Pronto ! io z a p s o u t il o it ESTATE b u s a t o n pre www.prontoestate.it - Cell. 3476035518 www.prontoestate.it 3476035518--3899296009 3899296009 2016 2015 Bimestrale gratuito di informazione indipendente Bimestrale indipendente www.tropeainforma.it condividi condividicon con#tropeainforma #tropeainforma www.tropeainforma.it [email protected] [email protected] Tropea nforma orma Anno21· n. · n.1 1· gennaio/febbraio · gennnaio/febbraio Anno 2016 2015 Trib. Valentia di Vibo Valentia 1/14 del 01/07/2014 Aut. del· Aut. Trib.del di Vibo n. 1/14 n. del 01/07/2014 Direttore Responsabile: Francesco Barritta Direttore responsabile: Francesco Barritta MONS. PUGLIESE (IL TEOLOGO) NEL CENTENARIO DELLA NASCITA Foto di Saverio Caracciolo INCONTRIAMO IL SINDACO RODOLICO pag. 2 - gennaio/febbraio 2016 cultura I Tropea nforma della Calabria: lo scoglio ed il Santuario di S. Maria dell’Isola fu oggetto di saggi ed intensi studi da parte di Francesco Pugliese, tanto da mettere in evidenza come la struttura originaria dell’edificio sia da riferirsi ad un’età altomedioevale bizantina, pur con le riserve di ulteriori posizioni che potrebbero mettere in luce come S. Maria dell’Isola possa essere tra i primissimi edifici cristiani di Alfonso Del Vecchio della Calabria. MONS. PUGLIESE (IL TEOLOGO) NEL CENTENARIO DELLA NASCITA Ricorre quest’anno il centenario della nascita di Mons. Francesco Pugliese (Drapia 1916 – Tropea 1997), meglio conosciuto come il Teologo. Il Teologo fu uno studioso impareggiabile della storia dei monumenti e della società tropeana e punto di riferimento insuperabile di quanti studiosi ed appassionati si sono sempre interessati alle vicende tropeane. Fu correlatore attento ed assiduo di notizie, consigli, indicazioni per tesi svolte su tematiche riguardanti la storia, l’architettura, la filosofia, la teologia, l’archeologia. Mons. Francesco Pugliese fu autore di una preziosa guida turistica dal titolo “Tropea e la sua terra”, edita nel lontano 1974, che ancora oggi rimane la più completa ed esaustiva per chiunque vuole approfondire e conoscere la ricchezza dei doni di natura e delle opere che la Città di Tropea racchiude. L’emblema turistico di Tropea e Il Teologo Pugliese fu un appassionato studioso del filosofo Pasquale Galluppi e fondatore del Centro Studi Galluppiani, promuovendo numerosi convegni sulla figura e sul pensiero del filosofo tropeano, curandone anche gli Atti. Appassionato archeologo fondò il Gruppo Archeologico “Paolo Orsi”. www.tropeainforma.it Nella sua opera di ricerca, salvaguardia e tutela rivestì la carica di Ispettore Onorario della Soprintendenza ai Beni Culturali. Fu tra i primi ad adoperarsi per la nascita del Museo cittadino, recuperando diecine di tele dalle chiese cittadine e seguendone l’annosa opera di restauro. Animatore culturale, ricco di interessi, fu autore di varie pubblicazioni storicoartistiche Egli ha lasciato in eredità a Tropea un grande patrimonio di cultura ed alla “Biblioteca della Calabria” di Soriano il suo cospicuo patrimonio librario e forse anche parecchi suoi scritti rimasti inediti, a causa di un devastante diabete che lo angustiò negli ultimi anni della sua esistenza e che aveva ridotto le sue capacità visive. Al momento alla nostra attenzione c’è un dattiloscritto dal titolo molto suggestivo “Tropea nell’età di Don Mottola”, che speriamo di pubblicare entro quest’anno, curato dallo storico Luciano Del Vecchio, in cui il Teologo racconta 70 anni di vita tropeana, molto interessante ed importante per la storia cittadina, quelli durante i quali si svolse la vicenda umana e spirituale di un gigante della storia cittadina, il prossimo Beato Padre Francesco Mottola. Mons. Pugliese fu un solitario, uno spirito libero, che doveva gratitudine a nessuno, una specie di scheggia impazzita che non cercava favori né deve ricambiarli. www.facebook.com/tropeainforma Le sue condanne non hanno risparmiato singole persone, non hanno risparmiato neanche la comunità ecclesiale di cui pure faceva parte. Mons. Pugliese non dimentica mai in nessun rigo di essere sacerdote. E come tale parla, specie quando, durissimo e sarcastico si esprime sulla condotta di prelati e confratelli che “non si curano di anime”. A tale proposito chi firma il presente articolo è stato testimone ed udì direttamente dalla viva voce di Mons. Pugliese una frase molto significativa: “In tutta la mia vita ho avuto due grandi amici: Don Mottola e Don Micuccio Del Vecchio”. Questa testimonianza ha segnato e segna ancora il sentimento che mi lega ad una personalità severa che non ha mai negato le sue avversioni, peraltro mai gratuite, né ha mai sottaciuto i suoi severi e pesanti giudizi nei confronti di chicchessia, quando esprimeva la sua indignazione non faceva sconti ad alcuno. Se qualche studioso vorrà tentare di ricostruire la storia di Tropea del 900, non potrà ignorare questi appunti che si sviluppano tra cronaca, ricordi personali, rievocazioni di memorie altrui, ricostruzioni di fenomeni sociali, politici ed economici e che possono essere percorsi diacronicamente per temi ed argomenti. Si riesce, in tal modo, a ricostruire, quasi per intero, la sua visione della città e degli abitanti, i quali, nonostante i suoi inclementi giudizi, amò I Tropea nforma pag. 3 - gennaio/febbraio 2016 sia pure di un amore-odio che esprimeva uomo o donna. In ogni caso avrai dei figli ed con le sue appassionate indignazioni. un compagno che sentono la tua mancanza. anche dal punto di vista professionale politica il sacrificio non è di minor conto. Rispetto al passato, quando muovevo i primi passi in politica in piena libertà, oggi, madre e professionista, molto devo alla mia famiglia, che mi garantisce una buona dose di autonomia. Il sacrificio che sta a monte del di Francesco Barritta mio impegno mi impone di pretendere da me stessa il massimo dei risultati ottenibili Abbiamo intervistato l’avvocato Romana per non vanificare gli sforzi anche dei miei Lorenzo, capogruppo della maggioranza familiari. Ben comprenderete che per me in seno al Consiglio comunale e assessore la politica è una questione seria, non solo agli Affari generali e al Contenzioso. La Lo- per i presupposti di cui sopra, ma anche renzo ha commentato i risultati positivi già per la ricerca di un risultato fruttuoso che raggiunti dal suo gruppo e ha poi illustrato mi faccia sentire appagata. Significa saper quelli appena avviati che potranno esse- “ascoltare”, giorno dopo giorno, le istanze re realizzati nel breve termine. Ciò che è dei nostri cittadini chiedendosi come poter emerso dall’intervista, oltre alla passione accoglierle, con la fermezza di dire no tutte che guida l’agire politico della Lorenzo, è le volte in cui le stesse risultano irricevibili. il modo in cui l’assessorato a sua guida ri- Ascoltare comporta scelte ed indirizzi da vesta un ruolo di particolare importanza assegnare alla cosiddetta “macchina coper gli indirizzi che l’amministrazione deve munale” e, quindi, il coraggio di assumersi responsabilità cercando di mantenere inprendere in alcuni settori. Sei una giovane donna, professionista violata la propria onestà. Credo che oggi in carriera, moglie e mamma, eppure più che mai la politica debba tornare ad ashai scelto di dedicare gran parte del tuo sumere un ruolo guida avendo come unico tempo alla comunità attraverso l’impe- obiettivo perseguire il bene comune. Questa è la tua seconda esperienza gno politico. Vuoi dirci cosa è per te la amministrativa da consigliere comunale. politica? Dedicarsi seriamente alla politica com- Hai già ricoperto un importante incarico porta sacrifici. E ciò non cambia se sei in giunta in passato e oggi sei capogrup- INTERVISTIAMO L’ASSESSORE LORENZO R A P P R E S E N TA N Z E P E R R I C O N S U L E N Z A E S T R A T E G I E P E R C A N T I N E , R I S T O R A N T I , B A R , H O T E L C o n t a t t i : + 3 9 3 4 8 7 7 5 3 3 8 5 - + 3 9 0 9 6 8 2 6 0 1 6 - p a s q u a l e p e r r i 4 @ g m a i l . c o m - w w w. p e r r i r a p p r e s e n t a n z e . c o m pag. 4 - gennaio/febbraio 2016 po di maggioranza e assessore agli Affari Generali e al Contenzioso. Ci racconti brevemente di qualche difficoltà che devi affrontare quotidianamente? Per quanto l’assessorato che ricopro abbia una scarsa visibilità all’esterno, al contempo offre una lente di ingrandimento sulle problematiche più accese del territorio. Si viene così a conoscenza della presenza della buca in via Tal del Tali, al balcone abusivo, alla necessità di rivedere le regolamentazioni di spazi e suoli pubblici, ecc. Ciò vuol dire toccare concretamente le esigenze della cittadinanza e comprendere cosa è stato fatto bene e cosa deve essere migliorato. Si consideri, poi, che per quanto il territorio comunale sia di modesta estensione, molto numerosi e spesso di valore importante sono gli atti che giungono al cospetto dell’area Ufficio contenzioso, per i quali si richiede una pronta ed attenta valutazione anche al fine di dare le corrette indicazioni alla Giunta per l’adozione della scelta migliore. Guardando all’interno, le problematiche maggiori afferiscono alla necessità di eseguire un’istruzione tempestiva e puntuale della pratica anche con l’apporto della documentazione spesso da ricercare in decine di faldoni e per uffici diversi - il che non è certo facilitato dalla endemica carenza di personale - senza perdere di vista la tempistica, molte volte ristretta, entro cui dover predisporre gli I Tropea nforma atti difensivi. Guardando all’esterno la difficoltà è quella di non poter prontamente definire, non solo per quanto detto sopra, ma spesso anche per le numerose richieste pretestuose, le pratiche di valore più modesto e di più facile soluzione con il duplice negativo effetto da un lato di far aumentare il contenzioso e dall’altro di sfiduciare il cittadino. L’amministrazione di cui fai parte si è già messa alle spalle la prima parte del mandato elettorale. Puoi parlarci delle azioni da voi intraprese che secondo te sono degne di essere ricordate? Tre