Periodico di informazione, cultura e curiosità edito dalla redazione
giornalistica del “G. B. Cerletti”
Via XXIII Aprile,20 31015 Conegliano (TV)
www.scuolaenologica.it; e-mail: [email protected]
Anno 11, Numero 32, Marzo 2013
LA CANTINA
Il PUNTO
Cari amici de “La Cantina”,
ben ritrovati!
Innanzitutto concedetemi di
fare gli auguri al nuovo Papa
Francesco, che si è presentato in questi giorni con una
disarmante semplicità e una
forza sconosciuta ai suoi
predecessori. Una forza che
gli deriva dalla sobrietà e
dall’umiltà di essere povero
al servizio dei poveri. Il suo
messaggio è arrivato subito,
diretto, immediato, benvenuto. Gli auguriamo di cuore di
continuare nell’opera intrapresa e di non arrendersi di
fronte alle probabili ostilità
che troverà anche e soprattutto all’interno della Chiesa. Chiusa la parentesi, torniamo più prosaicamente
alle cose di casa nostra. In
questo numero del giornalino abbiamo voluto dare spazio in copertina al drammatico problema del gioco d’azzardo, purtroppo sostenuto
indirettamente, ma neanche
troppo, dallo Stato stesso
che sulle macchinette mangiasoldi ci lucra e non poco.
Ma la responsabilità dello
Stato riguarda anche altre
piaghe sociali come l’alcol e
il fumo, i cui costi sociali
sono talvolta più elevati dei
guadagni. Bisogna fare un
ragionamento serio e prendere posizione contro uno
Stato che di etico ha ben
poco, piuttosto incentiva
comportamenti che andrebbero eliminati senza batter
ciglio. Continuiamo inoltre a
rimanere sul tema dell’uso
dei pesticidi e di quale uso
se ne fa in agricoltura a rischio e pericolo della salute
umana. (continua a pag 16)
I “VIZI” DI STATO CHE ROVINANO IL BILANCIO
Il gioco d’azzardo è la nuova piaga sociale
Al gioco d'azzardo, che si tratti di gratta e vinci o di slot,
vince sempre il banco. Perdere
è molto più probabile che vincere. In tanto le famiglie italiane si impoveriscono, bruciano
i loro risparmi ed ingrassano le
mafie. La mafia interviene al
momento della collocazione di
una slot in un bar; inoltre il riciclaggio di denaro è l'unico reato che
rende su operazioni anche in perdita. Ti do 100
euro da giocare e se vinci o perdi è lo stesso,
perchè comunque il denaro è "sporco". Ecco
perchè le giocate non
dovrebbero essere anonime. A Pavia, capitale
italiana del gioco compulsivo, ogni cittadino in
media brucia con le
macchinette 2.123 euro
l'anno! La colpa è anche
dello Stato che incentiva
comportamenti che invece andrebbero eliminati.
Facendo due conti notiamo che a fine 2012 il
volume d'affari legato al
gioco è stimato in 88
miliardi di euro. Ma l'incasso
effettivo per lo Stato, tolte le
vincite, le quote ai gestori e i
costi, è di 8 miliardi. In oltre
bisogna considerare che il
costo sociale del gioco, in termini di danni alle famiglie e al
risparmio, è stimato in 6 miliardi l'anno. I 2 restanti sono
bruciati dal volume di gioco
illegale che sfugge a ogni controllo, 15 miliardi l'anno, e
siamo già a -13, senza contare
il costo dell'usura legata al
gioco e l'attivismo dei clan
mafiosi che operano nel settore, ben 49 secondo Libera. Il
gioco è la distruzione del risparmio. E' stato stimato che
la quota di gioco sopra i 18
anni è di 1.890 euro l'anno,
dovuta anche all'introduzione
dei giochi via telefono. A peggiorare la già drammatica si-
tuazione si aggiunge il problema del fumo: nel 2011 la cifra
incamerata dallo stato è di
14,1 miliardi. Il monopolio del
tabacco in Italia è in mano alla
Britsh American Tobacco
(Bat) dal 2003, quando la potentissima multinazionale anglo-americana si è aggiudicata
le fabbriche italiane di sigarette offrendo 2.35 miliardi di
euro nella fase di privatizzazione dell'Ente tabacchi italiani (Eti). Ma l'1 gennaio 2011
la Bat ha chiuso i battenti dello
stabilimento di Lecce, dove si
trovava l'ultima manifattura
italiana del tabacco, perchè
lavorare in Italia costa troppo,
quindi non produce in Italia un
solo posto di lavoro. Oltre a
ciò salta all'occhio il costo
triplicato della pulizia delle
strade a causa del danno ambientale prodotto dai
140 milioni di mozziconi fumati al giorno (51
miliardi l'anno), che
impiegano per biodegradarsi fino a 5 anni! Al terzo posto, tra i
vizi di stato, troviamo
L'alcol con un costo
sociale di 1,5 milioni di
alcolisti italiani, di 8
milioni di bevitori con
consumo non moderato
segnalati
dall'Istituto
Superiore di Sanità. Per
non parlare poi dei 30
mila decessi l'anno e
del 45% degli incidenti
dovuti ad esso. Il costo
sociale dell'alcolismo è
stimato in 53 miliardi di
euro l'anno. Ma la voce
dei cittadini comincia a
farsi sentire; la rivolta
contro questa situazione parte
dalla gente comune come dalla
barista di Cremona Monia
Pavesi che ha spento le sue
slot rinunciando all'incasso di
1.500 euro ogni due settimane
"pur di non vedere persone
rovinarsi così". A Taranto una
dipendente di un ufficio postale si è ribellata contro la sua
nuova mansione: vendere i
Gratta e Vinci.
Francesca De Paris 5OA
(continua a pag. 3)
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LA CANTINA
Anno 11, Numero 32, Marzo 2013
A maggio l’appuntamento con il Green Day
Continuano le rilevazioni delle Best Practices ( raccolta differenziata e comportamento “energetico”) delle classi e delle
zone ad uso comune ( corridori, laboratori): vuoi conoscere i
tuoi punteggi? Vai in :
cerlettigreen.altervista.org
Le aule sono troppe calde in questo periodo? Se spalanchi le
finestre il riscaldamento è SPRECATO! Segui le regole della
Magna Carta d’Ambiente:
 rivolgiti al personale ATA perché chiuda o regoli le valvole
dei termosifoni;
 usa un abbigliamento “a strati”.
(es.: Come ridurre le migliaia di bicchieri di plastica utilizzati
nelle feste d’istituto? Come progettare in Istituto un’isola ecologica per l’accumulo temporaneo dei rifiuti? Come differenziare in modo più semplice i fazzoletti da naso? Come riutilizzare le acque di lavaggio della cantina? Ecc., ecc.)
A Maggio: grande evento: “THE GREEN DAY” : come pensate si possa organizzare una giornata, in orario scolastico, da
dedicare tutti ( allievi, docenti, personale ATA e amministrativo) ad “impatto zero” ? Comunicalo a
[email protected]
N.B. i termosifoni dotati di termovalvole vanno regolati e le
finestre
tenute
chiuse ( se spalanchi la finestra che
ci sta sopra, questi
continuano a funzionare ancor di
più)!
Si arieggia la stanza in ricreazione!
Ci sono finestre rotte, termosifoni non funzionanti, tende inutilizzabili in aula? Comunicalo al personale ATA ed insisti
nell’avere una risposta.
Hai qualche idea per migliorare l’ecosostenibilità nella nostra
scuola? Partecipa al concorso “ L’inventore sostenibile” attraverso la stesura di un progetto fattibile e utile. Comunicalo a
E ricordatevi……lasciamo il mondo meglio di come l'abbiamo trovato !
Energy Team Comitato ambiente.
[email protected]
RESVERATROLO
LA MOLECOLA ANTI-AGE CHE DERIVA DALL’UVA
Resveratrolo: il nome in sé forse non ci dice nulla, ma questo anti-età”.
elemento è più conosciuto come la molecola anti-età che deri- Ma le novità non finiscono: il professor Vercauteren ha breva dai tralci di vite ed è utilizzata contro rughe e stress. A vettato una nuova forma di resveratrolo, più potente del precescoprirne e a sfruttarne l’effetto “miracoloso” è stata una dente e in grado di agire oltre che sulle rughe anche sul rilascittadina delle campagne di Bordeaux, Mathilde Thomas samento cutaneo. La nuova molecola si chiama ResveratroloOleyl, è ottenuta dai tralci della vite e viene
insieme alle conoscenze chimiche e farmacologistabilizzata mediante acido oleico. E’ ricca
che del professor Joseph Vercauteren dell’Università di Montpellier. Tutto è iniziato un giorno,
quindi di Omega 3, 6 e 9 che vanno a nutriquando il professor Vercauteren era in visita ai
re, proteggere e rigenerare la pelle in provigneti del Château della signora Thomas. Il chifondità da aggressioni esterne quali smog e
mico fece notare a Mathilde, dopo aver constatato
freddo.
che nel torchio vi erano bucce e acini d’uva pronti
L’efficacia clinica di questo elisir è stata
per essere buttati, che i polifenoli d’uva sono il
testata al Mount Sinai Hospital di New
più potente anti-ossidante presente nel mondo veYork, dove venticinque volontarie, tramigetale e non solo bloccano i radicali liberi responte analisi con biospie della pelle hanno
Mathilde Thomas
sabili di quattro rughe su cinque, ma sono persino
riscontrato un miglioramento del 78 per
più potenti della vitamina E. Questa notizia aprì
cento delle rughe profonde. La Thomas ha
un vero e proprio mondo alla fortunata vitivinicoltrice di questo riguardo ha affermato: “Il nostro impegno è quello di
Bordeaux: nel ’97 depositò il primo brevetto sul resvera- realizzare prodotti naturali ma con una solida base scientifica
trolo (dopo una serie di verifiche sulla veridicità degli ef- e nel rispetto dell’ambiente.”
fetti). Cinque anni dopo l’Università di Harvard ha definiGiulia Botteon 4 VA
to questo principio attivo “il numero uno delle molecole
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LA CANTINA
Anno 11, Numero 32, Marzo 2013
ANCORA TROPPI PESTICIDI
COCCINELLE O CHIMICA?
