Il Notiziario on line della GM Roma
20.06.2015
ANNO XXV – N. 2
Se desideri vedere le valli, sali sulla cima della
montagna, se vuoi vedere la cima della
montagna, sollevati fin sopra la nuvola; ma se
cerchi di capire la nuvola, chiudi gli occhi e
pensa.
K. Gibran
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IL NOTIZIARIO ONLINE DELLA SEZIONE DI
ROMA
EDITORIALE
In Questo Numero
3 Le Prossime Attività
Cari amici, nel corso degli ultimi mesi uno dei paesi simbolo per chi
ama la montagna, il luogo in cui si trovano le più alte cime del
pianeta, è stato devastato da un violento terremoto che ha causato
migliaia di vittime. Oltre alla distruzione della città di Katmandu,
3 le escursioni
anche le montagne intorno sono state sconvolte da valanghe e
8 gli incontri in sede
8 raduni intersezionali distruzioni dei vari campi base, eventi che hanno portato al blocco
delle ascensioni sull’Everest per la distruzione di tutte le vie e
11 Le Attività Svolte
l’assoluta priorità di affrontare tutte le emergenze sanitarie e di
ricostruzione del paese.
11 le escursioni
Quando ho sentito le notizie sul sisma, nella mia mente si sono
25 le serate in sede
29 i raduni intersezionali susseguite una serie di rapide concatenazioni riguardanti la fragilità
della specie umana e l’assoluta indifferenza della natura e del
32 notizie varie
pianeta rispetto a tutte le specie viventi, e quindi anche all’uomo.
36 note liete
Uomo che da sempre cerca di addomesticare l’ambiente naturale e
37 note tristi
vuole ricondurlo alle proprie necessità e che periodicamente si trova,
nelle diverse parti del mondo, ad affrontare la furia degli elementi
Direttore responsabile:
naturali che lo schiacciano e annientano i suoi sforzi.
Giuliano Borgianelli Spina
Come dimenticare i vari tsunami in Indonesia, in Giappone e i tanti
Redazione & Grafica:
terremoti devastanti in Italia e in tante altre zone sismiche del
Luciano Biocco - Fabrizio Farroni - M. Peri.
mondo? Non parlo di alluvioni o di frane che spesso vedono
[email protected]
responsabile l’uomo di una violenza sulla natura tale da far quasi
Hanno collaborato: M. Acquarone, I. Grassilli,
apparire il disastro ambientale una forma di ripristino della natura
M. Pecci. F. Attoni, M. Alberti. G. Borgianelli, E.
stessa. Parlo invece di eventi, quali eruzioni vulcaniche e terremoti
Fioretti, B. Dinale, le piccole Isabella ed Arianna,
C. Peri, M. Ledda, A. Giovacchini, S. Peri, M. De che, almeno allo stato attuale delle conoscenze, non sono provocate
Masi, A. Lucci, P. Novelli, F. Farroni, A. Alberti, L.
da attività umane ma dalle incredibili forze del nostro pianeta,
Ticci, S. Vezzi, M. Grassilli
ancora in formazione e che ben poco si cura “della felicità degli
Sommario prossime attività:
uomini o all'infelicità”.
05.07
Gran Sasso
E le mie concatenazioni mi hanno riportato alla mente il bellissimo
11/16.07 trekking Alpi Marittime
12.07
a bagno nelle gole di Farfa
brano di Leopardi dal “Dialogo della natura e di un islandese” una
23/30.08 soggiorno in Val di Fassa
delle operette morali che vale la pena di rileggere, nel corso della
26/09
gita al Cimino con “Azione Parkinson”
quale la natura, dopo essere stata messa alle corde da una
In sede:
veemente invettiva del povero islandese risponde che “Quando io vi
22.09
Everest prima gloria e penultima
offendo in qualunque modo e con qual si sia mezzo, io non me n'
vittima
avveggo, se non rarissime volte: come, ordinariamente, se io vi
Intersezionali:
dal 2 al 9.08 pratica alpinistica in Gran Sasso
diletto o vi benefico, io non lo so” ; ma poi, alla seconda e più
18/20.09 raduno estivo sul Terminillo
filosofica domanda del perché allora siamo stati messi al mondo, la
26/27.09 aggiornamento roccia sul G. Paradiso
stessa Natura spiega che “ la vita di quest'universo è un perpetuo
Francigena:
dal 9 all' 11.10 pilgrim crossing borders
circuito di produzione e distruzione, collegate ambedue tra sé di
maniera, che ciascheduna serve continuamente all'altra, ed alla
conservazione del mondo”.
Continua a pag. 37
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Nel riquadro di questa pagina sono raccolte tutte le indicazioni operative che devono essere tenute
presenti da chi si iscrive ad una escursione.
Le stesse non saranno ripetute nella descrizione di ogni singola gita
NORME OPERATIVE PER LE ESCURSIONI
Con il pullman:
•
è necessaria l' iscrizione entro i termini stabiliti, effettuata personalmente e direttamente ai DdG. Gli
iscritti sono tenuti a verificare presso i DdG, entro il giorno successivo al termine delle iscrizioni, la
effettiva possibilità di utilizzo del pullman.
•
I partecipanti versano sul pullman l' importo dovuto, orientativamente fra i 15 ed i 25 euro in
relazione al mezzo utilizzato. E' previsto uno sconto “famiglia”: 3 persone pagano due quote e mezzo,
4 persone 3 quote, 5 persone 3 quote e mezzo. I giovani soci e non soci, fino a 25 anni, pagano il
50% della quota intera.
•
L'eventuale rinuncia, comunicata dopo il termine di chiusura delle iscrizioni, comporta una penalità
pari al 50% della stessa laddove il costo del pullman sia comunque coperto dai partecipanti. In caso
contrario dovrà essere versata la quota intera.
Con auto private:
•
Nell'impossibilità di usare il pullman, l'escursione viene effettuata con auto private. E' sempre
necessaria l'iscrizione, onde consentire ai D.d.G. una tempestiva formazione degli equipaggi.
Quote d'iscrizione:
•
Come deliberato dall' Assemblea dei soci, è stato annullato il contributo di 1 € per i soci per le
iscrizioni alle uscite di un giorno; per i non soci rimane il pagamento di 5 €: 3 € per l' iscrizione e 2€
per l' assicurazione infortuni (fino a 80 anni).
Altre informazioni:
•
Spese extra: i D.d.G. indicano eventuali spese extra (ingressi, guide, funivie,....) nella nota di
descrizione dell'escursione.
•
Limitazioni: condizioni meteo o altre situazioni avverse all'effettuazione dell'escursione, possono
obbligare i D.d.G. a modificare il programma, fino ad annullarlo.
Equipaggiamento:
•
Per le escursioni semplici (E-EE) si consiglia un abbigliamento a cipolla (in montagna il tempo può
cambiare rapidamente), in particolare: scarponi da trekking con suola ben scolpita, protezione contro
la pioggia ed il sole, acqua potabile, indumenti di ricambio da lasciare in pullman od in auto,
bastoncini telescopici (se usati), medicine personali indispensabili.
•
Per le escursioni complesse sono fornite indicazioni più specifiche nella nota di descrizione.
Si tenga presente che:
La Giovane Montagna non è un'agenzia turistica. I D.d.G. sono soci che prestano la loro opera su base del
tutto volontaria, senza avere un' organizzazione professionale alle spalle, allo scopo di offrire agli amici l'
opportunità di trascorrere alcune giornate in modo piacevole.
Pertanto, tutti i D.d.G. chiedono ai partecipanti di prestare ogni collaborazione utile al raggiungimento del fine
suddetto, con spirito di amicizia e fraternità.
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LE PROSSIME ATTIVITA’
LE ESCURSIONI
DOMENICA 5 LUGLIO 2015
TUTTI INSIEME SUL GRAN SASSO – EE/EEA
(DdG: F. Farroni, S. Marchesi)
Saliremo al Corno Occidentale per strade diverse, alcuni per la direttissima, altri per la via delle creste
e scenderemo tutti insieme per la via normale. In cima sostituiremo il libro di vetta gestito dalla nostra
Sezione. L’escursione è dedicata in modo particolare a chi, in cima al Gran Sasso non è mai salito!
Ritrovo: ore 6:50 a largo De Dominicis (Portonaccio).
Partenza: ore 7:00.
Viaggio: con pullman se raggiungeremo un numero sufficiente; qualora non si raggiungesse il numero
minimo di partecipanti, si adopereranno auto private da parcheggiare al piazzale dell’albergo di Campo
Imperatore.
Arrivo previsto al piazzale Campo Imperatore: attorno alle ore 9:00.
Inizio previsto escursione: ore 9:30.
Sviluppo escursione: dal piazzale del rifugio del Campo Imperatore (2100 m) si parte per il Corno
Grande Occidentale (2914 m) tutti insieme fino alla sella di monte Aquila (2335 m).
Una volta arrivati alla sella ci si divide e un gruppo salirà verso il Sassone e la via direttissima (I e II
grado con tratti esposti), mentre un altro procederà fino alla sella del Brecciaio per poi affrontare la via
delle creste, un po’ meno esposta ma sempre aerea e da percorrere con la dovuta attenzione. Una
volta in cima pranzo insieme ed una breve lettura prima di scendere, tutti insieme, lungo la via
normale.
Complessivamente l’escursione dovrebbe durare circa 3 ore per la salita e 2,5 ore per la discesa, soste
escluse per un dislivello complessivo leggermente superiore agli 800 mt.
Spesa viaggio: se effettuato con pullman vedi pag. 2; con autovetture € 70 ad equipaggio
compresa autostrada
Indicazioni dei DdG: La escursione è riservata ad escursionisti mediamente preparati ed esperti,
capaci di muoversi in sicurezza anche su rocce facili ma con relativa esposizione.
Equipaggiamento: da alta montagna, raccomandato l’uso del caschetto per chi vuole salire alla via
direttissima. Acqua da portare da Roma e pranzo al sacco.
Iscrizioni: entro mercoledì 1 luglio presso i DdG Fabrizio Farroni (cell. 3357272381) e-mail
[email protected] e Stefano Marchesi (cell. (3333784691) e-mail [email protected]
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DA SABATO 11 A GIOVEDI’ 16 LUGLIO 2015
TREKKING SULLE ALPI MARITTIME - EEA/A
(DdG: F. Farroni, A. Cecchini)
L’Alta Via dei Re è la traversata in più tappe del Parco naturale Alpi Marittime che tocca le località da
non perdere dell’area protetta: grandi laghi, punti panoramici, angoli ricchi di fauna. Posti “da re”, per
l’appunto. Se sarà possibile, in condizioni meteo ottimali, si potrà raggiungere la cima dell’ Argentera
(m 3.297).
Punto di partenza è Sant’Anna di Valdieri, che si raggiunge da Borgo San Dalmazzo risalendo la Valle
Gesso e si chiuderà la traversata a San Giacomo di Entracque, dove potremo incontrarci con i soci
della GM di Moncalieri che hanno una casa della GM a San Giacomo ed un bivacco al passo dei
ghiacciai, il bivacco Moncalieri.
L’Alta Via dei Re è uno dei più spettacolari trekking delle Alpi. I
grandi laghi Sella inferiore e superiore – il primo prediletto dalla
regina Elena per la pesca; il panorama sulla Serra dell’ Argentera
dal Colle di Valmiana; l’arrivo alla casa di caccia del Valasco, al
centro di un pianoro incastonato tra pareti di granito; i cinque
laghi di Fremamorta nelle cui acque si specchiano il Corno Stella
e l’ Argentera; lo sperduto laghetto di Nasta, ghiacciato per
buona parte dell’anno; la vista, dal Colle di Fenestrelle, di quanto
resta dei ghiacciai più meridionali dell’arco alpino, nascosti tra le
pieghe del Gelas; la conca a 2600 metri del Pagarì, angolo di
montagna estrema: non sono che alcune delle istantanee che si
fissano per sempre nella mente di chi percorre questi luoghi.
Poi ci sono gli incontri con gli animali, camosci e stambecchi in particolare, con una flora che può
contare su molte specie rarissime. Oltre alle bellezze naturali se ci sarà tempo potremo visitare il
Museo della Civiltà della Segale a Sant’Anna di Valdieri e il Memoriale della deportazione a Borgo San
Dalmazzo, stazione dalla quale partivano i treni dei deportati italiani per Auschwitz, tra i quali Primo
Levi.
Termine delle iscrizioni: contattare i DdG.
Spesa probabile: circa 300 € di rifugi e pranzi, e 200 € di spostamenti. Aggiunta di 2 €/giorno per
l’assicurazione integrativa. Prevede la dotazione per alpinismo e ferrata (sentire i DdG per i dettagli)
Condizioni per partecipare: Il trekking, viste le quote in cui esso si svolge e considerando la
lunghezza delle tappe, i dislivelli previsti e l’ascensione, che si effettuerà , sebbene solo in condizioni
meteo ottimali, in autonomia, prevede da parte dei partecipanti, il rispetto dei seguenti punti:
1. Buona preparazione fisica, allenamento e buon adattamento alle alte quote.
2. Sufficienti capacità tecniche di salita su neve, ghiaccio (uso di ramponi e piccozza) e misto con tratti
attrezzati.
3. Tetto al numero dei partecipanti max 14/15 persone.
I DdG si riservano di valutare in anticipo il rispetto dei punti 1, 2 dei partecipanti in alcune uscite poco
prima della partenza la cui frequenza si rende necessaria ai fini della partecipazione al trekking.
Contatti: per informazioni Fabrizio Farroni: [email protected] cell. 335.7272381, Andrea Cecchini:
[email protected]
DOMENICA 12 LUGLIO 2015
A BAGNO…….NELLE GOLE DEL FARFA - E
(DdG: I. Grassilli e P. Novelli)
Una escursione insolita: partenza molto rilassata, percorso in discesa, l’acqua di un fiume come meta.
Le Gole del Farfa (dichiarate “Monumento Naturale” dalla Regione Lazio) costituiscono uno dei siti più
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selvaggi e suggestivi della Sabina.
Ritrovo: ore 8:30 a Piazza Cardinal Consalvi (Ponte Milvio).
Viaggio: in pullman, se saremo almeno 34. Altrimenti con le
nostre automobili.
Programma: in pullman raggiungeremo Castelnuovo di Farfa:
caffè e visita al Museo dell’ Olio intorno alle ore 11:00 il pullman ci
porterà al paesino di Mompeo (quota 450), da dove una ripida
strada bianca ci permetterà di scendere al Farfa (affluente del
Tevere, quota 300) nel punto in cui le limpidissime e fredde acque
del fiume scorrono fra due strette pareti rocciose, formando alcune
“pozze”.
Qui faremo sosta e vedremo chi è degno di appartenere ad una associazione “giovane” (i DdG sono
esclusi dal cimento).
Verso le ore 15:00 ci incammineremo verso Castelnuovo, attraverso un bel sentiero, nel bosco e poi su
strada, giunti a Castelnuovo, un democratico sondaggio fra i partecipanti dirà se si vuol camminare
ancora per 45 minuti (o 15 in bus) per concludere la giornata alla Abbazia di Farfa.
Ritorno a Roma: previsto per le ore 19:00-20:00.
Abbigliamento: scarpe con suola ben scolpita (+bastoncini) per la discesa, ….costume da bagno
(facoltativo).
Spesa viaggio: con pullman, vedi pagina 2; con autovetture, € 40 ad equipaggio, da suddividere
Iscrizioni: entro giovedì 9 luglio a Paolo Novelli (06.8126975; 380.5092852).
NB: nel caso in cui il viaggio debba essere effettuato con autovetture, le Gole saranno raggiunte da
Castelnuovo, con stesso percorso per il ritorno.
