UNIVERSITÀ BICOCCA
a cura di Luigi Luce
Cristina Messa
è il nuovo rettore
C
ristina Messa è il
nuovo rettore dell’Università della Bicocca.
È stata eletta alla terza votazione con ben
408 preferenze. Il nuovo rettore entrerà in
carica il prossimo primo ottobre e ci resterà
fino al 30 settembre
2019. Sarà la quarta
donna rettore in Italia.
La prima a guidare un
ateneo milanese.
Gli altri atenei guidati
da un rettore donna sono
quelli di Trento, Udine e
Orientale di Napoli.
I votanti sono stati
700. Queste le preferenze ottenute oggi dai candidati: Cristina Messa 408;
Gianfranco Pacchioni 238; Francesco Nicotra 10; Angelo
Di Gregorio 5. “Sarò il rettore di tutti - ha commentato a
caldo Cristina Messa -. L’Università Bicocca ha di fronte
a sé sfide cruciali che possono essere affrontate solo mettendo in rete le molteplici risorse e competenze presenti
nel nostro Ateneo. Lavorerò perché questo si realizzi.”.
• Chi è Cristina Messa Cristina Messa è professore ordinario di Diagnostica per Immagini. Dal 2012 è direttore del Dipartimento Scienze della Salute dell’Università
Bicocca e siede nel Senato Accademico. Si è laureata con
lode in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli
Studi di Milano e ha ottenuto il diploma di specialità in
Medicina Nucleare presso lo stesso ateneo. In Bicocca, è
diventata professore associato nel 2001 presso Neuroscienze e Tecnologie Biomediche e professore Ordinario
nel 2007 presso Scienze Chirurgiche. Dal 2011 è vicepresidente del Cnr.
Come sconfiggere
la violenza domestica
l 31 maggio all’Università Bicocca è stato siglato un accordo tra
IViolence
l’Ateneo e la Global Foundation for the Elimination of Domestic
(Edv, Fondazione mondiale per l’eliminazione della violenza
domestica) fondata nel 2011 dalla baronessa Patricia Scotland.
Avvocato, deputata nel primo governo Blair, sottosegretario al
Ministero degli Interni e attualmente membro della Camera dei Lord
a Londra, la baronessa è promotrice del “metodo Scotland”, un sistema
da lei ideato per abbattere il numero delle violenze domestiche.
Grazie a questo metodo in Inghilterra il numero delle donne uccise si è drasticamente ridotto, passando da 49 omicidi nel 2003 a 5
nel 2010. La Spagna, che ha già accolto questo “metodo”, in soli
quattro anni ha registrato una riduzione dei casi di violenza domestica pari al 25%. La dottoressa Marina Calloni, docente di
Filosofia Politica e Sociale presso l’Università della Bicocca è stata nominata ambasciatrice della Fondazione con il compito di realizzare una sede associata di Edv in Italia, dove, come ogni giorno
ci racconta la cronaca, la situazione è veramente grave. Nel 2012
sono stati ben 127 i casi di femminicidio.
Nella stessa mattinata, durante la conferenza tenuta da Patricia
Scotland, aperta al pubblico, è stato presentato un interessantissimo libro sull’argomento, “Il male che si deve raccontare. Per cancellare la
violenza domestica”. Scritto da Simonetta Agnello Hornby e Marina
Calloni, edito da Feltrinelli, i proventi della vendita serviranno a finanziare la creazione della Edv Italia. La violenza è un problema molto serio sia a livello individuale sia a livello sociale per cui ci ripromettiamo
di approfondire in un prossimo numero i vari aspetti del “metodo
Scotland” e i primi passi che la giunta Pisapia sappiamo sta avviando
per la nostra città. (Valeria Casarotti-Teresa Garofalo)
Che ne pensano dell’impegno politico gli studenti?
Parlano Luca (informatica) e Fabio (giurisprudenza), membri del Senato Accademico.
er scoprire dove nasce la politica zonale
P
e nazionale, prima ancora di cercare tra
i partiti, bisogna cercare nelle scuole e, soprattutto, nelle università. In particolare
tra i rappresentanti degli studenti al Senato
Accade-mico della Bicocca: Luca Racchetti,
25 anni, studente di informatica e residente
in viale Zara, e Fabio Goffi, 20 anni, studente al primo anno di giurisprudenza della
provincia di Brescia, candidati e eletti per
Liste di Sinistra.
