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il Mattino della domenica 25 settembre 2011
Una risposta al segretario
del Partito Comunista
ticinese
GIORGIO PIONA
Negli scorsi giorni sulla rubrica opinioni della Regione Ticino il sig.
Massimiliano Ay, segretario del Partito Comunista ticinese, ha denunciato i metodi di reclutamento usati
nell’esercito Svizzero, in particolare
l’ostruzionismo degli ufficiali preposti alla scelta del normale servizio militare, o l’alternativa al servizio civile.
Secondo il segretario del Partito Comunista nostrano, gli ufficiali responsabili del reclutamento opererebbero
con metodi intimidatori per impedirne il passaggio al servizio civile.
È relativamente facile nascordersi nel
servizio civile. Anche il servizio militare è sempre stato un’ aiuto alla colletività, anche in caso di calamità.
Oggi è facile rifiutare gli ordini e
l’addestramento. È facile vantarsi di
aver smontato il FASS 90, e di rifiutarsi di rimontarlo.
A tal proposito, vorrei ricordare al segratario del Partito Comunista Ticinese, l’ordine 227, emesso direttamente da Josif Stalin il 27 luglio 1942
a Stalingrado. Esso decretava che
tutti i membri dell’ Armata Rossa che
si fossero ritirati o avessero altrimenti
lasciato le loro posizioni senza averne
ricevuto l’ordine, sarebbero stati giustiziati sommariamente. È conosciuto
anche come l’ordine: -Non un passo
indietro-.
L’ordine 227 autorizzava inoltre la
punizione alle famiglie dei disertori e
istituiva delle unità speciali (Shtafnyi) composte da codardi cui erano
affidati i compiti più pericolosi. Gli
“Shtrafnyi” erano spesso usati come
sminatori: l’intera unità veniva semplicemente mandata ad attraversare il
sospetto campo minato.
Nell’armata Rossa, non c’era un servizio civile...
Anche la Russia Comunista ha sempre sostenuto un esercito forte e motivato. Mentre le foglie morte erano
condotte in Siberia.
In ogni caso, più che una foglia morta
come diceva il generale Henri Guisan, chi come me ha prestato 545
giorni di servizio preferisce un’altra
citazione, quella del difensore di
Stalingrado Vasilij Zajcev: “Non si
tratta di morire per il proprio Paese,
bensì fare in modo che il nemico
muoia per il suo”.
Si vis pacem, para bellum.
L’euro è da eliminare subito
CONSTANTIN COJOCARIU, CHIASSO
In Europa non può sopravvivere una
moneta unica se questa non è collegata ad un sistema finanziario unico.
Il sistema finanziario unico non può
essere imposto quando abbiamo popoli diversi, con livelli diversi di
vita, con necessità diversi, con delle
mentalità e culture diverse. Questa
cosa non si può fare mai!
Le lettere destinate a
questa rubrica devono
giungere in redazione
entro il mercoledì mattina, devono essere corredate da nome,
cognome, numero di telefono, e-mail e indirizzo
dell’autore (chi desidera
che la sua firma non
venga pubblicata deve
espressamente indicarlo
e spiegare il perché).
La redazione si riserva il
diritto di accorciare lettere troppo lunghe
(i testi brevi hanno più
possibilità di essere pubblicati).
Scritti anonimi verranno cestinati, chi ha qualcosa di interessante da dire o da
segnalare può senz’altro farlo senza bisogno di nascondersi. Gli scritti pubblicati non impegnano il giornale.
Il giornale non si assume la responsabilità per invii, anche raccomandati, di
documenti originali.
Una giustissima Europa era quella
degli stipendi e prezzi uguali per
tutti i suoi popoli, che teneva lontano
anche il via-vai di persone da un
paese all’altro, invece nell’UE, né le
regole della circolazione stradale
non sono uguali per tutti!
La moneta europea dovrà sparire
quanto prima possibile perché fa soffrire troppo i popoli!
I politici devono arrivare tutti alla
conclusione che la moneta unica
deve essere eliminata subito.
La burocrazia di Bruxelles ritarderà
l’uscita dell’euro, ma alla fine questo succederà sicuramente!
Invece di fare delle manovre finanziarie, i politici, tutti uniti, dovranno
decidere l’abolizione dell’euro!