DA DOMENICA 23 A DOMENICA 30 AGOSTO 2015
SOGGIORNO ESTIVO IN VAL DI FASSA - E/EE
(DdG: G. Macchia, GP. Mori, M.Firmani, F. Farroni)
Il soggiorno estivo in Val di Fassa è stato pensato per soddisfare le esigenze di tutti i soci, che essendo
ormai numerosi, abbracciano diverse fasce d’età e, all’interno di queste, si trovano in diverse
condizioni fisiche.
La validità dell’idea animatrice di questo soggiorno è stata confermata dalla recente gita a Filettino e
dal week end alla Maiella che hanno dimostrato la possibilità e la bellezza di unire in un unico clima di
gioiosa partecipazione, un gruppo composito in quanto ad età e prestanza fisica.
Il programma allegato offre un programma di gite giornaliere quanto mai articolato per difficoltà, fermo
restando il fatto che TUTTI gli itinerari, compresi i più SEMPLICI, permettono il raggiungimento di
punti panoramici da cui godere la vista di cime maestose che in Val di Fassa hanno la peculiarità di
essere particolarmente spettacolari .
E’ da sottolineare il fatto che, in base alle adesioni (che si sperano copiose) il programma allegato
sarà suscettibile di ritocchi o aggiunte che lasceranno intatta la godibilità delle fin troppe bellezze
offerte da questa Valle, che, in quanto tali, non si possono esaurire nel programma di una sola
settimana.
A parte l’aspetto sportivo, che potrà prevedere anche l’esperienza del pattinaggio sul ghiaccio nel
grandioso Stadio del Ghiaccio di Alba di Canazei, ci sarà la possibilità di visitare i numerosi paesi che
si succedono ininterrottamente lungo la Valle da Moena a Canazei, nonché di partecipare alle
numerose manifestazioni culturali e folcloristiche serali e non organizzate dai vari Uffici Turistici nei
singoli paesini.
Il sito dell’albergo Hotel la Molinella di Soraga dove soggiorneremo è il seguente:
www.hotellamolinella.it
Il soggiorno si svolgerà dal 23 al 30 Agosto ed avrà un costo orientativo a persona di 380 €
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comprensivo di mezza pensione e bevande. Il costo si riferisce ad una stanza doppia, per la singola
sono previste 10€ in più a notte. Nella proposta è anche compreso l’ingresso al centro benessere.
Tutti gli interessati sono pregati, entro il 20 Aprile, di inviare una mail di prenotazione a Fabrizio
Farroni, [email protected] , o telefonando ad Alfonsina Silvestri, tel. 06.8417129, cell. 347.2929152,
specificando eventuali richieste relative alle camere e versando la caparra di 100 € a persona o
direttamente o tramite bonifico sul CC di Poste Italiane intestato a Fabrizio Farroni
IBAN
IT88R0760103200000004391820
Programma di massima per soggiorno in Val di Fassa
Domenica: arrivo e sistemazione in albergo.
Lunedì: tutti insieme in auto sino a Passo Sella. Qui si presentano tre diverse opportunità: per i più
tranquilli una passeggiata quasi pianeggiante attraverso la Città dei sassi sino al bellissimo Rifugio
Comici in Val Gardena (max 4 ore A/R). Per i più arditi salita alla forcella del Sassolungo con la
cabinovia , discesa al Rif Vicenza e risalita sino all'attacco della ferrata Schuster che porta in cima al
Sassopiatto. Da qui lunga discesa e rientro a Passo Sella. Per gli “intermedi” possibiltà di salire alla
forcella del Sassolungo con la cabinovia, discesa sino al Rif. Vicenza e poi ancora in discesa sino a
raggiungere il sentiero che aggira la parete Nord del Sassolungo sino a Passo Sella (5-6 ore senza
difficoltà).
Martedì: tutti insieme in auto sino al Passo di Costalunga/Carezza.
Salita in seggiovia al Rif Fronza alle Coronelle. Da qui i piu ardimentosi
raggiungeranno la ferrata Santner (facile ma bella) per raggiungere la
Capanna omonima ai piedi del Catinaccio. Da qui discenderanno al Rif Re
Alberto ai piedi delle Torri di Vaiolet e poi ancora in discesa ai Rif. Vaiolet
e infine Gardeccia. Da qui si puo rientrare in Val di Fassa con navette o la
funivia del Ciampedie. Coloro che invece non volessero affrontare la
ferrata Santner, possono, dal Fronza percorrere un bel sentiero quasi
pianeggiante che passando sotto la parete strapiombante della Roda di
Vael, arriva prima al Rif. Paolina e poi proseguendo al Rif. Roda di Vael
passando per l'Aquila di Christomannos e sempre con panorami stupendi
sul Latemar e su tutte le Alpi orientali.
Il rientro puo avvenire ritornando al passo di Carezza con la funivia del Paolina. Questa escursione
richiede un po di pianificazione “auto”.
Mercoledì: giornata dedicata ad una tranquilla passeggiata in una delle più belle valli del Trentino: la
Val Venegia ai piedi del Cimon della Pala. In auto si arriva al parcheggio all'inizio della valle. Da qui su
strada sterrata prima pianeggiante e poi in leggera salita si raggiunge prima Malga Venegia, poi Malga
Venegiota e infine un grande pianoro ai piedi del Cimon della Pala. Qui la strada inizia a salire sino a
Baita Segantini (dislivello 3-400 m). Da Baita Segantini (o da qualsiasi altro punto del percorso) si può
facilmente rientrare al parcheggio. La proposta però prevede di completare un anello che passando per
Malga Iuribrutto consente di ritornare alle auto.
Chi desiderasse cimentarsi in ferrate piu impegnative tipo le Mesules, la Tridentina o il Col Ombert
potrebbe approfittare di questa giornata.
Giovedì: tutti in auto al Passo di San Pellegrino non prima però di aver lasciato almeno un'auto in Val
San Nicolò a Malga Crocifisso. Dal Passo di San Pellegrino prenderemo la seggiovia Costabella per poi
proseguire a piedi per Passo Le Selle dove si trova l'omonimo rifugio e una targa della GM di Vicenza
(dislivello 3-400 m tempo 1-2 ore). Qui il gruppo si divide: i meno arditi possono scendere su facile
sentiero sino a Malga Crocifisso in Val San Nicolò passando per il Rif. Taramelli e Malga Monzon. I più
arditi possono invece percorrere la ferrata Bepi Zac che corre sul crinale ed era la linea difensiva
austriaca durante la guerra 1915-18. Non presenta particolari difficoltà ma è molto interessante per le
strutture militari, recentemente restaurate, che si percorrono. La ferrata è piuttosto lunga ma esistono
alcune vie di uscita che consentono di scendere rapidamente a Passo San Pellegrino.
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Venerdì: in auto sino a Passo Pordoi. Dal passo si raggiunge facilmente un sentiero pianeggiante con
splendida vista sulla Marmolada che raggiunge il Rif Viel del Pan e poi Passo Padon. Il rientro avviene
sullo stesso percorso. Per chi lo desidera esiste invece la possibilità di salire a Porta Vescovo e
affrontare la ferrata delle trincee che si percorre sino a Passo Padon. Anche per chi ha fatto la ferrata il
rientro a Passo Pordoi avviene sul sentiero del Viel del Pan.
Sabato: in questa giornata viene proposta una passeggiata adatta a tutti nella zona di Passo San
Pellegrino. Dal Passo si percorre la strada sterrata quasi pianeggiante che in circa 1 ora raggiunge il
Rif. Fuciade situato in una splendida conca sotto Cima Uomo. Qui si aprono diverse opportunità: tra le
più conosciute la salita al Passo delle Cirelle o quella a Forca Rossa con vista su Malga Ciapela. Per chi
desidera fare una passeggiata tranquilla invece la proposta è da Fuciade proseguire per la vicina Val
Fredda , visitare la bellissima cappella dedicata a Pier Giorgio Frassati e poi discendere la valle sino a
raggiungere la strada statale. Da qui su sentiero parallelo alla strada si ritorna al Passo di San
Pellegrino.
Domenica: rientro.
SABATO 26 SETTEMBRE 2015
GITA CON I SOCI DI “AZIONE PARKINSON” al Monte Cimino (nel viterbese)
(DdG: I. Grassilli, G. Motteran)
Era in calendario per il 6 giugno, ma alcune difficoltà tecnico-organizzative ne hanno suggerito lo
spostamento a dopo la pausa estiva. Sarà una escursione di taglio adatto a chi cammina con qualche
difficoltà, ma che ci è di esempio in fatto di volontà ed entusiasmo .
Ritrovo: ore 9:15 alla sede di AP (Azione Parkinson) in Via Ostiense 108, oppure alle ore 9:45 a
piazza Cardinal Consalvi (lato sud di Ponte Milvio).
Viaggio: in pullman, via autostrada A1, uscita a Orte (sosta caffè), proseguimento per Soriano al
Cimino e salita al parcheggio in quota.
Escursione: nella suggestiva faggeta, verso la vetta del monte (m 1053), con sosta in una radura per
esercizio di yoga.
Ristoro: al ristorante “la faggeta”, sul piazzale del parcheggio. Sarà composto da: tonnarelli al ragù,
salsiccia alla brace con insalata, bevande.
Nel pomeriggio: ridiscesi a Soriano visiteremo, al pian terreno del museo fortezza, una sorprendente
raccolta di strumenti antichi per la riproduzione del suono.
Rientro a Roma: per le ore 19-20 (in caso di cattivo tempo, anche prima)
Spesa indicativa: (euro a persona): 15-20 per il viaggio, a seconda del numero di partecipanti; 12
per il ristoro; 2-3 per il museo. NB: chi si iscrive e poi rinuncia potrebbe dover contribuire comunque
alla spesa del pullman.
Iscrizioni: entro mercoledì 23 settembre, telefonando
- per i soci AP, in Associazione (06.3020728; 340.1249261
- per i soci GM a Meme Acquarone Grassilli (06.65745782; 339.5381062)
Abbigliamento: scarpe adatte a sentiero nel bosco, protezione contro la pioggia (con la speranza di
non doverla usare); eventuale telo/asciugamano da stendere sul prato, per lo yoga.
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GLI INCONTRI IN SEDE (a cura della Commissione Cultura)
ORE 20:45
MARTEDÌ 22 SETTEMBRE 2015
EVEREST: LA PRIMA GLORIA E LA PENULTIMA VITTIMA
(a cura di I. Grassilli)
Riprendiamo gli incontri culturali mensili, dopo la pausa estiva, con una stimolante serata di cultura
alpinistica.
Gli 8.848 metri del tetto del mondo ci consentono di definirla una serata ad “alta quota”.
Si articolerà in tre momenti, ciascuno della durata di circa 25 minuti:.
● Un omaggio a quella bella figura di uomo e di alpinista che fu Tenzing Norgay, lo sherpa che nel
1953 conquistò, con Edmund Hillary, la più alta montagna del mondo. Saranno utilizzati brani tratti
dal suo libro “Primi sull’Everest” (dettato ad un giornalista, perchè …….).
● Un filmato che rievoca, dal vivo, la disavventura di un alpinista australiano e dell’amico che lo ha
guidato. Dopo sette tentativi falliti, riesce a raggiungere la vetta. Ma ha esaurito le forze e lì ci
resta…per sempre. Il compagno (mutilato nei piedi per il congelamento) avrà bisogno di molto
tempo per riprendersi da una profonda crisi di coscienza.
● Uno scambio di opinioni fra di noi sulla difficoltà di coniugare la forza di attrazione di una impresa
“estrema” con i rischi che la stessa necessariamente comporta. Non solo in campo alpinistico.
Ti aspettiamo !! Porta i tuoi amici.
I RADUNI INTERSEZIONALI
Sono occasioni di incontro, opportunità di crescita, proposte di “vita GM”.
(informazioni più dettagliate possono essere reperite nel Sito della G.M. Nazionale)
DA DOMENICA 2 A DOMENICA 9 AGOSTO 2015
SETTIMANA DI PRATICA ALPINISTICA AL GRAN SASSO – A
(organizzato dalla CCASA e coordinato da M. Pecci)
Quando lo scorso anno il Consiglio della Sezione di Roma ha confermato la disponibilità ad organizzare
il raduno intersezionale estivo al Terminillo e a partecipare in maniera fattiva e determinante
all’organizzazione della settimana di pratica alpinistica al Gran Sasso d’Italia, a molti sarà venuto il
dubbio sulla fattibilità (e soprattutto sulla sostenibilità) degli impegni presi.
Personalmente credo che sia un ottimo segno il fatto che i nostri amici delle sezioni del Nord sempre
più spesso cerchino le occasioni per scendere lungo lo stivale Appenninico, incuriositi dalle montagne
da cui si vede il mare, per poi far ritorno sulle Alpi con uno zaino riempito di paesaggi, emozioni,
scoperte ed amicizia.
Soprattutto con lo spirito di rispondere a questo desiderio e di vivere una esperienza condivisa, il
gruppo organizzativo di Roma (Ilio, Domenico, Gianni e Lucio, oltre allo scrivente) si è dedicato a
mettere a punto un programma di scoperta del massiccio (calcareo) dolomitico più meridionale d’Italia,
proponendo di “seguire le tracce” degli Aquilotti del Gran Sasso.
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Se non avete idea di chi fossero gli Aquilotti, varrà la pena approfondire l’argomento e, dal momento
che la partecipazione alla settimana di pratica alpinistica è ristretta se non a rocciatori provetti almeno
a alpinisti che abbiano dimestichezza con il vuoto, vedremo di colmare la lacuna proponendo una
serata sul tema per il prossimo futuro…
Per tutto il resto, invitiamo gli interessati ad approfondire l’argomento, soprattutto per ulteriori
informazioni e in merito alle modalità di iscrizione, direttamente alla pagina della CCASA:
http://www.giovanemontagna.org/calendario.asp, dal momento che quando queste poche righe
saranno lette sul Notiziario, il programma sarà stato pubblicato da tempo e le iscrizioni (ci auguriamo)
già complete…
n.d.r.: a pag. 39 del notiziario troverete il modulo d' iscrizione, che dovrà essere fatta entro il primo
luglio, per partecipare alla settimana.
DA VENERDÌ 18 A DOMENICA 20 SETTEMBRE 2015
RADUNO INTERSEZIONALE ESTIVO AL TERMINILLO - E/EE/T
(Organizzato dalla sez. di Roma)
Come molti di voi già sapranno, quest’anno a settembre, esattamente dal 18 al 20 avrà luogo a
Leonessa e al Terminillo un Raduno Intersezionale durante il quale si svolgeranno diverse
escursioni calibrate per le diverse esigenze, tali da soddisfare tutti i soci.
La manifestazione terminerà a POGGIO BUSTONE con la Messa domenicale e la visita al santuario.
Il Terminillo, detto anche la montagna dei romani, è poco conosciuto dai soci del Nord, ossia la
maggior parte dei soci GM, e pertanto attrarrà la loro curiosità e vorranno conoscerlo. Prevediamo
pertanto un congruo afflusso dalle altre sezioni. Questo naturalmente farà piacere a tutti, ma
richiederà un attento ed impegnativo lavoro di organizzazione e di conduzione per tutte le fasi del
soggiorno. Pertanto l’appello che viene rivolto a voi tutti è quello di partecipare a questo nostro evento
sia per godervelo che per renderlo più accogliente ai nostri consoci del Nord, ospiti della sezione.
Programma di massima
Giorno 18 settembre
Entro le ore 14:00: Accoglienza alla stazione Termini dei soci che scelgono di viaggiare in treno e
viaggio con pullman verso Leonessa
Ore 17:00
Incontro dei soci presso l’albergo LEO Leonessa. Assegnazione stanze.
Ore 18:00
breve visita turistica della città
Ore 20:00
Cena
Ore 21:15
Saluto di benvenuto, presentazione del raduno e serata dedicata al Terminillo a cura di
alcuni soci geologi della Sezione di Roma
Ore 23:15
Buona notte!
