MOSTRA SUL TURISMO TERMALE NELL’ARCO ALPINO
L EVICO TRA XIX E XX SECOLO
EXHIBITION ON SPA TOURISM IN THE ALPS
LEVICO BETWEEN THE 19TH AND THE 20TH CENTURIES
STRONG
PURE
SALUBRIOUS
WATER
UN TEMA, UNA MOSTRA
A THEME, AN EXHIBITION
L
e fonti di acqua minerale rappresentano un’importante risorsa naturale del territorio alpino da
un punto di vista sia socio-economico, sia socioculturale. Oltre all’imbottigliamento e alla commercializzazione delle acque, numerose località dell’arco
alpino hanno beneficiato nella loro storia dell’aumentato flusso turistico alimentato dalla crescente
attrazione esercitata dall’efficacia delle cure termali.
Anche il Trentino vanta alcuni luoghi il cui sviluppo
si è legato a simili componenti e fra questi vi è sicuramente Levico Terme, la cui struttura urbanistica ha
conosciuto dalla fine dell’Ottocento significative e
radicali trasformazioni proprio per effetto dello sfruttamento delle sue fonti d’acqua. Da borgo a vocazione fondamentalmente rurale Levico si è elevata
lentamente al livello di centro urbano sul modello
di altre famose stazioni termali mitteleuropee quali,
ad esempio, Bad Gastein, Ischl, Franzensbad,
Marienbad. La mostra Forte pura salubre acqua ha
inteso proporre una lettura di questo passaggio, soffermandosi soprattutto sul periodo compreso fra gli
anni settanta dell’Ottocento e lo scoppio della prima
guerra mondiale.
La furia distruttiva delle due guerre, ma anche interventi dell’uomo non sempre ben ponderati, hanno
cancellato nel corso del Novecento parte di questo
passato. Molte delle prime strutture di accoglienza,
come, ad esempio l’hotel Regina, o lo Stabilimento
vecchio, o del tempo libero, come il cinema Varietà,
oggi esistono solo nella testimonianza di qualche
sbiadita immagine o nelle indagini di chi ne ha ricostruito le vicende. Motivo sufficiente perché questa
pagina di storia ritorni a vivere per diventare patrimonio di conoscenze condiviso da cittadini e amministratori, turisti e residenti, imprenditori e lavoratori,
studiosi e semplici curiosi.
I
n the Alps, mineral water springs are a very important natural resource from the social, economic
and cultural viewpoint. In addition to the bottling
and sale of mineral water, many alpine resorts benefited throughout their history from the increase in
tourism brought about by the growing attraction and
effectiveness of the thermal spring spas. Trentino
too can boast several locations whose development
occurred thanks to these same elements, such as
Levico Terme, the town-planning structure of which
at the end of the 19th century was significantly and
radically transformed in function of the exploitation of its water springs. From being a fundamentally farming town, Levico slowly grew to become
an urban centre based on the model posed by
other famous central European spa towns such as
Bad Gastein, Ischl, Franzensbad and Marienbad, for
example. The purpose of the exhibition «Forte pura
salubre acqua» is to showcase a specific interpretation of this transformation, focusing on the period
from the 1870s to the start of WWI.
In the course of the 20th century, the destructive fury
of the two world wars, as well as man’s not always
well thought-out interventions, have wiped out part
of this past. Many of the first establishments, such
as the Regina Hotel or the Stabilimento Vecchio old
spa, for example, and the Varietà cinema, today exist
only in a few old photos or in the investigations of
those who reconstructed their vicissitudes. This is
reason enough to bring this page of history back to
life and return it to the collective memory of citizens
and administrations, tourists and residents, commercial operators and workers, scholars and curious
bystanders.
1903: tracciato della galleria progettata per la conduzione
dell’acqua minerale leggera da Vetriolo a Levico, secondo il disegno elaborato dall’ingegnere montano Max von Isser (Levico
Terme, Biblioteca comunale, Archivio Storico del Comune,
Carteggio ed Atti 1895-1914, AA 168 /f 1-5)
1903: Plan of the tunnel designed to conduct the light
mineral water from Vetriolo to Levico, according to the
drawings drafted by the mountain engineer Max von Isser
(Levico Terme, City Library, Municipal Historical Archives,
Carteggio ed Atti 1895-1914, AA 168 /f 1-5)
1888 circa: «L’acqua forte: scaturisce abbondantemente, nella
quantità di circa 11 litri al minuto primo, dal fondo di una grotta
artificiale di 120 metri, detta caverna dell’acqua forte, posta venti
minuti al disopra dello stabilimento di Vetriolo, a metri 1490 sul
livello del mare […]. Quest’acqua […] raccolta alla fonte più profonda in bottiglie viene usata per bibita e messa in commercio
sotto il nome di acqua di Levico forte.
L’acqua leggiera: scaturisce da una grotta profonda solo pochi
metri, posta 5 minuti al disotto dello stabilimento di Vetriolo, e
detta caverna dell’ocra, perché dalle acque che escono dalla
medesima si ricava, al disotto, l’ocra, usata a Vetriolo per le fangature. È acqua adoperata solo per bibita» (Fortunato Fratini,
Vetriolo: stabilimento balneare-climatico, Milano, Vallardi)
1888 circa: «The ‘forte’ (strong) water surfaces abundantly,
about 11 litres per minute, from the bottom of an artificial
cave 120 metres deep, called ‘Caverna dell’acqua forte’,
located twenty minutes above the Vetriolo establishment, at
an altitude of 1490 metres above sea level […]. This water
[…] collected from the deeper spring in bottles is used for
drinking and sold under the name of ‘Acqua di Levico forte’.
The ‘leggera’ (light) water surfaces from a cavern only a few
metres deep, located five minutes below the Vetriolo establishment and is called ‘Caverna dell’ocra’, because its waters
are used to produce the ochre clay used in Vetriolo for mud
baths. The water is used only for drinking» (Fortunato Fratini,
Vetriolo: stabilimento balneare-climatico, Milan, Vallardi)
ALLA SCOPERTA DELLE FONTI TERMALI
Il progressivo sviluppo delle discipline mediche si
accompagna nel corso del Settecento a una concezione della natura più positiva, poiché in grado
di soccorrere l’uomo nell’emergenza della malattia e nel recupero della salute. È in questa fase che
cominciano a rafforzarsi l’interesse nei confronti
dell’idroterapia e della crenoterapia e a diffondersi
le prime guide mediche in cui si promuovono le proprietà terapeutiche e curative di alcune acque.
Ovunque, in Europa, si sviluppano, intorno alle più
rinomate sorgenti, dei centri termali ed è quanto
accade anche in Trentino, dove località come Vetriolo,
Levico e Roncegno in Valsugana, Comano nelle valli
Giudicarie, Pejo e Rabbi in val di Sole, raggiungono
nell’Ottocento un discreto livello di notorietà e sono
interessate da importanti processi di sviluppo edilizio e riqualificazione urbanistica. Si costruiscono
soprattutto strutture di accoglienza dove alloggiare
i numerosi ospiti stranieri, ma si disegnano anche
ampi parchi e nuovi spazi sociali dove consentire
lo svago. In alcuni casi (Levico, Roncegno, Pejo e
Rabbi) s’incrementa anche la commercializzazione
delle acque minerali attivando processi d’imbottigliamento industriale.
Nuove guide medico-turistiche pubblicizzano in
varie lingue i luoghi di cura, fornendo informazioni
sia storico-geografiche sia medico-curative, e contribuiscono ad alimentare, grazie anche a collegamenti
sempre più rapidi ed efficienti, il flusso turistico.
La prima guerra mondiale e i gravi danni inferti a
molti alberghi e pensioni ridimensioneranno notevolmente tale flusso. La successiva ripresa, lenta e
difficile, non raggiungerà mai i livelli conosciuti in
precedenza: la clientela italiana, infatti, colmerà solo
in parte gli spazi lasciati vuoti dalla facoltosa e affezionata clientela mitteleuropea.
The progressive development of medical science
during the 18th century was accompanied by a more
positive concept of Nature seen as capable of helping mankind when sickness strikes and during health
recovery. This is when the interest in hydrotherapy
and crenotherapy started to grow and when the first
medical guides promoting the curative and therapeutic properties of several water springs started to
circulate.
Throughout Europe, spas started to rise around the
more famous springs. This happened in Trentino
too, where places like Vetriolo, Levico and Roncegno
in Valsugana, Comano in the Valli Giudicarie, Pejo
and Rabbi in Val di Sole, became moderately famous
in the 19th century and underwent important building
developments and town renewal works. Mostly hotel
establishments were built in order to accommodate
the numerous foreign guests, as well as large parks
and new common spaces for leisure time. In some
cases (Levico, Roncegno, Pejo and Rabbi), the sale
of mineral water was increased thanks to the start up
of industrial bottling plants.
New medical/tourist guides promoted the health
resorts in various languages, providing both historical and geographic information and medical and
therapeutic indications, thus contributing in incrementing the flow of tourists who started using the
increasingly faster and more efficient travel connections.