sicuramente sono le iniziative per le quali ritengo che, come amministratori, ab- www.twitter.com/Tropeainforma biamo lasciato il segno. Innanzitutto l’edilizia scolastica: da sempre la città è stata attanagliata dalla problematica scolastica, cioè di strutture scolastiche inidonee ad ospitare i nostri ragazzi. Finalmente, oggi, possiamo affermare che, a seguito di interventi strutturali di adeguamento e messa in sicurezza, saranno presto riconsegnati alla cittadinanza locali fruibili e sicuri per le scuole di ogni ordine e grado. In secondo luogo gli interventi manutentivi sulla rete idrica: le condizioni della rete idrica e l’impennata dei consumi d’acqua durante il periodo estivo imponevano da tempo interventi radicali per il potenziamento dell’impianto idrico cittadino questo è stato uno dei primi impegni assunti da questa amministrazione che sul finire dell’anno scorso è ritornato sulla problematica deliberando la realizzazione di vasche di decantazione per acqua potabile per rendere utili e funzionali i flussi derivanti da pozzi di recente realizzazione e cioè in località Argani-Don Mottola. Infine il recupero aree di degrado: anche il look della cittadina è stato oggetto di delibera di Giunta con cui si è voluto procedere alla riqualificazione di aree degradate del Comune. Si tratta di località Croce e Marina Vescovado. Altre volte la cura dell’immagine non ha sacrificato la sicurezza ed in tal senso sono stati avviati i lavori di messa in sicurezza delle mura sulla salita di Marina Vescovado e dell’atti- Progettazione e realizzazione piscine da sogno... Ricadi-Capo Vaticano (VV) | tel. 0963.66.38.80 | www.eurotecnicapiscine.it condividi con #tropeainforma gua salita pedonale che conduce agli antichi Mulini. I lavori iniziati qualche giorno fa, prevedono il rifacimento dei grandi muri di sostegno del sito stradale mancanti in più parti delle pietre cadute a causa della erosione delle acque e dell’usura del tempo. Grazie a questa Amministrazione, inoltre, per la prima volta la città di Tropea può affermare di avere un regolamento che disciplina l’accesso alla ZTL, che in passato ha alimentato un nutrito contenzioso ed uno che riteniamo profondamente simbolo di civiltà l’adozione di un regolamento comunale per l’erogazione di contributi per chi versa in disagiate condizioni economiche. In un mondo perfetto gli amministratori dovrebbero “solo” amministrare, ma in quello in cui viviamo noi gli amministratori devono affrontare le emergenze. Parlando di criticità del territorio, quali pensi siano quelle che avranno un ruolo determinante per destino di Tropea? Il resoconto dell’operato amministrativo fin qui svolto, dovrebbe preservarci dalle “emergenze”. Se ciò non accadrà, vorrà dire che queste sono pervenute da un fronte verso il quale l’azione amministrativa comunale era impotente sin dall’origine. Notoriamente i problemi che propongono le emergenze sono: acqua e spazzatura, soprattutto per una cittadina turistica come Tropea. Su entrambe le problematiche sono state poste le giuste misure precau- I Tropea nforma zionali. L’acqua ormai non dovrebbe più essere un problema e la raccolta porta a porta, da noi potenziata, sta raggiungendo risultati più che soddisfacenti. Se proprio dovessi pensare a delle criticità che ci costringessero a far fronte a delle emergenze, penserei a problematiche collegate agli eventi atmosferici, tipo la piena dei torrenti che abbiamo visto può mettere in ginocchio la cittadina perché in un sol colpo colpirebbe strade e porto. Pensando a quelle criticità, invece, che limitano o in qualche modo hanno frenato lo sviluppo tropeano, mi viene in mente l’insufficienza viaria al di fuori dei confini comunali. Hai già dei progetti (politici e non) per il futuro? La fase esecutiva a cui sto assolvendo assorbe per il momento le mie forze. Esaurita tale fase, con la realizzazione dei progetti in cantiere, sarà il momento di progetti futuri. Ma, quel dì è ancora lontano. tropeani fuori ROSY TACCONE, AI TROPICI di Bettina Rayer Non poteva mancare in questo nostro secondo anno di pubblicazioni una rubrica che ha riscosso molti apprezzamenti, quella sui tropeani all’estero. Questa vol- pag. 5 - gennaio/febbraio 2016 ta vi parliamo di una giovane concittadina nata a Tropea 29 anni fa. Si tratta di Rosy Taccone, che da qualche anno vive in una meravigliosa isola tropicale. Dopo essersi laureata nell’ateneo di Arcavacata in Scienze dell’Educazione nel maggio 2011, nell’estate dello stesso anno tenta la fortuna all’estero, non trovando alcun tipo di lavoro dalle nostre parti. Rosy, vuoi raccontarci come è iniziata la tua avventura? Ho avuto la fortuna di trasferirmi per un anno in Austria, lavorando come ragazza alla pari per una famiglia austriaca che aveva 3 bambini. Un anno dopo, sempre con la stessa famiglia e lo stesso lavoro, mi sono trasferita a Mauritius, isola tropicale nell’Oceano indiano! Puoi descrivere il primo impatto con dei luoghi, delle tradizioni e della gente tanto lontana da noi? Qui ho trovato un mondo diverso, un mondo che sembrava non potesse esistere, un mondo materialmente forse più povero ed arretrato ma culturalmente più ricco e pacifico del nostro. Un luogo dove per quasi 365 giorni all’anno c’è il sole, dove l’estate dura 12 mesi, dove la vegetazione ed i colori ti regalano spettacoli mozzafiato, dove i tramonti sembra poterli toccare con mano. Ma quello che colpisce ancora di più, è vedere gente di etnia, religione, cultura e colore diversi che pag. 6 - gennaio/febbraio 2016 vivono rispettosamente e pacificamente insieme, senza avere timore di professare la loro religione, di onorare e condividere le loro festività, i loro usi e costumi. Si trovano Chiese, Tempi Indiani e Moschee tutte concentrate nella stessa via, dove trovi anche centinaia di piccole “capanne” che propongono le loro specialità culinarie a prezzi bassissimi. Ovviamente non è sempre tutto rose e fiori, anche qui ci sono problemi politici ed economici ma quasi mai razziali. Inserirti in questo nuovo mondo è stato indolore? Non dico che sia stato proprio facile abituarsi ai ritmi di vita mauriziani, vivere qui non è come venire in vacanza 3 settimane. Beh, a volte è stato esasperante: ritrovarmi su quest’isola a 25 anni, senza conoscere gente alcuna, dove tutto era diverso da quello che avevo visitato e vissuto prima, senza saper parlare bene le loro lingue… e poi, nonostante il mio amato lavoro, la solitudine è stata tanta. Ma credo che le cose più difficili siano proprio quelle che ti formano e ti segnano di più. Cosa ti ha insegnato l’isola di Mauritius che vorresti vedere anche da noi? Posso dire che le lezioni più belle non sono quelle seguite all’università, ma sono quelle che ho imparato vivendo qua, un luogo dove ha ancora senso emozionarsi di fronte un tramonto, dove non I Tropea nforma [email protected] hai bisogno di tante cose, dove un paio di infradito accompagnano i tuoi passi e lasciano impronte incancellabili. A Mauritius, la gente ha molto ma molto meno di noi, ma sorride decisamente di più ed è per questo, che dopo 4 anni sono ancora qua! A parte gli affetti familiari e le vecchie amicizie, dicci quello che porteresti a Mauritius nel tuo prossimo viaggio di ritorno dall’Italia? Come hai già precisato nella tua domanda, famiglia ed amici sono coloro i quali vorrei portare sempre con me! Ma tra le cose dell’Italia che porterei a Mauritius, ti elenco: innanzitutto le nostre piazze ed i nostri luoghi di arte ed attrazione, che possono variare dai monumenti ai musei, dai teatri ai concerti e così via - diciamolo chiaramente, le bellezze artistiche e archi- tettoniche d’Italia sono uniche al mondo! -, poi porterei il nostro buon cibo, anche se qui non mancano ristoranti e prodotti italiani, i nostri bar, dove godersi un buon caffè espresso o una cioccolata calda con gli amici, la musica ed il nostro stile: sarà uno stereotipo, ma “l’abbinamento” dei colori non è una prerogativa dei mauriziani! Tempo fa avrei aggiunto alla lista anche la simpatia e l’allegria degli italiani, ma da qualche anno vedo solo malcontento ed insoddisfazione generale! Un’ultima domanda che facciamo a tutti i nostri “amici” che vivono all’estero: se dovessi consigliare ai nostri giovani di provare un’esperienza all’estero, cosa diresti loro? Io consiglierei a tutti, nessuno escluso, di osare e di uscire dal “borgo italiano”: esplorare un altro paese vuol dire confrontarsi con un’altra cultura, aprire la mente e venire a conoscenza di un nuovo modo di stare al mondo. Inoltre, conoscere l’inglese o qualsiasi altra lingua non è un fattore di poco conto ed offre un vantaggio notevole sotto tutti i punti di vista. Quindi giovani, spiegate le vostre ali esplorando nuovi orizzonti, non abbiate paura, le vostre radici non si muoveranno da lì, né tantomeno cambieranno, imparerete solo ad amarle ed apprezzarle di più! look fashion. capelli. estetica. stylist. make-up OFFERTA SPECIALE OFFICINE h a i r b e a u t y d a l 2 0 0 4 i n s i e m e ® * 6 TRATTAMENTI CORPO: 270,00 € .......................................... € 210,* 10 TRATTAMENTI CORPO: 450,00 € .......................................... € 250,+ OMAGGIO N. 2 BENDAGGI RIDUCENTI * 14 TRATTAMENTI CORPO: 630,00 € .......................................... € 350,+ OMAGGIO N. 1 MANICURE, PIEGA E TAGLIO viaromacentodiciannovesantadomenicadiricadi telefono: 0963.669826-347.6660224 I Tropea nforma visita anche www.drapiainforma.it pag. 7 - gennaio/febbraio 2016 Michele Furchì racconta con il suo libro: imperdibile per gli appassionati di cultura locale - e non solo. Straordinaria, inoltre, la collezione di fotografie in bianco e nero inserite nel volume. libri scuola INCONTRIAMO LA DIRIGENTE DELL’I.C. TROPEA di Chiara Condò di Caterina Sorbilli Costruito come un romanzo, intriso di biografia, il libro di Michele Furchì è anche uno spaccato fedele della storia tropeana del novecento. Seguiamo la storia di Giuseppe, tra disavventure, fatica, dispiaceri, fino a un epilogo che cambia ciò