sanguinosi combattimenti tra uomini e tra uomini e animali. Recenti lavori di restauro hanno ripristinato gli antichi
piani di calpestio e le canalette, rimesse in comunicazione con
l’impianto fognario.
Il Museo dei Gladiatori ospita la decorazione scultorea dell’Anfiteatro, sia i frammenti delle grandi chiavi d’arco in calcare con
i busti di Minerva, di Attis, di dea (Giunone?), sia i frammenti in
marmo dei vomitoria con i soggetti figurati e con gli animali
rappresentati in posizione di galoppo in discesa. Questi ultimi
sono stati collocati su gradinate ricostruite in legno, mentre i
primi sono disposti sulle pareti, facilmente raggiungibili nel
‘percorso tattile’ per non vedenti.
Maddaloni. Museo Archeologico di Calatia
di Elena Laforgia
Il Museo Archeologico di Calatia, che ha sede nel Casino dei
duchi Carafa a Maddaloni, ospita i reperti provenienti dalla città
di Calatia, dal suo territorio e dalle sue necropoli.
La città era posta ai limiti nord-orientali della pianura campana,
lungo le vie di comunicazione che conducevano alle Valli Telesina e Caudina, lungo quello stesso percorso su cui si snoderà
l’Appia agli inizi del III secolo a.C.. Le più antiche tombe della necropoli fanno risalire la nascita di Calatia all’ultimo quarto dell’VIII secolo a.C., nell’ambito di quel processo di ristrutturazione
territoriale del popolamento della piana campana in relazione
ai primi stanziamenti coloniali sulla costa.
L’area urbana, a planimetria irregolare, appare definita già dalle
prime fasi. Al suo andamento, tra la fine del IV e gli inizi del III
secolo a.C., dovrà adattarsi l’impianto ortogonale per insulae
quadrate, in un momento in cui il processo di romanizzazione
in Campania si esprime con un generale rinnovamento dei centri campani che si diedero impianti regolari e fortificazioni.
In questa stessa logica si pone la costruzione dell’Appia, la grande arteria voluta da Roma che, in prossimità di Calatia, devia il
suo percorso per attraversare la città costituendone il decumano massimo. Per valorizzare l’area urbana, che adeguate misure di tutela hanno preservato dall’espansione edilizia, il Comune di Maddaloni in collaborazione con la Soprintendenza si è fatto promotore di un progetto di Parco Archeologico.
Via Caudina, 313
81024 Maddaloni (CE)
Tel/fax 0823 403493
Tel. 0823 200065
Aperto: 9.00-19.30
(mercoledì-lunedì)
Chiuso: tutti i martedì,
1 gennaio, 1 maggio,
25 dicembre
Succivo. Museo Archeologico dell’Agro Atellano
di Elena Laforgia
Il Museo Archeologico, ospitato all’interno di un edificio di fine
’800, è dedicato ad Atella e al suo territorio, porzione di quell’ampia parte della pianura campana che si estende a sud e ad
ovest dei Regi Lagni, il sistema di canalizzazione borbonica dell’antico Clanis. L’esposizione si articola su due piani: al primo
Via Roma, 6
81030 Succivo (CE)
Tel/fax 081 5012701
Aperto: 9.00-19.30
(martedì-domenica)
Chiuso: tutti i lunedì,
1 gennaio, 1 maggio,
25 dicembre
65
Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta
piano sono in mostra i reperti databili dall’età del bronzo all’età
tardo antica, provenienti dall’area urbana e dalle necropoli
sparse sul territorio. Il secondo piano è dedicato a mostre temporanee di lunga durata, relative agli scavi condotti di recente
nel territorio.
Proprio questi scavi recenti hanno ben documentato come
l’area atellana fosse già frequentata a partire dal V millennio. I
dati acquisiti hanno dimostrato l’esistenza in età pre-protostorica di un habitat favorevole all’insediamento umano, strettamente legato allo sfruttamento dei suoli fertili formatisi in
seguito ad eruzioni vulcaniche.
Se breve vita ha un piccolo centro individuato a Gricignano, testimoniato da una necropoli di fine VIII secolo a.C., attualmente
in esposizione al II piano, è con il VI secolo a.C. che si individua
una prima sistemazione dello spazio in lotti regolari ed orientamento costanti. Per il IV secolo si leggono nella campagna i
segni di una forte antropizzazione con diffuse opere di bonifica
agraria, quali canali e fossati, e la presenza di ville e fattorie cui
corrispondono piccole necropoli nel territorio degli attuali comuni di Aversa, Caivano, Carinaro, Gricignano, Frignano, Sant’Antimo e Villa di Briano.
Anche la sezione dedicata alla città di Atella ospita prevalentemente i reperti provenienti dalle necropoli in quanto, al momento, l’area urbana è poco indagata.
Per la valorizzazione del sito il Comune di Sant’Arpino, in collaborazione con la Soprintendenza, si è fatto promotore di un progetto di Parco Archeologico.
Teano. Museo Archeologico di Teanum Sidicinum
di Francesco Sirano
Via Nicola Gigli
81057 Teano (CE)
Tel. 082 3657302
082 3658442
Aperto: 8.30-19.30
(mercoledì-lunedì)
Chiuso: tutti i martedì,
1 Gennaio, 1 Maggio
25 Dicembre
66
Il Museo Archeologico di Teanum Sidicinum è situato nel complesso monumentale cosiddetto Loggione e Cavallerizza. L’edificio, splendido esempio di architettura tardo-gotica, fu
innalzato nel XIV secolo nell’area del castello alto-medievale,
sui resti di costruzioni che facevano parte dell’acropoli dell’antico capoluogo dei Sidicini. Nel Museo è esposta una scelta significativa – circa 1000 oggetti - dei reperti provenienti dagli
scavi effettuati nel centro antico e nel territorio di Teanum
Sidicinum. Gli aspetti della storia del territorio che vengono
trattati con particolare rilievo riguardano la lunga fase di occupazione per villaggi sparsi (VII-IV secolo a.C.) e l’abbandono di
questi villaggi con la fondazione della città capoluogo sul sito
dell’attuale Teano.
I principali nuclei espositivi sono costituiti dai reperti votivi provenienti dai santuari dei Sidicini, in particolare dall’area sacra
sorta in località Loreto, sin da epoca precedente la fondazione
della città, e dal santuario di località Fondo Ruozzo, frequentato
dal periodo arcaico ad età sillana, che ha restituito un’impressionante mole di oggetti votivi, statuette, vasellame, ceramica
miniaturistica, ex voto raffiguranti animali e prodotti della terra.
L’alta densità di occupazione del territorio sidicino e la ricchezza
della popolazione è, inoltre, testimoniata dai corredi funerari
delle necropoli in località Torricelle, Campofaio, Gradavola, Carrano, Orto Ceraso, con materiali che vanno dalla fine del V secolo a.C. alla piena età imperiale romana.
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Sessa Aurunca. Teatro Romano
di Graziella Ruggi
Nell’assetto urbano dell’attuale città di Sessa Aurunca è facilmente rintracciabile l’impianto viario dell’antica Suessa.Tra i principali edifici di epoca romana si conserva, nell’area a nord-ovest
della città, il teatro romano, posto immediatamente a valle di un
grande criptoportico di età repubblicana (I secolo a.C.).
Costruito nel I secolo d.C. durante l’impero di Augusto, il teatro
venne restaurato nel II secolo con la ricostruzione dell’edificio
scenico, la creazione di sontuose aule laterali e una ricca decorazione scultorea. Fu abbandonato e spoliato dei rivestimenti
marmorei tra il IV e V secolo d.C. e, successivamente, nel XII secolo; dell’originaria costruzione, sino agli anni ‘90 del 1900, si
riconosceva solo l’invaso semicircolare della cavea. Tra il 1999 e
il 2005 l’edificio è stato ampiamente esplorato e restaurato.
Le murature, in alcuni punti conservate sino a 20 metri di altezza, circondano i resti della cavea di 90 metri di diametro, le cui gradinate, formate da blocchi di calcare e raccordate da scalette radiali, sono divise in settori a seconda del rango sociale degli spettatori. L’ordine più alto di gradini, la summa cavea, era sostenuto
da un corridoio anulare a volta, la crypta, che si interrompeva al
centro per ospitare un tempio dedicato al culto imperiale. Al centro del teatro è l’orchestra, decorata da un sontuoso pavimento
in marmo colorato, oggi scomparso, mentre tutt’intorno vi erano
i sedili destinati alla nobiltà e forse la tribuna imperiale.
La facciata scenica, lunga 40 metri e alta probabilmente 25, era
a tre ordini di 48 colonne, sormontate da architravi decorate e
realizzate in marmi provenienti dall’Italia, dalla Tunisia, dalla
Grecia, dalla Turchia e dall’Egitto. Il sontuoso apparato era ulteriormente arricchito da numerose iscrizioni dedicatorie e da
non meno di 30-40 sculture di divinità e personaggi della famiglia imperiale.
Visitabile su richiesta
Informazioni presso
l’Ufficio Archeologico
di Mondragone
(Tel. 0823972130) o la sede
di Sessa Aurunca
(Tel. 0823936455)
Calvi Risorta. L’abitato antico di Cales
di Colonna Passaro
Posta ai piedi delle montagne che segnano verso nord il limite
della pianura campana, nel territorio dell’attuale Calvi Risorta,
l’antica Cales fu un importante centro per il controllo delle vie
di accesso al Lazio e al Sannio.
La città antica, che prima della conquista romana (334 a.C.) era
già un importante centro degli Ausoni/Aurunci, occupa un pianoro tufaceo di circa 64 ettari, delimitato da due corsi d’acqua
(Rio dei Lanzi e Rio Pezzasecca)
Le conoscenze sul sito preromano derivano principalmente
dalle necropoli e dai luoghi di culto. L’impianto della colonia romana è ben definito dalla presenza di un circuito murario in
opera quadrata, entro cui si aprivano sei porte. A metà del pianoro corre longitudinalmente il decumano massimo (via
Forma), su cui si innestano a pettine cardini trasversali. All’interno del circuito murario si conservano monumenti pubblici
di rilevante interesse di età tardo repubblicana ed imperiale,
come il teatro, l’anfiteatro, due complessi termali e un tempio.
La principale arteria di collegamento della città con il territorio
era la via Latina che, a nord-ovest, si dirigeva verso Teanum e, a
sud-est, verso Casilinum e Capua.
Via Cales
81042 Calvi Risorta (CE)
Tel. 082 3652533
67
Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta
Il sito, in anni recenti, è stato oggetto di interventi di scavo sia
nell’area del teatro che sull’arce della città, dove insistono la
Cattedrale romanica e il Castello aragonese, importanti testimonianze di età medioevale e rinascimentale.
Il pianoro su cui sorge la città antica è oggi percorribile in tutta
la sua estensione attraverso strade vicinali che consentono di
apprezzare, oltre alle evidenze archeologiche, anche gli aspetti
naturalistici e ambientali del sito.
Alife. La città antica e il Museo Archeologico
di Enrico Stanco
Piazza XIX Ottobre, 1
81011 Alife (CE)
Tel. 0823787005
Aperto: 9.00-19.00
(martedì-sabato);
9.00-13.00 (domenica)
Chiuso: tutti i lunedì,
1 gennaio, 1 maggio
25 dicembre
Il territorio che si estende ai piedi del Matese (l’antico mons Tifernus), ai confini tra Sannio e Campania, vede la nascita di un
primo nucleo urbano già verso la fine del VII secolo a.C., quando
sulle colline che sovrastano l’attuale città di Alife comincia a svilupparsi il centro abitato del populus degli Alliphani con le circostanti vaste necropoli di Conca D’Oro e Croce S. Maria/Cimitero.
Diverso sarà il sito dell’Allifae romana che si sviluppa in pianura
con uno schema urbanistico in gran parte conservato nella città
moderna. La pianta della città, un rettangolo (m. 540x405) ad
angoli stondati, è orientata da nord-ovest a sud-est; le vie interne sono organizzate ortogonalmente su due assi principali e
vanno a delimitare isolati della larghezza costante di m. 50. Tuttora conservati sono lunghi tratti delle mura di cinta in opera incerta in calcare, datate all’epoca della colonia triumvirale (42 a.
C.), poi sottoposte a restauri in età angioina. L’altezza attuale
delle mura, di circa m. 7, non tiene conto di altri due metri, oggi
interrati; lo spessore è di m. 2,40 circa.
Il teatro, posto nel quadrante sud-occidentale della città, risale
nella sua fase originaria ad età augustea (44 a.C.–14 d.C.). Di particolare interesse architettonico è il criptoportico, inserito nel
quadrante nord-orientale della città, che sosteneva un importante edificio con pareti affrescate e pavimenti a mosaico.
Recentissimi scavi hanno portato in luce una metà dell’anfiteatro
che, con gli assi di 113 e 83,5 metri, poteva giungere ad avere una capienza di 15000/20000 spettatori; la fondazione del monumento
risale ad età augustea (44 a.C.–14 d.C.) o tiberiana (14-37 d.C.).
Della colonia legionaria del 42 a.C. restano in vista anche alcuni
grandi mausolei delle più importanti famiglie, in particolare
quello cosiddetto degli “Acilii Glabrioni”, con magnifica cupola.
Il Museo Archeologico dell’Antica Alife è ospitato all’interno di
un edificio moderno situato poco fuori il centro storico. L’esposizione raccoglie soprattutto le testimonianze relative al periodo sannitico del territorio, databili dal VII al III secolo a.C.,
rinvenute nel corso di recenti indagini archeologiche o provenienti da vecchi contesti di scavo.
Pontelatone, fraz. Treglia. Abitato antico di Trebula
di Antonio Salerno
Via Cales
81042 Calvi Risorta (CE)
Tel. 0823652533
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Il sito dell’antica Trebula, individuato a nord del piccolo abitato
di Treglia in località Casale o Corte, nel comune di Pontelatone,
costituiva il fulcro di un sistema di cinte fortificate, deputate al
controllo dei valichi e delle vie di comunicazione, che dominava
ad ovest il medio corso del Volturno.
L’acropoli della città sannitica, localizzata sulla vetta del colle
Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta
Cesco Cupo, era difesa da più linee di fortificazione, costruite in
blocchi di calcare locale. Una linea di fortificazione scendeva
poi dal colle fino a comprendere tutta la città bassa, delimitando un’area di circa venti ettari.
Ben conservato è il tratto occidentale delle mura con porte e
postierle, mentre quello orientale, che correva lungo il margine
ovest del torrente Pisciariello, è andato distrutto.
Trebula cadde in mano romana nel 305 a.C., ma verosimilmente
divenne civitas foederata come Caiatia e Kupelternum/Cubulteria.
La città romana (Trebula Balliensis o Balliniensis) si sovrappone
all’insediamento sannitico. Di essa si conoscono l’area del foro,
con i resti del teatro, gli ambienti di un complesso termale di
età medio imperiale (III secolo d.C.), i resti di strutture pertinenti
all’approvvigionamento idrico della città. Rare sono le notizie
deducibili dalle fonti sugli aspetti politici, amministrativi e sui
culti della città. Sappiamo che durante la seconda guerra punica si schierò con Annibale, ma fu prontamente riconquistata
da Fabio Massimo (215 a.C.).
Dalle fonti epigrafiche si apprende che Trebula fu municipium,
retto da quattuorviri prima e poi da duoviri, e che in età tardo
imperiale era ancora un centro attivo. Calamità naturali e invasioni barbariche determinarono, tra V e VI secolo d.C., una forte
contrazione del popolamento dell’area e lo spostamento della
linea di difesa più a sud, lì dove sorgerà il centro di Pontelatone.
Il sito di Trebula, che conserva intatte le sue peculiarità ambientali e storico-culturali, è stato oggetto di un recentissimo
intervento volto soprattutto al recupero e al consolidamento
della poderosa cinta fortificata.
PARCHI ARCHEOLOGICI E MUSEI DELLA PROVINCIA
DI SALERNO
Il Museo Archeologico Nazionale di Paestum
Il Museo di Paestum illustra la storia dell’insediamento umano,
a partire dall’età preistorica, nel territorio che diverrà quello
della colonia di Poseidonia fondata intorno tra fine VII - inizi del
VI secolo a.C.. La storia della città e del territorio si intrecciano
nell’esposizione fino alla fondazione della colonia latina, illustrandone le trasformazioni sociali, la vita pubblica e privata, i
riti religiosi, l’arte e l’artigianato.
Le collezioni esposte comprendono materiali di grande rilevanza storico-archeologica quali gli elementi architettonici e
gli ex voto provenienti dall’Heraion, il santuario di Hera Argiva,
che sorgeva alla foce del fiume Sele o le numerose e straordinarie pitture funerarie di età lucana con i ricchi corredi di vasi,
armi, e gioielli.
Unico esempio di pittura funeraria databile al V sec. a. C. è
la“Tomba del Tuffatore“, testimone degli stretti rapporti esistenti tra la città greca e la civiltà etrusca per il tramite del vicino insediamento etrusco di Pontecagnano.
Con la fondazione della colonia latina del 272 a.C. inizia la storia della Paestum romana che è illustrata nella sezione romana
del museo con iscrizioni pubbliche e private, statue onorarie e
ritratti, oggetti della vita quotidiana.
Via Magna Grecia, 919
84063 Capaccio (SA)
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Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta
Il Museo Archeologico Nazionale di Pontecagnano
“Gli Etruschi di Frontiera”
Via Lucania
Tel. 089 848181
84098 PontecagnanoFaiano (SA)
L’insediamento etrusco di Pontecagnano costituisce l’estremo
lembo dell’Etruria campana e con le migliaia di tombe scavate
permette di delineare un quadro complesso dello sviluppo della
comunità dalla prima età del ferro (fine X-inizi IX sec.a.C.) al IV
sec.a.C.
Il nuovo museo illustra in maniera scientifica e suggestiva, attraverso lo sviluppo di diverse tematiche, la grande complessità
della documentazione archeologica di un sito che ebbe caratteristiche urbane già a partire dall’età arcaica.
Il nucleo principale dell’esposizione museale è costituito dai
corredi principeschi del periodo Orientalizzante (fine VIII-VII sec.
a.C.), momento di massima fioritura del centro.
Il Museo Archeologico Nazionale di Volcei “Marcello Gigante”
Via Umberto Grieco
(ex via Santo Spirito)
84021 Buccino (SA)
Tel. 0828 951205
Inaugurato il 16 ottobre 2009, il museo di Volcei ha sede nel
convento degli Eremitani di S. Agostino a Buccino, paese dell’entroterra salernitano corrispondente all’antica città di Volcei.
L’esposizione organizzata con criteri cronologici e topografici illustra lo sviluppo di una cultura locale detta “Cultura della Valle
del Platano” dall’inizio dell’VIII sec. a.C. alla fine del IV sec. a.C,
momento in cui viene fondata la città. Di questa è narrato, attraverso plastici, riproduzioni e realizzazioni multimediali, lo
sviluppo urbanistico e monumentale dal IV al I sec. a.C. quando
sulla città precedente si organizza il Municipium romano.
Particolare spazio nell’esposizione museale è dedicato al territorio dove sono evidenti i segni della strutturazione della comunità locale. Tra questi il santuario di S. Stefano dove è
documentata la presenza di una famiglia aristocratica, ricchi
guerrieri e signore con monili in oro, le cui tombe erano site all’interno dell’area sacra. Da questo stesso luogo proviene la sala
da banchetto interamente ricostruita all’interno del museo con
il pavimento a mosaico ancora conservato, le pareste in stucco
con i ricchi capitelli a volute.
Museo di Eboli (SA)
di Giovanna Scarano
Ex-convento
di San Francesco
Piazza S. Francesco
84025 Eboli
Tel. 0828 332684
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Il Museo di Eboli è sito nel complesso monumentale di S. Francesco, risalente al XIII secolo, nel centro storico di Eboli.
I materiali archeologici, esposti con criterio cronologico, documentano la presenza umana nel territorio ebolitano, senza soluzione di continuità, a partire dall’Età Neolitica fino all’età
romana.
È di grande rilevanza la documentazione fornita dalle tombe di
Età Eneolitica, della facies detta del “Gaudo” e dai materiali ceramici di tipo miceneo provenienti da insediamenti nel territorio.
Corredi funerari di grande bellezza documentano le fasi dall’Età
del Ferro all’Età Romana.
Il museo, come è per tutti i musei territoriali che costituiscono la
particolarità dell’archeologia italiana, si occupa della tutela e valorizazione del patrimonio archeologico di un vasto territorio.
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Attività Culturali:
Concerti: in occasione della festa della Donna dell’anno 2008 è
stata organizzata una visita al Museo con un percorso specifico
legato alla figura femminile, seguito da un concerto curato da
un gruppo ebolitano “Cantori di S.Lorenzo”
Nella stessa occasione dell’anno 2009 è stato presentato un concerto dell’Associazione Massaioli, che ha rivestito notevole importanza in quanto la stessa è costituita da un gruppo di anziani
ai quali è stata data la possibilità di partecipare attivamente alla
manifestazione riscuotendo peraltro notevole successo.
Mostre:
Campagna “Testimonianze Archeologiche da Campagna “Settimana della Cultura 2007;
Mostra di opere pittoriche del maestro Tommaso Guarino, si è
trattato di un esperimento che ha visto l’accostamento delle tele,
riproducenti quasi totalmente volti femminili , ai reperti relativi a corredi funerari femminili – dicembre 2007- gennaio 2008.
Presentazione al pubblico della Cappellina Barocca del Convento
di San Francesco – sede del Museo – dopo gli interventi di Restauro
– X Settimana della Cultura -2008.
Il vino nei Contesti funerari della Valle del Sele – maggio 2008
Castelluccia di Battipaglia – aprile 2009 -XI Settimana della Cultura (risultati intervento di scavo eseguito in occasione dei lavori di allargamento dell’autostrada SA/RC).
Aperture Straordinarie:Settimana della Cultura (apertura straordinaria di pomeriggio),
Pasqua- Pasquetta- 1° Maggio- 15 Agosto.
Rapporti con il pubblico:
Carta dei servizi 2008
Guida per non- vedenti in alfabeto braille.
Rapporti con Associazioni ed Enti Territoriali:
Convezione per la fruizione dell’area archeologica dei SS. Cosma
e Damiano.
Convenzione del Museo con il Liceo Classico E. Perito – Gioca Museo, Progetti di Intercultura – Corso di restauro.
Dittatica:
Visite guidate in occasione di eventi particolari.
Il Parco Archeologico di Velia
La città antica occupava una superficie di circa 90 ettari ed era
organizzata in quartieri posti lungo il declivio naturale di una
collina. La visita al Parco inizia dal settore meridionale della città
e l’ingresso avviene da Porta Marina Sud, difesa da una possente torre quadrata; una strada lastricata conduce al Quartiere
meridionale, nel quale è possibile visitare un complesso monumentale di età augustea destinato probabilmente al culto imperiale. Proseguendo, l’itinerario di visita costeggia il complesso
delle terme romane e seguendo l’antica via di Porta Rosa, che
collegava il quartiere meridionale con quello settentrionale,
ascende verso la cima della collina. Superato un edificio pubblico in cui forse, accanto al culto di Asclepio, si praticavano terapie mediche (Asclepieion), si raggiunge la famosa Porta Rosa,
Contrada Piana di Velia
Velia Ascea Marina (SA)
Tel. 0974 972396
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Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta
che fa parte di un complesso sistema di difesa interno alla città
e rappresenta un’opera di alta ingegneria (fine del IV sec. a.C.).
Attraverso il quartiere settentrionale, nel quale visibili numerosi esempi di case arcaiche in opera poligonale, si giunge sull’Acropoli; superando i resti del teatro, rifatto in età romana su
un precedente edificio di età ellenistica, si raggiunge, attraverso
la via sacra, l’area del santuario, al centro del quale sorgeva un
tempio forse dedicato ad Atena. Del monumento è oggi visibile
il basamento, parzialmente inglobato nella fortificazione medievale. Sull’acropoli è ancora possibile visitare la cappella Palatina, chiesetta del XII secolo dedicata a S.Quirino.
PARCHI ARCHEOLOGICI E MUSEI DELLA PROVINCIA DI AVELLINO
di Anna Maria Testa
Gli uffici della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Avellino hanno sede nella struttura dell’ex Carcere Borbonico,tipica
costruzione della seconda metà dell’Ottocento che ha una tipologia a panopticon, ed è adibita a sede degli uffici periferici
del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
L’ Ufficio della Soprintendenza è così strutturato:
- Direzione Tecnico Scientifica
Il Parco Archeologico di Abellinum ad Atripalda
loc. Civita - via Manfredi
Tel. 0825 626917
83042 Atripalda
Abellinum: divenuta colonia romana in epoca graccana (II-I
sec.a.C.) si impiantò su un precedente insediamento di età sannitica (IV-III sec. A. C.),Oppidum Abellinatium.
Con il terremoto del 346 d.C. le condizioni di vita del centro divennero difficili, e con la guerra greco-gotica (535-555 d.C.) si assiste ad un graduale abbandono sino alla conquista Longobarda del VII secolo.
L’antiquarium e le Aree Archeologiche di Avella
via de Santis 16
83021 Avella (AV)
Tel./fax 081.8251044
Abella è l’antica e fiorente città che lo storico Servio ritiene
fosse stata fondata dal mitico Muranus, Strabone la pone tra le
città sannitiche, mentre Plinio l’annovera tra i centri romani
della I Regio.
L’antiquarium di Ariano Irpino
Via Donato Anzani, 8
Palazzo Anzani
Tel. 0825 824839
Palazzo Anzani
Ad Ariano, presso Palazzo Anzani, la mostra “Insediamenti Antichi nell’Arianese” presenta i risultati delle campagne di scavo
condotte alla Starza di Ariano Irpino, sito preistorico millenario,
i preziosi materiali delle tombe a tumulo di Casalbore di età
sannitica e quelli provenienti dal Tempio Italico. Infine per l’età
romana, le testimonianze da Aequum Tuticum importante nodo
viario posto sulla via Traiana.
Il Parco Archeologico di Mirabella Eclano
via Nazionale delle Puglie
Tel. 0825 449175
Mirabella (AV)
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Aeclanum:si data la sua nascita intorno alla fine del III sec. a. C.
e lo storico romano Appiano ci informa che la prima fortificazione in legno,incendiata da Silla nell’anno 89, fu sostituita da
una cinta muraria nel I sec. a.C. in opera reticolata. Divenuta
municipium e successivamente colonia romana ,visse momenti
Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta
di grande splendore e ricchezza,come le testimonianze archeologiche dimostrano. Una basilica paleocristiana risalente alla
fine del IV sec.d.C. testimonia che in quel periodo la città era
sede di diocesi ed ebbe quale suo vescovo il celebre Giuliano avversario di Sant’Agostino. La città risulta abitata sino al VII sec.
d.C. Dall’VIII sec il sito viene ricordato con il toponimo Quintodecimo, attestante la distanza di Aeclanum da Benevento di
quindici miglia.
L’antiquarium di Mercogliano
Inaugurato il 18 aprile 2009, in occasione dell’XI Settimana della
Cultura organizzata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, l’Antiquarium sorge presso la Cripta della Chiesa della
SS.ma Concezione di Capocastello. L’Antiquarium presenta una
rassegna di materiali rinvenuti sia nel castello, per lo più riferibili a vasellame fine da mensa dei secoli XIII-XVII, sia nella
cripta, utilizzata come luogo di sepoltura tra i secoli XVII e XIX.
Cripta della SS.ma
Concezione
Tel. 0825 784265
Il Museo Provinciale di Avellino
Il Museo Archeologico Provinciale di Avellino nacque per volontà dell’Avvocato Giuseppe Zigarelli nella seconda metà
dell’800. Giuseppe Zigarelli era un appassionato collezionista
di antichità e possedeva una bella collezione privata; alla sua
morte, lasciò per testamento la sua collezione al Comune di
Avellino che istituì un primo nucleo di quello che sarebbe, poi,
divenuto l’attuale Museo Archeologico.
Più tardi, negli anni ’30 del ‘900, la collezione si arricchì di altri
materiali provenienti dai comuni dell’intera Provincia di Avellino. La sistemazione attuale è stata realizzata negli anni ’60.
Il Museo Irpino, una “vetrina” dell’archeologia irpina, espone
materiali provenienti da aree diverse del territorio irpino che
coprono un arco di tempo compreso tra l’Età della pietra e la
tarda età romana.
MUSEI E PARCHI ARCHEOLOGICI DELLA PROVINCIA
DI BENEVENTO
La Città di Benevento
Documenti di frequentazione umana del sito sono presenze di
età eneolitica sottostanti livelli di frequentazione di VIII e VII secolo a. C.. Fu prima insediamento sannitico e poi colonia latina
(268 a. C.) dopo la guerra contro Pirro. Benevento rimase fedele a Roma durante la seconda guerra punica; divenne municipio
dopo la guerra sociale e colonia di veterani dopo il 42 a. C. Gli scavi hanno restituito numerosi monumenti di età romana: dai tratti delle mura, agli assi stradali ortogonali, ai resti del foro e di
un edificio termale. Monumenti di grande rilevanza sono il teatro, voluto dall’imperatore Adriano e inaugurato nel 126 d. C., ma
soprattutto l’arco onorario di Traiano. L’iscrizione dedicatoria all’imperatore è del 114 d. C., commemora la realizzazione della Via
Traiana, che l’imperatore fece realizzare per raggiungere Brindisi
più velocemente. L’arco, a unico fornice, ha la struttura e le decorazioni tipiche degli archi trionfali; pressoché integro, presenta
altorilievi riguardanti scene celebrative, battaglie ed episodi relativi all’attività di Traiano nelle province. Dopo la caduta del-
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Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta
l’Impero Romano Benevento, dal 571, con Zottone I, fu un Ducato longobardo; successivamente divenne Principato con Arechi II. Durante il suo principato furono realizzate numerose opere come l’ampliamento della cinta muraria. Di età longobarda
(VI-VII secolo d.C.) è la chiesetta di S.Ilario costruita su resti di strutture precedenti e sita nei pressi dell’arco di Traiano.
Il Museo Nazionale del Sannio Caudino di Montesarchio
Via Castello
Montesarchio (BN)
Tel. 0824 834570
Il Museo, che occupa il primo piano del Castello, raccoglie le testimonianze più significative dei principali insediamenti delle
valli caudina e telesina, Caudium (Montesarchio), Saticula (S.
Agata de’ Goti) e Telesia (S. Salvatore Telesino) documentate soprattutto dai ricchi corredi funerari che ne attestano la frequentazione dalla Prima Età del Ferro (fine X-inizi IX sec. a.C.)
all’epoca della romanizzazione.
Il nucleo principale dell’esposizione attuale è costituito dai corredi funerari della necropoli di Montesarchio databili tra l’età
del Ferro e l’epoca sannitica (IV-III sec. a.C.) che, oltre a illustrare
l’ideologia e il costume funerario della comunità caudina, permettono di definire i rapporti commerciali di Caudium e dei
centri della valle caudina con la Grecia e le colonie greche,
l’Etruria, la Campania interna.
Spiccano, per l’epoca arcaica e classica, le ceramiche di produzione corinzia e greco-orientale, i vasi di bucchero di importazione dall’Etruria o da Capua, i vasi attici a figure nere e
rosse; per l’età ellenistica i crateri italioti a figure rosse di produzione apula e campana, elemento distintivo dei corredi di
epoca sannitica.
L’UFFICIO TUTELA
di Grazia Visaggi
L’attività istituzionale della Soprintendenza è finalizzata alla
tutela e alla valorizzazione delle testimonianze archeologiche
delle quali è così ricco il territorio di competenza. Tale attività si
esplica attraverso azioni amministrative tanto più produttive
di risultati se attuate nel rispetto dei principi di efficacia efficienza ed economicità .
La realizzazione degli intenti è particolarmente manifesta nelle
aree dove è stato possibile realizzare progetti di diffusione delle
conoscenze attraverso l’offerta alla pubblica fruizione.
La realizzazione di parchi archeologici o l’ampliamento di parchi già esistenti è stata tra le attività più proficue di questo Istituto ed ha necessariamente comportato una intensa fattività
nella vincolistica, prima e nell’attività acquisitiva in secondo
tempo.
Tuttavia anche dove non è stato possibile acquisire, soprattutto
per la cronica carenza di risorse economiche, la tutela è stata
attuata mediante un’intensa attività vincolistica e di immissione nei beni del demanio dei resti monumentali rinvenuti nel
territorio di competenza.
Laddove è infatti nota l’estensione degli abitati antichi si procede con la sistematica imposizione del vincolo nelle aree libere
da edificazione nell’evidente intento di proteggere le testimonianze conservate nel sottosuolo. Sono infatti stati imposti circa
494 provvedimenti con particolare attenzione alla zona del-
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Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta
l’Agro Nocerino Sarnese sede dei resti monumentali dell’antica città romana di Nuceria
Alfaterna della quale è stata riportata in luce parte della poderosa cinta muraria e testimonianze relative a strutture pubbliche monumentali.(fg 3 part.lla 93 decreto di
esproprio del 26.2.07 prop. Soriente). Di tali strutture è in parte stato acquisito il Teatro
Romano ( D.M. 4.6.08 prop. Palumbo ed altri) . Sempre a Nocera è stata di recente rinvenuta una struttura riferibile ad una villa, acquisita mediante procedura espropriativa
(D.M. 25.1.08 prop. Trezza).Tuttavia l’attività acquisitiva di questa Soprintendenza, nel
territorio in esame, non si è limitata a questi esempi. Infatti è stato più volte esercitato
il diritto di prelazione, mezzo più rapido dell’espropriazione, che ha consentito di acquisire aree interessate dalla presenza di resti monumentali ( vedi elenco prelazioni Nocera)
Anche il territorio di Salerno è stato caratterizzato da intensa attività vincolistica (vedi
elenco) e di verifica dell’interesse culturale; è stata inoltre acquisita, mediante prelazione, una vasta area nella zona orientale, sede di un insediamento preistorico.( fg. 40
part.lle 10 e 19 prop. Cimino). Numerosi i rinvenimenti riferibili anche alla Salerno Romana in centro Storico, dove sempre mediante esercizio del diritto di prelazione, in una
vendita all’incanto, è stato acquisito un locale terraneo funzionale all’accesso ad un ambiente di una villa marittima di età romana.( prop. Di Filippo Fg 64 part.lla 1011 sub 5)
Nel comprensorio della costa d’Amalfi sono stati imposti numerosi vincoli in Positano
(vedi elenco provvedimenti ) ed in Minori dove si è proceduto all’espropriazione dei locali sede degli Uffici e dell’Antiquarium (esproprio Di Lieto) ed all’acquisto, mediante
prelazione di locali attigui a servizio dell’antiquarium stesso (prop. Memoli).
L’attività di servizio di questa Soprintendenza è stata svolta con efficacia in Pontecagnano Faiano, sede del Parco Archeologico, realizzato previa acquisizione di una vasta
area mediante esercizio del diritto di prelazione ( vedi elenco prelazioni Pontecagnano)
e la realizzazione del Museo Archeologico Nazionale di Pontecagnano “Gli Etruschi di
Frontiera” (immissione nei beni del demanio della struttura museale)
A Paestum sono state operate delle acquisizioni sia di spazi funzionali al Museo stesso
(Prelazione palazzetto di Foggia e acquisizione struttura Cirio) sia di aree libere destinate all’ampliamento dell’area archeologica (esproprio prop. Opera Pia Lebano e d’Anzilio).
Il Vallo di Diano è stato interessato da numerosi rinvenimenti.
A Buccino, la realizzazione del Parco Archeologico Urbano ha richiesto numerose acquisizioni, mediante cessione volontaria in centro storico (17 acquisizioni al fg.22 ) ed in
agro (2 acquisizioni al fg.16 prop.Torella e Fernicola) , e ad Auletta sono stati acquisiti due
terreni sede di una villa di età romana (Prop. Schettino)
A Velia il progetto di valorizzazione ed ampliamento del Parco Archeologico è stato realizzato mediante l’espropriazione di terreni in proprietà privata e l’acquisizione mediante cessione di beni in proprietà delle Ferrovie dello Stato (vedi elenco)
In tale comprensorio a Caselle in Pittari, è stata inoltre acquisita una vasta area interessata dalla presenza di un abitato lucano (esproprio Passerella) per la valorizzazione
del quale è in corso di realizzazione il Parco archeologico attualmente parzialmente
aperto al pubblico.
La provincia di Avellino è stata oggetto di numerose acquisizioni finalizzate alla realizzazione del parco archeologico di Atripalda ( espropri e prelazioni) e del Parco di Mirabella Eclano (Esproprio Mirabella).
Numerose le immissioni nei beni del demanio in tutto il territorio di competenza.
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SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHITETTONICI,
PAESAGGISTICI, STORICI, ARTISTICI
ED ETNOANTROPOLOGICI PER LE PROVINCE
DI CASERTA E BENEVENTO
Soprintendente
Paola Raffaella David
Referente per il progetto
Maria Rosaria Iacono
Francesca Furia
Via Douhet
Palazzo Reale
81100 Caserta
Tel. 0823 277111
Fax 0823 354516
[email protected]
www.reggiadicaserta.beniculturali.it
L’attuale Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici,
Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Caserta e Benevento è
stata istituita con D.M. 28.7.1981 con competenza territoriale
sulle province di Caserta e Benevento; prima di tale data, sulle
due province operavano le Soprintendenze per i Beni Ambientali e Architettonici e quella per i Beni Artistici e Storici, entrambe con sede in Napoli.
La Soprintendenza casertana*, nata all’indomani del terremoto
del novembre 1980, con competenze anche nel settore dei beni
storici e artistici, ha dovuto da subito affrontare l’emergenza di
una situazione gravissima per gli ingenti danni subiti dal patrimonio monumentale e artistico.
Ha pertanto promosso, fin dall’inizio, l’attività di tutela del patrimonio architettonico, avviando una sistematica revisione dei
vecchi vincoli, promuovendo contemporaneamente nuovi provvedimenti di tutela.
Il vasto e diversificato patrimonio monumentale e paesaggistico di competenza, che include centri storici, emergenze monumentali, territori marini, pedemontani e montuosi, è tutelato
in gran parte da decreti di vincolo specifici, come il Piano Territoriale Paesistico del Matese e i Parchi regionali del Matese, di
Roccamonfina e foce del Garigliano, del litorale di Castelvolturno e del lago di Carinola in provincia di Caserta, nonché del
Taburno-Camposauro in provincia di Benevento o il vincolo monumentale del borgo medievale di Casertavecchia.
Gran parte dell’attività della Soprintendenza, che dal 1985 ha
acquisito una competenza nella tutela del paesaggio con procedure di controllo delle autorizzazioni regionali emanate in regime di sub-delega dai comuni, è assorbita dall’esame delle
centinaia di pratiche edilizie che pervengono annualmente e
dalla necessità di una presenza ispettiva assidua anche per contrastare il grave fenomeno dell’abusivismo edilizio.
Le attività di tutela sono coadiuvate da una serie di iniziative
finalizzate alla conoscenza del patrimonio culturale e precisamente:
- periodiche campagne di inventariazione e catalogazione dei
beni culturali con l’informatizzazione dei dati;
- incentivazione e fruizione responsabile dei luoghi della cultura a fini turistici, in concertazione con gli altri enti presenti
sul territorio, mediante le esposizioni e la contemporanea
pubblicazione delle ricerche;
- attività di formazione per docenti e studenti, conferenze e visite tematiche, stages aperti anche a studenti stranieri con la
collaborazione delle Università e degli Uffici periferici del
MIUR;
- sostegno a tutti quei processi di sviluppo locale che riguardino la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, culturale e paesaggistico del territorio.
* con D.M. 20 luglio 2009 ha riacquistato le competenze nel settore dei beni
storici, artistici ed etnoantropologici
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Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici
ed Etnoantropologici per le province di Caserta e Benevento
Dal 2001, in attuazione dell’Accordo Quadro Stato-Regione Campania e dei Piani integrati Territoriali “Grande Attrattore Reggia di Caserta”,“Massiccio del Taburno” e in collaborazione con gli altri enti locali, la Soprintendenza ha progettato e realizzato attività
di restauro e conservazione di importanti complessi monumentali a partire dalla Reggia di Caserta, utilizzando i fondi POR 2000-2006.
La Soprintendenza, inoltre, gestisce e cura la tutela, la conservazione e la valorizzazione
del Complesso Vanvitelliano, comprendente la Reggia e il Parco annesso, 5419 oggetti
d’arte catalogati, 402 disegni, 10.000 volumi della Biblioteca Palatina e le 10.000 unità
archivistiche dell’Archivio Storico.
A tal fine provvede all’esposizione al pubblico delle collezioni della Reggia e favorisce
mostre temporanee su argomenti di ampio respiro o su temi specifici, anche in sinergia
con altre Soprintendenze, Università ed Istituti di ricerca.
Pertanto, come si evince successivamente dall’esame dettagliato delle attività, i servizi
della Soprintendenza si rivolgono a pubblici differenziati: visitatori del complesso monumentale,utenti degli uffici tecnici e amministrativi, enti, associazioni etc.
ORGANIZZAZIONE
L’attività della Soprintendenza si esplica attraverso i seguenti uffici:
Segreteria del Soprintendente e Ufficio Stampa e Pubbliche Relazioni
La Segreteria riceve i progetti, le autorizzazioni rilasciate dai Comuni e la corrispondenza in genere, provvedendo, previa la presa visione del dirigente, ad assegnare la documentazione al funzionario incaricato dell’istruttoria; istruisce e collabora ai rapporti
del dirigente con gli uffici ed il pubblico.
L’Ufficio Stampa e Pubbliche Relazioni,
che si occupa della comunicazione e
promozione dell’immagine istituzionale ha curato, ad esempio, la presentazione delle iniziative per il Bicentenario
della nascita di Giuseppe Garibaldi
(2007) e l’organizzazione e la presentazione delle celebrazioni della “Festa della Repubblica” (edizioni 2007-2008) in
collaborazione con la Prefettura di Caserta. In occasione del summit di governo tenutosi a Caserta il 12 gennaio
2007 ha organizzato la visita alla Reggia
della delegazione del Consiglio dei Ministri.
Ha curato l’organizzazione delle conferenze stampa in occasione della presentazione
di spettacoli e di eventi che si tengono nella Reggia:“Leuciana Festival” e “Settembre al
Borgo” (edizioni 2007-2008), “Percorsi di Luce” visite notturne del Parco della Reggia illuminato (edizioni 2007-2008) in collaborazione con l’assessorato al Turismo della Regione Campania, l’Ente Provinciale del Turismo di Caserta e il Comune di Caserta.
Direzione della Reggia
La gestione del Complesso vanvitelliano è suddivisa in due settori:
La Direzione Scientifica della Reggia di Caserta esplica attività di tutela e valorizzazione
del Complesso Vanvitelliano.
Il carico di lavoro maggiore, dipendente dal ruolo di attrattore culturale che la Reggia di
Caserta svolge sul Territorio provinciale e comunale, è quello relativo alla procedura per
le autorizzazioni allo svolgimento di eventi e manifestazioni all’interno del Complesso,
che implica numerosi adempimenti di natura tecnica ed amministrativa.
Nel corso del biennio 2007/2008 siano state circa cinquecento le richieste di svolgimento di eventi comprendente anche le attività di presentazione di libri, concerti, riprese cinematografiche, conferenze, forniture di foto per pubblicazioni a cura di Enti
77
Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici
ed Etnoantropologici per le province di Caserta e Benevento
pubblici e privati.
Sono inoltre inseriti in tale ambito alcuni eventi calendarizzati da numerosi anni che
necessitano di attività di collegamento con altri Uffici interni all’Amministrazione e con
Enti esterni a vario titolo coinvolti nell’evento: Natale alla Reggia, Settimana dei Beni
Culturali, Percorsi di Luce, edizione Estiva ed Invernale.
L’Ufficio Inventario svolge il delicato lavoro di riscontro inventariale del patrimonio storico-artistico afferente al Palazzo Reale di Caserta con l’organizzazione dei depositi, nonché la compilazione dell’annuale modello 15 sulla consistenza patrimoniale della Reggia
di Caserta.
La Direzione Amministrativa si occupa dell’organizzazione del servizio e della gestione
del personale addetto alla vigilanza del Complesso Vanvitelliano. Tale attività è svolta
dal personale di seguito indicato: n. 74 assistenti alla vigilanza, sicurezza, accoglienza,
comunicazione e servizio al pubblico; n. 42 operatori alla vigilanza e accoglienza; n. 62
addetti tecnici ai servizi di sorveglianza e di vigilanza, e alla funzionalità degli uffici e
istituti.
Uffici Amministrativo-Contabili
L’attività amministrativa e contabile è il motore esecutivo delle attività istituzionali della
Soprintendenza: comprende sia la gestione del personale che l’attivazione delle diverse
procedure che comportano le relazioni con i soggetti esterni.
L’Ufficio Coordinamento Amministrativo fornisce un supporto amministrativo ai funzionari tecnici della Soprintendenza, responsabili di procedimenti relativi agli interventi di consolidamento e restauro sugli immobili di interesse culturale del patrimonio
pubblico ed ecclesiastico posti nell’ambito regionale.
L’Ufficio Contenzioso cura l’istruttoria e gli adempimenti relativi ai ricorsi al TAR, al Presidente della Repubblica, nonché in udienza nei giudizi dinanzi al giudice del lavoro,
giudice di pace, giudice dell’esecuzione e nei collegi di Concilazione.
L’Ufficio Servizi Aggiuntivi cura l’istruttoria delle concessioni in attuazione della legge
Ronchey (n. 4 del 14/1/1993) e il controllo contabile dei Servizi dati in concessione (Biglietteria, Servizio di accoglienza, informazione, guida e assistenza didattica, boockshop, ristorazione, mobilità nel Parco); cura gli aspetti amministrativi degli eventi
(manifestazioni, mostre, ecc.) ospitati nella reggia, cura, inoltre, la gestione degli immobili demaniali. L’Ufficio Ragioneria provvede alla contabilità per la gestione dei fondi
ordinari e speciali assegnati all’Istituto mediante impegno ed emissione dei relativi titoli di spesa.
L’Ufficio del Consegnatario gestisce le varie fasi, dall’approvvigionamento alla fase della
liquidazione e imputazione sui vari capitoli di spesa, di tutto il materiale occorrente al
buon funzionamento dei circa 40 Uffici che compongono la Soprintendenza; provvede
alla inventariazione, conservazione e vigilanza dei beni mobili di proprietà della Soprintendenza
L’Ufficio del Personale si occupa della gestione del personale composto da 376 unità
(area tecnica 22%, area amministrativa 18%, area della vigilanza e tutela 60%). Tale attività è propedeutica al buon funzionamento della Soprintendenza, mediante l’attuazione di una serie di adempimenti amministrativi in attuazione di leggi e norme.
Uffici di Restauro e di Tutela Architettonica e Paesaggistica
Le Sezioni Tecniche svolgono l’attività di restauro e di tutela ambientale e monumentale su altrettante aree territoriali più o meno omogenee tra loro per presenza demografica, caratteristiche ambientali ed emergenze monumentali, esaminando le pratiche
di tutela monumentale (n. 900 media annua) e di tutela paesaggistica (n. 3.000 media
annua) e svolgendo un’intensa azione ispettiva.
Nel territorio casertano l’attività di tutela monumentale si è esplicitata, tra l’altro, nell’estensione del regime di conservazione a testimonianze architettoniche della tradizione rurale, anche in condizione frammentaria a causa dell’abbandono, a manufatti di
archeologia industriale come i mattatoi, i mulini o gli insediamenti militari dismessi,
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Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici
ed Etnoantropologici per le province di Caserta e Benevento
tramite l’emanazione di provvedimenti di vincolo. La tutela del paesaggio, nello stesso territorio, ha assunto
particolare rilievo nel controllo delle trasformazioni
previste nel Progetto Integrato Territoriale “Città di Caserta”, in cui sono stati avviati radicali processi di valorizzazione di parti del tessuto urbano storico e di
recupero di aree militari obsolete e nel contrasto dell’espansione dell’attività estrattiva.
Nel territorio beneventano l’attività più rilevante nel
campo della conservazione del paesaggio, contraddistinto da un elevato grado di conservazione della ma- Real Sito di Carditello
trice naturalistica, ha riguardato la valutazione delle
proposte di istallazione di centrali eoliche, che spesso hanno investito aree che, pur essendo al di fuori dell’ambito di applicazione dei piani paesaggistici, presentavano
grande interesse per la presenza di boschi, incolti d’altura o segni della tradizione della
transumanza lungo il tracciato dei tratturi risalenti ad epoca archeologica. Nel campo
della tutela monumentale, oltre agli
interventi sui monumenti maggiori,
si è avviato un processo di incentivazione dei percorsi di fruizione del
patrimonio culturale diffuso nel territorio collinare e montano del Massiccio del Taburno sull’itinerario
tematico delle chiese rupestri, in cui
l’interesse storico delle singole testimonianze religiose di origine medievale si associa allo straordinario
valore paesaggistico della cornice
Basilica di San Sofia, Benevento
naturalistica in cui sono inserite.
L’Attività di Restauro è molto diffusa sul territorio di competenza. Si indicano di seguito alcuni casi significativi: il “Casino reale di Carditello” (San Tammaro), la Cattedrale di
Ventaroli (Carinola), il Ponte Ronaco (Sessa Aurunca), la Collegiata di Santo Stefano (Galluccio), Chiesa dell’Annunziata (Arienzo) in provincia di Caserta: la basilica di Santa Sofia e il Campanile della Cattedrale a Benevento, il complesso monastico di Maria Santissima
del Taburno (Bucciano), l’abbazia fortificata di San Fortunato (Arpaia) in provincia di Benevento.
Particolare rilievo assumono gli interventi di restauro e valorizzazione funzionale realizzati nel Palazzo Reale di Caserta, all’interno del Progetto Integrato Territoriale “Grande Reggia” finanziato con fondi P.O.R.-Campania di fonte europea.
Alle Sezioni Tecniche è affidata anche la gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria della Reggia, comprese le aree esterne del Parco, con particolare riferimento alle
attività connesse alla sicurezza del Patrimonio
Culturale in collaborazione con soggetti esterni,
proponenti convegni, concerti, mostre e la partecipazione a commissioni esterne nell’ambito
delle attività di altre AmministrazioniInoltre, si occupano della cura, gestione, manutenzione e restauro del Parco e del Giardino Inglese della Reggia che prevede la riproduzione,
acclimazione e studio degli esemplari botanici
storici, la collaborazione e lo scambio di semi e
piante con l’Orto Botanico di Napoli, di Portici, di
Padova e con il Corpo Forestale dello Stato.
L’Ufficio Vincoli ha il compito di istruire gli atti
per le proposte di vincolo da inoltrare alla Direzione Regionale, sia i vincoli cosiddetti architettonici o monumentali, sia paesaggistici.
Il Campanile della Cattedrale, Benevento
79
Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici
ed Etnoantropologici per le province di Caserta e Benevento
La vastità del territorio gestito dalla Soprintendenza di Caserta e le innumerevoli emergenze architettoniche presenti sul territorio, hanno consentito solo in parte la verifica
dell’interesse culturale sul patrimonio edilizio delle due province di competenza.
Pertanto la Soprintendenza di Caserta ha dato un forte impulso all’attività vincolistica
promuovendo numerose iniziative (proposte) atte a dare agli immobili di “pregio artistico” quel giusto riconoscimento contemplato dal Codice dei Beni Culturali.
Negli ultimi due anni sono stati adottati ben sessanta Decreti di vincolo e trentadue
sono in attesa del dispositivo di tutela da parte della Direzione Regionale.
Laboratori tecnici:
- Laboratorio fotografico
Realizza la documentazione fotografica dei lavori di restauro e dei monumenti e contesti vincolati.
- Laboratorio di Restauro dei dipinti mobili
Il laboratorio di restauro fu istituito fin dalla nascita della Soprintendenza, per fronteggiare i primi interventi di restauro e programmare i futuri interventi.
L’attività operativa dal 1985 si occupa in maniera poliedrica di tutte le problematiche connesse al restauro dei dipinti su tela, su tavola, delle pitture murali e delle numerose sculture
lignee policrome non tralasciando nel contempo anche i numerosi arredi della Reggia, il restauro dei mobili e la manutenzione della collezione di arte contemporanea,Terrae Motus.
Nell’ambito del servizio dedicato alla didattica, i vari ambienti del laboratorio sono
aperti alle scuole del territorio per una conoscenza diretta e visiva intessendo anche
rapporti con scuole di restauro ed ospitando anche Stage di lavoro e tirocini con convenzioni stipulate con le Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali.
- Laboratorio di Restauro Libri
Il Laboratorio di restauro libri della Soprintendenza dal 1985 svolge attività di studio, di prevenzione, di manutenzione e di restauro del patrimonio cartaceo e membranaceo della Biblioteca Palatina e dell’Archivio Storico della Soprintendenza, attraverso il monitoraggio ambientale, la compilazione delle schede conservative e gli interventi di restauro.
Si prevede l’adeguamento sia strutturale che
dimensionale del Laboratorio per il recupero
sia materico che testuale di circa 400 volumi
dell’Archivio Storico della Reggia la cui integrità
è fortemente compromessa dall’acidità degli
inchiostri e parte del testo è illeggibile a causa
di un considerevole imbrunimento.
Il Laboratorio inoltre organizza iniziative dirette alla conoscenza e alla conservazione del
patrimonio culturale attraverso mostre, aperture al pubblico, didattica per le scuole, stages,
Restauro di un manoscritto collaborazione ad iniziative di altri uffici.
Uffici di restauro e di tutela, storica, artistica ed etnoantropologica
Con Decreto Ministeriale 20.07.2009 la Soprintendenza ha riacquistato le competenze
nel settore dei beni storici, artistici ed etnoantropologici. Nel periodo 18 giugno 200825 agosto 2009 le attività afferenti a questo settore sono state svolte dalla Soprintendenza
per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Napoli (escluso il territorio
della città di Napoli), Caserta e Benevento. Si indicano, qui di seguito, le attività relative
al territorio di Caserta e Benevento:
Vincolo – Collezione privata – Benevento – quadro di Giuseppe De Nittis raffigurante
“Giovane Nobildonna”, dipinto a pastello – 1878;
Vincolo – Collezione del Museo degli orologi in San Marco dei Cavoti (BN) – Vincolo
80
Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici
ed Etnoantropologici per le province di Caserta e Benevento
ancora in corso;
Progettazione della Sezione Orsiniana del costituendo Museo Diocesano di Benevento
e supervisione dell’ordinamento delle altre sezioni dello stesso Museo;
FONDO F.E.C. Relativo alla Provincia di Benevento. Rapporti con la Prefettura di
Benevento e con il Ministero degli Interni per definire il patrimonio della chiesa e
convento dell’Annunziata di Vitulano (BN).
Rapporti con la Prefettura e Ministero degli Interni per definire il patrimonio della chiesa
di Santa Sofia in Benevento.
Istruttoria pratica per la candidatura UNESCO per la chiesa di Santa Sofia di Benevento.
Redazione del progetto di restauro dei manufatti storico-artistico della chiesa di Santa
Sofia in Benevento (in collaborazione con la Direzione Regionale) ed alta sorveglianza
sull’esecuzione di detto progetto.
Trasferimento delle schede del catalogo da Caserta a Benevento relativo alla Provincia
e alla città di Benevento, riordino per l’informatizzazione delle stesse schede.
Progettazione dei restauri sul territorio (fondi ordinari) relativi a manufatti storiciartistici della chiesa dell’Annunziata di Benevento e di quelli della chiesa del SS.
Salvatore in Benevento.
Mostra del ciclo di affreschi della chiesa di San Marco dei Sabariani, ritrovati fortuitamente
nel corso di scavi archeologici.
Progettazione degli interventi di restauro dello stesso ciclo ed alta sorveglianza per
l’esecuzione dei lavori.
Trasferimento da Benevento a Lipari (ME) della mostra “Omaggio a San Bartolomeo: il
corpo e la metamorfosi”.
Allestimento mostra nella chiesa dell’Immacolata in Lipari (ME) con il contributo
finanziario del Comune di Lipari.
Ampliamento della piccola Biblioteca presso il Centro Operativo di Benevento con
l’acquisizione di testi relativi alla provincia di Benevento.
Vincolo – Collezione privata – Santa Maria a Vico (CE) – quadro di Fedele Fischetti – 17341789 – olio su tela raff. “Psiche e le sorelle nella Reggia di Cupido”.
Uffici di Documentazione e Comunicazione
L’Archivio “Storico” della Soprintendenza conserva circa diecimila unità archivistiche,
che riguardano per la maggior parte il periodo compreso tra il 1750 e i primi decenni del
secolo XX, allorquando i beni della corona passarono al Demanio,
Le serie principali - “Conti e Cautele”,“Dispacci e Relazioni”,“La Reale Amministrazione
di San Leucio,“La Reale Amministrazione di Carditello e Calvi” e “Misure di Lavori” - documentano i rapporti tra l’ amministrazione centrale del regno di Napoli e l’amministrazione dei Siti reali in Terra di Lavoro. Particolare interesse riveste la raccolta di 471
planimetrie, che illustrano gli edifici regi ed i territori dello Stato di Caserta, ed il fondo
“Atti Notarili”, 402 volumi di contratti e obbligazioni, relativi agli anni 1427 – 1685. L’attività d’inventariazione, con redazione di schede analitiche dei singoli documenti, consente la tutela del patrimonio archivistico e agevola la fruizione da parte del pubblico.
L’archivio è aperto al pubblico esterno di studiosi, studenti universitari ecc. L’utente può
usufruire del servizio di riproduzione in digitale degli atti, previa autorizzazione del Soprintendente ed il pagamento delle tariffe previste nella lettera circolare n. 21 del 17 giugno 2005 della Direzione Generale per gli Archivi. L’accesso alla sala-studio è consentito
tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle 13.00.
La Biblioteca della Soprintendenza conta 12.800 tra volumi, opuscoli, periodici e materiale multimediale, specializzato in discipline tecniche, scientifiche ed amministrative
attinenti ai compiti istituzionali della Soprintendenza, nonché in storia e cultura del
territorio casertano e beneventano in tutti i suoi aspetti. Si tratta di materiale spesso
non commercializzato ma fondamentale per la conoscenza delle ricerche e degli interventi su i due territori; particolare attenzione è riservata alla Reggia, al Vanvitelli e ai
suoi artisti. Dal 1993 la biblioteca è inserita nel Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN) con
81
Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici
ed Etnoantropologici per le province di Caserta e Benevento
il polo della Biblioteca Nazionale di Napoli, servizio essenziale non solo per la Soprintendenza, ma per tutta la città di Caserta.
La Biblioteca dispone oltre dei tradizionali cataloghi alfabetici per autori e titoli di opere
anonime, per soggetti e per testate di periodici, anche di un catalogo topografico e di
un catalogo alfabetico degli artisti locali. L’archivio degli artisti locali è costituito da faldoni, intestati a ciascun artista, contenenti cataloghi, pieghevoli, recensioni, rassegne
ed altro materiale minore illustranti la loro attività. La Biblioteca conserva anche una
consistente raccolta di pubblicazioni che riguardano l’attività didattica sia della propria
Soprintendenza che di Enti locali con specifico riferimento al territorio di giurisdizione,
cioè le due province di Caserta e Benevento, nonché delle altre Soprintendenze (archeologiche, architettoniche, artistiche, storiche ed etnoantropologiche), enti locali e
Istituti culturali delle altre Regioni d’Italia.
E’ aperta al pubblico esterno secondo le modalità indicate: Consultazione dal lunedì al
venerdì dalle ore 9.00 alle 13.00. Non ci sono ancora postazioni internet dedicate agli
utenti, ma il personale è disponibile ad effettuare ricerche nella rete.
L’Ufficio Catalogo svolge sistematicamente l’attività catalografica, dal 1982 ad oggi.
ANNO 2007
Utenti
Prestiti al personale interno
Libri consultati
440
137
1633
Utenti
Prestiti al personale interno
Libri consultati
471
101
1387
ANNO 2008
Con le campagne di catalogazione degli ultimi anni si può affermare che sia stata effettuata l’identificazione della parte più rilevante del patrimonio artistico e monumentale conosciuto delle due province (circa il 70-80%). Il numero totale di schede
prodotte è di circa 41.426 unità, di cui 37.826 sono schede relative a beni mobili (schede
OA) e le altre 3.600 sono schede di beni immobili e urbanistico-territoriali (Schede A, CS,
SU,T). Il livello di ricerca con cui sono state realizzate la maggior parte di esse (circa il 50
%) è quello inventariale, contenente quindi una soglia minima di informazioni, in
quanto prodotte durante e successivamente alla “operazione emergenza”. Il totale di
schede prodotte, comprensive di quelle realizzate dalla Soprintendenza di Napoli, è di
circa 5662 unità di tipo OA(oggetti d’arte) e 402 di tipo D (disegni).
Dal 2007 è partita la catalogazione dei beni conservati nei depositi del museo della Reggia, dei dipinti e delle sculture, che erano in consegna presso altri Enti Pubblici e che per
motivi logistici erano sfuggiti alle precedenti campagne di schedatura. Tale progetto
ha portato alla realizzazione di n. 243 schede di tipo inventariale, relative a dipinti, sculture, pezzi di statue rinvenuti nel Parco della Reggia e oggettistica di servizio non di
grande pregio ma di acclarato valore storico.
L’Ufficio Disegno & Grafica, comprende l’Archivio dei disegni riguardanti sia il Complesso Vanvitelliano sia i principali monumenti delle province di Caserta e Benevento,
eseguiti prevalentemente in occasione degli interventi di restauro realizzati dalla Soprintendenza. Nell’Archivio storico sono conservati i grafici di rilievo e di progetto realizzati tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento riguardanti i fabbricati annessi
al Palazzo Reale di Caserta e le emergenze architettoniche presenti sul territorio casertano e beneventano.
L’ufficio pertanto è aperto a studiosi, ricercatori o semplicemente appassionati interessati alle modifiche e stratificazioni avvenute nel corso degli anni. È in corso di realizzazione un progetto di digitalizzazione dell’archivio
Il Centro Elaborazione Dati (CED), ispirandosi ai principi del progetto MINERVA-Ministerial Network for Valorising Activities in digitation, network tematico nell’area dei
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Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici
ed Etnoantropologici per le province di Caserta e Benevento
contenuti culturali, scientifici e accademici, ha sviluppato un sito web di qualità, utilizzando una piattaforma open-source, cioè di pubblico dominio, al quale si collegano in
media 500 utenti al giorno.
Con il suo bagaglio di conoscenze e di esperienze maturato sul campo nel lavoro quotidiano sul nostro inestimabile patrimonio, punta su un maggiore approfondimento
sulla qualità dei contenuti e sulla definizione del rapporto tra istituzione culturale e
web, per esaltare l’essenza dei contenuti culturali salvaguardando al contempo l’identità dei soggetti culturali, in particolare quelli pubblici. Il progetto si propone di introdurre il pubblico alla conoscenza delle varie fasi di progettazione e realizzazione di un
sito web culturale pubblico oltre che comunicare in tempo reale le attività e il funzionamento di un’istituzione pubblica.
Il Servizio Educativo, già denominato “Sezione Didattica” è stato istituito con Ordine di
Servizio n° 32 del 12 dicembre 1994 con l’intento di avviare un rapporto di collaborazione con il mondo della scuola. A partire dall’anno scolastico 1994-1995, nell’ambito
della propria attività di Educazione al Patrimonio culturale, propone alle istituzioni scolastiche casertane e beneventane il progetto educativo denominato il Museo all’ApertoPercorsi formativi per la scuola primaria e secondaria di I e II grado, realizzato in
collaborazione con la Seconda Università di Napoli, Facoltà di Lettere e Filosofia, con la
Direzione Generale Ufficio Scolastico della Campania e gli Uffici Scolastici Provinciali di
Caserta e Benevento.
Si occupa, inoltre, delle attività divulgative e didattiche del Complesso Vanvitelliano che
comprendono il coordinamento delle attività date in concessione alla società concessionaria, Arethusa, relativamente al “Servizio Accoglienza, informazione, guida e assistenza didattica”, al fine di verificare la validità scientifica, la fattibilità e la effettiva
esecuzione dei servizi dati in gestione. In tale ambito vengono effettuati: i Percorsi Didattici Tematici e i Laboratori didattici, “per sapere e saper fare”.
Altre iniziative rivolte a pubblici diversi sono: i “Percorsi tattili e olfattivi per una conoscenza sensoriale del Giardino all’Inglese”; il “Servizio di accoglienza alla visita al Parco
per gli utenti disabili (SAP”); la “Reggia sotto l’albero”.
Cura l’Attivazione di Protocolli d’Intesa con enti ed istituzioni pubbliche e private per la
realizzazione di progetti finalizzati alla conoscenza e valorizzazione del patrimonio culturale casertano e beneventano e la realizzazione di progetti nazionali di comunicazione didattica come il progetto Ministeriale Cassio (allestimento di postazione
multimediale accessibile e in rete per l’informazione e la formazione sul Patrimonio
Culturale nelle aree sotto utilizzate) e il progetto “Mirabilia”- Piano di Comunicazione
del Patrimonio Culturale Nazionale del Ministero per i Beni e le attività Culturali.
In regime di convenzione con gli istituti universitari (n. 17) predispone le attività di formazione, tirocinio e stage in applicazione della legge n. 196/97 e relativo decreto attuativo e D.L. 142/98.
CASI EMBLEMATICI
Restauro e Tutela
Reggia di Caserta-Restauro Appartamento Storico ala ‘800 e volta ellittica. Valorizzazione delle coperture dello scalone d’onore e del peristilio ottagonale:“La Scala Regia,
da cielo a terra”
Il percorso di visita realizzato nell’ambito della Reggia di Caserta, a conclusione dei diversi interventi di restauro e manutenzione straordinaria ha lo scopo di affiancare le
note e consuete mete dei visitatori e trae spunto dal desiderio di soddisfare curiosità che
afferiscono agli aspetti costruttivi della fabbrica nel tentativo di ampliare l’offerta, rivolta ad un pubblico sempre più vasto e non necessariamente esperto o di settore.
E’ noto che il prestigio della Reggia si fonda anche sulle soluzioni costruttive adottate
dal Vanvitelli, nel rispetto di una approfondita conoscenza, tanto delle tecniche, quanto
delle risorse proprie del materiale impiegato.
Uno di questi percorsi, cosiddetti “tecnologici”, è sicuramente quello dell’insieme dello
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ed Etnoantropologici per le province di Caserta e Benevento
Scalone d’Onore, da apprezzare lungo il suo sviluppo tridimensionale, da cielo a terra,
sino a percorrerne luoghi ritenuti, forse, secondari e nascosti ma di sicuro fascino.
Descrizione sommaria del progetto
La visita allo Scalone d’Onore rientra nel consueto percorso che oggi compie chi si reca
al Museo del Palazzo Reale di Caserta, che assegna agli Appartamenti Storici un posto
di assoluto rilievo. Lo Scalone perciò, costituisce forse l’elemento di maggiore interesse
oltre ad essere il collegamento verticale più rappresentativo della costruzione.
Tuttavia, alcuni luoghi (come ad es., il calpestio superiore della volta con foro ellittico o
la soprastante volta ad incannucciata), rimangono ancora sottratti al grande pubblico
e ciò sia per la delicatezza e particolarità degli ambienti, che per l’assenza dei necessari
ausili didattici che solitamente accompagnano e supportano la visita.
Si pensa perciò di ampliare l’offerta culturale arricchendo il percorso con scorci ed angoli insoliti dello Scalone per soffermarsi su quelle superfici e componenti della costruzione oggi apprezzabili solo a notevole distanza (intradosso delle volte), o con la
sola immaginazione (estradosso della volta e struttura di copertura).
Particolari della visita
La visita sarà articolata in più tappe disposte lungo un preciso percorso che avrà origine
e fine, coincidente con lo Scalone (ad es. pianerottolo intermedio tra le due rampe).
Dopo una breve introduzione, il pubblico sarà condotto, attraverso la scala Carlo III, ai livelli superiori, secondo la successione appresso riportata.
Arrivo al calpestio della volta con foro ellittico dove sarà possibile accedere alla sezione
espositiva allestita all’interno della saletta posta in asse alla scala.
Usciti dalla saletta si visiterà l’ambiente con foro ellittico per una visione ravvicinata
del dipinto della Reggia di Apollo e della volta “ad incannucciata”.
Ritorno alla scala Carlo III e salita sino al livello di sottotetto dove è posizionato un piccolo spazio per l’accoglienza dei visitatori e la divulgazione di materiale didattico.
Breve visita alle capriate presenti nel braccio orientale mediano della volta “ad incannucciata” si proseguirà verso la copertura del Palazzo coincidente con il peristilio ottagonale e si percorrerà l’intero sviluppo sino ad arrivare alla scaletta di servizio che
conduce agli ambienti occupati dalle truppe alleate durante l’ultimo conflitto.
Raggiunto il piano, sarà possibile visitare gli ambienti di servizio della Reggia ripercorrendo le destinazioni d’uso assegnate ad essi nei periodi precedenti. Negli stessi ambienti sarà anche allestita una esposizione divisa in due settori :
a - le volte sottostanti la lanterna della Reggia;
b - alcune testimonianze di un conflitto.
La visita proseguirà attraverso la scala che conduce al livello del peristilio ottagonale
posto al primo piano per ritornare allo Scalone Reale nel punto di partenza.
(Progettisti e direttori dei lavori: Arch. Salvatore Buonomo, Ing. Mario Tartaglione; Collaboratori alla progettazione ed alla direzione dei lavori:Arch. Antonio Michele Izzo, Dott.
Luigi Pastore; Responsabile Unico del Procedimento:Arch. Anna Capuano; Accordo di
Programma Quadro 2000-2006 - Ministero per i Beni e le Attività Culturali-Regione
Campania - Fondi Strutturali Comunitari obiettivo 1 POR Campania 2000-2006- Asse II
Misura 2.1, Grande Attrattore Culturale Reggia di Caserta; Ditta esecutrice : Sicer – s.r.l.
Napoli)
La Cattedrale di Benevento - Il restauro del paramento lapideo del campanile
Il Duomo di Benevento, risalente come primo impianto all’epoca altomedievale ed ampliato in fasi successive fino alla riconfigurazione a cinque navate, attribuibile al XII-XIII
secolo, aveva conservato sostanzialmente inalterato l’assetto basilicale, anche a seguito
degli interventi di riparazione seguiti ai disastrosi terremoti del 1688 e del 1702, fino ai
bombardamenti del 1943 che avevano ridotto la struttura alla condizione di rudere.
L’edificio attuale, ricostruito integralmente negli anni Cinquanta in cemento armato, su
progetto dell’architetto Paolo Rossi De Paoli, ricalcando l’articolazione planimetrica
preesistente, conserva integralmente la cripta di epoca romanica e riutilizza la facciata
originaria, sopravvissuta ai bombardamenti, su cui si conserva buona parte del rivesti-
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mento lapideo originario, che include rilievi ed iscrizioni di epoca romana e paleocristiana.
La porta originaria, composta da formelle in bronzo con bassorilievi, attribuite ai secoli
XII e XIII, che era stata ridotta in frantumi dal bombardamento, è stata restaurata e, nel
2001, rimontata all’interno della navata principale, per esigenze di conservazione, ma in
corrispondenza del portale della facciata, in modo da essere visivamente inquadrata
nella cornice lapidea originaria, connotata da rilievi di stile romanico.
Il campanile, che nel rilievo post-bellico risulta integro, è stato invece interessato esclusivamente da interventi puntuali di sostituzione di alcuni conci lapidei o di inserimento
di tasselli, conservando l’assetto documentato dalle foto prebelliche, connotato dai finestroni ogivali del secondo ordine, e dalla presenza di elementi lapidei di spoglio, di
epoca romana e tardontica, con rilievi funerari.
La sua costruzione, secondo quanto testimoniato dall’iscrizione presente sulla facciata
settentrionale indica, come data di inizio della costruzione, il febbraio del 1279, mentre
un’altra iscrizione testimonia l’avvio dei lavori di completamento della struttura nel
maggio 1688.
Intervento di restauro
L’intervento di restauro del paramento lapideo del campanile, finanziato all’interno del
programma ordinario 2006 ed attualmente in fase di avanzata esecuzione, costituisce
una ideale prosecuzione dell’opera di consolidamento superficiale e pulitura eseguita
negli anni 1995-1998 sulla facciata principale, che, per la presenza di bassorilievi nella
parte basamentale, più esposta all’azione dell’inquinamento atmosferico dovuto all’ossido di carbonio prodotto dal traffico veicolare, e per l’infestazione di piccioni, presentava una condizione di degrado ancora più preoccupante.
Il paramento lapideo del paramento del campanile era caratterizzato da uno stato di degrado meno avanzato, concentrato prevalentemente negli elementi scultorei di reimpiego, quasi interamente ricoperti da croste nere pluristratificate, di durezza e spessore
variabile, e negli archetti di sostegno del cornicione, investiti da acque da dilavamento
e occupate da nidi di rondini. La superficie lapidea, priva di rilievi, era interessata in alcuni tratti, presumibilmente appartenenti alla fase più antica della fabbrica, da infestazione di alghe di chlorelle in simbiosi con muschi e licheni, da incrostazioni di natura
calcarea e da residui di scialbo di calce.
In via preliminare è stato quindi eseguito un trattamento generalizzato della superficie
con biocida per l’eliminazione dell’infestazione di muschi e licheni. Successivamente, in
base all’esito di numerose prove di pulitura, si è deciso di procedere ad un intervento di pulizia dell’intero paramento lapideo con impacchi di carbonato di ammonio, di durata differenziata a seconda della caratteristica e dello stato di conservazione della superficie
lapidea, sintetizzabili in tre situazioni tipo: conci lapidei lisci, bassorilievi in condizioni di
conservazione media, rilievi figurativi di epoca antica in stato di avanzato degrado.
L’opera conservativa ha comportato la verifica delle condizioni di ancoraggio dei rilievi
scultorei aggettanti, l’asportazione di grappe, staffe e perni in ferro ossidato e la loro sostituzione con elementi in acciaio inossidabile o vetroresina, l’eliminazione di stuccature
cementizie o comunque improprie delle connessure fra i conci e la successiva stilatura
con impasto di polvere di pietra calcarea analoga, grassello di calce ed additivo antiritiro.
(Progettista e direttore dei lavori: Flavia Belardelli;Collaboratori al progetto ed alla D.L.:
Luigi Di Francesco, Luigi Di Muccio, Cuono A. Pannella; Finanziamento: Ministero per i
Beni e le Attività Culturali. A.F. 2006)
Una Reggia senza barriere. Potenziamento dei livelli di fruibilità della Reggia e Parco Caserta da parte dei cittadini diversamente abili
Obiettivi
- Rendere accessibile - tramite l’adeguamento funzionale degli edifici nel Parco - un
complesso storico quale la Reggia e il Parco di Caserta;
- Realizzare un “luogo fisico” di accoglienza ed introduzione alla visita del Parco e del
Giardino Inglese;
- Individuare percorsi tematici e itinerari accessibili all’interno del Parco;
- Contribuire alla sensibilizzazione e diffusione delle buone prassi nella progettazione
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e gestione della visita;
- Promuovere la conoscenza e la percezione del “bello”, privilegiando accanto agli strumenti conoscitivi tradizionali, anche l’esperienza tattile e olfattiva, utilizzabile dai diversi tipi di pubblico.
Interventi strutturali
- Adeguamento strutturale degli immobili individuati per l’accoglienza, l’informazione
e l’assistenza alla visita del Parco;
- Ricomposizione dei servizi igienici del Parco con i criteri previsti per l’utilizzo da persone disabili;
- Messa in sicurezza del percorso dedicato eliminando gli ostacoli di diversa natura (radici e pietre affioranti; rami aggettanti ecc.).
Infrastrutture immateriali
I sussidi didattico-divulgativi per la visita al Parco, realizzati su supporti diversi, (cartaceo, plastico, informatico) contengono le seguenti indicazioni:
- articolazione plano-altimetrica del parco;
- descrizione degli indispensabili riferimenti storici, artistici e botanici a livelli di crescente specificità.
Il percorso di visita è suddiviso nei seguenti itinerari: Il parterre e il bosco vecchio, La peschiera grande, La via d’acqua, Gli alberi “grandi”, I boschetti e le radure
I sussidi sono i seguenti:
- Pianta del Parco della Reggia
Nella pianta sono segnalate le aree di sosta, i servizi, gli accessi e i percorsi di visita
con l’indicazione dei tempi di percorrenza, relativi ad ogni itinerario.
In considerazione dei diversi tipi di
pubblico la pianta è riprodotta su supporto cartaceo e su materiale plastico
a rilievo termoformato;
- Guida:“Il Parco della Reggia di Caserta”.
Percorsi storici, artistici, botanici” per
favorire la conoscenza del parco, suggerendo anche un approccio di tipo
sensoriale (uditivo, tattile) attraverso
gli itinerari proposti su supporto cartaceo, la trascrizione in braille dei testi
e la guida vocale su audiocassetta Suoni e voci del Parco della Reggia di Caserta. Itinerario di visita
- Guida botanica del Parco della Reggia con la realizzazione delle schede botaniche di 12
specie considerate più rappresentative tra quelli presenti nel Parco su supporto cartaceo con la trascrizione in braille dei testi e la rappresentazione botanica su materiale
plastico a rilievo termoformato
- Sistema didattico multimediale di guida alla visita del Parco, finalizzato alla realizzazione di un sistema di sussidio didattico alla visita e fruizione del Parco, pensato e disegnato sulle specifiche problematiche inerenti le diverse tipologie di pubblico dei
diversamente abili e sarà collocato nei locali destinati all’accoglienza e all’introduzione
alla visita.
Le attrezzature necessarie alla fruizione del programma sono riconducibili a due tipi
fondamentali: Sistema di proiezione; postazione per operatore singolo dotata di un monitor sulla quale gira un CD-ROM realizzato nel rispetto delle regole di accessibilità ed
usabilità da parte di persone con handicap visivo. La postazione è dotata di un software
di videoingrandimento e di mouse e tastiera facilitati per l’uso da parte di persone con
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ed Etnoantropologici per le province di Caserta e Benevento
problemi motori.
Principali risultati attesi
Attualmente la Reggia è meta di migliaia di visitatori l’anno: l’alto numero di visitatori
ha posto e pone numerosi problemi soprattutto sulle modalità di “uso” e “godimento”
del Parco e Giardino Inglese, in considerazione della “fragilità” del patrimonio culturale,
in genere, e soprattutto dei parchi e giardini, sintesi unica di natura ed arte.
Lo scopo evidente di tale iniziativa è di incentivare l’accesso e la fruizione responsabile
e generalizzata della Reggia, del Parco e del Giardino Inglese a fini culturali e turistici,
favorendo anche la socializzazione e l’integrazione tra i diversi tipi di pubblico e favorire la diffusione delle buone prassi nella fruizione dei siti storici incentivando le relazioni tra gli uomini, cercando di fornire pari opportunità a tutti i cittadini
(Progettisti: Francesco Canestrini; Maria Rosaria Iacono; collaborazione:Vincenzo Carbone,
Francesca Furia; Accordo di Programma Quadro 2000-2006 - Ministero per i Beni e le Attività Culturali-Regione Campania - Fondi Strutturali Comunitari obiettivo 1 POR Campania 2000-2006- Asse II Misura 2.1, Grande Attrattore Culturale Reggia di Caserta Atto
integrativo del 18/11/2004)
Sant’Angelo d’Alife (CE) - “Palazzo Windish- Graetz” - Riconoscimento di interesse culturale
L’esempio più eclatante di immobile che aspettava da tempo il giusto riconoscimento
è il “PALAZZO WINDISCH - GRAETZ”, una sorta di “Castello”, nel centro storico del paese.
La presenza dell’uomo nel territorio di Sant’ Angelo, che si estende dalla pianura fino a
oltre 1300 metri di altitudine, risale all’epoca neolitica. Nel corso dei secoli si sono avvicendati i Sanniti, i Romani, che qui costruirono numerose ville rustiche, i cui resti sono
ancora visibili nelle località Grotte e Melopiano. A partire dal XII secolo si hanno le prime
notizie del castello, citato come Castrum Sancti Angeli de Rave Canina.
Nella seconda metà del XVI secolo la popolazione abbandonò l’area fortificata alla sommità della collina per stabilirsi sui due versanti opposti di essa, dando vita agli abitati
di Sant’ Angelo e del suo casale Raviscanina. Dopo l’Unità d’Italia, Sant’ Angelo aggiunse
al proprio nome la specificazione “d’ Alife”, per sottolineare lo stretto rapporto con la vicina città sannita e romana.
Qui la nobilissima famiglia Carafa volle edificare nel tardo-medioevo il Palazzo, oggi
proprietà del principe di Windisch-Graetz. Esso fu completamente ristrutturato verso la
metà del XVIII secolo da Giovan Battista Grimaldi con la realizzazione del giardino, di un
mulino e locali terranei. L’edificio, che si presenta nelle attuali forme settecentesche, è
caratterizzato da una facciata distribuita su due ordini, con nicchie per statue e decorazioni a stucco neoclassiche.
Il fabbricato che ospita la “collezione d’arte” vincolata con D.D.R. n. 196 del 14.12.2006, dal
Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha una stratificazione plurisecolare di eccezionale rilevanza essendo costituito da più corpi di fabbrica di varie epoche, aggregatisi
intorno ad una corte interna. La porzione che è orientata verso sud-sud est, è costituita
da una struttura fortificata di origine medievale a base scarpata, sulla quale si ergono
due piani, di cui il primo - quello nobile – caratterizzato da ritmiche aperture e da coperture a volta, ospita attualmente la maggior parte della Collezione. La parte più antica, di ispirazione tardo rinascimentale di modeste dimensioni edilizie ha struttura in
muratura di tufo squadrato di media dimensioni ma di discreta regolarità; la distribuzione degli ambienti è rimasta inalterata nella ristrutturazione tardobarocca. Al piano
terraneo, sopravvivono a testimonianza della fase più antica, vasti ambienti voltati in
muratura a crociera ribassata. La datazione è ascrivibile agli anni trenta-quaranta del
secolo quindicesimo.
La facciata è stata oggetto di successivi interventi atti a dare solenne uniformità al palazzo. Il portale dona ritmo originale alla compagine architettonica organizzata su base
urbanistica. I moduli regolari che compongono la facciata si distribuiscono in modo regolare ai lati della corte principale.
La corte interna a forma rettangolare è interamente lastricata in blocchi di calcare. Da
essa si colgono altri elementi utili ad ipotizzare l’evoluzione del complesso edilizio.
Gi interni sono di straordinario interesse, sia per le finiture degli ambienti, sia per la pre-
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ed Etnoantropologici per le province di Caserta e Benevento
senza della collezione d’arte innanzi richiamata.
Sul lato opposto al portale d’ingresso alla corte interna del Palazzo si apre l’ingresso al
giardino. Il giardino originariamente formale organizzato in moduli regolari è stato alla
fine del XVIII secolo trasformato in giardino di paesaggio seguendo la moda della corte
borbonica e dei grandi centri di cultura dell’epoca.
Viali curvilinei in taglime di tufo e pietrischetto compongono una planimetria di notevole effetto pittoresco che oltre alla zona a bosco caratterizzata da lecci (quercus lex) e
da un sottobosco di ruscus ipoglosum è formata da una parte ad orto e da una parte a
giardino di fiori (attualmente in restauro). Il tutto rappresenta una eccezionale testimonianza di un giardino stratificato nel tempo che, come gli edifici adiacenti, conserva
ancora la testimonianza del suo antico splendore.
(Funzionario responsabile Ufficio Vincoli: Ing. Antonio Maria Piscitelli, collaborazione:
Bruno Passeretti)
Didattica
Progetto educativo: il Museo all’Aperto
La Soprintendenza propone dal 1995 alle scuole casertane e beneventane il progetto
educativo denominato il Museo all’Aperto - Percorsi formativi per la scuola primaria e secondaria di I e II grado - realizzato in collaborazione con la Seconda Università di Napoli,
Facoltà di Lettere e Filosofia, con la Direzione Generale Ufficio Scolastico della Campania e gli Uffici Scolastici Provinciali di Caserta e Benevento - partendo dalla constatazione che il territorio ed i monumenti diffusi in esso (chiese, palazzi, ponti, piazze,
quartieri operai, masserie, fabbriche, filande, giardini e piazze storiche) rappresentano
insieme, e in maniera complementare, le diverse espressioni che, insieme alle arti figurative, alla letteratura, alla musica, alla storia, accompagnano la formazione del nostro
patrimonio culturale e dell’identità della nazione.
Annualmente si individuano “percorsi” diversi per tematiche e finalità: alcuni si propongono di illustrare un monumento ed il suo contesto territoriale; altri “usano” l’opera
d’arte soprattutto come veicolo d’informazioni relative alla storia, all’economia, alla religione, alla cultura di un’epoca; ancora altri esemplificano l’ampliarsi del concetto di
bene culturale; altri, mediante l’esame di restauri eseguiti su manufatti diversi, descrivono concretamente un’importante attività istituzionale della Soprintendenza, la conservazione dei beni culturali nonché la materia e le diverse tecniche artistiche.
La scelta delle tematiche, l’esame delle “opere” nel campo dell’arte, della tecnica costruttiva, della letteratura, della filosofia ai fini dell’elaborazione di un percorso conoscitivo e formativo, la necessità di avvalersi delle competenze di settore delle diverse
discipline scolastiche, hanno contribuito da un lato alla conoscenza della storia, dell’arte, dell’architettura, del paesaggio del proprio territorio e, dall’altro, a creare nei giovani il senso di appartenenza ad un patrimonio culturale, visto troppo spesso come
qualcosa di estraneo alla propria esperienza quotidiana, e suscitare partecipazione consapevole alla sua tutela e conservazione.
Per perseguire tali risultati è stata elaborata una metodologia di educazione al patrimonio il cui modulo (formazione dei docenti, ricerca sul territorio, produzione di elaborati, confronto e verifica conclusiva) può essere facilmente replicabile in altri contesti
territoriali e culturali e per altre tematiche.
La proposta didattica si articola in diverse fasi: la prima comporta un’offerta formativa
per i docenti con la programmazione di un ciclo di conferenze tenute da funzionari delle
Soprintendenze campane e della Seconda Università di Napoli, Facoltà di Lettere e Filosofia, quale occasione di confronto e di dibattito e di messa in rete di conoscenze e bagagli culturali e tecnici diversi nonché come sussidio per guidare gli studenti alla
scoperta del territorio.
Segue la ricerca sul territorio condotta dagli studenti con l’aiuto dei loro insegnanti, organizzata come un censimento dei manufatti più notevoli considerando anche il loro
stato di conservazione ed integrità. Momento fondamentale della ricerca è il contatto
diretto con il “bene” mediante la ricognizione sul territorio, il rilievo fotografico e la schedatura dei diversi manufatti.
Tale ricerca si suddivide in: inquadramento generale del territorio sul quale insiste l’in-
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dagine (notizie storiche, riferimenti letterari, iconografia storica); esame dell’ambito
territoriale e degli elementi caratterizzanti il paesaggio; individuazione in pianta e descrizione dell’oggetto della ricerca e rilievo fotografico.
Per la descrizione delle diverse tipologie di manufatti è stata elaborata una Scheda di
Osservazione e Studio, sulla base delle schede inventariali e di precatalogo dell’Istituto
Centrale per il Catalogo e la Documentazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Quest’ultima fase comporta un importante momento di riflessione e di approfondimento conoscitivo in quanto, partendo dal dato ontologico si propone la
conoscenza e l’interpretazione dell’oggetto come opera d’arte (esame critico, stile, giudizi) e come veicolo d’informazione attraverso l’indagine sui materiali, le tecniche, la
provenienza, l’iconografia, la committenza, l’autore e l’esame dell’epoca e del contesto
storico-economico che l’ha prodotto e la trascrizione dei dati anche su supporto informatico. E’ soprattutto in questa fase e in quella successiva, che prevede la produzione
di elaborati nei materiali e tecniche che gli insegnanti avranno ritenuto più opportuni,
che i contenuti delle materie curricolari trovano diretta corrispondenza nelle attività
tecnico-pratiche degli studenti e forniscono gli strumenti di lettura e comprensione di
un patrimonio culturale altrimenti trascurato se non totalmente ignorato.
La pubblicazione, che si realizza a conclusione dell’attività, e la partecipazione al Concorso “Racconta per immagini i Beni Culturali” costituiscono il momento di verifica finale
e di confronto tra gli studenti delle due province casertane e beneventane. Nello scambio di esperienze e conoscenze relative alle molteplici realtà locali, diverse ma complementari alla fine della formazione della coscienza di appartenenza ad un patrimonio
culturale comune per origine e tradizione, si dà con la collaborazione determinante dei
giovani, un ulteriore contributo alla conoscenza e valorizzazione di alcuni “beni”, a volte
condannati alla dimenticanza e alla trascuratezza dalle stesse istituzioni.
Il numero e l’entusiasmo degli insegnanti, alunni e scuole che annualmente hanno aderito al progetto, la quantità e la qualità degli elaborati prodotti (mostre, pubblicazioni,
DVD) prova che l’attività proposta risponde ad esigenze già presenti nel territorio, una
domanda cosiddetta latente di servizi culturali, intendendo con questo termine tutte le
iniziative che contribuiscono ad accrescere l’apprendimento e ad innescare un processo
creativo.
L’attività del Servizio Educativo, come un laboratorio in pieno campo in cui si sono trovati a lavorare insieme funzionari di Soprintendenza, insegnanti, docenti universitari, associazioni culturali, utilizzando i “saperi” provenienti dalle diverse professionalità, ha
prodotto competenze nuove e metodologie originali che hanno costituito la base concreta per l’elaborazione di ulteriori proposte educative.
Si pensi, ad esempio, ai Percorsi tattili e olfattivi nel Giardino Inglese della Reggia di Caserta che propongono una conoscenza “sensoriale” del giardino storico attraverso percorsi studiati per rendere “agevole” la visita dal punto di vista fisico e culturale in modo
che ogni tipo di pubblico (compresi i disabili) può riconoscere la ricchezza delle collezioni
botaniche, percepire la bellezza unica del luogo con il pittoresco alternarsi di praterie,
boschetti, sentieri, laghetti, cascate e canali d’acqua attraverso l’esperienza pratica (toccare, annusare, ascoltare).
Il percorso si svolge lungo un itinerario predeterminato con leggeri dislivelli in modo
da non presentare difficoltà a chi usa una carrozzella, prevede quattro soste in zone
particolarmente significative per la conoscenza del giardino (punti di vista, presenza di
specie vegetali rare, prossimità dei corsi d’acqua) e la possibilità di toccare, annusare e
confrontare le differenze tra i campioni di fiori, foglie e frutti- sempre diversi a seconda
delle stagioni, messi a loro disposizione dagli operatori.
Ideazione e progettazione: Maria Rosaria Iacono
Collaborazione: Francesca Furia
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TIPOLOGIA
DI PARTECIPANTI
“IL MUSEO ALL'APERTO”
2006/2007
“IL MUSEO ALL'APERTO”
2007/2008
Tema “Il territorio e i luoghi
della conoscenza”
Tema “Le Feste e le tradizioni
popolari”
Scuole
36
38
Docenti
231
206
Studenti
2.193
1.715
35
35
Altri
(Universitari,
singoli cittadini, ecc.)
Rapporti con il Pubblico
Strutture per disabili
Nel Parco della Reggia di Caserta è attivo il Servizio di Accoglienza, orientamento e introduzione alla visita del Parco per gli utenti disabili (SAP) nei locali ubicati in prossimità
della Fontana Margherita.
L’accoglienza prevede:
- la presentazione dei seguenti percorsi tematici e itinerari accessibili all’interno del
Parco: Il parterre e il Bosco Vecchio; La Peschiera Grande; La Via d’acqua; Boschetti, radure e “alberi grandi”, utilizzando materiale illustrativo diverso (pieghevoli, folder,
schede storiche) che descrive l’articolazione plano-altimetrica del parco con riferimenti
storici, artistici, botanici e suggerisce percorsi accessibili per tutti gli utenti;
- l’esplorazione tattile della pianta del parco su materiale plastico a rilievo con didascalie
in braille, dove sono segnalate le aree di sosta, i servizi, gli accessi e i percorsi di visita.
- l’uso di una postazione multimediale singola “facilitata” per disabilità motorie e visive con un sistema didattico multimediale di guida alla visita del Parco e l’indicazione
dei percorsi tematici accessibili. La postazione è dotata di un monitor 19” su cui è accessibile un prodotto multimediale (Cd-rom) realizzato nel rispetto delle regole di usabilità da parte di persone con handicap visivo. La postazione è dotata di un software,
di un videoingrandimento e di mouse e tastiera facilitati per l’uso da parte di persone
con problemi motori.
- l’uso della postazione multimediale multipla per piccoli gruppi o singole classi in cui
sono illustrati i diversi itinerari di visita anche con un video nel linguaggio dei segni (LIS);
- la partecipazione ai Percorsi tattili–olfattivi, che si propone di favorire una conoscenza
“sensoriale” del patrimonio artistico e botanico del Parco e del Giardino Inglese. L’itinerario, condotto da un esperto della Soprintendenza della durata di un’ora circa, si
svolge lungo un percorso che assicura facilità e sicurezza per bambini, anziani e disabili. Sono presenti quattro punti di sosta per riconoscere le specie botaniche del parco
attraverso l’esperienza tattile-olfattiva (toccare e annusare i campioni di fiori, frutti, foglie, tronchi, appositamente predisposti).
Le scuole e le associazioni possono ritirare il materiale cartaceo e quello informatico disponibile per preparare la visita al parco.
Orari di apertura: Lunedì-venerdì, escluso il martedì, dalle 9,30 alle 12,30.
Nell’ambito della promozione della mobilità interna ed esterna alla Reggia, gli operatori del progetto “S.I.T.In.” (Servizi Integrati per un Turismo Inclusivo), hanno attivato i seguenti servizi gratuiti per le persone con difficoltà di deambulazione:
- trasporto da e per stazioni ferroviarie o aeroporto/hotel con navetta accessibile;
- trasporto da e per hotel/Reggia di Caserta con navetta accessibile;
- mobilità interna al Parco con scooter elettrico e carrozzina manuale;
- mobilità interna alla Reggia con carrozzina manuale ed elettrica;
- accoglienza e orientamento sui percorsi accessibili.
Per usufruire dei servizi è necessario prenotarsi e rivolgersi agli operatori della coop.
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Ability 2004 al front office presso gli uffici dell’ETP ubicati nella Reggia di Caserta.
Orari di apertura: tutti i giorni tranne il martedì, dalle 9,30 alle 17,30.
L’U.R.P. della Soprintendenza di Caserta è stato istituito il 27/4/1995 e, pur tenendo conto
dei limiti imposti dalle condizioni ambientali e dalle risorse umane dell’epoca, ha realizzato un “Vademecum dei servizi utili al cittadino” riguardante non solo l’attività della
Soprintendenza ma comprendente notizie relative al Complesso Vanvitelliano.
Nel corso degli anni oltre alla gestione dei reclami ha soprattutto sviluppato il sistema
di monitoraggio della soddisfazione degli utenti (customer satisfacion) per cercare di
venire incontro alle legittime esigenze dei visitatori.
Alla luce di quanto sopra è stata realizzata anche la Carta della qualità dei servizi della
Reggia di Caserta, dove vengono dettagliati i principi e le regole nel rapporto tra l’Amministrazione che eroga il servizio e i cittadini che ne usufruiscono.
I visitatori della Reggia e del Parco - ANNO 2007
2008
Attività didattiche:
181.959
73.704
(di cui Percorsi tematici)
66.443
46.947
(di cui Laboratori)
6.680
6.354
Offerte didattiche adulti:
43.344
25.557
656.815
490.992
Totale visitatori
Gli utenti, a qualsiasi titolo, degli Uffici della Soprintendenza sono stati i seguenti:
anno 2007: n. 4064
anno 2008: n. 2673
ATTIVITA’ CULTURALI
Anno 2007
Eventi
Festa della donna: “La donna nell’arte” -. Angelica Kauffmann: un suo dipinto alla Reggia di Caserta. Convegno con presentazione dell’opera “Ritratto di fanciullo in veste di
Bacco”, 6 Marzo 2007;
IX Settimana della Cultura: 12-20 maggio 2007 “C’è l’arte per te”
- La collezione Naschi. Reggia di Caserta, Pinacoteca, 12 maggio – 12 giugno 2007.
- Le collezioni di rose nell’Aperia del Giardino all’Inglese, con percorsi guidati.
- Jacob Philipp Hackert: la conservazione multimediale per la tutela di un archivio. Mostra
documentaria e fotografica, realizzazione di cataloghi, presentazione multimediale;
Reggia di Caserta.
- La Settimana Santa. Tradizioni e riti antichi. 12-20 maggio. Mostra documentaria e fotografica con presentazione multimediale, Reggia di Caserta.
- Restauro della tela del Convitto “Giordano Bruno”. Maddaloni. Presentazione del restauro eseguito sulla tela settecentesca.
- La Chiesa di San Domenico (o San Tommaso) e Cappella di San Biagio: storia e opere
d’arte. Visita guidata alle pregevolissime opere d’arte restaurate dalla Soprintendenza,
Piedimonte Matese.
- Chiesa dell’Ave Gratia Plena. Visita e presentazione del restauro del dipinto su tela di
Nicola Maria Rossi “Le Nozze di Cana, sec. XVIII, Piedimonte Matese.
- Architettura rurale tra Villa Literno e Carinola. Presentazione del volume, 14 maggio.
Reggia di Caserta.
- Restauri in corso...visite guidate al Laboratorio di restauro dipinti della Soprintendenza.
Reggia di Caserta.
- Cellole itinerari storici, artistici e paesaggistici. Conferenza e visita guidata al restauro
in corso della Chiesa di San Marco.
- Racconti per immagini. Presentazione della pubblicazione “Racconti per immagini. I
91
Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici
ed Etnoantropologici per le province di Caserta e Benevento
beni culturali casertani e beneventani” e proiezione del video realizzato dagli studenti
delle scuole delle province di Caserta e Benevento che hanno aderito al progetto educativo “il Museo all’Aperto”, Reggia di Caserta.
- Una Reggia senza barriere. Presentazione della postazione multimediale e dei locali
destinati all’accoglienza per la visita al parco anche per i disabili con l’indicazione dei
percorsi di visita appositamente individuati.
- La festa dell’Ascensione nel Real Sito di Carditello. Convegni, mostre e visite guidate nell’antico casino Borbonico, opera dell’architetto Francesco Collecini, seconda metà del
XVIII sec.
Giornate Europee del Patrimonio “29-30 Settembre”
- Mostra fotografica XII EFIM-Esperienza Fotografica Internazionale dei Monumenti. Il
concorso fotografico è indetto dal Museo di Storia della Catalogna – Barcellona ed è
inserito nelle Giornate Europee del Patrimonio (24 settembre – 10 ottobre).
Natale alla Reggia 2007
- La Reggia sotto l’albero: narrazione di fiabe e musiche natalizie (27 Dicembre 2007 e 6
Gennaio 2008); Caccia al tesoro con premi per i partecipanti (29 Dicembre 2008).
Fiere
XIV Salone dell’Arte del Restauro e della Conservazione dei Beni Culturali - Ferrara 22–
25 marzo 2007
- Restauro del Roseto del Real Giardino Inglese della Reggia di Caserta.
- Lavori di consolidamento e restauro di arredi e mobili del Palazzo Reale di Caserta.
- Lavori di consolidamento e restauro del patrimonio librario.
Exposcuola – VIII Salone del confronto tra le proposte formative dell’Europa e del Mediterraneo (5-11 novembre 2007)
- Progetto didattico “Langobardorum gens. Ri-conoscere i Longobardi. Conquiste, città,
gioielli”.
Mostre
- Le sculture di Manzò, dall’8 dicembre 2006 al 14 gennaio 2007, Reggia di Caserta, Appartamenti storici.
- Variazioni sui bronzi di Riace, 9 dicembre 2007 – 8 febbraio 2008. Personale di Ladislas
Kijno ., Reggia di Caserta, Sala Bianca.
- La scafa. Il vedutismo di Hackert nell’opera di Rosmundo Giarletta, 14 dicembre 2007 –
30 gennaio 2008, Reggia di Caserta.
- Metamorfosi. Opere di Dino Catalano, Antonio di Grazia, Angelo Pellegrino, 22 giugno
– 6 luglio 2007. Collettiva arte contemporanea. Sala Bianca, Reggia di Caserta.
- Apparizioni regali. 28 luglio – 14 ottobre 2007. Personale di Angelo Casciello. Reggia di
Caserta, Appartamenti storici, Pinacoteca.
- Jacob Philipp Hackert. La linea analitica della pittura di paesaggio in Europa, 14 dicembre 2007 - 13 aprile 2008. Reggia di Caserta, Appartamenti Storici.
Convegni
- Ri-conoscere Caserta: Cultura, identità e sviluppo locale., 25 settembre 2007. Reggia di
Caserta, Sala Giunone. Promosso da AISLO, Provincia – Caserta, Soprintendenza.
Pubblicazioni
- Le sculture di Manzò. [S.l., s.n., 2006?], 99 p. Catalogo della mostra.
- La scafa. Il vedutismo di Hackert nell’opera di Rosmundo Giarletta14 dicembre 2007 – 30
gennaio 2008 [S.l, s.n., 2007]. Reggia di Caserta.
- La collezione Naschi. Palazzo reale di Caserta, 12 maggio – 12 giugno 2007. [S.l., s.n.,
2007]. Catalogo realizzato in occasione della IX Settimana della cultura.
- Ladislas Kijno. Variazioni sui bronzi di Riace. Palazzo Reale, 9 dicembre 2007 – 8 febbraio 2008. [Bellona, Cuii, 2007], 96 p. Catalogo della mostra.
92
Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici
ed Etnoantropologici per le province di Caserta e Benevento
- Metamorfosi. Opere di Dino Catalano, Antonio di Grazia, Angelo Pellegrino. Reggia di
Caserta, Sala Bianca, 22 giugno – 6 luglio 2007, a cura di Bruno Saviani; testi di L.
Ziello...[et al.].[S.l., s.n.], stampa 2007.
- Angelo Casciello. Apparizioni regali. Caserta. Palazzo reale appartamenti storici. Testi di
Massimo Bignardi et. al., a cura di Ferdinando Creta, [S.l.], [s.n.], stampa 2007, 47 p. Catalogo della mostra.
- Jacob Philipp Hackert. La linea analitica della pittura di paesaggio in Europa, a cura di
Cesare de Seta. [Napoli], Electa Napoli, [2007].279 p.
- Racconti per immagini. I beni culturali casertani e beneventani. II ed. [a cura di Maria Rosaria Iacono e Francesca Furia], Roma, Arethusa, 2007, XVIII, 53 p.
Anno 2008
Eventi
Festa di San Valentino (14 Febbraio)
Visite guidate alla Reggia di Caserta
Festa della Donna (8 Marzo)
- Dalla pittura di paesaggio all’impressione: impressionisti e postimpressionisti. La donna,
il paesaggio e l’impressione. Dipinti dei Musei Civici di Pavia tra Ottocento e Novecento.
Visite guidate alla mostra, 19 dicembre 2008 – 29 marzo 2009. Reggia di Caserta;
X Settimana della cultura (25-31 Marzo)
-“Villaggio dell’Arte”. Collettiva arte contemporanea. Reggia di Caserta, Sala Bianca.
- Porte aperte nell’Archivio della Soprintendenza. Visite guidate, Reggia di Caserta - Uffici della Soprintendenza;
- La Corte in festa: spulciando tra le carte dell’Archivio. Mostra. Reggia di Caserta, Biblioteca Palatina.