Il mondo dovrà investire in dollari,
in franchi svizzeri, in oro o altri metalli preziosi per far partire la crescita tanto desiderata.
In un continente “globalcanizzato” e
“gloafricanizzato” andare avanti con
i vecchi metodi sarà molto difficile
e si entrerà in una recessione totale.
La Grecia, il Portogallo, la Spagna e
l’Italia dovranno uscire subito dalla
zona euro.
L’Europa è stato un immenso “villaggio di vacanza” per i furbi(vedi
l’Italia) e per la burocrazia. Adesso
è arrivato il conto da pagare! Lo
Stato non può più proteggere, incoraggiare e sovvenzionare nessuno,
perché lo stato non è Dio in persona!
Mi sembra che il Dio in persona
adesso è la Svizzera che ha deciso di
fare un cambio fisso eurofranco(uno e venti, per il momento),
una cosa sbagliata!
Il nostro paese dovrà smettere di fare
un cambio fisso euro-franco perché
non ha niente da guadagnare. Rischiamo di fallire anche noi, chiedendo dopo l’elemosina, con le
grandi banche accanto a noi.
A questo punto (con un cambio fisso
di 1.40 come chiedono i politici di
sinistra) conviene entrare nell’euro
zona e fare il girotondo con l’Italia,
la Spagna e la Grecia!
Questa crisi modificherà totalmente
la carta geo-politica del nostro continente, l’UE sparirà, il suo posto
sarà preso da tre unioni regionali:
l’Unione nord-europea, l’Unione dei
Balcani e l’Unione Mediterranea. La
Svizzera formerà insieme all’Austria
un’Unione neutrale.
Addirittura la famosa America rischia fra poco, in seguito alla crisi,
di frammentarsi in diversi stati come
l’ex URSS!
Se non stiamo attenti, moriremo
anche noi, come quello stupido, che
è morto davanti al Pronto soccorso
di Zurigo perché non sapeva cosa significa Rettungsstelle (Pronto soccorso)!
In difesa dei
Testimoni di Geova
ILRANA PONZO
Egregi signori,
da quasi sei mesi pensavo di scrivervi
in merito ad un’epistola del titolo “INTERVENIRE CONTRO LE SETTE”
da voi pubblicata in aprile u.s. (poco
dopo le elezioni) e che contiene delle
accuse abbastanza forti nei confronti
del testimoni di Geova. Premetto che
sono di religione ortodossa mentre mio
marito è cattolico; tuttavia da circa 8
anni mi interesso alla fede dei testimoni
di Geova, frequento ogni tanto le adunanze poiché una mia vicina di casa una di loro - è diventata per me la migliore amica. In tanti anni la mia amica
o suo marito non hanno mai provato a
convertirci. Vedendo il modo in cui il
loro matrimonio scorgeva, gli atteggiamenti loro dinanzi a tante vicissitudini
così come il comportamento della loro
figlia, abbiamo iniziato noi a toccare
certi argomenti, in modo da condividere
opinioni e comprendere uni gli atri.
I mittenti della lettera sopra citata menzionavano la proibizione dei testimoni
di Geova di votare, gli abusi su minori
manifestati con l’impedimento ai loro
figli di partecipare a certe manifestazioni a scuola; la lettera indicava altresì
“continuano ad agire indisturbati su
territorio, andando di porta in porta”.
I Testimoni di Geova invece non solo
rispettano le leggi e pagano prontamente le tasse , ma sono bravissimi genitori e solo chi li frequenta può
constatarlo. Ci sono cattolici e protestanti in Ticino che cercano di evadere
il fisco o non pagano i premi della
Cassa malati e le tasse per protesta e
nel contempo non votano per la convin-
zione che sia inutile e che “tanto poi i
politici fanno quel che vogliono”: quale
è la differenza tra un cattolico che ha
questi atteggiamenti ed un testimone di
Geova che è convinto che solo Dio potrebbe governare? Ho potuto vedere
con i miei occhi, lungo 10 anni di crescita della figlia di questi miei amici,
come la bambina sia stata educata
senza proibizioni diverse da quello che
un buon genitore pone ai figli che desidera diventino buoni cittadini e persone integre.
spazio aperto
domande e trovare risposte, dandoci
spunti per diventare migliori.