Chi l'avrebbe mai detto che in Italia esiste un mercato d'insetti? Stupore a parte, la Bioplanet è la
prima ed unica biofabbrica italiana che alleva e
vende insetti per la lotta biologica integrata.
Questi piccoli combattenti vengono impiegati soprattutto in orticoltura, nel florovivaismo, nelle
colture in pieno campo, in frutticoltura e nelle piante ornamentali. A
quanto pare gli insetti
non sono solo una rottura di scatole come
molti credono, ma anzi, ci possono aiutare a
difendere le coltivazioni dai parassiti al posto
dei prodotti chimici.
Questa realtà si sta
diffondendo in tutto il
mondo e noi non dobbiamo essere da meno, anzi dobbiamo sostenere
questa semplice e sana iniziativa che da più di
vent'anni si sa facendo largo nel mondo dell'agricoltura biologica. Un uso continuativo dei prodotti chimici può sviluppare delle resistenze alla
molecola delle popolazioni degli insetti che danneggiano le colture, costringendoci a cercare
prodotti sempre più potenti e tossici per noi e
per l'ambiente. Se non vogliamo trovarci a pancia
in su come gli insetti che eliminiamo con i pesticidi, sarà meglio prendere in considerazione questa
alternativa che vede come protagoniste truppe di
insetti predatori di quelli che danneggiano piante,
fiori e frutti delle nostre coltivazioni. La Bioplanet
intanto continua a svolgere un lavoro di ricerca per
l'allevamento e la vendita di altre specie d'insetti,
dato che non si ferma l'arrivo di nuovi insetti provenienti da altri paesi.
Facciamo una premessa: tutta l’agricoltura si serve di pesticidi in
per combattere le malattie. A questo proposito il comune di Sernaglia ha organizzato un incontro pubblico per iniziare a riflettere
sull’uso dei fitofarmaci , nelle varie colture (in particolare nel
mais). Il direttore del centro di ricerca sul cancro dell’istituto
Ramazzini di Bologna ha sottolineato il fatto che i fitofarmaci
vanno utilizzati con estrema cautela .In Europa ogni cittadino
assimila annualmente
280 gr di pesticidi : il Atrazina
25 % di frutta , verdura e cereali contiene
residui di almeno 2
pesticidi e oltre il 5%
dei prodotti alimentare ne contiene una
concentrazione superiore ai limiti di legge.
Prodotti come Coragen , un’insetticida che può contaminare le
acque e risulta tossico per gli organismi acquatici , o il Roundup ,
diserbante che contiene uno dei principi attivi più velenosi come
il ,il glifosate. Tutti questi prodotti oltre a causare danni ambientali , sono tra i principali agenti cancerogeni , altri si sono rilevati
portatori neurotossici e quindi capaci di sviluppare malattie al
cervello , come Alzheimer e Parkinson . Per trovare una strada
secondaria ai troppi trattamenti , il dirigente di Veneto Agricoltura L. Furlan ha insistito sull’utilizzo del BOLLETTINO
DELLE COLTURE ERBACEE. Il bollettino propone informazioni , suddivise in base alle principali aree climatiche , riguardanti il periodo delle semine con valutazione di eventuali
rischi nelle prime fasi di sviluppo , la situazione agronomica
riferita all’andamento stagionale , allerte per eventuali attacchi di nottue in aprile-maggio, segnalazioni su livelli popolazione piralide ecc… . Per esempio nel caso delle Nottue in arrivo
dall’Africa , il bollettino fornisce informazioni sull’arrivo degli
adulti migranti , sulle zone a rischio ovideposizioni … . Con questi dati l’insetticida non viene buttato in modo indiscriminato , ma
solo dove e quando serve.
(F.D.P 5OA)
Maria Castaldo 5OA
I vizi di Stato
(segue dalla prima pagina)
A Bolzano vi è la legge provinciale che vieta la presenza degli
apparecchi da gioco in un raggio di 300m dai "luoghi sensibili" come scuole, centri ricreativi e sportivi per giovani ed anziani. Una media di 4 persone su 10 ha debiti con gli usurai a
causa della passione per il gioco. Questi individui sono in grado di inventare un'infinità di bugie moltiplicando la percentuale di separazioni e le depressioni. La gente viene continuamente ingannata e sollecitata a tentare la fortuna. La trappola è
a portata di mano, al bar, in tabaccheria, persino sul cellulare.
Possiamo riconoscere due tipologie di giocatore: quello che
gioca di tanto in tanto un euro chiamato giocatore "sociale" e
quello "compulsivo" predisposto al gioco, tendente alla depressione, al malessere, dove nel gioco trova una gratificazione fuggendo dai problemi, percependo sempre meno il rischio.
Da questa bufera di schedine, macchinette ecc... non si può
uscirne da soli, bisogna chiedere aiuto, anche se il problema è
che il giocatore non percepisce il problema. E' per tutti questi
motivi, e non solo, che dobbiamo renderci consapevoli dei
rischi che corriamo, anche se molto, troppo spesso li prendiamo sotto gamba.
F. De Paris 5OA
Pagina 4
LA CANTINA
Inter vis ta do ppia
Nome : Nicola Zanetti
Soprannome: Nick
Quali sono i suoi hobby?
Corsa e ciclismo, sport aerobici
Generi musicali preferiti?
Jazz, ad esempio Miles Davis o
Coltrane
Piatto preferito?
La pizza, possibilmente con mozzarella di bufala
Dove se lo concederebbe un viaggio?
Boston e New York
Come era da giovane?
Scanzonato fino alla seconda superiore, in terza ho
cominciato a studiare
Cosa voleva fare da bambino?
Il calciatore
Si sarebbe mai aspettato di diventare un insegnante?
Dai 17 anni sì
Un aspetto negativo ed uno positivo della scuola
mi piace il rapporto con gli studenti, non mi piace
la scarsa considerazione che la scuola ha nella società
Quanto vale una laurea oggi?
40000 euro con Cepu, vale per la cultura personale non per il foglio
In che animale si rispecchia?
Nel cavallo
La prima cosa che guarda in una donna?
Gli occhi
Crede in Dio?
Credo nella Natura non in un Dio immanente
Cosa c'è dopo la morte?
La prosecuzione della vita degli altri esseri viventi
Cosa si aspetta dalle imminenti elezioni?
Una governabilità (non mi esprimo per par condicio)
Favorevole o contrario ai matrimoni gay?
Contrario, ma comunque far valere i diritti di coppia
Favorevole o contrario all'aborto?
Favorevole, ho votato sì
Favorevole o contrario alla legalizzazione della
Cannabis?
Favorevole, fa meno male dell' alcool
Dia un consiglio ai suoi colleghi
Avere rispetto verso gli studenti
Dia un consiglio agli studenti
Studiate!
Interviste a cura di Jonathan Zalamena, 4VB
Anno 11, Numero 32, Marzo 2013
Faccia a faccia tra i proff. Zanetti N. e Mocchi
Nome : Giuliano Mocchi
Soprannome: solo diminutivo, Giuli
Quali sono i suoi hobby?
Fotografia, ma un po' meno di una volta,
giardinaggio e motocicletta
Generi musicali preferiti?
Sono affezionato al Folk, nel '79 organizzai
assieme ad alcuni amici il primo folk festival in Friuli, si chiamava "Fieste di Chenti". Ascolto anche il
jazz ed Enya per rilassarmi e poi i cantautori italiani
Piatto preferito?
La carbonara che preparo io
Dove se lo concederebbe un viaggio?
A vedere i fiordi norvegesi
Come era da giovane?
Fuori dalle righe, non ero un ragazzo modello, mi piaceva
sperimentare, provare nuove esperienze
Cosa voleva fare da bambino?
Mi piacevano molto gli aerei e facevo aeromodellismo
Si sarebbe mai aspettato di diventare un insegnante?
No, ho fatto il concorso per scherzo, da libero professionista
nell'84
Un aspetto negativo ed uno positivo della scuola
Positivo che ancora mi appassiona, soprattutto se anche i ragazzi si appassionano, negativo : secondo me la scuola sta
prendendo una brutta piega
Quanto vale una laurea oggi?
Scopo personale: come crescita; invece per uso pubblico è un
foglio come altri che può avere un indubbio valore
In che animale si rispecchia?
Il Dromedario
La prima cosa che guarda in una donna?
Dovrei dire quello che non guardo; il sorriso e l'intensità dello sguardo
Crede in Dio?
Sì
Cosa c'è dopo la morte?
Un' altra vita eterna
Cosa si aspetta dalle imminenti elezioni?
Difficile dirlo, ma spererei in un grosso cambiamento
Favorevole o contrario ai matrimoni gay?
Lasciamo ampia libertà di scelta, secondo coscienza anche se
vedo l'amore tra uomo e donna
Favorevole o contrario all'aborto?
In linea di massima contrario, favorevole quando può evitare
situazioni spiacevoli come l'aborto clandestino
Favorevole o contrario alla legalizzazione della Cannabis?
I cannoni in genere si usano per fare la guerra ma...
Dia un consiglio ai suoi colleghi
Non servono grandi consigli, se non cominciare la giornata
con un buongiorno
Dia un consiglio agli studenti
Fatevi trasportare dagli insegnanti e dalle vostre passioni
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LA CANTINA
Anno 11, Numero 32, Marzo 2013
CON LA CULTURA SI MANGIA!
