dieta priva di glutine nella celiachia riduce
l’infiammazione intestinale e riporta l’assorbimento di calcio a livelli normali.
Il ruolo dei farmaci
Alcuni farmaci (cortisonici, antiepilettici,
eparina, antiacidi a base di alluminio), se presi per periodi molto prolungati, specie se ad
alte dosi, possono alterare il delicato equilibrio
fra riassorbimento e deposizione ossea.
In molte malattie, questi farmaci sono assolutamente necessari e devono comunque
essere usati, anche regolarmente e a lungo.
Ma sempre sotto controllo medico, e nelle
dosi e per il tempo indicati dal medico.
Non usateli mai da soli o su consiglio di
parenti o amici.
Attenzione: a volte questi farmaci sono
assolutamente necessari!
Non modificate da soli le vostre terapie.
Contattate liberamente la Lega Italiana
Osteoporosi per avere chiarimenti e
informazioni.
LEGA ITALIANA OSTEOPOROSI
via Masolino da Panicale 6
20155 Milano
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tel 02 39211533 / 02 39264299
fax 02 39211533
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c/c postale n. 16680209
Le malattie che più spesso danno osteoporosi secondarie:
• Ipogonadismo (es. amenorrea per più di
12 mesi)
• Ipertiroidismo
• Iperparatiroidismo
• Morbo di Cushing
• Mieloma multiplo
• Malassorbimento (es. celiachia, morbo di
Crohn)
• Anoressia nervosa
• Gastrectomia
• Epatopatie croniche
• Artrite reumatoide
• Insufficienza renale cronica
• Insufficienza respiratoria cronica
• Prolungata immobilizzazione
• Trapianti d’organo
I farmaci che possono determinare
osteoporosi se presi a lungo, specie se ad alte dosi:
• corticosteroidi (cortisonici)
• antiepilettici
• eparina
• antiacidi a base di alluminio
Altre sostanze che, se consumate in eccesso, costituiscono fattori di rischio per l’osteoporosi:
• alcool
• tabacco
OSTEOPOROSI
E MALATTIE
CRONICHE
Qualche cenno per capire
Osteoporosi
e malattie croniche
Nella maggior parte dei casi l’osteoporosi
è una malattia a sè stante, che colpisce direttamente il tessuto osseo. In questi casi si
parla di osteoporosi primitiva. La forma più
frequente di osteoporosi primitiva è l’osteoporosi post-menopausale.
Alcune malattie croniche (*), che colpiscono diversi organi, possono anche - direttamente o indirettamente - coinvolgere l’osso,
provocando osteoporosi. In questi casi si
parla di osteoporosi secondarie, nel senso
che si accompagnano a una malattia “primitiva” di natura diversa.
Alcune di queste malattie sono piuttosto
diffuse, ed è importante sapere che esse
possono interessare anche l’osso. Troppo
spesso, infatti, non ci si pensa. Eppure, col
tempo, in questi casi l’osso può soffrire fino
ad arrivare all’osteoporosi e al rischio di frattura.
In questo opuscolo possiamo solo accennare alle malattie più importanti. Chi è colpito da queste malattie chieda consiglio al
suo medico.
In generale, la prima cosa da fare per ridurre il rischio di osteoporosi è avere un’alimentazione ricca di calcio e una regolare attività fisica. Questa regola vale sempre. Ma
in certi casi, il medico potrà ritenere opportuno un controllo MOC, ed eventualmente
altri esami, per valutare lo stato dell’osso e
per decidere un’eventuale terapia.
(*) Le malattie si dicono acute quando hanno una durata
ben definita e limitata (da pochi giorni a qualche mese). P.
es. raffreddore, influenza, infarto miocardico, e la maggior
parte delle malattie infettive. Si definiscono invece croniche quando non si risolvono in un periodo di tempo limitato, ma durano indefinitamente, anche per tutta la vita.
P.es. il diabete, l’aterosclerosi, l’artrosi, l’ipertensione arteriosa e la stessa osteoporosi.
Nella maggior parte dei casi, le malattie
croniche determinano un’osteoporosi secondaria a seguito della rottura del delicato
equilibrio che regola, lungo tutta la vita, la
salute del tessuto osseo.
La vita dell’osso
L’osso è un tessuto vivo, e come tutto ciò
che è vivo, si modifica continuamente.
Esso è costituito da tre componenti: una
componente minerale (sali di calcio), una
componente organica (matrice proteica) costituita da una rete di sottilissime fibre su cui
si depositano i sali minerali, e una componente cellulare, costituita da milioni di cellule specializzate che lavorano incessantemente al rimodellamento osseo.
L’osso viene infatti continuamente distrutto e ricostruito, cosicchè è per così dire sempre nuovo, e mantiene intatta la sua struttura e la sua robustezza.
Questo continuo alternarsi di distruzione
e costruzione ha un suo preciso significato.
Nell'infanzia e giovinezza, esso permette allo scheletro di crescere e svilupparsi fino alla taglia adulta. Poi mantiene la robustezza
e la elasticità dell’osso, adattandosi alle mutevoli condizioni della vita (per dirne una, il
peso del corpo).
LE FASI DEL RIMODELLAMENTO OSSEO
Il rimodellamento osseo, per funzionare al
meglio, ha bisogno di una giusta disponibilità di calcio e altri minerali, che si possono
ottenere solo dai cibi (o eventualmente, se
necessario, da “integratori alimentari”). Inoltre ha bisogno di vitamina D, che in gran
parte si produce nella pelle per esposizione
alla luce solare, e poi si attiva - in tappe successive - nel fegato e nel rene.
Infine è aiutato dagli stimoli meccanici
che fanno “lavorare” l’osso: ecco perché
un’attività fisica quotidiana è tanto importante per l'osso!
Osso e malattie
croniche
Certe malattie alterano i processi di rimodellamento osseo, con il risultato di un possibile danno all’osso e lo sviluppo di osteoporosi.
Alcune riducono l’assorbimento di calcio
nell'intestino.
Altre (p.es. le malattie epatiche o renali)
riducono o impediscono l’attivazione della
vitamina D.
Altre ancora limitano le possibilità di movimento (attività fisica) e quindi non danno
all’osso abbastanza stimoli “meccanici” per
rinnovarsi efficacemente, lasciando prevalere le fasi di distruzione su quelle di ricostruzione.
Infine, alcune malattie croniche richiedono l'uso continuativo di farmaci come il cortisone, che hanno un effetto negativo sul
metabolismo osseo e possono provocare
osteoporosi.
In tutti questi casi, si dovrà stare particolarmente attenti alla prevenzione, e se necessario il medico prescriverà anche un farmaco specifico contro l’osteoporosi.
Soprattutto non bisogna dimenticare che
in alcune malattie il rischio di osteoporosi si
riduce nettamente se le cure prescritte dal
medico vengono seguite con scrupolo.
Per esempio, seguire rigorosamente la
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osteoporosi e malattie croniche