Giddens, Fondamenti di sociologia, Il Mulino, 2006
Capitolo II. Cultura e società
CULTURA E SOCIETÀ
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Capitolo II. Cultura e società
Contenuti della lezione:
• Il concetto di cultura e le sue
articolazioni
• Il processo di socializzazione e di
istituzionalizzazione
• Il “problema” dell’identità
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Capitolo II. Cultura e società
Parte I: il concetto di cultura e le
sue articolazioni
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La CULTURA (intesa in senso antropologico – Tylor, 1871) è l’insieme dei
SEGNI, MODI DI VITA e ARTEFATTI dei membri di una collettività o di gruppi
al suo interno, in un dato tempo e luogo.
(Essa include, ad esempio, l’abbigliamento, le consuetudini matrimoniali, la
vita familiare, le forme di produzione, le convinzioni religiose, l’uso del tempo
libero).
- Tendiamo a considerare la nostra cultura come l’unica, come un dato naturale, ma
dobbiamo renderci conto che ogni cultura è sempre relativa.
- Una cultura non è mai un insieme omogeneo e coerente di tratti culturali
ma un insieme molto articolato di segni, modi di vita e artefatti tra loro
eterogenei, stratificati, e che mutano a velocità diverse.
-
Questo insieme complesso e i suoi elementi, possono essere descritti facendo
riferimento ai seguenti sistemi di classificazione:
a) in base al tipo di elemento culturale;
b) in base alla diffusione\influenza;
c) in base al “soggetto produttore”.
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a)IN BASE AL TIPO:
-
aspetti materiali (cultura materiale): artefatti prodotti da
una società (ad esempio, la penna, il computer, il libro
ecc. cioè tutti gli oggetti tangibili);
- aspetti immateriali (cultura adattiva): linguaggio,
simboli, credenze, conoscenze, saperi, valori e norme
(cioè tutti gli oggetti simbolici).
Esiste una stretta interdipendenza tra i due insiemi. I modi
di produzione all’interno di una società o l’uso delle
tecnologie ne sono un esempio. In generale, non può
esistere la cultura materiale senza la cultura immateriale.
La prima è sempre portatrice della seconda
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GLI ASPETTI IMMATERIALI PIÚ RILEVANTI PER L’ANALISI
SOCIOLOGICA SONO:
1) I valori: le idee e le sensibilità che definiscono ciò che è considerato
importante, degno e desiderabili in una cultura, e che guidano gli esseri
umani nella loro interazione con l’ambiente sociale.
2) Le norme: regole di comportamento (scritte, cioè formali, e non
scritte, cioè informali) che riflettono o incarnano i valori di una cultura.
3) I simboli: segni che rimandano a sistemi complessi di significato, e
che li rappresentano (ad esempio, una bandiera rappresenta una
nazione). I Miti sono costituiti da una struttura complessa di simboli,
come l’arte. Simboli e miti, si radicano ad un livello antropologico
profondo e sono alla base dell’identità collettiva e delle emozioni
pubbliche di un dato gruppo.
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GLI ASPETTI MATERIALI PIÚ RILEVANTI
PER L’ANALISI SOCIOLOGICA SONO:
1) La tecnologia: artefatti creati sulla base di
un sapere scientifico, volti a svolgere un
determinato compito.
2) I beni di consumo: tutti quegli artefatti
utilizzati in una società per soddisfare bisogni
e desideri delle persone.
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- William F. Ogburn, rielaborando la teoria marxiana, è stato tra
i primi a scoprire che:
a) La cultura immateriale cambia molto più lentamente di quella
materiale e contiene al suo interno dei tratti (ad esempio, le
mentalità) che hanno una durata secolare, nonostante
apparenti cambiamenti (per l’inerzia sociale e il
consolidamento degli interessi).
b) Nelle società, dall’industrializzazione in poi, si verifica un
constante ritardo culturale (cultural lag) poiché la cultura
materiale cambia a velocità crescente mentre quella
immateriale ha un cambiamento più lento e, dunque, i tratti
nuovi o più adatti ad un certo tipo di cultura materiale, si
diffondo più lentamente e con molti contrasti.
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b) IN BASE ALLA DIFFUSIONE\INFLUENZA:
- Cultura dominante O EGEMONE: è la cultura prevalente in
una determinata società, quella che struttura il c.d. “senso
comune” e ricomprende il tessuto istituzionale “ufficiale”.
- Subculture: segmenti di popolazione appartenenti a una
società più ampia e distinguibili sulla base di parametri
culturali (es. hacker, naturisti, hippy, partiti politici ecc.).
- Controculture: gruppi che, respingendo i valori e le norme
prevalenti in una data società, elaborano e diffondono valori
alternativi a quelli della cultura dominante.