Giorno 19 settembre
Ore 7:30
Colazione
Ore 8.30
Dopo la colazione Salita alla vetta del Terminillo
Percorso A) Da Colle Scampetti 1670 m Terminilluccio, Rifugio Rinaldi 2108 m, Cresta o Passo dei
Cavallo, Vetta Terminillo 2217 m. Ritorno per via normale al Rifugio Sebastiani (merenda con porchetta
e vino).
DISLIVELLO 550 m.
Percorso B) da Rifugio Fontenuova 1480 per prato dei Sassi, Cresta Sassetelli, Monte Terminillo
2217 m. Ritorno per la via normale al Rifugio Sebastiani (merenda con porchetta e vino) DISLIVELLO
740 m.
Percorso C) per i più energici: le due cime. Partenza di buon mattino dalla Sella Jacci 1792 m salita
al Monte Cambio 2081 m (per la via normale o per il Canyon), ritorno e proseguimento per la Vetta
del Terminillo passando per Cresta Sassetelli. Rientro per la via normale al rifugio Sebastiani. Oppure
proseguimento lungo il sentiero Monte Cambio, Rifugio Maiolica, Costa Ghiaosa, (Monte Porcini), Sella
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Jacci, Prato Cristoforo rifugio Sebastiani. DISLIVELLO COMPLESSIVO oltre 1000 m.
Per chi desidera camminare senza troppo dislivello è prevista una
facile escursione: da Monteleone di Spoleto a Leonessa lungo il
percorso di San Benedetto Km 14 circa dislivello massimo in salita
200 m.
Ore 19:00 Rientro a Leonessa per tutti.
Ore 20:00 Cena.
Ore 21:00 Serata con il giornalista, fotografo, regista e scrittore
Stefano Ardito che ci presenterà due suoi libri "Alpi di guerra Alpi
di pace" e "Alpini d'Abruzzo", sulla Grande Guerra.
Leonessa fino al 1927 era in Abruzzo, e il motto degli alpini
abruzzesi è ancora "D'Aquila Penne, Ugne di Leonessa", che
richiama “L'Aquila/Penne/Orsogna/Leonessa".
Giorno 20 settembre
Ore 7:30
Colazione
Ore 8.30
Dopo colazione trasferimento nella Valle Santa Reatina verso il Santuario di Poggio
Bustone, dove potremo visitare i due romitori, collegati tra di loro da un sentiero di circa 30 minuti
immerso in un bosco di roverelle, aceri e carpini.
Ore 10:30
Santa Messa
Ore 12:00
Pranzo finale al ristorante Peppe alle Noci di Poggio Bustone
Ore 14:30
Saluti e partenze
ALCUNE NOTIZIE UTILI
Per arrivare a Leonessa dal nord è possibile percorre la A1 fino a Orte e poi prendere la superstrada
per Terni, Cascata delle Marmore, Labro e Leonessa
Il tempo di percorrenza in pullman è intorno alle 8 ore.
E’ possibile anche ipotizzare un arrivo in treno a Roma e organizzare dei pullman dalla stazione di
arrivo , il tempo da Roma per Leonessa è di circa 3 ore e potrebbe essere un po’ complesso il rientro
verso Roma la domenica pomeriggio per riprendere il treno. Sarebbe preferibile che il treno di ritorno
avesse un orario comodo, non prima delle 18.00 per non correre rischi nel traffico di rientro
domenicale a Roma.
Nel caso si preferisca la soluzione con il treno abbiamo urgente bisogno di capire quante persone
userebbero questo mezzo per poter prenotare il pullman.
Il costo del raduno, comprensivo di tutti i pasti è tra i 150 e i 170 €, quota alla quale va aggiunto
l’eventuale pullman per chi volesse venire in treno (circa 30 € a persona per un pullman da 50
persone).
SABATO 26 E DOMENICA 27 SETTEMBRE 2015
AGGIORNAMENTO ROCCIA (VALLE DELL' ORCO – GRAN PARADISO) – A
organizzato dalla CCASA
(a cura di M. Pecci)
Come ogni anno, il tradizionale appuntamento autunnale di aggiornamento sulle tecniche di
arrampicata e di assicurazione in alpinismo offrirà l’opportunità di godere dell’amicizia dei soci delle
altre sezioni, dell’ambiente spettacolare di questo angolo di (parco nazionale del Gran) Paradiso e di
muoverci in arrampicata sulle pareti che hanno visto nascere e svilupparsi il “ Nuovo mattino”
dell’arrampicata.
Il programma è ancora in via di definizione da parte della CCASA, ma siamo sicuri che sarà una ghiotta
occasione per gli interessati: per informazioni aggiornate e pratiche consigliamo quindi di consultare
nei prossimi mesi la pagina della CCASA: http://www.giovanemontagna.org/calendario.asp
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…..ed in prospettiva
Come già annunciato, il 22 Aprile scorso è partito il Pellegrinaggio Pi.Cro.Bo. da Nidaros in
Norvegia diretto a Roma e poi a Gerusalemme. In contemporanea partirà il percorso Roma-S.Maria di
Leuca, in tempo per dar modo ai pellegrini del Sud di giungere a Roma per la data di arrivo del gruppo
del Nord, che attualmente sta percorrendo la Germania ed a fine Agosto varcherà il Brennero ed
inizierà il tratto italiano. Il 7 Ottobre percorrerà la tappa Orvito Montefiascone ed inizierà il tratto laziale
che terminerà il 14 Ottobre a Roma.
Nel calendario delle attività sezionali è prevista la
percorrenza delle tappe: Viterbo Vetralla e Vetralla Sutri,
rispettivamente il 10 Sabato e l’11 Domenica Ottobre. Il
pellegrinaggio comporterà 2 pernottamenti: il I dal Venerdì 9
sera al Sabato 10 ed il successivo dalla sera del Sabato alla
Domenica 11 Ottobre. Oppure arrivando in treno da Roma a
Viterbo al mattino del Sabato si potrebbero ridurre i
pernottamenti da 2 a 1, quello della Domenica e sempre a
Vetralla. Il viaggio di trasferimento da Roma e ritorno per
Roma, potrà avvenire con auto proprie prevedendo l’impiego
di almeno 2 auto, per lasciarne almeno una all’arrivo, oppure
con il servizio del Cotral tra Roma e Viterbo. Naturalmente
per organizzare al meglio il tutto e garantire un adeguato
alloggio ai partecipanti sarà necessario conoscere al più
presto il numero ed il nome degli aspiranti pellegrini, i quali
sono pertanto pregati di mettersi in contatto con (Giuliano
Borgianelli Spina: [email protected]; tel.:
065816203; cell.: 3491315722.
In ogni caso per avere notizie aggiornate sul Cammino Pi.Cro.Bo si potranno consultare i due seguenti
siti: www.viaromeagermanica.com; http://picrobo.blogspot.no/
n.d.r.: ulteriori informazioni ed il calendario potrete leggerli fra le varie a pag . 32
LE ATTIVITA' SVOLTE
LE ESCURSIONI
MERCOLEDÌ 1 APRILE 2015
VIA CRUCIS IN ESCURSIONE A VILLA PAMPHILI
(a cura di Meme Acquarone Grassilli)
Bella anche quest’anno la Via Crucis a Villa Pamphili.
L’appuntamento era alle ore 17:30, presso il cancello di Villa Pamphili, vicino al cavalcavia col quale
Viale Leone XIII scavalca l’Aurelia antica. Ma i cancelli sono due, uguali e simmetrici, verso due
direzioni opposte. E qualcuno va in crisi, con desolazione di Ilio per la inefficacia della sua cartina
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inserita nell’invito.
Il percorso si sviluppa attraverso le due
porzioni di Villa, per poco più di 4 km, con
arrivo alla basilica di S. Pancrazio. E’ una
proposta di meditazione e preghiera, con
Marco Benso in testa a …portare la croce.
Fin dall’inizio il percorso evita i viali più
frequentati e ci permette di attraversare
verdissimi prati, fitti boschetti , tra
margheritine e lucidi tronchi di alberi caduti,
in una luce che esalta forme e colori.
Dopo il tramonto, le ultime tappe ormai al
buio sono di una bellezza misteriosa ,
favorita dalla luna quasi piena. Ma davvero
siamo all’interno di una città ?
Le meditazioni proposte, frutto di profonda
riflessione personale, trovano nell’ambiente
naturale la migliore “liturgia” per essere
un momento di raccoglimento
ascoltate con attenzione ed emozione.
Eravamo un bel gruppo di circa 35 tra soci ed amici, fra i quali si è instaurata, nel silenzio, una
profonda comunione. Per me, evidentemente, si è manifestata sotto forma di energia: a dispetto delle
previsioni ho potuto completare il percorso, provando alla fine quasi un senso di …leggerezza. Forse
non sarà stato altrettanto per le due “anime buone” che mi hanno sostenuto, e che ringrazio.
Accolti dalla cordialità di p. Ernest, abbiamo concluso il rito-escursione nella cappellina privata dei frati,
concedendoci poi una gioiosa agape condivisa.
L’esperienza della nostra “Via Crucis” aiuta a vivere il significato spirituale della Pasqua. Ma ora viene il
bello: riuscirò a trasferire il messaggio delle riflessioni nella fatica della quotidianità?
Forse può aiutarci l’inizio della meditazione sulla undicesima stazione, offertaci da uno dei partecipanti:
“Oggi sarai con me in paradiso” sono le parole più consolanti che Gesù pronuncia nel Vangelo. Perché
Gesù le rivolge ad un malfattore. Il buon ladrone aveva ucciso, forse più di una volta, e nulla sapeva di
Gesù se non quello che aveva sentito gridare dalla folla. Ma gli è bastato ascoltare le parole di perdono
che il Nazareno rivolge ai crocifissori per intuire di quale Regno abbia parlato quel profeta. Lo difende
dallo scherno dell’altro malfattore e subito invoca la salvezza. Un sentimento di solidarietà e un grido di
aiuto sono bastati a salvarlo “.
SABATO 11 E DOMENICA 12 APRILE 2015
PAUSA DI RIFLESSIONE A COLLEVECCHIO
(a cura di Bice Dinale)
Il tema era “Il Dubbio”, aperto a tutte le riflessioni possibili, alle incertezze esistenziali, ai dilemmi della
vita quotidiana ed ultraterrena, ma almeno una certezza serpeggiava tra i partecipanti: il convento di
Collevecchio sembra fatto apposta per la nostra Pausa, senza ombra di ….dubbio!
Dichiara Giorgio B.: “Per me “pausa” vuol dire “Collevecchio”, mi immagino già lì, è nelle mie
aspettative, I’m looking forward to it”. Non escludiamo a priori altre “locations”, e tutti noi ricordiamo
volentieri altre pause, Tarquinia, Tuscania, Bassiano, Todi, Anagni, Farfa, Norma, Celleno, S. Vito,
Frascati, Rieti, e via elencando. Ma Collevecchio sembra essere la più votata, forse perché è stata la
prima, in autogestione e in grande semplicità e “spartanità”; si sa, eravamo tutti molto più giovani, e
non ci preoccupavamo se le camere erano senza porte oltre che senza servizi! E’ rimasto un certo
affetto che si è consolidato nel tempo. C’è un solo inconveniente: se torneremo qui, sarà sempre più
difficile trovare siti inesplorati nel territorio, ma il Lazio, come tutta l’Italia, può offrire sempre qualcosa
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di nascosto, di speciale.
Questa edizione ha visto una partecipazione
già piuttosto nutrita al sabato ma soprattutto
completata alla domenica, da chi non poteva
passare la notte lontano da casa, per i più
svariati motivi
e di questi tempi forse
bisogna anche tener conto del fattore
economico. Eravamo più di 40, la campagna
fiorita e verde, il sole, ed il riscaldamento
all’interno quando necessario, per esempio al
mattino.
Il film “Il dubbio” con Meryl Streep era
perfettamente intonato, e, quasi miracolo,
siamo riusciti a vederlo tutto intero ed in
orario ragionevole. Chi ha preso parte ad
altre pause sa di che cosa sto parlando! Lo
staff di Collevecchio ci ha fatto sentire
...dubbiosi
veramente a casa.
Padre Bernardo non è riuscito a toglierci tutti i dubbi, anzi forse ne avrà suscitati alcuni nuovi, ma ho
avuto l’impressione netta che tutti si siano espressi con franchezza e desiderio di condividere i propri
dubbi e le proprie (magari poche) certezze, in amicizia. Appena avremo trovato un “santo” in grado e
voglia di sbobinare l’introduzione di Bernardo, bella e stimolante come al solito, la pubblicheremo sul
sito GM Roma.
Arrivederci alla prossima.
P.S.:
Legenda de portafolio Memae
In remeando domum post pausam reflexionis "De dubio" et post girovagationem turisticam per Sabinam
Luccibuscum, dicta Meme cum Ilio coniuge suo dicuntur perdere mulieris portafolium in quo erant centum
et viginti euri. Ubi cadit? Nemo potuit dicere. Post longam et etiam nocturnam peregrinationem per vicos
Sabinos, coniuges Grassilli a Colle Vetulo remeabant tristes domum. Sed Richardus quidam appellavit
Martam filiam per telefoninum a Formello: inventum erat portafolium! O miraculum! Quo modo fecit
Richardus invenire numerum Martae Grassillorum?
Dubium solutum est: compulsavit elencum et invenit quattuor Acquarones et duo Grassillos. Telefonavit
omnibus.
Fabula demonstrat esse in nostro mundo homines bonos qui auxilium dant sine pretio.
Hoc magnum gaudium Ilius nuntiat vobis hodie.
(Ilio)
DOMENICA 19 APRILE 2015
TRAVERSATA BARBARANO – BLERA
(a cura di Silvia Vezzi)
La giornata promette bene, il sole ci bacia nonostante il solito meteo non fosse così incoraggiante!
Fermata di pubblica utilità a Cura di Vetralla, dove abbiamo potuto gustare l'ottima
pasticceria..veramente speciale, varrebbe una gita.
Ammirando i suggestivi scorci delle case del centro di Barbarano, ci incamminiamo verso il profondo
canyon formato dal torrente Biedano. Qui la vegetazione é varia, rigogliosa. Scorgiamo nascoste
numerose tombe etrusche. Lungo il percorso si incontrano anche due mole, di cui rimane ben poco,
ma che testimoniano un notevole utilizzo umano di quei luoghi.
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Prima di iniziare il percorso della Tagliata delle Querce che si allunga per
400 metri e le cui pareti si alzano anche fino a 10 metri, viene promesso
dalla brava Marisa un premio a chi scorgerà sulle pareti due disegni
incisi, il cui significato però non é chiaro.
Tutti siamo spinti, naturalmente per il premio, ad osservare
attentamente, ma chi sarà la più osservatrice, confermando ancora una
volta la supremazia dei popoli nordici in fatto di archeologia? La nostra
grande Britti! Temo però che si sia dovuta accontentare delle lodi, nulla
di concreto come riconoscimento... Dopo aver ammirato dall’alto lo
stupendo panorama, riscendiamo e facciamo ritorno a Barbarano. Infatti
la prevista traversata su fondo valle da Barbarano a Blera non è
praticabile per la grande quantità di tronchi e massi caduti. Ci raggiunge
il pullman che ci porta all’area picnic del Cajolo, ottima, solo che noi, con
più o meno miseri panini, patiamo un po' nel sentire i deliziosi aromi di
vogliamo farci una.......bella
cotolette e salsicce alla brace arrostite da pazienti padri per la propria
tagliata?
famigliola lì convenuta. Pazienza!
Il pullman ci trasferisce ora a Blera dove, dopo una discesa
piuttosto ripida, troviamo di nuovo il Biedano e aiutati da funi
e mani esperte, ci arrampichiamo per arrivare ad un'apertura
nella roccia. Lì, spettacolo mirabolante: un colombario
romano che occupa una stanza con nicchie anche al centro.