- L’Archivio di Palazzo si mostra. Visite guidate;
- Rarità botaniche nel Giardino all’Inglese (26-30 Marzo).Visite Guidate;
- Servizio di accoglienza per la visita al Parco per gli utenti disabili Inaugurazione dei locali destinati all’accoglienza e presentazione del progetto “S.I.T.In.” sulla mobilità interna ed esterna alla Reggia;
Giornate Europee del Patrimonio (27-28 Settembre)
- Le feste e le tradizioni popolari. Luoghi, oggetti e riti. Proiezione di un DVD contenente
i lavori prodotti dagli studenti delle scuole delle province di Caserta e Benevento che
hanno partecipato al progetto “il Museo all’Aperto” realizzato dal Servizio Educativo
della Soprintendenza;
- XIII EPIM-Esperienza Fotografica Intenazionale dei Monumenti. La mostra espone le
foto premiate di tutte le Nazioni partecipanti al concorso fotografico indetto dal Dipartimento di Cultura della Direzione Generale del patrimonio culturale di Barcellona.
La Giornata del Disabile (3 Dicembre 2008).
- Apertura dei locali del Servizio di Accoglienza, orientamento e introduzione alla visita
al Parco della Reggia (S.A.P.), ubicati in prossimità della fontana Margherita, per illustrare i percorsi di facile accessibilità per qualsiasi tipo di pubblico,compreso quello
con disabilità.
Natale alla Reggia 2008
- Personaggi di terrore, demoniaci e magico-religiosi della tradizione popolare meridionale. Mostra.
- La Reggia sotto l’albero: narrazioni di fiabe e musiche natalizie (22 e 28 Dicembre 2008
e 03 Gennaio 2009); caccia al tesoro con ricchi premi (27 e 29 Dicembre 2008 e 4 e 5
Gennaio 2009).
- Gli argenti della Cappella Palatina. Retrostanze dell’ ‘800, 25 dicembre 2008 - 1 gennaio 2009. Mostra. Reggia di Caserta.
93
Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici
ed Etnoantropologici per le province di Caserta e Benevento
- Cose mai viste. Musiche e svaghi a corte. A cura di Lucia Bellofatto, Giuseppe Graziano,
Mario Andolfi, Retrostanze dell’‘800, 25 dicembre 2008 - 1 gennaio 2009. Mostra. Reggia di Caserta.
Fiere
COM.PA 2008 – XV Salone Europeo della Comunicazione pubblica dei servizi al cittadino e alle imprese (21-23 ottobre 2008). Presentazione del Progetto “Una visita reale
per tutti. Servizio di accoglienza, orientamento e introduzione alla visita al Parco della
Reggia di Caserta”.
Exposcuola 2008 – IX Salone del confronto tra le proposte formative dell’Europa e dl
Mediterraneo (5-8 Novembre 2008)I Longobardi...a Exposcuola 2008.
Mostre
- “Vivre en plein air”, 7 maggio – 3 giugno 2008. Personale di Tomescu Scrocco Virginia.
Reggia di Caserta, ex pinacoteca.
- Stanze, 6 giugno - 4 luglio 2008. Personale di Peppe Ferraro, Reggia di Caserta, ex pinacoteca.
- La terra ha bisogno degli uomini. Artisti delle Accademie di Belle Arti d’Italia, 26 giugno
– 20 luglio 2008. Reggia di Caserta.
- Natura viva. Palazzo reale di Caserta, 11 luglio – 10 agosto 2008. Personale di Enzo Cardone. Reggia di Caserta.
- Il segno e il sogno, 11 luglio - 10 agosto 2008. Personale di Vincenzo Lo Sasso Reggia di
Caserta, Appartamenti storici.
- Libro selvatico., 1 – 27 settembre 2008. Personale di Tommaso Cascella. Reggia di Caserta, ex pinacoteca.
- Il re nudo, 5 – 19 ottobre 2008. Personale di Velia Iannotta. Reggia di Caserta, Sala
Bianca.
- Dalla pittura di paesaggio all’impressione: impressionisti e postimpressionisti. La donna,
il paesaggio e l’impressione. Dipinti dei Musei Civici di Pavia tra Ottocento e Novecento,
19 dicembre 2008 – 29 marzo 2009. Reggia di Caserta.
Convegni
Giardini reali per tutti
- Giornata di studi, 24 Maggio 2008 – Il Parco della Reggia di Caserta, i Giardini di Valla
d’Este a Tivoli, i Giardini Venaria Reale di Torino, i Giardini di Villa Torliona a Roma, i
Giardini di Versailles. - Dal restauro alle buone pratiche.
Pubblicazioni
- Racconti per immagini. Le feste e le tradizioni popolari. III ed. [a cura di Maria Rosaria Iacono e Francesca Furia], Roma, Arethusa, 2008. XIX, 155 p.
- Reggia di Caserta. Guida botanica del Parco. [Ideazione e progettazione: Maria Rosaria
Iacono testi di Daniela Parente e Addolorata Ines Peduto] [S.l., s.n., 2008?].
- Il Parco della Reggia di Caserta. [Ideazione e progettazione Maria Rosaria Iacono, Testi
di Daniela Parente e Addolorata Ines Peduto]. [S.l., s.n. 2008?].
- Cose mai viste. Musiche e svaghi a corte. A cura di Lucia Bellofatto, Giuseppe Graziano,
Mario Andolfi, Testi di Lucia Bellofatto [et al.], [S.l., s.n. 2008?]. Catalogo della mostra.
- Enzo Cardone. Natura viva. Palazzo reale di Caserta.[S.l., s.n.], 2008. Catalogo della mostra;
- Vincenzo Lo Sasso. Il segno e il sogno. Caserta, Palazzo reale, appartamenti storici. [Cura
e testo critico di Luciano Caprile]. [S.l., s.n.], 2008, 47 p. Catalogo della mostra.
- V. Iannotta, Il re nudo. Reggia di Caserta 5 – 19 ottobre 2008. [S.l., s.n. ], stampa 2008.
- Dal paesaggio all’impressione: impressionisti e postimpressionisti. La donna, il paesaggio e l’impressione. Dipinti dei Musei Civici di Pavia tra Ottocento e Novecento. A cura di
Giovanna Petrenga e Susanna Zatti, Milano 2008, 143 p. Catalogo della mostra.
- Le rose del Giardino Inglese di Caserta. A cura di Francesco Canestrini e Maria Rosaria
Iacono. Testi di Francesco Canestrini, Maria Rosaria Iacono, Silvana Panadisi, Stefania
94
Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici
ed Etnoantropologici per le province di Caserta e Benevento
Perito. [Caserta, 2008].
- Peppe Ferraro stanze. A cura di Enzo Battarra e Gaia Salvatori.
Nola, 2008. Catalogo della Mostra.
- Tommaso Cascella. Libro selvatico. Roma, 2008. Catalogo della
Mostra.
- La terra ha bisogno degli uomini. Artisti delle Accademie di Belle
Arti d’Italia. A cura di Francesco Ruggiero. [S.l., s.n.], stampa
2008. Catalogo della Mostra.
Collaboratori
alla progettazione
ed alla direzione
dei lavori
Antonio Michele Izzo,
Luigi Pastore
Responsabile Unico
del Procedimento
Anna Capuano
ELENCO PROGETTI REALIZZATI 2007-2008
PROGETTO
IMPORTO
INVEST.
Reggia di Caserta PON sicurezza (sistemi di antintrusione,
€ 1.700.000,00
anti-vandalismo, antieffrazione e videosorveglianza)
FONTE
FINANZIAMENTO
Fondo Europeo
Reggia di Caserta POR verde parco (lotto 4)
(sistemazione verde e predisposizione irrigazione)
€ 800.000,00 Regione Campania
Reggia di Caserta Manutenzione impianti tecnologici
€ 700.000,00 Ordinario MiBAC
Reggia di Caserta Bonifica ambientale e dissuasori volatili
€ 50.000,00 Ordinario MiBAC
Reggia di Caserta Lavori di adeguamento funzionale
per il potenziamento di fruibiltà da parte dei cittadini
diversamente abili – “Reggia senza barriere”
€ 300.000,00 Regione Campania
Reggia di Caserta – Impianto parafulmine III Lotto
€ 150.000,00 Ordinario MiBAC
Caserta - Complesso Vanvitelliano gestione e manutenzione
€ 500.000,00 Ordinario MiBAC
Reggia di Caserta – Teatro di Corte.
Impianto di illuminazione del palcoscenico
€ 100.000,00
Regione Campania
CIPE
Lavori manutenzione / Restauro del verde del Parco
della Reggia di Caserta - Anno 2008
€ 318.500,00 Ordinario MiBAC
Lavori manutenzione / Restauro del verde
del Giardino Inglese della Reggia di Caserta – Anno 2008
€ 318.500,00 Ordinario MiBAC
Caserta Reggia - Parco - manutenzione verde
€ 200.000,00 Ordinario MiBAC
Caserta Reggia - Giardino inglese - manutenzione verde
€ 200.000,00 Ordinario MiBAC
Caserta Reggia - Parco - manutenzione
impianto di illuminazione
€ 25.000,00 Ordinario MiBAC
Caserta Reggia - manutenzione impianti museo e uffici
€ 25.000,00 Ordinario MiBAC
Caserta Reggia - pavimentazione uffici soprintendenza
€ 150.000,00 Ordinario MiBAC
Caserta Reggia - tetti - ala longitudinale sud - est
€ 200.000,00 Ordinario MiBAC
Caserta Reggia - Rilievo monumentale impianto idrico
€ 50.000,00 Ordinario MiBAC
95
Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici
ed Etnoantropologici per le province di Caserta e Benevento
Caserta Reggia - Parco - manutenzione verde
€ 182.000,00
Ordinario MiBAC
Caserta Reggia - Giardino Inglese Reggia
di Caserta - manutenzione verde
€ 182.000,00
Ordinario MiBAC
Caserta Reggia - Parco, Bagno di Venere interventi vari di somma urgenza
€ 23.498,78
Ordinario MiBAC
Caserta Reggia - Parco, Giardino Inglese
interventi vari di somma urgenza
€ 23.498,00
Ordinario MiBAC
Caserta Reggia - coperture "ala nord" interventi vari di somma urgenza
€ 9.100,00
Ordinario MiBAC
Caserta Reggia - coperture "braccio centrale long" interventi vari di somma urgenza
€ 16.042,25
Ordinario MiBAC
Caserta - Reggia – Appartamento storico-ala ‘800
e volta ellittica
€ 2.496.514,00 Regione Campania
Caserta Reggia, Parco - Eliminazioni perdite
all'impianto fognario del posto di polizia a
cavallo interventi vari di somma urgenza
€ 10.082,61
Ordinario MiBAC
Caserta Complesso Vanvitelliano - gestione
e manutenzione
€ 273.000,00
Ordinario MiBAC
Caserta Reggia, Parco - manutenzione
impianto di illuminazione
€ 22.750,00
Ordinario MiBAC
Caserta Reggia – Giardino Inglese - manutenzione
impianti - museo e uffici
€ 22.750,00
Ordinario MiBAC
Caserta Reggia - Parco - manutenzione verde
€ 136.500,00
Ordinario MiBAC
Caserta Reggia - Giardino Inglese - manutenzione verde
€ 136.500,00
Ordinario MiBAC
Cartellonistica stradale e turistica
per la Regione Campania
€ 70.593,16 Regione Campania
Aversa (CE) - Complesso S. Lorenzo consolidamento e restauro
€ 100.000,00
Ordinario MiBAC
Capua (CE) - Reale sala d'armi - restauro
e recupero funzionale
€ 150.000,00
Ordinario MiBAC
Capua (CE) - Porta Roma e torri di Federico II consolidamento e restauro
€ 100.000,00
Ordinario MiBAC
Capua (CE) - Chiesa di S. Eligio, piazza dei giudici consolidamento e restauro
€ 150.000,00
Ordinario MiBAC
€ 75.000,00
Ordinario MiBAC
€ 100.000,00
Ordinario MiBAC
€ 23.498,78
Ordinario MiBAC
Capua (CE) - Chiesa S. Maria delle Dame
Monache - restauro pronao e locali sacrestia
Capua (CE) - Chiesa di Gesù gonfalone completamento interni
Capua (CE) - Basilica benedettina - interventi vari
di somma urgenza
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Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici
ed Etnoantropologici per le province di Caserta e Benevento
Caserta - fraz. Casolla, Chiesa di S. Lorenzo interventi vari di somma urgenza
€ 20.142,65
Ordinario MiBAC
Teano (CE) - Ripristino del rivestimento maiolicato
nel convento di S. Antonio interventi vari di somma urgenza
€ 23.498,78
Ordinario MiBAC
Teano (CE) - Campanile del convento di
S. Antonio - interventi vari di somma urgenza
€ 23.498,78
Ordinario MiBAC
Airola (BN) - Chiesa dell'Annunziata restauro presbiterio e abside
€ 83.000,00
Ordinario MiBAC
Benevento - Chiesa SS. Annunziata consolidamento e restauro
€ 83.000,00
Ordinario MiBAC
Benevento - Centro operativo S. Felice manutenzione straordinaria
€ 22.750,00
Ordinario MiBAC
Cusano Mutri (BN) - Chiesa di S. Nicola opere di restauro interne
€ 75.000,00
Ordinario MiBAC
IMPORTO TOTALE
€ 10.421.217,79
97
SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHITETTONICI,
PAESAGGISTICI, STORICI, ARTISTICI
ED ETNOANTROPOLOGICI PER NAPOLI
E PROVINCIA
CON ESCLUSIONE DELLA CITTÀ DI NAPOLI PER LE COMPETENZE
IN MATERIA DI BENI STORICI, ARTISTICI ED ETNOANTROPOLOGICI
Soprintendente
Stefano Gizzi
Referente per il progetto
Patrizia Nicoletti
Piazza del Plebiscito,1
Palazzo Reale
80132 Napoli
Tel. 081 5808111
Fax 081 403561
[email protected]
www.palazzorealenapoli.it
Sedi museali in gestione
diretta:
Appartamento Storico
del Palazzo Reale
Tel. 081 5808325
[email protected]
Real Bosco di Capodimonte
Tel. 081 7410080
[email protected]
Parco della tomba
di Virgilio a Piedigrotta
Tel. 081 669390
[email protected]
La Soprintendenza, fin dagli anni ’50 del secolo scorso, ha sede
nel Palazzo Reale di Napoli, uno dei massimi capolavori del patrimonio architettonico partenopeo, iniziato da Domenico Fontana nel 1600. Svolge, sul territorio di competenza, i compiti
istituzionali di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale
e paesaggistico, sia di proprietà pubblica sia privata, secondo le
disposizioni del Codice per i Beni Culturali e il Paesaggio, approvato con Decreto legislativo n. 42 del 2004 e successivamente integrato con decreti legislativi n. 156/2006 (beni
culturali); n. 157/2006 e 63/2008 (paesaggio).
La Soprintendenza, secondo le funzioni e i compiti attribuitele,
coopera con le Amministrazioni locali per la definizione degli indirizzi e criteri riguardanti le attività di tutela, valorizzazione, recupero, riqualificazione, vigilanza e salvaguardia dei valori del
paesaggio e per la gestione dei relativi interventi; promuove, inoltre, la valorizzazione del patrimonio tutelato, anche in collaborazione con l’Università, Enti e Associazioni presenti sul territorio di competenza, attraverso mostre, convegni, pubblicazioni e
iniziative culturali. Inoltre è impegnata nella diffusione presso
gli studenti ed i cittadini di una “cultura della conservazione e
della conoscenza” dei beni culturali, obiettivo a cui è particolarmente dedicata l’attività dei Servizi Educativi.
ORGANIZZAZIONE*
Ufficio del personale
Responsabile
Maurizio Marciano
Tel. 081 5808350
[email protected]
La Soprintendenza è organizzata in uffici e sezioni, con un organico complessivo di 312 unità:
- Segreteria Nunzia Dello Iacono
- Direzione Amministrativa - Ufficio Ragioneria - Ufficio Contratti Menuccia Focone
- Archivio Angela Carro
- Ufficio Protocollo Giulio Ottobre
- Segreteria tecnica Maria Teresa Minervini
- I Sezione Tecnica Ugo Carughi
- II Sezione Tecnica Guido Gullo
- III Sezione Tecnica Tommaso Russo
- IV Sezione Tecnica Catello Pasinetti
- Ufficio Programmazione e Restauri del Palazzo Reale Paolo
Mascilli Migliorini
- Ufficio Progetti del Palazzo Reale Donato Calicchio
- Ufficio Manutenzione del Palazzo Reale Renato D’Aniello
- Ufficio Monitoraggio Contenzioso Anna Lisa Manganelli
- Ufficio Vincoli Giuseppe Palladino
- Ufficio Ambiente Giuseppe Alderisio
- Ufficio Catalogo Paolo Mascilli Migliorini, Patrizia Di Maggio
- Servizi educativi Annalisa Porzio
- Ufficio Storico Roberto Middione, Attilio Antonelli
* È in corso l’aggiornamento con l’inclusione del settore storico, artistico ed
etnoantropologico
98
Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici
ed Etnoantropologici per Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli
per le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici
- Sezione Studi e Ricerca Ermanno Bellucci
- Archivio Fotografico Giuseppe Capuano
- Laboratorio Fotografico Giovanni Genova
- Biblioteca Vanda Catapano
- Ufficio Promozione e Comunicazione Patrizia Nicoletti
- Sezione Informatica e nuove tecnologie/Servizi Aggiuntivi
Salvatore Barletta
- Ufficio del Personale - Relazioni Sindacali - Contenzioso del
lavoro Maurizio Marciano
- Ufficio Pensioni Mario Bonanno
- Ufficio Istruttoria Acquisti Annamaria Borzillo
- Ufficio Consegnatario Maria Parmigiano
- Direzione Appartamento storico - Palazzo Reale Gina Carla Ascione
- Direzione Real Bosco di Capodimonte Guido Gullo
- Direzione Parco della Tomba di Virgilio Tommaso Russo
Archivio
L’Archivio conserva la documentazione relativa agli immobili sottoposti a vincolo paesaggistico e monumentale (D.L. 22/01/2004
n°42). Detta documentazione, distinta nelle serie cosiddette“Monumenti”, “Chiese”, “ex L.431”, interessa gli anni che vanno dall’inizio del 1900 ai nostri giorni. Mediamente vengono presentate quattrocento richieste di accesso all’anno da parte di studenti e ricercatori (per tesi, esami e pubblicazioni); tecnici di parte; funzionari pubblici (polizia municipale, guardia di finanza, periti, magistrati ecc); avvocati e soggetti portatori di interesse.
Responsabile
Angela Carro
Tel. 081 5808240
[email protected]
Segreteria Tecnica
Cura il coordinamento degli interventi di restauro sul patrimonio
architettonico. L’attività diretta di restauro negli anni 2007-2008
realizzata con i piani di spesa Ordinari dal MiBAC, si è concretizzata soprattutto con interventi relativi a situazioni urgenti. D’altra parte l’esiguità dei finanziamenti assegnati, in seguito ai numerosi tagli della spesa pubblica, che ammonta a circa 3 milioni
di euro per Napoli e provincia, per tutte le competenze compresa la manutenzione ordinaria e straordinaria del Palazzo Reale e
del Real Bosco di Capodimonte, non ha permesso una programmazione organica di interventi mirati al restauro, alla valorizzazione e al recupero di beni culturali finalizzata ad una destinazione
d’uso. Questa è stata in parte effettuata precedentemente con finanziamenti Europei,afferenti al P.O.R. Campania 2000/2006,i cui
lavori, in corso negli anni in esame, sono stati ultimati nel 2009.
Altri lavori, in generale di medio importo (100-200 mila euro) sono
stati condotti con i fondi erogati dal Ministero dell’Interno tramite
il Fondo degli Edifici di Culto (FEC) di proprietà dello stesso Ministero, per un importo di circa 1.200.000 euro.
Un intervento completo di restauro del Teatrino di corte del
Museo di Palazzo Reale è stato finanziato da sponsors esterni.
Responsabile
Maria Teresa Minervini
Tel. 081 5808246
[email protected]
COMUNE
OGGETTO
DELL'INTERVENTO
DESCRIZIONE
INTERVENTO
IMPORTO
FINANZIAMENTO
FEC
Gragnano
Chiesa di S.Michele
Arcangelo
Lavori di completamento
restauro campanile
€ 19.118,00
FEC
Napoli
Chiesa dei
SS.Severino e Sossio
Somma urgenza ai cornicioni
€ 22.000,00
FEC
Napoli
Chiesa
della Maddalenella
degli Spagnoli
Somma urgenza: caduta
calcinacci della facciata
€ 25.000,00
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Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici
ed Etnoantropologici per Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli
per le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici
FEC
Napoli
Chiesa di S.Domenico Maggiore
Lavori di manutenzione
coperture pluviali
€ 28.500,00
€ 410.000,00
FEC
Napoli
Chiesa di S.Giuseppe
dei Ruffi
Restauro degli affreschi
della cupola; Somma urgenza:
restauro tre dipinti; restauro
per caduta calcinacci
dal soffitto del coro
FEC
Napoli
Chiesa di S.Giuseppe
delle Scalze
a Pontecorvo
Restauro di due tele
di Francesco De Maria
€ 58.500,00
FEC
Napoli
Chiesa di S.Maria
ai Monti
Restauro dipinto su tela Madonna col Bambino in trono
tra i Santi Pietro e Paolo
€ 30.000,00
FEC
Napoli
Chiesa di S.Maria
della Sapienza
rifacimento della pavimentazione
e impianti a pavimento
€ 300.000,00
FEC
Napoli
Completamento restauro di otto
Chiesa di S.Maria
dipinti di Paolo De Majo; Somma
Egiziaca
urgenza: ripristino copertura in laa Forcella
stre di piombo della cupola
FEC
Napoli
Chiesa di S.Teresa
al Museo
FEC
Napoli
Restauro coperture della cappella
Chiesa di S.Teresa
laterale all'altare maggiore e della
degli Scalzi
copertura della sagrestia
FEC
Napoli
Complesso
di San Gregorio
Armeno
Somma urgenza per distacco
stucchi e dipinti murali
nella Cappella di S. Nicola
Restauro balaustre e cisterne
TOTALE FONDI FEC
€ 116.555,74
€ 22.000,00
€ 20.000,00
€ 200.000,00
€ 1.251.673,74
ORD
Capri
Chiesa di S.Stefano
Protomartire
Somma urgenza: consolidamento
e restauro cupola
e tamburo lanterna
€ 40.180,00
ORD
Giugliano
Chiesa della
SS. Annunziata
Cappella della Pace: restauro di un
dipinto olio su tela e una tempera
su carta e tela di Jacopo Cestaro
€ 82.511,00
ORD
Marano
Convento di S.Maria Somma urgenza: consolidamento
degli Angeli
e pulitura affreschi
€ 23.756,24
ORD
Monte
di Procida
Chiesa di S.Maria
Assunta in Cielo
Somma urgenza: completamento
restauro zoccolatura
€ 21.432,26
€ 37.143,07
€ 35.000,00
ORD
Napoli
Somma urgenza: lesioni all'intradosso della sala dei Catasti
Archivio di Stato Onciari-opere di salvaguardia,
ex convento
SS.Severino e Sossio e restauro dell'affresco nella volta
della Sala Capitolare
ORD
Napoli
Basilica dell'IncoroIntervento urgente: restauro
nata Madre
conservativo di dipinti in deposito
del Buon Consiglio
presso la chiesa
ORD
100
Napoli
Biblioteca
dell'Istituto
di Anatomia
Patologica Complesso
di S.Patrizia
Somma urgenza:
restauro affreschi
della cupola
€ 20.930,00
Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici
ed Etnoantropologici per Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli
per le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici
Napoli
Chiesa
dei Girolamini
Somma urgenza: restauro
della cona lignea, Cappellone dei
Martiri; Cappellone di S.Filippo
Neri, restauro affreschi
di Francesco Solimena; Somma
urgenza: eliminazione infiltrazioni
acqua alla facciata della navata
laterale destra e messa
in sicurezza di alcuni tratti
dell'ambito murario
ORD
Napoli
Chiesa del Gesù
Nuovo
Restauro urgente cappella S.Carlo
Borromeo; Restauro
capella della Visitazione;
Restauro navata principale
€ 410.000,00
ORD
Napoli
Chiesa di S.Agostino
degli Scalzi
Restauro della facciata
e dei dieci altari
€ 429.439,60
ORD
Napoli
Chiesa di S.Angelo
a Nilo
Somma urgenza: restauro
del monumento marmoreo
del cardinale Rinaldo Brancaccio
€ 23.000,00
ORD
Napoli
Chiesa di S.Anna
a Capuana
Somma urgenza per infiltrazioni
di acqua piovana nella Cappella
dei SS.Francesco e Ludovico
€ 21.432,26
ORD
Napoli
Chiesa di S.Anna dei Somma urgenza: disinfestazione
Lombardi
stalli lignei del coro
€ 25.000,00
ORD
Napoli
Chiesa di S.Francesco Somma urgenza: distacco intonaci
di Paola
e danni ad elementi lapidei
€ 22.750,00
ORD
Napoli
Chiesa di S.Giacomo
degli Spagnoli
Restauro della tomba
di Don Pedro di Toledo
€ 25.000,00
ORD
Napoli
Chiesa di S.Giovanni
a Carbonara
Somma urgenza: restauro
tre dipinti ad olio su tavola
€ 20.400,00
ORD
Napoli
Somma urgenza alla sagrestia
Chiesa di S.Gregorio
e locali annessi; Completamento
Armeno
restauro del campanile
€ 222.264,92
ORD
Napoli
Chiesa di S.Maria
dei Miracoli
Completamento di una somma
urgenza: restauro
di sette dipinti
€ 50.000,00
ORD
Napoli
Chiesa di S.Maria del
Soccorso all'Arenella
Somma urgenza: restauro
conservativo di affreschi
e stucchi della volta
€ 21.000,00
ORD
Napoli
Chiesa di S.Maria di
Costantinopoli
Somma urgenza: lavori ad una
grata di un coretto ligneo
€ 23.000,00
ORD
Napoli
Complesso di S.Caterina a Formiello
Somma urgenza: realizzazione
di copertura provvisoria
€ 23.100,00
ORD
Napoli
Complesso
di S.Chiara
Somma urgenza per
l'eliminazione dell'infiltrazione
proveniente dal tetto
(ala della badessa)
€ 23.498,93
ORD
Napoli
Duomo
Somma ugenza: caduta lastra
della facciata
€ 21.375,88
ORD
Napoli
Monastero
di S.Maria
di Gerusalemme
Somma urgenza: puntellamento e
impermeabilizzazione della volta
€ 18.095,13
ORD
Napoli
Orto Botanico
Somma urgenza: restauro
e risanamento delle metope
della serra monumentale
€ 22.750,00
ORD
€ 84.484,00
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Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici
ed Etnoantropologici per Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli
per le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici
Manutenzione praterie;
Manutenzione ordinaria e
straordinaria Palazzina Colletta;
Restauro architettura del verde
€ 691.200,00
ORD
Napoli
Real Bosco
di Capodimonte
ORD
Napoli
Università Federico II
- Centro Musei delle
Scienze Naturali
Somma urgenza:
revisione coperture
per infiltrazioni di acqua
€ 22.750,00
ORD
Piano di
Sorrento
Monastero Suore
Agostiniane
Somma urgenza al refettorio e
agli ambienti laterali al parlatorio
€ 20.750,00
ORD
Pozzuoli
Chiesa di
S.Vincenzo Ferrer
Somma urgenza: completamento
lavori di restauro
€ 25.000,00
Completamento
e rifacimento tetti
€ 200.000,00
ORD
Sant'AnaSantuario della
stasia
Madonna dell'Arco
ORD
Striano
Chiesa di S.Giovanni Somma urgenza: restauro arredi
Battista
lignei della sagrestia
€ 25.000,00
ORD
Torre Annunziata
Chiesa di S.Michele Somma urgenza: impermeabilizArcangelo
zazione delle coperture
€ 21.432,23
ORD
Torre del
Greco
Complesso
di S.Maria delle
Grazie-Convento
degli Zoccolanti
Somma urgenza: restauro di due
pareti affrescate di pittore ignoto
del XVII sec. raffiguranti Storie
di S.Francesco
€ 25.000,00
ORD
Tufino
Chiesa di S.Maria
di Loreto
Somma urgenza: altare di S.Maria
di Loreto-restauro pala di altare
e affresco
€ 23.756,24
Chiesa di S.Marco Somma urgenza: consolidamento
Vico
Evangelista - Località e restauro cupola e tamburo
Equense
Seiano
della lanterna
€ 13.200,00
ORD
TOTALE FONDI ORDINARI
sponsor
Napoli
Palazzo Reale
IMPORTO COMPLESSIVO
€ 2.815.631,76
Somma urgenza: prospetto
principale-restauro delle statue in
marmo; Teatrino di Corte: restauro
degli apparati decorativi di
€ 2.150.000,00
interesse storico-artistico e degli
arredi; Manutenzione ordinaria
e straordinaria; Manutenzione
straordinaria giardini storici
€ 6.217.305,50
Attività di tutela e restauro
Il territorio di competenza è suddiviso in specifiche aree che fanno capo al Funzionario
di zona, (architetto, storico dell’arte o ingegnere), nominato responsabile del procedimento di ogni progetto o atto trasmesso alla Soprintendenza dalle pubbliche amministrazioni o dai privati. Qualora debba essere rilasciata un’autorizzazione (in caso di beni
sottoposti a tutela ai sensi della Parte Seconda del Codice dei beni Culturali) o debba
esaminarsi la legittimità dei provvedimenti paesaggistici, rilasciati in Campania dalle
amministrazioni comunali, il funzionario responsabile del procedimento istruisce la pratica e la sottopone al parere della Commissione. Il parere definitivo viene sottoposto al
Soprintendente per la ratifica finale e per la firma del provvedimento definitivo. Il funzionario responsabile del procedimento partecipa alle conferenze di servizi di competenza della Soprintendenza. I funzionari tecnici curano anche la progettazione e la
direzione dei lavori dei restauri, finanziati dal Ministero o dalla Regione con fondi della
Comunità Europea, del patrimonio architettonico, storico, artistico, di proprietà demaniale e degli enti ecclesiastici. Svolgono le funzioni di Responsabile unico del procedimento nei lavori di restauro, di coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione e
di esecuzione delle opere, di collaudatori in corso d’opera per lavori diretti da altro funzionario o da altro ufficio del Ministero.
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Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici
ed Etnoantropologici per Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli
per le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici
Ufficio Monitoraggio Contenzioso
Nel biennio 2007/2008, ha analizzato, valutato e controdedotto
circa 50 ricorsi amministrativi presentati dinanzi alla giurisdizione ordinaria ed amministrativa. Si è avuta altresì la possibilità
di esaminare circa 100 tra ordinanze e sentenze emesse dalle
sezioni del Tar Campania. La maggior parte dei ricorsi amministrativi sono tesi a censurare la mancata applicazione della L.
241/90 ed in particolare gli articoli 3, 7, 8 e 10bis. Altro motivo ricorrente è il presunto straripamento, da parte della Soprintendenza, del potere di controllo che spesso non si ferma al solo
riscontro di legittimità, ma affronta anche il problema di merito.
Responsabile
Anna Lisa Manganelli
Tel. 081 5808404
[email protected]
Ufficio ambiente
L’attività di Tutela Paesaggistica svolta nell’anno 2008 ha riguardato 3.950 procedimenti ai sensi del Decreto legislativo n° 42/
04; 595 autorizzazioni sono state annullate ex art. 159 del citato
Decreto legislativo riguardanti 19 interventi pubblici e 576 interventi privati; 79 procedimenti si sono conclusi in via surrogatoria
ex art. 159 di cui 65 autorizzati.
La Soprintendenza nel 2008 ha continuato a svolgere iniziative
per lo sviluppo della tutela, conservazione e gestione del patrimonio paesaggistico nell’ambito della provincia di Napoli, ha
partecipato a molte conferenze di servizio, relative essenzialmente ad opere pubbliche, e a diversi tavoli di lavoro per la redazione dei Piani sull’abusivismo edilizio del Comune di Napoli
e dei Comuni della provincia.
Riguardo al condono edilizio, nell’esercizio del proprio potere
questa Soprintendenza ha verificato la procedura seguita dal
Comune e valutato l’incidenza dell’opera da condonare rispetto
all’ambiente circostante.
L’ormai decennale esperienza nella materia e l’adesione all’evoluzione giurisdizionale ha fatto in modo che i funzionari
tecnici e amministrativi, nell’esercizio delle proprie funzioni,
hanno tenuto in considerazione anche i pronunciamenti del
TAR in merito al contenzioso in materia paesaggistica.
Il Protocollo d’Intesa, stipulato in data 25/7/2001 tra la Regione
Campania e quest’Ufficio, per la valutazione della compatibilità
paesaggistica degli abusi edilizi in aree vincolate ha comportato
un’accelerazione delle procedure, non sanando quelle opere che
rappresentano un intralcio insuperabile al paesaggio.
Responsabile
Giuseppe Alderisio
Tel. 081 5808372
Ufficio Vincoli
La denuncia degli atti di trasferimento della proprietà comporta
le comunicazioni agli Enti pubblici territoriali per le prerogative
di cui all’art.62 del D.Lgs 42/2004. Si segnalano all’Autorità Giudiziaria le violazioni in atti giuridici per l’inosservanza delle condizioni e/o delle modalità prescritte dalla legge. Vengono curate
le istruttorie finalizzate all’emanazione delle dichiarazioni dell’interesse storico-artistico, comprese le verifiche relative agli
immobili pubblici. Tale attività comporta l’attivazione delle notifiche ai proprietari, nonché la trascrizione del provvedimento
nei Registri della Conservatoria finalizzata alla pubblicità verso
terzi. Per le procedure di dismissione del patrimonio immobiliare pubblico l’Ufficio esamina le richieste di autorizzazione
preventiva all’alienazione con contestuale valutazione delle
prescrizioni da imporre. La situazione vincolistica è oggetto di
certificazione, anche per finalità giudiziarie.
Responsabile
Giuseppe Palladino
Tel. 081 5808312
[email protected]
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Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici
ed Etnoantropologici per Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli
per le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici
Responsabile
Paolo Mascilli Migliorini
Ufficio Catalogo dei beni architettonici di Napoli e Provincia
possiede n. 7.000 schede
Tel. 081 5808226
[email protected]
Responsabile
Patrizia Di Maggio
Tel. 081 5808206
[email protected]
Responsabile
Salvatore Barletta
Tel. 081 5808403
[email protected]
Ufficio Catalogo dei beni storico artistici possiede 2.000 schede
di cui 1400 relative ai beni dell’appartamento storico di Palazzo
Reale - consultabili sul server di ARTPAST - e altre 1000 schede
in formato cartaceo e informatizzato riguardanti i depositi.
Sezione Informatica e nuove tecnologie cura l’aggiornamento
tecnologico e la gestione della rete LAN a cablaggio strutturato
a servizio degli uffici di Palazzo Reale, nonché le esigenze di informatizzazione dei singoli settori, sia amministrativi che tecnici. Con l’Ufficio promozione e comunicazione cura la gestione
e l’aggiornamento del sito web istituzionale.
Ufficio Servizi aggiuntivi cura i rapporti con il concessionario
dei servizi di biglietteria e bookshop monitorando le attività e
la rendicontazione, anche al fine di elaborare le statistiche relative ai visitatori dell’Appartamento storico del Palazzo Reale.
Responsabile
Ermanno Bellucci
Tel. 081 5808421
[email protected]
Laboratorio Fotografico conserva e cataloga la documentazione
fotografica prodotta dalla Soprintendenza relativa ai beni architettonici e al paesaggio di Napoli e provincia, a partire dalla
fine del 1800. Possiede n. 300.000 negativi, n. 5.000 diapositive, n. 5.000 lastre fotografiche
Servizi educativi - Sala DAI
Responsabile
Annalisa Porzio
Tel. 081 5808320
[email protected]
[email protected]
www.daipalazzorealenapoli.it
Il Servizio educativo e la sala Dai di Palazzo Reale di Napoli:
cosa, come e perché.
Una piccola struttura, nell’ambito delle diramazioni del Centro
per i Servizi Educativi del Museo e del territorio del Mibac, destinata a mediare il senso del patrimonio culturale pubblico
contenuto nell’antica Reggia di Napoli. Non solo cura i rapporti
con le scuole e con gli operatori esterni dell’assistenza didattica
(Servizio aggiuntivo), ma elabora progetti specifici e propone attività didattiche dirette.
Gli anni 2007-2008 sono stati segnati dalla realizzazione di un
progetto “per comunicare il museo alle persone con disabilità,”
attraverso un servizio stabile e l’allestimento di una sala didattica chiamata “DAI” nella quale è possibile fare esperienza facilitanti per conoscere i contenuti d’arte e di storia del Palazzo
Reale. La sala, realizzata da un’equipe multidisciplinare comprendente anche una neuropsichiatra, oltre un’insegnante, un
architetto e uno storico dell’arte della Soprintendenza, è animata da personale specificamente formato, che accoglie gli
utenti disabili, e in generale i visitatori del Palazzo Reale, illustrando i modellini le opere e le attrezzature predisposte.
Nei 10 mesi di apertura del 2007 la Sala Dai ha accolto 2.855 visitatori; nell’anno successivo, circa 10.000 unità, di cui quasi il 10%
composto da utenti con disabilità, con un incremento del 41,29%.
Dal marzo 2007 al giugno 2009 sono stati accolti 15.861 visitatori, tra i quali 1.390 disabili, con un incremento, da un anno all’altro,
del 50% del pubblico,ad indicare la capacità di attrarre e aprire progressivamente anche a questo tipo di utenza le porte del museo.
Manifestazioni specifiche: nel 2008 Un anno Dai con aperture alle
associazioni delle persone Down, nel 2009 in occasione dell’XI Set-
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Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici
ed Etnoantropologici per Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli
per le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici
timana della Cultura è stato realizzato L’itinerario sui materiali dell’arte: Primavera odore
colore: sono stati i momenti laboratoriali più significativi della sala, che si è dimostrata utile anche per il pubblico multietnico e i gruppi scolastici con necessità di sostegno.
Oltre alle iniziative inserite nel calendario degli eventi 2007 – 2008, nel corso del 2008,
a Gennaio è stata stipulata una Convenzione con l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli Laboratorio SAAD (Servizio d’Ateneo per le Attività di studenti con Disabilità), per la collaborazione nelle attività realizzate nell’ambito del Progetto Sala DAI
ed approfondimento delle tematiche relative all’accessibilità dei beni culturali; a Maggio
c’è stata la partecipazione al Progetto AD Arte, promosso dall’Associazione Makè in collaborazione con l’Unità di valutazione Alzheimer dell’A.O.R.N. A. Cardarelli di Napoli con
lo scopo di aprire l’arte a nuove possibilità di fruizione e sollecitare i pazienti con malattia di Alzheimer offrendo loro stimoli che ne possano migliorare il benessere psicologico e sollecitare le capacità cognitive; a Giugno il Progetto Foresteria: creazione di un itinerario con leggende di sala e visite guidate degli operatori del Servizio educativo al Palazzo della Prefettura, antica foresteria borbonica (in collaborazione con la Segreteria del
Prefetto di Napoli); la partecipazione al convegno Vederci chiaro: barriere visive, ipovisione
e diritti di cittadinanza organizzato dal CESVOT – Centro Servizi Volontariato Toscana a
Firenze; a Settembre - Proiezione dei video prodotti nell’ambito del progetto “La Scuola
adotta una festa 2008”; a Ottobre – illustrazione ai docenti della Escola de Vila di San Paolo del Brasile, della Sala Dai e della postazione Cassio, inseriti dal Centro per i Servizi Educativi del Museo e del Territorio in un percorso di “buone pratiche” da mostrare, per l’eccellenza dei contenuti e delle strategie intraprese, come esempio italiano di inclusione
pedagogica, indirizzata al recupero del disagio sociale e della disabilità fisica e psicocognitiva; a Novembre – partecipazione ai seminari organizzati dall’ENS (Ente Nazionale per
la protezione e l’assistenza dei Sordi) con due lezioni sul tema “La storia di Napoli”.
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Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici
ed Etnoantropologici per Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli
per le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici
PROMOZIONE E COMUNICAZIONE. CALENDARIO
DELLE INIZIATIVE PROMOSSE DALLA SOPRINTENDENZA
Anno 2007
Attività
Responsabile
Patrizia Nicoletti
Tel. 081 5808328
[email protected]
Presentazione libro I Beni Culturali. Testimonianza materiale di
civiltà di Roberto Cecchi, 19 gennaio. Napoli, Palazzo Reale;
Mostra Mobili per tutti. Il mobile per la casa popolare 1900 –
1950, 23 febbraio - 9 marzo. Napoli, Palazzo Reale;
Mostra Napoli 1986-2006. Ennio Finzi e Gino Morandis. Rincontro di due generazioni dello spazialismo, 3 - 31 marzo. Napoli, Palazzo Reale, Appartamento Storico – Ambulacro;
Iniziativa regionale La festa dell’arte, 3 - 4 marzo
- Napoli cantieri di restauro aperti al pubblico: Museo del Teatro
S. Carlo; Appartamento storico del Palazzo Reale: il giardino
pensile con la ricostruzione del ponte ottocentesco; Palazzo
Reale, la facciata su Via Acton; Complesso religioso di Santa
Maria di Gerusalemme;
- Presentazione nuovo servizio e sito web dedicato www.daipalazzorealenapoli.it;
DAI: spazio di accoglienza e didattica per comunicare il museo
ai diversamente abili a cura del Servizio educativo, 3 marzo.
Napoli, Palazzo Reale;
Apertura Sala DAI, per la comunicazione del museo alle persone con disabilità. La Sala è fornita di sussidi didattici, quali
modellini plastici, copie di statue e materiali originali da toccare, un cartoon, ed un video sul Palazzo Reale con traduzione
nel LIS (Lingua Italiana dei Segni), guide in Braille ed un computer con ingranditore per ipovedenti e software di sintesi vocale per ciechi. I video sono disponibili in inglese e francese; le
schede semplificate in italiano e inglese.
Salone dell’Arte del Restauro e della Conservazione dei Beni
Culturali e Ambientali 14^ edizione, 22-25 marzo Ferrara
- Restauro del complesso borbonico del Lago Fusaro: banchina
borbonica e lecceta, Bacoli (NA), Grotta di S. Biagio, Castellammare di Stabia (NA);
- La ricostruzione da trenta frammenti di una tela di Ferdinando
Sanfelice, Chiesa di Santa Chiara, Nola;
- Il recupero della Pala d’Altare con la Madonna e Santi e i Misteri
del Rosario, Chiesa del SS. Rosario, Ottaviano (NA);
- Guglia di S. Domenico; Castel Capuano; Chiostro di San Gregorio Armeno; Parco letterario Virgiliano a Mergellina; Orto
Botanico dell’Università degli Studi Napoli Federico II; Parco di
Capodimonte; Chiesa S.Maria della Sapienza; Monastero di S.
Chiara, Restauro del Chiostro maiolicato, Napoli;
Proiezione Marzo Donna 2007, 27 - 29 marzo, Chiesa dell’Incoronata, Napoli;
Mostra Turchia 7.000 anni di storia, 27 aprile - 31 maggio Palazzo
Reale, Appartamento Storico, Napoli;
Mostra C’era una volta di Antonio Nocera, 3 - 30 maggio, Palazzo Reale, Appartamento Storico Napoli;
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Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici
ed Etnoantropologici per Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli
per le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici
Mostra Qui. del dicibile [opere di Ariel Soulé, Simon Toparovsky], 10 maggio - 20 giugno,
Chiesa dell’Incoronata, Napoli.
IX Settimana della Cultura, 12-20 maggio
- Mostra Toccabile. Visite tattili al museo di Palazzo reale a cura del Servizio educativo;
- Convegno Il bene etnoantropologico e la sua tutela;
Presentazione del progetto La Scuola adotta una festa a cura del Servizio educativo
Palazzo Reale, Napoli;
- Convegno S. Lorenzo Maggiore: il restauro delle tabernae, Napoli;
- Visite guidate e presentazione opuscolo Restauri della Chiesa S. Maria di Donnalbina,
Napoli;
- Visite guidate e presentazione restauri a Napoli: visita ai Saloni restaurati di Castel Capuano; Restauro delle Sale Pompeiane della Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III di
Napoli;
- Visite guidate e presentazione restauri a Somma Vesuviana: Chiesa di Santa Maria Maggiore, Real Chiesa di San Domenico, Complesso monumentale di Santa Maria del Pozzo;
Conferenza Materdei, Materdei. Storia di una guglia, una scultura e una piazza, 28 maggio, Castelnuovo, Cappella Palatina Napoli;
Tavola rotonda Difese e sviluppo urbanistico di Napoli in età vicereale, 6 giugno, Palazzo
Reale, Napoli;
Proiezione per utenti disabili Estate a Palazzo Reale Sale Pompeiane: itinerario di completa accessibilità visite guidate a cura del Servizio educativo, 7 agosto al 23 settembre,
Palazzo Reale Sala DAI, Napoli;
Mostra Luci di Piedigrotta. Editoria e Pittori, 6 - 23 settembre, Palazzo Reale, Napoli;
Giornate Europee del Patrimonio, 28-30 settembre
- Mostra Annali dell’architettura e delle città, Palazzo Reale, Napoli
- Mostra Nuova e antica acquisizione per Palazzo Reale di Napoli: il busto di porcellana della
Duchessa di Berry a cura del Servizio educativo, Sale Pompeiane - Palazzo Reale, Napoli;
- Performance Isabella Pers. ECHO, 22 novembre, Palazzo Reale, Napoli;
Giornata Internazionale dei diritti delle persone con disabilità, 3 dicembre
- Visite guidate e proiezione cinematografica Dedicato alle persone sorde Ritratti in posa
(Progetto DAI) Proiezione del film Nel paese dei sordi di N.Filibert a cura del Servizio
educativo, Palazzo Reale, Napoli;
Nuove aperture Inaugurazione del Museo Diocesano Sorrentino Stabiese – MUDISS,
14 dicembre, Museo Diocesano Castellammare di Stabia (NA);
Anno 2008
Festa di S. Valentino, 14 febbraio
- Visite a tema: “Sacro e profano: l’amore raccontato attraverso i miti di Amore e Psiche e
di Orfeo ed Euridice e la storia biblica di Rachele e Giacobbe”, Palazzo Reale, Salotto della
Regina, Salone d’Ercole, Napoli;
Mostra Europa Presente - identità, differenza, relazione, 16 febbraio- 8 marzo, Chiesa di
Santa Maria Incoronata, Napoli;
Visita-spettacolo per le scuole e le famiglie, Ballo a corte, una favola “reale”, 18 febbraio
– 4 aprile, Palazzo Reale, Napoli;
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ed Etnoantropologici per Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli
per le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici
Festa della donna 8 marzo
- Visite a tema La donna nell’arte: la donna in Palazzo Reale, Palazzo Reale, Napoli;
Percorsi guidati Ci vediamo al museo - sfogliare… il palazzo per scoprire la storia, 22-24
marzo Palazzo Reale, Napoli;
Percorsi musicali La città in-cantata, il duo della sibilla, 22-24 marzo, Palazzo Reale, Napoli;
X Settimana della Cultura 25 - 31 marzo
- Visite guidate Alla scoperta dei Giardini Pensili di Palazzo Reale e del ponte di collegamento con il piano Nobile. Visita al cantiere di restauro;
- Visita-spettacolo per le scuole e le famiglie Ballo a corte, una favola “reale”;
- Apertura straordinaria Napoli, Anteprima Sant’Agostino degli Scalz;
- Presentazione restauri Marigliano (NA), Arciconfraternita di Santa Maria di Costantinopoli Madonna con il Bambino, scultura lignea (sec. XVIII); Ottaviano (NA), Chiesa di
San Michele San Felice Vescovo scultura lignea (sec. XVI);
- Conferenza e visita di cantiere Storie di restauro: “Il Fauno fatto a pezzi e ciò che resta
degli affreschi di S. Giuseppe alle Gradelle” Didattica delle attività delle Soprintendenza,
con visite al laboratorio. Evento tradotto in LIS, a cura del Servizio educativo, Palazzo
Reale, Napoli.
Salone dell’Arte del Restauro e della Conservazione dei Beni Culturali e Ambientali
2 - 5 aprile 15^ edizione, Ferrara;
- Oratorio di Santa Maria del Suffragio in Santa Maria d’Ajello, Sollevamento e consolidamento strutturale della volta della navata, Afragola;
- Chiesa di S. Gregorio Magno, Crispano;
- Chiesa S. Maria delle Grazie: intervento di consolidamento strutturale, Gragnano;
- Castello Aragonese, Chiesa di Santa Maria della Libera, Ischia;
- Il restauro paesaggistico del compendio F.A.I. nella Baia di Ieranto, Massa Lubrense;
- Restauro della Torre del Beverello in Castel Nuovo, Napoli;
- Chiesa di S. Aniello a Caponapoli. Progetto di restauro e sistemazione;
- Basilica di San Paolo Maggiore, Sacrestia: Francesco Solimena, Caduta di Simon Mago,
affresco, 1690;
- Chiesa di S. Gregorio Armeno Luca Giordano e bottega, affreschi della cupola, del tamburo e dei peducci;
- Basilica di San Domenico Maggiore, Cappellone del Crocifisso Monumenti sepolcrali
e cappelle, marmi;
- Chiesa di Sant’Anna dei Lombardi;
- Chiesa dell’Ascensione a Chiaia, Luca Giordano, San Michele sconfigge gli angeli ribelli;
- Affreschi della volta della ex Biblioteca dei Gesuiti Antonio e Giovanni Sarnelli Trionfo
della chiesa sulle eresie
- Somma Vesuviana Cripta di Santa Maria del Pozzo Affreschi dell’ipogeo.
Nuove acquisizioni e visite guidate Itinerario guidato alla scoperta della Sala del Trono
dell’ Appartamento Storico 1-4 maggio, Napoli, Palazzo Reale;
Riapertura della Chiesa di Santa Maria di Monteoliveto, 2 maggio, Napoli;
Convegni, visite guidate e concerto Ars topiaria - salone per il restauro e la conservazione dei giardini e dei parchi storici 23-24 maggio Napoli, Tomba di Virgilio;
Convegno manifestazione conclusiva del progetto “la scuola adotta una festa” a cura del
Servizio educativo 28 maggio Napoli, Palazzo Reale;
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Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici
ed Etnoantropologici per Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli
per le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici
Visite guidate al Palazzo Reale nell’ambito di Napoli Teatro Festival 8-15 giugno Napoli, Palazzo Reale;
Mostra Oreste Casalini. Animae 15 giugno-20 luglio Napoli, Palazzo Reale;
Convegno e proiezioni cinematografiche Le varietà dialettali
come beni culturali immateriali. Cinema e ricerca linguistica
7-8 luglio Napoli, Palazzo Reale;
Festa Europea della Musica
- La musica a Palazzo. Storia e immagini;
- Around Scarlatti, 21 giugno Napoli, Palazzo Reale;
Giornate europee del patrimonio 2008, 26-28 settembre
- Presentazione lavori di restauro e apertura straordinaria
Chiesa di Santa Maria di Monteoliveto, Napoli
- Presentazione lavori di restauro Il restauro delle arti minori in
Palazzo Reale: guida alla scoperta di piccoli capolavori
- Presentazione video La scuola adotta una festa: tre scuole di
Napoli documentano i culti della Madonna dell’Arco, Santa
Maria Francesca dei Quartieri Spagnoli e Sant’Antonio Abate a
cura del Servizio educativo
- Itinerario di completa accessibilità Visite animate all’Appartamento al pianterreno di Ferdinando II: dentro Pompei immaginaria a cura del Servizio educativo
Mostra Gianni Braghieri. Architetture per la Città 8 - 24 novembre Napoli, Chiesa di Santa Maria Incoronata;
Mostra rassarch rassegnarchitettura 2008 biennale di architettura territoriale 15–16 novembre Castellammare di Stabia (NA);
Mostra Annali dell’Architettura e delle città - Napoli 2008 17 novembre - 14 dicembre Napoli, Palazzo Reale;
Mostra Giallo Napoli 5 dicembre - 12 gennaio 2009 Napoli, Palazzo Reale.
Giornata internazionale per i diritti delle persone con disabilità
Convegno, “Un anno DAI. Statistiche, bilancio e prospettive”
3 dicembre Napoli, Palazzo Reale;
Proiezioni cinematografiche “A proposito di sentimenti”
6-27 dicembre, Napoli, Palazzo Reale;
Concerti Note d’inverno 8 e 23 dicembre Napoli, Palazzo Reale;
Mostra La Soyuz atterra a Napoli 23 dicembre-11 gennaio Napoli, Palazzo Reale;
Mostra Salvino Campos. Oscar Niemeyer. Architettura, Città e
Paesaggio, 15 dicembre - 15 gennaio, Palazzo Reale, Napoli;
Mostra Le macchine di Leonardo, 20 dicembre- 2 marzo 2008.
III Sezione Tecnica
L’attività d’ufficio risulta molto intensa e prevede azioni tese
alla conservazione e alla rivalutazione delle aree di competenza.
A tal fine svolge mansioni quali Progettazione e Direzione dei
Lavori dei restauri conservativi, sopralluoghi di verifica nei cantieri di restauro architettonico e pittorico, manutenzione del
Responsabile
Tommaso Russo
Tel. 081 5808390
[email protected]
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Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici
ed Etnoantropologici per Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli
per le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici
verde storico, analisi di pratiche ambientali e paesaggistiche, catalogazione e archiviazione dei progetti di diversi siti d’interesse culturale. Offre inoltre la massima disponibilità e apertura nel rapporto con terzi e con un pubblico di tutte le età, ravvisabile
nell’organizzazione di eventi culturali oltre che nella realizzazione di un totale connubio tra paesaggio e cultura.
L’interesse cade soprattutto sul Teatro di San Carlo di Napoli e sull’Herculanense Museum di Portici, che per l’eterogeneità dei loro luoghi suscitano l’attenzione di un pubblico variegato.
Herculanense Museum
I lavori sono stati finanziati dalla regione Campania nell’ambito del P.O.R Campania
2000/2006. L’intervento ha previsto l’esecuzione di opere di restauro architettonico, artistico e la realizzazione di impianti tecnologici nelle aree del piano nobile che si affacciano prevalentemente sul bosco inferiore. La realizzazione del Museo ha compreso l’allestimento dello stesso, arredi fissi e mobili, pannelli espositivi, corpi illuminanti, calchi,
plastici e tecnologie multimediali con le apparecchiature multimediali.
Le scelte progettuali relative sia all’apparato artistico che alle opere architettoniche hanno
tenuto conto di alcuni criteri d’intervento:
- per le superfici decorate si è proceduto alla conservazione e alla restituzione di una veste
unitaria degli apparati resa più semplice dall’esistenza della decorazione nella quasi totalità degli ambienti;
- l’esecuzione di opportuni saggi ha determinato la scelta definitiva dell’intervento; per le
pavimentazioni il progetto ha previsto la sostituzione con un cotto artigianale più idoneo al valore monumentale degli ambienti, previa sistemazione di impianto di condizionamento e trattamento della superficie delle piastrelle in cotto a macchie e a grana
piuttosto irregolare;
- per gli infissi sono stati eseguiti numerosi saggi e poi eseguito il restauro per riportare
in vista l’originale superficie dipinta.
Il Teatro di San Carlo
Lavori di restauro e ristrutturazione architettonica ed impiantistica per incrementare la
produzione teatrale del I lotto (luglio 2008-gennaio 2009). Per procedere alla realizzazione del programma degli interventi necessari per il rilancio del Teatro di San Carlo, il
23 febbraio 2008 è stato stipulato un accordo tra la Regione Campania ed il Teatro San
Carlo che ha previsto l’erogazione a valere sui fondi del bilancio regionale delle somme
necessarie per finanziare la progettazione e l’esecuzione delle opere. Il completamento
dei lavori è previsto entro il 2010, per poter programmare le iniziative finalizzate alla celebrazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Il criterio di progetto utilizzato è stato quello di mantenere le modifiche architettoniche
all’interno del volume esistente senza alterarne il volume esterno. Tra gli interventi di
adeguamento degli spazi interni hanno avuto maggiore consistenza: la realizzazione
del “ridotto” (uno spazio di 300 metri quadri) sotto la Platea; la trasformazione della
sala scenografia sopra la
platea, la demolizione e ricostruzione degli spazi
sopra la ex-falegnameria
destinati ad essere la
nuova sala prove orchestra.
Nella sala teatrale è stato
eseguito un attento restauro conservativo sia
sulle decorazioni dei palchi,
compreso palco reale, sia
sulla tela del Cammarano e
sugli apparati illuminanti;
la sala è stata inoltre climatizzata e l’acustica è
stata controllata pedissePortici Reggia, Herculanense Museum
quamente.
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Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici
ed Etnoantropologici per Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli
per le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici
ATTIVITÀ CULTURALI
Inaugurazione del Museo del Teatro di San Carlo di Napoli 2 luglio 2008 e dell’Herculanense Museum di Portici 16 maggio
2009;
Mostra “Alla scoperta di un protagonista” luglio 2008 Napoli,
Museo del Teatro del San Carlo;
Luci da una grotta, dicembre 2008 Napoli, Parco della Tomba di
Virgilio a Mergellina;
Aperture straordinarie Napoli, Parco della Tomba di Virgilio a
Mergellina in occasione di Maggio dei monumenti, Settimana
della Cultura, Giornate europee, Festa di Piedigrotta (Tomba di
Virgilio), Herculanense Museum (giovedì giugno/luglio 2009);
Concerti Mozart 2009 e Mozart Box Giovani Portici (NA), Reggia;
Proiezioni cinematografiche Film up art (Parco della Tomba di
Virgilio a Mergellina, aprile 2009);
Conferenze Restauro e Conservazione (Ferrara, marzo 2009);
Presentazione libro del Herculanense Museum (Portici,maggio 2009);
Inaugurazione evento Mozart box 2009 (Portici, giugno 2009).
LUOGHI DI CULTURA
La Direzione dell’Appartamento Storico, si occupa di tutte le
problematiche che afferiscono al servizio del personale di custodia e vigilanza e cura tutti i rapporti di rilevanza interna ed
esterna per l’attività museale. Organizza convegni, conferenze
e mostre all’interno dell’Appartamento Storico. Cura i rapporti
istituzionali con gli Enti Pubblici. Studia e cura la sistemazione
e l’allestimento delle collezioni e la rotazione delle opere esposte, compreso l’ampliamento degli spazi espositivi. Cura i prestiti di opere delle collezioni di Palazzo Reale. Progetta e dirige
i lavori di restauro sui materiali storico - artistici delle collezioni
di Palazzo Reale e sulle pertinenze decorative del complesso
monumentale. Cura, d’intesa con l’ufficio preposto, i rapporti
con la stampa relativi alle iniziative promosse. Progetta e cura
la realizzazione di pubblicazioni relative a beni storico artistici
e ai restauri effettuati. Si occupa dell’applicazione della “Carta
dei Servizi” dei musei italiani. Predispone gli atti amministrativi per le concessioni in uso a terzi in applicazione del Codice
Beni Culturali.
Palazzo Reale
La splendida costruzione - reggia grandissima, ricca e maestosa,
la dicono le targhe marmoree in facciata (1602) - fu innalzata a
partire dal 1600 per una delle capitali più grandi e popolose dell’impero spagnolo. Il palazzo, abitato prima dai Vicerè spagnoli
(fino al 1707) e austriaci (fino al 1734), poi dai Borbone (fino al
1860), infine dai Savoia (fino al 1946), è stato centro e immagine del potere, nonché snodo delle vicende storiche di Napoli
e del Mezzogiorno per quasi quattro secoli.
Direttore
Gina Carla Ascione
Palazzo Reale
Piazza del Plebiscito, 1
80145 Napoli
Tel. 081 5808325
Fax 081 403561
[email protected]
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ed Etnoantropologici per Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli
per le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici
Il progetto di un nuovo Palazzo Reale per Napoli fu affidato dal
Viceré Fernando Ruiz de Castro, conte di Lemos, all’architetto
Domenico Fontana (1543-1607), tra i più famosi architetti del
tempo, disegnatore della Roma di Sisto V.
L’originario corpo quadrato fu ampliato un secolo dopo con il
“Braccio Nuovo” voluto da Carlo di Borbone, un corpo a “L” innestato alle spalle della Cappella Palatina e proteso verso il Castel Nuovo. Nell’ottocento, dopo un incendio (1837), Ferdinando
II di Borbone (1838-58) comandò radicali lavori di sistemazione
del Palazzo. I restauri (1838-58) condotti dall’architetto Gaetano
Genovese (1795-1860), ampliarono e regolarizzarono, senza
stravolgerla, l’antica fabbrica, conferendole un’impronta architettonica unitaria e coerente dominata da esigenze di simmetria e impostata sulla riproposizione dei ritmi del Fontana. In
quegl’anni venne ridecorata l’Ala delle Feste e nacque una nuova
facciata verso il mare solennizzata da un alto basamento di bugnato e da una svelta torretta-belvedere centrale. Sul lato di
Piazza Trieste e Trento, fu abbattuto il Palazzo Vecchio di don
Pedro di Toledo e impostata una nuova piccola facciata ad angolo con il Teatro S.Carlo.
Napoli, Palazzo Reale - veduta aerea
È interamente del Fontana la lunghissima facciata manierista (quasi 170 m). Le arcate del pian terreno erano inizialmente tutte aperte. Nel 1754 - ad opera del Vanvitelli - se ne dovettero chiudere otto
per esigenze di stabilità strutturale. A fine Ottocento le corrispondenti nicchie esterne furono occupate da gigantesche statue di Re di Napoli, i primi delle rispettive dinastie (Ruggero di Normanno, Federico II di Svevia, Carlo I d’Angiò, Alfonso I d’Aragona,
Carlo V d’Asburgo, Carlo III di Borbone, Gioacchino Murat, Vittorio Emanuele II di Savoia). Al centro della facciata risaltano gli stemmi reali e vicereali; sotto il balcone di parata è invece lo stemma
dei Savoia. Le garitte sono dell’inizio del Settecento.
Entrati nel palazzo si accede al Cortile d’Onore che conserva intatta l’impronta architettonica fontaniana. Di fronte è una fontana con la Fortuna, opera di Giuseppe Canard del 1742.
Real Bosco di Capodimonte
Direttore
Guido Gullo
Via Miano, 4
80100 Napoli
Tel. 081 7140080 - 5808278
Fax 081 403561
[email protected]
112
Esteso su di una superficie di 134 ettari, è popolato da circa 400
entità vegetali impiantate sull’area nel corso di due secoli.
L’odierno aspetto del bosco è il prodotto di stratificazioni sovrappostesi sull’ originario impianto settecentesco e testimonia l’ evoluzione del gusto a Napoli, nell’ arte del “giardinaggio”.
L’ antica “Delizia reale” di Capodimonte fu voluta da Carlo III di
Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici
ed Etnoantropologici per Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli
per le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici
Napoli, Real bosco di Capodimonte - veduta aerea
Borbone,(1734), inizialmente solo per realizzare un bosco di caccia con un casino di campagna. Perciò l’ impianto vegetale era
pensato soprattutto in funzione dei diversi tipi di selvaggina e
tecniche venatorie: così aree a boscaglia, con leccio, castagno,
carpino, olmo, o ad arbusti e fruttiferi, come vite, fico ed olivastro, si alternavano a ragnaie, a mortelle e a radure.
Il primo progetto fu delineato verso la fine del 1735 quasi certamente dal Canevari; il famoso architetto scenografo Sanfelice risulta impegnato alla realizzazione della chiesa di San Gennaro e della famosa “Real Fabbrica della Porcellana” (1743); a Ferdinando Fuga, è dovuta la sistemazione del piazzale d’ ingresso, dei quattro viali principali e del viale di mezzo.
Nell’ottocento la regia di tutte le opere di giardinaggio fu affidata a due eminenti figure del’ Orto botanico di Napoli: Giovanni Gussone, dal 1829 “Botanico di Casa Reale”, e Federico
Dehnhardt, nel 1840 nominato “Direttore dei Giardini e Bosco di
Capodimonte”. L’ antico Giardino Torre, ampiamente modificato
nell’ Ottocento soprattutto nell’impianto vegetale, è l’unica testimonianza delle aree produttive e dei giardini murati presenti
in origine nel Bosco.
Parco della tomba di Virgilio a Piedigrotta
Il parco archeologico architettonico letterario è alle spalle della chiesa di Santa Maria di Piedigrotta a Mergellina, ed è ricco
di importanti testimonianze della storia dei Campi Flegrei e dell’antica Neapolis. I luoghi erano di proprietà privata, poi gradualmente vennero acquisiti dallo Stato; intorno al 1930, per volontà dello studioso Enrico Cocchia, fu realizzato il parco secondo
il suggestivo itinerario che oggi è possibile percorrere. L’intervento
comportò notevoli modifiche alla fisionomia del luogo, e in particolare ai livelli che conducevano all’ingresso della Cyipta Neapolitana, il cui antico aspetto è ben documentato dai dipinti, incisioni e acquerelli. Si attraversa il cancello e sul fondo del viale, in leggera salita, si trova l’edicola eretta nel 1668 per volere
del viceré Pietro d’Aragona. È costruita in lastre di piperno: sul marmo bianco superiore vengono ricordati alcuni lavori di restauro
eseguiti nella Crypta e si descrive poeticamente il paesaggio dei
Campi Flegrei e il grande pregio dei suoi antichi impianti termali.
L’altra epigrafe, composta dal medico Sebastiano Bartolo, autore
della Thermologia Aragonia, elenca i primi dodici balnea che s’incontravano dall’uscita della Cripta sino alla Solfatara, mettendone in risalto virtù e benefici curativi. Proseguendo, dopo la cur-
Direttore
Tommaso Russo
Salita della grotta, 20
80121 Napoli
Tel. 081 669390 - 5808390
Fax 081 403561
[email protected]
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ed Etnoantropologici per Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli
per le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici
va, s’incontra sulla destra il mausoleo che dal 1939 accoglie le spoglie di Giacomo Leopardi. Più avanti s’arriva alla suggestiva terrazza affacciata su Napoli, alle cui spalle vi è
l’ingresso alla Crypta Neapolitana, che si apre come una fenditura nella collina di Posillipo. La galleria di collegamento con i Campi Flegrei, nota come Grotta di Posillipo o di
Puozzoli, o ancora come Grotta di Virgilio, cavata lungo la “via Puteolana”, fu realizzata
secondo Strabone dall’architetto romano Lucio Cocceo Aucto, attivo nel 40-30 a.C.. Le profonde trasformazioni verificatesi
nel corso dei secoli, sia nel tunnel
che nell’area circostante, hanno
determinato il forte abbassamento del piano di calpestio e l’allargamento dello spazio prospiciente. Lungo le pareti laterali,
poco dopo l’ingresso, si aprono
due nicchie con affreschi acrivibili
alla metà del XIV secolo. Nell’Itinerarium Syriacum Tetrarca ricorda infatti che un eremita ricavò
all’uscita della grotta una piccola cappella, denominata di S. Maria dell’Idra.
A seguito di studi scientifici di tipo
botanico e dalla lettura critica
delle opere di Virgilio, sono state
introdotte nel parco piante ed essenze virgiliane che hanno determinato la realizzazione del
“parco storico – letterario”. Esso
nasce in collaborazione con il
prof. Francesco De Sanctis Rettore dell’Università degli Studi Suor
Orsola Benincasa, il prof. Paolo De
Luca Direttore dell’Orto botanico. Napoli, Parco della tomba di Virgilio a Piedigrotta, Colombario
SEZIONE BENI STORICI, ARTISTICI ED ETNOANTROPOLOGICI
L’attività di tutela e valorizzazione del patrimonio artistico relativo al territorio della
provincia di Napoli, che attualmente è parte integrante di questa Soprintendenza, è
stata espletata, per circa un anno, da una neonata Soprintendenza di settore che aveva
competenza anche sul territorio della provincia di Caserta e della provincia di Benevento. La Soprintendenza per i Beni Storico, Artistici ed Etnoantropologici, nata con D.M.
18.06.2008 e soppressa con D.M. 20.07.2009, è stata diretta dal Soprintendente ad interim dott. Salvatore Abita, aveva la sede principale nel Palazzo Reale di Napoli e contava
su di un organico complessivo di 29 unità più 2 unità part-time per la organizzazione di
tutti gli uffici istituzionalmente previsti per la gestione del comparto amministrativocontabile (protocollo, personale, ragioneria, contratti) e per la gestione degli uffici preposti alla tutela e valorizzazione del patrimonio storico-artistico (catalogo, restauro,
prestiti, vincoli, furti ) distribuito su un territorio di 273 comuni.
La sede di Napoli, con un organico di tre storici dell’arte, un capotecnico e tre assistenti tecnici restauratori, due assistenti tecnici, due A.V.A. oltre ad avere competenza specifica sulla tutela del patrimoni d’arte della Provincia di Napoli (costituito da 91 comuni), è stata la sede logistica e organizzativa degli uffici e delle attività intraprese dalla
nuova Soprintendenza.
Tale personale, ancora non dotato di attrezzature e mezzi economici e dovendo prioritariamente costruire tutta la complessa macchina burocratica richiesta per la creazione
di un apparato statale, ha comunque reso possibile l’avvio di tutte le attività di tutela e
valorizzazione che ogni Soprintendenza è chiamata a svolgere sul proprio territorio.
I settori propulsivi dell’attività di tutela e valorizzazione sono stati il catalogo e il re-
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ed Etnoantropologici per Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli
per le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici
stauro, a cui si sono affiancate le attività del settore dei prestiti e dei vincoli.
Organizzazione
Soprintendente Salvatore Abita
Storici dell’Arte Giovanni Barrella, Franco Di Spirito, Angela Schiattarella
Capotecnico Giancarlo D’Amora
Assistenti tecnici restauratori Teresa Donadio, Giovanni Marzano, Angelo Romano
Assistenti tecnici Rosanna Ferraro, Stefano Vurruso
A.V.A.: Cinzia Celentano, Silvano Saccone
ATTIVITÀ DI TUTELA E VALORIZZAZIONE
Catalogo
Il catalogo, che dal 2008 conserva la schedatura cartacea ed informatizzata del solo patrimonio storico-artistico ed etnoantropologico del territorio della provincia di Napoli,
grazie al progetto ARTPAST, già precedentemente attuato, è stato agevolato nella consultazione perché tutte le opere schedate sono consultabili per via telematica effettuando la ricerca per autore, materia, collocazione, ecc.
Nel corso dell’anno 2008-2009 si è reso necessario e prioritario il lavoro di ordinamento
di 21.089 schede di catalogo corredate da fotografie, contestualmente si è avviato anche
il riscontro con la più recente schedatura effettuata dagli uffici dei Beni Culturali delle
Diocesi che insistono sul territorio della Provincia di Napoli, in attuazione del D.P.R. 4
febbraio 2005 n. 78, al fine di conoscere in dettaglio e quantificare la consistenza patrimoniale del territorio di competenza, individuando quello già schedato e quello ancora
da schedare.
In questo senso è stato quindi subito avviato un importante progetto di schedatura del
Museo Correale di Terranova di Sorrento, sito ancora del tutto privo di catalogazione.
E’ inoltre in corso un ulteriore progetto riguardante la catalogazione delle sculture lignee restaurate nel corso degli anni nei territori di Napoli, Caserta e Benevento. L’iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto nazionale REARTE il quale prevede la
creazione e stabilizzazione di una piattaforma digitale condivisa per la gestione dei cantieri e degli archivi dei restauri.
Restauro
Tutto il settore legato al restauro, rappresenta il comparto più importante dell’attività
di tutela ed è volto alla conservazione, recupero e salvaguardia dei beni che qualificano
il patrimonio d’arte. La capillare conoscenza, verifica e controllo dello stato di conservazione delle opere rappresenta la base fondante per costituire una banca dati utili a dirigere una efficace programmazione degli interventi conservativi finanziati dal
Ministero dei Beni Culturali, da altri enti o istituzioni o da soggetti privati.
L’impegno dell’Ufficio preposto a questo settore è stato:
- l’acquisizione del curriculum delle ditte di restauro e l’accertamento dei requisiti di
qualificazione previsti dalla normativa vigente;
- la verifica dei progetti di restauro;
- il rilascio delle autorizzazioni ad interventi conservativi;
- la direzione scientiNell’ambito della programmazione dei Fondi Ordinari 2007 del Ministero per i Beni Culturali è stata redatta la seguente perizia per lavori da eseguire
nel 2009
Nell’ambito della programmazione dei Fondi Ordinari 2008/2009 del Ministero per i
Beni Culturali sono state redatte le seguenti perizie per lavori da eseguire nel 2010:
LOCALITA’
CHIESA/PALAZZO
BENE IN RESTAURO
ANNO
Castellammare (NA)
Cattedrale dell’Assunta
Giacinto Diano Dipinto raff. Visitazione
2008
Capri (NA)
Chiesa di Santo Stefano
2 consolles
2008
115
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ed Etnoantropologici per Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli
per le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici
Castellammare (NA)
Chiesa di Santa
Caterina
Dipinto raff. Martirio di
Santa Caterina
2008
Afragola (NA)
Chiesa di Santa Maria
D’Ajello
Dipinto su tavola raff.
Madonna con bambino
San Giovannino e figure
femminili
2008
Afragola
Chiesa di S. Maria d’Ajello
Dip. Di D’Adamo
raff. Madonna
Addolorata con santi
in adorazione
2008
Cimitile (NA)
Arc.ta del Crocifisso
Sculture lignee raff.
Madonna del Carmelo
e bambino
2008
Castellammare (NA)
Chiesa di San
Vincenzo Ferreri
Parta lignea dell’organo
2008
Procida (NA)
Abbazia di San
Michele Arcangelo
5 dipinti
2008
Ischia (NA)
Castello aragonese
Cattedrale dell’Assunta
Stucchi e affreschi
2008
Gragnano (NA)
Chiesa del Corpus Domini
Cupola e catino
2008
Sorrento
Palazzo Montefusco
Somma Vesuviana
(Na)
Chiesa di S. Maria
Maggiore
Tavola di Angiolillo
Arcuccio
2009
Acerra
Cattedrale
Coro ligneo
2007
2009
Somma Vesuviana
S. Maria Maggiore
Collegiata
Dip. Madonna
delle Grazie con San Michele e S. Andrea Avellino
2008
Pompei
Santuario
Affreschi e stucchi
2009
Ischia
Castello aragonese
Scultura lignea
crocifisso
2009
Mugnano
San Biagio
4 dipinti 1 scultura lignea
affreschi di
1 cappella laterale
2008
Sasso
di Roccarainola
San Silvestro
Dip. Madonna e Santi
2009
Gragnano
Corpus Domini
Dip. Annunciazione
2009
Sorrento
Palazzo Arcivescovile
Tavola Madonna
del Carmelo, S. Rocco,
S. Gregorio Magno
2009
Nola
Carcere mandamentale
Affresco
2009
116
Tele di due ambienti a volta 2008
Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici
ed Etnoantropologici per Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli
per le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici
Tav. Madonna con bam2009
bino, SS. Cosma e Damiano
Sorrento
Palazzo Arcivescovile
Sorrento
Palazzo Arcivescovile
Dip. Madonna
della Grazie,
SS. Pietro e Antonio
2009
Vico Equense
Massaquano
S.Giovanni Battista
Cassa lignea organo
2009
Torre Annunziata
Basilica Maria SS.
della Neve
Dipinti murali
cupola
2009
Anacapri
Casina Rossa
4 tele sec. XX
2009
Capri
Chiesa di S.Stefano
Cassa lignea
dell’organo a canne
2009
Castellammare
Arc.ta S.Maria della Pietà e 2 statue lignee (S.Caterina
S.Caterina
e S.Giuseppe)
2009
Sorrento
Santuario Madonna del
Carmine
Teca busti reliquiario
2009
Gragnano
Cappella S.Domenico
Tela S. Domenico
di Guzman
2009
Chiesa SS. Salvatore
Organo
2008
Chiesa S.Attanasio
Organo
2008
Castellammare
Scanzano
Sorrento
Priora
Sorrento
Priora
Castellammare
Torre del Greco
Chiesa
Dip.raff. Madonna del Rosa2009
di S. Atanasio
rio
Arc.ta S.Maria della Pietà
Dipinto su tela
2009
e S.Caterina
“Ascensione”
Dipinto su tela
Chiesa Cuore di Gesù
“Ritrovamento della Croce 2009
di S.Elena”
Boscotrecase
Chiesa A.G.P.
Crocifisso ligneo
2009
Grumo Nevano
Convento di Santa Caterina
3 dipinti su tela
2009
Grumo Nevano
Basilica di
San Tammaro
1 dipinto su tavola e una
cappella esterna
2009
Pomigliano d’Arco
Parrocchia di
San Felice in Pincis
Scultura lignea raff.
“Sant’Antonio”
2009
Pomigliano d’Arco
Parrocchia di San Felice in
Pincis
Statua lignea raff. San
Rocco
2009
Frattamaggiore
Basilica di San Sossio
Restauro organo
2009
Sant’Anastasia
Chiesa madre Collegiata
S.M. La Nova
Tavola raff. Madonna del
Rosario
2009
Ottaviano
Chiesa di San Francesco di
Paola
Scultura lignea raff. San
Gennaro
2009
Nola
Museo Diocesano
Nola
Cattedrale
Dip. Raff. “Crocifissione
di San Pietro”
Cero pasquale
Cimitile
Chiesa del Carmine
Croce penitenziale
2009
2009
2009
117
Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici
ed Etnoantropologici per Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli
per le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici
Nola
Complesso monastico
Dip. Raff. “Ultima cena”
2009
Cimitile
Chiesa dei morti
1 dip. Raff. “Madonna e
anime del purgatorio”
2 dip. murali
2009
Ercolano
Osservatorio Vesuviano
Portale d’ingresso
2009
Castellammare
Cattedrale dell’Assunta
Base processionale della
statua di San Catello
2009
Piano di Sorrento
Villa Massa
Tempere su carta
2009
Piano di Sorrento
Basilica di San Michele
Cassettonato
e tela prospettica
2009
S. Giuseppe
Vesuviano
Santuario
Dip. raff. “Mosè con
le tavole della legge”
“Sansone e Dalila”
2009
Procida
Chiesa di S.Antonio Abate
Restauro di 4 dipinti
2009
Pozzuoli
Chiesa della Consolazione Restauro altare maggiore
2009
Nell’ambito della programmazione dei Fondi Ordinari 2007 del Ministero per i Beni
Culturali è stata redatta la seguente perizia per lavori da eseguire nel 2009
N° PERIZIA IMPORTO
LOCALITA’
CHIESA
Chiesa
dell’Annunziata,
€ 82.511,00 Giugliano
cappella
della Pace
TIPOLOGIA
D’INTERVENTO
ANNO
PROGR.
Dipinti
del soffitto
Prog. Ord. A.F.
2007 CAP
5130
Nell’ambito della programmazione dei Fondi Ordinari 2008/2009 del Ministero per i
Beni Culturali sono state redatte le seguenti perizie per lavori da eseguire nel 2010:
N° PERIZIA
N° 7 del
1.07.2009
IMPORTO
€ 7.360,00
N° 8 del
€ 45.000,00
15.07.2009
LOCALITA’
ANNO
PROGR.
Forio
d’Ischia
Pozzuoli
Basilica di
San Gennaro
Pozzuoli
IMPORTO TOTALE € 142.360,00
118
TIPOLOGIA
D’INTERVENTO
Completamento restauro
Prog. Ord. A.F.
Chiesa di San dip. di M. Pino
2008 CAP.
Francesco raff. “Immaco2065/1
lata” e restauro
3 dipinti
N° 10 del
€ 50.000,00 Ischia Ponte
17.08.2009
N° 11 del
€ 40.000,00
17.08.2009
CHIESA
Cattedrale
Duomo
Restauro
Prog. Ord. A.F.
affreschi
2009 CAP.
navata centrale
2066/1
Prog. Ord.
Restauro dipinti
2009 CAP.
e statue lignee
2066/1
Prog. Ord.
Restauro
2009 CAP.
di dipinti
2066/1
Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici
ed Etnoantropologici per Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli
per le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici
Prestiti
Il settore si occupa della gestione ordinaria dei prestiti di opere d’arte ad enti ed istituzioni pubbliche e private che organizzano mostre ed eventi. Il fine principale dell’attività
di questo settore è di adottare tutte le necessarie cautele per garantire, durante il trasporto, la massima tutela dei beni, spesso delicatissimi, il cui stato conservativo potrebbe essere compromesso. Infatti risulta vincolante la preliminare operazione di
verifica, da parte dei restauratori sullo stato di conservazione delle opere richieste, per
il conclusivo parere e il rilascio delle necessarie autorizzazioni. Tutta la complessa burocrazia che viene successivamente attivata (l’acquisizione delle stipule delle polizze
assicurative e il controllo sulle corrette operazioni d’imballaggio e di trasporto) è comunque tesa, principalmente, alla salvaguardia del bene.
A tutt’oggi sono state rilasciate autorizzazioni per le mostre di seguito elencate:
Torre del Greco
Palazzo Vallelonga
“Manifatture Siciliane in corallo”
20 dicembre 2008 - 1 gennaio 2009
Napoli - Istituto Suor Orsola
Benincasa
“La città cantante”
13 dicembre 2008 - 31 gennaio 2009
Napoli - Villa Pignatelli
“Mostra iconografica del Fusaro”
23 novembre 2008 - 11 gennaio 2009
Caserta – Palazzo Reale
“Alla corte di Luigi Vanvitelli”
4 aprile - 7 settembre 2009
Roma – Galleria Naz. di Arte
Antica di Palazzo Corsini
“Christian Berentz. La natura morta
a Roma tra XVII e XVIII sec.”
Napoli – Museo Diocesano
“Sulle orme di Saulo”
Napoli – Museo Diocesano
Allestimento museo con prestito temporaneo di
alcune opere del territorio della diocesi di Napoli
Napoli – Palazzo Reale
(Sala Dorica)
“La città cantante”
24 giugno 2009 - 4 agosto 2009
Roma – Castel Sant’Angelo
“Tesori ritrovati” 40° anniversario del Comando
dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale
7 settembre 2009 - 30 gennaio 2010
Aversa (CE) – Museo Diocesano
“Sulle orme di Saulo”
Vincoli
Nel settore dei vincoli sono state attivate diverse pratiche; attualmente sono in chiusura
due decreti di vincolo riguardanti un ciclo di affreschi del XIV secolo dell’ex Convento di
San Biagio di Nola e dei vasi in terracotta della Real Fabbrica del Granatello di Portici che
arredano il giardino della Villa Signorini di Ercolano.
Valorizzazione
L’intesa stabilita con le altre Soprintendenze di settore, le Diocesi, la Provincia di Napoli,
enti e soggetti privati, ha reso possibile una serie di attività tese alla valorizzazione del
patrimonio storico ed artistico. Grazie a questa rete di relazioni è stato possibile promuovere e collaborare a diversi progetti di valorizzazione di alcune strutture museali
presenti sul territorio: collaborazione all’allestimento del Museo Diocesano di Pozzuoli,
del Museo Diocesano della Cattedrale di Aversa e del Museo Archeologico di Nola. Per
quest’ultimo museo tutti i restauratori della Soprintendenza sono stati impegnati al
restauro di otto dipinti, tra tele e affreschi, provenienti da chiese di Nola e destinati alla
nuova sezione storico-artistica in procinto di essere inaugurato.
La Soprintendenza si è avvalsa anche della collaborazione di laureati in Storia dell’Arte
119
Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici
ed Etnoantropologici per Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli
per le competenze in materia di Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici
dell Università agli Studi “Federico II” di Napoli e dell’Istituto Universitario “Suor Orsola
Benincasa” di Napoli i quali hanno svolto stage presso gli uffici lavorando su progetti
specifici e collaborando alle attività sia interne che sul territorio. Una iniziativa molto
interessante, che li ha direttamente coinvolti, e che è in via di ultimazione è una pubblicazione sui restauri intrapresi ad Afragola nella chiesa di Santa Maria d’Ajello.
Una particolare attenzione è stata riservata alla Reggia di Portici, un sito borbonico di
primaria importanza, recentemente restaurata e meritevole di progetti finalizzati alla
sua valorizzazione. Si prevedeva, nelle sale dell’Appartamento Reale non occupate dal
Museo Herculanense, l’esposizione di dipinti di soggetto paesaggistico appartenenti alla
raccolta dell’Amministrazione Provinciale di Napoli ed una serie di eventi a carattere
temporaneo.
120
SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHITETTONICI
E PAESAGGISTICI PER LE PROVINCE
DI SALERNO E AVELLINO
A seguito della riorganizzazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, prevista dal Decreto del Presidente della Repubblica n.233/2007 e dal Decreto Ministeriale 28 febbraio
2008, il 1° aprile 2008 è stata istituita la nuova Soprintendenza
per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Salerno e Avellino (già Soprintendenza per i Beni Architettonici e
per il Paesaggio, per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico per le province di Salerno e Avellino).
La nascita della Soprintendenza, il 22 settembre 1981, è legata
all’emergenza creatasi dopo il disastroso terremoto del 1980 in
Campania e, per questo motivo, inizialmente, si dedica alla ricostruzione e alla salvaguardia di tutto il Patrimonio Architettonico e Storico - Artistico delle province di Salerno e Avellino
distrutto dal terremoto. Il primo Soprintendente è stato l’arch.
Mario De Cunzo mentre l’attuale Soprintendente è l’arch. Giuseppe Zampino.
In attesa di essere trasferita presso Palazzo Ruggi d’Aragona,
Via Tasso n. 46, la Soprintendenza è collocata nel Centro Storico
di Salerno in via Botteghelle n.11, Palazzo D’Avossa.
Le sue sedi periferiche sono:
- l’ex Carcere Borbonico, Via Dalmazia, Avellino;
- la Certosa di San Lorenzo, Viale Certosa, Padula (Sa).
La sua struttura organizzativa è: Segreteria - Settore Amministrativo - Settore Informatico - Settore Promozione e Attività
Culturali - Settore Tecnico per il Patrimonio architettonico e per
il Paesaggio con sezioni territoriali - Sede museale Certosa di
San Lorenzo. La Soprintendenza collabora con tutti gli Enti Locali, Province, Regione e tutti gli Enti Ecclesiastici. Principalmente affianca tutti i Comuni delle province di Salerno e
Avellino per la salvaguardia e tutela di tutto il territorio.
Soprintendente
Giuseppe Zampino
Referente per il progetto
Stefania Ugatti
Via Botteghelle, 11
Palazzo d’Avossa
84100 Salerno
Tel. 089 2573111
Fax 089 251727
[email protected]
www.ambientesa.beniculturali.it
Ex Carcere Borbonico
Via Dalmazia, 22
83100 Avellino
Tel. 0825 2791 - 279 - 206
207
[email protected]
Obiettivi e linee strategiche
La Soprintendenza BAP di Salerno e Avellino, nello svolgimento
della sua attività di tutela e valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico, cura il raccordo e la cooperazione
con le Istituzioni locali. Sono numerosi, infatti, gli Enti Locali che
hanno sottoscritto protocolli d’intesa con l’Amministrazione per incentivare la qualità progettuale, anche utilizzando
concorsi di idee e di progettazione per la riqualificazione dei paesaggi degradati e delle periferie
urbane.
Molte Amministrazioni
locali individuano nella
Soprintendenza il soggetto che può contribuire
ad innalzare il livello culturale del territorio. Ad Veduta aerea della Certosa di San Lorenzo, Salerno
121
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province
di Salerno e Avellino
esempio la pubblicazione del volume Architettura e opere d’arte nella Valle del Sarno 2006,
finanziato dalla società Patto Territoriale dell’Agro Nocerino Sarnese, è stato un momento
per riconoscersi nella cultura del territorio.
Di particolare rilievo ed attualità sono stati i progetti di marketing territoriale, fra i quali
Ipotesi per un progetto di promozione territoriale centrato sulla valorizzazione del patrimonio etnoantropologico, che ha coinvolto tutti i paesi dell’Alta Valle del Calore Irpino
e che ha come finalità:
- la valorizzazione del vasto e ricco patrimonio etnoantropologico del territorio;
- la raccolta, lo studio, la documentazione e l’archiviazione dei fenomeni etnoantropologici ancora presenti (feste, cerimonie, riti tradizionali, fonti orali, artigianato, architettura delle abitazioni);
- una serie di interventi di consolidamento e restauro di beni architettonici e storicoartistici, valorizzazione di realtà museali esistenti, realizzazione di nuove strutture museali e reintroduzione di poli culturali quali ad esempio il Centro per la
documentazione delle tradizioni etnoantropologiche della Campania nel Convento di
San Francesco a Folloni a Montella, oppure l’Alta Scuola per il Restauro e l’Intaglio del
legno nel Convento di S.Domenico a Bagnoli Irpino.
Sul piano della collaborazione istituzionale, espressamente sollecitata dal Codice dei
Beni Culturali e Paesaggistici, va registrato anche il proficuo rapporto instaurato con
l’Ente Provincia per la stesura condivisa del Piano Territoriale di Coordinamento provinciale cui potrà essere attribuita la valenza di piano paesaggistico condiviso, anche al
fine dell’auspicabile semplificazione amministrativa e della positiva conclusione del
concorso di progettazione del water-front del Comune di Casal Velino.
L’attività della Soprintendenza, svolta sinergicamente con la Soprintendenza Archeologica ed il convinto supporto della Direzione Regionale, è stata prodromica all’emanazione, da parte della Regione Campania, della cosiddetta Legge per Velia. La legge
introduce un vincolo di inedificabilità temporanea nell’area circostante gli scavi ed obbliga i Comuni interessati alla redazione di un piano attuativo che ne promuova la riqualificazione.
È stato sottoscritto, inoltre, un protocollo d’intesa con il Comune di Eboli per la riqualificazione degli insediamenti abusivi della zona litoranea e con il Comune di Minori per
il concorso di idee e/o di progettazione per la riqualificazione del water-front.
La Soprintendenza ha firmato anche un protocollo d’intesa con la Fondazione Ravello e
con l’Ente per il Turismo che ha consentito il realizzarsi di manifestazioni di qualità promosse a villa Rufolo dalla Fondazione nell’ambito del Festival della Musica e di alcune
mostre promosse dalla Soprintendenza, come gli Incontri internazionali del design insieme all’Associazione per il Disegno Industriale (ADI).
Come è noto, nel territorio di competenza della Soprintendenza BAP insistono due siti
iscritti nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO: la Costiera Amalfitana iscritta nel 1997 e il Cilento e Vallo di Diano con le aree archeologiche di Paestum
e Velia e con la Certosa di Padula iscritta nel 1998. L’iscrizione nella lista dei due siti ha
portato, in seguito alla Seconda Conferenza Nazionale dei Siti UNESCO tenutasi a Paestum nel 2004, alla redazione dei Piani di Gestione strumento necessario per far sì che
si conservino le peculiarità che furono all’origine delle motivazioni per l’inserimento
dei siti nella lista. Per l’individuazione delle linee guida di tali piani il MiBAC ha stanziato
alcune risorse e dopo una serie di consultazioni e seminari organizzati tra Roma e Salerno si è giunti alla definizione delle linee guida con il conseguimento di ottimi risultati da parte della Soprintendenza di Salerno. Per quanto attiene il sito Costiera
Amalfitana la Soprintendenza, unitamente alla Comunità Montana della Penisola Amalfitana (CMPA), ha deciso, a seguito della stesura di un idoneo Protocollo d’intesa, di coinvolgere il Centro Europeo per i Beni Culturali di Ravello nella redazione del Piano di
Gestione del sito UNESCO Costiera Amalfitana. Il lavoro coordinato dalla Soprintendenza e dalla Comunità Montana ha dato dei buoni risultati per cui il Piano di Gestione
è risultato fra i primi dieci redatti a livello nazionale, stando ai resoconti diramati nel
corso della Terza Conferenza Nazionale dei Siti UNESCO, tenutasi a Torino fra il 20 e il
22 maggio 2005.
È stato istituito anche il forum siti UNESCO del Mezzogiorno, idea nata a margine della
122
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province
di Salerno e Avellino
tre giorni di incontri, dibattiti e convegni svoltisi presso la Certosa di San Lorenzo in Padula in occasione dell’inaugurazione della sede dell’Osservatorio Europeo del Paesaggio, organismo, unico in Italia, che si occupa di politiche ambientali e, più in particolare,
dell’attuazione dei principi della Convenzione Europea del Paesaggio.
Prima azione dell’Osservatorio, organismo promosso dalla Provincia di Salerno e da
ARCO LATINO (Associazione dell’Europa del Sud comprendente i territori di Spagna, Portogallo, Francia e Italia, che si affacciano sul Mediterraneo Occidentale), è stata l’istituzione del forum dei siti UNESCO del Mezzogiorno. Il forum si pone l’obiettivo di
costituire una rete fra i 16 siti (14 materiali e due immateriali) ubicati nelle regioni meridionali d’Italia. La costituzione del forum ha portato alla sigla di un protocollo d’intesa fra la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania, la
Soprintendenza BAP di Salerno e Avellino e la Soprintendenza Archeologica di Salerno,
Avellino e Benevento, la Provincia di Salerno e l’Ente Parco Nazionale del Cilento. L’obiettivo del forum è quello di affiancare le pubbliche amministrazioni operanti nei siti UNESCO dell’Italia meridionale nell’accesso a fondi di finanziamento e alla redazioni di
progetti di valorizzazione.
Da qualche anno a questa parte i
Sistemi Informativi Geografici
Territoriali (GIS) applicazioni software dedicate all’acquisizione,
alla gestione, all’archiviazione di
banche dati nonché alla presentazione di dati territoriali, costituiscono un mezzo attraverso il
quale si può monitorare con
maggiore efficacia e con migliori
risultati il territorio e un insieme
di attività dell’uomo: interventi
nel campo agricolo per adattare e
gestire il territorio, opere di carattere architettonico (edifici rurali
Chiostro grande della Certosa di San Lorenzo, Salerno
ed agglomerati urbani in stretto
rapporto con il contesto ambientale), dati conoscitivi sugli avvenimenti storici (fenomeni di colonizzazione o di agricoltura storica, ecc.), caratteristiche costitutive della natura geologica, naturalistica e vegetazionale dei luoghi.
La Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania sta coordinando il lavoro di alcuni Istituti periferici nella redazione di un GIS. Tale attività rientra
fra i progetti finanziati con il Piano Operativo Nazionale (P.O.N.) Sicurezza per lo Sviluppo del Mezzogiorno d’Italia, un progetto fortemente voluto dal Ministero degli Interni che coordina tutte le attività del P.O.N..
Anche la Soprintendenza BAP è impegnata nella realizzazione del GIS che consente di
raggruppare in un solo luogo tutte le banche dati allo stato separate nei vari settori
operativi dell’Istituto.
Per quanto riguarda le attività di
consolidamento, restauro e riqualificazione ambientale, la Soprintendenza ha avviato 117
cantieri nel 2007 e 57 nel 2008.
Di seguito sono riportati alcuni
dei progetti più significativi.
L’appalto e la conseguente consegna dei lavori del progetto per
il Polo Museale Diocesano, finanziato dalla Regione Campania con i fondi previsti per le aree
sottoutilizzate (FAS), ha inciso in
maniera particolarmente significativa sulla valorizzazione del Corte esterna della Certosa di San Lorenzo, Salerno
123
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province
di Salerno e Avellino
Centro Storico della città di Salerno in quanto collega e riunisce in un articolato itinerario di visita (potenziando i servizi offerti al pubblico, attualmente inadeguati) il
Duomo, il Palazzo Vescovile, il Museo Diocesano, il Museo della Scuola Medica Salernitana, le chiese di San Pietro a Corte, di Santa Maria De Lama, del Monte dei Morti, di
Santa Trofimena, di Sant’Andrea e di San Benedetto, i Giardini della Minerva, Palazzo
Fruscione e Palazzo Ruggi d’Aragona. Quest’ultimo, ancora in fase di restauro, sarà la
nuova sede della Soprintendenza.
Il recupero della Certosa di San Lorenzo in Padula occupa senz’altro un posto di rilievo
per i risultati ottenuti a seguito dell’intenso lavoro svolto, che ha richiesto non solo il
contributo dei fondi ordinari del MiBAC ma anche notevoli risorse aggiuntive, come i
Fondi Investimento ed Occupazione (F.I.O.), i Fondi Europei di Sviluppo Regionale (F.E.S.R.)
e il vigente programma di finanziamenti europei, il Programma Operativo Regionale
(P.O.R.) Campania 2000-2006.
Con questo sommario excursus economicofinanziario, si è voluto evidenziare come la
storia di un restauro così vasto e particolare
abbia significato cambiamenti anche radicali di atteggiamento e prospettive nel
modo di condurre i lavori: si è partiti con il
classico intervento volto al recupero di un
bene culturale – come si intendeva non
molti anni fa – a volte non risolutivo e programmato per un ciclo di più annualità e si
è giunti a dover trattare il bene culturale
come un’entità economica, alla quale applicare criteri e procedure del tutto simili a
qualunque altra attività economica.
Facendo un parallelo storico in effetti la
Certosa, con questa evoluzione del concetto
di bene culturale, è ritornata ad essere considerata un po’ come nei secoli scorsi
quando era un riferimento per il territorio
ed un orientamento determinante per lo
sviluppo economico, politico, sociale all’interno del Vallo di Diano e non solo.
L’impegno della Soprintendenza alla valorizzazione dei beni culturali presenti nel territorio del Vallo di Diano è stato costante. Foresteria Nobile
L’iniziale attività di recupero da prima concentrata sul grande contenitore di arte e storia della Certosa di Padula si è successivamente diffusa su tutta l’area: il Convento della Pietà, la Chiesa di san Pietro e la
Cattedrale a Teggiano, la Basilica paleocristiana di San Giovanni in Fonte e la Chiesa di
San Nicola delle Donne a Padula e il complesso conventuale di Sant’Antonio a Polla.
I lavori svolti in quest’ultimo restituiscono alla collettività un bene rinnovato negli spazi
e nel suo apparato decorativo così ricco di testimonianze storiche ed artistiche.Gli interventi, che hanno riguardato sostanzialmente la parte conventuale del complesso, si
sono svolti grazie ad una sinergia di intenti e di operatività che ha visto impegnati le Soprintendenze BAP e BSAE di Salerno e Avellino, con un finanziamento conseguito nell’ambito del P.O.R. Campania 2000-2006 – Progetto Integrato (P.I.) Grande Attrattore
Culturale Certosa di Padula, ed il Comune di Polla, con finanziamento nell’ambito delle
risorse Progetto Appennino Parco d’Europa (A.P.E.). Il Museo di Arte Sacra - allestito in
alcuni ambienti recuperati al piano terra, parte di un percorso espositivo che ha reso
accessibile e fruibile l’intero patrimonio di opere d’arte conservato nel Convento - aggiunge un ulteriore tassello a quella rete di musei locali, la cui realizzazione ha visto
impegnata la Soprintendenza fin dagli anni ’80. Attualmente si dovranno reperire le risorse economiche necessarie per il pieno recupero di tutto il complesso provvedendo al
restauro della Chiesa e di tutte le opere in essa contenute. Per raggiungere questo obiettivo si dovrà rafforzare la stessa sinergia che si è messa in moto per i lavori già eseguiti:
124
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province
di Salerno e Avellino
un gioco di squadra che funzioni e che non manchi di dare i suoi frutti.
Anche il complesso di Villa d’Ayala Valva e il Parco di proprietà del Sovrano Ordine Militare di Malta è affidato in comodato alla Soprintendenza che sta realizzando un intervento di restauro con i fondi del P.O.R. Campania 2000-2006.
L’unicità del complesso costituito dai Martyria delle Grotte di San Michele di Olevano sul
Tusciano, rappresenta per la Soprintendenza motivo di massima attenzione. Già dal
1989, infatti, riuscì a coinvolgere le Università di Napoli e Salerno, la Soprintendenza Archeologica, il Comune di Olevano e a far convergere le varie competenze ed interessi
verso un unico obiettivo: il recupero integrale del sito.
In occasione della Festa Artecard è stato aperto per la prima volta il cantiere del Castello di Laviano, fatto realizzare dal Conte Guglielmo detto de Laviano nel periodo normanno. L’intervento di conservazione e restauro del castello (finanziato con i fondi del
P.O.R. Campania 2000-2006 – Valorizzazione dei Beni Culturali delle aree interne della
regione Campania all’interno del P.I. Itinerario Culturale ANTICA VOLCEI) è stato progettato dalla Soprintendenza la quale dall’estate del 2004 ne dirige direttamente i lavori.
Da quando sono iniziate le opere di restauro il castello è ritornato ad essere una presenza per Laviano e per i territori limitrofi. Tali lavori, inoltre, sono serviti a far riscoprire,
non solo alla collettività lavianese, questo monumento di notevole interesse artisticoarchitettonico e di rilevante valore sociale ai fini della riappropriazione della memoria
storica e dell’identità culturale dei luoghi. Con il finanziamento assegnato con il P.O.R.
2000-2006 non si è riusciti a completare il restauro del castello per questo sarebbe decisamente importante poter disporre di un ulteriore contributo con il P.O.R. Campania
2007-2013.
Il restauro del Borgo Castello di Calitri rappresenta una delle esperienza più complesse
ed articolate affrontate dalla Soprintendenza che ha avuto inizio nel periodo post-terremoto. Attualmente il progetto generale di completamento dei lavori prevede il restauro dei comparti edilizi, la sistemazione urbanistica e gli allestimenti espositivi
dell’intera zona compresa tra via Castello, via Madonna delle Grazie e le Ripe. Negli ambienti restaurati troverà sede il Museo della ceramica, comprendente sezioni storiche e
produzioni artigianali attuali, e il Centro Studi Ceramiche con un proprio settore per la
documentazione.
Dai progetti su elencati emerge, dunque, che una delle più recenti linee strategiche perseguite dall’Amministrazione consiste nel reperire risorse economiche al di fuori dei
fondi ordinari del MiBAC.
ATTIVITÀ DI TUTELA
L’attività di tutela svolta dal Settore per i Beni Architettonici ha il compito di garantire
l’espletamento di tutte le procedure relative alle competenze assegnate alla Soprintendenza dalla parte seconda del D.Lgs 42/04.
L’Ufficio di Coordinamento svolge le seguenti funzioni:
- applicazione delle direttive emanate dal Ministero (Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio);
- applicazione delle direttive emanate dal Soprintendente;
- collegamento con gli altri settori dell’Istituto;
- diffusione di pareri, circolari, giurisprudenza ed evoluzioni normative riguardanti la
tutela dei Beni Architettonici anche in relazione all’applicazione delle Carte del Restauro, anche di concerto con l’Ufficio Contenzioso;
- collegamento con l’Ufficio Catalogo della Soprintendenza e con l’Ufficio GIS al fine di
assicurare la costruzione del Sistema Informativo Geografico Territoriale Regionale dei
Beni Culturali;
- predisposizione documenti per la partecipazione della Soprintendenza a Bandi per
l’erogazione di finanziamenti, con particolare riguardo ai Fondi Strutturali Europei;
- partecipazione alla stesura delle ipotesi di programmazione triennale della Soprintendenza in relazione ai fabbisogni di intervento dei singoli monumenti;
- verifica dell’applicazione delle direttive emanate dal Capo d’Istituto relativamente al-
125
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province
di Salerno e Avellino
l’approvazione di progetti di restauro di edifici monumentali;
- organizzazione mostre, seminari ed attività in genere riguardante la tutela dei Beni Architettonici;
- verifica della compatibilità dell’iscrizione delle imprese alle categorie di lavori inerenti
i Beni Culturali.
La Commissione per i Beni Architettonici valuta interventi di particolare impatto sui
monumenti. Essa è composta dai coordinatori e dai funzionari coinvolti nei pareri ed è
presieduta dal Soprintendente.