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C) IN BASE AL SOGGETTO PRODUTTORE:
-
Alta cultura: è la cultura prodotta intenzionalmente dagli
intellettuali (minoranza colta della popolazione) secondo codici
contenutistici e canoni estetici complessi e formalmente stabiliti (i
saperi formali, cui si accede soprattutto con l’istruzione)
-
Cultura popolare: è la cultura prodotta inintenzionalmente dai non
intellettuali nel corso delle loro attività sociali. Si sedimenta nella
cucina, nel folklore, nei costumi, nei proverbi, nel sapere
informale e nelle superstizioni, cioè nella c.d. tradizione
-
Cultura di massa (o Pop): è la cultura prodotta intenzionalmente
dai mass media, dall’industria e dall’industria culturale in genere,
a scopi commerciali. Per cultura pop si intende quella parte della
cultura di massa che va a sostituire la tradizionale cultura
popolare, egemonizzando la vita quotidiana degli individui e dei
gruppi
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Parte II: il processo di
socializzazione e di
istituzionalizzazione
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La SOCIALIZZAZIONE è il processo attraverso cui il
bambino, o un qualunque nuovo membro (es.
immigrato), apprende valori, norme e stili di vita della
società di cui entra a far parte.
Alcune caratteristiche della socializzazione:
- è un processo attraverso cui il bambino inerme diventa
gradualmente una persona consapevole di se stessa;
- non è una sorta di “programmazione culturale”;
- collega l’una all’altra le diverse generazioni;
- è un processo che dura quanto la vita stessa.
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I sociologici distinguono fra:
socializzazione
primaria
socializzazione
secondaria
avviene durante l’infanzia ed è il
periodo di più intenso
apprendimento culturale
comincia dopo l’infanzia per
continuare fino alla
maturità e oltre
I principali agenti della socializzazione sono:
- la famiglia;
- la scuola;
- il gruppo dei pari;
- le organizzazioni;
- i media;
- il lavoro.
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Attraverso il processo di socializzazione gli individui
imparano a conoscere i RUOLI SOCIALI
•Un RUOLO SOCIALE è l’insieme dei comportamenti
socialmente definiti che ci aspettiamo da chi ricopre
un determinato status o posizione sociale.
•Lo STATUS può essere:
- ascritto: assegnato sulla base di fattori biologici;
- acquisito: ottenuto attraverso una prestazione.
In ogni società ci sono master status, cioè status che
hanno priorità su tutti gli altri e determinano la
posizione sociale complessiva di una persona.
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IL PROCESSO DI ISTITUZIONALIZZAZIONE
QUANDO, ALL’INTERO DI UNA “SOCIETÀ”, UN
INSIEME DETERMINATO DI VALORI, NORME, RUOLI E SIMBOLI SI
STRUTTURA E SI CONSOLIDA NEL CORSO DEL
TEMPO, ASSUMENDO, COME GIÀ ANALIZZATO DA DURKHEIM NEL XIX
SEC., LA TRIPLICE CARATTERISTICA DELLA:
1)
2)
3)
Esteriorità
Coercitività
Generalità
NASCE QUELLA PARTICOLARE STRUTTURA
CHIAMATA ISTITUZIONE
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Le istituzioni sono gli elementi che rendono possibile l’esistenza
stessa della “società” (le danno forma, organizzazione, stabilità e
riconoscibilità)
•
Le istituzioni rappresentano i rapporti sociali reali ed hanno un alto valore
simbolico.
•
Gli attori sociali considerano le istituzioni come “oggettive”, quasi fossero
elementi “naturali”, “a-problematici”, “dati per scontato”, comportamenti
complessi che DEVONO ESSERE SEGUITI
•
Le istituzioni sono spesso formalizzate dal diritto positivo e la loro
osservanza è garantita da sanzioni formali o informali
•
Le istituzioni sono presenti in ogni ambito della vita sociale (sono perciò
politiche, culturali, economiche, ecc.) e possono essere divise in:
1.
Istituzioni “organizzate” (come lo Stato, che possiede un apparato
organizzativo, risorse, corpi di funzionari ecc.).
2.
Istituzioni “diffusive” (il linguaggio, il denaro ecc.).
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Parte III:
il “problema” dell’identità
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In sociologia l’identità è sempre un punto di incontro tra
processo di istituzionalizzazione e di socializzazione.
L’identità può essere:
sociale
individuale
Si riferisce alle caratteristiche
attribuite dagli altri a un
individuo in base alla sua
appartenenza ad un
determinato gruppo. É
plurima e cumulativa.
Si riferisce al processo di
sviluppo personale attraverso
il quale elaboriamo il senso
della nostra unicità. L’identità
individuale ha a che fare con il
processo di individuazione
(analizzato per la prima volta
da Freud e, soprattutto, Jung)
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- L’identità sociale “ci dice” di quale gruppo, di
quale collettività, noi siamo parte (quindi come
ci definiamo e veniamo definiti, come ci
accomuniamo e distinguiamo dagli “altri”,
formando un senso del “noi” e del “loro”)
- L’identità individuale ci distingue dagli altri ed è
la prima fonte di tutti i processi di
affermazione, emancipazione e soggettivazione
all’interno di un gruppo
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- Nel sistema sociale contemporaneo è in atto un
potente processo di INDIVIDUALIZZAZIONE:
a)l’identità sociale non si basa più soltanto sulla
posizione nel processo produttivo;
b)Siamo chiamati dalle istituzioni e dalle logiche
sistemiche a scegliere e costruire la nostra
identità sociale (che si frammenta);
c) La nostra identità individuale, fondamento del Sé,
tende sempre più a frammentarsi, divenendo
erratica.
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