E CI TAGLIARONO LE ALI
Come tutti ben sappiamo noi italiani abbiamo ricevuto in usufrutto dai
nostri antenati un patrimonio storico-culturale che ha pochi eguagli, o
nessuno, al mondo. Da molto tempo ne abbiamo sentito l’importanza ed
abbiamo deciso di tutelarlo già a partite dalle fondamenta del nostro Stato, nella costituzione con l’art. 9 “La Repubblica promuove lo sviluppo
della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il
patrimonio storico e artistico della Nazione”. Inoltre per specificare
ulteriormente l’importanza della nostra eredità sono stati emanati anche
dei regolamenti nei quali nei quali viene chiarito che “la valorizzazione
del patrimonio culturale consiste nelle attività dirette a promuoverne la conoscenza e ad
assicurarne le migliori condizioni di utilizzazione e pubblica
fruizione, incluse quelle per la
promozione ed il sostegno degli
interventi di conservazione e
che la. Repubblica favorisce e
POMPEI
sostiene la partecipazione dei
soggetti privati, singoli o associati, alla valorizzazione del patrimonio culturale”( codice urbano). Ma
a quanto pare anche la tutela del nostro patrimonio culturale è da
aggiungere alla lista delle cose che non vanno nel nostro paese! Il
nostro “usufrutto” potrebbe essere il sostegno, un contributo concreto
anche in questo periodo non molto felice, visto anche che il turismo locale sembra essere aumentato in questi ultimi anni. Eppure paesi come
la Gran Bretagna, la Francia oppure la Germania che possiedono un
decimo della nostra fortuna ricavano ben più di noi: la Gran Bretagna 190 miliardi di euro, la Francia 166 miliardi di euro e la Germania 158 miliardi di euro conto l’Italia che ne ricava 100 miliardi di
euro pari al 2,6% del prodotto internazionale lordo. Di fronte a questi dati capiamo che decisamente c’è qualcosa che non va… e che dobbiamo cambiare il modo di considerare ciò che ci è stato donato, usando
al meglio ciò che ci è stato dato rispettandolo e valorizzandolo.
GLORIA GAMBA 5CB
METTI UN GIORNO...
Ragazzi, oggi iniziamo un nuovo tema, che ci accompagnerà
per le prossime settimane e forse, per tutta la vita. Parliamo di
ETICA, che qualcuno definisce in modo
sintetico “L’ARTE DI VIVERE”. Visto che
la vita si vive, cominciamo subito. Immaginate di trovarvi in questa situazione: trovate
per strada un portafogli completo di documenti e un buon gruzzoletto di denaro.
Come vi comportereste? Lo Restituite al
legittimo proprietario; lo consegnate ai carabinieri; lo buttate non prima di averlo
svuotato dei soldi, ecc. Si discute così per
un’ora di furbizia, onestà, correttezza, opportunismo, alibi, principi. Suona la campanella, interrompiamo la discussione sperando di poterla riprendere con lo stesso
entusiasmo la lezione successiva. Metti un cambio dell’ora
Per molti ragazzi che uscendo dalle
scuole superiori non sanno ancora cosa
fare della loro vita, una buona possibilità di crescere e di capire e cosa fare
di loro stessi, un modo per crescere e
conoscere il grande mondo che li circonda è il servizio civile.
Sono passati 40 anni da quando è stato
istituito questo mezzo di integrazione e
conoscenza con i popoli, ed ora, nel
2013, gli 18800 volontari pronti per partire per ogni parte del mondo stanno
rischiando di non avventurarsi in questa
entusiasmante prova di vita.
Perché nel 2012, per la prima volta,
non è stato emanato alcun bando enti
e volontari, cioè non è stato garantito
nessun fondo per questi giovani pronti per aiutare nel mondo. Un altro effetto della crisi dicono in molti… ma
non è possibile che il peso venga portato
sempre dai giovani, futuri cittadini e
muri dello Stato, un peso che opprime
sempre più con il fine di schiacciare a
terra la loro libertà.
G.G. 5CB
DURANTE L’ORA DI RELIGIONE
qualsiasi, 10 giorni dopo, in attesa di entrare in classe, Giovanni e Michele mi vengono incontro sventolando un foglio
A4 stampato. Leggo: “Stazione dei Carabinieri di Conegliano…il sottoscritto Giovanni P. dichiara di aver rinvenuto un portafoglio…ecc…ecc. ”. Siamo stati bravi,
eh, Prof!”. Semplicemente grandi, fantastici! E via di corsa in classe.
Sì, ragazzi, siete stati bravi, perché avete
compreso la prima regola di quell’arte di
vivere che vi farà diventare persone autentiche e che si distinguono dalla massa:
quella di non essere indifferenti, anzi, meglio, la regola del “FARE LA DIFFERENZA”. Alla prossima
lezione.
Prof.ssa Sara Lorenzon
Pagina 6
LA CANTINA
LA RINUNCIA DI BENEDETTO XVI
L’ 11 febbraio 2013 passerà alla storia come il giorno in cui papa
Benedetto XVI ha annunciato al Concistoro la sua rinuncia al
ministero petrino, prevista per il 28 febbraio 2013 (annuncio reso
noto ufficialmente al mondo all’ udienza del mercoledì successivo, il 13 febbraio 2013). Un gesto grande, fatto da un grande uomo, considerato come miglior cosa da fare (e per usare le parole
stesse del papa) “dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio”. Un
esame della sua situazione che è passato dalle
deboli forze all’ età avanzata, dalla difficoltà di
amministrare il ministero affidatogli alle grandi
sofferenze e preghiere che richiedono “vigore di
corpo e di anima”. Pertanto la dichiarazione di
Benedetto XVI non è tempestiva e ambigua,
bensì ponderata e limpida. Pertanto dinanzi
alla portata del fatto storico viene spontaneo
aver “bisogno di assimilare questo momento” (card. Angelo Scola, arcivescovo di Milano). L’ impulso e le
tendenze della società tenderebbero infatti a stilare in fretta e furia
giudizi e bilanci, come se improvvisamente ognuno diventasse
giudice o profeta di qualche mutamento o catastrofe. Al posto di
ostentare tutto ciò non è invece più prudente prendersi del
tempo e cercare di guardare tale avvenimento sotto il più corretto punto di vista? Cercando magari di capire il suo autentico
significato, senza sproloquiare in giudizi azzardati? La rinuncia
del pontefice romano infatti è un esempio. Un uomo, rappresen-
Anno 11, Numero 32, Marzo 2013
Come Celestino V nel 1294
tante di Cristo in terra ma allo stesso tempo Servo dei servi di Dio
rinuncia a tutti i suoi privilegi e si ritira. Alla base c’ è l’ umiltà
di un uomo di Chiesa, teologo e professore, che riconosce e
ammette dinanzi a sé e alla cristianità i propri limiti con fermezza e serenità allo stesso tempo. Una grande lezione di come ci si possa totalmente distaccare da ciò che è materiale,
senza rimpianti, adempiendo agli oneri del pontificato fino agli ultimi istanti. “Esempio di profonda
libertà interiore” (card. Angelo Bagnasco, presidente
della CEI) e di amore per la Chiesa, che si trova a
vivere in un mondo “soggetto a rapidi mutamenti e
agitato da questioni di grande rilevanza per la vita
della fede” (come ha sostenuto il papa nella già citata
dichiarazione). Uno scenario in cui problemi culturali
e sociali si sommano a quelli interni al mondo cattolico, composto anch’ esso da esseri umani, con i propri
pregi ma anche con i propri limiti. Il comando della
barca di Pietro richiede continua e rinnovata avvedutezza. Anche
per questo, Benedetto XVI, conoscitore profondo delle vere
necessità e potenzialità della religione, ha ascoltato la coscienza cedendo il posto al suo successore, nella certezza che Dio
non abbandona la sua Opera. Un invito a leggere la dichiarazione del pontefice e a prendersi degli istanti di pausa silenziosa
per rimanere con sé stessi e meditare. Poche concise righe che
dimostrano come nonostante tutto ci sia ancora qualcuno in questo mono che è totalmente padrone delle proprie scelte.
Papa Francesco, inizia un’ era nuova per la Chiesa?
Dopo le clamorose dimissioni di Benedetto XVI, un conclave
fulmineo ha designato il nuovo successore di Pietro. Ed è stata
subito una bella, piacevole sorpresa. Sia per i credenti che per
i non credenti. Infatti papa Mario Bergoglio, primate di Argentina, si è presentato con uno stile semplice e disarmante
rispetto alle procedure e alla prassi piuttosto consolidate che
accompagnano e seguono l’elezione di un nuovo pontefice.
Intanto, per cominciare dall’aspetto esteriore: via le scarpette rosse di Prada, via la
papalina con pelliccia di ermellino, via il
trono, via l’anello piscatorio d’oro
(sostituito da uno d’argento), via la croce di
oro massiccio per far posto ad una croce di
metallo povero. Primo gesto del nuovo papa:
pagare il conto all’albergo presso il quale
aveva pernottato durante il conclave. Potranno anche essere solo dei segni ma non sono
proprio insignificanti, anzi. Dicono molto di
più di tante parole spesso pronunciate da uomini di Chiesa
senza vera convinzione. E poi c’è il nome. Mi chiedo: ma possibile che nessuno mai tra i papi che l’hanno preceduto hanno
pensato a Francesco d’Assisi? Troppo pesante forse la responsabilità che assumere quel nome comportava? Probabilmente
sì. Ecco dunque che appare rivoluzionario che questo papa
invece abbia voluto e desiderato fin da subito di farsi carico
del messaggio del poverello di Assisi. Il che significa: ritorno
alle origini, ritorno al messaggio evangelico imperniato su
povertà e sobrietà, sule orme di Cristo. Un’inversione di
marcia piuttosto clamorosa rispetto ai costumi non proprio spartani che la Chiesa ha avuto fino ad oggi. Già nei
primi giorni di pontificato, dopo che sono state fugate le uniche ombre che rischiavano di pesare sul suo ruolo, e cioè
quelle di una possibile collaborazione con la dittatura dei generali argentini smentita da più parti e tutte molto autorevoli,
papa Bergoglio ha mostrato un lato umano nell’interpretare il
suo ministero, abbracciando e incontrando le folle di cristiani,
ma anche no, che gli si sono fatte attorno fin da subito richiamate dalla sua modestia e familiarità. Si è mosso a
piedi o con il bus dei cardinali, non con autistiscorte-autoblindate. Si è scoperto che a Buenos
Aires vive in un semplice appartamento, che si
muove con la metropolitana, si cucina da solo e
frequenta le baraccopoli della città sudamericana.
