5.000 COPIE
N. 0 - DICEMBRE 2013
Pratola
Peligna
L’unica Banca che investe
il tuo risparmio nel tuo territorio
In rilievo:
Riprendiamoci il futuro
Living Dublino
Scacco matto al dolore
Il non rimpasto di Ranalli
L’opinione di Ennio Bellucci,
su fusione dei comuni e
grande minicipalità
Intervista a Franz Di Cioccio
L’umanità di un grande artista
Scie chimiche sulla città
Torna il Sulmonacinema
Effetto rock
Super-mamme
super-pallavoliste
Il sesso inutile
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Edizione Straordinaria
Mensile della Valle Peligna e non solo...
Direttore responsabile
Simona Pace
Redazione
Luisa D’Avolio, Roberta Polce
Michele Taddei, Valentina Latini
Alessia Fistola, Veronica Pacella,
Antonio Vivarelli
Dora Po (vignettista)
Carlo Liberatore (SulmonaCinema)
Silvio Don Pizzica (Rockambula)
Riccardo Merolli (Rockambula)
Contributi
Ennio Bellucci
Gianvincenzo D’Andrea
Alessio Di Benedetto
Giulio Misticone
Editore
Ass.ne Culturale “Eventi Dok”
Via XXIV Maggio, 47 - Pratola Peligna (AQ)
Grafica, impaginazione e stampa
Ars Grafica Vivarelli - Pratola Peligna (AQ)
Pubblicazione registrata al
Tribunale di Sulmona N. 90/1988
Per vostra la pubblicità: 346.0336946
“C
EDITORIALE ●
i siamo! Parte l'avventura di
Edizione Straordinaria, una testata nata
nel lontano 1988 ed ora recuperata,
rivoluzionata e pronta all'uso. Partiamo perché ci crediamo
e perché di cose da raccontare, di situazioni su cui dialogare
ne abbiamo tante.
Forse non sarà nulla di nuovo o forse sì, ma sicuramente
la prospettiva sarà diversa.
Ci rivolgiamo a tutti con questo giornale. Tutti possono
trovare spunti, approfondimenti, testimonianze.
In particolar modo, però, ci rivolgiamo a tutti quei giovani che
in questo periodo storico si sentono, e sono, allo sbando.
Quelli che la libertà di scelta non sanno più cosa sia.
Quelli da “premio nobel” per la compostezza e la dignità
finora dimostrate, nonostante di calma non ce ne sia più.
Mentre dal governo continuano a propinarci e ad acclamare
riforme per un futuro più roseo, la realtà spinge questa
generazione oltre confine (in questo numero una testimonianza)
per cercare terra fertile dove far germogliare le proprie
aspirazioni.
è con questo strumento che intendiamo proporre stimoli,
suggerire opportunità, dare la possibilità anche solo a
qualcuno di questi giovani di esprimere il proprio talento
e le proprie conoscenze. Attraverso questo strumento
ci proponiamo di diffondere un ideale più vicino alle
esigenze di tutti, nel rispetto di tutti, lasciando ad ognuno
la libertà di esser semplicemente se stesso.
Ci rivolgiamo agli adulti, genitori, nonni, zii di questi
giovani affinché la loro esperienza e i loro consigli siano
di supporto morale e materiale. Una unione, una continua
dialettica che sola può alimentare un progressivo cambio di
rotta perché un futuro diverso è possibile, deve esserlo.
è questa la filosofia che ci anima. Edizione straordinaria è un
progetto arduo ma contiamo di crescere anche grazie all'aiuto
di voi lettori. Per questo vi proponiamo una fattiva
collaborazione così da essere vicini alle vostre problematiche
e avere sempre spunti per il giornale. Perchè la nostra speranza
è fornirvi una corretta informazione, è esservi utile e
“la speranza va coltivata".
Buona lettura e buone feste!
Simona Pace
LA TUA PARAFARMACIA
aperti dal lunedì alla domenica orario continuato
Centro Commerciale “Bellavista”
Pratola Peligna (AQ) - S.S. 5 Dir. - Tel. 0864.271923
“Riprendiamoci il futuro”
Si chiede sinergia, ma negli incontri Fas succede il contrario;
si parla di volti nuovi, ma i burattinai sono sempre gli stessi
“R
iprendiamoci il futuro”,
un eufemismo in questo
periodo, eppure è il
titolo del convegno che si è tenuto lo
scorso mese tra diverse personalità
della politica ed imprenditoria del
territorio. Solo uno tra i tanti incontri che si sono susseguiti negli scorsi
giorni. Saranno i fondi Fas o le elezioni regionali che si fanno sempre
più vicine, fatto sta che ultimamente
sono in tanti ad avere un progetto.
Questa terra così ricca di potenzialità,
crocevia tra i parchi, culla di una
tradizione culturale e gastronomica
importante, possibile da sfruttare,
eppure qui non si muove una foglia.
A discutere le nostre sorti nel convegno su citato c’erano i sindaci di
Sulmona, Pratola e Raiano;
l’imprenditore ed ex consigliere
regionale, Bruno Di Bartolo;
Gianfranco Melillo, anche lui im-
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ES - DICEMBRE 2013
prenditore; il presidente di
Confindustria L’Aquila, Fabio
Spinosa Pingue; quello della
(ex)Comunità Montana, Antonio
Carrara; il direttore della Bcc, Silvio
Lancione e a chiudere il cerchio
Luciano D’Alfonso, probabile
candidato alle prossime regionali.
Volti noti, forse troppo. Forse sempre
gli stessi, ma dell’incontro è possibile
farne un distillato. Tutti d’accordo
che la soluzione alla crisi, alla
disoccupazione, si possa racchiudere
nella parola sinergia, che sia quella
tra comuni oppure quella tra le stesse
realtà imprenditoriali, meglio
entrambe le cose. E’ quello che ha
auspicato Antonio De Crescentiis
invitando Peppino Ranalli a prendere
le redini delle unioni dei comuni
(attualmente due) e farsi capofila di
una unica che permetta il confronto
evitando, così, scelte inutili o
“doppione”. Invito raccolto dal
sindaco di Sulmona il quale ha, poi,
posto l’accento sul come il Centro
Abruzzo sia praticamente tagliato
fuori dal sistema dei trasporti e delle
infrastrutture, fattore letale allo
sviluppo. Dello stesso avviso Spinosa
Pingue che ha bacchettato l’intera
comunità, incapace, a suo dire, di
fare squadra. Ecco la sua formula:
connubio tra istituzioni,
imprenditoria ed associazioni.
Attenzione, però, Spinosa Pingue
ha, poi, sottolineato come non si
possa contare sempre e solo sul
pubblico. I privati, a suo dire,
devono essere coadiuvati nei loro
progetti da una struttura in grado di
sostenerli, ma fondamentale restano
le capacità imprenditoriali, anche
creative, utili alla buona riuscita di
un’attività. In questo panorama si
incastra bene il discorso avviato,
sempre nel corso del convegno, dal direttore della Bcc.
Lancione, puntualizzando la natura imprenditoriale delle
banche, ha affermato: «Possiamo finanziare il progetto,
non l’idea. Bisogna avere una base e sviluppare una cultura
d’impresa». Parafrasando: la banca non elargisce soldi a
chiunque ne faccia richiesta, ma potrebbe investire sui
progetti degni di questa definizione, adeguatamente
affiancati da piani che ne mostrino ogni dettaglio. Ma qual
è l’attività degna di essere avviata in questo periodo? è qui
che il signor Lancione spezza una lancia in favore del
territorio perché non è la grande impresa che risolleverà le
nostre sorti. Quello su cui bisogna impegnarsi è la tipicità
rivalutando le piccole eccellenze. Anche Carrara ha colto
un particolare sostenendo l’incapacità dei nostri “leader” di
sfruttare al meglio le risorse che ci vengono elargite e poi
D’Alfonso che, a chiudere il cerchio, ha avanzato il discorso
di una leadership che si distingua in conoscenza, sapienza e
motivazione. “Teorie” sacrosante queste, auspici di sempre
in fondo. Dunque, dov’è il punto: dove sono questi
amministratori preparati, questi manager che devono
cercare di non far fare acqua all’impresa (pubblica). Dove
sono questi politici pronti a scrollarsi di dosso le
logiche-illogiche imposte da dinamiche terra terra? E chi è
disposto a farsi da parte per lasciare spazio ad un vero cambio
generazionale ed intellettuale portato avanti anche se non
si è i “figli di”? Dov’è quella mission disinteressata, o meglio,
incentrata sul bene comune, che devono raggiungere? Il
tutto si riduce ad un frenetico movimento solo a ridosso
delle elezioni. La gente è nauseata, esausta ed è arrivato il
momento, per quelli seduti in “poltrona”, di meditare.
IL CASO ●
FAS e DMC
Lo sviluppo del nostro territorio passa dal
turismo e, al momento, la carta da giocare è il jolly
Fas. Durante l’ultima riunione generale
(27 ottobre), i fondi sono stati ripartiti in:
3,6 milioni a Saca e Cogesa; 7,7 milioni di euro da
destinare ai privati e i coordinatori del tavolo
Antonella Di Nino e Antonio Carrara stanno
lavorando con la Regione per valutare le tipologie
di bandi più adatte alla loro erogazione;
500 mila euro circa per il marketing territoriale;
il poco più di un milione per gli impianti
sciistici di Scanno e Campo Di Giove è stato
stralciato da questi e inserito nell’asse mobilità.
Quello che è rimasto da decidere, i sindaci non
ci sono riusciti, è che farne dei 4,4 milioni
destinati ad un unico progetto “turistico”. Tale
progetto dovrebbe essere la sintesi del collettore
turistico proposto da Sulmona con i progetti
degli altri comuni. La riunione si era sciolta con
la promessa di rivedersi da lì ad un mese, giorno
in cui i “tecnici” (Dmc, Parco Majella e Comune
di Sulmona)avrebbero dovuto presentare
il progetto tenendo conto, più o meno, delle
esigenze di tutti. Il mese è passato, ma del
progetto unico ancora nulla. Tra l’altro, il 22
novembre, la Regione ha approvato la
graduatoria finale delle Dmc (Destination
Management Company) destinando a quella
della Valle Peligna, “Terre d’Amore in Abruzzo”,
250 mila euro (da co-finanziare) per lo sviluppo
dell’incoming ricettivo. Fabbricacultura,
associazione promotrice della società consortile,
ha avviato una sorta di promozione di Sulmona
e del suo circondario attraverso vari eventi,
ora si passerà alla creazione di un portale web in
grado di rilanciare, sempre turisticamente
parlando, le Terre d’Amore. I progetti sono
tanti, l’obiettivo unico, le risorse fortunatamente
ci sono, metter d’accordo i protagonisti
non dovrebbe essere così difficile, in fondo
sono sempre gli stessi.
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● STORIE
S
Living Dublino
Via dall’Italia a causa della pressione fiscale
imona, 31 anni, di Raiano,
è partita, direzione Dublino, nel 2006,
per studiare l’inglese e rendere
appetibile il suo curriculum qui in Italia.
Simona, 31 anni, di Raiano, ora in Italia
ci torna solo per rivedere i suoi parenti,
gli amici, per gli gnocchi della mamma
e, se capita, per l’aperitivo del venerdì
nel bar del paese. Laureata in Scienze e
tecnologie delle comunicazioni, dieci
anni fa aveva intrapreso quello che, ai
tempi, era considerato un innovativo
percorso accademico, che avrebbe dovuto creare una nuova figura lavorativa,
quella degli addetti al mondo dei
media, in via di sviluppo, almeno lei
credeva. “Dopo la laurea mi sentivo allo
sbando – racconta – non sapevo dove
indirizzarmi: un master? La
specialistica? Fare concorsi pubblici?”.