Le Sezioni Territoriali
Il territorio di competenza è stato suddiviso in ambiti omogenei. La definizione di tali
ambiti dipende dalle caratteristiche intrinseche dei luoghi, dalle peculiarità storiche,
morfologiche e paesistiche, nonché dalla organizzazione amministrativa del territorio.
Ciascun ambito è gestito da una Sezione Territoriale, diretta da un funzionario architetto o ingegnere. Compito delle Sezioni Territoriali è quello di garantire la predisposizione di tutti gli atti relativi ai compiti istituzionali dell’Ufficio, relativamente alla
gestione.
Fatta salva la necessità di disporre diversamente, la figura del responsabile della sezione territoriale coincide, per l’espletamento di tutte le pratiche inerenti il territorio
della sezione, con quella del responsabile del procedimento.
L’attività svolta dal Settore per il Paesaggio ha il compito di garantire l’espletamento di
tutte le procedure relative alle competenze assegnate alla Soprintendenza dalla parte
terza del Codice approvato con D.Lgs 42/04.
L’Ufficio Coordinamento del settore cura:
- il funzionamento della Commissione Generale consultiva; l’organizzazione dell’attività della Segreteria del Settore;
- di concerto con l’Ufficio Contenzioso, la diffusione di pareri, circolari, giurisprudenza ed
evoluzioni normative riguardanti la tutela del paesaggio;
- il coordinamento delle attività inerenti la tutela del paesaggio svolte dalle singole sezioni territoriali;
- la predisposizione e l’aggiornamento dei modelli utilizzati per i provvedimenti inerenti la parte terza del Codice;
- la vigilanza e l’adozione di provvedimenti di natura straordinaria (imposizione nuovi
vincoli, ordini di sospensione dei lavori, programmi per la valorizzazione del paesaggio,
in collaborazione con gli uffici competenti).
La Segreteria del settore dipende organicamente dal coordinamento del Settore e
svolge i seguenti compiti:
- registrazione di tutte le pratiche attivate ai sensi della parte terza del codice approvato
con D.Lgs 42/04;
- assistenza e supporto ai funzionari per l’istruttoria, ricerca delle pratiche e dei relativi
precedenti;
- monitoraggio ed avviso ai funzionari competenti per territorio delle convocazioni delle
conferenze dei servizi; archiviazione dei pareri resi in tale sede;
- verbalizzazione delle sedute della Commissione Consultiva per il Paesaggio;
- funzioni di“front office”, al fine della informazione al cittadino dello stato delle pratiche.
Ufficio Vincoli
L’attività principale dell’Ufficio Vincoli è volta al riconoscimento dell’interesse culturale
degli immobili ai sensi degli artt.lO-12-13 del D.Leg.vo n. 42/2004.
Le procedure amministrative messe in atto sono le seguenti:
- predisposizione dell’istruttoria della pratica di vincolo - visure catastali e ipotecarie;
- comunicazione agli aventi diritto dell’avvio del procedimento di vincolo;
- trasmissione alla Direzione Regionale della documentazione utile all’emanazione del
provvedimento di vincolo.
- notifica e trascrizione del decreto di vincolo;
126
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province
di Salerno e Avellino
- predisposizione di eventuali aree di rispetto (vincolo indiretto
art.45 D.Leg.vo 42/04);
- attività istruttoria per il rilascio di certificazione e/o attestazione di vincolo;
- ricezione degli atti di passaggio di proprietà e comunicazione
agli Enti estremi degli atti di compravendita a titolo oneroso
per l’eventuale esercizio del diritto di prelazione;
- in caso di omessa o ritardata denuncia del passaggio di proprietà, si procederà alla relativa comunicazione di ipotesi di
reato alla procura della repubblica.
L’Ufficio Vincoli ha come utenza: tutte le sezioni territoriali della Soprintendenza, l’Ufficio Contenzioso, l’Ufficio relazioni con
il pubblico, privati cittadini, studenti, liberi professionisti (ingegneri, architetti, avvocati, Studi notarili), Enti ed Istituzioni (Comuni, Provincia, Regione, Uffici dell’amministrazione finanziaria, organi superiori del Mi.B.A.C., magistratura e forze dell’ordine).
Responsabile
Giovanni Capo
Tel. 089 2573241
[email protected]
Ufficio Contenzioso
L’Ufficio Contenzioso cura principalmente le seguenti attività:
- istruttoria delle pratiche di contenzioso;
- consulenza giuridico-amministrativa ai diversi settori della Soprintendenza inerente alle varie procedure ed all’eventuale
adozione di provvedimenti amministrativi;
- difesa dei provvedimenti adottati in materia di tutela paesaggistica tramite costituzione dell’Avvocatura Distrettuale a
cui si inoltrano i relativi rapporti informativi;
- valutazione di proposizioni all’Avvocatura Generale dello Stato
di impugnativa di provvedimenti giudiziari sfavorevoli;
- trattazione del contenzioso inerente al personale sia mediante
costituzione diretta in I grado, sia tramite costituzione dell’Avvocatura Distrettuale, a cui si inoltrano i relativi rapporti
informativi;
- deposito di atti difensivi presso le AA.GG. competenti e conseguenti discussioni in udienza dei processi di I grado con rappresentazione diretta;
- trattazione di contenziosi civili sia con tentativi di conciliazione bonaria, sia con rapporti informativi inviati all’Avvocatura Distrettuale per il prosieguo del contenzioso in sede
giudiziale;
- atti stragiudiziali di diffida e messa in mora;
- relazioni alla Corte dei Conti.
Responsabile
Anna Lomonaco
Tel. 089 2573242
[email protected]
Ufficio Ragioneria
L’Ufficio Ragioneria svolge le seguenti attività:
- gestione dei fondi ordinari e dei fondi speciali;verifica imputazione degli impegni di spesa con i relativi finanziamenti da
attuarsi in stretta collaborazione con l’ufficio tecnico e l’ufficio contratti;
- liquidazione pratiche beni architettonici, professionisti (controllo documentazione tecnico-amministrativa); collaborazione nelle attività di monitoraggio alla Regione Campania;
- comunicazione ai singoli professionisti delle indennità percepite nell’anno corrente, dichiarazione IRAP;
- liquidazione competenze accessorie al personale; predisposizione mod. 101 CUD;
- comunicazione al Ministero del Tesoro reddito dipendenti
Responsabile
Rosa Vitola
Tel. 089 2573237/238
[email protected]
127
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province
di Salerno e Avellino
anno corrente (mod. Pre.);
- operazioni contabili inerenti la liquidazione di tutte le forniture ed i lavori a carattere periodico; rimborso al personale, liquidazione missioni;
- richiesta di regolarità contributiva agli uffici competenti e all’Equitalia Polis delle ditte che forniscono beni o servizi alla
Soprintendenza;
- tenuta dei registri contabili ufficiali della Soprintendenza
(modd. 26 CG registro cassa);
- gestione e tenuta mastro elettronico C.S. 2808, 5174, 2934, 3169
e contabilità ordinaria;
- operazioni contabili inerenti la chiusura di contabilità (parifica,
modd. 32 CG, modd. 62 CG);
- elaborazione dati per la rivelazione semestrale dei costi,compilazione schede per la trasmissione al Ministero del conto gestione;
- rendiconto semestrale contabilità speciali e contabilità ordinaria, anagrafe prestazioni;
- liquidazione pratiche in conto sospeso (in collaborazione con
l’ufficio contenzioso);
- adempimenti relativi alla concessione spazi demaniali (ex
legge Ronchey);
- monitoraggio spesa, controllo e inserimenti dati inerenti gli
impegni di spesa dei programmi fondi ordinari e fondi speciali
(CED).
SERVIZI
Archivio
Responsabile
Margherita D’Amato
Tel. 089 2573235
[email protected]
La Soprintendenza possiede un archivio dei documenti relativi
all’organizzazione, al funzionamento dei propri servizi ed alla
propria attività istituzionale.
Per consultare gli archivi ed estrarre copia deve essere presentata una domanda scritta ai sensi della legge 241/90.
Biblioteca
La Biblioteca di Salerno è nata nel 1981 e, come tutte quelle nate
per uso interno, la sua raccolta bibliografica è fortemente connotata da pubblicazioni relative al campo di attività della Soprintendenza. Nel caso specifico si tratta di volumi che
riguardano la storia dell’arte, l’architettura e il restauro con
un’ampia sezione dedicata alla Campania.
L’attuale patrimonio librario è frutto dei numerosi acquisti finanziati dal Ministero e dalle consistenti donazioni fatte da
Enti.
La consistenza libraria è di circa 7.300 volumi di cui 73 sono pubblicazioni periodiche.
La biblioteca è aperta al pubblico.
Settore Promozione e Attività Culturali
Responsabile
Maria Pasca
Tel. 089 2573228/256
[email protected]
128
Il Settore svolge una capillare azione di comunicazione culturale e valorizzazione del territorio attraverso una rete di scuole
delle due province di competenza con cui stipula apposite convenzioni.
Il progetto al quale fanno capo tali attività, denominato Genius
Loci, prevede la realizzazione di percorsi tematici concordati tra
le scuole, la Soprintendenza e l’Associazione Italia Nostra, con
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province
di Salerno e Avellino
cui il Servizio educativo ha stipulato un protocollo d’intesa. Dal
Settore, in collaborazione con il Settore storico-artistico, attualmente Soprintendenza BSAE, sono stati progettati e realizzati laboratori didattici …Se faccio capisco, relativi alla
realizzazione, conservazione e restauro delle opere d’arte, che
hanno grandissima attrattiva presso il pubblico scolastico ed
hanno come obiettivo quello di sensibilizzare gli alunni alla tutela del nostro patrimonio culturali. I laboratori sono molto richiesti dai docenti e dirigenti scolastici per la grande ricaduta in
termini formativi e si sono dimostrati un significativo punto di
forza dell’attività promozionale e didattica.
Fanno parte del settore: il Servizio educativo e Didattica, l’Ufficio Promozione, l’Ufficio Comunicazione, il Museo didattico
della Scuola Medica Salernitana.
Il Servizio educativo e Didattica, istituito nel 1998 ha il compito
specifico di realizzare progetti di promozione culturale per la
diffusione dell’Educazione al patrimonio.
In base all’accordo quadro tra il Ministero della Pubblica Istruzione e il MiBAC, vengono stipulate convenzioni con le singole
scuole per la programmazione di progetti didattici, da inserire
nei Piani dell’offerta Formativa, relativi ai beni culturali.
Il Servizio Educativo della Soprintendenza BAP di SA e AV ha avviato da anni numerose attività destinate in maniera privilegiata,
ma non esclusivamente, al pubblico scolastico.
L’Ufficio Promozione realizza pubblicazioni, mostre, convegni e
siti web per la promozione del territorio (www.longobardidelsud.beniculturali.it). Cura la promozione dei numerosi eventi organizzati sia dal MiBAC, come quelli relativi alla Festa di San
Valentino, alla Festa della Donna, alla Settimana della Cultura e
alle Giornate Europee del Patrimonio, che dalla Soprintendenza
stessa, tra cui ricordiamo i più significativi: Fresco Bosco, Ortus
Artis e la mostra L’Enigmi degli Avori Medioevali da Amalfi a Salerno.
In convenzione con il Comune di Salerno e le associazioni culturali Gruppo Archeologico Salernitano, Erchemperto e Il Centro Storico cura il progetto Monumenti sempre aperti per
assicurare l’apertura e la fruizione costante dei principali monumenti cittadini di Salerno. Tutte le attività programmate e
realizzate dal 2001 rientrano nel più ampio progetto di valorizzazione del territorio Genius Loci e vengono divulgate attraverso il relativo sito web www.ingenioloci.beniculturali.it.
L’Ufficio Comunicazione si occupa della redazione annuale del
Piano di Comunicazione, della realizzazione di progetti di Benessere Organizzativo rivolti al personale e destinati a migliorare il clima all’interno del contesto lavorativo, della redazione
e dell’aggiornamento del sito web istituzionale e del sito della
Scuola Medica Salernitana.
All’Ufficio Comunicazione ci si può rivolgere, inoltre, per avere
informazioni sulle attività dell’Amministrazione, relative a
mostre, eventi ed iniziative culturali, nonché sui procedimenti
amministrativi, sul loro avvio, sull’iter delle pratiche e sugli uffici titolari delle stesse. I cittadini hanno la possibilità di inoltrare
domanda per accedere agli atti e ai documenti amministrativi
attraverso la visione e la riproduzione in copia di atti e documenti
mentre gli studenti possono essere autorizzati, con presentazione
Responsabile
Stefania Ugatti
Tel. 089 2573245
[email protected]
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Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province
di Salerno e Avellino
scritta del professore, all’accesso ai documenti ed alla consultazione o copia per una ricerca avente scopo di: tesi di laurea, diploma, pubblicazione, materiale didattico, altro.
L’Ufficio, inoltre, raccoglie e predispone il materiale necessario
per l’allestimento dello stand istituzionale del MiBAC presente
a tutte le manifestazioni fieristiche della Pubblica Amministrazione, come Il Salone del Restauro di Ferrara, il FORUM PA e
il COMPA.
Al settore infine fa capo anche il Museo didattico della Scuola
Medica Salernitana, per il quale è stato progettato un nuovo allestimento multimediale, rivolto anche al pubblico dei disabili.
Il progetto si sta realizzando in collaborazione con il Dipartimento d’Informatica dell’Università degli Studi di Salerno ed
allo stato attuale è stata completata la progettazione espositiva, la selezione dei contenuti scientifici, che saranno presentati in chiave virtuale e multimediale, e la progettazione
dell’ipermedia mentre è in via di ultimazione il restauro della
Chiesa di San Gregorio VII, sede del Museo Didattico. Quest’ultimo, inoltre, è stato inserito nel progetto nazionale Cassio, curato dal MiBAC, che prevede l’installazione presso alcuni siti di
postazioni multimediali specificamente progettate per la formazione a distanza e l’accesso ai disabili.
Responsabile
Michele Faiella
Tel. 089 2573218
[email protected]
L’Ufficio Stampa cura l’informazione, la diffusione dei programmi delle iniziative della Soprintendenza e i rapporti con gli
organi dell’informazione.
Effettua il monitoraggio dell’informazione sul territorio e predispone la rassegna stampa, con particolare riferimento agli argomenti che riguardano l’Amministrazione.
Promuove iniziative d’informazione istituzionale, cura l’immagine della Soprintendenza.
Ufficio L. 241/90
Responsabile
Dario Galasso
Tel. 089 2573245
[email protected]
L’Unità organica 4 - Legge 241/90 Capo V è un settore della Soprintendenza BAP che pone in essere tutti i provvedimenti occorrenti per garantire e agevolare l’esercizio del diritto di accesso
agli atti amministrativi.
A tal proposito ha predisposto un modello con poche voci semplici e chiare di facile compilazione da reperire sia presso l’Unità
organica stessa, sia on-line sul sito della Soprintendenza www.ambientesa.beniculturali.it - (un’amministrazione è trasparente quando pubblica nel proprio sito tutti gli atti che dispongono sulla propria organizzazione e sulle proprie funzioni,
obiettivi e procedimenti; quando assicura la totale accessibilità
dei dati relativi ai servizi da essa forniti, per consentirne la valutazione).
Ha introdotto l’uso delle e-mail nei rapporti con l’utenza anche
per razionalizzare la presenza della stessa negli uffici.
Studi e ricerche sul Cilento: Il “palazzo baronale Ricci-De Dominicis”
F.Iannuzzi, Marcello Naimoli
Accordo di Collaborazione Scientifica CNR – Soprintendenza
Il Servizio di Ricerca e Sperimentazione sull’Aree Protette
(Se.R.S.A.P.), unità pilota del Consiglio Nazionale delle Ricerche
130
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province
di Salerno e Avellino
(C.N.R.) per la pianificazione e la gestione del territorio all’interno dei perimetri delle
Aree Naturali Protette (Parchi Nazionali e Regionali in maniera particolare), nell’ambito
della sua attività di conservazione, sviluppo e gestione delle “aree protette”, ha avviato
una collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Salerno e Avellino. Dopo un momento di confronto e riflessione per quanto riguarda l’organizzazione e la stesura degli atti del seminario internazionale Il sistema delle aree
protette regionali, il Parco dei Monti Picentini, tra i due enti è nata una nuova intesa finalizzata alla divulgazione di uno studio sul Palazzo Baronale Ricci-De Dominicis di
Ascea. Le ricerche e gli studi condotti sul Palazzo hanno costituito la premessa per la redazione del Progetto definitivo di recupero e restauro dell’edificio.
131
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province
di Salerno e Avellino
ELENCO PROGETTI REALIZZATI
I progetti repertoriati dall’Ufficio Tecnico relativi a Consolidamento e Restauro sono
stati 117 nell’anno 2007 e 57 nell’anno 2008
Tra i più importanti:
IMPORTO
INVESTIMENTO
FONTE
FINANZ.
Riqualificazione
ambientale e
paesaggistica
€ 2.565.266,45
POR
Campania
2000-2006
Cenobio Basiliano San Giovanni a Piro (SA)
Consolidamento e
Restauro
€ 624.289,02
POR
Campania
2000-2006
Palazzo Mainenti Vallo della Lucania (SA)
Consolidamento e
Restauro
€ 4.991.017,00
ARCUS
Grotte di San Michele Olevano sul Tusciano (SA)
Consolidamento e
Restauro
€ 750.000,00
POR
Campania
2000-2006
Santuario Francescano
Sant’Antonio - Polla (SA)
Restauro e
valorizzazione
€ 375.008,23
POR
Campania
2000-2006
Palazzo Ruggi D’Aragona - Salerno
Consolidamento e
Restauro
€ 1.600.000,00
Provincia
Salerno
Insula Diocesana - Salerno
Restauro e
valorizzazione
del Polo Museale
Centro Storico
€ 4.000.000,00
FAS
Palazzo Archivio di Stato - Salerno
Restauro
€ 240.000,00
Fondi Lotto
Chiesa di Sant’Andrea - Salerno
Restauro
€ 646.169,83
MiBAC
D.G. BAAE
Villa d’Ayala - Valva (SA)
Restauro villa e parco
€ 774.685,35
POR
Campania
2000-2006
Castello di Montella (AV)
Restauro
€ 2.006.902,00
POR
Campania
2000-2006
Restauro e
allestimento
€ 236.554,28
POR
Campania
2000-2006
PROGETTO
Certosa di San Lorenzo - Padula (SA)
Museo del Santuario di
Montevergine - Mercogliano (AV)
Ex Carcere Borbonico - Avellino
Completamento
restauro e recupero
funzionale
€ 5.428.524,55
Castello e Borgo - Calitri (AV)
Consolidamento e
Restauro
€ 2.279.679,09
Castello D’Aquino Grottaminarda
Consolidamento e
Restauro
€ 1.267.025,06
Parco Archeologico Conza della Campania (AV)
Restauro
€ 774.685,35
Castello – Laviano (AV)
Restauro
€ 738.715,11
Chiesa Santa Maria delle Grazie Pietrastornina (AV)
Restauro
€ 708.552,00
IMPORTO COMPLESSIVO
132
€ 30.007.073,32
Programma
Quadro
“Infrastrutture
per i sistemi
urbani”
POR
Campania
2000-2006
POR
Campania
2000-2006
POR
Campania
2000-2006
POR
Campania
2000-2006
POR
Campania
2000-2006
SOPRINTENDENZA SPECIALE PER I BENI
ARCHEOLOGICI DI NAPOLI E POMPEI
Floriana Miele, responsabile degli Uffici Catalogo - SIT e Sistemi Informativi
Automatizzati di Napoli
La Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e
Pompei è stata costituita, in base al D.P.R. 233 del 26 novembre
2007 ed al D.M. 129 del 18 giugno 2008, dalla unificazione della
ex Soprintendenza Archeologica di Pompei, competente per i
Comuni ed i siti antichi dell’area vesuviana, e della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli e Caserta, limitatamente
al territorio di Napoli e provincia. L’attuale struttura, dotata di
autonomia amministrativa e finanziaria e guidata da un dirigente archeologo monocratico affiancato da un Consiglio di
Amministrazione, dipende gerarchicamente dalla Direzione Generale per i Beni Archeologici del Ministero.
Il nuovo Istituto ha il compito di garantire la tutela, la conservazione e la valorizzazione del territorio ad esso affidato, esteso per 1.171 km, comprendente 92 comuni ed abitato da oltre
3.000.000 di persone residenti. In un’area così densamente popolata, notevolissimi sono i rischi per la conservazione dei siti e
dei monumenti archeologici per l’impatto con le attività antropiche più o meno lecite, senza contare i concomitanti rischi vulcanici, sismici, idro-geologici ed ambientali tipici del contesto regionale.
Soprintendente
Mariarosaria Salvatore
Referente per il progetto
Marco De Gemmis
Lucia Emilio
Piazza Museo, 19
80135 Napoli
Tel. 081 4422111
Fax 081 440013
[email protected]
www.sba-na.campaniabeniculturali.it
Pompei
Via Villa dei Misteri, 2
80045 Pompei (NA)
Tel. 081 8575111
Fax 081 8613183
[email protected]
www.pompeiisites.org
Questo territorio, per quanto concerne il mondo antico, rappresenta uno tra i più ricchi di insediamenti umani, monumenti
e antichità di rilevante valore storico-archeologico, in alcuni casi
di eccezionale pregio e di rinomanza mondiale. Nell’ambito di
esso varie culture e popolazioni convissero e si succedettero nel
tempo, dalla preistoria all’età greco-romana, dalla tarda antichità all’età medioevale.
In tale contesto la Soprintendenza conduce un’intensa e complessa attività istituzionale attraverso un capillare sistema di
uffici distribuiti sul territorio: a Napoli ed a Nola; a Capri e, per
la Penisola Sorrentina, a Piano di Sorrento; per la zona flegrea
ad Ischia, Pozzuoli, Baia e Cuma; attorno al cratere vesuviano, a
Pompei, Ercolano, Castellammare di Stabia, Torre Annunziata e
Boscoreale. Essi provvedono al controllo delle aree, dei parchi e
dei singoli monumenti archeologici, collegati con antiquaria e
musei locali, alcuni di antica istituzione, altri più recentemente
aperti al pubblico o in corso di allestimento. Tra questi emerge
in ambito italiano ed europeo – per storicità, importanza, quantità e pregio artistico delle collezioni – il Museo Archeologico
Nazionale di Napoli.
Le attività istituzionali specificamente espletate dalla Soprintendenza si articolano in compiti amministrativi della tutela;
interventi tecnico-scientifici; attività scientifiche e di ricerca;
ampliamento delle collezioni dei musei; attività culturali ed
educative; valorizzazione del patrimonio storico-archeologico
e, d’intesa con la Regione Campania, di promozione culturale.
Tra i compiti amministrativi della tutela sono compresi i rilasci
di licenze, i permessi e le autorizzazioni preventivi ed obbliga-
133
Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei
tori per progetti e lavori pubblici e privati nelle aree vincolate o di interesse archeologico;
i pareri e le consulenze tecnico-scientifiche rivolti agli Enti locali concernenti regolamenti e piani regolatori territoriali e comunali; localizzazione, vincolo e salvaguardia
delle aree, dei monumenti ed in generale del patrimonio archeologico immobile e mobile dello Stato, ovvero pubblico e privato affidato alla sua custodia e vigilanza.
Relativamente, invece, alla sfera tecnico-scientifica gli interventi effettuati sono relativi alla sorveglianza e conservazione dei siti, parchi e monumenti archeologici e degli
istituti museali statali o pubblici, nonché del patrimonio bibliografico, archivistico e documentario, di sua competenza; le attività di ricognizione, le ricerche e gli scavi archeologici programmati o di emergenza; il restauro, la conservazione ed il recupero di
aree, monumenti e singoli oggetti archeologici; l’immagazzinamento, l’ordinamento,
l’inventariazione e la catalogazione dei reperti archeologici di proprietà statale, pubblica ed eventualmente anche privata; la costituzione e l’aggiornamento di archivi cartacei, grafici, fotografici, di documenti, anche antichi di sua pertinenza; la creazione di
specifiche banche dati informatizzate per la consultazione di carattere scientifico e la
gestione interna del patrimonio documentario ed archeologico.
Rientrano tra le attività culturali ed educative l’organizzazione e l’allestimento di mostre temporanee e di manifestazioni di diversa rilevanza; le attività culturali e le iniziative destinate ai residenti, ai visitatori e ai pubblici speciali; la redazione di sussidi
didattici e cataloghi; tutte le proposte di interesse della Scuola.
L’Istituto si occupa, altresì, di sviluppare attività scientifiche e di ricerca riferite al settore
specialistico archeologico e culturale, condotte con strumenti tradizionali o con le nuove
tecnologie: consulenze scientifiche ed i servizi per la diffusione e scambi di dati ed informazioni di contenuto culturale concernenti lo specifico campo di conoscenza, in collaborazione con musei, organizzazioni culturali, università ed istituti accademici o di
ricerca in ambito nazionale ed internazionale, o rivolti a singoli ricercatori; la definizione e la realizzazione di progetti e programmi di carattere scientifico, mediante ricerche e scavi archeologici, cicli di conferenze, seminari, convegni, mostre e
manifestazioni culturali; catalogazione, studi e pubblicazioni scientifiche inerenti siti,
monumenti e reperti antichi, o ricerche e scavi archeologici effettuati nell’ambito del
territorio di competenza.
Infine, per quanto riguarda gli aspetti della gestione di aree e parchi archeologici e dei
musei e alla valorizzazione del patrimonio storico-archeologico di competenza, la Soprintendenza svolge attività di allestimento per mostre temporanee ed esposizioni permanenti di collezioni e reperti nel Museo Archeologico di Napoli e nelle altre sedi
museali già esistenti: il Museo Archeologico dei Campi Flegrei nel Castello Aragonese di
Baia, il Museo Archeologico della Penisola Sorrentina, il Museo Archeologico di Pithecusae, il Museo Storico-Archeologico di Nola, l’Antiquarium di Boscoreale; o di prossima
apertura, come ad Ercolano.
Queste sedi espositive sono collegate ad aree, parchi e monumenti archeologici: nell’antica Neapolis, l’agorà-forum al di sotto della chiesa di S. Lorenzo, le antiche thermae
sotto la chiesa di S. Chiara e in Vico Carminiello ai Mannesi, le mura di fortificazione
greche in piazza Bellini, il teatro antico, il Pausilypon con la Villa di Vedio Pollione e la cosiddetta Grotta di Cocceio, ed il parco sommerso, le thermae di via Terracina; nei Campi
Flegrei, il Parco delle thermae imperiali e quello archeologico sommerso di Baiae, il parco
archeologico di Cuma, l’anfiteatro ed il Serapeo, il parco archeologico delle necropoli, lo
stadio di Puteolis ed i quartieri dell’abitato antico sotto il Rione Terra di Pozzuoli; il parco
archeologico dell’antica Liternum a Giugliano; nell’entroterra e nell’area vesuviana, l’area
archeologica preistorica di Nola e soprattutto gli Scavi di Pompei, di Ercolano, le Ville
San Marco ed Arianna a Stabiae, la Villa di Poppea ad Oplontis, la Villa Regina a Boscoreale; nella Penisola Sorrentina, la Villa di Asinio Pollione a Capo di Sorrento; a Capri, la
Grotta Azzurra, Villa Iovis e Villa Damecuta.
Da ultimo, la Soprintendenza si occupa anche della definizione e dell’esecuzione di specifici progetti, in collaborazione con amministrazioni ed Enti locali, organizzazioni na-
134
Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei
zionali ed internazionali, istituti accademici e di ricerca ed altri soggetti, per la consultazione scientifica, per i servizi di diffusione di informazioni a carattere culturale, rispondenti alla crescente domanda da parte del pubblico ed ai differenti tipi di visitatori
e utenti dei musei e delle aree archeologiche, nonché per la gestione interna e per la valorizzazione esterna del patrimonio storico-archeologico, anche attraverso l’utilizzazione delle nuove tecnologie e degli strumenti informatici, disponendo attualmente di
due siti web istituzionali: http:www.pompeiisites.org; e http://sba-na.campaniabeniculturali.it all’interno del Circuito Informativo Regionale della Campania
http://www.campaniabeniculturali.it.
La complessità e la varietà di queste attività istituzionali è svolta dal personale interno
scientifico, tecnico, amministrativo e di vigilanza - in alcuni casi in collaborazione e con
il supporto di personale esterno qualificato -, chiamato ad un notevole onere di lavoro
ordinario e straordinario per la tutela e lo sviluppo dell’eccezionale patrimonio archeologico e culturale tutelato, a beneficio delle comunità locali e nell’interesse della collettività nazionale ed internazionale, nel rispetto della legislazione di settore italiana ed
europea e secondo i fondamentali principi della Carta Costituzionale.
Recenti allestimenti delle collezioni del Museo Archeologico di Napoli
di Valeria Sampaolo, responsabile del Museo Archeologico Nazionale di Napoli
A) Complessi statuari da Ercolano
A chiusura della Mostra “Ercolano. Tre secoli di scoperte” – nella quale sono stati esposti i complessi statuari del Teatro e della Basilica, che attendono la collocazione definitiva nella sezione dedicata alla vita pubblica delle città sepolte dal Vesuvio, quello della
Villa dei Papiri e le statue e i rilievi di recente scoperta nell’area adiacente quest’ultima
– , il pubblico può nuovamente ammirare nell’Atrio del Museo le statue equestri dei
Balbi, le grandi statue imperiali dalla Basilica e quelle di bronzo dal Teatro. Nelle Sale
della Villa dei Papiri, restaurate all’inizio degli anni ’70 da E. De Felice e a fine giugno
2009 sottoposte ad una rapida manutenzione, il ricco complesso di marmi e bronzi
viene proposto in una nuova esposizione per nuclei di rinvenimento, come evidenziato
nella riproduzione della pianta di scavo di K. Weber che, collocata in più punti del percorso, costituisce il fil rouge per il visitatore. La semplicissima alternanza del bianco e del
nero dei materiali antichi trova ulteriore esaltazione nella materia e nel colore delle basi
e delle vetrine, che contrastando nettamente con il rivestimento dei pavimenti offrono
una più nitida lettura delle sculture.
B) La Collezione degli affreschi
Il 29 aprile 2009 è stata riaperta, dopo circa dieci anni di chiusura nel corso dei quali sono
stati eseguiti lavori strutturali all’edificio e di revisione dell’impianto di illuminazione,
la Collezione della Pittura Pompeiana. I “quadri”, selezionati secondo un preciso progetto
scientifico elaborato sin dal 2002, sono stati disposti negli stessi ambienti in cui si trovavano sin dall’allestimento degli anni ‘30, adeguati al nuovo criterio espositivo che ha
privilegiato la ricostituzione dei contesti di provenienza. Si è inteso in questo modo fornire al visitatore la visione più
vicina possibile – sia pure inficiata dall’essere i materiali
“parti”di pareti e non pareti intere – a quella che gli antichi
avevano stando all’interno delle loro case, ricostruendo le sequenze di quadri, collocando i
vari frammenti nell’originario
rapporto di relazione che avevano sulla parete, ricostruendo
l’unico ambiente del quale il
Museo custodisce tre pareti ricomponibili, un tempo esposte
Villa dei Papiri - Ercolano
135
Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei
separatamente.
La visita si apre con una sala dedicata alla tecnica della pittura antica nella quale l’attenzione è richiamata su particolari come la sinopia, la linea di
contorno graffita, la battuta di
cordoncino per tracciare linee
guida al disegno, o la esecuzione in scala diversa di uno
stesso soggetto, grazie all’uso
di modelli. Segue la presentazione della scoperta delle pitture nel XVIII secolo a Pompei
e Ercolano e del costituirsi delLa Collezione degli affreschi
la collezione attraverso l’esposizione, tra gli altri, del primo affresco rinvenuto e staccato da Pompei, del gruppo delle Figure volanti e dei Satiri funamboli
dalla Villa di Cicerone che influenzarono l’imagerie e l’artigianato neoclassico delle corti europee, dei pezzi che Carolina Murat scelse per il proprio salottino a Palazzo Reale,
della famosissima “Venditrice di Amorini” o della scenografia di IV stile da Ercolano. Seguono poi le sale ordinate in sequenza cronologica con le megalografie di Boscoreale,
alludenti al primato della Macedonia sull’Asia, e le architetture con l’alto portale; quelle con i frammenti di tardo II stile da Pompei e da Portici, queste ultime fantastiche composizioni che fino ad ora non conoscono confronti. Il cubicolo rosso di Boscotrecase presenta tutta l’eleganza delle pitture di età augustea con grandi vignette di immaginari paesaggi, mentre di fronte ad esso sono i quadri mitologici della Casa di Giasone. Ad una selezione di altri notissimi pezzi di III stile seguono quadri tolti dai depositi come quello a
“narrazione continua”del mito di Marsia, o quello con la Morte dei Niobidi. Le decorazioni
della seconda metà del I secolo d.C. sono documentate dai complessi di “Due case di prestigio”: quella di Meleagro con, accanto ai quadri mitologici, gli stucchi policromi del tablino, e quella dei Dioscuri con le belle immagini di divinità dall’atrio, o il grande quadro
con Perseo e Andromeda. Una sala dedicata ai “Temi mitologici” accoglie anche i quadri
della Casa del Poeta Tragico e quelli della Casa di Gavio Rufo.
Dalla piccola Sala LXXV, riservata alle pitture da larario, si passa in quella dedicata a due
temi di “genere”: le nature morte e i paesaggi. Tra le prime sono presenti pezzi famosissimi come quelli distaccati dai praedia di Giulia Felice con la grande parete del tablino, e quelli dalla Casa dei Cervi di Ercolano con le composizioni di commestibili e
recipienti di vetro o metallo prezioso. Tra i paesaggi spiccano alcune rappresentazioni di
ville marittime su moli animati da pescatori e statue, di edifici porticati con curati peristili, o le animate scene nilotiche con i pigmei per protagonisti. A destra si accede nella
sala dei “Ritratti” e della “Pittura popolare”.Tra i primi il posto di maggiore visibilità è ovviamente riservato al quadro di Terentius Neo e la moglie, mentre il medaglione della
così detta “Saffo” è tornato ad essere elemento accessorio e pendant di un “ritratto”
maschile in una parete di IV stile con scomparti architettonici che affiancano un quadro con Perseo e Andromeda. I frammenti del fregio con Scene di vita nel foro e la grande
veduta dell’Anfiteatro di Pompei nel quale è scoppiata la rissa tra Pompeiani e Nucerini
sono i documenti della pittura popolare.
L’ultima sala è interamente dedicata agli oltre 90 frammenti staccati nel ‘700 dalla Villa di
Arianna a Stabiae, associati per ambienti di provenienza, così che è possibile apprezzare
anche i diversi metodi seguiti nel recupero delle pitture:ad esempio accanto al grande pezzo
con decorazione “a tappeto” di losanghe con figurine volanti e amorini, ci sono i “quadri”
che mostrano quegli stessi soggetti privati delle cornici di collegamento e ridotti a campionario di figurine decorative; o accanto al candelabro vegetale a fondo bianco con lunghi
rami a volute e figure umane in equilibrio, sono esposti i lunghi quadri di uccellini ritagliati
da altri tratti della stessa parete. Chiudono infine l’esposizione, collocate su di una base girevole a leggio i quadretti con le raffinate figure, divenute emblema della pittura antica, di
Leda, Diana, Medea e soprattutto di Flora, vista di spalle mentre sta cogliendo un fiore.
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Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei
C) Nuove sale della Collezione Farnese
Nel settembre 2009 si completerà la sistemazione delle Sale del piano terra dedicate
alle sculture della Collezione Farnese, con l’apertura di spazi già allestiti fino agli scorsi
anni ’90 (come ad esempio quelli c.d. dei Grandi Maestri) e chiusi in coincidenza con i
lavori e la riapertura delle sale prospicienti il lato settentrionale, restituite al pubblico
dopo circa 30 anni. Si conclude così il lungo lavoro di filologica ricostituzione dei complessi così come erano distribuiti nelle diverse residenze romane della grande famiglia,
condotto dall’Istituto di Archeologia dell’Università Federico II.
Le sale dedicate alle sculture dal Palazzo di Campo dei
Fiori, alle quali si accede direttamente dall’Atrio, si
aprono con i magnifici
frammenti architettonici
dalla Domus Flavia del Palatino, che affiancano i plinti e i pannelli del Tempio del
divo Adriano in Campo Marzio. Seguono nelle sale meridionali le sculture un tempo esposte nella Galleria
dei Carracci, tra le quali spiccano, per l’uso di marmi coLa Collezione Farnese lorati, l’Apollo in basanite, il
Meleagro in rosso antico e
l’Artemide Efesia in alabastro, accanto ai vari Ganimede, Antinoo, Eros, Dioniso e i Fauni. I Tirannicidi e i così detti Gladiatori evocano l’allestimento del Salone del Palazzo; seguono le Afroditi in atto di uscire dal bagno e il gruppo di Eros con delfino; e ancora Apollo e le Muse - da quella colossale del Teatro di Pompeo alla piccola Polimnia nella posa
della così detta Piccola ercolanese, con Melpomene, Talia, più repliche di Euterpe e Calliope. Ai rilievi con Dioniso e Ikarios, con Eracle iniziato ai misteri eleusini, si accompagnano le sculture di animali realizzate in marmi di vario colore le cui venature tendono
a rendere la pelle delle fiere, mentre i Barbari inginocchiati di pavonazzetto segnano, come
a Roma, il passaggio alle sculture degli Orti del Palatino. Anche il colore verde delle pareti intende evocare lo sfondo degli spazi aperti nei quali erano collocate statue di divinità: da Giunone a Iside, da Asclepio ad Afrodite ai Satiri con l’uva, a busti e statue imperiali. Sono da tempo visitabili le Sale dedicate alle Terme di Caracalla con le sculture
colossali (Ercole, il gruppo del Toro, il Lare, Flora e Pomona etc.), alle sculture da Villa Madama (tra le quali Giove seduto, diverse Veneri, una Atena) e ai Ritratti imperiali con, tra
gli altri busti a dimensione al vero, quelli colossali di Cesare, Tiberio, Vespasiano, le statue di Marco Aurelio e Lucio Vero e quella colossale di Alessandro Severo. Del tutto nuovo, anche per quanto riguarda l’illuminazione, è infine il gruppo delle Sale in cui sono
confluite le sculture a suo
tempo esposte nella Villa della Farnesina. Tra esse la famosissima Venere Callipige,
l’Afrodite accovacciata, il Fanciullo con l’oca, e più avanti il
gruppo dell’Amazzone, il Gigante e il Guerriero morti e il
Galata ferito replica di un donario fatto eseguire da Attalo II di Pergamo. Alla Sala dedicata ai Filosofi, con i ritratti di Socrate, Antistene, Zenone, Metrodoro, cui si affiancano quelli dei grandi tragici Eschilo, Sofocle ed Euri- La Collezione Farnese
137
Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei
pide, dei poeti, e degli “Uomini illustri” con la ricca serie di ritratti di privati, segue a chiusura il gruppo dei sarcofagi con rilievi di ispirazione dionisiaca o con Mnemosyne, Apollo, Giove e due Muse.
Si restituisce in tal modo alla visita la più grande collezione di scultura antica formatasi in
età rinascimentale e per gran parte rimasta intatta, che costituisce l’altro pilastro fondante
– assieme alla collezione degli affreschi – del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
La mostra “Ercolano. Tre secoli di scoperte” e “L’ultima scoperta di Ercolano”
di Maria Paola Guidobaldi, responsabile dell’Ufficio Scavi di Ercolano
Il 15 Ottobre 2008 è stata inaugurata nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli la mostra “Ercolano.Tre secoli di scoperte”. In questa mostra, che un consistente finanziamento
della Regione Campania ha reso possibile, sono state per la prima volta materialmente ricongiunte nell’atrio monumentale del Museo quasi tutte le opere della grande statuaria restituite dalla città; esse appartengono a stagioni diverse della plurisecolare storia degli scavi ercolanesi, che ne hanno determinato il diverso destino quanto a luogo
di conservazione e quindi anche di potenziale fruizione.
La continuità interna alla proposta
espositiva era costituita dalla rappresentazione della figura umana,
utilizzata per raffigurare divinità
ed eroi del mito, personaggi delle
dinastie imperiali, cittadini illustri
e più anonimi privati, anche se in
molti casi i raggruppamenti così
scaturiti finivano fatalmente per
coincidere con alcuni specifici contesti: il Teatro, la Villa dei Papiri, la
Basilica Noniana, l’Augusteum (cd.
Basilica). Il percorso si chiudeva al
primo piano con l’impressionante
calco degli scheletri dei fuggiaschi
Napoli, Museo Archeologico sala della Villa dei Papiri - Ercolano che nei Fornici sulla spiaggia avevano cercato rifugio nella notte
dell’eruzione: uomini e donne di ogni età e condizione sociale che con i loro stessi corpi,
nella tomba comune sulla riva del mare, hanno consegnato alla storia il “monumento”
autentico di un popolo anonimo, catturato per sempre nel suo ultimo gesto di vita.
Il 18 Marzo 2009 l’esposizione è stata arricchita con l’inserimento dell’“ultima scoperta
di Ercolano”: un rilievo di marmo con scene dionisiache di complessa interpretazione
messo in luce e distaccato il 18 Febbraio in un edificio residenziale non del tutto scavato nell’Insula nord-occidentale; l’operazione è stata eseguita da restauratori dell’Ufficio Scavi di Ercolano con il supporto dell’Herculaneum Conservation Project.
L’attività dei Laboratori di Conservazione e Restauro del Museo Archeologico Nazionale
di Napoli e dell’Ufficio Scavi di Pompei
di Luigia Melillo, responsabile del Laboratorio del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, e di Ernesto De Carolis, responsabile del Laboratorio dell’Ufficio Scavi di Pompei
Il Laboratorio di Conservazione e Restauro del Museo Archeologico Nazionale di Napoli
è articolato in cinque Sezioni (Materiali Lapidei e Copie; Dipinti Murali e Mosaici; Ceramica, Vetri, Osso, Avorio; Metalli; Allestimenti) cui fanno capo 23 restauratori che con
diversa qualifica e responsabilità operano in funzione della conservazione, del restauro
e dell’allestimento dei materiali archeologici del MANN sia per le necessità e le iniziative del Museo stesso sia in funzione delle più prestigiose mostre in Italia e all’estero in
cui gli oggetti vengono esposti (ad esempio, solo per citare gli eventi in corso, le mostre
“Luxus und Dekadenz”, allestita in varie sedi in Germania e Olanda, e “Pompeii and
roman villa”, attualmente esposta al LACMA di Los Angeles dopo il successo ottenuto
presso la National Gallery di Washington).
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Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei
Il Laboratorio, quando necessario, interviene
anche sui cantieri di scavo e ad esso confluiscono molti dei materiali archeologici
provenienti dal territorio della Provincia di Napoli che richiedono lavorazioni specializzate
quali vetri, metalli, avori, ecc. Realizza, inoltre, copie in scala 1:1 dei materiali archeologici del Museo Archeologico Nazionale (ad es.
le copie della c.d.Testa Carafa e dell’Ercole Farnese realizzate per la Stazione Museo della
Metropolitana di Napoli; la copia dell’iscrizione bronzea c.d.dei Maltesi per il Presidente
della Repubblica di Malta; ecc.) e provvede in
amministrazione diretta alla realizzazione
della gran parte degli allestimenti in funzione
di mostre e di allestimenti museali organiz- Laboratorio di restauro
zati dalla Soprintendenza (basti citare, tra gli ultimi, la Collezione Affreschi del MANN, da
pochi mesi riaperta al pubblico, per la quale sono stati restaurati oltre quattrocento dipinti
murali provenienti dall’area vesuviana; le nuove sale espositive dedicate a Cuma, Pozzuoli,
Baia e Liternum nel Museo dei Campi Flegrei nel Castello Aragonese di Baia; il Museo dell’Agro Nolano a Nola). Il Laboratorio, inoltre, collabora con Università e Istituti di ricerca italiani e stranieri (si ricorda, ad esempio, il progetto di restauro della celebre statua in bronzo dell’Apollo saettante da Pompei attualmente in corso a Malibù in collaborazione con il
Getty Villa nell’ambito del progetto “Prestiti di lunga durata Italia – U.S.A.”) e, attraverso
apposite Convenzioni, ospita gli stage formativi degli studenti del Corso di Laurea in Diagnostica e Restauro dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli,dell’Accademia
di Belle Arti di Napoli e di Scuole di Restauro italiane e straniere.
Nell’area archeologica di Pompei svolgono la loro attività due laboratori di restauro adibiti agli interventi conservativi su affreschi-materiali lapidei e sugli oggetti mobili.
Il primo Laboratorio esegue interventi di manutenzione ordinaria, sulla base di segnalazioni trasmesse dagli addetti alla sorveglianza, relativi agli apparati decorativi pittorici e pavimentali conservati in situ nell’area archeologica. Oltre a questa attività di
carattere ordinario il Laboratorio cura interventi di restauro complessi relativi ad affreschi staccati e statuaria marmorea o in pietra locale in occasioni di Esposizioni curate dal
nostro Istituto od organizzate da altri Enti.
Di particolare rilievo in questi ultimi anni
sono stati gli interventi di ricomposizione e
restauro dei frammenti di affresco rinvenuti in discariche posteriori al terremoto
del 62 d.C. nel giardino della Casa del Bracciale d’Oro e il restauro di tutto il complesso della statuaria di giardino rinvenuto
nella Casa degli Amorini Dorati di Pompei.
Sono stati anche recentemente effettuati i
calchi in resina di alcuni corpi delle vittime
dell’eruzione in modo da evitare di spostare gli originali in gesso o cemento.
Il secondo Laboratorio effettua interventi
di conservazione sui numerosi reperti in
ceramica, vetro e metallo del Deposito ArLaboratorio di restauro
cheologico degli scavi. Anche in questo
caso all’attività ordinaria si affianca il restauro dei reperti da inviare in Esposizioni in
Italia o all’estero. Particolare cura in questi ultimi anni è stata dedicata al restauro dei
numerosi attrezzi in ferro, particolarmente delicati, ed al restauro della cassaforte di rinvenuta ad Oplontis in ferro, bronzo e decorazioni in agemina di rame ed argento.
Presso la Soprintendenza, infine, operano anche l’Ufficio restauro e i Laboratori di Restauro degli Uffici Archeologici di Napoli, Baia, Cuma, Pozzuoli, Ercolano e Castellammare di Stabia.
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Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei
La Biblioteca della Soprintendenza, sede di Napoli
di Maria Rosaria Esposito, responsabile della Biblioteca
La Biblioteca situata nell’edificio del Museo Archeologico di Napoli, formatasi per le necessità dell’Istituto agli inizi dell’800 intorno alla Direzione del Real Museo Borbonico
e degli Scavi di Antichità, mentre continua a essere una biblioteca “tecnica” funzionale
alle attività interne di tutela e ricerca, costituisce ormai anche un punto di riferimento
per gli studi di archeologia a livello cittadino, nazionale e internazionale. Da anni, infatti, sono stati agevolati anche agli utenti esterni – studiosi, studenti, visitatori dei
musei e delle aree archeologiche di competenza – accesso e uso dei servizi offerti; e si
rileva un costante aumento del numero degli utenti: le presenze di lettori esterni all’Amministrazione registrate sono passate dalle 1550 del 1998 (anno in cui si è effettuata la prima statistica) alle circa 2000 del 2007. Va precisato che la Biblioteca fornisce
un servizio di apertura al pubblico continuativo, dalle 9 alle 15, per cinque giorni settimanali. Un servizio di informazione bibliografica è fornito, oltre che in sede, anche all’utenza remota.
E ora qualche dato sulla consistenza del patrimonio e sull’attività della Biblioteca.
Essa dispone:
- di un patrimonio bibliografico di oltre 40.000 volumi e di 637 periodici, di cui 48 in abbonamento;
- di una mediateca con 68 CD, 21 DVD, 241 VHS (per gli acquisti, i doni e l’intensa attività
di scambio, negli anni 1999-2006 si è registrata una crescita di circa 800 libri per anno).
Sezioni distaccate sono la Biblioteca di numismatica annessa al Medagliere (circa 2000
documenti) e la Biblioteca Zancani Montuoro (oltre 4000 documenti), affidata nel
1996 alla Soprintendenza e collocata presso il Laboratorio di Archeologia di via S. Maria
ad Agnone a Napoli, gestito in collaborazione con l’Istituto Universitario Orientale e il
Centre Jean Bérard;
- di un catalogo cartaceo per autori e titoli, interamente rifatto sulla base delle regole
di catalogazione vigenti e comprensivo delle schede dei periodici e di schede di spoglio
per i periodici di maggiore interesse;
- di un catalogo cartaceo per soggetti;
- di schedoni amministrativi per i periodici correnti e spenti;
- di un catalogo informatizzato, comprensivo di tutte le pubblicazioni immesse in Biblioteca dal 1998 e con progressivo recupero del pregresso.
Nel 1998 la Biblioteca ha avviato l’automazione del suo catalogo con il sistema Sebina-Produx, scelto anche perché compatibile con il
Servizio Bibliotecario Nazionale e configurato
in rete,connessa a quella d’Istituto,costituita
da un server e da cinque postazioni di lavoro, di cui una presso la Biblioteca del Medagliere e una riservata alla consultazione dei
lettori. Sono state inserite con s/w Sebina circa 12.000 descrizioni bibliografiche. Dal
16.11.2006 la Biblioteca si è collegata con il
Polo SBN di Napoli e sta quindi procedendo
alla catalogazione diretta o partecipata del
suo materiale documentario in SBN, su s/w
SBN, e al recupero di quanto già catalogato
con il s/w Sebina.
L’organizzazione del lavoro è distinguibile in
due aree: servizi interni e servizi al pubblico.
L’area riservata ai servizi interni prevede: selezione e acquisizione dei libri per l’aggiornamento del posseduto negli ambiti disciplinari di competenza della Biblioteca, tramite acquisti, doni e scambi; inventariazione; collocazione; catalogazione secondo le
regole vigenti (ISBD, RICA, Soggettario BNI, Biblioteca della Soprintendenza
140
Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei
ecc.); gestione periodici; catalogazione e conservazione del Fondo antico (1724 edizioni
pubblicate tra il 1503 e il 1830 e 3650 volumi fino alla fine dell’800); riproduzione digitale dei frontespizi dei volumi antichi e dei documenti di particolare valore e interesse;
statistiche (lettori, immissioni, ecc.); corrispondenza e predisposizione di atti amministrativi; indirizzario.
L’area destinata ai servizi al pubblico prevede:
- accoglienza del pubblico (registrazione utenti, orientamento sui fondi disponibili e
sull’uso dei cataloghi e dei repertori essenziali) e distribuzione dei volumi;
- reference, servizio di informazione bibliografica e documentaria esteso anche alle risorse disponibili in rete: reperimento delle notizie nei cataloghi collettivi del Servizio
Bibliotecario Nazionale, nei cataloghi di biblioteche presenti in Internet (OPAC) e nelle
banche dati elettroniche;
- prestito;
- fotocopie e riproduzioni fotografiche sulla base delle norme vigenti e delle disposizioni interne.
Inoltre la Biblioteca partecipa alla formazione di tirocinanti sulla base delle convenzioni
esistenti con Istituti universitari italiani e stranieri;
- collabora alla realizzazione di mostre ed eventi curati dalla Soprintendenza per l’esposizione di materiale bibliografico o per ricerche bibliografie e a tema;
- cura la documentazione delle iniziative e della produzione editoriale della Soprintendenza, contribuendo alla loro diffusione.
L’attività del Laboratorio di Ricerche Applicate
di Annamaria Ciarallo, responsabile del Laboratorio di Ricerche Applicate della Soprintendenza
I viaggiatori del Grand Tour rimanevano incantati dai paesaggi di Napoli e dintorni: le
aree archeologiche della provincia di Napoli, in particolare quelle costiere, fatte di rovine,
mare e rocce ricoperte da una esuberante vegetazione ricca di colori e di profumi, disegnano, infatti, dei paesaggi unici al mondo, che costituiscono le tappe di uno straordinario itinerario che si svolge tra storia e natura.
Il Laboratorio di Ricerche Applicate della SANP, che tra le sue molteplici attività svolge
anche quella di conoscenza e di valorizzazione del paesaggio antico arrivato in forme diverse fino a noi, ha inteso riproporre questo itinerario poco noto in alcuni suoi episodi
e certamente nella sua componente naturalistica, quest’ultima rappresentata non solo
da flora e fauna, ma anche da peculiarità geologiche e chimico-fisiche, che snodandosi
lungo la costa della Baia di Napoli, accomuna alcuni luoghi mitici dell’immaginario romantico: l’acropoli di Cuma, a Pozzuoli, il castello di Baia, oggi sede del Museo Archeologico dei Campi Flegrei, a Napoli la collina di Posillipo coronata dalla villa di Vedio
Pollione, Ercolano e il nuovo parco dell’area archeologica, i giardini della Villa di Poppea
ad Oplontis, i giardini dell’antica Pompei e il percorso archeologico-naturalistico extramoenia, la Penisola Sorrentina con Punta della Campanella, dove abitavano le Sirene, e
con la Villa di P. Felice, a Marina di Puolo, ed infine le ville di Tiberio a Capri.
Per aiutare i visitatori l’itinerario è accompagnato da materiale divulgativo disponibile
in situ, come cartelli didattici in italiano e in inglese, mappe, brochures e anche una antologia dei brani letterari più significativi dedicati ai luoghi. Sono stati, inoltre, realizzati
dal Laboratorio di Ricerche Applicate della SANP prodotti sperimentali legati alla flora
spontanea dei luoghi, le cui specie sono legate ad usi di tradizione popolare.
La riproposta di questo straordinario itinerario e le realizzazioni sperimentali che l’accompagnano rientrano nell’attività innovativa svolta dal Laboratorio di Ricerche Applicate, tesa a ricostruire la vita quotidiana del tempo per riportare l’attenzione del grande
pubblico ai temi dell’archeologia.
Essa si svolge, infatti, lungo due direttrici, che si integrano: con la prima, grazie allo studio
dei resti organici, ospitati in una apposita camera climatizzata, e delle indagini di laboratorio, si ricostruiscono gli habitat del territorio vesuviano del 79, e con essi le risorse naturali che ne derivavano e il loro riflesso sulla vita quotidiana; con la seconda si cerca di coniugare la valorizzazione del verde, che comprende anche specie rare, con la salvaguardia
delle strutture archeologiche e comprende anche il ripristino degli antichi giardini.
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Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei
Attività didattica e iniziative destinate al pubblico
di Marco De Gemmis, responsabile del Servizio Educativo della Soprintendenza
Numerose e differenziate le attività previste per favorire la più ampia e qualificata conoscenza e fruizione del patrimonio archeologico di competenza della Soprintendenza, con
una particolare attenzione alle più recenti scoperte e acquisizioni e ai recuperi e restauri
effettuati, ai nuovi allestimenti museali permanenti, alle aperture al pubblico di aree e
percorsi archeologici e alle mostre temporanee in corso nelle diverse sedi espositive, nonché alle pubblicazioni e ai progetti realizzati. La nuova Soprintendenza nata nell’aprile
2008, competente per l’archeologia dell’intera provincia di Napoli, ha fatto propria l’iniziativa degli “Incontri di Archeologia”, proposti dal Servizio Educativo già della Soprintendenza di Napoli e Caserta e giunti nel 2008-2009 alla XIV edizione. Gli “Incontri” sono
divenuti negli anni – intorno al nucleo principale delle conferenze – un variegato contenitore di iniziative offerte gratuitamente e mirate a raggiungere tutto il pubblico, considerato come insieme complesso e al suo interno molto diversamente caratterizzato cui
proporre attività che per contenuti e modalità di trasmissione rispondano alle specifiche
esigenze emerse e individuate: da qui l’inserimento, nei programmi, anche di appuntamenti dedicati ai visitatori di lingua inglese o francese o spagnola, ai docenti della Scuola,
ai diversamente abili, ai bambini non organizzati in visite scolastiche, ai migranti: iniziative progettate di intesa con enti e associazioni strettamente collegati con i pubblici“speciali” destinatari degli interventi. Tra le novità della XIV edizione, si possono segnalare le
proposte raccolte sotto il titolo “Attori e artisti al MANN”, fra le quali si ricorda almeno
l’incontro di Paolo Poli con il pubblico su “Il Museo di Napoli, l’arte classica, liberamente”,
che ha visto la partecipazione di oltre 250 persone nella Sala del Toro Farnese.
Alle attività incluse nei programmi degli “Incontri” – pubblicizzate attraverso siti web
istituzionali, comunicati stampa e agili brochures – si aggiungono quelle organizzate in
occasione della Settimana della Cultura, della Festa della Musica, della Giornata Internazionale del Disabile, delle Giornate Europee del Patrimonio e di altre manifestazioni
che il Ministero promuove o fa proprie, in occasione delle quali si punta spesso anche
su eventi non strettamente connessi con i contenuti dei musei e dei siti archeologici –
in questi casi considerati più generalmente come luoghi di cultura – e dedicati a musica,
letteratura, cinema, arte contemporanea e altro, al fine di richiamare anche un pubblico
non ancora particolarmente interessato alla storia e ai monumenti e reperti antichi.
Complessivamente sono state proposte, tra settembre 2007 e agosto 2008, oltre cento
iniziative: un numero rilevante – a fronte di una spesa davvero molto contenuta – di occasioni offerte perché specialmente il pubblico residente possa conoscere e “appropriarsi” dei luoghi del nostro patrimonio archeologico.Tale ricchezza di proposte è frutto
del contributo dei funzionari interni, degli ex “Assistenti Tecnici Museali” del Museo di
Napoli e delle società private che operano su concessione nelle sedi della Soprintendenza, ma anche delle Università, di numerose associazioni culturali e di archeologi e
studiosi esterni all’Amministrazione.
Per quanto concerne le attività destinate alla Scuola, anche nel 2008-2009 si sono tra
l’altro elaborati e curati, attraverso una stretta collaborazione con i docenti, diversi progetti di durata annuale i cui risultati si sono come di consueto messi a disposizione del
pubblico in mostre documentarie presso il Museo di Napoli, aperte a tutti i visitatori
ma volte in primo luogo a fornire agli insegnanti idee e indicazioni di metodo su come
proporre più efficacemente agli studenti il nostro patrimonio archeologico. Per il più
impegnativo di tali progetti – “(Far) Conoscere Boscoreale” – alcuni istituti scolastici
sono stati invitati a conoscere e far conoscere, con gli strumenti più efficaci e al maggior numero possibile di persone, le importanti testimonianze di quel territorio: a tal
fine sono stati individuati, con gli insegnanti, compiti e attività coerenti con l’obiettivo
del progetto e adeguati agli specifici indirizzi degli Istituti coinvolti e ai diversi percorsi
di studio dei bambini e dei ragazzi, con i quali si è stretto un “patto” per far sì che, attraverso il loro impegno, l’Antiquarium e le antichità di Boscoreale siano più apprezzati
e frequentati. Tra gli altri progetti didattici realizzati, è da segnalare almeno la mostra
“Dopo il Museo”, che ha visto impegnati alcuni allievi della Facoltà di Belle Arti dell’Università di Barcellona, le cui opere, ispirate dal Museo Archeologico di Napoli, sono
state esposte sia nel Museo stesso che presso l’Istituo Cervantes di Napoli.
142
SOPRINTENDENZA SPECIALE PER IL PATRIMONIO
STORICO, ARTISTICO ED ETNOANTROPOLOGICO
E PER IL POLO MUSEALE DELLA CITTÀ DI NAPOLI
La Soprintendenza Speciale per Patrimonio Storico, Artistico,
Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli è
tra le più complesse strutture culturali italiane: con sei musei dipendenti (Museo di Capodimonte, Certosa e Museo di San Martino, Castel Sant’Elmo, Museo Duca di Martina, Museo Pignatelli
e Certosa di San Giacomo a Capri); ha competenza, dal 2008, anche sul patrimonio storico-artistico del territorio cittadino; ad
essa è assegnata, inoltre, la responsabilità dell’Ufficio esportazione con competenza per il Sud. L’attività è gestita da un Consiglio di amministrazione che delibera il programma, il bilancio
di previsione, le relative variazioni, il conto consuntivo e si
esprime su ogni altra questione che venga sottoposta.
Soprintendente
Lorenza Mochi Onori
Referente per il progetto
Simona Golia
Via Tito Angelini, 22
80100 Napoli
Tel. 081 2294111
Fax 081 2294498
[email protected]
www.museo-capodimonte.it
La sede è a Castel Sant’Elmo, dove sono collocati, oltre all’Ufficio del Soprintendente, diverse strutture e uffici con compiti di direzione sulle attività complessive dell’Istituto:
Ufficio Mostre – Ufficio Documentazione e
Catalogazione patrimonio artistico – Ufficio
Protocollo - Ufficio Gare e Contratti – Direzione Amministrativa – Ragioneria – Ufficio
Acquisti - Ufficio Tutela e Valorizzazione - Direzione del Personale – Direzione servizi aggiuntivi - Archivio fotografico e Fototeca – Ufficio Territorio. Sulla Piazza d’Armi, ha sede anche la Biblioteca di storia dell’arte“Bruno Molajoli”; gli uffici della Direzione di Castel
Sant’Elmo, l’Ufficio Concessioni e gli uffici amministrativi. Inoltre, sono ospitati gli uffici del
Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri.
STORIA
Castel Sant’Elmo
La Soprintendenza esercita, in applicazione della normativa vigente, le attività di tutela, conservazione, valorizzazione e promozione del patrimonio culturale ad essa affidato.
Nell’ambito della valorizzazione e promozione, la Soprintendenza ha prodotto numerosi testi sul patrimonio e sulle raccolte d’arte di ciascun museo. Ha progettato e realizzato
esposizioni temporanee su singoli aspetti, movimenti e personalità delle arti a Napoli dal Duecento al Novecento e per ciascuna mostra è stato prodotto un catalogo, numerose sono
state anche le esposizioni, patrocinate o organizzate in collaborazione con Musei e Gallerie d’arte italiani e stranieri, a Napoli, in Italia e all’estero.
Ha in corso di realizzazione, la redazione del catalogo sistematico del patrimonio artistico del Museo di Capodimonte (editi finora sei dei dieci volumi).
L’attività di promozione, come verrà dettagliatamente descritta
143
Soprintendenza Speciale per Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico
e per il Polo Museale della città di Napoli
in seguito, ha compreso anche prestigiose rassegne musicali, conferenze, incontri e seminari per la conoscenza del patrimonio museale e della città.
Nel corso degli anni, grande cura e attenzione è stata prestata all’attività didattica diffusa e capillare, rivolta ad un pubblico adulto ma, soprattutto, alle giovani generazioni.
Nell’ambito della conservazione e tutela, possiamo ricordare: il nuovo allestimento delle
raccolte d’arte dei Musei di San Martino e di Capodimonte, sempre nel Museo di Capodimonte, la realizzazione della nuova sezione di arte contemporanea e, recentemente,
la sala Causa, nuovo, imponente ambiente espositivo; nel Museo Duca di Martina la
realizzazione della nuova sezione di arte orientale e, nei mesi scorsi, del nuovo Auditorium; al Museo Pignatelli, la realizzazione , negli spazi delle ex cucine, di nuovi ambienti
destinati a mostre temporanee. Al Museo di San Martino è stata presentata al pubblico, alla fine dello scorso anno, la nuova Sezione navale.
La specifica attività dei Laboratori di restauro del Museo di Capodimonte, del Museo di
San Martino e dell’Ufficio Tutela e Valorizzazione verrà di seguito descritta in dettaglio.
Inoltre, la Soprintendenza ha promosso l’acquisto, con fondi ministeriali, di oltre trenta
dipinti e vari oggetti d’arte destinati ai musei dipendenti.
ORGANIZZAZIONE
La Soprintendenza Speciale per il P.S.A.E. e per il Polo Museale della città di Napoli ha un
organico complessivo di 536 dipendenti, impegnati nelle sei strutture museali di pertinenza e negli uffici di gestione generale della struttura.
Strutture
Tra le strutture della Soprintendenza, indicheremo di seguito l’attività svolta- negli ultimi due anni 2007-2008 - dagli Uffici che maggiormente coinvolgono il pubblico, fruitori dei servizi che, come si potrà notare, corrispondono a profili di utenza differenti:
collezionisti, operatori del settore, galleristi, scuole, docenti universitari e di scuole primarie e secondarie, turisti italiani e stranieri, operatori del settore del turismo, imprese
e studi tecnici specializzati nel restauro o impiantistica, musei italiani e stranieri, case
editrici, studiosi ecc.
L’Ufficio Protocollo della Soprintendenza, ha gestito nel corso del 2007 un flusso documentale pari a 12.840 pratiche; nel 2008, il flusso documentale è stato pari a 12.289.
Non viene conteggiato il flusso documentale relativo alle semplici richieste di informazioni che i cittadini\utenti rivolgono alle varie strutture e uffici (es. orario,indirizzo,mostre in corso..), un flusso che può essere stimato di poco inferiore agli atti
protocollati.
Ufficio Mostre
L’Ufficio Mostre si occupa dell’organizzazione di mostre prevalentemente a Napoli ma
anche in altri Musei italiani e stranieri; della gestione ordinaria di prestiti ad Enti ed Istituzioni pubbliche e private nel territorio nazionale e all’estero.
Per la realizzazione dei prestiti l’Ufficio ha rapporti costanti con: la Direzione Generale
del Ministero per i Beni e le Attività Culturali per il rilascio delle autorizzazioni relative
ai prestiti delle opere e per lo spostamento delle stesse anche al di fuori del territorio
nazionale; le Compagnie assicurative per quanto concerne la stipula e l’emissione delle
polizze relative a ciascuna opera prestata; le Società di trasporto specializzate, in relazione all’imballaggio ed alla movimentazione delle opere nonché all’organizzazione
degli spostamenti dei funzionari che accompagnano le opere stesse.
L’Ufficio Restauro e Movimentazione della Soprintendenza verifica lo stato di conservazione delle opere richieste in prestito, con la conseguente stesura delle Conditions
Reports .
In relazione all’attività svolta nell’anno 2007, l’Ufficio Mostre ha collaborato alla realizzazione di quattro mostre organizzate nei musei dipendenti; tre esposizioni, in Italia e
all’estero, con opere provenienti dai musei napoletani:
- Torino, (Fondazione Agnelli), Sovrane fragilità. Porcellane delle fabbriche di Capodimonte
144
Soprintendenza Speciale per Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico
e per il Polo Museale della città di Napoli
e di Napoli; Monterrey (Messico), Napoli nella veduta dal ‘600 al ‘900; Salamanca, (Spagna), Il Presepe Napoletano del ‘700.
Inoltre, occorre considerare la partecipazione e collaborazione a:
- 17 mostre in Italia, con la movimentazione di 62 opere (tra dipinti, oggetti e disegni);
- 14 mostre all’estero con la movimentazione di 95 opere (tra dipinti, oggetti e disegni).
In totale, per l’anno 2007, sono state prestate ca. 1.100 opere.
In relazione all’attività svolta nell’anno 2008, l’Ufficio Mostre ha collaborato alla realizzazione di quattro mostre organizzate nei musei dipendenti; due esposizioni, in Italia e all’estero, con opere provenienti dai musei napoletani:
Madrid, Il Seicento Napolitano. Del Naturalismo al Baroco; Fortworth (Texas), Il presepe
napoletano del Settecento e Ottocento.
Inoltre, occorre considerare la partecipazione e collaborazione a:
- 20 mostre in Italia, con la movimentazione di 94 opere (tra dipinti, oggetti e disegni);
- 17 mostre all’estero con la movimentazione di 25 opere (tra dipinti, oggetti e disegni).
In totale, per l’anno 2008, sono state prestate ca. 290 opere.
Uffici e Laboratori di Restauro
Museo di Capodimonte - Certosa e Museo di San Martino
La Soprintendenza è una delle poche strutture pubbliche statali dotata, nei Musei di
Capodimonte e di San Martino, di laboratori specializzati. L’attività, che viene qui espletata può, sinteticamente, essere individuata nelle seguenti funzioni: interventi di restauro su opere delle collezioni di pertinenza, interventi di manutenzione ordinaria,
movimentazione, verifica dello stato di conservazione e manutenzione delle opere in
prestito per esposizioni, con la compilazione delle relative schede di Condition Report.
I laboratori della Certosa e Museo di San Martino hanno realizzato:
nel 2007: 143 interventi di restauro (dipinti e arti applicate) - Interventi quotidiani di
manutenzione interna -monitoraggio ciclico e registrazione parametri microclimatici
degli ambienti espositivi -verifica dello stato conservativo degli ambienti e delle opere
esposte - movimentazione, manutenzione, registrazione e ordinamento dei dipinti su
tela e tavola dal vecchio al nuovo deposito climatizzato.
nel 2008: 132 interventi di restauro (dipinti e arti applicate) - Interventi quotidiani di
manutenzione interna - monitoraggio ciclico e registrazione parametri microclimatici
degli ambienti espositivi -verifica dello stato conservativo degli ambienti e delle opere
esposte.
I laboratori del Museo di Capodimonte hanno realizzato:
nel 2007 ca.: 120 interventi di restauro (dipinti su tela e su tavola, arti applicate, disegni
e stampe) - Interventi quotidiani di manutenzione interna -monitoraggio ciclico e registrazione parametri microclimatici degli ambienti espositivi -verifica dello stato conservativo del patrimonio artistico del Museo- Interventi di manutenzione periodica
delle opere esposte e delle opere in procinto di essere movimentate
Nel 2008 ca.: 154 interventi di restauro (dipinti su tela e su tavola, arti applicate, disegni
e stampe).
Nell’ambito delle attività svolte negli anni 2007-2008 è stato istituito l’Ufficio movimentazione opere d’arte ed archivio condition report. Tale ufficio,che opera in sinergia
con l’ufficio mostre di Castel Sant’Elmo, svolge attività di organizzazione tecnica e logistica per quel che concerne la movimentazione delle opere d’arte sia in arrivo che in
partenza per altre sedi espositive.
Restauro
La Sezione Navale
Nel dicembre del 2008, nella Certosa e Museo di San Martino, è stato ultimato e presentato al pubblico il restauro del patrimonio e degli ambienti della nuova Sezione navale. Il
progetto della Sezione Navale –finanziato con Fondi P.O.R. Campania 2000/2006 Asse II,
Misura 2.1- si inserisce nel più ampio programma di interventi di recupero e allestimento
che hanno interessato la Certosa di San Martino dal 1992, costituendone una ulteriore
tappa. Nell’ambito del progetto di recupero architettonico e allestimento museale della
145
Soprintendenza Speciale per Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico
e per il Polo Museale della città di Napoli
sezione, sono stati eseguiti lavori di restauro che hanno riguardato la Lancia cosiddetta di
Carlo III, la Lancia di Umberto I ed il Caicco turco, nonché alcuni dei modelli da esporre. Documentato preventivamente con riprese fotografiche lo stato di conservazione delle opere,
sono state effettuate indagini diagnostiche per identificarne i legni, la causa del degrado,
e la stratigrafia delle ridipinture. Eseguita una mappatura del degrado, si è proceduto alla
rimozione dei depositi superficiali incoerenti, a due fasi di disinfestazione ed alla pulitura,
con successive integrazioni. Di particolare importanza dal punto di vista strutturale, per la
lancia reale di Carlo di Borbone,è stato il risanamento di tre bagli che,oltre a svolgere la funzione di seduta, costituiscono un elemento fondamentale per la statica della lancia. I modelli, anch’essi puliti e disinfestati, sono stati restaurati nella parte specifica della
modellistica sostituendo, laddove ritenuto indispensabile, alcune ‘manovre’, il cordame e
parti lacunose, ricongiungendo parti distaccate e, infine, riannodando cime disciolte.
Ufficio Tutela e Valorizzazione
Con l’attuazione della riforma del Ministero, nel 2007, che ha sottolineato il legame inscindibile dei musei italiani con il territorio circostante, la tutela del patrimonio storico
– artistico della città di Napoli, nell’aprile 2008, è stata nuovamente accorpata al Polo
Museale ed è stata così istituita la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli.
L’Ufficio Tutela e Valorizzazione, tra i diversi incarichi, ha svolto attività di ricerca e ricognizione sulla consistenza del patrimonio artistico, indagine che hanno portato ad un
primo censimento, condotto su base bibliografica, di oltre 500 siti (chiese, congreghe,
palazzi) di interesse storico – artistico.
È attribuito all’Ufficio Tutela e Valorizzazione il compito di coordinamento delle seguenti
attività:
- proposte di pianificazione di interventi conservativi sul territorio alla Direzione Regionale (Fondi FIS; Grande Programma per il Centro Storico – Patrimonio UNESCO);
- verifica e controllo dello stato di conservazione delle opere d’arte nel settore di competenza;
- autorizzazione di interventi conservativi e direzione scientifica sui lavori;
- controllo dei requisiti di qualificazione dei restauratori previsti dalla normativa vigente; valutazione, se richiesta, della congruità dei prezzi degli interventi conservativi
su opere sottoposte a tutela;
- proposte di nuove utilizzazioni di edifici religiosi chiusi al culto;
- attività di raccordo tra gli studiosi e/o gli studenti universitari ed i responsabili degli
edifici per le attività di ricerca e di documentazione fotografica;
- attività di valorizzazione delle strutture museali non statali presenti sul territorio (quali
il Museo Diocesano, con partecipazione alla pubblicazione del catalogo;
- la Quadreria del Pio Monte della Misericordia;
- il Museo del Tesoro di San Gennaro);
- collabora all’individuazione delle misure atte al raggiungimento degli standard museali previsti con L.R. n° 12 del 23.2.2005 per le strutture sopra indicate;
- partecipa a conferenze di servizi per il proprio settore di competenza;
- collabora con eventuali sponsor all’individuazione di interventi conservativi ed alla
loro promozione
Nel periodo preso in esame, sono stati approvati 46 progetti e realizzate 18 direzioni lavori.
Ufficio Documentazione e Catalogazione patrimonio artistico
L’Ufficio è costituito dalle seguenti sezioni: Fototeca, Ufficio del Catalogo, Ufficio Furti,
Ufficio Notifiche, Vincoli e Donazioni, Ufficio Esportazione.
a. Fototeca, raccoglie l’archivio fotografico e l’archivio dei negativi: un “corpus” di
ca.172.500 negativi, altrettanti positivi cartacei in b/n e 10.000 fotocolor, conserva anche
un fondo storico (a partire dagli anni ’30 del Novecento). Realizza, insieme al laboratorio fotografico, l’elaborazione informatica delle immagini inerenti la città di Napoli e
della Provincia, l’attività di restauro e le attività inerenti le mostre.
146
Soprintendenza Speciale per Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico
e per il Polo Museale della città di Napoli
Tutto il materiale informatizzato è disponibile in CD a richiesta.
Nell’anno 2007, l’Archivio fotografico ha avuto corrispondenze con circa 200 utenti specializzati, case editrici, Musei italiani e stranieri per mostre varie, studiosi; ha realizzato
circa 126 interventi di nuova esecuzione.
Nell’anno 2008, ha avuto corrispondenza con circa 250 utenti, ha realizzato circa 70 interventi di nuova esecuzione.
b. Catalogo, conserva la schedatura cartacea ed informatizzata di tutto il patrimonio
storico - artistico dei musei dipendenti, del territorio napoletano e del patrimonio conservato nelle chiese della città. Si tratta di circa 100mila schede OA, con foto allegata in
formato cartaceo e digitale. A seguito del progetto nazionale ARTPAST tutte le opere
possono, in via informatizzata, essere ricercate per autore, luogo, materia, etc,
c. Esportazione, esplica la propria attività su tutto il territorio delle regioni Campania, Calabria e Puglia per quanto riguarda la movimentazione delle opere d’arte, sia in entrata
sia in uscita dal territorio italiano, di proprietà di cittadini privati o di musei demaniali,
regionali, comunali e provinciali. Per quanto concerne la regione Puglia, l’Ufficio è preposto soltanto al controllo della movimentazione delle opere di arte antica.Inoltre l’Ufficio Esportazione collabora con i Nuclei della tutela del patrimonio culturale dei
Carabinieri e con i Nuclei antifrode della Guardia di Finanza delle aree portuali per
quanto riguarda le indagini di polizia giudiziaria.
Nel 2007, l’Ufficio ha espletato 1.477 pratiche; nel 2008, 1064 pratiche.
Sezione Didattica
Nel corso degli anni la Soprintendenza ha prestato grande attenzione alle attività didattiche rivolte sia a un pubblico adulto, italiano e straniero che ai giovani visitatori in
età scolare. Sono stati proposti percorsi di visita, visite alle mostre, laboratori, visite spettacolo, progetti didattici annuali.
Anno 2007
attività didattiche – svolte nei musei - per i visitatori in età scolare e i partecipanti: totale
1.089 visite - 27.225 partecipanti (una cifra media, considerando 25 persone per gruppo)
le attività didattiche per visitatori adulti: totale 337 visite – 8.425 partecipanti (una cifra
media, considerando 25 persone per gruppo)
visite ordinarie
visite alle mostre
progetti didattici
laboratori
visite spettacolo
352
329
317
75
38
Anno 2008
visite alle collezioni permanenti
visite alle mostre
82
255
Attività didattiche svolte per i visitatori in età scolare e i partecipanti: totale 870 visite
– 21.750 partecipanti (una cifra media, considerando 25 persone per gruppo)
visite ordinarie
visite alle mostre
progetti didattici
laboratori
visite spettacolo
276
207
224
77
86
147
Soprintendenza Speciale per Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico
e per il Polo Museale della città di Napoli
le attività didattiche per visitatori adulti: totale 249 visite– 6.225 partecipanti (una cifra
media, considerando 25 persone per gruppo)
visite alle collezioni permanenti
visite alle mostre
103
146
Nel 2008 sono stati realizzati due rilevanti progetti didattici che vengono descritti in
dettaglio: “Manda tutto a monte, vai a Capodimonte!” e “Facciamo 100: un museo per
tutti”.
PROGETTI
“Manda tutto a monte, vai a Capodimonte!” Anno 2008
Il progetto si è svolto al Museo di Capodimonte, è stato realizzato dalla Soprintendenza
e dall’Associazione Progetto Museo, nell’ambito dell’edizione 2008 del Mese dei diritti
dell’infanzia e dell’adolescenza, finanziato dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Napoli
Il progetto ha coinvolto un totale di circa 557 ragazzi di età compresa fra i 6 e i 14 anni,
hanno partecipato a 4 diverse attività, tra laboratori didattici e visite-spettacolo, tornando al Museo con cadenza settimanale Inoltre, nel corso di quattro fine settimana,
443 fra adulti e ragazzi hanno partecipato alle attività programmate per il pubblico
delle famiglie.
Il progetto Manda tutto a monte, vai a Capodimonte! si è posto l’obiettivo di rendere i
ragazzi finalmente consapevoli sia del loro diritto, in quanto cittadini, a godere a pieno
di questo bene pubblico, sia del loro conseguente dovere di tutelare e tramandare alle
future generazioni, nel migliore dei modi possibile, questo immenso tesoro che la storia ha loro consegnato.
“Facciamo 100: un museo per tutti.” Anno 2008
Il progetto didattico “Facciamo 100:un museo per tutti”, finanziato dall’ Associazione
‘Amici di Capodimonte e dei Musei del Polo museale’, dedicato alle scuole delle aree cittadine più disagiate, è durato tre mesi e ha coinvolto 54 scuole – primarie, secondarie
di primo grado e di secondo grado- per un totale di 2.700 alunni. Si sono svolti 54 incontri nelle scuole, 108 incontri al Museo, con un totale di 324 ore di attività didattica.
Obiettivo del progetto, articolato in due fasi, la prima nella scuola e la seconda al Museo
era quello di creare e radicare nei più giovani la consapevolezza del valore pubblico e democratico del ‘bene museo’ e dare loro le ‘istruzioni per l’uso’ più corretto di questo straordinario strumento di crescita civile e culturale.
Stage
I Musei dipendenti sono sede di esperienze per molti giovani laureandi e laureati, sono
state stipulate convenzione con: Università degli Studi di Napoli Federico II, Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa, Accademia di Belle Arti di Napoli, Università degli Studi
di Napoli L’Orientale, Consorzio Stoà. Le esperienze di stage sono state ca.130 ogni anno.
Associazione Amici di Capodimonte e dei Musei del Polo museale
Anche la Soprintendenza, come tutti i grandi musei del mondo, ha al suo fianco un’associazione che sostiene l’istituzione. L’Associazione è stata costituita nel 2005, con lo
scopo di assistere, affiancare e sostenere il Museo di Capodimonte e gli altri musei dipendenti come un vero e proprio partner, appoggiando e favorendo iniziative e proposte culturali.
Nel 2007, in occasione del cinquantenario dell’apertura del Museo di Capodimonte, l’Associazione degli Amici ha assicurato il proprio supporto al progetto didattico “Facciamo
100: Capodimonte per tutti”, dedicato alle scuole delle aree cittadine più disagiate.
Inoltre, l’Associazione ha assegnato, nell’ambito del progetto “Giovani”, tre borse di stu-
148
Soprintendenza Speciale per Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico
e per il Polo Museale della città di Napoli
dio da Euro 10.000 cadauna, per laureati campani in discipline
storico artistiche, per un anno di attività formativa al il Museo
di Capodimonte, da concludere con la realizzazione di un progetto di ricerca scientifica o di gestione museale indicato dalla
Soprintendenza.
I LUOGHI DELLA CULTURA
Biblioteca di Storia dell’Arte ’Bruno Molajoli’
La Biblioteca è stata costituita nel 1993, a Castel Sant’Elmo, raccoglie circa sessantamila volumi, tutti attinenti la Storia dell’Arte italiana e straniera, dal XII secolo fino alle più significative
esperienze artistiche contemporanee; una sezione napoletana,
dotata di un fondo di guide rare e preziose della città, dal XVI al
XIX secolo; una sezione periodici che consta di quasi 500 testate
italiane e straniere, costantemente aggiornata. Dal 1994 fa
parte dell’SBN, per cui tutta la schedatura è informatizzata. Il
bacino di utenza di questa struttura è, naturalmente, altamente
specializzato: nel 2007 gli utenti sono stati oltre 2.000; nel
2008, circa 1.800.
Via Angelini, 20/a
80128 Napoli
Tel. 081 2294444
Fax 081 2294498
[email protected]
Museo di Capodimonte
Mostre 2007
- Giannetto Bravi “Museo di tutti i Musei. Quadreria d’Arte”
(9 febbraio – 11 marzo 2007)
- Fabio Donato “Attraversamenti” (18 Maggio – 17 giugno 2007)
In collaborazione con: Fondazione Morra
- “Omaggio a Capodimonte. Da Caravaggio a Picasso” (26 ottobre 2007 – 20 gennaio 2008)
In collaborazione con: Regione Campania, Ministero Beni Culturali
Comune di Napoli – Assessorato alla Cultura, Provincia di Napoli – Assessorato ai Beni Culturali, Compagnia di San Paolo,
Assitalia,Vodafone, Amici di Capodimonte, Fiat, Seda, Camera
di Commercio, CAFIMA,CIS di Nola, GETRA, AET
Via Miano, 2
80131 Napoli
Tel. 081 2294444
Fax 081 2294498
[email protected]
www.museo-capodimonte.it
Mostre 2008
- Craigie Horsfield“Napoli Conversation” (14 marzo-13 aprile 2008)
In collaborazione con:Regione Campania – Assessorato Beni
Culturali, Comune di Napoli - Assessorato alla Cultura, Com-
Museo di Capodimonte - 1° piano
149
Soprintendenza Speciale per Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico
e per il Polo Museale della città di Napoli
pagnia di San Paolo, ENEL, Banca di Torre del Greco, Unione industriali, Metropolitana
di Napoli, AXA bonus maturato, Sangemini, Amici di Capodimonte, Laminazioni sottili
- “Salvator Rosa. Tra mito e magia” (19 aprile – 29 giugno 2008)
In collaborazione con: Regione Campania – Assessorato Beni Culturali, Comune di Napoli - Assessorato alla Cultura, Compagnia di San Paolo , ENEL, Banca di Torre del Greco,
Unione industriali, Metropolitana di Napoli, AXA bonus maturato, Sangemini, Amici di
Capodimonte, Laminazioni sottili.
- “Fumetto al Museo” (20 aprile-11 maggio 2008)
In collaborazione con: Regione Campania – Assessorato Beni Culturali, Comune di Napoli - Assessorato alla Cultura, Compagnia di San Paolo , ENEL, Banca di Torre del Greco, Unione industriali, Metropolitana di Napoli, AXA bonus maturato, Sangemini, Amici di Capodimonte, Laminazioni sottili, Associazione Comicon.
- “Transiti” - Mimmo Jodice (23 maggio - 29 giugno 2008)
In collaborazione con: Regione Campania – Assessorato Beni Culturali, Comune di Napoli - Assessorato alla Cultura, Compagnia di San Paolo , ENEL, Banca di Torre del Greco,
Unione industriali, Metropolitana di Napoli, AXA bonus maturato, Sangemini, Amici
di Capodimonte, Laminazioni sottili
- “Louise Bourgeois per Capodimonte” (18 ottobre 2008 – 11 gennaio 2009)
In collaborazione con: Regione Campania – Assessorato Beni Culturali, Provincia
di Napoli - Assessorato ai
Beni Culturali
Comune di Napoli - Assessorato al Turismo e Grandi
Eventi e Assessorato alla Cultura, Metropolitana di Napoli, Laminazioni sottili, Seda
Group.
Museo di Capodimonte - 1° piano
Eventi 2007 - 2008
Negli ultimi due anni, sono state organizzati concerti e rassegne per un totale di 20
eventi musicali, con la collaborazione di: Regione Campania, Provincia di Napoli, Comune di Napoli, Associazione Musicale Maggio della Musica, Conservatorio San Pietro
a Majella, BNL Gruppo BNP Paribas Main Sponsor, SCABEC Società Campana per i Beni
Culturali, Associazione Alessandro Scarlatti, Associazione di Musica e di Cultura-Di Musica in Musica, Istituto Banco di Napoli – Fondazione, Compagnia di San Paolo, Intesa
San Paolo SpA, Banco di Napoli Spa BNL Gruppo BNP Paribas – Main Sponsor, Unione
degli Industriali della Provincia di Napoli Polo della Qualità, A. F. COSTRUZIONI, SIMONT
SPA NAPOLI Sistemi integrati di protezione ambientale, Il Progetto, NOTE d’INVERNO,
Associazione Sistema Musica e Danza – MED, , LA CAFFETTIERA, FIPE. SILB, LEGMA, Nuova
Università Cinema e Televisione – Nuct, Società Italiana Pubblicità Artistica – SIPA, Telecontact Center,Telemaco,Warner Village Cinemas; Art Deco Hotel, Marico’ Coppola, Arstuavitamea, Massimo Lellero Pellicce
Oltre gli incontri organizzati in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio (v.
scheda) e della Settimana della Cultura (v. scheda), sono stati offerti, gratuitamente, ai
visitatori oltre 20 incontri tematici.
Il Museo ha ospitato alcuni eventi:Telethon 2007 e 2008; Convegno Nazionale di Studi
“Gli uomini e le cose. Figure di restauratori e casi di restauro in Italia fra il XVIII e il XX
secolo” (18-20 aprile 2007), realizzato da Università degli Studi di Napoli Federico II - Dipartimento di Discipline Storiche “Ettore Lepore”, con il contributo di Istituto Banco di
Napoli, Provincia di Napoli, Campania Artecard;“Le giornate di Capodimonte -Arte cultura e storia per riscoprire Capodimonte’, organizzate dal Comune di Napoli- III Municipalità Stella San Carlo all’Arena
150
Soprintendenza Speciale per Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico
e per il Polo Museale della città di Napoli
Certosa e Museo di San Martino
Mostre ed eventi 2007 - 2008
- Mostra “Natura in posa” (11 dicembre 2007 - 8 gennaio 2008)
- Mostra dedicata al pittore Luigi Crisconio (settembre 2007)
- Oltre gli incontri organizzati in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio (v. scheda) e della Settimana della Cultura
(v. scheda), sono stati offerti, gratuitamente, ai visitatori oltre
25 incontri tematici.
- Ha ospitato due edizione, della durata di un mese ciascuna,
della Rassegna teatrale “MUSEUM”, nel giugno 2007 e settembre 2008; ed è stata una
della sedi, nel 2008, del NapoliTeatroFestival.
Al Museo si sono svolti anche i
seguenti eventi musicali: Concerto lirico – sinfonico del ‘Capri
Opera Festival’; Percorso guidato ‘Virtuosismi barocchi’ con
concerto dell’ensemble ‘I virtuosi di San Martino’ (a cura di
Progetto Museo; Concerto di Certosa di San Martino
Gianni La Magna ‘Racconti e
Musiche per i Giorni di Natale’.
Nel 2008, due conferenze:‘La cappella di San Giuseppe e la cappella del Rosario nella Chiesa della Certosa’ di Vincenzo De Gregorio e la conferenza del restauratore Francesco Virnicchi sul
tema ‘Garibaldi nel ritratto di Domenico Russo’ in occasione del
restauro del dipinto Garibaldi e Roma.
Largo San Martino, 5
80129 Napoli
Tel. 081 5781769
Fax 081 2294498
[email protected]
http://smartino.napoli.beniculturali.it
Restauro e inaugurazione
Infine, come già indicato in precedenza, nel dicembre 2008 è
stata inaugurata La Nuova Sezione Navale’
Castel Sant’Elmo
Mostre 2007
-“Patella ressemble à Patella” (21 settembre – 4 novembre 2007)
In collaborazione con la Fondazione Morra.
- COMICON Rassegna Internazionale del Fumetto
(Aprile-maggio)
- “La verità è sempre un’altra” (16 dicembre – 3 febbraio 2008)
In collaborazione con: Darc,
Comune di Napoli – Assessorato Grandi Eventi
- “Come acqua nell’acqua” (16
dicembre – 3 febbraio 2008)
In collaborazione con: Darc,
Comune di Napoli – Assessorato Grandi Eventi
Via Tito Angelini, 22
80129 Napoli
Tel. 081 7499111
Fax 081 2294498
[email protected]
Mostre 2008
- “Fortezza di guerra. Castello di
pace”
Castel Sant’Elmo
Mostre e altre iniziative (Maggio)
In collaborazione con: Regione Campania, Comune di NapoliAssessorato Turismo e Grandi Eventi, PARC
151
Soprintendenza Speciale per Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico
e per il Polo Museale della città di Napoli
- COMICON Rassegna Internazionale del Fumetto
Aprile-maggio
- “Andrea Pazienza”
(14 novembre – 13 gennaio 2009)
Eventi 2007 - 2008
Negli ultimi due anni, sono stati organizzati concerti e rassegne per un totale di 23 eventi musicali, con la collaborazione di:
Associazione Scarlatti.
Una rassegna teatrale, una rassegna di danza e una rassegna cinematografica, per un totale di 50 manifestazioni, con la collaborazione di: TAMOTANGO FESTIVAL-Associazione TUNNEL
-Associazione DONGFANG - NAPOLI FILM FESTIVAL
Negli spazi di Castel Sant’Elmo sono stati ospitati e\o promossi
ca. 30 eventi organizzati da enti e associazioni pubbliche e private, è possibile valutare in oltre 20mila le presenze a tali
eventi. Infine, Castel Sant’Elmo ha aderito alla manifestazione
nazionale Giornata del Contemporaneo - (ottobre 2007)
Museo Duca di Martina
Villa Floridiana
Via Cimarosa, 77
Via Aniello Falcone, 171
80127 Napoli
Tel./Fax 081 5788418
[email protected]
Museo Duca di Martina
Eventi 2007 - 2008
Oltre gli incontri organizzati in occasione delle Giornate Europee
del Patrimonio (v. scheda) e della Settimana della Cultura (v.
scheda), è stato organizzato:
Festinvilla, attività per bambini, con artisti di strada e installazioni;
presentato il restauro del dipinto di Vincenzo Camuccini “Lucia
Migliaccio, duchessa di Floridia”, realizzato con il sostegno del
Rotary Club Napoli Posillipo e di UniCredit- Broker e Corporate
Banking ed è stato pubblicato un volume della serie Quaderni della Floridiana
Il Museo e il parco Villa Floridiana sono
stati interessati da lunghi lavori di restauro che hanno consentito l’inaugurazione del nuovo Auditorium: un
nuovo spazio flessibile e polifunzionale,
con una capienza di 225 posti, attrezzato secondo le più moderne tecnologie audio-video, destinato ad accogliere attività concertistiche, convegnistiche ed esposizioni temporanee.
Museo Pignatelli
Riviera di Chiaia, 200
80121 Napoli
Tel. 081 669675
[email protected]
152
Mostre 2007
- Angela Rolim “Peladas narrativas de um simbolo”
(29 settembre - 28 ottobre 2007)
- FUMETTI ENZO TROIANO
In collaborazione con Associazione COMICON
- “I colori della Campania.Omaggio a Giacinto Gigante”
(16 dicembre 2006 - 3 giugno 2007)
In collaborazione con: Regione Campania – Assessorato Beni
Culturali, Comune di Napoli - Assessorato Grandi Eventi, Comitato Nazionale per il bicentenario della nascita di Giacinto
Gigante
Soprintendenza Speciale per Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico
e per il Polo Museale della città di Napoli
Mostre 2008
- Federico Garolla “In scena e fuori scena”
(9 maggio-12 luglio)
- “I colori del gusto. Civiltà della tavola nella pittura napoletana” (17 ottobre - 16 novembre)
In collaborazione con Accademia Italiana
della Cucina.
- “Il Real sito del Fusaro tra cielo e mare” (24
novembre - 11 gennaio 2009)
In collaborazione con: Regione Campania Assessorato Beni Culturali, Provincia di
Napoli - Assessorato Beni Culturali,Ansaldo,
Rotary, Giustino costruzioni, Banca Popolare di Torre del Greco
Museo Pignatelli
Eventi 2007-2008
Sono stati organizzati concerti e rassegne per un totale di 38
eventi musicali e 13 prove aperte al pubblico, con la collaborazione
di: Associazione Scarlatti, Associazione Maggio della Musica.
Negli spazi del Museo Pignatelli sono stati promossi e\o ospitati ca. 30 eventi organizzati da enti e associazioni pubbliche e
private.
La sezione napoletana dell’Associazione nazionale Amici dei
Musei ha svolto una ciclo di conferenze, in entrambi gli anni.
Oltre gli incontri organizzati in occasione delle Giornate Europee
del Patrimonio (v. scheda) e della Settimana della Cultura (v.
scheda), il Museo Pignatelli ha partecipato, in entrambi gli anni,
alla manifestazione europea “La Notte dei Musei”. Inoltre, sono
stati organizzati due festival: ‘L’Arte della felicità e Incontri di
lettura, in collaborazione con Soup associazione culturale.
Certosa di San Giacomo, Capri
Mostre ed Eventi 2007-2008
-”Vento d’Oriente” (9 maggio - 9 giugno 08)
In collaborazione con: Fondazione Morra
La Certosa ha ospitato: circa 15 eventi musicali, realizzati da:“Associazione Capri Opera Festival”, Comune di Capri -Assessorato
al Turismo,“Friends of Capri”, Associazione Culturale Altera Actione, Azienda Autonoma Cura Soggiorno e Turismo Città di Capri.
Inoltre, due edizioni del Festival Capri Hollywood- Istituto Capri
nel Mondo; la serata conclusiva dell’INTERNATIONAL ARTS FESTIVAL 2008-“Friends of Capri”; due edizioni del Premio
Isola di Capri, conferenze
dell’Associazione Culturale
La Conchiglia e, nel 2008, il
Meeting sull’energia e paesaggio, organizzato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali-Direzione Generale per la Qualità e la
Tutela del Paesaggio, l’Architettura e l’Arte Contemporanea.
Via Certosa, Capri
80073 Capri
Tel. 081 2294524
Fax 081 5781769
[email protected]
http://polomusealenapoli.beniculturali.it
Certosa di San Giacomo
153
Soprintendenza Speciale per Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico
e per il Polo Museale della città di Napoli
COMUNICAZIONE
Le attività dirette a promuovere la conoscenza del beni storico artistici, assicurando la
migliore e più ampia fruizione pubblica del patrimonio stesso, comporta un complesso
sistema di azioni per promuovere una frequentazione consapevole e creare nuove occasioni di relazioni e di incontri nel museo e attraverso il museo.
Le attività di promozione e la diffusione delle informazioni avvengono attraverso varie
iniziative e diversi strumenti.
Nell’ambito della promozione e della comunicazione, la Soprintendenza, che ha, naturalmente, un Ufficio Stampa, si è posta l’obiettivo non soltanto di promuovere gli eventi
organizzati nei musei, ma anche di garantire una capillare e diffusa informazione, rinnovando costantemente l’attenzione verso i servizi offerti anche in assenza di manifestazioni di grande richiamo.
A tal fine ha creato una fitta rete di relazioni che comprendono, oltre la stampa nazionale e internazionale, rapporti con enti pubblici, aziende pubbliche e private, associazioni culturali cittadine e nazionali, strutture che si occupano di cultura e turismo.
Gli strumenti utilizzati per garantire la promozione degli eventi e delle strutture dipendenti (ricordiamo che la Soprintendenza è una complessa istituzione), una capillare
diffusione della informazione e un ampliamento del bacino di utenza, comprendono,
sinteticamente: l’attività tradizionale dell’Ufficio Stampa, l’utilizzo delle tecnologie informatiche, un call-center in grado di operare come front-office, una mailing-list aggiornata e che comprenda sia una cerimoniale pubblico, con le principali cariche
istituzionali che privati cittadini, forme di fidelizzazione del pubblico, stimolando la creazione di Associazioni ‘amiche’, una attiva e creativa attività didattica, la promozione dell’utilizzo degli spazi museali per eventi ‘privati’ che ampliano enormemente la
conoscenza dei luoghi e del patrimonio culturale, un’offerta di servizi di alta qualità per
gli studiosi del settore (biblioteca, archivi, catalogo). Inoltre, la Soprintendenza ha partecipato e partecipa a numerose manifestazioni nazionali indette dal Ministero, segnalate, di seguito, in dettaglio.
La Soprintendenza ha utilizzato, appena disponibili, le tecnologie informatiche, creando una mailing-list digitale per la posta elettronica, attivando una puntuale e costante presenza sui siti web istituzionali: www.beniculturali.it - www.napolibeniculturali.it,
inserendo i dati relativi agli eventi, alla storia delle sei strutture dipendenti, e tutte le indicazioni relative all’utilizzo, in concessione, degli spazi disponibili nelle strutture museali, con la necessaria modulistica on-line. In occasione di tutte le grandi mostre organizzate negli ultimi anni, sono stati creati siti web, attivi anche per molti mesi dopo
la chiusura delle esposizioni ed utili per approfondire lo studio di grandi artisti: Caravaggio,
Tiziano, Morelli.
Nel corso del 2007, in occasione dei cinquanta anni dall’apertura al pubblico del Museo
di Capodimonte, la Soprintendenza ha promosso un evento unico ‘Omaggio a Capodimonte’: per un anno, da maggio 2007 a maggio 2008 sono stati organizzati eventi espositivi di dimensione internazionale, concerti, teatro, musica, attività didattica, borse di
studio, il sito web www.museo-capodimonte.it contiene anche le informazioni sugli
altri Musei dipendenti. Il sito è stato visitato in pochi mesi da 37.825 utenti.
E’ attualmente in fase finale la creazione del sito della Soprintendenza che verrà presentato al pubblico.
La Soprintendenza ha, inoltre, partecipato al progetto ARTPAST, relativo all’informatizzazione del catalogo del patrimonio storico-artistico.
Nel Museo Duca di Martina è in corso di completamento l’attivazione del progetto ’Documentazione Digitale in forma Rotazionale’ della collezione Perrone, che sarà consultabile dal pubblico e dagli studiosi.
La Certosa e Museo di San Martino aderisce al progetto CASSIO, il programma ministeriale,
in corso di attivazione, che prevede modelli in scala e sintesi vocale per consentire la fruizione del patrimonio museale ai visitatori diversamente abili, non udenti o non vedenti.
Il call-center (848800288-oppure da cellulari e dall’estero 06 39967050) è stato creato
per fornire le informazioni su tutti i musei dipendenti, sulle mostre, sulle attività didattiche, per le prenotazioni e per le visite guidate. Gli utenti che hanno utilizzato questo mezzo sono stati nel 2007, 14.689 ; nel 2008, 11.318.
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Soprintendenza Speciale per Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico
e per il Polo Museale della città di Napoli
Per l’attività di promozione degli eventi organizzati e promossi, la Soprintendenza ha
creato una mailing-list, per gli inviti da spedire, con ca. 2500 nomi, tra cariche istituzionali, strutture culturali e privati cittadini, ai quali occorre aggiungere l’elenco dei soci
delle tre Associazioni di ‘amici’: Amici di Capodimonte e dei Musei del Polo musealeAmici della Certosa di Capri- la sezione di Napoli degli Amici dei Musei.
L’attività didattica per giovani e adulti è stata precedentemente trattata, ci limiteremo a
segnalare, esclusivamente, i rilevanti dati di partecipazione, nel corso dei due anni esaminati, 2007-2008:all’attività didattica hanno partecipato 14.750 adulti e 48.975 giovani.
La Soprintendenza, oltre gli eventi espositivi organizzati, promossi o patrocinati (ca. 25
mostre, a Napoli negli anni 2007-2008), le manifestazioni musicali, teatrali e cinematografiche (oltre 200 negli anni 2007-2008), ha promosso l’offerta dei numerosi spazi
disponibili, nei Musei dipendenti, per selezionate attività di strutture private.
Tale utilizzo ha consentito, oltre all’introito degli oneri di concessione, anche il raggiungimento di un’utenza nazionale e internazionale che ha avuto modo di conoscere il patrimonio museale. Il bacino di utenza che afferisce ai servizi, agli Uffici e alle strutture di
questa Soprintendenza è, dunque, molto ampio e differenziato: collezionisti, operatori del
settore, galleristi, scuole, docenti universitari e di scuole primarie e secondarie, turisti
italiani e stranieri, operatori del settore del turismo, imprese e studi tecnici specializzati
nel restauro o impiantistica, musei italiani e stranieri, case editrici, studiosi ecc.
Manifestazioni nazionali 2007
IX settimana della cultura - maggio 2007
Museo di Capodimonte
- “Otto secoli di storia” percorsi didattici
“Il segno nascosto. Riflettografie sui dipinti di Polidoro da Caravaggio”
- Presentazione del progetto. Ogni mattina dimostrazione nella sala dei Polidoro da
Caravaggio
Museo Pignatelli
- apertura straordinaria del museo
Museo di San Martino
- “Museo dell’opera” percorsi didattici
Museo Duca di Martina
- Il mondo in tazza”, percorsi didattici
Partecipazione al COM.PA 2007 - scheda in catalogo
“La Notte dei Musei” - 19 maggio 2007
Il Museo Pignatelli partecipa alla manifestazione europea
Alle ore 21,00 il Concerto del gruppo “Soscia Tango”.
Giornate Europee del Patrimonio - 29-30 settembre 2007
Museo di Capodimonte
- “Albrecht D rer incisore. L’Italia e l’Europa collegate.”
Sabato 29 e domenica 30 settembre, approfondimenti tematici.
Museo di San Martino
- “La sezione teatrale”, approfondimenti tematici
Nelle “sala dell’evento” mostra dedicata al pittore Luigi Crisconio.
Giornata del Contemporaneo - 6 ottobre 2007
Castel Sant’Elmo, mostra “Patella ressemble à Patella”
Manifestazioni nazionali 2008
IX settimana della cultura - marzo 2008
Museo di Capodimonte
- “Il ritratto, immagine di potere, immagine di vita”. Visita di approfondimento
- “Capodimonte in contemporanea”. Visita di approfondimento
- “Flash, incontri con i capolavori”
- “Appuntamento con l’artista” L’arte di incontrare l’opera. Appuntamento con Sergio
Fermariello.