che resta della sua vita. E il romanzo, scritto con un tratto fluido e appassionante, si fa leggere con l’impressione di una caduta nel passato. E proprio la “caduta” contraddistingue Bonforti: “U celu mi iettò e a terra mi tinni”, era solito rispondere a chi gli chiedesse notizie sul suo passato. Lo stesso passato che Stocco di Mammola Di fronte a un ritratto di Giuseppe Bonforti, nessuno ha incertezze - anche chi non ha mai potuto incontrarlo lo riconosce. Si riconosce la camicia logora, il cappotto usurato, i due grandi cappelli che quasi facevano sparire il suo volto, e l’espressione dolce e stupita che ritroviamo in tutte le fotografie. I più giovani chiedono sempre “ma è vero che indovinava il futuro?” e gli adulti non tentennano mai nella risposta. Così Bonforti, anno dopo anno, è diventato parte della memoria collettiva di Tropea, un ricordo vivente, che cammina su proprie gambe per i vicoli del Centro Storico. Ma chi era davvero Bonforti? Michele Furchì risponde in maniera esaustiva a questa domanda, con la semplicità e la profonda completezza del suo libro “L’uomo che prevedeva il futuro” (Bakos, 2014, €10). dal 1987 gli Artigiani della Qualità Vendita Ingrosso e Dettaglio Su richiesta consegna a domicilio Per acquistare lo Stocco fresco di Mammola vieni a trovarci ogni Mercoledì presso “Parcheggi Rocca Nettuno” a Tropea Punto vendita: Svincolo S.G.C (Uscita Mammola) MAMMOLA (RC) 100% alta Qualità Abbiamo avuto l’occasione di scambiare quattro chiacchiere informali con la Dirigente dell’I.C. Tropea, Tiziana Furlano, durante il percorso in autobus che il 5 febbraio u.s. ha condotto gli alunni delle terze classi di scuola secondaria nella Città di Reggio Calabria per una visita didattica. E’ solo da pochi mesi alla guida dell’Istituto Comprensivo di Tropea, può già fare una piccola valutazione della situazione trovata. dei punti di forza e delle debolezze di questa scuola? La realtà tropeana la conoscevo in quanto ero già stata qui in qualità di insegnante presso l’Istituto Superiore; l’ambiente di Tropea è molto variegato e presenta potenzialità di crescita e di sviluppo eccezionali che, però, spesso non si riescono a concretizzare a causa di situazioni sociali, I Tropea nforma pag. 8 - gennaio/febbraio 2016 economiche e strutturali difficili da gestire e da mutare. In linea di massima ho trovato famiglie molto attente all’andamento educativo didattico dei propri figli, ed anzi in questi anni di forte crisi “abitativa” del nostro Istituto posso attestare che tutti si sono dimostrati sempre vicini ed attenti ai bisogni della scuola. E’ ormai nota la situazione precaria della dislocazione dei plessi scolastici tropeani, da anni ormai la scuola secondaria vive momenti di crisi riguardanti l’edilizia scolastica e nonostante questo, anche negli anni precedenti alla mia dirigenza, le famiglie si sono dimostrate mature e pronte a venire incontro, con notevole pazienza e disagio, a quelle problematiche che accompagnano le attività quotidiane di una scuola complessa e unica come la nostra. Per nostro conto cerchiamo di gestire al meglio le problematiche non direttamente imputabili alla nostra gestione, cerchiamo di fare di necessità virtù rendendo il meno stressante possibile l’occupazione di uno spazio che in origine non presenta le connotazioni ideali per ospitare una scuola; ma tant’è, siamo sicuri che camminando ancora una volta tutti insieme, per il bene dei nostri ragazzi, sapremo superare qualsiasi ostacolo. Da un punto di vista organizzativo la nostra scuola è molto complessa; gestire 12 plessi su tre comuni non è cosa facilissima, ma il poter contare sull’aiuto di professionalità valide aiuta il mio lavoro e lenisce le responsabilità. Complessivamente ho un ottimo corpo docente, pronto a mettersi in gioco in ogni occasione, ad aggiornarsi spesso ed a partecipare con i propri contributi ad innumerevoli progetti. E’ una scuola al passo con i tempi, infatti quasi in tutte le aule, e sicuramente in tutti i plessi, sono presenti lavagne interattive e collegamenti internet, da anni si usa il registro elettronico e particolare attenzione viene data agli alunni diversamente abili, ai bisogni educativi speciali, all’inclusività in generale, all’aggiornamento didattico educativo laboratoriale. Anche per i docenti e gli operatori scolastici in generale non è facile operare in contesti ambientali particolari come i nostri, ma lo spirito professionale vede www.tropeainforma.it impegnati gli stessi a 360 gradi per poter dare il meglio in ogni situazione. L’ubicazione ad esempio degli uffici stessi non rende facile il lavoro di nessuno di noi, ma ci adattiamo perché crediamo tantissimo in quello che facciamo per i nostri giovanissimi studenti. Stiamo per arrivare a Reggio con questa parte di scolaresca per assistere ad un musical e per visitare la sede del Consiglio regionale, la sua presenza testimonia la validità educativa di iniziative simili? Certamente, credo molto nelle attività che si alternano alle tipiche lezioni frontali: imparare facendo è sempre più facile, occasioni come questa in cui i ragazzi avranno modo di confrontarsi e fare esperienza di attività artistiche di alto livello quale lo spettacolo cui andremo ad assistere non può che generare un arricchimento del loro bagaglio emotivo e culturale. Noi lavoriamo con “materiale” speciale fatto soprattutto di anima, ed il nostro compito deve essere anche quello di proporre esperienze che permettano una crescita personale a più livelli, artistico, musicale, letterario, emotivo. Vedere, poi, da vicino i luoghi in cui si prendono le decisioni per noi cittadini, visitare gli spazi della politica locale regionale conclude e completa gli studi condotti in classe e dovrebbe servire a suscitare maggiore PRESENTA QUESTO COUPON ALLA CASSA E RICEVERAI UNO SCONTO DEL 10% SULLA NUOVA COLLEZIONE PRIMAVERA-ESTATE 2016 www.facebook.com/tropeainforma I Tropea nforma pag. 9 - gennaio/febbraio 2016 LETTERA APERTA AI CITTADINI E AGLI OPERATORI TURISTICI Concittadini ed Amici Operatori, possiamo considerare positiva per la nostra Città la stagione turistica 2015, anche per merito dei molti che si sono impegnati perché Tropea continui ad essere primario punto di riferimento turistico per tutta la Calabria. Le nostre spiagge, nel corso del 2015, sono state accreditate tra le migliori 10 spiagge d’Italia. Abbiamo molto da fare ancora per raggiungere nuovi e più ambiti traguardi, rendere più attraente la nostra magnifica Città e valorizzare l’immenso patrimonio culturale, storico, artistico che essa esprime. Siamo già in azione per mettere in campo tutte quelle iniziative che, compatibilmente con le esigue risorse a nostra disposizione, possano migliorare i servizi essenziali, in primo luogo acqua, raccolta differenziata, viabilità, segnaletica, parcheggi, tutte azioni volte a potenziare la rete del turismo per la nuova stagione. L’Amministrazione Comunale ha bisogno, per raggiungere gli obiettivi prefissati, che i singoli cittadini facciano la loro parte, partendo da piccoli ed importanti gesti. Abbiamo necessità che tutti insieme perseguiamo un obiettivo comune per ottenere il massimo decoro per la nostra Tropea ed incrementare sempre di più il processo di destagionalizzazione. Con la fine della stagione estiva quasi tutte le attività chiudono i battenti e Tropea sembra una città abbandonata, con gli elementi d’arredo accantonati alla rinfusa. Le recenti azioni dell’Amministrazione Comunale per razionalizzare e meglio delimitare gli spazi pubblici concessi, anche su disposizione della Soprintendenza, deputata alla tutela e salvaguardia del nostro centro storico, non sono frutto di politiche punitive. Sono, al contrario, un invito perché anche durante l’autunno e l’inverno la città mantenga un aspetto esteticamente accettabile ed accogliente, con la pulizia assidua dello spazio pubblico concesso e la cura in particolare del verde e delle piante, soprattutto in prossimità delle valenze e dei monumenti architettonicamente più significativi. Si tratta di semplice e fattibili accorgimenti come il mantenimento, ove possibile, delle luci accese di sera, la pulizia anche di eventuali pannelli e coperture, fino all’utilizzo delle pareti esterne come mezzo di comunicazione ed informazione sugli eventi o sui messaggi augurali. Un impegno reciproco al quale l’Amministrazione non intende sottrarsi, per la parte di sua competenza, come sta avvenendo in questi giorni, con la sistemazione delle aiuole e del verde. Rafforziamo insieme il senso della comunità e il rispetto per la nostra città, nella consapevolezza che tutto ciò, oltre ad essere un esempio di altissima civiltà, potrà potenziare il TURISMO. IL SINDACO DI TROPEA Giuseppe Rodolico I Tropea nforma pag. 10 - gennaio/febbraio 2016 interesse nei confronti dell’Educazione civica, elemento necessario per divenire col tempo cittadini attivi e consapevoli. livello quale lo spettacolo cui andremo ad assistere non può che generare un arricchimento del loro bagaglio emotivo e culturale. Noi lavoriamo con “materiale” speciale fatto soprattutto di anima, ed il nostro compito deve essere anche quello di proporre esperienze che permettano una crescita personale a più livelli, artistico, musicale, letterario, emotivo. Vedere, poi, da vicino i luoghi in cui si prendono le decisioni per noi cittadini, visitare gli spazi della politica locale regionale conclude e completa gli studi condotti in classe e dovrebbe servire a suscitare maggiore interesse nei confronti dell’educazione civica, elemento necessario per divenire col tempo cittadini attivi e consapevoli. Dovesse racchiudere la sua mission in uno slogan, quale sarebbe e cosa si augura per il futuro della sua scuola? Non è facile racchiudere in uno slogan ciò che sta alla base del mio lavoro, perché esser Dirigente di una scuola significa avere la responsabilità della gestione della costruzione del futuro di centinaia di giovani. I docenti dell’Istituto che io dirigo sanno che ho da sempre impostato il mio