Quindi, tagliata la testa al toro, ha
deciso di prendersi un anno sabbatico
per girare, capire come funziona il
mondo oltre confine, convinta di
tornare un giorno per mettere in pratica
le competenze acquisite. Invece così
non è stato perché dopo tre anni passati
in Irlanda a fare la cameriera Simona,
con il suo compagno, è rientrata per
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“...ci siamo
sentiti soffocare:
gli ostacoli
burocratici
ed economici,
l'impossibilità di
permettersi
un'abitazione,
la poca
dignità economica
e personale
che oggi
il nostro paese
ci offre”
investire i suoi risparmi e fare qualcosa
di totalmente suo, ma: “sono tornata
in Italia nel maggio 2012 con
l'intenzione di restare – continua –
cercare un lavoro o aprire una mia
attività. Ma ci siamo sentiti soffocare:
gli ostacoli burocratici ed economici,
l'impossibilità di permettersi
un'abitazione, la poca dignità
economica e personale che oggi il
nostro paese ci offre. Insomma, a
gennaio siamo tornati a Dublino”.
Il sogno di un ristorantino si è
praticamente frantumato sotto il
peso della burocrazia italiana e della
forte pressione fiscale. “Una volta
preso l'appuntamento dal
commercialista e visto quello che
avremmo dovuto pagare di tasse per
noi stessi e per gli eventuali dipendenti,
beh, il gioco non valeva la candela –
aggiunge – nessun modo di avere
fondi giovanili perché ho passato i
30, avrei dovuto aprire una ditta
individuale per pagare meno tasse
escludendo, così, il mio socio. Una
serie di cose che ti fanno preferire
l'essere dipendente”. Al contrario di
quanto le ha offerto il suo paese, al
momento Dublino le permette di
vivere in autonomia, lavorare
dignitosamente e fare una vita
soddisfacente a partire dal semplice
acquisto della sua prima aspirapolvere
fino al rincollare i cocci di quel
sogno. “Qui il lavoro lo si trova, se
davvero lo si cerca, e almeno le cose si
possono comprare senza fare debiti”.
Diversamente che in Italia dove a 31
anni, anche più, si riesce a malapena
a contribuire alle spese di casa, non
la propria, quella con mamma e papà.
“Prima o poi bisogna lasciare il nido
– conclude Simona – Il consiglio
che do a tutti è di fare un'esperienza
lavorativa all'estero, o anche solo di
piacere, ma che duri almeno 6 mesi.
I percorsi che possono essere intrapresi
sono molteplici, ma la cosa che per ora
gli altri paesi offrono e che al nostro
manca è la vera multiculturalità e la
possibilità di trovare un lavoro
qualunque a sostentamento della
propria vita e famiglia”. Ecco qualche
dritta con cui ci lascia per cavarsela
nella patria di Joyce: english school
per almeno un mese a tempo pieno e
convivenza in una casa mista almeno
si è costretti a praticarlo; cercare un
lavoro ed entrare nel sistema fiscale
e bancario aprendo un conto e
prendendo un pps (personal public
service) number
■
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● CONTRIBUTO
all'interno di strutture sanitarie,
sono stati distribuiti opuscoli
informativi sul dolore cronico, sulle
cure oggi disponibili e raccolti
fondi per la ricerca.
L’assemblea è stata, inoltre, l’occasione
per portare all'attenzione dei
presenti la situazione di stallo del
progetto Isal più ambizioso messo
in cantiere circa un anno fa, cioè, la
realizzazione, a proprie spese, di
un centro di formazione in terapia
del dolore nel territorio della Valle
Peligna , individuato nella struttura
di proprietà della Asl in località
Pietrafitta a Pratola.
Il progetto è stato presentato alla
Regione ed alla ASL nel novembre
dello scorso anno ed è stato
Ricco bilancio per l’Isal, ma dalla Asl silenzio
considerato di grande interesse.
sul centro di formazione previsto a Pratola
Si sono svolti numerosi incontri per
definire le modalità di concessione
in uso della struttura, attualmente
di Gianvincenzo D’Andrea
in completo stato di abbandono e
Coordinatore regionale Fondazione Isal-Ricerca sul Dolore
per il quale è previsto l’onere delle
spese a carico dell’Isal. Durante
l'ultimo, svoltosi nel luglio scorso,
'ultimo week-end di
e della rockstar Franz Di Cioccio
ha partecipato anche il presidente
Novembre è stato denso di
l’Isal è riuscita ad attirare l'attenzione nazionale Raffaeli perchè tutto
avvenimenti importanti per la
dei presenti e ad accendere
lasciava presagire che dovesse
“Fondazione Isal-Ricerca sul dolore”: l’interesse di studenti e docenti i
essere quello conclusivo per la
l'incontro con gli studenti del Liceo quali hanno manifestato la volontà firma dell'accordo.
Scientifico "E. Fermi" di Sulmona; il di organizzare iniziative di
Da allora più nulla dalla Asl
riconoscimento dato al presidente informazione sul dolore cronico,
nonostante il "centro" sia di non
nazionale, professor William Rafun problema tanto diffuso quanto poca rilevanza scientifica e, se
faeli, per la sua attività nella ricerca misconosciuto.
altrove farebbero del tutto per
sul dolore nel corso del Premio
L'assemblea regionale di Pratola,
accaparrarselo, qui non si consente
Pratola; l'assemblea regionale
invece, è stata l'occasione per
di partire con le attività, peraltro, a
dell’associazione svoltasi nell'aula
tracciare il bilancio di un anno di
beneficio di tutti.
consiliare del Comune di Pratola
attività della fondazione in Abruzzo A questo punto sarebbe logico
Peligna.Tre appuntamenti ognuno
e Molise.
realizzare il progetto in un'altra
dei quali particolarmente
Generosa la partecipazione delle regione, ma l’Isal Abruzzo non si
significativo.
associazioni di volontariato alla
arrende e conta sull'aiuto degli
L'incontro con gli studenti del
"Giornata contro il dolore" svoltasi uomini di “buona volontà” perché
Fermi sul tema “Scacco matto al
il 13 ottobre scorso in numerose
rappresenta un'importantissima
dolore. Le nuove frontiere della
città italiane. Centinaia di volontari occasione di sviluppo culturale,
scienza e la sofferenza nel mondo" e medici , abruzzesi e molisani,
economico e sociale per la Valle
è stato un grande successo. Grazie hanno allestito 25 postazioni
Peligna, per l'Abruzzo, che non va
al contributo del presidente Raffaeli informative nelle piazze e 6
assolutamente persa.
Scacco matto al dolore
L
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ES - DICEMBRE 2013
in rosa
DOnnE al lavORO
solo per colmare le lacune della crisi
Q
di Luisa D’Avolio
uando si parla di donne e lavoro
in Italia, le questioni utili a fare un
quadro sono due: quante donne
lavorano e che genere di mansione svolgono.
Secondo il rapporto 2013 diffuso dall'Istat, le
donne che lavorano o che vorrebbero farlo, nel
2012 sono in aumento rispetto al 2011. Il mero
dato statistico viene, però, offuscato dai fattori
reali che lo generano: più donne cercano un impiego per rimpinguare le entrate economiche
familiari, migliaia di ultracinquantenni restano al
lavoro per effetto della riforma delle pensioni,
aumenta il numero delle lavoratrici straniere
impiegate nei servizi assistenziali alla famiglia.
Dunque (nonostante il dato sia positivo) la
questione si lega alla perdita di entrate familiari
maschili e ad un turn-over generazionale bloccato;
infatti, la percentuale delle donne italiane che
lavora è ben al di sotto della media Ue, 47.1 per
cento contro il 58.6.
Secondo più recenti dati provvisori Istat, inoltre,
nel 2013 la disoccupazione giovanile è quasi al 40
per cento, con un picco del 51 per cento per le
giovani donne del sud Italia. Per di più, si evince
che il lavoro al femminile, quando c'è, continua ad
essere relegato nei settori assistenziali, nel
segretariato e nell'istruzione e che per la maggior
parte delle lavoratrici il part-time è d'obbligo
per poter conciliare vita privata e necessità di
un'entrata economica.
Eppure, anche se le donne italiane hanno meno
probabilità di trovare lavoro e, per lo più, svolgono
mansioni poco qualificate e remunerate, una
ricerca del consorzio universitario Almalaurea,
rivela che sono più istruite della controparte
maschile: il 35 per cento delle giovani donne
italiane ha una laurea, contro il 24 per cento degli
uomini under 35. Dunque, la fascia più qualificata
della popolazione italiana resta marginale rispetto
alla produttività ed al potere decisionale.
Si fa strada così una domanda retorica:in un
momento economico come quello attuale, non
sarebbe quantomeno conveniente pensare alle
donne ed alla loro dignità personale e professionale?
Collettivo antispecisti
La lotta in difesa degli animali attraverso il pensiero
di grandi personaggi, ma: “Il territorio è insensibile”
R
icordate i manifesti che lo scorso anno hanno invaso
Sulmona, a Natale e Pasqua, quelli che rappresentavano
un agnello completamente avvolto dal cellophane con
tanto di citazioni in difesa degli animali? Il Collettivo
Antispecista, un gruppo di animalisti appunto, è tornato
all’attacco agli inizi del mese scorso per continuare la
propria lotta in difesa degli esseri viventi più deboli.
Questa volta il protagonista del loro ennesimo atto è stato
proprio il caro Ovidio. "La terra vi fornisce a profusione
ogni ben di dio per nutrirvi
e vi offre banchetti senza bisogno d'uccisioni e sangue”.
è questa la citazione presa in prestito dalle sue
“Metamorfosi”, oggetto di un quadretto che era stato
deposto proprio sotto la statua di piazza XX settembre.
Ma non solo Ovidio è stato testimonial di queste
campagne, tra le quali troviamo anche personaggi legati al
cattolicesimo, il Collettivo Antispecista si è rivolto,
in passato, anche ai bambini prendendo come riferimento
Lisa Simpson, protagonista, naturalmente vegetariana,
dell’omonimo cartone animato. Infatti, secondo i nuovi
antispecisti, è dai più piccoli, dalle loro madri, che
la filosofia che porta avanti questo pensiero può trovare un
favorevole riscontro e migliorare le condizioni di vita della
società attuale in diversi ambiti. “Purtroppo l’insensibilità
del luogo e delle istituzioni, che abbiamo contattato senza
ricevere alcuna risposta, prevalgono – spiega il Collettivo –
Nel giro di pochi giorni tutti i lavori sono stati strappati o
completamente rimossi”.
Certo questo è un argomento difficile in una società
basata sui consumi e sugli interessi che vi ruotano attorno,
ecco perché il gruppo ha preferito l’anonimato e non ha
nessuna intenzione, almeno per ora, di farsi identificare:
“questo perchè spesso accade che chi si muove per un fine
etico, animalista o ambientalista, viene perseguitato invece
che lodato e preso come esempio- continuano- La storia ci
ha regalato una quantità infinita di filosofi, scienziati,
nobel antispecisti. Facendo conoscere il pensiero di
questi grandi personaggi pensiamo che qualcosa potrebbe
cambiare”. Il loro operato, quindi, ha tutta l’aria di non
volersi fermare di fronte all’indifferenza dei più, nella
speranza che un giorno l’etica prenda il sopravvento.
“Se soltanto una coscienza si risvegliasse allora per noi
sarebbe un piccolo miracolo” concludono.