World War I and the severe damage brought to many
of the hotel buildings and boarding homes considerably cut down this flow. The subsequent slow and
difficult recovery never reached the levels previously
enjoyed. The Italian clients, in fact, managed to fill
up only in part the spaces left empty by the rich and
loyal central European clientele.
magnesiaca
PURA
ferruginosa
SAL
calcica
iposodica
1910-1920: «Bagni di Comano» (riproduzione di una cartolina,
Trento, Marchetto, come da esemplare conservato a Trento,
Biblioteca comunale, TIC8-0014)
1910-1920: «Comano Baths» (reproduction of a postcard, Trento, Marchetto, as per the original preserved
in Trento, City Library, TIC8-0014)
clorur
1935: «Antica Fonte Pejo Staz. Climatica Estiva m 1500 Gli
Alberghi» (riproduzione di una cartolina, Brescia, Micheletti,
come da esemplare conservato a Trento, Biblioteca comunale,
TIC7-0085)
1935: «Ancient Springs of Pejo Summer Resort m 1500 The
Hotels» (reproduction of a postcard, Brescia, Micheletti, as
per the original preserved in Trento, City Library, TIC7-0085)
1905 circa: «Stabilimento Rabbi in
una cartolina, Trento, Marchetto,
Trento, Biblioteca comunale, TIC7-
1905 circa: «Rabbi Spa entranc
of a postcard, Trento, Marchett
in Trento, City Library, TIC7-00
flu
THE DISCOVERY OF THERMAL SPRINGS
salsobromiodica
Fonti termali nella Provincia autonoma di Trento
Thermal springs in the Autonomous Province of Trento
1 Peio, Fontanino di Cellentino
2 Peio, Fontanino di Peio
3 Peio, Fonte di San Camillo
4 Peio, Sorgente Antica Fonte
5 Peio, Sorgente Alpina
6 Peio, Sorgente Alpina
7 Rabbi, Sorgente del Fontanon di Val Cercena
8 Rabbi, Sorgente del Tof dell’Acqua forte
9 Rabbi, Sorgente del Fontanin del Coler
10 Rabbi, Fonte antica, Fonte nuova
11 Rabbi, Fonte Antica
12 Bresimo - Rotonda, Sorgente delle Frataze
13 Bresimo Bagni, Acqua dei Trozi e Acqua dei Tovati
14 Rumo - Mocenigo, Sorgente A le Ache
15 Fondo, Sorgente del Sass
16 Nanno, Sorgente dell’Aca de la féver
17 Flavon, Val della Tresenga, sorgente delle Acque forti
18 Campitello di Fassa, Sorgente Zipperla
19 Canazei, Sorgente solforosa
20 Pozza di Fassa, Sorgente A le Aghe
21 Tesero, Sorgente di Pampeago
22 Carano, Sorgente di Ceva
23 Tesero, Sorgente alla Pontara
24 Panchià - Cavelonte, Sorgente Al Stol
25 Siror, Sorgente di Val della Vecia
26 Primiero, Bagni di San Cristoforo
27 Ragoli, Campo Carlo Magno, delle Grotte
28 Carisolo, Sorgente al Prà de l’era
29 Caderzone, Sorgente dell’Acqua di San Giuliano
30 Caderzone, Sorgente dell’Acquafòrte di Sant’Antonio
31 Strembo - Nieze, Acqua della Costa
LUBRE
FORTE
ro sodica
32 Breguzzo, Sorgente dell’Acquafòrte
33 Villa Rendena, Sorgente al Pec
34 Tione, Sorgente Le Acque
35 Bleggio Superiore, Sorgente dell’Acqua Santa
36 Comano, Sorgente termale
37 Calavino, Sorgente di Toblino
38 Vezzano, Sorgente da Ronch
39 Baselga di Piné, Sorgente dell’Acqua debole
40 Baselga di Piné, Sorgente dell’Acqua forte
41 Sant’Orsola Terme, Sorgente di Val Pegara
42 Fierozzo, Sorgente di Vaicava
43 Vetriolo, Sorgente dell’Acqua forte, Sorgente dell’Acqua
debole, Sorgente Cappuccio (con stabilimenti a Levico)
44 Vetriolo, Sorgente Casara
45 Roncegno, Sorgente di Tesobo
46 Borgo Valsugana, Sorgenti di Sella
47 Borgo Valsugana, Fonte di Zaberle
48 Borgo Valsugana, Sorgenti di Prae
49 Bieno, Acqua di Presene
50 Caldonazzo, Sorgente Alle Acque
51 Centa, Sorgente dell’Acqua Santa
52 Condino, Sorgente dell’Acqua forte
53 Condino, Sorgente dell’Acqua di San Lorenzo
54 Pieve di Ledro, Sorgente dei Frassini
55 Tenno, Acqua dei Malai
56 Dro, Acqua de le Bene
57 Besenello, Sorgente dell’Acquaviva
58 Volano, Sorgente Albiola
59 Mori, Sorgenti di Drom e dell’Acqua Santa
60 Brentonico, Sorgente Alle Moiette (Sorgente delle Some)
61 Ala, Sorgente dei Motori
carbonica
sodica
ngresso alla Fonte» (riproduzione di
come da esemplare conservato a
-0081)
1925 circa: palace Hotel di Roncegno (riproduzione di una
cartolina, Roncegno, Montibeller, come da esemplare conservato a Trento, Biblioteca comunale, TIC3-0007)
ce to the Springs» (reproduction
to, as per the original preserved
081)
1925 circa: Palace Hotel of Roncegno (reproduction of
a postcard, Roncegno, Montibeller, as per the original
preserved in Trento, City Library, TIC3-0007)
uorata
1935 circa: albergo e stabilimento bagni delle acque minerali di Sant'Orsola
(riproduzione di una cartolina come da esemplare pubblicato nel volume
Mala e S. Orsola-Aichberg. Sul Monte... La storia, a cura di Lino Beber,
Sant'Orsola, Comune di Sant'Orsola Terme, 2012, p. 376)
1935 circa: Hotel and mineral water Baths of Sant'Orsola (reproduction of a postcard as per the original published in the book Mala
e S. Orsola-Aichberg. Sul Monte... La storia, edited by Lino Beber,
Sant'Orsola, City of Sant'Orsola Terme, 2012, p. 376
ALLA SCOPERTA DELLE FONTI TERMALI
THE DISCOVERY OF THE
Tipi di sorgente
(per 2 qualità la scala cronologica è suddivisa in due)
Spring types
(for two types, the time scale is split in two)
Fonte sulfurea
Sulphur spring
Fonte iodifera
Iodine spring
Fonte o bagno salino
Salt spring or bath
Bagno di fango
Mud bath
Fonte minerale
Mineral water spring
Fonte di calcio (TR)
Calcic spring (TR)
Fonte metallifera
(soprattutto ferro,
TC 2 con arsenico,
BY 13 con rame)
Metalliferous spring
(especially iron,
TC 2 with arsenic,
BY 13 with copper)
Fonte radioattiva
(BY 21 con rubidio,
S 46 + 47 con rado)
Radioactive spring
(BY 21 with rubidium,
S46 + 47 with radon)
Fonte oligominerale,
bagno popolare
Oligomineral spring,
popular bath
Cura Kneipp, cura di latte,
bagno d'erbe (scelta, senza
stazioni climatiche)
Bagno termale senz'altra
specifica qualità fisico -chimica
Kneipp cure, Milk cure,
Herbal Bath (choice, without
spas)
Spa without any specific
physical/chemical feature
Epoche in cui è testimoniato l'uso terapeutico
Historical ages in which therapeutic use of mineral
waters has been documented
Oggi in attività
XX secolo
XIX secolo
Epoca moderna (XVI-XVIII sec.)
Medioevo
Antichità romana (o prima)
Località e numero del bagno
(cfr. elenchi per provincia di
Trento nella pagina precedente)
Currently in use
20th century
19th century
Modern Age (16th-18th century)
Middle Ages
Ancient Roman Times (or prior to)
Location and number code of
bath (cf. lists for Trento and
environs on previous page)
Allorché sia conosciuto il tipo d'uso, ma non la sua durata, il
cerchio che indica la posizione della fonte assume il relativo
colore. Bagni di cui è conosciuta l'esistenza, ma non il tipo
né l'epoca d'utilizzazione, non sono presi in considerazione.
When the type of use but not the time range are known, the
circle indicating the position of the spring takes on the corresponding colour. Those baths whose existence is known
but not so as regards its type or period of use, have not been
taken into consideration.
Tratto da: Le Alpi: luogo di cura e di riposo, Bolzano 1991. Inoltre: «Carte storiche dell'Arco Alpino», a cura della Arge-Aip,
Commissione Il/ l Cultura, Foglio l, Monaco di Baviera 1991.
Taken from: Le Alpi: luogo di cura e di riposo, Bolzano 1991.
Also: «Carte storiche dell'Arco Alpino», edited by Arge-Alp,
Commissione Il/ l Cultura, Foglio l, Munich 1991.
Distribuzione storica delle fonti di acqua
minerale e termale nel settore alpino comprendente l’attuale Land Tirol e le province
dell’Alto Adige e del Trentino (libera rielaborazione sulla base della cartina allegata
al volume Le Alpi: luogo di cura e riposo,
Bolzano, Athesia, 1994)
Historical distribution of the mineral water
and hot water springs in the Alpine area
that included what is currently the Land
Tirol and the South Tyrol and Trentino
provinces (free adaptation based on the
map attached to the book Le Alpi: luogo di
cura e riposo, Bolzano, Athesia, 1994)
ERMAL SPRINGS
Affluenza ad alcuni stabilimenti idroterapici del Trentino fra il 1825 e il
1839 così come registrata nelle relazioni annuali del Protomedico provinciale (Innsbruck, Tiroler Landesarchiv, Jüngeres Gubernium, Sanität, Sanitätsberichte, 1820-1830, busta 2438 e Sanitäsberichte, 1831-1840, busta
2458; pubblicata e rielaborata in: Rodolfo Taiani, Il governo dell’esistenza:
organizzazione sanitaria e tutela della salute pubblica in Trentino nella
prima metà del XIX secolo, Bologna, Il mulino, 1995, p. 296)
Flow of visitors to several Trentino water cure establishments in 1825 and
1839 as recorded in the annual reports of the province’s public health
official (Innsbruck, Tiroler Landesarchiv, Jüngeres Gubernium, Sanität,
Sanitätsberichte, 1820-1830, envelope 2438 and Sanitätsberichte, 18311840, envelope 2458; published and edited in: Rodolfo Taiani, Il governo
dell’esistenza: organizzazione sanitaria e tutela della salute pubblica in
Trentino nella prima metà del XIX secolo, Bologna, Il mulino, 1995, p. 296)
La Società balneare di Levico fu costituita l’11 marzo
1860. Fu la prima società a ottenere in concessione,
per quarant’anni, la gestione delle acque minerali:
tra le sue principali realizzazioni vi fu la costruzione
di uno stabilimento a ovest di Levico, vicino al rio
Maggiore, denominato Grand Hotel Levico des
Levico’s Società balneare was established on 11
March 1860, the first to obtain a forty year concession for the exploitation of mineral water. One of its
main projects was the construction of a building west
of Levico, close to Rio Maggiore, called the ‘Grand
Hotel Levico des Bains’, further enlarged in 1871.
LA SOCIETÀ BALNEARE
Bains, ulteriormente ampliato già nel 1871.
Nel 1900, al momento della scadenza della concessione d’utilizzo, concorse per il rinnovo, oltre alla
Balneare, anche la nuova società Levico-VetrioloHeilquellen, fondata da Julius Adrian Pollacsek. La
suddetta società, indicata familiarmente come la
Berlinese, poiché aveva sede a Berlino, ottenne la
gestione delle acque per i successivi quarant’anni,
ma ben presto, contrasti interni, costrinsero il direttore Pollacsek ad abbandonare la carica nel 1901,
sostituito da Anton Heimbach.