agire su un principio fondamentale: essere insegnanti e, quindi, anche dirigenti scolastici è una professione etica e questa sua forte connotazione educativa e morale deve essere ben tenuta a mente da ogni operatore scolastico in ogni momento del suo agire perché le responsabilità implicite in essa sono di notevole levatura. Comunque, se proprio dovessi scegliere uno slogan, mi piacerebbe ricordare le parole di Henry Ford: “Trovarsi insieme è un inizio, restare insieme è un progresso, lavorare insieme è un successo”. Spero di vivo cuore che il lavoro quotidiano di ogni persona che lavora nel e per l’Istituto Comprensivo di Tropea sia la base per il successo nella vita degli alunni e della comunità in cui sono inseriti. scuola IL CAMPUS DELLA LEGALITÀ di Antonio Il Grande Anche quest’anno avrà luogo l’entusiasmante settimana dedicata agli studenti nell’istituto superiore di Tropea. Il nono campus della legalità, che ogni anno affronta una tematica differente, quest’anno porterà il nome di “Eleutheria”, sostantivo che in greco significa “libertà”, e sarà quindi interamente indirizzato in questo senso. Dal 29 febbraio al 5 marzo gli studenti di tutto l’Istituto (comprendente l’indirizzo Classico, Scientifico, Commerciale/Turistico e Alberghiero) saranno impegnati con questo attesissimo evento che offre grandi opportunità di confronto, di sviluppo delle inclinazioni naturali e di formazione sotto ogni punto di vista. Le intense giornate del campus saranno sfruttate a trecentosessanta gradi, tra i laboratori di lavoro e numerosi incontri previsti. I laboratori sono dei veri e propri gruppi, nei quali i ragazzi vengono distribuiti in base alle proprie capacità, passioni e curiosità, e che quest’anno avranno una bella varietà di ambiti. Tra questi vi saranno i gruppi di: fotografia, giornalismo, arte, musica, moda, informatica, cinema, teatro, lettura, scrittura, sport, cucina, impresa, tecnologie della comunicazione. Si alterna al lavoro svolto nei laboratori il momento che riguarda gli incontri con gli ospiti, che quest’anno saranno numerosi e di grande rilievo. Tra questi Dario Godano, storico e archeologo, presidente del Comitato costituito in occasione del IV Centenario della Liberazione di Tropea; Luigi Giffone, architetto di www.twitter.com/Tropeainforma spicco tropeano; Don Pino De Masi, uomo di una forza straordinaria che lotta contro la criminalità organizzata; Santo Gioffrè, scrittore, che presenterà il suo libro, “La terra rossa”; Mimmo Gangemi, scrittore, che presenterà il suo “Un acre odore di aglio”; Vito Teti, antropologo e scrittore, che farà conoscere ai ragazzi il suo libro, “Terra inquieta”; e moltissimi altri. Integrando all’attività dei laboratori questi incontri ricchi di storia, arte e cultura, gli studenti dell’istituto superiore tropeano avranno dunque modo di immergersi in un mondo che ha tanto da offrire e di misurarsi con un’esperienza che li vedrà protagonisti di una bella realtà. Inoltre, durante una delle sei giornate del campus, saranno letti i temi migliori fra quelli che gli tutti gli studenti dell’istituto hanno svolto martedì 9 febbraio, compiti in cui si chiedeva una personale concezione della libertà. Nell’ambito di questa appassionante settimana verrà presentato il libro (dal titolo “Scuola sconfinata”) della dirigente, Beatrice Lento, che ha deciso così di ricordare il suo intenso viaggio decennale alla guida dell’Istituto. Infatti, giorno 3 marzo, presso lo stabilimento tipografico Romano, avrà luogo l’ufficiale presentazione del libro che con amore e impegno, insieme alla scuola, ha scritto e curato. Alla fine del Campus ogni laboratorio presenterà il proprio operato, che sarà frutto di un lavoro quotidiano che avrà seguito un progetto attinente al tema della libertà. Tante aspettative dunque per un importante momento del percorso scolastico che si prospetta colmo di emozioni. arte “LA FENICE” di Antonio Il Grande Se è vero che “si può esistere senza arte, ma senza di essa non si può vivere” (come diceva Oscar Wilde) lo sanno bene gli artisti del club “La Fenice”, che con il proprio talento, il proprio impegno e il proprio amore per questa disciplina da ormai vent’anni vivono una fantastica esperienza all’insegna dell’amicizia e della passione condivisa. Attualmente gestori della bellissima location dietro la Pro Loco (che stanno valorizzando al meglio), i componenti del club, presieduti da Marcella Romano, hanno allestito in questo periodo mostre di grande fascino che hanno raccolto numerosi curiosi e appassionati, oltre i tanti studenti delle scuole locali. Il gruppo degli artisti tropeani e locali I Tropea nforma condividi con #tropeainforma nasce a Nicotera nel ‘96, quando alcuni di questi (tra cui Giuseppe Vitetta, il primo presidente) hanno deciso di unirsi per iniziare questo emozionante percorso insieme, sostenuti dall’importante collaborazione di Albino Lorenzo, il tropeano che con la sua arte portò il nome della cittadina in tutto il mondo. Con il passare degli anni innumerevoli sono state le mostre, le estemporanee, i concorsi e gli incontri che hanno avuto luogo a Tropea e nelle più diverse località della regione, e molte altre le occasioni in cui gli artisti del club tropeano sono stati ospiti in alcune delle città più importanti d’Italia (tra cui Roma, Firenze, Milano). In molti di questi incontri hanno avuto l’onore di ospitare personaggi di spicco dell’ambito, tra cui Maurizio Calvesi, grande critico d’arte. Il gruppo de’ “La Fenice”, che gode di un grandissimo numero di riconoscimenti, è quindi senza dubbio una bella realtà di cui andare fieri. Il club è formato, al momento, da sedici artisti di grande rilievo la cui provenienza abbraccia tutto il territorio provinciale: Marcella Romano (coordinatrice), Salvatore Buttafuoco (presidente), Antonio De Benedetto, Rosetta Bova, Romana Buttafuoco, Roberto Caracciolo, Francesco Cuturello, Antonio Felice Maria Furchì, Marianna Fusca, Caterina Margiotta, Saverio Muscia (sia pittore che scultore), pag. 11 - gennaio/febbraio 2016 Francesco Naccari, Lidia Pugliese, Mario Pugliese, Antonino Restuccia e Antonio Tavella. I prossimi eventi in programma sono vari: sono da ricordare i tre memorial che saranno dedicati agli artisti tropeani Melo Tedesco, Antonio Rizzo e Pasquale Fazzari. Subito dopo questi importanti incontri verrà allestita una mostra per i 45 anni del gruppo folk, in occasione della quale verranno esposti tutti i riconoscimenti dello stesso. Marcella Romano, che svolge un sentito e importante lavoro nel gruppo, si dice disponibile (a nome di tutti gli artisti de “la Fenice”) ad accogliere chiunque volesse misurarsi con questo ambiente e si propone così di “promuovere l’arte e la cultura a Tropea, perché i talenti sono tanti e meritano di essere promossi.” religione L’AZIONE CATTOLICA A TROPEA di Caterina Sorbilli L’azione Cattolica italiana ha una storia molto antica risalente a più di un secolo fa, storia che traccerà, dalla seconda metà del 1800, il cammino laicale cattolico di molti italiani. L’evolversi dell’A.C.I. confluirà, alla fine di un travagliato cammino tra gli anni ’60 e ’70 del 1900, in una scelta associativa per un laicato rinnovato dal Concilio e per una cittadinanza cristianamente ispirata. È con Papa Roncalli infatti e con il Concilio Vaticano Secondo che rinvigorisce la missione affidata ai laici e più espressamente all’A.C., riconosciuti come qualcosa di organico e necessario alla struttura della Chiesa stessa; Azione Cattolica come scuola di formazione per un laicato responsabile, che fa proprio il fine apostolico della Chiesa: l’evangelizzazione, la santificazione degli uomini e la for- mazione cristiana della loro coscienza. Dopo il Concilio Vaticano II, punto fondamentale dell’evoluzione dell’A.C. e con il nuovo statuto, anche nella nostra diocesi ci si riorganizza passando da un’associazione per così dire “confederale” ad un’unica associazione che si organizza in tre settori: ragazzi, giovani, adulti. Gli anni 80’ segnano anche nella chiesa diocesana il fiorire di diversi movimenti laicali; l’AC in diocesi rimane comunque l’associazione laicale di riferimento e la più imponente, diverse proposte di formazione fatte dall’AC diocesana scavalcano la stessa associazione per divenire proposte per e di tutta la chiesa diocesana. Attualmente sono 16 le parrocchie tesserate all’AC, 615 i soci, molte le parrocchie che pur non essendo tesserate seguono il cammino e le attività dell’AC. Negli anni la città di Tropea ha dato tanto all’AC. Lo stesso don Mottola è stato assistente diocesano della “Gioventù femminile” (articolazione dell’A.C.) e nel 1941 fu relatore al convegno nazionale degli assistenti diocesani dove sottolineò la necessità della guida spirituale per i giovani; inoltre 2 degli ultimi 7 presidenti diocesani sono tropeani, Roberto Garzulli e Paolo Ceraso, mentre l’attuale assistente unitario, don Saverio Di Bella, è tropeano di adozione essendo stato anche per 15 anni I Tropea nforma pag. 12 - gennaio/febbraio 2016 parroco della Parrocchia del Rosario. Negli ultimi 30 anni ben tre sono state le parrocchie tropeane tesserate: S. Rosario, Cattedrale, Annunziata; attualmente, l’unica parrocchia tesserata, con 79 soci, è il Rosario che ha ripreso il cammino agli inizi degli anni 80 grazie al lavoro di don Pugliese e di suor Gemma Carone. L’A.C. parrocchiale della Chiesa del Rosario da anni ormai è un punto di forza per l’intera A.C. diocesana essendo una delle parrocchie associate che più collabora alle attività diocesane (campi scuola, giornata della pace, festa degli incontri, ecc), tanto da essere stata sempre presente nel consiglio diocesano con i suoi rappresentanti, attualmente con un vice presidente, con un vice responsabile e con un consigliere. Tra gli associati che fanno capo alla parrocchia del Rosario in molti prestano il proprio servizio all’interno delle attività parrocchiali, con particolare attenzione alla Catechesi di piccoli, giovani e adulti, alla cura e la pulizia degli