Regione Piemonte
ASL NO (Novara)
Periodico di informazione e formazione sanitaria dell’ASL NO
Aprile, Maggio, Giugno 2008
In
forma
Pagina 12
IN FORMA
Anno 7 - Numero 2
DICONO DI NOI, IN PILLOLE
UN GRAZIE A TUTTI
La signora Angela di Borgomanero elogia la Sanità Piemontese. “Mio marito è malato di tumore, ha dovuto effettuare una serie di ricoveri ospedalieri: a
Borgomanero, a Novara, a Torino (a Candiolo e Mauriziano) per le cure del caso. Ho sempre trovato attenzione e disponibilità. Dopo dimesso dico
grazie agli operatori della Terapia Antalgica domiciliare, all’ADI di Borgomanero per la validità delle cure e dell’assistenza.”
CHIRURGIA SUGLI SCUDI
L’avv. G.C. di Novara porge i più sentiti ringraziamenti ”Al dott. Claudio Sguazzini e alla sua equipe e alla dott.ssa Maria Cristina Bertoncelli della
Medicina per la competenza, la presenza e la sensibilità dimostrata nell’assistere la madre.” La sig.a F.C. di Borgosesia ringrazia la Chirurgia :” tutti
molto bravi e gentili, compresi gli infermieri. Un encomio particolare al dott. Pier Luigi Binda che mi ha tranquillizzato ed infuso molto coraggio.”
BRAVI INFERMIERI !
A.I., paziente di Invorio, ringrazia ed elogia “tutti gli infermieri del reparto di Urologia del dott. Carlo Martinengo. “
CHIRURGIA PROFESSIONALE ED UMANA
Professionalità ed assistenza dimostrata dalla Chirurgia. Lo sottolinea A.P.di Cameri che ringrazia l’equipe del dott. Sguazzini che “ha rispettato il principio
biblico che per noi testimoni di Geova è di vitale importanza, cioè di non utilizzare terapie che comportino l’uso di sangue. So che questo puo’
causare difficoltà nell’ambito di una equipe medica, ma il rispetto e la pazienza dimostrata nei miei confronti è stato molto apprezzato.”
DALL’INCUBO ALLA CURA, GRAZIE.
“A 35 anni ho scoperto il male”, dice B.G. dice Borgomanero. “Da qui il mio calvario risolto al Policlinico di Milano dove è stato asportato il corpo
estraneo che rappresenta il male del secolo. Ringrazio l’Ospedale di Borgomanero, in particolare la dott.ssa Alessandra Cavalli della S.C. Neurologia.”
FONDAZIONE OPERA PIA CURTI DI BORGOMANERO
Un grazie al personale del Servizio di Igiene e Sanità pubblica del distretto di Borgomanero per la disponibilità dimostrata nell’emergenza sanitaria avvenuta
recentemente. “Si ringrazia anche il dermatologo dott. Aurelio Cordara per aver prestato la sua opera per la verifica finale delle condizioni di salute
di alcuni ricoverati presso la nostra struttura.”
CHECK UP OK
Il sindaco di Arona Antonio Catapano ringrazia tutta l’équipe dell’Ospedale di Arona per la professionalità e l’attenzione verso di lui dimostrata durante un
recente ricovero presso la S.C. di Medicina.”In particolare ringrazia il gruppo sanitario (medici ed infermieri) della dott.ssa Maria Cristina Bertoncelli
e del dott. Augusto Cavagnino.”
GRAZIE DAI FAMIGLIARI DI MICHELE
Antonella, Cristiano e Fabrizio sono i congiunti di M.G. di Casorate Sempione, deceduto, dopo una degente in Nefrologia.”Un sentito ringraziamento per
le cure a lui prestate. Abbiamo potuto constatare l’amore e la passione del personale, dal primario, ai dottori, agli infermieri, i quali hanno fatto di
tutto per aiutarlo sia dal lato medico che morale. Un ringraziamento anche alla dipendente dell’obitorio che ha avuto cura del nostro congiunto.”
PREMURE PER L’ULTIMO VIAGGIO
Ezio e Lucia ringraziano con tutto il cuore il personale dell’Obitorio “per le premurose attenzioni, il rispetto e la disponibilità dimostrate nei confronti
Corso di formazione per imparare a muovere il paziente
a cura di Paola Pontiroli,
Collaboratrice Struttura Complessa Qualità
La formazione è un requisito importante per
ogni Azienda, in particolare per le Aziende Sa-
nitarie che devono garantire una
formazione adeguata agli operatori
sanitari addetti alla movimentazione manuale di carichi.
Per l’anno 2008, visto il successo
ottenuto dalle precedenti edizioni,
sono stati programmati altri corsi,
aperti anche alle persone che svolgono attività di assistenza ai malati
(operatori socio sanitari, infermieri, care giver, ecc...).
I corsi, accreditati ECM, riconoscono al personale sanitario 13 crediti
formativi.
Le lezioni si svolgono dalle 8.15
alle 16.15 nei locali della “ex Scuola infermieri” del Presidio Ospedaliero di Borgomanero, in viale Zoppis, 10.
La partecipazione ai corsi, per il personale non
dipendente dell’ASL di Novara, prevede una
quota di iscrizione di 100,00 €.
Il versamento va effettuato tramite vaglia postale, con l’indicazione della seguente causale:
iscrizione al corso “La movimentazione
manuale dei pazienti nei reparti di degenza e al domicilio” intestato ad: ASL
NO (Novara) Servizio Contabilità - 28021
Borgomanero.
Per ulteriori informazioni, rivolgersi alla Caposala Annalisa Bagnati allo 0321 374605; la
scheda di iscrizione può essere scaricata dal
sito internet:
(http://www.asl13.novara.it/intranet/L-URP/
Comunicati/Comunicati3/Comunicati/Febbraio-2/Scheda-di-iscrizione-corso.pdf)
e inviata a mezzo fax allo 0321 374570 .
Dopo la pausa estiva i corsi riprenderanno
nelle seguenti date: 1° e 2 ottobre; 8 e 9 ottobre, 22 e 23 ottobre, 5 e 6 novembre, 19 e
20 novembre.
IN FORMA
Periodico di informazione
e formazione sanitaria
dell’ASL NO (Novara)
Direttore Editoriale
Mario Minola
Sergio Bertone
Arabella Fontana
Direttore Responsabile
Elena Vallana
Comitato Redazione
Anna Rita Audone
Andrea Basetti
Davide Bordonaro
Raffaella D’Andretta
Edoardo Dell’Acqua
Lorenza Fontana
Mirella Frattini
Carmen Gatti
Alessandra Mondini
Alberta Paggi
Paola Pontiroli
Claudio Teruggi
Maurizio Robberto
Redazione
Ufficio Stampa ASL NO
Via Dei Mille, 2 - 28100 Novara
Tel. 0321.374530
Fax 0321.374546
e-mail: [email protected]
Grafica e Stampa
Tipografia la Nuova Operaia
Via Paolo Desana, 13
Casale Monferrato (AL)
Tel. 0142.452559
Pubblicità
EM STUDIO
Via Viberti, 1 - 10141 Torino
Tel. 011.19502529 - 011. 19502736
Fax 011.3853923
Registrazione Tribunale
di Novara:
Aut. n. 31/97 del 26/07/1997
Sito Internet:
www.asl13.novara.it
Messaggi pubblicitari a pagamento:
Ad esclusione di ogni altro soggetto
e quindi dell’ASL NO e della EM
STUDIO il solo inserzionista è
responsabile dei messaggi.