La società segnò sicuramente un punto di svolta nella
storia di Levico: incrementò, infatti, il commercio
delle bottiglie di acqua minerale in tutta Europa, fece
conoscere Levico a livello internazionale, costruì il
nuovo stabilimento balneare Grand hotel, uno splendido parco e il magazzino delle acque minerali vicino
alla stazione ferroviaria. Dopo la pausa forzata imposta dal primo conflitto mondiale, la società, anche a
causa delle precarie condizioni finanziarie in cui versava, fu rilevata dal Comune che tentò di risanare
il bilancio e rilanciare la società creando, nel 1919,
l’Azienda Fonti. Nel 1929 il Consiglio dei Ministri,
presieduto da Mussolini, approvò un decreto per
la demanializzazione delle terme e il 6 marzo 1930
si costituì la società Regie-Terme di Levico-Vetriolo.
Nel 1952 le terme passarono dallo Stato alla regione
Trentino Alto-Adige, che costruì il nuovo Palazzo
delle terme al posto dell’ex albergo Regina. La
gestione passò poi alla Provincia autonoma di Trento
e infine alla privata Levicofin.
1910 circa: maestranze femminili all’interno del magazzino d‘imbottigliamento e spedizione delle acque minerali di Levico (Trento, Biblioteca comunale, Levico-Vetriolo 520 m 1500 m nel Trentino, Trento, Scotoni e Vitti)
1910 circa: Women workers inside the warehouse for the bottling and
shipment of mineral water of Levico (Levico Terme, City Library, Levico-Vetriolo 520 m 1500 m dans le Tyrol meridional, Trento, Scotoni e Vitti)
In 1900, when the concession expired, another
company, called Levico-Vetriolo-Heilquellen, newly
founded by Julius Adrian Pollacsek, competed together with the Balneare for its renewal, and won.
This new company, locally known as the La Berlinese, the «Berliner», because of its Berlin headquarters, obtained the spring water exploitation contract
for the next forty years, but soon enough internal
contrasts led the director, Julian Adrian Pollacsek, to
resign in 1901, and Anton Heimbach took his place.
The company certainly marked a turning point in the
history of Levico, by expanding the sale of bottles
of mineral water to all of Europe, launching Levico onto the international market. It also built the
new baths, called the Grand Hotel, as well as a
beautiful park and the mineral water warehouse
close to the railway station.
After its forced shutdown due to World War 1,
the company, that was also in dire financial straits,
was bought out by the municipality of Levico that attempted to put it on its feet again and to relaunch it by
creating the company called Azienda Fonti in 1919.
In 1929, the Council of Ministers, headed by
Mussolini, approved a decree for the State
ownership of the springs and on 6 March
1930 the company Regie-Terme di
Levico-Vetriolo was established.
In 1952 the springs passed
from the hands of the
State to those of the
Trentino South Tyrol region that built
the new spa palace
in place of the former Regina Hotel. Its management was then taken up by the
Autonomous Province of Trento
and finally by the private company Levicofin.
THE BATHS COMPANY
1898: tavole del progetto relativo alla costruzione del magazzino d‘imbottigliamento e
spedizione delle acque minerali di Levico (Levico Terme, Biblioteca comunale, Archivio
storico comunale, Atti e carteggi, 1898, AA 169)
1898: Tables of the project concerning the construction of the warehouse for the bottling and shipment of mineral water of Levico (Levico Terme, City Library, City’s historical archives, Deeds and documents, 1898, AA 169)
1930: vista da est del magazzino d‘imbottigliamento e spedizione delle acque minerali presso la stazione ferroviaria di Levico
(Levico Terme, Biblioteca comunale, 146)
1930: View from the East of the warehouse for the bottling and
shipment of mineral water at the Levico railway station (Levico
Terme, City Library, 146)
1905: vista da ovest del magazzino d‘imbottigliamento e
spedizione delle acque minerali presso la stazione ferroviaria di Levico (Levico Terme, Biblioteca comunale, 145)
1905: View from the West of the warehouse for the
bottling and shipment of mineral water at the Levico
railway station (Levico Terme, City Library, 145)
NORME DI IMBOTTIGLIAMENTO
La conduzione delle acque minerali lontane dalle sorgenti da cui sgorgavano e il supposto conseguente indebolimento delle proprietà originali suggerì nel corso del
tempo l’adozione di alcune misure cautelative specie
nelle operazioni d’imbottigliamento.
Già nel 1812 la Commissione di sanità del Dipartimento
dell’Alto Adige ordinò, su proposta del medico Domenico Mattassoni, di riempire le bottiglie immergendole
nell’acqua e, una volta tappate con il sughero, di suggellarle in due tempi con una miscela di pece, resina
e cera. In seguito, nel 1824, il Capitanato del Circolo di
Trento consigliava di servirsi delle speciali bottiglie di
vetro e del sistema di chiusura già in uso a Recoaro,
ossia un turacciolo in sughero protetto da una capsula
di piombo legata con doppio fil di ferro intorno al collo
della bottiglia stessa. Una nuova normativa del 26 marzo
1852 tornava sull’otturazione delle bottiglie e la sua
disciplina. Il sughero usato come tappo doveva essere
della migliore qualità e riportare sull’estremità interna,
marchiato a fuoco, il nome della sorgente; una lamina
di stagno, applicata intorno alla parte superiore del collo
della bottiglia e con impresso il nome del proprietario
e l’anno d’imbottigliamento, doveva ricoprire esternamente il turacciolo a sua volta sigillato con della pece.
Per lo smercio infine si doveva far uso solo di recipienti
di vetro, fermo restando il divieto introdotto già nel 1834
di ricorrere per tale scopo a vasi di coccio.
BOTTLING REGULATIONS
The transfer of mineral waters away from their springs
and the alleged consequential weakening of their original properties eventually led to the adoption of several
protection measures, especially with regard to the bottling process.
As far back as 1812, the Health Commission of the South
Tyrol Department issued, at the suggestion of the physician Dr. Domenico Mattassoni, an order stating that the
bottles were to be filled by immersion and that, once
sealed with cork stoppers, they were to be sealed twice
further with a mixture of pitch, resin and wax.
A few years later, in 1824, the Captaincy of the Circle of
Trento suggested the use of special glass bottles and of
the stoppering system already being used in Recoaro,
namely a cork stopper protected by a lead capsule tied
down with double metal wire around the neck of the
bottle. New regulations dated 26 March 1852 revisited
the topic of bottle sealing and its discipline. The cork
used as a stopper was to be of the very best quality and
was to bear a fire brand with the name of the spring on
its internal end. A thin tin plate was to be applied around
the upper section of the neck of the bottle bearing the
name of the owner and the year of bottling and arranged
so as to cover the stopper in turn sealed with pitch.
As regards the sale, only glass vessels could be used,
without prejudice to the 1834 ban on the use of clay
vases for the same purpose.
IL MAGAZZINO D’IMBOTTIGLIAMENTO
THE BOTTLING HOUSE
Il progetto di rilancio di Levico, elaborato da Julius
Adrian Pollacsek, prevedeva anche la costruzione,
nei pressi della stazione ferroviaria, di un edificio
per l’imbottigliamento delle acque sorgive trasportate da Vetriolo attraverso un’apposita conduttura. La
struttura, disegnata nel 1898 fu realizzata nel 1899. Il
numero di bottiglie etichettate e vendute passò così
dalle 25.542 del 1879 alle oltre 657.739 del 1913. La
commercializzazione delle acque divenne una delle
principali voci attive del bilancio della società LevicoVetriolo-Heilquellen.
The project for launching Levico, planned by Julius
Adrian Pollacsek, also envisaged the construction,
close to the railway station, of a building for the bottling of the spring waters transported from Vetriolo via
a special pipeline. The building, designed in 1898, was
built in 1899. The number of labelled bottles sold thus
rocketed from 25,542 in 1879 to over 657,739 in 1913.
The sale of water became one of the major asset items
of the Levico-Vetriolo-Heilquellen company’s financial
statements.
1910 circa: maestranze femminili impegnate nel lavoro di etichettaggio ed imballaggio delle bottiglie all’interno del magazzino
d‘imbottigliamento e spedizione delle acque minerali di Levico
(Levico Terme, Biblioteca comunale, Levico-Vetriolo 520 m 1500
m dans le Tyrol méridional, Trento, Scotoni e Vitti)
1910 circa: Women workers labelling and packing the bottles
inside the warehouse for the bottling and shipment of mineral
water of Levico (Levico Terme, City Library, Levico-Vetriolo 520
m 1500 m dans le Tyrol meridional, Trento, Scotoni e Vitti)
LO STABILIMENTO DI VETRIOLO
La prima documentazione scritta relativa allo staTHE VETRIOLO SPA
bilimento termale di Vetriolo risale al 1804, anno in
cui furono eretti sul monte Fronte, in vicinanza delle
sorgenti, due piccoli edifici per la balneoterapia. Le
proprietà benefiche dell’acqua termale di Vetriolo,
attestate nel corso dell’Ottocento da numerose analisi chimiche, suggerirono il miglioramento di quelle
strutture. Interventi di riqualificazione furono, così,
previsti già in alcuni progetti del 1847, ma fu solo nel
1882 che si realizzò una nuova costruzione.
La vera svolta si registrò nel 1900 quando giunse a
Levico l’imprenditore berlinese Julius Adrian Pollacsek. Costui, principale animatore della società
Levico-Vetriolo-Heilquellen (La Berlinese), sostenne
la fabbricazione di un nuovo stabilimento in località
Vetriolo Vecchio. Per favorirvi l’accesso fu aperta
anche una nuova strada carrozzabile tra Levico a
Vetriolo, mentre il progetto di una cremagliera di
collegamento non ebbe mai seguito.
Accadde, però, che un violento incendio sviluppatosi l’8 febbraio 1910 distruggesse lo stabilimento
termale, interrompendo ogni altro sviluppo. Si
dovette attendere il 1936 prima che lo stabilimento
di Vetriolo, edificato solo provvisoriamente nel
1923, fosse definitivamente ripristinato, anche se in
altro luogo.