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Quel non rimpasto di Ranalli
Giannantonio sono state affidate le
deleghe lavoro, pari opportunità e
politiche sociali; Luciano Marinucci
si occuperà di sport ed urbanistica;
Stefano Goti di lavori pubblici,
igiene urbana e servizi ambientali.
Il sindaco ha scelto di racchiudere
nelle sue mani le deleghe per la
n barba ai maggiorenti,
protezione civile e sanità. Per il non
ai totopronostici e alle
rimpasto, Ranalli ha chiesto ed
presunte manipolazioni,
ottenuto l’appoggio dei suoi
alla sua prima crisi di
consiglieri di maggioranza. Tuttavia
mandato Peppino Ranalli
dalle sue grinfie il sindaco non ha
se l’è cavata come meglio non
risparmiato i consiglieri più giovani
poteva. In fondo lui l’aveva
secondo lui impegnati nel far
anticipato che non avrebbe accettato
presenza, ma non in lavori veri e
burattinai, piuttosto le dimissioni.
propri. Per loro, ora, sembra arrivato
Così dopo circa dieci giorni nei
Iudiciani vengono riconfermate le
il momento di coadiuvare il lavoro
quali i consiglieri di minoranza lo
deleghe al bilancio e al patrimonio; degli assessori. Ecco qui il gran
hanno accusato di immobilismo e i
rimpasto di Ranalli, alla faccia dei
suoi compagni di partito già con le ad Anna Grazia Valdo sono state
affidate le deleghe turismo, cultura e Gentile, Milan, Giannantonio
mani in pasta, Ranalli ha scelto di
non scegliere. Sabato 7 dicembre lui commercio. Lei che rientrava tra gli (Raffaele) che già si sentivano
ipotetici tagli visto i ritardi e i
in poltrona, ma soprattutto a
la sua giunta l’ha riconfermata solo
disguidi nell’ampliare la differenziata Bruno Di Masci al quale, stavolta,
con qualche cambio a livello di
fuori dal centro. A Vincenza
i conti non sono riusciti.
deleghe. Al dimissionario Tonio
Riconfermata la giunta,
mixate le deleghe,
il sindaco chiede
piu' impegno ai giovani
I
■
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ES - DICEMBRE 2013
“F
usione”, “unione”.
Fondere o unire?
Sembra essere questo l’interrogativo
al quale sono chiamati a rispondere,
oltre ai tanti numerosi problemi
irrisolti e presenti da anni, gli
amministratori pubblici del nostro
territorio.
A poco più di un anno di distanza
dall’incontro promosso dal
movimento “Ripensiamo il
Territorio” ed al quale intervenne
propria la risoluzione adottata il
primo ottobre scorso dal Consiglio
Regionale con la quale si auspica
“la nascita di un nuovo modello del
territorio in grado di dare risposte
alle tante e nuove sfide nazionali
ed europee”.
Quello che si chiede e si vorrebbe
realizzare è la costruzione di una
nuova area del Centro Abruzzo con
Sulmona capofila e la presenza di
realtà comunali significative come
quella di Pratola Peligna, Roccaraso,
L’OPINIONE... ●
di Ennio Bellucci
... su fusione
dei comuni
e grande
municipalità
Foto: Claudio Lattanzio
obiettivi minimi e troppo di parte.
Occorrerebbe invece parlare e
“gridare” con una sola grande voce:
la voce del Centro Abruzzo. Ma in
un Paese dove, al di là dei proclami,
tutto si conserva nulla si modifica e
cancella, dove da otto anni si attende
una nuova, democratica, vera legge
elettorale. Ed è, infatti, proprio di
questi giorni la sentenza della
Consulta che dichiara il porcellum
incostituzionale e la legge illegittima
per quanto attiene il premio di
maggioranza e le liste bloccate che non
consentono le preferenze. Insomma,
abbiamo votato per ben tre volte con
una legge che potremmo definire
“truffa”. Dove nonostante un
referendum abrogativo, continua
(sotto mentite spoglie) lo scandaloso
finanziamento pubblico dei partiti.
Dove prospera il bicameralismo
perfetto (ma de ché?).
Dove è praticamente impossibile
procedere alla più volte annunciata
l’allora ministro per la coesione
Castel di Sangro, Popoli (appunto) riduzione del numero dei parlamentari
sociale Fabrizio Barca, l’esigenza
e di tante altre piccole e medie
(sono circa mille tutti giovani e forti!)
di affermare un diverso modello
municipalità.
e dove, visti i tempi, si proclama di
organizzativo territoriale più
Potrebbe essere un’occasione
abbattere significativamente la “paga”
rispondente ed efficace resta attuale irripetibile, un appuntamento
di coloro che siedono, nominati, alla
e stringente.
decisivo per dare un nuovo corso
Camera ed al Senato, tutto diventa
Nei mesi scorsi ed in queste
alla storia sociale, amministrativa ed terribilmente difficile ed improbabile.
settimane si sono succedute riunioni, economica del nostro territorio.
Ma tant’è! Chi l’ha dura la vince.
avuti incontri, ci sono stati
Non difendete il vostro orticello, i
Le identità, le peculiarità, le
pronunciamenti e come spesso,
vostri piccoli privilegi, i localismi,
caratteristiche di “ognuno” si
ed è giusto che accada, si sono create possono conservare anche stando
alzate lo sguardo di fronte a voi, a
correnti di pensiero opposte
insieme ad altri, mettendo da parte noi tutti, si apre e potrebbe esserci
e diversificate.
i campanili, per dare maggiore forza un nuovo orizzonte, un intrigante
diverso futuro. Costruiamolo
Ultima in ordine di tempo, ma
e capacità decisionale ad una zona
insieme, ripensando l’assetto e le
non meno importante, la presa di
ora abbastanza emarginata e
funzioni del nostro territorio.
posizione del Consiglio Comunale scarsamente rappresentata. Oggi si
Che ne dite?
parlano
lingue
diverse,
si
perseguono
di Popoli che ha deciso di fare
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11
● ECONOMIA
(ben inteso la politica monetaria è e
resta uno dei fattori principali per lo
sviluppo economico) piuttosto che
impelagarsi in discussioni serie ed
impegnative.
Chi vuole il ritorno alla vecchia lira,
sogna un mondo che non c’è più.
Il ritorno ad un età dorata che forse
persiste solo nei loro (nostri) ricordi.
Per ricreare quelle condizioni,
si dovrebbe, non solo tornare alla
lira ma riedificare il muro di Berlino,
ricostituire l'Urss, buttare fuori la Cina
dal Wto e chissà cos’altro ancora.
Mentre chi si batte per l’euro
immagina un futuro a cui noi non
potremmo mai ambire (non siamo
abituati a pagare le tasse, la nostra
produttività del lavoro è troppo bassa,
la classe dirigente è completamente
inadatta e la pubblica amministrazione
non è efficiente). Per la cronaca
l'italiano medio non sarà mai come
l'olandese o lo svedese medio.
no degli argomenti
tale da dare ossigeno alle esportazioni. Meglio sarebbe se il dibattito si
che maggiormente affollano Per i difensori dell'euro, invece, una spostasse su questioni cruciali, come
le varie riforme che dovrebbero
il dibattito, dalle aule
svalutazione monetaria potrebbe
andar fatte (con una riforma del
parlamentari ai talk show in tv
portare, nel lungo periodo, ad un
lavoro seria, una riforma delle
financo al passante della strada, è
aumento iperbolico del tasso
pensioni sostenibile) su che tipo di
quello se restare o meno nella
d’inflazione che deprimerebbe in
politica economica e industriale un
moneta unica europea.
modo traumatico e permanente i
paese come il nostro, in uno scenario
Da quando l’Italia ha adottato l’euro, consumi interni strozzando ogni
per alcuni, le cose sono peggiorate: il possibilità di ripresa a causa appunto internazionale totalmente cambiato,
basta pensare che l'estremo oriente
paese si è impoverito e si rimpiange
dell'aumento delle materie prime.
era un paese sostanzialmente
la vecchia e cara lira. Altri, invece,
Le argomentazioni a difesa di una
sostengono che non avremmo mai
posizione o dell'altra sono entrambe agricolo vent'anni fa o su che tipo di
retto all’urto della crisi internazionale valide questo perchè l'economia non Europa sia noi che i nostri partner
del nord vogliamo, ma queste
con una moneta debole che avrebbe, è una scienza esatta e nessuno può
toccherebbero la carne viva degli
irrimediabilmente, portato al
prevedere quale sarà la risposta dei
fallimento il paese.
mercati ad eventuali scelte traumati- interessati perché andrebbero a
sollevare questioni e rendite garantite,
Quindi per i detrattori meglio
che di un certo tipo.
sarebbe tornare alla vecchia moneta Quello che però sembra chiaro e che oramai insostenibili, quindi è molto
nazionale, in modo tale da rendere i è molto più facile parlare e puntare il più semplice continuare a parlare di
un pezzo di carta.
nostri prodotti più appetibili sul
dito contro uno strumento che
SG
mercato internazionale, in modo
funge da intermediario sugli scambi
Euro si euro no,
meglio passare alle riforme
U
12
ES - DICEMBRE 2013
OPPORTUNITÀ ●
L’auto-imprenditorialità,
possibile antidoto alla crisi
La Regione stanzia 20 milioni per giovani ed imprese,
a gennaio attesa la nuova programmazione
dei finanziamenti pubblici
di Luisa D’Avolio
n un momento storico in cui
si parla di crisi, recessione e
difficoltà di accesso al credito,
è possibile ancora parlare di
opportunità. Come fare per ovviare
alla mancanza di lavoro diventando,
per usare una locuzione che si sente
sempre più spesso, “il datore
di se stessi”?
Se si ha una buona idea imprenditoriale,
ma mancano le risorse economiche
per concretizzarla, una possibile
soluzione è offerta dai fondi stutturali,
gli strumenti di intervento messi a
disposizione dall'Unione Europea.
Grazie a questi dispositivi, la pubblica
I
amministrazione progetta e rende
note iniziative di finanziamento che
hanno lo scopo di migliorare le
criticità socio-economiche riscontrate
dall’Europa e declinate tra gli obiettivi
specifici di ciascun bando attivo. Così,
per esempio, la Regione Abruzzo lo
scorso 31 ottobre ha
annunciato di mettere a disposizione
20 milioni di euro a sostegno dei
disoccupati e delle imprese abruzzesi
con il progetto “Lavoro Subito” in
scadenza il prossimo 20 dicembre
2013. L’obiettivo specifico, come si
legge dal bando, è quello di: “Attuare
politiche del lavoro attive e preventive
con particolare attenzione
all’integrazione dei migranti nel
mercato del lavoro, all’invecchiamento
attivo, al lavoro autonomo e all’avvio
di imprese” e “Sviluppare percorsi
d’integrazione e migliorare il
(re)inserimento lavorativo dei soggetti
svantaggiati per combattere ogni
forma di discriminazione nel mercato
del lavoro”.
L'iniziativa è composta da 4 diverse
proposte progettuali e prevede un
finanziamento massimo di 25 mila
euro, a fondo perduto, per ciascuna
proposta giudicata idonea.
Per accedere a questo, come ad altri
finanziamenti, non basta avere una
buona idea, occorre elaborare un vero
e proprio progetto imprenditoriale
con tanto di studio di fattibilità,
business plan e relativo preventivo
spese; inoltrata la domanda facendo
molta attenzione ad allegare tutti i
documenti richiesti (pena l’esclusione),
non resta che attendere la valutazione
finale della commissione esaminatrice
e la comunicazione dell'esito.