Sommario
La tecnologia al servizio dei diabetici nell’ASL di Novara
pag. 2/3
Il Vescovo di Novara incontra il mondo della sanità
pag. 3
Dona gli organi: il trapianto è vita. I dati dell’ASL di Novara
pag. 4
Il rene: il più esposto alla vita moderna
pag. 5
Un nuovo servizio per le future mamme all’Ospedale di Borgomanero
pag. 6
Il seno della mamma: unico e speciale per l’allattamento
pag. 6
“C’è tanto bisogno di Te...” La Fondazione Comunità del Novarese
pag. 7
La lotta ai chili di troppo inizia dalle scuole
pag. 8
Colonna vertebrale, arti inferiori e denti da monitorare
pag. 8
Ambliopia: al termine le indagini
pag. 8
Un aiuto per sconfiggere il gioco d’azzardo
pag. 9
Il botulismo alimentare: un’insidia nell’ombra
pag. 10
A domanda, risposta! La visita fiscale
pag. 11
Dicono di noi... in pillole
pag. 12
Corso di formazione per imparare a muovere il paziente
pag. 12
Si ringrazia per la foto in copertina Emanuele Sandon e per le vignette OMA.
Pagina 2
IN FORMA
Anno 7 - Numero 2
La tecnologia al servizio dei
diabetici nell’ASL di Novara
a cura di Maurizio Robberto, Collaboratore
Amministrativo Direzione Medica dei Presidi
Ospedalieri Riuniti dell’ASL NO
Il diabete è la più grande causa di cecità
nei soggetti dai 35 ai 65 anni. Per questo è necessario prevenirne l’insorgenza.
Con queste parole Marco Buschini Dirigente Medico Responsabile della Struttura di
Diabetologia di Borgomanero, ha accolto
le nuove apparecchiature (Retinografo e
Tomografia oculare computerizzata) donate dalla Fondazione “Salina” di Arona
alle Strutture di Oculistica e di Diabetologia dell’ASL NO e presentate il 23 maggio
scorso, nell’ambito del progetto di prevenzione della maculopatia e della retinografia
diabetica.
L’attenzione rivolta alla retinografia
diabetica deriva dalla necessità di individuare precocemente tale patologia
– ha spiegato il dott. Buschini durante la
recente presentazione svoltasi all’Ospedale di Arona - e di ridurre la progressione
del danno. In Finlandia ed in Svezia con
uno screening a tappeto è stata ridotta tantissimo l’insorgenza di tale problematica. Il retinografo (25.000 euro
il valore) identifica ed acquisisce, senza
dilatazione della pupilla, varie immagini dei differenti campi retinici. Le immagini ottenute vengono trasferite ad
un computer esterno per la visualizzazione. Nel 2006 solo il 7% dei pazienti
ha eseguito il “fondus oculi”. Ora, con
questo apparecchio, saremo in grado di
fotografare la retina alla maggior parte
dei diabetici, far leggere in rete la foto
all’oculistica e selezionare i pazienti
che hanno bisogno di approfondimento
e trattamento precoce”.
Il nuovo tomografo oculare computeriz-
zato ad alta definizione è stato presentato
da Vito Belloli, Direttore della Struttura di
Oculistica dell’Ospedale di Arona E’ una
apparecchiatura con tecnologia sofisticata e di avanguardia (nella foto: da sinistra la senatrice Franca Biondelli, Mario
Minola Direttore Generale ASL NO, Maria
Rosa Bollini Salina Presidente Fondazione
“Salina”, Vito Belloli, Mario Pagliano Vicesindaco Comune di Arona). Permette di
rilevare anche sottili dettagli della maculopatia fornendo immagini a colori
in alta risoluzione, con risultati in meno
di un minuto per occhio. Questa nuova
apparecchiatura (valore 80.000 euro) va
ad arricchire la dotazione tecnologica
del reparto già arricchito sia da acquisti della ASL che da generose donazioni
della Fondazione Salina.
Oculistica che è sempre più in crescita: nel
2006 sono state effettuate 18.180 prestazioni nel 2007 ben 20.463.
Alla presentazione erano presenti la neoparlamentare Franca Biondelli, i consiglieri
regionali Graziella Valloggia e Luca Caramella, il vicesindaco di Arona Mario Pagliano e le rappresentanti della Consulta Femminile di Arona.
Il Direttore Generale Mario Minola ha sottolineato come, con queste ulteriori donazioni della Fondazione, l’ASL di Novara
acquisisce attrezzature di grande livello
finalizzate non solo alla cura, ma anche
alla prevenzione.
Anno 7 - Numero 2
IN FORMA
A domanda, risposta!
La visita fiscale
a cura di Alessandra Mondini, Collaboratrice
Medicina Legale
di Novara
Una problematica sentita da tutti i lavoratori è quella delle “visite fiscali”.
Per evitare malintesi o interpretazioni
non corrette, è opportuno chiarire il
concetto di “visita fiscale”, che spesso
viene erroneamente interpretato da
chi richiede tali controlli.
Di cosa si tratta?
Il medico fiscale non è la figura che controlla se il dipendente in malattia si trovi al
proprio domicilio nelle fasce orarie di reperibilità e neppure effettua una verifica della
veridicità di quanto espresso dal medico curante nel certificato di malattia (il medico di
famiglia effettua e certifica una diagnosi circa
la patologia della quale la persona è affetta
e esprime una prognosi riguardante i giorni
mediamente necessari per la guarigione).
Il medico fiscale compie una valutazione diversa nei riguardi della patologia di cui è affetto il dipendente,
rapportandola all’attività lavorativa
che egli esercita.
Verifica se, nonostante la “malattia” il
lavoratore sia o meno in grado di prestare un determinato tipo di lavoro.
Per tale motivo è indispensabile visionare il
certificato medico attestante la diagnosi.
Quali sono gli obblighi del lavoratore
dipendente?
Il contratto nazionale del lavoro impone al
dipendente assente per malattia di:
1. comunicare l’assenza non oltre l’inizio
dell’orario di lavoro del giorno in cui essa si
verifica, ed anche nel caso di prosecuzione
della malattia;
2. inviare, all’amministrazione, per raccomandata con ricevuta di ritorno o recapitare a mano, il certificato medico (senza la
diagnosi) entro 5 giorni dall’inizio della malattia;
3. essere presente al domicilio comunicato all’amministrazione (anche in caso di
domicilio c/o alberghi) durante le fasce di
reperibilità anche la domenica e giorni festivi (dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle
19.00)
4. garantire la reperibilità al domicilio anche in presenza di autorizzazione del medico curante ad uscire;
5. dare immediata comunicazione all’amministrazione qualora si debba allontanare
dal domicilio comunicato durante le fasce
orarie.