The first written mention of the Vetriolo spa dates
back to 1804, the year in which on Mount Fronte,
close to the springs, two small buildings for balneotherapy were built. The beneficial properties of Vetriolo’s spring waters, proven in the 19th century by
many chemical tests, suggested the improvement of
the building structures. Renovation operations had
already been planned in several 1847 projects, but a
new building was erected only later on, in 1882.
The real turning point arrived in 1900 when the
Berlin businessman Julius Adrian Pollacsek arrived
in Levico. Pollacsek, the guiding spirit of the Levico-Vetriolo-Heilquellen (La Berlinese) company,
funded the construction of a new plant in the Vetriolo Vecchio location. Access to it was improved
with the construction of a new carriage road joining
Levico to Vetriolo, while the plans for a connecting
rack rail never took off.
A violent fire on 8 February 1910 destroyed the spa
building, putting a stop to any further development
until, in 1936, the Vetriolo building built on a temporary basis was finally completed in 1923 albeit in
another location.
Il collegamento Levico-Vetriolo
The Levico-Vetriolo junction
Il collegamento Levico-Vetriolo fu attivo solo agli
inizi del Novecento (la prima automobile giunse a
Vetriolo nel 1906), quando fu inaugurata la nuova carrozzabile. Prima di allora lo stabilimento di Vetriolo
non era facilmente raggiungibile. Per tale
motivo e per consentire ai turisti di
arrivarvi comunque comodamente,
la Società balneare pensò di organizzare un curioso sistema di trasporto. La
salita era effettuata con speciali sedie
su ruote trainate da muli, mentre la
discesa avveniva attraverso slitte
in tutto e per tutto simili a quelle
usate dalla popolazione locale per il
trasporto a valle di merci e foraggi.
Si può intuire come tale sistema sia
divenuto esso stesso motivo di attrazione turistica.
The Levico-Vetriolo junction was viable only in the
course of the early 20th century (the first automobile
arrived in Vetriolo in 1906), when the new carriage
road was opened. Before then, the Vetriolo building
was rather difficult to reach. For this reason, and in
order to allow tourists to reach it comfortably, the
baths company decided to organize a rather odd
means of transportation: the ascent was made on
special chairs pulled by mules, while the descent
was made on sleds entirely similar to those used
by the locals for the transport of goods and
fodder to the valley bottom. Obviously this
system became a tourist attraction in its
own right.
1902 circa: una turista fotografata sulla slitta utilizzata
per la discesa da Vetriolo (riproduzione di una cartolina,
particolare, come da esemplare pubblicato nel volume
Tanti saluti dalla Valsugana: cartoline 1893-1942, di
Maurizio Scudiero, Scurelle, Silvy, 2012, p. 120)
1902 circa: Photograph of a tourist on the sled used
to descend from Vetriolo (reproduction of a postcard,
detail, as per the original published in the book Tanti
saluti dalla Valsugana: cartoline 1893-1942, by Maurizio Scudiero, Scurelle, Silvy, 2012, p. 120)
1900 circa: alcuni turisti fotografati
sulle speciali sedie su ruote trainate da muli utilizzate per la salita a
Vetriolo (fotografia, come da esemplare conservato a Levico Terme,
Biblioteca comunale, n. 163)
1900 circa: Photograph of several
tourists sitting in the special wheeled
chairs towed by mules, used for
climbing up to Vetriolo (photograph,
as per the original preserved in
Levico Terme, City Library, n. 163)
1905 circa: stabilimento balneare di Vetriolo (riproduzione di
una cartolina, come da esemplare conservato a Levico Terme,
collezione Fabio Recchia)
1905 circa: Vetriolo baths (reproduction of a postcard, as per
the original preserved in Levico
Terme, Fabio Recchia collection)
LO STABILIMENTO DI VETRIOLO
THE VETRIOLO
Piano di situazione
1847: situazione planimetrica relativa
al luogo di costruzione del primo stabilimento di Vetriolo (riproduzione,
Trento, Archivio di Stato, Giudizio
Distrettuale di Levico, Sanità, 1848,
busta 30, «Casa pel custode delle
acque e progetto di un nuovo Stabilimento di Bagni»)
Situation plan
1847: Map of the location for the
construction of the first Vetriolo Spa
establishment (reproduction, Trento,
State Archives, Giudizio Distrettuale
di Levico, Sanità, 1848, envelope 30,
«House of the spring custodian and
plan for the new Spa»)
Stabilimento Vetriolo
1847: ipotesi progettuale per l’intervento di copertura e la realizzazione
del piano terra e del primo piano dello
Stabilimento di Vetriolo (riproduzione,
Trento, Archivio di Stato, Giudizio Distrettuale di Levico, Sanità, 1848, busta 30, «Casa pel custode delle acque
e progetto di un nuovo Stabilimento
di Bagni»)
Vetriolo Spa
1847: Idea for the construction
plan of the roof and of the ground
and first floors of the Vetriolo
Spa establishment (reproduction,
Trento, State Archives, Giudizio
Distrettuale di Levico, Sanità,
1848, envelope 30, «House of the
spring custodian and plan for the
new Spa»)
SPA
1910: Grand hotel des Alpes (Stabilimento alpino) di Vetriolo dopo l’ampliamento del 1888 (riproduzione di una cartolina, come da esemplare
conservato a Trento, Biblioteca comunale, TIC4-0175)
1910: Grand Hotel des Alpes (Alpine Spa) of Vetriolo following expansion
works in 1888 (reproduction of a postcard, as per the original preserved in
Trento, City Library, TIC4-0175)
1923: edificio provvisorio dello stabilimento balneare costruito dal
comune di Levico, dopo la prima guerra mondiale (riproduzione, come
da esemplare conservato a Levico Terme, Biblioteca comunale, 175)
1923: Temporary spa building built by the municipality of Levico, after
WWI (reproduction, as per the original preserved in Levico Terme, City
Library, 175)
1936: il nuovo Stabilimento termale di Vetriolo (riproduzione di una
cartolina, come da esemplare conservato a Levico Terme, Biblioteca comunale, 176)
1936: The new Vetriolo Spa establishment (reproduction of a
postcard, as per the original preserved in Levico Terme, City
Library, 176)
Senza data: «Grand Hotel Milano Vetriolo, Valsugana Trentino 1500
Metres» (riproduzione di una litografia, Trento, L.T. Scotoni e Vitti,
come da esemplare conservato a Innsbruck, Ferdinandeum Landesmuseum, W6248)
No date: «Grand Hotel Milano Vetriolo, Valsugana Trentino 1500
Metres» (reproduction of a lithographic print, Trento, L.T. Scotoni
and Vitti, as per the original preserved in Innsbruck, Ferdinandeum
Landesmuseum, W6248)
1913: stabilimento balneare di Vetriolo (riproduzione di una cartolina, come da esemplare conservato a Levico, collezione Fabio
Recchia).
1913: Vetriolo Spa (reproduction of a postcard, as per the original
preserved in Levico, Fabio Recchia collection).
LEVICO E LE SUE
TRASFORMAZIONI URBANISTICHE
Lo sviluppo per certi versi frenetico conosciuto
dall’abitato di Levico nei primi anni del Novecento
impose all’amministrazione comunale un radicale
ripensamento dell’impianto urbanistico cittadino.
Nel 1910 fu pertanto affidata all’architetto Emilio
Paor la realizzazione di un nuovo piano regolatore.
Questo piano conteneva alcune indicazioni urbanistiche che hanno inciso profondamente sul successivo sviluppo edilizio di Levico, anche se non tutte le
proposte avanzate, come ad esempio la viabilità di
scorrimento esterno al centro abitato, furono portate
a termine.
Fra gli interventi realizzati vi furono il macello comunale (1900), lo stabilimento Salus (1900 circa), il
cosiddetto Stradone imperiale (via Dante, 1900), la
rete fognaria (1910), il collegamento elettrico (1906),
il Salone Varietà (1910) e il nuovo edificio scolastico
(1912 circa).
LEVICO IN NUMERI
LEVICO IN NUMBERS
Metà Ottocento
Mid 19th century
1870
5.280 abitanti/citizens
1.049 famiglie/families
463 case/homes
11
6
10
5
838
24
58
2.077 79
360
130
cavalli/horses
muli/mules
asini/donkeys
tori/bulls
vacche/heifers
buoi/oxen
vitelli/alves
pecore/sheep
capre/goats
maiali/pigs
oltre a/as well as
alveari/hives
1891
1900
6.106 abitanti/citizens
881 case/homes
480 possessori di bovini che
allevavano/cattle owners who bred
992 capi/heads of cattle
480 possessori di pecore, con
sheep owners who bred, with
1.294 capi, e/heads of sheep, and
55 possessori di capre, con/goat
owners who bred, with
79 capi/goats
6.342 abitanti/citizens
1.313 famiglie/families
1.072 case/homes
LEVICO AND ITS TOWN-PLANNING
TRANSFORMATIONS
The somewhat frenetic development of the town of
Levico in the first years of the 20th century required
the city administration to adopt a radical overturning
of the urban layout. In 1910, therefore, the architect
Emilio Paor was retained to draft an entirely new
town-planning scheme. The scheme contained several town-planning indications that deeply affected
the subsequent building construction history of
Levico, although not all of the proposals, such as the
ring road, were adopted.
Among those that were put in place, there is the city
slaughter house (1900), the Salus baths (1900 circa),
the so-called «Imperial avenue» (Via Dante, 1900),
the sewage system (1910), the electricity distribution
grid (1906), the Salone Varietà (1910) and the new
school building (1912 circa).