ambienti parrocchiali, all’animazione liturgica, alla collaborazione nella Caritas di Tropea, all’organizzazione di momenti di preghiera e meditazione accompagnati, nello stile A.C., al gioco ed al divertimento. in forma comunitaria, l’esperienza di fede alla luce del Vangelo. L’intento è quello di educarci reciprocamente alla responsabilità di una testimonianza credibile, lungo un camminino personale e comunitario di formazione umana e cristiana, impegnandoci a vivere la nostra vocazione laicale al fianco del nostro Pastore Don Nicola. Per il futuro, affidandoci alla volontà del Padre, ed in completa sintonia con il nostro Parroco, ci prefiggiamo di portare a compimento un percorso intrapreso da anni, che prevede il coinvolgimento, sempre più diretto, delle famiglie nelle attività parrocchiali, affinché il messaggio evangelico riverberi in tutti i piccoli ambienti domestici che compongono la grande famiglia della nostra comunità. Facendo rete tra di noi vogliamo aprirci a quella solidarietà che aiuta a sostenersi a vicenda nelle difficoltà quotidiane e che è sintomo di vera fraternità. In qualità di Presidente dell’Azione Cattolica Parrocchiale non posso che essere grato al Signore per il dono grande dei miei amici, fratelli parrocchiani, perché con il loro sostegno, la gioia profusa nel servizio alla comunità, sono strumento tangibile di una testimonianza evangelica credibile. Sono loro che ogni giorno mi ricordano la gioia che dà l’essere cristiani”. cultura I SEMINARI ANTHROPOS di Noemi Russo La Presidenza dell’A.C. tropeana attualmente è stata affidata alle cure di Andrea Cirillo, giovane padre di famiglia che da anni si dedica a diverse attività parrocchiali. “L’Azione Cattolica – commenta Andrea - è un’associazione di laici impegnati a vivere, ciascuno, secondo la propria Vocazione ed È “Quale Europa” il titolo scelto per il ciclo seminariale 2015/2016 organizzato dall’Associazione Socio Culturale Anthropos, presieduta da Ottavio Scrugli. Questa serie di incontri non è, in realtà, un appuntamento nuovo per la città di Tropea in quanto è giunto, quest’anno, alla sua ventiduesima edizione e continua a registrare un alto nu- [email protected] mero di frequenze, durante ogni incontro, dovute all’attualità degli argomenti e alla possibilità di confronto diretto con ospiti illustri. Nel corso di questa edizione, che prevede una serie di 13 incontri presso la Biblioteca Comunale di Tropea - tutti alle ore 17 - si sta discutendo sulla situazione europea da numerosi punti di vista, dalla sua formazione alla sua legislazione attuale. Alla fine di febbraio siamo, dunque, quasi giunti al termine di questo annuale appuntamento formativo che ci ha dato la possibilità di conoscere relatori quali Andrea Simoncini, docente di Diritto Costituzionale Europeo presso l’Università degli Studi di Firenze, il quale, nel raccontare la diatriba storica che ha preceduto la scelta di una visione né totalmente unitaria né totalmente federalista dell’Europa, ha saputo piacevolmente descrivere quali ragioni spinsero i padri fondatori a volere un’Europa unita e così formata, oppure Don Silvio Mesiti, cappellano delle carceri di Palmi, un uomo di Chiesa che ha scelto di frequentare assiduamente luoghi come le prigioni, fermamente convinto di quanto possano essere necessarie condizioni quali: la presenza di un sacerdote che aiuti i carcerati a pentirsi realmente delle proprie azioni prima di essere scarcerati; la vicinanza della famiglia e la sopravvivenza in un luogo idoneo. Dal calendario degli appuntamenti può essere messa in evidenza la presenza di Monsignor Luigi Renzo, vescovo della Diocesi di Mileto, Nicotera e Tropea, e di Mario Romano, presidente di Confindustria Giovani Calabria e Mezzogiorno, tanto cari alla città di Tropea per la loro costante presenza nelle iniziative culturali portate avanti nel nostro paese. Le loro relazioni riguardano i temi “L’Europa nel magistero della Chiesa” e “La formazione professionale, la ricerca e l’innovazione”. Altrettanto stimolanti saranno gli ultimi incontri, riguardanti: l’Unione Fiscale Europea, previsto per il 12 marzo con la presenza dei relatori, Guglielmo Fransoni – Ordinario di Diritto Tributario presso l’Università di Foggia e Pasquale Locane – Tributarista. I trattati dell’Unione Europea, previsto per il 19 marzo con la relazione di Paola Mori - Ordinario di Diritto dell’Unione Europea presso Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro. Infine, il 9 aprile, in occasione dell’ultimo incontro si parlerà della tutela dei minori contro la prostituzione e la pornografia, con due ospiti illustri: Maud de Boer Buquicchio – Rappresentante Speciale alla Nazioni Unite visita anche www.ricadinforma.it per la lotta contro lo sfruttamento dei minori, già Vice Segretario Generale del Consiglio d’Europa; Paul Holmes - Consulente Internazionale sul traffico di esseri umani e, in particolare, dei minori. Il dibattito che sta stimolando quest’anno l’associazione Anthropos è fondamentale perché ci insegna a essere cittadini attivi e responsabili e ad agire nella piena consapevolezza di ciò che ci sta intorno, nel rispetto del prossimo e della comunità. L’obiettivo principale, che ha portato l’Anthropos ed il Forum delle Associazioni a optare per un tema che rivolgesse verso l’Europa lo sguardo dei partecipanti a questa serie di seminari era quello di farci capire quanto sia importante sentirci e riconoscerci non unicamente cittadini italiani - ciò che un certo patriottismo insito in ognuno di noi ci spinge inconsciamente a credere - ma anche cittadini europei che devono credere nella fondamentale collaborazione con gli altri Stati per ottenere un arricchimento tanto economico quanto culturale e sociale. integrazione MICHELLE BOUCHET di Giuseppe Meligrana Michelle Godano ci ha concesso una breve intervista con cui continuiamo la rubrica “Integrazione” con la quale conosceremo nei prossimi mesi i tanti stranieri che da molti anni si sono trasferiti nella nostra città e che a Tropea hanno deciso di rimanere e di vivere, creando una famiglia oppure iniziando un’attività economica. Michelle, quando hai deciso esattamente di trasferirti dalla Francia (Annecy) a Tropea? I Tropea nforma La prima volta che sono arrivata a Tropea era nel lontano 1989. Sono venuta insieme ad altre ragazze per lavorare d’estate a Tropea e, in seguito, nel 1990 mi sono trasferita per ragioni di cuore, perché avevo conosciuto il mio attuale marito. Ti sei sentita subito accolta o hai notato una certa diffidenza? Forse erano diffidenti all’inizio per il mio modo diverso di fare e di affrontare le cose o forse perché le persone avevano bisogno di tempo per conoscermi meglio, ma alla fine, mi sono sentita subito accolta. Quando sei arrivata qui è stato difficile integrarti nel contesto sociale e lavorativo tropeano? No, non è stato particolarmente difficile adattarmi ai ritmi calabresi e neanche integrarmi poiché la gente qui è particolarmente esterofila ed accogliente. Sul piano lavorativo non ho mai avuto nessun problema perché d’estate Tropea è frizzante e cosmopolita e si sta bene. È d’inverno che le cose si complicano perché di colpo la città muore e diventa una città fantasma, abbandonata per colpa di un’inerzia generale sia da parte di alcuni cittadini sia dei suoi amministratori, tranne che per qualche coraggioso commerciante... Le carenze riguardano anche la sanità, l’istruzione e altro ancora.... Per quanto riguarda l’istruzione, anche se gli edifici scolastici sono inadeguati e non c’e neanche il materiale per poter lavorare, vorrei dire che gli insegnanti danno il meglio di loro sia dal punto di vista professionale sia umano per educare e dare un’istruzione ai nostri figli. Ho trovato da parte loro sempre grande disponibiltà. Cosa ti piace di più di Tropea e dei suoi abitanti? Tropea è un cittadina meravigliosa, magi- pag. 13 - gennaio/febbraio 2016 stralmente situata tra mare e monti con vista sulle Isole Eolie e la Baia di Lamezia; domina il mare dal suo promontorio dal quale ogni vista è panoramica. Il suo centro storico è incantevole, ogni portone racconta una storia e c’è un’atmosfera ovattata, come se il passato ti spingesse al rispetto delle storie vissute... Cosa dire poi della gastronomia, ogni piatto è un capolavoro dove il cuoco si delizia a raccontare che ha raccolto il basilico la mattina stessa ed ha preso il pesce in giornata. Ogni piatto è un atto d’amore e di convivialità per la propria terra. È un vero peccato ed uno spreco perché è una cittadina con tutte le carte in regola per poter vivere di un turismo d’eccellenza ma manca la professionalità! Ci vorrebbe un po’ di buona e sana solidarietà per poter crescere. Qual è la cosa che dalla tua città porteresti a Tropea per migliorare la città? E quale invece da Tropea alla tua città? Ecco cosa vorrei portare dalla mia città a Tropea: che ogni cittadino prendesse coscienza che ha un ruolo fondamentale nella vita e nella buona salute delle sua città. Bisogna trattare il proprio paese con amore e rispetto, come si fa per il proprio orticello... Invece da Tropea vorrei portare nella mia città nativa l’amore per la tradizione, il rispetto per gli antenati, l’accoglienza e la gentilezza verso lo straniero che c’è in Calabria. Quali consigli ti sentiresti di dare a una pag. 14 - gennaio/febbraio 2016 persona straniera che sta per trasferirsi a Tropea? Bisogna avere senz’altro un buon spirito di addatamento. Se c’è l’avete venite durante la stagione estiva, da marzo ad ottobre (affollatissimo agosto) e avrete il vostro angolo di “dolce vita” nella cittadina più bella e magica della Calabria. sport VITTORIO ZACCARO E LA PESISTICA di Antonio Il Grande Non tutti sanno che a Tropea vive un giovane sportivo che ha raggiunto grandi traguardi nel mondo della pesistica. Si tratta di Vittorio Zaccaro, che si cimenta in una disciplina a livello paralimpico che in Italia esiste da pochi anni. La pesistica paralimpica ha inizio ufficialmente in Italia nel 2007, ma con piccole