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Soprintendenza Speciale per Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico
e per il Polo Museale della città di Napoli
Appartamento Reale, Sala della culla
- “Prove d’ Artista” Duo di chitarra D’Angelo dell’Aversana
- “Prove d’ Artista” Quartetto Savinio.
Museo Pignatelli
- “L’arte della felicità. Incontri e conversazioni”.
Toccare la terra-Meditazione guidata con Sister Chan Khong.
- “La collezione del Banco di Napoli”.
- “Un abitare aristocratico”.
Museo di San Martino – Sala dell’Evento
- “La Collezione Serpone: Luigi Crisconio e la pittura napoletana dei primi decenni del Novecento”.
- “Fasti barocchi”. Visita di approfondimento.
“Napoli, le immagini della storia”.
Museo Duca di Martina
“Un mondo in tazza”.
COM.PA 2008- scheda in catalogo
- “La Notte dei Musei” 17 maggio 2008
Museo Pignatelli
- Concerto Musiche di Pilati.
Giornate Europee del Patrimonio - 27-28 settembre 2008
Museo di Capodimonte
- “Salvator Rosa incisore”
- “L’ Assunta di Pinturicchio per Monteoliveto. Storia di una committenza catalana”
Museo di San Martino
- “Un capolavoro ritrattistico di Francesco Hayez: la Principessa di Sant’Antimo”
- “Garibaldi nel ritratto di Domenico Russo”
Museo Duca di Martina
- “Lucia Migliaccio nel dipinto di Vincenzo Camuccini: la duchessa di Floridia, il suo re, la
sua casa”
Giornata mondiale dell’alimentazione
Museo Pignatelli - 17 ottobre - 16 novembre 2008
- Mostra “I colori del gusto. Civiltà della tavola nella pittura napoletana”
Direzione servizi aggiuntivi
Visitatori dei musei.
Certosa di San Giacomo a Capri, poiché l’ingresso è gratuito, è possibile segnalare il dato
di affluenza indicativo, pari a ca. 15-17mila visitatori all’anno.
ANNO 2007
Paganti
Gratuiti
TOTALE
Museo di Capodimonte
33.642
50.127
83.769
Castel Sant’Elmo
30.980
36.816
67.796
Museo di San Martino
49.960
58.822
108.782
Museo Duca di Martina
1.681
2.266
3.947
Museo Pignatelli
8.178
11.142
19.320
Paganti
Gratuiti
TOTALE
Museo di Capodimonte
48.134
53.061
101.195
Castel Sant’Elmo
31.276
28.188
59.464
Museo di San Martino
37.350
48.583
85.933
Museo Duca di Martina
1.698
2.930
4.628
Museo Pignatelli
5.322
5.809
11.131
ANNO 2008
156
SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA
PER LA CAMPANIA
La Soprintendenza Archivistica per la Campania trae origine
dalla Soprintendenza Archivistica per le Province Napoletane,
istituita a Napoli dalla legge 22 dicembre 1939 n. 2006 con il
compito di esercitare la vigilanza sugli archivi degli enti pubblici non statali e sugli archivi privati di notevole interesse storico esistenti nel Mezzogiorno d’Italia. Nel 1963, nel quadro
nella nuova organizzazione regionale delle Soprintendenze Archivistiche - in luogo di quelle già esistenti, che corrispondevano ai territori degli antichi Stati pre-unitari -, la circoscrizione
della Soprintendenza per le Province Napoletane, che abbracciava la Campania, la Basilicata, la Calabria, la Puglia, l’Abruzzo
e Molise, fu ridotta al territorio campano e la denominazione
dell’Istituto venne modificata in Soprintendenza Archivistica
per la Campania (DPR 30 settembre 1963 n. 1409, decreto ministeriale 6 novembre 1963).
Attualmente la Soprintendenza Archivistica per la Campania è un organo periferico del Ministero per i Beni e le Attività
culturali. Esercita compiti di vigilanza, tutela e valorizzazione nei confronti degli
archivi degli enti pubblici non statali e nei
confronti degli archivi o singoli documenti di proprietà privata dichiarati di
notevole interesse storico presenti su
tutto il territorio regionale, operando in
base al Codice dei Beni Culturali e del
Paesaggio (decreto legislativo 22 gennaio
2004 n. 42).
Soprintendente
Maria Luisa Storchi
Referente per il progetto
Angela Spinelli
Palazzo Marigliano
Via San Biagio dei Librai, 39
80138 Napoli
Tel. 081 4935501
Fax 081 5517115
[email protected]
www.archivistica-na.it
LA SEDE
La Soprintendenza Archivistica per la
Campania ha sede a Napoli, in Via San
Biagio dei Librai 39, a Palazzo Marigliano,
l’imponente edificio nobiliare dei di
Capua, principi della Riccia, rifatto e ampliato agli inizi del Cinquecento da Giovanni Donadio detto il Mormando, e
passato in proprietà dei Marigliano, duchi
del Monte, nella seconda metà dell’Ottocento. Uno splendido palazzo ubicato nel
cuore del centro storico napoletano, ricco
di storia e dal grande valore artistico e architettonico, nella cui valorizzazione è
fortemente impegnata la Soprintendenza Archivistica, che occupa alcuni
piani del complesso, compreso lo splendido e prestigioso “Salone delle Feste” –
con la parte superstite dell’affresco della
battaglia di Velletri realizzato dal De
Mura a metà Settecento -, che ospita le
iniziative espositive e le manifestazioni
culturali promosse dall’Istituto. Un forte
Palazzo Marigliano - Sede della Soprintendenza.
Salone delle Feste
Palazzo Marigliano - Sede della Soprintendenza.
Particolare dell'affresco del soffitto del Salone
delle Feste raffigurante la "Battaglia di Velletri",
opera di Francesco De Mura (1696-1782).
157
Soprintendenza Archivistica per la Campania
richiamo alla missione istituzionale
della Soprintendenza proviene dall’iscrizione Memini che si ripete sui
frontali delle finestre e sull’arco di
marmo dello scalone di Palazzo Marigliano, esortando al rispetto della
memoria e costituendo un invito a
costruire, con la lezione e lo studio
delle vicende del passato, un consapevole futuro.
ORGANIZZAZIONE
Attualmente prestano servizio presso la Soprintendenza 31 unità, ripartite
tra i vari servizi in cui si articola l’Istituto; all’assetto organizzativo che
prevedeva una suddivisione in settori corrispondenti alle varie funzioni e
alle differenti tipologie documentarie,
è subentrata negli anni ’90 una nuova struttura, tutt’ora in vigore, basata su uffici articolati per province.
L’Istituto è dotato di una ricca Biblioteca: la consistenza del materiale è di
Palazzo Marigliano - Sede della Soprintendenza. Particolare del por- oltre 16.000 unità differenziate tra votone di accesso alla scala principale nel cortile del palazzo.
lumi, opuscoli, periodici, cui si sono recentemente aggiunti CD-rom e DVD.
Nata con il principale scopo di fornire materiale di studio e di approfondimento per i funzionari che operano sul territorio regionale, nella loro attività ispettiva, la nostra Biblioteca
ha privilegiato la raccolta di testi di storia locale con particolare riferimento alla storia
di Napoli, senza trascurare quella delle altre province e dei tanti comuni campani, di cui
si conservano gli inventari degli archivi storici, che vi confluiscono ma mano che vengono
realizzati. Il materiale librario è suddiviso in sezioni: oltre alle sezioni relative alla storia
locale, intesa nei suoi vari aspetti (culturali, documentali, antropologici, letterari, etc.),
si presentano particolarmente ricche quelle afferenti alle discipline specialistiche dell’Archivistica, Paleografia e Diplomatica. La Biblioteca non offre soltanto un prezioso supporto all’attività dell’Istituto, ma fornisce anche un importante servizio agli utenti esterni: è capace di soddisfare le richieste di studiosi per opere di difficile reperimento, assicurando un’ efficace e proficua collaborazione per la consultazione e la ricerca bibliografica.
I COMPITI
La funzione della vigilanza e della tutela si esplica nello svolgimento di una serie di compiti specifici, tra i quali si segnalano:
- individuazione e censimento degli archivi non statali esistenti sul territorio della Regione e accertamento della loro collocazione, stato di conservazione, ordinamento e inventariazione al fine di garantirne la fruizione;
- dichiarazione dell’interesse storico particolarmente importante degli archivi privati, a
seguito della quale sorgono per il proprietario, possessore o detentore della documentazione particolari vincoli ed obblighi;
- vigilanza sul rispetto degli obblighi imposti dalla legislazione vigente ai soggetti pubblici e privati proprietari, possessori o detentori dei beni archivistici;
- ispezioni sugli archivi non statali;
- concessione del nulla osta allo scarto di documentazione non più occorrente a fini amministrativi e considerata di inutile conservazione per fini storici, presente negli archivi degli enti pubblici ed in quelli privati notificati;
158
Soprintendenza Archivistica per la Campania
- predisposizione delle procedure per il deposito volontario di archivi e documenti da
parte di enti pubblici nel competente Archivio di Stato e per il comodato e/o la donazione da parte dei privati; istruzione delle pratiche per l’acquisto di archivi o documenti di particolare interesse storico;
- recupero di archivi e/o singoli documenti dello Stato che si trovino fuori della loro
sede di conservazione istituzionale;
- vigilanza sul commercio di archivi e/o singoli documenti;
- concessione dell’autorizzazione a consultare documenti appartenenti ad archivi privati
notificati;
- istruzione delle pratiche di consultazione dei documenti “riservati”;
- rilascio di autorizzazione preventiva al trasferimento degli archivi e all’effettuazione
di interventi di restauro e/o ordinamento (articolo 21 del Codice dei beni culturali), nonché all’esposizione temporanea di documenti in occasione di mostre o altri eventi culturali in Italia o all’estero;
- interventi di varia natura in caso di inadempienza degli obblighi stabiliti a carico degli
enti pubblici e dei privati;
- interventi urgenti di recupero di materiale documentario danneggiato o messo in pericolo da eventi straordinari (calamità naturali, terremoti, etc.);
- valutazione delle priorità nell’erogazione dei contributi ai possessori di archivi privati
ed ecclesiastici.
Strettamente legate alla funzione della vigilanza e della tutela risultano le attività di valorizzazione e promozione, che hanno acquisito nel tempo crescente rilievo, concretizzandosi nell’organizzazione di iniziative didattiche e manifestazioni culturali - mostre
documentarie, convegni, etc. - spesso realizzate in collaborazione con gli enti e le istituzioni presenti sul territorio della nostra regione.
Di grande importanza risultano altresì i servizi resi a studiosi e ricercatori – che possono ricevere informazioni sull’esistenza, consistenza e modalità di accesso relativamente ad archivi pubblici e privati dei quali l’Ufficio sia a conoscenza -, come anche a
enti pubblici e privati detentori di archivi e documenti, ai quali può essere fornita assistenza scientifica sulla tenuta degli archivi, sull’ordinamento, sull’inventariazione e sul
restauro, collaborazione nell’organizzazione di corsi di formazione del personale addetto agli archivi o da adibire ad interventi di riordinamento e inventariazione, assistenza nella formazione dei massimari di conservazione e scarto e dei quadri di
classificazione, come anche nella definizione delle procedure di protocollazione e archiviazione con particolare riguardo al protocollo informatico.
Gli archivi vigilati
Il panorama degli archivi vigilati si presenta in Campania straordinariamente ampio e
articolato. Ci troviamo di fronte a una miriade di complessi documentari, dalla natura
e dalle dimensioni assai differenziate, che vanno ricondotti ai molteplici soggetti – istituzioni, enti, associazioni, famiglie, persone – che hanno operato ed operano nella vita
sociale, politica, economica e culturale della regione. Nei confronti di questo ricco patrimonio culturale, dalle imponenti proporzioni e dalla tipologia estremamente variegata, la Soprintendenza Archivistica per la Campania è andata svolgendo e continua a
portare avanti, nonostante l’esiguità delle risorse e sotto la pressione delle continue
emergenze che nella nostra regione minacciano incessantemente il patrimonio archivistico, un’intensa attività di vigilanza, tutela e valorizzazione, condotta anche mediante
la realizzazione di numerosi interventi di recupero, riordino e inventariazione, curati dal
personale dell’Istituto, o dallo stesso diretti e seguiti.
Nell’ambito dei compiti istituzionali, particolare attenzione viene dedicata all’attività di
censimento che è stata avviata in maniera sistematica e capillare nel settore degli archivi comunali, archivi ecclesiastici (che dal punto di vista della vigilanza sono assimilati agli archivi privati), archivi industriali, archivi degli enti che operano nel settore
sanitario e assistenziale, per poi estendersi ad altre tipologie di archivi, come quelli delle
Case Editrici, delle Gallerie d’Arte, degli enti e delle associazioni sportive, etc.
Per quanto concerne la categoria degli archivi pubblici, tra i settori più impegnativi vi è
senza dubbio quello degli archivi comunali, che in Campania ammontano a 551, così
159
Soprintendenza Archivistica per la Campania
suddivisi: 92 in provincia di Napoli, 119 in provincia di Avellino, 78 in provincia di Benevento, 104 in provincia di Caserta, 158 in provincia di Salerno. Nonostante l’impegno profuso dalla Soprintendenza nelle operazioni volte a rilevare le situazioni conservative e
di accessibilità, ad elaborare elenchi conoscitivi della documentazione esistente e nel
condurre o promuovere progetti di riordino e inventariazione delle scritture, solo una
porzione di archivi comunali, ancora di gran lunga inferiore all’elevato numero di archivi esistenti, dispone di strumenti di consultazione che rendano fruibile la documentazione prodotta e conservata dalle comunità campane, mentre risulta del tutto esiguo
il numero degli strumenti inventariali a stampa. Il maggiore impegno richiesto ai funzionari della Soprintendenza da questo delicato settore è proprio dovuto alle gravi carenze che si riscontrano nella situazione di conservazione e di riordino di molti degli
archivi comunali, spesso legate alla mancanza di personale fornito di adeguata preparazione nell’organico dell’ente, ad improvvidi spostamenti di materiale archivistico, alla
scarsa sensibilità di molti degli amministratori, alle situazioni di deficit o dissesto in cui
versano diverse amministrazioni locali, alla inadeguatezza delle iniziative operative avviate dagli enti. Particolarmente incisiva per la salvaguardia e la conservazione degli archivi comunali è risultata l’azione svolta dopo i sisma verificatisi nel novembre 1980 e
nel maggio 1984: lo stato di emergenza ha indotto l’Istituto ad azioni di intervento immediato per il recupero fisico della documentazione danneggiata o messa in pericolo
dai tragici eventi, per trasferirla in luoghi sicuri e salvarla dalla dispersione a cui sarebbe
stata irrimediabilmente condannata.
Per quanto concerne la categoria degli archivi
privati, va evidenziato che la Soprintendenza
Archivistica per la Campania vanta in questo
settore una felice tradizione, che affonda le
sue radici nella politica di promozione di depositi e acquisizioni di archivi gentilizi inaugurata negli anni ’30 del secolo scorso dal
conte Riccardo Filangieri - che univa alla carica di Direttore del Grande Archivio quella di
Soprintendente per le Province napoletane –
e proseguita dai suoi successori con risultati
assai lusinghieri. Tra i circa 250 archivi dichiarati di notevole interesse storico ritroviamo,
accanto agli archivi delle antiche e nobili casate dell’aristocrazia del Regno meridionale,
diverse altre categorie di fondi documentari,
come archivi personali (tra i quali diversi arArchivio Storico del Banco di Napoli - Sala di deposito delchivi
di protagonisti del nostro Risorgimento),
l’Archivio
archivi ecclesiastici (diocesani, parrocchiali,
confraternali, etc.), archivi industriali, archivi di partiti e movimenti politici, di organizzazioni sindacali, di istituti di credito, etc. Non pochi risultano, in questo ambito, i complessi documentari di particolare valore per consistenza e natura del materiale
conservato; ci limitiamo in questa sede a richiamare l’attenzione sull’Archivio Storico
del Banco di Napoli: una realtà archivistica di eccellenza, un patrimonio documentario
di inestimabile valore e dalle imponenti dimensioni, che costituisce senza dubbio uno
dei più importanti e prestigiosi archivi economici del mondo. Nelle circa trecento stanze
dislocate nel monumentale Palazzo Ricca e nell’annesso Palazzo Cuomo, è confluito l’eccezionale patrimonio documentario degli antichi Banchi pubblici napoletani e del Banco
di Napoli, il cui studio riveste un’ importanza fondamentale sotto il profilo della storia
economica, politica, civile, artistica e religiosa del nostro Mezzogiorno per il lungo periodo di tempo compreso tra il XVI ed il XX secolo. Recentemente è entrato inoltre a far
parte della serie di archivi sottoposti alla vigilanza della Soprintendenza Archivistica
per la Campania un altro complesso archivistico di grande importanza e straordinario
valore, l’Archivio Storico Enel, il grande archivio di interesse nazionale inaugurato a Napoli nel settembre del 2008, che riunisce gli archivi delle otto sedi compartimentali Enel,
160
Soprintendenza Archivistica per la Campania
Archivio Storico ENEL - Sale di deposito
nei quali si erano andati a loro volta concentrando i fondi documentari ereditati dalle
1270 imprese elettriche confluite nel 1962 nell’allora Ente Nazionale per l’Energia Elettrica.
Si conclude questa rapidissima panoramica sugli archivi vigilati, elencando alcuni dei
fondi archivistici che negli ultimi anni hanno registrato un particolare impegno della Soprintendenza ai fini della salvaguardia, del riordino, inventariazione e valorizzazione
(attraverso l’effettuazione di operazioni di censimento, precatalogazione, riordino, inventariazione, consulenza e assistenza scientifica, realizzazione di iniziative espositive
e editoriali, etc.): Archivio dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, Archivio privato “Paolo
Broccoli”, Archivio della Camera di Commercio di Napoli, Archivio della Casa Santa della
Solitaria, Archivio del Centro Caprense “Ignazio Cerio”, Archivio del Centro Italiano Femminile provinciale di Napoli, Archivio
Compagnia Trasporti Pubblici, Archivio storico del Comune di Pellezzano, Archivio storico del Comune di Pozzuoli, Archivio storico
del Comune di Salerno, Archivio storico del
Comune di San Cipriano Picentino, Archivio
Storico del Comune di Volla, Archivio del Conservatorio di San Pietro a Majella, Archivio
della Cgil Campania, Archivio privato “Francesco de Stefano”, Archivio Diocesano di
Capua, Archivio Diocesano di Caserta, Archivio Diocesano di Napoli, Archivio Diocesano
di Pozzuoli, Archivio degli Educandati Femminili di Napoli, Archivio Ente Autonomo Volturno, Archivio della Federazione napoletana
del PCI, Archivio privato Imbriani, Archivio Ex
Ilva di Bagnoli, Archivio dell’Ex Istituto Provinciale per l’Infanzia di Salerno, Archivio dell’Istituto Campano per la Storia della Archivio del Sacro Tempio della Scorziata - Libro dei pagaResistenza, Archivio Isveimer, Archivio privato menti delle dimoranti. 1778
“Gaetani dell’Aquila d’Aragona”, Archivio
della Galleria d’Arte Contemporanea “Dina Carola”, Archivio delle Manifatture Cotoniere
Meridionali, Archivio Storico Municipale di Napoli – Casa Santa dell’Annunziata, Archivio storico dell’ex Ospedale psichiatrico Santa Maria Maddalena di Aversa, Archivio dell’ex Ospedale psichiatrico Leonardo Bianchi di Napoli, Archivio storico della Provincia di
161
Soprintendenza Archivistica per la Campania
Napoli, Archivio storico della Provincia di Salerno, Archivio ecclesiastico della Provincia
napoletana della Congregazione della Missione di S. Vincenzo de’Paoli, Archivio privato
“Serra di Cassano”, Archivio della Stazione Zoologica di Napoli “Anton Dohrn”, Archivio
dell’Università degli studi di Salerno, Archivio del Teatro San Carlo, Archivio storico del
Sacro Tempio della Scorziata”.
Tra le attività istituzionali va altresì segnalato che la Soprintendenza ha partecipato ad
alcuni gruppi di lavoro nazionali, tra cui Carte da legare (progetto per il censimento, l’inventariazione e la valorizzazione degli archivi degli ex ospedali psichiatrici), Schola Salernitana (progetto per un regolamento, titolario, massimario di scarto degli archivi
delle aziende sanitarie e ospedaliere italiane), Studium 2000 (progetto per la tutela e la
valorizzazione della documentazione storica delle Università italiane). Si ricorda, infine,
che è in corso la collaborazione con l’ente Provincia di Salerno e con la locale Università
degli Studi per la realizzazione di un progetto di digitalizzazione integrale di particolari
procedimenti amministrativi, nel quadro di un più vasto impegno cui è chiamato l’Istituto dall’adozione massiccia delle tecnologie digitali imposta alla Pubblica Amministrazione dalle normative nazionali ed europee in materia di innovazione tecnologica
e dalle recenti direttive del governo sul tema dell’amministrazione digitale.
PROGETTI E INTERVENTI CONDOTTI NEGLI ULTIMI ANNI
Principali progetti e interventi portati avanti negli ultimi anni:
Censimento degli archivi ecclesiastici
E’ in corso una sistematica e capillare attività di censimento di questa tipologia di archivi
(diocesani, capitolari, parrocchiali, confraternali, etc), che viene svolta d’intesa e in collaborazione con gli enti ecclesiastici e sta raggiungendo risultati particolarmente positivi nella città e provincia di Napoli e nel Casertano, dando anche luogo all’emanazione
di numerosi provvedimenti di dichiarazione di notevole interesse storico degli archivi
censiti. Tali operazioni rientrano nel quadro
delle iniziative volte alla salvaguardia e alla
valorizzazione delle fonti ecclesiastiche attivate dalla Soprintendenza Archivistica per
la Campania da circa un trentennio, molto
prima dell’Intesa firmata il 18 aprile 2000 tra
il Ministro per i Beni e le Attività Culturali e il
presidente della Conferenza Episcopale italiana relativa alla conservazione e consultazione degli Archivi di interesse storico e delle
biblioteche degli enti e delle istituzioni ecclesiastiche. Sulla base di accordi con le Autorità
Interno della Biblioteca Diocesana al Rione Terra di Pozzuoli. ecclesiastiche e grazie all’encomiabile lavoro
del personale dell’Istituto sono stati portati
avanti diversi interventi di recupero e riordino di archivi ecclesiastici, tra i quali ci limitiamo a segnalare, a titolo esemplificativo, quello condotto sull’Archivio Storico Diocesano di Pozzuoli: un ricco complesso documentario risalente al secolo XIII, che, dopo il
sisma del 1984, è stato recuperato dall’antico insediamento puteolano del Rione Terra
reso del tutto inagibile, e quindi sottoposto a sistematiche operazioni di riordino, inventariazione e restauro, grazie alle quali è oggi pienamente fruibile nella nuova prestigiosa
sede che proprio quest’anno è stata intitolata a don Angelo d’Ambrosio, già direttore dell’Archivio, nonché ispettore archivistico onorario, recentemente scomparso.
Lo straordinario impegno profuso dalla Soprintendenza in questo settore si basa sulla
consapevolezza dell’importanza del ruolo svolto dalle istituzioni ecclesiastiche nella
storia del nostro Paese, così fortemente segnata dall’intreccio tra potestà secolare e potestà ecclesiastica, e dell’inestimabile valore che le fonti ecclesiastiche rivestono per la
ricerca storica, reso ancor più evidente, nel caso della nostra regione, dalle gravi dispersioni subite dagli archivi delle istituzioni pubbliche laiche: in Campania, infatti, per le
gravi perdite subite dalla massima parte degli Archivi comunali, la documentazione ec-
162
Soprintendenza Archivistica per la Campania
clesiastica finisce spesso per divenire l’unica
fonte scritta prodotta localmente nei secoli
XVI, XVII e XVIII utilizzabile per la storia delle
comunità.
Restauro
E’ un settore che registra un considerevole
impegno, nonostante l’esiguità delle somme
messe a disposizione. In questi ultimi anni i
finanziamenti statali per il restauro dei documenti deteriorati sono stati destinati, sulla
base della programmazione delle occorrenze
predisposta dal Servizio di Restauro della
Soprintendenza, alla documentazione della
Comunità Ebraica di Napoli, al restauro di
registri e volumi dell’Archivio Diocesano di
Napoli e dell’Arcidiocesi di Sant’Angelo dei
Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia e al restauro
dei preziosi corali dell’Archivio Storico Diocesano di Pozzuoli. Particolare rilevanza sono
andate inoltre assumendo la collaborazione
e l’assistenza scientifica fornite agli enti per Libro corale pergamenaceo della Cattedrale
di Pozzuoli. Sec. XVI
l’individuazione del materiale da restaurare
e per il corretto svolgimento di tutto l’iter procedurale relativo al restauro, come anche
per altri interventi necessari ad assicurare le conservazione ed impedire il deterioramento dei beni archivistici.
Progetto SIUSA
La Soprintendenza partecipa al Progetto SIUSA (Sistema informativo unificato per le Soprintendenze Archivistiche), che si propone di riunire i dati raccolti dalle varie Soprintendenze Archivistiche sugli archivi vigilati, con un modulo di gestione dell’attività di vigilanza riservato agli uffici dell’Amministrazione archivistica ed un modulo di consultazione
web di cui possono fruire gli utenti.
Progetto “Archivi delle Scuole”
Con questo progetto si intendono valorizzare gli archivi di alcune scuole, nuova tipologia di archivi affidati da qualche anno per tutto il territorio regionale alle competenze
di tutela e valorizzazione della Soprintendenza Archivistica in seguito alle riforme del
settore scolastico. E’ stato riordinato e inventariato l’archivio dell’Istituto tecnico industriale Leonardo da Vinci di Napoli che conserva documenti a partire dal 1906, anno
della fondazione. All’Istituto erano annessi la Scuola secondaria di avviamento professionale che fu soppressa il primo ottobre 1948 e lo stabilimento di produzione dei tessuti, dismesso negli anni ’80. E’appena stato concluso il lavoro di riordinamento e
schedatura dell’Archivio Storico della Scuola d’Infanzia e primaria “Giacomo Leopardi”,
che conserva una ricca documentazione a partire dal 1903. Sono stati avviati progetti relativi all’Archivio Storico della Scuola Ugo Foscolo di Napoli e del’Istituto Gian Battista
della Porta di Napoli.
Progetto “Archivi degli Architetti e degli Ingegneri del Novecento in Campania”
Il progetto è finalizzato alla conoscenza degli archivi di Architettura del Novecento in
Campania in accordo con le linee guida e le finalità indicate dal Piano nazionale per la
tutela del patrimonio documentario dell’Architettura del Novecento. Tra gli archivi privati fatti oggetto di studio si ricordano quelli di Vittorio Amicarelli, Renato Avolio de
Martino, Fabrizio Carola, Franz di Salvo, Frediano Frediani. Grazie alla generosa disponibilità della famiglia, si sta ora procedendo all’avvio delle operazioni di censimento dell’archivio di Luigi Cosenza.
163
Soprintendenza Archivistica per la Campania
Progetto “Archivi dello Sport”
E’ in corso il censimento degli archivi degli enti e delle associazioni sportive.
Si segnalano in particolare l’Archivio dell’Accademia Nazionale di Scherma, l’Archivio del
Circolo del Remo e della Vela “Italia” e l’Archivio del Centro Studi Tradizioni Nautiche
(CSTN) – Lega navale italiana sezione di Napoli.
Progetto “Archivi della Moda del Novecento”
La Soprintendenza partecipa al progetto promosso dall’Associazione Archivistica italiana in collaborazione con la Direzione Generale per gli Archivi, procedendo all’individuazione e al censimento degli archivi appartenenti a questa interessante tipologia.
Grazie al lodevole impegno profuso, sono già stati conseguiti risultati lusinghieri nell’avvio delle operazioni di individuazione e censimento dei materiali archivistici conservati presso prestigiosi esponenti del sistema moda in Campania. Si segnalano tra
l’altro i contatti e le visite effettuate presso la Fondazione Mele e la Sartoria Caruso a Napoli, La Parisienne a Capri, la Sartoria Filippo, Madame Antonia e Carmela Mascolo in
arte Miliana a Ischia.
Progetto “La rete degli Archivi d’Impresa”
Partecipazione al progetto nazionale promosso dalla Direzione Generale per gli Archivi,
mediante l’attività di consulenza e assistenza scientifica alla imprese che aderiscono al
progetto al fine di assicurare la coerenza e l’uniformità dei criteri con cui produrre i materiali destinati al Portale.
ATTIVITÀ DI PROMOZIONE E COMUNICAZIONE
Anno 2007
Festa della Donna
- Presentazione del volume di Bice Foà Chiaromonte, Donna, ebrea, comunista, E. Memori, 2006 – Napoli, Palazzo Marigliano, 26 marzo 2007.
IX Settimana della Cultura
- “La scuola-fabbrica delle stoffe. Il percorso dell’Istituto Tessile industriale Leonardo da
Vinci di Napoli nell’inventario del suo archivio”: presentazione dell’inventario e mostra
documentaria, bibliografica e fotografica, in collaborazione con l’Istituto Tecnico Industriale Leonardo da Vinci di Napoli, Napoli, 12 - 25 maggio 2007.
Festa Europea della Musica
- Concerto per chitarre, in collaborazione con l’Associazione Italiana per la promozione
della Festa europea della musica, Napoli, Palazzo Marigliano, 21 giugno 2007.
Giornate europee del patrimonio
- Ricordi di da un Mondo Lontano CORrelazioni, Mostra di opere d’arte di Jeannette Rutsche, Napoli, Palazzo Marigliano, 27 settembre – 27 ottobre 2007.
Altre iniziative:
- Proiezione del film di Carlo Lizzani “L’oro di Roma”, Napoli, Palazzo Marigliano, 29 gennaio 2007;
- Collaborazione alla manifestazione: “… e sulle onde viaggiò …”, mostra documentaria
che ripercorre il percorso socio-spirituale di San Francesco di Paola in terra campana in
occasione del V centenario della morte, Napoli, Real Basilica di San Francesco di Paola,
27 gennaio – 3 febbraio 2007 ;
- Collaborazione alla manifestazione: “Pietrelcina: due santi che si incontrano, San Pio da
Pietrelcina – San Francesco da Paola”, Pietrelcina (BN), Centro sociale “Grazio Forgione”,
22 – 29 settembre 2007;
- Convegno celebrativo del 50° anniversario del Trattato di Roma istitutivo della Comunità economica Europea, Napoli, Palazzo Marigliano, Istituto Banco di Napoli - Fonda-
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Soprintendenza Archivistica per la Campania
zione, 31 maggio – 1° giugno 2007;
- Convegno “L’etica impossibile di Georges Bataille, grazia, amicizia, sovranità, passività”,
Napoli, Palazzo Marigliano, 14-15 giugno 2007;
- Rassegna d’arte contemporanea “I luoghi dell’anima”,esposte opere di Vincenzo Maugeri,
sostenute dalle poesie di Italo Benedetti, Napoli, Palazzo Marigliano, 11-31 luglio 2007.
Anno 2008
Festa di San Valentino
- “Una soap opera nel decennio francese”, lettura delle lettere tra Giuseppe Bonaparte,
Re di Napoli, la sua famiglia e la giovane amante Giulia Acquaviva d’Atri, Napoli; Proiezione del film “Valmont” di Milos Forman, che riprende il tema delle lettere, Palazzo
Marigliano, 14 febbraio 2008.
Festa della Donna
- “… buoni costumi e buone creanze … Storie di donne a Napoli nell’Archivio della Scorziata”, Mostra documentaria, Napoli, Palazzo Marigliano, 5 – 31 marzo 2008.
- “Omaggio a Giglia Tedesco Tatò”, Napoli, Palazzo Marigliano, 18 marzo 2008.
X Settimana della Cultura
- “L’antico riprodotto”, mostra fotografica, Nocera Inferiore (Sa), 25 - 31 marzo 2008, Associazione Culturale “Il Didrammo”-Centro provinciale per il restauro e la conservazione della Fotografia di Nocera Inferiore, in collaborazione con Soprintendenza
Archivistica per la Campania , Comune di Nocera Inferiore e Provincia di Salerno.
Festa Europea della Musica
- “Vita e cultura musicale a Napoli: artisti e strumenti”, Mostra documentaria, bibliografica, iconografica e di strumenti musicali dal XVIII al XX secolo, in collaborazione con
Associazione Amici degli Archivi onlus, Napoli, Palazzo Marigliano, 21 giugno – 28 luglio 2008.
Giornate Europee del Patrimonio
- “Memorie dall’Invisibile”, mostra di dipinti dell’artista Francesco Dea, Napoli, Palazzo
Marigliano, 27 settembre – 31 ottobre 2008;
- “Il contributo dei casertani Giovanni Caso, Luigi De Michele, Giuseppe Fusco e Raffaele
Numeroso alla Costituzione repubblicana”, Caserta, 19 settembre - 2 ottobre 2008, mostra organizzata in collaborazione con la Società di Storia Patria di Terra di Lavoro;
- “Assistenza e beneficenza a Capua. Le fonti documentarie dell’Archivio Diocesano”, mostra in collaborazione con l’Arcidiocesi e il Comune di Capua, Capua (Ce), Archivio Storico diocesano, 20 settembre – 2 ottobre 2008;
- “L’attività pietosa e caritatevole delle congreghe della Diocesi di Caserta”, Mostra in collaborazione con Archivio storico diocesano di Caserta, Caserta, Seminarii Sacellum, 22
– 29 settembre 2008.
Altre iniziative
- “Centro documentario e museale. Rota per l’Esposti – Il Luogo, la memoria”, in collaborazione con l’Associazione “AversaDonna”, Aversa, 18 aprile 2008;
- Collaborazione alla Mostra “Ebrei di Salonicco 1492-1943. La Diplomazia italiana e
l’opera di rimpatrio”, Napoli, Comunità Ebraica, 7 settembre 2008 (Giornata europea
della cultura ebraica);
- Presentazione del volume “I calzini del principe Carlo. I titolari per gli archivi delle Università italiane in vigore dal 1° gennaio 2007”, in collaborazione con ANAI Campania,
Napoli, Palazzo Marigliano, 9 aprile 2008;
- “L’ambivalenza del male”, giornata di studi, in collaborazione con “Kainòs, rivista on-line
di critica filosofica”, Napoli, Palazzo Marigliano, 6 maggio 2008;
- Partecipazione al Convegno inaugurale dell’Archivio Storico Enel, Napoli, Archivio Storico Enel, 24 settembre 2008;
- Partecipazione alla XII Edizione “I Cortili della Musica”, a cura dell’Unione Musicisti na-
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Soprintendenza Archivistica per la Campania
poletani, Napoli, Palazzo Marigliano,
4 – 5 ottobre 2008;
- Partecipazione alla presentazione
della “Guida all’Archivio storico della
Camera di Commercio di Napoli”,
Napoli, Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, 2
dicembre 2008 (alla presenza del
Presidente della Repubblica).
Anno 2009
Invito della mostra "Carte d'Accademia" per la XI Settimana
della Cultura 2009
Festa della donna
- “Costumi e società. La figura femminile nelle riviste dei primi anni del ’900”, mostra in collaborazione con Associazione
Amici degli Archivi onlus, Napoli, Palazzo Marigliano, 5 marzo - 27 marzo 2009.
XI Settimana della Cultura
- “Carte d’Accademia. Maestri e Allievi nei documenti dell’Archivio Storico dell’Accademia
di Belle Arti di Napoli”, mostra documentaria, fotografica, iconografica e multimediale,
in collaborazione con Accademia di Belle Arti di Napoli, Napoli, Galleria dell’Accademia di Belle Arti, 18 aprile - 30 luglio 2009.
Festa Europea della Musica
- Concerto: Quartetto d’archi, in collaborazione con l’Unione Musicisti Napoletani, Napoli, Palazzo Marigliano, 21 giugno 2009;
- “Itinerari di ricerca tra gli archivi vigilati. Dalla Soprintendenza per le Province Napoletane alla Soprintendenza Archivistica per la Campania”, Mostra documentaria e bibliografica, Napoli, Palazzo Marigliano, 21 giugno - 30 settembre 2009.
Giornate Europee del Patrimonio settembre 2009: si prevede di presentare il sito WEB
dell’Istituto arricchito di nuove pagine e contenuti, nell’ottica di un potenziamento e
ampliamento delle possibilità di ricerca tra gli archivi vigilati.
Altre iniziative
- Partecipazione alla presentazione dei risultati del progetto “Aurora” (Amministrazioni
unite per la redazione degli oggetti e delle registrazioni anagrafiche nel protocollo informatico), Napoli, Archivio di Stato, 2 aprile 2009;
- Partecipazione alla giornata in ricordo di don Angelo D’Ambrosio, con l’intitolazione
dell’Archivio storico diocesano di Pozzuoli a don Angelo, Diocesi di Pozzuoli (Na), Centro per la Pastorale della Cultura, 18 aprile 2009;
- Collaborazione alla XV Edizione di “Maggio dei monumenti”, Napoli, Palazzo Marigliano, 16 maggio 2009;
- Collaborazione alla manifestazione “Montesarchio e Carlo Poerio un patriota e una
città”, Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino, Castello medievale di Montesarchio, 23 maggio 2009;
- Adesione al Comitato promotore delle Celebrazione di Riccardo Filangieri nella ricorrenza dei cinquant’anni dalla morte dell’insigne archivista e studioso (1959 – 2009) e
avvio di piano di ricerca documentaria.
Ufficio comunicazione/stampa e Ufficio URP
L’attività di comunicazione e rapporti con la stampa viene svolta attraverso l’utilizzazione di diversi canali di diffusione delle informazioni relative all’attività istituzionale
della Soprintendenza Archivistica per la Campania. L’Ufficio comunicazione profonde
un grande impegno nella divulgazione sul territorio delle iniziative realizzate dall’Istituto: per ogni evento viene informato con cura l’intero sistema dei media (agenzie, giornali, tv e radio) attraverso la redazione di comunicati stampa e la messa in atto di un
articolato e complesso lavoro fatto di contatti, suggerimenti ed inviti ad approfondire
166
Soprintendenza Archivistica per la Campania
l’argomento dell’iniziativa. L’Ufficio Comunicazione cura inoltre i raccordi con la Direzione Regionale per i beni Culturali e Paesaggistici della Campania, la Direzione generale per gli Archivi – servizio III, la Direzione Generale per la valorizzazione del
patrimonio culturale – servizio II e provvede all’inserimento delle iniziative sulla RPV
del Ministero. La sua attività è strettamente collegata a quella svolta dall’Ufficio relazioni con il Pubblico, che è stato istituito nel 1996 e svolge tra l’altro l’importante compito di facilitare, migliorare ed estendere l’accesso ai servizi pubblici da parte dei
cittadini, fungendo da strumento di ascolto dei bisogni degli utenti e al tempo stesso
da leva per un miglioramento interno. Particolare attenzione viene dedicata alla diffusione delle iniziative culturali sul Sito Web dell’Istituto, che risulta particolarmente
ampio e articolato: esso è stato costruito nel 2001 cercando di individuare quello che
l’utente cerca in un sito istituzionale e anche di offrire informazioni chiare e semplici a
chi, navigando sul web, si imbatte per caso in un sito di una Soprintendenza Archivistica. Il sito ha una navigazione principale: la soprintendenza, la sede, il notiziario, vigilanza e tutela, materiali, eventi, links, contatta e ricerca nel sito. Vi è poi una navigazione
secondaria che si attua, sia cliccando su ognuna delle parole che compongono la navigazione principale, sia cliccando sulle icone al centro della home page. Ad esempio, cliccando in “materiali” si trovano in
rete la Biblioteca della Soprintendenza e alcuni inventari di archivi
vigilati, che possono essere
quindi subito consultati. In alto a
sinistra troviamo dei banner in
scorrimento che evidenziano le
attività culturali dell’Istituto: in
alto a destra abbiamo invece i
links istituzionali per collegarsi
con il MiBAC e la Direzione Generale per gli Archivi. Per la costruzione web del sito sono state
utilizzate risorse interne di queHome del sito della Soprintendenza Archivistica per la Campania sto Ufficio.
www.archivistica-na.it
167
BIBLIOTECA NAZIONALE DI NAPOLI
“VITTORIO EMANUELE III”
Direttore
Mauro Giancaspro
La Nazionale di Napoli, principale biblioteca del Meridione, ha
nel cospicuo patrimonio antico il suo tratto distintivo e saliente.
Referente
Un prestigioso complesso di beni capace di testimoniare in maAlma Serena Lucianelli
niera quasi esaustiva la cultura meridionale: dalla facies epicuPiazza del Plebiscito, 1
rea della prima epoca imperiale - documentata dall’eccezionale
Palazzo Reale
corpus dei papiri ercolanesi - al basso medio evo, dall’umaneingresso da
Piazza Trieste e Trento
simo all’età dei lumi attraverso i due secoli e più di viceregno,
80132 Napoli
dal periodo pre e postunitario alla cultura contemporanea.
Tel. 081 7819211
La storia della Biblioteca ha inizio quando Carlo di Borbone, fiURP 081 7819231
glio primogenito di Filippo V e di Elisabetta Farnese, divenuto
Segreteria di direzione
sovrano
del Regno di Napoli, dispone il trasferimento nella caTel. 081 7819216
pitale partenopea della già all’epoca famosa collezione libraria
Fax 081 403820
[email protected]
farnesiana, ereditata per linea materna. Dalla Reggia di Capowww.bnnonline.it
dimonte i volumi vengono trasferiti alla fine del Settecento nel
Orario di apertura
Palazzo degli Studi di Via Foria (oggi Museo Archeologico), dove,
al pubblico:
il 13 gennaio 1804, Ferdinando IV di Borbone apre al pubblico la
ore 8.30-19.30
Reale
Biblioteca. Al nucleo originario dei manoscritti e dei volunedì - venerdì
lumi a stampa dei Farnese si erano venuti ad aggiungere preore 8.30-13.30
sabato
ziosi fondi conventuali e privati, come quelli degli agostiniani
di San Giovanni a Carbonara, dei Gesuiti, del principe di Tarsia,
dell’Accademia Ercolanese. Nel Decennio francese ulteriori annessioni conseguiranno dalle soppressioni monastiche; all’iniziativa di Murat vanno ascritte le acquisizioni della preziosa
raccolta del marchese Taccone, della collezione bodoniana dell’incisore Rosaspina e degli incunaboli di Melchiorre Delfico. Dal
1816, con la seconda Restaurazione, la Reale Biblioteca assume
la denominazione di Borbonica. Prenderà quella di Nazionale
dopo l’Unità, quando ingloberà altre importanti raccolte sia per
effetto delle leggi eversive sia per quella politica di accentramento che ne va definendo la funzione di “collettore” dei maggiori fondi bibliografici cittadini. Tra la fine dell’Ottocento e
l’inizio del Novecento fruisce di straordinarie acquisizioni: la
raccolta teatrale e musicale donata dal conte Lucchesi Palli, attualmente tra le maggiori in Italia nel settore delle arti dello
spettacolo; lo splendido corpus degli autografi di Giacomo Leopardi, attraverso il legato testamentario di Antonio Ranieri,
amico napoletano del poeta di Recanati; l’Officina dei Papiri Ercolanesi, che conserva rotoli carbonizzati della biblioteca greca dei
Pisone. Ingloba, inoltre, altre grandi
biblioteche cittadine quali la San
Giacomo, la Provinciale, la Brancacciana, quella del Museo di San
Martino.
Per fare fronte all’enorme incremento del patrimonio librario, negli
anni ’20, grazie alla determinazione
di Benedetto Croce, se ne dispone il
trasferimento nell’ala orientale del
Palazzo Reale, per l’occasione donata
da Vittorio Emanuele III al Demanio
dello Stato. In questa sede la BiBiblioteca Nazionale Napoli-salone di lettura
blioteca Nazionale ha di recente
168
Biblioteca Nazionale di Napoli “Vittorio Emanuele III”
ampliato i suoi confini, andando ad
occupare i locali, già della Presidenza del Consiglio Regionale, prospicienti la Piazza del Plebiscito.
In costante evoluzione anche il settore moderno, che dall’automazione
e dall’introduzione delle nuove tecnologie ha ricevuto notevole impulso. La Biblioteca coordina il polo
meridionale del Servizio Bibliotecario Nazionale; dal 2002 ha un sito
web.
Di ampio respiro le iniziative cultu- Biblioteca Nazionale di Napoli - biblioteca palatina
rali, volte alla promozione della lettura, e le attività espositive: fra le mostre di maggiore richiamo quelle dedicate al Tasso,
a Telesio, a Leopardi, a Croce, ai codici aragonesi, alle legature, alla Stamperia Reale,
al cartesianesimo meridionale, alla litografia, al futurismo a Napoli, al Sessantotto, a
Viviani.
È attualmente diretta da Mauro Giancaspro.
Patrimonio: 1.799.934 volumi a stampa, 8926 testate di periodici, 798 microfiches e 2703
cd-rom (Istat 2006); 19.758 manoscritti in volume e 153.606 documenti sciolti appartenenti a carteggi e archivi privati; 500 pergamene; 4.563 incunaboli e circa 50.000 cinquecentine; 6940 stampe e disegni, oltre 6.000 carte geografiche storiche e 21.600
fotografie in fondi fotografici storici; 1.838 papiri e 4.665 disegni di papiri.
ATTIVITÀ
La Biblioteca Nazionale di Napoli, operando in rapporto sinergico con gli altri istituti
culturali della regione, con gli Enti politici territoriali, con il mondo della scuola e con
quello universitario, con le rappresentanze politico-culturali straniere, persegue le finalità istituzionali attraverso l’attività editoriale diffusa anche attraverso il sito Web, e
con l’organizzazione di eventi culturali, mostre, seminari e convegni.
La Biblioteca Nazionale di Napoli,
inoltre, con l’attività di Sezioni speciali e con la realizzazione di specifici eventi e attività, promuove:
- attraverso la Sezione sulla Diversità, l’accesso all’informazione e
alla lettura di categorie con disabilità motoria, sensoriale e cognitiva.
- attraverso presentazioni di libri,
pubbliche letture, eventi speciali –
quali la Settimana della poesia
(Settimana della cultura 2006),
Leggi un libro, ti cambia la vita
(Settimana della cultura 2008) – la
lettura e la conoscenza del mondo- Biblioteca Nazionale di Napoli - scalone
libro;
- attraverso stage post laurea, in collaborazione con i maggiori atenei del territorio, la
formazione dei dottorandi in materie umanistiche e storiche;
- attraverso la Sezione americana “J. F. Kennedy”, nata nel 1963 da un accordo fra il governo statunitense e la direzione della Biblioteca Nazionale, la conoscenza della cultura americana;
- attraverso la Sezione venezuelana “Simon Bolivar”, istituita nel 2000, la conoscenza
della cultura e degli autori dell’America latina;
169
Biblioteca Nazionale di Napoli “Vittorio Emanuele III”
- attraverso il Servizio di reference delle risorse digitali, l’accesso alle risorse informative elettroniche
locali e remote;
- attraverso esposizioni di dipinti, sculture, fotografie, design, presso la Sala leopardi, la conoscenza di
artisti contemporanei;
- attraverso il gruppo di lavoro e studio della Soggettività femminile, la conoscenza e la valorizzazione della scrittura femminile e della sua storia;
- attraverso concerti, eseguiti nella Sala Rari, in collaborazione con L’Associazione ex allievi del Conservatorio di San Pietro a Majella e con il Conservatorio
Biblioteca Nazionale di Napoli stesso, la conoscenza del patrimonio musicale nazionale e internazionale;
- attraverso il partenariato con le aziende vitivinicole “Villa Matilde” e “Terre del principe”
e l’azienda di arredo floreale IFLORAL - presenti con i loro prodotti e con qualificate
professionalità negli eventi di particolare rilevanza - la conoscenza e la valorizzazione
di attività economico-produttive del territorio.
I Papiri Ercolanesi
Le origini dell’Officina dei Papiri Ercolanesi - oggi sezione della Biblioteca Nazionale di
Napoli - si collocano nella seconda metà del secolo XVIII, all’indomani del ritrovamento dei papiri sepolti dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Lo svolgimento dei rotoli carbonizzati, la trascrizione facsimilare e l’incisione delle colonne di scrittura costituiscono l’insieme delle operazioni, preliminari all’edizione dei testi, svolte nell’ambito dell’officina
dal Settecento agli inizi del Novecento. Dopo l’Unità l’Officina perde la propria autonomia e viene affidata al Museo Archeologico Nazionale di Napoli; il riconoscimento della natura principalmente libraria dei papiri ercolanesi ne determina successivamente, in
attuazione della legge 392/1910, il trasferimento alla Biblioteca Nazionale di Napoli, cui
è affidata la conservazione e
la tutela del suo prezioso patrimonio: i papiri, i disegni
dei papiri, le bozze di stampa
dei disegni e i documenti dell’archivio dell’Officina. Pur
conservando la fisionomia di
laboratorio di ricerca riservato ad un pubblico specializzato, negli ultimi decenni
L’Officina dei Papiri Ercolanesi si è andata sempre più inserendo nella vita dell’Istituto come una delle sue sezioni più prestigiose, differenziando nel tempo le proprie
attività, al fine di garantire la
più larga fruizione possibile Biblioteca Nazionale di Napoli - blocco di sei papiri
delle raccolte possedute.
Papiri - Sepolti sotto una coltre di materiale lavico ad una profondità di circa 25 metri,
sottoposti ad una temperatura elevatissima, i Papiri di Ercolano hanno subìto un processo di combustione che ne ha consentito la conservazione, se pure in una condizione
di estrema fragilità. Riportati alla luce tra l’ottobre del 1752 e l’agosto del 1754 - durante
lo scavo della villa nota come ‘Villa dei Papiri’ oppure come ‘Villa dei Pisoni’ dal nome del
presunto proprietario Lucio Calpurnio Pisone Cesonino – i rotoli furono sottoposti ai
primi infelici tentativi di svolgimento, ad opera anche del principe di San Severo, che si
servì del mercurio. Fu padre Antonio Piaggio, già restauratore di materiale antico presso
la Biblioteca Vaticana, a ideare e a mettere a punto una macchina – oggi famosa e di cui
l’Officina conserva un esemplare ottocentesco – capace di srotolare i papiri carbonizzati
170
Biblioteca Nazionale di Napoli “Vittorio Emanuele III”
con un metodo rimasto in uso fino agli inizi dello scorso secolo. Di recente, dal 1984, è
stato utilizzato dall’équipe norvegese guidata da Knut Kleve un nuovo metodo di srotolamento, ora sospeso per consentire un bilancio dei risultati conseguiti in tanti anni
di attività, documentata anche da riprese fotografiche. I rotoli aperti hanno restituito
testi greci non tramandati dalla tradizione manoscritta medievale: in primo luogo
l’opera cardine di Epicuro Sulla natura, il corpus delle opere di Filodemo di Gadara, cui
si deve la formazione della biblioteca ercolanese, di altri filosofi epicurei come Demetrio Lacone, Polistrato, Carneisco, Colote e Metrodoro entrambi di Lampsaco, e dello
stoico Crisippo. Poche sono le opere in lingua latina, di natura più varia per la presenza
di commedie, opere di storiografia, testi giuridici.
Disegni -Trascrizione facsimilare delle colonne e dei frammenti di scrittura dei papiri
svolti con il metodo del Piaggio, i Disegni dei papiri ercolanesi restituiscono perfettamente l’immagine di ciascuna colonna e di ciascun frammento completi delle lacune e
degli spazi bianchi. Incisi su matrici in rame, pubblicati nelle raccolte degli Herculanensium voluminum quae supersunt (1793-1855, 1862-1876), i disegni rivestono un ruolo significativo ai fini dello studio e dell’edizione dei testi traditi: lettere o porzioni di testo
andate perdute negli originali a causa del lento ma inesorabile processo di deperimento,
dovuto allo stato di carbonizzazione della materia papiracea, vengono da essi tramandati; in alcuni casi sono l’unica testimonianza di strati di papiro andati distrutti nelle
operazioni di apertura.
Gli autografi di Giacomo Leopardi
Alla morte di Giacomo Leopardi nel 1837, i suoi autografi rimasero in possesso di Antonio Ranieri, amico napoletano del poeta, che li custodì e ne preservò l’integrità per oltre cinquant’anni. Fu appunto Ranieri che ne dispose il passaggio per lascito testamentario
alla Biblioteca Nazionale di Napoli, a cui le carte sarebbero pervenute, tuttavia, soltanto al termine di una lunga controversia giudiziaria. Espropriato
dallo Stato nel 1897 e affidato
dapprima all’esame di una commissione ministeriale insediata
nella Biblioteca Casanatense di
Roma e presieduta dal Carducci, il
prezioso archivio leopardiano sarà
ufficialmente consegnato all’istituto napoletano il 19 maggio 1907.
Oltre alla documentazione autografa della maggior parte dei
Canti (tra gli altri Alla luna, L’Infinito, Ultimo canto di Saffo, A Silvia,
Le ricordanze, Il sabato del villaggio, Canto notturno, ecc.) e delle
Operette morali, il fondo conserva
i manoscritti d’autore del Saggio
sopra gli errori popolari degli antichi (1815), del Discorso di un Italiano intorno alla poesia romantica
(1818), del Discorso sopra lo stato
presente dei costumi degl’Italiani
(1824), dei centoundici Pensieri
(1831-1835) e, in primo luogo, le
4526 pagine dello Zibaldone (18171832), ora raccolte in sei volumi. Cospicue sono peraltro le testimonianze epistolari e i materiali
avantestuali afferenti al labora- Biblioteca Nazionale di Napoli - scritto autografo di Giacomo Leopardi
torio leopardiano - quali abbozzi, a Silvia
171
Biblioteca Nazionale di Napoli “Vittorio Emanuele III”
schede di lavoro, annotazioni bibliografiche, programmi di lettura, ecc. - che sono in grado di documentare l’estesa e complessa parabola evolutiva della scrittura leopardiana
dagli anni giovanili agli ultimi esiti del periodo napoletano. I manoscritti sono stati esposti al pubblico nelle mostre che hanno celebrato il 150° anniversario della morte del recanatese (1987) e il 200° della nascita (1998).
La Sezione sulle diversità, unica in Italia, nasce nel 1998 con la volontà di arricchire le funzioni ed i servizi di una biblioteca pubblica, creando uno spazio di elaborazione e di proposta culturale collegato a tematiche contemporanee di attualità.
Tra i processi di globalizzazione che influenzano i meccanismi di sviluppo economico e
sociale mondiale vanno emergendo fenomeni nuovi che standardizzano ed omologano culture, economie e persone. Particolarmente preoccupante appare la crescita del numero di persone soggette a discriminazione in base a condizioni economiche, sociali, culturali, sessuali, psico-fisiche, religiose. Emerge una visione standardizzante ed omologante del mondo che tende a stigmatizzare alcune diversità umane che risultano socialmente indesiderabili sulla base di pregiudizi, trattamenti inappropriati, processi di
esclusione sociale.
La possibilità di costruire società inclusive, rispettose dei diritti umani di tutti, parte
proprio da una riconsiderazione del valore insostituibile delle diversità umane, dove le
diversità non siano un problema, ma risorse reali sulle quali costruire la convivenza civile e progettare le soluzioni sociali.
La Sezione sulle diversità opera sulla base di progetti e collaborazioni con istituzioni
pubbliche e private al fine di realizzare prodotti culturali che mettono in evidenza la
ricchezza delle diversità umane, promuovendo convegni, incontri con i protagonisti, bibliografie ragionate, studi e ricerche ed orientando culturalmente i propri lettori.
172
BIBLIOTECA PUBBLICA STATALE ANNESSA AL
MONUMENTO NAZIONALE DI MONTEVERGINE
La Biblioteca Statale di Montevergine, una delle undici biblioteche annesse ai Monumenti Nazionali, dipendente dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, depositaria e custode di un
patrimonio documentario e librario di grandissima importanza,
rappresenta un punto di riferimento per studenti e studiosi che
necessitano di ricerche storiche per i loro studi o intendono approfondire argomenti non solo di interesse religioso. La biblioteca, ubicata all’interno del prestigioso Palazzo abbaziale di
Loreto di Mercogliano, piccolo gioiello dell’architettura barocca
meridionale, è anche un luogo di interesse turistico e un centro
culturale in cui vengono organizzate mostre bibliografiche e
documentarie. Questo polo culturale svolge un’intensa attività
istituzionale sul territorio di Mercogliano ma anche di tutta la
provincia di Avellino ed ha intense relazioni con enti, associazioni culturali e scuole per la divulgazione della lettura e per la
programmazione di eventi culturali.
La biblioteca, ricca di un importante patrimonio bibliografico
ed archivistico, risponde, quale unico istituto culturale statale
presente sul territorio, a tutte le richieste di studio, facilitata in
questo compito dalla recente massiccia introduzione delle
nuove tecnologie. L’informatizzazione intrapresa dalla Biblioteca di Montevergine, nel 2000 con l’ingresso nel Servizio
Bibliotecario Nazionale (SBN), e successivamente con la realizzazione di un proprio sito all’indirizzo www.montevergine.librari.beniculturali.it, ha comportato l’abbandono del proprio
decentramento e isolamento culturale e ha favorito la cooperazione e la comunicazione con altri istituti culturali. L’attenzione della biblioteca è incentrata concretamente sull’utente,
per consentirgli di accedere al recupero del documento in tempi
brevi. Tra le attività straordinarie intraprese in biblioteca, sicuramente di grande interesse è stata l’esperienza svolta dal 2007
al 2008 con le scuole per il progetto La scuola adotta una festa.
Inoltre, all’interno del sito
della biblioteca l’utente
trova a sua disposizione in
maniera chiara e diretta
tutte le informazioni per
entrare in contatto con
l’istituto, inoltrare richieste
di studio, ricerche bibliografiche, richieste di prestito, informazioni generali che vanno dall’orario di
apertura, alla didattica, alle
visite guidate, agli stage,
alle convenzioni stipulate
con varie università, agli
eventi culturali.
Direttore
Andrea Davide Cardin
Referente per il progetto
Bianca Corcione
Via Domenico Antonio
Vaccaro, 1
83013 - Mercogliano (AV)
Tel. 0825 787191 - 789933
Fax 0825 789086
[email protected]
www.montevergine.librari.beniculturali.it
173
Biblioteca Pubblica Statale annessa al Monumento Nazionale di Montevergine
Servizi offerti
Segreteria - Referente Angela Carpenito
Reference - Referente Sabrina Tirri
Sala Lettura e didattica - Referente Anna Battaglia
SBN, Sito web - Referente Domenico Donato De Falco
Fotoriproduzioni - Referente Carmine Pescatore e Sabrina Tirri
Prestito - Referente Rosalba Capone
Archivio e Comunicazione istituzionale - Referente Amelia Pecoraro
Valorizzazione e promozione - Referente Bianca Corcione
I servizi al pubblico
I servizi al pubblico offerti dalla Biblioteca Statale
di Montevergine sono disciplinati dal Regolamento
interno redatto in conformità del D.P.R. 5 luglio 1995,
n. 417, Regolamento recante norme per le biblioteche
pubbliche statali; entrambi sono consultabili anche
on line dalla home page del sito della biblioteca all’indirizzo: www.montevergine.librari.beniculturali.it.
L’utente della Biblioteca di Montevergine può in
particolare accedere a:
- Consultazione cataloghi cartacei e on line; il catalogo on line è in funzione dal febbraio del 2000,
non raccoglie tutto il posseduto della biblioteca.
In linea di massima, i volumi che abbiano data di
stampa dal 2000 in poi sono sicuramente presenti
e consultabili alla relativa pagina del sito della biblioteca. Per il restante materiale bisogna consultare anche i cataloghi storici, ovvero telefonare o
scrivere un messaggio di posta elettronica chiedendo la ricerca bibliografica su testi specifici. Inoltre, la Biblioteca di Montevergine sta concludendo
dei progetti tematici, quale ad esempio l’inserimento in rete delle edizioni del XVI secolo, che al momento è pressoché completata, e
il recupero del materiale retrospettivo, allo scopo di riversare tutto il suo posseduto
nel catalogo on line.
- Consultazione documenti a stampa (monografie, periodici), con le limitazioni previste
dal Regolamento interno e da condizioni particolari in cui si trovano i documenti oggetto di richiesta.
- Consultazione documenti manoscritti;
- Consultazione incisioni, fotografie, stampe;
- Consultazione archivi informatici e documenti multimediali;
- Servizi di fotoriproduzione (fotografie, fotocopie, microfilm) per uso personale; come da
Regolamento sono esclusi dalla riproduzione in fotocopia i volumi con data di stampa
anteriore a 100 anni; per uso personale si intendono scopi di studio, dunque l’utente
si limita a sottoscrivere una richiesta in tal senso e paga soltanto la riproduzione.
- Servizi di fotoriproduzione per scopi editoriali; in tal caso, per i costi, si tiene conto della
174
Biblioteca Pubblica Statale annessa al Monumento Nazionale di Montevergine
tiratura e del costo di copertina delle pubblicazioni in cui compaiono riproduzioni di
documenti della biblioteca.
- Prestito locale; viene effettuato tramite il modulo dedicato all’interno del Client Server del Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN). La Biblioteca di Montevergine ha da
tempo attivato il servizio da web, grazie al quale l’utente, direttamente da casa propria,
può inoltrare richieste di prestito specificando, in un campo libero a sua disposizione,
quando passerà di persona a ritirare il prestito. Nel caso in cui, al momento della richiesta, un documento non fosse disponibile perché in prestito, il sistema genera automaticamente un messaggio in cui invita l’utente ad effettuare una prenotazione su
quel documento; in tal caso l’utente sarà avvertito appena il documento ritornerà disponibile. Questo iter vale anche per le richieste di fotoriproduzione, che la biblioteca
è attrezzata a fornire anche in digitale su file in formato pdf.
- Prestito interbibliotecario nazionale; viene effettuato tramite ILL (Inter Library Loan)
SBN. Si tratta di una rete nazionale di cui fanno parte biblioteche non soltanto pubbliche statali, ma anche di enti locali, diocesani, di fondazioni e private. Il documento
viaggia con i servizi postali ed è gratis. È soggetto soltanto al rimborso delle spese postali di spedizione. Anche qui l’utente della Biblioteca di Montevergine può inoltrare
richiesta da casa propria; questa richiesta sarà poi girata alla biblioteca che possiede
il documento e che lo invierà con le modalità previste.
- Informazioni bibliografiche e assistenza al pubblico;
- Visite guidate specialistiche; si effettuano per gruppi di non più di 30 persone, e si richiede
una prenotazione. La visita comprende il Palazzo abbaziale di Loreto (al cui interno è
ospitata la biblioteca), limitatamente al piano inferiore e alla Farmacia, e tutti i locali
della biblioteca, con le due mostre permanenti ed altre esposizioni che di volta in volta si allestiscono. Solo in occasioni particolari, segnalate tempestivamente, la Congregazione di Montevergine autorizza ad estendere la visita al Palazzo abbaziale di Loreto anche ai piani superiori (salone settecentesco e Archivio diocesano).
- Utilizzo dei locali da parte di enti, fondazioni, associazioni per manifestazioni culturali;
- Autoregistrazione da web; la Biblioteca di Montevergine ha attivato inoltre l’autoregistrazione da web: un utente che non fosse ancora iscritto ai servizi della biblioteca, può
auto registrarsi fornendo i suoi dati personali che saranno successivamente riscontrati
dal personale della biblioteca, e contemporaneamente inoltrare richieste di informazioni, di prestiti, di riproduzioni. A questo servizio si accede dalla home page del sito web
della biblioteca, ovvero direttamente dall’indirizzo dedicato http://83.103.45.90/servizi/login.pl.
Per quesiti e dubbi su tutto quanto sopra, risponde il curatore del sito web ad uno dei
seguenti indirizzi di posta elettronica:
[email protected];
[email protected]
175
BIBLIOTECA UNIVERSITARIA DI NAPOLI
STORIA E PATRIMONIO BIBLIOGRAFICO
Direttore
Ornella Falangola
Referente per il progetto
Chiara Masiello
Via Giovanni Paladino, 39
80100 Napoli
Tel. 081 5517025 - 5517153
Fax 081 5528275
[email protected]
www.bibliotecauniversitarianapoli.beniculturali.it
Orario di apertura
al pubblico:
lunedì-venerdì 8.00-18.45
sabato 9.00-13.45
www.bibliotecauniversitarianapoli.beniculturali.it
La Biblioteca Universitaria trae origine dall’unificazione, disposta con decreto 4 dicembre 1816 di Ferdinando IV di Borbone,
della Biblioteca dell’Università, mai aperta al pubblico ma formata fin dal 1808 con i fondi librari del soppresso Collegio dei
Gesuiti, e della Biblioteca Gioacchina, costituita nel 1812 da Gioacchino Murat nell’ex convento di Monteoliveto con le pregevoli raccolte dei marchesi Orlando e Taccone. Con lo stesso
decreto veniva però data facoltà alla Real Biblioteca Borbonica
di scegliere i volumi più pregevoli da essa non posseduti, per
cui la preziosa collezione Tacconiana andò smembrata e solo in
minima parte è oggi ospitata nella Biblioteca Universitaria.
Nel 1827 la Biblioteca apre ufficialmente al pubblico.
Il patrimonio bibliografico della Biblioteca Universitaria di
Napoli, che oggi ammonta a circa 950.000 documenti, bibliografici e multimediali, si è formato attraverso successive stratificazioni cronologiche e tipologiche: aggiornato nel 1845 con un
fondo speciale di giornali e periodici scientifici
italiani e stranieri, in occasione dei lavori del VII
Congresso degli scienziati, successivamente fu
incrementato con i fondi librari dei monasteri
soppressi nel 1861 e con numerose raccolte private (Briganti, Casanova, Imbriani, Viti, Del
Gaizo ecc.).
Ha acquisito nel tempo numerose opere giuridiche, letterarie e soprattutto scientifiche, tra
cui si ricorda la Miscellanea Panceri, uno dei più
significativi fondi ottocenteschi posseduti dalla
biblioteca, in quanto documenta in modo pressoché completo gli studi di zoologia e di anatomia comparata apparsi su riviste italiane e
straniere soprattutto negli anni 1860-1875.
Tra le opere di pregio della Biblioteca vanno sicuramente
menzionati gli incunaboli tra i quali
Libro d’ore, 1515
il Lattanzio Sublacense del 1465, l’Esopo napoletano edito da Francesco del Tuppo nel 1485 e il Valturio Veronese del 1483, le edizioni cinque e seicentesche di trattati ed
atlanti di scienze naturali, la ricca collezione di aldine e di
Biblioteca Universitaria di Napoli - il loggiato
176
Biblioteca Universitaria di Napoli
stampe napoletane, alcune in esemplari unici e la raccolta di 300 bodoniane (tra cui
un’esemplare in carta celestina della Faoniade di Vincenzo Imperiali)
Attualmente la Biblioteca Universitaria, che ha sede nell’edificio monumentale della
Casa del Salvatore, è interessata da importanti lavori di ristrutturazione che consentiranno il potenziamento delle attrezzature e un notevole rinnovamento dei servizi e delle
strutture.
COMPITI
La biblioteca pubblica statale ha un’organizzazione di servizi di supporto alla cultura, agli
studi e alla ricerca. Tra i suoi compiti e funzioni: conservare, promuovere e valorizzare le
proprie raccolte storiche, con particolare attenzione per la storia dell’editoria e delle istituzioni culturali del Mezzogiorno; incrementare le raccolte, tenendo conto delle linee di
sviluppo storico che le caratterizzano; acquisire la produzione editoriale italiana e straniera tenendo conto delle esigenze dell’utenza e delle politiche di acquisizione delle altre biblioteche cittadine; documentare il proprio patrimonio librario, fornire informazioni
bibliografiche, assicurare la circolazione dei documenti a livello locale, nazionale ed internazionale; promuovere ed attuare il coordinamento con le Università di Napoli e della Campania, anche attraverso apposite convenzioni e iniziative congiunte.
SERVIZI
I documenti conservati nella Biblioteca Universitaria possono essere consultati nel Salone di lettura e nelle altre sale di lettura adibite alla consultazione in loco dei documenti ivi richiesti o accessibili a scaffale aperto. A causa dei lavori di ristrutturazione
che interessano la biblioteca, attualmente sono aperte al pubblico unicamente la Sala
Periodici e la Sala rari e fondi antichi.
In tutte le sale di lettura la ricerca degli utenti è supportata da operatori di reference,
cui ci si può rivolgere per l’orientamento bibliografico e per l’offerta di prodotti e servizi
della biblioteca.
Presso l’Ufficio Acquisti è a disposizione degli utenti il servizio dei desiderata, attraverso
il quale, compatibilmente con la politica di acquisizioni dell’istituto, si possono richiedere opere sia attraverso il tradizionale registro dei desiderata sia utilizzando l’apposito
Forum Desiderata. Proposte di acquisto degli utenti, attivo sul sito web.
L’accesso al patrimonio bibliografico della Biblioteca è assicurato, oltre che dai tradizionali cataloghi cartacei per autore, soggetti e periodici, anche da un proprio catalogo
on-line (OPAC), consultabile sul sito web e dal Catalogo collettivo del Polo MIBAC SBN.
Gli utenti registrati della Biblioteca possono accedere al servizio di prestito, sia quello
locale che quello interbibliotecario. Quest’ultimo, attraverso la procedura ILL/SBN
(INTER LIBRARY LOAN) è accessibile liberamente in Internet. L’obiettivo è quello di fornire all’utente, che può seguire da casa in modo trasparente l’iter della richiesta, il documento di cui necessita attraverso l’intermediazione della biblioteca.
E’ inoltre attivo un servizio di document delivery attuato oltre che per i canali tradizionali (telefono, corrispondenza, fax, e-mail), attraverso il servizio integrato ILL/DD.
L’Ufficio Relazioni con il pubblico offre al pubblico un servizio di informazioni, assistenza
e orientamento e gestisce la calendarizzazione delle visite guidate per le scuole e per
le Università.
La Biblioteca Universitaria, inoltre, è da tempo impegnata nella progettazione ed erogazione di servizi per fasce di utenti svantaggiati. L’istituto oltre ad essere inserito nel
progetto nazionale “Libro parlato - audiolibri sul web, ha stipulato specifiche convenzioni grazie alle quali si è dotata di nuove tecnologie che offrono nuove oppurtunità all’utente con difficoltà visive o dislessico come scaricare audiolibri in formato mp3
direttamente in lettori da portare via.
177
Biblioteca Universitaria di Napoli
ATTIVITÀ DI PROMOZIONE E COMUNICAZIONE
La Biblioteca Universitaria negli ultimi due anni si è proposta di realizzare, attraverso la
progettazione di un sistema organico, nuove iniziative, progetti ed attività volte a confermare il ruolo che l’ha vista particolarmente attiva nell’attuazione di una politica di
promozione del libro e della lettura soprattutto tra le fasce giovanili e quelle più disagiate. Nel raggiungimento dell’obiettivo di promuovere e valorizzare il proprio patrimonio culturale e di avvicinare la collettività al piacere della lettura, la Biblioteca ha
cercato di coinvolgere varie istituzioni e realtà associative (enti locali, scuole, università,
associazioni sindacali, ecc.) nelle proprie iniziative culturali, consolidando i rapporti con
il territorio e confermando come necessaria e indispensabile l’interazione tra la biblioteca, istituzioni, operatori culturali e cittadini.
Anno 2007
- Incontro con Elsa Morante, mostra, conferenze,
seminari e iniziative didattiche organizzate per
il progetto nazionale Ottobre piovono libri. I
luoghi della lettura, ed. 2006, dal 26 ottobre
2006 al 13 marzo 2007;
- La biblioteca va a scuola: un viaggio virtuale tra
gli spazi e le risorse di una biblioteca, iniziativa
didattica organizzata per la IX Settimana della
cultura;
- I fogli risorgimentali napoletani, 1860-1861,
esposizione bibliografica e documentaria organizzata per il Bicentenario della nascita di
Giuseppe Garibaldi;
- Primo Levi: il lager, la provetta, la fabbrica, ciclo
di eventi, mostre ed iniziative didattico-culturale, nell’ambito del progetto nazionale Ottobre piovono libri. I luoghi della lettura, ed.
2007, inaugurata il 31 ottobre 2007 e conclusasi l’8 maggio 2008;
- Apprendere con l’AID (Associazione Italiana Dislessia), giornata di studio per la Giornata In- Invito per Ottobre piovono libri, ed. 2007
ternazionale dei diritti delle persone con
disabilità, diretta ad illustrare le opportunità che le nuove tecnologie presenti nell’istituto offrono ai diversamente abili alla vista e ai dislessici;
Inoltre ha collaborato alle seguenti mostre e cataloghi:
- Scienze e fede tra osservanza e censura. Viaggio attraverso le Biblioteche della Campania dal XVI al XVIII secolo, mostra promossa dalla Regione Campania e dal LUMA di
Chicago;
- Napoli, nel nobil core della musica, mostra organizzata dalla Salzburger Pfingstfestspiele;
- Le riviste a Napoli dal XVIII secolo al primo Novecento, convegno internazionale organizzato dall’Accademia Pontaniana.
Anno 2008
- Le istituzioni culturali a Napoli nel decennio francese, esposizione bibliografica e docu-
178
Biblioteca Universitaria di Napoli
mentaria per la X Settimana della cultura;
- Tutti uguali tutti diversi: accessibilità e integrazione in biblioteca. Conferenza tenuta
nell’ambito della manifestazione Galassia
Gutenberg;
- Il libro parlato - audiolibri su web per disabili
visivi e dislessici - rete biblioteche statali;
Che cos’è la biblioteca, progetti realizzati per
Euro P.A. Salone delle autonomie locali;
- Napoli da Serao a Saviano: racconto o cronaca?, manifestazione organizzata nell’ambito del progetto nazionale Ottobre piovono
libri. I luoghi della lettura, ed. 2008, con
eventi e iniziative tenuti dal 29 ottobre 2008
al 6 maggio 2009;
- I servizi bibliotecari per le disabilità: un giorno
all’anno tutto l’anno, conferenza tenuta nella
Giornata Internazionale del diritti delle persone con disabilità.
Locandina per la X Settimana della Cultura
POLITICHE TERRITORIALI FUTURE
Gli importanti lavori di ristrutturazione che impegnano la Biblioteca dal 2007 dovranno
restituire nei prossimi anni un istituto più moderno, potenziato e proiettato in attività
e progetti già avviati negli ultimi due anni.
Obiettivi strategici per i prossimi anni si possono così sintetizzare:
- intensificare la collaborazione con gli istituti scolastici, Università ed altri enti e istituzioni territoriali, attraverso attività didattiche, progetti comuni, convenzioni di tirocinio e stage, forme già attuate con successo in passato, al fine di porsi sempre più
come riferimento storico culturale per essi e gli utenti e di ribadire l’importanza della
sinergia tra istituzioni, operatori culturali e cittadini;
- valorizzare il proprio patrimonio con mostre, convegni, partecipazione ad eventi culturali di altri enti e a manifestazioni fieristiche, ma anche con progetti di digitalizzazione dei propri fondi.
E’ in fase di realizzazione un Repertorio della letteratura dialettale campana dalle Origini
all’Unità d’Italia, una sorta di enciclopedia esemplificativa derivante dallo specifico patrimonio librario della Biblioteca Universitaria. Il tutto confluirà in un catalogo illustrato,
accompagnato da un cd-rom con i testi più significativi. In occasione della presentazione del catalogo, che sarà supportata anche da una giornata di studio con la presenza
di specialisti del settore, sarà allestita una mostra con materiale selezionato per importanza e rarità.
Per quanto riguarda l’attività di digitalizzazione, l’obiettivo è di continuare il programma
di valorizzazione di alcuni significativi fondi, attuando anche collaborazioni e sinergie
con altre istituzioni, come nel caso del progetto Per.Le 800 (Periodici Letterari dell’800),
sviluppato insieme a Codex – Biblioteche Digitali della Campania, che ha permesso la
digitalizzazione di alcuni rappresentativi periodici ottocenteschi di ambito letterario
posseduti dalla Biblioteca Universitaria. Attualmente sono in programma due progetti:
- I periodici napoletani dell’800
- Biblioteca digitale del dialetto napoletano
Si conferma, anche per il futuro, la partecipazione ad eventi culturali di rilevanza nazionale quali la Settimana della cultura, Ottobre piovono libri, la Giornata Internazionale
dei diritti delle persone con disabilità e, compatibilmente con la restituzione di alcuni locali attualmente in ristrutturazione, la Festa europea della musica;
- migliorare la qualità dell’offerta dei servizi culturali, soprattutto con una maggiore at-
179
Biblioteca Universitaria di Napoli
tenzione alle richieste dell’utenza. A questo proposito si ricorda che l’istituto partecipa
con due distinti progetti al concorso “Premiamo i risultati”, finalizzato a valorizzare gli
esempi di buona amministrazione.
Il primo La biblioteca, la comunicazione, i giovani, realizzato autonomamente, mira ad
instaurare rapporti più saldi con le istituzioni scolastiche del territorio e ad avvicinare
gli studenti alla biblioteca e ai suoi servizi. Il secondo Indagine sui servizi culturali pubblici, promosso dalla Direzione Generale per il Bilancio e la Programmazione economica,
la Promozione e la Standardizzazione delle procedure, con l’obiettivo di acquisire una conoscenza più approfondita degli utenti e di calibrare l’offerta dei servizi negli istituti. La
Biblioteca Universitaria partecipa al progetto in qualità di biblioteca rappresentativa
del Sud Italia.
È in fase di realizzazione un DVD che riconferma l’attenzione che la Biblioteca riserva
a fasce particolari di utenza: Presentazione in LIS (lingua dei segni italiana) della Biblioteca e dei suoi servizi per portatori di disabilità.
La ridefinizione, già in atto, del sito web è altro strumento per migliorare la qualità dei
servizi all’utenza. Obiettivo della Biblioteca è di passare da un sito web statico e puramente informativo ad un sito web dinamico: accessibilità ed usabilità (anche attraverso
tecnologie assistite per alcuni tipi di disabilità), architettura “amichevole” e soprattutto
creazione di spazi dove il pubblico possa esprimere i propri bisogni, avanzare proposte
e discutere su progetti e attività in corso (blog, forum, newsletter).
180
ARCHIVIO DI STATO DI AVELLINO
Maddalena Buccella - Amalia Della Sala
È attivo in provincia fin dal 1820 in forza del decreto murattiano
del 22 ottobre 1812 che dotava ogni provincia del Regno di un
Archivio. Gestisce importanti servizi al pubblico, quali l’attività
di didattica, la formazione e la promozione delle ricchezze documentarie, incrementa la fruibilità dei documenti e facilita
l’accesso ad un sempre maggior numero di utenti, anche attraverso l’uso di strumenti informatici.
Intensi rapporti di collaborazione con enti, istituzioni e associazioni intessono e creano un efficace punto di riferimento storico-culturale.
Direttore e referente
per il progetto
Gerardina Rita De Lucia
Via G. Verdi, 15/17
83100 Avellino
Tel. 0825 779111
Fax 0825 779516
[email protected]
www.archivi.beniculturali.it/ASA
V
STORIA
Al tempo dell’occupazione francese fu emanato il decreto che
istituiva gli Archivi Provinciali: la legge borbonica del 12 novembre 1818 n. 1379 li conservò nella loro integrità. Avellino inizia la propria attività con i versamenti delle carte degli antichi
regimi, nel maggio del 1820, con la denominazione di Archivio
Provinciale di Principato Ultra.
Scopo dell’istituzione è raccogliere e conservare le carte appartenenti alle trascorse magistrature nonché tutta la documentazione prodotta dalle amministrazioni comprese nel territorio
della provincia. L’ispezione immediata è affidata agli Intendenti.
Con la scomparsa del Regno di Napoli e la legge del marzo 1865
il personale degli Archivi Provinciali, rimasto fino ad allora governativo, passa alle dipendenze della Provincia. Lo Stato si riserva il diritto della vigilanza tramite il Prefetto e attribuisce
alle singole Province la spesa per il mantenimento e la determinazione delle piante organiche .
Con Regio Decreto del 22 settembre 1932, n. 1391, l’Istituto diviene Archivio Provinciale di Stato.
Le prime notizie sulla sua formazione e attività le fornisce nel
1872 Francesco Trinchera, direttore dell’Archivio di Stato di Napoli. Nella sua relazione sugli archivi napoletani egli evidenzia,
tra le carte conservate ad Avellino, al Largo della Libertà, nel
palazzo dei Tribunali, quelle più antiche appartenenti alla Regia
Udienza Provinciale di Montefusco e una corrispondenza ufficiale intercorsa tra il re Gioacchino Murat e l’intendente della
Provincia Giacomo Mazas. L’ambito territoriale di competenza
dell’Istituto in questi primi anni di attività è ampio e articolato:
la provincia di Principato Ulteriore abbraccia, infatti, fino all’Unità d’ Italia quasi tutta l’attuale provincia di Benevento , eccezion fatta per un ristretto territorio intorno al capoluogo, e
comprende anche parte della provincia di Foggia. Con Regio
Decreto del 17 febbraio 1861 sono aggregati al distretto di Avellino altri circondari che facevano parte delle province di Terra di
Lavoro, Principato Citra e Capitanata. Della complessità di tali
avvicendamenti storico-politici l’Istituto conserva traccia nella
sua documentazione.
SEDE
È sede dell’Istituto il complesso monumentale dell’ex “Carcere
Borbonico”edificato su progetto dell’architetto Giuliano De Fazio
181
Archivio di Stato di Avellino
(1827-1839) e completato dopo l’Unità d’Italia. Gli uffici vi si sono trasferiti dalla vecchia
sede di via Serafino Soldi nell’agosto 2007.
Il monumento è singolare per la caratteristica pianta esagonale, con il corpo centrale a
forma di torre da cui si diramano i corpi di fabbrica a forma di stella.
La tipologia edilizia proposta si rifaceva alla teoria del filosofo Jeremy Bentham,esposta nel
“Panopticon” che si ispirava all’architettura dei lazzaretti: edifici collettivi caratterizzati da
bracci indipendenti, convergenti in un corpo centrale a“pan-opticon” secondo il teorizzato
principio del“ tutto visibile e sotto controllo“. Una struttura che rispondeva, nel contempo,
alle necessità di salubrità e di sicurezza per i detenuti.
L’Archivio occupa il padiglione destinato alla detenzione femminile, posto sul lato destro
dell’ingresso principale, il primo ad essere costruito, nel 1832, con il piano terra a grandi arcate a tutto sesto e la facciata in mattoni pieni.
La sede, assegnata all’Archivio nel 1996, è stata interessata da laboriosi e complessi interventi di restauro e recupero ultimati nel 2007. Tutto intorno al muro perimetrale dell’edificio, nelle aree sottostanti il cortile, è stato realizzato un “bunker” sotterraneo a due piani
per i locali di deposito.
I COMPITI ISTITUZIONALI
L’Istituto interpreta le funzioni assegnate dal Codice dei Beni Culturali inserendole nell’ambito più precipuo del “bene” culturale archivio. Da ciò deriva l’ampia gamma dei
servizi al pubblico compresa l’attività di didattica e quelle di formazione e promozione.
Il patrimonio documentario
L’Archivio di Stato di Avellino conserva all’incirca 66.000 fasci che coprono un arco di
tempo dal 1423 al 1960. Il materiale documentario, collocato su 10.500 metri lineari di
scaffalatura, è suddiviso per periodi storici:
Antichi regimi
1423 - 1814
Periodo napoleonico
1806 - 1814
Restaurazione borbonica
1815 - 1860
Unità d’Italia
1861 - 1944
Repubblica Italiana
1945 - 1960
I principali complessi documentali :
Corporazioni religiose soppresse
1423 - 1882
Tra le carte prodotte dai monasteri ed enti religiosi soppressi sono comprese quattordici pergamene del periodo napoleonico e una rara ed accattivante platea
Protocolli notarili dei distretti di Avellino, Ariano e Sant’Angelo dei Lombardi
1497 - 1899
I rogiti notarili sono stati particolarmente studiati per gli approfondimenti sulla formazione della grande proprietà terriera, i cambiamenti del paesaggio agrario, le fortune alterne di famiglie illustri, le consuetudini locali, la toponomastica, le costituzioni
dotali e testamentarie, le istituzioni religiose
Atti Demaniali
1504 - 1957
I documenti danno conto delle quotizzazioni, delle divisioni, della promiscuità tra comuni, ex-feudatari, enti ecclesiastici, delle usurpazioni delle terre demaniali
Regia Udienza Provinciale di Montefusco
1588 - 1812
182
Archivio di Stato di Avellino
La documentazione ha inizio in periodo aragonese e riflette la complessità della produzione di un organo giurisdizionale periferico del Regno (mantenimento dell’ordine
pubblico e amministrazione della giustizia).
Corti locali
1665 - 1803
Comprende atti di natura giudiziaria discussi dinanzi alle corti locali
Catasto Onciario
1742 - 1808
Raccoglie le carte prodotte a seguito delle complesse operazioni di relevio e catastazione (Prammatica del 1740)
Intendenza di Principato Ultra
1806 - 1871
La documentazione copre i vasti ambiti di competenza di una delle Istituzioni più importanti (legge 8 agosto 1806) a partire da quella prodotta da Giacomo Mazas, nel 1806,
con poteri di amministrazione attiva, di vigilanza sui comuni e sugli stabilimenti pubblici e con funzioni di alta polizia
Gran Corte Criminale
1807 - 1869
Si tratta di un tribunale penale di prima istanza con competenza provinciale. Un presidente, sei giudici, un procuratore generale e un cancelliere sono i magistrati preminenti,
attivi fino al passaggio istituzionale ai Giudici di Circondario
Catasto Napoleonico
1809 - 1930
Comprende un gran numero di registri corredati da indici e partitari che attestano la documentazione catastale in forma descrittiva (Regio Decreto del 4 aprile 1809)
Stato Civile
1809 - 1899
I Registri costituiscono la documentazione in copia di quella in deposito presso il Tribunale
Tribunali di Avellino, Ariano Irpino e Sant’Angelo dei Lombardi
1809 - 1948
La documentazione si rifà alle norme previste dalla Legge 20 maggio 1808, per Avellino.
Regio Decreto 20 novembre 1861 e 30 agosto 1862 per Ariano e Sant’Angelo
Preture
1809 - 1956
Raccoglie gli atti dei Giudicati circondariali e dei Giudicati di pace e delle Preture (legge
2 aprile 1865)
Reale Società Economica
1810 - 1872
Le carte restituiscono l’attività molteplice dell’ex Accademia agraria, istituzione preposta allo studio delle condizioni economiche e produttive della Provincia che partecipò
per lungo tempo al dibattito scientifico nel Regno
Ruoli matricolari
1848 - 1912
Contiene atti riportanti i dati militari degli “abili” arruolati per la provincia
Esiti di Leva
1853 - 1933
I documenti riportano i dati anagrafici dei “richiamati” al servizio di leva
Prefettura di Avellino
1861 - 1984
Il fondo è articolato in due serie, affari comunali e affari generali. (legge comunale e
provinciale del 23 ottobre 1859, n. 3702, e Regio Decreto 9 ottobre 1861 n. 250). È attualmente in corso l’inventariazione della cartografia e unità iconografiche
183
Archivio di Stato di Avellino
Intendenza di Finanza di Avellino
1869 - 1883
La documentazione è organizzata in due sezioni, una delle quali definisce l’ambito tributario, l’altra il demanio antico (Regio Decreto 26 settembre 1869 n. 5286)
Famiglia Grassi
1522 - 1948
Comprende le carte dell’ archivio della famiglia Grassi di Solofra e di famiglie ad essa collegate
Famiglia Carfagni
1788 - 1890
Comprende documenti prodotti da una famiglia di notabili borghesi di Montella
Famiglia Cicarelli
1822 al 1969
Il nucleo documentario riguarda le carte dell’ archivio privato della famiglia,
originaria di Salza Irpina
ORGANIZZAZIONE
Servizio di accoglienza e funzione di ascolto
L’Archivio di Stato nel contesto dei cambiamenti in atto della pubblica amministrazione
ha già da tempo attivato un osservatorio permanente per organizzare sistematicamente le indagini sul livello di soddisfazione dell’utente.
L’attività di comunicazione è svolta dall’Ufficio per le Relazioni con il Pubblico che attua
il dialogo e l’ascolto in maniera bidirezionale.
Un valido strumento di rilevazione è costituito dalla somministrazione di questionari,
brevi e differenziati, perlopiù a risposta multipla, ai frequentatori dell’Istituto in occasione di mostre e visite guidate. I dati statistici acquisiti costituiscono i risultati del monitoraggio riguardo alla qualità del servizio reso. Il rapporto fra la quantità e la qualità
dei servizi erogati e le aspettative delle utenze fa attivare la comunicazione interna per
avviare interventi di riorganizzazione e/o potenziamenti dei servizi. I feedback positivi
agiscono da fattore di stimolo per alzare ulteriormente il livello della performance.
Nel corso del 2009 la Prefettura di Avellino ha interpellato gli enti territoriali in merito
ai servizi resi all’utenza e i dati dell’Istituto sono stati un valido corredo per la compilazione dei format attivati.
Un ulteriore salto di qualità in tal senso è stata l’inchiesta di customer satisfaction dal
titolo “Premiamo i risultati”, prodotta nell’ambito del progetto-concorso, indetto dal
Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, per una Pubblica Amministrazione di Qualità. Il nostro Istituto è stato infatti selezionato dalla Direzione Generale per il bilancio, la programmazione economica, la promozione, la qualità e la
standardizzazione delle procedure del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con
altri archivi, biblioteche e musei per la somministrazione di questionari volti all’indagine sulla soddisfazione dell’utenza dei servizi culturali pubblici.
L’indagine si è avvalsa anche del supporto della Facoltà di Sociologia dell’Università “La
Sapienza” di Roma. Un solido apparato metodologico ha previsto vari step tra cui la formazione dei referenti; la costituzione di focus groups, la somministrazione di questionari all’utenza,la raccolta di dati in un data base nazionale, l’elaborazione dei dati,
l’analisi e la pubblicazione.
La partecipazione a un evento nazionale di rilievo premia anni di lavoro silenzioso e
qualificato, di presenza culturale sul territorio, di continuità nel rapporto col pubblico nel
servizio e nella professionalità.
L’indagine permetterà di conoscere le criticità dei vari settori che producono il bene culturale allo scopo di migliorare il rapporto con l’utenza nei luoghi della cultura della nostra provincia e di perseguire il miglioramento della qualità dell’offerta dei servizi.
184
Archivio di Stato di Avellino
Sala Studio
Nella sala di studio, settore centrale per l’erogazione dei servizi di consulenza e di fruizione, gli studiosi si avvalgono dell’assistenza dei funzionari.
La Sala Studio è lo scenario più indicativo dei cambiamenti in atto nel bacino di utenza
dei cittadini. Infatti, si nota, da qualche anno, un’apertura maggiore. Si sta passando visibilmente da un pubblico di pochi “specialisti” - persone già in possesso di conoscenze
specifiche adiacenti al mondo degli archivi - a un pubblico più strutturato dal punto di
vista degli interessi, delle curiosità, dell’età iniziale di approccio.
All’interno del nostro bacino di utenza si stagliava nettamente la tipologia del professore-studioso che svolgeva la sua ricerca in vista di una pubblicazione, dialogando con
un pubblico di specialisti del settore. Adesso è la varietà delle tipologie di fruitori a caratterizzare il nostro pubblico, varietà dalla quale emergono sempre più altre figure:
studenti universitari, ragazzi che svolgono le loro tesi, giovani che conducono approfondimenti specifici. Questi fruitori posseggono competenze di vario tipo e sono interessati ad acquisire nuove conoscenze. Lo studioso di storia locale non si presenta in
archivio col suo orizzonte limitato alle realtà locali, ma ha lo sguardo aperto a temi più
ampi, possiede e pretende strumenti sempre più appropriati.
In definitiva si avvicina all’Archivio un pubblico più curioso e agli operatori della valorizzazione si presenta uno scenario più movimentato. Accade sempre più spesso che il
potenziale studioso arrivi in sala studio con un suo proprio orientamento e ben indirizzato: a fornirglielo è stata un’altra interfaccia, quella informatica.
Il cittadino-utente ha appreso dalla rete, e nello specifico dal Sistema Informativo Nazionale degli Archivi, l’esistenza di un complesso documentario vasto e articolato e pertanto ha già provveduto a formarsi un’idea di base del percorso da seguire nella sua
ricerca. Il contatto con la professionalità dei funzionari, naturalmente, svilupperà questo “nucleo” iniziale di interesse.
185
Archivio di Stato di Avellino
Biblioteca
La nostra biblioteca è nata insieme all’archivio stesso,come strumento soprattutto vantaggioso per gli archivisti, e poi per “gentile concessione” è stata estesa in favore di
un’utenza selezionata. Essa si è costituita non come raccolta di libri di vario argomento
ma come un insieme di sussidi bibliografici atti ad illustrare la storia locale inserendola
in un orizzonte più ampio: regionale, nazionale e finanche internazionale. E’ pertanto,
dotata di opere di consultazione e di cultura storica generale, ma rivolge soprattutto i
suoi interessi verso testi che illustrino tutto il territorio compreso nella circoscrizione
dell’archivio stesso: studi e ricerche di interesse locale che cercano di integrare i dati dei
fondi posseduti. I volumi ivi depositati non sono per numero confrontabili con quelli
delle biblioteche pubbliche, ma è noto che le piccole biblioteche spesso custodiscono
opere introvabili in quelle grandi.
La Biblioteca agisce in sinergia con il settore tecnico-scientifico in occasione di eventi e
mostre e nel garantire allo studioso un servizio completo e valido.
In biblioteca sono conservati i manoscritti dell’intendente Giacomo Mazas. Il voluminoso carteggio percorre gli anni cruciali per la trasformazione della provincia. Accanto
alla corrispondenza privata dell’ Intendente con le autorità Militari si trova quella pubblica intrattenuta con il Re Gioacchino Murat ed altre autorità. Il carteggio costituisce
una precisa fonte di informazioni non solo per la società del Principato Ultra, ma per la
storia tout court dell’epoca contenendo in esso riflessi precisi e continui di avvenimenti
di risonanza italiana ed europea.
Fotoriproduzione
Gli utenti possono richiedere a pagamento fotoriproduzioni dei documenti archivistici
e riproduzioni fotografiche con apparecchiature proprie, anche digitali, fatta salva l’integrità del materiale stesso. Presso la Sala Studio è disponibile la lampada di Wood a
raggi ultravioletti per la lettura di documenti i cui caratteri sono divenuti evanescenti
o molto poco individuabili.
Negli ultimi anni la richiesta di riproduzione in proprio a mezzo di fotocamera digitale
si sta sempre maggiormente incrementando, così pure la richiesta di fotocopie del materiale librario, nel rispetto delle norme vigenti sul diritto d’autore.
Restauro
Per quanto attiene la macroattività relativa alla conservazione l’Istituto collabora con
ICPAL (Istituto Centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e
librario ) al quale fa riferimento con apposite schede tecniche.
Vengono così raccolti i dati relativi alla sperimentazione di strumenti e di materiali, ai
supporti scrittori, ai fattori di degrado di origine biologica e ambientale, alle scaffalature
e al condizionamento, agli impianti e alle attrezzature. Il fine è quello di individuare gli
interventi necessari per le riparazioni ai danni causati dal degrado e per consentire l’analisi dei costi e le scelte delle tecniche di restauro invasive e non.
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Archivio di Stato di Avellino
Gestione del personale e protocollo informatico
Il servizio gestisce i rapporti tra il personale e la direzione, cura la trasmissione della
corrispondenza e la gestione della rete Intranet e della posta elettronica. Il protocollo informatico, avviato dal Decreto del Presidente della Repubblica 475/2000, memorizza i
flussi documentali, con il supporto del software gestionale ESPI .
Gestione amministrativo - contabile
Il settore svolge attività di contenuto tecnico, specialistico e gestionale, con rilevanza
anche esterna. Si occupa dell’acquisizione di beni tramite il mercato elettronico.
Nel corso degli ultimi anni la gestione del materiale di facile consumo si è fatta difficile
per le ristrettezze dei fondi accreditati ai singoli Istituti e ci si sta orientando sempre
più verso il riciclaggio, l’uso di materiali acquistati in proprio e la dematerializzazione dei
documenti con l’aiuto dei personal computer.
ATTIVITA’
Lavori archivistici
Attualmente sono in corso vari progetti, due dei quali si svolgono su scala nazionale. Si
tratta del Sistema informativo degli Archivi di Stato e del Portale della Storia degli italiani.
Il primo si pone un ambizioso obiettivo, quello di “restituire”, qualitativamente e quantitativamente, il patrimonio documentario conservato negli Archivi di Stato.
Il secondo, il Portale della Storia degli italiani, realizza un sito web che consente la ricerca, la visualizzazione e la restituzione on-line di informazioni, immagini di documenti dei Registri dello Stato Civile e degli Atti di Leva.
Il sistema, una volta informatizzato, consentirà di ricostruire identità anagrafiche, percorsi biografici, composizione di gruppi familiari, consistenze demografiche di intere
aree della nostra provincia.
Molto interessante è l’aspetto che riguarda il Thesaurus del Portale : il nostro Istituto sta
contribuendo al suo arricchimento per la parte riguardante i mestieri e i toponimi.
L’archivio sta collaborando dal 2004 con l’ Università di Napoli Federico II ed altre istituzioni scientifiche campane, al rilevamento del materiale cartografico annesso ai Catasti, in vista di ulteriori approfondimenti specialistici.
Elenco Mostre
- Brigantaggio, Lealismo, Repressione nel Mezzogiorno 1860-1870, 29 giugno – 18 novembre 1984, Villa Pignatelli - Napoli
- La funzione degli Archivi di Stato per un programma di recupero culturale e sociale delle
comunità locali, 15 – 28 ottobre 1984, Sede
- La Campania tra il 1943 e il 1945 la memoria, le memorie, 10 marzo – 28 maggio 1985,
Archivio di Stato di Napoli
- Gentium memoria archiva. Il Tesoro degli Archivi, 24 gennaio – 24 aprile 1996, Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo - Roma
- 1946: La nascita della Repubblica in Campania, 11 – 12 dicembre 1997, Archivio di Stato
di Napoli
- Dal Tratturo alla ferrovia Sistemi viari e vita sociale in Irpinia tra età moderna e contemporanea, 16 febbraio – 28 marzo 1998, Dogana dei grani - Atripalda (AV)
- Il Progetto, 12-19 aprile 1999, Ex Carcere Borbonico - Avellino
- Meeting Internazionale dei numismatici, 1-3 maggio 1999, Palazzo Vescovile di Avellino
- Domenicarchivio Anno Giubilare 2000, 11 giugno – 26 novembre 2000, Sede
- Il Brigantaggio postunitario in Alta Irpinia tra reazione e repressione, 27 – 28 agosto
2000, Andretta (AV)
- La Transumanza nell’ economia dell’Irpinia in età moderna, 21-22 giugno 2001, Centro
Comunità Don Bosco Andretta (AV)
- L’alimentazione nel Principato Ultra in età moderna e contemporanea, 15 – 20 aprile
2002, Sede
- Statuti di confraternite e vita socio-religiosa nel Principato Ultra, 5 – 12 maggio 2003, Sede
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Archivio di Stato di Avellino
- La donna nel regno di Napoli alla fine del ‘500, 29 maggio 2003, Università degli Studi
di Salerno
- L’acqua nella documentazione dell’Archivio di stato di Avellino”, 24 – 30 maggio 2004, Sede
- Tracce d’acqua documenti,testimonianze,suggestioni, 16 novembre 2004 – 21 gennaio 2005
Ex Carcere Borbonico - Avellino
- L’arte in Irpinia, 16 - 22 maggio 2005, Sede
- Decennio francese - Avellino capoluogo di provincia, 3 – 9 aprile 2006, Comune di Avellino – Chiesa del Carmine
- Viaggio nella feudalità al tempo di Gian Vincenzo Imperiale, 11 – 12 agosto 2006, Andretta (AV)
- Per i carneadi della cartografia : il micro territorio da posta in gioco a emozione, 19 – 20
settembre 2006, Palazzo Bresciamorra – Bracigliano (fraz. Mercato san Severino) Salerno
- Cartografia, toponimi, identità nella ricerca didattica e per il territorio, 19 – 20 settembre 2006, Università degli Studi di Salerno
- Le neviere nei documenti d’archivio, 14 marzo 2009, Viva Hotel - Avellino
- Come eravamo, 1-30 aprile 2009, Comune di Avellino – Casina del Principe
Attività didattica
L’attività didattica è rivolta agli studenti delle scuole di ciascun ordine e grado della Provincia e tende ad avvicinare il mondo della scuola a quello degli archivi, a seminare in
maniera capillare, conoscenza e valorizzazione delle fonti. Grazie a tale attività l’Istituto attiva, cura e conserva i “laboratori di storia locale”, creati ad hoc per ciascun Istituto scolastico o classe di studenti fruitori, secondo le esigenze e le indicazioni che gli
stessi insegnanti forniscono.
Il primo approccio consiste in una visita guidata su temi generali (accesso ai documenti,
cos’è un fondo archivistico, come si forma un archivio, quali sono i vari aspetti del “bene”
archivistico).
In una seconda fase si approfondisce lo studio analizzando il soggetto produttore, le
caratteristiche estrinseche, la scrittura, il contenuto, l’iter che la carta percorre dalla magistratura che lo ha prodotto all’Archivio di Stato.
Il “laboratorio di storia”, così costituito, vive di vita propria, con l’assistenza dei funzionari. Gli archivisti forniscono ai ragazzi e ai loro docenti il materiale documentario e bibliografico e li assistono per l’interpretazione e la lettura. I temi maggiormente trattati
riguardano la vita e la storia della provincia nel corso del XVIII e XIX secolo, la rivoluzione del 1799, Avellino capoluogo di provincia, il periodo post-unitario, i monumenti
della storia locale.
Attualmente la sezione didattica è impegnata nel progetto CIRED, in collaborazione con
il Liceo Classico Statale “Pietro Colletta” di Avellino, l’Università degli Studi di Napoli
“L’Orientale”, l’Ufficio Scolastico Regionale della Campania. Si tratta di un progetto triennale che studia i capitoli matrimoniali del fondo Notai relativi al Settecento e all’Ottocento per approfondire i vari aspetti della vita socioeconomica delle comunità locali e
delle “università” della provincia.
L’attività didattica ha come interlocutore privilegiato lo studente delle scuole di secondo
grado, in quanto dotato della maturità necessaria all’approccio al bene archivistico e di
maggiore capacità di attenzione.
Spesso è un momento culturale della vita dell’Istituto a creare l’occasione di aggancio
alle visite guidate delle scolaresche, come è accaduto per la mostra sull’alimentazione
o per quella su Avellino capoluogo di Provincia. I ragazzi che fruiscono del bene archivistico, specie negli ultimi anni, hanno mostrato vivo interesse per tutto quanto riguarda le caratteristiche estrinseche del documento e ciò in vista di una possibile
apertura al mondo del lavoro e ai loro interessi proiettati nel futuro: lavoro artigianale
del restauratore e aspetti dello studio paleografico.
Ricerche per corrispondenza
La tipologia principale è quella araldico-genealogica. L’uso di Internet ha enormemente
favorito l’interesse per il family tree per la facilità dell’approccio alle informazioni e alle
richieste. Per tali motivi nel nostro Archivio si svolgono prevalentemente ricerche sullo
188
Archivio di Stato di Avellino
Stato Civile , sugli Esiti di Leva e sui Ruoli Matricolari. Le ricerche di tipo amministrativo
sono condotte per lo più su documenti catastali e, al contrario delle precedenti, non
hanno subito particolari variazioni nel numero e nella qualità negli ultimi anni.