1930 circa: una donna attinge l’acqua col bazilo (doppio secchio
a bilanciere) alla fontana dei Leoni nell’omonima piazza. La piazza
scomparve alla fine degli anni cinquanta, quando fu costruita la
«variante», l’attuale corso Centrale (fotografia, Levico Terme, Biblioteca comunale, n. 123)
1930 circa: A woman draws water using the so-called bazilo (two
buckets suspended from a shoulder yoke) from the Leoni fountain in the square by the same name. The square disappeared in
the late Fifties with the construction of the current Corso Centrale
(main street) (photograph, Levico Terme, City Library, n. 123)
LEVICO E LE SUE TRASFORMAZIONI
URBANISTICHE
1931: inserzione pubblicitaria dell’albergo Rocchetti, già
hotel Voltolini (illustrazione pubblicata nella guida RR
Terme Levico-Vetriolo, Levico, senza editore, 4 luglio 1931)
1931: Advertisement for the Rocchetti Hotel, formerly the
Voltolini Hotel (picture published in the guide RR Terme
Levico-Vetriolo, Levico, unknown publisher, 4 July 1931)
1
7
5
2
8
11
1
1901: vista del Grand hotel Levico (riproduzione
di una cartolina come da esemplare conservato
a Levico Terme, collezione Fabio Recchia). Testo
manoscritto sul recto: «Un saluto da Adolfo Sordo
e altrettanti dall'amico Aldo Dal Lago, 12/07/'901»;
testo manoscritto sul verso: «Al Sig. Giuseppe
Chieccher. Romano Delladio […] N. 35 Bolzano Tirol»
1901: View of the Grand Hotel Levico (reproduction
of a postcard as per the original preserved in Levico
Terme, Fabio Recchia collection). Handwritten on the
back: «Greetings from Adolfo Sordo and also from
the friend Aldo Dal Lago, 12 July 1901»; handwritten
on the front: «To Mr. Giuseppe Chieccher. Romano
Delladio […] N. 35 Bolzano Tirol»
10
4
2
6
3
3
7
9
1900 circa: la piazza parrocchiale con la vecchia
fontana e sullo sfondo l'hotel Corona (riproduzione di una cartolina come da esemplare conservato a Trento, Biblioteca comunale, TIC 4-201)
1880 circa: veduta di Levico; in primo
piano l’hotel Bellevue (riproduzione di
una cartolina come da esemplare conservato a Trento, Fondazione Museo storico del Trentino )
1880 circa: View of Levico; Hotel Bellevue in the foreground (reproduction of a
postcard as per the original preserved in
Trento, Trentino History Museum Foundation)
6
1900 circa: The Parish church square with the
old fountain and Hotel Corona in the background
(reproduction of a postcard as per the original
preserved in Trento, City Library, TIC 4-201)
4
5
1907: l’hotel Germania visto dal ponte sul rio
Maggiore (riproduzione di una cartolina, come da
esemplare conservato a Trento, Biblioteca comunale, TIC 4-0215)
1910 circa: inserzione pubblicitaria dell’albergo Eden-hotel Caliari
(riproduzione come da esemplare
conservato a Trento, Biblioteca
comunale, T II op d 663)
1907: Hotel Germania seen from the bridge over
Rio Maggiore (reproduction of a postcard, as per
the original preserved in Trento, City Library, TIC
4-0215)
1910 circa: Advertisement for the
Eden-Hotel Caliari (reproduction
as per the original preserved in
Trento, City Library, T II op d 663)
1941: il Caffè concerto e via Dante Alighieri; sulla sinistra il primo
distributore di benzina di Levico (riproduzione di una cartolina come
da esemplare conservato a Levico Terme, collezione Fabio Recchia).
Testo manoscritto sul verso: «Dottor Camillo de Buoi, Casalgrande,
Reggio Emilia. Levico 10-8-41. Caro papà, per quell’affare o poca
speranza di riuscire, purtuttavia voglio ritentare ancora, perché non
ho nessuna intenzione di varcare il fosso come c’è il pericolo. Spero
di andare a Trento per la questione dei denti de quali molti dovranno
essere levati. Quanto prima spero darti buone nuove. Saluti Franco».
1941: Caffé Concerto and Via Dante Alighieri; on the left Levico’s
first petrol pump (reproduction of a postcard as per the original preserved in Levico Terme, Fabio Recchia collection). Handwritten on
the back: «Dr. Camillo de Buoi, Casalgrande, Reggio Emilia. Levico,
10 April 1941. Dear Father, I do not have much hope for that affair,
because I have no intention of crossing the gap that is dangerous.
I hope to be going to Trento to take care of my teeth, although many
of them are to be pulled out. I hope to be able to give you good
news soon. Sincerely, Franco ».
LEVICO AND ITS TOWN-PLANNING
TRANSFORMATIONS
L’ospitalità a Levico e
a Vetriolo nei primi anni
del Novecento (1903)
1888 circa: inserzione pubblicitaria dell’albergo e trattoria alla Concordia (illustrazione
pubblicata nell’opuscolo Guida ai bagni
salutari delle acque minerali-rameico-ferrudi Levico nel Trentino, di
10 ginoso-arsenicali
C. Melori, Monaco, tip. Wolf & figlio, 1888?)
1888 circa: Advertisement for the
Hotel and Restaurant Concordia
(picture published in the guide to
the baths Guida ai bagni salutari
delle acque minerali-rameicoferruginoso-arsenicali di Levico nel
Trentino, di C. Melori, Munich,
printed by Wolf & son, 1888?)
11
1908 circa: i bagni di terza
classe Salus, destinati alla
clientela meno abbiente
(riproduzione di una fotografia pubblicata nel
volume Tanti saluti dalla
Valsugana: cartoline 18931942, di Maurizio Scudiero, Scurelle, Silvy, 2012,
p. 113)
1908 circa: The «Salus» third
class baths, destined for the less
wealthy (reproduction of a photograph published in the book Tanti saluti dalla Valsugana: cartoline
1893-1942, by Maurizio Scudiero,
Scurelle, Silvy, 2012, p. 113)
9
1916: veduta dei due edifici scolastici (riproduzione
di una cartolina come da
esemplare conservato a
Trento, Fondazione Museo
storico del Trentino, 6032)
1916: View of the two school
buildings (reproduction of a postcard as per the original preserved
in Trento, Trentino History Museum Foundation, 6032)
1930 circa: il grande albergo Regina (riproduzione
di una cartolina come da
esemplare conservato a
Levico Terme, collezione
Fabio Recchia)
8
1930 circa: The grand Hotel Regina (reproduction of
a postcard as per the original preserved in Levico
Terme, Fabio Recchia collection)
Levico
8 hotel
8 hotels
Grand Hotel Stabilimento Nuovo
new spa establishment
Stabilimento Vecchio
old spa establishment
Hotel Belle vue
Eden Hotel Caliari
Hotel Germania
Hotel Voltolini
Hotel Concordia
Hotel Corona
5 alberghi
5 «alberghi» hotels
Schweizerhof/pensione Svizzera
Albergo al Sole
Albergo Aquila Bianca
Albergo Levico
Albergo Nazionale
8 ville
8 villas
Villa Prunner
Villa Romanese
Villa Tonelli-Grandi
Villa Meloyer
Villa Miralgo
Villa Bosco
Villa Dalla Torre
Villa Vittoria
8 trattorie
8 inns
Trattoria alla Rosa
Trattoria alla Stella d’Oriente
Trattoria Enrico Avancini
Trattoria Giocondo Bosco
Trattoria Huber
Trattoria Enrico Avancini
Trattoria Giulio Castelpietra
Trattoria Alla Rosa
52 case private
52 private homes
Roberto Antoniolli
Ferruccio Prati
Beniamino Ciola
Francesco Maffei
Maria Gabrielli
Carlo Moggioli
Maria Magnago
Clementina vedova Paldaof
Sabina Antolini
Giuseppe Uez
Giuseppe Ognibeni
Damiano Occoffer
Giuseppe Galler
Marsilio Bertoldi
Hospitality in Levico and
in Vetriolo in the early
20th century (1903)
Giovanni Dalla Maria
Carlotta vedova Moschen
Cesare Tomedi
Anna vedova Ognibeni
Paolo Groff
Maria Graser
Giulia Sevignani
Guglielmo Colmano
Giorgio Moschen
Giuseppe Martinelli
Maria Moschen
Domenica Libardoni
Giuditta vedova Prettol
Giuseppe Meer
Giuseppe Recchia
Clemente Fontana
Carlo Avancini
Beniamino Motter
Erardo Fruet
Giuseppa Tomasi
Elia Taddei
Luigi Cipolla
Amelia Cipolla
Augusto Bortoluzzi
Antonio Perina
Ernesto Fontana
Pietro Ceola
Pietro Avancini
Geltrude Biasiotti
Maria Libardi
Pietro Vettorazzi
Francesco Vettorazzi
Fortunata Lucchi
Lucia vedova Taddei
Giordano Valentini
Elvira Libardoni
Rosina Perisciutti
Don R. Lucchi
Vetriolo
3 hotel
3 hotels
Hotel Pension Trento
Grand Hotel Milano
Hotel Monte Fronte
1 albergo
1 «albergo» hotel
Albergo All’Avvenire
4 ville
4 villas
Villa Gabrielli
Villa Montel
Villa Romanese
Villa Rosminda
1 casa privata
1 private home
Casa privata al Zuc
Il Grand hotel, o Stabilimento nuovo, fu costruito a
Levico per volontà di Julius Adrian Pollacsek, dopo
l’acquisto, nel 1898, da Lazzaro de Slucca Matteoni,
di dodici ettari di terreno in località Caodigne. L’edificio, progettato dall’architetto berlinese Otto Stahn
(1859-1930), fu costruito in soli otto mesi e inaugurato il 16 giugno 1900.
IL GRAND HOTEL DI LEVICO
Il grande albergo, composto di più piani, era dotato di
cabine per le cure termali, una sala per la ginnastica,
un reparto per bagni di luce ed elettroterapia, salotti
medici, due ascensori, riscaldamento a vapore, illuminazione a luce elettrica, cento camere per alloggio
e numerose sale di servizio. Era collegato a un padiglione mediante un passaggio pedonale coperto;
tale padiglione serviva da sala da pranzo, sala per
le feste e zona soggiorno. Il tutto era inserito in un
grande parco, dove si svolgevano le attività all’aperto e dal quale, attraverso un viale, si accedeva
direttamente alla stazione ferroviaria.
Agli inizi degli anni trenta furono fatte alcune modifiche che ne alterarono in parte l’aspetto originario:
all’ingresso furono aggiunte due scalette laterali;
i due cavedi interni furono totalmente trasformati,
cancellando così anche i fregi che adornavano le
rispettive pareti.
L’ultimo lavoro di restauro, dopo il passaggio di proprietà alla Provincia autonoma di Trento, avvenuto
nel 1973, risale agli anni 1987-1993.