Questa proposta rientra nel ciclo di
programmazione esennale 2007-2013,
mentre la nuova programmazione in
partenza, riguarderà il periodo 20142020; perciò, se siete in ritardo per
presentare domanda di finanziamento
per questo bando, ma avete una
buona idea e tanta voglia di mettervi
in gioco, monitorate spesso i siti internet delle Regioni e delle Provincie:
nei prossimi mesi potreste trovare
un'iniziativa di finanziamento che fa
proprio al caso vostro.
ES - DICEMBRE 2013
13
F
ranz Di Cioccio, batterista e
ontman della Premiata Forneria
Marconi (Pfm), giornalista,
direttore artistico di due etichette
discografiche, commendatore della
Repubblica italiana e tanti altri titoli
ancora, ma, soprattutto, pratolano doc
e onorato di esserlo.
L’abbiamo incontrato in occasione
della seconda edizione del Premio
Nazionale Pratola di sabato 23
novembre ed ecco cosa ne è uscito.
Una vita dedicata alla musica, alla
cultura, in Italia e nel mondo, 5
mila concerti, ma il legame con il
tuo paese resta indissolubile.
Il mio paese è un tratto indelebile
della mia persona e in ogni posto in
cui vado, sia qui in Italia che nel
mondo, porto sempre qualcosa di
pratolano. Quando mi chiedono da
dove vengo non ho mai detto
L’Aquila o Sulmona, che magari
sono facilmente identificabili, ma
dico sempre Pratola Peligna.
Bisogna ricordare da dove si parte.
E qui non smettono di omaggiarla,
in due giorni due premi e l’appoggio
alla Fondazione Isal nell’incontro
presso il liceo scientifico Fermi (in
cui ha dato la propria disponibilità
a farsi portavoce dell’associazione
nel mondo.
Fa piacere ma io non vengo per i
premi, vengo per vedere persone,
condividere la passione per la mia
terra.
Quindi è impegnato anche nel
sociale?
Deve far parte della nostra vita
l’impegno nel sociale, ti arricchisce,
L’INTERVISTA ●
ti rende più umano. Sul palco devi
essere un’artista, ma appena sceso è
necessario esprimere la propria
umanità. è importante.
C’è crisi per tutti, soprattutto per
l’arte in tutte le sue declinazioni,
ma i giovani non smettono di creare.
Qui stanno nascendo delle belle
realtà nonostante le difficoltà,
Franz Di Cioccio
l’umanità di un grande artista
una di queste è il contest di musica
indipendente di Streetambula,
organizzato da un gruppo di
giovani che senza alcun tornaconto
vanno avanti solo alimentati dalla
passione, cosa direbbe loro?
Se avessi avuto la loro età avrei fatto
la stessa scelta. Devono seguire il
percorso che gli dice la loro testa.
Nell’arte sei quello che sei e non
quello che devi essere, anche se si
dovesse trattare di un talent show.
Cosa pensa dei talent show?
è solo televisione.
Cosa consiglierebbe, invece, ad
un’altra giovanissima band del
posto, i e Old School, che sono
finiti nella finale del Sanremo Rock
Festival &Trend?
Sono carte che si devono giocare
e se non vincono non fa niente,
l’importante è proseguire.
“Pfm in classic”, l’ultimo progetto
della Premiata Forneria Marconi,
musica classica in chiave rock, in
cosa consiste?
La musica classica è appunto
riproposta con una nuova struttura
rock, elettronica e sperimentale però
ora sto seguendo la mia passione per
il blues con gli Slow Feet. Mio padre
ne sarebbe stato fiero visto che
avrebbe voluto che mi dedicassi alla
musica “seria”, lui suonava l’oboe, ma
io ho scelto quei cattivoni dei Beatles,
Rolling Stones e Led Zeppelin.
■
Nel corso della cerimonia di
premiazione Franz ha scelto
di dedicare il suo premio non
solo a tutti i cittadini
pratolani, ma anche a tutti i
giovani che hanno
un progetto e noi lo
ringraziamo.
ES - DICEMBRE 2013
15
● CONTRIBUTO
Scie chimiche sulla città
di Alessio Di Benedetto
E
rano le dodici
antimeridiane quando
io e mia moglie
decidemmo di fare
una passeggiata nella villa comunale
per sgranchirci un po’ le gambe, dopo
troppe ore di studio. Avevamo appena
varcato la soglia, quando con un
sospiro di sollievo ho reclinato
il capo all’indietro per respirare una
boccata di aria pura, quasi come per
un atto inconscio di liberazione
sciamanica. Ma proprio in quell’istante
rimasi turbato, esterrefatto e l’atto
liberatorio mi si strozzò in gola.
Decine di grosse scie turbinanti e
biancastre si stagliavano in alto.
Alcune correvano parallele, altre si
intrecciavano a formare vere e proprie
scacchiere in cielo su cui si stampavano
misteriosi asterischi e punti
interrogativi. Altre ancora si
intersecavano a X come in un
improbabile gioco di aerei militari
sulla città. Non sono rari i fumi ad U,
quasi a denunciare che qualche
comandante abbia dimenticato
un suo parente a terra. “Vai a prendere
la macchina fotografica” – dissi alla
mia compagna – con un fare tra
l’esagitato e il sorpreso. Sono arrivati
anche qui. La nostra ridente cittadina
di provincia, improvvisamente
si scopriva al centro di un’assurda
esercitazione a bassa quota,
vietatissima sui luoghi urbani dalle
16
ES - DICEMBRE 2013
Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire,
di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità,
i luoghi comuni, i dogmi. Non smettete mai di pensare.
Siate sempre in disaccordo perché il dissenso è un’arma.
Siate sempre informati e non chiudetevi alla conoscenza
perché anche il sapere è un’arma.
Un Uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.
Sir Bertrand Russel, 1962
leggi vigenti. Mah, dissi tra me e me:
forse hanno aperto a pochi chilometri
di distanza un aeroporto del quale non
sospettavamo neppure l’esistenza?!
Sembrava di essere al John Fitzgerald
Kennedy di New York, tante erano le
rotte intersecantesi all’impazzata. Ma
se fossero stati aerei di linea, perché
non erano visibili tutti i giorni? E infatti,
in alcune giornate, niente, neppure
l’ombra, come se la crisi economica
avesse soffocato sul nascere ogni
gioia di viaggiare nel mondo.
Sapevamo con certezza, da una
conferenza seguita alcuni mesi prima,
che le scie di condensazione degli
aerei hanno bisogno di alcune condizioni atmosferiche necessarie affinché
esse si formino: quote superiori agli
8000 metri, umidità relativa non
meno del 70%; temperatura inferiore
ai -40° C., così come recitano
alcune fonti autorevoli quali
Wikipedia, siti della NASA, FAA,
NOAA, EPA e US Air Force.
Eppure, col beneficio dell’inventario,
nessuna di queste prerogative erano
soddisfatte, neppure lontanamente.
Tra l’altro, le scie di condensazione,
corte e strette, che io conoscevo sin
da bambino e che avevo spesso
ammirato quale segno del progresso
umano, sparivano in meno di un
minuto. Mi ricordo benissimo:
alcune volte mi sono divertito a
cronometrarle, e notavo che il fumo
si dileguava – man mano – entro 1020 secondi, al massimo quelle scie di
scarico permanevano per 1-2 minuti.
Ma queste no. Niente da fare.
Dopo due ore si sono allargate sempre
più col loro strato biancastro, mentre
alcune di esse, all’orizzonte, iniziavano
a creare nembi minacciosi, che nel
pomeriggio hanno rilasciato un carico
di pioggia acida e mortale. Eh sì, non
c’era alcun dubbio, eravamo di fronte
alle scie chimiche o chemtrails,
con le loro forme fantasiose, tanto
che sembrano dipinte da un pittore
impressionista, con profili pettinati a
colori sfumati, oppure a forma di
“fusillo”, di “filamenti” o di “trattini”.
Ma perché tanta attività artistica nel
firmamento? Si è diffusa una nuova
moda di murales celesti e noi
non ne eravamo a conoscenza?
Scettici e debunkers, ossia coloro
che sono pagati dai potenti del mondo
affinché sconfessino attraverso i mass
media la traumatizzante pericolosità
delle scie chimiche, si affannano ogni
giorno a smentire le denunce di
cittadini, associazioni e governi con
assurde affermazioni antiscientifiche
che si concludono sempre con l’accusa
di complottismo, a noi rivolto, con
rivoli di livore in volto. Ma perché mai
nel 2003, l’Italia ha stipulato un accordo
di collaborazione con gli Stati Uniti
denominato “Cooperazione Italia-USA
su Scienza e Tecnologia dei
cambiamenti climatici”? L’allora
presidente del Consiglio era il
benamato Silvio Berlusconi, al quale
vanno i nostri sentiti ringraziamenti,
per gli aerosol ai quali ci ha sottoposto
con tanto amorevole amor patrio
dagli scranni di Forza Italia
(http://it.scribd.com/doc/9381320/Piano
-dettaglio-Accordo-Italia-USA-sul-Clima).
E come mai questo trattato prevede
che la biosfera sia irrorata proprio
con sostanze chimiche estremamente
nocive, tramite aerei speciali,
specificamente equipaggiati a tal fine?
Venti milioni di euro al giorno spendiamo
per simili “studi” che sono dei veri e
propri omicidi contro l’umanità.
E poi si continua a parlare di debito
pubblico, di crisi del sistema produttivo,
di tagli necessari al welfare e allo stato
di diritto, garantiti dalla costituzione e
ormai flebile sogno del periodo aureo
di un’Italia sovrana ed oggi sottomessa
alle mire egemoniche di un’Europa
ancora una volta pericolosamente
germanizzata.
E credete ancora a questi governanti?
E li votate ancora?
Gli squilibri climatici, il tempo
atmosferico impazzito, larghe aeree di
desertificazione crescente, tifoni e
uragani sempre più numerosi e
imprevedibili dipendono da siffatta
immonda irrorazione di tonnellate di
particolato a bassa ed alta atmosfera
in vaste aree del mondo, con aerei
cisterna KC-135 che volano a bassa
quota nelle ore notturne. Eh sì, perché
negli ultimi anni, a causa delle denunce,
gli irroratori son diventati più discreti.
Non più di giorno, ma di notte:
è l’ordine perentorio diramato dai
manovratori occulti.
I primi sospetti sulla pericolosità
delle scie chimiche sono iniziati nel
1998 quando, in alcune cittadine
canadesi, particolarmente bersagliate
da aerei senza contrassegno, gli
abitanti richiesero accurate analisi di
laboratorio – a proprie spese – su
campioni prelevati dal terreno, acqua
e neve delle aree interessate dalla
strana irrorazione. Da allora a oggi,
le denunce, gli accertamenti e gli
esami si sono succeduti con sempre
maggiore insistenza e la risposta è
sempre la stessa: metalli pesanti quali
cadmio, cromo, nichel, manganese,
ferro, stronzio, titanio, zinco,
alluminio e bario, con prevalenza di
questi ultimi due. Il Bario è
particolarmente tossico, tanto da
poter essere paragonato
all’avvelenamento da arsenico.
Il sistema immunitario ne risente in
particolare quando si ingeriscono aria
ed acqua contaminate. Dopo frequenti
aerosol di scie chimiche a base di
bario, molte persone avvertono
difficoltà respiratorie e sintomi
simil-influenzali, e tali problemi sono
gli stessi in località spruzzate lo stesso
giorno: danni alle mucose del naso,
trachea e polmoni con continue
sensazioni di pruriti insopportabili
che portano a tossire di continuo e
ad attacchi di asma e di allergia.