Maddalena Buccella - Amalia Della Sala
189
ARCHIVIO DI STATO DI BENEVENTO
Direttore e
Referente per il progetto
Valeria Taddeo
Via Giovanni De Vita, 3
82100 Benevento
Tel 0824 21513
Fax 0824 24655
[email protected]
www.archivi.beniculturali.it/asbn/
Orario di apertura
al pubblico
ore 8.15–19.15
lunedì – venerdì;
ore 8.15–13.15
sabato
L’Archivio di Stato di Benevento veniva istituito con decreto del
Ministro per l’Interno del 10 aprile 1954, che attuava la legge
del 1939 sul nuovo ordinamento degli Archivi di Stato. Solo a
cento anni dalla sua costituzione anche la Provincia di Benevento poteva disporre, così, dell’Istituto preposto alla conservazione delle fonti documentarie del territorio.
Nato inizialmente come sezione di Archivio, esso riuscì in breve
tempo, sotto la guida dei suoi primi direttori – Giuseppe Coniglio
e Catello Salvati - ad acquisire documenti importanti per ricostruire la storia del Sannio dal 1400 in poi: anzitutto gli atti dei
Notai, cioè la fonte più ricca per conoscere tutta la particolare vicenda storica premoderna e moderna del nostro territorio.
Il primo dato che emerge, pertanto, è che la Provincia di Benevento ha iniziato con grosso ritardo a porsi il problema della
conservazione della propria documentazione: ancora oggi molti
documenti di pertinenza statale sono dispersi e/o conservati
impropriamente da altri istituti ed enti, altri sono andati distrutti, per altri ancora è in corso un faticoso lavoro di recupero
che sta dando i primi risultati.
I documenti già acquisiti, schedati ed inventariati, da qualche decennio sono diventati
oggetto di studio, producendo conoscenza
storica del territorio, contribuendo ad avviare
quel lungo e difficile processo di formazione
della consapevolezza storica dei modi e delle
forme in cui si è realizzato il Sannio beneventano moderno.
L’Archivio di Stato di Benevento ha oggi sede
nel centro storico, nell’ex Seminario arcivescovile, fondato nel 1567 dal cardinale Giacomo Savelli, arcivescovo di Benevento dal 1560
al 1574. Il complesso architettonico attuale è
il risultato di fusioni e assembramenti di varie costruzioni, il cui nucleo originario fu la
Chiesa di S. Andrea con la relativa canonica del
XII secolo. In gran parte distrutto dal terremoto
del 1688, fu riedificato dal cardinale Orsini e
ampliato negli anni successivi. Per tale motivo presenta nella sua struttura l’impronta delle sovrapposizioni architettoniche che maggiormente lo hanno caratterizzato: il manierismo - che connota il nucleo più antico rappresentato da quella che viene comunemente definita“Biblioteca Pacca”, su via Arcivescovo
Pacca – e il neoclassicismo ottocentesco, che
caratterizza la facciata principale su Corso Garibaldi e quella laterale su Via De Vita.
Il Patrimonio Documentario
La documentazione che si conserva negli
Archivi di Stato riflette il mutare delle
circoscrizioni territoriali nel tempo: la storia
della città di Benevento, a lungo ènclave
pontificia all’interno del regno di Napoli,
190
Archivio di Stato di Benevento
comporta che una parte della documentazione relativa ai comuni della provincia è
correttamente custodita e può essere consultata presso gli Archivi di Stato di Roma,
Napoli, Avellino, Caserta, Campobasso e Foggia.
A causa delle vicende legate al trasferimento della sede dell’Istituto, parte della documentazione non è ancora oggi consultabile; quella accessibile, pari a circa 3000 m.l., si
riferisce ai seguenti fondi:
Atti demaniali
Estremi cronologici: 1713-1954 - con docc. dal 1484
Consistenza: 272 bb. con 1382 fascc.
Catasti
Catasto gregoriano
Estremi cronologici: 1825-1942
Consistenza: 455 - di cui 180 regg. e 275 fogli di mappa
Catasto provvisorio
Estremi cronologici: 1807-1951
Consistenza: 1834 regg.
Catasto terreni e fabbricati. 2^ copia: Imposte Dirette
Estremi cronologici: 1932-1970
Consistenza: 2415 fogli di mappa
Conservatoria dei Registri Immobiliari di Bn
Estremi cronologici: 1818-1961 Consistenza: 2000 voll.
Corporazioni religiose soppresse
Estremi cronologici: 1305-1879
Consistenza: 285 voll. contenuti in bb.
Esiti di Leva
Estremi cronologici: Classi di età dal
1870 al 1934
Consistenza: 1231 regg.
Guardia di Finanza. Comando compagnia
di Benevento
Estremi cronologici: 1972-1990
Consistenza: 1 b.
Intendenza del Molise - Opere pie
Estremi cronologici: 1762-1860
Consistenza: 15 bb.
Monte di credito su Pegno di Cusano Mutri
Estremi cronologici: 1797-1956
Consistenza: 232 regg. e bb.
Notai
Estremi cronologici: 1401-1889 - con
docc. fino al 1928
Consistenza: 19137 - voll. e filze contenuti in bb.
Pergamene
Estremi cronologici: 1426-1806
Consistenza: 394
Prefettura di Benevento
Estremi cronologici: 1870-1968 – con
docc. anteriori al 1870 e successivi al
1968
Consistenza: 2076 voll. e bb.
191
Archivio di Stato di Benevento
Preture
Estremi cronologici: 1809-1966
Consistenza: 3827 voll. e bb.
Questura di Benevento
Estremi cronologici: 1831-1989
Consistenza: 289 - 75 regg. e 214 bb. contenenti 5289 fascc.
Ruoli matricolari
Estremi cronologici: Classi di nascita dal 1874 al 1928
Consistenza: 554 regg. e rubb.
Stato civile
Estremi cronologici: 1809-1860 – con atti di matrimonio fino al 1865
per S. Angelo a Cancello (AV)
Consistenza: 2101 bb. contenenti ca. 15000 regg.
Tribunale di Benevento
Estremi cronologici: 1866-1964 – con docc. dal 1830
Consistenza: 1006 regg. e bb.
Ufficio Provinciale del Lavoro e della M. O. di Bn
Estremi cronologici: 1941-1950
Consistenza: 32 bb.
Archivi di Enti pubblici in deposito
Comune di Montesarchio
Estremi cronologici: 1683-1820
Consistenza: 442 voll. e bb.
Archivi privati
Bartoli
Estremi cronologici: 1584-1885
Consistenza: 12 unità
Pedicini
Estremi cronologici: 1423-1882
Consistenza: 67 di cui 23 voll. e 44 pergg.
Pedicini. Pergamene
Estremi cronologici: 1423-1677
Consistenza: 45
SERVIZI
Sala di studio
I documenti conservati nell’Archivio di Stato sono liberamente consultabili, salvo quelli dichiarati riservati, che diventano consultabili cinquanta anni dopo la loro data, e quelli contenenti dati personali o sensibili, che diventano consultabili dopo quaranta o settanta anni,
secondo quanto previsto dagli artt. 122-127 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42,
Codice dei beni culturali e del paesaggio, e dal decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196. La
consultazione dei documenti contenenti dati personali deve avvenire nel rispetto del “Codice di deontologia e di buona condotta per il trattamento di dati personali per scopi storici”, allegato al Codice in materia di protezione dei dati personali.
La Direzione dell’Archivio può escludere temporaneamente dalla consultazione i documenti deteriorati e quelli per i quali è in corso intervento di restauro. L’elenco dei documenti temporaneamente non consultabili è a disposizione in Sala di studio.
Le modalità di consultazione sono indicate dettagliatamente nel Regolamento della
Sala di studio che viene consegnato all’utente al momento della presentazione della
domanda di accesso alla Sala di studio.
Capacità ricettiva della Sala di Studio: 15 posti di consultazione di cui 5 con prese elet-
192
Archivio di Stato di Benevento
triche per p.c. portatili.
Non è posto limite alle unità archivistiche richiedibili giornalmente.
Presa continua delle unità archivistiche dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.30 e dalle
14.30 alle 17.30.
Tempo massimo di attesa 15 minuti.
È possibile prenotare le unità archivistiche da consultare inviando un messaggio di posta elettronica all’indirizzo
[email protected] almeno 3 giorni
lavorativi prima della consultazione, indicando nell’oggetto: prenotazione consultazione e fornendo precisi e completi
riferimenti archivistici.
L’assistenza di personale qualificato alla
ricerca è assicurata per più del 60% dell’orario di apertura della Sala di studio: dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.30 e dalle
14.30 alle 17.30.
I fondi archivistici sono dotati di strumenti analitici o sintetici elaborati dall’Istituto e disponibili in sala di studio.
Sono dotati di banche dati parziali i seguenti fondi:
Notai di Benevento (1650-1890)
Tribunale di Benevento Sentenze penali
Questura. Casellario politico e Casellario di polizia giudiziaria
Ruoli matricolari
Stato Civile (1809-1860)
Biblioteca
La biblioteca dell’Archivio di Stato di Benevento, pur essendo destinata in primo luogo
agli impiegati dell’Istituto, è aperta alla consultazione da parte degli studiosi secondo
le modalità previste dal relativo regolamento. Il patrimonio bibliografico consiste in
circa 9000 volumi (tra cui antichi, rari e di pregio), opuscoli, periodici, CD ROM, DVD.
Ricerca Documentaria a Distanza
Si possono richiedere informazioni riguardanti i fondi archivistici conservati e il loro
contenuto inviando la richiesta per posta elettronica ([email protected]) per fax
(0824 24655) o per posta (Via Giovanni De Vita, 3 – 82100 Benevento).
La risposta sarà data entro 30 giorni dal ricevimento della richiesta.
Riproduzione
Il Servizio di riproduzione dei beni archivistici, istituito presso l’Archivio, effettua le riproduzioni tramite fotocopie o utilizzando le tecnologie informatiche. Le modalità di
rilascio delle copie sono indicate dettagliatamente nel Regolamento del Servizio, a disposizione in Sala di studio.
Le richieste di riproduzione dei documenti possono essere presentate dal lunedì al venerdì dalle 8.15 alle 19.15, il sabato dalle 8.15 alle 13.15.
I pagamenti possono essere effettuati:
- presso la sede dell’Archivio di Stato – Servizio di Riproduzione dei Beni Archivistici, dal
lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00;
- tramite bollettino di conto corrente postale n. 150821 intestato alla Tesoreria Provinciale dello Stato di Benevento con indicazione della specifica causale (capo XXIX cap.
2584 art.3).
Le riproduzioni possono essere ritirate presso la Sala di studio, dal lunedì al venerdì dalle
8.15 alle 19.15, il sabato dalle 8.15 alle 13.15, previo accertamento dell’avvenuto paga-
193
Archivio di Stato di Benevento
mento. Le riproduzioni possono essere spedite per posta all’indirizzo indicato dall’utente, che dovrà allegare alla richiesta il francobollo previsto dal tariffario postale.
È possibile effettuare foto con mezzo proprio, dopo essere stati autorizzati e con le modalità specificate nel Regolamento.
È possibile prenotare la riproduzione di documenti inviando un messaggio di posta elettronica all’indirizzo [email protected], indicando nell’oggetto prenotazione riproduzione e segnalando esattamente i riferimenti archivistici che consentano l’individuazione
dei documenti da riprodurre.
Le riproduzioni effettuate sono conformi all’originale.
ATTIVITÀ DIDATTICA E TIROCINI FORMATIVI
L’Archivio di Stato di Benevento promuove la diffusione della conoscenza della documentazione conservata anche tra gli studenti facilitando il contatto diretto con le fonti
archivistiche attraverso la realizzazione di visite guidate, laboratori didattici, tirocini formativi pre e post laurea.
L’avvicinamento attento delle giovani generazioni alla consultazione della documentazione archivistica e al lavoro storiografico, nell’assoluto rispetto della metodologia, infatti, è occasione privilegiata per favorire la formazione di una coscienza giovanile
capace di sfuggire alle sirene dei grandi racconti ideologici, dell’omologazione mediatica, dell’opinionismo, dell’improvvisazione dei dilettanti, grazie appunto alla fedeltà al
dato storico, indagato secondo corrette metodologie di ricerca.
A tal fine l’Archivio di Stato ha sottoscritto, nell’anno scolastico 2008/2009, cinque convenzioni con scuole secondarie per la realizzazione di altrettanti laboratori didattici fornendo, attraverso i suoi funzionari, assistenza e consulenza nella consultazione delle
fonti archivistiche e bibliografiche e nell’individuazione delle fonti interessanti per l’approfondimento del tema oggetto della ricerca.
A seguito di sottoscrizione di apposite convenzioni con le Università del Sannio, di Salerno, nonché Federico II di Napoli ha svolto attività di tutoraggio nei confronti di giovani laureandi e laureati.
ATTIVITÀ DI COMUNICAZIONE,
PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE
L’Archivio – da solo o in collaborazione con altri enti - realizza mostre, pubblicazioni,
giornate di studio, convegni finalizzati a far conoscere e a valorizzare il patrimonio documentario conservato. Nell’ultimo triennio ha realizzato i seguenti eventi:
Anno 2007
IX Settimana della Cultura Scientifica 12 – 20 maggio 2007
- Mostra fotografico-documentaria, Gli affreschi ritrovati. Uno scavo archeologico in piazza Sabariani,
visite guidate agli scavi in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica di Salerno e Benevento
e la Soprintendenza BAPPSAE di Caserta e Benevento, 12 maggio – 31 luglio 2007
- Presentazione libro I luoghi della vita di Aurelio
Musi, 20 dicembre 2007
Anno 2008
Festa della donna
- Mostra documentaria, Fonti per la storia delle
donne. Sorvegliate politiche tra fascismo e democrazia, 8 – 15 marzo 2008
- Mostra multimediale a cura delle allieve dell’ITC “S.
Rampone” di Benevento, La donna nella storia, 8 –
15 marzo 2008
194
Archivio di Stato di Benevento
X Settimana della Cultura 25 – 31 marzo 2008
- Mostra documentaria e bibliografica, Benevento all’alba della Repubblica e della Costituzione, 25 marzo – 30 giugno 2008
X Settimana della cultura Scientifica e della Creatività 16 – 24 aprile
- Mostra collettiva di dipinti a cura dell’Atelier d’arte Mario Ferrante, Le luci di dentro,
16–24 aprile 2008
- Percorso multimediale e mostra a cura di AS BN e Associazione A.C.C.A.DE.M.I.A. di
Pesco Sannita, Obiettivo luce, 16 -24 aprile 2008
- Presentazione 2° Quaderno dell’Archivio di Stato 1946: La nascita della Repubblica a Benevento, 12 giugno 2008
Festa Europea della Musica 21 giugno
- Concerto a cura del Conservatorio di musica di Benevento.
Giornate Europee del Patrimonio 27 – 28 settembre
- Mostra iconografica e documentaria, Italia Langobardorum: Affreschi beneventani in
piazza Sabarian”, in collaborazione con la Soprintendenza BAPPSAE di Caserta e Benevento e la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino e Benevento, 27
settembre – 31 dicembre 2008- Apertura straordinaria della Biblioteca Pacca, 27 – 28 settembre 2008
Giornata Mondiale dell’alimentazione 16
ottobre
- Mostra documentaria, Il paesaggio agrario
sannita tra memoria e futuro, 16 ottobre –
31 dicembre 2008
- Giornata di studio sul paesaggio agrario
sannita, 16 ottobre 2008
Anno 2009
Festa della donna
- Convegno, Fonti per la storia delle donne.
Gli archivi del lavoro, 5 marzo 2009
- Mostra fotografica e documentaria, Le tabacchine, 5 marzo – 4 aprile 2009
XI Settimana della Cultura 18 – 26 aprile
XI Settimana della Cultura Scientifica
e della Creatività 20 - 29 aprile
- Mostra iconografica, Milon di Kroton. Dalle
fonti all’immagine, 18 -29 aprile 2009
- Mostra fotografica, Aula con vista: Panoramica sulla scuola steineriana, 18 – 29 aprile 2009
Serata di solidarietà per i terremotati d’Abruzzo, Lo sport nell’antichità. Viaggio nella storia dello sport antico, 30 aprile 2009
Presentazione del libro di Pasquale Persico Ferrara. Le città, come gli scienziati, gli artisti e i poeti non possono morire, 21 maggio 2009
Mostra documentaria, Il futuro della memoria. Storia segni e disegni della città di Benevento tra XVII e XIX secolo. Il centro urbano, 21 maggio – 31 luglio 2009
Conversazione con Maurizio Viroli, Non c’è libertà senza doveri: la religione repubblicana
nella storia d’Italia, 6 giugno 2009
Festa della Musica
- Concerto Il Trionfo del Tempo e del Disinganno, Musiche e danze rinascimentali e barocche, 20 giugno 2009
195
Archivio di Stato di Benevento
Pubblicazioni
- Archivio di Stato di Benevento, Settimana degli Archivi 10 – 17 novembre
1984, catalogo – guida, Benevento,
1984.
- Soprintendenza BB.AA.AA.AA.SS.
per le province di Caserta e Benevento, Archivio di Stato di Benevento, Frammenti di scrittura
beneventana conservati nell’Archivio
di Stato di Benevento, Benevento,
1985.
- Scuola Elementare S. Angelo a
Sasso, Archivio di Stato di Benevento,
Monografia: le fonti scritte dai graffiti all’alfabeto, Benevento, 1995.
- Giuseppe Vetrone, Sub auspiciis Gallicae Reipublicae. Il 1799 negli atti dei
notai di Benevento e della sua attuale provincia, Presentazione di Anna
Maria Rao (Quaderni dell’Archivio di
Stato di Benevento; 1), Benevento,
2002.
- Archivio di Stato di Benevento, Il futuro della memoria. Storia segni e disegni della città di Benevento tra XVII e XVIII secolo. Le contrade, Guida alla mostra,
Benevento, 2004.
- Archivio di Stato di Benevento, Il futuro della memoria. Storia segni e disegni della città
di Benevento tra XVII e XIX secolo. Il centro urbano, Guida alla mostra, Benevento, 2006.
- Valeria Taddeo, 1946: la nascita della Repubblica a Benevento (Quaderni dell’Archivio di
Stato di Benevento; 2), Benevento, 2006.
- Archivio di Stato di Benevento, Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province
di Salerno, Avellino e Benevento, Soprintendenza per i BAPPSAE per le province di Caserta e Benevento, Gli affreschi ritrovati. Uno scavo archeologico in Piazza Sabariani a
Benevento, Benevento, 2007.
196
ARCHIVIO DI STATO DI CASERTA
STORIA
Le origini dell’istituto risalgono al decennio francese, quando con
Direttore e
Referente per il progetto
regio decreto 22.10.1812 venne istituito in ogni capoluogo di proAldo Santamaria
vincia, “presso” le neocostituite Intendenze (fig. 1), un Archivio
Viale
dei Bersaglieri, 9
destinato ad accogliere le carte prodotte dagli “antichi tribunali”
81100 Caserta
che avevano operato nei rispettivi territori fino alla riforma del
Tel. 0823 355665
sistema, come pure gli atti delle preesistenti autorità provinciali
Fax 0823 355665
e la documentazione proveniente dalle corporazioni religiose [email protected]
presse. Di fatto, causa gli eventi bellici che portarono alla Re- www.archivi.beniculturali.it/ASCE/
staurazione, i nuovi Istituti vennero resi operativi solo nel 1818
con la “Legge organica degli Archivi del Regno”. Da
notare che, sebbene Caserta subentrasse come capoluogo di Terra di Lavoro a Capua fin dal 1819, la
sede dell’Archivio vi fu trasferita solo nel 1850.
Dopo l’Unità, gli Archivi provinciali del meridione
vennero posti (1865) alle dipendenze delle rispettive Amministrazioni provinciali. Nel 1932 essi passarono sotto l’egida dello Stato; ma nel frattempo,
essendo stata soppressa la provincia di Terra di Lavoro (1927), quello di Caserta era diventato una sezione dell’Archivio di Stato di Napoli, e tale restò
ben oltre il ripristino della provincia stessa (1945).
Solo nel 1963, infatti, riacquistò la propria individualità con l’attuale denominazione.
(fig.1) Bollo dell'Intendenza di Terra di Lavoro,
anno 1812
SEDI
L’Archivio provinciale di Terra di Lavoro alloggiò a Capua, fino al
1850, in un’ala del monumentale Palazzo Antignano dei Duchi di
San Cipriano. A Caserta dopo ripetuti trasferimenti, sempre in attesa di una collocazione adeguata e definitiva, l’Archivio resta ubicato (dal 1974) in zona periferica, in un un condominio di civile abitazione, con pianoterra e sotterraneo adibiti a depositi (fig. 2).
Intanto e nondimeno, l’utenza ha fatto registrare un incremento annuo notevole e costante, quadruplicandosi dagli anni
Ottanta ad oggi, con un ritmo di crescita ulteriormente acceleratosi dopo la creazione di una sede universitaria a Caserta.
(fig.2) Scaffalature "compatte" nell'interrato
197
Archivio di Stato di Caserta
PATRIMONIO E COMPITI
ISTITUZIONALI
L’attività degli Archivi di Stato è disciplinata dal D.L. 42 del 2004 che assegna
loro non solo compiti di conservazione
ma anche di tutela e di valorizzazione
del patrimonio documentario.
L’Archivio di Stato di Caserta raccoglie
i documenti degli uffici amministrativi, finanziari e giudiziari dello Stato operanti nella provincia a partire dal decennio francese (1806-1815).
Prima di tale periodo, le ricerche possono fare riferimento al ricchissimo
fondo notarile comprendente circa
40.000 protocolli, il più antico dei
quali (1439) segna la decorrenza “ufficiale” del patrimonio archivistico casertano (fig. 3). Fanno parte integran- (fig.3) Atto notarile del 1468 (not. Salvatore De Marco, Aversa)
te del patrimonio gli atti della settecentesca Intendenza del real sito di Caserta, anche se restano ubicati presso
la Reggia.
La documentazione otto-novecentesca
interessa il territorio “storico” della
provincia, assai più ampio di quello attuale. Località che oggi appartengono
alle province di Benevento (come S.
Agata dei Goti), Avellino (Baiano, Lauro) ed Isernia (Venafro, sempre solo a
titolo esemplificativo), fecero parte di
Terra di Lavoro fino all’Unità d’Italia (fig.
4); porzioni delle attuali province di Latina (ad es. Gaeta, Formia, Fondi), di Frosinone (Sora, Cassino, Arpino ecc.) e di
Napoli (Nola con tutto il suo circondario) restarono comprese nella pro- (fig.4) Terra di Lavoro nell'epoca borbonica (1855)
vincia casertana fino all’anno della
sua soppressione (1927). Quest’ultimo evento ha comportato una lacuna quasi ventennale (fino al 1945) nelle carte della Prefettura e degli uffici sottoposti al suo controllo; per
contro, in seguito alla medesima soppressione, l’Archivio casertano ha acquisito gli atti
dell’Amministrazione provinciale anteriori al 1927.
Ai fondi archivistici di provenienza istituzionale vanno poi aggiunti alcuni importanti archivi privati, pervenuti a vario titolo al nostro Istituto. Tale è il caso degli archivi personali (con annesse nutrite biblioteche) di Giuseppe Capobianco, Paolo Pietro Broccoli e
Mario Pignataro, esponenti politici e sindacali casertani del secondo dopoguerra, nonchè delle carte di un’importante realtà economica provinciale: il Consorzio Nazionale
della Canapa di Caserta.
Con un patrimonio di oltre 120.000 pezzi tra fasci, buste e registri, che in sviluppo lineare coprirebbero un percorso di oltre 17 chilometri (senza tenere conto del cosiddetto
Archivio Storico della Reggia), l’Istituto casertano si pone fra i più ragguardevoli archivi
provinciali del Meridione.
La conservazione del materiale documentario si traduce in un’attività di salvaguardia:
spolveratura, disinfestazione, restauro. Non disponendo di un proprio laboratorio, l’AS di
Caserta ha provveduto al restauro dei documenti più antichi e deteriorati tramite affidamento a ditte specializzate che hanno lavorato sotto la supervisione di un funzionario dell’Istituto (fig. 5).
198
Archivio di Stato di Caserta
L’attività di tutela dell’AS di Caserta si esplica
come sorveglianza sugli archivi correnti e di deposito degli uffici statali della provincia, onde
accertare l’ ordinato mantenimento della documentazione, individuare gli atti di interesse storico che, trascorso un certo intervallo di
tempo, gli saranno“versati”e viceversa avviare
allo “scarto” quelli non meritevoli di conservazione. A tal fine apposite Commissioni di sorveglianza - in seno alle quali l’Archivio di Stato ha un proprio rappresentante - si riuniscono, presso ciascuno dei predetti uffici, più volte all’anno.
La valorizzazione, alla luce della normativa
recente, include da un lato l’insieme delle tradizionali attività archivistiche che agevolano
la ricerca e il reperimento delle informazioni;
dall’altro le attività promozionali - pubblicazioni, organizzazione di mostre e convegni,
programmi di visite guidate per scolaresche finalizzate ad accrescere la visibilità dell’Archivio e ad allargare la cerchia dei suoi utenti
(fig.5) Pergamena “riciclata” per rilegatura
di protocollo notarile potenziali. In questa direzione l’Istituto ha recepito le istanze di rinnovamento, procedendo alacremente nell’allestimento di inventari informatici, il cui contenuto è stato
anche pubblicato in Internet secondo gli standards del progetto
S.I.A.S. (Sistema Informativo degli Archivi di Stato); si è altresì provveduto
alla digitalizzazione di migliaia di
mappe e planimetrie, e di altro materiale documentario ed iconografico di particolare interesse (fig. 6). Il
sito web dell’Istituto rappresenta un
importante strumento di comunicazione e di informazione che permette di conoscerne le iniziative in
tutti i settori.
(fig.6) Insediamenti industriali sul Liri (FR), anno 1839
SERVIZI
Tutti i documenti conservati presso l’Archivio sono consultabili liberamente, fatte salve le
restrizioni imposte dalle leggi sulla riservatezza, e di essi può essere richiesta copia fotostatica o digitale, compatibilmente con le condizioni di conservazione.
La consultazione del materiale documentario avviene in Sala di Studio (fig. 7), il cui funzionamento è disciplinato da un apposito Regolamento che si trova affisso
nella stessa. Inoltre, per fissare principi e
regole nei rapporti con gli utenti e nell’erogazione dei servizi, l’AS di Caserta ha
elaborato la Carta della Qualità dei Servizi, in distribuzione gratuita presso la
sede e consultabile sul sito di Istituto.
All’Archivio è annessa una Biblioteca, la
cui funzione primaria è quella di strumento interno d’informazione e aggiornamento per il personale, ma che è
(fig.7) La Sala di studio anche a disposizione degli studiosi a
199
Archivio di Stato di Caserta
supporto delle ricerche. Nata intorno ad un nucleo originario costituito da raccolte di atti ufficiali (Raccolta
Ufficiale delle Leggi e Decreti, Giornale dell’Intendenza
e poi Bollettino della Prefettura, Atti del Consiglio Provinciale ecc.) si è andata via via incrementando nel
tempo. Grazie anche all’apporto della biblioteca Giuseppe Capobianco (fig. 8), oggi possiamo contare su
oltre 13.000 pezzi, costituiti in prevalenza da testi di
storia, con particolare riguardo a situazioni e vicende
locali. La Biblioteca è integrata, a livello informatico,
nel polo SBN di Napoli.
ATTIVITÀ CULTURALI E DI PROMOZIONE
Fiore all’occhiello delle attività dell’istituto è (unica
nel suo genere nell’ambito ministeriale) una rivista
quadrimestrale on-line (http://www.rterradilavoro.altervista.org/), aperta anche al contributo di (fig.8) Un volume della biblioteca
studiosi e frequentatori. L’Istituto sollecita l’interesse (sez. Capobianco)
dei giovani e si avvale della loro collaborazione, promuovendo al suo interno forme di volontariato, ed accoglie per tirocinio numerosi studenti universitari nelle discipline attinenti alla conservazione dei beni culturali.
Accanto alle tradizionali forme di collaborazione con l’Università, un ruolo centrale è
stato riservato al rapporto con il mondo scolastico. L’Istituto si è fatto carico di recarsi
esso stesso nelle scuole (grazie anche alla disponibilità delle Autorità scolastiche), informando e sensibilizzando i docenti, prima ancora che gli studenti, circa l’importanza
di una documentazione storica spesso poco nota all’esterno, allestendo in edifici scolastici una parte non trascurabile delle sue iniziative culturali (come meglio si vedrà dall’esposizione dei singoli eventi), distribuendo articoli multimediali di sua produzione.
Importante è stato, sotto il primo aspetto, l’intervento di funzionari dell’Archivio sul
tema “L’Archivio di Stato come risorsa didattica”, nel quadro di un ciclo di incontri col
personale della scuola organizzato nel novembre 2007, nella Sala Consiliare della Provincia, dal Centro Studi Giancarlo Siani in collaborazione col CIDI (Centro Iniziativa Democratica Insegnanti) di Caserta.
Un rapporto privilegiato è già da diversi anni quello con l’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore “M. Buonarroti” di Caserta ed in particolare con docenti e studenti dell’indirizzo Geometri, che nello studio della cartografia tecnica, abbondante soprattutto
nel fondo Genio Civile, trovano spunti per esercitazioni professionali altamente qualificate: è del febbraio 2008 la stipula di una convenzione per l’accesso di insegnanti ed allievi della 3a C alla documentazione archivistica e bibliografica riguardante il Castello di
Caiazzo, onde ricostruirne l’aspetto originario e formulare un progetto di restauro. Assai
stimolante, e perciò replicato più volte nel corso del 2008 con gruppi diversi di alunni,
è risultato anche l’incontro con docenti e ragazzi della scuola Media “D. Santamaria” di
Alvignano, che nel nostro Archivio hanno trovato documenti cospicui riguardo alla ricostruzione del loro comune dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale.
L’anniversario della Costituzione italiana ha offerto l’occasione per illustrare ad alunni
del Liceo Classico “Pietro Giannone” e di altre scuole superiori casertane il percorso storico-costituzionale nel Regno, con l’ausilio di un CD realizzato rigorosamente “in casa”;
con il Liceo Giannone si è poi sviluppato un rapporto di collaborazione che ha condotto
ripetutamente in Archivio alcune classi, per svolgere ricerche sotto la guida dei funzionari intorno a temi della storia cittadina recente.
Alle pure e semplici “visite guidate” si è cercato di conferire varietà ed interesse mediante simulazioni di ricerche archivistiche su inventari cartacei ed informatici, nonché
in Internet con collegamenti al sito del S.I.A.S., graduandone l’impegno in rapporto all’età ed al tipo di istituto.
Delle numerose manifestazioni culturali basterà in seguito elencare le più recenti. Delle
pubblicazioni a stampa di maggiore impegno sembra utile, invece, fornire l’elenco completo, in quanto esse restano uno strumento di ricerca sempre disponibile allo studioso:
200
Archivio di Stato di Caserta
(fig.9) Una delle pubblicazioni dell'Archivio (1988)
- Stampa periodica in Terra di Lavoro tra il
1840 e il 1927 (catalogo della Mostra), pp. 145,
San Nicola la Strada 1988 (fig. 9);
- Atti demaniali pre-unitari (presentazione
dell’inventario, con ampia introduzione storica), pp. 156, Napoli 1994;
- La nascita della Provincia di Terra di Lavoro:
istituzioni e territorio (presentazione dell’inventario di Intendenza di Terra di Lavoro, serie
Circoscrizioni territoriali, con introduzione
storica e svariati articoli monografici), pp.
230, Napoli 1996;
- Caserta al tempo di Napoleone: il Decennio
Francese in Terra di Lavoro (introduzione storica generale ed articoli monografici relativi
alle varie problematiche), a cura di A. Di Biasio ed I. Ascione, pp. 191, Napoli 2006.
Quest’ultimo volume, a conferma di una
svolta nella concezione non più “elitaria” del
mondo archivistico, ha la particolarità di affiancare, ad articoli di studiosi affermati e di
funzionari dell’Istituto, numerosi contributi
di giovani laureati, impegnati presso l’Archivio in veste di semplici volontari.
POLITICHE TERRITORIALI
Tutte le manifestazioni culturali del trascorso biennio (2007-08) si sono svolte in collaborazione con Enti ed associazioni culturali di Caserta e provincia, puntando anche ad
abbinamenti “multidisciplinari” che consentissero di illuminare sotto aspetti diversi lo
stesso fenomeno o lo stesso clima culturale.
Così, nel gennaio 2007, la presentazione del già citato volume Caserta al tempo di Napoleone si svolse nella sede un antico Monastero splendidamente restaurato - del
convitto “Giordano Bruno” di
Maddaloni (fig. 10), che celebrava il bicentenario della
propria fondazione proprio
in coincidenza con quello del
Decennio Francese, congiuntamente ad un concerto dei
“Musici di Corte” dell’associazione musicale “Francesco
Durante” di Caserta riferito
alla medesima epoca stori- (fig.10) Il Salone del Convitto "G. Bruno" di Maddaloni
ca; quest’ultima associazione
è poi divenuta un partner quasi “immancabile” nelle iniziative culturali dell’Istituto. La
festa di S. Valentino, nello stesso anno, fu occasione di ricerche archivistiche che portarono al ritrovamento di una promessa di matrimonio (1439) nel più antico protocollo notarile conservato presso il nostro Archivio: tradotta e diffusa in forma di opuscolo, destò largo interesse in città e fu anche messa in scena da studenti del menzionato ISISS
Buonarroti nella cornice del Belvedere di San Leucio. Nel giugno successivo una Mostra
documentaria e bibliografica relativa a Francesco Daniele, epigrafista ed erudito casertano del Settecento, fu allestita nello stesso monumentale palazzo in S. Clemente di Caserta dove egli nacque e morì, contestualmente alla visita guidata dell’edificio; e la ce-
201
Archivio di Stato di Caserta
rimonia inaugurale, fissata volutamente in concomitanza con la Giornata europea della Musica, si concluse con l’esecuzione di cantate e sonate di D. Scarlatti, curata ancora
da musicisti dell’Associazione “F. Durante”. Altre mostre si svolsero nella pur inadeguata sede dell’Archivio, come quella fotografica “Donne e lavoro”, nella ricorrenza dell’8 marzo, che utilizzava, accanto a materiale interno, anche foto provenienti dall’Istituto Campano per la Storia della Resistenza, dal Coordinamento donne CISL di Caserta e dall’Istituto
Statale d’Arte “San Leucio”; o come l’altra completamente fatta in casa per la Settimana dei Beni Culturali,“Cinquant’anni di Europa a Caserta nei documenti dell’Archivio di
Stato” (riproposta in settembre-ottobre per le “Giornate Europee del Patrimonio”).
A una più degna scenografia si torna, a metà e sul finire del 2007, con una riproposizione “amplificata” ed una iniziativa nuova. Già in aprile per la Settimana della Cultura
era stata allestita nella sede prestigiosa del Museo Campano di Capua (e quindi in collaborazione con la Provincia) la Mostra “Andrea Sparaco. Manifesti e aforismi grafici”, in
cui venivano esposti un centinaio tra manifesti e schizzi del noto disegnatore che è stato
anche esponente di spicco della Sinistra casertana: i manifesti appartenevano al nostro
Istituto, cui erano pervenuti in donazione dall’Autore, mentre i disegni (denominati “aforismi grafici” dallo stesso Sparaco) provenivano in parte da collezioni private; a contorno
venivano anche esposti documenti coevi, tratti dai fondi Capobianco e Broccoli già menzionati; della mostra venne anche pubblicato un catalogo, molto apprezzato e richiesto.
La stessa Mostra venne poi riproposta per il centenario della CGIL.
Ugualmente “spettacolare” fu in ottobre,
la Mostra documentaria “L’epopea garibaldina in Terra di Lavoro”, che accanto a
documenti inediti sull’impresa dei Mille
proponeva un contorno di cimeli (divise,
bandiere e fucili dell’epoca) nonché di oggetti commemorativi (cartoline, medaglie,
foto di monumenti e manifestazioni celebrative) provenienti da collezioni private;
il tutto integrato dalla produzione di un
DVD didattico-illustrativo, con spezzoni di
film e con l’apporto della fanfara della brigata “Garibaldi” di stanza a Caserta (fig.
11). L’evento, realizzato in collaborazione
con la Soprintendenza ai Beni Culturali e
con la seconda Università degli Studi di
Napoli, ebbe larga risonanza, tanto da es- (fig.11) Copertina del DVD realizzato per la Mostra
sere riproposto (con i documenti in foto- su Garibaldi
copia) presso il Liceo scientifico “Leonardo da Vinci” di Vairano Patenora su richiesta di quella amministrazione municipale, mentre altre richieste in tal
senso, provenienti in gran numero da Istituti scolastici e da
Comuni, non poterono essere accolte.
Nel 2008 le iniziative dell’Archivio hanno assunto dimensioni più contenute, ma di non minore interesse. Per la
Festa della donna venne proposta nel “Casamento della
Marchesa” in piazza Vanvitelli la Mostra “Caserta al tempo
delle Contesse”, vera e propria galleria di nobildonne che
ressero le sorti della città in svariati periodi tra il Quattro e
il Seicento (fig. 12), in collaborazione con le Associazioni culturali “Ave Gratia Plena” e “F. Durante” e con lo stesso ISISS
Buonarroti. Per la Settimana della Cultura (25-31 marzo), la
stessa Mostra, ribattezzata “Caserta al tempo delle Contesse e delle Regine”, si arricchì di ritratti di donne più o
meno capaci d’influenzare la politica e la società nel Regno
di Napoli dal Medioevo all’età contemporanea. La Giornata
europea della musica (20 giugno) venne poi solennizzata
(fig.12) Locandina per una Mostra
(Festa della donna 2008)
nella suggestiva cornice di un vetusto monumento in ro-
202
Archivio di Stato di Caserta
vina, l’Abbazia di San Pietro ad Montes
in Casolla di Caserta, con una mostra
documentaria sulla storia degli ordini
religiosi, in collaborazione con la Fondazione “Le ali” per il recupero di tossicodipendenti che alloggia nell’ex
monastero della stessa Abbazia, abbinata ad uno spettacolo di canti e danze
in costumi medioevali dei “Musici Casertani dell’Ars Subtilior”. In ottobre, infine, per celebrare il 60° anniversario
della Costituzione, venne realizzata la
Mostra “Dalla Costituzione di Bayona
allo Statuto Albertino (1808-1945)” e si
realizzò un CD didattico dallo stesso titolo.
Ancora nel marzo di quest’anno, per celebrare una nuova Festa della donna, si
è trovato un tema di notevole impatto:
la figura della balia “di mestiere”, tanto
diffusa nell’Ottocento e importantissima per l’affidamento dei trovatelli
(fig. 13). La Mostra, che utilizzava la copiosa documentazione dell’Amministrazione Provinciale, si è tenuta nella
straordinaria cornice del Quartiere
degli Schiavi Battezzati, all’interno del
Parco Reale di Caserta, e l’inaugura(fig.13) Locandina per una Mostra (Festa della donna 2009) zione ancora una volta è stata “allietata” da un concerto dei professori
dell’associazione “Ave Grazia Plena” centrato sul tema “Donne e Dee nella cantata barocca di Napoli”. Da ultimo per la Settimana della cultura l’Archivio, d’intesa con l’lSISS
Buonarroti e nella sede del Museo Michelangelo che vi è annesso, ha organizzato la mostra documentaria “Vie di terra e vie d’acqua in Terra di Lavoro”, che espone esemplari
significativi della ricca documentazione iconografica ottocentesca relativa alla costruzione di strade, ponti, canali conservata nei fondi Prefettura ed Amministrazione Provinciale. Mai sede è stata più appropriata, con i pezzi in mostra che facevano da
contrappunto al notevole patrimonio di strumenti topografici e modelli architettonici
conservati nel Museo, suggerendo spunti di riflessione sulle problematiche connesse
alla realizzazione delle diverse tipologie di manufatti, su tecniche costruttive e loro evoluzione fra Otto e Novecento, sui modi di rappresentazione del territorio: iniziativa rivolta in particolare agli studenti delle scuole secondarie ad indirizzo specifico, ma che
non ha mancato di destare attenzione negli studiosi del settore e in quanti siano comunque interessati alla storia della provincia. L’inaugurazione della mostra è stata affiancata da altri significativi appuntamenti: il concerto “Villanella che all’acqua… L’acqua nella musica colta e popolare a Napoli”, a cura della più volte menzionata Associazione F. Durante, e la presentazione della rivista on-line “Studi Campani” a cura
degli Archivi di Stato di Caserta, Avellino, Benevento e Salerno, che a partire dal prossimo
autunno raccoglierà l’esperienza da noi maturata con la “Rivista di Terra di Lavoro” di
cui si è già detto.
203
Archivio di Stato di Caserta
ELENCO DEI PROGETTI REALIZZATI NELL’ULTIMO TRIENNIO
(tutti con finanziamento statale)
ANNO 2007
Tipo
Progetto
Importo Euro
Nazionale
Mostra su Garibaldi
1.598,00
Nazionale
Festa della Musica
1.590,50
Altri eventi culturali
12.068,61
Progetto
Importo Euro
Locale
ANNO 2008
Tipo
Nazionale
“Casa delle Carte”
Nazionale
Firma digitale
Locale
Eventi culturali
Locale
Immissione S.I.A.S.
Locale
M.E.P.A.
7.212,21
5.967,00
10.948,82
(complessivi)
Nel futuro si andrà avanti sulla strada già delineata di iniziative culturali e promozionali,
che assicurino “visibilità” ed agevolino un più stretto contatto con le Istituzioni, dando
priorità ai seguenti obiettivi:
- implementazione del Sistema Informativo degli Archivi di Stato (SIAS) al fine di consentire la consultazione, anche in remoto, dei complessi documentari conservati e dei
relativi inventari;
- incremento della collaborazione con Istituti scolastici, Università ed Enti attraverso
progetti specifici e convenzioni di tirocinio, master, stage, etc.;
- costante valorizzazione del proprio patrimonio attraverso mostre, convegni, conferenze.
Si intende, inoltre, continuare nel programma già intrapreso di digitalizzazione a tappeto delle fonti iconografiche, la cui ricchezza costituisce un vanto per l’Istituto.
204
ARCHIVIO DI STATO DI NAPOLI
ISTITUZIONE
L’Archivio di Stato di Napoli nasce come “Archivio Generale del
Regno” con il r.d. 22 dicembre 1808, allo scopo di riunire in un
medesimo locale gli antichi archivi delle istituzioni esistenti
fino all’arrivo di Giuseppe Bonaparte a Napoli nel 1806.
Furono così concentrati gli archivi della Regia Camera della
Sommaria, cui appartenevano i volumi dei catasti “onciari” relativi a tutti i comuni del regno, della Cancelleria, delle Segreterie di Stato dell’epoca viceregnale, dei supremi organi
consultivi dello Stato (Consiglio Collaterale, Real Camera di S.
Chiara), del Cappellano Maggiore e dei massimi organi giudiziari dello Stato (Sacro Regio Consiglio, Gran Corte della Vicaria) e le carte di altri numerosi organi statali.
Fra questi meritano un cenno le diverse giunte come quelle di
Stato, degli Abusi e di Sicilia, nonché l’Amministrazione dei demani per il cui tramite furono acquisiti i preziosi archivi dei monasteri napoletani, soppressi fra il 1807 e il 1809.
Nel decennio francese la fisionomia e l’articolazione dell’istituto furono precisate con i successivi decreti dell’11 marzo 1810
e del 3 dicembre 1811, con il primo dei quali fu stabilita una ripartizione in uffici che, con diverse modifiche, è poi pervenuta
sin quasi ai giorni nostri.
Dopo la restaurazione borbonica
del 1815, la legge organica degli
archivi del 12 novembre 1818 confermò l’istituzione, cambiandone
la denominazione in quella di
Grande Archivio del Regno e stabilì il principio che, non soltanto
le carte delle cessate amministrazioni, ma anche quelle delle
amministrazioni vigenti dovessero esservi versate periodicamente.
Dalla sua istituzione fino all’Unità d’Italia, l’archivio fu diretto da Michele de Dominicis
(1808-1820), Giuseppe Ceva Grimaldi (1820-1826), Antonio
Spinelli (1826-1847), Angelo Granito di Belmonte (1848-1860).
A partire dal 1860 l’archivio conobbe un notevole incremento
del proprio patrimonio documentario, grazie all’acquisizione
degli atti dei ministeri borbonici e di altri organismi centrali,
come la Consulta di Stato e la Gran Corte dei Conti, e avrebbe
potuto acquisire anche il cospicuo archivio del Municipio di Napoli, insistentemente richiesto dall’amministrazione archivistica a partire dal 1852, ma mai pervenuto per l’irriducibile
opposizione degli amministratori comunali.
Nell’importante documentazione pervenuta in tale periodo, va
segnalata la raccolta delle leggi e decreti originali dello Stato
(1806-1861), appartenenti al Ministero della Presidenza del Consiglio, e i protocolli delle decisioni prese dal re nel Consiglio di
Stato (1822-1861).
Primo direttore dopo l’Unità fu l’economista e giornalista
Francesco Trinchera, il quale curò, avvalendosi di un precedente
Direttore
Imma Ascione
Referente per il progetto
Rossana Spadaccini
Piazzetta Grande
Archivio, 5
80138 Napoli
Tel. 081 5638111
Fax 081 5638300
[email protected]
www.archiviodistatonapoli.it/asnaCMS
205
Archivio di Stato di Napoli
pregevole lavoro dell’archivista Michele Baffi, l’edizione della Relazione degli archivi napoletani (1872), prima e per molti aspetti ancora preziosa guida sistematica alle fonti
dell’Archivio di Stato di Napoli. Gli succedettero nell’incarico autorevoli figure di studiosi come Camillo Minieri Riccio (1874-1882) e soprattutto Bartolomeo Capasso (18821900) e Eugenio Casanova (1907-1915), autore quest’ultimo di un celebre manuale di
archivistica e di un’ampia relazione sull’Archivio di Stato di Napoli nel decennio 18991909, pubblicata nel 1910.
La direzione di Riccardo Filangieri di Candida (1934-1956), durante la quale fu avviata
l’acquisizione degli archivi privati, coincise purtroppo con il periodo più triste per la storia del nostro paese e dei suoi archivi; delle vicende belliche l’Archivio di Stato di Napoli
risentì più pesantemente di ogni altro istituto
archivistico, in quanto una notevolissima mole
di scritture antiche, trasferite in un deposito
presso Nola per preservarle dai bombardamenti,
furono incendiate da un reparto tedesco in ritirata nel settembre del 1943. Andarono distrutti,
fra gli altri, tutti i 378 volumi in pergamena che
costituivano la Cancelleria dell’epoca angioina.
Nel corso del Novecento l’Archivio, avendo perduto il suo carattere di archivio della capitale, ha
ricevuto versamenti da organismi a carattere
provinciale o locale, quali la Prefettura e la Questura e l’Ufficio distrettuale delle imposte dirette con gli atti relativi al cosiddetto Catasto
provvisorio di Napoli, che, stabilito da Murat nel
1809, è rimasto in vigore fino al 1914.
Percorsi di visita
Situato nel cuore del centro antico della città, l’Archivio di Stato di Napoli offre oggi al
pubblico la possibilità di accedere ad un patrimonio non solo documentario, ma più in
generale storico-artistico di gran pregio.
Il viaggio all’interno del Monastero dei Santi Severino e Sossio, sede dell’Archivio di Stato
di Napoli, alla scoperta delle sue secolari vicende e degli inestimabili e poco conosciuti
tesori che custodisce, inizia dalla piazzetta del Grande Archivio, sulla quale è collocato
l’ingresso principale all’Istituto. La creazione della piazzetta rientra nell’ambito dei lavori di bonifica delle aree situate ad est dell’Archivio, attuati nei primi anni del XX secolo.
L’intervento comportò la sostituzione delle strade strette e tortuose preesistenti con
nuovi tracciati, ampi e diritti. I lavori che interessarono l’intera area furono, inoltre, stimolati e accompagnati da una campagna pubblica a favore del recupero del grande
monastero benedettino, che versava in uno stato di grave abbandono e degrado. Sin
dalla seconda metà dell’Ottocento, numerose autorevoli voci si erano levate per richiedere, tra le altre cose, un’entrata più dignitosa per l’edificio: diversi progetti furono avviati e poi bloccati, finché lo scopo non fu raggiunto, sfruttando i lavori del Risanamento,
che inclusero la bonifica della zona con l’abbattimento della cortina orientale dell’angusto vico Pensieri, divenuto poi via del Grande Archivio. Il suo ampliamento costituì
una delle fasi del lungo e tribolato processo di riqualificazione del monumento. La piazzetta del Grande Archivio è attualmente delimitata dal complesso monastico dei Santi
Severino e Sossio, da alcuni edifici residenziali degli inizi del Novecento, ultimamente ristrutturati e dalla chiesetta di Santa Maria stella del mare, purtroppo in pessimo stato
di conservazione. Al centro della piazza è stata ricomposta nel 1903 la fontana della Sellaria, recentemente restaurata.
Il primo piano del Monastero dei Santi Severino e Sossio costituisce la zona musealizzata dell’Archivio di Stato di Napoli. Cuore della vita dell’Istituto - vi sono infatti collocate la Sala di studio principale, la Sala inventari e la Sala accoglienza - era anche per i
monaci il centro della comunità. I suoi quattro, splendidi chiostri ne scandivano i ritmi;
la Sala del capitolo, affrescata da Belisario Corenzio nel primo ‘600 con un complesso
ciclo cristologico, ne era il luogo di dibattito e confronto; il grande Refettorio, suggestivo e imponente, era il cuore della quotidianità della comunità monastica. Qui convi-
206
Archivio di Stato di Napoli
vono varie epoche e varie funzioni: il monastero, l’archivio ottocentesco, il moderno istituto di cultura.
La visita all’Archivio di Stato di Napoli si limita, oggi, agli ambienti del primo piano. Ma
vi sono altre zone normalmente non accessibili, perché occupate dagli uffici o dai depositi di carte che, nonostante la destinazione d’uso, nascondono bellezze – artistiche
e archivistiche – di non secondaria importanza.
Il terzo piano offre alla vista cimeli di età romana, strumenti di precisione ottocenteschi,
e il “pezzo” più antico dell’Archivio, la Carta lapidaria, in quel caratteristico convivere di
documenti e monumenti che qualifica in modo peculiare il complesso monastico dei
Santi Severino e Sossio, oggetto di una serie di importanti lavori di consolidamento statico e di adeguamento alla nuova funzione di Archivio, fin dal 1835.
Al quarto piano dell’Istituto, in particolare, furono dislocate monumentali sale per la
conservazione dei documenti: alcune di queste furono realizzate nella prima metà dell’Ottocento con scaffalatura lignea; altre invece, furono allestite agli inizi del Novecento
con scaffalatura in ferro, segno tangibile dell’evoluzione in campo tecnologico. Le sale,
non incluse degli abituali itinerari di visita all’Istituto, sono di sicuro interesse sia per
l’importanza del patrimonio documentario custodito, sia per le interessanti e varie soluzioni di allestimento di scaffalature d’archivio.
Il pubblico
L’Archivio di Stato di Napoli, per la sua storia plurisecolare e per la ricchezza del suo patrimonio documentario, può vantare un forte e radicato legame con il territorio, inteso
nella sua accezione più vasta: Città, Provincia, Regione Campania, altre regioni del Mezzogiorno d’Italia.
Dal 1808, come Archivio generale - poi Grande Archivio - del più vasto Stato preunitario, è il punto di riferimento imprescindibile per qualsiasi ricerca storica, basata su fonti
archivistiche.
Il vastissimo patrimonio archivistico, conservato in 400 stanze e quantificabile in 60
chilometri lineari, riguarda la storia di istituzioni centrali e periferiche statali ed
ecclesiastiche, ma anche di famiglie e di singoli privati, che hanno voluto affidare la loro
“memoria” a uno dei più grandi archivi pubblici d’Europa.
La funzione conservativa dell’Istituto non si limita alla custodia pura e semplice, ma si
concretizza nell’ordinamento e nella descrizione del patrimonio documentario, con
strumenti funzionali alla ricerca e alla consultazione delle carte, in linea con gli standard
ministeriali e con le norme internazionali. La conservazione è quindi strettamente
connessa alla possibilità di conoscenza e di fruizione dei beni archivistici.
L’Archivio di Stato di Napoli riceve annualmente un considerevole numero di utenti, che,
per i loro studi, consultano il materiale documentario. Gli ammessi alla Sala Studio
superano infatti le 2200 unità in un anno, per un totale di 15000 presenze.
L’Istituto accoglie il suo pubblico nelle Sale di studio, nella Sala Diplomatica, nella
Sezione Iconografica, nella ricca Biblioteca, prevalentemente dotata di materiale
bibliografico funzionale alla ricerca d’archivio, nella Sezione di Pizzofalcone. Ma i servizi
coinvolti nel rapporto con l’utenza sono vari: fra questi l’URP e i due laboratori per il
Restauro e per la Fotoriproduzione dei documenti.
E sul fronte della valorizzazione l’Archivio promuove iniziative formative, convegni e incontri di studio, mostre documentarie, pubblicazioni.
La Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica - la più antica d’Italia, fondata nel 1811
- gratuita e di durata biennale, provvede alla formazione dei giovani archivisti.
Il Servizio Didattica organizza incontri e visite guidate alle scolaresche di ogni ordine e
grado.
Allo scopo di favorire la fruizione delle proprie risorse, l’Archivio ha realizzato numerosi
strumenti di ricerca - elenchi, inventari e indici - fondati su tecnologia informatica, che
descrivono gli archivi attraverso appositi modelli, corrispondenti ai nuovi linguaggi e formati
digitali. L’Istituto è tuttora impegnato nel trasferire tali strumenti sul web, nella
convinzione che, utilizzando le potenzialità di questo potente mezzo di comunicazione
e producendo un’informazione dinamica e sempre aggiornabile, si possa favorire
l’orientamento dei ricercatori, anche remoti, all’interno dei contesti storici e documentari
e agevolare la ricerca delle fonti.
207
ARCHIVIO DI STATO DI SALERNO
Direttore
Felicita De Negri
Referente per il progetto
Maria Teresa Schiavino
Piazza Abate Conforti, 7
84100 Salerno
Tel. 089 225147 - 225044
Fax 089 226641
[email protected]
www.archiviodistatosalerno.beniculturali.it
L’Archivio di Stato di Salerno ha sede in un antico palazzo giudiziario nel cuore del centro storico della città. In tempi antichi, forse fin dal XV secolo,vi alloggiava la Regia Udienza,una magistratura
risalente al periodo aragonese. Dopo il crollo del regime borbonico, nel Decennio Francese, la Regia Udienza fu sostituita dal Tribunale di Prima istanza e della Gran Corte Criminale. Come sede
della Gran Corte Criminale il palazzo fu teatro dei numerosissimi
processi che fecero seguito agli episodi insurrezionali del Risorgimento: dai moti del 1820 a quelli del ‘48, alla Spedizione di Sapri. Vi è ancora una piccola cella, dove erano rinchiusi i detenuti
in attesa di giudizio, nella quale sarebbe stato tenuto prigioniero anche Nicotera dopo il fallimento della spedizione di Sapri. Dopo
l’Unità d’Italia l’edificio ospitò il Tribunale Civile e Correzionale, che
aveva ereditato le competenze della Gran Corte Criminale e del
Tribunale Civile del periodo borbonico. Nello stesso tempo vi fu
alloggiata anche la Corte d’Assise. Quando, nel 1934, gli uffici giudiziari si trasferirono nel nuovo Palazzo di Giustizia, l’antico edificio divenne prima Archivio Provinciale e poi Archivio di Stato.
Vi si conservano fondi documentari di provenienza statale, sia
di carattere amministrativo che giudiziario risalenti al secolo
XVIII; e documenti di provenienza non statale, come protocolli
notarili, archivi comunali e delle corporazioni religiose, le carte
del Collegio Medico Salernitano ed alcuni archivi privati che risalgono al sec. XVI, oltre ad un piccola raccolta di pergamene di
epoca medievale, recuperata dai protocolli notarili sui quali venivano utilizzate come copertina. L’Archivio possiede anche una
biblioteca di interesse locale formata di circa 25000 volumi, provenienti da acquisti e doni, e da versamenti di privati, di cui tre
cospicui: il Fondo P. E. Bilotti, il Fondo Libreria Carrano, il fondo
Silvestri e Fondo Avallone. Si conserva anche una ricca collezione numismatica che fa parte del Fondo Bilotti.
In Archivio si svolgono attività di inventariazione, formazione
e didattica, oltre che di ricerca storica, di preparazione ed allestimento di mostre e convegni, e di divulgazione tramite la pubblicazione di cataloghi e libri.
Maggiori informazioni sul sito: www.archiviodistatosalerno.beniculturali.it
ATTIVITÀ 2007 - 2008
- 6 dicembre 2008 - 10 Gennaio 2009, Salerno porte aperte.
“Memorie di Natale: Immagini, suggestioni e sapori nei documenti d’archivio”. Archivio di Stato di Salerno in collaborazione
con Archivio Storico del Comune di Salerno, Biblioteca Comunale “Simone Augelluzzi” di Eboli, Centro Studi “Simone Augelluzzi” di Eboli.
- 5-8 dicembre 2008 – “Da Santa Maria della Consolazione al
Convento dell’Immacolata, la presenza dei Cappuccini a Salerno
ieri ed oggi”. Convento dell’Immacolata, Salerno.
- 26 novembre 2008 - Università degli Studi di Salerno. Presentazione della ricerca condotta insieme all’Università degli
Studi di Salerno “Alle origini di Minerva Trionfante, la cartografia della protoindustria in Campania”, edita in “Pubblicazioni degli Archivi di Stato, Saggi”
208
Archivio di Stato di Salerno
- 27 - 28 settembre 2008 - Nummus Munus. Scambi commerciali e culturali a Salerno attraverso le monete del Fondo Bilotti. Mostra numismatica e bibliografica. Giornate Europee del Patrimonio.
- 30 ottobre 2008 - Incontro di studio “Suggestioni Angioine”. Giornata di studio.
- 16 ottobre 2008 - “Le frodi alimentari in provincia di Salerno tra Otto e Novecento”. Mostra e giornata di studio. Giornata mondiale dell’alimentazione.
- 16-18 agosto 2008 - “Il brigantaggio postunitario in provincia di Salerno”. Montesano
sulla Marcellana.
- 10 agosto 2008 - “La Costituzione ha 60 anni... e se li porta bene”. Centro studi Simone
Augelluzzi e Archivio di Stato.
- 19-20 luglio 2008 – Campagna Mostra – Convegno “Il brigantaggio postunitario in provincia di Salerno”.
- 22-28 giugno 2008 - “Le acque del Tufara - Mulini e giardini XVI-XX sec.” Locali dell’ex
mulino Due Chiavi di Palazzo Morrone, Eboli.
- 21 giugno 2008 - “Carta da musica e musica nelle carte” . Mostra e Concerto di Musica
antica. Festa della musica.
- 30 maggio 2008 - Presentazione del sito ufficiale dell’Archivio di Stato di Salerno
- 17-18 maggio, 24-25 maggio 2008 Salerno porte aperte - “Aperture straordinarie alle
mostre e ai documenti d’archivio”.
- 18 aprile 2008, X Settimana della Cultura - “Lettere dagli anni difficili: dal fascismo alla
guerra (1937-1944) di Roberto Volpe, a cura di Maria Teresa Volpe. Salerno, edizioni Marte,
2007.” Presentazione del volume ed esposizione di documenti originali.
- 30 marzo-5 aprile 2008 - “Tusciano uomini e terre dal X al XIX sec”. Mostra cartografica. Liceo Scientifico “E. Medi” Battipaglia.
- 26-31 marzo 2008, X Settimana della Cultura - “I Mille al cinema: mito e antimito attraverso quattro film”; 26 marzo: “1860” di Alessandro Blasetti; 27 marzo: “Un garibaldino in convento”, di Vittorio De Sica; 28 marzo: “W l’Italia” di Roberto Rossellini; 31
marzo: “Bronte, cronaca di un massacro che i libri di storia non hanno raccontato”, di Florestano Vancini.
- 25-31 marzo 2008, “La festa attraverso le fonti d’Archivio”. Mostra documentaria.
- 8 marzo 2008 - “Storia e storie di donne in una provincia del Sud”. Incontro di studi e
proiezione del film di M. Giustina Laurenzi.
- 21 febbraio 2008 - Incontro di studio con il F.A.I. “Garibaldi a Salerno: il mito e l’antimito”.
- 14 febbraio 2008 - “Enrichetta di Lorenzo e Carlo Pisacane: una storia d’amore e di rivoluzione”. Conferenza della prof. Laura Guidi dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”.
- novembre 2007-giugno 2008 - Celebrazioni per il secondo centenario della nascita di
Giuseppe Garibaldi Mostra documentaria “Garibaldi e Salerno, il mito e l’antimito”.
- 20 ottobre 2007 - Incontro di studi “Garibaldi, il mito e l’antimito” In collaborazione
con l’Università degli Studi di Salerno.
- 4 agosto 2007 – “La Spedizione di Carlo Pisacane: personaggi degli Alburni”. Mostra e
giornata di studi. Postiglione.
- 29 giugno-1 luglio 2007 - “Carlo Pisacane e la Spedizione di Sapri”. Mostra documentaria. Certosa di San Lorenzo, Padula.
- 31 maggio – 3 giugno 2007 – “Il brigantaggio postunitario in provincia di Salerno”. Mostra documentaria. Eboli.
- 17 maggio 2007 - “La storia politica, sociale ed economica della provincia di Salerno in
età postunitaria attraverso il carteggio della prima serie della Prefettura”. Conferenza
e mostra documentaria.
- 19 – 25 maggio 2007 – Comune di Salerno - “C’era una volta il tram”. Collaborazione alla
mostra documentaria.
- 25 maggio 2007 – Seminario didattico “L’adozione del metodo storico in archivistica:
origine, sviluppo, prospettive”. Università degli studi di Salerno.
- Giugno 2006 - 0ttobre 2007 - “Cibo e memoria storica: l’alimentazione nel Salernitano
attraverso le carte d’archivio” Mostra documentaria.
- 23-24 marzo 2007 – “Le terre tra il Tusciano e il Sele dall’XI al XIX secolo”. Mostra cartografica. Istituto Tecnico agrario di Eboli.
209
Archivio di Stato di Salerno
CASE HISTORY 1
Celebrazioni per il bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi, promosse dalla Prefettura di Salerno e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
L’Archivio di Stato di Salerno ha organizzato una serie di manifestazioni strettamente
collegate fra di loro, e che hanno coinvolto Enti ed Istituzioni culturali del territorio salernitano in un progetto comune: una mostra ed un convegno di studi, seguiti da una
conferenza della prof.ssa Laura Guidi dell’Università degli Studi di Napoli Federico II (14
febbraio 2008, ore 11) ed una rassegna didattica di film dal titolo “I Mille al cinema”.
La mostra, dal titolo “Garibaldi e Salerno: il mito e l’antimito” si è configurata come un
lungo excursus nella documentazione archivistica e bibliografica alla ricerca di tracce
del passaggio dei Mille nella provincia di Salerno. La documentazione dell’Archivio di
Stato di Salerno è stata integrata con documenti provenienti dagli Archivi comunali di
Salerno, Cava dei Tirreni ed Eboli, dalla Mediateca “Simone Augelluzzi” di Eboli e con
materiali ed oggetti appartenenti a garibaldini, gentilmente prestati da collezionisti locali e dalle famiglie che li custodiscono.
Il convegno di studi è stato organizzato insieme all’Università di Salerno, cattedra di
Storia delle Istituzioni, con la partecipazione di studiosi e storici quali Luciano Russi e
Carlo Ghisalberti.
La comunicazione dell’evento (inviti, locandine, comunicati) è stata interamente realizzata dall’Istituto.
La mostra ha avuto un notevole riscontro di pubblico, ed è stata visitata dagli alunni
delle scuole di Salerno.
Gli atti del convegno di studi e il catalogo della mostra sono pubblicati nel volume: Garibaldi, il mito e l’antimito, a cura di Eugenia Granito e Luigi Rossi. Salerno, ed. Plectica, 2008.
CASE HISTORY 2
“Alle origini di Minerva trionfante”: progetto sulla Cartografia della protoindustria in
Campania.
Il progetto nasce in collaborazione con l’Università degli Studi di Salerno, Osservatorio
dell’Appennino meridionale, e gli Archivi di Stato di Benevento, Caserta e Salerno. Si
tratta di ricercare, all’interno della documentazione archivistica, le fonti cartografiche
e documentarie relative a tutte quelle attività, concentrate tra il 1700 e la prima metà
dell’Ottocento, che sono definite pre-industriali.
La ricerca è stata curata da studiosi dei principali Archivi di Stato ed Università del Mezzogiorno ed offre approcci documentari,
storiografici e bibliografici di notevole interesse.
Il titolo:“Alle origini di Minerva trionfante” vuole
sottolineare che il momento storico preso in
esame è quello della affermazione della tecnica
nelle attività artigiane. Il lungo e meticoloso lavoro è stato poi pubblicato in due volumi editi
dal Ministero per i Beni e le Attività culturali
nella collana “Saggi (n. 91)” delle Pubblicazioni
degli Archivi di Stato a cura di Aurelio Musi e Renato Dentoni Litta.
CASE HISTORY 3
Giornata mondiale dell’alimentazione (giovedì
16 ottobre 2008)
Giornata di Studi e mostra documentaria: Le
frodi alimentari in provincia di Salerno tra Ottocento e Novecento. L’iniziativa si ricollega alla
mostra documentaria tenutasi nel corso del
2004 sulla alimentazione nel Salernitano tra
210
Archivio di Stato di Salerno
l’Ottocento e il Novecento. La giornata di studi ha voluto approfondire una tematica
dalla forte evidenza: la frode alimentare, dai tempi in cui era strettamente collegata
alla penuria di cibo fino alla odierna falsificazione degli alimenti dettata solo da speculazioni commerciali. La partecipazione del Nucleo Antifrodi e Antisofisticazioni dei
Carabinieri, che ha illustrato il ruolo svolto dal proprio ufficio nella lotta alle frodi alimentari, ha dato alla manifestazione un importante aggancio con l’attualità, pur nella
storicizzazione dell’argomento. Hanno partecipato alla giornata di studi esperti della
sicurezza alimentare e dell’alimentazione. La comunicazione dell’evento (inviti, locandine, comunicati) è stata interamente realizzata dall’Istituto.
211
Istituzioni
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
DIPARTIMENTO PER LO SVILUPPO
E LA COMPETITIVITÀ DEL TURISMO: AZIONI
PER LO SVILUPPO TURISTICO DEL MEZZOGIORNO
Come è noto il turismo è materia che nel nostro ordinamento
è attribuita alla competenza esclusiva delle Regioni. Purtuttavia
da tempo è stata riconosciuta l’esigenza di un punto di riferimento centrale, che favorisca l’azione regionale nel settore, incrementando la competitività globale del nostro sistema di
offerta turistica. Questa esigenza è particolarmente sentita per
quanto riguarda le Regioni meridionali, sia perché proprio questi territori possono trovare nel settore uno specifico fattore di
sviluppo economico territoriale, sia per una tradizionale “debolezza” di molte Regioni meridionali.
In questo quadro generale, nel periodo di programmazione 2000
– 2006, le attività svolte dal Dipartimento sono state orientate
a fornire assistenza tecnica e supporto alle Amministrazioni regionali per la realizzazione, gestione e monitoraggio dei loro progetti di sviluppo turistico regionale e interregionale.
Il Dipartimento è stato infatti responsabile del progetto Operativo “Indirizzo, coordinamento, assistenza tecnica e orientamento nel campo del turismo” nell’ambito della mis. I.2 del PON
ATAS, nonché Amministrazione proponente del progetto operativo “Sviluppo di servizi formativi e trasferimento di buone
pratiche nel settore del turismo e dell’ospitalità di cui alla
mis.II.2 del PON ATAS.
In attuazione del progetto di cui alla mis. I.2 i servizi prestati
dal Dipartimento hanno riguardato:
La realizzazione di una ricerca di mercato sull’attrattività delle
aree turistiche delle regioni Obiettivo 1, che, in seguito a bando
di gara con procedura aperta, è stata affidata ad un raggruppamento di imprese di riconosciuta competenza a livello nazionale ed internazionale: l’istituto DOXA per le ricerche di
mercato, il Touring Club Italiano e l’istituto Mercury per le attività di consulenza e ricerca nel settore turistico.
Capo Dipartimento
Consigliere Angelo Canale
Capo dell’Ufficio II
Consigliere Federico Fauttilli
Referente
Giovanna Degrassi
Palazzo Chigi
Piazza Colonna, 370
00187 Roma
Tel. 06 67791
L’analisi, che è stata avviata nel corso del 2004, rivista e quindi
ripetuta nel 2006 e nel 2007 ed e aggiornata con i dati del 2008,
si è soffermata sulle dinamiche che hanno caratterizzato l’evoluzione del turismo in Italia e nel Mezzogiorno con lo scopo di
offrire alle amministrazioni nazionali e regionali deputate alla
realizzazione di interventi nel campo del turismo, gli strumenti
conoscitivi idonei per le prossime misure di sostegno, con particolare riferimento all’attuazione dei PIT- Progetti Integrati Territoriali.
In particolare il progetto si è sviluppato secondo le seguenti
linee programmatiche:
1) Indagini sulla domanda turistica, sui media e sugli intermediari della domanda, con riferimento alla qualità attesa dei
servizi, all’immagine percepita e all’indice di gradimento
delle destinazioni turistiche a livello di ogni singola realtà regionale – anche su un piano comparativo con i più diretti
215
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo
competitors stranieri – da cui possano emergere punti di criticità e di eccellenza delle
destinazioni stesse.
In particolare, destinatari dell’indagine sono stati campioni di popolazione dei nove
paesi stranieri (Austria, Svizzera, Germania, Francia, Belgio, Olanda, Regno Unito, USA,
Giappone) con i maggiori flussi turistici verso l’Italia, oltre ad un campione della domanda turistica nazionale. Per quanto riguarda gli intermediari della domanda, sono
stati intervistati i principali Tour Operators italiani e stranieri ai quali si è chiesto di
rilevare i fattori fondamentali alla base della scelta delle diverse destinazioni, anche
in vista dell’individuazione dei punti di debolezza dei territori interessati rispetto ai
competitors. L’indagine sui media, infine, ha coinvolto le principali testate giornalistiche, specializzate e non, dei paesi esteri e italiane.
2) Analisi dell’offerta turistica, tramite una segmentazione territoriale riferita ai vari
PIT a vocazione turistica presenti nelle Regioni Obiettivo 1. Obiettivo di questa indagine è stato la codifica dei singoli comuni, PIT e PIS in modo da rendere possibile la
lettura integrata del territorio per vocazione turistica attuale, prospettiva ambientale
e culturale e potenzialità di utilizzo del parco di servizi integrati al turista tramite
l’individuazione del livello quantitativo e qualitativo dell’offerta ricettiva e di servizi
turistici esistente sul territorio.
In una seconda fase l’indagine è stata effettuata in loco (riguardando alcuni dei PIT
già presi in considerazione) presso gli attori dell’offerta turistica allo scopo di analizzare il livello di integrazione delle filiere turistiche locali (livello di associazionismo,
canali integrati di promozione, reti locali, ecc.) e di evidenziarne i punti di debolezza
presso la domanda nazionale ed estera. I risultati, incrociati con i dati relativi alla domanda, costituiscono un importante strumento ai fini della riprogrammazione delle
azioni di sostegno al settore.
3) Studio sui principali competitors nell’area mediterranea caratterizzati da contesti
territoriali e tipologia di prodotto analoghi a quelli delle Regioni Ob.1, allo scopo di individuare le strategie e le politiche di eccellenza poste in essere che hanno favorito
la scelta della destinazione estera da parte dei turisti italiani e stranieri.
4) Raccolta di dati statistici ed elaborazione di studi e ricerche sull’evoluzione del prodotto turistico e sulle nuove tendenze turistiche internazionali presso le principali
Organizzazioni Internazionali del settore.
In relazione ai risultati conseguiti e al gradimento da parte delle regioni, è stata soprattutto rilevata la necessità di ripetere l’indagine per monitorare l’andamento del settore e riorientare gli interventi e la pianificazione territoriale in modo da adeguare le
attività programmabili al continuo evolversi del contesto.
Tra le altre attività indirizzate a specifiche Regioni, si può anche segnalare, a supporto
della programmazione della regione Basilicata e su proposta della medesima la realizzazione di un itinerario turistico interregionale dedicato all’Imperatore Federico II ed
esteso al territorio in cui sono presenti resti e testimonianze federiciane con azioni progettuali finalizzate a fornire una chiave di lettura del periodo storico e del rapporto tra
Federico II e il territorio dell’Italia peninsulare. L’assistenza tecnica fornita al progetto ha
portato in primo luogo all’acquisizione di elementi conoscitivi sul contesto turistico,
storico e culturale, alla definizione delle infrastrutture di cui è dotato il territorio, al censimento delle istituzioni già coinvolte e di quelle potenzialmente interessate alla realizzazione del percorso. Si è concretizzata poi nella stipulazione di cinque contratti
d’incarico con altrettanti esperti dell’epoca federiciana, ognuno per le seguenti aree di
consulenza: pianificazione territoriale, antropologia e storia medievale del ciclo federiciano, marketing del turismo culturale, tradizioni storiche, studi su Federico II.
Gli studi prodotti hanno mirato ad un analisi puntuale del territorio, e hanno messo in
rilievo le specificità territoriali in qualche modo legate alla figura dell’imperatore, collegando i luoghi che hanno visto le vicende della vita di Federico II nelle regioni Basilicata e Puglia in un itinerario ideale nell’ambito del quale sono state ipotizzate attività
216
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo
promozionali legate ad un’offerta turistica strutturata intorno alla figura di Federico II.
E’ stata presa in esame la figura dell’imperatore inserendola nel contesto storico e geografico in cui ha vissuto, analizzando, oltre alle vicende storiche, i resti architettonici
delle costruzioni ad esse legate, mettendo in luce usi e costumi della vita quotidiana
dell’epoca, tradizioni locali, manifestazioni folcloristiche che hanno le loro origini in tale
periodo e ipotizzando varie attività di marketing turistico locale con il coinvolgimento
degli operatori turistici.
Con l’acquisizione di tale materiale è stata predisposta, a cura dell’APT della Basilicata,
una guida relativa a tali località ed è stata ipotizzata la stesura di un Atlante degli stessi
luoghi . Tale materiale ha costituito inoltre la base per la progettazione di un STL incentrato intorno alla figura dell’imperatore e comprendente le località ad esso legate
Si è svolta anche attività di assistenza tecnica alle Regioni dell’Obiettivo Convergenza
(ex Obiettivo 1), esplicitatasi in forma di consulenze, studi, ricerche e indagini conoscitive finalizzate alla definizione, messa a punto e implementazione di modelli metodologico – operativi per l’individuazione ottimale dei Sistemi Turistici Locali previsti dalla
Legge 135/2001. E’ stata finanziata al riguardo una ricerca relativa alla regione Campania, una alla regione Siciliana ed è stata supportata la regione Puglia nell’espletamento
della gara per l’affidamento di tale attività di ricerca nella regione
Lo studio relativo alla regione Campania è costituito da una ricerca degli indicatori e
dei parametri necessari all’individuazione di metodologie e strumenti per la valutazione del livello di “turisticita’“ di un ambito territoriale che ha portato alla definizione
di un modello statistico-socio-economico, utile all’individuazione e classificazione delle
diverse tipologie di modelli di sistemi turistici locali. E’ stato altresì elaborato un sistema di monitoraggio e controllo della qualità, finalizzato alla verifica del mantenimento nel tempo delle caratteristiche di turisticita’ richieste.
La ricerca relativa alla regione Siciliana, fondata su indagini analitiche sul territorio,
parte dall’analisi dei possibili strumenti di programmazione concertata, verificando il livello di aggregazione degli organismi presenti nel territorio regionale e definisce il modello socio-economico di individuazione dei Sistemi Turistico Locali e le azioni necessarie
all’accompagnamento dei soggetti protagonisti degli interventi programmati.
Tutti gli studi ed analisi realizzati, raccolti anche in pubblicazioni a cura del Dipartimento, costituiscono materiale necessario alla pianificazione e programmazione delle
politiche turistiche regionali. La loro diffusione potrà favorire la circolazione delle informazioni e dei risultati di tale attività nel suo complesso e costituire un utile supporto
agli amministratori locali.
Con il progetto di cui alla mis. II.2 sono state realizzate attività miranti alla qualificazione
professionale del personale delle amministrazioni regionali e degli enti locali che operano nel settore turistico.
La finalità di questo progetto è stata di assistere le Amministrazioni competenti, nei
modi più opportuni e da esse condivisi, nell’attività di individuazione, riconoscimento
e mantenimento dei Sistemi Turistici Locali (STL) e favorire la qualificazione professionale dei soggetti a vario titolo coinvolti nelle varie fasi di individuazione, organizzazione, promozione, riconoscimento, istituzionalizzazione, pianificazione, controllo
qualità, gestione strategica e monitoraggio dei STL, attraverso percorsi formativi integrati (seminari, laboratori, studio di casi, scambi di esperienze ecc.).
Si è proceduto tramite un’analisi condotta in ognuna delle Regioni Ob. 1, condensata in
singole monografie regionali, raccogliendo la documentazione disponibile e svolgendo
interviste con i responsabili del settore.
Dopo aver realizzato una ricognizione delle migliori pratiche sviluppate nel territorio
delle Regioni Obiettivo 1, oltre che di eventuali esperienze di eccellenza simili realizzate
in altri paesi Comunitari e ugualmente finalizzate all’obiettivo dello sviluppo territoriale, economico e di valorizzazione delle potenzialità turistiche, si è proceduto alla diffusione dei principali risultati emersi nel corso dell’analisi svolta, attraverso seminari
formativi ed informativi tesi a favorire la diffusione di buone pratiche fra operatori del
turismo locale e amministratori coinvolti nel processo di sviluppo dei STL, PIS e PIT a vocazione turistica.
217
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo
I risultati dell’attività sono stati raccolti in una pubblicazione di sintesi.
Inoltre, sempre nello stesso periodo 2000/2006 il Dipartimento, in collaborazione con
il Ministero dello Sviluppo Economico ed il Ministero del Lavoro, ha gestito progetti di
formazione “on the job”, indirizzati a non occupati delle Regioni ex Obiettivo 1. Con detti
progetti, finanziati a valere sulle risorse del PON Sviluppo imprenditoriale locale, sono
stati realizzati circa 2000 stages presso imprese turistiche, sia del Meridione, sia anche
in mobilità nel Nord Italia ed all’estero (soprattutto Russia).
Il Dipartimento ha poi partecipato fin dall’inizio ai lavori relativi alla programmazione
2007/2013 delle risorse finanziarie comunitarie e nazionali da destinare alle politiche di
sviluppo regionali ed ha quindi contribuito, per quanto di competenza, alla redazione del
Quadro Strategico Nazionale (QSN) 2007/2013, che definisce le finalità ed i programmi
di tali politiche, orientando ancora per i prossimi sei anni l’utilizzo sia dei Fondi strutturali comunitari, sia delle risorse finanziarie nazionali del Fondo aree sottoutilizzate
(FAS), sia di altri fondi nazionali, normalmente destinati attraverso delibere CIPE.
Nell’ambito del citato QSN è stato fra l’altro previsto un apposito Programma interregionale “Attrattori culturali, naturali e turismo” che prevede una strategia integrata di
valorizzazione turistica e di messa a rete di specifici territori (Poli) dotati di particolari
attrattori culturali e naturali.
Il Dipartimento ha quindi anche partecipato attivamente alla fase di redazione del Programma operativo interregionale cofinanziato dai Fondi strutturali (POIN), che si è
svolta per tutto l’arco del 2007 ed è stata molto laboriosa.
Il programma (POIN), che opera con il cofinanziamento dei Fondi strutturali per le quattro regioni Convergenza (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia) è accompagnato da un
programma gemello, avente una strategia unitaria e stessi obiettivi e linee di intervento, che opera su fondi esclusivamente nazionali (FAS) per le otto Regioni dell’aggregato Mezzogiorno.
La governance dei due programmi gemelli è molto articolata, poiché prevede l’intervento di tre Amministrazioni centrali (il Dipartimento, il Ministero per i Beni e le Attività
culturali, il Ministero dell’Ambiente) e di otto Amministrazioni regionali.
L’intervento finanziario complessivo del POIN (programma con cofinanziamento comunitario) è di circa 1.031 milioni di euro per tutto il periodo fino al 2013; l’intervento finanziario del PAIN (finanziato con fondi FAS) è al momento definito in circa 882 milioni
di euro.
Il Programma POIN si articola in due assi principali ed un terzo asse destinato all’assistenza tecnica. Ogni asse si articola a sua volta in obiettivi specifici, obiettivi operativi
e linee di intervento.
In particolare, l’Asse I è orientato alla “Valorizzazione ed integrazione su scala interregionale dei Poli e degli attrattori culturali, naturali e paesaggistici in essi localizzati” mentre l’Asse II è finalizzato alla “Competitività delle imprese del settore turistico, culturale ed
ambientale e promozione dell’offerta delle Regioni Convergenza”.
Le linee di intervento che dovranno vedere un ruolo attivo di questo Dipartimento possono essere riassunte come di seguito:
- attività di promozione internazionale e di costruzione del prodotto turistico meridionale;
- supporto per la creazione ed il rafforzamento della rete dei poli turistici;
- realizzazione di progetti pilota su scala interregionale per la gestione di sistemi turistici integrati;
- definizione di linee guida per l’adeguamento della qualità dei servizi turistici, ivi compresa la classificazione alberghiera;
- diffusione di buone pratiche con specifico riferimento anche alle migliori tecniche di
destination management;
- sostegno all’innovazione ed alla qualificazione delle imprese turistiche.
218
MINISTERO DELL’INTERNO
DIPARTIMENTO PER LE LIBERTÀ CIVILI
E L’IMMIGRAZIONE - DIREZIONE CENTRALE
PER L’AMMINISTRAZIONE DEL FONDO EDIFICI
DI CULTO: FONDO EDIFICI DI CULTO
Il Fondo Edifici di Culto (F.E.C.), istituito dalla legge 20 maggio
1985, n. 222, attuativa dell’Accordo del 1984 tra la Repubblica Italiana e la Santa Sede, ha come finalità la conservazione, la manutenzione e la tutela del proprio patrimonio, costituito
principalmente da edifici di culto di grandissimo pregio storico,
artistico, religioso e culturale e dalle opere d’arte ivi custodite.
Nei patrimonio del F.E.C., che ha quale rappresentante giuridico il Ministro dell’Interno ed è amministrato per mezzo del
Dipartimento per le libertà Civili e l’Immigrazione - Direzione
Centrale per l’Amministrazione del Fondo Edifici di Culto, sono
confluiti i patrimoni del Fondo per il Culto e del Fondo di beneficenza e religione nella città di Roma, nonché delle altre
Aziende speciali di culto, organismi istituiti con le diverse leggi
eversive della seconda metà dell’800.
Tra gli oltre 700 edifici sacri di proprietà molti sono universalmente conosciuti per l’alto rilievo storico-artistico: la Basilica di
Santa Croce, S. Maria Novella e S. Marco a Firenze; S. Maria in
Aracoeli, S. Maria del Popolo, S. Maria della Vittoria, S. Ignazio, S.
Francesca Romana, S. Maria Sopra Minerva, S. Andrea della Valle,
la Basilica dei Ss. Giovanni e Paolo al Celio a Roma; l’Abbazia di
Farfa a Fara Sabina (Rieti) e quella di Praglia a Teolo (Padova); S.
Chiara con annesso Monastero, S. Domenico Maggiore e S. Gregorio Armeno a Napoli; la Chiesa del Gesù - Casa Professa e S.
Maria dell’Ammiraglio o della Martorana a Palermo; S. Domenico, S. Maria dei Servi e la Chiesa del Corpus Domini a Bologna.
Michelangelo, Guido Reni, Paolo Veneziano, Caravaggio, Gian
Lorenzo Bernini, Domenico Antonio Vaccaro, Cavalier d’Arpino,
Tiziano, Bernardino Luini, Francesco Francia sono alcuni degli
autori più illustri e rappresentativi dei più grandi capolavori
della storia dell’arte internazionale, le cui opere sono conservate nelle chiese del Fondo.
Insieme alle chiese, il F.E.C. annovera nel suo patrimonio importanti aree museali, la cui gestione è assicurata dal Ministero nell’interesse della cultura. Tra queste le “Case Romane” sottostanti la Basilica dei Ss. Giovanni e Paolo al Celio a Roma: un
sontuoso luogo archeologico consistente in una domus romana unica per la sua ricchezza e conservazione; il Museo dell’Opera
di S. Chiara e l’adiacente chiostro maiolicato nell’omonimo
Monastero campano e la Sala degli arredi sacri all’interno della Basilica di S. Domenico Maggiore a Napoli.
Va ricordato, inoltre, che il Fondo è proprietario di beni di altra
natura, tra i quali spicca per la sua particolarità la Foresta di Tarvisio, un’estensione di circa 23.000 ettari all’interno della Provincia di Udine, confinante con la Slovenia e l’Austria: un’area naturale incontaminata che si presenta ancora in tutta la sua integrità e particolarmente apprezzata per la presenza di rari esemplari di flora e fauna.
Il Fondo Edifici di Culto possiede anche un interessante fondo librario antico, custodito nella Biblioteca della Direzione Centrale,
costituito da circa 400 volumi editi dall’anno 1552.
Dipartimento per
le libertà Civili
e l’immigrazione
Direzione Centrale
per l’amministrazione
del Fondo Edifici di Culto
Direttore
Lucia Di Maro
Referente
Ugo Righini
Piazza del Viminale, 1
00184 Roma
Tel. 06 46537290
Fax 06 46549697
219
Fec
Le edizioni, di grande pregio storico ed artistico per le splendide illustrazioni eseguite
con incisioni xilografiche e calcografiche, riguardano non solo opere giuridiche ma
anche classici della letteratura.
Annualmente il Fondo finanzia interventi di restauro e conservazione per circa 6 milioni di euro, oltre a attuare azioni di conoscenza e di valorizzazione del proprio patrimonio attraverso eventi culturali di notevole rilevanza artistica quali, in particolare,
mostre e pubblicazioni.
In Campania
In Campania, in particolare, il F.E.C. possiede e tutela 98 edifici sacri nelle diverse province, con la collaborazione di referenti presso i locali Uffici Territoriali di Governo.
Napoli spicca per il numero e la rilevanza dei beni di proprietà, che costituiscono, con
46 unità, quasi la metà dell’intero patrimonio nella regione.
La Basilica di San Domenico Maggiore, che si erge sull’omonima piazza, ne è un magnifico esempio, fortemente rappresentativo della storia, della cultura e dell’arte nel
capoluogo partenopeo.
Lo stesso valga per lo splendido complesso conventuale di S. Chiara con il notissimo
chiostro maiolicato e altri prestigiosi edifici sacri del centro storico tra i quali è doveroso ricordare: San Gregorio Armeno; Sant’Agostino degli Scalzi; Santa Brigida;
Santa Maria Egiziaca a Forcella.
Ma, naturalmente, nel territorio campano insistono molti altri beni del Fondo di alto
interesse storico-artistico, quali la Basilica di S. Sofia in Benevento (candidata, all’interno di un percorso di testimonianze longobarde in Italia, al riconoscimento di “Patrimonio dell’Umanità” da parte dell’UNESCO) e il convento domenicano di S. Anna
a Nocera Inferiore (SA).
EDIFICI SACRI DI PROPRIETA’ DEL F.E.C. NELLA REGIONE CAMPANIA
AVELLINO
Atripalda
S. Giovanni Battista
Calitri
SS. Annunziata
Castel Baronia
S. Francesco e annesso Convento S. Spirito
Gesualdo
Chiesa della Vergine delle Grazie
Montella
Chiesa dei Conventuali
Montoro Superiore
S. Maria degli Angeli
San Martino Valle Caudina
S. Caterina
Taurano
S. Giovanni del Palco
BENEVENTO
Benevento
S. Sofia
Vitulano
SS. Annunziata
220
Fec
CASERTA
Aversa
S. Antonio da Padova o al Seggio
Aversa
S. Biagio
Aversa
S. Domenico
Aversa
S. Girolamo
Aversa
S. Maria delle Grazie
Caserta
S. Francesco dei Cappuccini di Puccianiello
Caserta
S. Lucia
Caserta
S. Pietro a Montes
Piedimonte Matese
Chiesa dei Cappuccini
Piedimonte Matese
S. Benedetto di Vallata
Piedimonte Matese
S. Salvatore
Pignataro Maggiore
S. Croce
Prata Sannita
S. Francesco d’Assisi
San Felice a Cancello
S. Giovanni Evangelista
Sessa Aurunca
Chiesa dei Cappuccini
Teano
S. Antonio da Padova
Tora e Piccilli
S. Antonio Abate
NAPOLI
Boscoreale
S. Francesco
Caivano
S. Antonio
Castellammare di Stabia
S. Bartolomeo
Castellammare di Stabia
S. Maria di Loreto in Quisisana
Frattamaggiore
Adoratori Perpetui
Giugliano in Campania
Chiesa della Concezione
Gragnano
S. Michele Arcangelo
Ischia
S. Antonio
Lettere
SS. Rosario
Napoli
Carmine Maggiore
Napoli
Maddalenella degli Spagnoli
Napoli
Nicola dei Caserti
Napoli
Poggio Reale - Camposanto
Napoli
S. Agostino degli Scalzi
Napoli
S. Agostino Maggiore alla Zecca
Napoli
S. Andrea delle Dame
Napoli
S. Aspreno
Napoli
S. Brigida
Napoli
S. Carlo alle Mortelle
221
Fec
Napoli
S. Caterina a Chiaia
Napoli
S. Caterina da Siena e della Sapienza
Napoli
S. Chiara
Napoli
S. Domenico Maggiore
Napoli
S. Donna Albina Maria Assunta all’Infrascata
Napoli
S. Eframo Vecchio Efebo Fortunato e Matteo
Napoli
S. Francesco Caracciolo a Monteverginella
Napoli
S. Francesco degli Iscarioni
Napoli
S. Giovanni Battista
Napoli
S. Giovanni e Teresa al Vomero all’Arco Mirelli
Napoli
S. Giuseppe a Pontecorvo
Napoli
S. Giuseppe dei Ruffi (SS. Sacramento)
Napoli
S. Gregorio Armeno
Napoli
S. Lucia del Monte
Napoli
S. Maria al Monte ai Ponti Rossi
Napoli
S. Maria del Gesù detta alle Monache
Napoli
S. Maria della Purità
Napoli
S. Maria della Salute
Napoli
S. Maria della Sanità
Napoli
S. Maria della Sanità (Barra)
Napoli
S. Maria della Stella
Napoli
S. Maria delle Grazie a Caponapoli
Napoli
S. Maria di Caravaggio
Napoli
S. Maria di Piedigrotta
Napoli
S. Maria Egiziaca a Forcella
Napoli
S. Maria in Gerusalemme - dette le Trentatré
Napoli
S. Nicola da Tolentino
Napoli
S. Paolo Maggiore e S. Gaetano
Napoli
S. Pasquale
Napoli
S. Pietro Martire
Napoli
S. Teresa a Chiaia
Napoli
S. Teresa al Museo
Napoli
SS. Crispino Crispiniano e Rocco
Napoli
SS. Salvatore
Napoli
SS. Severino e Sossio
Napoli
Trinità degli Spagnoli
Nola
S. Chiara
Nola
S. Croce e S. Francesco
Ottaviano
SS. Rosario
222
Fec
Piano di Sorrento
S. Giuseppe e Teresa
Pomigliano D’Arco
S. Carmine
Procida
S. Margherita Nuova
Sant’Anastasia
S. Bernardino da Siena parr. S. Antonio da Padova
Sant’Anastasia
S. Madonna dell’Arco
Sant’Antimo
S. Francesco
Sorrento
S. Francesco
Torre del Greco
SS. Annunziata
Torre del Greco
S. Gennaro
SALERNO
Camerota
S. Francesco
Nocera Inferiore
S. Anna
Pagani
S. Maria della Purità
Pollica
S. Maria delle Grazie
Un elenco degli edifici sacri del F.E.C. nella regione è consultabile anche alla pagina:
http://www.interno.it/mininterno/export/sites/default/it/sezioni/ministero/patrim
onio_fec/chiese/scheda_16994.html del sito del Ministero dell’Interno, che consente,
attraverso appositi link, di leggere schede e approfondimenti su alcune delle Chiese
di maggior interesse.
Uffici Territoriali del Governo - Prefetture presso cui operano referenti per i beni
del F.E.C. nella Regione Campania
Via Tagliamento, 199
83100 Avellino
Tel. 0825 7981
Corso Garibaldi, 1
82100 Benevento
Tel. 0824 374111
Piazza Vanvitelli, 4
81100 Caserta
Tel. 0823 429111
Piazza del Plebiscito
80132 Napoli
Tel. 081 7943111
Piazza G. Amendola
84100 Salerno
Tel. 089 613111
223
REGIONE CAMPANIA
La Campania raccoglie sul suo territorio alcuni dei siti museali
e archeologici più importanti al mondo. Pensiamo, solo per citare i principali, agli scavi di Pompei ed Ercolano, alla Reggia di
Caserta, a Capodimonte e Palazzo Reale di Napoli, ai templi di
Paestum.
È una ricchezza straordinaria, ma come tutti i grandi patrimoni
Presidente
necessita di una gestione strategica e lungimirante.
Antonio Bassolino
Quando si parla di valorizzazione dei beni culturali è sempre
Assessore ai Rapporti
difficile
il paragone con altri settori di gestione pubblica. I
con la Conferenza Stato
Regioni - Lavori Pubblici
grandi attrattori culturali sono, infatti, gli elementi principali di
Opere Pubbliche
una fitta rete di beni vincolati, costituita da centri storici (quello
Parcheggi - Cave e Torbiere,
di Napoli ad esempio è patrimonio Unesco), da chiese e sanAcque Minerali e Termali
tuari, da dimore private, da pinacoteche e biblioteche, da reDemanio e Patrimonio
Beni Culturali
perti archeologici che vengono alla luce ogni qual volta si
Oberdan Forlenza
eseguono opere infrastrutturali.
Via A. De Gasperi, 28
È in questa difficile realtà - dove l’antico e il moderno dovreb80133 Napoli
bero convivere armonicamente e dove la giusta tutela del bene
Tel. 081 796 3200
dovrebbe dare spazio anche alle necessarie trasformazioni del
Fax 081 7963123
tessuto
urbano - che la Regione Campania ha investito, in [email protected]
niera metodica e continua, le risorse dei Fondi Strutturali (517
milioni a valere solo sul POR 2000-2006).
In quest’ottica, partendo dai risultati ottenuti sinora, la priorità della Regione Campania, anche in sinergia con le altre istituzioni, è dare continuità all’azione di tutela e conservazione intrapresa con il precedente ciclo di programmazione (2000-2006),
che ha contribuito ad elevare in maniera significativa gli standard qualitativi dell’offerta culturale del territorio.
L’obiettivo è, infatti, quello di ottimizzare l’investimento regionale con interventi mirati al miglioramento della fruizione e dell’accessibilità dei siti, ma anche, e soprattutto, quello della costruzione di modelli di gestione che consentano di restituire al
cittadino, e non solo al turista, un’inestimabile risorsa del territorio. Un obiettivo che può essere raggiunto con un costante coordinamento tra la Regione, che ha il compito di programmare
gli investimenti, e gli enti proprietari dei beni che tali investimenti
ricevono e che devono gestire il patrimonio recuperato mirando all’innalzamento della qualità dell’offerta.
Soltanto in questo modo gli importanti investimenti che saranno
messi in campo continueranno ad essere una risorsa indiretta
a fini turistici, ma soprattutto consentiranno di tutelare uno dei
più importanti patrimoni al mondo. Un patrimonio che è la nostra memoria e il nostro passato - in una parola la nostra identità - che deve essere la nostra ricchezza e il nostro futuro.
224
UPI - UNIONE DELLE PROVINCE D’ITALIA: COS’È
L’UNIONE DELLE PROVINCE D’ITALIA
L’UPI è l’Associazione che rappresenta tutte le Province d’Italia,
escluse le province autonome di Trento, Bolzano e Aosta .
Svolge compiti di valorizzazione, promozione, supporto tecnico
e politico in favore delle associate e promuove la tutela delle
istanze locali presso il Governo e il Parlamento .
L’UPI è parte della Conferenza Unificata e della Conferenza
Stato-Città e Autonomie locali, istituite presso il Governo, la
prima con funzioni consultive, di raccordo, di scambio dati in
tutti i casi in cui Regioni, Province, Comuni e Comunità montane debbano esprimersi su un medesimo oggetto; la seconda
per coordinare i rapporti tra Governo ed Enti locali.
L’UPI è inoltre interlocutore delle commissioni parlamentari di
Camera e Senato attraverso l’espressione di pareri sui principali
provvedimenti che riguardano gli Enti Locali.
Il Presidente dell’UPI è Fabio Melilli, Presidente della Provincia
di Rieti.
Presidente
Fabio Melilli
Referente
Claudia Giovannini
Piazza Cardelli, 4
00187 Roma
Tel 06/68403430
Fax 06/6873716
Le Province e la cultura
Le Province esercitano le competenze relative a musei e altri
beni culturali la cui gestione viene loro trasferita. Inoltre promuovono direttamente attività culturali, quali mostre, festival
teatrali, sagre dei prodotti tipici, spettacoli dal vivo, manifestazioni sportive, all’insegna delle tradizioni culturali, musicali,
teatrali e artistiche locali.
A questo scopo destinano in media ogni anno cospicue risorse,
attraverso cui si realizzano eventi ed appuntamenti il cui successo si è imposto a livello nazionale. Il più importante è il Festival delle Province, una manifestazione attraverso cui ogni
anno si realizzano decine di eventi e spettacoli dal vivo lungo
tutta la penisola, grazie al lavoro del Comitato Festival delle Province che rappresenta una vera e propria rete culturale nazionale costituita dalle Province italiane, accomunate dall’esigenza
di restituire valore alle diverse espressioni dei saperi, degli usi e
costumi, delle pratiche tradizionali che caratterizzano la quotidiana esistenza delle proprie comunità e dei rispettivi territori.
1
D. l.vo n. 196 del 30 giugno 2003.
Legge n. 5 del 29.01.1975 (istituzione del Ministero per i Beni Culturali
e Ambientali).
3
D.l.vo n. 368 del 20 ottobre 1998 (istituzione del Ministero per i Beni e
le Attività Culturali e definizione delle funzioni).
4
D.l.vo n. 42 del 22 gennaio 2004 pubblicato sulla G.U. n. 45 del 24 febbraio
2004.
2
225
ANCI - ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMUNI
ITALIANI
L'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani - ANCI è un’associazione senza scopo di lucro.
Costituisce il sistema della rappresentanza di Comuni, Città Metropolitane ed enti di derivazione comunale.
Persegue i propri scopi ispirandosi a valori di autonomia, indipendenza e rappresentatività. In essa trovano sede e rappresentanza i principi di pari dignità e pluralismo espressione delle
assemblee elettive locali.
Presidente
Leonardo Dominici
Referente
Vincenzo Santoro
Via dei Prefetti, 46
00186 Roma
226
In particolare:
- rappresenta i comuni, le città metropolitane e gli enti di derivazione comunale dinanzi a istituzioni e organismi internazionali e dell’Unione Europea, Comitato delle Regioni,
Parlamento della Repubblica, Governo, Regioni, organi della
Pubblica Amministrazione e a ogni altro soggetto, di rilievo
istituzionale, che eserciti funzioni di interesse locale;
- ne promuove lo sviluppo e la crescita;
- ne tutela e rappresenta gli interessi, anche nei rapporti con le
altre istituzioni e amministrazioni, con le organizzazioni economiche, politiche, sindacali e sociali nazionali, comunitarie
ed internazionali. In particolare, tiene stabili rapporti politici e
istituzionali con la Conferenza dei Presidenti delle Regioni, con
l’UPI, con l’UNCEM, e con le altre organizzazioni che si occupino di questioni d’interesse del sistema delle autonomie;
- designa i rappresentanti delle Città metropolitane e dei Comuni italiani in seno alla Conferenza Stato-Città – Autonomie
Locali, alla Conferenza Unificata, nella Commissione parlamentare per le questioni regionali, nell’Agenzia Autonoma per
la gestione dell’Albo dei segretari comunali e provinciali, in
ogni altro organismo, di qualsiasi natura, in cui sia prevista la
rappresentanza di Comuni e Città metropolitane o di altri enti
aderenti all’Associazione;
- cura la raccolta, analisi e diffusione dei dati e delle informazioni riguardanti le Città metropolitane, i Comuni italiani e gli
enti di derivazione comunale; riceve dai Comuni e dalla Pubblica Amministrazione centrale e periferica tutti i dati e le informazioni per la gestione e della cura degli archivi pubblici;
- svolge attività di sostegno, assistenza tecnica ed erogazione di
servizi nell’interesse e nei confronti dei Comuni italiani singoli o associati e delle Città metropolitane e degli enti soci;
- promuove e diffonde, a tutti i livelli, la coscienza dei valori
della sussidiarietà, dell’autonomia, del decentramento.
Per elevare il livello di rappresentatività ed al fine di realizzare un
pieno coinvolgimento di tutte le peculiarità territoriali, l’ANCI
promuove, sostiene e valorizza associazioni di Comuni o di enti di
derivazione comunale che fondano il loro spirito associativo su
temi specifici connessi a questioni di interesse locale. Inoltre, direttamente o tramite proprie strutture e/o enti, può tra l’altro:
- promuovere lo studio di problemi che interessino gli associati;
- intervenire con propri rappresentanti in ogni sede nella quale
si discutano o si amministrino interessi delle istituzioni locali
rappresentate;
- prestare informazione, consulenza ed assistenza agli associati,
ANCI - Associazione Nazionale Comuni Italiani
direttamente o mediante altri soggetti;
- partecipare nei modi previsti dalla legge alla contrattazione collettiva di lavoro per il
personale degli Enti;
- aprire uffici di rappresentanza in altri Paesi o Unioni di Stati;
- promuovere e incoraggiare iniziative per l'educazione civica dei cittadini e per diffondere la conoscenza delle istituzioni locali;
- studiare e proporre l'adozione di misure per sollecitare la partecipazione dei cittadini
alla vita delle autonomie locali;
- promuovere e coordinare, in via esclusiva, le relazioni internazionali e le attività di cooperazione allo sviluppo, nello spirito di solidarietà fra i governi locali;
- ricevere e gestire finanziamenti, pubblici e privati;
- promuovere, coordinare, gestire programmi comunitari, nazionali e regionali;
- gestire, per conto delle medesime autorità, progetti e programmi di diversa natura.
227
INVITALIA - AGENZIA NAZIONALE
PER L’ATTRAZIONE DEGLI INVESTIMENTI
E LO SVILUPPO D’IMPRESA SPA
Amministratore
Delegato
Domenico Arcuri
Referente
Paolo di Nola
Via Calabria, 46
00187 Roma
Tel. 06 421601
Fax 06 42160729
[email protected]
www.invitalia.it
Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e
lo sviluppo d’impresa, agisce su mandato del Governo per sostenere la competitività del Paese, in particolare del Mezzogiorno, e
per sostenere i settori strategici per lo sviluppo. Gli obiettivi prioritari sono:
favorire l’attrazione di investimenti esteri
sostenere la crescita del sistema produttivo
valorizzare le potenzialità dei territori.