Il suo sguardo dolce e paterno ricorda a tutti Giovanni XXIII, il papa buono, insomma uno che
all’angelus non cita i teologi sapientoni ma parla
da parroco e augura buon pranzo. Sì, Papa Mario
Bergoglio è uno di noi. Uno che non fa sentire
distante la Chiesa, chiusa nelle sue stanze, arroccata sui
propri privilegi, spesso muta di fronte alle sciagure umane.
Ecco il papa che tutti, cattolici e non, hanno sempre sognato, hanno sempre aspettato. Nel giorno del suo insediamento, ha parlato agli uomini di potere chiedendo loro di mettersi al servizio, ha parlato agli uomini di buona volontà
invitandoli ad amare il proprio vicino. Parole semplici ma
di una forza disarmante. Rivoluzionaria direi. C’era e c’è
proprio bisogno di un papa così. Speriamo solo che vada fino
in fondo e riformi una Chiesa che ha perso la bussola dopo il
Concilio Vaticano II.
Prof. Dino Benacchio
Pagina 7
LA CANTINA
La BIBLIOTECA della Scuola
Nel 2008 c’è stato il restauro del prezioso “Catalogo sistematico ed alfabetico per autori della biblioteca della Regia
Scuola di Viticoltura e di Enologica di Conegliano” ad
opera dell’Unione ex allievi della Scuola Enologica. Il Catalogo, redatto nel 1885 dalla Ditta Gianotti Lilia di Salerno, di
340 pagine, risultava sprovvisto di tutta la parte dell’indice
alfabetico per autori successiva alla lettera “H”, per questo
l’unione ha provveduto a fotografare e stampare a parte il
materiale mancante. La biblioteca della Scuola andò successivamente arricchendosi, ed i nuovi volumi aggiunti vennero
puntigliosamente appuntati nel Catalogo. La gestione era affidata al bibliotecario. Tra le figure di bibliotecario-economo e
insegnante merita ricordare il prof. Luigi Celotti, enotecnico
diplomato nel 1882; collaborò
con Cerletti, Giunti, Dal Masso, insegnò scienze naturali
per molti anni e divenne un
grande esperto degli inventari
dei beni mobili, consulente
anche del Ministero dell’Agricoltura
All'inizio del Novecento si
sentì l’esigenza, da parte degli
organi ministeriali, di dare
indicazioni più specifiche
sulle biblioteche come ci testimonia il R.D. n. 223del 1°
aprile 1909 contenente il
"Regolamento delle biblioteche speciali governative non
aperte al pubblico". In tale
decreto si precisava che le biblioteche annesse agli istituti
superiori del Regno, agli istituti e corpi scientifici e letterari,
agli istituti di belle arti, a i conservatori e agli istituti musicali
"costituiscono biblioteche speciali ed indipendenti". Venne
stabilito che la responsabilità di tali biblioteche speciali spettava "alla persona che è preposta all'Istituto a cui quelle sono
annesse, salvo che altrimenti sia disposto da statuti particolari". Purtroppo poi arrivò la furia distruttrice della prima guerra mondiale. Nulla fu risparmiato: una parte degli edifici scolastici in completa rovina, la restante letteralmente saccheggiata di ogni altra cosa asportabile. Tutto l’imponente patrimonio, le collezioni dei gabinetti scientifici, le ricche dotazioni di vitigni speciali coltivati in campagna, la biblioteca
ricca di 10.000 volumi, le collezioni ampelografiche, il parco delle macchine agricole e dei modelli, i prodotti, il bestiame, tutto fu travolto, distrutto o disperso. Non più un
libro o un apparecchio.
La testimonianza della moglie del sarto Giovanni Celotti,
Lucia, e della nuora Gina, abitanti nei pressi dell’edificio della
scuola, ci racconta che furono asportati da 8 a 10 autocarri di
materiale scientifico, collezioni pregiate e libri rari, secondo la
scelta operata da una dottoressa in scienze naturali, accompagnata da un ufficiale superiore austriaco, di stanza presso un
Comando di Vittorio Veneto.
Nel gennaio del 1919 il direttore Giunti scriveva alle Scuole
superiori e speciali di agricoltura chiedendo di donare alla
Scuola copia delle loro pubblicazioni, volumi che possedevano in doppio o in diverse edizioni, prodotti chimici e materiale
didattico in genere. Arrivò dopo pochi giorni una notizia con-
Anno 11, Numero 32, Marzo 2013
Seconda puntata: la storia dalle origini
fortante, inaspettata.
Da Udine quel Sindaco scriveva che presso il macello comunale, in un grande deposito di carte da macero che gli austriaci si proponevano di spedire alle loro cartiere, c’era un gran
mucchio di libri col timbro della scuola, evidentemente quelli
giudicati di minor valore, e opuscoli, riviste, progetti, manoscritti, registri dei verbali.
Il lavoro di cernita richiese qualche mese di paziente lavoro
e finalmente il 9 maggio 1919 Giunti potè inviare tre camion
per ritirare i volumi e i documenti.
La scuola viene ricostruita secondo un nuovo progetto
dell’ing. Bernardo Carpenè e spostata dalla sede iniziale verso
un luogo più decentrato e vicino alle strutture agricole. Nel
1924 viene inaugurata dal
duce in persona. Un edificio
a due piani più un pianterreno leggermente rialzato dove
trova posto la nuova biblioteca. Essa è gestita dal segretario che assume anche la
funzione di bibliotecario.
Durante il periodo fascista
Giovanni Gentile, ministro
della Pubblica Istruzione,
fece approvare il R.D. n. 965
del
30
aprile
1924
("Ordinamento
interno
delle giunte e dei Regi istituti di istruzione media")
che, agli articoli 121 e 129,
operava una distinzione tra
biblioteca degli alunni e biblioteca dei professori. Tutto si
tradusse, però, in mera propaganda ideologica di regime; non
ci fu alcun intervento legislativo organico e le biblioteche
scolastiche furono utilizzate, nella maggior parte dei casi,
come canali di diffusione della cultura fascista.
Il governo fascista con le sue scelte autarchiche si fece sentire
anche nella gestione della scuola: il preside Manzoni cercò in
ogni modo di ridurre le spese per il riscaldamento, per
l’energia elettrica per la cancelleria e per il materiale didattico. Inoltre vennero rifiutati tutti i prodotti stranieri,
comprese le riviste e i libri, non strettamente indispensabili.
Anche la seconda guerra mondiale portò all’occupazione della
scuola e alla distruzione delle sue strutture, compreso materiale didattico e patrimonio librario.
Dopo il primo decennio la biblioteca contava 4000 volumi,
nel 1893 ne aveva 7000, nel secondo dopoguerra i volumi
erano aumentati di poco.
Solo nel 1954 venne fatto un lavoro di riordino e di classificazione con la compilazione di nuovi schedari in ordine alfabetico; i volumi presenti erano quasi raddoppiati rispetto all’inizio
del secolo Si operarono anche vari interventi di rilegatura. Si
poteva contare su 67 abbonamenti a riviste (di cui 20 stranieri). Oltre alla biblioteca centrale, a pianterreno, si organizzarono anche biblioteche specifiche di reparto. (2 - continua)
Prof.ssa Teresa Ballancin
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LA CANTINA
la fantasia in classe
Anno 11, Numero 32, Marzo 2013
Il ritardo? Un forte vento contrario
 L’alunno F. giustifica il ritardo dicendo che gli è stato ruba- dimenti
 L’alunno Q. viene sorpreso a suonare il flauto in playback,
to l’ascensore
 La classe si esibisce in una gara canora, nonostante l’inter- infatti un suo compagno lo stava suonando piegato sotto il banvento del bidello Gino
 L’alunno F.S. cerca di soffiarsi il naso sul compagno G.B.
(anonimo)
 L’alunno xxx si presenta in classe con un ritardo improponibile sostenendo di aver fatto tale ritardo per motivi
di vento contrario
 L’alunno A. assente dall’aula dalle ore
12.03, rientra in classe alle ore 12.57 con un
nuovo taglio di capelli
 Perda le speranze di suo figlio in quanto non fa un tubo non gli frega della materia e costantemente chiede di uscire a
fumare. Consiglio di iscriverlo a ragioneria che passano tutti.
 L’alunno C. si crede San Francesco
 G. non è in grado di parlare con tono di
voce umano, ma urla continuamente come le scimmie del Burundi.
 Nonostante i miei ripetuti richiami all’ordine e alla serietà,
l’alunno RM alla mia domanda “chi ha ucciso Giulio Cesare?”
Risponde con arroganza di non essere stato lui. Aspetto provve-
DIMMI QUELLO CHE MANGI
Una società di Faenza distribuirà oltre 1.095.000 chilogrammi di frutta fresca di primissima qualità firmata Valfrutta a oltre 130 mila alunni di 814 istituti nell'ambito del
progetto comunitario rivolto alle scuole primarie di Emilia
Romagna, Toscana e Umbria. A
distribuirla sarà la società faentina Alegra, filiale commerciale
del Gruppo Apo Conerpo, leader europeo dell'ortofrutta fresca, che grazie ai soci della
cooperativa Agrintesa può offrire al consumatore una gamma completa di prodotti 100%
italiani, genuini, freschi e gustosi. Tutte produzioni ottenute
nelle aree più vocate del paese
con tecniche di coltivazione moderne e rispettose dell'ambiente e
della salute dell'uomo. È così che
le scuole iniziano a distinguersi
dalle altre per migliorare la salute dei ragazzi e contribuire al benessere collettivo. La nostra scuola si è sempre distinta per i valori e la sua storia. Tutt'ora si sta
co mentre Q. muoveva solo le dita mentre C. suonava
 Dopo una prolungata assenza di tre settimane l’alunno C.
si giustifica affermando di essere stato rapito dagli alieni. NON
HO PAROLE.