Veramente una stupenda sorpresa! Risaliamo quindi a Blera
e, passati dall'altro lato del paese giungiamo al complesso di
grotta Penta con tombe intonacate e dipinte con sequenze di
onde marine e motivi floreali. Il sentiero successivo ci porta
alla tomba della Casetta, tipica tomba a dado.
I più curiosi sono ancora in grado di visitare la tomba del
Terrone (chissà se c'è allusione, il Colombario era della Marisa nel colombario romano
necropoli della Lega).
In questo complesso notiamo che é stata
seppellita una sola donna (tipico tettuccio sul
letto). Com' é? Abbiamo visitato anche una
tomba per i più abbienti, con doppia stanza per
viveri e vettovaglie, potrebbero essere utili
nell'al di là….. Torniamo a Blera, grande sosta
ristoratrice al bar, stanchi ma soddisfatti ed
entusiasti della giornata...anche in barba alle
previsioni metereologiche.
Isabella e Arianna, nipoti di Stefania e Giuseppe
Giorgi, dopo l’uscita etrusca tra Barbarano e
Blera ci mandano queste “risonanze”:
Isabella: "Molto bella questa gita anche se è
stata un po' dura....ma tutto sommato è valsa
la pena venire, perché posso affermare che è
Cucù?
stata un'esperienza stupenda".
Arianna: "Il bosco pieno di fiori, profumi e alti alberi che arrivavano al cielo era magico. Si sentiva
anche il rumore dell'acqua del torrente e poi usciti dalla tagliata etrusca alta alta e piena di frescura
abbiamo incontrato caprette e cavallini molto socievoli".
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DOMENICA 25 APRILE 2015
FORCELLONE
SCIALPINISTICA E CIASPOLATA DI PRIMAVERA
(a cura di Marta Grassilli)
Il 25 aprile sulla neve sta diventando un appuntamento classico: anche quest’anno abbiamo salutato la
stagione invernale con una bellissima gita sulle nevi primaverili del monte Forcellone, inframmezzate
da chiazze di prati e crocus viola.
La meta in programma era in origine il monte Camicia, ma le nevicate
abbondanti di questo inverno hanno reso alcuni tratti ancora pericolosi. Così
ci siamo dirottati sul più basso monte Forcellone, con le nevi ormai in ritiro,
già meta di ciaspolata e scialpinistica nei calendari degli ultimi tre anni, ma
sempre saltata per condizioni di neve o tempo avverse.
Gruppo numeroso: circa venti
persone, un po’ scialpinisti ed
un po’ ciaspolatori, tutti artvamuniti e con pala e sonda
nello zaino. La salita ci vede
procedere
tutti
insieme,
immersi nella piacevole luce e
nel
calore
di
un
sole
i crocus
inaspettato, stante le previsioni.
La
discesa,
come
è
naturale,
ci
separa
temporaneamente: gli sciatori tentano (e riescono) il
paretone sotto la vetta, il famoso e ripido “cucchiaio”. I
ciaspolatori, non certo da meno in quanto a coraggio e
gusto per la trasgressione (!), scendono per lunghi tratti
la.......culiferica
utilizzando la nota tecnica della “culiferica”.
Al termine, gruppo di nuovo riunito al rifugio di Prati di Mezzo: scambi di emozioni di fronte a cheese
cake, crostate e per qualcuno persino pastasciutta. Con questa gita dichiariamo ufficialmente finito
l’inverno (anche se nominalmente lo è da più di un mese!) e diamo un arrivederci alla prossima
stagione ai nostri sci ed alle nostre ciaspole.
DA VENERDÌ 1 A DOMENICA 3 MAGGIO 2015
ALLA SCOPERTA DEL POLESINE
(a cura di Antonio Giovacchini e Chiara Peri)
Il Polesine (la montagna viene a Maometto )
Un paragone un po' arduo, per gente di montagna, ma si può sostenere che il DELTA del PO
(Polesine), è quello che è stato eroso dalla montagna e quello che il mare ci restituisce. In ogni caso si
tratta sempre di elemento di interesse naturale e naturalistico.
Cercherò in breve sintesi di descrivervi l'evento.
Venerdì 1° maggio siamo partiti da Roma alle 8:00 circa. In 44 con alla guida il paziente Andrei.
Arrivati all' Abbazia di Pomposa, pranzo al sacco. Finito il pranzo, arriva Sandro (guida della COSE
DELPO) accompagnato da Antonio, l'indigeno Polesano doc. Sandro ci introduce alla visita della
stupenda Abbazia benedettina del VII secolo. Tra i tanti affreschi e alcune sculture, mi ha stupito un
affresco sulla storia di Sant'Eustachio, martire romano tra il I e II secolo, legato al Santuario della
Mentorella. Chissà perché, mi sono chiesto, lo hanno raffigurato qua. Poi, visita alla imponente e
storica Idrovora di Ca' Vendramin , con le gigantesche turbine e la svettante ciminiera, alta ben 62
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m. Dopo, tutti stupefatti, siamo andati a visitare il sito storico di San Basilio, con origini Etrusche, ma
sopratutto Romane.
Molto interessante, sia dal
punto di vista culturale che
storico. Dopo ciò tutti a cena,
a base di pesce del delta.
Sabato 2 maggio, tutti in
giro per le valli. Vedete che
siamo sempre in montagna!
Anche qui ci sono le valli. Non
solo a Comacchio. Un gruppo
in bici, tutte nuove e ancora
da fare il rodaggio (chi ha
perso la sella, chi la pedivella) alla Pomposa
bikers
e un gruppo a piedi.
Comunque bella esperienza e divertimento per tutti.
In battello sull'isola Scanno Cavallari (lingua di
sabbia tra mare e laguna). Pranzo a base di pesce,
accompagnato dal canto dell'usignolo, e poi tutti sul
mare, a prendere il sole e raccogliere le conchiglie. Di
nuovo sul battello, fiancheggiamo l'isola esclusiva di
Albarella e approdiamo a Porto Caleri.
Visita al Giardino Botanico Litoraneo del Veneto,
vera sorpresa, parola di appassionato naturalista. Poi
Santa Messa a Rosolina a Mare e cena luculliana a Ca'
Pisani, sempre a base di pesce.
Domenica 3 maggio, aria di rientro. Tutte le valige
l' esperienza e la curiosità
sull'autobus e tutti all'imbarco di Ca' Tiepolo.
20 metri di dislivello, per salire sull'argine, dai meno 10 sotto il livello del
fiume, per imbarcarci su una bella motonave, che ci ha scorrazzato
lungo il braccio più grande del Po. Il Po di Venezia, grande e
affascinante, per chi è abituato a quei fiumiciattoli del Tevere o dell'Arno,
ma che tanta storia hanno da raccontare. La guida ci ha fatto una
dettagliata descrizione del tutto,strombazzandoci nelle orecchie per quasi
tutto il tempo, ma meritava.
Siamo ritornati a San Basilio, per un lauto pic-nic e ottimo caffè, con
barista scorbutico, forse non abituato a trovarsi tanti romani tra i piedi.
Forse era leghista, ma si è dimenticato che i romani lì sono di casa, e
anche i toscani, che c'erano prima dei Celti, colorati di verde.
Scherzi a parte, l'accoglienza è stata ottima, grazie alla solerzia di
Antonio (l'indigeno), l'affabilità di Francesco (coordinatore della
COSEDELPO), la competenza di Sandro e tutte le altre guide, di cui ora
non mi ricordo il nome.
Buone le mele che più volte ci hanno portato e grazie a tutti per l'ocarina,
che ogni tanto strimpello.
Come prima esperienza da DdG è stata bella e entusiasmante. Certo mi
sono perso tanti aspetti ludici e contemplativi, ma in ogni caso la
sorpresa per me è stata grande, nel vedere luoghi mai visti e nella sul battello
pazienza avuta da tutti i partecipanti per la mia poca esperienza.
A completamento, aggiungo un articolo scritto da Chiara Peri, che ho trovato molto interessante e non
mi sono azzardato a modificare, perché troppo ben fatto. (A. Giovacchini)
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Il futuro è tutto da costruire, potrà essere anche peggiore ma ci sono due certezze: nulla resta
immutato, il presente non è per sempre, e molto dipenderà da noi, dal nostro impegno, dalla nostra
forza di non arrenderci, dalla nostra creatività e dal nostro coraggio.
Leggevo ieri queste parole di Mario Calabresi su La Stampa e immediatamente ho pensato ai giorni che
ho trascorso con Meryem e la Giovane Montagna nel Polesine. Una gita di tutto riposo dal punto di
vista dell’impegno fisico(l’unico dislivello era quello che ci separava dagli argini del fiume e si aggirava
sui due metri e mezzo), ma straordinariamente intensa. Il Polesine non l’abbiamo solo visto, ma ce
l’hanno raccontato, con passione e competenza, le guide a cui ci eravamo affidati. Questo per me ha
fatto davvero la differenza. Natura e uomo insieme, nemici e alleati. Fatica, pazienza, ingegno,
coraggio.
Quella di questo territorio è una storia bellissima e anche una potente metafora. Abbiamo iniziato a
capirlo già il pomeriggio che siamo arrivati, al Museo della Bonifica. Se mi avessero detto che mi
sarei commossa davanti a un’idrovora, non ci avrei creduto. E anzi, vi dirò: se fossi stata io a scegliere
magari non ci sarei andata affatto, preferendo qualche vetrina di museo di antichità molto meno
significativo. Avrei commesso un errore madornale. Davanti a quelle pompe stupefacenti, la nostra
guida Sandro ha iniziato a spiegarci davvero dove ci trovavamo. Ci ha fatto notare come “i pesci
nuotano più in alto di dove volano gli uccelli”, poiché il fiume scorre vari metri più in alto del livello
delle campagne e incombe, letteralmente, sulle colture. Ci ha descritto la povertà vera di chi vive di
nulla e con nulla. L’emigrazione che ha portato via tanti dal Veneto e da qui in particolare.
E poi quell’impianto solenne, capace di riportare l’acqua in
eccesso su al fiume e bonificare i terreni.
Ci ha detto di quando suo nonno li portava, da bambini, a
guardarlo, perché era quella macchina straordinaria che dava la
possibilità ai suoi figli di continuare a vivere dove erano nati. Mi
ha colpito l’eleganza del soffitto liberty, le targhe che tradivano
la fierezza di chi aveva costruito quell’impianto con la
consapevolezza che non era una macchina come un’altra. “Ca’
Vendramin parla”, ci diceva Sandro. Verissimo. Parla persino a
me, che di pompe e caldaie non capisco nulla.
Ma anche la natura, con il suo fascino discreto, ha fatto e fa la
sua parte. Al giardino botanico di Porto Caleri, oltre ad aver
conosciuto la salicornia – una pianta che avrei giurato fosse un
parto della fantasia della Rowling e invece esiste, e ho avuto
persino il coraggio di masticare una bacca (salata!!!!) abbiamo
visto con i nostri occhi come dalla sabbia le piante pioniere
avviino un processo lento ma inesorabile che di fatto trasforma
il terreno profondamente, fino a renderlo adatto agli arbusti
prima e al bosco vero e proprio poi. Se non fosse stato per le
zanzare, che lì prosperano come nel paradiso terrestre e
raggiungono dimensioni e ingordigia ben al di fuori della media …..Arrivederci PO
stagionale romana, anche quell’itinerario sarebbe stato perfetto.
Natura, uomo, uomo, natura. La mattina dopo navigavamo sul Po di Venezia in motonave e il
pensiero correva alle capanne di canne in cui si viveva prima, quando le alternative erano scarse o
inesistenti. Quando possedere una bicicletta era segno di ricchezza e una scintilla di troppo poteva
mandare in fumo tutto in un momento (per questo si sono inventati i camini a dado. Le faville non
uscivano e l'acqua non entrava. Genio italico?!). Il faro, su cui immaginavo Montale e la moglie (“la
talpa”) che salgono le scale un po’ a fatica e poi fissano lo sguardo su quella linea dell’orizzonte dove
l’acqua cambia colore e diventa mare. E mi veniva anche da sorridere, ripensando a quando, il giorno
precedente, Meryem armata di binocolo avvistava garzette , volpoche, germani reali, aironi, fenicotteri
e tanti altri. L’avete visto Un anno da leoni?
Comunque, lei ha rischiato seriamente di odiarmi perché ho avvistato una nutria e un fagiano e lei no.
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Il birdwatching induce alla competizione, evidentemente (sì, la nutria non è un uccello, ma non state a
guardare il capello). (C. Peri)
n.d.r.: una foto di Chiara (le tife) scattata durante la gita in Polesine è stata
premiata dal Touring Club Italiano.
Si tratta di un concorso per le foto più belle postate con l’hashtag
#iosonoilpo : la puntata riguardava il tema #biodiversità
Chiara è @chiarayb
DOMENICA 10 MAGGIO 2015
CIMA DI VALLEVONA (SIMBRUINI)
(a cura di Maurizio Ledda)
tife
Non sapevo bene da dove cominciare per raccontare
l’escursione di domenica 10 maggio 2015, in genere si inizia
da quando ci si incontra o in alternativa da quando si parte
ma si preferisce sempre raccontare delle vicissitudini
“disgraziate” che poi, dopo, risultano divertenti.
Domenica scorsa è stata una giornata veramente serena, di
eventi problematici nemmeno l’ombra; per cui sembrerebbe
che ci sia poco da raccontare però non voglio dimenticare la
piacevole compagnia, il Santuario, il tappeto di fiori, gli
animali al pascolo e quelli liberi e, anche, il riposino dopo dal pascolo.......
pranzo così bene immortalato da Fabrizio.
Tuttavia ho il piacere di riportare due momenti particolari.
Il primo riguarda la visita al Santuario che oltre ad ospitare opere pittoriche di notevole livello, ospita
anche un gruppo di detenuti che si trovano presso quella struttura per cercare di dare un senso
positivo alla loro esistenza. Una cosa mi ha colpito particolarmente ed è che questa struttura vive di
Provvidenza.
In questo momento storico dominato da un senso
dell’economia che sovrasta qualsiasi logica e
qualsiasi sentimento, questo modo di affidarsi al
Destino con altre forze che non siano quelle
esclusivamente umane è veramente un grande
esempio di Fede (Fede come concetto esteso) che
serve a ricordare a tutti che “si può fare!”
Il secondo riguarda il "fuori pista” architettato da
Vera. Alla cara Vera piacciono sia le situazioni
normali che gli “imprevisti”. Verso la fine
dell’escursione ha pensato bene di ravvivare la
........al riposo
giornata passando per frasche e dirupi.
Fino ad allora si poteva annoverare solo accaldamento e sudore, ma dopo avevamo ottenuto anche il
contributo di polvere e spine; in ogni caso possiamo dire che è stato divertente.
Voglio concludere questo breve racconto con il ricordare che la domenica 10 maggio ricorreva la festa
della mamma, perciò auguri a tutte le mamme e, soprattutto, a tutte le donne perché anche se non
sono mamme hanno già in sé tutto il sentimento che le rende tali. Abbiamo anche incontrato una
giovane mamma, una bella
cavalla completamente bianca con un puledrino … ino … ino,
completamente nero. Auguri anche a lei.
Un abbraccio a tutti
Maurizio
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DOMENICA 17 MAGGIO 2015
FESTA DI PRIMAVERA AL CASALE MARTINELLI
(a cura degli organizzatori)
Anche quest’anno la Festa di Primavera ha mantenuto le promesse … di passare una serena domenica
di festa, nel verde, tra i bambini e con la consolante certezza di contribuire concretamente a mandare
avanti le attività della Santa Cruz onlus in Colombia, rivolte a mamme e bambini in difficoltà.