Nell’adempire ai su citati obblighi, il comportamento del dipendente deve essere improntato al rispetto del dovere di diligenza.
La Corte di Cassazione (con sentenza del
14.05.1997) ha dichiarato che il dovere di
diligenza consiste:
• comunicare tempestivamente l’assenza
e la durata di essa
• consentire eventualmente alla sostituzione
• consentire alla visita di controllo
• garantire la reperibilità del domicilio
Pagina 11
Nel caso il dipendente si trovi all’estero?
Anche il dipendente ammalato all’estero dopo aver inviato un telegramma, deve
accertarsi (telefonicamente) dell’avvenuta
ricezione affinché sia possibile eseguire la
visita fiscale (sentenza della Corte di Cassazione 09.10.1998).
In caso di infortunio sul lavoro?
In caso di malattia dovuta ad infortunio sul lavoro le fasce orarie previste
per le malattie “ordinarie” , non vanno
rispettate (Corte di Cassazione sentenza
02.06.1998).
Se il lavoratore non viene trovato al
domicilio?
Nel caso in cui il dipendente risultasse assente al domicilio e convocato a visita ambulatoriale ha l’obbligo di giustificazione
dell’assenza.
Si consiglia di farsi comunque rilasciare un
certificato giustificativo nel caso in cui il
lavoratore si assentasse dal domicilio per
visite specialistiche o strettamente necessarie; con l’indicazione dell’ora di entrata e di
uscita dall’ambulatorio.
Quando può essere richiesta la visita
fiscale?
Le amministrazioni posso richiedere il controllo fiscale fin dal 1° giorno di assenza anche se la durata della malattia è di un
giorno.
Non è giustificata l’assenza nel caso in
cui:
• il guasto al campanello dell’abitazione;
• il fare la doccia nelle fasce orarie per cui
non si è sentito il campanello
• il cambio di domicilio non comunicato
• la necessità di accompagnare un famigliare per visite o altro.
Quanti sono i controlli effettuati dal Servizio di Medicina Legale dell’ASL NO?
Nel corso degli anni si assiste ad una diminuzione di tale attività, dovuta si alla modifica di alcuni contratti di lavoro che prima prevedevano la visita fiscale d’obbligo (anche per un giorno di malattia), mentre oggi è a discrezionalità del dirigente, si per il costo di
tali verifiche.
Pagina 10
IN FORMA
Anno 7 - Numero 2
Il Botulismo Alimentare:
un’insidia nell’ombra
a cura di Elena Vallana
Al giorno d’oggi è diffuso l’uso in medicina
estetica della tossina botulinica per attenuare le rughe frontali, glabellari e dei lati degli
occhi.
Sull’argomento è stato intervistato il dott.
Maurizio Roceri Direttore del Servizio di
Igiene ed Assistenza Veterinaria - Area B
- igiene degli alimenti di origine animale
dell’ASL di Novara in merito ad un altro
aspetto riguardante il botulino che rappresenta una grave tossinfezione alimentare ed
un serio problema di sanità pubblica.
Quando si parla di botulino, si associa ultimamente alle applicazioni in campo estetico
per migliorare il nostro aspetto, in realtà di
cosa si tratta?
Il Botulismo è una rara sindrome neuroparalitica provocata dall’azione di una neurotossina
prodotta dal batterio Clostridium botulinum
(botulino), diffuso in tutto il mondo che si
trova nel suolo e talvolta nelle feci di animali.
Non è un’infezione alimentare ma un’intossicazione alimentare. E’ sufficiente una minima
quantità di tossina a determinare la morte: questo fa della tossina botulinica uno dei veleni
più potenti conosciuti dall’uomo. Il rischio a
livello di produzioni industriali è pressoché
nullo se vengono adottate le precauzioni igieniche adeguate; più pericolose sono invece le
preparazioni casalinghe (soprattutto conserve
poco acide).
Quali sono gli alimenti più a rischio?
Gli alimenti più a rischio di contaminazione da
botulino sono le conserve di vegetali in olio ed
in acqua, la carne conservata, le conserve di
pesce ed i formaggi.
Ci sono segni che permettono di “vedere” se in
un alimento è presenta la tossina?
La tossina è facilmente distrutta dal calore, le
spore invece possono resistere fino a 120°C.
Alcuni ceppi oltre alla moltiplicazione del microrganismo, determinano una modificazione
del sapore, del colore, dell’odore e della consistenza dell’alimento fino a dargli un aspetto
repellente.
Altri ceppi, pur non provocando alcuna modificazione evidente del cibo, producono e moltiplicano le tossine da parte. Le intossicazioni
dovute a questi ceppi sono più subdole poichè
gli alimenti contaminati appaiono normali.
Quali sono i sintomi evidenti nell’uomo?
In genere i primi sintomi si manifestano 18/48
ore dopo l’ingestione dell’alimento contaminato, in casi eccezionali il tempo di incubazione
può essere anche di 8 giorni. La tossina botulinica causa una sindrome neuroparalitica.
Per chiarire...
I sintomi sono: disattivazione acuta e bilaterale
dei nervi cranici e debolezza, vertigini o paralisi discendente. Successivamente compaiono:
difficoltà visiva, disfagia, difficoltà a inghiottire e a parlare, bocca asciutta, fino a una paralisi
flaccida e simmetrica in una persona che resta
in uno stato vigile. Possono essere presenti:
vomito, difficoltà a respirare, distensione addominale e diarrea. La febbre è assente tranne
nei casi di un’infezione dovuta ad una complicazione. La guarigione può richiedere mesi di
convalescenza.
Quali sono le forme in cui si manifesta?
Il botulismo clinicamente si presenta in 4 forme principali:
• Botulismo alimentare: dovuto all’ingestione di cibo contaminato con la tossina botulinica.
• Botulismo infantile: colpisce i bambini
sotto i 12 mesi di età. Uno dei veicoli comunque sicuro per le persone con più di un anno di
vita.)
• Botulismo da lesione: dovuto all’infezione
di ferite con conseguente produzione di tossine
(questa forma è in crescita tra le persone tossicodipendenti, a causa di iniezioni di sostanze
stupefacenti preparate in condizioni di scarsa
igiene e contaminate).
• Botulismo da inalazione: inalazione di tossina botulinica mediante aerosol.