 M. giustifica l’assenza di ieri dicendo
che ,a suo avviso , la scuola non ha un senso durante le mie ore.
 Giustifico l’assenza del giorno xx
motivo: i testimoni di Geova mi hanno
sbarrato la strada.
 L’alunno C. giustifica il ritardo dicendo
che voleva finire il sogno della notte perché era
troppo bello.
 Durante l’ora di matematica, l’alunno E.F. della
classe accanto entra in aula chiedendo se gli alunni hanno una padella e un ferro da stiro. Sorprendentemente gli
alunni M.C. e A.A. tirano fuori dai loro zaini i due oggetti richiesti consegnandoli a E.F. che ringrazia e se ne va. Richiedo
provvedimenti.
Dal sito “www.notadisciplinare.it”
a cura di F.S.
La distribuzione di frutta a scuola
distinguendo con i progetti sulla salvaguardia
dell'ambiente che ci circonda con "Differenziamoci" il
progetto che riguarda la raccolta differenziata e con il
progetto Green schools sul fronte della sostenibilità
energetica, grazie al Comitato
Ambiente. Un nuovo progetto
che si potrebbe prendere in
considerazione
seguendo
l'esempio delle scuole dell'Emilia Romagna, Toscana e
Umbria è di mettere delle
macchinette per la distribuzione di alimenti sani e nutrienti dando maggiore importanza alla salute degli
alunni. Quale scuola, se non
la nostra che rispetta l'ambiente e si impegna per produrre elementi sani provenienti dalla terra, può mettere
in pratica questo progetto?
Miriam Cavallaro 5CB
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LA CANTINA
Anno 11, Numero 32, Marzo 2013
Basta malati di pesticidi ed erbicidi
Lunedì 21 gennaio, presso l’auditorium “Dina Orsi” di Conegliano, si è concluso l’ultimo di tre incontri intitolati “Basta
malati di pesticidi ed erbicidi”, organizzati dal comitato Colli
Puri Collalbrigo Respira grazie al contributo di ECOR. Durante
le prime due serate sono stati discussi rispettivamente i
“danni” causati dalla distribuzione di fitosanitari ed i
“diritti e doveri” che cittadini ed istituzioni sono chiamati
ad esercitare di fronte a questo tipo di emergenza. Durante
il terzo dibattito, invece, si sarebbero
dovuti trattare temi come “tecniche
alternative produttive” e “risparmi
per il viticoltore per ottenere ottimi
guadagni per salvare l’ambiente e le
persone dai veleni”, ma di fatto non
è stato così. I possibili rimedi da
adottare in viticoltura sono stati
esposti in modo poco approfondito
oppure sono stati completamente
trascurati a favore del concetto di
fertilità dei terreni e di tutto ciò che
ha a che fare con l’humus. Ad ogni
modo, Fiorello Terzariol, responsabile della lotta integrata della
provincia di Treviso e della regione Veneto, ha fatto notare che articoli scritti dai membri del WWF sui giornali sono stati
smentiti, come quello che denunciava i prodotti fitosanitari
come cause della moria dei merli, in realtà verificatasi per
la diffusione di un plasmide della malaria. Successivamente, dopo aver citato il Piano di Azione Nazionale dei prodotti fitosanitarie la definizione di lotta integrata, ha affermato
con un certo impeto che lo studio della fisiologia delle piante e degli agrofarmaci sono competenze degli agronomi e
non di altri ingegneri e che l’Antifrodi ha rilevato la presenza di OGM all’interno di vigneti riconosciuti biologici.
DIBATTITO AL DINA ORSI
Altri due interventi significativi sono stati fatti da parte di Christian Zago che insieme alla famiglia gestisce l’azienda viticola
“Cà dei Zago” a Valdobbiadene e di Ivo Nardi, amministratore
delegato di “Perlage” di Farra di Soligo. Christian Zago, dopo aver brevemente presentato l’azienda di famiglia e se
stesso (ex studente del Cerletti e da qualche anno laureato
in viticoltura ed enologia all’università di Padova) ha presentato la propria esperienza dicendo di praticare la tecnica del sovescio e di impiegare un
fertilizzante naturale ottenuto
dalla combinazione del legno dei
residui di potatura, di letame e
vinacce. Zago ha concluso la propria esposizione con una battuta
“…sento ormai la mia laurea in
viticoltura puzzare di vecchio…”
sostenendo l’importanza di aver
viaggiato in paesi come Austria,
Francia e Germania. Anche Ivo
Nardi è intervenuto descrivendo
l’esperienza biologica dell’azienda “Perlage”, iniziata nel 1985,
dimostrandosi orgoglioso per essere riuscito a risparmiare durante
questo percorso 600q di pesticidi,
diminuendo notevolmente anche la dose di rame impiegata
durante i trattamenti fino a 125g. Nelle operazioni in cantina è stato proibito l’uso di solfiti ed incoraggiato l’uso di
proteine vegetali (ad esempio dei piselli) e di specifiche comunità microbiche complesse. Poveri di contenuti e poco
significativi sono stati gli interventi degli altri relatori, ovvero
di Filippo Taglietti, Fabio Brescacin, Galileo Zaninotto ed Ettore Contardi.
Filippo Gobbi 4CB
RETE DEGLI STUDENTI MEDI DI CONEGLIANO
Ragazzi: anche a Conegliano è nata la Rete
degli Studenti! Che cosa è? La Rete degli Studenti è l’insieme delle associazioni di studenti
delle scuole superiori attive in ogni città. Siamo una rete indipendente dai partiti, presente in tutta Italia. Ci caratterizziamo come sindacato studentesco: i nostri obiettivi sono
difendere e implementare i diritti degli studenti dentro e fuori dalla scuola, come singoli
e come componente scolastica, dal livello del
singolo istituto fino a quello regionale e nazionale. Siamo un’associazione fatta da e per
gli studenti delle scuole. Siamo laici, antifascisti e contro tutte le mafie. Tutti gli studenti e
le studentesse possono aderire alla Rete indipendentemente dalla loro nazionalità, religione, appartenenza ideologica o di partito,
orientamento sessuale. Quindi... cosa state
aspettando?
Informatevi tramite i nostri rappresentanti
d'istituto Marco Masutti o Daniel Baldassin,
potete anche contattarci tramite e-mail attraverso
l'indirizzo
[email protected]. (J.Z 4VB)
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LA CANTINA
Cor sa C a mpes tre
Anno 11, Numero 32, Marzo 2013
Il Cerletti ammesso alla fase regionale
Nelle gare di corsa campestre i ragazzi del Cerletti continuano a
mietere successi.
A Conegliano, il 6 febbraio si è svolta la fase distrettuale alla quale
hanno partecipato solo la nostra scuola e l’Itis di Conegliano.
Le ragazze si sono qualificate di diritto mentre i maschi hanno dovuto arrivare primi per poter accedere alla fase provinciale.
Il 19 febbraio eravamo a Vidor per la fase Provinciale di Corsa
Campestre e le nostre rappresentative si sono classificate al secondo posto sia nella categoria maschile che femminile.
Il 21 marzo ci saranno le fasi interregionali con i migliori atleti di
Friuli e Veneto.
Gli otto rappresentanti della nostra scuola daranno il meglio per
classificarsi in buona posizione sognando di poter accedere alle fasi
nazionali che svolgeranno in Abruzzo.
Non resta che fare un “in bocca al lupo” a ragazzi ed accompagnatori.
Ecco l’elenco degli atleti che hanno partecipato alla fase provinciale:
Zanardo Lucrezia (2° classificato),
Pegoraro Giovanna,
Zandonà Ilaria,
Jesi Bettiol Sara.
Bitto Andrea (4° classificato),
De Vecchi Michele (5°classificato),
Zandonà Gabriele,
Scaboro Lorenzo.
Prof. Fabio Zanetti
Lo sponsor
Il Gruppo Argenta ha inaugurato lo scorso dicembre la sua nuova sede veneta, situata a Padova in
Viale della regione Veneto 20.
La nuova location, di circa
4.000 mq, raggruppa in una
sede unica le due precedenti
filiali di Padova e Mestre, e
impiega, in continuità, tutti gli
oltre 100 collaboratori precedentemente operanti sul territorio, in una costante ottimizzazione della logistica e della
funzionalità.
La precedente sede di Mestre
è mantenuta invece attiva per
quanto concerne i servizi di
logistica, in modo da consentire, attraverso i suoi 20 addetti, la gestione del servizio “su barca” verso tutti i clienti presenti nell’area
lagunare di Venezia e il mantenimento dei servizi
su terraferma.
Apre la nuova filiale di Padova
Quest’apertura evidenzia la significativa crescita di
Argenta nella regione Veneto, che rappresenta per
il gruppo la prima area per importanza strategica e
redditività su tutto il territorio
nazionale.
“Il Veneto – ha sottolineato
Stefano Fanti, Direttore Generale di Argenta – incide sui
nostri ricavi per più del 30%.
Se consideriamo che la maggior parte del nostro fatturato
deriva dalle consumazioni
all’interno delle aziende, questo risultato mostra una buona tenuta occupazionale della
regione, nonché una certa
familiarità dei cittadini veneti
per l’utilizzo dei distributori automatici. Nel 2011,
sul territorio, abbiamo registrato 166 milioni di consumazioni.”
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LA CANTINA
La primavera araba
In Egitto e Tunisia, i ministeri della scienza fanno interagire i risultati della ricerca scientifica e i metodi e le colture tradizionali. Cosicchè si possano sviluppare le piccole aziende agrarie nelle aree
rurali.