Vale la pena iniziare a conoscere i Testimoni di Geova e comprendere che,
anche se certe loro convinzioni non
possono essere subito condivise perché
forse troppo “alla lettera” rispettano la
Bibbia in una società che si è evoluta
dai tempi di Cristo, nel tempo queste si
dimostrano alquanto fondate e bisogna
rispettarle.
I parchimetri furbacchioni....
M.B, LUGANO
Che vanno da porta a porta, cercando
di convincere la gente che la Bibbia
contenga buonissimi insegnamenti? Ma
i cattolici che fanno? Non vediamo alla
TV i discorsi del Papa, non vediamo
Don Grampa del nostro Ticino che
parla ai fedeli? Non ci sono dei Cantoni
che obbligano le persone a pagare la
tassa di culto? La TV che mi propone
di sentire un Papa che era un nazista in
gioventù è meno invadente di un testimone di Geova che desidera lasciarmi
alla porta un opuscolo con citazioni
della Bibbia? Bibbia che è la stessa dei
cattolici, salvo che il nome del Signore
è sostituito da “Geova”; e “Geova” è un
nome che sta scritto sui soffitti e muri
di tantissime chiese nel mondo, poiché
proviene dall’ebraico e quindi riportato
avanti per molti secoli dopo Cristo;
basta indagare un po’ e constatare
come la non sapienza porta a puntare il
dito.
Le manifestazioni a scuola non giovano sempre a chi li frequenta, considerato che oggigiorno molti ragazzi
hanno poco rispetto delle regole e mancano di rispetto tutti i docenti; nella mia
gioventù anche i miei genitori sceglievano a quali manifestazioni lasciarmi
andare ed alle quali no, a seconda di chi
ci andava e chi avrei dovuto frequentare
se vi avessi presenziato.
Ho avuto occasione di constatare come
i testimoni di Geova intrattengono dei
rapporti di amicizia e vivono con i
compagni di fede che chiamano “fratelli “ e “sorelle” ed è lodevole.
Pensate alla Chiesa Anglicana ed ai suoi
adepti: la loro scissione dalla Chiesa
cattolica deriva dalla decisione univoca
del re Enrico VIII di annullare il suo
matrimonio con Caterina d’Aragona
(avendo già avuto delle figlie femmine
con lei!!!) per sposare Anna Bolena.
Sono passati quasi 500 anni da allora e
nessuno pensa che gli anglicani siano
una setta!
I testimoni di Geova non fanno niente
che possa incrinare la società; anzi, con
il loro sforzo di rispettare i comandamenti biblici, aiutano a non perdere di
vista e rinunciare ai valori che una volta
erano parte intrinseca di moltissime famiglie. La gente oggi ha poca coscienza
di sé, non trova tempo per nessuno se
non per se stessi, le famiglie si dividono, prevale la parola “io”, lo spirito
della società moderna è impoverito.
Io e mio marito siamo felici che una
coppia di testimoni di Geova abbia accettato lungo gli anni di diventare un
po’ amici, aiutandoci a migliorare il nostro matrimonio, delle volte in crisi
gravi come tanti altri, aiutandoci a porci
Ma é possibile che anche nelle cose
più semplici vi sia l'inghippo per fregare il prossimo? È il caso dei parchimetri a Lugano dove l'eventuale
credito di tempo rimasto non viene
computato a chi paga il parchimetro
successivamente.
Capita dunque, per esempio, che se la
tariffa é di CHF 1.-- per 30 minuti e
si paga quando il parchimetro ha ancora un credito di tempo di 23 minuti,
il parchimetro computerà 30 minuti
anziché 53. Se a ciò si aggiunge l'impossibilità di disporre di tariffe per
soste inferiori ai 30 minuti e/o di
poter pagare con monetine di conio
inferiore al franco, la truffa diventa
gigantesca ed il prezzo di occupazione effettiva di un posteggio esorbitante. Mi si dirà: "e allora usa i
mezzi pubblici...!". Certo, rispondo
io, ma con la speranza di non avere
la sfiga di avere una sola moneta da
5 CHF in tasca e trovarmi di fronte a
uno di quei distributori automatici di
biglietti della TPL che, nell'esplosione di colori che li contraddistingue, recano la frase quasi invisibile
"l'apparecchio non dà resto".
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Il Mattino - 25 settembre 2011