1910: sala da pranzo dello Stabilimento vecchio (fotografia pubblicata
nella guida da Levico-Vetriolo 520 m 1500 m nel Trentino, senza luogo,
senza editore)
1910: The dining room of the old Spa (photograph published in the guide
Levico-Vetriolo 520 m 1500 m nel Trentino, place and publisher unknown)
1898: tavola del progetto relativo alla costruzione dello stabilimento balneare di Levico (riproduzione, Levico Terme, Biblioteca comunale, Archivio
storico del Comune, Carteggio ed Atti, 1897-1900, AA 169)
The Grand hotel, or Stabilimento Nuovo (new
spa establishment), was built in Levico by will of
Julius Adrian Pollacsek, once Lazzaro de Slucca
Matteoni had sold to him twelve hectares of
land in the Caodigne locality in 1898. The building was designed by the Berlin architect Otto
Stahn (1859-1930), built in only eight months
THE GRAND HOTEL OF LEVICO
1913 circa: locale «principesco» per i bagni presso il Grand hotel (fotografia pubblicata nella guida Levico-Vetriolo 520 m 1500 m: nel Trentino, senza
luogo, senza editore)
1913 circa: The «princely» hall for the baths at the Grand Hotel (photograph
published in the guide Levico-Vetriolo 520 m 1500 m: nel Trentino, place
and publisher unknown)
1898: Table of the project for the construction of the Levico spa (reproduction, Levico Terme, City Library, Historical Archives of Levico Terme, Deeds
and Documents, 1897-1900, AA 169)
and officially opened on 26 June 1900.
The large establishment consisted of various
storeys and was equipped with cabins for thermal spring treatments, a fitness room, an area
dedicated to light baths and electrotherapy,
medical surgeries, two lifts, a steam-driven heating system, electricity-driven lighting system,
one hundred hotel rooms and a large number of
service rooms. It was joined to a pavilion via a
covered walkway. The pavilion served as dining
room, ballroom and lounge. The entire complex
stood within a grand park where open-air activities were performed and from which guests
could reach the railway station directly along a
special avenue.
Several changes were made to the building in
the early 1930s that partly changed its exterior:
two lateral stairways were added to the main
entrance, the two inner courts were entirely
transformed, an operation that also cancelled
the friezes that embellished the respective walls.
The last restoration works, after the building’s
passage into the hands of the Autonomous
Province of Trento in 1973, date back to the
years 1987-1993.
1930 circa: salone di lettura del Grand hotel di Levico Terme (fotografia di
Enrico Unterveger, Levico Terme, Biblioteca comunale, n. 101)
1930 circa: The reading room at the Grand Hotel of Levico Terme (photograph by Enrico Unterveger, Levico Terme, City Library, n. 101)
LA TRASFORMAZIONE URBANISTICA DI
LEVICO: ALCUNI PROTAGONISTI
Gerolamo Avancini (1808-1880)
Medico termale, fu uno dei principali
divulgatori delle proprietà terapeutiche dell’acqua minerale di Levico e
Vetriolo. S’impegnò concretamente
anche per la sua commercializzazione, investendo consistenti risorse
personali. Fu uno dei principali azionisti privati della Società balneare
costituita nel 1860. Collaborò più volte
con il medico Giuseppe Pacher per la
redazione di pubblicazioni sulle acque di
Levico: fra queste si ricordano Il Bagno di
Levico nel Trentino e relazione sulla stagione balneare del 1872 e Le acque ferruginose di Levico nel
Trentino dette del Vetriolo: cenni storici-geograficiterapeutici (1861).
Gerolamo Avancini (1808-1880)
A thermal physician who was one of the
main popularisers of the therapeutic
properties of the Levico and Vetriolo
spring waters. He was also very active
in their marketing, by investing considerable personal resources. He was
a majority stockholder of the Società
balneare Baths Company established
in 1860. He worked repeatedly with the
physician Dr. Giuseppe Pacher in the
drafting of publications regarding Levico
waters. Among the more widely circulated
are: Il Bagno di Levico nel Trentino e relazione
sulla stagione balneare del 1872 and Le acque ferruginose di Levico nel Trentino dette del Vetriolo:
cenni storici-geografici-terapeutici (1861).
Georg Ziehl (Berlino? 1873-Bolzano 1953)
Esperto di architettura dei giardini e
profondo conoscitore di piante esotiche, operò a Levico Terme fra la fine
dell’Ottocento e i primi del Novecento.
Qui progettò e seguì la realizzazione
del grande parco a coronamento del
Grand Hotel voluto dall’imprenditore berlinese Julius Adrian Pollacsek.
Georg Ziehl disegnò tale parco in uno
stile informale e con particolare attenzione per i principi della climatoterapia.
Inserì, infatti, nel progetto grandi spazi aperti
per l’elioterapia e una rete di vialetti per le passeggiate, a beneficio di tutti coloro che da ogni parte
d’Europa giungevano a Levico per curarsi o per trascorrere un periodo di riposo. Negli anni trascorsi a
Levico la sua abitazione fu villa Paradiso. Musicista
per diletto, suonava il Zitter (cetra tedesca), decise,
nel 1947, dopo la morte della seconda moglie Angelina, di trasferirsi a Bolzano. Qui morì negli anni cinquanta.
Georg Ziehl (Berlin? 1873-Bolzano 1953)
An expert in garden architecture and a
great connoisseur of exotic plants, he
worked in Levico Terme between the
late 19th century and the early 20th
century, where he planned and supervised the construction of the grand
park surrounding the Grand Hotel
envisaged by the Berlin businessman
Julius Adrian Pollacsek. Georg Ziehl
designed the park in an informal style
with special attention paid to the principles
of climate therapy. To this end, he inserted in
the project wide open spaces for heliotherapy and
a network of footpaths, to the benefit of all those
guests who came to Levico from all over Europe to
take the waters or spend some leisure time. While in
Levico he lived in Villa Paradiso.
An amateur musician, he played the zither (a German
string instrument). In 1947, following the death of
his second wife Angelina, he decided to move to
Bolzano, where he died in the 1950s.
Julius Adrian Pollacsek (Budapest 1850dopo il 1921)
Figlio di commerciante trascorse i suoi
primi anni di vita a Debrecen (Ungheria), dove iniziò a lavorare dapprima
come insegnante e poi come direttore
di una scuola commerciale. Si trasferì
successivamente a Schleswig, in Ger-
Julius Adrian Pollacsek (Budapest 1850after 1921)
The son of a shopkeeper, he spent his
childhood in Debrecen (Hungary),
where he started working first as a
teacher and then as the principal of
a vocational school. He later moved
to Schleswig, in Germany, where he
TOWN-PLANNING CHANGES IN LEVICO:
SOME OF THE MAIN CHARACTERS
mania, dove fondò una banca e un’agenzia commerciale. Nel 1884, rivolti i suoi interessi agli aspetti
più commerciali del termalismo, acquistò i Bagni
Westerland nell’isola di Sylt nel mare del Nord. In
seguito divenne Kurdirektor a Wenningstedt, sempre
nell’isola di Sylt, e infine, nel 1894, decise di spostarsi temporaneamente a Levico. Qui fondò la
Società Levico-Vetriolo-Heilquellen, assumendone
la direzione, e promosse il lancio su scala internazionale delle terme di Levico.
Trascorse gran parte della sua vita dopo il 1893 fra
Berlino e San Pietroburgo dedicandosi anche alla
sua vera grande passione, quella della scrittura. Di
lui restano alcuni libri firmati con lo pseudonimo di
Adrian Polly.
founded a bank and a trade agency.
In 1884, being interested in the more commercial
aspects of thermal spring establishments, he purchased the Westerland Baths in the island of Sylt in
the North Sea. He was nominated Kurdirektor in Wenningstedt, again on the island of Sylt until, finally, in
1894, he decided to move for a short time to Levico.
Here he founded the Levico-Vetriolo-Heilquellen
company and took on its management, promoting
Levico as a spa town on an international level.
After 1893, he spent most of his life travelling
between Berlin and Saint Petersburg, dedicating his
time to another of his great passions, writing. He
wrote several books under the pseudonym Adrian
Polly.
Franz Pohl (Niederhainichen 1872-Levico
1946)
Fu chiamato a Levico agli inizi del Novecento da Julius Adrian Pollacsek con
l’incarico, in qualità di Machinenmeister, di occuparsi della struttura termale levicense da un punto di vista
idraulico ed elettrotecnico. A lui competé la supervisione sulla costruzione
delle condotte idriche e degli impianti
di riscaldamento. Inoltre, su incarico
del sindaco Costa, gli fu affidata anche
la revisione e il controllo della rete elettrica
levicense nonché l’ispezione dei trasformatori della rete elettrica che partiva dalla centrale del
Tesino. Con lo scoppio della prima guerra mondiale
fu trasferito a Innsbruck dove, fra il 1915 e il 1919, fu
dirigente dell’Officina protesi presso la Casa di cura
per invalidi di guerra. Nel 1919 fece ritorno a Levico
dove tornò a ricoprire le funzioni di dirigente e ispettore delle diverse attrezzature tecniche del centro
termale.
Franz Pohl (Niederhainichen 1872-Levico
1946)
Franz Pohl was called to Levico by Julius
Adrian Pollacsek in the early years
of the 20th century with the task, as
Machinenmeister, of supervising the
hydraulics and electro-technical functioning of Levico’s spa.
He is the one who supervised the construction of the hydraulic pipelines and
of the heating system. Commissioned
by the mayor, Mr. Costa, Pohl was also
entrusted with the revision and control of
Levico’s electrical system and with the inspection of the electricity grid transformers departing
from the Tesino power plant.
At the outbreak of WWI he was transferred to Innsbruck where, between 1915 and 1919, he directed
the Prostheses Workshop at the Nursing Home
for War Invalids. He returned to Levico in 1919 to
resume his role as director and supervisor of the various technical structures of the spa.
Erardo Ognibeni (Levico 1847-Levico 1912)
Terzo e ultimo figlio di Beniamino Ognibeni
e di Carlotta Baruchelli, diplomato a pieni
voti al Regio Liceo di Vicenza, ottenne la
laurea in Giurisprudenza all’Università
di Padova. Durante il suo percorso formativo coltivò un profondo interesse
soprattutto per gli studi di diritto, di
storia d’Italia e delle materie umanistiche in generale.
Erardo Ognibeni (Levico 1847-Levico 1912)
The third and last son of Beniamino Ognibeni
and of Carlotta Baruchelli, an A student at
the Regio Liceo of Vicenza, he obtained
his law degree from the University of
Padua. During his student years he
focussed his attention on the study of
law, of Italian history and of classical
studies in general.