L’altro elemento pericoloso è
l’alluminio. La dr.ssa Ilya Sandra
Perlingieri scrive al riguardo:
“L’alluminio è un elemento importante
di questi aerosol (anche cosi vengono
chiamate le scie chimiche).
Pesticide Action Network North
America [PANNA] lo elenca come
“tossico per gli esseri umani, incluso
la cancerogenicità, la neurotossicità e
la tossicità acuta”.
L’accumulo di tale metallo nei tessuti
e nel cervello provoca degenerazione
delle arterie cerebrali e pertanto
demenza senile e Alzheimer che è in
aumento esponenziale da quando
siamo massicciamente irrorati da scie
chimiche, specialmente nell’ultimo
decennio. Sarebbe interessante
scoprire anche, come mai la Monsanto,
maggiore produttrice di OGM nel
mondo, abbia ritenuto opportuno,
di recente, modificare geneticamente
le sue sementi ibride con un gene
resistente all’alluminio. Terrificante
è stato per il dr. Garth Nicholson
l’aver trovato nelle scie chimiche il
Mycoplasma Fermetens incognitus,
che ha causato numerosissime vittime
per la cosiddetta “Sindrome della
Guerra del Golfo”. Altri sintomi
derivanti dal mix di metalli pesanti
presenti nelle scie chimiche sono
affaticamento cronico, letargia,
capogiro, disorientamento e forti
emicranie.
Nuove rilevazioni hanno evidenziato
la presenza di torio radioattivo,
virus ad attivazione controllata,
fibre sintetiche e batteri realizzati
in laboratorio. Conseguenze ovvie
di questo scempio sono pure
l’accrescimento esponenziale di
leucemie e tumori, muscoli e tendini
infiammati, fibromialgie, depressione
e ansietà.
Tutto ciò sta causando nel mondo la
morte di milioni di persone.
Il 12 gennaio 2011, durante
un’intervista, l’ex capo dell’FBI,
Ted L. Gunderson ha dichiarato senza
mezzi termini, in riferimento alle
chemtrails: “Questo è omicidio
perpetrato dagli Stati Uniti. Mi è
capitato di sapere di due postazioni,
dove ci sono gli aerei che scaricano
questo schifo sopra di noi. Quattro
degli aerei sono all’Air National
Guard di stanza a Lincoln nel Nebraska
e gli altri a Fort Sill, Oklahoma. Non
hanno sigle segnaletiche. Sono aerei
enormi, come bombardieri, senza
marcature. Questo è un crimine:
un crimine contro l’umanità, contro
l’America, contro i cittadini di questo
grande Paese. Devono essere fermati.
Cosa c’è che non funziona al Congresso?
Questo ha una ripercussione sulla
loro popolazione, la loro gente, i loro
amici, parenti e loro stessi. Cos’è che
non va in questa gente? Cosa non va
nei piloti che guidano questi aerei e
scaricano questo schifo, questo veleno, sulle loro stesse famiglie?
Qualcuno deve fare qualcosa.
Qualcuno al Congresso deve farsi
avanti e fermare tutto questo, ora”.
ES - DICEMBRE 2013
17
A spasso con gli amici a quattro zampe:
tra libertà e divieti
● LO CHIEDO A...
Come “sopravvivere” negli spazi pubblici
L
’aumento nei nostri territori
della presenza degli animali
da affezione impone di
stabilire con essi un corretto rapporto
di convivenza che ne garantisca il
rispetto della dignità di specie animale
e un’esistenza compatibile con le
proprie caratteristiche biologiche.
Per ogni comunità portatrice dei
valori di cultura e civiltà, la tutela
degli animali è uno strumento,
finalizzato al rispetto ed alla tolleranza
verso tutti gli esseri viventi, in grado
di stabilire una pacifica convivenza
fra umani e animali, senza che
questo possa rappresentare un
pericolo per la salute pubblica e
per l’ambiente.
Tutte le comunità hanno il dovere di
promuovere e rendere effettive le
garanzie giuridiche, poste dalla
normativa vigente a tutela degli animali,
attraverso specifici regolamenti.
Oltre a contenere norme di tutela
restrittive, tali provvedimenti
dovrebbero mirare alla realizzazione
di aree attrezzate all’interno delle
quali gli amici a quattro zampe
possano essere liberamente condotti,
senza guinzaglio e senza museruola,
sotto la responsabilità del
proprietario o del detentore.
18
ES - DICEMBRE 2013
di Roberta Polce, avvocato
L’unico vero obbligo imposto dalla
legge è quello di condurre i cani al
guinzaglio e allo stesso tempo con
museruola nei locali pubblici e sui
mezzi di trasporto. Si può scegliere
liberamente l’uso del guinzaglio o
della museruola in vie e spazi aperti
al pubblico. Qualora si tratti di cani
potenzialmente pericolosi occorre
sempre e comunque l’uso contestuale
di museruola e guinzaglio.
Assicurare ai cani, “animali da
affezione” per eccellenza,
la possibilità di esercizio fisico,
da intendersi nel senso di adeguata
libertà di movimento, diviene
essenziale soprattutto nelle comunità
ove tale bisogno è maggiormente
Nell’ottica del benessere dell’animale, avvertito a fronte dei divieti già
di pacifica convivenza tra animale ed esistenti. Questo è uno dei fini che la
essere umano, appare illegittimo
convenzione europea per la
qualunque divieto di accesso nelle
protezione degli animali da
aree pubbliche, se giustificato unica- compagnia persegue per
mente sulla base del rischio sanitario il raggiungimento del benessere dei
derivante dalla mancata raccolta delle nostri “cittadini” a quattro zampe.
deiezioni da parte dei proprietari.
Occorre tener presente che
Problema quest’ultimo che potrebbe l'obiettivo della pacifica convivenza
essere fronteggiato dotando,
può essere raggiunto solo
innanzitutto, le cittadine di appositi contemperando le diverse esigenze
contenitori e incrementando un più dei cittadini delle volte conflittuali
attento controllo da parte degli
anche tra gli stessi proprietari
organi di vigilanza.
di animali.
OLTRE IL TABù ●
Dove c’è amore c’è famiglia,
di qualsiasi forma essa sia
di Michele Taddei
Il presidente di un noto pastificio
nazionale sostenne, poi scusandosi:
"Non faremo pubblicità con
omosessuali, perché a noi piace la
famiglia tradizionale”. Mai coppie gay,
insomma, ne tantomeno, qualsiasi
altra sfumatura. è proprio da qui che
si può partire per sdoganare l’idea di
famiglia tradizionale. La famiglia,
cos’è? Analizzandone il termine, il
suo significato e il suo uso nel tempo
e nei luoghi, possiamo riscontrare
aspetti che smascherano totalmente
il concetto cattolico occidentale a
cui siamo abituati. Eppure nel 2013
la famiglia, nelle sue più disparate
forme, resta un tabù: perchè la nostra
società non accetta altre tipologie
creando disagi a chi in un’altra forma
di famiglia ci vive? E con quale
potere si stabilisce e si giudica chi è
e chi non è famiglia? Viviamo in un
periodo ipocrita e bigotto, dove la
massa si spinge per costruire la propria
“facciata familiare” da mostrare in
pubblico, l'arrivismo di categoria,
come cantava De Andrè, spinto
dagli amici e tirato dai parenti. Ci si
fidanza, ci si sposa e si fanno figli. E
tutti, amici e parenti, son contenti.
Ma prima di tutto questo, ci si è mai
seduti a riflettere: cos’è una famiglia?
Siamo in grado di metterla su? E di
essere dei buoni genitori? Nessuno
mai si sarà affidato ad uno psicologo
per comprendere a fondo e trovare
delle risposte a queste domande. è
abitudine, giunti ad una certa età,
fidanzarsi, sposarsi e avere figli. è
anomalo, invece, porsi delle domande
e affrontarle con sincerità. Ci sono
persone che per avere figli si rivolgono
all'estero, a cliniche per assumere
medicinali e sottoporsi a terapie
ignorando che ogni giorno il mondo
vive un'ecatombe di bambini che
muoiono di fame, che potrebbero
essere adottati. Fate a una persona
questa domanda, fatela anche a voi stessi:
“sarebbe d'accordo alle adozioni da
parte di tutte le categorie? Single,
coppie gay, coppie di fatto,
transessuali?” Buona parte risponderanno che: “no, un bambino deve
avere un padre e una madre”. Peccato
che mentre aspettiamo le famiglie da
“mulino bianco” con padri e madri
modello, questi bambini continuano
a morire. E' un abominio che non
venga concessa la possibilità a persone,
purché intenzionate davvero, la
possibilità di salvare, curare e amare
un bimbo che non ha avuto la fortuna
di nascere in uno spot, pregiudizio
che spesso nega la possibilità ad altre
persone di crearne una. Che dire,
poi, dei bimbi, figli di genitori
separati, che vuoi o non vuoi
subiscono una considerazione di
massa che li reputa meno amati,
disagiati. Una maggiore
sensibilizzazione, in questo caso,
potrebbe partire dalla didattica. Se è
stata introdotta la multiculturalità,
perché non introdurre anche l’idea
di famiglia allargata? Dove c'è
amore, c'è famiglia, di qualsiasi tipo
essa sia. E l'amore spinge all'amore, al
bene, non al male. Dove non c'è
amore troneggia l'invidia e
l'ignoranza, la superbia e l'arroganza,
la cattiveria e l'apatia, la morte della
bellezza.
ES - DICEMBRE 2013
19
● CULTURA
Torna Sulmonacinema Film Festival
Otto film in concorso per il
Sulmonacinema Film Festival (dal
18 al 21 dicembre), giunto alla sua
31esima edizione; due film evento e
un omaggio al presidente di giuria
David Riondino, nome importante
nel panorama culturale italiano. La
giuria sarà per la prima volta formata
da studenti, soci fondatori
dell’associazione e laureati in
discipline attinenti al cinema. Una
rilevante novità è la dedica del
premio alla migliore colonna sonora
nel ricordo di Gabrielle Lucantonio,
giornalista musicale e storica
collaboratrice del festival, scomparsa
prematuramente all’inizio dell’anno.
In un periodo di ristrettezze
economiche, di tagli e furti alla
cultura, il prestigioso festival
sostenuto soprattutto dagli
appassionati, torna all’essenziale
continuando, tuttavia, ad avvicinare
persone al mondo del cinema di
spessore. Un’occasione per
rivitalizzare la struttura del Pacifico,
lanciare volti nuovi della regia (come
già accaduto) e offrire la possibilità
alla città di Sulmona e al territorio di
mostrarsi per le sue bellezze. Le
nostre zone, quindi, intese come
potenziale scenario filmico
porterebbero notevoli vantaggi sul
territorio. “E’ il caso del regista Luca
Guadagnino – spiega il presidente,
Marco Maiorano – per tre volte
ospite del Sulmonacinema,
è tornato in Abruzzo, a Castel di
Sangro, per girare due versioni dello
spot di un noto cioccolatino, in
onda in questi giorni. Investendo
delle risorse nella Film Commission
– conclude – saremmo in grado di
attirare varie produzioni l’anno nella
provincia attivando un circuito
economico virtuoso che gioverebbe
a tutti”. Se solo si aprissero gli occhi
si capirebbe che con la cultura si può
anche mangiare e bene. ■
GRANDE SUCCESSO
PER IL PREMIO NAZIONALE PRATOLA
assume anche una valenza nazionale
ed internazionale con personaggi
che si sono distinti”. Così quest’anno
a riceverlo sono stati in tanti. Quello
“speciale” è andato allo chef Nicola
Ranieri e al chitarrista pratolano
Franz Di Cioccio, in riferimento alla
“fama” internazionale di cui godono.