Nell’ambito delle attività finalizzate allo sviluppo del territorio,
Invitalia opera in stretta collaborazione con le istituzioni nazionali, regionali e locali per accelerare la crescita economica del
Paese attraverso interventi mirati volti a:
- dare impulso all’innovazione tecnologica, sostenendo i distretti
hi-tech e favorendo le sinergie tra il mondo della ricerca e quello
delle imprese
- realizzare progetti per valorizzare il patrimonio culturale e per
ampliare l’offerta turistica
- migliorare la qualità degli investimenti pubblici.
In particolare, Invitalia supporta le Amministrazioni nel definire
e gestire politiche e strumenti di valorizzazione del turismo e dei
beni e attività culturali, nonchè il processo di riqualificazione e di
rafforzamento dell’offerta turistica e artistico-culturale, al fine
di incrementare i livelli di domanda e gli standard di servizio, attraverso i seguenti progetti:
Progetto pilota strategico “Poli Museali di Eccellenza nel Mezzogiorno”
I musei e le aree archeologiche dell’Italia meridionale rappresentano uno dei più grandi patrimoni culturali esistenti. Per questo, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, d’intesa con il
Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione economica del Ministero dello Sviluppo Economico, ha avviato il programma operativo “Poli Museali di Eccellenza nel Mezzogiorno”, che punta a
riqualificare il sistema di offerta dei beni culturali del Mezzogiorno e di adeguarlo a modelli di eccellenza.
Il progetto “Poli museali di Eccellenza nel Mezzogiorno”, affidato
ad Invitalia, intende promuovere e valorizzare le eccellenze museali nel Mezzogiorno quali leve per lo sviluppo territoriale e
punta ad individuare in ciascuna delle Regioni coinvolte, i musei
e le aree archeologiche che, per caratteri intrinseci e potenzialità
di sviluppo, possano candidarsi a svolgere un ruolo di grandi attrattori turistico-culturali. L’obiettivo è infatti quello di intervenire sui musei e/o sulle aree archeologiche selezionate per
trasformarle in “Poli Museali di Eccellenza” attraverso l’integrazione dell’offerta culturale dei siti coinvolti, la riqualificazione
delle aree urbane prossime ai sistemi museali selezionati e lo sviluppo della filiera turistica,
Le Regioni coinvolte nella realizzazione di tale Progetto sono:
l’Abruzzo, la Basilicata, la Calabria, la Campania, il Molise, la Puglia, la Sardegna e la Sicilia, in ciascuna delle quali il MiBAC, attraverso le Direzioni Regionali per i Beni Culturali e Paesaggistici,
228
INVITALIA - Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo
d’impresa spa
ha selezionato i musei e/o le aree archeologiche candidate a diventare “Poli Museali di
Eccellenza”.
Le candidature sono esaminate dal Comitato Scientifico di Indirizzo e di Alta sorveglianza.
L’individuazione dei fabbisogni e delle strategie di sviluppo di ciascun Polo selezionato,
si basa sull’analisi di quattro ambiti strategici:
1) del patrimonio culturale: diretta a valutare il valore intrinseco (dimensione, notorietà,
unicità), gli aspetti museologici, lo stato delle strutture e la qualità dell’offerta dei
singoli musei e delle singole aree archeologiche di ciascun Polo;
2) del mercato turistico e del contesto territoriale: volta a misurare la competitività del
territorio di riferimento del Polo in termini di attrazione turistica e ad individuare le
interdipendenze del singolo Polo con il contesto socio-economico in cui esso si colloca;
3) dell’urbanistica e del sistema dei trasporti finalizzata ad una ricognizione del contesto urbano e paesaggistico, delle dotazioni e del funzionamento delle infrastrutture
e delle criticità che ostacolano l’accessibilità ai siti e ai musei del Polo;
4) dei modelli di gestione innovativi che, partendo da un’analisi comparativa di modelli
amministrativi adottabili, arrivi ad identificare e proporre soluzioni personalizzate
ed operative per ciascun Polo Museale.
Nel marzo 2009 si è conclusa l’Analisi di prefattibilità, finalizzata ad individuare le iniziative da avviare, sui primi 8 poli selezionati, localizzati a L’Aquila, Melfi-Venosa, Napoli
(MANN e sistema del Golfo), Palermo, Sassari-Porto Torres, Sepino-Venafro, Sibari e Taranto, ed è stata avviata la fase di progettazione preliminare. Contestualmente è stato
selezionato un secondo gruppo di 9 Poli Museali, localizzati a Brindisi, Otranto, Castel del
Monte, Locride, Trapani, Ragusa, Metaponto, Olbia e Napoli (centro storico), per i quali
sono state avviate le analisi di prefattibilità.
Programma di investimenti per la valorizzazione del patrimonio culturale nelle aree
sottoutilizzate attraverso specifici progetti imprenditoriali
Invitalia, su incarico del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, svolge le attività di accompagnamento per l’attivazione, la realizzazione, il monitoraggio e la diffusione dei risultati riferiti al Programma del MiBAC di investimenti per la valorizzazione del
patrimonio culturale nelle aree sottoutilizzate. L’obiettivo delle attività di Invitalia è
quello di supportare l’Amministrazione centrale e quelle periferiche nella gestione degli
interventi oggetto del Programma che il MiBAC ha affidato a società esterne.
I progetti operativi in cui si articola il Programma, che riguardano il Molise, la Basilicata,
la Calabria, l’Abruzzo, la Sardegna, la Puglia, il Lazio e la Campania, sono complessivamente 28, di cui 23, dedicati prevalentemente all’ampliamento dei servizi e all’incremento della qualità dei beni, sono concentrati in Lazio e in Campania. I restanti 5
supportano il MiBAC nell’attività di promozione e comunicazione del patrimonio culturale, nella sicurezza e nella tutela degli insediamenti culturali, nel riordino della gestione informatizzata degli archivi presso gli istituti periferici del Ministero, nella
manutenzione delle aree archeologiche del Nord Ovest della Sardegna e della Gallura
Costiera e nel servizio di call center finalizzato a fornire informazioni sul patrimonio e
sulle attività culturali.
L’insieme di tali progetti è, nel complesso, finalizzato a garantire il raggiungimento dei
seguenti obiettivi:
- rafforzamento delle capacità operative delle strutture territoriali del MiBAC
- ampliamento dell’offerta di fruizione e dei relativi servizi collegati
- “messa a valore” di competenze e capacità professionali altrimenti sottoutilizzate o depauperate
- valorizzazione del patrimonio culturale.
229
INVITALIA - Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo
d’impresa spa
In Campania
Le attività operative del progetto pilota strategico “Poli museali di Eccellenza nel Mezzogiorno” nella regione Campania riguardano i seguenti musei/aree archeologiche:
Per il Polo del “Golfo di Napoli” (MANN e sistema del Golfo):
- Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN)
- Musei e siti del Golfo di Napoli:
- Parco archeologico di Cuma
- Museo Archeologico dei Campi Flegrei a Baia
- Terme Romane di Baia
- Anfiteatro Flavio e Tempio di Serapide (Pozzuoli)
- Rione Terra Area archeologica sotterranea (Pozzuoli)
- Reggia di Quisisana (Stabia)
- Area Archeologica di Stabiae (Stabia)
- Antiquarium di Boscoreale
- Scavi di Oplontis – Villa di Poppea
- Scavi di Pompei
- Scavi di Ercolano
- Museo Archeologico della penisola sorrentina “George Vallet” presso Villa Fondi
(Piano di Sorrento)
- Villa Jovis (Capri)
- Museo e Centro “Ignazio Cerio” (Capri)
- Museo Archeologico di Pithecusae presso Lacco Ameno (Ischia)
Per l’altra ed ulteriore ipotesi di Polo, proposta dalla Direzione Regionale del Mibac ed
avente ad oggetto il centro storico di Napoli, denominata “CUORE” di Napoli, sono
stati indicati dalla stessa Direzione Regionale, quali contenuti di tale ipotesi, oltre 50
tra istituti, chiese, aree archeologiche, palazzi e musei del centro antico della città,
concentrati in un raggio di 300-500 metri dal punto in cui San Gregorio Armeno incrocia Via dei Tribunali. L’ipotesi è tuttora oggetto di una verifica di sostenibilità soprattutto sul piano del coordinamento con altre iniziative similari.
Nell’ambito del “Programma di investimenti per la valorizzazione del patrimonio culturale nelle aree sottoutilizzate attraverso specifici progetti imprenditoriali”, i progetti
attivati dal MiBAC in Campania, per i quali Invitalia svolge l’attività di accompagnamento e di supporto all’amministrazione, sono i seguenti:
- “Riordino e gestione informatizzata degli archivi”
- “Promozione e comunicazione del patrimonio culturale”
- “Sicurezza e Tutela degli Insediamenti Culturali”
16 progetti esecutivi di intervento territoriale per la fornitura di servizi che vanno
dalla manutenzione del verde e delle strutture architettoniche, alla sorveglianza, all’accoglienza e informazione al pubblico fino al supporto amministrativo.
Gli Istituti periferici del MiBAC coinvolti sono: la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per Napoli e provincia con esclusione della città di Napoli, la
Soprintendenza Speciale per Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per
il Polo Museale della città di Napoli, la Biblioteca Nazionale di Napoli “Vittorio Emanuele III”, la Soprintendenza per i Beni Archeologici per le Province di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta, l’Archivio di Stato di Napoli, la Soprintendenza Speciale per
i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, la Soprintendenza Speciale per Patrimonio
storico, artistico ed etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli, la Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Caserta e Benevento, l’Archivio di Stato di Caserta, la
Soprintendenza Archivistica per la Campania, l’Archivio di Stato di Salerno.
230
ICOM – INTERNATIONAL COUNCIL
OF MUSEUM COMITATO NAZIONALE
ITALIANO (ICOM ITALIA)
Il Comitato Nazionale Italiano di ICOM, fondato nei primi anni
Settanta da Franco Russoli e da un gruppo di direttori e funzionari di musei italiani, è la principale associazione professionale
del settore museale in Italia e si occupa di tutti i problemi strettamente connessi allo sviluppo e alla difesa della professione, secondo le finalità dettate dallo Statuto e dal Codice Deontologico
di ICOM. ICOM Italia, attualmente presieduto da Daniele Jalla, ha
circa 700 soci, tra istituzioni museali e professionisti dei musei. La
sede centrale è presso il Museo Nazionale della Scienza e della
Tecnologia Leonardo Da Vinci di Milano. Il Comitato Nazionale si
è dotato di coordinatori regionali presenti attualmente il 13 regioni ed ha attivato alcuni gruppi tematici di approfondimento
disciplinare. L’ICOM (International Council of Museums) è l’organizzazione internazionale dei musei e dei professionisti museali
impegnata a preservare, ad assicurare la continuità e a comunicare il valore del patrimonio culturale e naturale mondiale, attuale e futuro, materiale e immateriale. Riunendo più di 26.000
aderenti presenti nei 5 continenti, l’ICOM costituisce una rete internazionale di comunicazione e di confronto per i professionisti
museali di tutte le discipline e tutte le specialità. Essi partecipano
alle attività dell’Associazione, che si svolgono a livello locale e internazionale, attraverso convegni, pubblicazioni, momenti di formazione, gemellaggi e la promozione dei musei. Creato nel 1946,
all’indomani della Seconda guerra mondiale, per iniziativa di
Chauncey J.Hamlin, Presidente dell’American Association of Museums, con l’obiettivo di diffondere la reciproca conoscenza fra le
culture come base comune per la pace, l’ICOM è un’organizzazione senza fini di lucro, in gran parte finanziata dalle quote dei
suoi aderenti e grazie al sostegno di diversi organismi pubblici e
privati. Organizzazione non governativa (ONG), l’ICOM è associato all’UNESCO e gode dello status di organismo consultivo
presso il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite.
La Segreteria e il Centro d’informazione dell’ICOM hanno sede
a Parigi presso la Maison de l’UNESCO e assicurano il coordinamento delle attività e dei programmi a livello internazionale.
Presidente
Daniele Jallà
Referente
Luca Baldin
Via San Vittore, 21
20123 Milano
Tel./Fax 02 4695693
[email protected]
www.icom-italia.org
Sezione Campania
Presidente
Daniele Jallà
Vicepresidente
Alberto Garalandini
[email protected]
Segretario Nazionale
Luca Baldin
[email protected]
Segreteria
Caterina Cafaro
[email protected]
Coordinamento Regionale
della Campania
Olimpia de Simone
e Marianella Pucci
[email protected]
ORGANIZZAZIONE
I Comitati nazionali
I Comitati nazionali sono le unità fondamentali dell’ICOM e i
principali strumenti di comunicazione fra i suoi soci. All’ICOM
fanno capo 116 Comitati nazionali di tutto il mondo. Ogni Comitato nazionale cura gli interessi dell’ICOM a livello nazionale,
rappresenta i suoi soci in seno all’ICOM e contribuisce alla realizzazione dei programmi dell’ICOM.
Le Organizzazioni regionali
Alcuni Comitati nazionali si sono riuniti in Organizzazioni regionali per dare più forza alla propria azione. Esistono 7 Organizzazioni regionali: ASPAC - Asia & Pacific; CIAO - West Africa;
ICOMAC - Central Africa; ICOM-ARAB; ICOM-EUROPE; ICOM-SEE;
LAC - Latin America & Caribbean
231
ICOM – International Council of Museum Comitato Nazionale Italiano
(Icom Italia)
I Comitati internazionali
I soci dell’ICOM partecipano ai lavori dei 30 Comitati internazionali, al cui interno si perseguono i principali obiettivi dell’Associazione: scambio di informazioni scientifiche;
elaborazione di norme professionali; adozione di regole comuni e di raccomandazioni;
realizzazione di progetti comuni.
I Comitati internazionali hanno carattere esclusivamente professionale, si incontrano
ogni anno e pubblicano regolarmente i risultati del loro lavoro.
Tutte le informazioni sui Comitati internazionali e sulle loro attività sono reperibili alla
pagina web: http://icom.museum/international-f.html
Le Organizzazioni internazionali affiliate
Alcune organizzazioni internazionali hanno voluto collegare le loro attività a quelle dell’ICOM. Pur conservando la propria autonomia, 14 organizzazioni si sono associate su
progetti specifici, contribuendo in tal modo ad ampliare la già vasta rete internazionale
dell’ICOM.
ATTIVITA’
Il Comitato Nazionale Italiano, noto anche come ICOM Italia, si propone inoltre di importare nel nostro Paese il dibattito internazionale sulla museologia e nello stesso
tempo di esportare le idee e le metodologie elaborate in Italia per garantire una corretta
gestione del patrimonio culturale e delle istituzioni museali.
Ogni anno ICOM Italia organizza oltre alla propria assemblea nazionale, la Conferenza
Nazionale dei Musei d’Italia e “Museitalia” forum nazionale di Museografia e Museotecnica, oltre a numerosi altri momenti di approfondimento e formazione.
In Campania
Negli ultimi mesi del 2008 si è avviato un coordinamento dei soci della Campania
con l’obiettivo di renderli più partecipi alla vita associativa, di incrementarne il numero e di far diventare ICOM un interlocutore tangibile e presente per le istituzioni
museali e per gli amministratori locali.
A tale scopo ICOM–Italia ha partecipato alla realizzazione delle giornate provinciali
di Museinforma per la promozione del Censimento Regionale delle istituzioni museali di Ente locale e d’interesse regionale (www.museinforma.it) e ha convocato l’Assemblea Nazionale dell’11 maggio 2009 a Napoli presso il Museo di Capodimonte,
intrecciando un’intensa e proficua collaborazione con il comitato regionale e ottenendo il sostegno della Soprintendenza Speciale per il PSAE e per il Polo Museale
della città di Napoli, della Regione Campania e del Comune di Napoli.
Nello stesso mese di maggio a cura dello stesso comitato si è organizzato per la prima
volta una serie di eventi regionali in concomitanza con la Giornata Internazionale
dei Musei a cui hanno aderito 18 realtà museali di diverse tipologie e condizioni giuridiche in collaborazione con il Touring Club Italiano. Capofila regionale dell’evento il
Convegno su Nuove tecnologie e Musei virtuali al servizio del turismo culturale promosso dal Museo Archeologico Virtuale di Ercolano (www.museomav.com) in collaborazione con l’associazione culturale ARS Nea – didattica e cultura.
Infine, anche il coordinamento campano si sta attivando per avviare in collaborazione con Legambiente la formazione di un nucleo di volontari per il pronto intervento
nel campo dei beni culturali in caso di calamità naturale, sulla scorta dell’esperienza
svolta in occasione del terremoto abruzzese.
232
COMANDO CARABINIERI TUTELA PATRIMONIO
CULTURALE
LA STORIA
Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale è stato istituito nel 1969, precedendo in tal modo di un anno la Convenzione UNESCO di Parigi del 1970, con la quale si invitavano tra
l’altro gli Stati Membri ad adottare le opportune misure per impedire l’acquisizione di beni illecitamente esportati e favorire il
recupero di quelli trafugati, nonché a istituire uno specifico servizio a ciò finalizzato.
Il Comando, inserito funzionalmente nell’ambito del Ministero
per i Beni e le Attività Culturali, svolge compiti concernenti la
sicurezza e la salvaguardia del patrimonio culturale nazionale,
attraverso la prevenzione e la repressione delle connesse, molteplici attività delittuose.
Il particolare settore di tutela è un comparto di specialità che è
stato affidato all’Arma con Decreto del Ministero dell’Interno
del 12 febbraio 1992; con successivo decreto del 28 aprile 2006,
il medesimo Dicastero ha confermato il ruolo di preminenza attribuito all’Arma, con ciò individuando il Comando CC T.P.C.
quale polo di gravitazione informativa e di analisi a favore di
tutte le Forze di Polizia.
Il Comando è composto da circa 300 militari che hanno una preparazione specializzata acquisita attraverso la frequenza di appositi corsi in “Tutela del Patrimonio Culturale”, organizzati
periodicamente dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
L’attuale articolazione prevede a livello centrale un Ufficio Comando, organo di staff, un Reparto Operativo per le indagini di
polizia giudiziaria (a sua volta suddiviso nelle sezioni Antiquariato, Archeologia, Falsificazione e Arte Contemporanea) e a livello territoriale 12 nuclei con competenza regionale o
interregionale, ubicati ad Ancona, Bari, Bologna, Cosenza, Firenze, Genova, Monza, Napoli, Palermo, Sassari, Torino, Venezia
nonché una Sezione a Siracusa alla dipendenze del nucleo di
Palermo.
Il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli, inaugurato il 18
luglio del 1996, ha sede in Castel Sant’Elmo ed ha competenza
sul territorio della Campania.
Comandante
Gen. B Giovanni Nistri
Vice Comandante
Col. Luigi Cortellessa
Piazza Sant’Ignazio, 152
00186 Roma
Tel. 06 6920301
Fax 06 69203069
www.carabinieri.it
[email protected]
Nucleo CC TPC di Napoli
Castel Sant’Elmo
Via Tito Angelici, 20
80129 Napoli
Tel. 081 5568291
Fax 081 5784274
[email protected]
[email protected]
LE FUNZIONI E LE ATTIVITÀ
Il Comando CC TPC espleta i suoi compiti per la protezione e la
salvaguardia del patrimonio culturale attraverso la predisposizione di peculiari attività preventive e repressive. Le stesse possono riassumersi in:
- prevenzione dei reati contro il patrimonio culturale;
- attività investigativa specialistica;
- recupero di beni culturali e oggetti d’arte;
- gestione della Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti (art.85 D.Lgs. 42/2004);
- consulenza specialistica a favore del Ministero per i Beni e le
Attività Culturali e dei suoi organi territoriali.
L’attività operativa consiste principalmente nel:
- individuare i responsabili dei reati concernenti beni culturali
(principalmente furti, ricettazioni, scavi archeologici illegali, fal233
Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale
sificazioni) e deferirli all’Autorità Giudiziaria;
- recuperare i beni culturali sottratti o esportati illecitamente dal territorio nazionale,
estendendone le ricerche anche all’estero, nei limiti stabiliti dalle differenti convenzioni e nell’ambito della cooperazione giudiziaria tra gli Stati, attraverso i Ministeri
degli Affari Esteri e della Giustizia, nonché attraverso l’INTERPOL, con le Forze di Polizia delle altre Nazioni;
- collaborare nella repressione di violazioni alle norme di tutela paesaggistica;
- effettuare controlli in occasione di mostre, mercati d’antiquariato, sui cataloghi delle
più importanti case d’asta, anche on-line, nonché presso antiquari, nei laboratori dei
restauratori e degli altri operatori del settore;
- svolgere servizi finalizzati alla prevenzione dei reati in aree archeologiche particolarmente sensibili, anche in cooperazione con il Raggruppamento Elicotteri, le pattuglie
a cavallo ed altri mezzi dell’Arma dei Carabinieri.
Il Comando CC TPC conduce attività all’estero, non solo nell’ambito della cooperazione
internazionale di polizia, ma anche per:
- supporto specialistico a operazioni di Peace-Keeping, come in Iraq dal 2003 al 2006;
- attività di formazione di operatori di polizia e delle dogane di Stati che lo richiedano;
- consulenza al Ministero per i Beni e le Attività Culturali per le attività volte alla restituzione di reperti archeologici appartenenti al patrimonio nazionale ed esposti in
Musei e collezioni private stranieri.
Sin dagli anni ’80, il Comando si avvale di un potente strumento di ausilio alle indagini
di polizia giudiziaria: la “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, prevista da
ultimo dall’art. 85 del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, che contiene informazioni sui beni da ricercare di provenienza sia italiana sia estera ed informazioni circa
gli eventi delittuosi collegati: in essa sono informatizzati oltre 118.000 eventi, oltre
2.870.000 oggetti, con oltre 318.000 immagini.
Essa costituisce, grazie anche all’utilizzo di sofisticata tecnologia informatica, punto di
riferimento per tutta l’Arma e per le altre Forze di Polizia italiane ed estere e consente,
tra l’altro, di compiere una attenta analisi del fenomeno “furti delle opere d’arte”, così
come di altre tipologie delittuose, fornendo indicazioni specifiche idonee ad indirizzare
con maggiore precisione l’attività preventiva e investigativa dei vari reparti.
La stessa, alimentata giornalmente:
è strutturata in moduli che consentono da un lato, l’inserimento e la ricerca di eventi,
persone, oggetti e le loro relazioni, dall’altro l’elaborazione di statistiche;
impostata su interfaccia WEB e supporto multilingua, consente modalità di ricerca visuale e capacità di georeferenziazione degli eventi;
interagisce in tempo reale con palmari e personal computer portatili, agevolando la redazione di rapporti/schede sul luogo dell’intervento e la consultazione e l’alimentazione diretta.
Per quanto attiene specificatamente alla funzione di comparazione delle immagini, un
software di indicizzazione le analizza assegnando loro un’“impronta” sulla base di definite informazioni, quali il colore, il contrasto, la forma e la trama.
Relativamente alla georeferenziazione degli eventi, un apposito programma consente:
- il posizionamento delle entità sul territorio in base al collegamento tra dati alfanumerici e geografici, nonché l’ individuazione di zone a rischio e dei percorsi legati alla
criminalità;
- la rappresentazione grafica di tutte le connessioni logiche tra le informazioni censite,
integrandole con dati locali e remoti attinti per fini investigativi e tabulati telefonici
(società italiane).
Tale efficace strumento consente altresì una concreta interoperabilità con le altre Forze
di Polizia e altri Istituti, quali le Soprintendenze e gli Uffici Esportazione, che potranno
a breve consultare alcuni campi del database e pertanto usufruire di un più ampio e
specifico servizio, e la Conferenza Episcopale Italiana (CEI), che ha concesso un utilissimo accesso privilegiato al suo database informatizzato, a integrazione degli items inseriti nella Banca Dati del Comando.
234
Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale
Lo sviluppo dell’attività investigativa, l’abbattimento delle barriere doganali nell’ambito dell’Unione Europea, nonché una sempre maggiore facilità di movimento di persone e merci a livello transnazionale, ha suggerito al Comando di utilizzare le eccezionali
potenzialità offerte dalla rete Internet per diffondere in qualsiasi parte del mondo le
informazioni relative ai beni culturali sottratti, così che da tempo vengono monitorati
i principali siti di “e-commerce” dedicati ai beni culturali. La stessa rete è infine utilizzata
per la diffusione di informazioni utili alla cittadinanza.
Il Comando cura la pubblicazione del bollettino “Arte in Ostaggio” contenente le riproduzioni fotografiche dei più importanti beni da ricercare, corredate dei dati necessari per
l’individuazione. Distribuito gratuitamente in Italia ed all’estero, con la venticinquesima
edizione ne è terminata la stampa, poiché, a vantaggio di un più rapido e tempestivo aggiornamento, le medesime informazioni sono ora facilmente consultabili on-line sul
sito istituzionale (www.carabinieri.it), raggiungibile anche attraverso il sito del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Sul sito infatti è presente un ben strutturato motore di ricerca attraverso il quale possono essere consultati circa 14.000 beni culturali di
valenza artistica tra beni archeologici, dipinti, sculture, oggetti chiesastici, beni librari,
estratti dalla Banca Dati del Comando.
Peraltro nello stesso database i cittadini possono accedere ad un cospicuo elenco di immagini e di descrizioni di beni archeologici saccheggiati durante i due conflitti bellici avvenuti negli ultimi anni in IRAQ, oltre che avvalersi di “link” diretti sul sito UNESCO
dedicato alle “Red list” di Paesi a rischio.
Per facilitare la consultazione di tali informazioni e favorire il recupero dei beni culturali da ricercare, il data-base e le pagine web del Comando sono in corso di duplicazione
in lingua inglese, nonché è in atto una loro ulteriore implementazione per offrire al cittadino e alle associazioni di categoria la possibilità di consultare un sempre maggior
numero di beni culturali.
Nell’apposita sezione tematica del sito www.carabinieri.it (Beni d’interesse culturale)
sono disponibili “consigli” per orientare gli utenti che intendano avvicinarsi al mercato
dell’arte (tra cui un “decalogo” contro gli incauti acquisti di opere d’arte contemporanea,
redatto con la collaborazione della Galleria Nazionale d’Arte Moderna) o che subiscano
furti di beni culturali.
Dal sito è inoltre possibile scaricare un modulo “Documento dell’opera d’arte - Object
ID” (vedasi foto) che peraltro può essere richiesto presso qualsiasi comando dell’Arma.
Compilando questa “scheda preventiva”, ciascuno può costituirsi un archivio fotografico
e descrittivo dei propri beni culturali, determinante in caso di furto, poiché ne consente
l’agevole informatizzazione nella Banca Dati, in modo da favorire la costante comparazione con quanto giornalmente sia oggetto di controllo. Un’opera rubata, infatti, se fotografata ed adeguatamente descritta, può essere recuperata più facilmente.
Inoltre, per evitare di acquistare un bene culturale trafugato, ovvero per conoscere
l’eventuale illecita provenienza di uno posseduto, il cittadino può richiedere al Comando
o ai Nuclei dislocati sul territorio un controllo presso la Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti. In caso di riscontro negativo il Comando rilascerà un’attestazione
in cui è indicato che in quel momento il bene controllato non risulta segnalato tra le
opere da ricercare presenti in Banca Dati. Un eventuale esito positivo dell’accertamento
darà luogo ai dovuti riscontri di polizia giudiziaria.
CONSIGLI RIGUARDANTI I BENI DI INTERESSE CULTURALE
Cosa fare in caso di acquisto di beni d’interesse culturale?
- Diffidate dei “facili acquisti”: un prezzo non congruo può essere indice di una provenienza sospetta o di dubbia autenticità. Inoltre l’acquisto di oggetti compiuto in modo
troppo “disinvolto” può configurare il reato previsto e punito dall’articolo 712 del Codice
Penale (“Acquisto di cose di sospetta provenienza“).
- Una volta individuata l’opera d’interesse, consultate possibilmente gli archivi dell’autore per rendervi conto delle quotazioni di mercato.
- Pretendete, ai sensi del D.Lgs. n. 42 del 22 gennaio 2004 - “Nuovo Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”, il rilascio da parte del venditore della copia fotografica del235
Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale
l’opera o dell’oggetto, con retroscritta dichiarazione di autenticità e indicazione della provenienza, recanti la sua firma.
- Valutate l’opportunità di adottare idonee misure
di sicurezza nel luogo ove vengono custoditi i beni.
- Custodite le riproduzioni fotografiche in luogo diverso dalle opere.
- Compilate il “Documento dell’opera d’arte - Object
ID”. E’ un modulo concepito dall’UNESCO ed elaborato in collaborazione con il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, nel quale si
devono riportare i dati identificativi essenziali di qualsiasi bene d’arte (oggetto, autore, epoca, tecnica e materiale, dimensioni, titolo e descrizione, fotografia). Con esso
il possessore di oggetti d’arte può costituirsi un proprio “archivio fotografico - descrittivo”. E’ bene che sia custodito in luogo sicuro perché in caso di furto può essere
d’ausilio alle Forze dell’Ordine per il suo successivo recupero.
- Effettuate il pagamento servendovi possibilmente dei servizi bancari (come bonifico
o assegno circolare non trasferibile) e non a mezzo di denaro contante, per conservare
documentazione della transazione effettuata.
Come evitare di acquistare beni d’interesse culturale falsificati?
Il D.Lgs. n. 42 del 22 gennaio 2004 - “Nuovo Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”
sanziona indistintamente la contraffazione, l’alterazione e la riproduzione di un bene
culturale. Nello specifico:
- la contraffazione consiste nell’imitare pedissequamente un opera d’arte dandole caratteri di autenticità non propri (esempio: la firma dell’artista);
- l’alterazione consiste nel modificare l’essenza di un’opera originale intervenendo su di
essa;
- la riproduzione consiste nella moltiplicazione meccanica o nella copia manuale il più
fedele possibile all’originale. Si distingue dalla contraffazione per la dicitura esposta
sul retro (o sul documento che l’accompagna) che si tratta di opera copia dall’originale dell‘artista.
La norma non punisce solamente il falsario, ma anche chi pone in commercio o detiene
per farne commercio o introduce nel territorio dello Stato come autentiche, opere contraffatte, alterate o riprodotte, nonché chi, pur conoscendone la falsità, le autentica.
Dopo gli anni ‘60, contestualmente al fenomeno di una sempre più diffusa mercificazione dell’arte, per soddisfare la pressante domanda di mercato dei “nuovi ricchi”, si è
percepito un aumento esponenziale del fenomeno delittuoso concernente la falsificazione delle opere d’arte ed in particolare delle grafiche di Autori contemporanei.
Occorre quindi prestare particolare attenzione quando si decide di acquistare beni culturali.
Cosa fare in caso di furto?
- Procuratevi riproduzioni fotografiche di quanto asportato consultando anche gli
album di famiglia, ove potrebbe essere stato fotografato, anche se non in primo piano,
l’oggetto rubato.
- Recatevi presso la Stazione dei Carabinieri più vicina o presso l’Ufficio di altra forza di
Polizia per denunciare l’accaduto, portando con voi i “Documenti dell’opera d’arte Object ID“, compilati a suo tempo per ogni bene, ed ogni altro materiale utile per una
accurata descrizione degli stessi.
La documentazione verrà subito informatizzata nella “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti“ in modo da favorire la costante comparazione con quanto giornalmente è oggetto di controllo.
Cosa fare se si viene a conoscenza di uno scavo clandestino?
Nel “Nuovo Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio“ (D. Lgs. n. 42 del 22 gennaio 2004)
è prevista un’intera sezione per disciplinare le ricerche e i rinvenimenti fortuiti di beni
236
Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale
archeologici nell’ambito del territorio nazionale. Ciò dimostra l’attenzione sempre costante da parte del legislatore verso la tutela del patrimonio archeologico, che è sentito
come parte integrante ed elemento costituente della nostra storia e della nostra identità nazionale. Infatti, poiché tutto ciò che viene rinvenuto nel sottosuolo è proprietà
dello Stato, nessuno può effettuare ricerche archeologiche senza l’autorizzazione del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Qualora vengano effettuati scavi illeciti, ciò
che viene ritrovato, per legge, è considerato provento di furto in danno dello Stato ed il
responsabile subisce le pene previste per quel tipo di reato. Se si viene a conoscenza di
scavi archeologici clandestini è opportuno informare prontamente il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale oppure le Forze dell’Ordine presenti sul territorio per
impedire la continuazione del reato.
Cosa fare se si rinviene fortuitamente un bene archeologico?
- Denunciate il ritrovamento entro ventiquattro ore al Soprintendente o al Sindaco, ovvero all’Autorità di pubblica sicurezza.
- Provvedete alla conservazione temporanea dei beni rinvenuti, lasciandoli nelle condizioni e nel luogo di rinvenimento. Se si tratta di beni mobili dei quali non se ne possa
assicurare la custodia sul posto della
scoperta, lo scopritore ha la facoltà di rimuoverli per meglio garantirne la sicurezza e la conservazione sino all’arrivo
dell’autorità competente e, ove occorra,
può richiedere l’ausilio della forza pubblica.
- Tenete presente che ai sensi dell’all’art.
92 del “Nuovo Codice dei Beni Culturali e
del Paesaggio” è previsto un premio per
il ritrovamento fortuito sia allo scopritore, sia al proprietario dell’immobile
dove è avvenuto il ritrovamento, sia al
concessionario dell’attività di ricerca autorizzata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Il premio può essere
corrisposto in denaro o mediante rilascio di parte delle cose ritrovate e sarà
determinato in base alle stime ufficiali
effettuate dal Ministero.
237
Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale
In Campania
SINTESI DELL'ATTIVITÀ OPERATIVA DEL NUCLEO CARABINIERI TPC DI NAPOLI
DAL 1°GENNAIO 2005 AL 30 GIUGNO 2009
ATTIVITÀ PREVENTIVA E DI CONTROLLO*
- Verifiche sicurezza a musei - biblioteche - archivi
44
- Controlli ad aree archeologiche
47
- Controlli ad aree tutelate da vincoli paesaggistici
40
- Controlli ad esercizi antiquariali, commerciali e privati
804
- Controlli a mercati e fiere antiquariali
47
- Beni culturali controllati in banca dati
8.388
ATTIVITÀ DI RECUPERO
- Reperti archeologici e monete
- Beni antiquariali, archivistici e librari
34.102
700
Falsi sequestrati
14
Persone deferite all’A. G. in stato di arresto
24
Persone deferite all’A. G. in stato di libertà
580
* Fonte: banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti
Esempio di modello “Documento dell’opera d’arte - Object ID”
238
ISTITUTI
ENTI
ASSOCIAZIONI
239
240
AIB - ASSOCIAZIONE ITALIANA BIBLIOTECHE
CAMPANIA
L’AIB è un’Associazione di professionisti dell’informazione e
della cultura, che segue e coordina le attività ed i servizi dei bibliotecari e delle biblioteche di qualsiasi dimensione e tipologia. La sua politica d’azione è rivolta all’intero territorio e tutte
le attività di confronto critico, dibattito ed intervento formativo
- in sede di Assemblea o in lista di discussione - rispondono alla
necessità di allargare democraticamente la base degli associati,
sensibilizzandoli in particolare sui temi che caratterizzano l’evoluzione delle biblioteche e della professione.
Cura pertanto l’aggiornamento professionale dei suoi iscritti, promuove iniziative culturali con visite guidate e sostiene un’ampia diffusione delle nuove tecnologie, dedicando comunque molta attenzione al patrimonio antico con un duplice orientamento: la formazione del personale per il trattamento dei documenti
e la promozione e valorizzazione dei fondi rari e di pregio posseduti dagli Istituti culturali.
La diffusione del libro e della lettura rappresenta una delle finalità poste al centro del suo campo d’azione: essa è rivolta specialmente ai bambini ed ai ragazzi che rappresentano la nuova
generazione di utenti delle biblioteche, affinché la lettura assuma un ruolo significativo all’interno delle comunità locali.
La tutela e lo sviluppo della professione bibliotecaria costituiscono
in ogni caso gli ambiti privilegiati di intervento dell’Associazione, soprattutto alla luce del 75° Congresso IFLA (International Federation of Library Associations and Institutions), Libraries create futures: building on cultural heritage, che si è tenuto a Milano dal 23 al 27 agosto 2009. L’appuntamento ha rivestito un importante significato sia per le opportunità di crescita e di formazione degli addetti sia per la possibilità di interazione con altre realtà bibliotecarie internazionali.
Sezione Campania
Presidente
Vittoria Bonani
Biblioteca provinciale
di Salerno
Via Valerio Laspro, 1
84100 Salerno
info@bibliotecaprovincialedisalerno
241
Aib - Associazione Italiana Biblioteche - Campania
In Campania
Comitato Esecutivo di Gestione - Composizione
La Sezione Campania ha rinnovato il proprio Comitato esecutivo regionale con le elezioni del marzo 2008 ed è costituita dai membri:
Vittoria Bonani Presidente, Rosalba Capone Vicepresidente, Paola Corso, Nicola Madonna, Marianella Pucci, Arturo Santorio, Anna Maria Vitale.
Anna Maria Vitale Segretario regionale; Giovanna De Pascale Tesoriere regionale
INIZIATIVE ATTUATE NELLA REGIONE
Anno 2007
Tavola Rotonda
La biblioteca condivisa: uno “spazio libero” dove incontrarsi e confrontarsi
Fiera del Libro “Galassia Gutenberg 2007”
Napoli, 16-19 marzo 2007
Dal 16 al 19 marzo si è tenuto a Napoli, presso la Stazione Marittima di Napoli, la diciottesima edizione di Galassia Gutenberg. Nell’ambito della manifestazione l’AIB
Campania ha organizzato una tavola rotonda sul tema del rapporto tra biblioteche
pubbliche e territorio dal titolo: La biblioteca condivisa: uno “spazio libero” dove incontrarsi e confrontarsi. All’incontro hanno partecipato: Antonio Caferra (Biblioteca
del Centro Hurtado di Scampia); Rosalba Capone (Biblioteca di Montevergine); Paola
Masucci (Responsabile del Servizio biblioteche del comune di Napoli); Maria Rosaria
Ferre (Biblioteca del Centro Donna di Posillipo); Alfonso Palazzo (BiblioMediateca Comunale di Minori); Magda Tamarindo (Biblioteche di Afragola, Lusciano, Marcianise,
Sant’Antimo). Ha coordinato Maria Iannotti.
Corso di aggiornamento professionale
Sofferenza del libro antico
Biblioteca Universitaria di Napoli
Napoli, 20 aprile 2007
Programma
Tecniche di catalogazione del Libro Antico: dalla cabina telefonica al telefono cellulare
Relatrice: Anna Maria Vitale
Seminario
Fund raising per le biblioteche: cultura, metodologia e strumenti per il reperimento sistematico e la raccolta di fondi e altre risorse
Facoltà di Giurisprudenza
Napoli, 25 giugno 2007
Docente: Giovanni Di Domenico, Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”.
Il corso si propone di prendere in esame le condizioni socio-ambientali, gli scenari di
mercato, le premesse culturali e gli aspetti metodologici di una strategia di reperimento
e raccolta sistematica di fondi (o altre risorse) necessari per sostenere in modo continuo gli scopi istituzionali, le attività e la crescita di un’organizzazione bibliotecaria.
Ciò, in una fase caratterizzata da pressanti esigenze di cambiamento e di innovazione organizzativa, tecnologica e di servizio, ma condizionata da una generalizzata carenza di risorse istituzionali.
Particolare attenzione sarà riservata alle specifiche esigenze delle biblioteche pubbliche locali e delle biblioteche accademiche.
Programma:
Definizione, lessico, stato dell’arte
I mercati del fund raising: cittadini, fondazioni di origine bancaria, imprese e fondazioni imprenditoriali, entrate auto-generate, bandi pubblici, people raising
242
Aib - Associazione Italiana Biblioteche - Campania
Le fonti del fund raising: donazioni ed elargizioni, tesseramento, sponsorizzazioni,
campagne di raccolta fondi, corporate membership ecc.
Il ciclo del fund raising: analisi di scenario, case statement, piano operativo ecc.
Strumenti e canali del fund raising
L’etica del fund raising: buona causa, verità sociale, accountability
Marketing e comunicazione nelle attività di fund raising
Seminario
La descrizione dei seriali e delle risorse in continuazione tra ISBD(S) e ISBD(CR)
Napoli, 27 settembre 2007
Relatore: Mauro Guerrini, Presidente dell’Associazione italiana Biblioteche
Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Facoltà di Giurisprudenza
Anno 2008
Seminario
Le nuove regole italiane di catalogazione
Napoli, 10 gennaio 2008
Università degli Studi “Federico II”, Facoltà di Giurisprudenza
Docente: Alberto Petrucciani, Relatore della Commissione RICA, Università degli
Studi di Pisa.
Presentazione libro
Storia del libro italiano. Libro e società in Italia dal Quattrocento al nuovo millennio
di Marco Santoro
Salerno, 19 maggio 2008
Biblioteca Provinciale di Salerno
Interventi:
Marco Santoro, Università degli Studi di Roma
Sebastiano Martelli, Università degli Studi di Salerno
Vincenzo De Gregorio, Università degli Studi di Salerno
Vincenzo Trombetta, Università degli Studi di Salerno
Vittoria Bonani, Presidente AIB Campania
Il libro di Marco Santoro rappresenta uno dei pochi manuali storici in cui vengono
tracciate le vicende del libro italiano, dall’invenzione della stampa fino ai giorni nostri. L’autore analizza per ogni periodo storico il quadro politico-economico, le istituzioni, i centri di produzione e i gruppi della filiera del libro e tutte le implicazioni
connesse alla circolazione delle idee. La nuova edizione prende in esame la produzione editoriale italiana a stampa dal Quattrocento fino ai giorni nostri, riservando
particolare risalto alle tecniche produttive, al commercio librario, alla censura e ad
alcune caratteristiche materiali del libro antico e di quello contemporaneo.
Seminario
Qualità e valorizzazione del bibliotecario: le iniziative dell’AIB per la formazione
Napoli, 30 maggio 2008
Auditorium del Palazzo dell’Innovazione e della Conoscenza (PICO)
Docente: Raffaele De Magistris, Membro CEN e delegato alla Formazione
L’intervento ha riguardato sia le strategie formative messe in atto a livello centrale
sia gli aspetti squisitamente professionali e legislativi come il recepimento del decreto attuativo relativo all’inserimento della nostra Associazione (si tratta del decreto attuativo del D. Lgs. 206/2007 di recepimento della direttiva sulle qualifiche
professionali, titolato: “Requisiti per la individuazione e l’annotazione degli enti”)
nell’elenco delle associazioni rappresentative a livello nazionale delle professioni regolamentate. Un provvedimento questo molto importante per l’AIB in particolare e
per tutte le Associazioni del COLAP, cui l’AIB aderisce, perché finalmente inserisce,
con tutti i dettagli operativi, le associazioni professionali all’interno di un provvedimento di legge.
243
Aib - Associazione Italiana Biblioteche - Campania
Corso di alta specializzazione sulle Nuove regole italiane di catalogazione
Salerno, 16-17 ottobre 2008
Biblioteca Provinciale di Salerno
Dai Principi di Parigi a RICA; Verso un codice di catalogazione italiano: REICAT - Bozza
febbraio 2008; La nuova struttura concettuale di REICAT; La descrizione bibliografica
in REICAT
Docente: Pino Buizza, Biblioteca Queriniana di Brescia
Intestazione uniforme per Persone; Intestazione uniforme per Enti; Titoli uniformi; La
voce “Bibbia”
Docente: Alberto Petrucciani, Università degli Studi di Pisa
Un’occasione formativa molto importante sia per introdurre in maniera sistematica
i bibliotecari alla conoscenza e all’utilizzazione delle nuove norme di catalogazione
(Regole italiane di catalogazione, REICAT) sia per analizzare in via preventiva - insieme ai due delegati alla formazione del CER Campania, Nicola Madonna ed Anna
Maria Vitale - quei casi e quei problemi particolarmente difficili per gli addetti attraverso il Servizio “Help-desk”, ai fini di una raccolta delle richieste d’aiuto e di una
risposta successiva per l’approfondimento.
Al Corso sono seguite due mattinate di analisi di casi e problemi e di orientamento
sulle Regole, facoltative e gratuite per tutti i partecipanti al Corso che hanno evidenziato l’esigenza di approfondire le tematiche discusse.
I Laboratori sono stati tenuti dai due componenti del CER Campania, Anna Maria Vitale e Nicola Madonna.
Al termine del corso la Sezione ha attivato un servizio di help-desk su REICAT con indirizzamento alle e-mail dei delegati CER Nicola Madonna (Libro moderno) e Anna
Maria Vitale (Libro antico).
Laboratorio
Salerno, 21 ottobre 2008
Biblioteca Provinciale di Salerno
Orientamento per il Libro antico
Docente: Anna Maria Vitale
Napoli, 23 ottobre 2008
Università degli Studi “Federico II”, Facoltà di Giurisprudenza
Orientamento per il Libro moderno
Docente: Nicola Madonna
Facciamo il punto su ... Progetto “Amico libro” 2008. Campagna regionale di promozione delle Biblioteche scolastiche e della Lettura
L’AIB Campania ha voluto aderire al Progetto ministeriale “Amico libro”, organizzato
dall’Ufficio Scolastico Regionale, sottolineando quanto sia importante la diffusione
della lettura, ma anche l’opera di promozione svolta dalle biblioteche. Sono infatti
tantissime le iniziative attuate dai bibliotecari responsabili delle Sezioni Ragazzi, abili
mediatori capaci da un lato di far ricorso al gioco come strumento da utilizzare per
interpretare e progettare attività di animazione della lettura e, dall’altro, di aiutare i
ragazzi nella corretta scelta dei libri.
Seminario di studio
Il libro è di più
Salerno 8 ottobre 2008
Biblioteca Provinciale e IPSAR “Virtuoso” di Salerno
Interventi:
Luca Iannuzzi, Dirigente Ufficio Scolastico Provinciale di Salerno
Pasquale Stanzione, Assessore alla Scuola della Provincia di Salerno
Vittoria Bonani, Presidente AIB Campania
Andrea Iovino, Direttore Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo
244
Aib - Associazione Italiana Biblioteche - Campania
Maristella Fulgione: Referente provinciale Coordinamento USR Campania progetto
“Amico Libro”
Per i dettagli: http://www.uspbenevento.it/allegati/comunicazioni/216/brochure.pdf
Convegno Internazionale
Il ruolo delle biblioteche e la promozione della lettura nell’era digitale.
Giornata di studio e di pianificazione progettuale
Salerno 7 novembre 2008
Università degli Studi di Salerno, Campus universitario di Baronissi
Destinatari: tutti i referenti alla lettura delle province di Salerno e Avellino.
Interventi
Alberto Bottino, Direttore generale Ufficio Scolastico Regionale per la Campania
Angelo Villani, Presidente Provincia di Salerno
Andrea Iovino, Direttore Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo
Vittoria Bonani, Presidente Associazione Italiana Biblioteche sez. Campania
Umberto Magnoni, Direttore Istituzione Torinese per un’Educazione Responsabile,
Torino
Aurelio Di Matteo, Dirigente scolastico IPSAR “Virtuoso” Salerno
Vinicio Ongini, Esperto MIUR Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni
stranieri
Guido Quarzo, Scrittore
Marcello Andria, Direttore del Centro di Servizio di Ateneo per le Biblioteche Università di Salerno
Consuelo Alvarez Solis, Responsabile Biblioteca “Rafael Alberti” Instituto Cervantes
Napoli
María Ángeles del Río Jiménez, Consulente del“Centro del Profesorado de Jaén”Spagna
Luca Spagnulo, Docente di Applicazioni informatiche per i servizi sociali Università
“Suor Orsola” Napoli
Silvia Campanile, Referente Coordinamento regionale “Amico Libro”
Conclude: Pasquale Stanzione, Assessore alla Scuola della Provincia di Salerno
Coordina: Amilcare Acerbi, Pedagogista
Per i dettagli:
http://www.uspbenevento.it/allegati/comunicazioni/216/brochure.pdf
Convegno di studio
Leggere, apprendere, crescere nella biblioteca scolastica
Napoli, 10 novembre 2008
Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Facoltà di Ingegneria
Campagna di promozione delle biblioteche scolastiche e della lettura in Campania
promossa dall’Ufficio scolastico regionale per la Campania.
Per i dettagli:
http://www.biblioragazzi.files.wordpress.com/2008/11/pieghevole.pdf
Interventi:
Alberto Bottino, Direttore Generale Ufficio Scolastico Regionale per la Campania
Edoardo Cosenza, Preside della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di
Napoli
Corrado Gabriele, Assessore all’istruzione della Regione Campania
Angela Cortese, Assessore alla Politiche scolastiche della Provincia di Napoli
Gennaro De Mare, Unione Province Italiane
Antonio La Mura, Associazione Nazionale Comuni Italiani
Vittoria Bonani, Presidente AIB Campania
Seminario
Salerno, 27 novembre 2008
Biblioteca Provinciale
245
Aib - Associazione Italiana Biblioteche - Campania
Facciamo il punto su ... Open Access e i nuovi modelli della comunicazione scientifica
Relatrice: Maria Cassella, Università di Torino, Sistema Bibliotecario di Ateneo
- La crisi della comunicazione scientifica
- L’Open Access: principi teorici e pratiche
- L’Open Access in Italia
- L’Open Access nelle scienze umane
L’incontro ha riguardato le nuove modalità di comunicazione, in grado di soddisfare
l’esigenza di una circolazione più rapida ed estesa delle idee e dei risultati di studi e
ricerche, attraverso il ricorso all’editoria elettronica sostenibile, alle strategie dell’accesso aperto alla letteratura scientifica e a nuove forme di cooperazione tra biblioteche, che hanno dato vita ai consorzi per gli acquisti condivisi di risorse elettroniche.
Facciamo il punto su ... Verso IFLA 2009. Come favorire la partecipazione dei bibliotecari italiani
Relatore: Mauro Guerrini, Presidente Comitato IFLA
Mauro Guerrini ha parlato di IFLA 2009, di questa straordinaria opportunità offerta
ai bibliotecari italiani per ampliare le proprie conoscenze e per accrescere le relazioni
all’interno di questo importante contesto internazionale. Mauro Guerrini, in qualità
di Presidente del Comitato Esecutivo IFLA 2009, in attesa del meeting milanese, ha
voluto promuovere l’evento per favorire la massima partecipazione di tutti i bibliotecari.
Pubblicazioni della Sezione Campania
La Carta dei Servizi dell’Associazione Italiana Biblioteche – Sezione Campania
Presentazione
Salerno 17 ottobre 2008
Biblioteca Provinciale
Uno dei primi obiettivi del nuovo Comitato Esecutivo Regionale della Sezione Campania dell’AIB – insediatosi nel marzo 2008 - è stato quello di formulare una guida di
orientamento e presentazione della Sezione e delle attività programmate per il triennio 2008/2011. Nasce, così, la prima Carta dei Servizi di una Sezione Regionale, presentata agli Associati durante l’Assemblea del 17 ottobre pomeriggio.
La Carta offre innanzitutto informazioni dettagliate sui componenti del CER, sulle
deleghe di ciascun membro e sulle modalità di contatto. In una apposita sezione presenta, poi, il piano formativo triennale, suddiviso nelle seguenti tematiche:
- I nuovi strumenti del bibliotecario
- Corsi integrati a lungo termine
- Facciamo il punto su ...
- Documenti e testimonianze
Infine, illustra obiettivi e finalità dei Gruppi di lavoro costituiti nei seguenti ambiti:
- Rapporti con le biblioteche
- Formazione e attività sul Libro moderno
- Formazione e attività sul Libro antico
- I Servizi di Mediateca e la Cultura immateriale
- Reti di biblioteche
- Promozione alla lettura
La Carta dei Servizi è disponibile in formato pdf all’indirizzo:
http://www.aib.it/aib/sezioni/cam/carta.htm
246
AIPAI- ASSOCIAZIONE ITALIANA PER IL
PATRIMONIO ARCHEOLOGICO INDUSTRIALE
L’AIPAI è l’Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico
Industriale, fondata nel 1997 da un gruppo di specialisti del patrimonio industriale e da alcune tra le più importanti istituzioni
del settore nel Paese. L’AIPAI, coordinata dall’attuale presidente
in carica prof. Renato Covino, ha sede a Terni. All’interno dell’Associazione è costituita la seziona italiana del TICCIH - The
International Committe for the Conservation of the Industriale
Heritage.
L’AIPAI interagisce proficuamente con università, centri di ricerca, fondazioni, musei, organi centrali e periferici dello Stato
(Ministeri, Soprintendenze, Regioni, Province, Comuni, Comunità Montane, Agenzie di promozione turistica e per lo sviluppo
locale, ecc.).
AIPAI
aderente al TICCIH
The International
Committee for
the Conservation
of Industrial Heritage
L‘AIPAI ha promosso, coordinato e svolto attività di ricerca avvalendosi di diverse competenze disciplinari e tra i suoi fini vi è
la promozione di un più elevato livello di collaborazione operativa e scientifica tra enti pubblici e privati per la catalogazione,
la conservazione e la valorizzazione del patrimonio industriale,
per la salvaguardia di archivi, macchine e altre testimonianze
della civiltà industriale e del lavoro, per la formazione degli operatori e la promozione del turismo industriale.
A tale scopo l’AIPAI ha stipulato convenzioni con Comuni, Province e Regioni ed ha partecipato a diversi progetti europei per
studi, ricerche, censimenti e progetti di valorizzazione riguardanti i manufatti architettonici, l’ambiente, il paesaggio e le infrastrutture, le fonti documentarie e archivistiche, i macchinari
e le attrezzature, i saperi produttivi e importanti aspetti della
storia tecnica, sociale ed economica più direttamente collegati
alle vicende del patrimonio industriale.
Tra le attività dell’AIPAI vi è anche la formazione: l’associazione
ha dato un fondamentale contributo alla progettazione ed all’attivazione del Master in Conservazione, Gestione e Valorizzazione del Patrimonio Industriale, istituito nel 2002-2003
congiuntamente dall’Università di Padova (Dipartimento di
Storia), dall’Istituto Universitario di Architettura di Venezia (Dipartimento di Urbanistica), dalla Prima Facoltà di Architettura
del Politecnico di Torino (Dipartimento di Progettazione architettonica), in successiva convenzione con le Università di Ferrara, Perugia, Napoli, Lecce e Cagliari, e d’intesa con l’Istituto
per la Cultura e la Storia d’Impresa “F. Momigliano” (Icsim) di
Terni, il Comune di Schio e il Comune di Terni. Si tratta dell’unico
Master italiano in Archeologia industriale e di un’esperienza
unica nel suo genere anche a livello internazionale.
247
Aipai- Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale
In Campania
ASSOCIAZIONE ITALIANA PER IL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO INDUSTRIALE (AIPAI)
- SEZIONE CAMPANIA
L’Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale (AIPAI) è stata fondata nel 1997 da un gruppo di specialisti del patrimonio industriale e da alcune tra
le più importanti istituzioni del settore del Paese ed è presieduta attualmente dal
Prof. Renato Covino dell’Università di Perugia. Essa si propone di promuovere e coordinare attività finalizzate alla conoscenza,
alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio storico dell’industria esistente nel
nostro Paese, sviluppando a tal fine la cooperazione tra Istituzioni di ricerca, studiosi
di varie discipline ed Enti ed aziende pubbliche e private operanti in particolare nell’ambito del patrimonio ex-industriale.
L’Associazione ha firmato nel 2008 un protocollo d’intesa con il TICCIH (The International Committee for the Conservation of
Industrial Heritage) che la riconosce come
suo unico rappresentante in Italia.
Fin dalla sua costituzione l’AIPAI ha promosso e coordinato attività di ricerca, avvalendosi di diverse competenze disciplinari, con l’obiettivo di analizzare il patrimonio archeologico industriale nelle sue
molteplici connessioni con il sistema dei
beni culturali e ambientali, con il paesaggio e con la cultura del lavoro. Tra i fini dell’AIPAI vi è la promozione di un più elevato
livello di collaborazione operativa e scientifica tra enti pubblici e privati per la catalogazione, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio industriale, per la salvaguardia di archivi, macchine e altre testimonianze della civiltà industriale e del lavoro, per la formazione degli operatori e la promozione del turismo industriale. A tale
scopo l’AIPAI ha stipulato protocolli d’intesa e convenzioni con Comuni, Province e Regioni e ha partecipato a progetti europei per studi, ricerche, censimenti e piani di valorizzazione, riguardanti i manufatti architettonici, il paesaggio industriale e le infrastrutture, le fonti documentarie ed archivistiche, i macchinari e le attrezzature, i
saperi produttivi e importanti aspetti della storia tecnica, sociale ed economica più
direttamente collegati alle vicende del patrimonio industriale.
L’Aipai ha promosso, sia in
sede internazionale e nazionale che nelle realtà regionali, anche in collegamento
con altre istituzioni, un’intensa attività convegnistica,
i cui risultati sono raccolti
nei “Quaderni” annuali dell’Associazione. Si è dotata di
una newsletter e del portale
www.patrimonioindustriale.it.
L’AIPAI svolge attività di “osservatorio permanente” capace di valutare, certificare e
248
Aipai- Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale
pubblicizzare istituzioni, progetti, realizzazioni che hanno come oggetto la tutela e
valorizzazione del patrimonio archeologico industriale italiano, con particolare attenzione ai criteri metodologici, alle modalità operative di recupero e di riuso, ai servizi offerti, al livello e alla capacità di comunicazione delle conoscenze storiche e tecnico-scientifiche. L’ingente patrimonio di territori e paesaggi, fabbriche, macchine e
documenti che le vicende del lavoro industriale hanno lasciato in eredità alla generazione attuale pone anche la necessità di affrontare i continui pericoli di cancellazione e le grandi difficoltà derivanti dalla natura dei problemi della loro salvaguardia
e riutilizzazione, nel rispetto delle ormai consolidate necessità della tutela dell’ambiente e dei territori di riferimento.
L’AIPAI succede a varie organizzazioni operanti in Italia negli anni scorsi, tra cui l’Associazione per l’Archeologia Industriale, attiva a Napoli dal 1978 al 2000. I dati acquisiti, l’esperienza maturata in circa 30 anni di ricerche sul territorio e le competenze
dei suoi componenti sul patrimonio storico industriale di Napoli e della Campania
hanno già consentito di effettuare importanti ed utili studi e ricerche per Soprintendenze, per Comuni ed altre Istituzioni sul patrimonio industriale minacciato di
cancellazione o confinato in aree periferiche, spesso gestito da detentori inconsapevoli del suo valore.
In particolare, nel corso degli ultimi anni, ha operato con la Fondazione IDIS per la
creazione di un piccolo “museo della fabbrica” nella Città della Scienza, contenente i
materiali e i documenti a suo tempo censiti durante la dismissione della fabbrica chimica ex Montedison, prima della trasformazione degli edifici in Città della Scienza
con il Comune di Napoli per la conservazione dei resti del’impianto siderurgico dismesso dell’Ilva di Bagnoli, d’intesa con la Soprintendenza ai BB. AA. e AA., pervenendo, come primo risultato, all’apertura al pubblico del Pontile nord, e con il Comune
di Morigerati nel Cilento per la riscoperta ed il restauro, quasi terminato, di una ferriera ottocentesca.
Tra le sue attività destinate alla divulgazione delle tematiche culturali dell’A. I., ha
contribuito alla diffusione del volume “Progettare per il patrimonio industriale” sollecitando un dibattito tra storici dell’industria e progettisti sul tema delicato del progetto di riqualificazione degli edifici dismessi ed ha prodotto recentemente la
pubblicazione del volume, a firma di storici dell’impresa, geografi, economisti ed archeologi industriali,“Napoli e l’industria, dai Borbone alla dismissione” con l’Editore
Rubbettino, come contributo alla conoscenza delle radici della grande manifattura
nel Sud. Il volume sarà presentato in autunno.
249
Aipai- Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale
Città della Scienza (ex Montecatini – Federconsorzi) – Napoli
L’Associazione per l’ Archeologia Industriale ha partecipato negli anni ‘90 al programma
di riconversione del complesso chimico fondato nel 1923 su basi assai più antiche (6,5
ha.) in” Museo vivo della Scienza” e complesso di aule per formazione e congressi, realizzato dalla Fondazione IDIS. Fu non solo promosso il recupero dell’involucro e delle
incavallature lignee della parte più antica, che ha consentito di conservare, seppur non
integralmente, l’edificio ottocentesco originario, ma fu effettuata anche una ricerca sistematica del materiale documentario superstite e di gran parte delle macchine del
vecchio impianto Montecatini.
Il piccolo “Museo della fabbrica”, aggiunto recentemente per merito dell’AIPAI, espone
alcuni dei reperti storici e delle macchine selezionate in quella ricerca.
Via Coroglio, 154 - 80126 Napoli
Referenti:
Direttore Fondazione IDIS, Luigi Amodio [email protected] Tel. 081 7352411
Responsabile del Museo, Guglielmo Maglio [email protected]
2) Pontile Nord, complesso ex Ilva a Bagnoli, Napoli
Il salvataggio di 16 edifici, oltre al pontile nord, realizzato dal Comune di Napoli su indicazioni dell’Associazione per l’Archeologia Industriale all’atto della dismissione del
grande impianto siderurgico (1992-95) ha consentito di realìzzare un ideale “sistema”
tematico, che purtroppo costituisce tuttavia un arbitrario diradamento dell’originario
paesaggio industriale. La stasi attuale nei programmi di manutenzione e restauro degli
edifici, tra cui emergono l’altoforno n. 4 e l’acciaieria, rende problematica la loro conservazione futura. L’apertura al pubblico del Pontile Nord, con un lavoro di rifazione
della pavimentazione e le attrezzature per l’accesso e la sicurezza ha comunque permesso di assicurare all’uso una passeggiata sul mare di grande fascino, preservando
alcune testimonianze dell’originario armamento ferroviario del pontile
Via Coroglio, presso piazza Bagnoli, Napoli
Referente: arch Luigi Lopez, Comune di Napoli, cell. 333 1093033
3) Archivio Storico dell’ENEL in via Ponte dei Granili a Napoli
La recente sistemazione del materiale cartaceo, grafico, fotografico e tecnico-documentario (circa 30.000 documenti e 100.000 foto e disegni tecnici) già raccolto dall’ENEL a Napoli, raccoglie i materiali dell oltre 1.200 società elettriche disciolte con la
nazionalizzazione del 1962 e comprende anche il prezioso archivio della Società Meridionale di Elettricità.
Via Ponte dei Granili 24/32 - 80146 Napoli
Referente: dr. Paolo De Luce ([email protected]) Tel. 081 3674213/4202/4203
Ferriera borbonica restaurata
La ferriera, attiva fin dal 1837 nel territorio del comune di Morigerati, lavorava alla “catalana” minerale misto dell’Elba, con l’ausilio di cinque lavoranti (fra cui una donna),
con una produzione annuale di circa 400 cantaia di ferro dolce. La ferriera sorgeva a
dieci miglia dal mare e ad uno dal centro abitato. Le sue strutture murarie, disposte su
due corpi di fabbrica sfalsati di quota, sono state restaurate lungo i bordi del “Rivo di
Casaletto”, ai piedi degli attuali tornanti della strada comunale, che superano l’ultimo
tratto verso l’abitato di Morigerati. Nei suoi pressi sopravvivono i ruderi di un pittoresco ponte in muratura.
A poche centinaia di metri, un canale artificiale deviava l’acqua del fiume verso il cor-
250
Aipai- Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale
po inferiore della ferriera, dove un ramo si distribuiva su due trombe a vento per l’alimentazione di un fuoco di raffinazione ed un secondo lambiva il lato meridionale dell’edificio per muovere la ruota idraulica di un maglio in legno.
Il grande interesse che riveste un edificio così raro nelle nostre regioni ha condotto l’Amministrazione comunale di Morigerati a richiedere il supporto dell’AIPAI, che la ha affiancata nella difficile campagna di scavi e nella successiva individuazione e valorizzazione
degli elementi caratterizzanti l’edificio ed il sito circostante.Tale intervento ha condotto
ad una campagna di rilievi e scavi ed a successivi lavori di restauro e ricostruzione degli edifici.
Gli edifici emersi dagli scavi consistono in un corpo inferiore destinato alle fusioni ed
alle lavorazioni a caldo, con le tracce dei macchinari lignei (in particolare la base del
maglio), le basi ed i condotti verticali delle trombe idro-eoliche ed un canale pensile
esterno di adduzione dell’acqua motrice, ed in un corpo superiore adibito a carbonile
e deposito di materie prime. Entrambi gli edifici sono stati restaurati e nella fondaria
sono state anche recentemente montate le repliche delle macchine lignee originarie.
Comune di Morigerati (SA), a 15 km da Sapri
Referente: Eugenio Cioffi ([email protected]) cell. 348 3911289
251
ANA - ASSOCIAZIONE NAZIONALE
ARCHEOLOGI
Presidente
Tsao Cevoli
Sede legale
Via Depretis, 102
80133 Napoli
Sede operativa
Via Salvatore Tommasi, 67
80135 Napoli
[email protected]
www.archeologi.org
252
La realtà archeologica in Italia si è sviluppata in senso autonomo, senza che il legislatore l’abbia mai realmente regolamentata. Mentre il bene culturale è tutelato da un accurato
apparato legislativo di lontana tradizione, gli archeologi (nella
medesima situazione sono i demoetnoantropologi, gli storici
dell’arte, i bibliotecari e gli archivisti) non hanno normative che
ne regolamentano gli ambiti d’interesse, le modalità lavorative
e, cosa ben più grave, che ne definiscano l’identità professionale. Mentre nell’immaginario comune l’archeologo è professione nota e rispettata, nella legislazione italiana la medesima
professione non è in alcun modo considerata, nonostante il macrosistema lavorativo ormai esistente e radicato nel territorio.
L’Associazione Nazionale Archeologi, costituitasi nel 2005, rappresenta la principale associazione di categoria degli archeologi italiani. L’Associazione registra una diffusa presenza nazionale
con una particolare concentrazione nelle regioni centro-meridionali. L’Associazione è impegnata, principalmente, per ottenere
il riconoscimento istituzionale e la regolamentazione della
professione di archeologo per le migliaia di specialisti, provvisti
degli adeguati requisiti accademici e professionali, che in Italia
lavorano come collaboratori esterni del MIBAC e delle sue
strutture periferiche, delle Università e di altri enti. L’Associazione
opera sia a livello nazionale sia a livello regionale, attraverso tavoli di concertazione con il MIBAC e le sue strutture periferiche,
le Università e le amministrazioni locali, per favorire occasioni
d’incontro e di dialogo tra tali soggetti e tutti gli archeologi, al
fine d’individuare insieme le migliori soluzioni per il riconoscimento della professione e per il rafforzamento delle funzioni pubbliche della tutela, della ricerca e della valorizzazione del patrimonio archeologico italiano.
L’Associazione Nazionale Archeologi ha più volte sottolineato
la grave assenza del riconoscimento professionale dell’archeologo. Nonostante la formulazione di proposte e disegni di legge,
il legislatore, pur ribadendo la necessità che gli esecutori delle
ricerche archeologiche devono possedere requisiti di qualificazione, non è ancora giunto alla definizione degli stessi, a tal
punto da ritenere non necessario l’inserimento di tale figura
professionale nel Codice dei Beni Culturali (Dlgs 42/2004). Le
attività di ricerca archeologica sono considerate all’interno del
Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (artt. 88-89) e, limitatamente ai lavori pubblici, disciplinate dalla normativa di settore (DPR 25 gennaio 2000, n. 34) tanto da prevedere, per i
soggetti giuridici esecutori di tali interventi (Imprese, Società,
Cooperative), una specifica qualificazione in merito ai requisiti.
In Italia, pertanto, Paese che secondo l’UNESCO possiede il maggior patrimonio archeologico e culturale al mondo, per fare l’archeologo non è necessario alcun requisito accademico e
professionale specifico.
Una carenza normativa che provoca anomalie e difficoltà nel
mercato del lavoro professionale e che, in assenza di regolamentazione, determina nei confronti dei professionisti qualificati una scorretta concorrenza a favore di soggetti non qualificati e di professionalità prive di competenze specifiche, scel-
ANA - Associazione Nazionale Archeologi
ti a “discrezione”.
Si formulano rapporti di lavoro di tipo subordinato, che possono variare da regione a
regione, svolti per conto di Soprintendenze, Società, Cooperative, Imprese di costruzione,
Studi professionali, spesso con pagamento a giornata, vincolati alla presenza fisica in
cantiere e agli orari del cantiere stesso. Gli archeologi possono essere incaricati sia direttamente dai committenti (Ministeri, Comuni, Enti pubblici), dalle stazioni appaltanti
(Società partecipate) o da eventuali General contractors, situazione che si verifica spesso
nelle regioni meridionali, sia in parasubordinazione o con P. IVA, da Società o Cooperative subappaltatrici.
L’indagine statistica condotta dell’Associazione, ha rilevato che la maggior parte degli archeologi è impegnata in cantieri d’interventi infrastrutturali (metropolitane, TAV, lavori
di urbanizzazione, oleodotti, metanodotti, ecc.), quasi la metà (45%) come collaboratore
di Società o Cooperative, inquadrati con contratti di tipo parasubordinato (Co.Co.Pro, P. IVA,
ecc.). Pochi gli archeologi assunti con contratti di tipo subordinato, nella maggior parte
dei casi a tempo determinato e in pochissimi casi a tempo indeterminato, questi ultimi
concentrati per lo più nelle regioni a statuto autonomo, come il Trentino Alto Adige. Una
professione, quindi, caratterizzata da una precarietà consolidatasi nel tempo. L’archeologo
tipo in Italia è in prevalenza di sesso femminile (72%), ha mediamente 30 anni (oltre il 50%
ha tra i 28 e i 32 anni), per metà ha conseguito titoli post lauream (specializzazione o dottorato) in Italia e/o all’estero. Attualmente, la discontinuità e precarietà del lavoro costringe
un archeologo su tre (37%) a svolgere parallelamente altri lavori e oltre la metà degli archeologi (55%) cambia lavoro entro quattro/cinque anni: tutto ciò dopo circa sette/otto
anni di formazione accademica e professionale.
L’assenza di regolamentazione comporta, inoltre, l’impossibilità per gli archeologi di godere dei diritti più elementari che spettano ad ogni lavoratore, come quelli indiscutibili della sicurezza nel luogo di lavoro, della malattia e maternità retribuite, degli indennizzi di disoccupazione nei periodi di sospensione dei cantieri o tra un contratto e l’altro. Proprio a causa dell’atipicità degli incarichi, gli archeologi, che versano al Fondo Gestione Separata dell’INPS una parte del proprio reddito, che nel caso dei lavoratori con
P. IVA corrisponde ad un quarto del reddito (25%) e un indennizzo aggiuntivo per la maternità/paternità (0,72%), molto spesso non hanno alcun diritto di trattamenti previdenziali.
Si tratta di un grave vuoto legislativo, incompatibile, tra l’altro, con il quadro normativo comunitario, che prevede modalità di riconoscimento professionale eguali per tutti gli Stati
della Comunità Europea. Si sottolinea, inoltre, la contraddizione con il nuovo assetto gestionale dei Beni Culturali in Italia, che prevede il coinvolgimento sempre maggiore di
operatori e risorse privati in collaborazione con gli organi ministeriali e gli enti locali.
Problematiche che l’Associazione Nazionale Archeologi, in linea con quanto definito nel
I Congresso Nazionale, svoltosi a Pompei il 3 Marzo 2007, ha sollevato ed imposto all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni il 14 Giugno 2008, nell’ambito della
I Manifestazione nazionale di Roma, che ha visto per la prima volta scendere in piazza
centinaia di archeologi provenienti da tutta Italia.
A seguito della I Manifestazione nazionale degli archeologi, il 5 agosto 2008, è stata depositata dal PD una proposta di legge che, proponendo un emendamento al Codice dei
Beni Culturali e del Paesaggio, prevede l’istituzione di elenchi/registri presso il MIBAC
al fine di riconoscere e regolamentare le figure professionali che operano nel settore
dei beni culturali. La proposta, firmata dai deputati della Commissione Lavoro, Attività
Produttive, Bilancio, Giustizia e della Capogruppo PD in Commissione Cultura, è stata il
frutto di una discussione aperta con le Associazioni di categoria che ne hanno condiviso
il testo con documenti pubblici.pania
253
ANAI - ASSOCIAZIONE NAZIONALE
ARCHIVISTICA ITALIANA
Sezione Campania
Nel 1949 un gruppo di archivisti di Stato diede vita all’attuale
ANAI con la finalità di contribuire alla salvaguardia del patrimonio archivistico nazionale, gravemente danneggiato dagli
eventi bellici. Dal 1967 l’ANAI fonda una propria rivista scientifica e avvia una serie di altre pubblicazioni e iniziative di studio
e ricerca. Con l’istituzione del Ministero per i beni culturali
(1975), nel quale confluisce anche l’amministrazione archivistica
statale, la professione archivistica si va sempre più estendendo,
nel settore statale e soprattutto nei settori degli enti locali,
delle istituzioni culturali, delle imprese e delle banche. Così nel
1988 l’ANAI riformò il proprio statuto, aprendo maggiormente
la partecipazione a queste categorie e creando proprie sezioni
distinte per ciascuna regione.
Presidente
Maria Rosaria de Divitiis
Scopi Statutari
Presidente
Isabella Orefice
Via G. Bazzoni, 15
00195 Roma
Tel. - Fax 06 37517714
[email protected]
Via S. Biagio de Librai, 39
Napoli
Tel. 081 5516120
L’associazione non ha fini di lucro e ha come scopi statutari di
promuovere lo studio delle questioni inerenti agli archivi, di
contribuire alla tutela, conservazione, valorizzazione e promozione del patrimonio archivistico, di favorire le relazioni degli
archivisti fra loro e con i colleghi stranieri, di affermare la funzione culturale degli archivisti e il loro ruolo nella gestione e
nell’organizzazione di enti pubblici e privati, di promuovere iniziative scientifiche e tecniche e di tutelare la professionalità
degli archivisti, anche mediante istituzione di albi professionali.
Soci
Attualmente l’ANAI conta circa 1200 soci, fra addetti alla professione archivistica nelle diverse categorie di soci ordinari (archivisti di Stato, archivisti di enti locali, enti pubblici, istituzioni
e imprese, liberi professionisti, docenti universitari) e persone
giuridiche (enti pubblici e privati possessori di archivi, come regioni, comuni, istituti di credito, istituti culturali, imprese), che
possono anche essere soci sostenitori dell’associazione. Sono
inoltre soci (straordinari) anche coloro che, pur non appartenendo ancora alle predette categorie, sono in procinto di entrarvi o per i loro interessi culturali e professionali desiderano
partecipare alle attività dell’associazione.
ORGANIZZAZIONE
Organi statutari
Gli organi nazionali dell’ANAI sono l’Assemblea Nazionale, il
Consiglio Direttivo Nazionale eletto dall’Assemblea, il Presidente del quale rappresenta l’Associazione, il Collegio dei Probiviri e quello dei Sindaci. L’associazione si articola inoltre in
sezioni regionali, ciascuna delle quali è dotata di propria assemblea e consiglio direttivo regionale.
254
ANAI - Associazione Nazionale Archivistica Italiana
ATTIVITÀ
Numerose e continue sono poi le iniziative tecnico-scientifiche dell’ANAI di cui molte in
collaborazione proficua con gli istituti archivistici e con la Direzione Generale per gli Archivi: si organizzano i congressi nazionali incentrati sulle tematiche più rilevanti del settore ogni quattro anni e numerosi convegni su tematiche tecniche, scientifiche e
professionali, sia a livello internazionale, che nazionale, regionale o interregionale attraverso le proprie sezioni. L’ultimo convegno internazionale Sport invernali e montagna. Una memoria a rischio,svoltosi a Torino nel maggio 2007, era dedicato agli archivi
degli sport invernali; precedentemente, nel maggio 2003, era stato organizzato il convegno La memoria del Cinema. Archivisti, bibliotecari e conservatori a confronto, sulle
principali problematiche che esistono per la conservazione e la tutela del materiale cinematografico, film e “non film”. Dal 2006 l’ANAI organizza periodicamente Archiexpo,
la prima iniziativa del genere in Italia, di carattere scientifico ed espositivo al tempo
stesso, dedicata al mondo degli archivi. Nel gennaio 2009 è stato presentato il Progetto
pluriennale Archivi della Moda del 900, volto al recupero e alla valorizzazione dell’immenso patrimonio della moda italiana contenuto negli archivi del ‘900, che prevede
anche diversi seminari di studio sulle fasi di avanzamento del progetto e su argomenti
relativi ai diversi distretti produttivi in varie città d’Italia.
Pubblicazioni
L’ANAI svolge una intensa attività tecnico-scientifica ed editoriale e pubblica una rivista
scientifica semestrale, “Archivi”, un notiziario quadrimestrale, “Il Mondo degli Archivi”,
dal 2006 in versione elettronica, sul web (www.ilmondodegliarchivi.org), congiuntamente con la Direzione Generale per gli Archivi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e diverse altre pubblicazioni non periodiche, anche curate dalle sezioni regionali.
Tutela degli Archivi
Politica degli archivi
L’ANAI svolge una costante attività per proporre e chiedere in sede legislativa e amministrativa misure opportune o modifiche per una migliore organizzazione della tutela
e conservazione degli archivi.
ATTIVITÀ INTERNAZIONALI
Partecipazione a organismi internazionali
L’ANAI partecipa alle attività degli organismi archivistici internazionali ed è membro del
Comitato della Sezione delle Associazioni professionali e del Comitato della Sezione
degli Archivi dello Sport del Consiglio Internazionale degli Archivi, organismo nel quale
sono rappresentate le diverse istituzioni, associazioni e categorie archivistiche dei Paesi
di tutto il mondo; ha contribuito ad elaborare il codice internazionale di deontologia
degli archivisti adottato al Congresso di Pechino del 1996. Inoltre l’ANAI ha organizzato
a Firenze la VI Conferenza Europea degli Archivi dal 30 maggio al 2 giugno 2001, manifestazione quadriennale del Consiglio internazionale degli Archivi, in collaborazione
con l’amministrazione archivistica ed altri enti, con la partecipazione di archivisti dei
Paesi europei e di Stati Uniti, Canada, Australia, Giappone, Sud Africa, sul tema “Gli archivi dal passato al futuro”.
Progetto InterPARES
Nell’ambito dell’attività di ricerca, l’ANAI ha avviato nel 1997 la parte italiana del progetto internazionale di ricerca InterPARES comprendente nove Paesi, sulla conservazione a lungo termine del documento elettronico. Poi l’ANAI ha partecipato alle attività
del progetto internazionale InterPARES 2, di cui ha pubblicato i risultati finali nel dicembre 2008, e partecipa al proseguimento del progetto InterPARES 3, che ha lo scopo
di studiare tutte le problematiche legate ai documenti digitali, dalla nascita alla conservazione.
255
ANAI - Associazione Nazionale Archivistica Italiana
GRUPPI DI LAVORO
ISAD (G)
Si è costituito nel 1996 un gruppo di lavoro nazionale misto sulle norme internazionali
di standard di descrizione archivistica ISAD (G), che dal 1997 si occupa anche di ISAAR
(CPF), che elabora idee e proposte in materia e promuove l’attuazione di queste norme
in Italia. Recentemente il Gruppo di lavoro delle ISDIAH ha preso in esame la versione
ufficiale dello standard approvata a Londra nel 2008 e ha recentemente pubblicato sul
sito dell’ANAI la traduzione ufficiale italiana dello standard.
Qualità negli archivi
Si è formato nel 1997 un gruppo di lavoro sulla qualità negli archivi, che ha elaborato,
sempre in collaborazione con l’amministrazione archivistica, il documento la “Carta
della qualità nei servizi archivistici”, che, sulla base delle norme ISO/UNI/EN 9000, ha
stabilito i criteri fondamentali e gli strumenti per l’attuazione degli standard di qualità
nei servizi archivistici ed ha avuto anche l’adesione di altre istituzioni pubbliche e private.
Certificazione
Da anni opera questo gruppo di lavoro che, allo scopo di avviare le procedure di certificazione professionale dei soci, previste dalle nuove norme nazionali e internazionali,
volte a tutelare la professionalità degli archivisti e garantire la qualità degli interventi
sui beni archivistici, ha predisposto lo schema di valutazione dei curricula di studio e
specializzazione e dei titoli scientifici e professionali.
Tariffario
Si è costituito nel 1998 il gruppo di lavoro sul tariffario che ha stilato il “Tariffario dei lavori archivistici” come proposta di regolamentazione per i liberi professionisti relativamente al tema delle tariffe degli operatori archivistici. Dal 2001 il gruppo di lavoro sul
tariffario studia inoltre le regole da adottare per la certificazione della professione archivistica, in linea con le indicazioni della Comunità Europea e ha elaborato un prospetto pubblicato nel numero 2/3-2004 de “Il Mondo degli Archivi” e successivamente
nel 2006 su “Il Mondo degli Archivi” on line. Attualmente è allo studio un aggiornamento.
Outsourcing
Il gruppo di lavoro sull’Outsourcing, cioè sui problemi tecnici e giuridici posti dalla gestione da parte di terzi degli archivi di enti e imprese, che ha dato vita ad un convegno
svoltosi nel 1999, ha prodotto un documento con raccomandazioni per una miglior qualità e sicurezza della gestione, conservazione e tutela di questo tipo di archivi.
Fonti orali
Dal 2001 il gruppo di lavoro sulle fonti orali affronta le tematiche legate alla raccolta, trascrizione, descrizione, conservazione e utilizzo delle fonti orali.
Archivi d’impresa
Dal 2001 il gruppo di lavoro sugli archivi d’impresa, GIAI, studia le problematiche della
gestione degli archivi d’impresa e degli enti economici, cui è stata dedicata, nel novembre 2007, la II Edizione di Archiexpò.
Archivi degli Enti Locali
Costituito nel 2001, questo gruppo di lavoro si occupa dei profili professionali degli archivisti degli Enti Locali.
Archivi delle Regioni
Dal 2001 questo gruppo di lavoro studia le principali problematiche inerenti agli archivi
regionali, quali l’attuazione del protocollo informatico, il regolamento d’archivio, il titolario.
256
ANAI - Associazione Nazionale Archivistica Italiana
Standard Audiovisivi
Nell’aprile del 2004 è nato questo gruppo di lavoro che si pone l’obiettivo di studiare e
riordinare gli standard di descrizione e classificazione del materiale audiovisivo e cinematografico.
Archivi teatrali
Sono iniziati nel 2007 i primi contatti per la realizzazione di questo gruppo che si propone di individuare linee guida e standard di catalogazione per le svariate tipologie di
documenti presenti negli archivi teatrali.
FORMAZIONE
L’ANAI svolge un’intensa attività didattica ed ha realizzato numerose iniziative di formazione e aggiornamento professionali, come giornate di studio, seminari e corsi. Negli
ultimi anni, ad esempio, sono stati organizzati i seguenti eventi di formazione:
Gli archivi fotografici: una realtà in divenire, Napoli, 20-21 marzo 2006; L’archivio corrente: protocollo informatico e titolari di classificazione, Bologna, 23 maggio 2006; L’archivio di deposito: gestione e selezione dei documenti, Bologna, 24 maggio 2006; Teoria
e pratica della descrizione archivistica: standard e buone pratiche, Firenze, 19-20 giugno
2006; La formazione professionale dell’archivista, Erice, 2-4 novembre 2006; Immagini in
movimento: quale tutela e quali diritti in Italia?, Roma, 1-2 marzo 2007; Corso base di formazione per riordinatori di archivi,, Prato, 2-4 aprile 2007; Fonti Orali: esperienze di conservazione, integrazione, trattamento, Genova, 24-26 ottobre 2007; Seminario di
formazione di base per archivisti, Roma,17-18 giugno 2008; Gestire un archivio comunale,
Bologna, 2-3 ottobre 2008; Prevenzione e conservazione dei beni documentari, Roma, 67 novembre 2008; Seminario di formazione di base per archivisti, Napoli, 29-30 gennaio
2009
TUTELA DELLA PROFESSIONALITÀ
L’ANAI dedica costante attenzione alle tematiche professionali e interviene, sia sul piano
tecnico che su quello propositivo, nelle diverse sedi istituzionali per la tutela della professionalità degli archivisti e per il suo riconoscimento giuridico.
Albo professionale
Per una regolamentazione della professione, l’ANAI, insieme con altre associazioni dei
beni culturali, ha anzitutto elaborato e proposto fin dal 1992 un disegno di legge di definizione delle funzioni professionali e istituzione di albi e ordini per gli archivisti e gli
altri operatori dei beni culturali, presentato da parlamentari di diverse forze politiche
nelle ultime legislature. L’ANAI è intanto entrata a far parte della Consulta delle Associazioni professionali non regolamentate istituita presso il CNEL.
Soci professionisti
L’ANAI ha modificato nel 1999 il proprio statuto, istituendo la categoria dei soci liberi
professionisti, per l’ammissione alla quale sono richiesti titoli culturali e professionali
(lavori archivistici) che vengono esaminati da una commissione nazionale di esperti,
delineando così in tal modo una prima forma di albo professionale “privato” secondo gli
orientamenti emergenti sia a livello europeo che nei disegni di legge di riordinamento
in materia.
CODICE DI DEONTOLOGIA PER LA RICERCA STORICA
L’ANAI ha infine contribuito sostanzialmente all’elaborazione del “Codice di deontologia
per archivisti e utenti nel trattamento di dati a fini di ricerca storica” previsto dalla Legge
675/96 e dal D. Lgs. 281/99 nel gruppo ufficiale promotore istituito presso il Garante
della privacy e sottoscrivendo il codice stesso, nel quale si è adoperata per introdurre misure di garanzia per gli archivi e per gli utenti e di riconoscimento per le responsabilità
e il ruolo degli archivisti.
257
ANAI - Associazione Nazionale Archivistica Italiana
In Campania
Maria Rosaria de Divitiis
Maria Luisa Storchi
Stefania d’Aquino di Caramanico
Rossana Spadaccini
Maria Antonietta Taglialatela
presidente
vicepresidente
consigliere
consigliere
consigliere
[email protected]
ANAI -ASSOCIAZIONE NAZIONALE ARCHIVISTICA ITALIANA, SEZIONE CAMPANIA
ATTIVITÀ ORGANIZZATE
Partecipazione a convegni e progetti nazionali
In sintonia con le attività dell’ANAI nazionale, il presidente della sezione Campania ha
partecipato, con l’intervento “Gli archivi degli antichi Banchi pubblici napoletani e
l’archivio storico del Banco di Napoli”, alla sessione degli Incontri Gli Archivi d’impresa:
un quadro generale delle problematiche, nel corso di Archiexpo (Milano, Centro Congressi Le Stelline, 15 novembre 2007).
La sezione è inoltre ampiamente coinvolta nel Progetto Triennale Archivi della Moda
del ‘900; in particolare ha partecipato all’organizzazione della giornata di presentazione del Progetto a imprenditori, archivisti e studiosi presso la Fondazione Mondragone il 22 ottobre 2008; all’organizzazione delle riunioni del comitato scientifico
della Campania e all’individuazione del tema, La moda maschile e i suoi archivi, che
verrà affrontato nel corso di una giornata di studio che si svolgerà ad Ischia nel 2010.
Presentazione di volumi
Il 28 febbraio 2007 si è svolta a Palazzo Serra di Cassano la giornata di studio CarteMemorie-Archivi e Storie delle donne, in collaborazione con ‘La tela del Mediterraneo’,
l’Associazione Eleonora Lopez de Leon e l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici.
Sono stati poi presentati i seguenti volumi: Donna, ebrea, comunista di B. Foà Chiaromonte (Palazzo Serra di Cassano, 26 marzo 2007); Ho imparato tre cose di G. Tedesco
Tatò, in collaborazione con la“Scuola di cultura politica”e l’Istituto Italiano per gli Studi
Filosofici, (Palazzo Serra di Cassano, 20 settembre 2007) – a cui ha fatto seguito, il 30
novembre 2007, l’incontro Omaggio a Giglia Tedesco Tatò. Una donna per la politica e
per le donne –; Il potere degli archivi. Usi del passato e difesa dei diritti nella società contemporanea di L. Giuva, S. Vitali, I. Zanni Rosiello (Fondazione Banco di Napoli, 5 dicembre 2007). Nell’aprile 2009 è stato presentato il volume, curato da A. De Lucia,
Storie di famiglie e storie di carte. Inventario dell’archivio dei principi Dentice di Frasso.
Giornate di studio e mostre
Nel marzo 2008, infine, si sono svolti un incontro e una mostra dedicati all’archivio
dell’Istituzione secentesca Ritiro della Scorziata, in collaborazione con la Soprintendenza archivistica per la Campania (Palazzo Marigliano, marzo 2008).
ATTIVITÀ INTERNAZIONALI
La sezione ha partecipato alla Giornata di studio «Documenti e archivi del Mezzogiorno medievale e moderno. Le edizioni digitali in Monasterium.net.», organizzata
a Napoli dall’Università degli Studi Federico II e dall’Archivio di Stato il 28 ottobre
2008. E’ stata anche stipulata una convenzione per aderire al progetto Monasterium.net; tale progetto si propone, in chiave europea, l’elaborazione di un archivio
virtuale di fonti ecclesiastiche, monasteriali e diocesane, tra Medioevo e prima età
moderna, consentendone così una più ampia fruizione.
Il “Monasterium Collaborative Archive” è un archivio digitale nato nel 2002, che ad
oggi annovera più di 100.000 documenti, dotati di regesti ed edizioni critiche, provenienti da circa 60 istituzioni – localizzate in dieci paesi europei – e proiettato ad
una continua implementazione.
258
ANAI - Associazione Nazionale Archivistica Italiana
FORMAZIONE
La costante attenzione alla formazione e all’aggiornamento dei soci ha condotto la
sezione ad organizzare una Giornata di studio sul restauro e la conservazione della
fotografia, in collaborazione con la Soprintendenza Archivistica per la Campania e il
Centro provinciale di restauro e conservazione della fotografia di Nocera Inferiore
(Napoli, Palazzo Marigliano, 25 marzo 2008).
Si sono svolte poi due giornate di formazione dedicate al tema degli archivi correnti: la prima, caratterizzata dalla presentazione del volume I calzini del principe Carlo,
curato dal Gruppo di lavoro sui titolari delle università italiane (Soprintendenza Archivistica per la Campania, 9 aprile 2008); la seconda dedicata alla presentazione del
testo Le raccomandazioni di Aurora (Archivio di Stato di Napoli, 2 aprile 2009). La prima giornata ha previsto la disamina dei temi della classificazione in ambito archivistico e dell’adozione dei titolari di classificazione; la seconda ha presentato i risultati del lavoro svolto dal gruppo di lavoro interistituzionale Aurora (Amministrazioni Unite per la Redazione degli Oggetti e delle Registrazioni Anagrafiche nel protocollo informatico), costituito per la condivisione di norme e metodi per la redazione degli oggetti e delle anagrafiche nel protocollo informatico.
In collaborazione con l’ANAI nazionale è stato realizzato, con l’ospitalità dell’Archivio
di Stato di Napoli, il seminario di Formazione di base per archivisti (29-30 gennaio
2009) che ha registrato una folta presenza di archivisti libero-professionisti e archivisti in servizio presso diversi enti ed istituzioni della penisola.
Infine, il 28 aprile 2009, Maria Teresa Sillano, presidente dell’ANAI sezione Lombardia
e docente dell’Università Bocconi di Milano, ha tenuto una lezione sull’Archivio storico della Bocconi (secc.XV-XX), caratterizzato anche dalla compresenza di alcuni importanti archivi privati.
259
ANISA - ASSOCIAZIONE NAZIONALE
INSEGNANTI DI STORIA DELL’ ARTE
Presidente
Clara Rech
Referente
Maria Antonietta Destro
c/o Liceo Ginnasio Statale
“Torquato Tasso”
Via Sicilia, 168
00187 Roma
Tel/Fax 064402294
[email protected]
[email protected]
L’ANISA, Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell’Arte
nasce nel 1951; è un’associazione disciplinare senza scopo di
lucro con sede a Roma e conta oltre 750 iscritti in tutta l’Italia.
Scopo prioritario dell’associazione è la formazione professionale degli insegnanti di storia dell’arte, unitamente alla promozione delle discipline artistiche in tutti gli ordini di studi, alla
tutela e alla divulgazione del patrimonio artistico.
Possono iscriversi all’Anisa tutti i docenti di storia dell’arte, educazione artistica e arti visive, come anche gli operatori museali,
il personale delle Soprintendenze e, in generale, quanti si riconoscono negli obiettivi sotto elencati.
La riqualificazione della professione insegnante, attraverso:
- la pratica costante dell’aggiornamento scientifico e metodologico;
- il riconoscimento del contributo fondamentale e delle responsabilità che i docenti si assumono in qualità di educatori
e di custodi della trasmissione dei saperi e dei principi etici;
- il perseguimento di un sistema meritocratico che valuti i docenti, individuandone competenze e potenzialità;
- la tutela del sistema scolastico pubblico, quale componente
irrinunciabile di una società pienamente democratica che assicuri a tutti i cittadini il diritto all’istruzione;
- la difesa del principio dell’autonomia dei docenti sul piano
delle scelte metodologiche.
La diffusione dell’educazione alle arti e al patrimonio,
da intendersi come:
- materia di studio e di riflessione imprescindibile nel sistema
educativo di tutti i paesi e dell’Italia in modo particolare, ove se
ne auspica il sensibile incremento nel quadro orario di tutti gli
indirizzi di studio ed in particolare dell’istruzione liceale;
- contributo fondamentale alla crescita etica e culturale di tutti i
cittadini in un’ottica di educazione continua, che si rinnovi ininterrottamente dall’età pre-scolare fino all’età adulta;
- strumento di sensibilizzazione che valichi le frontiere geografiche e rafforzi il valore della salvaguardia della memoria di ciascun popolo.
Lo sviluppo dell’innovazione metodologica applicata all’educazione alle arti, attraverso:
- la diffusione delle sperimentazioni e della progettualità in
tutti gli ordini di scuole;
- il perseguimento del principio della interdisciplinarietà;
- il consolidamento dell’approccio storicistico allo studio del linguaggio figurativo, inteso come testimonianza imprescindibile per la comprensione dello sviluppo di tutte le civiltà;
- il confronto costante tra realtà educative diverse, possibilmente in una dimensione di respiro internazionale;
- la collaborazione tra scuola e altre istituzioni culturali che,
nella società, contribuiscano alla tutela del patrimonio e all’educazione all’arte;
260
ANISA - Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell’ Arte
- un aggiornamento continuo dei sistemi di trasmissione dei saperi, che si avvalga quanto più possibile delle moderne tecnologie.
L’incoraggiamento verso una politica culturale che:
- tuteli il patrimonio artistico ed il paesaggio dando priorità alla salvaguardia delle radici storiche del nostro Paese, assicurandone l’integrità materiale, la comprensione e
la trasmissione alle future generazioni;
- privilegi la tutela e la valorizzazione delle raccolte museali permanenti, dei monumenti e delle opere d’arte, rispetto all’organizzazione di eventi provvisori di cui non
sia accertata l’effettiva valenza scientifica;
- ponga come proprio obiettivo primario la crescita etica e l’istruzione di tutti i cittadini, senza distinzioni di sorta.
L’Anisa intende inoltre promuovere, nell’ambito nazionale e internazionale, ogni iniziativa volta ad incrementare una più diffusa conoscenza e coscienza del valore storicoculturale dei beni artistici ed ambientali anche attraverso l’attivazione di rapporti con
amministrazioni locali, Istituzioni pubbliche e private, Enti, Associazioni (Protocollo d’Intesa Miur/Anisa sottoscritto nella sua rinnovata versione lo scorso 16 marzo 2009 tra il
Ministro On.Maria Stella Gelmini, e la Presidente Prof.Clara Rech; Protocollo Mibac-Centro dei Servizi Educativi rinnovato il 2-1-2009 tra la Dott.Maria Antonella Fusco, Direttore del Centro per Servizi Educativi del MIBAC. e la Presidente Anisa Prof. Clara Rech.
Anisa inoltre è dal 2005 membro dell’ICOM e della CECA.
Il Congresso Nazionale dell’Associazione è convocato ogni tre anni.
Organo di stampa è il Bollettino quadrimestrale.
Direttore Patrizia De Socio
Direzione e Redazione ANISA c/o Liceo Tasso, Via Sicilia 168, 00187 Roma
Per altre informazioni sulla nostra attività visitare il sito www.anisa.it
261
ARCHEOCLUB D’ITALIA
Presidente
Clelia Arduini
Via del Porto, 13
00153 - Roma
Tel. 06 44202250
334 9924242
Archeoclub d’Italia onlus è un grande movimento di opinione
pubblica al servizio dei beni culturali e ambientali. Sorto il 25
febbraio 1971 come Centro di documentazione archeologica ha
gradualmente esteso il suo interesse a tutti i beni culturali, di
cui promuove la conoscenza, la tutela, la fruizione e la valorizzazione. Con Decreto del Presidente della Repubblica del 24 luglio 1986 n. 565 Archeoclub d’Italia è divenuto Ente Morale. Dal
26 giugno 2006 è iscritta all’anagrafe delle Onlus.
L’Associazione opera attraverso 210 sedi locali distribuite sul territorio nazionale con 8.500 associati, proponendo nuove forme
di fruizione e valorizzazione che trovano il loro punto di forza
nell’espressione collettiva delle municipalità, volano sociale per
una rinnovata, condivisa e partecipata tutela civile del patrimonio storico artistico e archeologico.
Le migliaia di attività nazionali e territoriali realizzate dall’associazione dal nord al sud d’Italia in circa 40 anni di storia, rappresentano l’effervescenza, la tenacia e la passione di schiere
di volontari che tengono alta l’attenzione sul patrimonio culturale locale divulgandone la storia, la bellezza, l’autorevolezza,
l’unicità. Ciò rende Archeoclub d’Italia il luogo naturale di aggregazione per tutti coloro, giovani e meno giovani, che hanno
a cuore il futuro del nostro grande patrimonio culturale. Il suo
Comitato scientifico composto da Antonio Paolucci, Luciano
Marchetti, Mario Torelli, Paolo Sommella, Luciano Canfora, Salvatore Italia, Anna Maria Buzzi, Paolo Peduto, Claudio Mocchegiani Carpano, Guido Vannini, Alessandro Baratta, contribuisce
a orientare in termini di qualità le azioni e il lavoro dell’associazione su tutto il territorio nazionale.
Strutture specialistiche, accordi, manifestazioni nazionali
e territoriali
Archeoclub d’Italia ha messo a punto tre strutture specialistiche dedicate alla didattica, all’architettura e alla subacquea: il
Laboratorio dell’Ecologia del Quaternario di Cupramarittima, il
Centro di architettura e cultura urbana di Camerino e Marenostrum, con sede a Torre del Greco. Tre eccellenze che, nel loro
specifico settore, rappresentano un punto di riferimento per i
giovani e gli appassionati e che offrono una varietà di attività e
iniziative durante il corso dell’anno grazie al buon rapporto con
le Università, le scuole e le altre istituzioni di riferimento del
territorio.
Ogni anno, da quindici anni, la seconda domenica di Maggio
con la manifestazione nazionale “Chiese aperte” l’associazione
rende fruibili almeno per un giorno i monumenti religiosi d’Italia appartenenti al patrimonio artistico “minore”.
In tre lustri sono state aperti oltre 2.000 edifici
sacri spesso in stato di degrado e di abbandono.
Molti di questi sono oggi restaurati, o in fase di
recupero. Anche i Campi di ricerca archeologici
che Archeoclub d’Italia organizza in estate, in
collaborazione con le Soprintendenze, rappresentano la mission associativa dedicata alle
“forze” più giovani. Il principale campo è a Venezia, presso l’Isola del Lazzaretto Novo che, grazie
262
ArcheoClub d’Italia
a 15 anni di attività, è tornata al suo antico splendore; altre iniziative sono a Jesi, Mentana, Gravina di Puglia, Loreto Aprutino, Barletta.
Nel campo della scuola e della didattica, Archeoclub d’Italia è veramente all’avanguardia: la sua esperienza ultratrentennale, infatti, le ha fatto conseguire nel 2005 il gallone
di Ente formatore da parte del Ministero della Pubblica Istruzione permettendo, da
parte dei presidenti delle sedi locali occupati nella formazione il rilascio dei crediti formativi per i ragazzi. Si sta ora lavorando sul versate dei crediti per gli insegnanti che
partecipano ai corsi organizzati dall’associazione, e alla creazione di un Centro dedicato
alla didattica con sede a Foligno i cui volontari sono stati i principali artefici di questo
successo.
Archeoclub d’Italia, inoltre, opera in convenzione con alcune strutture del MiBAC, quali
il Vittoriano e l’Istituto centrale del Restauro, a Roma; altri protocolli d’intesa sono stati
realizzati con alcune amministrazioni comunali, specie nel sud d’Italia, per la gestioni di
antiquaria, siti archeologici e musei civici. In conseguenza di ciò è stato siglato un documento di collaborazione con l’ANCI per valorizzare e promuovere il patrimonio storicoartistico dei piccoli e piccolissimi Comuni italiani.
DESCRIZIONE ASSOCIAZIONE E ATTIVITA’
Archeoclub d’Italia in Italia
L’Archeoclub d’Italia è un’associazione a carattere nazionale, nata come Ente Morale con
D.P.R. 24 luglio 1986 n. 565, con finalità di carattere sociale, civile e culturale e senza fini
di lucro.
STATUTO DELL’ASSOCIAZIONE
L’art. 1 dello statuto associativo, così presenta l’Archeoclub d’Italia:
“Articolo 1
Costituzione e scopi
1. L’Archeoclub d’Italia è un’Associazione culturale e di volontariato con finalità di carattere sociale, civile e culturale, senza fini di lucro, secondo quanto disposto dalla legge 11
agosto 266, a carattere nazionale, con sede in Roma, ricoonsciuta quale persona giuridica con decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1986 n. 565.
2. L’Associazione persegue i seguenti scopi:
a) diffondere fra i cittadini ed, in particolare, fra i giovani e nella scuola, l’interesse per i
beni culturali e per l’ambiente;
b) assicurare ai propri soci occasioni per il proprio arricchimento culturale;
c) concorrere con lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni e gli Enti pubblici e privati, con
gli Organi dell’Unione Europea e con gli altri Organismi internazionali o comunque Stati
esteri, quale associazione di volontariato di cui alla citata legge (…), a promuovere la
conoscenza, la tutela e la valorizzazione dei beni culturali e dell’ambiente nazionali ed
europei;
d) organizzare corsi di formazione professionale e di aggiornamento anche per docenti ed
operatori culturali e ambientali.
3. Per il raggiungimento degli scopi di cui al precedente comma 2, l’Associazione si avvale in
modo determinante e prevalente delle prestazioni volontarie e gratuite dei propri aderenti.
4. Gli scopi di cui al comma 2 vengono perseguiti dall’Associazione improntando la propria attività ai principi della qualità nella gestione dell’organizzazione e delle procedure operative”.
L’Archeoclub d’Italia, al pari di altre realtà associative a carattere nazionale, ha una presenza territoriale molto forte; da Nord a Sud, in piccole e grandi città, sono numerose le
sedi locali di Archeoclub, che rappresentano la vera anima dell’Associazione.
E’ nelle sedi locali, infatti, che si svolge la vita associativa e si concretizza il ruolo sociale
e civile di Archeoclub, i cui volontari, ogni giorno, con passione ed entusiasmo si adoperano per programmare e realizzare iniziative ed eventi e dare linfa vitale alla vita culturale all’interno delle proprie comunità e concorrere alla diffusione e valorizzazione
del patrimonio artistico, storico e ambientale del nostro Paese.