L'obbiettivo: diminuire la disoccupazione giovanile che a dir dei
due governi è una delle cause
della primavera araba. Il tutto
mentre in Europa la Corte di Giustizia conferma il divieto di commercializzare le sementi di varietà tradizionali.
E se in Europa la disoccupazione
giovanile ha raggiunto livelli record,36,2% in Italia e 53,2 in Spagna, in Egitto e Tunisia si prendono provvedimenti per cifre ben inferiori. I governi nordafricani, a differenza da quelli Europei, che puntano a
creare occupazione tramite le industrie e l'edilizia, si
scambiano informazioni su come migliorare i raccolti,
quale razza di animale sia meglio per il territorio o la
tecnica migliore per fare tappeti. C'è quindi una netta

Dopo le seconda guerra mondiale, in tutto il mondo lo sviluppo dell'apicoltura ha conosciuto una crescita esponenziale, con
il conseguente aumento della produttività di miele. Almeno
fino alla fine del secolo scorso. Più o meno dieci anni fa, infatti, nonostante
investimenti sempre più rilevanti,
soprattutto nei paesi emergenti, in
tutto il mondo si verifica il fenomeno
della morìa delle api e di conseguenza
un calo della produzione di miele. Le cause
più evidenti sono due: l'espandersi della produzione agroindustriale, con il conseguente utilizzo su scala planetaria dei pesticidi sotto accusa, e l'affermarsi delle colture
Ogm. L'industria alimentare è riuscita a mascherare il calo
di produzione di miele immettendo sul mercato il cosiddet-
Le Piante Officinali
Anno 11, Numero 32, Marzo 2013
L’Agricoltura dà lavoro ai giovani
distinzione con l'Europa che lo scorso 12 luglio ha sancito il divieto di commercializzare le sementi di varietà
tradizionali e diversificate.
Questo divieto cade però quando
le sementi in questione soddisfano i criteri di "distinzione, omogeneità e stabilità" (DHS) imposti
dall'UE, e comunque bisogna pagare ingenti somme per iscriverli
per un ventennio.
Tutto ciò fa guadagnare le grandi
multinazionali sementiere che
impongono i loro ibridi ; dice però Civiltà Contadina, l'associazione per la salvaguardia della biodiversità rurale, che è un diritto
poter scegliere cosa coltivare e di
cosa nutrirsi.
Concetto che Egitto e Tunisia hanno ben capito, e lo
vedono non come un diritto, ma come una opportunità
per i più giovani.
Jonathan Zalamena 4VB
Quello falso invade il mercato
to «falso miele». Il fenomeno dell'adulterazione con l'aggiunta di zuccheri è impressionante soprattutto nell'area asiatica, ma ormai sta crescendo anche in altre aree del mondo.
L'ultima scoperta dell'adulterazione è l'utilizzo
degli zuccheri del riso, non individuabile né
tracciabile con l'analisi del carbonio tredici. La
sistematica produzione di falsi mieli miscelati,
adulterati o ultra filtrati - mieli privi di qualunque connotato di naturalità - è gestita in maniera
molto accorta ed equilibrata dalle industrie alimentari, in modo da non creare eccessivi scompensi nelle quotazioni degli scambi internazionali.
Negli ultimi dieci anni sono aumentati, anche negli
Usa, processi penali contro la sofisticazione del
miele. (fonte: Image line)
La liquirizia
LA LIQUIRIZIA (Glycyrrhiza glabra L.)
Il genere Glycyrrhiza annovera una dozzina di specie sparse nei cinque continenti , ma la
liquirizia officinale è una pianta mediterranea. Gli antichi la utilizzavano per le sue proprietà
calmanti, invece oggi la si consiglia a persone affette da ulcera tabagismo (nonché gli alcolizzati). Le parti utilizzate sono: radice, rizoma (autunno del terzo anno) , questi sono da essiccare al sole. Costituenti: glucidi, tannini , flavonoidi , glicirrizina, acido glicirrizico,
estrogeni. Proprietà : antispasmodico, bechico, depurativo , digestivo, diuretico, emolliente,
rinfrescante, tonico.
M.C. 5OA
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LA CANTINA
VinitalyWineClub, il vino 2.0
Presentata un'innovativa piattaforma di promozione e vendita
online per offrire ai produttori la possibilità di raggiungere nuovi
consumatori, dando loro l’opportunità di scoprire nuovi vini
provenienti da ogni angolo della Penisola. E' il nuovo progetto
Vinitaly WineClub, che completa il panorama delle new entry
tra le iniziative made in Veronafiere, proponendosi come l’estensione digitale dell'attività di promozione e sviluppo portata avanti dalla fiera fisica. Il 6 aprile verrà presentato in anteprima nell’ambito di OperaWine,
evento in collaborazione con Wine Spectator,
e dal 7 aprile sarà attivo anche l’e-commerce.
Ne hanno parlato Ettore Riello e Giovanni
Mantovani, rispettivamente presidente e
direttore generale di Veronafiere, nel corso
della conferenza stampa svoltasi il 5 marzo, a
Eataly a Roma, della 47^ edizione di Vinitaly, il Salone internazionale del vino e dei
distillati in programma a Verona dal 7 al 10
aprile. Un sistema a rete che si completa
con Sol&Agrifood, Enolitech, OperaWine
e Vinitaly International; quest’ultimo presidia con le sue iniziative gli Usa, la Cina e la Russia, mercati in
vertiginosa crescita. La più storica tra le rassegne vinicole del
pianeta, nata nel 1967, si propone dunque come quella più fortemente innovativa, anche dal punto di vista dell’information
technology. “La Ue ha approvato importanti stanziamenti a
sostegno del vino italiano, molti dei quali destinati alla promozione dei vini sui mercati intra ed extra Ue: la credibilità, l’efficacia e l’ampio raggio d’azione di Vinitaly fanno di questo siste-
Gentile Onorevole
Anno 11, Numero 32, Marzo 2013
L’estensione digitale del Vinitaly
ma un canale ideale per una promozione misurabile e di qualità". Vinitaly: le nuove strade di vendita del vino Con i suoi
4.200 espositori da oltre 20 Paesi e 48.544 operatori stranieri da
116 nazioni su un’affluenza complessiva che ha registrato
140.655 presenze, Vinitaly è un appuntamento fondamentale per
il settore, che nei primi 11 mesi dello scorso anno ha segnato un
export in calo del 9% nei volumi, per un totale di 21,4 milioni di
ettolitri esportati, e un incremento del
7% in valore, pari a 4,7 miliardi di
euro. "Questi dati non bastano a considerare il vino al riparo dai mutamenti dell’economia mondiale - ha
spiegato Riello - dal momento che in
Cina, ad esempio, a fronte di un player
antagonista come quello francese che
perde quote, l’Italia rimane inchiodata
al 5% della quota mercato pur a fronte di una crescita esponenziale dei
consumi nel gigante asiatico". A Vinitaly 2013 parteciperanno per la prima
volta una delegazione del ministero
del Commercio cinese e colossi del commercio online. "Con
la diffusione dell’informatica e dei social media, la vendita al
dettaglio del vino trova un canale sempre più ampio attraverso il
web e l’e-shop - ha sottolineato Riello - Si stimano circa 190
milioni di acquirenti cinesi sul web e sono in continua crescita".
La prego di votare, quale rappresentante al
Parlamento Europeo, per una vera riforma della Politica Agricola Comune
(PAC), che incentivi gli agricoltori a prendersi cura dell’ambiente e che stimoli la creazione di nuovi posti di lavoro. Noi non vogliamo sprecare i nostri
soldi in una politica che incoraggi l’inquinamento delle nostre acque e della
nostra aria e la perdita della nostra biodiversità. Le pratiche agricole industriali e intensive sono responsabili della scomparsa di fauna e flora dalle
nostre campagne e di risorse naturali necessarie
per la nostra sicurezza alimentare. I miei soldi
dovranno sostenere unicamente la buona agricoltura che crea lavoro e tutela la natura. Nella
plenaria di marzo le chiedo di votare per una
vera riforma della Politica Agricola Comune
(PAC) che:
ASSICURI che tutti gli agricoltori che beneficiano dei pagamenti diretti della PAC adottino le migliori pratiche agricole per la tutela
dell’ambiente (il cosiddetto “greening”)
RESPINGA i doppi pagamenti illegali proposti
dall’AGRI Committee, che servirebbero a pagare due volte gli agricoltori
per le stesse attività.
REINTRODUCA per gli agricoltori l’obbligo del rispetto delle normative
Europee in materia di tutela dell’ambiente, sicurezza alimentare, benessere
animale e di salute pubblica, per ricevere i finanziamenti comunitari.
SOSTENGA maggiormente l’agricoltura biologica ed i sistemi agricoli di
Alto Valore Naturale. Il suo voto può fare la differenza! Per favore lo usi
per sostenere una riforma vera e duratura della Politica Agricola Comune,
per incoraggiare l’agricoltura sostenibile e biologica e la produzione di
cibo sano per le generazioni future.
Fonte: VeronaFiere
TRANSGENAGRICOLTURA:
BIRRA AL MAIS E POP-CORN
OGM: Organismi Geneticamente Modificati. Chi
non conosce questa sigla? Nel mondo agricolo, infatti, per evitare le avversità di ogni tipo di coltura, i
semi, o meglio le sementi, OGM, si stanno diffondendo sempre di più. Ma siamo davvero a conoscenza dei danni che queste colture possono fare?