Può dare dei consigli pratici per evitare
questo tipo di rischio:
➢ gli alimenti destinati alla produzione di
conserve devono essere di prima qualità, privi
di ammaccature, muffe o parti marce;
➢ conservare le materie prime (es. verdure)
ben coperte in frigo e solo per brevissimi periodi;
➢ lavarsi bene le mani (anche sotto le unghie) prima di procedere alla lavorazione;
➢ lavare bene i prodotti in acqua abbondante
strofinandoli con spazzolini utilizzati solo per
alimenti, vanno eliminate completamente tutte
le tracce di terra;
➢ asciugarli con panni puliti e non lasciarli
sul piano di lavoro, esposti a polveri e insetti,
né prima né dopo la cottura;
➢ pulire accuratamente i piani di lavoro prima, durante e dopo la preparazione delle conserve;
➢ utilizzare contenitori piccoli (massimo
300-500 ml.) che devono essere sempre sterilizzati facendoli bollire per almeno 15 minuti;
➢ nella preparazione delle marmellate utilizzare almeno una quantità di zucchero pari al
50% del peso della frutta;
➢ cuocere nella pentola a pressione per almeno 3 minuti i vegetali da conservare sottolio
o al naturale (sono infatti necessari 120° C per
distruggere le spore, temperatura che non si
raggiunge con la semplice ebollizione in pentola);
➢ l’aggiunta di aceto e la conservazione dei
barattoli a basse temperature riducono il rischio di sviluppo del microrganismo;
➢ i cibi preparati senza seguire le corrette
precauzioni (cottura, acidità, concentrazione
salina, ecc...) vanno sempre refrigerati;
➢ scartare le conserve che all’apertura lasciano fuoriuscire del gas, presentano bollicine o cattivo odore; controllare che i coperchi
dei barattoli non siano bombati. In presenza di
queste condizioni, i prodotti non devono essere mangiati e neppure assaggiati (anche l’assaggio può essere pericoloso). Va comunque
ricordato che la presenza di botulino, non porta
necessariamente ad odori strani del prodotto;
➢ negli insaccati prestare attenzione alla
presenza di zone verdastre (fenomeni di proteolisi), talvolta associata anche a fenomeni
di rammollimento e a cattivi odori, che rappresentano un campanello di allarme per una
eventuale presenza del botulino;
➢ nella preparazione delle conserve ittiche
(tonno, sgombro, etc...) è doveroso eviscerare
i pesci appena pescati o acquistati.
Anno 7 - Numero 2
IN FORMA
Pagina 3
LA FONDAZIONE SALINA AL SERVIZIO
DEL SOCIALE E DELLA MEDICINA
a cura di Maurizio Robberto,
Collaboratore Amministrativo
Direzione Medica dei Presidi
Ospedalieri Riuniti dell’ASL NO
Nata il 19 marzo del 2000 per volontà di Imer Salina, un imprenditore
aronese, ha lo scopo di finanziare
la ricerca medica, persegue e
promuove le proprie finalità nei
settori della ricerca scientifica,
dell’istruzione, arte, sport. Presieduta
da Maria Rosa Bollini (vedova dello
scomparso Salina) , ne fanno parte
il dott. Alberto Gusmeroli, il dott.
Maurizio Gilio Tos e l’avv. Roberto
Stefano Brovelli.
La Fondazione ha contribuito allo
sviluppo della S.C. di Oculistica
di Arona rendendolo con alcune
donazioni del valore di 300.000
€ altamente specializzato per
la prevenzione e cura della
degenerazione maculare senile e
per la prevenzione del glaucoma.
Ha finanziato inoltre una borsa di
studio di 20.000 € per l’assunzione
annuale all’Ospedale di Arona di una
stagista medico oculista, organizzato
congressi ed eventi culturali o
manifestazioni musicali “Primavera in
Musica” giunta alla quinta edizione.
Attualmente viene erogata una
borsa di studio di 2500 € al miglior
studente aronese delle scuole medie
superiori ed un premio minore di 250
€ ad ogni studente che completa a
pieni voti gli studi e prosegue verso
l’Università.
La Fondazione Salina ha attivato
anche un progetto umanitario nel
villaggio lebbrosario di Sowane, in
Senegal, sostenendo lo sforzo della
volontaria novarese sig.ra Fortina
che ha allestito un dispensario
medico. E’ stata data la possibilità
ad una giovane del luogo di studiare
e frequentare un corso biennale da
infermiera a Dakar, finanziandolo
totalmente.
Il Vescovo di Novara incontra la Sanità
a cura di Elena Vallana
Nella stessa giornata, Mons. Renato
Corti Vescovo di Novara, in occasione della visita pastorale, ha incontrato
nel pomeriggio i malati
ricoverati all’Ospedale
di Arona, ascoltando le
loro parole, accogliendo la loro sofferenza
e donando loro un
sorriso, una carezza
e parole di conforto
(nella foto, da sinistra:
Arabella Fontana Direttore Sanitario ASL NO, Mauro Pagliano Vicesindaco di Arona, il Vescovo Mons. Renato Corti, Mario Minola
Direttore Generale ASL NO e Don
Giancarlo Minchiotti, Vicario del Vescovo di Novara).Alla sera ha voluto
incontrare, al Palacongressi cittadino,
il personale sanitario – medici ed infermieri – ed il mondo del volontariato con la Presidente dell’Associazione
Volontari Ospedalieri che hanno portato alla ribalta il rapporto medico e
paziente.
Il Vescovo ha concluso “Mestiere e
vocazione, o meglio, la vocazione
al mestiere. Anche i medici sono
missionari in mezzo alla gente”.
Pagina 4
IN FORMA
Anno 7 - Numero 2
Dona gli organi: il trapianto è vita
I DATI DELL’ASL DI NOVARA
a cura di Maurizio Robberto,
Collaboratore Amministrativo Direzione
Medica dei Presidi Ospedalieri Riuniti
dell’ASL NO
M a g g i o :
settimana
dedicata alla
donazione ed
al
trapianto
di organi e
tessuti.
Anche nell’ASL NO sono state
promosse iniziative per sensibilizzare
la popolazione ad effettuare una
scelta a favore della vita.
L’ASL di Novara si è inserita in
un sistema di riferimento di rete
regionale.
Nel 2007 ci sono stati due prelievi
multi organo: un nel mese di marzo
ed un altro a luglio.
Grazie a questi due generosi
donatori sono tornate a una nuova
vita quattro persone.
In Italia sono oltre 10.000 le
persone in lista di attesa, anche
se l’Italia è oggi ai primi posti in
Europa per numero e qualità dei
trapianti effettuati. – spiega il
prof. Antonio Amoroso del Centro
Regionale Trapianti - Purtroppo,
a fine 2007, erano più di 600
pazienti in attesa di cornee, poco
meno di 50 quelli che aspettano
un fegato, 60 un cuore, 20 un
polmone, 10 un pancreas.
A livello nazionale il Piemonte
occupa un posto di rilievo.
Mediamente si eseguono circa
400 trapianti di organo ogni
anno.
Nel 2007 il Piemonte è risultato
terzo solo dietro alla Toscana e
al Friuli Venezia Giulia. Sono stati
infatti trapiantati da 178 reni da
donatori morti, 138 fegati i parti
di essi, 30 cuori, 4 pancreas, 13
polmoni. Importanti i traguardi
raggiunti in Piemonte: 5000
trapianti d’organo nella Regione,
500 trapianti di rene presso il
centro di Novara, 400 trapianti
di cuore effettuati a Torino, 200
donazioni di cellule staminali
emopoietiche da donatori di
midollo osseo. Il centro trapianti
di fegato e rene delle Molinette
è stato quello che in Italia ha
eseguito più trapianti del settore.