I giovani hanno poco interesse per
la politica?
Non tutti e, sicuramente, non in Bicocca.
Cosa vi ha spinto a candidarvi con
Liste di Sinistra?
Luca: Sono stato convinto da un mio amico,
Jacopo Rossi, che era già presente in Liste di
Sinistra e che ora fa parte del CdZ 9.
Fabio: Mi sono sempre occupato di politica anche al liceo,per cui è stato spontaneo continuare all’università. Durante la scelta dell’ateneo
da frequentare uno dei parametri di valutazione erano proprio le liste presenti.Appena arrivato, ho mandato una mail a Liste di Sinistra
e mi ha risposto proprio Luca.
Cosa vi piace e cosa migliorereste
dell’Università Bicocca?
Luca: Mi piace molto l’idea del campus, che dà
la possibilità di confrontarsi con studenti che
vengono da diversi corsi di laurea e questo favorisce un ricco scambio di conoscenze. Purtroppo però mancano spazi al di fuori delle aule di studio, dove confrontarsi nei momenti liberi. Ci sono spazi esterni che d’inverno sono
poco praticabili.
Cosa avete in mente di realizzare nel
corso del vostro mandato?
Fabio: Rimanere vicino agli studenti, specie
nelle problematiche quotidiane con la didattica. Come l’inserimento dell’apertura della
modifica del Piano di Studi a ogni semestre,
poiché oggi ne abbiamo una all’anno, priva
di data fissa, stabilita dal Senato accademico. Ed è un problema per l’organizzazione
degli studenti. Inoltre ci proponiamo di tenere la prima rata più bassa possibile (ad
oggi meno di 600 euro). Infine modificare la
distribuzione delle fasce di reddito.
Vorremmo porre un coefficiente con il quale
moltiplicare l’Iseu, per arrivare a una cifra
certa di tassa che corrisponda al proprio
reddito e non ad una fascia generica.
Com’è andata la prima riunione con il
Senato Accademico?
Luca: È stata molto lunga, quasi 5 ore, ma sono state fatte subito le presentazioni, il che
denota un interesse a fare la nostra conoscenza come rappresentati degli studenti.
Abbiamo affrontato un intenso programma
con molti punti importanti, tra cui il rinnovo del contratto di alcuni ricercatori: l’università può rinnovarne solo 3 su 11, quindi
bisognava stabilire i criteri su cui basare
questa difficile scelta. C’è da considerare che
3 su un intero ateneo sono pochi. Il problema è causato dal blocco del turn over.
Il ruolo degli studenti è riconosciuto a livello decisionale?
Luca: Nella mia esperienza in Ccd di informatica, posso affermare che il nostro parere è importante, anche sulla didattica: quando tre anni fa è stato deciso di rinnovare l’ordinamento,
con moduli da almeno 6 crediti e bisognava valutare se proporre un programma con esami
tutti da 8 Cfu oppure con esami da 6 e 12 Cfu.
Noi studenti abbiamo votato per esami da 8
Cfu e la cosa sta funzionando bene. L’importanza data al nostro ruolo può essere dovuto
alla presenza in consiglio e senato di professori giovani con cui è più facile rapportarsi.
Alla Bicocca il polo di sinistra è forte. Perché?
Fabio: Qui la sinistra è unita, Liste di Sinistra
e l’unica lista con all’interno varie realtà, e così non c’è dispersione di voti. Inoltre c’è il buon
esempio di tutto quello che è stato fatto in 10
anni di rappresentanza in ateneo (durante i
quali la lista ha sempre vinto, ndr). Inoltre in
queste elezioni c’era necessità di un turn over
e Lista di Sinistra è riuscita a dare spazio ai
nuovi candidati, ma anche a integrarli dando
un’idea di continuità.
Cosa ne pensate della Zona 9?