gare poco sponsorizzate e poco attrezzate, senza le panche adatte e senza regolamento internazionale. Lui ci si è avvicinato all’inizio del 2011, poiché frequentava la palestra dal 2008 e aveva avuto buoni risultati a livello muscolare. Così si è deciso a mettersi in gioco, perché il suo fisico glielo permetteva e perché la competizione gli è sempre piaciuta. Vittorio, il tuo impegno e la tua passione hanno sin da subito premiato il tuo lavoro, e questo grazie anche alla guida di esperti che ti hanno seguito nel tuo percorso. Vuoi ricordarne qualcuno? Beh, sì, l’impegno e la passione hanno sin da subito ripagato il mio lavoro, tanto che con soli pochi mesi di allenamento (da aprile ad ottobre) alla mia prima gara ufficiale (a Cefalù) riuscii a conquistare il secondo posto, questo soprattutto grazie all’aiuto di Alessandro La Torre, istruttore della palestra in cui conducevo i miei allenamenti all’epoca e ad un preparatore di pesistica I Tropea nforma dei normodotati di Cosenza. In breve tempo hai raggiunto numerosi risultati importanti sia in ambito nazionale che internazionale: hai iniziato con la conquista dell’argento al “Criterium Nazionale” di Cefalù, ma una grande soddisfazione è stata anche vederti vincere al “Cardiff IPC UK Invitational Powerlifting Tournament”, dove per la prima volta nella storia della pesistica paralimpica l’Italia ha esordito in ambito internazionale e dove ti sei piazzato al secondo posto. Cosa ricordi di queste esperienze? Le due esperienze risultarono totalmente diverse. Quella nazionale è stata bellissima ed entusiasmante, perché essendo stata la mia prima gara provavo una sensazione nuova dovuta in modo particolare al nuovo ambiente con cui ero appena entrato a contatto; è stato bellissimo parteciparvi e dare il meglio, e questo mi ha permesso di conquistare il secondo posto. Quella in Galles è stata decisamente una delle più belle, per vari motiv: in primo luogo perché ero stato chiamato a distanza di pochi mesi a far parte della nazionale italiana di pesistica, cosa che mi ha fatto grandissimo onore; in secondo luogo eravamo i primi a fare una gara internazionale nella storia della pesistica paralimpica italiana. Appena entrati in nazionale divenne mio allenatore Alessandro Boraschi (di Savona, ora direttore tecnico del movimento). Ci allenammo bene, ma eravamo estranei alla portata dell’evento e abbastanza in ansia, perché sentivamo gravare sulle nostre teste il fatto che stavamo rappresentando la nostra Nazione, che per la prima volta partecipava ad un torneo internazionale con questa disciplina. Ricordo che la prima prova risultò nulla, perché non rispettai il via dell’arbitro (cosa che in Italia non veniva contata all’epoca); la seconda prova risultò anch’essa nulla, perché stesi troppo poco tempo a fare il fermo al petto; nella terza prova www.tropeainforma.it invece con 105kg riuscii ad aggiudicarmi il secondo posto, traguardo che tutt’ora mi rende molto orgoglioso. Hai sempre dato il massimo con la costanza e l’impegno che ti contraddistinguono. Quale importanza attribuisci allo sport e che ruolo ha nella tua vita? Ho sempre dato il massimo, è vero, infatti quando ai campionati europei in Russia (preparatissimo e sicuro di me) presi tre nulli, un po’ mi scoraggiai, ma tornato dalla Russia continuai ad allenarmi con la stessa costanza e lo stesso impegno, perché l’esperienza negativa ci aveva insegnato tanto. Questo ci servì da lezione, perché arrivati in Malesia feci tre prove valide su tre conquistando il record europeo all’ “Open Asian Championship”. Do allo sport una grandissima importanza perché ritengo che il corpo non vada trascurato e che tenersi in allenamento faccia bene alla salute e alla mente. Ha avuto ed ha un ruolo molto importante nella mia vita, anche perché non c’è molto che Tropea possa offrire; quindi nella mia situazione mi sono ritrovato a dover fare una scelta: trovare qualcosa di costruttivo da coltivare, perché non avevo alcuna intenzione di abbandonarmi a me stesso o di vivere allo sbando, come spesso purtroppo accade per molti miei compaesani. Posso dire quindi che lo sport è stato la mia salvezza, il supporto morale e fisico per vivere in modo sano. Tropea non presenta degli spazi o delle strutture in cui poter dare vita ad una realtà così interessante, tant’è che tu ti sei dovuto rivolgere al “Centro Sportivo Gemelli” di Villa San Giovanni (Reggio Calabria), con il quale sei tesserato. Credi che alcune discipline vengano sottovalutate? L’orgoglio di avere in casa un grande atleta può stimolare l’idea di nuovi progetti tropeani che mirino alla realizzazione di strutture adatte per l’inizio di una bella esperienza? I Tropea nforma www.facebook.com/tropeainforma Tropea purtroppo non presenta e non presenterà mai qualcosa di agonistico a livello di strutture, perché c’è troppa ignoranza nel campo. Il problema è che si pensa alle palestre come se fossero dei semplici strumenti per superare la prova costume. Io mi sono dovuto rivolgere a Villa San Giovanni perché all’epoca era il primo centro riconosciuto dalla Fipe (Federazione Italiana Pesistica), tant’è che il proprietario era il presidente regionale della Fipe. Spesso il mio coach di Savona mi ripeteva che gli attrezzi con cui mi allenavo non erano adatti, e anche per questo quando andavo in gara mi trovavo sempre un po’ spaesato. Purtroppo molte discipline vengono sottovalutate, questo perché in Italia viene preso in considerazione solo il calcio, sebbene ci siano omicidi, risse e quant’altro a causa delle tifoserie che degenerano; del pugilato (che è considerato la nobile arte) non si sa nemmeno l’esistenza, nonostante abbiamo avuto un grande campione nella storia a cui sono stati dedicati anche film (mi riferisco a Primo Carnera). Alla gente non sembra interessare la mia disabilità: non ci sono marciapiedi adatti, spiagge accessibili (eccetera), nonostante io abbia avuto l’incidente nel 2006. Quindi credo molto poco ad eventuali progetti che prevedano la realizzazione di strutture che poi nessuno userà o che finiranno come la palestra comunale. Hai qualche aspirazione futura che ti veda in prima linea nella promozione di queste discipline? Per ora sto praticando basket con una squadra di Lazzaro (Rc) (la Kleos); quando finirà il campionato non credo che avrò aspirazioni future: la mancanza di attrezzature adatte e la distanza dei centri in cui mi alleno mi hanno scoraggiato abbastanza, quindi molto probabilmente mi prenderò un periodo di pausa e poi vedremo il da farsi. pag. 15 - gennaio/febbraio 2016 libri di Nicola Grillo Dopo aver tracciato nel 2007 il percorso virtuale “Da Roma a Vibona Valentia” per descrivere il riflesso della grande storia romana nei fatti di una piccola città dell’Impero, Giovanna Congestrì, con il suo nuovo libro “Nascita e sviluppo di Monteleone nella Calabria medievale”, aggiunge ora un nuovo determinante tassello: quello relativo all’età medioevale. L’odierna Vibo Valentia, infatti, ha un passato glorioso e millenario; tante sono le testimonianze dell’epoca greca, romana e medievale. Ma è proprio a quest’ultimo periodo che risale quello che oggi può essere considerato il simbolo della città di Vibo: il suo castello. Ancora ben conservato e sede del Museo Archeologico Statale, il castello sorge sulla collina che domina la valle del Mesima. Anche se il suo aspetto attuale è frutto di vari rimaneggiamenti avvenuti nel corso dei secoli, le sue mura evocano ancora il ricordo di quegli anni in cui la società era dominata dalla legge del più forte; il grido dei deboli, il gemito dei poveri e delle tante vittime della violenza si perdevano nelle lacrime e nella rassegnazione impotente. È come se il passato si unisse al presente in una dimensione ravvicinata, mettendo a confronto due mondi così lontani e così diversi: il mondo medievale e il nostro tempo tecnologico e opulento. Il Medioevo è considerato da sempre un periodo buio della storia, avvolto dalle tenebre e dominato dall’ignoranza e dalla superstizione, come se gli uomini di allora si fossero infilati in un lungo e stretto tunnel, impiegando secoli prima di attraversarlo e rivedere la luce del Rinascimento. Occor- re, però, rendere giustizia ad un’epoca che, sebbene costellata di ombre, ha saputo produrre anche eminenti bagliori di luce. Ad esempio, che cosa sarebbe stato il mondo adesso, senza il faro luminoso di Francesco di Assisi o la letteratura mondiale senza il genio di Dante. Questo lavoro di ricerca, dettato esclusivamente dalla passione dell’autrice, intende ripercorrere gli anni del Medioevo vibonese (o monteleonese per essere più precisi). Il libro “Da Roma a Vibona Valentia” terminava con queste testuali parole: «Il vento impetuoso della storia aveva voltato pagina; le lucerne romane si erano spente definitivamente, ma già all’orizzonte si intravedeva chiaramente la limpida fiammella delle candele medievali». È da qui che si riparte con la narrazione dei fatti: dal declino di Vibona romana e dalla nascita del borgo medievale, camminando idealmente per le sue strade polverose d’estate e fangose d’inverno, strade che univano tra loro piccole case riscaldate da un fuoco quasi sempre vivo e illuminate da un lumino ad olio che alla sera si spegneva tardi. pag. 16 - gennaio/febbraio 2016 società LA MISANTROPEA di Alessandro Stella Da circa un anno ho lasciato il mio paese per motivi lavorativi. Vivo a Cosenza, una città che, pur con le sue mille contraddizioni, si fregia di pennellate di vitalità, soprattutto dal punto di vista culturale. Mi capita di tornare spesso nella mia Tropea, dalla quale non riesco a stare lontano per più di due settimane. Quando avverto il tarlo, flebile ma costante, dentro di me, devo raggiungere la spiaggia e dialogare un po’ con il mare, inalare salsedine e calpestare la sabbia umida, come se volessi lasciare alla natura una testimonianza tangibile del mio passaggio, forse per ripulirmi la coscienza, forse per ristabilire un contatto con la Grande Madre. Troppo spesso, però, mi