Il risultato poi sui pazienti è
ottimo: dopo cinque anni dal
trapianto, godono di buona
salute più del 90% dei riceventi
del trapianto renale, l’80% dei
riceventi del fegato, il 70% quelli
che hanno subito il trapianto di
cuore. “
L’ASL di Novara ha effettuato
negli ultimi anni molti
prelievi ed espianti
di
cornee,
dopo
l’attivazione dell’èquipe
di oculistica, guidata
dal dott Vito Belloli del
Presidio Ospedaliero
di Arona, con la
collaborazione
delle
Strutture di Anestesia
e Rianimazione, di
Neurologia e della
Direzione Medica .
In sette anni sono state prelevate 99
cornee (4 nel 2002, 18 nel 2003, 27
nel 2004, 14 nel 2005, 20 nel 2006,
16 nel 2007).
La dott.ssa Elena Ragazzoni,
Referente dei trapianti di rene
nell’ASL NO: “I nostri pazienti
trapiantati sono attualmente
96, tra questi ve ne sono 6 che
hanno ricevuto un trapianto da
vivente (fratello, padre o madre),
un’opportunità questa che puo’
evitare l’inizio del trattamento
dialitico.
Il trapianto offre migliori
probabilità di sopravvivenza del
paziente rispetto alla dialisi, una
migliore qualità della vita ed un
migliore reinserimento lavorativo.
Le sopravvivenze del paziente di
rene nel periodo 2000-2005 sono
state rispettivamente 95 e 91% al
quinto anno, con un significativo
miglioramento rispetto all’88 e
al 58% del periodo 1985-1990.
I centri di riferimento regionali
sono allocati a Torino e Novara.
Anno 7 - Numero 2
IN FORMA
Pagina 9
Un aiuto per sconfiggere il
gioco d’azzardo patologico
finire il valore simbolico del gioco per
cogliere i vissuti che hanno determinaGiocare fa ritornare “bambini” anto una deviazione verso il gioco “non
che i meno giovani, ma quando il
ludico”.
Particolare attenzione è dedicata algioco da puro divertimento assume
l’aspetto sanitario e psicologico.
le caratteristiche di “malattia” è importante sapere che è possibile troE’ possibile intraprendere un trattavare chi è in grado di dare una rispomento mirato, indicando il programma
sta appropriata ai bisogni di aiuto
terapeutico più adatto.
Come prosegue il trattamento?
espressi dalle persone più fragili.
Abbiamo approfondito l’argomento
Si entra nella fase di assestamento in cui
con il dott. Martino Liborio Cammaci si concentra sul mondo emotivo della
rata, Direttore del Dipartimento di L’aspetto economico pare essere di ri- persona facendola entrare in contatto
Patologia delle Dipendenze dell’ASL lievo fondamentale nella motivazione, con le proprie emozioni, “smontando”
NO (Novara).
per cui il paziente deve essere con- i meccanismi difensivi responsabili del
Il Dipartimento Patologia delle Dipen- tinuamente rinforzato nella terapia e pensiero magico ed onnipotente del
denze dell’ASL NO per rispondere ad sostenuto nel difficile processo di cam- giocatore.
un’esigenza sempre più crescente, ha biamento.
Viene inoltre fornita consulenza ai faavviato un Servizio Ambulatoriale Quale risposta dà l’ASL alle per- miliari ed alle figure significative delle
per il trattamento di soggetti affetti da sone che esprimono questo biso- persone con problemi di GAP per indi“gioco d’azzardo patologico”.
viduare modi di intervento e coinvolgigno?
Il gioco d’azzardo patologico, conosciu- Il Dipartimento Patologia delle Dipen- mento dei pazienti.
to come G.A.P., è stato classificato dal- denze dell’ASL NO ha scelto di offrire Infine, viene valutata l’opportunità di
l’Associazione Psichiatrica Americana, un trattamento ambulatoriale che mira un trattamento di gruppo; in alcuni
tra i disturbi ossessivo-compulsivi.
alla risoluzione della problematica, pur casi, il soggetto portatore del disagio,
Il gioco può essere diventare una mantenendo integra la relazione con la ha maggiori benefici dal confronto con
dipendenza?
il gruppo piuttosto che dall’intervento
famiglia e l’ambiente circostante.
Il gioco può assumere le caratteristiche Si possono rivolgere al Servizio ambu- individuale.
di una dipendenza vera e propria, con latoriale persone con problemi di diPer saperne di più:
sintomi come: tolleranza, astinenza e pendenza legati al gioco, nelle sue varie
perdita di controllo, al tal punto che il forme (videopoker, lotto, bingo, carte,
soggetto viene totalmente assorbito dal scommesse di cavalli, etc.) trovando
Per informazioni rivolgersi a:
gioco.
accoglienza e, se necessario, successiva
dott. Giovanni Leonardi
Il giocatore patologico non aderisce a presa in carico.
(Dirigente Medico)
canoni prestabiliti, tuttavia, è un indivi- Cosa prevede il trattamento?
dott.ssa Caterina Raimondi
duo con struttura di personalità narci- Il trattamento previsto, di natura indivi(Psicologa-psicoterapeuta)
sista, dipendente, impulsiva, spesso ma- duale, si articola in tre fasi:
Dipartimento “Patologia delle
nipolativo. Il giocatore si cela dietro una 1. valutazione diagnostica;
Dipendenze” - ASL NO - ambulatorio
bassa autostima ed una spiccata tenden- 2. stesura di un programma
GAP - progetto “Fuori ...gioco” za depressiva.
terapeutico;
Trecate: Via Rugiada, 20
Far fronte a sintomi psichici, fisici e so- 3. fase finale di assestamento.
(sede Poliambulatorio distrettuale)
ciali richiede competenza elevata e capa- Nella prima fase l’équipe giunge a deliTel: 0321 786617/8
cità di gestire aspetti multiproblematici. neare a un profilo del giocatore, a dea cura di Elena Vallana
TESTI UNIVERSITARI - ECONOMIA
MEDICINA - PROFESSIONI SANITARIE
FARMACIA - CTF - PSICOLOGIA
CAMICI PER MEDICI
Pagina 8
IN FORMA
Anno 7 - Numero 2
La lotta ai chili di troppo inizia dalle scuole
A cura di Maurizio Robberto, Collaboratore
Amministrativo della Direzione Medica dei
Presidi Ospedalieri Riuniti dell’ASL NO.
La lotta al sovrappeso ed alla obesità inizia
già da piccoli. Sono 2694 i bambini di 12 anni
visitati nelle scuole medie.