263
ArcheoClub d’Italia
In Campania
Sede di Acerra
Via Duomo, 8
80011 Acerra (NA)
Tel. 348 0913697 - Fax 08165531160
[email protected]
www.archeoclubacerra.it
In Campania le molteplici attività di volontariato delle sedi si articolano in assoluta
conformità alle esigenze sempre diverse dei Comuni, ricchi ciascuno di una sua storia e di testimonianze uniche. Di particolare rilievo, negli ultimi anni, si ricordano le
seguenti iniziative.
Marzo 2007 – Convegno Nazionale sul tema “I parchi Archeologici. Archeologia ed
ambiente per la valorizzazione e lo sviluppo del territorio. Suessula: verso una idea di
parco”. L’evento è stato organizzato dalla sede di Acerra (NA). Il parco archeologico è
stato al centro degli interventi di vari relatori, provenienti dal mondo accademico.
Alla luce della legislazione vigente si sono affrontate le problematiche legate alla
sua istituzione, nonchè quelle relative ai modelli di gestione possibili. Significativi i
casi del Museo Diffuso di Cavallino in Puglia e del Villaggio Preistorico di Nola. Sono
stati, inoltre, presentati i risultati della campagna di scavo dell’istituendo parco archeologico di Suessula.
Ottobre/Dicembre 2007 - “Biblios: I Corso di formazione di catalogatori volontari di
piccoli patrimoni librari”. La sede di Torre del Greco (NA), in collaborazione con il CSV
Napoli Centro Servizi per il Volontariato, ha curato l’ideazione e realizzazione di un
corso che preparasse giovani volontari nel settore della catalogazione libraria, al fine
di fornire personale volontario specializzato a supporto delle piccole biblioteche del
territorio.
Febbraio 2008 – IV Edizione del Premio “TRAIANUS OPTIMUS”. Scopo del premio è di
suscitare negli alunni delle Scuole di ogni ordine e grado curiosità e interesse su ricerche di carattere storico ed artistico che abbiano attinenza con il periodo storico caratterizzato dalla dominazione longobarda nell’Italia Meridionale con Benevento
capitale della “Longobardia Minore”. La manifestazione è stata promossa dalla sede
di Benevento.
Febbraio 2008 – “Nuceria epigrafica: l’epigrafia di nuceria alfaterna in una serie di
incontri”. L’Archeoclub Nuceria Alfaterna ha organizzato una serie di incontri tematici che, in ordine cronologico, hanno descritto tutta l’evoluzione della epigrafia nocerina dal IV-V secolo a.C. fino alle testimonianze paleocristiane ed altomedievali. La
sede “Nuceria Alfaterna” di Nocera Inf. (NA) ha organizzato gli incontri.
Settembre 2008 - Convegno nazionale sul tema “Una giornata per l’archeologia”. La
manifestazione è stata dedicata allo stato di salute del patrimonio archeologico italiano, in particolare a quello del Mezzogiorno d’Italia. A cura della sede di Benevento.
Settembre 2008 - “Memorie Angioine, con Carlo Martello al Castello di Nocera”. Incontro di studi dedicato al Castello del Parco di Nocera Inferiore, a cura della sede
“Nuceria Alfaterna” di Nocera Inf. (NA).
Novembre 2008 - Convegno Nazionale dal titolo “Archeologia subacquea: prospettive
di salvaguardia, valorizzazione e tutela del bene sommerso”. XI Borsa Mediterranea
del Turismo Archeologico, Paestum. A fronte dell’istituzione di una Soprintendenza
del Mare e partendo dalla Convenzione Unesco sulla Tutela del Patrimonio Culturale
Sommerso, il convegno ha cercato di illustrare le nuove possibilità che si offrono alle
associazioni di volontariato nel campo dell’archeologia subacquea. La direzione dell’evento è stata affidata alla sede di Torre del Greco (NA).
264
CONFARTIGIANATO
Confartigianato è un’organizzazione autonoma,fondata sul principio della libera adesione e aperta a tutte le componenti geografiche, settoriali e culturali dell’imprenditoria artigiana e delle piccole imprese che in essa trovano informazione, rappresentanza degli interessi generali,rapporto con le controparti
negoziali e con le Istituzioni.Costituita nel 1946,Confartigianato rappresenta
oggi più di 521.000 imprese e imprenditori appartenenti a 870 settori di attività, che nella Confederazione sono organizzati in 120 Associazioni territoriali, 20 Federazioni regionali, 12 Federazioni di categoria, 74 Gruppi di mestiere.
Con i suoi 1.215 sportelli territoriali e un patrimonio professionale di 14.000 collaboratori, Confartigianato si propone inoltre alle imprese come un partner per
nascere, competere e crescere in un mercato in continua evoluzione grazie a
un sistema di servizi integrati e personalizzati.Sul fronte della cultura d’impresa,
dello sviluppo dei mercati,della ricerca e dell’innovazione,Confartigianato è parte attiva di una vasta rete di istituzioni pubbliche e private a livello territoriale, nazionale e internazionale.Confartigianato promuove e accompagna inoltre i processi organizzativi e aggregativi che,facendo sistema,proiettano il tessuto produttivo diffuso verso le nuove opportunità di sviluppo dettate dall’evoluzione dei mercati.
FEDERAZIONE REGIONALE DELL’ARTIGIANATO SARDO
Presidente
Giorgio Natalino Guerrini
Referente
Roberta Corbò
Via di S. Giovanni
in Laterano, 152
00184 Roma
Tel. 347 9698078
Fax 06 7045188
[email protected]
www.musei.confartigianato.it
L’attività di rappresentanza
Aggregare la forza negoziale di un numero enorme di soggetti che altrimenti non avrebbero voce: è questo il tratto costitutivo di Confartigianato.
È in questo modo che la Confederazione ha saputo dare fin dall’inizio sostanza alla tutela costituzionale dell’Artigianato. Raccogliendo in una casa
comune esperienze territoriali ricche di tradizione e di conoscenze, ha fatto di esse un interlocutore univoco e credibile per tutte le relazioni essenziali
alla vita delle imprese: con i vari livelli dell’amministrazione e del governo del territorio, con le controparti sindacali, con i corpi legislativi, con le
numerose Istituzioni e agenzie che operano nel tessuto di una società moderna. Grazie a questo impegno sul fronte della rappresentanza, Confartigianato dialoga oggi con i Comuni, le Province, le Regioni, il Governo
nazionale. Grazie alla fermezza e alla convinta azione sindacale, Confartigianato è parte firmataria di accordi interconfederali nazionali e regionali su materie trasversali all’intero sistema produttivo, di 17 Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro specifici dei settori produttivi e merceologici delle attività artigiane, nonché di numerosi contratti collettivi regionali di lavoro. Confartigianato è inoltre in rapporto costante con il Parlamento, prende parte alle audizioni delle Commissioni parlamentari su materie rilevanti
per il comparto, offre supporto conoscitivo a numerosi parlamentari attenti
ai temi della vita economica e dell’artigianato in particolare. Sono numerose le istituzioni pubbliche e private verso le quali la Confederazione esprime un ruolo attivo: si tratta di un panorama reso particolarmente dinamico
dalle più recenti politiche nazionali e comunitarie dettate dall’evoluzione
dei mercati, delle tecnologie, dei paradigmi organizzativi e produttivi che
caratterizzano l’attuale scenario operativo e di sviluppo.
Turismo e Beni Culturali
Confartigianato è attiva da anni nella valorizzazione dell’artigianato come
attrattore turistico, (itinerari di botteghe storiche, artigianato d’arte, merchandising museale, souvenir di qualità, servizi ed eno-gastronomia). In
questo ambito sono stati realizzati diversi progetti, sono state pubblicate
guide turistiche con il Touring club e sono stati creati siti web. In particolare ricordiamo il Progetto “Musei dell’Artigianato”, patrocinato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che ha messo in luce la ricchezza di
350musei dell’artigianato in tutta Italia (www.musei.confartigianato.it).
265
CONFINDUSTRIA
Presidente
Emma Marcegaglia
Referente
Aurora Riccardi
Viale dell’Astronomia, 30
00144 Roma
Tel. 06 5903469
Fax 06 5923713
[email protected]
Fondata nel 1910, Confindustria è la principale organizzazione
rappresentativa delle imprese manufatturiere e di servizi in Italia. Raggruppa, su base volontaria, 135.320 imprese di tutte le
dimensioni per un totale di 4.954.000 addetti.
Il valore base che ispira l’azione dell’organizzazione degli imprenditori è la convinzione che la libera impresa ed il libero esercizio dell’attività economica, in un contesto di economia di mercato, siano fattori di sviluppo e di progresso per l’intera società.
Confindustria in base al suo Statuto si propone di contribuire, insieme alle istituzioni politiche e alle organizzazioni economiche,
sociali e culturali, nazionali ed internazionali, alla crescita economica e al progresso sociale del paese.
A questo fine Confindustria rappresenta le esigenze e le proposte
del sistema economico italiano nei confronti delle principali istituzioni politiche ed amministrative, incluso il Parlamento, il Governo, le organizzazioni sindacali e le altre forze sociali.
Il Vertice
Emma Marcegaglia, Presidente
Alberto Bombassei, Vice Presidente per le Relazioni industriali, affari sociali e previdenza
Aldo Bonomi, Vice Presidente per le Politiche territoriali e distretti industriali
Cristiana Coppola, Vice Presidente per il Mezzogiorno
Antonio Costato, Vice Presidente per l’Energia e mercato
Edoardo Garrone, Vice Presidente per l’Organizzazione e marketing associativo
Federica Guidi, Vice Presidente e Presidente Giovani Imprenditori
Andrea Moltrasio, Vice Presidente per l’Europa
Giuseppe Morandini, Vice Presidente e Presidente Consiglio centrale Piccola Industria con delega per il credito, la finanza per le PMI e la semplificazione
Gianfelice Rocca, Vice Presidente per l’Education
Cesare Trevisani, Vice Presidente per le Infrastrutture, logistica e mobilità
Paolo Zegna, Vice Presidente per l’Internazionalizzazione
Diana Bracco, Presidente del Progetto speciale “Ricerca e innovazione” e
“Expo 2015”
Luca Garavoglia, Presidente del Comitato tecnico per il Fisco
Salomone Gattegno, Presidente del Comitato tecnico per la Sicurezza
Angelos Papadimitriou, Presidente del Comitato tecnico per gli Investitori esteri in Italia
Ettore Artioli, Delegato del Presidente per il Coordinamento della rappresentanza al Cnel
Gabriele Galateri di Genola, Delegato del Presidente per le Comunicazioni e sviluppo banda larga
Paolo Scaroni, Delegato del Presidente per le Dinamiche dei nuovi scenari mondiali
Alberto Tripi, Delegato del Presidente per il Coordinamento servizi e tecnologie
Antonello Montante, Delegato Nazionale Confindustria per i rapporti
con le Istituzioni preposte al controllo del territorio
Giampaolo Galli, Direttore Generale
Daniel Kraus, Vice Direttore Generale
266
CONSIGLIO NAZIONALE ARCHITETTI
Il Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, organismo istituito presso il Ministero della Giustizia
con la Legge n. 1395/23, ha assunto la sua attuale denominazione, che sostituisce quella originaria di Consiglio Nazionale
Architetti, a seguito dell’entrata in vigore del D.P.R. 328/01 che
affianca alla tradizionale figura di architetto altre figure specialistiche con lauree quinquennali e triennali (iunior).
Il Consiglio è composto da 15 membri, eletti dagli Ordini provinciali, la cui durata in carica è di cinque anni. L’attuale Consiglio è in carica dal gennaio 2006.
L’attività di approfondimento delle tematiche professionali è
perseguita dal CNAPPC attraverso il lavoro svolto dai propri dipartimenti.
Il Consiglio Nazionale assume delle determinazioni al fine di
fornire il proprio parere e la propria interpretazione in merito a
provvedimenti e leggi concernenti l’esercizio della professione.
Le circolari, inviate agli Ordini provinciali, forniscono un costante aggiornamento dei principali provvedimenti di natura
legislativa connessi al mondo professionale.
Il sistema ordinistico italiano fonda la propria organizzazione
sulla presenza di 104 Ordini provinciali, distribuiti su tutto il territorio nazionale.
I Consigli direttivi degli Ordini sono eletti ogni quattro anni
dagli iscritti alle strutture provinciali.
Gli organismi regionali, Consulte e le Federazioni, sono organismi volontari che raggruppano gli Ordini provinciali dello stesso
ambito geografico con lo scopo di condividere iniziative connesse alla tutela ed alla promozione della professione di architetto, pianificatore, paesaggista e conservatore.
Il sistema di rappresentanza della professione di architetto, a
livello internazionale, è formato da una serie di organismi che,
con il contributo delle proprie rappresentanze nazionali, coordinano le attività, organizzano manifestazioni e concorrono alla
promozione dell’architettura.
Via di S. Maria dell’Anima, 10
00186 Roma
Tel. 06 6889901
Fax 06 6879520
[email protected]
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CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI INGEGNERI
Presidente
Paolo Stefanelli
Referente
Giuseppe Zia
Via IV Novembre, 114
00187 Roma
Tel. 0669767048 – 49
[email protected]
[email protected]
268
Il Consiglio Nazionale Ingegneri (C.N.I.), disciplinato nell’ordinamento giuridico italiano dalla Legge 1395/23, dal Regio Decreto 2537/25, dal Decreto Luogotenenziale 382/44 e dal DPR
169/2005, è l’organismo di rappresentanza istituzionale sul
piano nazionale degli interessi rilevanti della categoria professionale degli ingegneri.
Il Consiglio, per specifica disposizione legislativa, è un ente di
diritto pubblico vigilato dal Ministero della Giustizia ed ha sede
in Roma. Esso è composta da quindici Consiglieri l’insediamento
dei quali è ratificato da decreto del Ministero della Giustizia in
base all’esito di regolare elezione da parte di tutti i Consigli provinciali dell’Ordine.
Il mandato è quinquennale ed il Consiglio in carica esercita le
proprie funzioni fino all’insediamento effettivo del nuovo Consiglio eletto.
I consiglieri eleggono al loro interno il Presidente, il Vice Presidente, il Consigliere Segretario. Ciascun consigliere su incarico
del Consiglio cura un particolare settore dell’attività dell’Ente,
presenta relazioni e propone in Consiglio le deliberazioni che si
rendessero opportune.
I compiti istituzionali del C.N.I. prevedono: il ruolo di magistratura di secondo grado nei ricorsi e reclami degli iscritti avversi
alle decisioni dei Consigli dell’Ordine, ai sensi del regolamento di
cui al decreto ministeriale 1 ottobre 1948; l’espressione di pareri,
su richiesta del Ministero della Giustizia, in merito a proposte di
legge e regolamenti riguardanti la professione; la funzione di referente del Governo in materia di tariffa professionale; la definizione dell’ammontare del contributo annuale per il funzionamento del Consiglio Nazionale che ogni Ordine corrisponderà in funzione del proprio numero di iscritti.
Il C.N.I., inoltre, ha la potestà di dare parere all’autorità vigilante
in caso di scioglimento dei singoli Consigli degli Ordini, quando
non siano in grado di funzionare regolarmente (articolo 8 del
D. L. 382/44).
Il C.N.I. svolge un ruolo di primaria importanza nel promuovere,
sviluppare e potenziare l’attività dell’ingegnere al fine di accrescere la sua incidenza nella società in cui opera ed è sempre
più attivo ed operante nel perseguire obiettivi di crescita delle
capacità tecnico/culturali dei professionisti che rappresenta e di
un sempre maggiore riconoscimento, da parte delle forze politiche e sociali, del ruolo motore dell’ingegnere nei processi
d’evoluzione e cambiamento.
L’apparato d’autogoverno della categoria professionale degli ingegneri funziona a due diversi livelli autonomi: da un lato opera
il C.N.I., dall’altro i 106 Ordini provinciali. E’ preciso compito del
C.N.I., attraverso l’emanazione di pareri e direttive, uniformare
l’attività dell’apparato sul territorio nazionale, ferme restando
le necessarie differenziazioni d’attività legate alle diverse collocazioni territoriali e relative esigenze economico/sociali. Un
prezioso strumento per attuare questa politica è dato dall’Assemblea dei Presidenti di tutti gli Ordini e delle Federazioni Regionali.
Il C.N.I. è membro e partecipa attivamente ai lavori di alcune
importanti organizzazioni internazionali (CLAIU, FEANI, FMOI-
Consiglio Nazionale degli Ingegneri
WFEO, ECCE ed ECEC), e tiene naturalmente contatti con le Associazioni nazionali di Ingegneri dei vari paesi fuori e dentro l’Unione Europea. Con alcune di esse sono stati stipulati degli accordi bilaterali di carattere tecnico e culturale (in particolare con l’ ASCE,
il CNISF, la FEBRAE e il CAI.
Il C.N.I. cura la redazione e divulgazione di una rivista mensile di cultura ed informazione L’Ingegnere italiano, gratuitamente inviato a tutti gli iscritti all’Ordine.
Composizione del Consiglio per il quinquennio 2007-2012:
Membri del Consiglio insediato il 13 aprile 2007
Presidente Paolo Stefanelli Ordine di Lecce
Vice Presidente vicario Pietro De Felice Ordine di Napoli
Vice Presidente aggiunto Giovanni Rolando Ordine di Imperia
Consigliere Segretario Roberto Brandi Ordine di Chieti
Tesoriere Carlo De Vuono Ordine di Cosenza
Consigliere Alessandro Biddau Ordine di Cagliari
Consigliere Giovanni Bosi Ordine di Bergamo
Consigliere Ugo Maria Gaia Ordine di Alessandria
Consigliere Alcide Gava Ordine di Treviso
Consigliere Romeo La Pietra Ordine di Udine
Consigliere Giovanni Montresor Ordine di Verona
Consigliere Junior Antonio Picardi Ordine di Salerno
Consigliere Sergio Polese Ordine di Latina
Consigliere Silvio Stricchi Ordine di Ferrara
Consigliere Giuseppe Zia Ordine di L’Aquila
Inoltre, allo scopo di contribuire alla valorizzazione della professione dell’ingegnere così
come configurata dall’Ordinamento Professionale, il C.N.I. ha deciso nel 1999 di attivare
un proprio Centro Studi che ha sede in Roma, via Dora 5, il cui direttore è il Dott. Massimiliano Pittau e il cui direttivo è così composto:
Presidente Romeo La Pietra, Vice Presidente Giuseppe Zia, Consiglieri Ugo Gaia, Alberto
Speroni e Massimiliano Pittau.
Il CNI si avvale, inoltre, di altre proprie strutture organizzative che hanno origine dal
suo regolamento interno, tra esse c’è la “Scuola Superiore e il Centro di Formazione Professionale per l’Ingegneria” che ha sede in Roma presso lo stesso CNI il cui direttivo è
così composto:
Presidente Giuseppe Zia
Segretario Giovanni Rolando
Tesoriere Carlo De Vuono
269
FAI - FONDO PER L’AMBIENTE ITALIANO:
FAI VOCE DEL VERBO FARE
FAI - Fondo
per l’Ambiente Italiano
Presidente
Giulia Maria
Mozzoni Crespi
Referente
Maria Paola Giuliani
Viale Coni Zugna, 5
20144 Milano
Tel. 02 467615265
Fax 02 467615223
[email protected]
Il FAI - Fondo Ambiente Italiano, nasce dalla determinazione di
uomini e donne che hanno deciso di FARE qualcosa di concreto
per salvare l’Italia più bella. Salvare il paesaggio,
l’arte e la natura di questo Paese dal degrado e dall’oblio, per
consegnarli intatti alle generazioni future.
Questa è la missione del FAI, fondazione senza scopo di lucro,
nata nel 1975 che agisce grazie al supporto di amici, sostenitori
e iscritti.
Per il paesaggio, l’arte e la natura. Per sempre, per tutti
In oltre trent’anni di attività il FAI ha salvato 41 beni di cui 20
sono stati aperti al pubblico dopo un accurato restauro.Tra questi vi sono castelli, ville, parchi storici, antiche dimore, giardini e
aree naturali di incomparabile bellezza.
Obiettivo del FAI è promuovere una cultura di rispetto della natura, dell’arte, della storia e delle tradizioni del nostro Paese,
nella convinzione che conoscere sia il primo passo per imparare
ad apprezzare, e dunque a difendere, un patrimonio che è parte
delle nostre radici e della nostra identità.
Come è organizzato il FAI
Il FAI ha una sede operativa a Milano e un ufficio a Roma che
coordinano tutte le attività. È poi presente su tutto il territorio
nazionale grazie ai suoi volontari organizzati in 105 Delegazioni:
il loro prezioso impegno permette alla Fondazione di diffondere
capillarmente i valori che stanno alla base del suo operato! I volontari sono coordinati da segretarie regionali che fanno riferimento alla Sede di Milano.
Per informazioni: è possibile contattare la Delegazione FAI a voi
più vicina tramite le Segreterie Regionali del FAI oppure rivolgendosi all’Ufficio Delegazioni, tel. 02 467615263,
e-mail: [email protected]
LE ATTIVITA’
L’attività del FAI si sviluppa su due assi principali: il restauro e
l’apertura al pubblico di monumenti e aree naturali altrimenti
destinati al declino e all’oblìo; e l’educazione e sensibilizzazione
di tutta la collettività in relazione ai temi della tutela e salvaguardia dell’arte, della natura e del paesaggio del nostro Paese.
Restauro, conservazione e apertura al pubblico dei Beni affidati
al FAI
Quando il FAI riceve per lascito o donazione un Bene ne prevede
il restauro che, spesso, richiede anni di ingenti sforzi, lavoro e
risorse economiche. L’impegno degli ingegneri, degli architetti,
dei giardinieri, dei restauratori, degli storici dell’arte che lavorano per il FAI ci permette di portare a compimento lavori molto
impegnativi. Non solo: poter restaurare un Bene al fine di
aprirlo a tutta la collettività è qualcosa che il FAI può realizzare
anche grazie a tutti quei cittadini, alle aziende ed agli enti pubblici che con i loro contributi ci aiutano a coprire le ingenti spese
270
Fai - Fondo per l’Ambiente Italiano
di restauro.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti ed è anche il nostro orgoglio: poter riaprire le porte
di un castello, di una villa, di un parco altrimenti dimenticati per la gioia di tante famiglie.
Oggi sono 20 i Beni aperti regolarmente al pubblico, sparsi in diverse regioni italiane.
Educazione e sensibilizzazione ai temi della tutela
Diverse sono le attività del FAI che hanno come obiettivo principale quello di diffondere
una cultura di conoscenza e rispetto di un bene che appartiene a ciascuno di noi: il patrimonio d’arte e natura italiano.
Il settore cultura organizza ogni anno corsi di storia dell’arte in diverse città italiane
rivolti a giovani e meno giovani.
Il settore Scuola Educazione propone a insegnanti e studenti di tutti i livelli e ordini di
scuola molteplici progetti per la scoperta, la ricerca e la presa in carico dell’arte italiana.
Particolari proposte di visita nei Beni FAI, concorsi nazionali sull’esplorazione del territorio, progetti di educazione ambientale, laboratori, percorsi di didattica dell’arte, esperienze di scuola - lavoro, coinvolgono ogni anno migliaia di studenti nella ricerca e nella
difesa del bello che li circonda, attraverso una metodologia incentrata sulla pedagogia
della scoperta e sul fare scuola nel territorio.
LE ALTRE ATTIVITA’
Molteplici sono le iniziative organizzate dalla Fondazione durante tutto l’anno. Eccone
una breve sintesi:
Le grandi campagne
Giornata FAI di Primavera
Principale evento della Fondazione, da ben diciassette anni la Giornata di Primavera
viene realizzata grazie all’enorme impegno dei volontari FAI: è un appuntamento importantissimo, mirato a promuovere il FAI e la sua missione e durante il quale centinaia
di migliaia di visitatori e di studenti sono invitati a conoscere, scoprire o riscoprire monumenti eccezionalmente aperti in tutta Italia, grazie alla collaborazione di 7.000 volontari, grandi e piccoli. Dal 1992 a oggi il FAI è riuscito ad aprire migliaia di monumenti
con circa quattro milioni di visitatori.
I luoghi del cuore
Con il Censimento I luoghi del cuore promosso dal FAI a partire dal 2002 (nel 2008 si è
svolta la quarta edizione) si invitano tutti gli italiani a segnalare i luoghi che stanno a
loro più a cuore. E’ un invito a osservare e fare propri monumenti, opere d’arte, aree naturali, scorsi di paesaggio… perché segnalare è il primo passo per attirare l’attenzione
delle istituzioni locali e delle Sovrintendenze su luoghi spesso dimenticati o che rischiano la cancellazione. I voti arrivati nelle prime quattro edizioni sono 350mila, segno
concreto di quanto gli italiani tengano al loro ‘Bel Paese’. Il FAI si impegna a restaurare
alcuni dei Beni più segnalati grazie al sostegno di un grande sponsor e a scrivere a Sindaci, Presidenti Regionali e responsabili delle varie Sovrintendenze per trasmettere loro
tutte le segnalazioni.
Le Giornate Europee del Patrimonio
Nel 2007 e nel 2008 il FAI, in collaborazione con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, ha partecipato in modo attivo all’organizzazione delle Giornate del Patrimonio.
Oltre agli oltre mille Beni aperti al pubblico a cura del Ministero, il FAI si è impegnato per
organizzare l’apertura straordinaria di altri 250 monumenti normalmente chiusi o poco
accessibili con grande successo di pubblico.
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Fai - Fondo per l’Ambiente Italiano
Iniziative culturali e di raccolta fondi
Incontri nei Beni FAI
Durante tutto l’anno il FAI organizza eventi che, traendo spunto dalle diverse stagioni,
toccano argomenti di ogni genere, dal giardinaggio alla gastronomia, alla musica, alla
danza e all’arte. Si tratta di manifestazioni per famiglie, coppie, single, nonni, bambini…
Il calendario di tutti gli eventi viene rinnovato ogni tre mesi e può essere richiesto direttamente presso i Beni del FAI, presso la sede centrale del FAI o consultato su Internet.
Concerti di raccolta fondi
Per comunicare a un pubblico sempre più ampio la missione del FAI e per contribuire alla
raccolta fondi, in molte città italiane il Fondo Ambiente Italiano organizza grandi concerti con la partecipazione dei maggiori protagonisti della scena musicale italiana e internazionale, come Maxim Vengerov, Paolo Conte, Roberto Bolle, Lucio Dalla, Franco
Battiato e molti altri ancora.
I Viaggi culturali del FAI
Seguendo percorsi lontani dai grandi flussi turistici, ogni anno il FAI presenta un calendario di viaggi dedicati ai propri iscritti e che si svolgono sotto la guida di grandi esperti
d’arte e di storia: India, Cuba, Egitto, Sicilia, Iran, Uzbekistan, Berlino, Boston e il New
England, Madrid, Mali, Vietnam sono solo alcune delle mete proposte.
Come aiutare il FAI
Il gesto più semplice, ma anche più importante è quello di ISCRIVERSI alla Fondazione
versando una quota d’iscrizione annuale. Questo significa decidere di sostenere i nostri
valori e la nostra missione, divulgando tra amici e conoscenti l’operato della Fondazione! Non solo: i nostri iscritti sono per noi linfa vitale e per questo desideriamo anche
ringraziarli offrendo loro sconti, omaggi e interessanti opportunità raccolte nell’opuscolo IL FAI PER TE,
Ci sono però tanti modi per aiutare la Fondazione a svolgere il proprio lavoro quotidiano.
Eccoli in sintesi:
Diventare volontari FAI
Adottare un Bene FAI
Visitare i nostri Beni e acquistare i prodotti venduti nei bookshop
Rispondere agli appelli destinati ai lavori più urgenti con donazioni anche piccole
Fare un lascito testamentario a favore del FAI
Destinare al FAI il proprio 5x1000
Acquistare le bomboniere solidali del FAI
Sostenere il FAI con la propria azienda
Iscrivere la propria azienda al progetto Corporate Golden Donor
Per chi ci segue da lontano: entrare a far parte del gruppo Friends of FAI
Per maggiori informazioni visita il sito
www.fondoambiente.it
oppure chiamaci ai numeri 02 467615.1 e 06 68.96.75.2
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Fai - Fondo per l’Ambiente Italiano
In Campania
Segreteria Regionale FAI Campania
Tel. 081 7613732
[email protected]
In Campania il FAI, che è presente dal 1989, conta oltre 2500 aderenti e opera attraverso le Delegazioni di Napoli, Avellino, Benevento, Caserta e Salerno.
Negli ultimi due anni, le Delegazioni regionali hanno realizzato numerose iniziative,
tra cui:
- eventi di animazione e valorizzazione del centro storico di Benevento, nell’ambito
dell’iniziativa “Accendiamo una luce su…” con l’obiettivo di illuminare i luoghi più nascosti e dimenticati della città;
- concerti e spettacoli teatrali, tra cui Franco Battiato nel 2006 e Roberto Bolle nel
2007 al Teatro San Carlo di Napoli;
- aperture straordinarie, in occasione delle Giornate FAI di Primavera, di siti normalmente chiusi al pubblico: il Real Sito di Carditello (Caserta), residenza di caccia di
Ferdinando IV di Borbone;
- la Chiesa di Sant’Agostino degli Scalzi e gli ambienti privati del Monastero di San
Gregorio Armeno a Napoli;
- apertura, sempre in occasione delle Giornate FAI di primavera, di intere cittadine,
borghi storici o siti archeologici come: Atripalda, Avella e Montefusco (Avellino);
Sessa Aurunca e Aversa (Caserta);
- attività culturali con le scuole, tra cui “La scuola adotta un monumento”, a Salerno;
- conferenze e seminari sui temi dell’arte, dell’archeologia, dell’ambiente, del paesaggio, con il coinvolgimento di personalità di spicco del mondo della cultura: il
corso “I simboli nell’arte: tra esoterismo e devozione” presso il Complesso Monumentale di San Lorenzo Maggiore a Napoli; il convegno “Spazi verdi e turismo: l’esempio del FAI” presso il Casino Sociale di Salerno;
- le tappe della FAI Golf Cup presso il Volturno Golf e il Golf Napoli.
La Baia di Ieranto
In Campania il FAI ha acquisito nel 1986 la Baia di Ieranto, con annessi 47 ettari di terreno.
Situata sulla costa meridionale della penisola sorrentina, proprio di fronte ai Faraglioni di Capri, la Baia è un luogo di bellezza incontaminata, dimora delle sirene secondo l’antica leggenda. Un luogo magico, sospeso tra le acque cristalline e l’aspra
scogliera, incorniciato dalla vegetazione mediterranea.
Il FAI, ha eseguito importanti opere di valorizzazione del bene, recuperando la flora
originaria con la potatura e la
pulizia di ulivi, ginepri e carrubi; ripristinando sentieri
antichi, muretti, le casette rurali, il villaggio minerario.
La Baia è raggiungibile via
terra, con una camminata di
quaranta minuti dal borgo di
Nerano, o via mare, da Marina
del Cantone, con le barche
autorizzate dall’ente gestore
della Riserva Marina di Punta
Campanella.
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FEDERCULTURE
Presidente
Roberto Grossi
Referente
Claudio Bocci
Piazza Cavour, 17
00193 Roma
Tel. 06 32697512
Fax 06 32120269
[email protected]
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Federculture è la Federazione nazionale che raggruppa Regioni,
Enti Locali, Aziende di Servizio Pubblico Locale e tutti i soggetti
pubblici e privati che gestiscono i servizi legati alla cultura, al
turismo, allo sport e al tempo libero. Obiettivo della Federazione è valorizzare il patrimonio culturale ed ambientale diffuso nel Paese, sostenendo gli sforzi di città grandi e piccole per
riqualificare la spesa e razionalizzare i servizi, affermando una
cultura d’impresa per la gestione dei teatri, musei, biblioteche,
servizi turistici, impianti sportivi ed aree protette.
Federculture sostiene i processi di crescita economica e sociale
delle realtà locali, promuovendo una gestione efficiente ed efficace di musei, teatri, biblioteche, impianti sportivi, parchi, aree
archeologiche e sistemi turistici.
Sono compiti istituzionali della Federazione:
- la promozione e diffusione del nuovo contratto privatistico per
i lavoratori del settore;
- la progettazione e diffusione di modelli organizzativo/gestionali innovativi per i servizi del tempo libero;
- la tutela degli interessi dei soggetti gestori dei servizi presso
il Governo, il Parlamento, le istituzioni regionali e locali;
- la promozione di progetti ed iniziative di valorizzazione del
territorio;
- la costituzione di un centro di analisi e di informazione sulle
dinamiche in atto e di diffusione di esperienze e best practice;
- il raccordo tra il mondo universitario e della ricerca con il
mondo del lavoro.
Federculture promuove importanti iniziative, tra cui: la Conferenza Nazionale degli Assessori alla Cultura e al Turismo, appuntamento biennale di confronto e dibattito tra esponenti del
Governo, delle Regioni, degli Enti Locali, delle imprese e delle
associazioni sui nuovi scenari e le politiche da adottare per conseguire inediti traguardi di sviluppo per il settore culturale e turistico; il Rapporto Annuale, pubblicazione che analizza le
dinamiche di settore e fornisce informazioni aggiornate e chiavi
di lettura sull’evoluzione delle politiche culturali, sui problemi e
sulle esperienze in atto; il Premio Cultura di Gestione volto all’individuazione e alla diffusione delle migliori pratiche gestionali del settore a livello nazionale; Ravello LAB – Colloqui
internazionali: appuntamento annuale, punto di incontro in cui
esperti, politici, amministratori, studiosi e operatori pubblici e
privati confrontano strategie a livello internazionale per la definizione di nuove possibili politiche per lo sviluppo territoriale.
Federculture, inoltre, attiva tavoli di lavoro - spettacolo, turismo,
ambiente - nei quali i suoi associati (160 tra Regioni, Enti Locali,
Imprese, Associazioni), promuovono studi ed analisi, individuano
proposte legislative,iniziative comuni,realizzano occasioni di confronto.
Dal 2004 opera Federculture Servizi S.r.l, società partecipata al
100% da Federculture, che offre assistenza e affiancamento agli
associati di Federculture, attraverso studi di fattibilità, piani di
marketing culturale, piani di impresa, analisi economiche di sostenibilità di progetti culturali, progetti europei, monitoraggio
dei finanziamenti del settore, formazione specifica.
FORMEZ – CENTRO FORMAZIONE STUDI
Il Formez è un istituto nato nel 1965 che opera a livello nazionale e internazionale e risponde al Ministero per la pubblica
amministrazione e l’innovazione. L’Istituto fornisce assistenza
tecnica e servizi formativi ed informativi alle amministrazioni
locali e centrali.
Presidente è Carlo Flamment, vicepresidenti Angelo Raffaele Di
Nardo ed Enrico Borghi, direttore generale Marco Villani, vicedirettore generale Carlo Conte.
Il Formez è un’associazione con personalità giuridica partecipata dallo Stato attraverso la Funzione Pubblica (76 per cento).
Per la restante quota partecipano al Formez alcune regioni (Basilicata, Calabria, Campania, Lombardia, Molise, Sardegna, Sicilia e Toscana), Comuni, Province e Comunità montane.
Nell’ambito delle competenze già stabilite dal D.Lgs. 285/99,
l’Assemblea dei Soci dell’11 aprile 2007 ha individuato una missione specifica per il Formez:
Centro Formazione Studi
Presidente
Carlo Flamment
Referente
Pasquale Barbieri
Viale Marx, 15
00137 Roma
Tel. 06 84891
[email protected]
- accompagnare le amministrazioni pubbliche, in particolare
le amministrazioni regionali e locali, nello sviluppo di progetti
di innovazione organizzativa e amministrativa e nel monitoraggio delle politiche e dei processi di innovazione, anche attraverso lo sviluppo di programmi finalizzati a sviluppare la
qualità della regolazione e la semplificazione amministrativa,
nonché promuovere l’impiego delle nuove tecnologie per il
miglioramento delle risorse umane e dei processi organizzativi;
- fornire alle amministrazioni pubbliche assistenza tecnica e
tecnico-formativa per migliorare la qualità dei servizi e l’efficacia delle politiche, avendo come particolare riferimento le
politiche regionali e locali e gli interventi finalizzati ad accrescere la competitività dei territori e del paese;
- fornire alle amministrazioni pubbliche il supporto, l’assistenza tecnica ed i contenuti utili a migliorare la comunicazione delle stesse tra di loro, nonché verso cittadini ed
imprese;
- sviluppare, anche d’intesa con altre amministrazioni e/o organizzazioni italiane e di altri paesi, progetti di cooperazione
internazionale finalizzati alla crescita dei sistemi amministrativi anche attraverso l’attivazione di processi di scambio di
esperienze e di “buone pratiche”;
- supportare il percorso di internazionalizzazione delle amministrazioni pubbliche, in particolare le amministrazioni regionali e locali;
- svolgere ogni altra attività devoluta mediante apposito accordo dal Dipartimento della Funzione pubblica, da altri associati, o da altre amministrazioni pubbliche.
ATTIVITÀ
L’Istituto realizza sull’intero territorio nazionale (e, al momento,
in oltre 20 paesi esteri) attività di ricerca, formazione, consulenza e assistenza tecnica rivolte alle amministrazioni centrali,
regionali e locali. Svolge dunque una funzione propulsiva nel-
275
FORMEZ – Centro Formazione Studi
l’introduzione, la sperimentazione e la diffusione di innovazioni nella pubblica amministrazione, nonché nello scambio e condivisione delle best practices.
L’Istituto predispone ogni tre anni un Piano Strategico: dopo l’approvazione del Dipartimento per le Riforme e l’Innovazione nella P.A. e dell’Assemblea dei Soci, viene presentato alla Conferenza Stato-Regioni. Ogni anno il Formez presenta un documento di
Aggiornamento al Piano Triennale che segue lo stesso iter di approvazione. Il Piano
2006-2008 vuole intervenire direttamente sul contributo che la Pubblica Amministrazione può dare alla competitività del Paese a livello nazionale ed internazionale.
PROGETTI REALIZZATI E CASE HISTORY
Progetto 1
“SVILUPPO DEI SERVIZI FORMATIVI E TRASFERIMENTO DI BUONE PRASSI NEL SETTORE
DEL TURISMO E DELL’OSPITALITÀ”
Finalità e obiettivi specifici del progetto
La finalità generale che il Progetto ha perseguito è stata quella di produrre un’azione
forte di potenziamento dei sistemi locali del turismo, agendo sui soggetti appartenenti
a tale sistema o promotori dello stesso, attraverso una politica di rafforzamento del capitale umano e di internalizzazione delle competenze acquisite.
Il Progetto ha voluto essere un’occasione, per i referenti delle Amministrazioni che
hanno aderito, per avviare una riflessione congiunta sul tema del turismo e per cercare,
insieme e attraverso lo scambio di esperienze e la messa in comune di know-how, di
“fare rete” ed attivare forme di cooperazione sistematiche e durature in grado di favorire l’apprendimento reciproco permanente ma anche di sviluppare una progettualità
condivisa.
Obiettivi specifici del Progetto sono stati pertanto:
- realizzare una ricognizione delle migliori pratiche sviluppate nel territorio delle Regioni Obiettivo 1, in quanto a costruzione di STL regionali ed interregionali, PIS o PIT a
vocazione turistica, oltre che di eventuali esperienze di eccellenza simili realizzate
nelle Regioni del centro nord e in altri paesi comunitari e ugualmente finalizzate all’obiettivo dello sviluppo territoriale, economico e di valorizzazione delle potenzialità
turistiche;
- diffondere i principali risultati emersi nel corso dell’analisi svolta, attraverso seminari
formativi e informativi, nonché favorire la diffusione di buone pratiche attraverso l’incontro e lo scambio di esperienze fra operatori del turismo locale e amministratori
coinvolti nel processo di sviluppo dei STL, PIS e PIT a vocazione turistica o altre forme
di progetti integrati nel settore;
- favorire la qualificazione professionale dei soggetti coinvolti nelle fasi di individuazione, organizzazione, promozione, riconoscimento, pianificazione, gestione, monitoraggio e controllo dei STL, attraverso percorsi formativi integrati;
- individuare le realtà locali da coinvolgere nella sperimentazione di un modello di rete
per il monitoraggio delle fasi di attuazione e sviluppo dei STL;
- favorire la diffusione delle informazioni raccolte e sistematizzate e la condivisione tra
i soggetti direttamente coinvolti nelle fasi progettuali, attraverso l’implementazione
del sistema di rete su indicato;
- diffondere ad una platea allargata i risultati dell’intervento.
Attività svolte: contenuti e prodotti realizzati per ambiti di attività
Fase preparazione
Nel corso del primo semestre di attività sono stati realizzati incontri formali ed informali
con i rappresentanti delle Regioni Ob. 1, finalizzati ad acquisire tutte le informazioni necessarie e gli elementi di contesto utili alla progettazione di dettaglio delle attività, oltre
che a promuovere e sensibilizzare le amministrazioni destinatarie.
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FORMEZ – Centro Formazione Studi
Fase realizzazione
“Mappatura delle buone prassi, scambio di esperienze e Formazione-Intervento per lo
sviluppo delle competenze degli operatori della P.A. coinvolti a vari livelli nel settore del
turismo”
La fase realizzativa dell’intervento si è avviata con una prima ricognizione della normativa, degli attori e delle esperienze in campo turistico presenti nelle diverse Regioni,
effettuata attraverso strumenti e metodologie tipiche della ricerca desk e sul campo e
finalizzati alla elaborazione di report monografici (uno per ciascuna delle Regioni coinvolte).
La rilevazione delle informazioni, condotta attraverso riunioni e interviste a personale
degli Uffici regionali competenti in materia di Turismo, ha condotto alla elaborazione di
sette monografie regionali. Le monografie sono state poi analizzate trasversalmente
ed è stato elaborato un documento di sintesi, volto a mettere in evidenza elementi di
continuità e di discontinuità tra i territori oggetto di indagine. Sulla base delle informazioni raccolte è stato elaborato un report contenente l’illustrazione della situazione
del mezzogiorno per ciò che concerne il settore turistico.
Nel frattempo, con l’impegno congiunto del Formez, del DFP e del Dipartimento Turismo,
è proseguita l’attività di promozione del progetto: in particolare è stata trasmessa una
lettera di presentazione dell’intervento a tutte le Autorità di Gestione dei POR Obiettivo
1, chiedendo loro di farsi portavoce dell’iniziativa presso gli Assessorati competenti per
settore.
Parallelamente sono state svolte:
- le attività preparatorie per la realizzazione di una banca dati sulle leggi regionali sul
turismo;
- una ricognizione a livello europeo per individuare prassi di eccellenza, sempre con riferimento a forme di partenariato o gestione associata di progetti nel campo turistico, da prendere a modello e analizzare nella successiva attività laboratoriale;
- la definizione di una griglia di indicatori sulla base della quale analizzare tutte le best
practices (BP) individuate al fine di identificare gli elementi caratterizzanti ed essenziali su cui dovrebbe poggiare i Sistemi Turistici. Si è convenuto di impostare l’analisi
delle BP in modo tale da far emergere le metodologie di progettazione ed attuazione
delle esperienze, per poi verificare, attraverso i laboratori, la possibilità di implementare, nelle diverse realtà regionali beneficiarie dell’intervento, questa base comune
di conoscenze.
Inoltre, al fine di avviare la successiva fase laboratoriale, ma anche di effettuare la restituzione delle attività di mappatura effettuate, è stato organizzato un seminario interregionale con l’obiettivo di coinvolgere tutte le amministrazioni destinatarie delle
attività.
I primi mesi del 2007 sono stati per lo più dedicati alla messa a punto di tutti gli aspetti
organizzativi per la realizzazione del seminario; si è proceduto all’individuazione e al
contatto degli ospiti italiani e stranieri, alla scelta della sede, all’individuazione degli
invitati, alla spedizione degli inviti, all’acquisizione delle adesioni ecc. ecc. In parallelo,
il gruppo di lavoro si è concentrato sulla ultimazione di materiali e dei prodotti già realizzati in funzione della diffusione da effettuarsi nel corso dell’evento.
In particolare:
- attraverso un’approfondita indagine, le cui informazioni di base sono state rintracciate principalmente on-line, è stata ottenuta una lista preliminare di 60 casi di studio nazionali ed internazionali; lo screening dei casi è stato effettuato in base
all’utilizzo di cinque criteri sulla base dei quali leggere le esperienze raccolte:
1. complessità del sistema di relazioni;
2. esito dell’esperienza;
277
FORMEZ – Centro Formazione Studi
3. forme di gestione/aggregazione;
4. logica prevalente di aggregazione (e quindi di promozione);
5. significatività nel contesto nazionale ed internazionale.
- tra le 60 esperienze individuate, utilizzando il metodo Delphi, è stata effettuata la selezione di alcuni casi aventi, nella fase realizzativa, particolari elementi di successo
nella logica di sistema. Ciascuno di questi casi è stata approfondito attraverso indagini ulteriori (interviste ai referenti operativi) ed infine è stato elaborato un documento contenente:
- l’esplicitazione della metodologia adottata;
- l’elenco delle buone prassi individuate;
- le schede sintetiche delle 60 esperienze turistiche analizzate;
- le schede sintetiche delle 11 Buone Prassi individuate.
- sulla base dell’analisi delle Buone Prassi individuate, sono stati elaborati alcuni
principi guida per la realizzazione di un sistema turistico, condivisi con le amministrazioni nel corso del seminario, ma destinati ad essere arricchiti nella fase dei
laboratori.
Nel frattempo sono stati intensificati i contatti con le amministrazioni regionali e locali
di riferimento allo scopo di:
- approfondire i fabbisogni o verificare quelli già espressi in passato;
- ricondurli all’interno delle potenziali attività di progetto e dei modelli di laboratorio proposti;
- co-progettare un percorso di affiancamento, definendo tempi, modalità, destinatari, ecc;
- garantire la presenza fattiva al seminario di referenti regionali e locali, nonché di
operatori privati aventi un rilievo significativo nel settore turistico dei territori.
Il seminario “I sistemi turistici locali nella realtà dei fatti: nascita, sviluppo e
consolidamento” si è svolto a Roma nei giorni 28 febbraio e 1 marzo 2007 ed è stato articolato in 4 sessioni di lavoro:
1. presentazione da parte del DFP, del Dipartimento Turismo e del Formez delle attività progettuali e del processo volto alla definizione di un documento contenente le Linee Guida per la costruzione e la gestione di un sistema turistico di
successo;
2. illustrazione dei primi contenuti delle Linee Guida per la costruzione e la gestione
di un sistema turistico di successo, scaturite dall’analisi di oltre 60 esperienze turistiche nazionali e comunitarie;
3. presentazione di alcune buone prassi turistiche nazionali e comunitarie;
4.presentazione degli indirizzi per il settore turistico nel periodo di programmazione comunitario 2007/13 da parte del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo
e illustrazione delle strategie per il settore turistico delle Regioni coinvolte nel
progetto.
Il seminario ha costituito anche l’occasione per presentare il progetto formativo,concordato
dal Formez con le Regioni, da sviluppare nel corso dei laboratori tecnici regionali.
I mesi successivi sono stati per lo più dedicati alla progettazione di dettaglio e all’avvio
dei laboratori. Attraverso un lavoro assiduo ed approfondito di analisi del fabbisogno,
condotto dal Formez al fianco dei referenti regionali, si è cercato di pervenire a 7 modelli
di laboratorio, rispondenti ai fabbisogni espressi e al contempo coerenti con le strategie regionali. Sempre in maniera congiunta con l’amministrazione sono stati definiti:
tempi, luoghi e modalità operative, piani di lavoro e docenti, prodotti finali.
Nei mesi di aprile, maggio e giugno sono stati realizzati gli incontri seminariali di approfondimento sulle tematiche turistiche concordate. Il Formez ha mantenuto rapporti
costanti con le Amministrazioni e con i partecipanti, ha individuato per ciascun territorio le sedi per lo svolgimento degli incontri, ha provveduto alla stesura dei programmi,
ad effettuare eventuali modifiche in base alle esigenze che le Regioni manifestavano nel
corso delle attività, all’animazione degli incontri, all’individuazione di esperienze ed attori centrali o locali che potessero arricchire i contenuti dei diversi incontri, alla comu-
278
FORMEZ – Centro Formazione Studi
nicazione delle modalità di svolgimento ai partecipanti potenziali e agli opportuni inviti, alla predisposizione e alla raccolta delle firme per presenza previste dalla normativa comunitaria.
In qualità di uditori anche rappresentati del settore turistico privato hanno preso parte
attiva agli incontri, animandoli e attivando un dialogo diretto con gli interlocutori pubblici, fornendo un importante valore aggiunto ai lavori e dimostrando un forte interesse per la tematica ma anche una consapevolezza del ruolo di primo piano che essi
stessi rivestono per l’animazione e lo sviluppo del proprio territorio.
“Sperimentazione di un modello di rete”
Il Dipartimento Turismo ha chiesto al Formez di implementare il Sistema Informativo
TOURPASS che era stato realizzato nell’ambito del Progetto Operativo Turismo previsto
dalla Mis.I.2 del PON ATAS, ma il cui utilizzo era stato fino a quel momento ridotto, sia
per il mancato collegamento con i siti regionali sia per la scarsa implementazione del
portale stesso. Il Formez ha effettuato quindi, alcuni accertamenti sul sito TOURPASS, rilevando l’esistenza di diversi livelli di intervento sviluppabili:
- arricchimento informativo del sistema: completare il quadro esistente attraverso l’inserimento di informazioni, documenti e materiali derivanti dalle attività progettuali
ed elaborare schede sintetiche per una lettura più agevole dei documenti presenti nel
sito, garantendo livelli progressivi di approfondimento;
- rete interregionale: promuovere, nell’ottica degli obiettivi originari, il sito già esistente,
quale “portale” di accesso centralizzato tra i siti web di settore implementati dalle diverse Amministrazioni regionali;
- supporto allo svolgimento delle attività di formazione/affiancamento in presenza garantendo alle amministrazioni l’accesso a informazioni, materiali e consentendo la
loro interazione.
Il Formez ha inoltre avanzato la possibilità di integrazione tra tale sistema ed il sito tematico del Formez “Risorse culturali e turistiche”, all’interno del quale, nello specifico
focus dedicato al Turismo, sarebbero stati messi in evidenza eventi, attività, documentazione e normative sul tema, permettendo di diffondere a livello nazionale tutte le informazioni e gli output progettuali.
Successivamente il Formez ha effettuato alcune verifiche sulle funzionalità e sui contenuti presenti nel sito TOURPASS per poter definire l’intervento da realizzare nell’ambito del Progetto. Da tale analisi ne è emerso un quadro piuttosto critico: la
struttura del sito è apparsa obsoleta ed i contenuti limitati e scarsamente significativi
dal punto di vista informativo. Non è parso possibile l’arricchimento del patrimonio
informativo del sistema: si è rilevato che potevano essere inseriti informazioni, documenti e materiali derivanti dalle attività progettuali; sarebbe stato invece più difficile
l’utilizzo del portale come luogo virtuale per la realizzazione di una rete tra le Regioni.
Le informazioni rese disponibili sul sito, una volta validate da esperti, avrebbero potuto essere di supporto alle singole Regioni (pur trattandosi in realtà di materiali prodotti in una di esse o in uno specifico territorio) e in tal modo alimentare il know-how
comune. Più difficile sarebbe stato invece qualificare il portale come il luogo di dialogo dei diversi siti regionali, non tanto per scarse potenzialità tecniche - un link ai siti
regionali sarebbe stato semplice da realizzare – quanto per il fatto che rinviare alle
home page (o a specifiche sezioni) dei singoli siti web regionali non avrebbe soddisfatto abbastanza gli obiettivi progettuali. È stato proposto di individuare, insieme alle
stesse Regioni, un percorso attraverso cui far emergere le informazioni regionali realmente utili per lo scopo che il progetto si prefiggeva. Dal punto di vista operativo l’opportunità per determinare e condividere questo modello sarebbe stata offerta dai
laboratori organizzati territorialmente.
È stato evidenziato inoltre come il portale TOURPASS non contenesse una funzione per
un “ambiente di lavoro condiviso” tra le Regioni, essenziale per supportare il modello di
Comunità professionale promosso nel corso dei laboratori territoriali.
Da un lato i costi eccessivi, dall’altro la durata limitata del progetto (difficilmente le comunità on line sopravvivono alla durata del progetto) hanno portato il Formez a sconsigliare vivamente l’implementazione ad hoc di queste funzioni all’interno di TOURPASS.
279
FORMEZ – Centro Formazione Studi
Allo scopo si è proposto di utilizzare uno strumento di condivisione informativa, attivabile
direttamente sul canale tematico “Risorse culturali e turistiche” del sito web Formez.
Il Formez, dopo aver effettuato alcune verifiche sulle funzionalità e sui contenuti del
sito TOURPASS, e dopo aver consultato un panel di esperti, ha elaborato un documento
di sintesi descrivendo i limiti e le potenzialità del suddetto sistema, ma anche una proposta di intervento per l’implementazione del sito.
Tra la fine del 2006 e l’inizio del 2007, è stato portato avanti anche il lavoro relativo alla
costruzione del modello di rete. Si è proceduto, come previsto, su un doppio binario: da
un lato l’aggiornamento del sito Tourpass, dall’altro l’implementazione del Focus “Turismo” nell’ambito del canale tematico “Risorse culturali e turistiche” del sito Formez.
Per quanto riguarda il sito Tourpass, all’analisi dello stato dell’arte e delle criticità del sito
ha fatto seguito la stesura di un documento di dettaglio, contenente la proposta metodologica, l’indicazione di alcuni siti, riferimenti, contenuti integrativi (mappa dei contenuti). Nel periodo successivo si è conclusa l’attività di definizione e di raccolta delle
indicazioni e dei materiali per l’aggiornamento e si è proceduto alla consegna brevi
manu al Dipartimento di tutti i materiali necessari per l’aggiornamento del sito Tourpass su cd-rom.
Nel frattempo, anche su sollecitazione del DFP, si è operato apportando alcune modifiche al Focus “Turismo”, da un lato per rendere le informazioni in esso presenti più coerenti con le finalità del progetto e più rispondenti alle fonti di finanziamento
(inserimento loghi ecc.), dall’altro per consentire la creazione, nell’ambito del Focus, di
un’Area Riservata agli operatori del progetto, attraverso cui consentire ai partecipanti ai
laboratori, lo scambio di materiale, di informazioni e la possibilità di instaurare un dialogo sia con gli operatori del Formez, sia tra operatori del singolo laboratorio, sia ancora
tra i diversi laboratori.
Contemporaneamente è stata portata a termine la realizzazione della banca dati sulle
Leggi turistiche e il relativo caricamento sul Focus “Turismo” del Canale Tematico “Risorse Culturali e Turistiche” del Formez. Inoltre si è proceduto ad un’integrazione della
normativa con quanto previsto nelle Regioni del Centro Nord e a livello nazionale e comunitario.
Fase diffusione dei risultati
Nei mesi estivi del 2007 sono state condotte le attività preparatorie per l’organizzazione del Seminario conclusivo del Progetto, dal titolo “Le prospettive dei Sistemi Turistici Locali nella nuova programmazione”.
L’evento si è tenuto a Roma il 23 ottobre 2007. Agli interventi di tipo istituzionale hanno
fatto seguito quelli di esperti del settore e dei rappresentanti delle Regioni partecipanti
al progetto. Durante la giornata si è tenuta anche una tavola rotonda sul tema “Il Turismo italiano: soluzioni e strumenti operativi in un contesto internazionale”, alla quale
hanno partecipato rappresentanti dell’ISNART – Istituto Nazionale Ricerche Turistiche,
del Dipartimento per le politiche di sviluppo del MEF, di APT, Consorzi e di Regioni del
Centro Nord titolari di esperienze di punta nel settore turistico.
Sempre al fine di divulgare gli esiti del Progetto, d’intesa con i committenti è stata realizzata:
- una pubblicazione, dal titolo “Esperienze e prospettive di sistema nel turismo”. Sono
stati predisposti i contributi da inserire nel testo e svolte le opportune attività per la
curatela del volume e l’inserimento nella collana editoriale Formez “Materiali – Azioni
di Sistema”;
- un cd-rom di progetto. Il lavoro di progettazione ha riguardato nello specifico: la sigla
iniziale arricchita con contributi audio ed animati, il layout grafico di interfaccia e navigazione ipertestuale, il copy-writing delle sezioni informative generali, la predisposizione delle schede di sintesi e presentazioni delle attività e prodotti.
Successivamente si è proceduto alla sistematizzazione dei materiali prodotti e all’inserimento degli stessi nel suddetto prodotto multimediale.
280
FORMEZ – Centro Formazione Studi
Progetto 2
“CULTURA SICURA”
(PON 2000/06 “Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia” - Misura 1.5 “Risorse
umane per la sicurezza”)
Descrizione del progetto
Il Progetto “Cultura Sicura”, avviato nel gennaio 2006 e sviluppato dal Formez Centro di
Formazione Studi in stretta collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, si rivolge ai dipendenti delle sedi regionali e periferiche del Ministero stesso nell’Obiettivo 1.
È finalizzato ad accrescere e sviluppare le conoscenze e le competenze per l’utilizzo e
l’applicazione di nuovi strumenti e tecniche per il controllo e la sicurezza dei siti culturali e ambientali, tramite la realizzazione di attività di ricerca e formazione, predisposte
in base alle specifiche caratteristiche delle realtà regionali e tenendo conto dell’organizzazione istituzionale e dei fabbisogni formativi connessi alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale.
Il Progetto, i cui risultati e prodotti saranno raccolti in un specifico cd-rom, si articola in
due interventi:
INTERVENTO 1: Corso “G.I.S. Campania”, rivolto all’approfondimento e all’applicazione sul
campo delle competenze relative al sistema informativo geografico in corso di implementazione nella Regione Campania;
INTERVENTO 2: Percorso formativo “Sicurezza nel settore dei beni culturali”, volto alla
diffusione di nuovi modelli di gestione della sicurezza, vigilanza e accoglienza in archivi,
biblioteche, musei e aree e parchi archeologici.
A. Intervento 1 – corso “GIS Campania”
- Rivolto ai dipendenti della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici
della Regione Campania e delle relative Soprintendenze territoriali interessati dal Sistema Informativo Geografico (G.I.S.) in corso di implementazione
- Strutturato in 5 moduli composti da formazione d’aula, applicazioni pratiche e rilevamenti all’aperto:
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Dalla cartografia ai G.I.S. per i Beni Culturali
Approfondimento e attività pratiche per l’uso degli strumenti di posizionamento
geografico utilizzati per il Sistema Informativo Geografico Territoriale della Regione
Campania
Approfondimento ed attività pratiche per l’uso dell’applicazione catalografica
relazionale utilizzata per il Sistema Informativo Geografico Territoriale della Regione Campania
Approfondimento ed attività pratiche per l’uso dell’applicazione G.I.S. utilizzata per
il Sistema Informativo Geografico Territoriale della Regione Campania
Fasi d’uso e operative dei sistemi di telerilevamento GPS
- Erogato tra maggio 2006 e marzo 2007
- L’intervento si è posto come continuazione e implementazione pratica del percorso
formativo già realizzato a livello regionale nell’ambito della stessa Misura 1.5 tra il
2003 e il 2004, che ha avuto come obiettivi sia quello di fornire un quadro completo
ed esauriente delle potenzialità dei Sistemi Informativi Geografici per la gestione dei
beni culturali (tramite un percorso logico che andava dai principi di base delle scienze
geografiche all’analisi delle funzionalità elementari ed avanzate degli strumenti
G.I.S.), sia soprattutto quello di addestrare gli operatori del settore all’uso delle applicazioni G.I.S. e relazionali specifiche acquistate o realizzate ad hoc dal Consiglio Nazionale delle Ricerche per la realizzazione del parallelo Progetto “Sistema Informativo
Geografico Territoriale della regione Campania”, condotto dalla Direzione Regionale
e dalle Soprintendenze consorziate nell’ambito della Misura 1.3 dello stesso PON
2000/06.
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FORMEZ – Centro Formazione Studi
B. Intervento 2 – Percorso formativo “sicurezza nel settore dei beni culturali”
Dapprima si è proceduto alla realizzazione di una ricerca chiamata “Vademecum della
vigilanza e sicurezza” sulle procedure di accoglienza, vigilanza, sicurezza ed emergenza
da attivare in musei, archivi, biblioteche ed aree e parchi archeologici.
A partire dai contenuti della ricerca, è stato elaborato un corso di formazione strutturato
in attività didattiche:
- in presenza, dedicate ad un numero ristretto di discenti detti avviatori;
- a distanza, per tutti i discenti, erogato tramite:
• un corso on-line
• un cd-rom per la fruizione off-line del corso
• un manuale e quattro guide a stampa.
Destinatari: personale pubblico (addetti, operatori e assistenti) con compiti di vigilanza,
sicurezza e accoglienza appartenenti alle Direzioni Regionali per i Beni Culturali e Paesaggistici e relativi istituti periferici di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna
e agli Istituti Archivistici della Sicilia.
Ricerca “vademecum della vigilanza e sicurezza”
Analizza le procedure che gli addetti, gli operatori e gli assistenti impegnati nell’area
della vigilanza, della sicurezza e dell’accoglienza sono chiamati ad attivare e svolgere in
condizione di gestione ordinaria e straordinaria (emergenza diurna e notturna) negli
istituti e luoghi della cultura individuati dall’art. 101 del Codice dei beni culturali e del
paesaggio, ovvero musei e monumenti musealizzati, biblioteche, archivi, aree e parchi
archeologici.
Per rendere i contenuti della ricerca centrati sui fabbisogni del personale pubblico e allo
stesso tempo non tralasciare le ultime tendenze che caratterizzano il settore privato, è
stato organizzato un gruppo di lavoro con professionalità molto qualificate e differenziate: hanno partecipato infatti oltre ad esperti privati del settore, anche esperti pubblici di ciascun luogo/istituto della cultura analizzato e referenti di ciascuna Regione
destinataria dell’intervento, con la supervisione scientifica di un team di esperti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali operanti a livello centrale.
I risultati della ricerca sono stati organizzati in 5 prodotti a stampa (in corso di pubblicazione), cioè un manuale e quattro guide di facile ed agile consultazione, contenenti
anche indicazioni pratiche per lo svolgimento delle diverse attività. Punti di forza delle
guide sui 4 istituti/luoghi della cultura sono:
- la scelta di strutturare i contenuti in maniera simile nei testi, ma rispettando le specificità di ciascun caso, per favorire confronti e paralleli tra le diverse realtà
- riportare nei testi procedure, corredate di indicazioni e istruzioni, per l’applicazione
pratica immediata dei contenuti;
- fornire schede di autovalutazione della condizione operativa degli operatori.
I principali contenuti dei cinque prodotti a stampa sono di seguito brevemente riportati:
Gli istituti e i luoghi della cultura - la vigilanza, la sicurezza l’accoglienza e le emergenze
(MANUALE)
- Tutela, valorizzazione e gestione del patrimonio culturale
- Problemi di gestione
-Descrizione dei fattori di rischio
- Le professionalità del settore culturale: individuazione e qualificazione
- La definizione dei compiti del personale addetto alla vigilanza, sorveglianza e accoglienza nella declaratoria dei profili attualmente esistenti
- Il coinvolgimento delle Forze dell’Ordine e delle strutture di protezione e sanitarie
- La sicurezza sul lavoro
Musei - Procedure per l’attuazione delle misure di accoglienza, vigilanza, sicurezza ed
emergenza (GUIDA)
- La definizione di museo e di monumento musealizzato
- L’organizzazione tipo di un museo: individuazione e qualificazione delle professionalità coinvolte
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FORMEZ – Centro Formazione Studi
- Attività tecnico gestionali per l’organizzazione della sicurezza
- Rischi specifici e norme di comportamento
- L’accoglienza del pubblico
- Sicurezza e impianti di allarme e vigilanza
- La gestione delle emergenze
Biblioteche - Procedure per l’attuazione delle misure di accoglienza, vigilanza, sicurezza
ed emergenza (GUIDA)
- La definizione di biblioteca
- L’organizzazione tipo di una biblioteca: individuazione e qualificazione delle professionalità coinvolte
- Attività tecnico-gestionali per l’organizzazione della vigilanza
- L’accoglienza del pubblico
- Rischi specifici e norme di comportamento
- Sicurezza e impianti di allarme e vigilanza
- La gestione delle emergenze
Archivi - Procedure per l’attuazione delle misure di accoglienza, vigilanza, sicurezza ed
emergenza (GUIDA)
- La definizione di archivio
- L’organizzazione tipo di un archivio: individuazione e qualificazione delle professionalità coinvolte
- Attività tecnico-gestionali per l’organizzazione della vigilanza
- L’accoglienza del pubblico
- Rischi specifici e norme di comportamento
- Sicurezza e impianti di allarme e vigilanza
- Gestione delle emergenze
Aree e parchi archeologici - Procedure per l’attuazione delle misure di accoglienza, vigilanza, sicurezza ed emergenza (GUIDA)
- La definizione di area e di parco archeologico
- L’organizzazione tipo di un’area e di un parco archeologico: individuazione e qualificazione delle professionalità coinvolte
- Attività tecnico-gestionali per l’organizzazione della vigilanza
- L’accoglienza del pubblico
- Rischi specifici e norme di comportamento in aree e parchi archeologici
- Rischi correlati e modalità di vigilanza sul territorio
- Sicurezza e impianti di allarme e vigilanza
- Gestione delle emergenze
Corso “sicurezza nel settore dei beni culturali”
Sviluppato, a partire dai contenuti della ricerca “Vademecum della vigilanza e sicurezza”,
con un modello didattico che vede la partecipazione attiva dei destinatari dell’attività
nell’organizzazione e nella realizzazione delle attività, nonché in appositi spazi di discussione virtuali tra di essi e con il gruppo di esperti (pubblici e privati) attivati per la
ricerca stessa.
Il corso prevede infatti attività didattiche
- in presenza: dedicate ad un numero ristretto di discenti, detti avviatori, per condividere il modello didattico adottato e coadiuvare le attività di partecipazione attiva
- a distanza: per tutti i discenti, per l’erogazione dei contenuti del corso erogato tramite
• una piattaforma on-line (disponibile nel sito Formez) con appositi spazi di discussione e condivisione tra gli iscritti
• un cd-rom per la fruizione off-line del corso
• un manuale e quattro guide a stampa.
Per favorire una più agevole e interessante fruizione da parte dei discenti:
- le singole lezioni (per quanto concerne il corso on-line e su cd-rom) sono state organizzate sotto forma di learning object, ovvero pillole didattiche audio e animate sugli
argomenti del Vademecum didatticamente autoconsistenti e provviste di semplici
esercizi di autovalutazione, collegamenti ai link di riferimento più importanti, allegati legislativi e bibliografici scaricabili
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FORMEZ – Centro Formazione Studi
- il Progetto ha messo a disposizione dei discenti in ciascuna Regione delle postazioni
informatiche multimediali dedicate (Learning Point) con collegamento a internet per
seguire il corso.
I discenti individuati come avviatori svolgono un importante ruolo di facilitazione e animazione delle attività del corso nei confronti degli altri discenti della propria sede di lavoro (e/o sedi limitrofe), supportati e coadiuvati da appositi tutor messi a disposizione
dal Formez.
Oltre a rappresentare un punto di riferimento per i colleghi, gli avviatori si occupano di:
- organizzare l’aula didattica virtuale, tramite il reperimento dei dati anagrafici dei discenti e le informazioni sulle modalità di fruizione da essi prescelte;
- fornire orientamento/prima informazione ai discenti affidati circa obiettivi del corso,
strumenti per la fruizione del corso on-line e loro utilizzo, informazioni sui learning point;
- distribuire i materiali didattici: manuale/guide e cd-rom per la fruzione off-line del corso.
In questo modo si è voluto creare un contatto diretto con il Formez (ente erogatore del corso)
e i discenti stessi, favorendo gli scambi e creando possibilità di comunicazione in real time.
- Inoltre la condivisione con le Regioni destinatarie del Progetto (ovvero le sedi regionali e periferiche del Ministero per i Beni e le Attività Culturali in esse presenti) della
scelta dei discenti “avviatori” ha favorito una più funzionale distribuzione degli stessi
tra le numerose sedi periferiche del Ministero presenti sul territorio.
- Il percorso didattico realizzato inoltre rappresenta un modello di formazione permanente, che attraverso gli strumenti implementati consente
• la messa in rete degli operatori del settore
• l’aggiornamento periodico dei contenuti
• la fruizione oltre la durata del progetto stesso
• l’allargamento ad ulteriori target di discenti (sia per tipologia, sia per localizzazione
geografica).
Progetto 3
INFO-CS “INNOVAZIONE E FORMAZIONE NEL SETTORE DELLA CULTURA E DELLO SPETTACOLO”
L’obiettivo generale del Progetto “InFo-CS Innovazione e formazione nel settore della
cultura e dello spettacolo” è stato quello di rafforzare le competenze del personale della
P.A. operante nei settori dello spettacolo e della cultura.
In particolare con l’azione del Progetto, il Formez ha puntato:
- alla valorizzazione delle risorse umane del sistema pubblico dello spettacolo dal vivo
e del cinema attraverso una serie di efficaci interventi di formazione e di scambio di
esperienze finalizzati alla promozione di una nuova cultura dell’organizzazione e della
gestione amministrativa;
- allo sviluppo delle competenze in materia di metodologie e tecniche audiovisive da
parte del personale pubblico a partire da quello impegnato nella comunicazione istituzionale e nei rapporti con il pubblico;
- all’aggiornamento delle competenze del personale delle amministrazioni locali finalizzate alla valorizzazione dei beni culturali ed artistici presenti sui territori attraverso
l’attivazione di servizi formativi e informativi.
Il progetto InFo-CS ha sviluppato un’attività di formazione ed informazione rivolta ai responsabili della PA sul territorio, per sviluppare competenze e conoscenze da utilizzare
nei settori dello spettacolo dal vivo, del cinema, dell’audiovisivo e del marketing culturale.
In particolare tra le competenze rafforzate c’è stata anche la capacità di supportare – per
la parte spettante alle amministrazioni locali – la creazione, lo sviluppo e il consolidamento di associazioni e imprese locali di produzione e di supporto agli eventi culturali di
spettacolo, tanto nelle Regioni ove era già consolidata la presenza di strutture di questo
tipo, quanto in quelle dove la presenza di nuclei attivi nell’allestimento, produzione e servizio per iniziative di spettacolo era assente o scarsamente sviluppata. Inoltre è stato fornito un servizio di formazione/informazione ad uso dei responsabili della PA sulle
strategie di comunicazione audiovisiva, sulle strategie di marketing territoriale a sostegno
dei beni culturali ed artistici territoriali, sulla promozione degli eventi sostenuti da enti territoriali e sulla politica nazionale ed europea a sostegno dello spettacolo.
L’azione progettuale è stata articolata in tre linee di attività:
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FORMEZ – Centro Formazione Studi
1. InFo-CS Spettacolo dal vivo e Cinema
È stato realizzato un programma integrato di interventi per gli operatori pubblici dello
spettacolo dal vivo e del cinema a partire dalla realizzazione di una ricerca-azione per
il monitoraggio e la ricognizione dello stato e dei fabbisogni di tali settori in Italia, anche
in relazione al possibile accesso ai servizi offerti; si è proceduto quindi con la diffusione
dei risultati come base informativa per la PA a cui è seguita una attività di formazione
e informazione su vari temi tra cui: le caratteristiche dei settori dello spettacolo (dal
vivo e riprodotto), del teatro e del cinema, sulle leggi e sui meccanismi che li regolano,
le opportunità di finanziamenti agevolati per la costituzione di nuove imprese e sui
fondi nazionali e comunitari a favore delle iniziative di sostegno all’industria culturale
e cinematografica, alle Film Commission e alle iniziative culturali di spettacolo e non
solo accessibili dalle amministrazioni locali.
2. InFo-CS Audiovisivo e Comunicazione
È consistito un intervento di studio e formazione sulle metodologie e tecniche audiovisive
diretto ai dirigenti e funzionari pubblici con l’obiettivo di fornire un sistema di competenze
finalizzato ad integrare l’insieme delle metodologie audiovisive con conoscenze relative alle
tecniche economico –gestionali proprie delle produzioni cinematografiche e televisive.
3. InFo-CS Marketing Culturale
Si è trattato di un’attività diretta alle amministrazioni locali in alcuni territori, aventi
caratteristiche interessanti per lo studio di buone prassi, finalizzata al marketing culturale tramite l’identificazione dei fabbisogni e delle potenzialità locali, con particolare
riferimento alla valorizzazione territoriale e alla possibilità di accrescerne la visibilità e
le opportunità di investimento.
Risultati attesi
Il progetto InFo-CS è stato finalizzato al conseguimento dei seguenti risultati:
- formazione e aggiornamento a favore della P.A. nei settori della cultura e dello spettacolo con particolare riferimento a leggi e meccanismi che regolano il settore, all’accesso e alla fruizione del territorio, alla gestione e programmazione di progetti,
alle strategie di marketing culturale, alle opportunità di finanziamento nazionale e comunitario a favore di iniziative di sostegno per l’industria culturale;
- ricognizione sullo stato e sui bisogni dei settori del cinema, della produzione audiovisiva e dello spettacolo dal vivo in Italia (con un particolare focus sul teatro) e alla
diffusione dei risultati come base informativa per la PA;
- identificazione dei fabbisogni formativi della PA locale operante nei settori dello spettacolo e dei beni culturali;
- analisi delle competenze delle risorse umane interne all’amministrazione in termini
di potenzialità, espansione operativa, fabbisogni formativi;
- progettazione ed erogazione di programmi e interventi formativi in presenza e a distanza a favore del personale degli enti locali per rispondere alle esigenze e ai fabbisogni manifestati ed emersi durante le attività di ricerca;
- informazione, diffusione e affiancamento a sostegno della comunità professionale
degli operatori della cultura e dello spettacolo.
A fronte dell’attuazione del progetto e della formazione di operatori della P.A., l’intervento si è concentrato su linee di attività innovative rivolte:
- allo sviluppo di realtà regionali collegate al settore dello spettacolo e della cultura;
- ad una efficace politica culturale attraverso la diffusione delle esperienze, l’informazione e la sensibilizzazione del territorio;
- all’aggiornamento delle figure professionali operanti nel settore;
- alla creazione di un collegamento in rete di soggetti e strutture interregionali operanti
nello stesso ambito.
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FORMEZ – Centro Formazione Studi
ATTIVITÀ SVOLTE
Linea di attività 1: Spettacolo dal vivo e cinema
Nel corso della prima annualità (2004), in collaborazione con una struttura specializzata nel settore (Fondazione Rosselli), è stata completata una ricerca-azione di monitoraggio e ricognizione sullo stato e sui fabbisogni del settore dello spettacolo dal vivo
in Italia, condotta principalmente sulle amministrazioni regionali, coinvolgendo in primis i teatri pubblici che costituiscono l’ossatura centrale del sistema di offerta di spettacolo dal vivo in Italia, nonché esperti del settore e testimoni privilegiati in grado di
fornire elementi utili alla definizione dello scenario di riferimento.
Una analoga ricerca-azione è stata ultimata per quanto concerne il settore cinematografico, con riferimento ai fabbisogni degli enti locali in materia di promozione di eventi,
iniziative e servizi in campo cinematografico. L’indagine sul campo, condotta attraverso
la somministrazione di questionari di rilevazione predisposti ad hoc dal gruppo di ricerca, ha costituito la base di partenza per la realizzazione di un programma integrato
di interventi per gli operatori pubblici dello spettacolo dal vivo e del cinema che prevedeva la diffusione dei risultati come base informativa per la PA e un’attività di formazione, informazione continua riguardante i singoli settori di riferimento e le specifiche
aree tematiche sulle quali si sono registrate le carenze formative più rilevanti.
Inoltre sono stati predisposti studi di settore (con riferimento all’area normativa, economica e di mercato, finanziaria ed organizzativa) e sono state effettuate alcune analisi di raffronto con strutture pubbliche operanti a livello europeo. Tali studi hanno
condotto – per quanto attiene allo spettacolo dal vivo - all’elaborazione di strumenti
didattico-informativi, quali:
- analisi dei fabbisogni formativi, individuazione delle competenze degli operatori pubblici dello spettacolo dal vivo, con specifico riferimento al comparto teatrale;
- definizione, progettazione ed elaborazione di un percorso didattico modulare;
- un vademecum sulle attività di fund raising (accesso a risorse economiche pubbliche
e private) nel settore dello spettacolo dal vivo;
- un dossier di approfondimento sul quadro normativo e legislativi dello spettacolo dal
vivo in Italia, alla luce delle recenti iniziative di riforma;
- una guida di benchmarking nazionale ed internazionale (analisi delle buone prassi)
delle politiche di marketing (strategie di promozione delle attività del settore) nello
spettacolo dal vivo.
Parallelamente, per quanto riguarda il settore audiovisivo, è stata prodotta una documentazione contenente:
- una ricerca-azione relativa ai fabbisogni formativi ed individuazione delle competenze degli operatori pubblici del cinema;
- un syllabus dei contenuti di un percorso di formazione/informazione sulle caratteristiche del settore cinematografico;
- la predisposizione di materiale informativo sui temi da diffondere nei seminari su
temi riguardanti il comparto cinematografico;
- un dossier tematico di analisi del quadro normativo e legislativo del cinema in Italia,
alla luce delle recenti iniziative di riforma;
- un vademecum sul sostegno europeo al settore cinematografico che affronta e illustra tanto i meccanismi comunitari di sostegno alla cinematografia quanto le strategie di sostegno alle attività cinematografica nei maggiori paesi della Uninione
Europea.
Le attività di ricerca hanno condotto, infine, alla realizzazione di due strumenti di diffusione complementari all’intervento formativo:
- un dossier tematico “Misure di sostegno pubblico nazionale al settore cinematografico” di analisi del quadro normativo e legislativi del cinema in Italia, alla luce delle recenti iniziative di riforma;
- un vademecum sul sostegno europeo al settore cinematografico “le Politiche europee
dell’audiovisivo - linee di pensiero, direttive, attività dell’UE” che affronta e illustra
tanto i meccanismi comunitari di sostegno alla cinematografia quanto le strategie di
sostegno alle attività cinematografica nei maggiori paesi della Unione Europea.
Nel 2005, a partire dai risultati delle attività di ricerca-azione sui fabbisogni del settore
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FORMEZ – Centro Formazione Studi
dello spettacolo dal vivo in Italia e sui fabbisogni degli Enti Locali in materia di promozione di eventi, iniziative e servizi in campo cinematografico, si è proceduto alla definizione del programma integrato di interventi per gli operatori pubblici dello spettacolo
dal vivo e del cinema.
In particolare sono state studiate le modalità con cui diffondere i risultati delle ricerche e con cui realizzare l’attività di formazione e informazione continua sui settori e
sulle aree tematiche sulle quali nel corso delle indagini erano emerse le carenze formative più rilevanti.
Si è quindi proceduto ad una definizione più puntuale del Ciclo di seminari “La Pubblica
Amministrazione al servizio dello Spettacolo”. Il ciclo di seminari è stato ideato come
uno strumento per elevare i livelli di conoscenza e performance del personale della PA
impegnato nel campo dello spettacolo dal vivo e del cinema, tramite l’acquisizione e
l’utilizzo di competenze innovative, e come un mezzo per favorire e aumentare gli
scambi tra gli operatori privati e gli operatori pubblici. I destinatari principali del ciclo di
seminari sono stati individuati in dirigenti, quadri, funzionari, impiegati nei vari livelli
e consulenti della PA, intesa in senso ampio come Regioni, Province, Comuni, organismi
con forte partecipazione di soggetti pubblici territoriali (Aziende speciali, Fondazioni,
Istituzioni, S.p.a., Associazioni, ecc.).
Linea di attività 2: Audiovisivo e comunicazione
Nell’ambito della linea 2 “Audiovisivo e comunicazione”, il Formez ha realizzato un programma di formazione sulle metodologie e tecniche audiovisive rivolto ai dirigenti e
funzionari pubblici con l’obiettivo di fornire un sistema di competenze diretto ad integrare l’insieme delle metodologie e tecniche audiovisive con conoscenze relative alle
tecniche economico-gestionali proprie delle produzioni cinematografiche e televisive.
Le attività sono state erogate utilizzando un sistema di formazione a distanza, al fine
di aumentare il numero dei destinatari ed accrescere il livello di interazione e di scambio di informazioni e di esperienze.
Nel corso del 2004 sono state realizzate le attività di ricerca propedeutiche, in collaborazione con una agenzia specializzata (MAGICA), consistite in:
- somministrazione di questionario di rilevazione ad un campione rappresentativo di
amministratori locali;
- completamento ricerca-azione e conseguente dossier tematico concernente la rilevazione dei fabbisogni formativi e predisposizione delle metodologie idonee per la
creazione e aggiornamento di competenze nella pubblica amministrazione di carattere economico e gestionale delle iniziative di produzione nel settore audiovisivo;
- raccolta di casi studio e best practice a livello nazionale ed europeo;
- elaborazione e sperimentazione dei contenuti di un percorso di formazione/informazione on-line sulle metodologie e tecniche audiovisive rivolto ai dirigenti ed ai funzionari pubblici con l’obiettivo di fornire un sistema di competenze diretto ad
integrare l’insieme delle metodologie audiovisive con conoscenze relative alle tecniche economico-gestionali proprie delle produzioni cinematografiche e televisive nell’ambito della prima annualità del progetto;
- realizzazione di un “Vademecum sulla produzione audiovisiva”, di facile e pronta consultazione per i Dirigenti ed i Funzionari della Pubblica Amministrazione”.
Nel 2005, a fronte dei principali risultati e delle questioni chiave emerse nel corso di tali
attività, si è proceduto alla definizione puntuale dei contenuti del percorso di formazione/informazione sulla gestione dei progetti di comunicazione on-line rivolto ai dirigenti ed ai funzionari pubblici sulle metodologie e tecniche audiovisive integrate con le
tecniche economico-gestionali, proprie delle produzioni cinematografiche e televisive.
Nel 2006 si è provveduto all’erogazione del corso a distanza “Gestione dei progetti audiovisivi di comunicazione” articolato in 8 moduli,
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FORMEZ – Centro Formazione Studi
La prima erogazione dei corsi è stata realizzata nel periodo marzo-giugno 2006; dato il
successo della prima edizione dei corsi, è stata erogata nei mesi successivi una ulteriore
edizione dei corsi agli utenti ulteriori che ne hanno fatto richiesta, fino alla conclusione
del Progetto.
Linea di attività 3: Marketing culturale
La terza linea “Marketing culturale” è stata rivolta alle amministrazioni locali per migliorarne le conoscenze tramite l’identificazione dei fabbisogni e delle potenzialità del
territorio, con particolare riferimento ai siti e ai beni artistici e culturali meritevoli di
una visibilità adeguata al loro valore.
Nel 2004 è stata portata a termine l’attività di rilevazione dei fabbisogni formativi delle
pubbliche amministrazioni a livello di assessorati regionali articolata secondo le seguenti fasi di lavoro:
1. raccolta materiali e progettazione di un questionario di rilevazione
2. invio e somministrazione del questionario presso gli Assessorati regionali
3. feed-back rilevazione, raccolta ed elaborazione dei dati
4. analisi delle principali carenze formative registrate nelle varie strutture ed individuazione di settori ed aree professionali di particolare interesse per gli operatori
del settore.
Il gruppo di lavoro, sul piano della produzione documentale, ha messo a punto una serie
di strumenti divulgativi, veicolati anche attraverso il sito di progetto, in relazione a tematiche di particolare interesse: scenario dei beni culturali in Italia e il patrimonio Unesco; legislazione italiana in materia di beni culturali; ruolo del Ministero per i Beni e le
Attività Culturali e politiche di valorizzazione; guida al Codice dei Beni culturali e del
Paesaggio (Codice Urbani); schede informative sui distretti culturali, turismo culturale
relativi alla gestione dei beni culturali sul territorio; casi studio e best practice a livello
nazionale ed internazionale; attori, esperienze nel settore della promozione e valorizzazione dei beni culturali.
I dati e le indicazioni emerse hanno costituito la base di partenza per la progettazione
e realizzazione di workshop formativi volti a sviluppare e migliorare le competenze del
personale delle amministrazioni locali, favorendo la valorizzazione e la promozione dei
beni culturali ed artistici presenti sul territorio. Nella scelta delle aree nelle quali attivare
gli interventi sono stati presi in considerazione siti di particolare interesse sotto un duplice punto di vista: come casi studio in grado di rappresentare best practice da replicare
in altre zone del Paese; come aree in cui esistono potenzialità di sviluppo legate alla valorizzazione del territorio dal punto di vista turistico-culturale.
Nel corso del 2005 si è proceduto alla progettazione, all’organizzazione e alla promozione di due workshop formativi volti a sviluppare e migliorare le competenze del personale delle amministrazioni locali, favorendo la valorizzazione e la promozione dei
beni culturali ed artistici presenti sul territorio. I workshop sono stati concepiti come
un’utile occasione di disseminazione, informazione ed affiancamento alle Amministrazioni nella redazione di programmi di intervento ed azioni di sostegno con riferimento: alla creazione o alla migliore gestione di progetti integrati sul territorio; alle
tecniche di pianificazione strategica; ai sistemi turistici locali: piani settoriali, paesaggistici, territoriali e naturali; strategie e politiche di marketing culturale e comunicazione territoriale
Il primo dei due workshop, dal titolo “La valorizzazione integrata delle risorse sul territorio”, è stato realizzato il 14 e 15 ottobre a Campiglia Marittima (Livorno) in collaborazione con la Società Parchi Val di Cornia. Il workshop ha delineato il quadro
istituzionale e legislativo attinente i beni culturali analizzando le caratteristiche, gli
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FORMEZ – Centro Formazione Studi
obiettivi e le fasi di progettazione e implementazione delle strategie di valorizzazione
integrata sul territorio.
II secondo workshop, organizzato in collaborazione con il Centro Europeo Universitario
per i Beni Culturali di Ravello, si è svolto il 7 e 8 novembre a Ravello (SA). L’incontro, dal
titolo “Promozione e marketing culturale”, si è focalizzato sui temi della definizione e
gestione di progetti di investimento per la valorizzazione dei siti e beni culturali. Per
tale motivo sono stati presentati diversi casi di successo in tale campo.
Nel 2006, a completamento delle attività già svolte, è stato organizzato un terzo workshop dal titolo “La valorizzazione culturale dei territori: laboratorio di esperienze e
pratiche” che si è svolto il 6 aprile 2006 presso il Castello Baronale di Collalto Sabino
(Rieti) ed è stato organizzato dal Formez in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo della Provincia di Rieti. Obiettivo della giornata di lavoro è stato avviare,
ove necessario, e rafforzare la costituzione di sistemi di relazioni e collaborazione interistituzionale tra i soggetti locali e con enti esterni alla Valle del Turano.
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ISTITUTO ITALIANO DEI CASTELLI
Presidente
Flavio Conti
Via G.A. Borgese, 14
20154 Milano
Tel./Fax 02 347235
[email protected]
L’Istituto Italiano dei Castelli è un’organizzazione culturale
(ONLUS), nata nel 1964 su iniziativa di Pietro Gazzola ed eretta
in Ente Morale, riconosciuto dal Ministero dei Beni Culturali, nel
1991.
L’organizzazione sul territorio si articola in Sezioni regionali, cui
fanno capo Delegazioni provinciali. Sezioni e Delegazioni, autonome nell’attività nel loro ambito, rispondono nelle linee generali ad un Consiglio Direttivo nazionale, mentre l’attività di
studio e di ricerca è coordinata da un apposito Consiglio Scientifico.
Gli scopi dell’Istituto sono la conoscenza, la salvaguardia e la valorizzazione dell’architettura fortificata. Esso si occupa, infatti di
tutte quelle architetture –torri, castelli, caseforti, città e borghi fortificati, rocche, forti, bastioni, conventi fortificati, mura e così vianate per esigenze difensive.
Queste architetture sono esposte ad un grande pericolo, perché tutte hanno perso la loro originaria funzione.
Infatti una chiesa o un palazzo, pur se antichi, possono essere
utilizzati ancora oggi, dopo accurati restauri, per gli stessi scopi
per cui sono nati. Ma un edificio nato cinque o seicento anni fa
con funzioni militari non può essere utilizzato oggi per fare la
guerra o per difendersi da eventuali nemici. Pertanto, se lo si
vuole mantenere in vita in virtù del suo valore storico e artistico, bisogna trovargli un’altra, diversa funzione: naturalmente
una funzione compatibile con le strutture e la vocazione del
monumento e tale da garantire la reimmissione dell’edificio
nella vita attuale.
Tale edificio va, quindi, “rivitalizzato”, ma non stravolto.
ATTIVITÀ
L’Istituto Italiano dei Castelli svolge la sua attività essenzialmente su quattro fronti:
Lo studio storico, archeologico e artistico dei castelli e dei monumenti fortificati
Questa attività comporta una serie di operazioni, necessarie per
la conoscenza del patrimonio di architettura fortificata italiano,
che vanno dall’inventario e dal censimento del patrimonio
stesso all’escussione delle fonti storiche e delle ricerche archeologiche.
La loro salvaguardia e conservazione
L’Istituto opera infatti sia per la tutela in senso stretto delle architetture fortificate attraverso lo studio e la formulazione di
appositi strumenti giuridici, sia per dar vita ad un quadro culturale, sociale e legislativo che favorisca tale conservazione.
L’inserimento delle architetture fortificate nel ciclo attivo della
vita moderna
Organizzazione
internazionale sotto
gli auspici dell’UNESCO
e del Consiglio d’Europa
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Ottenere tale inserimento è il fine ultimo per cui opera l’Istituto. Si tratta infatti di mettere a disposizione della comunità i
beni culturali – in questo caso l’architettura fortificata –
tramandataci dai nostri padri, consentendone una fruizione il
Istituto Italiano dei Castelli
più possibile ampia, diffusa e rispettosa. Essa comporta molteplici attività, fra le quali,
le più importanti in assoluto: l’attenzione a che l’opera di restauro sia effettuata secondo
la teoria scientifica più aggiornata e il reperimento dei mezzi necessari all’attuazione dei
programmi di riuso e rivitalizzazione.
La sensibilizzazione scientifica e turistica dell’opinione pubblica
Si tratta di un’operazione fondamentale, attraverso la quale l’Istituto svolge un’intensa
azione sociale con attività di divulgazione storico-scientifica allo scopo di diffondere in
strati sempre più larghi della popolazione (e coinvolgendo gli enti pubblici) la conoscenza, l’apprezzamento e la volontà di tutela delle architetture fortificate.
LE INIZIATIVE DI MAGGIORE PRESTIGIO DELL’ISTITUTO SONO:
Le targhe di segnalazione
L’Istituto assegna particolari targhe di segnalazione alle opere di architettura fortificata
restaurate e valorizzate in modi che l’Istituto, attraverso i suoi organi scientifici, considera degni di elogio e di imitazione.
Le visite di studio
L’Istituto e le sue Sezioni organizzano ogni anno numerose visite di studio alla scoperta
delle principali o più significative opere di architettura fortificata in Italia e all’estero
nonché delle dimore fortificate tuttora abitate. Ogni visita è guidata da esperti di valore
sull’argomento specifico, quando non dai proprietari delle stesse architetture.
Le manifestazioni
Sia l’Istituto nel suo complesso, sia le varie Sezioni organizzano numerose manifestazioni
volte alla conoscenza e alla valorizzazione dell’architettura fortificata: congressi, tavole rotonde, seminari, conferenze, corsi di architettura castellana e corsi di aggiornamento su argomenti attinenti.
Il premio per tesi di laurea
Ogni anno l’Istituto bandisce un premio per tesi di laurea sull’architettura fortificata,
con cospicua dotazione in denaro, cui possono partecipare tutti i laureati delle università italiane che abbiano sostenuto l’esame di laurea nell’anno accademico precedente.
Pubblicazione dell’Atlante Castellano d’Italia
Uno degli obiettivi dell’Istituto Italiano dei Castelli è appunto la realizzazione dell’Atlante Castellano d’Italia, una pubblicazione di estrema importanza, che è partita da
una metodica e capillare operazione di censimento dell’architettura fortificata del territorio nazionale.
Il Consiglio Scientifico ha messo a punto un’apposita scheda di rilevamento, studiando
una metodologia che garantisse omogeneità di risultati. Dopo un primo lavoro di censimento che individuasse per ogni Comune del territorio italiano l’esistenza o meno di
strutture fortificate, e la loro ubicazione, si è passati alla metodica compilazione della
scheda di censimento, completa di mappe, indicazioni catastali e di proprietà, storia e
bibliografia essenziale dell’opera, fotografie, stato delle strutture e dell’apparato artistico interno ed esterno.
Tutto ciò è stato affidato alle varie Sezioni regionali in cui l’Istituto è organizzato. Ogni
Sezione ha provveduto a procurarsi i fondi necessari al censimento, a reclutare i rilevatori cui affidare il censimento degli edifici, provincia per provincia.
A tutt’oggi, è stato censito circa il 70% del territorio italiano e si conosce un discreto panorama del resto. Da queste ricognizioni si può affermare con ragionevole certezza, che
le opere fortificate presenti in Italia sono più di 20.000, il più grande patrimonio dopo
quello dell’architettura sacra; di oltre 10.000 fortificazioni si conoscono i nomi e le ubicazioni, di circa 8.000 si conoscono situazione, caratteristica e consistenza.
Questi dati vengono, di volta in volta elaborati per trarne indicazioni utili alla program-
291
Istituto Italiano dei Castelli
mazione del territorio e alla salvaguardia degli edifici stessi. Ogni scheda castellana viene
infatti “riassunta” in un’apposita simbologia che costituisce un profilo grafico, secondo
parametri standardizzati, dell’opera. Gli stessi dati vengono immessi in un archivio elettronico che ne consente l’elaborazione statistica e la rapida consultazione.
Su questa base si stanno impostando tre operazioni di largo respiro.
La prima è la creazione di un completo “Atlante delle architetture fortificate italiane”,
con tavole in scala 1:100.000, redatte con la simbologia scientifica studiata.
La seconda è l’elaborazione statistica dei dati, incrociando i parametri essenziali per il
restauro e vitalizzazione emersi dal censimento, in particolare lo stato di consistenza di
un edificio (quanta parte di esso è sopravvissuta) e lo stato di manutenzione (quanto
bene è tenuta questa parte). Si sarà così in grado di dare utili priorità di programmazione agli amministratori pubblici, indicando quali e quante sono le opere che necessitano di interventi più urgenti.
Infine, sulla base dei dati del censimento, combinati con i parametri di costo necessari
al restauro si sta studiando la possibilità di un archivio automatico dei costi di restauro
e riuso che possa dire, zona per zona, approssimativamente quanto denaro occorre investire per salvare il patrimonio di architettura fortificata, secondo quali priorità e con
quali possibilità d’uso.
In Campania
La Sede operativa della Sezione Campania dell’Istituto Italiano dei Castelli, recentemente divenuto Ente di Preminente interesse regionale ai sensi della L.R. 7/2003 è in
Castel dell’Ovo, Napoli.
ATTIVITA’ SVOLTA NEL BIENNIO 2007 - 2008
3 febbraio 2007 - Conferenza del prof. Edoardo D’Angelo –Università degli Studi di Napoli Federico II: “Saladino, il re lebbroso e i Corni di Hattin. Ovvero i disastri della politica franca in Outremer”
30 marzo 2007 - Conferenza dell’arch. Luigi Maglio:“Le difese dei Castelli napoletani
tra il XIII ed il XVIII secolo”
14 aprile 2007 - Presentazione del volume “Le architetture fortificate di Capo Palinuro e del terrtorio di Centola” Edito dall’Istituto
Partecipazione alla XVIII edizione della mostra mercato del libro “Galassia Gutenberg”
Partecipazione al Maggio dei Monumenti con video - proiezioni, visite guidate ai
castelli napoletani, inaugurazione mostra: Masaniello, Piazza Mercato e il Castello
del Carmine
19 maggio 2007 Presentazione del I° Quaderno sulle “Architetture Fortificate della
Campania”, edito dalla Sezione e costituito da una monografia dedicata a Castel dell’Ovo.
6 giugno 2007 – Palazzo Reale - Tavola rotonda:“Difese e sviluppo urbanistico di Napoli in età vicereale”, in collaborazione con: Soprintendenza per i Beni Architettonici
e Paesaggistici di Napoli - Università degli Studi di Napoli Federico II
V Edizione del ciclo di seminari sulle “Architetture fortificate della Campania”, marzo
– giugno
29 – 30 settembre - “Giornate Nazionali dei Castelli” – IX edizione
- visita guidata al castello di Baia, a cura del Soprintendente E. Guglielmo
292
Istituto Italiano dei Castelli
- visite guidate al castello di Montesarchio. In collaborazione con la Soprintendenza
per i Beni Archeologici delle province di Salerno, Avellino e Benevento
- visite guidate al castello di Caiazzo. In collaborazione con la Pro Loco di Caiazzo
- visite guidate al castello ed al centro storico di Taurasi. In collaborazione con: Comune di Taurasi – Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino e Benevento
- visite guidate al castello di Roccadaspide
27 ottobre 2007 - Conferenza dell’arch. Elvira Peduto: “Prime indagini sull’area di
Monte Castello e le strutture difensive di Cava dei Tirreni”
17 novembre 2007 - Conferenza della Prof. Maria Raffaela Pessolano, Università Federico II di Napoli, dal titolo: “La capitale del viceregno e le sue difese: La città degli
spagnoli”
24 novembre 2007 - Visita di studio al castello “Scandenberg” di Auletta.
8 febbraio 2008 – Conferenza: Prof. Leonardo Di Mauro - Università degli Studi di Napoli Federico II : “Problemi dell’architettura quattrocentesca a Napoli”.
23 febbraio 2008 – Conferenza: Prof.ssa Maria Castellano - Università degli Studi di Napoli Federico II: “Alla tavola del re: modelli alimentari alla corte angioina di Napoli”.
12 giugno 2008 - Conferenza: Prof. arch. Teresa Colletta – Università degli Studi di Napoli Federico II: “Il water front di Napoli e gli spazi di uso militare. La darsena Acton
nel futuro di riqualificazione, riconversione e riuso”
30 ottobre 2008 – Conferenza: Ing. Flavio Russo – Ufficio storico dell’Esercito: “Il
castello Eurialo di Siracusa: il debutto dell’artiglieria elastica”
25 novembre 2008 - Conferenza: Prof. Marcello Orefice :“Il vecchio Maschio degli Angioini”
Partecipazione alla XIX edizione della mostra mercato del libro “Galassia Gutenberg”
Maggio dei monumenti - XIV edizione
“I Castelli di Napoli Capitale, tra Medioevo e Rinascimento – caratteri ed evoluzione
dell’architettura difensiva napoletana dal XII – al XVII secolo”
Visite guidate ai castelli napoletani, esposizioni fotografiche e proiezioni multimediali sui castelli di Napoli e della Campania.
VI Edizione del ciclo seminariale di studi: “Le architetture fortificate della Campania”,
periodo aprile - giugno 2008
Giornate Nazionali dei Castelli – X edizione - 31 maggio 2008
Tavola rotonda (presso la Fondazione Mondragone): “I Castelli di Napoli: per un itinerario di valorizzazione turistico – culturale”
4 dicembre 2008 - presso la Sala dell’Accoglienza, nel Palazzo Reale di Napoli, si è tenuta la tavola rotonda: “Castelli e fortificazioni della campania: conoscenza, recupero, valorizzazione, con presentazione della nuova cartografia regionale dei castelli
e fortificazioni della Campania.
293
ITALIA NOSTRA
Italia Nostra è un’Associazione di promozione sociale, a livello
nazionale ha sede a Roma e si articola in sezioni ed in Consigli
Regionali sul territorio.
Presidente
Giovanni Losavio
Referente
Annalisa Cipriani
Viale Liegi, 33 - 00198 Roma
Tel. 06 8537271 - Fax 06 85350596
[email protected]
[email protected]
CR Campania
Presidente
Raffaella Di Leo C/O Luigi De Falco
Via Cesare Battisti, 15
80132 Napoli - Tel. 089232189
[email protected]
Caserta
Presidente sezione
Maria Rosaria Iacono
Via Cesare Battisti, 69
Tel. 0823354324 - Fax 0823354324
[email protected]
www.italianostracaserta.it
Cava dei Tirreni
Presidente sezione
Amalia Coppola Paolillo
Via Carlo Santoro, 93
84013 Cava dei Tirreni (SA)
Tel. 089 443512
[email protected]
Irpinia
c/o Andrea di Silverio,
Via San Nicola, 23
83052 Paternopoli (AV)
[email protected]
Matese
Presidente sezione
F. Paolo Grillo c/o Studio Navarra
Via Prov.le per Gioia, 23
81010 San Potito Sannitico (CE)
[email protected]
Mercato S. Severino
Presidente sezione
Antonio Di Palma
Via Rimembranza, 32
Tel. 089 826524
[email protected]
Napoli
Presidente sezione
Guido Donatone
Vico Acitillo, 12 - 80128 Napoli
Tel. 081 5792010
[email protected]
Pozzuoli Campi Flegrei
Presidente sezione
Lina Sansone Vagni
P.co Paradiso - Pal. 24
Via Cuma Licola, 259
80072 Arco Felice (NA)
[email protected]
Salerno
Presidente sezione
Raffaella Di Leo
c/o Tafuri Via Duomo, 33
84125 Salerno - Tel. 089 227782
[email protected]
Sorrentina
Presidente sezione
Gilberto Masselli
Via Iommella Grande, 96
80065 Sant’Agnello (NA)
Tel. 081 8786810 - Fax 081 8087954
[email protected]
Valle del Sarno
Presidente sezione
Luigi Loreto c/o Antonio Pecoraro
Via G. Nicotera, 37
84014 Nocera Inferiore (SA)
[email protected]
294
L’Associazione, costituita il 29 ottobre 1955 e riconosciuta con
Decreto del Presidente della Repubblica il 22 agosto 1958 n.1111,
ha lo scopo di concorrere alla tutela ed alla valorizzazione del
patrimonio storico, artistico e naturale della Nazione. L’Associazione, Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale, non ha
scopo di lucro ed ha carattere di volontariato conformemente
alle disposizioni legislative statali e regionali concernenti la materia.
Per il conseguimento dei propri scopi l’Associazione si propone di:
- suscitare il più vivo interesse e promuovere azioni per la tutela, la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali, dell’ambiente, del paesaggio urbano, rurale e naturale, dei
monumenti, dei centri storici e della qualità della vita;
- stimolare l’applicazione delle leggi di tutela e promuovere l’intervento dei poteri pubblici allo scopo di evitare le manomissioni del patrimonio storico, artistico ed ambientale del Paese
e di assicurarne il corretto uso e l’adeguata fruizione;
- stimolare l’adeguamento della legislazione vigente al principio fondamentale dell’art. 9 della Costituzione, alle convenzioni internazionali in materia di tutela dei patrimoni naturali
e storico-artistici ed in particolare alle Direttive dell’Unione
Europea;
- collaborare alle attività ed iniziative aventi gli stessi fini;
- sollecitare quanto opportuno per facilitare la manutenzione
dei beni culturali ed ambientali ed il loro pubblico godimento;
- promuovere la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio
storico, artistico e naturale del Paese mediante opportune iniziative di educazione ambientale nelle scuole,
- formazione ed aggiornamento professionale dei docenti nonché mediante attività di formazione ed educazione permanente nella società;
- promuovere idonee forme di partecipazione dei cittadini e dei
giovani in particolare alla tutela e valorizzazione dei beni culturali e del territorio;
- svolgere e promuovere iniziative editoriali relative alle attività
e agli scopi dell’Associazione;
- promuovere la formazione culturale dei Soci anche mediante
viaggi, visite, corsi e campi di studio;
- in generale, svolgere qualsiasi altra azione che possa rendersi
utile per il conseguimento degli scopi sociali.