capita di tornarci e di notare una decadenza che sembra essere ad un punto di non ritorno. Non voglio muovere critiche a politici o amministratori, non sono nella posizione di poter rimproverare chi opera per il paese, in quanto non ho mai vestito i panni di amministratore (neppure condominiale) e non avrei parametri grazie ai quali giudicare. La decadenza di cui parlo è quella portata avanti e, allo stesso tempo, subita dai tropeani stessi. Il paese patisce quella che io chiamo “misantropea”, un sentimento ingestibile di odio verso la città, le sue bellezze, la sua storia, un odio che è allo stesso tempo amore viscerale, ma un amore sporco, inquinato, opportunista. Un famoso detto tropeano dice che “u marinaru piggja pisci e jistima”, e credo che una simile espressione dipinga meglio di qualunque altra l’indole degli abitanti locali: il mare dà da vivere al pescatore, il quale ringrazia bestemmiando, dimostrando l’assoluta mancanza di riconoscenza verso la fonte di vita. È così: il tropeano è baciato dalla natura, dalla storia, dalla cultura millenaria, ma quello che gli riesce meglio è bistrattare, danneggiare, calpestare quotidianamente il tesoro che ha in mano. Un grande uomo che ho avuto il privilegio di conoscere, Sasà Repice, dotato di un carisma e di una cultura ammirevoli, una volta disse: «Tropea va amata da lontano». Sul momento il pensiero mi disturbò, lo etichettai come un’idea vigliacca, menefreghista e forse, in fondo, lo è. Ripensandoci, però, a distanza di anni e I Tropea nforma con il peso della lontananza, credo che mai verità fu più azzeccata. Tropea va amata da lontano perché è lo stesso amore per essa che ti spinge ad idealizzarla, a vederla come la donna da desiderare, la donna perfetta. Quando la incontri, però, dopo i primi baci, le prime coccole, le prime effusioni illusorie, il rapporto entra di nuovo in crisi, si sfilaccia, si logora. E allora hai bisogno di allontanarti nuovamente, di riprenderti i tuoi spazi, di riflettere, di vivere la vita con la città che hai sposato in un matrimonio di convenienza. Tropea è un’amante fragile, emotiva, a tratti invadente, richiede i suoi spazi, vuole attenzioni, ma poi ritorna nel limbo in cui vivono moltissime seconde scelte. Il tuo cuore, il tuo intimo, la parte più istintiva e viscerale di te, però, saranno sempre con lei, perché è una donna elegante, aristocratica, regale, ma troppi hanno bussato alla sua porta per abusarne, per stuprarla, per umiliarla quotidianamente. E allora, tu, come nella più scontata delle storie d’amore reali, vigliaccamente te ne vai, torni dalla famiglia, dalle tue certezze, dalle tue sicurezze, e la lasci lì, ad osservarti, mentre ti allontani, mentre una lacrima, all’unisono, riga il volto infelice e rassegnato di entrambi. Non è facile vivere come seconde scelte, ma è il destino che molti figli di Tropea le hanno dovuto e voluto riservare, inconsciamente rassegnati ad essere vittime e carnefici della misantropea. Chi se n’è andato non ha fatto abbastanza; chi è rimasto non ha fatto abbastanza. E, in tutto questo, a patire è sempre stata lei, amata e amante, sedotta e seducente, sofferta e sofferente. economia ACQUA DEGLI DEI SALE IN CATTEDRA di Alessandra Ceraso L’idea dei due giovani imprenditori Fabio Muzzupappa e Fabrizio Giuliano di racchiudere le essenze della Costa degli Dei in un prodotto espe- www.twitter.com/Tropeainforma rienziale dal nome Acqua degli Dei non poteva sfuggire a chi è alla ricerca della sintesi perfetta tra impresa, cultura e innovazione che appare oggi la nuova frontiera del marketing, tanto che l’iniziativa diventa argomento per una tesi di laurea. A laurearsi in Marketing e Strategie D’Impresa presso il Corso di Laurea in Economia Aziendale dell’Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro è stata Francesca Cittadino con una tesi dal titolo “Il turismo esperienziale: un’opportunità per la Calabria”. La tesi mostra per l’appunto come Acqua degli Dei diventa una proposta originale nel suo genere, perché assorbente di tutto il territorio, delle sue leggende, della sua storia e delle sue esperienze. Francesca Cittadino infatti nella sua tesi pone particolare attenzione al turismo esperienziale, e vede in Acqua degli I Tropea nforma condividi con #tropeainforma Dei un caso di imprenditoria positiva dove i partner della “brochure esperienziale” sono motore con il marchio stesso per un nuovo modo di promuovere e vivere la Costa degli Dei. Le esperienze create dai partner di Acqua degli Dei, diventano elemento per un marketing nuovo, abbinato ad un prodotto olfattivo. Nel caso specifico, infatti, non si intende trasmettere solo la bontà del prodotto in se stesso, che si sta affermando come una eccellenza del settore, ma, anche, una serie di valori che promuovono l’interazione tra i diversi sensi, senza dimenticare che il focus di tutto ciò resta l’idea di legare l’olfatto alle esperienze. Il nome “Acqua degli Dei” evoca di per sé emozioni con i suoi richiami alla mitologia, alla leggenda della Sibilla Manto, ai tanti miti del Mediterraneo, alla tipicità dei luoghi, e alle esperienze, da vivere in loco accompagnati dalle strutture che hanno voluto essere parte di questo progetto. Il profumo diventa, a tutti gli effetti, un prodotto tipico che nasce da un territorio inteso come luogo fisico ma anche antropologico, così, la Parola Territorio acquisisce un significato esteso, un luogo simbolico ricco di sapienza e rapporti. Un prodotto tipico si trasforma in un Progetto Culturale che assorbe il suo valore da una forte leva emozionale; così, il Profumo “Oro” ed il Profumo “Blue” diventano portavoce della Terra e del Mare, del sole e del Cielo della Calabria. Profumi che non sono solo armoniosi ed avvolgenti ma che parlano, sentono, fanno vedere emozioni, svelano segreti, inebriano le Memorie Passate e lasciano lo spazio ad una visione Futura dove l’Impresa che lo produce si colloca in una nuova dimensione per diventare promotrice di un nuovo modo di “usare” i profumi. In questo senso Acqua degli Dei si trasforma in un progetto culturale che si fon- de col territorio in cui nascono, crescono e si riproducono le sue essenze da millenni. Acqua degli Dei è in buona sostanza il difensore principe di una terra i cui valori vanno oltre il prodotto, riuscendo a dare una risposta alta al concetto di comunicazione e marketing con un progetto che non è solo un’opportunità ma promozione culturale. Ed attraverso il profumo riscopriamo un ricordo che ci porta indietro nel tempo. religione SAN FRANCESCO DI PAOLA di Salvatorer Brugnano San Francesco di Paola è passato per le nostre contrade nel lontano 1464. Una lapide vicino alla chiesa di Zaccanopoli riporta anche il giorno: 30 marzo. In quella casa fu ospite del parroco. Si conserva ancora il piatto usato dal Santo ed è murato in una nicchia esterna alla casa perché tutti lo possano vedere. Una pia tradizione narra che il giorno seguente san Francesco si rimise in cammino, scendendo verso Tropea. Non volle entrare nella città per non essere circondato e adulato dal vescovo, dal clero e dai nobili, quindi passò oltre, da disse in modo profetico: “In questo luogo sorgerà un mio convento”. San Francesco di Paola è passato per le nostre contrade nel lontano 1464. Una lapide vicino alla chiesa di Zaccanopoli riporta anche il giorno: 30 marzo. In quella casa fu ospite del parroco. Si conserva ancora il piatto usato dal Santo ed è murato in una nicchia esterna alla casa perché tutti lo possano vedere. Una pia tradizione narra che il giorno seguente san Francesco si rimise in cammino, scendendo verso Tropea. Non volle entrare nella città per non essere circondato e adulato dal vescovo, dal clero e dai pag. 17 - gennaio/febbraio 2016 nobili, quindi passò oltre, da disse in modo profetico: “In questo luogo sorgerà un mio convento”. Circa un secolo dopo nel 1543 fu edificata la chiesa e il convento per i suoi frati. Anche qui abbiamo un racconto edificante. Un nobile signore del tempo, Giovanni Adesi precipitò in un burrone della marina, ma un vecchio lo afferrò per i capelli e lo depose dolcemente a terra in fondo alla scarpata. In ringraziamento al Santo volle costruire la chiesa e il convento per i frati. L’edificio ha una unica grande navata rettangolare. All’entrata un triplice arco in pietra che sostiene il coretto con l’organo a mantice. Le pareti sono abbellite dalle rappresentazioni dei miracoli di san Francesco, opera del Grimaldi, pittore e sacerdote tropeano del settecento; in un piano più basso si trovano i quadri degli apostoli. Anche gli altarini laterali sono abbelliti da grandi quadri, molto interessante è quello dedicato a Santa Domenica, dove si nota il rientro del mare di una volta. Un portale in pietra granitica abbellisce la facciata con la data del 1745. La parte più bella della chiesa è il soffitto dove è rappresentato san Francesco nella gloria sostenuto da tanti angeli. Malauguratamente questo soffitto è stato molto deteriorato da infiltrazioni di acque piovane, prima che venissero sistemate le tegole del tetto. Serve un nuovo miracolo di san Francesco perché le Belle Arti decidano il restauro. La vita della chiesa è circoscritta a due giorni della settimana: il venerdì quando secondo una antica tradizione tropeana la chiesa viene aperta al mattino presto e chiusa a tarda sera: il Santo non resta mai solo, continuamente c’è chi lo visita, sale i gradini che portano alla statua e prega con fervore. In molti portano ceri e le loro offerte. All’inizio del nuovo anno si celebrano i “13 venerdì” in preparazione alla Pasqua con san Francesco, meditando la sua vita piena di umiltà, sacrificio, preghiera, amore a Dio e al prossimo, secondo il motto che lo stesso santo porta scritto sul petto Charitas. Così alle 10,30 di ogni domenica si svolge la celebrazione eucaristica perché questa è la sede della parrocchia sotto il titolo dell’Immacolata. Ecco come decreta Mons. Domenico Tarcisio Cortese: “la sede giuridica della parrocchia dell’Immacolata è nella