“Lo screening ha permesso di evidenziare che il 3,2% dei ragazzi è obeso, mentre il 7,2% è sovra peso – spiega la dott.
ssa Angela Cipelletti, della Struttura Qualità
dell’ ASL NO.””Dati preoccupanti se associati a comportamenti di vita errati come
la poca attività fisica, lo stare molte ore
davanti alla TV, lo scarso consumo di frutta e verdura, situazioni più evidenti nelle
classi sociali più svantaggiate. Rispetto
ai dati regionali, nella nostra ASL la percentuale di ragazzi con problemi di peso
ed obesità sembra essere minore. In uno
studio condotto a campione nel 2004 dagli operatori del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione sui ragazzi di 11-13 e 15
anni, aveva indicato obesità 4,9% e sovra
peso 19,3% . Va precisato che lo studio regionale aveva utilizzato l’indice di massa
corporea per l’individuazione dei soggetti
con problemi di peso, mentre nello screening effettuato ai dodicenni si sono utilizzati i percentuale di peso e altezza.
Da quest’anno scolastico (2007/8) è stato introdotto anche nelle nostre indagini,
l’indice di massa corporea, riconosciuto
a livello internazionale come l’indice più
sensibile. Ci aspettiamo pertanto un aumento delle percentuali rispetto ai precedenti anni. E’ stato inoltre diffuso un
opuscolo divulgativo ai genitori dei sog-
getti obesi e in sovra peso, ai Pediatri di
famiglia, ai consultori, alla Pediatria ed ai
Medici. Esaminando i dati delle varie aree
emerge che il maggior numero di giovani
in con qualche chilo di troppo si registrano nei Distretti di Novara e Galliate.
Quest’ultima zona si conferma negli anni
come il Distretto con la più alta percentuale sia di ragazzi obesi che in sovra peso
(5,5% e 10,8%).
A Galliate le visite si sono già concluse. Sui
452 visitati, il 31% è risultato in soprappeso od obeso (26,5% femminile, 35,6% maschi) contro un 16,3 % dello scorso anno,
un dato statisticamente significativo.
Non sono emerse differenze sostanziali
tra i ragazzi italiani e gli stranieri, ma interessante – spiega Cipelletti – è la conferma del dato, già noto in letteratura, che
i genitori dei bambini obesi hanno dei
genitori con un titolo di studio basso. A
settembre, quando saranno stati visitati
i giovani di tutti i Distretti, emergeranno
importanti indicazioni per gli operatori
sanitari, insegnanti e genitori”.
Colonna vertebrale, arti inferiori e denti da monitorare
Ambliopia: indagini in corso
L’ambliopia è una alterazione dovuta ad una
specie di “pigrizia” dell’occhio che può passare
inosservata anche per lungo tempo. Si può
verificare nei primi anni di vita e comporta
forti diminuzioni visive ad un solo occhio. Tale
forma, va curata precocemente per ottenere il
recupero visivo, altrimenti la cecità funzionale
si trasforma in cecità effettiva. Nel corso del
2008 lo screening per l’ambliopia ai bambini
Sia per quanto riguarda la colonna vertebrale,
sia per gli arti inferiori che per la carie, 2 ragazzi su 10 sono interessati da questi problemi;
di questi più della metà sono stati identificati
con lo screening. Mentre 3 ragazzi su 10 hanno
problemi dentari di malposizione malocclusione. Infine più di tre ragazzi su 10 presenta
alterazioni della vista – osserva Cipelletti. Per
l’esame degli arti inferiori è già utilizzato un
podoscopio che permette di valutare accuratamente piedi e ginocchia mentre per l‘esame
della colonna vertebrale è stato introdotto un
apposito strumento per misurare l’angolo di
rotazione del tronco per l’evidenziazione dei
gibbi che vengono così misurati in gradi, permettendo una precisione maggiore.
Ai ragazzi viene distribuito un opuscolo didattico sull’igiene della colonna vertebrale.
Il personale sanitario ha effettuato un aggiornamento teorico del corso di formazione già
effettuato nei precedenti anni e una supervisione “una tantum” al momento delle visite
grazie alla collaborazione di specialisti (Fisiatra
ed Ortopedico).
che frequentano il secondo anno della scuola
materna, sarà effettuato in tutti i Distretti da
personale sanitario territoriale specificamente
formato da un’Ortottista ed un Oculista del
Presidio Ospedaliero di Arona dell’ASL NO.
I dati nazionali riportano che un 4% della popolazione infantile risulta affetta da questo
problema. In considerazione dell’importanza
della patologia e della possibilità di cure efficaci soprattutto se precoci, la Regione Pie-
monte ha specificamente indicato lo studio
dei bambini in età prescolare come prioritario.
Da quest’anno potremo avere indicazioni sulla
entità del problema anche nei bambini della
nostra ASL. Tutti i dati rilevati negli screening
vengono inseriti in appositi data-base che permettono l’elaborazione particolareggiata degli
stessi e che saranno diffusi ai Pediatri di Libera
Scelta, ai Medici di Medicina Generale (medici
curanti) ed alle Scuole.
Anno 7 - Numero 2
IN FORMA
Pagina 5
IL RENE: IL PIÙ ESPOSTO
ALLA VITA MODERNA
a cura di Maurizio Robberto, Collaboratore
Amministrativo Direzione Medica dei
Presidi Ospedalieri Riuniti dell’ASL NO
Il vero killer dell’era moderna sono le
malattie cardiovascolari. I più recenti
studi riportano poi che le persone colpite dall’insufficienza renale sono circa
il 10%. Questa malattia è espressione di
danni provocati da morbi cronici degenerativi come il diabete, l’ipertensione
arteriosa, le dislipedemie, l’arteoscelerosi, malattie che sono in progressivo
aumento sia per l’allungamento della
vita media sia perché amplificate dagli
stili di vita del mondo modern.” Augusto Cavagnino, Direttore del Dipartimento Medico dell’ASL NO ha presentato
così la settimana di prevenzione per le
malattie renali che si è tenuta nel mese di
marzo scorso: Nell’intera settimana si
è attuata una serie di iniziative per la
prevenzione di questo killer che uccide
più dell’AIDS e dei tumori.
I nostri ambulatori hanno effettuato
delle aperture speciali, mentre in giorni prestabiliti siamo stati nelle piazze
di Oleggio, Borgomanereo ed Arona
per proporre ai cittadini una anamnesi nefrologica, insieme ad esami del
sangue. Sono stati valutati 152 pazienti : 12 di questi hanno avuto il riscontro
di modesta riduzione delle funzione
renale e otto di costoro non ne erano a conoscenza e sono stati avviati
ad un follow up nefrologico. Una volta
all’anno sarebbe opportuno effettuare un esame delle urine, del sangue,
monitorare la
pressione per
verificare che
queste patologie non siano
già latenti. “
La prevenzione
primaria si effettua già tra i giovani: Informare
sugli stili di vita
migliori,evitando l’abuso di
cibo, la troppa
sedentarietà
fumo e alcolici
è la prima regola. Abbiamo
in programma
una serie di
incontri con i giovani delle scuole superiori ed effettueremo delle serate
nei Comuni per informare la popolazione.
Per informare meglio gli operatori ed i
medici di base è nata la Scuola Piemontese di Nefrologia (presieduta dal prof.
Giuseppe Segoloni, mentre Piero Stratta
dell’Università di Novara guida il Comitato Scientifico), con sede ad Orta San Giulio e di cui fanno parte le ASL di Novara
e Verbania.”