Si è confermata un successo la seconda Per la musica è stato premiato Gaetano
edizione del Premio nazionale Pratola Di Bacco, musicista pratolano che
organizzato dall’associazione Futile- ha valicato, anche lui, i confini italiani
Utile. “Una edizione perfettamente suonando con le orchestre di tutto il
riuscita con grande soddisfazione
mondo, attualmente è presidente
degli stessi premiati – afferma il
della Camerata musicale sulmonese.
giornalista Ennio Bellucci, promotore Ad allietare la cerimonia con il suo
della manifestazione che sottolinea – humor il comico sulmonese
Il premio ha una precisa identità, si
Gabriele Cirilli, lui a Pratola, ha
caratterizza per l’attinenza con il paese sottolineato, ci ha trovato la moglie
di Pratola premiando personalità
ed ora anche un premio. Per lo sport
che sono riuscite ad affermarsi, ma
è stato premiato il giornalista Rai
20
ES - DICEMBRE 2013
Riccardo Cucchi, mentre per
l’impegno sociale William Raffaeli,
presidente della Fondazione Isal.
Infine, il riconoscimento è stato
conferito anche al pratolano Mario
Pupillo, sindaco di Lanciano, ma
fortemente legato al suo paese
d’origine. Il Premio Pratola ha
suscitato anche qualche riflessione
legata, soprattutto, all’incapacità,
molto spesso, da parte delle comunità
di appartenenza di non comprendere
la portata di alcune personalità.
Prestare maggiore attenzione, quindi,
ai talenti di casa nostra non sarebbe
affatto un errore. Chiusa l’edizione
2013, si lavora già alla prossima per
la quale si pensa all’introduzione di
altri settori quali l’economia ed il
sociale, solo per iniziare. ■
STElla pER una nOTTE EFFETTO ROCk
di Silvio Don Pizzica
la vittoria dei più giovani
D
di Valentina Latini
ebutta in uno scenario tutto peligno
il primo concorso per ragazzi dai 4
ai 16 anni.
A loro è stato proposto di cimentarsi
nell'arte che meglio credono
di rappresentare, arte a tutto tondo.
Danza classica e moderna, ritmica
e latino-americana, ma anche canto
e musica. Un vero e proprio talent
a premi, con giuria, che lascia spazio
alla destrezza di ragazzi ancora capaci di sognare e mettersi in gioco.
La serata-spettacolo, che vedrà tutti
gli iscritti cimentarsi con le proprie
performance, fino a decretare
il vincitore, si svolgerà
sabato 4 gennaio
presso il teatro comunale D'Andrea
di Pratola Peligna a partire
dalle ore 17:30.
In un mondo di poche emozioni,
dove i talent la fanno da padroni
e dove gira e gira, intorno ci son
sempre le stesse cose e dove non c'è
poi tanto da fare, abbiamo deciso di
puntare sui giovanissimi e il loro
sogno di essere "qualcuno", almeno
per una notte.
Così nasce questo progetto
dell'Associazione Eventi Dok,
con questi presupposti
e con la speranza che l'idea
possa piacere ed entusiasmare
anche i più grandi.
Q
uando è uscita la notizia che Sulmona stava
creando un festival con band emergenti per
dicembre dal nome Soundwave Christmas Night
c’è chi ha pensato che i “cugini” stessero copiando
l’idea ai ragazzi di Streetambula, che, nello stesso mese,
avrebbero presentato il loro Contest Happy Birthday
Grace. In realtà, proprio in quell’istante tutti hanno
capito il vero obiettivo di Streetambula e cioè opporsi a
un certo modo arrogante, arrivista e superbo di fare
promozione culturale. Il fatto che dopo la sessione
estiva di Streetambula, a Sulmona, Silvio Mancinelli
abbia deciso di fare una cosa simile, favorendo band
originali ed emergenti significa solo che lo scopo di quei
ragazzi che volevano riportare la musica in Valle Peligna
è condiviso ed è attuabile. Streetambula ha smosso acque
per troppo tempo ferme in un pantano di stupidità di
chi è stato ed è ancora sempre pronto a criticare e mai
bramoso di agire e mutare le cose.
Il Soundwave che si svolgerà in collaborazione con St
Patrick e Agenzia 21 il 26/27/28 dicembre alle Piscine a
Sulmona a differenza di Happy Birthday Grace che si
svolgerà il 21 dicembre a Pratola Peligna non è un contest
e sicuramente avrà un’organizzazione diversa. Avranno
pregi e difetti propri e non importa quale sia più grande,
più interessante, più divertente. Streetambula e
Soundwave non sono rivali ma due sintomi della rinascita
culturale di un territorio che ha dormito per anni dentro
una bara di cristallo costruita da falsi “guru”, vecchi dentro.
ES - DICEMBRE 2013
21
e canyons
Regia: Paul Schrader
Sceneggiatura: Bret Easton Ellis
Usa, 2013
di Carlo Liberatore
“Può darsi che l’intera industria
cinematografica sia in via di logoramento
Chissà? E comunque, a chi importa?
Il bisogno di raccontare non verrà mai
meno. A me non interessa se smetteranno
di produrre film. Il cinema è solo uno
strumento fra gli altri. Lascerò il martello,
prenderò il cacciavite e lavorerò a un
altro medium. Per me, ciò che conta sul
serio non è quella cosa sacra che chiamiamo
cinema, ma il fatto di raccontare delle
storie e di esplorare se stessi”. Le parole
di Paul Schrader, pronunciate in
un’intervista del 2001, sembrano ottenere
una collocazione filmica sostanziale in
questa opera che si pone a tutti gli effetti
come un crudo atto di indagine sulla
disgregazione del cinema come luogo
simbolico e cardine della fruizione
condivisa. Presentato fuori concorso a
Venezia 70 e scritto da Bret Easton Ellis,
autore tra gli altri dei romanzi America
Psyco e Le regole dell’attrazione, il film si
snoda attraverso una trama il cui nucleo
è più un pretesto. I cinque apparenti
protagonisti si interfacciano nell’ambito
di una Hollywood patinata e decadente.
Sono legati dal coinvolgimento nella
produzione di un film horror del quale
nessuno in realtà sembra sapere molto. I
personaggi si scoprono e vengono alla
luce legami sotterranei che li inducono a
perpetuare tradimenti, violenze e
menzogne. Apparentemente sembrerebbe
uno di quei film in cui il classico intrigo
amoroso funge da tramite per
spiattellare clichè a servizio di una
storia erotico/noiosa. Non è così.
Il film di Schrader veicola
attraverso l’immagine
cinematografica una mutazione
fondamentale rispetto alla
concezione stessa di cinema. Un
cinema che
riflette sul
cinema
quindi, ma
che
soprattutto
non si risparmia di allargare la sua analisi
alle nuove forme di comunicazione e
all’impatto che queste hanno sui
comportamenti umani. La declinazione
della solitudine questa volta ha la forma
rettangolare dello schermo di un cellulare,
compendio tecnologico di infinite
possibilità comunicative e specchio
inesorabile dell’incapacità di una reale
esternazione emotiva. Christian, giovane
cinico produttore cinematografico, che
ha l’abitudine di filmare con uno
smartphone i propri rapporti sessuali, è
l’emblema algido di questo distacco tra il
vero e il simulacro. Ma lo sono anche
tutti gli altri personaggi, poiché ogni
considerazione, ogni dialogo, è il prodotto
di un non detto che attinge alla bugia.
Questa sostanziale incomunicabilità,
questa mediazione filtrata è frutto della
continua utilizzazione di mezzi
comunicativi che inducendo a uno stato
MULTISALA
MULTISALA CINEM
CINEMATOGRAFICA
ATOGRAFICA
DEL CENTRO ABRUZZO
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22
ES - DICEMBRE 2013
di alienazione distruggono il cinema
inteso come esperienza condivisa. Una
posizione estrema quella di Schrader
enucleata anche attraverso le primissime
immagini del film: una sfilza di edifici
spettrali abbandonati, echi di cinema
devastati dal silenzio e fotografati
attraverso un grandangolo che
deformando i margini dell’inquadratura
presenta immediatamente gran parte del
substrato metaforico. D’altronde per il
Schrader sceneggiatore (Taxi driver –
Toro scatenato – American Gigolò)
il presupposto metaforico è il cardine di
ogni evoluzione drammaturgica:
“Quando scopri il tuo problema, allora
cerca di trovare una metafora per
descriverlo”. Il film, a conferma
dell’attenzione del regista per le nuove
forme di comunicazione, è stato
finanziato attraverso crowdfunding per
mezzo della piattaforma Kickstarter.
Una riflessione consapevole sui mezzi
quindi, probabilmente.
Il classico da segnalare
VIALE DEL TRAMONTO
(Sunset Boulevard)
Regia: Billy Wilder
Sceneggiatura: Billy Wilder – Charles
Brackett – D.M. Marshman Jr.
Cast: William Holder – Gloria Swanson
Drammatico – Usa – 1950
Nuove uscite
BLUE JASMINE
Regia: Woody Allen
Sceneggiatura: Woody Allen
Commedia/Drammatico – Usa – 2013
Data Di Uscita: 5 Dicembre 2013
OLD BOy
Regia: Spike Lee
Sceneggiatura: Mark Protosevich
Drammatico – Usa – 2013
Data Di Uscita: 5 Dicembre 2013
a cura di Silvio “Don” Pizzica e Riccardo Merolli
Diaframma
Preso nel Vortice
Placebo
Loud Like Love
Genere: Alt Rock,
Alternativo, New Wave (Ita)
Voto: 6/10
Riccardo Merolli
Genere: Pop Rock,
Voto: 5,5/10
Mario Petracca
Il tempo passa inesorabile per tutti, è inutile cercare di
ingannarlo. I Diaframma dell’ormai super testato Federico
Fiumani sembrano portare sulle spalle il fardello fastidioso
della primissima (e bellissima) New Wave italiana non senza
qualche cedimento. Preso nel Vortice non resterà alla
memoria come il disco dell’anno e per quanto mi riguarda
non trova spazio neanche nella top tre dell’ultimo mese;
rimane comunque una piacevole riscoperta alla quale in
qualche modo riesco a sentirmi legato. Un disco senza paura
ma le cose inevitabilmente cambiano e gli eroi non sono
sempre gli stessi.
Ci sono stati momenti di vero panico durante l’ascolto di
Loud Like Love. Il medico era pronto a decretare la morte di
qualsiasi forma di emozione Un album che troppo spesso si
abbandona ad un Pop Rock, passatemi il termine, “scontato”
ma che tuttavia a tratti riesce ancora a regalare momenti di
piacevole musica. Un album che genera un elettrocardiogramma emotivo instabile, fatto di momenti in cui ti daresti
per spacciato e momenti in cui torna un barlume di speranza
a farti credere che davvero qualcosa di nuovo possa ancora
accadere. Ma quel qualcosa non accade. Non in questo
album, almeno.