ATTIVITA’
ITALIA NOSTRA riunisce tutti i cittadini, che, consapevoli delle
gravi minacce che sempre più drammaticamente incombono
sul patrimonio storico, artistico e naturale della nazione, sono
animate da un comune intento: difendere il patrimonio culturale ed il paesaggio dalle continue ed incontrollate manomissioni ed aggressioni.
Da più di 50 anni Italia Nostra continua le sue battaglie mobi-
Italia Nostra
litando la coscienza pubblica alla rigorosa osservanza delle leggi di tutela sostenendo
lo Stato nell’azione di rispetto del Bene comune ma anche sollecitandolo alla piena attuazione dell’art.9 della Costituzione in base al quale “la Repubblica tutela il paesaggio
ed il patrimonio storico ed artistico della nazione”; interviene con progetti, indicazioni
e suggerimenti a livello nazionale e locale con l’intento sempre di orientare le scelte in
campo ambientale e dell’urbanistica alla salvaguardia e valorizzazione del patrimonio
culturale. Italia Nostra sin dal 1957 pubblica il “Bollettino”, concepito non solo come strumento d’informazione interna, ma anche come mezzo di comunicazione volto alla sensibilizzazione dei cittadini.
ITALIA NOSTRA promuove la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico e naturale con iniziative di Educazione ambientale anche nelle scuole. Il Settore
Educazione-Formazione sin dal 1971 è impegnato a sensibilizzare le nuove generazioni
sull’importanza della tutela, collaborando a garantire generazioni future più attente e
disponibili all’azione in difesa dei Beni culturali ed ambientali.
Nel quadro di protocolli d’intesa con il Ministero dell’Istruzione e dei Beni e le Attività
culturali, Italia Nostra interviene nel sistema scolastico e formativo attraverso progetti
didattici, concorrendo alla formazione dei docenti, degli adulti e dei professionisti, coordina progetti e campagne nazionali sostenendo le iniziative locali.
Italia Nostra opera su tutto il territorio nazionale con le numerose sezioni ( circa 200 )
presenti in tutto il Paese.
In Campania
Consiglio Regionale della Campania di ITALIA NOSTRA
Presidente: Raffaella Di Leo
segretario: Luigi De Falco
“Il merito fondamentale di Italia Nostra, la sua originalità assoluta, sta proprio nella persuasione
che abbiamo avuto fin dal principio dell’eccezionalità dei valori che ci proponevamo di tutelare.
Eravamo convinti, infatti, e continuiamo ad esserlo più che mai, che il patrimonio artistico e naturale
italiano appartenga a tutto il mondo, e che per ciò sia in qualche modo sacro.”
Giorgio Bassani
L’operato di Italia Nostra, contribuendo a diffondere nel paese la cultura della tutela
e della conservazione del paesaggio, dei monumenti, dei centri storici e della qualità
della vita, cerca di attuare uno dei principali valori costituzionali.
Praticamente come avviene ciò? Innanzitutto stimolando, l’applicazione delle leggi
di tutela e promuovendo l’intervento dei poteri pubblici per evitare manomissioni e
danni al patrimonio storico, artistico e ambientale del paese e di assicurarne il corretto uso e l’adeguata fruizione.
Bisogna dire che spesso tale azione si svolge in aperto contrasto con le istituzioni,
che a volte perdono di vista l’interesse generale sotto la pressione di interessi particolari.
Per questo le sezioni campane dell’Associazione promuovono campagne di sensibilizzazione mediante raccolte di firme, dibattiti pubblici ai quali sono chiamati a partecipare esperti, amministratori locali e i cittadini stessi su tematiche diverse,
comunque attinenti alla tutela e conservazione del nostro patrimonio culturale e alla
sua pubblica fruizione.
Di seguito sono indicati alcuni esempi dei settori oggetto dell’attività associativa
condotta con passione e competenza dai soci campani:
295
Italia Nostra
Le nuove norme regionali per il governo del territorio in Campania
I provvedimenti della Regione Campania sulle nuove procedure per le concessioni
edilizie e le “Norme per il Governo del territorio” delineano un preoccupante scenario di deregolamentazione urbanistica, dove invece ineludibili devono rappresentare
l’obbligatorietà del controllo pubblico delle trasformazioni territoriali e in particolare l’attenzione sul paesaggio, ai quali la Regione sta progressivamente rinunciando.
Il Piano Territoriale Regionale approvato nel 2009 evidenzia nuove tendenze alla cementificazione. L’azione determinante di Italia Nostra ha indotto tuttavia la Regione
Campania a non attribuire al PTR la pretesa valenza di Piano paesaggistico confermando le regole di tutela dei piani vigenti elaborati dallo stesso MIBAC negli anni ‘90
e dal Piano per la penisola sorrentino-amalfitana che tuttora costituisce insormontabile baluardo a difesa del patrimonio storico e naturale costiero.
La tutela dei centri storici e degli spazi rurali
I centri storici sono sempre più minacciati da incontrollati piani di sventramento, particolarmente nelle aree interne della regione Campania. Nel 2001, Italia Nostra con
le Assise di Palazzo Marigliano, a Napoli, formularono un appello al Capo dello Stato
per la salvaguardia dei centri storici della Campania. In particolare, si evidenziava
come molti centri storici, a 25 anni dal terremoto 1980, erano (e sono ancora) sottoposti a interventi di demolizione indiscriminata del patrimonio edilizio. A più di cento
anni dall’unità d’Italia manca ancora una legge organica di tutela che sottragga i
Centri storici dall’arbitrio delle amministrazioni locali e da deteriori interessi particolari. Al contempo, i piani di area vasta, in corso di formazione in Campania, ai differenti livelli, consentono forti consumi territoriali a scapito delle aree rurali, intese
prevalentamente come spazi a disposizione per nuove espansioni nella prospettiva
di decongestionare la fascia costiera a più elevata densità. Italia Nostra ha proposto
nel 2008 alla Regione Campania un testo di legge recante misure di salvaguardia dei
centri storici e degli spazi rurali che, nelle more dell’adeguamento dei Piani paesaggistici, ponga un vincolo temporaneo di inedificabilità, consentendo esclusivamente
interventi di restauro urbanistico ed edilizio.
Richiesta alla Regione Campania di adeguamento dei Piani di assetto idrogeologico
(febbraio 2009)
Italia Nostra ha evidenziato che i 23 comuni segnalati dalla Regione per lo Stato di calamità naturale conseguente al nubifragio del 6 febbraio hanno l’obbligo di adeguare
i piani regolatori ai piani di rischio e negare le autorizzazioni edilizie a quegli interventi di trasformazione del territorio che risultino contrastanti con i piani regionali.
Le opere così realizzate, danneggiate da eventi naturali, sarebbero poi oggetto di richieste allíerario di contributi economici.
Iniziative a difesa del patrimonio urbanistico storico dei comuni danneggiati dal
sisma in Abruzzo
Adozione del centro storico di Castelvecchio Calvisio (L’Aquila), attraverso la redazione di un piano di recupero del patrimonio edilizio (settembre 2009).
Iniziative a difesa del paesaggio naturalistico del Vesuvio, contro l’abusivismo edilizio e per l’acquisizione al patrimonio del parco delle aree invase dalle interventi illegittimamente realizzati con la demolizione delle opere (settembre 2009).
Iniziative a difesa del centro storico di Napoli contro la realizzazione di invasive nuove
stazioni della metropolitana in piazza Municipio e piazza S. Maria degli angeli, e la
nuova linea 6, in difesa dei principi di tutela contenuti nel nuovo prg della città (20042009).
Intervento a difesa dell’ex Convento di Santa Rosa a Conca de’marini (Salerno),
oggetto di un dannoso intervento di restauro e valorizzazione, sospeso per effetto
dell’iniziativa di Italia Nostra (marzo 2009).
296
Italia Nostra
Intervento a difesa del Castello Normanno di Ariano Irpino (Avellino) oggetto di un
dannoso inserimento di nuovi volumi nell’ambito dell’intervento di restauro e valorizzazione in atto (ottobre 2008).
Denuncia alla Procura della Repubblica di Napoli
contro la realizzazione di un albergo nell’area del cratere della Solfatara, all’interno
del Parco regionale dei Campi flegrei, area tutelata dal vincolo paesaggistico ex l.
1497/39 e dal piano paesistico ex l. 431/85 (giugno 2005).
Denuncia alla Procura della Repubblica di Napoli
contro la realizzazione di un auditorium a Ravello, in contrasto con le prescrizioni del
Piano urbanistico territoriale della penisola sorrentino-amalfitana (2005-2009).
Interventi contro il piano regionale delle attività estrattive della Regione Campania
(2005-2009)
Interventi contro la realizzazione di porti turistici sulle coste della regione Campania
in spregio alle norme paesaggistiche vigenti (2007-2009).
Consiglio di Stato Comune di Cava dei Tirreni vs Associazione Italia Nostra sospensione lavori decongestionamento SS Tirrenia Inferiore.
Ordinanza di sospensiva accolta camera di consiglio del 26/08/2008
Tar Campania sezione di Salerno Ministero attività culturali associazione Italia Nostra
vs Comune Di Maiori accoglimento ricorso avverso il piano spiagge della Frazione di Erchie -Camera di Consiglio del 13/03/2009
Iniziative a difesa della spiaggia di S. Teresa in Salerno ed attività di contrasto al progetto del Crescent di Salerno -Ricorso straordinario al Capo dello Stato
Raccolta di firme e progetto per il recupero al pubblico godimento dei cittadini casertani della vasta area militare dismessa, denominata ex MACRICO a Caserta (20022009).
Raccolta di firme e progetto per la realizzazione del Parco dei colli Tifatini che fanno
da sfondo paesaggistico alla Reggia vanvitelliana (2005-2009)
La denuncia del grave stato di abbandono con diverse iniziative anche nazionali, i
Paesaggi sensibili 2008 in cui versa lo splendido Casino Reale di Carditello e l’Acquedotto Carolino, patrimonio UNESCO (2006-09).
Manifestazioni pubbliche contro la delocalizzazione delle seterie storiche del borgo
di San Leucio, volute da Ferdinando IV di Borbone (2004-05).
La denuncia agli organi competenti di una lottizzazione che minacciava l’area archeologica di Teano (2008).
Opposizione nelle sedi competenti alla costruzione di una centrale a biomasse nel comune di Reino (BN) nei pressi del corso del fiume Tammaro e in area di interesse culturale (2007).
Il compito dell’associazione non si esaurisce nel salvare dall’abbandono e dal degrado
monumenti antichi, bellezze naturali o opere dell’ingegno; Italia Nostra persegue decisamente un nuovo modello di sviluppo, fondato sulla valorizzazione dell’inestimabile patrimonio culturale e naturale italiano, capace di fornire risposte in termini di
qualità del vivere e di occupazione.
La sfida per il futuro è riuscire a diffondere la cultura della tutela tra tutti i cittadini
in modo che ognuno si senta responsabile della conservazione del proprio patrimonio e concorra all’individuazione di strategie adatte a conservarlo senza mummificazioni ma in un rapporto dialettico, anche critico se necessario, con le forze politiche,
sociali ed economiche presenti sul territorio.
297
LEGAMBIENTE
Presidente
Luigi Vittorio
Cogliati Dezza
Referente
Federica Sacco
Via Salaria, 403
00199 Roma
Tel. 0686268367
Fax 0686218474
[email protected]
www.legambiente.eu
Referente Campania
Carmine Maturo
Via Miroballo al Pendino, 30
80138 Napoli
Tel. 081 294511
[email protected]
298
Legambiente è una associazione di liberi cittadini e cittadine che
si battono per migliorare la vivibilità dell’ambiente, per garantire la salute della collettività, per un mondo diverso, più giusto
e felice. Quasi trent’anni di storia fatta da 115.000 tra soci e sostenitori, 1.000 gruppi locali, 30.000 classi che partecipano a programmi di educazione ambientale. Impegnata contro l’effetto
serra, l’inquinamento, le ecomafie e l’abusivismo edilizio, Legambiente ha aperto la strada ad un forte e combattivo volontariato ambientale. Con le sue campagne di monitoraggio
scientifico e di informazione ha raccolto migliaia di dati sull’inquinamento del mare, delle città, delle acque, del sistema alpino e del patrimonio artistico, sviluppando un’idea innovativa delle aree protette. Sostiene le energie rinnovabili e un’agricoltura libera da ogm e di qualità; è attiva nel mondo della scuola; con
Volontariambiente offre a migliaia di ragazzi opportunità di partecipazione. Con La Nuova Ecologia svolge un’opera quotidiana
di informazione sui temi della qualità ambientale. Con i progetti
di cooperazione, si batte per un mondo dove le persone, le comunità, i popoli siano davvero i protagonisti del futuro.
Le campagne
Nel panorama ambientalista italiano, Legambiente è una delle
organizzazioni più conosciute per le campagne di analisi e informazione sull’inquinamento come Goletta verde, Treno verde, Fiuminforma e Salvalarte, che ogni anno“fotografano”lo stato di salute dei mari, delle città, dei fiumi, dei monumenti; Mal’aria, la campagna delle lenzuola contro lo smog; Cambio di clima, programma di azioni per ottenere l’applicazione in Italia del
Protocollo di Kyoto contro i mutamenti climatici e per favorire
il risparmio energetico e lo sviluppo delle fonti rinnovabili; Piccola grande Italia, iniziativa per la difesa e la valorizzazione dei
piccoli comuni.
E ancora:
- i grandi appuntamenti di volontariato, gioco e turismo ambientale per il recupero e la valorizzazione di spiagge, parchi e
giardini pubblici, piazze, boschi (Spiagge e fondali puliti, Puliamo
il Mondo, Festa dell’albero, 100 strade per giocare, Nontiscordardimé/Operazione scuole pulite, i campi di Volontariato)
- l’attività di ricerca e proposta dell’Osservatorio su Ambiente e
Legalità, che raccoglie e diffonde dati ed informazioni sui fenomeni d’illegalità che danneggiano l’ambiente e sulle “ecomafie”;
- l’impegno per una piena valorizzazione delle aree protette e delle economie territoriali basate sulla qualità;
- Legambiente per un’agricoltura di qualità, campagna per promuovere i prodotti agroalimentari tipiche e pulite;
- le campagne e i progetti del Settore Scuola e Formazione per
la diffusione dell’educazione ambientale e la formazione;
- pubblicazione di dossier e rapporti sullo stato dell’ambiente in
Italia, denunciandone le incompatibilità e suggerendo azioni
concrete.
Legambiente
In Campania
Salvalarte è la campagna di Legambiente contro il degrado e l’abbandono alla ricerca di tesori d’arte e tradizioni dimenticati e per riportare alla luce parte del patrimonio troppo spesso ignorato dalle istituzioni ed escluso dalle rotte turistiche.
Salvalarte è una campagna che Legambiente organizza assieme ai cittadini, ai ragazzi,
alle istituzioni e a tutti coloro che desiderano partecipare in prima persona al recupero
di pezzi del nostro passato, nella consapevolezza che sia necessario arginare il degrado,
una bruttura che costituisce solo uno spreco di opportunità per i territori.
Individuare e segnalare monumenti degradati, paesaggi dimenticati, siti archeologici abbandonati all’oblio, è lo scopo del settore Turismo e Beni Culturali di Legambiente. Le parole chiave della campagna sono tutela e valorizzazione.
L’Italia è considerata, non a torto, la culla della cultura occidentale. Il suo immenso patrimonio non è concentrato esclusivamente nelle città d’arte, ma è diffuso capillarmente sull’intero territorio nazionale. Numerose opere d’arte di indubbio valore sono
nascoste in centri minori, collocati fuori dai grandi circuiti e rischiano di cadere nell’oblio e nel degrado. Con Salvalarte Legambiente vuole restituire a questi luoghi il
protagonismo che meritano.
L’arte salvata
Sono ormai moltissimi i monumenti segnalati nel corso degli anni da Legambiente.
Tesori che costituiscono la memoria di intere generazioni vissute per secoli in comuni
che hanno scritto la storia dell’Italia; una miriade di realtà dal notevole interesse storico e artistico, custodi di tradizioni antiche, che rischia di scomparire per sempre.
Salvalarte è riuscita a strappare al declino importantissime testimonianze storiche,
attraverso varie iniziative, come la costituzione, assieme al Museo della Cappella Sansevero e numerosi cittadini, del Comitato per il Restauro del Corpo di Napoli, la gestione del Parco ecoarcheologico di Pontecagnano o la manutenzione costante,
attraverso i campi di volontariato, delle antiche mura di Paestum.
Legambiente Campania ha voluto dare una nuova impronta a Salvalarte puntando i
riflettori, oltre che sulla salvaguardia e sul recupero dei tesori artistici ed ambientali,
anche sul turismo sostenibile. Per questo ha elaborato e diffuso il decalogo Salvalarte, un codice di comportamento responsabile per la valorizzazione, tutela e fruizione di luoghi e siti culturali per promuovere un turismo dolce che è la scommessa
per un futuro sostenibile perché, a differenza di un turismo mordi e fuggi, consente
la conoscenza delle mete scelte, permettendo di viverle appieno limitando l’impatto
sul patrimonio artistico e culturale.
Oggi per difendere il futuro del turismo, occorre puntare sulla qualità ambientale,
sulla valorizzazione delle tipicità locali, sulla destagionalizzazione. Paesi interamente
fatti di seconde case, villaggi vacanze ed ecomostri si sono rivelati pessimi investimenti per il territorio, che ha continuato a spopolarsi, a differenza di quanto avvenuto
in altre aree dove si è scommesso sulla ricettività alberghiera diffusa e sull’offerta di
esperienze turistiche diversificate accompagnate da proposte di mobilità alternative
alla macchina. Il settore turismo e beni culturali di Legambiente Campania si è unito
con la protezione civile ed organizza periodicamente corsi di formazione ed esercitazione con cittadini, volontari ed addetti ai lavori per “La Salvaguardia del Patrimonio Culturali dai rischi naturali”; tanti cittadini campani formati da Legambiente
hanno collaborato con la Soprintendenza e la Protezione Civile dell’Abruzzo per il recupero dei Beni Culturali danneggiati dall’ultimo evento sismico.
Infine Legambiente ed il settore Turismo e Beni Culturali, con la propria sezione didattica, organizza: visite guidate, attività didattiche per e nelle scuole, mostre, convegni ed eventi connessi al recupero, valorizzazione e promozione dei Beni
Archeologici, Culturali, Ambientali, demoetnopreistorici del nostro territorio.
Info Carmine Maturo 349.45.97.997 e mail [email protected]
DECALOGO “SALVALARTE” DI LEGAMBIENTE
299
Legambiente
Codice di comportamento responsabile per la valorizzazione, tutela e fruizione dei
luoghi e siti culturali.
Non è facile stimare la consistenza dei siti museali, dei beni culturali, archeologici,
storici e artistici presenti sul nostro territorio. L’Italia, infatti, conserva su di sé le tracce
di una storia millenaria, segnata da una continuità temporale e da una ricchezza spaziale senza confronti. Il carattere policentrico della nostra storia ha avuto come effetto di distribuire capillarmente la produzione di beni mobili e immobili: degli
ottomila comuni italiani, quasi settemila sono stati fondati prima del XVI secolo, per
cui tutto il nostro territorio può essere considerato “paesaggio culturale”. Numeri
che si commentano da soli: il patrimonio culturale rappresenta per l’Italia una risorsa
straordinaria, l’unico vero, irriproducibile “valore aggiunto”. Considerato che la fruizione del patrimonio culturale legata ad un turismo “irresponsabile” può’ spesso determinare effetti molto negativi sulle stesse risorse culturali e sul territorio,
Legambiente ritiene utile, ai fini di uno sviluppo sostenibile del settore turistico, condividere impegni e responsabilità tra visitatori, operatori del settore (tour operator,
agenzie, guide turistiche, enti gestori dei siti museali) e comunità locali (enti locali),
con l’intento di porre in atto comportamenti appropriati per una corretta fruizione
tutela e valorizzazione dell’immensa ricchezza di Arte,
Natura e Cultura custodita dal nostro Paese. Attraverso
Salvalarte, la campagna itinerante sulla tutela e valorizzazione dei Beni culturali e dei luoghi iscritti nel patrimonio Mondiale dell’umanità, Legambiente promuove il
Decalogo Salvalarte - Codice di comportamento per la valorizzazione, fruizione e tutela dei siti culturali. I principi
generali del decalogo fanno riferimento a numerosi documenti autorevoli prodotti negli ultimi anni a livello nazionale ed internazionale, ed in particolare alla “Carta
Italia” del turismo sostenibile stilata da Aitr (Associazione
Italiana Turismo Responsabile) di cui Legambiente assieme ad altri soggetti è socio fondatore.
DECALOGO “SALVALARTE” DI LEGAMBIENTE
1. Prima di visitare un bene culturale, è importante richiedere e ricevere informazioni sulla storia del sito, sul suo contesto territoriale e antropologico e su tutte
le emergenze note e meno note.
2. Quando si sceglie un accompagnatore preferire operatori e guide locali, considerandone i vari livelli di approccio.
3. I visitatori hanno diritto di conoscere preventivamente, attraverso appositi comunicati e avvisi, l’eventuale chiusura di sale e se una o più opere d’arte siano in
prestito o in restauro; analogamente, il prezzo di ingresso e gli orari di apertura e
chiusura devono essere affissi in modo chiaro e visibile. Se è prevista la consegna
di zaini, borse, sacche, vanno evitate inutili opposizione: tali regole rientrano a
pieno titolo nelle azioni di tutela dei beni.
4. Graffiti e scritte su opere e su muri costituiscono danni gravi al patrimonio culturale e rappresentano gesti incivili e idioti.
5. Non usare mai il flash per fotografare opere d’arte. Prima di fotografare o di filmare, chiedere sempre l’autorizzazione al personale di vigilanza.
6. Qualsiasi problema riscontrato va segnalato alle autorità competenti (Direttore
del Museo, Conservatore, Sindaco...). Ogni segnalazione è un contributo alla salvaguardia ed alla corretta fruizione dei beni culturali.
7. Tutte le volte che si visita un sito culturale bisogna tenere a mente che questo
300
Legambiente
stesso diritto alla fruizione appartiene ai “compagni” di visita e, soprattutto, alle
future generazioni. Evitare, dunque, qualsiasi azione “molesta” (schiamazzi, movimenti inadatti, vociare eccessivo) o inidonea al luogo.
8. La gastronomia di un luogo è parte integrante della sua storia. Scegliere sempre
prodotti locali e piatti tipici. Non consumare i pasti nei luoghi d’arte (Musei,
Chiese, Complessi monumentali…). Non gettare mai a terra cartacce, cicche di sigaretta o gomme da masticare: molte delle macchie nere che si possono osservare
su marmi e pietre sono i segni indelebili di tale incivile abitudine.
9. Per raggiungere i siti culturali preferire i percorsi pedonali o i mezzi pubblici: il
traffico automobilistico è una delle fonti principale di degrado dei beni culturali.
10. Dopo la visita diventare “Ambasciatori del luogo”: riferire a parenti, amici, conoscenti sulle opere e le architetture visitate, nonché sulla cultura, le abitudini, gli
aspetti naturali, storici, antropologici, enogastronomici della realtà in cui è inserito il sito.
301
MECENATE 90
Presidente
Alain Elkann
Segretario Generale
Ledo Prato
Corso Vittorio
Emanuele II, 21
00186 Roma
Tel. 06 6785815
Fax 06 6781041
[email protected]
www.mecenate90.it
302
Mecenate 90, associazione senza scopo di lucro, dal 1989 favorisce la collaborazione tra soggetti pubblici e privati nella valorizzazione dei beni culturali e nella promozione del turismo
culturale. Ha predisposto, fra gli altri, i progetti per la riapertura
del Palazzo delle Esposizioni di Roma, del Palazzo Ducale di Genova, del Museo di Emilio Greco a Orvieto, della Villa Sorra di
Modena, del Forte a Mare di Brindisi, del Convento Celestiniano
e del Complesso di Santa Maria dei Raccomandati dell’Aquila,
dell’ex area Ansaldo a Milano, delle Officine ICO di Ivrea, dell’ex
Convento di S. Placido di Catania, del Castello Colonna di Genazzano, dei Palazzi Scaligeri e dell’ex-Arsenale a Verona. Per
ciascuno di questi spazi, su incarico delle Amministrazioni locali, ha predisposto gli studi di fattibilità con il piano economico-finanziario, il modello di gestione, le destinazioni d’uso.
Molti progetti sono stati realizzati, come il Palazzo delle Esposizioni di Roma, il Palazzo Ducale di Genova ecc. E’ titolare di
due convenzioni, una con l’ANCI e l’altra con l’UPI, per fornire
servizi alle Amministrazioni comunali e provinciali per la valorizzazione dei beni culturali e per la promozione dello sviluppo
turistico-culturale. E’ titolare di una convenzione con Confindustria e Unioncamere per assistere imprese e associazioni territoriali nella predisposizione di progetti di valorizzazione e
gestione di beni culturali, improntati al rapporto pubblico-privato. Ha curato per conto di ACRI (Associazione Casse di Risparmio) il Progetto Sviluppo Sud. Fornisce servizi e assistenza
tecnica al CIDAC (Associazione delle città d’arte e cultura). Ha
realizzato, su incarico del Ministero per i beni e le attività culturali, il piano di gestione del sito UNESCO Val di Noto e il canale web sui musei della regione Friuli Venezia Giulia. Ha
redatto, in collaborazione con Si.T.I., lo studio di fattibilità per la
valorizzazione della Reggia di Caserta. Ha promosso la Fondazione CittàItalia per la raccolta di fondi da destinare al restauro
dei beni culturali. Elabora progetti di valorizzazione del patrimonio dei beni culturali e del turismo in relazione con lo sviluppo economico territoriale. In particolare ha condotto studi,
fra gli altri, per i Comuni di Milano, Ivrea, Novara, Verona, Vicenza, Genova, La Spezia, Modena, Reggio Emilia, Bologna, Rubiera, Pesaro, Pisa, Lucca, Arezzo, Spoleto, Roma, L’Aquila, Lecce,
Caserta, Salerno, Reggio Calabria, Palermo, Catania, Caltagirone,
Noto e Siracusa e per le Province di Vercelli,Torino, Asti, Brescia,
Trieste, Vicenza, La Spezia, Arezzo, Livorno, Cagliari, Sassari,
Nuoro, Ascoli Piceno, Pesaro, Perugia, L’Aquila,Teramo, Chieti, Pescara, Campobasso, Benevento, Napoli, Salerno, Foggia, Brindisi,
Taranto, Lecce, Potenza, Matera,Vibo Valentia, Cosenza, Crotone,
Catanzaro, Reggio Calabria, Messina, Palermo, Caltanissetta, Catania, Enna, Agrigento e Siracusa. Ha progettato e realizzato, in
collaborazione con il Ministero per i beni culturali e primarie
imprese, il PROGETTO MAGNIFICO per promuovere le Eccellenze
dell’Italia. Ha predisposto il progetto “Le Vie dei Pellegrini” e “La
Via Francigena del Piemonte”. Ha svolto studi per la valorizzazione di Musei e aree archeologiche, per conto di numerose Soprintendenze. Ha organizzato, tra l’altro, la mostra, “I luoghi
degli dei”, nel Museo Nazionale e nel Museo della Civitella a
Chieti, la mostra di Mirò nel Complesso di Santa Sofia a Salerno.
Mecenate 90
Con il Ministero per i beni e le attività culturali e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna
ha organizzato l’apertura del Centro per le arti contemporanee di Roma (MAXXI).
STRUTTURA
Presidente Alain Pierre Elkann
Vice Presidente Gabriello Mancini - Fabio Melilli
Segretario Generale Ledo Prato
Comitato Scientifico Giuseppe De Rita, Giuliano Amato, Giuseppe Galasso e Salvatore
Veca
Soci: Alpitour, Anci, Anie Confindustria, Autogrill S.P.A., Autostrade Per L’italia,
Banca Monte Dei Paschi Di Siena, Bassilichi, Co.Fi.Mer., Confartigianato, Dentsu Italia,
Fintermica-Gruppo Jacorossi, Fondazione Carla Fendi, Fondazione Cassa Di Risparmio
Di Alessandria, Fondazione La Triennale Di Milano, Fondazione Monte Dei Paschi Di
Siena, Fondazione Per L’arte Della Compagnia Di San Paolo, Fondazione Silvano Toti, Fondazione Venezia, Gruppo Fbh, Il Cenacolo, Iulm, La Sicilia Multimedia - Ciancio Sanfilippo, Lottomatica, Lauro.It, Maggiore Group, Minimega, Modigliani Institut Paris-Rome,
Mondadori, Orsogril, Poltrona Frau, Rcs Mediagroup, Renzi E Partners, Studio Roscini,Telecom Italia, Terna.,Unioncamere, Upi.
303
PALEOWORKING
BREVE STORIA DI PALEOWORKING
Via M. L. King, 29
40132 Bologna
[email protected]
L’associazione nasce a Rovigo, presso il Museo dei Grandi Fiumi,
nel 2004 per volontà di alcuni ricercatori e docenti dell’ Università di Ferrara, di concerto con il Preside della Facoltà di Scienze
MM.FF.NN. e del Direttore del Dipartimento di Scienze dei Beni
naturali e Culturali (oggi Dipartimento di Biologia ed Evoluzione). L’intento fu quello di creare uno strumento agile e dinamico (rispetto all’apparato accademico, ma in forte sinergia con esso)
per proporre, nell’allora nascente “mercato” della valorizzazione dei Beni Culturali e della didattica verso le Scuole una serie
di servizi ad alta valenza scientifica, ma nello stesso tempo in grado di coinvolgere il grande numero di studenti e laureati nei corsi di laurea dell’ateneo, in modo diretto e informale.
In realtà, la domanda di un’offerta strutturata nel campo della
valorizzazione del territorio da un punto di vista archeologico
era latente da tempo: mentre nel resto dell’Europa si affermava
la validità dei Centri didattico – divulgativi diffusi (Archeoparchi) in cui giovani ricercatori iniziavano ed integravano il loro
percorso accademico e sempre più visitatori affluivano e fruivano dei servizi turistico – culturali, in Italia alcuni luoghi
(spesso a ridosso di scavi o Musei) si assisteva a sporadiche
“spettacolarizzazioni” dell’archeologia in cui lo spettacolo a
volte “prendeva piede” sulla scientificità e sulla correttezza
della divulgazione.
Paleoworking nacque quindi con questo intento: porsi in questo mercato nascente evidenziando, da un lato, la necessità di
un percorso scientificamente corretto nell’ambito dell’Archeologia sperimentale (definizione di un codice deontologico per la
didattica) da un altro quello di colmare dei “vuoti” strategici attraverso una opportuna comunicazione e strutturazione di rete
sul territorio.
Grazie alle referenze accademiche e agli sforzi degli organizzatori/coordinatori, nel giro di tre anni Paleoworking apre delegazioni in tutta Italia, raggiunge la quota (odierna) di circa 500 tesserati in 23 delegazioni, cercando di promuovere servizi che toccano la formazione (attivando sul territorio un modello di “Corso di Formazione Professionale” per Tecnologi dei Beni Culturali), la divulgazione e comunicazione (lavorando con le Scuole primarie e secondarie). La spettacolarizzazione (ricostruzione di eventi o
Living History) e la tecnologia di lavorazione per la produzione di repliche di manufatti, questo anche con il concorso delle tecnologie avanzate di reverse engineering,
rivolte al merchandising museale di qualità. La sede nazionale dell’associazione, fino al 2004 a Rovigo, oggi è a
Bologna.
Elenco delle Delegazioni
Nadro (BS): [email protected]
Responsabile di Delegazione: Valentino Bonomi
Museo Archeologico didattico di Nadro (BS) – Parco regionale
delle incisioni rupestri.
304
Paleoworking
Cuneo: [email protected]
Responsabile di delegazione: Enrico Ascani- Genola (CN)
Novara: [email protected]
responsabile di delegazione: Marco Caminati
Altana del Motto Rosso, Gattico (Novara)
Milano: [email protected]
Responsabile di delegazione: Gianluca Panachia - Milano
Varese: [email protected]
Responsabile di delegazione: Giovanni Aletti - Varese
Pian di Cansiglio (BL) : [email protected]
Centro Naturalistico Vallorch - Pian di Consiglio (BL)
Responsabile di delegazione: Dario Ferroni
Venezia: [email protected]
Responsabile di delegazione: Giovanni Aletti – Venezia
Bologna: [email protected]
Sede operativa di Bologna. Direttore generale :Vittorio Brizzi - 051 401693– 338 6990146
Ravenna: [email protected]
Responsabile di delegazione: Pier Bruno Cimatti - Godo (RA)
Porto S.Elpidio (AP): [email protected]
Gruppo Archeologico Cupra Marittima
Responsabile di Delegazione : Alberto Marinangeli
Grosseto: [email protected]
Responsabile di delegazione: Riccardo Chessa
Villaggio preistorico “Gli Albori” di Campagnatico (Gr) www.glialbori.it
Radicofani (SI): [email protected]
Castello di Radicofani – responsabile Michele Lupoli
Giano dell’Umbria (PG) [email protected]
Responsabile di delegazione:Stefano Creatore,
Parco archeologico di Giano dell’Umbria
Ardauli (OR): [email protected]
Responsabile di delegazione: Cinzia Loi
Perfugas (SS): [email protected]
Responsabile di delegazione: Daniela Mudadu,
Museo Archeologico Botanico di Perfugas (SS)
Rocca Priora (Roma) : [email protected]
responsabile di delegazione : Michele Lupoli, Centro “Alba della stella del mattino”
Castelli Romani- Rocca Priora (RM) - www.dimavitalia.it
Matera: [email protected]
Responsabile di delegazione: Vinicio Camerini
Circolo La Scaletta - Matera
Potenza: [email protected]
Responsabile di delegazione: Simona Lapolla
Museo Archeologico nazionale - Potenza
Grumento Nova (PZ): [email protected]
Responsabile di delegazione: Maria Antonietta Giliberti - Grumento Nova (PZ)
Salerno: [email protected]
Responsabile di delegazione: Giovanni Amatuccio - Stefano Prota - Salerno
Delegazione Nord: Bellizzi (SA): [email protected]
Responsabile di delegazione: Virgilio Mari - Associazione Argonauta - Bellizzi (Sa)
Delegazione Sud: Pertosa (SA): [email protected]
Responsabile di delegazione: Francescantonio D’Orilia - Laboratori presso i Musei
Integrati dell’Ambiente MIdA01 - MIdA02 - Pertosa (Sa)
Napoli: [email protected]
Responsabile di delegazione: Annalisa Norante
Vaste (LE) : [email protected]
Responsabile di delegazione: Pasquale Urso - Museo Diffuso di Vaste – Poggiardo Delegazione Provinciale di Lecce
Noto (SR): [email protected]
Responsabile di delegazione: Anna Raudino - Delegazione Provinciale di Siracusa
305
Paleoworking
La Ricerca
Il comitato scientifico di paleoworking, formato da docenti e ricercatori universitari, ha
il compito di coordinare e validare le ricerche, definendo gli standard per la loro pubblicazione. Ha anche il compito di regolamentare l’Albo dei docenti e provvedere alla
loro formazione e al loro aggiornamento. Questo viene fatto attraverso i Workshop. Gli
iscritti, interessati a elaborare proprie ricerche nei campi di competenza, possono presentare i loro progetti al C.S. il quale ha il compito di verifica e validazione dei risultati,
favorire la sinergia tra i soci e verificare la possibilità di afferire a risorse.
La Museologia
Paleoworking, grazie ai suoi esperti, fornisce
consulenze e progettazione nel campo della
valorizzazione dei Beni Culturali. In questo
campo paleoworking collabora con Musei, Soprintendenze, Enti pubblici e privati nella realizzazione di percorsi museologici didattici,
ricostruzioni (repliche) di reperti e paleoabitati, e servizi diretti alla spettacolarizzazione
dell’archeologia.
La Didattica
Paleoworking eroga servizi formativi e didattica a veri livelli sull’archeologia sperimentale,
attraverso corsi di formazione professionale in
collaborazione con Università e Enti di formazione, e corsi rivolti agli insegnanti e verso
e scuole. I docenti di paleoworking sono certificati attraverso l’Albo, la cui regolamentazione è tenuta dal Comitato Scientifico.
Conclusioni
In sintesi, la struttura di network che l’associazione ha individuato permette a livello
nazionale una condivisione e una omogeneità nella ripartizione dei servizi di spessore,
in tutte le tre “specializzazioni” sulle quali l’Associazione opera, unitamente ad una “osmosi” notevole dei partecipanti che da tutta Italia si muovono
per partecipare alle iniziative, sentendosi parte fondamentale della rete (incrementando il turismo
specializzato, ad alto impatto soprattutto quando
si operi in piccoli Comuni e luoghi di interesse culturale, l’Italia ne è piena…). Ovviamente le operazioni di marketing e comunicazione vere e proprie,
fino ad ora sono state condotte in modo silenzioso,
approfittando dell’energia economica dei singoli Enti coinvolti (che vedono un diretto
beneficio individuale) senza premere troppo sull’acceleratore.
Collaborazioni principali
Soprintendenze archeologiche: Padova, Venezia, Bologna, Grosseto, Siena, Etruria meridionale, Perugia, Roma, Ancona, Campobasso, Napoli e Caserta, Paestum, Salerno e Avellino, Potenza, Matera, Siracusa, Cagliari e Oristano, Sassari e Nuoro.
Musei, Centri e Parchi archeologici: Museo di Storia Naturale di Verona, Museo dei Grandi
Fiumi di Rovigo, Museo Archeologico Nazionale di Este, Centro Naturalistico Vallorch (BL),
Museo Archeologico di Montebelluna, Museo di
Pordenone, Museo Archeologico di Pinerolo (To),
Museo di Tenda (Fr), Centro Naturalistico di Monteveglio (Bo), Museo Etnologico ed Archeologico
di Modena, Parco delle Terramare di Montale
(Mo), Museo Paleontologico Universitario di Ferrara, Museo di Scienze Naturali di Bondeno,
Museo Archeologico di Firenze, Museo Archeologico di Grosseto, Museo di Scienze Naturali Gros306
Paleoworking
seto, Museo Archeologico di Fucecchio, Museo Archeologico di Vetulonia, Museo Nazionale di Matelica, Parco Archeologico di Cetona, Centro Naturalistico di Cortacciaro (Pg)
Museo Archeologico di Firenze, Museo Archeologico Provinciale di Avellino, MIdA – Musei
Integrati dell’Ambiente (Sa), Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Museo Archeologico di Sorrento, Museo Nazionale di Potenza, Museo Archeologico Nazionale di Grumento
Nova (Pz), Museo Archeologico Nazionale di Muro Lucano (Pz), Museo Archeologico Nazionale della Siritide di Policoro (Mt), Museo Archeologico Nazionale di Matera, Museo
Archeologico di Noto (Sr), Museo Paleontologico di Perfugas (Ss).
307
SIMBDEA - SOCIETÀ ITALIANA
PER LA MUSEOGRAFIA ED I BENI DEMOETNO
ANTROPOLOGICI
SIMBDEA
(Società Italiana per la
Museografia ed i Beni
DemoEtno Antropologici)
Presidente
Pietro Clemente
Referenti
Vito Lattanzi
Eleonora Censorii
C/o Museo degli Usi
e Costumi delle Genti
di Romagna
Via Montevecchi, 41
47822 Santarcangelo
di Romagna (RN)
www.simbdea.it
www.amrivista.org
Tel. +39 3938582109
308
SIMBDEA (Società Italiana per la Museografia ed i Beni DemoEtno Antropologici) è una Associazione Culturale senza scopo di
lucro attiva dal 2001, che opera nel campo della museografia e
delle scienze demoetnoantropologiche (DEA) applicate ai patrimoni culturali, con vocazione particolare per i settori della
formazione e ricerca scientifica. Dal 2001 l’Associazione ha curato numerosi progetti per conto di enti locali e nazionali, in diversi ambiti legati al mondo dei musei DEA ed alla tutela e
conservazione del patrimonio immateriale, come progetti di allestimento e fattibilità, corsi di formazione, convegni e seminari, seguendo le finalità definite dal proprio statuto:
- proporsi come luogo di riflessione sui beni DEA e sul museo
quale fenomeno d’espressione, d’incontro, di produzione culturale e di educazione interculturale;
- promuovere iniziative per lo sviluppo del settore DEA nel sistema dei beni culturali italiano;
- consolidare e sviluppare le competenze antropologiche applicate al museo e ai beni DEA in campo scientifico e professionale;
- promuovere il riconoscimento delle culture locali e “altre” presenti nel territorio e/o documentate e rappresentate nei
musei DEA come parte essenziale della memoria comune da
radicare nel futuro, e orientare in tal senso la politica dello
Stato, delle Regioni e degli Enti Locali.
Tre sono gli assi principali lungo i quali le attività dell’associazione si articolano: la formazione, per creare una categoria professionale altamente specializzata sulle tematiche della
museografia e dei beni DEA, riconoscendo la peculiarità di questi beni e la necessità di strutturare in modo puntuale le aree di
specializzazione e competenza; la ricerca sui musei, per avere
un quadro continuamente aggiornato sul mondo dei musei
DEA e sulla loro trasformazione, soprattutto per capirne le necessità e supportare i musei locali nella loro missione di conservazione e promozione del ricchissimo patrimonio che
custodiscono; infine, la tutela e la promozione del patrimonio
immateriale, per lavorare, insieme ai musei ed agli archivi, alla
salvaguardia ed alla realizzazione di forme di promozione culturale che valorizzino i territori nella loro complessità, senza
svalutarli con promozioni stereotipate e poco rispettose della
ricchezza delle identità locali.
Ad oggi, SIMBDEA conta oltre 200 soci su tutto il territorio nazionale, e raccoglie sia il mondo accademico DEA che si occupa
di musei e patrimonio che numerosissimi operatori museali, direttori, educatori e catalogatori che si muovono nel complesso
settore della museografia DEA.
L’associazione ha inoltre attivato numerose partnership con il
mondo dell’Università, con Festival a carattere etnografico, e
collabora ad alcune delle attività di ICOM-Italia, all’interno della
Conferenza Nazionale delle Associazioni Museali.
Dal 2002 Simbdea pubblica AM- Antropologia Museale, quadrimestrale su musei e patrimonio DEA con un doppio focus
sulle esperienze ed il dibattito sia a livello nazionale che internazionale, mentre dal Gennaio 2008 ha on line due siti:
SIMBDEA - Società Italiana per la Museografia ed i Beni DemoEtno Antropologici
www.amrivista.org, sito della rivista AM, e www.simbdea.it, sito istituzionale dell’associazione che comprende delle sezioni di approfondimento sui temi del “fare e pensare
musei” e informa sulle novità nel settore.
SIMBDEA ha un Presidente, Pietro Clemente (cattedra di Antropologia Culturale dell’Università di Firenze) ed è coordinata da un Comitato Direttivo di 7 membri eletto durante l’assemblea dei soci ogni 3 anni. Nel 2008 il Comitato è stato rinnovato ed è oggi
composto da:
Vicepresidente
Sandra Ferracuti (Redazione Rivista AM, Dottore di ricerca in Etnologia ed Etnoantropologia – Università di Roma “La Sapienza”)
Segretario
Vito Lattanzi (Responsabile servizi educativi, Museo Preistorico-Etnografico Nazionale
“L. Pigorini” Roma)
Mario Turci (Direttore, Museo degli Usi e Costumi della Gente di Romagna – Santarcangelo -RN, Museo Ettore Guatelli - Ozzano Taro. PN)
Vincenzo Padiglione (Direttore rivista AM - Cattedra di Antropologia Culturale -Università di Roma “La Sapienza”)
Ferdinando Mirizzi (Cattedra di Antropologia Culturale - Università della Basilicata)
Fulvia Caruso (Ricercatore , Facoltà di Musicologia, Università di Pavia)
Inoltre, l’associazione ha una Segreteria Operativa che si occupa della gestione dei soci
e delle iniziative, con un ufficio stampa, una redazione web ed un settore dedicato allo
sviluppo di progetti ad attività associative, composta da:
Eleonora Censorii - Coordinamento - Sviluppo progetti - Comunicazione on line
Alexia Proietti - Responsabile rapporti con gli associati
Laura Palomba - Ufficio stampa e comunicazione
lessandro Andreini - Redazione sito web
La rivista AM - antropologia museale
Nel 2002 nasce la rivista quadrimestrale AM-antropologia museale che si propone come:
- connessione tra mondi che difficilmente dialogano tra loro (musei e istituzioni; archeologi, architetti, storici, storici dell’arte e antropologi; musei e università);
- luogo di convergenza e dibattito per i musei e chi vi opera;
- terreno di incontro per riflessioni teoriche, note etnografiche di musei e mostre, resoconti di esperienze didattiche, presentazioni di collezioni locali, progetti di nuovi allestimenti e proposte gestionali;
- bandiera da esibire perché capace di dar conto del rinnovamento che stanno vivendo
i nostri studi e musei;
- casa vissuta in tanti e differenti modi che regali un senso di appartenenza e sitimoli
la creatività professionale di chi la frequenta;
La redazione è composta da:Vincenzo Padiglione (direttore), Pietro Clemente, Rosa Anna
Di Lella, Vito Lattanzi, Sandra Ferracuti, Francesco Staffa, Nadia Truglia.
Partnership
SIMBDEA collabora ad alcune attività promosse da ICOM dal 2004, anno della creazione
della Conferenza Permanente delle Associazioni Museali Italiane, della quale fanno
parte anche ANMLI (Associazione Nazionale dei Musei Locali e Istituzionali), ANMS (Associazione Nazionale dei Musei Scientifici); AMEI (Associazione Musei Ecclesiastici Italiani); AMACI (Associazione Musei d’Arte Contemporanea Italiani); Commissione Musei
della CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiana).
Tra i temi sui quali Simbdea ha lavorato con ICOM: il volontariato nell’ambito della gestione dei Beni Culturali, il rapporto tra musei, archivi e biblioteche, la Carta delle Professioni Museali, il Lessico dei Musei Italiani e, più recentemente, ha partecipato a
Museitalia, primo Forum di Museografia e Museotecnica. Nell’ambito di quetsa manifestazione, che si è tenuto a Milano nel Novembre del 2008, ha organizzato workshop sui
molti aspetti del “fare e pensare musei”, dall’allestimento alla comunicazione on line.
309
SIMBDEA - Società Italiana per la Museografia ed i Beni DemoEtno Antropologici
Principali attività dell’associazione
Per conto della Regione Lazio, Simbdea ha gestito il censimento dei musei DemoEtnoAntropologici regionali, per la Regione Veneto e la Provincia di Parma ha programmato,
coordinato e gestito in prima persona corsi di formazione per operatori della catalogazione di beni DEA, per il Comune di Polirone (MN) ha realizzato il progetto di fattibilità
del Museo Civico Polironiano e per il Comune di Tuili (VS) il progetto di allestimento
del museo “Casa Asquer”. Queste sono solo alcune delle attività, che spaziano dalle consulenze per la definizione della missione di un museo fino al suo allestimento ed alla
formazione degli operatori.
Intensa è anche l’attività di organizzazione di convegni, seminari e workshop destinati
agli operatori museali di ogni tipologia e mirati all’approfondimento delle problematiche e della metodologia di lavoro sui beni DEA materiali ed immateriali.
In più, ogni anno si tiene una assemblea annuale nella quale si discutono temi che riguardano il mondo dei musei DEA, coinvolgendo i soci nella riflessione e nello scambio
di esperienze pratiche della vita ordinaria e straordinaria dei musei, creando le condizioni per un incontro che di frequente ha facilitato la creazione di reti, anche spontanee,
di musei e istituzioni culturali sia a livello regionale che nazionale o tematico.
Dal 2008 Simbdea organizza una giornata “Musei Aperti”: dal primo anno oltre 370
musei hanno aperto le loro porte ed organizzato iniziative speciali per festeggiare la
sottoscrizione da parte dell’Italia della Convenzione Unesco per la Salvaguardia del Patrimonio Intangibile. Sempre per coinvolgere i musei è nato il Premio Museo Frontiera,
per riconoscere e valorizzare il lavoro svolto nell’ambito dei musei DEA e del patrimonio immateriale. Sono stati premiati enti ed artisti a livello nazionale ed internazionale,
istituzioni museali, archivi, case editrici: esempi di eccellenza nel panorama dei musei
e dei beni DEA.
310
SIPBC - SOCIETA’ ITALIANA PER LA PROTEZIONE
DEI BENI CULTURALI
PRESENTAZIONE
La SIPBC è un’Associazione senza fini di lucro, politicamente e
confessionalmente neutrale che si propone,con l’attività di Soci,
di diffondere e di applicare i principi della Convenzione dell’Aja
del 14 maggio 1954, relativa alla protezione dei Beni Culturali
La SIPBC si conforma allo spirito della citata Convenzione (e successivi Protocolli), fondato sul principio che i Beni Culturali, a
qualsiasi popolo essi appartengano, costituiscono patrimonio
di tutta l’Umanità.
La SIPBC è strettamente collegata al Diritto Internazionale
Umanitario che tutela i Diritti durante i conflitti armati. I Beni
Culturali, vanno sempre tutelati e protetti anche in tempi di
pace e in quest’ottica, nell’esigenza, cioè del “Posteritati Servare”, opera la SIPBC.
L’Associazione nasce a Viterbo il 18 aprile 1996, grazie al generale Arturo Marcheggiano, primo Presidente Nazionale, oggi
Presidente Onorario. Si sostiene con le quote dei Soci e con il
contributo del ministero per i Beni e le Attività Culturali, ai sensi
della L. 534\96.
Fa parte, insieme ad altre Società Europee (Austria, Germania,
Romania, Spagna e Svizzera) della Lega Internazionale per la
Protezione dei Beni Culturali (Lega PBC) di cui è membro fondatore, con lo scopo di indirizzare lo sforzo di tutti verso comuni
obiettivi.
Ha la sua sede presso l’Istituto Internazionale di Diritto Umanitario (IIDU) – International Institute of Humanitarian Law
(IIHL) di Sanremo.
Dal 2003 Presidente Nazionale è il dott. Roberto Conforti, Generale ® dell’Arma dei Carabinieri, già Comandante dello speciale Reparto dell’Arma preposto alla Tutela del Patrimonio
Artistico.
Il Presidente è affiancato dal Segretario Generale, Gen. Giuseppe Rizzo, da tre Vicepresidenti, da un Consiglio Nazionale e
da un Comitato Scientifico.
Attualmente l’Associazione annovera nove Sezioni con competenza regionale: Piemonte,Veneto, Toscana,Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sezione Giovanile del Lazio. e ventitre
delegazioni provinciali.
Presidente
Generale Roberto Conforti
Via Biferali, 15
Loc. S. Lucia
00053 Civitavecchia - RM
[email protected]
ATTIVITA’
Il 1 agosto 2008 la SIPBC ha stipulato un Protocollo di Intesa con
il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, concordando “sull’opportunità di dare impulso ad un proficuo rapporto di collaborazione” e demandando le modalità operative alle competenti
Direzioni Regionali.
Importanti occasioni di confronto e scambio di culture ed esperienze sono i Convegni Internazionali che si svolgono annualmente dal 1996. Ogni Convegno, è incentrato su una tematica
ed è articolato in modo tale da consentire ai partecipanti la conoscenza dei Beni culturali, con visite e incontri con le più prestigiose personalità operanti nel settore dei beni Culturali. I re-
311
SIPBC - Societa’ Italiana per la Protezione dei Beni Culturali
lativi atti confluiscono in pubblicazioni, distribuite gratuitamente. Nel quadro delineato dall’art. 9 della Costituzione della Repubblica Italiana, la SIPBC promuove gli sforzi per
garantire il trasferimento integro del Patrimonio Culturale – materiale ed immateriale
– alle generazioni future.
In quest’ottica, la SIPBC è impegnata a:
- Diffondere,attraverso Convegni, Seminari, Incontri,in sinergia con analoghi organismi
e riferimenti istituzionali, i principi contenuti nelle Convenzioni per il rispetto e la salvaguardia dei Beni Culturali, da qualsiasi rischio, sia in tempo di pace che in tempo di
conflitti armati.
- Adottare ogni possibile iniziativa per qualificare la coscienza collettiva culturale e sensibilizzare l’opinione pubblica nella tutela del Patrimonio dell’Umanità, per evitarne il
depauperamento ed il degrado ed assicurarne il trasferimento, integro, alle future generazioni.
- Promuovere e condurre specifici Corsi Formativi per la Protezione dei Beni Culturali, soprattutto nell’ambito delle Forze Armate e delle Scuole di ogni ordine e grado.
- Sostenere le strutture competenti, a livello nazionale e locale, attraverso raccomandazioni ed interventi, nello svolgimento dei loro compiti per la salvaguardia dei Beni
Culturali.
- Assicurale al Dipartimento di Protezione Civile la massima collaborazione in caso di calamità.
- Garantire i collegamenti con le analoghe Associazioni anche estere per confronti su
esperienze tecniche e pratiche.
312
TOURING CLUB ITALIANO
Il Touring Club Italiano nasce nel 1894 per iniziativa di un gruppo
di ciclisti il cui intento principale è la diffusione della bicicletta, vista come nuovo mezzo alla portata di tutti, simbolo di modernità e motore di diffusione del turismo in tutta la penisola. Libero
da qualsiasi legame politico-religioso, il Touring si impegna sin da
subito in un’attività di miglioramento e sviluppo concreto delle
strade, indispensabili arterie per intraprendere qualsiasi viaggio
in una nazione formatasi poco più di 30 anni prima. Piste ciclabili,
installazione di cassette mediche e di primo soccorso sulle vie principali, cartellonistica e abbellimento delle stazioni ferroviarie sono
solo alcuni dei tantissimi segni lasciati dal TCI in questo primo periodo di storia italiana. Con gli inizi del nuovo secolo la comparsa dell’automobile allarga notevolmente il raggio d’azione. Le iniziative si moltiplicano,l’impegno nella valorizzazione dell’ambiente
urbano e naturale si arricchisce,e il Touring Club presenta proposte
di istituzione di Parchi Nazionali, progetti di rimboschimento, soluzioni ai nuovi problemi posti dalla viabilità, e con un’intensa attività di sensibilizzazione delle classi politiche,unita a una profonda
opera di educazione nei confronti degli italiani, mette in evidenza un interesse generale verso il benessere del paese e non più solo
finalità turistiche. Guide, manuali e carte geografiche del Touring
nel frattempo si diffondono ovunque, a dimostrazione dell’importanza che la divulgazione delle conoscenze artistiche e culturali,
unite alla valorizzazione e alla scoperta dell’Italia, ricoprono per
l’associazione. Con il tempo il TCI accresce le sue iniziative facendosi sempre più promotore della scoperta delle bellezze naturali e artistiche più nascoste e meno conosciute d’Italia, anche al fine
di regolarizzare i flussi del turismo di massa indirizzati quasi esclusivamente nelle città più grandi e sovraffollate. Attività di consulenza e proposta di piani di sviluppo locale, formazione, studi
e ricerche, ma anche organizzazione di viaggi in tutto il mondo
e apertura di villaggi turistici rafforzano il ruolo del Touring nel panorama turistico internazionale. I valori principali di salvaguardia
dei beni culturali e ambientali, di sviluppo del turismo e di diffusione della conoscenza di paesi, culture e di reciproca comprensione e rispetto fra i popoli non sono mai cambiati e il Touring continua a portarli avanti nello stesso identico modo anche dopo oltre 115 anni di storia e di battaglie. Da oltre cent’anni il Touring Club
Italiano si fa portavoce di valori incentrati al rispetto dell’ambiente
culturale e naturale e persegue obiettivi che vanno in questa direzione. Nonostante l’associazione sia nata sul finire del XIX secolo, i valori che ne costituiscono le fondamenta sono ancora di
estrema attualità e possono essere riassunti come segue:
- Sviluppo del turismo in ogni angolo della penisola, incentivando
e sostenendo in particolar modo la scoperta delle bellezze artistico-paesaggistiche meno note e frequentate soprattutto dell’entroterra.
- Salvaguardia del vastissimo patrimonio italiano di storia, arte e
natura, educando il turista ad una sua responsabile e corretta
fruizione e rendendolo consapevole della sua insostituibilità e
importanza per le generazioni future.
- Conoscenza di paesi e culture e diffusione di uno spirito di reciproca comprensione e rispetto fra i popoli che porti ad una crescita umana e culturale di ciascun individuo.
- Estraneità dell’associazione a qualsiasi manifestazione politica
o religiosa e ad alcuno scopo di lucro.
Presidente
Roberto Ruozi
Referente
Marco Luigi Girolami
Direzione Attività
Associative e Territorio
Corso Italia, 10
20122 Milano
Tel. 02 8526842
Fax 02 8526947
[email protected]
[email protected]
313
Touring Club Italiano
ATTIVITÀ
La promozione del turismo, la salvaguardia dell’ambiente e la diffusione delle conoscenze e di una cultura consapevole e responsabile del viaggio si concretizzano in una
serie di azioni incoraggiate dal Touring Club Italiano e così riassumibili:
- Valorizzazione e tutela del paesaggio, degli ambienti naturali caratteristici, di singoli
monumenti ed opere d’arte in genere, nonché dei complessi urbanistici di notevole
importanza storica, artistica e culturale, in particolare al di fuori dei percorsi e delle
destinazioni mete del turismo di massa.
- Diffusione di informazioni e conoscenze atte a favorire lo sviluppo del turismo in modo
consapevole e responsabile, anche attraverso la formazione e l’aggiornamento di docenti e operatori del settore, nonché attraverso la promozione di incontri e convegni.
- Attività di consulenza e promozione di soluzioni per qualsiasi problema collegato al turismo, favorendo il diffondersi di una cultura imprenditoriale del settore più consapevole e qualificata. In particolare proposte di miglioramento dei servizi ricettivi e di
quelli collegati al trasporto, alla viabilità e alla circolazione.
- Svolgimento di studi e ricerche in stretta collaborazione con le istituzioni universitarie e con le maggiori organizzazioni del mondo economico per monitorare gli aspetti
più significativi del viaggio nella società contemporanea identificando i rischi e gli impatti del turismo ma anche le possibili soluzioni per salvaguardare le risorse ambientali e culturali.
- Produzione e diffusione di prodotti editoriali, cartografici, riviste, pubblicazioni di carattere scientifico e statistico, nonché di prodotti per qualsiasi tipo di attività turistica.
- Promozione, organizzazione e intermediazione di viaggi e soggiorni in Italia e in tutto
il mondo.
- Attività di costante assistenza e informazione nei confronti dei propri Soci, con ottenimento in loro favore di facilitazioni e agevolazioni per l’acquisto di pubblicazioni e
prodotti utili per il turismo, nonché per polizze e assicurazioni adatte a qualsiasi tipo
di viaggiatore.
L’attività del Touring si esplica inoltre su tutto il territorio nazionale attraverso una serie
di reti di volontari, articolate e operanti a vari livelli in diversi settori (Consoli, Consoli
Aziendali, Fiduciari Aziendali, Delegati Scolastici, Soci attivi, Soci volontari per il patrimonio culturale).
Tra le reti, il Corpo consolare è appunto un organo di collaborazione sul territorio previsto dallo Statuto che, volontariamente e gratuitamente, coopera al raggiungimento
delle finalità e allo sviluppo associativo. I Consoli sono attivi nella promozione dell’associazione, nell’organizzazione di incontri e appuntamenti per i soci e nel tenere le migliori relazioni di collaborazione con Enti, Amministrazioni e Associazioni territoriali.
ELENCO PROGETTI E CASE HISTORY
Le attività organizzate dal Touring sul territorio sono molteplici, dedicate alle più disparate tipologie di pubblico e ai più diversi interessi, ma tutte accomunate dalla passione e dall’attenzione per cultura, ambiente, storia, valorizzazione locale. Ecco alcuni
esempi.
La Penisola del Tesoro
Attraverso una serie di appuntamenti domenicali si percorrono sia le piste meno battute
delle grandi città, sia le località della cosiddetta “Italia minore”, gremite ovunque di
opere d’arte e centri storici di straordinario valore e bellezza, con visite guidate nel corso
dell’intera giornata.
Giornata Touring
Appuntamento fisso, a cadenza annuale, di incontro diretto tra l’associazione, i Soci e il
territorio. L’appuntamento, che si tiene nel mese di ottobre, coinvolge migliaia di persone contemporaneamente, dai più piccoli agli adulti, e si svolge in diverse piazze italiane, stimolando la voglia di visita, scoperta e crescita culturale.
314
Touring Club Italiano
Festival del Turismo Scolastico
Il concorso “Classe Turistica”, nato da un’intesa tra il Touring Club Italiano e il Ministero
della Pubblica Istruzione, è finalizzato a coinvolgere tutte le classi partecipanti per raccontare il proprio viaggio d’istruzione, promuovendo la propria città o territorio quale
meta di turismo scolastico.
Volontari per il patrimonio culturale – “Aperti per voi”
I “Volontari per il Patrimonio Culturale” sono soci che mettono a disposizione il proprio
tempo per consentire l’apertura e dunque la visita di luoghi d’arte altrimenti chiusi al
pubblico.
Appuntamenti dei Consoli
Ogni settimana i Soci hanno la possibilità di partecipare a numerose attività e iniziative
organizzate dai Consoli del Touring. Sono appuntamenti estremamente differenziati,
ma con il comune obiettivo di rendere partecipi della vitalità dell’associazione, come
sempre espressa e manifestata nell’incontro con il territorio e con le bellezze della nostra penisola, regione per regione. Per questo si spazia dalle visite guidate in musei e in
luoghi di interesse artistico – culturale, a itinerari enogastronomici, escursioni, concerti
e altro ancora.
Bandiere arancioni
Tra le tante attività a favore delle ricchezze del nostro paese, Touring seleziona e certifica con la Bandiera arancione i borghi eccellenti dell’entroterra. La Bandiera arancione,
istituita nel 1998 in collaborazione con la Regione Liguria, è stata pensata dal punto di
vista del viaggiatore e della sua esperienza di visita: viene assegnata alle località che
non solo godono di un patrimonio storico, culturale e ambientale di pregio, ma sanno
offrire al turista un’accoglienza di qualità. Sono molti i territori coinvolti, su altri lavorerà nel prossimo futuro con l’obiettivo di completare l’Italia, individuando piccole eccellenze in ogni regione. Uno speciale benvenuto è riservato ai Soci Touring nelle località
certificate con la Bandiera arancione. In ognuna di esse i Soci possono usufruire in esclusiva di una serie di sconti, vantaggi e piccoli ma significativi “gesti di benvenuto”.
In Campania
ATTIVITÀ DEL CORPO CONSOLARE DELLA CAMPANIA
Il consoli della Campania sono attualmente presenti su tutto il territorio regionale;
sono coordinati dal console regionale e vice Presidente del TCI Amedeo Tarsia in Curia
(Napoli).
Con i consoli, collaborano all’organizzazione e allo svolgimento di un ricco programma di attività associative alcuni vice consoli e numerosi “soci attivi”.
Di seguito, il ricco e fitto calendario degli incontri, limitatamente dal 2007 ad oggi.
Gennaio 2007 Napoli, visita al museo archeologico nazionale e Palazzo Doria d’Angri;
Torre Del Greco, visita al Museo del corallo liberino.
Febbraio 2007 Napoli, visite alla Cappella Minutolo, alle chiese dedicate ai mestieri,
al complesso di Suor Orsola Benincasa e alle chiese Croce di Lucca e Donnaregina
Vecchia.
Marzo 2007 Pozzuoli, la Solfatara e la Basilica di S. Gennaro; Napoli, visite a Palazzo
Reale, ai chiostri napoletani del centro storico, all’Albergo dei Poveri e al Cimitero delle
366 fosse, alla Cripta napoletana tra miti, riti e misteri, alla Banca commerciale italiana e i suoi tesori e al Conservatorio S. Pietro a Majella; Ercolano, visita alla Villa Marina detta Dei Papiri.
315
Touring Club Italiano
Aprile 2007 Napoli, visita
all’Accademia delle Belle Arti
e la Galleria ritrovata, all’Oasi
del WWF di Agnano; Gragnano, gli antichi pastifici e
la Chiesa del Corpus Domini.
Maggio 2007 Pietrarsa, visita
al Museo Nazionale Ferroviario; Vesuvio, la salita al cratere e l’osservatorio; Caserta,
l’Oasi WWF di San Silvestro;
Amalfi, visita al centro storico e alla valle dei mulini; Napoli, visita a Villa Roserbery, la Vigna del Priore; Napoli
– Salerno in veliero, Napoli vista dal mare.
Giugno 2007 Parco del Cilento e il Vallo di Diano; Napoli, visita al complesso dell’Eremo dei Camaldoli; Massa Lubrense, baia di Jeranto; Pompei, gli scavi di notte.
Settembre 2007 Napoli, mostra “Piero Manzoni” al Museo MADRE, visita a Villa Rosemery, al Conservatorio San Pietro a Majella, al complesso Santa Casa dell’Annunziata; Caserta- Alife, con la ferrovia alifana; Baia, visita al Museo Archeologico e al
Castello Aragonese.
Ottobre 2007 Napoli, le catacombe di San Gennaro e la Chiesa, visita alla Chiesa di
San Carlo alle Mortelle, al Palazzo Zevallos di Stigliano, alla mostra “Bellezza pericolosa” al Museo Pan e alla Chiesa dei Santi Marcellino e Festo; Capua, La Giornata Touring.
Novembre 2007 Napoli, la Chiesa di San Giacomo degli Spagnoli; Salerno, la città nei
suo aspetti storico culturali; Dugenta, cena per l’anniversario di fondazione del Touring.
Dicembre 2007 Napoli, visite alla Chiesa della SS. Trinità dei Pellegrini, alla Chiesa dei
SS. Apostoli, al Museo Archeologico Nazionale e al complesso delle terme di Agnano;
Torre del Greco, visita al Museo Liberino e Villa Ginestre.
Gennaio 2008 Napoli, visite alla Galleria dell’Accademia, alla Chiesa del Gesù Vecchio, al Museo Duca di Martina, al Museo Archeologico Nazionale e al Museo di Capodimonte, “Tra Sacro e Profano: i prodigi del sangue”.
Febbraio 2008 Napoli,“I banchi nuovi e le Chiese”, visite al Museo Filangeri, al Museo
Archeologico Nazionale e all’Ascione Show Room; Cuma, l’Acropoli e il nuovo percorso.
Marzo 2008 Napoli, la pedamentina e il petraio, i Palazzi della riviera di Chiaia, i tornei reali a S. Giovanni Carbonara, la Galleria Umberto I ed il Liberty; Cerreto Sannita
e i centri della Maiolica; Cava dei Tirreni, l’Abbazia ed altro.
Aprile 2008 Napoli,Visite al Palazzo Corigliano e S. Giovanni a Nilo e alla Chiesa di San
Gregorio Armeno; Giffoni, Montercorvino e Pontecagnano; Mondragone, parco archeologico e museo; Caivano, lo stabilimento tipografico de “Il Mattino”; Pozzuoli,
rione Terra e tempio di Serapide.
Maggio 2008 Napoli, visite alla mostra “Salvatore Rosa” al Museo di Capodimonte, al
complesso di Suor Orsola Benincasa, al Palazzo Donn’Anna a Posillipo e al Real Orto
Botanico; Pozzuoli, il Santuario di San Gennaro e la Solfatara; Sant’Agata dei Goti,
bandiera arancione del TCI; Arco Felice, l’Oasi del WWF; Vesuvio, Valle dell’Inferno.
Giugno 2008 Napoli, visite al parco e al bosco di Capodimonte e al Castel Sant’Elmo,
“Visite dal mare”, la borbonica da P.zza Plebiscito alla Villa Comunale.
Settembre 2008 Pompei, gli scavi di notte; Ravello e Scala, il centro storico e le ville.
Ottobre 2008 Napoli, visite all’Ascione Show Room, al Borgo Marinari, all’Accademia
316
Touring Club Italiano
delle Belle Arti, all’Archivio di Stato, alla Cappella Sansevero e “’O principe riavule”,
alla Grotta di Segano e al Parco Pausillipon, La Giornata Touring in Piazza del Mercato.
Novembre 2008 Napoli, visite alla Certosa di San Martino, alla Scuola Militare della
Nunziatella, alla mostra “Rauschemberg” al museo MADRE e alla Chiesa di Sant’Antoniello a Port’Alba, la città sotterranea.
Dicembre 2008 Napoli, visite al Nuovo Museo Diocesano Donnaregina, all’Acquario
e all’Ospedale della Tartarughe.
Gennaio 2009 Napoli, visite al Conservatorio S. Pietro a Majella, al Museo Nazionale
Ferroviario Pietrarsa, alle “Stazioni dell’Arte” della metropolitana, a Sanfelice e il Borgo
delle Vergini e alla Chiesa di Sant’Anna dei Lombardi; Cimitile, le Basiliche paleocristiane.
Febbraio 2009 Napoli, visite al Cimitero delle Fontanelle, al Museo Artistico Ind. Palazzi, al Museo Diocesano Donnaregina, all’Albergo dei Poveri, al cimitero delle 366
Fosse, “La città in collina”, “Via Costantinopoli: le chiese e i palazzi”; Torre del Greco,
lo Show Room della ditta De Simone.
Marzo 2009 Napoli, visite al Castello Aselmeyer di L. Young, al Palazzo Serra di Cassano, alla Chiesa della Nunziatella, al Real Orto Botanico, al complesso dell’Eremo dei
Camaldoli e al Museo di Capodimonte, “Marechiaro ed i casali”; Caserta, l’Oasi del
WWF di San Silvestro; Ercolano, tour delle ville vesuviane, Caivano, visita allo stabilimento tipografico de “Il Mattino”; Chiazzo e Allignano.
Aprile 2009 Napoli, visite al Palazzo Donn’Anna e alla Chiesa di Donnaregina Vecchia;
Pozzuoli, la Solfatara e San Gennaro; Pozzuoli e Santa Maria Capua Vetere, ciclo anfiteatri romani; Procida, il percorso sulle tracce del “Postino”; Capri, tra archeologia e
natura.
Maggio 2009 Pompei e Nola, ciclo anfiteatri romani; Massa Lubrense, passeggiata dei
23 casali; Mondragone, parco archeologico e museo; Napoli, visite a Villa Rosebery,
alla Vigna del priore di San Martino, percorsi pedonali la Gaiola e il Petraio; Vesuvio,
uno dei sentieri; Foce Sele, il Santuario di Era.
Giugno 2009 S. Agata sui Due Golfi, fiordo di Crapolla- Li Galli; Rossigno e Castelcivita.
Bandiere arancioni
Attualmente in Campania
sono due le località d’eccellenza riconosciute con il marchio Touring: Cerreto Sannita
(BN) e Sant’Agata de’ Goti
(BN). I due Comuni, selezionati
tra 25 candidati, hanno ricevuto il riconoscimento nell’ambito della collaborazione
tra Touring Club Italiano e Assessorato al Turismo e Beni
culturali della Regione Campania, sviluppata nel 2005. A
Cerreto Sannita e Sant’Agata
de’ Goti è stato rinnovato il riconoscimento a seguito della periodica analisi di verifica.
In Campania inoltre è stato possibile sviluppare specifici progetti di miglioramento
del territorio e dell’offerta turistica dei piccoli centri, grazie alla collaborazione della
Comunità Montana Lambro e Mingardo e del GAL (Gruppo di Azione Locale) ATI Verde
Irpinia.
317
Touring Club Italiano
Qui Touring
La rivista dell’Associazione, che raggiunge le case di più di 350.00 soci, dedica periodicamente spazi di visibilità e comunicazione al territorio della Puglia.
Tra i servizi più recenti: “Napolifonica” (febbraio 2007), dedicato ai luoghi della tradizione musicale partenopea; “A casa degli dei” (ottobre 2007), dedicato a Paestum;
“Profondo Rosso” (gennaio 2008), dedicato alla lavorazione del corallo; “Terra ruvida
d’Irpinia” (dicembre 2008).
Iniziative editoriali
Tra le numerose iniziative editoriali di Touring Editore, le più recenti sono:
- Napoli (collana Tracce, 2007);
- Guida Rossa Napoli (2008),
- Guide Verdi Campania (2008) e Napoli (2008);
- Napoli e il Golfo (collana Itinerari, 2008);
- Cartoville Napoli (2009);
- Guida Gialla Campania (2009).
Il Punto Touring
Il Tci è presente in Campania anche con il Punto Touring di Napoli, in via C. Battisti
11/13, tel. 081 4203485 [email protected]
318
U N P L I - UNIONE NAZIONALE
DELLE PRO LOCO D’ITALIA
L’Unpli, con 6.100 Pro Loco iscritte, costituisce l’unico punto di riferimento a livello nazionale di queste Associazioni, che vantano un totale di circa 600.000 soci.
L’Unione, avvalendosi di una struttura radicata e capillarmente
presente sull’intero territorio nazionale, si avvia oramai a raggiungere una sua consolidata maturità ed è impegnata nella
costruzione di una rete di relazioni con tutti i principali interlocutori di tipo istituzionale, imprenditoriale e con le più importanti realtà dell’associazionismo e del volontariato.
Per quanto riguarda gli attori istituzionali, l’Unione vede oggi
ampiamente riconosciuto e valorizzato il proprio ruolo sociale
da parte del Ministero della Solidarietà Sociale, del Ministero
dei Beni Culturali, da quello degli Interni e dalla Presidenza del
Consiglio, con i quali intrattiene continui e fruttuosi rapporti di
collaborazione. Per quando riguarda il mondo delle imprese,
l’Unione lavora in partenariato con importanti realtà italiane
ed internazionali. Con riguardo infine alle relazioni nell’area del
volontariato e dell’associazionismo, è di grande prestigio e di
fondamentale importanza la stretta collaborazione instaurata
con ANCI, sancita dal Protocollo d’Intesa del 2003. Sempre nell’ambito del no-profit, la partecipazione all’Osservatorio Nazionale delle Associazioni di Promozione Sociale ed al Forum
Nazionale del Terzo Settore consente di beneficiare di piattaforme comuni di riflessione-collaborazione nonché di un continuo scambio di informazioni con tutte le maggiori Associazioni
italiane del settore, tale obiettivo è stato raggiunto grazie all’iscrizione nel Registro Nazionale delle Associazioni di Promozione Sociale istituito dalla Legge 383/2000.
Presidente
Claudio Nardocci
Referente
Gabriele Desiderio
Via Regina Margherita, 21
00055 Ladispoli (RM)
Tel. 06 99226483
Fax 06 99223348
[email protected]
In Campania
UNPLI - UNIONE NAZIONALE PRO LOCO
Via Provinciale, 88
83020 Contrada (AV)
Tel. 0825 674131 557888
Fax 0825 674913
[email protected];
[email protected];
[email protected]
www.unplicampania.it
L’Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia, attiva dal 1962, è
l’unico organismo che raggruppa e coordina a livello nazionale le pro loco italiane attraverso articolazioni periferiche
regionali, provinciali e sub provinciali, e attua, anche direttamente, tutte le iniziative per la promozione e la valorizzazione del nostro Paese in campo culturale, ambientale,
turistico, ecologico, naturalistico, sociale e nell’ambito della
solidarietà, del volontariato e delle politiche giovanili.
L’UNPLI oggi in Italia rappresenta circa 6.000 Pro Loco e
vanta circa 600.000 soci, nella sola Campania su 551 comuni
319
U N P L I - Unione Nazionale delle Pro Loco D’italia
Il comitato regionale ha 438 pro loco associate.
L’intento è quello di fornire alle sedi affiliate assistenza, informazione, formazione e
di rappresentarle ad ogni livello istituzionale; inoltre, attraverso l’azione congiunta
delle varie pro loco associate e grazie al servizio svolto presso varie sedi locali dai volontari di servizio civile nazionale, l’Unpli porta avanti azioni di tutela e valorizzazione dei beni culturali presenti nei vari territori di competenza, favorendo lo sviluppo
sociale ed economico degli stessi.
A tale scopo è utile precisare che la L.R. 15 Febbraio 2005 n° 7
Art. 1
c2. La Regione riconosce, nel quadro della valorizzazione turistica della Campania, il
ruolo delle associazioni pro loco per la custodia e per la promozione dei valori naturali
ed artistici di ogni località e per il raggiungimento degli obiettivi sociali del turismo attraverso la partecipazione popolare.
Iniziative attuate nella regione (2007-2008) con indicazione anche degli esiti
Molte sono le iniziative che ogni anno l’UNPLI Campania organizza e coordina; gli
impegni statutari, come ad esempio gli incontri assembleari degli associati, diventano occasione di promozione e valorizzazione del territorio; vengono infatti organizzati nei vari comuni della regione che si caratterizzano per la presenza di beni
culturali e di bellezze paesistiche, al fine di far conoscere ad un pubblico sempre più
vasto quelle testimonianze alle quali si riconosce un valore di civiltà.
In particolare alcuni di questi incontri si tengono da alcuni anni, in ambito del più
ampio programma del Maggio dei Monumenti, presso il complesso monumentale
delle Basiliche Paleocristiane di Cimitile (NA). In occasione di tali appuntamenti oltre
trecento associati, nonché responsabili della pubblica amministrazione, esperti di
settore e uomini politici confluiscono a Cimitile per affrontare tematiche inerenti
alla cultura e al turismo.
Altri importanti appuntamenti si sono tenuti nell’area del vallo di Diano interessando
diversi ambiti artistico-architettonici tra cui la monumentale Certosa di Padula e nel
territorio beneventano del comune di Ponte presso l’abazia di S. Anastasia.
Altro importante appuntamento è la partecipazione dei rappresentanti dell’UNPLI
alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum. L’unione, oltre ad essere presente con stand delle varie sedi provinciali, prende parte agli incontri previsti con i rappresentanti delle istituzioni per predisporre strategie di azione finalizzate
alla promozione del territorio.
La dimensione organizzativa e gestionale in cui il presidente dell’UNPLI Campania, in
qualità di Responsabile nazionale, profonde il massimo impegno è la gestione del
Servizio Civile Nazionale; a Contrada in provincia di Avellino è la sede nazionale cui
fanno capo i volontari di tutta l’Unione; qui è stata organizzata una struttura ed è
stato creato un gruppo di lavoro che coordina la progettazione e il monitoraggio afferente al SCN, che si occupa di organizzare la selezione e di dettare le linee guida per
la formazione dei giovani volontari che decidono di dedicare un anno della propria
vita a servizio dello Stato e della comunità.
Il settore di intervento scelto per i progetti presentati dall’UNPLI alla Presidenza del
Consiglio dei Ministri è quello riguardante il patrimonio artistico e culturale nei suoi
aspetti afferenti alla valorizzazione della storia e della cultura locale e al turismo culturale. In relazione a ciò ogni anno migliaia di volontari delle pro loco d’Italia contribuiscono alla valorizzazione e alla fruizione dei beni culturali che rendono unici i
luoghi in cui vivono.
320
Luoghi d’Arte Statali
Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise,
Puglia, Sardegna
Chiesa di San Pietro ad Oratorium
Capestrano
Sezione del Museo archeologico nazionale
dell’Abruzzo
Campli, Via S.Francesco
Museo Nazionale - Castello Piccolomini
Celano, Largo Cavalieri di Vittorio Veneto
Convento di Sant’Onofrio
Campli, Corso Umberto I
Museo Archeologico Nazionale
sede Le Paludi
Celano, località Paludi
Cattedrale di Teramo
Teramo, Piazza Martiri Della Libertà
ABRUZZO
Museo d’arte sacra della Marsica
Castello Piccolomini - Celano, Largo Cavalieri
di Vittorio Veneto
Cattedrale Valvense
Corfinio
Basilica di S. Maria di Collemaggio
L’Aquila, Piazzale di Collemaggio
Area archeologica di Amiternum
L’Aquila, Frazione S.Vittorino
MUSPAC - Museo Sperimentale
d’Arte Contemporanea
L’Aquila, Via Paganica, 17
Museo Nazionale d’Abruzzo
L’Aquila, Via Ottavio Colecchi
Area archeologica di Alba Fucens
Massa D’Albe, Località Albe
Chiesa di San Pietro
Massa D’Albe, Alba Fucens
Museo Civico Archeologico
Sulmona, Corso Ovidio
Santuario di Ercole Curino
Sulmona, Località Badia
Museo Archeologico La Civitella
Chieti, Via G.Pianell, 1
Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo
Chieti, Via Villa Comunale, 3
Complesso termale romano
Chieti, Località Fonte Grande
Teatro romano
Chieti, Via Asinio Herio
Museo dell’Abruzzo bizantino ed alto-medievale nel Castello Ducale di Crecchio
Crecchio, Castello Ducale di Crecchio
Parco archeologico di Juvanum
Montenerodomo, Località Santa Maria
del Palazzo
Santuario Italico
Schiavi d’Abruzzo, Località Torre
BASILICATA
Museo archeologico nazionale della Basilicata “Dinu Ademesteanu” Potenza,
Via Andrea Serrao
Museo archeologico nazionale
dell’alta Val d’Agri
Grumento Nova, Contrada Spineta
Castello di Melfi e Museo archeologico
nazionale del Melfese “Massimo Pallottino”
Melfi, Via Normanni - Castello Federiciano
Museo archeologico nazionale
di Muro Lucano
Muro Lucano, Via Seminario, 6
Parco archeologico
Vaglio Basilicata, Località Serra
Parco archeologico
Vaglio Basilicata, Località Rossano
Parco archeologico di Venosa
Venosa, Località San Rocco
Museo archeologico nazionale di Venosa
Venosa, Piazza Castello - Castello Pirro
del Balzo
Museo archeologico nazionale di Metaponto
e parco archeologico
Bernalda - LocalitàMetaponto, Via Aristea 21
Museo archeologico nazionale
‘Domenico Ridola’
Matera, Via D. Ridola, 24
Museo Nazionale Arte Moderna e Medievale
della Basilicata
Matera, Piazzetta Pascoli, 1
Palazzo Lanfranchi
Museo nazionale della Siritide
e parco archeologico
Policoro, Via Colombo, 8
Mostra archeologica permanente
“Dal mare alla terra”
Maratea, Palazzo De Lieto
Mostra archeologica permanente
“Una via di transito dallo Jonio al Tirreno”
Tricarico, Palazzo Ducale
Museo Casa Natale di Gabriele D’Annunzio
Pescara, Corso Manthonè
323
CALABRIA
Parco archeologico di Scolacium
Borgia, Località Roccelletta
Museo archeologico
Amendolara, Piazza Giovanni XXIII
Museo archeologico nazionale
della Sibaritide
Cassano Ionio, Frazione Sibari - Località Casa
Bianca
Parco archeologico di Sibari
Cassano Ionio, Frazione Sibari - Località
Parco Del Cavallo - Casa Bianca
Complesso di San Francesco d’Assisi
Cosenza, Via Grotte, 4
Caserma “Domenico Moro”
Cosenza, Via Plebiscito
Galleria Nazionale di Cosenza
Palazzo Arnone
Cosenza, Via Gian Vincenzo Gravina
Chiesa del Pathirion
Rossano, Località Patire
Castello Carrafa di Santa Severina
Santa Severina, Piazza Vittorio Emanuele
Torre Cimalonga
Scalea, Largo Cimalonga, 7
Torre Nao e area archeologica
Crotone, Località Capo Colonna
Museo archeologico nazionale
Crotone, Via Risorgimento, 14
Castello di Carlo V
Crotone, Piazza Castello
Fortezza di ’Le Castella’
Isola Capo Rizzuto, Frazione Le Castella
Chiesa di San Giovannello
Gerace, Via Duca d’Aosta
Chiesa di San Francesco d’Assisi
Gerace, Piazza delle Tre Chiese
Museo nazionale di Locri Epizefiri
e aree archeologiche
Locri, Contrada Masarà
Area archeologica
Monasterace, Strada Statale 106 Ionica
Museo Archeologico Nazionale
Reggio Di Calabria, Piazza De Nava, 26
Area archeologica
Rosarno, Piano Delle Vigne
Chiesa bizantina ’La Cattolica’
Stilo, Via Cattolica
324
Museo Statale di Mileto
Mileto, Via Episcopio
Museo archeologico statale
Vibo Valentia, Castello Normanno Svevo
CAMPANIA
Grotta azzurra
Anacapri, Accesso dal mare
Villa romana di Damecuta
Anacapri, Via Amedeo Maiuri
Museo archeologico dei Campi Flegrei
Bacoli, Via Castello, 39
(Castello Aragonese di Baia)
Tomba Agrippina
Bacoli, Litorale (adiacente ristorante
“Garibaldi”)
Parco archeologico delle Terme di Baia
Bacoli, Via Sella di Baia, 22
Teatro di Miseno
Bacoli
Sacello degli Augustali
Bacoli
Area Archeologica “Cento Camerelle”
Bacoli, Via Cento Camerelle
Parco monumentale di Baia
Bacoli
Parco archeologico sommerso di Baia
Bacoli, Porto di Bacoli
Piscina Mirabile
Bacoli
Scavi di Boscoreale ed Antiquarium
Boscoreale, Via Settetermini, 15
(Località Villa Regina)
Villa Iovis
Capri, Via Tiberio
Certosa di San Giacomo
Capri, Via Certosa
Scavi di Stabia ed Antiquarium
Castellammare di Stabia,
Via Passeggiata Archeologica
Scavi di Ercolano
Ercolano, Corso Resina
Foro di Liternum
Giugliano, Via Circonvallazione esterna
Anfiteatro di Liternum
Giugliano, Via Varcaturiello
Museo Archeologico Nazionale
Napoli, Piazza Museo, 19
Area archeologica di “Carminiello ai Mannesi”
Napoli, Vico Carminiello ai Mannesi
Palazzo Reale
Napoli, Piazza del Plebiscito, 1
Parco di Capodimonte
Napoli, Via Miano, 4
Parco e Tomba di Virgilio
Napoli, Via Salita della Grotta, 20
Museo e Galleria di Capodimonte
Napoli, Via Miano,2
Museo Pignatelli Cortes
Napoli, Riviera di Chiaia, 200
Museo nazionale della ceramica “Duca
di Martina”
Napoli, Villa Floridiana - Via Cimarosa, 77
Certosa di San Martino
Napoli, Largo San Martino
Castel Sant’Elmo
Napoli, Via Tito Angelini, 20
Area archeologica “Aequum Tuticum - S.Eleuterio”
Ariano Irpino, Località S.Eleuterio
Area archeologica
Atripalda, Località Civita
Palazzo dell’ex Dogana dei Grani
Atripalda, Piazza Umberto
Area archeologica
Avella, ad est centro storico fino
alla Circonvallazione
Area archeologica dei Monumenti funerari
Avella, Via Basso Quarto
Area Archeologica
Casalbore, Località Pescolatorra e Località
Macchia
Museo di San Francesco a Folloni
Montella, Via S.Francesco
Teatro romano
Benevento, Piazza Ponzo Telesino
Museo di Capodimonte
Napoli, Via Miano, 1
Castello Medioevale - Museo della Valle
Caudina
Montesarchio
Museo Storico Archeologico dell’Antica Nola
Nola, Via Senatore Cocozza, 2
Area archeologica “Antica Telesia”
San Salvatore Telesino, Via Provinciale
Museo Archeologico della Penisola
Sorrentina “G. Vallet”
Piano di Sorrento, Via Ripa di Cassano,
Villa Fondi
Museo archeologico dell’antica Alifae
Alife, Piazza XIX Ottobre
Scavi di Pompei
Pompei, Via Villa dei Misteri, 2
Macellum c.d. Tempio di Serapide
Pozzuoli, Via Serapide
Necropoli monumentale di Via Celle
Pozzuoli, Via Celle
Ipogei del “Fondo Caiazzo”
Pozzuoli, Via Vecchia Campana
Anfiteatro Flavio e Serapeo
Pozzuoli, Via Nicola Terracciano, 75
Parco archeologico di Cuma
Pozzuoli – Bacoli, Via Acropoli, 1
Scavi di Oplontis
Torre Annunziata, Via Sepolcri
Area archeologica
Altavilla Irpina, Località Ortolano
Antiquarium
Ariano Irpino, Via Donato Anzani, 8
(Palazzo Anzani)
Area archeologica di Cales
Calvi Risorta
La Reggia e il Parco di Caserta
Caserta, Via Douet, 2/a
Villa romana
Cellole, Via S. Limato
Museo archeologico dell’antica Calatia
Maddaloni, Via Caudina (Casino Ducale
Carafa)
Mausoleo c.d. delle Carceri Vecchie
S. Prisco, Via Appia
Anfiteatro Campano e Antiquarium
S.Maria Capua Vetere, Piazza I Ottobre
Mitreo
S.Maria Capua Vetere, Via Pietro Morelli
(vicolo Mitreo)
Museo archeologico dell’antica Capua
Santa Maria Capua Vetere, Via Roberto
d’Angiò, 48
Criptoportico - Teatro romano di Suessa
Sessa Aurunca, Via Aldo Moro
325
Museo archeologico statale dell’antica
Atella
Succivo, Via Roma
MOLISE
Museo archeologico di Teanum Sidicinum
Teano, Piazza Umberto I, 29 - Complesso
monumentale Loggione
Castello d’Evoli di Castropignano
Castropignano (CB) - Piazza castello
(Cantiere aperto)
Teatro romano
Teano, Località Teatro Romano - Via Pioppeto
Castello di Gambatesa
Gambatesa (CB) - Via Eustachio, 7
Area archeologica di Velia
Ascea Marina, Contrada Piano di Velia
Castello di Bagnoli del Trigno
Bagnoli del Trigno (IS) - Via Castello
(Cantiere aperto)
Area archeologica
Buccino, Centro Storico
Area archeologica
Capaccio, Località Foce Sele
Museo ed area archeologica di Paestum
Capaccio, Via Nazionale
Area archeologica
Eboli, Località Paterno
Museo Archeologico Nazionale di Eboli
e della Media Valle del Sele
Eboli, Via San Francesco
(Castello San Francesco)
Area archeologica
Lauro Di Nola, Località S. Giovanni In Palco
Antiquarium ed area archeologica
Minori, Villa Romana - Capo Di Piazza, 28
Area archeologica “Antica Aeclanum”
Mirabella, Via Nazionale Delle Puglie
Area archeologica
Nocera Superiore, Località Pareti, Via Pareti
Certosa di San Lorenzo
Padula, Viale Certosa, 1
Area Archeologica
Pontecagnano, Via Stadio
Museo Nazionale dell’Agro Piceno
Pontecagnano Faiano,
Piazza Risorgimento, 24
Antiquarium
Sala Consilina, Via Cavour
Castello Angioino di Civitacampomarano
Civitacampomarano (CB) - Piazza castello
Castello Pandone di Venafro
Venafro (IS) - Via tre cappelle
Area Archeologica di Sepino – Altilia
e Museo
Sepino – Altilia (CB) - Località Altilia
Area Archeologica Santuario – Teatro
di Pietrabbondante
Pietrabbondante (IS) - Località Calcatello
Anfiteatro Romano di Larino
Larino (CB) - Via Dante, 1
Villa Zappone
Larino (CB) - Via Dante, 1 (Cantiere aperto)
Complesso Monumentale di Santa Chiara
e Museo Archeologico di Venafro
Venafro (IS) - Corso Garibaldi
Complesso Monumentale di Santa Maria
delle Monache e Museo Archeologico
Isernia (IS) - Corso Marcelli
Complesso Monastico Archeologico,
Architettonico e Storico Artistico
di San Vincenzo al Volturno
San Vincenzo al Volturno (IS) - Località
San Vincenzo (Cantiere aperto)
Museo Archeologico Sannitico
di Campobasso
Campobasso (CB) - Via Chiarizia, 10
Museo del Paleolitico di Isernia
Isernia - Località La Pineta (Cantiere aperto)
PUGLIA
Area Archeologica di Fratte
Salerno
Anfiteatro Romano
Lucera (FG), via Anfiteatro
Museo diocesano
Salerno, Piazza Plebiscito
Anfiteatro Romano
Lecce, Piazza S. Oronzo
Area Archeologica
Sarno, Via Beniamino Pastore
Area Archeologica di Passo di Corvo
Foggia, contrada Arpinova,
Strada prov. di San Marco in Lamis
Palazzo Capua
Sarno, Piazza Michelangelo Capua
326
Area Archeologica Dolmen di San Silvestro
Giovinazzo (BA), Strada prov. Giovinazzo Terlizzi
Area Archeologica Dolmen La Chianca
Bisceglie, Strada prov. per Corato (via S.Andrea)
Area Archeologica S. Pietro degli Schiavoni
Brindisi, Teatro Comunale G. Verdi
Castel del Monte
Andria (BT)
Parco Archeologico di Siponto
Manfredonia (FG),
Piazza Santa Maria Regina, 11
Teatro Romano
Lecce, Via degli Ammirati
SARDEGNA
Castello di Copertino
Copertino (LE), Largo Castello, 7
Area archeologica Su Nuraxi
Barumini
Castello di Trani
Trani (BT), Piazza Manfredi, 16
Spazio San Pancrazio Cagliari,
Cittadella dei Musei
Piazza Arsenale, 1
Castello Svevo di Bari
Bari, P.zza Federico II di Svevia
Ex Convento di San Domenico
sede della Soprintendenza per i Beni
Archeologici della Puglia
Taranto, Via Duomo, 33
Ex Convento San Francesco della Scarpa
sede della Soprintendenza per i Beni Storici,
Artistici ed Etnoantropologici della Puglia
Bari, via Pier l’Eremita, 25/B
Galleria Nazionale della Puglia “Girolamo
e Rosaria Devanna”
Bitonto (BA), Via Giandonato Rogadeo, 14
Sepolcro e grotta della Vipera
Cagliari, Viale Sant’Avendrace
Villa di Tigellio
Cagliari, Via Tigellio
Museo Archeologico Nazionale
Cagliari, Cittadella dei Musei
Piazza Arsenale, 1
Pinacoteca Nazionale
Cagliari, Cittadella dei Musei
Piazza Arsenale, 1
Basilica San Saturnino
Cagliari, Piazza S. Cosimo
Museo Archeologico Nazionale di Gioia
del Colle
Gioia del Colle (BA), Piazza dei Martiri
Area archeologica di Monte Sirai
Carbonia
Museo Archeologico Nazionale di Taranto
Taranto, Via Cavour, 10
Area archeologica di Antas
Fluminimaggiore
Museo Archeologico Nazionale di Altamura
Altamura (BA), Via Santeramo 88
Area archeologica Pranu Muttedu
Goni
Museo Archeologico Nazionale “Jatta”
Ruvo di Puglia (BA), Piazza Bovio, 35
Area Archeologica di Nora
Pula
Museo Nazionale e Parco Archeologico
di Egnazia
Fasano (BR), Litoranea Monopoli
Torre Canne
Castello del Goceano
Burgos
Museo Nazionale di Manfredonia
Manfredonia (FG), Piazzale Ferri
Palazzo Simi, centro operativo
per l’Archeologia di Bari
Bari, strada Lamberti, 1
Palazzo Sinesi
Canosa di Puglia, Via Kennedy, 18
Parco Archeologico e Antiquarium
di Canne della Battaglia
Barletta (BT), SS. 16 bis in direzione
di Canosa di Puglia
Parco Archeologico di Monte Sannace
Gioia del Colle (BA), Km 4,5
strada provinciale Gioia del Colle - Turi
Castello di Acquafredda
Siliqua
Fortezza Vecchia
Villasimius
Località Porto turistico
Villaggio nuragico Serra Orrios
Dorgali
Museo Archeologico Nazionale “G. Asproni”
Nuoro, Palazzo Asproni - Piazza Asproni
Fonte sacra Su Tempiesu
Orune
Castello della Fava
Posada
Area archeologica Nuraghe Losa
Abbasanta
327
Area archeologica Tharros
Cabras
Torre dell’Elefante
Cagliari, Piazza San Giuseppe
Torre di San Cristoforo
Oristano
Torre di San Pancrazio
Cagliari, Piazza Indipendenza
Area Archeologica di Santa Cristina
Paulilatino
Villa Pollini
Cagliari, Via Jenner
Area archeologica Anghelu Ruju
Alghero
Palazzo delle Seziate
Cagliari, Piazza Indipendenza, 7
Area archeologica Palmavera
Alghero
Villa Melis
Sassari, Via Monte Grappa, 22
Villa romana di Sant’Imbenia
Alghero
Villa Binaghi
Cagliari, Via Cesare Battisti, 2
Tomba di giganti Li Lolghi e Coddu Ecchju
Arzachena
Palazzo Barrago
Cagliari, Via Marche, 15
Torre spagnola
Portoscuso
Torre di San Giovanni
Cabras, Località Tharros
Chiostro di San Domenico
Cagliari, Via XXIV maggio
Casteddu Ezzu
Cuglieri
Necropoli Li Muri
Arzachena
Nuraghe Albucciu
Arzachena
Compendio Garibaldino di Caprera
La Maddalena, Isola di Caprera
Castello di Pedres
Olbia
Fortezza militare di Monte Altura
Palau
Antiquarium Turritano
Porto Torres, Via Ponte Romano, 89
Città romana Parco Archeologico di Turris
Libisonis
Porto Torres, Via Ponte Romano
Museo Nazionale Archeologico Etnografico
’Giovanni Antonio Sanna’
Sassari, Via Roma, 64
Altare preistorico di Monte d’Accoddi
Sassari
Centro di restauro e conservazione
Sassari, Frazione Li Punti
Località Baldinca
Mus’A Pinacoteca al Canopoleno
Sassari, Via S. Caterina, 4
Complesso nuragico Santu Antine
Torralba
328
Via del Collegio Romano, 27 - 00186 Roma
Tel. 06.6723.2441 - Fax 06.6723.2538
[email protected]
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania
Direttore Gregorio Angelini - Referente per la Comunicazione Maria Rosaria Nappi
Castel dell'Ovo - Via Eldorado, 1 - 80132 Napoli
Tel. 081 2464201 - Fax 081 7645305 | [email protected]
Archivio di Stato Avellino
Direttore e referente per il progetto Gerardina Rita De Lucia
Via G. Verdi, 15/17 - 83100 Avellino
Tel. 0825 779111 - Fax 0825 779516
[email protected] | www.archivi.beniculturali.it/ASAV/
Archivio di Stato Benevento
Direttore e referente per il progetto Valeria Taddeo
Via G. De Vita, 3 - 82100 Benevento
Tel. 0824 21513 - Fax 0824 25655
[email protected] | www.archivi.beniculturali.it/ASBN/
Archivio di Stato Caserta
Direttore e referente per il progetto Aldo Santamaria
Viale dei Bersaglieri, 9 - 81100 Caserta
Tel. 0823 355665 - Fax 0823 355665
[email protected] | www.archivi.beniculturali.it/ASCE/
Archivio di Stato di Napoli - Direttore Imma Ascione
Referente per il progetto Rossana Spadaccini
Piazzetta Grande Archivio, 5 - 80138 Napoli
Tel. 081 5638111 - Fax 081 5638300
[email protected]
http://www.archiviodistatonapoli.it/asnaCMS/
Archivio di Stato di Salerno - Direttore Felicita De Negri
Referente per il progetto Maria Teresa Schiavino
Piazza Abate Conforti, 7 - 84100 Salerno
Tel. 089 225147 - 225044 – Fax 089 226641
[email protected] | www.archiviodistatosalerno.it
Biblioteca Pubblica Statale annessa al Monumento Nazionale
di Montevergine - Direttore padre Andrea Davide Cardin
Referente per il progetto Bianca Corcione
Tel. 0825 787191 - 789933
Via Domenico Antonio Vaccaro, 1 - 83013 Mercogliano (AV)
Tel. 0825 787191 - 0825 789933 – Fax 0825 789086
[email protected]
www.montevergine.librari.beniculturali.it
MP Mirabilia - www.mpmirabilia.it
Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III
Direttore Mauro Giancaspro
Referente per il progetto Alma Serena Lucianelli Tel. 081 7819325
Palazzo Reale - Piazza Plebiscito, 1 - 80132 Napoli
Tel. 081 7819211 - Fax 081 403820 - URP 081 7819231
[email protected] | www.bnnonline.it
Biblioteca Universitaria di Napoli
Direttore Ornella Falangola
Referente per il progetto Chiara Masiello Tel. 081 5517025
Via Giovanni Paladino, 39 - Napoli 80100
Tel. 081 5517025 - 5517153 – Fax 081 5528275
[email protected]
www.bibliotecauniversitarianapoli.beniculturali.it
Soprintendenza Archivistica per la Campania
Soprintendente Maria Luisa Storchi
Referente per il progetto Angela Spinelli
Palazzo Marigliano - Via San Biagio dei Librai, 39 - 80138 Napoli
Tel. 081 4935501 - Fax 081 5517115
[email protected] | www.archivistica-na.it
URP - Ufficio Relazioni con il Pubblico
Tel. 06.6723.2980-2990 - Fax 06.6798.441
[email protected]
Soprintendenza per i beni archeologici di Salerno, Avellino,
Benevento e Caserta - Soprintendente Maria Luisa Nava
Referente per il progetto Adele Lagi
Via Trotula de Ruggiero, 6/7 - 84100 Salerno
Tel. 089 5647201 - 2 - 3 – Fax 089 252075
[email protected] | www.archeosa.beniculturali.it
Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici,
artistici ed etnoantropologici per le province di Caserta e
Benevento - Soprintendente Paola Raffaella David
Referente per il progetto Maria Rosaria Iacono, Francesca Furia
Palazzo Reale - Via Douhet - 81100 Caserta
Tel. 0823 277111 - Fax 0823 354516
[email protected] | www.reggiadicaserta.beniculturali.it
Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici,
artistici ed etnoantropologici per Napoli e provincia con
esclusione della città di Napoli per le competenze in materia di
beni storici, artistici ed etnoantropologici
Soprintendente Stefano Gizzi
Referente per il progetto Patrizia Nicoletti
Palazzo Reale - Piazza Plebiscito,1 - 80132 Napoli
Tel. 081 5808111 - Fax 081 403561
[email protected] | www.palazzorealenapoli.it
Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per
le province di Salerno e Avellino
Soprintendente Giuseppe Zampino
Referente per il progetto Stefania Ugatti
Palazzo D’Avossa - Via Botteghelle, 11 - 84100 Salerno
Tel. 089 2573111 - Fax 089 251727 | [email protected]
Avellino
Ex Carcere Borbonico - Via Dalmazia, 22 - 83100 Avellino
Tel. 0825 2791-279-206-207
[email protected]
Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli e
Pompei - Soprintendente Mariarosaria Salvatore
Referenti per il progetto Marco De Gemmis, Lucia Emilio
Piazza Museo, 19 - 80135 Napoli
Tel. 081 4422111 - Fax 081 440013
[email protected]
http://sba-na.campaniabeniculturali.it/
Pompei
Via Villa dei Misteri, 2 - 80045 Pompei (NA)
Tel. 081 8575111 - Fax 081 8613183
[email protected] | www.pompeiisites.org
Soprintendenza speciale per patrimonio storico, artistico ed
etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli
Soprintendente Lorenza Mochi Onori
Referente per il progetto Simona Golia
Via Tito Angelini, 22 - 80100 Napoli
Tel. 081 2294111 - Fax 081 2294498
[email protected] | www.museo-capodimonte.it
Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici
per le province di Salerno ed Avellino
Soprintendente [nomina in corso]
Palazzo Ruggi - Via Tasso - 84100 Salerno
Tel. 089 5647988 - Fax 089 2753328
www.beniculturali.it
numero verde 800 99 11 99
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Opuscolo di 330 pagine - Ministero dei Beni e le Attività Culturali