È stata una luminosa giornata all’insegna del SOLE:
● S, come sole, appunto: che ci ha accompagnato per tutta la giornata, come non si vedeva da
tempo alla Festa… eravamo in piena estate già dalla prima mattina…
● O, come Organizzazione: la O maiuscola non è un errore ortografico, perché fa riferimento alla
sapiente Mano Superiore che si è vista ancora una volta in azione a trasformare quella che
solo agli osservatori più distratti potrebbe essere apparsa come una confusione totale e senza
rimedio in una sinfonia accordata di attività, pensieri e gesti rivolti al benessere delle persone,
percepito come tale anche dai tanti di noi che hanno faticato e sudato sotto il sole.
Sicuramente Nonno Martinelli avrà contribuito… PS: viene naturalmente da sé, anche, quanto
l’Organizzazione della Festa sia così distante dall’organizzazione aziendale che tristemente
opprime i cuori delle tante persone alle prese con la propria posizione e il proprio futuro.
● L, come levitazione: sì,
abbiamo assistito ad
una levitazione verso le
altezze del muro (e
speriamo anche a ben
più rimarchevoli dello
spirito)
di
tutti/e
quelli/e che si sono
cimentati, soprattutto
bambini e bambine e
anche cuccioli di pochi
anni, molti dei quali ci
hanno
impressionato
per la naturalezza con piccoli scalatori crescono
cui arrampicavano.
Alcuni numeri: almeno 10 li abbiamo consigliati di proseguire l’attività (invitandoli anche al
muro di Famiglieincordata di San Luigi di Montfort o orientandoli verso le attività raccolte negli
opuscoli e nei calendari in distribuzione di Giovane Montagna) mentre 0 sono stati, quest’anno
per la prima volta, gli adulti che si sono cimentati sul muro: penso che avessero la certezza di
scomparire di fronte a tanta giovane maestria. Viva la gioventù…
● E come empatia, che ha caratterizzato tutte le indimenticabili, solari e faticose ore del nostro
servizio al muro di arrampicata e alla discesa alla tirolese; che si può volere di più: fare le cose
che ci piacciono, facendo divertire i bambini subito e aiutandoli in prospettiva… Un
ringraziamento di cuore a quanto hanno partecipato con il loro servizio!
C’è solo una ultima cosa che non possiamo tacere: a Roma, sòle con la o aperta vuole indicare le
persone, soprattutto gli amici, che ti danno una fregatura o che non mantengono la parola data.
Quindi, l’invito per tutti il prossimo anno è quello di non fare le sòle, ma di venire a godersi ancora
(speriamo) tanto sole alla festa di Primavera 2016!!!
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DOMENICA 24 MAGGIO 2015
LA PIRAMIDE DI BOMARZO
(a cura di Giuliano Borgianelli)
Le previsioni meteorologiche avevano previsto piogge più o meno abbondanti, specialmente a metà
giornata e questo spiega la limitata affluenza di partecipanti e qualche ripensamento successivo.
Tuttavia il tempo ha premiato i volenterosi con un cielo coperto, ma senza precipitazioni per la prima
mezza giornata ed infine con un bel sole ed un cielo scintillante.
Anche il verde era smagliante, fresco di nascita ed abbondantemente risciacquato nei giorni precedenti.
Il posto, poco conosciuto e poco frequentato si è rivelato al di sopra delle aspettative.
La località Bomarzo, nota per il
famoso Parco dei Mostri, ha mostrato
un altro aspetto, sconosciuto ai più,
anche perché oggetto di scavi e
ricerche recenti. Le due guide locali,
preparate ed innamorate dei luoghi,
hanno
contribuito
a
rendere
interessante e vivace la visita. Chiara
la Guida per formazione, studi e
regolare attestato ha aperto la visita
riassumendo la storia geologica della
vallata, la formazione del tufo e la
modellazione subita ad opera dei
fenomeni vulcanici e dall’erosione
delle acque e la storia delle civiltà che ai piedi della piramide
l’hanno abitata: l’etrusca e la romana.
Salvatore guida per vocazione e passione ha illustrato le tecniche costruttive dei reperti archeologici e
la loro funzione pratica. Mentre Chiara citava i testi classici e le fonti storiche, Salvatore citava quello
che aveva imparato dal padre e dal nonno, che avevano esercitato tutti i mestieri manuali legati alla
campagna; ciò costituisce il suo bagaglio culturale, al quale fa riferimento per spiegare ogni nuova
situazione che la sua attività di ricercatore dilettante gli offre alla vista. Durante la visita scoprimmo che
Salvatore, che da anni conduce nella zona una ricerca personale, ha riportato alla luce una Piramide di
tufo, in particolare l’ha liberata dalla vegetazione e dalla terra che l’aveva in gran parte ricoperta.
La facciata accessibile del monolito è caratterizzata da un’ampia scalea, da ripiani e da manufatti che
fanno pensar ad un tempio sacro risalente al periodo etrusco se non precedente.
La foto allegata dà una pallida idea di questo
monolito che seppure di dimensioni più modeste
delle Piramidi Messicane, ne ostenta l’imponenza e
l’atmosfera mistica.
Dopo la Piramide l’escursione ha continuato a
svolgersi lungo la forra del Fosso Rio lungo il quale
abbiamo incontrato resti di antichi mulini ad acqua,
ma alcuni dei quali, a memoria del nostro Salvatore,
hanno lavorato fino a circa 60 anni fa. Oltre ai
mulini abbiamo attraversato qualche antico
insediamento con manufatti e tombe ed anche
piccole vasche in pietra dette “pestarole” usate per
la pigiatura dell’uva coltivata in zona.
Come avrete intuito la coppia Chiara - Salvatore
rio bravo?.....no rio lungo
costituisce da sola un’attrattiva della zona.
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Zona che tuttavia offre altri siti interessanti tra cui i ruderi di un sito medievale dominato da una torre,
che fece innamorare Pasolini quando girò da queste parti il “Vangelo secondo Matteo”; in seguito
acquistò la torre, che ora viene chiamata Torre Pasolini, e ci trascorse lunghi periodi di riposo e di
ispirazione. Il fosso artefice di tutte le bellissime sculture naturali nel tufo circostante ha avuto un
momento di grande celebrità, quando durante le riprese del film di Pasolini, fu elevato a fiume biblico,
il Giordano e quindi utilizzato per ricelebrare il battesimo di Gesù Cristo.
Dopo quest’ultimo tuffo nel passato ed un nostalgico sguardo alla verde forra del Rio, siamo ripartiti
per Roma e rientrati in perfetto orario nelle nostre rispettive Domus.
DA GIOVEDI' 28 MAGGIO A MERCOLEDI' 3 GIUGNO 2015
TREKKING IN GALLURA
(a cura di Bice Dinale)
Che il soggiorno in Gallura (Sardegna nord-orientale) potesse essere piacevole, interessante, ce lo
saremmo augurato, era nei nostri auspici, ma che potesse essere addirittura perfetto, no, questo non
era prevedibile.
Il tocco della perfezione è venuto dalla
mancanza assoluta di vento per ben
cinque giorni e due notti, per cui tutte le
sensazioni erano esaltate: il sole è stato
sempre piacevolmente caldo, rinfrescato
da
qualche
benvenuta
brezza
occasionale; il cielo era quasi sempre blu,
azzurro al mattino, tendente al viola al
tramonto, regolarmente dorato, solcato
da qualche nuvola (bella) solo sopra il
Monte Limbara (è giusto, eravamo sui
monti); il granito rosa e grigio compatto
e liscio, ammorbidito nelle forme
fantastiche, solidissimo sotto gli scarponi,
e
protagonista
di
spettacolari
“enrosadire” sarde; il verde (50 e anche
più sfumature …) lucido, fresco, appena
....pronti
lavato dalle recenti piogge.
I fiori bianchi, rosa, gialli nella macchia e sulle
pendici dei monti; ed il mare, sempre calmo e
teso, con le sue …50 sfumature di blu, verde,
azzurro, chiaro quasi trasparente, in continua
trasformazione di colore, un miraggio da
raggiungere e da cui farci abbracciare.
Ecco, a questo punto, per qualcuno la perfezione
si incrinava, perché l’acqua, pulitissima, “da bere”
era ancora un po’ freschina, e solo gli amici
“similfoche” hanno avuto il coraggio di tuffarsi.
Valeva la pena, vi assicuro.
Come avrete capito, è stata una gran bella
settimana. Tanti altri elementi hanno contribuito
al successo, oltre al tempo di cui ho già narrato
meraviglie.
in fila indiana
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L’hotel a 4 stelle a Cala di Lepre, vicino a Palau, sotto la
protezione dell’Orso di Capo d’Orso le camere immerse
nella macchia mediterranea fiorita e percorsa da un
sottofondo continuo di ronzii di insetti, sul fianco della
collina per 22 ettari. Le nostre camere erano sì un po’ più
in alto, lontane dalla spiaggia e dalla piscina (di acqua di
mare), ma in compenso avevano un gran panorama: le
baie di Lepre, di Capra e delle Saline, fin verso Baja
Sardinia, il Monte Moro e la penisola di fronte a
Cannigione.
Le navette elettriche erano sempre a
sempre in fila indiana...ma in alto
disposizione dei più stanchi o dei più pigri.
D’altra parte, toccavamo comunque il mare durante quasi tutte le escursioni.
L’albergo e gli itinerari sono stati proposti
dall’organizzazione di Telemaco, ormai affermato e
maturo tour operator che ci conosce da più di 12
anni e ci ha accompagnato già in altre due occasioni
in Sardegna (Cala Gonone e dintorni) e una in
Corsica (Porto e dintorni), ed ha anche guidato un
gruppetto di nostri giovani in bicicletta più di 12
anni fa. Telemaco gestisce fra l’altro, con altre 14
persone, le escursioni e gli spostamenti degli ospiti
degli otto alberghi della società Delphina (che
comprende il Cala di Lepre), ma il trekking lo riserva
per i gruppi un po’ pazzi come il nostro. Tutti siamo
rimasti soddisfatti del taglio delle escursioni, ed
anche della possibilità di usufruire delle attrezzature ...eppur bisogna andar
dell’hotel, e dei suoi grandi spazi naturali.
In qualche occasione ci siamo divisi nella
seconda parte dell’escursione, in modo da
consentire ai più “forti” di sperimentare un
percorso un po’ più impegnativo e panoramico.
Ormai conosciamo la Gallura, le spiagge ancora
immacolate, i sentieri punteggiati di fiori dai
nomi anche improbabili (che Anna Mori
sciorinava con disinvoltura), le rocce granitiche
e…morbide, ed i pini, i castagni, gli abeti, i lecci,
le sughere del Monte Limbara, da cui si vede
metà della Sardegna e un bel po’ della Corsica.
L’isola di Caprera ci ha accolto e salutato l’ultimo
giorno, con le sue calette, i sentieri storici, i
graniti, i ricordi di guerre passate, il mare di
..un saluto al sole?
cristallo.
Il primo giorno, dal sentiero lungo la Costa Smeralda, fino a Romazzino e al Pevero, l’isola di Tavolara
ci ha salutato da lontano.
E che dire della luna piena i cui riflessi si moltiplicavano nella baia di fronte all’albergo, circondata da
strane strisce dritte perfette nel cielo nero? Abbiamo provato anche un po’ di sana invidia o
ammirazione per le ville ed i giardini di Port Raphael, borgo inventato, immerso nella macchia di Punta
Sardegna, dal cui “punto cannone” si distende il panorama dell’arcipelago e della Corsica: Spargi,
Budelli, S. Maria, Razzoli, i Barettini, La Maddalena, Caprera, S. Stefano, Port Raphael, Palau, Capo
d’Orso, Baja Sardinia, Monte Moro, Monte Canu: e scusate se è poco! Last but not least, la cena a
base di pesce dal “Re Ferdinando” di Palau prima dell’imbarco.
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Diciamolo pure: siamo tornati con una grande nostalgia di quell’atmosfera calda, densa di profumi e di
ronzii, di quei colori forti che ti restano negli occhi.
Concludo con un sonoro grazie ai DdG, Giampiero (Mori) e Giorgio (Bozzolo), i quali hanno dimostrato
una grande amicizia per Sante, ma hanno fatto un grosso piacere anche a tutti noi, 33 galluresi di
adozione.
AH!........La Sardegna
A Sante toccherà la Corsica l’anno prossimo….
DOMENICA 7 GIUGNO 2015
ANELLO DEL MONTE OBACHELLE
(a cura di Mauro De Masi)
La prima notte veramente afosa dell'estate precede l'escursione al monte Obachelle.
Ci ritroviamo al piazzale Ostiense prima delle 7, ma già fa abbastanza caldo. Chi già si conosce da
tempo, chi si vede stamane per la prima volta, ma, come sempre con la GM, si fa presto a trovare un
buon feeling. Siamo in 11. Chiara dice che bastano due auto e repentinamente balza nel portabagagli
della sua Volksvagen e la trasforma in una sette posti.
Poi si inerpica sul tetto dell'auto e fa scomparire anche
tutti gli zaini in un sarcofago.
.
Gimcana per vie e viuzze della Caffarella per uscire da
Roma. Primo appuntamento sulla superstrada FerentinoSora, presso un mobilificio eccentricamente evidenziato
da un aereo passeggeri sospeso su pali di cemento. Lì si
unisce a noi Diego con altri tre baldi giovini.
Provvidenziale il compressore tascabile di Giancarlo per
tirare su uno pneumatico sgonfio della Volks.
Fa sempre più caldo.
E' tardi, è tardi! Ed alle tre arriva il temporale.
Presto!
tanto caldo, tante mucche (sul crinale)
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Una strada stretta ed interminabile (ma quando si inizia a camminare?) si inerpica da Casalattico su per
le montagne, fino ad un improbabile chalet tiroleseggiante dove ci attende la cospicua truppa del CAI
sorano. Siamo a 1000 msl ma fa caldo.
Finalmente si parte e camminando fa ancora più caldo.
Si soffoca.
I pascoli sono invasi di bellissime mucche bianche e
branchi di cavalli neri, con vitellini e puledrini. Inevitabile
conseguenza è il proliferare di mosche. Tanti fiori bianchi,
fucsia e viola. Nell' aere si fondono aromi pungenti ed
origano selvatico. Una coppia di poiane descrive cerchi nel
cielo.
Diverse pause lungo la salita. Da segnalare il pastore con
le cioce (era assoldato dalla pro-loco o per lui è normale
andare in montagna così?). Notevole anche il tratturo che
serviva a portare le greggi ad Itri.
Salendo c'è più vento e si respira.
L' infiorata di Sora
Poi va via anche il sole ed ognuno in cuor suo si rassegna
all'acquazzone che inevitabilmente ci colpirà alle tre del pomeriggio.
Siamo in cima alfine. Foto di rito. Ci si appresta a mangiare, ma.... No, alle tre arriva il temporale, anzi
su Forca d'Acero sta già piovendo!!! E poi siamo assaliti da minuscoli moscerini! Rimettiamo tutto nei
sacchi. Mangeremo più giù. In pratica siamo tutti di nuovo allo chalet prima delle tre, ma il
temporale ... ? Ancora niente! Solo qualche fulmine lontano.
Allora, vai con la parte culturale della gita. In bellissimo accento sorano ci si spiega che i sorani non
sono ciociari (pure l'accento è diverso!), che il capoluogo di regione doveva essere Cassino e non
Frosinone, che lì siamo nel Regno delle Due Sicilie ed i Sabaudi hanno dato tanti guai ai sorani da
costringerli al banditaggio sotto la guida del prode "Chiavone".
Opportunamente edotti, salutiamo il CAI di Sora e ripartiamo per vedere la famosa infiorata di Sora.
Molta segatura colorata e pochi fiori, ma sono notevoli i grapppoli fatti con le cucuzzielle ed il grano
fatto con le patate. Bice evoca "Art Attack!!!". Ripartiamo, salutiamo, l'auto con Federica e ChiaraSchumacher ci riporta a Roma in men che non si dica!