White Lies
Big Tv
I Cani
Glamour
Genere: Indie, Rock
New Wave (UK)
Voto: 7,5/10
Angelo Violante
Genere: Electro, Indie,
Lo-Fi (Ita)
Voto: 6,5/10
Lorenzo Cetrangolo
I White Lies sono assolutamente anni Ottanta e lo riconosci
da molte cose: dal modo di cantare, dai riverberi, dagli archi
sintetici, dagli arpeggiatori bassi e da quel modo di intendere
le linee ritmiche dritte che più dritte non si può. Però i pezzi
sono ben architettati e ipnotici, non soporiferi, ti fanno
muovere la testa su e giù come se stessi ascoltando i Joy Division ma pure il bacino come se fossi ad udire Simon Le Bon
e soci. Senza dimenticare il battito delle mani e lo scrollo alternato delle spalle con o senza spalline. e' un gran disco del
terzo millennio, altro che anni Ottanta.
Il dramma di Glamour è lo stesso di Zalone e sta tutto qui:
nell’hype, nel fenomeno che lo distorce e lo moltiplica e alla
fine ce lo fa vedere come non è, ossia, alternativamente, la
voce di una generazione o il male del secolo, che trascinerà
nel pressapochismo e nell’hipsteria la nostra già malridotta
scena (?) musicale. E invece questo Glamour non è altro che
un disco come tanti, che ha delle belle cose (ma belle davvero) e altre un po’ meno (un bel po’ meno). Glamour lo
ascolto anche un paio di volte, piacevolmente. Poi lo metto
via. E, guarda un po’, non mi ha cambiato la vita. A voi?
ES - DICEMBRE 2013
23
Sette vittorie e terzo posto
per i Briganti popoli calcio a 5
primo campionato
con un ottimo risultato
per la squadra guidata
da Bucci
B
rilla una nuova stella
nel firmamento calcistico
del Centro Abruzzo, quella
dell’ASD Briganti Popoli Calcio a 5.
Presentata alla fine del mese di Agosto,
la neonata società popolese è alla sua
prima partecipazione al campionato
di Serie D (Girone A chietinovastese). Finora 7 vittorie e 2 sconfitte
per i biancazzurri con l’ultimo successo
conquistato Sabato scorso a Chieti,
ultima tappa di un cammino
soddisfacente alla luce del passaggio
al secondo turno di Coppa Abruzzo
e dell’attuale terzo posto in classifica.
Sicuramente un buon piazzamento
che a fine campionato garantirebbe
la disputa dei play-off a una squadra
composta da tutti giocatori popolesi
con l’aggiunta del sempreverde Gianni
Lepore, metronomo dei Briganti
e inizialmente nel doppio ruolo di
allenatore-giocatore prima dell’arrivo
del tecnico Antonio Bucci sulla
panchina della società di via Don
Bosco (al centro di Popoli), dove
sorge il complesso sportivo
comprendente sede sociale, campo
coperto all’interno della palestra,
campo esterno in erba sintetica
e spogliatoi. Una struttura già di per
24
ES - DICEMBRE 2013
sé importante, in attesa della
prossima realizzazione di altri
spogliatoi oltre a un nuovo campo
esterno in erba sintetica con la
contestuale costruzione di spalti
coperti riservati a un pubblico
sempre presente in buon numero.
Soddisfazioni vengono anche dal
settore giovanile, fiore all’occhiello
dei Briganti Popoli Calcio a 5 con le
categorie Piccoli Amici, Pulcini,
Esordienti e Giovanissimi impegnate
nei campionati provinciali e regionali
di Futsal per un totale di 65 tesserati
considerando anche i giocatori della
Prima Squadra. Una partenza col
piede giusto per la società presieduta
dal Dott. Paolo Villa, affiancato da
diversi dirigenti e collaboratori che
quotidianamente contribuiscono a
portare avanti l’organizzazione del
primo club di Calcio a 5 affiliato
Coni e Figc nella città di Popoli.
Questo l’organigramma dirigenziale:
Paolo Villa (Presidente),
Alfredo Del Conte (Vice Presidente),
Tonino Brasili (Segretario),
Tony Di Ciccio (Cassiere),
Giulio Misticone (Direttore Sportivo),
Pietro Marcucci (Direttore Generale),
Domenico Villa (Direttore Tecnico)
con i consiglieri Dante Di Zillo,
Biagio Di Carlo, Roberto Salari e
Mario Lattanzio.
Così composto invece lo staff tecnico:
Antonio Bucci (All. Prima Squadra),
Gregorio Vernacotola (Prepar. Atl.),
Nino Della Sabina (Prepar. Portieri),
Claudio Iacobucci (Allenatore
Piccoli Amici e Giovanissimi),
Gianni Lepore (Allenatore Pulcini
ed Esordienti).
■
S
ono passati quasi 20 anni, per
qualcuna forse più per
qualcun’altra meno, ma alla
fine il richiamo della passione è stato
forte. Un gruppo di mamme
“scalmanate”, come sono state
simpaticamente definite, si è rimesso
in campo, quello da pallavolo. La
tradizione del Gsd Volley Pratola 78,
infatti, si amplia e si arricchisce con
l’arrivo di ben 18 “signore” tutte, più
o meno, mamme e donne di famiglia.
Una nuova squadra, per loro, è stata
regolarmente iscritta nel campionato
di prima divisione e con buoni
risultati. Se lo scorso anno le
“grandi”, come a qualcun altro piace
definirle, sono partite allenandosi
solo una volta la settimana e per
puro piacere, quest’anno è partita la
vera scommessa e dopo due sconfitte,
sono arrivate le vittorie. Nessuno se
lo aspettava, ma al momento sono
posizionate al quinto posto della
classifica. Pensare che poco prima
dell’esordio sembravano delle
ragazzine dalle gambe che tremavano,
in ansia e con lo sguardo quasi a
chiedersi: “ma chi ce l’ha fatto fare?”.
Dopo le prime perplessità, anche i
visi della dirigenza si sono rilassati
perché le soddisfazioni da parte di
tutto il gruppo della pallavolo
pratolana continuano. Certo è che
per le “grandi” resta difficile trovarsi,
durante le partite, faccia a faccia con
quelle avversarie molto più giovani,
spensierate e con energia da vendere,
ma dalla loro sta la calma e la
consapevolezza che già l’aver riunito
le vecchie glorie è una vittoria. Il
campionato è lungo, circa 20 le partite,
gli allenamenti settimanali sono saliti
a due, da conciliare con impegni
familiari e lavorativi, ma la voglia è
tale da coinvolgere, spesso, figli e
Super-mamme,
super-pallavoliste
Nuova squadra di prima divisione per Gsd Volley
Pratola 78, super anche nei risultati
mariti al seguito della carovana
domenicale. Loro sono tornate a far
squadra dentro e fuori dal campo
perché l’amata pallavolo è diventata
anche il mezzo per riallacciare vecchi
rapporti e costruirne dei nuovi.
La dedizione con la quale hanno
accettato la sfida, poi, è esemplare
anche a livello economico perché
le “super-mamme” pallavoliste,
professioniste, casalinghe, commercianti
ed altro, si sono autofinanziate il
campionato, le divise ed il tesseramento
e sono liete di contribuire mensilmente
per l’uso di palestra e attrezzi,
consapevoli dell’aiuto che portano
all’intera società.
“Comunque vada continueremo
sempre ad allenarci- dichiara Anna
Rachele D’Andrea, parte della
squadra - il campionato resta un
qualcosa in più rispetto al puro
obiettivo di seguire una passione, è
un momento per valutare le nostre
capacità. L’inizio non è stato semplice
dopo anni di inattività, le prime due
partite perse, una nel derby contro
il Sulmona (che a tutti i costi
vogliono battere al ritorno),
ma ora la situazione sta cambiando.
L’entusiasmo è forte”. L’abituale
grido “chess è” racchiude un po’
la loro filosofia: pronte a “ricevere”
ma anche a “battere”. ■
e varie
ES - DICEMBRE 2013
25
● PSICHE
L’età del primo rapporto è scesa
vertiginosamente e i giovani
adolescenti si avvicinano al sesso con
una percezione alterata sulle
conseguenze. Sono sempre più
frequenti i rapporti “usa e getta”,
senza implicazioni emotive,
comportamenti che portano nel
tempo ad una promiscuità sessuale.
La promiscuità sessuale ha la stessa
valenza di altri comportamenti
trasgressivi, come l’uso di droghe e
alcool o le fughe da casa. Si tratta di
segnali chiari che l’adolescente lancia
al suo nucleo familiare: è un modo
per comunicare una sofferenza
interiore fatta di vuoti e bisogni non
ascoltati, di genitori troppo presi dal
lavoro o dalle liti coniugali: è un
modo per esprimere il dolore per un
fallimento scolastico o d’amore.
Dott.ssa Alessia Fistola, psicologa
Gli adolescenti, come i bambini,
alessia.fi[email protected]
preferiscono usare il corpo piuttosto
che le parole, ma non sempre gli
adulti sono capaci di leggere
e ultime vicende sulle
disperatamente una conferma della
tra le righe.
baby squillo hanno aperto le porte
propria identità.
I ragazzi sfidano i genitori per
ad un mondo sotterraneo fatto di
Sulle prime relazioni affettive
testare la capacità di gestire le loro
sesso, droga e ragazze minorenni.
si riversano una serie di bisogni che
ansie rispetto all’incertezza
Viviamo in una società erotizzata,
vanno dal sentirsi gradevoli, e
del futuro: sta ai genitori decidere
dove il sesso viene utilizzato per
dunque degni di amore, al bisogno
se affrontare la sfida o meno.
rendere appetibili nuovi lanci
di stabilire un rapporto intimo con
Se il modello di riferimento
pubblicitari e il culto del piacere ha
una figura esterna alla famiglia.
proposto è quello di una famiglia
oscurato del tutto i sentimenti.
Il sesso diventa un mezzo per sentirsi disgregata, dove c’è spazio solo
Le nuove generazioni crescono
accettati e normali, ma può diventare per il conflitto e il controllo,
respirando questi falsi ideali, ma
anche un atto di trasgressione per
a stento l’adolescente troverà
cos’è che li porta a considerare il pro- sfidare le regole della famiglia o per
la forza per iniziare a credere
prio corpo come merce di scambio
sedare la propria ansia.
in se stesso.
per entrare in relazione con l’altro?
Riuscire ad avere un comportamento E’ difficile difatti riuscire ad amare
L’adolescenza è per antonomasia
sessuale alla pari con un coetaneo
e a rispettare il proprio corpo,
l’età della crisi: si rimettono in
rientra tra i compiti evolutivi del
se per primi non abbiamo
discussione i valori della famiglia
periodo adolescenziale, ma quand’è
sperimentato un contesto familiare
e il gruppo rappresenta lo specchio
che dobbiamo considerarlo un com- capace di accoglierci, soprattutto
in cui ogni giovane cerca
portamento a rischio?
nei momenti di fragilità.
IL SESSO INUTILE
L
26
ES - DICEMBRE 2013
I
l 21 dicembre segna l’entrata
della stagione invernale con
il solstizio d’inverno, la notte
più lunga dell’anno. Le ore
di buio prevalgono sulle ore di luce,
condizionando il nostro bioritmo: le
necessità del corpo vanno verso un
rallentamento dei ritmi e una maggiore
necessità di riposo.
È una stagione di raccoglimento,
di riflessione, di bilanci, un ottimo
periodo per lavorare su se stessi
e per prendersi cura di sé.
La natura riflette questo momento
mostrando la sua struttura dopo
essersi spogliata delle foglie, e ricorda
analogamente i punti del nostro corpo
da tutelare durante questa fase: lo
scheletro, il sistema nervoso e l’apparato
urinario. Il freddo infatti favorisce lacomparsa di dolori osteo-muscolari e,
nei soggetti predisposti, un calo
del tono dell’umore.