Luca: La Zona 9 mi piace. Ha trovato nel tem-
po il modo di ascoltare i cittadini. Certo, ci sono alcuni lavori da fare. Per esempio le piste ciclabili, per cui manca un po’ di continuità: la
Bicocca è collegata con l’area ciclabile fino al
Bicocca Village ma andando verso il centro città si interrompe all’improvviso. Però da parte
dell’amministrazione c’è ascolto, la zona non è
mai ferma anzi può dirsi in continua evoluzione. Positiva è anche la nuova Metro Lilla che è
un vantaggio per noi studenti. Inoltre la stazione di Greco Pirelli permette di avere l’università vicina alle ferrovie, una comodità per
chi viene da fuori Milano.
Se entraste a far parte del Consiglio
Comunale a Milano, di cosa vi occupereste? Avete mai pensato ad una carriera
nella politica?
Fabio:Se diventassi consigliere comincerei con
le politiche di integrazione perché Milano è
una città multietnica e questo deve diventare
un punto di forza sociale.Ad una futura carriera nella politica penso ogni giorno ed è un mio
obbiettivo per il futuro.
Luca: Come consigliere riqualificherei gli spazi dismessi dandoli alle associazioni che lavorano sul territorio. Penso che un politico debba
essere prima di tutto al servizio dei cittadini e
lavorare a loro stretto contatto. A livello zonale mi affascinano le politiche sociali. In passato mi è stata fatta la proposta di entrare in
CdZ 9, ma per motivi di tempo finora mi sono
limitato a collaborare ad alcuni progetti.
In Italia si registra un’ondata di antipolitica, specie tra i giovani. Cosa
ne pensate?
Fabio: È un dato allarmante se pensiamo a come Hitler e Mussolini abbiano preso il potere.
I cittadini devono cominciare a vedere la politica non solo come causa di ogni problema, ma
anche come speranza di soluzioni. Molte cose
dimostrano l’inadeguatezza dei politici,ma anche la incapacità del popolo italiano di prendere decisioni coerenti e responsabili. Una soluzione è tornare al ruolo che avevano i partiti
una volta, radicati nel territorio e nella società.
Con essi ci si identificava, c’era un forte legame. Ora i partiti si assimilano nel personaggio,
quando questo cade se ne fa uno nuovo.
Questo è un ostacolo per ll partito che vuole affermarsi sul territorio.Storicamente sono i giovani a coltivare ideali a cercare un rinnovamento, ed è preoccupante che molti siano rassegnati già da ora. (Giulia Lazzaroni)
Misurando l’elettricità del cervello si scoprono i bugiardi
Ci sono aree del cervello che si attivano quando si mente. E che possono essere viste “all’opera” con l’imaging neurale. Lo rivela una ricerca realizzata da Alice Proverbio, Maria Elide Vanutelli e Roberta
Adorni del dipartimento di Psicologia dell’Università Bicocca.
“Attraverso un approccio basato sull’elettrofisiologia cognitiva - spiega Alice Proverbio, coordinatrice della ricerca - siamo in grado di vedere come reagisce il cervello di una persona quando riconosce qualcosa di familiare. È come se l’attività bioelettrica (derivante dall’attività cerebrale) esclamasse un’ ‘Aha!’ ”. Inoltre, è possibile stabilire
quando una persona sta mentendo poiché il cervello produce una risposta bioelettrica inconfondibile, chiamata N400, che riflette il tentativo di sopprimere l’informazione riconosciuta come vera.
Lo studio è stato condotto su 25 studenti, ai quali sono state sottoposte 296 domande bilanciate per argomento e tipo di informazione.Le
domande comprendevano anche dati, fatti e comportamenti personali conosciuti da ciascun partecipante. Per ogni risposta è stata impartita la specifica istruzione di mentire o dire la verità. È stato utilizzato un paradigma innovativo, che simula la situazione stressante dell’interrogatorio,con domande anche imbarazzanti o su temi delicati. Durante le risposte i volontari hanno indossato speciali cuffie
con 128 rivelatori che registravano l’attività elettrica del cervello.
“Rispetto alla macchina della verità che si basa sulla misurazione di
sudore e battito cardiaco per individuare chi mente - aggiunge
Proverbio - il metodo basato sulla registrazione dell’attività elettromagnetica misura anche l’effetto cerebrale delle emozioni provate
durante l’interrogatorio. L’attività mentale, misurata attraverso le
variazioni elettriche delle risposte cerebrali, è un indicatore molto
più affidabile di quella solo periferica”.
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