SABATO 13 GIUGNO 2015
PIANI DI PEZZA (VELINO)
(a cura di Paolo Novelli e Fabrizio Farroni)
In una bellissima e calda giornata estiva i nostri DdG Paolo e Marco, visto il numero contenuto di
iscritti, hanno modificato la gita da una traversata, che doveva passare dai Piani di Pezza a Campo
Felice, in un bel giro ad anello.
Siamo partiti con comodo verso le 10:00 da
quota 1500 m ai Piani di Pezza e
percorrendo un bel bosco ed un successivo
tratto su pendii non troppo ripidi, siamo
arrivati dopo un’ora e mezza al Rifugio
Sebastiani.
Alcuni si sono spinti sul costone orientale a
quota 2270 m, inerpicandosi direttamente
dal Rifugio per arrivare alla croce. Scesi
nuovamente nel rifugio c'è stata preparata
un'ottima minestra a base di farro e
una gran bella vista
lenticchie.
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Tra un bicchier di vino ed un caffè e due chiacchiere con i gestori, dopo il pranzo il gruppo
ricompattato è partito per Colle dell' Orso 2170 m dove si è goduta di una splendida vista sul Velino,
Sirente e sui monti della Duchessa. In lontananza un Gran Sasso con i canaloni ancora innevati ci
ricordava che l’ estate è appena iniziata.E l’inizio dell’estate ci ha regalato una meravigliosa fioritura sui
tratti erbosi percorsi: siamo stati accompagnati da orchidee, genzianelle, viole del pensiero, narcisi e
non ti scordar di me! Mentre scendevamo alle macchine qualche goccia di pioggia ci ha rinfrescato e
dopo una bibita ristoratrice siamo rientrati a Roma, grati per una piacevole giornata trascorsa tra monti
e prati fioriti.
LE SERATE IN SEDE
ORE 20:45
MARTEDÌ 24 MARZO 2015
LA NOSTRA PICCOLA STORIA GM…DENTRO LA STORIA DI UOMINI E MONTAGNE
(a cura di Serena Peri)
“Le nostre radici”
Doveva essere una serata che facesse eco, in
“famiglia”, alle celebrazioni del Centenario della
Giovane Montagna: una serata in cui Marco
Ravelli,
della
sezione-madre
di
Torino
responsabile di fatto della ricerca d’archivio e
della Mostra Fotografica per il Centenario di GM,
continuasse qui da noi a Roma la serie di incontri
in sede inaugurati molti anni fa e dedicati (uno
all’anno) ad una sezione del nord: dopo Vicenza,
Genova e Ivrea, Torino arrivava nell’anno giusto.
Serena prende accordi e poi … l’entusiasmo ci
prende la mano e l’iniziale proposta di serata
gli ospiti torinesi
assume connotati più ampi e valenza maggiore.
Marco convince a venire a Roma da noi la guida alpina Giuseppe Petigax, valdostano DOC,
accompagnato dall’alpinista, fotografa e scrittrice Ada Brunazzi, autrice del libro “Racconti in quota”.
Le radici della proposta…hanno messo radici.
Marco Ravelli racconta la storia di GM e l’entusiasmo dei primi soci della “sezione madre “: a braccio,
con l’aiuto di immagini storiche, e con la passione di chi ha vissuto l’Associazione fin dai suoi primi
passi attraverso gli “antenati” della sua famiglia, ha spulciato i “nonni” dei notiziari sezionali, e ,
digitalizzandoli , vi ha trovato aneddoti gustosi: le tappe di organizzazione delle gite, con le indicazioni
per autocostruirsi capi di abbigliamento montano (tipo il cappello parasole confezionato attorno alla
molla di una sveglia); la presenza delle donne in pantaloni, che “scandalizza” agli inizi del secolo
scorso; i bivacchi edificati in loco dopo il trasporto a spalla di tutti i materiali da costruzione, molto
prima dei primi “archi-elicotteri”; la tradizionale salita annuale al Rocciamelone, “Terminillo” di Torino…
Dal Monte Bianco al Rosa all’Adamello
-la molla della sveglia per cappello a spalla, prima, archi-elicotter poi,
ma molto in groppa in punta, vuoi o non vuoi.
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W il Rocciamelone, monte usuale:
è tradizione farne almen l’annuale!
Ma la serata prosegue. Ada Brunazzi intervista per noi la guida Giuseppe Petigax (così ha potuto
raccontare la sua storia nel libro che ci sta presentando) , e lui erede di una storia alpinistica familiare
di quattro generazioni , racconta simpaticamente, con grande semplicità e ironia aneddoti delle sue
imprese alpinistiche sulle montagne di tutti i continenti. 180 volte ha portato alpinisti sul Monte
Bianco ; è salito sull’Everest senza ossigeno; è stato tante volte capace di tornare indietro per non
esporre troppo la vita degli altri e sua; così come è stato capace, invece, di esporre la sua in modo
totale per salvare la vita a una persona che accompagnava. Pur non essendo – dice lui – un grande
oratore, con la guida di Ada, che lo ha avuto come guida in tante imprese e con la quale il rapporto di
amicizia e stima è cresciuto negli anni, Giuseppe ci regala emozioni assieme alla “normalità”
umanissima di un amore concreto e fedele per le scalate e i cammini sui sentieri di ogni montagna, così
come di una curiosità spalancata all’incontro con gli altri. Decisamente una serata da ricordare!
MARTEDI' 21 APRILE 2015
AC-COMETIAMO!! INCONTRO CON GLI AMICI DELL' ESA
(n.d.r.)
L' incontro è stato annullato per impegni scientifici dei relatori
MARTEDÌ 19 MAGGIO 2015
GEOGRAFI E CARTOGRAFI SUI FRONTI ALPINI DELLA GRANDE GUERRA
(a cura di Bice Dinale)
Forse l’avevamo scelta apposta quella data, così vicina al 24 maggio, centenario dell’entrata dell’Italia
nella prima guerra mondiale. Ed il ricordo della Grande Guerra è diventato, grazie ai nostri geologi e
cartografi, un inno alla pace, forse involontario, ma potente.
L’impressione più forte che ho ricevuto da questo incontro, così tecnico, così pratico, se mai avessi
avuto qualche dubbio, è stata la conferma dell’inutilità della guerra, della follia, della stupidità di tutte
le guerre, che pure continuano ancora oggi in tante parti del mondo, come se nulla si potesse imparare
dal passato.
Noi quella sera a S. Pancrazio abbiamo
appreso con nostra grande sorpresa e
meraviglia, che fin dall’inizio dell’800 gli
scienziati (di paesi confinanti, come appunto i
vari staterelli italici e l’impero austroungarico), in questo caso i geologi e con loro i
cartografi, si erano spesso incontrati,
conosciuti, capiti, si erano scambiati
informazioni preziose sui rispettivi territori e
sul modo di rappresentarli allo scopo di
migliorare poi la vita dei relativi abitanti, di
studiare soluzioni ai problemi di territori
geologicamente contigui, naturalmente visti
come un tutto continuo senza confini politici
Serena ci presenta i cartografi
artificiali.
I membri della Società Geologica Italiana e di quella dell’impero austro-ungarico (Kaiserlich Koniglichen
Geologischen Reichsanstalt) si conoscevano, s’incontravano, si scambiavano le carte e le informazioni,
e mai più avrebbero voluto che quelle carte servissero a scopi bellici. Tant’ è vero che subito dopo la
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Grande Guerra, indipendentemente dagli obblighi derivanti dai trattati di pace, le società geologiche dei
due paesi ripresero subito lo scambio delle carte, e ben 350 carte bellissime (molte delle quali
acquerellate a mano) furono trasmesse all’Italia, in perfetto spirito di collaborazione. Dobbiamo
ripartire dai geologi (e dagli scienziati in generale) per mantenere la pace?
L’altra forte impressione ricevuta nella stessa serata è stata la constatazione della dabbenaggine (se
non si vuole parlare di vere e proprie colpe) dei nostri politici ed amministratori quando praticamente
rifiutano di esaminare i risultati degli studi dei geologi lasciando così che il famoso rischio “idrogeologico” si trasformi puntualmente in eventi catastrofici sempre più gravi. Abbiamo capito che tutto
il territorio italiano è monitorato e conosciuto sotto tutti i suoi aspetti – idrogeologici, franosità,
sismicità, ecc, e che tutti quelli che cadono dalle nuvole meravigliati davanti ai danni di un’alluvione o
di una frana non possono avere scuse, non possono dire “non lo sapevo”. Avrebbero avuto tutti gli
strumenti per essere informati.
Abbiamo anche appreso che per qualche oscuro motivo la sede storica della Società Geologica Italiana
a Largo di S. Susanna è ormai chiusa da molto tempo e non degnamente sostituita (quella di Vienna,
per esempio, è un gioiello), la biblioteca è andata dispersa e solo attraverso la biblioteca dell’Ispra
(Istituto Superiore Protezione Ricerca Ambiente) si può consultare la letteratura di carattere geologico.
E ancora, per mancanza di finanziamenti non è ancora completata la compilazione “in bella copia” delle
carte geologiche al 50.000, strumento fondamentale in caso di controversie legali, verifiche,
accertamenti, ecc.
Grazie ai nostri tre amici: Fabio Massimo Petti, (Società Geologica Italiana), Marco Pantaloni (Servizio
Geologico Nazionale), e Fabiana Console (Ispra), per la loro passione e la competenza; e grazie anche
a Guido (che li ha presentati). Forza, geologi d’Italia, alzatevi e combattete….per la pace e contro il
rischio idro-geologico e la cattiva volontà politica.
VENERDÌ 12 GIUGNO 2015
LA NOSTRA FESTA DELL' ESTATE CON IL CORO DEL CAI
(a cura di Meme ed Ilio Grassilli e Antonio Lucci)
grande partecipazione alla festa dell’estate 2015
I “momenti” della festa erano tre: la visita all’Orto Botanico (per iniziare a conoscere il nostro nuovo
quartiere), il concerto del Coro Cai Roma (con il quale siamo in profonda comunione), la cena sotto le
stelle (perché tutti i salmi finiscono in gloria).
Circa 70, 120, 150 sono i numeri delle presenze ai tre “momenti”
La visita all’Orto Botanico: la calura di
metà pomeriggio e qualche nuvola minacciosa
in arrivo, non hanno frenato le iscrizioni. Si
doveva essere almeno in 24 per poter contare
sul servizio di una guida; ancora qualcuno e
di guide ne sarebbero servite tre. Il commento di Tonino Lucci:
“Il gruppo in cui mi sono trovato io è stato
guidato da una giovane dottoressa di
botanica, molto brava, che ha impostato la
visita sul tema ‘le piante monumentali’
dell’orto botanico; incalzata anche da tante
domande inerenti aspetti vari della botanica,
non si è sottratta, ma anzi ha cercato di
rispondere a tutti con molto garbo e
sotto alberi centenari
gentilezza, mostrando grande preparazione.
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Questo ha fatto sì che, oltre alle piante monumentali, siano stati chiariti anche molti altri aspetti
altrettanto interessanti, dal “punteruolo rosso” delle palme, alla banca dei semi, alla crescita dei bambù
(…..anche 1 metro al giorno!) ed altro. Credo che tutti siano rimasti colpiti dalla presenza nell’orto di
piante sia imponenti (con tronchi di diversi metri di diametro), sia molto longeve (piante risalenti al
‘500 – ‘600). Una visita, quindi, assolutamente fuori dal comune, veramente apprezzata da tutti i
partecipanti”.
Il concerto del Coro Cai Roma: sta
diventando una piacevole tradizione la
presenza del Coro alla nostra festa.
Quest’anno il concerto si è svolto nella
basilica di San Pancrazio, cioè “in casa
nostra”.
Sorridenti,
simpatici,
nella
elegante uniforme delle grandi occasioni,
ci hanno offerto una apprezzata serie di
canti del loro ricco repertorio, presentati
molto efficacemente da Serena: canti che
esprimono la sofferenza del soldato in
trincea, la nostalgia dell’amore lontano, la
preghiera per l’amico caduto in montagna.
Il
numeroso
pubblico
ha
capito,
apprezzato e applaudito. Con gioia, fra le
prime fila abbiamo rivisto il nostro
gli amici del coro CAI di Roma
Giancarlo.
Una simpatica espressione di sensibilità: prima del terzultimo canto, il direttore del Coro (maestro
Pierpaolo Cascioli) ha invitato tre degli ascoltatori presenti a rientrare momentaneamente nel coro. E
cosi Marisa, Giancarlo Verità e Ilio (commossi e un poco preoccupati) hanno avuto l’onore di ritornare
coristi per gli ultimi dieci minuti del concerto.
Oltre al camminare assieme, anche il cantare…affratella. Grazie !
La cena: si è svolta all’aperto, al lume di …candela, nel piazzalino in fondo all’oratorio dove questo
domina la confinante Villa Pamphili. Soluzione ideale, sperimentata con piena soddisfazione. Accurato il
servizio di catering, anche considerando l’elevato numero di commensali: circa 150. A parte le
manifestazioni intersezionali, mai avevamo avuto risposta così massiccia alle nostre proposte: vuol dire
che lo stare assieme è sentito come un fattore di benessere. Ci ha fatto piacere rivedere alcuni soci che
per motivi diversi possono frequentare solo raramente le nostre attività: anche questa è la funzione
degli incontri “intra moenia”.
Un simpatico aneddoto: la temuta pioggia ci ha risparmiato (anzi, abbiamo avuto la luna), ma un po’
d’acqua la abbiamo avuta comunque, quella della piscina autogonfiabile predisposta per i ragazzi del
campo estivo. Poco prima del nostro arrivo, il mal funzionamento di una valvola ha sgonfiato la
struttura e l’acqua ha allagato il piazzale. Ma la buona volontà dei volontari (il presidente Fabrizio in
testa, a dare il buon esempio) ha rapidamente risolto il problema.
Ringraziamo tutti per la generosa solidarietà dimostrata nei confronti delle popolazioni del
Nepal.
Abbiamo raccolto, nelle due occasioni, 735 euro che provvederemo ad inviare ad
un'associazione che ci verrà indicata dal Consiglio Centrale.
Per finire: un sentito ringraziamento a quanti hanno contribuito alla organizzazione della festa, a
quanti vi hanno partecipato, ed a p. Ernest per averci…. “aperto le porte”.
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I RADUNI INTERSEZIONALI
DA GIOVEDÌ 20 A LUNEDÌ 23 MARZO 2015
RALLY DI SCIALPINISMO E GARA RACCHETTE A MISURINA
(a cura di Ilio Grassilli, Francesca Attoni e Marisa Alberti)
Sempre più numerosi, sempre …temibili, sempre molto gratificati
Da Ilio Grassilli (introduzione e dati tecnici)
Alla edizione del 2013 partecipammo in 11, a quella del 2014 in 19, quest’anno eravamo 25. E
saremmo stati 28 se alla vigilia della partenza tre dei nostri atleti (Vera, Massimo e Paolo) non
avessero dovuto rinunciare per problemi famigliari o di salute.
Come si spiega una partecipazione così in crescita ? Semplicemente con la soddisfazione che procura
questo evento, per cui chi prova una volta lo mette subito in programma per l’anno successivo. Poi la
notizia si diffonde e arriva qualche altro. Tutto qui.
Come da tradizione, ai due giorni del programma base noi ne abbiamo aggiunti due: uno in testa (per
acclimatarci, fare discesa a Cortina o provare il percorso) ed uno in coda (per turismo culturale a
Vicenza, guidati da tre soci della GM locale). Così ne è venuta fuori una bella vacanza.
Note tecniche:
Era la 42° edizione del Rally di Scialpinismo e la 4° della Gara Racchette. Da quasi tutte le sezioni, sono
arrivati 170 soci GM , fra atleti e accompagnatori. Si è svolto sulle nevi dei Cadini di Misurina, sotto la
responsabilità della sezione di Vicenza (ottima accoglienza e perfetta organizzazione).