Due gli incontri tenutosi nel 2008 : Nell’incontro di gennaio si è parlato dell’ipertensione con la partecipazione di
circa un centinaio di medici delle due
ASL.
Abbiamo effettuato collegamenti via
Web con altre 16 sedi in Italia dove
si affrontano gli stessi problemi. Abbiamo istituito il portale della salute,
uno scambio di informazione, in via
telematica con i medici di base, che
potranno poi partecipare alla vita del
nostro reparto di nefrologia per uno
scambio di informazioni e valutazioni.
In quello recentissimo del 24 maggio, si
è discusso del tema “La diagnosi delle
malattie renali.
A riprova che la struttura di Nefrologia
e Dialisi di Borgomanero è all’avanguardia, ci sono le recenti visite di delegazioni
provenienti dallo Yemen e da Cuba: Hanno potuto apprezzare la qualità delle nostre attrezzature ed il valore
scientifico della nostra ricerca.
PRECISAZIONI :
In riferimento all’articolo “Stressa il Tuo Cuore lo conoscerai meglio”, il Direttore del Servizio di Medicina Legale e dello
Sport dott. Gianfranco Zulian specifica che “L’Ambulatorio di Medicina dello Sport della nostra ASL abbia esclusivamente la funzione istituzione di rilasciare il certificato per attività sportiva agonistica secondo i criteri del D.M. 18/2/1982.
Tale attività è rivolta principalmente ad atleti minorenni aventi diritto, in quanto la Regione prevede per tali fasce
di età la gratuità della prestazione stessa. Il protocollo di visita prevede a secondo del tipo di sport l’esecuzione dell’ECG a riposo e dopo sforzo ottenuto tramite prova sub massimale al cicloergometro (che non sostituisce e non è da
confrontare con il test da sforzo massimale) oltre che la spirometria, l’esame urine, la valutazione dell’ acuità visiva
e per alcuni sport esami integrativi tipo eeg ecc. L’ accesso avviene, quindi, su prenotazione tramite richiesta esclusiva della società sportiva di appartenenza (affiliata al Coni o altro ente di promozione sportiva). Compatibilmente
alla richieste l’accesso per finalità sportive puo’ avvenire anche in forma privata con tariffe indicate dalla Regione.
Non è previsto l’accesso a singoli esami o con richiesta del SSN.”
IN FORMA
Pagina 6
Anno 7 - Numero 2
Un nuovo servizio per le future mamme
A Cura Elena Vallana
Dall’ 8 aprile 2008 è attivo nel Reparto di
Ostetricia Ginecologia dell’Ospedale di Borgomanero dell’ASL NO (Novara) il servizio di
screening prenatale delle anomalie cromosomiche per fornire durante la gravidanza
una valutazione personalizzata del rischio
per la sindrome di Down.
(nella foto, da sinistra: il Direttore del Reparto di Ostetricia Ginecologia Giovanni Ruspa,
l’Infermiera Professionale Liliana Cominola e i
Ginecologi Maria Grazia Folghera, Paola Marchini e Giovanni Barattini).
La sindrome di Down è causata dalla presenza
nel patrimonio genetico di un cromosoma 21
in più (si parla infatti di trisomia 21).
Il rischio di partorire un bambino con sindro-
me di Down non è uguale per tutte le donne:
il rischio infatti aumenta con l’aumentare dell’età materna: a 20 anni c’è una probabilità ogni
1600 gravidanze, a 30 anni una ogni 900, a 35
anni una ogni 350, a 40 anni una ogni 80.
Lo screening consente di accertare, tra le donne in attesa di un figlio, quelle che possono
essere a rischio per la sindrome di Down.
Alle future mamme è messa a disposizione a
Borgomanero la diagnosi prenatale invasiva
che consiste nel prelievo di villi coriali o di liquido amniotico (che può però determinare
un rischio di aborto di circa 1 %).
Alle donne incinte sono effettuati: il test combinato (alla 11°/12° settimana), il test integrato (alla 11°/12° settimana e poi alla 15°
settimana) per valutare la translucenza nucale,
in grado di identificare entro un certo limite i
feti a rischio per la sindrome di Down, per la
trisomia 18 e per altre malattie genetiche, sindromi e cardiopatie. Dopo il secondo prelievo
alle donne incinte vengono effettuati ulteriori esami e, nel 2° trimestre di gravidanza, il
tritest.
La Struttura di Ostetricia Ginecologia dell’ASL NO – diretta dal dott. Giovanni Ruspa
- fornisce gratuitamente l’esame del cariotipo
fetale alle donne in stato interessante che presentano un rischio superiore a quello previsto
(1/350 a termine gravidanza).
Gli esami, eseguiti ogni martedì dai Ginecologi dott. Barattini e dott.ssa Marchini, vanno a
completare – aggiungendosi al al Servizio di
Amniocentesi già da tempo offerto - l’offerta
degli accertamenti dedicati alle donne in gravidanza.
Le future mamme - che hanno un’età superiore ai 35 anni - possono rivolgersi al proprio
Medico Curante che, telefonando alla Struttura di Ostetricia e Ginecologia del Presidio
Ospedaliero di Borgomanero (0322 848310),
prenota un test di screening prima eseguire la
diagnosi prenatale invasiva.
(nella foto:
la sala con
la vasca
per il parto
in acqua)
“Promozione e sostegno all’allattamento
esclusivo al seno” è il
progetto realizzato dal
Dipartimento Materno
Infantile in collaborazione con la Struttura Qualità diretta da Lorenzo Brusa e da Angela Cipelletti
Dirigente Medico della Qualità.
Sono stati distribuiti oltre 2000 opuscoli nei
consultori, nel punto nascita di Borgomanero,
nei distretti – spiega la CPSE Lidia Di Brisco.
Lo scopo principale è di essere vicino a tutte
le mamme o coppie in attesa che desiderano
allattare al seno i propri figli. Il latte materno è unico, specifico per il proprio figlio, con
una composizione ideale per le sue esigenze complessive, non solo nutritive. E’ sempre
pronto all’uso, igienicamente adeguato. Le
sostanze sono molteplici: aiutano la digestione del neonato, rinforzano il suo sistema immunitario in modo permanente, maturano il
sistema nervoso e gli altri organi. L’UNICEF
raccomanda che l’allattamento al seno continui, con appropriati cibi complementari, per
due anni ed oltre. Non si crea alcuna dipendenza, anzi crescono con un maggior senso
di indipendenza ed un maggior sviluppo cognitivo. L’Ostetrica Laurita Tanzi aggiunge: Una
lunga lista di malattie risulta insorgere meno
frequentemente nei bambini allattati al seno.
Si tratta di un vero bonus della salute per le
malattie respiratorie, la diarrea, le allergie,
l’obesità e favorisce l’armonico sviluppo neuro-intellettivo e del sistema immunitario. In
altre parole, i bambini allattati al seno richiedono minori cure mediche e vengono meno
ospedalizzati”. Nell’opuscolo di dieci pagi-
ne si forniscono le risposte più frequenti che
pongono le mamme. I dubbi sulle possibilità
di allattare, quante poppate al giorno (otto,
di media con un minimo di 5 sino ad un massimo di 12), sul fatto che bambino allattato
deve bere (il latte materno contiene già tutti i
liquidi necessari), se si possono assumere farmaci durante l’allattamento.