Vista la recente diffusione anche in Italia, si è aperto
un dibattito sull’utilizzo di semi transgenici, che
vede implicati il “movimento libertario” e la
“fondazione diritti genetici”. A far accendere la
questione è stata l’ultima iniziativa di Leonardo
Facco, titolare di “movimento libertario”, che ha
fatto recapitare 52.000 sacchi di sementi di mais
mon810 in diversi magazzini di Lombardia, Veneto, Emilia, Friuli sufficienti a coltivare 32.000
Ha di terreno ed inoltre è lo stesso tipo di seme
che può provocare tumore nei topi. Il presidente
della Fondazione Diritti Genetici, poiché in Italia
non esiste una normativa che vieti l’utilizzo di semi
transgenici, si è rivolto al presidente del consiglio
Monti scrivendogli una lettera ed esponendo la propria opinione al riguardo: se i semi saranno consegnati agli agricoltori che ne hanno fatto richiesta, si
assisterebbe all’emissione fraudolenta e massiccia di
OGM in Italia, con il possibile inquinamento genetico delle varietà autorizzate. Vista l’elevata resistenza a molte avversità, sarebbe forse più utile
utilizzare semi OGM per colture in terreni aridi
al fine di sfamare la popolazione mondiale, oppure a scopi sanitari. Assisteremo mai a questo?
Buona Pasqua da LA CANTINA
Sui piccoli motoscafi per frenare c'è la leva manuale e non il freno a pedale, per cui Sofia, che di conseguenza non
ha mai guidato un motoscafo, sta mentendo per proteggere il suo fidanzato.
La soluzione
Testo e fumetto
di Mauro Montesel
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A
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LA CANTINA
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LA CANTINA
Le api sono salve
Anno 11, Numero 32, Marzo 2013
Bocciato per due anni dalla U.E. l’uso dei pesticidi
La Commissione europea, dopo uno studio dell'Efsa, è stata costretta a vietare per due anni l'utilizzo dei pesticidi della Bayer
che uccidono le api. Senza scomodare quel catastrofista di Albert
Einstein, secondo il quale se le api dovessero scomparire all'umanità resterebbero quattro anni di vita, c'è qualcosa di irrituale se la
Commissione europea ha convocato attorno a un tavolo i rappresentanti dei 27 stati membri per parlare di insetti impollinatori.
C'era una decisione non facile da prendere: vietare i pesticidi
neonicotinoidi che uccidono le api minacciando la catena alimentare e la biodiversità del pianeta terra. Secondo l'Unep
(Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente), l'84% delle
principali colture europee dipende dall'impollinazione degli
insetti.
Non è una questione che interessa solo ecologisti sognatori o cultori del nettare divino, è un problema che tocca gli interessi colossali di alcune tra le più potenti multinazionali agrochimiche del
mondo, Bayer, Syngenta e Basf su tutte. Appena due settimane
fa, tanto per dare l'idea degli interessi in gioco, i colossi hanno
licenziato un rapporto multidisciplinare per «avvisare»
gli stati europei: l'economia del
vecchio continente con l'utilizzo
dei neonicotinoidi trarrebbe benefici per 4,5 miliardi di euro
all'anno, e il loro abbandono
costerebbe circa 50 mila posti
di lavoro nel settore agricolo.
Per contro, ma questo dato non era
contenuto nel rapporto, altre stime
dicono che i servizi resi dagli insetti impollinatori, se monetizzati, si
aggirano attorno a 115 miliardi di
euro, all'anno.
E cosa ha deciso la Commissione europea? Di non
decidere. O meglio, ha proposto la sospensione per
due anni degli insetticidi killer (Clothianidin, Thiamethoxam e Imidacloprid, il più utilizzato al mondo) sulle colture di mais, colza, girasole e cotone. Il regolamento con il relativo divieto verrà valutato nella prossima riunione fissata per
il 25 febbraio. Se approvato, entrerà in vigore a luglio. Nel
comitato Ue, le proposte della Commissione possono essere respinte solo a maggioranza qualificata degli stati membri. E' probabile che nelle prossime settimane i Cda delle multinazionali chimiche non rimarranno con le mani in mano.
Per Francesco Panella, presidente di Unaapi - l'unione degli
apicoltori italiani che ha lanciato una petizione on line raccogliendo più di 250 mila firme in pochi giorni - si tratta di una non decisione molto pericolosa. «In mancanza di una scelta di campo comunitaria netta - spiega - l'Italia potrebbe trovarsi di fronte a
uno scenario come quello degli Stati uniti in cui oltre la metà
del terreno agricolo coltivato viene trattato con queste sostanze e in cui ogni anno muore il 30-40% degli alveari». Gli apicoltori a questo punto non accettano compromessi e chiedono
l'immediato ritiro dell'autorizzazione d'uso di tutti i pesticidi. Anche Federica Ferrario, responsabile della Campagna Agricoltura
di Greenpeace, critica la mezza proposta della Commissione europea. «E' un primo e positivo passo in avanti - dice - ma sicuramente non basta. Queste sostanze sono fonte di problemi per
gli insetti impollinatori anche quando vengono utilizzati in
colture diverse da quelle menzionate dalla proposta della
Commissione». Secondo Greenpeace, «il declino delle api è solo
uno dei sintomi di un sistema agricolo basato sull'uso intensivo di
prodotti chimici al servizio di multinazionali come Bayer e Syngenta, un sistema che ha fallito l'obiettivo di garantire una produ-
zione abbondante tutelando al tempo stesso l'ambiente». Alessandro Triantafyllidis, presidente dell'Aiab, chiede un intervento più
coraggioso. «L'Italia colga lo spirito dell'iniziativa della Commissione europea e decreti il divieto definitivo dell'uso dei
neonicotinoidi invece di continuare con ridicole proroghe come l'ultima di appena sei mesi. Queste sostanze, ormai in modo evidente, rappresentano un rischio per la salute delle api».
Si tratta di un colpo durissimo per le industrie del settore degli
agrofarmaci .
La pericolosità di questi insetticidi, commercializzati con i nomi
Gaucho, Cruiser, Poncho, Nuprid e Argento, è stata confermata
anche da tre rapporti scientifici pubblicati il 16 gennaio dall'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa), con sede a Parma.
Questa «scoperta» è un colpo durissimo per le multinazionali
proprio perché l'Efsa è sempre stata piuttosto tenera - e per questo
molto discussa - con i colossi dell'industria agroalimentare.
La questione, negli anni, ha spaccato la comunità scientifica,
che
a più riprese ha prodotto studi controversi - o
«polveroni mediatici», come li definisce il
presidente di Unaapi - per evidenziare le
diverse cause «multifattoriali» che provocherebbero la morìa delle api (alcune ricerche
però erano state finanziate dalla Bayer). Adesso
però sarà complicato screditare, o ignorare, questo
ultimo rapporto commissionato dalla Commissione europea. «Abbiamo identificato dei rischi per le api - ha spiegato a
le Monde Domenica Auteri, ricercatrice dell'Efsa - in relazione a
tre principali vie d'esposizione
degli insetti. Sono le polveri prodotte dai granuli durante la semina, la contaminazione dal polline e dal nettare e, nel caso del mais, dalla
gocciatura delle piante impregnate di pesticida». Quanto alle
sole polveri prodotte durante la semina e trasportate dal vento,
la dose letale per le api è stata stimata attorno a qualche miliardesimo di grammo.
Di fatto i ricercatori dell'Efsa hanno confutato i risultati dei
test scientifici che nei primi anni Novanta avevano aperto la
strada alla commercializzazione dei pesticidi. Non erano stati
valutati gli effetti di sinergia con altri agenti patogeni presenti
in altri prodotti fitosanitari, non erano stati valutati tutti gli
altri effetti non mortali per gli insetti (come il disorientamento
e la perdita della memoria delle api che non riescono più a
fare ritorno agli alveari), e non erano stati commissionati test
validi su vaste superfici agricole.
Le conclusioni dell'Efsa del resto non sono del tutto sorprendenti
per la comunità scientifica europea. Secondo Laura Maxim, una
delle ricercatrici francesi più in vista al centro di controversie
sull'utilizzo di queste sostanze tossiche in agricoltura, «già dieci
anni fa il Comitato scientifico e tecnico dell'Cnrs era pervenuto
alle stesse conclusioni a proposito dell'Imidacloprid». Grazie a
quello studio, nel 2003 la Francia aveva vietato l'utilizzo del Gaucho, e due anni dopo un altro rapporto aveva certificato la dannosità di un altro pesticida, il Regent.