Sono state 41 le squadre partecipanti: 15 per lo Scialpinismo (percorso con circa 1000 metri di
dislivello) e 26 per la Gara Racchette (circa 400 metri di dislivello).
Le sezione più rappresentata è stata Verona (10 squadre) seguita da Roma ( 9 squadre)
Anche quest’anno Genova 1 ha vinto nello Scialpinismo Maschile, col tempo eccezionale di ore 1,51 !
La squadra vincitrice dello Scialpinismo Femminile è stata Verona 5 (ore 2,41). Verona 2 si è
aggiudicata la Gara Racchette Maschile ( ore 1,14, tutte di corsa !) e Vicenza 1 quella Femminile.
Il tempo massimo consentito per individuare (con l’Artva) l’ipotetico travolto da valanga era di 4 minuti.
Il tempo record è stato quello di Verona 2 Scialpinismo con 45 secondi.
Che figura ha fatto Roma?
Direi bella, perché:
Dopo Verona eravamo la sezione con più
squadre; con RM 2 (Federica e Annalisa)
abbiamo ottenuto il secondo posto nella
Racchette femminile; con RM 4 (Fabrizio e
Paolo Michetti) il quinto posto nella Racchette
maschile; ci siamo comportati globalmente
bene con la ricerca Artva (RM 2 Scialpinismo
con l’ottimo tempo di 1.32) ma qualche
squadra ha manifestato la necessità di …
ripetizioni;
abbiamo
contribuito
all’organizzazione portando il celebrante della
Messa (l’atleta della Gara Racchette p.
Melchor, che per partecipare ha rinunciato
alla maratona di Roma); eravamo una equipe
molto gioiosa e festante, con ben 4 Federica ed Annalisa
accompagna- tori/trici.
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Nello Scialpinismo non abbiamo potuto esprimere tutta la nostra forza: RM 1 (Massimo, Gianni e
Domenico) è diventata una squadra intersezionale (quindi fuori classifica) avendo dovuto sostituire
Massimo con un fortissimo gondoliere di Venezia (e sono andati bene!) e RM 2 (Marta, Lucio e
Antonio) ha un po’ scarseggiato… in strategia (ma è stata bravissima nella prova Artva).
Le altre nostre squadre Racchette erano così composte: Guido e Alessandro; Tullio e p.Melchor;
Sandro e Paolo Iacobelli; Federico ed Emilio; Francesca e Stefano.
I quattro accompagnatori, tifosi, fotografi: Marisa, Pia, Sabrina e Ilio.
Siamo ritornati a Roma tutti molto contenti, già pensando al 2016. Un martedì, in sede, ci ritroveremo
per rievocare , con un incontro (anche conviviale) al quale tutti i soci saranno invitati.
Da Francesca Attoni (la mia prima Gara Racchette)
Il desiderio di partecipare al Rally era nato
per gioco e, dopo tanto parlarne,
finalmente si è concretizzato.
Squadre formate, Artva nello zaino e la
presenza della GM Roma in Cadore era
sicura.
Giorni splendidi e compagni speciali in una
meravigliosa avventura "il mio primo Rally"
...e tutto questo mi ha regalato tanti
ricordi, soddisfazioni ed energia nuova.
Già dal venerdì pomeriggio, appena arrivati
a Palus S. Marco, alcuni di noi non hanno
resistito e, di corsa, ciaspole ai piedi, sono
Francesca e Stefano
scappati per provare la neve.
Sabato mattina Team Roma 7 (Stefano e io) decide di prendere un minimo di confidenza con il
percorso di gara mentre gli altri esplorano sentieri nuovi... chi sciando al comprensorio Faloria-Cristallo
di Cortina, chi ciaspolando verso il rifugio Auronzo.
Poche le bandierine, il percorso è ancora in allestimento ma non ci scoraggia ... working in progress!
"Andiamo bene di qua per le ciaspole? " chiediamo ai controllori che salgono come grilli ... " Ma sì daiiii
facciamo di qua!" E tutto sommato, ancora oggi, ho l'impressione che parte del percorso sia stato un
poco …….suggerito da Roma.
La sera finalmente conosciamo l'ordine delle partenze in gara e poi la mia terribile presa di
coscienza ... ultimo tratto di gara... discesa molto ripida. Ovviamente notte insonne ma un tifo
coinvolgente ci dà coraggio e ci accompagna in gara. Seguo l'ottimo consiglio ricevuto e, nel tratto più
ripido, mi siedo e mi lascio scivolare almeno un poco.
Non importa l'ordine d'arrivo o il punteggio. La soddisfazione più grande del mio primo Rally? superare
i miei limiti fisici e mentali, arrivare in cima, vincere la paura nello scendere e condividere tutto questo
con dei grandiosi compagni d'avventura.
Gioia grande all'arrivo di tutte le nostre squadre, foto ricordo, tanti sorrisi e grappa al ginepro per
sciogliere le ultime tensioni e riscaldare il nostro corpo..tanto la nostra anima traboccava di calore.
Condivisione sempre! Grazie GM Roma. Grazie Ste' per la pazienza e viva Roma 7 la "ragazza di
Gauguin".
Da Marisa Alberti (la mia prima da “tifosa” e da turista a Vicenza)
Ho provato sorpresa e grande soddisfazione a seguire da vicino i nostri atleti nel Rally 2015. Formano
un bel gruppo, compatto, affiatato ed entusiasta che promette bene per il futuro. Nella squadra le
ragazze in particolare hanno dato prova di coraggio e determinazione. Non sono da meno anzi…..
Io mi sono limitata a distribuire sorrisi di incoraggiamento e a scattare foto, ma ho fatto anche qualche
bella ciaspolata.
Dopo la premiazione siamo partiti alla volta di Vicenza e abbiamo pernottato in un palazzetto d’epoca
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in pieno centro, adibito ad ostello piuttosto spartano ma dignitoso.
Una prima esplorazione della elegante città illuminata dalle luci notturne ci ha portato direttamente ad
una trattoria tipica. Si è creata subito un’atmosfera rumorosa: l’ansia e la tensione delle gare della
mattina, la soddisfazione dei premi, la stanchezza del viaggio hanno trovato sfogo in una serata allegra
e goliardica. (Qualcuno ha alzato un po’ il gomito!!!)
lo squadrone
Il giorno dopo ci ha accolto un sole primaverile che si riverberava sui palazzi e sulle strade, per i vicoli
e sui ponti della bellissima città, che abbiamo visitato sotto la guida premurosa di Enrico, Lisa e Franca,
della locale sezione GM (tre dei 36 volontari mobilitati da Vicenza per il Rally!).
Ci siamo diretti subito alla splendida Basilica Palladiana restaurata da poco, per visitare la mostra
“Tutankhamon Caravaggio Van Gogh”. Il titolo non ha l’efficacia di trasmettere il vero senso
dell’esposizione, e distrae dal sottotitolo “La sera e i notturni dagli Egizi al Novecento” si tratta in realtà
di una carrellata di dipinti su tramonti, crepuscoli, pleniluni, notturni con i quali pittori famosi rivelano
se stessi e interpretano una civiltà o un’epoca. Il geniale raggruppamento dei quadri per tematiche e
gli arditi accostamenti con opere di pittori contemporanei rendono più intrigante e stimolante l’intera
Mostra. Deposta la grinta degli atleti, sparsi qua e là per le sale, silenziosi e attenti i “nostri” si sono
goduti quelle meraviglie.
Questa trasferta è stata una bella esperienza, di cui ringrazio chi l’ha resa possibile; in particolare, gli
amici vicentini e le nostre tre punte: Massimo per la competenza tecnico-sportiva, Fabrizio presidente
per la gestione delle incombenze gestionali e Ilio per l’entusiasmo propositivo.
Bellezza della Natura , bellezza dell’Arte e reciproco dono dell’Amicizia: un cocktail perfetto per una
vacanza GM.
PS di uno dei partecipanti:
La Mostra di Vicenza ha avuto anche un supplementare merito contingente: ha offerto a Marisa
l’opportunità di una benefica operazione di rilassamento durante la forzata sosta tra Padova e Bologna
a causa dell’incendio di un Tir. La nostra professoressa ed appassionata d’arte ha collegato uno dei
quadri della Mostra ad ognuno dei componenti il suo equipaggio, traendone spunto per una acuta
immersione nella personalità più profonda dei suoi compagni di viaggio. Efficacissimo !
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DA GIOVEDÌ 30 APRILE A DOMENICA 3 MAGGIO 2015
RANDONNÈE DI SCI ALPINISMO (ALPI) - SA
(organizzato dalla CCSA)
n.d.r.: il resoconto di questa randonnèe è consultabile nel sito della Giovane Montagna
NOTIZIE VARIE
PILGRIM CROSSING BORDERS 2015
Il 22 aprile scorso, da Nidaros, è partito il Pilgrim Crossing Borders 2015 che arriverà al Brennero il 29
Agosto e a Roma il 14 Ottobre prossimi.
Una lunga camminata per ribadire i Valori che legano la nostra cultura Europea.
Una camminata a cui tutti possono partecipare (vedi sito www.viaromeadistade.eu e
http://picrobo.blogspot.no/).
L'amico Stein ci manda un breve relazione e delle foto.
Ora sono in viaggio verso OSLO.
Buen camino!!!!
PCB-PARTITI DA NIDAROS!!
Solo poche parole per dirvi ciò che sta accadendo sulla strada di pellegrinaggio tra Trondheim e Roma.
Il lancio del percorso il 22 aprile è stato un avvenimento. La cerimonia della partenza, tenuta nella
Cattedrale di Nidaros è stata commovente, con la musica dai Solisti di Trondheim e la Schola Sanctae
Sunnivae, musicisti che accompagneranno il nostro cammino a Roma e anche a Gerusalemme. Il
pittore norvegese Håkon Gullvåg che ha avuto un riconoscimento per i suoi incarichi ecclesiastici ha
donato una pala d'altare portatile per il pellegrinaggio. Il pellegrino Pastor Einar Vegge porta la parte
centrale della pala nelle prime fasi della staffetta.
Noi siamo partiti per la prima tappa subito dopo la cerimonia nella Cattedrale di Nidaros. Bodil dalla
Danimarca, Giovanni e Lucina dall’Italia, più Wiebke, Steinar, Wolfgang e Christel dalla Germania si
sono uniti ai pellegrini norvegesi; nella prima tappa eravamo in 20.
Siamo grati e orgogliosi dei nostri due pellegrini italiani, Lucina e Giovanni che hanno coraggiosamente
camminato per tutto il tratto da Trondheim in avanti nonostante la neve e il freddo. La popolazione
locale ha seguito il cammino con interesse, ed i media (TV, giornali + radio) ci hanno fatto molta
pubblicità. Penso che dovremmo essere contenti della risposta ottenuta. Giovanni sarà ora condotto dal
pellegrino pastore Hans Jacob sui tratti infidi oltre Dovrefjell (da sfidare in maggio). Il primo è l'unico
partecipante che intende percorrere tutto il tragitto da Trondheim a Oslo. Ma ci aspettiamo una
maggiore partecipazione da parte della popolazione locale una volta attraversate le montagne. Voi
troverete regolari aggiornamenti sul nostro blog e la pagina Facebook (potete scaricare le foto
direttamente più avanti, grazie a tutti).
Stein Thue
Vedi Sito: http://picrobo.blogspot.no/
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Calendario delle attività
70 Pfons/Matrei - Brennerpass. 28 August
1 Brennerpass - Stilfes 29. Aug 23
2 Stilfes - Brixen 30. Aug 27
3 Brixen - Chiusa 31. Aug 15
4 Chiusa - Barbian - Lengstein 1. Sept 22
5 Lengstein - Bozen 2. Sept 26
6 Bozen - Kalterersee 3.Sept 18
7 Kalterersee - Salurn 4. Sept 20
8 Salorno - Trento 5. Sept 32
9 Trento - Levico Terme 6. Sept 20
27 Cusercoli - Santa Sofia 24. Sept 23
28 Santa Sofia - Bagno di Romagna 25. Sept 25
29 Bagno di Romagna - Corezzo 26. Sept 15
30 Corezzo - Chitignano 27. Sept 25
31 Chitignano - Subbiano 28. Sept 15
32 Subbiano - Arezzo 29. Sept 20
33 Arezzo - Pieve di Sassaia(Rigutino) 30. Sept 15
34 Pieve di Sassaia - Cortona 1. Oct 22
35 Cortona - Pozzuolo
(Castiglione del Lago) 2. Oct 24
10 Levico Terme - Borgo Valsugana 7. Sept 16
36 Pozzuolo - Paciano 3. Oct 20
11 Borgo Valsugana - Grigno 8. Sept 24
37 Paciano - Città della Pieve 4. Oct 16
12 Grigno - Cismon del Grappa 9. Sept 17
38 Città della Pieve - Fabro - Ficulle 5. Oct 27
13 Cismon del Grappa - Bassano del Grappa 10. Sept 23 39 Ficulle - Orvieto 6. Oct 22
14 Bassano del Grappa - Piazzolla 11. Sept 32
40 Orvieto -Lubriano (Civita di Bagnoregio)
7. Oct 15
15 Piazzolla - Padova 12. Sept 24
16 Padova - Monselice 13. Sept 22
17 Monselice - Rovigo 14. Sept 33
18 Rovigo - Polesella 15. Sept 22
19 Polesella - Ferrara 16. Sept 20
20 Ferrara - San Nicolò 17. Sept 21
21 San Nicolò - Argenta 18. Sept 20
22 Argenta - Anita (Sant’Alberto) 19. Sept 25
23 Anita - Mandriole 20. Sept 25
24 Mandriole - Ravenna 21. Sept 18
25 Ravenna - Forlì 22. Sept 35
26 Forlì - Cusercoli 23. Sept 31
41 Lubriano - Montefiascone 8. Oct 20
42 Montefiascone - Viterbo 9. Oct 17
43 Viterbo - Vetralla 10. Oct 18
44 Vetralla - Sutri 11. Oct 27
45 Sutri - Campagnano 12. Oct 25
46 Campagnano - La Storta 13. Oct 24
47 La Storta - ROMA 14. Oct 23
Concert and celebration in 15. Oct Alberto Alberti E-mail: ro_albea(at)hotmail.com Tel +39 349 164 8614 in co-operation
with
Chiesa e della Confraternita di S. Giovanni dei Genovesi Don Giovanni Cereti Rettore della Chiesa e della Confraternita di S.
Giovanni dei Genovesi a Roma – Via Anicia 12 00153 Roma
70 Pfons/Matrei - Brennerpass. 28 August
1 Brennerpass - Stilfes 29. Aug 23
2 Stilfes - Brixen 30. Aug 27
…..... e sempre per i percorsi francigeni il nostro amico Alberto Alberti ci manda un
INVITO per una FESTA FRANCIGENA del “Gruppo dei Dodici” (domenica 28 giugno, Suio Terme di
Castelforte)
Vedi allegato a pag. 38
Da oggi abbiamo anche la proprietà di una barca sul fiume Garigliano! Venite a provarla il 28 giugno!
Festeggeremo anche i nostri successi 2015: Abbiamo ottenuto che la Via Appia-REGINA VIARUM sia
riconosciuta “Itinerario Culturale Europeo” dal Consiglio d’Europa. Realizziamo un percorso paneuropeo
con altre 6 associazioni straniere e 5 italiane dalla Norvegia alla Puglia e poi in Terrasanta (4200 km).
Faremo un evento di importanza nazionale il 15 ottobre in Campidoglio. Abbiamo “segnato” tutto il
percorso da Benevento a Roma.
L’abbiamo fatto in onore dell’ Appia “REGINA VIARUM”, il cui cammino corre su monti, nei boschi, sulla
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riva di 4 laghi e del mare e su 32 km di strade romane, oltre a possedere tesori di cultura e spiritualità.