La medicina tradizionale cinese
attribuisce ad ognuna delle quattro
stagioni una serie di organi, un colore,
un odore, un sapore e ulteriori
caratteristiche che la
contraddistinguono dalle altre tre.
All’Inverno è associato l’asse
reni-vescica (e più un generale
tutto l’apparato urogenitale),
le ghiandole surrenali, l’apparato
riproduttivo e le ossa.
Per mantenere il nostro benessere la
base di partenza è l’alimentazione.
Ci tornano utili tutti quegli alimenti in
grado di nutrirci e riscaldarci, che
corrispondono a quelli che la natura
ci mette a disposizione in
questa stagione:
- cereali integrali: orzo, riso e farro
da utilizzare sotto forma di zuppe
e minestre, mais (di produzione
locale) per la polenta tipica
della nostra zona;
- fagioli e lenticchie: legumi tipicamente
invernali, ottimi se abbinati ai cereali;
- aglio e cipolla: è possibile sfruttare
BENESSERE ●
Benessere
con la stagione invernale
Dott.Veronica Pacella, nutrizionista- e naturopata
[email protected]
le loro proprietà sia da crudi
che da cotti;
- cavolfiori, broccoli e verze: ricchi
di antiossidanti con un’azione tonica
sull’organismo;
- arance, mandarini, cachi e melagrane:
ricchi di vitamine e sali minerali,
prima fra tutte la vit. C, che gioca
un ruolo importante nel raffreddore
e in altre affezioni influenzali, nelle
ossa e nell’assimilazione del ferro;
- frutta secca: noci, nocciole, mandorle
per fare scorta di nutrienti che aiutano il sistema nervoso e muscolare.
Possiamo inoltre accompagnare le
pause fra un pasto e l’altro con delle
tisane tipicamente invernali:
- malva: per lenire le mucose
e sfiammare la gola e le irritazioni
del cavo orale
- cardamomo: utile in caso di raffreddore e tosse, allevia la stanchezza ti-
pica degli stati influenzali
- spirea: antinfiammatoria e analgesica,
allevia gli stati dolorosi causati da
problemi osteoarticolari
A livello psico-fisico sentirsi spossati,
malinconici e un po’ disorientati è normale, siamo di fronte alla classica “malinconia invernale”.
In questo passaggio possiamo aiutarci
con la floriterapia: i fiori di Bach
(tra i quali Walnut e il Mustard) e i fiori
Australiani (combinazioni Ottimismo
e Transition) ci permettono di
attraversare più velocemente questo
momento di transizione. Tuttavia,
quando la “malinconia invernale” non
riguarda più una fase di transizione e
perdura, sarebbe opportuno ricorrere
all’aiuto di uno psicologo per
approfondire insieme le origini del
malessere e lavorare sul potenziamento
delle risorse personali.
ES - DICEMBRE 2013
27
Si potrebbe definire
“apocalisse bianca” l’anomala
ondata di neve che il mese scorso
ha colpito gran parte dell’appennino
centro-meridionale dell’italia,
considerando che eravamo in
autunno e non certo in pieno
inverno. Le previsioni meteo avevano
già preannunciato una “bomba di
neve” che in alcune località ha fatto
registrare picchi fino a due metri di
neve fresca, come ad esempio a
Campo di Giove (1.065 metri di
quota). L’abbondante
nevicata ha causato notevoli disagi,
ma i pronti interventi per ripristinare
la viabilità sono stati tempestivi in
quasi tutta le Valle Peligna. Gioiscono
invece gli operatori turistici delle
località di montagna, mentre in
altre zone d'Abruzzo ci sono stati
danni all'agricoltura ed è stato
richiesto lo stato di emergenza.
Fonte:
http://www.nexusedizioni.it/attua
lita/bomba-di-neve-apocalissebianca-sullappennino/
È stato messo tutto a tacere.
I mass media danno spazio a nuove
sciagure trascurando l’evolversi del
gravissimo incidente che si
verificò in Giappone l'11 marzo
2011, a seguito della forte scossa di
terremoto con epicentro in alto
mare e successivo tsunami.
Le autorità hanno finora mentito, ai
giapponesi e al mondo intero,
sull’immane catastrofe che potrebbe
verificarsi a causa dell’errata
valutazione dei “tecnici” e di tutte
le procedure di emergenza a seguito
dei danni subiti dalle centrali
nucleari di Fukushima.
Solo ora – di fronte all’impossibilità
di continuare a negare – alla vigilia
28
ES - DICEMBRE 2013
e
l
o
l
Pil dal
web
di Antonio Vivarelli
della pericolosissima operazione
di bonifica, hanno ammesso che
da due anni le centrali stanno
rilasciando enormi quantità di
acqua radioattiva che, attraverso le
falde sotterranee, si riversano
nell’Oceano Pacifico.
La dimensione del pericolo è
incalcolabile e lascia sgomenti.
Fonte:
http://www.nexusedizioni.it/attua
lita/fukushima-tokyo-ammette-il-ri
schio-apocalisse-e-adesso/
Sesso dall’asilo: ordina
l’Organizzazione Mondiale della
Sanità. E i pedofili esultano…
al bando la Chiesa Cattolica.
Dopo la legalizzazione della pedofilia
in Europa l’OMS prescrive,
per i bambini da 0 ai 4 anni,
l’apprendimento del “godimento e
piacere quando giochiamo con il
nostro corpo: la masturbazione
della prima infanzia”. Da 0 a 4 anni
è l’età ideale per “la scoperta del
corpo e dei genitali”. A 4 anni,
l’OMS afferma che i nostri figli sono
in grado di “esprimere i bisogni, i
desideri e i limiti, ad esempio nel
gioco del dottore”. Da 4 a 6 anni i
nostri figli hanno bisogno di sapere
che la storia della cicogna come
uccello-madre è un mito. Da 4 a 6
anni è l’età ideale, secondo
l’Organizzazione Mondiale della
Sanità, per “parlare di questioni
sessuali”, esplorare “le relazioni
omosessuali” e “consolidare
l’identità di genere”. Tra i 6 e i 9
anni, gli esperti dell’OMS affermano
che i nostri figli sono pronti a
conoscere e difendere i “diritti
sessuali di bambini e bambine”. Da
9 a 12 anni, e fino a 15, devono
conoscere il problema della
maternità imprevista. Lo dicono
con una parafrasi: “l’impatto della
maternità e della gravidanza
tra gli adolescenti cioè la crescita
dei figli, la pianificazione familiare,
i progetti di studio o di vita,
la contraccezione, il processo
decisionale e la cura nel caso di
gravidanze indesiderate“.
Fonte:
http://www.nexusedizioni.it/attua
lita/sesso-dallasilo-lo-ordina-loms/
La posta dei lettori
scrivete a: [email protected]
Cari lettori,
questo e' lo spazio che la redazione di Edizione Straordinaria vuole
dedicare esclusivamente a voi. Una "bacheca" in cui saranno
raccolte le vostre testimonianze, le proposte, le lamentele
o critiche e, perché no, anche foto, scatti suggestivi o curiosi.
Naturalmente stiamo preparando anche un "luogo" dove
far confluire tutto anche sul web (pagina facebook e
blog), ma, da romantici e nostalgici della carta, non
abbandoniamo l'idea di questa "interfaccia".
Confidiamo nella vostra sincera collaborazione.
Il direttore
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dicembre 2013
L’Oroscopo di Loto
Ariete
21.03 - 20.04
La solita routine vi rende ansiosi ed
aggressivi. Prendetevi due giorni di
relax ed invitate a cena i vostri amici.
Mi raccomando abbiate il coraggio
di evitare gli amici pesanti e indigesti.
Numeri fortunati: 30, 45, 2.
Toro
Leone
23.07 - 23.08
Una nuova amicizia vi regalerà
tanta serenità. Ma attenzione a non
abbassare la guardia!! E ricordate
sempre il proverbio: fidarsi è bene
non fidarsi è meglio!!
Numeri fortunati: 6, 19, 35.
Sagittario
23.11 - 21.12
Qualcosa non funziona al lavoro!
Il vostro capo-ufficio pretende che
svolgiate mansioni che non
vi competono! Alzate il capo
e rispondete a testa alta!
Numeri fortunati: 6, 84, 23.
Vergine 24.08 - 22.09
Capricorno
Non è un buon periodo per metter
su nuovi progetti. Prima dovrete
allontanare i cattivi pensieri e alzare
lo sguardo al cielo con più
ottimismo. Avete la testa dura
potete farcela.
Numeri fortunati: 17, 85, 67.
Le persone invidiano la vostra
tenacia e caparbietà! Diffidate da
chi si mostra disposto ad
assecondare le vostre idee!! Potrebbe
confondervi sfruttando il vostro
lato debole!
Numeri fortunati: 41, 65, 9.
è il mese della solidarietà.
La vostra mano sarà d’ausilio ad una
persona molto importante.
Attenzione che non prenda
tutto il braccio!
Numeri fortunati: 9, 5, 3.
Gemelli
Bilancia
Dicembre è il mese dell’arte
e della creatività e voi avete bisogno
di dare sfogo alle vostre qualità
purchè non siano troppo nascoste!!
Numeri fortunati: 1, 12, 13.
21.04 - 20.05
21.05 - 21.06
La Luna vi riserva un mese ricco di
successi sportivi!! Fate attenzione
però alle iniziative! Lo sport è
meglio guardarlo restando
comodamente sul divano.
Numeri fortunati: 89, 56, 43.
Cancro
22.06 - 22.07
Nonostante Mercurio avverso ... sarà
un mese splendente! Una sola
raccomandazione in caso di nebbia
ricordate di pulire le lenti dei
vostri occhiali!
Numeri fortunati: 10, 36, 27.
Acquario
23.09 - 22.10
Il vostro equilibrio perfetto rischia
di vacillare sotto il peso della vostra
dolce metà!! Potete rimediare
eliminando la metà dei dolci
e tornerete in splendida forma!
Numeri fortunati: 21, 32, 43.
Scorpione 23.10 - 22.11
Siete sempre pronti a sacrificarvi per
gli altri!! Ma potreste sciuparvi più
del necessario e rischiare una
sbandata!
Numeri fortunati: 6, 7, 8.
Pesci
22.12 - 20.01
21.01 - 19.02
20.02 - 20.03
Si avvicina il freddo e potreste
soffrire di piccoli malanni
di stagione!! Fate degli infusi con
acqua bollente facendo attenzione
a non rimanere scottati!
Numeri fortunati: 34, 55, 44.
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ES -- DICEMBRE
DICEMBRE 2013
2013
29
31
Gran Galà di San Silvestro 31 Dicembre 2013 ore 21:00
Benvenuto con prosecco e ostriche alla Cote D’Azur
Principì
Seconde Vivande
“Dalla fattoria del casaro”
Filetto di branzino bretone di lenza
con coulis di erbe aromatiche
Prosciutto d’Osvaldo,
Tournedos
di bue con ristretto all’Amarone
sfera bianca di bufala campana
Zampone e lenticchie di Castelluccio
terrina di ricottina di bufala con composta di lamponi
Mousse
di cioccolato bianco con salsa alla menta
“Dalla marina un fuori onda”
con composta di frutta
Blinis di salmone con spuma di fichi del Cilento
Dalla nostra “Regia cantina”
Bocconcini di spada con agrodolce di arancia
e zafferano
Aglianico Rosé - Greco di Tufo - Taurasi
Mousse di olive nocellara e mandorle,
Spumanti: Mionetto
purea di finocchi e totanetti “anni 80”
Inoltre si riserva la nostra selezionata
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€ 120,00 a persona
servito su specchio di rapa rossa
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