chiesa santuario di San Francesco di Paola, dove, nell’altare dell’Immacolata, a fine del secolo XIX, fu trasferito il titolo parrocchiale del distrutto paese di Alafito” (Prot.n.8, decreto 9\9\2003). I Tropea nforma pag. 18 - gennaio/febbraio 2016 costruzioni nei paraggi della chiesa di san Francesco. Anche il parroco è nuovo dal settembre del 2015, il padre Francesco La Ruffa, della Congregazione del SS: Redentore, quelli che a Tropea chiamano della chiesa dei Gesuiti. Tropeano di nascita, ha studiato fin dalle scuole medie in Napoli, ordinato sacerdote è partito missionario prima tra gli indios dell’Argentina per 9 anni, poi altri 18 anni in Madagascar; rientrato in Italia, per cinque mesi alla parrocchia di Brattirò, cinque anni a Zaccanopoli e ora nella parrocchia dell’Immacolata di san Francesco di Paola in Tropea. società LA NUOVA CONSULTA di Francesco Apriceno La chiesa ha bisogno di varie riparazioni. Ora possiamo sentire le sue campane che chiamano i fedeli al culto e suonano l’angelus di mezzogiorno. Sono state eseguite modifiche all’impianto elettrico, che resta obsoleto; una pitturazione interna ed esterna alla chiesa; la grande porta di entrata; i finestroni sono tutti da cambiare… Nel territorio della parrocchia è compresa la chiesa del Carmine e la cappella di san Nicola alla Marina. La chiesa del Carmine con l’annesso convento fu fondato dal nobile signore Alessandro d’Aquino, patrizio tropeano e riconosciuto dal Papa Pio V con la bolla del 13 settembre 1569. Qui ha sede la Confraternita del SS. Salvatore e di santa Maria Maddalena degli Ortolani, fondata nel 1705 che ancora felicemente conserva viva la memoria e il culto verso la Madonna del Carmelo. La chiesetta di san Nicola alla Marina ci riporta all’antica tradizione tropeana verso questo santo. Pochi sanno che alla Marina del Vescovado esiste questa chiesetta, che inglobata com’è nelle costruzioni adiacenti risulta di difficile accesso. Anche qui ogni domenica è assicurata la celebrazione dell’Eucarestia. La popolazione dell’intera parrocchia è di circa 900 anime. Una popolazione eterogenea: dagli ortolani della zona del Carmine, ai marinai del porto di Tropea, alle nuove famiglie installatesi nelle molteplici e nuove La Consulta delle Associazioni di Tropea riparte con un nuovo direttivo ed un nuovo Presidente. Nel corso dell’assemblea dei delegati delle associazioni del 28 novembre 2015 sono state rinnovate le cariche sociali. Ad essere eletto Presidente è stato Ottavio Scrugli, stimatissimo professionista tropeano, subentrato al presidente uscente Giuseppe Lonetti, che sarà affiancato da Anna Maria Repice (vicepresidente), Caterina Forelli (consigliera), Daphne Iannelli (tesoriera) e Francesco Apriceno (segretario). La Consulta delle Associazioni, importante organismo di coordinamento e cooperazione tra le diverse realtà associative presenti [email protected] nel territorio, si riunisce con l’Assemblea dei delegati (l’organo sovrano per le decisioni) il primo sabato di ogni mese, solitamente alle ore 17 presso la biblioteca comunale “Albino Lorenzo” di Tropea. La Consulta, con delibera di Giunta n. 196 del 28 dicembre 2001, è stata riconosciuta dall’Amministrazione comunale «come organismo autonomo di partecipazione alla formulazione delle scelte programmatiche dell’Amministrazione comunale, indirizzate alla crescita culturale e sociale della nostra collettività». È proprio questa consapevolezza ad aver indotto Scrugli, che già in precedenza ha svolto questo ruolo, ad assumersi la responsabilità di un nuovo impegno. Già dalla prima assemblea del 5 dicembre sono emersi temi importanti quali il riconoscimento di un’autonomia patrimoniale alla Consulta delle Associazioni da parte dell’Amministrazione comunale di Tropea. Il verbale di quella assemblea riporta la notizia che 29 associazioni hanno accettato questa proposta che è venuta in seguito all’impegno del primo cittadino Giuseppe Rodolico, ribadito dallo stesso Sindaco nell’assemblea del 2 gennaio. Il Presidente Scrugli ha chiarito le fasi dell’ottenimento dell’autonomia finanziaria, specificando: «Qualcuno pensava che la decisione sulla gestione dei fondi erogati dall’Amministrazione Comunale fosse demandata soltanto al Presidente e al Direttivo. Il Direttivo farà invece parte di una commissione allargata con altri rappresentanti di associazioni. Noi non vogliamo mortifica- visita anche www.drapiainforma.it re le iniziative di nessuna associazione con questo fatto dell’autonomia patrimoniale. Ogni associazione dovrà presentare un programma alla commissione. Quest’ultima lo presenterà all’Assemblea che deciderà sul programma definitivo da presentare al Comune per ottenere il contributo economico. Ovviamente potranno partecipare alla ripartizione dei fondi tutte le Associazioni che hanno un Bilancio di previsione con consuntivo finale sulla gestione. Noi avremo così un bilancio preventivo da dare all’Amministrazione. Si stabilirà poi una fase necessaria di rendicontazione delle spese. Non si tratta di gestire fondi pubblici, ma di distribuire in modo razionale e responsabile le risorse economiche assegnate dal Comune anno per anno per tutte le associazioni ammesse al progetto unitario approvato dall’Assemblea della Consulta. In tal modo si metterà fine al discorso dei finanziamenti “a pioggia”, eliminando il sollecito individuale al Sindaco o ai vari Assessori». Il Presidente ribadisce inoltre che le Associazioni che hanno sempre lavorato con chiarezza e precisione, hanno già approvato tale metodologia. Oltre all’ottenimento dell’autonomia patrimoniale, la Consulta ha messo in cantiere il progetto “Alla riscoperta dei Beni Culturali della Città di Tropea” che permetterà a giovani ed adulti di partecipare a visite guidate nel centro storico dove a fare da guida saranno i ragazzi dell’Istituto Superiore, diretto da Beatrice Lento, che ha deciso di offrire la sua preziosa collaborazione. Le visite si svolgeranno di domenica dalle ore 10.30 alle ore 13.30. Le date verranno comunicate in seguito. Per partecipare bisogna iscriversi, inviando una mail alla segreteria all’indirizzo consultassociazionitropea@ gmail.com oppure telefonando al numero 347-2254146. Non mancheranno infine altre iniziative già in cantiere che verranno comunicate in seguito e che scaturiranno dall’impegno del direttivo e dalla proficua collaborazione delle varie associazioni. cultura I 400 ANNI DALLA LIBERAZIONE DI di Dario Godano Proseguono gli appuntamenti culturali per la celebrazione del IV centenario della Liberazione della Città di Tropea (1615), iniziativa nata da un comitato presieduto dallo I Tropea nforma storico Dario Godano, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Tropea, e con diverse associazioni culturali tropeane come LaboArt, il gruppo folk “Le Chiazzarole di Tropea” e Cosi Mali. Giovedì 28 gennaio, alle ore 11, nell’aula magna di Palazzo Collareto-Galli, sede dell’Istituto Comprensivo di Tropea, diretto da Tiziana Furlano, è stato presentato e distribuito nelle tre classi terze l’opuscolo edito dall’Amministrazione Comunale con progetto grafico della Pubblicom e curato da Dario Godano dal titolo “La Liberazione di Tropea del 1615”. La manifestazione, alla presenza dell’assessore alla Pubblica Istruzione Rosalia Rotolo, di Dario Godano e di Francesco Apriceno, si è articolata con la proiezione del documentario storico e con la distribuzione ai ragazzi delle ultime classi dell’opuscolo illustrativo dell’avvenimento della Liberazione di Tropea dal Principe di Scilla. Non sono mancati gli interventi dei docenti e degli studenti, quest’ultimi hanno rivolto diverse domande allo stesso Godano e all’assessore Rotolo inerenti alle vicende storiche narrate. Dal 29 febbraio il lavoro di distribuzione degli opuscoli e di proiezione del documentario storico sarà illustrato nelle scuole superiori (Alberghiero, Classico, Scientifico e Professionale) durante il nono campus scolastico “Eleutheria”, sempre con la partecipazione dell’assessore alla Pubblica Istruzione Rotolo e del Comitato presieduto da Godano e composto da Francesco Apriceno, Pasquale Rizzo e Saverio Muscia. Sempre per celebrare in maniera tangibile tale importante epopea della storia tropeana, l’amministrazione comunale ha commissionato una medaglia commemorativa in ottone, ideata da Dario Godano e disegnata Rosalba Piserà e un’epigrafe marmorea in cui saranno incise le tappe salienti della Liberazione di Tropea. I quattrocento anni della Liberazione della Città di Tropea, rappresentano per tutta la comunità una scommessa, nella convinzione che si offre ai cittadini ed ai giovani un modello propositivo ed un esempio di confronto democratico e di cultura tangibile e vera. L’Amministrazione Comunale ringrazia per la sensibilità e disponibilità le Dirigenti scolastiche Beatrice Lento e Tiziana Furlano ed i giovani del Comitato delle celebrazioni che sono riusciti a trovare la giusta sintesi tra passato e futuro, ignorando le contrapposizioni, puntando sulle convergenze e mostrando rare doti di competenza e scienza. pag. 19 - gennaio/febbraio 2016 U.C.A.S. SAS DI F. CURCIO&CO. [email protected] +39-393-849 8786 [email protected] +39-340-137 3958 Agente di commercio gruppo DAC “ECCELLENZA PER LA RISTORAZIONE” TROPEAINFORMA Bimestrale gratuito di informazione indipendente Autorizzazione dei Tribunale di Vibo Valentia n. 1/2014 dell’1 luglio 2014 Anno 2 - n. 1- gennaio/febbraio 2016 Chiuso in redazione il 22 febbraio 2016 Tiratura uscita: 3000 copie [email protected] | www.tropeainforma.it Direttore responsabile: Francesco Barritta Direttore editoriale: Giuseppe Meligrana Tropeainforma è un progetto di: Francesco Barritta, Fabrizio Giuliano, Giuseppe Meligrana e Fabio Muzzupappa Proprietà letteraria riservata. È vietata la copia totale o parziale di foto o articoli pubblicati sul bimestrale senza citarne l’autore e la fonte. La collaborazione è da intendersi a titolo gratuito e a scopo divulgativo. 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