Ed ora anche una barca per la “scafa” di Suio.
Per lo sviluppo della Via Francigena devono collaborare associazioni, Istituzioni pubbliche e Comunità
locali. Come associazione abbiamo lavorato. Ora aspettiamo che le Istituzioni pubbliche mettano la
segnaletica nelle zone residenziali e risolvano 3 piccoli problemi di passaggio su brevi tratti di percorso,
su cui noi associazioni non possiamo intervenire. Aiutateci a convincerle ad agire!
ARRIVEDERCI A SUIO TERME! Informateci se venite!
Il Direttivo Gruppo dei Dodici: A. Alberti, O. Polito, R. Conte, G. Venezia, C. Forte
PS. Se arrivate in treno da Termini (ore 8:00) a Minturno (ore 9:40) troverete una navetta per Suio
Terme. Ritorno: da Minturno (ore 16:23) a Roma (ore 18:04). Costo biglietto A/R € 16.
La nostra Elena Fioretti ci scrive
GARA DI ORIENTEERING A LANUVIO
Martedì 12 Maggio 2015 gli studenti della classe IV C della Scuola Primaria Marianna Dionigi di Lanuvio
hanno partecipato ad una gara di orientamento. La competizione si è svolta nel parco della
Rimembranza e nell'area archeologica del tempio di Giunone Sospita a Lanuvio.
In questa zona sono state nascoste le lanterne che la Giovane Montagna
aveva messo gentilmente a disposizione per questa attività. I ragazzi,
muniti di bussola, goniometro, righello e mappa dell'area, sono partiti
alla ricerca dei dieci punti previsti nella scheda di gara.
Avevo mostrato il tracciato ad alcune persone, prima di proporlo alla
classe e avevo ricevuto alcune obiezioni: forse la prova rischiava di
essere troppo tecnica, difficile probabilmente anche per un gruppo di
adulti. Mi ero preparata a semplificare la competizione, eliminare alcuni
dei punti da trovare e aiutare le squadre, ma non ce ne è stato bisogno!
Nonostante le diverse competenze richieste le squadre partecipanti sono
riuscite tutte ad arrivare al traguardo in tempi record (media 30 minuti
per superare l'intero percorso!) e con pochi e minimi errori.
Dahl, gli Avventurosi, il Trio, Lanuvium, Mercatore, i Magnifici Tre e i
Cercatori (le squadre con i loro nomi originali) hanno partecipato con
tanto entusiasmo a questa attività e spero che la gara sia stata per tutti
un modo divertente per curiosare nel mondo della cartografia,
....una lanterna
dell'orientamento e della conoscenza del territorio.
Alla fine della 'caccia al tesoro' c'è stata una piccola premiazione e i ragazzi hanno potuto scegliere un
ricordo da portare a casa fra mappe del cielo, carte di aree protette, pubblicazioni del parco dei Castelli
Romani e stampe di disegni naturalistici.
Vorrei ringraziare la Giovane Montagna per averci permesso di utilizzare delle vere lanterne da gara e
per aver così contribuito al successo dell'iniziativa.
Elena Fioretti
GIOVANE MONTAGNA – Sezione di Roma c/o Basilica di S. Pancrazio, P.za S. Pancrazio 5 00152 Roma - Segreteria tel.: 063051957
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Pier Giorgio Frassati, i suoi cammini, i suoi continuatori
COME IL TESTIMONE DI UN MIRACOLO
(Articolo di Antonello Sica sul quotidiano “Avvenire” del 20 maggio 2015)
Come il testimone di un miracolo; è così che sento il
mio rapporto con Pier Giorgio Frassati. E per quanto
è vero che nessuno ha pensato di ascoltarmi nella
causa che da anni si porta avanti per la
canonizzazione di Pier Giorgio, è altrettanto vero il
miracolo di cui sono testimone. “Sono testimone”,
avete letto bene, e non “sono stato testimone”,
perché non si tratta di un evento istantaneo, quale
può essere la guarigione inspiegabile – e perciò
miracolosa – da una malattia. No, no, qui il miracolo
è continuo, dura e perdura da anni, ce l’ho sotto gli
occhi, lo ammiro nella sua sconfinata bellezza, lo
ascolto nelle voci vicine e lontane, di grandi e piccini,
di chi abita ancora su questa terra e di chi si è già
portato un po’ più ... verso l’Alto.
E spesso mi chiedo: "Ma perché proprio io? Cosa mai Papa Francesco sulla tomba del Beato Frassati
avrei fatto di buono per meritare questa grazia?”.
Questa grazia? Di solito una grazia la si chiede, per poi sperare di riceverla ... ma io nemmeno l’avevo
chiesta; me la sono ritrovata davanti ... e l’ho benedetta inizialmente quasi con incredulità dicendo: “O
benedetto Pier Giorgio, ma cosa mai ti è venuto in mente? O cosa mai mi stai mettendo in mente?”.
Ma poi ha fatto tutto lui, bravo il nostro Giorgetto, e perciò il miracolo è tutto suo, e se solo mi
avessero chiamato a testimoniare è capace che sarebbe stato riconosciuto Santo chissà già da quanto
tempo!
Pensate un po’: la più grande e la più antica associazione di amanti della montagna che sta in Italia,
che accetta e porta avanti, per oltre cinque lustri, l’idea di avere in ogni regione un sentiero intitolato a
un giovane alpinista salito agli onori degli altari! E tutto questo senza generare quell’irritazione, quel
putiferio addirittura, che solitamente si scatenano ogni volta che si toccano temi religiosi all’interno di
un’associazione laica. Sì, sì, d’accordo, queste irritazioni, questi putiferi, spesso sono esagerati, magari
a volte anche ad arte forzati... ma è pur vero che si presentano immancabilmente ogni volta che si
toccano certi tasti. Pensate solo alle croci in montagna, e ne leggerete di tutti colori, con ragioni che,
scremando scremando gli eccessi, in verità non stanno sempre e solo da una parte. Qui invece tutto
parte con un disincanto assoluto, sulla condivisione di fondo che accomuna credenti e non credenti
nell’ammirazione di un testimone vivente del ben vivere e del bel vivere, insomma – per dirla più
semplicemente a modo suo – del vivere e non del vivacchiare.
Ah, ti stai facendo prendere dalla foga e ti fai scappare false parole! Pier Giorgio è morto novant’anni
fa, altro che testimone "vivente"! E no, cari miei, Pier Giorgio è vivo, e come se è vivo! L’ho incontrato
dappertutto, girando l’Italia per portare a compimento questa sua idea dei Sentieri Frassati.
L’ho incontrato accanto ad Ernesto Olivero, che a Pollone ci venne a parlare di giustizia e sviluppo, di
solidarietà verso i più poveri e di una speciale attenzione verso i giovani. L’ho incontrato accanto a
Leonardo Gianinetto, che a Biella mi dette prova di quanti buoni samaritani come lui avrebbe bisogno il
mondo. L’ho incontrato accanto al vescovo Vincenzo Savio, che a Danta di Cadore, mentre c’invitava a
saper riscoprire la storia di tanta gente che nei secoli ha tenuto alta la propria dignità in mezzo alla
dura lotta per la sopravvivenza, si apprestava lui stesso a darci una luminosa prova di come affrontare,
con dignità, la dura sofferenza nella "malattia inguaribile".
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L’ho incontrato accanto a Vito Oddo, che a Siracusa mi ricordava, non solo a parole ma con la sua
stessa breve esistenza, che la vita deve essere arricchita da quella fede e da quella capacità di
impegnarsi nel sociale e a favore di chi ha bisogno che hanno illuminato il cammino di Pier Giorgio.
L’ho incontrato in Campania, a Sala Consilina, accanto a Giorgio Garone e poi in Molise, a Civitanova
del Sannio, accanto a Enzo Meccia, e poi di nuovo in Friuli Venezia Giulia, a Maniago, accanto a
Francesco Magro e quindi in Puglia, a Roseto Valfortore, accanto a Fiorella Falcone, i quali, nel
richiamarmi la storia dei loro antichi circoli di Azione Cattolica intitolati a Pier Giorgio, mi hanno fatto
capire che ci sono generazioni e generazioni di uomini e donne che in tutta l’Italia sono cresciuti "a
pane e Frassati". L’ho incontrato accanto al carissimo Paolo Reviglio, che nello scorso autunno lo ha
raggiunto in cielo, il quale da Torino e da Traves mi ha accompagnato passo passo, come un papà, con
la sua "Bibbia nello zaino", arricchita e rinnovata con bellissime meditazioni che incarnavano l’agire di
Pier Giorgio nel solco delle Sacre Scritture.
L’ho incontrato... lo incontro tutti i giorni accanto a me, con le tracce vive della sua breve ma intensa
esistenza a farmi da binario, affinché la mia sbuffante locomotiva a vapore non si lasci troppo
alimentare dal fuoco delle mondane passioni – che la porterebbero a un sicuro deragliamento – e
raggiunga alla fine quella "stazione" per la quale siamo, un giorno, tutti partiti.
*Coordinatore nazionale del progetto "Sentieri Frassati" del Club alpino italiano
© riproduzione riservata
NOTE LIETE
cento di questi..... anni!
La sig.ra Consiglia (!) ci può dare qualche “consiglio” giusto sul modo migliore per
raggiungere non solo la terza ma anche la quarta e perché no perfino la quinta età!
Infatti Consiglia, madre di Luigi Ticci, ha festeggiato da poco con la famiglia il suo
centesimo compleanno, tutto sommato in discreta salute e forma mentale e fisica.
Cara Consiglia, ci congratuliamo di cuore con lei e le auguriamo di raggiungere in
salute e serenità e con la consueta eleganza anche i prossimi traguard i.
Nuovo presidente, antico socio......
Abbiamo un neo-presidente tra noi! Infatti il nostro “agente” all’Aquila, nonché socio antico GM, Pier
Giorgio Barducci, nel mese di marzo è stato eletto presidente del CAI dell’Aquila.
Il suo intento, espresso con le sue stesse parole, è che “proverà a fare qualcosa di buono con l’aiuto di
tutti” perché “spesso da soli non si va da nessuna parte”. Spera di soddisfare le richieste di
cambiamento formulate dalla base.
Gli auguriamo il migliore dei successi soprattutto in una realtà come quella dell’Aquila che, a sei anni
dal terremoto, ha più che mai bisogno di persone di buona volontà che si rimbocchino le maniche,
smettano di chiacchierare e si mettano al lavoro – in qualunque campo.
Ci auguriamo anche che non dimentichi la Giovane Montagna e che possa partecipare a qualcuna delle
attività in programma, nell’ottica di una nostra maggiore collaborazione con il “suo” CAI – a vantaggio
di tutti. Una preghiera a Pier Giorgio Frassati (di cui porta il nome) sarà anche gradita!
Pier Giorgio ci ha inoltre confermato che anche quest’anno, 2015, nel mese di agosto, lui con altri soci
terrà aperto il Rifugio Garibaldi al Gran Sasso. L’anno scorso, per la prima volta dopo 7 anni, era
riuscito a riaprirlo con un bell’impegno anche manuale di ripulitura e di restauro. Buon lavoro e buona
fortuna!
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NOTE TRISTI
Ciao, Nicola......
Nicola, papà di Massimo e Barbara Pecci, ha deciso di partecipare ad un rally un po’ speciale e se n’è
andato alla fine di marzo alla bella età di 92 anni, lasciando i figli e quattro nipoti - Martina, Mattia,
Tommaso e Federico.
A tutti le nostre condoglianze, in amicizia fraterna.
SCADENZARIO 2014
Notiziario
Termine Invio
Documentazione
Presentazione Delle
Attivita' Previste Tra....
Data Prevista di
Distribuzione
N°1
28/02/15
----------------------------
-----------
N°2
31/05/15
Luglio/Settembre 2015
20/06/15
N°3
30/08/15
Ottobre/Dicembre 2015
20/09/15
N°4
30/11/15
Gennaio/Marzo 2016
20/12/15
….dalla prima pag.
Mi sono detto che mentre la prima visione, come molte del grande poeta, è negativa e pessimista, la
seconda riposta mette in luce una visione più ampia e complessa delle motivazioni delle distruzioni e
dei cataclismi naturali e allora i miei ricordi sono andati verso l’ultimo componimento di Leopardi, la
“Ginestra”, una lunga poesia che chiude la sua produzione poetica e che è bene illustrata e riportata
nel film “Il giovane favoloso”.
Tuoi cespi solitari intorno spargi,
odorata ginestra,
contenta dei deserti.
Qual è la risposta di Leopardi al
destino dell’uomo, in balia di una
natura che “ Con lieve moto in un
momento annulla” tutti gli sforzi
umani? Un fiore profumato, colorato,
flessibile e tenace che tante volte
abbiamo
visto
nelle
nostre
passeggiate e che con la sua lenta
forza, colonizza nuovamente il
terreno sconvolto dall’eruzione.
Ginestra che rappresenta l’uomo che capisce, la sua condizione di creatura, i propri limiti, li accetta e
reagisce con la forza della solidarietà, quella grande capacità che gli uomini hanno di aiutare coloro
che sono colpiti da eventi catastrofici e di innescare una vera corsa alla collaborazione e alla
condivisione per affrontare insieme il futuro.
Un invito valido per tutti noi a tendere una mano solidale sia alla popolazione del Nepal così duramente
colpita che a tutte le persone con cui camminiamo condividendo le emozioni, le fatiche e le gioie della
montagna.
Fabrizio Farroni
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L' invito del gruppo dei 12
L’ associazione “gruppo dei dodici”
Vi invita
Festa sul fiume Garigliano
Domenica 28 giugno ore 10 – 16
Parco Belvedere, Suio Terme
Con una barca in completa sicurezza si potrà esplorare un tratto di
fiume e vedere il passaggio del fiume dei pellegrini
come alla SCAFA
Faremo
MUSICA, RACCONTI, SCENETTE
Portate il vostro picnic
Ma lì avremo salsicce alla brace, panzanella, bruschette,
pomodori e olive e …..vino per 5 €
Buon Cammino sulla
Via Francigena e Regina Viarum
Per informazioni A. Alberti 3491648614 - O. Polito 3318032067 - F. Romano 3925251690
Stazione ferroviaria: Minturno
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Commissione Centrale Alpinismo e Scialpinismo
XXXVIII SETTIMANA DI PRATICA ALPINISTICA
2 – 9 agosto 2015
Appennino Centrale - Gran Sasso d’Italia
DOMANDA DI ISCRIZIONE
Il/La sottoscritto/a __________________________________________________________________
nato/a _________________________________________________________ il _________________
residente a ______________________________________provincia di ________________________
via/piazza _____________________________________________________CAP_________________
recapiti telefonici ___________________________________________________________________
indirizzo e-mail _____________________________________________________________________
iscritto/a alla Sezione di __________________________________ della Giovane Montagna.
CHIEDE
di iscriversi all’attività in oggetto in qualità di (barrare la casella interessata):
 CAPOCORDATA
 ASPIRANTE PRIMO DI CORDATA
Allega l’elenco dell’attività alpinistica e didattica svolta nell’ultimo biennio.
Dichiara inoltre di essere a conoscenza che l’attività alpinistica che andrà a svolgere può presentare
caratteristiche ad alto rischio ed esonera quindi da ogni responsabilità gli organizzatori, i capicordata, la
C.C.A.SA. ed i dirigenti Sezionali e Centrali della Giovane Montagna.
IL PARTECIPANTE ____________________________________________________
L’ESERCENTE LA PATRIA POTESTÀ (per i minori)________________________________
IL PRESIDENTE DELLA SEZIONE ___________________________________________
(per presa visione e conferma valutazione)
GIOVANE MONTAGNA Presidenza Centrale: Commissione di Alpinismo e Scialpinismo Via Rosolino
Pilo, 2 bis -10143 TORINO www.giovanemontagna.org
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2 – 20.06.15 - Giovane Montagna