He covered the role of podestà for
Ricoprì la carica di podestà per circa vent’anni, dal
1875 al 1884 e dal 1887 al 1902, guidando l’amministrazione comunale nel periodo di maggiore
trasformazione di Levico. Fu tra i più autorevoli
estimatori e sostenitori di Julius Adrian Pollacsek e
della decisione di affidare alla Società da lui diretta
lo sfruttamento delle acque minerali. Fra gli episodi
più importanti accaduti durante la sua permanenza
in carica si ricorda l’elevazione di Levico al rango di
città per decisione dell’Imperatore Francesco Giuseppe (1 aprile 1894) e l’inaugurazione della ferrovia
della Valsugana (26 aprile 1896).
about twenty years, from 1875 to 1884 and from
1887 to 1902, guiding the local government in Levico’s period of major transformation. He was one of
the most authoritative admirers and supporters of
Julius Adrian Pollacsek and backed the decision of
assigning the exploitation of Levico’s spring waters
to his company.
Among the more important episodes occurred
during his term of office, noteworthy is the elevation of Levico to the rank of city by decision of the
Emperor Franz Joseph (1 April 1894) and the inauguration of the Valsugana railway (26 April 1896).
Emilio Paor (1863-1935)
Fu un apprezzato architetto, esponente
della cosiddetta corrente storicista, che
ha lasciato in territorio trentino numerose ed evidenti tracce del suo passaggio. Fra le sue realizzazioni di gusto
italico si ricordano, a titolo d’esempio,
nella città di Trento, il palazzo della
Filarmonica, l’edificio degli ex bagni e
cucina popolare di piazza Garzetti, l’excinema Manzoni (ora, 2013, sala Manzoni della Biblioteca comunale), la Camera
di Commercio, la chiesa del Santissimo, il
restauro e rifacimento della facciata della chiesa
di Santa Maria Maggiore.
Emilio Paor (1863-1935)
A renowned architect, he was a member
of the so-called historicist movement
and left many notable signs of his passage in Trentino.
The Italic style of his works can still
be seen in Trento in the Filarmonica
building, in the building of the former
paupers’ kitchen and baths in piazza
Garzetti square, in the former Manzoni
cinema (now, 2013, Sala Manzoni of
the City Library), in the Chamber of Commerce, in the Church of the Holy Sacrament,
in the restoration and remake of the façade of the
church of Saint Mary Major.
Giuseppe Pacher (Roncegno 1815-Levico?
1884)
Fu allievo del sacerdote Francesco
dall’Orsola a Borgo, proseguì gli studi
a Trento e frequentò le Università di
Padova, Praga e Vienna. Proprio a
Vienna si laureò in medicina nel 1842
e in chirurgia l’anno successivo.
Ritornato in patria, dopo aver visitato
numerose cliniche all’estero, esercitò
la professione dapprima a Strigno e a
Roncegno e poi, dal 1848, a Levico, dove
aveva ottenuto la titolarità della condotta
medica e la direzione del locale stabilimento termale. Coltivò un crescente interesse personale per
gli studi idrotermali e terapici e contribuì a diffondere la conoscenza delle acque termali di Levico.
Pubblicò vari testi tra cui i resoconti medici delle stagioni balneari dal 1872 al 1883. Fece stampare anche
le analisi sulla composizione chimica delle acque di
Levico eseguite da Barth e Weidel.
Giuseppe Pacher (Roncegno 1815-Levico?
1884)
A former pupil of the priest Francesco
dall’Orsola in Borgo, he continued his
studies in Trento and attended the Universities of Padua, Prague and Vienna.
In Vienna he obtained a degree in general medicine in 1842 and in surgery in
1843. After visiting a large number of
clinics abroad, once back in his home
country he worked as a physician first
in Strigno and in Roncegno and then,
after 1848, in Levico, where he had obtained
the qualification for working as a physician and
for directing the local spa. His personal interest in
hydrothermal and therapeutic studies grew over
time and he helped in the divulgation of the beneficial properties of Levico’s spring waters.
He published various books, including several medical reports concerning the bath seasons from 1872
to 1883. He also commissioned the printing of the
chemical composition tests of the waters of Levico
performed by Barth and Weidel.
1910: mercato in piazza della Chiesa (fotografia, Levico Terme, Biblioteca
comunale, n. 68)
1910: Street market in Piazza della Chiesa (photograph, Levico Terme, City
Library, n. 68)
1930 circa: donna che prepara la legna e bambini che lavano le botti per la
vendemmia presso la fontana di piazza Fiera, attuale (2013) piazza Venezia
(fotografia, Levico Terme, Biblioteca comunale, n. 118)
1930 circa: Woman preparing the firewood and children washing the grape
harvest casks near the fountain of Piazza Fiera, today (2013) Piazza Venezia
(photograph, Levico Terme, City Library, n. 118)
LA PROMOZIONE TURISTICA E I MANIFESTI
Il manifesto, come mezzo di comunicazione, fece la
sua comparsa nella Francia degli inizi dell’Ottocento.
I primi esempi conosciuti sono in bianco e nero e
furono pensati per reclamizzare prodotti industriali.
Il passaggio ai colori, grazie all’invenzione della cromolitografia, si ebbe ancora in Francia a partire dagli
anni trenta del medesimo secolo e trovò applicazione
soprattutto a Parigi nel mondo dello spettacolo.
Solo in seguito la cartellonistica fu utilizzata per promuovere il flusso turistico verso determinate località
e fra queste, in particolare, quelle termali. È quanto
accade, seppur tardivamente rispetto ad altre realtà
europee, anche in Trentino.
Uno dei più vecchi manifesti conosciuti, relativo
a località trentine, riguarda la stazione termale di
Roncegno. Il manifesto datato 1910, opera di Elio
Ximenes (1855-1926), rappresenta due donne che
conversano all’ombra della veranda di un albergo
che dà sulle montagne. L’immagine ricorda i modi
e i toni, nonché i colori, della pittura a cavalletto. La
scrittura è separata rispetto al resto dell’immagine e
ne costituisce la cornice. La grafica è semplice e lineare. I toni sono tenui e delicati. Il messaggio che traspare dall’immagine, ricorrente anche in altri esempi
posteriori, afferma chiaramente il potere curativo
insito sia nell’acqua sia nell’incontaminata bellezza
dei luoghi circostanti. Le terme assumono così una
sorta di aura sacrale, dove l’energia della natura preserva la vita umana, fisica e spirituale, dalle peggiori
insidie della moderna vita cittadina.
THE PROMOTION OF TOURISM AND THE POSTERS
The poster first made its appearance as a means of
communication in France in the early 19th century.
The first known examples were in black and white
and were conceived to promote industrial products. The invention of chromolithography signed
the onset of coloured posters yet again in France in
the 1930s and found its ideal grounds in Paris in the
world of entertainment.
Later on, posters were used to catch the eye of travellers and direct them towards specific travel destinations, especially thermal spring spas. Albeit much
later than in other European venues, this happened
in Trentino too.
One of the oldest posters known regarding Trentino is the one promoting the Roncegno spa. Dated
1910, made by Elio Ximenes (1855-1926), it depicts
two women chatting in the shade of a hotel veranda
looking out onto the mountains. The picture’s mood,
colours and tones remind one of an easel painting.
The printed text remains separate from the rest of
the picture and acts as its frame. The graphics are
simple and linear, the tones are delicate and soft.
The message brought home, found in other later
examples, underlines the clearly curative powers of
the water and of the pristine beauty of the natural
surroundings. The baths acquire an almost sacred
aura, in which Nature’s energy protects human
physical and spiritual life from the worst dangers of
the modern city lifestyle.
1931: etichette usate per l’imbottigliamento e la commercializzazione sia in Italia che in vari paesi europei delle
acque minerali forte e leggera (Levico Terme, collezione
Adelio Moschen)
1931: Labels used for the bottling and sale in Italy and in
various European countries of the ‘strong’ and ‘light’ mineral waters (Levico Terme, Adelio Moschen collection)
1931: una bottiglia usata per l’imbottigliamento dell’acqua
forte di Levico con l’indicazione di uso esterno per irrigazioni vaginali (Levico Terme, collezione Giancarlo Tognoli)
1931: One of the bottles used for bottling the ‘forte’ Levico
mineral water with the indication of external use for vaginal
irrigation (Levico Terme, Giancarlo Tognoli collection)
1895 circa: etichetta usata per l’imbottigliamento dell’acqua minerale di
Vetriolo e Levico (Innsbruck, Ferdinandeum Landesmuseum, W10750)
1895 circa: Label used for the bottling of the Vetriolo and Levico
mineral water (Innsbruck, Ferdinandeum Landesmuseum, W10750)
Secoli XIX-XX: bottiglie di varia tipologia, datazione e provenienza usate per l’imbottigliamento e
la commercializzazione di acque minerali (Trento, collezione Enrico Bolognani; Trento, Fondazione
Museo storico del Trentino; Levico Terme, Levico Acque S.r.l.)
19th-20th centuries: Bottles of various kinds, age and origin used for the bottling and sale of mineral
water (Trento, Enrico Bolognani collection; Trento, Trentino History Museum Foundation); Levico
Terme, Levico Acque S.r.l.)
IL PARCO DEL GRAND HOTEL DI LEVICO
Il parco fu creato alla fine del XIX secolo per iniziativa dell’imprenditore Julius Adrian Pollacseck e per
inventiva del giardiniere paesaggista Georg Ziehl.
Costui curò il progetto e la realizzazione di un grande
parco termale, un Kurpark, dotato di una rete di passeggiate per il diletto degli ospiti/pazienti e di un’area dove si potesse praticare l’elioterapia (terapia del
sole da praticarsi nudi su lettini disposti nella zona
est del parco).
Il disegno del parco s’ispirava a un modello informale, vagamente all’inglese, con ampi spazi aperti alternati a gruppi di piante e alberi singoli monumentali e
un reticolo di vialetti per il passeggio che si snodavano liberamente nell’area, originariamente molto più
fitti rispetto alla situazione attuale (2013). Il progettista e giardiniere-capo Georg Ziehl fece piantare specie arboree esotiche, come la sequoia gigante della
California Sequoiadendron giganteum, deceduta
per cause naturali nel 2007. Furono piantati
anche magnolie (Magnolia sempervirens)
e conifere, in particolare cedri, alcuni
esemplari della rara Picea orientalis, l’abete del Caucaso, sequoie giganti della
specie Sequoiadendron giganteum,
esemplari di Abies cephalonica e
il maestoso e raro esemplare di
pino californiano Pinus sabiniana.