Da buona ultima è stata costretta ad ammetterlo anche la
Commissione europea, limitandosi a suggerire due anni di
moratoria, magari in attesa di altri studi più convincenti. Di
scienziati che non stanno con le api è pieno il mondo. (fonte:
controlacrisi.org)
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LA CANTINA
Benessere animale
Benessere e trasporto degli animali continuano ad essere
temi al centro delle attenzioni del Parlamento europeo. Se
n'è discusso anche in occasione dell'incontro del 12 dicembre
scorso per evidenziare le troppe infrazioni ai regolamenti e le
disparità nella loro applicazione che ancora si riscontrano fra
i paesi membri della Ue. Il relatore, il polacco Janusz Wojciechowski, vice presidente della commissione Agricoltura, ha
posto l'accento sulla necessità di mettere in
atto tutti gli strumenti per garantire situazioni di benessere agli animali durante il
trasporto. I modi per raggiungere questo
risultato si possono riassumere in un inasprimento delle sanzioni per chi non rispetta le norme e in una più capillare presenza dei macelli che accorci le distanze
da percorrere. Queste in sintesi le proposte
della risoluzione votata a maggioranza
(555 voti a favore, 56 contrari e 34 astenuti), che ha pure
messo in evidenza l'importanza della “qualità” del trasporto
stesso. Spazio a disposizione degli animali, presenza di
acqua e cibo, adeguato ricambio d'aria, sono elementi non
meno importanti, tanto più che il numero degli animali
trasportati è cresciuto (+70% nei cinque anni che vanno
dal 2005 al 2009) e che un terzo dei viaggi supera il limite
Anno 11, Numero 32, Marzo 2013
E’ meglio viaggiare in prima classe…
delle otto ore. Oltre ad inasprire le sanzioni, gli eurodeputati
si sono detti convinti della necessità di creare i presupposti
per arrestare la progressiva chiusura dei piccoli macelli a
livello locale. La loro presenza sarebbe la risposta più efficace ad evitare i lunghi spostamenti per gli animali destinati
all'abbattimento. Una proposta non priva
di buon senso, ma che si scontra con la
difficile realtà di questo settore, dove
solo le economie di scala consentono la
sopravvivenza degli impianti di macellazione, costretti al “gigantismo” per
non soccombere sotto il peso dei costi
alti e dei margini bassi. Se questa strada
è difficilmente praticabile, l'obiettivo
benessere nei trasporti dovrà contare più
sui controlli e sull'inasprimento delle
sanzioni. La risoluzione del Parlamento
europeo non ha carattere legislativo, ci
ha precisato il presidente di Comagri, Paolo De Castro e
dunque ha solo un valore di indirizzo. “La risoluzione - ha
aggiunto De Castro rispondendo alle nostre domande - non si
riferisce a tutti gli animali, ma solo a quelli avviati al macello. Per l’Italia, che fa un largo ricorso alle importazioni di
vitelli da ristallo, la distinzione è tutt’altro che ininfluente.” (fonte: Image Line)
Il futuro del biologico
Il biologico ha un futuro sostenibile. Con questa conferma CCPB (Consorzio
controllo prodotti biologici) e Consorzio il Biologico chiudono l'edizione 2013
di Biofach Vivaness, la grande fiera mondiale sul biologico. Quattro giorni di
manifestazione con oltre 40mila visitatori e 2.400 espositori, tra cui lo stand
collettivo Ccpb di 800 metri quadri, con 27 aziende associate divise tra le aree
food e cosmesi e all’interno un ristorante di prodotti biologici italiani. Due i
segnali positivi, uno italiano e uno estero. Proprio alla fiera di Norimberga
Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo
alimentare), ha annunciato un 7,3% di crescita per
i consumi bio italiani, che segue il più 9% messo a
segno nel 2011. Secondo i dati Ifoam (International
federation of organic agricolture movements), per
la prima volta il fatturato mondiale del biologico ha
superato quota 60 miliardi di dollari, con 1,8 milioni di produttori in 162 paesi per 37 milioni di ettari
coltivati. “Sono numeri” dice Fabrizio Piva, amministratore delegato Ccpb, “che mostrano ancora
come il biologico sia una strada per lo sviluppo
economico, e che il mangiare bene e sano, il rispetto per l'ambiente sono sempre più nelle preferenze e nei valori in Italia e in tutto il mondo”. “Se la domanda mondiale di biologico sale”, continua Piva “anche l'offerta deve tenere
il passo in efficienza e modernità. Su questa linea si muove l'accordo firmato da
Federbio con la software house austriaca Intact per la costituzione di un sistema informatico di tracciabilità”. Nei prossimi mesi sarà inaugurata una piattaforma online di tutta la filiera di produzione bio, dalla coltivazione alla commercializzazione. Un sistema che arriverà a controllare quindi tutta la superficie
produttiva, si comincerà con cereali e mangimi, e dove la trasparenza garantisce
gli operatori e soprattutto i consumatori, tenendo lontane truffe e alterazioni su
quantità e provenienza delle merci. All'accordo, sottoscritto al Biofach, hanno
già aderito le aziende più importanti e saranno coinvolti tutti gli enti di certificazione di Federbio, in primis Ccpb. (fonte Image line)
BOOM DELL’ORTO FAI DA TE
Calano i consumi alimentari e si modificano le abitudini a tavola dei lombardi. Questo quanto emerge
dall’ultimo Rapporto Unioncamere Lombardia
relativamente al quarto trimestre del 2012. In Regione,
oltre al calo dei consumi di ortaggi e frutta - rimpiazzati da farina, uova e burro come ritorno al cibo casalingo - si registra un vero e proprio boom dell’orto
“fai-da-te”:
in
giardino o sul balcone, dilagano, le
coltivazioni domestiche di insalata,
pomodori, piante
aromatiche, zucchine,
melanzane,
piselli, fagioli e
basilico. Da semplice passione, la cura del verde si
trasforma in “professione” attraverso la quale il lombardo riscopre il suo lato contadino. Secondo una
ricerca pubblicata di recente da Nomisma, gli italiani
che hanno scelto di dedicarsi al giardinaggio o all’orto
fai da te sono circa 7,4 milioni (14,6% della popolazione). I dati rivelano anche che se 1,2 milioni italiani
hanno scelto di prendersi cura di un fondo agricolo,
ben 2,7 milioni coltivano un orto, accontentandosi
spesso solamente dello spazio concesso da terrazzi e
balconi cittadini. Secondo l’Istat, il 70% degli intervistati dichiara che la cura dell’orto contribuisce anche
al mantenimento e alla valorizzazione del paesaggio.
LA CANTINA
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Anno 11, Numero 32, Marzo 2013
VENDO – COMPRO
(tra il serio e il faceto)
 Cercasi coppia di elefanti africani da dipingere “a pois” per fare da sfondo all’ harlem shake di 4cb. Possono andar bene anche rinoceronti o gorilla, l’importante è che siano animali grossi in grado di seminare distruzione.
 Cercasi informazioni sull’identità di uno sciagurato che si mette ad arare con un defender rosso-camion-deipompieri il frutteto della scuola. Se ne avete occasione…chiedetegli se ci fa fare un giro.
 Vendesi vacche frisone selezionate e modificate geneticamente così da provvedere in modo autonomo a compilare le tabelle del proprio razionamento.
 Cercasi parcheggiatore di auto disponibile dalle 7:20 alle 8:05, zona IPAA-nuova costruzione. Causa: prima o poi
qualcuno in retromarcia sale sul marciapiede e sfonda la parete dell’aula. Poi non dite che non vi avevamo avvertiti.
 Cercasi sacco da boxe in grado di resistere ai pugni del prof. Merotto ogni volta che il fischio antincendio del laboratorio di agraria interrompe le sue spiegazioni.
MA ST ROV INO .C OM: W INE N ET WOR K D EL N ORD EST IT A L IA NO
Il vino. Il nettare degli Dei.
Ormai in internet si può trovare di tutto sul vino: siti, contrositi, portali, piattaforme.
Insomma, sembra che trovare il giusto abbinamento cibo/vino sia sempre più facile.
Al giorno d’oggi, la maggior parte dei cittadini, apprezza un bicchiere (o due) di vino, si
diverte e vuole continuare a sentire l’ebbrezza
di farlo.
Nel Nord Est è nata una nuova iniziativa,
“Mastrovino.com”, un vero social work
game dove il vino è l’unico protagonista.
E’ il luogo dove gli appassionati del mondo di
Bacco scrivono e firmano recensioni sui vini, con tanto di
pubblicità gratuita alle aziende vitivinicole.
La Redazione
Direttore resp.
Prof. Dino Benacchio
In redazione:
Studenti: C. Da Ros, F. Gobbi, M.
Castaldo, G. Gamba, F. De Paris, M.
Cavallaro, J. Zalamena, M. Montesel, G. Botteon, M. Sacco Zaut., L.
Marsura.
Grafica e impaginazione:
F. Sonego
Scrivete a:
Via XXVIII Aprile, 20
31015 Conegliano (TV)
e-mail: [email protected]
Sito: www.scuolaenologica.it
LA CANTINA
Il tutto è reso più appetitoso, se così si può dire, da un
gioco a premi dove, stranamente, si vincono vini.
Un nuovo modo, del tutto gratuito, per imparare divertendosi, senza pagare corsi o stare
giorni e giorni sui libri, incitando a bere vino
per passione e cultura, e non solo per l’ebbrezza del rischio o per divertimento.
Comunque, un buon vino, bevuto con moderazione, è un elisir di lunga vita.
Il grande poeta romanesco Giuseppe Gioachino Belli, scrisse:
“E' bbono asciutto, dorce, tonnarello,
solo e ccor pane in zuppa, e, ssi è ssincero,
te se confà a lo stommico e ar ciarvello.”
continua dalla prima Abbiamo presenziato ad assemblee accese e registrato come
non sia solo il settore del vino a patire pesanti trattamenti chimici, ma molti altri ambiti della produzione agricola. Purtroppo i
comportamenti virtuosi, come la lotta biologica integrata (leggi articolo sulle coccinelle), sono ancora minoritari ma si sta facendo
strada sempre più la necessità di tornare a
difendere la natura e di trovare un nuovo
rapporto di equilibrio con l’ambiente che ci
circonda. Ben vengano a questo pro anche
le iniziative che una scuola come la nostra
sostiene in nome delle “best practices”(buone pratiche) che rieduchino al rapporto con la natura e ci riconcilino con un
paesaggio martoriato dall’azione dell’uomo.
Ci aspettiamo ancora una risposta dagli
organi collegiali della scuola in merito alla
proposta, avanzata dal collegio dei docenti,
e per ora caduta nel vuoto, di rifornire le
macchinette distributrici di frutta e altre
merende sane dal punto di vista dell’alimentazione. Anche questa è educazione alla
salute, e deve essere una battaglia, piccola
magari se si vuole, ma che la Scuola Enologica deve portare avanti con convinzione e
decisione. Va in questa direzione poi la pubblicazione di alcuni pezzi come la lettera
inviata ai deputati del Parlamento Europeo
perché sappiano intraprendere una strada
diversa nello scrivere la nuova PAC (Politica
Agricola Comune) e tenere in debito conto la
difesa dell’ambiente (cosa che sembra ovvia,
ma non lo è stata negli ultimi decenni). Per
fortuna va invece in questa direzione la proposta della UE di bloccare per due anni l’uso
di neonicotinoidi nelle coltivazioni di mais
per evitare almeno una o la causa della moria
delle api, e anche la proposta di salvaguardare il benessere animale sempre più minacciato da pratiche irresponsabili e crudeli. Bene,
continuiamo a tenere alta la soglia di attenzione su questi problemi perché l’agricoltura
sia sempre più vicina alla natura e rispettosa
della Madre Terra. Buona Pasqua.
In alto i calici e salute a tutti!
Prof. Dino Benacchio
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