Si spiegano le tecniche di allattamento – spiega l’Ostetrica Barbara Di Giuseppe – la posizione della mamma, del bimbo, la cura del seno,
le tecniche per spremere il latte materno.
Forniamo anche consigli su come conservare il latte materno. In frigorifero può essere
conservato fino ad otto giorni, nel congelatore fino a tre – quattro mesi. Quando il latte
deve essere utilizzato, sarà sufficiente riscaldarlo a bagnomaria od anche nel microonde a temperature a potenza molto bassa. E’
molto importante controllare sempre la temperatura del latte prima di somministrarlo al
bambino.
IN FORMA
Pagina 7
C’è tanto bisogno di te...
Un aiuto dalla Fondazione Comunità del Novarese
a cura di Elena Vallana
Il seno della mamma: unico e speciale per l’allattamento
A cura di
Raffaella D’Andretta,
Collaboratrice Distretto di
Galliate
Anno 7 - Numero 2
La Fondazione Comunità del Novarese,
nata nel 2000, si pone come intermediario filantropico tra chi ha risorse finanziarie e chi è
in grado di realizzarle, mettendole al servizio
dei donatori per trasformare i loro contributi
in opportunità di sviluppo sociale.
Per realizzare questo obiettivo la Fondazione
finanzia con appositi bandi, progetti in settori
quali l’assistenza sociale e socio-sanitaria, la
ricerca scientifica, la tutela e la valorizzazione dei beni artistico/ambientali nel territorio
provinciale.
Che ruolo svolge la Fondazione?
Il ruolo della fondazione – afferma Ugo Mauri, Vicepresidente della Fondazione Comunità
del Novarese (nella foto a sinistra insieme ad
Augusto Cavagnino Direttore di Nefrologia e
Dialisi dell’ASL NO) - è quello di promuovere
la cultura del dono e migliorare la qualità
della vita della propria comunità, favorendo
una maggiore consapevolezza dei bisogni e
delle opportunità presenti nel territorio, rafforzando il senso di appartenenza e coesione
sociale, aumentando la capacità della comunità
di risolvere autonomamente i propri problemi.
Come nasce l’idea dell’iniziativa C’è tanto
bisogno di te a favore degli Ospedali di
Arona e Borgomanero dell’Azienda Sanitaria Locale di Novara?
Il fondo nasce nel 2007 da una collaborazione
tra Fondazione e ASL con attenzione particolare per la sanità ed il miglioramento della
qualità di vita della popolazione del territorio
della provincia di Novara, al sostegno finanziario e materiale delle strutture ospedaliere e
per progetti promossi dall’ASL NO.
Ad un anno dall’attivazione, è possibile
fare un bilancio?
Ad oggi sono stati raccolti oltre 100.000 €, grazie alla donazione di privati ed in particolare
dalla Cimberio S.p.A. di S. Maurizio D’Opaglio.
Si sta cercando di sensibilizzare le persone ed
in particolare le grosse aziende del territorio
per contribuire a dare risposte sempre più appropriate ai bisogni di salute delle persone.
Ogni centomila euro raccolti, il 70% viene
destinato a progetti sanitari e il 30% accantonato a capitale per essere successivamente
investito.
Quali sono i criteri adottati nella scelta
dei progetti?
La scelta avviene attraverso un Comitato costituito da Rappresentanti della Fondazione
Comunità del Novarese e dai Rappresentanti degli operatori dell’ASL, per costruire un
nuovo modello di integrazione e partecipazione alla politica sanitaria.
Cosa può fare concretamente una persona che voglia donare?
Qualunque persona, che condivida la finalità del fondo o voglia dare una testimonianza
concreta alla qualità dei servizi sanitari ricevuti
può effettuare una donazione alla fondazione
destinandola al Fondo specifico. Ogni donazione è poi detraibile fiscalmente.
Nel corso di questi anni la Fondazione
direttamente e tramite altri Fondi ha so-
stenuto progetti e attività dell’ASL NO?
Certamente, l’iniziativa C’è tanto bisogno di te
è l’ultima in ordine cronologico, ma in questi
anni la Fondazione ha contribuito direttamente e tramite i Fondi: Frattini, Zucchetti, Nobili,
Cerutti e molti altri a realizzare progetti come
la telemedicina per la Cardiologia, all’acquisto di importanti attrezzature ecografi per la
Radiologia e la Cardiologia, apparecchiature
per la Gastroenterologia e l’Urologia di Borgomanero e per l’Oculistica di Arona; inoltre
ha consentito ad aprire nuovi servizi, come il
DEA/Pronto Soccorso e il Day Hospital Oncologico di Borgomanero, ed attivare i posti
letto della Neurologia, ha sostenuto borse di
studio per medici specialisti (psicologi, nefrologi, ecc...)
Quali sono gli altri settori a cui si rivolge
la Fondazione?
La Fondazione favorisce anche lo sviluppo del
terzo settore, promuovendo la crescita delle
organizzazioni senza fini di lucro, numerose
sono le donazioni rivolte alle Associazioni di
Volontariato con finalità sociali come l’Associazione “Lavoro malgrado tutto” che da impiego a persone con disabilità, l’Associazione
“Pro Nefropatici”, l’Associazione “La Scintilla”
di Borgomanero, “La Gazza Ladra” di Invorio
e molte altre ancora, per sostenere progetti
volti destinati alle persone più fragili.
Quali sono le prospettive per il futuro?
L’augurio è che i cittadini condividano sempre di più l’obiettivo delle nostre iniziative per
consentire di realizzare progetti e migliorare
sempre più i servizi offerti dalle strutture sanitarie del territorio novarese.
La donazione è un’opportunità di crescita
sotto il profilo umano, scuote le coscienze
ed aiuta comprendere ed a sperimentare
i benefici di un’azione per il benessere di
tutte le persone.
PER DONARE, occorre effettuare:
BONIFICO BANCARIO sui Conto Correnti:
•
Banca Intesa Sanpaolo – Ag. 3 – Novara C/C 2648-2646290001/59 ABI 3069 CAB 10103;
•
Banca Popolare di Novara - Novara – C/C 9610 – ABI 5608 – CAB 10100;
•
Banca Popolare di Intra - Novara – C/C 133188 – ABI 5548 – CAB 10100;
•
BancoPosta - Novara – C/C 18205146 – ABI 7601 – CAB 10100;
•
Banca Fideuram - Novara – C/C 66214687 – ABI 3296 – CAB 01601;
•
Cariparma - Novara – C/C 2646/29100144 - ABI 3069 – CAB 10100;
INTESTATI A: “FONDAZIONE DELLA COMUNITA’ DEL NOVARESE ONLUS” con causale
“ Fondo Ospedali di Borgomanero e Arona”
Scarica

ASL NO n2 giugno08.indd