L’imponente faggio rosso (Fagus sylvatica purpurea) vive nel
parco dal 1900. Nel dopoguerra è continuata l’operazione
d’impianto di nuove specie
arboree. In occasione di un
recente restauro sono stati piantati circa 80.000 bulbi per la fioritura primaverile, oltre a una serie di bordure tematiche di
rose, cornus, viburnum, peonie e spiree.
La pratica della passeggiata
una delle principali attività che tiene occupati i turisti
nel periodo di soggiorno a Levico quanto in altre
località termali è sicuramente rappresentata dalle passeggiate. Gli ampi e incontaminati spazi verdi permettono di vivere strettamente a
contatto con la natura celebrando il rito purificatore della camminata. Un movimento finalizzato alla rigenerazione tanto del
corpo quanto dello spirito, consentendo
a chi lo pratica di distaccarsi dalle passioni umane e dalle preoccupazioni della
vita lavorativa.
1910 circa: scorcio del parco con dettaglio del cancello d'ingresso (cartolina, riproduzione come da esemplare conservato a Levico Terme, collezione Fabio Recchia)
1910 circa: View of the park with details of the front gate (postcard, reproduction of the original preserved in Levico Terme, Fabio Recchia collection)
THE PARK OF LEVICO’S GRAND HOTEL
1954: scorcio del viale principale del parco di Levico (cartolina, riproduzione come da esemplare conservato a Levico Terme, collezione Fabio
Recchia)
1954: View of the central lane of Levico park (postcard, reproduction of the
original preserved in Levico Terme, Fabio Recchia collection)
The park was created at the end of the 19th century,
commissioned by the businessman Julius Adrian
Pollacsek and thanks to the genius of the landscape
gardener Georg Ziehl. Ziehl supervised the design
and construction of a large thermal park, a Kurpark,
providing it with a network of footpaths for the
delight of the guests/patients and with an area for
the practice of heliotherapy (i.e. sun therapy, carried
out in the nude on sunbeds arranged in the eastern
part of the park).
The layout of the park was based on an informal,
vaguely British, model consisting of wide open
spaces alternated with groups of plants and single
monumental trees and a network of footpaths for
walking throughout the area, originally much denser
than the current one (2013). The designer and head
gardener Georg Ziehl brought in exotic plant species
such as the giant California sequoia Sequoiadendron giganteum, that died for natural causes in 2007.
He also wanted magnolias (Magnolia sempervirens)
and conifers, especially cedars, a few rare Picea orientalis, Caucasian firs, giant sequoias of the Sequoiadendron giganteum species, specimens of Abies
cephalonica and of the rare and majestic California
pine tree Pinus sabiniana. The imposing copper
beech (Fagus sylvatica purpurea) has populated the
park since 1900. After the war, new tree species continued to be introduced. On the occasion of recent
restoration works, about 80,000 flower bulbs were
planted in time for Spring, in addition to various
thematic flower borders of roses, dogwood,
viburnum, peonies and spireas.
The benefits of walkings
One of the most popular activities of Levico
guests and of spa town guests in general
is definitely the taking of walks. The wide
and pristine landscapes allow them to
enjoy a very close contact with nature
through the purifying ritual of walking. This type of movement is
aimed at the regeneration of the
body and of the spirit, allowing the walkers to detach
themselves from human
passions and from the
worries of everyday
working life.
A walk is an occasion for exploring an
unknown environment
Passeggiata quindi come
occasione per indagare un
ambiente, ma soprattutto
come metafora della scoperta del sé, in una fase
della storia, quella fra Otto
e Novecento, in cui la nuova scienza della psicanalisi, che inizia timidamente
ad affermarsi, offre nuove
suggestioni per leggere
e interpretare il complesso divenire dell’esistenza
umana.
and above all a metaphor
of discovery of one’s ego,
in a phase of history that
straddles the 19th and 20th
centuries, in which the initially timid onset of the new
science of psychoanalysis
offers new ideas for reading and interpreting the
complex transformation of
human nature.
1902: scorcio del parco del Grand hotel con le piante di recente messe a
dimora (cartolina, riproduzione come da esemplare conservato a Levico
Terme, collezione Fabio Recchia)
1902: View of the park of the Grand Hotel with the recently landscaped
plants (postcard, reproduction of the original preserved in Levico Terme,
Fabio Recchia collection)
1941: viale che dalla stazione ferroviaria conduce al Grand hotel (cartolina,
riproduzione come da esemplare conservato a Levico Terme, collezione
Fabio Recchia)
1941: Street that runs from the railway station to the Grand hotel (postcard,
reproduction of the original preserved in Levico Terme, Fabio Recchia collection)
1950: scorcio del parco con dettaglio del cancello d'ingresso (cartolina,
riproduzione come da esemplare conservato a Levico Terme, collezione
Fabio Recchia)
1950: View of the park with details of the front gate (postcard, reproduction
of the original preserved in Levico Terme, Fabio Recchia collection)
1929: scorcio del parco con il chiosco dei concerti (cartolina, riproduzione
come da esemplare conservato a Levico Terme, collezione Fabio Recchia)
1902: sviluppo del parco del Grand hotel con l'ingresso in primo piano
(cartolina, riproduzione come da esemplare conservato a Levico Terme,
collezione Fabio Recchia)
1902: Plan of the Grand Hotel park with the entrance in the foreground
(postcard, reproduction of the original preserved in Levico Terme, Fabio
Recchia collection)
1929: View of the park with the concert pagoda (postcard, reproduction of
the original preserved in Levico Terme, Fabio Recchia collection)
La sede della mostra: Villa Paradiso nel parco di Levico
The Exhibition site: Villa Paradiso in the Park of Levico
La mostra è stata realizzata dalla Fondazione Museo storico del Trentino in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Levico Terme e i Servizi
Attività culturali e Conservazione della Natura e Valorizzazione ambientale della
Provincia autonoma di Trento
The exhibition has been organized by the Trentino History Museum Foundation with
the assistance of the Culture & Tourism Council of the City of Levico Terme and the
Cultural Activities, Nature Conservation and Environment Enhancement Department
of the Autonomous Province of Trento.
con la partecipazione di / Assisted by
Comunità Alta Valsugana e Bersntol, Levico Acque s.r.l, Terme di Levico e Vetriolo
con il patrocinio di / Sponsored by
Euregio Tirolo Alto Adige Trentino
a cura di / Edited by
Francesco Filippi, Fabrizio Fronza, Elena Libardi, Laura Motter e Rodolfo Taiani
coordinamento organizzativo e supervisione scientifica / Organization and scientific
supervision
Rodolfo Taiani e Fabrizio Fronza
progetto allestitivo / Layout
Claudio Battisti, Studiobbs, Trento
progetto grafico / Graphics
Sonia Lunardelli – Mugrafik, Trento
composizione musicale / Music
Emilio Galante, Trento
interviste e realizzazioni video / Interviews and videos
Carlo Gottardi e Piergiorgio Bertoldi (Associazione videoamatori Valsugana, Levico
Terme)
tour virtuale / Virtual tour
Royal 360, Trento
stampe serigrafiche / Serigraphy
Digital service, Egna (BZ)
realizzazione allestimenti / Installations
Servizio conservazione della natura e valorizzazione ambientale della Provincia
autonoma di Trento, Squadra allestimenti della Fondazione Museo storico del Trentino
hanno collaborato / Assistants
Il Gabbiano, cooperativa sociale di solidarietà, Trento, GTE Elettrica di Pedrolli Tiziano,
Trento, Videoerre di Rizzato Roberto, Trento
coordinamento attività di allestimento / Installation activity coordination
Claudio Marconi
testimoni / Witnesses
Adelia Cetto, Cesare Conci, Germano Libardi, Luca Libardi, Fabio Recchia, Giancarlo
Tognoli
prestatori / Lenders
Sandra Andreatta Pohl, Levico Terme - Nicola Angeli, Trento - Archivio di Stato, Trento
Archivio provinciale, Trento - Archivio storico comunale, Levico Terme - Gerico
Bellucci, Brescia - Francesca Bertamini, Trento - Biblioteca comunale, Levico Terme
- Biblioteca comunale, Trento - Enrico Bolognani, Trento - Donatella Bommassar,
Levico Terme - Centro Don Ziglio, Levico Terme - Circolo culturale ricreativo di
Panchià - Claudio Clamer, Trento - Mariapia Cunico, Trento - Nicola Curzel, Trento Giovanni Dalmaso, Levico Terme - Famiglia Romanese, Levico Terme - Ferdinandeum
LandesMuseum, Innsbruck - Fondazione Museo storico del Trentino, Trento - Renzo
Frisanco, Levico Terme - Famiglia Galvan, Hotel Bellavista, Levico Terme - Levico
Acque S.r.l., Levico Terme - Levicofin S.r.l., Levico Terme - Ciro Libardi, Levico Terme Magnifica Comunità di Fiemme, Cavalese - Museo civico Luigi Bailo, Treviso - Museo
provinciale del Turismo, Merano - Markus Polly-Pollacsek, Amburgo - Fabio Recchia,
Levico Terme - Lorena Sartori, Trento - Servizio geologico della Provincia autonoma di
Trento, Trento - Giancarlo Tognoli, Levico Terme
si ringraziano / Acknowledgements
Tommaso Acler, Carolina Arriagada Cattoni, Valeria Balassone, Lino Beber, Arturo
Benedetti, Giacomo Bianchi, Ruggero Bolognani, Compagnia Nonsoloteatro Levico,
Alessandro Cont, Innocenzo Coppola, Laura Dalprà, Luca Dalla Rosa, Manuela Dalmeri, Luciano Decarli, Chiara Defrancesco, Marco Defrancesco, Alberto Felicetti, Chiara
Felicetti, Giuseppe Ferrandi, Sandro Flaim, Mauro Franzoni, Franco Frisanco, Prisca
Giovannini, Miriam Goio, Cornelia Goss, Silvano Groff, Mauro Hausbergher, Fabrizio
Leonardelli, Michela Luise, Claudio Martinelli, Maddalena Natalicchio, Veronica
Nicolini, Massimo Nicolussi, Cristina Pasolli, Gianpiero Passamani, Giovanni Passerini,
Alessandro Pedrotti, Francesca Rocchetti, Paul Rösch, Ernesto Santuliana, Laura Spazian, Monica Tamanini, Caterina Tomasi, Leonardo Vinciguerra, Paola Visintainer
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